A tale between light and darkness

di Sara Garcia
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** prologo ***
Capitolo 2: *** il libro ***
Capitolo 3: *** Strani incontri ***
Capitolo 4: *** La chiave ***
Capitolo 5: *** L'uomo del mistero ***
Capitolo 6: *** Il risveglio del male ***
Capitolo 7: *** La verità ***
Capitolo 8: *** Misteri e segreti ***
Capitolo 9: *** Ricordi dolorosi ***
Capitolo 10: *** Decisione ***
Capitolo 11: *** Christine ***
Capitolo 12: *** Igor: amico o nemico? ***
Capitolo 13: *** Voci dal passato ***
Capitolo 14: *** Burning passion ***
Capitolo 15: *** Masquerade ***
Capitolo 16: *** Il ritorno di Boris ***
Capitolo 17: *** Ad un passo da te ***
Capitolo 18: *** Crused ***
Capitolo 19: *** Lukas, attacco furioso ***
Capitolo 20: *** Lestat ***
Capitolo 21: *** Riunione ***



Capitolo 1
*** prologo ***


Questa storia non è come tutte le altre. Questa storia racconta di inganni, amore, morte, intrighi, tradimenti e tutto ciò che si può chiamare " sentimenti " e " magia ". Perchè no, non è una storia comune: è la storia dei miei amati signori, una storia tormentata quanto intrigante, complicata e si, a volte anche molto felice e passionale. E il mio nome è Felitsiya Smirnova, ed il mio titolo è quello di semplice tata. Ed ora ascoltate... ascoltatemi attentamente...

Russia, città di Mosca. Anno 1601. 


Un boato improvviso fa sussultare una giovane donna dai lunghi capelli biondi, raccolti in un’elaborata acconciatura. La giovane fa per avanzare, ma una folata di vento la costringe a coprirsi il viso. Dopo pochi secondi si scopre gli occhi, ma non vede nulla se non alcune macerie a terra. Evidentemente i nemici sono riusciti ad entrare nonostante la sorveglianza, nonostante le guardie presidiassero ogni entrata, specialmente quella principale. E nonostante tutti i sigilli magici, perchè lei lo sa: i loro nemici non sono comuni esseri umani. La donna tiene stretto tra le mani il vestito ormai strappato, alzandolo per non inciampare. “ devo avvertirli... “ sussurra la bionda, girandosi e correndo all’entrata del palazzo. In corridoio viene però raggiunta da un’altra bellissima donna: i suoi capelli sono scompigliati, ed ha un graffio al viso. La dama si ferma, guardandola. “ Milady, hanno fatto irruzione! Sono riusciti ad eludere la sicurezza e tutti i sigilli, e sono entrati! Stanno per raggiungere la sala del trono! “. Fa preoccupata, mentre la nobile scuote il capo. 

“ ascoltami bene: prendi le bambine e scappa più lontana che puoi “. Sentenzia, ma l’altra scuote il capo con enfasi. 

“ no! Mylord mi ha ordinato di proteggere voi e le bimbe, non... “. Ma viene interrotta bruscamente dalla sua padrona, che la gela con il solo sguardo. 

“ vai! Io non abbandonerò mai mio marito, ma le nostre figlie... loro sono innocenti, non voglio che accada loro qualcosa. Ascolta... “ e prende le mani dell’amica tra le sue, guardandola. Zaffiro in zaffiro, i loro occhi si incontrano. Guarda quell'amica che per anni le è rimasta affianco, senza mai tradirla. Una lacrima furtiva le scende sul viso, anche se cerca di nasconderla alla vista dell'altra, perchè ormai lo sa: sa che non sopravviverà a questa tremenda strage. “... io credo in te. Solo tu puoi salvarle, solo tu sei a conoscenza della verità. Solo tu sai chi siamo in realtà, e sai anche chi siano i nostri nemici. Ti prego, le bimbe si fidano di te e so che tu saprai come crescerle nel migliore dei modi “. Una nuova esplosione fa però sussultare entrambe, e la dama bionda dal vestito candido piange. Quel candore che è stato macchiato solo dal sangue che le esce dalle ferite alle gambe ed alle braccia, dopo lo scontro con uno dei terribili nemici. 

“ ci sono riusciti! Sono entrati! “. Trema nuovamente la giovane sottoposta, mentre la sua signora si gira di scatto.

“ Evitha! Natasha! Lena! “. Chiama tre nomi, evidentemente quelli delle sue bimbe, quelle nominate poco prima. Ma non fa in tempo a raggiungerle, perché qualcuno le si para davanti. È una figura incappucciata quella che si è palesata, accompagnata da alcuni esseri dalle sembianze umane ma dalle grandi ali nere. Lei indietreggia, come se lo riconoscesse. “ tu... cos’hai fatto alle mie bambine?! “. Chiede la nobile temendo il peggio, vedendo il sangue sui vestiti di quelle creature e del loro capo, che lui la fissa gelidamente, mentre le altre figure sembrano quasi intimorite e gli stanno dietro, in reverenziale silenzio. L’unica cosa che si può notare della figura incappucciata è che ha degli intensi occhi azzurri, identici a quelli della donna di fronte a lui.

“ Christine Petrova Meekhiva, Contessa di Mosca “. Sentenzia, chiamandola per nome completo e titolo nobiliare. Un tono freddo, che fa raggelare il sangue nelle vene alla dama dietro la nobildonna, che la guarda come a dire di fuggire. 

“ Lukas “. Risponde solamente lei chiamandolo a sua volta per nome senza esitare, adottando lo stesso, identico sguardo di lui, che allunga una sola mano e la punta alla ragazza. 

“ non hai voluto ascoltarmi, e per questo qui e ora ti punirò “. Fa un ghigno crudele, mentre l’altra donna, che sin ora è rimasta in disparte, è paralizzata: non vuole abbandonarla lì da sola, ma d’altra parte lei le ha ordinato di andare a prendere e mettere al sicuro le eredi. Il nemico punta di nuovo la mano alla ragazza dai capelli bruni, che inizia a sentirsi debole. “ il tuo potere sarà mio, Christine “. Mormora con un ghigno di vittoria lui. 

“ Milady! “ grida la dama di compagnia, per poi fare per avvicinarsi. Ma la voce della sua signora la ferma. 

“ Alice! “. La chiama per nome, e lei si blocca di colpo. “ vattene! Hai una missione da portare a termine! “. È debole e si vede. Sta sbiancando, mentre il suo nemico sta acquisendo sempre più potere e forza. La dama di compagnia corre, per tornare in giardino. Ma non può fare a meno di sentirsi colpevole, per aver lasciato la sua migliore amica sola in quelle condizioni ed in balia del loro avversario. 
Christine nel frattempo si sente sempre più debole, e dopo tutto è normale: il suo potere sta venendo meno. Improvvisamente inizia a soffrire, evidentemente sta risentendo maggiormente di tutto ciò perché le sta venendo sottratta la forza vitale oltre al suo potere. Il suo nemico se ne accorge, e le si avvicina senza che lei se ne accorga. Solo quando sono a pochi centimetri di distanza se ne rende conto, ma la sofferenza le impedisce di parlare. Lui la fissa qualche istante, per poi tirarla a sé. 

“ avrò pietà di te, dopo tutto siamo legati. Porrò fine alle tue sofferenze “. Sussurra, per poi posare le labbra gelide su quelle bollenti di lei e baciarla, sottraendole i suoi ultimi poteri e la sua ultima forza vitale. Lei sviene tra le sue braccia, evidentemente con i suoi poteri se n’ andata anche la sua stessa vita. Alice rimane shoccata, ma corre. Corre più che può. Adesso che la sua signora è morta e non sa le condizioni effettive del suo signore, l’unica cosa che le resta da fare è salvare le loro figlie, per non rendere vano il loro sacrificio. Il misterioso nemico guarda la donna tra le sue braccia, con un ghigno. " te l'avevo detto che alla fine saresti stata mia ". Sussurra, per poi sparire lasciando il corpo della nobile a terra. Bella come una Madonna ma fredda come un pezzo di ghiaccio. 

Questa è la fine della storia della famiglia Meekhiv, vissuti nel lontano 1601 nella gelida Russia. Volete sapere il suo inizio? Lasciate che ve lo racconti...


Italia, città di Bologna. Anno 2016.

Giada si sveglia di colpo, dopo l’ennesimo incubo. Non ricorda bene che cosa sia esattamente. La giovane prende il bicchiere che sta sul comodino, e beve un sorso d’acqua. Oramai è molto tempo che succede: sogna sempre cose che al risveglio non riesce mai a raccontare, e non è la sola. Il filo dei suoi pensieri è interrotto da un leggero bussare alla porta. “ Giada? Sei sveglia? “. Chiede una voce femminile. La ragazza dai lunghi capelli corvini prende fiato, per poi rispondere. 

“ si, sono sveglia “ sussurra la ragazza, rispondendo alla sorella maggiore Natasha. La ragazza entra nella stanza della minore, sorridendo. 

“ bene, perché ho una buona notizia “. E sorride, mentre la sorella la lascia parlare. “ credo di aver trovato lavoro! La bibliotecaria è oramai stanca e molto anziana, da sola non riesce più a gestire tutta la mole di lavoro che si presenta ogni giorno. Così, appena ha saputo della mia grande passione per i libri, mi ha proposto di affiancarla, per alleggerirle le giornate ma permetterle comunque di continuare il suo lavoro. Allora? Non sei felice? “. Pare raggiante, mentre la minore salta letteralmente giù dal letto e la abbraccia. 

“ E me lo chiedi pure? Certo che sono felice! Finalmente la fortuna ha deciso di girare dalla nostra parte “. Ed abbraccia la bruna, che ricambia l’’abbraccio gentilmente. 

“ hai ragione, finalmente un po' di fortuna “. Dopo l’abbraccio le due si preparano per uscire. Una volta pronte, le due escono insieme. “ sono davvero contenta che alla fine almeno tu abbia trovato lavoro “. Fa tranquilla Giada, per poi sedersi al tavolino di un bar. La temperatura è piacevole per essere ad inizio Settembre, ancora piuttosto calda. Il barista esce e, dopo aver preso le ordinazioni, sparisce all’interno del locale. 

“ vedrai che presto anche tu troverai un lavoro, non disperare “. Sorride la bruna, mentre la mora sospira sconsolata. 

“ sto iniziando a perdere la speranza. Senza contare in oltre che di notte fatico a dormire... “ inizia il discorso, mentre il cameriere torna e porta i due cappuccini ed i croissant alle ragazze, per poi appoggiarli al tavolo e scomparire di nuovo all’interno del locale. 

“ ancora quegli incubi? “ domanda la minore, addentando il proprio croissant. 

“ si. Pare non vogliano andarsene, continuo a fare sogni strani, anche se non capisco cosa significano “. Sbuffa, bevendo un sorso di cappuccino ed addentando il suo croissant. “ meglio non pensarci comunque “. Fa, scuotendo le spalle. Dopo la colazione, Natasha si dirige verso la biblioteca, mentre Giada riflette: deve assolutamente trovare un lavoro, per il bene della sorella e per il suo. 

Ciao a tutti miei fans! Allora, come state? Io sto bene! Ed eccomi qua con la mia prima storia, che ne dite? Ho deciso di iniziarla con un flashback, e probabilmente non sarà il solo che vedrete ( anzi, sicuramente la storia della famiglia Meekhiv sarà parallela a quella delle due sorelle Giada e Natasha, con dei flashback ad ogni capitolo) e probabilmente saranno tutti raccontati da Felitsiya. Cosa sarà mai successo in Russia, quasi 417 anni fa? Chi attaccò la famiglia Meekhiv? Chi erano i misteriosi esseri alati? E come mai Giada, una normale ragazza bolognese, ha continuamente incubi riguardanti quegli avvenimeti? Cosa succederà? Vi ho incuriositi? Allora aspetto con ansia le vostre recensioni, ci tengo ^^ Un bacio, ci vediamo al capitolo 2!

Sara Garcia

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Capitolo 2
*** il libro ***


Russia, anno 1600, mese di Dicembre. Serata prima della strage di Mosca

Alice cammina nel corridoio del palazzo, tenendo stretta a sè una bellissima bimba avvolta in una coperta. La culla dolcemente, per poi sorridere. " Ciao tesoro. Adesso io e te andiamo dalle sorelline, vero? ". Parla alla piccola, che la guarda con i suoi splendidi occhi celesti ereditati dalla madre. La piccola si attacca ai capelli della bionda, giocando con una ciocca. Alice ride un pò, per poi camminare tranquilla. Ma dei passi la fanno fermare, seguiti da una voce che la donna ben conosce. 

" E così è lei, la mia nipotina ". Sentenzia, mentre la bionda riconosce un uomo che appartiene alla famiglia nobile, dati i suoi abiti ed il suo portamento. Capelli color mogano e ribelli, ed occhi color smeraldo. La ragazza fa per inchinarsi, rispettosa. Ma lui la ferma con un cenno della mano. " Non è necessario, Alice ". Le dice solamente, rivelando di conoscere il nome della dama, che comunque abbassa lo sguardo in segno di rispetto. 

" Lord Boris, quando siete tornato a palazzo? ". Chiede semplicemente la bionda. " Credevo che voi e Lady Alexandria foste nuovamente partiti verso un' altra città, dopo il litigio di molti anni fa con vostro fratello infatti... ". Ma la voce di lui la blocca ancora una volta. 

" Si, è così. Io e mia moglie eravamo partiti e ci eravamo stabiliti in un altra città, ma quando mi hai scritto della nascita della mia terza nipote non ho potuto restare li. Senza contare che qui ci sei anche tu, Alice ". Ripete il suo nome, quasi facendola sussultare. Le si avvicina lentamente, prendendole il mento con due dita e facendole alzare lo sguardo verso di lui con una delicatezza che nemmeno lui si aspettava di poter avere. " Hai degli occhi stupendi ". Le sussurra solamente. Sono così vicini che lei sta per allontanarsi, quasi spaventata da ciò che sta provando. Ma d'altronde è sempre stato così, da qualche tempo a questa parte la sola vicinanza con il fratello del suo padrone la manda letteralmente in confusione. Lui la fissa qualche istante e fa per dirle qualcos'altro, ma una risata fuori luogo lo fa desistere. Entrambi si voltano di scatto verso la fonte di tale risata, e lo sguardo di entrambi si indurisce. Lui torna subito serio, lasciando il viso della giovane ragazza.

" Lukas ". Sussurra solamente Alice, stringendo la bimba come a volerla proteggere. La piccola, come se avvertisse il pericolo, scoppia in lacrime mentre Lukas continua a ridere. Indossa il suo solito mantello nero, e pare quasi voler prendere in giro la donna di fronte a lui, che evidentemente non apprezza molto. 

" Chissà cosa direbbe Lady Alexandria se le rivelassi ciò che ho visto: suo marito che pare intendersela molto bene con la dama di compagnia di sua cognata. Chissà che scandalo ". Fa, quasi ironico. " Anzi, sapete cosa potrei fare? Andare subito ad informarla io stesso, sarebbe un vero spasso ". Conclude, con un ghigno sarcastico e alquanto cinico. Alice sta per rispondere, ma ad intervenire è Boris. 

" Tu non dirai cose false a mia moglie, io ed Alice stavamo solo parlando ". Sibila, mentre Lukas lo guarda con uno sguardo di sfida. Indubbiamente non lo teme, e questo fa capire che anche lui appartiene ad un rango piuttosto alto in società. 

" Certo, come no. Come se non avessi visto il modo in cui Mylord guardava la ragazzina ". Fa in tono ironico. Alice culla la bimba, tentando di calmarla. Ma non appena Lukas le si avvicina la situazione pare peggiorare, e la piccola non fa altro che agitarsi. " Oh, e così è lei: la terza figlia di Christine ". Mette una mano sulla fronte della piccola, ma Alice si allontana subito quasi irritata. " Cos'hai, serva? ". Chiede lui, innervosito. Alice lo fissa con rabbia. 

" Non toccare la piccola, non ne sei degno. Mylord e Milady si arrabbierebbero se lo sapessero ". Sussurra. Lukas sta per ribattere, ma Boris pare più svelto di lui. 

" Non devi preparartiper il ballo di questa sera, Lukas? Smetti di importunare Alice e pensa alle tue mansioni ". Gli ordina, e lui si gira senza dire niente, per poi andarsene. La piccola non pare quietarsi, ed Alice non sa come fare. Boris la vede in difficoltà, e decide di aiutarla. " Vuoi che ci provi io? ". Chiede, e lei annuisce, dando la piccola in braccio a colui che a quanto pare è suo zio. E' sicura che il suo signore si arrabbierebbe se vedesse la scena, ma è anche vero che Boris è lo zio della bimba ed ha tutti i diritti di prenderla in braccio.

" Fate attenzione ". Sussurra, mentre gli passa la piccola. Non appena lui la prende in braccio la bambina pare calmarsi, e guarda incuriosita suo zio con i suoi bellissimi occhi blu. Lui sorride appena, tenendo la nipotina e cullandola. 

" Gli somiglia moltissimo. A mio fratello, intendo. Ma ha il sorriso di sua madre ". Ammette, mentre la nipotina continua a guardarlo ed a ridere, evidentemente felice. Era la presenza di Lukas ad agitarla. " A proposito: Christine parteciperà al ballo? ". Chiede, ed Alice annuisce. 

" Credetemi, non c'è stato verso di dissuaderla. Nonostante abbia dato alla luce Lena da pochi giorni è decisa a partecipare ". Ammette. " Ma dopo tutto è normale: si festeggia la nascita della sua terzogenita, anche io vorrei essere presente se fossi la madre ". E guarda la bambina con ammirazione: è davvero stupenda. 

" Sarai al ballo? ". Chiede semplicemente lui, mentre la nipotina lentamente si addormenta. " Io temo dovrò andarci da solo: Alexandria è indisposta e non penso potrà accompagnarmi ". Alice annuisce semplicemente, senza parlare: non potrebbe mai mancare alla festa, la sua signora non glielo perdonerebbe mai! Infatti oltre ad esserne la dama di compagnia, Alice è la migliore amica di Christine Mekhiva, si conoscono da molto tempo prima delle nozze della seconda. 

" Mi dispiace per Lady Alexandria, spero si rimetta presto ". Fa semplicemente la bionda, inchinandosi. " Chiedo scusa ". Fa, per poi riprendere Lena, con l'intento di andarsene. Ma lui pare più svelto, e le afferra un polso prima che possa scappare. La donna riesce appena a mantenere il braccio saldo per non far cadere Lena a terra, e rimane sorpresa da quel gesto: che significa? 

" Ci vieni al ballo con me, stasera? Se sono con te sono sicuro che mio fratello non avrà problemi ad accettare la mia presenza, nonostante i diverbi ". E le sorride dolcemente, quel sorriso che lei conosce da molto tempo. Non può fare altro che annuire, rifiutarsi sarebbe da villana e non è nel suo stile comportarsi da tale.

" Sarà un onore accompagnarvi al ballo di stasera ". Fa, mentre lui le molla il polso e le permette di riprendere la bimba.
Alice si allontana turbata, mentre Boris rimane tranquillo incrociando le braccia e facendo un leggero sorriso.

" A stasera, Alice ". Sussurra, per poi girarsi a sua volta ed andarsene: deve prepararsi per il ballo, la festa per l'arrivo della terza erede di suo fratello e della sua sposa.


Italia, città di Bologna, anno 2016.

Natasha entra in biblioteca, posto ormai a lei familiare: è qui infatti che si rifugia nei momenti di sconforto, ed è anche il luogo in cui, immergendosi nella lettura di un libro appassionante, riesce a vagare con la fantasia ed evadere da una realtà spesso troppo dura. Di certo lei e la sorella minore Giada non navigano nell'oro, hanno passato un periodo davvero difficile dopo la scomparsa dei loro genitori. Il fatto che lei abbia trovato questo lavoro è stato veramente un colpo di fortuna, lo deve ammettere. " C'è nessuno? ". Domanda, entrando. Una vecchietta dall'aspetto molto cordiale fa capolino dal bancone, sorridendo dolcemente. 

" Natasha! Alla fine hai accettato la mia proposta, ne sono veramente felice! ". Esclama, evidentemente felice della notizia. Natasha annuisce. Conosce da anni la bibliotecaria, e tra loro si è creata una certa confidenza. 

" Si, è così. Ma se lei vorrà affiancarmi non la caccerò di certo via ". Sorride: sa quanto l'anziana tenesse al suo lavoro, ma la sua salute non le permette più di proseguirlo da sola. Ma nessuno le vieta di restare a riposare su una sedia al fianco della nuova bibliotecaria e magari aiutarla in lavori minori e più leggeri, consoni alla sua età. E pare proprio che questa sia l'intenzione dell'anziana. 

" Certo, sarà un piacere aiutarti nel lavoro e magari fare due chiacchere con una giovane così intelligente ". Ammette la donna, facendo arrossire un pò la bionda, che appoggia il cappotto. 

" Mi dica, cosa c'è da fare per prima cosa? ". Chiede poi, mentre l'anziana pare riflettere, per poi annuire. 

" Vorrei che sistemassi un pò il reparto storico, è tutto sottosopra ". Sentenzia, mentre Natasha annuisce. Si dirige verso il reparto storico, iniziando lentamente a riordinare i libri, sparsi alla rinfusa. La bibliotecaria sorride mentre la guarda, per poi guardare una donna che è entrata in biblioteca poco prima dell'arrivo di Natasha. Costei indossa un cappotto nero ed occhiali scuri, il copricapo cela il colore dei suoi capelli, raccolti in uno chignon. La suddetta si avvicina al bancone, appuggiandovi un gomito e fissando la nuova bibliotecaria. " Signora, vi serve qualcosa? ". Chiede l'anziana, mentre la donna sospira. 

" Credi sia un caso? Credi sia una coincidenza che lei sia venuta proprio a lavorare in una biblioteca? ". Chiede a bruciapelo l'altra, che si toglie il cappello e rivela che il colore dei suoi capelli è biondo. Oltre tutto, dal suo tono confidenziale si evince che conosce l'anziana signora di fronte a lei.

" Non lo so. ma suppongo che a te non sembri affatto una coincidenza ". Sussurra a sua volta l'anziana, stando bene attenta che Natasha non senta la conversazione. Davanti a lei infatti, devono mantenere la formalità e fingere di non conoscersi.

" Hai ragione, Eloisa. Non è affatto una coincidenza. E presto avrà il via tutto quanto, ricordati bene che la storia è destinata a ripetere sè stessa ". Sibila, mentre l'altra donna annuisce con sguardo che pare preoccupato. 

" Alice... ". Mormora semplicemente, rivelando il nome della donna di fronte a sè. " Sei sicura? Sei sicura al cento per cento di tutto ciò? Insomma, se lasciassimo magari le cose come stanno... ". Ma Alice la interrompe, sbattendo un pugno sul bancone ed alzando leggermente la voce, quasi senza accorgersene.

" No! La storia si ripeterà comunque, con il nostro intervento o meno. Madre, noi siamo le sole che possono... ". Ma viene interrotta dalla voce di Natasha, che chiama l'anziana. Alice si affretta a rmettere il cappello, come a non voler essere riconosciuta. 

" Eloisa? Scusi, qui ho trovato un libro che non mi pare della biblioteca. Magari qualche cliente lo ha restituito per sbaglio ". Fa, avvicinandosi. Vedendo l'altra donna sorride cordialmente. " Buongiorno, signora ". La saluta. 

" Buongiorno. Scusa, puoi mostrarmi il libro? ". Chiede, e Natasha annuisce. Porge il volume alla donna sconosciuta. che lo guarda: c'è scritto " famiglia Meekhiv ", mentre sotto c'è uno stemma disegnato: pare una sorta di uccello, non si distingue bene quale sia. Tra le zampe tiene due spade incrociate, e la scritta sotto pare rovinata ed  è illeggibile. Sorride appena, porgendo di nuovo il libro a Natasha. " Questo libro era mio, devo averlo dimenticato ieri quando sono venuta a leggerlo qui in biblioteca. Ma se vuoi lo puoi tenere. A me non serve ". Eliosa guarda la figlia, mentre Natasha rimane colpita: come mai una sconosciuta le regala un libro? " Sai, mia madre mi ha raccontato che tu passi molto tempo qui in biblioteca, e così suppongo ti piaccia leggere un pò di tutto, no? ". Natasha annuisce, mentre Alice annuisce e rimette i guanti neri in pelle. " Allora è deciso. Ci vediamo presto, Natasha ". La saluta, per poi uscire dalla biblioteca. L'anziana sorride, e Natasha si incuriosisce: Meekhiv, chi saranno mai stati? Lo scoprirà solo leggendo il libro!


Ciao ragazzi! Eccomi qua con il capitolo due! Ancora una volta ho iniziato con un flashback, per poi passare al 2016. Che ne dite? Abbiamo conosciuto Boris, chi sarà mai? Che legame avrà con l'Alice del 1600? Lukas si sta facendo sempre più interessante ed anche sempre più oscuro: come sarà legato a Christine? Nel 2016 invece, Natasha ha trovato lavoro in una biblioteca, ed hanno fatto la loro comparsa Eloisa e la figlia Alice: avranno un collegamento con gli eventi passati? Se si, quale? Su! Aspetto le vostre recensioni, sono curiosissima di sapere che ne pensate! Un bacio

Sara Garcia 

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Capitolo 3
*** Strani incontri ***


Russia, anno 1590. Città di Mosca.

Una giovane ragazza si rialza da terra, mentre la sua migliore amica pare in ansia. La aiuta a stare in equilibrio, e tampona la ferita che si è procurata al capo con il fazzoletto. “ Christine! Christine, ti sei fatta male? “. Chiede in allarme, mentre la sua amica si tiene il capo con una mano.

Ahi… accidenti, quella carrozza mi è piombata addosso “. Sussurra, mentre il cocchiere scende, cercando di sincerarsi delle condizioni della ragazza.

Mi dispiace, sono davvero mortificato! Non vi avevo proprio vista! Vi sentite bene? “. Chiede, mentre Christine annuisce nonostante la ferita al capo. Ma una seconda voce fa irrigidire l'uomo di fronte a lei, come fosse allarmato.

Dimitri! Si può sapere perché ci siamo fermati? Dobbiamo tornare subito a palazzo! “. Fa, è una voce maschile. Il cocchiere finalmente trova il coraggio di rispondere.

Perdonate Mylord, accidentalmente ho investito una ragazza e volevo sincerarmi che stesse bene. Riprenderemo subito il viaggio “. Fa per tornare al proprio posto, dopo aver guardato un'ultima volta la giovane ferita e dopo che questa gli ha fatto un segno affermativo con il capo: sicuramente quel buon uomo lavorerà per qualche riccone arrogante, di mezza età e sicuramente poco magnanimo, come d'altra parte è per tutti i nobili nei confronti della povera gente come lei o come la sua amica ed i loro genitori. O almeno questo è ciò che lei pensa, in base all'esperienza della sua famiglia e di quella di Alice. I nobili non sono mai stati caritatevoli con loro, tutt'altro. Ma poco prima che il cocchiere possa riprendere il suo posto, il suo padrone lo interrompe.

Aspetta, hai detto investito una ragazza? “. Chiede, mentre Christine sta per dire al servitore che tutto è a posto e che può proseguire qualcuno scende dalla carrozza. Alice rimane a bocca aperta, riconoscendolo subito. Diversa è la situazione di Christine: non conosce affatto quel ragazzo, che avrà poco più della sua età. Ma il suo sguardo è rimasto calamitato da quello color del cielo di lui, ma con sfumature tendenti al grigio ghiaccio. Per un istante le è quasi impossibile capire il reale colore degli occhi di quel bellissimo giovane.

Signore… “. Sussurra timoroso il sottoposto, credendo di essere cacciato dal suo posto di lavoro: dopo tutto ha commesso una leggerezza molto grave, ancorché del tutto involontaria. Ma il suo padrone non pare badare a lui, piuttosto si avvicina alle due ragazze. “ Scusate per lo spavento, non so come Dimitri abbia potuto commettere un simile errore. State bene? “. Domanda a Christine, e lei annuisce arrossendo un po': non ricorda di aver mai visto un ragazzo così bello prima d'ora. Lui la guarda qualche istante, per poi spostare lo sguardo sulla ferita alla testa. “ Vi fa male? Vi serve qualcosa? “. Le chiede poi, e lei fa cenno di no con il capo.

No, vi ringrazio… è stato solo uno spavento, nulla di grave “. Sussurra semplicemente, mentre Alice la sorregge ancora nonostante lei riesca ormai a reggersi in piedi da sola.

Bene, in questo caso io mi rimetto in viaggio. Vi chiedo ancora scusa a nome del mio cocchiere “. Fa un leggero inchino, mentre lei riesce solo ad annuire e ricambiare leggermente l'inchino, con una grazia che certamente è raro trovare nelle donne di popolo. Il misterioso ragazzo la guarda un momento, per poi girarsi. Lei sta per fare lo stesso ma, poco prima di risalire in carrozza, lui si ferma. “ Io sono Viktor “. Fa, guardando nella direzione della ragazza, che nel frattempo si è fermata per ascoltare ciò che avesse da dire. “ Viktor Meekhiv “. Conclude lui, mentre lei fa un inchino in segno di rispetto, come si conviene quando ci si presenta. Eppure pensa, quel cognome non le è del tutto nuovo.

Christine. Il mio nome è Christine Petrova “. Si presenta. Lui non dice nulla in un primo momento, limitandosi a fare un leggero sorriso. Poi conclude la conversazione.

Christine… bel nome, milady. Davvero un bel nome “. Sussurra, per poi salire nuovamente in carrozza senza dare il tempo alla ragazza di rispondere. La giovane dai capelli castani rimane ferma immobile per qualche istante, rossa in viso.

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Russia, anno 1600. Città di Mosca.

Le luci del salone quasi la acciecano. La giovane si guarda attorno: ci sono moltissimi importanti nobili, venuti evidentemente a rendere omaggio al suo signore ed alla sua signora per la nascita di Lena. Il filo dei pensieri della giovane viene interrotto da una voce. “ Alice “. La chiama, e lei si ridesta subito.

“ Come? Si, mi sento bene. A parte i brusii che si sollevano al nostro passaggio “. Constata semplicemente la dama di compagnia di Christine Meekhiva, rispondendo al suo accompagnatore: Boris Meekhiv, secondogenito del precedente signore del castello morto in tragiche circostanze insieme alla consorte. “ Forse non gradiscono di vedere me al posto di Lady Alexandria. E dopo tutto, come dar loro torto? È inopportuno che una serva… “. Ma lui la interrompe bruscamente, quasi infastidito da quelle sue parole.

Mia moglie è indisposta, ed io da gentiluomo mi sono offerto di accompagnare voi, che eravate sola, alla festa in onore di mia nipote. Non ci vedo nulla di scandaloso, in fin dei conti ci conosciamo da anni “. Conclude lui, mettendo a tacere alcuni pettegoli con uno sguardo raggelante. In questo, pensa Alice, somiglia moltissimo a suo fratello: anche il suo signore riesce ad intimidire con un solo sguardo qualsiasi persona, sia essa nobile o un semplice servitore.

Somigliate moltissimo a Mylord, sapete? “. Commenta la bionda, mentre lui non dice una sola parola ma si limita a mantenere lo sguardo fisso davanti a lui. “ Chiedo scusa, non dovevo dirlo “. Fa poi Alice, capendo di essere stata inopportuna con quella frase, specie con i rapporti che corrono tra il suo signore ed il fratello minore. Mentre tutti nel salone stanno parlando, una voce fa immediatamente cessare il brusio, facendo un annuncio.

I padroni di casa: Lord Meekhiv e la sua sposa “. Annuncia, mentre dalle scale scendono finalmente i padroni di casa, insieme alle loro figlie. L'ultima nata in braccio alla madre, mentre le due figlie maggiori, di otto e cinque anni, sono al fianco del padre. Alice sorride, mentre come tutti gli altri fa un inchino reverenziale. È Christine a prendere parola per prima.

Vi ringrazio per essere intervenuti a questa festa. È con immenso piacere ed orgoglio che vi presento la nostra terzogenita: Lena Meekhiva “. Sentenzia, mentre un applauso si leva dalla folla di gente presente. Alice si avvicina, commossa. I festeggiamenti hanno inizio, ma ben presto qualcosa turberà questa felicità.

 

Bologna, anno 2016.

Giada cammina solitaria per le vie della città. È sconsolata: nemmeno oggi è riuscita a trovare un lavoro. Certo, è molto felice che a Natasha le cose siano andate meglio e che abbia un'occupazione, e sicuramente questo aiuterà le due a risollevarsi dalla crisi economica in cui versavano. Tuttavia anche lei vorrebbe un lavoro, oltre che dare una vano alla sorella la aiuterebbe molto: gli incubi la perseguitano ormai da molte notti, anche se lei non riesce a spiegarsi come mai. Più ci pensa e più le domande si affollano nella sua mente. Avere un'occupazione la aiuterebbe anche a scordarsi un po' di tutto questo, di tutte quelle strane cose che sogna. La giovane dai capelli corvini continua a camminare sbuffando. “ Accidenti. Se non trovo un lavoro al più presto temo che impazzirò a forza di rimuginare “. Sussurra tra sé e sé. Non si accorge che è già arrivata in piazza. Mentre cammina tuttavia, qualcosa attira la sua attenzione: un uomo misterioso. Cammina nella sua stessa direzione, ed è completamente vestito di nero. Immersa com'è nei suoi pensieri, la ragazza finisce con lo scontrarsi con lui, che la afferra al volo prima che cada. “ Mi scusi “. Sussurra la mora, mentre l'altro la fissa per qualche istante: ha un intenso sguardo color blu, si può evincere solo questo oltre al fatto che abbia capelli corvini ed abbigliamento appunto scuro. Una volta lasciata Giada, senza degnarla di una risposta, l'uomo riprende il suo cammino. La mora guarda a terra, e nota una cosa che decide di raccogliere. “ Signore! Ha perso il suo… “. Ma non finisce la frase: l'uomo è scomparso oltre un vicolo, come a volersi dileguare. “… anello “. Conclude poi la ragazza, guardando poi l'oggetto nelle sue mani: c'è inciso una sorta di stemma. Incuriosita decide di tenerlo: lo farà vedere a Natasha.

La sera arriva ben presto, e le due sorelle si riuniscono a casa. “ Sono tornata! “. Fa Natasha, posando il libro datole dalla donna misteriosa sul tavolo.

Sorella, bentornata! “, Risponde Giada, per poi guardarla. “ Ti devo dire una cosa “. Inizia, per poi raccontarle del misterioso incontro. Natasha si stupisce un momento, poi le mostra il libro e lo stemma disegnatovi.

E' questo lo stemma? “. Chiede, mentre Giada annuisce perplessa. “ Appartiene alla famiglia Meekhiv, nobili russi decaduti nel 1600 “. Spiega Natasha: avendo iniziato la lettura del libro ha potuto scoprire chi fosse questa famiglia nobile. Giada rimane perplessa, sbiancando un po'.

Ti sembra sia una coincidenza? Prima quella donna ti regala un libro su quella famiglia. Così, senza nemmeno conoscerti. Ed ora spunta fuori quell'uomo che perde accidentalmente un anello con lo stemma della stessa famiglia “. Calca sulla parola accidentalmente, come a voler sottolineare che non crede affatto che l'incontro tra lei e quell'uomo, oltre tutto vestito in modo simile alla donna incontrata da Natasha, sia una casualità.

Cosa proponi di fare? “. Chiede la bruna, mentre Giada guarda l'anello.

Indagheremo. Indagheremo su questa famiglia e scopriremo come mai due oggetti appartenenti a loro siano finiti nelle nostre mani “. Sentenzia la mora, e Natasha annuisce, un po' spaventata: cosa c'entrano loro con una famiglia scomparsa da quasi 417 anni?

Ciao ragazzi! Eccomi con il capitolo tre! Le cose si fanno interessanti: in questo capitolo abbiamo conosciuto Viktor Meekhiv, ed abbiamo visto il suo primo incontro con Christine ed Alice. Che ne pensate? Che ne pensate del fatto che la dama di compagnia della nobildonna sia stata invitata al ballo proprio da Boris Meekhiv? Qual'è il loro effettivo legame? E come avrà reagito suo fratello nel vederlo alla festa? Lo vedrete nei prossimi capitoli, per cui non smetette di seguirmi! Chi sarà mai l'uomo che Giada ha incontrato? Ha una correlazione con la donna incontrata da Natasha? Coraggio! Aspetto vostri pareri e recensioni, ci tengo! Un bacio

Sara Garcia

 

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Capitolo 4
*** La chiave ***


Russia, città di Mosca. Anno 1600.

Una bella bimba dai lunghi capelli corvini corre per il corridoio: indossa ancora il suo bellissimo abito da ballo, e pare felice e spensierata. Dietro di lei una seconda bimba dai capelli castani, che la raggiunge. Le due bimbe sembrano avere pochi anni di differenza, ed i loro nomi sono Evitha e Natasha Meekhiva, le figlie di Viktor e Christine 
Meekhiv. Le due bimbe sono uscite di nascosto dalla sala da ballo, dopo che i genitori le avevano lasciate in compagnia di una domestica raccomandandole di non perderle di vista. La donna infatti è a qualche metro di distanza, e chiama le due. " Piccole Lady, dove siete? Santo cielo, se il signore e la signora scoprono che le ho perse di vista... ". Sussurra, sorpassando una colonna dietro la quale gli oggetti delle sue preoccupazioni sono nascoste, ridendo sotto i baffi. Evitha guarda la sorella maggiore, preoccupata. 

" Natasha, e se la tata ci trovasse? Ci punirà ". Fa preoccupata la più piccola, mentre la maggiore continua a ridere. 

" tranquilla, Felitsiya non ci troverà ". Continua a deridere la tata, divertendosi a " giocare a nascondino " con l'ignara domestica. Le due escono poi dal loro nascondiglio, intenzionate a dirigersi verso il giardino: il ballo le ha annoiate nel giro di poco tempo, preferiscono di gran lunga giocare all'aperto. Ma se l'avessero chiesto a Felitsiya, sicuramente non le avrebbe accontentate dicendo che non era da signorine educate abbandonare la festa per la sorellina, nonostante in fin dei conti siano solo delle bambine. Dei passi fanno però interrompere la marcia delle due sorelle, che si trovano di fronte a qualcuno. 

" Bambine, dove state andando? Scommetto che siete di nuovo scappate a Felitsiya, dico bene? ". Chiede la misteriosa persona, mentre lo sguardo delle due si illumina di gioia. 

" Zio! ". Fa Natasha, correndo ad abbracciare il ragazzo di fronte a lei, seguita dalla sorella. 

" Zio Lukas! ". Lo chiama anche Evitha, mentre lui si inchina per arrivare alla loro altezza e le abbraccia. 

" Allora? Ho indovinato? State di nuovo facendo preoccupare la povera Felitsiya? ". Chiede lui, mettendo una mano sulla testa alle due nipotine, che mettono il broncio. 

" Ma ci annoiavamo! ". Commenta Evitha. " Mamma e papà non stanno mai con noi, e tutti quei signori che ballano facevano i complimenti solo a Lena ". Prosegue il discorso, mentre Natasha le fa eco. 

" E' vero! Sembra che da quando è nata la sorellina noi non esistiamo più! ". Mugula, mentre Lukas ride un pò nel vedere le buffe facce delle due. 

" Siete davvero tremende, voi due. Forza, torniamo al ballo. Sono in ritardo e sicuramente la mamma si domanderà che fine ho fatto ". E ride, prendendo in braccio Evitha e Natasha per mano. Arriva nella sala da ballo attirando ovviamente l'attenzione di tutti quanti. 

" Quello è Lord Lukas , o sbaglio? ". Chiede una nobile al consorte, celando leggermente la bocca con un ventaglio per non far vedere che sta " spettegolando ". L'uomo annuisce. 

" Si, è lui. Lo potrei riconoscere tra mille persone ". Sussurra il nobile, mentre Lukas, accortosi del brusio, gli lancia un'occhiata che lo fa ammutolire all'istante. Christine sta parlando con alcune nobili sue amiche tenendo tra le braccia la terzogenita, quando una di esse le mette una mano sulla spalla e sussurra qualcosa al suo orecchio. La giovane nobildonna si volta, e vede Lukas insieme alle sue due figlie maggiori. Si congeda dalle altre nobili e fa per avvicinarsi, ma qualcuno la precede: evidentemente si è accorto da prima dell'entrata di Lukas. 

" Lukas, sei in ritardo ". Commenta, avvicinandosi al suo pari per poi prendere la mano di Natasha e tirarla vicina a lui. 

" Mi dispiace, ma ho avuto un contrattempo imprevisto ". Risponde semplicemente lui, sfoggiando un leggero ghigno. " Suvvia, Viktor. Non vorrai arrabbiarti per qualche minuto di ritardo? Da quello che vedo, il ballo è appena iniziato ". Commenta semplicemente, mentre Christine si avvicina ai due. 

" Non mi arrabbio per il ritardo, e dovresti aver capito che è un'altra cosa che mi ha dato fastidio ". Entrambi si guardano per qualche istante, sino a quando Evitha non decide di scendere dalle braccia di suo zio, avvicinandosi alla madre ed aggrappandosi alle sue gonne. " Sai bene che non mi piace che qualcuno tocchi le mie figlie con tanta leggerezza. Tu non fai eccezione, cerca di ricordartelo ". Conclude il discorso il padrone di casa, mentre Lukas sospira, per poi rispondere dopo qualche breve istante. 

" Tranquillo, non toccherò più le tue... preziose figliole ". Sibila, per poi fare un inchino verso Christine. " Milady, permette un ballo? ". Chiede, mentre Felitsiya, rientrata in sala da alcuni minuti, si avvicina alla sua signora e prende tra le braccia Lena. Christine sembra preoccupata: da un lato sa che è scortesia rifiutare, ma dall'altro avverte tensione nell'aria e non vorrebbe offendere suo marito. Ma alla fine fa un inchino, per poi annuire. 

" Si, accetto ". Fa semplicemente, accettando così di danzare con Lukas. Viktor guarda invece Felitsiya con sguardo duro, severo. 

" Si può sapere dov'eri? Ti avevo ordinato di sorvegliare le mie figlie, di stare con loro durante il ballo. E cosa vedo? Lukas mi si presenta davanti con entrambe al suo fianco! Sai bene che a nessuno, specialmente a lui, è permesso di toccare le mie eredi con tanta leggerezza ". La redarguisce, mentre la donna abbassa lo sguardo, dispiaciuta. 

" Perdonatemi, signore. Le bimbe erano sfuggite al mio controllo, e quando le ho ritrovate erano in compagnia di Lord Lukas, e... ". Ma viene interrotta dal suo signore, che con un cenno della mano la fa tacere. 

" Va bene, ne discuteremo dopo. Non voglio assolutamente dare spettacolo al ballo ". Commenta solamente, allontanandosi dalla domestica, che teme di perdere il proprio posto di lavoro, dato che il padrone pare piuttosto arrabbiato per la sua leggerezza. In quel momento, anche Boris si avvicina al fratello, accorgendosi subito del fatto che è nervoso. 

" Fratello, tutto bene? ". Fa solamente. Viktor si volta verso di lui, guardandolo qualche istante. Poi il suo sguardo si sposta sulla moglie, che sta ancora danzando con Lukas e pare essere più tranquilla. 

" Per niente. Non va bene per niente ". Commenta solamente, allontanandosi per qualche momento dalla sala da ballo e dirigendosi verso il bancone: sicuramente un pò d'aria fresca lo calmerà. Forse. 


Italia, città di Bologna, anno 2016. 

Giada e Natasha posano il libro sul tavolo, dopo averne lette diverse pagine insieme. La prima sospira, per poi guardare l'anello che tiene tra le mani, rigirandolo più volte tra esse. " Natasha, secondo te cosa significa tutto ciò? E' evidente che questo anello appartiene alla famiglia Meekhiv, ma non capisco perchè l'abbia trovato proprio io. E' come... ". E riflette un momento, per poi trovare le giuste parole. " ... è come se quell'uomo avesse voluto che io lo trovassi. Non ti pare assurdo? ". Chiede, mentre Natasha sospira pesantemente proprio come in precedenza aveva fatto la sorella. 

" Non so che dirti, Giada. So solo che mi pare tutto così assurdo! La famiglia 
Meekhiv è scomparsa nel lontano 1600 ed in Russia. Noi siamo nel 2016 e viviamo qui a Bologna ". Cerca di fare ordine nelle proprie idee, ma esse si ingarbugliano sempre di più. La bionda si prende la testa tra le mani, per poi alzarsi. 

" Dove vai? ". Chiede Giada, posando l'anello accanto al libro. 

" Voglio uscire, restando chiusa in casa non riuscirò a venire a capo di questo enigma ". Commenta la maggiore, mentre la minore la guarda. 

" Ma dove vuoi andare, di notte? Forza, siediti e calmati. Vedrai che domani a mente lucida riusciremo a capire meglio ". La fa ragionare la mora, e Natasha decide di seguire il suo consiglio. " Vado a prepararti una tisana, va bene? ". Chiede, e la sorella annuisce. Mentre Giada si trova in cucina tuttavia, la ragazza viene presa dalla curiosità, e ricomincia a sfogliare quel libro che pare così antico. Si immerge nella lettura, e non si accorge che nel frattempo Giada è tornata in salotto. La ragazza le si siede affianco, facendo notare la sua presenza. " Pare tu non riesca a staccarti da quel libro, eh? ". Chiede, e Natasha le mostra una pagina. 

" Guarda qui: dice che la famiglia Meekhiv scomparve nel 1600 in Russia. La causa ufficiale fu che alcuni dei loro nemici attaccarono il palazzo, uccidendo praticamente tutti ed appiccando un incendio. La fortuna dei Meekhiv andò perduta, e nessun erede di quella famiglia rimase in vita. Ma leggi cosa dice in seguito ". Le passa il libro e la mora, curiosa inizia a leggere. 

" Alcuni sostengono che sia stata una maledizione a porre fine alla stirpe dei Meekhiv: la maledizione del Corvo Nero ". Rimane perplessa, poi ripete. " Corvo Nero? ". Chiede, e la sorella non può fare altro che annuire. 

" Si. Insomma, non ti pare strano che in un libro storico sia menzionata una maledizione? ". Chiede, e l'altra scuote la testa. 

" E se non fosse un semplice libro storico? E se qualcuno ce lo avesse voluto far trovare? ". Non fa in tempo a finire la frase, che un presentimento le fa letteralmente raggelare il sangue.

" Giada? Ti senti male? ". Le chiede la maggiore, mentre Giada scuote il capo: ha avvertito un brivido gelido attraversarle il corpo, come se accanto a lei vi fosse stata una presenza. In seguito le è parso di vedere l'ombra di un essere alato accanto a lei. Scossa appoggia il libro al divano. 

" Forza, adesso basta leggere di maledizioni e cose simili: beviamo la nostra tisana e cerchiamo di tranquillizzarci. Un libro non ci può fare alcun male, è una semplice storia di una famiglia scomparsa da secoli, no? ". E sorride, mentre Natasha ricambia il sorriso, poco convinta. 
L'uomo misterioso rimane appoggiato ad un albero, con un ghigno stampato in faccia. Il suo cappello gli cela completamente il viso, e lui pare guardare una direzione precisa: le finestre dell'abitazione di Giada e Natasha. Guarda poi una vecchia foto, quasi sbiadita tanto il tempo l'ha usurata. " A quanto pare le tue figlie sono ancora in questo mondo, mia cara ". Sussurra, per poi mettere via la foto. " Adesso che hanno il libro ed io ho fornito loro la chiave per aprirlo, ci sarà da divertirsi. Certo, sempre che quelle due ragazzine non scoprano la mia identità ". Parla più a sè stesso, infatti non c'è nessuno accanto a lui. O almeno così pare, perchè una donna compare dal nulla dietro di lui. 

" Quando intendi rivelarti a loro? ". Chiede. Pare essere la stessa donna che ha dato a Natasha il libro, la figlia di Eloisa. Alice. Ma di cosa starà parlando? E come conosce quell'uomo, che è abbigliato similarmente a lei? In oltre, sarà veramente Alice o semplicemente una donna che le somiglia in modo impressionante?

" Presto ". Commenta solamente lui. " Molto presto ". Conclude, per poi scomparire nella notte, lasciando la donna sola e piena di dubbi. Si appoggia ad un albero, accendendosi una sigaretta.

" Non cambierai mai... anche dopo anni ed anni, sei ancora ossessionato dal ricordo di quella donna ". Sussurra, guardando il punto in cui il misterioso ragazzo è scomparso.  
 

Salve ragazzi! Ed eccomi con il capitolo nuovo. Vorrei chiarire un dubbio che probabilmente molti hanno: allora, il flashback del prologo è ambientato molto tempo dopo quelli che invece vediamo dal capitolo due in poi. Questi costruiranno pian piano la storia dei Meekhiv, terminata appunto come nel flashback iniziale. Detto questo, che ve ne pare del nuovo capitolo? Abbiamo visto che a quanto pare Lukas è zio di Evitha e Natasha, e che tra lui e Viktor non pareva scorrere buon sangue. Chi sarà mai il bello e dannato che, alla fine, pare destinato ad uccidere Christine Meekhiva? Giada e Natasha nel frattempo hanno trovato altre informazioni, mentre l'uomo misterioso pare spiarle. Chi sarà? Coraggio! Ditemi la vostra! Aspetto come sempre i vostri pareri e recensioni! Baci

Sara Garcia

 

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Capitolo 5
*** L'uomo del mistero ***


Russia, città di Mosca. Anno 1598. 

Alice sta camminando solitaria nel giardino di palazzo, riflettendo sulla situazione attuale: se ci pensa, l'amore spesso è complicato e fa molto soffrire. Com'è giunta a questa conclusione? Semplice: si è innamorata della persona sbagliata, ed ora ne sta pagando le conseguenze: non riesce a smettere di pensare a lui, che sia di classe sociale che in molte altre cose è il suo completo opposto. Chiaramente, l'interessato non ne sa nulla: se si scoprisse una cosa simile, le conseguenze sarebbero terribili! Non solo lui, ma anche lei avrebbe molto da perdere e non è davvero il caso che ciò accada. Lascerà le cose come stanno, e continuerà a soffrire in silenzio come si conviene ad una dama della sua classe sociale. Mentre accarezza i petali di una rosa tuttavia, assorta com'è nei suoi pensieri finisce per pungersi. " Ahi! ". Fa solamente la donna, notando che esce del sangue da quella leggera puntura. Una voce la fa sussultare subito dopo, facendole totalmente scordare il lieve dolore al dito.

" Credo siano gelose della tua bellezza. Ecco perchè ti sei punta ". Le dice semplicemente, mentre lei ricosce perfettamente colui che ha parlato, che nel frattempo le si è avvicinato. Lei fa per fare un inchino.

" Lord Boris! Non vi avevo sentito arrivare ". Mormora, ma mentre sta per compiere il gesto reverenziale lui le afferra la mano, per poi guardarla intensamente: smeraldo e zaffiro si incontrano, e la giovane dama sente come se le sue gambe fossero diventate gelatina sotto quel tocco. 

" Per quanto tempo hai intenzione di fingere con me, Alice? ". Le chiede diretto e conciso, senza giri di parole. Lei sbianca di colpo, pregando che non si riferisca a ciò che lei teme. 

" Come dite? A che cosa vi riferite? Su cosa io starei... ". Ma non finisce la frase, perchè il suo signore è più rapido, e dalla mano la sua presa passa al polso di lei, facendosi più decisa e tirandola a sè. 

" 3 Gennaio 1598: oggi l'ho incontrato di nuovo, e mi sono sentita come se avessi raggiunto il Paradiso in quel preciso istante. Era così bello ed elegante, e come prevedevo non mi ha nemmeno degnata di uno sguardo. Ma in un secondo, dal Paradiso sono tornata alla dura realtà: accanto a sè aveva la moglie: Lady Alexandria è proprio una bellissima donna, non potrei mai competere con lei ". Alice sente le sue guance imporporarsi: ma quelle parole provengono dal suo diario! Arrabbiata nell'intuire che lui deve averlo letto senza permesso fa per staccarsi dalla sua presa, dimenticando che sono pur sempre serva e padrone: certe linee sono invalicabili al di là del rango, pensa lei. E leggere il suo diario significa superarle!

" Come vi siete permesso di leggere il mio diario senza il mio consenso?! ". Chiede, ma la presa sul suo polso non accenna a diminuire, anzi se possibile si fa ancora più salda e forte. 

" Dimentichi una cosa: io sono il fratello del tuo signore, e di conseguenza uno dei padroni del castello a cui tu devi obbedienza. Niente è tuo qui ". Sibila, mentre lei abbassa lo sguardo: ma con che audacia si è permessa di affrontarlo? " Nemmeno quel diario che custodisci tanto gelosamente ". Le sussurra semplicemente lui all'orecchio, concludendo la frase. Alice rimane a sguardo basso, consapevole che le sue guance sono oramai più rosse di un pomodoro maturo. 

" Io... ". Fa per dire, ma Boris è più rapido: le prende il mento con le dita e la costringe a guardarlo nuovamente. 

" Non parlare... sono stanco di fingere, soprattutto adesso che so la verità ". Alice non capisce e fa per dire qualcosa, ma lui le mette un dito sul labbro. " Sin da quando hai messo piede a palazzo sei stata il mio solo pensiero fisso. Quando ti ho vista, insieme a mia cognata Christine, ho subito pensato che prima o poi saresti dovuta essere mia, non importava come o il fatto che io sia sposato con Alexandria ". Le confessa, ma Alice si libera dalla sua presa, spingendolo leggermente lontano da sè. 

" Beh, oramai non importa nulla: dimenticate ciò che era scritto nel diario, e non pensate più a me in quel modo: avete una moglie ed una figlia di cui occuparvi, non potete dedicare altro tempo ad una serva come me ". Fa, per poi prendere un grande sospiro e cercando di non far trasparire il dolore nel pronunciare quelle parole: si sta avverando ciò che avrebbe sempre voluto, tuttavia il suo è un sogno proibito ed irrealizzabile, e tale rimarrà: Boris Meekhiv è il suo signore ed è sposato, ha una moglie bellissima e soprattutto del suo stesso rango. E così rimarrà per molti anni ancora, lei non distruggerà quella famiglia e non macchierà il nome dei Meekhiv
 con una storia proibita che porterebbe solamente pettegolezzi e guai. Da parte sua invece, a Boris non importa molto di essere sposato, non gli importano nemmeno le conseguenze che questo sentimento potrebbe portare: è una cosa che va al di là di tutto, un sentimento forte. Con Alice è stato colpo di fulmine, ed ora che sa che anche lei lo ricambia non la lascerà andare tanto facilmente. La guarda un pò sconvolto dalle sue parole: si sarebbe aspettato una risposta diversa. Tuttavia non pare volersi arrendere: sono soli in giardino, a quell'ora Alexandria riposa e sua figlia Olga è insieme alle cuginette, Natasha ed Evitha. Afferra la dama di compagnia di Christine per la vita, tirandola a sè. 

" Allora ripetimi quelle stesse parole, ma dopo questo ". E senza esitare la bacia, ed è un bacio così carico di passione che fa strabuzzare gli occhi ad Alice, che non si aspettava un gesto simile. Cosa fare? Da un lato, la ragione le dice di staccarsi e fuggire immediatamente. Ma dall'altra c'è il cuore, il quale le sta suggerendo di ricambiare il bacio. Ed è il secondo che la ragazza decide di ascoltare: ricambia il bacio con dolcezza e chiudendo gli occhi dopo qualche secondo, come a voler catturare quel momento e ricordarloper sempre. 


Italia, città di Bologna. Anno 2016.

E' un nuovo giorno a Bologna. Natasha si è svegliata di prima mattina, ed è già al suo posto di lavoro in biblioteca, affiancata da Eloisa. Mentre la più giovane è intenta a riordinare alcuni libri che un cliente ha appena restituito, l'anziana le rivolge una domanda. " Hai letto quel libro? Intendo, quello che la signorina di ieri ti ha dato? ". Le chiede, e Natasha annuisce. 

" Si, ho iniziato a leggerlo. Ma non capisco come mai quella donna abbia voluto regalarmelo ". Sul viso di Eloisa compare un'ombra di preoccupazione, come se non si aspettasse che la ragazza potesse leggere quel volume. Ma tale ombra si dissipa nel giro di un istante, e l'anziana riprende parola. 

" E dimmi, di che cosa parla? Sai, mi incuriosiscono molto le storie antiche ". Ammette, e Natasha scende dalla scaletta, per poi sedersi accanto ad Eloisa. 

" Parla appunto della famiglia Meekhiv: erano nobili russi, decaduti nell'anno 1600. I più superstiziosi affermano che si sia trattato di una maledizione ". Commenta, e l'anziana si fa seria di colpo. " Ma la spiegazione che più mi convince è quella ufficiale: dei nemici del padrone del castello hanno aggredito lui e la sua famiglia, appiccando un incendio a palazzo ed uccidendo tutti. Purtroppo nessuno è scampato ". Conclude il discorso, mentre la donna scuote il capo. 

" E non credi invece che la storia della maledizione abbia un senso? Insomma, se nessuno si è salvato e se addirittura è citata in un libro storico... ". Lascia in sospeso la frase, perchè un nuovo cliente è entrato in biblioteca. Natasha incrocia per caso il suo sguardo, e le si raggela il sangue nelle vene come avesse una sorta di presentimento, anche se nemmeno lei sa spiegarsi cosa sia esattamente quella sensazione che la pervade. Si mette di nuovo dietro il bancone, mentre l'uomo cela il viso con il suo solito cappello. 

" Buongiorno signore, cosa posso fare per lei? ". Chiede Natasha, recuperando la sua compostezza. Lui la fissa qualche minuto, mettendole timore. 

" Vorrei un libro che parli delle famiglie nobili russe ". Risponde lui, mentre Eloisa sussulta un momento, come se avesse riconosciuto quella voce così fredda. " Ad esempio, avete nulla sulla famiglia Meekhiv? ". Chiede con un ghigno, mentre la ragazza fa cadere a terra il libro che stava riponendo nel cassetto. 

" Prego? ". Chiede, un pò scossa. Lui la guarda perplesso. 

" Signorina, sembra turbata. Le ho solo chiesto se avete dei libri sulla famiglia Meekhiv. Basterebbe un si o un no ". Mormora, mentre Eloisa si alza dalla propria poltrona. 

" Natasha, tu finisci pure di riordinare i libri nell'altro scaffale. Do io al signore i libri che cerca ". Le dice poi l'ex bibliotecaria, mentre Natasha, bianca in volto, annuisce e prende alla lettera il consiglio dell'anziana, che nel frattempo si è alzata dalla sedia con sguardo serio. I suoi occhi color smeraldo scrutano quelli blu di lui. Una volta che Natasha è scomparsa tra le corsie di libri nella stanza accanto, la donna sibila poche parole. " Cosa ci fai tu qui? Credevo... ". Ma non termina la frase, che lui la precede. 

" Credevi che cosa, Eliosa? Che io fossi morto? ". Chiede, mentre lentamente toglie il cappello. " Ti sbagliavi. Sono vivo e vegeto, anche se purtroppo porto ancora delle gravi conseguenze da quella terribile notte ". Commenta, mentre Eloisa porta una mano alla bocca shoccata: una vistosa cicatrice è impressa sul volto dell'uomo. Da sotto l'occhio sino a poco prima del mento, pare essere rimasto sfigurato. 

" Perchè sei qui? ". Chiede sconcertata l'anziana, che si deve sedere per non cadere a terra. 

" Perchè è tempo che dopo oltre 4016 anni la verità emerga, e che sia detta per intero ". Sentenzia freddo l'uomo, rimettendo il cappello. " La verità sulla famiglia Meekhiv, intendo ". Commenta poi, guardando in direzione di Natasha. Eloisa scuote il capo. 

" No! Quella storia vecchia di oltre 416 anni deve restare solamente un ricordo del passato. Un orribile ricordo ". Fa, agitandosi ma non ottenendo altro che una gelida risposta. 

" Questo lo vedremo, Lady Eloisa Isakova. Lo vedremo ". Commenta, per poi darle le spalle ed andare alla porta. Chi sarà mai quell'uomo? E che cos'ha a che fare con i Meekhiv e con il loro terribile passato? Eloisa si siede nuovamente, portando una mano al petto agitata. 

" Oh Santo Cielo... Santo Cielo, se lui è libero non potremo nascondere la verità a lungo, figlia mia ". Pensa ovviamente alla figlia, che insieme a lei cela un segreto misterioso, che a quanto pare è destinato a venire alla luce. 


Salve ragazzi! Eccomi con il capitolo cinque, che spero stia facendo un pò più di chiarezza sulla storia anche se è corto ( rimedierò nel capitolo sei ). Come vi sembra? Nel flashback, stavolta ambientato nel 1598, abbiamo visto l'incontro tra Alice e Boris, ma cosa sarà successo in seguito? E chi è l'uomo misterioso che è rimasto sfigurato? In che circostanza è accaduto? E chi è veramente Eloisa? Coraggio, fatevi sentire e ditemi che ne pensate! Vi aspetto con le vostre recensioni! Baci

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Capitolo 6
*** Il risveglio del male ***


Russia, città di Mosca. Anno 1590.

Un giovane sta camminando su e giù per il salone da diverso tempo. Sembra essere pensieroso, tanto da non riuscire a stare fermo per più di qualche secondo. Ed il motivo è solo uno: non riesce a smetetre di pensare alla ragazza che il suo cocchiere ha accidentalmente investito con la carrozza. L'ha colpito subito non appena ha incrociato il suo sguardo, seppur per pochi momenti. Non crede di aver mai visto nessuna donna con uno sguardo simile, in grado di colpirlo in quel modo. Certo, davanti alla giovane ha ostentato fredda compostezza, credeva che fosse solo una sensazione momentanea. Invece da allora non riesce a levarsela dalla testa, e non ne capisce la ragione: di certo non è la prima donna del popolo che vede, ma con le altre le cose non sono andate certo in quel modo. Dei passi lo fanno voltare verso l'entrata della sala, da cui fa la sua comparsa un altro giovane dai capelli corvini, leggermente scompigliati. Indossa abiti regali, proprio come il suo pari che ora lo sta osservando. Ma siccome non proferisce parola, è il secondo che finalmente parla. " Viktor, ecco dov'eri. Il conte Kuznetsov ti stava cercando ". Gli riferisce semplicemente, mentre l'altro sospira pesantemente. 

" Lukas, non sono in vena di visite, non oggi ". Risponde, guardando fuori dalla finestra. " Gli hai detto di tornare domani? ". Chiede, e Lukas annuisce. 

" Pensi ancora all'incontro di ieri? ". Chiede senza troppi giri di parole: infatti anche lui era presente, il giorno precedente. Solo che non era sceso dalla carrozza e non aveva visto la ragazza investita. Non ottenendo risposta intuisce di aver centrato il problema. " Non dirmi che una semplice popolana ha fatto breccia nel cuore del gelido Viktor! ". E ride leggermente, ma ancora una volta non ottiene che un'occhiata poco rassicurante da parte dell'altro. 

" Te l'ho detto, non è una ragazza come le altre. C'è qualcosa in lei, qualcosa che mi ha colpito sin da subito ". Commenta, mentre Lukas lo guarda facendosi serio. 

" Non dirmi che ti sei innamorato! E per di più di una popolana... ". Mormora, avvicinandosi alla finestra fuori dalla quale sta guardando anche Viktor, come se si aspettasse di vedere comparire Christine al cancello principale. " Posso capire che tu ti senta attratto da lei, ma non venirmi a dire che sei stato colpito dal così detto colpo di fulmine ". Conclude in fine il primo, mentre Viktor continua a fissare fuori dalla finestra.  

" Sarebbe così sbagliato se così fosse? Contano così tanto le differenze sociali? ". Chiede semplicemente, senza guardare Lukas. " Se così fosse, anche mio padre avrebbe sbagliato ad adottarti, o no? ". Conclude, mentre Lukas esita un momento a rispondere. 

" Hai ragione, in fondo sei libero di fare ciò che vuoi. Non saresti nè il primo e nè l'ultimo che si incapriccia di una popolana, solo sta attento: le malelingue potrebbero iniziare a spettegolare se si sapesse ". E intanto riflette: conosce il nome della sua famiglia d'origine e sa chi sono, ma li detesta: suo padre l'ha dato via probabilmente per denaro, si è rifiutato di crescerlo per chissà quale assurda ragione. Per lui la sua unica famiglia sono i Meekhiv, che lo hanno cresciuto. Vladimir e Katrina Meekhiv erano i suoi soli genitori, Viktor e Boris i suoi unici fratelli.

" L'ultima cosa di cui mi importa adesso sono i pettegolezzi di qualche nobile annoiato. Piuttosto, credi che possa ritrovarla? ". Chiede così, a bruciapelo. Lukas rimane un pò interdetto da quella frase, per poi ridere appena. 

" Ti ha proprio fatto perdere la testa, quella ragazza. Ma se la cercassi tu di persona finiresti sulla bocca di tutti, e desteresti troppi sospetti ". Sentenzia, ed è vero: sicuramente gli altri nobili darebbero adito a dei pettegolezzi fuori luogo. 

" Devo trovarla, parlarle. Che so, anche con la scusa di sapere come sta dopo che il mio cocchiere l'ha travolta con la carrozza ". Mormora, pensando a diverse possibili alternative con le quali invitare Christine senza destare sospetti o sollevare pettegolezzi. Lukas si fa avanti, incrociando le braccia. 

" Se mi dici come si chiama, ci vado io a prenderla. Di me si dicono già abbastanza cose, pettegolezzo in più o pettegolezzo meno... ". Fa in tutta calma: lui è abituato alle male lingue, che di certo non sono mancate sin da quando si è saputo che Vladimir Meekhiv aveva adottato un bimbo " del popolo ", figlio di servi. Le ragioni sono del tutto ignote, ed a Lukas nemmeno interessano. 

" Christine ". Mormora il fratello acquisito, rispondendo alla sua domanda. " Si chiama Christine Petrova ". Conclude, mentre Lukas si irrigidisce di botto. 

" Hai detto Christine Petrova? ". Chiede, e Viktor annuisce. 

" Si. E' così che si è presentata. Cercala al villaggio, dille che voglio vederla per scusarmi dopo l'incidente. Cerca di non spaventarla, va bene? ". Chiede nuovamente, ma Lukas pare irrigidito e non risponde. Viktor gli si avvicina, guardandolo. " Lukas? Hai capito? ". Chiede, riscuotendolo dai suoi pensieri. Il minore annuisce. 

" certo, ho capito. Magari potrei far venire con lei la sua amica, quella di cui mi hai parlato. Così potrebbe sentirsi più a suo agio, non credi? ". Domanda, e Viktor annuisce. 

" Ora vai ". Conclude il discorso, mentre Lukas si gira per poi dargli le spalle ed uscire dalla sala. Una volta fuori si appoggia alla porta, per poi stringere i pugni. 

" Christine Petrova... ". Mormora a denti stretti, mentre il suo sguardo pare infuocarsi. Ma il motivo è ignoto. 

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Christine entra nell'immenso salone, incantata dall'enorme lampadario illuminato dalle sfavillanti luci. Accanto a lei, Alice: le due ragazze sono state invitate insieme a palazzo Meekhiv. Da prima Christine non avrebbe voluto accettare: come mai un nobile la vorrebbe vedere? Chi avrebbe interesse per una donna del popolo come lei? In seguito ha sentito la ragione ed ha deciso di accettare, anche perchè l'invito è stato esteso alla sua amica Alice e questo le ha dato un pò più di sicurezza e coraggio. La domestica che ha accompagnato le due ragazze si inchina, congedandosi. " Il mio signore mi ha chiesto di dirvi di aspettarlo qui, sarà da voi a momenti ". Abbassa lo sguardo ed abbozza un inchino. Christine annuisce mentre la domestica sparisce al di la della porta, ritornando alle sue mansioni. Alice guarda Christine, sospettosa. 

" Avremo fatto bene ad accettare l'invito? Voglio dire, non è normale che un nobile inviti due popolane a palazzo, rischiando di compromettere la sua posizione con i suoi pari ". Commenta, mentre Christine annuisce.

" Credo di si, in fondo è un comportamento che si addoce ad un nobile scusarsi dopo che un suo sottoposto ha travolto una donna con la carrozza, sia ella di alto rango o popolana ". L'attenzione della bruna è attirata da qualcosa: un quadro meraviglioso, che ha l'aria di essere un ritratto di famiglia. Curiosa la ragazza si avvicina, seguita dall'amica. Nel ritratto vi sono un uomo dall'aspetto austero dallo sguardo di ghiaccio, che come tutti coloro ritratti indossa un abito da nobile. Accanto a lui vi è una bellissima donna dagli occhi verde smeraldo, i capelli color mogano lasciati liberi le cadono morbidi sulle spalle, coperte dalle maniche dell'ampio vestito azzurro. La stessa tiene tra le braccia un bimbo neonato, ed accanto all'uomo vi è un bimbo in cui Christine riconosce il padrone di casa. Rimane talmente incantata da non accorgersi dell'ingresso di qualcuno nella sala. Alice se ne accorge e la chiama sottovoce. 

" Christine... ". Mormora, cercando di farsi sentire solo dall'amica. Ma la giovane non pare accorgersi del richiamo della giovane, che viene interrotta da una nuova voce. 

"Vedo che vi piace molto quel dipinto ". Inizia il discorso, facendo voltare la donna. " Loro sono i miei genitori e mio fratello minore, Boris ". Conclude la frase, per poi avvicinarsi alla sua ospite: Christine lo riconosce, è Viktor Meekhiv. Non avrebbe mai potuto scordare quello sguardo di ghiaccio. Immediatamente le sue guance si imporporano, e fa per inchinarsi come si conviene. 

" Scusate, non volevo essere maleducata. E' che.. ". Ma lui la ferma con un cenno della mano, abbozzando a sua volta un inchino. 

" Sono io che dovrei scusarmi, per quanto successo con il cocchiere. E' per questo che vi ho invitata, dopo tutto ". Interrompe la sua frase, mentre per qualche istante la ragazza non riesce nemmeno a parlare, e la causa non è di certo il disagio. Alice osserva i due: ha notato qualcosa che forse alla sua amica è sfuggito, ma non sa se sia il momento di parlare o sia il caso di tacere, per ora. 


Italia, città di Bologna. Anno 2016. 

Giada è a casa da sola: la sorella è al lavoro, e lei ha deciso di occuparsi delle pulizie domestiche. Stanca decide di uscire a prendere una boccata d'aria per poter riflettere: anche lei è rimasta abbastanza turbata dalla storia letta nel libro che la sorella ha avuto in regalo, ed ancora pià turbata è dal fatto che un uomo misterioso le abbia lasciato quell'anello appartenente alla stessa famiglia di cui parla il libro, o meglio tutto fa supporre che sia così: non si è nemmeno fermato, pur essendosi accorto di averlo perso. Mentre sta camminando una ventata d'aria gelida la investe. La ragazza si volta di scatto: non c'è nessuno. Stranamente nella via non c'è anima viva, ed è piuttosto inusuale a quell'ora del giorno. Mentre continua a guardarsi intorno una voce si spande nell'aria, ma sembra parlare alla sua anima più che a lei, infatti ancora nessuno si è palesato. " Evitha... ". E' un nome russo, pensa Giada. Ed è il nome di una delle figlie di Viktor e Christine Meekhiv, lo ricorda benissimo! Scuote il capo. 

" Calmati, Giada. Stai diventando paranoica! E' evidente che qui non c'è nessuno, e nessuna voce ti ha parlato. Cerca di scordare quella storia ". Si rimprovera, riprendendo il cammino. Ma una nuova folata d'aria gelida le fa arrestare nuovamente. 

" Evitha... ". Fa nuovamente la voce, stavolta è ben più chiara. No. Non può essere semplicemente un sogno, non stavolta! Giada aumenta la velocità dei suoi passi, spaventata: che sia frutto della sua fantasia o no, questa storia la sta preoccupando e spaventando, e di certo trovarsi sola nella via la agita ulteriormente: probabilmente, una volta raggiunta la piazza principale ed essendo in mezzo alla folla si calmerà e non sentirà più quel richiamo, riflette. Si dirige in tutta fretta alla strada che porta a Piazza Maggiore, ma ode una risata, poi una sorta di vento nero le si para davanti. Di fronte a lei si palesa un uomo incappucciato, totalmente vestito di nero. Giada arretra, avvertendo un brivido freddo. 

" Chi sei? ". Chiede solamente, mentre l'uomo incappucciato le si avvicina. La ragazza arretra, finendo tuttavia contro il muro. Le pare quasi lo stesso uomo che ha perso l'anello, ma non vorrebbe metterci le mani sul fuoco, dato che non ne conosce nemmeno il volto.

" Non ti deve importare chi sono, tanto tra pochi secondi tutto sarà finito ". Sibila, puntandole una mano. La ragazza si agita, e fa per fuggire. Ma un atroce dolore al braccio la fa desistere e cadere a terra: ma cos'è che l'ha ferita? Si guarda il braccio: esce sangue. A terra una piuma nera. " Evitha, dammi i tuoi poteri ". Fa nuovamente lui, per poi puntarle la mano ed inchinandosi per arrivare alla sua altezza e tenerla inchiodata a terra. La mora si sente indebolita immediatamente, ed inizia a respirare male. 

" Dimmi chi sei ". Sussurra, pallida in viso. Al misterioso uomo compaiono due grandi ali nere, con cui avvolge la ragazza. 

" Adesso dormi. Sarà una morte dolce, proprio come quella di Christine ". Le sussurra all'orecchio. Giada sta per arrendersi, ma improvvisamente una piuma bianca ferisce l'uomo misterioso, che smette di esercitare il suo oscuro potere su Giada, che rimane stesa a terra ma cosciente. 

" Allontanati da lei, subito ". E' una voce femminile. All'ingresso del vicolo si palesa una bellissima donna dai lunghi capelli biondi, con un lungo e principesco vestito bianco. Tra le mani tiene altre due piume, che è pronta a scagliare in caso di bisogno ed incurante del fatto che da un minuto all'altro potrebbe palesarsi qualsiasi persona che voglia imboccare la via, scoprendo così la sua identità. Ora la priorità per lei è solamente Giada. L'uomo si alza da terra, deridendola. 

" Oh, eccoti qua. Finalmente ti sei decisa a palesarti, Alice ". la chiama per nome. E' evidente che quella è la stessa donna che ha donato il libro a Natasha! Come mai indossa quell'abito e non solo, usa delle piume come quelle dell'aggressore di Giada ma di colore bianco?   

" Sono qui per evitare che tu commetta un altro omicidio. Lascia in pace questa ragazza o te la dovrai vedere con me ". Gli punta una piuma bianca. Lui ghigna in modo crudele, per poi guardare Giada che solo ora nota lo sguardo color ghiaccio del suo misterioso aggressore. 

" Le somigli ". Dice, per poi ridere sguaiatamente. " Questa volta sei salva, Evitha. Ma tornerò, non temere. Tu non sai in che guaio sei, non lo sai proprio ". Detto questo scompare in una ventata d'aria nera, così com'è comparso. La donna si inchina, ed aiuta la più giovane ad alzarsi. 

" Ti senti bene? ". Le chiede, mentre la mora scuote il capo ed ha le lacrime agli occhi. 

" Chi era quell'uomo? E perchè mi ha chiamata Evitha? E lei chi è? ". Chiede, mentre Alice guarda dritto di fronte a sè: rivelerà il suo segreto? 


Ciao ragazzi! Eccomi qua con un nuovo capitolo! Che ne dite? Come promesso, ecco un altro pezzo del flashback sull'incontro di Viktor e Christine, che ne pensate? Come mai Lukas era turbato dal cognome di Christine? Cosa ci sarà stato dietro? Intanto, nel 2016 Giada è stata aggredita da un essere alato, simile a colui che uccise Christine: perchè? Come mai l'ha chiamata Evitha? E chi è quell'uomo? Sarà lo stesso che la giovane ha incontrato e che le ha dato l'anello, o è una new entry? Alice lo ha affrontato, ma chi è in realtà la donna? Coraggio! Recensite, vi aspetto! Un bacio

Sara Garcia 

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Capitolo 7
*** La verità ***


Russia, città di Mosca. Anno 1599

Una dama dai lunghi capelli dorati cammina su e giù per la sala, nervosa. Il suo stato d'animo si può percepire dal suo respiro, che è diventato irregolare. " Avevo ragione! ho sempre avuto ragione, dannazione! ". Si irrita, gettando a terra un libro che si trovava sul tavolo. " Quella stupida servetta ci è riuscita, alla fine! ". Continua, ed il fatto di ricevere in risposta solamente una risata irriverente non contribuisce certo a calmarla, tutt'altro la innervosisce maggiormente. Si volta di scatto verso la fonte di tale irriverenza, che al contrario di lei pare del tutto calmo ed incurante ancora sdraiato a letto, sotto le coperte. " Ah! Se mi spiegassi che diavolo hai da ridere, te ne sarei davvero grata! ". Sbrocca in fine la dama, mentre il ragazzo dai capelli corvini smette subito di ridere e la fissa, serio. 

" Di un pò, hai intenzione di continuare a camminare su e giù per la stanza, gridando e rischiando che ci scoprano tra l'altro, o ti decidi a tornare a letto? ". Le chiede semplicemente. Lei sospira, per poi optare per la seconda possibilità: si sdraia accanto al giovane, infilandosi sotto le coperte. 

" scusa, è che proprio non lo sopporto... non sopporto che quella maledetta, volgare servetta abbia sedotto mio marito e non solo, che lui non la rifiuti! Ed in oltre si faccia beffe di me portandola al ballo al posto mio, mettendomi in ridicolo di fronte agli altri nobili! ". Continua, mentre lui le si avvicina e gioca con una ciocca dei lunghi capelli di lei. 

" Beh, volgare servetta non direi: è una cara amica della signora ". Calca sull'ultima parola, mentre la dama lo guarda un istante. " Alexandria, suvvia... sai bene che arrabbiarsi fa male alla pelle ". Fa lui, rivelando che quella dama altre non è che Alexandria Meekhiva, la sposa di Boris. 

" Cosa facciamo ora? ". Chiede lei, calmandosi un pò. " E, se alla fine di tutto ciò, mio marito mi ripudiasse ed abbandonasse me e nostra figlia? ". Chiede, ma più che una domanda è un pensiero ad alta voce. A quella frase lui ride un pò.

" Se ti importa così tanto di lui, che ci fai qui mezza svestita tra le mie braccia? ". E continua a ridere, mentre lei lo fulmina con lo sguardo. 

" Smettila, Lukas! Sai benissimo quali sono le mie ragioni ". Commenta, mentre lui continua a ridere divertito da quella risposta e da quella reazione. 

" Certo, come no. A Lady Alexandria serviva un nuovo passatempo, e così si è rifugiata nel letto del cognato acquisito ". Ghigna, mentre lei deglutisce: lo deve ammettere, quel bellissimo sguardo di ghiaccio le ha sempre fatto un pò paura. Ma è pur vero che è stata la prima cosa di lui che l'ha affascinata. Senza dirle una parola in più lui le afferra i polsi con una mano, quasi con violenza. La blocca sotto di sè, non togliendo quell'espressione maliziosa. " Ma lascia che ti dica una cosa, mia cara: anche tu per me non sei altro che un giocattolo ". E detto questo le bacia il collo, provocandole dei brividi non certo dovuti al freddo. 

" Vedo che, tuttavia, non ti stanchi mai di questo giocatto... ". Si deve fermare per trattenere un gemito al morso di lui sul suo collo. La donna lo guarda. " Lukas Petrov, stai cercando forse di imitare i vampiri? ". Chiede, mordendosi leggermente il labbro. Lui la guarda per un momento, per poi risponderle. 

" Ti importa così tanto la mia natura? ". Le sussurra all'orecchio, provocandole un altro intenso brivido. " Che ti importa? Anche se fossi vampiro, angelo o demone... tutto quello che conta è che ora siamo qui, soli... ". Scende a baciarle di nuovo il collo, arrivando alla spalla. Lei lo guarda ansimando leggermente. 

" Hai ragione... non me ne importa nulla ". E detto questo lo bacia con trasporto, invertendo le posizioni. Lui si stacca dopo un pò, afferrandole i capelli.

" Ti stai cacciando in un gioco pericoloso, Alexandria. Molto, molto pericoloso ". Sottolinea infine Lukas, senza darle il tempo di rispondere e baciandola a sua volta. Entrambi innamorati di persone diverse ma con un unico, diabolico fine. Per saperlo, bisognerà aspettare ancora un pò.


Italia, città di Bologna. Anno 2016.

Giada osserva la sua misteriosa salvatrice, che sospira alla domanda della giovane dai capelli corvini. " Giada, ascolta... ". Mormora, ma la mora la interrompe. 

" No, mi ascolti lei! Ho rischiato di essere ammazzata da un tipo alato! Un tipo alato, mi capisce?! ". Grida, dando sfogo a tutta la tensione accumulata poco prima. " Mi ha chiamata Evitha! Perchè? Che diamine sta succedendo? ". Fa, piuttosto agitata. Alice le mette una mano sulla spalla, per poi fissarla dritta negli occhi. 

" Ti dirò tutto, però ora calmati: se fridi attirerai l'attenzione di tutti. Parleremo in un posto più appartato, che ne pensi? ". Chiede, mentre Giada fa un respiro profondo. 

" E Natasha? ". Chiede, mentre la bionda riflette per poi scuotere il capo. 

" Natasha saprà, ma non ora. Bisognerà dirglielo con tatto, senza rischiare di turbarla e spaventarla. Questa faccenda è molto seria. Adesso prendi la mia mano e chiudi gli occhi ". Mormora. La mora obbedisce, confusa. In un secondo le due donne si ritrovano in una lussuosa villa, di sicuro è casa di Alice. Giada si guarda attorno, shoccata: ma come hanno fatto a giungere sin li? La donna ride un pò, comprendendo il suo shock. 

" Ho usato il potere del teletrasporto. E questa è la mia modesta casetta ". Fa, in tono leggermente ironico. La mora la guarda in cerca di spiegazioni, che la bionda decide finalmente di concederle. La invita a sedersi sul divano, per poi fare lo stesso. " Bene, inizia con le tue domande ". Sorride la riccia, mentre l'altra ragazza la osserva. 

" Tanto per cominciare, ditemi: chi era quell'essere alato? E... insomma, perchè io e mia sorella siamo entrate in possesso di un libro e di un anello appartenenti ad una famiglia scomparsa oltre 416 anni fa, e per di più in Russia? ". Chiede. Alice riflette, per poi iniziare il suo racconto. 

" Circa 416 anni fa, la famiglia Meekhiv scomparve. Questo lo sai già, vero? ". Chiede, e Giada annuisce. " Si dice che fu un attentato, ma così non è. O meglio, non fu propriamente in un attentato che Viktor e Christine Meekhiv morirono ". Sussurra, ripercorrendo quei drammatici momenti come se li avesse vissuti il giorno prima. La mora sente un forte dolore alla testa, per poi invitare Alice a proseguire. La bionda si preoccupa. " Stai bene? Vuoi che mi fermi? ". Chiede, ma Giada fa cenno di no. 

" No, la prego continui. Voglio sapere... ". Mormora la ragazza, ed Alice le prende la mano. 

" Prima di continuare, devo avere la certezza che ti fidi di me. Che crederai a ciò che sto per dirti. Credimi, non giocherei mai su un fatto simile ". Le due donne si guardano intensamente negli occhi, occhi che a Giada paiono subito sinceri. Annuisce convinta. 

" Io le credo. Ma ora la prego, prosegua: ho bisogno di conodscere tutta la storia ". Fa, ansiosa di conoscere la verità. 

" E va bene ". Prende finalmente coraggio Alice. " La famiglia Meekhiv non fu assassinata da nobili nemici, ma da un demone. Un demone che bramava il potere di Viktor e Christine più di qualsiasi altra cosa al mondo. E... oltre il potere, desiderava follemente Christine ". Rivela, mentre Giada sussulta: un demone? " Tutto bene? ". Chiede poi Alice, vedendo la ragazza turbata. Giada annuisce, e la bionda prosegue. " Colpì la famiglia con una maledizione: sarebbero morti e non avrebbero più potuto stare insieme, voleva distruggere la loro felicità. Cercò di colpire anche le tre eredi, ma non ci riuscì. In compenso maledisse tutte le anime di chi in quella drammatica notte perse la vita: si, sarebbero rinati, ma non è detto che mantengano i loro ricordi. Potrebbero anche non incontrarsi mai più, e questa sarebbe una delle cose peggiori ". La mora sgrana gli occhi. 

" Mi sta dicendo... che un demone maledisse quella famiglia, ma le eredi si salvarono? ". Chiede, ed Alice annuisce. 

" Si. Le tre eredi, Natasha, Evitha e Lena venero salvate... ". Esita, ma alla fine prende fiato e conclude la frase. "... da me ". Rivela. L'espressione di Giada le fa capire che desidera spiegazioni, che la bionda le da subito. " Sono una sopravvissuta di quella tremenda strage. Grazie al mio potere sono riuscita a vivere e mantenere il mio aspetto giovanile. Fu Christine ad ordinarmi di fuggire e salvare le sue figlie: sapeva che per lei era la fine e non voleva che le sue piccole corressero qualche pericolo ". Ha le lacrime agli occhi, ripensando al sacrificio della sua migliore amica, che le concesse un pò del suo potere per mettere in salvo le sue bambine. " Nel 2016, le tre eredi sono ora immemori. Vivono come comuni ragazze, e due di loro... ". Si blocca di nuovo. Giada la guarda. 

" La prego, vada avanti! ". Fa, bianca in volto: forse ha intuito qualcosa. 

" Una di loro sei tu. Tu sei Evitha, la secondogenita di Viktor e Christine, i miei signori. Ed il tuo compito è trovare le reincarnazioni dei tuoi genitori e le altre tue sorelle. Anche se una è già accanto a te... ". Le fa intendere di chi si tratta, mentre Giada sente le parole morirle in gola: lei? Lei è Evitha Meekhiva?! " Si, piccola Lady ". Continua Alice, prendendole la mano. " Voi e Natasha siete due delle tre eredi. Quando vi salvai dalla furia di quel demone, vi divisi da vostra sorella Lena. Ora dobbiamo trovarla, prima che lo faccia il nostro nemico. Perchè farà di tutto per impedire che il potere dei Meekhiv venga ripristinato ". Ammette, mentre la mora trova il coraggio di parlare. 

" Volete dire che quell'uomo alato che mi ha aggredita... ". Dice queste poche parole, cercando di far uscire più forte che può la poca voce che le è rimasta. 

" Si. Quell'uomo era Lukas Petrov, meglio conosciuto come il Corvo: come me è sopravvissuto per via dei suoi poteri demoniaci, ed è colui che uccise vostro padre e vostra madre ". Ammette, mentre la mora la guarda con le lacrime agli occhi. 

" Ma... ma Natasha? ". Alice scuote il capo, spiegandole che non è tempo che Natasha scopra tutto ciò. Molte altre cose devono ancora essere scoperte, ma ora che il nemico è così vicino ed ha attaccato, la priorità è proteggere Giada, o meglio Evitha, e soprattutto Natasha, che ancora non è cosciente di sè. 

" So che è dura, ma... ". Fa Alice, ma Giada la interrompe. 

" Va bene. Non dirò niente a mia sorella. La proteggerò senza che lei se ne accorga. Ma mi servirà il suo aiuto, Alice ". Alice annuisce: certo che la aiuterà, ed oltre tutto aiuterà le sorelle a recuperare appieno poteri e ricordi. la battaglia dei Meekhiv sta per ricominciare!


Salve a tutti! Eccomi con il capitolo sette, nel quale sto iniziando a chiarire alcuni punti della storia! Alice ha rivelato a Giada la sua vera natura ed anche che Lukas è ancora vivo, ed è colui che ha aggredito la ragazza. Natasha non pare essere pronta a scoprire la verità, mentre la sorella si fida istintivamente di Alice: cosa accadrà? A quanto pare la loro missione è trovare le reincarnazioni dei loro genitori e la sorella Lena, e ripristinare il potere dei Meekhiv per fermare il nemico. Ne saranno all'altezza? Cosa accadrà? Nel passato invece, vediamo che Alexandria fu l'amante di Lukas. Cosa ne pensate? Su, recensite che ci tengo molto! Ci vediamo al capitolo otto! Baci

Sara Garcia

 

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Capitolo 8
*** Misteri e segreti ***


Russia, città di Mosca. Anno 1599.

Due bellissime bambine stanno riposando nei loro rispettivi letti. Le due piccole sembrano serene, ignare dei problemi che sono insorti negli ultimi tempi, e così deve continuare ad essere. Loro sono creature così indifese ed innocenti, pensa colui che ora le sta guardando dormire. Devono solo pensare a come diventare delle brave signorine per bene, senza altre preoccupazioni. Riflette: non capita molto spesso che si avvicini alle sue figlie mentre riposano, anzi se ci pensa bene, non ricorda nemmeno quando è stata l'ultima volta che ha dato una semplice carezza ad una delle due. Ha sempre dato loro una rigida educazione dato il ruolo che un giorno ricopriranno, ma a che prezzo? Cosa penseranno le sue figlie? Che non sono abbastanza amate? Che loro padre non le ama? Le riflessioni dell'uomo dai capelli corvini continuano, sino a quando non si trova a dover prendere una decisione: all'apparenza la più semplice del mondo, ma che per lui è molto difficile. Avvicinarsi o meno alle due bambine? Dimostrare loro un minimo d'affetto o continuare con quell'educazione sin troppo severa forse, quella stessa educazione che comunque ricevette anche lui e che in fine lo portò ad odiare il padre? E se succedesse la stessa cosa? Se un giorno le sue figlie arrivassero ad odiarlo? Chiude gli occhi qualche istante, per poi guardarle nuovamente: la bimba dai capelli castani dorme serena, appoggiata su un fianco ed abbracciando il cuscino come fosse un peluches. Il suo respiro è regolare, così come lo è quello della sorellina minore. La bimba dai capelli corvini si è addormentata supina, ed anche il suo respiro è regolare e tranquillo. Basta, non serve indugiare: senza pensarci oltre si avvicina alla bimba più grande, inginocchiandosi per poter arrivare all'altezza del suo viso. Sorride appena, solo ora nota quanto sua figlia sia la copia di sua madre, persino quando dorme: infatti anche la sua Christine ha l'abitudine di abbracciare il cuscino mentre è immersa nel sonno, lo sa bene dato che ha passato molto tempo ad osservarla in tutti quegli anni. Decide di seguire ciò che in questo momento gli dice il cuore, lasciando da parte formalità ed educazione: prima di essere delle future contesse quelle bimbe sono le sue figlie, sangue del suo sangue. Osserva un istante ancora la piccola, per poi darle un bacio sulla fronte. “ Dormi, mia piccola Natasha. Dormi e non ti preoccupare, ci saremo sempre io e tua madre a proteggere te e tua sorella “. sussurra, in modo che le due bimbe non si sveglino e posando poi lo sguardo sulla piccola dai lunghi capelli corvini così simili ai suoi e che ora cadono ribelli sul cuscino. Senza dubbio la piccola Evitha gli somiglia molto più che la sua primogenita, non solo fisicamente ma anche caratterialmente, stando a quanto hanno detto i domestici. Già, stando a quanto hanno detto i domestici. Se ci pensa, è quasi assurdo: non conosce nemmeno il carattere della sua secondogenita, e sa poco e nulla della primogenita. Forse è vero: qualcosa deve cambiare, oppure finirà per perderle davvero e senza rimedio. Si avvicina ad Evitha, e le sposta una ciocca di capelli che le era scivolata sul viso, per poi accarezzarle una guancia. “ Perdonami “. Sussurra nuovamente, sempre stando attento a non svegliare le figlie. Ma quando fa per ritirare la mano ed andarsene, Evitha gliela stringe come avesse percepito accanto a lei la sua presenza.

“ Padre… “. Mormora la corvina, probabilmente immersa in qualche sogno. O che si sia realmente accorta della presenza di suo padre? Per la prima volta in vita sua, anche Viktor Meekhiv rimane senza parole, senza riuscire a trovare una spiegazione. Il filo dei suoi pensieri viene però interrotto da una voce che ben conosce.

“ Ah, ecco dov'eri finito. Non eri mai andato dalle piccole mentre dormivano, sentivi nostalgia? “. Sorride dolcemente la sua interlocutrice, accarezzando il suo pancione di sette mesi.

“ Christine, che ci fai in piedi a quest'ora? Dovresti riposare, nel tuo stato “. risponde semplicemente lui, incapace però di spostarsi e di sottrarre la mano alla dolce presa della figlia minore. La donna dai lunghi capelli castani gli si avvicina, per poi notare quella dolce scena.

“ Non ti ho trovato accanto a me, e mi sono preoccupata. Per questo mi sono alzata per cercarti, temevo… “. Ma si interrompe, mentre suo marito conclude la frase per lei.

“ Stai tranquilla, non intendo più fare a pugni con il tuo gemello. Le sue provocazioni non mi toccano ormai “. Christine si limita ad annuire, per poi abbracciarlo dolcemente da dietro.

“ Che cosa c'è, Viktor? Sembri preoccupato “. Chiede poi, guardando a sua volta la sua secondogenita, che lentamente lascia la mano del padre per poi voltarsi su un fianco e continuando a dormire. Da prima nessuna risposta, in fine una breve frase.

“ Credi che le bambine mi odino? “ Chiede alla moglie, lasciandola decisamente sorpresa. “ Credi che un giorno finiranno per odiarmi, come successe a me con mio padre? “. Conclude poi, mentre Christine lo fa voltare dolcemente verso di sé, mettendogli entrambe le mani sul viso.

“ E' vero, sei severo con le nostre figlie, forse troppo “. Inizia il discorso la giovane contessa. “ Però ricorda: a volte una semplice carezza può bastare a dimostrare affetto, sai? E non è un segno di debolezza, ma un segno d'amore. Forse dovresti provare con Natasha ed Evitha… “. E sorride, guardando poi Natasha. “ Le bambine ti adorano, sai? Non ti odiano affatto, anche se sono piccole hanno capito che ti comporti così perché vuoi il meglio per loro “. Lo rassicura in fine, mentre lui non dice nulla, riflettendo su ciò che la moglie gli ha detto: basterebbe davvero così poco? Istintivamente porta una mano sul pancione di Christine, per poi guardarla.

“ Ti giuro che con lui o lei tutto sarà diverso. Cercherò di essere un padre migliore, per il bene dei nostri figli “. Sembra deciso, e Christine annuisce mettendo una mano sulla sua.

“ Non ne dubito.. “. Mormora, per poi abbracciarlo con dolcezza.

 

Russia, città di Mosca. Anno 2016

Un giovane dai capelli color mogano entra in una stanza, facendo un inchino rispettoso. I suoi abiti sembrano essere quelli di uno stalliere, e tiene lo sguardo basso in segno di totale rispetto. “ Mio signore, pare si sia mosso qualcosa: ho avvertito una vibrazione provenire dalla città di Bologna, in Italia “. Rende rapporto, come fosse una “ spia “ mandata in missione. Il suo interlocutore continua a fissare un ritratto semidistrutto, i suoi abiti sono molto diversi da quelli del giovane che tutt'ora è inchinato, in attesa di ricevere l'ordine di alzarsi. Indossa infatti abiti nobiliari, come appartenesse ad un'altra epoca. “ Sono stato attento a non farmi scorgere dalle ragazze, e nemmeno da Alice “. Conclude, e finalmente il suo signore lo guarda e gli fa cenno di alzarsi.

“ Sei sicuro? “. Chiede in tono serio. “ Non ti hanno visto? “. L' altro annuisce, alzandosi da terra.

“ Si, sono rimasto nell'ombra ed ho azzerato la mia aura: la piccola Lady ha incontrato Alice e lei le ha rivelato la verità su quanto accade nel 1600, mentre a quanto pare la sorella è ancora incosciente dei suoi poteri “. Spiega. Evidentemente ha spiato Alice e Giada, quando la prima ha salvato la giovane dall'attacco del misterioso uomo alato.

“ Capisco, quindi ora lei sa… e ci ha creduto? Sei riuscito a capirlo? “. Chiede, sempre in tono serio e non togliendo il suo sguardo di ghiaccio dall'altro uomo, che non osa nemmeno guardarlo negli occhi.

“ Si, ci ha creduto. Ma sia la piccola Lady che Alice hanno convenuto di non rivelare nulla a Natasha, credono sia ancora troppo presto per lei. In oltre hanno deciso di cercare Lena per ripristinare il potere dei Meekhiv “. Termina la spiegazione, alla quale seguono momenti di interminabile silenzio. Attimi che non fanno altro che aumentare l'ansia del servitore, che si limita a deglutire per poi trovare il coraggio di dire una sola parola, una qualsiasi frase che possa sbloccare la situazione e che possa spezzare quella tensione venutasi a creare. “ M… Mio signore? “. Mormora a bassa voce, temendo di essere redarguito o di aver sbagliato. L'altro sospira pesantemente, per poi rispondere.

“ Così pensano che trovando Lena sarà tutto risolto? Che ingenue… il potere dei Meekhiv potrà essere ripristinato solo quando anche le reincarnazioni di Viktor e Christine prenderanno coscienza di chi siano e si riuniranno, risvegliando i loro poteri e ricongiungendosi alle figlie. Fino ad allora anche se Lena venisse trovata sarebbe perfettamente inutile, perché quello delle tre eredi è un potere a metà, completato solo da quello dei loro genitori “. Da le spalle allo stalliere, tornando ad osservare quel ritratto semidistrutto e riflettendo sul da farsi. In fine giunge ad una conclusione: l'unica possibile, se ci pensa bene. Alice non è in grado di risolvere le cose da sola. È vero che ha affrontato egreggiamente l'uomo alato, senza dubbio ha molto potere. Ma al secondo attacco sarà in grado di proteggere Giada e Natasha? O soccomberà? E se così fosse, cosa accadrebbe alle eredi? Il corvino posa una mano sul muro, per poi finalmente parlare. “ Dimitri! “. Chiama in fine il suo fedele servtore, che scatta sull'attenti come fosse un soldato.

“ Si, mio signore “. Risponde, con tono deciso e determinato.

“ Andiamo in Italia, a Bologna “. Sentenzia in fine il giovane nobile, lasciando sbigottito l'uomo di fronte a lui.

“ P… prego? Signore, ma ne siete certo? “. Chiede poi, mentre il suo padrone lo sorpassa e va alla porta, dandogli le spalle.

“ Non hai sentito quello che ti ho detto? “. Chiede, leggermente irritato. “ Andiamo in Italia, a Bologna “. Ripete, per poi uscire dalla stanza e lasciando Dimitri solo con le sue domande e si, con i suoi timori: cosa accadrebbe se il suo signore incontrasse l'uomo alato? O peggio, le eredi? E chi sarà mai quest'uomo che, a quanto pare, conosce tutta la storia dei Meekhiv? E perché sarà così interessato a Giada, Natasha ed Alice?

Ciao ragazzi! Perdonate il ritardo ma ho avuto dei problemi. Comunque, eccomi con il nuovo capitolo! Partiamo dal flashback: che ne pensate di Viktor e di come si comporta con le figlie? A quanto si capisce è sempre stato un padre abbastanza severo e quasi freddo, come mai? Cosa si celava nel suo passato? Abbiamo visto Christine, incinta di sette mesi, stargli vicina come una moglie devota ed innamorata. Che ne pensate del loro rapporto? Che madre sarà stata  Christine per Natasha ed Evitha? Invece, nel 2016 la scena si sposta a Mosca, dove incontriamo due misteriosi nuovi personaggi: Dimitri ed il suo signore. Chi saranno mai? Come fanno a conoscere tutta la storia dei Meekhiv? Coraggio, recensite che ci tengo! Vi aspetto al nuovo capitolo! Baci

Sara Garcia

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Capitolo 9
*** Ricordi dolorosi ***


Russia, città di Mosca. Anno 1599, mese di Gennaio.

Tutti a palazzo sembrano in fermento: si è creata molta agitazione, ed il motivo è ancora ignoto, o almeno lo è alla servitù. Felitsya tiene per mano la piccola Evitha, mentre Natasha si aggrappa alle sue gonne. “ Venite, piccole Lady. Non vi spaventate “. Sussurra dolcemente la tata, inchinandosi per arrivare all'altezza delle piccole, che la abbracciano. Dei passi fanno sussultare la donna, che alza lo sguardo verso il suo signore. “ Mylord… perdonatemi, non volevo avvicinarmi così alle signorine, ma erano così agitate che io… “. Ma viene bruscamente interrotta.

“ Non importa, anzi porta via le bambine da qui e dimmi se per caso hai visto mio fratello da qualche parte “. Le chiede, quasi come fosse un ordine. La tata si alza da terra, per poi abbassare lo sguardo ed abbozzare un inchino.

“ mi dispiace, ma non so dove sia Lord Boris in questo momento “. Ammette, dispiaciuta. “ Ma non era con vostra moglie ed Alice? “. Chiede poi, azzardando la domanda. Il suo signore fa cenno di no, per poi sbuffare pesantemente.

“ No, non era con loro. Ha mentito, e voglio scoprire il perché “. Sibila, per poi guardare la donna, che stringe le mani alle due piccole contessine, che vorrebbero a loro volta avvicinarsi al padre. La prima che prende coraggio è proprio Evitha, che fa un passo verso di lui, che pur notando il suo gesto si sposta, mentre la sottoposta si domanda come mai ed accarezza dolcemente il capo della bimba dai capelli corvini, che abbassa lo sguardo triste.

“ Signore, la piccola reclama attenzione “. Osa dire, incapace di tacere di fronte a quel gesto anche se forse potrebbe essere punita per questo. Silenzio, totale silenzio. Il suo padrone le da le spalle, mentre lei riprende coraggio e continua a parlare. “ Mylord, vi sono rimasta accanto per anni. Ho visto crescere voi e Lord Boris, ed ora sto crescendo le vostre figlie. Ma le piccole hanno bisogno dei loro genitori, specialmente di voi. Per favore… “. Ma lui la zittisce con un cenno della mano.

“ Ora basta, non obbligarmi a ricordarti che sono il signore del castello, e tu non puoi osare rispondere o darmi dei suggerimenti su come educare le mie eredi “. La redarguisce con tono severo. “ Forza, portale via “. Le ordina, e mentre la donna si avvia verso le stanze delle due contessine una voce fa sussultare lei ed il suo signore.

“ Mylord! Mylord! “. Grida una cameriera, facendo arrestare il passo di Felitsya.

“ Agatha, si può sapere perchè stai gridando in questo modo?! “. La rimprovera lui, mentre la domestica si inchina.

“ Ecco… sappiamo dov'è vostro fratello “. Sussurra.

Alice corre disperata su per le scale, sperando di arrivare in tempo, prima che sia tardi. Solleva l'ampio vestito azzurro che indossa, stando attenta a non cadere, e si sente dannatamente in colpa: se gli succedesse qualcosa non se lo perdonerebbe mai e poi mai! Finalmente giunge alla sua meta, e trova una porta aperta. “ Mylord! “. Grida, trovando la fonte della sua preoccupazione. “ Santo celo, cosa state facendo?! “. Grida, allarmata: solo ora ha notato che il fratello del suo signore, Boris Meekhiv, si è messo al di là del cornicione, come avesse intenzione di gettarsi di sotto. Il cuore della ragazza pare scoppiarle nel petto: cosa deve fare? Come riuscire a convincerlo a non farlo? Lui si volta verso di lei, e smeraldo e zaffiri si incontrano.

“ Alice, che ci fai qua? “. Le domanda, per poi guardare sotto di sé: senza dubbio, se cadesse morirebbe. Ma in fondo, che importa? Forse è meglio così: il suo matrimonio è un completo fallimento, ha litigato con suo fratello, e soprattutto… i suoi pensieri vengono interrotti dalla voce della dama di compagnia di Christine, che fa un passo verso di lui.

“ Per favore Mylord, ascoltate… ma che volete fare?! “. Chiede, spaventata. Lui la guarda un momento, poi guarda di nuovo sotto.

“ Sarebbe così semplice, buttarmi di sotto e farla finita con questa vita complicata e tormentata “. Sibila solamente, mentre Alice sbianca. “ Dimmi, Alice: vuoi restare qui ed assistere alla fine, o preferisci andartene? “. Le chiede, mentre lei sente le lacrime pungerle gli occhi: sin ora la ragione ha prevalso, lei è una serva e lui il suo padrone. Non hanno un futuro, e per questo ha sempre rifiutato il suo amore pur essendo questo il suo sogno più proibito. Ma ora? Cosa fare ora che, dopo il suo ennesimo rifiuto, lui minaccia di buttarsi dal tetto del castello?

“ Pensate a Lady Alexandria ed alla piccola Lady! Olga ha bisogno di suo padre, per favore! Vostra moglie vi ama… “. Sono come pugnalate quelle sue stesse parole, ma sono necessarie. In tutta risposta, Boris sfoggia una risata malinconica, guardandola.

“ Non mi importa di Alexandria, ed Olga starà bene anche senza di me. Perchè non riuscirei più a vivere sapendo che la sola donna che voglio mi rifiuta per delle stupide convinzioni sociali “. Silenzio, un silenzio quasi irreale. Alice trema, mentre lui continua il discorso. “ Sai, anni fa litigai con Viktor perché si era innamorato di Christine, una contadina. Gli dissi che era uno sciocco, che quella donna non era del suo rango. Ora so che fui un totale stupido, e in oltre se non l'avesse incontrata io non avrei mai incrociato il tuo cammino “. Ammette, ormai non ha più senso tenere nascosto ciò che prova.

“ Boris… “. Sussurra solamente lei, mandando al diavolo la buona etichetta. I loro sentimenti sono troppo forti, anche se lei cerca di negarli è impossibile reprimerli, farebbe solo stare male entrambi e ciò è crudele ed ingiusto. Lui sorride appena, sentendola chiamare finalmente il suo nome. Ma pare determinato a concludere questa esistenza piena di sofferenza. Si gira nuovamente a guardare il vuoto, ed Alice sente un forte presentimento negativo. Si precipita da lui e lo afferra da dietro. “ Fermo! Io ti amo! Ti amo da morire! E se ti vuoi buttare, sappi che subito dopo io ti raggiungerei! Perché nemmeno io potrei vivere in un mondo in cui tu non ci sei, mi sentirei l'aria mancare, la terra inesistente sotto i piedi, non avrebbe più senso assolutamente nulla! Quindi, ti prego! Ti prego, fallo per me, non ti buttare! Ti amo! “. Ripete disperata la dama di compagnia di Christine, mentre lui si volta ancora una volta a guardarla, per poi metterle una mano sulla sua. Finalmente pare convincersi a non buttarsi, ed appena al sicuro abbraccia forte la sua Alice, stringendola fino quasi a farle male per poi baciarla, senza esitazione. Lei ricambia il bacio senza pensare, e nessuno dei due si accorge che qualcuno ha osservato la scena, qualcuno che finalmente si decide a parlare.

“ Ecco dov'eri! “. Lo ammonisce severamente una voce che ben conosce, mentre interviene una seconda voce femminile, più calma.

“ Viktor, non è il caso di gridargli contro… ti ricordo che ha minacciato di suicidarsi, era in una situazione emotiva complicata “. Fa la nobildonna, che si rivela essere Christine. La donna osserva la sua dama di compagnia, poi il marito che ricomincia ad imprecare.

“ Suicidarsi, per che cosa? Si può sapere che ti è passato per la testa?! Hai messo in allarme tutto il palazzo! “. Riprende a gridare, mentre Boris si limita a rispondergli con un'altra domanda.

“ Hai visto anche tu la scena, no? Credo tu abbia capito perché mi volevo buttare di sotto “. Fa, aumentando l'ira del fratello maggiore.

“ Ed avresti avuto il coraggio di lasciare soli tua figlia, me, Christine, le tue nipoti… ed Alice? “. Conclude in fine, stupendo i presenti: sa la verità ma non stà facendo una scenata per quel motivo? Come mai?

“ Tu lo sai? “. Chiede semplicemente Boris, mentre il maggiore annuisce, recuperando la calma.

“ Non sono uno stupido, lo sapevo ancor prima di assistere al vostro bacio. Ho visto come guardi questa ragazza, so quanto hai sofferto e soffri al fianco di Alexandria, conosco bene la vostra storia. Ti chiedo solo di non dare scandalo, di non macchiare il nome dei Meekhiv. Cerca di fare il modo che tua moglie non lo sappia mai “. Conclude poi il discorso, mentre Boris impiega qualche secondo a realizzare il tutto. Suo fratello torna dalla moglie, prendendo la sua mano. “ Andiamo, Christine. Il pericolo è scampato, lasciamoli soli “. Fa poi il signore del castello, ma la voce del minore lo ferma.

“ Viktor, aspetta “. Lo ferma, avvicinandosi a lui e trattenendolo per un polso. “ Non sei arrabbiato? Voglio dire, se penso a come ho reagito io quando mi dicesti di Christine… “. Ripensa a quei momenti, di cui ora si vergogna se deve essere sincero. Viktor rimane in silenzio per qualche istante, poi riprende parola.

“ Tu la ami? “. Chiede, ed il castano annuisce: eccome se ama Alice, la sua vita non avrebbe il minimo senso senza di lei. “ Allora non c'è niente da dire. Rimani con lei, ma sii discreto e soprattutto sta attento che Alexandria non lo scopra, ci siamo capiti? “. Boris si limita ad annuire, abbracciando la sua Alice. Ancora non sanno cosa succederà in seguito…

Italia, città di Bologna. Anno 2016.

Giada è ancora insieme ad Alice, che la guarda preoccupata: ora che la giovane conosce la verità, sarà in grado di affrontare tutto questo e soprattutto, il nuovo e terribile nemico? E sarà in grado di mantenere il segreto con Natasha, sorella con la quale ha sempre condiviso ogni cosa? Oltre tutto, la donna dai lunghi boccoli biondi è immersa nei suoi pensieri, vecchi di oltre 416 anni. Non può fare a meno di pensare a Boris, ed al modo in cui furono crudelmente separati dopo aver scoperto l'amore l'uno per 'altra. Le manca davvero molto, lo deve ammettere. Dopo di lui, non si è mai più innamorata, non ha mai più voluto un altro uomo accanto a sé, un po' per paura di tradire la memoria del suo amato, un po' perché sente di non poter più amare nessun altro se non lui. Se ci riflette, non ha nemmeno un suo ricordo e ciò le fa ancora più male. Gli aveva promesso di proteggere le sue nipoti, ma in un certo senso ha fallito: Lena è scomparsa, mentre Natasha è immemore ed Evitha ha scoperto solo ora la verità, ma è ancora troppo inesperta per potersi difendere in caso di attacco. La donna appoggia una mano sulla finestra, abbassando lo sguardo immersa in una profonda tristezza. “ Oh, Boris… non sai quanto mi manchi “. Sussurra, per poi lasciare che una lacrima le righi il viso. “ Se solo… se solo quella maledetta notte… “. Si asciuga la lacrima, mentre Giada le si avvicina silenziosa: ha udito le parole della donna, ma non ha osato intervenire prima della fine della frase. Senza dire parole le posa delicatamente una mano sulla spalla, facendola sussultare. “ Piccola Lady… no, scusate, volevo dire Milady… “. Mormora la bionda, mentre Giada scuote il capo.

“ Pensavate ad una persona cara? “. Chiede la mora, mentre Alice annuisce. È inutile tenerle nascosta la verità, non servirebbe a niente.

“ E' così. Pensavo ad una persona che amavo, ma che ora ho perduto. Sono in oltre preoccupata per voi: siete ancora così inesperta, come potrete difendere voi stessa e vostra sorella in caso di attacco da parte di Lukas? Io… ho promesso ai vostri genitori e a vostro zio che vi avrei protette, se vi succedesse qualcosa… “. Giada zittisce la donna, scuotendo il capo.

“ Non ci accadrà niente: presto anche Natasha saprà la verità e a quel punto insieme cercheremo Lena e ripristineremo il potere della mia famiglia. E se riusciremo, troveremo anche i nostri genitori “. Ammette: le piacerebbe davvero poter riunire la sua famiglia, poterla riportare alle origini. Poi riflette sulle parole di Alice. “ Ma avete detto che avevamo uno zio? Mi parlereste di lui? “. Chiede la mora, incuriosita. Alice arrossisce di colpo, abbassando lo sguardo. In seguito ad un sospiro decide di parlare liberamente.

“ E' così. Voi e le vostre sorelle avevate uno zio: Boris Meekhiv, il fratello minore di vostro padre. Ed era davvero una persona speciale “. Sorride appena, mentre Giada pare intuire qualcosa.

“ Voi lo amavate? “. Chiede. Alice sta per rispondere, ma un'improvvisa vibrazione nell'aria la fa sussultare di colpo.

“ Milady, state dietro di me. Avverto una vibrazione nei pressi di questa casa “. Ammette la bionda, mentre Giada la guarda.

“ Allora andiamo a controllare: sarà meglio se vengo con voi, no? “. Chiede, mentre Alice annuisce: è vero, non è saggio lasciare Evitha Meekhiva sola mentre un possibile nemico si aggira nei pressi dell'abitazione. Meglio portarla con lei, per poterla proteggere in caso di attacco. Le due donne escono di casa, mentre Alice fa comparire una piuma bianca, pronta a lanciarla in caso di attacco nemico. Dei passi la fanno agitare immediatamente.

“ Chi sei? Rivelati! “. Ordina, ma nessuno si palesa. Solo altri passi, che la fanno innervosire ulteriormente. In seguito una risata, che tuttavia pare diversa da quella dell'uomo alato che aggredì Giada in precedenza.

“ Alice, da quanto tempo. Sono trascorsi precisamente 416 anni dal nostro ultimo incontro, e vedo che con te c'è una delle eredi “. Ma chi sarà? Per un momento, ad Alice sembra quasi di riconoscere quella voce, ma crede di sbagliarsi: non può essere lui, è morto 416 anni fa! A meno che…

“ Rivelati! “. Ordina nuovamente la dama, mentre un uomo dai capelli mogano fa la sua comparsa, e guarda duramente la bionda.

“ Come osi parlare così al mio signore, sfacciata? “. Chiede, mentre Alice sbianca: riconosce quell'uomo! Ma ancor più sbianca quando vede il “ padrone “ di quel servo.

“ lasciala stare, Dimitri. A quanto pare in 416 anni ha perduto la memoria e le buone maniere. Ma vedrai che ora mi riconoscerà “. Si fa finalmente vedere, mentre Alice indietreggia shoccata: non pensava di incontrarlo così presto! In oltre, come avrà fatto a trovarla?

“ V.. voi! “. Fa, bianca in viso ed inginocchiandosi. Giada rimane calamitata dallo sguardo di ghiaccio di quell'uomo che pare essere un nobile, quasi come se provenisse da un'altra epoca. Lui ricambia lo sguardo, facendo un leggero sorriso.

“ Salve, Evitha “. La saluta lui, mentre il cuore della mora prende un battito: perché questa sensazione nostalgica? Chi è quell'uomo che le pare di conoscere da sempre? Dimitri osserva la scena, preoccupato: cosa accadrà adesso che il suo signore si è ricongiunto ad Alice ed una delle eredi? Rivelerà la sua identità?

Salve ragazzi! Intanto, grazie a chi ha recensito e recensirà, e a chi segue la mia storia. Mi fa davvero piacere e spero vorrete continuare a recensire. Ebbene, siamo al capitolo nove e nel flashback abbiamo visto finalmente Alice dichiarare il suo amore a Boris, dopo che per moltissimo tempo lo ha dovuto nascondere. Che ne pensate voi? E che ne pensate del fatto che Viktor parve accettare questo amore proibito e del suo comportamento con la figlia? Come mai si volle schierare dalla parte del fratello? Nel 2016 intanto, il misterioso nobile russo ha incontrato Giada ed Alice, che pare conoscerlo. Chi sarà mai? Avete un'idea? Che cosa succederà adesso? Forza, voglio vedere le vostre recensioni e vi aspetto al capitolo 10! Baci

Sara Garcia

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Capitolo 10
*** Decisione ***


Russia, città di Mosca. Anno 1591, mese di Ottobre.

Una giovane dai capelli color mogano esce da una casa che ha tutta l'aria di appartenere a persone non particolarmente ricche, anzi tutt'altro. E la ragazza in questione si chiama Christine Petrova. Vive assieme ai genitori Irina e Danilo Petrov, ed è colei che esattamente un anno prima venne investita dal cocchiere di Viktor Meekhiv. Durante la sua visita a palazzo la giovane incontrò Dimitri Zykov, proprio il figlio del cocchiere da cui ha ereditato il nome e la gentilezza. I due diventarono da subito amici, e la cosa continua anche ora, nonostante Christine non rimetta piede a palazzo Meekhiv da diverso tempo ormai. Infatti è spesso il suo amico che la va a trovare nel suo tempo libero, avendo ben capito che la sua amica non potrebbe mai arrivare a palazzo per fargli visita, in oltre ha ben capito che la metterebbe a disagio: non sa come mai, ma appena le nomina il suo signore Christine scatta come una molla, e cambia immediatamente discorso. Per timore di metterla a disagio non ha mai approfondito l'argomento, e Christine deve ammettere che è meglio così. Mentre la bruna è completamente immersa nei suoi pensieri, una voce la fa ridestare di colpo seguita dal nitrito di un cavallo. La ragazza alza lo sguardo, per poi sorridere. “ Dimitri! Che ci fai qui? Credevo che fossi indaffarato a palazzo “. Ammette la contadina, per poi avvicinarsi. Il ragazzo dai capelli mogano sorride a sua volta, abbracciandola con fare fraterno.

“ Effettivamente avevo molto da fare, infatti sono qui come messaggero del mio signore “. Fa il ragazzo, spiazzando l'amica che rimane interdetta a fissarlo qualche istante.

“ Come? Il tuo signore? Ci deve essere un errore, Dimitri “. Sussurra lei, ma l'amico scuote il capo.

“ Mi ha mandato proprio da te, Christine. E vuole vederti, non so il motivo. Non è che mio padre ti ha investita di nuovo con la carrozza ed il mio padrone si deve di nuovo scusare? “. E ride un po', contagiando la ragazza di fronte a sé.

“ No, niente di tutto questo. Ignoro il motivo di questa richiesta, e se devo essere sincera preferirei non tornare a palazzo “. Sospira pesantemente, mentre Dimitri le mette una mano sulla spalla. “ E quando mi vorrebbe vedere? “. Chiede in fine lei, mentre l'amico sospira.

“ Mi ha detto: avverti Christine Petrova di presentarsi immediatamente a palazzo. Per ciò non credo ci siano dubbi “. Christine sussulta, sorpresa: non si aspettava che fosse così presto, credeva almeno di avere qualche giorno per decidere se accettare o meno l'invito.

“ Adesso? Ma… “. Cerca di dire, ma Dimitri sospira, scuotendo le spalle.

“ Ordini del conte, mia cara. Vai a capire cosa passa per la testa dei nobili “. Ammette in tutta calma il bruno, mentre Christine si rassegna: non ha alternative se non accettare l'inaspettato invito.

Christine rientra in quel magnifico salone in cui, un anno prima, ricevette le scuse di Viktor Meekhiv dopo che il suo cocchiere la investì con la carrozza. Ed ancora una volta i suoi occhi sono calamitati su quel bellissimo ritratto di famiglia. E come fu un anno prima, non si accorge minimamente che qualcuno è entrato e la sta osservando. “ Ci si rivede, Christine “. La ragazza sussulta, per poi girarsi di scatto.

“ Signore “. Fa solamente la bruna, abbozzando un inchino in segno di rispetto.

“ Viktor. Chiamami solamente Viktor “. Fa lui, avvicinandosi di un solo passo alla ragazza, che lo guarda stranita.

“ Come dite? No, non potrei mai parlarvi come foste mio pari… “. Ma la voce di lui la interrompe ancora una volta, assumendo un tono quasi infastidito per essere stato contraddetto.

“ Te lo ordino “. Non le da del voi come nel loro primo incontro, al quale evidentemente ne seguì un altro che raffreddò i rapporti tra loro, anche se il motivo è del tutto ignoto. Christine rimane qualche istante interdetta dal suo brusco cambio di tono, ma in fine annuisce.

“ Come volete, se è vostro desiderio vi chiamerò solo Viktor “. Obbedisce in fine, mentre lui le si avvicina di un altro passo e due coppie di zaffiri si incontrano ancora una volta.

“ E' trascorso quasi un anno dal nostro secondo incontro, ricordi? “. Le chiede semplicemente, come se stesse parlando ad un amico. Christine annuisce in segno di rispetto, senza dire una sola parola e tenendo lo sguardo abbassato. “ Guardami “. E' quasi un ordine quest'ultima frase, e lei non può fare a meno di eseguire: i suoi occhi incontrano nuovamente quelli di lui, ed inevitabilmente arrossisce. Senza che se ne accorga finisce con il trovarsi a pochi centimetri da lui, che senza che lei se ne rendesse conto le si è avvicinato sino ad arrivarle di fronte. “ Hai degli occhi stupendi, Christine “. Fa semplicemente il suo signore, prendendole il mento tra due dita e costringendola a guardarlo.

“ Per favore, non è il caso di continuare questo discorso già concluso da quasi un anno… vi ho già detto come la penso in proposito, e… “. Ma ancora una volta è lui ad interromperla, tirandola a sé dopo averla afferrata per la vita.

“ Ci ho riflettuto molto, sai? E mi sono chiesto se valesse davvero la pena di rinunciare a quello che sento per te, solo per delle stupide convinzioni e differenze sociali “. Christine rimane spiazzata, tuttavia cerca di liberarsi da quella presa quasi possessiva, come a volerle far capire che non la lascerà andare, che è solo sua.

“ Signor conte, per favore non continuate: vi ho già detto mesi fa che un nobile non dovrebbe burlarsi così di una ragazza ingenua. So bene che uno del vostro rango non rovinerebbe mai il proprio buon nome per mettersi con una popolana “. Mette in chiaro le cose lei, facendo per girarsi ed andarsene. Riesce a liberarsi dopo alcuni secondi, e dopo aver abbozzato un inchino si congeda. “ Suppongo che non ci sia altro da aggiungere, a questo punto è meglio che torni a casa: i miei genitori saranno preoccupati “. Conclude la contadina, che per un attimo dimentica la buona educazione e non aspetta che sia lui a congedarla. Si gira e si avvia verso l'uscita, lasciando Viktor per qualche istante completamente interdetto. Quello stato non dura più di qualche minuto, il tempo che serve a Christine per raggiungere l'uscita. Innervosito dal rifiuto della giovane, Viktor decide di seguirla correndo dietro di lei quasi come una furia, mandando al diavolo le buone maniere ed urtando una cameriera.

“ Christine! Torna subito indietro, non abbiamo finito! “. Grida, ordinandole di tornare indietro. La ragazza non accenna a fermarsi, mentre la servitù osserva stranita e sbigottita la scena. “ Ti ho detto di fermarti! “. Grida nuovamente lui. La ragazza non si ferma, ben decisa ad andarsene.

“ Vi ho detto di non burlarvi di me! Insomma, trovate un'altra nobildonna con cui divertirvi e lasciatemi condurre la mia vita normalmente “. Risponde a tono lei, fermandosi qualche istante e parlando con tono più basso rispetto a quello del suo signore.

“ Credi davvero che mi stia burlando di te? Si? “. Chiede, mentre Christine annuisce: certo che lo pensa, e come potrebbe essere diversamente? È ovvio che il conte si sta prendendo gioco di lei, non la ama affatto come le ha confessato nel loro precedente incontro che risale a quasi un anno fa. Per lui lei sarebbe solo un passatempo, ma non lo permetterà: lei non è come le altre, ha un onore da difendere e non diverrà certo il passatempo preferito di un nobile. La ragazza riprende a camminare, ma una presa sul suo polso le fa arrestare bruscamente il cammino. “ Adesso vedrai se gioco o meno! “. Inizia a gridare ad un certo punto Viktor, mentre le domestiche si affacciano alle finestre allarmate.

“ Ma cosa fate? Per favore, smettetela! State dando spettacolo “. Sibila la ragazza, ma il tutta risposta il suo signore la tira a sé, afferrandola e non lasciandola andare. La bacia senza preavviso, incurante dello sguardo di tutta la servitù. Christine si stacca subito, shoccata.

“ Avete visto tutti?! Lo dovete sapere! Io la amo! “. Ricomincia a gridare lui, mentre lei prova a calmarlo.

“ Signor conte, state urlando! Per favore, smettetela “. Cerca di dire, ma lui non pare volerla lasciare.

“ Io amo questa donna! Io amo Christine Petrova, una contadina! Se qualcuno ha dei problemi che venga a dirmelo in faccia! “. Continua a gridare Viktor, mentre Dimitri sopraggiunge in quel momento: a quanto pare quella del suo sigore non era una semplice infatuazione, ma vero e proprio amore. Da parte sua, nemmeno Christine sa che fare: certamente è attratta, anzi quasi sicuramente ha una bella cotta per quel conte. Ma a cosa porterà tutto ciò? Una nuova voce fa sussultare sia lei che Dimitri, ed il secondo ne riconosce il proprietario, che pare decisamente arrabbiato.

“ Viktor! Cosa diavolo stai facendo?! “, Si altera subito, mentre Dimitri si inchina rispettoso.

“ Lord Boris… “. Sussurra. Il fratello del suo signore è ritornato da poco a palazzo, e sicuramente non prenderà bene questa scenata da parte del maggiore.

Italia, città di Bologna. Anno 2016

Sono passati alcuni giorni dagli ultimi eventi: Giada non è venuta a conoscenza del nome del misterioso uomo comparso di fronte a lei ed Alice qualche sera prima, e men che meno del suo fedele servitore. Lui si è limitato a dirle che non è ancora tempo per le di sapere, per poi decidere di andarsene insieme al suo braccio destro, senza neppure rivelare il suo nome o come faccia ad essere a conoscenza dell'intera storia dei Meekhiv. Da prima la mora era decisamente perplessa e preoccupata, e se fosse stato un nemico? Tuttavia Alice l'ha rassicurata: non è un nemico, ci penserà lei a risolvere la situazione. Ora la priorità è evitare che lei e soprattutto Natasha vengano attaccate dall'uomo alato, ed in oltre devono cercare sua sorella Lena se vogliono sperare di ripristinare il potere della famiglia e fermare una volta per tutte Lukas. Se ci pensa, a Giada fa ancora strano pensare di avere un'altra sorella, in giro per il mondo e immemore del suo passato. In oltre riflette: dove sarà mai la reincarnazione di sua madre? E suo padre, dove sarà? In chi si sarà reincarnato? La mora sospira pesantemente, per poi venire raggiunta da Natasha, che la guarda incrociando le braccia. “ Hai l'aspetto di un topo mangiato dal gatto e subito sputato: avanti, dimmi cosa ti succede? È da quando sei tornata da casa di quella donna che sembri turbata “. Fa la maggiore, mentre Giada si volta verso di lei e la fissa qualche istante, per poi iniziare a parlare.

“ Natasha, per favore non farmi domande. A tempo debito ti sarà chiarito ogni dubbio, ma ora non mi assillare “. Risponde la minore, mentre la bruna sbuffa pesantemente: sa bene che Giada le nasconde qualcosa, ma sa anche che non le dirà mai nulla sino a quando non lo riterrà opportuno, è inutile che lei continui ad insistere. Si limita a sedersi accanto alla sorella, per poi prenderle la mano e sorridere.

“ Sai che ti potrai sempre fidare di me, vero sorellina? “. Chiede, e lei annuisce per poi abbracciarla.

“ Oh, Natasha… “. Sussurra solamente la corvina, stringendo la maggiore un po' spaventata dall'imminente battaglia.

Nello stesso istante, anche Alice è impegnata in una difficile conversazione: la bionda ha raggiunto un'antica casa in periferia, che pare abbandonata da anni e anni. È poi entrata senza neppure bussare, e d'altra parte nessuno l'ha respinta. Si guarda attorno con circospezione, come stesse cercando qualcosa o qualcuno. “ Per l'amor del cielo, smettete di giocare al gatto con il topo e fatevi vedere! “. Fa, esasperata: si sente osservata, sa benissimo che colui per il quale è giunta sin qui la sta osservando, come mai non si palesa? Come mai non la caccia come sarebbe giusto facesse, dato che si è introdotta in casa sua? “ Signore, per favore! Non è il momento di scherzare! Se siete davvero chi immagino siate, fatevi vedere! È importante! “. Grida ad un certo punto la bionda, e finalmente dei passi si odono in quel corridoio buio. La donna volta lo sguardo verso tali passi, mentre qualcuno finalmente parla.

“ Alice Isakova, figlia di Eloisa. Mi ricordo perfettamente di voi. Ma non vi hanno insegnato, nel 1600, che non si entra in casa del proprio signore senza farsi annunciare ed iniziando a gridare come una straccivendola? Qualcuno potrebbe mettere in dubbio la vostra educazione, sapete? “. Chiede una voce maschile, e finalmente l'uomo dai capelli corvini si fa vedere, ed il cuore di Alice ha un sussulto. La giovane porta una mano al petto, agitata.

“ Mylord… siete davvero voi? “. Quasi piange di commozione: non si sarebbe aspettata di trovarlo così in fretta. Lui fa un leggero sorriso, annuendo.

“ Si, sono io. O almeno così mi dicono i miei ricordi, che mi hanno portato a cercare te e quelle due ragazze “. Si riferisce a Natasha e Giada, ovviamente. “ Ma a quanto pare, solo la piccola Evitha è a conoscenza del passato. Perché? Perché vuoi che Natasha non ne sappia nulla? Sai perfettamente che prima o dopo le tre eredi si uniranno. Anche se… “. Si blocca, mentre Alice si guarda intorno stupita: come mai Dimitri non è al fianco del suo padrone? Forse perché sente che Alice non rappresenta un pericolo? Non lo sa, e non c'è tempo per le domande: la bionda fa un sospiro, per poi rispondere.

“ Anche se, cosa? Parlate, santo Cielo! Qui è in gioco la salvezza dell'intera umanità, e… “. Ma lui la blocca, riprendendo a parlare in tono quasi autoritario.

“ Sei un'illusa. Trovare le tre eredi non basterà a ripristinare il potere dei Meekhiv, lo dovresti sapere meglio di me “. Alice si blocca di scatto, incapace di rispondere: come sarebbe che è tutto inutile? “ Già, se non trovate le reincarnazioni di Viktor e di Christine è tutto inutile. Loro sono i principali custodi del potere del libro, il fatto che ora Natasha ed Evitha lo possiedano insieme alla chiave non significa che, una volta trovata Lena, saranno in grado di utilizzarlo. Sono ancora troppo inesperte, e senza i loro genitori a guidarle sono perdute “. E' vero. È tutto dannatamente vero, pensa Alice. Come ha fatto ad illudersi che le cose sarebbero state così facili? “ Oltre tutto, ho saputo che il corvo ha attaccato Evitha, o sbaglio? “. Chiede in fine lui, con tono abbastanza irritato. “ Non eri incaricata tu di proteggere le eredi? Mi spieghi cosa sarebbe accaduto se quella ragazza fosse morta? “. Chiede, mentre Alice stringe i pugni e sbrocca, non riuscendo a tenere a freno la lingua.

“ Beh, e che mi dite di voi?! “. Chiede, non accettando questa predica da colui che, a quanto pare, è la reincarnazione di uno dei suoi signori. “ Voi avevate il compito di proteggerle ancor prima di me! Voi, che invece ve ne siete rimasto in Russia sino ad ora e vi siete palesato solo dopo l'attacco del Corvo! Avreste dovuto tornare appena avete ricordato chi siete! Ah, ma certo! A voi non è mai importato delle piccole, dato come le trattavate “. Si sfoga, mentre lui la guarda ed i suoi occhi sembrano bruciare d'ira, anche se il suo tono è calmo.

“ I miei ricordi si sono completati solamente da poco. In oltre, non ti azzardare mai più a giudicare il mio comportamento con le ragazze. Avevo motivi ben precisi che mi hanno spinto a comportarmi così, motivi che una dama di compagnia non può conoscere “. La redarguisce, e per un momento a lei pare di tornare nel 1600 e si inchina, spaventata: ma come ha osato affrontarlo in quel modo?

“ Perdonatemi, è che… dannazione, quelle ragazze devono sapere chi siete. Credetemi, gli darebbe davvero forza sapere di avervi vicino “. Mormora, ma lui fa cenno di no con il capo.

“ No. Non lo sapranno, glielo diremo a tempo debito. Adesso mi devo concentrare su un'altra persona “. Sibila a sua volta lui, mentre la donna abbassa lo sguardo: non può disobbedire agli ordini del suo signore, questo non è cambiato dal 1600. ma chi sarà mai quell'uomo misterioso? 

Ciao ragazzi! Eccomi con un nuovo capitolo! Abbiamo visto la dichiarazione di Viktor a Christine, che ne pensate? Non si vede tutti i giorni un nobile comportarsi così, ed oltre tutto abbiamo visto che alla scenata assistette anche Boris, suo fratello minore. Che sarà accaduto dopo? Nel 2016 invece, scopriamo che l'uomo misterioso proveniente dalla Russia è uno dei signori di Alice, ma chi sarà mai? Un nuovo componente della famiglia Meekhiv, o uno che già conosciamo? Coraggio, fatevi sentire! Ditemi le vostre idee! Voglio sapere che ne pensate voi. Un bacio 

Sara Garcia

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Capitolo 11
*** Christine ***


Russia, città di Mosca. Anno 1591, mese di Novembre.

Christine si aggira solitaria, ancora una volta, nei corridoi di palazzo Meekhiv. Riflette, e pensa che probabilmente sarà l'ultima volta che entrerà in quel luogo: questa volta non è stato Viktor a mandarla a chiamare. Dopo la sua scenata di un mese prima la ragazza ha sempre respinto ogni suo invito, ma in questa circostanza non ha potuto. È stato Boris Meekhiv, fratello minore di Viktor, a convocarla. L'ha fatto per scusarsi della scenata pietosa a cui ha dovuto assistere appunto il mese precedente, suggerendole in oltre di non farsi più vedere a palazzo, che sarà meglio per tutti. La castana riflette: ha la netta sensazione di non stare molto simpatica al minore dei fratelli Meekhiv, ma che ci può fare lei se il suo signore ha dato di matto, quel giorno? Non è certo colpa sua se pare essersi incapricciato di lei sino a dimenticare le più elementari norme della buona educazione.
Si chiede dove arriverà questo “ gioco “ in cui l'ha coinvolta suo malgrado il conte. La ragazza in oltre riflette su un'altra cosa, una domanda che la assilla ormai da giorni: perché è così agitata al solo pensare a Viktor Meekhiv? Cosa si cela dietro a tutto questo? Come mai è rimasta scossa dopo la sua dichiarazione d'amore? In principio pensava che fosse solo un capriccio per lui, ma ora non ne è più così certa: perché esporsi sino a tal punto per un semplice capriccio? Improvvisamente qualcuno la afferra da dietro, per poi metterle una mano sulla bocca impedendole di gridare. La ragazza sbianca di colpo, ma chi è? E che cosa vorrà? Un brivido freddo le percorre tutto il corpo nel sentire un tocco sul suo ventre, ma è impossibilitata sia alla fuga che a dire qualunque cosa. “ Allora sei tornata da me… alla fine hai capito che non scherzavo “. Sussurra qualcuno, proprio vicino al suo orecchio per poi baciarle leggermente il collo. È un momento, ma a lei tornano i brividi in tutto il corpo, e stavolta potrebbe giurare che non è il freddo. E potrebbe anche giurare di non aver mai provato una sensazione del genere, è disagio misto a qualcosa che a lei è ancora totalmente sconosciuto. Ora ha riconosciuto quella voce, e non è più certa di volere che la lasci andare. La giovane si sente cingere per la vita in una stretta decisamente salda, mentre finalmente quella mano si sposta dalla sua bocca, permettendole di parlare.

“ Santo Cielo! Signor conte, ma cosa fate? “. Chiede sconcertata, mentre lui non accenna a lasciarla andare.

“ Hai paura? Non sei mai stata così vicina ad un uomo, ho indovinato? “. Le domanda semplicemente il suo signore, con un pizzico di impertinenza e mettendola in imbarazzo. La ragazza ritrova immediatamente l'autocontrollo, per poi rispondere a sua volta con un pizzico di audacia.

“ E se così non fosse? Se mi fossi già trovata… vicina… ad un uomo, anche più di così? Che autorità avreste voi per redarguirmi? “. Chiede, mentre la presa sul suo ventre quasi si fa dolorosa.

“ Odio dividere le mie cose con altri, specialmente se si tratta della donna che amo. Quindi, se così fosse… “. le scosta i capelli dal collo, scoprendolo ed avvicinandosi al suo orecchio per terminare la frase. “… se così fosse, farei di questo luogo la tomba di qualsiasi insolente ti abbia messo un dito addosso “. E' serio, senza ombra di dubbio. Christine trema un istante, ma in seguito recupera il suo autocontrollo.

“ Non potete uccidere qualcuno solo perché ha toccato una donna che nemmeno è la vostra, non vi pare? Non è da signore “. Sussurra la giovane contadina, rabbrividendo sentendolo così vicino a sé.

“ Te l'ho già detto, ricordi? Io voglio che tu sia mia, e solamente mia “. Risponde lui in tono deciso, guardandola. “ Io ti amo. Sei nei miei pensieri da quel giorno, quando Dimitri ti ha investita con la carrozza. Non ce la faccio più a restare senza di te “. Le accarezza i capelli lui, sentendo il profumo della ragazza per la quale ha ormai perso la testa. Che gli importa di essere nobile e del prestigio, se non può essere felice? Alla ragazza sfugge un leggero sospiro: da prima pensava che il conte stesse solo giocando con lei, e che mai avrebbe voluto una vera relazione con una semplice popolana. Ma adesso le cose sembrano diverse: adesso anche lei sente una sorta di fuoco dentro di sé, sente che ciò che ha provato e che prova per lui non è una semplice cotta, ma amore. Si volta e lo guarda intensamente, mentre lui ricambia lo sguardo. “ Baciami “. Fa ad un certo punto lui, per poi metterla spalle al muro e baciandola intensamente, con passione. Da prima quel bacio fa sgranare gli occhi a Christine per la sorpresa, ma dopo alcuni secondi di imbarazzo anche lei ricambia il bacio, chiudendo gli occhi per godersi quel momento. Il suo cuore si scioglie, non le importa più nulla delle convinzioni sociali, non le importa nulla se lui è un conte e lei una contadina. Porta una mano tra i capelli di lui, senza interrompere quel bacio. Si devono staccare dopo alcuni minuti per riprendere fiato, lei rossa in viso.

“ S… signore è stato… “: Mormora, ma lui le prende la mano, che la ragazza ha portato al petto vicina al cuore, che batte fortissimo.

“ Viktor. Chiamami solo Viktor “. Le sussurra lui, come nel loro ultimo incontro. Poi la bacia di nuovo, e stavolta lei ricambia senza esitare. Ma il loro amore non avrà per nulla una strada facile da percorrere, per nulla.

 

Italia, città di Bologna. Anno 2016.

Una giovane ragazza dai capelli corvini cammina nei pressi di una villa, la stessa nella quale Alice entrò qualche giorno prima. Fa abbastanza freddo, essendo Dicembre inoltrato. La ragazza non indossa che un leggero soprabito, e pare smarrita mentre guarda quella villa che somiglia ad un castello. Non sa spiegarsi come mai sia giunta sin li, sa solamente che in seguito ad alcuni strani sogni riguardanti quel maniero è stata presa dalla curiosità. Riflette un momento: che sia una villa abbandonata? Beh, a giudicare dallo stato del giardino potrebbe essere. La giovane osserva a terra: è un'amante dei fiori e della natura, e vedere quel disastro non le piace per nulla, essendo lei abituata a vedere fiori stupendi, coltivati nella serra della madre. A giudicare dall'apparenza la donna avrà all'incirca 25 anni, e pare avere dei bellissimi occhi color dello zaffiro. Trovando la porta della villa semi aperta decide di entrare, troppo presa dalla voglia di conoscere la verità: perché sogna una casa che non ha mai visto prima? Che sia una coincidenza o meno, lei lo deve sapere. Fa qualche passo, per poi decidere di parlare. “ C'è… c'è nessuno? Perdonatemi, ma la porta era aperta e così… “. Non finisce la frase: si sente inquieta. È come se qualcuno la stesse spiando, non sa spiegarsi bene chi o che cosa. “ Santo cielo, è meglio che esca di qua “. Sussurra la ragazza, non sapendo che qualcuno si è già accorto della sua presenza. Si dirige in fretta verso l'uscita, ma quando fa per andare al cancello ed uscire questo si chiude davanti a lei, come fosse stato telecomandato da qualcuno. “ Ma cosa… “. Mormora, cercando di aprire quel pesante portone. Una risata la fa sussultare: ma un momento, pensa. Lei ha già sentito quella risata! Nei suoi sogni ha udito quella voce che le mette sempre paura, una voce che sembra parlare direttamente alla sua anima. “ Chi sei?! “. Inizia a gridare lei, spaventata. La risata non cessa, ed è seguita da un vento freddo che scompiglia i capelli della giovane, che in seguito sente un tocco gelido sulle sue spalle. La mora sussulta, mentre sia il vento che la risata cessano. Adesso è proprio una frase ciò ce ode.

Eccoti qui. Ti stavo cercando da una vita intera. Da 416 lunghi anni, mia cara “. Ride nuovamente il misterioso individuo, mentre la ragazza trema di paura.

Chi sei… “. Ripete in preda al panico, e scuotendo nuovamente quel cancello tentando di aprirlo.

Non importa chi sono… sappi che questo luogo sarà la tua tomba. A meno che… “. Di nuovo! Una brezza fredda, seguita da una salda presa sul suo ventre. La ragazza inizia ad agitarsi, mentre il misterioso “ aggressore “, se così si può definire, le da un bacio sul collo. “ Hai ancora quel profumo… “. Sussurra lui, mentre la ragazza scalcia e si dimena.

Lasciami! Chi… ah! “. Grida spaventata: dopo essere riuscita a liberarsi da quella presa è in fine caduta a terra, mentre chi precedentemente l'ha afferrata è rimasto impassibile a guardarla. Gli è caduto il cappuccio, rivelando i suoi capelli corvini. Ha degli intensi occhi color oceano, ed una cicatrice sul viso. Cicatrice che impressiona e non poco la giovane misteriosa, che inizia a tremare.

Visto? Questo è il regalino che Dimitri ed Amanda mi hanno lasciato, dopo avermi sigillato in quel maledetto libro. Ma non temere, presto recupererò totalmente il mio aspetto originario “. Ha delle ali. Ha delle meravigliose ali corvine, che ricordano appunto quelle dell'animale. È evidente che è lo stesso uomo che ha aggredito Giada, come mai adesso starà attaccando quella misteriosa ragazza?

Io non li conosco! Non so chi sia tu, quindi lasciami in pace “. Commenta solamente la mora, ansimando spaventa a morte. Lui prende una piuma, per poi guardarla. E quello sguardo freddo manda una scossa di paura alla giovane ancora a terra.

Precisamente 416 anni fa, quei due bastardi mi sigillarono. Mi chiusero in quel libro a marcire. Ma non essendo più in vita Viktor e Christine, quel sigillo era limitato: sarebbe durato solamente 416 anni, dopo di che si sarebbe spezzato. Mi sarei potuto liberare, ma ad un caro prezzo: non avrei riavuto il mio totale aspetto originario sino a quando non avessi preso il libro e la chiave, sottraendo il potere dei Meekhiv e ripristinando totalmente il mio“. Meekhiv? Perché quel cognome non è nuovo alla mora?

Meek… ah! “. La donna non finisce la frase, che si prende la testa tra le mani e grida: atroci visioni si stanno facendo strada nella sua mente. “ Basta! No! “. Grida, mentre l'altro le punta la piuma nera, pronto ad attaccarla.

Dammi quello che voglio “. Sussurra, ma una piuma nera lo ferisce di colpo, come fosse stata un pugnale. Sanguina ad una spalla, ma la ferita si rigenera subito. Non pare affatto sorpreso questa volta, mentre la giovane rimane a terra spaventata.

Lukas “. Fa una nuova voce, eppure è una voce che a lei pare famigliare. “ Come hai osato entrare proprio nella mia villa? Vuoi morire subito? “. Dei passi, mentre la ragazza sussulta vedendo finalmente chi l'ha salvata. Le pare quasi di conoscerlo da sempre, anche se a giudicare dal suo abbigliamento non è italiano ed appartiene a qualche famiglia nobile.

Oh, ma guarda chi c'è. Non pensavo che saresti ricomparso così in fretta “. Ribatte deciso Lukas, il demone che giorni prima aggredì Giada chiamandola Evitha. “ Ciao, Viktor “. Lo saluta come se lo conoscesse da sempre, ed in effetti è proprio così: Viktor e Lukas si conoscono sin dal 1600, sono cresciuti insieme come fratelli pur non essendolo di sangue. Senza rispondere il giovane nobile si avvicina alla mora ancora a terra, porgendole la mano.

State bene? Vi siete fatta male? “. Chiede, mentre lei scuote il capo e lo guarda intensamente.

Mi sembra di conoscervi… “. Sussurra, mentre lui le sorride appena. Lukas assiste alla scena, per poi infuriarsi e lanciare nuovamente una piuma per dividerli.

Siete davvero patetici “. Sibila alterato. “ Ma provvederò io stesso a dividervi una volta per tutte “. Ghigna, mentre alla donna ritorna il forte mal di testa.

No! No, lascialo stare! Non fargli male! “. Si tiene la testa tra le mani, mentre una forte luce bianca la circonda. Lukas la guarda qualche istante, per poi ghignare come se una cosa che pensava da tempo fosse stata confermata. Ride sguaiatamente, mentre lei lo guarda.

Sei davvero tu “. Ghigna, per poi scomparire in una ventata d'aria gelida. La ragazza si alza, per poi correre al cancello che finalmente pare essersi riaperto e correndo fuori. Dimitri ricompare di di fianco al suo signore: avendo sentito il trambusto è infatti accorso. Ha visto la ragazza correre fuori in preda al panico.

Signore! Ma chi era quella donna…? “. Chiede, mentre lui fa un ghigno, guardando nella direzione dove la ragazza è scomparsa.

Christine… la mia Christine “. Sussurra, per poi girarsi e lasciare atterrito il giovane: Christine? Quella ragazza era davvero la reincarnazione della sua signora?

Ciao raagzzi! Eccomi con il capitolo 11, che ve ne pare? Finalmente Christine ha fatto la sua comparsa, ma non ha ricordi della sua vita precedente, solamente visioni confuse. Che ne pensate del flashback nel passato e della nuova dichiarazione di Viktor, stavolta ricambiata dalla bella contadina? Cosa accadrà adesso nel 2016, dopo l'attacco di Lukas? Christine ricorderà il passato? Su, ditemi che ne pensate, ci tengo! Un bacio

Sara Garcia

 

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Capitolo 12
*** Igor: amico o nemico? ***


Russia, città di Mosca. Anno 1591, mese di Dicembre.

Una bella donna dai capelli castano chiaro tendenti al biondo cammina per il corridoio, abbastanza sicura di sé. Entra in una stanza senza nemmeno bussare, rendendo chiaro che non si tratta di una comune domestica ma di una nobile, dato in oltre che indossa un sontuoso abito di color nero, con alcuni ornamenti blu. I capelli sono raccolti in un'elaborata acconciatura, che lascia liberi solo alcuni ciuffi ad incorniciarle il viso perfetto, come fosse di porcellana. Spalanca la porta, guardando qualcuno che ben conosce. “ Boris! “. Pronuncia un nome, ed è quello del fratello minore di Viktor Meekhiv. Lui, che era voltato verso la finestra, si volta verso di lei con sguardo abbastanza severo.

“ Alexandria! Si può sapere cos'è questo tono da straccivendola? Devo ricordarti che sei una contessa? “. Le chiede, ma la donna si limita a fare un breve inchino, recuperando l'autocontrollo e deglutendo. Per qualche momento torna ad usare la formalità di quando ancora loro due non erano sposati.

“ Perdonatemi, marito mio. Ma vi devo informare di un fatto increscioso di cui sono venuta a conoscenza “. Fa, alzando lo sguardo dopo averlo abbassato in segno di rispetto verso colui che a quanto pare è suo marito. Lui si limita a fissarla qualche istante, per poi rispondere.

“ Parla. Cos'è che ti ha indispettita tanto? “. Chiede, mentre la donna gli si avvicina.

“ Ho visto vostro fratello oggi, e non era solo “. Silenzio, mentre lei recupera la confidenza di sempre. Boris sembra interessarsi al discorso, e fa un cenno alla moglie di proseguire. “ Era in compagnia di una donna… “. Fa lei vaga, mentre Boris la guarda con sguardo neutro, ma che trasmette una grande soggezione.

“ E questo sarebbe increscioso? Sono contento che mio fratello abbia trovato una compagna “. Sussurra, ma Alexandria fa cenno di no con il capo.

“ Anche se quella donna è una volgare popolana? “. Chiede, mentre il marito la fulmina con lo sguardo.

“ Alexandria, se stai mentendo… “. Sibila, ma lei fa cenno di no.

“ Affatto, è esattamente come ho detto: tuo fratello si intrattiene spesso con quella ragazza. È la figlia di Irina e Danilo Petrov, Christine Petrova “. A quel nome Boris da un forte pugno al tavolo li vicino, mentre il suo sguardo si tramuta in uno di collera e rabbia.

“ Hai detto Christine Petrova? “. Chiede, mentre la moglie annuisce. Boris cerca di darsi un contegno, di certo non può fare una scenata. Alexandria gli si avvicina, per poi mettergli entrambe le mani sulla spalla sinistra, appoggiandovi poi il viso,

“ Tuo fratello non dovrebbe disonorare così il nome dei Meekhiv. Tutti i domestici hanno notato che tra lui e quella ragazzina c'è altro che amicizia. Tu li devi separare, sei il solo a poterlo fare “. Fa la donna, mentre suo marito non proferisce parola: è ovvio che la cosa non può proseguire e che spetta a lui darci un taglio netto, per il bene della famiglia.

Qualche giorno dopo Viktor e Christine sono di nuovo insieme: la ragazza preferirebbe non farsi più vedere a palazzo, avendo capito di non stare particolarmente simpatica al minore dei fratelli Meekhiv ed alla sua sposa, ma il suo signore non ha voluto sentire ragioni: se a suo fratello non va a genio chi frequenta, è sempre libero di tornare a casa insieme a sua moglie. Nemmeno a lui quella donna è mai piaciuta, la trova ambigua e subdola, abituata ad usare sotterfugi pur di raggiungere i suoi obiettivi. Mentre i due stanno passeggiando si imbattono nell'altra nobile coppia: Alexandria tiene in braccio la primogenita Olga, nata da poche settimane. Boris è invece accanto a lei, ed il suo sguardo si fa immediatamente duro nel notare quella scena: suo fratello sta tenendo per mano quella ragazza. Una volta passati alcuni secondi in cui ha cercato di recuperare la calma, il minore prende finalmente parola. “ Fratello, non credi che sia poco conveniente? Voglio dire, passeggiare mano nella mano con una donna del popolo proprio qui, a palazzo dove tutti ti potrebbero vedere “. Cerca di restare più calmo possibile, ma il suo tono tradisce una certa collera. In tutta risposta il maggiore tira la ragazza accanto a sé, per poi cingerle la vita con un braccio.

E a me pare di averti già spiegato che non mi importa niente delle convinzioni sociali. È tempo che anche tu lo sappia, fratello: io e Christine ci siamo finalmente dichiarati. Molto presto sarà mia moglie, e sia tu che la tua sposa le porterete il rispetto che merita “. Non ammette la minima replica, ma il minore pare alterarsi.

“ Come puoi disonorare così il nome della nostra famiglia?! Tu sei l'erede dei Meekhiv, Santo Cielo! Devi portare avanti la nostra stirpe, non perderti dietro alle gonne di una popolana! “. Sbrocca irritato, mentre il maggiore cerca di mantenere la calma per non prenderlo a schiaffi, mentre il fratello prosegue la frase. “ Se nostro padre fosse ancora vivo, allora… “. Ma viene bruscamente interrotto dalle parole del maggiore, che lo fulmina con lo sguardo nel solo sentir pronunciare la parola “ padre “.

“ E porterò avanti la nostra stirpe. Sarà Christine a darmi i miei eredi, e sarà mia moglie. Se non ti sta bene conosci la strada per tornare a casa “. Sembra veramente arrabbiato, ormai sembra esserci una rottura non indifferente tra lui ed il fratello. “ In oltre, non ti azzardare più a nominare nostro padre davanti a me, capito? Mai più “. Fa in tono determinato il maggiore, mentre persino Alexandria rimane un po' shoccata: veramente quella contadina è tanto importante per Viktor? Tanto da metterlo contro suo fratello? Le due donne si guardano qualche istante: la nobile con un ghigno stampato in faccia, come a dire che non finirà certo così. Christine adotta invece uno sguardo freddo, che solo per un istante mette in soggezione l'altra, che prende il marito per un braccio stando attenta a non svegliare la figlia.

Boris, andiamo ti prego. Non litigare con tuo fratello. Non vorrete dare spettacolo qui, davanti a tutti... “. Gli sussurra, mentre suo marito si libera dalla sua presa, per poi guardare sia Viktor che Christine.

“ Si, ma non finisce qui. Te lo assicuro “. Conclude, per poi girarsi ed andarsene, mentre Alexandria lancia un'ultima occhiata a Christine per poi seguirlo. La castana rimane in silenzio qualche istante, mentre Viktor sospira.

“ Perdona la scenata di mio fratello. Per lui non sarà facile accettare la nostra unione, ma prima o poi finirà per cedere “. Fa, ma notando lo sguardo assorto di Christine le mette una mano sulla spalla. “ Christine? Tutto bene? “. Le chiede, mentre lei si riscuote dai suoi pensieri e lo guarda.

“ Quella donna… non mi piace affatto “. Parla di Alexandria: ha avvertito in lei qualcosa di strano, quasi di maligno. Ma cosa potrebbe mai essere?

Italia, città di Bologna. Anno 2016.

Dimitri è ancora leggermente interdetto dalla frase sentita pronunciare dal suo signore. Scuote il capo dopo alcuni istanti, per poi trovare il coraggio di parlare. “ Prego? Mylord… cos'avete detto? “. Chiede, mentre Viktor lo guarda come se niente fosse.

“ Con il tempo hai perso l'udito, Dimitri? Ti ho detto che quella ragazza era la mia Christine “. Dimitri lo segue, dato che che il suo signore si è avviato per tornare alla villa. Appena entrati il domestico decide di esprimere i suoi dubbi, al costo di sembrare anche villano. In fondo è da sempre il braccio destro di Viktor, potrà pur permettersi di rivolgere qualche domanda?

“ E' impossibile che quella ragazzina sia Milady! Andiamo… sembrava più terrorizzata di un topo al cospetto del gatto! “. Fa, decisamente confuso: se quella ragazza era davvero Christine, i suoi ricordi avrebbero già dovuto essere emersi com'è accaduto a quelli di Viktor, almeno così ha sempre pensato il castano. Il suo signore gli fa cenno di sedersi, dopo averlo fatto a sua volta, su una delle sedie.

“ Ora calmati ed apri bene le orecchie, Dimitri: quella donna era Christine, non mi sbaglierei mai su una cosa simile. In oltre, se così non fosse che motivi avrebbe avuto il Corvo di attaccarla? “. Fa ragionare il suo braccio destro, che annuisce ma ancora non comprende come mai la sua signora sia ancora immemore. Viktor lo guarda, sorridendo appena. “ Sei confuso, vero? “. Gli chiede, e Dimitri annuisce portandosi una mano sul viso.

“ Perchè lei pare ancora completamente immemore? Non ha alcun senso… “. Sussurra, mentre l'altro lo interrompe.

“ Semplicemente, la maledizione ha agito diversamente sulla sua anima: lei è morta per mano del Corvo, mentre io mi suicidai. Mi segui? “. Gli chiede, mentre il castano annuisce. “ Io scelsi di morire e giurai di rinascere e di ritrovare la mia Christine. Per questo i miei ricordi sono rimasti così vivi, perché non entrai mai direttamente in contatto con Lukas. Se fossi morto per mano sua, anche io sarei stato nella stessa situazione. Non scordare i suoi poteri “. Conclude la frase, mentre il suo braccio destro annuisce.

“ E come dimenticarli, mio signore? Non potrei mai nemmeno se volessi: le scene di 416 anni fa sono ancora vive nella mia mente “. Ammette. “ Ma, scusate una domanda: ora che faremo? Perché permettere che la reincarnazione di vostra moglie se ne vada in giro per la città da sola, con il rischio che venga nuovamente aggredita? Non è molto logico “. Domanda, mentre Viktor aspetta qualche istante, come stesse cercando le parole giuste per rispondergli.

“ Presto incontrerà qualcuno di importante, e quando entrambi incontreranno Alice o le mie figlie... “. Si ferma, mentre il servo sembra essere in trepidante attesa.

“ Vi prego signore… che cosa accadrà quando si riuniranno? “. Chiede, mentre l'altro si limita ad osservare un bicchiere posato sul tavolo a poca distanza da loro.

“ Quando accadrà, sarà in quel momento che lei inizierà a ricordare: vedendo le sue figlie e la sua migliore amica. Ma per raggiungerle deve incontrare quella persona, in ogni caso “. Sposta lo sguardo verso la finestra, alzandosi e raggiungendola. “ Sempre che lui non trovi prima le ragazze. Questo non posso prevederlo “. Dimitri si alza a sua volta, restando però fermo al proprio posto.

“ Di chi state parlando? “. Chiede, e quando finalmente Viktor si decide a rivelargli quel nome, il castano sgrana gli occhi. “ E'… E' rinato anche lui? Ma io credevo… “. Sussurra, confuso.

“ Certo che è rinato, come tutti noi Meekhiv d'altra parte. Ma la sua anima fu punita per come si era comportato in vita, e tu sai bene a che cosa mi riferisco. Non so se sia cosciente di sé, ma dobbiamo sperare che lo sia “. Precisa, mentre il servo scuote il capo.

“ In caso contrario? “. Chiede. Quale risposta gli darà mai il suo signore? Di chi staranno parlando?

Giada e Natasha si svegliano di prima mattina, dopo una lunga e finalmente serena notte di sonno. La mora si strofina gli occhi, mettendo in tavola croissant e the: questa mattina anche la sorella maggiore rimarrà a casa, dato che è il suo giorno libero. La castana la raggiunge dopo un po', strofinandosi gli occhi. “ Buongiorno “. Sussurra, mentre Giada la guarda sorridendo.

“ Buongiorno a te, sorella. Ma… “. Si ferma, notando che la sorella sta indossando l'anello. “ Perchè indossi l'anello? “. Chiede, mentre l'altra si siede al tavolo con lei.

“ Non voglio assolutamente che vada perso o lasciarlo incustodito. E solo avendolo addosso potrò accertarmi che non venga rubato. Dopo quello che abbiamo saputo, è l'ultima cosa che deve accadere... “. E guarda quell'anello, pensierosa: dove sarà loro sorella Lena? E i loro genitori? Dove saranno rinati?

A cosa pensi? “. Chiede la minore, addentando il proprio croissant.

“ Pensavo a mamma e papà… chissà dove saranno? In chi saranno rinati? “. Chiede, mentre Giada posa il croissant e sospira.

“ Li troveremo, vedrai. E con loro anche Lena “. Le fa coraggio, mettendo una mano sulla sua. Natasha si sente rassicurata, e sorride dolcemente.

“ Abbiamo un giorno libero. Che ne dici di andare a trovare Alice? “. Chiede poi la castana trovando il consenso della mora, che addenta il croissant e beve un sorso di the. Entrambe sono ignare che qualcuno le sta osservando a loro insaputa, qualcuno che come loro proviene dal 1600, o almeno la sua anima. Ha le sembianze di un bellissimo giovane dagli intensi occhi color cielo, ed è appoggiato ad un albero. Ha i capelli color mogano, e pare non essere solo.

“ Sono così smielate da farmi venire la nausea “. Commenta il ragazzo, mentre l'uomo sistema meglio i suoi occhiali scuri, che celano il suo sguardo. Di lui si può notare che, similarmente a Lukas, veste completamente in nero e tiene in bocca una sigaretta.

“ Non dirmi che provi gelosia. Vorresti essere li, insieme a loro? “. Chiede rivolto al ragazzo, che scuote il capo.

“ No, a me non importa niente. Mi interessa solamente vedere come si evolve la situazione, senza intervenire. E credo sia anche il vostro obiettivo, dico bene? “. Chiede, mentre il suo interlocutore butta a terra il mozzicone, pestandolo.

“ Parla chiaro: cos'hai in mente, Ivan? O dovrei chiamarti con il tuo vero nome...”. Gli si avvicina, tanto da arrivare a sussurrargli qualcosa all'orecchio. “… Igor Meekhiv? “. Conclude, mentre il ragazzo ride un po', allontanandosi da lui ed appoggiandosi all'albero.

“ Non siate troppo curioso, zio. Ve l'ho detto, adesso voglio solamente vedere come evolve la situazione, senza intervenire. Lasciamo pure che i demoni attacchino quelle due sciocche, avremo meno fatica da fare noi, non vi pare? “. Chiede, mentre l'altro non risponde e decide di andarsene di li. Ma chi saranno mai questi due nuovi personaggi, di cui uno pare portare il cognome Meekhiv? E cosa vorranno fare?

Salve ragazzi! Ed eccomi con il capitolo 12, che ne dite? Hanno fatto la loro comparsa due nuovi personaggi, avete un'idea su chi possano mai essere? Uno pare portare il cognome Meekhiv, ma non pare un grande fan di Giada e Natasha. Cosa starà mai tramando? Invece nel flashback abbiamo incontrato Alexandria, la moglie di Boris che sappiamo diventerà l'amante di Lukas e sarà causa di molti guai. Che ne pensate di lei e del rapporto tra Boris e suo fratello Viktor? Coraggio, aspetto le vostre recensioni! Spero continuerete a seguirmi, baci

Sara Garcia

 

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Capitolo 13
*** Voci dal passato ***


Russia, città di Mosca. Anno 1592

Felitsiya esce finalmente dalla stanza, asciugandosi la fronte che per la tensione si è imperlata di sudore. Alice la guarda, decisamente preoccupata. Le si avvicina e dietro di lei tutte le altre domestiche. Agatha, una delle cameriere, affianca la giovane dama e parla alla governante. “ Come sta la signora? Ed il bambino? “. Chiede, mentre la tata sorride appena, felice e commossa allo stesso tempo.

Stanno benissimo. Madre e piccoli stanno riposando, e mylord non si è allontanato un attimo dalla signora “. Ammette, mentre Alice si avvicina curiosa.

Felitsiya, avete detto piccoli? Volete forse dire… “. La governante annuisce, riprendendo le forze dopo il difficile parto della sua signora, che comunque alla fine si è concluso nel migliore dei modi.

Si! Mylord e Milady hanno avuto due bellissimi gemelli, un maschio ed una femmina “. Ammette, mentre Alice ed Agatha si abbracciano al settimo cielo: è nato l'erede della famiglia Meekhiv, ed insieme a lui una bellissima bimba. Nessuno si sarebbe aspettato che arrivassero due gemelli, ma tutti speravano nell'arrivo del primogenito maschio, colui che avrebbe ereditato il nome e la fortuna del padre, e non solo quella.

Quando potremo andare a conoscere i due nuovi arrivati e vedere Christine? “. Chiede la dama di compagnia di Christine, mentre la collega sospira per poi scuotere il capo.

La signora ha avuto un parto difficile e complicato, dovreste aspettare che si rimetta un po' in forze. Ma se Mylord me lo permetterà, potrei farvi conoscere i gemelli “. Suggerisce la tata,mentre le due donne e le altre cameriere annuiscono, restando in trepidante attesa: non vedono l'ora di conoscere i gemelli primogeniti di Viktor e Christine, specialmente Alice che per la giovane è sempre stata come una sorella, tanto che lei stessa l'ha voluta a palazzo con sé assumendola come dama di compagnia. Agatha guarda Alice, ed entrambe hanno uno sguardo felice. Ma improvvisamente la prima si incupisce legegrmente, cosa che fa preoccupare la sua amica, che le mette una mano sulla spalla.

Agatha? Perché quella faccia scura? “. Chiede, mentre l'altra finalmente risponde.

Quanto vorrei che Lord Vladimir e Lady Katrina fossero qui, ad assistere alla nascita dei loro primi nipoti “. Ammette, mentre Alice le risponde a sua volta.

Non credo che Lord Vladimir sarebbe stato felice di vedere Viktor e Christine insieme. Lui non avrebbe mai approvato l'unione tra nobili e servi “. Agatha abbassa lo sguardo: in effetti, Alice non ha tutti i torti: sicuramente il padre di Viktor avrebbe fatto di tutto per ostacolare quell'amore, come in fine ha fatto il suo secondogenito, Boris. Per quanto riguarda Katrina invece, non sa come avrebbe potuto reagire: è sempre stata una donna piuttosto fredda e distaccata, non può dire come avrebbe preso il matrimonio del figlio. Ma è più che certa che avrebbe accettato con gioia la nascita degli eredi. E chissà, forse con i nipotini il suo carattere si sarebbe addolcito. Purtroppo non si può sapere, dato che sono morti da molti anni ed in circostanze tragiche e misteriose. “ Comunque, Agatha… dovremmo avvertire anche Lord Boris della nascita dei nipoti. Ha tutti i diritti di saperlo, sarà una sua decisione se vorrà tornare o no e fare la pace con suo fratello “. Agatha sgrana gli occhi: Alice non ha torto, dopo tutto. Ma non si rivelerà controproducente avvertire il fratello del suo signore? E se tornasse per creare scompiglio?

Sei sicura di quello che dici? “. Chiede all'amica, mentre lei annuisce: non è giusto escludere uno zio dalla vita dei nipoti, senza nemmeno dirgli della loro esistenza. Sarà solo lui poi a decidere cosa fare.

Si, Agatha. Ne sono sicura “. Agatha sta per rispondere, ma finalmente Felitsiya esce dalla stanza dove poche ore prima sono venuti alla luce i gemelli Meekhiv. Tra le braccia tiene due bellissimi bimbi, un maschietto ed una femminuccia. “ Oh Dio, sono… “. Si ferma subito Alice, mentre Agatha le porge il piccolo per permetterle di prenderlo in braccio.

Mylord mi ha fatto giurare che solo tu ed Agatha li avreste presi in braccio. Si fida solo di voi “. Sorride, per poi porgere la piccolina in braccio ad Agatha, che sorride e la tiene con delicatezza, quasi timorosa di poterle fare male.

Come si chiamano? “. Cheide la cameriera, mentre la bimba si aggrappa subito ai suoi capelli, mentre il piccolo mette in bocca una ciocca dei boccoli di Alice. Felitsiya risponde alla domanda.

Vi presento Igor Meekhiv e Natasha Katrina Meekhiva “. Nel sentire quel nome ad Agatha scende una lacrima di commozione, ricordando la sua signora, Katrina Ershova Meekhiva. In quel momento tuttavia, una ventata d'aria gelida fa raggelare il sangue nelle vene delle tre donne, che sentono una tetra risata riecheggia in tutto il corridoio. Le donne si stringono l'un l'altra, cercando di proteggere i gemellini da qualsiasi minaccia. La risata è seguita da una frase, pronunciata da una voce maschile.

E così sono loro, gli eredi del potere dei Meekhiv. Coloro che potrebbero sconfiggermi, eh? “. Chiede, continuando a ridere tetramente. Alice guarda Agatha, dicendole con lo sguardo di correre ad avvertire Viktor e Dimitri e di porre in salvo Natasha, mentre lei stringe a sé Igor. Tuttavia, non appena la sua amica si avvia per mettere in pratica ciò che solo con lo sguardo hanno concordato, una folata d'aria gelida investe Alice che, presa alla sprovvista indietreggia.

Corri a cercare anche Lukas, muoviti, Agatha! Più siamo e meglio è! Credo di sapere chi sia il nostro aggressore! “. Grida la giovane Isakova, tentando di stringere maggiormente Igor. Ma quando il vento si placa, scopre che il piccolo è sparito dalle sue braccia. Mentre sta per dire qualcosa, una figura incappucciata e con delle ali nere simili a quelle di un corvo si materializza di fronte a lei, tenendo stretto il piccolo Igor, che immediatamente scoppia a piangere nel sentire quel gelo provenire da quella persona. “ Tu! “. Fa shoccata la dama di compagnia di Christine, paralizzata dalla paura: quello è il Corvo! Nemico giurato della famiglia Meekhiv da molti anni, si dice ci sia lui dietro l'assassinio di Vladimir e Katrina, che li abbia uccisi per cercare di sottrarre il potere dei Meekhiv ed usarlo a suo vantaggio. “ Ridammi subito il piccolo! “. Grida agitata la bionda, mentre accanto al suo avversario compaiono i suoi demoni, pronti a proteggerlo.

Questo moccioso viene con me. Ho in mente grandi piani per lui, e non permetterò che una bamboccia come te mi ostacoli “. Fa, sicuro di sé, lo spietato avversario. Cosa vorrà fare con il neonato erede di Viktor e Christine?

Italia, città di Bologna. Anno 2016.

Natasha sta camminando insieme alla sorella Giada. È pomeriggio inoltrato, e la maggiore ha appena terminato il lavoro in biblioteca e, dopo aver dato una mano ad Eloisa a riordinare alcuni libri, ha deciso di fare una passeggiata con la sorella minore. Le due sorelle stanno ancora parlando del libro e di cosa vi hanno trovato scritto: oltre la storia dei Meekhiv ci sono delle pagine scritte in russo, che loro non riescono a tradurre. Stanno lentamente elaborando ciò che Alice ha detto loro: entrambe sarebbero eredi dei Meekhiv, ed avrebbero una sorella da ritrovare oltre probabilmente alle reincarnazioni dei loro genitori. Oltre tutto il loro nemico si è già palesato ed ha cercato di far loro del male. Natasha da prima non era al corrente dei fatti, ma in seguito sia Alice che Giada hanno ritenuto opportuno confessarle tutta la verità, deve essere preparata in caso di un nuovo attacco e non è giusto tenerle nascosta quella che in fondo è la sua storia. Da prima la ragazza è rimasta comprensibilmente shoccata, ma in seguito ha compreso la situazione ed ha deciso di collaborare senza esitare un istante, come se il suo stesso sangue le dicesse che è la verità, che si deve fidare senza esitazioni. “ Credi che riusciremo a vincere questa battaglia? “. Chiede ad un certo punto Giada, mentre Natasha si riscuote dai suoi pensieri.

Non lo so. Se devo essere sincera, ho un po' di paura: siamo solo due ragazze che al momento non hanno alcun potere e non sanno fare praticamente nulla di magico, come potremmo mai competere con un demone? Come potremmo mai trovare nostra sorella o i nostri genitori? “. Chiede, mentre Giada sospira e le prende la mano.

Ehi, non ti demoralizzare: sono sicura che, al momento giusto, riusciremo ad affrontare i pericoli. Troveremo nostra sorella e recupereremo il nostro potere e tutti i ricordi, e se Dio vorrà troveremo anche i nostri genitori “. Mentre le due sono intente a parlare, una ragazza passa di li: ha lunghi boccoli corvini e sembra davvero essere stanca, come se non avesse dormito per tutta la notte. La prima a notarla è proprio Natasha, che riconoscendola si alza per chiamarla.

Theresa! Theresa, dove stai andando di bello? “. Chiede, mentre la ragazza si volta finalmente verso di lei: è la stessa ragazza che, qualche giorno prima, fu aggredita da Lukas! A quanto pare conosce sia Natasha che Giada, dato che anche l'altra si alza e la raggiunge.

Theresa, tutto bene? Hai una brutta cera “. Chiede preoccupata Giada: Theresa Zykova è un'amica delle due ragazze, pur essendo più grande di loro sono sempre andate molto d'accordo. Lei e suo fratello maggiore sono figli di una coppia russa, trasferitasi in Italia oramai da anni, quando i due figli erano ancora piccoli. La ragazza si accorge delle due amiche, e porta una mano dietro la testa.

Scusatemi ragazze, ma non vi avevo proprio viste: stanotte non ho dormito molto “. Ammette, mentre le due la raggiungono.

E' successo qualcosa a Dimitri o ai vostri genitori? “. Chiede preoccupata Natasha, mentre Theresa scuote il capo e ride un po'.

No, tranquilla: mio fratello sta benissimo e non fa altro che allenarsi con quella benedetta spada, si è fissato con questa storia della scherma anche se nostro padre non approva molto la cosa “. Ride di nuovo, contagiando anche Natasha.

Beh, teme che si possa fare del male, dopo tutto è normale per un padre “. Fa in fine la maggiore, smettendo di ridere. “ Piuttosto, vuoi unirti a noi? Avevamo deciso di fare un giro per negozi “. Propone la bruna, mentre Theresa annuisce ed accetta l'invito: non racconterà alle amiche ciò che le è accaduto, la scambierebbero per una pazza! Le tre ragazze si avviano verso il centro commerciale senza sapere che, per la seconda volta nel giro di pochi giorni, una misteriosa coppia le sta spiando da lontano. Colui che pare il più grande tra i due indossa sempre il suo soprabito nero, ed i suoi occhiali da sole celano i suoi occhi. Prende parola dopo alcuni minuti, e si rivolge al ragazzo di fianco a lui, del quale si possono notare i capelli color mogano e lo sguardo di ghiaccio.

Hai intenzione di spiarle ancora per molto? Inizio a stancarmi “. lo avverte il più grande, mentre l'altro finalmente lo guarda.

Avete visto? Quelle due sono amiche della reincarnazione di Christine, e non solo: sembra siano anche vicine ad Alice “. A quel nome, l'altro si irrigidisce subito e la cosa viene notata dal suo compagno di viaggio. “ Maestro? State bene? “. Chiede, mentre il più grande si limita ad annuire e sistemarsi gli occhiali per celare meglio lo sguardo.

certo che sto bene, perché mai non dovrei? “. Domanda.

Beh, ho notato che vi siete irrigidito appena ho nominato quella donna “. Sussurra, mentre il suo sguardo è puntato ancora una volta a Natasha, che dopo alcuni minuti si avvia assieme a Theresa e Giada verso il centro commerciale. “ Pare che il Corvo abbia già fatto la sua mossa, ed anche Viktor si è rivelato ad Alice. Cosa aspettiamo ad uscire allo scoperto anche noi? “. Chiede in fine l' “ allievo “ al suo “ maestro “, che si limita a dargli le spalle.

Non è il momento, prima voglio scoprire ancora un paio di cose: rivelarci adesso potrebbe rivelarsi controproducente, in oltre quelle ragazzine devono ancora imparare molto se vogliono avere anche solo una speranza di vincere. Sono ancora così ingenue “. Sussurra, mentre il suo sguardo si sposta da Giada a Natasha, per poi in fine cadere su Theresa. “ Christine, quanto tempo ci metterai prima di risvegliarti? “. Sussurra, senza che l'altro se ne accorga.

E allora? Cosa proponete di fare? “. Chiede il ragazzo, raggiungendolo. “ Io sono qui per uno scopo, ma a quanto pare tutto si sta ritardando… “. La sua frase viene interrotta però dal suo interlocutore, che per un istante toglie gli occhiali e lo fissa.

Non temere, Igor. Tutto a suo tempo, le cose andranno come devono e senza alcun intoppo, ma per fare che ciò avvenga devi fare come ti dico. Ti fidi di me? “. Chiede, ed il ragazzo annuisce convinto e sicuro.

Sempre, Maestro “. Conferma, mentre l'altro rimette gli occhiali e si incammina, pensieroso: chi saranno mai questi due misteriosi personaggi? E cosa vorranno fare? Saranno amici o nemici?

Ciao ragazzi! Ed eccomi con il capitolo nuovo, in cui ancora una volta fanno la loro comparsa i due nuovi e misteriosi pg del capitolo precedente! Ditemi, avete un'idea di chi siano? Che ne pensate del capitolo? Scopriamo, grazie al flashback, che Viktor e Christine ebbero due gemelli ma che uno fu preso dal Corvo, che in seguito tutti sappiamo si rivelerà essere Luaks Petrov, gemello di Christine. Perchè avrà rapito il figlio della sorella? E dove e con chi sarà cresciuto il piccolo? Nel 2016 notiamo invece l'amicizia di Theresa con Natasha e Giada, a cosa porterà tutto ciò? Coraggio, voglio le vostre belle recensioni ^^ Ci tengo molto! Baci baci

Sara Garcia

 

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Capitolo 14
*** Burning passion ***


Russia, città di Mosca. Anni 1598, mese di Dicembre.

Alice rientra a palazzo, dopo aver sbrigato una commissione per la sua signora. La giovane dama toglie il soprabito, per poi rabbrividire: come ogni inverno la temperatura è molto rigida fuori, anche se deve dire che quest'anno fa particolarmente freddo. Dopo aver riposto il suo soprabito la bionda decide di andare a riposare nelle sue stanze, dato che dopo quella commissione le è stato detto che può riposare: Evitha e Natasha sono insieme a Felitsiya, e lei è libera da ogni altro tipo di impegno. Una volta raggiunte le scale la donna si appresta a salirle, ignara che qualcuno la sta seguendo. Qualcuno che da diverso tempo ha un interesse per lei, un interesse che va al di la di una semplice infatuazione, e questo anche lui lo ha ben capito: si è davvero innamorato, proprio di una popolana. Aveva ragione Viktor, in fondo: al diavolo le convinzioni sociali, al diavolo tutto. Al diavolo il suo matrimonio senza amore con una donna che lo fa soffrire più che renderlo felice, con la quale ha solo una cosa che lo renda felice: sua figlia. Gli ci sono voluti anni prima di capire che ha sempre sbagliato ad ostacolare l'amore di Viktor con Christine, ma ora che lo sa si è scusato con lui, e pian piano stanno cercando di ricostruire il loro antico rapporto. Il ragazzo in questione sale le scale silenziosamente, seguendo la giovane dama e non notando lo sguardo vigile di Agatha: la donna si è ovviamente accorta di cosa stia accadendo ed ha messo in guardia Alice per più di una volta, ma sa anche che nessuno può nulla contro certi sentimenti e che questi vanno solamente assecondati, anche se totalmente folli per certi versi. Sospira, per poi girarsi per portare via il bucato pulito. “ Oh, piccola Alice… in che guaio ti sei messa? “. Mormora tra sé e sé, ben consapevole che se “ quella donna “ verrà a conoscenza di tutto ciò, la sua amica finirà senza dubbio nei guai. Nel frattempo la stessa ragazza è giunta nelle sue stanze ed ha deciso di coricarsi, stanca dopo il lungo cammino per sbrigare la commissione: scenderà quando sarà ora di cena, ma sino ad allora c'è tempo. Slaccia con pazienza l'ingombrante vestito, senza però toglierlo e cercando con lo sguardo i suoi indumenti da notte. Mentre è voltata sente improvvisamente la porta chiudersi, e solo ora si ricorda di averla lasciata socchiusa, credendo che a quell'ora nessuno sarebbe salito ai piani superiori. A quanto pare non è così. La donna non trova il coraggio di dire una sola parola: potrebbe essere solo Christine, o comunque qualcuno che conosce. Ma se così non fosse? Se fosse un ladro? O peggio? La bionda deglutisce spaventata, mentre qualcuno le cinge la vita da dietro con una presa decisa seppur quasi dolce a tratti.

Chi… chi sei? “. Trova la forza di pronunciare quella domanda lei, temendo che sia giunta la sua fine e di aver dietro di sé un male intenzionato. Ma quella voce… quella voce la fa decisamente ricredere, la riconoscerebbe tra mille.

Sono qui perché ho intenzione di continuare il discorso che abbiamo interrotto in giardino, Alice Isakova. Ti pare il modo? Abbandonare li il tuo signore, nel bel mezzo di una discussione così… come definirla? Scottante “. Fa lui, con un pizzico di ironia e facendo irrigidire lei.

L… Lord Boris? Ma cosa ci fate nella mia stanza? “. Chiede semplicemente la ragazza, abbastanza turbata dal fatto di essere li, sola con lui e per di più semi svestita, anche se ancora non ha tolto l'abito. “ Per favore, uscite. Mi dovrei cambiare “. Chiede, sperando vivamente che lui la voglia ascoltare.

Hai ragione, dovresti togliere quel vestito “. Le suggerisce lui, spostando entrambe le mani sulle spalle scoperte di lei, che rabbrividisce al suo solo tocco. “ Ma secondo me, staresti meglio senza niente altro addosso “. Le sussurra in fine lui all'orecchio, facendola sussultare.

Cosa? Come… “. Mormora la dama, incapace di formulare una frase sensata. A quella reazione Boris si mette a ridere un po', senza lasciare tuttavia la presa sulle spalle di lei ma facendola voltare verso di sé.

Ti ho detto che staresti bene senza niente addosso, cara Alice “. Le ripete lui, senza la minima vergogna e facendola voltare verso di lui. Oceano e smeraldo si incontrano, forse per la prima volta così da vicino. La ragazza è incapace di controbattere o di dire una qualsiasi parola, o solo di allontanarlo da sé come ha fatto in giardino, dopo il loro bacio: ha capito che non avrebbe mai potuto funzionare tra loro, è una cosa impossibile. Lui è sposato ed ha una splendida moglie ed una figlia a cui badare, non può perdersi dietro alle sue gonne. Ma a quanto pare, questi non sono i pensieri di Boris, che senza pensarci su tira la ragazza a sé, finendo con il viso ad un millimetro da quello di lei. “ Stavolta… fermami, se ci riesci. Fermami prima che… “. Sussurra, ma non riesce a finire, è come se fosse calamitato verso quelle labbra così invitanti. Da parte sua, nemmeno Alice stavolta pare riuscire a fermarlo, forse perché non lo vuole affatto: i loro sentimenti sono tropo forti, ed ora stanno richiedendo lo spazio che meritano.

Non fermatevi… non adesso “. Sussurra lei, appoggiandogli una mano sul viso. Rassicurato dal gesto di Alice, anche lui prende coraggio e la bacia nuovamente, con la stessa passione che ha avuto nel loro ultimo bacio. Stavolta anche lei ricambia allo stesso modo il bacio, scordandosi che il suo vestito è slacciato. Ad un suo movimento quasi involontario, l'indumento cade a terra e la lascia solo in intimo, la sottoveste che copre quel corpo perfetto. Nell'impeto dei baci, entrambi si ritrovano sul letto quasi senza rendersene conto, ed Alice si ritrova i polsi bloccati da una presa forte ma allo stesso tempo quasi dolce. Dopo un po' entrambi sono costretti ad interrompere il bacio, per riprendere fiato. Alice ansima, e non è solo dovuto alla passione di quel bacio: c'è ben altro. È una cosa che non ha mai provato prima, ma che le piace.

Alice… “. Mormora ad un certo punto Boris, scuotendola dai suoi pensieri. “ Io non ce la faccio più… ti voglio, al diavolo le convinzioni sociali, al diavolo tutto il resto “. Alice arrossisce a quelle parole, ma alla fine annuisce, consapevole di ciò che accadrà: perderà la sua purezza, ma sarà con colui che ha sempre amato. Non le importa di che cosa accadrà in seguito, adesso ci sono solo loro due. Avendo i polsi immobilizzati dalla presa di lui, la ragazza si limita a lasciargli dei baci sul collo.

Sono solo vostra, signore. Ma siate gentile… sapete, siete il primo che… “. Arrossisce, mentre lui sorride appena compiaciuto dal fatto che sarà lui il primo uomo ad avere Alice, il primo ed il solo che avrà quella ragazza e che le porterà via la sua purezza, rendendola donna.

Stai tranquilla, non ti farò del male. Non a te “. La rassicura lui, mentre lei annuisce un po' più tranquilla: è davvero pronta ad essere sua, ad avere un legame che probabilmente durerà per sempre.

Italia, città di Bologna.

Alice osserva la pioggia, fuori dalla finestra. I ricordi hanno invaso la sua mente tutto un tratto, facendole ricordare il suo amato Boris. L'unico e solo uomo che lei abbia mai amato, il solo a cui ha permesso di toccarla. E… i suoi pensieri vengono interrotti da una cosa insolita: le pare quasi di vedere un uomo nel suo giardino, ma chi è? Fa per prendere il cappotto ed uscire, ma sua madre rientra prima, e la guarda con aria interrogativa. La bionda fa un passo indietro, riponendo l'ombrello. “ M… madre? “. Chiede, come se stesse vedendo un alieno o chissà quale creatura. Eloisa si preoccupa, e posa a sua volta l'ombrello usato per tornare a casa.

Figlia mia, ti senti male? Ma dove volevi andare, con questa pioggia? “. Chiede l'anziana, mentre sua figlia deglutisce per poi spiegarle la situazione.

C'era un uomo, li fuori. Un uomo che sembrava guardare in questa direzione “. Mormora, mettendo l'anziana in allarme.

Credi fosse…? “. Chiede, ma la bionda scuote il capo.

No, non era il Corvo, se state per chiedermelo. Aveva un'aura neutrale, né maligna e né benigna. Ma appena ho voltato lo sguardo, è scomparso “. la dama pare abbastanza turbata, e sua madre la prende per mano per poi farla sedere.

Ora calmati, figlia mia. Credo che tu sia scossa: dopo aver trovato la reincarnazione di Mylord è spuntata quella ragazza, immemore dei suoi ricordi, che lui ha riconosciuto essere Milady. Forse la stanchezza e la tensione ti hanno giocato un brutto scherzo, in fondo non sei fatta di pietra: ti sarai confusa “. Tenta di convincerla Eloisa, ma Alice scuote il capo.

Vi dico di no! C'era un uomo in giardino, ma non so chi fosse o cosa volesse. Ve lo giuro, madre “. Fa la donna, più che sicura di ciò che dice: non ha avuto un'allucinazione, in giardino c'era qualcuno. La domanda è: chi è?

Anche Giada, Natasha e Theresa sono appena rientrate a casa delle prime, dopo che la pioggia le ha sorprese per strada mentre tornavano dal centro commerciale. Le tre ragazze sono completamente zuppe, e Giada porta delle coperte per sé e per le altre due. “ Mamma, che freddo… “. Commenta la mora, mentre la sorella annuisce, per poi alzarsi.

E' meglio cambiarci, o prenderemo una polmonite “. Suggerisce semplicemente la castana, trovando il consenso della sorella. Entrambe guardano Theresa, mentre Natasha prende nuovamente parola. “ Ti presterò io qualcosa da metterti, forza vieni con noi e cambiati, prima di ammalarti “. Sorride, mentre Theresa annuisce. Le tre ragazze si dirigono in camera da letto, per poi iniziare a togliere gli indumenti bagnati. Mentre Theresa sta togliendo la gonna, nota sul comodino il libro contenente la storia dei Meekhiv. Come attratta irrimediabilmente verso l'oggetto, la giovane dai boccoli corvini vi mette una mano su, curiosa.

Che cos'è? “. Chiede, incuriosita. Le ragazze non sanno che cosa dire, ma di certo non possono dirle la verità: non ci crederebbe e le scambierebbe per pazze! Giada si fa avanti, rispondendo alla domanda dell'amica.

Ecco, vedi… quel libro è un regalo da parte di un'amica “. Tenta di spiegare, mentre Theresa prende tra le mani l'oggetto in questione e lo gira, notando sul retro della copertina una scritta in russo antico.

A quanto pare, alla vostra amica piacciono i libri antichi della Russia. Guardate questa scritta… “. Non finisce la frase, che una tremenda fitta alla testa le fa mollare la presa sul libro, che finisce a terra e si apre proprio sulla pagina che spiega la maledizione del Corvo. Theresa inizia a non sentirsi bene, mentre il libro viene avvolto da una strana luce di colore azzurro. Allarmate, le due sorelle tentano di prestare soccorso all'amica, che rimane inginocchiata a terra.

Theresa! Santo cielo, che succede? “. Chiede Giada, guardando il libro. “ Il libro… Natasha, guarda! “. Fa notare alla sorella che il libro si è illuminato, e l'altra rimane sbigottita. Mette una mano sulla spalla di Theresa, che le guarda entrambe: ma da quando i suoi occhi sono di un azzurro così bello? La ragazza respira affannosamente, e tiene una mano alla gola come fosse in cerca di aria ed ossigeno.

In… in che anno sono? “. Chiede solamente. Le due sorelle si guardano decisamente sorprese, mentre l'altra sviene di colpo ed il libro smette di emettere quella luce luminosa.

Giada… ma cos'è successo? “: Chiede Natasha, mentre la sorella raccoglie il libro e la aiuta a far sdraiare Theresa.

Non lo so, ma so per certo che dobbiamo dirlo ad Alice. Lei è la sola che potrebbe illuminarci sulla situazione “. Comemnta la mora, mentre la castana annuisce: chiamerà Alice e le spiegherà cos'è successo, non omettendo la strana domanda di Theresa. Che cosa sarà accaduto alla giovane amica delle due sorelle?

Salve ragazzi! Ed ecco un nuovo capitolo, che ne dite? Nel flashback abbiamo visto la prima volta di Boris ed Alice, finalmente un pò d'amore anche in questa fanfiction * colpo di tosse da parte dell'autrice *. Comunque, nel 2016 abbiamo visto lo svenimento di Theresa, e non solo: un uomo mistrioso stava spiando Alice, chi sarà mai stato? Su! Ditemi i vostri pareri, ci tengo! Che ne pensate del capitolo? Vi aspetto come sempre al capitolo nuovo. Baci

Mencia

 

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Capitolo 15
*** Masquerade ***


Masquerade!
Paper faces on parade . . .
Masquerade!
Hide your face,
so the world will
never find you!

Masquerade!
Every face a different shade . . .
Masquerade!
Look around -
there's another
mask behind you!

Russia, città di Mosca. Anno 1573.

Un bimbo di circa cinque anni osserva con curiosità un'altra persona, che cammina davanti a lui con fare quasi regale, ma allo stesso tempo quasi sembrando un generale. Il piccolo si affretta, non volendo perderlo di vista. “ Aspettate, non mi lasciate indietro “. Si lamenta il bimbo dai capelli mogano, mentre la misteriosa persona finalmente si ferma.

Ti ho detto che non si strilla in questo modo, lo sai che non va bene per un bimbo del tuo rango. Vuoi che tutti ti perdano di rispetto? “. Chiede l'altro, mentre il bimbo scuote la testa con enfasi ed abbassa lo sguardo, dispiaciuto.

perdonatemi, zio. Non volevo farvi arrabbiare, ma… “. Interrompe la frase a metà, ma non prima di rivelare che la persona che gli sta dando le spalle è suo zio, il quale si volta finalmente verso il bambino, e si inchina per arrivare alla sua altezza.

Avanti, non essere triste. Non sono arrabbiato con te, sei un bambino intelligente che capisce alla svelta “. Lo guarda con i suoi intensi occhi color dell'oceano, che si scontrano con quelli smeraldo del nipotino che finalmente ha trovato il coraggio di sollevare lo sguardo. “ Posso andare a giocare con il figlio di Felitsiya? E' così simpatico… “. Tenta in fine il bimbo, ma in tutta risposta suo zio lo guarda duramente.

Boris, cosa ti ho sempre detto sin da quando sei arrivato qui? “. Chiede al bambino che si rivela essere niente poco di meno che Boris Meekhiv. Il piccolo sente il brusco cambio di tono, e si mette in posizione eretta, quasi come fosse un soldato.

I plebei sono solo servi, vanno solo sfruttati sino al loro ultimo respiro. Non vale la pena di trattare bene l'immondizia come loro, e non dobbiamo mischiare il nostro sangue con il loro. Dovrò tenerlo bene a mente se vorrò essere un bravo padrone di casa “. Ripete per filo e per segno il piccolo Boris, mentre suo zio si decide finalmente a prenderlo in braccio, togliendo quello sguardo duro adottato pochi minuti prima. Il bambino ammira i suoi capelli castani e scompigliati, che gli danno quasi un'aria da bambino nonostante non lo sia più da molti anni ormai.

Esatto, sei davvero un bravo piccolo. Adesso ti meriti un premio, puoi andare a giocare in camera tua “. Gli dice, ma Boris fa segno di diniego e lo guarda.

Mi dite dove sono andati mamma e papà? “. Chiede curioso il minore dei fratelli Meekhiv, ignaro di quanto accaduto: i suoi genitori sono stati assassinati, e sia lui che il fratello sono stati affidati a loro zio, che non pare avere una gran simpatia per le persone di popolo, come d'altra parte era per loro padre. Lui si limita a sospirare, non ha mai nascosto la verità ai nipoti anche se questa è dura e dolorosa.

Mamma e papà non ci sono più, piccolo. Ma non ti devi preoccupare di questo, perché adesso tu e tuo fratello crescerete qui, con me ed i vostri cugini. Vi farò diventare degli eredi perfetti “. Continua la frase, mentre Boris lo abbraccia sconsolato, sentendo la mancanza della madre e forse anche del padre, nonostante questi non sia mai stato esattamente un genitore esemplare.

E Viktor? Dov'è mio fratello? “. Chiede in fine, ma mentre suo zio sta per rispondere viene raggiunto da una bellissima donna: i suoi capelli color ebano sono raccolti in un'elegante acconciatura, i suoi occhi color smeraldo scintillano quasi alla luce del sole. Indossa un lungo abito color blu notte, accollato e con lunghe maniche che terminano sul suo delicato polso. La misteriosa nuova arrivata osserva la scena, per poi sospirare pesantemente. Lui la guarda, mentre finalmente la donna trova il coraggio di parlare.

Petr, non ti sembra di averlo punito abbastanza? È un bambino, e sono ormai due giorni che è chiuso in camera senza cibo… “. Ma lui la interrompe in tono brusco.

Basta, Evitha. Decido io quando è ora che la punizione finisca, tu pensa ad occuparti di Yuri e Katjusha “. Ribatte con tono abbastanza duro lui, non felice che la moglie metta in dubbio il suo metodo di educazione. Lei, che si rivela essere la zia di Viktor e Boris e moglie di Petr Meekhiv, decide di non controbattere ed annuisce, sospirando pesantemente ancora una volta.

Come vuoi… “. Commenta solamente, guardando verso una finestra dalla quale un bimbo dai capelli corvini la sta guardando, con i suoi bellissimi occhi color oceano. Lei si limita a sorridergli, mentre lui si ritira nuovamente dietro la tenda, per non farsi vedere. - oh, Viktor… piccolo mio -. Pensa solamente la mora, per poi tornare a guardare verso la finestra, dalla quale ora nessuno sta guardando. Cosa starà pensando? E cosa intenderà fare?

Italia, città di Bologna. Anno 2016

E' passato un po' di tempo dallo svenimento di Theresa, e dal suo misterioso risveglio dopo il quale la mora ha domandato in che anno si trovasse. Giada e Natasha hanno informato Alice dell'accaduto, ma la donna non ha saputo trovare una spiegazione se non che quella ragazza sia in qualche modo legata a cosa accadde nel 1600. Ma se ora lo venisse a sapere finirebbe solo per spaventarsi, e magari le prenderebbe per pazze. Insieme a Natasha e Giada ha convenuto di tenerla all'oscuro di tutto, ma di sorvegliarla da lontano. E questo lo potranno fare soprattutto le due ragazze, che le sono così amiche. Ma pare che la notizia non sia giunta solo ad Alice. Qualcun altro è venuto a sapere quanto successo a Theresa, e pare essere soddisfatto della cosa. La stessa persona sta osservando fuori dalla finestra della sua villa, mentre il suo fedele servitore è ancora dietro di lui in un reverenziale silenzio: dopo aver saputo quanto successo infatti, il suo padrone è diventato pensieroso e non ha fatto altro se non guardare fuori dalla finestra, come stesse riflettendo sul da farsi. Dopo alcuni minuti è proprio lui a prendere finalmente parola, voltandosi verso l'altro uomo. “ Christine deve recuperare i suoi ricordi, ma le serve un aiuto “. Commenta colui che indossa come sempre i suoi bellissimi abiti regali, come fosse un re.

E cosa possiamo fare noi? La coscienza di Theresa sembra sovrastare su quella di Milady, e finché le cose stanno così… “. Lascia a metà la frase. In effetti non ha torto: se la parte umana di Christine prevale sulla sua vera anima, questa non potrà mai risvegliarsi né lei riavere i suoi ricordi. Ma questo non pare turbare il moro, che si limita a fare un leggero ghigno.

Allora vorrà dire che ci penserò io a restituirle i suoi ricordi. O almeno, una buona parte “. l'uomo dai capelli mogano lo guarda un po' perplesso.

Signore, cos'avete in mente? Dopo l'attacco del Corvo a danni di quella ragazza, non è il caso di turbarla ulteriormente… “. Ma l'altro lo fulmina con lo sguardo, zittendolo all'istante.

Se non sbaglio tra pochi giorni sarà il 31 Dicembre, l'ultimo giorno dell'anno. E credo che nemmeno nel 2016 si sia persa l'usanza di festeggiare quella data, no? “. Chiede, mentre Dimitri annuisce alla domanda del suo padrone.

Certo, si festeggia ancora. Anche se i modi sono decisamente diversi “. Commenta, ma Viktor, il suo signore, non pare essere troppo turbato dalla notizia. Va a sedersi su una delle sedie, riprendendo tra le mani il suo bicchiere di vodka.

Allora riporteremo il 1600 in quest'epoca, almeno per una notte. Trova quella ragazza e invitala al ballo in maschera di fine anno che si terrà qui. Inventa una scusa qualsiasi, ma portala da me per quella sera. Al resto penserò io “. Gli ordina, mentre Dimitri rimane stranito.

Perdonate Mylord, ma non credo che la ragazza accetterebbe. Si sentirebbe spaesata e forse spaventata, dopo tutto la sera dell'attacco non le avete dato alcune spiegazioni… potrebbe credere che anche voi siate un nemico, no? “. Azzarda un'ipotesi, mentre Viktor sbuffa, alterandosi nel sentire tutte quelle reticenze da parte del suo fedele servitore.

Dille che potrà portare con lei chi vuole, se non si fida a venire da sola. Non ti devo dire io come, sappi solo che la voglio qui il 31 Dicembre, altrimenti te ne pentirai amaramente “. Appoggia il bicchiere sul tavolo, leggermente contrariato. Poi si alza e si dirige verso le scale: deve recuperare energie, quelle che seguiranno saranno giornate intense.

Arriva finalmente la fatidica data: il 31 Dicembre. Natasha e Giada affiancano Theresa, eleganti nei loro abiti da ballo: non sanno ancora esattamente perché, ma hanno deciso di accettare di accompagnare l'amica quando, una settimana prima, fu invitata ad un misterioso ballo in maschera. A quanto pare il misterioso organizzatore non vuole far sapere il suo nome, e questo aveva ovviamente messo in allerta la giovane dai boccoli mori. In seguito la ragazza aveva conosciuto nel messaggero una persona che le pareva di aver già visto prima d'ora, ed aveva chiesto di poter portare con lei due amiche. Solo in quel caso avrebbe accettato l'invito di un perfetto sconosciuto, pur sapendo che probabilmente non sarà la sola ad essere stata invitata, sicuramente altri cittadini saranno presenti. E così eccole li, tutte e tre bellissime ed elegantissime. I capelli di Theresa sono raccolti in un'acconciatura che lascia libere solamente alcune ciocche, mentre quelli di Giada ricadono morbidi sulle sue spalle e Natasha li tiene in una coda bassa, portata alla parte sinistra del capo. Come previsto ci sono molti altri cittadini, anche illustri, presenti a quel ballo. “ Non so ancora come mai siamo state invitate: che ci facciamo noi tra tutta questa gente così facoltosa? “. Chiede perplessa Natasha, mentre Giada scuote il capo.

Non ne ho idea, ma suppongo che il motivo ci verrà rivelato a breve “. Sussurra l'altra sorella, mentre una nuova voce interrompe i discorsi delle tre amiche.

Grazie per essere venuta alla festa, signorina Theresa. Il mio padrone si sarebbe molto arrabbiato se non fossi riuscito a convincervi “. Le tre ragazze si voltano, ed a Giada pare quasi di conoscere quell'uomo. “ Oh, benvenute anche a voi, signorine “. Conclude lui, facendo un inchino rispettoso, che sia Giada che Natasha ricambiano con cortesia.

E' un vero onore “. Commenta Natasha, mentre il suo sguardo e quello di Dimitri si incrociano. Theresa sta per rispondere ma di nuovo qualcosa interrompe la conversazione: un applauso, seguito dall'arrivo del padrone di casa: indossa una maschera come molti dei presenti, ed ovviamente i suoi abiti sono nobili, quasi come se per un momento si fosse fermato il tempo a molti secoli prima. La ragazza dai capelli corvini rimane turbata, una misteriosa sensazione si impossessa di lei: le sembra quasi di rivivere una cosa già accaduta, ed un leggero mal di testa la costringe a portarsi una mano al capo. Dimitri se ne accorge subito, ma il suo padrone lo precede. Raggiunge le tre ragazze, guardandole: e così quelle sono Evitha e Natasha, le sue figlie. Non si aspettava che rivederle gli avrebbe fatto un effetto simile, come se avesse solamente il desiderio di abbracciarle entrambe come non ha mai fatto durante la loro infanzia. “ Benvenute a villa Meekhiv, signorine “. Le guarda, mettendole subito in soggezione. Giada sposta lo sguardo verso la sorella, i cui occhi invece sembrano essere calamitati da quelli di lui mentre una strana malinconia si fa strada in lei, come se avesse finalmente trovato un pezzo molto importante di un puzle complicato. “ Io sono Viktor Meekhiv, discendo dalla famiglia Meekhiv scomparsa secoli fa “. Continua lui, mentre le ragazze fanno un inchino in segno di rispetto e si presentano a loro volta. L'attenzione di lui è poi attirata da lei: Theresa, o meglio Christine, la sua amata sposa. La guarda, mentre lei arrossisce un po' a causa della timidezza e di quella sensazione che non pare volerla abbandonare: ha capito che quell'uomo è lo stesso che vide quando fu aggredita da quel misterioso essere alato. Lui le si avvicina senza dire altro, per poi fare un leggero inchino. “ Signorina, mi concedete un ballo? Immagino vorrete sapere il motivo dell'invito “. Fa un ghigno furbo, che Dimitri nota subito. La cosa lo preoccupa: cosa starà pensando il suo signore? Presa alla sprovvista Theresa annuisce, in imbarazzo. Dimitri guarda Natasha, per poi fare un inchino ed invitarla a sua volta a ballare. Di li a poco anche Giada trova un cavaliere e la festa ha finalmente inizio. Cosa succederà in questa notte di capo d'anno?

Salve ragazzi! Eccomi con il nuovo capitolo, che ve ne pare? Nei flashback del passato abbiamo visto Petr ed Evitha Meekhiv, gli zii di Viktor e Boris. Quale sarà stato il loro ruolo nell'infanzia dei due? Abbiamo visto che Petr ha grande influenza sul minore dei nipoti, a cos'avrà portato tutto questo? Nel presente invece, Viktor si è finalmente deciso ad uscire allo scoperto ed ha invitato Theresa, Giada e Natasha ad un ballo, riconoscendo le sue eredi e la sua amata sposa. Cosa avrà in mente di fare con la reincarnazione di Christine? Avanti, aspetto i vostri pareri e recensioni! Baci

Mencia

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Capitolo 16
*** Il ritorno di Boris ***


Russia, città di Mosca. Anno 1574

Un uomo rientra in casa propria, dopo una dura e lunga giornata. Si può subito intuire che non è un nobile, vive in una casa molto modesta ma in cui tuttavia non mancano le cose essenziali a lui e la sua famiglia per vivere. L'uomo in questione posa il soprabito, per poi mettere entrambe le mani sul tavolino con uno sguardo di disperazione. “ Come faccio? Come posso confessare loro che… “. Il filo dei suoi pensieri viene però interrotto dall'arrivo di una bimba, che su per giù avrà su per giù quattro anni. La piccola gli corre incontro, per poi attaccarsi alla sua gamba sorridendo.

Privèt papa! “. Lo saluta, allungando le braccia per farsi prendere in braccio. L'uomo recupera il buon umore, vedere la sua piccola lo riempie sempre di gioia anche nelle situazioni più disperate. La prende in braccio, e la piccola si aggrappa subito al suo collo.

Privèt, Christine “. Le sorride, ma al ricordo di cosa sia accaduto solo poche ore prima il suo viso si incupisce di nuovo, perdendo ogni allegria.

Perchè fai la brutta faccia? Christine non vuole che papa sia triste! “. fa la piccola, cercando con le manine di strappare una smorfia che somigli un sorriso all'uomo che, a quanto pare, è suo padre. Lui la mette di nuovo a terra, guardandola.

Tesoro, perché adesso non vai a giocare in giardino? Magari tra poco ti viene anche a trovare Alice, che dici? “. Chiede, mentre la bimba annuisce contenta, prendendo la sua bambola preferita e correndo in giardino, sperando che la sua amica arrivi a farle compagnia. Mentre l'uomo la osserva con malinconia, fa la sua comparsa dall'altra stanza una bellissima donna dagli occhi color smeraldo. Tiene i capelli raccolti ed indossa un semplice abito da popolana, e sta osservando da un po' colui che ora è davanti a lei. Vede la sua espressione afflitta ed ode i suoi sospiri sconsolati, così decide finalmente di prendere parola. Non l'ha fatto prima perchè, vedendolo insieme alla figlia, non voleva turbare anche la piccola con quella conversazione: loro figlia deve solo pensare a giocare ed essere allegra, senza preoccuparsi dei problemi degli adulti. Per quelli, pensa la donna, ci sarà tempo.

Danilo “. Lo chiama, mentre lui, sentendo pronunciare il suo nome, si gira a controllare chi lo abbia pronunciato. Distoglie subito lo sguardo, cosa che alla donna non sfugge.

Irina, da quanto sei li a guardarmi? “. le chiede, mentre lei gli si avvicina, mettendogli una mano sulla spalla.

Abbastanza da vedere quell'espressione afflitta sul tuo volto. Non sono intervenuta prima per non turbare Christine, ma ora dimmi... ". Fa una pausa, per poi osservare il marito ed in fine riprendendo la parola. " Cosa sta succedendo? “. Chiede la donna a colui che a quanto pare è suo marito. Danilo sospira pesantemente, sedendosi su una sedia. La stessa cosa fa la moglie, che una volta sedutasi prende le mani del marito tra le sue. “ Ti prego, dimmi cosa ti affligge. Siamo una famiglia, e condividiamo tanto le belle quanto le brutte cose “. Sorride dolcemente, mettendogli una mano sul viso. “ Coraggio… “. Lo sprona, e lui finalmente trova la forza di parlare.

Siamo rovinati “. Sentenzia, facendo sussultare la donna, che non capisce il senso di quella frase.

Cosa stai dicendo? “. Chiede, preoccupata. Lui la guarda con i suoi occhi color cielo, così uguali a quelli della figlia.

Il Conte… Petr Meekhiv ha pensato bene di licenziarmi. Sono senza un lavoro, ed ha giurato che farà terra bruciata attorno a me per non farmi mai più lavorare da alcuna persona. E tutto perché crede che abbia guardato troppo la contessa Evitha “. Si dispera di più Danilo, prendendosi la testa tra le mani. “ Ma io ti giuro che non ho occhi che per te, non ho guardato la Contessa in alcun altro modo che non sia quello di un servitore devoto a quella famiglia da anni ed anni. Gli abbiamo persino dato nostro figlio pur di estinguere il debito con Vladimir Meekhiv, ma a quanto pare… “. Si ferma, scoppiando in lacrime e mandando al diavolo l'orgoglio. Irina si avvicina, abbracciandolo e cercando di calmarlo: certo, la situazione è grave. Ma loro non devono cedere alla disperazione e devono continuare a restare uniti. In oltre, la donna ha perfettamente capito il motivo del licenziamento improvviso del marito, quella di aver guardato la contessa è una banale scusa: da quando in qua a Petr Meekhiv importa se qualcuno guarda sua moglie? Si è sempre vantato con tutti di aver sposato una delle donne più belle di Russia, ed ora si lamenta se viene osservata? No. No, c'è ben altro sotto, e lei pensa che questa storia non deve finire così. “ Credevo che dopo la morte di quel tiranno le cose sarebbero andate meglio, ma il fratello è anche peggio. È un folle psicopatico, tanto quanto lo era il precedente signore del castello! “. Si sfoga il capofamiglia dei Petrov, rivelando così una terribile verità che solo lui, la moglie e Katrina e Vladimir Meekhiv conoscevano: per estinguere un debito contratto con la famiglia Meekhiv, Irina e Danilo Petrov accettarono di vender loro il figlio appena nato, gemello della loro Christine. L'uomo non ha mai potuto vedere nemmeno una volta il piccolo, che è cresciuto con i figli di Vladimir e di Katrina. Dopo la morte di questi ultimi, probabilmente anche lui è stato affidato a Petr Meekhiv, il fratello maggiore del suo signore ed ora nuovo padrone del castello insieme alla moglie, Evitha: una donna totalmente diversa dalla Contessa Katrina. È sempre pronta ad ascoltare coloro che lavorano per lei ed ha sempre una parola di conforto per tutti, cosa che fa spesso infuriare suo marito, che non approva che i padroni ed i servi facciano amicizia.

Ce la faremo “. Lo riscuote dai suoi pensieri Irina, guardandolo dritto negli occhi. “ Ti supplico, non perdiamoci d'animo e restiamo uniti. Vedrai che ce la faremo. Abbiamo superato la perdita di Lukas, supereremo anche questa batosta, insieme “. Gli prende il viso tra le mani e lo obbliga a guardarla. Lui sembra essere commosso dalla forza d'animo della moglie: avrebbe ogni ragione di essere afflitta e disperata, invece eccola li a fargli coraggio, com'è d'altronde sempre stato in tutto il tempo che la conosce. Danilo annuisce, per poi dare un bacio alla moglie e smettendo di piangere.

Hai ragione, tesoro. Ce la faremo di certo “. Conclude l'uomo, ritrovando la forza di reagire. Ma che cosa lo aspetta ora che si è inimicato Petr Meekhiv? Sarà davvero più pericoloso del fratello scomparso?

Italia, città di Bologna. Vigilia dell'anno 2017

La musica è finalmente iniziata, e le danze sono state aperte. Giada sta danzando elegantemente con un cavaliere, sotto lo sguardo discreto di Dimitri, che nel frattempo sta danzando con Natasha. All'uomo fa certo uno strano effetto, vedere le eredi li a pochi centimetri dal padre, senza che possano conoscere la verità. Si chiede quale sia il piano effettivo del suo signore: perché non si rivela? Perchè non confessa di essere la reincarnazione di Viktor Meekhiv, colui che nel 1600 fu ucciso dal Corvo? Di certo, sapere di avere il padre vicino a loro darebbe forza alle due ragazze e forse le aiuterebbe a risvegliare definitivamente i loro ricordi ed i loro poteri. Senza quasi accorgersene il bruno porta lo sguardo alla coppia che un po' tutti stanno osservando: Viktor e Theresa, o meglio Viktor e Christine. Per un momento gli sembra quasi di essere tornato indietro di 417 anni, alle feste ed ai balli che si tenevano a palazzo prima della tragedia che colpì tutta la famiglia. I pensieri di Theresa sono invece diversi: la ragazza sembra essere un po' a disagio, ed ancora non ha capito come mai una persona così benestante abbia deciso di invitare lei, una comune cittadina, ad un ballo così importante. Invece per tutto il tempo del ballo, Viktor non fa altro che osservarla: fisicamente è quasi uguale alla sua Christine, ma ovviamente più ragazzina. Ora deve solamente risvegliare i suoi ricordi, ed è per questo che l'ha invitata: solo la sua vicinanza la potrà aiutare a ricordare. Decide finalmente di prendere parola, spezzando il silenzio. “ Ve la cavate bene con la danza, Milady “. Le dice semplicemente, facendola arrossire.

Non vorrei sembrare sgarbata, ma… mi sento a disagio a danzare con uno sconosciuto che ho visto solo una volta e senza conoscere il motivo dell'invito “. Ammette Theresa, rimanendo rossa in viso. A Viktor sembra passare per la testa un'idea, che decide di mettere subito in pratica. Le si avvicina, in modo da arrivare al suo orecchio ed inchinandosi leggermente per arrivare alla sua altezza.

Ma io mi volevo scusare, per l'incidente di quella notte in cui quel misterioso individuo vi ha aggredita. Avrei dovuto intervenire prima ed aiutarvi, mi dispiace “. Le sussurra, spostandole una ciocca di capelli dietro l'orecchio. A quel tocco ed a quella frase, il cuore di Theresa sembra sussultare tanto che la ragazza si deve fermare qualche istante, smettendo di ballare: le sembra di aver già vissuto una circostanza simile prima d'ora, ma di certo non immagina che fu la circostanza in cui, 417 anni prima, incontrò il suo futuro marito! “ Siete turbata? “. Le chiede ad un certo punto lui, sfiorandole il viso con una mano. Lei sta per rispondere, ma entrambi notano l'arrivo di un'altra invitata. Anche Giada e Natasha lo notano, e rimangono sorprese: non pensavano che anche lei fosse stata invitata. Devono dire che è meravigliosa nel suo abito da ballo bianco, mentre i suoi capelli sono raccolti in un'elaborata acconciatura. “ Ma guarda, sapevo che non avrebbe potuto rifiutare un mio invito “. Commenta semplicemente il padrone di casa, portando un braccio attorno al fianco di Theresa e tenendola stretta, come a non volerla fare andare via. Lei rimane ancora più turbata, ma rimane in silenzio per non creare ulteriore imbarazzo con delle domande inopportune. La prima ad avvicinarsi ad Alice è Giada, che le sorride.

Alice, ma allora anche tu eri stata invitata “. Sorride la mora, mentre la bionda annuisce e ricambia il sorriso.

Si, ed ovviamente non ho potuto rifiutare “. Ammette, guardando poi il suo signore e Theresa, deglutendo appena: è come rivedere Viktor e Christine redivivi, come ai vecchi tempi.

Ma tu conosci il padrone di casa? “. Chiede di nuovo Giada, mentre l'amica riflette, per poi risponderle.

Ecco, in un certo senso si “. Commenta, mentre l'altra annuisce accontentandosi di quella risposta e non indagando oltre. Dei passi attirano però l'attenzione della bionda, che si gira a vedere di chi si tratta. L'espressione di Viktor nel frattempo cambia: si è accorto del nuovo arrivato, ma non ha invitato quella persona, ne è più che certo. Allora, come ha fatto ad introdursi al ballo? Tuttavia non lo avverte come una minaccia e preferisce restare in silenzio per vedere cosa succede. L'uomo misterioso raggiunge Alice. I suoi occhi sono celati dai suoi occhiali scuri, che rendono impossibile scorgerne il colore.

Milady, devo dire che tra tutte le dame presenti in sala voi avete attirato subito la mia attenzione, e se non sbaglio non avete ancora un cavaliere per la serata, dico bene? “. Chiede, e solo nel sentire quella voce ad Alice passa un brivido lungo la schiena. Tuttavia non da a vedere il suo turbamento, ed annuisce.

E' così, signore. Purtroppo non ho un cavaliere per la serata “. Risponde semplicemente la donna, mentre lui la guarda pur mantenendo lo sguardo celato con gli occhiali.

In questo caso… “. Fa un inchino rispettoso, mentre lei rimane un po' stupita. “ … mi concedereste un ballo? “. Conclude la frase l'uomo dai capelli corvini, mentre la bionda annuisce.

Con piacere “. Risponde la donna, mentre lui mette una mano sui suoi occhiali con un sorriso tutto suo.

Mi fa piacere che tu abbia accettato, Alice “. Risponde lui, togliendo finalmente gli occhiali. Il cuore di Alice pare fermarsi, mentre le scivola dalle mani il bicchiere che teneva in mano. Giada la guarda, perplessa: cosa sta succedendo? Lui invece la guarda con i suoi occhi color smeraldo. “ Ne è passato di tempo, non è vero? “. Chiede in tutta calma, mentre la donna cerca di riprendersi dopo essere sbiancata.

Anche tu… anche tu sei qui… Boris? “. Chiede la bionda, rivelando che quell'uomo è niente poco di meno che la reincarnazione di Boris Meekhiv, il suo antico amore. Cosa accadrà adesso? Come mai sarà andato al ballo del fratello? Sarà amico o nemico? E sarà a conoscenza della vera identità di alcuni dei presenti?

Ciao ragazzi! Ed eccomi con il sedicesimo, esplosivo capitolO! Il ballo sta procedendo, e Viktor e Theresa/Christine sono molto vicini: la ragazza ricorderà qualcosa del passato? Cosa accadrà adesso che la reincarnazione di Boris ha fatto la sua comparsa? Che intenzioni avrà? Sarà amico o nemico? Nel flashback abbiamo visto il vero motico per cui Danilo ed Irina vendettero il figlio, che ve ne pare? Che ne pensate di ciò che fa Petr, lo zio di Viktor e Boris? Coraggio! Aspetto i vostri pareri e recensioi! Un bacio

Sara Garcia

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Capitolo 17
*** Ad un passo da te ***


Russia, città di Mosca. Anno 1571, mese di Gennaio.

Una bella donna dai capelli corvini ha appena finito di riordinare le stanze dei suoi signori. Sospira pesantemente, esausta dopo il lungo lavoro. Nonostante sia fresca di matrimonio non ha lasciato il lavoro, e continua a fare il suo dovere senza lamentarsi di nulla. Dopo tutto, pensa, senza quello non potrebbe sfamarsi, e di certo non potrebbe fare affidamento solo sul denaro che guadagna il suo neo marito. Quello serve a stento per sopravvivere, ma presto la famiglia potrebbe allargarsi e c'è assolutamente bisogno di soldi. Riflette un momento: la sua signora è davvero gentile con lei, non le fa mancare niente e si è presa subito a cuore la sua situazione. Senza il suo aiuto non sarebbe mai riuscita a sposarsi con l'uomo che ama. Un giramento improvviso di testa costringe la mora a sedersi su una sedia, mentre anche la nausea torna a farsi sentire. La donna si massaggia il ventre, senza accorgersi che da un po' qualcuno la sta osservando. Continua a massaggiarsi la pancia, per poi parlare credendo che nessuno la senta. “ Chissà se è vero… “. Sussurra, mentre dei passi la ridestano dai suoi pensieri e la fanno scattare in piedi, voltandosi e vedendo chi sia entrato: eccolo, è lui, il suo signore, Petr Meekhiv. È stata assunta da lui quando ancora era una ragazza alcuni anni prima ed a tutt'oggi rimane a servizio della famiglia Meekhiv, così come il marito Danilo. Anche lui lavora per Petr nella tenuta, così come hanno sempre fatto i suoi genitori, che erano al servizio di Gorislav ed Adelaida Meekhiv, precedenti signori del castello. Ora è rimasta in vita solo la signora del castello, ma il posto di capofamiglia è stato preso da suo figlio maggiore, mentre gli altri suoi figli sono tutti sposati e vivono in palazzi propri. Il primo ad andarsene fu proprio Vladimir, il secondogenito: la donna ricorda di aver assistito ad un litigio tra lui ed il fratello, dopo il quale il minore se ne andò insieme alla moglie, che all'epoca era in attesa del loro primo erede. Chissà se sarà nato un maschio o una femmina, si è sempre chiesta la giovane donna. E come si chiamerà? La giovane si limita a pensare queste cose mantenendo lo sguardo abbassato, per poi decidere di parlare. “ Perdonatemi, signore. Non volevo perdere tempo, ma non mi sono sentita bene ed ho dovuto sedermi… “. Tenta di giustificarsi, sapendo bene che il suo signore non perdona nemmeno il minimo errore. Lui da prima non risponde, facendo un ghigno al quale la mora non sa dare un'esatta interpretazione: sarà arrabbiato? O che altro?

“ Ah si? E sentiamo, che cos'hai avuto questa volta? L'ennesimo falso giramento di testa? O l'ennesima nausea? “. La deride, mentre lei scuote il capo in segno di diniego.

“ Io non fingo, signore. In questi giorni sto davvero malissimo, ma non vi ho mai dato motivi per lamentarvi di me. La signora Evitha è più che soddisfatta “. Risponde semplicemente la dama di compagnia di Evitha Meekhiva, tenendo comunque lo sguardo basso: sa bene che non può nemmeno azzardarsi a sfidare il suo padrone guardandolo dritto negli occhi. Lui finalmente si gira verso di lei, mantenendo il suo ghigno poco rassicurante.

“ Evitha si accontenta con poco, mia cara Irina “. Commenta semplicemente l'uomo dai capelli castani. All'apparenza sembra un eterno bambino, ma in realtà non lo è affatto, riflette la donna che si rivela essere Irina Petrova, moglie di Danilo Petrov. A dire il vero, Petr Meekhiv l'ha sempre inquietata un po', tuttavia è anche vero che è riuscita a farsi assumere solamente da lui, forse per intercessione di sua madre Adelaida, che l'ha sempre trattata come fosse una figlia. “ Ma hai mai pensato che se io non fossi contento, anche se mia moglie non approvasse ti potrei sbattere in mezzo alla strada? “. Commenta semplicemente Petr, mentre Irina finalmente alza lo sguardo, forse trovando il coraggio a causa della sorpresa.

“ Signore, non vorrete sbattermi in mezzo alla strada per aver riposato alcuni minuti? Vi prego, non fatelo “. Si agita subito la donna, mentre lui la guarda qualche istante, per poi scoppiare a ridere.

“ In realtà c'è un modo per farti perdonare, serva “. La schernisce con tono di superiorità. Irina non capisce proprio dove voglia arrivare, mentre lui le si avvicina di un passo. Vedendo lo sguardo smarrito della giovane dama di compagnia di sua moglie decide di darle un “ indizio “, prendendo una ciocca dei suoi lunghi capelli tra le dita. “ Non dirmi che non te ne sei accorta… “. Lascia la frase a metà, mentre la mora deglutisce senza effettivamente comprendere. O forse ha capito, ma ha solamente paura che ciò che pensa corrisponda a verità?

“ Non so cosa intendete, signore. Di cosa mi sarei dovuta accorgere? “. Chiede, mentre lui non pare nemmeno ascoltarla e le gira attorno, come farebbe un lupo affamato con la propria preda.

“ Tu tieni a Danilo, vero? “. Chiede ad un certo punto. Ed ora? Perché se ne esce con questa domanda assurda? Irina fa cenno affermativo, mentre Petr rifà quel ghigno per l'ennesima volta. “ E non vorresti mai che lui perdesse il lavoro, no? “. Chiede poi.

“ Ma lui non ha fatto nulla per… “. Fa per voltarsi in modo da guardare Petr, per cercare di capire dove voglia arrivare una volta per tutte e senza giri di parole. Ma lui è più svelto e le blocca entrambi i polsi dietro la schiena, tirandola bruscamente a sé.

“ Tranquilla, che un pretesto per licenziarlo lo troverei sempre, a meno che… “. Non finisce la frase, ma le sposta i capelli dal collo in un modo che a lei non piace per niente. Avverte una sorta di scossa, come se qualcosa dentro di lei la stesse mettendo in guardia. “… a meno che tu non trovi il modo di farmi cambiare idea. Rifletti, e vedrai che ci arriverai da sola “. Conclude la frase lui, mentre con la mano libera le afferra il mento spostandole di lato il viso. “ Oppure immagina cosa potrebbe succedere: il tuo amato perderebbe il lavoro, o peggio: saresti tu stessa a finire in mezzo alla strada, mentre lui rimarrebbe qui ai miei ordini. E credimi, so essere molto cattivo con i miei nemici. Ma so anche premiare chi mi dimostra la sua lealtà “. Le sussurra solamente all'orecchio, mordendoglielo leggermente e spostandole leggermente la manica del vestito. A quel gesto la donna trova la forza di liberarsi dalla sua presa, dandogli un ceffone e scordando totalmente che lui è il suo padrone.

Non osate! Io sono sposata ed appartengo solo a mio marito! Quando la signora lo verrà a sapere… “. Non fa in tempo a finire la frase, perché viene atterrata da uno schiaffo. Sfiora di poco un mobile, evitando di procurarsi ferite maggiori del taglio al labbro che ora sta sanguinando.

“ Tu non dirai niente a mia moglie, te lo garantisco “. Si altera il suo signore, afferrandola per i capelli. “ E ti assicuro che con le buone o con le cattive avrò quello che voglio. Poi sarai libera di andartene per sempre, non tengo a mio servizio delle volgari serve ribelli “.Irina si spaventa a quella frase: quasi non le importa di essere stata licenziata, le importa solo di liberarsi da quella presa dolorosa prima che succeda l'inevitabile. Perché se ha ben capito le intenzioni del suo signore, l'aspetta una dura nottata.

Italia, città di Bologna. Vigilia dell'anno 2017.

Anche tu… anche tu sei qui… Boris? “. Alice si deve riprendere un momento dallo shock: quell'uomo che si è presentato al ballo di fine anno di Viktor Meekhiv è niente poco di meno che la reincarnazione di Boris, suo antico amore! Come mai avrà deciso di rivelarsi proprio in quell'occasione? Viktor stringe a sé Theresa, ma il suo sguardo brucia: che diavolo ci farà suo fratello nel 2016? la cosa che lo insospettisce è che sia rimasto nell'ombra per tutto questo tempo, anche dopo gli attacchi di Lukas. Perché è più che ovvio che ne sia al corrente, allora come mai non è intervenuto a difendere le nipoti o la reincarnazione della cognata? Finalmente prende parola, avvicinandosi ma tenendo sempre Theresa per mano.

“ Con che coraggio ti presenti a questo ballo, e senza invito per di più! “. Commenta semplicemente, mentre l'altro lo guarda con una calma a dir poco disarmante, che certamente nessuno si aspettava. “ Rispondi, Boris! Perché ti riveli solo adesso e qui, davanti a tutti? “. Chiede il padrone di casa, mentre gli invitati rimangono alquanto straniti non riuscendo a comprendere bene la situazione. A salvare la serata è Dimitri, che divide Viktor e Boris e guarda gli invitati.

Perdonate, signori. Purtroppo l'arrivo di questo ospite inaspettato ha un po' alterato il padrone di casa, ma ora è tutto risolto. Coraggio, riapriamo le danze “. Suggerisce, mentre il suo sguardo è puntato a Viktor, come a dirgli che è la soluzione migliore: si chiarirà con suo fratello al momento opportuno, adesso non è il caso: tutta quella gente è ignara della loro vera identità e devono continuare a rimanere nell'ignoranza. Viktor rimane in silenzio mentre Boris, con noncuranza, fa un inchino ad Alice e la invita a ballare con lui. La donna guarda Dimitri come a chiedergli cosa deve fare, e lui fa cenno affermativo con il capo. Il ballo riprende senza problemi, e non senza pettegolezzi che comunque sono zittiti nel giro di pochi minuti: oramai è giunta la mezzanotte, e tutti si riuniscono nel giardino per assistere allo spettacolo pirotecnico. Chi rimane serio è Alice, e la cosa è notata da Dimitri. L'uomo prende per mano la dama, ed il gesto è notato da Boris, che finge di non accorgersi di niente ma non smette di osservare i due, che nel frattempo si sono allontanati per parlare. “ Alice, cosa succede? “. le chiede lui. “ Per caso ti ha turbata rivedere il tuo antico amore? “. le chiede senza girarci intorno, e lei fa cenno di si.

“ Perchè negarlo? Quando abbiamo ballato, mi sono sentita catapultata indietro di 417 anni. Ma non è cattivo, credimi. Non ci è contro, lo avrei percepito. Ora è un'altra la cosa che mi preoccupa “. Ammette, mentre l'amico la guarda come a dirle di proseguire, non è tempo di indugiare. Lei sospira pesantemente. “ Sono rinati i nostri signori, le loro figlie sono quasi tutte riunite. Ora è comparso anche Boris, e Lukas si è risvegliato. Non pensi che manchi qualcuno? “. Commenta, mentre Dimitri riflette per poi guardarla allarmato.

“ No! Credi davvero che anche loro… “. Chiede, mentre Alice annuisce.

“ Ma certo. Lei non sarebbe mai rimasta a dormire sapendo che Boris sarebbe rinato vicino a me. Resta solo da capire dove sia… “. Sussurra. Di chi starà parlando? E come mai ha turbato così tanto Dimitri?

Nel frattempo, in una tetra villa situata su una collina bolognese.

Lukas si siede su una delle poltrone, tenendo tra le mani una piuma di un corvo. Lo steso animale entra da una finestra aperta, posandosi sul suo braccio. Lui lo accarezza come fosse un bimbo indifeso, mentre i suoi occhi color ghiaccio scrutano l'oscurità della notte. “ Bentornato, piccolo mio. Dimmi, cosa stanno facendo quel branco di idioti? “. Chiede, mentre per qualche istante i suoi occhi mutano e diventano di color viola, tenendo la mano sugli occhi dell'animale e lasciandolo libero di appollaiarsi dove meglio crede di li a poco. “ Capisco… così si sono riuniti? Patetici “. Commenta, sorseggiando la sua vodka. “ Mi fanno quasi pena, pensano davvero di trovare Lena e di sconfiggermi usando il libro “. Ride, mentre la porta della stanza si apre. Da essa compare una bellissima ragazza dai lunghi capelli castano chiaro, leggermente mossi e con gli intensi occhi color ghiaccio come quelli di colui che da tutti viene chiamato “ il corvo “.

“ A cosa pensa il mio cavaliere delle Tenebre? “. Chiede la donna, abbracciandolo da dietro. Vede poi il corvo dormire, e sogghigna. “ Capisco, hai di nuovo osservato quegli sciocchi tramite gli occhi del tuo corvo “. Sussurra solamente, avvertendo la sua tensione. Gli bacia il collo per calmarlo un po', massaggiandogli le spalle. “ Rilassati adesso. A tempo debito faremo loro una bella sorpresa, vedrai. Nessuno sa che sono rinata in questo bel corpo “. Sussurra al suo orecchio, stringendolo a sé. Lui appoggia il bicchiere, lasciandosi stringere.

“ Si, e pensa: anche Boris si è unito a loro. E ciò che è divertente, è che credono di poter trovare Lena e ricostituire il potere dei Meekhiv “. Ride, contagiando la sua compare che maschera la sua tensione nel sapere del ritorno di Boris.

“ Si, non sanno che la cara Lena è qui con te, mio corvetto diabolico “. Ride, per poi prendergli il viso tra le mani e baciarlo. Lui ricambia il bacio con la stessa passione, per poi staccarsi dopo alcuni istanti. “ Quando pensi di portarmi con te? Ho una gran voglia di vedere la faccia che farà Boris nel rivedermi “. Fa lei, mentre Lukas la afferra per un polso, tirandola a sé e facendola sedere sulle sue ginocchia.

“ Al prossimo attacco, mia cara Alexandria. Al prossimo attacco ci sarai anche tu, e credo che ci divertiremo “. Le lecca leggermente le labbra, mentre lei ride divertita: Alexandria e Lukas sono pronti a sferrare il loro prossimo attacco, ma stavolta non sarà come tutti gli altri.

Ciao ragazzi! Eccomi con il nuovo capitolo, che ne dite? Abbiamo conosciuto meglio Petr Meekhiv, lo zio di Viktor e Boris. Abbiamo anche scoperto che era invaghito di Irina, madre di Christine. Chissà che cosa sarà successo? Qualcuno lo immagina? Su su, coraggio! Ditemi che ne pensate del capitolo, ci tengo! Nel presente abbiamo assistito alla comparsa di Alexandria, ma Lena? Dov'è? Che dire, vi lascio aspettando i vostri pareri! Baci

Sara Garcia

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Capitolo 18
*** Crused ***


Russia, città di Mosca. Anno 1571, mese di Novembre. 

E' trascorsa appena una settimana da quando Vladimir e Katrina Meekhiv hanno preso con loro il piccolo Lukas. Questo per estinguere il debito che Danilo Petrov aveva contratto con loro. Viktor, il loro erede, li osserva senza dire niente, mentre la tata lo prende in braccio per portarlo con sé. “ Venite con me, piccolo Lord. Vostro padre e vostra madre non possono occuparsi di voi adesso, ma vedrete che dopo verranno a darvi la buonanotte “. Mente, e Viktor lo sa: è sempre la solita storia, ogni sera. La tata gli dice quella frase, ma lui sa benissimo che né suo padre e né sua madre verranno a dargli la buonanotte. Si aggrappa alla donna in cerca di un po' di calore, ed a lei si spezza letteralmente il cuore: perché il suo signore è così insensibile con il figlio? E come mai la sua signora sembra un pezzo di ghiaccio, tanto è fredda? Quel bimbo ed il nuovo arrivato, Boris, hanno bisogno del calore dei loro genitori. Ma così non è, ed ora hanno pure adottato un nuovo bimbo: perché? Per crescerlo nello stesso modo in cui crescono i loro figli biologici, ovvero senza affetto? La domestica porta Viktor nella sua stanza, per poi tornare dai suoi signori. Fa un inchino rispettoso, per poi parlare. “ Lord Vladimir, vostro figlio reclama attenzione. L'ho messo a letto, ma pare piuttosto agitato, così come il piccolo Boris “. Sussurra, mentre il suo padrone sbuffa pesantemente. 

“ Se Viktor farà ancora i capricci, anche il più piccolo, domani vi proibisco di farlo uscire dalla sua stanza o di portargli il pranzo, mi sono spiegato? “. Chiede, o meglio ordina. Katrina sembra impassibile, il suo sguardo puntato su Lukas. 

“ Ma signore! Se mi consentite… “. Tenta la domestica, mentre lui finalmente si volta a guardarla, con un pizzico d'ira nello sguardo. 

“ No, non ti consento! Ed ora che stai aspettando? Sparisci! Gli ordini sono chiari: se mio figlio farà ancora i capricci sarà punito a dovere “. Questo è troppo: la tata non riesce a trattenersi, nonostante sappia che probabilmente incorrerà in qualche grave punizione: Vladimir Meekhiv non perdona niente e nessuno. 

“ Ma come potete parlare così?! E' un bambino! Sangue del vostro sangue! “. Non finisce la frase, che uno schiaffo la colpisce in pieno, così forte da farla cadere a terra. 

“ Come osi?! Stai forse protestando sui miei ordini?! “. Grida il padrone del castello, facendo in questo modo svegliare Lukas, che scoppia a piangere. Katrina lo prende in braccio, cercando di calmarlo. Il pianto del piccolo distrae fortunatamente Vladimir dalla domestica. Guarda la moglie con rabbia. “ Fallo smettere immediatamente! “. Quasi ha il suono di un ordine. Katrina sta per controbattere, stanca di quell'atteggiamento da parte del marito. Ma l'entrata di una quarta persona distrae i tre presenti. 

“ Vladimir, se continui a picchiarla finirà che la tata scapperà a gambe levate “. Fa un ghigno abbastanza ironico il nuovo arrivato, e la cosa manda su tutte le furie il moro, che stringe i pugni. 

“ Fratello, nessuno ti ha invitato qui. Fuori dal mio palazzo! “. Lo caccia, mentre l'altro nemmeno lo calcola. Guarda la tata a terra con un ghigno, come a volerla schernire. La donna si alza a fatica, facendo un inchino. 

“ Lord Petr, non sapevo del vostro arrivo.. “. Sussurra, mentre il suo signore alza nuovamente la voce. 

“ Sta giusto per andarsene! Avanti, esci immediatamente dal mio castello, prima che chiami le guardie “. Lo minaccia, mentre sul viso dell'altro compare un'espressione seria, quasi arrabbiata. 

“ E' questo il modo di accogliere tuo fratello maggiore? Gridando come un volgare plebeo? “. Chiede, mentre una scintilla d'ira gli attraversa quei bellissimi occhi azzurri. Katrina posa Lukas nella culla, e si avvicina al marito. 

“ Vladimir, per favore. Non litigare con lui, non è il caso “. Lo tira, per allontanarlo dal fratello prima che gli metta le mani addosso. A quella scena Petr ghigna, strofinando l'anello che porta al dito come fosse una cosa di vitale importanza. 

“ Tua moglie ha ragione. Forse dovresti sederti e riflettere un po'! “. Grida il maggiore, per poi attaccare di sorpresa il minore, facendo cadere sia lui che la moglie, che era attaccata al suo braccio. L'altro lo guarda su tutte le furie. 

“ Ma come hai osato!? “. Grida, per poi vedere che tra le mani del fratello è comparso un libro. “ Il libro… “. Sibila, notando che il libro è aperto dopo secoli in cui era rimasto chiuso. “ Cos'hai fatto!? Tu sei un pazzo! “. grida fuori di sé Vladimir, ben sapendo le conseguenze del gesto del fratello. Lui lo guarda, nei suoi occhi passa un riflesso viola. 

“ Semplice: la maledizione deve passare ad un corpo nuovo, il mio non riuscirà a sostenerne a lungo i poteri. Ed ho già designato la mia vittima “. Guarda il piccolo Lukas, che è scoppiato a piangere per il trambusto. “ Il figlio di Irina e di quel maledetto plebeo. È una fortuna che lo abbiate adottato proprio voi e che il destino lo abbia portato sulla mia strada. Davvero una fortuna “. Fa un ghigno crudele, mentre Katrina intuisce i piani del cognato: vuole liberarsi della maledizione del Corvo e passarla al piccolo! Quel demone, che nacque nella loro stessa famiglia secoli e secoli prima e che continua a rinascere creando problemi e seminando morte e pazzia. Petr fu l'ultimo corvo designato, poi quell'immondo demone venne sigillato da Gorislav Meekhiv, che liberò parzialmente il figlio dalla maledizione, spezzando il cerchio di rinascita di quel terribile demone. Per liberarlo del tutto però, la maledizione sarebbe dovuto passare ad un altro corpo, non importa se fosse stato Meekhiv o meno. 

“ Vigliacco, non toccare il piccolo “. Fa lei, mentre Petr torna a guardarla. La immobilizza con il potere del libro, per poi avvicinarsi a lei e prenderle il mento con due dita, sotto lo sguardo infuriato del marito. Dio, quanto gli è sempre piaciuta quella donna. Lei, con quello sguardo freddo così simile al suo. Lei, che da molti è paragonata ad una Madonna irraggiungibile. Da li il suo “ soprannome “: Madonna Katrina.  

“ Katrina, tanto bella quanto sciocca. Non potete fare niente, ormai il destino di quel piccolo è segnato “. sussurra, per poi avvicinarsi di più a lei, viso contro viso. La bacia, iniziando lentamente ad indebolirla: infatti il bacio del corvo può sottrarre le energie vitali ed i poteri, sino ad uccidere. Ma appena la donna sviene, pur essendo ancora viva, lui la lascia libera e si avvicina a Lukas: eccolo li, è lui il nuovo Corvo. Senza esitare recita il rito, senza che nessuno abbia modo di fermarlo, dato che una potente barriera lo protegge e lo rende immune a qualunque attacco. Una luce viola si attacca al piccolo Lukas, scomparendo dopo alcuni istanti: il Corvo è rinato!


Italia, città di Bologna. Anno 2017

La mezzanotte è ormai giunta a Bologna, ed i fuochi d'artificio creano uno spettacolo meraviglioso e suggestivo. Natasha e Giada lo osservano estasiate, mentre mille e più domande si fanno strada nella loro mente: e così, il padrone di casa è un discendente dei Meekhiv, la nobile famiglia russa nominata nel libro e di cui si credeva non esistesse più un solo membro? E non solo: porta persino il nome di colui che, a conti fatti, era loro padre nella vita precedente. E' una coincidenza? Le due sorelle sono piuttosto dubbiose: se c'è una cosa che hanno capito, è che le coincidenze non esistono, e se ci fossero sono assai rare. E come mai un nobile come lui avrà invitato loro ed Alice al suo ballo di fine anno? In oltre, chi sarà mai il misterioso nuovo arrivato, che nonostante non sia stato invitato è comunque rimasto alla festa? Anche Theresa nel frattempo si stà ponendo le stesse domande, e non solo: ha una sensazione strana, è come se conoscesse Viktor da una vita, pur non avendolo mai visto prima dell'attacco di quel misterioso uomo alato. Finito lo spettacolo pirotecnico tutti rientrano in salone, dove si riaprono le danze tra i brindisi generali. I più invidiati ed ammirati della serata sembrano essere Boris, Viktor e le loro dame. I due redivivi fratelli continuano a scambiarsi occhiatacce, ma un improvviso malessere di Theresa interrompe rapidamente quei contatti visivi: la ragazza porta infatti una mano al capo, presa da un insolito ed improvviso attacco di emicrania. " Non mi sento bene... " Sussurra solamente, mentre Viktor la guarda: è evidente che la sua vicinanza sta avendo effetto sulla giovane, e stà risvegliando l'anima di Christine. La stringe maggiormente a sè, ottenendo semplicemente di farla avvampare di più.

" Volete fermarvi, Milady? ". Chiede poi, avvicinandosi di proposito e notando il rossore sul viso della ragazza, che scuote il capo. 

" No, è stata solo una fitta... ora va meglio ". Sorride riprendendo a ballare, senza accorgersi che lui la sta fissando, ed ha deciso di aiutare l'anima della moglie. I loro occhi si incontrano. Lei pare incapace di allontanarsi, e forse nemmeno lo vuole. 

" Hai degli occhi bellissimi... ". Mormora lui. I loro visi sono ormai ad un millimetro di distanza l'uno dall'altra. Alla giovane pare quasi di aver già ricevuto quel complimento, ed in effetti non sa che è la stessa frase che Viktor disse a Christine il giorno in cui le dichiarò i suoi sentimenti. Stanno ormai per baciarsi, è questo quello che entrambi vogliono e che le loro stesse anime vogliono. Ma improvvisamente la luce inizia a fare le bizze, e a quel punto anche Boris e Dimitri sembrano insospettirsi e stringono le loro dame, in segno di protezione. 

" Non mi piace... " sussurra la reincarnazione del minore dei fratelli Meekhiv, guardando il maggiore che fa un cenno affermativo con il capo: a quanto pare, entrambi hanno lo stesso sospetto, che viene subito confermato: una tetra risata si spande per il salone, mentre la vetrata si infrange. Alcune scheggie feriscono Dimitri, ed il primo ad accorgersene è il suo signore, che come tutti i cavalieri ha fatto scudo alla sua dama per evitare che venisse ferita. 

" Dimitri! ". Lo chiama, alzandosi ed aiutando Theresa a fare lo stesso. " Tutto bene? ". Gli chiede, mentre il ragazzo annuisce, leggermente stordito dalla sorpresa. 

" Si signore, ma che è successo? ". Chiede, mentre in un'intensa luce viola fanno la loro comparsa cinque creature alate. L'aria si raffredda immediatamente, mentre una di quelle creature vestite in nero fa un passo avanti. A Theresa si gela il sangue nelle vene, ed anche Giada lo riconosce: è colui che ha aggredito entrambe! Anche il misterioso uomo sembra riconoscerle, e fa un ghigno verso le due ragazze, che sono vicine a Natasha e Dimitri. Per istinto infatti le tre giovani si sono riunite, prese dalla paura.

" Evitha... era da un pò che non ci incontravamo, vero? ". Chiede lui, con un sorriso sprezzante. Ma prima che Giada possa intervenire per rispondere, Viktor interrompe la conversazione. Non dice molte parole, ma si mette vicino alla ragazza come a proteggerla. Il suo sguardo incontra quello di colui che, a conti fatti, deve essere il capo di quei demoni alati dalle forme umane. " Finalmente, dopo 417 anni ci si rivede, Mylord ". Fa, con un pizzico di sarcasmo il nemico, mentre Giada e Natasha puntano lo sguardo su Viktor: come sarebbe a dire 417 anni? Ha dunque a che fare con la loro storia? Giada decide di prendere coraggio, e di domandarglielo. 

" Cosa? Come sarebbe a dire 417 anni? ". Chiede, mentre Dimitri cerca di salvare la situazione. 

" Signorina... ecco, il mio signore ha a che fare con la storia della famiglia Meekhiv. Avrete notato che porta il nome ed anche il cognome di Viktor Meekhiv... ". Si ferma, incrociando lo sguardo raggelante del suo signore. E' evidente che non vuole che riveli la verità. Ma naturalmente sia Giada che Natasha chiedono spiegazioni. 

" Che ruolo avrebbe in tutto questo? E come mai ci ha invitate a questo ballo, come se ci conoscesse? ". A quella scena per lui patetica, l'uomo alato toglie il cappuccio, rivelando così i suoi bellissimi capelli corvini. Il suo sguardo di ghiaccio raggela Theresa, che sente nuovamente una fitta alla testa. La mora si porta entrambe le mani al capo, inginocchiandosi. 

" Fa malissimo! ". Fa, incapace di resistere a quella terribile emicrania. Il nemico le si avvicina, mentre Alice fa per mettersi in mezzo e fermarlo. 

" Non toccarla con le tue luride mani, mostro! ". Grida, ma i restanti quattro demoni si pongono in difesa del loro signore. Uno, o meglio una di loro si fa avanti, guardando la dama con fare sprezzante. 

" Indietro, volgare serva. Non toccare Lord Lukas con tanta leggerezza ". Lukas? Perchè quel nome non è sconosciuto a Theresa? 

" Se il Corvo ha una faccenda in sospeso con quella mocciosa, tu non sei nessuno per fermarlo! ". Fa un altro demone, affiancando la sua compare. Boris osserva attentamente la donna: gli sembra quasi familiare, pur vedendone solo gli occhi. 

" Lasciate che pensi io a questa demone, Alice. Voi occupatevi di portare al sicuro la ragazza, è importante ". Fa ad un certo punto, avendo quasi intuito chi sia la nemica. Alice fa quanto le è stato detto, e cerca di avvicinarsi a Theresa. Lei, che nel frattempo si è trovata faccia a faccia con Lukas, meglio noto come il Corvo. 

" Sei proprio come allora, mia principessa ". Fa un ghigno lui, mentre lei non capisce il senso di quell'affermazione. " Oh, capisco: i tuoi ricordi sono bloccati. La tua anima umana non fa risvegliare quella autentica, ma non temere... ci penserò io a farti ricordare tutto ". Sussurra. Ormai sono ad un passo l'uno dall'altra, la situazione pare critica. Stavolta la ragazza si sente perduta: la volta precedente l'ha salvata Viktor, ma ora? Chi la salverà? " Risvegliati, Christine. Risvegliati ". Le sussurra lui, per poi usare una sfera d'energia oscura, probabilmente di tenebre, per stordire la mora. Eppure, non pare avere solo questo effetto: nella mente di Theresa si stanno facendo strada dei ricordi non suoi, o meglio di una vita precedente. La ragazza si tiene il capo, gridando per l'intenso dolore. 

" Basta!! ". Grida, mentre una strana luce azzurra la circonda. Lukas ghigna compiaciuto, mentre Alice si volta ad osservare la scena, sconvolta: cos'è successo a Theresa? Lo scontro con il Corvo è forse imminente? 


Ciao ragazzi! Ed eccomi con il capitolo 18, scusate il ritardo! Che dire? Abbiamo scoperto l'origine della maledizione del Corvo, che a quanto pare nacque nella famiglia Meekhiv e fu sigillato, per poi essere liberato. Come mai? Perchè Petr Meekhiv avrà voluto maledire il povero Lukas, allora neonato? Nel 2017 abbiamo visto il primo attacco ufficiale del Corvo e dei suoi demoni, ed il malessere di Theresa che si fa sempre più forte. Che cosa succederà? Coraggio! Recensite, ci tengo. Baci

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Capitolo 19
*** Lukas, attacco furioso ***


Russia, città di Mosca. Anno 1574.

Irina Petrova entra a palazzo Meekhiv, dove oramai non entrava da quasi quattro anni. Precisamente da quando scoprì di essere incinta ed il suo signore la licenziò, con la scusa che non eseguiva bene il suo lavoro. Ma la realtà è tutt'altra, ed è una cosa che si è sempre tenuta per sè: non osa immaginare cosa accadrebbe se suo marito lo venisse a sapere, sicuramente si sarebbe scontrato con il suo signore e l'esito sarebbe stato a suo sfavore. Perchè lo sa, nessun nemico di Petr Meekhiv esce vivo da uno scontro diretto con lui. Dei passi la ridestano però dai suoi pensieri, e la donna si volta di scatto e si trova di fronte colui per il quale è venuta a palazzo: capelli castani ed occhi di ghiaccio, che tiene puntati sulla donna come a volerla mettere in soggezione. Tiene per mano una bimba, che notando un'altra persona nel salone si nasconde dietro di lui, che si limita a guardarla in modo quasi freddo. " Non ti preoccupare, Katjusha. Non c'è niente di cui preoccuparsi, vai in camera tua con i tuoi fratelli e tua sorella. Qui ci penso io ". Suona come un ordine, ed Irina riflette: quella bimba deve essere senza dubbio Katjusha Meekhiva, terzogenita di Petr ed Evitha. La bimba abbassa lo sguardo, per poi annuire senza dire una sola parola. Si allontana da suo padre e si avvia verso le scale, mantenendo sempre quello sguardo basso e triste. Irina sente una morsa al cuore: anche se non l'ha picchiata, ha sentito la freddezza con cui Petr ha trattato la piccola, ma con che coraggio lo fa? E' sangue del suo sangue! " E' proprio una bambina disobbediente: le avevo detto di stare in camera, ma mi ha voluto seguire a tutti i costi ". Commenta semplicemente il capofamiglia dei Meekhiv, mentre Irina stringe i pugni: non è cambiato, pensa. E' il soliuto bastardo presuntuoso di qualche anno prima, quando non esitò a licenziarla pur sapendo che era incinta ed aveva bisogno di lavorare. " A volte le figlie femmine sono delle vere lagne, vero Irina? Lo dovresti sapere, dato che so che anche tu hai avuto una femmina. Christine, vero? ". La prende in giro, mentre lei è incapace di tacere di fronte a quelle parole.

" I figli non sono mai una tortura, non azzardatevi a ripeterlo in mia presenza! ". Risponde a tono la giovane donna, alterata. Petr la guarda, mentre il suo ghigno si tramuta in un'espressione seria e decisamente poco cordiale.

" Non venirmi a dare lezioni su come devo considerare i miei figli. Tu, che sei solo una volgare popolana ". La schernisce, come a ricordarle che da quando l'ha licenziata non è altro che una popolana senza arte nè parte. Irina deglutisce, trattenendosi dal rispondere ancora una volta per le rime: non è venuta per litigare.

" Sono qui per chiedervi un favore ". Commenta solamente la mora, abbassando lo sguardo per la vergogna e per l'umiliazione di dover chiedere aiuto proprio a colui che le ha fatto tanto male. Petr si accorge subito dello stato d'animo della donna, ma non contento decide di umiliarla ancora di più.

" Perchè? Tu credi che un signore come me farebbe un favore ad una stracciona come te? ". Chiede, mentre lei rimane a sguardo basso.

" Farò tutto quello che volete, ma per favore, ridate il lavoro a mio marito! Non possiamo crescere nostra figlia senza dei guadagni, e da quando siamo stati sbattuti fuori da palazzo ci avete fatto terra bruciata intorno. Più nessuno ci vuole al proprio servizio ". Ammette con sincerità Irina: le fa male dover sottostare a quello che, a conti fatti, sarebbe un ricatto. Ma che altro può fare se non questo? Come fare a convincere Petr a ridare il lavoro a Danilo? A quella frase da parte della sua ex cameriera, il capofamiglia dei Meekhiv sembra cambiare opinione su quanto detto precedentemente. Si avvicina lentamente, per poi afferrare la mora per un braccio e tirarla a sè.

" Hai detto... tutto? ". le chiede, scostandole una ciocca di capelli, sfuggita dalla sua acconciatura, dietro l'orecchio. Lei trema, ma annuisce ed abbassa nuovamente lo sguardo. Suo marito si infurierà quando lo saprà, forse lo perderà. Ma non ha alternative, se non obbedire.

" Tutto... ". Mormora solamente, in un sussurro che quasi non è udibile.


Italia, città di Bologna. Anno 2017.

Theresa è a terra, colpita da una violenta emicrania. Lukas è immobile, non ha approfittato per attaccarla. Boris sta tenendo lontana la demone che, pochi momenti prima, si era confrontata con Alice in un breve dialogo, mentre Giada e Natasha, ancora incredule da quanto visto, corrono a soccorrere l'amica. " Theresa! Theresa, che cos'hai?! ". Chiedono, ma la luce blu impedisce loro di toccare la ragazza. Viktor decide di avvicinarsi a ocloro che a conti fatti sono le sue figlie, fermandosi un passo avanti a loro.

" Lasciatela respirare, così la stiamo soffocando ". Sussurra, e le due ragazze si allontanano, come fossero state messe in soggezione. Il giovane nobile osserva la ragazza a terra, senza proferire parola: avverte in lei qualcosa, una cosa che si è risvegliata anche se solo parzialmente. Theresa riapre gli occhi dopo diversi minuti. Si siede a terra, e smarrita si guarda attorno. Poi il suo sguardo torna direttamente sul nemico, come se nella stanza vi fosse solo lui. Si alza come se non fosse successo nulla, la sua emicrania è totalmente scomparsa. I suoi occhi brillano di un intenso blu, e Lukas sogghigna.

" Lo sapevo... ". Sibila, mentre il demone di fianco a lui lo guarda senza comprendere esattamente il senso di quella frase. Theresa si alza in piedi, per poi fare dei passi sino a raggiungere Lukas. Giada fa per andare a fermarla, ma Viktor la trattiene.

" Lasciala fare... ". Le dice, e lei non capisce.

" Ma la ucciderà. Theresa è umana, lui un demone spietato ". Fa in ansia. Viktor non le risponde, mentre l'amica di Giada e Natasha fissa il nemico senza paura.

" Privet, brat ( salve, fratello) ". Sta parlando in russo senza alcun dubbio, ma come può essere? Giada rimane sconvolta: come ami la sua amica sa una lingua straniera che mai ha studiato? In oltre, cosa sta dicendo?

" Privet moya sestra ( salve, sorella mia ) ". Risponde Lukas con un ghigno, rispondendo al saluto della sorella. Perchè si, ormai non ha dubbi: quella donna è la reincarnazione della sua amata sorella gemella. " Posle 417 let, my vstretimsya snova ( dopo 417 anni, ci incontriamo di nuovo) ". Conclude in fine lui. Giada e Natasha non comprendono, ma Viktor capisce perfettamente, così come Dimitri. Il ragazzo si avvicina a lui.

" Signore... avevate ragione, dunque ". Lui fa un cenno affermativo, ma non parla: vuole vedere cosa succede. Il dialogo dei due fratelli prosegue.

" Ya predskazal, chto uplotneniye, kotoryy Opekuny postavil on budet razbit kogda-nibud'( avevo previsto che il sigillo messo dai Guardiani si sarebbe spezzato, un giorno ) ". Continua la rediviva Christine, mentre Lukas risponde alla sua affermazione, avvicinandosi a lei con noncuranza. Le prende il viso tra le mani, arrivando ad un millimetro da lei.

" Poydem so mnoy, moya printsessa. ( Vieni con me, mia principessa ) ". Le sussurra all'orecchio, mentre la giovane fa cenno di no con il capo.

" kogda-libo ( mai ) ". Risponde semplicemente la ragazza. Lukas lo avverte: il potere di quella giovane sta aumentando, ora non ha dubbi: è la sua Christine. Senza troppe cerimonie la afferra per il polso, cercando di costringerla a seguirlo. Per lo spavento, il potere di Christine si attiva nuovamente: la luce blu la protegge di nuovo. Riesce ad allontanare da sè Lukas e lui, colto di sorpresa, finisce contro il muro. Il demone che sin ora era rimasto in disparte fa una mossa, e va a soccorrerlo.

" Otets, poydem! Eta devushka slishkom sil'na ( Padre, andiamocene! Quella ragazza è troppo forte! ) ". Gli sussurra, ed ha ragione: l'attacco di Christine, seppur involontario, ha indebolito Lukas, i cui poteri non sono stabili al cento per cento: è stato troppo precipitoso ad attaccare in quel momento, avrebbe dovuto aspettare. Fa per seguire il ragazzo, ma Viktor sente chiaramente ciò che questi ha detto. Rimane interdetto un istante, per poi guardarlo.

" Adrian? ". Chiede solamente, come se lo conoscesse. Il ragazzo ricambia lo sguardo: gli stessi identici occhi di Lukas, se lo guarda bene. Il ragazzo annuisce, come a confermare la sua tesi.

" Do svidaniya ". Sogghigna solamente, senza togliere il cappuccio e sparendo in una ventata di piume nere, seguito a ruota dagli altri demoni. La demone osserva Alice con odio.

" Ci rivedremo presto, noi due. E a quel punto, non sarai così fortunata ". La minaccia, per poi seguire i compagni. Theresa pare stordita: i suoi occhi sono normali ora, eppure ricorda tutto quello che è successo.

" dannazione, ci è scappato! ". Si innervosisce Boris, ma Dimitri cerca di calmarlo.

" Signore, non eravamo pronti ad uno scontro con il Corvo ora. In oltre, pare che ci sia anche Adrian con lui. Suppongo ricordiate chi era, o sbaglio? ". Chiede. Boris annuisce, ma in seguito indica Viktor e Theresa. I due non hanno smesso di guardarsi nemmeno per un istante: è come se la loro anima gli stesse dicendo qualcosa, come se antichi sentimenti fossero riemersi solo ora in modo definitivo.

" Guarda, Dimitri! Si sono ritrovati dopo 417 anni. Quella ragazza... è lei! ". Fa semplicemente il minore dei fratelli Meekhiv, mentre Theresa si avvicina al maggiore. Lui le prende la mano, mentre lei posa l'altra sul suo viso.

" Sono io, amore mio... alla fine, abbiamo mantenuto la promessa e ci siamo ritrovati ". Piange, ma non è triste: piange di gioia. Lui annuisce: pur volendo parlare, le parole si bloccano prima di uscire dalle sue labbra. Riesce solo a pronunciare un nome: quello della sua amata.

" Christine... ". Sussurra, e Theresa, o meglio Christine annuisce: ora ricorda. Ricorda cosa le successe quella terribile notte di 417 anni fa, di come fu uccisa dal suo gemello follemente ossessionato da lei. Ricorda che giurò di tornare al fianco del suo amato, un giorno. Ed ora, quel giorno è arrivato.

" Si! Si, sono io ". Risponde lei, mentre lui la attira a sè e la abbraccia. Ah, quanto ha aspettato questo momento! Giada e Natasha osservano la scena, e pare che anche in loro si sia finalmente smosso qualcosa.

Salve a tutti! Eccomi qua con il diciannovesimo capitolo! Allora, abbiamo visto Irina chiedere un favore a Petr Meekhiv, il diabolico zio di Viktor. Lui ha accettato, ma cos'avrà voluto in cambio dalla donna? Nel frattempo, nel 2017 abbiamo assistito al risveglio di Christine, che ve ne pare? Ora che si è riunita al suo amato, cosa farà? E come reagirà il Corvo adesso che la sorella è ritornata? Giada e Natasha avranno ricordato qualcosa dal passato? Coraggio! Aspetto pareri e recensioni, io intanto vado a scrivere il capitolo 20! Un bacio

Sara Garcia

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Capitolo 20
*** Lestat ***


Russia, città di Mosca. Anni 1601, mese di Dicembre.

Un uomo dai capelli mogano si rialza da terra, dopo il violento combattimento appena disputato. Non è stato affatto facile, lo deve ammettere. Ma alla fine ne è uscito vincitore, e questo anche grazie all'aiuto del suo signore, colui dal quale ora il castano sta cercando di dirigersi, ma la ferita alla gamba lo fa nuovamente finire a terra. L'uomo non demorde, e si trascina a fatica sino a riuscire a toccare l'oggetto della sua ansia. " M... Mylord... Mylord vi supplico, rispondete... ". Sussurra. Nessuna risposta, e questo lo mette ancor più in ansia. Prende a scuotere violentemente colui che a quanto pare è il suo signore. " Mylord! Per favore, non potete essere morto! Vostra moglie e le vostre figlie hanno bisogno di voi! ". L'altro inizia a tossire, facendo tirare un sospiro di solievo al servo che cerca di aiutarlo ad alzarsi, sopportando il dolore alla gamba.

" Christine... ". Sussurra solamente l'uomo dai capelli corvini. " Dimitri... portami da mia moglie... ". Mormora, tossendo sangue per lo sforzo di essersi alzato. Il castano non può fare altro che obbedire. Sorregge il suo signore ed esce dal salone, avventurandosi nei corridoi semi distrutti a causa della battaglia. Alcune macerie gli rendono difficile, ma non impossibile il passaggio. Si guarda attorno alla ricerca della sua signora, sperando in bene.

" Milady! Milady, dove siete?! ". La chiama, tossendo a sua volta sangue e sorreggendo il suo signore. Sul suo cammino tuttavia, nota qualcuno a terra, e non gli ci vuole nemmeno molto a capire di chi si tratti. Fa per portare via il suo signore prima che se ne accorga, tuttavia non riesce nel suo intento. Senza pensarci su, una volta accortosi di chi sia la persona stesa a terra il moro si stacca dal proprio servitore, e riesce a trovare la forza di raggiungere la sua amata.

" Christine... ". Sussurra solamente, non riuscendo più a reggersi in piedi e cadendo in ginocchio accanto a lei. " Rispondi, ti prego... apri gli occhi! ". Grida poi, come ridestato da un sogno ed iniziando a scuoterla, ma nulla. E' fredda come il ghiaccio, ed ovviamente non può più rispondere. Lui non versa una lacrima, ma sentendo il corpo della sua amata così freddo si volta di scatto verso Dimitri, che rimane agghiacciato da quell'espressione che è ormai diventata vuota, fredda ed inespressiva. " Me l'hanno ammazzata... la mia Christine, non ho saputo proteggerla... ". Sussurra, mentre Dimitri si inginocchia accanto a lui. Non sa cosa dire, non osa immaginare cosa stia passando il suo padrone in questo momento, ma sa per certo che ora ci sono le eredi da proteggere a tutti i costi.

" Signore, so che ora siete shoccato, ma proprio per non rendere vano il sacrificio di Milady, dobbiamo trovare e fermare Lukas, prima che lui trovi le piccole Lady... ". Cerca di dire, ma il suo padrone pare perso in un mondo che solo lui riesce a vedere. E' come se gli ultimi dieci anni trascorsi con la sua Christine gli stessero scorrendo davanti, come un film: il loro incontro, i loro battibecchi, le loro nozze, la nascita dei loro figli ed il momento del rapimento di Igor, il suo amato primogenito. La nascita di Evitha, di lena. La festa, era tutto così perfetto... poi il dramma.

" E' morta, non l'ho saputa proteggere... ". Ripete semplicemente, come se nemmeno avesse sentito ciò che Dimitri ha detto.

" Vi prego... ". Fa per dire il servo, ma l'altro è più svelto: afferra il pugnale del castano, facendosi sanguinare la mano. Gocce porpora sporcano il viso di Christine, segnato solo da alcuni graffi.

" Io non voglio vivere in un mondo senza la mia Christine... ". Sussurra, mentre il servitore strabuzza gli occhi. " Sto arrivando, amore mio. Ti giuro che nella prossima vita saremo di nuovo insieme, per sempre. Ti ritroverò... ".. E' una promessa, poi succede tutto in un attimo: si pugnala a sua volta, per poi sorridere nonostante stia sputando sangue.

" No!!! ". Grida sotto shock il servitore, cercando di avvicinarsi. Poi nota ilsorriso del suo signore: perchè? Perchè sorride? Perchè fare un gesto simile, ed abbandonare così le sue figlie? Cosa faranno adesso quelle povere creature?

" Si... adesso sono felice... ". Sussurra il suo signore, cadendo accanto alla moglie: non le ha lasciato la mano. Il suo gesto ha lasciato sconvolto Dimitri, che si prende la testa tra le mani, per poi cercare di svegliarlo.
 
" No! Rispondete Mylord, vi prego! Chi proteggerà le piccole Lady ora?! Che ne sarà di me e degli altri Opekun?! ". Scoppia in lacrime, troppo a lungo trattenute. Per lui, Viktor Meekhiv non era solo il suo padrone, ma anche un amico ed un fratello maggiore, quel fratello che non ha mai potuto avere. Cosa farà ora? Chi lo aiuterà a fermare Lukas prima che trovi le eredi? E dove mai sarà finita Alice, la sola che forse lo potrebbe aiutare? Mentre il castano ocntinua a versare lacrime di disperazione, una donna dai capelli dorati lo raggiunge di corsa, tenendo in mano un libro ed ansimando a causa della corsa.

" Dimitri!! Dimitri, l'ho trovato!! Dobbiamo portare il libro a... ". Si ferma un momento, non vedendo nessuna reazione da parte del compare. "... a Mylord... ". Conclude la frase la bionda, mentre l'uomo si asciuga le lacrime e si volta a guardarla.

" Non serve più, Amanda. E'la fine ". Piange di nuovo, per poi spostarsi. La donna porta una mano alla bocca, sconvolta. " Da ora, il potere dei Meekhiv è perso: senza Viktor e Christine in vita e con le piccole Lady disperse...". Ma Amanda scuote il capo, rifiutandosi di credere che Lukas abbia vinto. Si avvicina lentamente per poi abbracciare Dimitri, in cerca di sostegno.

" No! No, non è ancora finita ". Sussurra decisa la bionda. Dopo essersi staccata da Dimitri guarda i suoi signori, per poi prendere con gentilezza l'anello di Viktor. Poi il suo sguardo è calamitato di nuovo su Dimitri, colui per il quale ha sempre provato, ricambiata, qualcosa che va al di la della semplice amicizia. " Tu eri il suo migliore amico, ti ha affidato il comando degli Opekun e la custodia del libro. Solo tu ora puoi usarlo ". Gli prende le mani, per poi mettere tra esse l'anello dalla pietra blu, mentre lui non capisce: non è un Meekhiv, come può fare ad aprire il libro o solo pensare di usarne gli incantesimi? Amanda gli mette una mano sul viso, quasi a volerlo rassicurare e fargli sapere che lei gli è vicina. " Permettiamo a Mylord e Milady di rinascere e stare insieme. Poniamo un incantesimo sui loro corpi per non farli deteriorare, in modo che possano rimanere sempre inalterati. E soprattutto...". Lo guarda determinata, prendendogli il viso tra le mani. " ... fermiamo il loro nemico. Vendichiamo la loro morte ". Mormora la donna, mentre Dimitri finalmente si convince: concluderà lui la missione di Viktor e Christine. Lui, insieme ad Amanda.


Italia, città di Bologna. Anno 2017.

Gli invitati al ballo di Viktor Meekhiv se ne sono andati, e nella sala sono rimasti solo Boris, Natasha, Alice, Dimitri, Giada, Viktor e Theresa. Giada e Natasha assistono alla riunione dei loro genitori. Non ci possono credere: li hanno finalmente trovati! Le due ragazze sono shoccate: non si sarebbero mai immaginate che la  loro amica Theresa fosse la reincarnazione della loro madre! La minore porta una mano alla bocca, agitata. " Padre, madre! ". Fa, per poi correre ad abbracciare entrambi. E' come se qualcosa si fosse spezzato in lei, come se un antico sigillo si fosse ora rotto. E'come se non avesse mai conosciuto Theresa, ma avesse sempre e solo conosciuto Christine Petrova. " Madre! Quanto ho aspettato questo momento! ". Piange di gioia, mentre Natasha avanza incerta.

" Eppure... perchè mi sento così vuota ed incompleta? ". Chiede, mettendo una mano accanto al cuore. " Sono felice per avervi trovati, eppure... mi sento vuota ". A rispondere alla ragazza è proprio Boris, che sin ora è rimasto in disparte.

" Lo so io perchè ". Ammette, mentre le ragazze lo guardano; sentono che anche lui è legato alla loro storia, ma chi è in realtà? " Vi manca Igor, vostro fratello. Gemello di Natasha, fu rapito dal Corvo ancora in fasce ". Conclude. A quel nome, il cuore di Giada prende un battito.

" Igor... mio fratello maggiore... ". Commenta solamente, per poi voltare lo sguardo verso l'uomo misterioso. " E voi? Chi siete in realtà? ". Chiede. Cosa farà Boris? Le rivelerà la verità? Viktor lo guarda semplicemente, la decisione ora spetta solamente a lui.

Francia, città di Parigi. Anno 2017.

Un giovane dagli occhi di ghiaccio sogghigna, abbastanza divertito. Il nuovo anno è appena giunto, ed è sicuro che sarà portatore di vittoria per lui. Si siede giocando disdtratto con una ciocca dei suoi capelli castani, leggermente scompigliati e mossi, per poi sorseggiare distrattamente il proprio wisky. " Interessante, davvero. E così, tua figlia è rinata in Italia ". Sogghigna, come se parlasse a qualcuno, ma nella stanza effettivamente c'è lui soltanto. " E non solo lei. A quanto pare, anche quel ragazzino è rinato, e pare ricordare ogni cosa. Davvero molto interessante ". Sorseggia il wisky, mentre una donna dai lunghi capelli castani compare dietro di lui, per poi fare un inchino.

" Nobile Lestat, è tutto pronto per il viaggio come avete ordinato ". Fa semplicemente, mentre lui guarda l'anello che porta al dito e ghigna.

" Benissimo, ottimo lavoro, Corinne. Partiamo subito ". Si alza, posando il bicchiere ormai vuoto sul tavolino. La ragazza lo guarda, per poi annuire.

" Siete sicuro di voler andare? Ho saputo che anche il Corvo è il libertà, ed ha appena attaccato Viktor Meekhiv ". Lo informa, mentre l'altro si ferma alla soglia. Posa una mano sullo stipite della porta, per poi ghignare.

" Mai stato più convinto della mia decisione. Ora sbrigati, seguimi. Si va in Italia ". Detto questo esce ed arriva in salone, notando una foto antichissima, quasi fosse un pezzo di un vecchio ritratto. " Mia cara Irina, è giunta l'ora della resa dei conti. Per tutti ". La donna nel ritratto/fotografia è identica ad Irina Petrova, ma se così fosse, che ci fa un pezzo del suo ritratto in casa di un ragazzo francese? E chi sarà mai costui, che a quanto pare sa della storia dei Meekhiv?

Salve a tutti! Ed eccomi qua con un nuovo capitolo, che ne dite? Nel passato abbiamo visto il suicidio di Viktor, dopo la morte della sua amata. Vi aspettavate una reazione simile da parte sua? La promessa di riunirsi, in fine è stata mantenuta dopo 417 anni. Nel presente invece, Boris ha rivelato a natasha e Giada l'esistenza di un loro fratello: Igor Meekhiv. Rivelerà alle ragazze la sua vera identità? E dov'è Igor adesso? In tutto ciò, che cosa c'entrerà Lestat, il giovane francese che pare conoscere tutta la storia e conserva un pezzo del ritratto di Irina Petrova? Aspetto recensioni e pareri! Un bacio

SARA GARCIA

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Capitolo 21
*** Riunione ***


Russia, città di Mosca. Anni 1601, mese di Dicembre.

Una donna rientra nella sua stanza, fuori di sè. Butta a terra tutto ciò che si trova sul tavolo, per poi scoppiare in lacrime, stringendo i pugni. " Maledetta! Maledetta sgualdrina! Come hai osato?! ". Grida, agitata. Non è dato sapere di chi stia parlando, ma una bimba la sta guardando in allarme: quella bimba è Olga Meekhiva, sua figlia. La donna non bada a lei, mentre una domestica, accorsa dopo aver sentito rumore, entra e si inchina rispettosa.

" Signora, cosa volte che faccia? Vostra figlia vi reclama ". Commenta, mentre la donna non la guarda nemmeno.

" Portala via da qui! Subito! ". Le ordina, mentre la domestica sussulta. Prende in braccio la bimba dai boccoli mogano, e dagli intensi occhi smeraldo ereditati dal padre. Le bacia la guancia per calmerla, per poi uscire. All'ingresso della stanza incontra un'altra persona, che le mette subito soggezione. Quello si limita a guardarla, mentre la donna fa un inchino per poi andarsene con la piccola Olga. Una volta solo con la dama misteriosa, lui non fa altro che incrociare le braccia, per poi ghignare.

" Sapevo che sarebbe successo, ma non credevo così presto ". Commenta, deridendola un pò. " Così, il tuo prezioso maritino ti ha ripudiata per Alice? Proprio lui, che criticava così tanto il fratello, alla fine si è invaghito di una serva. Che pena ". Continua a ridere, aumentando l'ira della donna, che alzandosi rivela di essere Alexandria, la sposa di Boris.

" Voglio fargliela pagare! Ti prego, anticipiamo i tempi! Attacca quella maledetta serva e uccidila! Non mi importa degli altri, ma lei deve morire per aver osato tanto! ". E'fuori di sè, è evidente. Si avvicina all'altro, prendendo la sua giacca tra le mani. " Lukas! Ti prego, fallo! ". Gli chiede, mentre lui smette di ridere e la guarda, freddo.

" Che ne sai tu del mio piano? ". Chiede, per poi afferrarle i polsi. " Rispondi! Cosa sai tu delle mie reali intenzioni?! ". Chiede: non le aveva mai rivelato nulla, allora... come mai lei sa? La donna rimane da prima sorpresa, per poi ridere a sua volta.

" Mi credi una sciocca? So chi sei tu... ". E gli si avvicina, sussurrandogli qualcosa all'orecchio. "... vorona? ". Chiede in fine. Lui la respinge di scatto: lo ha chiamato Corvo, sa tutto. Ma com'è possibile? Eppure lui è sempre stato attento a non farle intuire la sua identità!

" Come lo sai? ". Sibila. Lei sta per rispondere, ma qualcun altro risponde al posto della donna.

" Tu! Facevi tanto la morale a tuo marito, ma... stai confabulando con il nemico! ". E'una ragazza, una domestica che ha mandato al diavolo la buona educazione dopo ciò che ha udito. Lukas rimane impassibile, mentre Alexandria si infuria.

" Sguattera, come osi? ". Le si avvicina, afferrandola per i capelli. " Come osi presentarti qui, di fronte a me, dopo quello che ti sei permessa di fare?! ". Le da uno schiaffo, spingendola a terra. La bionda, che si rivela essere Alice, porta una mano al labbro sanguinante. Lukas la fissa impassibile: a quanto pare, o uccidono Alice o deve anticipare davvero il suo attacco, per evitare problemi. In fondo, ora ha il pieno potere ed è in grado di vincere. Alexandria sta per colpire nuovamente Alice, ma Lukas la ferma, afferrandola per un polso.

" Aspetta. Forse questa bamboccia potrà essere la nostra esca per attirare qui Christine, e con lei il suo caro maritino ". Fa, ironico. " Non dobbiamo farla fuori, ci serve ". E'crudele, senza dubbio. Alice trema: è come se una forza maggiore la bloccasse al pavimento e la rendesse incapace di reagire.

" Hai ragione ". Ghigna malefica Alexandria. Riprende per i capelli Alice, leccandole una guancia. La ragazza fa una smorfia di disgusto, mentre la sua rivale continua la frase. " E in seguito, mi occuperò io di togliere di mezzo questa nullità. Chissà com'è buono il suo sangue ". Le morde forte l'orecchio, facendola sanguinare. La bionda grida di dolore, e le sue grida attirano anche colui che la stava cercando da un pezzo. Boris Meekhiv entra nella stanza che un tempo era sua e della moglie, e ciò che vede non gli piace affatto: Alice sta sanguinando, è evidente che è stata picchiata. Furioso, guarda la moglie.

" Come hai osato! Lasciala immediatamente! ". Grida, su tutte le furie. Alexandria lascia la presa su Alice, mentre Lukas pare rimanere impassibile alla scena, e guarda la ragazza a terra. La giovane ricambia lo sguardo con odio, mentre il suo avversario decide di lasciare ad Alexandria lo scontro con Boris: ora lui deve trovare la sua amata sorella, e che lei lo voglia o meno, farla sua definitivamente. Boris fa per seguire il suo nemico, ma un lamento di Alice lo fa desistere. Senza indugio e senza badare alla presenza della moglie, si inginocchia e sorregge la ragazza.

" Amore mio, adesso ti porto via da qui ". Le sussurra, mentre lei si alza a fatica.

" Ti amo ". Risponde semplicemente lei. Lui sta per rispondere ma Alexandria, furiosa per quelle parole, decide di porre fine alla vita della sua rivale. Afferra un pugnale, lanciandosi contro di lei.

" Muori, maledetta sgualdrina!! ". Grida. E' un momento: c'è parecchio sangue a terra. Alice si guarda attorno, smarrita: no, non è suo quel sangue. E' del suo amato.

" Boris! ". Grida, cercando di tamponare la profonda ferita. Si è frapposto tra lei e quella pugnalata, l'ha protetta al costo della vita. Perchè si, quella ferita è troppo profonda ed in un punto vitale, non è possibile curarla. Lui guarda un istante la sua amata, mettendole una mano sul viso.

" Non piangere, Alice. Non temere, perchè noi due non ci separeremo mai. Ci reincontreremo... ". Sussurra, per poi tossire sangue a causa della ferita. La ragazza piange, Alexandria butta a terra il pugnale. Sposta in malo modo la domestica, prendendo tra le braccia suo marito e sporcandosi di sangue. Piange di rabbia e di disperazione.

" Perchè!? Sei uno stupido!! ". Grida, mentre lui la guarda un momento, per poi svenire: è la fine. Boris Meekhiv ha lasciato questo mondo, e lo ha fatto per proteggere la donna che ama dalla furia di colei che aveva tanto amato. Alexandria grida in preda ad una violenta crisi di nervi, per poi guardare con odio Alice. " Io ti ammazzo! Ti ammazzo!!! ". Grida, posando a terra il corpo del marito e preparandosi ad attaccare la rivale: la ucciderà e le farà pagare ogni singola sofferenza che lei ha patito.


Italia, città di Bologna. Anno 2017.

Giada e Natasha osservano colui che porta lo stesso nome di loro zio, in attesa di una risposta: chi è? Perchè non è andato via insieme agli altri invitati? Lui pare un pò teso, e si tormenta una mano con le unghie. Lo stesso vizio che aveva nella sua vita passata, in fin dei conti. Certe abitudini non se ne vanno proprio, osserva semplicemente Dimitri: il ragazzo è sin ora rimasto a protezione delle eredi, e non ha proferito un'altra parola. " Sentite, non è il momento... ". Commenta solamente Boris, che nemmeno ha voluto rivelare il suo nome alle due giovani, anche se non ha idea se lo abbiano sentito quando Alice lo ha chiamato per nome, ad inizio festa. Natasha scuote il capo, e fa un passo avanti.

" Noi lo vogliamo sapere, basta inganni! Chi siete? E come sapete la nostra vera identità? ". E' determinata, di certo ha preso da suo padre. Boris guarda in direzione del maggiore, che ricambia lo sguardo come a dirgli di fare ciò che si sente, di certo non sarà lui a proibirgli qualcosa.

" Natasha, ascolta... ". Fa per iniziare il discorso la reincarnazione del minore dei fratelli Meekhiv, ma un lampo bianco precede l'arrivo di un misterioso giovane. Tiene il cappuccio, ma di certo la sua entrata in scena è si inaspettata, ma non avvertita come una minaccia.

" Maestro! Per favore, andiamocene ". Chiede, avvicinandosi a Boris e prendendolo per il braccio. " Non dovete sottostare alle domande di queste ragazzine ". Continua, ma Boris si libera dalla sua presa.

" Calmati! Natasha ha ragione, è il momento per tutti di scoprire le nostre carte. Lukas ci ha aggrediti di nuovo, non troppi minuti fa, e noi non possiamo permetterci di fare i misteriosi. Mi sembra che combattiamo tutti su un fronte comune, no? ". E gli sorride, mentre l'altro sbuffa: non può certo obbligare il suo Maestro, se ha deciso di fidarsi di Natasha e di Giada e rivelare loro la verità, lui non è nessuno per giudicarlo o per protestare.

" Va bene, come volete. Suppongo di dovervi lasciare solo con loro, a questo punto ". Viktor si volta di scatto verso quel ragazzo, come se la sua anima passata gli stesse comunicando qualcosa, e lo stesso è per Theresa: entrambi hanno sentito una vibrazione anomala, ma non hanno capito cosa sia. Boris decide di prendere in mano la situazione.

" Aspetta! ". Lo ferma. Il ragazzo arresta il suo passo, dando comunque le spalle ai presenti. " Ivan, per favore. Resta qui. E'ora che scopriamo tutte le carte, come ho detto. Ed intendo proprio tutte ". Puntualizza, mentre il ragazzo lo guarda con i suoi occhi di ghiaccio.

" Non fatelo. Non so se ci possiamo fidare di loro due ". Alice intuisce qualcosa, e con lo sguardo Boris le fa capire che la sua intuizione è corretta: anche dopo 417 anni, si capiscono alla perfezione anche senza parole. La bionda prende le due ragazze per mano, sorridendo. Boris invece mette una mano sulla spalla del ragazzo di nome Ivan.

" Ascoltami: so che non sarà facile fidarti, che credi che all'epoca i tuoi genitori non ti abbiano protetto a dovere, che abbiano pensato solo a Natasha. Ma non è affatto così, credimi. So cos'hanno passato Viktor e Christine dopo il tuo rapimento da parte del Corvo. Guarda, adesso hai l'occasione di riunirti a Natasha e ad Evitha, i tuoi genitori sono qui. E ci sono anche io, e sicuramente sconfiggeremo il Corvo, una volta per tutte. Dai una possibilità alle ragazze ". Lo sprona. Il giovane si volta verso Giada e Natasha, mentre Alice con la mano libera prende quella del giovane, facendola unire a quella delle ragazze. E'commossa e si vede.

" Non posso crederci. Dopo così tanti anni... signorino... ". Piange di gioia. Theresa guarda Viktor, che invece pare aver capito tutto, ma aspetta che siano le figlie a scoprire la verità. Natasha sente qualcosa di forte in lei, una sensazione di totale completezza. Mette una mano sul viso del giovane, togliendogli il cappuccio e rivelando i suoi capelli castani.

" Sei tu... Sei proprio tu! ". Ansima, piangendo di gioia. Lui fa cenno di si, capendo che oramai la sua identità è palese. Non ha nemmeno il tempo di dire nulla, che la castana si butta letteralmente al suo collo, stringendolo a sè. " Igor! Sei tu! Sei la reincarnazione di mio fratello, vero? Il mio amato gemello ". Singhiozza, mentre lui le mette una mano dietro la schiena e ricambia l'abbraccio. Sente uno strano calore in lui, una cosa che in tutti quegli anni non ha mai sentito. Alice osserva la riunione di tre dei quattro eredi di Viktor e Christine, ma non può fare a meno di guardare anche Boris. Per istinto si avvicina, prendendogli la mano.

" Anche tu dovresti riunirti con tuo fratello, non ti pare, Boris? ". Chiede. Giada e Natasha si voltano di scatto verso la bionda, poi guardano colui che, a quanto pare, è loro zio. O meglio, la sua reincarnazione. Natasha rimane stretta ad Igor, mentre Giada, o meglio dire Evitha si avvicina a Boris, allungandogli la mano.

" E così voi siete mio zio? Finalmente ci conosciamo ". Ha un sorriso dolcissimo, senza dubbio anche se in un orpo diverso è rimasto inalterato da 417 anni prima.

" Beh ecco... io veramente... ". Mormora solamente lui, guardando poi in direzione della reincarnazione del fratello: non sa bene cosa si debba aspettare da lui, e si limita a rimanere immobile. Ricorda quanto in passato fosse stato geloso delle sue figlie, quanto non volesse che qualcuno le sfiorasse solamente. Viktor pare capire tutto, e gli si avvicina per poi mettergli una mano sulla spalla.

" Hanno ragione, anche noi avremmo dovuto riunirci molto tempo fa. Ma adesso, la priorità è unire le forze per trovare Lena e fermare Lukas una volta per tutte ". Parla in modo diverso, come fosse più consapevole del ruolo che gli spetta. Boris lo guarda, ed un flash attraversa la sua mente.

" Fratello... dopo 417 anni... ". Mormora, per poi finalmente abbracciare anche il maggiore, che rimane un pò spiazzato, ma in seguito ricambia. Theresa, o meglio Christine capisce che anche l'anima del Viktor del 1600 si è risvegliata, forse aiutata dal contatto con il fratello ed il figlio perduto. Già, Igor. Lui non ha ancora detto una parola, ed è rimasto in disparte. Si distacca lentamente da Natasha, per poi sospirare.

" Io non ho cambiato opinione. Per me, 417 anni fa non sono stato protetto abbastanza, e per questo fui rapito dal Corvo. Crebbi senza i miei genitori, per poi finire ucciso dal mio fratellastro ". E guarda Theresa. " Se sei davvero la reincarnazione di mia madre, dovresti ricordare: Adrian Petrov, il figlio nato subito dopo me e Natasha. Il figlio di mia madre e di Lukas ". Theresa mette una mano sul capo: ricorda qualcosa. Ricorda il modo in cui Adrian fu concepito, non certo per volontà di Christine. Non avrebbe mai tradito suo marito, men che meno con il fratello! Ma le cose non andarono bene, e da una terribile violenza nacque il nuovo Corvo, colui che un giorno potrebbe ereditare il posto del padre. " Comunque, non sono qui per parlare di me: sappiate solamente che non mi unirò a voi due... ". E guarda le " sorelle " con sguardo gelido. " Troverò e fermerò da solo il Corvo, e se riuscirò mi vendicherò anche per essere stato ucciso a soli 18 anni ". Quelle parole gettano nella disperazione le due sorelle. Ivan, o meglio Igor si dirige all'uscita, rimettendosi il cappuccio. Boris fa per seguirlo, ma Viktor lo ferma, sempre con sguardo risoluto.

" Vado io. Gli parlerò e lo farò ragionare. Tu pensa a calmare Giada e Natasha, e proteggi tutti in caso di attacco. Non mi sento tranquillo... ". Ammette. E' da un pò che sente una presenza negativa, ma non capisce da chi venga, visto che Lukas non è più presente. Senza dire altro e dopo aver ottenuto la risposta affermativa del fratello, si dirige a sua volta all'entrata per seguirlo e potergli parlare. Riusciranno padre e figlio a ricongiungersi, dopo 417 lunghi anni?

Salve a tutti! Ed eccomi con il nuovo capitolo, che ne dite? Nel flashback abbiamo visto la morte di Boris, ucciso da Alexandria in un raptus di gelosia. Nel 2017 invece, è finalmente rientrato in scena Ivan, reincarnazione di igor ma che a quanto pare accusa i familiari di non averlo protetto, e di aver permesso che lo uccidessero. Viene in oltre rivelato che fu Adrian, figlio di Christine e Lukas già comparso alcuni capitoli fa, ad uccidere il primogenito della Contessa. Cosa succederà adesso? Riuscirà Viktor a far ragionare il ritrovato figlio? Vi invito a recensire e continuare a seguirmi, baci

SARA GARCIA

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