The Rise Of The Queen

di Revil96
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Dark Side ***
Capitolo 2: *** Choices ***
Capitolo 3: *** Stone ***
Capitolo 4: *** Water And Fire ***
Capitolo 5: *** Book ***
Capitolo 6: *** Restrict ***
Capitolo 7: *** Curse Of Sleep ***
Capitolo 8: *** Secret Place ***
Capitolo 9: *** Resistance ***
Capitolo 10: *** Away From You ***
Capitolo 11: *** True Love Kiss ***



Capitolo 1
*** Dark Side ***


                Dark Side

Il mondo magico è costellato da insidie, queste possono essere manipolate secondo la coscienza e la creatività di coloro che le creano. Fin dal principio l'essere umano nasce con un'anima pura, sono gli eventi che vive a plasmarlo. L'anima nera che percorse le strade di Storybrooke era in cerca della persona che in se possiede la maggiore quantità di oscurità, e la ritrovò in colei che sull'oscurità aveva basato la maggior parte della sua vita.
Regina Mills in quella nube nera, rivisse tutte le emozioni e le storie da lei vissute, sia nella Foresta Incantata, che a Storybrooke. Il dolore che aveva nascosto sapientemente in un angolo del suo cuore riemerse, e si ancorò saldamente nella sua mente, accendendo in lei il potere del signore Oscuro. Rancore, rabbia e odio ripresero vita, divenendo più forti e predominanti.
Il corpo della nuovo Signore Oscura reagì positivamente al nuovo potere, come se l'avesse sempre posseduto. 
Emma, Mary Margaret, David, Hook, Henry e Robin assistettero inermi alla trasformazione di Regina nella Signora Oscura.
"Regina non sono riuscita a salvarti."
"Perché? Questa è la cosa migliore che potesse capitarmi."
L'oscurità prese vita, e lei scomparve e riapparve in ogni angolo di Storybrooke.
La mente percorse ogni momento vissuto con Robin. Le menzogne e l'essere stata la seconda scelta le permisero di avere una prospettiva migliore, facendole rendere conto che in realtà non aveva mai perdonato le sue scelte.
La brama di potere scoppiò in lei, percorrendole il corpo come scariche elettriche.
Regina era di nuovo davanti a loro, con una consapevolezza diversa. 
"Mamma come ti senti?"
"Benissimo."
Robin guardò la scena spaventato, come se fosse un brutto incubo.
"Regina sei instabile in questo momento, controlla il nuovo potere che hai, altrimenti sarà lui a controllare te."
"Hai paura?"
Si avvicinò lentamente a lui, e gli strappò il cuore.
"Cosa fai?"
"Emma ti dimostrerò cosa i tuoi genitori hanno evitato infondendo l'oscurità del tuo cuore in quello di Lily."
"Robin io ti amavo, ma il tuo amore nei miei confronti non è mai stato forte quanto il mio. Ho sopportato il tradimento, l'essere la seconda scelta, ma non sopporterò te per un altro istante."
Regina strinse il cuore di Robin Hood, finché un incantesimo di magia bianca non le impedì di compiere le sue azioni.
Gli occhi di Regina si spostarono da Robin a lei, interrompendo il flusso di magia originato da Emma.
"Signorina Swan, le ho insegnato io a usare la magia, potrei distruggerla in qualsiasi momento."
Un'ombra si insediò nella mente della signora oscura, impedendole di proseguire, e facendole cadere il cuore di Robin sull'asfalto.
"Non farle del male."
La voce risuonò all'infinito, facendola indietreggiare. Lei si portò le mani alla testa, come se in questo modo potesse scacciarla via.
"Cosa succede? Chi osa darmi degli ordini?"
"Regina non permettere alla parte malvagia di prendere il sopravvento."
Regina ansimò dal dolore palpitante nella sua testa.
"Io...io...sono così."
In preda al dolore, sparì in un angolo sperduto di Storybrooke. ~
Piangendo Emma batté i pugni contro il braccio di Killian.
"Perché mi hai trattenuta? Volevo salvarla. Ha lavorato molti anni per espiare i propri peccati, e ora è andato tutto in fumo."
"Emma l'anima oscura voleva lei perché il suo cuore è quello più intriso di oscurità. Perché pagare per i suoi peccati, mentre noi possiamo finalmente vivere felici?"
"Ehi hai sacrificato mia madre solo per un tuo tornaconto?"
"Henry non puoi capire. L'oscurità mangia le persone, e difficilmente quando le ricaccia possono ritornare allo stato originario. Quindi se mi stai chiedendo a chi avrei voluto che tutto questo accadesse, la mia risposta non cambia."
"Nessuno ti dà il diritto di scegliere per gli altri. Questa decisione la dovevo prendere io, non tu."
Emma insieme agli altri iniziò le ricerche di Regina, la quale si materializzò nella casa sulla spiaggia nella quale fu torturata dai seguaci di Pan.
~
I dolori alla testa sembrano diminuire, ma la voce era ancora persistente.
"Perché questa voce mi rimbomba nella testa? Smettila!!!"
La voce si calmò, e lei riuscì finalmente a rilassarsi.
L'oscurità riprese il sopravvento, e così anche la sua sete di sangue ritornò a farsi sentire.
~
Nel frattempo dall'altra parte della città, le ricerche non diedero frutti. Emma era in preda all'ansia, con la paura che il lato cattivo di Regina si potesse nuovamente manifestare, e che potesse fare del male a persone innocenti.
"Non è possibile che sia scomparsa? Questa città è piccola, dove potrebbe mai nascondersi?"
"Mamma possiamo provare a cercarla nella sua cripta."
"Si, potremmo avere più fortuna lì"
Il gruppo si divise e Henry ed Emma proseguirono le ricerche nella cripta dei Mills.
"Se proseguiamo di questi passi non riusciremo mai a ritrovarla."
"Dobbiamo ritrovarla al più presto. Hai visto il suo comportamento nei confronti di Robin? Nemmeno il suo lieto fine è riuscito a convincerla a rinunciare all'oscurità. Le sue parole hanno rischiato solo che gli polverizzasse il cuore."
"Henry ti prometto che la ritroveremo a qualunque costo."
La notte proseguì, e dopo diverse ore di ricerca decisero d'interrompere, per poi ricominciare all'alba. 
~
Il potere di Regina col susseguirsi delle ore si sprigionò all'impazzata, finché esso la materializzò dinanzi a una porta, sulla quale erano intagliati dei simboli magici a lei sconosciuti.
Poggiò d'istinto le dita sui quei simboli disposti in un ordine casuale. 
Al seguito del suo tocco, questi si illuminarono, e la porta venne sbloccata.
~
Contemporaneamente il sonno di Emma venne spezzato da un incubo, nel quale lei era la spettatrice di un combattimento tra due anime. Queste si scontrarono all'infinito finché l'anima più ferita, si accorse della sua presenza. Nell'istante in cui i loro sguardi si incontrano questa venne stroncata, perdendo lo scontro.
Il panico di Emma divenne ingestibile, scaraventando a terra tutto quello che era presente nella sua stanza, finché un oggetto non attirò la sua attenzione, e i ricordi iniziarono a farsi largo nella sua mente.
~Flashback
I primi giorni in cui a Emma fu insegnata la magia, questa risultò instabile, creando numerosi danni.
"Scusami Regina, non volevo distruggere il tuo prato."
"Dannazione Emma, devi riuscire a controllare le tue emozioni altrimenti la magia sarà un pericolo, invece di essere un vantaggio."
"Sarà difficile crederlo per te, ma non è semplice.
Le mani di Regina le afferrarono le braccia.
"Le difficoltà all'inizio sono normali, ma le potrai superare con la concentrazione e l'esperienza che acquisirai. Io ti aiuterò, non ti lascerò in balia dei tuoi poteri.
Quel contatto fece sobbalzare Emma, e al suo polso, Regina le fece comparire un bracciale.
"Cos'è?"
"Noto che è molto intuitiva signorina Swan. Precisamente è un bracciale incantato che indebolisce la magia di chi lo indossa."
"Cosa? Perché mai dovrei indossarlo?"
"La magia più è forte e maggiore sarà la difficoltà nel controllarla.
"È tuo?"
"Si, quindi la prego di non perderlo."
Emma per un istante si emozionò al gesto della bruna. Non era la prima volta che in sua presenza provava questo tipo di emozioni, ma all'epoca non ne capì l'importanza, o forse non era intenzionata a comprenderle.
~Fine Flashback 
Emma raccolse il braccialetto, trovando in esso un'opportunità per ritrovarla.

Nota dell'autrice.
The Rise Of The Queen racconta della trasformazione di Regina nella signora oscura. Riusciranno i nostri eroi a salvarla dal suo destino?
Nel caso la storia vi piacesse oppure avete qualche critica da espormi mi farebbe piacere conoscere il vostro pensiero.
Alla prossima😊👋🏻

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Capitolo 2
*** Choices ***


                Choices

Le porte rappresentavano un passaggio, e come per il corpo, questo accadeva anche con l'anima. Le decisioni difficili e i sacrifici ci rendono forti, ma allo stesso tempo fragili, e ora lei era nuovamente dinanzi a questo bivio. La scelta che si appresterà a prendere cambierà radicalmente la persona che è attualmente, e di conseguenza le persone che la circondano.
Tempo fa scelse di rinunciare alla vendetta, per inseguire un fantomatico e illusorio lieto fine, ma il karma oppure chi per esso non ritiene che lei debba raggiungerlo, facendola affogare nuovamente nella rabbia e nel dolore.
Superata questa porta il suo io si suddividerà e dovrà scegliere chi essere. Oggi è consapevole che la sua scelta sarà diversa, perché ciò che vuole è possibile ottenerlo solo attraverso il potere.
La magia scaturita dai simboli intagliati la invitarono a entrare, e come un burattino eseguì questo impulso. La luce era abbagliante, e nel momento in cui essa calò, ai suoi occhi comparirono tutte le sue vittime. Lo sfortunato poteva non avere colpe, ed essere solamente una vittima di un suo mero sfizio. Queste immagini avevano uno scopo ben preciso, cioè quello di tarare la sua anima, e indurla a una scelta.
Queste iniziarono a sparire per fare largo ad altri momenti, meno macabri. Henry, insieme a Emma e capitan eyeliner, e il loro sorriso simile a quello di una famiglia felice. Infine l'ultimo fotogramma che apparì ai suoi occhi era il suo più grande errore, Robin Hood. Solo ora era in grado di comprendere la persona che si ostinava ad amare. Questa prospettiva le aveva permesso di capire che l'essere odiata e rifiutata, l'aveva portata a modificare la sua personalità in un essere insicuro, a tal punto da vivere in un film, straordinario agli occhi di chi guardava ma allo stesso tempo fasullo. Il suo amore per lui era stato un'illusione, e ora che ne era consapevole sentì la sua anima finalmente libera.
Le immagini si sbiadirono e un fuoco divampò. Il luccichio all'interno del fuoco si fece più intenso, e scorse un'arma sulla quale troneggiava il suo nome.
Prendendola scelse di essere una pedina dell'oscurità, alla quale la pietà non ha significato, con quest'arma segnò l'inizio di un nuovo regno.
~
La magia insegnatale da Regina era partita dalle basi, dal più insignificante simbolo, al comprendere incantesimi la cui portata non era all'ordine di tutti.
Il suo amore nei particolari la incuriosiva e l'affascinava, facendole conoscere lati di lei che pensava non esistessero.
La severità, e la passione da lei utilizzata oggi era l'arma con la quale Emma la ritroverà.
Concentrandosi sul bracciale da lei regalatole, questo iniziò a librarsi in aria, ricadendo l'istante successivo.
"Questo è impossibile, non dovrebbe essere in questo mondo per non riuscire a localizzarla."
Questo pensiero la portò a dubitare delle sue abilità, e a formulare nuove strategie per individuarla.
Diversi minuti dopo al primo tentativo, il bracciale ritornò a volare, ed Emma lo inseguì senza mai sosta.
Le tracce la portarono a un luogo di Storybrooke frequentato di rado, a causa della forte vegetazione e della presenza dell'acqua.
Il bracciale continuò a essere attratto dalla sua padrona, quando improvvisamente lei si materializzò di fronte a Emma, e questo cadde ai suoi piedi.
Si abbassò per raccoglierlo con grazia ed eleganza, la stessa che la contraddistingueva in qualunque forma lei si presentasse.
"Signorina Swan lei è molto testarda, dovrebbe tenersi lontana da me."
"Non sono riuscita a salvarti, ma non permetterò che l'oscurità ti divori."
"Ha molto senso della giustizia, ma ha dimenticato che io non voglio essere salvata. La persona che fingevo di essere era solo la misera copia di una me mai esistita."
"Sei offuscata dal potere. Abbiamo vissuto molte avventure insieme, non sei la persona che stai descrivendo."
"Davvero? Sono i tuoi sentimenti a parlare, non la tua razionalità."
"Non dire assurdità."
"Credi che non mi sia accorta che il tuo cuore batte un po' di più in mia presenza?"
"Stai vaneggiando."
"Emma Swan sei sempre stata un enigma per me. Ora al contrario, sei come un puzzle risolto, e come ogni mistero svelato questo ha perso ogni interesse per me."
"Quindi quali sarebbero le tue intenzioni?"
"Le parole sono futili confrontandoli ai gesti."
"Con questo cosa vorresti dire?"
Regina distrusse il bracciale raccolto dall'erba, e con le mani materializzò entrambe nella camera dei genitori di Emma.
Capendo le intenzioni di Regina, lei cercò di bloccarla ma la magia della Signora Oscura prevalse su quella bianca e candida di Emma.
Gli Charmings si svegliarono, e Regina l'immobilizzò.
"Emma Swan, il tuoi sentimenti diverranno il mio ostacolo più grande e per garantire la tua obbedienza, userò la debolezza più grande degli eroi, l'amore."
Con la mano Regina strappò il cuore a Biancaneve, e lo guardò con fierezza palpitare nella sua mano.
"Intralciami, e la tua mamma soffrirà le pene dell'inferno. Dovresti imparare a scegliere bene le battaglie da affrontare, perché ti assicuro che questa non è una di queste."
Le stampò un bacio sulla guancia, lasciandole il segno del rossetto come promemoria della sua minaccia.
"Bye bye darling."

Nota dell'autrice
In questo capitolo Regina sceglierà la persona che vorrà essere, separandosi dai suoi affetti. Riuscirà Emma a salvarla dal suo oblio?
Nel caso la storia vi piacesse oppure avete qualche critica da espormi mi farebbe piacere conoscere il vostro pensiero.
Alla prossima😊👋🏻

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Capitolo 3
*** Stone ***


                Stone

Nella vita c'erano poche sicurezze, e una di queste era che indipendentemente dalla propria volontà il cuore comanda la mente, e le scelte che ne scaturiscono.
Regina era nella cripta dei Mills, a osservare con grande soddisfazione la sua collezione di cuori. Per anni aveva bramato il candido cuore che le pulsava tra le mani. Ora che era finalmente divenuto in suo possesso, diverrà il simbolo del suo potere, e della sua vittoria.
Con un tocco, lo scrigno riservato al cuore di Biancaneve si illuminò, e posandolo in esso, lo sigillò, impedendo a chiunque fuorché a lei di entrarne in possesso.
~
Le lacrime scesero copiose sul viso di Emma, mentre Mary Margaret e David erano ancora traumatizzati dal gesto terrificante di Regina.
"Emma lei non è più la persona che conosciamo. La sua mente è pervasa dall'oscurità, ed è per questo che ha sottratto il mio cuore. Non dovrai affrontarla, altrimenti ti ammazzerà."
"Abbiamo delle responsabilità nei suoi confronti. Non la lascerò al suo destino."
David cercò di convincerla del contrario raccontandole del passato della regina cattiva.
"La persona che era con noi in questa stanza è la stessa che ha traumatizzato le nostre vite per anni. Che ha impedito che vivessimo come una famiglia. Lei ha perso ogni briciola d'umanità acquisita in questi anni, e nessuno potrà ridargliela."
"Siete degli eroi solamente nelle storie. Nella realtà, alla prima difficoltà cercate solo un modo per proteggere voi stessi, e degli altri non vi importa nulla."
"Le abbiamo dato numerose possibilità, non puoi accusarci di non averci provato."
"Dobbiamo aiutarla a superare questi ostacoli."
"Non potrà essere salvata, perché quelle difficoltà le ha già sconfitte.
Lei ha scelto di essere l'oscurità, perché è più semplice vivere il dolore in questo modo."
"La vostra opinione non influenzerà le mie scelte."
Per schiarirsi le idee Emma decise di passeggiare per le strade di Storybrooke, e "ascoltare" con tranquillità il silenzio che circondava l'intera cittadina. 
Passeggiando lei prestò attenzione alla casa, che Killian ed Henry avevano scelto per la loro vita insieme. Era contenta che la sua vita proseguisse, raggiungendo un equilibrio con un uomo che l'ama, una bella casa e una famiglia perfetta, un degno finale per una principessa. Solo che lei una principessa non lo è era mai stata, e nemmeno da bambina desiderava diventarlo.
Essere compresa per un'orfana non è semplice. 
Quel angolo di tristezza nel cuore può essere compresa solamente da chi l'ha vissuto. Gli altri possono essere solo spettatori di una tragedia della quale non capiranno mai il significato.
Regina era sempre stata diversa. Questo l'aveva capito, nell'attimo in cui aveva perdonato Robin, che pur essendo il suo lieto fine, l'aveva ferita nel profondo dell'anima.
Quella ferita era simile alla sua. Bruciava, e in alcuni momenti ne sentiva ancora il dolore. Il dolore di essere abbandonati a se stessi.
"Ti invoco Regina Mills."
"Signorina Swan sembra che a lei non interessi della fragilità del cuore di Biancaneve."
Emma bloccò Regina con i suoi poteri. Sembrava funzionare, finché..."
"Funzionerà o non funzionerà? Chi lo sa?"
Lei spezzò l'incantesimo, e si incamminò verso Emma, bloccandola con la stessa magia che doveva divenire la sua trappola.
Con le sue unghie laccate di nero, puntò al suo cuore. Solamente toccandola, quella voce si insinuò nuovamente nella sua mente, divenendo più forte ogni secondo in più.
"Sei così adorabile con quello sguardo infelice. La tua felicità dovrebbe essere a bordo della Jolly Roger, e invece di essere tra le braccia del pirata, sei qui a sussurrare il mio nome, con la speranza che io ti raggiunga. Questo dovrebbe farti riflettere Salvatrice."
"I miei sentimenti per Killian non mi precludono di poter salvare un'amica. Regina permetti a te stessa di vincere, di ritornare da Henry. Sei cambiata per il suo amore, perché ora vorresti distruggere tutto?"
"La mia infelicità non è mai cessata, e lo stesso destino sarà il tuo. Non farei mai del male ad Henry, e se proverai a usarlo come arma solo per i tuoi futili scopi, manterrò la mia promessa, nel modo più terrificante che esista."
L'incantesimo venne annullato e Regina sparì nuovamente nel nulla.
~
Quella voce. Ogni volta che provava a toccarla, o a farle del male compariva nella sua mente.
La Signora Oscura non doveva avere queste debolezze, eppure lei sembrava l'unica ad esserne stata la vittima. 
Regina col susseguirsi dei giorni, studiò ogni incantesimo per liberarsene, ma senza alcun risultato.
Per sfogare la sua rabbia, si materializzò nel convento di Storybrooke.
Alla sua vista le fate si posizionarono in difesa utilizzando alcuni incantesimi di protezione.
"Inutili!"
Spezzò la loro difesa, e con un incantesimo fece volare la fata turchina verso di se.
"Questi colori che vi contraddistinguono non sono affatto di mio gusto."
Con la magia catturò la loro linfa vitale.
"Il nero ti si addice di più."
Lei soffriva, e soffrirà finché non le darà le informazioni che lei desidera.
"Nella mia mente c'è una voce che continua a torturarmi. Perché?"
La Regina cattiva si innervosisce all'udire della sua risata.
"La voce che ti tormenta è la coscienza che hai acquisito negli anni."
"Questo è impossibile. La Signora Oscura è immune da queste quisquilie."
"La Signora Oscura ha diversi punti deboli. Questo è indispensabile, altrimenti diverrebbe invincibile, e nulla lo è."
La rabbia di Regina, venne sfogata sulle fatine nella stanza, uccidendone la metà.
"Sei orribile."
"In realtà cattiva è l'aggettivo che mi si addice di più. Dov'è la pietra?"
"Perché la cerchi?"
"Non darò spiegazioni a un essere inferiore come te."
"L'abbiamo persa tempo fa."
"Ridicola."
Rimpicciolì la fata madrina, nella sua forma originaria, e tra le sue mani comparve una teca, in cui la intrappolò.
"Agli stupidi moscerini che sono sopravvissuti alla mia magia, vi invito a consegnarmi la pietra di Wandos.
Vi concedo ventiquattro ore, altrimenti della vostra fata madrina resteranno solo le ali."
Con questa minaccia sparì nel nulla, e con lei anche la fata madrina.
~
Nel momento stesso in cui Emma venne avvertita dell'emergenza al convento, si diresse lì, con la speranza di poter salvare le fate.
Gli occhi di Emma assisterono all'orrore causato da Regina. Le poche fate sopravvissute, si accinsero a spiegare le volontà della Regina cattiva, e del perché la fata madrina fosse stata rapita.
"A cosa le serve una pietra, se è in possesso della magia più forte che sia mai esistita?"
"Secondo un'antica leggenda, se insieme alla pietra vengono associati altri due antichi oggetti magici, questi le permetterebbero di cambiare il passato. Di conseguenza sia il presente in cui viviamo, sia il futuro che ci accingeremo a vivere saranno spazzati via."
Il panico di Emma aumentò. Lei era consapevole di non essere in grado di sconfiggerla, e nessuno sembrava poterle scalfire la corazza che aveva costruito nel momento in cui la nube oscura l'aveva travolta.
"Dov'è?"
"Al sicuro."
"Nulla è al sicuro se è stato preso di mira da Regina Mills. Tra poche ore verrà con l'intenzione di rubarla, e in ogni caso lei ucciderà ogni persona che le impedirà di raggiungere il suo obbiettivo. Per questo motivo dovete consegnarla a me."
"Credi che lei avrà pietà di te?"
"Lei non oserà farmi del male. Sono la persona perfetta per proteggerla."
Nel momento in cui le venne consegnata la pietra, lei divenne responsabile della salvaguardia del presente e del passato.
Era consapevole, che nell'attimo in cui la farà arrabbiare lei si vendicherà sul cuore della madre, ma questo era un rischio che doveva correre. Non le avrebbe permesso di spazzare via ogni momento e ricordo che aveva vissuto in questa vita. 

Nota dell'autrice
In questo capitolo Regina compierà il primo passo per raggiungere il suo obbiettivo. Riuscirà Emma a salvarla e a salvaguardare la realtà in cui vivono?
Nel caso la storia vi piacesse oppure avete qualche critica da espormi mi farebbe piacere conoscere il vostro pensiero.
Alla prossima😊👋🏻

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Capitolo 4
*** Water And Fire ***


                Water And Fire

Erano o passate ventiquattro ore da quando Emma aveva preso in custodia la pietra di Wandos, ed era consapevole che tra poco Regina verrà da lei.
La speranza di Emma era che lei fosse abbastanza forte, da contrastare la Signora Oscura, e farle comprendere che in ogni caso ci sarà sempre un lieto fine, indipendentemente dalle sofferenze che la vita ci riserva.
~
Allo schiocco della ventiquattresima ora, la signora oscura compave dinanzi alle fate sopravvissute il giorno precedente. Con in mano la teca in cui era tenuta in ostaggio la fata turchina.
Le fate si radunarono intorno a lei, con la speranza di non essere spazzate via, nel momento in cui lei non avrebbe sentito le parole che si aspettava.
Liberò la fata dalla teca, e la trattenne per ali.
"Senza la sua polvere è una fata inutile. Non resisterà a lungo in questo stato."
"Questa tortura è inutile perché la pietra non è in nostro possesso."
"Credevo che teneste alla vostra cara fata madrina. Può darsi che le mie minacce sono poco credibili. Ho un'idea."
Regina estrasse dal suo vestito in pelle il pugnale della Signora Oscura, e con esso si avvicinò alle ali della fata.
"Preferite la destra oppure la sinistra?"
"Emma Swan. La pietra è in suo possesso."
L'attenzione di Regina venne catturata da quel nome.
"Perché la mia pietra è nelle mani della salvatrice?"
Le sue urla spaventarono le fate che le erano accanto.
"È stata lei a chiedere che le venisse consegnata. Ora sai dov'è ubicata. Lascia andare la fata turchina."
Un urlo si diramò nella stanza. Le ali della fata madrina vennero spezzate, infrangendosi sul pavimento.
"Le mie promesse sono legge, e lo imparerete presto." 
Lei scomparve, materializzandosi nell'unico luogo in cui era sicura l'avrebbe aspettata, il lago.
~Flashback
Le lezioni di Regina venivano svolte in luoghi diversi, ogni volta. Emma era sorpresa dalla fantasia con la quale organizzava le sue lezioni quotidiane. Quel giorno Regina le disse che doveva recarsi ai confini di Storybrooke, nella parte orientale della città. Quando raggiunse il luogo indicato da Regina, lei rimase basita.
"Signorina Swan, la puntualità non è un suo pregio."
"Un lago? Non c'è mai stato."
"L'ho creato per te."
Quella frase fece accelerare il cuore di Emma. Lei era cosciente che quello non fosse un comportamento consono a una persona fidanzata, ma alcuni dei suoi gesti le entravano dentro, scombussolandola completamente.
"Questa è la prima volta che mi viene regalato un lago."
"Non essere sciocca signorina Swan. Useremo l'acqua del lago artificiale per simulare delle creature."
"Non potevamo farlo in spiaggia?"
"L'acqua del mare è diversa. Sia nella composizione, che nella natura. Questa è creata dalla magia, e sarà la magia a distruggerla."
Emma era titubante, non aveva ben compreso l'obbiettivo della lezione.
"Creerò delle creature acquatiche, e dovrai sconfiggerle con le abilità che hai appreso in queste settimane."
Regina con le sue abilità creò delle creature che si apprestavano ad attaccare Emma.
Cercò di usare la magia per contrastarle. Riuscì a sconfiggere la prima, e dalla contentezza perse la concentrazione. Non riuscì a evitare gli attacchi che le venivano scagliati dalle altre creature acquatiche.
Regina le dissolse, mentre Emma era zuppa d'acqua, rabbrividendo al contatto col freddo del Maine.
Regina rise di lei, e della sua inattitudine a mantenere la concentrazione.
"Sono felice che vedermi in difficoltà ti rallegri così tanto."
"Ti ho insegnato che la concentrazione è fondamentale in questi casi, ma le mie parole sembrano che non ti abbiano lasciato nulla."
"Regina potresti rimandare le prediche in un altro momento. Il freddo mi sta penetrando le ossa."
Regina materializzò entrambe in una baita nelle vicinanze, e con una sfera di fuoco accese il legno nel camino.
"Potrei arrestarti per effrazione."
"In casa mia? Dovresti informarti meglio sceriffo."
"Sei più ricca di quanto pensassi."
"Invece di preoccuparti del mio patrimonio io ti consiglio di cambiarti, altrimenti ti verrà la polmonite."
Regina le diede un cambio, e la lasciò qualche minuto per farla spogliare e poi la raggiunse.
"Sei migliorata Swan."
"Se fossi migliorata non mi sarei fatta cogliere impreparata dalla tua creatura."
"Ti distrai facilmente. Dovresti isolare i pensieri, specialmente quelli inutili, e concentrati solo sulla magia che ti scorre nelle vene."
"I pensieri non sono mai inutili. Non posso razionalizzare fino a questo punto."
"Imparerai, altrimenti c'è il rischio che durante uno scontro ti faccia influenzare da fattori esterni, e il nemico possa approfittarne."
"Non è semplice. Nella testa ho un milione di pensieri, ed è difficile differenziarli tra necessari e non necessari."
"Ti darò una dimostrazione pratica. A cosa pensavi quando ti sei distratta, dopo aver sconfitto la prima creatura?"
"Pensavo a te, e a quanto potessi vantarmi dei miei progressi. Sembro una bambina ne sono consapevole."
"Sono fiera dei tuoi progressi, e sarò felice di avere un'amica sulla quale contare nel caso ci fosse un'emergenza. Per questo devi migliorare, e sfruttare a pieno il potere che possiedi."
Emma rabbrividì, non sapendo se fosse causato dal freddo oppure dalle parole da lei usate. Lei prese il suo cappotto e lo portò sulle spalle di Emma. Essendo a pochi centimetri di distanza, i loro visi quasi si toccarono, e il desiderio di gettarsi sulle labbra dell'altra aleggiava nell'aria, ma entrambe si resero conto che non sarebbe stato giusto, per nessuna delle due."
~Fine Flashback
"Sei una sciocca."
Emma nell'udire la voce di Regina si girò nella sua direzione.
"Sei riuscita a trovarmi senza nessun incantesimo. Ciò vuol dire che qualche sentimento lo conservi ancora."
"I ricordi sono ben ancorati nella mia mente, come le emozioni che ho provato in alcune circostanze, ma non sono influenzata da essi. Non ti illudere Emma Swan."
"La pietra è stata consegnata a me. Qual è la tua prossima mossa?"
Regina al solo pensiero di attaccarla venne disturbata dalla voce che la tormentava da giorni.
"Hai dei rimorsi? Per questo non mi minacci, oppure attenti alla mia vita?
"Un rimorso ce l'ho, ed è in questa baita."
La strategia di Regina cambiò, non potendo essere crudele con lei, voleva sfruttare l'unica arma che potesse usare, l'amore.
Regina catturò le labbra della salvatrice. E in un caldo bacio, Emma perse ogni tipo di controllo che potesse tenerla salda alla realtà.
La pietra era a pochi centimetri da lei, incastonata in una collana che portava al collo. 
"Sei sempre stata poco diligente Emma."
Con la forza le strappò la collana, ed Emma reagì usando un incantesimo su Regina.
"I tuoi insegnamenti sono stati molto utili, dovresti esserne felice."
Emma stava per riprendersi la pietra tra le mani di Regina, finché lei non la immobilizzò con un incantesimo di una potenza superiore a quello di Emma.
Conservò al sicuro la pietra ottenuta, e con le mani catturò il suo viso.
"Quella volta avrei voluto baciarti, ed è stato un peccato non averlo fatto."
Lei scomparve, ed Emma rimase ancora una volta da sola. Tra i ricordi e i rimpianti vissuti con lei, e l'inadeguatezza nel non essere in grado di poterla redimere.

Nota dell'autrice 
In questo capitolo Regina otterrà la pietra da lei ricercata, e tra ricordi e rimpianti vivranno un momento molto intenso per entrambe. Riuscirà Emma a redimerla e a salvaguardare la realtà in cui vivono?
Nel caso la storia vi piacesse oppure avete qualche critica da espormi mi farebbe piacere conoscere il vostro pensiero.
Alla prossima😊👋🏻

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Capitolo 5
*** Book ***


                Book

Quel sapore di fragola, non lo avrebbe mai dimenticato. Nel momento in cui l'aveva baciata la voce nella sua mente si era placata.
Quel caldo bacio, seppur casto aveva avuto per lei più significato di ogni altro gesto d'amore che avesse mai donato. Regina aveva sentito, che seppur legata dalla sua magia, Emma non era ostile al suo tocco.
Quel bacio le aveva permesso di ottenere la pietra, custodita al collo di Emma, e la conferma che seppur così coraggiosa era simile a lei. Codarda nell'accettare un destino che le sembrava esserle stato cucito addosso.
Materializzandosi nella sua cripta, e attraverso il libro d'incantesimi di magia nera, lei vorrebbe attivare il potere della pietra di Wandos, che le permetterebbe di ritornare nella sua amata fortezza. Quella che per tanti anni è stata ammirata e agognata dalla madre Cora.
Gli incantesimi non sembravano dare i suoi frutti, e seppur possedendo il potere del signore oscuro, lei era incapace di attivarla senza il suo meccanismo d'apertura originale. La rabbia stava prendendo il sopravvento, e questa iniziò a manifestarsi facendo scoppiare i vari recipienti contenenti le pozioni, conservate nella cripta.
Regina si rese conto che l'unica persona in grado di aiutarla era colui che per anni era stato il signore oscuro, ovvero Tremotino.
Lei aveva l'assoluta sicurezza che al suo capezzale avrebbe trovato sia Belle, che i vari eroi, a proteggerlo da lei. Materializzandosi nella retro del suo negozio, le sue sicurezze trovarono conferma.
Sia la spada di David, che l'uncino di quel misero pirata le vennero puntati contro, con la speranza che quell'ammasso di ferraglia riuscisse minimamente a ferirla.
Negli occhi della Salvatrice comparve la paura di non riuscire a contrastarla, ed Henry con un'autorità che Regina non credeva potesse avere, intima di abbassare le armi puntate contro la madre.
"Mamma non fare del male al nonno. Puoi ancora ritornare indietro, noi siamo qui ad aspettarti."
Regina lì immobilizzò tutti, e con la mano accarezzò il bambino che un tempo cullava tra sue braccia.
"Questo periodo di quiete lo devono solo a te. All'amore che hai provato nei miei confronti anche dopo la scoperta delle mie bugie."
"Non è abbastanza per me. Se non riesco a riportarti indietro, tutto questo non sarà servito a nulla."
"Un giorno mi hai espresso il tuo sentirti inutile in questa vita piena di eroi. In realtà l'unico eroe sei sempre stato tu. Senza avere la magia, e alla tua tenera età sei riuscito in qualcosa di sorprendente, salvarmi. Sarà stato per un breve periodo, ma nessuno è stato in grado di farlo, a parte te. Adesso sono io che ho scelto il mio destino, ed è per questo che voglio che tu sappia, che ti amerò sempre indipendentemente dalle mie azioni."
Con un bacio sulla fronte, Henry scomparve, e lei si avvicinò al letto di Gold, fortunatamente cosciente.
"Caro maestro, vorrei un ultimo aiuto, e forse la tua Belle potrebbe aiutami a convincerti."
Lo sguardo di Regina si focalizzò su Belle, spaventata da ciò che potrebbe farle.
"Regina non farle del male. Lei non centra nulla." 
Le urla di Gold le diedero una scarica di adrenalina che solo in quella baita aveva provato.
Avvicinandosi con la mano al petto di Belle, lei ricordò a Gold la volta in cui polverizzò il suo primo cuore.
"Mi intimavi di essere cauta con un cuore, perché da ogni minimo gesto sbagliato questo avrebbe potuto polverizzarsi. Le tue lezioni sono indimenticabili per me, ed è per questo che saranno i tuoi insegnamenti a segnare la vita della tua Belle."
Strappò con violenza il cuore di Belle dal suo petto, stringendolo al limite della sofferenza. 
L'anima pura di Gold non gli permise di difendersi dalle minacce della sua allieva, arrendendosi alla sua mercé.
"Il libro con gli incantesimi di magia nera, dov'è?"
Gold indicò il ripiano alto dello scaffale, davanti al quale c'era Capitan Hook.
Regina era a pochi centimetri dal pirata, che la guardava con disprezzo.
Il libro venne all'istante individuato da Regina, poiché era rilegato da uno speciale tipo di pelle, difficilmente presente in questo tipo di fauna.
Il pirata sembrava insofferente della situazione, e lei con un incantesimo gli diede l'opportunità di proferire parola.
"Hai una particolare vena sadica nel rovinare la vita a coloro che ti amano. Compreso tuo figlio."
"Sei particolarmente scontroso, eppure le mie azioni non ti stanno minimamente scalfendo. Non credi di esagerare Jones?"
Con la massima indifferenza lo infastì, mentre leggeva le nozioni presenti nel libro di magia.
"Di te non mi importa nulla, ma le tue azioni rovinano la nostra vita, e quella della mia fidanzata."
Una risata divertita echeggiò nella stanza.
"Non sarò io a rovinare il vostro rapporto idilliaco, poiché non lo è mai stato."
Killian con tentativi inutili cercò di divincolarsi, e nel momento in cui Regina riuscì a individuare l'incantesimo esatto, si allontanò e con un gesto regale pronunciò le parole per il quale Killian Jones si rese conto che quell'amore che decantava per Emma era stato solo una farsa.
"Sei sempre stato un'idiota. Nel momento in cui potevi vendicarti di Tremotino, sei diventato il suo paladino della giustizia, solo per entrare nelle grazie della signorina Swan. 
Eppure dopo che ho quasi sterminato l'intero corpo delle fate, lei non ha rifiutato il mio bacio. Se fossi in te mi chiederei perché usa due metodi di valutazioni differenti. Forse quel rapporto che tanto difendi esiste solo nella tua mente."
Regina sciolse l'incantesimo, è contemporaneamente si smaterializzò dalla stanza, lasciandoli basiti della sua rivelazione.
~
"Swan? L'hai baciata?"
Killian era sconvolto dalla rivelazione di Regina, che sembrava averlo colpito nell'orgoglio.
"Killian non è il momento, ne parleremo quando saremo da soli."
Il tono autoritario di Emma, non diede l'occasione a Killian di controbattere.
"Gold conosci le sue intenzioni?"
"Se lei azionerà la pietra ritornerà nella foresta incantata, e raccoglierà gli altri due oggetti per completare la triade. Successivamente potrà ottenere il potere di cambiare il passato, quindi inevitabilmente il presente in cui viviamo, sarà diverso da quello che conosciamo."
"Io sono inerme davanti al suo potere. Quindi cosa dovrei fare arrendermi, e vedere tutto quello che abbiamo costruito sgretolarsi davanti ai nostri occhi?"
"Il pugnale, quello è l'unico modo per fermarla. Ogni signore oscuro possiede un punto debole, dovrai scoprirlo e usarlo a tuo favore. Sarà quello a permetterti di rubarle l'unica arma che ti permetterà di fermarla."
Un brivido percorse la schiena di Emma, rendendosi conto di essere l'unica a poterle rubare il pugnale.
"Swan non sei obbligata a essere colei che la salva. Ci sarà qualche altro eroe, a salvaguardare il nostro presente."
La rabbia di Emma esplose, e Killian ne fu la vittima.
"Se qualcuno mettesse le mani su quel pugnale, la ucciderebbe e io non potrei vivere con questo rimorso."
"Preferisci vivere inseguendola, piuttosto che goderti la nostra nuova vita insieme? Hai idea di cosa significa? Stai scegliendo lei, invece di me."
"Lei ha bisogno di me."
"Forse Regina non aveva torto. Usi due pesi e due misure, e dopo quello che ho sacrificato per te, non credo di meritarmi tutto questo."
Emma era consapevole di quanto la sua scelta mettesse a rischio la sua relazione, però quelle sensazioni provate durante quel bacio, con lui non le aveva mai provate. Forse era per questo che ripeterebbe quella scelta all'infinito, indipendentemente dalle intenzioni di Regina.


Note dell'autrice 
In questo capitolo Regina otterrà l'incantesimo per arrivare la pietra, e le confessioni di Regina metteranno a dura prova la relazione tra Emma e Hook. Emma verrà perdonata da Hook oppure la loro storia giungerà al termine?
Nel caso la storia vi piacesse oppure avete qualche critica da espormi mi farebbe piacere conoscere il vostro pensiero.
Alla prossima😊👋🏻

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Capitolo 6
*** Restrict ***


                Restrict

Henry si ritrovò materializzato nella sua stanza, nel loft degli Charmings. Era confuso. Credeva che lui le bastasse per mantenerla ancorata ai suoi valori, quali la bontà e l'eroismo, ma nessuna delle sue speranze si era rivelata corretta.
Henry sentiva che il legame costruito con lei non si era spezzato, e che potesse ritornare a essere la donna che in questi anni non era solamente cambiata per lui, ma sopratutto per se stessa. Nella sua mente i ricordi si affollavano, sovrapponendosi come tanti fotogrammi di un video.
Il suo affetto incondizionato, le sue parole d'incoraggiamento, e talvolta di rimprovero l'avevano cresciuto facendo sì che diventasse un ragazzo capace di proteggersi sia dal mondo esterno, sia dal passato della stessa Regina Cattiva. Il principale rimpianto di Henry era stato quello di aver spezzato l'unica arma che la potesse aiutare.
Scegliendo di non essere l'autore, aveva permesso ai personaggi delle favole di non essere vincolati da nessuna scelta proveniente dalla sua volontà, segnando irrimediabilmente il destino che in altri casi avrebbe potuto modificare.
I suoi valori l'avevano portato a questa scelta, e ora se ne stava pentendo amaramente.
Decise di raggiungere il negozio del signor Gold, per scoprire se lei fosse ancora lì.
Ritrovò solamente Belle a vegliare sul marito, ancora scosso dall'abbandono dell'oscurità dal suo corpo.
"Belle, la mamma dov'è andata?"
"Sono scesi in biblioteca, con la speranza di apprendere maggiori informazioni sugli oggetti che Regina vuole riunire."
"Abbiamo abbastanza informazioni.   Dovremmo agire, invece di difenderci."
"Henry non è semplice raggirare oppure sconfiggere la Signora Oscura, indipendentemente dalla persona che occupa l'oscurità."
Henry decise di raggiungere la biblioteca, e trovò i suoi nonni ed Emma spulciare tra le pagine dei vecchi tomi, che racchiudevano informazioni circa gli oggetti della foresta incantata.
"Mamma avete trovato qualche informazione utile?"
"No, sembra che questi oggetti siano rari, così tanto da non essere nemmeno citati nei libri. Potresti aiutarci con quei tomi sulla scrivania?
"Mamma non sarà un libro a darti l'arma per vincere il suo cuore. Sei l'unica a poterla salvare da quel mare di oscurità in cui ha deciso di annegare."
"Henry io sono la salvatrice, ma non vuol dire che sia invincibile. L'oscurità pura è un potere che difficilmente potrà essere ostacolato dalla mia magia."
"La colpa è mia. Dovevo conservare la penna dell'autore, così l'avrei salvata."
Emma abbracciò Henry, assicurandogli che lui non avesse nessuna colpa, e che in ogni caso troveranno una soluzione a quel problema che attualmente sembra essere irrisolvibile.
~Alcune ore dopo
Snow e David riuscirono a reperire alcune informazioni sulla pietra. Oltre a quelle già in loro possesso, riuscirono a trovare un cavillo, che forse poteva impedirle di attivare la pietra.
David iniziò a spiegare la teoria, secondo la quale c'era ancora una possibilità di salvezza.
"Emma se quella bontà acquisita da Regina non è stata totalmente spazzata via, lei non potrà attivare la collana, indipendentemente dall'incantesimo di cui è entrata in possesso."
In Emma si accese una speranza, e per un momento la sua anima trovò un attimo di tranquillità che in quei giorni aveva perso.
~
Regina nelle ore trascorse successivamente al confronto con gli eroi, si impegnò nell'attivare la collana ma non ottenne nulla.
L'incantesimo non risultava essere efficace, e Regina non riusciva comprendere quale fosse il dettaglio che non aveva considerato.
L'incantesimo era esatto, e inoltre la pietra non era stata minimamente scalfita oppure danneggiata. La sua mente la portò a esaminare qualsiasi condizione che le potesse impedire di completare il proprio obbiettivo, e la riuscì a ritrovare solo in se stessa.
Il signore oscuro estrasse il suo cuore, e notò come le sue supposizioni fossero esatte. Quel cuore che doveva essere nero come la pece si contraddistingueva per quella fievole luce che si districava tra le ombre dell'oscurità.
Quel sentimento che la sua mente tentava di proteggere aveva permesso che lei fosse debole, e che la magia divenisse inutile.
La sua razionalità la portò a un'unica conclusione, quella di eliminare il problema alla radice: uccidere Emma Swan.
Al solo pensiero la sua mente fu invasa nuovamente dalla voce che la tormentava, insidiandosi nella sua anima.
"Chi sei? La coscienza? Sei inutile. Io non ho bisogno di Emma Swan, perché lei per me non è nulla."
La mente la riportò ai momenti trascorsi insieme, in particolare a un pomeriggio trascorso insieme a lei e ad Henry.
~Flashback
Quel pomeriggio fu uno dei rari momenti in cui a Storybrooke ci fu tranquillità, e con Henry, Emma decise di voler trascorrere un pomeriggio insieme a Regina. Emma era consapevole che sarebbe stata un'impresa convincere Regina. Dalla recente scoperta del tradimento di Robin, e del figlio in arrivo con Zelena, Regina si era chiusa in se stessa. 
Emma in parte si sentiva in colpa, perché era stata lei a riportare Marian nelle loro vite, e Zelena approfittandosi della sua bontà era riuscita a trarre in inganno chiunque, compreso Robin.
Bussò alla porta. Dopo qualche attimo lei l'aprì. Un'espressione sorpresa si dipinse su suo volto. 
"A cosa devo l'onore della sua presenza Miss Swan?"
Emma senza permesso si intrufolò nella villa del sindaco.
"Non conosci le norme della buona educazione?"
"No, però potremmo ripassarle questo pomeriggio insieme."
"Cosa?"
"Io ed Henry abbiamo deciso di passare un pomeriggio tranquillo, lontano da mostri e maledizioni. Sono venuta a rapirti, per portarti con noi."
"Emma sai quanto ami stare con Henry, ma non sono in vena di uscire, rovinerei la giornata anche a voi."
Emma si avvicinò a Regina, che in quel momento era a pochi centimetri di distanza da lei.
"Regina hai bisogno di svagarti, e non intendo lasciarti sola, nel tuo dolore. Non sono solita lasciare a se stessi le persone a cui voglio bene."
Emma rendendosi conto delle parole appena pronunciate, si imbarazzò. Regina lusingata da quelle parole si addolcì, e si arrese alla Salvatrice
"Discutere non farà si che mi lasci da sola, giusto?"
"No."
Emma le sorrise.
"Grazie Emma."
Trascorsero la giornata tra risate, rimproveri, e sguardi che all'epoca erano incomprensibili, ma che ora ai suoi occhi hanno assunto un significato ben preciso.
~Fine Flashback 
Regina portò la mano verso le sue labbra, e ricordando il dolce bacio datole nelle ore precedenti, si rese conto che era la sua stessa coscienza a bloccarla ricordandole che nessuno nemmeno lei avrebbe potuto pensare di attentare alla vita della Salvatrice.
Nello stesso attimo in cui i pensieri le facevano sorgere i dubbi del perché fosse diventata la signora oscura, Emma si materializzò dinanzi a lei.
"Non sei riuscita ad attivarla, giusto?"
La rabbia causata dalle sue parole fece si che il tormento di quella voce diventasse meno acuta, e bloccò la salvatrice alle pareti.
"Sei venuta a prenderti gioco di me, Salvatrice?"
"Le fate mi hanno parlato della tua incapacità di farmi del male, quindi le tue minacce sono inutili."
"Davvero? Avrei dovuto distruggerle tutte."
Emma sentì la presa aumentare, e il suo cuore accelerò. Si chiese se le parole delle fate fossero vere oppure menzogne. Quando Emma sentì l'aria mancare, vide Regina portarsi le mani alla testa.
Regina si riprese nell'istante successivo.
"Sai se fossi in te non gongolerei della tua misera vittoria."
"Io non ho vinto nulla. Il momento esatto in cui vincerò sarà quando lascerai che l'oscurità abbandoni il tuo corpo e ritornerai da me."
"Da te? Perché dovrei ritornare da un essere inferiore come te."
"Perché i tuoi sentimenti per me sono più forti dell'odio che provi. Sono il tuo punto debole Regina, e sarò la stessa persona che ti salverà da te stessa."
"Non credi di voler salvare troppe persone. Hai un'insolita attrazione verso i casi persi. Tu non provi amore verso le persone che ti stanno accanto, vuoi solo salvarle dal loro destino. Forse dovresti salvare prima te stessa. Sei profondamente infelice come lo sono io. Solo che sei troppo codarda per ammetterlo."
"Parli di codardia con me? Sei la persona che per scappare dal proprio dolore, e passata al lato oscuro, dovresti essere l'ultima persona a potermi giudicare."
"Giudichi il mio dolore perché non lo conosci, ma forse dovrei dartene un assaggio."
Regina con un incantesimo estrasse una nuvola viola dalla sua tempia, e la scagliò contro Emma.
La mente di Emma si trasformò in uno spettatore, di uno spettacolo atroce e crudele. I lamenti di Daniel, le lacrime di Regina, l'assaggio di un dolore insopportabile quali le torture sia inflitte che ricevute, le fecero capire quanto potesse soffrire, e che le sue azioni anche se ingiustificabili erano causate da un dolore da cui difficilmente si sopravvive.

Nota Dell'Autrice.
In questo capitolo Regina non riuscirà nel suo intento, e scoprirà che sono i suoi stessi sentimenti ad ostacolarla. Riuscirà Regina a liberarsi da questi sentimenti?
Vi ringrazio delle vostre recensioni.
Vi ricordo che nel caso la storia vi piacesse oppure avete qualche critica da espormi mi farebbe piacere conoscere il vostro pensiero.
Alla prossima😊👋🏻

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Capitolo 7
*** Curse Of Sleep ***


                Curse Of Sleep

Le lacrime di Emma scendevano sul suo viso. Quel dolore straziante nel cuore le fece comprendere quanto fosse difficile per Regina poter essere la donna che Emma avrebbe voluto che fosse. La Regina Cattiva che un tempo avrebbe goduto nel vedere una scena simile, ora era solamente un misto di odio e rabbia.
Nella semplicità di quel gesto Regina aveva condiviso una parte importante della sua vita. Per lei che era diffidente col genere umano, quel gesto era stato un passo estremamente importante.
Quel cuore così oscuro, salvato solamente da quella flebile luce, fece si che lei ritornasse in quella realtà dalla quale avrebbe voluto fuggire disperatamente.
"Emma hai avuto questa reazione solo guardando alcune scene della mia vita, ma pensa se l'avessi vissuta. Quel mancato amore, e le tante aspettative di un futuro costellato dalla ricchezza e dal potere ha distrutto la mia vita. Il senso di colpa, l'odio e la rabbia sono predominanti, e vorrei solamente distruggere ogni cosa. 
Vorrei rendere la mia vita tranquilla, ma questo potere tende ogni minuto a ricordarmi che ciò non accadrà mai. Il fato, oppure il destino che delinea la mia vita non vuole che io sia felice, ed è per questo che non sono riuscita ad attivare la pietra. Nemmeno ciò per cui sono stata caratterizzata per anni è riuscita a darmi un lieto fine. Lasciami andare al mio destino, e vivi la tua vita insieme ad Henry e a Capitan Uncino. Sì felice del tuo lieto fine, perché non a tutti è concesso."
"Regina le tue parole sono inutili, perché non ti lascerò affogare ulteriormente nel tuo dolore. Credi che la vita delle persone che ti circondano siano perfette? Non è così. Sono perennemente infelice, e nessuno nemmeno la persona che si ostina a dirmi di amarmi è riuscito a comprendermi finché non sei entrata nella mia vita."
"Emma la tua infelicità, l'essere stata emarginata, e l'aver dovuto vivere lontano dalla tua famiglia e dal tuo luogo d'origine è stato causato da me. Non merito di essere salvata, vorrei solo scomparire, e dimenticare."
"Se non fosse successo, noi non saremmo le stesse persone, e non avremmo Henry. Quel bambino che bussò alla porta del mio appartamento a Boston non esisterebbe, saremmo solo delle protagoniste di una storia fasulla, capace di far addormentare solo i bambini. Noi siamo vive e il dolore, e l'amore sono reali. Non desidererei una realtà diversa da questa. Non vorrei vivere in un luogo dove per me non sei nessuno. Siamo noi a decidere il nostro lieto fine, non una stupida polvere magica."
Emma rifletteva sulle sue parole, perché furono quelle che si ripeteva ogni qualvolta le venisse ricordato che fu la polvere di Trilly a condurre Regina da Robin, quella stessa persona che le aveva spezzato il cuore, frantumandolo in mille pezzi. Emma in cuor suo credeva che potesse lenire quel dolore, solamente con la sua presenza e invece non fece altro che peggiorare la situazione.
Quel legame che si era creato fece riaffiorare quei sentimenti, che credeva fossero solamente inerenti all'amicizia ma c'era qualcosa, che stranamente la legava a lei. In quella baita, e quel bacio mancato, le fecero capire che lei non le era indifferente. 
"Vivi la tua vita, invece di inseguirmi in capo al mondo. Sì felice e crea una famiglia. Vivi quel presente per il quale hai lottato, perché se io non posso distruggerlo, non vuol che sia costretta a viverlo."
Con quelle parole lei scomparì nel nulla, andandosene via da me.
Con lo stesso incantesimo insegnatole da lei, Emma comparì nella sua casa.
Gli sguardi la catturarono, e quello speranzoso di Henry le fece provare lo stesso senso di inattitudine scaturito nel non essere stata in grado di salvarla.
Lui non disse nulla, riuscì solo ad abbracciarla, e quel abbraccio fu indispensabile per non permetterle di arrendersi.
"La salverò, è una promessa."

Regina scomparve nel nulla, ricomparendo nella sua amata cripta. Quella cripta in cui si rifugiava nei momenti di solitudine e rabbia, e in quei momenti di sconforto in cui non trovava una soluzione ai suoi problemi.
Quelle emozioni la stavano logorando l'anima, proprio come accadde nei mesi precedenti alla sua trasformazione nella signora Oscura, e al suo fianco per lenire quel dolore ci fu solo quell'irritante e testarda ragazza. Le ritornò in mente quando lei presa dallo sconforto si illuse di poter dimenticare, ma Emma le fece capire che non sarebbe stato possibile.
~Flashback 
Regina era in uno squallido locale, a bere del whisky di scarsa qualità per affogare le sue sofferenze. Non sembrava che funzionasse, sentiva solo un enorme vuoto, e la testa leggera.
"Riempine un altro."
"Signor sindaco non sembra nelle migliori condizioni, forse dovrebbe rallentare."
Quel tono pacato, e pauroso la fece rinsavire.
I suoi occhi si posarono su quel corpo muscoloso e tatuato, e ricordò esattamente come ci si sentisse ad essere temuta, e venerata.
"Lei sa chi sono?"
"Il sindaco Mills."
"Intendevo la mia vera identità."
Lui cominciò a essere insicuro, e a balbettare.
"La Regina."
"Esatto, e alla tua Regina non oseresti mai negare altro whisky, giusto?" 
Quel tono, e quel potere sugli altri le erano mancati.
"Ci sono delle regole, non le posso versare altro alcool. Il principe David ha minacciato di revocarmi la licenza se fosse ricapitato."
Lei per un momento chiuse gli occhi, e quello spirito dormiente che cercava di placare si ripresentò, impossessandosi di lei.
Delle piante fuoriuscirono dal bancone del bar, intrecciandosi al collo, e al corpo del barman.
Il silenzio calò nel bar, intimoriti dalle sue intenzioni.
Lei scivolò dietro al bancone, e prese diverse tipologie di alcolici.
"Lasciami, se è quello che desideri puoi prenderle tutte."
I rami presero a stringergli il collo.
"Vuoi sapere quali sono i miei desideri? Vorrei spezzarti il collo, quello è il mio desiderio."
La gente che le era intorno, le lanciava degli oggetti per impedirle di commettere un omicidio. Lei li bloccò con la magia.
"Siete consapevoli di quanto io sia in grado di farvi soffrire? Forse non lo rammentate, ma io ricordo i vostri visi terrorizzati."
Quegli oggetti bloccati in aria, vennero rispediti al mittente, causando diverso caos.
"Regina." 
Quella voce fece si che lei ritornasse alla realtà.
"Salvatrice. Lei non ha mai altri impegni? Magari che non riguardano me?"
"Regina lascia andare quell'uomo. So che sei sconvolta. Uccidere non servirà a placare il tuo dolore."
"Faresti di tutto per salvarlo?"
Era stata lei la causa. Se non avesse riportato Marian nel presente, Regina avrebbe avuto il suo lieto fine, e non sarebbe infelice.
"Si."
"Lo lascerò se..." 
Un brivido percorse la schiena di Emma.
"Combatterai con me."
Regina con una traiettoria perfetta la sfiorò con delle sfere di fuoco.
"Non potrei mai farlo."
Emma si difese con un incantesimo che non permetteva a Regina di avvicinarsi ulteriormente.
Una risata le uscì dalla bocca.
Quella difesa e il suo potere erano impressi nella sua mente. Conosceva le sue debolezze e i suoi punti di forza, se avesse voluto l'avrebbe annientata. 
Regina colpì il nucleo della sua difesa, con la consapevolezza che non si sarebbe spezzata. Emma la colpì con un raggio di magia bianca, che riuscì a ferirla.
Diverse sfere di fuoco colpirono la Salvatrice. Fu un combattimento alquanto faticoso, ma lei non fu ferita. Le sfere di Regina deviavano il bersaglio, oppure la colpivano in punti in cui Regina sapeva che Emma si sarebbe protetta. 
"Perché?"
Regina la intrappolò al muro, e con il sangue che le colava dal braccio lei non rispose.
"Sei una distrazione perfetta. Posso confidarti un segreto EMMA? Quando ho scoperto che avessi dei poteri sono stata sollevata. Sei la mia nemesi perfetta Salvatrice. Insegnarti le arti magiche è stata la scelta migliore che potessi prendere."
"Perché non annulli la mia difesa?"
Lei toccò il viso di Emma, accarezzandolo.
"Sei preziosa, e non permetterei a nessuno di ferirti, nemmeno a me stessa."
L'incantesimo fu annullato e l'uomo venne liberato dalla morsa dei rami.
Emma che fino ad allora aveva negato i suoi sentimenti per Regina, ora ne prese coscienza.
Regina scomparì dalla visuale di Emma, e fece sì che lei non la incontrasse per giorni, facendo finita che nulla fosse accaduto.
~Fine Flashback 
Quel ricordo non fece che peggiorare la situazione, facendole prendere una decisione drastica. Prese un ago, e lo immerse in un liquido nero. Con le lacrime agli occhi, si punse, e finalmente cadde in un sonno profondo.

Nota Dell'Autrice
In questo capitolo leggerete la reazione di Emma, e il pensiero di Regina che si è arresa al suo destino. Per scappare dalla realtà, Regina si è punta con un ago, cadendo in un sonno profondo. Chi sarà a salvarla, risvegliandola dalla maledizione che lei stessa si è inflitta?
Vi ricordo che nel caso la storia vi piacesse oppure avete qualche critica da espormi mi farebbe piacere conoscere il vostro pensiero.
Alla prossima😊👋🏻

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Capitolo 8
*** Secret Place ***


                Secret Place

Nell'istante in cui Regina si punse il dito, la maledizione si manifestò. Da quel momento solo il bacio del vero amore avrebbe liberato quell'anima tormentata.
Lei che aveva innescato tutto ciò per liberarsi dal quel tormento, non aveva tenuto in considerazione un dettaglio che rese le sue intenzioni solo futili speranze. Il suo animo oscuro reagì alla maledizione portandola a uno stadio diverso dal classico, rendendo quel sonno un incubo peggiore della realtà.
I suoi ricordi, quelli più tristi divennero nitidi, a tal punto da sembrare di riviverli.
"Sono di tuo gradimento, Regina?"
Girandosi si scontrò contro il suo alter ego.
"Sei sorpresa?"
"Perché sono qui?"
Il suo riflesso si avvicinò toccandole il viso.
"Credevi che bastasse una semplice maledizione del sonno per placare la tua oscurità? Non credevo potessi essere così debole. Sei una delusione Regina Mills.
Non si può fuggire dalle proprie paure, e il tuo potere ad averti portato in questo luogo. 
Volevi allontanarti da te stessa. Da me. Solo per proteggere lei."
Strappandosi il cuore lo mostrò al suo alter ego originale.
"Questo cuore non potrai mai renderlo puro. Non potrai mai allontanarti da te stessa. Sarai per sempre bloccata in questa realtà, e ripercorrerai quei momenti che ti hanno reso la persona più odiata del reame."
Un grido squarcio l'aria quando i suoi ricordi si focalizzarono sull'emarginazione di Henry, e sulla causa della sua infelicità.
Il suo alter ego le sussurrò all'orecchio.
"Sono opera tua. Scommetto che il pugnale faceva si che questi ti tormentassero finché non continuassi a infliggere maggior dolore, ma poi lei ti ha fermato."
L'immagine di Emma le tornò alla mente. I suoi sforzi per farla redimere, avevano fatto riemergere quei sentimenti sopiti, e di conseguenza il dolore aumentava, fino a tormentarla.
"Questa maledizione forse potrà avere degli effetti diversi su di me, ma sono ugualmente riuscita a placare l'oscurità. Non sarà la falsa copia di me stessa a spaventarmi."
Regina chiuse gli occhi, e cercò di isolare i rumori.
"Non mi scaccerai finché sei in questa realtà, e sappiamo entrambe che nessuno potrà liberarti da questa maledizione."
La sua mente continuò a vagare tra i vari ricordi, e tra i tanti essa si focalizzò su uno in particolare, ovvero l'omicidio del padre.
Ricordando le parole del padre, le lacrime iniziarono a rigarle il volto. La implorava di abbandonare la vendetta, e crearsi un futuro felice, lontano dal reame e dai ricordi tristi.
Nel profondo del suo cuore non credeva che sarebbe sopravvissuta a questi tormenti, e la sua unica speranza era che Tremotino si riprendesse quell'oscurità liberandola da quel supplizio.
"Non accadrà."
"Zitta!"
"Sono la parte migliore di te. Quella senza quei sentimenti, e farò si che ti pentirai di averci provocato questa stupida punizione."
L'alter ego assunse un espressione, da cui si percepiva perfettamente la volontà di punirla delle azioni operate contro se stessa.
~
La promessa di Emma era ben impressa nella mente di Henry, che decise di seguirla nel vano tentativo di aiutarla. Decisa a evitare che il panico si diffondesse, Emma riunì le persone più influenti di Storybrooke, raccontando che la loro realtà era stata salvaguardata, e che le loro paure erano infondate.
"La difendi solo perché lei è una tua amica. Sei la principessa, dovresti proteggere noi, non lei." 
Quest'intervento da parte di Leroy fece si che i nervi già alquanto instabili di Emma saltassero. La sua reazione fu stroncata da quella di Henry, che stupì la folla inferocita:
"Emma è la principessa e come fedele servitore di sua madre avresti dovuto schierarti per proteggerla invece di farle la predica, ma nessuno è stato così coraggioso. Il cuore della mia mamma può essere ancora salvato. In lei c'è ancora del buono, altrimenti la pietra si sarebbe attivata, e il nostro presente non esisterebbe più. Quindi non permetterò a nessuno di disonorare il suo duro percorso di redenzione."
La folla si zittì. Quel carisma era la testimonianza di quanto la genetica non contasse nulla. In quel momento nessuno avrebbe mai messo in dubbio quanto quel ragazzo fosse cosi simile a Regina Mills.
Dalla folla Emma notò lo sguardo arrabbiato di Killian, e girandosi nella sua direzione, sperava di provare delle sensazioni simili all'amore, ma ciò non avvenne.
"Emma."
L'attenzione di Emma si rivolse immediatamente verso la voce del ladro più famoso della foresta di Sherwood, Robin Hood.
"Robin hai qualche novità?"
Emma era a conoscenza di quanto le parole di Regina per lui fossero state dolorose, eppure lui non si era mai arreso. Da quando l'oscurità si era impossessata di Regina lui non aveva mai abbandonato l'idea di salvarla, ma con scarsi risultati. Lei riusciva sempre a essere in un luogo diverso dal suo, evitandolo. Emma pensava che Regina lo evitasse solo per paura che i suoi sentimenti verso la sua anima gemella fossero ancora forti. Quelle convinzioni si rivelarono essere false quando le loro labbra si toccarono. Quel gesto così inaspettato le rivelò quanto i suoi sentimenti potessero andare oltre Robin, e l'oscurità.
"L'ho trovata distesa nella sua cripta, e in uno stato di dormiveglia."
Henry vedendola allontanarsi la insegue, seguito da Capitan Hook, e gli Charmings.
Vedendola lì distesa e inerme su quel letto, la  Salvatrice si immobilizzò, pensando che quella fosse la fine.
Henry si avvicinò a Regina, seguita da Mery Margaret. Quest'ultima le percepì il polso, notando che il battito fosse regolare.
"Il battito è regolare. Potrebbe essere..."
"Cosa?"
Inconsciamente Emma era consapevole che l'unica alternativa a quei sintomi era la maledizione del sonno, ma non voleva confrontarsi con la realtà.
"...la maledizione del sonno."
"Cazzo."
Portandosi le mani alla testa, lo sconforto l'assalì.
"Potrei provare io a risvegliarla. Sono consapevole quanto le mie parole possano non sembrare vere, ma io la amo."
"L'amavi anche quando ti scopavi la sorella?"
Solo allora Emma si rese conto della presenza di Henry, e di quanto fosse stata inopportuna nei suoi confronti.
"Lei mi aveva perdonato, fino a che non è arrivata l'oscurità a corrompere il suo cuore."
"Sei un illuso. Non hai mai pensato al perché da te non si è mai lasciata trovare?"
"Le discussioni sono inutili. La soluzione al dilemma è semplice. Baciala."
A intervenire nel discorso tra i due è Killian
"Chi?" 
Involontariamente Emma credeva che si fosse rivolto a lei.
"A lui. A chi altro potrei riferirmi?"
Robin con una lentezza assurda, poggia le sue labbra su quelle di Regina. Passano i secondi, e nulla cambia.
"Com'è possibile?"
"Non sei il suo vero amore."
Henry pronuncia quelle parole, quasi con un filo di felicità, poiché nel profondo del suo cuore non avrebbe mai voluto che Robin, la causa delle sofferenze della madre nelle ultime settimane fosse il suo lieto fine.
Scusandosi Robin si defila dal gruppo, per metabolizzare ciò che inconsapevolmente poneva fine alla sua relazione con Regina.
"Nonna non c'è nessun'altro modo oltre il bacio del vero amore per spezzare la maledizione?"
"Henry questa maledizione è stata creata con l'unico scopo di separare colei che è stata maledetta, dalla propria anima gemella, di conseguenza solo il bacio donato da quella persona potrà spezzare la maledizione. Non ci sono altre vie d'uscita."
Il velo di tristezza nelle parole di Mary Margaret fecero si che nella cripta calasse il silenzio.
Henry stringendo la mano della madre ripensò ai loro momenti insieme. Lui era stato felice, e per quanto le sue bugie l'avessero ferito, non poteva accusarla di non averlo amato. Per quanto la genetica potesse contare, l'amore che lo legava a Emma non era diverso da quello che nutriva nei confronti di Regina, e lui non l'avrebbe mai abbandonata.
Mary Margaret vedendo Henry in quelle condizioni, cercò di convincerlo a lasciare la cripta, per distrarsi da quel pensiero ormai fisso nella sua mente.
"Henry lei non vorrebbe che tu la vedessi così. Potresti andare da Belle, e cercare insieme a lei maggiori informazioni circa la maledizione del sonno."
"Concordo con lei. Henry se lei si svegliasse e ti trovasse in queste condizioni mi incenerirebbe all'istante."
David assecondò le loro idee, coinvolgendolo in una ricerca a cui si sarebbe aggregato per far si che il nipote lo seguisse.
"Hanno ragione. Verrò insieme a te, e daremo uno sguardo insieme a Belle ai libri in biblioteca."
Henry lasciò la cripta insieme a David, con la promessa che in qualunque caso l'avrebbero avvertito delle condizioni della madre.
Killian con lo stupore di Emma propose di cercare nella cripta di Regina per scoprire maggiori informazioni sulla maledizione.
Le ore passarono, e le loro ricerche non portarono a nessun risultato concreto.
"Questi libri sono per la maggior parte scritti in lingua elfica. Sarebbe un'impresa troppo ardua tradurre una lingua così antica."
Quell'aiuto offerto da Killian era solo per compiacerla, e lei ne era pienamente consapevole. Emma si sentì in colpa, perché sia i suoi pensieri che il suo cuore era occupato solamente da Regina. Voleva provare a baciarla, ma le sue insicurezze la portarono a credere che le sue fossero solo stupide fantasie dettate solamene dall'istinto. 
La notte era calata, e la stanchezza iniziò a farsi sentire. Decisero d'interrompere le ricerche per poi riprenderle la mattina seguente. Volendo riordinare alcuni tomi già letti, Mary Margaret urtò un punto nella parete, facendo si che si azionasse un ingranaggio d'apertura rivelando uno scompartimento segreto, simile a un cassetto.
Emma curiosa ispezionò lo scompartimento trovando in esso diverse pozioni, e un taccuino rilegato in pelle.
"Tesoro forse le nostre ricerche non sono state vane." Disse Killian.
"Forse. Sei stato indispensabile questo pomeriggio. Ti ringrazio."
"Per te farei questo e altro."
Le loro strade si separarono, e loro ritornarono a casa.
Si chiedeva perché fosse stata così codarda da non baciarla, eppure il perché continuava a illudere quell'uomo, che si prodigava così tanto per lei.
Henry venendo a conoscenza del taccuino, cercò di convincerla a fargli leggere alcune pagine, ma non ottenne i risultati sperati.
"Henry non potrei leggerlo nemmeno io. Era nascosto maniacalmente, e sono sicura che in esso ci sono pensieri che non vorrebbe che conoscesse nessuno."
Emma con un gesto di protezione portò a se quel taccuino di pelle, rifiutando a chiunque lo proponesse di leggere i pensieri e le confessioni di Regina. Chiudendosi nella sua camera, sfoglio le prime pagine.
Con un enorme delusione leggendo le prime parole, notò che la loro attinenza era legata solamente alle pozioni ritrovate accanto al taccuino.
Credendo che fosse solamente questo il suo contenuto, perse immediatamente interesse, finché dopo una decine di pagine non trovò una serie di racconti in cui descrisse fedelmente sia i suoi dubbi che quelle parole mai confidate a nessuno.
Leggendo a voce alta la domanda con cui decise di introdurre quel racconto, Emma si addentrò nei pensieri di Regina, facendo sua ogni emozione da lei descritta.
"Potrò mai svegliarmi e non sentire questa sensazione di vuoto che mi attanaglia il cuore?"

Note dell'autrice
Questa volta ho impiegato più tempo del previsto nello scrivere il seguito di questa storia. Spero di essere perdonata. Come avete letto, il taccuino di Regina insieme ai suoi dubbi e alle sue emozioni è stato ritrovato. Diverse storie sono racchiuse in esso, e in queste Emma conoscerà un lato di Regina nascosto, che la porterà a chiarire in modo definitivo i suoi sentimenti.
Alla prossima😊👋🏻

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Capitolo 9
*** Resistance ***


                Resistance

Emma fin dalla sua infanzia aveva imparato che la realtà non era quella dipinta dai film, ma era cruda e a volte ingiusta. Le sfumature ai suoi occhi non esistevano, per lei esisteva solamente una continua lotta per la sopravvivenza. Quella realtà cambiò quando conobbe Neal. Nel suo inconscio Neal era il regalo che il destino le aveva riservato, per lenire le ferite causate dall'abbandono, e dalla solitudine. Neal le aveva donato una tranquillità speciale, non legata al vile denaro, ma alla sensazioni di non essere soli. Il futuro non era più una landa desolata, ma una possibilità. Quelle stesse possibilità svanirono quando la sua unica possibilità di felicità la tradì. Per mesi non riuscì a comprendere il motivo che lo avesse spinto ad abbandonarla. Le emozioni provate con Neal non le riuscì più a ritrovare, perché fidarsi non era semplice, specialmente per un cuore già fragile. Quelle barriere che lui aveva sapientemente distrutto, ora erano state ricreate, facendola essere sia più forte ma allo stesso tempo più debole. 
Quando espresse il desiderio che la condusse a Storybrooke, ognuna di quelle barriere assunse un significato particolare. 
Erano solo le cicatrici di una vita, il cui scopo non era la sua felicità ma quella altrui. Egoisticamente scelse quel destino dedicandosi alla salvezza della vita altrui, finché l'infelicità non le corrose l'anima. 
Quel egoismo verso se stessa, come per la magia aveva un prezzo ben preciso.
Lei lo stava pagando, venendo privata dell'unica persona che l'avesse mai compresa. Era stata così accecata da quella visone della vita, che non si era accorta di ciò che la circondasse. La sua unica promessa, per rimediare alle sue scelte sbagliate, era che l'avrebbe riportata da lei, indipendentemente dall'oscurità, perché sapeva che insieme sarebbero state capaci di superare anche gli ostacoli più insormontabili. Quelle pagine le avevano rivelato che lei non era la sola ad essere sconvolta da quel turbinio di emozioni causate dalla sola presenza di Regina, e che forse la sua unica possibilità di felicità era la stessa persona che l'aveva condannata ad una vita di stenti privandola del calore di una famiglia.
Risvegliandosi in balia di quei pensieri le sue dita toccarono la superficie del taccuino in pelle. Le pagine non erano terminate, ma la sua volontà le impediva di continuare. La sua paura più grande era di leggere di un ripensamento oppure un dubbio, e che i suoi sentimenti non sarebbero mai stati simili a quelli di Regina.
Effettivamente lei era impegnata in una relazione che agli occhi degli altri era perfetta. Un pirata redentore, che abbandona il proprio vascello per la donna amata. Un atto eroico, ma che in realtà era pieno di pretese. Per quanto provasse dei sentimenti nei confronti di Killian, ora era perfettamente consapevole che quello era semplicemente affetto, e non amore. Le dispiaceva ma, non poteva negare i suoi sentimenti. Non voleva più allontanare la felicità, voleva combattere per ottenerla, e dare senso a quel vuoto che le dilaniava il cuore.
Prese coraggio e continuò la lettura.
"Sono completamente guarita. Non soffro più la mancanza di Robin, e questo un po' mi spaventa. Che lieto fine era se il suo tradimento non scatena più nulla in me? 
L'unica mancanza che ho è il potere. Quando la solitudine mi accoglie, il mio corpo reagisce di conseguenza, innescando un meccanismo di difesa, che consiste nel perfezionare la mia magia. Questo è un lato di me che nessuno conosce, forse l'unico che n'è a conoscenza è il mio maestro. Lui è stato l'origine della mia discesa nell'oscurità, e forse se non ci fosse stato lui sarebbe andata peggio. Avere qualcosa a cui aggrapparsi è indispensabile per vivere, anche se quell'appiglio è irrimediabilmente instabile. L'instabilità non è sempre una negatività, perché è quel periodo che ti aiuta a comprendere quale equilibrio vorresti per la tua vita. L'unico mio appiglio in questo momento è Henry, e il suo cuore. Quel cuore che mi ama a prescindere dalle mie azioni sbagliate, e dal mio passato infausto. Quelle particolarità non contraddistinguono solo Henry, ma anche la donna che gli ha donato la vita.
Emma nelle sue fragilità ha sempre lottato, e anche se non lo ammetterei mai, un pizzico d'invidia l'ho provata. Un'invidia non legata alla famiglia ritrovata, ma a quella forza che le ha permesso di superare l'infanzia che le ho donato. La sua presenza conforta la mia
anima disastrata donandomi una gioia semplice, senza fronzoli e pretese. Un'amicizia. Le mie amicizie sono state rare, però potrei giurare che nessuna di quelle che ho avuto mi ha innescato tutte le emozioni che lei provoca in me. Questi sentimenti forse legati a un concetto d'amore saranno solo un pensiero che rilegherò nella mia mente, perché le distruggerei quelle certezze che costellano la sua quotidianità. Non vorrei essere la causa delle sue ferite, ed essere nuovamente responsabile della sua infelicità. Andrò avanti, e cercherò di vivere seguendo un ipotetico lieto fine che forse ho già trovato. Forse è questa la felicità, un inesorabile illusione. La potrei toccare, e farla mia ma come ogni illusione svanirebbe riportandomi alla realtà. Queste continue riflessioni mi portano a formulare sempre lo stesso quesito: "Emma Swan amerebbe mai la persona responsabile delle sue ferite più profonde?"
Smetterò di scrivere di lei, perché ciò che mi impegnerò a fare e dimenticarla. Non sarò nulla nella sua vita se non la madre adottiva di Henry, e la lascerò al suo lieto fine sperando che sia felice."
Le pagine dedicate ai pensieri di Regina terminano con quella frase, e con esse cessarono anche i dubbi che tormentavano Emma.
Emma scappò dalla sua stanza, e col suo fedele maggiolino percorse la strada che l'avrebbe portata alla cripta di Regina, e dal suo lieto fine.
~
"Non arriverà."
Regina camminando verso il suo alter ego si rispecchia, guardando nella profondità del sua anima.
"Essendo una parte di me dovresti sapere che per quanto la desideri non vorrei mai essere liberata, per essere nuovamente la Signora Oscura."
I mal di testa nella mente di Regina aumentarono, dilaniandola di pensieri negativi.
"Quindi ti arrenderai a me?"
Le chiese il suo riflesso.
"Non mi arrenderò mai a te." Esprime queste parole tra i gemiti di dolore.
"Scopriremo se la tua resistenza è forte quanto la tua volontà oppure debole come i tuoi desideri."
La mente di Regina consapevole di quanto la sua resistenza sia oramai al limite, non abbandona la speranza che un angelo dai capelli biondi spezzerà la maledizione, ponendo fine alla sua sofferenza.

Note Dell'Autrice.
Spero che questa storia piena di riflessioni sia capace di  farvi comprendere la psicologia delle due protagoniste.
Alla prossima😊👋🏻

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Capitolo 10
*** Away From You ***


                Away From You

"L'uomo è il peggior nemico di se stesso".
Quella frase famosa, per Regina assunse un significato a lei finora sconosciuto.
Quel senso di tranquillità da lei bramato, era scemato nel momento in cui il suo riflesso reclamò la sua attenzione. 
Sembrava che la sua personalità si fosse scissa in due, e che quella influenzata dall'oscurità fosse predominante.
Regina osservando lo sguardo sanguinario del suo riflesso, capì quanto fosse diversa dalla ragazza che cavalcando Rocinante salvò la principessa Biancaneve.
Quel pensiero fu automaticamente rivisitato dal suo alter ego, che non tardò a esprimere il suo parere.
"La morte di Daniel insieme alle manipolazioni di Cora hanno plasmato la nostra personalità, quindi si, siamo diverse da quell'innocente ragazza. Siamo il prodotto di una volontà di cui non abbiamo mai avuto nessun controllo. Lo stesso dolore che ci ha lacerato il cuore, ora ha fortificato la nostra anima."
"Rappresenti la mia oscurità, oppure sei solo il riflesso dei miei dubbi?"
"Rappresento la personalità che hai cercato di sopprimere."
"Se non fossi stata vittima dell'oscurità del pugnale, non saresti mai stata in grado di sopraffarmi, come non lo sei ora."
"Non essere così arrogante. Sono cosciente di quanto tu ora sia debole."
Il dolore percepito da Regina non era fisico. Il suo corpo era solo l'involucro, e non era in grado di percepire determinate sensazioni. Quel dolore istillato dal suo alter ego, era solo percepito dalla sua anima.
Diversamente dalle sensazioni provate all'esterno, quel dolore era gestibile, perché l'oscurità era solo un riflesso limitato dalla tela costruita attraverso la maledizione del sonno. Quella personalità influenzata dall'oscurità era limitata, e poteva esercitare il proprio potere appellandosi solamente ai ricordi, e alle emozioni negative da lei vissute.
"Sei mentalmente instabile, e potrei ferirti in diversi modi, perché di quel passato non sei stata l'unica vittima. Il riflesso visibile ai tuoi occhi è solo una parte della tua personalità. Non è stata l'oscurità del pugnale l'artefice della mia nascita perché sono sempre esistita. Siamo cresciute insieme, finché non hai deciso che non fossi più abbastanza, che per essere felice dovevi sopprimermi. Il pugnale è stato solamente in grado di rafforzarmi."
Regina scoppiò in una risata, causando sconforto nel suo riflesso.
"L'oscurità sarà un fardello che porterò finché non esalerò l'ultimo respiro, ma pensare che tu possa appellarti a esso per sopraffarmi, è solo un'illusione. Sei solo una sfumature della mia personalità, e se nella realtà non posso placarti a causa del pugnale non permetterò che tu possa sopraffarmi nella mia mente."
Concentrandosi Regina riuscì a catalizzare i ricordi felici, riuscendo quasi ad assaporare quelle sensazioni. Riuscì a sentire il senso di libertà provata nel cavalcare Rocinante; le farfalle nello stomaco quando incontrò Daniel; l'emozione suscitata nel cullare Henry.
L'ultima emozione che riuscì a invadere la sua mente era indecifrabile. Era stata capace di bloccare l'invasione dell'oscurità, mantenendo una flebile luce in un cuore pieno d'odio. Quelle emozioni erano legate a Emma Swan, l'unica sua possibilità di redenzione.
Il suo alter ego si bloccò, ma ciò non segnò la sua fine.
~
Lesse quelle pagine cercandone un senso logico.
Diversamente dalla personalità del sindaco, quelle erano un miscuglio di pensieri. Simile a un cassetto destinato alle cianfrusaglie.
Le pagine numerate erano quelle destinate agli incantesimi, e in esse riuscì a leggere una bozza della maledizione del sonno.
Quel disordine a un occhio non allenato poteva essere casuale, ma in realtà nulla era lasciato al caso.
Sfogliando precisamente la dodicesima pagina, lesse uno dei primi pensieri da lei scritti.
"Il senso di abbandono mi perseguita, sento in me crescere una rabbia che pensavo non appartenermi più. Sono inseguita dalle mie azioni sbagliate, pagandone il prezzo. Ieri sera ero sola, e avevo voglia di dimenticare.
Sono stata così stupida da poter credere che bastasse un drink per poter eliminare quelle sensazioni, e invece ero sul punto di strangolare un uomo, finché lei non è intervenuta a salvare la mia coscienza.
Quella ragazza dai capelli biondi, sembra essere il mio angelo custode. C'è nei momenti di sconforto, quando usando il mio miglior sorriso nascondo il dolore, e c'è quando la rabbia si impossessa di me.
Le ho proposto una sfida, e in palio c'era la vita dell'uomo incatenato alla
mia magia.
Non ha esitato un secondo nell'affrontarmi. 
In quel momento mi sono sentita viva. A causa dell'alcool le ho rivelato che in qualunque momento l'avrei sempre protetta, anche da me stessa. Quella frase era stato un passo falso, forse però anche il minore dei mali. Se le avessi rivelato che l'unico mio desiderio era baciarla, e assaporare ogni centimetro della sua pelle l'avrei spaventata, e sarebbe scappata via.
Non avrebbe mai capito. Crede che la mia malinconia sia legata principalmente a Robin, ma non è mai stato così. In Robin vedevo una chance per voltare pagina, e quando ho scoperto che lui mi aveva dimenticato ho gettato la spugna, ma contemporaneamente mi sono sentita nuovamente sola. Credo che il destino abbia voluto insegnarmi che non posso riempire il vuoto con una persona qualunque, e forse lui non è mai stato il mio lieto fine, ma solo una futile distrazione."
Emma rilesse quelle frasi. Erano molto intime, ed erano la prova che Regina provasse dei sentimenti nei suoi confronti.
Era felice che non era stata l'unica in quella baita a sentire le farfalle nello stomaco.
Credeva che il bacio che le era stato rubato fosse solo uno sfizio dettato dalla semplice volontà di confonderle la mente, e invece ora tutto assumeva più significato.
Continuò la sua lettura, passando a un altro racconto, più recente.
"Sono giorni che ricevo le chiamate di Robin. Sembra che io non sia mai esistita in questi mesi, e che magicamente ora si ricordi della mia presenza. Mia sorella sembra essere riuscita a ottenere qualcosa di mio, e ora vorrebbe che ritornasse da me solo per ricordarmi la sua presenza costante nella mia vita. Robin sarà pure la mia anima gemella, ma se anch'essa deve provocarmi dolore preferisco restare da sola. L'amore di Henry è in grado di appagarmi, e essere una persona migliore. Non ricadrò in quel baratro. Inoltre anche se volessi non potrei mai rimanere sola, perché lei c'è sempre. Credo che la mia volontà di costruirmi una famiglia, mi abbia fatto dimenticare che io ne abbia già una insostituibile. Lotterei per Henry anche se dovessi scendere negli inferi, perché è a lui che devo la mia rinascita. Sono consapevole di quanto Emma sia felice insieme a Capitan Mascara, eppure non credo di essere l'unica a sentire quella scarica d'adrenalina quando siamo insieme. Inizialmente credevo che quest'adrenalina  fosse provocata dal legame magico che si manifestava nel momento in cui la nostra magia si incontrasse, ma ora sono consapevole di quanto io la desideri, ed è per questo che la evito. I miei desideri irrimediabilmente feriscono le persone che mi sono accanto, e per quanto io provi una forte attrazione, non distruggerei mai il loro rapporto. Lui non sarà mai alla sua altezza, ma se lei lo ama io non mi intrometterò. La eviterò e mi dimenticherò di lei. Vorrei fuggire e ricostruirmi una vita, ma poi lo sguardo di quel ragazzo padrone del mio cuore mi ricorda che non potrei mai vivere in un luogo diverso dal suo."
Ora tutto agli occhi di Emma divenne più chiaro. Il comportamento strano di Regina, insieme al suo allontanamento era solamente un modo per proteggerla e non intromettersi nel rapporto con Killian. Emma capì quanto lei fosse convinta di quelle sensazioni, arrivando quasi a esiliarsi dal mondo, pur di non distruggere la realtà in cui Emma vivesse. Eppure per lei Killian non era mai stato quell'amore che ti consuma, e che ti faccia mettere in discussione la propria vita. Invece con lei era stato diverso. Per proteggerla e donarle felicità avrebbe scalato le montagne più alte, affrontando le sue paure più recondite. Non avrebbe mai associato queste sensazioni a Killian, perché lui non era Regina. Ora era pienamente consapevole di quanto non l'avesse mai amato, e ripensando alle parole di Regina si rese conto di quanto fosse stata codarda accantonando i suoi sentimenti e vivendo in una realtà piacevole solo agli altri.
Quei racconti rappresentavano solo uno sfogo. Avrebbe preferito che Regina si confidasse con lei, che l'aiutasse a comprendere, ma ancora una volta aveva deciso di chiudersi in se stessa. 
In questo momento l'unico desiderio di Emma era di svegliarla e di dirle che lei non sarebbe mai stata sola, e abbracciarla, ma in fondo al suo cuore la sua più grande paura era che non si sarebbe svegliata, e che le sensazioni da lei raccontate non fossero altro che dei sentimenti legati solo alle delusioni che stava vivendo. Eppure Emma voleva crederle, perché con lei aveva finalmente distrutto quei muri che negli anni aveva costruito. Lei era arrivata a quella consapevolezza quando in un gesto di follia, Regina le regalò uno sguardo ai suoi ricordi. Fu un gesto molto intimo, che le fece comprendere quanto loro fossero simili. Realizzò quanto si potesse essere infelici, pur essendo circondate da una famiglia, che anteponesse sempre la loro felicità alla tua. Solo un'orfana come Emma poteva comprendere quanto fosse dilaniante crescere in un contesto simile. Emma lesse ripetutamente quelle poche pagine intrise del suo profumo, finché sfinita non si addormentò col suo odore nelle narici.

Note Dell'Autrice.
Sono tornata con un nuovo capitolo di Rise Of Queen, nel quale Emma si insidia nei pensieri più nascosti di Regina, comprendendo finalmente gli strani comportamenti di quest'ultima. Queste rivelazioni non saranno solo utili a Emma per salvarla, ma anche per capire cosa vorrà da lei quando Regina ritornerà alla realtà.
Alla prossima😊👋🏻

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Capitolo 11
*** True Love Kiss ***


                True Love Kiss

Percorrendo la strada verso la cripta di Regina, Emma ripensò ai tanti momenti vissuti insieme, e alle scelte sbagliate dovute solo alla paura.

Emma si rese conto di quante volte Regina le avesse dimostrato il suo amore, e di quanto stupida fosse stata a non accorgersi di nulla. L'aveva salvata dall'oscurità non permettendole di sparare a Lily, e regalandole l'opportunità di non essere l'ennesima pedina della magia oscura. Stranamente la donna che l'aveva maledetta, era stata anche la sua salvezza, e ora era anche la sua unica opportunità di essere felice. Emma l'amava. Senza saperlo l'aveva sempre amata.

L'aveva amata quando Regina la proteggeva dal suo lato oscuro. L'aveva amata quando insegnandole ad usare la magia, le aveva dimostrato quanto fosse speciale. L'aveva amata quando per amore del figlio, Regina si era allontanata, permettendole di vivere una quotidianità a cui lei stessa aveva rinunciato. Infine l'aveva amata quando Regina per proteggerla si era allontanata da lei, rinunciando ai suoi sentimenti. Forse se fosse stato qualcun altro avrebbe avuto meno significato, ma per Emma quel gesto racchiudeva un po' tutte le ragioni per cui lei l'amasse. Addentrandosi nel cimitero, il suo cuore iniziò a battere a mille. Quella sensazione di ansia, aumentò quando dalla cripta sentì delle voci. Vide il corpo di Regina accerchiato da diverse persone, tra le quali gli eroi della città.

"Mamma, hanno intenzione di spostare Regina, per impedire che venga risvegliata."

"Perché? Avete paura che se si risveglia vi incenerisca tutti? Siete degli egoisti."

"Emma noi siamo state vittime della Regina Cattiva per decenni, e se si risvegliasse saremmo di nuovo in bilico tra la vita e la morte. Noi non vogliamo vivere nella paura."

"Questo non vi da nessun diritto di spostare il suo corpo. Lei sarà anche stata crudele nei vostri confronti, ma ha dimostrato di essere cambiata, e come ogni persona presente in questa città, anche lei merita di risvegliarsi e abbracciare il proprio lieto fine."

Mary Margaret nell'ascoltare le parole della figlia pianse di felicità, perché ancora una volta l'è dimostrò quanto lei fosse speciale, e quanto sia stata forte nel crescere così bene completamente da sola.

"Sono fiera di te."

I suoi genitori l'abbracciarono, riempiendola di felicità. 

"Grazie mamma."

La folla si calmò, tranne due persone. Le stesse persone che secondo la magia dovevano essere le loro anime gemelle, ora erano quelle che le inveivano contro.

"Tranquilli non c'è nessun rischio che lei ritorni a sconvolgere le nostre vite. Non credo che ci sarà la fila per risvegliarla."

"Non dovresti pronunciare parole così cariche di odio. Credevo che avessi capito che tutti hanno la possibilità di essere felici, indipendentemente se quella persona sia stata un eroe oppure un cattivo. Lei merita un lieto fine come tutti noi."

Mary Margaret era sincera, le sue parole erano cariche di speranza. La stessa speranza che aveva convinto il popolo del suo reame che Emma li avrebbe salvati, con la promessa che lei avrebbe ridato a tutti il loro lieto fine. Le parole della madre le diedero il coraggio che le mancava per essere la donna che Regina ed Henry meritano.

A rincarare la dose ci fu Robin, che affranto dalla consapevolezza che Regina non l'aveva mai amato, sputò tutto il suo disprezzo.

"Nessuno potrà mai risvegliarla. Lei voleva così tanto essere felice che ha ingannato anche se stessa, fingendo di amarmi, e forse questa è una punizione perfetta per lei. Si è intrappolata in una prigione, sapendo perfettamente che non esiste nessuna chiave per liberarsi."

"Robin sei un'ipocrita. L'hai abbandonata, e pretendevi che lei continuasse ad amarti dopo tutto ciò che le hai fatto?"

"Emma non ti rendi conto, lei non mi ha mai amato. La difendi a prescindere. Sei forse innamorata di lei?"

Il silenzio di Emma fu più chiaro delle parole che avrebbe potuto utilizzare per difendersi dalle sue insinuazioni.

Killian infuriato inveì contro Emma.

"Dimmi che non è vero Emma?"

"Killian io non ti ho mai mentito. Nei tuoi confronti provo solo affetto, ma non ti ho mai amato. Volevo essere felice, e credevo che insieme a te potevo raggiungere la stessa felicità dei miei genitori, ma in realtà mi sono sbagliata. Io non rinuncerò alla mia felicità solo per essere la principessa ideale di questo reame, e quella non prevede te al mio fianco.

"Cosa? Emma sei solo confusa. Lei sta stravolgendo la tua vita, mettendo in discussione tutto ciò che abbiamo costruito.

Forse era questo il suo scopo. Lei è, e resterà la persona che ha rovinato la tua infanzia, e che vuole solo allontanarti per godersi tuo figlio tutto per se. Quella prigione è una benedizione per noi."

Le parole di Killian vennero interrotte, da Henry, che con un pugno colpì il viso del pirata. Furioso di rabbia Henry difese la madre con l'orgoglio dei Mills, e il coraggio dei Swan.

"Non sei degno di parlare di lei in questo modo. Sei sempre stato scorretto con Regina, ma ora hai superato il limite. Ti avevo accettato nella nostra vita, per amore di Emma, ma non meriti nulla. Sei solo uno sporco pirata, che vuole essere perdonato, ma che non crede che agli altri possa essere concessa la stessa opportunità."

"Se lei fosse cambiata Henry, se amasse qualcuno si sarebbe svegliata solamente avendoti accanto, ma nemmeno tu sei stato abbastanza per addolcire la sua anima nera, e dovresti fartene una ragione, così da renderti conto che lei non è mai cambiata."

Emma furiosa, lo scaraventò all'esterno della cripta. 

"Non metterai in discussione l'amore di Regina nei confronti Henry. Lei ha rinunciato a tutto per salvarmi, non pretendendo nulla da me. Non sono minimamente interessata a ciò che è accaduto nella Foresta Incantata ma solo a ciò che ho visto con i miei occhi, e posso assicurati che la persona che stai descrivendo non è la stessa che ho conosciuto io."

"Quindi? Sei così sadica, e stupida da credere che lei si sveglierà solo perché credi che lei ti ami?"

David stanco del suo atteggiamento aggressivo lo allontana, portandolo lontano dalla sua famiglia.

Sentendo quelle parole le paure di Emma ritornarono a galla. Emma si smaterializzò, ricomparendo nella cripta al fianco di Regina. Chiuse la cripta vincolandola con la magia, restando da sola con lei.

Prese la sua mano, cercando di calmarsi, e una magia invisibile pervase il corpo di Regina

~

Mentre la sua mente combatteva per lenire il suo dolore, una magia pervase la sua anima.

Il dolore scomparve, ma lei era ancora lì, bloccata col suo alter ego.

"Emma?"

Il suo alter ego continuò a guardarla, ma con uno sguardo diverso da quello usato precedentemente, era più dolce.

"Non puoi farmi più del male. Lei è qui. Riesco a percepire la sua magia, è flebile ma la percepisco."

Il suo alter ego scomparve, lasciandola sola.

Regina capiva il perché non fosse ancora sveglia. Emma aveva paura di lei, e quella sensazione fece più male dei vari ricordi rivisitati in quel limbo.

~

Emma sentiva il suono della voce di Henry, Mary Margaret e David che le chiedevano di entrare, preoccupati della sua reazione alle parole di Killian, ma lei voleva restare sola. Aveva riflettuto abbastanza, ma voleva guardarla, per assaporare quel poco di felicità nel sapere che lei l'amava, nel caso in cui col suo bacio non si svegliasse.

Guardava la sua forma, e i suoi tratti rilassati. Sperava davvero che quell'espressione non fosse solo una finzione, e che non avesse sofferto in quella realtà creata dalla maledizione.

Prendendo coraggio, le loro labbra si toccarono, e lei sentì improvvisamente un onda di magia espandersi, spezzando completamente la maledizione. Le caratteristiche che denotavano la sua oscurità scomparvero. 

I loro occhi si incontrarono.

"Emma."

Non riuscì a dire nulla, fece solo ciò che il suo corpo le chiedeva, baciarla.

Avrebbe voluto consumare quelle labbra, e averla per se. Assaporò le sue labbra, cercando di imprimere quella sensazione nel sua mente. Regina era spaesata.

"L'oscurità è scomparsa. Quella sensazione di rabbia e frustrazione, insieme al potere è svanito. Sei riuscita a salvarmi."

La felicità che provò nel sapere che fosse stata Emma a risvegliarla, era immensa. Emma aveva affrontato le sue paure per lei, e svegliandola le aveva espresso il suo amore nell'atto più puro e magico che esistesse, il bacio del vero amore.

Regina abbracciò Emma, stringendosi a lei come per paura che questo fosse solo un sogno e che lei potesse scomparire da un momento all'altro.

"Regina avrei voluto liberarti nello stesso istante in cui ho scoperto che ti eri inflitta la maledizione del sonno, ma non ne ho avuto il coraggio."

Lacrime calde caddero dal suo viso. Regina la baciò, con la stessa passione con la quale Emma l'aveva accolta al suo risveglio.

"Sei la mia Salvatrice, hai distrutto l'oscurità che era in me, e mi hai risvegliato. Non credevo che tu potessi essere così coraggiosa da distruggere il tuo lieto fine per salvarmi, ma lo sei stata. Ti amo Emma Swan, con ogni fibra del mio corpo."

Poggiando il suo viso sul quello di Regina, le sorrise.

"Non ho distrutto nulla, perché il mio lieto fine è sempre stato davanti ai miei occhi, e quello sei tu Regina."

Il loro amore aveva distrutto l'oscurità che per secoli aveva devastato la Foresta Incantata e Storybrooke, e ora con le mani intrecciate l'una nell'altra uscirono dalla cripta. Lo stupore era palese, ma Henry non pensò a nulla, tranne che ad abbracciare sua madre, che finalmente era tornata da loro.

Il loro abbraccio era la testimonianza di quanto potessero essere forti, e che qualunque nemico li minacciasse, loro avrebbero difeso il loro lieto fine.

In quel momento Emma assaporò la felicità, avendo come unica certezza, che a quella fragranza di mele e cannella non avrebbe mai rinunciato.

 

Note Dell'Autrice

Finalmente Emma ha risvegliato Regina. Quel bacio è stata la migliore dichiarazione che Emma potesse farle. Con questo capitolo termina così questa storia. Spero che vi sia piaciuta, e di scoprire il vostro parere in merito. Ringrazio chi mi ha seguito. Siete stati fantastici attraverso i vostri messaggi e le vostre recensioni, che mi hanno spinto a migliorarmi e a terminarla.

Alla prossima storia😊👋🏻

Revil96

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