Non Esattamente Romeo E Giulietta

di lolapunky01
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Parte 1 ***
Capitolo 2: *** Parte 2 ***
Capitolo 3: *** Parte 3 |1 di 2| ***



Capitolo 1
*** Parte 1 ***


Virginia USA Ore 22:07

Nonostante fosse abituato a parlare in pubblico, Connor Walker, il capo della S.E.S. (Specialized Execution Squad), non aveva un discorso pronto per l'evento che si sarebbe tenuto a mezzanotte, camminava avanti e indietro per la stanza come un'automa cercando le parole giuste che non trovava, fino a quando rassegnato si adagiò sulla poltrona decidendo che avrebbe improvvisato qualcosa sul momento. Quasi senza accorgene si versò del Cognac nel bicchiere ed ogni sorso che mandava giù era un ricordo del passato che gli veniva in mente, ancora perso nei suoi pensieri sentì la porta aprirsi alle sue spalle ed anche se non poteva vederne il volto sapeva chi l'aveva aperta,
-Cosa devi dirmi Ryan?- Domandò, non sentendosi rispondere capì che il ragazzo era nervoso quanto lui e non lo biasimava affatto dato che quella stessa notte sarebbe diventato a tutti gli effetti un agente segreto pronto ad uccidere se necessario, quindi tirando fuori tutto il suo istinto paterno si alzò e si diresse verso lui, appogiandogli una mano sulla spalla gli disse:

-Non devi preoccuparti, io so che sarai degno del tuo ruolo.-
-Ma io non mi sento pronto...- Rispose finalmente Ryan con lo sguardo basso e fisso al pavimento in legno.
-Non ci si sente mai pronti in certe situazioni ma bisogna comunque provarci, nemmeno io alla tua età mi sarei sentito pronto ma sono sicuro che in futuro sarai fiero di non aver mollato.- Anche Connor aveva iniziato a lavorare da giovane, aveva venticinque anni quando diventò una recluta e trentacinque quando diventò il capo della sede a Detroit da cui era stato spostato dopo alcuni avvenimenti.
Posando i suoi occhi verdi su quelli marroni di Connor, Ryan annuì facendogli intendere di aver ricevuto il suo messaggio, si passò nervosamente una mano tra i capelli biondi ma non esitò a sorridergli grato.

-Ed ora vatti a preparare.- Fù quello che gli disse poi Connor.
Connor conosceva Ryan sin da quando quest'ultimo era piccolo, lo prese sotto la sua ala protettiva dopo che perse entrambi i genitori a causa dell'organizzazione contro cui tutt'ora lotta insieme ai suoi agenti.
KIRA è questo il nome dell'organizzazione che ha tolto la vita a molte persone con la scusa di voler creare un mondo perfetto. Molti agenti erano morti combattendo e anche se si rifiutava di pensarci Connor sapeva che Ryan rischiava di diventare uno di loro, lui stesso aveva rischiato la morte ma fortunatamente se l'era cavata, ritrovandosi però senza un'occhio e con una gamba malandata.

~Connor~
Ore 00:04
Era arrivato il momento del mio discorso, tutti gli sguardi erano puntati su di me ed in quel momento mi domandai se avessi dovuto prepararlo prima.
"Che inizi lo spettacolo allora." Mi dissi rassegnato al fatto che fosse tardi per rimuginare.

-Buonasera a tutti i presenti, sono Connor Walker, il capo di questa organizzazione.
Oggi siete quì perchè avete scelto di seguire un percorso che vi porterà ad una vita gloriosa... O ad una morte gloriosa, ognuno di voi è stato addestrato ad uccidere senza rimorsi e a bypassare qualsiasi firewall e/o sistema di sicurezza. Come ho già accennato prima il rischio di morire è alto perciò se avete paura o non vi sentite pronti, quella è la porta, se invece sapete bene ciò che fate siete i benvenuti, come avete potuto notare quest'anno sono stati scelti giovani tra i 18 e i 25 anni, questo perchè voi siete il futuro. Ora uno dopo l'altro direte i vostri nomi, la vostra età e i punti di forza che avete, dopodichè vi congederete nelle vostre rispettive camere dato che domani vi aspetta un duro allenamento e subito dopo verrete smistati in coppie.-

-Sono Joe Blake ho 23 anni e sono un esperto informatico.-
-Il mio nome è Adam Jonson ho 25 anni e mi alleno dall'età di 5 anni nella lotta corpo a corpo.-
-Mi chiamo Ryan Evans ho 19 anni dall'età di 8 anni sono stato addestrato ad usare armi da taglio, da fuoco e pratico 3 arti marziali.-
-Io sono Scarlett Anderson ho 18 anni, uso le armi da fuoco da quando ho memoria e mi piace uccidere.-
-Sono Trent Smith ho 21 anni e sono un esperto in spionaggio e attacchi a sorpresa.-
-Mi chiamo Gwendolyne Wilson ho 19 anni e so utilizzare qualsiasi tipo di arma ed eventualmente crearne una, potrei uccidere una persona con una semplice penna se volessi.-
***

~Ryan~
Io Ryan Evans ero ufficialmente un agente segreto, avrei potuto ripeterlo mille volte e non ci avrei creduto. Nel momento in cui Connor disse che chi non si sentiva pronto era libero di uscire ammetto di aver sfiorato l'idea di abbandonare ma non potevo deluderlo dopo tutto quello che aveva fatto per me.
Quel giorni ebbi modo di conoscere i miei colleghi e due di loro in particolare avevano catturato la mia attenzione, la prima era stata Scarlett che  all'apparenza mi era sembrata una squilibrata e probabilmente lo era veramente con quei capelli azzurri e le lenti a contatto rosse. L'altra che mi aveva colpito invece era stata Gwendolyne più per il suo carattere che per il suo aspetto, sembrava annoiata da tutta la situazione e non nervosa come tre quarti dei presenti nella stanza. Mi domandai chi sarebbe stato il mio compagno di squadra ms in realtà speravo solo di trovarmici bene chiunque fosse stato.

ANGOLO DELL'AUTRICE:
Ciao! Ho sempre voluto pubblicare una mia storia su EFP Fanfiction ma per forza di cose sono finita su Wattpad pubblicando questa storia, dato però che sono affezionata a questo meraviglioso sito ho pensato di condividere la mia storia anche quì. Spero davvero che vi piaccia.

-InTheDarkSide-

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Capitolo 2
*** Parte 2 ***


~Ore 06.00
-Recluta Wilson preparati per l'allenamento devi essere in palestra fa 15 minuti esatti.-
Fu quello che mi sentii urlare fin troppo vicino all'orecchio mentre ancora dormivo, normalmente se qualcuno mi avesse svegliato così non sarebbe vissuto abbastanza a lungo da poterlo raccontare, ma non ero venuta quì per mandare tutto all'aria subito, avevo bisogno di rimanere in questo posto perciò decisi di mantenere un profilo basso nonostante le troppe cose che mi facevano odiare quest'agenzia, come ad esempio il fatto che dovevo avere un compagno o una compagna cosa che non approvavo visto che avevo sempre lavorato da sola.
***
-Reclute, oggi farete delle prove di tiro a segno, corsa di resistenza, lotta ed un test sulle vostre abilità mentali, alle 12 in punto dopo che sarete andati alle doccie ci sarà il pranzo ed avrete 2 ore libere poi ci sarà altro addestramento ed infine la cena alle 20, inoltre in base ai vostri risultati vi divideremo in coppie che verranno annunciate a mezzanotte.-
Dopo quell'annuncio mi guardai intorno, c'era chi come me era rimasto impassibile e chi invece si lamentava per le troppe ore di allenamento, "che rammolliti" pensai tra me e me, che senso aveva venire quì se poi si lamentavano per un po' di sforzo fisico?
Venne il momento delle prove che mi lasciarono sgomenta per la loro semplicità.
Il tiro a segno fu facile, la corsa di resistenza letteralmente una passegiata e la lotta deludente, per non parlare poi del test e mentre io ero semplicemente delusa c'era chi sudava freddo per la "complessità" degli esercizi. Ci furono un paio di persone però che come me svolsero tutto con pochi problemi, tra queste Ryan e Scarlett che mi ripromisi di tener d'occhio.
***
Ore 12.54
Come si era ripromessa, nella mensa Gwendolyne iniziò ad osservare sia Ryan che Scarlett e appena quest'ultima si alzò iniziò a pedinarla, sentiva che c'era qualcosa di strano in lei lo aveva sentito anche il primo giorno che l'aveva vista.
Passarono 10 minuti buoni e Scarlett sembrava non accorgersi di essere seguita, i problemi però giunsero quando un gruppo di persone la nascose agli occhi di Gwendolyne che perdendola di vista tentò in tutti i modi di rirovarla fallendo nell'impresa.
Rassegnata decise di tornare nella sua stanza e rimanerci fino al prossimo allenamento sicura che lì avrebbe potuto scoprire qualcosa ma appena aprì la porta vide l'ultima persona che potesse aspettarsi:
-Il tuo letto è davvero molto comodo, il mio invece è pieno di nodi.- Era Scarlett a parlare con stampato sul volto un sorriso a 32 che aveva un qualcosa di isterico, era seduta sul letto a gambe incrociate con lo sguardo fisso su quello di Gwendolyne.
-Perchè sei quì?- Chiese quest'ultima alquanto irritata e confusa dalla situazione.
-Pensavo avessi bisogno di me dato che mi stavi seguendo.- Le rispose la ragazza dai capelli con tono mieloso.
"Quindi se n'è accorta" Pensò la mora.
-Io so chi sei e so perché sei quì, non devi fingere con me.- Aggiunse poi l'azzurra con un ghigno.
-Non so di cosa tu stia parlando ma dovresti uscire dalla mia stanza.- Sbuffò Gwendolyne rimanendo comunque impassibile al comportamento dell'intrusa.
Subito la stanza si riempi delle risate di Scarlett che sotto lo sguardo neutro dell'altra iniziò a girare per la stanza, le due poi si fulminarono con occhi per secondi che parvero anni fino a quando senza dire una parola l'azzurra si diresse fuori dalla camera e esattamente sulla soglia della porta pronunciò queste parole:
-Il tuo segreto è al sicuro... Ma vedi di non metterti sulla mia strada.-
Gwendolyne rimase in silenzio ad osservarla mentre si allontanava, se prima credeva che Scarlett fosse un tipo sospetto ora ne era sicura come era sicura che avrebbe preso provvedimenti.
Ore 21.02
-Reclute, sono le 21 e come vi è stato annunciato vi divideremo in coppie in base ai vostri risultati, ci tengo a dire che non è stato considerato nè il sesso ne l'età di ciascuno di voi-
Annunciò Connor con tono solenne a tutti i presenti.
-Le coppie sono: Trent Smith e Scarlett Anderson, Zach Morris e Brian Mitchell, Adam Jonson e Joe Blake, Tricia Gray e Helena Collins ed infine Ryan Evans e Gwendolyne Wilson.-
Nella stanza si levò un mormorio ed i vari compagni si presentarono tra loro, c'era chi non sembrava essere disturbato dalla scelta di Connor e chi invece ne era rimasto deluso.
Fu dato l'ordine di uscire dalla stanza e tutti quanti iniziarono a dirigersi nelle proprie camere.
-Evans, Wilson voi rimanete quì.- Ordinò duro Connor, i due si guardarono tra loro confusi dal fatto che fossero stati chiamati.
-Voi due dovreste essere più che semplici reclute, siete stati due dei migliori in tutte le prove e mi è stato detto che entrambi avete una disciplina impeccabile. Vorrei subito mandarvi in missione cosa ne pensate?- Disse l'uomo quasi tutto d'un fiato.
-Per me va bene.- Rispose subito Ryan non molto entusiasta, Gwendolyne invece rimase muta e impassibile come era solita fare.
-Wilson cosa hai da dire in merito?- Chiese quindi Connor
-No grazie.- Rispose lei secca
-Sicura della tua scelta? È una grande opportunità quella che ti sto offrendo e sicuramente saliresti di livello.- Tentò un ultima volta il capo di convincerla
La ragazza sembrò pensarci a fondo e dopo qualche istante rispose:
-Ok, lo farò.-
-Bene, d'ora in poi i vostri nomi in codice saranno Romeo e Giulietta.-
-Come mai proprio questi nomi?- Domandò Ryan perplesso.
-È tradizione che quando una coppia di reclute di sesso diverso diventano agenti a tutti gli effetti questi prendano il nome di una celebre coppia.- Rispose tranquillamente Connor.
-È una tradizione alquanto stupida.- Commentò Gwendolyne rimanendo comunque disinteressata, Connor in risposta fece spalucce.
-Bene, potete andare.- Sentenziò infine il capo.
I due si diressero verso il corridoio e Ryan iniziò a parlare:
-A quanto pare sarai la mia Giulietta.-
-Chiamami solo Gwen.-
"Certo. Tu puoi chiamarmi Ryan." Rispose il ragazzo leggermente imbarazzato dalla freddezza dell'altra.
Senza nemmeno degnarlo di uno sguardo Gwen si allontanò da lui lasciandolo lì da solo e confuso.
-Ci si vede in giro.- Disse quindi quest'ultimo sapendo bene che non poteva sentirlo, dopodiché si diresse anche lui nella sua camera.
***
In camera sua Scarlett stava riflettendo, era rimasta ad origliare quello che Connor aveva detto a Ryan e Gwen.
-Li dovrò eliminare tutti e Gwen sarà la prima.- Fu quello che disse al buio nel cuore della notte.

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Capitolo 3
*** Parte 3 |1 di 2| ***


~Trent~
Ore 05.49
-Trent Smith e Scarlett Anderson.- Appena il capo disse quelle parole rabbrividii sapendo che avrei dovuto passare mezza giornata con quella ragazza così strana e a tratti inquietante. Il suo volto costantemente illuminato da quel  sorriso così smagliante e lo sguardo da bambina innocente che tiene sotto le lenti rosse la fanno sembrare una bambola assassina anche carina sotto qualche aspetto ma non mi invoglia molto a parlarci.
Magari avrei potuto fare uno sforzo e riuscire a farmela amica o forse stavo esagerando facendomi mille problemi per il suo aspetto.
***
-Connor sei sicuro della tua scelta?- Chiese Ryan col volto preoccupato.
-Ryan, lo sai bene che sei il figlio che non ho mai avuto. Per te voglio solo il meglio. Gli rispose l'altro con fare calmo dedicandosi al suo bicchiere di Cognac
-Sì lo so... Ma non credo di essere pronto per una missione! Ieri non ho detto niente però stanotte  ci ho pensato a lungo e...-
-Ryan non ti ho scelto perché volevo ma solo perchè dovevo. Tu, Gwendolyne e Scarlett siete stati i migliori in assoluto e sai bene che questi sono tempi duri.- Gli spiegò l'uomo per cessare qualsiasi dubbio potesse tenere il figlio adottivo.
-Sì lo so, Slade e KIRA... Ma perché non hai scelto Scarlett?- Sussurrò il biondo.
-Scarlett è la miglior cecchina che abbia mai visto in vita mia ma le manca la disciplina.-
-Capisco...Puoi contare su di me.-

Ci fù un lungo silenzio tra i due, disturbato solo dal frusciare lento delle foglie di un albero fuori dall'edificio, Ryan lo guardò pensando a tutte quelle volte in cui da piccolo provò ad arrampicarcisi fallendo però, a causa della sua statura, Connor sapeva a cosa stava pensando il ragazzo ed iniziò a parlare:

-Ti ricordi cosa ti dicevo ogni volta che non riuscivi ad arrampicarti?-
-Continua a provarci ed un giorno arriverai al cielo- Recitò a memoria l'altro lasciandosi sfuggire una risatina per quella frase a cui credeva tanto da bambino.
-Sei mai arrivato in cima?- Domandò l'uomo calmo.
-No, dopo un po' ho capito che anche se ci fossi arrivato sarebbe stato inutile.-
-Ryan... Vai ad arrampicarti sull'albero.- Gli disse il moro quasi dolcemente.
-Sai, ormai sono grande per certe cose Connor.-
-Già forse hai ragione... Vai ad arrampicarti, è un ordine.- Ordinò, stavolta con tono più autoritario.
-Ma...- Tentò di ribattere il giovane, fermandosi però non appena vide lo sguardo serio dell'altro.
-Ok ok, vado.- Disse quindi uscendo dalla stanza.

Non appena si ritrovò nel corridoio, Ryan vide Scarlett proprio davanti a se e per un'istante rimase a guardarla, fino a quando lei con tono mieloso disse:
-Dove stai andando?-
-A fare un una cosa.- La liquidò lui velocemente riprendendo a camminare.
-Tu e il capo siete molto legati vero?- Domandò ancora la ragazza causando l'arresto di Ryan che senza voltarsi rispose:
-Ne parleremo un'altra volta- Dopodiché riprese a camminare lasciandosi Scarlett alle spalle, apparentemente nessuno dei due si era accorto che non erano soli in quel corridorio, infatti poco più lontano c'era Gwendolyne ad osservarli.
***
~Ryan~
Ore 06.01
-Ok sono arrivato, ecco l'albero.- Dissi a me stesso cercando di trovare quell'energia che di solito alle 6 di mattina proprio non vuole uscire e rassegnandomi all'idea che auto-incitarmi non avrebbe funzionato provai subito ad arrampicarmi.
Come mi aspettavo fallii più e più volte fino a quando una voce abbastanza familiare mi richiamò:
-Non ci riuscirai mai così.- Era Gwendolyne a parlare, con voce annoiata.
-Lo so.- Risposi io semplicemente con un mezzo sorriso, lei non disse nulla, rimase lì a squadrarmi con la sua solita espressione impassibile.
Ormai stufo di quell'eterno silenzio dissi la prima cosa che mi venne in mente:
-Scommetto che non riusciresti ad arrivare nemmeno a metà albero.- Non appena finii la frase lei alzò un sopracciglio e sussurrò solamente:
-Non dovresti sfidare chi non conosci...- Dopodiché si avvicino alla pianta e con un balzo quasi felino oserei dire ci si aggrappò, iniziai a pentirmi di averla sfidata e lei lo sapeva bene, mi stava letteralmente guardando dall'alto verso il basso con quello che credo fosse un ghigno.
-Giulietta, mi hai proprio battuto.- Ammisi ad alta voce ricevendo come risposta un semplice "Lo so" da parte di Gwendolyne che subito dopo cercò di scendere ma poggiando male un piede scivolò. Stava accandendo tutto a rallentatore, preso dall'adrenalina mi fiondai sotto di lei cercando di prenderla e fortunatamente ci riuscii. Eravamo lì davanti a quell'albero, lei stretta tra le mie braccia con gli occhi chiusi probabilmente sicura che si sarebbe schiantata, io sorridente, felice di averla salvata.
Non appena si accorse della situazione sì divincolò facendomi capire di voler essere lasciata ma io ignorandola le chiesi:
-Va tutto bene?-
-Sì ma gradirei che mi facessi scendere. Ora.- Mi rispse sottolineando l'ultima parola.
-Ai tuoi ordini Giulietta- Dissi appoggiandola lentamente al suolo.

~Gwen~
-Ai tuoi ordini Giulietta- Lo disse con un ghigno divertito, io invece lo osservavo con sguardo truce per il modo in cui mi aveva chiamata e nonostante non volessi lo ringraziai a bassa voce cercando di sorridere, credo però di aver fatto una faccia strana dato che Ryan scoppiò letteralmente a ridere provando a balbettare qualcosa:
-D-davvero ti..- fece una pausa per ridere.
-Cioè wow!- Alzai un sopracciglio non capendo assolutamente cosa volesse dirmi.
-Non sei abituata a ringraziare le persone vero?- Disse poi con tono sarcastico, il ché mi fece roteare gli occhi al cielo.
-Ok, ok... Senti visto che siamo una squadra ormai ti va di allenarti con me?- Propose sfoggiando uno di quei sorrisi degni di una pubblicità per un dentifricio, decisi di accettare sapendo che sarebbe andato a mio vantaggio.

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