Right place, wrong time

di Curly_crush
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Happy routine ***
Capitolo 2: *** At first sight ***
Capitolo 3: *** New situations ***
Capitolo 4: *** Autumn in New York ***
Capitolo 5: *** Unordinary love ***
Capitolo 6: *** Never without you ***
Capitolo 7: *** Ghosts ***
Capitolo 8: *** Thorny talks ***
Capitolo 9: *** Out of the blue ***
Capitolo 10: *** Friends ***
Capitolo 11: *** Obstacles ***
Capitolo 12: *** Try ***
Capitolo 13: *** Showing off ***
Capitolo 14: *** Rumors ***
Capitolo 15: *** In confidence ***
Capitolo 16: *** On fire ***
Capitolo 17: *** Eyes open ***
Capitolo 18: *** Honesty ***
Capitolo 19: *** On the right side of the wrong bed ***
Capitolo 20: *** Closer and closer ***
Capitolo 21: *** Keeping afloat ***
Capitolo 22: *** Some days ***
Capitolo 23: *** Inner fights ***
Capitolo 24: *** First storms ***
Capitolo 25: *** Dreamers ***
Capitolo 26: *** Off the road ***
Capitolo 27: *** Changes ***
Capitolo 28: *** Points of view ***
Capitolo 29: *** Together ***
Capitolo 30: *** Reunion ***
Capitolo 31: *** Comeback ***
Capitolo 32: *** Twist ***
Capitolo 33: *** Mixed feelings ***
Capitolo 34: *** Falling to pieces ***
Capitolo 35: *** Choices ***
Capitolo 36: *** Point of no return ***
Capitolo 37: *** Only way out ***
Capitolo 38: *** News ***
Capitolo 39: *** Farewell ***
Capitolo 40: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Happy routine ***


Right place, wrong time





HAPPY ROUTINE

“Okay, Bailey, ancora una e poi abbiamo finito”
Una mano sul fianco, l’altra a tenere il cappello, Bailey guardò dritta nell’obiettivo con un sorriso, aspettando lo scatto.
“No, Bailey, te l’abbiamo detto un sacco di volte”
“Ma non possiamo provare a farlo così una volta?” Protestò lei, sbuffando.
“No, il sorriso fa troppo bambina felice, tu devi essere sexy”
Sexy, certo, pensò Bailey, riposizionandosi per la foto, c’è una sola cosa sexy nella mia vita, e non rientra nel mio aspetto sicuramente, trattandosi del mio ragazzo. A Bailey piaceva sorridere, credeva fosse uno dei lati più belli della vita, e invece per quel lavoro, che in fondo le piaceva da matti, doveva sempre essere seria. Puntò gli occhi di nuovo verso il fotografo, tenendo le labbra dritte e, in un momento di spontanea improvvisazione, si morse quello inferiore, proprio mentre la foto veniva scattata.
“Perfetta! Questo è quello che vogliamo da te” Si complimentò Lucas, il responsabile del servizio fotografico di quel mese.
Bailey si avvicinò a lui, osservando attentamente i vari scatti che passavano uno dopo l’altro sullo schermo del computer e meravigliandosi come ogni volta che il soggetto fosse davvero lei. Guardò attentamente le ultime due, ritenendo comunque più bella quella in cui sorrideva, almeno sembrava naturale.
“Vedi? È molto più ad effetto quella in cui sei seria” Dichiarò Lucas al contrario, dandole un buffetto sulla guancia.
Bailey annuì, per niente convinta, ma così almeno l’avrebbe fatto contento e sarebbe potuta tornare a casa. No, non a casa. Sarebbe potuta finalmente andare da lui, dopo giorni che non si vedevano, e riabbracciarlo. Andò in camerino velocemente, per togliersi i vestiti del servizio e riappropriarsi dei suoi, un semplice paio di jeans ed un maglioncino leggero e, dopo una rapida occhiata allo specchio, che rivelò un trucco ancora perfetto, salutò tutti ed uscì dallo studio velocemente.
 
“Oh, finalmente, pensavo ti avessero rapita e…”
Bailey lo interruppe circondandogli il collo con le braccia e prendendo a baciarlo immediatamente, spingendolo oltre la porta di casa. Sentì il ragazzo sorridere nel bacio, le sue mani che veloci andavano a posarsi sui suoi fianchi, la lingua che in pochi secondi stava accarezzando la sua.
“Ciao” Sussurrò lui, quando si staccarono.
“Ciao” Rispose lei, inumidendosi le labbra.
Si prese un minuto per contemplare il viso del ragazzo, gli occhi verdi che quasi brillavano, gli zigomi alzati in un sorriso, le fossette ai lati della bocca che confermavano la sua felicità, e le labbra, rosse, più del solito.
“Che c’è tanto da guardare?” Domandò Harry, alzando un sopracciglio.
Bailey si morse le labbra per non scoppiare a ridere, ma il tentativo si rivelò inutile: il rossetto che aveva lasciato sulla bocca del ragazzo era troppo visibile, e stonava fin troppo con i suoi tratti virili. Harry continuò a guardarla mentre rideva, confuso, per poi incrociare le braccia al petto e mettere il broncio.
“Mi stai prendendo in giro?” Domandò, quando Bailey riprese a guardarlo normalmente.
“Uhm, no, è che… Per favore, non iniziare mai ad usare il rossetto” Rispose Bailey, allargando il sorriso e lasciandogli un bacio sulla guancia.
“Ah, ora capisco” Mormorò Harry, dopo essersi passato un dito sulle labbra e accorgendosi di ciò che Bailey volesse dire.
La ragazza rispose con un sorriso fin troppo aperto, portando le mani sul petto di Harry ed osservandolo ancora. Quel viso le piaceva troppo, non si sarebbe mai abituata alla sua perfezione e alla felicità che le dava il semplice vederlo davanti a lei.
“Sei così bella quando sorridi” Sussurrò Harry, prima di lasciarle un bacio a stampo.
“I miei capi non la pensano così” Si lamentò lei, piegando il labbro inferiore verso il basso e corrugando le sopracciglia.
“Com’è andata oggi?” Le chiese, mentre si spostavano in salotto.
“Abbastanza bene, in realtà, ma quando riuscirò a convincerli a pubblicare una foto in cui sorrido andrà ancora meglio” Spiegò Bailey, sbuffando leggermente.
“E si possono vedere queste foto in cui sei arrabbiata?” Domandò Harry con un sorriso complice.
“Certo, sono tutte qui”
 
Harry si lasciò cadere accanto a lei sul divano, prendendo poi il cellulare che gli stava porgendo ed iniziando a scorrere le foto lentamente, quasi volesse analizzarle una ad una.
“Qui in effetti sei molto sexy” La prese in giro, mostrandole uno scatto in cui Bailey faceva una linguaccia alla macchina fotografica.
“Ma dai, era un momento di pausa” Protestò lei, tentando di togliergli il cellulare dalle mani.
Harry lo allontanò da lei, prendendo con l’altra mano quelle della ragazza per tenerle ferme, poi le si avvicinò con il viso per un bacio sulla punta del naso.
“Giù le zampe, amore”
“Allora niente commenti maligni, tesoro”
“Ma è quello il divertimento!” Esclamò Harry, facendo ridere anche Bailey.
Ripresero a guardare le foto insieme, commentandole e concordando sul fatto che alcune facessero sembrare Bailey un’altra persona. 
“Questa è più bella davvero però” Riconobbe Harry, confrontando gli ultimi due scatti di quel giorno, e riferendosi a quello in cui Bailey sorrideva.
“Oh grazie, Harry. Domani vieni con me a dirlo a Lucas? Per favore” Lo pregò, allungando l’ultima vocale.
“Io ho un’altra idea invece” Dichiarò lui, alzandosi dal divano.
“E sarebbe?” Indagò Bailey, curiosa.
“Ora io prendo la macchinetta fotografica, tu ti metti in qualsiasi posa tu voglia, l’importante è che sorridi. Okay?” Spiegò Harry con un sorriso a decorare il tutto. 
“Te l’ho mai detto che ti amo quasi più del gelato?” Domandò retorica Bailey, saltandogli al collo, felice.
“Circa un centinaio di volte – Replicò Harry  ridendo, per poi aggiungere – Geloso di un gelato, incredibile”
 
Si erano conosciuti circa cinque mesi prima, durante una delle pause del Where We Are Tour, in una giornata di sole. Bailey si stava preparando al suo primo servizio fotografico per Cosmopolitan UK, era riuscita a superare diversi provini ed infine l’avevano scelta come modella per i servizi mensili di moda. Era arrivata in anticipo, e il responsabile le aveva indicato il camerino in cui l’avrebbero truccata e pettinata a dovere prima degli scatti. Si era appena liberata dei suoi vestiti, quando qualcuno aprì la porta senza bussare, rivelando un paio di occhi verdi spalancati ed un sorriso imbarazzato sul volto.
“Scusa, non pensavo ci fosse qualcuno” Borbottò, in un tono talmente basso che Bailey fece fatica a capirlo.
Aveva afferrato l’accappatoio appoggiato sulla sedia per coprirsi, sentendosi arrossire fino alle punte dei piedi.
“Ehm, già, ci sono io” Balbettò, infilandosi l’accappatoio al rovescio ed accorgendosene solo quando il ragazzo la percorse con lo sguardo dalla testa ai piedi per poi alzare le sopracciglia e sorridere appena.
“Beh, io devo solo… Ho dimenticato una cosa lì sopra” Aveva detto poi, indicando il tavolino del trucco.
Bailey si era spostata di lato per farlo passare, tenendo lo sguardo basso, ancora imbarazzata. Sapeva chi era lui, non era difficile riconoscerlo, ma non si sarebbe mai aspettata di trovarselo davanti nel camerino di un servizio fotografico, quando, per di più, lei era coperta solo dall’intimo.
“Comunque io sono Harry, piacere” Le aveva detto prima di uscire, tendendole una mano.
“Bailey, il piacere è tutto mio” Aveva risposto lei con un sorriso, il primo da quando era entrato lì dentro.
“Uhm, ora vado, direi che ho disturbato abbastanza – La salutò Harry, per poi aggiungere – Spero di rivederti presto, Bailey”
Dopodiché era sparito, chiudendosi la porta alle spalle, e Bailey si era data dell’idiota per non aver detto qualcosa di più. Insomma, di solito era spigliata, solare, non perdeva occasione di fare una battuta quando si trovava davanti un ragazzo carino, invece in quel momento aveva fatto la figura della ragazzina timida che non sa cosa dire ad una popstar internazionale. Non che fosse una fan sfegatata dei One Direction, ma a volte le piaceva ascoltare qualche loro canzone e restare aggiornata su alcune cose, e qualcosa di carino da dire avrebbe potuto trovarlo.
Si sedette sulla sedia, passandosi una mano tra i capelli e pensando che almeno quella sera avrebbe avuto qualcosa da raccontare alle amiche. Pochi istanti dopo, si era accorta di un bigliettino che veniva fatto scivolare sotto la porta, così si era alzata e l’aveva preso in mano per leggerlo, lasciandosi sfuggire un sorriso fin troppo allegro subito dopo.
Raggiungimi al bar dell’edificio appena hai un minuto, ti offro qualcosa per farmi perdonare dell’intrusione. Harry x
Così, avendo ancora un po’ di tempo prima del servizio, era volata al bar del piano terra, dove si era guardata attorno qualche minuto prima di accorgersi di Harry che la stava salutando, seduto ad un tavolino nell’angolo del locale. Avevano iniziato a chiacchierare, e Bailey aveva potuto rifarsi, rivelando la sua vera personalità, e quasi non si erano accorti del tempo che passava finché Harry non le aveva chiesto cosa ci facesse lì e la ragazza si rese conto di essere in ritardo il primo giorno di lavoro. Da quel momento, avevano preso a sentirsi e frequentarsi nelle brevi pause che il tour lasciava ad Harry, ma, malgrado il poco tempo, la loro storia era decollata quasi subito senza particolari problemi.
 
In quel momento, mentre Harry le scattava le foto più buffe per cui avesse mai posato, Bailey ringraziò il giorno in cui aveva deciso di farsi coraggio e proporsi per quel lavoro di modella che desiderava da tanto, ma per il quale pensava di non essere adatta.
“Credo di voler cambiare lavoro” Dichiarò Harry dopo un po’.
“Cosa stai blaterando, Styles?” Lo riprese Bailey, mettendosi le mani sui fianchi.
“Oh, ferma lì così, perfetta!” Esclamò lui senza badarla poi molto.
“Harry, mi sa che ti stai facendo prendere un po’ troppo la mano” Rise lei, avvicinandosi per vedere le foto.
“Ma guarda, sei bellissima! Che ne dici se il prossimo servizio vengo a farlo io?” Propose Harry con un sorriso a trentadue denti.
“Per me va bene, lo sai”
“Via i vestiti adesso, forza” La esortò poi, pizzicandole un fianco.
“Cosa?!”
“Non dirmi che non hai mai posato in lingerie” Spiegò Harry, scimmiottando la pronuncia francese e facendo scoppiare Bailey in una risata fragorosa.
“Mmh, un paio di volte, mi pare, ma solo mezzi busti” Rispose poi.
“E vorresti privare me di tutto questo?” Replicò Harry, facendo l’offeso.
Alzando gli occhi al cielo, Bailey si sfilò la maglia velocemente per lanciarla sul letto della camera del ragazzo, alla quale si aggiunsero subito dopo i jeans, per rivelare un completino di pizzo color panna.
“Tu vai sempre al lavoro con una biancheria del genere?” Indagò Harry, mordendosi il labbro inferiore.
“Solo quando poi devo venire da te” Rispose veloce Bailey, rivolgendogli lo sguardo più malizioso che aveva.
“Smettila di distrarmi, devo lavorare, su” La rimbeccò lui, portandosi la macchina fotografica davanti agli occhi per il primo scatto.
Passarono alcuni minuti a ridere sulle pose che Bailey assumeva, a volte troppo provocanti, altre che di sexy non avevano proprio niente, poi la ragazza si avvicinò velocemente ad Harry e gli prese la macchina fotografica dalle mani per essere lei a scattare qualche foto a lui. Un po’ alla volta, Harry riuscì a far indietreggiare Bailey fino al letto, spostando poi la macchinetta dal viso per baciarla con trasporto.
“Aspetta un attimo” Mormorò Bailey, sfuggendo alle dita di Harry che già stavano giocando con il ferretto del suo reggiseno.
Il ragazzo la guardò confuso, poi la seguì sul letto, sedendosi accanto a lei in attesa.
“Gli autoscatti sono sempre carini, no?” Gli domandò lei, sorridendo.
Harry scosse la testa con un sorriso, poi le si avvicinò di più e guardò dritto nell’obiettivo rivolto verso loro due. Bailey scattò diverse foto esortando Harry a provare espressioni di ogni genere, per infine arrendersi alle labbra del ragazzo che in quel momento stavano cercando le sue con insistenza. Posò la fotocamera accanto al letto per impegnare le mani tra i ricci di Harry, mentre lui prendeva a sfiorare la pelle del suo collo con la bocca, baciandola e a tratti mordendola.
 
Non passò molto prima che anche i vestiti di Harry raggiungessero quelli di Bailey ai piedi del letto, permettendo alla ragazza di godere del calore della pelle di lui contro la sua, rilassandola e mettendola in agitazione allo stesso tempo. Harry sapeva come trattarla, come farla stare bene, ma ogni volta riusciva a sorprenderla con qualcosa di nuovo, qualcosa che la faceva rabbrividire neanche fossero stati all’aperto in una notte invernale. Rimasero esposti l’una all’altro in pochi minuti, ma il ragazzo quella sera sembrava voler prendere le cose con calma, perciò passò ancora qualche tempo prima di decidersi ad unirsi a lei.
Bailey osservò il viso di Harry sopra il suo, l’espressione concentrata e allo stesso tempo senza nessuna traccia di preoccupazione, serena e, soprattutto, quasi estasiata, e si ritrovò per l’ennesima volta a studiarne i tratti perfetti, gli occhi profondi, le labbra rosse semiaperte. Era bello come nessun altro, nessuno avrebbe mai potuto farla innamorare come aveva fatto lui, nessuno avrebbe potuto distoglierla da quello che le faceva provare ogni giorno.
 
“Domani ti faccio conoscere i ragazzi, ti va?” Propose Harry qualche tempo dopo, stringendola stretta a lui.
“Davvero? Sì, sì, sì!” Rispose lei emozionata, scoccandogli un sonoro bacio sulla guancia.
Fino a quel momento, Harry non le aveva ancora presentato nessuno che fosse coinvolto nel suo lavoro, né i suoi compagni di band né coloro che, nello staff, gli erano più vicini. A dire il vero, erano in pochi a sapere che i due avessero una relazione, quasi si contavano sulle dita delle mani i fortunati. Ma Harry aveva voluto tenere il segreto della storia con Bailey affinché tutto andasse per il meglio e non ci fossero interferenze tra loro, vista la sua carriera e le mille voci che avrebbero inevitabilmente iniziato a girare. E a Bailey andava bene così, per il momento, non voleva complicazioni nella sua vita, le piaceva vivere normalmente e senza particolari attenzioni, se non quelle di Harry.
“Wow, quanto entusiasmo” Commentò Harry, con un mezzo sorriso.
“Beh, sai che non vedevo l’ora di conoscerli tutti” Spiegò lei, giocando con una ciocca di capelli.
Ed era vero. Louis, Zayn, Niall e Liam erano le uniche persone che Bailey aveva più volte chiesto ad Harry di incontrare, perché sapeva quanto stretto fosse il legame tra i cinque e quanto il ragazzo tenesse a loro. I ragazzi erano tra i pochi a sapere dell’esistenza di Bailey nella vita di Harry, ed era anche per questo, forse soprattutto per questo, che la ragazza avrebbe voluto che loro potessero darle un volto ed una personalità, oltre al semplice nome e al fatto di essere “la ragazza di Harry”.
“Non dovrò mica essere geloso?” Indagò Harry, guardandola serio.
“No, amore, stai tranquillo – Lo rassicurò Bailey – Sono solo contenta di conoscere finalmente i tuoi quasi fratelli. Insomma, mi parli un sacco di volte di loro, è anche giusto che me li presenti, no?”
“Giusto” Mormorò Harry, baciandole la fronte.
Lo sbadiglio che seguì subito dopo suggerì a Bailey che forse era venuto il momento di salutare il ragazzo e tornare a casa. Erano rare le volte in cui restava a dormire da lui, anche se Harry la pregava di rimanere ogni volta. Con la luce si vede tutto, rispondeva sempre lei e, anche se sperava che un giorno o l’altro lei ed Harry avrebbero potuto stare assieme senza nascondersi, per il momento preferiva così. Oltretutto, malgrado fosse ormai innamorata del ragazzo, voleva prendere le cose più alla leggera possibile, per evitare di soffrire troppo se qualcosa fosse andato storto.
In poco tempo era pronta per uscire, sotto lo sguardo attento di Harry, che provò ancora una volta a farle cambiare idea senza successo. Lo salutò con un bacio sulle labbra ed uscì, sorridendo al pensiero che il giorno dopo l’avrebbe rivisto, questa volta anche con il suo gruppo.  
  



Curly space
Ah, sono emozionata! :D
Eccomi qui con una nuova storia, l'idea mi piace tantissimo e spero entusiasmerà anche voi. Sarà diversa dalle altre mie storie, e son proprio soddisfatta di essere riuscita a tirare fuori qualcosa di nuovo. :) 
Come spiegato nell'introduzione, questa storia è nata dalla OS Mistakes of a night, quindi, se volete leggerla la trovate nella mia pagina, altrimenti, se non volete sapere cosa succederà, rimanete qui e lo scoprirete leggendo questa long ;)
In questo primo capitolo, conosciamo due dei personaggi principali e la loro storia, niente di troppo strano, diciamo... :)
Ringrazio fin d'ora chi leggerà, rencesirà, aggiungerà alle varie liste questa storia e deciderà di darmi fiducia :)
Un bacione e a presto,

Curly crush x

P.S: un grazie gigantesco a Tommos_girl93 per il banner! <3

 

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Capitolo 2
*** At first sight ***


Right place, wrong time





AT FIRST SIGHT

La sveglia suonò sul comodino a lato del letto, spietata come ogni mattina e, come ogni volta, Zayn allungò pigramente un braccio per spegnerla e girarsi poi dall’altra parte, tirandosi le coperte fin sopra la testa per ignorare totalmente la luce che filtrava dalle persiane.
“Ancora cinque minuti” Mormorò rivolto al silenzio della sua camera, mentre il respiro riprendeva subito il ritmo regolare del sonno.
 
Perrie era davanti a lui, sorrideva, sembrava lo stesse aspettando per dirgli qualcosa. Zayn le si avvicinò per abbracciarla, e lei si lasciò circondare dalle braccia quasi insicure di lui, per poi ricambiare la stretta e posare la testa sul suo petto.
“Mi sei mancato tanto” Gli sussurrò, guardandolo negli occhi.
“Anche tu, amore, anche tu” Rispose Zayn, il sorriso più felice e rilassato che avesse mai sentito sulle sue labbra.
La ragazza alzò il viso, specchiando la sua espressione, e puntò i suoi occhi azzurri in quelli nocciola di Zayn, prima di chiuderli ed avvicinare il viso a quello del ragazzo. Zayn osservò ancora per un attimo i tratti del viso di Perrie, poi chiuse gli occhi e, un attimo prima di posare le labbra su quelle di lei, si accorse che lei non c’era più, le sue braccia stringevano l’aria e nient’altro.
 
Zayn aprì gli occhi di scatto, tirandosi a sedere sul letto ed accorgendosi di respirare a fatica. Socchiuse gli occhi, per poi prendere un respiro profondo e trattenere un’imprecazione che gli stava sfuggendo dalle labbra. Scacciò via le coperte con i piedi, alzandosi e barcollando appena fino alla finestra per alzare le tapparelle e far entrare la luce del giorno. Tornò al comodino e, guardando l’ora, spalancò gli occhi. Afferrò il cellulare e, senza sorprendersi poi molto, trovò diverse chiamate perse e due messaggi da parte di Louis.

Zayn, Lou ha detto che ti vuole sbarbato per il servizio, quindi vedi di alzarti ad un’ora decente

Zayn, dove diavolo sei?! Stiamo aspettando solo te!!

Il ragazzo alzò gli occhi al cielo, sbuffando e dirigendosi poi verso il bagno per assecondare la richiesta della loro hair stylist. Sarebbe arrivato in un ritardo terribile, sì, ma almeno avrebbe avuto il viso liscio dalla sua parte.
 
Da quando avevano finito il tour, Zayn e gli altri ragazzi non avevano avuto un minuto libero, erano sempre impegnati con le ultime rifiniture al nuovo album, nuove promozioni, comparse, servizi fotografici, come quello di quella mattina. Amava il suo lavoro, Zayn, ma sperava che, dopo quasi un anno in giro per gli stadi di tutto il mondo, avrebbe avuto qualche giorno per pensare a lui e rilassarsi, invece, non appena avevano rimesso piede a Londra, gli erano stati messi tra le mani fogli pieni zeppi di giornate già programmate dal mattino alla sera. Mentre camminava verso l’edificio del servizio, la sede londinese di Cosmopolitan, si trovò a sperare con tutte le sue forze, come se dipendesse da quello, che la pausa delle vacanze natalizie arrivasse presto.
Quando stava per aprire la porta dell’edificio, vide una ragazza, che doveva avere la sua età, arrivare dalla direzione opposta alla sua ed affrettarsi verso l’entrata. Lasciò che raggiungesse la porta, poi la tenne aperta e si fece da parte per farla passare.
“Grazie” Disse la ragazza, sorridendo.
Zayn ricambiò il sorriso, restando per un attimo incerto sul da farsi. Non aveva mai visto tanta sincerità e luce in un sorriso, quella ragazza doveva avere una gioia di vivere non indifferente e caratteristica di pochi. Entrò nel palazzo dopo di lei, accelerando il passo dopo aver guardato l’ora sul cellulare ed accorgersi dell’ennesima chiamata, questa volta di Liam. Superò la ragazza, che continuò però ad osservare con la coda dell’occhio, domandandosi se non fosse una fan che lo stesse seguendo, dato che stava facendo esattamente il suo stesso percorso.
 
Quando aprì la porta della stanza in cui lui e gli altri ragazzi dovevano posare per il servizio fotografico, la scena che gli si presentò davanti gli fece venire la tentazione di fare dietrofront e sparire di nuovo. Una decina di persone circa, tra compagni di band, fotografi e preparatori, lo stavano fissando a braccia incrociate e con espressioni piuttosto serie sui volti.
“Buongiorno principino!” Lo salutò sarcastico Louis.
“Scusate, non ho sentito la sveglia” Mentì Zayn, posando la giacca su una delle sedie a disposizione.
“Come al solito. Vorrà dire che te ne regaleremo una speciale per Natale, una di quelle che non si spengono” Ribatté Louis, facendo capire all’amico che il suo alibi non aveva attaccato.
Zayn si accorse solo in quel momento che la ragazza che aveva incrociato all’ingresso era entrata con lui, ma si era fermata sulla soglia, incerta, e parlava sottovoce con Harry.
“Quindi voi vi siete già conosciuti!” Esclamò il riccio, rivolgendosi a Zayn.
Il moro squadrò i due con aria confusa, cercando di capire cosa volesse dire l’amico.
“Ehm, in realtà le ho solo aperto la porta” Borbottò Zayn, guardandosi attorno.
Niall, che evidentemente non aveva seguito lo scambio di battute, mentre provava una giacca, si voltò verso Harry per dire la sua.
“Haz, dai, finiscila di provarci con tutte, abbiamo del lavoro da fare qui!” Gridò, scoppiando poi a ridere.
Louis, Liam e Zayn risero con lui, dandogli ragione ed esortando il riccio a darsi da fare, sotto lo sguardo divertito della ragazza.
“Beh, ragazzi, lei è Bailey” Annunciò Harry, parlando a tutto il gruppo per niente intimidito dall’intervento del biondo.
 
Bailey. Quel nome lampeggiò subito nella mente di Zayn. Era la ragazza di Harry, la ragazza che frequentava da qualche mese e per cui era completamente perso. Senza capirne il motivo, Zayn si sentì mancare, come nel sogno di quel mattino, in cui Perrie gli scompariva da davanti agli occhi. Scosse la testa, dandosi dello stupido. Era carina, sì, ma nemmeno la conosceva, un sorriso non sarebbe bastato a farlo capitolare.
“Ciao a tutti” Esordì lei, gli occhi che le brillavano.
Senza che se lo aspettasse, lo sguardo della ragazza si posò su di lui, facendolo quasi arrossire. Per dissimulare, Zayn le si avvicinò per tenderle una mano.
“Beh, io sono Zayn, non faccio il portiere di solito” Mormorò, pentendosene subito dopo.
“Immaginavo, tranquillo. Piacere, Bailey” Rispose lei, sorridendogli apertamente e stringendogli la mano.
“Oh, finalmente ti conosciamo!” Esclamò Niall, avvicinandosi a grandi passi per poi abbracciarla, mentre ancora Zayn non credeva che dalla sua bocca fosse uscita una battuta tanto pessima.
Osservò Louis e Liam mentre anche loro la salutavano con mezzi abbracci e baci sulle guance, chiedendosi  se in lui ci fosse qualcosa che non andava. Non era timido, d’accordo, gli piaceva stare sulle sue, ma avrebbe potuto lasciarsi andare un po’ di più quando conosceva una persona nuova, invece che sembrare così freddo e distante come era sicuramente parso a Bailey pochi minuti prima. Scosse la testa, allontanando quei pensieri e dando la colpa del suo malumore di quel giorno al sogno di poche ore prima, poi prestò attenzione alla ragazza che parlava con i suoi compagni di band.
Era alta, quasi quanto lui, forse un paio di centimetri in meno, portava i capelli, lunghi fino alla vita ed ondulati, sciolti, il colore era un castano chiaro, ricordava quello di Louis come sfumature. Gli occhi grandi erano colore del cioccolato fuso, l’espressione dolce, ma sicura. I tratti restanti del viso, il naso regolare, le labbra non troppo piene, gli ricordavano una bambina, anche se Zayn sapeva bene che Bailey aveva la sua età. La figura del corpo era esile, ma non per questo mancavano le curve, tutte le forme erano al posto giusto. Non era una sorpresa che facesse la modella, benché non ad alti livelli.
 
“Curioso il nome Bailey, da dove arriva?” Sentì chiedere Liam, così si riscosse dai suoi pensieri e si avvicinò maggiormente al gruppo per ascoltare la risposta.
“Non lo so di preciso, ma immagino che i miei mi abbiano concepito in seguito ad una balla da Bailey’s e quindi abbiano voluto rendergli onore” Spiegò Bailey, un’espressione seria sul volto.
Dopo alcuni secondi di silenzio, Niall scoppiò a ridere, facendo voltare l’intero staff che stava terminando di sistemare lo studio per il servizio, seguito subito dopo da tutti gli altri. Aveva dello spirito, la ragazza, non c’era che dire.
“Beh, sono uscita bene, no?” Rise Bailey, voltandosi verso Harry che annuì con un sorriso soddisfatto.
Zayn alzò un sopracciglio, trovandosi d’accordo con lei, ma, quasi come l’avesse chiamata a gran voce, Bailey si voltò, senza lasciargli il tempo di mascherare la sua espressione. La ragazza incrociò il suo sguardo, spalancando appena gli occhi, per poi arrossire e girarsi da un’altra parte, un’espressione indecifrabile sul volto.
“Ragazzi, visto che ci siete tutti iniziamo finalmente!” Li richiamò il responsabile del servizio.
Zayn si affrettò verso il set, cogliendo al volo l’occasione di allontanarsi dalla figuraccia che aveva appena fatto, la seconda in pochi minuti. Quella giornata era iniziata male, e stava procedendo anche peggio.  
 
“Ottimo lavoro, ragazzi, grazie!”
Il primo a lasciare il divanetto su cui avevano scattato le ultime foto fu Harry, che corse subito dietro il cavalletto per abbracciare Bailey, che lo stava osservando a braccia conserte con un mezzo sorriso orgoglioso. Zayn li osservò mentre Harry le sussurrava qualcosa all’orecchio e lei sorrideva quasi timidamente, voltandosi poi verso Louis che gli stava ripetutamente picchiettando la spalla con un dito.
“Che c’è?” Domandò, più scocciato di quel che voleva.
“C’è qualcosa che non va?” Chiese Louis in risposta.
“Cosa dovrebbe esserci che non va?”
“Appunto”
“Louis, mi dici che hai da rompere?” Chiese Zayn esasperato, alzando gli occhi al cielo.
“Ho capito che ti sei svegliato male, ma tenere il muso per tutta la mattina non risolve le cose di sicuro” Spiegò l’amico, ricevendo come unica risposta un’alzata di spalle.
Non sapeva cosa c’era nell’aria quel giorno, e non aveva sicuramente voglia di parlarne, Zayn. Odiava non capire cosa gli succedesse, quali fossero i suoi pensieri, ma più di tutto lo infastidiva che gli si chiedesse insistentemente cosa avesse, quando non era in grado di dirlo nemmeno lui. Decise di uscire per prendere un po’ d’aria, così si avviò verso la porta della stanza, bloccandosi proprio mentre stava per lasciarla.
“Zayn, tu sei dei nostri vero?” Lo richiamò Harry, facendolo voltare.
“Per cosa?” Si informò, lo sguardo spento.
“Pensavamo di mangiare tutti assieme, tanto poi dobbiamo andare in studio” Spiegò Harry.
“D’accordo, il tempo di una sigaretta e arrivo” Annuì Zayn, per poi uscire e prendere un respiro profondo.
 
L’aria di metà ottobre quel giorno era particolarmente frizzante, così Zayn si strinse nelle spalle, pentendosi di non essersi portato la giacca per uscire. Aspirò una nuova boccata, osservando poi il fumo disperdersi nell’aria quando lo buttò fuori. Avrebbe dovuto scusarsi con Louis non appena sarebbe rientrato, era stato troppo brusco, e l’amico non se lo meritava proprio. Louis gli era sempre molto vicino, capiva quando c’era qualcosa che non andava, e sperava sempre di poterlo aiutare in qualche modo, come aveva fatto quando con Perrie era finita. Scosse la testa, ricacciando indietro il pensiero della ragazza, poi gettò a terra il mozzicone e tornò all’interno del palazzo.
“Ti sei rinfrescato un po’ le idee?” Lo stuzzicò subito il ragazzo dagli occhi azzurri.
“Sì, direi di sì – Annuì Zayn con un sorriso, per poi aggiungere – Scusa Tommo, non volevo risponderti male, è che stamattina non ho avuto un buon risveglio”
“Ho capito, ti sono arrivate in anticipo, eh. Brutta storia” Disse Louis, posandogli una mano sulla spalla e scattando in avanti non appena vide il pugno di Zayn alzarsi.
Seguirono Harry, Bailey ed il resto della compagnia al ristorante al primo piano del palazzo, evidentemente frequentato soltanto dallo staff del giornale, e si avvicinarono ad un tavolo rotondo da sei posti.
“Bailey, che ci fai qui anche oggi? Dovrebbe essere il tuo giorno libero!” sentirono esclamare alle loro spalle.
Zayn si voltò giusto in tempo per vedere Harry lasciare velocemente la mano della ragazza ed allontanarsi da lei di qualche centimetro.
“Lucas, ciao! Niente, sono a pranzo con… Degli amici” Tentennò Bailey, arrossendo leggermente.
“Allora non ti disturbo oltre, ci vediamo domani” Si congedò l’uomo, probabilmente un collega della ragazza, per poi allontanarsi.
“Allora, Bailey, raccontaci un po’ cosa fai, oltre a sopportare Harry” Iniziò Liam, rivolgendo un occhiolino alla ragazza, non appena si accomodarono al tavolo.
“Ehi, mi adora, è chiaro?” Protestò Harry, cingendole le spalle con un braccio.
“Effettivamente è un lavoro anche quello, ma per riempire i momenti morti poso per qualche servizio qui, al Cosmopolitan” Raccontò lei, mantenendo un’espressione seria e quasi professionale.
“Bailey!”
“Harry, dai, non interromperla, siamo curiosi di sapere quello che fa” Lo zittì Niall, provocando risate in tutti i presenti a parte Harry, che mise un finto broncio ed incrociò le braccia al petto.   
“E’ da molto che lo fai?” Domandò Louis.
“Qualche mese, diciamo che sono ancora agli inizi. Non sono servizi importanti, da prima pagina, ma mi piace molto”
“E’ bravissima” Dichiarò Harry, una punta d’orgoglio ben udibile nella voce.
 
Zayn seguì lo scambio di battute in silenzio, pensando a qualcosa da aggiungere o da chiedere a Bailey, ma non gli venne niente che ritenesse abbastanza interessante, così preferì evitare di aprire bocca per magari fare qualche altra figuraccia. Si limitò ad osservare gli sguardi che i due si lanciavano di tanto in tanto, sorprendendosi di quanto espliciti fossero e di come riuscissero a capirsi al volo. Bailey guardava Harry come per cercare sostegno, per assicurarsi che tutto stesse andando bene, e lui, senza parlare, riusciva a toglierle qualsiasi preoccupazione di dosso e a farla sorridere di nuovo. Zayn sospirò quasi rumorosamente, attirando su di sé l’attenzione dell’intero tavolo. Alzò gli occhi al cielo con noncuranza, prendendo poi a guardarsi attorno finché non sentì che gli occhi di tutti erano tornati ad osservare altro.
Li invidiava, ecco cos’era. Sembravano così felici assieme, così perfetti l’uno per l’altra, che Zayn non riusciva a staccar loro gli occhi di dosso. Lei era bella, e questo la rendeva interessante, ma ciò che incuriosiva il moro era il rapporto che Bailey aveva con Harry, così simile al suo con Perrie di qualche mese prima. Avrebbe voluto anche lui la possibilità di una storia così, avrebbe voluto essere capace di innamorarsi di nuovo, di dare tutto se stesso, tutto il suo cuore a qualcuno, ma in quel momento capiva che non era possibile, e vedere che altri invece ci riuscivano senza problemi, invece di dargli speranza, lo faceva chiudere ancora di più in se stesso.
Non era depresso, Zayn, lui non era così. Era sempre stato meno estroverso rispetto agli altri, questo sì, ma non per questo era incapace di relazionarsi con persone al di fuori di quelle che già conosceva e di cui sapeva di potersi fidare. L’impressione che dava in quegli ultimi tempi, però, a sentire Louis, era quella di uno facilmente irritabile, scorbutico ed asociale. Sapeva che Louis il più delle volte glielo diceva per scherzare e per dargli una scossa, ma Zayn si rendeva conto da solo che non erano tutte invenzioni, che qualche fondo di verità in quelle accuse purtroppo c’era.
 
Il moro scosse la testa, riportando l’attenzione sul discorso che si stava svolgendo nel ristorante, scoprendo che i suoi compagni avevano iniziato a raccontare a Bailey qualche aneddoto sulla vita in tour.
“Poi c’è Zayn che ogni volta che può dorme. Puoi stare sicura che se abbiamo una mezzoretta libera e lui non si trova, è di certo steso da qualche parte a russare” Rivelò Niall con uno sguardo furbo.
“Ehi, io non russo!” Protestò subito Zayn.
“Tu mica ti senti quando dormi, io sì” Aggiunse Liam, guadagnandosi un’occhiataccia dall’amico.
“Bailey, sul serio, non russo” Si difese Zayn, rivolgendosi alla ragazza che stava trattenendo una risata.
“Va bene, va bene, ti credo – Replicò lei svelta, per poi aggiungere – Anche perché non credo mi convenga molto discutere con te, anche urlando non arriverei ai tuoi acuti”
Zayn spalancò un attimo gli occhi, sentendosi invaso improvvisamente da un forte senso d’orgoglio, poi sorrise apertamente a Bailey, mentre gli altri quattro quasi non respiravano per le risate. Fu un attimo, il semplice sguardo che si scambiò con la ragazza e la sensazione di serenità che il suo sorriso comunicava bastarono a convincere Zayn che da quel giorno avrebbe fatto tutto il possibile per cambiare il suo atteggiamento nei confronti della vita ed essere di nuovo felice.




Curly space:
Allooooooooooooraaaaaaa, sono già in ritardo, sì. Scusate, ma questo weekend non ho avuto un attimo di respiro, ma prometto che mi farò perdonare :)
Dunque, qui conosciamo l'altro personaggio principale, il nostro Zaynie, di cui ultimamente sono un po' innamorata :) Lo troviamo in un periodo difficile, direi, e viene piuttosto colpito dalla nostra Bailey... Che forse riesce a dargli qualche speranza, non si sa come.
Volevo solo precisare una cosa, non so come voi la pensiate, ma io non ho niente contro Perrie solo che ehmehm con lei la storia non avrebbe potuto esserci e così... Beh, un po' si capisce già da questo capitolo, un po' capirete andando avanti ;)
Bene, mi dileguo perché queste note fanno schifo. Ma prima, ringrazio di cuore Tommos_girl93 e potatoess per le recensioni e per aver aggiunto la storia alle seguite, tanto amore per voi <3
A presto,

Curly crush x

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Capitolo 3
*** New situations ***


Right place, wrong time



NEW SITUATIONS

 
Qualche giorno prima, Bailey aveva salutato Harry fuori dallo studio leggermente infastidita. L’incontro con i suoi compagni di band era andato bene, erano stati tutti gentili, l’avevano fatta ridere ed accolta subito come una di famiglia, quasi. Con loro non c’era stato nessun problema, se non qualche momento imbarazzante con Zayn all’inizio. Ma ciò che aveva irritato Bailey era stato il momento in cui era spuntato fuori Lucas all’improvviso e Harry l’aveva subito allontanata, quasi il suo responsabile fosse pronto ad estrarre una macchina fotografica per scattare loro una foto in cui si tenevano per mano e diffonderla in tutto il mondo. Avevano deciso di comune accordo di non rivelare la loro relazione, all’inizio, ma Bailey pensava che, anche se qualcuno avesse cominciato a vederli assieme, non sarebbe stato un gran problema, almeno per lei.
Invece, a quanto pareva, Harry ancora non era pronto a dichiararsi fuori dal mercato pubblicamente. Non era una questione di gelosia, Bailey sapeva che Harry aveva occhi solo per lei e non avrebbe mai approfittato di quella situazione per divertirsi con altre, ma a volte la vita nell’ombra diventava soffocante più di quanto sarebbe stato venire assillata ogni giorno da gente da ogni parte del mondo.
 
Si riscosse dai suoi pensieri con un sospiro arreso, poi si decise ad alzarsi dal divano per prepararsi. Quella sera, Niall aveva invitato i ragazzi e le rispettive ragazze a casa sua per guardare assieme l’amichevole tra Inghilterra e Irlanda e, più che altro, passare un po’ di tempo in allegria. Bailey aprì l’armadio in camera sua, osservandone annoiata il contenuto. Optò per un paio di jeans neri ed un maglioncino color panna, da abbinare agli stivaletti con il tacchetto basso. Non aveva né fantasia né troppo estro per vestirsi meglio, il malumore di qualche giorno prima era ancora presente, seppur in maniera leggera, e avrebbe rivisto Harry solo quella sera, per la prima volta dopo quella giornata. Uscì di casa chiedendosi se il ragazzo si fosse reso conto o meno del suo cambiamento, poi decise che era inutile iniziare con il piede sbagliato una serata che si prospettava divertente, e chiuse i suoi pensieri e le sue riserve in un angolo della testa.
 
“Bailey! Wow, sei più puntuale del tuo ragazzo, complimenti” Esclamò Niall aprendole la porta, per poi salutarla con un abbraccio.
“Harry non è ancora arrivato?” Domandò lei stupita, seguendo il biondo dentro casa sua.
“Mmh no”
Bailey estrasse il cellulare dalla borsa, notando un messaggio di Harry che la avvisava di essere leggermente in ritardo. Scosse la testa, e digitò velocemente una risposta intimandogli di muoversi, poi ributtò il telefono in borsa.
“Dice che è un po’ in ritardo, non so dove si sia perso” Informò Niall, prima di entrare nel salotto.
Era una stanza grande, sui toni del grigio, arredata in maniera moderna, e sulla parete più lunga era sistemato un televisore di ultima generazione, già sintonizzato sul canale della partita.
“Ciao a tutti” Salutò timidamente, passando in rassegna i vari volti già presenti nella stanza: Liam, la sua ragazza, Sophia, Louis, Eleanor e Zayn, distratto dal cellulare.
“Ciao Bailey” Risposero allegramente Louis e Liam, mentre Zayn alzava la testa lentamente per un cenno.
I primi due si alzarono dal divano, esortando le ragazze ad imitarli per poi presentarle a Bailey, leggermente imbarazzata dal fatto di essere lì senza Harry. Chiacchierò con le ragazze qualche minuto, parlando del più e del meno, poi le seguì verso il divano, notando l’unico posto libero accanto a Zayn.
“Ehm, posso sedermi qui?” Domandò, leggermente intimidita.
Quel ragazzo non le metteva tranquillità, sembrava talmente sulle sue che aveva la costante impressione di disturbarlo o, peggio, di stargli antipatica. Zayn alzò lo sguardo verso di lei, per accertarsi che stesse parlando con lui, poi annuì senza dire niente di più. Cominciamo bene, pensò Bailey, prendendo posto accanto al moro ma stando attenta a non sfiorarlo neanche per sbaglio. In quello stesso momento, qualcuno suonò il campanello, facendo tirare a Bailey un sospiro di sollievo fin troppo eloquente. Non poteva che essere Harry, mancava solo lui. Infatti, dopo pochi istanti, eccolo comparire dietro a Niall, lievemente affannato, ma sorridente come sempre.
 
Bailey si alzò rapidamente dal divano per raggiungerlo, ricevendo come saluto un bacio sulle labbra che provocò diversi fischi ed applausi da parte del resto del gruppo.
“Scusate, ho accompagnato Cara da un amico che abita qui vicino. Pensavo di riuscire ad arrivare prima, ma poi mi hanno fermato a chiacchierare” Spiegò Harry, levandosi la giacca.
“Tranquillo Haz, sei arrivato giusto in tempo, la partita inizia ora” Rispose Niall, lanciandosi accanto a Louis sul divano.
Bailey si morse appena le guance, nascondendo il disappunto che quella scoperta le aveva creato. Cara era un’amica, sì, Harry gliel’aveva detto un migliaio di volte, ma le seccava, o forse invidiava soltanto, il fatto che, con la scusa dell’amicizia, con la bionda potesse girare liberamente, mentre con lei non potevano nemmeno arrivare insieme nello stesso posto per non creare sospetti. Si allontanò da Harry, tornando a sedersi accanto a Zayn, che la stava fissando insistentemente con un’espressione indecifrabile sul viso. Ignorò l’occhiata, per rivolgere l’attenzione alla tv. Harry si sedette sul pavimento, appoggiando la schiena alle gambe di lei, per poi voltarsi.
“E’ tutto a posto?” Le domandò, a bassa voce.
“Certo” Rispose secca Bailey, guardando altrove.
Harry si alzò, facendole cenno di seguirlo fuori dal salotto. Lei, dopo un istante di esitazione, ubbidì.
“Ehi, dove pensate di andare voi due? Pensavamo di passare una serata in compagnia in salotto, non in camera!” Li richiamò Louis, facendo scoppiare a ridere il resto del gruppo.
“Torniamo subito, non vi preoccupate” Replicò Harry serio.
 
“Che c’è? Avevi voglia di attirare l’attenzione?” Domandò Bailey, non appena furono in cucina.
“Devi dirmi tu che succede, e non dirmi niente, perché si vede lontano kilometri che sei arrabbiata” Ribatté Harry.
“Non sono arrabbiata”
“Certo, come no”
“Sono solo infastidita – Sputò fuori Bailey infine, per poi aggiungere velocemente – E sai benissimo perché”
Harry si morse le labbra, incrociando le braccia al petto e guardandosi attorno.
“E’ per via di Cara, giusto?”
Bailey non aveva intenzione di rispondere, Harry ci sarebbe arrivato da solo, era abbastanza intelligente, così si chiuse in un ostinato silenzio e prese a fissarlo.
“Bay, lo sai benissimo che è solo un’amica” Iniziò lui, il tono quasi implorante.
La ragazza non fece altro che alzare le sopracciglia, come se la cosa non la riguardasse a pieno.
“Cosa devo fare? Non devo vedere più nessuno perché altrimenti escono nuovi rumors? Devo chiudermi in casa?”
“Harry, non fare la vittima, sai che non ti ho mai chiesto una cosa del genere!” Protestò Bailey, dimenticando di controllare il tono della voce.
“Vero. Però da come reagisci l’unica soluzione sembrerebbe quella” Replicò lui.
“Vorrei solo che ti ricordassi che ci sono anche io” Confessò Bailey, abbassando lo sguardo.
“Lo so! Bailey, che stai dicendo? Sei l’unica, e lo sai bene” Esclamò Harry, abbracciandola subito dopo.
Bailey sospirò piano, non sarebbe mai riuscita a fargli capire quello che davvero voleva dire, così, almeno per il momento, si limitò a ricambiare la stretta, adeguandosi ancora una volta a quella situazione di stallo. Il momento venne bruscamente interrotto dal boato proveniente dal salotto, un coro di applausi ed esultanze che avrebbe fatto invidia a quello di uno stadio. Pochi secondi dopo, Niall entrò in cucina, un’espressione tetra sul viso.
 
“Ehi ragazzi, tutto bene?” Chiese, guardando da Harry a Bailey.
“Certo,  certo, stavamo giusto tornando di là” Rispose Harry, portando un braccio sulle spalle della ragazza.
“Io prendo le birre e arrivo, ne avrò bisogno fin da subito” Li informò Niall, con tono piatto.
“Vuoi una mano?” Si offrì Bailey, ignorando l’occhiata di disappunto che Harry le lanciò.
“Va bene, grazie piccola. Harry, tu vai pure, arriviamo subito. Fidati” Replicò il biondo, ammiccando verso l’amico, che uscì dalla cucina facendo spallucce.
“Che succede Niall? Ti vedo giù” Domandò Bailey, prendendo metà delle birre che il ragazzo stava estraendo dal frigo.
“Punto per voi, urrà” Commentò senza guardarla.
Bailey non riuscì a trattenere una risata che, un po’ alla volta, coinvolse anche Niall, togliendogli il momentaneo malumore dovuto allo svantaggio dell’Irlanda. Tornarono in salotto dagli altri subito dopo, distribuendo le birre e appoggiando quelle avanzate sul tavolino al centro del salotto.
“Grazie per averci lasciato dei posti eh” Borbottò Niall, sedendosi a terra e venendo affiancato subito dopo da Bailey, che restò comunque nelle vicinanze di Harry.
“Non c’è di che, grazie per le birre a te, amico” Replicò svelto Louis, prendendo un sorso dalla sua ed esalare poi soddisfatto.
“Dolce il sapore della vittoria” Aggiunse poi il castano, guadagnandosi un’occhiataccia dall’irlandese.
“Non esultare troppo presto, Tommo”
 
Ma alla fine del primo tempo, l’Irlanda era sotto di due gol, così che Niall decise di cambiare piano per la serata, pur lasciando acceso il televisore.
“Harry, già che sei qui, vuoi che ti faccia vedere come risolvere quel problema di accordi?” Propose, attirando l’attenzione dell’amico con uno schiocco di dita.
Harry si voltò lentamente verso di lui, un’espressione confusa sul volto. Non appena comprese di cosa Niall gli stesse parlando, scosse la testa.
“Nah, stasera no, sono abbastanza fuso e vorrei continuare a seguire la partita in realtà” Rispose, un’occhiata colpevole rivolta al biondo.
“Va bene, tranquillo Haz. Io esco un po’ in giardino” Replicò Niall, alzandosi subito dopo.
“Se qualcuno segna ti avvisiamo eh!” Lo informò Louis a gran voce.
“Non serve, ho visto abbastanza, grazie Tommo” Sbraitò il biondo in risposta da un’altra stanza.
Bailey, dopo una rapida occhiata a Harry, imitò Niall. Si stava annoiando, il calcio non le era mai piaciuto più di tanto e un po’ d’aria fresca le avrebbe fatto bene, visto il nervosismo che ancora aveva attorno. Incrociò nuovamente lo sguardo con il suo ragazzo, che però non reagì, se non per una leggera smorfia di indifferenza. Bailey sbuffò appena, senza che nessuno se ne accorgesse, poi seguì gli accordi casuali di una chitarra fino a raggiungere Niall in giardino.
“Ehi, ragazza” La salutò lui con un mezzo sorriso.
“Ehi, biondo” Ricambiò lei, sedendosi su una delle sedie lì presenti.
Rimasero in silenzio per qualche minuto, Niall pizzicava le corde della chitarra senza seguire un vero ritmo, e Bailey lo osservava, rapita. Ad un tratto, però, il ragazzo smise di osservare le corde dello strumento per rivolgere lo sguardo verso di lei.
“C’è qualcosa che non va con Harry?” Chiese, andando dritto al punto.
Bailey lo osservò un attimo, valutando se rispondergli o meno. Le avrebbe fatto bene sfogarsi con qualcuno di vicino a Harry, o, a dire la verità, sfogarsi e basta. Dato che nessuno sapeva di lei ed Harry, non aveva idea su a chi rivolgersi quando succedevano cose di quel genere, litigi, discussioni, dubbi, non aveva nessuno con cui confidarsi, fatto che le pesava molto. In quel momento, osservando gli occhi blu di Niall, così trasparenti e sinceri, sentì che avrebbe potuto fidarsi di lui, forse avrebbe potuto persino fornirle una qualche soluzione. Ma, per qualche motivo che nemmeno lei riusciva a comprendere, sorrise e scosse la testa.
“No, Niall, è tutto a posto. Grazie per averlo chiesto” Rispose infine.
 
Era facile capire che Niall non se l’era bevuta, così Bailey distolse lo sguardo per posarlo sulla chitarra.
“Harry dice che hai imparato a suonare da solo, è vero?” Domandò, tentando di cambiare discorso.
Niall indugiò ancora un momento, poi prese a raccontarle di come aveva iniziato, dei vari progressi e delle emozioni che provava ogni qualvolta suonasse da solo o con i ragazzi. Si stava aprendo a lei, come se la conoscesse da mesi e non solo da pochi giorni, parlava e sorrideva continuamente, trasferendo un po’ alla volta il suo buonumore a Bailey, che si scoprì a sua volta a raccontargli alcuni episodi della sua vita, alcuni talmente buffi che si ritrovarono a tenersi la pancia dalle risate.
“Ehi, vedo che vi state divertendo qui” Li raggiunse una terza voce, bassa e quasi timida.
“Zayn! Bailey mi stava raccontando di quanto sia divertente la sua vita” Spiegò Niall, rivolgendosi al moro, ancora scosso da qualche risatina.
“Beh oddio, alcune cose sono divertenti” Commentò Bailey, ricomponendosi.
“Sicuramente più coinvolgenti della partita, comunque” Affermò Zayn, sedendosi a terra con le gambe incrociate.
“Come siamo presi?” Domandò Bailey, giusto per continuare la conversazione.
Zayn era l’unico con il quale ancora non riusciva a parlare normalmente, era fin troppo chiuso in se stesso, e il fatto che fosse stato lui ad intraprendere una conversazione la meravigliò non poco.
“Non so se Niall voglia saperlo” Borbottò lui, lanciando uno sguardo ilare all’amico.
“Fa niente, sputa il rospo Zayn” Replicò Niall svelto.
“Come prima, in realtà, ma hanno annullato un gol…” Spiegò il moro, venendo interrotto a metà frase.
“Ah, meno male, vorrei ben vedere! Neanche gli altri due erano troppo regolari secondo me!” Protestò Niall, mentre Zayn e Bailey si scambiavano un sorriso quasi complice.
“Nialler, lasciami finire – Disse Zayn, per poi aggiungere – All’Irlanda. Hanno annullato un gol a voi”
L’espressione che prese posto sul viso del biondo inizialmente quasi spaventò Bailey e Zayn, che si alzarono velocemente, pronti a scappare in qualsiasi direzione sembrasse sicura, ma poi, il rossore sulle guance di Niall, unito al blu degli occhi spalancati, li fece scoppiare a ridere, mentre l’amico iniziava ad imprecare, prima sottovoce, poi senza più trattenersi. Lo osservarono mentre si alzava di scatto e prendeva a camminare su e giù lungo il perimetro del giardino, prendendo respiri profondi per sbollire.
 
“Ma fa sempre così?” Domandò Bailey, dando di gomito a Zayn.
“Più che altro quando è una partita contro l’Inghilterra. Niall è parecchio patriottico, e Louis non perde occasione per sfotterlo quando succedono queste cose. Penso sia soprattutto una questione di orgoglio” Spiegò Zayn, tenendo lo sguardo fisso su di lei.
Bailey sorrise appena e scosse la testa, spostando poi gli occhi su Niall. Si sentiva imbarazzata ad avere lo sguardo di Zayn addosso: non era una brutta sensazione, il sorriso del ragazzo aveva una dolcezza particolare, ma aveva degli occhi troppo profondi, troppo capaci di vedere fin nell’intimo. Un po’ come quelli di Harry, ma non nello stesso modo, c’era una sottile differenza tra i due che però Bailey non riuscì a focalizzare.
“Torniamo dentro, comincia a fare freddo” Decise Niall improvvisamente, avvicinandosi a loro.
“Sicuro di volerlo fare?” Lo punzecchiò Zayn.
“Non voglio diventare un pollo surgelato” Ribatté il biondo, aprendo la porta scorrevole ed entrando velocemente.
Zayn lanciò un ultimo sguardo verso Bailey, poi alzò le spalle e si fece da parte per farla entrare e seguirla subito dopo. Rientrati in salotto, scoprirono con sollievo che la partita era finita, e che l’Irlanda era riuscita a segnare almeno una rete valida, facendo tirare un sospiro a Niall. Bailey spostò lo sguardo attorno a lei, scoprendo Eleanor e Sophia addormentate l’una sull’altra sul divano, mentre Louis e Liam stavano sicuramente complottando per svegliarle in qualche modo brusco. Harry non era lì.
“Posso accompagnarti a casa?” Sentì chiedere alle sue spalle in un sussurro che la fece sobbalzare, mentre sulla sua vita venivano posate delle mani.
Respirò a fondo, voltando il viso verso Harry, dietro di lei, e un sorriso le sfuggì.
“Sono venuta in macchina” Disse, senza pensarci troppo.
“Okay, guido io”
“E la tua?”
“La lascerò qui e verrò a prenderla più tardi o domani”
“A piedi?”
“Insomma, Bailey, voglio solo accompagnarti a casa, posso?” Sbottò Harry, lasciando cadere le braccia lungo i fianchi.
Bailey si morse le labbra, dandosi della stupida per aver cercato tutte quelle scuse e senza riuscire a trovare un motivo per averlo fatto. Portò le braccia attorno al collo di Harry, stringendolo a sé.
“Certo che puoi, scusami, sono solo un po’ stanca” Mormorò, realizzando che probabilmente Harry voleva solo stare un po’ da solo con lei, vista la serata che avevano passato.
 
Il viaggio verso casa di Bailey era stato silenzioso, nessuno dei due aveva trovato un argomento che permettesse più di uno scambio di battute ciascuno, così, quando Harry fermò la macchina nel parcheggio ed entrambi scesero, la ragazza non seppe cosa dire.
“Beh, buonanotte” Riuscì a mormorare, senza voltarsi per guardarlo negli occhi.
“Vieni qui” Sussurrò lui, prendendole una mano per avvicinarla a sé.
Portò l’altra sul viso di Bailey per accarezzarle delicatamente una guancia, poi si avvicinò e le sfiorò le labbra con un bacio altrettanto leggero.
“Scusami. Lo sai che ti amo, vero?”
Bailey riuscì finalmente ad alzare lo sguardo per fissare i suoi occhi in quelli di lui, stanchi eppure attenti ad ogni suo minimo cenno. Era sincero, si sentiva in colpa, sentiva il bisogno che lei lo perdonasse. Riusciva a leggere tutto questo soltanto nel suo sguardo, una preghiera silenziosa che solo lei avrebbe potuto capire.
“Harry, non importa, non sono arrabbiata” Riuscì a dire.
Era quello l’effetto che gli occhi di Harry le facevano: bastava uno sguardo di quel genere, e lei crollava, non aveva più motivo di provare rancore, non ricordava quasi più il motivo per cui se l’era presa con lui. E ciò che la stupiva fin quasi ad infastidirla, era che Harry non ne era cosciente, non lo faceva apposta. Harry era sincero e basta, non sarebbe riuscito a mentirle su una cosa del genere. E come reagire a tutta quella trasparenza se non con il perdono?
“No, davvero. Avrei dovuto avvisarti che ero con Cara, ho sbagliato – Insistette Harry, per poi fare una pausa ed aggiungere – Ti prometto che un po’ alla volta usciremo allo scoperto, d’accordo? Ho solo paura che non capiscano cosa significhi per me, Bailey, ho paura che tu soffra. Nient’altro”
“Harry, va bene così, stai tranquillo” Replicò Bailey dolcemente, ricacciando giù il nodo che le si stava formando in gola.
Portò le braccia attorno al suo collo, stringendolo quanto più forte a lei, poi si abbandonò a quelle di Harry che la strinsero a sua volta per iniziare poi a cullarla piano. Sorrise, nascosta sul suo petto, e si sentì più leggera, confortata dal pensiero che Harry aveva capito realmente cosa la turbasse.
“Ti amo Styles” Mormorò, continuando a stringerlo, come se, ritrovata la pace, temesse di vederlo scomparire a causa di una nuova bufera.




Curly space
Cicciniiiiiiiiiiiii :3 cari questi due, che prima litigano e poi fanno le coccole aweeeeee anche io voglio! <3
Bene, come promesso, dovevo farmi perdonare, quindi eccomi qui con il nuovo capitolo, questa volta puntuale! :)
Che dire? Una Bailey incazzatina, un Niall tifoso permaloso, uno Zayn carino e un Harry che, mannaggia a lui, fa arrabbiare la morosetta. Però poi si fa perdonare. Styles è sempre Styles, non c'è altro da dire ;)
Grazie a itstimetobegintodream per aver aggiunto la storia alle Preferite e a tutte quelle che sono passate :) Se vi va di lasciare un commentino, sarò felice di leggerlo ;)
A presto, bacioni

Curly crush x
 

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Capitolo 4
*** Autumn in New York ***


Right place, wrong time



 

AUTUMN IN NEW YORK

Questa no, questa neanche, no, ma dov’è finita tutta la mia roba?! Zayn scorreva i vari capi nel suo armadio con un’espressione a dir poco disgustata, sbuffando ogni tanto quando pensava di aver trovato qualcosa di adatto e invece poi decideva di scartarlo. Sarebbero partiti per Orlando pochi giorni dopo per un’esibizione straordinaria inclusa nelle varie attività previste per la promozione di Four, il nuovo album, che sarebbe uscito proprio il giorno del concerto negli studi della Universal. Visto il fatto che avrebbero dovuto stare via circa una settimana, passando anche per New York, il ragazzo aveva deciso di dedicare l’unica mattinata libera alla preparazione della valigia, o almeno alla scelta dei capi da portare via, ma, nonostante l’armadio traboccante di vestiti, Zayn sembrava non trovare niente di adatto all’occasione.
Zayn, pensa, per favore. Cosa devi fare? Una specie di concerto, okay. È all’aperto? No, ma qualcosa di pesante serve comunque, quindi… Scorse le camicie appese fino a trovare quella blu che sembrava quasi di jeans, poi aprì un cassetto per cercare il maglione nero a girocollo e uno delle tante paia di pantaloni neri che aveva. Dopo circa un quarto d’ora, sopra il suo letto non c’erano altro che vestiti, le coperte quasi non si vedevano più, e Zayn osservò la scena a braccia incrociate, quasi soddisfatto: aveva preso gli elementi migliori, non avrebbe fatto brutta figura neanche facendolo apposta.
 
“Davvero? Bailey, è fantastico, non ci credo!”
La prima cosa che arrivò all’orecchio di Zayn quando entrò nella sala riunioni della Modest, quel pomeriggio, fu l’esclamazione di Harry, che comunicava un’allegria tale che Zayn non riuscì a non sorridere per poi fare il verso all’amico e provocare una risata generale nel gruppo. Raggiunse Louis, Liam e Niall al tavolo, per scegliere il posto libero accanto a Louis ed accomodarsi, in attesa che Harry li raggiungesse.
“Cos’ha l’innamorato pazzo, lì?” Si informò, accennando con il capo al riccio, che nemmeno si era accorto del suo arrivo.
“Non lo sappiamo, sono cinque minuti che urlacchia come una femminuccia con Bailey. Abbiamo capito solo che è lei, nient’altro” Spiegò Louis, parlando volutamente a voce più alta del dovuto e guadagnandosi un’occhiataccia da Harry.
“Probabilmente ha trovato quel libro di Bukowsky che Harry cerca da mesi” Borbottò Niall, armeggiando con il cellulare.
“E tu stai facendo una ricerca su di lui?” Domandò Zayn, divertito.
“Oh, sicuro, sto scaricando tutta la sua opera in e-book” Rispose Niall veloce, scoppiando poi subito a ridere.
“Ragazzi, ma una telefonata con voi nei dintorni è impossibile eh” Si lamentò Harry, raggiungendoli.
“Se ricevi una telefonata con noi nei dintorni vuol dire che molto probabilmente sei al lavoro e che dovresti mettere il telefono in silenzioso” Lo ammonì Liam, usando un tono saccente.
“Mi state prendendo in giro?” Esclamò Harry, dopo alcuni istanti di silenzio in cui gli altri quattro lo avevano fissato seri e annuendo al rimprovero di Liam.
 
Zayn si scambiò un’occhiata con ognuno dei quattro, trattenendo a stento una risata, poi, quando Harry fu sicuro che stessero scherzando e alzò poco educatamente il dito medio per mostrarlo a tutti, si lasciò andare, accompagnato anche dalle risate sguaiate di Niall, Louis e Liam.
“Dai, su, raccontaci cosa ti ha detto di tanto entusiasmante” Lo esortò Liam.
“Scordatevelo, non ve lo meritate” Ribatté Harry offeso.
“E dai, Haz, stavamo solo scherzando” Insistette Louis, dandogli di gomito.
“E poi si vede lontano chilometri che ce lo vuoi dire, su” Concluse Zayn, sistemandosi meglio sulla sedia e ricambiando lo sguardo di Harry con sicurezza.
Il riccio indugiò ancora qualche istante, poi, sbuffando, alzò gli occhi al cielo e si arrese, iniziando a raccontare.
“Beh, hanno rivelato a Bailey la location del prossimo servizio fotografico. Non sarà nel solito studio qui a Londra, ma a New York, che a lei piace tantissimo”
“E’ fantastico! Potrebbe essere una specie di promozione?” Domandò Niall, entusiasta.
Zayn aveva notato che il biondo e la ragazza avevano legato parecchio in quelle poche volte che si erano visti, e Niall sembrava essersi davvero affezionato a lei, e ci teneva a restare aggiornato, così di quando in quando chiedeva informazioni a Harry su come stesse Bailey e come procedesse il lavoro e tutto il resto, provocando più di una volta occhiate sospettose nel riccio.
“Bah, chi lo sa. Comunque, la bella notizia è che il servizio si svolgerà nello stesso periodo in cui saremo anche noi a New York, ecco” Continuò Harry, il sorriso che si allargava man mano che procedeva nel discorso.
“Ah, perfetto, così non ti si vede più fuori dalla stanza d’albergo” Fu l’immediato commento di Louis, che si alzò subito dopo per schivare lo scappellotto di Harry.
 
Zayn sorrise, mentre vedeva sfumare un'altra possibilità di passare il tempo libero nella Grande Mela con un amico, invece che da solo. Sapeva già da un pezzo che Eleanor e Sophia avrebbero raggiunto Louis e Liam lì, e Zayn aveva sperato che almeno Harry e Niall restassero a sua disposizione, nonostante avesse buoni rapporti con entrambe le ragazze. Invece ora anche Harry sarebbe scomparso ogni cinque minuti, e probabilmente, quando gliel’avrebbe permesso, Niall con lui.
Dopo quella sera a casa dell’irlandese, tra Zayn e Bailey non c’erano stati particolari contatti, se non i saluti e qualche scambio sporadico. La ragazza continuava ad incuriosirlo, ma Zayn non riusciva a trovare il modo per avere una conversazione seria che lo aiutasse a capire come lei fosse, non riusciva ad avvicinarla senza aver paura di essere frainteso, da lei, da Harry o da chiunque altro. E non trovava nemmeno il senso a queste sue paure, anche perché la conosceva da poco, non c’era motivo per cui si pensasse che fosse interessato a lei. Fu George, uno dei manager, ad interrompere le sue riflessioni entrando nella stanza e dando inizio alla riunione. 
 

New York in quel periodo dell’anno era una delle cose che più affascinavano Zayn in assoluto: il turbinare elegante delle foglie nel vento, l’aria fredda che colpisce il viso e fa quasi chiudere gli occhi, il caos dei clacson delle auto che viene soffocato dalla bellezza di tutto il resto, le persone che camminano il più velocemente possibile per rifugiarsi in qualche locale caldo o in casa. Zayn sprofondò il naso nella sciarpa, stringendosi nelle spalle e rallentando il passo quando incrociò un gruppo appena più numeroso di ragazzine che chiacchieravano tra loro in maniera entusiasta. Si sistemò meglio il capello, calandoselo fino agli occhi, e sollevò ancora di un po’ la sciarpa, così che fosse impossibile individuare i suoi tratti più riconoscibili.
Era riuscito a convincere Paul e gli altri uomini della sicurezza perché potesse uscire da solo, a patto che stesse attento a non farsi riconoscere. Sapeva che fermarsi anche per un solo autografo o una sola foto sarebbe stata la fine della tranquillità, la sua posizione sarebbe stata divulgata in meno di un minuto e senza la sicurezza sarebbe stato costretto a scappare come un criminale. Le ragazze passarono oltre senza nemmeno guardarlo, continuando a parlare tra loro di quanto sarebbe stato bello diventare modelle per poi realizzare servizi fotografici nel centro di Central Park. Incuriosito dai commenti, Zayn accelerò il passo fino a raggiungere un capannello di curiosi che osservava dietro un altro gruppo di persone attrezzate con fotocamere, luci e quant’altro.
Si fece spazio un po’ alla volta, senza farsi notare troppo. Aveva un presentimento, e voleva verificare se fosse vero o meno. Non appena riuscì ad intravedere la ragazza che, con solo una camicia a quadri sui toni del rosso ed un paio di jeans blu scuro, si stava visibilmente congelando e probabilmente trattenendo dal rivolgere qualche insulto al fotografo che armeggiava con la macchina fotografica senza prestarle attenzione, sorrise soddisfatto. Bailey. Era proprio lei. Zayn incrociò le braccia al petto, attendendo, curioso, che il servizio riprendesse.
 
Era brava, sapeva muoversi ed atteggiarsi nel modo giusto davanti all’obiettivo: non era timida, ma nemmeno sfrontata, era quasi elegante, consapevole di essere, in quel momento, la protagonista. Ma c’era qualcosa in lei che la rendeva diversa, agli occhi di Zayn, rispetto a tutte le altre modelle che aveva conosciuto o che semplicemente vedeva nelle pubblicità dei grandi marchi. Non distolse gli occhi da lei nemmeno un istante, impedendo al freddo di farglieli chiudere con tutte le sue forze, finché non capì cosa c’era di diverso. O di strano. Perché, effettivamente, la cosa poteva essere valutata come strana, anche preoccupante, forse, da un occhio esperto. Bailey non aveva qualcosa in più, di diverso, le mancava, anzi,  qualcosa. Bailey non era sexy. Era bella, bellissima, con i capelli sciolti nel vento, gli occhi scuri da cerbiatta che fissavano in maniera ostinata l’obiettivo, le labbra piegate in un broncio forzato, e le varie pose che man mano le assegnavano o che lei prendeva spontaneamente. Ma non era sexy.
Il ragazzo corrugò la fronte, quasi stupito da quella realizzazione, e scosse la testa, guardandosi attorno come se qualcuno avesse potuto leggergli i pensieri. Bailey non ne sarebbe stata soddisfatta di sicuro, probabilmente si sarebbe offesa a morte, se gliel’avesse detto. Pur avendo risolto quel mistero, però, Zayn non riuscì a staccarle gli occhi di dosso fino alla fine del servizio. C’era qualcosa che lo attirava con una forza irresistibile, una specie di calamita che superava qualsiasi legge della fisica. Solo quando sentì pronunciare il suo nome più volte, si riscosse, guardandosi attorno con una certa ansia.
“Zayn? Ma Zayn dei One Direction? Sei sicura?”
“Sì, sì, dicono di averlo visto qui in giro”
Le due parole chiave che significavano che per il moro era ora di cambiare zona gli arrivarono all’orecchio più volte, pronunciate da alcune voci femminili alle sue spalle. Iniziò a spostarsi lentamente, tenendo lo sguardo basso e stando attento a non urtare nessuno per non attirare l’attenzione, poi, uscito dal capannello che aveva assistito al servizio di Bailey, si fermò un attimo per individuare il problema. Tre ragazze sui diciassette anni stavano fissando lo schermo del cellulare di una di loro, mentre molto probabilmente l’interessata stava scorrendo le notizie su Twitter con il pollice. Dopo un’ultima occhiata per assicurarsi che non l’avessero riconosciuto e non lo seguissero, Zayn si diresse verso l’uscita di Central Park, accelerando il passo un po’ alla volta.
 
“Zayn! Ehi, aspettami”
Zayn si sentì chiamare alle spalle da una voce femminile mentre aspettava l’ascensore dell’hotel, il tono appena più basso rispetto ad altre ma piacevole da sentire. Si voltò in tempo per vedere una Bailey trafelata avvicinarsi a lui velocemente e salutarlo con la mano.
“Bailey, che ci fai qui?” Le domandò, non appena lo ebbe raggiunto.
“Passo a fare un saluto ad Harry” Rispose lei con un sorriso.
Ovviamente
“Sali?” Le chiese poi, dopo qualche istante in cui l’aveva fissata senza dire niente.
“Sì, anzi, se poi mi dici anche dov’è la camera di Harry mi fai un favore perché non ho idea di come orientarmi qui, è una reggia!” Spiegò la ragazza guardandosi attorno come per illustrare meglio la situazione.
Zayn rise leggermente, lo sconcerto di Bailey di fronte al lusso dell’albergo la rendeva parecchio buffa; poi le sorrise, invitandola ad entrare nell’ascensore che nel frattempo aveva raggiunto il piano terra.
“Tranquilla, sta nella camera di fianco alla mia”
“Wow, è il mio giorno fortunato allora” Replicò lei sorridendo.
Dopo aver premuto il pulsante che li avrebbe portati al quarto piano, Zayn si appoggiò alla parete, senza sapere cosa dire. Erano forse a metà tra il primo ed il secondo piano quando l’ascensore si bloccò con uno scossone che fece perdere l’equilibrio ad entrambi così che si ritrovarono uno addosso all’altra, salvo poi staccarsi immediatamente e guardarsi attorno imbarazzati.
“Ah, fantastico” Borbottò Zayn, provando a premere il tasto del soccorso.
Rivolse un’occhiata a Bailey per assicurarsi che stesse bene e non avesse una qualche crisi di claustrofobia, poi si lasciò scivolare lungo la parete fino a sedersi a terra.
“Meglio mettersi tranquilli, potrebbero volerci ore prima che riescano a sbloccarlo” Dichiarò poi, alzando gli occhi verso la ragazza.
“Ore? Davvero?” Chiese lei, spalancando gli occhi.
“No, okay, forse ho esagerato. Però ci vorrà comunque un po’ – Si corresse, per poi aggiungere – Sei claustrofobica?”
“No, sana come un pesce” Dichiarò lei, mettendosi le mani sui fianchi come per vantarsi.
Zayn scosse la testa sorridendo, poi la osservò mentre digitava velocemente un messaggio e sbuffava subito dopo.
“Non prende, eh?” Indovinò, controllando a sua volta il campo assente del suo cellulare.
“Già – Sbuffò Bailey, per poi aggiungere con una lieve risata – Niall sarebbe già in panico se fosse qui”
“Preferiresti che ci fosse lui al posto mio?”
 
Zayn sentì il forte impulso di tapparsi la bocca con una mano, salvo poi liberarla per schiaffeggiarsi con entrambe. Cosa gli era saltato in mente? Che razza di domanda demente ed egocentrica era quella? Sembrava quasi che si fosse trasformato in un bambino che soffre per mancanza di attenzioni, incapace di stare zitto e nascondere il suo dolore. Incrociò per pochi secondi lo sguardo di Bailey, i cui occhi si erano spalancati per un attimo, confusi, poi distolse l’attenzione dalla ragazza e prese a guardarsi le mani, nella speranza che non avesse colto la domanda.
“Ehm… No, cioè, non so… E’ uguale” La  sentì borbottare subito dopo.
Il ragazzo mantenne lo sguardo fisso a terra, senza avere il coraggio di alzarlo. Se aveva avuto una possibilità di conoscere un po’ Bailey, se n’era appena andata, frantumata in mille pezzi sotto un camion.
“Zayn – Lo chiamò lei dopo alcuni istanti – Posso farti una domanda?”
“Solo se è imbarazzante quanto la mia” Replicò Zayn, trovando il coraggio per guardarla nuovamente in faccia.
“Oh, credo proprio che come livello di disagio ci siamo, sì – Replicò lei ridendo, per abbassare lo sguardo subito dopo e permettere a Zayn di notare il rossore sulle sue guance, un attimo prima di chiedergli – Ti sto antipatica?”
Zayn strabuzzò gli occhi, chiedendosi se davvero Bailey gli avesse chiesto una cosa del genere. Ma, probabilmente, la sua reazione specchiava quella di lei di pochi minuti prima, perciò decise di rispondere quanto più rapidamente possibile.
“No, Bailey, no! Perché dovresti?” Ribatté, attirando gli occhi della ragazza su di lui.
“Non so, sei sempre un po’ schivo, non parli molto, e pensavo fosse colpa mia, cioè, che qualche mio comportamento ti desse fastidio” Spiegò lei, abbassando sempre più il tono e raggiungendo un punto di rosso vivo sul viso.
“Nah, davvero Bailey, stai tranquilla. Sono io fatto così. Cioè, sono così da un po’, una volta ero appena più aperto, giuro” La rassicurò Zayn, con una risata leggera.
Bailey si lasciò andare ad un sospiro per poi sorridergli apertamente, visibilmente più tranquilla, e sedersi di fronte a lui.
“E cos’è che ti ha cambiato, se posso chiedere?” Domandò lei in tono curioso.
“La fine della mia storia con Perrie” Rispose Zayn semplicemente, come se quel trascorso non gli pesasse più di tanto.
 
Si meravigliò di aver risposto così sinceramente su una cosa tanto personale a Bailey, una ragazza che conosceva da pochissimo tempo e di cui non sapeva praticamente niente. Ma sentiva di aver una gran voglia di confidarsi, sentiva di potersi fidare di lei, in qualche modo, sentiva che lei lo avrebbe aiutato. Bailey, nel frattempo, era rimasta in silenzio a fissarlo, un’espressione a metà tra il comprensivo ed il confuso sul viso. Zayn poteva benissimo leggerle in faccia che mille domande le stavano frullando per la mente, ma non trovava il coraggio di porgliele, forse pensava che fosse una storia troppo personale e che non avesse voglia di ritirarla fuori dopo tutto quel tempo. Proprio per questo Zayn decise di aprirsi e di raccontarle tutto.
“Credo abbia coinciso con l’inizio della tua con Harry, che scherzo eh… Stavo bene con lei, non avevo mai trovato nessuna che rispondesse alle mie esigenze come faceva Perrie. Credevo fosse quella giusta, quella che sarebbe rimasta al mio fianco per sempre. Le avevo chiesto di sposarmi, e lei aveva accettato. Ovviamente, sapevamo entrambi che, visti i vari impegni, sarebbe passato del tempo prima di concretizzare quella promessa. Ma io ci credevo, io volevo sposarla davvero, anche se avessi dovuto aspettare anni”
Le parole ormai gli uscivano come se si fosse imparato a memoria un copione e lo stesse recitando in quel momento davanti a Bailey. Ma gli attori ci devono mettere passione, interpretazione, non sentimenti veri. Non ricordi. Non emozioni. Niente di tutto quello che in quel momento, man mano che parlava, stava invadendo la mente ed il cuore di Zayn. Ma non riusciva a fermarsi, doveva sfogarsi da troppo tempo e, per qualche strano motivo, Bailey sembrava rappresentare la sua ancora di salvezza.
“Invece Perrie, per quanto mi amasse, a sentirla, non è riuscita ad aspettare. Ad un certo punto si è fatta prendere dal panico, disse che non si sentiva pronta, che aveva paura. Che gli impegni erano troppi. Che per quanto tentasse di non mostrarlo, era troppo gelosa delle fan. Che non ce l’avremmo fatta. Che era meglio tornare indietro, finirla lì. Che avrei trovato qualcun’altra di meglio. Poi ha fatto le valigie e se n’è andata”
I ragazzi, Louis soprattutto, l’avevano ascoltato e gli erano stati vicini quando Zayn aveva dato loro quella notizia. Ma non era riuscito a mostrare la sofferenza che in quel momento stava trasferendo a Bailey con il suo racconto, non era riuscito a lasciarsi andare alle emozioni, aveva chiuso il cuore a qualsiasi attacco, si era mostrato forte, anche se dentro era a pezzi.
“E l’hai lasciata andare così?” Riuscì a chiedere Bailey, la voce leggermente strozzata.
“Sì. Cioè, no. Le ho chiesto di incontrarci un giorno, per parlarne con calma. Speravo che magari fosse stato un momento e che sarebbe tornata a casa. Invece ne abbiamo parlato a lungo, e lei era convinta, ferma nelle sue decisioni. Mi ha chiesto di non odiarla, mi ha detto che lei mi avrebbe sempre voluto bene e che non avrebbe sopportato di perdermi del tutto, ma non sarebbe tornata indietro. Quindi, questo. Siamo rimasti in buoni rapporti, anche se non ci sentiamo mai” Spiegò Zayn, respirando a fondo quando concluse il discorso.
“Wow Zayn – Sussurrò Bailey, incredula – Insomma, non ti dico che immagino come ti sia sentito perché non lo so, ovviamente. Però penso tu sia stato bravo a reagire così. Sei… Forte, sì”
Zayn accennò un sorriso, poi sospirò profondamente. Gli ci voleva, una chiacchierata del genere, si sentiva molto più leggero, ed era felice di aver avuto Bailey accanto a lui in quel momento.
 
“Ti ho vista a Central Park, prima” Ricordò, cambiando discorso per alleggerire l’atmosfera.
“Ah, fantastico, avrai notato la mia incredibile sensualità” Borbottò Bailey, alzando gli occhi al cielo.
“Posso essere sincero?”
“Spara”
“A dire il vero no” Ammise Zayn, stringendo appena gli occhi e mordendosi il labbro inferiore.
Troppa sincerità in un giorno, per questa sarò punito, pensò, mentre osservava Bailey cambiare espressione. Ma non era riuscito a trattenersi, quella ragazza aveva qualcosa che gli impediva di tenere nascosti i suoi pensieri, qualcosa che lo spingeva ad aprirsi come non aveva mai fatto. Sbarrò gli occhi quando si accorse che Bailey stava ridendo di gusto, senza nessuna ironia. Forse la sua risposta era stata talmente azzardata che la divertiva davvero.
“Grazie Zayn, grazie! Finalmente uno che se ne accorge” Esclamò poi, riprendendo fiato.      
 “Che stai dicendo? Non ti ho offesa a morte?” Domandò Zayn, confuso.
“Per niente. Sei il primo che si accorge che di sexy in me c’è meno di niente. Eppure continuano a chiamarmi. Sia chiaro, adoro il mio lavoro, ma quando mi trovo a confrontarmi con gente tipo Cara, o Barbara, o chiunque altra, mi chiedo cosa ci trovino in me” Spiegò Bailey, sincera.
Mentre la osservava parlare, Zayn si trovò, inaspettatamente, perso negli occhi di lei, nel movimento delle sue labbra, nei tratti del suo viso. Qualsiasi cosa lo attirava, e non riusciva a staccarle gli occhi di dosso, come al parco. Incantato.
“Sei...” Iniziò, ma le parole gli restarono in gola.
Incantevole. Sì, tu incanti le persone con il tuo modo di fare, le catturi, e non permetti loro di distogliere lo sguardo da te. L’ascensore riprese a muoversi proprio in quell’istante, distraendo Bailey da Zayn ed evitando che il ragazzo si lasciasse sfuggire l’ennesima dichiarazione inappropriata di quel giorno.




Curly space
Finalmenteeeeeee è arrivato il momento di questo capitolo!! :D Oddio voi non sapete quanto sia fiera di questo episodio, non so, mi piace proprio, e spero davvero che prenda anche voi. Ci ho messo tutto l'impegno possibile perché l'idea mi ispirava troppo, e volevo che venisse bene anche scritta. Però ora sarete voi a giudicare ;)
Zayn mi piace, mi piace troppo, e spero di aver reso bene il suo personaggio fino a questo momento. Insomma, io me lo immagino così, misterioso, che studia le persone, ma quando ha bisogno si apre, mostrando i suoi pensieri più profondi. E finalmente abbiamo capito cos'è successo con Perrie... Tante coccole a Zaynie bello :3
Poi abbiamo Bailey, che anche lei ci mette del suo insomma. Voi non la trovate tanto carina? ;)
Porca miseria voglio anche io rimanere bloccata in ascnesore con Zayn che mi racconta la sua vita! u.u
Beh, prima di chiudere, ringrazio di cuore potatoess per le recensioni ai capitoli precedenti, e tutte quelle che finora hanno letto :)
A presto,

Curly crush x

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Capitolo 5
*** Unordinary love ***


Right place, wrong time





UNORDINARY LOVE


Le porte dell’ascensore si aprirono pochi istanti dopo, lasciando a Bailey e Zayn la possibilità di tirare un sospiro di sollievo e di respirare aria fresca. La ragazza uscì per prima, assicurandosi che Zayn la seguisse immediatamente.
“Finalmente” Fu il commento del moro, accompagnato da un sorriso sollevato.
“Poteva andare peggio” Replicò Bailey con un occhiolino.
“Ti accompagno da Harry allora?” Le chiese Zayn, accennando con il capo verso il corridoio davanti a loro.
Bailey ascoltò le parole del ragazzo senza capirle, in un primo momento. Ripensava alla conversazione che avevano avuto pochi minuti prima nell’ascensore, a come Zayn si era aperto con lei senza sforzo e senza far trasparire alcun fastidio. Era contenta di aver passato un po’ di tempo con lui, di aver capito cosa gli passasse per la testa, almeno in parte, e di aver messo fine ai dubbi che la tormentavano sulla possibilità di stargli antipatica.
“Bailey?” La richiamò Zayn.
“Bailey! Ma dove ti eri cacciata?” La voce di Harry, subito dopo quella del moro, la riportò al presente, facendole sbattere le palpebre come se si fosse appena risvegliata da un sogno.
“Harry! Ehm, ero… Eravamo rimasti bloccati in ascensore” Rispose velocemente, sentendosi arrossire.
“Davvero? Tutto bene?” Domandò Harry, guardando da lei a Zayn.
“Certo, certo. Aveva anche provato a mandarti un messaggio, ma il cellulare non prendeva” Spiegò Zayn, lanciando un’occhiata a Bailey.
“Per quello sono uscito a cercarla, non mi è arrivato niente”
“Beh, una nuova avventura, diciamo. Ora sono qui, sana e salva” Commentò Bailey, mostrando un sorriso esagerato.
“Vi lascio allora, vado a vedere cosa combina Louis” Si congedò Zayn, poi si allontanò lungo il corridoio senza aspettare una risposta.
 
“Allora, stiamo qui a completare l’arredamento del corridoio?” Ammiccò Bailey, portando le braccia attorno al collo di Harry, che reagì con mezzo sorriso per poi mordersi il labbro.
“Avrei preparato una cosa, ma… - Si bloccò a metà della frase per dare una rapida occhiata all’orologio che aveva al polso – Sì, dovremmo avere un po’ di tempo per noi prima”
Circondò la vita della ragazza con le braccia, attirandola a sé per baciarla con trasporto, lì in mezzo al corridoio. Bailey sorrise nel bacio, mordicchiando il labbro di Harry e facendosi poi più stretta a lui, che non indietreggiò di mezzo passo. Lo sentì prendere un respiro profondo prima di convincersi ad allontanarsi dal viso di lei.
“Andiamo in camera magari eh” Propose con un occhiolino.
Presa la mano che le stava offrendo, Bailey lo seguì quasi trotterellando, talmente felice di essere a New York con lui che avrebbe potuto mettersi a saltare lì seduta stante. Si fermò dietro a Harry mentre lui apriva la porta, abbracciandolo in vita e posando il mento sulla sua spalla destra, in attesa. Senza che lei se lo aspettasse, Harry spostò le mani all’indietro, afferrandole le gambe per caricarsela sulla schiena, poi spostò la porta con un calcio leggero ed entrò, richiudendola subito dopo con un’altra pedata.
“Styles, dov’è finita tutta la tua educazione?” Lo stuzzicò Bailey, prendendo a pizzicargli una guancia.
“Oggi sono in giornata ribelle” Ribatté lui ridendo e proseguendo verso la camera da letto.
“Accidenti, devo avere paura?” Piagnucolò lei stringendo di più le braccia attorno alle spalle di lui.
Harry si voltò solo un attimo per guardarla con la coda dell’occhio, poi la scaricò di peso sul letto, intrappolandola subito dopo tra quest’ultimo ed il suo corpo. Bailey osservò lo sguardo quasi minaccioso che Harry aveva in quel momento, le labbra tese, senza l’ombra di un sorriso, il respiro lento, come se si stesse concentrando, poi deglutì.
“Io direi che devi averne molta” Le sussurrò Harry all’orecchio, prendendo poi a baciarle il collo con passione, quasi la sua vita dipendesse da quello.
 
Il respiro di Bailey si fece più veloce, le mani andarono a cercare i riccioli del ragazzo che in quel momento contribuivano ai brividi sulla pelle del suo collo, i muscoli iniziarono a tendersi appena. Respirò a fondo, mentre sentiva le mani di Harry sganciarle il bottone dei jeans con noncuranza per andare poi a sfiorarla con delicatezza, tracciando prima motivi astratti sul suo basso ventre, e poi più giù, con una lentezza tale che a Bailey sembrò di impazzire per l’attesa. Le labbra di Harry continuarono a concentrarsi sul suo collo, mordendo e succhiando a più riprese, piegandosi in sorrisi soddisfatti ad ogni respiro più profondo della ragazza. Bailey voltò il viso verso Harry per trovare la sua mandibola e prendere a baciarla e mordicchiarla a tratti, finché il ragazzo non decise di raggiungere le labbra di lei con le sue e baciarla con il chiaro intento di toglierle il fiato. Iniziò con calma, sfiorandole le labbra con delicatezza, per poi farsi più deciso e cercare la lingua di lei, intrecciandola alla sua, quasi fondendo le loro bocche per attimi che sembrarono interminabili.
“Haz sei qui?”
Lo scatto con cui il ragazzo si alzò dal letto, sistemandosi i capelli alla meglio e mettendosi davanti a Bailey per coprirla,  fu talmente fulmineo che la ragazza quasi non si accorse del passaggio. Si sistemò i pantaloni, tirandoli su e chiudendo il bottone, poi tentò, come Harry, di recuperare un aspetto dignitoso pochi secondi prima che Niall entrasse in camera.
“Ah, oddio, siete qui tutti e due, okay, okay, non guardo, promesso” Farfugliò il biondo, prima spalancando gli occhi per poi coprirli con una mano.
“Niall, siamo vestiti, stai tranquillo” Sbuffò Harry, allungandogli un pugno leggero sulla spalla.
Bailey realizzò che se Niall in quel momento era rosso in viso, lei doveva essere come minimo di una sfumatura bordeaux tendente al viola, così si passò le mani sulle guance scoprendole per l’appunto bollenti, poi si alzò dal letto passandosi una mano tra i capelli.
“Non volevo disturbarvi, pensavo che Bailey fosse ancora fuori e che tu stessi qui ad annoiarti” Borbottò Niall, spostando lo sguardo sulle sue scarpe.
“Mmh già, mi stavo annoiando a morte” Disse Harry serio, per poi scoppiare a ridere di fronte all’espressione scioccata dell’amico.
“Scusate ragazzi, davvero” Insistette, guardando da Bailey a Harry.
“Stai tranquillo, non è successo niente” Riuscì a mormorare Bailey, tenendo comunque lo sguardo basso.
“Beh, io allora vado. Ci si vede, giuro che non torno più finché tu sei qui, Bay” Borbottò Niall, indietreggiando verso la porta.
“Ciao Niall, e stai tranquillo per favore!” Rise Harry.
 
“Dio che imbarazzo!” Esclamò Bailey, coprendosi il viso con le mani e lasciandosi cadere di schiena sul letto.
“Ehi, non ha visto niente” La rassicurò Harry, buttandosi accanto a lei e circondandole la vita con un braccio.
“Ma pensa se non avesse chiesto se eri qui”
“L’avremmo traumatizzato, questo è sicuro” Dichiarò Harry, rivolgendo un’occhiata maliziosa a Bailey che la rilassò fino a farla scoppiare a ridere.
“Allora, prima hai detto che avevi preparato qualcosa, si può sapere cosa?” Domandò Bailey, girandosi sul fianco e poggiandosi su di un gomito, per sorridergli innocente.
“Curiosa come una bambina – Borbottò Harry senza riuscire a trattenere un sorriso – Vedrai, manca poco ormai”
Le si avvicinò poi con calma, andando a sfiorare le labbra di lei con un bacio leggero, portando una mano al suo viso ed accarezzandola con delicatezza.
“Non mi compri con un bacio e lo sai” Replicò Bailey subito dopo, continuando comunque a cercare le labbra del ragazzo.
Due colpi alla porta convinsero Harry ad allontanarsi da lei, provocando un sospiro irritato da parte di Bailey, che si alzò per seguire il ragazzo fino all’ingresso della camera. La scena che si presentò davanti ai suoi occhi dapprima la rese scettica, poi, quando capì cosa significava, un sorriso comparve a decorare le sue labbra. Due camerieri ed un inserviente entrarono nella stanza, portando rispettivamente vari piatti ed un tavolino rotondo, che piazzarono giusto davanti alle porte che davano sul terrazzo.
“Cena in camera, signorina” Annunciò Harry, offrendole la mano per accompagnarla al tavolo.
“Questa proprio non me l’aspettavo” Mormorò Bailey, emozionata.
“Quando mi ricapita di averti con me a New York?” Domandò lui, attirandola a sé per guardarla dritto negli occhi.
Bailey sostenne lo sguardo, aspettando che fosse lui a baciarla, ma quando vide che l’attesa andava per le lunghe, portò le mani al viso del ragazzo, attaccando la bocca di lui senza delicatezza, beandosi della reazione immediata di Harry, che continuò a baciarla fino a farle bruciare le labbra.
 

Bailey sgusciò fuori dalla stanza di Harry cercando di non far rumore, ma allo stesso tempo il più velocemente possibile: erano quasi le quattro del mattino, doveva muoversi a tornare in hotel prima che qualcuno dello staff andasse a bussare alla sua porta e si accorgesse che lei ancora non era rientrata.
“Bailey, Bailey, Bailey, che ci fai in giro a quest’ora?” Si sentì chiamare da una voce alle sue spalle dopo aver mosso pochi passi verso il corridoio che portava alle scale.
Si bloccò di colpo, sussultando subito dopo per lo spavento, per poi voltarsi di scatto e trovare Zayn che la fissava a braccia incrociate con un sorriso soddisfatto sul volto.
“Zayn! Mi hai fatto prendere un infarto! – Esclamò, sforzandosi di tenere la voce bassa, poi aggiunse, con un sopracciglio alzato – Potrei farti la stessa domanda, comunque”
“Io almeno alloggio in questo hotel” Replicò svelto il ragazzo, allargando il sorriso.
“Okay, uno a zero per te – Ammise Bailey, provocando un’espressione trionfante sul viso di Zayn – Sto tornando al mio albergo”
“Quanto ci metti ad arrivare?” Domandò il ragazzo.
“Poco, un quarto d’ora più o meno”
Zayn scosse la testa con un sorriso appena accennato, poi le voltò le spalle per tornare velocemente verso la sua stanza. Bailey restò quasi imbambolata, aspettandosi di vederlo tornare almeno per una risposta. Fu quello che Zayn fece, in effetti: tornò da lei dopo due minuti scarsi, infilandosi la giacca pesante.
“Che stai facendo?” Domandò Bailey, stupita.
“Ti accompagno” Rispose lui, con tono ovvio.
“Ma no dai, Zayn, non importa. Vai a dormire” Rifiutò lei, gentilmente.
“Sì, e ti lascio girare da sola per New York alle quattro del mattino. Non essere ingenua, Bailey” Insistette Zayn, avvicinandosi alle scale.
Bailey alzò gli occhi al cielo, arrendendosi per poi seguirlo velocemente.
“Non sono una bambina comunque, potevo farcela anche da sola” Borbottò, quando furono già in strada, provocando una leggera risata nel ragazzo.
 
Faceva freddo, quella notte, ma il cielo era terso, e le stelle ben visibili. Bailey alzò gli occhi, meravigliata, poi un brivido la percorse, facendole nascondere il naso nella sciarpa. Osservò Zayn, che le camminava a fianco in silenzio e velocemente, forse per scaldarsi, e si stupì di quanto precisi fossero i tratti del suo viso. Il ragazzo si voltò verso di lei con aria interrogativa, come a chiedersi perché Bailey lo stesse fissando in quel modo.
“Non hai paura che ti vedano?” Chiese Bailey, mantenendo il contatto con gli occhi di lui.
“Non c’è nessuno in giro, Bay” Sorrise Zayn, allargando le braccia e guardandosi attorno come a provare la sua affermazione.
Bailey osservò lo scenario attorno a loro, rendendosi conto che, in effetti, oltre a qualche macchina che correva per la strada e pochi passanti sull’altro lato, non c’era quasi nessuno. Per essere la città che non dorme mai, c’è davvero poca vita qui al momento, pensò, sorridendo da sola. Sapeva perché aveva rivolto a Zayn quella domanda, non era difficile da capire: il fatto di non uscire mai con Harry, nemmeno a notte inoltrata, rendeva complicato, per lei, comprendere la tranquillità di Zayn in quel momento. Era abituata a vedere Harry di nascosto e, anche se era sicura che fossero soli, temeva sempre che ci fosse qualcuno che riuscisse a vederli, in qualche modo. La calma del ragazzo accanto a lei, invece, era contagiosa, riusciva a farle vedere la bellezza di quel momento: una grande città quasi deserta, in piena notte, il silenzio altrimenti impossibile, la sicurezza di non essere sola e quindi di avere la possibilità di apprezzare tutto ciò che la circondava senza paure.
“Posso chiederti una cosa io adesso?” Le si rivolse Zayn, scuotendola dai pensieri.
“Dimmi pure”
“Come va con Harry?” Si informò lui, dopo qualche attimo di esitazione.
Bailey lo osservò in silenzio, come ad attendere altro, ma Zayn non fece altro che rivolgerle uno sguardo, per poi alzare le sopracciglia, in attesa.
“Bene” Rispose lei, riportando lo sguardo davanti a lei e alzando le spalle.
“Sicura?”
“Sì, Zayn, sicura – Replicò, il tono più stizzito di quanto volesse – Ora va bene”
“Ah ecco”
“Ah ecco cosa?”
“Ora va bene, hai detto”
“E quindi?”
Zayn sorrise appena, continuando a camminare, senza darle una risposta immediata. Non lo conosceva da molto, Bailey, ma quel ragazzo la stava già esasperando in quel momento, con quelle mezze risposte senza senso. Allungò un braccio per posarlo su quello di Zayn, costringendolo a guardarla. Il ragazzo alzò gli occhi al cielo, poi si decise a darle una spiegazione.
 
“Si vede quando qualcosa non va in una coppia, e tu ed Harry non ne siete immuni. Ora forse sta andando tutto bene, ma vorresti dirmi che non avete mai avuto difficoltà?” Indagò, lo sguardo serio nonostante il tono quasi sarcastico.
“Fammi un esempio, visto che sembri così esperto” Lo sfidò Bailey, incrociando le braccia al petto.
Improvvisamente, si sentiva indifesa, scoperta, come se Zayn già avesse capito tutto di lei, di ciò che provava. Si pentì di averlo messo alla prova, perché percepiva già che lui le avrebbe dato una risposta sicura, quasi lei gli avesse raccontato qualcosa in precedenza e lui fosse a conoscenza di qualsiasi suo segreto.
“Casa di Niall, qualche settimana fa – Rispose rapido, per l’appunto – Prova a dirmi che quella sera era tutto a posto”
Gli occhi di Bailey incontrarono quelli di Zayn in pochi secondi, mostrando stupore, incertezza e consapevolezza.
“Guarda che puoi dirmelo” Sussurrò Zayn, avvicinandosi di più a lei.
Bailey annuì, riprendendo subito dopo a camminare e mantenendo il contatto tra il suo braccio e quello di Zayn. Stava ancora riflettendo se raccontargli qualcosa o meno, la sua mente le diceva di fidarsi, il suo cuore anche. Non aveva mai sentito un tale accordo dentro di sé, non aveva mai sentito una fiducia così immediata verso qualcuno che conosceva da poco.
“E poi, insomma, io ti ho raccontato praticamente la mia vita in ascensore oggi” Aggiunse Zayn, piegando la testa di lato con un sorriso sincero.
“Ero arrabbiata perché era andato da Cara – Iniziò a raccontare Bailey – Tralasciando il fatto che sono gelosa di lei da impazzire, mi dà fastidio il fatto che con lei possa andare ovunque perché tanto le voci sono sempre quelle”
“In che senso?”
“Harry dice che anche se loro due vengono visti assieme, nonostante abbiano detto mille volte di essere solo amici, ci sarà sempre qualcuno che ci vedrà qualcosa di più. Quindi lui non se ne preoccupa più di tanto” Spiegò Bailey, frustrata.
“E a te dà fastidio perché con te invece non può mettere il naso fuori di casa, giusto?” Indovinò Zayn.
“Certo che mi dà fastidio! A te non seccherebbe dover vivere sempre con la paura di essere scoperto? – Esclamò Bailey, poi, vedendo l’espressione divertita di Zayn, riconobbe – Okay, domanda sbagliata, tu sai esattamente come ci si sente a non poter fare un passo falso”
“Già, ti capisco. Però, prova a vederla così: tu puoi continuare a gironzolare senza problemi di fan che ti assalgono perché sei la ragazza di Harry Styles, no?” Tentò di consolarla Zayn.
“Lo so, Zayn, e quello mi sta bene. Ma non mi sta bene il fatto che Harry venga legato ad altre persone quando invece ci sono già io” Confessò Bailey, senza riuscire a trattenersi.
“E qui si torna al discorso della vita tranquilla. È tutto un circolo vizioso, Bailey, ma vedrai che prima o poi ne uscirai” Concluse Zayn, portando una mano alla testa della ragazza per scompigliarle i capelli.
“Speriamo – Sospirò Bailey, per poi aggiungere – Beh, siamo arrivati”
 
Zayn alzò lo sguardo per osservare l’hotel dove alloggiava la ragazza, poi riportò gli occhi su di lei, sorridendole.
“Finito il nostro pigiama party, allora” Disse, rivolgendole un occhiolino.
“Grazie per avermi ascoltata” Gli sorrise lei, riconoscente.
“Figurati, mi ha fatto piacere. Quando vuoi, sono qui” Replicò lui, allargando le braccia.
Bailey gli si avvicinò per poi lasciargli un bacio leggero sulla guancia, e rendersene conto subito dopo. Avrebbe fatto meglio a rientrare subito, prima di lasciarsi andare ad altro. Forse era solo stanca, la giornata era stata lunga e aveva bisogno di buttarsi sul letto e dormire, possibilmente senza pensare troppo.
“Buonanotte Zayn” Sussurrò, indietreggiando velocemente sotto lo sguardo sorpreso del ragazzo.
“Buonanotte bimba” Rispose lui con un sorriso furbo.
“Ehi, non sono una bambina, te l’ho già detto” Ribatté Bailey veloce, prendendo forza.
“Quando compi gli anni, Bailey?” Volle informarsi Zayn, ignorando la risposta della ragazza e mantenendo un’espressione da sbruffone sul viso.
“Il 12 dicembre”
“Praticamente hai un anno meno di me, sei proprio una bimba” Confermò Zayn, annuendo a se stesso.
“Sono undici mesi precisi, non un anno” Puntualizzò Bailey, mettendosi le mani sui fianchi.
“La tua situazione non cambia” Concluse Zayn, lasciandole un buffetto sul naso.
Poi si voltò e riprese a camminare per tornare all’hotel, mentre Bailey rientrava nel suo, scuotendo la testa con un sorriso, felice di aver finalmente trovato qualcuno con cui confidarsi e che sapesse ascoltarla davvero.




Curly space
Ed eccoci qui, con il capitoletto del venerdì! :) 
Voi non avete voglia di andare a New York con tutta questa gente simpatica? Harry con le coccole, e Niall poro ceo, imbarazzatissimo, ahah mi fa morire! =P Poi c'è Zayn, anche io voglio Zayn a riaccompagnarmi all'hotel a notte fonda! Mi pare abbastanza fortunata la nostra Bailey, voi che dite? ;)
Cos'altro dire, un grazie gigante a potatoess per la recensione, e a Blinking Liam per aver aggiunto la storia alle preferite e seguite <3 E grazie anche a quelle che leggono silenzione, se ogni tanto voleste lasciare un commento giuro che non vengo a cercarvi a casa per ringraziarvi, me ne starò qui buona ma molto felice :D

Un bacione e a presto,
Curly crush x

 

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Capitolo 6
*** Never without you ***


Right place, wrong time




NEVER WITHOUT YOU

La strada scorreva davanti ai suoi occhi, ma lei non riusciva a vederla, la sua mente era altrove, era come se fosse entrata in pilota automatico. Premeva sull’acceleratore e sul freno senza pensarci, sapeva la strada a memoria, non aveva bisogno di concentrarsi troppo. Bailey, non essere stupida, è stato un momento, non vi siete baciati, continuava a ripetersi. Era questo ciò che le impediva di pensare a quello che stava facendo, quel breve contatto tra lei e Zayn alcuni minuti prima. Sapeva che non era stato niente di serio, probabilmente lui essendo ubriaco nemmeno se n’era accorto, ed era meglio così. Ma Bailey non riusciva a smettere di pensarci, rivedeva la scena nella sua mente, lei che si abbassava per salutarlo con un bacio sulla guancia e lui che si voltava nel momento sbagliato. Non sapeva quali sensazioni provava in quel momento, non riusciva a distinguerle, c’era troppa confusione nella sua testa, troppi pensieri tutti assieme.
 
Ormai arrivata a destinazione, parcheggiò velocemente l’auto per poi scendere e rientrare alla festa. Si fece strada tra la gente che ballava, la musica alta e le luci intermittenti non facevano che accentuare il suo disorientamento, finché una mano non le afferrò il braccio per tirarla indietro, facendola trovare finalmente faccia a faccia con Harry.
“Dov’eri finita?” Domandò Harry brusco, alzando la voce per farsi sentire.
“Volevo assicurarmi che Zayn stesse bene, e ho ritardato un po’” Spiegò Bailey, guardandolo con aria di scusa.
“Credo che sappia cavarsela anche da solo, una volta a casa” Dichiarò Harry, serio.
“Sì, ma… Oh senti Harry, abbiamo parlato un po’, okay?” Replicò Bailey, scrollandosi la mano del ragazzo dal proprio braccio.
“E hai lasciato qui me” Concluse Harry, incrociando le braccia al petto.
“Non penso tu abbia sofferto molto, in realtà”
“Cosa stai dicendo?”
“Harry, cosa ci stavo a fare qui io? Non posso neanche guardarti a momenti, tanto vale che me ne vada da qualche altra parte!” Sbottò Bailey infine, pensando solo dopo alle conseguenze che quella sua affermazione avrebbe avuto.
Non tentò di ritirare, non tentò di far finta di aver sbagliato a parlare, rimase davanti ad Harry, immobile, aspettando una sua risposta. Si stava comportando da egoista, probabilmente se fosse stato sobrio non avrebbe reagito così, ma anzi avrebbe dato una mano a Zayn anche lui. Invece, a causa dell’alcol, era soltanto capace di accusare Bailey di averlo lasciato solo, quasi non sapesse badare a sé stesso, e lei sapeva che anche se fosse rimasta lì non avrebbe fatto alcuna differenza, poteva dimostrarlo anche in quel momento: Harry le stava parlando, ma non la toccava, spostava lo sguardo in continuazione, consapevole di essere ad una festa in cui molte persone probabilmente si stavano chiedendo chi fosse la ragazza con cui stava litigando.
“Usciamo da qui” Decise infatti, come a confermare i dubbi di Bailey.
 
Raggiunsero l’auto di lei, per salirvi e rimanere in silenzio per qualche minuto, guardandosi in maniera ostile.
“Potresti spiegarmi qual è il problema?” Domandò Bailey infine, stanca di tutta quella tensione.
“Dimmelo tu” Ribatté Harry, cocciuto.
“Non lo so, Harry, me ne sono andata per quanto, un’ora, per aiutare un amico e sembra quasi che abbia ucciso qualcuno!” Iniziò Bailey, guardandolo negli occhi.
“Ci sei venuta con me alla festa, mi pare” Rispose Harry, mantenendo la calma.
“Ti prego, non farmi più un favore del genere allora” Sputò Bailey, imitando una risata.
“Io volevo solo divertirmi un po’ con te” Insistette lui, iniziando ad alterarsi.
“Non mi hai parlato da quando siamo entrati, Harry! Mi sei sempre stato distante, ti pare sia divertirsi insieme questo?” Protestò la ragazza, le labbra che iniziavano a tremare.
“Tu poi te ne sei andata!” La riprese Harry, alzando il tono.
“Ti ho già spiegato perché l’ho fatto, e resto convinta che non sarebbe cambiato niente, se fossi rimasta” Ripeté, cercando di mantenere la calma.
Harry sembrò indugiare per qualche istante, indeciso su cosa rispondere. Bailey osservò i suoi occhi, annebbiati, le labbra che venivano torturate dai denti, le mani passate ripetutamente tra i capelli. Avrebbe dovuto rimandare la discussione a quando Harry fosse stato più lucido, non aveva senso, né era leale continuare così, con lui che si arrampicava sugli specchi, incapace di formulare una risposta valida.
 
“Harry” Lo richiamò, quasi dolcemente.
Lui alzò lo sguardo su di lei, completamente perso, senza trovare niente da dire. Un lampo improvviso gli attraversò gli occhi, per poi spostarli davanti a lui, sul parcheggio mezzo vuoto.
“Tu non vuoi stare con me” Mormorò, il tono talmente basso che Bailey fece fatica a capirlo, quasi stesse annunciando a sé stesso una qualche rivelazione.
Bailey chiuse gli occhi, appoggiandosi di peso allo schienale del sedile e portandosi poi le mani al viso.
“No, Harry, ti prego, dimmi che non l’hai detto davvero” Piagnucolò, continuando a coprirsi gli occhi.
“Bailey, saresti rimasta con me stasera, se fosse il contrario” Spiegò Harry, quasi fosse lui quello sobrio.
La ragazza si voltò di scatto verso di lui, incrociando il suo sguardo. Stava per esplodere, lo sentiva, e non c’era più niente a trattenerla, nessuna pietà, nessun sentimento di compassione.
“Allora, Harry, io sto sopportando questa situazione da mesi, ormai. So che lo fai per il mio bene, perché io continui ad avere una vita tranquilla, e via così. Ma allora, se vuoi tenermi nascosta, non puoi portarmi ad una festa e pretendere che io ti stia vicina quando nessuno sa chi sono e chiunque potrebbe pensare chissà cosa, ok? E non puoi neanche fare l’offeso se io decido di andarmene. Perché tu, questa sera, non hai fatto niente per farmi sentire coinvolta. Siamo arrivati, e io mi sono sentita come nella fossa dei leoni, non conoscevo nessuno, tu ti sei allontanato e non avevo idea di cosa fare. Non sono io quella in torto qui, Harry!”
Gli occhi di Harry, davanti a lei, erano sbarrati. Si accorse di avere il respiro corto, e di aver usato un tono piuttosto alto, cosa mai successa prima. Era sconvolta quanto Harry, ma sapeva di aver ragione, sapeva che lui non avrebbe dovuto comportarsi così.
“Non voglio darti ultimatum o cose simili, ma se vuoi che andiamo alle feste insieme, qualcosa deve cambiare” Concluse, abbassando il tono.
Harry annuì, dando a Bailey la speranza che avesse capito e che volesse scusarsi. Ma quando le rispose, quello che uscì non fu altro che un’ulteriore accusa, dritta a spezzare il cuore di Bailey.
“Sembra quasi che ti pesi stare con me”
“Harry, scendi dalla macchina, per favore – Lo pregò, dopo aver preso un respiro profondo, poi, vedendo che non si muoveva, aggiunse, con più decisione – Scendi. Sono stanca e voglio andare a casa. Ne riparliamo domani”
“E non mi dai neanche una risposta?” Insistette lui, aprendo comunque la portiera.
“Se sto con te è perché ti amo. Ma in queste condizioni non ti voglio parlare. Ci sentiamo domani” Ribatté lei decisa, guardandolo negli occhi.
Quando Harry scese e raggiunse nuovamente la festa, Bailey ripartì verso casa, sforzandosi di trattenere le lacrime che già le offuscavano la vista.
 

Non aveva dormito che poche ore, quella notte, così, quando vide che la sveglia segnava le nove del mattino, si voltò dall’altra parte, sbuffando e sforzandosi di riprendere sonno, ma i pensieri che la tormentavano dalla sera precedente non glielo permisero. Si alzò dopo un po’ per prepararsi una colazione rapida e decidere subito dopo di andare a correre per sfogare la tensione ed il nervoso che aveva addosso. Le strade di Londra quel mattino erano più caotiche del solito, la gente che camminava sui marciapiedi sembrava essere raddoppiata, così che Bailey fu costretta più di una volta a fare zig zag tra la folla, fino a raggiungere Hyde Park, dove poté correre più liberamente e trovare un ritmo più regolare. Corse fino a perdere il fiato, fino a non sentire più il dolore alla milza ed alle gambe, corse finché non sentì la testa finalmente vuota.
Rientrò a casa rigenerata, pronta ad affrontare nuove discussioni, se ce ne fosse stato bisogno, o riconciliazioni, che sarebbero state molto più gradite. Dopo una rapida occhiata al cellulare, che non segnalava nessun messaggio o chiamata, si infilò sotto la doccia, dove rimase una buona mezzora, persa nei suoi pensieri, rilassandosi sotto il getto dell’acqua calda.
 
“Ah, ci siamo svegliati finalmente” Mormorò tra sé e sé, quando vide lo schermo illuminarsi con un messaggio.
Il mittente, però, la sorprese. Non si trattava di Harry, ma di Zayn. Aprì il messaggio, curiosa, per sorridere subito dopo.
 
Grazie ancora per ieri sera bimba :)

Figurati ZAYNIE :D ehi, hai promesso di lasciarti chiamare così, non importa se eri ubriaco 

Giochi sporco, tu. Ah, vabbé, spero solo di non aver detto cose imbarazzanti oltre a quelle che riesco a ricordare ;)

No no, anzi, eri proprio carino =P come va stamattina?

Bene, ho ancora un po’ di mal di testa, ma niente di che :) tu, invece? Tutto a posto con Harry?
 
Bailey si lasciò sfuggire un sospiro, incerta se essere sincera o fingere che tutto andasse bene, ma, ancora una volta, non riuscì a zittire quella voce nella testa che le suggeriva di confidarsi con Zayn. Così, come se le dita si muovessero di loro volontà e non guidate dal cervello della ragazza, digitò un messaggio di risposta fin troppo veritiero.
 
Mica tanto. Ieri sera abbiamo litigato, e oggi ancora non si è fatto vivo
 
Aspettò alcuni istanti la risposta dell’amico, ma il cellulare, invece che illuminarsi con un messaggio, segnalò una chiamata. Un sorriso sfuggì alle labbra di Bailey un attimo prima di premere il tasto di risposta, forse fin troppo immediatamente, così che quando si portò il cellulare all’orecchio non seppe cosa dire.
“Ehi, ci sei?” Domandò Zayn dall’altro lato dopo qualche secondo di silenziosa attesa.
“Sì. Sì sì, sono qui” Rispose velocemente, andando a sedersi sul divano.
“Allora, spiegami questa storia” La esortò il ragazzo con tono dolce.
Aveva un che di confortante, la voce di Zayn, così bassa che quasi faceva fatica a sentirla, ma talmente calmante che Bailey si sentì invadere improvvisamente da una grande tranquillità, che quasi le fece dimenticare il motivo per cui quella notte aveva dormito ben poco. Era strano, non aveva mai fatto caso alla voce del ragazzo fino a quel momento, se non quando cantava, fatto peraltro molto difficile da ignorare, viste le potenzialità delle sue corde vocali. Ma non gli aveva mai prestato abbastanza attenzione quando parlava normalmente, concentrata forse su altri aspetti. Avendolo al telefono, invece, era inevitabile non rendersi conto della dolcezza di quel tono.
“Non importa, Zayn, lascia perdere” Disse, alzando le spalle come se Zayn potesse vederla.
Non voleva scaricare un’altra volta tutte le sue frustrazioni su Zayn, aveva già da pensare abbastanza anche lui, vista la reazione all’incontro con Perrie della sera prima, e Bailey non voleva aggiungerci altra tristezza.
“Bailey, non tirartela tanto e dimmi perché avete discusso, avanti” Insistette Zayn, il tono quasi autoritario.
“Sei un tiranno della peggior specie, Malik” Ribatté Bailey sbuffando.
“Sono il re, sono il padrone di chiunque, mettitelo bene in testa – Rise Zayn, per poi aggiungere, in tono più affettuoso – Dai Bay, dimmi che c’è”
Dopo aver alzato gli occhi al cielo un’ultima volta, Bailey si arrese ed iniziò a riferirgli della sera prima, di come era tornata alla festa e subito aveva discusso con Harry, lasciandosi, man mano che raccontava, andare alle parole ed aggiungendo le sue sensazioni, la delusione che aveva provato davanti alle accuse di Harry e l’insicurezza che la tormentava da quel mattino per non averlo ancora sentito.
“Vuoi che ci parli io?” Si offrì Zayn, dopo averla ascoltata in silenzio per vari minuti.
“Mmh no, no, lascia stare, risolveremo prima o poi” Rifiutò lei, prendendo per un attimo in considerazione la proposta del moro.
“Guarda che non mi pesa, anzi” Insistette Zayn, ridendo appena.
“Non credo servirebbe a molto, più che altro – Sospirò Bailey, alzando gli occhi al cielo – Dai, Zayn, non importa”
“Ma tu stai bene?”
“Più o meno … Sfogarmi con te mi ha aiutata parecchio, davvero. Grazie” Riconobbe con un sorriso.
“Sono qui per questo, ascoltare i tuoi schizzi e farti calmare, bimbetta” Replicò Zayn, questa volta ridendo più forte quando Bailey protestò all’ennesimo soprannome.
Attaccarono dopo un paio di minuti, poi Bailey decise di dare un senso a quella giornata mettendo un po’ d’ordine in casa, lasciandosi comunque andare ai vari pensieri che si rincorrevano nella sua mente. Non pensava che sarebbe mai riuscita ad avere un rapporto del genere con Zayn, nessuno era mai riuscito a capirla a fondo come faceva lui, ed era sorprendente, dato il fatto che si conoscevano da poco. Ripensò alla discussione avuta con Harry la sera prima, e si pentì di aver rifiutato l’offerta di Zayn di parlarci, ma non poteva tornare indietro, ormai. Avrebbe risolto da sola, teneva troppo ad Harry per lasciare che lui si allontanasse da lei per un semplice malinteso.
 
La sera, però, ancora non era riuscita a chiamarlo, malgrado tutti i monologhi che si era preparata nella sua testa durante tutto il giorno, non riusciva a trovare le parole giuste, ed il coraggio, per cercare Harry e fare pace. All’ennesima chiamata inviata ed interrotta subito dopo, venne distratta dal campanello, così lasciò il cellulare sul tavolo della cucina e corse ad aprire.
“Ciao”
Un paio di occhi grandi e verdi la stavano fissando, quasi timidamente, accompagnati da un sorriso altrettanto imbarazzato. L’espressione che affiorò sul volto di Bailey non fu altrettanto contenuta. Sentì le labbra distendersi in un sorriso ben aperto, gli occhi stringersi sotto la spinta degli zigomi. Osservò Harry passare dall’incertezza alla confusione più totale, per ricordarsi poi che lei avrebbe dovuto essere arrabbiata con lui.
“Entra pure” Disse, scostandosi per farlo passare e tornando seria.
“Va tutto bene?” Domandò Harry, voltandosi per guardarla.
Probabilmente la stava prendendo per schizofrenica, una che la sera prima gli aveva urlato addosso, poi il giorno dopo non lo chiamava, ma quando lo vedeva sorrideva come un’ebete per subito dopo tornare seria, che diavolo di impressione avrebbe dovuto fargli?
“Non ho bevuto né fumato niente, se è questo che intendi” Rispose Bailey, guardandolo di sfuggita, imbarazzata da sé stessa.
Sentì lo sguardo di Harry addosso per un breve istante, prima che il ragazzo scoppiasse a ridere e si avvicinasse poi velocemente a lei per abbracciarla.
“Cosa farei senza di te, cosa?” Le chiese, continuando a ridere piano e stringendosela al petto.
“Sicuramente non avresti una ragazza mezza psicopatica, ecco” Sbuffò lei, portando le braccia attorno alla vita di lui.
“Tu sei perfetta così come sei, e io invece sono un coglione” Borbottò Harry subito dopo.
Bailey alzò la testa per guardarlo, sollevando un sopracciglio con fare interrogativo. Dopo un attimo di tentennamento, Harry sciolse l’abbraccio per guardarla meglio negli occhi.
“Volevo chiederti scusa per ieri sera – Iniziò, tenendo una delle mani di Bailey tra le sue – Zayn mi ha chiamato prima, e mi ha detto che è stato lui a trattenerti”
Fortuna che gli avevo detto che mi arrangiavo, pensò Bailey, incerta se essere più stizzita o grata al moro.
“Non volevo lasciarti solo alla festa, davvero, è che…”
“E’ che hai ragione – La interruppe Harry, deciso – Dovrei imparare a lasciarmi andare, fregarmene e basta”
“Che stai dicendo?” Domandò Bailey confusa, non riusciva a seguire il suo ragionamento.
“Le cose che mi hai detto ieri sera… Sono vere. Devo cambiare atteggiamento, lasciare che le cose vengano fuori, non continuare a tenerti nascosta” Spiegò il ragazzo, tenendo gli occhi fissi di lei.
“Harry, ma ne abbiamo già parlato tante volte, ieri sera ero arrabbiata e, insomma…” Tentò di minimizzare Bailey.
 
Non sapeva perché stava tentando di mantenere lo stato delle cose com’era in quel momento, ma all’improvviso sentiva una gran paura, non aveva idea di come sarebbe stato uscire allo scoperto come ragazza di Harry Styles. Temeva che troppe cose avrebbero potuto mettersi tra loro due, fino ad arrivare alla peggiore delle conseguenze. E lei non era affatto pronta a perdere Harry, non era forte abbastanza. Era decisamente disfattista, come pensiero, c’erano molte altre possibilità da prendere in considerazione, ma lei in quel momento non le vedeva, percepiva soltanto che l’esito sarebbe stato negativo in ogni caso.
“Bay, sei la cosa migliore che mi sia capitata, ciò che più mi fa felice, perché devo nasconderti al mondo?” Rifletté Harry, quasi più con se stesso che con la ragazza davanti a lui.
“Harry, io… Io non lo so, ho immaginato tante volte questo discorso, ma ora… Non lo so, ho… Paura. Sono spaventata a morte” Confessò Bailey, con un filo di voce.
“Di cos’hai paura? Io sono qui, accanto a te” La rassicurò Harry, abbracciandola di nuovo.
“Adesso sì, ma poi? È proprio questo che mi terrorizza, Harry, che tu sparisca, che per un motivo o per l’altro tu ti allontani da me. Io non voglio perderti, ho bisogno di te”
Bailey ascoltava la sua stessa voce mentre parlava, riconoscendo che il tono era fin troppo disperato, quasi fossero già arrivati al capolinea. Tentò di riprendersi, respirò a fondo un paio di volte, poi si arrese a stringersi ad Harry e niente di più. Sentiva che anche lui era teso, che forse stava cercando le parole giuste per tranquillizzarla, per dirle che tutto sarebbe andato bene. Aspettò, stretta a lui, recuperando poco a poco la calma, ma senza lasciare le braccia del ragazzo per un attimo.
“Bailey – La chiamò lui finalmente, dopo alcuni minuti – Guardami”
La ragazza alzò il viso, mordendosi le labbra, e trovò la pace che cercava semplicemente perdendosi negli occhi di lui, nello sguardo apprensivo che le stava rivolgendo in quel momento.
“Io ti amo, Bailey Starling. E non ti lascerò, né oggi, né domani, mai, se mai lo vorrai. Io voglio stare con te, che il mondo lo sappia o no non cambia niente. Quando verrà il momento, ci preoccuperemo anche di quello, ma non voglio che tu pensi che io sia disposto a farti scappare, scordatelo. Potrebbe non essere facile, okay, ma io ci sarò, sempre, per te. Fidati”
 
Il sussurro di Harry riuscì a smuovere qualcosa dentro di lei, a darle fiducia, ad eliminare almeno in parte quella paura che si era impossessata di lei qualche minuto prima. Prese un respiro profondo, poi si alzò sulle punte e spostò le mani sul viso di Harry, per avvicinarlo a sé e baciarlo piano, prendendosi il tempo di sentire la calma scorrerle in tutto il corpo.
“Ti amo, è solo questo il problema” Sospirò poi.
“Chiamalo problema” Ammiccò Harry.
Bailey sorrise, appena più rilassata, e si lasciò prendere in braccio dal ragazzo, fino a trovarsi faccia a faccia con lui.
“Quindi sono perdonato?” Indagò Harry, mostrando il labbruccio.
“Direi di sì – Annuì Bailey con un sorriso – E io?”
“Mmh, tu hai bisogno di una strigliata, mi sa” Rise lui, senza lasciarle il tempo di dire altro.
Attaccò le labbra di Bailey con le sue, poco delicatamente, e prese a baciarla quasi avesse intenzione di non smettere mai. Bailey si strinse a lui, serrando le gambe attorno al suo bacino per evitare di scivolare giù, poi si godette ogni attimo di quel bacio, ogni sensazione che le labbra di Harry le regalavano: la tenerezza, la passione, una leggera aggressività, il suo sapore sulla punta della lingua, i piccoli morsi che il ragazzo intervallava ai baci. Si ritrovò presto senza fiato e con le labbra in fiamme, ma non riusciva a staccarsi, non riusciva ad averne abbastanza, finché fu lui a decidere di concedere una pausa ad entrambi.
“Okay, perdonata, ora sì – Annunciò con un sorriso furbo, per poi chiedere – Posso restare a dormire qui stanotte? Non voglio stare nel letto da solo”
“Ti prego, sì – Accettò Bailey rapida, poi aggiunse – Tutte le volte che vuoi, tutto quello che vuoi. Basta che tu stia con me”
Il sorriso di Harry ricordava quello di un bambino a Natale, ma, se possibile, era ancora più felice ed entusiasta. Bailey si incantò a guardarlo, quasi non l’avesse mai osservato bene, e realizzò improvvisamente che tutto ciò per cui viveva era proprio quel sorriso, e mai avrebbe voluto vederlo scomparire da davanti a lei.



Curly space
Oddiooooooooooo gente, è venerdììììììì! Mi stavo quasi dimenticando di pubblicare, che scandalo O.o Meno male che mi si è accesa la lampadina in testa... ;)

Beh beh, Harry, questo finale fa molto "Don't let me go, 'cause I'm tired of sleeping alone", insomma :3
Ma partiamo dal principio... Qui abbiamo, nell'ordine: una litigata tra Harry e Bailey (T.T, vi prego, capite la mia sofferenza), Zayn psicologo, di nuovo (carooooo :3), e poi i due innamorati che fanno pace aweeeeeee! *-* Ma, signorina Bailey, cosa sono tutti questi dubbi?! Cioè, ti sostituisco io se vuoi, a fianco ad Harry eh! 

Volevo dirvi che sono mooooooolto contenta di com'è andato lo scorso capitolo, e quindi ringrazio Tommos_girl93, m a y h e m, Blinking Liam e potatoess per le recensioni, avete capito quanto fosse importante il vostro parere su una delle parti a cui tenevo di più <3
Come sempre, grazie anche a tutte le timidone che leggono in silenzio, mi fa piacere vedere le vostre visite :) 

Ora vi lascio, spero che questo capitolo vi piaccia, e alla prossima avventura! ;)
Curly crush xx  

   

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Capitolo 7
*** Ghosts ***


Right place, wrong time





GHOSTS


Tanti auguri bimba! Ops, Bailey ;)  Zayn x
 
Zayn osservò ancora qualche istante il testo del messaggio, poi si decise ad inviarlo. Posò il cellulare sul comodino, dirigendosi poi verso la stanza dei graffiti, senza nessuna idea precisa in testa su cosa disegnare. Si guardò attorno, studiando i colori che già riempivano gran parte delle pareti e le forme inquietanti che prendevano a volte, segno del periodo nero di Zayn, quando i graffiti erano l’unico modo che aveva per espellere la tensione da sé. Proprio grazie a quei disegni sinistri, capì cosa rappresentare quel giorno: avrebbe trovato un contrasto a tutta quell’angoscia, e l’avrebbe messa nera su bianco, nel vero senso della parola.
Aveva usato i colori per esprimere paura, tristezza, dubbio, e qualsiasi altra sensazione negativa si fosse impossessata di lui qualche tempo prima. Ora, il bianco e il nero gli sarebbero serviti per dipingere forme di sollievo, leggerezza, pace, forse addirittura felicità. Non avrebbe saputo trovare qualcosa che entrasse più in contrasto di quello. Trovò le bombolette che gli servivano, prese la maschera e se la sistemò sul viso, per poi iniziare a creare. Di solito faceva degli schizzi a matita su un foglio, una specie di progetto, ma quel giorno si sentiva fortemente ispirato, non voleva che le idee gli sfuggissero, così, scelta una zona del muro ancora libera, giusto di fianco a quella colorata, prese a tracciare con il bianco delle linee morbide, delicate, simili a onde, simili ai capelli di una certa ragazza conosciuta da poco.
 

Erano stati la prima cosa che aveva notato attraversando l’uscita vip dell’aeroporto, un paio di settimane prima, di ritorno dall’Australia, neanche Bailey fosse lì ad aspettare lui. C’erano circa una cinquantina di fan assieme a lei, ma lei sembrava spiccare, in qualche maniera. Non avrebbe potuto scegliere un abbigliamento più semplice, un paio di jeans ed una felpa blu, ai piedi un paio di Converse basse in tono, ma si distingueva comunque. Zayn le rivolse un sorriso, salvo poi accorgersi che lei stava guardando oltre lui, appena più dietro, in direzione di Harry. Scosse la testa, respingendo qualsiasi autoaccusa la sua mente stesse formulando in quel momento, poi si avvicinò alle fan, provocando alcune urla isteriche e l’intervento immediato di uno dei bodyguard, che lo affiancò per evitare inconvenienti spiacevoli. Osservò con la coda dell’occhio Harry raggiungere la zona di Bailey, senza nascondere un sorriso diretto a lei più aperto rispetto a quelli indirizzati alle fan, poi distolse lo sguardo e si concentrò sulle ragazze che aveva davanti e sui vari foglietti che gli venivano tesi.
Posò per varie foto, firmò autografi ed abbracciò decine di ragazze, poi, quando Paul diede a lui ed agli altri ragazzi il segnale che era ora di andare, si allontanò salutandole con un sorriso, scuotendo la testa di fronte alle proteste ed agli inviti a restare. Riuscì a vedere Bailey di sfuggita, mentre oltrepassava la zona delle uscite per raggiungere Harry, che la stava aspettando poco più avanti.
 
Dopo un momento di dolcezza, Bailey si era allontanata da Harry velocemente, seccata dal comportamento del ragazzo che, nonostante fossero ormai fuori dalla vista delle fan, non si era fidato ad andare più in là di un abbraccio. Lei e Zayn erano tornati allo studio nella stessa macchina di Liam, mentre Harry, Niall e Louis erano saliti su di un’altra. L’aveva osservata più volte, Zayn, ma non sapeva se Bailey avesse intenzione di confidarsi, vista la presenza di Liam. La guardò ridere ed ascoltare i loro racconti sulla trasferta in Australia, ma il ragazzo aveva capito che stava tentando di comportarsi normalmente anche se dentro probabilmente aveva tutto un altro tipo di sentimenti.
Arrivati allo studio, erano stati trattenuti più del dovuto, così che Bailey se n’era andata, lasciando in sospeso la questione con Harry. Il riccio però, appena usciti, aveva chiesto a Zayn di prestargli il cellulare con l’intenzione di scusarsi con la ragazza e risolvere, almeno in parte. Zayn non aveva indugiato, voleva che Bailey tornasse a sorridere al più presto.
 
Non sapeva perché si era preso così tanto a cuore la felicità di quella ragazza, perché ci tenesse al fatto che lei ed Harry andassero d’accordo. Forse gli ricordava davvero una bambina da proteggere, una specie di sorella minore, il cui umore influenzava anche il suo. Fatto sta che, quando Harry tornò con un sorriso sollevato e la prospettiva di una serata assieme a Bailey, Zayn si sentì meglio, quasi avesse raggiunto un traguardo personale.
 

Zayn portò le braccia al petto, incrociandole, per poi ammirare soddisfatto il lavoro appena concluso: onde bianche morbide e sinuose, fiori neri sbocciati o che ancora dovevano schiudersi, forme che ricordavano tratti umani, ombre che confortavano, davano sicurezza e non angoscia, come una specie di grande abbraccio. Il ragazzo sorrise, orgoglioso, poi si tolse la maschera e lasciò tutto com’era, con l’intenzione di riordinare più tardi. Uscì dalla sala dei graffiti, ricordandosi immediatamente del messaggio a Bailey per quindi dirigersi verso la camera da letto. Afferrato il cellulare, aprì il messaggio per leggerlo e scuotere poi la testa con un sorriso.
 
Grazie Zaynie! Ci vediamo stasera. Sì, è una minaccia ;) Bay x
 
Già, stasera, pensò Zayn, con un sospiro. Sarà dura, stasera.
 
Si stava guardando attorno da circa mezz’ora, Zayn, ma nessuno dei suoi amici era ancora arrivato. Guardò l’ora sullo schermo del cellulare, scoprendo che erano ormai le undici di sera, poi lo ricacciò in tasca sbuffando. L’avevano avvertito che sarebbero arrivati in ritardo, ma Zayn non immaginava che ci avrebbero messo così tanto. Salutò un paio di persone che conosceva di vista, poi uscì sul cortile all’aperto, per tornare subito dentro, faceva troppo freddo.
Non sapeva nemmeno perché avesse deciso di andarci, a quella stupida festa d’inverno organizzata dal management, ma alla fine Liam l’aveva convinto, avvisandolo solo quando Zayn era già sul posto che non sarebbe riuscito ad arrivare prima di mezzanotte circa. Le sue speranze erano riposte in Harry e Bailey, e Niall, di Louis neanche a parlarne, aveva già espresso il suo parere tempo prima, annunciando che non si sarebbe presentato. Sbuffando un’altra volta, decise di avvicinarsi al tavolo dei drink e vedere cosa offriva la casa, almeno avrebbe avuto le mani impegnate.
“Ciao Zayn” Sentì salutare alle sue spalle, mentre sceglieva, tanto per iniziare, un cocktail leggero.
Conosceva quella voce, l’aveva ascoltata per più di due anni, non era necessario – e tanto meno avrebbe voluto – voltarsi per scoprire chi fosse. Ma lo fece comunque, andarsene senza rispondere sarebbe stato da maleducato ed immaturo.
“Ciao, Perrie” Disse, senza mostrare la minima sorpresa.
Osservò la ragazza di fronte a lui, le labbra carnose tinte di rosso, gli zigomi alzati in un sorriso ben definiti, gli occhi di un azzurro quasi glaciale che lo fissavano, allegri, o, più probabilmente, gentili. Ecco perché non ci voleva andare, a quella dannata festa: essendo organizzata dalla Modest, erano invitati tutti gli artisti che avevano un contratto con quella società, proprio ciò che a Zayn non serviva per niente.
“Come stai?” Chiese Perrie, dopo avergli lasciato un bacio leggero sulla guancia.
“Bene, grazie – Rispose secco, per poi aggiungere – Tu?”
“Tutto a posto. Ti stai divertendo?”
Sì, sono l’anima della festa, da adesso sarà ancora più divertente, fu la risposta che gli si formulò nella testa. Represse una smorfia, per poi guardarsi attorno e fare spallucce.
“Il solito, queste feste non sono il massimo a dire il vero” Commentò, sorprendendosi dell’impegno con il quale stava rispondendo.
“Perrie!”
“Scusa, devo andare, ci si vede in giro” Disse Perrie, prima di allontanarsi con un sorriso, a cui Zayn rispose con un semplice cenno del capo.
 
Si voltò di nuovo in direzione del bar, scartando il suo obiettivo iniziale e buttandosi su qualcosa di ben più pesante. Svuotò tre bicchieri di whiskey prima di lasciare il tavolo e riprendere a guardarsi attorno di nuovo. Ma dove diavolo sono tutti? si chiese, dirigendosi poi verso i divanetti e lasciandosi cadere su uno di essi.
“Zayn, eccoti qui!” Esclamò Niall, apparendo improvvisamente davanti al moro.
“Dove diavolo eri Niall?” Sbottò Zayn, fulminandolo con lo sguardo.
“Oh, ehi, hai già iniziato a bere senza il tuo irlandese di fiducia? Non si fa così, Malik” Protestò Niall, mettendo il broncio.
“Vai a prendermi qualcosa, così mi faccio perdonare” Propose Zayn con un sorriso convincente.
Niall si allontanò velocemente, lasciando Zayn ad osservare la scena attorno a lui: la maggior parte delle persone ballava, rideva, chiacchierava. Perrie, ben visibile in fondo alla sala, abbracciava un tizio che Zayn non aveva mai visto. Una mano veniva insistentemente sventolata davanti al suo viso.
“Zaynie? Ehi, ciao!” Lo punzecchiò Bailey, mettendosi in piedi di fronte a lui ed impedendogli la visuale.
“Bailey! Grazie al cielo, siete arrivati!” Esclamò, sentendosi improvvisamente rilassato.
Si alzò per abbracciarla, in un impeto di felicità, o forse era l’alcol che iniziava a mostrare i suoi effetti. L’espressione di Bailey quando la lasciò, infatti, era piuttosto sorpresa, anche se non mostrava disprezzo o altri sentimenti negativi.
“Immagino ti stia divertendo un sacco” Indovinò la ragazza, sedendosi poi accanto a lui.
“Ecco qui le birre!” Annunciò Niall, occupando l’ultimo posto accanto a Zayn.
“Grazie Nialler”
“Oh, ciao Bailey! Harry dove l’hai lasciato?” Si informò il biondo, facendo rendere conto anche Zayn dell’assenza del riccio.
Bailey non fece altro che puntare il suo dito in avanti, mostrando un Harry intento a discutere amichevolmente con un gruppo di gente della Modest. Zayn alzò le sopracciglia, realizzando che non era il solo, quella sera, ad avere difficoltà a lasciarsi andare e divertirsi come le persone normali. Senza accorgersene, aveva già vuotato il bicchiere che Niall gli aveva portato, così lo posò sul tavolino di fronte a lui e si stravaccò sul divano, lasciando andare i suoi pensieri.
 
Non avrebbe dovuto rimanere lì così, in silenzio, senza niente a distrarlo. Venne improvvisamente assalito da una profonda tristezza, portata dalle immagini che, prepotenti, affioravano un po’ alla volta nella sua mente. La prima volta che aveva visto Perrie, il loro primo appuntamento, i primi baci, i successi dell’uno e dell’altra, la vita insieme, i momenti di distanza, le risate, gli scherzi, le litigate. Tutto, in quel momento, gli sembrava così bello, così speciale, qualcosa di talmente importante, qualcosa che lui aveva perso e non avrebbe riavuto indietro, mai più.
“Ehi, Zaynie, hai già fatto conquiste stasera?” Lo richiamò Bailey.
“Che stai dicendo?” Domandò Zayn, ricacciando giù il groppo che gli si stava formando in gola.
“Hai una macchia di rossetto proprio qui” Spiegò lei, puntandogli con forza il dito sulla guancia.
“Ah, giusto”
“Ma come ah giusto?! Raccontami subito!” Esclamò Bailey, entusiasta.
Zayn alzò la testa e si ricompose, sedendosi più diritto, poi si accorse che Niall non era più accanto a lui sul divanetto. Erano rimasti solo lui e Bailey. Guardò la ragazza accanto a lui, i cui occhi erano attenti ad ogni suo movimento, l’espressione di attesa entusiasta che aveva sul viso lo faceva quasi sorridere.
“Allora?”
Perlustrò con lo sguardo la sala, fino a trovare il suo obiettivo, poi portò una mano al viso di Bailey e lo girò nella giusta direzione.
“La vedi?” Si accertò.
“Ma chi, Perrie? Oddio, c’è anche lei!” Realizzò Bailey, tornando velocemente con lo sguardo su Zayn.
“Già. Bella festa” Commentò lui, continuando a fissare la sua ex ragazza.
“Quindi è stata lei? Cioè, ci hai parlato e ti ha lasciato un ricordino?”
Zayn annuì semplicemente, Bailey era piuttosto perspicace, lo capiva al volo senza bisogno di conferme.
“Zayn. Come stai?” Chiese, portando lei, questa volta, una mano al viso del ragazzo per far sì che la guardasse negli occhi.
“Una merda, Bailey, sto una merda” Confessò, dopo alcuni istanti di silenzio.
 
Osservò Bailey mordersi un labbro, chiaramente sulle spine, per poi guardarsi attorno. Zayn realizzò solo dopo pochi secondi che la ragazza stava guardando Perrie, con uno sguardo a dir poco minaccioso, per poi scuotere la testa e tornare a concentrarsi su di lui.
“Vuoi andare a casa?” Si preoccupò lei.
Zayn la guardò un istante, gli occhi spalancati. Non era arrivato a quella soluzione nemmeno lui, come poteva lei sapere che tornarsene a casa l’avrebbe fatto stare meglio? Annuì, ancora una volta senza dire niente, poi la osservò alzarsi e tendergli una mano.
“Andiamo allora, ti accompagno – Lo invitò, poi, vedendo che non reagiva, aggiunse – Non mi sembri totalmente lucido, non ti faccio andare via da solo”
“Grazie bimba” Rispose lui, in un momento di lucidità.
Poi prese la mano della ragazza e si alzò, rischiando di caderle addosso subito dopo. Bailey lo sostenne con le braccia, portandone uno attorno alla vita di Zayn e lasciando che lui le circondasse le spalle con il suo.
“Non stai neanche in piedi, figurati” Borbottò, facendolo ridere.
“E’ stato solo un giramento di testa” Si giustificò lui, rendendosi conto di quanto trascinasse le parole solo in quel momento.  
“Certo, certo”
Raggiunsero Harry, accanto ad una delle uscite in pochi passi, poi Bailey gli picchiettò con un dito sulla spalla.
“Che ci fate voi due così?” Domandò Harry sorpreso, dopo essersi voltato ed averli visti abbracciati.
“Zayn è ubriaco, lo accompagno a casa” Spiegò lei, velocemente.
“Proprio tu?” Replicò Harry, seccato.
“Harry, non conosco nessun altro qui, e tu e Niall avete bevuto, lo so – Ribatté Bailey decisa – Quindi, non vedo altra soluzione”
 
Zayn seguì lo scambio di battute in maniera quasi assente, ma per qualche strano motivo riusciva a capire che Harry non era felice della situazione, né tantomeno Bailey sembrava voler restare lì a lungo. Si portò una mano al viso, per coprirsi gli occhi e cercare un minimo di lucidità, ma l’unico risultato fu una confusione ancora più grande.
“Okay, ma fai presto” Cedette Harry.
“Promesso” Rispose Bailey, lasciando per un attimo Zayn.
Si avvicinò ad Harry, alzandosi sulle punte, poi, improvvisamente, qualcosa sembrò farle cambiare idea, così da farle lasciare solo un bacio leggero sulla guancia di Harry. Si voltò poi in direzione di Zayn per invitarlo a seguirla con un cenno della testa. Zayn si affrettò dietro di lei, salutando Harry con una pacca sulla spalla per poi uscire all’aria fresca.
“Allora, adesso devi dirmi dove abiti, te lo ricordi?” Annunciò Bailey, dopo averlo aiutato a salire in macchina evitandogli una testata al tettuccio.
“Certo, sono ubriaco, mica scemo” Ribatté Zayn, fornendole subito dopo l’indirizzo.
Bailey inserì le informazioni nel navigatore, poi partì piano, attenta a non dare troppi scossoni, forse nel timore che Zayn si sentisse male. Ma lui, in quel momento, poteva dire di stare bene, tanto che quando le parole di una canzone gli attraversarono la mente, non le tenne chiuse lì, ma iniziò a canticchiare sottovoce.
When I get drunk, you take me home, and keep me safe
“Zayn, stai davvero cantando una cosa del genere?” Domandò Bailey scettica, lanciandogli un’occhiata preoccupata.
“Ehi, è una canzone vera!” Protestò subito lui.
“Lo so – Replicò lei, con un sorriso – Sei proprio pessimo allora”
Fu il turno di Zayn di guardarla male, quasi offeso, e, quando i suoi occhi incontrarono quelli di Bailey, la ragazza scoppiò a ridere, infondendogli tranquillità e una certa allegria. Fu l’ultima sensazione che Zayn percepì, prima di posare la testa al finestrino ed addormentarsi. 
 
“Zaynie, pss, siamo arrivati”
Il sussurro di Bailey al suo orecchio bastò a farlo rinvenire. La guardò un attimo, la vista annebbiata, poi annuì ed aprì la portiera del passeggero per scendere. Raggiunse Bailey che lo stava aspettando fuori dal cancello di casa sua ed estrasse le chiavi, tentando di infilare quella giusta nella serratura senza successo.
“Faccio io” Si offrì Bailey, facendoli ritrovare entrambi all’interno del giardino in pochi istanti.
Lo accompagnò fin dentro casa, risolvendo per tenerlo stretto a lei per impedire che si inciampasse sui propri piedi, come aveva già rischiato di fare più volte, e arrivati in salotto lasciò che Zayn si buttasse sul divano, sfinito.
“Vieni qui” La invitò, battendo con la mano sul posto accanto al suo.
Bailey si sedette accanto a lui, osservandolo con apprensione, poi Zayn si stese, posando la testa sulle gambe della ragazza.
“Perché mi ha lasciato, Bay?” Domandò, quasi piagnucolando.
Odiava se stesso in quel momento, odiava sentirsi, e soprattutto mostrarsi, così debole, indifeso. Sentì Bailey sospirare, poi la sua mano prese ad accarezzargli i capelli con delicatezza. Zayn chiuse gli occhi, lasciando che una strana tranquillità lo invadesse, fino a sentir scorrere un paio di lacrime sulle guance.
“Zayn”
“Sì?”
“So che per te è stata importante, e io non la conosco e non avrei il diritto di dire queste cose…”
“Bailey, taglia corto”
“Secondo me è stata una stupida. Una stupida pazza senza cervello, giusto per chiarire il concetto” Sbottò Bailey infine.
Zayn sentì le labbra piegarsi in un sorriso, fino a venire scosso da una leggera risata.
“Questa è bella. E perché, sentiamo?” Indagò, guardandola dal basso.
L’espressione della ragazza era indecifrabile, stava pensando chissà cosa in quella sua testolina e non sapeva come dirlo a Zayn. Il ragazzo vide un leggero rossore impossessarsi delle guance di lei, prima che anche i suoi occhi incrociassero quelli di Zayn.
“E’ che… Sapeva cosa avrebbe perso, e ha deciso di mandare tutto all’aria comunque” Spiegò, con un filo di voce.
“Spiegati meglio, per favore, sono ubriaco” Insistette Zayn, nascondendo un sorriso.
“Zayn, tu sei incredibile. Non so come spiegarlo, ma hai qualcosa di speciale e se Perrie non se n’è accorta, beh, che si trovi dei buoni occhiali. Se invece se n’è accorta e ha voluto andarsene comunque, ripeto, deve avere qualche problema serio”
 
Il ragazzo la osservò, senza dire niente. Era troppo felice, troppo emozionato per dire qualsiasi cosa, anche solo per pensare ad una risposta. Bailey pensava davvero quelle cose di lui, era sincera, poteva vederlo nei suoi occhi, che in quel momento erano fissi in quelli di lui.
“Grazie Bay, ti voglio bene” Sussurrò, senza riuscire a trattenersi.
La ragazza gli sorrise sincera, scuotendo poi la testa e pizzicandogli una guancia.
“Anche io Zaynie” Gli rispose dopo alcuni istanti.
“Odio quel soprannome” Borbottò Zayn, lanciandole un’occhiata storta.
“Allora tu smettila di chiamarmi bimba” Ribatté lei alzando un sopracciglio.
“Mai”
Si scambiarono una lunga occhiata, come a sfidarsi, nessuno dei due avrebbe ceduto per primo. Fu Zayn a pensare ad una soluzione, riflettendoci per un attimo per poi esporla a Bailey.
“Allora facciamo così: tu puoi chiamarmi Zaynie, ma solo perché sei tu, e tu continuerai ad essere una bimba” Spiegò, con un sorriso convinto.
Bailey sembrò pensarci su un attimo, la sua espressione inizialmente era sospettosa, non avrebbe accettato. Poi, invece, gli concesse un sorriso, prima di rispondere.
“Andata”
Zayn portò le braccia attorno al collo di lei, facendola abbassare su di lui e scoppiare a ridere subito dopo, mentre i capelli della ragazza andavano a solleticare il viso di lui, invadendogli il naso con il loro profumo dolce. La tenne stretta a lui per qualche minuto, poi Bailey fu costretta a tirarsi su, richiamata dalla suoneria del cellulare.
“Devo andare adesso, Harry mi sta aspettando alla festa” Disse, il tono dispiaciuto, dopo aver letto il messaggio.
Zayn si mise seduto per permetterle di alzarsi, poi si distese di nuovo, continuando a fissarla mentre si rimetteva la giacca per uscire.
“Se hai bisogno di qualcosa chiamami, ok?” Si assicurò Bailey, apprensiva.
“D’accordo – Annuì Zayn, per poi invitarla ad avvicinarsi a lui con un dito – Salutami bene adesso però”
Bailey si chinò su di lui con un’espressione accondiscendente, lasciando di nuovo i capelli a colpire il viso del ragazzo. Zayn si voltò per protestare a proposito della loro invadenza, ma si ritrovò a sfiorare le labbra della ragazza con le sue, un attimo prima che Bailey si spostasse rapidamente sulla sua guancia per lasciargli un bacio leggero e salutarlo subito dopo.
 
Non era stato un bacio, le loro bocche si erano appena sfiorate nel contatto involontario di pochi secondi, quasi non se n’era accorto, Zayn. Ma il batticuore che lo raggiunse subito dopo, l’improvvisa tristezza che lo invase quando lei chiuse la porta di casa, i mille pensieri che presero a vorticargli nella mente, erano quel che bastava a fargli capire che, senza volerlo, si era messo in una situazione che avrebbe fatto meglio a tenere sotto controllo.
 



Curly space
Allora. Partiamo con il dire che io non ce la faccio più. Non sopporto più 'sti due, Harry e Zayn, ultimamente si mettono sempre vicini, e io non so chi guardare, e il mio cervello ormai è ridotto uno schifo. T.T
Bene, dopo lo sfogo, le scuse: sono in ritardo, lo so, ma l'ultimo weekend sono stata via, ed i giorni prima ho avuto fin troppa vita, mettiamola così. Quindi, scusate, spero non me ne vogliate troppo.

Duuuunque, cosa abbiamo qui? Uno Zaynie riflessivo e artistico (dio, quanto mi ispira Zayn artista), e poi uno Zayn con la balla triste. Piccinoooooooooo Zayn :3 L'incontro con Perrie non è una delle cose per cui vive, diciamo... Ma per fortuna c'è la nostra super Bailey che arriva ad aiutarlo! :) e poi poi poi... Oh oooooooh, sarà pure ubriaco Zayn, ma ci capisce più di me da sobria XD 
Cosa mi dite di questo capitolo? Vi piace? Spero tanto di sì, perché è uno dei miei preferiti ;) 

Grazie a potatoess e Tommos_girl93 per le recensioni, dovrebbero prendervi come modello tutte quante =P 
Se vi va di lasciare un commento, le sopracitate possono assicurare che non mordo! :)

Bacioni a tutte e alla prossima,
Curly crush xx

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Capitolo 8
*** Thorny talks ***


Right place, wrong time





THORNY TALKS


Zayn, giusto per sapere eh, pensi di esserci stasera?!

Ciao anche a te, Louis. Tutto bene? ;) Certo che ci sono, pensavo fosse sottinteso

Mah, sai, sparisci per giorni, mi piacerebbe sapere quanta gente avrò in casa la sera del mio compleanno, almeno per fare la spesa…

Sì, la spesa, Coca Cola e acqua naturale. Ma per favore, Tommo! Comunque dovresti saperlo che un invito da te non lo rifiuto mai :)

Okay, quindi siamo una decina. Nove e mezza da me, chiaro?

Non ho nessuno che mi trattenga a casa, tranquillo

… A parte il letto

Vabbé, se la metti così resto a casa allora

Fanculo Zayn

Fanculo Louis. Ci vediamo stasera x
 
“Ma guarda questo” Borbottò Zayn tra sé e sé, ridacchiando.
Non l’avrebbe ammesso nemmeno a se stesso, ma si sarebbe davvero dimenticato della piccola festa che Louis aveva organizzato a casa sua quella sera, se l’amico non l’avesse contattato. Scosse la testa, tirando un sospiro di sollievo per la mancata figuraccia; Louis se la sarebbe legata al dito, e avrebbe continuato a rinfacciarglielo per mesi, anche nei momenti meno opportuni, durante le piccole discussioni che avevano qualche volta, quell’errore sarebbe diventato il suo pezzo forte, ciò che avrebbe zittito Zayn senza problemi. Ma, fortunatamente, il più anziano aveva rinunciato ad un’arma assicurata, e aveva tenuto di più al fatto che i suoi amici fossero con lui per festeggiarlo.
 
Era una bella idea, quella che aveva avuto Louis: una serata tra soli uomini, ragazze completamente escluse, radunati per festeggiare il compleanno numero ventitré del castano. Avrebbe potuto finire male, probabilmente il giorno dopo non si sarebbero alzati prima di mezzogiorno, ma che importava? Erano in pausa, le vacanze natalizie erano finalmente arrivate anche per loro, dopo vari giorni in giro per l’Europa a promuovere il nuovo album ed il tour imminente, qualche festeggiamento in più non avrebbe fatto male a nessuno. Ci sarebbe stato da divertirsi, quello era sicuro. Forse con Bailey lì sarebbe stato ancora meglio. Idiota. Allontanò il pensiero con una scrollata di spalle, per poi estrarre una sigaretta dal pacchetto ed uscire in giardino a fumare.
L’ultima volta che aveva visto la ragazza era stata proprio la sera della festa alla Modest, la sera del suo crollo dopo tanto tempo in cui era riuscito ad ignorare i propri rancori e le proprie sofferenze. Aveva pensato molte volte, forse fin troppe, a quella serata, a come Bailey si era presa cura di lui finendo addirittura per litigare con Harry quando era tornata alla festa. Non ci aveva messo molto, Zayn, per decidere di intervenire, anche se l’amica gliel’aveva quasi vietato. Ma si era sentito in colpa, così aveva chiamato Harry e gli aveva spiegato com’erano andate le cose, ed aggiungendo che Bailey non aveva nessuna responsabilità, se non quella di essergli stata vicina nel momento in cui Zayn aveva sentito di non poterne più.
Avevano preso a sentirsi quasi regolarmente, dopo quell’avventura, non tutti i giorni, ma ogni due o tre il cellulare di Zayn si illuminava con un messaggio di Bailey, o lo avvisava del fatto che un testo era stato inviato allo stesso numero. Non si trattava di conversazioni importanti o equivoche, spesso erano soltanto dei botta e risposta piuttosto taglienti o semplici preoccuparsi l’uno della situazione dell’altra, ma era ciò che a Zayn bastava per stare bene, per sentirsi in qualche modo al sicuro, come se niente avrebbe potuto più sconfiggerlo, ora che c’era Bailey con lui.
 

Quella era una festa. Poche persone con cui si trovava bene, alcool, forse un po’ troppo, ma trattandosi di Louis doveva aspettarselo, poche chiacchiere inutili, e una playstation. Zayn si rendeva conto di essere talmente superficiale, a volte, ma in alcuni momenti era fin troppo profondo e sensibile, che un po’ di sano svago ogni tanto era tutto ciò che desiderava.
“Pensate di far giocare anche me, prima o poi, o pensate di monopolizzare la console per tutta la sera?” Protestò ad un certo punto, quando vide che Louis avviava una nuova partita contro Niall.
“Il biondo vuole la rivincita, scusa Zayn” Replicò Louis, senza nemmeno voltarsi.
Zayn allungò una mano a colpire la schiena dell’amico con una leggera spinta, poi tornò a stravaccarsi sul divano, dove venne raggiunto subito dopo da Harry.
“Ehi, Haz, tutto a posto?” Gli domandò con un sorriso.
“Benissimo, sì – Rispose il riccio, immediato – Tu?”
“Non c’è male, direi, forse per stasera però meglio che mi fermi con i liquidi” Commentò Zayn, vuotando il bicchiere che aveva in mano.
“A proposito …”
“Dell’alcool?”
“Più o meno – Ridacchiò Harry, per poi aggiungere – Non ti ho ancora ringraziato bene per avermi aiutato a risolvere con Bailey”
“Figurati, dovere” Rispose Zayn, facendo spallucce.
Portò lo sguardo davanti a lui per evitare che l’amico vedesse nei suoi occhi qualcosa che potesse metterlo in guardia, anche se nemmeno Zayn stesso sapeva bene cosa. Lui e Bailey erano amici ormai, si sentivano qualche volta, ma non sapeva se Harry lo sapesse e se gli avrebbe fatto piacere. No, non era quello, lo sapeva bene Zayn, c’era di più, almeno per quanto lo riguardava. Lo sentiva, ma non voleva crederci, non voleva ammetterlo, non poteva farlo, doveva resistere e allontanare quel pensiero con quanta forza poteva, per il suo bene e quello di tutto il gruppo.
 
“Come va con lei, adesso?” Si informò, rivolgendo nuovamente lo sguardo a Harry.
“Bene, bene davvero – Annuì soddisfatto l’amico, poi aggrottò per qualche istante le sopracciglia – In realtà, Bailey è un po’ preoccupata, ma le ho già detto che può stare tranquilla”
“E come mai, se posso chiedere? Ti sei dimenticato le precauzioni, Harry?” Indagò Zayn, ammiccando.
“Ma no, no, figurati! Ma che idee, oh! – Replicò Harry, ridendo – No, è per le foto che sono uscite di me mentre esco da casa sua”
Zayn fece mente locale per un attimo, cercando di ricordarsi a cosa Harry si riferisse, poi nella sua testa apparvero un paio di foto di una decina di giorni prima, che riprendevano per l’appunto Harry mentre lasciava la casa della ragazza. Bailey gli aveva accennato qualcosa, ma solo per riferirgli che lei ed Harry avevano fatto pace e lui era rimasto da lei per la notte.
“Okay, quindi …”
“Quindi niente, può stare tranquilla, abitando in un palazzo con più appartamenti non capiranno mai in quale sono stato” Spiegò Harry, prendendo un sorso dal suo cocktail.
“Toccava a Zayn, se giochi tu mi ammazza!”
La voce squillante di Louis raggiunse l’orecchio di Zayn, costringendolo a voltarsi in tempo per vedere Liam impossessarsi del joystick che prima teneva Niall. Osservò Liam per un attimo, che ricambiò lo sguardo con aria colpevole e supplicante, poi alzò le spalle.
“Fai pure, James, io sto facendo da confessore al piccolo, qui – Concesse infine, riportando l’attenzione su Harry – Dicevi?”    
“Che per il momento è ancora al sicuro dai rumors”
“Harry, ma tu hai mai pensato di farti vedere con lei, prima o poi?” Domandò Zayn a bruciapelo.
Si sentiva quasi invadente, e quell’ultima domanda sembrava quasi un ammonimento, ma Harry ormai era pronto a rispondere, quindi rimase zitto ed attese.
“In realtà, Zayn, quando sono andato da lei è proprio quello che le ho detto, di non nasconderci più, ma non so cosa le sia preso, si è spaventata, e ha detto che ancora non se la sente” Ribatté l’amico, con calma.
“Ah”
 
Non sapeva cos’altro aggiungere, Zayn. Da quanto gli aveva detto la ragazza a New York e quel mattino, quando lui l’aveva chiamata, le stava pesando il fatto di continuare a rimanere nascosta, ma evidentemente aveva cambiato idea, o, molto più probabilmente, c’era qualcosa che le impediva di ribaltare la situazione. Qui ci vuole un’altra bella chiacchierata, rifletté il moro.
“Comunque mi fa piacere che siate diventati così amici, tu e lei” Lo informò Harry improvvisamente, distogliendolo dai suoi pensieri.
“Davvero?”
“Già. In realtà pensavo avrebbe legato più con Niall, o Louis, invece vedo che può contare su di te – Ammise Harry, poi aggiunse – Sono contento, sul serio. È bello che possa confidarsi con qualcuno di voi”
“Beh, bene – Disse Zayn, sollevato – Avevo paura che ti avrebbe dato fastidio, invece è tutto a posto sul serio, no?”
“Contaci” Concluse Harry con un occhiolino.
Zayn rivolse un sorriso all’amico, poi accennò con la testa al tavolo dei cocktail, e si alzò per andare a recuperarne un altro. Si era ripromesso di non bere più, per quella sera, ma la direzione che aveva preso il discorso con Harry lo spinse a vuotare velocemente un altro bicchiere. Quindi Harry si fidava di lui, a occhi chiusi praticamente, era contento che lui e Bailey fossero amici, e a quanto pareva sembrava anche che gli stesse concedendo di starle quanto più vicino desiderava. Fantastico.
“Liam, adesso molla quell’affare e fammi giocare, per favore” Ordinò all’amico, quasi bruscamente, dopo essersi avvicinato e aver visto che la partita tra lui e Louis era terminata.
“Stavo giusto per chiamarti” Disse Liam, cedendogli il joystick.
“Sì sì, come no” Rise Zayn, poi si sedette a fianco a Louis.
“Pronto, Malik?” Lo sfidò l’amico, dopo aver scelto le squadre.
“Prontissimo” Annuì Zayn.
 
Ma al termine della partita, e delle due successive, Zayn dovette arrendersi e lasciare il telecomando sul divano, che venne prontamente preso da qualcun altro. Non aveva mai giocato così male in vita sua, tre partite perse in maniera quasi vergognosa, con risultati degni di un novellino. Aveva bevuto troppo e aveva perso concentrazione, tanto da fargli abbassare la guardia e giocare come se fosse uno spettatore, e non in prima linea come calciatore. Questa era la giustificazione che il moro continuava a ripetersi nella sua mente, quasi come un mantra. Ma in realtà, il motivo reale era un altro, e Zayn lo sapeva bene. Aveva la testa da tutt’altra parte, concentrata solo sulla conversazione con Harry e sulla confusione che regnava tra i suoi pensieri ed i suoi sentimenti.
“Zayn, hai una sigaretta?” Domandò Louis, comparendo alle sue spalle.
Il moro estrasse un pacchetto dalla tasca della giacca, posata accanto a lui sul divano, e lo porse all’amico senza dire niente.
“Non mi fai compagnia?” Chiese ancora, fermandosi davanti a lui con la sigaretta tra le labbra.
“Okay”
“Non tutto questo entusiasmo, ti prego!” Lo punzecchiò Louis, ricevendo come risposta solo un’alzata di spalle.
Uscirono in giardino, chiudendosi la musica e le chiacchiere degli amici alle spalle, per rimanere in silenzio qualche minuto. Zayn aspirava lentamente e a fondo, per poi buttare fuori il fumo ed osservarlo dissolversi nell’aria fredda di dicembre, alternando qualche occhiata a Louis, qualche passo avanti a lui.
“Allora, che mi dici, sta andando bene secondo te?” Domandò l’amico ad un certo punto, accennando alla festa dentro casa.
“Direi di sì” Annuì Zayn con un sorriso convinto.
“Hai giocato da schifo prima” Decretò Louis, senza un’ombra di ironia nella voce.
“Lo so”
“Sei molto loquace stasera” Commentò ancora il castano, gettando a terra il mozzicone per pestarlo con la punta della scarpa e rivolgere lo sguardo a Zayn.
“Beh, che dovrei dirti, che mi sono impegnato ma tu sei troppo forte?” Sbottò il moro, ricambiando l’occhiata.
“Senti Zayn, ti conosco, e lo sai bene – Iniziò Louis, poi, vedendo l’amico alzare gli occhi al cielo, aggiunse – E non fare quella faccia, non ho intenzione di farti la predica. Voglio solo informarti del fatto che ho capito che hai qualcosa che non va”
 
Gli occhi di Zayn si soffermarono su quelli di Louis per qualche istante, cocciuti, poi cambiarono obiettivo e presero a fissare gli alberi del giardino. Rimase in silenzio, irritato. D’accordo, c’era qualcosa che non lo faceva rilassare totalmente, qualcosa che lo disturbava, sì, ma non riusciva a mettere bene a fuoco cosa fosse, quindi perché Louis continuava a fargli pressioni? Cosa pretendeva? Una spiegazione che nemmeno lui sapeva dare a se stesso, forse? Non aveva senso, non avrebbe detto niente, Zayn, finché i suoi pensieri non gli fossero stati chiari.
“Di che parlavi con Harry prima?” Domandò Louis dopo un po’.
“Uhm, di lui e Bailey, essenzialmente” Rispose Zayn, lentamente.
Scrutò Louis, l’espressione apparentemente ingenua che si era costruito, e si chiese quanto e se avesse capito qualcosa di quei discorsi. L’amico restò in silenzio, alzando poi le sopracciglia per invitarlo a continuare.
“Ma cosa sei, una suocera?” Rise Zayn, tentando di dissimulare l’imbarazzo.
Non voleva avere quella conversazione con Louis, solitamente gli diceva tutto, ma quella situazione avrebbe preferito tenerla per sé. Temeva che, parlandone con lui, o con chiunque altro, avrebbe finito per ammettere cose che non aveva il coraggio di riconoscere nemmeno con se stesso.
“No, sono solo curioso di sapere cosa vi siete detti – Rispose Louis, accennando un sorriso – Mi sento escluso”
Se c’era qualcosa che con Zayn funzionava spesso, era proprio farlo sentire in colpa. Non sopportava di vedere la gente che lo circondava di malumore o triste per qualcosa che lui aveva fatto, così, anche quella volta, si convinse a raccontare tutto a Louis.
“Beh, potresti chiedere anche a Harry, comunque, sono più affari suoi che miei” Tentò un’ultima volta Zayn, ma Louis scosse la testa.
“Adesso voglio la tua versione, fratello”
“Dovrebbero darti il titolo di impiccione dell’anno, Tommo” Borbottò Zayn, per poi iniziare a raccontare della serata alla Modest di un paio di settimane prima, sotto lo sguardo soddisfatto dell’amico.
 
“Quindi Harry ti stava ringraziando per averlo aiutato con Bailey?” Riassunse Louis dopo averlo ascoltato.
“Sì, sostanzialmente” Annuì Zayn.
“E quindi tu e Bailey siete amici? – Indagò ancora il castano, per aggiungere velocemente – Amici stretti, intendo”
“Definisci stretti”
“Oh, insomma Zayn, vi raccontate i segretucci l’uno con l’altra?” Sbottò Louis, ridacchiando.
“Se tu lo vuoi definire così, allora sì, ci raccontiamo i segretucci” Ribatté Zayn, facendogli il verso.
“Ma spiegami bene questa storia, dai, Zaynie” Insistette Louis.
Zaynie. A sentire quel soprannome, gli sfuggì un sorriso, provocato da un lampo fugace nella sua mente del viso di Bailey, del suo sorriso quasi impertinente mentre lo chiamava in quel modo. Scosse la testa, riportando velocemente la sua attenzione su Louis, che sembrava lo stesse aspettando, le braccia incrociate al petto ed un’espressione soddisfatta, quasi trionfante sul viso.
“Che c’è?” Domandò Zayn, sulla difensiva.
“Sto aspettando una risposta. O ti ho disturbato, forse?”
“Mi stai disturbando da un quarto d’ora, in realtà, ma fai pure” Replicò Zayn, un sopracciglio alzato.
“Allora rispondimi, così ti lascio in pace” Insistette Louis.
“Ho dimenticato la domanda” Mentì Zayn, guardandolo fisso.
“Parlami di Bailey, o meglio, di te e Bailey” Ripeté il castano.
“Che ti devo dire, ci stiamo conoscendo, facendo amicizia … Lei … Mi piace”
“Ah-ah!”
“No, Louis, non in quel… Ah, lo sapevo che non dovevo seguirti!” Reagì Zayn, esasperato.
“Definisci ‘mi piace’” Lo esortò Louis, imitando il tono di poco prima dell’amico.
“Nel senso che è simpatica, solare, è facile parlarci assieme e, sì, raccontarle cose che non direi a chiunque, ecco” Spiegò Zayn, tentando di mantenere la calma e di non dilungarsi troppo.
 
Per la prima volta da quando avevano iniziato a parlare, quella sera, Louis rimase zitto, continuando ad annuire e mettendo una strana agitazione addosso a Zayn. Qualcosa dentro di lui gli suggeriva di rientrare  e chiudere quella conversazione, per il suo bene, ma la curiosità su cosa Louis stesse pensando prevalse, così che Zayn si decise a dargli una leggera spinta per attirare la sua attenzione.
“Pensi di continuare ad annuire come un autistico per tutta la sera?” Gli domandò, una volta che Louis ebbe incrociato il suo sguardo.
“Sto solo pensando” Borbottò l’amico.
“A cosa, se si può sapere?”
“Poi sono io la suocera, eh” Ribatté Louis, sarcastico.
“D’accordo, io torno dentro ora, ho freddo” Decise Zayn con un’alzata di spalle.
“Dai, aspetta un attimo” Lo fermò Louis, posandogli una mano sul braccio.
Zayn represse un sorriso soddisfatto, poi tornò a fianco all’amico, aspettando una spiegazione.
“Promettimi che non te la prendi però dopo” Disse Louis, piano.
“Non so nemmeno di cosa si tratta, Lou – Protestò Zayn, poi decise di accontentarlo – D’accordo, prometto”
“E’ che … Beh, io non la conosco bene come te, ci ho parlato poche volte, però effettivamente mi sembra una che piace facilmente alle persone, Bailey” Iniziò Louis, mantenendo uno sguardo apprensivo su Zayn.
“Continua” Lo esortò il moro, chiedendosi se davvero volesse sentire il resto.
“E tu hai detto che ti piace, giusto?”
 
Zayn mantenne il contatto visivo con gli occhi dell’amico, sforzandosi di non abbassare lo sguardo. Doveva sembrare il più sicuro possibile, non doveva mostrare cedimenti, o verità scomode.
“Sì, ma ti ho anche spiegato in che senso” Rispose, serio.
“Ecco, tu secondo me non hai molto chiara la situazione come credi, invece” Dichiarò Louis, dopo qualche istante di esitazione.
Una smorfia andò a decorare il volto di Zayn, accompagnata da una risata leggera e falsa. Louis, dal canto suo, rimase impassibile. Nessuno dei due continuò il discorso, Zayn non sapeva come ribattere né tantomeno aveva intenzione di farlo, così alzò gli occhi al cielo, ammirando la notte stellata per qualche istante. Sentì Louis muoversi al suo fianco per dirigersi verso la porta scorrevole del salotto, e fermarsi giusto sulla soglia, alle spalle di Zayn.
“Tieni a mente solo una cosa, Zayn. È la ragazza di Harry” Gli ricordò, usando un tono fin troppo chiaro ed eloquente.
Zayn si voltò lentamente, respirando a fondo, per incrociare lo sguardo di Louis, che lo stava fissando chissà da quanto tempo.
“Lo so benissimo” Replicò, più freddo ed indifferente di quel che pensava.
Louis gli lanciò un’ultima occhiata che Zayn non riuscì a decifrare, poi, con un sospiro, rientrò in casa, lasciando il moro solo con i suoi dubbi a tormentarlo.
Sospirò rumorosamente, quasi spaventandosi per aver interrotto il silenzio che regnava attorno a lui. La musica arrivava flebile dall’interno, ma Zayn quasi non la sentiva, troppo perso nei suoi pensieri e nelle sue paure. A volte non lo sopportava proprio, Louis, a volte riusciva ad irritarlo come nessun altro sapeva fare, a volte faceva così tante domande che alla fine Zayn non sapeva nemmeno come rispondere se non con il silenzio, rendendo più facile all’amico arrivare alla conclusione del “chi tace acconsente”. Ed era proprio quello che era appena successo: Zayn non aveva risposto alle ultime accuse del castano in maniera credibile, e ora chissà cosa si era messo in testa Louis.
E io? Io cos’ho in testa? Si trovò a domandarsi Zayn, alzando un’ultima volta gli occhi al cielo, sperando forse di trovare una risposta nei milioni di stelle che lo popolavano quella sera.




Curly space
Pensavate di non vedermi più, almeno per oggi eh? =P E invece, eccomi qui! In realtà, pensavo proprio di non farcela oggi, ho appena finito il capitolo, mancava l'ultimo paragrafo, e ho poco tempo, ma sono qui :D
Beh, sarà una cosa veloce... Dunque, abbiamo Zayn sempre più confuso, povero ciccino, poi Harry invece tutto contento (caro lui), e Louis. Louis William Tomlinson ma che spaccaballeeeeeeeeeeeeee! XD
Insomma, alla fine in questa storia sono tutti adorabili psicologi, mi spiegate dove posso trovarne uno che ci assomigli anche solo lontanamente? ;) 
A voi, adesso! Grazie mille a Blinking Liam e potatoess per le recensioni <3 Grazie a Beliebers_1994 e _BradfordBadGirl_ per aver aggiunto la storia alle preferite e a Beautifulday che l'ha messa tra le seguite :) ...E un grazie anche alla mia -S che, senza le sue puntualizzazioni sulla poca presenza di Louis, mi ha suggerito l'idea per questo capitolo :) Molto probabilmente senza di lei mi starei ancora scervellando su che diavolo scrivere, altro che pubblicare! =P
Ora vi lascio, anzi no, ultima cosa: essendo in periodo pre esami, ho pochissimo tempo per scrivere, quindi non vogliatemene se sarò in ritardo o cose così... Mi scuso già da ora, ma spero di riuscire comunque ad esserci ;)
Me ne vado sul serio, buona lettura! 
A presto,

Curly crush xx


 

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Capitolo 9
*** Out of the blue ***


Right place, wrong time





OUT OF THE BLUE

Bailey osservò un’ultima volta il suo riflesso allo specchio, riconoscendo che il risultato ottenuto quella sera non era niente male: il tubino rosso bordeaux la fasciava perfettamente fino a metà coscia, mettendo in risalto il fisico che le aveva permesso di realizzare il suo sogno di modella, come le maniche a tre quarti avvolgevano le braccia senza comunque stringere troppo. Una semplice linea nera sulla palpebra, accompagnata dal mascara sulle ciglia, faceva risaltare gli occhi grandi, mentre le labbra erano colorate di un rosso acceso e le guance sfumavano in un rosa quasi da bambola di porcellana. I capelli sciolti erano fermati su un lato da alcune forcine, e lasciati cadere sulla spalla sinistra in morbide onde. La ragazza si sistemò una ciocca che non ne voleva sapere di stare sullo stesso piano delle altre, poi venne distratta dal campanello. Sorrise euforica e corse ad aprire, scivolando con le calze sul pavimento liscio dell’entrata, fino a raggiungere la porta ed aprirla, per restare senza fiato alcuni istanti.
Harry, davanti a lei, indossava un completo nero, la cui giacca calzava a pennello sulle spalle del ragazzo, facendole sembrare ancora più ampie, e i pantaloni appena attillati sembravano essere stati disegnati sulle sue gambe. Il tutto era completato da una camicia dello stesso colore, resa originale da dettagli bordeaux che richiamavano il vestito di Bailey, in perfetta gradazione. I capelli erano ancora umidi, i ricci talmente definiti che Bailey non riuscì a trattenersi dall’infilarvi una mano per testarne la morbidezza.
“Buonasera principessa” La salutò Harry, abbracciandola con delicatezza per lasciarle un bacio sul collo, valorizzato anche dalla scollatura a barchetta del vestito.
“Salve, mio cavaliere” Riuscì a rispondere lei con un brivido.
 
Nuovamente occhi negli occhi, Bailey si trovò a non ricordarsi perché Harry fosse lì né cosa dovessero fare, quel che le bastava ad essere totalmente felice e senza pensieri era il verde dello sguardo di lui in quello cioccolato di lei. Sarebbe rimasta ore a fissarlo senza dire niente, ore a cercare di capire cosa gli stesse passando per la testa, ore a sentirsi sicura come solo i suoi occhi la facevano sentire. Anche lui continuava a guardarla, a volte distogliendo lo sguardo per portarlo più giù, fino a studiare tutta la figura di lei, e mordersi appena le labbra. Ipnotizzati l’uno dall’altra, fu Bailey a cedere per prima, avvicinandosi alle labbra del ragazzo per baciarlo con delicatezza, ormai tentata dalla loro forma perfetta ed invitante. Harry sorrise appena, posò le mani sulla vita di lei, portandole subito più in basso, incapace di mantenere il rispetto che di solito lo caratterizzava. Bailey non ci fece caso, si strinse invece ancora di più a lui, circondandogli il collo con le braccia e seguendo il ritmo impaziente che Harry aveva preso con il bacio. Accarezzò la lingua di lui con la sua, sfuggendogli varie volte, mordicchiando il labbro inferiore del ragazzo per poi tornare a baciarlo con desiderio, fino a portare le sue mani sotto la giacca quasi senza accorgersene, e sfilare appena la camicia dai pantaloni. Harry sospirò forte, senza smettere di baciarla, continuando a percorrere tutto il corpo di lei con le mani.
“Bay… Liam…” Riuscì a mormorare dopo un po’.
“Abbiamo trovato traffico” Propose Bailey, raggiungendo il petto di Harry con le mani ormai sotto la camicia.
Harry accennò una risata, per prendere poi a camminare piano, spingendo Bailey lungo il corridoio, fino a raggiungere la camera da letto della ragazza. Caddero di peso sul letto, lui sopra di lei, ridendo piano, per venire interrotti dopo pochi istanti dalla suoneria del cellulare di Harry, che lui estrasse dal taschino interno della giacca per darci un’occhiata veloce e noncurante.
“Scusa Liam, non posso rispondere, sto guidando” Borbottò con un sorriso furbo, posando il telefono a terra per poi tornare velocemente su Bailey, le labbra schiuse ad attenderlo.
 
Ripresero a baciarsi appassionatamente, sistemandosi meglio sul letto e permettendo ad Harry di percorrere le gambe di Bailey con una mano, mentre l’altra stava sul viso di lei, accarezzandola delicatamente, leggermente in contrasto con tutto il resto. Bailey godeva delle labbra di Harry sulle sue, dei respiri profondi che riusciva a strappargli soltanto solleticando il suo petto con le unghie, e di tutti i brividi che le mani di lui le stavano provocando su tutto il corpo. Nonostante la poca lucidità nella sua mente, si accorse subito quando Harry infilò una mano tra le sue gambe, lentamente, fino ad arrivare sotto al vestito e salire con estrema calma. Il pugno di Bailey atterrò pesantemente sul materasso spaventando Harry, quando anche il suo cellulare vibrò sopra il comodino segnalando una chiamata. Allungò una mano e sbuffò al vedere chi la cercava: Zayn.
“Lascia stare, non rispondere” Mormorò Harry contro il suo collo.
“Se non risponde nessuno dei due ci beccano, amore” Rispose Bailey, arrendendosi a premere il tasto di risposta.
Harry ritirò la mano per portarla sul ventre della ragazza, ma non lasciò il suo collo, continuando a baciarla e rendendole difficile iniziare la conversazione con Zayn.
“Ehi, Zayn, dimmi tutto” Disse, fallendo nel tentativo di imitare un tono di voce normale.
“Bay, va tutto bene?” Si preoccupò subito Zayn, confermando le paure della ragazza.
“Sì sì, benissimo, davvero” Replicò, questa volta più sicura, facendo ridere Harry.
“Okay… Ascolta, a che punto siete tu ed Harry?”
Bailey quasi scoppiò a ridere a quella domanda, decisamente imbarazzante in quel momento, poi spinse via Harry per riuscire a concentrarsi meglio, ma lui tornò subito vicino a lei per parlarle all’orecchio.
“Digli che devo ancora arrivare” Sussurrò, la voce resa più roca del solito dal desiderio di lei.
 
Bailey chiuse un istante gli occhi per permettere alla lucidità di tornare alla sua mente, poi riprese la conversazione, sperando che Zayn nel frattempo non avesse capito tutto.
“Lui… Lui non è ancora qui, ma dovrebbe arrivare a momenti”  Rispose infine, portando la mano libera a tappare la bocca ad Harry, che stava ridendo fino diventare rosso per lo sforzo di trattenersi.
“Bene, allora vi aspettiamo – Concluse Zayn all’altro lato, per poi aggiungere – Mi dispiace mettervi fretta, ma mancate solo voi”
“D’accordo, appena arriva lo faccio correre allora” Replicò Bailey, imbarazzata.
Fu la volta di Zayn di accennare una risata divertita.
“Certo, bimba, mi fido – Ribatté – Mi raccomando, sistemati bene prima di uscire. A dopo”
“Ma cosa…” Provò a protestare Bailey, ma presto si accorse di parlare con il vuoto.
Zayn aveva riattaccato senza darle il tempo di rispondere, facendo intendere chiaramente che aveva capito bene in che situazione fossero lei ed Harry e rendendo il tutto ancora più imbarazzante. Scoppiò a ridere sotto lo sguardo divertito di Harry, poi si alzò dal letto, trascinando anche il ragazzo per un braccio. Corse allo specchio dopo aver recuperato il rossetto, e prese a sistemare velocemente i capelli, ottenendo un buon risultato in pochi istanti. Si ripassò la tinta rossa sulle labbra, incrociando lo sguardo attento di Harry nel riflesso dello specchio.
“Togli il respiro” Sussurrò, abbracciandola in vita.
“Anche tu” Sorrise lei, poi si diressero verso il corridoio, dove lei si infilò le scarpe per poi uscire e raggiungere finalmente la festa a casa di Liam.
 
“Ehi Liam, sono arrivati gli sposini!” Gridò Louis verso l’interno della casa, dopo aver aperto la porta ed essersi trovato davanti Bailey ed Harry.
Si fece da parte per farli entrare, poi salutò Harry con una stretta di mano e Bailey con un bacio sulla guancia. La ragazza si guardò attorno, ammirando l’attico di Liam e come il ragazzo fosse riuscito ad arredare perfettamente gli spazi ampi e luminosi. Lasciarono le giacche all’entrata, poi si diressero, seguendo Louis, verso quella che doveva essere la cucina. Poco più avanti, si sentivano provenire voci e musica, segno che la festa era già iniziata.
“Ah, siete arrivati finalmente” Li accolse Liam, sorridendo sincero.
“Ehm, già, scusa il ritardo Liam” Mormorò Bailey, setacciando la sala in cerca del sorrisetto malizioso che avrebbe sicuramente avuto Zayn stampato in faccia, ma il ragazzo non era lì, fortunatamente.
“Tranquilli, in realtà non abbiamo fatto molto finora”
“Parla per te, Niall è già mezzo ubriaco” Intervenne Louis, dirigendosi verso il salone con alcune birre in mano.
Liam alzò gli occhi al cielo, poi invitò gli ultimi due arrivati a seguirlo con un cenno. Bailey si scambiò uno sguardo complice con Harry, che le prese la mano con un sorriso. Entrati nel salotto, furono quasi accecati dalle luci intermittenti che erano state sistemate in angoli strategici della stanza, così che ci volle qualche attimo perché riuscissero a distinguere le persone presenti. Non erano troppe, c’erano alcuni componenti dello staff, quelli più vicini ai ragazzi, Eleanor, Sophia e alcuni parenti stretti, come Gemma, la sorella di Harry, che Bailey aveva già conosciuto alcuni giorni prima.
“Haz, sei arrivato! Ciao Bailey!” Li salutò Niall, evidentemente ubriaco, come già annunciato da Louis poco prima.
“Ciao Niall, ti stai divertendo?” Domandò Bailey con un sorriso divertito.
“Un mondo! Anzi, vieni con me a prendere da bere, facciamo un brindisi al nuovo anno” Propose lui, tirandola per un braccio e facendo ridere Harry.
“Ma non è ancora mezzanotte, Niall!” Contestò Bailey, ridendo a sua volta.
“Fa niente, brindiamo all’anno che se ne va allora”
Per essere ubriaco, ha una logica ferrea, pensò Bailey, lanciando un’ultima occhiata ad Harry, prima di seguire Niall al tavolo dei drink. Scelse una delle caraffe recante un nome abbastanza leggero, poi brindò con il ragazzo, sorseggiando lentamente il drink, che si rivelò più pesante del previsto.
 
“Bailey cara, ciao!” La sorprese una voce alle spalle.
“Caroline! Ciao, non ti avevo vista prima” Disse, come a scusarsi, riconoscendo la stilista dei ragazzi.
“Sei qui da tanto?” Si informò la donna.
“No, è arrivata da poco, era un attimo impegnata, prima” Rispose Zayn al posto suo, materializzandosi dietro a Caroline.
Gli occhi di Bailey andarono subito ad incrociare quelli dell’amico, che la fulminarono per un momento prima di sorridere con lui. Le si avvicinò, per lasciarle un bacio sulla guancia e salutarla con un occhiolino.
“A me non la fai, bimba” Le sussurrò all’orecchio, allontanandosi poi velocemente.
Bailey si morse un attimo il labbro, per poi ruotare lo sguardo attorno alla sala e vedere Niall andare verso Harry con dei bicchieri in mano, quasi fosse il cameriere della festa. Scosse la testa sorridendo, poi tornò a concentrarsi su Caroline.
“Come sta Brooklyn?” Domandò, cercando di ignorare Zayn che continuava a guardarla in modo poco serio.
“Bene, l’ho lasciata con la babysitter questa sera – Rispose, per poi aggiungere – Non so se Harry ti abbia già spifferato qualcosa, nel caso ti ritroverai il ragazzo un po’ ammaccato, ma volevo proporti una cosa”
“Mmmh, no, Harry non mi ha detto niente che ti riguardi, finora” Replicò Bailey, confusa, corrugando la fronte.
Incrociò lo sguardo di Zayn ancora una volta, che stava seguendo la conversazione in silenzio, poi riportò gli occhi su Caroline.
“Pronta, allora?”
“Vai”
“La mia assistente non può seguirmi nella primissima fase dell’On the road again tour, vale a dire Australia e Giappone. Quindi, avrei pensato a te, visto che di moda e stile ne capisci abbastanza, credo. Se ti va, ovviamente” Spiegò Caroline, sorridendo man mano che procedeva nel discorso.
 
Bailey la ascoltava attentamente, ma a metà della proposta non riuscì a capire più molto, tante erano le idee che le affollavano la mente in quell’istante: sarebbe potuta andare in tour con i ragazzi, con Harry, soprattutto, avrebbe visto posti in cui non era mai stata, e avrebbe lavorato divertendosi. L’emozione che la prese fu talmente tanta che non riuscì a spiccicare parola per un paio di minuti. Fu la voce di Harry, alle sue spalle, a riportarla alla festa.
“Allora, gliel’hai detto?” Chiese, rivolto a Caroline.
“Già, ma credo che abbia una specie di infarto al momento” Commentò Zayn, ridendo.
“Cioè, io… Verrei in tour con te, con loro… Ad aiutarti?” Balbettò Bailey, riprendendo fiato.
“Esatto” Annuì Caroline.
“Oh mio Dio, è fantastico, è un onore, sì sì, mille volte sì!” Esclamò infine, slanciandosi verso la donna per abbracciarla forte, e scoppiando poi a ridere.
“Benvenuta in squadra, allora” Annunciò Caroline sorridendo.
Bailey si girò poi velocemente verso Harry, circondandogli il collo con le braccia e stringendolo forte a sé, ancora incredula di ciò che sarebbe accaduto di lì a poco più di un mese.
“Sei felice?” Mormorò Harry al suo orecchio.
“Più che felice, Harry, è bellissimo, non ci credo! – Rispose lei rapida, per poi chiedere, appena più dubbiosa – E tu?”
Harry si allontanò di poco da lei, quel tanto che bastava a guardarla negli occhi, poi le prese il viso tra le mani, continuando a fissarla negli occhi.
“Non avrei potuto desiderare niente di meglio” Sussurrò, un attimo prima di baciarla, noncurante di tutto ciò che avevano attorno.
Erano solo loro due, felici, e niente sembrava poterli dividere, in quel momento.
 

Era bello poter essere se stessa, era bello poter abbracciare e baciare Harry quando le andava, era bello che tutti sapessero chi era lei e cosa ci facesse a quella festa di Capodanno in compagnia di Harry. Bailey posò la testa sul petto del ragazzo, sorridendo e stringendolo di più a lei. Erano alla festa da un paio di ore ormai, e tutto stava procedendo per il meglio, si stavano divertendo insieme, e con gli altri, aspettando la fine del 2014 con nuovi desideri e propositi.
Dopo alcuni istanti, Harry venne distratto dal cellulare, lesse il messaggio ricevuto, poi guardò Bailey con aria strana.
“Che c’è? Va tutto bene?” Gli domandò lei, preoccupata.
“Sì, è Nick, dice se passo a salutare” Spiegò Harry, storcendo appena la bocca.
Bailey rimase in silenzio, aspettando che fosse lui a decidere. Non avrebbe voluto che se ne andasse, ma non poteva obbligarlo a rimanere, né andare con lui, sapeva già che non avrebbe conosciuto nessuno alla festa di Nick, e sarebbero arrivate mille domande scomode.
“Ascolta, faccio un salto, tanto è qui vicino. Prima di mezzanotte prometto di essere qui” Decise Harry alla fine, lasciandole una carezza sulla guancia.
“Va bene, ci vediamo dopo allora” Annuì Bailey, avvicinandosi a lui per un bacio veloce.
Dopodiché, Harry si diresse verso l’uscita e sparì.
“Ehi, il tuo cavaliere?” Domandò Louis, raggiungendola dopo pochi minuti.
“E’ andato da Grimmy a salutare” Spiegò Bailey, facendo spallucce.
“E ti lascia qui così, che maleducato” Commentò il ragazzo con un occhiolino.
“Dovrebbe tornare fra poco – Sorrise lei, per poi proporre – Bevi qualcosa con me?”
“Sicuro”
Si avvicinarono al tavolo, dove trovarono anche Eleanor con Liam e Sophia, così fecero un brindisi tutti assieme. Bailey non poté fare a meno di sentirsi leggermente sperduta, sola in mezzo a quelle coppie che già si conoscevano da parecchio tempo. Si allontanò con una scusa, per andare a recuperare il cellulare nella borsa. La sua attenzione fu attirata dall’orario: era già mezzanotte meno venti, e di Harry nessuna traccia. Ci pensò parecchio, poi decise di mandargli un messaggio, sperando che fosse inutile e che lui fosse già sulla via del ritorno.

Ehi, manca poco, dove sei finito?
 
Aspettò altri dieci minuti, ma Harry non si fece vedere né rispose. Bailey si guardò attorno, arresa, poi decise di uscire in terrazzo, malgrado la serata fredda. Liam aveva fatto un affare comprando quell’attico, la vista che si godeva da lassù era mozzafiato. Si perse ad osservare Londra illuminata da mille luci, quelle delle strade e quelle delle decorazioni festive, e ad ascoltare il rumore della città, le auto che correvano e le sirene che di tanto in tanto gridavano per poi affievolirsi poco alla volta. Si appoggiò al parapetto con i gomiti, rabbrividendo, poi tentò di lasciare la testa vuota, la sentiva pesante, quei pochi drink che aveva bevuto avevano comunque fatto il loro effetto, così che Bailey si trovò a tenersela con le mani.
“Ah, eccoti qui” La raggiunse una voce alle spalle, facendola sobbalzare.
Si voltò per vedere Zayn andare verso di lei, un’espressione preoccupata sul volto.
“Ehi” Lo salutò lei.
“Che ci fai qui da sola? E al freddo poi! Sei impazzita?” Domandò, apprensivo.
“No, papà, sto bene” Provò a scherzare lei, venendo subito dopo scossa da un brivido più forte.
Zayn scosse la testa, poi si tolse la giacca che aveva addosso e gliela porse.
“Non serve Zayn, grazie” Rifiutò lei, spingendola indietro.
“O questa o torni dentro”
Bailey alzò gli occhi al cielo, non era possibile che quel ragazzo riuscisse a leggerla così facilmente. Tornare dentro era ciò che desiderava di meno, e lui l’aveva capito, così si infilò la giacca per accontentarlo, sospirando di sollievo al calore che la avvolse immediatamente, e apprezzando il profumo che da essa emanava, un profumo buono, da uomo, mischiato all’odore di Zayn, vagamente orientale.
“Grazie” Mormorò Bailey con un sorriso.
“Mi dici che ci fai qui, adesso?” Indagò Zayn, avvicinandosi a lei ed appoggiandosi con la schiena alla ringhiera del terrazzo.
“Avevo bisogno di un po’ d’aria” Disse Bailey, alzando le spalle.
“Wow, ti stavi proprio soffocando lì dentro, allora – Commentò Zayn – Sono dieci minuti che ti cerco”
“Harry è andato da Nick, e dovrò festeggiare il Capodanno da sola, perché non tornerà mai in tempo” Spiegò Bailey infine, guardando dritto davanti a sé.
“Beh, so che non è lo stesso, ma ci sono io, se vuoi” Disse Zayn, dandole di gomito e costringendola a voltarsi.
Bailey gli sorrise, sincera, e riconobbe di essere davvero fortunata ad avere Zayn, sempre pronto a tirarla su.
“Aspetta un attimo qui eh”
 
Andò velocemente verso la porta, poi sparì nuovamente dentro casa, per tornare pochi istanti dopo con due calici pieni fino a metà di spumante. Li posò sul tavolino del terrazzo, poi fece cenno a Bailey di rimanere in silenzio ed ascoltare. Dalla festa, provenivano le voci, unite in coro per il conto alla rovescia. Bailey guardò Zayn fino allo scoccare della mezzanotte, quando le urla di auguri esplosero all’interno della casa di Liam, e il cielo si illuminò con i fuochi d’artificio.
“Buon anno Bay” Sussurrò Zayn, allungando le braccia per attirare Bailey vicino a lui.
La ragazza lo strinse in vita, posando la testa sulla sua spalla e nascondendovi un sorriso.
“Buon anno Zaynie” Mormorò a sua volta, chiedendosi perché il suo cuore stesse prendendo un ritmo forsennato.
Il ragazzo alzò il viso, per baciarla sulla guancia, poi allungò una mano per prendere i bicchieri e passarne uno a Bailey. Fecero scontrare i due calici, poi presero ognuno un sorso, senza mai lasciarsi con lo sguardo.
“Sei bellissima stasera” Bisbigliò Zayn, continuando a fissarla.
Bailey si sentì arrossire, così sorrise, senza riuscire a rispondere. Anche Zayn era bello, e fu come se se ne rendesse conto solo in quel momento. Bello non bastava, la natura su di lui aveva compiuto qualcosa di incredibile, non poteva essere umana una bellezza del genere. Quella sera, aveva pettinato i capelli all’indietro, lasciando libero di cadere sulla fronte solo un ciuffo nero, che, se possibile, faceva risaltare gli occhi grandi, nocciola, contornati da ciglia incredibilmente lunghe. La barba copriva appena le guance e la mandibola, contornando anche le labbra carnose e screpolate. Bailey si trovò ad ammirarlo, incantata, mentre Zayn faceva lo stesso con lei. I fuochi d’artificio creavano riflessi spettacolari negli occhi di lui, e ne illuminavano il volto, creando giochi di luce che mettevano in risalto gli zigomi e più in generale la forma del suo viso.
Senza accorgersene, si ritrovò a pochi centimetri da Zayn, i loro petti quasi si sfioravano, Bailey poteva sentire il respiro del ragazzo sul suo volto. Zayn accennò un sorriso quasi timido, ma non distolse lo sguardo, non si allontanò da lei. Rimase lì, a guardarla negli occhi, come se non ci fosse altro al di fuori di loro. Era una calamita, la stava attirando senza sforzo verso di lui, non riusciva a pensare, Bailey, non sentiva i suoni, non riusciva ad interrompere il contatto con quegli occhi magnetici. Avrebbe potuto baciarlo, da quanto vicini erano, le sarebbe bastato sporgere le labbra…
 
“Ecco dove vi eravate cacciati, voi due!”  Li raggiunse la voce di Louis, lontana.
Bailey spalancò gli occhi, allontanandosi velocemente da Zayn, poi si voltò verso Louis, accaldata. Era sicuramente rossa in viso, imbarazzata, così abbassò lo sguardo.
“Non avete sentito la mezzanotte?”
“Certo, abbiamo pure guardato i fuochi” Rispose Zayn, con tono indifferente, e a Bailey sembrò quasi di sentirlo irrigidirsi, di fianco a lei.
“Bailey, credo sia tornato Harry, comunque” Annunciò Louis, guadagnandosi l’attenzione della ragazza.
Lanciò uno sguardo a Zayn, come a scusarsi, nemmeno lei sapeva di cosa, poi si diresse verso la porta, osservando Louis per un momento. L’ultima cosa a cui fece caso, prima di rientrare, fu l’occhiata indecifrabile che Louis rivolse a Zayn, un misto di preoccupazione, rabbia ed accusa. Non appena lo superò, Bailey sentì i passi del moro avvicinarsi a Louis, poi entrambi la seguirono dentro casa, avvolti in un silenzio pesante ed insolito.
“Amore scusa, ho cercato di fare prima ma sono rimasto bloccato per strada” Si giustificò Harry, non appena Bailey lo raggiunse.
La ragazza alzò le spalle, poi accettò l’abbraccio di Harry, che la strinse forte a lui, strofinandole la schiena, ancora coperta dalla giacca di Zayn. Alzò il viso per guardarlo negli occhi, e trovò lo sguardo di Harry ad attenderla.
“Auguri amore mio” Le sussurrò, un attimo prima di baciarla.
Bailey chiuse gli occhi, sorridendo appena, e ricambiò il bacio, cercando di convincersi che tutto quanto aveva provato pochi minuti prima in compagnia di Zayn fosse stato uno stupido scherzo dell’alcool e della lieve tristezza che l’assenza di Harry le aveva lasciato.




Curly space
Okay, la Curly al momento è la emoji che si tiene il viso con le mani, terrorizzata. Avete presente, vero? Ecco, sono io.
BAILEY STARLING. (bisogna trovare un secondo nome a 'sta ragazza, non si può rimproverare bene senza u.u) che cosa sono queste idee? Cioè, che diavolo abbiamo in testa?! Mah.
Intanto lei si diverte con Harry (beata lei) e ha pure Zayn che la consola (eh ma che culo!). E poi ci sono io, che scrivo e basta XD
Bah, vedremo cosa succederà, giusto? ;)
Intanto, grazie a potatoess per la recensione (stai diventando un pilastro, ormai ;) e a jawaadsgirl per aver aggiunto la storia alle seguite! E grazie anche a tutte voi che leggete in silenzio, fa sempre piacere :)
Bene, mi dileguo, godetevi questo capitolo, e spero vi piaccia abbastanza, ci ho messo tutta me stessa per farlo venire bene... 
Un bacione e a presto,
vostra Curly crush xx 

 

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Capitolo 10
*** Friends ***


Right place, wrong time





FRIENDS

Si stavano baciando, finalmente. Zayn poteva sentire le morbide labbra di lei premere sulle sue, le mani accarezzare delicatamente il suo viso, per poi scendere lungo il collo e sfiorarlo appena, provocandogli forti brividi, mentre quelle di Zayn erano sulla vita di lei, e la stringevano forte a lui, impedendole di scappare, anche se sapeva non l’avrebbe fatto. Ma ora che era sua, aveva troppa paura di perderla, di vedersela sparire da davanti agli occhi, di non sentire più il corpo di lei premuto contro il suo, e il suo cuore battere velocemente contro il petto di lui. Improvvisamente, Zayn si sentiva irritato, come se qualcosa si fosse intromesso tra loro, a disturbare la quiete, un suono lontano, squillante e fastidioso. Aprì gli occhi, e l’immagine di lui e Bailey insieme sparì dalla sua mente, come il fumo si dissolve nell’aria.
“Un’altra bella giornata” Borbottò, lasciandosi andare ad un lungo sospiro, per poi portarsi una mano al viso e stropicciarsi gli occhi stanchi.
Lasciò suonare la sveglia finché non si spense da sola, rimanendo a letto con i soliti mille pensieri in testa. Non era la prima volta che sognava di baciare Bailey, da alcune sere prima quello era diventato un tormento ricorrente, che lo faceva sorridere ma allo stesso tempo sentire terribilmente in colpa. Aveva davvero creduto che la sera di Capodanno, sul terrazzo di Liam, lei l’avrebbe baciato, forse se non fosse intervenuto Louis sarebbe successo sul serio. Zayn non si era tirato indietro, quando lei gli si era avvicinata, lasciando solo pochi centimetri a dividerli, non ci era riuscito. Ma non si era nemmeno sporto verso di lei. Non era riuscito nemmeno in quello, non ne aveva avuto il coraggio. La guerra di sentimenti che si era svolta dentro di lui in quel momento era stata strenua e senza conclusione, nessuna delle due parti aveva prevalso sull’altra. Da un lato, il desiderio di stringere Bailey a lui ed attaccare le sue labbra, come non ci fosse nessun altro al di fuori di loro due; dall’altro, il pensiero di Harry, uno dei suoi migliori amici, l’espressione che gli sarebbe apparsa sul viso se avesse scoperto una cosa del genere, le accuse che sarebbero arrivate, e le conseguenze distruttive che ne sarebbero seguite. Per questo non si era mosso, per questo aveva aspettato che fosse lei a decidere cosa fare. Il senso di colpa l’avrebbe divorato comunque, ma avrebbe potuto dividerlo con lei, in qualche modo.
 
Erano pensieri egoisti quelli, Zayn se ne rendeva perfettamente conto, ma non poteva farne a meno, non riusciva a trovare il modo di levarsi l’immagine di Bailey davanti a lui dalla testa, come non ce la faceva a rinunciare a lei, ad allontanarsene almeno un po’, quel che sarebbe bastato a tornare indietro, quando ancora non capiva cosa c’era nella sua testa e la consapevolezza che lei gli piacesse era ancora sfocata. Perché Louis alla fine aveva ragione. Lui aveva sempre ragione, in un modo o nell’altro, e la cosa irritava parecchio Zayn. In un primo momento, aveva dato la colpa all’amico, aveva pensato che se Louis non gli avesse messo in testa l’idea che Bailey fosse qualcosa di più che una semplice amica, lui ora non si sarebbe trovato a sognare di baciarla, la notte. Poi però aveva ragionato, e aveva dovuto riconoscere che in realtà aveva solo paura di ammetterlo a se stesso, perché, in cuor suo, sapeva già tutto, e sapeva che era sbagliato. Infine si era costretto ad aprire gli occhi, e realizzare che si era affezionato a Bailey più di quanto avesse dovuto, anche se non l’avrebbe mai confermato a Louis, non era il caso. Forse avrebbe potuto aiutarlo, come aveva sempre fatto, ma l’orgoglio in quel momento prevaleva, avrebbe dovuto pensarci di più, poi forse si sarebbe confidato con l’amico.
“Zayn, finiscila con tutte queste pare mentali e alzati” Ordinò a se stesso, mettendo i piedi giù dal letto e pentendosene immediatamente al contatto con il pavimento freddo.
Con una smorfia, si diresse verso la cucina per fare colazione, ringraziando di essere in pausa ed avere tutto il tempo che voleva, almeno fino a quando fossero riprese le prove per il tour. Era passata quasi una settimana da Capodanno, e Zayn non aveva più visto Bailey, né gli altri ragazzi, ad eccezione di Louis per pochi minuti qualche sera prima. Gli piaceva restarsene a casa, dedicarsi ai suoi passatempi e, se proprio si sentiva solo, chiamare qualcuno dei suoi amici per una chiacchierata. Gli piaceva la vita semplice, tranquilla, che avrebbe avuto se non fosse stato una star internazionale. Ma amava fin troppo anche il suo lavoro, stancante oltre i limiti, ma gratificante come pochi, che come pochi appunto sapeva dargli la giusta carica e le giuste emozioni. Adorava cantare, Zayn, esprimersi attraverso le parole che lui e i suoi compagni avevano scritto, e la sua voce, che migliaia di fan dimostravano in tutti i modi di apprezzare, rendendolo orgoglioso e spingendolo a dare il meglio di sé ogni volta. Si ritrovò a canticchiare sottovoce, nel silenzio della sua casa, e a sorridere colpevole quando si rese conto che ciò che stava intonando era Bosco, la canzone che era uscita a forza dalla sua bocca la sera in cui Bailey l’aveva riaccompagnato a casa, ubriaco.
“Che idiota” Borbottò, scuotendo la testa.
Se pensava che sarebbero bastati alcuni giorni senza vederla o sentirla per togliersela dalla testa, si sbagliava di grosso. Bailey ormai era lì, un’immagine fissa, che non se ne voleva andare, e anche le cose più insignificanti alla fine riuscivano a risvegliare il pensiero di lei nella mente di Zayn.
 


Zayn, ciao, sei a casa?
Ti prego dimmi di sì
 
Due messaggi, inviati ad un paio di minuti di differenza l’uno dall’altro, dallo stesso numero. Bay ;). Zayn li lesse assieme, alcuni minuti dopo averli ricevuti, poi posò nuovamente il cellulare sul pavimento accanto a lui, prima di rispondere senza pensarci attentamente. Non sapeva cosa avesse voluto dirgli Bailey, non la sentiva da Capodanno, e gli sembrava che con Harry alla fine avesse lasciato correre, quella sera, malgrado fosse scocciata che lui l’avesse lasciata alla festa e non fosse tornato in tempo per la mezzanotte. Pensò, in un primo momento, di non risponderle, e di scusarsi non appena l’avrebbe rivista: sarebbe stata la soluzione migliore per lui, non vederla, allontanarsi per un po’, costringersi, in qualche modo, a dimenticarla. Ma allo stesso tempo il pensiero che la ragazza avesse bisogno di lui, di parlare, sfogarsi o qualsiasi altra cosa, lo spingeva a rispondere.
Si lasciò sfuggire un sorriso amaro, si sentiva un ipocrita, non riusciva ad essere sincero nemmeno con se stesso. Sapeva bene cosa voleva, Zayn, e sicuramente non era stare lontano da Bailey, anche se sarebbe stata la scelta migliore. Così, prese il cellulare, ed inviò il messaggio di risposta.
 
Sì, bimba, sono qui ad annoiarmi, perché?
 
Attese un paio di minuti, per vedere lo schermo illuminarsi con un nuovo messaggio e leggerlo immediatamente.

Bene, allora credo di essermi appena autoinvitata da te ;) tra mezz’ora sono lì
Ti aspetto allora :)
 
Zayn si guardò attorno, decidendo poi di uscire dalla stanza dei graffiti per dare una sistemata in giro per casa. Oltre ad alcuni capi sparsi per la camera, però, il resto era abbastanza in ordine, così che le faccende non lo tennero occupato per più di una decina di minuti. Si ritrovò a vagare per le varie stanze, in un misto tra emozione ed ansia, tra continui sorrisi e scuotimenti della testa, finché il campanello suonò, e Zayn si diresse verso la porta con estrema lentezza, ancora indeciso su come si sarebbe sentito e cosa avrebbe fatto per nascondere i suoi sentimenti.
“Ciao Zaynie!” Lo salutò Bailey con la mano, ancora sul cancello di casa.
“Ehilà” Sorrise Zayn con un cenno della testa.
Bailey si avvicinò rapidamente a lui, lasciandogli un bacio sulla guancia per poi seguirlo dentro casa, stringendosi nel cappotto per il freddo. Zayn le prese la giacca, poi, dopo alcuni istanti di silenzio, si decise a parlare.
“Come andiamo?”
“Abbastanza bene, diciamo così – Rispose lei, sbuffando appena – Tu?”
“A meraviglia – Replicò Zayn velocemente, spostandosi verso la cucina, per poi proporre – Cioccolata calda?”
“Quando ci sposiamo?” Domandò Bailey, andando ad abbracciarlo da dietro.
Zayn spalancò gli occhi, irrigidendosi suo malgrado, poi tentò velocemente di riprendere il controllo dei nervi, e si sforzò di liberare una breve risata.
“Beh, direi quando Harry sarà d’accordo” Mormorò poi.
 
Fu la volta di Bailey di allontanarsi da lui, per andare ad occupare una sedia e fermarsi a guardarlo con aria strana.
“Che c’è?” Chiese Zayn, alzando un sopracciglio.
“Che era meglio se stavi al mio gioco e mi rispondevi ‘dopo la cioccolata’” Borbottò Bailey, forzando un sorriso.
“Problemi con il riccio?”
“Facciamo che ti do una mano con la cioccolata e ti racconto dopo, così mi addolcisco” Ribatté Bailey, alzandosi e raggiungendolo di nuovo.
“Come vuoi tu, bimba” Concluse Zayn, per poi prendere tutto l’occorrente ed indirizzare l’amica su cosa potesse fare.
In pochi minuti erano entrambi seduti al tavolo, intenti a non scottarsi la lingua con la cioccolata, che poco a poco scendeva lungo le loro gole, scaldandoli dentro e facendoli sorridere. A Zayn sfuggì un sorriso più largo di altri, quando Bailey posò la tazza sul tavolo e lo fissò in silenzio per qualche secondo, permettendo al ragazzo di accorgersi della macchiolina che le era rimasta sulla punta del naso.
“Che hai da ridere Malik?” Lo riprese lei, tentando di osservarsi il viso e risultando ancora più buffa.
Zayn continuò a ridacchiare piano per qualche istante, poi avvicinò la punta dell’indice al naso della ragazza, riportandolo alla normalità.
“Se ti piaceva così tanto bastava dirlo, te ne faccio un’altra” Commentò Zayn con un occhiolino.
“Ah-ha, simpatico” Rispose Bailey facendogli una linguaccia.
Intinse il dito nella cioccolata e, prima che Zayn se ne rendesse conto, andò a sfiorargli una guancia, lasciando la crema sulla barba del ragazzo. Zayn socchiuse gli occhi un attimo, per ritrovare Bailey piegata in due dalle risate quando li riaprì.
“Dovresti vedere la tua faccia” Dichiarò Bailey, ancora scossa dalle risate.
“Tu invece faresti meglio a correre, bimba” Minacciò Zayn, alzandosi lentamente.
 
Bailey sbarrò gli occhi, per poi saltare su ed uscire velocemente dalla cucina. Zayn sorrise e la seguì verso il salotto, dove lei si piazzò dietro il divano, continuando a ridere, ormai quasi senza fiato.
 “Dai, vieni qui, non ti faccio niente” La invitò Zayn, tranquillo, mettendosi di fronte a lei.
“Ti credo come credo a Babbo Natale, guarda” Ribatté Bailey.
Zayn finse uno scatto verso destra, così che Bailey schizzò dalla parte opposta, cadendo nella sua trappola. Zayn riuscì ad afferrarla per un fianco, trascinandola con lui sul divano e prendendo a farle il solletico. La ragazza tentò di liberarsi più volte, ma tra le risate e la presa forte dell’amico non ebbe successo. Arrivata ormai alle lacrime, alzò una mano.
“Okay, okay, mi arrendo, bandiera bianca” Annunciò, con il fiato corto.
“Giura” Sibilò Zayn al suo orecchio.
“Giuro, giuro che non ti sporcherò più la divina barba con della vile cioccolata calda”
Zayn riprese ad attaccare i fianchi della ragazza con le dita, facendola sobbalzare ed imprecare più volte. Il ragazzo scoppiò a ridere, senza comunque distrarsi o lasciarsela sfuggire dalle braccia.
“Zaynie basta, ti prego” Esclamò Bailey, dopo alcuni istanti.
“Rimangiati tutto quello che hai detto”
“Tutto, tuttissimo. Non volevo, non lo farò mai più” Insistette Bailey, ridendo ancora.
A malincuore, Zayn allentò la presa attorno ai fianchi della ragazza, tenendola comunque abbracciata a lui ancora per qualche attimo, finché entrambi ripresero fiato e si lasciarono andare contro lo schienale del divano.
 
“Sei un’impertinente, come fa Harry a sopportarti?” Dichiarò Zayn con un respiro profondo, senza pensarci.
“Forse con lui sono fin troppo permissiva, altroché” Borbottò lei, mentre il sorriso spariva dalle sue labbra.
“Dai, dimmi che c’è, confidati con il tuo amico” Propose Zayn, mettendole un braccio attorno alle spalle.
“E’ per Capodanno – Sospirò lei, alla fine – Cioè, alla festa non gli ho detto niente, e nemmeno dopo, non volevo litigare il primo dell’anno, figurarsi i giorni dopo. Però ora sono uscite delle foto della festa a cui è andato, e mi hanno dato fastidio”
“Cosa si vede in queste foto?” Si informò Zayn, a metà tra il preoccupato e l’indifferente.
Non era difficile da immaginare, probabilmente Harry era circondato da ragazze e alcuni amici maschi, ma per Bailey questo poteva rappresentare un problema.
“Beh, il solito. C’è lui con tutte le sue amichette famose che se lo abbracciano e baciano come se fosse il loro…”
“Amico di vecchia data?” La interruppe Zayn con un mezzo sorriso.
“Io in realtà volevo dire giocattolino, ma pensala come vuoi” Lo contrariò lei, seccata.
“Bailey, lo sai benissimo che quelle ragazze sono davvero amiche e basta, per Harry” Provò Zayn, con un sospiro.
“Sì, ma loro lo sanno? Cioè, sembra che ci provino di continuo!” Protestò Bailey.
“Se sapessero di te, forse, non lo farebbero”
“O lo farebbero ancora di più”
“Sei una testa dura, bimba”
“Grazie del complimento, Zayn”
Si scambiarono uno sguardo di sfida, poi Zayn prese a fissare il soffitto, cercando di liberare la mente e trovare qualcosa che la tirasse su per davvero.
 
“Ascolta, Bay, Harry mi ha detto che l’ultima volta sei stata tu a non voler uscire allo scoperto” Iniziò Zayn, lasciandole il tempo di rispondere.
“E’ vero. Ho avuto paura, e ne ho ancora. Non mi sento pronta. Però quando vedo queste cose vorrei uscire e gridarlo al mondo” Confessò Bailey, sotto voce.
“Allora perché non lo fai?”
“Perché poi mi vengono in mente tutti i problemi che potrebbero sorgere, e mi faccio prendere dal panico di nuovo” Spiegò, guardandolo fisso.
Poteva vedere la sua paura, Zayn, poteva vedere tutti i problemi che avevano vissuto lui e Perrie, e poteva capire perché Bailey non volesse affrontarli, comprendeva fin troppo bene quale fosse il suo timore più grande: perdere Harry, come lui aveva perso Perrie.
“Piccola, così però ci stai male solo tu. Dovresti parlarne con Harry” Suggerì Zayn, dopo alcuni istanti di silenzio.
“Preferisco così, per il momento” Replicò lei, ignorando la seconda parte del discorso di Zayn.
“Bailey” La richiamò.
“Dimmi”
“Hai detto a Harry quel che hai detto a me oggi? Riguardo le foto con le ragazze?” Indagò Zayn.
Bailey lo guardò qualche istante, in silenzio, poi abbassò lo sguardo.
“No”
“Perché?”
“Perché non voglio diventare soffocante, Zayn, non voglio che lui si senta obbligato a non vedere più le sue amiche per causa mia, non voglio diventare una catena per lui – Sbottò ad un tratto Bailey, facendo uscire tutto velocemente, per poi aggiungere, con più calma ed in tono più basso – Non voglio che mi lasci, non posso perderlo”
Sembrava quasi essersi arresa, il tono della voce era calato sensibilmente, così come lo sguardo della ragazza non era più combattivo come quando aveva iniziato a raccontare a Zayn cosa ci fosse di spiacevole quel giorno. Pareva così piccola, così indifesa e incapace di trovare una soluzione, che al ragazzo non venne in mente altro che abbracciarla stretta a lui, sperando di darle forza, in qualche modo. Bailey ricambiò l’abbraccio, lasciandosi andare ad un sospiro per poi rilassarsi completamente contro il petto di Zayn, che continuò a stringerla per alcuni minuti. Sarebbe rimasto lì con lei tra le braccia per sempre, ad ascoltare il respiro che man mano tornava alla normalità, e il profumo che da lei emanava salirgli al naso non appena si muovesse un attimo.
 
“Sei il migliore Zayn, grazie” Mormorò Bailey ad un tratto, stringendo il maglione di Zayn tra le mani.
“E di che, figurati” Replicò lui con un sorriso, per andare poi a baciarle la testa con dolcezza.
“Mi parli di qualcosa che mi distragga?” Domandò lei, allontanandosi appena per guardarlo negli occhi.
“Ti va se ti faccio fare il giro della casa?” Propose Zayn dopo averci pensato qualche istante.
“Oh sì, ti prego!” Accettò Bailey, quasi saltando  in piedi.
Zayn si alzò, sorridendo di fronte all’entusiasmo della ragazza, poi prese a guidarla attraverso le varie stanze, lasciandola vagare in ognuna per quanto volesse, a seconda dell’interesse che le procuravano. La camera da letto del ragazzo, per esempio, la catturò: si fermò a scrutare ogni foto, ogni poster e ogni schizzo Zayn avesse appeso alle pareti, quasi volesse analizzarle nei dettagli per scoprire chissà cosa della sua vita; si sedette sul letto, o meglio, vi si lanciò, per “testarne la morbidezza” e poi promuoverlo a pieni voti; con il permesso dell’amico, aprì l’armadio e analizzò capo per capo, riconoscendo infine che Zayn aveva buoni gusti e non sarebbe stato difficile trovare i look giusti per il tour. Uscirono poi in direzione della stanza dei graffiti, che aveva la porta chiusa. Zayn voleva che Bailey la vedesse assolutamente, era quasi emozionato all’idea che lei vedesse tutti i suoi disegni. Era un modo per conoscerlo ancora meglio, una parte intima di lui, che lo rendeva fiero, e desiderava che Bailey la scoprisse.
“Questa è la mia preferita” Annunciò, con una mano sulla maniglia.
Bailey annuì, poi Zayn aprì la porta lentamente, scoprendo poco a poco le mura colorate della stanza e godendosi l’espressione sul viso dell’amica, che si illuminava mano a mano che riusciva a vedere all’interno.
“Oddio, Zayn, è una figata assurda!” Esclamò, entrando e girando su se stessa per ammirare tutto quanto.
“Ti piace?” Chiese lui con un sorriso orgoglioso.
“Tantissimo! Li hai fatti tutti tu i disegni?” Annuì, posando lo sguardo su Zayn.
“Sì, quando ho bisogno di sfogarmi o più semplicemente mi sento ispirato, vengo qui e creo” Raccontò lui, guardandosi attorno.
Bailey annuì di nuovo, avvicinandosi alla parete più a sinistra e prendendo ad osservare i disegni che trovò su di essa. Non passò molto, però, prima che la sua attenzione venisse attirata dal lato vicino, quello a metà tra colori e bianco e nero. Vi si bloccò davanti, spostando la testa da sinistra a destra per studiare nei dettagli tutto il disegno, tenendo le mani dietro la schiena. Era un’immagine talmente bella, lei davanti al disegno che lei stessa aveva ispirato, che Zayn, quasi automaticamente, prese il cellulare dalla tasca dei jeans e le scattò una foto, senza che Bailey se ne accorgesse. Pochi istanti dopo, lei si voltò, un’espressione ammirata sul volto.
“Questo è il mio preferito” Affermò, seria.
“E’ uno di quelli che mi rendono più orgoglioso, in effetti” Annuì Zayn, avvicinandosi a lei.
 
Se solo conoscessi la storia di questo disegno, pensò, con un sospiro. Avrebbe voluto raccontargliela, e vedere la sua reazione, ma era tra le cose che non poteva dirle, sarebbero seguite troppe domande, chiarimenti, spiegazioni, che avrebbero portato soltanto a guai più seri. Era felice, Zayn, soddisfatto che quel disegno che tanto significava per lui, piacesse anche a lei, quasi Bailey avesse capito tutto, quasi avesse sentito che era proprio per lei, per ringraziarla di essere entrata nella sua vita, e averlo salvato.
D’un tratto, neanche Zayn l’avesse chiamata, Bailey si voltò verso di lui, poi lo circondò con le braccia, fino a stringerlo forte a lei. Zayn, sorpreso, portò le sue sulle spalle della ragazza, abbracciandola a sua volta, senza chiederle niente.
“Grazie di tutto, Zayn, non so cosa farei senza di te – Mormorò piano – Sei il migliore amico che avrei mai potuto desiderare”
Il ragazzo la strinse di più a sé, alzando gli occhi al soffitto, per poi spostarli verso i graffiti in bianco e nero sul muro. Migliore amico, già. Abbassò la testa fino a baciarle i capelli, soffermandosi un momento di troppo ad inspirarne il profumo dolce, e stringere gli occhi, tentando di scacciare qualsiasi immagine nella sua mente andasse oltre i limiti del loro rapporto. Non era da migliore amico, pensare di baciarla fino a perdere il fiato, non era da amico volerla tutta per sé, non era da amico ignorare che lei avesse un ragazzo. Ma era questo, ciò che lui e Bailey erano, e Zayn avrebbe dovuto fare del suo meglio per starle accanto in modo appropriato.   
Amici.   




Curly space
Povero Zayyyyyyyyyyyyn nella friendzoneeeeee :( beh, se vuole io mi offro volontaria per consolarlo. Eh? Cosa?
Ehi ma... Siiiiiiiiii sono tornataaaaaaaaaa! :D In ritardo, scusatemi, ma questi giorni tra feste e varie trovo poco tempo per scrivere -.- Insomma, spero che questo capitolo vi piaccia, a me non soddisfa proprio completamente, però quanto carini sono questi due amiconi?! :3 
Anche io voglio Zayn a chiamarmi bimba u.u 

Grazie a potatoess per la recensione, love ya <3 E grazie anche a alessia_jawaad per aver aggiunto la storia alle Preferite, e a lafrizzapazza per averla messa nelle seguite :) 

Non è un writer's corner molto impegnativo, lo so, ma preferisco pubblicare velocemente prima che cada un meteorite o qualcosa del genere a farmi rimandare ancora ;) L'unica cosa che voglio dirvi, poi sparisco, è che ho trovato una degna prestavolto per Bailey, finalmente! *-* Me ne sono un po' innamorata, la prossima volta vedo di mettervi una foto :)

A presto,
Curly crush xx

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Capitolo 11
*** Obstacles ***


Right place, wrong time





OBSTACLES

Anche per Bailey la pausa natalizia era finita, e aveva ripreso il suo lavoro di modella alla sede londinese di Cosmopolitan. Convincere Lucas a lasciarle il mese di febbraio e metà marzo liberi era stata dura, aveva trovato mille difficoltà, fondate peraltro, a cui Bailey aveva risposto con convinzione. In primo luogo, l’aveva accusata di essere poco professionale e di non aver dato preavviso, ma la ragazza aveva risposto prontamente che nemmeno lei si aspettava un’offerta come quella di Caroline, e pure lei era stata avvisata alla fine dell’anno. Lo aveva rassicurato sul fatto che, se davvero avesse avuto bisogno di lei e non fosse riuscito a trovare una sostituta, si sarebbe fatta in quattro per accontentare sia Lucas che Caroline, anche se avesse dovuto volare da una parte all’altra del mondo nel giro di pochi giorni. Infine, erano arrivate le domande più temute.
“E quindi andrai in tour con i One Direction… Spiegami un po’ questa faccenda” Aveva chiesto Lucas, mostrando un sorriso interessato.
“Che c’è da spiegare, insomma, mi hanno offerto questa opportunità e non voglio sprecarla” Aveva risposto fugacemente Bailey.
“Sì sì, questo l’ho capito. Ma che rapporto hai con loro? Ricordo di averti vista a pranzo qui in loro compagnia, circa tre mesi fa” Aveva insistito lui.
“Sì, beh, siamo amici”
“Harry mi sembrava parecchio interessato, per essere un amico. Ti stava ben vicino” Aveva insinuato Lucas.
A quel punto Bailey aveva tentato di deviare l’attenzione del manager dal suo viso, spostando lo sguardo attorno a lei ed iniziando a sistemare lo studio. La verità le si sarebbe letta in faccia, lo sapeva bene Bailey, non era brava a nascondere cose del genere a chi conosceva da tempo.
“No, è solo… Ho legato di più con lui, ecco” Replicò Bailey, ritenendo la sua risposta abbastanza sincera.
Quasi le era venuto da ridere, lei ed Harry avevano legato parecchio, a voler utilizzare un eufemismo per descrivere la loro relazione.
“Va bene, non indago oltre – Si era arreso Lucas ad un certo punto, lasciando respirare Bailey – Però fammi sapere quando diventerai la ragazza di uno di loro, vorrò vantarmi di lavorare con te”
“Certo, Lucas, certo” Aveva sorriso Bailey, sentendosi leggermente in colpa.
Lucas era un buon amico, oltre ad essere il suo responsabile, e le sarebbe piaciuto essere più sincera con lui, raccontargli qualcosa di più, ma il fatto che lavorasse all’interno di uno dei giornali più popolari nel mondo la portava a diffidare, non di lui, ma del fatto che le notizie in qualche modo sarebbero corse in fretta, fino ad arrivare ad altri giornali più interessati al gossip che alla moda, e avrebbero rovinato tutto ciò che lei si era sforzata di costruire fino a quel momento.
 
Quel lunedì, aveva deciso di passare allo studio dove i ragazzi erano impegnati con le prove per il tour prima di andare a casa. Ci era già stata alcune volte, e il suo procedere oltre i cancelli aveva provocato più di qualche domanda nelle fan che aspettavano lì fuori nella speranza che almeno uno dei ragazzi si fermasse per qualche foto o anche un semplice saluto, ma era sempre riuscita a sfuggirne senza conseguenze. Quel giorno però, sarebbe stato più complicato uscirne sana e salva: era il compleanno di Zayn, e il numero di ragazze in attesa era almeno il doppio del solito, nella speranza di riuscire a consegnare i piccoli regali che molte di loro avevano tra le mani. Anche Bailey aveva preso un regalo a Zayn, un semplice segno della sua amicizia, ma che sapeva lui avrebbe apprezzato.
Così, arrivata ai cancelli salutò le guardie che le aprirono rapidamente, salutandola con sorrisi ormai familiari. Fatti pochi passi, però, fu costretta a fermarsi, richiamata dalle proteste delle fan.
“Non è la prima volta che la vediamo entrare, possiamo almeno sapere chi è?”
“Ne abbiamo il diritto, insomma”
“Stiamo qui giornate intere, e poi c’è chi arriva quando vuole ed entra liberamente”
Bailey scambiò un’occhiata indecisa con Preston, una delle guardie, poi risolse per tornare indietro di qualche passo e venire raggiunta da quest’ultimo.
“Hanno ragione, forse è meglio dir loro qualcosa” Propose Bailey, sottovoce.
“E che gli dico? Non credo la prenderanno bene a scoprire che sei la ragazza di Harry” Obiettò la guardia, scettica.
“Non serve, digli solo la parte che riguarda il lavoro, che sono l’assistente in prova di Caroline, non dovrebbe essere un problema” Replicò Bailey con un sorriso.
“Va bene, tu vai pure, risolvo io” Si offrì l’uomo, per poi voltarsi e tornare ai cancelli, mentre Bailey raggiungeva ed oltrepassava le porte d’entrata degli studi.
 
“Guarda chi c’è qui” Annunciò Liam, vedendola entrare per primo.
“Bailey! Che sorpresa!” La salutò Niall.
“Ciao ragazzi, tutto bene?” Rispose lei, guardandosi attorno in cerca di Harry e Zayn per rendersi conto che anche Louis mancava all’appello.
“Alla grande, abbiamo quasi finito anche oggi” La informò Niall.
“Avete ridotto i membri del gruppo per caso? Dove sono gli altri tre disgraziati?” Domandò Bailey infine, prendendo posto su una sedia.
“Fuori a fumare” Disse Liam, facendo spallucce.
“Anche Harry?!”
“No, no, lui fa compagnia, dice” La tranquillizzò subito Liam, sedendosi accanto a lei.
“E tu niente oggi, Liam?”
“Mmmh, ho un po’ di mal di testa, non credo il fumo migliori la cosa”
“Sì, mal di testa, Liam ha le sue cose oggi, Bay” Si intromise Niall, facendo scoppiare a ridere la ragazza e guadagnandosi un calcio leggero da Liam.
“Stavo giusto per chiedere chi aveva fatto entrare una bambina nello studio” Li raggiunse una terza voce subito dopo.
Bailey si voltò velocemente per vedere Zayn rientrare togliendosi la giacca per lasciarla posata sullo schienale della poltrona dove stava seduta lei.
“E io che ero pure venuta a farti gli auguri” Borbottò Bailey offesa.
Rimase seduta a braccia incrociate, seria davanti alla risata dell’amico, poi, quando le si avvicinò per abbracciarla, tentò di ritrarsi, venendo comunque costretta ad alzarsi e circondata dalle braccia di Zayn che la strinse per un attimo, tra le battute e gli avvertimenti di Liam e Niall.
“Scusami, sei una giovane donna intraprendente venuta a farci visita nel nostro reame, ne sono onorato” Mormorò Zayn al suo orecchio, riuscendo a strapparle una risata.
“Che idiota – Ribatté lei, arrendendosi infine all’abbraccio e circondando la vita dell’amico con le braccia, per poi aggiungere – Tanti auguri Zaynie”
 
Si staccò da lui solo per afferrare la borsa ed estrarne il pacchetto rosso che aveva preparato quel mattino, poi glielo consegnò. Vide Zayn arrossire quasi, gli occhi illuminati  dalla sorpresa, di certo non si aspettava che lei gli avrebbe fatto un regalo.
“Bailey, non serviva, grazie!” Esclamò, prendendolo con cautela.
“Aprilo, prima di ringraziarmi. Credo ti piacerà, ma non si sa mai” Lo avvisò Bailey, sorridendo davanti all’entusiasmo dell’amico.
Lo osservò scartare il regalo con delicatezza, senza strappare la carta. Sembrava quasi stesse apprezzando ogni singolo secondo di quel momento, quasi quel pacchetto contenesse la cosa più importante al mondo per lui. Venne distratta da due braccia che la cinsero da dietro all’improvviso, e da labbra che sfiorarono il suo collo, per poi mormorare un “Buonasera” quasi sospirato. Si voltò per salutare Harry, che, dopo un rapido bacio sulle labbra, le fece cenno di ridare attenzione a Zayn, che nel frattempo aveva scoperto il contenuto del pacchetto.
“Bay, grazie, mi piace tantissimo!” Le si rivolse il moro, rigirando tra le mani il blocco da disegno bianco e nero che la ragazza gli aveva regalato.
Lo vide alzare la copertina rigida, e soffermarsi sulla prima pagina bianca per leggere la breve dedica che Bailey aveva voluto lasciargli:

"Questo è per i tuoi schizzi da artista, spero ti torni utile. Buon compleanno Zaynie, ti voglio bene xx
Bay, o bimba (se proprio devi)"

“Me ne serviva uno nuovo, in effetti” Confessò Zayn, alzando lo sguardo sulla ragazza.
“Okay, okay, puoi abbracciarla e baciarla, ma solo perché è il tuo compleanno” Accordò Harry, spingendo Bailey delicatamente verso Zayn, che lanciò uno sguardo sorpreso al riccio prima di concentrare l’attenzione sull’amica.
“Ti piace davvero?” Volle assicurarsi lei.
“Decisamente sì” Confermò Zayn, prima di scoccarle un sonoro bacio sulla guancia che la fece arrossire appena.
“Ehi, che sta succedendo qui? Quello è un regalo?” Li raggiunse la voce di Louis, che apparve immediatamente a fianco a Zayn.
“Già, me l’ha portato Bailey” Lo informò il moro.
“Cosa sono queste preferenze? A me non hai fatto regali!” Protestò il castano, rivolto a Bailey.
“Scusa Louis, vedrò di rimediare quest’anno, promesso” Provò Bailey, con un sorriso fin troppo largo ed innocente, abbassando poi lo sguardo davanti all’occhiata fintamente severa di Louis.
 
“Ma tu come sei riuscita ad entrare prima?” Le domandò Harry, finite le prove.
“Dal cancello, amore, come sennò?” Rispose lei in maniera ovvia, guadagnandosi un’occhiataccia dal ragazzo.
“Come ho fatto a non arrivarci da solo, mi chiedo – Disse Harry, alzando gli occhi al cielo – Dai, su, erano tantissime lì fuori oggi, non hanno chiesto niente?”
“Sì, ma abbiamo risolto con Preston”
“E cosa gli avete detto?”
“La verità – Rispose Bailey, secca, poi, vedendo Harry sbiancare, aggiunse – Cioè che sono la nuova assistente di Caroline, eccetera”
Harry tornò a respirare, strappando un sorriso a Bailey, che represse però anche una nota di irritazione davanti al sollievo del ragazzo, salvo poi dimenticare tutto non appena le braccia di lui la strinsero e le sue labbra si ritrovarono parecchio occupate dai baci di Harry.
 

Le settimane che seguirono tennero impegnata Bailey quanto Harry, lasciando ai due poco tempo per vedersi se non per poche ore, e alcune giornate passavano addirittura senza che riuscissero a trovare pochi minuti per un saluto o una chiamata. Bailey era divisa tra l’organizzazione del tour, con Caroline, e il lavoro a Cosmopolitan, dove aveva dovuto realizzare tre servizi per i due mesi seguenti nel giro di due settimane, lavoro che solitamente veniva distribuito in un mese o più. Ma i patti con Lucas erano chiari, e lei doveva fare di tutto per rispettarli, se non voleva deluderlo e perdere l’occasione che Caroline le aveva offerto. Mancavano pochi giorni al primo di febbraio, quindi al compleanno di Harry, quando riuscì ad organizzare una serata tranquilla con lui a casa sua. Avevano passato un paio d’ore a ridere e parlare come non riuscivano a fare da tempo, quando andarono sull’argomento.
“Harry, hai già organizzato qualcosa per il compleanno?” Si informò Bailey, sperando di riuscire a passare almeno quella giornata con lui, una delle ultime libere prima dell’inizio del tour.
“Io no, in realtà, ma ci ha già pensato qualcun altro per me” Commentò Harry, sorridendo appena e scuotendo la testa.
“Chi?” Domandò Bailey curiosa, pensando a qualcuno dei ragazzi.
“Nick e Cara, credo anche Rita, a questo punto” Rispose Harry, facendo spallucce.
“Devo essere gelosa di Nick?” Buttò lì Bailey dopo aver respirato a fondo, risultando comunque più acida del dovuto.
“Certo che no, perché?” Rise Harry, guardandola.
“Beh, anche a Capodanno sei corso da lui, mi preoccupo un po’” Tentò di scherzare Bailey, ma ogni traccia di ironia era scomparsa dalla sua voce.
“Ti ha dato fastidio che me ne sia andato dalla festa di Liam?” Indagò Harry, come se non ci avesse mai pensato prima.
“Vedi  un po’ tu”
“E me lo dici solo ora?”
“Harry, dai, lascia perdere okay? Non importa” Tentò di ritirare Bailey, nervosamente.
“No, Bailey, è passato un mese ormai, e vengo a sapere questa cosa solo ora. Perché non me l’hai detto quella sera?” Insistette Harry, costringendola a guardarlo posandole una mano sulla gamba.
“Che differenza avrebbe fatto? Non saresti tornato in tempo comunque” Replicò Bailey, distogliendo lo sguardo subito dopo.
“Quindi te la sei presa perché non ero con te a mezzanotte – Constatò Harry, irrigidendosi al suo fianco – Pensavo fosse tutto a posto, scusa”
 
Bailey chiuse gli occhi alcuni istanti, tentando di trattenere il nervosismo che si stava impossessando di lei, ma non appena Harry le sfiorò la mano con la sua, forse per avere una risposta, lei scattò, allontanandola da lui.
“Me la sono presa perché hai preferito loro a me, Harry, e continui a farlo!” Sbottò, girandosi per guardarlo in faccia.
Sentiva già le guance in fiamme e gli occhi bruciarle, e l’espressione confusa di Harry non fece che aggravare la sua situazione.
“Che stai dicendo?”
“Pensavo saremmo stati insieme il giorno del tuo compleanno, pensavo volessi condividerlo anche con me, ma a quanto pare mi sbagliavo” Sputò fuori Bailey.
“Bay, non ti ho detto che non puoi venire alla festa” Le ricordò lui.
“Non ci vengo in ogni caso, Harry, loro non sanno nemmeno che esisto” Rifiutò lei, alzandosi dal divano ed allontanandosi di pochi passi.
“Possiamo cambiarla benissimo questa cosa, lo sai” Insistette Harry, raggiungendola velocemente.
Bailey rimase in silenzio, pensandoci attentamente per qualche istante, ma non riuscì a trovare una soluzione, aveva troppa confusione in testa, ed era troppo arrabbiata in quel momento per accettare una decisione così importante.
“Bay?”
“Non lo so, non credo sia una buona idea” Balbettò infine.
“Perfetto. Allora lasciamo tutto come sta, tu non dirmi mai niente, e rinfacciamelo quando ne hai voglia, okay?” Sbottò Harry, rabbioso, tornando al divano per prendere la giacca ed infilarsela velocemente.
Raggiunse la porta d’ingresso senza che Bailey dicesse niente per trattenerlo, si sentiva come paralizzata, non voleva che se ne andasse ma non riusciva a mettere da parte l’orgoglio per scusarsi o tentare di rimediare in qualche modo.
“Ci vediamo allora” Mormorò Harry, dopo essersi bloccato per alcuni istanti con lo sguardo fisso su di lei, in attesa di una risposta, forse.
Poi aprì la porta, ed uscì, mentre Bailey rimaneva in mezzo al salotto, senza sapere cosa fare, con mille pensieri in testa, imprecazioni ed insulti che non capiva se fossero rivolti più ad Harry o a lei stessa.
 

I pochi giorni seguenti trascorsero nella tensione, Bailey sentiva Harry solo quando aveva qualche minuto di pausa ed esclusivamente attraverso messaggi piuttosto freddi. Non aveva avuto il coraggio di parlarne con Zayn, viste le giornate impegnative che avevano con il gruppo, perciò lei aveva continuato a riempire i momenti con le solite attività, tentando di distrarsi il più possibile e sperando che tutto si sarebbe risolto presto.
Non sapeva se stava dormendo da ore o da pochi minuti, quel sabato notte, quando il campanello la svegliò, facendola saltare tra le lenzuola. Dopo una rapida occhiata alla sveglia, che segnalava le due della notte, corse fino al citofono per sollevare la cornetta e rispondere a fatica.
“Sì?”
“Sono Harry” Sentì rispondere all’altro lato.
Premette subito sul tasto di apertura del cancelletto, poi girò le chiavi nella serratura ed attese un paio di minuti che Harry raggiungesse il suo appartamento. Il tono che aveva usato per risponderle non era dei migliori, sicuramente era ancora arrabbiato, ma qualcosa le diceva che aveva anche un gran bisogno di vederla, così, quando lo vide uscire dall’ascensore, non poté far altro che sorridergli, seppur timidamente.
“Usciamo” Le disse semplicemente.
“Cosa? Harry, sono le due del mattino e io sono in p”
“Mettiti qualcosa, e usciamo. Ho bisogno di stare con te, fuori” La interruppe Harry, entrando in casa con lei.
Bailey lo osservò per alcuni istanti, cercando qualcosa che la convincesse che stesse scherzando, ma lui restò impassibile, accennò anzi alla camera di lei, invitandola ad andare a vestirsi. Senza osare aggiungere altro, obbedì, infilandosi un paio di jeans ed un maglione pesante, poi lo raggiunse di nuovo in salotto. Harry le sorrise, soddisfatto, poi le porse la giacca e raggiunse la porta di casa, aspettando che Bailey chiudesse a chiave per poi riprendere la via delle scale ed uscire.
 
“Dove andiamo?” Domandò Bailey, ancora confusa dal comportamento del ragazzo.
“Hai voglia di pattinare un po’?” Chiese lui in risposta, infilando le chiavi nel quadro e partendo.
“A quest’ora?!”
“Tu rispondimi intanto”
Bailey era scettica, gli lanciò più di un’occhiata incerta, poi alzò le spalle e si arrese a rispondere.
“Sì, mi va. Ma tu stai bene? Sicuro di non essere ubriaco?” Si preoccupò, spostandogli un ricciolo dietro l’orecchio.
“Sicurissimo”
Non era di molte parole Harry, quella sera, così Bailey decise di non indagare oltre ed aspettare di vedere cosa avesse in mente il ragazzo. Aveva lo sguardo attento sulla strada, ogni tanto si voltava a guardarla, serio, ma Bailey non scorse mai nessuna traccia di rabbia nei suoi occhi, il che la tranquillizzò incredibilmente. Non era spiacevole stare così, in silenzio, chiedendosi dove l’avrebbe portata, con lui sarebbe andata ovunque, le bastava essere sicura che fosse tutto a posto, e così, fortunatamente, sembrava essere.
Raggiunsero il Museo di Storia Naturale in pochi minuti, Harry trovò facilmente un posto libero dove lasciare l’auto, poi scesero e raggiunsero i cancelli chiusi. Harry passò oltre, mentre Bailey apriva bocca per chiedergli qualcosa e subito la richiudeva. Giunsero davanti ad un altro cancello, più basso, dove il ragazzo si fermò per voltarsi e guardare Bailey.
“Prima le signore” La invitò, porgendole una mano.
“Dovrei scavalcare?”
Harry alzò semplicemente le sopracciglia in risposta, poi attese. Bailey si avvicinò al cancelletto, scavalcò con una gamba e poi l’altra, lasciandosi poi atterrare sul cemento.
“Se ci prendono siamo finiti, popstar internazionale o no” Mormorò lei, guardandosi attorno.
 
Sentì Harry, arrivato di fianco a lei, prenderle la mano ed iniziare a guidarla attraverso il piccolo parco del museo, fino a raggiungere la pista di pattinaggio sul ghiaccio. Faceva freddo, ma la notte era serena, e si  potevano vedere le stelle; Bailey si ritrovò con il naso all’insù, presa da una strana calma. Erano all’interno di una proprietà privata in piena notte, eppure non sentiva nessuna paura, nessuna voglia di andarsene da lì il prima possibile, la presenza di Harry bastava a rassicurarla. Erano insieme, finalmente all’aperto, anche se di notte, ma a Bailey bastava, era quanto di meglio avrebbe potuto desiderare, forse qualcosa stava finalmente cambiando.
“Okay, non ho i pattini, quindi dovremo arrangiarci con le scarpe, mi sa” Bisbigliò Harry, attirando la sua attenzione.
Bailey osservò il fiato uscire dalle labbra del ragazzo, si concentrò sulla sua espressione furba, quasi infantile, gli occhi stretti per il freddo, le guance e le labbra arrossate, le mani nelle tasche della giacca. Era bellissimo, qualcosa che non riusciva a descrivere, qualcosa che non riusciva a capire come facesse ad essere suo, davanti a lei, qualcosa che non riusciva a trattenerla dall’essere felice e sorridere.
“Va benissimo, inventiamo un nuovo sport invernale” Accettò dopo alcuni istanti, facendo spallucce.
Vide Harry raggiungere il parapetto della pista per primo e scavalcare anche quello, rischiando di scivolare a terra non appena toccò il ghiaccio con i piedi. Riuscì a restare dritto, poi invitò Bailey a raggiungerlo con un dito. La ragazza oltrepassò la barriera che li divideva, ma vi rimase seduta, permettendo ad Harry di raggiungerla e posarle le mani sulla vita. Bailey portò le braccia attorno al collo di lui, abbassando leggermente la testa.
“Mi sei mancata troppo” Confessò Harry, a pochi centimetri dalle labbra di lei, guardandola intensamente negli occhi.
Le mani di Bailey si spostarono sul viso di Harry, attirandolo a sé per baciarlo. Lui non si ritrasse, lasciò che le sue labbra sfiorassero la bocca di lui, con cautela, poi prese a muoverle con lei, piano, fino a scaldarle e lasciare che le punte delle lingue si incontrassero, per poi intrecciarsi e rendere il bacio più appassionato. Bailey sentiva Harry allontanarsi poco a poco, ma quando capì che il ragazzo stava scivolando era già troppo tardi: aprì gli occhi quando ormai lui era steso sul ghiaccio sotto di lei, scosso da risate irrefrenabili, che poco alla volta contagiarono anche lei, impedendole di spostarsi per rimettersi in piedi.

Fu Harry a smettere per primo, per soffermarsi a guardarla attentamente, gli occhi puntati nei suoi, come non ci fosse altro al di fuori. C’era talmente tanto in quel verde, che Bailey ne rimase quasi ipnotizzata, leggermente confusa, senza riuscire a decifrare cosa Harry volesse comunicarle: insicurezza? Dispiacere per la discussione di qualche giorno prima? Perdono? Pentimento? Speranza? Non lo sapeva, non c’era modo di capirlo, perché anche lei, dentro, aveva troppo da esprimere.  Harry le spostò una ciocca di capelli dal viso, poi le accarezzò delicatamente una guancia.
“Ti amo, okay?” Mormorò, serio, sottintendendo tutta una serie di altre dichiarazioni, forse le stesse che stavano invadendo la mente della ragazza in quell’istante.
Ti amo, abbiamo sbagliato, mi dispiace, scusa, ti capisco, non volevo, voglio stare con te, ce la faremo, non mi perderai, non ti perderò, miglioreremo, non sarà facile ma resisteremo, te lo prometto. E ti amo.
“Okay – Replicò Bailey, sottovoce – Ti amo anch’io. E buon compleanno, amore”




Curly space
Uhuuuuuuuuuuu ma guardate chi c'è qui, una Curly puntuale! :D Yesssssss, le sessioni di esame tirano fuori il meglio di me, lo studio mi repelle troppo, così scrivo aha andranno bene gli esami sì sì ;)
Bene, dopo questo mezzo sclero, analizziamo la situazione: abbiamo, nell'ordine, un capo ficcanaso ma simpatico, delle fan ficcanaso ma porette hanno le loro ragioni pure loro, uno Zaynie festeggiato yeeee tanti auguri a Zayn tanti auguri a te evviva, okay basta. Poi. Seria. Questi due, Bailey e Harry che finiscono sempre per discutere, però insomma, noi sappiamo bene che alla bimba girano un po' le scatoline da tempo, no? ;) E poi, questo finale alla Night Changes, scusate ma mi ispirava troppo, e una specie di tregua, mettiamola così... Chissà dove ci porterà, mah!
Spero vi piaccia tanto questo capitolo, all'inizio non mi convinceva troppo, ma poi l'ho sistemato, ed ora ne sono contenta :) 
L'ultima volta vi avevo annunciato di aver trovato la mia Bailey, e quindi, eccola qui! *-*


   

Penso la maggior parte di voi l'abbia già vista, nel video "Wake me up" di Avicii. Si chiama Kristina Romanova, è una modella russa, e sì insomma, non corrisponde perfettamente alla mia descrizione di Bailey, ma mi piaceva troppo il suo viso quindi, ecco. Salutiamo Bailey :)

Per finire, grazie mille a m a y h e m, potatoess e Blinking Liam per le recensioni e a Selloveyou per aver aggiunto la storia alle seguite! <3
A presto,

Curly crush xx

P.S: oh, se volete seguirmi su Twitter, sono @Gioia_Busy :) basta che mi diciate che siete voi e ricambio volentieri, mi farebbe piacere conoscervi un po' :) byeeeeee :*

 

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Capitolo 12
*** Try ***


Right place, wrong time





TRY

E queste foto da dove arrivano?

Questa chi è?

Ma si stanno tenendo per mano?

La mia vita è finita

Harry ha una ragazza? Ma da quando?

Da dove diavolo è uscita?

Non c’è mai stata nessuna voce, io non ci credo

Ecco, l’ennesima copertura. Peccato non si veda la faccia

Ho bisogno di parlare con chi ha scattato queste foto
 
“Wow, ragazzi, avete alzato un bel polverone” Commentò Zayn, continuando a scorrere le notizie sul suo Twitter.
“Già” Fu la risposta laconica di Harry.
“Beh, secondo me meglio così che presentarci ad un evento ufficiale, no?” Dichiarò Bailey, lanciando un’occhiata al ragazzo a fianco a lei, che rispose con un leggero mugugno, non del tutto convinto.
Gli occhi della ragazza incrociarono quelli di Zayn, seduto davanti a lei sull’aereo che li stava portando in Australia. Zayn ricambiò l’occhiata, leggermente preoccupato: capiva che Bailey stava tentando di vedere le cose con ottimismo, ma percepire che Harry non era del suo stesso parere la faceva stare in pensiero. Aveva saputo, Zayn, che pochi giorni prima i due erano usciti, in piena notte, ed era andato tutto liscio, non avevano incontrato nessuno né erano stati visti. Ma, evidentemente, qualcuno in giro c’era, ed aveva pensato bene di scattare alcune foto che ritraevano Harry e Bailey raggiungere il Range Rover nero del ragazzo e salirvi. Il viso di lei non era visibile nelle foto, ma si poteva benissimo notare che le mani dei due erano intrecciate, e da qui la conclusione tratta poteva essere solo una, ed innegabile. Subito dopo la pubblicazione delle immagini, il web era impazzito: continue domande su chi fosse la ragazza misteriosa rimanevano senza risposta, i commenti arrivavano a valanga, così come gli insulti, che Zayn si sorprendeva ancora a leggere, dopo anni in cui vedeva le stesse situazioni. In quel caso, però, lo sconvolgevano ancora di più, dato il fatto che le fan si permettevano di giudicare Bailey senza sapere chi fosse, né che faccia avesse.
Osservò attentamente l’amica, mentre portava una mano a sfiorare quelle di Harry, per poi sorridergli incoraggiante. La stava prendendo bene, Bailey, Zayn sapeva che aveva già letto molte cose a proposito, ma non sembrava filarci dietro, almeno non troppo, ancora non l’aveva vista in crisi, annientata dall’improvvisa ondata di offese gratuite che stava ricevendo. Era come se attorno a lei non stesse succedendo niente, come se lei ed Harry fossero all’interno di una bolla che li proteggeva da tutto ciò che era esterno. Zayn, però, continuava a chiedersi cosa sarebbe successo quando quella bolla fosse esplosa.
 
L’aeroporto di Sidney era gremito di fan e paparazzi che non aspettavano altro che i ragazzi mettessero piede in suolo australiano. Probabilmente, pensò Zayn, erano lì da ore, nella speranza di accaparrarsi il posto migliore per vederli arrivare. Avevano scelto di non utilizzare l’uscita vip, ma di lasciar andare inosservato il team di preparatori, Bailey compresa, ed attirare quindi su di loro l’attenzione.
Zayn si sistemò meglio lo zaino sulle spalle, poi seguì Harry, Liam e Niall, accompagnato da Louis ed i vari bodyguard. Venne immediatamente accecato dai flash dei fotografi, poi tentò di prestare attenzione a dove metteva i piedi per evitare di inciamparsi, ed alle varie fan che lo attorniavano per scattare alcune rapide foto. Fu quando mancava poco all’uscita che si ritrovò accanto ad Harry e ad una decina di paparazzi, che lo stavano tempestando di domande.
“Harry, ma allora questa ragazza c’è davvero?”
“Chi è?”
“Come si chiama?”
“L’abbiamo mai vista?”
“State insieme?”
“Dobbiamo dichiararti fuori dal mercato?”
Zayn lanciò un’occhiata all’amico, che continuava a procedere a testa bassa verso l’uscita, senza rispondere, poi tentò di farsi spazio tra uomini e macchine fotografiche per raggiungerlo e sperare di fornirgli una qualche protezione in più.
“Harry, ti stiamo facendo delle domande, non è educato ignorarci” Protestò uno dei giornalisti.
Zayn scosse la testa, per poi portare una mano sul braccio di Harry e consigliargli di ignorarlo comunque, ma il ragazzo si era già voltato nella sua direzione.
“Non c’è niente da dire, semplicemente” Mormorò, accelerando poi il passo fino ad arrivare alle auto e salirvi, mentre ancora i flash impazzavano e le domande continuavano a venire urlate.
Zayn salì subito dopo di Harry, trovando anche gli altri tre già seduti, pronti a partire in direzione dell’hotel. Le porte del furgone vennero chiuse, proteggendoli infine dal chiasso e dalle luci, poi il motore venne avviato. Rimasero a godere del momentaneo silenzio per alcuni minuti, mentre Zayn analizzava le espressioni dei suo compagni di band: Niall, Liam e Louis apparivano sfiniti, ma rilassati, avevano già superato l’assalto dell’aeroporto; Harry, invece, aveva il viso tirato, e prendeva spesso dei respiri profondi, ad occhi chiusi. Il moro venne poi distratto dalla vibrazione del cellulare, così lo estrasse dalla tasca per vedere chi lo cercasse.
 
Zayn, Harry non mi risponde. Siete riusciti ad uscire? Noi vi aspettiamo in hotel
 
Zayn lanciò un’altra occhiata ad Harry prima di rispondere velocemente.
 
Sì, Bay, tutto a posto, stiamo arrivando. Credo che Harry sia un po’ nervoso, ma stai tranquilla, sta bene
 
“Haz, tutto bene?” Gli domandò poi, scuotendolo appena.
“Dove diavolo eravate finiti voi due? Non vi ho più visti ad un certo punto” Si intromise Louis, attirando l’attenzione di entrambi.
“Harry era un po’ circondato, così mi sono avvicinato a lui, ma non pensavo ci mettessimo tanto ad uscire” Spiegò Zayn.
“Se qualcuno ogni tanto si facesse gli affari propri non ci sarebbero tutti questi problemi” Borbottò Harry, serio.
“E dai, Harry, dovresti essere abituato ormai” Si aggiunse Niall, allungandogli un pugno leggero sul braccio.
“Lasciamo stare, okay? Ce l’abbiamo fatta anche stavolta, e questo è quello che conta” Ribatté Harry, portando le braccia al petto per poi dare la sua completa attenzione al paesaggio che scorreva fuori dal finestrino.
Zayn si scambiò un’occhiata con Louis, Niall e Liam, poi alzò le spalle, mentre Louis faceva intendere che ci avrebbe parlato lui non appena fossero scesi dal furgone. Arrivarono all’hotel in poco più di mezz’ora, dove trovarono già i bagagli ad attenderli nella hall, assieme ad un ristretto comitato di benvenuto, che si preoccupò di indirizzarli alle loro camere, aggiungendo anche che sarebbero rimasti a disposizione per qualsiasi bisogno. Zayn si guardò attorno, erano già stati in quell’hotel, ma ogni volta ne rimaneva sorpreso, era talmente grande ed arioso che ci si sarebbe potuti perdere. Notò Harry prendere velocemente le sue cose e poi dirigersi verso le scale, seguito rapidamente da Louis, un’espressione apprensiva sul viso. Zayn, dal canto suo, diede un’occhiata alle scale, poi interpellò con i soli occhi Liam e Niall, per poi decidere tutti e tre per l’ascensore. Arrivati al piano, si diressero verso le rispettive stanze, Zayn lanciò lo zainetto che si portava in qualsiasi parte del mondo dovesse andare sul letto, poi uscì di nuovo dalla camera, con l’intenzione di trovare Bailey.
Non sarebbe stato complicato, l’intero piano era stato riservato a loro ed allo staff, come spesso accadeva, quindi gli sarebbe bastato bussare a tutte le porte e vedere chi avesse aperto. Tentò con la prima, accanto alla sua, e in un primo momento non ebbe risposta. Quando si stava per allontanare in direzione della stanza successiva, però, venne bloccato da una voce proveniente dall’interno della camera.
“Arrivo! Chi è?”
Aprì comunque, senza aspettare una risposta, poi, quando vide che si trattava di Zayn, Bailey sorrise.
“Ehi, siete arrivati finalmente” Disse, sorpresa.
“Già, Harry non ti ha avvisata?” Domandò Zayn, più confuso di lei.
“No, non l’ho ancora visto – Mormorò lei, poi si fece da parte per permettere a Zayn di passare – Entra pure”
 
Zayn accennò un sorriso per ringraziarla, poi osservò la stanza che Bailey condivideva probabilmente con Caroline, visto che avrebbero lavorato assieme. Non era molto diversa dalla sua, tranne per la presenza dei due letti singoli, e parecchie valigie già aperte sul pavimento.
“Wow, ti sei portata via tutta casa tua?” Esclamò Zayn, ridendo.
“Ah-ha, è anche roba di Caroline, non solo mia, mister simpatia” Ribatté Bailey, spingendolo appena in avanti.
“Allora, ti trovi bene con lei?”
“Sì, è davvero simpatica, e premurosa – Annuì Bailey, guardando fuori dalla finestra, poi, voltandosi verso Zayn, chiese – Cos’è successo all’aeroporto?”
“Forse dovrebbe dirtelo Harry, ma ho come l’impressione che abbia bisogno di calmarsi un po’” Tentennò Zayn, indeciso se raccontarle tutto o meno.
“Zayn”
“D’accordo, d’accordo, comandante – Sbuffò Zayn, alzando le mani in segno di resa – C’erano alcuni paparazzi che gli stavano addosso e continuavano a fargli domande su voi due”
Bailey annuì, invitandolo a continuare. Se era preoccupata, stava cercando di non darlo a vedere troppo.
“E poi l’hanno accusato di essere maleducato, visto che non rispondeva, così se l’è presa e…”
“E?”
Non aveva il coraggio di completare il racconto, Zayn, Bailey se la sarebbe presa parecchio, lo sapeva già. Era andato da lei con l’intenzione di rassicurarla e starle vicino, magari convincendola che Harry si sarebbe presentato da lei di lì a poco, non appena gli fosse passato il nervosismo che aveva addosso. Invece era andato tutto al contrario, si era messo all’angolo da solo.
“Zayn, che facciamo, il gioco del silenzio?” Insistette Bailey, scuotendolo ad un braccio.
“Ascolta, ti spiegherà tutto lui, okay?” Provò Zayn, guardando l’ora sul cellulare.
“Ho qualche dubbio. Dai, cos’ha combinato? Ha preso a pugni qualcuno? Li ha mandati a quel paese? Non sono cose che farebbe, quindi avanti, non penso mi scandalizzerò”
Sembrava così ingenua, così fiduciosa, così dipendente da ciò che Zayn le avrebbe detto, che tutte le sue difese caddero, lasciandolo pronto ad accogliere lo sfogo inevitabile che sarebbe arrivato di lì a poco.
“Niente del genere – Iniziò lui, sedendosi sul bordo di uno dei due letti, per poi aggiungere – Ha solamente risposto che… Beh, che non c’era niente da dire”
 
L’espressione di Bailey, prima sicura, quasi spavalda, crollò, lasciando spazio al più totale sconforto. Era il ritratto della delusione, era come se tutto ciò in cui aveva creduto fino a quel momento si fosse rivelato una montatura.
“Ehi, avevi detto che non ti saresti scandalizzata” Mormorò Zayn, poco convinto.
Bailey si sedette lentamente accanto a lui, lo sguardo fisso in avanti. Non riusciva a leggerla, Zayn, non riusciva a capire se fosse più triste, irritata, infuriata o semplicemente incredula. Tradita, spiccò tra i suoi pensieri. Poteva essere. Poteva sentirsi tradita, effettivamente, dopo che Harry l’aveva convinta del fatto di voler uscire allo scoperto, e poi invece si era tirato indietro proprio nel momento in cui avrebbe potuto aiutare la loro relazione verso la luce.
“Non c’è niente da dire” La sentì ripetere ad un certo punto, come se il significato di quelle parole non fosse chiaro, e stesse tentando di trovarlo e spiegarlo a se stessa.
Zayn continuò ad osservarla, in attesa che dicesse qualcos’altro, qualcosa che aiutasse anche lui a capire cosa lei avesse dentro in quel momento. Quasi facendolo saltare sul letto, d’improvviso Bailey iniziò a ridere, prima piano, poi più forte. Era una risata forzata, falsa, l’avrebbe capito anche senza guardarla, Zayn, quella non era la sua risata, e nella sua espressione non c’era traccia di divertimento.
“E’ divertente, non trovi?” Gli si rivolse poi.
“Non saprei” Rispose Zayn, poco convinto.
“Insomma, stiamo insieme da mesi, ma non c’è niente da dire, fa parecchio ridere questa cosa” Continuò lei, scuotendo la testa e continuando a mantenere un sorriso finto sul volto.
“Bailey, dagli tempo, l’hanno preso in contropiede. Vedrai che al momento giusto saprà cosa rispondere” La confortò Zayn, dopo alcuni istanti di silenzio.
Senza riuscire a trattenersi, allungò una mano fino a sistemarle una ciocca di capelli dietro l’orecchio, così che lei si voltò finalmente per guardarlo negli occhi. Poteva leggervi quanto fosse delusa, in quelle iridi cioccolato, ma anche quanto si stesse aggrappando alle parole che lui le aveva appena rivolto, quanto ci credesse e vi sperasse. Zayn le sorrise dolcemente, senza pensarci, un riflesso involontario della soddisfazione che provava nel vedere che lei si affidava quasi completamente a lui e alle cose che le diceva. Di nuovo, provò la forte tentazione di avvicinarla di più a lui e baciarla, ma il pensiero che Bailey in quel momento stesse pensando ad Harry e a come risolvere quella situazione con lui, lo fecero desistere, non avrebbe avuto nessun senso provarci davvero.
“Ehi, posso fidarmi a lasciarti qui da sola? Potrei addormentarmi da un momento all’altro, e penso sia meglio mi sposti in camera mia” Mentì Zayn, sfruttando la prima scusa che gli passò per la mente.
Non sarebbe riuscito a rimanere lì con lei senza combinare qualcosa che lo avrebbe fatto pentire, così aveva preferito inventarsi qualcosa che potesse allontanarlo.
“Va bene, in effetti ho tanto sonno anche io adesso” Mormorò Bailey, continuando a fissarlo.
“E’ il fuso orario, ci farai l’abitudine”
“Speriamo – Annuì lei, poi, prima che Zayn potesse alzarsi, gli si buttò addosso per abbracciarlo stretto – Spero davvero sarà come dici tu, Zaynie”
“Andrà tutto bene, bimba, vedrai. È solo un momento” La rassicurò Zayn, accarezzandole i capelli e stringendola a sé con l’altro braccio.
“Okay, ti lascio riposare adesso – Disse, staccandosi – Grazie”
Gli prese il viso tra le mani e lo baciò sulla guancia, facendo schioccare le labbra ed accennando una risata all’occhiata esasperata che Zayn le rivolse, poi lo lasciò libero di alzarsi dal letto ed uscire dalla stanza, fin troppo in fretta, sperando che lei non avesse fatto in tempo a rendersene conto.
 


Il tour stava per iniziare ufficialmente, infine. Dopo i tre giorni di assestamento successivi all’arrivo, i cinque ragazzi erano finalmente pronti a tornare sul palco per esibirsi davanti alle migliaia di fan a cui ancora faticavano ad abituarsi, impazienti di assistere alle reazioni che la nuova organizzazione avrebbe portato. Zayn ruotò lo sguardo attorno a lui, nel caos tipico del backstage prima di un concerto, reso ancora più intenso dal fatto che quella fosse la prima data e tutto doveva riuscire alla perfezione, osservando i vari membri dello staff spostarsi ad una velocità inumana da una parte all’altra, sistemando piccole pecche che solo loro riuscivano a stanare. Vide Louis e Niall ridere assieme a Lux, mentre Liam stava chiedendo delucidazioni su qualcosa ad Harry. Continuò a perlustrare la zona nella speranza di individuare il suo obiettivo, quando, ad un certo punto, gli apparve davanti agli occhi: i capelli raccolti in uno chignon disordinato, lo sguardo perso, quasi nel panico, una canotta blu notte ed un paio di shorts, il tutto accompagnato dalle solite Converse blu ormai consumate, Bailey si stava guardando attorno a sua volta. Zayn decise di avvicinarsi a lei, tanto gli pareva disorientata.
“Ehi bimba, tutto a posto?” Le chiese, tranquillo, posandole una mano sulla spalla.
“No, Zayn, non va bene niente!” Sbottò lei, alzando la voce per superare la confusione del backstage.
“Che succede?”
“Non trovo più le chiavi dei vostri camerini, Caroline me le aveva lasciate, si è fidata, io ora le ho perse e lei mi ucciderà” Confessò tutto d’un fiato, parlando ad una velocità incredibile e con un’agitazione che Zayn non le aveva mai sentito nella voce.
“Bailey, calmati, prima di tutto – La bloccò, tenendola per le spalle, poi aggiunse – Ti aiuto io, okay? Nessuno ucciderà nessuno”
“Sì, ma voi mica potete fare il concerto in mutande!” Esclamò Bailey, asciugandosi la fronte con il polso.
“Potrebbe diventare un’alternativa originale” Commentò Zayn, ammiccando.
Scoppiò a ridere quando Bailey gli rivolse un’occhiata sinceramente disperata, non riusciva a restare serio, vederla così in apprensione lo metteva fin troppo di buonumore, anche se capiva che per lei non c’era niente di divertente. Era la prima data, Caroline l’aveva scelta come assistente, e lei ovviamente voleva dimostrare di essere quella giusta, ma tutte le sue ambizioni rischiavano di saltare proprio alla prima prova.
“Okay, okay, non rido più, voglio darti una mano sul serio” Ritirò Zayn non appena Bailey diede segno di volersi allontanare, stizzita.
La seguì fino ai camerini, entrando nelle piccole salette che erano già state aperte, la osservò frugare dappertutto, e sbuffare esasperata ogni qualvolta la sua ricerca si rivelasse inutile.
 
“Bimba, puoi fermarti due secondi?” Tentò di frenarla all’ennesimo scatto di lei in avanti.
“Non c’è tempo Zayn, non ce n’è! Fra un’ora dovete essere sul palco e siete senza vestiti praticamente” Spiegò lei, prendendo a camminare verso la prossima stanza, l’ultima, a quanto Zayn vedeva.
Il ragazzo accelerò il passo fino ad affiancarla, poi allungò la sua mano verso il polso di lei e l’afferrò, bloccandola. Ricambiò l’occhiataccia fulminante che lei gli lanciò, ma non la lasciò, nemmeno allentò la presa.
“Allora, adesso fai un respiro profondo, ti calmi, e pensi a dove puoi averle messe” Disse Zayn, usando il tono più pacato che possedesse.
Bailey, dopo aver fatto un tentativo per liberarsi, sembrò arrendersi ad ascoltarlo. Prese un respiro profondo, tenendo gli occhi fissi in quelli di Zayn, come se servisse a calmarla maggiormente, poi prese a pensare in silenzio, stringendo gli occhi e storcendo di lato la bocca.
“Tu e Caroline avete un camerino per conto vostro, mi pare” Suggerì Zayn.
“Già controllato, era il primo in cui sono entrata” Escluse lei, veloce.
“In quello di Lou?”
Bailey scosse la testa nuovamente.
“In uno dei nostri direi che è impossibile… Okay, okay, niente più battute, promesso! – Alzò le mani Zayn, dopo aver visto l’occhiata di Bailey – Non hai una borsa, qualcosa? Voi donne vi portate sem”
“Zayn Javadd Malik, sei un fottuto genio, ti adoro!” Esclamò Bailey all’improvviso, interrompendolo e quasi saltandogli addosso per scoccargli un bacio sulla guancia.
Dopodiché, lo prese per mano, ed iniziò a correre lungo lo stretto corridoio, percorrendolo al contrario fino a fiondarsi dentro il primo camerino, quello che Zayn aveva menzionato per l’appunto poco prima. La osservò afferrare la borsa, rapida, ed infilarci le mani per tirarne fuori trionfante un piccolo mazzo di chiavi. 
“Trovate!” Esclamò, come a ribadire la cosa.
“Promettimi che non ti farai più prendere dal panico in quel modo, e soprattutto, che mi avviserai se avrai intenzione di trascinarmi ancora così di corsa!” La ammonì Zayn, tentando di restare serio.
“Sì, hai ragione Zaynie, scusa Zaynie, non lo farò più Zaynie – Lo prese in giro lei, ridendo finalmente rilassata, poi aggiunse, sincera – Grazie mille, Zayn”
 
Zayn osservò Bailey passare in rassegna Niall, Liam, Louis, fino ad arrivare a lui e fermarcisi davanti, lo sguardo attento ad ogni minimo dettaglio del suo look di quella sera. Aveva scelto una maglietta a mezze maniche rosso bordeaux, che secondo Bailey gli donava parecchio come colore, un giubbino in jeans smanicato che probabilmente avrebbe tolto dopo le prime due canzoni, e dei jeans neri attillati, il tutto completato dagli anfibi scuri. Bailey aveva insistito con Lou, inoltre, perché lasciasse i capelli di Zayn al naturale, consigliandole di sistemarli appena all’indietro, così da lasciare il viso libero comunque. Ora, mentre controllava per l’ultima volta la sua opera e gli sistemava il colletto del giubbino, Zayn la vide così attenta e professionale che quasi non la riconosceva. Bailey, però, accorgendosi dello sguardo fisso di lui su di lei, gli fece una linguaccia, rivelando che era sempre lei, la sua bimba, pronta allo scherzo anche nei momenti più impensabili.
Dopo un’ultima occhiata, la ragazza passò all’ultimo componente del gruppo, nonché suo ragazzo, così che Zayn si unì agli altri tre, che già si stavano avviando alla piattaforma che li avrebbe sollevati fino al palco. Harry li raggiunse poco dopo, teso come sempre prima di un concerto, ma con un lieve sorriso sulle labbra, segno che con Bailey forse stava andando meglio. Zayn gli allungò il pugno, poi si sistemarono uno di fianco all’altro, l’agitazione che si poteva sentire come se ci fosse un’altra persona oltre a loro cinque. La pedana iniziò a sollevarsi fino a raggiungere gli schermi scorrevoli dietro i quali sarebbero apparsi, ed attesero, scambiandosi un’ultima occhiata tra loro prima che tutto iniziasse. Niall controllò che la chitarra fosse accordata alla perfezione, Liam respirò a fondo, Louis guardava il microfono, passandoci le mani ripetutamente, Harry strinse per un attimo la collanina tra le mani, la baciò e la lasciò cadere di nuovo sul petto.

Poi Zayn non vide più niente. Solo luci abbaglianti, grida da ogni parte, e musica che esplodeva.



Curly space
Ta-daaaaaaaaaaaaaaa finale ad effetto! (E la Curly che porcona in qualsiasi lingua perché vuole delle date italiane per l'OTRA. Davvero, questa cosa di scrivere a proposito dei concerti mi sta facendo diventare pazza, non è giusto T.T)
Comunque. Sono in ritardo di nuovo, sì, ma gli esami sono quasi finiti, ancora dieci giorni e poi dovrei riuscire a riappropriarmi della mia vita :D
In questo capitolo succedono un bel po' di cose, mi pare... Piccino Harry mobbato, li picchio tutti quelli là u.u Zayn che cerca di risolvere e invece fa ancora più casino aha caro :3 e poi questa scena dal backstage... Voglio anche ioooooooooo! T.T Chissà come va il concerto eh... ;) Lo scopriremo nelle prossime puntate (mamma che simpatica che sono oh)

Beh, a voi ora! Grazie a potatoess e Blinking Liam per aver recensito, vi adoro <3 e grazie a RobCullen per aver aggiunto la mia piccina alle Preferite! :)
Alla prossima, sperando che non troviate questo capitolo inutile ed insulso, anche se ammetto non sia dei miei migliori eh ;) però dai, spero che almeno un po' vi piaccia :)
A presto,
Curly crush x
 

 

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Capitolo 13
*** Showing off ***


Right place, wrong time





SHOWING OFF

“Siete stati pazzeschi!” Gridò Bailey, correndo incontro ai ragazzi non appena apparvero nel backstage alla fine del concerto.
Vide con la coda dell’occhio i sorrisi soddisfatti di Louis, Zayn, Niall e Liam un attimo prima di fiondarsi addosso ad Harry per saltargli in braccio e baciarlo con quanta più forza aveva. Sentì le braccia del ragazzo stringerla in vita mentre lei intrecciava le gambe sulla sua schiena, l’adrenalina che le scorreva nelle vene quasi fosse stata lei su quel palco, davanti alle migliaia di persone urlanti. Lo baciò finché non ne ebbe abbastanza, ed ancora non si sentiva sazia, ma decise comunque di lasciare le labbra di Harry, seppur di malavoglia, imbarazzata dai fischi provenienti alle sue spalle. Sorrise al ragazzo davanti a lei, che poco alla volta la fece scendere, mantenendo un’espressione provocatoria sul viso, poi si voltò verso gli altri quattro.
“Ehi, c’eravamo anche noi sul palco, se non sbaglio” Fece notare Niall, incrociando le braccia al petto.
“Sì, insomma, ci spetterebbe lo stesso trattamento” Insistette Louis, scoppiando a ridere non appena gli occhi di Bailey si posarono su di lui, spalancati.
“Non pensateci nemmeno – Si intromise Harry, cingendo Bailey da dietro, per poi aggiungere, con un sussurro che solo lei riuscì a sentire – Lei è solo mia”
Bailey rabbrividì, sentendo la pelle sul suo collo alzarsi in mille punti, poi tentò di ritrovare un minimo di lucidità allontanandosi di poco da Harry.
“Comunque siete stati fantastici, davvero. Un inizio col botto, direi” Si complimentò, sorridendo a tutti.
“Bailey! Potresti venire un attimo?” La chiamò Caroline da uno dei camerini.
La ragazza lasciò la mano di Harry dopo un’occhiata complice, poi si allontanò per capire di cosa Caroline avesse bisogno. In poco tempo sistemarono quel che c’era da portare via, poi Bailey fu di nuovo libera di uscire per raggiungere i ragazzi, che stavano festeggiando tra loro con una bottiglia di spumante appena stappata. Si avvicinò a Zayn, picchiettandogli su una spalla con un dito, così da farlo voltare.
“Ehilà, sei più tranquilla ora?” Si informò lui con un sorriso.
“Decisamente – Annuì Bailey, per poi aggiungere – Sei stato grande, Zaynie, mi hai fatto venire i brividi più di una volta”
“Avevi qualche dubbio?” Domandò lui, alzando un sopracciglio, ma mostrando comunque di essere orgoglioso e felice dei complimenti ricevuti.
“Assolutamente n”
 
Bailey venne trascinata via all’improvviso, presa di sorpresa da Harry, che le aveva circondato la vita con le braccia e in quel momento la stava allontanando dal resto del gruppo spingendola velocemente verso una delle porte chiuse dei camerini, probabilmente la sua. Prese a baciarle il collo con foga, quasi ci fossero solo loro due, mentre Bailey tentava di reagire e suggerirgli almeno di entrare nel camerino, ma le parole non uscivano. Strinse le mani a pugno sulla sua maglietta, chiudendo gli occhi, senza riuscire più a pensare, poi Harry si decise ad aprire la porta e spingerla dentro, richiudendola velocemente dietro a loro.
 
“Harry, che cosa ti prende?” Riuscì a chiedere lei, il fiato corto.
“Non lo so, non ce la faccio ad aspettare” Rispose lui di rimando, riprendendola tra le braccia per continuare a baciarla.
“Okay, sei ubriaco – Constatò Bailey ad un tratto, tentando di allontanarlo appena per guardarlo in faccia – Harry, mi sono allontanata una mezzora, che diavolo vi siete bevuti?”
“Bailey, io ti amo. Davvero. Sono stato uno stupido a rispondere così ai paparazzi, quel giorno. Ma io voglio stare con te, te lo giuro, io ti amo. Ho solo tanta paura che ti portino via da me, io non voglio perderti, tu sei mia, e se io rivelo qualcosa di noi, loro ti porteranno via, lo so” Confessò Harry, parlando spedito, quasi incespicando sulle parole.
Bailey lo ascoltò, spiazzata, aveva evidentemente bevuto un po’ troppo, ma la sua voce suonava così disperata, così bisognosa che non riuscì a non credergli. Chissà da quanto tempo si teneva dentro quelle cose, senza avere il coraggio di confessargliele, chissà quanto, anche lui, aveva sofferto per quella bugia in risposta ai paparazzi. Continuava a ripetere le stesse cose, Harry, il viso affondato nell’incavo del collo di lei, le mani che la stringevano a lui quasi avesse paura che potesse scomparire da un momento all’altro. Si zittì all’improvviso, prendendo a respirare piano, poi Bailey si accorse che veniva scosso da sussulti, di tanto in tanto.
“Harry? Amore, stai bene?” Si preoccupò, accarezzandogli i capelli nella speranza di calmarlo.
 
Il ragazzo sollevò il viso, rivelando alcune lacrime che scendevano lungo le guance, spazzando via in un secondo le riserve che Bailey ancora aveva su quella prima giornata australiana. Si era arrabbiata tantissimo, quando Zayn le aveva raccontato cosa fosse successo all’aeroporto, si era sentita ferita nel profondo, inutile, come se Harry non avesse minimamente preso in considerazione i suoi sentimenti. Si era sfogata con l’amico, per quanto poteva, in quel momento era talmente intontita che non era riuscita ad elaborare bene le sue sensazioni al riguardo, reagendo così in maniera assurda. In seguito, però, quando Harry le aveva riferito a sua volta il tutto, aveva reagito con indifferenza, come se non le importasse davvero. Aveva liquidato Harry come fosse una cosa da poco conto, e, quando lui si era assicurato che tutto andasse bene, lei si era allontanata con la scusa di dover aiutare Caroline con alcuni preparativi. Erano stati giorni tesi, quelli prima del concerto, ma ora tutto sembrava lontano, era ancora presa dall’adrenalina che lo show le aveva lasciato addosso, e da Harry, davanti a lei, sull’orlo di una crisi. Gli prese il viso tra le mani,  e lo guardò fisso negli occhi.
“Harry. Non importa, d’accordo? Non è necessario che tutti sappiano, se tu non sei sicuro…”
“Io sono sicurissimo, di te” La bloccò lui, passandosi una mano sugli occhi lucidi.
“E io di te. A me basti tu, d’accordo? Non faremo niente che possa peggiorare le cose e, se uscire allo scoperto rientra in quella lista, non succederà” Replicò Bailey, riflettendo bene sulle conseguenze che quella decisione avrebbe portato.
Abbracciò Harry, portandolo più vicino a lei, poi si lasciò andare ad un sospiro, scuotendo la testa. Perdere Harry era l’ultima cosa che voleva, ma il fatto di restare per sempre all’oscuro non la consolava per niente, anzi. Sentì Harry rilassarsi poco a poco tra le sue braccia, riprendere confidenza con il suo corpo ed iniziare ad accarezzarla sulla schiena, lentamente. Bailey chiuse gli occhi, aggrappandosi di più a lui, presa da una strana agitazione, sperando che tutto andasse bene comunque.
“Ti amo, Bailey” Sussurrò Harry, con un filo di voce, finalmente tranquillo.
La calma che traspariva dalle sue parole fu tutto ciò che convinse Bailey ad accettare la situazione, di nuovo, perché la felicità di Harry, e la sicurezza che lui le dava, erano ciò che più contava per lei.       
 
Una volta in hotel, Harry trascinò Bailey in camera sua senza troppa fatica, lasciando poi che fosse lei a guidarlo verso il letto, dove lo fece stendere per poi soffermarsi a guardarlo, ancora leggermente scossa dagli avvenimenti del backstage. Lui sorrideva, aveva superato il momento di difficoltà, forse rincuorato dalle parole di Bailey, ed ora appariva rilassato, contento che lei fosse lì con lui. I suoi occhi erano stanchi, ancora lievemente arrossati, forse per quello ancora più brillanti nella penombra della stanza. Bailey non si accorse che il tempo stava trascorrendo, continuò a fissarlo attentamente, quasi concentrata per alcuni minuti, rivedendo nella sua testa gli avvenimenti dei giorni precedenti fino a quella sera, chiedendosi se quel momento di crisi sarebbe passato. Sarebbe stata ipocrita, e testarda, a volersi convincere che tutto andava bene, che tutto era perfetto tra lei ed Harry, come all’inizio, e non le era mai piaciuto mentire a se stessa. Si rese conto di essere assente nel momento in cui Harry le sorrise più apertamente, per poi prenderle il viso tra le mani ed attirarla sopra di lui.
“Ehi, neanche un bacio mi dai?” Sussurrò Harry, con tono lamentoso.
Bailey sorrise, riscuotendosi dai pensieri, poi posò le sue labbra su quelle del ragazzo, tentando di chiudere fuori le preoccupazioni per godersi al meglio quei momenti. Era la prima volta da quando erano arrivati in Australia che riuscivano ad avere un momento così loro, e Bailey sentiva di avere parecchio da recuperare, così fece del suo meglio per ignorare quella voce dentro di lei che le urlava che episodi come quelli sarebbero stati sempre più rari, fino a scomparire. Chiuse gli occhi, aumentando la pressione delle labbra su quelle di Harry, lasciando poi che lui ribaltasse la situazione e la stringesse tra le braccia ed il letto, riempiendo qualsiasi vuoto le facesse paura, fino a che si sentì finalmente protetta ed al sicuro.
 

Da quel momento, le notti trascorse in camera con Caroline divennero inesistenti. Durante la giornata, specie in quelle dei concerti, era difficile che Bailey riuscisse a trascorrere del tempo con Harry, viste le attività che tenevano impegnata lei con Caroline e lui con il resto del gruppo. In più, durante il tempo libero entrambi si erano trovati d’accordo per trascorrerlo con gli altri componenti dello staff, per fugare eventuali dubbi sulla presenza di Bailey in tour. Rimanevano, perciò, le notti, durante le quali Bailey sgattaiolava in camera di Harry o lui andava direttamente a rapirla da Caroline e Lou, con le quali aveva ormai stretto una forte amicizia. Sembrava andare meglio, finalmente, anche se le mancava non poter stare con Harry anche durante il giorno, e le pesava poterlo guardare solo di nascosto e dover approfittare delle prove vestiti per avere qualche contatto in più con lui.
Quel giorno, però, Bailey si scoprì particolarmente insofferente. Avevano un paio di giorni liberi dopo la data di Adelaide, andata magnificamente come tutti i concerti fino a quel momento, e l’organizzazione aveva deciso di fermarsi lì prima dell’ultimo show australiano di Perth. Al contrario delle altre città in cui erano stati, Bailey non aveva ancora trovato l’occasione per visitare anche Adelaide, ma nessuno, quel giorno, sembrava disposto ad accompagnarla, così che si ritrovò a bordo piscina dell’hotel con un libro e la musica nelle orecchie. Malgrado la solitudine, non le dispiaceva quel posto, era caldo, tranquillo, e ci si poteva rilassare senza che nessuno apparisse all’improvviso per fare qualche assurda domanda.
“ODDIO!”
Appunto, sbuffò Bailey, togliendosi gli auricolari per voltarsi in direzione della voce che aveva gridato alle sue spalle con un’espressione fintamente scocciata sul viso.
“Ah, finalmente, è da dieci minuti che cerco di attirare la tua attenzione! Lo sai che non fa bene ascoltare la musica a volume troppo alto?” Le fece presente Zayn, avvicinandosi a lei con un sorriso divertito.
“Scusami, i tuoi acuti mi stavano perforando i timpani, in effetti” Rispose lei a tono, godendosi l’espressione sconfitta di Zayn.
“Ma guarda che antipatica – Protestò lui, portandosi le mani sui fianchi – Allora altro che gita turistica, mi ritiro nelle mie stanze e ti lascio qui da sola di nuovo”
“Ehi, aspetta! – Lo richiamò lei, facendolo voltare con un sorriso soddisfatto – Quale gita turistica?”
“Sto uscendo a fare un giro, pensavo volessi venire anche tu” Propose Zayn, sedendosi a fianco a lei.
“Sicuro che non ci siano problemi?”
“Preston ha già detto che mi accompagna, figurati se vado da solo. Non penso che una persona in più crei problemi” Spiegò lui.
“Fantastico allora!” Esclamò Bailey, saltando in piedi.
“Pensi di uscire così?” La riprese Zayn, ridendo sotto i baffi.
Bailey abbassò un attimo lo sguardo su di sé, realizzando di indossare soltanto il costume da bagno ed arrossendo subito dopo, mentre Zayn la guardava dall’alto in basso con uno sguardo che lei non riuscì a comprendere pienamente. Ad una prima occhiata, poteva sembrare divertito, visto il sorriso strafottente che aveva sulle labbra, ma i suoi occhi percorrevano continuamente il suo corpo, come ad analizzarla.
“Beh, uhm, okay, allora vado a mettermi qualcosa” Decise rapidamente, imbarazzata.
“Ti aspetto nella hall, vedi di muoverti bimba” La avvisò Zayn, alzandosi ed avviandosi verso la direzione opposta rispetto a quella che prese Bailey.
 
Dopo essersi infilata una maglietta a mezze maniche ed un paio di shorts, accompagnati dalle scarpe di tela, Bailey scese velocemente le scale, percorrendo i metri che la separavano da Zayn quasi in scivolata sul pavimento liscio della hall. Zayn alzò gli occhi al cielo, borbottando un “E poi io non dovrei chiamarla bimba”, poi le fece cenno di seguirlo, uscendo finalmente dall’hotel.
“Hai avvisato Harry?” Domandò Zayn.
“Uh, no, grazie di avermelo ricordato” Si rese conto Bailey, estraendo il cellulare per scrivere un messaggio.
 
Io vado a fare un giro, ci vediamo stasera :) Divertiti con Niall a golf ;) x
 
“Allora, signor guida turistica, cosa mi propone per questa giornata?” Indagò poi, camminando accanto a Zayn.
Notò con la coda dell’occhio Preston che rideva sotto i baffi, poi osservò attentamente Zayn, che manteneva il silenzio.
“Non hai assolutamente idea di dove andare eh?” Indovinò Bailey, scoppiando a ridere.
“Ma che ne so, io pensavo di fare un giro così – Replicò Zayn, colto nel vivo, poi aggiunse con un sorriso stizzito – E invece mi sono portato dietro una seccatura che vuole la visita organizzata”
“Ehi, io non sono una seccatura! Però quando mi ricapita di tornare qui? Dai, Zaynie, almeno le cose principali!” Protestò Bailey, attaccandosi al braccio del ragazzo.
“Facciamo una cosa allora. Lo vedi quell’ufficio turistico lì? – Domandò, puntando il dito poco più avanti – Ecco, tu ora entri lì e ti fai dare una qualche mappa, così sappiamo dove andare”
“Ottima idea!” Acconsentì Bailey, correndo subito avanti per ottenere ciò che le serviva.
Non appena ebbe la mappa tra le mani, Bailey iniziò ad analizzarla per poi accorgersi delle note indicanti le principali attrazioni della città, così che le indicò a Zayn e Preston, cercando di organizzare un giro abbastanza coinvolgente.
“I delfini, vi prego, andiamo a vedere i delfini!” Esclamò Bailey, ignorando le occhiate divertite dei due.
“Beh, c’è anche lo zoo se vuoi, così magari ti lasciamo lì”
“Non sei simpatico Zayn”
“Uff, viva il senso dell’umorismo – Sbuffò Zayn, dandole un pizzicotto sul fianco, per poi toglierle la cartina dalle mani ed osservare qualcosa che aveva attirato la sua attenzione – Ehi, ma queste cosa sono? Gallerie? Una la facciamo eh”
“No, dai, i musei no! – Protestò Bailey, mettendosi una mano sulla fronte – Allora mi porti pure a fare shopping!”
“Non ci penso nemmeno. Vada per i delfini, ma i negozi oggi no, ci andrai con Caroline e Lou un altro giorno” Obiettò Zayn, mantenendo l’attenzione sulla mappa.
“Allora noleggiamo una bici, così possiamo vedere ancora più cose” Propose Bailey, illuminandosi.
“No ragazzi, le bici no, vi prego” Si intromise Preston, attirando l’attenzione dei due.
“E invece sì, è una delle idee migliori che ha avuto finora” Ribatté Zayn con un sorriso rivolto a Bailey.
“Sì! Grazie Zaynie! –  Esultò lei, abbracciandolo di getto, per poi rivolgersi a Preston – Se vuoi poi possiamo fare tappa anche al Central Market, va bene? Così ci riprendiamo dalle fatiche”
“E sia – Si arrese l’uomo, alzando gli occhi al cielo – Dopo questa, credo mi licenzierò”
 
Stavano girando da qualche ora, ormai, in sella alle tre biciclette di cui si erano impadroniti, tra le proteste di Preston e le risate dei due ragazzi, che non perdevano occasione per far dannare l’uomo, scattando in avanti ed accelerando per qualche decina di metri, per poi farsi raggiungere e minacciare ogni volta di venire abbandonati a loro stessi se non l’avessero piantata con “quel gioco da bambini pestiferi”. Erano andati a vedere i delfini del fiume Port, con i quali erano riusciti a giocare per un po’, facendo ricredere anche Zayn. Era stato poi il turno della Art Gallery of South Australia, dove, per un pezzo, si erano persi tra le sale ed i corridoi ricchi di opere che, a sentire Zayn, erano famosissimi. Bailey però, aveva dovuto fare un passo indietro, e rivalutare le gallerie d’arte, almeno in compagnia del ragazzo; solitamente la annoiavano, ma lui faceva sembrare tutto estremamente interessante, così che le due ore trascorse lì dentro erano passate con leggerezza. Come promesso a Preston, poi, si erano diretti al Central Market, trovando vari assaggi dei prodotti tipici da provare, che tutti e tre apprezzarono sinceramente, dopo le ore di pedalate in giro per la città.
Si trovavano ora al Clever Little Tailor, un rinomato wine-bar, e stavano decidendo quale sarebbe stata l’ultima tappa di quella giornata. Bailey si trovò più volte a sorridere con Zayn, grata che lui l’avesse portata fuori senza particolari problemi. Di nuovo, aveva provato quella sensazione di libertà e tranquillità che aveva sentito a New York, la notte in cui lui l’aveva riaccompagnata all’hotel, scoprendosi a desiderare che anche con Harry fosse tutto così semplice, senza la preoccupazione di doversi nascondere da qualcuno. Alcune volte, durante quel pomeriggio, Zayn l’aveva avvisata della presenza di fotografi o di gente comune che scattava loro foto, ma l’aveva fatto con leggerezza, come se non gli importasse poi tanto di venire visto in sua compagnia, così che anche Bailey era stata contagiata dalla sua calma e dopo un po’ aveva smesso di farci attenzione, godendosi a pieno il tempo libero.  
“BarBushka allora, siamo d’accordo” Concluse Zayn, uscendo dal locale.
“Fantastico, così vi riporto all’hotel entrambi ubriachi – Borbottò Preston – Ah, ma ve la vedete voi con il resto della truppa!”
“Dai Pres, è l’ora dell’aperitivo, dobbiamo onorarla come si deve” Ribatté Zayn, battendogli una mano sulla spalla.
“Mettiamo a posto le biciclette almeno, non vi vengo dietro anche a zig zag” Ordinò l’uomo, alzando le spalle.
Raggiunsero il deposito più vicino, poi, già leggermente brilli, Zayn e Bailey si diressero al locale famoso per i suoi cocktail, ridacchiando tra loro apparentemente senza motivo, ma, se Preston fosse stato loro più vicino e con l’orecchio più attento, avrebbe scoperto che Zayn gli stava facendo l’imitazione, mentre Bailey si tratteneva dallo scoppiare a ridergli in faccia. Entrarono nel locale attirando più sguardi di quanto desiderassero, ma avrebbero dovuto immaginarlo, presentarsi a quell’ora in uno dei locali più famosi della città, per di più frequentato per la maggior parte da giovani forse non era stata l’idea migliore. Preston li affiancò velocemente, poi raggiunsero il bancone per ordinare e risolvere per prendere posto sugli sgabelli lì vicino.
“Attenzione, cacciatrici in avvicinamento” Mormorò il bodyguard, indicando senza farsi notare un gruppetto di ragazze che si avvicinava fissandoli.
“Magari io vado in bagno un attimo” Propose Bailey, facendo per alzarsi.
“Rimani qui, stai tranquilla, non succede niente” Ribatté Zayn, bloccandola ad un polso con la mano.
 
Bailey prese un respiro profondo, poi si risistemò sullo sgabello, cercando di non dare troppa attenzione alle fan che ormai li avevano raggiunti.
“Ciao Zayn” Lo salutò una, alla quale poi si unirono anche le altre.
“Ehi, ragazze, tutto bene?” Rispose lui sorridendo.
Bailey credette di vederle svenire una dopo l’altra, tanto le loro espressioni andavano dall’incredulità alla sofferenza più insopportabile, dallo stupore alla convinzione di aver raggiunto il paradiso. Nascose un sorriso aspirando un sorso del suo cocktail dalla cannuccia, poi stette ad osservare Zayn prestarsi a varie foto ed autografi, baci ed abbracci, fino a che ognuna di loro fu esaudita.
“Grazie Zayn, speriamo di rivederti presto” Disse una di loro, facendo per allontanarsi.
“Chi lo sa, magari domani visito il resto della città” Replicò Zayn, rivolgendo un occhiolino a Bailey.
“Con lei?” Domandò un’altra ragazza, parlando più forte di quel che avrebbe voluto.
Bailey impallidì, guardando subito Zayn, che mantenne un’espressione tranquilla sul viso.
“Può essere, sì” Rispose poi, facendo spallucce.
“Come ti chiami?” Chiese un’altra, questa volta diretta a Bailey.
Dopo un’occhiata all’amico, che la esortò a rispondere con un’alzata di sopracciglia, mormorò il suo nome, ripetendolo poi più forte a chi non aveva sentito.
“E siete… Amici?”
“Sicuro, lei è la mia migliore amica!” Esclamò Zayn, mettendole un braccio attorno alle spalle.
Bailey tentò un sorriso, avrebbero fatto meglio ad andarsene velocemente da lì, prima che iniziassero a fare altre domande. Sentiva la testa girare, forse avevano esagerato con gli assaggi di vino ed il cocktail, ma, al contrario di lei, presa dall’insicurezza e dalla voglia di tornare in hotel al sicuro da sguardi indiscreti, Zayn sembrava perfettamente a suo agio. Era decisamente poco lucido anche lui, ma in qualche modo riusciva a sfruttare quel fatto per rendersi più disponibile con le fan. Bailey decise di prendere esempio da lui, e provò a rilassarsi, convincendosi che non c’era niente di male a venir vista con Zayn, in fondo aveva confermato lui stesso che fossero amici e basta. Prese un respiro profondo, e partecipò alla breve conversazione che seguì, incentrata sull’andamento del tour, poi, prima di quanto lei si aspettasse, le ragazze salutarono e li lasciarono di nuovo soli.
“Però potremmo davvero completare il giro domani, che dici?” Propose Zayn, appoggiandosi al bancone con i gomiti e posandovi sopra la testa.
“Per me va bene, mi piace Adelaide” Annuì Bailey con un sorriso sincero.
“Trovatevi un altro accompagnatore” Li bloccò subito Preston, quando li vide voltarsi nella sua direzione e facendoli scoppiare a ridere.



Curly space
Povero Prestooooooooooooon aha! Ah, per chi volesse saperlo, io ero tra quelle sofferenti, nel gruppetto di fan :D
Beh beh beh... Mi sono resa conto di stare diventando un po' troppo drammatica, almeno all'inizio di questo capitolo, piccino Harry, ma che cavolo di problemi ha sto ragazzo? :( 
Bailey poretta che non si capisce più, e poi c'è Zayn che la rapisce per andare a farsi un giro :) (anche io voglio, dannazione)
Bene, non vedevo l'ora di pubblicare questo capitolo, e devo confessare che ne sono piuttosto contenta, spero vi piaccia tanto :) Eeeee in realtà non sarebbe nemmeno completo, ma ho deciso di spostare il resto nel prossimo, altrimenti questo sarebbe stato un papiro u.u
Cos'altro aggiungere, ah sì! I posti che ho citato esistono tutti, quindi, nel caso ve lo stiate chiedendo, SI, ho fatto delle ricerche per scrivere una fanfiction. Fa piuttosto ridere 'sta cosa eh ;)
Grazie mille a Tommos_girl93, Blinking Liam e potatoess per le recensioni, vi voglio un bene dell'anima! <3 E grazie a WelcometotheBlackParade per aver aggiunto la storia alle preferite! :)
Un bacione e alla prossima,
Curly crush xx
P.S: visto che negli ultimi cpaitoli vi ho scassato le balle con la storia degli esami, ci tenevo a farvi sapere che per il momento sono andati bene, speriamo anche l'ultimo! ;) 

 

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Capitolo 14
*** Rumors ***


Right place, wrong time




RUMORS

“Ehi Zaynie, guarda qui!”
Zayn liberò un’ultima boccata di fumo, poi spense il mozzicone della sigaretta sull’apposito portacenere del terrazzo per rientrare e vedere cosa volesse mostrargli Bailey. Erano rientrati da poco più di un’ora, Preston si era immediatamente dileguato per trovare un po’ di pace dopo quel pomeriggio, mentre loro due, dopo essersi rinfrescati ognuno nella propria stanza, si erano ritrovati nel piccolo atrio del piano dove alloggiavano, in attesa che tornasse anche il resto del gruppo. Non gli sembrava vero, a Zayn, di aver trascorso un intero pomeriggio in compagnia della ragazza, in completa tranquillità, senza preoccupazioni, come non succedeva da tempo. Anche Bailey ne sembrava entusiasta, il sorriso non l’aveva abbandonata un attimo durante quelle ore, e, se durante l’incontro con le fan aveva avuto qualche esitazione, le era passata in fretta, lasciando spazio alla sua solita naturalezza ed allegria.
“Che c’è?” Domandò, curioso, lasciandosi cadere di peso sul divanetto, accanto a Bailey.
“Siamo già trend mondiale” Annunciò lei, mostrandogli lo schermo del cellulare.
Zayn e Bailey figurava proprio negli argomenti più discussi del momento su Twitter, sebbene l’incontro con le fan risalisse a non molto tempo prima. Ma era così, Zayn lo sapeva, le notizie volavano da una parte all’altra del mondo in un attimo grazie ai social, soprattutto se si parlava di loro. Tuttavia, non ci aveva ancora fatto l’abitudine, almeno non alla mole di notizie che in pochi secondi diventava di dominio pubblico.
“Wow, e che dicono?” Si informò, avvicinandosi maggiormente all’amica.
“Tante cose, aspetta un attimo…”
Bailey premette con il dito sul collegamento, aprendo così la pagina che interessava loro, per lasciar caricare sotto i loro occhi decine di migliaia di risultati, e altri ancora se ne aggiungevano man mano che Bailey scorreva verso il basso per leggerne alcuni. Zayn voltò appena il viso verso di lei, per controllare le sue reazioni ed assicurarsi che non subisse qualche shock, ma sembrava perfettamente tranquilla ed in sé.
“Quindi, riassumendo, metà del mondo si chiede a cosa sia riferito il trend, un quarto si inventa risposte assurde, e l’altro quarto dà spiegazioni concrete” Spiegò Bailey, guardando Zayn divertita.
“Dammi qua un attimo, per favore” Disse lui, prendendole il cellulare dalle mani.
 
Allora, o qualcuno mi spiega, o qualcuno mi spiega
Si può sapere di cosa si tratta?
Ahah Zayn probabilmente era ubriaco con un po’ di Bailey’s
 
“Questi immagino siano i tre quarti che si fanno domande e danno risposte assurde” Constatò Zayn, rivolgendosi a Bailey.
Lei annuì semplicemente, ridacchiando. Zayn riprese a scorrere i vari tweet, tralasciando quelli simili e cercando qualcosa di più originale.
 
Dicono sia la sua migliore amica
Li hanno visti insieme ad Adelaide
Hanno detto di essere amici
Zayn ha confermato che è la sua migliore amica
Non si sa niente di lei per il momento, a parte il nome e che lei e Zayn sono amici
 
“Okay, questo è il quarto che ragiona e che sa” Concluse Zayn con un occhiolino.
“Aspetta, perché prima ho visto una cosa… Vediamo se la ritrovo” Borbottò Bailey, impossessandosi nuovamente del cellulare.
Scorse per un paio di minuti la miriade di notizie, sbuffando ed iniziando a perdere le speranze, quando Zayn la vide illuminarsi.
“Eccolo qui! Guarda”
Il moro la osservò un attimo, poi abbassò lo sguardo sullo schermo per leggere.
 
E voi credete alla storia dell’amicizia? Dai, siamo alle solite, non confermano mai niente alla prima uscita. Poi, puff! Escono tenendosi per manina
 
“Questo in che percentuale lo mettiamo?” Domandò Bailey, quasi ammiccando.
“Mmmh, direi che ci conviene lasciare un ottavo per le supposizioni nella sezione risposte assurde” Propose Zayn, stando al gioco.
Bailey scoppiò a ridere, per poi allungargli una mano e battergli il cinque, e riprendere ad informarsi su loro due. Zayn trattenne un sospiro, sapeva che sarebbe arrivato quel momento, in cui le fan già li vedevano insieme e non avrebbero creduto ad una sola parola di qualsiasi cosa loro dicessero, ma non sapeva come avrebbe reagito Bailey. Forse si aspettava che si arrabbiasse, che chiudesse tutto ed iniziasse ad imprecare su quante cavolate si inventasse la gente. Invece era riuscita a sorprenderlo anche quella volta, senza farsi toccare da quelle supposizioni, e lasciandosi andare a qualche risata liberatoria. Non sapeva cosa fosse meglio, Zayn, forse la leggerezza con cui aveva accolto tutto era la cosa migliore, ma non faceva altro che confermargli il fatto che lui per lei fosse solo un amico. Speciale, sì, ma un amico.
“Ce ne sono tantissime che già ci vedono sposati quasi!” Esclamò, sorpresa.
“Addirittura” Commentò Zayn, più laconico di quanto desiderasse.
“Già. Ma non vi dà fastidio che non credano a quello che dite?” Gli domandò, incrociando il suo sguardo.
“Ci abbiamo fatto l’abitudine ormai, più o meno”
“Vuoi sapere come ci hanno battezzati? Cioè, il nostro nome di coppia?” Lo incuriosì lei, con uno strano entusiasmo addosso.
“Sentiamo, dai” Annuì Zayn con un sorriso.
“Zailey – Rivelò lei, per poi aggiungere – Suona anche bene, secondo me”
“Sì, è davvero carino” Approvò Zayn, portandosi le mani dietro la nuca e guardando il soffitto.
Suonava bene davvero, aveva una dolcezza particolare quel soprannome. O forse era solo il fatto che si trattava dei loro due nomi fusi assieme, pensò Zayn, scuotendo la testa e reprimendo una smorfia.
“Ah no, questa le batte tutte però!” Dichiarò Bailey, per poi iniziare a ridere fino a perdere il fiato.
Zayn le prese il cellulare, cercando di capire cosa ci fosse di tanto divertente, poi tutto fu più chiaro.
 
Harry a Londra con una, Zayn ad Adelaide con un’altra, Liam e Louis sappiamo bene come sono presi… Niall?
 
“Ma si tratta della stessa persona!” Commentò incredulo Zayn, riferendosi alle prime due indicazioni, poi scoppiò a ridere anche lui.  
“Appunto!”
Il fatto che Bailey, avvistata con Zayn, fosse la stessa ragazza che era stata vista con Harry a Londra pochi giorni prima della partenza per il tour era esilarante, sotto un certo punto di vista, anche se Zayn si rendeva conto che, senza saperlo, tutto cambiava, e la loro reazione di quel momento non era molto rispettosa nei confronti delle fan che credevano chissà cosa. In quell’istante però, complici l’euforia che quella giornata aveva portato, e la reazione positiva di Bailey, non gli importò poi tanto.
“Lo trovate davvero così divertente?” Si intromise una voce.
Zayn distolse lo sguardo da Bailey per vedere Harry e Niall, con le borse in spalla, appena tornati dal campo da golf. Mentre Niall sembrava felice di vederli, e rilassato, Harry appariva irritato, lo sguardo serio che vagava da Bailey a Zayn.
“Ehi, chi si vede! Pensavo foste caduti in una buca” Li salutò Bailey, ricomponendosi ma continuando comunque a sorridere.
“C’è mancato poco, in effetti, almeno per Harry” Ribatté Niall, ridendo.
Harry però non reagì alla battuta, continuò a fissare Bailey con un’espressione strana, quasi delusa, e Zayn non poté far altro che mantenere la serietà a sua volta. Niall guardò da Harry a Zayn, per poi scambiare un’occhiata confusa con Bailey.
“Beh, io vado a sistemarmi un po’ – Decise poi, imbarazzato – Ci vediamo dopo, ragazzi”
Niall si dileguò frettolosamente, lasciando cadere il gelo sugli altri tre.
“Harry, ma che hai? È successo qualcosa?” Domandò Bailey infine, alzandosi per avvicinarsi a lui.
Zayn vide l’espressione di Bailey passare dalla preoccupazione ad un misto di irritazione e colpevolezza nello stesso istante in cui Harry rifiutò il suo abbraccio.
“Me lo chiedi anche?” Sbottò lui subito dopo.
Bailey lanciò una rapida occhiata verso Zayn, che però non sapeva cosa fare per aiutarla, né tantomeno riusciva ad alzarsi per andarsene e lasciare loro un po’ di privacy. Non era difficile immaginare il motivo per cui Harry fosse così nervoso, e Zayn si sentiva in qualche modo responsabile, così che il fatto di prendere ed andarsene lasciando Bailey da sola non gli pareva corretto.
“Beh, se è perché sono uscita non vedo perché tu ti debba arrabbiare così” Mormorò Bailey, guardando Harry.
“Zayn, potresti lasciarci soli un attimo, per favore?” Gli si rivolse Harry, distogliendo lo sguardo dalla ragazza davanti a lui.
Nonostante Harry ci avesse messo tutta la calma e la gentilezza che lo contraddistinguevano sempre, Zayn lesse una lieve minaccia in quella richiesta, quasi fosse più un ordine che altro, così si ritrovò, suo malgrado, ad annuire per poi alzarsi ed allontanarsi, prendendo la via delle scale. Rimase però appena dietro l’angolo, convincendosi che, anche se avesse origliato per una volta, non gli sarebbe successo niente di male. 
 
“Allora? Mi spieghi che c’è di tanto sbagliato?” Riprese Bailey, tenendo il tono basso.
“Dimmelo tu”
“Oddio, Harry, sono uscita per un pomeriggio! È Zayn il problema? Siamo amici, e lo sai bene” Sbottò lei, provocando una smorfia in Zayn.
“Lo so, ma il resto del mondo? Non hai visto quello che sta succedendo?” Ribatté Harry.
Zayn annuì a se stesso, quasi complimentandosi per aver centrato subito il punto.
“Sanno anche loro che siamo amici, gliel’ha detto Zayn stesso, e se vogliono creare le solite montature io non so che farci, Harry”
“Quindi lasceresti tutto così?”
“Cosa vuoi che faccia? Devo uscire, organizzare una qualche conferenza stampa per dire che la finiscano di dire cazzate?” Propose Bailey in tono sarcastico.
“Ma tu non hai pensato alle conseguenze prima di decidere di uscire? Anche solo per un attimo?” La interrogò Harry, ignorando la battuta della ragazza.
Per un attimo ci fu silenzio, così che Zayn valutò l’idea di lanciarsi velocemente giù per le scale, evitando di farsi trovare lì se uno di loro avesse deciso di scendere.
“Senti Harry, forse su questo hai ragione, non ci ho pensato – Ammise Bailey, ricevendo in risposta uno sbuffo da parte di Harry – Ma io non ce la faccio più, okay? Non riesco a stare chiusa in albergo! Non fraintendermi, qui mi piace tantissimo, però ho bisogno di uscire, vedere posti e gente, e con te non posso farlo. Zayn mi ha chiesto se mi andava di fare un giro e ho accettato, sì, senza pensare alle conseguenze, ma solo perché mi sentivo in gabbia qui!”
Zayn trattenne il respiro per un attimo, Bailey sembrava talmente disperata in quel momento che avrebbe potuto scoppiare, pur non vedendola capiva che doveva essere rossa in viso, e sull’orlo delle lacrime, che non avrebbe fatto scendere per orgoglio, e perché sapeva di avere ragione.
“Fantastico” Fu la sola risposta di Harry.
“Senti Harry, tu mi dici sempre di fregarmene di quello che dicono su te e qualsiasi altra ragazza ti affibbino. Non puoi fare lo stesso con me? Che poi, in realtà, sarebbe Zayn a doversi preoccupare qui, non sono io la celebrità” Provò a spiegare Bailey, ora più calma, forse tentando di trovare un accordo.
“Ma tu davvero non capisci cos’è che mi dà fastidio in tutta questa situazione?” Sbottò Harry, quasi esasperato.
“A quanto pare no” Rispose piatta lei.
“Bailey. Tu stai con me. Ti hanno vista con Zayn, e ora tutti pensano che voi due stiate insieme”
“Solo perché lo vogliono loro”
“Cazzo, Bailey, non capisci che mi dà fastidio il fatto che ti leghino ad un altro?!”
“Ti sei mai chiesto come mi sento io quando succede la stessa cosa con te, circa tre volte al mese?”
I toni di entrambi ormai non si sforzavano neanche lontanamente di mantenersi bassi, le loro grida quasi rimbombavano lungo il corridoio e probabilmente giù per le scale, così Zayn si voltò per assicurarsi che non stesse arrivando nessuno, sobbalzando quando trovò un paio di occhi azzurri ad aspettarlo.
 
“Cristo, Louis, vuoi farmi prendere un infarto?” Sbottò Zayn, abbassando la voce quando si accorse di aver parlato troppo forte.
“Ti stai divertendo?” Domandò Louis in risposta.
“Stavo solo passando di qua” Mentì Zayn, abbassando lo sguardo.
“Sì, certo, e io sono Raperonzolo – Rise l’amico, poi, invitandolo a scendere con lui, aggiunse – Vieni con me”
Zayn alzò gli occhi al cielo e, anche se di malavoglia, lo seguì, lasciando Harry e Bailey a finire la discussione da soli. Raggiunsero l’area relax dell’hotel, dove Louis si lanciò su uno dei divani per impossessarsi del telecomando ed accendere la tv. Zayn si sedette cauto su una poltrona, aspettando che Louis iniziasse con l’interrogatorio. Non era stupido, sapeva che l’amico aveva qualcosa da dirgli, e il fatto che lo facesse addirittura aspettare lo metteva ancora più in agitazione. Gli lanciò un’occhiata, ma Louis lo ignorò, così guardò senza vedere i vari canali che l’amico andava cambiando, fino a fermarsi e, sbuffando, spegnere la tv.
“Allora”
Eccoci qui, pensò Zayn, sistemandosi sulla poltrona. Era come se al posto del cuscino ci fossero centinaia di spini, non riusciva a trovare una posizione confortevole. Ma che diavolo, è il mio migliore amico! Sbuffò tra sé e sé, attirandosi addosso lo sguardo indagatore di Louis.
“Tutto a posto?” Gli domandò infatti.
“Benissimo”
“Sei uscito oggi” Constatò Louis dopo un attimo di silenzio.
“E’ una domanda o cosa?” Chiese Zayn, già sulla difensiva.
“Mh, direi di no, penso che più o meno tutto il mondo sappia com’è andata la tua giornata, ormai”
“Quindi?” Insistette Zayn.
Non riusciva a dire niente di più, continuava a fare come se niente fosse, pur sapendo benissimo che quell’atteggiamento infastidiva Louis. Si erano già confrontati su quell’argomento, ed era a conoscenza dell’opinione di Louis a riguardo, e non aveva intenzione di doversi giustificare per essere uscito con un’amica, come aveva dovuto fare Bailey con Harry, anche se sapeva che da parte sua c’era molto di più. Ma questo Louis ancora non lo sapeva e, se anche lo sospettava, com’era probabile, sarebbe rimasto un sospetto, Zayn non gli avrebbe sicuramente dato la conferma, e quindi il motivo per farsi guardar male ogni qualvolta si fosse avvicinato a Bailey con le intenzioni più innocue. Non ambiva a mettersi tra Bailey ed Harry, questo mai, sapeva a cosa avrebbe portato una tale mossa, e non si sarebbe mai perdonato se fosse successo, ma questo Louis non l’avrebbe capito, forse non gli avrebbe nemmeno creduto. Il silenzio, perciò, sembrava la soluzione più sicura.
 
“Zayn, siamo sinceri per un attimo – Lo esortò Louis, abbassando lo sguardo sulle sue mani, per poi sospirare ed aggiungere – Sai bene che questa situazione è sbagliata”
“Quale situazione, Louis?” Domandò Zayn, serio.
“Smettila di fare il bambino che non capisce” Lo ammonì l’amico.
“Non sto facendo il bambino! Solo non capisco davvero cosa abbiate tutti oggi” Sbottò Zayn, guardando Louis fisso negli occhi.
“Te l’ho già detto una volta. Bailey è la ragazza di Harry” Ripeté lui con calma.
“Ed è una mia amica. È tanto sbagliato uscire con un’amica?”
“Zayn”
“No, Louis, davvero, non riesco a capire perché non ti fidi di me” Protestò Zayn, bloccandolo.
“Perché ho ragione a non farlo! – Lo accusò Louis, per poi abbassare la voce – So che non è solo un’amica per te, credi che sia scemo? Vedo come la guardi, e, anzi, ti consiglio ti imparare a dissimulare un po’ di più, amico”
“Smettila con questa storia, vedi cose che non ci sono – Negò Zayn, punto nel vivo – E anche se fosse, non farei mai niente di sbagliato. Ma non è questo il caso, quindi stai tranquillo”   
“Come ti fa sentire la faccenda che le fan vi considerino una coppia?” Indagò Louis, stringendo gli occhi.
“Mi diverte, visto il fatto che ho anche confermato che siamo amici” Replicò Zayn svelto.
“Immagino”
“Louis, ma che vuoi?” Sbottò, incapace di trattenersi oltre.
“Che tu stia attento. Che valuti bene le possibili conseguenze prima di agire” Rispose Louis, prendendo sul serio la sua domanda.
“Non uscirò più con nessuno, allora, se questi sono i risultati” Sbuffò Zayn, incrociando le braccia al petto.
“Non fare la vittima adesso, Zayn. Sto solo cercando di proteggerti”
“Da cosa? Da Bailey? Non è un pericolo, te lo assicuro”
“Infatti, io mi stavo riferendo a te”
“In che senso?”
“Voglio proteggerti da te stesso, Zayn, dalle cose che potresti fare per poi pentirtene, nel futuro” Spiegò Louis, cautamente.
“Questo è il colmo! Pensi che io non mi conosca abbastanza bene?” Ribatté Zayn, spalancando gli occhi.
 
Louis stava esagerando in quel momento. Aveva ragione a temere per il destino del gruppo e dei rapporti tra loro, ma arrivare addirittura a pensare che Zayn non fosse cosciente delle sue azioni non era ammissibile. Era una situazione nuova, non avevano mai dovuto affrontare nulla del genere, Zayn se ne rendeva conto, e se voleva tenere per lui il fatto di avere una cotta per Bailey un motivo c’era. Gli sarebbe passata, prima o poi, e si era promesso di non fare niente di stupido fino a quel momento. Ma come faceva a spiegarlo a Louis senza che lo accusasse di nuovo, questa volta con delle prove?
“Non so più cosa dirti, Zayn. Mi fido di te, e spero sia la scelta giusta” Concluse Louis, poco convinto.
“Non succederà niente – Scandì bene Zayn – Te lo prometto, se ti fa stare più tranquillo”
“Non lo so, Zayn… Ho come un presentimento… - Mormorò Louis, per poi aggiungere, borbottando – Vabbé, lascia stare, poi mi prendi per scemo”
Zayn lo guardò per un attimo, poi, sentendosi improvvisamente più rilassato, si lasciò andare ad una breve risata, coinvolgendo ben presto anche Louis, forse anche lui stanco di tutta quella tensione tra loro.
 
Si era appena sistemato sotto le coperte, qualche ora dopo, quando qualcuno bussò piano alla porta della sua stanza. Pensò, in un primo momento, di ignorare chiunque fosse e fingere di essersi già addormentato, poi però decise comunque di alzarsi, anche se sbuffando.
“Ehilà” Salutò, sorpreso di trovare Bailey non appena aprì la porta.
“Ciao Zaynie – Mormorò lei, accennando un sorriso, poi, vedendo che Zayn si spostava per lasciarla entrare, scosse la testa – No, no, vado via subito”
“Va tutto bene?” Si preoccupò Zayn.
“Domani credo sia meglio lasciar perdere la visita all’altra parte della città” Suggerì lei, ignorando la domanda.
“Oh, va bene, sì forse è meglio così” Annuì Zayn, preso in contropiede.
“Se fosse per me non ci sarebbero problemi, ma tutte queste voci…”
“Bailey, non devi spiegarmi niente, okay?” La interruppe Zayn, sfiorandole una guancia con un dito.
Lei lo guardò confusa per qualche istante, poi sembrò capire, ma Zayn decise di dirglielo comunque, non se la sarebbe presa, ne era certo.
“Prima… Beh, vi ho sentiti, tu ed Harry” Confessò infine, abbassando lo sguardo.
“Immaginavo – Replicò Bailey con un sorriso – Avevo già capito che non avevi intenzione di andartene sul serio. Ti si leggeva in faccia, Malik”
“Non ti dà fastidio?” Indagò Zayn, cercando di ignorare il fatto che in una giornata gli era stato riferito ben due volte di essere fin troppo trasparente.
“Nah, così non ti devo dire proprio tutto” Scherzò lei.
“Ma ora come va?”
“Insomma, alla fine ha capito i miei motivi, ma gli scoccia ancora parecchio che mi leghino a te” Spiegò Bailey, sbuffando appena.
“Beh, ma se non usciamo più si convinceranno che siamo amici sul serio magari” Rifletté Zayn, già rimpiangendo quella giornata.
“E’ quello che pensavo anch’io – Annuì Bailey, per poi aggiungere – Ci capiamo troppo al volo, io e te”
“E’ una buona cosa” Commentò Zayn, alzando le spalle.
“Buonissima – Concluse Bailey – Ti lascio andare a dormire ora, so che hai pensato di ignorarmi, ne sono sicura”
“Non è vero!” Si difese Zayn, sorridendo.
“Dai, Zaynie, non le sai dire le bugie – Ribatté lei, poi si avvicinò per lasciargli un bacio sulla guancia – Buonanotte”
“Buonanotte bimba”
 
La osservò avviarsi verso il corridoio e sparire oltre la porta della sua stanza, poi anche Zayn rientrò, buttandosi a letto con mille dubbi in testa. Se davvero era così facile capire i suoi pensieri, quanto aveva ormai visto Bailey di lui? E Harry? Louis aveva focalizzato la situazione ancora prima che lui si rendesse conto di provare qualcosa per Bailey, e questo la diceva lunga su quanto l’amico lo conoscesse bene. Ma, se con Louis si permetteva di negare, per il bene collettivo, non era sicuro che ne sarebbe stato capace anche con Bailey se, nella peggiore delle ipotesi, gli avesse chiesto qualcosa a riguardo. Non sarebbe riuscito a mentirle, le avrebbe confessato tutto, ma, se riusciva a prevedere chiaramente le sue azioni, non era proprio in grado di visualizzare come avrebbe reagito Bailey.
Probabilmente avrebbe messo davanti a tutto la sua relazione con Harry, come faceva sempre, preferendo addirittura soffrire in alcuni momenti, piuttosto che rischiare di perdere il ragazzo. Zayn si ritrovò a pensare ad Harry e Bailey, al loro rapporto e, per la prima volta da quando aveva realizzato di avere una cotta per la ragazza, si rese conto di non essere geloso di Harry, piuttosto invidioso. Era vera e propria invidia quella che provava quando li vedeva insieme, non così forte da roderlo dentro, ma abbastanza da desiderare di essere al posto del riccio. Vedeva come si guardavano, come erano capaci di perdersi una negli occhi dell’altro, come, quando si abbracciavano, sembrava che il mondo attorno a loro sparisse, e quasi invidiava anche le loro litigate, perché da lì era chiaro quanto entrambi ci tenessero ed avessero paura di perdersi.
Zayn scosse la testa, sistemandosi su un fianco. Avrebbe dovuto superare quell’infatuazione al più presto, prima di impazzire, perché era chiaro che Harry e Bailey erano fatti l’uno per l’altra, e per lui non c’era nessuna speranza, nemmeno nella remota ed improbabile eventualità in cui si fossero lasciati.
      



Curly space
Phewwwwww, questo capitolo è lunghissimo. E anche questa giornata, miseria quante cose succedono. 
Abbiamo UN PO' di reazioni qui, i due amiconi che se la ridono, Niall che non sa niente, Harry che si incazza (perdonami amore mio), e Louis che fa il maturo del gruppo, quasi incredibile a dirsi, ma io lo vedo proprio così u.u
Per chi non ci avesse ancora pensato, abbiamo finalmente un nome per la ship Zailey, quindi direi che anche Harry e Bailey se ne meritano una, poretti, sono loro la coppia... Barry o Hailey, lascio a voi il potere di decidere quale vi suona meglio! ;) 
Che altro dire, sono soddisfatta di questo capitolo, forse è un po' pesantino, ma nei prossimi spero di riuscire ad alleggerire appena il carico (non ce la farò, lo so già XD). Però, come sempre, sapete che mi fa tantissimo piacere sapere che ne pensate voi, perciò su, vi aspetto :D
Grazie mille a potatoess e Blinking Liam per le recensioni, love ya <3

E beh, visto che proprio oggi pubblico questo capitolo che mi fa sentire una cacchina nei confronti di Harrymio, una cosa è dovuta:

TANTI AUGURI STYLESSSSSSSS!! :) 

Ora mi dileguo, a presto
vostra Curly crush xx 

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Capitolo 15
*** In confidence ***


Right place, wrong time





IN CONFIDENCE

“Bailey, dai, sei indietro di tre shots, muoviti!”
“Louis, che diavolo, dammi la tua gola allora!”
“Non ce la farà mai a starci dietro”
“Scommettiamo, Payne?”
Erano arrivati ad Osaka solo la notte precedente, eppure Bailey si trovava già nel bel mezzo di una festa organizzata da chissà chi, coinvolta in una gara a chi beveva di più tra lei, Niall e Liam, allestita al momento da Louis, che si era poi autodichiarato giudice unico della competizione.
“Louis, forse è meglio se la finiamo qui” Suggerì Zayn, mentre Bailey buttava giù un altro bicchierino.
Non sapeva nemmeno più cosa stesse bevendo ormai, quel che le passava Louis lei ingoiava, il più velocemente possibile, per evitare le fiamme che le stavano quasi distruggendo la gola. Sorrise d’impulso ad Harry, che la guardava tra il divertito e l’apprensivo, e pensò di andare ad abbracciarlo, ma venne bloccata dal braccio di Niall, posato all’improvviso sulle sue spalle. Si voltò, per vedere il biondo che le porgeva un bicchiere ben più grande degli ultimi, pieno fino all’orlo di un liquido tra il rosa ed il rosso, da cui emanava un profumo dolce, al quale Bailey non seppe resistere.
“Bay, ma sei sicura..?” Domandò Harry, mentre lei iniziava a scolarselo un po’ alla volta.
“Finito!” Annunciò, rovesciando il bicchiere vuoto per dar prova della sfida riuscita, come se gli altri attorno a lei non vedessero abbastanza bene.
“Bene, ragazzina, con questo hai recuperato lo svantaggio” Si complimentò Louis, avvicinandosi con altri tre bicchierini da shot tra le mani e porgendoli a Niall, Liam e Bailey.
“Al tre” Si preparò Niall, guardando dall’uno all’altra.
“Uno” Contò Liam.
“Due” Continuò Bailey, ridacchiando.
“Tre!”
E giù. Un’altra smorfia comparve sul viso della ragazza, mentre il liquido bruciante le scorreva sulla lingua per poi scendere lungo la gola ed arrivare allo stomaco. Bailey posò il bicchierino sul tavolo, poi, voltandosi, andò ad urtare con il gomito una bottiglia, che fortunatamente si rivelò vuota nell’esatto momento in cui toccò il pavimento.
“Okay, direi che può bastare” Dichiarò Harry, rivolgendosi a Louis.
“Dai, Haz, l’ultimo giro, viene adesso il divertimento!” Insistette Louis, un’espressione innocente sul volto.
Bailey, annebbiata, si guardò attorno, giusto in tempo per vedere Niall inciampare sui propri piedi e finire a terra, e Liam che rideva senza un apparente motivo, rivolto verso il lato opposto. Venne scossa anche lei da una risata, poi sentì due braccia circondarla e trascinarla via, per realizzare poi che si trattava di Harry e quindi sorridergli a trentadue denti. Vide Zayn che aiutava Niall ad alzarsi, per poi prenderlo per un braccio e seguire Harry verso la zona dei divanetti.
“Rimanete qui, voi due” Ordinò poi Zayn, facendo sedere Niall accanto a Bailey.
“Signorsì, signore!” Annuì Bailey, portandosi anche una mano alla fronte ad enfatizzare la risposta.
Osservò Harry e Zayn da lontano mentre si avvicinavano a Liam per prenderlo uno per braccio e trascinarlo lontano dagli alcolici, ignorando le proteste di Louis. Sistemato Liam, Harry tornò da Bailey, lasciandosi cadere di peso al suo fianco e portarle poi un braccio sulle spalle. Lei ne approfittò per stringersi a lui, mentre tutto si faceva sempre più confuso ed indefinito.     
 

“Psst, Bay, ci sei?”
La voce di Harry, ancora roca per il sonno, le arrivò all’orecchio come se fosse lontana chilometri. Sapeva che lui era lì, sulla soglia della sua stanza d’albergo, ma non riusciva a focalizzare la situazione, né ad uscire dal dormiveglia in cui era. Ricordava che la sera prima erano stati ad una festa, lei ed i ragazzi ed alcuni membri dello staff, ma non era in grado di recuperare cosa fosse successo dopo che Harry l’aveva portata via di peso dal tavolo dei drink e, soprattutto, dalle grinfie di Louis. Probabilmente si era stesa su un divanetto e lì era rimasta fino alla fine della festa, o fino a quando Harry aveva deciso di riportarla in hotel. Sapeva di essersi praticamente trascinata fino al letto, facendo il minor rumore possibile per evitare di svegliare Caroline, poi si era infilata sotto le coperte completamente vestita, senza struccarsi né altro. In quel momento, perciò, non doveva essere nelle condizioni migliori.
“No, vai via, sono orribile” Mugugnò Bailey nascondendo il viso contro il cuscino.
“E io che pensavo ti facesse piacere vedermi – Rise Harry, chiudendo la porta alle sue spalle ed avvicinandosi piano al letto – Buongiorno, spugnetta mia”
“Harry, sul serio, sono un mostro, vattene, ti prego” Implorò lei, portandosi anche le coperte sopra la testa.
Sentì Harry posare una mano sopra di esse e tastarle per trovare il capo di lei, e poi provare a scoprirla, ma Bailey tenne i pugni stretti e non glielo permise. Harry sbuffò appena, poi sollevò le lenzuola lateralmente e vi si infilò sotto rapido, andando a raggiungere Bailey. Lei oppose resistenza ancora per qualche istante, poi si lasciò circondare dalle braccia di lui, e gli posò la testa sul petto.
“Così va bene” Mormorò Harry, stringendola di più.
Bailey sorrise, rilassandosi un poco alla volta. Aveva un cerchio alla testa, e la sua capacità di ricezione era piuttosto scarsa, quel mattino, ma il fatto di avere Harry accanto a lei, in qualche modo, le dava un po’ di lucidità in più, almeno quanto bastava per sostenere una conversazione.
“Quanto imbarazzante ero da 1 a 10, ieri sera?” Indagò, temendo per il peggio.
“Mmmh, direi che un bel 9 te lo meriti tutto” Rispose Harry, pensandoci per un attimo, e poi ridere leggermente.
“Ah, fantastico” Borbottò Bailey, puntando la fronte sul petto di lui.
“E non mi chiedi cosa ti ha impedito di arrivare al 10?” La incuriosì Harry.
Non aveva proprio valutato quel traguardo fortunatamente mancato, Bailey, ma ora che ci pensava non riusciva a capire cosa avesse potuto salvarla dalla figuraccia totale. Provò a scavare nella sua mente, concentrandosi, ma tutto ciò che riguardava il finale della sera precedente era buio, così si arrese a farselo spiegare direttamente da Harry.
“Sono proprio curiosa” Disse, alzando il viso per guardarlo, la prima volta da quando si era infilato sotto le coperte con lei.
Lui sorrise un attimo con un solo angolo della bocca, poi si avvicinò per lasciarle un bacio sulla fronte e stringerla a lui fino ad avere qualsiasi parte dei loro corpi a contatto.
“Quando ti ho riaccompagnata in camera, mi hai detto delle cose” Iniziò, lasciando la frase in sospeso.
“Tipo?”
“Mi hai detto che sono bello – Raccontò, elencando le cose con le dita man mano che procedeva, ed un sorriso che si allargava sempre più sulle sue labbra – E che ti piacciono i miei capelli e i miei occhi. Poi, beata sincerità, mi hai informato del fatto che certe camicie che indosso ti mettono in imbarazzo. Cos’altro…”
 
Bailey si sentiva arrossire ad ogni nuova informazione, riconoscendo che erano tutte cose che pensava realmente, e che Harry in parte sapeva, ma nonostante tutto si sentiva insicura, come se le cose che lui stava tenendo per ultime le avrebbero procurato guai. Non aveva idea di cosa avrebbe potuto dirgli di sbagliato, e, visto il fatto che Harry le aveva detto che le avevano risparmiato il voto massimo in comportamento imbarazzante, avrebbe dovuto stare tranquilla, ma non ci riusciva. Forse tutti quei dubbi erano dovuti solo al fatto che ancora non si erano rappacificati completamente per la questione della sua uscita con Zayn e gli effetti che ne erano seguiti.
Non erano più riusciti, dopo quella discussione, a recuperare il loro rapporto normale, e quando nei giorni seguenti erano uscite le decine di foto che ritraevano lei e Zayn assieme, la situazione era addirittura peggiorata, tutto era diverso, più teso, e a volte perfino i comportamenti più normali sembravano forzati, diretti alla pacifica convivenza collettiva piuttosto che ad aggiustare le cose tra loro. Bailey si era sforzata più volte di lasciar perdere, di fare come se niente fosse successo, ma ogni volta che si avvicinava ad Harry veniva colta da un improvviso senso di colpa che la faceva chiudere in se stessa, rendendo difficili gli scambi con il ragazzo. Non era difficile capire come Bailey fosse arrivata ad accettare la sfida di Louis, la sera prima: aveva solo bisogno di lasciarsi andare, sentirsi rilassata e libera dalle preoccupazioni che la tormentavano, e una gara alcolica sembrava la via giusta.
“Ah, ecco! – Esclamò Harry, tornando serio e richiamandola dai suoi pensieri – Mi hai detto anche che non ti piace quando litighiamo, che ci stai male, che ti senti lontana anni luce da me, e quindi è come se fossi persa. Sei brava a fare discorsi da ubriaca”
Bailey abbassò lo sguardo, incerta se sentirsi finalmente leggera o rimandare quel momento a quando non fosse stata sicura del tutto che le cose tra lei ed Harry sarebbero migliorate. Era tutto vero, quel che lui le stava raccontando, era esattamente come lei si sentiva dentro, ed era anche vero che non avrebbe mai avuto il coraggio di confessare delle cose del genere essendo lucida. Alzò di nuovo gli occhi, trovando quelli di Harry, seri, ad aspettarla. Avevano anche una strana luce, però, un che di attesa, a cui Bailey non sapeva come reagire. Aprì bocca per provare a rispondere, ma Harry le posò un dito sulle labbra.
“Aspetta, non ho finito – Spiegò, per poi continuare, parlando lentamente e sottovoce – L’ultima cosa che mi hai detto prima di addormentarti… Me l’hai detta tante volte, ma forse non ci ho mai dato tanto peso come ho fatto stanotte, e prometto che d’ora in poi lo farò”
Il ragazzo fece un’altra pausa, facendo crescere la curiosità e la speranza in Bailey, poi le sorrise, sincero.
“Mi ami. Hai detto che mi ami. Sembrava quasi fosse la prima volta che lo dicevi, amore” Concluse Harry, guardandola dritto negli occhi.
Quello sguardo, di nuovo, pieno di qualsiasi cosa, perso tra le sue emozioni e chissà quanti pensieri e paure. Bailey deglutì, colta da un’emozione fortissima, che non avrebbe saputo descrivere. Era come se tutto, al di fuori di loro, fosse caos, disordine e rumore. Ma loro due, lì, sotto le coperte di un letto d’albergo, erano il ritratto dell’armonia, ogni cosa era al suo posto, ogni sensazione, ogni sguardo, ogni parola. Bailey attaccò le labbra di Harry con foga, come non faceva da giorni, finalmente sincera, finalmente rilassata e sicura che tutto, tra loro, era ancora come prima.
“E’ tutto vero, Harry, tutto – Sussurrò, staccandosi per un attimo – Ti amo”
“Ti amo anche io. Lo sai che è così” Rispose lui serio.
Non c’era bisogno di dire altro, bastavano i suoi occhi a comunicare quanto aveva dentro. Il senso di colpa che Bailey aveva provato non c’era più, spazzato via in un attimo da quell’onda verde, rimpiazzato nuovamente dalla completezza e la protezione che lui sapeva darle.
 


“Eccolo qui, il gomito più alto del mondo!” Esclamò Louis, entrando nei camerini di prova qualche ora dopo.
“Proprio te cercavo, Tomlinson – Lo salutò Bailey senza alzare lo sguardo – Cosa farei senza le tue battute brillanti non lo so proprio”
“Non vivresti più, te lo assicuro – Ribatté lui, posandole un braccio sulla spalla con fare provocatorio – Mi cercavi, hai detto?”
Bailey alzò lo sguardo, per incrociare gli occhi azzurri del ragazzo, accesi di una luce furba e maliziosa, accompagnati da un mezzo sorrisetto abbinato perfettamente al resto dell’espressione. La ragazza alzò un sopracciglio, ma lui non demorse. Sostenne lo sguardo fino a che non fu Bailey ad alzare gli occhi al cielo e scostarsi da sotto il suo braccio.
“Ma Eleanor come fa a fidarsi a lasciarti andare in giro per il mondo conoscendo le tue condizioni?” Domandò retorica.
“Le mie condizioni – Ripeté Louis scoppiando a ridere – Tesoro, sono anni che mi conosce ormai, e lei sa che alla fine non combino mai  niente”
“Se lo dici tu” Annuì Bailey.
“Stai tranquilla, mi piace soltanto metterti in imbarazzo, tutto qui” Riconobbe Louis, sorridendole sincero.
“Ah grazie, fantastico” Sbuffò Bailey.
“Per cosa mi cercavi, seriamente?” Domandò poi il ragazzo, mettendola nuovamente a proprio agio.
“Il look di stasera – Annunciò lei, sorridendo – Ho pensato che potresti cambiare un po’, rispetto al solito. E sarebbe una specie di ritorno a qualche anno fa”
Louis la guardò attentamente, stringendo gli occhi fino a farli diventare due fessure, tentando di capire a cosa Bailey si riferisse.
“Spiegati meglio”
Bailey non rispose, si avvicinò rapidamente alla stampella a cui erano appesi vari paia di pantaloni e li scorse uno ad uno, fino a trovare quel che le interessava. Ne estrasse un paio tra il bianco ed il grigio chiaro, poi li mostrò a Louis, aspettando la sua reazione.
“Ah no! No, Bailey, non li metto da secoli i pantaloni bianchi!” La bloccò subito lui.
“Appunto! Vorrei solo ricordarti che le fan apprezzavano parecchio, quando li mettevi” Replicò lei, senza alcuna intenzione di arrendersi.
“Ma non sono nel mio stile di adesso, dai” Protestò ancora Louis, osservando comunque meglio la proposta della ragazza.
“Che problemi ci sono? Li abbiniamo a qualcosa che ti faccia sentire bene. Dai Louis, per favore!” Lo pregò Bailey, allungandoglieli di modo che se li provasse.
Louis alzò gli occhi al cielo, poi prese i pantaloni e si spostò nel camerino per indossarli. Uscì dopo alcuni istanti con un’espressione poco convinta sul volto, ma qualcosa nel suo sguardo diceva a Bailey che forse sarebbe riuscita a spuntarla. La ragazza studiò attentamente come il tessuto fasciava perfettamente le gambe muscolose di Louis, poi lo costrinse a fare un giro su se stesso per controllare che tutto fosse a posto anche dietro.
“Louis, ti stanno d’incanto, credimi” Lo rassicurò lei, guadagnandosi un sorriso quasi timido dal ragazzo.
“Dai, fammi vedere cosa ci si può mettere assieme allora” La esortò Louis, avvicinandosi al settore delle camicie e della magliette.
 
Circa una mezzora dopo e decine di magliette provate, Bailey e Louis si ritrovarono seduti sul pavimento, a guardarsi in cagnesco, ma con una soluzione finale addosso al ragazzo. Bailey osservò la semplice maglietta nera, più corta ed aderente rispetto alle solite, sotto la camicia di jeans lasciata aperta, poi spostò lo sguardo per incrociare quello di Louis, imbronciato.
“Vai a guardarti allo specchio Tomlinson, fammi un piacere” Ordinò, esasperata.
Louis si alzò sbuffando, e si avvicinò allo specchio a figura intera lentamente. Bailey lo seguì, studiando l’espressione del ragazzo attraverso il riflesso, e sorrise trionfante quando vide che Louis non aveva niente da ribattere. Non pensava che il ragazzo avesse gusti tanto difficili, ma era convinta che il problema di fondo fosse una forte insicurezza da parte di Louis, assolutamente immotivata visto il fisico che si ritrovava. Incrociò le braccia al petto, e gli sorrise allo specchio.
“Le farai morire stasera, Louis” Dichiarò, sincera.
Louis si voltò con un sorriso finalmente convinto, poi le allungò il pugno come faceva di solito con i ragazzi.
“Grazie Bay. Te la cavi davvero bene” La ringraziò lui, annuendo.
“Cerco di fare del mio meglio” Disse lei, facendo spallucce.
“Come va con Harry? Se posso chiedere” Si informò, incerto.
Bailey rimase sorpresa per un attimo, non aveva mai parlato della sua vita privata con Louis, si era sempre rivolta a Zayn, ma anche lui in effetti era uno degli amici più stretti del suo ragazzo, aveva ragione a preoccuparsi.
“Adesso va bene, sul serio. Abbiamo risolto gli ultimi problemi, e devo ringraziare anche te, ora che ci penso” Raccontò, sorridendo.
“In che senso?”
“Beh, se ieri sera non mi avessi fatta bere come una spugna, probabilmente ora staremmo ancora parlando a monosillabi” Confessò Bailey.
“Okay, non voglio ficcare il naso più di tanto, ma se avete risolto sono contento – Replicò Louis, per poi chiedere – E di Zayn che mi dici?”
“Credo che mi sentirei ancora più persa se non ci fosse lui” Rispose lei di getto, per poi riconoscere che forse avrebbe dovuto pensarci un attimo di più.
“Vi trovate bene?” Domandò ancora Louis.
“Sì, è un buonissimo amico. Credo sia il primo che posso definire come il migliore” Spiegò lei, sicura.
 
Louis annuì, in silenzio, come se stesse riflettendo a fondo sulla risposta appena ricevuta. Bailey lo fissò qualche istante, aveva una domanda che la tormentava quasi, ma non sapeva se rivolgerla veramente a Louis. Poi decise che non c’era niente di male, in fondo erano dei consigli che lei chiedeva, e lui sembrava la persona giusta alla quale rivolgersi.
“Louis, posso farti una domanda io adesso?”
“Certamente”
“Tu ed Eleanor… Siete insieme da anni. Come fate a far funzionare così bene le cose?” Domandò, imbarazzata.
Louis le sorrise dolcemente, poi abbassò lo sguardo, probabilmente pensando bene a come formulare la risposta.
“Non è così facile come sembra, nemmeno tra noi due – Ammise, iniziando con calma il discorso, per poi continuare – Litighiamo, non credere che andiamo sempre d’amore e d’accordo. È solo che, dopo anni in cui stai insieme a qualcuno ed impari a conoscerlo, accetti qualsiasi cosa, pregi e difetti, e ti innamori anche di quelli”
“Quindi dici che con il tempo le cose si consolidano?” Cercò di capire meglio Bailey.
“Non è proprio una questione di tempo, secondo me. E’ proprio il fatto di avere questo qualcuno, amarlo, e, soprattutto, averne bisogno. Devi sentire la convinzione che senza quella persona al tuo fianco non riusciresti più ad andare avanti. Fa paura, tanta, ma ci devi pensare. E quando riesci a capire questo, ti senti pronto ad accettare davvero qualsiasi cosa, pur di non perdere chi ami” Spiegò Louis, parlando lentamente, come a cercare le giuste parole.
E ci era riuscito perfettamente, aveva centrato il punto, era riuscito ad esprimere a parole quello che Bailey sentiva verso Harry, quella paura quasi malsana di perderlo, quel bisogno che aveva di saperlo vicino a lei, quell’amore che sembrava così difficile da conservare e mantenere vivo malgrado tutte le difficoltà dell’ultimo periodo.
“Non avrei saputo dirlo meglio” Mormorò infine, incrociando le braccia al petto.
“Vuoi dire che queste cose le provi già?” Indagò Louis, attirando lo sguardo della ragazza su di lui.
Bailey annuì, in silenzio, sopraffatta dalla profondità di quella conversazione e da tutte le rivelazioni che aveva avuto, che, come tessere di un puzzle, stavano andando tutte al loro posto, incastrandosi alla perfezione.
“Allora non hai niente di cui aver paura, Bailey – La rassicurò Louis, per poi darle una pacca sulla spalla ed aggiungere – Io ci ho messo molto di più a capire tutte queste cose, tu sei stata veloce invece”
 
Lei sorrise, ancora sovrappensiero, poi, come colta da un’illuminazione, si voltò nuovamente verso Louis, quasi di scatto.
“E Harry? Cioè, come faccio ad essere certa che anche per lui sia lo stesso?” Domandò, improvvisamente insicura.  
Quella domanda sembrò cogliere alla sprovvista Louis, ma solo per un istante. La guardò in silenzio, poi alzò le sopracciglia prima di risponderle.
“Devi fidarti – Disse, alzando le spalle – Fidarti e cercare di essere costante”
“Cosa vuoi dire?”
“Per esempio, in questo periodo, hai mai pensato di mollare tutto, lui, la vostra storia?” Indagò Louis, tentando di essere il più delicato possibile.
“No!”
“Bene, allora è questo – Concluse, allargando le braccia – Non devi farti abbattere dalle difficoltà, tentare di difendere con tutta te stessa le cose a cui tieni e mai, mai pensare di arrenderti e lasciare tutto, o affidarti a qualcun altro. Quello sarebbe lo sbaglio più grande”
Louis sembrò zittirsi forzatamente, come se si fosse lasciato sfuggire qualcosa di sbagliato, ma Bailey non vedeva niente di male in tutto ciò che lui le aveva appena detto, anzi. La stava aiutando davvero, e si pentì di non avergli chiesto suggerimenti tempo prima. Lo osservò per qualche secondo, attendendo una qualche spiegazione, ma lui si era alzato per dirigersi verso lo spogliatoio in cui si era cambiato precedentemente.
“Ehi, eccovi qui! – Esclamò Caroline, entrando ed interrompendo il silenzio – Bailey, sei riuscita a convincerlo a vestirsi così questa sera?”
“Ebbene sì!” Confermò Bailey trionfante, lanciando un’occhiata a Louis, che sorrise quasi imbarazzato di fronte a tutto quell’entusiasmo.
“Complimenti, sono mesi che ci provo ma niente”
“Beh, è stata una sessione di prove produttiva per entrambi, direi” Disse Bailey, sorridendo a Louis un’ultima volta, prima che il ragazzo sparisse dietro la porta per cambiarsi.
 
Uscì per cercare Harry e Zayn, mancavano solo loro all’appello della prova vestiti per quella sera, e si scoprì a pensare, senza volerlo, all’amico. I pensieri nella sua testa, piuttosto confusi, si collegarono a quello che Louis le aveva detto alla fine della loro conversazione, a proposito di non affidarsi ad altri, e qualcosa in lei scattò. Era come se Louis si fosse riferito chiaramente al rapporto tra lei e Zayn, come se credesse che avessero qualcosa in più rispetto ad una semplice amicizia a legarli. Ricordò, all’improvviso, lo sguardo severo che il castano aveva rivolto a Zayn la notte di Capodanno, come ad ammonirlo, e le sensazioni che aveva provato lei stando con lui, simili a quelle di qualche giorno prima ad Adelaide, ma più intense. Come a voler confermare qualcosa, il suo cervello le presentò alcune immagini di Zayn nei momenti in cui la guardava in silenzio, o quando la abbracciava per rassicurarla.
Si bloccò nel bel mezzo del corridoio, guardandosi attorno per accertarsi di essere sola. Non era convinta di quanto le girava per la mente in quel momento, era una cosa troppo assurda, e logicamente impossibile da prendere in considerazione. Scosse la testa, dovevano essere gli ultimi strascichi della serata precedente, l’alone di mal di testa era ancora presente e le impediva di ragionare su faccende più reali. Ma, sebbene ci stesse provando, riprendendo a camminare in direzione del backstage, non riusciva ad allontanare il dubbio che Zayn potesse essere interessato a lei. Che lei stessa, anche se minimamente e nella peggiore ed illecita delle ipotesi, lo ricambiasse. Ed infine che Louis se ne fosse reso conto prima di tutti loro, e stesse tentando in anticipo di arginare un dubbio che sarebbe diventato pericoloso se fosse sfociato in qualcosa di concreto.




Curly space
E allooooooooooooooraaaaaaaa! Non sparatemi vi prego vi prego vi prego! Sono in ritardissimo, lo so, a momenti riuscivo a scrivere di più durante la sessione -.- Scusatemi, proverò a fare del mo meglio nei prossimi giorni.
Dunque. Questo capitolo è stato concluso circa 10  minuti fa, ma non mi va di farvi aspettare ancora, quindi lo pubblico e spero bene, che vi piaccia e non mi spariate insomma =P
Che dire, un sacco di discorsi seri qui, a parte la festa alcolica eh u.u Harry che va a trovare Bailey sotto le coperte (anche io voglio) e fanno pace così, che dolcini :3 Poi c'è Louis psicologo stra serio e carino, oddio mi sono un po' innamorata, è un romanticoneeeeee! *-* E poi boh, questi dubbi fulminanti che vengono alla Bailey, mah...
Ah, so già che mi arriveranno minacce di morte per l'outfit che ho scelto per il Tommo, ma vi prego di non essere troppo violente :D

Ora mi dileguo e vi lascio a leggere, ma non prima di aver ringraziato potter_bieber per aver preferito la storia e RobCullen per averla ricordata, e le mie Blinking Liam e potatoess per le recensioni! <3 Vi adoro :)

Un bacione e alla prossima (sperando che sia il prima possibile stavolta)

Curly crush xx

 

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Capitolo 16
*** On fire ***


Right place, wrong time





ON FIRE

Anche l’ultimo concerto giapponese era terminato, e, dopo essere tornato in albergo, Zayn si ritrovò a sfuggire la compagnia di chiunque con scuse inventate al momento – un mal di testa improvviso, la stanchezza, il bisogno di farsi una doccia – per rifugiarsi nella solitudine della sua stanza. Aveva un insolito malumore addosso, era nervoso, e quasi triste, e l’ultima cosa che voleva era di trasferire la sua negatività ad altri. Sapeva a cos’era dovuto, non ci voleva uno psicologo per capirlo. La fine della prima fase del tour coincideva con un altro termine, ovvero quello della presenza di Bailey tra loro. Aveva fatto un ottimo lavoro da quando erano iniziate le date in Australia e, nonostante le prime difficoltà, era poi riuscita a destreggiarsi abilmente tra Zayn, Harry, Liam, Louis e Niall, tanto che durante la preparazione degli ultimi spettacoli faceva tutto lei, mentre Caroline, per lasciarle campo libero, interveniva solo nelle situazioni più complesse, valeva a dire praticamente nessuna.
Era stata una ventata d’aria fresca, Bailey, all’interno del gruppo, e, proprio come un soffio di vento, quell’esperienza era durata un attimo. Sapeva che tutte quelle riflessioni erano inutili, Zayn, l’avrebbe rivista ogni qualvolta l’avesse voluto, ma la fine del lavoro della ragazza, la consapevolezza di non averla più lì con lui e gli altri ogni giorno, gli pesava incredibilmente. Aveva pensato di chiedere a Caroline di prolungare quel periodo di assistenza, ma sapeva che non era possibile, e oltretutto avrebbe provocato domande a cui non sarebbe riuscito a sfuggire indenne.
Come d’accordo, Zayn e Bailey non erano più usciti assieme, lei aveva ugualmente visitato le diverse città in compagnia di Lou e Caroline, ma un paio di volte gli aveva confidato che non era la stessa cosa senza di lui. Poi, ad un certo punto, Zayn aveva notato un quasi impercettibile allontanamento da parte della ragazza, e, se lui se n’era accorto, lei al contrario non voleva farglielo notare. Parlavano spesso, come ormai erano abituati, ma Zayn aveva come l’impressione che Bailey stesse tentando di tenere una distanza tra loro due, soprattutto fisica, e non riusciva a comprenderne il motivo, se derivasse da qualcosa che lui aveva fatto oppure da qualche causa esterna.
 
“Non c’è nessuno qui” Disse, in tono piatto, quando sentì bussare alla porta.
“Oddio, ma pensavi davvero che ci sarei cascata? – Protestò la voce di Bailey dall’altro lato, per poi ordinare – Dai, sfigato, apri”
“Tu intanto sfigato a me non lo dici” Iniziò Zayn, aprendo la porta e trovandosi l’amica davanti, un sorriso a trentadue denti stampato in faccia.
“Smettila di fare il nonnetto e vieni con me” Lo bloccò subito Bailey, prendendolo poi per mano e trascinandolo con lei lungo il corridoio, fino alle scale.
“Non dovresti essere a salutare Harry, tu?” Domandò brusco Zayn, tentando di recuperare un tono normale.
“Mica parto stanotte” Puntualizzò lei, facendo spallucce.
La stava ancora tenendo per mano, sarebbe andato ovunque con lei in quel modo, e temeva l’istante in cui lei avrebbe mollato la presa per raggiungere le braccia di Harry, come sempre. Rallentò il passo volutamente, e Bailey non disse niente, si adeguò alla sua andatura, in silenzio. Zayn accarezzò con il pollice la pelle liscia della ragazza, delicatamente, senza capire se volesse o meno che lei se ne accorgesse, ma, come a rispondergli silenziosamente, lei strinse la presa, tenendo lo sguardo in avanti.
“Si può sapere dove stiamo andando?” Chiese Zayn, d’un tratto.
Camminavano da alcuni minuti ormai, e di tutti gli altri non c’era traccia. Procedevano lungo i corridoi dell’hotel, su e giù per le scale, senza un’apparente destinazione. Zayn guardò Bailey in attesa di una risposta, e, dopo qualche istante, lei ricambiò lo sguardo. C’era qualcosa che non lo convinceva in quell’occhiata, sembrava che stesse macchinando qualcosa che sapeva essere sbagliato, ma che voleva portare a termine comunque.
“E’ una sorpresa” Rispose infine lei, senza aggiungere altro.
Arrivati nell’atrio dell’hotel, a quell’ora deserto, Bailey prese la direzione opposta all’entrata, dirigendosi verso una piccola porta che faceva intravedere un giardino. Aperta quest’ultima, si presentò davanti ai loro occhi uno spettacolo mozzafiato. Una piccola gradinata scendeva ai loro piedi, inoltrandosi in uno spettacolare insieme di alberi di pesco, le cui gemme dovevano ancora sbocciare, bonsai sistemati lungo i vialetti, cespugli ricchi di bacche rosse e blu, ciliegi. A completare il tutto, la luna piena, nel cielo, che illuminava il giardino come se fosse giorno.
 
Il respiro di Zayn si bloccò per qualche istante nella gola, per riprendere poi con uno scatto improvviso, che non sfuggì a Bailey.
“Zaynie, tutto bene?” Domandò preoccupata.
“E’ meraviglioso” Sussurrò Zayn in risposta, scuotendo la testa incredulo.
“Lo so” Annuì Bailey, stringendo la mano di Zayn nella sua.
Il ragazzo abbassò lo sguardo, osservando la pelle chiara di lei a contrasto con la sua, leggermente più scura, le dita lunghe ed affusolate della piccola mano che teneva stretta nella sua, appena più grande, quel che bastava per accoglierla e darle protezione. Rialzò lo sguardo, incerto, quasi impaurito che, guardando Bailey negli occhi, lei si accorgesse di quanto stava accadendo e decidesse di rompere l’incantesimo, ma l’unica reazione che lei ebbe fu un sorriso timido.
“Ti va di vederlo tutto?” Propose poi, indicando il giardino con un cenno.
Zayn annuì semplicemente, poi si lasciò guidare attraverso i piccoli viali di sassolini bianchi disegnati nel verde di tutto il resto. Più volte i suoi occhi furono tentati di spostarsi sul viso della ragazza al suo fianco, forse per tentare di leggere quali pensieri le stessero girando per la mente, mentre camminava con quello che doveva essere il suo migliore amico tenendolo per mano, ma si sforzò di tenerli su uno dei bonsai in fiore, o sulle foglie del bambù attorcigliato attorno al tronco di un albero più grande, o sul riflesso della luna nel piccolo lago al centro del giardino.
“Come l’hai scoperto? – Si informò Zayn, per poi aggiungere, sentendosi quasi ridicolo – Sono giorni che stiamo qui e non mi sono accorto mai di niente”
“Intuito femminile” Rise Bailey, fermandosi.
“Ah certo, dovevo immaginarlo” Replicò lui, accondiscendente, mentre la osservava spostarsi di fronte a lui e fissare lo sguardo nel suo.
Era bella più del solito Bailey, quella notte. La treccia in cui aveva raccolto i capelli, fatta cadere sulla spalla sinistra, in qualche modo valorizzava il suo viso, lo illuminava quasi, e la mancanza di trucco non le toglieva nulla, e forse, essendo così naturale, Zayn riusciva ad apprezzarla ancora di più. Continuava ad avere quello sguardo strano negli occhi cioccolato, un misto di paura ed adrenalina, colpevolezza e disinvoltura, ma Zayn non riusciva a smettere di guardarli, era come incantato, la bellezza del posto attorno a loro passava in secondo piano, in quel momento.
 
“Chiudi gli occhi, per favore” Lo pregò Bailey ad un tratto.
Zayn la guardò confuso, senza capire cosa volesse dire l’amica, ma lei lo esortò con un solo sorriso gentile, senza ripetere la richiesta. Le palpebre di Zayn si abbassarono, nascondendo tutto agli occhi, Bailey, la luna, il giardino, tutto. Sentiva solo i flebili rumori della notte, l’acqua del laghetto che veniva mossa da qualche pesce, il vento tra le foglie degli alberi, il respiro di Bailey ed il suo. Improvvisamente, le mani di lei si posarono sul suo volto, prendendolo alla sprovvista, quasi facendolo scattare, ma fu solo un attimo, poi si rilassò, lasciando che Bailey prendesse ad accarezzargli il viso delicatamente. Le mani di Zayn andarono quasi in automatico sui fianchi della ragazza, posandosi lì senza fare altro. Doveva essere un sogno, di lì a poco avrebbe aperto gli occhi e, come sempre, tutto sarebbe scomparso in una nuvola invisibile.
Decise di provare, Zayn. Aprì gli occhi, e Bailey era lì, davanti a lui, anche lei con gli occhi chiusi, intenta a sfiorare le sue guance, salendo poi lungo le tempie, per scendere di nuovo fino alla mandibola e lungo il collo.
“Malik, chiudi gli occhi” Ordinò lei con un sorriso.
Zayn obbedì, senza chiederle come se ne fosse accorta. Probabilmente si era resa conto che Zayn aveva smesso di respirare, quando aveva realizzato che non si trattava di un sogno, e si era insospettita. Oppure i suoi occhi non erano così serrati come voleva far credere.
“Bay, va tutto bene?” Domandò Zayn, senza riuscire a trattenersi.
“Ho… Ho bisogno di provare a fare una cosa” Mormorò lei in risposta.
Zayn si accorse solo in quel momento di quanto il suo cuore stesse sfuggendo al suo controllo. Era completamente impazzito, avrebbe potuto schizzargli fuori dal petto da un momento all’altro, tanto veloce era il battito. Prese un respiro profondo, tentando di calmarsi, ma tutto ciò a cui riusciva a pensare era Bailey a pochi centimetri di distanza dalle sue labbra, talmente pochi ed insignificanti che avrebbe potuto farle sue in quell’esatto momento. Quasi Bailey stesse sentendo i suoi pensieri, i suoi desideri, e avesse assurdamente deciso di esaudirli, annullò la distanza tra loro, sfiorando le labbra di Zayn con le sue. Non sapeva, Zayn, se poteva definirlo un bacio, quel che stava accadendo tra loro in quel preciso istante, quel che era sicuro era che non c’era più l’aria a dividere le loro bocche, niente, mentre Bailey indugiava nel contatto.
Erano semplicemente posate sulle sue, le labbra di lei, immobili, come Zayn, quasi paralizzato ed incapace di agire, o semplicemente di decidere cosa fare. Un solo lampo trovò spazio nella sua mente, una frase. Un bacio proibito brucia più del fuoco. E niente avrebbe potuto descrivere meglio il suo stato d’animo. Era completamente in fiamme, avrebbe quasi preferito che le labbra gli si staccassero di dosso, ma allo stesso tempo non riusciva a farne a meno, aveva bisogno di tenere Bailey con lui, vicina.
 
“Non posso, non ci riesco” Sbottò Bailey, staccandosi di colpo e costringendo Zayn a riprendere contatto con la realtà.
Rimase in silenzio, come uno stupido, non aveva idea di cosa dire, di come commentare quanto era appena accaduto. Bailey, dopo aver abbassato lo  sguardo, riportò gli occhi su Zayn, guardandolo imbarazzata. Il ragazzo sentì l’improvviso bisogno di attirarla a sé ed abbracciarla stretta, ma ancora una volta non riuscì a muoversi, così ricambiò l’occhiata e basta.
“Zayn, scusa, io… Non lo so, avevo un’idea strana in testa, e dovevo capire…” Mormorò Bailey, incespicando sulle parole.
“Okay” Annuì Zayn, in automatico.
“Io… Beh, mettiamola così, ti ho salutato bene prima di andarmene, no?” Commentò lei, provando un sorriso.
“Bailey, non ti devi scusare, d’accordo? Spero solo ti sia chiarita quello che avevi in testa” Rispose Zayn, indifferente, senza riuscire a capire come gli uscisse tanta noncuranza con quello che aveva dentro in realtà.
“Sì, credo di sì – Replicò lei, insicura, per poi aggiungere – Forse è meglio se torno in camera”
“Buonanotte allora” Bisbigliò Zayn, accennando un sorriso.
Bailey specchiò la sua espressione, riprendendo un po’ di sicurezza, abbastanza da riavvicinarsi a Zayn per un bacio sulla guancia. Fu Zayn questa volta, però, ancora senza il controllo dei propri nervi o delle proprie azioni, a prendere il viso della ragazza tra le mani e baciarla, in un attimo, quasi indelicatamente. Fissò gli occhi di lei per i pochi secondi che seguirono, prima che Bailey gli voltasse le spalle e si affrettasse verso l’uscita, via da lui, e da quel giardino che in una notte era diventato il custode di un segreto piuttosto confuso.
 
Bailey era ripartita per Londra un paio di giorni dopo, lasciando Zayn piuttosto interdetto. Non si era allontanata da lui come si aspettava, ma aveva mantenuto la stessa confidenza ed il solito comportamento che caratterizzava il loro rapporto. C’erano stati un paio di momenti in cui lo sguardo della ragazza si era fatto più intenso, quasi incantato, ma non avevano più parlato di quanto successo al giardino. Come in un accordo silenzioso, entrambi a quanto pareva avevano deciso di far come se nulla fosse successo, nonostante Zayn si sentisse un criminale non appena il suo sguardo incrociasse quello di Harry. Alla fine, era stato lui a baciare Bailey seriamente, lei non si era spinta troppo in là, perciò quello da incolpare era solamente lui, si era ormai convinto di questo, e ciò a cui si aggrappava con ancora più forza era la supposizione che Bailey non avesse sentito niente, al contrario di lui, e per questo avesse continuato a trattarlo come al solito. Non ci sarebbero state rotture né discussioni, Zayn doveva solo stare attento a mantenere quel segreto, nessuno si sarebbe fatto male e la vita sarebbe continuata secondo il normale ritmo.
 

Ciao Zayn, come stai? :) come procede il tour? Ho visto alcune foto e video, ma non riesco a starvi dietro completamente, raccontami qualcosa ;) x
 
Lo show della sera prima ad Hong Kong era andato alla grande, come tutti i precedenti nelle diverse città asiatiche che li avevano ospitati per la prima volta da quando i cinque ragazzi avevano intrapreso la carriera di cantanti. Zayn aveva visto la particolarità di quegli ambienti, e ne era rimasto fortemente affascinato, come del resto l’aveva stupito il calore delle fan, così diverse da quelle europee o americane abituato a vedere solitamente. Si stava godendo appieno tutte quelle novità, era soddisfatto del successo che il tour stava avendo e contento che i rapporti con i suoi compagni di band fossero dei migliori, ma Bailey gli mancava. Si sentivano almeno una volta a settimana, e pensava, quando aveva visto lo schermo illuminarsi con un messaggio, che fosse l’amica a scrivergli. Invece, aveva dovuto rileggere più volte il nome del mittente per realizzare che arrivava da Perrie. Aveva quasi pensato di ignorarlo e magari fingere di non averlo ricevuto, ma abbandonò l’idea quasi immediatamente, ricordando di essere superiore a certe cose.
In quel momento, però, era confuso sul da farsi, e l’unica cosa chiara nella sua mente era che necessitava dell’aiuto di Bailey, sicuramente ancora a letto. Il nervosismo che Perrie gli aveva procurato e la nostalgia per la lontananza dell’amica lo misero di cattivo umore, più di quanto immaginasse, ma doveva aspettarselo, in fondo, c’erano stati troppi giorni tranquilli ed allegri perché potesse durare a lungo. Uscì dalla stanza, pensando di farsi una passeggiata e chiarirsi le idee, ma venne presto bloccato da una voce alle sue spalle.
“E’ un miracolo quello che vedo? – Esclamò Caroline – Come fai ad essere già sveglio?”
Zayn si voltò lentamente, sbuffando più del dovuto e guadagnandosi un’occhiata apprensiva da parte della donna.
“Ho bisogno d’aria” Disse, secco.
“Zayn cos’è quella faccia? – Domandò lei, per poi aggiungere velocemente – E non dirmi niente, sai che non ti credo”
“Vieni con me?” La invitò allora Zayn, dopo averci pensato alcuni istanti.
Caroline era quella che lo conosceva forse meglio di chiunque altro nello staff, ed era abbastanza esperta da sapere come affrontare determinate situazioni, avrebbe dovuto pensare subito a lei, Zayn.
“Certo!” Accettò lei entusiasta.
 
Camminavano da alcuni minuti, e Zayn ancora non aveva detto niente, non sapeva da dove cominciare, come esprimersi e, soprattutto, se includere o meno la parte che riguardava Bailey. Da una parte, sapeva che Caroline l’avrebbe capito, dall’altra temeva che sarebbe finito per andare nei dettagli, la qual cosa non lo entusiasmava troppo, non era il caso di sbottonarsi completamente, anche se sapeva di potersi fidare ciecamente della donna.
“Senti Zayn, ho capito che non sono Bailey, ma pensi di dirmi qualcosa o continuiamo a fare le mummie?” Sbottò Caroline d’un tratto, prendendolo alla sprovvista.
“Che c’entra Bailey adesso?!” Domandò lui in risposta.
“Mi prendi per scema? – Chiese lei, retorica, per poi aggiungere, quasi seccata – Ho qualche anno in più di te, e so come vanno queste cose”
“Non capisco cosa tu voglia dire, ma non è per Bailey che sto così”
O almeno, non completamente. 
“Zaynie, ho visto come la guardi, e come ti illumini quando stai con lei” Disse Caroline, in tono più dolce.
“Mi ha scritto Perrie, tutto qui” La informò lui, cercando di cambiare discorso.
“Sì, e Bailey ti manca perché sai che lei ti sarebbe stata vicina più di chiunque altro” Completò Caroline, guardandolo con un sorriso.
Zayn ricambiò lo sguardo, ma rimase serio, tentando così di convincerla di essere fuori strada, ma Caroline sembrava non voler demordere. Doveva inventarsi qualcosa per uscire da quella conversazione, e, anche se già si sentiva in colpa per nascondere ad una delle persone più vicine a lui una cosa del genere, non poteva davvero confidarle di essere innamorato di Bailey, sarebbero seguiti soltanto altri avvertimenti, previsioni catastrofiche e decisamente nessun augurio di una vita felice assieme.
“E’ la mia migliore amica, sì, sa come prendermi quando succedono queste cose” Tentò di liquidare il discorso, alzando le spalle e spostando lo sguardo altrove.
“Beh, sono felice che tu l’abbia incontrata e che ti aiuti così tanto” Commentò Caroline, allegra.
“Ascolta, mi sono ricordato che Mark mi ha prenotato per una sessione di allenamenti, devo andare” Mentì Zayn, guardando l’orologio.
“Mmmh, d’accordo – Sembrò credergli Caroline, per poi fare una pausa e concludere – Cerca di stare attento a non farti del male comunque”
Appunto.
 

Bay, mi ha scritto Perrie, che diavolo faccio? Scusa l’ora, ma non ce la facevo più :( x
 
Cosa?! Skype, immediatamente!
 
“Che ci fai ancora sveglia?” Domandò Zayn, non appena Bailey comparve sullo schermo del suo pc, venendo informato dal cellulare che a Londra erano le quattro del mattino.
“Non riuscivo a dormire, poi ho trovato il tuo messaggio e ho pensato che almeno passavo un po’ il tempo a parlare con te” Spiegò l’amica con un sorriso arreso e stanco.
“Fantastico, mi diventi un’insonne” Commentò Zayn, ridacchiando appena.
“Dai, raccontami questa novità” Lo esortò Bailey, incrociando le gambe sul letto e mettendosi in ascolto.
Zayn le riferì velocemente del messaggio trovato quel mattino, tralasciando i particolari sul coinvolgimento di lei nel suo malumore e la chiacchierata con Caroline, poi attese la reazione dell’amica.
“Ma guarda questa – Sbuffò la ragazza, rimanendo in silenzio per alcuni istanti e poi proporre – Dovresti risponderle però”
“Sul serio?”
“Sì, in fondo avete chiuso da amici, no? Quindi, fai l’amico anche tu” Rifletté Bailey, seria.
“Ma Bay, io non so cosa dirle” Protestò Zayn, in tono lamentoso.
“Le dici che i concerti vanno alla grande, che ti stai divertendo un mondo, e che hai un sacco di ragazze che ti girano attorno, così magari sparisce lei – Elencò, scoppiando a ridere sull’ultimo punto, poi sembrò ripensarci – Oh, sempre se non vuoi che lei torni da te sul serio”
“No, no davvero, ormai ho chiuso – Chiarì Zayn, rendendosi conto solo in quel momento quanto fosse vera quell’ultima affermazione – Buona idea, comunque, potrebbe funzionare. Sapevo di poter contare su di te”
“Ovviamente” Rispose lei, fingendo di vantarsi.
“Con Harry come procede? Lui mi sembra a posto, quindi deduco che non ci siano problemi” Si informò Zayn, sincero.
“Oh sì, sì, nessuna complicazione – Annuì lei, per poi abbassare lo sguardo – Mi mancate”
 
Quel plurale usato quasi sicuramente senza pensarci, o almeno indirizzato non solo a lui ed Harry, ma a tutto il gruppo, arrivò al cuore di Zayn dritto come una pugnalata, a metà tra il dolore e la felicità più grandi, riempiendogli e, allo stesso momento, svuotandogli la mente.
“Anche tu mi manchi Bay” Sussurrò Zayn, rischiando che lei non lo sentisse, ma il messaggio arrivò comunque.
“Non vedo l’ora che torniate, mi sento come se non avessi niente da fare e senza qualcuno con cui parlare a volte” Confessò Bailey.
“Dai bimba, manca poco alla pausa, vedrai che passerà in un baleno” La rassicurò Zayn, osservandola poi dare i primi segni di cedimento alla stanchezza.
Rimase a guardarla alcuni istanti, mentre si portava la coperta sulle spalle e poi tirarla fino alla testa, a mo’ di cappuccio, ed iniziare a ridere come una bambina, per poi sbadigliare di nuovo.
“Vai a letto, piccina” Consigliò Zayn, sorridendole dolcemente.
“Va bene papà – Obbedì lei, ricambiando il sorriso, per poi ricordarsi improvvisamente di qualcosa – Ah no, aspetta!”
“Che c’è di più importante di un bel sonno di bellezza?” Indagò Zayn, prendendola in giro.
“Io, uhm, volevo… Chiederti scusa, credo, per la storia del giardino, non so cosa mi sia saltato in mente” Mormorò lei, rendendo difficile a Zayn comprendere subito a cosa si riferisse.
“Allora devo farlo anche io, visto che ho fatto anche di peggio, mi pare” Riconobbe Zayn, imbarazzato, ricordando il bacio che le aveva dato prima di lasciarla andare.
“Siamo pari allora” Concluse lei con una risata.
“Sicuro. Poi, in fondo, un bacetto tra migliori amici capita ogni tanto, no?” Disse Zayn, senza capire perché non riuscisse a tenere la bocca chiusa.
“Da sobri non l’avevo mai sentito, ma si vede che noi siamo speciali – Commentò Bailey, facendo spallucce, poi, dopo un altro lungo sbadiglio, lo salutò – Vado davvero adesso. Grazie Zaynie, ti voglio bene”
“Ti voglio bene anche io Bay, buonanotte – Replicò lui, sicuro, per poi chiudere la chiamata, e mormorare – Eccome se siamo speciali, io e te. Sogni d’oro, bimba mia”
 
Quante volte si era ripetuto di non rischiare nemmeno di arrivare a quel punto, quante volte aveva allontanato i pensieri di lui e Bailey insieme dalla sua mente, quante volte si era fatto da parte per il suo bene. Ma non era comunque servito a niente. Per Bailey quel bacio probabilmente non aveva significato niente, mentre per lui sarebbe rimasto un punto fermo per chissà quanto tempo, una piccola conquista tra i suoi desideri più grandi. E questo la diceva lunga su quanto ormai fosse perso per Bailey, una semplice ragazza diventata la sua migliore amica, di cui si era innamorato, l’unica che, dopo molto tempo, era riuscita ad incendiare nuovamente il suo cuore. 



Curly space
Okayokayokay gran calma. Cosa. Sta. Succedendo.
Zaynie innamorato perso, cotto eccetera, carino lui, non l'avevamo capito, poro ceo :3
Poi c'è Bailey. Che non si capisce molto bene eh. 
Sono stanchissima, non so come commentare questo capitolo, ho aggiunto l'ultimo paragrafo adesso praticamente, e spero di non aver fatto una cavolata. Vi dirò, la prima parte mi piace parecchio, e credo che anche alcune di voi la apprezzeranno ;) La seconda, mmmmh, insomma, ieri mi sembrava peggio però u.u Bah, sapete che siete voi a dovermi rassicurare o confermare i miei dubbi :) Non vedo l'ora di sapere cosa ne pensate :D

Dunque, vi avviso che dalla settimana prossima non avrò più una vita, tra università e stage, ma continuerò a scrivere, anche se il tempo sarà davvero poco... Quindi vi prego di non porconarmi dietro se ritardo, cercherò di fare il possibile per incastrare bene tutto, anche perché ci tengo a questa storia e voglio che vada avanti bene :) Al massimo, potete farmi stalking su Twitter, sentitevi libere di chiedermi qualsiasi cosa, vi risponderò :)

Infine, poi mi dileguo e la smetto di blaterare, grazie a Tommos_girl93 (anche per le minacce e gli insulti, sì, tanto amore <3) potatoess e Blinking Liam per le recensioni allo scorso capitolo e a ilove_nialler per aver preferito la storia! :)

A presto, spero
vostra Curly crush xxx  

 

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Capitolo 17
*** Eyes open ***


Right place, wrong time





EYES OPEN

Aveva provato a lasciarsi andare, Bailey, aveva tentato con tutte le sue forze, ma non ci era riuscita, a chiudere fuori i pensieri, per focalizzarsi solo su Zayn. L’aveva baciato, più o meno, sicura che avrebbe così capito cosa le stava passando per la testa in quegli ultimi giorni di tour. Dopo la conversazione con Louis, non era riuscita a scacciare il dubbio che l’amico potesse piacerle, aveva persino tentato di allontanarsi da lui, per non impazzire, quel pensiero la torturava quasi. Sembrava aver funzionato, per un certo tempo, poi era arrivato il momento dell’ultimo concerto, e tutte le sue difese erano crollate. Aveva sentito il bisogno di rimanere da sola con lui, di eliminare le barriere che si era creata, e riprendere il normale rapporto con Zayn e, sì, fare qualcosa per chiarire finalmente tutti quei dubbi. Era stato bello passare del tempo con lui in quel giardino, si era sentita se stessa, libera da ogni dilemma, ma, non  appena le sue labbra avevano sfiorato quelle di Zayn tutto l’aveva assalita di nuovo. Si era concentrata solo su di lui, proiettando il viso dell’amico nella sua mente, ma tutto ciò che era riuscita a provare baciandolo era stato un divorante senso di colpa nei confronti di Harry.
Non passione, non desiderio, non amore. Solo colpa. Zayn non aveva reagito, non se n’era approfittato, quindi lei poteva benissimo essersi inventata tutto. Eppure la sua immobilità diceva molto di più. Bailey aveva sentito il calore sulle guance del ragazzo mentre gli accarezzava il viso, e il cuore pulsare più forte sulle vene del collo, come si era accorta della stretta delle mani di lui sui suoi fianchi. Incapace di eliminare l’ansia per focalizzare altri sentimenti, si era allontanata, senza sapere come giustificarsi. Quando poi però, nel momento in cui aveva deciso di tornare in camera, Zayn l’aveva presa alla sprovvista baciandola lui questa volta, con decisione, le sensazioni che Bailey aveva provato erano di tutt’altra natura. Qualcosa era scattato in lei, qualcosa che non aveva sentito prima, ma che l’improvvisazione di Zayn aveva permesso di liberare nel suo cuore. Non l’aveva programmato, non ci avrebbe mai creduto se gliel’avessero raccontato, non le sembrava possibile, ma, oltre all’amore per Harry, provava qualcosa anche per Zayn, il suo migliore amico. E la soluzione più sicura era stata quindi scappare da tale consapevolezza, sperando di seminarla, in qualche modo.
 

Il rientro a Londra non era stato come sperava. Si aspettava il solito confortante caos, in cui nessuno badava a lei, così da potersi confondere tra le migliaia di persone che ogni giorno sfrecciavano, a piedi o con qualsiasi altro mezzo, per le strade della città. Era stata quasi sollevata, ad un certo punto, di terminare la sua parte nel tour dei ragazzi, non tanto per la compagnia, che adorava, quanto per la stanchezza psicologica degli ultimi giorni, che in realtà si trascinava dietro da molto più tempo, più precisamente dalla litigata con Harry a proposito delle voci su lei e Zayn. Pensava che allontanandosi dai ritmi del tour e da tutto ciò che da esso era derivato, sarebbe riuscita a riprendere in mano la sua vita ed i suoi principi, magari finendo anche per rendersi conto che le ultime rivelazioni che aveva avuto non erano altro che un abbaglio causato dallo stress che aveva sopportato per settimane.
Le sue convinzioni sulla sicurezza che pensava Londra le avrebbe dato, però, vennero attaccate e fatte vacillare molto presto, a partire dal primo giorno in cui riprese il lavoro alla  sede di Cosmopolitan.
“Eccola qui, la nostra superstar!” La accolse Lucas, vedendola entrare nello studio.
Bailey alzò gli occhi al cielo, sperando di essersi inventata tutto, che quello fosse un incubo da cui si sarebbe presto svegliata. Invece, l’abbraccio in cui il suo responsabile la strinse fu fin troppo reale, quasi da soffocamento.
“Ciao Lucas, mi sei mancato – Lo salutò allora, per poi aggiungere, con una risata – I tuoi stritolamenti un po’ meno”
“Come stai, bellezza? – Domandò l’uomo, allontanandosi un po’ per ammirarla e farle fare una giravolta – Sei una meraviglia”
“Grazie, sempre troppo buono – Rispose lei, quasi arrossendo – Tutto bene, comunque. Qui, come procede?”
“Oh, bene, anche se ci mancava il pezzo forte”
“Cioè?” Chiese Bailey ingenuamente.
“Beh, da quando sono uscite quelle foto di te e Zayn e la gente ha saputo che lavoravi qui, abbiamo avuto una valanga di richieste” Spiegò Lucas, evidentemente fiero.
Fosse stato per Bailey, si sarebbe sotterrata in quel preciso momento, ancora più in fondo rispetto a quando aveva scoperto che il suo lavoro era ormai di dominio pubblico.
 

Erano passati neanche due giorni dalla sua uscita con Zayn, e la tensione tra lei ed Harry era, se non alle stelle, poco più sotto, sarebbe bastata una minima scintilla per far scoppiare una nuova discussione. Come quella di quel giorno, per l’appunto. Bailey stava scegliendo con Harry l’abbigliamento per il concerto di quella sera, l’ultimo australiano, quando Liam era entrato all’improvviso nel camerino con gli occhi attaccati allo schermo del cellulare.
“Senti, ma dircelo che fai anche i servizi in biancheria intima no, eh? – Aveva esclamato, per poi rendersi conto della presenza di Harry e borbottare – Oh, ciao Harry, ci sei anche tu”
“Già. Ciao Liam. Di cosa stai parlando?” Aveva chiesto Harry, fulminandolo con lo sguardo.
“No, niente, ci sono… Niente” Aveva balbettato Liam, rinunciando poi a spiegare cosa l’avesse sorpreso così tanto.
“Liam, che c’è?” Aveva chiesto quindi Bailey, più delicatamente.
Lui, senza dire niente, le aveva passato il cellulare, permettendole di capire a cosa si stesse riferendo quand’era entrato nel camerino di prova. Bailey scambiò uno sguardo con lui e poi con Harry prima di dare la sua attenzione allo schermo, scoprendovi decine di foto provenienti dai suoi servizi fotografici. Aveva spalancato gli occhi, per poi iniziare a scorrere la pagina e trovare sempre più elementi che già conosceva, sotto lo sguardo attento dei due ragazzi, muti.
“Come… Come hanno fatto a scoprire tutte queste cose?” Domandò Bailey, spaventata.
“Come fanno con qualsiasi ragazza venga vista in nostra compagnia – Disse Liam, arreso – Lascia loro qualche ora e trovano anche il tuo gruppo sanguigno”
 “Credo di aver capito la situazione, ma se qualcuno me la spiega esplicitamente sarebbe più gradita come cosa” Intervenne Harry, rimasto zitto con le braccia al petto fino a quel momento.
“Sanno tutto di me, Harry. Nome, cognome, dove lavoro, cosa faccio – Spiegò Bailey, passandosi una mano sulla fronte – E’ incredibile!”
“Forse con te è stato più semplice però – Rifletté Liam – Voglio dire, fai la modella, qualcuno si sarà accorto di averti già vista da qualche parte, e da lì è stato un gioco da ragazzi”
“Fantastico”
Bailey aveva sbuffato, cercando di visualizzare le conseguenze che tutte quelle novità avrebbero portato, poi i suoi occhi avevano trovato Harry, che aveva l’aria sperduta quasi quanto lei, lo sguardo fisso nel vuoto. Scambiò un’occhiata rapida con Liam, che alzò le spalle come per scusarsi per non sapere cosa fare con l’amico. Allora Bailey gli si era avvicinata, e gli aveva posato una mano sul fianco.
“Prima o poi sarebbe dovuto succedere, abbiamo risolto un problema almeno” Dichiarò Harry in tono piatto, senza guardare la ragazza.
“Ragazzi, ci vediamo dopo, io… Vi lascio soli” Aveva borbottato Liam, forse comprendendo che non era il caso di rimanere lì con loro, per poi uscire senza aspettare una risposta.
“Harry, io non volevo che succedesse tutto questo, non sono uscita per attirare l’attenzione su di me” Aveva provato a spiegare Bailey, bloccandosi poi ad un cenno di indifferenza del ragazzo.
“Lo so, e non credo abbia senso che stiamo qui a discuterne ancora tanto – Replicò Harry, guardandola appena – Conosco le tue ragioni, tu conosci le mie, punto”
“E io non voglio litigare ancora di sicuro, ma-”
“Allora siamo d’accordo – Aveva concluso lui, senza lasciarla finire – Chi ti mando per le prove?”
“Niall” Era l’unica cosa era riuscita dire, la reazione ferma di Harry l’aveva lasciata completamente senza parole.
Aveva guardato Harry uscire dal camerino senza aggiungere altro, rimanendo immobile fino a che non l’aveva raggiunta Niall e aveva quindi dovuto riprendere coscienza delle sue azioni. Il biondo si era accorto più volte della sua distrazione e le aveva chiesto se qualcosa non andasse, ma Bailey aveva sempre liquidato il discorso con una battuta sulla sua testa vuota, quando invece aveva la mente talmente piena di pensieri e preoccupazioni che da non riuscire a concentrarsi su ciò che aveva davanti.
 

“Ehi, ci sei ancora?” La richiamò Lucas, sventolandole una mano davanti al viso.
“Oh, sì sì, scusa – Si riscosse Bailey, guardandolo – Dicevi?”
“Vogue, Vanity Fair, Elle… Hai presente?” Riprese Lucas, senza che Bailey riuscisse comunque a collegare il discorso.
“Beh, direi. Ma che c’entra adesso?”
“Sono solo alcuni dei nomi che ci hanno chiesto di te” Spiegò Lucas, con tono ovvio.
“Stai scherzando” Disse Bailey, accennando un sorriso scettico.
“No, Bailey. Noi ovviamente abbiamo temporeggiato per lasciarti il tempo di tornare e perché devi decidere tu, ma è tutto vero” Confermò Lucas, sorridendole sincero.
“E ripetimi perché tutto questo, per favore, credo di essermi persa un passaggio” Chiese lei, sentendo l’euforia salire.
“Ti hanno vista con Zayn, ti hanno reputata degna di attenzione, si sono informati e ci hanno trovati. Così, ora ti vorrebbero almeno per un servizio” Raccontò Lucas, l’entusiasmo alle stelle, mentre quello di Bailey scemava man mano che l’uomo procedeva nella spiegazione.
“Io non sono uscita con Zayn per farmi conoscere” Commentò, secca.
“Bailey, ma mi hai sentito? Sono alcune delle testate più importanti nel nostro campo e tu ti fai di questi problemi?” Sbottò Lucas, incredulo.
“Ci devo pensare bene” Concluse lei, spostandosi a lunghi passi all’interno dello studio.
Rimasero in silenzio alcuni istanti, Bailey combattuta tra il suo sogno di sfondare nel mondo della moda, che in quel momento sembrava così vicino alla realizzazione, e il rapporto con Zayn, ma soprattutto con Harry. Conoscevano entrambi la natura del loro rapporto, ed entrambi sapevano che Bailey non li avrebbe mai usati per raggiungere i suoi obiettivi lavorativi. Stava con Harry perché era innamorata di lui e, anche se si erano conosciuti proprio grazie al suo lavoro, non avrebbe mai e poi mai pensato di servirsi di lui, non era quel tipo di persona. Zayn l’aveva conosciuto dopo, ed era nata un’amicizia speciale come non avrebbe mai immaginato. Erano relazioni sincere, le loro, ma tutti gli altri, il mondo esterno a loro, ci avrebbero creduto? O sarebbero stati pronti a puntare il dito contro Bailey? E il fatto che tutti pensassero che lei stesse con Zayn, o comunque la collegassero a lui e non a Harry, in nessun modo, non aiutava sicuramente. Già li vedeva, i titoli che la presentavano come “la nuova ragazza di Zayn Malik”. Già vedeva lo sguardo deluso e rassegnato di Harry, nella consapevolezza di non poter far niente per cambiare quella situazione. Non poteva farlo, c’erano troppe cose in ballo, troppi rischi che non era ancora pronta a correre.
 
“Dai, almeno raccontami qualcosa, è un pezzo che non ci vediamo” La esortò Lucas, in tono più delicato.
Bailey lo guardò qualche istante, accennando un sorriso e prendendo un respiro profondo per rilassarsi. Lucas non si meritava delle risposte così secche, l’aveva sempre aiutata, e lei invece di essere riconoscente stava filando dietro alle sue paure e basta, senza pensare che reagendo in quel modo avrebbe potuto offenderlo e portarlo ad allontanarsi da lei.
“Cosa ti posso dire?” Domandò allora, sedendosi tranquilla su una sedia.
“Okay, ora mi ucciderai, lo so – Borbottò l’uomo, abbassando lo sguardo, per poi rialzarlo, con cautela, e chiedere – Da quanto stai con Zayn?”
“Io non sto con Zayn!! Cosa c’è di difficile da capire? L’ha detto lui, continuo a dirlo anche io, perché non ci crede nessuno?!” Esplose Bailey, senza riuscire a mantenere la calma.
“Va bene, va bene, scusa – Si affrettò a dire Lucas – E’ che sembrate così affiatati in quelle foto, e poi lui ti guarda con un’aria talmente persa che pensavo, ecco, che fosse scoccato qualcosa tra te e lui”
Gli occhi di Bailey si chiusero per alcuni secondi, per elaborare quanto il suo responsabile aveva appena esposto. Le aveva viste anche lei quelle foto, ovviamente, ma non si era soffermata più di tanto su come Zayn guardasse lei o il contrario, non era il caso visto il putiferio che stavano creando nei suoi rapporti. Ma in quel momento, con i pensieri che le circolavano per la mente, ci ripensò, senza riuscire a focalizzare niente di preciso, per decidere quindi di lasciar perdere e tornare alla conversazione con Lucas.
“Lucas, siamo amici, okay? – Affermò, per poi sbottonarsi un po’ di più, vista l’espressione scettica dell’uomo – Va bene, migliori amici, abbiamo legato parecchio”
L’episodio del giardino giapponese le lampeggiò nella mente, prepotente, come ad ammonirla e ricordarle cosa aveva tentato di fare, ma Bailey lo ricacciò indietro, scuotendo appena la testa.
“Bailey, scusa, ma devo insistere – Continuò Lucas, aggiungendo velocemente, dopo aver visto l’occhiata assassina della ragazza – Cioè, se mi dici che siete solo amici io ti credo, ma posso mostrarti una cosa?”
Bailey alzò semplicemente le spalle, rassegnata, così Lucas le si avvicinò digitando qualcosa sul portatile che teneva tra le mani. Prima di farle vedere lo schermo, cliccò su qualcosa, poi glielo presentò davanti agli occhi.
“E tu saresti la sua migliore amica e basta, Bay?” Indagò, mentre la ragazza osservava attentamente l’immagine davanti ai suoi occhi.
Era, come immaginava, una foto della giornata ad Adelaide, un momento preso dalla visita ai delfini sul fiume Port: c’era Bailey che accarezzava il muso di uno dei cetacei, sorridendo quasi come una bambina, tanto sembrava entusiasta, e c’era Zayn, vicino a lei, che la osservava, un sorriso accennato sul volto, e un’intensità nello sguardo che Bailey aveva finora visto soltanto in un altro paio di occhi. Occhi verdi, occhi innamorati.
“Non c’è niente tra me e Zayn” Ripeté, chiudendo di botto il computer sulle sue gambe.
 
Lucas non aveva più accennato alla loro discussione di quel giorno, e Bailey gliene era grata. Aveva già fin troppe preoccupazioni per conto suo, non c’era bisogno che ci fosse anche qualcun altro a metterle pulci strane nell’orecchio. Aveva ripensato a tutte le volte in cui lei e Zayn erano stati assieme, e alle occhiate che il ragazzo le lanciava di tanto in tanto, riconoscendo che, forse, qualcosa di più che semplicemente amichevole c’era. Ma Bailey era innamorata di Harry, le era bastato vedere quanto la consapevolezza di avere già lui le avesse impedito di baciare realmente Zayn e, anche se lui poi aveva risposto più spontaneamente, sapeva che anche l’amico non avrebbe mai fatto niente che potesse ferire Harry e mettere a rischio il futuro del loro gruppo.
Era normale, pensava Bailey, prendersi una cotta per uno come Zayn, dopo averlo conosciuto. Certo, era anche bello da non credere, ma il suo modo di essere, quel voler sempre accertarsi che lei stesse bene, trovare una soluzione a tutto, le giuste parole, i giusti gesti, era quello che attirava Bailey più di tutto. E poi, c’era il fatto che con Harry da mesi viaggiassero su alti e bassi, la solidità del primo periodo era ormai un ricordo lontano, erano sempre sottoposti a nuove sfide, quasi la vita stesse mettendo alla prova la loro relazione. Con una tale imprevedibilità era quasi banale che Bailey cercasse un punto d’appoggio fisso, sicuro, sul quale contare. Così, con una certa ironia, in mezzo al mare mosso che era la sua storia con Harry, Zayn era diventato la sua ancora di salvezza.
 
“Certo che non potevamo scegliere giornata migliore!” Protestò Bailey, tentando di togliersi i capelli dal viso.
“Tesoro, lo sai com’è Londra, o la ami o la odi” La liquidò Lucas, con un sorriso esperto.
“Tanto amore” Sbuffò lei, più a se stessa che altro.
Era primavera, ormai, e chissà come, Bailey si era aspettata di vedere il sole e sentire un po’ di calore in più sulla pelle. Invece, almeno quel giorno, le sembrava che Londra fosse ripiombata nel bel mezzo dell’inverno, il vento soffiava forte, e il cielo era di un grigio tendente al nero, numerose nuvole minacciavano un acquazzone che avrebbe inzuppato tutti fino alle ossa. Manca solo la neve, pensò la ragazza, affranta, alzando gli occhi al cielo.
“Dai, su, preparati che iniziamo” La esortò Lucas, da dietro il fotografo.
Era il primo servizio da quando Bailey era tornata, e avevano scelto come location una delle zone di Londra che lei amava di più, l’area del Tower Bridge. Visto il tema e lo stile che Bailey avrebbe dovuto impersonare nelle fotografie, l’ambiente era rimasto aperto al traffico e ai passanti, così da rendere più realistica la scena. Bailey si strinse nel giubbino di jeans che doveva indossare per i primi scatti, poi sentì l’obiettivo venire premuto. Si voltò in direzione del fotografo, venendo sorpresa da un altro scatto.
“Ma che state facendo?” Domandò, incuriosita.
Di solito le venivano assegnate delle linee guida su come muoversi, che posizioni assumere davanti alla macchina fotografica, così che in quel momento si trovò a non sapere cosa fare.
“Tu continua così, muoviti come vuoi, fai ciò che ti senti, vogliamo provare una tecnica nuova” Spiegò Lucas.
“Sii il più spontanea possibile, fai come se non ci fossimo” Aggiunse il fotografo.
“Davvero?” Si accertò Bailey con un sorriso luminoso, che venne immediatamente catturato.
“Questa è fantastica, prima pagina del servizio – Decise Lucas, per poi confermare – Sì, davvero Bailey, puoi sbizzarrirti”
“Fantastico!” Esclamò, un attimo prima di dimenticare completamente di stare lavorando e lasciarsi andare a ciò che il suo istinto le suggeriva, iniziando ad avvicinarsi al parapetto del ponte per osservare il Tamigi scorrere più sotto.
 
“Bailey!”
Quasi a termine del servizio e parecchi cambi d’abbigliamento dopo, la ragazza si voltò verso Lucas, anche se capiva benissimo da sola che la voce che l’aveva chiamata per nome non poteva essere quella del suo responsabile, era troppo acuta, troppo alta, troppo femminile. Incrociò lo sguardo dell’uomo, che la guardò per poi alzare le spalle in un gesto perplesso e spostare gli occhi verso l’origine del suono. Bailey lo imitò, scoprendo un drappello di circa dieci ragazze ferme sul marciapiede giusto dietro al fotografo, che si voltò venendo sorpreso da quelle presenze, per poi spostarsi rapidamente, come per difendersi da un probabile attacco.
“Bailey, sei tu davvero?”
“Ma sì che è lei, scema!”
“Bailey Starling?”
Gli occhi della ragazza vagavano da un volto all’altro, a seconda di chi, prima o dopo, la nominava, senza riuscire a trovare un modo per evitare quanto sarebbe accaduto di lì a poco. Alzò la mano timidamente per salutare, poi venne affiancata da Lucas, uno sguardo preoccupato sul volto. Non sapeva cosa fare, se andarsene o rimanere lì impalata, dire qualcosa o continuare a rimanere muta e sperare che quelle ragazze se ne andassero in fretta. Loro, peraltro, continuavano a fissarla e a parlottare tra loro, impedendole di capire quali fossero le loro intenzioni, sempre se ne avevano.
“Come stai?” Domandò una di loro ad un tratto, facendosi avanti.
“Uhm, bene, grazie – Indugiò, per poi costringersi a rilassarsi almeno un po’ – Voi?”
Un coro di “Bene, non c’è male, tutto a posto” si levò dalle ragazzine, quasi strappandole un sorriso.
“E Zayn? E’ contento di come sta andando il tour?” Sentì chiedere ad un’altra.
“Beh, mi… Mi pare di sì” Mormorò Bailey, sentendosi avvampare.
“Ma da quanto state insieme?” Chiese un’altra, più audace.
“Noi… Io e Zayn non stiamo insieme. Siamo amici, davvero” Dichiarò Bailey, alzando il tono senza volerlo.
Osservò le occhiate scettiche che alcune delle ragazze le rivolsero, e non riuscì a trattenersi dal ricambiarle quasi con tono di sfida, almeno fino a quando non intervenne Lucas, che le si parò davanti ed annunciò che il servizio era concluso e dovevano liberare l’area per evitare ingombri al traffico. Bailey abbassò lo sguardo, dandosi della stupida per aver reagito in quel modo, ma era stata presa talmente alla sprovvista che non avrebbe saputo fare di meglio. Non le era ancora mai capitato di venire riconosciuta dopo i fatti del tour, e la possibilità che da quel momento potesse succedere quando meno se l’aspettava, la spaventava parecchio.
“Bailey, abbiamo finito, davvero” La scosse Lucas, posandole una mano sulla spalla.
“Va bene, grazie Lu. Ci vediamo domani” Lo salutò Bailey, sorridendogli riconoscente.
Non sapeva quando avrebbero terminato realmente quel servizio, ma non ci sarebbe riuscita in quel momento, lo sapeva, l’unica soluzione era veramente quella di tornare a casa e rifugiarvisi, finalmente al sicuro da tutti.
 

“Harry, mi manchi” Stava sospirando al telefono, qualche giorno dopo.
“Anche tu amore mio. Ma manca poco” La rassicurò lui, dall’altro capo del telefono, e del mondo.
“Com’è andato l’ultimo concerto?” Si informò Bailey, cercando di risultare più sollevata.
Non gli aveva raccontato di quanto successo pochi giorni prima al lavoro, non ne aveva avuto il coraggio, aveva preferito tenere per sé quell’esperienza per evitare altri allontanamenti, ma la distanza fisica che separava lei ed Harry, in quel momento stava diventando insopportabile e, anche se sapeva che sarebbe tornato presto a casa, avrebbe tanto voluto averlo lì al suo fianco immediatamente.
“Benone, una carica pazzesca – Raccontò Harry, entusiasta, anche se la voce tradiva la stanchezza – Sei a casa?”
“Direi. Stavo pensando di andare a dormire, ma prima volevo sentirti” Confessò lei, lasciandosi andare ad un sorriso.
“Apri la porta un attimo, per favore” La pregò Harry, un tono strano nella voce.
Bailey scattò subito in piedi, colta da una speranza improvvisa, e si diresse verso l’entrata dell’appartamento.
“Harry, ma stai bene?” Domandò, un attimo prima di aprire la porta.
“Mai stato meglio” Disse lui, sorridendole non appena la vide davanti a sé.
Bailey staccò il telefono dall’orecchio, per lasciarlo velocemente sulla poltrona che fungeva da appendiabiti, poi si lanciò addosso al ragazzo quanto più rapidamente poteva, circondandogli il collo con le braccia ed attirandolo a sé, respirandone a fondo il profumo e rilassandosi non appena Harry iniziò a ridere piano contro il suo petto. Sentì le braccia di lui stringerle forte la vita, le labbra cercare la sua guancia.
“Ciao amore” Le sussurrò all’orecchio.
“Sei qui” Mormorò lei, ancora incredula.
Si voltò appena, incrociando lo sguardo di lui, ritrovando finalmente quel verde rassicurante che tanto le era mancato, e dimenticò tutto, paure, dubbi, incertezze, sospetti. Non era rimasto più niente, solo lei ed Harry. Lui cercò le sue labbra, ostentando una calma che non c’era, e tutto venne cancellato definitivamente.
  




Curly space
Phew, è lunghissimo questo capitolo. Spero non sia anche noioso aha. In realtà mi piace abbastanza, Bailey ha un gran casino in testa, e mi pare di essere riusicta a renderlo abbastanza decentemente :) Ci sono un sacco di pensieri e cose che succedono qui, tra rivelazioni e incontri vari u.u E poi torna Harryyyyyyyyyyyy! *-* Cioè, mi sono persa con un paragrafo, gente, UNO. Non è possibile.
Vabbé, detto questo, spero piaccia anche a voi e, sì, credo... No, non voglio fare spoiler aha :D
Grazie mille a potatoess e Blinking Liam per le recensioni, vi adoro, e a Sunset_ per aver aggiunto la storia alle preferite! :)
Un bacione a tutte e a presto :*

Curly xx 

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Capitolo 18
*** Honesty ***


Right place, wrong time





HONESTY

Ciao Zayn. So che ti sembrerà strano, ma mi manchi. Ti andrebbe di vederci, ora che sei di nuovo in città?

Bailey, questa me la paghi. Zayn aveva letto il messaggio di Perrie, spalancando occhi e bocca, per poi portarsi una mano alla fronte e trattenere un’imprecazione, appuntandosi mentalmente di non chiedere più consigli a Bailey su come comportarsi con Perrie. Era da quando, seguendo il parere dell’amica, aveva risposto alla ex durante il tour che almeno una volta a settimana riceveva un suo messaggio riguardante i concerti o lui stesso o qualcun altro dei ragazzi, ogni scusa era buona per riprendere il dialogo con Zayn.
Quanto a Zayn, non sapeva bene cosa pensare di quella situazione, riallacciare i rapporti con la ragazza non gli importava più di tanto, anche se doveva riconoscere che anche lei, da un certo punto di vista gli era mancata, così non le rifiutava mai una risposta, almeno aveva qualcuno che lo distraesse dal pensare perennemente a Bailey. Non sapeva che intenzioni avesse Perrie, magari voleva soltanto un’amicizia reale, e non semplicemente dichiarata come quella che li legava da quando si erano lasciati. Ripensò ai vari fattori che l’avevano portato ad innamorarsi di lei, e concluse che, anche se avessero ripreso a vedersi, pur in maniera amichevole, non gli avrebbe fatto male, doveva essere rimasto qualcosa della ragazza con cui stava per sposarsi. Così si decise a digitare il messaggio di risposta, inviandolo prima di avere dei ripensamenti.

Non è una cattiva idea. Venerdì può andare?

La conferma non tardò ad arrivare, e dopo neanche due minuti il cellulare di Zayn si illuminò nuovamente.

Perfetto. Vieni pure da me, ti offro qualcosa :)
 
“Che c’è oggi, sono diventato un centro servizi?” Borbottò Zayn, qualche ora dopo, vedendo lo schermo illuminarsi con una chiamata.
Dette un’occhiata veloce al nome di chi lo stava chiamando e si lasciò sfuggire un sorriso, che non riuscì a nascondere nel tono di voce quando rispose.
“Che vuoi tu adesso?”
“Ehi, Zaynie, ti sento allegro, meno male!” Lo salutò Bailey dall’altro lato.
“Anche tu non mi sembri depressa, è una bella cosa” Replicò lui, stuzzicandola senza volerlo.
“Beh, i miei ragazzi preferiti non sono più dall’altra parte del mondo, mentirei se dicessi di non esserne felice” Spiegò lei, facendo perdere un colpo al cuore di Zayn.
“Okay, bimba, che ti serve?” Indagò, colto da un sospetto.
“Ma che sfiduciato! E io che ti cerco anche!” Protestò Bailey, imitando un tono offeso.
“Oddio, d’accordo, scusami – Sbuffò Zayn, sollevato dal fatto che non ci fossero problemi – Dai, dimmi che c’è, sono curioso”
“Venerdì sera. Da me. Tu e gli altri quattro pazzi, con annesse ragazze. Dovremmo starci, e ho voglia di rivedervi tutti, così mi raccontate bene della fase del tour in cui io non c’ero” Spiegò la ragazza, entusiasta.
“Bella idea, bimba, quel cervellino funziona ogni tanto allora” Disse Zayn, aspettando la reazione dell’amica alla provocazione.
“Senti bello, dovresti solo sentirti onorato dal fatto che ti ho chiamato mentre agli altri ho mandato un misero messaggio, quindi vedi di non sfottere tanto” Ribatté lei infatti, con tono deciso e che non ammetteva ulteriori repliche.
Ma Zayn non era il tipo da lasciarsi sfuggire un battibecco in cui veniva messa in gioco una certa superiorità, così partì al contrattacco.
“E tu allora dovresti essere onorata dal fatto che ti abbia risposto” Dichiarò, imitando il tono insolente di Bailey.
“Fai una cosa, resta a casa venerdì sera, non voglio gente che se la tira così tanto in casa mia” Concluse lei, troppo poco seriamente perché Zayn ci cascasse.
“Dai Bay, so che ti manco da morire, non sbattermi la porta in faccia” Finse di pregarla lui.
Bailey rimase in silenzio qualche istante prima di scoppiare a ridere, contagiando presto anche Zayn.
“Hai ragione, mi sei mancato un sacco – Ammise lei, per poi aggiungere – Ti farò entrare, ma solo perché sono troppo buona”
“Mi sei mancata anche tu, sai?” Confessò Zayn, il tono più dolce di quanto volesse.
“Ecco, con questa ti sei guadagnato l’ingresso sicuro, bravo Zaynie”
“Mandami l’indirizzo appena puoi, così non vago per Londra tutta la sera” Le ricordò, realizzando solo in quel momento di non essere mai stato a casa della ragazza.
“Va bene, esploratore. Ci sentiamo” Lo salutò Bailey.
“Ciao bimba”
Venerdì. Zayn si batté una mano sulla fronte quando si rese conto che era rimasto d’accordo con Perrie per lo stesso giorno. Non avrebbe dato buca a Bailey per niente al mondo, era troppo importante per lui in quel momento. Avrebbe chiesto a Perrie di vedersi nel pomeriggio, o un altro giorno, ma venerdì sera lui avrebbe rivisto Bailey, per la prima volta da quando era tornato dal tour alcuni giorni prima. Non vedeva l’ora, gli era mancato da morire poterla vedere ogni giorno appena sveglia, i capelli arruffati e lo sguardo assonnato, ma il sorriso sempre pronto, poter confidarsi con lei guardandola negli occhi e capire con una sola occhiata che lei già sapeva cosa aveva da dirle, ridere con lei di qualsiasi cosa, oppure stare semplicemente insieme, in silenzio, l’importante era averla vicino a lui.
 

“Ciao Zayn! Che bello rivederti!”
Zayn rimase un attimo immobile, poi circondò la vita di Perrie con le braccia, ricambiando la stretta in cui la ragazza l’aveva coinvolto non appena aveva aperto la porta di casa sua, quel venerdì. Averla così vicina a lui lo riportò indietro di parecchi mesi, quando un abbraccio del genere era tutto ciò che aspettava, di ritorno da mesi di tour in giro per il mondo. In quel momento, però, mentre da parte di Perrie l’entusiasmo era lo stesso, si rese conto di aver reagito piuttosto freddamente, le mani intorno alla vita di lei erano semplicemente posate, non l’attiravano a lui come un tempo, non sentivano il bisogno di cancellare definitivamente la distanza fisica tra loro come lo sentivano una volta.
“Ciao Pez” La salutò lui, allontanandosi per primo e guardandola in faccia.
Non si era truccata quasi, solo un leggero velo rosa colorava le guance e le ciglia erano allungate appena da del mascara nero. Naturale. Come piaceva a lui. Perrie gli sorrise, avvicinandosi nuovamente per un bacio sulla guancia, poi si fece da parte per farlo entrare in casa.
“Come stai?” Gli domandò, quando si accomodarono sul divano, davanti a due tazze di tè caldo e dei biscotti che probabilmente aveva preparato lei.
“Bene – Rispose Zayn, non sapendo che altro dire, poi chiese – E tu?”
“Non c’è male – Replicò lei per poi aggiungere, con un sorriso – Parli sempre molto tu”
Zayn la guardò negli occhi, trattenendosi dall’alzare le spalle in risposta, poi tentò un sorriso.
“E’ che mi sembra così strano… Che vuoi che ti racconti?”
“Non so, dimmi del tour, dei ragazzi, cosa farai durante la pausa…”
Di Bailey no? Zayn ricacciò indietro il pensiero, trattenendo un sorriso quasi strafottente. Solo in quel momento pensò che per forza di cose anche Perrie doveva aver saputo di Bailey, era impossibile che non avesse visto niente e, se anche fosse stato così, qualcuno glielo avrebbe sicuramente riferito. Erano pur sempre stati una coppia, e bene o male anche Zayn si interessava delle novità nella vita sentimentale di Perrie. O almeno, lo faceva prima di conoscere Bailey, dopo di lei tutto era cambiato.
Lanciò un’occhiata veloce alla ragazza seduta accanto a lui, che aspettava una risposta, quindi iniziò a raccontare dei concerti, dei posti che aveva visitato con i ragazzi e la troupe, delle emozioni che stare sul palco gli dava. Lei lo ascoltava, ogni tanto faceva qualche domanda, o rideva di alcuni aneddoti che Zayn le raccontava, e sembrava quasi che tutto fosse tornato a posto, che non si fossero mai lasciati. Si ricordava di quei momenti, Zayn, in cui era facile parlare e ridere assieme, di come gli venisse naturale aprirsi su ogni cosa con lei, di come sembrassero davvero inseparabili, fatti uno per l’altra.
 
“E tu che mi dici?” Chiese Zayn, terminata la sua parte di racconto.
Si sentiva molto più rilassato rispetto a quando era arrivato, poco tempo prima, l’idea di accettare l’invito di Perrie era stata davvero buona. Lei, al contrario, improvvisamente si irrigidì, sembrò perdere tutta la confidenza e l’allegria che aveva avuto fino a quel momento.
“Beh, io… Sto lavorando al nuovo album con le ragazze, sto un po’ qui e un po’ in giro… Il solito” Disse, liquidando il discorso con poche parole.
“Stai bene? – Indagò Zayn, sollevandole il mento con l’indice e quasi costringendola a guardarlo negli occhi, per aggiungere, quando lei lo guardò come a chiedere cosa intendesse – Hai cambiato espressione”
“Sì, sì, è tutto okay… E’ solo che…”
“Che?”
Perrie si era come bloccata, forse stava pensando a come esprimere ciò che aveva dentro, così Zayn attese, paziente, incoraggiandola con un sorriso. La ragazza abbassò ancora lo sguardo, per poi rialzarlo e guardare Zayn quasi intimorita da sotto le lunghe ciglia. Non l’aveva mai vista così insicura, stava pensando Zayn, nemmeno le prime volte in cui erano usciti, Perrie era sempre stata il tipo di ragazza intraprendente, tutta sorrisi ed energia. Mentre tentava di trovare quello sguardo sperduto nei suoi ricordi, Perrie gli si avvicinò di colpo, baciandolo sulle labbra senza un minimo di avviso. Zayn spalancò gli occhi, impiegando più del dovuto per realizzare quanto stava accadendo e dando quindi a lei l’impressione di esserne rimasto piacevolmente colpito, vista la confidenza che stava prendendo. Le braccia di Perrie erano ormai attorno al suo collo, le labbra di lei, morbide e passionali come lui le ricordava, continuavano ad impegnare le sue, mentre si faceva sempre più vicina al suo petto.
“Perrie, che stai facendo?” Sbottò lui, più brusco di quanto volesse, prendendole i polsi con le mani ed allontanandola da lui.
“Non si vede?” Domandò lei con un mezzo sorriso timido.
“Sì, ma… - Zayn rimase interdetto qualche istante, l’improvvisa sicurezza di Perrie gli aveva tolto le parole di bocca – Perché?”
La ragazza lo guardò qualche secondo, poi sospirò, spostando lo sguardo altrove ed alzando le spalle.
“L’hai detto anche tu, prima, è strano”
“Io intendevo rivederci dopo tanto, e dopo quello che è successo, soprattutto” Specificò Zayn, confuso.
“Non è così fuori dal comune, pensandoci bene” Dichiarò Perrie, ora guardandolo.
“Che vorresti dire?” Indagò Zayn, iniziando a capire qualcosa.
“Ho sbagliato, Zayn, okay? Ho avuto paura, e ho preferito chiudere la nostra storia – Spiegò lei, parlando lentamente – Però, adesso… Mi manchi. Ci penso ogni giorno, a noi due, a dove potremmo essere ora… E non faccio altro che darmi dell’idiota”
 
Calò il silenzio, Zayn non sapeva come rispondere, o meglio, non sapeva come uscire da quella situazione mantenendo la calma per non ferire la ragazza. Perché il discorso di Perrie, in quel momento, non faceva che dargli sui nervi. Aveva tentato di farla ragionare, di convincerla che ce l’avrebbero fatta, che avrebbero fatto le cose con più calma, se non se la fosse sentita, invece lei aveva preferito prendere la via più facile, anche se più dolorosa. E Zayn non era disposto a riprovarci. Non con lei. Non provava più niente, il bacio che Perrie gli aveva dato pochi minuti prima non gli aveva provocato nessuna reazione positiva, niente, ne era rimasto completamente indifferente. Non era più innamorato di lei e, anche se l’aveva già capito, quell’incontro non aveva fatto altro che dargli la conferma.
“Perrie – Disse, respirando a fondo – E’ tardi ormai”
“Non è vero, Zayn, possiamo ricominciare tutto, sono sempre io, non sono cambiata” Ribatté Perrie  con forza, prendendogli una mano.
Dopo un’occhiata alle due mani unite, Zayn tolse la sua, per poi alzarsi, deciso ad andarsene una volta per tutte. Perrie lo seguì, per superarlo e fermarsi davanti a lui e posargli le mani sul petto. Gli occhi di Zayn si chiusero un istante, per raccogliere tutto il controllo possibile e concludere la faccenda senza troppi problemi.
“Perrie, io non voglio più stare con te. Mi dispiace” Affermò Zayn, guardandola negli occhi.
“Dammi un motivo valido” Insistette lei.
“Non ti amo più. Ci ho messo mesi a superarlo, tu ora non puoi tornare e pretendere che non sia cambiato niente!” Sbottò Zayn, perdendo tutta la calma che si era sforzato di mantenere.
“Non ci credo, dev’esserci ancora qualcosa. Come non ti ho dimenticato io, non puoi averlo fatto neanche tu, solo che fai fatica ad accettarlo” Tentò di convincerlo Perrie, abbracciandolo.
Zayn la allontanò nuovamente, tenendo poi le mani sulle spalle di lei e decidendo di essere completamente sincero.
“Mi sono innamorato di un’altra” Confessò, deciso, senza ombra di tentennamento.
Perrie annuì in silenzio, abbassando lo sguardo, quasi avesse capito tutto.
“E’ quella Bailey, vero?” Indovinò poi.
Sincerità per sincerità, cosa mi costa ormai?
“Sì”
“Se mi avessi detto di no, non ti avrei creduto. Si vede lontano chilometri” Puntualizzò Perrie, all’improvviso indifferente.
“Tanto ormai tutti credono quello che vogliono, non ha importanza – Concluse Zayn, dando un’occhiata all’orologio e scoprendo di essere in ritardo – Devo andare ora”
“Vai pure da lei. Il tuo segreto è al sicuro, stai tranquillo” Annuì Perrie, accennando un sorriso sincero, l’ultima cosa che Zayn vide prima di chiudersi quella porta alle spalle, una volta per tutte.
 

“Zaynie, finalmente!” Esclamò Bailey, non appena aprì la porta dell’appartamento trovandovi Zayn ad aspettarla.
“Ciao bimba” Sussurrò lui, accogliendola tra le braccia nel tentativo di non barcollare a causa dello slancio dell’amica nel salutarlo.
Finalmente, puoi dirlo forte, pensò, chiudendo gli occhi e godendosi quel momento soltanto loro. Si accorse immediatamente della differenza tra l’abbraccio con Bailey e quello con Perrie di poco tempo prima, del suo coinvolgimento praticamente assente nel precedente, e quasi scontento in quello presente. Erano di nuovo assieme, sì, ma a Zayn non bastava, avrebbe voluto portarla via con sé in qualche luogo sperduto e silenzioso, come il giardino giapponese, così da rimanere da soli. Non pretendeva niente, rimanere sdraiato con lei, anche in silenzio, sarebbe stato abbastanza.
“Sei in ritardo” Lo ammonì lei, ancora senza lasciarlo.
“Lo so, ho avuto un imprevisto… Te lo dovrò raccontare, non ci crederai mai” Si scusò Zayn, stringendola ancora di più a lui.
“Bailey, cos’è, un controllo antidroga o cosa?!”
La voce squillante di Louis li raggiunse dall’interno della casa, convincendo Zayn a sciogliere di malavoglia l’abbraccio con Bailey, per seguirla verso il salotto dopo aver lasciato la giacca in entrata.
“Sempre in anticipo tu eh” Lo apostrofò Liam, ridendo all’occhiata fulminante che Zayn gli rivolse.
“Sono stato trattenuto – Accennò, per poi salutare tutti con un cenno – Ciao ragazzi”
“Ciao Zayn” Risposero Niall ed Harry all’unisono, battendosi poi il cinque come due bambini.
“Bay, ma non dovevano esserci anche le ragazze?” Domandò Zayn, ricordandosi in quel momento di quanto l’amica gli aveva detto quando l’aveva invitato.
“Ehm, sì, ma…”
“Ma Sophia sarebbe stata l’unica, perché Eleanor… Beh, non ci sembrava il caso” La interruppe Louis, guadagnandosi l’attenzione di Zayn e rammentandogli che tra lui e la ragazza in quel periodo c’era qualche discordanza.
“Poi se tu volevi portare Perrie si poteva anche fare, ma a questo punto…” Commentò Liam con un’occhiata scettica.
“Lasciamo perdere Perrie, per favore” Sbuffò Zayn, lasciandosi cadere accanto a Louis sul divano.
 
Ignorò l’occhiata dell’amico ma non riuscì ad evitare quella di Bailey, seduta sulla poltrona davanti a lui in braccio ad Harry. Era un misto di preoccupazione e curiosità, assieme a qualcos’altro che Zayn non riuscì a decifrare. Storse un momento la bocca, poi si liberò delle braccia di Harry attorno alla sua vita e si alzò rapidamente, puntando probabilmente verso la cucina.
“Zayn, vieni a darmi una mano con i piatti – Ordinò, con un tono che non ammetteva repliche, poi si rivolse agli altri – Ragazzi, voi potete accomodarvi a tavola intanto”
Zayn scambiò un’occhiata veloce con Harry, che alzò le mani in segno di resa – o ubbidienza, forse – per poi sorridergli e fargli segno di seguirla rapidamente prima che si spazientisse, così abbandonò a fatica il comodo divano per trascinarsi verso la cucina, da dove già proveniva la voce dell’amica che lo richiamava.
“Allora, cos’è ‘sta faccia?” Domandò, non appena Zayn le fu accanto.
“Ma io non dovevo aiutarti con i piatti?” Tentennò Zayn, sostenendo lo sguardo minaccioso dell’amica.
“Zayn. Sembra tu abbia voglia di prendere a pugni qualcuno stasera, da quando Liam ha nominato Perrie” Insistette Bailey.
“Era ciò che ti accennavo prima, il mio imprevisto” Iniziò Zayn, prendendo i piatti che lei aveva cominciato a passargli.
Mancò poco che gli ultimi due finissero sul pavimento. Bailey spalancò gli occhi, lasciandoli cadere di peso sulle mani di Zayn, che strinse le dita attorno ad essi giusto prima che gli scivolassero a terra.
“Scusa?!” Sbottò Bailey, incredula.
Zayn scoppiò a ridere, l’espressione che le si era costruita sul viso era esilarante, sembrava quasi che qualcuno l’avesse appena insultata pesantemente. Posò i piatti sul marmo della cucina, scuotendo la testa e continuando a sorridere.
“Senti, Malik, ora ti togli quel sorrisetto ebete dalla faccia e mi spieghi che cosa è successo – Decise lei, portandosi le mani sui fianchi e fissandolo insistentemente, per poi chiedere, senza lasciargli il tempo di rispondere – Vi siete rimessi insieme?”
“Pensi di farmi parlare o vuoi arrivarci da sola?” Propose, piegando la testa di lato ed alzando un sopracciglio.
“No, va bene, scusa, hai ragione. È che… Niente, ora sto zitta, dimmi tutto” Blaterò Bailey, sorridendo.
Zayn le raccontò quanto successo quel pomeriggio, sorvolando sul ruolo dell’amica in tutta la questione e sull’ultima parte della discussione con Perrie, particolare però che a Bailey non sfuggì.
 
“Scusa, e come l’hai convinta a lasciar perdere allora?” Domandò infatti.
“Probabilmente le ha detto che si è trovato una super gnocca australiana, vero Zaynie?” Si aggiunse una terza voce, facendo scoprire Louis dietro a loro, a braccia incrociate, appoggiato allo stipite della porta.
“Una cosa del genere, sì” Mentì Zayn, ringraziando mentalmente Louis per avergli fornito una risposta plausibile evitandogli così un momento di sicuro imbarazzo.
“E bravo Zayn!” Commentò Bailey, un entusiasmo che a Zayn suonò piuttosto forzato nella voce, colpendo la spalla dell’amico con un pugno leggero.
“Piccola ed ingenua Bailey, sono sempre gli stessi i trucchi di noi uomini – La canzonò Louis, guadagnandosi un’occhiata poco amichevole, poi aggiunse, quasi indignato – Comunque, è così che si fa? Queste cose dovresti dirle a tutti noi, Zayn, non solo a Bailey”
“Voi mi stavate già prendendo per il culo prima, figurarsi se vi raccontavo tutto per bene” Contestò Zayn.
Louis lo guardò ancora un istante, poi l’ombra di un sorriso comparve sulle sue labbra, prima che decidesse di uscire dalla cucina sbraitando.
“Ragazzi, Zayn si è visto con Perrie oggi, e non ce lo vuole dire!”
Zayn scattò in avanti per seguirlo e dirgliene quattro, ma venne trattenuto per un braccio da Bailey. Si voltò per protestare, ma lo sguardo della ragazza lo fece desistere.
“Dai, Zayn, è giusto così. Ora usciamo e gli racconti tutto, ti proteggo io – Lo rassicurò lei, con un occhiolino, poi chiese, più seria – Stai bene, comunque? Voglio dire, sei davvero convinto di non volerla più?”
“Mai stato meglio, bimba, te lo assicuro – Confermò Zayn – L’ho superata, davvero. Insomma, se non provi niente quando una ti bacia non c’è molto altro da capire, non credi?”
“Già” Annuì Bailey, abbassando lo sguardo e facendo notare  a Zayn il rossore che si stava diffondendo sulle sue guance.
Zayn si morse un labbro, riportando alla mente il ricordo del giardino, così che anche i suoi occhi andarono a posarsi sul pavimento, salvo poi scuotersi e tentare di recuperare quel momento.
“Beh, andiamo di là allora, prima che Louis parli al posto mio?” Propose, raccogliendo i piatti dal tavolo.
Sorrise all’amica, che ricambiò lo sguardo appena più confidente e lo seguì fuori dalla cucina. Non appena raggiunsero il resto del gruppo,  Zayn venne sommerso da mille domande, che riusciva a cogliere solo a metà, tanta era la confusione che le voci de quattro amici causavano sovrapponendosi l’una all’altra. Sospirò, prendendo posto tra Bailey e Louis, preparandosi a raccontare a tutti quanto gli era successo, sicuro che sarebbero arrivate battute incredule e forse anche qualche insulto, seppur amichevole, ma rassicurato dalla presenza della ragazza al suo fianco che sembrava aver capito che la scusa presentata da Louis non reggeva, ma, per qualche strano motivo, aveva deciso di crederci comunque.



Curly space
Dio mio, non ci credo che sto riuscendo a pubblicare questo capitolo, è stata un'Odissea questa settimana. (Sul fronte fangirl, sì, per la precisione, fronte Zerrie ecc). Sono SOLLEVATA di aver finito questo episodio, non ne potevo più ormai, non voleva essere un qualche tipo di predizione anche perché, come ho già detto nei primi capitoli, non ho niente contro Perrie, ma tutti gli ultimi casini sono capitati proprio nel momento sbagliato (wrong time aha no basta mi faccio paura da sola ahaaaaaa).
Insomma, io spero vi piaccia, e spero di essere riuscita a farlo in maniera decente, specialmente l'ultima parte... Bon, non aggiungo altro, sono già schizzata che basta, a voi ulteriori commenti ;)
Nel frattempo, GRAZIE a potatoess, Blinking Liam e m a y h e m per le recensioni, a you are my love per aver aggiunto la storia alle preferite e a mely_naly per averla seguita e ricordata! All the love :)

Alla prossima, 
vostra Curly crush xx 


P.S: oh, e ovviamente, tanti auguri al nostro Zaynie, speriamo si rimetta presto. Piccino miooooooooooo :3

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Capitolo 19
*** On the right side of the wrong bed ***


Right place, wrong time





ON THE RIGHT SIDE OF THE WRONG BED

“Potresti trasferirti qui, sei più da me che a casa tua ormai” Stava dicendo Bailey, mentre teneva d’occhio le varie pentole sui fornelli.
“Sto cercando di approfittare il più possibile del poco tempo che ho per stare con te” Le sussurrò Harry, prendendola alla sprovvista per i fianchi, e quasi facendole rovesciare tutto.
“A me va benissimo” Mormorò Bailey, spostando il viso lateralmente, in modo da poterlo guardare negli occhi.
Harry prese a baciarle delicatamente la guancia, per poi scendere lungo il collo ed infilare le mani sotto la maglietta di lei, tracciando motivi astratti sulla sua pelle con le dita e facendola rabbrividire.
“Harry” Balbettò, chiamando a raccolta quanta più lucidità poteva in una situazione del genere.
“Mh, no, devi riuscirci anche così, io non ti mollo” Replicò Harry, un sorriso divertito udibile nella voce bassa.
“Ti odio” Borbottò Bailey, spegnendo in pochi movimenti scattosi tutti i fornelli, per poi voltarsi e circondare il collo di Harry prima di andare a baciarlo con foga.
“Hai un bel modo di odiare la gente, tu” La provocò Harry, allontanandosi dopo pochi attimi.
“E tu hai sempre lo stesso modo di diventare insopportabile nelle situazioni meno opportune” Protestò Bailey, lasciando cadere le braccia lungo i fianchi.
Harry trattenne a stento un sorriso, mordendosi il labbro inferiore, poi le si avvicinò di scatto, cingendole la vita con le braccia ed attirandola a sé, questa volta per baciarla per primo, senza lasciarle alcun modo di ritrarsi. Bailey si arrese in fretta alla foga con cui le labbra di Harry si stavano impossessando delle sue, a quella delicatezza che riusciva ad avere comunque e che aveva la capacità di confonderla quasi avesse bevuto qualcosa di fin troppo alcolico. Lasciò che le mani di lui vagassero per il suo corpo, che alzassero la maglietta bordeaux di quel giorno e la facessero cadere a terra senza troppi convenevoli. Permise alle gambe, ormai prive di qualsiasi collegamento al cervello, di spostarsi verso il divano barcollando, per cadervi di peso sotto ad Harry. Non impedì alle sue mani di spogliare velocemente il ragazzo, mentre anche lui portava a termine l’opera sfilandole i jeans e buttandoli a terra con noncuranza.
In pochi minuti, gli unici suoni udibili nell’appartamento della ragazza erano i sospiri a cui lei ed Harry si lasciavano andare, sostituiti di quando in quando da qualche risata complice, e, più avanti, da gemiti soffocati da baci e da nomi sussurrati nel buio, accompagnati da sorrisi ad occhi chiusi, mani che si cercavano, labbra arrossate e brucianti. Era tutto a posto, tutto risolto, nessuna ombra di dubbio. C’erano Bailey ed Harry, e basta.
 

Alcuni giorni dopo, i ragazzi tornarono in studio per riprendere le prove per la seconda fase del tour, che avrebbe compreso altre canzoni dal nuovo album oltre a quelle con cui si erano già esibiti. Bailey si divideva tra il lavoro ed Harry, e di tanto in tanto andava a trovarlo allo studio, scatenando ogni volta più commenti ed accuse, riguardanti ovviamente la sua presunta relazione con Zayn e non sfiorando minimamente l’idea che Harry potesse centrare qualcosa.
Alla sua seconda comparsa in una settimana – peraltro richiesta da Harry con grande insistenza – Bailey quasi dovette superare di corsa i cancelli dello studio, tirando un sospiro di sollievo quando vennero chiusi alle sue spalle. Ma quei pochi istanti erano bastati perché le orecchie della ragazza venissero raggiunte da ciò che ancora non avevano mai sentito, non fino a quel momento almeno. Serrò le labbra, tentando di ignorare le lacrime che le stavano progressivamente appannando la vista, poi riprese a camminare verso l’entrata. Altre urla, però, le diedero il colpo di grazia, così che ogni resistenza venne abbattuta, e si ritrovò con il viso rigato da gocce salate, nonostante Bailey ancora si rifiutasse di accettare il pianto.
“Bailey! Cos’è successo?”
La prima figura che si trovò davanti non era Harry, ma vi si fiondò contro comunque, sapeva che anche lì avrebbe trovato conforto, che lui l’avrebbe capita.
“Bimba, che c’è? Sei sconvolta, cosa ti succede?”
Zayn continuava a farle domande, a voler sapere cosa fosse successo, ma Bailey non riusciva a parlare, si sentiva come soffocare dalle sue stesse parole, dalla cattiveria della realtà in cui era precipitata in pochi istanti. L’amico, vedendo la difficoltà in cui lei si trovava, smise di indagare, e si limitò ad abbracciarla stretta a lui, accarezzandole la schiena e, poco a poco, dopo alcuni respiri profondi, Bailey iniziò a rilassarsi.
“Mi hanno… Mi hanno detto delle cose orribili” Mormorò Bailey, la voce ancora rotta.
“Chi? – Domandò Zayn, allontanandosi appena per guardarla in faccia – Chi, Bay?”
“Le… Le ragazze, qui fuori” Rispose lei, sentendosi improvvisamente piccola, incapace di difendersi e nella necessità che qualcuno lo facesse al posto suo.
 
Non le piaceva quella sensazione, non le piaceva fare la vittima, ed in quel momento si riconobbe solo in quella definizione. Non aveva il diritto di buttarsi giù in quel modo, altre prima di lei ci erano passate, e lei ora stava cedendo alla prima difficoltà.
“E cosa ti hanno detto?” Volle sapere Zayn, con un tono che oscillava dal dolce al minaccioso.
“Niente, lascia perdere, sono io che me la prendo con niente. E’… Niente, davvero” Provò a ritirare lei, alzando le spalle e guardando a terra.
“No, Bailey, tu adesso mi dici esattamente cosa hai sentito” Ordinò lui, perentorio.
Bailey alzò lo sguardo, pentendosene subito dopo: gli occhi di Zayn, fissi su di lei, facevano intendere che il ragazzo non avrebbe accettato un altro cambio di discorso. Per la prima volta da quando lo conosceva, Bailey vide una serietà quasi aggressiva nello sguardo solitamente dolce e protettivo dell’amico, che la costrinse a parlare.
“Dicevano che è colpa mia se tu e Perrie vi siete lasciati, che ho rovinato tutto e… Beh, gli insulti non sto qui a ripeterteli, penso tu ci possa arrivare” Confessò Bailey, sentendo il groppo in gola tornare prepotente.
Dopo aver sbarrato gli occhi per un istante, Zayn scattò verso la porta, colpendo Bailey con una leggera spallata che la fece barcollare e realizzare quanto sarebbe successo se lei non si fosse mossa da lì. Rincorse Zayn per i pochi metri che la separavano da lui, poi lo afferrò per un braccio e lo trattenne con quanta forza poteva per evitare che uscisse.  
“Zayn! Che diavolo fai?”
“Ma ti sei resa conto di quello che ti hanno detto?” Sbottò lui, tentando di divincolarsi.
“Certo che me ne sono resa conto, Zayn, ma hai idea di cosa succede se tu ora esci così?” Ribatté Bailey, ritrovando forza.
“Non ti conoscevo nemmeno quando io e Perrie ci siamo mollati, non hanno il diritto di dire queste stronzate!” Continuò a sbraitare Zayn, sempre più nervoso.
“Che succede qui?” Li raggiunse la voce di Harry, che subito si affiancò a Bailey e, vedendola in difficoltà, prese Zayn sotto braccio e lo allontanò dal portone dello studio.
Tornarono in silenzio verso la sala di registrazione, dove fecero sedere Zayn per assicurarsi che si calmasse.
 
“Va bene, va bene, è tutto okay. Non scappo, promesso” Borbottò, lanciando un’occhiata esasperata a Bailey ed Harry, in piedi davanti a lui.
La ragazza accennò una risata, poi rivolse la sua attenzione ad Harry, che stava giocando con la sua mano.
“Ciao amore” Le sussurrò lui, prima di sfiorare le sue labbra con un bacio leggero.
“Ciao” Sorrise lei, d’istinto.
“E tu perché hai gli occhi lucidi?” Chiese Harry, accarezzandole la guancia con il pollice.
Bailey abbassò lo sguardo, cercando qualcosa che potesse evitarle di rispondere al ragazzo davanti a lei.
“Dai, digli come mai sei presa così. Voglio vedere se poi non vuoi uscire anche tu, Haz” Si intromise Zayn, convinto.
“Zayn, ti prego” Disse Bailey, alzando gli occhi al cielo.
“Allora faccio io – Decise il moro e, prima che lei potesse ribattere, iniziò a spifferare tutto a Harry – L’hanno incolpata della fine della mia storia con Perrie, l’hanno accusata di aver rovinato tutto e, dulcis in fundo, le hanno dato della troia. Perché immagino che gli insulti che non mi hai riferito fossero di questo genere, o sbaglio?”
“Le fan?!” Esclamò Harry incredulo.
Bailey si coprì il viso con le mani, desiderando non essere mai andata allo studio quel giorno. Non si sarebbe trovata in una situazione del genere, a dover temere che i due ragazzi a cui teneva di più mandassero all’aria qualsiasi cosa a costo di difenderla. Osservò Harry prendere un respiro profondo e poi coprirsi il viso con le mani.
“Harry?” Lo richiamò piano Bailey, quando vide che il silenzio si stava prolungando un po’ troppo.
“Fammi calmare un attimo, Bailey” Disse lui, secco, un tono che spaventò la ragazza e non prometteva niente di buono.
Bailey scambiò un’occhiata con Zayn, che accennò ad alzarsi per andarsene e lasciarla sola con Harry, ma la ragazza lo bloccò con un’altra occhiata implorante.
“Cosa facciamo?” Domandò Harry, ad un tratto, fissando il suo sguardo in quello di Zayn.
“Io sarei uscito a dirgliene quattro, sinceramente, ma lei non vuole” Borbottò il moro, alzando un sopracciglio.
“Harry, non sarebbe meglio se dicessimo loro la verità?” Propose Bailey, realizzando che quella era davvero l’unica soluzione possibile.
 
Si ritrovò gli occhi di Harry addosso all’improvviso, lo sguardo che non avrebbe mai voluto vedere rivolto a lei stampato nel verde solitamente rassicurante e protettivo. Sembrava furioso, pronto a scattare da un momento all’altro, ma allo stesso tempo una strana calma lo forzava a non reagire.
“Non possiamo, Bailey” Dichiarò lui, come se fosse ovvio, un sorriso quasi sprezzante a completare l’espressione.
“Che vuol dire non possiamo, Harry?” Sbottò lei, iniziando ad irritarsi.
“Bay” Mormorò Zayn, accanto a lei, come per avvisarla di qualcosa che lei non capì finché Harry non le rispose.
“Sei uscita con Zayn. Cosa pensi che succederà se usciamo io e te?”
“Ma siamo amici, l’abbiamo già detto quella volta!” Protestò Bailey, il senso di colpa che iniziava a crescere in lei.
“E’ troppo tardi” Concluse Harry, sconsolato.
“Quindi lasciamo le cose così come stanno?” Insistette Bailey, ignorando le piccole spinte che Zayn continuava a darle per farla smettere.  
“Abbiamo già avuto questa discussione, e mi sembrava fossimo d’accordo sul fatto di non parlarne più” Disse Harry, già assente.
“Harry, però Bailey ha ragione – Intervenne Zayn, infine – Io e lei non stiamo assieme, siamo amici. Se voi due usciste in quanto coppia, si risolverebbe tutto”
“La sua immagine non credo ne gioverebbe” Puntualizzò Harry, con estrema calma.
“Cosa intendi dire?” Sibilò Zayn.
 
Gli occhi di Bailey vagavano dall’uno all’altro, e poteva vedere che anche Zayn, ormai, stava perdendo la calma che tanto lo contraddistingueva. Pensò in fretta, tentando di trovare qualcosa che mettesse fine a quella discussione. Harry era arrabbiato per un motivo più che valido. Zayn la stava difendendo, e gliene era grata. Ma non voleva che arrivassero a litigare tra loro per un suo momento di debolezza.
“Che se già conosciamo il genere di commenti che ci sono adesso, figuriamoci se la vedono anche con me! Andiamo, Zayn, non è una cosa seria” Sentì dire ad Harry, scuotendosi dai suoi pensieri.
“Harry, io sono qui! E sto con te. Devono capire solo questo, non me ne frega niente di quello che penseranno all’inizio” Si intromise Bailey, sentendosi tagliata fuori, quasi come non fosse nella stessa stanza dei due ragazzi.
“Non sarà solo all’inizio, Bay! Le persone meschine ci sono sempre. Continueranno a parlarne male, finché non arriveranno al loro intento” Spiegò Harry, il respiro accelerato.
“E quale sarebbe?”
“Dividerci” Disse soltanto Harry.
Lo guardò abbassare lo sguardo, improvvisamente debole, e le sembrò quasi di sentire la paura che lui aveva dentro come fosse la sua. Incontrò poi l’occhiata di Zayn, che stava scuotendo la testa come a scusarsi.
“Va bene. Basta allora. Ho capito – Mormorò Bailey, prima di rimettersi la borsa in spalla ed avvicinarsi alla porta – Ci vediamo”    
 

Il cuore di Bailey andò completamente in pezzi quando, un paio di sere dopo, senza più aver visto Harry in seguito alla discussione, si ritrovò a fissare una foto allo schermo del suo cellulare. Aveva appena finito di definire con Lucas il programma per il mese successivo, decisa ad andare a casa vista l’ora tarda, ma l’immagine presentatasi davanti ai suoi occhi la convinse ad una piccola deviazione, anche se non era certa fosse la cosa più giusta da fare in quel momento. Continuò ad osservare il fermo immagine di Harry baciato da Cara lungo tutto il tragitto della metropolitana, salvo poi ributtare il telefono nella borsa per evitare di inciampare mentre camminava verso casa di lui. Il ragazzo aprì il cancello dopo pochi istanti, per comparire sulla soglia di casa, un sorriso appena accennato sul viso. Sembrava felice di vederla.
“Ciao” Sussurrò, quando lei gli fu vicina, il tono sollevato.
“Harry cosa vuol dire questa?” Domandò Bailey, maledicendo la sua voce già rotta, per poi presentargli la foto davanti agli occhi.
Il ragazzo mise a fuoco l’immagine, poi, dopo aver spalancato gli occhi un momento, accennò una risata.
“Non penserai mica…?”
“Io non penso, Harry. Credo a quello che vedo” Sbottò Bailey, alzando la voce.
“Entra, per favore” La invitò Harry, facendosi subito più serio.
“Salta i convenevoli, Harry, e spiegami questa novità – Ordinò Bailey, secca – Volevi trovare un modo alternativo per mollarmi?”
“Bailey, non è successo niente. Stai saltando alle conclusioni sbagliate” Ribatté Harry, voltandosi per guardarla.
“E’ photoshop allora?” Domandò lei, sarcastica.
“No, ma…”
“Allora non sono così tanto in torto, mi sa”
“Mi lasci spiegare?” Chiese Harry, alzando il tono.
Bailey alzò le sopracciglia, senza dire niente.
 
“Era ubriaca. Cara era ubriaca e si è avvicinata troppo” Spiegò Harry, semplicemente.
“E tu?”
“Io cosa?! Mi sono allontanato e ci abbiamo riso su. Siamo amici, lo sai!” Sbottò Harry, portandosi una mano alla testa.
“Certo, ci avete riso su. Tanto è normale, no? Io per un’uscita senza nemmeno tenersi per mano provoco un dramma mondiale, ma un bacio tra te e lei è all’ordine del giorno. Certo”   
“Non è questo che sto dicendo” Replicò Harry.
“Cosa stai cercando di farmi capire allora? – Insistette Bailey, aggressiva, per poi aggiungere, senza lasciarlo rispondere – Ah giusto, una voce in più non è niente d’importante”
“Bailey, cerca di calmarti un attimo per favore. Stai facendo la bambina”
“No, Harry, io sono stanca di queste storie. Hai sempre voluto tenere nascosta la nostra storia per proteggermi, e ti ringrazio. Ma non posso accettare che chiunque faccia con te quello che vuole e pretenda ancora che io me ne stia buona e in silenzio!” Esplose Bailey, tirando fuori tutto ciò che la stava logorando ormai da mesi. 
“Nessuno fa con me quello che vuole, Bailey! Io non sto con te per gioco, vuoi capirlo?” Ribatté Harry, con altrettanta forza.
Bailey guardò la figura confusa dalle lacrime davanti ai suoi occhi, passandovi poi il dorso della mano per eliminarle e ritrovare un minimo di lucidità, ma quel che le si presentò davanti era soltanto un’espressione seria, piena d’astio, un’espressione che vedeva la realtà per come era, un’espressione stanca di combattere, sconfitta.
 
“Io non ce la faccio più così, Bay” Mormorò Harry, quasi dolcemente.
“Cosa stai dicendo?” Domandò lei a voce bassa, rifiutandosi di capire.
“Tu non ti fidi di me. Io ti amo, ma non possiamo continuare in questa maniera” Spiegò Harry, chiudendo gli occhi.
“Non è vero che non mi fido” Ribatté lei, poco convinta.
“Vedi? Non ci credi nemmeno tu” Disse il ragazzo, alzando le spalle.
“Io ho solo paura che ti portino via da me” Confessò Bailey, muovendo un passo verso di lui.
“Questa cosa ci sta distruggendo, Bailey. Io… Non sono più sicuro di niente” Mormorò lui, nascondendosi gli occhi con una mano.
La ragazza si sentì improvvisamente soffocare, come se una mano invisibile si fosse appena chiusa attorno al suo collo. Si avvicinò ad Harry a fatica, allungando una mano fino a posarla sulla sua e vedere gli occhi del ragazzo, rossi e lucidi quanto i suoi.
“Harry”
“Ho bisogno di un po’ di tempo da solo, Bay. Mi dispiace. Ti cercherò io, okay?”
Bailey lasciò cadere la mano, chiudendo gli occhi e stringendo le labbra il più possibile, sperando che, una volta riaperti, si sarebbe resa conto che era stato soltanto un incubo terribile e da dimenticare. Ma, quando il suo sguardo ritrovò Harry, lui era davanti a lei, il capo chinato, voltato di schiena.
“Harry” Lo chiamò, di nuovo.
“Per favore, Bailey, ti ho detto quello che sento. Lasciami stare ora” La pregò lui, il tono quasi implorante, voltandosi per guardarla un’ultima volta.
Sentì altre lacrime arrivare, Bailey, sentì che non ce l’avrebbe fatta quella volta, non sarebbe riuscita a rimanere lì davanti a lui un minuto di più, non avrebbe avuto la forza di provarci ancora, di portare avanti una battaglia di cui aveva già visto l’esito. Si voltò, ed uscì da casa di Harry, accelerando il passo non appena fu in strada, e sapendo già dove sarebbe andata. Un improvviso bisogno di bere e dimenticare tutto si fece strada in lei, e a quel pensiero si collegò, senza nessuna difficoltà, una canzone, che solitamente adorava, ma che in quel momento avrebbe preferito non conoscere, perché descriveva troppo bene la piega che il suo rapporto con Harry aveva preso quella sera. Should I? Should I? Maybe I’ll get drunk again. I’ll be drunk again. I’ll be drunk again, to feel a little love. Si ritrovò a canticchiare fra sè e sè Drunk, di Ed Sheeran, quasi ridendo di se stessa e delle lacrime che continuavano a rigarle le guance, finché non giunse a destinazione. Si guardò attorno qualche istante, prima di superare il piccolo cancello sul retro della casa di Zayn, poi raggiunse la porta e iniziò a bussare, sempre più forte. Dopo alcuni minuti, sentì la chiave girare nella toppa dall’interno e, non appena la porta venne spalancata davanti a lei, si gettò su Zayn, nascondendo il viso sul petto del ragazzo e lasciando che le sue emozioni si sfogassero su di lui.
“Bailey! Che ci fai qui a quest’ora?” Domandò lui, lo sconcerto e la sorpresa ben udibili nella voce, mentre le braccia andavano a circondarla con fare protettivo.
 

Bailey aprì gli occhi lentamente, ascoltando il suo respiro e quello del ragazzo accanto a lei. Sapeva di non trovarsi a casa sua, né tantomeno in quella di Harry. Il soffitto della stanza non corrispondeva a nessuno dei due, e il braccio che riposava sulla sua pancia sapeva bene che apparteneva a qualcun altro. Non aveva dimenticato niente della notte precedente, la litigata con Harry, la sua richiesta, l’arrivo a casa di Zayn, i tanti bicchierini che si era scolata. I ricordi successivi erano appena più confusi, ma era cosciente di quanto era successo. Ricordava come aveva baciato Zayn la prima volta, e come lui si era tirato indietro; sapeva come, invece, aveva ceduto la seconda volta, ed erano finiti sul divano; non si era inventata, infine, che lui l’avesse lasciata lì, nel tentativo di allontanarla, per poi invece tornare, e finire per fare l’amore in camera sua.
Richiuse gli occhi per un istante, prendendo un respiro profondo, poi si voltò per osservare Zayn mentre ancora dormiva beato, un sorriso accennato sulle labbra, i capelli scompigliati che gli ricadevano sugli occhi. Alla fine, quindi, era successo: aveva dovuto ammettere con se stessa che Zayn fosse molto più di un amico, per lei. La parte peggiore, oltretutto, era che lui la ricambiava, con sentimenti probabilmente ancora più profondi rispetto ai suoi. Perché lei era ancora innamorata di Harry, nonostante la rabbia provata la sera prima. E per un momento di debolezza, ora, stava rischiando di perdere sia lui che Zayn. Si rese conto, all’improvviso, che anche se con Harry fosse finita, non sarebbe mai potuta stare con Zayn, avrebbe rovinato i rapporti tra i due ragazzi e si sarebbe sentita in colpa per  sempre, ancor di più rispetto a come si sentiva in quel momento.
Un sorriso amaro le comparve sul volto, realizzando l’ironia della situazione. Non poteva uscire con Harry, con cui stava insieme, perché ormai era stata vista con Zayn, ma non poteva nemmeno pensare di costruire qualcosa con lui perché avrebbe distrutto tutto quanto con Harry. Avrebbe dovuto trovare il modo di mettere da parte i suoi sentimenti per entrambi, e sparire. Era la soluzione più ovvia e vantaggiosa per tutti. Dette un’ultima occhiata a Zayn, poi spostò delicatamente il suo braccio facendo attenzione a non svegliarlo ed uscì dalla stanza per cercare i suoi vestiti. Scrisse poche righe a Zayn, cancellandole più volte, confusa dal cerchio alla testa che aveva dalla sera prima, poi uscì di casa. Solo quando fu in strada e ripensò all’accaduto, si rese conto che aveva dormito sul lato del letto in cui stava di solito. L’unica differenza era che si trattava del letto sbagliato. 




Curly space
Sono in ritardoooooooo lo soooooo, scusate! E' stato un periodo difficile (grazie Zayn ahehm), ma ora sono tornata, e posso assicurarvi che questa storia continuerà, nonostante tutto. Ci saranno un po' di cambiamenti da fare, ovviamente, ma non penso ci saranno troppi problemi. :)
Dunque.
Siamo arrivati al dunque (aha). Mi viene da piangere, dio mio. Qualcuno mi spiega perché ho deciso di suicidarmi iniziando questa storia? Eh, qualcuno me lo dice? T.T
Insomma, Bailey pora cea è stressata, Harry pure, e guarda dove andiamo a finire, piccini miei. Poi c'è Zayn che a momenti fa a botte con chiunque per proteggere la sua bimba... Chissà che sviluppi ne usciranno. Beh, uno per il momento, ce l'abbiamo già, ed è parecchio interessante. Non ho ripreso tutta la OS altrimenti avrei dovuto dividere il capitolo e mi sarei incasinata e basta, ma spero vi piaccia anche così. :)
Sono complessivamente soddisfatta di questo capitolo (mamma che paroloni), soprattutto per il fatto che dopo l'uscita del moretto avevo pensato che non sarei più riuscita a proseguire, e invece eccomi qui :) Spero che siate contente e spero che questo episodio piaccia tanto anche a voi, sempre se riuscite a starci dietro perché mi rendo conto di quante cose ci ho buttato dentro aha ;) In caso, sono qui per chiarimenti.
Beh, adesso mi dileguo e vi lascio leggere, non vedo l'ora di vedere i vostri pareri ;) Ultima cosa, grazie mille a potatoess e Blinking Liam per le recensioni! <3 
E un grazie speciale al nostro ginger-haired Ed che con Drunk mi ha ispirato tutta la parte finale del capitolo, nonché il titolo! :)

A presto,
vostra Curly crush xx

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Capitolo 20
*** Closer and closer ***


Right place, wrong time




CLOSER AND CLOSER

Zayn respirò profondamente, stiracchiando le braccia e sorridendo ancora ad occhi chiusi. Ne aprì uno, osservando il lato vuoto del letto accanto a lui, poi si decise ad aprire anche l’altro e tirarsi a sedere. Si guardò attorno un istante, prima di passarsi una mano tra i capelli e tirarli indietro, poi si alzò. Si infilò i pantaloni che alcune ore prima si era messo alla cieca, poi si diresse verso la cucina. La casa era stranamente silenziosa, quasi fosse da solo.
“Bay?” Provò a chiamare, senza ricevere alcuna risposta.
Arrivato in salotto, iniziò a considerare l’idea di essere davvero l’unica persona in casa, e che Bailey se ne fosse andata tempo prima senza fare rumore. Raggiunse il bancone della cucina, avvicinandovisi velocemente non appena vide un piccolo foglio di carta bianca posato sopra. Lo prese in mano e, dopo essersi stropicciato bene gli occhi, lesse.
 
Zayn, mi dispiace. Non volevo che andasse così, non so perché l’ho fatto. Non avrei dovuto metterti in mezzo a questo casino, scusa. Grazie di tutto.
Bailey
 
Parecchie righe o parole erano state cancellate, nell’evidente confusione mattutina della ragazza, o forse nella fretta di andarsene da lì. Zayn alzò gli occhi al cielo, sbuffando in un eccesso di esasperazione, poi corse di nuovo in camera a cercare il cellulare.
“Dai, rispondi bimba” Disse, al telefono che continuava a squillare a vuoto.
Riattaccò, poi provò con una nuova chiamata, ma ancora niente. Tentò almeno una decina di volte, ma Bailey non rispondeva. Guardò l’orologio, affidandosi alla speranza che molto probabilmente la ragazza stesse lavorando e quindi non potesse rispondere. Magari l’avrebbe richiamato lei più tardi. Magari. Ma fino a sera, Zayn non ricevette nessuna chiamata da lei, e nemmeno il giorno dopo, né quello dopo ancora.
 

Bay, ti ho chiamata un centinaio di volte, e non credo tu abbia perso il cellulare.

Bailey rispondi per favore, ho bisogno di parlarti.

Sei una bambina testarda, almeno spiegami cosa ti ho fatto!

Senti bimba, mi devi ancora la mia maglietta con gli smiles, non pensare che te l’abbia regalata ;)

Bailey.

Puoi dirmi almeno se sei ancora viva, in questa città o se sei partita per Marte?

Va bene, mi arrendo. Se hai bisogno, sai dove trovarmi. Ti voglio bene bimba xx
 
Nelle due settimane seguenti, Zayn le aveva tentate tutte, ma Bailey non aveva mai risposto a nessuna delle sue chiamate né ai messaggi. Aveva provato con il tono perentorio, con le battute, con le preghiere, con le provocazioni e l’ironia, ma niente, dalla ragazza non arrivava nessuna reazione, fosse positiva o negativa. Nulla. Dopo il senso di colpa iniziale, dovuto al coinvolgimento della sua amicizia con Harry, era subentrata la preoccupazione, molto forte, per le condizioni di salute dell’amica. Era arrivato a pensare di rinunciare a lei come ragazza, se era quello che lei voleva, gli sarebbe bastata la loro amicizia, l’importante per lui era sapere che lei stesse bene.
 
Dopo alcuni giorni, aveva tentato di parlarne con Harry, durante una delle pause in studio, ma si era trovato davanti un muro.
“Haz, come stai?” Gli aveva chiesto, per iniziare.
Harry aveva alzato le spalle, continuando a pizzicare le corde della chitarra che aveva in mano.
“Con Bailey come sta andando?” Si era arrischiato a domandare poi.
Harry aveva alzato la testa di scatto, fulminandolo con gli occhi.
“Non dovresti sapere già tutto, tu?” Aveva replicato poi, il tono tagliente.
“Mi ha detto qualcosa, ma non l’ho più sentita – Aveva ammesso Zayn, quasi intimidito, per poi cedere ed informarsi – Tu sai come sta?”
“Non so niente Zayn, okay? E, se posso essere sincero, preferirei non parlarne in questo momento” Aveva concluso Harry, alzandosi e raggiungendo la porta dello studio.
A quel punto, Zayn si era innervosito, e non era riuscito a tenere a freno la lingua.
“Beh, potrebbe avere bisogno di te, magari, ma non sembra te ne importi tanto” L’aveva accusato, sostenendo poi l’occhiata che Harry gli aveva lanciato e guardandolo dargli nuovamente le spalle per uscire definitivamente.
Zayn scosse la testa, ricacciando indietro il pensiero. Da quel giorno, le conversazioni con Harry si erano fatte sempre più rare, e ridotte all’indispensabile per il gruppo, anche se, a ben vedere, anche i rapporti di Liam, Niall e Louis con il riccio erano in difficoltà. Harry aveva preso a chiudersi sempre più in se stesso, dava il meglio di sé alle prove, come sempre, ma poi finiva per andarsene non appena queste terminavano, senza trattenersi oltre con gli altri. Più di una volta Louis aveva tentato di convincerlo a rimanere, ma, quando anche lui aveva ricevuto una risposta piuttosto brusca, aveva deciso di rinunciare. Tutti loro sapevano della crisi tra Harry e Bailey, ma ancora nessuno aveva pensato di collegare la ragazza anche a Zayn, fortunatamente. Non gli era stato chiesto niente, né Louis aveva fatto capire di sospettare qualcosa, almeno per il momento.
 

Dopo l’ennesima occhiata al cellulare muto, Zayn si alzò di scatto dal pavimento della stanza dei graffiti, lasciandosi andare ad un verso che poteva assomigliare ad un ringhio.
“Impazzirò prima o poi” Disse, quasi stesse parlando con qualcuno, poi, in camera, prese il primo abbinamento che trovò nell’armadio e si vestì velocemente, deciso ad uscire.
Evitò tutte le strade più frequentate, rendendosi conto del giro assurdo che stava facendo per arrivare a casa di Bailey, ma solo così si sarebbe salvato da imboscate ed assalti di fan che l’avrebbero trattenuto fino a sera, impedendogli di accertarsi su come stesse l’amica. L’edificio in cui si trovava l’appartamento di Bailey era finalmente in vista, così Zayn accelerò il passo, svoltando l’angolo appena in tempo per vedere un Range Rover nero fermarsi giusto sotto casa di lei, e far scendere poi Harry, la testa bassa e un cappuccio a coprire parte del viso. Zayn si bloccò immediatamente, girandosi di schiena per evitare che Harry lo riconoscesse e giungesse a conclusioni affrettate, e soprattutto corrette, ma a quanto sembrava il ragazzo non l’aveva minimamente notato ed aveva già raggiunto l’ingresso del palazzo.
Rimase fermo a fissare la macchina dell’amico parcheggiata di fretta, quasi paralizzato. Non sapeva che fare, Zayn. Se Harry fosse andato da Bailey per risolvere, la sua presenza lì sarebbe risultata inappropriata ed addirittura inutile, l’amico sarebbe rimasto lì sicuramente per la notte, quindi tanto valeva che lui se ne tornasse a casa. Un sorriso amaro sfuggì a Zayn, riconoscendo che, nonostante i suoi sentimenti per Bailey e quello che era successo tra loro due, sarebbe stata la conclusione più giusta. Era Harry il ragazzo di Bailey, non Zayn, le cose dovevano risolversi prima tra loro due, lui era stato solo un errore, alla fine. Ma malgrado la logica dei suoi pensieri, Zayn non riusciva a mettere a tacere quella voce che gli urlava di restare, di non darsi per vinto, che Bailey aveva bisogno di lui. Così, cedendo alla sua parte più egoista, decise di aspettare che Harry se ne andasse per raggiungere finalmente Bailey ed accertarsi che tutto andasse bene. Si sedette su un muretto, calandosi bene il cappellino sul viso per evitare di venire riconosciuto, anche se il viavai in quella strada era minimo.
 
Non dovette aspettare molto per rivedere Harry uscire dal palazzo a passi lunghi e rapidi, e risalire in auto per poi partire e sparire dalla vista. Zayn rimase interdetto qualche istante, l’espressione sul volto dell’amico sembrava parecchio tesa, ed il fatto che non fosse rimasto da Bailey non prometteva niente di buono. Saltò giù dal muro e si diresse velocemente verso l’entrata del condominio, per prendere le scale e salire fino al secondo piano due gradini alla volta. Arrivato davanti alla porta dell’appartamento dell’amica, prese un respiro profondo, facendo alcuni passi avanti e indietro prima di decidersi a bussare e scoprire che la porta era aperta.
“Bay?” Chiamò piano, muovendo alcuni passi verso l’interno.
Non ricevendo alcuna risposta, si decise a guardare in cucina, la prima stanza che si trovava dopo l’entrata, ma ancora nessuna traccia di Bailey. Si spostò allora verso il salotto, notando la porta del terrazzo aperta. Si bloccò un momento, poi quasi facendosi violenza percorse velocemente i pochi metri che lo separavano dalla tenda che si muoveva con l’aria del tardo pomeriggio. La spostò, e vide Bailey seduta sul muretto che faceva da parapetto al terrazzo. Stava guardando verso il basso, immobile, nemmeno le spalle davano segno che la ragazza stesse respirando. Zayn si avvicinò con un solo lungo passo a Bailey, poi circondò la vita della ragazza con le braccia velocemente e la trascinò giù dal muretto, stringendola a sé non appena lei si voltò.
“Bailey ma che stai facendo? Sei impazzita?” Gridò lui, tenendola con quanta più forza possibile.
Non appena era finita tra le sue braccia, Bailey aveva iniziato a tremare forte, trasmettendo parte della tensione anche a Zayn, che non sapeva che fare per tranquillizzare entrambi. Ignorò il pensiero che gli diceva che sarebbe potuto arrivare tardi, che avrebbe potuto perderla per sempre, scosse la testa come per scacciare definitivamente quella paura, mentre sentiva le lacrime farsi strada fino ai suoi occhi. Bailey, dal canto suo, stava già piangendo, dopo essersi resa conto di chi la stava stringendo si era lasciata andare, il suo corpo si era quasi rilassato al contatto con quello di Zayn, e ora sembrava talmente debole e fragile che il ragazzo non ebbe il coraggio di farla muovere da lì. Spostò le mani sul viso dell’amica, sollevandolo fino a che i suoi occhi non incontrarono quelli di lei: al loro interno, uno sguardo che sembrava non capire nemmeno dove si trovasse in quel momento, né di avere una persona di fronte.
“Che diavolo stavi pensando di fare?” Le chiese, ancora scosso, il tono più aggressivo di quanto volesse.
“Niente – Disse, in un sussurro, poi aggiunse, prendendo inaspettatamente forza – Niente! Non avevo intenzione di buttarmi giù, mi credi scema?”
“Cosa stavi facendo allora?” Ribatté Zayn, preso in contropiede.
“Pensavo” Disse lei semplicemente, tenendo lo sguardo ostinatamente in quello di Zayn.
“A quanti metri sono? Dieci, come minimo. Bastava chiedere, non serviva mettersi a fare il piccione sul davanzale” Sbottò, rendendosi conto solo dopo aver parlato che quanto uscito dalla sua bocca non era per niente serio, né assomigliava all’ammonimento che voleva rivolgere a Bailey.
La ragazza lo guardò fisso per qualche istante, le guance che continuavano a venire bagnate dalle lacrime, poi spalancò gli occhi, come se vedesse Zayn per la prima volta da quando era arrivato lì, quel pomeriggio, e gli si buttò addosso, circondandogli la vita con le braccia e riprendendo a singhiozzare.
“Zayn, sei qui, sei qui con me” Continuava a dire, il viso sprofondato nel petto del ragazzo, e le braccia che stringevano sempre di più, quasi avesse paura che Zayn se ne andasse da un momento all’altro.
Lui rimase confuso per un attimo, osservandola per capire cosa le stesse succedendo, poi scosse la testa con un sorriso e decise di rispettare i tempi di Bailey, gli avrebbe raccontato tutto, prima o poi. Ricambiò l’abbraccio, ed iniziò ad ondeggiare piano, strofinandole la schiena e lasciandole baci sui capelli.
“Sì, bimba, sono qui con te – Mormorò poi – Ci sarò sempre, te lo prometto”
 
Era passata almeno un’ora da quando Zayn aveva raggiunto Bailey sul terrazzo, e ancora non si erano mossi da lì. Lei continuava a piangere ad intervalli irregolari, era come se non riuscisse proprio a smettere, come se, ad ogni respiro più profondo, un nuovo pensiero le ricordasse cos’era successo, così che ogni volta riprendeva a singhiozzare più di prima, togliendo ogni capacità di ragione a Zayn, che non sapeva più cosa fare per calmarla. Venne buio, e l’aria si fece più insistente, riempiendo di brividi la pelle sulle braccia di Bailey. Zayn si allontanò appena, mettendole le mani sulle spalle e guardandola in faccia. Aveva gli occhi rossi e gonfi, il respiro affannato, e lui ancora non sapeva cosa fosse successo, anche se non era complicato da immaginare.
“Che ne dici di entrare?” Le propose.
Lei annuì, in silenzio, così Zayn le mise un braccio attorno alle spalle e l’accompagnò attraverso la porta finestra, per poi chiuderla dietro di loro.
“Rimani qui?” Domandò lei, rivolgendogli uno sguardo capace di sciogliere anche il cuore più duro.
Ma non era quello il caso di Zayn, lui sarebbe rimasto in ogni caso, semplicemente perché si trattava di lei. Non poteva lasciarla in quel momento, non ne aveva il coraggio, né si fidava troppo, nonostante quello che l’amica gli aveva detto poco prima.
“Certo” Sorrise lui.
Si sedettero sul divano, poco distanti l’una dall’altro, poi Bailey si avvicinò a Zayn, cingendogli la vita con le braccia e cercando rifugio sulla sua spalla. Zayn passò il suo braccio sopra la testa di lei come per proteggerla, e la strinse a sé.
“Mi ha lasciata” Riuscì a dire, dopo alcuni minuti.
Zayn chiuse gli occhi, trattenendo il respiro per alcuni secondi. Lo immaginava, ma avrebbe voluto tanto sbagliarsi, avrebbe preferito non sentire mai quelle parole, pur di evitare di vederla in quello stato. Rimase zitto, senza sapere cosa dire. Mi dispiace? Probabilmente sarebbe suonato falso. Lo so? L’avrebbe annientata ancora di più. Passerà? Non era così semplice, e lui lo sapeva meglio di chiunque altro. Ma qualcosa doveva dirle, non poteva lasciarla in sospeso, aveva bisogno di lui in quel momento. Strinse l’abbraccio attorno a lei, e abbassò lo sguardo per incrociare quello della ragazza.
“Bay…”
“Non è solo per quello che sto così” Lo interruppe lei, passandosi una mano sugli occhi.
Faceva ancora fatica a parlare, la voce era rotta, ma le lacrime avevano smesso di scendere, e il respiro era tornato quasi alla normalità.
“Cos’altro è successo?” Si preoccupò Zayn, mentre la sua mente veniva invasa dalle opzioni più tragiche.
“Davvero non ci arrivi?” Chiese Bailey, dopo averlo osservato in silenzio per alcuni istanti.
 
Zayn rimase in silenzio a pensare. Poteva centrare con quanto era successo tra loro due un paio di settimane prima, ma non vedeva perché lei dovesse averla presa così male. Non era una cosa che capitava spesso, lo capiva, ma la situazione in cui era successo era abbastanza giustificabile, e se lei avesse preferito far finta che non fosse mai accaduto, Zayn avrebbe fatto di tutto per accontentarla, se serviva a farla stare meglio. O forse Harry l’aveva scoperto. Spalancò gli occhi, valutando quella possibilità. Se Harry avesse lasciato Bailey perché in qualche modo era arrivato a capire che c’era stato qualcosa tra lei e Zayn, lui di sicuro non l’avrebbe passata liscia. Non che avesse paura di Harry, Zayn, ma non sapere come avrebbe potuto reagire ad una situazione del genere lo metteva parecchio in agitazione. Per di più, il futuro del gruppo aveva poche speranze di continuare, su quella strada.
“No, Bay, per favore, spiegamelo tu perché sto impazzendo” Sbottò, scuotendo la testa come ad allontanare tutti quei timori.
“E’ per me e te” Disse, in un sussurro quasi inudibile.
“Okay…” Annuì Zayn, invitandola a continuare.
“Io… Avevo… Ho paura” Confessò, gli occhi concentrati sulle sue mani, in quel momento strette tra loro sulle gambe.
“Di cosa?” Chiese Zayn, confuso.
“Di perdere anche te – Ammise, dopo un istante di esitazione, poi, quando Zayn stava per dire qualcosa per rassicurarla, Bailey esplose – Harry mi ha lasciata, e con te ho sbagliato tutto, e me ne sono accorta solo dopo averlo fatto, e se mi lasci anche tu adesso io non so cosa fare, Zayn, non so cosa fare. Io non ce la faccio senza di te, non so dove andare. Ho rovinato tutto, ed è solo colpa mia”
Bailey si portò le mani al viso, scoppiando nuovamente in lacrime e mandando in frantumi il cuore di Zayn un’ultima volta. Lo uccideva vederla così, ma, dopo un attimo di sconforto, sorrise. Quella volta sapeva cosa dirle, poteva risolvere, almeno in parte, quella situazione.
“Bailey. Bailey, ascoltami, bimba” La richiamò, posando le mani sulle sue.
La ragazza prese dei respiri profondi, liberando a poco a poco gli occhi per guardare Zayn, che aspettò pazientemente, un sorriso appena accennato sulle labbra.
“Io sono qui. Non vado da nessuna parte, nessuna, capisci? – Iniziò, fermandosi per vederla annuire, poi riprese – Io non ti lascio. Non hai rovinato niente, credimi. Io…”
Ti amo. Stava per dirglielo, ma capiva che non era il momento adatto, l’avrebbe mandata ancora più in confusione, era troppo presto.
“Ti voglio bene. Sei la mia bimba, e non ti lascerò mai. Mai. Puoi contare su di me, Bailey” Concluse, tenendo gli occhi fissi nei suoi.
Le accarezzò una guancia, portando via con il pollice le ultime gocce salate che la bagnavano, poi posò anche l’altra mano sul viso di lei, e l’avvicinò a sé per baciarle la fronte. Quando riabbassò lo sguardo, lei lo stava guardando.
“Grazie Zayn. Sei la persona più incredibile che abbia mai incontrato – Sussurrò, sorridendo appena – Ti voglio bene. Grazie”
“Adoro quel sorriso” Mormorò Zayn, spostandole una ciocca di capelli dagli occhi per poi lasciarsi travolgere dall’abbraccio dell’amica, finalmente sicura che almeno una parte del suo mondo non fosse andata in pezzi. 
 

Non voleva mangiare, Bailey, e dopo vari avvertimenti, Zayn l’aveva seduta a tavola di forza e si era occupato della cena, sfruttando alcune cose che aveva trovato nella dispensa della ragazza. Quando alla fine si era trovata il piatto davanti, Bailey l’aveva guardato quasi con diffidenza, guadagnandosi un’occhiata fulminante dall’amico.
“Non è avvelenato – L’aveva tranquillizzata lui, sedendosi accanto a lei con un altro piatto – Mangia”
“Prima tu” Aveva deciso lei, un sorriso ostinato sul volto.
Zayn aveva alzato gli occhi al cielo, aveva ingoiato un boccone, per poi fingere di strozzarsi e far scoppiare a ridere Bailey. Dopo di che, lei l’aveva guardato di nuovo come a pregarlo di non forzarla a mangiare, ma lui era stato irremovibile e, dopo i primi due bocconi mandati giù di malavoglia, aveva pulito il piatto, facendogli anche i complimenti. In quel momento, erano di nuovo sul divano, a fare zapping tra i vari canali, niente sembrava interessare a nessuno dei due. Di tanto in tanto, Zayn lanciava un’occhiata a Bailey per accertarsi che stesse bene, o che almeno non ricadesse in una crisi di pianto come prima, e lei sembrava non accorgersene nemmeno.
“Zaynie, sto bene” Dichiarò ad un certo punto, tenendo lo sguardo fisso sulla tv.
“Okay” Mormorò Zayn, mordendosi un labbro, imbarazzato.
Bailey si voltò verso di lui, sistemandosi a gambe incrociate sul divano, così che Zayn, dopo alcuni istanti di esitazione, le rivolse lo sguardo, in attesa.
“C’è una cosa che vorrei chiederti, però” Iniziò lei, uno sguardo strano sul viso.
“Non ti farò bere di nuovo, non provarci neanche” La avvertì Zayn, rendendola ancora più seria.
“Uhm, no, quello credo non lo farò più di mia volontà – Borbottò, abbassando lo sguardo, per poi aggiungere, sempre più piano – Però ci sei andato vicino”
“In che senso?” Esclamò Zayn, sbarrando gli occhi.
L’ultima volta che avevano bevuto entrambi, erano finiti a letto insieme, e quello era l’unico collegamento che Zayn riusciva a fare. Non gli era dispiaciuto per niente, era uno dei ricordi più belli che aveva, ma era destinato a rimanere tale, non era proprio possibile che Bailey gli chiedesse, in quel momento, una cosa del genere.
“Dovresti vedere la tua faccia, Zaynie – Rise Bailey, poco più rilassata – Ma non intendevo quello”
“Spiegami un po’, allora”
“Io… Non voglio rimanere qui da sola – Confessò, abbassando lo sguardo e facendo notare a Zayn il rossore sulle sue guance, poi chiese – Resteresti a dormire qui con me, stanotte?”
Zayn rimase in silenzio, troppo stupito da quella richiesta per crederci, poi lo sguardo implorante di Bailey lo convinse a parlare.
“Ma sul serio?” Domandò, stupidamente.
“Sì. Prometto che faccio la brava. Ho solo bisogno di qualcuno che mi tenga attaccata alla realtà” Spiegò, sospirando.
Le braccia di Zayn andarono a circondarla senza che lui avesse il tempo di accorgersene, ma, non appena la strinsero, la sentì rilassarsi completamente, come se quell’abbraccio fosse tutto ciò di cui Bailey avesse bisogno.
“Tutto quello che vuoi, bimba mia” Sussurrò.
Bailey lo strinse più forte, lasciandosi cullare e senza proferire alcuna protesta quando Zayn, dopo aver spento la tv, la prese in braccio e la portò in camera, posandola delicatamente sul letto per poi raggiungerla e stendersi accanto a lei, accogliendola di nuovo tra le braccia quando lei gli si avvicinò, già incosciente, ma finalmente tranquilla e al sicuro.
 

“Ehi, bimba – Sussurrò Zayn il mattino dopo, scuotendola leggermente – Ascoltami un attimo”
Era rimasto a guardarla per circa un’ora, gli occhi chiusi e le labbra piegate all’ingiù in un semi broncio, ma l’espressione risultava comunque serena. Aveva ancora i contorni degli occhi arrossati, che le davano ancor di più un’aria da bambina sperduta, e non aveva avuto il coraggio di svegliarla subito. Ma ora doveva farlo. Bailey aprì gli occhi lentamente, confusa, poi li puntò in quelli di Zayn senza dire niente.
“Devo uscire a fare una cosa” Spiegò Zayn a voce bassa, avvicinando il viso a quello di lei.
“No, Zayn, non andare via, per favore” Protestò Bailey debolmente, stropicciandosi gli occhi con le mani.
“Non ci metto tanto, poi torno” La rassicurò lui, lasciandole una carezza sul viso.
“Uffa, va bene allora” Sbuffò lei, guardandolo storto.
“Ci vediamo dopo allora – Disse Zayn, alzandosi lentamente, per poi chinarsi e baciarla sulla guancia – Ti voglio bene”
“Ti voglio bene anche io, Zaynie. Grazie” Sussurrò Bailey, un attimo prima di richiudere gli occhi.
Zayn uscì senza fare rumore, poi scese velocemente le scale del palazzo fino ad arrivare in strada e dirigersi poi verso casa di Harry, non troppo distante da lì. Non sapeva cosa dirgli di preciso, ma doveva almeno sapere cosa stava succedendo a Bailey, in che condizioni era a causa sua, e che forse avrebbe fatto meglio a ripensarci. Arrivato a casa dell’amico, però, suonò più volte senza avere una risposta. Chiamò allo studio, per controllare se fosse lì, ma ancora nessuna traccia. Provò a cercarlo sul cellulare, ma risultava spento. Decise allora di rivolgersi a chi sicuramente sapeva dove Harry si trovasse, ma che non si sarebbe risparmiato sicuramente un commento su quella telefonata.
“Ehilà”
“Ciao Louis” Disse, con poco entusiasmo, quando l’amico rispose al quinto squillo.
“Wow, ti sei svegliato male stamattina?” Lo punzecchiò lui.
“Tutt’altro – Replicò Zayn, senza pensarci, poi chiese, rapidamente – Sai dov’è Harry? Ho bisogno di parlargli”
“A proposito di cosa? – Indagò Louis, il tono sospettoso – E’ partito ieri sera per Los Angeles, comunque”
“Ottima mossa, davvero” Commentò Zayn, seccato.
“Zayn – Lo richiamò Louis – Non metterti in mezzo”
“Ci si vede Louis” Disse Zayn, il tono piatto, prima di riattaccare.
Non l’avrebbe passata liscia, lo sapeva, ma in quel momento ciò che importava di più era Bailey, e l’unica persona che avrebbe potuto risolvere tutto quel casino aveva deciso invece di arrendersi completamente ed allontanarsi dalla città. Quindi, ora toccava a lui. Non sapeva quando Harry sarebbe tornato, né se avrebbe contato qualcosa, e di certo Zayn non poteva starsene con le mani in mano ad aspettare. Invertì la direzione, e tornò verso casa di Bailey, deciso a prendersene cura per tutto il tempo necessario, pronto a qualsiasi cosa il futuro avesse in serbo per lui.




Curly space
Ohilaaaaaaaaaaaaaaaaaà! :) Sono leggermente in anticipo stavolta wohooooo (non è vero, sono in ritardo lo stesso, ma meno del solito dai aha)
Allora, in questo capitolo direi che ho dato sfogo alla mia vena drammatica. Spero di non turbarvi troppo, ma riconosco che potrebbe risultare un po' pesantino eh, anche perché è bello lungo. 
Però, tutto sommato, devo dire di essere contenta di com'è venuto alla fine. Non so, triste quanto volete, ma Zayn è troppo dolce daiiiiiiiiii :3 poi sarete, come sempre, voi a dirmi com'è davvero :)
Quindi, grazie a potatoess, CatherineSky e Blinking Liam per le recensioni e a Sunset_ per aver seguito la storia! All the love .xx 
(scusate, ma il mio lato di Harry girl è un po' egocentrico ;)
Baci baci e alla prossima,

Curly crush
xx

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Capitolo 21
*** Keeping afloat ***


Right place, wrong time





KEEPING AFLOAT

Via il dente, via il dolore, si dice. Tutte stronzate, pensava Bailey, ancora stesa a letto, senza alcuna voglia di alzarsi ed affrontare quella giornata. Zayn era uscito da poco più di mezzora, e già ne sentiva la mancanza. Era come se non riuscisse a stare da sola, come se fosse cosciente che lei non bastava a se stessa, che non poteva fare niente per aiutarsi, quasi non si fidava della sua persona. Per questo aveva bisogno che l’amico tornasse al più presto, per potersi appoggiare a qualcuno, e sapeva che Zayn, oltre a darle sostegno, faceva molto di più. Già la sera prima, quando l’aveva tirata giù dal terrazzo, era stata così stupita di vederlo davvero lì che non ci aveva creduto finché non se n’era uscito con quella battuta sui piccioni. Era riuscito a farla riprendere dal semi coma in cui era entrata dopo che Harry se n’era andato, l’aveva rassicurata, era stato capace di farla ridere, addirittura, e di farle dimenticare per qualche ora quanto era successo.
Ma in quel momento, sola in casa, c’erano solo i pensieri a farle compagnia, o meglio, ad opprimerla. L’abbandono di Harry era stato rapido, fin troppo, ma per niente indolore. Si era presentato da lei, il pomeriggio prima, dopo due settimane di silenzio, e l’aveva salutata a malapena, teso. Non aveva aspettato, era arrivato dritto al punto, le aveva detto che ci aveva pensato tanto, aveva provato a considerare ogni minimo aspetto della loro relazione, ma che secondo lui l’ultimo periodo diceva abbastanza da fargli  capire che non valeva la pena continuare così. Aveva provato a ribattere, Bailey, a ricordargli invece tutti i momenti positivi che c’erano stati, ma Harry non aveva voluto sentire ragioni, era stanco, aveva detto, erano arrivati ad un punto di non ritorno, ed era meglio finirla lì. Sembrava talmente disinteressato, spogliato di ogni sentimento, che Bailey non aveva trovato la forza né la motivazione per continuare a combattere, quasi  la resa di Harry l’avesse contagiata in quei pochi minuti come un virus letale.
Andava così, dal pomeriggio prima. Bailey alternava momenti di tranquillità, in cui la sua mente rimuoveva quanto successo e la preoccupazione la lasciava tranquilla, come se niente fosse cambiato, ad altri, in cui realizzava che Harry l’aveva lasciata davvero, che non era stato un semplice incubo, che lei non l’avrebbe più rivisto, non accanto a sé. E quella terribile consapevolezza la gettava nel panico più totale, Harry era stato la sua sicurezza per diversi mesi, l’aveva fatta stare bene come nessun altro, ed ora se n’era andato, l’aveva perso. Si sentiva così indifesa, come se il mondo da quel momento in poi avrebbe potuto colpirla in ogni modo, non era più invisibile, Bailey, non aveva più uno scudo che la difendesse. Era completamente persa. Si sentì improvvisamente soffocare, iniziò ad ansimare, tentando di riprendere il controllo di sé, ma più tentava di fare respiri profondi, più tutto sfuggiva al suo controllo.
 
“Bailey! Bailey, respira, sono qui” Sentì dire, una voce fortemente preoccupata che si avvicinava.
Zayn si sedette accanto a lei sul letto, per poi prenderle il viso tra le mani e costringerla a guardarlo. Bailey puntò gli occhi in quelli nocciola dell’amico, fissandoli finché non sentì il respiro rallentare, un po’ alla volta. Chiuse gli occhi per solo un istante, per sentirsi precipitare di nuovo e quindi riaprirli subito dopo. Si buttò su Zayn, circondandogli il collo con le braccia e sospirando di sollievo quando anche lui la strinse a sé, accarezzandole piano la schiena.
“Cosa succede bimba?” Si preoccupò lui, senza lasciarla.
“Non lo so, Zayn, io… Non so, è come se qualsiasi cosa mi potesse attaccare, non capisco” Balbettò la ragazza, spaventata.
“Devi ascoltarmi bene, adesso – Disse Zayn, deciso, per poi staccarsi e guardarla in faccia – Non ti succederà niente, Bailey. Devi solo convincertene tu. Capisco che Harry fosse tutto per te, però adesso devi diventare tu la tua forza, okay?”
Bailey annuì, poco convinta. Aveva ragione, Zayn, riusciva a seguire il suo ragionamento, ma era presto, era ancora troppo presto, le ci sarebbe voluto del tempo per reagire come diceva lui. Lo osservò qualche istante, si perse negli occhi grandi dell’amico, che urlavano preoccupazione, in contrasto con la calma che invece stava tentando di trasmetterle con il resto del corpo e attraverso i gesti e le parole. Si costrinse ad assumere un’espressione più serena, non voleva che anche Zayn assorbisse tutta la negatività che emanava da lei, così provò ad accennare un sorriso, che spinse il ragazzo a continuare.
“E comunque non dovrai farlo da sola. Te l’ho già detto, io non ti mollo, starò con te quanto vorrai. E anche quando ti sarai stufata di vedermi, continuerò ad esserci. Diventerò il tuo peggiore incubo” La rassicurò lui, pronunciando l’intero discorso seriamente così che quando arrivò alla fine, Bailey quasi non afferrò la battuta.
Si ripeté le parole appena ascoltate mentalmente, e, dopo un’occhiata incerta a Zayn, sorrise, per poi farsi prendere da una vera e propria risata liberatoria, che venne accompagnata da quella dell’amico.
“Buongiorno, eh – Commentò lui – Meglio tardi che mai, bimba”
“Oh, stai zitto un po’. Sono moralmente provata, io” Borbottò Bailey, dandogli una leggera spinta, che Zayn sfruttò per attirarla a sé e finire steso sul letto.
Era bello, Zayn, aveva un modo insolito di guardarla, così protettivo e… Invaghito. Si sentì arrossire, Bailey, e anche Zayn distolse lo sguardo da lei per allungare il braccio verso il comodino e afferrare il sacchetto che vi stava sopra.
“Ho portato la colazione” Annunciò, lasciando che Bailey si rimettesse seduta sul letto.
“Cos’è?” Indagò lei curiosa, e sorprendentemente affamata.
“Cappuccino e brioche al cioccolato” Rispose lui, uno sguardo incerto sul volto.
“Dieci più. Bravo Zaynie” Si complimentò lei, avvicinandosi per lasciargli un bacio sulla guancia come ringraziamento.
“A che ora devi andare al lavoro oggi?” Si informò Zayn, guardandola divorare la brioche con un sorriso divertito.
Bailey ricambiò lo sguardo, per poi abbassarlo e riflettere un momento, presa in contropiede. Il lavoro era l’ultimo dei suoi pensieri, in quel momento, e non aveva nessuna voglia di andarci, vedere gente e fingere che tutto fosse a posto come sempre. Guardò Zayn di nuovo, uno sguardo implorante negli occhi, sperando che capisse.
“Che è quella faccia da cane bastonato?” Rise l’amico, pizzicandole una guancia.
“Non ho voglia di andare al lavoro” Mormorò Bailey, arrossendo, si sentiva una bambina viziata, ma non ce l’avrebbe proprio fatta in quelle condizioni.
“Mmmh – Mugugnò Zayn, rivolgendole uno sguardo severo, per poi cambiare espressione velocemente – Va bene, Bay, ma solo per oggi”
“Sì, sì, prometto che da domani faccio la brava, grazie Zaynie!” Esultò Bailey, illuminandosi in un sorriso per poi sporgersi verso l’amico ed abbracciarlo forte, immensamente contenta di averlo accanto a lei.
 

Nei giorni seguenti, Bailey si mise seriamente d’impegno per riprendersi dalla rottura con Harry: tornò al lavoro, sforzandosi il più possibile di apparire la solita ragazza allegra ed attiva che era solitamente e, se proprio in qualche momento non ce la faceva più, si ritirava in qualche saletta vuota o usciva in giardino a prendere una boccata d’aria per recuperare il controllo dei nervi. Vedeva Zayn ogni giorno, ora che avevano terminato le ultime prove per il tour era davvero in pausa, così che in qualsiasi momento lei ne avesse bisogno, lui si presentava da lei, oppure Bailey andava a trovarlo a casa appena finito l’orario di lavoro. Fu sollevata quando Lucas le riferì che i servizi di quel mese purtroppo si sarebbero tenuti tutti nello studio, in quanto si trattava di mostrare abbigliamento comodo e casalingo e biancheria intima. Non avrebbe dovuto fare uscite pubbliche, per così dire, riducendo perciò il rischio di venire riconosciuta nuovamente da qualcuno.  Era una piccola conquista nella grande guerra di quelle giornate, così intense ed impegnative che la sera si trovava, il più delle volte, a crollare a letto sfinita, se era a casa, sul divano di Zayn, se era dall’amico. Non era mai stata così stressata, Bailey, aveva sempre vissuto piuttosto tranquillamente, ma a quanto pareva, più fattori avevano deciso di allearsi proprio in quel periodo per farla impazzire una volta per tutte.
 
“Bailey, allora che dico a quelli di Vanity?” Le stava chiedendo Lucas un giorno.
“Ancora? Ma non gli avevi già risposto?” Sbottò Bailey, alzando gli occhi al cielo.
Aveva già rifiutato tutte le offerte che le erano state presentate nell’ultimo mese, aveva deciso così. Non voleva che in alcun modo si pensasse che stesse sfruttando l’amicizia con Zayn per diventare famosa, quindi, seppur a malincuore, aveva concluso per declinare le prestigiose proposte delle varie copertine patinate.
“Sì, ma continuano a prorogare le scadenze, nel caso ci ripensassi – Spiegò Lucas, per poi suggerirle – E secondo me dovresti rifletterci meglio sul serio, Bailey. È una vita che aspetti questo momento, che ti prende adesso?”
Già, cosa le prendeva? In fondo, la prima volta che Lucas le aveva presentato quelle offerte, lei aveva rifiutato categoricamente perché sarebbe stata collegata immediatamente a Zayn, e quel fatto avrebbe portato solo altri problemi tra lei ed Harry. Ma ora quella difficoltà non sussisteva più, la relazione con Harry era finita, e lei avrebbe dovuto soltanto pensare a se stessa, alla sua vita e al suo lavoro, e a come migliorarli entrambi. Era l’occasione giusta, prendere al volo quell’opportunità e iniziare una nuova avventura. Ci pensò seriamente, per un istante, e guardò Lucas, che ricambiò l’occhiata, speranzoso. Poi però, nella mente di Bailey comparve il viso di Zayn, e dopo di lui il suono delle parole che le fan le avevano rivolto l’ultima volta fuori dallo studio. Un’altra immagine andò veloce a sostituire tutto quanto, lei e Zayn insieme, quella notte, e il timore che, a lungo andare, le voci che la davano per ragazza di Zayn si realizzassero.
“Senti Lucas, lasciami stare, okay? Se vogliono aspettare, okay, aspettino pure” Ribatté Bailey all’improvviso, dirigendosi a lunghi passi verso la porta dello studio in cui si trovavano.
“No, adesso mi ascolti tu, Bailey – Disse Lucas, fermandola per un braccio – Dimmi cosa c’è che non va. Sono giorni che ti vedo diversa, ogni tanto sparisci e poi ricompari con gli occhi lucidi, cosa credi, che sia scemo e non me ne accorga?”
“Non è successo niente!” Negò Bailey, tentando di liberarsi dalla presa.
“Siediti” Ordinò Lucas, avvicinandole una sedia.
Bailey lo guardò ostinata alcuni istanti, ma lo sguardo dell’uomo era talmente severo che concluse per seguire il suo consiglio, venendo imitata da lui subito dopo.
“Allora?” Insistette lui, questa volta più tranquillamente.
“Non è niente di cui preoccuparsi” Borbottò lei, incrociando le braccia al petto.
“Zayn ti ha mollata?” Domandò lui, serio.
“No!”
Lui no
“Quindi state assieme, beccata!” Esultò Lucas, divertito.
“No, Lucas, no, non stiamo assieme, per la centesima volta. Siamo amici. Lui mi sta aiutando” Spiegò Bailey, sforzandosi di mantenere la calma.
“Va bene. Allora cos’è che non quadra?” Chiese ancora l’uomo.
“Sono solo un po’ confusa, tutto qui – Inventò al momento, voleva finire il prima possibile quella conversazione – Anche per il lavoro, sì”
“Sempre per il fatto che non vuoi che si creino malelingue a causa del rapporto con Zayn?”
“Esatto”
“Okay, dovrò essere brutale, scusami – Iniziò Lucas, con cautela, per poi metterla davanti alla realtà – Le voci ci sono già, Bailey. La gente quando non sa che fare parla. Degli altri, ovviamente. Alcuni sono già convinti che tu stia con Zayn”
“Lo so” Lo interruppe Bailey, ma non funzionò.
“Ma le agenzie ti vogliono per la tua persona, non per il rapporto che hai con quel ragazzo, Bailey! A loro non importa, a loro piaci tu, e basta” Continuò Lucas, tentando di convincerla.
“Okay, ma se anche accettassi? Loro sicuramente non mi proteggeranno dalle cattiverie della gente, ed è proprio quello che io voglio evitare”
“Bailey, tesoro mio, è la vita. Se vuoi crescere, devi imparare ad affrontare anche questo” Concluse Lucas, scuotendo la testa.
“Ci penserò, allora” Lo accontentò Bailey, ripromettendosi di farlo sul serio.
 
Zaynie, sono stanchissima. Credo mi fionderò subito a letto, ci vediamo domani :*
 
Bailey digitò il messaggio sbadigliando, mentre l’autobus la riportava verso casa. Aveva bisogno di riflettere da sola, quella sera, c’era troppa confusione nella sua testa. Si trascinò sulle scale, fino ad aprire la porta di casa sbagliando chiave un paio di volte, pe riuscire infine ad entrare e buttarsi sul divano, esausta. Alcuni giorni prima, aveva saputo che Harry era volato a Los Angeles, subito dopo aver chiuso con lei. Aveva reagito con tanta indifferenza forzata, a quella notizia, che Zayn aveva dovuto bombardarla di domande fino allo sfinimento per ottenere una reazione sensata, ovvero un’altra sessione di lacrime e rabbia, ma che alla fine era servita davvero. Zayn aveva capito come prenderla: la faceva sfogare finché non aveva più forze, ma almeno anche i pensieri negativi sparivano quasi del tutto, permettendo ad entrambi di godersi quei momenti di tranquillità dopo la tempesta.
 
Ce la fai ad arrivare al letto o ti serve un accompagnatore? ;)
 
Le labbra di Bailey si piegarono in un sorriso leggendo il messaggio, pensando a quanto tempo Zayn stesse perdendo dietro a lei. Era speciale quel ragazzo, ed era perso per lei, questo ormai l’aveva capito, Bailey. Ci sarebbe dovuta arrivare molto tempo prima, avrebbe dovuto interpretare tutti i segnali che lui le aveva mandato, seppur inconsapevolmente. Perché Zayn si sforzava di non rendere troppo evidente quello che provava per lei, ma il suo inconscio non era altrettanto attento, così molti degli sguardi che inizialmente le sfuggivano, avevano poi preso tutto un altro significato, rendendo chiare molte cose. La notte in cui si era recata da lui, Bailey non aveva assolutamente programmato niente di quanto successo, aveva solo bisogno si sentirsi dire che tutto sarebbe andato bene, poi la situazione le era sfuggita di mano, e si era ritrovata a baciarlo come se fosse tutto ciò che le servisse, e per un momento ci aveva creduto davvero, aveva seriamente pensato che Zayn potesse sostituire Harry.
Zayn era bello, se n’era resa conto a più riprese, e spesso non capiva come riuscisse a considerarlo solo un amico, seppur speciale. Era il sogno di milioni di ragazze, ragazze che avrebbero dato chissà cosa per essere al suo posto almeno per un’ora, per essere la migliore amica di Zayn Malik. O la ragazza. Perché nessuno credeva al fatto che loro fossero amici e basta, tutti erano senz’altro convinti che Bailey Starling e Zayn Malik dei One Direction passassero le giornate a letto, a baciarsi o chissà che altro.
Si ritrovò ad arrossire violentemente, Bailey, nel buio del suo appartamento. Si sentiva colpevole, in parte, e bugiarda. Perché alla fine, lei e Zayn non erano più semplici amici, qualcosa era accaduto sul serio, anche se entrambi avevano deciso di andare oltre e quasi fingere che non fosse mai accaduto. Ma non era facile da dimenticare come aveva creduto. Il modo in cui Zayn si era preso cura di lei, quella notte, il modo in cui l’aveva fatta sentire protetta ed al sicuro da tutto, il modo in cui l’aveva toccata, come se fosse la pietra più preziosa e rara del pianeta. L’aveva fatta sentire amata, incondizionatamente, senza se e senza ma. Ed era una sensazione che Bailey non riusciva a togliersi dalla testa, perché, nonostante i fumi dell’alcol, l’aveva assorbita perfettamente.
Ma, per quanto tentasse di lasciare fuori il pensiero di Harry, quello tornava, prepotente, così che, se anche Bailey avesse voluto provare a darsi una possibilità con Zayn, se lui l’avesse voluta, ovviamente, le risultava impossibile lasciarsi andare ed iniziare a vivere di nuovo. Forse era ancora troppo presto, si diceva, forse con il passare del tempo avrebbe superato tutto e, chissà, si sarebbe permessa di essere felice ancora una volta. Riprese il cellulare, e digitò la risposta, poi si diresse verso la camera per crollare sul letto, ancora vestita.
 
Più che un accompagnatore avrei bisogno di un orsetto da coccolare, ma per questa volta sopravvivrò ;) Buonanotte Zaynie, ti voglio bene x
 

Il giorno del servizio era finalmente arrivato, e la prima parte era andata secondo i piani, senza intoppi. Tutto era pronto per la seconda nello studio, le luci, il set arredato, la troupe. Mancava solo Bailey, ferma davanti allo specchio del camerino, incerta sul da farsi. Osservò il completo rosa cipria che indossava, ricco di giochi di pizzo e seta, per poi sistemarsi meglio la spallina del reggiseno.
“Bailey, ci sei?” La richiamò Lucas, da dietro la porta.
“Arrivo” Sbuffò lei, uscendo subito dopo.
Raggiunse il resto del gruppo che la stava aspettando, sentendosi ammirata non appena mise piede nello studio. Non era completamente a suo agio come al solito, però, e non capiva perché.
“Dai, iniziamo” La esortò il fotografo.
Si sedette sul bordo del letto, cercando suggerimenti come fosse la prima volta che faceva una cosa del genere. Lucas la osservava in attesa, ma, vedendo che Bailey non si decideva, il suo sguardo cambiò, passando dall’attento all’esasperato.
“Le braccia all’indietro, sguardo puntato verso la macchina fotografica e abbastanza provocante, per favore” Sbuffò l’uomo, vedendola poi seguire i suoi consigli alla perfezione.
Man mano che procedevano nel servizio, Bailey si rilassava, riducendo al minimo i consigli del suo responsabile e raccogliendo consensi nel resto della troupe. Aveva indossato di tutto quel pomeriggio, dai capi più semplici a quelli più provocanti che non avrebbe mai portato, dai colori neutri alle tinte più forti, fino ad arrivare agli ultimi completi, in nero. Aveva già eliminato le foto per i primi tre, mancava soltanto l’ultimo, che era anche quello che le piaceva di più. Si trattava di un reggiseno a balconcino nero, in pizzo e discreti ricami floreali, le cui coppe erano legate tra loro da un sottile nastro di raso incrociato a mò di corsetto che lasciava intravedere la pelle tra i due seni; lo slip, semplice ma trasparente, riportava i motivi del pezzo sopra, come il nastrino incrociato sui fianchi. Bailey si diede un’ultima occhiata soddisfatta, poi uscì dal camerino.
“Bailey, hai visite” Annunciò Lucas, non appena la vide comparire sul set.
 
La ragazza spalancò gli occhi al vedere chi fosse andato a trovarla durante il lavoro e, quasi istintivamente, portò le braccia al petto per coprirsi, salvo poi arrossire visibilmente, darsi dell’idiota e pensare che non ci fosse niente che lui non avesse già visto. Osservò Zayn che, dopo un’occhiata sbigottita alla sua figura, si era coperto gli occhi con una mano, decisamente imbarazzato, sorridendo alla tenerezza di quel gesto.
“Scusa, non ho visto niente, giuro!” Esclamò subito Zayn.
Bailey dissimulò l’imbarazzo che sentiva crescere con una breve risata e si fece passare una leggera vestaglia per poi infilarsela velocemente ed avvicinarsi all’amico.
“Ehm, Zayn, puoi guardarmi eh” Disse, picchiettandogli su una spalla.
“Non mi avevano detto che posavi in lingerie, solo che stavi facendo un servizio” Si giustificò lui, portandosi una mano alla nuca.
“Beh, Bailey è una professionista, di certo non ha problemi a farsi vedere così” Si intromise Lucas.
“Grazie del complimento, Lucas – Sibilò Bailey, per poi aggiungere – Beh, visto che ci siamo, Zayn lui è Lucas, il mio responsabile. Lucas, lui è Zayn”
I due uomini si strinsero la mano, Zayn con un sorriso sincero, Lucas con un’espressione curiosa che a Bailey non piacque per niente.
“Che ne dici di rimanere qui, Zayn? Abbiamo quasi finito, poi te la lascio” Propose Lucas, ignorando l’occhiata assassina di Bailey.  
Il ragazzo rivolse un’occhiata incerta a Bailey, come a chiedere il permesso, così che lei alzò le spalle, più scocciata per il comportamento di Lucas che per altro. Non le dava fastidio che Zayn fosse lì, d’accordo, era mezza nuda, ma l’avrebbe vista il mondo in quelle condizioni da lì a qualche settimana, quindi perché preoccuparsi? Il fatto era che poteva benissimo leggere in faccia al suo responsabile che l’invito rivolto a Zayn era diretto ad assorbire quante più informazioni possibili sul rapporto tra lui e Bailey, e non di certo alla cortesia più innocente. Decise comunque di far finta di niente, e si diresse nuovamente verso la camera da letto posticcia.
 
Aveva percepito gli occhi di Zayn addosso per tutta la mezzora che era servita a quell’ultima parte, anche se si era imposta di non incrociare mai lo sguardo del ragazzo. Si era mossa il più naturalmente possibile, ma sapere che Zayn era lì a guardarla la metteva in soggezione, la spingeva a fare ancora meglio ma, allo stesso tempo, si sentiva una novellina alle prime armi, così che più di una volta Lucas l’aveva ripresa per essere troppo goffa.
“Abbiamo finito!” Annunciò il fotografo, infine.
Bailey tirò un sospiro di sollievo, ringraziando il cielo, poi si avvicinò a Lucas e Zayn, che stavano parlando piano tra loro.
“Tutto bene qui?” Indagò, sospettosa.
“Certo, certo. Stavo spiegando a Zayn che di solito te la cavi molto meglio, ma che ultimamente sei un po’ fuori esercizio” Raccontò l’uomo, rischiando di prendersi un pugno in faccia da Bailey.
“Fantastico – Replicò lei, piatta – Vado a rivestirmi. Zayn, mi aspetti?”
Non attese il cenno di assenso dell’amico, si voltò e basta, diretta al camerino. Respirò a fondo più volte, mentre si rivestiva, sforzandosi di rimanere calma. Lucas non era mai stato così meschino, non capiva perché tutto d’un tratto dovesse rendere le cose più complicate di quel che già erano. Si vestì nel minor tempo possibile, in modo da limitare i danni, poi uscì per raggiungere Zayn, finalmente solo ad aspettarla.
“Non volevo metterti in difficoltà, mi andava solo di vederti” Si giustificò Zayn, quando uscirono dall’edificio.
“Zayn, non ti devi scusare, okay? – Lo fermò lei, decisa – Anzi, sono io che devo chiederti scusa per il comportamento di Lucas, non so cosa gli prenda in questi giorni”
“Forse è solo preoccupato per te” Suggerì Zayn, poco convinto.
“Gli conviene che sia così”
Bailey sentì Zayn ridere al suo fianco, probabilmente aveva usato un tono particolarmente minaccioso che non le si addiceva, e l’espressione corrucciata che doveva avere sul volto rendeva tutto più divertente. Sbuffò, stringendosi poi all’amico quando lui le mise un braccio sulle spalle e lasciandosi andare ad un sorriso più rilassato.
“Comunque, se posso dire la mia, hai fatto un gran bel lavoro, prima – Confessò Zayn, a voce bassa – Eri stupenda. E anche sexy, questa volta sì”
Le lasciò un bacio sulla fronte, accentuando il rossore sulle sue guance. Se la ricordava quella conversazione, Bailey, era stata la prima volta che avevano parlato davvero, nell’ascensore bloccato a New York. Mormorò un timido “Grazie”, lusingata da quei complimenti, nascondendo il viso sulla spalla di Zayn. Non voleva separarsi da lui, quella sera. Si scoprì a desiderare di passare più tempo con l’amico, non sapeva precisamente in che modo, non c’era niente di malizioso nei suoi pensieri, ma, in quel momento, Zayn era tutto ciò che voleva accanto a lei.



Curly space
Ommioddio sono in orario!!!!!!! Ci ho messo una sola settimana waaaaaaaaaaaaaaa! Okay, basta. 
Beh, spero siate felici di vedermi di già, e cosa dire di questo capitolo... Uhm. Tante robe, Bailey in crisissima povera, Zaynie che è un dolcetto adorabile (cristo anche io voglio un amico così), e poi c'è il lavoro. E Lucas scassaballe. -.- Però abbiamo anche tanti bei penserini di Bailey su Zayn qui, cosa dite voi?
Si vede che non so cosa scrivere in quest'angolo autore? Ahah non so, manco di fantasia oggi =P
Beh, spero che vi piaccia, so che rispetto alle grandi emozioni dei capitoli passati è molto meno coinvolgente, forse, però un po' di pausa in preparazione agli sviluppi credo sia meglio farla... ;)
Grazie mille a potatoess e Leeroy__ per le recensioni, e a NYapple e Sestaluna5 per aver preferito la storia! :*
Un bacione e alla prossima!
Curly crush xx

 

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Capitolo 22
*** Some days ***


Right place, wrong time





SOME DAYS

“No, anche di domenica no, basta!”
Zayn aprì gli occhi, portandosi poi una mano al viso per proteggerli dalla luce del sole, e si sollevò sui gomiti per osservare Bailey, che guardava il cellulare piuttosto contrariata accanto a lui.
“Che c’è?” Si informò allora.
“E’ Lucas – Disse, un momento prima di rispondere alla chiamata – Dimmi che è una cosa veloce, per favore”
Zayn sorrise della risoluzione dell’amica, se fosse stato lui all’altro capo molto probabilmente davanti a tanto astio avrebbe fatto un passo indietro e rimandato qualsiasi cosa ad un altro momento. Ma a Lucas evidentemente non bastava un tono scocciato per rinunciare, o forse si trattava di una questione davvero importante, visto che prese immediatamente a spiegare a Bailey il motivo della chiamata. Lei ascoltava attentamente, seppur alzando gli occhi al cielo di tanto in tanto. Si stava riprendendo bene, rispetto a quel che Zayn aveva pensato nell’immediato momento successivo alla fine della storia con Harry, stava riacquistando forza, un po’ alla volta, e il suo carattere sembrava essere tornato quello di un tempo, deciso a non farsi mettere i piedi in testa da nessuno. La osservò chiudere gli occhi un istante, per poi prendere fiato e rispondere a gran voce.
“No. È la mia ultima parola. Lasciamo stare, è meglio così” Disse, un tono che non ammetteva repliche.
Gli occhi di Bailey trovarono poi quelli di Zayn, con uno sguardo esasperato e altamente drammatico nel cioccolato fuso delle sue iridi. Zayn accennò un sorriso divertito, incuriosito da cosa potesse metterla così tanto di cattivo umore, quindi aspettò che terminasse la chiamata per chiederglielo.
“Va bene, potrei sbagliarmi, ma ora come ora non me la sento – Insistette Bailey, per poi aggiungere velocemente – Ci vediamo domani. Ciao Lucas”
“Addio” Sbuffò, chiudendo la chiamata e allontanando  il telefono in modo da non vederlo.
Tornò a stendersi sulla coperta che avevano sistemato sull’erba morbida del giardino di Zayn poche ore prima, respirando a fondo. Zayn si incantò a guardarla, senza farci caso, era abituato ormai, a ritrovarsi la mente completamente vuota, mentre i suoi occhi assorbivano ogni minimo dettaglio di quei momenti come fossero fotogrammi distinti l’uno dall’altro. Studiò i riflessi che il sole dei primi giorni di maggio creava sui suoi capelli, la pelle ancora chiara e le guance leggermente arrossate, il petto che si alzava e si abbassava lentamente con il suo respiro, la figura delicata di lei completamente rilassata accanto a lui. Spostò una ciocca di capelli che le ricadeva sugli occhi, accarezzandole poi la guancia. Bailey aprì gli occhi, per guardarlo e sorridergli apertamente.
 
“Cosa succede? Problemi al lavoro?” Domandò, riscuotendosi dal momento di silenzio.
Bailey alzò le sopracciglia, sbuffando, poi si mise a sedere, guardandosi attorno.
“No, non sono problemi, anzi” Borbottò, incerta.
“Non ti vedo molto convinta”
“E’ che… Ah, okay, io te lo dico, però non offenderti poi” Lo avvisò, prima di incrociare lo sguardo con quello di Zayn.
“Dai, spara”
“E’ da quando sono tornata dal tour che arrivano proposte di altri giornali e agenzie di moda al Cosmopolitan. Chiedono di me, vorrebbero che posassi per alcuni loro servizi” Raccontò Bailey.
“Ma è fantastico!” Esclamò Zayn, sinceramente contento per l’amica, che avrebbe potuto finalmente sfondare nel mondo della moda.
“No Zayn, non lo è – Lo corresse lei svelta – Mi cercano da quando mi hanno vista con te, prima non sapevano nemmeno della mia esistenza!”
“E allora? Che ti importa? È un’occasione incredibile, bimba, e dovresti coglierla al volo” La riprese Zayn, serio.
“Non voglio sfruttare la mia amicizia con te per diventare famosa” Spiegò Bailey, abbassando lo sguardo.
“Ma sei scema?!”
Bailey incrociò lo sguardo di Zayn per un momento, forse per capire se stesse scherzando o se stesse davvero mettendo in discussione la sua intelligenza. La fermezza che Zayn doveva avere negli occhi in quel momento, però, la convinse della seconda opzione.
“No che non sono scema. È solo che so come vanno queste cose, e non mi va di andarci in mezzo”
“Queste cose tipo?”
“Tipo che mi direbbero di tutto se accettassi, che ti sto usando per diventare famosa, che in realtà è tutto organizzato e che tu soffrirai e…”
Zayn prese il viso di Bailey tra le mani, all’improvviso, mettendola a tacere. La fissò negli occhi, senza dire niente, e fu a pochi secondi dal baciarla, ma si limitò a posare la fronte su quella di lei, per poi abbassare lo sguardo e rimanere così per qualche istante.
“Bay, ti conosco, so che non lo faresti – Sussurrò, per poi chiederle, ironicamente – Lo faresti?”
“No!” Protestò lei, con forza.
“Appunto. E allora, anche se la gente parla, cosa importa? Tu sai come stanno le cose, questo è quello che conta” Chiarì Zayn, rialzando lo sguardo su di lei.
“Lo so. Hai ragione tu, ha ragione Lucas a dirmi che occasioni come queste non tornano… Ma non credo sia il momento giusto, questo” Confessò Bailey.
“Mh, posso capire”
Ed era vero, Zayn la capiva sul serio. Aveva già sofferto abbastanza nell’ultimo periodo, e altra tensione non le avrebbe fatto bene di certo. Però era anche vero che un’opportunità così poteva cambiarle la vita, forse sarebbe stato proprio il primo passo da fare per voltare pagina. Doveva però riconoscere che anche il ragionamento dell’amica non faceva una piega, il mondo dello spettacolo era crudele, e dal momento che molti la legavano a lui da un paio di mesi ormai, le sarebbe risultato difficile liberarsi di quella presunta raccomandazione. Sarebbe stato tutto molto più semplice, se Zayn non fosse stato membro della boyband più famosa al mondo in quel momento.
 
“Zaynie, io vado” Disse Bailey, scuotendolo leggermente, dopo qualche tempo.
“Mh, no dai, tanto cos’hai da fare?” Mugugnò Zayn, sbadigliando e allungando una mano per posarla sulla gamba dell’amica.
Si era addormentato senza accorgersene, si stava talmente bene quel pomeriggio che sarebbe rimasto lì per sempre. Con Bailey al suo fianco, ovviamente.
“Ho promesso ai miei di passare da loro, te l’ho detto prima” Spiegò lei ridendo.
Zayn sbuffò, decidendosi ad aprire gli occhi e tirarsi a sedere, per poi osservare Bailey in silenzio. Aveva le guance ancora più rosse rispetto a prima, e doveva essersi appisolata anche lei, visto lo sguardo poco attento che aveva negli occhi.
“Sei bellissima” Sussurrò Zayn, percorrendo con un dito la sua guancia.
“Mi accompagni?” Domandò lei, trattenendo un sorriso imbarazzato.
Non si lasciava andare spesso ai complimenti, Zayn, soprattutto in quel periodo, ma la poca lucidità del momento l’aveva preso in contropiede. E, anche se lo faceva, tentava di mascherare il tutto con una battuta, vedeva che Bailey il più delle volte li ignorava, ma poteva capirla. Zayn non faceva niente per nascondere la sua attrazione verso di lei, anche se non ci aveva mai provato seriamente, era decisamente ancora troppo presto, e Bailey probabilmente non sapeva come comportarsi, doveva essere piuttosto confusa al riguardo.
“Certo” Annuì Zayn, lasciando perdere anche quella volta.
Nello stesso momento in cui aprì il cancello per far uscire Bailey, comparve Louis che, se prima sembrava sul punto di saltare addosso a Zayn, ora passava il peso del corpo da un piede all’altro, senza sapere che fare.
“Chi si vede!” Esclamò, rivolgendosi a Bailey, dietro a Zayn.
“Louis, ciao!” Lo salutò lei, avvicinandosi al castano per un veloce abbraccio.
“Zayn – Accennò, allungando il pugno verso il moro, per poi tornare con lo sguardo su Bailey – È un sacco che non ti vedo, come andiamo?”
“Non troppo male – Disse Bailey, sorridendo – Tu?”
“Bene, bene. Sono venuto a trovare il morto, qui – Spiegò, ridacchiando quando Zayn sbuffò, per poi aggiungere, più serio – Spero di non aver interrotto niente”
Zayn gli lanciò un’occhiata piuttosto esplicita, che Louis prontamente dribblò per incrociare lo sguardo di Bailey, che si abbassò non appena si trovò davanti all’azzurro cielo degli occhi del ragazzo.
“No, no, figurati, me ne stavo andando – Si sbrigò a dire poi, voltandosi verso Zayn per salutarlo – Ci sentiamo”
“Certo” Annuì Zayn, porgendo la guancia a Bailey che la sfiorò con un bacio veloce.
“Ci vediamo Louis”
“Speriamo” La salutò lui, con un occhiolino, poi Bailey sparì chiudendosi il cancello alle spalle.
 
“Allora” Esordì Louis, buttandosi sul divano di Zayn.
“Come stai?” Domandò Zayn, porgendogli una birra.
“Benone” Rispose l’amico, convinto, prendendo un lungo sorso subito dopo.
“Lo vedo – Sorrise Zayn – Ti stai dando alla pazza gioia, mi pare”
Quel periodo non era decisamente il migliore per quanto riguardava le relazioni di coppia. Prima di Harry e Bailey, anche Louis ed Eleanor avevano rotto, ed ora il ragazzo sembrava abitare nelle varie discoteche di Londra, accompagnato ogni sera da parecchie ragazze, scatenando ovviamente centinaia di voci e commenti malevoli.
“Beh, mi diverto, non faccio del male a nessuno – Puntualizzò Louis, per poi aggiungere – Ah, se proprio non ci vuoi venire, potresti almeno rispondere ai miei inviti? Sarebbe carino, ogni tanto”
Zayn strinse i denti, rivolgendo un’occhiata colpevole all’amico, che più volte gli aveva chiesto se volesse fargli compagnia, ma lui non aveva mai accettato né risposto, effettivamente.
“Scusa Tommo” Disse, abbassando lo sguardo.
“Dai, è okay. Devi fare il babysitter” Lo punzecchiò Louis, ghignando.
“Non faccio il babysitter”
“Come sta?” Domandò poi Louis, tornando serio, un chiaro riferimento a Bailey negli occhi.
“Insomma, ora un po’ meglio, ma all’inizio è stata dura” Spiegò Zayn, sospirando.
“E tu?”
“Io cosa?”
“Tu, beh, le stai vicino senza problemi?” Insistette Louis.
“Sì, cosa dovrei fare? Siamo amici, lei conta su di me, che faccio, la mollo?” Argomentò Zayn, a disagio.
Sembrava sempre che Louis sapesse qualsiasi cosa e, anche se non era così, trovava il modo di arrivarci, di capire cosa stesse succedendo. Non era cattiveria o malizia, Louis era semplicemente così, scalpitava per sapere quanto più possibile sulle persone a cui teneva per poi aiutarle. Ma in quel caso, Zayn dovette ammettere, meno sapeva, meglio sarebbe stato anche per lui.
“Hai sentito Harry, tu, invece?” Chiese, interrompendo il silenzio che si era creato.
Louis annuì, senza dire niente.
“E…?”
“E sta abbastanza da schifo, in realtà. Cioè, è stupido, in un certo senso, perché da come mi parla di Bailey si capisce lontano chilometri che ne è ancora innamorato, ma lui continua a dirmi di essere troppo arrabbiato, troppo deluso, e di non aver la forza di riprovarci. Dice che stare lontano lo aiuta, speriamo sia così davvero, e che torni in forma per il tour” Raccontò Louis, la preoccupazione per l’amico più giovane ben udibile nella voce.
Zayn annuì, quell’aspetto non l’aveva calcolato. Avrebbe potuto parlarci lui, non appena fosse tornato da Los Angeles, per provare a risolvere quella situazione. Anche se Bailey non ne parlava più, Zayn sapeva che pensava ancora ad Harry, e più volte l’aveva vista scorrere le loro foto o le conversazioni nel cellulare, per poi chiudere tutto con uno scatto e sospirare affranta. Piuttosto che vedere lei così, e Harry nervoso nel gruppo, avrebbe dato qualsiasi cosa, anche i suoi sentimenti per Bailey, per risolvere tutto. Sapeva che l’unica cosa giusta da fare era rinunciare a lei, ed era pronto a farlo, se questo significava tornare a pochi mesi prima, quando tutto era a posto. Tutto meno che lui, però.
 

Il giorno dopo, osservò Bailey mentre discuteva gli ultimi ritocchi del servizio fotografico con Lucas, da dietro il vetro che circondava lo studio, per poi alzare una mano e salutarla, quando alzò gli occhi dal computer ed incrociò il suo sguardo.
“Ci hai preso gusto a venire a trovarmi qui” Commentò, quando finalmente uscì e lo raggiunse.
“Sì, mi piace vederti lavorare” Annuì Zayn, accennando un sorriso furbo.
“Sei strano” Dichiarò Bailey, per poi pizzicargli il naso.
“Allora, hai risolto per quella cosa degli altri giornali?” Si informò lui, seguendola attraverso i corridoi dello stabile.
“Sì, ho fatto in modo di aver la tabella di marcia così piena qui da non poter lavorare altrove” Spiegò, quasi orgogliosa della sua trovata.
“Poi sarei io quello strano” Disse Zayn, scuotendo la testa.
“In realtà, preferisco essere occupata, così non ho il tempo di pensare a Harry” Mormorò Bailey, quasi più a se stessa che a Zayn.
“A proposito – Iniziò lui, pentendosene nell’immediato secondo successivo, in cui Bailey si voltò di scatto verso di lui, quasi prendendo in pieno una siepe ai bordi della strada – Sta’ attenta, bimba!”
“Sto bene, sto bene – Lo rassicurò lei velocemente, per poi riprendere il discorso – Cosa stavi dicendo?”
“Ieri ho parlato con Louis, anche di Harry” Prese a raccontare lentamente.
Non avrebbe dovuto iniziare quel discorso, che senso aveva dirle quanto aveva appreso da Louis il giorno prima? Non avrebbe cambiato niente, forse l’avrebbe fatta stare anche peggio. O forse le avrebbe dato speranza, chi lo sapeva. Ormai però il gioco era fatto, e Bailey stava aspettando che Zayn proseguisse nel suo discorso, osservandolo intensamente mentre camminava.
“Beh, mi ha detto che Harry sta male, da quanto ha capito lui, che probabilmente ti ama ancora” Confessò, la voce bassa.
“Ma?”
Ecco. Bailey non era per niente stupida, aveva già capito che qualcosa non girava nel discorso, che doveva per forza esserci un “ma”.
“Ma è anche arrabbiato, e non ha la forza per riprovarci e ricominciare tutto” Concluse Zayn, osservandola di sottecchi.
“Bene” Decretò lei, secca.
 
Aprì con una spinta fin troppo energica il portone del condominio, facendolo sbattere contro il muro, poi prese la via delle scale a passo rapido. Zayn richiuse il portone, guardandosi attorno e trovando solo il portinaio a guardarlo piuttosto seccato. Mimò uno “Scusi” con le labbra, poi si affrettò dietro a Bailey, già alla seconda rampa di scale. La seguì fino alla porta dell’appartamento senza dire niente, poi, quando mancò poco che lo chiudesse fuori, si decise a parlare.
“Io che ti ho fatto adesso?” Protestò, fermando la porta con una mano.
Bailey l’aprì di scatto, guardandolo sorpresa un istante, poi si portò una mano al viso, facendosi da parte per farlo entrare.
“Scusa Zayn – Mormorò, il tono mortificato – Io non ce la faccio più”
“Finalmente” Esclamò Zayn, seguendola in salotto.
“Finalmente cosa?”
“Cristo, Bailey, mi sembri un automa ultimamente! Lavori e basta, non ti esprimi, sembra che niente ti interessi e che tu abbia cancellato Harry dalla tua esistenza. Sai che anche se non ne parli lui continua ad esserci, vero?” La riprese Zayn, alzando il tono più di quanto volesse.
Non sapeva da dove venisse tutta quell’aggressività, probabilmente era solo preoccupazione che finalmente riusciva a sfogarsi, dopo settimane in cui era rimasta celata sotto parole rassicuranti ed abbracci silenziosi. Bailey lo osservava in silenzio, ad occhi sbarrati, sicuramente non si aspettava una reazione del genere da Zayn.
“Dimmi una cosa, e sii sincera – Continuò lui – Qual è stata l’ultima volta che sei andata a fare shopping?”
“Che razza di domanda è?” Sbottò Bailey, ridendo sarcastica.
“Tu dimmelo” Insistette Zayn.
“Non lo so, qualche settimana fa, ma che c’entra?” Replicò lei, esasperata.
“Un giro con le tue amiche? Una serata in discoteca? Una cena fuori? Quando?” Proseguì Zayn, ignorando la domanda dell’amica.
Sapeva dove voleva andare a parare, lui, ma voleva che anche Bailey ci arrivasse, possibilmente da sola. Zayn sapeva che da quando Harry l’aveva lasciata Bailey non era più uscita con nessuno, tutto quello che faceva era lavorare o stare con lui, ma sempre in casa, era come se rifiutasse il mondo esterno, come se ne avesse una paura folle, ma rimanere chiusa fra quattro mura non le faceva bene come lei credeva, l’avrebbe fatta impazzire, a lungo andare.
“Ma cosa ti prende, Zayn?” Domandò lei, irritata.
“Dovresti farla a te stessa questa domanda, Bailey, non a me – La corresse lui, ritrovando la calma un po’ alla volta – Sono settimane che non esci a divertirti, e non provare a negarlo, perché so bene che è così. Nasconderti da tutto e tutti non è la soluzione, Bay, dovresti saperlo meglio di chiunque altro”
Bailey ascoltava ogni sua parola in silenzio, addolcendo poco a poco l’espressione tesa che aveva sul volto, iniziando a capire cosa Zayn volesse realmente dirle. Prese un respiro profondo, poi si avvicinò a lui per abbracciarlo forte.
“E’ che non so più cosa fare, mi ha stravolto la vita, e in questo momento lo odio, e odio me stessa per essere così stupida e non riuscire a passare oltre” Ammise, lamentandosi sulla sua spalla.
“Non devi. So che è difficile, te lo assicuro, ma stai reagendo nel modo sbagliato. Il mondo è lì fuori, può fare paura, sì, ma non sei sola, te l’ho detto un centinaio di volte” Sussurrò Zayn, stringendola a lui.
“Va bene. Hai ragione. Cosa devo fare?” Domandò Bailey, decisamente più risoluta.
Zayn la guardò con un sorriso furbo, alzando le sopracciglia.
“Intanto mangiamo qualcosa. Poi ti fai bella, e usciamo. Stasera andiamo a divertirci”
 
Un paio di ore dopo, Zayn la stava aspettando seduto sul divano, in attesa di vederla uscire dalla sua stanza pronta per andare a ballare. Aveva già chiamato Preston e, anche se a fatica, era riuscito a convincerlo ad accompagnarli al Koko, una delle discoteche più famose di Londra. Non gli piaceva granché muoversi con la guardia del corpo, gli pareva troppo da sostenuto, ma in situazioni del genere era più sicuro avere qualcuno a cui affidarsi in caso di grandi folle o momenti critici.
“Pronto?” Chiese Bailey, senza farsi vedere.
“Vai”
La ragazza entrò in salotto con passo incerto, lasciando subito Zayn senza fiato. Aveva scelto un vestito nero corto, a tubino, in pizzo. Le maniche lunghe lasciavano vedere la pelle sotto il motivo floreale, mentre il resto del busto e fino a metà coscia era fasciato perfettamente dal tessuto nero. La scollatura era semplice, e non profonda, poco più larga di un girocollo. Il tutto era completato da delle semplici decolleté in tinta, il cui tacco slanciava ancor di più la figura di lei. Non si era truccata molto, ma il rossetto rosso fuoco con cui aveva colorato le labbra la rendeva intrigante da morire. Zayn aveva gli occhi spalancati, lo sapeva bene, e dovette farsi violenza per non lasciare andare anche la mascella. Deglutì, tentando di trovare qualcosa da dire di abbastanza intelligente, ma riuscì solo ad annuire.
“Aspetta, aspetta, manca la parte migliore” Lo avvisò Bailey, entusiasta.
Spostò i capelli lateralmente, lasciandoli cadere sulla spalla destra, poi si voltò, mostrando a Zayn la schiena nuda. C’era solo un sottile nastro a chiudere l’abito, alla base del collo, poi fino al fondo della schiena non c’era segno di stoffa. Quel vestito sembrava essere stato disegnato su di lei, metteva in risalto tutti i punti migliori, le curve erano valorizzate alla perfezione. Bailey era da togliere il fiato.
“Tu sì che sai come farti bella” Si complimentò Zayn, questa volta a bocca aperta.
Bailey si voltò, sorridendo soddisfatta.
“E tu? Come fai a cambiarti?” Domandò, sorpresa.
“Io sono perfetto anche così” Dichiarò Zayn, alzandosi con fare sicuro.
“Ah, giusto. Chiedo umilmente perdono per questa mia stupida svista, mio signore” Lo prese in giro Bailey.
Sembrava essersi ripresa bene dalla crisi di qualche ora prima, ed entusiasta di come si prospettava quella serata.
“Perdonata, per questa volta – Concesse Zayn, per poi porgerle un braccio – Andiamo? Preston ci aspetta giù”
 
“Sei più alta di me così però” Si lamentò Zayn, quando scesero dall’auto del bodyguard e la osservò un’altra volta, meravigliato.
“L’importante è che tu mi sappia portare” Dichiarò lei, sicura.
“Che vuol dire?”
“Non lo so, lo dice sempre mia mamma quando vede coppie in cui lei è più alta” Spiegò Bailey, alzando le spalle.
“Almeno sappiamo da chi hai preso la stranezza” Rise Zayn, avviandosi rapidamente verso l’entrata per evitare la sberla dell’amica.
Lasciarono le giacche al guardaroba, attirando subito l’attenzione di varie persone su di loro. Preston li seguiva a distanza ridotta, al contrario di quella volta in Australia. Entrarono nella prima sala, passando attraverso la folla che si dimenava al ritmo di musica house quasi insopportabile, tentando di raggiungere la seconda, dove Zayn sapeva avrebbero trovato qualcosa di già più ballabile. Mentre procedeva, sentì la mano di Bailey sfiorargli il braccio, forse timorosa di perderlo tra la gente, così si voltò sorridendole, per poi prenderle la mano e guidarla attraverso gli spazi stretti.
“Ragazzi, io sono al bar se avete bisogno” Li informò Preston, indicando il bancone poco distante da dove si erano finalmente fermai.
I due annuirono, per poi osservarlo raggiungere il banco ed appoggiarvisi con fare affranto. Zayn e Bailey scoppiarono a ridere, per poi incrociare gli sguardi.
“Allora, fammi vedere che sai fare, dj Malik” Lo esortò Bailey, alzando un sopracciglio in aria di sfida.
“Prima le signore” La invitò lui, accennando un inchino.
“Dai, questa canzone è bellissima, muoviti un po’” Esclamò Bailey, riconoscendo le prime note di The Days, di Avicii.
Zayn la osservò, mentre iniziava a muoversi a ritmo con la musica e cantava seguendo il testo, guardandosi attorno, per poi tornare con lo sguardo su di lui, quasi avesse avuto una rivelazione. Gli si avvicinò maggiormente, posando le mani sulle sue spalle, incerta, per poi circondargli il collo e prendere ad ondeggiare assieme. Zayn allungò le mani verso i fianchi di lei, guardandola come a chiedere il permesso, poi si arrese ai suoi movimenti, straordinariamente eleganti e sensuali, con un sorriso.
“Questa canzone racconta della nostra amicizia, non ti pare?” Disse Bailey, dopo essersi avvicinata con le labbra all’orecchio di Zayn.
Il ragazzo inspirò il profumo di lei, prestando più attenzione alla voce di Robbie che cantava di qualcuno ferito dall’amore, in attesa che qualcun altro andasse a salvarlo, di promesse non mantenute e giorni impressi per sempre nelle menti. Le sorrise, guardandola dritto negli occhi, per poi annuire e stringerla forte a sé. Sì, quella canzone parlava della loro amicizia. Ma, ancora per il momento, non d’amore.
 

“Grazie Zaynie, ne avevo bisogno. Mi sono divertita tantissimo” Mormorò Bailey, sinceramente felice, lasciandosi andare ad uno sbadiglio.
“Vorrei poter dire lo stesso, Zaynie” Borbottò Preston, calcando sul soprannome.
“E dai, Pres, che è andata bene stasera!” Esclamò Zayn, dandogli una pacca sulla spalla.
In effetti, non avevano avuto particolari difficoltà, se non quando erano usciti dal club e si erano trovati davanti una marea di fan, prima, ed altrettanti paparazzi dopo, ad aspettarli. Ci avevano messo più del previsto a raggiungere la macchina, tentando di non inciampare o restare accecati dai flash, ma alla fine ce l’avevano fatta ed erano arrivati a casa di Bailey, sfiniti, ma ridendo come pazzi. Almeno Bailey e Zayn, Preston sembrava molto più stanco ed irritato, ma il ragazzo sapeva che era tutto un trucco per farlo sentire in colpa.
“Vabbé ragazzi, io me ne vado a casa. Ci si vede” Si congedò l’uomo, lasciandoli sul portone del condominio di Bailey.
“Beh, ci vediamo anche noi” Mormorò Bailey, quasi timidamente.
“Sì” Annuì Zayn.
C’era stata una forte complicità durante tutta la serata, tra loro due, e Zayn sapeva che anche Bailey l’aveva sentita, ma in quel momento non sapeva come agire. Avrebbe voluto rimanere con lei, ma non era sicuro che lei fosse dello stesso avviso. Continuava a guardarsi attorno, Bailey, o a studiare le punte delle scarpe, quasi stesse temporeggiando.
“Buonanotte bimba”
“Ti va di restare qui?”
Le loro voci uscirono nello stesso momento, sovrapponendosi, e lasciando le labbra di Zayn sulla fronte di Bailey, dove si erano posate per salutarla. Si staccò per guardarla in faccia e tentare di capire se stesse scherzando, ma non c’era traccia d’ironia negli occhi di lei.
“Davvero?” Domandò, sorpreso.
“Sì” Replicò lei convinta.
“Va bene, allora” Accettò Zayn, con un sorriso incredulo.
Bailey si allungò per un bacio sulla guancia, poi lo prese per mano ed entrarono insieme nel palazzo, sostenendosi l’uno con l’altra, e scambiandosi varie occhiate che Zayn, almeno dal lato dell’amica, non riuscì ad interpretare completamente.



Curly space
*Si prepara alle maledizioni che arriveranno per aver interrotto così il capitolo* 
Saaaaaaaaalve! :) Phew, ce l'ho fatta finalmente, era pronto da mercoledì 'sto coso, ma non sono riuscita a pubblicare prima. Diventano sempre più lunghi comunque, devo imparare a controllarmi.
Abbiamo un sacco di cose qui, in due giorni, tra l'altro, bel casino u.u Zayn e Bailey sempre più amiconi, carucci, e momenti anche un po' imbarazzanti, sembrerebbe... Mah, chissà. Poi c'è Louis, che arriva così, vai Loueeeeeeh! E così sappiamo finalmente anche com'è preso Harry, in quel di LA (la raderò al suolo prima o poi, quella città maledetta :). E poiiiiiii, una seratina interessante: Zaynie che esplode e si esprime, finally, e anche Bailey che ammette di avere qualche difficoltà *alleluja*. Poi, ecco, disco con gli Zailey wahooooooo! E questo finale apertissimo... 
Giuro che non vi lascerò a bocca asciutta, abbiate fede ;)
Insomma, nel complesso sono parecchio contenta di com'è venuto questo capitolo, e spero piaccia anche a voi, e soprattutto che mi facciate sapere qualcosa, mi è mancato non leggere niente nello scorso... Giusto per sapere se la storia continua a piacere o se quel disgraziato di Malik è riuscito nel suo intento di bloccarmela u.u 
Beh, a voi adesso :) Buona lettura e a presto!
Bacioni,
Curly xx

 

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Capitolo 23
*** Inner fights ***


Right place, wrong time





INNER FIGHTS

Ballavano vicini, Bailey e Zayn. Lei si muoveva piano, senza riuscire a staccare lo sguardo dagli occhi del ragazzo, le mettevano tranquillità, la facevano sentire al sicuro nonostante tutta la gente che c’era attorno a loro e li stava guardando. Era come se, stando vicina a lui, tutto il resto sparisse, anche la musica. Ma loro continuavano a ballare secondo un loro ritmo, senza nessuna preoccupazione di cosa avrebbero pensato gli altri nel vederli così vicini. Zayn sorrise, per poi avvicinarla ancora di più a lui ed accarezzarle la schiena delicatamente. Bailey lasciò un braccio attorno al collo del ragazzo, mentre con la mano libera andava a percorrerne il viso, tracciando con calma la linea dalla tempia al mento, soffermandosi sullo zigomo pronunciato di lui e poi sulle labbra. Le piacevano, le labbra di Zayn, erano piene, e morbide, se le ricordava bene dalla prima volta che l’aveva baciato, ed improvvisamente si rese conto che le mancava terribilmente sentirle sulle sue, sperimentare ancora la dolcezza quasi aggressiva dei baci del ragazzo. Fu per quel motivo che, senza pensarci due volte, lo attirò a sé per guardarlo intensamente negli occhi pochi istanti prima di baciarlo. La risposta di Zayn non si fece attendere: lo sentì sorridere soddisfatto al contatto, mentre iniziava a muovere le labbra con le sue, per poi incontrare la sua lingua ed accarezzarla con poca calma, come se stesse aspettando quel momento da tempo. Le persone attorno a loro si fecero sentire all’improvviso, urlando a gran voce, come se la bolla in cui loro due erano chiusi al sicuro fosse esplosa nell’esatto momento in cui le loro bocche si erano unite.
 
Bailey si svegliò con un tuono più forte di altri, spalancando gli occhi e rendendosi conto del sogno appena interrotto. Deglutì piano, cercando di abituare gli occhi al buio della stanza. Pioveva forte, fuori, e poteva vedere la luce dei lampi balenare attraverso le fessure delle tapparelle. Distinse il profilo della figura di Zayn, steso accanto a lei, che dormiva pacifico, evidentemente non si era accorto di niente. Era stata bene con lui, quella sera, si era divertita come non faceva da tempo e, per la prima volta da qualche settimana, non aveva pensato ad Harry, né quando, in discoteca, c’erano decine di persone ad osservare lei e Zayn, né prima di addormentarsi con lui accanto. Aveva invitato Zayn a rimanere perché non riusciva separarsene, si era sentita quasi rinascere durante quella serata, ed era tutto merito dell’amico. Le piaceva ballare, l’aveva sempre aiutata a sfogarsi, a buttare fuori tutto quanto le impedisse di vivere tranquillamente, ma da qualche tempo non lo faceva più, aveva quasi dimenticato cosa la facesse sentire libera. Solitamente ci andava con le amiche, ma anche Zayn era un ottimo accompagnatore, aveva scoperto la sera precedente. Non sgomitava certamente per stare al centro dell’attenzione, o della pista, era piuttosto discreto, ma sapeva muoversi bene, ed in completa sincronia con lei, pareva. Non erano stati troppo a contatto, per ovvie ragioni, ma Bailey più volte aveva pensato, osservando di sottecchi le espressioni di chi stava loro attorno, che sarebbero potuti perfettamente passare per una coppia affiatata, ed era certa che la maggior parte della gente lì lo pensasse comunque, pur conoscendo la natura del loro rapporto.
Ora, però, riflettendo su quelle cose, Bailey non riusciva smettere di osservare il viso di Zayn nell’oscurità, gli occhi chiusi e le labbra appena sporte in avanti. I lampi che arrivavano da fuori di tanto in tanto le permettevano di distinguere la linea del collo e le spalle che si alzavano e abbassavano piano a ritmo del respiro calmo e profondo del ragazzo, come il petto, scoperto dalle lenzuola. Si ritrovò a posarvi un dito al centro, per iniziare poi a percorrerlo quanto più delicatamente nel tentativo di non svegliare Zayn. Sfiorava la pelle liscia lentamente, trovando un’insolita calma nella semplicità di quel gesto, fino a prendere a disegnare motivi astratti sull’addome, osservando i movimenti delle sue stesse dita. Solo quando sentì la mano di Zayn posarsi sul suo fianco, alzò lo sguardo, per trovare il ragazzo ancora ad occhi chiusi, ma che sorrideva serafico. Passarono pochi secondi in cui Bailey trattenne il fiato, senza sapere cosa fare, poi Zayn, evidentemente non più nel mondo dei sogni, l’attirò a sé, annullando la distanza tra i due corpi e portando i loro petti a contatto. Bailey si morse le labbra, tenendo lo sguardo basso, e, nel momento in cui si stava decidendo ad alzarlo, Zayn prese a baciarle il collo quasi pigramente. Ora immobile, si ritrovò a non sapere come reagire. Un bacio appena più aggressivo, accompagnato da un morso leggero, la fecero respirare a fondo, togliendole qualsiasi tipo di inibizione. Lasciò che le sue mani tornassero a percorrere il torso del ragazzo, molto meno discrete rispetto a poco prima, mentre quelle di Zayn si infilavano sotto la sua maglietta per andare ad accarezzarle la schiena. Lo sentì sospirare soddisfatto, le labbra ancora attaccate al suo collo, poi si sistemò più vicino a lei anche con il bacino, facendola arrossire violentemente. Bailey sentì il sangue affluire velocemente alle guance, e il cuore prendere un ritmo più accelerato, simile a quello di Zayn, che riusciva a percepire attraverso i loro petti a contatto.
 
“Mi farai impazzire, prima o poi” Le sussurrò lui ad un tratto, smettendo di baciarla.
Ci volle poco, poi, perché Bailey si trovasse sotto di lui, gli occhi chiusi e le terminazioni nervose completamente in tilt, senza riuscire a trovare un minimo di lucidità per capire cosa volesse fare lei. Zayn la faceva stare bene, incredibilmente bene, e in quel momento trovava davvero difficile sottrarsi alle labbra di lui sul suo collo, o alle mani che vagavano smaniose sul suo corpo. Non riusciva a trattenersi dallo sfiorare la pelle del ragazzo con le punte delle dita, o dal sospirare ad ogni bacio più appassionato che lui le concedeva. Si trovò a volere di più, a cercare la bocca di Zayn con la sua, andando a prendergli il viso con le mani ed alzarlo sul suo. Studiò per un istante il luccichio degli occhi del ragazzo nell’oscurità, poi lo attirò a sé per baciarlo. Zayn sembrò calmarsi immediatamente, al contrario di quanto era successo nel sogno, rilassò i muscoli del corpo e si concentrò sul bacio, prendendo a muovere le labbra piano, con delicatezza, accarezzando il viso di Bailey con le mani. Bailey sorrise, lasciandosi finalmente andare al bacio, ma, quando pensava di avere la situazione sotto controllo e di poterla gestire perfettamente, qualcosa scattò in lei. Non stava baciando Zayn, stava baciando Harry. Nella sua testa, l’immagine degli occhi verdi del ragazzo nei suoi appena prima di sfiorare le sue labbra si impose prepotentemente, lasciandola confusa un istante. Aprì gli occhi di scatto, vedendo invece Zayn su di lei, per poi staccarsi bruscamente e girandosi di lato fino a raggiungere la luce sul comodino.
“Zayn, scusami, mi dispiace. Non volevo” Iniziò a dire velocemente, quasi sconvolta.
“Che succede?” Domandò lui, visibilmente confuso su quanto successo.   
“Io non … Non so cosa mi sia preso, ma è sbagliato, è tutto sbagliato, io non dovrei …”
Stava dicendo cose senza senso, Bailey, e se ne rendeva conto, ma non riusciva a zittirsi, doveva assolutamente trovare una giustificazione per quanto era appena successo. Zayn la guardava, forse senza capire, gli occhi che faticavano a stare aperti, forse per la luce, o forse per lo stesso motivo per il quale anche quelli di Bailey cedevano poco a poco. Stava lottando con tutta se stessa per stargli lontana, ma avrebbe ripreso a baciare immediatamente le labbra del ragazzo, se solo avesse avuto la sicurezza di non ritrovarsi nella situazione che l’aveva bloccata pochi istanti prima. Riprese fiato, deglutendo, poi si avvicinò di nuovo a Zayn con cautela. Fissò lo sguardo negli occhi nocciola di lui, che sembravano in attesa di una sua mossa. Quasi non respirava, Zayn, era immobile, come paralizzato, probabilmente non sapeva cosa fare nemmeno lui. Continuò a guardarla anche quando allungò una mano per posarla sulla guancia di Bailey ed accarezzarla piano, come a testare lo stato della ragazza. Lei chiuse gli occhi, respirando piano, e non si allontanò quando sentì di nuovo le labbra di Zayn sulle sue. Era delicato, Zayn, iniziava il bacio lentamente, quasi assaggiando le sue labbra, poi diventava più passionale, quasi spingeva sulla bocca di lei, fino a raggiungere una semiaggressività che le ricordava fin troppo qualcun altro.
Harry.
 
“No. Non posso” Sbottò, staccandosi di nuovo, questa volta irritata con se stessa.
“Scusami” Mormorò Zayn, abbassando lo sguardo.
“E’ colpa mia, non sei tu a doverti scusare” Spiegò, il tono più scocciato di quanto volesse.
“Puoi spiegarmi?” Domandò lui, dolcemente.
“Siete troppo simili – Sputò fuori, imbarazzata – Tu ed Harry”
“Cosa?!” Esclamò Zayn, accennando una risata.
“Non fisicamente, quello lo vedo – Precisò allora lei – E’… Il modo”
“Che modo?”
“Il modo in cui baciate, mi ricordi troppo lui – Borbottò, esasperata da se stessa – Non ce la faccio così”
Ci fu un lungo istante di silenzio, in cui Bailey si aspettò di vedere Zayn alzarsi, rivestirsi, ed andarsene senza dire una parola, lasciandola probabilmente per sempre anche lui. E avrebbe avuto ragione a farlo, pensava la ragazza. Ma la sua parte egoista si stava già mentalmente buttando a terra, pregandolo di rimanere fino al punto di diventare patetica, ma sapeva che senza Zayn sarebbe stata davvero finita per lei.
“Preferisci che me ne vada?” Chiese invece Zayn, serio, ma senza nessuna punta di astio nella voce bassa.
“Non mi odi?” Domandò lei in risposta.
“Perché dovrei?”
“Perché sono patetica ed insopportabile” Mugugnò Bailey, incrociando le braccia al petto.
“Sei la mia bambina, un po’ insopportabile, a volte sì, ma patetica proprio no – Mormorò Zayn, andando ad abbracciarla stretta a lui, per poi aggiungere, ad un sospiro più disperato di Bailey – E non provarci neanche, a piangere”
La mia bambina. Bailey sorrise all’ultimo ordine dell’amico, poi si voltò per guardarlo in faccia e baciargli la punta del naso. Rimasero lì, occhi negli occhi, a perdersi in chissà quali pensieri, per alcuni minuti. Stava bene con lui, Bailey, in tutti i sensi. Avrebbe voluto dargli di più, lasciarsi andare completamente. Non era brava a mentire agli altri, a se stessa ancora peggio. Così, dovette infine ammettere che Zayn non era più un semplice amico, era di più, forse era ancora troppo presto per parlare d’amore, ma era anche troppo tardi per continuare a parlare di semplice affetto. Ma non le piaceva quella sensazione di colpa nei confronti di Harry, non sarebbe riuscita a conviverci, così, almeno in quel momento, non sentiva neanche di poter lasciarsi andare con Zayn, nonostante le sensazioni positive nei suoi riguardi fossero ben chiare in lei.
“Sei troppo buono tu, invece” Sussurrò, posando la testa sul petto di lui.
“Ti voglio bene e ci tengo troppo a te, tutto qui – Confessò, accarezzandole i capelli, per poi aggiungere, più piano – E non riesco a lasciarti andare”   
“Grazie Zaynie” Disse Bailey, alzando gli occhi per incrociare quelli di Zayn, già pronti su di lei.
“Allora, vuoi che me ne vada?” Chiese lui di nuovo.
“No, resta con me. Per favore”
 

Si era spaventata, Bailey, al vedere, nei giorni seguenti, la quantità di notizie che si erano diffuse in seguito alla sua uscita con Zayn, e nel constatare che parecchia gente non trovava altro motivo di vita se non quello di parlare di altre persone, o addirittura di inventarsi fatti assurdi su queste ultime. Era vero, Zayn e Bailey erano usciti assieme, erano andati a divertirsi in discoteca, avevano ballato tutta la notte e, sì, si erano tenuti per mano più di una volta, per un semplice motivo: non perdersi in mezzo alla folla. Non era vero, invece, che si erano baciati in mezzo alla pista fino a non aver più fiato, che Zayn aveva messo le mani in posti inappropriati, o che si fossero appartati in un privé.
In un primo momento, Bailey si era arrabbiata, aveva espresso ogni tipo di improperio al nulla, trovandosi sola in casa. Aveva spulciato le “notizie” fino allo sfinimento, per vedere a che punto erano capaci di arrivare alcune persone, rinunciando quando aveva capito che si sarebbe innervosita ancor di più e basta. Aveva dovuto combattere con l’istinto di chiudersi in casa per sempre, sapeva bene che da quel momento in poi non avrebbe avuto un momento di pace. Ma, come le aveva suggerito Zayn, si era fatta forza, ed aveva tentato di fare come se niente fosse successo, come se, anzi, fosse uscita con un normalissimo amico. E così aveva fatto. Il giorno dopo, era uscita per andare al lavoro, proseguendo dritta per la sua strada ad ogni mormorio alle sue spalle. Non che al giornale la situazione fosse più semplice: i colleghi e le colleghe, soprattutto, con cui aveva più confidenza, non avevano perso occasione di accoglierla con battutine sui recenti avvenimenti, alle quali Bailey aveva risposto con un sorriso ed una scrollata di spalle. Lucas, poi, ormai fan sfegatato dell’accoppiata Zailey, aveva preteso che la ragazza gli raccontasse tutto, senza però alcun successo.
Era diverso, rispetto ai giorni dell’Australia, ormai nessuno credeva più alla storia della migliore amica. Bailey era la nuova fiamma di Zayn, punto. E lei doveva ammettere che non avevano proprio tutti i torti. Si era sentita piuttosto in imbarazzo, quella notte. Ma non per il fatto di aver baciato Zayn e poi essersi tirata indietro, o per aver provato un forte desiderio verso di lui. No, l’unico motivo per il quale si era vergognata di se stessa era il fatto di non poter ricambiare i sentimenti del ragazzo. Zayn era probabilmente già innamorato di lei da tempo, mentre Bailey non riusciva a capire cosa le stesse succedendo, o cosa il suo cuore volesse provare. Non riusciva a staccarsi da Zayn, o meglio non voleva, ma non poteva nemmeno permettere che succedesse qualsiasi cosa con lui. Non riusciva a reagire positivamente all’amore di Zayn, e questo la metteva in seria discussione con se stessa, fino ad imbarazzarla.
 

Poco alla volta, Bailey aveva ripreso a sentirsi libera di fare ciò che voleva, senza badare troppo a ciò che la gente diceva. Usciva spesso con Zayn, ora, per una passeggiata, un caffè, una sessione di shopping, o, come quel giorno, semplicemente per fare la strada di ritorno dal lavoro. Aveva trovato Zayn fuori dal palazzo di Cosmopolitan, mentre si guardava attorno, seduto sulle gradinate a fumare una sigaretta.
“Quando la smetterai con quella robaccia?” Domandò lei, fermandosi alle sue spalle con le mani sui fianchi.
“Quando tu accetterai una di quelle dannate offerte” Replicò lui, pronto.
Bailey alzò gli occhi al cielo sbuffando, poi attese che il ragazzo si alzasse per dargli un bacio sulla guancia e salutarlo con un sorriso. Si era legato i capelli, lasciando libero il viso, e portava una camicia in jeans blu scuro, sopra i pantaloni neri e gli anfibi. Il sole del tramonto creava riflessi più chiari nelle sue iridi, rendendole color del miele, quasi invisibili alla vista. Si ritrovò incantata, Bailey, quando Zayn le sorrise di rimando, per poi chiederle qualcosa.
“Vieni da me stasera? – Propose – Mangiamo schifezze e guardiamo un film, ti va?”
“Oh sì, è tanto che non lo faccio!” Accettò entusiasta Bailey, riscuotendosi e sperando che lui non si fosse accorto di niente.
“Quale delle due cose?”
“Mangiare schifezze” Chiarì Bailey, sorridendo complice.
Osservò Zayn che a sua volta la stava guardando tentando di rimanere serio, poi, quando scoppiò a ridere, lo seguì a ruota, facendo voltare gran parte delle persone che stavano passando in quel momento per la strada. Scesero i gradini velocemente, per raggiungere l’auto parcheggiata poco più avanti e salirvi.
“E la patente quando pensi di prenderla?” Si informò Bailey, avviando il motore.
“Ma chi sei stasera, mia madre?” Sbottò Zayn, facendola ridere di nuovo.
“No, la tua migliore amica, che si preoccupa del successo della tua vita in ogni settore” Specificò lei, convinta, tenendo gli occhi sulla strada.
“Mi trovi anche una ragazza, allora?” La stuzzicò Zayn, una nota di ironia nella voce.
“Ah no, quella ti arrangi!” Rispose Bailey, leggermente infastidita.
“D’accordo, quindi va bene qualsiasi cosa, anche una bambina” Insistette il ragazzo.
Bailey lo guardò per un attimo, in silenzio, poi alzò le spalle, vedendo con la coda dell’occhio Zayn ridacchiare sotto i baffi. Non era la prima volta che Zayn si lasciava andare a battutine del genere, come con i complimenti, ma Bailey trovava sempre difficoltà a reagirvi, così che la maggior parte delle volte non rispondeva, semplicemente. Fermò l’auto davanti alla casa del ragazzo, respirando a fondo. Salvata in corner.
 
“Okay, sono piena” Sbuffò Bailey, tenendosi la pancia con le mani.
“Fammi vedere” Ordinò Zayn, levando le mani della ragazza per iniziare a punzecchiarla con un dito.
“Zayn, lascia stare la mia pancia” Intimò, scandendo parola per parola con tono minaccioso.
“Okay”
Mezzo secondo dopo, Zayn prese a farle il solletico sui fianchi, facendola dimenare disperatamente sul divano, incapace di resistere alle risate e maledicendo l’amico per quanto stava facendo. Dopo alcuni minuti, Zayn decise che poteva bastare, lasciandola quasi senza fiato e a tenersi nuovamente la pancia, questa volta per il dolore causato dalle risate.
“Te la farò pagare” Minacciò Bailey.
“Sto già tremando – Disse Zayn, ridendo – Che film guardiamo, quindi?”
“Dimmi una cosa prima” Lo interruppe lei, colta improvvisamente da un’idea.
“Sì?”
“Mi fai vedere l’album che ti ho regalato per il compleanno? Dovresti averci disegnato qualcosa, no?” Domandò, esibendo il sorriso più convincente che poteva.
Zayn sembrò fermarsi alcuni istanti, come preso in contropiede da quella richiesta, poi si guardò attorno grattandosi la nuca.
“L’album, ecco. Io… Ehm… Non lo trovo più” Confessò, borbottando.
Bailey lo osservò attentamente, non sembrava sincero, le stava nascondendo qualcosa. Nulla di preoccupante, di certo, ma ora era curiosa, e voleva assolutamente scoprire di cosa si trattasse. Saltò in piedi, seguita dallo sguardo sorpreso di Zayn, poi si voltò verso di lui.
“Allora, cambio di programma – Annunciò – Prima troviamo l’album, e poi guardiamo il film”
“Ma Bay, non ho idea di dove possa essere” Provò Zayn, debolmente.
“Potrei pensare che non ti interessi nulla di quel blocco, ed offendermi a morte” Ipotizzò Bailey, giocando meschinamente sui sentimenti del ragazzo.
“Da che parte vuoi cominciare?” Si arrese Zayn, per poi alzarsi sbuffando.
“Dividiamoci. Tu guardi qui, nella stanza dei graffiti e in camera tua. Io perlustro il resto delle stanze” Decise la ragazza, dirigendosi verso una delle camere degli ospiti.
“Agli ordini capo” Sentì mormorare Zayn, una nota che assomigliava a preoccupazione nella voce.
 
Era passata una decina di minuti, Bailey non sapeva più dove guardare, e da Zayn non arrivavano notizie, né tantomeno rumori. Sembrava quasi che non stesse nemmeno cercando, così pensò di andare a controllare che non si fosse buttato sul letto e poi addormentato. Lo trovò seduto su di esso, le spalle alla porta, la testa china su qualcosa. Si avvicinò in punta di piedi al letto, per poi saltarvi sopra e sorprendere Zayn alle spalle, che richiuse velocemente l’album da disegno che aveva tra le mani.
“L’hai trovato! E non mi dici niente?” Esclamò Bailey, fintamente offesa.
“Già” Annuì Zayn, accennando un debole sorriso.
“Zaynie c’è qualcosa che non va?” Si preoccupò Bailey, vedendolo così calmo.
“Vuoi guardarlo?” Domandò lui in risposta.
“Certo, che domande!”
Bailey tese la mano aperta verso l’amico, così che lui le passasse il blocco. Gli sorrise per ringraziarlo, soffermandosi un momento sullo sguardo del ragazzo. Sembrava così insicuro, quasi impaurito, che non sapeva più se aprire davvero quell’album e scoprirne il contenuto. Magari era una cosa che lui voleva tenere privata, perché entrarvi così di prepotenza? Mentre ancora valutava se guardarlo o no, qualcosa scivolò fuori dalle pagine del blocco, costringendo Bailey ad abbassare lo sguardo sulle sue gambe, per scoprirvi una foto. C’era lei, in quello scatto, poco più di un mese prima, gli occhi stanchi diretti all’obbiettivo, stesa sul letto di Zayn, coperta solo per metà da un lenzuolo bianco. Sentì lo sguardo di Zayn addosso mentre la prendeva tra le dita per osservarla meglio, il sangue affluire velocemente alle sue guance e un improvviso calore farsi strada sul suo viso e in tutto il corpo.
Aprì l’album, automaticamente. Nella prima pagina, un’altra foto di lei, in bianco e nero, di spalle. Osservava il disegno sul muro della stanza dei graffiti di Zayn, anch’esso senza colori. Ricordava quella giornata Bailey, era una delle prime volte in cui era andata a casa dell’amico, ed era arrabbiata con Harry, Zayn le aveva fatto fare il giro della casa per distrarla ed erano finiti lì, in quella stanza così particolare. Scosse impercettibilmente la testa, poi osservò meglio la pagina. Sotto la foto, una didascalia semplicissima. Bailey’s. Sorrise al gioco di parole con il suo nome, poi si voltò verso Zayn, che non distolse gli occhi dalla foto. Bailey girò la pagina, scoprendo alcuni schizzi a matita che ricordavano delle onde, altri prendevano forme di visi umani, altri ancora forme astratte. Nel foglio seguente, un’altra foto, questa volta c’era anche Zayn con lei, davanti ai delfini del fiume Port, in Australia. Proseguendo, altre immagini di quella giornata, una in cui si abbracciavano, un’altra che si erano scattati loro da soli, una in sella alle biciclette, con un affaticato Preston alle loro spalle. C’era poi un disegno a carboncino, un giardino. Bailey lo studiò alcuni istanti prima di realizzare che si trattava del giardino giapponese in cui lei aveva portato Zayn durante l’ultima tappa del tour in cui era presente anche lei, e aveva provato a baciarlo. Era bellissimo, talmente reale e fedele alla realtà, non aveva mai visto tanti dettagli in un disegno, Bailey. Prese un respiro profondo prima di voltare nuovamente pagina e ritrovarsi davanti ad un’immagine che le tolse completamente il fiato. Era la copia esatta della fotografia che poco prima si era ritrovata tra le mani, ma era fatta a mano ed ingrandita, così che Bailey si ritrovò ad ammirarsi su un foglio bianco poco più grande di un A4. Anche quella rappresentazione era in bianco e nero, ma non completamente: lei, i suoi tratti, quel che si vedeva della sua figura, erano a colori. I suoi occhi, incantati dal tratto preciso e delicato del disegno, vennero attirati da una piccola scritta nell’angolo in basso a destra, coperta in parte dal suo pollice. Lo spostò quel che bastava a rivelare il testo, e lesse. 18 aprile 2015. Niente di più. Una data. Una data che, però, diceva molto, a Bailey. E, sicuramente, ancora di più a Zayn.
 
Chiuse l’album delicatamente, senza andare oltre. Si sentiva completamente persa, dominata dalle mille sensazioni che impazzavano nel suo cuore in quel momento. Non riusciva ad alzare lo sguardo per incontrare quello di Zayn, non sapeva cosa dirgli. O meglio, una cosa c’era, ma ancora non riusciva ad esprimerla. Sentiva Zayn trattenere il respiro, al suo fianco, i muscoli del ragazzo erano completamente tesi, quasi non si muoveva. Allungò una mano verso quella di lui, posata sulla gamba, e lo accarezzò delicatamente, per poi prenderla e stringerla. Zayn ricambiò la stretta, convincendo Bailey a voltare il viso verso di lui, un’espressione incerta su di esso. Lui fece lo stesso, senza riuscire però a tenere gli occhi in quelli di lei. Continuava a non saper come agire, Bailey, qualsiasi cosa le venisse in mente le sembrava scontata o stupida. Ad un tratto, Zayn prese un respiro profondo, per poi alzare lentamente lo sguardo su di lei ed incontrare i suoi occhi.
“Bailey – Sussurrò, talmente piano che lei fece fatica a sentirlo – Io ti amo” 




Curly space
BOOMMMMMMMMMMMMMMMMMMM!
Beh, sarò sincera, questo capitolo non doveva finire così, originalmente. Però ad un certo punto, mentre scrivevo, si è imposta quest'idea, e non sono più riuscita a liberarmene.
Ma andiamo con ordine: in sostanza, c'è Bailey che non capisce più un'acca (non farò battute pessime, okay). E c'è Zayn che, voglio dire, difficile lasciarlo lì, così... Però c'è anche Harry, onnipresente nella mente di questa povera disgraziata, che non riesce a muovere un passo senza poi tornare indietro. Dopo questa meraviglia di album dedicato a lei, e questa dichiarazione inaspettata e così sincera, però, risolverà qualcosa? Ce n'è ancora di strada, in questa storia... Vedremo :)

Intanto, grazie mille a Blinking Liam e m a y h e m per le recensioni allo scorso capitolo <3 E grazie a chi continua a leggere!

Avviso che avrò poco tempo per scrivere, essendo in sessione d'esami (di nuovo, sì), e mi scuso in anticipo per i vari ritardi che ne seguiranno. Ormai siete delle campionesse ad aspettare ;)
Un bacione e a presto,
vostra

Curly crush xx

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Capitolo 24
*** First storms ***


Right place, wrong time





FIRST STORMS

Era stata dura, tirare fuori quelle tre parole. Non per il fatto di non sapere cosa dire altrimenti, anzi, forse non ci sarebbe mai più stato un momento più giusto per farlo. Pensandoci meglio, non era stata la dichiarazione la parte più dura, quella era venuta naturale, sincera, era ciò che Zayn provava per Bailey, quindi perché mantenere ancora il segreto? Ci aveva già provato, una volta, ma lei l’aveva bloccato, più volte gli era balenata l’idea, ma aveva valutato il momento non appropriato. Lì, invece, con Bailey che fissava i disegni da lei stessa ispirati, accanto a lui, in una situazione d’imbarazzo crescente, era stata l’unica soluzione ovvia. Il problema si era presentato nell’immediato momento successivo. Bailey era rimasta immobile, con lo sguardo basso sulle loro mani unite, per un paio di minuti. Poi lo aveva abbracciato, ancora senza dire niente, stringendolo a sé in maniera quasi disperata. Zayn aveva chiuso gli occhi, respirando a fondo e ricacciando giù il groppo che gli si stava formando in gola.
“Sono bellissimi – Aveva mormorato ad un tratto Bailey – Grazie”
Le speranze di Zayn erano crollate all’improvviso, gettandogli addosso una spossatezza tale che si sarebbe potuto stendere ed addormentare nel giro di pochi secondi. Sapeva che non sarebbe stato semplice, che Bailey non gli avrebbe risposto “Anche io” con tanta leggerezza. Ma ci aveva sperato, sì, per qualche strano motivo ci aveva creduto sul serio, pensava che tutto il tempo passato assieme nelle ultime settimane avesse smosso qualcosa dentro di lei. Ma forse, pur essendo state giornate intense, era ancora troppo poco. E lei probabilmente era ancora legata ad Harry, nonostante tutto.
 
Avevano passato alcuni giorni senza vedersi, nessuno dei due aveva forzato le cose. Zayn sentiva di avere bisogno di un po’ di tempo senza vedere Bailey così che, dopo quella serata conclusa un po’ frettolosamente e senza molte spiegazioni, aveva scelto di non organizzare altri incontri con l’amica, sempre che non gliel’avesse chiesto lei. Ma anche Bailey, a quanto sembrava, aveva bisogno di elaborare il tutto e di rifletterci in solitudine. Avrebbe pagato Dio sa cosa per sapere anche solo una minima parte di quanto passava per la testa della ragazza in quel momento, Zayn, almeno per mettere a tacere i mille dubbi che aveva. Era convinto che qualcosa di più che semplice affetto da amica ci fosse, nel cuore di Bailey. Poteva essere semplice attrazione fisica, visto il modo in cui tendeva a guardarlo negli ultimi tempi e come l’aveva baciato quella notte a casa sua, poco prima di bloccarsi in preda alla confusione. Oppure si trattava di una semplice paura di rimanere da sola, ma Bailey non gli sembrava il tipo da usare le persone in quel modo solo per sentirsi meglio. O, ancora, alternativa su cui Zayn riponeva tutte le sue speranze, si stava innamorando di lui ma era ancora combattuta dai sensi di colpa nei confronti di Harry. Sensi di colpa che, effettivamente, Zayn poteva benissimo comprendere e condividere.
Harry era uno dei suoi migliori amici, ci aveva passato quasi cinque anni della sua vita e innumerevoli esperienze, conversazioni e risate. E non avrebbe mai pensato di certo che si sarebbe innamorato della sua ragazza, fino ad arrivare al punto in cui erano adesso: Harry dall’altra parte dell’oceano che tentava di rimettere assieme i pezzi di una storia finita, e lui accanto alla sua ragazza, che tentava di fare lo stesso. C’era qualcosa di estremamente sbagliato in quella faccenda, ma Zayn non riusciva a trovare la forza per allontanarsi da Bailey, non poteva lasciarla sola in un momento così delicato. Ipocrita, disse a se stesso. Quella, infatti, era la giustificazione nobile alla quale si appigliava in momenti di discussione con se stesso come quello. La vera ragione, essenzialmente egoista, di cui era perfettamente cosciente, era che non poteva lasciarla perché in tutta probabilità non ci sarebbe sopravvissuto lui. Era arrivato a quel punto, al punto di non riuscire ad immaginare la sua vita senza quella ragazza. Avrebbe potuto rinunciare ai suoi amici, alla band, al successo, ma non a Bailey. La voleva troppo, la desiderava con tutto se stesso, sentiva che, in qualche modo, loro dovevano stare assieme, come se fossero fatti l’uno per l’altra. Erano pensieri che lo spaventavano, questi, ma non riusciva a fare a meno di considerarli. 
 


Okay Zaynie, ho bisogno di te. Cena di lavoro domani, con alcuni direttori di altri giornali famosi, e siamo invitati anche io e Lucas. Non so cosa mettermiiiiiiiiiiiiii
 
Zayn sorrise divertito al tono di panico che riusciva a percepire anche solo leggendo il messaggio di Bailey, poi rifletté un momento sulla risposta da darle e digitarla velocemente.
 
Tesoro, non ho memorizzato tutto il tuo armadio, avrei bisogno di darci un’occhiata… ;)
 
No no, ma che armadio, mi serve qualcosa di nuovo! Passo a prenderti fra mezz’ora, urge sessione di shopping dell’ultimo minuto!
 
Zayn spalancò gli occhi di fronte al messaggio, che non ammetteva repliche negative o alternative. Così Bailey aveva deciso, e così sarebbe stato, punto. Digitò un “Ok” velocemente, per poi correre a prepararsi per il pomeriggio che lo aspettava, a vagare di negozio in negozio alla ricerca del capo perfetto. Oscillava tra l’entusiasmo più acceso e l’insofferenza più acuta, Zayn. Gli piaceva da morire passare il tempo con Bailey, sempre così imprevedibile, a fare le cose più stravaganti ma anche quelle più normali. Ma allo stesso tempo lo odiava, odiava doverle stare vicino come un semplice amico, senza poter fare con lei ciò che voleva, senza poterla baciare o semplicemente tenerle la mano. Si sentiva come se qualcosa dentro di lui potesse esplodere da un momento all’altro, si stava trattenendo troppo da troppo tempo, e non sapeva cosa aspettarsi da se stesso. Scacciò i pensieri negativi con una scrollata di spalle, trovando pace non appena, chiusa la porta di casa alle spalle, incontrò il viso sorridente di Bailey ad aspettarlo.
 
Circa due ore dopo, Zayn giaceva stravaccato su uno dei divanetti fuori dai camerini di chissà quale negozio. Ne avevano passati talmente tanti, ormai, che aveva smesso di guardare i nomi sulle vetrine forse al quinto o sesto. Sembrava inarrestabile Bailey quel giorno, e, problema ancor più grave, incontentabile: non c’era niente che la soddisfacesse, niente che le sembrasse abbastanza adatto all’evento a cui doveva partecipare, niente che le piacesse così tanto da convincerla a comprare qualcosa. Zayn la osservò mentre usciva dal camerino con l’ennesimo vestito color cipria addosso, e l’ennesima espressione insoddisfatta, al limite dell’esasperazione. Il ragazzo storse la bocca, riconoscendo che il capo che indossava in quel momento non era niente di che, non valorizzava per niente il suo corpo. Difficile a dirsi, con la figura di Bailey. La ragazza si lasciò cadere accanto a Zayn, coprendosi poi il viso con le mani.
“Dio, Zayn, cosa faccio? Non ci capisco più niente” Mugugnò, dietro le mani.
Zayn respirò a fondo, valutando la situazione. Bailey quel giorno aveva deciso di volere un vestito color rosa cipria, e non aveva preso in considerazione nessun’altra alternativa, restringendo così le possibilità di successo di quella spedizione punitiva pomeridiana.
“Allora, ripetimi un po’: questa cena è formale?” Domandò, decidendo di procedere per punti.
“Non troppo”
“Okay, quindi non è obbligatorio che ti butti su un vestito” Rifletté Zayn.
“Tu cosa proponi?” Indagò Bailey, incuriosita.
“Che ne diresti di una di quelle tute che vanno tanto adesso? Con il tacco e gli accessori giusti staresti una favola, visto il fisico che hai” Propose Zayn, chiudendo in fretta la parte dei complimenti.
“Ma in cipria una tuta del genere non mi piace” Contestò lei, storcendo il naso.
“Cambia colore, no?”
“Tipo? Guidami tu, io ormai non ho più capacità di pensiero” Disse, sospirando affranta.
“A me piaci tanto in blu. Blu scuro” Confessò Zayn, distogliendo lo sguardo da lei.
Bailey sembrò improvvisamente illuminarsi. Scattò in piedi, cercando una commessa per chiedere se avevano qualcosa del tipo che Zayn aveva proposto. La donna tornò dopo pochi minuti con diversi capi, lasciando che Bailey se ne impossessasse e scambiando con Zayn un’occhiata comprensiva, aggiungendo poi un occhiolino. Zayn le sorrise di rimando, mettendosi più comodo sul divanetto per aspettare Bailey, sperando finalmente di aver trovato un compromesso.
 
“Questa, Bailey. È fatta su di te” Esclamò Zayn, sforzandosi di tenere la bocca chiusa per evitare ulteriori momenti imbarazzanti.
“Dici?”
Zayn annuì convinto, alzandosi per guardarla meglio da vicino. La tuta, senza spalline, aveva il top scollato a cuore e decorato con motivi floreali in pizzo, mentre il pantalone, leggermente alto e a sigaretta, scendeva dritto sulle gambe lunghe della ragazza, fermandosi appena sopra la caviglia. Era piuttosto semplice, ma valorizzava i punti giusti del fisico di Bailey e il blu notte contrastava bene con i capelli chiari che scendevano morbidi lungo la schiena.    
“E’ perfetta, davvero” Insistette Zayn, continuando ad ammirarla.
Bailey si osservò attentamente allo specchio, girando su se stessa per studiare il tutto nei minimi dettagli, poi incrociò lo sguardo di Zayn, dietro di lei, per sorridergli.
“Ce l’abbiamo fatta” Annunciò, voltandosi poi per abbracciarlo velocemente.
“Beh, ti sta d’incanto, tesoro” Si aggiunse la voce della commessa, comparendo all’improvviso dietro di loro.
“Concordo” Annuì Zayn, continuando a guardare Bailey.
Attese con pazienza che l’amica si rimettesse i suoi abiti, per poi accompagnarla alla cassa. Lì, la commessa che li aveva seguiti gli si avvicinò timidamente, posandogli una mano sul braccio per attirare la sua attenzione.
“Potrei chiederti un favore?” Domandò, con un sorriso.
“Certo” Sorrise Zayn, gentile.
“Mia figlia è una vostra grande fan, e tu sei il suo preferito – Spiegò la donna, quasi incerta – Non è che potresti scrivermi una dedica per lei e fare una foto con me? Non ci crederebbe mai se glielo raccontassi e basta”
“Sicuro, nessun problema – Accettò Zayn, sorridendo per poi prendere il pezzo di carta che la donna gli porse – Come si chiama?”
“Ally”
Scrisse alcune parole affettuose per la ragazzina, poi si affiancò alla donna per la foto, per infine prendere Bailey sottobraccio ed uscire dal negozio, soddisfatto per la fine di quell’impresa.
 


Zayn, riesci a passare in studio? Ci sono novità
 
Il messaggio di Louis non aggiungeva altro, quel sabato pomeriggio, così che Zayn si diresse allo studio non appena lo ricevette. Era leggermente seccato, non capiva perché lui era sempre l’ultimo a sapere le cose. D’accordo, da quando avevano finito le prove non si era più interessato di eventuali modifiche al tour, aveva preferito godersi la pausa completamente, ma gli dava ugualmente fastidio che i manager non lo avvisassero quasi mai di persona, piuttosto attraverso qualcuno degli altri ragazzi.
 
Bay, lavoro improvviso. Spero tu ce la faccia a prepararti da sola stasera ;) x
 
Infilò il cellulare in tasca un attimo prima di entrare nello studio e trovarvi Louis, Liam, Niall ed Harry ad aspettarlo.
“Harry, ciao! Quando sei tornato?” Si indirizzò al riccio, sorpreso di trovarlo lì; non gli era giunta nessuna voce del suo ritorno a Londra.
“Stanotte. Ciao Zayn” Rispose Harry, piuttosto secco.
“Ragazzi – Salutò anche gli altri, con un cenno del capo, per poi informarsi – Allora, quali sono queste novità?”
“Beh, una è che Harry è tornato, finalmente” Spiegò Louis, fingendo di inchinarsi ad Harry, che gli lanciò una pallina di carta spuntata da chissà dove.
“E come va?” Domandò Zayn, sinceramente interessato.
“Va, niente di speciale – Replicò Harry, facendo spallucce, aggiungendo poi – Sicuramente va meglio a te”
“L’altra novità – Si intromise Liam, alzando la voce e costringendo Zayn a distogliere la sua attenzione da Harry, che ora lo guardava storto – E’ che dovremo aggiungere alcune delle nuove canzoni già a partire dalle prime date europee”
Zayn si concentrò su Liam, rielaborando ciò che aveva appena detto, tentando di ignorare la sensazione di disagio che si stava impossessando di lui.
“E di che canzoni si tratterebbe?” Si informò.
No control e 18, sembra siano quelle che le fan aspettano di più” Chiarì Niall.
“Quindi suggerivano di concentrarci su quelle due, nei prossimi giorni” Continuò Louis.
“Scusate, a che serviva questa riunione? Qui sapete già tutto tutti quanti e io no, bastava una chiamata a questo punto” Sbottò Zayn ad un tratto, trovandosi gli sguardi dei compagni addosso.
“Mah, forse i manager ti hanno visto troppo impegnato con la vita privata” Ipotizzò Harry, sarcastico.
“Harry, per favore…” Tentò Liam, ma Zayn fu più veloce.
“Hai qualche problema, Harry?” Domandò, senza nessuna delicatezza.
“Prova ad arrivarci da solo, Zayn” Ribatté il riccio, secco.
“Ragazzi, io non credo che questo sia il modo migliore…”
“Niall, stanne fuori” Lo zittì Zayn, rivolgendogli lo sguardo e vedendolo poi arrossire un attimo prima di uscire a lunghi passi dalla sala di registrazione.
Fantastico, questa mi mancava, pensò Zayn, tornando con lo sguardo su Harry, che lo stava ancora fissando in cagnesco, a braccia incrociate sul petto. Spostò gli occhi sugli altri due amici, Louis e Liam, che non dicevano una parola, ma nemmeno accennavano ad andarsene per lasciar discutere da soli lui ed Harry. Sapeva che sarebbe arrivato quel momento, prima o poi, ma di certo non si aspettava nulla di così immediato.
 
“Allora?” Lo richiamò Harry.
“Allora cosa?” Ripeté Zayn, riconoscendo quanto poco maturi dovessero apparire in quel momento.
“Come sta Bailey?” Domandò, con tono di scherno, come se quella a cui si stava riferendo non fosse stata la sua ragazza per mesi.
“Meglio di un mese fa, sicuramente” Rispose Zayn, sicuro.
Harry sembrò rimanere colpito dall’attacco sottile di Zayn, ma fu solo questione di un istante. Ricostruì l’espressione indifferente di poco prima, e riprese la discussione.
“Vi state divertendo insieme, mi pare. Non vi mollate un attimo”
“Ti dà fastidio?” Chiese Zayn, più indifferente di quanto volesse sembrare.
Non si controllava più ormai, sentiva di aver esaurito la calma che solitamente lo caratterizzava, e qualsiasi cosa avesse detto da quel momento in poi, avrebbe avuto il tono o il contenuto sbagliati, ma poco gli importava. Aveva le sue ragioni, e le avrebbe fatte valere.
“Nah, perché dovrebbe darmi fastidio, in fondo siete solo amici, no?” Replicò Harry, il sarcasmo ormai alle stelle.
“Esattamente”
“Zayn, smettila di prendermi per il culo! Le vedo anche io le foto che vi fanno, lo sai? Vedo come state stretti l’uno all’altra, manca solo che vi baciate in pubblico, cazzo!”
Era esploso Harry, alla fine. La sua voce roca, ora ancora più graffiata a causa del tono alto che stava usando, lasciava trapelare tutta la gelosia che il ragazzo provava, tutta la rabbia che aveva dentro da chissà quanto tempo.
“Harry, non è come pensi tu …” Si difese Zayn, improvvisamente più calmo ed intimorito.
“Ah no? E quella sera al Koko? In pista, e poi fuori, a tenervi per mano, dai, finiscila” Insistette Harry, spostandosi continuamente i capelli con le mani.
“C’era tanta gente e non volevamo perderci” Spiegò Zayn, convinto.
Stava tentando di porre fine a quella discussione, non voleva che si andasse oltre, magari in discorsi più complicati e che lo avrebbero condannato per sempre. Sapeva di avere delle colpe, Zayn, anche gravi, ma meno Harry sapeva, meglio sarebbe stato, vista la piega tragica che aveva già preso la situazione.  Louis e Liam continuavano a stare in silenzio, Zayn faticava a sentire i loro respiri, quasi, ma si sentiva gli sguardi di entrambi addosso, soprattutto quello di Louis, e non capiva come mai non fosse ancora intervenuto.
 
“E’ proprio necessario che vi facciate vedere così tanto assieme?” Domandò Harry, serio.
Zayn lo osservò per un attimo, cercando di capire se stesse scherzando o meno, ma non c’era traccia di bluff negli occhi verdi dell’amico davanti a lui.
“Mi stai prendendo in giro?” Sbottò ugualmente, accennando una risata.
“Zayn, io non credo-“ Intervenne finalmente Liam, zittito subito dallo scatto di Harry.
“No che non ti sto prendendo in giro! Voglio solo capire perché uscite così tanto!”
“Semplicemente perché Bailey deve riprendere in mano la sua vita, Harry! È stata settimane senza vedere nessuno, oltre a me e ai suoi colleghi!” Replicò Zayn, alzando il tono a sua volta.
“E tu devi proprio fare il cagnolino che l’accompagna dappertutto?” Continuò Harry, avvicinandosi a Zayn, anche se di poco.
“Io non faccio il cagnolino di nessuno, sto con lei perché mi va, okay? È un’amica, e farò di tutto per aiutarla a stare meglio” Ribatté Zayn, irritato dall’accusa di Harry.
“Giusto, perché è colpa mia se è ridotta tanto male” Sibilò Harry, guardando da un’altra parte.
Zayn spalancò gli occhi, rimanendo senza parole per un attimo. Davvero Harry stava recitando il ruolo della vittima? Ma non si rendeva conto di quello che aveva fatto a Bailey? Il soggiorno a Los Angeles non doveva essere stato così rigenerante, se le convinzioni che aveva Harry erano quelle.
“Vorresti dire il contrario?” Si lasciò sfuggire, ormai incredulo.
Fu il turno di Harry di rimanere zitto, ma probabilmente solo per prepararsi alla risposta successiva. Chiuse gli occhi un istante, respirando a fondo, poi quando li riaprì, la rabbia che comunicavano era tale che Zayn si ritrovò a fare un passo indietro.
“La colpa è tua, Zayn” Dichiarò, semplicemente.
“Mia? Che cazzo stai dicendo, Harry?” Sbraitò Zayn, al limite della sopportazione.
“E’ da quando te l’ho presentata che le cose tra noi due vanno male, fatti un esame di coscienza” Spiegò Harry, una calma insopportabile nella voce.
“No, Harry, no. Tu l’hai lasciata, non io. Le sono rimasto accanto, e sono felice di averlo fatto, ma non puoi venire a dirmi una cosa del genere – Controbatté Zayn, per poi precisare – E comunque, l’hai presentata a tutti, e io inizialmente nemmeno ci parlavo, se dobbiamo essere sinceri”
“Non ha importanza, tu e Bailey avete legato di più, e io stupido a lasciarvi fare. Meglio, così imparo per il futuro” Continuò Harry, assente.
“Lei ti ama ancora, Harry, smettila di piangerti addosso e fai qualcosa per riprendertela!” Lo incitò Zayn, anche se non era proprio ciò che desiderava realmente.
“Sì, certo, così poi quando usciremo la etichetteranno come tua ex e si chiederanno chi sarà il prossimo del gruppo” Ipotizzò Harry, con una risata finta.
“Vedi qual è il problema? È colpa tua, Harry, non hai nessun diritto di reputare altri responsabili per la fine della tua storia con Bailey, sei tu ad aver deciso tutto”
“Cosa stai dicendo?”
“Ti preoccupi troppo di quello che pensano gli altri. Avevi paura di farti vedere con Bailey perché chissà cosa avrebbero detto, e guarda dove sei finito – Spiegò Zayn, recuperando la calma un po’ alla volta – Non hai abbastanza coraggio di lottare per le persone a cui tieni, Harry, mentre io…”
“E tu invece ce l’hai, non è così?” Lo rimbeccò Harry svelto, la voce rotta, interrompendolo prima che potesse farsi sfuggire qualcosa di troppo.
“Io tengo a Bailey e non ho paura di farmi vedere con lei. So io cosa siamo, gli altri pensino quello che vogliono. Tu compreso” Concluse Zayn, riconoscendo quanto basso fosse il colpo appena sferrato.
 
Non si accorse nemmeno di quando Harry lo colpì, Liam fu talmente veloce a toglierglielo di dosso che si chiese per un attimo perché la sua schiena fosse attaccata al muro. Osservò Liam trascinare Harry fuori dalla sala, poi si lasciò scivolare giù fino a sedersi a terra e portarsi le mani al viso. Sobbalzò quando sentì dei passi avvicinarsi a lui, quindi alzò il viso per ricordarsi che Louis era ancora lì. L’amico si sedette accanto a lui, in silenzio. Ma non durò molto.
“Zayn, cosa sta succedendo tra te e Bailey?” Indagò, con tono delicato ma che esigeva una risposta.
“Oddio, Louis, anche tu no, basta!” Esclamò Zayn esasperato.
“Vorrei solo capire come aiutarti, visto il bel quadretto di questo pomeriggio, e il tour che ricomincia tra meno di due settimane” Spiegò Louis.
“Siamo amici, che ci crediate o no. Lei è ancora innamorata di Harry e non succederà mai niente di niente” Sbottò allora Zayn, guardandolo dritto negli occhi.
Louis sembrò riflettere sulla risposta dell’amico, alzò gli occhi al soffitto, per poi tornare su Zayn. Lo osservò in silenzio qualche istante, poi respirò a fondo.
“Te la sei portata a letto?”
“Non me la sono portata a letto” Sibilò Zayn con un attimo di ritardo, ripetendo con disprezzo le parole di Louis.
“Cazzo Zayn, ma ti rendi conto del casino che uscirebbe se Harry lo sapesse?” Esplose Louis, scattando in piedi e mettendosi le mani sulla testa.
“Ma ti ho appena detto…”
“Smettila Zayn, smettila. Si vede lontano kilometri che è successo. Quando? Ah no, non lo voglio sapere. Magari quel giorno che sono venuto da te e lei era lì… Dio, non ci voglio credere”
Louis continuava a blaterare cose senza senso, pensieri ad alta voce senza un filo logico, mentre Zayn rimaneva in silenzio a fissare il vuoto, senza sapere cosa rispondere. Sapeva che Louis sospettava qualcosa, ne avevano già parlato in passato, ma Zayn era sempre riuscito a deviare le sue convinzioni, soprattutto con il fatto che non fosse mai successo niente tra lui e Bailey dalla sua parte. Ma ora? Come uscire illeso da quella discussione? Louis era andato dritto al punto, e l’aveva centrato in pieno, e Zayn non sapeva mentire bene davanti all’evidenza. Forse avrebbe dovuto essere sincero. Ormai.
“Louis” Lo richiamò, debolmente.
“Non … Non provare a dirmi che sei innamorato di lei, Zayn. Non è una giustificazione” Lo bloccò Louis, scandendo parola per parola.
“Cosa ti devo dire allora? Tanto sembra che tu abbia già capito tutto meglio di me!” Protestò Zayn, guardandolo storto.
“Io ti avevo avvertito, Zayn, sapevo che facevo bene a pensare male. Credo ti convenga stare zitto per un po’, almeno finché Harry si calma” Suggerì l’amico, camminando avanti e indietro lentamente.
“Ho l’impressione che tu creda che io ci abbia provato con Bailey finché non è crollata. È così, vero?” Indovinò Zayn, alzandosi.
Louis rimase in silenzio, senza nemmeno guardarlo, così che Zayn fu scosso da un nuovo moto di rabbia, che riuscì a trattenere soltanto facendosi violenza.
“Beh, non è andata così. Se è successo qualcosa tra noi, è stato solo un errore di percorso. Lei ama ancora Harry, te lo posso assicurare” Continuò, infilandosi la giacca leggera per prepararsi ad andarsene.
“E tu ami lei, che cosa romantica” Constatò Louis ironicamente, guardandolo di sottecchi.
“Tanto non cambia niente – Disse Zayn, con tono piatto, alzando le spalle – Resterò il suo migliore amico, che lo voglia o no”
Non aspettò la risposta di Louis. Si voltò ed uscì dalla sala, senza guardarsi attorno in cerca di Harry, o Liam, o Niall. Si diresse all’uscita e tornò a casa, stanco come mai lo era stato, stanco di quella vita che gli aveva dato tanto e che in poco tempo gli stava togliendo troppo.




Curly space
Chi non muore si rivede ahehm. Da quanto tempo oddio, mi è mancato questo riquadro (?). Scusate il ritardo imperdonabile, ma con gli esami non riuscivo proprio a scrivere, mi hanno tolto qualsiasi cosa T.T Ma ehi, sono tornataaaaaaaaaaa! E con me, i disgraziati di Bailey, Zayn, Harry e gli altri.
Gesù, che casini ci sono qui? Zayn con tutti questi pensieri, Bailey che non si sa cosa stia facendo, e Harry che torna parecchio aggressivo... Mmh, speriamo non ci scappi il morto aha no, non lo farei mai, scherzo. Sto soltanto tentanto di alleggerire la tensione che esce da questo capitolo, ma ci rinuncio. 
Insomma, io spero vi piaccia e vi ripaghi della lunga attesa, non vedo l'ora di leggere i vostri commenti! :) 
Grazie mille a Tommos_girl93 e Blinking Liam per le recensioni, a foodporv per aver ricordato la storia, a Dance2798, Ihavegotadream e NYapple per averla seguita! <3 

Alla prossima (presto, spero)
Curly crush xx

 

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Capitolo 25
*** Dreamers ***


Right place, wrong time





DREAMERS

Era stata una serata incredibile, quasi non trovava le parole nella sua testa per descriverla, Bailey, e avrebbe voluto raccontare subito tutto a Zayn, ma era tardi, avrebbe dovuto rimandare al giorno dopo. Non vedeva l’ora di riferirgli ogni minimo dettaglio di quell’esperienza, di quanto si era sentita ammirata e della possibilità che le era stata offerta da quella donna. Prese il cellulare dalla pochette blu che aveva abbinato alla jumpsuit, poi si lasciò cadere di peso sul divano, sospirando entusiasta. Digitò il messaggio con calma, sentendosi perfettamente sveglia malgrado fossero le due passate della notte.
 
Zaynie, ti devo raccontare tutto domani! :) è stato incredibile! Buonanotte, ti voglio bene xx
 
Inviato il testo, si trovò a scorrere le conversazioni, per poi decidere di aprire, non appena le capitò sotto gli occhi, quella avuta con Niall quello stesso pomeriggio. Era stata distratta dal tono di avviso di un messaggio poco dopo le sei, nel bel mezzo della preparazione per la serata che l’aspettava. In un primo momento aveva pensato di ignorare la cosa e vedere più tardi di cosa si trattasse, poi la curiosità, unita al pensiero che potesse essere un qualche avviso di Lucas, la spinsero a lasciare lo specchio del bagno per raggiungere il cellulare lasciato sul letto qualche tempo prima. Non appena aveva letto Niall :) come mittente del messaggio, però, si era sorpresa ancora di più, chiedendosi cosa avesse spinto il biondo a scriverle. Aveva atteso che il messaggio si aprisse, maledicendo il telefono che rallentava sempre nei momenti più inopportuni, poi finalmente era riuscita a leggere.
 
Ehi, Bailey, come va? X
 
Un testo semplicissimo, che l’aveva mandata ancora più in confusione. Niall era stato il primo del gruppo con cui aveva legato, quando Harry le aveva presentato i ragazzi, ma non abbastanza da farlo diventare il suo confidente come era invece successo con Zayn più tardi. Non l’aveva più sentito da quando aveva terminato i suoi doveri nella prima fase del tour, l’aveva visto soltanto in qualche occasione in compagnia di Harry, vale a dire le volte in cui era andata a trovarli in studio o la serata che aveva organizzato a casa sua, perciò in quel momento le era parso insolito che il ragazzo la cercasse. Aveva deciso che continuando con tutte quelle riflessioni non sarebbe arrivata da nessuna parte, tanto valeva muoversi a rispondere.
 
Niall, ciao, che bello sentirti! :D Tutto bene, grazie. Tu? X
 
Non c’è male, sono in studio con i ragazzi. È anche tornato Harry :)
 
A leggere quella notizia, il cuore di Bailey perse un colpo, per poi ripartire più rapido. La ragazza aveva preso alcuni respiri profondi, poi si era decisa a rispondere. Perché tanta delusione? Si aspettava forse di ricevere la notizia dal diretto interessato? Con quale diritto poi? Non stavano più assieme, non c’era motivo che Harry si mettesse in contatto con lei.
 
Oh, che sorpresa!
 
Era stato il primo messaggio. Penosa, si era detta, per poi aggiungere qualcosa di più spontaneo.
 
E come sta?
 
Tu non l’hai più sentito?
 
Niall non aveva risposto alla sua domanda, ne aveva anzi posta un’altra, che prevedeva una replica molto più semplice.
 
No
 
Aveva aspettato che Niall le dicesse qualcosa di più, che magari le fornisse una qualche soluzione, o le accennasse qualcosa per darle speranza, qualcosa che Harry aveva detto o fatto capire, qualsiasi cosa. Ma il messaggio successivo portava un deciso cambio di discorso.
 
Con Zayn invece tutto a posto? Ti è utile? ;)
 
Aveva sorriso all’innocenza di Niall, a come tentava di rendere tutto più facile e quasi divertente, chiedendosi perché non fosse rimasta in contatto con lui più spesso. Era un buon amico, e avrebbe dovuto dargli più spazio d’ora in avanti.
 
Ahah, sì, si da abbastanza da fare, devo dire ;) Sarebbe stata dura senza di lui

Immagino … Beh, bionda, fatti sentire ogni tanto! Se hai bisogno di un compagno di birre, sai a chi rivolgerti! ;) x

Lo terrò a mente, biondo :) Grazie xx
 
Rileggendo la conversazione in quel momento, i dubbi che avevano invaso la mente di Bailey nel pomeriggio tornarono a farsi sentire, ma, ad accentuare la confusione della ragazza arrivò anche il sonno, così che si convinse ad alzarsi dal divano e dirigersi in camera da letto per andare a dormire, posticipando al giorno seguente qualsiasi genere di riflessione.
 

Sono contento che sia andato tutto bene :) Buongiorno bimba x
 
Diceva il messaggio di Zayn, il mattino dopo. Bailey lo lesse stropicciandosi gli occhi, ancora a letto, mentre tentava di convincersi ad alzarsi. Era domenica, non aveva nessun impegno, ma era quasi mezzogiorno e non voleva sprecare un’intera giornata libera rimanendo a letto. Avrebbe volentieri visto Zayn per raccontargli tutto di persona, ma non sapeva quali fossero i piani dell’amico per quel giorno, così decise di scoprirlo.
 
Buongiorno a te, Zaynie :) Cosa fai oggi? Riusciamo a vederci? Ho tante cose da dirti :)
 
Non lo so, ho promesso a Safaa che sarei andato a trovarla oggi… Magari stasera, se non faccio tardi
 
Tranquillo, vai pure, la famiglia prima di tutto!
 
Ti chiamo più tardi x
 
Bailey sorrise all’ultimo messaggio del ragazzo, poi finalmente scalciò via le lenzuola con i piedi e si alzò, mentre la sua mente ripercorreva i fatti della sera precedente. Lucas era passato a prenderla poco dopo le sette, poi si erano diretti verso uno dei ristoranti più esclusivi di Londra. Neanche a dirlo, Bailey non ci era mai stata, così quando era scesa dall’auto poco era mancato perché inciampasse di fronte agli inservienti che l’accolsero con un mezzo inchino e sorrisi ammirati. Aveva fatto di tutto per prepararsi al meglio, e le occhiate che aveva ricevuto fino a quel momento erano state la ricompensa ai suoi sforzi. Aveva abbinato la tutina comprata con Zayn a delle decolleté beige che la slanciavano ancora di più, e ad un blazer in figura della stessa tinta. Aveva lasciato i capelli al naturale, concentrandosi di più sul trucco, pur rimanendo abbastanza leggera. Aveva scelto toni dorati per gli occhi e un color carne sulle labbra piene, accentuando appena il colore sulle guance.
“Dovrei essere abituato a vederti, invece riesci sempre a stupirmi” Le aveva detto anche Lucas, incredulo, quando si erano visti fuori da casa di lei.
Avevano incontrato tante persone quella sera, e tutte si erano complimentate con Bailey per l’ottimo lavoro che svolgeva a Cosmopolitan, ma il picco della serata era arrivato dopo cena, quando lei e Lucas erano stati avvicinati da un’elegante donna sulla sessantina, i capelli lunghi fino alle spalle ed un sorriso educato sul volto. Bailey la riconobbe immediatamente, dando poi di gomito a Lucas per attirare la sua attenzione.
“Buonasera cari” Li aveva salutati la donna.
“Buonasera, Lucinda – Aveva risposto subito Bailey, sforzandosi di restare calma – Io sono Bailey Starling e lui è…”
“Oh, lo so bene chi sei tu, sono venuta qui stasera solo per te” La bloccò Lucinda, stringendole la mano.
Bailey era rimasta a bocca aperta per un momento, senza sapere cosa replicare ad un complimento così grande, perciò Lucas decise di intervenire.
“Lucas Abbott, è un onore conoscerla” Si presentò a sua volta, lasciando a Bailey il tempo di reagire.
Lucinda Chambers era la direttrice del settore moda di Vogue UK, un’icona per quelle che, come Bailey, lavoravano in quel campo. Avevano parlato dell’attuale lavoro di Bailey, in che servizi era impegnata e di come stesse, a poco a poco, creandosi un nome nel mondo della moda. Ormai era richiesta da tanti giornali, stava dicendo Lucinda, ma non aveva ancora sentito di una conferma da parte sua.
“Infatti – Annuì Bailey – Per il momento ho deciso di rifiutare, per vari motivi”
“Tesoro, ma lo sai che – senza nulla togliere a Cosmopolitan, non fraintendetemi – per crescere è necessario avere delle basi solide, come per esempio il nostro giornale” Aveva spiegato Lucinda, sorridendo.
“Beh, sarebbe un sogno…”
“Quindi accetti?”
“Cosa?!” Avevano esclamato lei e Lucas all’unisono, capendo solo in quel momento cosa la donna intendesse con quel discorso.
“Ti sto offrendo un posto a Vogue UK, signorina Starling, hai capito bene” Chiarì Lucinda, divertita dalla sua stessa sorpresa.
“O mio Dio”
 
Quello era un sogno che diventava realtà. Aveva sfogliato le pagine di quel giornale da quando ne aveva memoria, e ora aveva la possibilità di diventarne parte. L’entusiasmo e l’adrenalina avevano iniziato a scorrerle nelle vene, stampandole in faccia un largo sorriso.
“Per iniziare si tratterebbe di un servizio esclusivo e stiamo pensando anche ad un’intervista, se non ti dispiace” Raccontò Lucinda, accrescendo ancora di più la sua felicità.
“No, no, certo che no, come volete voi!”
“Se hai delle condizioni da porre, ti ascolteremo, ma, una volta che accetti, sai che avrai le giornate piene, noi non assumiamo la gente per lasciarla a casa” Disse ancora la direttrice, più seria.
Bailey incontrò lo sguardo di Lucas, tentando di riacquistare lucidità e pensare ad una risposta che non fosse un gridolino da gallina. Le sarebbe mancato lavorare a Cosmo, ma Vogue era uno dei giornali più conosciuti in tutto il mondo, da lì sarebbe riuscita in qualsiasi cosa.
“Posso chiederle una cosa, miss Chambers?”
“Tutto quello che vuoi, cara”
“Perché proprio io?”
La donna era rimasta un attimo interdetta, poi si era addolcita nuovamente.
“Se pensi abbia a che fare con la tua amicizia con quel bel moretto, non è così. Ovviamente ti abbiamo notata quando il tuo nome è stato scoperto, ma a noi interessi tu come persona e modella. È una questione puramente lavorativa, e pensiamo tu abbia delle potenzialità da far fruttare – Aveva spiegato, molto professionalmente, per poi aggiungere – Capisco tu possa essere un po’ confusa, perciò ti lascio un po’ di tempo per pensarci. Ci sentiamo nel prossimo fine settimana, d’accordo?
Lucinda le aveva allungato un biglietto da visita, poi, dopo averli salutati, era sparita tra la gente, lasciando Bailey e Lucas completamente ammutoliti.
 

“E’ fantastico bimba!” Stava dicendo Zayn all’altro capo del telefono, quella sera.
Non erano riusciti a vedersi, alla fine, ma il ragazzo aveva mantenuto come sempre la sua promessa di farsi sentire, e Bailey non aveva perso l’occasione per spiegargli tutto, troppo entusiasta per aspettare di vederlo di persona.
“Sì, davvero! Oddio Zayn, sono così felice, ma ci credi? Potrei finire sulla copertina di uno dei giornali più famosi del mondo!” Esclamò lei, realizzando quanto acuta fosse la sua voce in quel momento.
“Sarò il primo a comprarlo quando succederà, promesso” Le assicurò Zayn, un sorriso leggero udibile nella voce bassa.
Qualcosa nel suo tono, però, non la raccontava giusta a Bailey. Era troppo calmo, quasi stanco, e poco colpito da quanto lei gli aveva appena raccontato, sembrava si stesse sforzando di mostrare un entusiasmo che non c’era davvero, non totalmente.
“Zaynie, ma va tutto bene?” Indagò allora, tornando tranquilla.
Il silenzio all’altro capo confermò i suoi timori: c’era qualcosa che Zayn non le aveva detto, e non doveva essere niente di positivo. Attese qualche istante, ascoltando il respiro del ragazzo, poi, quando si decise ad aggiungere qualcosa, lui parlò.
“E’ che… Ho avuto una piccola discussione con Harry, ieri – Confessò, riluttante – Ah, è tornato a Londra, nel caso volessi saperlo”
“Lo sapevo già, sì” Annuì Bailey, curiosa di sentire il resto della storia.
“Te l’ha detto lui?”
“No, no, mi ha scritto Niall ieri e…” Spiegò, bloccandosi a metà della frase.
Ecco perché l’irlandese le aveva scritto, c’era un’altra ragione oltre al ritorno di Harry. Stupida, si disse, come hai fatto a non arrivarci prima?
“Oh, davvero? E che ti ha detto?” Domandò Zayn, stupito.
“Non molto, in realtà. Questa cosa di Harry e poi mi ha chiesto come stavo, le solite cose – Raccontò Bailey, per poi tornare al discorso iniziale – Ma questa discussione invece? Cos’è successo?”
Altro silenzio, stavolta più lungo.
“Ehi, ci sei?” Lo richiamò Bailey, l’agitazione che iniziava a crescere in lei.
“Sì, sì – Sbuffò l’amico, per poi aggiungere, svogliato – Non è niente che non si possa risolvere, tranquilla”
“Zayn, dimmi di che cosa avete parlato” Ordinò allora, perentoria.
“Di te, contenta?” Sbottò lui dopo qualche altro momento di riluttanza.
“Non serve che tu mi risponda così, Zayn – Ribatté Bailey, ferita – Sto solo cercando di capire cos’è successo e quanto grave è la situazione”
 
La faceva impazzire, non riuscire ad avere un quadro definito davanti agli occhi. Avrebbe dovuto chiedere meglio a Niall, il giorno prima, indagare di più, indovinare che qualcosa fosse andato storto, ma non era il momento di rimproverarsi quello, ora doveva sapere, e prestare attenzione a Zayn, in modo da risolvere. Non voleva che lui e Harry litigassero a causa sua, era ciò che aveva temuto da qualche tempo a quella parte, e ora che era accaduto sul serio si sentiva in dovere di sistemare le cose.
“Beh, per farla breve, gli dà fastidio che veniamo visti assieme così spesso, e crede che fra noi ci sia qualcosa” Sintetizzò Zayn, infine.
Fu il turno di Bailey di restare senza parole. Prese un respiro profondo, tentando di analizzare velocemente la risposta di Zayn. La prima cosa che sentì fu una rabbia mai provata prima, tanto forte da spaventarla quasi. Come si permetteva di dire cose del genere Harry? Come poteva solo pensare di vietare a lei e Zayn di uscire assieme, quando, il motivo della rottura tra loro due era stato proprio quello, il fatto di non uscire, di essere sempre sul chi va là? Era la sua vita, lui l’aveva lasciata e lei sarebbe uscita con chi le pareva, fosse Zayn, o chiunque altro. Ripetendosi mentalmente il resto di quanto le aveva riferito Zayn, si ritrovò ad arrossire, colpevole. C’era qualcosa tra lei e Zayn? Non lo sapeva per certo. Qualcosa stava succedendo, sì, ma non riusciva a capire cosa e quanto forte fosse. Zayn era stato chiaro, le aveva detto quello che provava. Lei no. Lei non riusciva a distinguere i mille sentimenti che aveva dentro in quel periodo, aveva bisogno di tempo, ancora. Forse quella scoperta poteva rappresentare una svolta però.
“Bailey?” La scosse Zayn, dolcemente.
“Ci sono. Sto solo pensando” Rispose, irritata.
“A cosa, se posso sapere?”
“Non credo tu voglia saperlo davvero, ho pensieri un po’ violenti in testa, al momento”
Sentì Zayn ridere leggermente, divertito, e questo bastò a riportare un minimo di calma in lei.
“Ascolta, possiamo parlarne quando ci vediamo, o anche mai?” Chiese, con tono implorante.
“Certo bimba. Però promettimi di non combinare niente di male” Acconsentì Zayn.
“Promesso – Replicò lei, per poi chiudere – Ci vediamo, Zaynie. Ti voglio bene”
“Te ne voglio anche io”
 

Era un’altra bella giornata, la stagione prometteva bene e il sole sembrava intenzionato a mostrarsi più del solito, quell’anno. Bailey era finalmente riuscita a convincere Zayn a vedersi, così quel pomeriggio era andata a casa sua. Mentre lui, di ritorno dalle prove, era sgattaiolato in doccia per rilassarsi, Bailey si era impossessata della cucina e stava preparando uno spuntino per entrambi. Non avevano più parlato della litigata tra Zayn ed Harry, lui non sembrava intenzionato a ricordare la cosa, e Bailey temeva che sarebbero finiti a parlare d’altro, come per esempio i suoi sentimenti per Zayn. Sarebbe stato imbarazzante non sapere cosa rispondere, un’altra volta.
“Lo sapevo, era tutto un trucco per avvelenarmi! Cosa ci hai messo in quel budino?” Domandò Zayn, passandosi una mano tra i capelli ancora umidi.
“Un po’ di fiducia nei miei confronti, idiota” Ribatté Bailey, con una linguaccia.
Zayn rise, avvicinandosi a lei per abbracciarla e poi baciarla sulla fronte, ignorando la debole resistenza che lei oppose in un primo momento per poi arrendersi alle braccia dell’amico attorno a lei.
“Va meglio?” Domandò, osservandolo attentamente.
Quasi non si accorse del leggero cenno del capo che Zayn fece per annuire, era troppo concentrata sui diversi tratti del viso di lui, gli occhi, grandi e dolci, che la fissavano con un’intensità tale da confonderla, le labbra, screpolate ma piene ed invitanti, la barba che stava ricrescendo sul contorno del volto. Qualsiasi cosa la distraeva e la attirava incredibilmente, togliendole lucidità. A volte dubitava che Zayn fosse una persona reale, aveva tratti troppo ben definiti, poco ordinari.
“Tu invece? Ti hanno mangiato la lingua?” Chiese lui, piano.
“No, no, va tutto bene – Si affrettò a rispondere, staccandosi poi da lui – Com’è andata alle prove?”
“Insomma, Harry non mi parla da sabato, Louis non capisco cosa voglia fare, con Niall e Liam bene, almeno mi considerano” Raccontò Zayn, alzando le spalle e guardando altrove.
“Aspetta un momento – Rifletté Bailey, colta da un improvviso sospetto – Perché Louis si comporta così? Hai discusso anche con lui?”
“A dire la verità sì. Lo stesso giorno di Harry” Confessò il moro, abbassando lo sguardo.
“E… Perché?”
Ma conosceva già la risposta a quella domanda, Bailey. Louis era sveglio, osservava le situazioni attorno a lui fino a studiarle nei dettagli, ed era difficile che qualcosa gli sfuggisse. Le tornò in mente la conversazione che avevano avuto in Giappone, quando l’aveva avvertita di non appoggiarsi ad altri, se con Harry ci fossero state difficoltà. Tutto acquistava un senso, ora. Lui sapeva già, ancora prima di lei.
 
“Louis… Beh, lui ha capito cos’è successo” Rivelò Zayn, arrossendo appena.
“Oh”
“Già”
“E cosa dice?” Domandò Bailey, imbarazzata.
Zayn emise una risata leggera, poco spontanea, che mise ancora più in difficoltà la ragazza.
“Non ci dà di sicuro la sua benedizione – Replicò poi, ironico – Dice che se Harry venisse a saperlo sarebbe un disastro e che… Beh, che ho sbagliato, ecco”
“Abbiamo sbagliato” Puntualizzò Bailey, sovrappensiero.
“Sì, beh, vai a dirglielo, se vuoi” Sbottò Zayn, ridendo ancora.
Sembrava teso, come se non le avesse detto tutta la verità. Ma non era complicato capire cos’altro ci potesse essere: Zayn probabilmente aveva parlato dei suoi sentimenti per Bailey a Louis, e il castano non aveva visto di buon occhio la cosa, anzi. Bailey sospirò, maledicendosi per essere stata così debole.
“Dovrei farlo sul serio” Constatò, guardando Zayn impallidire.
“Bay, no, scherzavo. Lascia perdere. Io… So che non è corretto quello che abbiamo fatto, ma… Non lo so, cazzo, non so più cosa fare!”
Zayn aveva iniziato a parlare piano, poi era stato vinto dall’agitazione che probabilmente lo dominava in quei giorni, ed era esploso, battendo il pugno sul tavolo della cucina. Rimase lì, a testa bassa, respirando a fatica. Bailey gli si avvicinò, il senso di colpa che la divorava. Odiava che le persone fossero infelici a causa sua, e in quella situazione non sapeva davvero come reagire.
“Ascolta, Zayn, non pensiamoci adesso, okay? – Propose, posandogli una mano sul viso in modo da farlo girare perché la guardasse – C’è il sole, usciamo un po’ in giardino, ti va?”
Zayn annuì, passandosi una mano sugli occhi, poi si lasciò guidare da Bailey attraverso il salotto e poi fuori dalla porta scorrevole. Bailey si sedette sull’erba, permettendogli poi di posare la testa sulle sue gambe e chiudere gli occhi, mentre lei tentava di rilassarsi accarezzandogli i capelli.
“Non trovi che faccia caldo oggi?” Mormorò Zayn, accennando un sorriso.
“Meglio così, almeno si sta bene”
“Mmh, secondo me ce n’è davvero troppo, però” Insistette Zayn, aprendo gli occhi e mettendosi a sedere.
“Mamma mia che lagna! – Protestò Bailey, senza capire perché Zayn avesse cambiato idea così velocemente – Vuoi che rientriamo?”
Zayn annuì, per poi alzarsi ed aspettarla. Lei lo imitò, ma, non appena si ritrovò davanti a lui, Zayn la intrappolò per caricarsela su una spalla ed avvicinarsi velocemente alla piscina che aveva in giardino.
“Zayn, non provarci neanche, mettimi giù!” Strillò Bailey, mentre il ragazzo rideva.
“E’ per il tuo bene” Puntualizzò lui, divertito.
“Zayn, se lo fai davvero non ti parlerò”
 
Ma non riuscì a terminare la frase, perché Zayn la scaricò poco delicatamente in acqua, così da costringerla a chiudere occhi e bocca per evitare di ingoiarne troppa. Riemerse dopo pochi istanti imprecando e sputando acqua, tentando di riprendere fiato per poi cercare Zayn con lo sguardo e trovarlo a pochi centimetri dalla vasca, piegato in due dalle risate. Bailey lo fulminò con gli occhi, sbuffando appena, ma vederlo così allegro, finalmente senza pensieri, le fece dimenticare il tuffo a tradimento appena subito.
“Stavi dicendo?” Domandò Zayn, abbassandosi per parlarle.
“Che non ti parlerò più per tutta la vita, adesso” Disse Bailey, decidendo di reggere il gioco.
“Oh, dai, ti ho solo fatto un favore, dovresti ringraziarmi” Ribatté Zayn, sempre più sorridente.
“Grazie”
Poi fu un attimo. Bailey allungò il braccio verso la maglietta di Zayn e lo attirò a sé con quanta più forza aveva, riuscendo a far immergere anche l’amico.
“Sei una traditrice!” Esclamò, non appena tornò in superficie, sorpreso.
“Da che pulpito!” Rise Bailey.
Zayn si avvicinò a lei, per metterle una mano sulla testa e spingerla di nuovo giù, mentre Bailey ancora rideva a bocca aperta. Tornò su velocemente, tenendosi a galla con pochi movimenti delle gambe mentre con le mani schizzava Zayn senza sosta. Il ragazzo riuscì però a prenderle i polsi così da fermarla, sorridendo trionfante.
“Ti ricordo che ho anche dei piedi, e potrebbero essere pericolosi qui sotto” Sibilò Bailey, osservandolo con gli occhi stretti.
Zayn lasciò la presa, spostando le mani sui fianchi della ragazza, senza distogliere lo sguardo dai suoi occhi. Bailey era come ipnotizzata, seguiva i movimenti di Zayn senza battere ciglio, troppo incantata da ciò che aveva davanti. Lo vide avvicinarsi di più, le gocce d’acqua sul viso che brillavano alla luce del sole, i capelli bagnati tirati all’indietro, le labbra semiaperte, a pochi millimetri dalle sue. Incrociò il suo sguardo, incerta, poi si immerse e nuotò pochi metri più distante, lasciando Zayn interdetto. Non poteva baciarlo, non era sicura di riuscire ad arrivare fino in fondo senza farsi prendere dai dubbi un’altra volta.
 
Erano rientrati in casa dopo poco tempo, il sole era sceso e si era invece alzata un’arietta che nelle condizioni in cui si trovavano Bailey e Zayn non era troppo piacevole. Il ragazzo aveva avviato la filodiffusione in tutta la casa, lasciando che la musica risuonasse ovunque, mentre Bailey aveva optato per una doccia, visto che era già bagnata fradicia. Stava uscendo dal bagno, strofinandosi i capelli con un asciugamano che Zayn le aveva messo a disposizione ed indossando i vestiti dell’amico, mentre i suoi erano fuori ad asciugare.

He broke your heart
He took your soul
You hurt inside
‘Cause there’s a hole
 
You need some time
To be alone
Then you will find
What you’ve always known
 
Si ritrovò a canticchiare le parole di sottofondo, rendendosi conto, poco alla volta, di quanto quella canzone descrivesse la situazione che stava vivendo lei in quel momento. Inizialmente sovrappensiero, Bailey si concentrò sul testo, ascoltandolo attentamente, allo stesso tempo vagando per la casa in cerca di Zayn.

I’m the one who really loves you baby
I’ve been knocking on your door
 
As long as I’m living
I’ll be waiting
As long as I’m breathing
I’ll be there
Whenever you call me
I’ll be waiting
Whenever you need me
I’ll be there
 
Se quella canzone non fosse stata scritta anni prima e l’autore non fosse stato ben conosciuto, si sarebbe potuto dire che l’avesse scritta Zayn, senza ombra di dubbio. Erano le parole perfette che lui probabilmente non le aveva mai detto, ma aveva pensato chissà quante volte, il classico ragazzo che si innamora di lei, ma lei sta già con un altro, e non può far altro che starle vicino come amico, consolandola nei momenti difficili, pur sapendo che forse lui potrebbe darle di più. “Io ti amo”, gliel’aveva detto, alla fine, Bailey sapeva ormai cosa provava lui. Ma lei, cosa sentiva lei?

I’ve seen you cry
Into the night
I feel your pain
Can I make it right
I realize there’s no end in sight
Yet still I wait
For you to see the light
 
Era la loro storia, quella canzone. Semplicemente. Si rese conto di avere gli occhi lucidi, Bailey. Era arrivata alla stanza dei graffiti, a quel punto. La porta era aperta, Zayn era lì, guardava il disegno in bianco e nero, le dava le spalle. Come se avesse avvertito la presenza della ragazza, si voltò, sorridendole non appena la vide.
“Ehi”
Bailey non rispose, il nodo che aveva in gola le impediva di parlare. Era stato così buono con lei, Zayn, aveva sopportato di tutto, dai suoi racconti alle sue crisi più nere, passando per quella notte che avevano passato assieme e deciso di dimenticare per il bene comune. Non se lo meritava, lei. Per come si era comportata in passato, e per come lo stava trattando adesso.
“Bay, va tutto bene?” Si preoccupò Zayn, vedendo che lei non rispondeva.
“Questa canzone – Mormorò a fatica, dopo aver preso un respiro profondo – Mi piace. È come… Come se… Se…”
Non ce la faceva a continuare, si sentiva talmente stupida ed infantile ed egoista.
“Come se parlasse di noi, sì” Concluse Zayn, avvicinandosi a lei e prendendole una mano.
Bailey tenne lo sguardo basso, incapace di guardarlo negli occhi. Osservò per un momento le loro mani unite, decidendo poi di scioglierle ed asciugarsi le guance rigate di lacrime. Doveva sembrare una depressa cronica a quel punto, erano più le volte in cui Zayn l’aveva vista piangere che altro.
 
You are the only one
I’ve ever known
That makes me feel this way
Girl you are my own
I want to be with you
Until we’re old
You’ve got the love you need right in front of you
Please come home
 
La voce di Zayn era solo un sussurro, ma Bailey poteva distinguerla chiaramente mentre seguiva il testo della canzone parola per parola, di fronte a lei. Alzò appena lo sguardo, incontrando gli occhi di Zayn ad aspettarla, chiari, quasi trasparenti, sinceri. Non promettevano altro che amore incondizionato, senza nessuna paura di mostrarsi, a lei e al mondo.
“Se solo mi lasciassi provare” Mormorò, accarezzandole una guancia.
Non disse niente, Bailey, ma non si tirò indietro. Sbatté le ciglia una sola volta, come un cenno di assenso, poi permise a Zayn di prenderle il viso delicatamente tra le mani ed avvicinarlo al suo e fermarsi a pochi millimetri di distanza. Pochi secondi, occhi negli occhi, e Bailey sorrise. Proviamoci. Nell’istante immediatamente precedente al bacio, l’espressione sul viso di Zayn era gioia pura. Poi Bailey chiuse gli occhi, lasciando che Zayn la baciasse nel più dolce dei modi, con calma naturale, come se si stesse godendo appieno il momento, come se non ci credesse davvero, come se fosse ancora convinto di essere un semplice sognatore. Come lei.



Curly space
Okay, vi giuro che stavo per mettermi a piangere da sola mentre scrivevo quest'ultima parte, ieri. 
Sono in ritardo di nuovo, sì, scusatemi.
E questo capitolo è lunghissimo, devo imparare a trattenermi un po', ma altrimenti non riesco a seguire la scaletta aha spero non vi dispiaccia comunque... 
Insomma, ci sono tante cose in questo capitolo: la prima parte, che forse troverete noiosa, non è inutile come sembra, ve lo assicuro ;) Poi c'è Niall che si infila nelle situazioni, caruccio :3 La seconda parte, la Zailey, per capirci... Beh, ripeto, io stavo per piangere. Spero piaccia tanto anche a voi, ci ho messo tutta me stessa per far venire bene queste ultime scene, perché sono importanti, insomma, Bailey finalmente si lascia andare, dopo tanti ripensamenti...
E poi vedremo come continua, anche dalla parte del nostro Zaynie u.u
Beh, per il momento è tutto, ringrazio infinitamente Tommos_girl93 e Blinking Liam per le recensioni e WikiJoe per aver aggiunto la storia alle seguite <3

A presto,
Curly crush xx  

P.S: oh, la canzone è famosa, ma per chi non la conoscesse è I'll be waiting di Lenny Kravitz. Dio mio, è passata per la tv un pomeriggio e ho detto "Questa è la canzone Zailey per eccellenza, grazie Gesù", ed eccoci qui ;)

 

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Capitolo 26
*** Off the road ***


Right place, wrong time





OFF THE ROAD

Era in balia di un continuo alternarsi di emozioni, Zayn: un momento era il ragazzo più felice del mondo, e quello subito dopo veniva preso dai sensi di colpa che gli impedivano di godersi veramente gli attimi positivi. Andava così, da un paio di giorni a quella parte. Ancora non riusciva a credere che Bailey avesse deciso finalmente di lasciarsi andare e stare con lui, era stato bello risvegliarsi con lei accanto, dopo una notte passata a parlare e ridere a cuore aperto, come forse non riuscivano a fare da tempo. Non avevano pensato a come il mondo avrebbe accolto la notizia, a dire il vero non erano nemmeno intenzionati ad annunciare la cosa di proposito. Avrebbero lasciato andare il corso delle cose come doveva, prima o poi si sarebbe venuto a sapere, ma loro non avrebbero mosso un dito. Ed era a quel punto, di solito, che Zayn veniva colto da qualcosa di molto simile al terrore più puro, l’espressione contrariata e ferita di Harry gli appariva davanti agli occhi, facendogli provare il forte istinto di rinunciare nuovamente a Bailey, per evitare di rovinare ancor di più i rapporti con l’amico. Aveva solo bisogno di stabilizzarsi, era una situazione nuova e con lo scorrere del tempo ci si sarebbe abituato. Anche per Bailey non doveva essere semplice, ci aveva messo del tempo prima di lasciar parlare i suoi sentimenti, e Zayn non era convinto che avesse superato tutte le sue paure. Ma ora erano insieme, e ce l’avrebbero fatta restando vicini.
 

Le ultime giornate di prove allo studio erano state pesanti, anche se non c’erano più state discussioni. Harry si limitava ad ignorare Zayn, mentre Louis tentava qualche accenno al dialogo, unendosi per lo più a Liam e Niall, che sembravano voler ignorare completamente la tensione di alcuni giorni prima. Zayn si era scusato con Niall per il poco tatto, e il biondo ne era stato felice. Nessuno aveva più menzionato Bailey, ed era meglio così, visti gli sviluppi più recenti tra lei e Zayn, che il ragazzo sicuramente non scalpitava per rendere pubblici, non in quel momento.
Ma quel giorno c’era qualcosa nell’aria, si percepiva anche solo guardando Harry di sfuggita, e non era difficile capire di cosa si trattasse. Erano uscite delle altre foto, scattate all’interno del negozio dov’erano stati Zayn e Bailey il venerdì precedente, compresa quella di Zayn con la commessa, che aveva rilasciato anche una dichiarazione a proposito. Sugarscape, come molte altre volte, aveva riportato tutto in un breve articolo, descrivendo come la donna fosse entusiasta della visita dei due ragazzi, di come Zayn fosse “tanto gentile e disponibile, non schivo come si dice”, e Bailey “una ragazza deliziosa”, e, dulcis in fundo, di come i due sembrassero “felici assieme, proprio una coppia affiatata”. Il tutto confermato da un’ultima foto, all’esterno del negozio, in cui Zayn teneva sottobraccio una Bailey sorridente e visibilmente soddisfatta.
 
La prossima volta diranno che ci sposeremo entro l’anno =P
 
Leggeva il messaggio  di Bailey, che Zayn visualizzò durante una  delle pause. Sorrise all’ironia della ragazza, poi digitò la risposta.
 
L’hai visto anche tu eh? Beh, si può sempre farglielo credere, a loro basta parlare ;) 
 
Solo se prendiamo la signora del negozio come damigella d’onore :D
 
Zayn scosse la testa, trattenendo una risata. Bailey l’aveva presa bene, fortunatamente.
“A quando le nozze, allora?” Domandò una voce alle sue spalle, a cui Zayn inizialmente non reagì, visto che erano giorni che non la sentiva rivolta a lui.
“Chi si sposa?” Chiese Niall, entrando nella sala in quel momento.
Zayn alzò  lo sguardo, osservando prima Niall, piuttosto confuso, e realizzando infine che Harry stava parlando con lui.
“Come scusa?”
“No dico, visto che sembrate così felici non mi sembra il caso di aspettare troppo” Insistette Harry, sarcastico.
“Harry, sinceramente non mi va di riprendere il discorso” Confessò Zayn, calmo.
“Perché, hai paura di dover ammettere qualcosa? – Insinuò il riccio, altrettanto tranquillo – Siamo amici, possiamo parlarne con calma”
“Ricominciamo” Sbuffò Niall, arrossendo non appena si rese conto di aver parlato troppo forte.
Zayn infilò il cellulare in tasca, distogliendo lo sguardo da Harry, che invece si sedette proprio di fronte a lui, in attesa.
“Che si dice qui?” Si aggiunse la voce di Louis, nel momentaneo silenzio.
“Harry e Zayn stanno per litigare di nuovo” Lo informò Niall in tono piatto.
“Zayn voleva raccontarmi delle nuove voci che girano” Specificò Harry.
“Io credo sia meglio riprendere invece” Ribatté Louis, guardando da Harry a Zayn con fare deciso.
“Finché non arriva Liam possiamo chiacchierare un po’”
“Vado a cercarlo” Decise Niall, correndo fuori dalla saletta.
“Harry, possiamo smetterla con questa messinscena?” Implorò Zayn.
Voleva davvero che le cose tra lui e Harry si appianassero, ma se il ragazzo continuava a provocarlo in quel modo non sarebbero arrivati da nessuna parte. Teneva al gruppo, Zayn, gli piaceva il suo lavoro, ma non era possibile continuare in quell’ambiente teso ed ostile.
 
“Non ti sto chiedendo niente di impossibile, mi pare” Disse Harry, indifferente.
“Cosa vuoi sapere?” Si arrese Zayn, pur sapendo di essersi appena firmato la condanna a morte.
“Harry, senti,  potreste smetterla con questi giochetti da bambini e comportarvi da adulti?” Intervenne Louis, decidendo per qualche strana ragione di difendere Zayn.
Harry lo ignorò, puntando i suoi occhi su Zayn.
“Bailey è felice?” Iniziò a chiedere, serio.
Zayn valutò la possibilità che lo stesse prendendo in giro, ma sembrava seriamente preoccupato per la ragazza, così decise di rispondere sinceramente.
“Sì, mi pare di sì”
“E tu la tratti bene?”
“Meglio che posso” Annuì Zayn.
Harry annuì di rimando, rimanendo in silenzio per un attimo. Sembrava stesse riflettendo su qualcosa, forse la domanda successiva da porre a Zayn, ma non si decideva. Forse aveva paura della risposta. Zayn prese un respiro profondo, non stava andando male come aveva pensato, ma era meglio non stendersi sugli allori, per il momento.
“State assieme?” Domandò infine, guardando Zayn negli occhi.
Sembrava lo stesse implorando di dire di no, che si stava sbagliando di grosso, ma Zayn non sapeva mentire in situazioni del genere. Avessero avuto quella conversazione pochi giorni prima sarebbe stato più semplice, ma in quel momento Zayn aveva davvero le spalle al muro.
“Tu a cosa credi?” Chiese allora in risposta, aggrappandosi ad un’ultima possibilità di non distruggere tutto completamente.
“Che risposta è?” Sbottò Harry, abbandonando la calma tutto d’un tratto.
Zayn guardò di sfuggita Louis, che si era nascosto il viso tra le mani, ormai arreso. Tentennò ancora un po’, poi si fece coraggio e rispose.
“Ascolta, Harry, non vorrei essere così brutale però… Tu l’hai lasciata, Bailey, e non puoi impedirle di rifarsi una storia con qualcuno, che sia io o chiunque altro”
Non era mai stato tanto ambiguo come in quel momento, Zayn, lo riconosceva, ma stava tentando di salvare il salvabile, nient’altro. Sentì Louis trattenere una risata falsa, quindi si girò verso di lui per incontrare lo sguardo incredulo che gli aveva messo addosso.
“Come fai a dire una cosa del genere, Zayn? – Disse, un sorriso tirato sulle labbra sottili – Cambia tantissimo, non sarebbe proprio lo stesso se Bailey stesse con te”
Nello stesso momento in cui tra i tre calò il silenzio più glaciale, Niall rientrò nello studio, accompagnato da Liam e Julian, che probabilmente era stato incaricato di alcune modifiche o miglioramenti alle canzoni da eseguire. Harry si alzò dalla poltroncina su cui sembrava ormai ci fossero delle spine, poi si rivolse a Zayn.
“Facciamo una cosa. Non ne voglio sapere niente, forse è meglio così” Decise, allontanandosi senza aspettare una risposta.
 
“Tu vieni con me, ti accompagno a casa io” Ordinò Louis a Zayn, quando anche quel giorno furono liberi.
Senza fare discussioni, Zayn seguì l’amico sul Range Rover nero, chiudendosi la portiera alle spalle in silenzio. Non c’era da chiedersi cosa Louis si aspettasse da quel viaggio, ma sicuramente Zayn non avrebbe parlato per primo.
“Ti porto a casa o da qualche altra parte?” Indagò, poco dopo essere partito.
“A casa” Si limitò a rispondere Zayn.
Trascorsero il resto del tragitto in silenzio, fatto abbastanza strano, ma non troppo, almeno da qualche tempo a quella parte. Zayn e Louis si erano sempre trovati bene assieme, ma da quando Bailey era entrata nelle loro vite, in special modo in quella del moro e da quando Louis aveva compreso la situazione, i rapporti si erano fatti molto più tesi, pur contro il volere di entrambi.
“Senti Zayn, io non so cosa tu stia facendo, e se ti renda conto della situazione – Iniziò Louis, accostando davanti a casa dell’amico e respirando a fondo – Ma ti consiglio di pensarci bene. Ci sono tante cose in ballo, non solo la tua felicità”
Zayn rimase in silenzio, per poi sganciarsi la cintura e rivolgere lo sguardo a Louis.
“Ti assicuro che lo so. E sto facendo del mio meglio per non mandare tutto a puttane” Dichiarò, impedendo alla sua voce di tremare.
“Harry non è stupido, ci è arrivato anche lui, spero tu lo sappia – Rincarò il castano, per poi aggiungere, senza lasciare a Zayn il tempo di rispondere – E’ soltanto buono, e ci tiene al gruppo. Ti sei salvato solo per questo oggi”
“Louis, sono davvero stanco” Sbuffò Zayn, ormai al limite della sopportazione.
Sapeva che erano vere, le cose che gli stava dicendo Louis, ma ormai non sapeva più come ribattere. Sapeva di essere in torto, ma Harry condivideva parte della colpa e questo in qualche modo gli dava qualche risorsa in più, anche se non avrebbe mai detto una cosa del genere all’amico accanto a lui, non avrebbe che peggiorato le cose.
“Va bene – Si arrese Louis – Ci sentiamo”
Zayn lo salutò con un cenno della testa, poi scese dall’auto. Ci tiene al gruppo, Harry. Anche Zayn ci teneva, ma in quel momento la voglia di mollare tutto era davvero forte. Louis ed Harry avevano compreso cosa stava succedendo, e non sembravano intenzionati a dimenticare tutto, non era possibile, ovviamente, questo lo capiva anche Zayn. Liam e Niall non sapevano niente ma, quando fossero venuti a saperlo – era inevitabile in un gruppo come il loro, anche come semplice segno di lealtà – molto probabilmente gli avrebbero voltato le spalle anche loro, come sarebbe stato giusto, tra l’altro. Allora, perché restare, quando tutto ormai era destinato ad andare in frantumi? Le fan, si disse, sono loro che mi hanno fatto arrivare dove sono, non posso deluderle così. Chiuse la porta di casa alle sue spalle, ritrovando un sorriso appena accennato. Passerà.
 

Fu Bailey a baciarlo per prima sulle labbra. Tendeva ancora ad usare parecchia cautela con lei, Zayn, così che, anche quel giorno, quando lei l’aveva raggiunto sulla soglia di casa, l’aveva salutata sfiorandole la guancia con un bacio. Bailey aveva alzato un sopracciglio, contrariata, e lo aveva avvicinato a sé, posandogli una mano sul collo per poi far incontrare le loro labbra con un sorriso, che Zayn ricambiò. Si ritrovò a giocare con i capelli sulla schiena di lei, mentre le labbra erano impegnate. Gli piacevano i suoi capelli, erano tanti, e morbidi, gli piaceva fingere che le sue mani vi si perdessero all’interno, come in una nuvola.
“Ciao” Sussurrò, quando la ragazza si staccò per guardarlo.
“Ciao – Ripeté lei, quasi timidamente, per poi aggiungere, con un sospiro – Sono contenta di vederti, ne avevo bisogno”
 “Anche io, decisamente” Annuì Zayn, tenendola per mano mentre entravano in casa.
“E’ successo qualcosa?” Si preoccupò Bailey, guardandolo fisso.
“Prima dimmi di te, mi sembri abbattuta”
Ed era vero. Anche se inizialmente gli era sembrata entusiasta, ora Bailey appariva parecchio giù di corda, come se qualcosa le fosse andato male, ma non volesse dirglielo. Come a confermargli quell’ipotesi, la ragazza scosse la testa, costruendo velocemente un sorriso di circostanza.
“Sto bene, figurati” Ribatté subito dopo.
“Bailey?”
“Oh, uffa, ma come diavolo fai a beccarmi sempre?” Sbuffò, andando a sedersi sul divano.
“Sesto senso, bambina mia – Ammiccò Zayn – Oltre al fatto che sono il tuo migliore amico”
“Dai, amico, vieni qui e smettila di tirartela” Lo invitò lei, battendo una mano sul posto accanto a sé.
Zayn la raggiunse velocemente, circondandole poi le spalle con un braccio e lasciando che lei si posasse su di lui e prendesse a giocare con l’altra sua mano, incrociando e lasciando le dita con le sue.
“Ho deciso di rifiutare la proposta di Lucinda” Dichiarò dopo un paio di minuti.
“Come scusa?!” Esclamò Zayn, mettendosi più dritto e costringendo Bailey ad alzarsi a sua volta.
Lo guardava confusa ora, come se non sapesse cosa spiegargli, tra le mille cose che doveva avere in testa. In quei momenti, Zayn si ricordava perché aveva deciso di darle il soprannome di bimba, qualche mese prima. Non era tanto perché aveva praticamente un anno meno di lui, piuttosto perché, con quegli occhi grandi e spesso sperduti, dava proprio l’impressione di una creatura innocente che non sa come comportarsi nel mondo.
 
“Sono trapelate delle voci sulla possibilità che io lavori per Vogue e… Beh, niente, il solito” Rivelò infine, tenendo lo sguardo basso.
“Il solito sarebbero quei maligni a cui piace pensare che tu mi stia sfruttando?” Domandò Zayn, ironicamente.
Bailey annuì, in silenzio.
“Devo rifarti tutto il discorso sul fatto che te ne devi fregare un’altra volta?” Iniziò allora, vedendo che lei non aggiungeva altro.
Bailey alzò finalmente lo sguardo, guardandolo alcuni istanti negli occhi per poi alzare i suoi al cielo e sbuffare. Zayn la guardò in maniera interrogativa, senza riuscire a capire cosa ci fosse di tanto noioso.
“E’ che… Non mi va di leggere cose tipo ‘La ragazza di Zayn Malik sfonda: vero talento o aiutino?’. So già che capiterà, lo stanno già facendo, e non me la sento di iniziare così” Confessò infine, facendo attenzione a non incrociare lo sguardo di Zayn.
Gli venne da sorridere, per un attimo: sembrava così indifesa e senza un minimo di idea su cosa fare, quando invece carattere ne aveva da vendere, Bailey, doveva solo tirarlo fuori.
“Poi, se non bastasse altro, ci sono alcune ragazzine impazzite che mi minacciano di non accettare altrimenti chissà cosa mi fanno, e Zayn non si tocca, e lo sta solo usando, bla bla bla” Continuò Bailey, facendo capire finalmente a Zayn quale fosse il vero problema.
“E a te importa dell’opinione di alcune ragazzine impazzite?” Le chiese, accarezzandole la testa con fare protettivo.
“Sì” Rispose lei, testarda.
“Puoi guardarmi un attimo, per favore? – La richiamò, ottenendo dapprima un’occhiata fugace, poi ciò che voleva – E’ la tua occasione, bimba. Non puoi lasciare che dei semplici invidiosi ti impediscano di realizzare il tuo sogno. Quindi, o accetti, o accetti”
“Accettare sarebbe come dargliela vinta, è prevedibile – Borbottò Bailey – Voglio che la gente parli di me per altri motivi. Ci lavorerò più avanti”
“E se più avanti non ci fossero altre occasioni?”
“Vorrà dire che non è destino” Concluse Bailey, facendo spallucce.
 
Fu il turno di Zayn di alzare gli occhi al cielo, in un gesto disperato. Non voleva che Bailey rinunciasse al suo futuro per lui, o per quello che la gente diceva. Era convinto che la ragazza non si sarebbe lasciata sfuggire un’occasione del genere, ma a quel punto le soluzioni si riducevano a due. Una l’aveva valutata spesso, nell’ultimo periodo, l’altra aveva sempre tentato di non considerarla, ma in quel momento doveva rischiare anche quello.
“Se noi… lasciassimo perdere, se tu andassi avanti senza di me, sarebbe più facile” Mormorò, prendendo un respiro profondo.
“Che cosa stai dicendo?” Sbottò Bailey, spalancando gli occhi.
“Lo sai”
“Zayn. Io non rinuncio a te, sai bene che non ce la farei, hai già visto come andrebbe. È solo un lavoro, non importa. A me basta che tu ci sia” Affermò lei, seria come poche volte, un velo di panico nella voce.
A Zayn venne quasi da ridere, quanto era stato stupido anche solo a pensare di riuscire a farcela senza di lei, un’altra volta? Ci era troppo dentro, ormai, niente era più importante di Bailey, niente. Le sorrise, allungando le braccia per attirarla a sé e stringerla forte, mentre lei mormorava “Non provarci mai più a mollarmi così, stronzo” contro il suo petto, facendolo ridere leggermente. La soluzione a quel punto, era soltanto una. Per il bene di tutti.
 

“Ciao Lucas, scusa il poco preavviso, ma sto cercando di sistemare un sacco di cose in questi giorni” Disse Zayn, non appena il responsabile di Bailey lo accolse nel suo ufficio, l’indomani.
Aveva rubato di nascosto il suo numero dal cellulare di Bailey, la sera prima, e gli aveva chiesto un appuntamento per parlare di alcune cose. L’uomo ora, lo guardava sorridente, e decisamente curioso.
“Figurati, nessun problema – Replicò Lucas, muovendo la mano come a scacciare le scuse di Zayn – Allora, il tuo messaggio mi ha incuriosito, di che si tratta?”
“Bailey, ovviamente – Rispose Zayn, alzando le spalle – Mi ha detto di voler rifiutare il lavoro a Vogue”
“Cosa?” Sbottò Lucas, scioccato.
“Ah, non lo sapevi, fantastico”
“No, la signorina non mi ha detto niente, ma mi sentirà non appena…”
“No, non dirle niente – Lo bloccò rapido Zayn – Sono qui per questo”
“Spiegati” Lo pregò l’uomo, visibilmente interessato.
“Voglio che tu accetti il lavoro per lei – Si espresse Zayn, per poi chiedere – Quand’è la scadenza?”
“Domani in teoria, Lucinda ci ha dato una settimana e presumo che si farà sentire presto” Spiegò Lucas, spingendosi contro lo schienale della sedia.
“Beh, allora se sei d’accordo e pensi che per Bailey sia una buona occasione, ti prego di confermare l’offerta” Ripeté Zayn, sperando che l’uomo fosse d’accordo con lui.
“Sai che ti brucerà la casa non appena lo saprà, vero?”
“Tenterò di fermarla – Annuì Zayn, sorridendo – Ma vedrai che le passerà non appena inizierà a lavorare”
“Ne sono sicuro – Confermò Lucas – Sembri tenerci davvero tanto a lei, Zayn”
“Infatti”
“Lo farò. Accetterò questo lavoro al posto suo, non dovrebbe essere un problema. Hai delle altre richieste?” Domandò infine, in tono gentile.
“Vorrei che continuassi a seguirla tu. Insomma, è un pezzo che lavorate assieme, no? – Aggiunse Zayn, dopo averci riflettuto qualche istante – Poi, ci sarebbero delle altre cose per farla stare tranquilla, ma a quelle ci devo pensare io in persona”
“Sicuro, sarò contento di restarle accanto e per il resto buona fortuna, allora” Accettò il responsabile, lasciando Zayn finalmente tranquillo.
“Grazie mille Lucas, di tutto” Concluse, sorridendo e stringendogli la mano.
“Grazie a te. È un piacere chiacchierare con te, ragazzo, torna a trovarmi”
“Lo farò sicuramente” Accettò Zayn, subito prima di uscire dall’ufficio.
Ne avrò il tempo.
 

Ora veniva la parte difficile. Pensava che la riunione con i manager alla Modest si sarebbe prolungata per ore, invece in un’ora e mezza era tutto finito. Nel vero senso della parola. Sì, c’erano un’infinità di clausole nel contratto finale che aveva dovuto firmare, mille domande a cui aveva dovuto rispondere, spiegazioni che per essere comprese pienamente aveva dovuto esporre per più volte. Non erano stati tutti magnanimi, ma nemmeno se lo aspettava. C’erano multe da pagare e compiti da portare a termine, e più di una volta gli era stato chiesto “Ma ne sei davvero sicuro? È questo ciò che vuoi?”. E lui si era sempre mostrato convinto, anche se no, non ne era davvero sicuro, e non era quello che voleva, non del tutto almeno. Ma era la cosa giusta, la cosa necessaria, ed era certo che da lì molte cose sarebbero andate meglio. Non nell’immediato futuro sicuramente, ma una volta assestato il colpo sarebbe stato più semplice. Almeno sperava. Scacciò le voci di chi gli aveva detto che la vita privata non avrebbe dovuto interferire in quel modo con la sua carriera, di chi lo aveva accusato di non essere stato abbastanza attento e di aver fatto la scelta sbagliata e di non aver pensato alle conseguenze che sarebbero arrivate di lì a poco. Ma ormai era fatta, Zayn aveva preso la sua decisione e, che piacesse o meno, tutti avrebbero dovuto accettarla.
“Ehi, ragazzi” Salutò Zayn, chiudendosi la porta alle spalle e forzandosi di apparire disinvolto.
“Zayn, che significa questa riunione così seria?” Iniziò Louis.
“Sì insomma, se volevi dirci qualcosa potevamo prenderci una birra a casa mia” Propose Niall, mordendosi nervosamente le unghie, un vizio che non aveva mai perso.
Harry e Liam rimasero in silenzio ad osservarlo, il primo con un’espressione illeggibile in faccia, l’altro piuttosto curioso. Zayn prese un respiro profondo, sedendosi accanto a Liam.
“Non so se mi vorrai ancora a casa tua dopo che sentirai quello che ho da dirvi, Niall” Confessò, guardando l’irlandese negli occhi, che subito si rabbuiarono, confusi.
Li guardò tutti, un po’ alla volta, i suoi compagni, i suoi amici, i suoi fratelli. Liam sembrava incerto su cosa aspettarsi, probabilmente non aveva ancora capito cos’era successo tra lui, Harry e Bailey; gli apparve così innocente che Zayn fu sul punto di abbracciarlo, ma si trattenne, passando ad un altro paio di occhi, più chiari, e più temuti. Louis aveva qualche sospetto, lo si vedeva nella sua espressione seria, ma non aveva intenzione di credere che Zayn fosse capace di una simile mossa. Sospirò, Zayn, preparandosi ad osservare Harry. Inaspettatamente, quello che trovò nel verde degli occhi dell’amico fu paura, tanta paura, così come in quelli di Niall, a cui tornò terminando il giro.
“Zayn, se vuoi possiamo parlarne con calma. Io… L’ho presa un po’ male, l’ultima volta…”
Fu Harry a rompere il silenzio opprimente che ormai regnava, attirando l’attenzione di Zayn, che accennò un sorriso, prima di rispondere.
“Hai capito, vero?” Domandò, respirando a fondo.
“Sono contento che voi due abbiate la telepatia, ma potreste per favore rendere partecipi anche noi?” Si intromise Louis, fingendo un tono sicuro che fallì miseramente.
La voce gli tremava, così come il labbro inferiore, che Zayn notò non appena gli rivolse lo sguardo. Louis sistemò i capelli, mettendoli ancora più in disordine del solito, distogliendo gli occhi da Zayn.
“E’ la decisione più giusta, Louis”
“Zayn, così però mi spaventi. Che diavolo succede?” Chiese Niall, nervoso.
“Sono successe delle cose che mi hanno fatto pensare. Riguardano me, Harry e Bailey, principalmente – Iniziò a spiegare, vedendo con la coda dell’occhio Harry abbassare lo sguardo – Ci sono troppe faccende in ballo, troppe relazioni che non stanno andando come dovrebbero e persone che ci rimettono”
“Scusa, ma non sto capendo” Disse finalmente Liam, che fino a quel momento era rimasto zitto.
“Non mi aspetto che tu capisca subito, Liam, anzi che nessuno di voi lo faccia – Annuì Zayn, abbassando la testa – Il fatto importante è che troppe persone stanno soffrendo a causa mia, e io non lo sopporto”
“Non è la decisione giusta, Zayn – Lo interruppe Harry – Posso accettare qualsiasi cosa, ci proverò, lo prometto. Ma non questo”
Zayn scosse la testa. Non si aspettava di trovare un muro così forte in Harry, credeva piuttosto che sarebbe stato soddisfatto di quella conclusione, dopo tutto ciò che aveva passato nell’ultimo periodo. Ma non poteva tornare indietro ora, sapeva che, anche se ci fossero stati dei tentativi da parte di tutti, non si sarebbe risolto niente del tutto, ci sarebbe sempre stato qualcosa in agguato pronto ad esplodere al momento sbagliato.
“Zayn, non è scappando dai problemi che li risolvi” Provò Louis.
“Aspetta un attimo” Intervenne Niall.
“Stai dicendo che…”
Liam non continuò la frase. C’erano arrivati tutti alla fine. Ma toccò comunque a lui dirla ad alta voce.
 
“Ho deciso di lasciare il gruppo”   
Il silenzio che seguì fu paragonabile a quello che probabilmente dominava l’universo prima del Big Bang. I cinque ragazzi erano immobili, il respiro bloccato, come se, emettendo un qualche suono o muovendosi avrebbero reso quella notizia più reale di quel che già era. Zayn chiuse gli occhi, aspettando una qualche reazione, sorprendendosi che nessuno l’avesse ancora preso a pugni in faccia o gli avesse urlato qualcosa di poco ortodosso nell’orecchio. Quando guardò di nuovo Harry, Louis, Liam e Niall, tutti i loro occhi erano puntati su di lui, come ad invitarlo gentilmente a ritirare quanto aveva appena detto.
“Ma Zayn…” Disse Niall in un soffio, senza aggiungere altro.
Zayn serrò le labbra, tentando di rimandare giù il groppo che gli impediva di parlare e che faceva salire le lacrime agli occhi. Distolse lo sguardo da Niall, lo faceva sentire troppo in colpa, sembrava talmente innocente, un bambino il cui sogno di diventare astronauta viene deriso pesantemente dai compagni di scuola. Liam non era tanto più consolante: continuava ad aprire la bocca per poi richiuderla, senza trovare qualcosa da dire. Louis si era coperto il viso con le mani, e ora stava chino sulle ginocchia, respirando a fondo. Harry fissava Zayn, gli occhi lucidi.
“Mi dispiace” Sussurrò il moro, ricambiando lo sguardo dell’amico.
Harry lasciò andare la sedia all’indietro, spingendola mentre si alzava, poi si diresse verso la porta della sala a grandi passi, uscendo senza dire niente. Zayn fece per seguirlo, ma venne bloccato dalla voce di Louis.
“Lascialo stare”
Zayn abbandonò la posizione tesa che aveva assunto, abbandonandosi nuovamente sulla sedia, per rivolgere lo sguardo ai tre ragazzi rimasti.
“Avresti dovuto parlarne con noi, prima” Lo rimproverò Louis, stranamente diplomatico.
“Non me l’avreste permesso” Ribatté Zayn, debolmente.
“E’ logico, siamo un gruppo, Zayn! – Sbottò Liam, all’improvviso – Cosa ti è saltato in mente? Pensavo ci tenessi a noi, o almeno alla nostra opinione! Hai pensato a quello che succederà adesso, almeno? Cazzo, riprendiamo il tour tra meno di una settimana, non puoi mollarci così!”
Liam era incredibilmente ferito, era facile capirlo dalla voce che gli tremava e si alzava mano a mano che parlava; in più, come Harry prima, era sul punto di piangere, forse però più per rabbia che altro.
“Liam, io…” Provò Zayn, senza sapere bene cosa dire, le accuse che Liam gli aveva mosso erano fin troppo giuste.
“Liam, Zayn si è messo in una situazione difficile e, per quanto impensabile possa sembrare, capisco la sua decisione – Intervenne Louis, sospirando, per poi aggiungere, più aspro – Ma questo non vuol dire che lo giustifichi”
“Ma tu lo sapevi?!” Si diresse Liam a Louis, incredulo.
“Se magari spiegaste questa situazione anche a noi forse potremmo capire meglio” Propose Niall, lo sguardo fisso sul tavolo, come se si stesse sforzando di non esplodere da un momento all’altro.
“No, Liam, Louis non sapeva niente della mia decisione, ma”
“Ma so, almeno in parte, cosa l’ha spinto a prenderla” Lo interruppe Louis.
“E sarebbe?”
 
Zayn prese un respiro profondo, scambiando un’occhiata con Louis, che gli fece capire che da lì avrebbe dovuto arrangiarsi, preparandosi alle conseguenze che sarebbero arrivate.
“Ecco, io… Sto trascorrendo del tempo con Bailey, ci stiamo conoscendo meglio, e questo dà fastidio ad Harry, l’avete visto anche voi, qualche giorno fa” Iniziò, titubante.
“Ma non si sono lasciati?” Domandò Niall, confuso.
“Sì, ma non importa, Niall. È logico che a Harry non vada bene, credo che lui ci tenga ancora a lei” Spiegò Zayn, abbassando lo sguardo.
“Vabbé, ma che c’è che non va? – Intervenne Liam, più tranquillo – Voi due siete amici, passavate molto tempo assieme anche prima e…”
Si bloccò improvvisamente, Liam, rispondendo da solo alle sue domande. Zayn distolse lo sguardo da lui, arrossendo, per voltarsi verso Louis, che alzò le sopracciglia come ad aspettare qualcosa, poi venne distratto da una leggera risata che proveniva da Niall.
“Cioè, vorresti dirci che tu e Bailey … No, dai”
“Zayn?” Lo esortò Liam.
“Io e Bailey, uhm… Stiamo provando a… A stare insieme, ecco” Confessò, abbassando la voce ad ogni parola.
Un nuovo silenzio, sempre più pesante.
“Harry lo sa?” Domandò Niall, il tono di voce al massimo dell’incredulità.
“Credo ci sia arrivato, sì” Annuì Zayn.
“Ora è tutto più chiaro” Mormorò Liam.
“E Bailey cosa dice di questa tua scelta?” Domandò Louis, curioso.
“Non lo sa ancora. Probabilmente mi ucciderà” Borbottò Zayn, senza ombra d’ironia nella voce.
“Quindi tu molli noi per stare con lei” Constatò Liam, duro.
Zayn gli rivolse uno sguardo esausto, ma Liam aveva ragione a reagire così, gli doveva una spiegazione chiara, forse così sarebbe stato più semplice accettare tutto quanto.
“Preferirei non farlo, credetemi. Ci tengo a voi, e a tutto quello che abbiamo costruito in questi anni”
“E che stai buttando nel cesso in pochi secondi” Sibilò Niall.
“Ma non sopporto più tutti quelli che parlano senza sapere, che mettono in giro voci infondate giusto per fare casino, e in più non accetto che Bailey rinunci all’occasione della sua vita a causa di tutto ciò” Continuò, tentando di ignorare la frecciatina di Niall.
“Questa non la so” Puntualizzò Louis.
“Capirai fra poco tempo, vedrai” Disse Zayn, accennando un sorriso.
 
La porta si spalancò alle loro spalle, facendoli voltare di scatto per trovarsi Harry con il fiato corto e gli occhi rossi, visibilmente scosso.
“Pensavo te ne fossi andato” Disse in tono piatto, rivolto a Zayn.
“Stavo giusto per salutarli e venire a cercarti”
“Non ho bisogno che tu mi dica niente, Zayn. Hai preso una decisione? Bene, ora noi però dobbiamo sistemare alcune cose, sai com’è…” Lo fermò Harry.
“Giusto. Tolgo il disturbo allora – Mormorò Zayn, avvicinandosi alla porta – Ci vediamo, ragazzi”
Fece pochi passi verso l’uscita, lentamente, poi iniziò a correre, bloccandosi a pochi metri dall’entrata a causa di una voce alle sue spalle.
“Zayn!”
Si voltò per vedere Liam corrergli incontro, e fermarsi a circa un metro da lui. Passarono pochi secondi uno di fronte all’altro, poi Liam gli si gettò addosso, abbracciandolo forte. Zayn prese un respiro profondo, sforzandosi ancora una volta di trattenere le lacrime, ma era troppo tardi, nell’esatto momento in cui Liam l’aveva stretto a sé, avevano iniziato a rigargli le guance.
“Ce la farete, Liam, sarete grandiosi. Come sempre” Tentò di rassicurarlo, odiando quel tono lamentoso.
Liam lo strinse più forte, incapace di lasciarlo andare. Stava piangendo anche lui, Zayn lo sentiva sussultare di tanto in tanto, e si malediceva per non essere in grado di fermare quell’onda di negatività. Ricambiò l’abbraccio per un paio di minuti, poi diede una pacca sulla spalla a Liam, allontanandosi di poco.
“Devo andare, ora. L’annuncio sarà effettivo alle cinque, e volevo …”
“Dirlo a Bailey, prima, sì – Annuì Liam, passandosi una mano sugli occhi – Beh, fatti sentire però”
“Grazie Liam” Sorrise Zayn.
“Comunque anche Harry sta ancora piangendo, non sono l’unica femminuccia” Borbottò l’amico, voltandosi per tornare dagli altri.
Zayn si lasciò andare ad un sorriso, anche se amaro. Forse non li aveva persi proprio tutti. Forse poteva ancora sperare di non aver distrutto tutto completamente. Forse un giorno, chissà… 



Curly space
Beh, intanto, se siete ad arrivare fino a qui, fatevi un applauso. Questo capitolo è il più lungo della storia, porca miseria, e figurarsi che secondo la scaletta mancherebbe ancora qualcosa... 
Poi, se decidete di uccidermi, avete ragione: non sarebbe proprio la giornata per pubblicare un capitolo del genere, questa. Ma vogliate perdonarmi, per favore, sono in ritardo (al solito) e volevo liberarmi al più presto di questo capitolo. Odio Zayn per avermi costretta ad inserire in questa storia anche quella sua decisione, sia chiaro. Miseria, Zayn, doveva essere una storiella carina! 
Comunque.
Ovviamente l'ho romanzata parecchio, ma spero abbiate capito le ragioni che spingono Zayn a lasciare i ragazzi (nella storia, s'intende), anche se ammetto che siano un po' incasinate. Se c'è qualcosa di poco chiaro, chiedete, nessuno conosce meglio di me i trip mentali dei miei personaggi ;)
Insomma, sperando di non avervi depresse proprio oggi, grazie mille a chi è rimasto fino a questo punto della storia, e a chi continuerà a leggere :) Grazie a Blinking Liam per la recensione allo scorso capitolo, tanto love <3
Fatemi sapere cosa pensate di questo capitolo e soprattutto delle varie reazioni dei ragazzi, ci tengo molto...

E beh, una cosa è d'obbligo:
HAPPY FIVE YEARS OF ONE DIRECTION! 

Alla prossima, 
Curly crush xx

 

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Capitolo 27
*** Changes ***


Right place, wrong time





CHANGES

“Ce ne hai messo di tempo!” Esclamò Bailey, quando finalmente aprì la porta del suo appartamento per trovare Zayn, in attesa.
“Scusa, ho dovuto allungare il giro perché non mi fermassero” Si giustificò il ragazzo, senza incrociare il suo sguardo.
“Ti ricordo che esiste una cosa chiamata patente, e che ti farebbe risparmiare un sacco di tempo” Lo punzecchiò lei, precedendolo dentro casa e controllando che fosse tutto a posto, come se non l’avesse già fatto una decina di volte, nel tempo in cui l’aveva aspettato.
“Lo farò, promesso”
Non era il solito Zayn, quello. Era troppo mogio, troppo accondiscendente con lei, di solito trovava sempre qualcosa da ribattere per metterla a tacere, ma quel pomeriggio sembrava aver perso il senso dell’umorismo completamente. Bailey si fermò, voltandosi per guardarlo attentamente: sembrava aver pianto, aveva gli occhi lucidi e leggermente rossi, il suo sguardo era sfuggente ed era taciturno, troppo.
“Zayn, c’è qualcosa che non va?” Domandò, stupidamente.
Invece di rispondere come lei si aspettava, Zayn le si avvicinò rapidamente, prendendole il viso tra le mani ed attirandola a sé, per guardarla un attimo negli occhi prima di baciarla con foga. Bailey sorrise appena, per poi posare le mani sul petto di lui e lasciarsi andare alle labbra del ragazzo, che si stavano impossessando completamente delle sue. Lo sentì sfiorarle la lingua con la sua, delicatamente, si godette la morbidezza delle labbra umide che sembravano non volerla lasciarla mai. Ma c’era qualcosa che non andava, anche le guance di Zayn sembravano bagnate, così Bailey si decise ad aprire gli occhi, scoprendo così alcune lacrime che rigavano il viso del ragazzo. Si staccò di scatto, preoccupata.
“Zayn, stai piangendo” Constatò, piegando la testa di lato.
Zayn la guardò, aggrottando le sopracciglia, come a voler contestare ciò che Bailey aveva appena detto, poi scosse la testa, passandosi velocemente una mano sugli occhi con noncuranza. Di nuovo, era sfuggente. Si allontanò da lei, spostando lo sguardo attorno a lui e fermandolo sull’orologio appeso alla parete del salotto. Bailey gli si avvicinò lentamente, cingendogli la vita con le braccia e posando il mento sulla sua spalla.
“Ti devo dire una cosa, Bay” Mormorò, infine.
“Mi pare proprio di sì, eh” Annuì lei.
Zayn accennò al divano, così vi si diressero per sedersi, entrambi in silenzio. Non sapeva cosa aspettarsi Bailey, era tesa, preoccupata, non le piaceva quella brutta sensazione che aveva addosso. Osservò Zayn, che a sua volta fissava il pavimento, come se potesse trarre un qualche suggerimento da lì. Forse aveva deciso di lasciarla sul serio, forse aveva avuto un’altra discussione con Harry ed era giunto alla conclusione che fosse meglio recuperare i rapporti con lui, sarebbe stata la cosa più giusta in effetti, avrebbe dovuto accettarlo, Bailey. O forse…
 
“Ho lasciato il gruppo, Bailey” Rivelò, sottovoce.
“Che cosa hai fatto?!” Sbottò lei, spalancando gli occhi.
Zayn si coprì il viso con le mani, respirando a fondo, facendosi sfuggire un singhiozzo.
“Zayn, stai scherzando” Tentò Bailey, rimasta senza fiato.
“Ti assicuro di no”
“O mio Dio”
Bailey si alzò di scatto dal divano, iniziando a camminare avanti e indietro, una mano sulla fronte, mentre Zayn si scopriva gli occhi poco alla volta.
“Bay” La chiamò Zayn.
“No. No, aspetta un attimo. Devo elaborare la cosa – Borbottò, tentando di restare calma, per poi rinunciarci e rivolgersi a Zayn in maniera fin troppo aggressiva – Ma cosa ti è saltato in mente? Sei impazzito del tutto? Zayn… Io… Non so cosa dirti. Perché, dimmi solo perché l’hai fatto”
“C’è una serie di ragioni per cui ho pensato che fosse meglio così” Disse Zayn, dando a Bailey l’impressione di non volersi dilungare.
“Spiegamele, allora”
Zayn alzò gli occhi al cielo, per poi guardarla come ad implorarla di lasciar perdere, che non era proprio il caso di insistere così. Ma era fuori di lei, Bailey, sapeva di centrare qualcosa, e voleva sapere fino a che punto, per quanto tempo avrebbe dovuto scontare le pene dell’Inferno che sarebbero arrivate. Il ragazzo sbuffò un’altra volta, poi si arrese.
“Ero stanco delle continue discussioni con Harry, e di tutte le voci che giravano ultimamente, e voglio che tu sia libera di fare quello che vuoi” Spiegò.
Bailey si sedette nuovamente accanto a lui, tenendosi la testa con le mani.
“E… Voglio stare con te senza sentirmi continuamente giudicato o sotto pressione. Non sarei riuscito a rimanere con i ragazzi con la tensione degli ultimi tempi, con la paura continua di litigarci per poi magari distruggere tutto completamente” Continuò Zayn, lo sguardo fisso in avanti.
“Avresti dovuto scegliere loro, non me. Avrei capito, sul serio – Dichiarò Bailey, mordendosi le labbra – Io non sono nessuno, loro fanno parte della tua vita da anni”
“Anche tu fai parte della mia vita, adesso. E non dire che non sei nessuno, perché sei tutto per me” Ribatté Zayn, voltandosi finalmente per guardarla.
“Non a questo prezzo” Replicò lei, scuotendo la testa.
I sensi di colpa che latitavano dentro di lei, in quel momento erano completamente fuori controllo, evasi, con nessuno più a trattenerli. Provò ad immaginare le espressioni dei ragazzi quando avevano sentito la notizia, e le ragioni per le quali era accaduto tutto. Liam, Niall, Louis. Harry. Le si bloccò il respiro in gola, desiderando non aver mai conosciuto nessuno di loro, per un momento. Sentì Zayn prenderle la mano con delicatezza, ma rimase immobile, come paralizzata da quella rivelazione.
“Bay, ho bisogno di te. Ora più che mai” Sussurrò Zayn, timidamente.
“Le fan come l’hanno presa?” Riuscì a chiedere, allargando la visuale sul resto del mondo.
In fondo, non c’erano solo quelle sei persone coinvolte, la cosa era molto più grave e diffusa, andava a toccare milioni di persone.
“Credo lo stiano sapendo adesso”
 
Accesero il computer, che quel giorno sembrava più lento del solito. Quando riuscirono a collegarsi a Twitter, Bailey desiderò chiudere immediatamente tutto e correre a rifugiarsi sotto le coperte, per non uscire mai più. C’erano tweet disperati, quasi nessuno riusciva a crederci e tante tentavano di convincersi che fosse tutto uno scherzo, quelle più drammatiche annunciavano la fine di tutto, la fine dei One Direction, altre postavano foto o video che le ritraevano in lacrime, alcune chiedevano spiegazioni più precise.
“Un post su Facebook, Zayn, davvero?” Domandò Bailey, incredula.
“Hanno deciso così i manager, pensavano fosse più semplice di dover allestire una conferenza stampa ed affrontare decine di domande. E non c’era tempo” Annuì Zayn, la testa bassa.
Bailey continuò a scorrere i vari post, sempre più disperati, fino a che non le si appannò la vista e decise di chiudere tutto, per il suo bene. Non riusciva a credere che Zayn avesse davvero lasciato i ragazzi e tutto quanto aveva costruito con loro in quegli anni per lei, essenzialmente. Si sentiva terribilmente in colpa, quasi non aveva il coraggio di guardare il ragazzo accanto a lei.
“Ma tu come stai?” Chiese, rendendosi conto di non averlo ancora fatto da quando era arrivato a casa sua, quel pomeriggio.
“Mi ci devo abituare, però bene, in realtà. È come se fossi più leggero” Confessò Zayn.
“I ragazzi cosa hanno detto?”
“Sono arrabbiati, da quanto ho potuto vedere, e li capisco. Ma non me la sento di tornare indietro, so perché l’ho fatto e prima o poi lo accetteranno anche loro” Spiegò il ragazzo, più convinto.
Bailey rimase in silenzio, tentando di distinguere le sensazioni negative che aveva in quel momento da quelle positive. Perché c’era anche qualcosa di positivo, si ritrovò a realizzare, incredula. Zayn doveva considerarla davvero tanto importante, essenziale quasi, per compiere un gesto del genere. Sorrise appena, amara. Lei invece non era nemmeno in grado di fargli capire quanto lo apprezzasse, non era capace di rispondere ad un “Ti amo” sincero come il suo, nonostante i sentimenti che provasse per Zayn fossero profondi. Si lasciò andare ad un sospiro, attirando l’attenzione di Zayn, poi lo attirò vicino a lei, facendogli posare la testa sul suo petto ed abbracciandolo stretto, chiudendo gli occhi quando sentì il ragazzo aggrapparsi alle sue braccia e recuperare un respiro più calmo, quasi la sua presenza fosse davvero tutto ciò di cui aveva bisogno per salvarsi.
 
Il lunedì successivo Bailey entrò di malavoglia nell’ufficio in cui sapeva l’avrebbe aspettata Lucas. Di sicuro la notizia era giunta anche a lui, e l’avrebbe riempita di domande come il suo solito, così quel mattino la ragazza non era nel migliore degli umori. Zayn aveva detto di aver bisogno di mettere a posto i pensieri, così nel weekend non si erano visti, ma sapeva che il ragazzo aveva trascorso del tempo con la famiglia, che l’avrebbe capito sicuramente più di chiunque altro e l’avrebbe aiutato a guardare avanti. Non aveva pensato ad altro, Bailey, se non alla decisione presa da Zayn ed a quante cose sarebbero cambiate da quel momento. Gli altri ragazzi avrebbero ripreso il tour alla fine di quella settimana, con un elemento in meno,  e più volte aveva pensato di scrivere a qualcuno di loro, senza trovare poi niente di abbastanza sensato. Era ancora piuttosto preoccupata per quella storia, non sarebbe stato facile ritrovare la tranquillità, ma almeno il lavoro l’avrebbe tenuta impegnata.
Si ricordò solo quando entrò nell’ufficio e Lucas la salutò che nel fine settimana non aveva ricevuto nessuna chiamata da parte di Lucinda, né lei aveva pensato di contattarla. Probabilmente ci aveva ripensato e per essere gentile e non demoralizzarla aveva preferito non farsi sentire. Meglio così, pensò la ragazza, almeno non devo sentirmi giudicata per un altro no. Al contrario delle sue aspettative, quel giorno Lucas si rivelò molto discreto e non le chiese niente di Zayn, si limitò ad informarsi di come fosse andato il weekend e se fosse pronta ad un’altra settimana di lavoro. Era strano, da parte sua, ma Bailey accolse quel cambiamento con sollievo, dare spiegazioni era l’ultima cosa che desiderava.
 
“Pronto?” Disse, accettando la chiamata che arrivò quel pomeriggio da un numero sconosciuto.
“Ciao tesoro, sono Lucinda. Come stai?” Rispose la voce all’altro capo.
“Oh, Lucinda, che piacere – Replicò Bailey, con entusiasmo contestabile – Bene, grazie, e lei?”
“Una meraviglia, ma non perdiamoci in ciance” Si affrettò a dire la donna.
“Ecco, a questo proposito”
“Abbiamo prenotato la troupe per giovedì prossimo alle nove del mattino, e non accettano modifiche, quindi mi raccomando, tieniti libera, e se hai impegni cancellali – La interruppe Lucinda, ridendo appena – Per favore, ovviamente”
Bailey non capiva cosa stesse succedendo: di che troupe parlava? Cosa doveva fare? Lei non aveva accettato il lavoro, non si erano nemmeno sentite, come poteva aver deciso tutto senza avere una risposta?
“Lucinda, mi scusi, ma non credo di capire…” Balbettò, intimorita.
“Oh, scusami, hai ragione – Borbottò la donna, rallentando un attimo il ritmo per poi spiegare – Beh, sono molto felice che tu abbia accettato la mia proposta, innanzitutto, e quindi volevo poi invitarti al tuo primo servizio per Vogue. Si tratta di uno shooting ed una piccola intervista, giusto per annunciare la nostra collaborazione”
“Oh, ora capisco… Mi scuso di non aver accettato personalmente, ma ho avuto” Tentò, ma venne nuovamente interrotta.
“Non ti preoccupare cara, Lucas è davvero un ottimo responsabile, e il fatto che abbia chiesto di seguirti anche da noi era sottinteso!”
Lucas. Ecco perché era stato così gentile quel mattino, stava nascondendo qualcosa. Avrebbe dovuto immaginarselo.
“Già, davvero un uomo efficiente” Commentò Bailey, stringendo i denti.
“Ora devo andare, ma ricordati: giovedì prossimo alle nove” Puntualizzò Lucinda, per poi salutarla e riattaccare.
 
“Oh, ehi, non si bussa più?” Domandò Lucas, quando, pochi minuti dopo, Bailey entrò nel suo ufficio come una furia.
“Cosa significa che io giovedì prossimo alle nove ho un appuntamento con Vogue per il primo servizio della nostra collaborazione?” Sbraitò, piazzandosi davanti alla scrivania dell’uomo, a braccia incrociate.
“Intanto, calmati un attimo e siediti” La invitò Lucas, venendo interrotto bruscamente.
“No, non mi va. Spiegami che diavolo sta succedendo – Ordinò perentoria, per poi aggiungere – Non ti avevo nemmeno parlato della mia decisione, con che diritto hai pensato di poter fare tutto tu ed accettare?”
“Punto primo, sono il tuo responsabile, e so cosa è meglio per te. Punto secondo, avresti dovuto dirmi cosa ne pensavi, almeno per la professionalità. E punto terzo, parla con Zayn, prima di attaccarmi in questo modo, signorina” Ribatté l’uomo, alterandosi visibilmente.
Zayn? Perché tirava in ballo Zayn ora? Bailey rimase interdetta qualche istante, riflettendo su cosa potesse centrare il ragazzo. Gliene aveva parlato la settimana scorsa e, nonostante fosse contrario, le pareva avesse accettato la sua decisione.
“Perché dovrei parlare con Zayn? Lui non ha niente a che fare con questa storia” Mormorò, improvvisamente insicura.
“E’ venuto qui qualche giorno fa, e mi ha detto di accettare il lavoro al posto tuo” Spiegò Lucas, calmandosi a sua volta.
“Che cosa?!”
“Bailey, io non so cosa ci sia tra di voi, ma lui ci tiene veramente tanto a te, e sarei pronto a scommettere che quello che ha fatto – e non sto parlando del tuo lavoro – l’ha fatto per te. Ricordo quello che mi hai detto a proposito del rifiutare le proposte perché non volevi ti collegassero a lui. Beh, mi pare che in questo modo tu sia più che libera di fare quello che vuoi” Dichiarò il responsabile, accennando un sorriso.
“Lasciamo stare questo discorso adesso, per favore” Supplicò Bailey, alzando gli occhi al cielo.
“Era solo per farti capire quanto sei fortunata” Annuì Lucas.
Fortunata, già.
“Devo andare da lui, se non ti dispiace” Borbottò Bailey, tenendo lo sguardo basso.
“Ci credo – Disse Lucas, per poi aggiungere, ridendo – Non dargli fuoco alla casa!”
“Non ti assicuro niente, Lu – Replicò, secca, addolcendo poi il tono – Scusa per prima, non avevo idea…”
“Sparisci – Ordinò l’uomo ridendo – E ricordati quello che ti ho detto”
 
Non ci mise molto ad arrivare a casa di Zayn, rendendosi conto solo quando fermò la macchina di aver corso più del dovuto e di aver ignorato qualche divieto e semaforo rosso, molto probabilmente. Ma non era quello il momento di preoccuparsi dei punti sulla patente o di ringraziare qualcuno lassù per essere ancora viva. Dopo quel che aveva da fare era probabile piuttosto che quel qualcuno si pentisse di averla salvata. Suonò il campanello di Zayn, impaziente, battendo un piede per terra, poi, quando sentì la serratura del cancelletto scattare si precipitò dentro, raggiungendo Zayn, sulla soglia, in pochi secondi. Il ragazzo stava sorridendo, sembrava rilassato, ma aveva qualcosa di diverso, che Bailey mise a fuoco solo quando gli fu vicina.
“Che diavolo hai fatto ai capelli?” Chiese, poco gentilmente, canalizzando in una semplice domanda tutto il nervosismo che aveva addosso in quel momento.
Il ciuffo folto che tanto piaceva a Bailey non c’era più, non c’erano più capelli, a voler essere drastici. La testa di Zayn era rasata completamente, i capelli sfioravano i due millimetri di lunghezza, quello che bastava per capire che in realtà c’erano ancora.
“Ciao anche a te” Sorrise Zayn, una calma insopportabile nella voce.
“Dobbiamo parlare” Dichiarò Bailey, superato lo shock iniziale.
Zayn si fece da parte per farla entrare, poi la seguì lungo lo stretto corridoio che portava alle varie stanze, fino al salotto. Non attese nemmeno che la invitasse a sedersi, Bailey, non era in vena di cerimonie inutili.
“Chi ti ha detto di parlare con Lucas senza dirmi niente?” Indagò, incrociando le braccia al petto.
“Beh, certo, me l’avresti sicuramente lasciato fare se te l’avessi chiesto” Replicò Zayn, ridendo appena.
“Avevo preso una decisione” Puntualizzò Bailey, guardandolo storto.
“Sbagliata” Precisò lui.
“Da che pulpito!” Esclamò Bailey, incredula.
Non era possibile che Zayn si mettesse a farle la predica a proposito di qualcosa su cui aveva riflettuto molto e su cui si era infine convinta essere la cosa migliore da fare, proprio lui che aveva fatto la stessa identica cosa, ma ad un livello molto più elevato e grave. Zayn si era zittito, il suo sguardo era illeggibile, sembrava in qualche modo truce, ma anche divertito, ed allo stesso tempo affettuoso. Non lo capiva, Bailey, forse per la prima volta da quando si erano avvicinati, non riusciva a distinguere i pensieri del ragazzo.
“Ascolta Bailey, so di non essermi comportato correttamente, ma… Fammi continuare, per favore – La pregò, vedendola sbuffare e prepararsi a rispondere – Ma vedrai che è questa la cosa giusta, davvero. Se io fossi andato avanti con i ragazzi, e tu avessi rifiutato questo lavoro, saremmo stati infelici entrambi”
“In effetti sono molto soddisfatta, in questo momento” Borbottò Bailey, sarcastica.
“So che adesso non è facile vedere le cose in modo positivo, ma dovrai darmi ragione, da qui a poco” Insistette Zayn.
“Zayn, lo sai perché avevo deciso di lasciar perdere” Mormorò Bailey, sospirando.
“Dì un po’, mi credi scemo?” Domandò il ragazzo, un mezzo sorriso sulle labbra.
“Devo essere sincera o vuoi una bugia?” Replicò lei, alzando un sopracciglio.
“Mi sono mosso affinché non ti leghino in nessun modo a me, okay? Sono stato anche a Vogue, ho parlato con Lucinda e le ho detto esplicitamente che tu sei tu, e io in tutto questo, nella tua carriera, non c’entro niente – Raccontò Zayn, alzando gli occhi al cielo – Tra l’altro, credo mi abbia preso per un minorato mentale, visto che non trovava un senso alle mie farneticazioni, come le ha chiamate lei”
“Quella donna è un carro armato – Sorrise Bailey, immaginando perfettamente la scena, per poi tornare seria – Comunque non avevi il diritto di farlo”
“Oddio, adesso non mi parlerai per quanto tempo?” Sbottò Zayn, esasperato.
“Viste le ultime sagge decisioni, compreso questo taglio drastico, devo pensarci” Affermò Bailey, guardandolo seria.
“Neanche quello ti va bene?”
“No”
“Resti qui stasera?”
“No”
“C’è qualcos’altro su cui discutere?”
Bailey ci pensò un attimo, poi scosse la testa.
“Hai intenzione di rispondere no a qualsiasi cosa io ti chieda?” Continuò Zayn, visibilmente divertito.
“Dipende” Rispose lei, testarda.
“Posso darti un bacio?”
“No”
“Abbracciarti?”
“No”
Sembrò rimanerci male per un attimo, Zayn, poi fece spallucce, arrendendosi. Forse aveva capito che non era la serata giusta per certe cose, nonostante le sue spiegazioni Bailey era davvero arrabbiata, e non aveva intenzione di lasciarsi comprare così facilmente.
“Mi odi?” Chiese ancora.
Bailey rimase in silenzio, guardandolo fisso, senza espressione. Vide Zayn impallidire poco a poco, così sorrise appena.
“No – Sussurrò, per poi aggiungere – Ma non chiedermi altro, per stasera basta così. Ci vediamo”
Gli si avvicinò velocemente per lasciargli un bacio sulla guancia, guadagnandosi un sorriso arreso da parte di Zayn, poi si diresse verso la porta di casa ed uscì, prendendo un respiro profondo e recuperando la calma.
 
Il giovedì successivo arrivò in fretta, forse perché sotto sotto Bailey non stava più nella pelle. Era emozionata alla prospettiva di posare per un nome prestigioso come quello di Vogue, ma anche spaventata. Probabilmente da quel momento il suo nome sarebbe diventato famoso, e non per essere semplicemente uscita con una popstar internazionale, ma per meriti propri, e non era sicura che ce l’avrebbe fatta a reggere la tensione che di tanto in tanto si aspettava sarebbe arrivata. Ma poteva contare su Lucas, al suo fianco in quel momento, affinché tutto andasse bene, almeno agli inizi. Si era imposta di non cedere alle continue richieste di Zayn di vedersi, nonostante si fosse resa conto che le discussioni con lui fossero delle farse belle e buone. La sera in cui era stata da lui, infatti, era tornata a casa quasi felice e in quel momento aveva capito che non sarebbe mai riuscita ad arrabbiarsi veramente con Zayn, e anche se fosse stato, sarebbe durata pochi minuti. Per questo, in quei giorni, si era rifiutata di vederlo: voleva che lui pensasse che lei fosse furiosa, non poteva dargliela vinta così velocemente. Sapeva come sistemare le cose al momento giusto, Bailey.
“Bailey, ti presento Scott Marley. Lui si occuperà del servizio fotografico” Disse Lucinda, distogliendola dai suoi pensieri e presentandole un uomo sulla cinquantina che le strinse la mano.
“E’ un piacere signorina Starling”
“Anche per me” Annuì Bailey, leggermente intimidita.
Lucas le diede una spintarella in avanti quando Scott la invitò a seguirlo nei camerini per la preparazione allo shooting e lei rimase impalata al suo fianco senza dire niente. Era terrorizzata, ora sì, le sembrava di non sapere fare niente, all’improvviso, di non aver mai lavorato in quel settore e di non saper come destreggiarsi. Mosse qualche passo incerto dietro a Scott, poi si scosse e si affrettò a raggiungerlo, tentando di convincersi che sarebbe andato tutto bene.
 
“E dei ragazzi cosa ci dici? Che rapporto hai con l’altro sesso?”
Erano passate circa tre ore, il servizio era andato alla grande, dopo un po’ di goffaggine iniziale, Bailey aveva indossato capi che non si sarebbe mai immaginata, e che probabilmente valevano come tutto il suo guardaroba messo assieme. L’avevano trattata tutti con estrema gentilezza e rispetto, e molte volte si era sentita lusingata dagli sguardi che le venivano rivolti mentre posava. Ora, nel bel mezzo dell’intervista che l’avrebbe presentata al mondo ufficialmente, si costrinse a prestare attenzione all’uomo che le stava ponendo le domande, sforzandosi di non pensare a quanto incredibile fosse quel momento.
“Beh, me la cavavo meglio una volta, o almeno lo pensavo” Rispose, arrossendo.
Dopo alcune domande su come fosse entrata in contatto con il mondo della moda, le sue prime esperienze e cosa le piacesse di più di quell’ambiente, si era giunti alle domande più personali, sul carattere e sul comportamento di Bailey in varie situazioni.
“Una meraviglia come te sfortunata in amore? Non ci credo” Insistette Brian, l’intervistatore.
“Sono uscita da poco da una storia importante durata alcuni mesi, pensavo sarebbe durata per sempre e invece non abbiamo raggiunto l’anno. Giudica tu” Raccontò Bailey, facendo spallucce.
Avrebbe preferito  evitare determinati discorsi, ma si era ripromessa di rispondere sinceramente a tutto, così, anche in quel momento dovette fare i conti con i sentimenti che dominavano in lei. Nostalgia, rabbia, amore, delusione, rimpianti.
“E che ci dici di Zayn Malik, ex membro dei One Direction, invece? Ti abbiamo visto molto con lui, ultimamente”
Eccoci. Trattenne uno sbuffo, Bailey, prima di rispondere.
“Lui è una persona speciale, siamo molto vicini e ci intendiamo bene, ecco” Spiegò, pregando affinché Brian si arrendesse.
“Sei molto riservata, vedo, non sarà facile farti aggiungere altro su questo tema, immagino – Borbottò l’uomo, per poi, vedendo Bailey sorridere ed annuire, aggiungere comunque – E cosa ne pensi di questa sua decisione di lasciare il gruppo?”
“E’ stato un colpo, in effetti, inizialmente l’avrei strozzato – Confessò Bailey, provocando alcune risate divertite – Però capisco cosa l’abbia portato a tanto, e ora lo appoggio”
“E degli altri ragazzi dei One Direction che ci dici? Sei stata in tour con loro, un’esperienza non da poco” Cambiò discorso Brian, anche se di poco.
“Sono ragazzi alla mano, con i piedi per terra nonostante il successo che hanno avuto e stanno avendo, è facile legare con loro”
“Con chi diresti di aver legato di più, escluso Zayn, ovviamente?”
Fantastico, ora che gli dico?
“Non saprei, hanno tutti una loro essenza particolare, non è facile scegliere, per così dire” Tentò di svicolare Bailey, ridendo imbarazzata.
“Harry dicono sia un bravissimo ragazzo” Insistette Brian.
“E’ vero” Confermò Bailey, determinata a chiudere lì quel discorso.
E funzionò, fortunatamente. Brian si arrese a concludere l’intervista, con parecchi ringraziamenti e auguri di buona fortuna, per poi lasciarla con Lucas e Lucinda a discutere gli ultimi dettagli del servizio che, scoprì Bailey, sarebbe stato il principale del numero di luglio, e avrebbe avuto lei come protagonista di copertina. Il titolo, parecchio rappresentativo, sarebbe stato Il primo volo di Bailey.
 
“Chi non muore si rivede” La accolse Zayn, quella sera, il tono udibilmente accusatorio.
“E chi non ha niente da fare invece è sempre presente, eh” Lo punzecchiò Bailey, spintonandolo leggermente per entrare in casa.
“Prego, come fosse casa tua” Sbuffò Zayn, per poi chiudere la porta.
“Tieni qui” Disse Bailey, porgendogli il fascicolo con le foto e l’articolo di quel mattino.
Zayn la osservò un attimo incerto, poi prese i fogli e si lasciò cadere sul divano, prendendo a sfogliarli. Osservò attentamente le foto, una ad una, senza dire niente. Probabilmente voleva fargliela pagare per essere stata così assente, ma gli scatti che gli occhi del ragazzo avevano ogni tanto rivelavano l’apprezzamento che avrebbe mostrato in una situazione più rilassata.
“E questo cos’è?” Domandò, mostrando i fogli dell’intervista.
“La bozza dell’articolo che finirà in copertina, grazie a te” Lo informò Bailey, usando volutamente un tono inizialmente scocciato, per poi addolcirsi.
Zayn alzò le sopracciglia senza guardarla, continuando con l’atteggiamento da superiore, e prese a leggere l’intervista, sorridendo alle prime risposte di Bailey, in cui raccontava che all’età di quattro anni era in grado di farsi comprare qualsiasi capo volesse dai genitori, rivelando un amore per i vestiti fin da piccolissima. Proseguì poi, sempre senza commentare, finché giunse alla fine dell’articolo e riconsegnò il malloppo a Bailey.
“Quindi adesso mi capisci e mi appoggi?” Indagò, guardandola serio.
“Zayn – Sbuffò Bailey, alzando gli occhi al cielo, poi si arrese e cambiò tattica – Scusa”
Vide il labbro di Zayn tremare, ma fu solo un istante, e lui non si mosse.
“Ho sbagliato a prendermela così con te, mi dispiace, davvero” Continuò Bailey, sapendo bene che quelle scuse erano dovute.
“Ti sei divertita oggi?” Domandò Zayn, lasciando Bailey interdetta.
“Sì” Annuì lei.
“Ti hanno chiesto altro di me, oltre alle domande dell’intervista?”
“No”
“Perfetto, allora – Borbottò Zayn, un attimo prima di esclamare – Complimenti signorina Starling, benvenuta nello star system!”
Bailey scoppiò a ridere, seguita a ruota da Zayn, che poi la abbracciò stretta a lui.
“Cosa ti avevo detto?” Sussurrò il ragazzo, sorridendo.
“Avevi ragione, è stata una figata. Però è presto per parlare di fama” Lo avvisò lei.
“Spaccherai invece, bimba” La rassicurò Zayn, sfiorandole la guancia con un dito.
“Grazie Zayn. E scusa” Mormorò Bailey, arrossendo appena.
“Scusami anche tu, non avrei dovuto intromettermi così” Ammise allora il ragazzo.
“Ne è valsa la pena”
Bailey sorrise, guardandolo da poco più sotto, e si avvicinò alle labbra di Zayn, sfiorandole con delicatezza, per poi baciarlo con più foga, sospirando quando lui ricambiò con uguale forza il bacio. Le era mancato in quei giorni, le era mancata la delicatezza di quelle labbra morbide e le mani che la accarezzavano come fosse seta.
“Decisamente” Ammiccò Zayn, stringendola di più a sé.






Curly space
Ce l'ho fatta in meno di due settimane, wohooooooooooo! Festa grande :)
Dunque, scusatemi infinitamente per avervi fatto rivivere quella giornata infelice, ma posso finalmente dirvi che è finita. Sì, insomma, per quanto riguarda l'argomento "tensione perché Zayn molla la band", per il resto vedremo ahaaaa. Scusate non sono molto in me oggi, mi stanno facendo impazzire i qauttro disgraziati rimasti.
Beh, io spero questo capitolo vi piaccia, ci sono un sacco di cose, le reazioni varie di Bailey che però non riesce ad arrabbiarsi seriamente con Zaynie, ciccina. (Chissà perché mi assomiglia così tanto in questo aspetto, bah).
Oh, una precisazione: il titolo dell'articolo è rappresentativo in quanto il cognome di Bailey, Starling, significa "storno", un uccellino, quindi ho voluto giocare un po' sullo spiccare il volo, ecco. Il significato l'ho scoperto per caso, comunque, ma mi piaceva approfittarne ;)
Vi ringrazio tutte per aver letto fin qui, in particolare luley0 e Blinking Liam per le recensioni allo scorso capitolo! :) Grazie a luley0 anche per aver aggiunto la storia alle Preferite :)
Avviso già che probabilmente il prossimo capitolo arriverà più tardi perché riesco a scrivere in pochi momenti, e in più la settimana prossima sono via senza pc, quindi addio storiella :(
Ma vi assicuro che arriverà prima o poi ;)
Un bacione a tutte e alla prossima,

Curly crush xx  

 

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Capitolo 28
*** Points of view ***


Right place, wrong time





POINTS OF VIEW

Era ancora vivo, almeno. Non era un gran periodo per Zayn, quello, ma il fatto che Bailey non avesse dato fuoco a casa sua con lui dentro per le recenti scelte era già qualcosa. In più, a voler essere onesti, aveva tutto ciò di cui aveva bisogno e che aveva temuto di perdere: lei. I giorni successivi all’annuncio d’addio ai One Direction erano stati stressanti, c’erano giornalisti e paparazzi appostati fuori da casa sua ogni giorno e a tutte le ore, così che gli era parecchio difficile, quasi impossibile, uscire di casa o farvi entrare qualcuno senza venire visti. Così, le visite di Bailey si erano ridotte al minimo, anche a causa del doppio lavoro della ragazza, ora divisa tra Vogue e Cosmopolitan, che le lasciava poco tempo per altre cose, e a lui non dispiaceva rimanere a casa, dedicandosi al disegno o a riprendere in mano la sua vita.
Gli mancavano i ragazzi, si teneva aggiornato su come procedeva il tour, le prime date europee erano andate alla grande, a quanto sembrava, l’affetto delle fan si era rafforzato incredibilmente, nel tentativo di rimediare alla mancanza del quinto membro a cui si erano abituate negli ultimi cinque anni. A sua volta, Zayn, leggeva spesso tweet che gli chiedevano di ripensarci, di tornare, che gli dicevano quanto la sua presenza mancasse sul palco, che gli dimostravano affetto incondizionato, ma lui non faceva che leggerli con un sorriso e poi passare oltre. Non sarebbe tornato, non era quella la sua strada, forse se ne rendeva conto solo in quel momento, forse avrebbe dovuto provare altro. Ma non era quello il momento, ora voleva solo rilassarsi e concludere definitivamente quel capitolo. Sarebbe cambiato, tutti, di lì a qualche tempo, avrebbero potuto vedere il nuovo Zayn, più libero di esprimersi come davvero voleva.
 
Durante uno di quei pomeriggi a casa da solo, dopo l’ennesima occhiata fuori dalla finestra che gli confermò che l’accampamento di paparazzi non era intenzionato a migrare nemmeno per quel giorno, Zayn venne colto dal bisogno improvviso di fuggire da Londra, più precisamente da casa sua. Si sentiva in trappola, non poteva nemmeno uscire a prendere una boccata d’aria perché mille domande gli sarebbero arrivate all’orecchio e decine di flash avrebbero iniziato ad accecarlo senza rispetto. Vagava per la casa irrequieto, si sarebbe messo ad urlare, tanto si sentiva in gabbia. Uscì sul terrazzo posteriore, sotto il quale stranamente non c’era nessuno, e si accese una sigaretta, lasciandosi scivolare lungo il muro fino a sedersi a terra, respirando a fondo. Chiuse gli occhi, riflettendo su dove sarebbe potuto andare per un po’. Mancava una decina di giorni alla fine di giugno, e faceva caldo. Sarebbe potuto andare al mare, in qualche posto esotico, magari con Bailey. Ripensò al servizio che sarebbe uscito di lì a pochi giorni, rivedendo nella sua testa le foto che ritraevano Bailey, più bella che mai, sorridente, naturale, a suo agio con il fotografo e con i capi che indossava, che sembravano valorizzarla ancora di più.
Si alzò di scatto, rientrando in casa e raggiungendo la sua stanza, per afferrare il computer e con esso buttarsi sul letto. Trovò in poco tempo quello che stava cercando, poi aprì un altro paio di schede e prenotò tutto ciò che gli serviva. Voleva fare una sorpresa a Bailey, per ringraziarla di tutto quello che aveva fatto per lui rimanendogli vicina, ne sarebbe stata felice. Quando ebbe concluso tutto, prese il cellulare e le inviò un messaggio, per poi stendersi e sospirare soddisfatto, le mani sotto la testa.
 
Cena da me stasera, in qualche modo ti libero la strada, ma alle 8 devi essere qui :)
 

“Cos’è tutto questo mistero, Zayn? Ti ho mandato venti messaggi e non hai risposto ad uno che fosse uno!” Iniziò a protestare Bailey non appena varcò la porta di casa.
Il numero di giornalisti lì fuori si era finalmente ridotto, ma Zayn aveva comunque risolto per uscire in giardino e rispondere un po’ casualmente alle domande che gli venivano poste, quelle più semplici ovviamente, attirando così su di sé l’attenzione per impedire che Bailey venisse notata e bloccata dalla massa mentre entrava dal cancello posteriore. Quando aveva sentito il cellulare vibrare nella tasca dei jeans, lo aveva tirato fuori e letto il messaggio della ragazza che gli diceva di essere sul retro, così si era congedato velocemente e ed era rientrato, correndo poi verso il lato opposto della casa per aprire a Bailey.
“Venti, me ne avrai mandati due o tre – Ribatté Zayn, alzando gli occhi al cielo – E poi se ti rispondevo che sorpresa era?”
“Quindi hai una sorpresa” Ripeté Bailey, per poi iniziare a vagare per la casa in cerca di indizi.
Zayn rimase sulla soglia, incredulo, poi scosse la testa e decise di stare al suo gioco.
“Non troverai niente, credimi” Disse, andandole dietro.
“E perché mi stai seguendo con questo atteggiamento diffidente? Hai paura che invece possa trovare qualcosa?” Replicò Bailey, voltandosi con aria di sfida.
“In realtà stavo solo tentando di ottenere un saluto, ma credo rinuncerò per stavolta” Spiegò Zayn, fermandosi sulla porta del salotto ed appoggiandosi allo stipite con una mano.
Bailey si bloccò di colpo, come rendendosi conto solo in quel momento che, effettivamente, non lo aveva ancora salutato da quando era entrata, in nessuna maniera. Accennò un sorriso timido, per poi arrossire e far scoppiare a ridere Zayn, e avvicinarsi a lui a testa bassa.
“Ciao Zaynie” Mormorò, abbracciandolo in vita.
“Oh ciao, ci conosciamo?” La prese in giro Zayn, scompigliandole i capelli con una mano e poi portare il braccio attorno al suo collo.
La guardò un attimo, quando alzò il viso, gli occhi sorridenti, così come le labbra, poi l’attirò a sé, andando ad eliminare la distanza tra loro e lasciando che fosse Bailey a baciarlo per prima, per poi portare entrambe le mani sulle guance di lei ed accarezzarle delicatamente. Ad un tratto la sentì sorridere, come se non riuscisse a restare seria, così si staccò di poco, giusto per osservarla con sguardo incuriosito.
“Che c’è da ridere?” Domandò.
Bailey si morse le labbra, tentando ancora di trattenere una risata, poi fece per avvicinarsi di nuovo a Zayn, ma lui alzò un sopracciglio e si ritrasse appena, finendo per far arrendere la ragazza.
“Beh, sono curiosa – Ammise, per poi iniziare ad incitarlo – Dai, Zaynie, dimmi qual è la sorpresa, dai!”
 
Zayn la guardò, sforzandosi di restare serio, ma il tono emozionato con cui lei lo stava pregando e l’incapacità di stare ferma, per cui le punte dei suoi piedi si alzavano ed abbassavano velocemente, mimando dei saltelli sul posto, non aiutavano, così che Zayn scosse la testa per poi accennare una risata e passare oltre, lasciandola ferma sulla porta per un momento. Fu solo questione di attimi, poi Bailey gli fu alle spalle, e gli cinse il collo con le braccia, insistendo perché lui le dicesse qualcosa. Irremovibile, Zayn allungò le braccia all’indietro, caricandosela così sulle spalle e facendola ridere.
“Sei proprio una bimba” Borbottò, avvicinandosi al divano.
“Rimangiati subito quello che hai detto” Soffiò lei nell’orecchio, prendendo poi a baciarlo sul collo, mordicchiando lievemente la pelle del ragazzo che, percorso da mille brividi, raggiunse rapidamente il divano per poi voltarsi e scaricarla e, altrettanto velocemente, bloccarla tra questo e il suo corpo.
“Io non mi rimangio niente” Sibilò Zayn, guardandola fisso.
“E a me continuano a non piacere quei capelli” Ribatté Bailey, testarda.
“Cosa c’entra?” Rise Zayn.
Bailey fece spallucce, poi allungò le braccia per chiuderle dietro il collo di Zayn ed attirarlo a lei, senza lasciargli il tempo di dire niente, lasciandolo senza fiato quando lo baciò, quasi con violenza. Zayn rilassò il suo corpo, posandosi su Bailey ma facendo attenzione a non pesare troppo su di lei, continuando a baciarla e a godersi le mani della ragazza che percorrevano la sua nuca per poi arrivare alla testa, muovendosi lentamente sui capelli corti e facendo sorridere Zayn.
“A me non sembra ti dispiacciano così tanto” La punzecchiò Zayn, passando a baciarle il collo.
“Solo perché sono piacevoli al tatto non significa niente” Replicò lei ancora.
Zayn soffocò una risata tra il collo e la spalla di Bailey, godendosi i brividi che vennero a crearsi sulla pelle di lei, poi prese a succhiare piano, tenendo una mano posata sull’altro lato del collo per facilitarsi l’opera. Aveva un buon profumo, Bailey, dolce, delicato, che sembrava emanare proprio dalla pelle della ragazza, pareva quasi naturale, non creato in laboratorio da sostanze chimiche. Si perse in quel piccolo lembo di pelle, tra baci e morsi, e i sospiri che ogni tanto giungevano dalla ragazza, poi, quasi intontito, si risollevò, trovando Bailey ad occhi semichiusi, completamente rilassata. Le baciò la guancia, svegliandola dal torpore in cui era caduta a causa sua.
 “Quando mi hai invitata per cena non avevo capito di essere io il pasto – Mugugnò, guardandolo imbronciata, per poi chiedere – Era questa la sorpresa?”
Zayn sorrise, mettendosi poi a sedere, subito imitato da lei, poi decise di rivelarle quanto aveva preparato quel pomeriggio, ormai non stava più nella pelle nemmeno lui.
“Tu sai cosa c’è la settimana prossima a Parigi?” Domandò, trattenendo un sorriso più largo.
“Dovrebbe essere il periodo della settimana della moda – Disse Bailey, dopo averci pensato un attimo – Sì, decisamente, ne stavo parlando con Lucas l’altro giorno”
“Ci sei mai andata?” Indagò Zayn, già sapendo che con ogni probabilità la risposta sarebbe stata negativa.
“Figurati, non sono mai riuscita ad entrare nemmeno a Londra – Rispose la ragazza, infatti, per poi chiedere – Ma questo cosa c’entra con noi?”
“C’entra tantissimo, visto che noi ci saremo” Annunciò Zayn, con una leggera cautela, attendendo poi la reazione di lei.
Bailey rimase in silenzio per un attimo, guardandolo con gli occhi spalancati, un’espressione che mostrava la massima incredulità della ragazza, poi accennò una risata forzata, ancora più scettica.
“Dì, quand’è che la smetterai di prendermi in giro?” Domandò retorica.
“E tu quand’è che la finirai di non credermi? Qualsiasi cosa ti abbia detto finora si è rivelata vera, mi pare” Replicò Zayn, sostenuto.
“Andiamo a Parigi” Realizzò Bailey, un filo di voce.
“Sì”
“Alla settimana della moda”
“Sì”
“Io e te” Concluse lei in un soffio, lo sguardo fisso su un punto indefinito.
“Sì” Annuì Zayn, ridendo.
 
Non si accorse nemmeno quando Bailey gli si gettò addosso, tanto agì rapidamente ed all’improvviso, ma ad un tratto Zayn si trovò nuovamente steso sul divano, questa volta con la schiena a toccare i cuscini, con Bailey che lo baciava ripetutamente tra viso e collo, facendolo ridere per il solletico che le sue labbra gli provocavano.
“Sei contenta?” Domandò, quando lei si fermò per guardarlo, l’entusiasmo a mille negli occhi color cioccolato.
“Contenta? Zayn, è un sogno, un altro, che si realizza! – Esclamò, emozionata – Tu stai facendo troppo, davvero”
“Ho solo voglia di passare più tempo possibile con te” Confessò, stringendola a sé.
“E’ lo stesso per me, credimi. Mi fai stare bene” Replicò Bailey, sfiorando le sue labbra con un bacio delicato.
Era sincera, era facile vederlo in quegli occhi da bambina, sembrava non conoscessero cose come le bugie, i segreti, l'ipocrisia, erano fin troppo innocenti, e Zayn era felice di potersi fidare ciecamente di lei, sapeva che non l’avrebbe mai ferito, non gli avrebbe mai mentito, non ci sarebbe riuscita. Non aveva più alcun dubbio, lei voleva stare con lui ora, forse nella sua testa non c’era davvero più posto per nessun altro, per quanto avesse amato in passato. Le spostò una ciocca di capelli dal viso, ancora faticando a credere a quella realtà, anche ora che tutto era a posto. Sentiva una leggera paura, Zayn, come una voce nella sua testa che continuava a ricordargli che non sarebbe durata, non poteva durare, che quella era solo una felicità temporanea, che non se la meritava del tutto.
“Zaynie, c’è qualcosa che non va?” Chiese Bailey ad un tratto, guardandolo preoccupata.
“No – Disse Zayn, scuotendo la testa, per poi attirarla a sé e stringerla più forte – No, è tutto a posto, finché ci sei tu”
 

“Pronta?”
“Se così si può dire”
Zayn sorrise alla risposta borbottante della ragazza accanto a lui, preparandosi a scendere dall’auto e venire accolto – o assalito – da ogni genere di cosa. Erano arrivati a Parigi quel mattino, ed erano riusciti a passare inosservati come sperato. Ora però, all’entrata della sfilata di Valentino del tardo pomeriggio, i nomi di Zayn e Bailey figuravano nelle liste dei partecipanti, ed in qualche modo erano arrivati all’orecchio attento di chi interessato, così che il viale pullulava di fotografi e giornalisti in attesa di celebrità da immortalare. Zayn lanciò un’ultima occhiata a Bailey, prima di prendere un respiro profondo e fare un cenno all’autista per permettergli di aprire la portiera dell’auto. Rimase accecato alcuni istanti, i finestrini scuri dell’auto avevano protetto i suoi occhi dal sole fino a quel momento, a cui si aggiunsero ovviamente anche i flash delle macchine fotografiche. Dette una rapida occhiata in giro, meravigliandosi di quanta gente ci fosse lì fuori, poi accennò un sorriso per voltarsi nuovamente verso l’auto e tendere una mano a Bailey, lo sguardo terrorizzato fisso nel suo. Le strizzò l’occhio, incoraggiandola a prendere la sua mano che infine accettò. Un respiro profondo, e Bailey era in piedi accanto a lui, la mano ancora stretta nella sua.
Non riuscì a resistere, Zayn, così il suo sguardo, invece di vagare indifferente sulla folla, cadde sulla ragazza, incantato. Aveva scelto un abito color borgogna, appena sopra il ginocchio e con lo strascico posteriore, solo per abbinarsi al colore del colletto della giacca di Zayn, ma era una favola. La fattura particolare del tessuto, pizzo sopra tinta unita, e la leggera aderenza dell’abito valorizzavano la figura snella di Bailey, così come le scarpe, color avorio, la slanciavano ancora di più. Il trucco, lasciato leggero sugli occhi, era concentrato in un rossetto in tinta che attirava l’attenzione sulle labbra di Bailey, in quel momento piegate in un sorriso estasiato mentre i suoi occhi vagavano incessantemente su tutto ciò che li circondava, fino a posarsi in quelli di Zayn.
“Io non ho assolutamente idea di cosa devo fare, aiutami” Sussurrò, avvicinandosi perché potesse sentirla meglio.
Si costrinse così a riprendersi, Zayn. Lasciò la mano di Bailey solo per portare la sua sulla vita di lei e spingerla delicatamente in avanti, lasciando che le guardie facessero loro strada tra la folla.
“Sei bellissima, sorridi e saranno ai tuoi piedi, sempre se non lo sono già” La rassicurò Zayn, tenendola vicina a lui, forse più di quanto bastasse per far capire al resto del mondo che ora erano ufficialmente una coppia.
Il segno che le aveva lasciato sul collo qualche giorno prima era ancora lievemente visibile e, anche se Bailey aveva tentato di camuffarlo con del fondotinta ed i capelli posati sulla spalla, Zayn sapeva che non sarebbe di certo sfuggito ad occhi attenti ed esperti in quel genere di indagini. Il suo pensiero andò ad Harry, ricordando come si era rifiutato di ascoltare qualsiasi spiegazione da parte sua sulla situazione tra lui e Bailey. Le foto di quel giorno sarebbero presto arrivate anche sotto i suoi occhi, c’era solo da sperare che la fase di diniego dell’ex compagno di band fosse ancora in corso. Prima o poi avrebbe dovuto accettarlo, Harry, ma in quel momento Zayn si chiese se non fosse stato un errore uscire così presto con Bailey in un evento tanto mondano. Si allontanò appena, improvvisamente insicuro, attirando suo malgrado l’attenzione di Bailey.
“Non provare a mollarmi” Gli intimò, fulminandolo con lo sguardo.
Zayn si guardò attorno, gli occhi di tutti erano puntati su loro due, sulla mano di lui posata sul fianco di Bailey, attenti agli sguardi che ogni tanto si scambiavano. Erano occhiate ammirate, alcune anche intenerite, ma occhiate che comunque non sapevano niente di loro, per come apparivano potevano essere ancora due migliori amici che andavano ad una sfilata assieme, lei coinvolta nel mondo della moda, lui interessato all’ambiente in ogni caso. Non era scontato che stessero assieme, ancor di più per il fatto che nessuno dei due aveva mai confermato niente. Zayn trasse un respiro profondo, rilassandosi un po’ alla volta, poi si riavvicinò a Bailey, lasciando che tutti quegli occhi vedessero ciò che volevano.       
 
“Non riuscirò mai a tornare alla vita normale dopo questa giornata” Esclamò Bailey, quella sera, lasciandosi cadere di schiena sul letto, entusiasta.
“Beh, c’è ancora domani” Le ricordò Zayn, chiudendosi la porta della camera alle spalle.
La guardò, le mani a coprire gli occhi, la bocca piegata in un sorriso elettrizzato, il respiro leggermente accelerato: Bailey era l’immagine della felicità totale in quel momento, ed era talmente espansiva che aveva contagiato anche Zayn, togliendogli tutte le preoccupazioni ed i pensieri negativi che lo avevano assalito quel pomeriggio. Andò a sedersi accanto a lei, accarezzandole le mani per poi toglierle delicatamente da davanti gli occhi. La ragazza gli sorrise, poi allungò le braccia verso di lui, prendendogli il viso tra le mani e trascinandolo giù, fino a lei, per prendere a baciarlo senza nessun preavviso. Non ci volle molto però perché Zayn reagisse e si impadronisse delle labbra della ragazza, andando a cercare la sua lingua, rispondendo con un sorriso al leggero morso della ragazza al suo labbro inferiore. Le mani di Bailey scesero lungo il suo collo, sfiorandolo con le punte delle dita e provocandogli una scia di brividi, per arrivare al colletto della camicia e poi ai primi bottoni ed iniziare a sganciarli. Zayn sentì l’aria fresca della stanza entrare a contatto con la pelle del suo petto non appena anche l’ultimo bottone fu aperto e Bailey sfilò la camicia dai pantaloni. Lasciò le labbra della ragazza per scendere sul collo di lei, portando la mano lungo il suo corpo, sul fianco e fino alla gamba, infilandola con cautela sotto il vestito. Fece lo stesso percorso con l’altra, per aiutarsi a sfilare l’abito della ragazza, che rimase con solo l’intimo dello stesso colore del vestito addosso, lasciando Zayn senza fiato quando i suoi occhi la percorsero.
“Sei un angelo” Mormorò, realizzando che nessuna mai prima d’ora l’aveva incantato come lei riusciva a fare semplicemente respirando.
“Sì, quelli con le ali di Victoria’s Secrets – Replicò Bailey ridendo – Ma piantala”
“Beh, sarebbe un’idea” Riconobbe Zayn, rilassandosi accanto a lei.
“Zayn, ma le hai viste quelle di quest’anno?! Dai, potrebbero offendersi” Scosse la testa la ragazza, ma sempre sorridendo.
“Come vuoi tu – Si arrese Zayn, per poi aggiungere – Sarai il mio angelo personale e basta, allora”
“Niente male come compromesso” Annuì Bailey, sfiorandogli il petto nudo con le dita.
Zayn prese un respiro profondo, tentando di trattenere l’istinto quasi animale di farla sua immediatamente che quel semplice tocco gli stava provocando, poi fermò la mano di Bailey al centro del petto con la sua, prendendo poi ad accarezzarla, salendo e scendendo lungo il braccio di lei. La lasciò fare quando spostò la mano sui suoi pantaloni, sganciando il bottone e la cerniera, guardandola in viso, mentre lei sfuggiva il suo sguardo. Libero dai pantaloni, Zayn si girò sul fianco sinistro, allungando il braccio per circondare la vita di Bailey ed attirarla a lui, il più vicino possibile. Riprese a baciarla sulle labbra, meno delicatamente rispetto a prima, ormai schiavo degli istinti fisici. La sua mano impazziva al contatto con la pelle calda e liscia del fianco della ragazza, le terminazioni nervose non rispondevano più. Passò ad accarezzare il ventre piatto di lei, solleticandola, sorridendo quando lei rabbrividì e si strinse di più a lui, poi scese, raggiungendo l’orlo delle mutandine e prendendo a disegnare motivi astratti sulla pelle di lei.
 
La sentiva fremere, nel bacio, ma in qualche modo sembrava incerta, come se tutto stesse succedendo troppo velocemente, ma non riuscisse a fermarsi, o a fermare Zayn. Le mani di lei correvano sul suo petto, le gambe erano intrecciate a quelle di lui, le labbra avide, e Zayn non riusciva a fare a meno di nessuna di quelle cose. Scese ancora con la mano, fermandosi tra le gambe di Bailey, che di colpo si staccò.
“Sono un’idiota” Esclamò, mettendosi seduta ed affondando il viso tra le mani.
“Bimba, che c’è?” Domandò Zayn, preoccupato, quando riuscì a realizzare cosa fosse successo.
“Scusa Zayn, io… Non lo so, non ci riesco ancora” Mormorò, facendo uscire solo un lamentio confuso.
“Bay, mi guardi per favore?” La pregò Zayn, cingendole le spalle con un braccio.
“Non so se ce la faccio”
“Bailey Starling”
“Okay”
Era paonazza, imbarazzata come mai l’aveva vista. Non riuscì a reprimere un sorriso intenerito, Zayn, avvicinandola a lui e stringendosela al petto.
“Va tutto bene – La rassicurò – Posso aspettare ancora un po’, giuro che non impazzisco”
La sentì sospirare forte, affranta. Da quando stavano assieme, non avevano ancora avuto la loro prima volta, e Zayn non se la sentiva di contare come tale l’episodio accaduto un paio di mesi prima. Avevano spesso dormito insieme, ma lui non se n’era mai approfittato, sapeva che probabilmente lei doveva ancora superare completamente la storia con Harry, e quello era un passo importante da compiere, probabilmente fin quando lei non l’avesse dimenticato del tutto non sarebbe successo, ed era giusto così. Quella sera sembrava tutto perfetto, però, e anche Bailey gli aveva dato l’impressione di volerlo, ma doveva esserci stato qualcosa che l’aveva bloccata comunque. Zayn tirò un respiro profondo, accarezzando la schiena della ragazza e ringraziando che fosse lì con lui.
“Io sì però, probabilmente” Borbottò Bailey, d’un tratto.
“Cosa?”
“Impazzirò” Rispose, laconica.
“Vorrà dire che a quel punto non avrai via di scampo” Dichiarò Zayn, sollevandole il viso con un dito.
“Fai quasi paura” Sorrise lei.
“Ti amo” Sussurrò Zayn, un momento prima che le sue labbra venissero nuovamente attaccate da quelle di Bailey.      
Dormirono tranquilli, come molte altre notti, l’uno stretto all’altra, il viso di Bailey appoggiato contro il petto di Zayn, le braccia del ragazzo attorno a lei, come a proteggerla da qualsiasi cosa avesse voluto intromettersi tra loro due.
 

I pochi giorni trascorsi a Parigi erano volati, tra sfilate e momenti tra loro due che Zayn non avrebbe dimenticato nemmeno se avesse perso la memoria, erano troppo importanti. Erano tornati a Londra entrambi più rilassati,  pronti a riprendere qualsiasi cosa avessero in programma, prima tra tutte la pubblicazione del numero di luglio di Vogue UK, quello che avrebbe dato il via alla carriera stellare di Bailey. Proprio pochi giorni dopo la pubblicazione, Zayn ricevette un messaggio, stupendosi di leggere Louis come mittente. Il tour era sbarcato in America da circa una settimana, ma dall’ultima volta in cui aveva visto i ragazzi, Zayn non aveva più avuto contatti con nessuno di loro, così quel giorno si chiese cosa Louis potesse volergli dire.
 
Fai i complimenti a Bailey per il servizio
 
Leggeva il primo messaggio. Un secondo, inviato un paio di minuti più tardi, era molto più aspro.
 
E ringrazia che abbia avuto il buon senso di non dire molto, nell’intervista. Anche se la vostra uscita di Parigi lascia ben poco all’immaginazione.
 
Venne colto da un improvviso moto di rabbia, Zayn, così che anche la sua risposta sfiorava i limiti dell’educazione.
 
Preoccupati della tua vita, invece che della mia, Louis. Mi pare ne avessi una, una volta.
 
Non ricevette alcuna risposta a quel messaggio, e nemmeno se l’aspettava, a voler essere sinceri. Era stanco dei continui giudizi che doveva subire dall’esterno, e odiava ancora di più che uno dei suoi amici più stretti si aggiungesse alla massa. Era facile immaginare cosa avesse spinto Louis ad essere così cinico, anche Zayn si era preoccupato per ciò che avrebbe pensato Harry, ma non era possibile continuare a vivere con quel dubbio, avrebbero dovuto superarlo tutti.
Quella sera stessa, più tardi, il breve bip del cellulare avvisò Zayn dell’arrivo di un altro messaggio inaspettato. Questa volta si trattava di Liam.
 
Ehi, Zayno, fai i complimenti a Bailey per l’intervista e le foto, è stata grandiosa! :)
 
Tutto qui?
 
Zayn non riuscì a trovare di meglio per rispondere all’amico, che non sembrava voler sottintendere altro. La sua risposta, infatti, confermò la speranza di Zayn.
 
Cos’altro dovrei aggiungere? Magari appena la vedo trovo qualcosa di meglio ;)
 
Zayn sorrise di fronte all’ingenuità quasi candida di Liam, così che la risposta successiva fu molto più rilassata ed esauriente.
 
Riferirò allora, grazie mille Liam :) Non ce l’ho con te, è solo che Louis era di un altro avviso…
 
Immaginavo. Dai, porta pazienza, gli passerà. Se può tranquillizzarti un po’, comunque, Harry si sta tenendo lontano da qualsiasi notizia su Bailey, degli ultimi avvenimenti non sa niente…
 
Quindi la fase di rifiuto non era ancora conclusa, pensò con un sospiro di sollievo. Forse era meglio così, Harry si sarebbe evitato rabbia e sofferenza inutili rimanendo ignaro di ciò che il mondo diceva. Non era un comportamento da vero amico, quello, se ne rendeva conto come ogni volta, Zayn, ma a quel punto troppe cose erano successe e non era possibile fare un passo indietro. Digitò velocemente una risposta per Liam, sincera, glielo doveva.
 
Preferisco così, in effetti. Spero solo si stia riprendendo in qualche modo, sul serio. Grazie di tutto Liam :) x
 
Non piange tutto il giorno, né è entrato in depressione, se è questo che temi ;) E’ un po’ più solitario rispetto al solito, ma non è solo. Ora devo andare, soundcheck per stasera! Ci sentiamo :)





Curly space
Sono viva. Anche io come Zayn, sì. Mi scuso subito con il ritardo, e spero che nell'attesa abbiate avuto qualcosa di interessante da fare aha :)
Beh, cosa abbiamo qui: Bailey e Zayn che sono due patati assurdi, tanto dolci e carini. Solo carini, sì, ahehm. Però insomma, dubbi ce ne sono ancora a valanga da entrambe le parti. 
Poi c'è il resto del mondo, in cui sono compresi Louis, Liam, Harry e Niall (sì, c'è anche Niall, che avrà la sua parte, non temete) (tra l'altro, AUGURI NIALLER!!!). Louis è, come dire, un po' senza peli sulla lingua, mentre Liam è già più propenso alla pace. Ma anche Zayn non si tira indietro se c'è da dare una rispostaccia eh u.u
Insomma, come al solito ho tentato di rendere la cosa il più realistica possibile, spero di esserci riuscita e di leggere tante belle cose qui sotto ;)
Intanto ringrazio luley0 per la recensione allo scorso capitolo, e poi Hazzer_Diamons e Sari5Universe per aver aggiunto la storia alle seguite :)
Un bacio a tutte e a presto,

Curly xx 

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Capitolo 29
*** Together ***


Right place, wrong time





TOGETHER


“Ed eccola qui, la nostra ragazza da copertina!”
Quel giorno Bailey, entrando nella hall del piano di Cosmopolitan a cui lavorava, venne accolta da coriandoli e trombette da stadio, accompagnati da esultanze da parte di tutti i colleghi. Rimase sorpresa, la copertina di Vogue ed il servizio avevano avuto successo, sì, ma non era la prima volta che la vedevano dopo la pubblicazione.
“Lucas, cosa significa tutto questo? L’articolo è fuori da più di una settimana” Indagò, il tono interdetto, mentre il suo responsabile l’abbracciava entusiasta.
“Certo, bambina, ma ci sono novità” Spiegò, dopo averla lasciata.
Bailey però non riuscì a farsi dire altro, perché, uno dopo l’altro, tutti i colleghi andarono da lei per abbracciarla, baciarla e complimentarsi, ognuno di loro offrendo qualcosa da bere o da mangiare. Era una vera e propria festa a sorpresa d’ufficio, quella in cui si era trovata catapultata senza nessun preavviso e, nonostante lo smarrimento iniziale, riuscì a divertirsi, cercando di non badare troppo a tutta quell’attenzione su di lei.
“Lu, sono curiosa, che novità ci sono ancora?” Domandò, non appena riuscì ad afferrare l’uomo per prenderlo a braccetto.
“Dai, ma non sai niente davvero?” Chiese lui in risposta, stupito.
Bailey alzò le sopracciglia, per poi scuotere la testa, in attesa di un riscontro più valido.
“Per prima cosa allora, champagne!” Esclamò Lucas, puntando il secchiello ghiacciato sopra il tavolo davanti a loro e trascinandola con sé.
Liberò il braccio dalla presa di Bailey, e versò lo spumante in due calici, porgendone uno alla ragazza, che rimase ad aspettare un continuo.
“Non avresti potuto scegliere pubblicità migliore di Parigi, dolcezza” Iniziò Lucas, sorridendo.
“In realtà non era programmato, e lo sai, ti ho già detto che Zayn…” Provò a spiegare, ma l’uomo la bloccò.
“Comunque sia, è andato tutto a tuo vantaggio! I media l’hanno presa come anteprima alla copertina di Vogue, e dopo l’uscita sono tutti impazziti, Bailey” Raccontò, quasi facendo fatica a star dietro alle sue stesse parole.
“Beh, sì, sono contenta dell’approvazione che ha avuto il servizio” Mormorò Bailey, arrossendo appena.
“Ti hanno richiesta per la campagna pubblicitaria autunnale di Mango, Bailey Journey Starling” Annunciò Lucas all’improvviso.
In un primo momento, Bailey prestò attenzione solamente all’anomalia del suo secondo nome, che non le era mai piaciuto e per questo erano in pochissimi a conoscerlo. Ebbe un momento in cui il desiderio di fulminare Lucas con un’occhiataccia fu molto forte, ma poi la sua mente ripeté il resto della frase, concentrandosi sulla prima parte.
Campagna pubblicitaria.
Mango.
Bailey Journey Starling.
“Che cosa hai appena detto?” Gridò, quasi senza accorgersene, facendo voltare il resto delle persone verso di lei.
“Gliel’hai detto, Lucas?” Chiese una voce che Bailey non riconobbe in quel momento, troppo concentrata sulla notizia.
“Già – Annuì il responsabile, rivolgendo poi la sua attenzione a Bailey – Complimenti, sei la nuova testimonial di Mango per la prossima stagione”
Un applauso partì da ogni angolo della sala, lasciando Bailey ancora più incredula ed incapace di reagire. Lucas gliel’aveva detto due volte, non poteva essersi sbagliato, e lei non poteva fingere che fosse così. Si portò le mani al viso, sorridendo quasi istericamente. Il suo unico pensiero in quel momento era che avrebbe dovuto dirlo a Zayn il prima possibile.
 
Riesci a passare a prendermi quando stacco? Ho una notizia da darti :) :) :) AAAAAAAAAAAAAAH!!!!!
 

Non appena uscì dallo studio, quel pomeriggio, vide Zayn, seduto su una delle poltrone della zona relax ad aspettarla. Gli occhi di lui incrociarono subito il suo sguardo, così Zayn si alzò rapidamente, andandole incontro. Bailey non riuscì a trattenersi, così lo anticipò e lo raggiunse con una breve corsa, buttandogli subito le braccia al collo e baciandolo sulle labbra, incurante delle persone che passavano di lì in quel momento.
“Wow, dev’essere davvero una notizia grandiosa se mi accogli così” Esclamò Zayn, evidentemente sorpreso dall’entusiasmo di Bailey.
“Già” Annuì lei, saltellando sul posto.
“Vuoi dirmi qualcosa o devo indovinare?” Chiese Zayn, sorridendo.
“Andiamo a casa intanto” Propose la ragazza, avviandosi verso l’uscita per poi voltarsi, afferrare la mano di Zayn e quasi trascinarlo con sé.
Arrivarono all’appartamento di Bailey in poco tempo, solitamente la ragazza era prudente alla guida, ma quella sera si era resa conto di aver corso più del dovuto, quasi senza accorgersene, mentre parlava con Zayn di com’era andata la sua giornata. Si annoiava, a casa da solo, la maggior parte delle volte e, anche se lui le diceva in tutti i modi che trovava sempre qualcosa da fare, Bailey vedeva che c’era un’ombra di nostalgia nel suo sguardo. Avrebbe voluto fare di più per lui, almeno per ripagarlo di dove l’aveva fatta arrivare a quel punto, ma non capiva quale potrebbe essere stata una soluzione concreta. Per alcuni giorni intanto so come non farlo annoiare, realizzò poi con un sorriso, scendendo dall’auto e correndo verso l’ascensore.
“Mi sembri una molla impazzita, Bay, mi racconti qualcosa?” Provò ancora Zayn, seguendola dentro casa e guardandola con un sorriso divertito.
“Okay, sei pronto?” Domandò lei, mettendo le mani davanti a sé come a prepararlo.
“Dai, spara” La esortò lui.
“Hai davanti a te la nuova testimonial Mango autunno/inverno 2015!” Annunciò, mimando una posa da cartellone.
Si godette l’espressione di Zayn che da divertita passò ad incredula, ad entusiasta, ad ancora più incredula, occhi spalancati e labbra che tentavano di dire qualcosa senza riuscirci.
“Ma… Come?”
“Non lo so, devono aver visto il servizio su Vogue ed evidentemente gli sono piaciuta, ma… Oddio, Zaynie, non ci credo!” Spiegò, senza riuscire a concludere in modo migliore.
“E cosa devi fare di preciso? Cioè, vengono loro a vederti, a dirti qualcosa…”
“No, no, oggi dopo aver accettato la proposta mi hanno detto solo che mi vogliono conoscere, quindi la settimana prossima devo andare a Barcellona, dove mi spiegheranno tutto” Continuò lei, frenetica, avvicinandosi a Zayn lentamente.
“Bimba, sono così orgoglioso di te” Riuscì infine a dire Zayn, più contento di quanto Bailey avesse immaginato.
Lo abbracciò di getto, stringendolo a lei e godendosi la forza con cui ricambiava Zayn, i baci con cui le sfiorò la guancia ed il collo, il respiro tranquillo che le diceva sarebbe andato tutto per il meglio.
“Ah, tu verrai con me” Dichiarò, staccandosi per guardarlo negli occhi.
“Sul serio?”
“Non vado più da nessuna parte senza di te, Zayn – Sussurrò, accarezzandogli il viso con le dita – Sei il mio personale portafortuna, va tutto bene se ci sei tu”
“Non sai quanto conti questo per me” Rispose lui, prima di attirarla rapidamente a sé e baciarla con passione. 
 

Non stava più nella pelle, Bailey. Aveva firmato il contratto con i rappresentanti di Mango sotto la supervisione di Lucas, al quale aveva chiesto di accompagnarla, essendo il suo responsabile, e non vedeva l’ora di iniziare a posare per gli scatti della stagione autunnale. Le era stato riferito che non sarebbe stata l’unica modella a ricoprire quel ruolo, e in più che la pubblicità maggiore era stata affidata a due icone come Kate Moss e Cara Delevingne, ma a lei non importava, era già un privilegio essere stata scelta tra tante, si sentiva fortunata. Il fatto che esistesse la possibilità di incontrare Cara che, suo malgrado, era stata in parte la causa della rottura con Harry, la metteva un po’ a disagio, ma quel dubbio veniva regolarmente spazzato via dall’entusiasmo che tutto il resto portava. Avrebbe dovuto fare un regalo a Lucas, visto che tutti i momenti liberi che aveva li passava con Zayn, dimenticandosi completamente dell’uomo, che si era rivelato paziente e comprensivo, decidendo di ripartire per Londra il giorno dopo la firma del contratto, lasciando Bailey e Zayn soli e senza sensi di colpa nei suoi confronti. Non c’era più motivo di nascondere a Lucas la loro relazione, anche se probabilmente avrebbe capito tutto in ogni caso, aveva un fiuto per i gossip quell’uomo. Ma era anche rispettoso, soprattutto della gente a cui era legato, così Bailey poteva essere sicura che non ci sarebbe stato nessun articolo recante il suo nome e quello di Zayn al suo ritorno a Londra.
Avevano approfittato di quella settimana per fare una breve vacanza, visitare Barcellona nei primi giorni ed oziare in spiaggia i restanti, tentando di attirare l’attenzione il meno possibile. Ma se riuscivano ad evitare i paparazzi con poche difficoltà, sicuramente con le fan non era altrettanto semplice. Essendo estate, infatti, c’erano migliaia di persone in città, residenti e turisti stranieri, che popolavano le spiagge e le strade, ed era impossibile, per Zayn, evitare almeno una decina di foto ogni giorno, pur chiedendo alle ragazze di resistere dal postarle in Internet per una settimana circa. Quelle più discrete si limitavano a salutare o fermarsi per uno scambio di battute, chiedendo quasi sempre come stava Zayn e se avesse intenzione di tornare nella band. Allo scuotere della testa del ragazzo, pur se accompagnato da un sorriso, le ragazze si rattristavano, per poi comunque salutare sorridendo.
Bailey, dal canto suo, osservava le scene accanto a Zayn, trattenendo un sospiro ogni volta e tentando di mantenere comunque il sorriso. Era felice, sì, ora la sua carriera stava procedendo a gonfie vele e la sua vita sentimentale non era da meno, ma in momenti come quelli non si sentiva a posto, aveva sempre una vocina in testa che le diceva quanto colpevole fosse in tutta quella faccenda, che se lei non avesse conosciuto Zayn nulla sarebbe cambiato. Proprio quel pomeriggio, il penultimo della vacanza, una delle ragazzine che avevano avuto il coraggio dia avvicinarsi a loro in spiaggia se ne uscì con una domanda nuova.
“Ma gli altri ragazzi li senti ancora, vero?”
Bailey spostò lo sguardo dalla fan a Zayn, che rimase in silenzio un attimo più del dovuto.
“Un po’ meno del solito, ma sì” Annuì poi, ricevendo in risposta un sospiro sollevato dalle ragazze.
Li lasciarono soli dopo poco, ma, non appena Bailey si voltò verso Zayn per chiedere qualcosa a proposito della sua risposta, lui si alzò, rapido, per poi guardarla.
“Andiamo a fare il bagno?” Propose, sorridente.
Non sarebbe stato il momento in ogni caso di parlare di una cosa del genere, pensò Bailey. Così decise di lasciar perdere, almeno per quel pomeriggio, ed annuì, entusiasta, per poi superarlo correndo sulla sabbia bollente sotto i piedi.
 
“Ho una sorpresa per te” Annunciò Zayn, quella sera, attirando Bailey a sé e lasciandole poi un bacio sulle labbra.
“E cosa sarebbe?” Domandò Bailey, curiosa, perdendo nuovamente l’occasione per chiarire il dubbio che le si era insinuato nella mente durante il pomeriggio.
“Ma tu lo sai cosa significa ‘sorpresa’?” Chiese Zayn in risposta, alzando gli occhi al cielo.
Bailey accennò un sorriso imbarazzato, senza però riuscire a reagire meglio. Non era rilassata, per niente, continuava a credere che tutto fosse sbagliato, nonostante i suoi pensieri qualche giorno prima andassero in tutt’altra direzione. Lei avrebbe dovuto essere a Londra, a lavorare a Cosmopolitan come al solito, e Zayn avrebbe dovuto essere in tour con i ragazzi, senza problemi tra loro.
“Bailey, che c’è?” Indagò Zayn, indovinando come il suo solito.
“Posso farti una domanda?”
Il ragazzo annuì convinto.
“E’ vero quello che hai detto alle fan oggi? Che senti ancora i ragazzi?” Lo interrogò, vedendolo perdere parte della convinzione che aveva fino a pochi secondi prima.
“Sì. Anzi, che scemo, me ne sono dimenticato! – Esclamò comunque Zayn, battendosi una mano sulla fronte, per poi aggiungere – Liam e Louis mi hanno detto di farti i complimenti per il servizio a Vogue”
“Ah. Beh, grazie. Anche Caroline e Niall mi hanno scritto per lo stesso motivo” Rispose lei, rimanendo interdetta un attimo.
“E Harry?” Si informò Zayn.
“No, non me l’aspettavo sicuramente. E comunque non importa – Replicò Bailey, facendo spallucce – E com’è andata con i Lilo?”
“Bene”
“Zayn”
“Okay, con Liam bene, con Louis un po’ meno” Confessò Zayn, lasciando la presa sulla vita di lei.
“Quanto meno?”
“Dai, Bay, non importa. Sono cose che capitano” Insistette Zayn, sfuggente, facendo un mezzo giro su se stesso.
“Cosa ti ha detto Louis?” Chiese ancora Bailey.
“Non mi lascerai stare finché non te lo dirò, vero?”
“Già. Potrei perfino farti saltare la sorpresa, attento” Annuì la ragazza, alzando le sopracciglia.
Zayn tirò un sospiro esasperato, poi estrasse il cellulare dalla tasca, per trovare quanto gli serviva, e porgerlo poi a Bailey. Lesse il primo messaggio, in cui Louis incaricava l’amico dei complimenti, poi passò al secondo.
 
 E ringrazia che abbia avuto il buon senso di non dire molto, nell’intervista. Anche se la vostra uscita di Parigi lascia ben poco all’immaginazione.
 
 Controllò anche la risposta di Zayn, prima di chiudere gli occhi e allungare il telefono verso Zayn. Si portò una mano alla fronte, mordendosi le guance per ritrovare la calma, poi, aprendo gli occhi, cercò lo sguardo di Zayn, già pronto su di lei.
“E’ questo il problema” Affermò, guardandolo fisso.
“Spiegati” La pregò Zayn.
“Non dovrebbe andare così, Zayn, non dovrebbero esserci conversazioni del genere nel tuo cellulare. Non con un amico con cui hai passato cinque anni della tua vita!” Spiegò, andandosi a sedere sul bordo del letto.
“Bailey, le discussioni capitano. E comunque è un momento, non è detto che non ci parleremo più” Tentò di rassicurarla, senza successo.
“Non finché tu stai con me” Ribatté lei.
“Ah, eccolo il vero problema, allora” Sospirò Zayn, sedendosi accanto a lei.
Bailey non rispose. Non sapeva dove li avrebbe portati quella conversazione, e non aveva idea di cosa volesse fare lei. Sapeva che quel era fatto ormai non si poteva cambiare, ma una soluzione ci sarebbe stata, almeno per rimediare in parte a tutti quei guai. Lei sarebbe dovuta andare per la sua strada, senza Zayn, e lasciare che lui riallacciasse i rapporti con i ragazzi. Ma, allo stesso tempo, non era pronta, né voleva, rinunciare a Zayn così presto.
“Bailey, guardami – Implorò Zayn, stringendole una mano – Tu non ti devi sentire così. Io ho fatto delle scelte, e l’unico responsabile qui sono io”
“Non è vero” Negò lei.
“Sì, invece. Ascolta – Zayn fece una pausa, prendendo un respiro profondo, forse per cercare le parole giuste – Io voglio stare con te. Quando dico che sei tutto ciò che ho, non mento”
“Potresti avere di più, senza di me. E sai che ho ragione” Ribatté Bailey.
“D’accordo, potrei. Ma cosa ti fa pensare che io lo voglia?” Domandò, retoricamente, ma la ragazza sentì di dovergli comunque una risposta.
“Zayn, non puoi dirmi che va tutto bene così. Ti conosco, vedo che stai male per come vanno le cose ultimamente, non sono cieca”
“Devo solo farci l’abitudine – Spiegò Zayn, accennando una risata – Ma posso assicurarti che tu sei tutto ciò che voglio. Sto bene con te come non sono mai stato con nessun’altra. E se ho scelto questa strada, è perché so che è quella che mi farà stare meglio, e la più importante. Tu sei importante, Bailey. Posso sopportare di stare senza altre cose, ma non senza di te. Quello mai”
Bailey alzò lo sguardo su Zayn. Non c’era traccia di indecisione nei suoi occhi, né di pentimento. Tutto ciò che aveva detto lo pensava sul serio, e Bailey avrebbe potuto giurare che non avrebbe mai sentito niente del genere da nessun altro. La forza che stava dimostrando quel ragazzo, l’amore nei suoi confronti, erano infiniti, e lei non poteva che lasciar finalmente andare i mille dubbi che l’avevano colta, le paure, i sensi di colpa, per godersi pienamente il rapporto con lui, ciò che di più bello c’era nella sua vita in quel momento.
 
“Posso mostrarti la sorpresa adesso?” Domandò Zayn, un sorriso trepidante sulle labbra, bloccandola a pochi centimetri da esse.
“Uhm, okay” Accettò Bailey confusa.
“Voltati” Ordinò il ragazzo.
Bailey obbedì, vedendosi poi coprire gli occhi da una benda nera e sentire le mani di Zayn legarla dietro la testa, per poi lasciarle una carezza sulla schiena ed aiutarla ad alzarsi. La prese per mano, guidandola attraverso la stanza e poi fuori, fino all’ascensore, che Bailey riconobbe dallo squillo del campanello. Zayn la spinse delicatamente dentro, rimanendo al suo fianco quando le porte si chiusero.
“Sei sicuro che sia legale questa cosa?” Chiese Bailey, sorridendo.
“Certamente, bimba” Sussurrò lui, decidendo in quel momento di baciarla, prendendola alla sprovvista e quasi spaventandola.
Le porte si aprirono poco dopo con un altro trillo. Bailey capì di essere all’aperto quando un debole soffio d’aria le accarezzò il viso.
“Ma non stavamo salendo con l’ascensore?” Domandò, confusa, mentre Zayn la accompagnava in avanti.
“Infatti”
“Senti Malik, o mi levi questa benda dagli occhi e mi fai capire qualcosa oppure…” Minacciò, ma Zayn la interruppe.
“Oppure sei paziente ancora due secondi e mi lasci fare” Disse, sciogliendole la benda da davanti per poi spostarsi quando Bailey ebbe gli occhi aperti.
Erano sul tetto dell’hotel, da lì si poteva vedere tutta Barcellona, illuminata a giorno dalle mille luci che la popolavano. Ma l’attenzione di Bailey venne attirata da un piccolo angolo di quella terrazza: c’era una specie di tenda, dal cui interno si intravedevano delle luci soffuse, calde, che sfumavano dal giallo all’arancio al rosso.
“Cos’è?” Chiese Bailey, indicandola.
“Vieni, ti faccio vedere” La invitò Zayn, prendendola nuovamente per mano.
Entrarono nella struttura, facendo scoprire un letto, o meglio, qualcosa che vi si avvicinava: c’era un materasso posato a terra, ricoperto da decine di lenzuola e coperte, probabilmente per rendere il tutto più morbido. Lungo tutto il perimetro della tenda, correvano piccole luci, che somigliavano molto a quelle natalizie, e rendevano l’atmosfera piuttosto intima e romantica. Alzando lo sguardo, Bailey scoprì che non c’era un tetto, la tenda era aperta sul blu scuro, permettendole di vedere le stelle che c’erano in cielo quella notte.
“Hai fatto tutto tu?” Domandò, incredula, guardando Zayn.
“L’idea è mia, ma sono stato aiutato a montare tutto” Raccontò lui, un sorriso orgoglioso sulle labbra.
“E’ stupendo” Sussurrò Bailey, continuando a guardarsi attorno.
 
Si voltò verso Zayn, ricordando tutto quanto le aveva detto pochi minuti prima nella loro stanza, la sincerità nei suoi occhi, che in quel momento brillavano per l’emozione, guardandola. Gli accarezzò il viso lentamente, avvicinandolo a sé.
“Grazie di tutto” Sussurrò, prima di posare le labbra su quelle del ragazzo.
Le mani di Zayn andarono subito a stringerla in vita, annullando la poca distanza rimasta. I loro corpi a stretto contatto fremevano, Bailey poteva sentire forte dentro di lei la voglia di stare con lui, il desiderio di sfiorare la pelle del ragazzo e farsi sfiorare a sua volta. Non voleva più aspettare, voleva essere sua, una volta per tutte, senza incertezza alcuna. Fece scendere le mani lungo il collo di Zayn, sorridendo quando percepì i brividi farsi strada sulla pelle di lui e la pressione delle labbra farsi più forte sulle sue, la lingua più esigente, le mani a stringerle i fianchi. Portò le sue fino a quelle di Zayn, prendendole per poi staccarsi da lui e prendere a camminare all’indietro, accompagnandolo verso il letto. Vi si sedette con calma, senza mai lasciare lo sguardo di lui, attento ad ogni suo movimento. Zayn si abbassò su di lei, andando a baciarle il collo con delicatezza, facendola stendere poco alla volta e seguendola con il suo corpo.
Fu Bailey la prima ad allungare le mani per sfilare la maglietta di Zayn, ancora distratto dalla pelle del suo collo. Le sue mani però erano evidentemente più attente, così che in poco tempo finirono sotto il vestito di Bailey, passando a sfilarlo poco dopo. Ormai in intimo, Bailey cinse il collo di Zayn con le braccia, attirandolo a sé per baciarlo e lasciare che le dita di lui sfiorassero ogni centimetro del suo corpo, dalla guancia alla linea del collo, dalla spalla al solco in mezzo ai seni, dal ventre alle gambe incrociate sulla schiena di lui.
“Sei la cosa più bella che mi sia capitata, Bailey” Sussurrò Zayn, guardandola fisso negli occhi.
“Ci vengo lo stesso a letto con te, Malik” Replicò lei, ridendo appena.
“Come sei cinica – Commentò Zayn, alzando gli occhi al cielo – Grazie per aver buttato nel cesso il momento romantico”
Bailey scoppiò a ridere a piena voce questa volta, coinvolgendo presto anche Zayn. Approfittò del momento di leggerezza per spingerlo su un fianco ed invertire le posizioni, prendendosi un momento per guardarlo attentamente, rimanendo incantata come altre volte dalla geometria quasi perfetta del suo viso, dall’intensità del suo sguardo e la pienezza delle labbra.
“Non è la prima volta che lo fai” Ricordò Zayn.
“Cosa?” Domandò lei confusa.
“Mettermi sotto in questo modo – Sorrise lui – L’altra volta pensavo l’avessi fatto perché eri ubriaca, invece dev’essere proprio una tua fissazione”
Bailey si sentì arrossire, non ricordava tutto di quell’episodio, ma sapeva che Zayn non si sarebbe preso gioco di lei su qualcosa di falso.
“Beh, ti dà fastidio?” Ribatté, sedendosi su di lui ed incrociando le braccia al petto.
“Per niente. La vista è buona da qui” Ammiccò Zayn.
“Piantala”
 
Si riabbassò, lasciandogli un veloce bacio sulle labbra che lui avrebbe continuato, per poi sfuggirgli e prendere a baciare il collo, mentre le mani scendevano lungo l’addome di lui per raggiungere i pantaloni ed aprirne il bottone. Si prese un momento per sfilarli e lasciarli cadere a terra assieme agli altri indumenti, poi venne colta di sorpresa da Zayn che ribaltò la situazione nuovamente stringendola sotto di lui.
“Ehi”
“Ssh”
Lasciò che Zayn la riaccompagnasse su, tenendole una mano sulla schiena, e slacciasse il gancetto del reggiseno, mentre con l’altra tracciava il contorno delle sue labbra, senza mai lasciarle con lo sguardo. Bailey deglutì appena, inumidendosi le labbra, per poi permettere a Zayn di stenderla di nuovo, non senza lasciare una scia di brividi con le dita sulla sua schiena, e sfilarle anche le mutandine. Intrecciò le gambe a quelle di lui, stringendolo forte a lei e godendosi il calore della pelle di Zayn contro la sua. Rabbrividì lievemente quando Zayn si mosse piano su di lei, facendosi sfuggire un verso roco, poi allungò le mani sulla sua schiena fino a farle scendere e liberarlo dai boxer. Zayn le baciò una guancia, mentre le dita di Bailey si stringevano ancora sulla sua schiena, ogni terminazione nervosa fuori controllo. Sorrise, prendendo un respiro profondo, seguendo i movimenti di Zayn su di lei, delicato ma in qualche modo quasi rabbioso, passionale. Era particolare Zayn, anche in quello, come in tutti gli altri settori della sua vita. Ma la faceva stare bene, si sentiva a posto con lui, le piaceva come le sue mani la toccavano quasi fosse fatta del materiale più delicato della Terra, mostrandole comunque quanto la amasse, fisicamente e mentalmente.
 
Dopo averle passato l’intimo, Zayn si era steso accanto a Bailey, coprendo entrambi con un lenzuolo leggero. Stavano abbracciati, la testa di lei sul petto di lui, a guardare il cielo dal tetto assente della tenda.
“E domani che si fa?” Domandò Zayn d’un tratto, risvegliando con quella frase mille ricordi di alcuni mesi prima.
“Giuro che stavolta ho una risposta migliore” Rise Bailey, tracciando motivi astratti sul petto di lui.
“Sentiamo” La sfidò.
“Qualsiasi cosa, basta che stiamo insieme” Rispose sicura, sollevandosi su un gomito per guardarlo.
“Ti amo” Sussurrò Zayn, accarezzandole il mento con la mano per poi attirarla a lui e baciarla.
Ti amo anch’io, pensò Bailey, ma le parole non uscirono neanche quella volta.
 

Ciao Bailey, come stai?
 
Nessuna spiegazione, nessuno smile, niente di niente. Nessun “E’ tanto che non ci sentiamo”, niente “Mi manchi”. Soltanto poche semplici parole, quasi banali. Un messaggio arrivato dal nulla, pochi giorni dopo il rientro dalla Spagna. Un messaggio che non avrebbe avuto nessun senso, anzi, non lo aveva proprio, almeno per Bailey. Non più. Era troppo tardi. Rilesse il testo decine di volte, il battito leggermente accelerato del suo cuore che tentava di farle tornare alla mente ricordi passati, ricordi a cui lei non avrebbe permesso di entrare di nuovo nella sua vita. Era finita. Era il momento di chiuderla davvero, per sempre. Trovò la funzione che le serviva, poi premette sulla conferma.
 
Eliminare chat con “Harry”



Curly space
Eccomiiiiiiiiii di nuovo in ritardo siiiiiiiiiii! (smettila)
Okay, scusate, la tesi mi sta togliendo la vita praticamente T.T Però dai, ce l'ho fatta anche stavolta :D
Baileyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyy! Dio questa ragazza ha un culo pazzesco u.u Sono molto fiera di lei *pat pat sulla spalla* 
E Zayn VIPREGO quanto carino è Zayn? Ma soprattutto, loro due INSIEME quanto sono adorabili? Voglio anche io una relazione come la loro, dal momento serietà al momento "prendiamoci per il culo mentre siamo a letto". AHEHEM. 
A proposito, ci sono sviluppi, mi pare :D 
Beh, insomma, tutto bene tra gli Zailey e poi SBAM!, ci arriva Harry con il messaggino insulso. HARREEEEEEEEEEEH!
Basta, oggi va così.
Grazie mille a luley0 per la recensione allo scorso capitolo e a iCreddie per aver aggiunto la storia alle preferite :)
Mi raccomando, fatemi sapere cosa ne pensate degli sviluppi ;)
Bacioni e alla prossima,

Curly x

P.S: nel caso vogliate seguirmi su Twitter, ho cambiato nome, ora sono @yearswithstyles :)  

 

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Capitolo 30
*** Reunion ***


Right place, wrong time





REUNION

Felicità. Zayn poteva riassumere in una sola parola, quella che sognava da tempo di poter utilizzare oltretutto, la sua situazione di quel periodo. Fase felicità. Suonava bene. Preferiva tenere aperta la possibilità che fosse solo una cosa temporanea, essere realista, senza comunque guastarsi il momento. Stava bene, stavano bene. Bailey gli aveva finalmente confidato le sue insicurezze, e lui non avrebbe potuto essere più contento di rassicurarla, per poi constatare che lei voleva rimanere al suo fianco nonostante tutto. Lui era importante per lei ormai, anche più di quello che immaginava forse, e pochi mesi prima non avrebbe nemmeno sognato di poter vivere un sogno simile. Avevano bisogno l’uno dell’altra, ed entrambi ora ne erano coscienti, ed erano pronti a superare le difficoltà che sarebbero potute arrivare insieme.
 
“Cos’è questa faccia?”
Bailey sembrava nervosa quel giorno, quando era arrivato a casa sua gli aveva aperto la porta quasi di scatto, affrettandosi poi a tornare verso la cucina con la scusa di qualcosa che si sarebbe bruciato nel forno, senza salutarlo. L’aveva raggiunta con calma, prendendosi il tempo per pensare a cosa avesse potuto aver combinato lui, in primo luogo, per meritarsi una reazione del genere, ma niente di strano gli venne in mente. Pensò che forse era successo qualcosa al lavoro, magari una discussione con una collega o chissà chi. Si era deciso quindi ad avvicinarsi a lei, abbracciandola da dietro e lasciandole un bacio sulla guancia e salutarla, per poi, vedendo la sua espressione assente, porre la domanda.
“Niente di che, sono un po’ nervosa” Borbottò lei, alzando le spalle.
“Questo lo vedo – Sorrise Zayn, continuando a tenerla stretta – Ma perché?”
“Mi hanno fatto girare le scatole” Rispose Bailey, riluttante.
“Chi?”
A quel punto la ragazza non rispose. Si liberò dall’abbraccio di Zayn con disinvoltura, per andare a cercare qualcosa in uno dei cassetti, forse tentando di farlo desistere dalla sua indagine. Era evidente che stesse tentando di nascondergli qualcosa, ma Zayn non sapeva se ciò l’avrebbe fatto arrabbiare con lei, una volta scoperto di cosa si trattasse, o con qualcun altro. Perché il suo sfuggirgli continuamente sembrava quasi voler coprire qualcuno al di fuori di loro due, qualcuno che in qualche modo c’entrava, ma che Bailey non voleva incolpare.
“Bailey?” La richiamò, piano.
“Che c’è?” Domandò lei in risposta, senza guardarlo.
“Chi è che ti ha fatto arrabbiare così?” Chiese di nuovo Zayn.
“Senti, non importa okay? – Decise lei, fermandosi finalmente per guardarlo – Non voglio nasconderti niente, anche se sembra così. Ma davvero, non ha senso che te lo dica, non serve”
“Si è fatto vivo Harry” Indovinò Zayn, venendo colto improvvisamente da un’illuminazione.
Non c’era nessun altro motivo, nessun’altra persona, che Bailey avrebbe tentato di nascondere fingendo che non importasse. Harry era l’unico che poteva cambiare qualcosa, che poteva mettere in discussione tutto quanto. Bailey questo lo sapeva, come sapeva che anche Zayn era cosciente di questo fatto. Tutto dipendeva da lei, però, che in quel momento era ammutolita, la verità le si leggeva in faccia.
“E’ così vero?” Insistette Zayn.
Bailey annuì, in silenzio.
“E cos’è successo?” Chiese ancora, tranquillo.     
Vedendo che Bailey non reagiva, pensò che forse la stava spaventando, nonostante la sua calma ostentata, così risolse per aiutarla.
“Bailey, ti ho solo fatto una domanda, non ho intenzione di mettermi ad urlare o fare scenate. Sono solo curioso”
“In realtà mi ha mandato un messaggio e non gli ho nemmeno risposto” Rispose finalmente lei, dopo un respiro profondo.
“E allora dove sta il problema?” Esclamò Zayn, quasi ridendo.
“Pensavo ti saresti arrabbiato – Mormorò la ragazza – Insomma, sono incazzata nera io, come fai ad essere così calmo, tu?”
“Sapevo sarebbe successo prima o poi, ero pronto, tutto qua – Spiegò Zayn, per poi domandare – Tu perché te la prendi tanto invece?”
“Beh, mi sembra un po’ arrogante da parte sua, farsi vivo dopo mesi con uno stupido messaggio – Dichiarò lei, il tono altamente irritato – Capisco che abbiamo colpa entrambi di quel che è successo, ma la decisione di finirla l’ha presa lui, senza cercare di trovare una soluzione con me magari. E adesso cosa vuole?”
 
Se la notizia che Harry si era fatto vivo l’aveva effettivamente preoccupato per un momento, la reazione di Bailey aveva messo a tacere ogni sua paura, un’altra volta. Era sinceramente scocciata da quell’imprevisto, probabilmente Zayn nemmeno sapeva come farla calmare o dirle di lasciar perdere, tanto era presa dall’esprimere il suo disappunto. C’era rancore nelle parole della ragazza, ma niente di quel che diceva sembrava avere un secondo significato; se ad orecchi distratti o poco abituati potrebbe essere parsa la classica ragazza che viene mollata e coglie occasioni come quella per lamentarsi dell’ex, per quelli di Zayn non era la stessa cosa. L’aveva ascoltata molte volte, quando ancora stava con Harry e si confidava con lui sulle loro litigate, e conosceva bene il tono di Bailey quando era arrabbiata ma sentiva il bisogno quasi disperato di chiarire con il ragazzo, una sfumatura della voce che in quel momento non c’era. Bailey era arrabbiata e basta, forse si sentiva presa in giro, ma in ogni caso non aveva nessuna intenzione di correre dietro a Harry un’altra volta.
“Scusami, ma non gli hai nemmeno risposto, hai detto?” Domandò Zayn, per assicurarsi di aver capito bene poco prima.
“No, non sapevo cosa dirgli” Replicò lei, secca.
“Che maleducata” Commentò Zayn, alzando gli occhi al cielo, come a lamentarsi per la poca disciplina della ragazza ed andando poi ad abbracciarla.
“Ma mi stai prendendo in giro?” Borbottò Bailey, guardandolo seria.
“No, sono serio. È buona educazione rispondere” Insistette Zayn.
“Idiota”
“Come lo è salutare il tuo ragazzo, o quel che è, quando viene a trovarti a casa” Continuò lui, prendendo a baciarle il collo con foga.
Sentì Bailey respirare a fondo, per poi lasciarsi andare ad una risata e portare le mani sulla sua nuca, tenendolo vicino a lei, finalmente rilassata. Poteva fidarsi, Zayn, non aveva più alcun dubbio su di lei. Voleva stare con lui e, anche se l’ombra di Harry si fosse avvicinata di nuovo, non aveva nulla da temere.
 

Erano state lunghe, le tre settimane in cui Bailey era stata in Spagna per i vari servizi delle linee autunnali ed invernali di Mango. Zayn aveva deciso di rimanere a casa, Bailey avrebbe avuto giornate molto piene, e lui probabilmente le sarebbe solo stato d’intralcio. C’era Lucas con lei, a seguirla nel lavoro, non c’era di che preoccuparsi, non si sarebbe sentita sola, se la sapeva cavare.
Dopo la conversazione che avevano avuto sull’episodio di Harry, Zayn era stato colto da un’idea, e ci aveva pensato più volte. Si era reso conto che, nonostante tutto, i ragazzi gli mancavano, tutti, e aveva voglia di rivederli, anche solo per una serata, per parlare un po’, informarsi su come procedeva il tour e tutto il resto, anche se non aveva intenzione di andarci da solo. Non era paura la sua, l’intenzione di portare anche Bailey era semplicemente la coscienza del fatto che anche a lei sarebbe piaciuto rivedere Niall, Liam, Louis, e sicuramente anche Harry, anche solo per curiosità, magari. Ci stava. Ovviamente però, non poteva prendere una decisione del genere da solo, questa volta, così attese la prima visita di Bailey dopo il lavoro in Spagna per proporle l’idea.
“Ti piace l’Irlanda?” Si informò Zayn, una sera.
“Ci sono stata una volta, ma ero piccola, non mi ricordo bene – Rifletté Bailey ad alta voce – Però potrebbe piacermi parecchio, sì”
“Devo dire che è una terra affascinante, specialmente Dublino” Raccontò lui, continuando a tenere il suo piano segreto.
Non doveva essere così bravo come credeva però, perché lo sguardo di Bailey si fece d’un tratto sospettoso, segno che aveva fiutato qualcosa.
“Cosa stai cercando di dirmi, Malik?” Chiese infatti poco dopo.
“Ma perché mi chiami sempre per cognome quando mi chiedi le cose?” Replicò Zayn ridendo.
“Non cambiare discorso” Intimò lei.
“Niente, pensavo sarebbe bello farsi un giretto a Dublino, nei prossimi giorni” Iniziò Zayn, osservando la reazione di Bailey.
Rimase in silenzio, lo sguardo puntato oltre le sue spalle, stava cercando di capire dove stesse il trucco.
“E andare a vedere un concerto, magari”
“Ma sei impazzito?!” Sbottò Bailey, quando il piano di Zayn le fu chiaro.
“Perché no, Bay? Dai, non vedo i ragazzi da un sacco di tempo, e so che farebbe piacere anche a te incontrarli” Spiegò Zayn.
“Non è vero, vacci da solo” Negò lei, incrociando le braccia al petto.
“Ascolta, prova ad ignorare il pensiero di Harry per un attimo”
“Harry chi?”
“Bay”
“Va bene, vai avanti!” Sbuffò Bailey, arresa.
“Ecco, se tu riuscissi ad ignorare il pensiero di lui, forse cambieresti idea – Tentò Zayn – Insomma, non ti mancano gli altri? Lou e Lux, i bodyguard, il resto della squadra…”
“Va bene, smettila, hai vinto” Disse Bailey, alzando gli occhi al cielo.
“Sul serio?”
Bailey annuì, in silenzio, accennando un sorriso.
“Mi mancano davvero tanto” Aggiunse poi.
“Anche a me – Mormorò Zayn, allungando le braccia verso la ragazza per stringerla a lui – Andiamo a Dublino allora”
 

Era parecchio agitato Zayn, quasi come il giorno della sua audizione ad X Factor, più di cinque anni prima, ma le sensazioni erano le stesse: stomaco stretto, batticuore, paura. Forse la differenza però stava proprio in quell’ultima sensazione, ma neanche troppo: anni prima il timore era quello di sbagliare, di venire rifiutato, di prendersi un secco “no”, tornare a casa a testa bassa e continuare con la solita banale vita di sempre. Anche quel giorno il rischio di sbagliare era alto, forse più che nel passato, e di venire ignorato. Non sapeva a cosa avrebbe portato quella visita ai suoi ex compagni di band, non sapeva che reazioni aspettarsi da loro, niente sembrava promettere bene. In fondo, Louis ed Harry non li aveva più sentiti, e da quel che poteva immaginare ce l’avevano ancora a morte con lui, a ragione. Niall era stato ambiguo, e non aveva più avuto contatti nemmeno con lui. Per quanto riguardava Liam, era l’unico su cui poteva contare, ma chi gli diceva che non avesse cambiato idea anche lui?
“Zaynie, stai cercando i leprecauni per caso? Lo sai che non esistono sul serio, vero?”
Il ragazzo si voltò verso Bailey, che lo stava guardando con un’espressione a metà tra il divertito e l’apprensivo, segno che si era accorta che qualcosa non andava. Come sempre. Sembrava conoscerlo da sempre, Bailey, capiva qualsiasi cosa a tempo di record. Ma lo stesso valeva per lui, non c’era da sorprendersi più di tanto.
“Tu lo dici” Ribatté Zayn accennando un sorriso.
“Andrà tutto bene, respira, mi sembri una statua” Lo rassicurò lei, andando dritta al punto.
“Non ne sono più tanto sicuro” Confessò infine, sospirando.
“Che c’è che non va?”
“Mi sembra tutto sbagliato, all’improvviso. È un’idea di merda, altroché. Non dovevi venirmi dietro così” Borbottò, sedendosi su una panchina lì vicino.
“Beh, io qualche obiezione l’avevo mossa in realtà – Ricordò la ragazza, sorridendo – Però non importa, io sono convinta adesso. Ho un po’ di paura anche io, a dire il vero, ma visto che ci siamo, balliamo”
“Lo sai che non mi piace…”
“Ballare, sì certo, ogni volta con questa storia – Lo interruppe lei facendolo ridere – Non ti crede più nessuno, Zayn”
“E’ che… Ho come la sensazione che non gli farà piacere vedermi” Ammise Zayn, prendendosi il viso tra le mani.
“Io non ci credo. Siete stati assieme cinque anni, Zayn, avete condiviso qualsiasi cosa. Hai preso una decisione coraggiosa, difficile da comprendere, ma il rancore non dura per sempre. Gli manchi anche tu, come loro mancano a te. Non sarà facile, certo, ma è un primo passo verso un futuro più luminoso, a mio parere”
“Wow, quand’è che sei diventata filosofa tu?”
“Sono seria”
Solitamente era serio anche lui, in situazioni del genere, ma quel giorno non riusciva a rinunciare al sarcasmo, era troppo agitato per concentrarsi davvero, nonostante capisse le parole di Bailey forti e chiare. Si costrinse a togliersi il sorrisetto forzato che aveva sulle labbra, abbassando le barriere che si era costruito per mostrarsi forte ed indifferente, per poi finalmente guardare Bailey negli occhi e trovare lì tutta la forza di cui aveva bisogno.
“Sei un carro armato, Bailey Starling, ma non so cosa farei senza di te” Disse, scuotendo la testa con un sorriso.
“Non andresti in guerra, poco ma sicuro – Replicò lei, allungandosi per abbracciarlo e scoppiare a ridere insieme a lui – Andiamo adesso, abbiamo un concerto che ci aspetta”
 
“Wow, Dublino, siete il pubblico più rumoroso del tour!” Esclamò Liam, facendo impazzire ancora di più le fan presenti nell’arena.
Erano circa a metà concerto, Zayn si era via via rilassato, ed ora riusciva a seguire le canzoni e a cantare assieme ai suoi ex compagni di band senza problemi, con Bailey al suo fianco che sembrava aver deciso di scatenarsi più del solito. Erano stati notati parecchie volte ormai, ma avevano tentato entrambi di ignorare i gridolini di sorpresa delle ragazze, non erano loro i protagonisti quella sera, ma i quattro ragazzi sul palco. Avevano optato per un cenno di saluto per poi rimanere al loro posto, come dei normali spettatori.
“Ma perché non la smette di illudere la gente in questo modo?” Domandò Bailey, scoppiando a ridere all’affermazione di Liam.
Zayn sorrise, per poi spiegare.
“Lo prendiamo in giro anche noi per questa storia, ma lui non lo fa apposta. Dice che gli sembra impossibile che delle persone riescano ad urlare così tanto”
“Liam è sempre Liam” Dichiarò Bailey, scuotendo la testa.
Lo show proseguì nel migliore dei modi fino alle ultime canzoni, che comprendevano i nuovi singoli e che Zayn era riuscito ad ascoltare alcune volte, scoprendosi fiero di quanto in fretta gli amici fossero riusciti a recuperare ed elaborare nuovi testi e suoni di successo. La folla era sempre più in delirio, probabilmente avrebbe dovuto dare ragione a Liam quella volta a proposito del chiasso che facevano, poi tutto finì. Niall, Louis, Liam e Harry sparirono nel backstage, mentre molte delle ragazze presenti scoppiavano a piangere o riprendevano a farlo. Era durato davvero poco, stando sul palco era tutta un’altra cosa, era difficile abituarsi a tutte quelle voci che cantavano assieme a lui, il tempo sembrava dilatarsi per permettergli di assorbire quante più cose possibili. Da semplice spettatore, invece, era un lampo, tutto troppo bello per essere vero, quasi un’illusione.
Zayn si riscosse quando Bailey lo tirò piano per un braccio, incitandolo a muoversi verso le scale che li avrebbero portati al pianoterra e poi verso il backstage.
 
Non si tenevano per mano, quando entrarono nel backstage. Non lo facevano mai, quando andavano in giro assieme, in realtà, non l’avevano adottata come abitudine, sapevano di essere uno a fianco all’altra, e bastava. Incrociarono parecchie persone che li fermarono per salutarli, prima di arrivare a vedere i ragazzi, alcuni dei bodyguard, altri dello staff, tra cui Lou, che quasi saltò addosso a Bailey quando la vide. C’era fermento lì dietro, come ogni volta, ma Zayn sentiva di non farne più parte, era cambiato davvero tutto per lui.
“ZAYN? BAILEY?”
I due ragazzi si voltarono verso la voce che aveva gridato i loro nomi, alle loro spalle, appena in tempo per vedere Niall, rosso in viso, con gli occhi spalancati ed un sorriso incredulo che li fissava.
“Ciao Niall!” Esclamò Bailey, muovendo qualche passo verso il biondo e venendo subito raggiunta da lui, che la abbracciò strettissima senza pensarci due volte.
Zayn li raggiunse rapido, sostituendo Bailey tra le braccia di Niall senza accorgersene. L’amico era stato così veloce a passare dalla ragazza a lui che Zayn non aveva avuto il tempo di dire niente. Lo strinse a sé a sua volta, rilassandosi immediatamente.
“Potevi avvisare, stronzetto” Disse Niall, dopo averlo allontanato di poco per colpirlo con un pugno leggero alla spalla.
“Anche per me è bello vederti, Horan – Ribatté Zayn con un sorriso – Volevo farvi una sorpresa”
“E ce l’hai fatta, maledetto!” Sopraggiunse una terza voce alle sue spalle.
Zayn si voltò velocemente, per essere lui il primo questa volta ad abbracciare Liam, più forte di quanto l’avesse mai fatto.
“Ciao Liam” Lo salutò, guadagnandosi una pacca sulla schiena piuttosto eloquente da parte dell’amico.
“Fortuna che ti avevo detto di farti sentire, qualche volta” Gli rinfacciò l’amico, continuando comunque a sorridere.
Liam poi rivolse la sua attenzione a Bailey, circondandole le spalle con un braccio per poi baciarla sulle guance.
“Sempre bellissima, signorina Starling”
“Sempre troppo gentile, signor Payne – Ringraziò lei, per poi chiedere ad entrambi – Come state?”
 
L’atmosfera era più rilassata di quel che Zayn si era aspettato, Liam non l’aveva deluso, e su Niall aveva dovuto ricredersi. Non avevano ancora visto Harry e Louis, ma in quel momento quasi non ci pensava, Zayn, era bello poter parlare di nuovo con i suoi amici come se niente fosse cambiato.
“Abbiamo ospiti e non ce lo dite?”
La voce di Louis raggiunse gli orecchi di Zayn con un secondo di ritardo, quel che bastò perché gli occhi di Niall e Liam avessero un guizzo inquieto per poi tornare su di lui. Vide Bailey voltarsi prima di lui e salutare con un “Ciao” fin troppo silenzioso perché alle sue spalle ci fosse solamente Louis. Decise infine di voltarsi per vedere prima Louis, e poi Harry, aspettare una sua reazione. Accennò un sorriso, poi allungò il pugno verso entrambi.
“Stavo per venire a chiamarvi io” Rispose Liam, d’istinto.
“Beh, adesso ci siamo tutti direi” Disse Harry, lo sguardo fisso su Bailey.
Zayn cambiò direzione al suo sguardo quando il riccio accennò ad avvicinarsi alla ragazza per un bacio sulla guancia. Incontrò così gli occhi di Louis, apparentemente tranquilli, ma con una nota di minaccia, come Zayn si aspettava.
“Mi stavano giusto raccontando delle reazioni alle nuove canzoni, sono contento che stiano andando bene” Si complimentò, del tutto sincero.
“Abbiamo lavorato tanto, vogliamo dare il massimo anche in quattro” Replicò Louis, un sorriso accennato sulle labbra.
Ce l’aveva ancora con lui, era chiaro, e non l’avrebbe biasimato per questo, ma Zayn sperava comunque di riuscire a recuperare il rapporto con tutti loro, un giorno.
“Voi cosa fate di bello, invece? – Si aggiunse Harry, un’innocenza forzata nella voce – Cioè, di Bailey so qualcosa in realtà, non è difficile tenersi aggiornati visto il boom che sta avendo. Ma tu?”
Bailey era improvvisamente ammutolita da quando Louis ed Harry li avevano raggiunti, sembrava aver perso tutta la sicurezza di poco tempo prima. Le lanciò un’occhiata veloce, vedendola accennare un sorriso al quasi complimento di Harry, poi tornò con l’attenzione sull’amico.
“Sarò sincero, cerco di passare il tempo – Ammise, ridendo leggermente – Non ho ancora piani, per il momento, ci penserò”
“Beh puoi sicuramente farti vedere un po’ di più allora” Rincarò Liam, mettendogli di peso un braccio sulle spalle.
“Sì, il tour è quasi finito, poi saremo in giro per la promozione, più che altro a Londra per iniziare – Si aggiunse Niall – Quindi direi che le occasioni non ti mancano”
Il tentativo di quei due di alleggerire la tensione e ricucire i rapporti era evidente, e Zayn lo apprezzava incredibilmente, ma non sapeva cosa ne pensassero Harry e Louis. Mentre con Liam e Niall sentiva di non aver perso niente e riuscire ancora a capirli perfettamente al volo, con gli altri due c’era una sorta di barriera a dividerli, era difficile capire i loro pensieri o le loro sensazioni.
“Bay, lo stesso vale per te eh – La riprese Niall, cercando di coinvolgerla – Immagino che le super modelle abbiano le giornate piene tra servizi, palestra e tutto, ma il tempo per gli amici bisogna trovarlo”
Bailey osservò Niall per un momento, per poi, all’espressione da finto angioletto che lui le rivolse, scoppiare a ridere ed abbracciarlo un’altra volta.
“Il tempo per voi lo trovo di sicuro” Promise poi.
“Buono a sapersi” Commentò Harry a sorpresa, mostrando finalmente un sorriso sincero.
Fu Louis questa volta ad accennare una breve risata, per poi rivolgersi a Harry direttamente.
“Piantala di mettere in imbarazzo le persone, Haz”
“Tranquillo Louis, non è una novità” Dichiarò Bailey, seria.
Ci fu un momento di silenzio, in cui Harry spalancò gli occhi esterrefatto guardando Bailey, evidentemente non si aspettava una risposta così diretta, poi il resto del gruppo scoppiò a ridere. Tutti insieme, finalmente. Per Zayn fu come tornare a pochi mesi prima, in cui momenti come quelli erano all’ordine del giorno, e si ritrovò a pensare che, forse, non ci sarebbe voluto così tanto tempo a recuperare quegli attimi.



Curly space 
Sono di nuovo in ritardo, ma ce l'ho fatta, abbiate pietà. Mi ha preso una specie di blocco, non riuscivo più ad andare avanti, scusatemi...
Coooooomunque. Un capitolo veloce, vorrei dire. Non nel senso di breve aha quello maiiii, ma nel senso che succedono tante cose velocemente, ecco, spero di non avervi messo confusione e che i vari sentimenti si capiscano decentemente. Sarò sincera, non è uno di quelli di cui vado più fiera, ma cercherò di recuperare :)
Intanto grazie mille a luley0 per la recensione allo scorso capitolo, a mimi84 per aver aggiunto la storia alle Ricordate e a pvhotograph per averla seguita :) 
Un bacione e a presto (speriamo)

Curly xx     

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Capitolo 31
*** Comeback ***


Right place, wrong time





COMEBACK 

Pensava sarebbe stato più facile rivederlo, Bailey. Era talmente sicura di aver ormai superato la rottura che, quando Harry le era comparso davanti nel backstage e il suo cuore aveva preso a battere ad un ritmo forsennato, non aveva capito più niente. Era come se, d’un tratto, avesse perso la memoria, e sapesse di conoscere i volti che la circondavano in quel momento ma non riuscisse a ricordare con precisione chi fossero. Aveva salutato lui e Louis d’istinto, senza rendersene conto, poi si era sforzata di riprendere il controllo sulla sua mente. Harry le si era avvicinato come faceva mesi prima, come fosse la cosa più naturale al mondo e non avessero mai smesso di vedersi e sentirsi, e l’aveva abbracciata, quasi con distacco, per poi baciarle la guancia. C’era stato un attimo, in cui i loro occhi si erano incontrati, che le aveva tolto il respiro e fatta tornare indietro nel tempo, quando ogni sguardo aveva quell’effetto su di lei, e nessuna occhiata era data per scontata perché poteva significare decine di cose. Così, anche quella volta, non era riuscita a capire in tempo cosa quelle iridi verde volessero esprimere, c’era sempre troppo in quegli occhi e troppo poco tempo per creare una sintonia utile. Harry aveva spostato lo sguardo su Zayn, ricordando a Bailey il resto del gruppo. Dopo quella momentanea confusione, era riuscita a riprendersi, anche se non del tutto, e ad accennare qualche battuta, nonostante lo sguardo di Harry fosse insistentemente fisso su di lei. Quando lei e Zayn avevano finalmente lasciato l’arena si era sentita esausta come mai prima, nemmeno dopo una sessione intensiva di allenamento, e in hotel era crollata, pur tra le braccia del ragazzo moro.
Dopo Dublino, Bailey aveva vissuto alcuni giorni nell’incertezza più acuta. Zayn non le aveva chiesto niente, se non un parere su come fosse andato secondo lei l’incontro con i ragazzi, domanda a cui lei aveva tentato di rispondere con più naturalezza e positività possibile. Guardando la cosa con oggettività, non era andata male, a parte i primi momenti di leggera tensione che avevano seguito l’arrivo di Harry e Louis. Guardandola dal lato dei sentimenti e di tutte le sensazioni che ognuno aveva potuto provare in quei minuti, Bailey avrebbe detto che un tornado a confronto era niente, ma questo aveva preferito tenerlo per sé, non sarebbe riuscita a spiegare a Zayn cosa c’era nella sua testa e nel suo cuore in quel momento, né tantomeno credeva gli avrebbe fatto piacere. Aveva deciso di prendersi alcuni giorni per lei, chiarire se tutta la confusione che le aveva provocato vedere Harry fosse soltanto una questione di tempo o qualcosa a cui prestare più attenzione. Si era concentrata sul lavoro, riempiendo le giornate per finire un paio di servizi a Cosmopolitan e Vogue, così da non avere troppo tempo per pensare ad altro. E sembrava funzionare. Quando nel weekend aveva visto Zayn si era rasserenata, non si era sentita fuori posto come aveva pensato, né altri problemi le si erano presentati davanti. Gli unici momenti critici erano quelli di solitudine, in cui l’attenzione di Bailey era bassa: lì, l’immagine di Harry ricompariva ad intermittenza, come i lampi durante un temporale, dando a Bailey l’illusione di essersi solo immaginata tutto. 
 

Il tour era finito da pochi giorni, lasciando le fan nella disperazione più profonda visto il fatto che i ragazzi, dopo l’uscita del nuovo album e la partecipazione ad alcuni eventi a cui avevano promesso di essere presenti, avevano deciso di prendersi un periodo di pausa non determinato, con la promessa comunque di tornare. Bailey ne era rimasta sorpresa, ma non troppo: conosceva i ritmi a cui i ragazzi erano abituati da cinque anni, e sapeva che avevano bisogno di un po’ di tempo per loro, soprattutto dopo l’uscita di Zayn dalla band. Era chiaro che tutti, compreso lui, necessitassero di un periodo in cui seguire i propri progetti, se ce n’erano, o semplicemente riposarsi.
Fu durante uno di quei giorni che Bailey venne sorpresa da un nuovo messaggio di Harry, questa volta molto più significativo.

Ehi, visto che hai detto che per noi il tempo lo trovi, avresti una mezzoretta per me oggi? Ho voglia di vederti
 
Era stato parecchio esplicito questa volta, non aveva girato attorno a cosa volesse veramente, l’aveva detto e basta. Era da tempo che non lo sentiva così, Bailey, da quando ci siamo lasciati, scema, aveva pensato. Harry era sempre stato così, sapeva quel che voleva e non ricorreva a stupidi trucchetti per nasconderlo. Prese un respiro profondo, valutò se consultare o meno l’agenda, ma sapeva già che sarebbe stato vano, quel giorno la pagina era vuota, neanche Harry lo sapesse già. Ed era inutile inventarsi qualche scusa per non vederlo, avrebbe potuto, ma non ne aveva intenzione, sarebbe stato stupido mentire a se stessa. Voleva vederlo anche lei, ecco tutto.
 
Sono libera il pomeriggio, se per te è okay
 
Il suo messaggio era parecchio distaccato, ma non aveva saputo fare di meglio, era come imparare tutto daccapo un’altra volta.
 
Allora sulle 5 sono lì, prepara il tè ;) x
 
Come se non fosse cambiato nulla.
 

Non era mai stata tanto agitata, Bailey, nemmeno le prime volte in cui erano usciti assieme, nemmeno nel momento del loro primo bacio. Continuava a vagare tra una stanza e l’altra, nell’attesa, a sedersi sul divano per poi scattare nuovamente come una molla verso un altro luogo, per darsi un’occhiata allo specchio e controllare che tutto fosse a posto e poi andare a buttarsi di faccia sul letto con il rischio di soffocarsi, salvo poi liberare un urlo e voltarsi a pancia in su. Stava ammirando il bianco anonimo del soffitto della sua stanza, quando il campanello suonò e valutò seriamente la possibilità di rimanerci secca volontariamente, magari una crisi respiratoria improvvisa, un qualche collasso, qualsiasi cosa.
Bailey, porca miseria, hai 22 anni, alza questo culo e vai ad aprire! Si alzò a fatica, prendendo un respiro profondo e sistemandosi i capelli alla meglio con le mani, per poi raggiungere la porta ed aprire.
“Stavi dormendo?” Domandò Harry, guardandola con un sorriso divertito.
“No, non proprio” Rispose lei, scuotendo la testa.
“Beh, ciao” Salutò lui, sporgendosi per darle un bacio sulla guancia.
“Ehilà”
Si fece da parte per farlo entrare, alzando gli occhi al cielo per la sua stessa improvvisa goffaggine, poi si prese un momento per fissare la porta di casa e riordinare i pensieri.
“Hai fatto il tè?” Indagò Harry, quando lei lo guardò di nuovo.
“Ma dicevi sul serio?!” Esclamò Bailey stupita.
“Certo, ho anche portato i dolcetti” Replicò Harry, mimando una faccia offesa.
“Oh, beh, grazie – Borbottò lei, notando solo in quel momento il vassoietto che il ragazzo teneva tra le mani – Dai vieni, ci metto un attimo”
“Non è cambiato niente qui” Constatò Harry, guardandosi attorno mentre la seguiva verso la cucina.
“Non sono mai stata un’appassionata di feng shui, Harry, mica mi metto a cambiare di posto i mobili” Puntualizzò Bailey, facendolo ridere di gusto.
 
Quando Bailey guardò l’orologio, più tardi, si sorprese di vederlo avanzato di due ore rispetto a quando Harry era arrivato a casa sua. Avevano parlato di qualsiasi cosa, dal lavoro di entrambi agli aneddoti più esilaranti successi in quei mesi, ritrovando l’armonia di sempre. Si erano rilassati entrambi, un po’ alla volta, e Bailey non avrebbe potuto essere più felice di aver detto di sì a quell’incontro: sembravano finalmente andare d’accordo di nuovo, con la sola differenza che non c’erano difficoltà da innamorati o dubbi che rodevano il fegato. Non aveva mai provato quella sensazione di leggerezza con Harry, l’amore rendeva tutto più complicato, loro due non avevano mai provato ad essere solo amici, fin dall’inizio c’era stata una forte attrazione e la consapevolezza che ci sarebbe stato di più. Ora invece poteva vedere Harry come lo vedevano tutti gli altri, un ragazzo con cui era estremamente facile andare d’accordo e ridere, anche delle cose più assurde.
“Wow, è tardi – Realizzò anche lui, guardando l’orologio al polso, per poi aggiungere, con una nota di dispiacere nella voce – Ho un impegno per stasera, devo andare”
“Tranquillo, anche io” Annuì, ricordandosi solo in quel momento di essere d’accordo con Zayn per il dopocena.
“Ci vediamo ancora però, fatti sentire ogni tanto” La ammonì Harry, alzandosi ed indossando la giacca.
“Sarà fatto” Disse Bailey, non del tutto sicura della sua risposta.
“Non lo farai invece – Constatò Harry, andando dritto al punto – Non importa, mi faccio sentire io. Ciao Bailey”
Le si avvicinò per un bacio sulla guancia, che prolungò più del dovuto, per poi sfiorarla con un dito e sorriderle appena.
“Ciao, Harry” Sussurrò Bailey, aprendogli la porta per poi richiuderla quando fu uscito, ritrovandosi di nuovo confusa come non mai.
 
L’incontro con Zayn di quella sera non era andato come avrebbe voluto Bailey, ed era tutta colpa sua. Era stata tesa tutta la serata, non era riuscita a comportarsi in modo naturale come il solito, e Zayn si era accorto che qualcosa non andava, era troppo evidente. Quando le aveva chiesto cosa la turbasse, però, non aveva avuto il coraggio di essere sincera e raccontargli della visita di Harry di quel pomeriggio, aveva piuttosto preferito inventarsi numerosi impegni al lavoro a cui temeva di non riuscire a stare dietro. In parte era anche vero, ma non era quello il reale motivo della sua inquietudine. Non era sicura di voler dire a Zayn di Harry, non voleva ferirlo. Non era successo niente, anche quello era vero, ma temeva che, parlandone con il ragazzo, non sarebbe riuscita a spiegargli cosa aveva dentro e avrebbe finito per farsi fraintendere. A peggiorare ancora di più la situazione, c’era il fatto che lei davvero non riuscisse a definire i suoi sentimenti al riguardo: era stata bene con Harry, ma non capiva se vederlo definitivamente come un amico e basta o cercare di capire se lui significasse ancora qualcosa per lei, e stare con Zayn in quel momento le metteva solo più confusione, tentare di comportarsi spontaneamente e non riuscirci era un vero peso, voleva soltanto rimanere da sola e chiarirsi le idee. Così, poco dopo la mezzanotte, aveva salutato il moro con un bacio leggero e si era diretta a casa, tirando un sospiro di sollievo non appena era salita in macchina.
 

Prima dell’uscita del nuovo album, Harry era riuscito a trovare il tempo per incontrarla un altro paio di volte. Erano stati incontri più brevi rispetto al primo, Bailey sapeva che nel periodo di promozione in cui si trovavano i ragazzi in quel momento era dura riuscire a ritagliare dei momenti per i propri interessi personali, e forse era meglio così. Se Harry avesse avuto più tempo, infatti, non sapeva davvero cosa sarebbe potuto succedere. Non aveva mai fatto intendere di voler riprendere la loro storia, era sempre stato rispettoso nei suoi confronti e non si era mai spinto più in là del solito bacio sulla guancia per salutarla. Non le aveva neanche mai chiesto niente di Zayn, però, o della sua vita sentimentale in generale, aveva sempre accuratamente evitato il discorso, come d’altronde aveva fatto lei. Cosa ne poteva sapere Bailey, magari anche lui si era rifatto una vita e tutto ciò che voleva era recuperare il rapporto con lei come una semplice amicizia. E perché l’idea non le andava a genio, allora? Perché l’ipotesi che lui potesse essere già felice con un’altra la infastidiva così tanto? Perché essere solo amici non le bastava?
 
Domani partiamo per LA, passo a salutarti, posso? :)
 
Bailey ricevette il messaggio uscendo da uno dei negozi in cui si era intrufolata quella domenica pomeriggio. Fece mente locale per capire bene dove fosse, poi digitò la risposta per Harry.
 
Sono più vicina io a casa tua, passo io e poi torno a casa :)
 
Allora ti aspetto x
 
In poco più di un quarto d’ora Bailey era fuori casa di Harry. Guardandola, le vennero in mente mille e più ricordi di quando stavano assieme, fino all’ultima volta in cui era stata lì, quella serata dopo la quale tutto era cambiato. La tentazione di fare dietrofront ed andare a casa senza vedere il ragazzo fu forte, ma, dopo un respiro profondo, riuscì a scacciare i brutti pensieri e ad inviare lo squillo ad Harry per avvertirlo del suo arrivo. La serratura del cancelletto scattò dopo pochi secondi, lasciando entrare Bailey per permetterle di vedere Harry, senza scarpe ai piedi, andarle incontro lungo il vialetto di casa.
“Buonasera” La salutò lui, sorridendole apertamente.
“Ciao Styles” Ricambiò lei, lasciando che il braccio del ragazzo si posasse sulle sue spalle e la accompagnasse dentro casa.
“Fa freddo fuori” Notò Harry, quando ebbe richiuso la porta alle loro spalle.
“Se poi vai anche in giro senza scarpe non oso immaginare – Lo riprese Bailey, facendolo sbuffare, poi chiese – Allora, pronto per domani?”
“Abbastanza – Disse lui, facendo spallucce – Sono un po’ stanco, ad essere sincero, ma ormai è quasi finita, devo tenere duro solo un altro mese”
“E poi cos’hai intenzione di fare?” Domandò Bailey, interessata, guardandolo mentre alimentava con cautela il fuoco nel camino.
“Non ho fatto programmi, non lo so – Rispose lui, per poi voltarsi ed aggiungere, fissandola intensamente negli occhi – Dipende”
Quell’ultima puntualizzazione mise Bailey sull’attenti. Si sentiva presa in causa in qualche modo, come se lei fosse compresa nel futuro incerto di Harry, almeno nei piani del ragazzo, ma non ne fosse sicuro. Dipendeva da lei, appunto. Ma erano solo pensieri suoi, non poteva filarci dietro, e in ogni caso non sarebbe stato corretto, lei aveva Zayn ora. Fu proprio il pensiero del ragazzo moro a scuoterla, e a convincerla che fosse il momento di tornare a casa.
“Harry, uhm, io devo andare” Balbettò, incerta.
“Ma sei appena arrivata!” Protestò lui, avvicinandosi a lei velocemente.
“Lo so, ma devo andare dai miei per cena e ho ancora un sacco di cose da fare” Si giustificò, inventando di sana pianta l’ultima scusa.
“Mh, va bene allora – Borbottò Harry, serio, per poi illuminarsi nuovamente ed aggiungere – Ci vediamo con calma quando torno però, sei prenotata”
“Okay” Annuì Bailey, trattenendo un respiro profondo.
“Vieni qui” La invitò lui, aprendo le braccia per poi stringerla forte a sé.
Bailey sentì il suo corpo rilassarsi immediatamente, erano mesi che Harry non la abbracciava così, come se fosse l’unica cosa al mondo di cui avesse bisogno. Trascorse un minuto buono prima che, di nuovo, il viso di Zayn comparisse tra i suoi pensieri. Si schiarì la voce, imbarazzata, poi si staccò.
“Ci vediamo allora – Disse, avvicinandosi alla porta – Ciao Harry”
 

Era più facile, senza Harry in circolazione, senza la possibilità che si facesse vivo quando gli andava di vederla. Un paio di giorni dopo la sua partenza, Bailey aveva rivisto Zayn, che l’aveva sorpresa con una cena in onore per l’anniversario del loro primo incontro, o meglio dell’inizio della loro amicizia. Non ci aveva neanche pensato Bailey, ma dodici mesi erano già passati in effetti: erano stati frenetici, senza alcun controllo, ed era difficile rendersene conto, ma a Zayn non era sfuggito niente. Si vedeva quanto ci tenesse a ricordare quell’evento, quanto fosse importante per lui, e a Bailey non venne che da sorridere e ringraziare chi di dovere per averlo incontrato. Nonostante la confusione che regnava nella sua testa, la seconda metà di novembre ed i primi giorni di dicembre trascorsero tranquillamente, confermandole quanto lei stesse bene con Zayn e convincendola che, anche se a volte la mancanza di Harry si faceva sentire, il posto giusto per lei era quello, tutto il resto sarebbe passato.
 

Tanti auguri bimba mia :) prometto che quest’anno non dovrai passare la sera del tuo compleanno a prenderti cura di un ubriaco depresso ;) x   
 
Bailey scoppiò a ridere quando, il mattino del 12 dicembre, trovò il messaggio di Zayn. Dopo averci pensato un attimo, digitò la risposta, poi si alzò, pronta a qualsiasi cosa quella giornata avesse deciso di offrirle.
 
Beh, è stato un compleanno alternativo ;) Grazie mille Zaynie, non vedo l’ora di vederti xx
 
Si sentiva fortunata, per lei era un giorno speciale ed era sabato, nessun obbligo di lavoro, quindi. Meglio di così non poteva andare, avrebbe potuto passare la giornata come voleva. Stava giusto pensando di chiamare Zayn per una passeggiata, vista la bella giornata di sole, quando fu richiamata dal campanello. Andò al citofono, ma nessuno rispose alla sua chiamata, così si decise ad aprire la porta, aspettandosi una sorpresa di Zayn.
“Stavo giusto per…” Disse, sorridendo ampiamente, ma le parole le morirono in gola quando vide che ad attenderla fuori di casa c’era Harry.
“Chiamarmi? Wow, sarebbe un progresso!” Esclamò il ragazzo, ricambiando il sorriso.
“Harry?”
“In carne ed ossa, per gli ologrammi ci stiamo attrezzando – Annuì Harry, per poi aggiungere – Buon compleanno Bailey!”
“Grazie – Mormorò lei, ricambiando l’abbraccio del ragazzo ancora scioccata – Ma quando sei tornato?”
“Ieri sera. Forse dovevo avvisarti?” Domandò, una traccia di incertezza nella sua voce.
“No, no, è solo che non me l’aspettavo – Borbottò Bailey, spostandosi per farlo passare – Entra pure”
“Sorpresa riuscita allora” Dichiarò Harry soddisfatto.
“Com’è andata in America?” Si informò Bailey, facendo di tutto per riprendersi ed apparire normale.
“E’ stato un tour de force con tutti gli appuntamenti che avevamo, ma piuttosto bene – Raccontò Harry, sedendosi sul divano prima di lei, per poi annunciare sorridendo – Adesso siamo ufficialmente in vacanza”
“Ti vedo rilassato in effetti” Riconobbe Bailey.
“Puoi starmi anche più vicina, non mordo, lo sai” La invitò il ragazzo, vedendola sedersi a circa un metro da lui.
Bailey arrossì istantaneamente, distogliendo lo sguardo da Harry. Non si era preparata, non sapeva come comportarsi, si sentiva così imbranata che avrebbe voluto sparire per sempre.
“Ti ho anche portato un regalo” Cambiò discorso Harry, forse percependo il suo imbarazzo.
“Davvero? Ma non serviva!” Protestò Bailey, di nuovo presa in contropiede.
“E’ una cavolata, te lo assicuro – Minimizzò lui, prendendo un pacchetto da una piccola borsa di carta per porgerglielo – Tieni”
Bailey lo guardò di sottecchi mentre scartava il regalo, ma gli occhi di lui erano fissi sulle sue mani, in attesa che lei scoprisse il contenuto e di vedere la sua reazione.
“E’ davvero una sveglia a forma di mango, Harry?” Domandò retoricamente, guardandolo con aria scettica.
Harry scoppiò a ridere, probabilmente si aspettava quella reazione.
“Solo in America trovi certe cose – Disse, scuotendo la testa – Beh, mi sembra abbastanza simbolica, visto i tuoi ultimi successi, no?”
“Oh, certo, davvero profondo come collegamento” Replicò Bailey ridendo.
 
Bailey posò la sveglia sul tavolino accanto al divano, voltandosi poi di nuovo verso Harry e trovandolo più vicino di quanto si aspettasse.
“Mi sei mancata” Mormorò il ragazzo, allungando una mano fino ad accarezzarle la guancia.
“Sei stato via poche settimane” Borbottò Bailey, abbassando lo sguardo, il cuore che iniziava ad aumentare il battito.
“Sai che parlo molto più in generale”
Non ebbe il tempo di spostarsi, Bailey, il suo corpo non rispondeva nemmeno più. Vide Harry avvicinarsi al suo viso, rapido ma con una certa calma, come a godersi il momento, poi chiuse gli occhi e posò le labbra su quelle di lei, dandole un bacio morbido e lento. Gli occhi di Bailey si chiusero a sua volta, ma dopo pochi secondi si spalancarono di nuovo, mentre le sue mani si posavano sul petto del ragazzo per spingerlo via.
“Che c’è?” Chiese Harry, un mezzo sorriso sulle labbra.
“Non puoi fare così” Rispose lei, irritata come non mai.
“Dammi un motivo valido” Insistette il ragazzo, rimettendosi con la schiena dritta, senza mai lasciare il suo sguardo.
Era improvvisamente arrabbiata, Bailey. Harry aveva rovinato tutto, di nuovo. Stava andando bene, perché doveva dare quella svolta agli avvenimenti? E in più, pretendeva una ragione al suo rifiuto. Si alzò di scatto dal divano, evitando quello sguardo arrogante, valutando se accontentare o meno la sua richiesta o cacciarlo di casa e basta. Quando si voltò, lui era ancora lì a fissarla, in attesa.
“Io potrei avere un altro, ti è mai passato per l’anticamera del cervello?” Sbottò, senza riuscire a trattenersi.
Sembrò rimanerne colpito, per un attimo, quasi non ci avesse davvero mai pensato. Ma fu solo un istante, poi Harry abbassò lo sguardo, prendendo un respiro profondo per quindi alzarsi ed avvicinarsi a lei. Le si mise di fronte, più vicino di quanto i limiti consentissero, mentre Bailey tentava di tenerlo distante, per quanto potesse, con le braccia incrociate al petto. Evitava di guardarlo, ora, non sapeva come reagire, era seccata dal suo comportamento, ma allo stesso tempo voleva recuperare qualcosa del rapporto che aveva con lui una volta.
“Dimmi che non mi vuoi più, allora” Mormorò Harry, d’un tratto.
Gli occhi di Bailey si alzarono ad incontrare quelli di Harry senza che lei decidesse di farlo, non riusciva più a controllare niente di sé in quel momento. Una risposta del genere avrebbe meritato un pugno in piena faccia, era fin troppo presuntuosa. Eppure Bailey si ritrovò a pensarci davvero, a ricordare tutti i momenti passati con quel ragazzo, dal primo imbarazzante incontro, ai baci rubati, al periodo del tour in cui lei era stata con loro, agli ultimi mesi, così diversi rispetto all’inizio, durante i quali ogni giorno era una lotta per resistere alle avversità. Si perse nei suoi occhi, come riusciva a fare tempo prima, trovando tutta la sicurezza di cui aveva bisogno e che sapeva lui le avrebbe dato. Come faceva a dirgli che non lo voleva più? Come aveva anche solo potuto pensare di essere riuscita a dimenticarlo, di essere passata oltre quella storia, di non essere più innamorata di lui?
Harry continuava a guardarla, e Bailey sapeva che stava seguendo ogni suo pensiero, ogni capovolta che il cuore di lei stava facendo in quel momento, ogni sensazione e desiderio che lei provava. Harry sapeva che non ci sarebbe stata una risposta, stava solo aspettando che lo capisse anche lei. Bailey abbassò lo sguardo, arresa, sospirando piano. La mano di Harry andò delicatamente ad accarezzarle la guancia, per poi passare al mento e sollevarle piano il viso. La guardò alcuni istanti, serio, poi si avvicinò di nuovo, posando anche l’altra mano sulla guancia di lei. La baciò ancora, e questa volta Bailey non si tirò indietro. Strinse gli occhi, combattuta, poi gettò le braccia al collo di Harry stringendolo a lei, rispondendo al bacio prima con una certa esitazione, come le succedeva le prime volte, poi riprendendo confidenza con le labbra del ragazzo e lasciandosi andare completamente. In tutti quei mesi, non aveva fatto altro che mentire a se stessa, aveva imparato a fare anche quello, finalmente. Ma ora la verità era venuta a galla, e non poteva più negare quanto Harry le fosse mancato e quanto ancora ne fosse innamorata, nonostante tutto.    




Curly space
SBAMMMMMMMMMMMMMM!
Curly non pubblica per quasi un mese, e poi ha il coraggio di tornare con la faccia tosta di questo capitolo. 
Dunque. Cosa. Sta. Succedendo.
Bailey non lo sa di sicuro, pora cea, la vedo parecchio confusa, al contrario di Harry, che sembrerebbe sapere bene quello che vuole. Poi c'è Zayn, che ancora non sospetta nulla. 
Ora, qualcuno mi ricordi perché ho deciso di scrivere questa storia e diventare più orribile ad ogni capitolo che passa. *va a scavarsi la fossa*
Beh, insomma, spero che questo colpo di scena vi sia piaciuto, ovviamente NON finisce qui, tenetevi forti perché da questo momento sarà un gran casino *mezzo spoiler*
Ringrazio Yasmine27 per aver aggiunto la storia alle Ricordate e a tutte voi che continuate a leggere :) Non mi dispiacerebbe vedere qualche commentino in più, onestamente, non siate timideeeeee ;)
Alla prossima,

Curly xx 

 

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Capitolo 32
*** Twist ***


Right place, wrong time





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C’era qualcosa che gli sfuggiva, non poteva essere tutto normale, in quella situazione. E quel qualcosa doveva venire da Bailey, lui non si sentiva cambiato per niente, stava facendo del suo meglio perché la loro storia proseguisse senza problemi, e tutto sembrava funzionare, fino ad alcuni giorni prima. O forse era lui che voleva essere riduttivo e convincersi che il problema risalisse agli ultimi giorni soltanto, invece che a qualche settimana prima. Aveva notato un leggero cambiamento in Bailey dopo la visita nel backstage al concerto dei ragazzi, ma gli era sembrata una cosa momentanea, un paio di giorni dopo era tutto a posto di nuovo. O forse era quello che voleva vedere Zayn.
Avevano preso a vedersi meno del solito, negli ultimi tempi, Bailey era parecchio impegnata con il lavoro, riceveva continuamente nuove offerte e tentava di stare dietro a tutte, ora che finalmente ci aveva preso la mano. Non erano riusciti a stare insieme nemmeno il giorno del compleanno della ragazza, Bailey aveva cancellato il loro appuntamento all’ultimo minuto, si era sentita male e non aveva intenzione di contagiare anche Zayn, così aveva detto. Avevano recuperato qualche giorno dopo, ma lei sembrava fin troppo strana, quasi distante, così che Zayn aveva deciso di chiederle se ci fosse qualcosa che non andava, ricevendo solo una scrollata di spalle ed un sorriso da parte della ragazza, che aveva preso poi a baciarlo facendogli dimenticare qualsiasi dubbio. C’erano stati altri incontri, dopo di quello, ma Bailey sembrava un’altra persona, costantemente distratta, lo sguardo perso, le sue parole e le sue azioni poco attente al presente, un atteggiamento che lasciava Zayn di volta in volta più confuso ed insicuro.
 
Bimba, riusciamo a vederci oggi? Vengo da te e porto io la cena, okay? ;) x
 
Anche quel giorno, la vigilia di Capodanno, fu Zayn a proporre un appuntamento, con il migliore degli umori e grandi speranze, deciso a mantenere il suo atteggiamento ottimista. Sia lui che Bailey avevano deciso di passare il Natale con le rispettive famiglie, e ancora non erano riusciti a vedersi, dato anche il fatto che la ragazza aveva scelto di rimanere alcuni giorni a casa dei suoi, fuori Londra, per trascorrere un po’ di tempo con loro, cosa che, a causa del lavoro, poteva fare sempre meno regolarmente. Zayn sapeva però che sarebbe tornata in tempo per festeggiare con lui il nuovo anno, ma non intendeva aspettare un altro giorno per vederla, così si era fatto avanti per primo. La risposta arrivò circa una decina di minuti dopo, lasciando Zayn in una situazione poco definita.
 
Va bene Zaynie :) Io dovrei essere a casa sulle 5, ti avviso già che non so quanto presente sarò, mi hanno distrutta a casa… Ma ci proverò ;) x
 
Sarebbe già un buon segno se fossi presente anche solo la metà di quanto sei ultimamente, pensò Zayn, scuotendo la testa. Era come se non la conoscesse più, non sapeva più come comportarsi e se il modo di fare della ragazza dipendesse da qualcosa che lui aveva fatto. Ma ne sarebbero usciti, prima o poi, avrebbero risolto, come facevano sempre. Zayn annuì a se stesso, poi iniziò a pensare alla preparazione di quella serata.
 

“Buonasera bellezza” Salutò Zayn, quando Bailey aprì la porta del suo appartamento.
“Ciao Zayn” Rispose lei, un sorriso stanco, ma apparentemente felice, sul volto.
“Mi sei mancata troppo” Mormorò lui, abbracciandola e stringendola forte a sé.
“Anche io avevo bisogno di vederti” Sussurrò Bailey, soffiandogli appena sul collo.
“Va tutto bene?” Domandò Zayn, apprensivo.
“Sì, sì, sono solo un po’ stanca. La famiglia è una bella cosa, ma avevo dimenticato quanto fossero estenuanti i mille giri dai parenti” Spiegò, chiudendo la porta alle loro spalle.
Zayn la seguì in cucina, per posare sul tavolo il sacchetto in cui aveva messo la cena di specialità orientali preparate da lui stesso, attirando l’attenzione della ragazza.
“Cos’è?” Chiese, curiosa.
“Un po’ di cose che mi ha insegnato a fare mia madre prima che prendessi il volo” Raccontò lui orgoglioso.
“Vorresti dire che hai fatto tutto tu?” Esclamò Bailey, sorpresa.
“Certo, cosa credi?”
Bailey sembrava sul punto di rispondere qualcosa a tono, come il suo solito, ma venne distratta dal cellulare, che segnalò l’arrivo di un messaggio. Il sorriso arrogante che era affiorato sulle labbra di Zayn in attesa di sentire la replica, scomparve quando lei lesse il messaggio per poi posare velocemente il cellulare sul tavolo e respirare a fondo, dando a Zayn l’impressione di essersi dimenticata della sua presenza lì.
“Problemi?” Indagò, vedendola seria.
La ragazza alzò di scatto lo sguardo su di lui, confermando i dubbi di Zayn, poi scosse la testa, costruendo un sorriso poco spontaneo sul viso.
“Tutto a posto – Disse, debolmente, per poi cambiare discorso – Cosa bisogna farci con queste cose?”
“Dobbiamo scaldarle un attimo, poi possiamo mangiare” Spiegò Zayn dopo alcuni istanti, mantenendo lo sguardo fisso su di lei, che al contrario continuava ad evitare di guardarlo.
 
Avrebbe voluto scuoterla, gridare qualcosa in modo da attirare la sua attenzione, riportarla al presente, ma Zayn si limitò a guardarla, ancora una volta, mentre portava un ultimo boccone di cibo alla bocca per poi masticare piano ed ingoiare, lo sguardo fisso sul piatto. Avevano parlato poco, Bailey sembrava restia a raccontare ciò che aveva fatto durante i giorni trascorsi in famiglia, anche riferire cosa le era stato regalato sembrava una fatica. Zayn si era ritrovato, per la prima volta, ad essere quello che tentava di mantenere viva la conversazione, raccontando, facendo domande, provando a coinvolgerla e farla rilassare, perché era evidente che la ragazza fosse tesa, nonostante il motivo continuasse a rimanere oscuro.
“Era tutto buonissimo” Si complimentò lei d’un tratto, accennando un sorriso.
“Non hai mangiato quasi niente” Replicò Zayn, dubbioso.
“Lo so, scusami – Ammise Bailey, abbassando lo sguardo, per poi tentare di riprendersi con una battuta – E’ dura stare dietro al ritmo di questi giorni, non faccio altro che mangiare”
“Sei sicura sia quello il problema? – Domandò Zayn – Non è che per caso ti stanno facendo pressioni al lavoro per la linea o qualcosa del genere, vero?”
“No, no, figurati!” Esclamò lei, sorpresa, scuotendo la testa.
“Allora che c’è che non va?” Insistette Zayn.
Ormai si era messo in gioco, non sarebbe tornato a casa senza una motivazione valida a quel comportamento indifferente.
“Niente” Disse Bailey, in tono ovvio, come se fosse tutto normale.
“Bailey, sono settimane che ti vedo diversa. Sei… Distante. È come se ti avessero presa e sostituita con un’altra che non ha niente a che fare con me”
Gli occhi di Bailey andarono ad incrociare per un attimo quelli di Zayn, colpevoli. Sapeva che il ragazzo aveva ragione, c’era qualcosa che non andava e lui l’aveva capito. Zayn prese un respiro profondo, preparandosi ad ascoltare una spiegazione che tardava ad arrivare.
“Ho fatto qualcosa che ti ha dato fastidio e non me ne sono accorto? È colpa mia? – Domandò, dopo alcuni istanti di silenzio pesante – Bailey, per favore, dimmi qualcosa”
“Tu non hai nessuna colpa, Zayn” Negò, sicura.
Continuava a non dire niente di più, a rimanere chiusa in se stessa, lo sguardo basso e le labbra serrate. Non l’aveva mai vista così, Zayn, non con lui. O per lui. Le lanciò un’occhiata veloce, che lei non vide, poi riportò lo sguardo sulle sue mani. Non poteva essere, lei gliel’avrebbe detto, era da escludere completamente. L’idea l’aveva colpito come un fulmine a ciel sereno, e non l’avrebbe più lasciato finché non avesse avuto la conferma di aver immaginato tutto.
 
“Bay” Mormorò, incapace di alzare il suo sguardo, questa volta.
Bailey non fiatò, forse lo stava guardando, ma in quel momento Zayn non riusciva a distogliere gli occhi da un punto indefinito sul suo ginocchio, stava cercando le forze ed il coraggio per fare quella maledetta domanda, ed ascoltarne poi la risposta. Si passò una mano tra i capelli, che a quel punto erano cresciuti abbastanza da permettergli di farlo, poi prese un respiro profondo, e guardò la ragazza.
“C’entra qualcosa Harry?” Chiese infine, in un sussurro.
La reazione di Bailey fu tutto ciò che non avrebbe mai voluto vedere: lo guardò per pochi secondi negli occhi, poi abbassò lo sguardo definitivamente, coprendosi il viso con le mani subito dopo.
“Cazzo” Si lasciò sfuggire, alzandosi di colpo dalla sedia.
Mosse alcuni passi avanti ed indietro, non aveva intenzione di andarsene, anche se forse scappare sarebbe stata la soluzione più semplice e sicura. Ma gliel’aveva insegnato lei, che fuggendo non si andava da nessuna parte. Proprio lei, che probabilmente avrebbe voluto sparire allo stesso modo, in quel momento.
“Avevo intenzione di dirtelo” Mormorò d’un tratto, attirando l’attenzione di Zayn.
“E quando? Magari domani sera, come augurio di buon anno?” Replicò lui, sarcastico.
“No, non… Non lo so – Balbettò Bailey, respirando a fondo – Io… Non so neanche come sia successo, è stato talmente… Veloce”
“Aspetta un attimo – La fermò Zayn, ora guardandola – Cos’è successo, di preciso?”
“Ci siamo visti alcune volte in amicizia, dopo il tour, prima che andassero in America per la promozione – Raccontò lei, a fatica – Poi è tornato ed è venuto a trovarmi, e… Mi ha baciata, e io non… Non lo so, mi è caduto tutto, Zayn, io credevo di averlo superato…”
“E’ stato il giorno del tuo compleanno, vero?” Indovinò Zayn, facendo velocemente un paio di calcoli a mente.
Bailey annuì in silenzio, per poi aggiungere qualcosa.
“Non sarei riuscita a vederti, quella sera, ero troppo confusa, e mi sentivo in colpa” Raccontò, forse in cerca di una qualche comprensione.
“E adesso?”
“Ancora peggio, ad essere sincera” Confessò, ignorando il sarcasmo che ormai Zayn non riusciva più a trattenere.
 
Gli faceva quasi pena, vederla così affranta, consapevole di aver sbagliato, colpevole. Non riusciva a guardarlo negli occhi, la voce era talmente bassa che Zayn faticava a sentirla, le mani a reggere la testa, come se tutto quanto fosse un peso troppo grande da reggere. Forse era anche sollevata dal fatto che finalmente la verità fosse venuta a galla, non doveva più nascondere niente ora.
“Vi siete visti ancora?” Domandò Zayn.
Sapeva che conoscere tutta la storia gli avrebbe fatto ancora più male, ma non riusciva a smettere di farsi domande, per poi rivolgerle a lei. Era come se, eliminando tutti i dubbi, poi sarebbe stato più semplice superare il tutto, per qualche strana ragione.
“Un paio di volte” Disse lei, piatta.
“E?”
“E’ come se stessi uscendo con due persone, ma nessuno sa dell’altro – Sbottò Bailey, alzandosi a sua volta dalla sedia – Cioè, in realtà ora tu sai di lui, e Harry sa di te”
“Che significa che Harry sa di me?” Ripeté Zayn, sorpreso.
Questo non se l’aspettava. Non che fosse troppo difficile capire che tra lui e Bailey ci fosse qualcosa, ma aveva sempre capito che Harry volesse restarne all’oscuro.
“Non di te precisamente. Sa che c’è anche un altro, nella mia vita” Spiegò la ragazza, il tono stanco.
“Quindi tu ora stai vedendo sia me che lui, e fai le stesse cose con entrambi” Riassunse Zayn, trovando una calma inaspettata.
“Non proprio le stesse cose, non tutte” Precisò Bailey, arrossendo.
Quel lieve colorito improvviso sulle guance della ragazza lo fece sorridere, dimenticando per un attimo l’argomento per il quale era apparso. Le si avvicinò, Zayn, allungando una mano verso di lei, che sussultò, evidentemente non si aspettava un contatto da lui in quella situazione. Le sfiorò la guancia con un dito, incrociando finalmente il suo sguardo.
“Scusami Zayn” Sussurrò, la voce strozzata, subito prima di voltarsi di scatto e nascondere il viso tra le mani, i primi singhiozzi che iniziavano a scuoterla.
“Bailey” La richiamò lui, invano.
Si spostò quindi davanti a lei, posandole le mani sulle spalle ed attirandola a sé, abbracciandola per quanto il suo orgoglio ferito glielo permettesse. Non l’aveva mai stretta a sé con tanto distacco, aveva sempre avuto bisogno di sentire il corpo della ragazza a totale contatto con il suo, ma in quel momento non ci riusciva, era come se stesse tentando di tenerla lontana, pur avendola tra le braccia. Lei, al contrario, sembrò rilassarsi, tanto che in pochi istanti gli gettò le braccia al collo e, dopo averlo guardato un momento negli occhi, lo baciò in modo disperato, le lacrime che dalle guance di lei andavano a bagnare quelle di Zayn. Il ragazzo rispose al bacio d’istinto, andando a chiedere di più, fino a portare le mani sui fianchi di lei e stringerla forte, questa volta senza alcun problema. Fu solo quando entrambi iniziarono a muovere alcuni passi fuori dalla cucina, forse per raggiungere il divano in salotto, che la realtà tornò a colpire brutalmente Zayn, costringendolo a staccarsi da Bailey.
 
“Non possiamo” Dichiarò, il respiro corto.
Bailey annuì, senza aggiungere altro, sapeva che non potevano mantenere immutato lo stato delle cose dopo quanto gli aveva detto.
“So che non è il momento migliore per chiedertelo, ma devo farlo – Disse Zayn, per poi domandare – Cos’hai intenzione di fare adesso? Con me e lui?”
Non riusciva a pronunciare il nome di Harry, non gli era mai capitato. Ma era arrabbiato, era furioso con l’ex compagno di band, in quel momento, gli stava portando via Bailey quando ormai pensava che tutto fosse risolto, e invece si stava ritrovando a dover combattere ancora, senza nessuna sicurezza di riuscire a vincere.
“Non voglio chiudere con te – Confessò Bailey dopo alcuni istanti di silenzio – Ma non riesco a lasciar andare nemmeno Harry”
Zayn sospirò, il senso di colpa negli occhi di Bailey era ben leggibile, enorme.
“Non credo sia una buona idea passare domani sera assieme” Affermò poi, suo malgrado.
“Mi dispiace” Mormorò Bailey, la testa nuovamente china.
“Bailey, io non voglio perderti – Iniziò Zayn, senza pensarci due volte – Ma così io non ci sto, non ci riesco. Devi chiarirti le idee. Accetterò qualsiasi tua decisione, sai che lo farò. Ma mi rifiuto di stare nel mezzo. O con me, o con lui, non ho intenzione di dividerti con nessuno”
“Lo so, hai ragione su tutto – Annuì la ragazza – Non ti terrò a lungo in sospeso, te lo prometto”
“Va bene”
“Posso chiederti solo una cosa? – Chiese Bailey, poi senza aspettare una risposta, aggiunse – Non sparire, non permettere che cambi niente, proviamo a mantenere quello che abbiamo, per favore”
“Lo sai che non è possibile” Disse Zayn, irritato.
Come faceva a chiedergli una cosa del genere?
“Zayn, è l’unico modo che ho per capire cosa fare. Per non allontanarmi da te” Continuò lei, in tono implorante.
“Ci proverò” Accettò, controvoglia.
Capiva il ragionamento di Bailey, ma in quel momento gli pareva un’impresa impossibile. Ma doveva provare, se non voleva perderla ancora più facilmente.
“Grazie”
“Vado a casa ora. Ci sentiamo” Si congedò, lasciandole un bacio sulla guancia, vicino alle labbra.
“Ti voglio bene” Sussurrò lei, sulla porta.
“Io ti amo” Ribadì Zayn, chiudendosela poi alle spalle.
 

Si era subito buttato a letto, rientrato a casa, non si era nemmeno tolto i vestiti di dosso. Aveva sperato con tutte le sue forze di riuscire ad addormentarsi subito, dopotutto era esausto, almeno psicologicamente. E invece i pensieri avevano continuato a perseguitarlo per ore, la paura di perdere Bailey, di dover rinunciare a tutto ciò che era riuscito a costruire con lei dopo tante difficoltà, immagini di lei ed Harry di nuovo assieme, alle sue spalle. Me lo merito, dopotutto, si era detto ad un certo punto. Quella situazione non era troppo diversa rispetto a quando Bailey ancora stava con Harry ma era finita a letto con lui. Era un circolo vizioso, probabilmente erano destinati a ripetere quelle storie all’infinito: Bailey ed Harry, poi ci sarebbero state nuovamente delle litigate, lei sarebbe corsa da Zayn, lui l’avrebbe accolta come sempre, pronto a farle da spalla, e chissà dove sarebbero finiti ancora, dopo che avevano provato a stare insieme.
Il destino, già, che strano concetto… We were meant to be, but a twist of fate made it so we had to walk away. Gli occhi di Zayn si spalancarono suo malgrado, costringendolo a mettersi a sedere sul letto. Si ritrovò a canticchiare Happily tra sé e sé, ripercorrendo verso per verso, parola per parola, fino a riconoscersi completamente in quello che la canzone diceva: la gelosia che il solo pensiero di Bailey ed Harry gli procurava, il sospetto che lui sapesse qualsiasi cosa ma facesse finta di niente, pur di riavere la ragazza con sé, e la conseguente indifferenza di Zayn, tanto meglio se sa.
I don’t care what people say when we’re together, le loro uscite prive di problemi, sotto gli occhi del mondo, eppure sentirsi come se non ci fosse altro al di fuori di loro. Si divertivano, stavano bene, nessuno doveva dir loro come comportarsi perché tutto veniva naturale, dicessero pure quel che volevano. I just want it to be you and I forever. Facile a dirsi. Però era davvero ciò che Zayn voleva, stare con Bailey per sempre. Perché lei, lei era quella giusta per davvero, non avrebbe più trovato nessun’altra che lo capisse come faceva lei, che riuscisse ad accettare ogni lato del suo carattere ed apprezzarlo completamente. Voleva portare avanti quella storia, voleva arrivare al punto di confermare al mondo che sì, lui e Bailey stavano assieme, non erano solo dei semplici migliori amici, voleva dirlo anche ad Harry, senza alcuna intenzione di sbattergli in faccia la realtà, con il solo desiderio che lui l’accettasse e magari riuscisse a passare oltre, recuperando l’amicizia che li aveva legati per anni.
Gli venne quasi da ridere, pensando ad Harry, e a quella canzone, che proprio il riccio aveva scritto, ma che in quel momento rispecchiava completamente la sua storia.  
 

Fu il campanello a svegliarlo il giorno successivo, alla fine era riuscito ad addormentarsi sul serio. Guardò la sveglia, che segnava già l’una del pomeriggio, poi mise i piedi giù dal letto e si trascinò fino alla porta di casa. Si sarebbe aspettato di tutto, da Bailey che per qualche motivo aveva deciso di passare da lui, a Harry che probabilmente aveva qualche pretesa da avanzare, a Louis che sicuramente si sarebbe presentato per consigliargli di farsi da parte una volta per tutte, ora. Invece, ciò che vide fuori dal suo cancello, fu il raggio di sole che non si aspettava in quella giornata grigia di fine anno.
“Zayn, vedo le occhiaie fin qua, che hai fatto stanotte?” Lo apostrofò subito Liam, ammiccando.
“Liam!” Esclamò Zayn, aprendo il cancello e correndogli incontro.
Gli si gettò addosso, come l’amico aveva fatto il giorno in cui lui aveva deciso di lasciare la band, abbracciandolo forte.
“Ehi, sono arrivato nel momento sbagliato?” Domandò Liam incerto.
“Non potevi scegliere momento migliore, figurati” Ribatté Zayn.
“C’è Bailey?” Indagò l’amico, forse preoccupato di disturbare.
“No – Rispose Zayn, secco, per poi aggiungere – Entriamo, devo spiegarti un po’ di cose”
 
“Non ne sapevo niente, te lo assicuro – Disse Liam, gli occhi fissi su un punto, dopo aver ascoltato quanto successo e aver emesso un breve fischio sorpreso – Insomma, Harry non ha dato a vedere nulla, era concentrato sulla promozione e basta”
“Magari ha solo evitato di esaltarsi per qualcosa di cui era poco certo anche lui” Rifletté Zayn, una smorfia sul viso.
“Beh, ma non è tutto perduto, no?” Tentò di risollevarlo l’amico, aggiungendo una pacca sulla spalla.
“Non so Liam, non credo di avere molte possibilità” Ammise Zayn, scuotendo la testa.
“Perché dici?”
“Ma perché Harry è l’ex di Bailey, sono stati assieme per mesi, e ne hanno passate tante, mentre con me… Beh, ora non so neanche come chiamare ciò che abbiamo” Sbottò il moro, affranto.
“Ascolta Zayn, sarò sincero – Annunciò Liam – Non me la sento di schierarmi da nessuna delle due parti, sia tu che Harry siete importanti per me. Però se posso darti un consiglio, non abbatterti subito così. In fondo, se Bailey è stata con te finora un motivo ci sarà”
“Probabilmente era solo confusione e paura di restare sola” Commentò lui lapidario.
“Zayn – Lo riprese Liam, con tono severo – So che non pensi le cose che stai dicendo. Sei arrabbiato, e posso capirti. Ma so anche cos’hai fatto pur di stare con lei, quindi ora non venirmi a recitare la parte del menefreghista, non ti riesce bene”
“Ho solo paura di soffrire ancora, come quella volta con Perrie, solo che stavolta farà ancora più male – Spiegò Zayn, a testa bassa, parlare dei suoi sentimenti lo metteva sempre a disagio – Quindi tanto vale che inizi ad allontanarmene io per primo”
“Ti stai fasciando la testa prima di rompertela, a mio parere” Decretò Liam, sbuffando.
“No. Sono solo realista ed evito di farmi illusioni inutili, ecco tutto” Ribatté Zayn.
“Beh, senti, stasera cosa fai?” Domandò Liam, cambiando discorso.
“Niente. Avevo programmi con Bailey, ma dopo ieri sera sono saltati”
“Fantastico! – Esclamò Liam, beccandosi un’occhiata fulminante da parte dell’amico – Per me, volevo dire. C’è una festa a cui sono invitato, ma non mi va di andarci da solo. Vieni con me?”
“Ah giusto, niente dolce metà anche per te – Borbottò Zayn, accennando un sorriso – Facciamo la coppietta noi due, quindi?”
“Torniamo ai vecchi tempi, amico” Annuì Liam, sorridendo, contagiando presto anche Zayn.



Curly space
Buonasera people! 
Allora, in ritardo come al solito, sono tornata. 
Che dire, togliendo i sensi di colpa che mi attanagliano e che mi assaliranno ogni volta che ascolterò Happily, d'ora in poi, sono abbastanza soddisfatta di come è riuscito questo capitolo. Zayn povero, mi fa un po' pena, deluso e arrabbiato come mai, per non parlare di Bailey che non sa più come evitare la tragedia ormai. E di Liam Raggio di Sole Payne che mi dite? Quanto cucciolo è? Sempre al momento giusto il nostro Payno :3
Buono, detto questo ringrazio infinitamente _BradfordBadGirl_, luley0 e Tommos_girl93 per aver recensito lo scorso capitolo, sono contenta di essere riuscita a smuovere qualcosa finalmente :D Grazie anche a Captain Payne per aver aggiunto la storia alle Prefrite e a BethMrsJonas per averla messa nelle Ricordate :)
Alla prossima,

Curly xx  

P.S: nella mia pagina trovate una nuova storia, The Cure, scritta a quattro mani con Tommos_girl93, andate a darci un'occhiata, ne vedrete delle belle :) AU con Harry e Louis medici, vi dico solo questo ;) 

 

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Capitolo 33
*** Mixed feelings ***


Right place, wrong time





MIXED FEELINGS

Come ci era arrivata a quel punto, Bailey? Come era finita a trascorrere la notte di Capodanno a casa da sola, sul divano a guardare un misero film già visto decine di volte? Certo, Capodanno a New York era uno dei suoi preferiti, ma ormai lo sapeva a memoria, ed era stata tentata più volte di fermarlo ed andarsene a letto e basta, soprattutto nel punto in cui Lea Michele ed Ashton Kutcher si ritrovano bloccati in ascensore, assieme. Quella scena risvegliava troppi ricordi, praticamente tutti quelli che la legavano a Zayn, quello era stato il loro primo momento da soli. E adesso?
Non sapeva più come reagire, si sentiva intrappolata in una situazione in cui mai avrebbe pensato, né desiderato, soprattutto, trovarsi. Zayn la sera prima era stato piuttosto chiaro, ed era giusto che non volesse vederla l’ultima notte dell’anno dopo ciò che aveva saputo. Harry le aveva detto esplicitamente che gli sarebbe piaciuto stare con lei, ma Bailey aveva rifiutato, dicendo che aveva già preso impegni con delle amiche. E alle amiche aveva spiegato che sarebbe stata con la famiglia, per quella volta. Non voleva vedere nessuno, le serviva un po’ di tempo da sola, anche se era solo per una sera. Sei patetica, si rimproverò ad un certo punto, ma allo stesso tempo alzò le spalle, come se stesse discutendo con qualcuno e quanto le veniva detto non le importasse.  
 
“Allora, ti sei divertita ieri sera?” Domandò Harry all’altro capo del telefono, il pomeriggio dopo.
“Da matti” Rispose Bailey, laconica.
L’aveva chiamata per farle gli auguri, e lei aveva risposto dopo aver lasciato squillare cinque volte il telefono, incerta se accettare la chiamata, forse sperando che Harry riattaccasse, ma alla fine aveva ceduto, ed ora non sapeva come continuare quella conversazione.
“Wow, quanto entusiasmo Bay!” Esclamò lui ironico, evidentemente era stata troppo piatta nel rispondere senza rendersene conto.
“Sono solo un po’ stanca” Replicò, fingendo uno sbadiglio.
“Ti va se passo a trovarti fra un po’?” Propose Harry, la voce carica di aspettativa.
“Uhm, non lo so” Borbottò Bailey.
Continuava a non voler vedere nessuno, ma non sapeva come dirglielo, non poteva essere scortese, Harry non se lo meritava, stava facendo di tutto per farsi perdonare e recuperare il rapporto che avevano una volta.
“Dai Bailey, per favore” Insistette Harry, allungando la vocale finale, quasi fosse un bambino e facendo sorridere la ragazza.
“Oh, e va bene, vieni quando vuoi, oggi non mi muovo da qui” Si arrese infine, imitando uno sbuffo esasperato.
“Fantastico, ci vediamo fra poco!” Esultò Harry, riattaccando subito dopo.
 
Non disse niente, Harry, entrando da lei. Le sorrise, poi si avvicinò per baciarla sulle lebbra, delicato, prendendosi i suoi tempi, facendo sì che Bailey poco a poco cedesse e ricambiasse il bacio, scordandosi di tutta la confusione che regnava nella sua testa in quegli ultimi giorni. Non capiva come ci riuscisse, Bailey, quale strano incantesimo quel ragazzo riuscisse ad esercitare su di lei, ma non appena le labbra di lui toccavano le sue, tutto andava meglio, tutto sembrava al posto giusto. Lo sentì sospirare, stringendola poi di più a sé, per spingerla dentro casa e richiudere la porta alle loro spalle, senza smettere un attimo di viziare le labbra della ragazza. Da quando era tornato non si erano mai spinti più in là di un bacio, era una questione di principio, per Bailey, e di correttezza nei confronti di Zayn, ma in quel momento non desiderava altro che sentire il corpo di Harry a contatto con il suo, godersi le mani del ragazzo sulla pelle e lasciarsi andare, senza pensieri.
“Mi manchi da morire” Ansimò Harry sul suo collo, mandandole mille brividi in tutto il corpo.
Le mani di Bailey si intrecciarono tra i capelli del ragazzo, attirandolo ancora più vicino a lei. Lasciò che Harry posasse le mani sotto il suo sedere, per poi sollevarla e prenderla in braccio per arrivare fino al divano e stendersi infine sopra di lei, senza lasciarle un attimo per recuperare lucidità, sempre baciandola sul collo, ora infilando le mani sotto il maglione di lei e sfiorare la pelle della pancia, salendo fino al ferretto del reggiseno.
“Harry” Provò a riprenderlo lei, ma tutto ciò che le uscì fu un sospiro più profondo di altri, così che il ragazzo tornò con la bocca sulla sua, un sorriso angelico sulle labbra.
In pochi istanti Bailey vide il proprio maglione a terra, mentre le sue mani andavano a sganciare velocemente i bottoni della camicia di Harry, per poi levargliela e lasciar cadere anch’essa sul pavimento del salotto. Le mani di lui erano ovunque, sul suo viso, lungo i suoi fianchi, sul suo seno, non si fermavano mai, ma allo stesso tempo erano estremamente delicate, ogni tocco era un brivido in più per Bailey, che non riusciva più a controllarsi ormai. Gli accarezzò la schiena, sfiorandolo con le unghie e strappandogli un verso rauco, prima che tornasse a succhiare il suo collo con avidità, mentre le mani raggiungevano i jeans di Bailey. Giocò per qualche istante con il bottone, sfiorando di proposito il basso ventre della ragazza e facendola inarcare appena, poi, abbassato lo sguardo, lo sganciò, sfilando i jeans senza fatica. Bailey chiuse gli occhi mentre la mano destra di Harry andava a sfiorare il suo interno coscia, lentamente, salendo e scendendo di nuovo ogni volta, facendola quasi impazzire. Lo baciò di nuovo, lasciandosi sfuggire un gemito quando lui si fermò tra le sue gambe, solleticandola appena.
“Ti amo Bailey, resta con me” Le sussurrò all’orecchio, con una dolcezza infinita.
Sembrava più una preghiera che una dichiarazione, un bisogno impellente di lei, come se non potesse sopravvivere ad una nuova possibile rottura, come se, se Bailey avesse scelto Zayn, alla fine, Harry non ne sarebbe più uscito. Spalancò gli occhi, all’improvviso. Un lampo di lucidità era riuscito ad esplodere nella nebbia totale di quei momenti, ricordandole Zayn, e la promessa che si era fatta di non mancare di rispetto a nessuno dei due.
 
“Harry, fermati – Mormorò, deglutendo a fatica – Ti prego”
“Che c’è?” Chiese lui controvoglia, continuando a solleticarle il collo con le labbra.
“Dammi un attimo” Disse Bailey, spingendolo delicatamente via da lei e mettendosi seduta, per poi recuperare i jeans ed il maglione e rimetterli velocemente, ignorando le proteste di Harry.
“Potresti spiegarmi cosa c’è che non va?” Domandò ancora il ragazzo, affranto.
“Questo” Replicò lei, secca.
“Questo cosa?”
“Non lo posso fare, Harry, non è giusto” Continuò Bailey, sentendo il sangue affluire alle guance.
“Non è giusto per chi? Siamo stati assieme, non sarebbe la prima volta, Bay” Le ricordò lui, sfiorandole una guancia con un dito.
“Harry, lo sai che mi vedo con un altro, oltre a te. Già questo non mi piace, non voglio complicare ulteriormente la situazione” Spiegò la ragazza, portandosi le mani al viso.
“Si chiama complicare le cose, adesso? – Ridacchiò Harry, per poi tornare serio – Sai che la soluzione sarebbe semplice, vero?”
“No, Harry, no, non lo è, per niente!” Sbottò Bailey, incapace di trattenersi.
“Bailey io ero qui da prima, tu eri la mia ragazza” Controbatté lui, fermo.
“Mi hai lasciata” Gli rammentò, con voce flebile.
“Ma ora sono qui! Ho sbagliato, lo so, l’ho capito. Ti amo e voglio te, nessun’altra, Bailey, nessuna” Dichiarò Harry, prendendole il viso tra le mani per costringerla a guardarlo negli occhi.
“Vorrei poterti dire la stessa cosa, Harry” Mormorò, incerta.
“Bay” La chiamò in un sussurro, ferito.
“Vai a casa, Harry, per favore – Lo pregò Bailey, sfuggendo alla sua presa per alzarsi – Ho bisogno di stare da sola”
Harry non aggiunse altro, si infilò la camicia e prese la giacca, poi si diresse verso la porta. Solo lì si voltò, per guardarla un’ultima volta.
“Io non lascerò stare, questa volta. Lotterò fino alla fine, che tu lo voglia o meno. Dillo anche a lui”
 

Era passata circa una decina di giorni da quell’episodio, e Bailey aveva evitato di vedere ancora Harry in tutti i modi possibili, non voleva rischiare così tanto un’altra volta. Si sentivano ogni giorno però, a differenza di Zayn, che non era mai il primo a cercare Bailey, doveva essere sempre lei a prendere l’iniziativa, venendo colta ogni volta da mille dubbi, chiedendosi se lui la volesse ancora o se quello fosse il suo modo per dirle che tra loro era finita e basta. Rispondeva a monosillabi, anche quando lei provava a chiamarlo, preferiva sentire la sua voce piuttosto che leggere poche parole su uno schermo, e, come lei faceva con Harry, trovava sempre qualche scusa per non vederla, la famiglia, un’offerta per una possibile carriera solista, qualsiasi cosa, pur di non incontrarla. Nonostante Bailey ancora non fosse riuscita a chiarire i suoi pensieri, quell’atteggiamento di distacco le faceva male da morire, aveva bisogno di vedere Zayn, di parlarci a quattrocchi, ma sembrava una situazione senza via d’uscita.
Stava guardando le loro foto, un paio di giorni prima del compleanno del ragazzo, scorrendole pigramente sullo schermo del cellulare, quando ad un tratto un’idea le balenò nella mente. Scattò su dal divano, per andare in camera a vestirsi in fretta e poi uscire, un piano preciso che andava formandosi man mano che si avvicinava alla destinazione.
 
Ciao Zayn, possiamo vederci almeno oggi? X
 
Bailey inviò il messaggio, rimanendo in auto, parcheggiata a pochi metri da casa del ragazzo. Si sentiva una stalker in quel momento, ma non vedeva altra soluzione. Se lui non aveva il coraggio di dirle sì per un appuntamento, si sarebbe arrangiata, avrebbe organizzato tutto lei e basta. L’unica cosa che poteva andare storta era che Zayn non fosse a casa. Così, attese una risposta, decisa a far funzionare il piano.
 
Bailey, davvero, oggi ho un sacco di cose da fare. Mi dispiace, ci vediamo un’altra volta
 
La ragazza alzò gli occhi al cielo, sbuffando sonoramente, poi digitò velocemente un’altra risposta.
 
Ma è il tuo compleanno!   
 
Vorrà dire che festeggeremo in ritardo
 
Sempre se non do fuoco a casa tua con te dentro, pensò Bailey, respirando a fondo. Non doveva arrabbiarsi, di lì a poco l’avrebbe visto, non era il caso che si facesse vedere nervosa.
 
Sei a casa ora?
 

 
Bene, sono qui fuori. Fammi entrare.
 
Scese dalla macchina e bloccò gli sportelli, raggiungendo velocemente il cancello della villetta a un piano di Zayn. Si fermò lì davanti, in attesa che la serratura scattasse per permetterle di entrare. Passarono alcuni istanti di silenzio irreale, tutto sembrava essersi fermato, poi finalmente il cancello si aprì, lasciando avanzare Bailey verso la porta di casa, ancora chiusa. Fece in tempo a raggiungerla, e di Zayn ancora nessun segno. Respirò a fondo, tentando di tenere a bada le farfalle che si agitavano nel suo stomaco e di ricacciare giù il nodo che le si stava formando in gola per l’agitazione.
“Ciao” Mormorò Zayn quando aprì la porta lentamente, incrociando il suo sguardo solo per un attimo.
Bailey gli si gettò al collo, senza permettergli di dire altro. Sembrava così piccolo, quasi indifeso, i suoi occhi erano quasi impauriti, avevano perso tutta la sicurezza che di solito li caratterizzava. Le era mancato da morire in quei giorni, non capiva davvero come aveva potuto resistere così tanto senza vederlo, e doveva essere lo stesso per Zayn, vista la forza con cui la stava stringendo a lui.
“Zaynie” Riuscì a mormorare contro la sua spalla, troppo emozionata per dire altro.
“Mi mancavi bimba” Confessò lui, inspirando a fondo tra i capelli di lei.
“Anche tu. Da morire” Disse Bailey a sua volta.
Rimasero abbracciati un paio di minuti, poi Zayn si convinse a prenderla per mano ed accompagnarla dentro, senza toglierle lo sguardo di dosso.
 
“Beh, buon compleanno intanto” Ricordò d’un tratto Bailey, sorridendogli imbarazzata.  
Gli si avvicinò, impacciata, incerta se dargli solo un bacio sulla guancia o azzardare qualcosa di più. Allungò una mano fino al viso del ragazzo, accarezzandolo con delicatezza, poi Zayn vi posò sopra la sua, portando l’altra al fianco di Bailey per attirarla a sé ed essere lui a baciarla per primo sulle labbra. Lo sentì sospirare piano, poi Bailey si lasciò andare ad un sorriso, più rilassata, e ricambiò il bacio, cingendogli il collo con le braccia, portandolo più possibile vicino a lei. Quanto le erano mancate quelle labbra, la delicatezza con cui Zayn era capace di avvolgerla in pochi secondi, la sensazione di leggerezza assoluta che la prendeva quando lui la baciava.
“Grazie di essere venuta” Sussurrò, staccandosi di poco.
“Sai che l’avrei fatto molto prima se me l’avessi permesso – Replicò Bailey, arresa – Ma avevi ragione”
“Non farò più un esperimento del genere, mai più” Promise Zayn, sorridendo appena.
“Ti ho portato una cosa” Annunciò la ragazza dopo un attimo di silenzio, ora più a suo agio.
Infilò la mano nella borsa, estraendone una busta bianca in A4, per poi passarla a Zayn. Lui la guardò incuriosito, poi decise di aprirla e tirarne fuori il contenuto, una decina di foto che Bailey aveva fatto sviluppare due giorni prima. Erano tutti scatti di loro due insieme, che nessuno aveva mai visto perché erano stati loro stessi a fare le foto, non arrivavano da siti di gossip né altro. Solo loro. Bailey osservò Zayn soffermarsi su ogni immagine, sorridere ad ogni nuovo ricordo, lasciarsi prendere dalle emozioni positive e dai momenti che avevano passato assieme.
“Pensavo che sarebbe bello se le aggiungessi al tuo album – Propose Bailey, spostandosi più vicina a lui sul divano – Se ti va”
“Stavo pensando la stessa cosa – Annuì Zayn, sorridendole sinceramente, per poi aggiungere, più serio – Posso chiederti cosa significano queste foto?”
Sapeva che sarebbe arrivata una domanda del genere, Bailey, ed era quello che voleva, in fondo, così si preparò a rispondere.
“Significa che non voglio che dimentichi quello che abbiamo, Zayn. Non solo quello che è successo negli ultimi tempi, però, anche il primo periodo in cui ci siamo conosciuti, le confidenze, le uscite…”
“Quando eravamo solo amici” Puntualizzò lui, abbassando lo sguardo.
“Solo perché è da lì che è partito tutto. Nessuno si innamora di punto in bianco, Zayn” Replicò Bailey, sospirando.
“Questo non puoi dirlo – Ribatté Zayn, sicuro, poi domandò – Tu mi ami, Bailey?”
 
Centro. Quella era la domanda che Bailey voleva evitare a tutti i costi, quella a cui ancora non riusciva a dare una risposta, in quel periodo ancora meno che rispetto a qualche mese prima, con tutti i guai che erano capitati. Era innamorata di Zayn? Sì, forse. Era ancora innamorata di Harry? Sì, decisamente, purtroppo, forse. Poteva essere innamorata di due persone contemporaneamente e permettersi di farle soffrire entrambe soltanto perché non era in grado di decidersi? Assolutamente no.
“Bay?” Zayn la richiamò, scuotendola dai pensieri.
“Zayn, io non lo so, in questo momento è tutto così confuso, e odio tenervi sul filo entrambi, mi dispiace”
“Va bene, capisco” La interruppe Zayn con tono distaccato, rimettendo le foto nella busta per poi accennare a ridargliela.
“Voglio che tu le tenga” Disse lei, scuotendo la testa e respingendo la mano di Zayn.
“Che senso ha?” Sbottò lui, alzandosi dal divano, irritato.
Già, che senso aveva? Se tra loro due le cose fossero finite, a cosa sarebbero servite quelle foto, se non a ricordargli il male che lei gli aveva fatto? Aveva scelto le migliori, quelle dei ricordi più felici, proprio per affievolire il dolore che entrambi in quei giorni stavano provando, e per sperare in qualcosa di positivo che sarebbe potuto arrivare, alla fine. Se Bailey avesse scelto Zayn.
“Io… Vorrei che tu non perdessi la fiducia in noi – Mormorò la ragazza, tenendo lo sguardo basso, per poi continuare, a voce sempre più bassa – Vorrei che provassi a dimenticare per un momento quello che ti sto facendo adesso e che ricordassi quanto bene stavamo assieme. Io… Vorrei che tu mi volessi ancora”
“Bailey ma che stai dicendo?” Esclamò Zayn, il tono di voce incredulo.
Tornò a sedersi accanto a lei, poi allungò le mani verso il viso di Bailey per girarlo verso di lui e farsi guardare negli occhi. Sembrava davvero non aver capito cosa lei intendesse, i suoi occhi chiedevano spiegazioni, ma era così difficile, e così egoista, da un certo punto di vista. Non c’era altra soluzione però, Bailey avrebbe dovuto essere più esplicita.
“Tu mi vuoi, Zayn?” Chiese infine in un sussurro, imbarazzata da se stessa.
Gli occhi di Zayn si chiusero per un secondo, poi sulle sue labbra comparve un sorriso amaro, ma pur sempre bellissimo.
“Io ti ho sempre voluta, Bailey Journey Starling, dal primo giorno in cui ti ho vista. E non è una cosa da urlare ai quattro venti, ad essere sinceri, visti i danni che ho già provocato” Confessò Zayn, guardandola fisso negli occhi.
 
Andava sempre così, Zayn era totalmente sincero con lei, le esprimeva i suoi sentimenti e lei non era in grado di ricambiare neanche in minima parte. Le lacrime che tratteneva da troppi giorni eruppero senza che lei potesse controllarle ancora, spingendola a rifugiarsi tra le braccia del ragazzo, che dopo una momentanea esitazione la strinsero forte al petto.
“Anche io ti voglio, Zayn, davvero” Riuscì a dire Bailey fra i singhiozzi, convincendo Zayn a stringerla più forte ancora.
“Non ti lascerò andare via da me, bimba – Promise lui – Sei tutto quello che ho, non ce la faccio senza di te”
Bailey accennò un sorriso tra le lacrime, quello era ciò che lei aveva detto a Zayn il giorno in cui Harry l’aveva lasciata. Si proteggevano a vicenda, si salvavano l’uno con l’altra, si completavano. Eppure non riusciva ad essere del tutto certa della soluzione da prendere. Aveva già provato a stare senza Harry, e sapeva quanto male aveva fatto all’inizio, se ne era uscita era solo grazie a Zayn. Ma non aveva mai provato a farsi mancare Zayn, almeno non per troppo tempo, e temeva che sarebbe stato ancora peggio, perché lui era sempre stato lì per lei, sia come amico, prima, che come ragazzo, più tardi. Non aveva mai avuto bisogno di nessun altro stando con lui, era tutto ciò che le serviva per sentirsi a posto, mentre con Harry, a causa delle varie incomprensioni, necessitava di un appoggio, che aveva trovato in Zayn e che avrebbe perso definitivamente scegliendo Harry di nuovo.
“Rimani qui con me stasera?” Domandò Zayn in un sussurro, distogliendola dalla piega che i suoi pensieri stavano prendendo.
Non era quello il momento di decidere, le serviva più tempo, più tempo con Zayn, che finora aveva tentato di allontanarsi il più possibile ma che finalmente sembrava essersi arreso ad aiutarla, in qualche modo.
“Mi piacerebbe tantissimo, Zayn – Mormorò, alzando il viso per dargli un bacio sulle labbra – Sì, resto”  





Curly space
Sì però così non è giusto, scusate. Sarà in crisi e tutto quello che volete, ma anche io voglio due così che a momenti fanno a botte per me u.u
Okay, momento invidia per i personaggi da me stessa inventati passato.
Bailey, Bailey, Bailey... Tanta confusione, mi pare. Poi c'è Harry che arriva e boh, a momenti tiro l'infarto (scusatemi se ho quasi ucciso qualcuno, ero in fase ormoni impazziti quando ho scritto la prima parte, e giuro che stavo per restarci anche io), però è anche così dolce... Infine abbiamo Zayn, che mi sembra un disperato affetto da bipolarismo, perché insomma, prima non cerca Bailey e poi non riesce a farne a meno, uhmmmmmm...
Dovrò andare in analisi alla fine di questa storia, è più di un anno che vado avanti e oddio, qualcuno mi aiuti T.T
Passiamo a voi, che è meglio: volevo ringraziarvi di cuore per continuare a leggere la storia nonostante i continui ritardi, siete degli angeli :) Grazie a luley0 per la recensione allo scorso capitolo e a Joeilly per aver aggiunto la storia alle seguite :)
Buone feste a tutte, mangiate tanto, e alla prossima! :*

Curly xx

 

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Capitolo 34
*** Falling to pieces ***


Right place, wrong time





FALLING TO PIECES

Ci aveva provato, Zayn, ad allontanarsi da Bailey, a convincersi che era meglio lasciarla andare. Non l’aveva cercata per giorni, aveva tentato di farla desistere dal vederlo o sentirlo, si era reso insopportabile, quasi infantile, aveva fatto finta che non gli interessasse più niente di lei. E forse ci stava anche riuscendo, grazie al fatto che non si vedevano, lontano dagli occhi lontano dal cuore, si dice. Ogni messaggio della ragazza era un pretesto per iniziare una conversazione o organizzare un appuntamento, ma si era costretto a mostrarsi distante, dando risposte secche e che non portavano da nessuna parte, evitando qualsiasi incontro Bailey gli chiedesse, quando l’unica cosa che avrebbe voluto davvero era stringerla tra le braccia e non lasciarla andare più. Quando non ce la faceva più e pensava di poterla vedere, però, tornava il ricordo di pochi giorni prima, la consapevolezza che ora c’era anche Harry, di nuovo, tra loro. Zayn veniva così preso da rabbia e frustrazione, per richiudersi nell’indifferenza forzata un’altra volta.
Gli era bastato trovarsela davanti, fuori da casa, per veder crollare in un colpo solo tutte le difese che si era costruito fino a quel momento. Non era nemmeno riuscito a mostrarsi arrabbiato, probabilmente le era sembrato un cucciolo indifeso, tale e quale lei era apparsa a lui. Gli si era buttata tra le braccia, come faceva sempre, e tutto ciò che Zayn era riuscito a pensare era stato “Finalmente”. Non sarebbe durato un giorno di più senza vederla, probabilmente avrebbe finito per cercarla lui, dopo tutta la resistenza che aveva fatto.
 
In quel momento la guardava dormire accanto a lui, poco più distante, l’indice della mano destra posato tra le labbra, i capelli disordinati che le cadevano sul viso e una delle gambe intrappolata tra quelle di Zayn. Dormiva sempre così, un’espressione beata e quasi infantile sul viso, tanto pacifica che Zayn aveva ormai personificato in quei tratti il concetto di tranquillità totale. Si era addormentata quasi subito, dopo essersi stesa con lui, doveva essere esausta psicologicamente, tanto quanto sentiva di esserlo Zayn. Però lui era sveglio, non riusciva a prendere sonno, non riusciva a smettere di guardare la ragazza accanto a lui, né a togliersi dalla testa il pensiero che avrebbe potuto perderla. Allungò una mano a spostarle una ciocca di capelli da davanti gli occhi, indugiando poi sul viso di lei per una carezza delicata. Bailey sorrise nel sonno, per poi aprire lentamente gli occhi.
“Non volevo svegliarti, scusami” Sussurrò Zayn.
“Stai tranquillo – Mormorò lei, sorridendogli rassicurante – Non riesci a dormire?”
“Già”
Bailey annullò la distanza tra loro, abbracciandolo in vita e stringendolo forte a lei, nascondendo il viso sul petto del ragazzo. Zayn passò un braccio sotto il collo di lei, mentre l’altro andava a chiudersi sulle spalle. La ragazza mugugnò qualcosa che Zayn prese come un assenso e lo fece sorridere, poi le baciò i capelli inspirando forte.
“Sei mia” Bisbigliò contro i suoi capelli, quasi senza accorgersene.
Bailey però evidentemente l’aveva sentito. Lo strinse più forte, poi prese a baciargli il petto, salendo lungo il collo di Zayn per raggiungere le sue labbra e fermarsi un momento ad osservarlo, seria, poi Zayn eliminò la distanza, aveva un bisogno quasi disperato di sentire la bocca di Bailey sulla sua, le labbra morbide che si fondevano alla perfezione con le sue, i denti che ogni tanto andavano a morderlo delicatamente, quasi per sbaglio, le loro lingue che si accarezzavano, per perdersi e ritrovarsi continuamente, fino a farli restare quasi senza fiato.
“Non voglio farti del male” Dichiarò Bailey, guardandolo negli occhi.
“Non pensiamoci ora” Disse Zayn, volendo liquidare la faccenda, non era il momento quello, stavano bene e non era il caso di rovinare tutto.
Bailey si strinse di nuovo al suo petto, borbottando qualcosa che Zayn non riuscì ad intendere completamente.
“Che hai detto?” Domandò, ridendo lievemente.
“Uhm, niente, era… Niente” Rispose Bailey, sbadigliando.
“Buonanotte bimba” Mormorò Zayn, lasciandole un bacio sulla fronte.
“Buonanotte Zaynie. Vedi di dormire un po’ anche tu” Replicò lei, il tono quasi autoritario.
Zayn sorrise, per poi strofinarle la schiena e baciarla di nuovo, un dubbio che diventava speranza nella sua testa. Perché quello che Bailey aveva mormorato contro il suo cuore, e non aveva avuto il coraggio di ripetere, assomigliava tanto ad un “ti amo” detto per la prima volta.
 

Aveva deciso di seguire davvero il consiglio di Bailey a proposito di quelle foto ed ora, una ad una, le stava incollando tra le pagine dell’album che la ragazza gli aveva regalato esattamente un anno prima. Era uscita presto di casa, Bailey, per tornare al suo appartamento e prepararsi per il lavoro, lasciando Zayn solo con i suoi pensieri che, quel mattino, erano molto più felici dei giorni precedenti. Prese tra le dita l’ultima immagine, risalente alla vacanza a Barcellona, che i due si erano fatti scattare da un turista, completamente ignaro di chi fossero, visto che non aveva posto loro alcuna domanda. Era sera, e stavano passeggiando sulla spiaggia, tenendosi per mano, quando avevano incrociato quell’uomo solitario che aveva sorriso loro per poi fargli sapere quanto belli fossero assieme. Bailey e Zayn si erano guardati, arrossendo appena, poi lui aveva deciso di approfittare di quella gentilezza per chiedere una foto di loro due. L’uomo aveva reagito con tanto entusiasmo da scattare ben più di una foto, e tutte erano uscite estremamente naturali, senza pose, quasi non sapessero cosa stesse accadendo. Ma era così, in realtà: a Zayn bastava fissare i suoi occhi in quelli di Bailey per estraniarsi da tutto, dimenticare qualsiasi cosa li circondasse e sentirsi completo. Così, anche quella sera, invece di rivolgere la sua attenzione all’obiettivo del cellulare in mano a quello sconosciuto, si era concentrato su Bailey, senza riuscire a distogliere lo sguardo da lei, piuttosto baciandola senza alcuna vergogna, come si sentiva di fare.
Ed eccoli lì, abbracciati su quella spiaggia spagnola, dimentichi del mondo attorno a loro, solo loro due, ed i sorrisi che affioravano sui loro volti un attimo prima di baciarsi. Era una delle sue preferite, quella foto. Ma che diavolo sto dicendo, qualsiasi foto con lei è una delle mie preferite, riconobbe Zayn, scuotendo la testa con un sorriso. Applicò il nastro biadesivo sul retro della foto, poi la attaccò con cura alla pagina dell’album che, notò, era l’ultima disponibile. Chiuse l’album, per poi prendere a sfogliarlo dall’inizio, e soffermarsi praticamente su ogni pagina, ripercorrendo con la mente tutti i ricordi impressi in quelle pagine, fino ad arrivare nuovamente alla fine con un sospiro. Che fosse un segno? Quel piccolo blocco racchiudeva tutto ciò che di più caro aveva e di più straordinario gli era successo durante quell’anno, e proprio ora che lui e Bailey erano in un momento di forte incertezza, Zayn scopriva che avrebbe dovuto comprarne un altro. Tentò di scacciare il pensiero, non aveva mai dato importanza a simili coincidenze, ma quel dubbio sembrava non volerlo lasciare in pace. Non voglio farti del male, gli aveva detto Bailey quella notte. E lui le credeva, sapeva quanto erano legati loro due, e quanto la ragazza ci tenesse a lui, non l’avrebbe mai fatto soffrire di proposito, anche se non era proprio uno dei momenti migliori passati assieme, quello. And if you hurt me, well that’s okay baby, only words bleed…  Non era una cosa a cui sarebbero potuti sfuggire per sempre, l’amore comporta anche sofferenza, e Zayn lo sapeva bene. Ma non era quello ciò su cui si doveva concentrare. Riprese l'album, lo aprì all’ultima pagina, e, trovato un pennarello nero, sulla copertina cartonata, scrisse poche parole significative, tutto ciò che importava in quel momento. Inside these pages you just hold me. Non importava cosa sarebbe successo dopo.
 

“No dai, non andare via” Mugugnò Bailey, ancora mezza addormentata.
“Bay, è l’una, mi sono addormentato anche io” Spiegò Zayn, scuotendola appena.
“Andiamo a letto allora” Borbottò lei, mettendosi a sedere sul divano e stropicciandosi gli occhi.
“Non dovresti dirmi una cosa del genere, potrei prenderla nel senso sbagliato” Replicò Zayn, sorridendole malizioso.
Bailey sorrise, gli occhi che faticavano a rimanere aperti, e lo attirò a lei, baciandolo con forza. Le sue labbra erano decisamente più sveglie di lei, e a Zayn non dispiaceva per niente. Ricambiò il bacio, posando le mani sui fianchi della ragazza, facendola stendere di nuovo, questa volta sotto di lui. Prese ad accarezzare la pelle di lei con delicatezza, infilando le dita sotto la felpa che indossava e facendola rabbrividire per un attimo. Le lasciò una scia di baci dalla tempia al mento, vedendo il sorriso della ragazza allargarsi ad ogni suo nuovo tocco, gli occhi ancora chiusi. Sentì le mani di lei fermarsi sulla sua nuca, forse nel tentativo di tenerlo il più vicino a lei, ma non ce n’era bisogno, non si sarebbe allontanato per nulla al mondo.
“Rimani qui?” Domandò Bailey, in tono quasi implorante, dopo essersi allontanata impercettibilmente per mettersi seduta.
“A dormire dici?” Precisò Zayn.
La ragazza annuì in silenzio, poi gli lasciò un bacio delicato sulla guancia.
“Dormo meglio quando ci sei tu” Confessò.
“Va bene bimba, tutto quello che vuoi” Accettò infine Zayn, incapace di rifiutare.
“Grazie Zaynie” Mormorò sollevata, buttandosi di slancio su di lui per abbracciarlo.
Il ragazzo colse l’occasione per stringerla a sé e poi alzarsi dal divano, portandola in camera nonostante le deboli proteste della ragazza, e posarla delicatamente sul letto. Si spogliò velocemente, osservando Bailey fare lo stesso con estrema lentezza, azione che gli costò un grosso sforzo di autocontrollo. Era così sensuale, e non se ne accorgeva minimamente. Distolse lo sguardo, poi si infilò sotto le coperte andando ad abbracciarla da dietro.
“Posso farti una domanda?” Tentò Zayn, venendo preso da un dubbio.
“Dimmi”
“Lasci dormire anche Harry con te?” Chiese, in un sussurro.
Si vergognava a chiedere una cosa del genere, ma aveva bisogno di saperlo, almeno per capire su che livello stava procedendo tutta quella storia assurda.
“No” Replicò lei sicura.
“Ah”
“Perché me lo chiedi?” Domandò a sua volta Bailey, voltandosi per guardarlo in faccia.
“Era una curiosità” Replicò Zayn, facendo spallucce.
Chiuse gli occhi mentre la mano di Bailey sfiorava il suo viso, percorrendolo dalla fronte al mento, con una lentezza quasi insopportabile, per poi scendere sul suo petto e tracciare i diversi tatuaggi che aveva appena sotto le clavicole.
“E perché lo lasci fare a me, allora?” Chiese ancora Zayn.
Non riusciva proprio a starsene zitto, quella notte.
“Non lo so – Borbottò Bailey, fermandosi un attimo a pensare – Perché te lo meriti, immagino”
“Credo sia la migliore risposta di sempre” Sorrise Zayn, contagiando presto anche lei.
Ma gli occhi della ragazza erano stanchi, così che Zayn si decise a lasciarle un ultimo bacio leggero sulle labbra e ad augurarle la buonanotte, per poi stringerla a sé e pregare che quello fosse solo uno di tanti momenti felici che sarebbero potuti arrivare in futuro.
 
Era soddisfatto della risposta che gli aveva dato Bailey, lo faceva sperare nella migliore delle conclusioni. Forse alla fine, malgrado tutto, avrebbe scelto lui, e non Harry. Ed è giusto così, si disse, per poi attenuare immediatamente quel pensiero, non era corretto nei confronti dell’amico, anche se Harry aveva più volte dimostrato di non meritare pienamente di stare con Bailey. Vedeva bene quanto la ragazza fosse confusa al riguardo, e quanto tentasse di non rovinare ulteriormente i rapporti tra i due, anche se, concretamente, non c’era più nessun contatto. Ma forse sperava, come in realtà faceva anche Zayn, che qualcosa potesse essere recuperato, che potessero tornare gli amici che erano una volta, prima di tutto quel guaio che era stato conoscere Bailey.
Ma era difficile, in quel momento, credere in una cosa del genere: se lei avesse scelto Zayn, sarebbe stato completamente escluso dalla vita di Harry e probabilmente da quella degli altri tre ragazzi, per quanto Liam fosse rimasto quello più vicino a Zayn. Bailey era, in primis, la ragazza che Harry aveva perso, e Zayn sarebbe stato visto come colui che gliel’aveva portata via, non importava quali giustificazioni avrebbe presentato, o quanto si sarebbe sforzato di spiegare loro tutta la storia. Sarebbe stato visto come un traditore e basta. Dall’altra parte, se Bailey avesse invece deciso di tornare con Harry, sarebbe stato il turno di Zayn di chiudere i rapporti, prima di tutto con lei. Ne avrebbe sofferto immensamente, ma non concepiva l’idea di tornare ad essere il suo migliore amico dopo quello che avevano passato, sarebbe stato più semplice eliminarla e basta, per rifarsi una vita, di nuovo. In quel modo, però, forse sarebbe riuscito più facilmente a recuperare l’amicizia con gli altri ragazzi. Con fatica, certo, ma era una possibilità.
Non poteva vincere senza comunque perdere qualcosa, realizzò. O Bailey o i ragazzi. Pensava che, dopo aver lasciato il gruppo, non gli si sarebbe più presentata una scelta del genere, e invece eccolo lì, di nuovo, davanti ad un bivio. Ma non era lui a dover decidere, spettava a Bailey questa volta.
Continuava a pensare, per quanto potesse sembrare egoista, che lui fosse quello che doveva stare con Bailey. Le era sempre rimasto accanto, in qualsiasi momento, mentre Harry non ci aveva messo troppo ad isolarsi o scappare dall’altra parte del mondo per ritrovare se stesso, o almeno così diceva. Non sottovalutava i sentimenti che Harry aveva per la ragazza, sapeva bene quanto innamorato ne fosse, ma aveva commesso troppi sbagli, e avrebbe dovuto pagarne le conseguenze ora. Non aveva mai messo se stesso davanti a niente, Zayn, per lui veniva sempre il benessere degli altri prima di tutto, ma in quel momento era giusto che lottasse per ciò che era suo, era giusto che lasciasse parlare l’egoismo che gli avrebbe permesso di stare bene, una volta tanto.
 

HARRY E BAILEY

Tre parole, in stampatello maiuscolo, azzurro cielo su fondo bianco. Le uniche tre parole che non avrebbe mai voluto né pensato di leggere. Le aveva rilette decine di volte ormai, pensando di essersi sbagliato, di aver confuso una lettera con un’altra, ma non era cambiato niente, erano sempre lì, a dire tutto e niente. Perché Zayn non aveva ancora avuto il coraggio di aprire la pagina del trend, continuava a rimandare, a tentare di convincersi che non fossero affari suoi, che i due nomi fossero soltanto una sfortunata coincidenza, si trattava sicuramente di qualcun altro. Bailey gliel’avrebbe detto, se si fosse decisa a fare la sua scelta, o qualsiasi cosa potesse diventare virale in meno di un’ora.
Zayn, cazzo, apri quella pagina e guarda che diavolo sta succedendo!
Il ragazzo bloccò e sbloccò lo schermo del cellulare un altro paio di volte prima di decidersi a cliccare su quelle maledette parole, imprecando contro il collegamento che in quel momento sembrava non voler collaborare, aumentando ancora di più la sua agitazione.
 
Ma Bailey non usciva con Zayn?
Harry ha molte amiche, Bailey sarà un’altra di quelle
Ma forse allora era vero quando Bailey e Zayn dicevano di essere migliori amici
Harry e Bailey? Cosa sta succedendo?
Harry e Bailey a spasso. E Zayn?
Non capisco, che fine hanno fatto gli Zailey?
Bailey, ti prego, illuminaci. Prima Zayn, ora Harry: hai un contratto speciale o cosa?
Harry e Bailey o Zayn e Bailey? Io nel dubbio li shippo entrambi :)
Un’altra copertura, fantastico. Non capisco perché abbiano tirato in mezzo anche Zayn, però
 
Più leggeva, meno Zayn riusciva a capire. Doveva trovare l’origine di tutto quel disastro, se voleva uscirne con una qualche spiegazione. Continuò a scorrere i tweet delle fan, sempre più confuse, forse più di lui, poi finalmente arrivò ad un paio di immagini sfocate.

Questi sono @Harry_Styles e @BaileyJStarling. So che la foto fa schifo, ma vi assicuro che sono loro, erano nella zona di casa mia!!!

Aprì il profilo della ragazza che aveva pubblicato le foto, trovando decine di commenti e risposte a chi chiedeva dove si trovassero, cosa stessero facendo, se sembrassero una coppia o semplici amici. A suo dire, i due non si tenevano per mano né si erano mai baciati, ma sembravano parecchio in confidenza, ridevano e scherzavano, e Harry sembrava illuminarsi ad ogni cosa Bailey gli dicesse, mentre lei sembrava più sulle sue, e leggermente tesa. Zayn studiò meglio le foto, ingrandendole. Non c’erano dubbi, erano proprio loro. In una delle due erano presi di schiena, ma i capelli e le figure di entrambi erano ben riconoscibili; l’altra, in cui erano uno di fronte all’altra, era quella meno definita, molto probabilmente la ragazza aveva scattato la foto, ma poi per timore di essere vista aveva abbassato il telefono. Comunque l’abbigliamento corrispondeva, ed era difficile per Zayn confondere due persone che conosceva così bene. Controllò nuovamente la zona in cui erano stati avvistati, constatando che non era una delle più frequentate di Londra, ma qualcuno di interessato ovviamente c’era sempre.
 
Qualcosa si era spezzato in Zayn. Aveva promesso a se stesso che avrebbe lottato fino alla fine, ma in quel momento tutto gli stava crollando addosso, e lui non aveva più nessuna forza per andare avanti. Quella era la fine, almeno per lui. Non sapeva cosa Bailey stesse facendo, perché non gli avesse detto niente, ma Zayn non era più disposto ad ascoltare giustificazioni. Si sentiva tradito come mai avrebbe immaginato, era furioso, e deluso dalla ragazza che amava e che pensava lo ricambiasse. Invece, evidentemente, non era così, Bailey non era ancora arrivata ad una scelta definitiva. O forse ci era arrivata, e lui non era contemplato nel futuro della ragazza. Nessun messaggio, nessuna chiamata da lei. Ma era finito il tempo in cui Zayn aspettava una qualche mossa dall’altra parte. Bloccò il telefono, poi prese la giacca ed uscì, non importava in che situazione si sarebbe trovato, aveva delle cose da dire, e non sarebbe tornato indietro senza averlo fatto.    



Curly space
Ce l'ho fattaaaaaa, finalmente! Non riuscivo più a finirlo questo capitolo, è stato un parto, soprattutto perché non era previsto e non avevo bene in mente cosa inserirci, ecco ^-^
Ho fatto di meglio, lo so, ma spero che comunque riusciate ad apprezzare lo sforzo aha. E poi ve l'ho finito con una bella suspence u.u
Cosa succederà adesso? O.O
Zaynie sembra parecchio sul piede di guerra, ma chissà cosa è successo tra Bailey ed Harry... Previsioni? Sono curiosa di sentire le vostre opinioni ;)
Intanto grazie mille a Tomms_girl93 e Joeilly per le recensioni allo scorso capitolo, e a tutte voi che ancora leggete! :)
Un bacione e alla prossima!

Curly xx

 

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Capitolo 35
*** Choices ***


Right place, wrong time





CHOICES

“Aspetti qualcuno?” Domandò Harry, alzando la testa in direzione della porta quando lui e Bailey sentirono bussare.
“No”
Ma non era difficile immaginare chi fosse. Sembrava piuttosto che volessero buttare giù la porta, non era il tipico bussare tranquillo di chi va a fare una visita di cortesia. Avrebbe dovuto rifiutare la proposta di Harry di andarla a trovare quel giorno, invece di cedere alle sue richieste.
“Vuoi che vada a vedere chi è?” Si offrì lui.
“No! – Si affrettò a rispondere Bailey, poi, rendendosi conto di essere stata troppo precipitosa, tentò di recuperare – No, tranquillo, vado io. Tu rimani qui”
Si alzò con riluttanza dal divano, procedendo lentamente verso l’ingresso, mentre la porta minacciava seriamente di cedere sotto i colpi dall’esterno. Socchiuse la porta che dava sul corridoio d’entrata, poi aprì quella d’ingresso.
“Zayn” Provò, ma sapeva che quella volta non ci sarebbe stato modo di giustificarsi.
“No, Bailey, non provarci neanche” Sbottò il ragazzo, tenendo comunque un tono basso.
Bailey abbassò la testa, poi si chiuse la porta alle spalle. Avrebbe evitato il peggio, voleva almeno provarci.
“E’ qui vero?” Indovinò Zayn, una rabbia che Bailey non gli aveva mai visto negli occhi né sentito nella voce.
“Sì”
“Fammi entrare, voglio parlare con lui” Disse, ora più calmo, almeno apparentemente.
“No Zayn, non lo farò” Ribatté lei, appoggiandosi alla porta.
Fu come se Zayn si ricordasse improvvisamente della sua presenza. Piantò gli occhi in quelli di Bailey, fulminandola, poi prese un respiro profondo, seguito a ruota da lei. Non era pronta a sentire quello che Zayn le avrebbe detto, sapeva di essere in torto quella volta, come lo era quando gli aveva nascosto il ritorno di Harry. Ma, se alcune settimane prima era stato disposto a chiudere un occhio pur di non perderla, questa volta sarebbe stato molto più difficile per lei spiegarsi, ed era sicura che lui non avrebbe accettato facilmente i fatti.
 
“Che cazzo sta succedendo Bailey?” Sibilò Zayn, massaggiandosi le tempie con le mani.
“So cos’hai visto, cosa ti ha spinto a venire fin qui in questo stato, ma ti assicuro che non intendevo in alcun modo farti capire qualcosa di sbagliato senza parlartene” Iniziò Bailey, faticando per trovare le parole giuste da usare.
“In questo stato, qualcosa di sbagliato – Ripeté Zayn, accennando un sorriso falso, per poi sbottare – Ma mi stai prendendo in giro?”
“No! Io… Te ne avrei parlato” Ammise la ragazza, sincera.
“E quando? Aspettavi che lo venisse a sapere il mondo? Beh, è già successo, non so se te ne sei accorta – Replicò Zayn, sarcastico – E se speravi che io ne restassi comunque all’oscuro perché sono asociale di natura, non ha funzionato ”
“Volevo evitare che succedesse, ma non sapevo come fare! È stato tutto così improvviso…”
“Bailey, smettila di parlare per indovinelli e spiegami chiaro e tondo come stanno le cose – Ordinò Zayn, battendo il pugno sul muro – Sono stanco”
La ragazza tentò di incrociare lo sguardo del moro, ma lui si ostinava a non volerla guardare, spostava gli occhi dal muro al pavimento, o attorno a sé. Prendeva respiri profondi più spesso del normale, e continuava a fare piccoli passi avanti e indietro, visibilmente agitato.
“Harry è venuto a trovarmi ieri pomeriggio, e mi ha chiesto di uscire. Cioè, in realtà aveva già deciso di farlo, non ho potuto fare molto per bloccarlo, ma non sono riuscita nemmeno ad avvisarti” Raccontò Bailey, sospirando.
“Ti prego, non far finta che ti dispiaccia, hai sognato per mesi una cosa del genere” La interruppe Zayn, in tono fintamente drammatico.
“Sì, quando stavamo assieme – Precisò Bailey, iniziando ad irritarsi – Come fai a rinfacciarmi una cosa del genere?”
“Potevi pensarci prima” Ribatté lui secco.
“Ti ho pensato tutto il tempo, Zayn. Non sono stata bene, avevo in mente te e quello che avresti detto quando avessi scoperto questa storia”
“Smettila di prendermi per il culo, Bailey!” La fermò di nuovo il ragazzo, questa volta alzando il tono.
“Non lo sto facendo, sto cercando di spiegarti come stanno le cose, ma tu sei troppo concentrato a sentirti tradito!” Controbatté Bailey, alzando la voce a sua volta.
“Sì, è vero, mi sento tradito, hai trovato la parola giusta – Annuì Zayn, guardandola per un attimo – Solo un paio di notti fa mi hai lasciato dormire con te, perché dicevi che me lo meritavo. Me lo meritavo, Bailey! E adesso? Harry fa quello che gli pare con te, mi sembra”
“Non ho ancora deciso niente, Zayn” Lo informò Bailey, nel tentativo di calmarlo.
“Non mi interessa! Non è ad armi pari questa guerra! Io sto cercando di rispettare i tuoi tempi, ma così non ci sto” Confessò Zayn, facendo per andare verso le scale.
“Che cosa stai dicendo?” Domandò Bailey, confusa.
“Non c’è lo stesso rispetto che ci metto io, né da parte di Harry, né da parte tua, ecco cosa sto dicendo” Spiegò Zayn, impassibile.
 
Fu come se l’avesse colpita con un pugno in pieno stomaco. Bailey lo guardò con gli occhi sbarrati per un momento, poi la vista le si annebbiò a causa delle lacrime. Rimasero a studiarsi per alcuni istanti, senza saper cosa dire. Zayn aveva ragione, almeno in parte: era confusa, così tanto da non capire con chi, tra lui ed Harry, volesse stare, incapace di rinunciare ad uno dei due in maniera definitiva, illusa di poter trascinare quella situazione ancora per qualche tempo. Forse era vero, forse lei non rispettava Zayn come avrebbe dovuto, il fatto stesso di frequentare due ragazzi contemporaneamente era una grave mancanza, e segno di insicurezza. Si sentiva un’egoista, aveva costretto i due ragazzi a cui teneva di più a sottoporsi a quella specie di esperimento soltanto perché lei non voleva perdere nessuno dei due, ma ormai era chiaro che così facendo li stava perdendo ancora più facilmente.
“Non cercarmi più Bailey, non voglio più vederti – Dichiarò Zayn, il tono di voce era finalmente tornato alla normalità, ma era così apatico che colpì Bailey più delle urla di poco prima – Almeno fino a quando non avrai preso una decisione definitiva”   
“Zayn, per favore” Non sapeva nemmeno lei di cosa lo volesse pregare, ma furono le uniche parole che riuscirono a farsi strada attraverso le sue labbra.
“No, Bailey, basta. Ho cercato di capirti, ho provato ad accettare la situazione, a dividerti con un altro, ma non sono più disposto a farlo. Ora tocca a te. Prenditi tutto il tempo che ti serve ancora, ma non mettermi in mezzo. Quando deciderai, fammelo sapere. O anche no”
La guardò un’ultima volta, torturandosi le labbra con i denti, poi, vedendo che Bailey non rispondeva, annuì a se stesso, poi le voltò le spalle e raggiunse velocemente le scale, scendendo di corsa, lasciando che i passi risuonassero lungo tutto il percorso fino a svanire, mentre Bailey rimaneva paralizzata lì, senza sapere cosa fare.
 
“Bailey? Perché ti sei chiusa fuori?”
La voce di Harry alle sue spalle la riportò di colpo in sé, facendola sussultare. Si voltò, notando che sulle labbra del ragazzo c’era un sorriso apparentemente divertito, forse a voler coprire la tensione che in realtà sentiva. Era impossibile che non si fosse accorto delle urla di poco prima.
“Uhm, non so, non… Non me ne sono accorta” Balbettò lei, passandosi velocemente una mano sugli occhi.
“Bay, va tutto bene?” Domandò Harry, immediatamente insospettito da quella reazione.
“No, in realtà no, ma non importa – Rispose lei, facendolo spostare per rientrare in casa, per poi aggiungere, sottovoce – Me la sono cercata”
“Chi era?” Chiese ancora il ragazzo.
“Harry, ho bisogno che tu te ne vada. Devo stare da sola” Disse, piatta, tenendosi la testa con una mano.
“Era lui vero? Dovevo immaginarlo” Indovinò Harry, l’irritazione facilmente riconoscibile nella voce.
“Sul serio, Harry. Devo chiudere questa storia, non posso andare avanti così per sempre, non è giusto – Spiegò Bailey, nervosamente – Mi serve un periodo in cui non vedo né sento nessuno dei due, è l’unico modo che ho per capire con chi stare. Avrei dovuto arrivarci molto tempo fa”
Sentì Harry avvicinarsi dietro di lei, le posò le mani sulle spalle per poi voltarla verso di lui ed abbracciarla stretta. Incapace di trattenersi oltre, Bailey scoppiò a piangere, rifugiandosi nell’abbraccio del ragazzo, lasciando che lui le accarezzasse la schiena e le mormorasse parole di conforto. Ma le immagini di Zayn di poco prima, della sua espressione delusa, arresa, tradita, continuavano a mostrarsi nella mente della ragazza, così che si costrinse a staccarsi da Harry.
“Vai via, per favore – Lo pregò di nuovo – Mi faccio sentire io, promesso”
Harry annuì, ancora incerto, poi le si avvicinò per lasciarle un bacio sulla fronte.
“Ci vediamo allora – Sussurrò – Ti amo Bay”  
 

Non poteva rinunciare a nessuno dei due, non ce l’avrebbe fatta. Si rendeva conto però che non poteva nemmeno permettersi di pensare di mantenere un rapporto normale con entrambi i ragazzi dopo aver scelto uno di loro. Se avesse scelto Harry, avrebbe dovuto chiudere definitivamente con Zayn, per sempre: non l’avrebbe perdonata quella volta, non si sarebbe abbassato a farle di nuovo da spalla, non avrebbe accettato di essere di nuovo “solo” il suo migliore amico, dopo tutto quello che avevano passato assieme, sia come amici che come coppia. Se invece avesse scelto Zayn, avrebbe perso Harry per la seconda volta, e sapendo quanto male aveva fatto la prima non era pronta a soffrire in quella maniera di nuovo. Ma non riusciva comunque a pensare di dover per forza lasciare indietro uno dei due, alla fine.
Erano così diversi, Harry e Zayn, a partire dal fisico: uno alto e quasi imponente, i capelli ricci e lunghi, gli occhi verdi, la pelle chiara; l’altro più esile, perfettamente proporzionato nella sua totalità da sembrare quasi irreale, gli spessi capelli neri e gli occhi nocciola, che al sole diventavano quasi color del miele, così particolare grazie alle origini mediorientali. Harry era impulsivo, ma così insicuro a volte da avere l’innocenza di un bambino, una personalità forte ma senza mai essere invadente, l’attenzione sempre puntata a quello che accadeva attorno a lui, alternata ai momenti di leggerezza in cui mostrava il suo lato infantile; Zayn era più riflessivo, più silenzioso, teneva tutto quello che pensava nella sua testa, i suoi sentimenti  e le emozioni nel cuore, li mostrava solo a coloro che riuscivano a guadagnare la sua piena fiducia e ai quali teneva davvero, ma anche lui era estremamente alla mano, una volta presa confidenza, ed era facile andarci d’accordo ed apprezzarlo.
Poi c’era la parte che riguardava più strettamente Bailey, le emozioni che ognuno dei due sapeva procurarle, anche solo con un’occhiata. Ecco, forse erano proprio gli occhi il punto fondamentale: quelli di Harry erano trasparenti, trasmettevano qualsiasi cosa, dalla felicità alla rabbia alla delusione al sollievo, e a volte anche tutto insieme, così espressivi da confondere Bailey, ed intimidirla quando non riusciva a capire quale fosse il sentimento che prevaleva. Quelli di Zayn, appena più scuri, erano due pozzi profondi, imperscrutabili, e lui aveva la strana ed insopportabile capacità di rendere lo sguardo assente quando non voleva far capire alla gente cosa provava in un determinato momento. Ma quando si lasciava leggere, Bailey poteva vedervi tutto l’amore e la protezione che lui le avrebbe offerto in qualsiasi momento, bastava che lei glielo chiedesse. Era come se gli occhi di quei due ragazzi fossero l’immagine delle loro personalità, c’era tutto, in quegli sguardi, e Bailey non capiva come avrebbe fatto a dimenticare il verde smeraldo dell’uno, o il nocciola dell’altro.
 

“Sul serio devo essere io a chiederti di spiegarmi cosa sta succedendo, Bailey?” Domandò Lucas quel lunedì, dopo che Bailey l’aveva raggiunto nel suo ufficio come le era stato chiesto e aveva atteso spiegazioni.
“A proposito di cosa?” Chiese lei in risposta, confusa.
“Ti ho tenuta d’occhio oggi e nei giorni scorsi, e non hai sorriso praticamente mai, durante il servizio, né in generale durante il giorno. E sappiamo bene che questa cosa è molto sospetta da parte tua – Disse Lucas, studiandola – A parte questo, tu lo sai che le notizie viaggiano in fretta, e soprattutto che io mi tengo informato, vero?”
“Sì Lucas, sei un uomo di mondo, lo sappiamo” Annuì lei, ironica.
“Non fare dello spirito adesso – La riprese l’uomo, serio – Siediti”
Bailey fece come lui le diceva, iniziando a capire qualcosa. Sapeva che sarebbe arrivato quel momento, ma non aveva nessuna voglia di avere quella conversazione, non quel giorno. Aveva passato il weekend da sola, tentando di concentrarsi su qualcosa che non fosse la situazione tra lei, Harry e Zayn, ed era stato così complicato che si era trovata a sperare di lavorare anche la domenica, da quel momento in poi.
“Non capisco cosa tu stia facendo, Bailey – Ammise Lucas, sospirando – Insomma, non hai mai voluto dirmi niente di Zayn finché non è stato ovvio che stavate assieme, e ora te ne esci con Harry, suo compagno di band?”
Ex, precisò mentalmente Bailey. Ex in tutti i sensi.     
“Non è facile da spiegare” Commentò poi laconica.
“E’ meglio che tu ti sforzi e lo faccia, allora. Ne va della tua reputazione, del tuo lavoro, Bailey” Dichiarò Lucas, guardando la ragazza fisso negli occhi.
Lei rimase un attimo interdetta da quell’affermazione, indecisa se offendersi o meno, ma Lucas aveva ragione. Si era fatta tanti problemi ad accettare la proposta di Vogue quando ancora con Zayn non c’era niente, ed ora si era fatta vedere in giro con Harry. La sua fama non ne avrebbe sicuramente giovato, e probabilmente coloro che l’apprezzavano si sarebbero chiesti chi fosse davvero quella modella. Ricambiò lo sguardo di Lucas, ancora incerta, poi decise di dirgli tutto, poteva fidarsi, e forse parlare con lui l’avrebbe anche aiutata a chiarirsi le idee.
 
Gli raccontò così di come aveva conosciuto Harry ed avevano iniziato ad uscire, finendo poi per mettersi insieme, e di come tutto tra loro fosse una favola moderna. Arrivò al momento in cui lui le aveva presentato i suoi compagni di band, proprio lì alla sede di Cosmopolitan (“Allora avevo ragione a dire che Harry ti stava fin troppo attaccato!”, commentò Lucas), rivelando come lei pensasse di stare antipatica a Zayn, fino alla loro chiacchierata di New York, e di come poi la loro amicizia fosse cresciuta fino a farli diventare l’uno il confidente dell’altra, e viceversa. Ricordò come lei e Harry avevano iniziato a litigare, sempre più spesso e ad allontanarsi poco alla volta, fino alla notte in cui lui le aveva chiesto una pausa. Omise il particolare della notte passata con Zayn, quello sarebbe rimasto per sempre un segreto tra loro due (e Louis, dovette ricordarsi), ma spiegò come si erano avvicinati sempre di più, come Zayn le aveva confessato di essere innamorato di lei e di come lei aveva inizialmente resistito, ancora troppo ferita dalla storia finita con Harry, per poi cedere e lasciarsi andare con Zayn. I mesi trascorsi con lui l’avevano aiutata incredibilmente, disse, il ragazzo la faceva sentire amata e protetta, e lei non doveva preoccuparsi di quello che la gente diceva quando li vedeva assieme, stavano bene e lei era riuscita a dimenticare Harry. O almeno pensava. Giunse così al presente, alla situazione di ambiguità in cui si era cacciata, arrivando infine al motivo del malumore di quel giorno. Terminato il raccontò, prese un respiro profondo, poi guardò Lucas, in attesa di una risposta.
“Wow” Esalò l’uomo, gli occhi sbarrati.
“Già”
“Dammi un attimo, mi hai detto talmente tante cose, sono un po’ confuso” Borbottò Lucas, posando il viso su una mano e guardando un punto fisso sulla scrivania.   
Solo in quel momento Bailey si rese conto di quanto assurda fosse tutta quella situazione, e si ritrovò a  chiedersi come era potuto succedere a lei, e quando fosse cambiata così tanto rispetto a un paio d’anni prima, quando ancora non conosceva nessuno di famoso e tutto ciò che le importava era sfondare nel mondo nella moda per il solo amore che lei sentiva per quel settore e per le sensazioni che provava quando posava anche solo davanti ai fotografi dei semplici provini.
“Cosa pensi di fare?” Domandò Lucas, riportandola al presente.
“Io… Non lo so, ora non vedo più nessuno dei due da una decina di giorni, sto cercando di capire…”
“… Chi ti manca di più” Completò l’uomo al posto suo.
Bailey annuì semplicemente,  senza sapere che altro aggiungere. Non si aspettava certo che Lucas le fornisse la soluzione a quel dramma, ma vedere che capiva i suoi pensieri la faceva sentire già meglio.
“Ascolta, io non so cosa dirti di fare, né me ne sento in diritto – Iniziò Lucas, sospirando – Tutto ciò che a me importa, però, è che tu stia bene, e che torni la Bailey sorridente e buffa che eri qualche tempo fa, di modelle serie se ne vedono fin troppe in giro. Tu sei speciale, e non devi perdere questa tua particolarità, d’accordo?”
Lo ascoltò attentamente, guardandolo negli occhi, vedendo la preoccupazione trasparire ad ogni parola che usciva dalla sua bocca, mentre il groppo nella gola cresceva, annebbiandole la vista e facendole tremare il labbro, costringendola a morderlo per non scoppiare a piangere. Alla fine però, scattò in piedi, fece il giro della scrivania e si gettò ad abbracciare il suo responsabile, che aveva appena fatto in tempo ad alzarsi, e ora le accarezzava la schiena nel tentativo di calmarla.
 
Il ritorno a casa non aiutò, pensava che le sarebbe bastato fare una lunga doccia calda per rilassarsi e far passare il malumore, ma quella volta non funzionò. Si sentiva sola come non lo era mai stata, Bailey,  e il suo appartamento vuoto, se pur di dimensioni modeste, non aiutava, aveva bisogno di calore umano accanto a lei, un calore che però una semplice amica o i genitori non avrebbero saputo darle. Scorreva i messaggi con Zayn di settimane prima, quando tra loro andava tutto bene, le decine di cuori che lei gli mandava solo per irritarlo perché a lui non piacevano “quelle smancerie nelle chat”, alcune foto che si erano scattati assieme e poi scambiati al fine di averle entrambi, sorrisi a non finire. E invece parevano proprio essere finiti, in quel momento. Per l’ennesima volta, quella settimana si trovò a passarsi una mano sugli occhi lucidi per poi, senza pensarci due volte e rischiare di pentirsene, cercare un contatto nella rubrica e premere il tasto di chiamata.
“Bailey?” La voce di Harry rispose al secondo squillo, lasciando la ragazza a pensare a qualcosa da dire.
“Ciao” Mormorò soltanto.
Non sapeva proprio perché lo aveva chiamato, non aveva ragione per farlo, e Harry era l’ultima persona a cui avrebbe dovuto rivolgersi. Ma ormai era fatta.
“Bay, che succede? Ti sento giù, stai male?” Domandò il ragazzo, la voce tesa.
“No, insomma… Io… Scusa, non volevo chiamarti, è stato…”
Stava ormai singhiozzando, non se n’era nemmeno accorta, e le parole uscivano a scatti, senza passare prima dal cervello per verificare che la frase andasse bene. Non c’era nessun senso in quello che stava dicendo, si sentiva estremamente patetica e avrebbe tanto voluto riattaccare ma era troppo tardi, e comunque Harry l’avrebbe richiamata immediatamente.
“Sei a casa?” Domandò il ragazzo.
“Sì” Riuscì a spiccicare Bailey.
“Rimani lì, arrivo subito”
“No, Harry, non  serve” Rifiutò subito lei, ma era ormai tardi, Harry aveva riattaccato e probabilmente da lì a poco tempo sarebbe arrivato.
Bailey respirò a fondo, poi si costrinse a darsi un contegno. Forse non era così male, il fatto che Harry stesse andando da lei, era sempre stata bene in sua compagnia e l’avrebbe aiutata a stare meglio. Quand’è che sei diventata così ipocrita, Bailey? Rimproverò se stessa, prima di ammettere che era Zayn quello che avrebbe voluto corresse da lei in quel momento, tutto ciò di cui aveva bisogno, e invece non aveva avuto il coraggio di rivolgersi a lui, commettendo l’errore più grave che potesse fare in quel momento.
 
Mezz’ora più tardi, il campanello del suo appartamento stava già trillando, impaziente. Era riuscita a calmarsi, in quei minuti, si era rinfrescata il viso, anche se non aveva cancellato del tutto il rossore attorno ai suoi occhi. Prese un respiro profondo, prima di aprire la porta e trovarsi davanti i grandi occhi  verdi di Harry, pieni di preoccupazione.
“Bay cosa succede?” Domandò subito, andando ad abbracciarla stretta a lui.
“E’ stato solo un momento, sto meglio ora” Disse, fingendo un tono tranquillo.
Si sciolse dall’abbraccio di Harry, chiudendo la porta alle loro spalle ed invitandolo a seguirla in salotto.
“Un momento di che tipo?” Chiese ancora il ragazzo, senza distogliere un attimo lo sguardo da lei.
“Io… Mi sentivo sola” Decise di ammettere Bailey, dopo un lungo momento di silenzio.
“Lo sai che puoi chiamarmi quando vuoi” Sussurrò Harry, stringendola a lui di nuovo.
“Non mi sembrava giusto”
“Bailey” La richiamò Harry, sospirando.
“Sì?”
Rimasero entrambi in silenzio, Bailey ad aspettare ciò che Harry aveva da dirle, lui forse a cercare le parole giuste. Incrociò il suo sguardo, invitandolo a parlare, ma questa volta fu lui ad abbassare gli occhi, distraendosi sull’intreccio delle loro mani. Accarezzava il dorso della sua mano con il pollice, Harry, e quel semplice gesto non fece che riportare Bailey indietro di parecchi mesi, alla notte dell’ultimo concerto in Giappone, in quel giardino, con Zayn…
Bailey scosse la testa, a scacciare il ricordo, e tolse la mano da quella di Harry, sentendosi arrossire per il senso di colpa, e pentendosi, per l’ennesima volta quella sera, di aver chiamato il ragazzo.
“Forse è meglio se vai via” Disse, osservando gli occhi di Harry tornare nei suoi, e un sorriso affiorare sulle sue labbra, per poi sparire velocemente.
“Non ho intenzione di lasciarti andare un’altra volta, Bailey. Pensavo fosse chiaro” Replicò, sicuro.
“Non mi sento bene così, Harry”
“Dimmi sola una cosa – Chiese lui, fermandosi un attimo per aspettare che lei annuisse – Lui lo vedi ancora?”
“No” Emise in un soffio Bailey, scuotendo la testa e senza aggiungere altro.
“Allora non c’è niente che ti impedisca di stare con me – Dichiarò Harry, portando le mani sul viso della ragazza – Ti prego, Bailey, dammi un’altra possibilità. Non ti deluderò stavolta, ti dedicherò tutto il mio tempo, mi impegnerò per dimostrarti quanto ci tengo a te e non permetterò più a nessuno di influenzare le mie decisioni, soprattutto per quanto riguarda noi due. Per favore”
“Harry” Bisbigliò Bailey, chiudendo gli occhi.
Non riusciva a guardarlo, avrebbe voluto cedere, dirgli di sì, che potevano stare insieme di nuovo, e l’avrebbe fatto senza riserve, se non ci fosse stata l’immagine di Zayn tra lei ed Harry. Lo amava ancora, era stato proprio quello il fatto che le aveva fatto mettere in discussione il rapporto con Zayn, non era capace di lasciarlo andare, non ce l’avrebbe mai fatta davvero.
“Non ce la faccio senza di te. Ci ho provato, lo sai, ci abbiamo provato entrambi – Mormorò Harry posando la fronte sulla sua – Dimmi che riesci a stare senza di me, e ti lascerò in pace. Te lo prometto”
Bailey spalancò gli occhi, trovando subito quelli di Harry ad aspettarla. Di nuovo, paura, preoccupazione, amore, felicità, promesse, risate, abbracci, baci. In quegli occhi c’era tutto. Tutto ciò di cui lei aveva bisogno, e senza cui non sarebbe riuscita ad andare avanti un’altra volta. 
“Chiudi gli occhi” Disse, in un sussurro.
Harry obbedì, dopo un momento di incertezza. Bailey si sporse in avanti, andando a toccare le labbra del ragazzo con le sue e stringendo tra i pugni la sua maglietta, mentre le mani di Harry, già sul suo viso, l’attiravano più forte a lui.
“Promettimi che non mi lascerai mai più – Ansimò Bailey, senza staccarsi da lui – Ho bisogno di te”
“Mai più. Te lo prometto”




Curly space
Guardate chi risorge a Pasqua oltre a Gesù? *saluta con la manina*
Dio mio, non mi sembra vero di riuscire a pubblicare questo capitolo, sono perfino emozionata, è da tipo due mesi che vado avanti a scriverlo *cori degli angeli*
Cooooooomunque, il ritardo è dovuto al fatto che, purtroppo o per fortuna, ho trovato lavoro, e quindi ora ho solo il sabato e la domenica per scrivere (e a volte neanche quelli). Quindi, vi chiedo di portare pazienza, non manca molto alla fine di questa epopea, e sarò felicissima se deciderete di rimanere fino all'ultimo capitolo, spero lo sappiate :)

Passiamo al capitolo, ora. COSA. DIAVOLO. STA. SUCCEDENDO. 
Zayn incazzosissimo, però insomma, lo capiamo, vero? E Bailey che boh, alla fine, grazie al cielo, si confida con Lucas... Porella anche lei, capiamo anche lei vero? Poi c'è Harry che sembra un cucciolo di pulcino (perché i pulcini non sono già cuccioli, in effetti) e e e...
Beh, sembrano esserci degli sviluppi, Bailey sembra aver preso una decisione... E Zayn? Boooooooh.
Appuntamento alla prossima puntata (che non si sa quando sarà ahaaaa) (mi viene già da piangere)

Ora passiamo a voi mitiche: grazie mille a scinisi per aver aggiunto la storia alle seguite, e a luley0 e Blinking Liam per le recensioni allo scorso capitolo! 
Love you all

Curly xx

 

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Capitolo 36
*** Point of no return ***


Right place, wrong time



POINT OF NO RETURN

Un altro mese era passato da quando Zayn aveva visto Bailey per l’ultima volta, un lungo mese di noia, e solitudine. Aveva cercato di scacciare il pensiero della ragazza in più modi, aveva provato a disegnare, ad abbozzare qualche testo, a spararsi la musica a tutto volume nelle orecchie pur di non pensare, ma alla fine tornava sempre lì. Gli schizzi a matita prendevano i tratti del viso di Bailey, le canzoni parlavano dei momenti vissuti assieme, fossero quelli passati in amicizia, o come coppia, o quello attuale, in cui la situazione non era per niente definita, e la voce della sua mente riusciva a superare persino quella delle cuffie.
Sembrava un’ossessione che non sarebbe mai passata, Zayn avrebbe continuato a pentirsi di quella storia per tutta la vita, avrebbe continuato a fumare per il nervosismo per poi gettare la sigaretta con violenza e calpestarla con ancora più cattiveria, ricordandosi tutte le volte in cui Bailey, più o meno scherzando, lo aveva rimproverato, precisando che i suoi polmoni sarebbero stati sicuramente meglio senza “quella robaccia”, avrebbe lanciato lontano da lui la matita o le cuffie chissà quante altre volte per poi esplodere in un ringhio rabbioso che spaventava anche lui e lo riportava, almeno per un certo numero di giorni, al livello più basso di quella follia.
Se ne stava pentendo, sì, in un certo senso, e allo stesso tempo si attribuiva tutte le colpe. Se non fosse stato così curioso di conoscere Bailey, se non l’avesse trovata attraente fin dal primo momento in cui l’aveva vista, se quella notte a New York non si fosse offerto di accompagnarla all’hotel, se non fosse diventato il suo confidente, se fosse riuscito a mantenersi distaccato, se non avesse iniziato ad incrinare i rapporti con i ragazzi della band per lei, se non l’avesse convinta a stare con lui. Se non si fosse innamorato di lei. Se non avesse riposto tutta la sua felicità in quella risata particolare, in quegli occhi color cioccolato, in quell’ammasso di capelli profumati. Se, se, se… Un’utopia dietro l’altra. Nessuna di quelle ipotesi era possibile, e Zayn lo sapeva bene. Ma sarebbe stato diverso, se anche uno solo di tutti gli eventi passati fosse andato diversamente. Tutto sarebbe rimasto come prima. Invece ora non aveva nemmeno più il controllo sulla sua vita, che sembrava andare alla deriva, un giorno dopo l’altro.
 
Un pomeriggio stava seduto in giardino, la schiena posata al muro della casa, ad osservare con occhi assenti il fumo che usciva dalla sua bocca in forme indefinite, concentrandosi sull’opacità delle stesse, isolandole dal resto dell’ambiente che lo circondava, mentre la sua mente correva, spedita come al solito, in direzioni pericolose, direzioni che l’avrebbero reso ancora più irascibile di quanto già fosse. Fu la suoneria del cellulare, posato accanto a lui sul marciapiedi, a riportarlo alla realtà. Osservò il numero sullo schermo, sconosciuto; era lo stesso che lo chiamava da giorni, e Zayn non aveva idea di chi potesse trattarsi, ma non aveva nemmeno mai avuto voglia di dare una risposta a quella domanda. Quel giorno però, c’era qualcosa che lo spinse ad afferrare il telefono e premere il tasto di accettazione alla chiamata.
“Non ho intenzione di comprare niente, smettetela di scocciarmi” Attaccò, senza aspettare una presentazione.
“In realtà saremmo noi a voler comprare te, Zayn” Rispose una voce maschile dall’altra parte, udibilmente divertita dalla sua risposta aggressiva.
Zayn allontanò il telefono dall’orecchio, per controllare un’altra volta il numero sullo schermo e rendersi conto che si trattava di un prefisso americano, spiegandosi così anche l’accento dell’uomo.
“Chi parla?” Domandò infine, riprendendo la conversazione.
“Domanda esatta ragazzo – Esclamò la voce, prendendosi un attimo di pausa che non fece altro che irritare ancora di più Zayn, invece che incuriosirlo – Sono John Fleckenstein, vice presidente della RCA Records, un’etichetta della Sony. Abbiamo base a New York”
“Oh” Fu tutto ciò che Zayn riuscì a dire.
Merda. Ho appena dato del venditore porta a porta ad un pezzo grosso dell’industria musicale. Merda merda merda, era quello che avrebbe realmente voluto dire, ovviamente dopo aver riagganciato il telefono. Ma forse poteva ancora recuperare.
“Mi… Mi dispiace non aver risposto finora, sono stato, uhm, impegnato” Tentò di scusarsi, rinunciandovi quando lui stesso sentì che il suo tono di voce non era per niente convincente.
“Posso immaginare – Rispose John, all’altro lato – Spero non ti abbiano già convinto a firmare da qualche altra parte però”
“Firmare?”
“Beh, immagino che i tuoi impegni riguardino sempre la musica… O stai pensando davvero di tornare nell’anonimato e magari, che ne so, riprendere a studiare?” Spiegò l’uomo con tono fortemente ironico.
“In realtà non ho più fatto molto con la musica, no. Insomma, ultimamente ho buttato giù qualcosa, ma non saprei…” Raccontò Zayn, incerto.
“Mi piacerebbe dare un’occhiata a quello che fai da solo”
“Signor Fleckenstein, giusto? Mi scusi, potrebbe essere un po’ più chiaro? Sono un po’ confuso ultimamente, e ho bisogno di spiegazioni complete” Domandò Zayn, accennando una risata, imbarazzato dalla sua stessa richiesta.
“Va bene Zayn – Sospirò l’uomo, tra il divertito e l’incredulo – Abbiamo fiducia nelle tue potenzialità di autore, per quanto riguarda quelle vocali non ne parliamo neanche, quindi, ecco, saremmo interessati a farti firmare un contratto da solista, visto che al momento sei libero”
 
Mancò poco che a Zayn cadesse la mandibola, oltre che il cellulare. Rimase un momento a fissare il vuoto, perdendosi nella possibilità di buttarsi davvero in quell’esperienza. Non era la prima volta che gli veniva fatta un’offerta del genere, ma le altre erano arrivate poco dopo l’addio alla band, e lui aveva ritenuto il tutto troppo prematuro, e poi c’era Bailey. In quel momento però, cosa c’era a trattenerlo? Gli mancava fare musica, gli mancava sentirsi prendere da quella strana euforia ogni qualvolta portasse il microfono alle labbra, gli mancava stare a contatto con le fan e regalare loro sorrisi o abbracci. Gli mancava quella vita. Raccolse il telefono, dal quale giungeva soffocata la voce del manager.
“Zayn, ci sei ancora?” Stava dicendo, sempre allegro.
“Sì sì, sono qui – Si affrettò a rispondere – Io…  Non so cosa dire, grazie intanto”
“Non serve che tu mi risponda ora, ti chiedo solo di pensarci – Replicò John, comprensivo – Segnati il mio numero, e quando vuoi richiamami. Io ti chiamerò di sicuro, non ho intenzione di mollarti tanto facilmente”
“Grazie, è davvero… Forte” Rise Zayn, sincero, rilassato per la prima volta dopo settimane.
“Bene, allora siamo d’accordo, hai tutto il tempo che vuoi. E se hai qualche domanda da fare, chiama pure” Concluse l’uomo.
“Va bene, lo farò, grazie mille” Annuì Zayn, iniziando a prendere davvero in considerazione quell’offerta.
 
Come aveva potuto anche solo farsi sfiorare dal pensiero di fare una cosa del genere da solo? Non ce l’avrebbe mai fatta a sostenere il peso di un’impresa del genere, un peso che negli anni era riuscito a sopportare solo perché erano in cinque a distribuirselo sulle spalle. Era da stupidi, presuntuosi ed incoscienti farsi ammaliare da quell’idea, non era realmente concepibile.
E se invece ce la facessi? So come funziona questa vita ormai, e non sarei completamente da solo, ne sono sicuro.
Non era un periodo facile per Zayn, quello, era una continua altalena di eventi che sembrava non fermarsi mai, e il suo umore e le sue convinzioni vacillavano forse ancora di più. Avrebbe dovuto confidarsi con qualcuno forse, ma chi? La sua famiglia era dalla sua parte, ovviamente, ma non avevano saputo suggerirgli niente di più che fare ciò che lo rendeva davvero felice; i vecchi manager, neanche a parlarne, probabilmente gli avrebbero sparato a vista non appena l’avessero visto avvicinarsi alla sede, e di altre persone nel giro delle etichette musicali non si fidava troppo, bastava un’ipotesi confidata alla persona sbagliata e sarebbero usciti migliaia di articoli a proposito di una sua carriera solista, senza che lui avesse davvero firmato con una qualche casa discografica.
Bailey saprebbe esattamente cosa dirmi, fu il pensiero che lo colpì come un fulmine a ciel sereno un mattino. E nello stesso momento in cui il pensiero della ragazza rientrò prepotentemente nella sua testa, dopo alcuni giorni di assenza, Zayn capì quanto lei gli mancasse. Non aveva più avuto alcuna notizia da parte sua né i giornali o i siti Internet ne avevano parlato per qualche scoop o altri motivi. Sembrava sparita nel nulla, dopo la loro ultima discussione. Cedette alla tentazione di sbirciare nei suoi profili Twitter, Instagram e Facebook, ma tutto taceva; anche l’immagine dell’account Whatsapp era rimasta immutata, una foto che Zayn le aveva scattato di nascosto durante il suo servizio per Mango, in Spagna, e le era piaciuta talmente tanto che aveva deciso di impostarla come foto del profilo. Sembrava che anche la vita della ragazza si fosse fermata, in attesa di chissà quale segnale.
Ciao bimba, digitò, cancellando tutto due secondi dopo e allontanando il telefono facendolo scivolare sul pavimento della stanza dei graffiti. Non era proprio il caso di farsi vivo, le aveva detto di non cercarlo più fin quando non avesse preso una decisione che lo riguardasse, e non sarebbe certamente stato lui a cedere per primo, nonostante il dolore della lontananza. Era da immaturo quel comportamento, sì, ma Bailey doveva capire chi voleva davvero, senza chi sarebbe potuta stare e con chi, invece, avrebbe voluto continuare ad essere felice.
 

Aveva fatto un sogno, quella notte, non si ricordava precisamente quale fosse la trama, sapeva solo che c’erano i suoi ex compagni di band, e che tutti, meno Liam, si rifiutavano di avere qualsiasi contatto con lui. Non si allontanava molto dalla realtà, quel segno del subconscio, effettivamente: con Harry non c’erano contatti dal giorno in cui lui e Bailey avevano preso parte ad una tappa del tour, con Louis il rapporto e la complicità di una volta erano completamente svaniti, e Niall, malgrado i segnali positivi del primo periodo, ora sembrava aver dimenticato che una volta c’era anche Zayn con loro. Liam era l’unico con cui Zayn era riuscito a parlare dopo la rottura, era andato addirittura a trovarlo qualche tempo prima, e niente sembrava cambiato per lui. Forse avrebbe dovuto chiamarlo, magari Liam era la persona giusta con cui confidarsi in quel momento, l’avrebbe sicuramente capito. Avrebbe anche potuto mandarlo a quel paese, ma tentare non costava nulla, e continuare a tenersi dentro tutto l’avrebbe fatto impazzire davvero, a lungo andare. Si diresse in camera, dove sapeva di aver lasciato il cellulare, per vedere lo schermo illuminato da un messaggio e sgranare gli occhi, incredulo: il mittente leggeva Liam.
 
Ohi ma che fine hai fatto? Dici sempre che ti fai sentire e poi sembri morto!
 
Zayn si affrettò a rispondere, ridacchiando tra sé e sé.
 
Liam! Non ci crederai mai, ti stavo giusto pensando :D
 
Sì, pensi, pensi, ma non chiami mai
 
Hai ragione, scusami. Però volevo giusto chiederti se ti va di passare di qua, oggi o quando sei libero…
 
Amico, sono in pausa, ricordi? Ho tutto il tempo del mondo ;) Però vieni tu da me, così ti mostro anche il mio nuovo castello aha
 
D’accordo, dammi dieci minuti ed esco
 
Certo, il tempo di farti bello, Zaynie… =P
 
Zayn sorrise al messaggio, poi lasciò il telefono sul letto, aprendo l’armadio ed afferrando le prime cose che gli capitavano sotto mano. Non era il caso di stare attenti all’abbigliamento, Liam l’aveva visto nelle sue peggiori condizioni e l’aveva sempre accettato. Gli bastava uscire da quella casa vuota, e parlare con qualcuno, finalmente.
 

“Dio, Liam, ti basta qualche mese di pausa per diventare un barbone a tutti gli effetti?” Esclamò Zayn ridendo, quando Liam lo accolse sul cancello di casa sua, o meglio della sua tenuta.
Si era allargato parecchio Liam, aveva lasciato l’appartamento in centro a Londra per una villa nel Surrey, molto meno alla portata delle fan, così da poter stare tranquillo davvero almeno quando era a casa; assomigliava davvero ad un castello, con un grande giardino a circondare la villa in mattoni rossi.
“Senti chi parla, i capelli hai deciso di farteli da solo ultimamente? E la barba?” Ribatté Liam, abbracciandolo stretto.
“Non sono io quello in pigiama” Bofonchiò Zayn sulla sua spalla.
“Solo perché ti ho costretto a mettere il naso fuori di casa – Precisò Liam – E comunque sono dei normalissimi pantaloni di felpa”
“Accompagnati da una modernissima maglietta della salute” Completò Zayn, continuando a ridere e vedendo lo sguardo di Liam farsi più esasperato.
“Ma smettila” Sbottò infatti l’amico, facendogli strada verso l’entrata.
“Come va?” Domandò il moro, abbandonando le battute.
“Benone direi, mi sto godendo la pausa – Raccontò Liam – A volte mi sento un po’ in colpa però, ad essere sincero”
“Perché?” Chiese Zayn, stupito.
“Perché sono quello che sta facendo meno tra noi. Insomma, Niall, Harry e Louis stanno sempre in giro, fanno un sacco di cose, che sia divertimento o altro lavoro, mentre io sono qui, o a Los Angeles… Scrivo qualcosa ogni tanto, ma mi sembra di essere proprio un nullafacente” Spiegò l’amico, ridacchiando sul finale e portandosi una mano alla nuca.
Avevano ormai raggiunto il portone e, mentre Liam parlava, Zayn si guardava attorno meravigliato da quella casa enorme e quasi antica. Raggiunsero il salotto prima che il ragazzo riuscisse a formulare una risposta.
“Non ti preoccupare Liam, ci sono sempre io a farti compagnia come scansafatiche”
“A proposito, che combini tu?” Si interessò Liam, buttandosi sul divano a peso morto, com’era tipico di lui, e di tutto il resto della band, a dire il vero.
“Non molto, ti dico. Ho provato a buttare giù qualcosa, ma dovrò andare in analisi se continuo così” Disse Zayn con una smorfia, osservando i motivi sul tessuto della poltrona su cui si era seduto.
Vide Liam corrugare la fronte, segno evidente che non aveva pienamente colto la sua battuta, così si arrese a spiegare meglio. Non aveva intenzione di toccare subito l’argomento Bailey, temeva di apparire più ossessionato di quanto non fosse, e soprattutto di essersi rivolto a Liam solo ed esclusivamente per quello.
 
“Diciamo che i testi che sono riuscito ad abbozzare sono monotematici, e abbastanza depressi, per essere brevi” Spiegò vagamente, facendo spallucce.
“Hai provato a mostrarli a qualcuno? Magari piacciono, di solito le canzoni post rottura funzionano alla grande” Rifletté Liam.
Post rottura?
“Uhm no, non ancora, però mi ha chiamato un tizio, l’altro giorno” Borbottò Zayn, segnandosi di tornare sul commento dell’amico più tardi.
“Un tizio chi?!” Saltò su Liam, entusiasta.
“E’ uno dei direttori della RCA Records, hanno base a New York, e mi ha detto che sarebbero interessati a vedere i miei pezzi e lanciarmi come cantante solista, ecco” Riassunse il moro, in tono piatto.
“E me lo dici così? Che diavolo ci fai qui? Perché non sei su un maledetto aereo per la Grande Mela?” Sparò fuori Liam, tutto d’un fiato.
“Perché non so se lo voglio fare, insomma, non ci ho mai pensato… Non era quella l’intenzione di fondo” Rispose Zayn, dopo un respiro profondo.
“Già, l’intenzione di fondo era Bailey” Commentò Liam, con un sorrisetto complice.
Zayn alzò le sopracciglia, evitando di rispondere: non aveva idea di quanto sapesse Liam della situazione attuale, perciò si preparò a raccontargli tutto.
“Insomma, il piano era quello di farmi da parte per lasciare a lei lo spazio per la sua carriera e, sì, stare con lei senza tanti problemi” Annuì Zayn.
“Ma poi è tornato Harry, giusto? E la nostra modella non ci ha capito più niente” Completò Liam.
“Sì insomma, io volevo dedicarle il mio tempo, ma ora non so più che fare, non ho sue notizie da più di un mese… Sono stato io a dirle di non cercarmi più finché non avesse preso una decisione, okay, però ora sento che il tempo mi sta sfuggendo dalle mani troppo velocemente, e che dovrei fare qualcosa di utile... Dio, Liam, che casini” Sbottò, prendendosi la testa fra le mani.
“Zayn, lo vuoi un consiglio?”
“Ti prego”
“Io lascerei perdere… Fai quello che ti rende felice, se l’idea di iniziare come solista ti attrae, vai, pensa a te stesso – Dichiarò Liam, scuotendo la testa – Aspettare Bailey non ha più senso”
“Che stai dicendo Liam?” Domandò Zayn, iniziando a collegare le cose.
“Non lo sai? Bailey non te l’ha detto? Sul serio?”
“Sapere cosa? Dirmi cosa? Liam, ti ho detto che è più di un mese che non la sento!” Ribatté Zayn, più aggressivo di quanto volesse.
 
Liam deglutì, distogliendo lo sguardo un attimo per poi tornare con gli occhi incerti su Zayn.
“Beh, da quanto so, Bailey e Harry hanno deciso di riprovarci… Si sono rimessi assieme” Confessò Liam, strappando fili invisibili dai pantaloni di felpa grigi.
“Benissimo” Replicò Zayn, svuotato di ogni sentimento.
“Io… Io pensavo lo sapessi, scusami” Mormorò Liam, tenendo gli occhi bassi.
“Ma di che ti scusi Liam? Di avermi dato notizie? Dovrei ringraziarti, altroché” Ribatté Zayn, atono.
“Beh a me l’ha detto Louis, non credere che abbiano fatto un annuncio ufficiale, penso stiano cercando di prendere la cosa con calma, senza coinvolgere troppe persone, per vedere come va…” Spiegò l’amico, ancora incerto.
“Come l’altra volta insomma, non è cambiato assolutamente niente” Decretò il moro, riflettendo ad alta voce.
“In che senso?”
“Nel senso che anche questa volta staranno assieme all’oscuro di tutti, e Bailey ricomincerà a soffrirne. L’unica differenza è che io non ci sarò più a farle da spalla”
“Zayn”
“No Liam, non ci sto. Per quanto io possa volerle bene – Protestò Zayn, bloccandosi quando vide Liam ridere – Che c’è?”
“L’espressione che hai usato, ‘volerle bene’, sei ridicolo Zayn, lasciatelo dire” Commentò Liam, sarcastico.
“Grazie, sei d’aiuto” Replicò Zayn, iniziando ad innervosirsi.
“Sei innamorato di lei dalla prima volta che l’hai vista Zayn, è questo che sto cercando di dire, e tu dovresti sapere che con me puoi dire le cose come stanno senza problemi – Gli ricordò l’amico dolcemente – Quindi su, continua. Per quanto tu possa esserne innamorato perso..?”
Zayn lanciò un’occhiataccia a Liam, rifiutandosi di continuare, ma, ad un altro sguardo più docile, realizzò che Liam era davvero l’unico con cui potesse sfogarsi senza preoccuparsi di essere giudicato.
“Io… Beh, ci sono sempre stato per lei, da quando ci siamo conosciuti, l’ho consolata quando ne aveva bisogno, ho tentato di mettere da parte quello che provavo per lei finché non c’è più stato motivo di tenerlo nascosto, e pensavo… Non lo so, cosa pensavo” Sputò fuori, prendendo un respiro profondo.
“Che lei avrebbe fatto lo stesso per te?” Indovinò Liam.
“Anche lei c’era per me, non ho nessuna intenzione di negarlo – Chiarì Zayn – Però non credevo sarebbe finita così, ecco”
 
E invece avrebbe dovuto saperlo. Se l’aspettava, in cuor suo, che Bailey ed Harry sarebbero tornati assieme. Non quando loro due avevano passato il limite del’amicizia, ma da quando Harry si era rifatto vivo, Zayn sapeva che non sarebbe potuta durare a lungo. Bailey era innamorata di Harry da tempo, l’aveva conosciuto molto prima di conoscere Zayn, era logico che il legame con lui fosse più forte, e Zayn l’aveva potuto notare nelle mille occasioni in cui la ragazza si era confidata con lui, nella paura quasi malsana che aveva di perdere il ragazzo, nell’atmosfera che si creava quando i due erano assieme. Bailey non poteva stare senza Harry e viceversa. Il problema era che nemmeno Zayn era sicuro di riuscire a farcela senza la ragazza, ora che l’aveva conosciuta. Chissà se lei ci pensava ancora a lui qualche volta, chissà se la loro storia aveva significato qualcosa per lei o se era stato solo un modo per distrarsi, chissà se…
“Ehi, amico, ci sei? Zayn?”
La voce di Liam lo riportò alla realtà, facendolo sobbalzare sulla poltrona. Incrociò lo sguardo dell’amico con fare interrogativo, come a chiedergli se avesse detto qualcosa in tutto il tempo in cui lui era rimasto perso tra i suoi pensieri. Liam gli sorrise, comprensivo, poi ripeté.
“Dicevo, prima che ti perdessi nella magica e complessa Maliklandia, che probabilmente Bailey non ti ha detto niente per evitare di farti soffrire”
“Odio rimanere appeso ad un filo – Replicò Zayn – Mi aspettavo un po’ più di correttezza, da parte sua”
“Non so che dirti Zayn” Sospirò Liam, abbattuto.
“Non importa, Payno, mi passerà” Lo liquidò Zayn, facendo spallucce.
Ma chissà fra quanto.
“Trovati qualcosa da fare, sul serio, qualcosa che ti piaccia, sarà più facile – Consigliò l’amico – Richiama quel pezzo grosso, ascolta il buon Daddy Direction per una volta”
“Ci penserò, Liam, grazie” Annuì Zayn, alzandosi.
Aveva bisogno di stare da solo, ora. Che idiota, pensò, accennando un sorriso amaro. Era uscito per andare a trovare Liam e scappare dalla solitudine, e invece tutto ciò che voleva in quel momento era tornare in quella casa vuota, senza nessuno che gli facesse domande o gli riferisse realtà che avrebbe preferito ignorare. Il suo cuore era pieno di rabbia, frustrazione, delusione: di nuovo, se l’aspettava, lo sapeva, ma in qualche modo era riuscito ad illudersi, o Bailey addirittura l’aveva illuso, che avrebbe funzionato, che loro sarebbero rimasti insieme per sempre, che lei fosse quella giusta, perché con nessuna, nessun’altra, Zayn era mai riuscito a creare un legame così forte, di reciproci appoggio e fiducia, oltre all’amore.
Ma forse era proprio quello il problema, forse era proprio l’elemento fondamentale a mancare: Zayn amava Bailey, ma lei, lei cosa provava? Lei gli aveva mai detto “ti amo” a voce alta?
Conosceva bene la risposta Zayn, e tutto, improvvisamente, si fece più chiaro.





Curly space
Guardate chi torna dall'oltretomba con un capitolo depressissimo? Ciaaaaaaaao people! *saluta con la manina*
Non vi terrò qui con baggianate, voglio pubblicare e basta, che è un pezzo che gira 'sto capitolo -.-

Insomma, Zayn frustrato/depresso/che fa figure di cacchina con i big dell'industria musicale, poi c'è Liam che porta notizie funeste, ma ricordiamoci che "ambasciator non porta pena" :)


Ringrazio infinitamente voi sante che continuate a leggere nonostante i ritardi terribili, e un grazie particolare va a _BradfordBadGirl_, Tommos_girl93 e Joeilly per le recensioni allo scorso capitolo <3 Grazie anche  a piccoletta_LolaDL1D per aver aggiunto la storia alle preferite :) 

Alla prossima, bacioniiii
Curly xx

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Capitolo 37
*** Only way out ***


Right place, wrong time



ONLY WAY OUT
 
“Non riuscirò mai a capacitarmene” Dichiarò Lucas, emettendo un forte sospiro.
Bailey si voltò a guardarlo con aria interrogativa, venendo subito ripresa dal fotografo che la stava seguendo quel giorno. Ignorando le sue proteste, continuò a fissare il suo responsabile finché, con un cenno del capo, attirò la sua attenzione verso l’esterno del set. Bailey seguì lo sguardo dell’uomo, fino a vedere Harry guardare il soffitto con aria apparentemente molto interessata, poi, sentendo il calore diffondersi sulle sue guance, tornò finalmente a prestare attenzione al fotografo.
“Oh grazie mille principessa” Sbuffò l’uomo.
Non era uno dei preferiti di Bailey, e non ci lavorava spesso proprio per la scarsa cordialità del tipo, ma qualche volta doveva per forza mettere da parte le sue riserve e collaborarci. Anche questa volta, alzò gli occhi al cielo ma non disse niente, guadagnandosi un’occhiata d’approvazione, seguita da un occhiolino complice, da parte di Lucas.
Fortunatamente erano gli ultimi scatti, e in circa un quarto d’ora Bailey poté impadronirsi nuovamente dei suoi vestiti; nonostante avesse voglia di tornare a casa, però, la presenza di Harry la metteva sempre un po’ in difficoltà, così che decise di prolungare l’attesa del ragazzo ancora qualche minuto, almeno per costruirsi una parvenza di sicurezza che realmente non c’era. Si avvicinò a Lucas, che si voltò come se la stesse aspettando.
“Dovrei imparare a tenere chiusa questa boccaccia, non credi?” Domandò, con aria colpevole.
“Non hai detto niente di male, Lu – Disse Bailey, facendo spallucce – Anzi, dimmi pure quello che pensi, ho bisogno di avere un parere esterno, dato che di quello che ho in testa io non capisco proprio niente”
“Lo farai aspettare” La rimproverò lui, guardando di nuovo oltre la vetrata che li separava da Harry.
“Ti do una mano a sistemare” Insistette Bailey, evitando di guardare alle sue spalle.
“Sei proprio una testa dura – Sbuffò Lucas scuotendo il capo, per poi aggiungere, a bassa voce – E’ solo che mi sembra così strano”
 
Bailey non rispose; continuò a sistemare i capi che aveva indossato durante il servizio sugli appendini, in attesa del proseguo. Voleva davvero sapere cosa ne pensasse Lucas, voleva capire se i suoi sentimenti, per quanto confusi fossero, riuscissero ad essere trasparenti come il suo solito – e in quel caso sarebbe stato un disastro – o se magari la gente dal di fuori vedesse quello che lei voleva mostrare. Non stava mentendo ad Harry, ci stava provando sul serio a stare di nuovo con lui, ma a volte i sensi di colpa nei confronti di Zayn le rendevano talmente difficile stare in compagnia del riccio, che preferiva dargli buca con qualche scusa ben costruita e passare la serata a riflettere su cosa fosse meglio fare.
“Mi piaceva Zayn – Confessò Lucas infine – Voglio dire, non che Harry mi sembri un cattivo ragazzo, però mi ero abituato a vedere il moretto e, anche se hai negato fino alla fine, si vedeva lontano kilometri che eravate fatti l’una per l’altro”
A questa affermazione, il cuore di Bailey perse un battito: non aveva mai visto il suo rapporto con Zayn da quel punto di vista. Stavano bene assieme, sì, andavano d’accordo e si capivano al volo, ma lei era sempre stata convinta che quello giusto per lei fosse Harry, con Zayn era ancora troppo presto per dirlo. E poi, la persona giusta poteva essere una sola.
“Dici?” Balbettò, in risposta.
Lucas annuì, pensieroso.
“So che stavi con Harry prima di tutto, ma io con lui non ti ho mai vista, se non negli ultimi tempi. E comunque, vedo solo che ti aspetta e poi uscite assieme dal palazzo, punto. Non ho mai avuto l’occasione di parlare di te con Harry, come ho invece fatto con Zayn qualche volta – Spiegò l’uomo, per poi fare una pausa e sorridere – E sono sicuro che la prima volta che è capitato qui e ci ho parlato assieme, avresti voluto uccidermi. Non provare a negarlo”
“Beccata – Ammise Bailey, ridendo di gusto – Ma solo perché pensavo stessi tentando di estorcergli qualche gossip”
“Insomma, magari se parlassi con Harry vedrei anche i suoi occhi brillare come quelli di Zayn non appena ti nomino, però per il momento non posso dire niente” Riprese Lucas.
“Quindi ti manca Zayn, alla fine della fiera” Lo prese in giro Bailey, tentando di ignorare il nodo che si stava velocemente impossessando del suo stomaco.
“A te no?” Domandò il responsabile, molto diretto.
La ragazza si morse le labbra, abbassando lo sguardo, per poi sentire una mano di Lucas posarsi sulla sua spalla e stringerla appena.
“Da morire” Rispose comunque, pur non essendo necessaria una sua conferma.
 
Lucas aprì bocca per risponderle, probabilmente voleva darle qualche consiglio utile, ma si zittì immediatamente, lasciando invece spazio ad un’altra voce.
“Posso darvi una mano?” Chiese Harry.
Bailey prese un respiro profondo, senza farsi notare, poi si voltò per salutare il ragazzo con un sorriso.
“Nah, abbiamo finito – Rispose Lucas, rapido – Bailey puoi andare, tranquilla, ci vediamo domani”
“Grazie Lu” Annuì lei, allungando il braccio per prendere la giacca leggera, e vedendo Harry stringere la mano al suo responsabile.
“Lucas, giusto? Ci siamo visti proprio in questo edificio, parecchio tempo fa…”
“Sì, mi ricordo. Ciao Harry” Confermò l’uomo, ricambiando la stretta.
“Ci sono” Annunciò Bailey, rivolgendosi ad Harry, che le rispose con un sorriso fin troppo entusiasta per l’umore in cui si trovava lei quella sera.
“Trattamela bene” Lo avvisò Lucas, prima che i due lo salutassero ridendo e si avviassero verso l’uscita.
Non appena svoltarono la curva del corridoio, Harry passò un braccio attorno alle spalle di Bailey, per poi attirarla a sé e baciarla, mormorandole un “Mi sei mancata oggi” sulle labbra. Bailey gli sorrise, rispondendo con un altro bacio a stampo, poi lasciò che Harry le aprisse la porta dell’edificio per seguirla e fare lo stesso con la portiera dell’auto.
“Com’è andata la giornata?” Domandò il ragazzo, voltandosi per guardarla prima di immettersi in strada.
“Tutto bene, il lavoro prosegue alla grande” Rispose Bailey, sorridendo.
“Sei stanca?” Si preoccupò Harry, posandole una mano sulla coscia.
“No, non è stato difficile oggi – Replicò, per poi rabbuiarsi un momento ed ammettere – A parte per quello scorbutico di un fotografo”
Harry scoppiò a ridere nel vedere l’espressione imbronciata della ragazza, risata che presto coinvolse anche lei, lasciandole dimenticare per un attimo tutta la tensione che in realtà sentiva sulle spalle.
“Ti va se passiamo a salutare Louis? È tornato ieri sera a Londra, e mi farebbe piacere vederlo prima che riparta di nuovo” Propose Harry, cauto, come se quell’offerta potesse rappresentare un potenziale problema.
“Davvero? – Esclamò Bailey, sorprendendo lo stesso Harry – Mi farebbe piacere, non vedo Louis da un sacco di tempo!”
“Siamo d’accordo allora” Sorrise il ragazzo, svoltando sulla strada che li avrebbe portati dall’amico.
 

L’idea di vedere Louis aveva davvero entusiasmato Bailey in un primo momento, era da parecchio che non lo vedeva, e, come con tutti gli altri ragazzi, anche con lui aveva instaurato un buon rapporto. Oltretutto, il tempo che lei ed Harry avrebbero passato in sua compagnia forse l’avrebbe aiutata a sciogliersi un po’, non essendo a quattrocchi con Harry. Si sentiva strana quel giorno, come se non avesse minimamente voglia di vedere né tantomeno stare sola con il suo ragazzo, ed era una sensazione fortemente spiacevole; Harry ce la stava mettendo tutta per far andare di nuovo bene le cose tra loro due, lei invece si sentiva demotivata, presa dai sensi di colpa, quasi in trappola. Ma non voleva per nessun motivo darlo a vedere ad Harry, non era corretto. Così, la prospettiva di passare un po’ di tempo anche con Louis le sembrava un buon compromesso, Harry non sarebbe stato concentrato su di lei, e lei stessa avrebbe potuto distrarsi dalle mille contraddizioni che le giravano per la testa.
Man mano che si avvicinavano a casa di Louis, però, Bailey ricordò come il ragazzo fosse a conoscenza di quanto successo tra lei e Zayn, e di come non approvasse la loro relazione, a suo tempo. Chissà come l’avrebbe guardata, ora, chissà cosa avrebbe pensato di lei vedendola di nuovo con Harry. Una strana agitazione la pervase, al pensiero dello sguardo azzurro di Louis, così amichevole, ma anche fin troppo capace di diventare inquisitore a volte, fino a metterla in soggezione.
 
Louis però, era bravo ad evitare situazioni spiacevoli, se non per coprire lei, almeno per evitare di far soffrire ancora una volta l’amico. Così, la serata a casa del castano stava procedendo in un’atmosfera piuttosto rilassata, ascoltando gli aneddoti di Louis sulla sua vita, parecchio impegnata negli ultimi tempi, a Los Angeles, e quelli di Harry e Bailey, ognuno preso dalle proprie esperienze, in città e fuori. Ad un certo punto, però, Harry venne colto da un pensiero improvviso, battendosi una mano sulla fronte.
“Ho lasciato il cellulare in macchina!” Esclamò, alzandosi e correndo verso la porta di casa Tomlinson e scomparendo in pochi secondi.
“Sbadato come al solito” Commentò Louis, alzando gli occhi al cielo.
Bailey sorrise, non sapendo come continuare la conversazione con il ragazzo; la situazione di disagio che l’aveva colta prima di arrivare lì non l’aveva ancora abbandonata del tutto.
“Come stai Bailey?” Fu Louis a chiedere per primo.
“Bene, grazie Louis” Rispose lei, fingendo sicurezza.
“Zayn?”
Gli occhi di Bailey andarono ad incrociare quelli di Louis per un attimo, vedendo il loro stesso panico riflesso nell’azzurro dell’amico.
“Non lo so” Mormorò, laconica.
“Lo senti ancora?” Chiese Louis, in tono gentile, senza nessuna accusa nella voce.
“No”
Louis annuì, forse solo per riflesso, poi non disse altro. Probabilmente voleva solo assicurarsi che tra Bailey ed Harry tutto andasse bene, questa volta. Bailey lo guardò ancora qualche istante, in attesa che aggiungesse qualcosa, magari un rimprovero o un avviso, ma le labbra di Louis non si mossero. Fu lei quindi a decidere di chiudere quel discorso.
“Amo Harry” Dichiarò, fissando il ragazzo.
“Non è a me che devi dirlo” Replicò Louis, accennando un sorriso.
“Dirti cosa?” Domandò Harry, riapparendo in soggiorno a passo svelto.
“Di quanto Bailey ti trovi inguardabile con quei nuovi capelli” Rispose Louis rapido, guadagnandosi un gestaccio dall’amico e uno sguardo incerto da Bailey, che presto si trasformò in una breve risata, salvo poi negare con sicurezza l’affermazione di Louis.
 
“Sto davvero così male con i capelli corti?” Domandò Harry, chiudendosi la porta di casa alle spalle.
Bailey si voltò, guardandolo stupita per un attimo, poi scoppiò a ridere nel vedere l’espressione così insicura del ragazzo.
“Bay, sul serio, non c’è niente da ridere. Già non ero sicuro di volerlo fare, ora salta fuori anche questo fatto…”
“Harry,  stai benissimo – Scandì la ragazza, andandogli incontro e prendendogli il viso tra le mani per baciarlo sulle labbra – Mi piaci anche così, rilassati”
“Non stavate parlando dei miei capelli per davvero” Borbottò Harry, abbassando lo sguardo.
“No” Ammise Bailey, semplicemente, continuando a fissarlo nel tentativo di incrociare i suoi occhi.
“E di cosa allora?” Chiese Harry, rigirandosi tra le dita una ciocca dei capelli della ragazza.
“Niente di importante” Disse Bailey, questa volta abbassando lei stessa lo sguardo.
“Bailey, se non vuoi più stare con me, io ti capisco, è stato un casino ultimamente e…”
Le parole di Harry furono zittite dalle labbra di Bailey premute con impazienza sulle sue. Non sapeva cosa le girasse per la testa, Bailey, non lo sapeva davvero, ma una parola in più da parte di Harry non avrebbe fatto altro che metterle ancora più confusione, allontanandola dalle già quasi inesistenti certezze che aveva. Lo baciò finché non lo sentì rilassarsi, finché non sentì le sue mani stringerle i fianchi, e la lingua del ragazzo accarezzare la sua, per diventare man mano più aggressiva.
“Ti amo, Harry – Sussurrò, sulle labbra del ragazzo, per poi aggiungere, in tono implorante – Concentrati su questo, solo su questo”
“Vorrei tu facessi lo stesso – Mormorò Harry, il fiato corto – Perché lo sai quanto ti amo, vero che lo sai?”
“Lo so” Annuì Bailey, posando la fronte su quella del ragazzo, e poi lasciare che lui prendesse a baciarle il collo e la spogliasse, lentamente, un passo alla volta, facendola sua come solo lui sapeva fare.
Di tempo ne avevano.
 

Ma con il tempo non facevano che aumentare le insicurezze di Bailey, niente di quello che faceva le sembrava giusto, niente la faceva sentire al proprio posto. Ai momenti felici con Harry seguivano sempre i sensi di colpa nei confronti di Zayn, di cui non aveva avuto più nessuna notizia, se non qualche sporadica uscita del ragazzo pubblicizzata dai giornalisti come “la fase di ripresa dopo la rottura”, che non facevano altro che mandarla ancora più in crisi. Lei tentava in tutti i modi di evitare i paparazzi, uscendo solo se necessario e preferendo di gran lunga passare il tempo libero in casa, in compagnia di Harry o delle amiche, o, se proprio sentiva il bisogno di allontanarsi da tutto per un po’, dalla sua famiglia fuori Londra.
Proprio successivamente ad uno di quei weekend tranquilli, Bailey rientrò al lavoro più fresca e determinata del solito a riprendere in mano la sua vita una volta per tutte. Non avrebbe più dato modo alle sue incertezze di ostacolarla nella sua carriera e nei rapporti con le persone, voleva tornare la Bailey di un anno e mezzo prima, o anche meglio, ridere, scherzare, approfittare delle occasioni che le venivano date con la massima attenzione e serietà, puntando ad una nuova vita che, nei suoi piani, coinvolgeva anche Harry, sì. Non aveva senso stare a rimuginare su quello che era successo in quegli ultimi mesi, c’erano stati fin troppi cambiamenti, ma alla fine loro due si erano ritrovati, e non era quello che aveva sempre voluto?
“Buongiorno, gente meravigliosa!” Salutò entusiasta quel lunedì, spalancando la porta dell’ufficio di Lucas e posando sul tavolo il sacchetto con le brioches che aveva appena comprato.
“E’ un miraggio? Un sogno? Ti hanno drogata? Sei ancora ubriaca da sabato? Sei davvero la Bailey Starling che lavora qui ultimamente?”
La raffica di domande di Lucas fecero scoppiare a ridere lei e tutto il team che la seguiva solitamente, ma nelle altre persone provocarono anche alcune occhiate più apprensive, come a giustificare i dubbi dell’uomo.
“Sto bene, ragazzi, davvero! Non mi avete detto, nell’ultimo periodo, circa alcune migliaia di volte, che mi preferite di gran lunga quando sono me stessa? Che quel muso lungo che avevo ultimamente vi metteva l’ansia?” Replicò Bailey, guardando una per una le persone lì presenti con aria sicura.
“Beh, Lucas ci ha detto che eri in un periodo complicato, e non sapevamo quando ti sarebbe passata” Accennò timidamente James, uno dei fotografi.
“Non so se mi sia passata – Spiegò lei – Ma di certo mi sono stufata di fare la mummia a tempo pieno, ecco. Voglio godermi ogni momento, sarebbe stupido gettare via le occasioni che questo lavoro mi offre, sia in grande che in piccolo”
“Ottimo! – Sbottò Lucas, alzandosi in piedi – Davvero ottimo! Allora vieni subito qui, che ne abbiamo una gigantesca, di offerta, stamattina. Voglio sfruttare questo tuo buonumore inaspettato per farti dire subito di sì”
Bailey rimase stupita da quello scatto entusiasta del suo responsabile, poi decise di assecondarlo e gli si avvicinò rapidamente, sentendosi osservata dal resto della squadra.
“Se ti dico ‘angeli’ a cosa pensi?” Domandò Lucas, guardandola con un sorriso divertito.
“Beh, rimanendo nel nostro campo, direi Victoria’s Secrets” Rispose Bailey, aggrottando la fronte.
“Sei proprio sul pezzo stamattina – Commentò l’uomo, raggiante – E dimmi, ti piacerebbe lavorare lì?”
“Porca miseria se mi piacerebbe!” Esclamò lei, portandosi poi una mano alla bocca e provocando varie risate.
“Eccoti accontentata: un biglietto di sola andata per entrare a far parte del team degli angeli per l’anno prossimo!” Annunciò Lucas, girando il portatile verso di lei, dove figurava una mail che le offriva, molto chiaramente, un posto nel cast di modelle più rinomato del mondo.
 
Bailey spalancò gli occhi, boccheggiando, talmente presa in contropiede che fu costretta a sedersi per osservare meglio il monitor e rimanere comunque zitta, sotto gli occhi di tutti, che ormai probabilmente pensavano si stesse sentendo male.
“Bailey?” La richiamò Lucas, picchiettandole una spalla.
“Sssh, lasciami dormire ancora un po’, è tutto troppo bello” Balbettò, gli occhi che ormai iniziavano a farle male da quanto erano spalancati.
La risata collettiva che si levò nell’ufficio la convinse a scuotersi, per farle vagare lo sguardo attorno a lei, pizzicarsi un braccio e realizzare che era tutto vero, le luci ed il calore che emanava dal portatile compresi.
“Oddio sta succedendo davvero” Mormorò, leggendo e rileggendo la mail.
“Se mi dici che accetti, rispondiamo immediatamente e già fra un paio di giorni verrà uno dei loro manager qui a Londra per illustrarti bene tutta la faccenda e programmare la tua partenza” Spiegò il responsabile, faticando a contenere l’entusiasmo.
“D’accordo sì, mille volte sì, è un sogno!” Rispose Bailey, alzandosi dalla sedia e saltellando in giro per l’ufficio.
“Perché, lo sai, ti dovrai trasferire in America… Ci saranno molte trasferte in giro per il mondo, location diverse per gli shoot, ma avrai base lì” Accennò Lucas, tentennando.
Ma per Bailey il problema non esisteva, anzi.
“E’ la cosa migliore che potesse capitarmi in questo momento, Lucas, non preoccuparti. Sono pronta a fare questo passo” Annuì sicura.
“Benone! È la nostra giornata fortunata allora, congratulazioni Bailey!” Concluse l’uomo, andando ad abbracciarla.
 
Come anticipato da Lucas, due giorni dopo Bailey incontrò l’uomo che avrebbe seguito il trasferimento della ragazza per conto di Victoria’s Secrets, un cinquantenne distinto che dimostrava almeno dieci anni in meno rispetto la sua età effettiva. Programmarono tutto nei minimi dettagli, il contratto fu letto e riletto più volte sia da Bailey che da Lucas che, come termine definito dalla ragazza, l’avrebbe seguita anche oltre oceano come suo responsabile e consigliere. Era un sogno che diventava realtà, Bailey avrebbe preso casa a New York, la sua città preferita dopo Londra, che le sarebbe mancata immensamente, ma era pronta, e in un certo senso anche sollevata, a lasciarla. Troppe cose che le avevano sconvolto la vita erano accadute in quella città, e lei aveva voglia di ricominciare daccapo. Mancava solamente una cosa, poi di lì a un mese sarebbe potuta partire libera.
Non aveva ancora detto niente ad Harry, aveva atteso di avere il contratto firmato tra le mani come sicurezza in più. Ora, però, era giunto il momento. Era sicura della sua scelta, non se ne sarebbe pentita, sapeva che era l’unica soluzione per riprendere al meglio la sua vita e la sua carriera. Aveva dato appuntamento al ragazzo a casa di lui per il dopo cena, non sarebbe riuscita a tenere il segreto per tutta la durata del pasto, e forse le sarebbe anche mancato il coraggio. No, doveva fare tutto in una volta, senza pensarci di nuovo. Harry avrebbe capito.
 

“Mi stai prendendo in giro?” Domandò il ragazzo ad occhi spalancati, quella sera, dopo aver ascoltato il suo racconto.
Bailey si limitò a scuotere la testa, sorridendo raggiante.
“Oddio, ma è meraviglioso! Sono così fiero di te, Bay!” Esclamò poi, abbracciandola stretta e facendola volteggiare in aria una volta.
“Sono contenta anche io, molto” Annuì lei, fin troppo contenuta, atteggiamento che ad Harry non sfuggì.
“Come fai ad essere così tranquilla? È un’occasione straordinaria” Commentò infatti, dopo averla osservata un attimo di troppo.
“Ho fatto abbastanza scene al lavoro, te lo assicuro – Raccontò lei, sorridendo, poi aggiunse – Però c’è un’altra cosa che ti devo dire, in effetti, e non è altrettanto entusiasmante”
“Se è per il fatto che ti trasferirai in America non c’è nessun problema, spero tu lo sappia” Rise Harry, sedendosi sul divano del salotto e invitando Bailey a raggiungerlo.
“L’America è lontana, e gli impegni sono tanti, sia i miei che i tuoi” Disse Bailey, estraniandosi per un momento.
Harry l’aveva sempre appoggiata, era sempre stato al suo fianco, pronto a sostenerla in tutto quanto riguardasse la sua carriera ed aiutarla a capire quale fosse la scelta più giusta quando lei non si sentiva sicura. Forse stava facendo la scelta sbagliata? Era ancora in tempo, dopotutto… Ma le bastò percorrere con gli occhi il salotto di Harry, fino a posarli su una foto, non troppo visibile, posata sopra un comodino, che ritraeva cinque ragazzi sorridenti, una foto recente, di circa un anno prima, per ritornare sui propri passi. Uno di quei sorrisi, così particolare, bastava a ricordarle cosa si sarebbe lasciata alle spalle e quanto meglio sarebbe stata, nonostante tutto.
“Non sarà un problema” Stava dicendo Harry, ma Bailey non lo ascoltava, non avrebbe ascoltato niente di quanto sarebbe uscito dalle labbra del ragazzo quella sera, non poteva.
“Harry, io ho bisogno di andare avanti da sola” Dichiarò, senza lasciarlo finire, tenendo lo sguardo fisso davanti a lei.
Tra i due cadde il silenzio, talmente denso che Bailey poté sentire Harry deglutire.
 
“Cosa?” Domandò, in un sussurro.
“Voglio che questa opportunità rappresenti un nuovo inizio per me, non voglio collegarla a niente di quello che ho vissuto finora” Tentò di spiegarsi Bailey, ma venne interrotta dal ragazzo.
“Quindi, fammi capire. Tu stai buttando all’aria tutto questo – Tradusse lui, indicando con un gesto del braccio loro due – per la tua carriera? Pensavo che significassimo di più, per te”
“Non è questo che voglio dire – Sospirò lei, prendendo tempo – Non è per la carriera. È per me. Sembra egoista, lo so, ma sono mesi che non capisco cosa sta succedendo nella mia vita, mesi che mi divido tra ciò che credo sia giusto e ciò che credo di volere, e finisco sempre per sbagliare, in ogni caso. Capisci quello che intendo, ora?”
“Io non sono ciò che vuoi, è così?” Mormorò Harry, arreso.
“Non lo so, Harry, non so più cosa voglio da molto tempo – Rispose Bailey, sorridendogli appena – L’unica cosa che so per certo, è che me ne voglio andare da qui, libera da qualsiasi legame, approfittare di questa occasione. Sono sicura che capirò molte più cose, dopo. Ma adesso è così”
“E’ colpa mia” Disse Harry, seguendo un suo filo, chiudendo gli occhi.
“Non è colpa tua, Harry. È stata tutta una serie di coincidenze e ci siamo comportati nel modo sbagliato, non sapevamo come affrontarle” Rifletté la ragazza.
“Non posso neanche provare a fermarti, vero?”
“No”
Finalmente Harry si voltò a guardarla, e come ogni maledetta volta, tutte le parole che non uscivano dalle sue labbra si facevano strada in quelle iridi verde smeraldo con una prepotenza tale da costringere Bailey ad abbassare lo sguardo.
“Promettimi che non mi dimenticherai” La pregò Harry, alzandole il mento con un dito.
“Non potrei mai” Sorrise Bailey, ignorando la vista che iniziava ad annebbiarsi.
“E che mi scriverai, ogni tanto, per farmi sapere come va”
“Prometto”
Vide il labbro di Harry tremare per un istante, poi se lo prese tra i denti per impedire a Bailey di capire altro, e si avvicinò al suo viso, fermandosi a pochi centimetri come a chiedere il permesso. Bailey annuì, glielo doveva, e sarebbe stato più semplice, chiuderla così. Lasciò che il ragazzo la baciasse un’ultima volta, riconoscendo in quel bacio una disperazione ed un rimorso che non aveva mai sentito prima, ma non si stupì più di tanto. Probabilmente dalle sue labbra scaturivano gli stessi sentimenti.




Curly space
Guardate chi torna dopo un secolo?! :)))) Meno male che mancano pochi capitoli alla fine di questo calvario, perché non ce la faccio più, pensate loro, poveri piccoli...
Beh, penso si capisca che ci stiamo avvicinando alla fine, no? ^-^"
Sembrerebbe tutto "risolversi", anche se non nel modo migliore: Bailey ha questa nuova occasione che le permette di allontanarsi e cambiare vita, e la furbona accetta, a spese del povero Harry, che a quanto pare non ha neanche più la forza di fermarla... Mannaggia a loro.
Grazie infinite a tutte voi che continuate a leggere e sopportare i miei ritardi, ormai arriviamoci insieme alla fine di questa epopea! ;) Grazie a luley0 e Blinking Liam per le recensioni allo scorso capitolo e a You are a spiaggia_BlaBla e Sophie Ferres per aver seguito la storia :) 
Spero di riuscire a pubblicare al più presto il prossimo capitolo...
Bacioni!

Curly xx


 

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Capitolo 38
*** News ***


Right place, wrong time



NEWS

Seguendo il consiglio di Liam, Zayn aveva iniziato a concentrarsi su sé stesso, riflettendo seriamente sulla possibilità di intraprendere una carriera come cantante solista. Gli mancava tutto, di quel mondo, ad esclusione forse delle mille voci che giravano continuamente; ma quella era la sua vita, quello che voleva fare, ed era disposto ad accettarne tutti i lati, positivi e negativi, pur di tornare ad essere quello che era prima. Ricominciò a scrivere, pezzo dopo pezzo, riconoscendo senza alcun rimorso né ipocrisia che ogni verso scritto parlava di Bailey: era stata la storia più bella che avesse mai avuto, nonostante il finale, e ci teneva a raccontarla al mondo, o a chi avesse voluto ascoltarlo. Non l’aveva dimenticata, ma il fatto di fare qualcosa per lui lo aiutava a distrarsi dal dolore, lo allontanava dai ricordi, che rimanevano impressi sui vari fogli bianchi che usava per buttare giù i testi, così da liberargli la mente. Erano parole personali, erano sue, ma non avrebbe mai detto la verità se qualcuno gli avesse chiesto se quelle canzoni erano ispirate ad esperienze personali. Si sarebbe inventato qualcosa, ci avrebbe ricamato sopra, dopo cinque anni con la band aveva imparato anche quello, se non voleva parlare chiaramente di un fatto personale, un modo per deviare l’attenzione c’era sempre.
Così, ad un certo punto si era deciso e, sfruttando il buonumore che lo aveva preso quel giorno, aveva richiamato il dirigente della RCA, chiedendogli se fosse ancora interessato a lui.
“Ho qualcosa da farle vedere” Gli aveva poi annunciato, scorrendo con gli occhi le parole scritte sui fogli che teneva in mano.
Si erano accordati per la settimana successiva, e Zayn non aveva più toccato niente di ciò che aveva creato fino a quel momento, perché era sicuro che, se si fosse messo a rileggere i pezzi, ci avrebbe sicuramente trovato qualcosa che non andava e li avrebbe modificati, magari rischiando di rovinare tutto. Era soddisfatto di quello che aveva fatto, perché ripensarci?
 

Zayn osservava Fleckenstein mentre scorreva i suoi pezzi, l’espressione del viso imperturbabile, mentre Zayn non sapeva più come tenere a bada la tensione: si mordicchiava le unghie, non riusciva a tenere ferma la gamba, si mordeva le labbra ogni qualvolta la tentazione di fare domande fosse troppo forte. Quando era arrivato a casa sua era quasi rilassato, avevano parlato del più e del meno per qualche minuto, e poi il manager era andato dritto al punto, trovando Zayn pronto. Ma il ragazzo non avrebbe mai immaginato che l’americano avrebbe preso a leggere tutti i fogli, parola per parola, nota per nota; erano parecchi, e di questo passo Zayn avrebbe esaurito le unghie, consumato le suole delle scarpe e probabilmente fatto sanguinare le labbra entro la fine. Ad un tratto però, quando meno se l’aspettava, Fleckenstein parlò, senza alzare lo sguardo su di lui.
“Queste canzoni gridano Bailey Starling da ogni sillaba, lo sai vero?”
Mancò poco che Zayn cadesse dal pouf sul quale si era appoggiato. Approfittò della simulata indifferenza dell’uomo per riprendere a respirare e mettersi composto, per poi chiedere spiegazioni con tono pacato, come se non fosse il caso suo.
“Come scusi?”
“La ragazza, con cui uscivi fino a poco tempo fa, quella alta, molto carina devo dire. Questo genere di notizie arrivano in America, e noi teniamo d’occhio chi ci interessa, giusto perché tu lo sappia” Spiegò John, finalmente alzando lo sguardo ed accennando un sorriso complice.
“Oh, okay, beh noi…”
“Quanto siete stati assieme, Zayn?” Domandò l’uomo, impedendogli di raccontare una qualche bugia accampata male.
Che mi costa dirgli la verità? Non mi pare il tipo da andare a raccontarlo ai quattro venti. E poi, a che scopo? In ogni caso, tutti la pensano come vogliono, quindi tanto vale dirglielo.
“Sei mesi” Mormorò, abbassando lo sguardo.
“E da quanto sei innamorato di lei?”
“Ma le ho appena detto che la nostra storia…”
“Zayn, ho circa trent’anni  più di te, credo di sapere come funziona il mondo – Lo riprese l’uomo, interrompendolo di nuovo, cosa che Zayn trovava molto irritante – Non c’entra niente il fatto che siate stati una coppia ufficialmente per sei mesi. Da questi testi si legge che ne sei innamorato da sempre, circa”
“Diciamo che mi ha colpito subito, sì. Ma eravamo amici all’inizio” Raccontò Zayn.
“E immagino anche che lei stesse con un altro” Completò John.
Il ragazzo alzò le sopracciglia, come a chiedersi chi diavolo fosse quest’uomo che sapeva quasi più cose della sua vita privata di lui.
“Figliolo, questa raccolta racconta una storia, la vostra storia, e se non vuoi che il mondo sappia, beh, ti consiglio di chiudere in cassaforte questi testi e procedere con altro” Suggerì il manager, divertito.
“Me n’ero accorto, in realtà, ma non pensavo che un estraneo potesse capire tanto. Senza offesa” Sospirò Zayn, abbassando nuovamente la testa.
“Ehi, guarda che non è una cosa da tutti, questa: raccontare i propri sentimenti, raccontare la propria storia, i propri ricordi con la facilità e la profondità che ho letto stamattina è difficile. Solo un grande amore può renderti tutto più facile. Ed è evidente che tu ne sai qualcosa…”
“Sarà proprio necessario raccontare la verità che sta dietro a questi testi?”
 
Era l’unica cosa che lo turbava: non voleva dover affrontare delle interviste con il timore che la gente gli chiedesse di fare nomi, o di raccontare nel dettaglio cosa lo aveva ispirato a scrivere quelle canzoni. Temeva che, prima o poi, Bailey, o addirittura Harry, sarebbero comparsi improvvisamente per dirgli di smetterla, che era una storia finita e che lui non avrebbe dovuto parlarne così liberamente, che avrebbe fatto meglio a ritirarsi e rispettare la loro privacy. Non sapeva, effettivamente, se era già pronto ad affrontare situazioni del genere, Zayn, ma allo stesso modo sentiva che continuare su quella strada, rimanere chiuso in casa o comunque senza uno scopo ben definito, l’avrebbe fatto impazzire. Tanto valeva rischiare.
“Beh non devi fare nomi e cognomi – Rispose il manager, riportandolo lì – Anche se, come ti ho detto prima, è tutto molto ovvio”
Zayn annuì, di quello che avrebbe pensato la gente gli importava poco. Il problema era cosa avrebbe pensato lei.
“Insomma, la gente si prende e si lascia ogni giorno, tu e Bailey avete sempre dichiarato di essere amici e in atteggiamenti teneri io non vi ho mai visti. Quindi, se la situazione si mette male, puoi sempre continuare a negare, se pensi sia meglio – Continuò John, indovinando i pensieri di Zayn –  Pur essendo cosciente che lei non crederà assolutamente a quello che tu dirai, perché capirà che tutto questo parla di lei”
Zayn incrociò lo sguardo dell’uomo, alzando le sopracciglia in segno di resa.
“Benissimo. Io voglio che lei sappia” Dichiarò, sicuro.
Ed era vero. Voleva che Bailey ascoltasse quelle parole, sentisse le note che Zayn aveva scritto solo per lei, voleva che capisse quanto aveva significato per lui, quanto bene gli aveva fatto, quanto lui continuava ad amarla. Voleva che ricordasse tutti i momenti passati assieme, senza farla in alcun modo pentire di niente. Desiderava soltanto non dimenticare e non essere dimenticato. Ecco perché aveva deciso di mettere tutto nero su bianco, ecco perché voleva uscire di nuovo allo scoperto. Era solo per lei. Tutto era per lei.
“Un giorno mi racconterai, quando avremo più confidenza… Sono proprio curioso di sentire questa storia” Propose John, sorridendo.
Per alcuni versi, gli ricordava suo padre: lo sguardo, il modo di fare complice ed affettuoso, la poca invadenza. Sentiva che sarebbero andati d’accordo, lui e quell’uomo. Si salutarono poco dopo, con l’accordo di vedersi la settimana seguente in America per presentare Zayn al resto dello staff e lasciando il ragazzo con un’adrenalina che non sentiva da tempo addosso. Forse sarebbe riuscito ad essere di nuovo felice, questa volta grazie a se stesso.
 

La settimana in America era volata, Zayn aveva conosciuto parecchie persone importanti nel mondo dell’industria musicale e aveva potuto presentare il suo progetto ai responsabili della RCA, affiancato da Fleckenstein che sembrava averlo adottato, in un certo senso. Quasi tutti erano rimasti impressionati dalle sue capacità di solista, e non avevano avuto dubbi sulla sua acquisizione. Dopo i due giorni di meeting vari sulle condizioni, i diritti, gli sponsor e tutte le faccende burocratiche, bastò un’ora per firmare il nuovo contratto che l’avrebbe legato a quella casa discografica per un certo periodo, definendo nero su bianco gli accordi tra Zayn e la RCA, che sembravano più che convenienti. Non vedeva l’ora di dirlo alla sua famiglia, Zayn, gliene aveva già parlato prima per farsi consigliare, ma ora che tutto era realtà si sentiva, se possibile, ancora più elettrizzato.
C’erano però delle clausole che andavano in contrasto con l’accordo che aveva firmato quando aveva deciso di lasciare i One Direction, ma, essendo pur sempre un’etichetta legata alla Sony, non ci sarebbero stati grandi problemi. Zayn sarebbe comunque dovuto tornare alla casa madre, a Londra, per sistemare il tutto, ed era pronto, così che decise che ci si sarebbe recato non appena fosse tornato in Inghilterra.
Si sorprese, sul volo del ritorno, a pensare a Bailey, dopo molti giorni in cui non gli capitava. Aveva fatto davvero bene a prendersi del tempo per lui, così da allontanarsi dai mille pensieri e dall’astio che lo aveva colto nell’ultimo periodo a causa della decisione della ragazza di tornare con Harry. Era ancora arrabbiato, deluso più che altro, ma si sentiva disposto ad accantonare quei sentimenti, finalmente, che non significava dimenticare, proprio no, probabilmente si sarebbe portato dentro tutto quanto per la vita intera, ma era già un passo avanti concentrarsi su altro. Poi, quando Bailey ed Harry sarebbero usciti assieme come coppia – sapeva che sarebbe successo prima o poi – avrebbe avuto modo di avvelenarsi nuovamente il dente. Ma in quel momento non ci voleva pensare, voleva solo concentrarsi sulla piega positiva che stava prendendo la sua vita.
 
Zayn alzò lo sguardo sull’imponente palazzo che aveva di fronte, sentendosi intimidito come sempre; ci aveva passato parecchio tempo lì dentro, eppure ogni volta che vi si recava era come la prima. Aveva appuntamento con uno dei manager della Modest ed uno della Sony per le undici di quel mattino. Guardando l’orologio, vide che erano già passate da un quarto d’ora, così si affrettò verso la sala riunioni al primo piano.
“Non cambi mai, Zayn, sei in ritardo come al tuo solito” Lo riprese subito Andrew, guardandolo storto.
Anche se fosse arrivato mezzora in anticipo avrebbe trovato qualcosa da dire, tanto valeva farsi scivolare addosso i rimproveri.
“Ciao Andy, come va?” Domandò Zayn in risposta, stringendogli la mano.
“Al solito” Borbottò l’uomo.
Non era mai stato socievole, quel manager, ma Zayn immaginava che nell’ultimo periodo dovesse essere ancora più intrattabile, vista la pausa dei ragazzi e le decisioni che alcuni avevano preso. Risolse comunque per rimanervi indifferente e concludere quella faccenda al più presto.
“Eccoci qui – Salutò Stephen, il rappresentante della Sony, appena più cordiale di Andy – Allora mi pare che abbiamo delle novità, signor Malik”
“Già” Sorrise Zayn, stringendo la mano anche a lui.
“Mostraci queste carte, su, e vediamo di andare a casa presto tutti felici e contenti” Lo esortò, sedendosi alla scrivania.
Zayn posò i documenti sul tavolo, e lasciò che i due le esaminassero prima di prendere a discutere con lui delle modifiche da apportare.
 
Non era stata proprio una passeggiata. I due uomini, esperti nel settore da anni, avevano inteso che il contratto di Zayn avrebbe portato molti più risultati a lui che a loro come compagnia, ma il ragazzo non aveva ceduto ai loro compromessi, aveva tenuto una sua linea, seguendo i consigli che gli erano stati dati alla RCA, e alla fine l’aveva spuntata con un accordo finale che, di nuovo, favoriva di gran lunga lui, ma accontentava anche loro.
Stava uscendo soddisfatto dall’ala riunioni del piano, quando fu raggiunto da alcune voci, ben conosciute, che sembrava gli stessero venendo incontro. Accelerò il passo, svoltando l’angolo del corridoio e trovandosi di fronte chi si aspettava: nella sala d’attesa, o qualsiasi cosa fosse quello spazio arredato con poltroncine rosse e tavolini bassi da salotto, c’erano i suoi ex compagni di band, piuttosto allegri e rumorosi come sempre. Gli sfuggì un sorriso, ricordando quante volte, in quella sala, erano stati ripresi dai vari manager e bodyguard nel tentativo di farli stare zitti, o almeno di abbassare i toni, fallendo ogni volta e finendo per venire presi in giro da Louis, o chiunque altro dei ragazzi.
“Ciao ragazzi!” Esclamò, stupendo anche se stesso.
Liam, Niall, Harry e Louis si voltarono a turno, ognuno reagendo in modo diverso, ma tutti ugualmente sorpresi di trovarlo lì: Liam gli sorrise apertamente, entusiasta come sempre; anche Niall sembrava contento di vederlo; allo stesso modo, Louis ed Harry non reagirono negativamente, anche se in modo ovviamente molto meno caloroso.
“Che ci fai qui? Sei sparito di nuovo, sfigato!” Gli si rivolse Liam, andando ad abbracciarlo.
“Ho deciso di darti ascolto e sono venuto a sistemare alcune cose nel contratto, ti avrei chiamato presto” Spiegò Zayn, il tono di voce non troppo alto.
Era la prima volta che si ritrovavano tutti assieme, dopo il suo addio, ed era strano, forse anche un po’ imbarazzante, ma bello come Zayn non avrebbe mai pensato potesse essere. Non avrebbe sprecato quel momento, voleva recuperare i rapporti con quei quattro ragazzi che erano stati tutto per lui durante i cinque anni passati assieme, e quella giornata poteva rappresentare un punto di svolta.
“Ho deciso di provare con la strada solista, mi pare giusto dirvelo, visto che siamo qui” Annunciò, stringendosi nelle spalle.
Il suo sguardo cadde su Harry e Louis, che non avevano detto altro dopo averlo salutato: non sembravano arrabbiati con lui come durante le ultime in cui si erano incontrati. Louis pareva molto più rilassato e disposto al dialogo, Harry era sulle sue, ma non dava segni di voler mostrare astio nei confronti di Zayn. Sembrava piuttosto mogio, in realtà e, ad un esame più attento, Louis gli stava fin troppo vicino, come a volerlo proteggere. Ma da chi? Da lui magari? Era ridicolo come pensiero.
 
“Beh, congratulazioni! – Si complimentò Niall, distogliendo la sua attenzione dai due – E quando esce l’album?”
“Non lo so ancora, praticamente non ho neanche iniziato a provare i testi e gli strumenti, direi che sono in alto mare” Rispose Zayn, accennando un sorriso.
“Sei… Felice?” Azzardò Louis, lasciando Zayn interdetto per un attimo, salvo poi riprendersi e rispondere.
“Sì, direi di sì” Annuì, serio.
Liam, di fianco a lui, si schiarì la voce, come a volergli ricordare qualcosa di fin troppo ovvio.
“Grazie Liam per avermi spinto a provare” Cantilenò Zayn, voltandosi per guardarlo e ridere.
“Non c’è di che, i ringraziamenti spontanei che vengono dal cuore sono sempre i miei preferiti” Commentò Liam, alzando gli occhi al cielo e sorridendo compiaciuto.
Quel teatrino improvvisato causò la risata di Niall, che presto coinvolse tutti e cinque i ragazzi, stemperando ancor di più la leggera tensione che Zayn comunque continuava a sentire.
“E voi? Come state? Cosa state facendo?” Domandò, guardando dall’uno all’altro.
“In realtà anche noi stiamo lavorando a progetti solisti, penso siamo qui tutti per lo stesso motivo stamattina” Rivelò Harry, facendo spallucce.
“Una pausona, insomma” Ridacchiò Zayn.
“Diciamo che più che per noi era per le fan, la pausa” Accennò Niall, con sguardo furbo.
“Saranno contente, quando usciranno cinque album diversi e dovranno svenarsi – Immaginò Liam – Me i vedo già, i post disperati su Twitter”
Un’altra risata generale li coinvolse, ricreando l’atmosfera di quando erano in tour o durante le interviste o, più semplicemente, dei momenti trascorsi assieme. Forse non sarebbe stato così difficile, forse era possibile ricostruire qualcosa, anche se Zayn aveva parecchio da farsi perdonare. E magari, iniziare a parlare di qualcosa che nell’ultimo periodo era stato tabù in quel gruppo, era il primo passo veramente utile. Gli occhi di Zayn si posarono su Harry per un attimo, chiedendosi se fosse davvero il caso di tirare fuori un argomento del genere in quel momento; ma era troppo curioso, Zayn, voleva sapere, non gli avrebbe cambiato niente, ormai.
“Harry, ehm – ” Lo richiamò Zayn, tentando di passare inosservato e fallendo miseramente, tanto più che tutti e quattro i ragazzi si voltarono verso di lui, neanche quello del riccio fosse un nome comune a tutti.
“Dimmi” Lo esortò Harry, accennando un sorriso.
“Posso chiederti come va con Bailey? Ho sentito che siete tornati assieme” Sputò fuori infine, dopo attimi che parvero interminabili e la morsa allo stomaco si era fatta insopportabile.
 
L’atmosfera leggera ed allegra che c’era stata fino a quel momento parve venire spazzata via da quella semplice domanda. Liam e Niall si zittirono, prendendo a spostare gli sguardi attorno a loro o distraendosi con il cellulare, mentre Harry rimaneva a fissare Zayn con sguardo assente; Louis fu l’unico ad emettere un suono, molto simile ad una breve risata sarcastica. Il moro tentò di incrociare il suo sguardo, ma Louis teneva gli occhi ostinatamente puntati su Harry, come per tenersi pronto ad intervenire in qualsiasi momento.
“Vorresti dirmi che tu non sai niente?” Domandò Harry in risposta, evidentemente sorpreso, Zayn non avrebbe saputo dire se più dalla sua domanda o dal fatto che lui non fosse informato.
“Non so niente di cosa?!” Replicò Zayn, ancora più stupito.
Harry scambiò un’occhiata con Louis, che alzò le spalle ed accennò verso Zayn, poi guardò anche Liam, che negò con la testa; infine tornò ad incrociare lo sguardo del moro, davanti a lui.
“Io e Bailey ci siamo lasciati. Definitivamente direi – Rivelò Harry, dando a Zayn l’impressione di volersi fermare lì, ma ripensandoci subito dopo – Se ne va in America”
Niente più Harry e Bailey, e Bailey in America. Qualcosa non tornava. Sembrava tutto molto semplice, ma nella testa di Zayn in quel momento c’era un vortice confuso di informazioni, che faticavano a collegarsi tra loro. Chiuse gli occhi di scatto un momento, poi li riaprì.
“Che cosa?” Sbottò, con l’intenzione di non rimanere lì un minuto di più.
“Le hanno…”
Harry aveva iniziato a spiegare, ma Zayn aveva preso di corsa la direzione della porta, scendendo le scale precipitosamente, diretto da Bailey. Sperando non fosse troppo tardi.




Curly space
CORRI ZAYN CORRIIIIII
Ma 'ndo corri? 
Vabbè, seria. Sono tornata, wahooooooooo! Ho il piacere di annunciarvi che questo è il penultimo capitolo di questa epopea! "Piacere", insomma. Come al solito, quando finirò, piangerò per due mesi e mi mancheranno per sempre i personaggi, ma vista la piega fin troppo lunga che ha preso ultimamente la storia sarò anche un po' sollevata, almeno per voi, che non dovrete più aspettare mesi per vedere un capitolo ^-^"

Comunque, torniamo alla storia. Zayn si dà finalmente una svegliata, mettendo da parte (parrebbe) Bailey per un po'... Poi però arrivano quei guastafeste dei suoi ex compagni di band a rovinare tutto, UFFA. (sto scherzando ovviamente)
Voi cosa dite? Farà in tempo ad arrivare da Bailey o lei sarà già partita da mo'? (sono veneta, non ho capito questa verve meridionale stasera aha)
E poi, se riuscisse a raggiungerla? Cosa succederebbe? 
SCATENATEVI con le fantasie e fatemele sapere, sono curiosa ;) (tranquille che il capitolo so già come farlo, no problem)

A voi, ora: grazie mille a Blinking Liam e Niall Horan ti adoro per le recensioni allo scorso capitolo :) Grazie anche a Pandina_pengui_cangaroo, SilviaBeth e harrymylife per aver aggiunto la storia alle preferite :)

A presto, spero

Curly xx 

 

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Capitolo 39
*** Farewell ***


Right place, wrong time



FAREWELL

L’ultimo mese a Londra era trascorso più velocemente di quanto Bailey si aspettasse. Ne aveva approfittato per visitare posti in cui non era mai stata, pur sapendo che sarebbe comunque tornata in quella città varie volte, ma immaginando anche che probabilmente non avrebbe avuto il tempo materiale per fare la turista. Londra sarebbe sempre rimasta nel suo cuore, ci aveva vissuto, la sua carriera si era sviluppata lì, aveva imparato a vivere da sola, lontana dalla famiglia, ma quello era il momento di salutarla; era un po’ come salutare una seconda volta la casa dei suoi genitori, faceva sempre male, ma era pronta. Non come i suoi, per l’appunto: si erano adeguati a vederla andare via di casa un paio d’anni prima, ma ora era diverso, Bailey si stava per trasferire in America, c’erano un oceano e diverse ore di fuso orario a dividerli. Nonostante tutto, la ragazza guardava avanti, e non era pentita di nessuna scelta fatta fino a quel momento, che l’avesse aiutata ad arrivare dov’era o meno. Le sarebbe mancata la sua famiglia, e le sarebbero mancate molte altre persone, nessuno escluso.
Era da escludere, invece, la possibilità di rivedere una certa persona, prima di partire, avrebbe potuto ribaltare la situazione, far ricredere Bailey sulla partenza. Così, salutato Harry, aveva deciso di non contattare nessuno degli altri ragazzi per un ultimo incontro, anche se, alla fine, erano arrivati messaggi di buona fortuna da tutti quelli con cui Harry era rimasto in contatto, che l’avevano fatta comunque sorridere. In ogni caso, era sicura si sarebbero rivisti, prima o poi. A Zayn però non aveva detto niente, e sperava che nessuno degli altri quattro gli riferisse qualcosa a proposito della sua partenza, sarebbe stato meglio così. Erano entrambi usciti in punta di piedi, più o meno, ognuno dalla vita dell’altra, così come ci erano entrati, e Bailey non avrebbe rovinato tutto, nonostante il ragazzo le mancasse immensamente.
 
Così, quella notte stessa, sarebbe partita alla volta di New York. A Cosmopolitan e Vogue aveva sistemato tutto, raccolto le sue cose e salutato i colleghi con cui aveva lavorato dall’inizio fino a quel momento, felice però di non dover lasciare Lucas, da sempre la sua guida. Aveva chiesto alla sua famiglia di non accompagnarla all’aeroporto, così era passata a trovarli il giorno prima, partecipando attivamente alla sessione di pianto di sua madre e tentando di rincuorare il resto del gruppo. Aveva ceduto alle richieste di rimanere a dormire a casa per quella notte, ma il mattino dopo era rientrata presto a Londra per ultimare la preparazione delle valigie. Le aveva appena spedite con un taxi all’aeroporto, consapevole che le avrebbe raggiunte anche lei in poche ore, e in quel momento stava osservando il suo appartamento, ora così vuoto che sembrava non appartenerle più. In ogni angolo dove si voltasse, però, un ricordo si presentava davanti ai suoi occhi: lei e le sue amiche intente a mangiare schifezze sul divano durante un pigiama party, Harry che le scattava delle foto per gioco ma che alla fine riuscivano quasi meglio di quelle dei servizi, i suoi genitori che si prendevano gioco della sua cucina approssimativa in una delle loro gite a Londra, Zayn che la stringeva forte tra le braccia in terrazzo, Zayn che le portava la colazione a letto e la fissava finché non finiva tutto, Zayn che la forzava ad uscire e poi rimaneva a dormire con lei, beccandosi tutti cambi d’umore di Bailey che ne conseguivano…
Scosse la testa, nel tentativo di riprendere il controllo dei suoi pensieri. Smise di fissare le stanze dell’appartamento e si ritrovò con la vista offuscata dalle lacrime. Sbuffò sonoramente, poi si diresse in bagno, dove si sciacquò il viso, e rise al suo riflesso nello specchio, improvvisamente diventato simile a quello di un panda. Trovò subito lo struccante, pulì il viso e riosservò la sua immagine riflessa: andava già meglio, ma aveva l’espressione stanca, malinconica. Non vedeva l’ora che arrivasse quella sera, così da lasciarsi finalmente tutto alle spalle e ricominciare. Il suo sospiro venne bloccato a metà dal trillo del campanello, una, due volte, poi una serie di pugni alla porta che sembravano volerla buttare giù. Ebbe paura per un attimo, pensò di non aprire e aspettare che chiunque fosse se ne andasse e la lasciasse in pace. Ma, come quella sera in cui Harry era da lei, aveva una chiara idea di chi potesse essere, che la spinse a dirigersi verso la porta. Non sapeva come lui potesse essere venuto a saperlo, ma non poteva lasciarlo fuori da casa sua a tentare di entrare di forza. O forse Bailey si sbagliava, magari era… Ma chi poteva essere se non lui, aveva già salutato tutti ormai.
 
“Bailey, apri!”
A dissolvere ogni minimo dubbio di Bailey arrivò chiara la voce di Zayn da dietro la porta. Rimase ancora impietrita per un attimo, con la mano posata sulla maniglia.
“Per favore, dimmi che ci sei ancora, per favore…”
Zayn aveva smesso di bussare, e tutto ciò che Bailey sentiva era un lamentio sommesso. Avrebbe potuto fingere di non esserci, di essere già partita, ma non era quello che voleva. Ciò che davvero desiderava, da settimane, era rivedere Zayn, andasse come doveva andare. Avrebbe voluto abbracciarlo, spiegargli tutto, ma si sarebbe accontentata anche solo di incrociare di nuovo lo sguardo con quello del ragazzo, un’ultima volta, prima di chiudere per sempre quella tappa della sua vita. Quindi aprì la porta, facendo scattare Zayn all’indietro, probabilmente appoggiato ad essa con la fronte.
“Bailey?”
“Abito qui” Mormorò lei, facendo spallucce ed accennando un sorriso, che fallì e si trasformò subito in due labbra tremanti.
Zayn le si avvicinò con un passo, eliminando la distanza tra loro per abbracciarla e stringerla a lui più forte di quanto avesse mai fatto. Fu il momento del crollo, per la ragazza: le lacrime che aveva trattenuto in tutto il mese appena trascorso per la consapevolezza di sapere che cosa avrebbe significato la sua partenza eruppero in quel momento, andando a versarsi sulla spalla di Zayn, un’altra volta. Le sfuggì un singhiozzo isterico, aveva pianto talmente tanto per Harry, e ora le toccava lo stesso per Zayn. Temeva non avrebbe mai trovato un ragazzo per il quale sorridere sempre e basta.
“Non devi partire Bailey, puoi rimanere, rimani qui, ti prego – Continuava a supplicarla Zayn, aumentando le sue lacrime – Ti prego”
“Non posso” Riuscì a dire tra un singhiozzo e l’altro.
 
Sentì le braccia di Zayn lasciarla, venendo presa da un freddo panico per un momento, che si dissolse non appena le mani del ragazzo andarono a prenderle il viso per avvicinarla a sé e baciarla.
“Sì che puoi” Sussurrò poi.
Bailey scosse la testa, tentando di porre un freno alle lacrime, stringendo gli occhi e i denti.
“Possiamo ricominciare da capo, possiamo far finta che finora non sia successo niente – Insistette Zayn – Come stavamo facendo prima. Stava andando bene, prima”
Sapeva che Zayn si riferiva a prima che Harry tornasse da lei, e in effetti aveva ragione, tra loro andava a gonfie vele, forse sarebbero potuti durare per sempre. Fissò il suo sguardo in quello color miele del ragazzo davanti a lei, e lui sorrise.
“So che pensi lo stesso, bimba” Mormorò, baciandola di nuovo.
“Zayn” Sospirò lei.
“Lasciarti in quel modo, in quel momento, è stato lo sbaglio più grande della mia vita. Ma posso rimediare” Continuò Zayn, determinato.
“Zayn”
Ormai la voce di Bailey era diventata stridula, non sapeva più come tirare fuori quello che aveva dentro, quello che avrebbe dovuto dirgli mesi prima, essere sincera, almeno quella volta. Ma non ci riusciva fisicamente, ora. Si sentiva talmente oppressa da tutto quello che stava accadendo, da tutte quelle emozioni, che non riusciva a tirare fuori le parole, né la voce.
“Non dirmi che è finita, Bay – Scandì Zayn, serrando gli occhi a sua volta – Non mi puoi lasciare così, non ce la faccio senza di te, ci ho provato, ma fa schifo e ti amo troppo per lasciarti andare di nuovo”
“Ti amo anche io Zayn!”
 
Bailey quasi non riconobbe la sua voce, era un grido misto al tremore causato dalle lacrime, sembrava disperazione pura. E lo era.
Osservò la reazione di Zayn, impietrito quanto lei ma certamente in maniera più positiva, poi sentì solo le labbra morbide del ragazzo sulle sue, e la porta sbattere alle loro spalle. Era tutto molto confuso, ma in un certo senso anche molto chiaro. Bailey aveva smesso di piangere, e baciava Zayn con quanta più forza aveva, e lui la stava conducendo in camera da letto. Si fermarono sulla soglia un momento, per guardarsi. Bailey abbassò lo sguardo, imbarazzata dai suoi pensieri, ma Zayn, posato un dito sotto al suo mento, le sollevò il viso.
“Ripetilo, per favore” La pregò.
“Ti amo, Zayn” Sussurrò Bailey, ora senza alcuna fatica, sincera, forse anche più leggera.
“Dimmi che rimani” Chiese ancora.
“Non posso” Ribadì lei, stringendo le labbra.
“Perché no?” Domandò Zayn, frustrato.
“Ho fatto troppi guai, ho illuso persone, ho illuso te” Tentò di spiegare la ragazza.
“Ma mi ami”
“E avrei dovuto dirtelo molto tempo fa – Sbottò Bailey, chiudendo gli occhi – Ma non concepivo l’idea di poter amare due persone nello stesso momento”
“E’ ancora così?” Indagò Zayn, a ragione.
Bailey lo guardò, riflettendo un attimo. I sentimenti che provava per Harry quando stava con lui erano sinceri,  era innamorata di lui in una maniera in cui non lo era mai stata, e forse per tale intensità la paura di perderlo ad un certo punto aveva prevalso su tutto il resto, andando a rovinare quanto di più bello avevano. Zayn le era stato di aiuto quando ancora stava con Harry, era stato un ottimo amico che sapeva come rispettare i suoi spazi e allo stesso tempo starle vicino senza mai essere invadente, e così aveva continuato anche dopo la rottura tra i due, almeno fino al momento in cui Bailey aveva deciso di lasciarsi andare e dargli una possibilità. Non era stato facile, Bailey non aveva mai capito quali fossero i suoi veri sentimenti per l’amico, forse non aveva il coraggio di definire come amore quello che provava perché la ferita provocatale da Harry era ancora troppo fresca. Doveva essere per forza quello: la paura di perdere Harry e il diventare realtà di quel timore le avevano impedito di concentrarsi sui sentimenti comunque profondi che la legavano a Zayn.
Fu come se si vedesse dentro per la prima volta. Ora tutto quello che sentiva era un amore incondizionato e vero per Zayn, nient’altro. Nessuna paura di perdere qualcun altro, nessun sentimento di alcun tipo per altri, solo voglia di stare con Zayn. E la consapevolezza, devastante, che ormai era tardi. 
 
“Bailey, stai bene?” La voce di Zayn le arrivò da lontano, ma bastò a farla tornare da lui.
“No – Disse, con un filo di voce – Non è più così. Io amo te, Zayn, e nessun altro. Io… Non so come sia possibile”
Non riuscì a terminare il suo discorso, Bailey. Zayn aveva ripreso a baciarla con foga, stringendola a sé, e Bailey non aveva più nessuna intenzione di combattere contro ciò che voleva. Si ritrovò a sfilare la maglia di Zayn per lasciarla cadere a terra, con lui che faceva lo stesso per poi passare a sganciarle il bottone dei jeans e fermarsi a guardarla mentre lei li sfilava e li lasciava sul pavimento.
“Non lasciarmi” Sussurrò Zayn ancora, avvicinandosi a lei di nuovo per poi prendere ad accarezzarla con calma e baciarle il collo. Lasciò che anche Bailey gli sfilasse i pantaloni per poi prenderla in braccio, con le gambe di lei attorno ai suoi fianchi, e poi stendersi sul letto e continuare a sfiorarla con un tocco talmente leggero che trasmetteva tutta la paura che aveva di vedersela scomparire da davanti gli occhi da un momento all’altro.
La ragazza decise di ignorare la preghiera di Zayn e le mille voci che le dicevano che quella sera stessa sarebbe stata su un aereo diretto a New York, almeno per il momento. Voleva lasciarsi andare, voleva lasciare a Zayn il ricordo più bello di tutta la loro relazione, non voleva che l’ultimo atto di loro due assieme rimanesse quella litigata fuori da casa sua. Voleva questo. Voleva fare l’amore con Zayn per l’ultima volta, era contenta che lui finalmente l’avesse sentita dichiarargli il suo amore, e voleva che anche lui, per un momento, si illudesse di poter ricominciare. Bailey sapeva perfettamente che dopo non sarebbe stato facile, ma non ci voleva pensare ora. Desiderava solo amare e farsi amare.
 
“Fammi venire con te – La pregò Zayn, mentre la guardava rivestirsi – Ho firmato un contratto da solista, sarò più in America che qui. Possiamo ricominciare insieme”
Il taxi che l’avrebbe accompagnata in aeroporto era già sotto casa, doveva muoversi. Guardò il ragazzo, accennando un sorriso. La prospettiva che lui le stava offrendo la tentava incredibilmente, salvo poi ricordarsi perché aveva fatto quella scelta. Scosse la testa.
“Va bene così, Zayn. Ognuno di noi si riprenderà la propria vita” Tentò di chiudere Bailey.
“Io non la voglio la mia vita se non ci sei tu” Replicò Zayn, avvicinandosi a lei con un passo.
“Lo sai che non cambierò idea” Dichiarò lei, guardandolo.
Lui sorrise, annuendo.
“Allora lasciami andare, dimmi qualcosa che mi convinca ad abbandonare questo appartamento”
“Ti amo”
“Non funziona così, Zayn” Sorrise lei, abbracciandolo, senza riuscire a trattenersi.
“Oh sì che funziona, te lo assicuro” Ridacchiò il ragazzo, stringendola forte a lui.
“Ci rivedremo” Promise Bailey.
“Non voglio che ci separiamo” Ribadì Zayn.
“Ti amo, Zayn – Disse Bailey, guardandolo negli occhi – E ti amerò sempre. Ora lo sai”
“Ma non mi basta”
Il clacson insistente del tassista giù in strada convinse Bailey a correre nell’altra stanza per prendere la giacca, mentre Zayn la seguiva a passo lento. Si girò un’ultima volta per guardarlo, poi si decise ad uscire dall’appartamento e correre giù per le scale, senza guardarsi indietro. Raggiunse il taxi, scusandosi con l’autista per il ritardo, poi aprì la portiera, ma non riuscì a salire. Una mano le afferrò il polso e la costrinse  a voltarsi.
“Hai dimenticato una cosa” Le disse Zayn.
Poi le prese il viso tra le mani e la baciò un’ultima volta, senza chiederle niente, senza preoccuparsi delle persone che in quel momento stavano passando per la strada e che li avrebbero visti sicuramente. Bailey in un primo momento sorrise, ricambiando il bacio, poi venne presa nuovamente dalla consapevolezza che quello sarebbe stato il loro ultimo, così gettò le braccia al collo di Zayn, ignorando le lacrime che erano tornate a bagnare le sue guance e quelle di lui, e lo baciò di nuovo, sperando che il tempo si fermasse in quel momento. Ma non fu così.  
“Hai vinto tu. Ti lascio andare – Dichiarò Zayn, staccandosi ed arretrando di qualche passo – Ma non sarà per sempre. Questo te lo prometto io”




Curly space
Eeeeeeeeeeeeeeeeeee siamo all'ultimo capitolo!!! (oserei dire finalmente) 
Secondo voi finisce così? AHHAHAHAHAHHA illuse. C'è ancora l'epilogo, tranqui. :D (spero di non metterci altri mille mesi per farlo)

Beh, cosa mi dite? Un addio con i fiocchi? Troppo sdolcinato? Stupido? Banale?
Ditemi qualcosa viprego perché a me convince proprio poco ^-^"
Grazie mille a tutte voi che continuate a leggere, ormai siamo alla fine, abbiate fiducia, ce la faremo! ;)

Un bacione e alla prossima

Vostra Curly crush xx

 

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Capitolo 40
*** Epilogo ***


Right place, wrong time



RIGHT PLACE, RIGHT TIME
 
2017

Le foto del bacio tra lei e Zayn avevano causato trambusto per circa un paio di settimane, poi nessuno ci aveva più filato dietro. Era un’altra storia archiviata, come molte altre. Bailey aveva potuto riprendere in mano la sua vita come voleva lei, per il primo periodo senza nessuna distrazione, concentrandosi sul lavoro e su come apprendere il più velocemente possibile come giravano le cose nell’ambiente delle professioniste. Aveva stretto una forte amicizia con alcune delle modelle che aveva sempre preso come esempio, e di questo ancora stentava a credere. Erano ragazze semplici, alla fin fine, giovani, a cui piacevano molte delle cose che piacevano anche a lei, ed era facile andarci d’accordo e chiedere loro consigli su come migliorare di giorno in giorno.
Le giornate erano piene, dalle prove dei pezzi da promuovere all’attività fisica, dalle apparizioni nei negozi in giro per il paese alle serate di gala a cui veniva invitata, e raramente si trovava a pensare a ciò che le era successo un anno primo. Ogni tanto Lucas le chiedeva notizie di Zayn o Harry, ma lei non ne aveva, di nessuno dei due. A dire il vero Harry qualche volta lo sentiva, ma erano pochi scambi di messaggi veloci, giusto per sapere se l’altro stesse bene, nulla di più. Di Zayn invece aveva perso le tracce. Sapeva che aveva pubblicato un album da solista, e lo aveva ascoltato una volta, ma erano troppe le canzoni in cui il sospetto che parlassero di lei la assaliva forte, così non lo aveva più inserito nelle sue playlist. Oltre alla carriera del ragazzo, quindi, non sapeva più niente. Almeno fino ad un certo punto.
 
Verso la fine dell’anno, tutti gli Angeli erano elettrizzati, e non era difficile capire cosa le eccitasse tanto. Era il periodo di selezioni per la sfilata di fine anno, l’evento al quale qualsiasi modella di un certo livello ambiva. Anche Bailey ci sperava fortemente, ma reputava anche di essere nella squadra da troppo poco tempo, così rispondeva sorridendo in silenzio ai gridolini delle altre che dicevano quanto aspettassero quella serata da tutto l’anno, dicendosi che anche il suo momento sarebbe arrivato. In ogni caso, avrebbe potuto guardarlo dalla prima fila, sarebbe stato comunque un grandissimo onore.
“Bailey, Macy ti vuole” L’avevano avvisata un mattino.
Macy era la responsabile delle apparizioni pubbliche di tutte le ragazze, lì dentro, era come se fosse un po’ il capo di tutto, a farla breve, così, una convocazione da lei non era proprio cosa da poco. Bailey si affrettò verso il suo ufficio, incredibilmente curiosa, ed emozionata come non mai. Aveva una forte speranza, ma non voleva illudersi per poi rimanere delusa quando la notizia non fosse stata quella che lei si aspettava, così continuò a borbottare tra sé e sé che doveva smetterla di farsi castelli in aria per tutto il tragitto. Finalmente, arrivata a destinazione, prese un respiro profondo, poi bussò.
“Vieni Bailey” La invitò la donna.
“Ciao, Macy”
“Come stai? Ti vedo trafelata” Indovinò.
“Oh, ho fatto un po’ di corsa” Ammise Bailey, accennando un sorriso tirato.
“Ti ho visto fare di meglio” Buttò lì la manager, alzando un sopracciglio.
“In che senso?” Indagò Bailey, sentendosi morire.
“Come sorrisi, dico, se quella sera ti presentassi in passerella con una smorfia del genere non sarebbe proprio il massimo” Disse Macy, questa volta sorridendo sincera.
Non seppe cosa rispondere, Bailey, non riusciva a seguire il discorso della donna. Inizialmente sembrava la stesse quasi licenziando, ora le parlava di una passerella che poteva benissimo essere quella dello show di fine anno. Cosa stava tentando di dirle? Si sentì arrossire fino alle punte dei capelli, si sentiva stupida, insicura come non le succedeva da tempo, soprattutto per il fatto che non sapeva come rispondere, né le andava di far capire alla donna che non aveva colto nulla del suo discorso. Avrebbe potuto mettersi a piangere, o ad urlare, da un momento all’altro.
 
“Coraggio, Bailey, ti abbiamo selezionato per il Victoria’s Secrets Fashion Show, mica per andare in guerra!” Esclamò Macy, alla fine.
“O mio Dio”
Le tre parole più stupide, comuni e bistrattate dell’intero vocabolario uscirono in un sussurro dalle sue labbra, paralizzandola. Tutto si era fermato, Bailey non riusciva a distogliere i suoi occhi sgranati dalla donna davanti a lei, né ad emettere un suono.
“Credo abbia un qualche collasso emotivo, o qualcosa del genere” Le sentì dire, per poi venire raggiunta da una risata che conosceva bene.
“Fa sempre così quando qualcosa a cui tiene si realizza – Aggiunse Lucas – Dalle un attimo”
Di nuovo, non si era mai sentita così stupida. Ma nemmeno così felice, e soddisfatta, e grata di ciò che aveva. Sentì le labbra distendersi in un sorriso, gli occhi finalmente riprendere la loro regolare apertura, come se fosse una statua che prendeva vita.
“Eccola…”
“Lucas, tu lo sapevi! Tu sai sempre tutto e non mi dici mai niente, mi farai morire, maledetto! – Sbottò Bailey, saltando in piedi ed andando ad abbracciare il suo responsabile, poi si voltò verso Macy – Grazie Macy, grazie infinite!”
“Ma davvero pensavi di poterne restare fuori?” Domandò lei, stupita.
“Beh, sono qui da solo un anno, e ce ne sono mille altre che sognano questo show…”
“Ma tu ne hai il diritto! Sei un Angelo! Se lasciassimo fuori te, o chiunque altra delle ragazze, potremmo chiudere i battenti!”
Era tutto vero. Bailey avrebbe sfilato per quel marchio, all’evento di moda più rinomato di tutto all’anno. E Zayn, che lei lo volesse o no, l’avrebbe accompagnata in qualità di ospite speciale.

 
Bailey era stata incredibile, si vedeva lontano un miglio quanto era agitata, per lui che la conosceva bene. Ma era riuscita a dissimulare, e agli occhi di tutti era apparsa come una professionista, bella come nessuno sarebbe mai riuscito a descrivere, da togliere il fiato, e sicura di sé. Per Zayn era stato difficile concentrarsi su ciò che stava cantando quando gli era passata accanto, aveva dovuto fare un grandissimo sforzo per distogliere lo sguardo e portarlo verso il pubblico, o sulle altre modelle, che erano pur sempre bellissime, ma nessuna emanava la luce che veniva da Bailey.
I loro sguardi si erano incrociati per un breve istante, quando lei era tornata indietro sulla passerella, si erano sorrisi, e Zayn era riuscito a prenderle una mano e tenerla per alcuni secondi, ignorando il battito forsennato del suo cuore. Decisamente non gli era ancora passata, nemmeno dopo un anno in cui non aveva avuto contatti con lei. Non si era sentito del tutto un idiota solo perché anche nello sguardo della ragazza gli sembrava di aver visto un residuo della luce che i suoi avevano quando stavano assieme. In fin dei conti, non si erano lasciati perché non si amavano più.
 
“Hai visto Bailey per caso?”
Un'altra testa che faceva di no, un’altra occhiata confusa.
“Grazie”
La cercava da circa mezz’ora, Zayn, non appena le luci sulla passerella si erano spente e quella miriade di modelle era tornata nel backstage per cambiarsi e dirigersi verso la festa successiva all’evento, ma di Bailey ancora nessuna traccia. Chissà dove si era cacciata.
“Zayn!”
Si sentì chiamare alle spalle, per poi voltarsi e trovare Lucas che gli andava incontro sorridendo. Okay, questa è fortuna.
“Lucas, ciao! Come stai?” Lo salutò, stringendogli la mano non appena fu alla sua portata.
“Alla grande, impazzirò questa sera. Tu sei stato fantastico, porca miseria, i miei complimenti!” Esclamò l’uomo, entusiasta come sempre.
“Grazie mille. È stato un gran bello spettacolo in generale, in effetti. Organizzato molto bene, avete fatto un ottimo lavoro” Ricambiò Zayn, sincero.
“Ah, non parlare con me, io non ho fatto niente – Replicò Lucas, sventolando una mano – Io ho solo fatto in modo che Bailey uscisse da dietro le quinte senza sembrare isterica quanto era”
La naturalezza dell’uomo lo spiazzò, tanto che Zayn si trovò a ridere immaginando la scena di Lucas che spingeva fisicamente una Bailey tremante sulla passerella.
“A proposito, la stavo cercando, sai dov’è?” Chiese, approfittando dell’occasione.
“Negativo, siamo in due. Non so proprio dove possa essere andata a cacciarsi quella mocciosa” Borbottò Lucas, guardandosi attorno.
“Lucas! Puoi venire un attimo?”
Una voce da un qualche punto indefinito chiamò il manager, distraendo la sua attenzione da Zayn.
“Scusa Zayn, devo andare. Ci si vede!” Disse, per poi scomparire senza lasciare al ragazzo il tempo di rispondere.
Alla fine di quella serata, Zayn aveva salutato talmente tante persone da rimanerne intontito, ma l’unico saluto di cui gli importava davvero non si era proprio fatto vedere, sembrava sparito nel nulla, invisibile, come qualcosa di soprannaturale, una creatura del cielo, un angelo.
 
2018
 
“Caroline, per favore”
“No, Zayn, non posso. Ho promesso”
Era già la terza volta che Zayn tentava di farsi dare informazioni da Caroline riguardo a Bailey, ma la donna non voleva sentire ragioni.
“Voi e la vostra stupida solidarietà femminile!” Sbottò Zayn, battendo un pugno sul tavolo.
“Zayn, devi andare oltre, è passato più di un anno” Replicò Caroline, in tono più dolce.
“Quasi due” Sibilò Zayn, scostandosi dalla mano della donna che gli stava accarezzando la spalla.
La sentì sospirare esasperata, ma ancora non gli disse niente. Aveva scoperto per caso, un giorno, che la stylist era ancora in contatto con Bailey, evidentemente l’amicizia che avevano stretto durante la collaborazione in Australia e il Giappone durava. Si era infuriato, in un primo momento, non capiva come Caroline avesse potuto tenere segreta una cosa del genere, quando sapeva benissimo che Zayn tentava di rintracciare Bailey dallo show dell’anno prima; poi però aveva pensato che sarebbe potuto tornargli utile, magari la donna avrebbe potuto aiutarlo, si conoscevano da anni ed erano molto legati. Ma evidentemente si sbagliava. Caroline non aveva mai fiatato, sapeva dove Bailey abitasse e quale fosse il suo nuovo numero di cellulare, e non aveva nessuna intenzione di rivelarlo a Zayn, neanche fosse un criminale.
“Dimmi solo perché”
“Perché è ora che tu ti rifaccia una vita senza di lei, e viceversa. Ci avete provato, non è andata. E io non voglio che tu stia qui a rovinarti l’esistenza per qualcosa che potrebbe non esistere più!” Sbottò Caroline, guardandolo storto.
“Potrebbe, hai detto giusto. Come potrebbe, invece, funzionare di nuovo!” Ribatté Zayn, deciso.
“Zayn, abbiamo fatto questo discorso circa un milione di volte. È stata Bailey a chiedermi di non aiutarti a cercarla”
“E tu devi proprio accontentarla? – La interruppe il ragazzo – Vorrei ricordarti che conosci me da molto prima di lei, pensavo volesse dire qualcosa per te”
“Non mi farai sentire in colpa, Malik, scordatelo. Io mantengo le promesse che faccio, questo è quanto”
“D’accordo”
  
Zayn sbuffò, fingendosi arreso, poi mosse alcuni passi verso Brooklyn, che giocava sul pavimento del salotto. Si sedette accanto a lei, accarezzandole la testa per attirare la sua attenzione.
“Ehi, Brooks, come stai?”
“Bene. Perché litighi con la mamma?” Domandò la bimba, facendolo sentire estremamente in colpa.
“Stavamo solo avendo uno scambio di opinioni, non litigando – Ridacchiò Zayn – Te la ricordi la zia Bailey?”
“Oh sì, è sempre più bella” Sorrise Brooklyn, gli occhi luminosi.
“L’hai vista?”
“Sì, siamo andate a trovarla un po’ di tempo fa” Annuì lei, facendo spallucce.
“Chi siamo andate a trovare, amore?” Domandò Caroline, comparendo alle loro spalle.
“Bailey, mamma. A New York” Rispose la bambina, candida.
Zayn scoppiò a ridere, vedendo l’espressione infuriata di Caroline, poi si alzò in fretta, per schivare una ciabatta volante.
“Beata innocenza” Dichiarò, guardando la donna.
“Sei una persona orribile, Zayn Malik” Sbottò lei, stringendo gli occhi a fessura.
“Io non le ho chiesto niente, giuro” Si giustificò, alzando le mani.
Caroline continuò a guardarlo male fino a che Zayn sparì dalla sua vista, dietro il muro della cucina. Si guardò attorno, emettendo un sospiro, poi notò qualcosa di parecchio interessante sopra il tavolo. Si avvicinò velocemente, tendendo le orecchie per sentire anche il minimo spostamento di Caroline dall’altra stanza, ma sembrava voler rimanere a giocare con Brooklyn. Perfetto, pensò, afferrando il cellulare della donna e scorrendo i messaggi fino a trovare il nome Bailey. Giornata fortunata, Zayn, cerca di sfruttarla per favore.
Scorse i messaggi che c’erano, rallentando quando gli sembrava ci fosse qualcosa che potesse servirgli, fino a che uno in particolare attirò la sua attenzione. Un indirizzo. Città, via, numero. Tutto quello che gli serviva. Dando un’altra occhiata alle sue spalle, estrasse il suo cellulare, scattò una foto al messaggio e se lo rimise in tasca, posando quello di Caroline sul tavolo, poi tornò in salotto.
“Io vado” Annunciò, chinandosi per baciare Brooklyn sulla testa.
“Ci vediamo, persona orribile”
“Ciao Caroline, ti voglio bene – La salutò – Grazie per la chiacchierata”
“Ipocrita”
Zayn rise, poi sgusciò fuori rapido. Riflettendoci sopra un attimo, era stato fin troppo facile ed era impossibile che Caroline non l’avesse beccato, avrebbe potuto benissimo coglierlo in flagrante e cacciarlo da casa sua. Se solo avesse voluto. Ma forse non voleva. Forse voleva che Zayn frugasse nel suo cellulare fino a trovare l’indirizzo di Bailey, forse voleva aiutarlo, in fondo. Così facendo, aveva pur sempre mantenuto la promessa fatta a Bailey, non era mica stata lei direttamente a dare informazioni al ragazzo. Zayn sorrise, sentendosi estremamente leggero, e fiducioso. Caroline gli voleva bene davvero, ed era stata la prima a capire che il suo affetto per Bailey andava ben oltre la semplice amicizia, non avrebbe mai potuto negargli un aiuto se serviva a vederlo felice.
Ora Zayn doveva solo sperare che quella spedizione non si rivelasse del tutto inutile, e soprattutto che Bailey non lo respingesse alla sola vista. Non pretendeva di riprendere la loro storia da un giorno all’altro, Zayn, ma aveva bisogno di parlarle, e di mantenere la sua, di promessa, fatta quasi due anni prima.

 
“Giornata intensa oggi, principessa?”
“Parecchio Rodney, ma adesso sono a casa, finalmente” Rispose Bailey, sospirando di sollievo e ricambiando il sorriso del portiere, sempre così gentile con lei.
Era come avere un altro nonno, si preoccupava sempre che lei stesse bene, che si riposasse abbastanza nonostante gli orari e i mille spostamenti che a volte era costretta a seguire, e aveva preso a chiamarla con questo soprannome che a volte la faceva ancora arrossire e sentire davvero speciale e ammirata. Lo salutò con una mano e un bacio volante, poi si diresse verso l’ascensore, esausta.
Era tornata quel mattino da un viaggio lampo a Parigi per promuovere una nuova linea di borse di un marchio francese, e non aveva visto il suo appartamento per tutto il giorno, rimanendo in giro per altri mille impegni. Non vedeva l’ora di buttarsi sul letto a dormire.
Poco prima che le porte dell’ascensore si richiudessero, venne raggiunta nell’ascensore da un ragazzo completamente coperto, indossava occhiali da sole, berretto e sciarpa, nonostante il tempo fuori non fosse ancora così terribile. Bailey iniziò a sentirsi irrequieta, non le piaceva non poter vedere in faccia le persone che le stavano vicino.
“A che piano va?” Chiese, facendosi coraggio.
“Prima tu” Rispose il tipo, a voce bassa.
Ci manca solo uno stalker psicopatico oggi, pensò fra sé e sé, indecisa se premere il pulsante del suo piano oppure un altro e farsi i restanti a piedi. Sarebbe svenuta sulle scale, probabilmente, ma tutto pur di impedire a quell’individuo losco di sapere dove abitava. Così, premette il tasto del quarto piano, quindi ben quattro rampe di scale la separavano dalla sua agognata meta.  
 
Controllando lo sconosciuto solo con la coda dell’occhio, realizzò che la voce e l’accento le avevano ricordato qualcuno, ma non ci fece troppo caso. Non poteva essere, e lei non poteva fidarsi ad intraprendere una conversazione con quel tipo, chissà che cosa poteva girargli per la testa. Giunti a metà fra il secondo ed il terzo piano, il ragazzo allungò un braccio in direzione di Bailey, che si scansò prontamente. Ma lui non mirava alla ragazza, bensì al pannello di controllo dell’ascensore. Premette il tasto di blocco, e quello si fermò.
“Ma che diavolo fai?!” Sbottò Bailey, allontanandosi il più possibile, per quanto poteva in quel piccolo spazio.
“Dejà-vu, non ti pare?” Chiese il ragazzo, udibilmente divertito.
Bailey sentì il cuore iniziare a batterle troppo forte nel petto, i nervi irrigidirsi. Non era per niente a suo agio.
“Senti, sto facendo boxe ultimamente, non so chi tu sia né cosa voglia da me, ma ti avverto: non provare a toccarmi” Lo avvisò Bailey, per niente sicura di ciò che stava dicendo.
Sperò solo che lo sconosciuto non avesse percepito l’incertezza nella sua voce. Lui, al contrario, rise leggermente. Anche quella risata le risultava familiare, ma la paura era troppa in quel momento per focalizzare chi le ricordasse.
“Okay, forse presentarmi così non è stata la migliore delle tattiche” Ammise il tipo, iniziando a levarsi la sciarpa.
Si tolse anche il cappello e gli occhiali da sole, sistemandosi poi i capelli con una mano ed alzando lo sguardo verso Bailey, che ancora lo guardava sospettosa, temendo che estraesse un coltello o qualcosa del genere.
“Zayn?!”
 
Dall’anno prima, Bailey non lo aveva più visto, almeno non personalmente, e mai più così da vicino. Era sempre difficile da guardare e credere che fosse reale. Si era lasciato crescere la barba, e anche i capelli avevano raggiunto una buona lunghezza. Il suo sorriso era sempre così dolce, e sembrava incredibilmente felice di vederla.
“Proprio io” Annuì lui, aprendo le braccia.
“Ma sei completamente impazzito?” Gridò Bailey, improvvisamente carica d’adrenalina e furiosa come non mai.
“Bay, sono io, non voglio farti del male – Replicò Zayn, dolcemente – Volevo solo parlarti”
“E ti pare il modo? Terrorizzarmi così?”
“Oh dai, non mi dirai mica che sei una di quelle modelle che si sentono perseguitate dal mondo? Non eri così, poco tempo fa” Sbuffò Zayn.
“Infatti non lo sono, non mi sento perseguitata da nessuno – Negò Bailey – Ma ti sei visto ? Ti pare il modo di presentarti? Se volevi parlarmi bastava chiedere”
Il sorriso era scomparso improvvisamente dalle labbra di Zayn, ora la guardava incredulo, sembrava quasi offeso.
“E come, Bailey? Come facevo a raggiungerti, visto che hai cambiato numero e per avere il tuo indirizzo ho dovuto circuire Caroline?”
“Cos’hai fatto a Caroline?” Domandò Bailey, spiazzata.
“Ho solo frugato un po’ nel suo cellulare, niente di altamente criminale – Rispose velocemente Zayn, per poi riprendere – L’anno scorso ti ho cercata per almeno un’ora in quel dannato backstage, ma tu eri sparita nel nulla! Tu non mi vuoi parlare, non mi vuoi vedere e non vuoi avere niente a che fare con me, ecco perché ho dovuto ricorrere a questi trucchetti da sfigato!”
 
La ragazza rimase per un momento senza parole; erano poche le volte che aveva litigato con Zayn, ed erano sempre state troppo intense, capaci di portarle via le forze, come una corsa in pieno inverno, e quell’aspetto non era cambiato. Per nulla.
“Io non… Non è vero” Riuscì a mormorare, appoggiata contro la parete.
“Perché?” Chiese Zayn, in un sussurro, ignorando la flebile risposta di Bailey.
“Perché cosa?”
“Perché non vuoi più saperne niente di me? Cosa ti ho fatto?”
Bailey vide le guance di Zayn colorarsi leggermente di rosso. Sapeva quanto il ragazzo odiava mostrarsi fragile ed era un aspetto che ogni volta la metteva ko.
“Non è vero che non ne voglio più sapere di te” Ammise, in un sussurro.
“E allora perché non mi hai aspettato l’anno scorso?” Insistette Zayn.
“Non pensavo che ci tenessi così tanto a vedermi” Mentì Bailey, ricordando quanta fatica avesse fatto a sorridergli e basta durante lo show, quanto male fosse stata dopo essere letteralmente scappata dal backstage della sfilata, quanto avrebbe voluto tornare indietro per stringere Zayn a sé e non lasciarlo più.
In quel momento, tutte le sensazioni che aveva represso da più di un anno a quella parte, stavano riaffiorando, ma non poteva perdere il controllo, aveva già visto come sarebbero andate le cose e non era quello che voleva per il suo futuro.
“Non le sai ancora dire le bugie, Bailey – Replicò Zayn – E poi dai, con tutto il ben di Dio che c’era su quel palco io mi sono imbambolato su di te e basta, porca miseria! Come fai a dire una cazzata del genere?”
“Sono stanca, Zayn, lasciami andare a casa” Lo pregò lei, sull’orlo delle lacrime.
“Ti scongiuro Bailey, non piangere. Mi uccidi. Sono venuto per farti sorridere, non per vederti così” La implorò Zayn, muovendo un passo verso di lei.
“Se piango te ne vai?” Domandò Bailey, testarda.
“No”
“Cosa devo fare perché tu te ne vada? Dimmelo, per favore”
Zayn la guardò un momento, incerto, un barlume di terrore negli occhi. Si portò le mani a coprire il viso, poi annuì.
“Okay, se è quello che vuoi… - Borbottò, poi aggiunse – Dimmi che non mi ami, che non mi hai mai amato e che non vuoi più stare con me, mai più. Convincimi di questo, e farò ripartire l’ascensore”
 
Non di nuovo. Bailey si era già trovata a dover rispondere ad una richiesta del genere, con Harry, ed era stata talmente illuminante che poi alla fine aveva perso, ovviamente, sia lui che Zayn. Ora però era diverso. Non era più costretta a scegliere, c’era solo Zayn davanti a lei, che le chiedeva di essere onesta per l’ultima volta. Come poteva dirgli di non volerlo più, quando lo sognava quasi tutte le notti e non desiderava altro che lui fosse lì a stringerla? A chi altro avrebbe fatto del male ora, se non a Zayn e a se stessa? Perché continuare a privarsi della felicità totale quando era ad un passo da lei?
“Perché?” Gli chiese, senza neanche sapere che risposta volesse.
“Perché te l’ho promesso, due anni fa. Ti ho promesso che sarei tornato a prenderti, così eccomi qui. Ma c’è di più – Rispose Zayn, facendo poi una pausa che convinse Bailey ad avvicinarsi al ragazzo, in attesa del proseguo – Vorrei rinnovare il proposito”
Bailey guardò le labbra di Zayn piegarsi in un sorriso, probabilmente divertito dall’aspettativa negli occhi della ragazza, per poi incatenare lo sguardo al suo e rimanere così, in attesa, senza parlare.
“Non posso prevedere il futuro, ma posso impegnarmi con tutto me stesso affinché tu sia la ragazza più felice di questo mondo. Prometto di amarti, di darti tutto ciò di cui hai bisogno, protezione, sicurezza, fiducia, e di lottare con tutte le mie forze nei momenti difficili per non perderti. È già successo una volta e non sono più disposto a farlo, ho imparato ormai. Adesso sta a te, bimba”
Nemmeno la migliore attrice di Hollywood sarebbe riuscita a rimanere impassibile davanti ad un’intensità del genere, così alla fine Bailey fu costretta a cedere ed a scoppiare in lacrime, sperando fosse l’ultima volta. Voleva dare una risposta a Zayn che fosse degna del discorso che lui le aveva fatto, ma in quel momento i singhiozzi la scuotevano senza darle tregua. Sentì le braccia tremanti del ragazzo stringersi attorno al suo corpo, il suo profumo riempirle le narici, il cuore battere all’impazzata contro il suo petto.
“Ti amo, Zayn. Ti amo. Voglio renderti la persona più felice dell’universo, e ti giuro che ci proverò con tutta me stessa. Mi sei mancato da morire” Riuscì a sputare fuori ad intermittenza.
Sentì Zayn ridere leggermente, per poi rimanere in silenzio di nuovo e stringerla più forte, fino quasi a farle male, e nascondere il viso sulla sua spalla per alcuni istanti.
“Mi puoi baciare per favore?” Lo implorò Bailey, allontanandosi di poco dal suo petto.
Quando Zayn alzò il volto, lei vide che i suoi occhi erano arrossati, ma brillavano di quella felicità che gli aveva visto solo quando stavano assieme, e riconobbe che i suoi probabilmente emanavano la stessa luce.
“Aprirti la porta quella volta è stata la miglior scelta che potessi fare, anche se non era il momento adatto. Ti amo, Bailey, ti amavo e ti amerò per sempre” Sussurrò Zayn, prima di posare le lebbra su quelle della ragazza e sfiorarle solo un momento, con la delicatezza di un velo.
“Ci siamo adesso però” Mormorò Bailey, contro le sue labbra.
“Dove?”
“Nel posto giusto al momento giusto, Zaynie"



Curly space
SBABAMMMMMM. GENTE. E' FINITA. Ommioddio pensavo non ci sarei mai riuscita, ma finalmente il tick su "Completa" è stato spuntato. Oddio che sollievo.
Due anni fisici di storia (se non quasi tre, devo controllare). Sono sfinita. Ma sono anche felice di averla scritta. Non so cosa dire, davvero, sono balba.
Vi dico solo che l'epilogo è stata la parte più difficile in assoluto (e ce ne sono state di difficili da fare, visti i vari sviluppi della realtà eh), ci ho messo un sacco e non ero mai soddisfatta di quello che scrivevo.
Forse è un po' scontato come finale, forse avreste preferito qualche colpo di scena in più, e giuro che ci ho pensato (almeno per lavarmi la coscienza), ma alla fine ho pensato che questo fosse il più giusto da scegliere. 

Così, eccoci qui. Una Bailey supermodella, uno Zayn un po' James Bond, che alla fine si ritrovano e l'amore trionfa.
Avrei potuto dare un poì più di credito agli altri personaggi, soprattutto ad Harry che, insomma, è l'altro protagonista, ma mi sarei incasinata e basta. Potrei scrivere uno spin-off dal suo punto di vista, ma non lo farò, ci tengo alla mia salute mentale, io. E poi ho già qualcosa nel forno per il nostro Harry, state all'erta ;)
Beh, come al solito, spero di leggere i vostri commenti su questo capitolo e spero che in generale la storia vi sia piaciuta.
Vi ringrazio infinitamente per avermi seguito, aver pazientato, aver gioito e sofferto con i personaggi e niente, siete delle grandi. <3 

Alla prossima, 

Curly crush xx

 
P.S.: se alla fine di quest'anno Zayn è veramente tra gli ospiti del VSFS, ricordatevi di me e tenete d'occhio i telegiornali per vedermi mentre mi butto da qualche ponte. Byeeeeeeeee X)
 
 
 

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