Le due facce di Dean Winchester

di _J2isreal_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Le due facce di Dean Winchester- prima parte ***
Capitolo 2: *** Le due facce di Dean Winchester- seconda parte ***



Capitolo 1
*** Le due facce di Dean Winchester- prima parte ***


Sam non si era mai perdonato di aver detto a suo fratello "No, Dean, non avrei mai fatto per te la stessa cosa," non si era mai perdonato di non aver smentito quell'affermazione quando le acque si erano calmate, non si era mai perdonato per avergli urlato "Tu non sei più mio fratello."
Non si era mai perdonato di essere stato un fratello così egoista.
Aveva diversi peccati nei confronti del biondo: aveva scelto Ruby al suo posto, quando Dean era morto per salvarlo. Aveva sempre scelto qualcun'altro a lui, in battaglia. Non lo aveva nemmeno cercato quando era finito in purgatorio.
E Dean, invece? Dean lo aveva sempre salvato. Aveva dato la sua vita più volte per parargli il culo. Dean aveva sempre scelto lui e non lo aveva mai ringraziato.
L'ultima battaglia era stata una vittoria: Metadron era stato sconfitto alla grande, ma cosa avevano ricevuto in cambio?
Sam, ora, teneva tra le braccia il corpo inerme del fratello. Gli accarezzava il volto costernato di lividi e sangue. Piangeva, anzi, singhiozzava, rimproverandosi che avrebbe dovuto fare di più, che doveva salvarlo, ma non lo aveva fatto.
"Sono.. orgoglioso.. di noi" Sussurrò Dean, prima di chiudere gli occhi per sempre.
"Sh.. sh.. Dean.. Dean?? Dean!" Urlò straziato, prendendogli il volto tra le mani. Appoggiò la fronte alla sua, continuando a piangere tutto il suo dolore.
"Mi dispiace così tanto, Dean. Non era vero, niente di quello che ti ho detto lo era. Sono pronto anche adesso a dare la vita per te." Confessò, forse troppo tardi.  Gli lasciò un ultimo bacio d'addio sulle labbra, rimproverandosi anche di non averlo fatto quando era ancora vivo.
***
Sam aveva fatto di tutto per portare indietro Dean.
Gli aveva promesso, in punto di morte, che avrebbe fatto di tutto per salvarlo e avrebbe mantenuto la sua promessa.
Aveva scoperto che Crowley aveva convertito la sua anima in demone.
L'ultimo messaggio che suo fratello gli aveva lasciato era stato un 'Lasciami andare, Sammy', scarabocchiato su un pezzo di carta. Ma lui non poteva, non voleva lasciarlo andare.
Seguì ogni pista, anche la più banale e lo trovò.
Era così diverso.. era così crudele.
Così era riuscito a catturarlo. Lo aveva portato al bunker, all'interno della prigione 'antidemone'. Aveva prelevato del sangue umano da un'ospedale e cominciò la sua opera di salvataggio.
"Non c'è molta differenza tra me e te, Sammy. So fin dove ti sei spinto per cercarmi, Crowley mi ha già detto tutto. Ora prova a rispondere, chi di noi due è il vero mostro?" Lo sfottè il biondo.
Questa frase arrivò al cuore di Sam come coltellata. Aveva lavorato così tanto su se stesso per non vedersi più così, per non sentircisi.
"Stai cominciando a ricordare?" Domandò, lo sguardo sempre più cattivo.
Sam ricordava, eccome se ricordava. Si era odiato ogni singolo momento in cui aveva condannato povera gente alla morte, ma si ripeteva che era per una giusta causa, era per salvare il suo fratellone.
Non voleva più ascoltare, così partì con la prima siringa. Dean gemette di dolore, urlò e ringhiò. Soffriva, si vedeva. Questo incrementava i sensi di colpa del castano, stava così male.
"Ti faccio una domanda, Sammy. Se la cura non funziona, sai che dovrai fare, vero?" Lo derise.
Sam gli voltò le spalle, chiudendo gli occhi. Certo che sapeva cos'avrebbe dovuto fare, stava pregando ogni santo sulla faccia della terra del contrario.
"Avrai il coraggio di farlo, Sammy?" Continuò.
Seconda pugnalata. Il minore cercava con tutto se stesso di trattenere le lacrime. No, non ce l'avrebbe fatta. Non avrebbe mai potuto ucciderlo, uccidere l'uomo che lentamente aveva scoperto di amare e non come un normale fratello.
--
"Stai bene, Dean?" Domandò preoccupato, guardando in che stato si trovasse.
Questa cura avrebbe potuto ucciderlo. Se fosse morto, non se lo sarebbe mai perdonato. Sperava con tutto se stesso che Cass arrivasse presto, era così difficile stargli vicino.
"Se per te annegare nel sudore e sentire il sangue bollire è stare bene, allora sì" Rispose sofferente.
"Non posso fermarmi, Dean." Disse Sam, caricando un'altra siringa.
"Sì che puoi, Sam. Devi solo smettere. Non ha senso riportare tuo fratello"
"Riuscirò a riportarlo!"
"Con tutto quel peso sulle spalle, si era già perso tempo fa. A me piace il nuovo Dean. Il Dean super aggressivo. Hai notato che ho cercato di allontanarmi da te il più possibile? Dai tuoi piagnistei, dai tuoi lamenti. Ho preferito il Re dell'inferno a te, pensa"
Terza coltellata.
"Probabilmente ero stanco di farti da baby sitter, di salvare il tuo patetico culo dalle fiamme più o meno da sempre" Rise beffardo.
Quarta coltellata.
"O forse per il fatto che mia madre sarebbe ancora viva, se non fosse per te."
Sam sentì le sue gambe tremare. Il suo cuore ormai era diventato una poltiglia. Non voleva piangere davanti a lui, non voleva dargli altro materiale per ferirlo. Quelle parole lo avevano ucciso più di tutti i mostri, più dell'inferno e del purgatorio messi insieme.
"E che in tutta la tua esistenza non hai fatto altro che succhiarmi la vita."
Quinta coltellata.
Il ragazzo si girò verso di lui, nascondendo tutto il suo dolore dietro ad un sorriso tirato.
"Non è mio fratello questo." Disse convinto, più per proteggersi che per protestare.
"Non hai mai avuto un fratello, era solo una scusa per non comportarti da uomo. La scusa che ti ripeti per non accettare i sentimenti che provi per me."
Il castano sgranò gli occhi, degludendo rumorosamente.
"Pensavi che non lo avessi capito, uhm? Sai perché non ti ho mai detto niente? Perché mi facevi schifo. Questa storia, mi fa schifo." La voce intrisa di cattiveria.
 Colpo di grazia.
Sam si avvicinò a lui, dandogli altro sangue, per poi lasciare la stanza.
Si diresse in bagno. Si sciacquò il viso con l'acqua fredda, lasciando alle lacrime la libertà di scendere copiosamente sul suo viso. Colpì ripetudamente il lavandino, sfogando tutta la sua rabbia.
Quando uscì, telefonò ancora a Cass. Aveva bisogno di lui subito o quello a morire non sarebbe stato Dean, ma la sua integrità.
Rientrò nella cella. Il suo cuore balzò in gola quando notò la sedia, dove poco prima suo fratello era seduto, completamente vuota. Si affrettò a prendere un'arma, cominciando a cercarlo.
Dean, di conseguenza, aveva scelto un martello. Avrebbe ucciso il 'fratellino' per tutto quello che gli aveva fatto e soprattutto per non essersi fatto da parte dopo che lui glielo aveva ordinato.
"Saammy!!" Urlava, il suo tono era malato e spaventoso. "Così rendi solo le cose più difficili" continuava. "Sai, dovresti biasimare te stesso se mi sono liberato. Più tornavo umano, più le manette non avevano senso e la trappola del diavolo? Bruciava, ma ne sono uscito." ghignò.
Sam, così, aveva provato a chiuderlo nella porta che conteneva i sensori dell'elettricità, ma funzionò ancora meno. Dean lo buttò giù a forza di martellate, mentre lui continuava ad urlare "No, Dean, non farlo, non costringermi ad usare questo coltello su di te" come se poi l'avesse fatto davvero.
Così scappò, inseguito dall'uomo che aveva sempre giurato di proteggerlo. Quella stessa persona che gli aveva sempre dimostrato amore, che lo aveva sempre trattato come se fosse la cosa più preziosa al mondo, che aveva sempre dato la vita pur di renderlo felice e al sicuro, ora voleva ucciderlo. Era così doloroso, nemmeno la morte faceva così male.
Nella corsa, il minore cadde a terra. Cercò di rialzarsi, ma si ritrovò con la schiena attaccata alla parete.
"E' ora di dirci addio, Sammy?" Chiese, la voce impastata di cattiveria, mentre alzava il martello per colpirlo.
Cass arrivò giusto in tempo. Prese Dean alle spalle, permettendo così a Sam di rimettergli le manette e riportarlo in cella.
Gli iniettò un'altra siringa di sangue, per poi avvicinare il suo viso a quello dell'altro.
"Salverò mio fratello, brutto figlio di puttana. Lo riporterò indietro, perché lui è la cosa.." Chiuse gli occhi, deglundendo "lui è tutto quello che mi rimane. Gli dimostrerò che si sbaglia su di me. A costo di rimetterci la vita. Lui per me lo ha sempre fatto. Capito? Lui, non tu che hai cercato di uccidermi." Gli sussurrò all'orecchio, aspettando facesse effetto.
Qualche minuto dopo, infatti, Dean aprì gli occhi. Il nero lasciò il posto alle sue bellissime iridi verdi, che adesso risplendevano nella stanza.
"Sammy?.." Chiese dolcemente. Lo sguardo confuso. "Mi sembri abbastanza preoccupato" Sorrise.
"Bentornato, Dee" Sospirò stanco, ma felice, il piccolo Sam.
***FINE PRIMA PARTE***

A.A:
Ciao, ragazzi!
Eccomi, non sono sparita, mi ero solamente presa un pochino di tempo. Sono stati giorni un po' difficili, ma sono tornata con una nuova Wincest.
Questa volta sono due capitoli. Questo è un tratto della puntata, la parte bella viene nel secondo, ve lo prometto.
Questa volta non ho nessuna Beta da ringraziare, ma spero con tutta me stessa di aver corretto tutti gli errori.
Premetto, se non si fosse capito, che non stavano ancora insieme nel bacio di Sam.
Ringrazio tutti coloro che leggeranno questa fanfiction e ringrazio chi lascerà una recensione qui sotto.
Buon proseguimento di serata a tutti! Un bacio
-Saddy

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Capitolo 2
*** Le due facce di Dean Winchester- seconda parte ***


Dean era sdraiato sul suo letto.
Sul comodino aveva trovato alcune foto di famiglia, per lo più erano foto di lui e Sam.
Ce ne stava una dove lui sorrideva e il suo Sammy lo guardava. Osservò quell'immagine per minuti interminabili. Vedeva nello sguardo del fratello solo amore e ammirazione.
Sospirò stancamente. Strinse la foto sul suo torace, chiudendo momentaneamente gli occhi. Qualche istante prima di perdere definitivamente i sensi, poteva giurarci, aveva sentito Sam baciarlo.
Pochi minuti dopo, entrò Castiel.
"Sam è andato a prenderti da magiare, sospettava che fossi affamato" Gli sorrise, avvicinandosi a lui.
"Come sta?" Gli chiese, nascondendo velocemente le foto ed alzandosi dal letto.
"Sa che non è colpa tua, Dean, non incolparti." Lo rassicurò.
Il maggiore stava quasi per ribattere, quando nella stanza entrò anche Sam.
"Ti ho preso Hamburger e patatine, c'è anche il beckon e non ho dimenticato la crostata questa volta" Sorrise dolcemente, posando la busta sulla scrivania.
Castiel guardò allusivo Dean, per poi volatizzarsi con un "Sono sicuro che avrete molte cose da dirvi".
Dean lo odiò veramente tanto per questa sua fuga. Ora erano da soli, avrebbero dovuto fare i conti con quello che era successo e lui non era pronto. Non era pronto ad esternare i suoi sentimenti in questo modo.
Sam si sedette sul letto, prendendo la foto che poco prima Dean stava abbracciando.
"Eravamo così piccoli.." rise leggermente, alzando il volto per guardarlo.
"Sammy..." Era terrorizzato, avrebbe dovuto scusarsi.. perché non trovava le parole adesso?
"Mangia, Dean! Sono mesi che non lo fai, il tuo corpo starà fremendo" Gli sorrise rassicurante.
'Perché non mi odia? Perché è così dolce con me?' Pensava, guardandolo sorpreso.
Dean annuì, tirando fuori dalla busta la sua cena. Gli veniva quasi da ridere per l'assurdità di quella scena.
"La crostata eh, bravo Sammy" Scherzò, mangiandola per prima.
"Sai, Dee, sono quasi sicuro che il dolce va mangiato dopo." Cercò di prenderlo in giro.
Ma non ci riusciva, a nessuno dei due riusciva. Non ce la facevano proprio a scherzare e far finta di niente.
Il castano si alzò, avvicinandosi al fratello. Senza dire nulla l'abbracciò forte. Dean era abbastanza sorpreso. Sgranò gli occhi, ricambiando insicuro.
"Mi dispiace così tanto Dee, mi dispiace" Continuava a dire, il volto nascosto nell'incavo del suo collo. Dean percepiva, nonostante fosse tornato umano, l'odore di tristezza, sensi di colpa e lacrime. Lacrime che adesso gli stavano scivolando dal collo sotto la sua maglietta preferita.
Dean era, se possibile, ancora più confuso e stupito. Il suo Sam non si era mai mostrato così debole, così fragile sotto il suo tocco. In più non capiva per cosa si scusava, quando quello che aveva tentato di ucciderlo era lui.
"Per cosa, Sammy?" Domandò dolcemente, accarezzandogli i capelli.
"Per averti detto che tu non eri più mio fratello. Che non ti volevo più, mi dispiace, Dee! Ti ho detto che non avrei mai fatto una cosa simile per te, ma io farei anche di più. E poi tu.. tu eri morto.." Singhizzò, aggrappandosi ancora di più alla sua maglietta rossa.
Solo in quel momento Dean capì quanto dolore aveva subito il suo piccolo, non se lo sarebbe mai perdonato.
"Sh, piccolo, shh, è tutto apposto adesso" Cercò di confortarlo, ma lui continuò.
"Non sai cos'ho provato quando te ne eri andato, Dean. Non ho potuto dirti quanto mi ero pentito di quella litigata, non avevo potuto dirti quanto ti a.."
Dean cercò di capire quello che diceva tra un singhiozzo e l'altro, ma quello che gli stava uscendo dalla bocca prima che si bloccasse, era inequivocabile. Degludì rumorosamente, trovandosi improvvisamente privo di parole.
"Tu cosa, Sammy?" Lo incitò, sentendo le mani sudare.
Sam non fiatava più, così decise che fosse giunto il momento di scusarsi anche lui.
"Solo una cosa, Sammy. Tutto quello che ho detto, mentre ero un demone, non era affatto vero. Ho sempre amato prendermi cura di te e lo farò ancora. Non mi perdonerò mai di averti quasi ucciso, ma giuro su l'unica cosa che davvero ho d'importante, ovvero noi, che farò di tutto per rimediare." Gli sussurrò all'orecchio, per poi fargli alzare il viso bagnato alla sua altezza.
"E ora basta piangere, Sammy, noi siamo qui" Lo rassicurò dolcemente, asciugandogli il volto con il pollice.
Qualche secondo dopo, Sam, come risposta posò le sue labbra su quelle dell'altro. Questa volta il bacio era più dolce e passionale. Era voluto da entrambi, desiderato e bramato da troppo tempo.
Dean premette il suo corpo su quello di Sam, costringendolo così a stendersi sul letto.
Gli sorrise beffardo, togliendosi la maglietta e buttandola per terra.
Salì sul materasso, mettendosi a cavalcioni sopra di lui. Riprese a baciarlo. Solo adesso si era reso conto quanto desiderio represso avessero.
Sam gemette, mentre le sue mani cominciarono a vagare senza controllo sul corpo del biondo. Il maggiore cominciò a strusciare il suo bacino, creando un attrito ancora più eccitante.
"Ti voglio, Dean" Ansimò, guardandolo lascivamente negli occhi.
Dean non se lo lasciò ripetere due volte. Si alzò, togliendosi i jeans nel modo più lento ed erotico possibile. Sam sorrise soddisfatto, mettendosi a sedere. Lo imitò, spogliandosi anche lui.
"Non sai quante volte l'ho sognato, Dee, quanto ti ho desiderato" Confessò, stendendosi nuovamente. Si girò a pancia in sotto, aspettando che il fratello lo raggiungesse.
Dean si sdraiò sopra di lui. Le labbra vagarono sul suo collo, sulla sua spalla. La sua lingua tracciò il percorso della sua schiena, segnando il solco tra le natiche.
Sam strinse il cuscino in un pugno, mentre suoni osceni lasciavano la sua bocca.
"Penetrami, Dean" Gemette, la voce impastata di desiderio. "Niente preparazione, voglio sentirti per bene." Ordinò.
E, davvero, questo per Dean era il paradiso.
Senza aspettare altro, affondò in lui. Sam soffocò un urlo, lasciando che altre lacrime scendessero giù. Lacrime di dolore, di gioia, di soddisfazione e amore.
"Sei.. la cosa.. più bella del mondo, Sammy" Gli sussurrò, mentre prendeva a stuzzicare il suo lobo.
"Ti amo, Dee.." Si lasciò sfuggire il minore, mentre i loro corpi si muovevano all'unisolo.
 "Lo so" rispose l'altro, continuando a spingere in lui.
Portò una mano ad accarezzargli il fianco, scese fino alla coscia per poi spostarsi sulla sua lunghezza. Cominciò a massaggiarla, infondendo sempre più piacere nel corpo di entrambi. La mano libera, invece, si andò ad intrecciare con quella di Sam.
"Più forte, Dean" Urlò in preda al piacere. Sam inarcò il bacino, andando in contro alle spinte. Il fratello lo accontentò estasiato, aumentando l'intensità e la velocità.
Qualche istante dopo Dean venne nel corpo del piccolo, urlando e buttando la testa all'indietro, mentre l'altro si riversò nella sua mano e sul lenzuolo.
Sfinito, si lasciò cadere di lato, abbracciando il castano. Sam appoggiò la testa al suo petto, accarezzandolo distrattamente. Dean non aveva risposto al suo 'ti amo', ma per adesso aveva deciso di lasciar correre, nonostante ci fosse rimasto un po' male.
"Grazie, Sammy, per non aver mollato" Disse dopo qualche secondo di silenzio.
Sam annuì, guardandolo innamorato. "Non lasciarmi mai più." Strusciò la sua testa nell'incavo del suo collo, aspirando il suo odore.
"Mai, piccolo" Rispose. "Ora dormi, però" Gli consigliò. Era stata una giornata pesante e piena di emozioni per lui. Sentì il fratellino girarsi, dandogli le spalle e chiudere gli occhi. Lui lo imitò, sussurrandogli un "Ti amo" prima che si addormentasse definitivamente.
Sam era felice, ora. Felice come non mai. Aveva salvato l'amore della sua vita, aveva finalmente fatto l'amore con lui e dichiarato i suoi sentimenti. Dean era altrettanto contento. Si sentiva completo, adesso. Si sentiva amato ed era la sensazione più bella della sua vita. Non avrebbe più abbandonato il suo piccolo.
 Il giorno seguente avrebbero cominciato un nuovo capitolo della loro vita, insieme. Più uniti che mai.

A.D.A
Ciao, bella gente!
Questo è il vostro, spero tanto atteso, secondo capitolo di questa storia. Secondo ed ultimo, per la precisione.
Spero con tutta me stessa che sia stato all'altezza delle vostre aspettative.
Presto tornerò con un'altra Wincest, ma, per la prima volta, una long. Ci sto provando almeno ahaha
E.. Nulla, ringrazio chiunque legga questa cosina. Ditemi cosa ne pensate, accetto ogni vostro commento!
Anche qui non ho nessuna beta da ringraziare, spero di aver corretto tutti gli errori.
Buona serata, stronzetti!!! ;)
-Saddy

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