Paper Love

di maryjinnyjackson
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Introduzione - Now it's clear ***
Capitolo 2: *** Suspect ***
Capitolo 3: *** How can I explain to you? ***
Capitolo 4: *** The first one ***
Capitolo 5: *** The answer ***
Capitolo 6: *** New old friend ***
Capitolo 7: *** Acknoledgement ***
Capitolo 8: *** What can I do? ***
Capitolo 9: *** And now? ***
Capitolo 10: *** Runaway ***
Capitolo 11: *** All's well that ends well ***
Capitolo 12: *** Epilogo - Our story ***



Capitolo 1
*** Introduzione - Now it's clear ***


- Ma Harry, sei proprio sicuro? Insomma finora hai sempre avuto relazioni con ragazze... non si può cambiare orientamento sessuale da un giorno all'altro! -, Liam lo guarda incredulo, aggrottando le sopracciglia.


- Secondo te se non ne fossi stato sicuro te lo avrei detto come dato assodato? Sinceramente, Liam, pensi che questo possa cambiare la nostra amicizia? Perché, se è così, dillo subito -, Harry inizia a scocciarsi, ha appena detto al suo amico che pensa di essere bisessuale - il che gli è anche costato un certo sforzo -, e lui reagisce così!


- Ma non fare lo stupido Haz, sai benissimo che non potrebbe cambiare proprio niente! Sei mio amico e punto. Non me ne frega più di tanto di cosa fa il tuo amichetto ai piani bassi... Ma scusa, ho solo una domanda che mi pare abbastanza legittima: Zayn lo sa? Cioè, sono io il solo a saperlo? Non penso che a lui importerebbe più di tanto, anzi -, si interrompe e mi rivolge uno sguardo di intesa. Oh Liam è proprio lì il problema!


- Ah, e inoltre, come hai fatto a scoprirlo? -, Liam sembra confuso e Harry vorrebbe sotterrarsi. Non può certo confessargli di essersi preso una cotta stratosferica proprio per il suo migliore amico nonché coinquilino 22enne fighissimo pakistano sopracitato...


- Non doveva essere solo una domanda? Comunque penso di essermi preso una cotta per qualcuno. Sì, beh è complicato... -


- Okay, spero che prima o poi mi dirai chi è! -, e Harry adora Liam perché quando vuole sa non essere invadente. Gli sorride e annuisce, escono dalla scuola dove frequentano l'ultimo anno del liceo e si dirigono alle loro rispettive case.

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Capitolo 2
*** Suspect ***


Zayn's POV

- Comunque sai che per qualsiasi cosa ci sono, chiama appena arrivi a casa, Safaa! -, do un bacio sulla guancia a mia sorella e le auguro buon viaggio.


- Zay, non ho più due anni ma ben diciassette! So prendere un aereo! -, dice acida lei, prendendo il trolley con una mano e reggendo i documenti e il biglietto nell'altra. Mi lancia un'ultima occhiata amorevole e si avvia al gate. Le mando un bacio con la mano e lei mi urla:


- Salutami Harry! -


Mi stringo nella giacca di pelle nera ed esco dall'aeroporto rimuginando su come sia possibile che la mia piccola sorellina abbia già diciassette anni e prenda tranquillamente aerei da sola. Bah. Sono sempre stato iperprotettivo con le mie sorelle. Anche se ora non le vedo più così frequentemente. È da quando me ne sono andato da Bradford, infatti, che vedo la mia famiglia sempre meno. Non lo faccio apposta, ma il lavoro di cameriere qui a Londra che mi sono sudato mi impegna tantissimo, e quando non c'è quello seguo corsi di disegno, non volendo abbandonare del tutto i miei sogni adolescenziali nei quali mi vedevo famoso per la mia "arte". Due schizzi qua e là, macchie di colore senza senso.


Ad Harry però stranamente piacciono le mie macchie. E lui ci trova pure un senso.


Harry è il mio coinquilino. L'ho incontrato casualmente due anni fa, entrambi avevamo bisogno di un alloggio ma non avevamo molti soldi da spendere, così abbiamo deciso di tentare di vivere insieme. È stata probabilmente una delle scelte più assurde e migliori che abbia mai fatto. Harry ha diciotto anni ma anche la facoltà di dimostrarne a volte cinque scarsi e altre venti. Lo definirei brillante e spumeggiante, fresco e testardo, dolce nella sua goffaggine e a volte stordito nella sua intelligenza, ma... è fantastico. In poco tempo abbiamo legato ed è diventata la persona su cui faccio più affidamento in assoluto. Mi ha cambiato, prima ero un po' una testa di cazzo. Beh forse lo sono ancora un po'... In effetti non so come farei senza di lui.


Posteggio la mia auto scassata e corro per il vialetto di ingresso. Dopo vari tentativi trovo le chiavi e riesco a entrare in casa. Tolgo la giacca e mi precipito in cucina, tra poco Harry torna e voglio che abbia almeno una pasta pronta. Ormai è diventata un'abitudine: io che sto a casa la mattina gli preparo il pranzo, mentre lui mi lascia sempre la colazione pronta dopo le mie devastanti nottate al bar. Preparo la tavola e mi metto a leggere il giornale. Sento le chiavi che girano nella toppa e in due secondi un Harry tutto bagnato entra in casa.


- Ciao Zayy! -. Oddio per carità.


- Altolà! Non fare un passo di più! Ma che cazzo...-, vado a prendere dei panni e li stendo alla bell'e meglio per terra nell'ingresso. È tutto pulito non voglio che 'sto furbo sporchi tutta la casa con i suoi stivaletti infangati. La sua risata cristallina mi riempie le orecchie.


- Cosa c'è da ridere? -, bofonchio.


- No, niente, è che mi fa scassare 'sta tua mania delle pulizie... cosa vuoi che sia, un po' di fango! In caso non te ne fossi accorto, fuori piove! -, Harry scuote i ricci manco fosse un labrador selvaggio e io gemo in silenzio. Speriamo non abbia bagnato ovunque. Lo spedisco a cambiarsi.


- Se miss maglietta bagnata ha finito, potremmo anche mangiare! -, urlo per farmi sentire dal riccio che è scomparso dalla circolazione. Finalmente arriva, naturalmente senza maglietta. Poco ci manca che faccia cadere lo scolapasta e la pasta. Okay, Zayn, respira, sono solo due muscoli, ne hai già visti in giro, niente di che, e poi... cazzo Zayn, sveglia, è Harry! Il tuo best friend! Non scherziamo, su, ricomponiti e scola bene la pasta. Fantastico, mi metto anche a parlare da solo.


- Da quand'è che hai messo su 'sti addominali, Haz? -, gli chiedo, mentre servo la pasta al ragù nei piatti, sperando di non risultare invadente.


- Ti avevo detto che ho cominciato palestra, no? C'è un personal trainer niente male, si chiama Louis -, mi dice, sorridendomi con le sue fossette.


- Beh, per quanto non possa che ammirare il lavoro di questo Louis, che ne diresti di una maglia eh? -, butto lì, cercando di tenere un tono scherzoso. Spero di esserci riuscito. Harry sbuffa e va a prendersi una t-shirt. Lo sento mormorare qualcosa sul come non potrei semplicemente ammirarlo e basta e mi spunta un sorriso.


- Ah, Safaa è partita stamattina, le spiace non averti rivisto, ma ti saluta -, annuncio, non appena ricompare, con indosso una maglia con Wolverine sopra.


- Dovresti farla venire più spesso, è uno spasso tua sorella! -, mi dice sorridendo, mentre sbuccia una banana, fosse per lui ne vivrebbe, - e comunque ti assomiglia un sacco.


Finiamo di mangiare e poi Harry si mette a lavare i piatti e io riprendo a leggere il giornale. Dopodiché mi raggiunge in salotto e si siede di fianco a me sul divano. Con la coda dell'occhio vedo che si sta mangiando le unghie e so per esperienza che lo fa solo quando è veramente nervoso e non sa cosa fare. Non succede molto spesso in realtà.


- Tutto okay, Haz? -, chiedo, dandogli un colpetto col gomito.


- No, cioè, sì. Dovrei dirti una cosa. Solo che non so da che parte iniziare -, mi sorride sghembo e si passa nervosamente una mano nei ricci ancora umidi, - io penso che sai... ti sono grato per quello che stiamo vivendo, nel senso... grazie per esserci sempre, Zay. Non so come farei senza di te. Davvero, a volte mi sento perso.


Lo fisso negli occhi verde intenso da dietro i miei occhiali a montatura spessa neri. Sono contento anch'io che Harry sia entrato come un tornado nella mia vita e l'abbia sconvolta. Sono davvero felice. E non c'entra sicuramente il fatto che da quando vivo con lui non spaccio più, non vado più con una o uno diverso ogni sera e non sono più la persona vuota che ero. Non c'entra che Harry illumini la mia giornata con un semplice sorriso. Non c'entra che quando a volte c'è il temporale e quel riccio viene terrorizzato in camera mia e finiamo per dormire abbracciati tutta la notte, io mi senta al posto giusto. Perché io non mi sono preso del mio migliore amico, in quanto potrei uscirne solo ferito, visto che lui è favolosamente straight.


Tuttavia so anche per certo che Haz non mi ha detto tutto quello che voleva dirmi.

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Capitolo 3
*** How can I explain to you? ***


Harry's POV

Sono arrivato al mio LMDS. Limite massimo di sopportazione. Per me è una questione di vita o di morte. Quando arrivo a questo punto posso solo aspettare di esplodere e sperare che l'esplosione non causi troppi danni. Sono una persona estroversa, anche se non ho moltissimi veri amici - e forse è meglio. Quando ho un problema però, tendo a dirlo ai quattro venti. Penso che potrebbe farmi stare meglio, ma di fatto non è così. Sono stato felice di dire a Liam della mia scoperta, ma stupidamente ho pensato di potermene uscire direttamente con Zay con un 'hey, bro, senti ti volevo dire solo che mi piaci da impazzire, ah sì, forse non te l'ho detto, probabilmente sono bisessuale!'. Sono nella m***a. Vorrei riuscire a liberarmi di questo peso, ma non so proprio come fare. Harry non puoi scegliere la via più semplice per la risoluzione del problema, pensa contorto! Un flash abbaglia la mia mente. Ah. Forse potrebbe funzionare. Mi alzo dal divano su cui mi sono appisolato e salgo le scale della soffitta. Sì, siamo all'ultimo piano di un piccolo condominio, e questa stanzetta è nostra! Ho sempre adorato le soffitte, ne avevo una a casa mia, quando ancora stavo a Holmes Chapel, prima di fuggire per Londra. Il mio sogno divenuto realtà. Cerco tra alcuni bauli di ricordi miei e di Zayn che ci siamo portati via dalle nostre case di infanzia. E finalmente la trovo. Una fantastica macchina da scrivere. Non posso crederci. La spolvero un po' e trovo un biglietto incastrato tra i tasti. È di mia nonna.


"Caro Harry, ti lascio questa macchina che è stata testimone del legame che mi unì al tuo vecchio nonno. So che ne farai buon uso. Ti voglio bene, piccolo mio. Granny".


Mi viene da piangere. Tutto ciò che ricordo di mia nonna è che la adoravo. Mi spingeva sempre a fare e dire ciò che sentivo dentro, vedeva un potenziale in me fin da bambino. Diceva che sarei diventato un bravo ragazzo, "con i piedi per terra ma con gli occhi rivolti al cielo", per non perdere la capacità di sognare. Se n'è andata quando ero piccolo.


Questa macchina da scrivere fa proprio al caso mio. Spero solo che Zay non si spaventi troppo.


Mi metto comodo seduto al tavolo del soggiorno e comincio a scrivere. Dopo un paio di false partenze comincio seriamente e vado avanti per un'oretta. Piego la carta, la infilo in una busta, mi metto la giacca ed esco. Arrivato all'entrata del bar dove Zayn lavora sto per ripensarci ma poi mando mentalmente a fanculo il mondo ed entro, stando attento a non farmi vedere da lui. Riesco a infilare la busta nella giacca di Zayn e me la squaglio indisturbato, proprio mentre vedo il mio amico portare a un tavolo degli aperitivi. Per un pelo.

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Capitolo 4
*** The first one ***


Zayn's POV

Torno a casa alle due di notte. Dire che sono sfinito è poco, questo lavoro uccide i miei nervi giovani e mi fa sentire vecchio prima del tempo. Cercando di fare il meno rumore possibile, percorro il corridoio passando davanti alla stanza di Harry. Mi fermo. So che non dovrei ma non riesco a fermare la mano che si posa sulla maniglia e apre la porta. Il fascio di luce che proviene dal corridoio illumina la figura addormentata avvolta dalle coperte del mio Harry. Perfino quando dorme fa ridere, ha un cipiglio sul viso come se fosse contrariato per qualcosa, ma sembra un angelo. Angelo? Okay Zayn, ora stai esagerando. Oddio sta vocina nella testa! Dovrei farmi vedere da un dottore. Certo, che, però, i suoi ricci sono stupen... sono ricci punto. Però, perché diavolo una bellezza del genere non può essere che ne so, gay? Anche bisex non sarebbe male. Sì, devo proprio calmarmi, se non voglio mandare a puttane la nostra amicizia. Che fatica! Richiudo la porta e ficco le mani nelle tasche della giacca che ancora indosso. Cos'è sto foglio? Apro una busta bianca che contiene un foglio bianco. Anzi per l'esattezza una lettera, scritta a macchina. Per un secondo penso sia un ricattatore, poi realizzo che sono proprio fuori strada quando comincio a leggere.

"Caro Zayn,


Probabilmente ti starai chiedendo cosa è questa lettera. Non pensare che sia un ricatto, lungi da quello. Non posso dissolvere i tuoi dubbi, la mia identità deve rimanere nascosta, non ho intenzione per il momento di dirti chi sono, si rovinerebbe tutto. Il gioco consiste in questo: ti conosco bene, e ti ho osservato a lungo. Non sono uno stalker, ma diciamo qualcuno che potrebbe essersi preso una cotta per te. Non ti montare la testa. Sono uno all'antica e ho pensato bene di iniziare una stramba corrispondenza con te. Se ci stai e vuoi scoprire di più su di me - te lo consiglio caldamente, sono un tipo niente male - rispondimi e posa la busta dietro la sella del cavallo bianco della giostra del parco che conosci. Ti lascio con questi versi di Catullo.

I soli possono tramontare e ritornare;


noi, una volta che la breve luce è tramontata,


dobbiamo dormire un'unica notte eterna.


Dammi mille baci, poi cento,


poi mille altri, poi ancora cento,


poi di seguito altri mille e poi cento.


Poi, quando ne avremo totalizzate molte migliaia,


li rimescoleremo, per non conoscerne il numero,


o perché nessun maligno possa gettarci il malocchio,


sapendo che è tanto grande il numero dei nostri baci.

~ Ed x"

Fisso la pagina sconcertato. Sinceramente, non mi era mai capitato di vivere una situazione simile. Non so se definire questo Ed un genio o un pazzo. Probabilmente è entrambi e anche un tipo un po' insicuro se ha deciso di mettere in scena questa commedia per corteggiarmi. Non che mi dispiaccia, anzi. Adoro essere corteggiato, se la gente lo fa nel modo giusto. E questo approccio non mi dispiace affatto. Ripenso a Harry e decido che il giorno dopo gliene avrei parlato. Potrebbe essere un buon modo per tenermi occupato e non pensare a lui. Mi svesto velocemente e mi fiondo a letto.


Speriamo solo non sia uno stalker.

 

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Capitolo 5
*** The answer ***


Harry’s POV

Come ogni mattina mi alzo, faccio una doccia veloce e preparo la colazione. Peccato che questa non sia affatto una mattina come le altre. Zayn deve aver letto la lettera. Mio dio, chissà cosa ha pensato. Speriamo in bene. Sto riscaldando i pancakes già preparati da Picard quando vedo uno Zayn ancora molto assonnato fare il suo ingresso in soggiorno.
- Dormito bene, dormiglione? –
Come risposta ricevo un sonoro sbadiglio e sto giusto tirando fuori i pancakes dal microonde quando vedo Zayn buttarsi di peso su una sedia e posare la testa su tavolo.
- Ehi, tutto okay? -, chiedo, improvvisamente preoccupato. Zayn mugugna in assenso e mentre alza il capo con una mano si serve col succo d’arancia e con l’altra mi sventola un foglio sotto al naso.
- C’è qualcuno che si diverte a farmi la corte, Haz –.
Sbianco. Dal suo tono un po’ tagliente penso che già sappia chi è il fantomatico personaggio. Mi ricredo quando continua.
- Sai, per un momento ho anche pensato assurdamente che fossi tu. Ma poi mi sono ricordato che sei dritto come un righello. Scusa -, dice ridacchiando, sorridendo come solo lui sa fare con quella sua stramaledetta lingua tra i denti. La cosa più bella è che ho scoperto che quelli sono i suoi sorrisi più sinceri e li riserva solo a me. Mi riscuoto dall’angelica visione e decido di ridacchiare anche io. Probabilmente gli sarà sembrata una risata isterica ma pazienza.
- E cosa ti dice questo corteggiatore, se si può sapere, ovvio -, dico, non guardandolo negli occhi perché sono sicuro che le mie guance siano arrossite. Intanto spalmo la Nutella sui miei pancakes.
- Mah, devo dire che è uno tosto. Insomma penso mi spii da parecchio perché sembra sapere che tipo sono. Comunque mi ha scritto questa lettera e ha persino citato Catullo! Come ha fatto ad azzeccare il mio poeta latino preferito? Devo ammettere che già mi sta simpatico -, conclude Zayn ingoiando l’ultimo pancake. Mi alzo per evitare che Zayn noti l’espressione soddisfatta che è nata spontanea sul mio volto e inizio a sparecchiare. Insomma, chi vuoi che sia a sapere che Catullo è il tuo preferito?
- Incredibile davvero, Zay! Ma quindi hai intenzione di dargli una possibilità? Non è un po’ rischioso? –, decido di dirgli, perché è questo che direbbe un amico al suo best che riceve lettere misteriose da un mittente anonimo che per quanto ne sa potrebbe essere uno stalker pazzo maniaco malato di mente, giusto?
- Haz, non ho più due anni e penso di sapermi difendere bene, so che ti preoccupi per me ma devi stare tranquillo -, mi sorprende usando un tono molto dolce e mi dà una carezza sui capelli mentre finisco di lavare i piatti. Okay, ora le mie guance devono essere in fiamme.
- Voglio godermi questo gioco, sai è da un bel po’ che qualcuno non mi fa la corte e sono un po’ arrugginito in questi giochetti. Ma ora mi rifarò, vedrai il lato peggiore e migliore di me! -, dice con un ghigno che mi fa esplodere il cuore. Non riesco a reggere questo. E poi perché mi sembra che si stia riferendo a me e non a Ed? Che poi sono sempre io, ma … che casino!
- Mio dio, si è fatto tardi devo proprio scappare, ciao Zay! –
Indosso il cappotto, recupero lo zaino e mi fiondo fuori senza nemmeno attendere la risposta del mio migliore amico.
Il tempo a scuola scorre sempre al rallentatore. Ogni volta che sono là vorrei essere in un altro posto. Che non ha niente a che vedere con il mio coinquilino, naturalmente. Quando finalmente suona l’ultima campanella, quella della tanto agognata libertà, abbraccio Liam e vado al parco, mentre scorro Whatsapp per vedere se ci sono nuovi messaggi.
Da Zaino❤

Love, sei uscito di casa come una furia e non mi hai lasciato il tempo di dirti che oggi faccio un salto dai miei, torno domattina. Mi mancherai, banano. Xx

Manca poco che non mi faccia investire da una macchina, mentre il mio cuore si mette a martellare come un forsennato nella gabbia toracica. “Love”, “mi mancherai” e “xx” nello stesso messaggio, è davvero troppo. Siete solo amici, siete solo amici, è normale. È diventato il mio mantra. Raggiungo la giostra e cerco la busta di Zayn. Finalmente la trovo infilata nella sella di un cavallo bianco. La scarto velocemente e mi siedo su una panchina per leggerla. Sorrido appena noto la grafia minuta e irregolare di Zayn.

“Ciao, Ed! Mio corteggiatore misterioso!
Premetto che è un po’ di tempo che qualcuno non mi fa una corte così e, non voglio gasarti, ma già sei partito col piede giusto. Comunque, cosa vuoi che ti dica, mi pare che tu già sappia molto di me se hai indovinato il mio poeta preferito! Ti posso dire che adoro disegnare e l’arte in generale e faccio il cameriere per tirare avanti, ma ho come la sensazione che tu lo sappia già. Mi piacerebbe vederti. Sto divagando e non posso chiedertelo se hai iniziato una corrispondenza evidentemente non vuoi farti (ancora) vedere! Ma dimmi qualcosa di te, hai una famiglia? Abiti qui? Ti piace andare al cinema? Potremmo fare un appuntamento al buio, sono un mago in quelli 😉 . Rispondimi presto, non amo aspettare
                                                                                                                                                   Zayn x”

Ridacchio mentre ficco la lettera in tasca e mi dirigo a casa. Ripenso a quanto adoro questo ragazzo e a come sono stato cieco in questi anni. Avevo sotto al naso tutto quello che desideravo e non l’ho colto subito. Sono proprio pazzo. Subito dopo aver pranzato scrivo la risposta e vado al bar di Zayn a infilarla nella sua buca personale. Spero che nessuno mi abbia visto.

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Capitolo 6
*** New old friend ***


Zayn's POV

- Hazza sono a casaa! -, urlo entrando nel nostro appartamento. Sono le undici del mattino e questo ragazzo sta ancora dormendo, ma si può? Okay, anche io non scherzo quando si parla di riposare, in effetti non so chi è più dormiglione tra noi due... su una cosa siamo sicuramente simili. Poso la valigia nella mia stanza e mi dirigo verso quella di Harry. Lo trovo che dorme beatamente in una posizione assurda: con una mano stringe il cuscino, l'altra è abbandonata lungo il fianco, aperta, le gambe sono divaricate e il lenzuolo ne copre solo una, il resto è sul pavimento. Indossa solo i boxer e improvvisamente mi sembra di avere troppo caldo. Vado verso la finestra e con un solo gesto veloce spalanco le tende.


- Mi hai sentito? SVEGLIA! -, Harry si gira verso di me con gli occhi chiusi e i ricci scomposti e mugugna qualcosa stringendo di più il cuscino.


- Zayn-yaaawn. Zayn? Zayn! Sei tornato! -, apre gli occhi, si sveglia definitivamente e in un nanosecondo me lo ritrovo aggrappato addosso come una scimmia. Non so perché ma la situazione mi fa tenerezza. Sistema la testa nell'incavo della mia spalla e ispira. - Mi sei mancato -.


- Anche tu, banano. Non mi hai dato nemmeno il tempo di spiegarti che dovevo partire. È morta Titti e mamma non riusciva a darsi pace. Ho salutato Safaa da parte tua ovviamente -, dico, mentre lui finalmente scende e si veste velocemente.


- Cosa? Ma era un gatto troppo allegro e vivace! Mi spiace per tua mamma le manderò un messaggio. Come sta Safy? -, mi chiede, mentre una stupidissima punta di gelosia mi trapassa. Non sono geloso di mia sorella. Credo che Haz abbia sempre avuto un debole per lei, ma chi se ne frega. Non io, giusto? Bene. Scendiamo insieme le scale e prepariamo la tavola per la colazione.


- Tutto bene. Ha trovato un lavoro vicino a Bradford, è un buon punto da cui partire. Diventerà una modella famosa, ne sono sicuro -, dico con orgoglio. Sono davvero felice per lei, da quando Waliyha si è trasferita a Berlino con il suo ragazzo tedesco Safaa aveva solo più mamma, ma ora che ha scoperto questa passione per la moda è molto più sicura. Mi riscuoto dai pensieri che affollano la mia mente.


- Hai proprio una bella famiglia, Zay -, mi dice Harry, sedendosi, e dal suo tono di voce ho la certezza che è sincero, anche se di fatto lui sarà stato sì e no tre volte a casa mia. Tiro via il caffè dal fuoco e sospiro. Se io ho una bella famiglia Harry è stato molto meno fortunato di me. In fondo l'unica pecca della mia famiglia fantastica è stato mio padre, che ha deciso di abbandonarci non appena è nata Safaa. Forse è stato meglio così. Sono cresciuto in fretta, ma almeno non ho dovuto avere a che fare con un papà scontento dei suoi figli e della sua famiglia. Con mia mamma abbiamo sempre dato il massimo per le mie sorelle. E tre anni fa lei mi ha sollevato da ogni dovere, dicendomi che potevo andare a Londra se il mio istinto mi diceva che era la cosa giusta. La storia di Harry è un po' diversa.


- Sai, quando i miei sono morti volevo uccidermi anche io. Pensavo fosse la cosa giusta da fare. Che motivo c'era di vivere, quando i tuoi non erano più con te, a seguire il cammino della tua vita, a starti accanto e sorreggerti anche nelle situazioni più difficili? Ho passato un brutto periodo. Gemma mi ha abbandonato. So che non ne parlo mai -


- Haz, non devi - , dico, mentre mi avvicino a lui che ha gli occhi lucidi e il tono di voce incerto. Mi chiedo come sia possibile che in zero secondi la conversazione abbia preso questa piega. Mi siedo vicino a lui e gli prendo una mano.


- Lo so, ma sai, mi fa bene parlarne qualche volta. Non nomino mai mia sorella e tu non mi hai mai chiesto perché. Non la sento da allora, da quando se ne è andata. Dopo l'incidente dei miei siamo andati a vivere da mio nonno, questo lo sapevi. A volte mi chiedo perché lo abbia fatto. Perché mi abbia lasciato solo -, conclude, fissandomi con gli occhi colmi di lacrime. Lo tiro verso di me e lo abbraccio, mentre lui si lascia andare ai singhiozzi.


- Non tutti sono forti nella stessa maniera, Harry. Magari lei non lo è stata abbastanza da reggere tutto. È stata debole. Non voleva quella responsabilità -


- Neanche io la volevo, Zayn! Però me ne sono fatto carico, ho imparato ad arrangiarmi -


- Lo so! Sei stato bravissimo infatti, non so come avrei fatto io al tuo posto... ricordati sempre che sei una persona speciale, Haz. Sei la mia persona speciale.


Dopo una giornata passata all'insegna del fare niente, bazzicando tra la sala e il soggiorno, guardando serie tv stravaccati sul divano e giocando alla Play, devo andare al lavoro. Saluto Harry con un abbraccio un po' più lungo del solito.


- Per qualsiasi cosa chiama -, gli dico, manco fossi sua mamma. Ma per me è troppo importante che stia bene, stamattina era proprio distrutto.


- Okay, Zaino -, mi risponde con un occhiolino e un piccolo sorriso, riavviandosi i ricci.


Dieci minuti più tardi, al lavoro, controllando la posta noto una busta strana. È di Ed. La apro e inizio a leggere.

"Caro Zayn,


In effetti so già molte cose di te, ma tu sai davvero poco di me. A meno che non abbia già in mente qualcuno, non so quanto ci metterai a capire. Adoro fare passeggiate, dormire tanto e il gelato alla fragola, ma la mia passione è un altro frutto. Amo andare al cinema e perché no, un giorno possiamo fare quell'appuntamento di cui mi hai parlato 😉. Ho sentito molto parlare di te e di come sei considerato 'raro e ricercato', ma ho scoperto che non sei più quel tipo di persona. È merito di qualcuno? Forse mi sto dilungando troppo. Inutile dire che sei sempre bellissimo con la tua divisa da cameriere. Il mio animo romantico e sdolcinato mi porta a citare Emily Bronte stavolta.

He's more myself than I am. Whatever our souls are made of, his and mine are the same.

Spero che tu gradisca, caro 😉. A presto,

Ed x".

Dopo questa lettere rimango sconcertato. Insomma questo tipo è davvero carino, ama la letteratura come me, ama dormire tanto come me, come mai tutto questo mi suona così tremendamente familiare? Possibile che la mia prima impressione fosse proprio quella giusta? Questo dubbio mi tormenta per tutta la serata, tanto che sbaglio un paio di ordinazioni e il boss mi manda dietro al bancone per limitare i danni, con una lavata di capo degna di miglior causa, visto che qui dentro sono uno dei pochi a lavorare come si deve.


- Zayn, c'è un tipo che ti sta mangiando con gli occhi da mezz'ora! Te ne sei accorto? -, mi dice Sarah, la cassiera un po' oca di questo posto.


Mi volto e vedo un ragazzo che mi ricorda incredibilmente Jackson Avery di Grey's Anatomy e i miei occhi non possono che apprezzare la vista mentre scorrono lungo la sua figura composta seduta a un tavolo. Cazzo. "Jackson" mi fa l'occhiolino. Un pensiero mi abbaglia come un fulmine a ciel sereno. Che sia...? Per quanto ne so potrebbe essere Ed, il corrispondente misterioso. Nella lettera ha fatto un commento sulla mia divisa, quindi vuol dire che sa dove lavoro. Lo vedo avvicinarsi e finisco di asciugare delle tazzine.


- Ehi, bellezza! -



Alle undici stacco e me ne torno a casa. Trovo Harry ancora alzato che sta guardando Avengers.


- Ciao Zay! Come va? -, mi chiede, alzandosi dal divano e abbracciandomi come sempre. Mi chiedo distrattamente da quando questa gestualità è diventata un'abitudine per noi.


- Tutto bene, ho incontrato un tipo al bar che potrebbe essere l'anonimo delle lettere, sai. Però non ho avuto il tempo di chiederglielo perché doveva scappare. Ho scoperto che fa il medico ed è uguale al dottor Avery! -, gli dico, piuttosto entusiasta. Il ragazzo del bar, Dan, ha quasi soddisfatto le mie aspettative, ma al tempo stesso non mi sembrava molto il tipo da scrivere lettere. Bah. Il sorriso di Haz si spegne immediatamente e mi chiedo se ho fatto qualcosa di sbagliato. Ma un secondo dopo torna e forse sono solo stanco e mi sono immaginato tutto.


- Wow, è fantastico Zay! Lo rivedrai? -, mi chiede titubante.


- Beh, ci siamo dati appuntamento per domani sera. Speriamo sia lui! -, concludo, assorto nei miei pensieri. Ho una strana sensazione, che non so identificare. Da un lato sarei contento se scoprissi che è lui. Dall'altro... Harry. Cinque dannatissime lettere che vogliono dire così tanto. Sono molto confuso.

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Capitolo 7
*** Acknoledgement ***


Harry's POV

So che non dovrei essere geloso, davvero ne sono consapevole. Il problema è che è più forte di me. Credo che la gelosia sia qualcosa insita nell'animo umano. È matematicamente e scientificamente impossibile, quando ami una persona, non provare mai gelosia. Non ho ancora conosciuto una persona che ne sia immune. Adesso Zayn pensa che questo tipo conosciuto due giorni fa possa essere il famoso Ed. Speriamo si accorga presto di essere fuori strada, non voglio ancora uscire allo scoperto. Al tempo stesso, però mi ripeto che probabilmente sarebbe ora di farlo. Decido di chiamare Liam, tanto di studiare storia per il test di domani non se ne parla neanche. Per fortuna Zayn è fuori al suo corso di arte, così non mi sparo figuracce.

- Harry! Tutto okay? È strano che mi chiami...-, arrossisco. In effetti non sono un tipo che ama le telefonate, mi mettono tremendamente in imbarazzo. Al tempo stesso però a volte salvano dall'imbarazzo di guardarsi in faccia. Questo dovrebbe essere uno di quei momenti.

- Ciao Liam, so che non ti chiamo mai, ma stavolta preferisco così. Volevo parlarti di una cosa importante -

- Ha a che fare con la cosa dell'altra volta, vero? -, mi interrompe. Sospiro.

- Sì. Vedi in realtà non ho semplicemente scoperto di essere bisessuale o qualcosa del genere. Diciamo che qualcuno mi ha aiutato -

- Haz, parla chiaro, così non mi aiuti! -

- Okay, okay. Ehm, solo non mi interrompere. Allora mi sono accorto di essere attratto da Zayn. E questa attrazione si è trasformata in una cotta che è lievitata fino a diventare... -

- Un amore! Oggesù! Mio dio Harry, ma è bellissimo! Ma... Zayn lo sa? -, mi interrompe di nuovo, al che io alzo gli occhi al cielo anche se non può vedermi. Mi sistemo meglio sul letto di camera mia sul quale sono disteso e ricomincio a giocare con il mio ciondolo a forma di aeroplano che Zayn mi ha regalato per il mio diciottesimo compleanno.

- Se non mi interrompessi ogni secondo sarebbe più facile seguire il filo. Dunque, mi sono innamorato di Zayn, okay? Ma non ho avuto il fegato di dirglielo, anche se in genere sai che sono una persona diretta, quando non ho il coraggio tendo a prendere vie contorte per complicarmi la vita. Quindi ho iniziato a scrivergli lettere in anonimo. Solo che lui ora ha conosciuto un tizio e.. -

- E pensa che sia te, cioè l'anonimo! Mio dio, Harry, ma ti sei fumato il cervello? -, il tono di Liam sale di un'ottava. Penso sia davvero incazzato. Ops.

- Cosa devo fare? -, chiedo quasi sussurrando.

- Ascoltami bene, caro Harry. Sai che non ti faccio mai pressione, insomma penso di essere una persona piuttosto calma e tranquilla, ma questa volta tu hai battuto il nuovo record di massima stupidità! E per di più mi chiedi cosa fare ora! Non è ovvio? Il tuo migliore amico, di cui tu sei innamorato, pensa che l'anonimo che gli scrive dolci lettere d'amore sia un tizio mai visto. C'è pure il rischio che succeda qualcosa perché tu, TU, sei lì a chiederti cosa fare quando dovresti essere da Zayn a gridargli tutto ciò che provi! -

Sono sconcertato. Non pensavo che Liam avesse un lato così follemente romantico dentro di sé. Però devo valutare la sua proposta. Non è poi così sbagliata, io non ho intenzione che Zayn passi un secondo di più con quel tizio. Però non sono pronto a uscire allo scoperto. Ho troppa paura. Forse...

- Potrei scrivergli una lettera! -

- Certo. Ma dovrà essere firmata stavolta! -, mi dice Liam.

Ci penso su. Ha ragione, non posso rischiare di compromettermi ancora. Meglio mettere le cose in chiaro.

- Okay, Leeyum. Grazie del consulto -, anche se più che uno psicologo mi è sembrato una scimmia urlatrice, ma ometto saggiamente di dirlo, - ci vediamo domani a scuola. Bye! -, chiudo la chiamata quando sento un "figurati" in risposta e mi metto subito al lavoro. Devo scrivere tutto quello che provo. Non sarà affatto facile.

Dopo un'ora e un tè ho finito, stranamente scrivere si è rivelato più semplice del previsto. Le parole sono scivolate sul foglio come se fossero state inventate per essere scritte in quel determinato modo e ordine. Sono soddisfatto. Ora viene la parte più difficile. Mi alzo dalla scrivania e mi preparo per uscire. Sono le otto e mezza e Zayn sarà sicuramente già al bar. Speriamo di riuscire a imbucarla lo stesso, senza farmi vedere. Di mangiare non se ne parla neanche ho lo stomaco chiuso. Esco di casa con la fatidica busta nella tasca della giacca.

In dieci minuti sono davanti al bar dove lavora il mio migliore amico. Mi faccio coraggio e apro la porta, che si muove cigolando un po'. Mi fiondo subito verso il retro, ma una mano mi ferma prima di arrivare anche solo a metà sala.

- Ehi ma tu che ci fai qui? -

Quella voce. Quella dannatissima voce. La riconoscerei anche al buio, bendato, in mezzo a una bufera, in uno stadio dove migliaia di persone urlano e cantano. Sempre.

- Zay. Ehm, volevo farti una sorpresa, in realtà, sai. E poi mi sentivo solo a casa -, che cazzo. Cosa mi salta in mente? Devo ricollegare il cervello, perché non appena vedo Zayn in divisa tutto va a farsi benedire, il cervello si scollega e il cuore la fa da padrone. - Senza la mia testa di cazzo preferita! -, aggiungo tempestivamente, tirandogli un pugnetto amichevole sulla spalla per smorzare il tutto.

- Beh, qua non si sta certo mai da soli! Vieni che voglio presentarti una persona -, sorridendo mi prende una mano e mi tira verso il bancone, lui va dietro a preparare alcuni drink.

- E quindi tu devi essere Harry! Zayn mi ha parlato molto di te, piacere sono Dan -.

Okay, questa proprio non me l'aspettavo. Rimango imbambolato un secondo a fissare l'uomo che ho davanti che mi sta tendendo una mano. Assomiglia davvero a Jackson. Pazzesco. Mi riscuoto presto e cerco di mantenere un po' di contegno autoritario. Zayn ti ha parlato di me? Bene, piccolo stronzo. Ora vedrai. Gli stringo vigorosamente la mano.

- Sì, sono Harry. Cosa intendi con "Zayn mi ha parlato di te"? -, con la coda dell'occhio vedo Zayn dietro al bancone che sta ascoltando mentre prepara dei mojito. Mi pare di scorgere le sue guance arrossarsi. Sarà il caldo che fa qui dentro.

- So che siete migliori amici. E che fai l'ultimo anno di scuola -, mi dice, con un tono un po' canzonatorio. Meno male che sono alto quanto lui altrimenti ora avrei difficoltà a tenergli testa.

- Già. Sono all'ultimo anno. In effetti per l'esattezza mancano sei mesi -.

Dan corruga le sopracciglia. - Sei mesi a cosa? -.

Zayn si intromette, il bastardo ha sentito tutto. Beh meglio così, questo Dan mi ha già scassato ampiamente le scatole.

- Non glielo hai detto, Zay? -, chiedo, fingendomi sorpreso e al contempo deluso.

- Harry, non c'entra niente or..-

- Zayn per la fine della scuola mi porta a fare un viaggio di un mese in Europa. Sì, beh perché lui tiene particolarmente al suo migliore amico -, rido sotto i baffi. Mi piace un sacco l'espressione sorpresa che si dipinge sul volto di Dan. Deve sicuramente averlo preso come un messaggio subliminale.

- Ah, forse Zayn non ti ha nemmeno detto che viviamo sotto lo stesso tetto -, aggiungo, avvicinandomi al suo orecchio per non farmi sentire da Zayn che sta fumando di rabbia. Mi aspetterà una bella litigata finita questa cosa, ma pazienza. È troppo importante che sto bellimbusto se ne vada.

Voglio chiudere in bellezza.

- Ah, e Dan, ultima cosa: Harry Styles non condivide -, sillabo lentamente sempre sottovoce, con un tono talmente sicuro che mi stupisco di me stesso, mentre il ragazzo, rosso e schiumante di rabbia, si alza dal suo sgabello e si dirige verso la porta, senza rivolgere più una parola a nessuno.

Ho un sorriso che aleggia sul mio volto, che naturalmente cade in tempo zero quando mi giro verso il bancone. Zayn mi fissa con gli occhi socchiusi che mandano saette.

- Si può sapere che gli hai detto? Anzi no. Lascia stare. Non ne voglio parlare, torna a casa -, prende una scatola di birre e la porta in magazzino. Io, incurante delle sue parole, lo seguo e chiudo la porta sbarrando il passaggio. Sinceramente non so proprio cosa dire.

- Zayn, ti prego ascoltami. Non volevo rovinarti la serata ma lui si è scaldato per niente... -.

- Per niente? Ma si può sapere che ti succede in questi giorni? Sei taciturno, non ti va che vada al lavoro, fosse per te dovrei fare il casalingo, non mi parli più e poi questo. Cosa non va, Harry? -, mi chiede ancora, ma incredibilmente ha la voce dolce, come se fosse davvero preoccupato per me. Possibile? Ho fatto scappare un suo appuntamento e si preoccupa per me? Mi viene da piangere, tutto questo è troppo per me. Cosa penso, che se continuerò a scacciare i ragazzi da Zayn come le mosche dal miele cambierà qualcosa? Mi accascio per terra e poso la schiena contro la porta. Zayn mi segue subito e abbraccia il mio corpo scosso dai singhiozzi. Mormora parole dolci al mio orecchio e vorrei solo baciarlo. Mi giro e lo fisso a una distanza troppo ravvicinata negli occhi. Mi ci perderei. Sono due stelle. Stiamo respirando la stessa aria. Qualcuno bussa alla porta.

- Malik! Non ti pago per fare cose sconce nel mio magazzino! Esci subito se vuoi lo stipendio del mese! -

Zayn si sposta subito e mi aiuta ad alzarmi mentre ridacchia.

- Ci vediamo a casa tra poco, okay? -, mi dice, accarezzandomi i ricci. Vorrei morire sotto il suo tocco.

- Certo. Ehm, dormi con me stanotte? -, chiedo, mentre mordicchio il mio labbro inferiore.

Zayn sembra sorpreso, poi annuisce e mi spinge fuori dal magazzino. Esco dal bar pensando solo a lui e alle sue labbra e al non-bacio.

Più tardi sento Zayn avvicinarsi al mio letto. Si stende di fianco a me e mi stringe al suo petto, annusando i miei capelli. Presto si addormenta e solo ora che c'è lui qui riesco a farlo anch'io.

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Capitolo 8
*** What can I do? ***


Zayn's POV

Tutto questo è molto strano. Insomma, ieri sera il comportamento di Harry non è stato normalissimo. Vorrei proprio sapere cosa ha detto a Dan per farlo incavolare così. Non è da Harry poi, essere scontroso con le persone nuove. Dan mi ha mandato un messaggio stamattina dicendo che non pensa sia una buona idea continuare a vederci. La scusa è abbastanza ridicola, i suoi turni di lavoro non lo permetterebbero. Non mi spiace neanche così tanto. Ho scoperto che lui non è il tipo delle lettere e che non è così simpatico. Ama mettere tre zollette di zucchero nel caffè. Tre. Ma si può? Se il caffè è stato creato amaro ci sarà un motivo, no? E poi è troppo fissato con l'ordine, ero quello ci sono già io che mi basto e avanzo. Inoltre non mi piace il fatto che volesse subito portarmi a casa sua. Ma siamo pazzi? Neanche ci conosciamo e vuole che vada a trasferirmi da lui. E poi... Harry. Vabbè è inutile che ci giri intorno, diciamo che questa è un'ulteriore prova del mio innamoramento per quel ragazzo. So che ho sbagliato ma quando ieri ha mandato via Dan mi sono quasi sentito soddisfatto. Sembrava stesse marcando il territorio.. ma è impossibile, giusto? Bravo Zayn. Fottiti il cervello. Preferirei lo facesse Har... okay BASTA. Pensa agli unicorni rosa, Zay. Bene.


Harry è uscito lasciandomi un biglietto. Dice che torna per pranzo con le pizze. In effetti è quasi l'una... mi do una lavata veloce e apparecchio la tavola.


Sento la porta di casa aprirsi e un Harry banano dolce come un elefantino entra in soggiorno posando con grazia - un sonoro pof! - le pizze sul tavolo.


- Buongiorno, love -, gli dico senza pensare, afferrandogli la testa e stampandogli un bacio sulla guancia. Okay, Zayn puoi calmare i tuoi ormoni, grazie?


Haz mi guarda con una faccia divertita e va a togliersi il cappotto lasciandomi una pacca sul sedere passando. Ma che cazzo sta succedendo qui? Penso sia una domanda lecita. Facciamo finta di niente ma non posso fare a meno di notare il sorriso che aleggia sul suo viso. Ci sediamo a tavola e scartiamo le pizze. Da quando siamo diventati così abitudinari da sapere anche le nostre pizze preferite?


- Ti vedo felice, oggi, bananillo -, dico, addentando una fetta della mia diavola.


Harry sorride. Poi stappa le birre e me ne porge una.


- Sì oggi va così. Mi sento leggero come una piuma in effetti -


- Non vorrei smorzare la tua felicità, ma...-


- È tutto okay, Zay. So che vuoi parlare di ieri. Non voglio più essere di intralcio. Scusa se mi sono comportato così. Davvero sono a posto. Tu lo sei? -


- Certo. Ma sei sicuro che vada tutto bene? -, sono incerto. Harry non si è mai comportato così prima d'ora.


- Sicurissimo -, dichiara annuendo con vigore.


- Comunque Dan mi ha scaricato. Meglio così -, sospiro, mentre Harry mi guarda incredulo.


- In che senso "meglio così"? Non ti importava di lui? -, mi chiede con gli occhioni verdi spalancati e le labbra appena aperte. In questo momento vorrei solo prendergli il viso tra le mani e baciarlo. Zayn.


- Ehm, sì ecco, pensavo mi importasse ma poi ho scoperto che non era così simpatico e... non era Ed -, spiego.


- Capisco -, risponde abbassando lo sguardo sulla pizza e nascondendo un sorriso. Ma si può sapere che gli prende?



La domanda "chi è Ed?" non fa che vorticare continuamente nella mia testa. Sinceramente non so più a chi pensare. Dan si è rivelato un buco nell'acqua, così come altri tizi che hanno tentato un approccio al bar. L'unica opzione sempre fissa rimane paradossalmente il mio coinquilino, che abbiamo appurato essere etero. C'è qualcosa che non torna. Mentre sono stravaccato in poltrona a rileggere per l'ennesima volta Jane Eyre spio con la coda dell'occhio Haz che, mangiando voracemente una banana, sta ripassando per la verifica di storia dell'arte. È bellissimo con i capelli tirati su da una fascia, per evitare che cadano sulla fronte e sugli occhi. È molto concentrato, o almeno così sembra. Sono in balìa della sua aura magnetica. È più forte di me questo impulso, vorrei stargli costantemente appiccicato addosso. Scuoto la testa. Devo ripigliarmi. A volte penso che tutto sarebbe più semplice se Harry fosse Ed. Sarebbe la soluzione ai miei problemi. Quando scrivo a Ed mi sembra di stare tradendo Harry e viceversa. Sono tremendamente confuso. Poso il libro sul tavolino del salotto e mi vado a sedere vicino a Haz.


- Vuoi una mano? -, Harry sgrana gli occhi per un secondo. Poi posa la buccia della banana ormai finita sul tavolino e annuisce, guardandomi negli occhi con quegli smeraldi penetranti.


- Stiamo facendo un approfondimento su un artista a scelta del 1800. A me piace Monet -


- Bene, allora parlami dell'Impressionismo. Dimmi tutto quello che sai -, lo fisso con intensità e poi lui lentamente tira su gli angoli della bocca perfetta che si ritrova, facendo spuntare le fossette. - Che c'è? -


- No, è che sembri troppo un prof con pure gli occhiali e boh -, dice ridacchiando. Lo guardo un po' offeso. Un professore? Sono così antisesso? E dire che una volta avevo una certa fama di playboy, cazzo. Sento il mio ego attaccato.


- Ehi, no aspetta. Non un prof normale e sfigato... diciamo un prof sexy -


Il mio cuore salta un battito. Che? Sexy? Whoa. Sorrido. Nessuno mi impedisce di giocare un po'.


- Sexy, eh? Okay, allora parlami di Claude Monet, audace ragazzo riccio -, dico a Haz col tono più provocante che riesco a tirar fuori, appoggiandomi languidamente al divano e mordendomi il labbro inferiore. Lo sto fissando insistentemente e lui ricambia. Ho notato un lieve cambiamento nel suo respiro. Possibile che? No. Harry sembra recuperare l'uso della parola quando si lancia in una descrizione dettagliata della vita dell'impressionista. Ho il cuore che batte ai 1000 all'ora.

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Capitolo 9
*** And now? ***


Harry's POV

Ho appena finito di ripassare arte con Zayn. Più che ripassare arte mi sembrava di star girando un porno. Non so bene cosa sia preso al mio migliore amico: ha passato tutta l'ora stravaccato sul divano con le gambe aperte, mentre ogni tre per due, tra una domanda e l'altra, si passava la lingua sulle labbra fino a farle diventare rosse come ciliegie. In quel momento non me ne fregava più nulla di Monet, avrei voluto solo tirarmelo addosso e baciarlo fino a impedirgli di respirare. Sono dovuto scappare via con una scusa, ora faccio una doccia fredda per calmare il mio vistoso rigonfiamento nei jeans. Dopo la doccia decido di andare a fare un salto da Liam, è da un po' che non lo vedo e forse lui mi potrà dare un po' di sostegno morale. Domani Zayn non mi vorrà più vedere. Ho lasciato la Lettera con la "L" maiuscola al bar stamattina. Non so se ho fatto la cosa giusta, potrei perdere il mio migliore amico, ma al tempo stesso sono in pace. Mi sono liberato di un peso. Zayn saprà la verità. Forse all'inizio si stupirà, ma spero che non mi cacci, ci conosciamo da troppo tempo e anche lui deve aver passato questa fase. Spero mi capisca. Se non mi accettasse non so se lo reggerei.


Mi rivesto in fretta e scendo di sotto. Recupero il libro di arte e dico a Zayn, che ha ripreso a leggere, che vado da Liam. Lui sembra un po' sorpreso, ma poi annuisce e mi saluta.


In poco tempo sono dal mio migliore amico di scuola. Il buon e onesto Liam, che l'altro giorno ha dato di matto. Sorrido al ricordo. Penso tenga tanto a me. Anche io gli voglio molto bene, è l'unico con cui mi sono trovato a scuola. A me non è mai importato fare amicizia a scuola, in tutto questo tempo che sono stato a Londra ho sempre avuto il centro del mio universo a casa mia. Tuttavia le poche volte che ho avuto qualche litigio stupido con Zayn, Liam è sempre stato la mia spalla. Si sono anche conosciuti e sono diventati abbastanza amici. Arrivo a casa di Liam e suono il campanello. Mi apre sua mamma con un bel sorriso.


- Harry! È da un po' che non ci vediamo! Entra pure -


- Buongiorno signora, cercavo Liam -, dico entrando in casa e togliendomi il cappotto. Lei me lo appende subito e mi dice di andare di sopra, sta studiando per arte. Mi ricorda che non sono "signora" ma Nancy. È più forte di me, mia mamma mi diceva sempre di essere educato in ogni situazione. Scaccio la tristezza che quel ricordo mi provoca e salgo le scale. Trovo la porta di Liam e busso, entro appena mi dice che posso.


- Haz! Allora come va? Glielo hai detto? -, mi chiede con gli occhi fuori dalle orbite. Sembra che sia questione di vita o di morte. Poco ci manca.


- Ehm, gli ho scritto una lettera, la leggerà domani al lavoro. Ho paura, Liam -, sospiro sconfitto, sedendomi sul suo letto. Liam è alla sua scrivania, sta mangiucchiando la punta della sua matita preferita.


- Beh, dai mi sembra una buona cosa. Sai che non potrà oggettivamente prenderla male, vero? Insomma siete migliori amici! -


- Liam, sinceramente non ne ho idea! Ho paura che mi lasci solo. O mi cacci. Da un lato sono sollevato ma dall'altro non sopporterei se se ne andasse. Zayn è tutto quello che ho. A parte te ovviamente -, aggiungo, guardandolo affranto. Liam mi sorride.


- Ehi, Haz. Non preoccuparti. Anche se non dovesse prenderla bene all'inizio, Zayn non è uno stupido. Si ricrederà presto. E poi non l'ha nemmeno letta! Magari ti adora, ha una cotta segreta per te da quando vi conoscete e non lo sai! -


Ridacchio istericamente.


- Sì, certo, accendi la tv che i telegiornali stanno trasmettendo l'ultima scoperta del secolo: gli unicorni esistono e amano le banane come me! Dai Liam.. -


Le sue parole però non possono evitare di farmi ricordare tutti gli episodi in cui il comportamento di Zayn è stato un po' ambiguo. Soprattutto ultimamente ho notato che il nostro rapporto di amicizia è diventato un po' morboso. Non appena siamo nella stessa stanza non possiamo fare a meno di toccarci con tocchi casuali, carezze lievi che però prima non ci scambiavamo. Da quando poi, abbiamo iniziato a salutarci con dei lunghi abbracci o dei baci sulle guance? Sì, forse qualcosa è cambiato. O forse sono io che mi faccio le solite pare.


- Forse qualcosa è cambiato davvero, Liam. Spero che sia così -.

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Capitolo 10
*** Runaway ***


Zayn's POV

Sono le otto e mezza e sono terribilmente in ritardo per il lavoro. Oggi il corso di arte è durato mezz'ora in più del solito perché il professore ha invitato un vero pittore a parlarci. È stato fantastico. Non so davvero perché non ho dato retta alla mia passione. Ora sarei un artista pazzo che vive alla giornata, senza alcun freno, senza inibizioni, senza casa, senza famiglia, senza... Harry. No, penso che non sarei così felice. Sorrido al pensiero. Sono innamorato. Sospiro. So che non va bene, mi farò del male da solo. Anche se un giorno potrà assurdamente ricambiarmi, sono un groviglio di problemi difficile da districare. Finirebbe male. Che problemi ho? Sono negativo persino quando fantastico su un futuro irrealizzabile! Devo farmi vedere.


In spogliatoio indosso in fretta e furia la divisa e controllo la posta del bar. Trovo una lettera. Decido di leggerla dopo, durante la pausa. Non appena mi vede, il boss mi tira uno scappellotto.


- Sei fottutamente in ritardo! Malik, che succede? Una volta eri il migliore in mezzo a questa gentaglia incapace! -, sorrido. In un anno e mezzo che lavoro qui il mio capo non mi aveva mai fatto un complimento simile, nonostante me lo meritassi.


- Scusi è un periodo che ho un po' la testa per aria. Non succederà più -. Lui annuisce.


- Ha a che fare con quel riccio che porta sempre le lettere, vero?-, mi chiede, alzando e abbassando le sopracciglia. Mi viene un colpo. Beh, è pieno di ricci a Londra! Cosa vuoi che sia, Zayn! Il boss ridacchia vedendo la mia espressione sconcertata e mi manda a servire i tavoli.


Dopo tre ore di lavoro no-stop, la pausa dimenticata, stacco. Cavoli è tardissimo! Vado in spogliatoio per cambiarmi e mi ricordo improvvisamente della lettera. La scarto e mi siedo su una panca. Non posso credere a quello che sto leggendo.

"Caro Zayn,


Scusa se ti importuno sempre ma questa volta sarà l'ultima. Ti svelerò il mio nome, ma prima voglio dirti una cosa. Amo da impazzire il modo in cui sorridi solo a me, tenendo la lingua tra i denti. In quei momenti adoro i tuoi occhi, perché sprizzano vita, sono magici, sembrano due stelle per quanto brillano. Amo il modo in cui ti mangi le unghie quando sei nervoso e i lamenti che ne conseguono, perché hai rovinato la manicure. Amo il fatto che non hai abbandonato la tua passione per l'arte e la speranza che un giorno potrai realizzare i tuoi sogni. Amo la tua risata sincera, quando provo a fare le mie battute di merda, ma che tu classifichi come "diversamente divertenti". Amo il fatto che adori il caffè amaro, perché "c'è un motivo se l'hanno inventato così". Amo il modo in cui quando leggi e usi gli occhiali, questi ti scivolano sul naso e tu sbuffi frustrato, dicendo che un giorno o l'altro li cambierai ma non lo fai mai perché in realtà sotto sotto ti piacciono e sai che sei un figo assurdo con quelle lenti addosso. Amo i tuoi difetti più dei tuoi pregi, amo ogni singola parte di te, anche quella più oscura che non mi hai mai mostrato. Amo il fatto che è grazie a te e a nessun altro che ho scoperto di non essere attratto solo dalle ragazze che, per inciso, al momento non guardo neppure. Amo aver iniziato questa corrispondenza perché era troppo difficile parlarti guardandoti negli occhi. Amo il fatto che non hai altri veri amici all'infuori di me e consideri il nostro rapporto esclusivo, perché, cazzo, lo è! Amo il modo in cui mi hai aperto le braccia subito quando sono arrivato qui, senza fare domande mi hai accolto. E non me ne frega niente se tu sei egoista e vanitoso e permaloso e mille altre cose. Forse ti amo solo di più per questo. Perché, sì, Zayn Malik. Io ti amo. Nel modo più semplice e complicato al tempo stesso. Ti amo come amo le banane, la primavera, Hunger Games e Harry Potter, anzi, di più. Molto di più. E con questo concludo.


Per sempre tuo,


Harry Edward Styles"

Mi asciugo le lacrime con una manica. Non so se il karma ha deciso di farmi uno scherzo ma questa lettera è sicuramente di Harry: è scritta a mano con la sua grafia rotonda inconfondibile. Mille pensieri si affastellano l'uno sull'altro. Cosa dovrei fare? Assecondarlo? Metterci insieme? Per tutte queste settimane mi sono sempre chiesto chi potesse essere questo fantomatico Ed e, ora che l'ho scoperto, ora che so che è proprio Harry, il mio Haz, non so se questa sarebbe la cosa giusta da fare. È troppo tempo che non ho una relazione seria con qualcuno. Davvero troppo. Ho una paura fottuta che tutto vada a rotoli. Non potrei permettermi di perdere Haz. Ho bisogno di pensare.


Guido come un pazzo nella notte, torno a casa e trovo Harry che dorme sul divano. C'è la tv ancora accesa. Si sarà addormentato lì. Spengo la tv, tiro una coperta sul suo corpo infreddolito e corro di sopra. Non posso fare a meno di entrare nella sua stanza. Sotto al letto trovo la macchina da scrivere e la mia lettera. Incredibile. Un paio di lacrime ribelli scendono lungo le mie guance, silenziose. Afferro una biro dalla sua scrivania e scrivo un biglietto a Harry. Vado nella mia stanza, preparo velocemente un borsone buttando dentro vestiti alla cazzo e in pochi minuti sono di nuovo fuori casa. Ho bisogno di pensare e avere l'oggetto dei miei pensieri sotto il naso ventiquattro ore su ventiquattro non mi aiuterebbe. Salgo in auto e sospiro. È l'una di notte passata quando metto in moto e mi dirigo verso l'autostrada.

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Capitolo 11
*** All's well that ends well ***


Harry's POV

Mi sveglio infreddolito. La coperta che qualcuno mi ha messo addosso stanotte è sul pavimento e io ho ancora i vestiti di ieri. Ricollego il cervello e mi maledico mentalmente. Oggi c'era scuola. Non ho sentito la sveglia perché sono qui e non nella mia stanza, dove devo aver lasciato il cellullare. Vado di sopra chiamando Zayn.


- Zay, dove cazzo sei? -, improvvisamente ricordo che deve aver letto la lettera. Mi affaccio alla porta di camera sua che è immersa nel caos, cosa assurda per Zayn. Deve aver preso dei vestiti, a giudicare dagli armadi aperti mezzi vuoti. Il panico mi assale. Non può averlo fatto. Corro in camera mia. Sulla scrivania trovo la sua lettera e la macchina da scrivere. C'è un biglietto appoggiato sopra, lo afferro.


"Perché?", recita. Mi lascio andare ai singhiozzi, non è possibile che se ne sia andato. Chiedendomi il perché, poi! Mica è colpa mia se mi sono innamorato di lui! Mi sento male, penso che potrei morire. L'unica persona che significa così tanto per me, se ne è andata. Mi siedo sul letto e cerco di calmarmi. Ragiona, Haz. Dove potrebbe essere? L'unico posto dove potrebbe essere andato è casa sua. Certo, Zayn è a Bradford. Posso andare là col treno. Vado a riprenderlo? No, non è certo quello che vuole. La consapevolezza si fa strada in me: Zayn se ne è andato e non vuole tornare. È ovvio. Non invaderò il suo spazio, se non mi vuole più. Piango come una fontana, non riesco a smettere. Afferro il cellulare che avevo lasciato sul comodino e digito un messaggio sulla chat di Zayn. Inizio a scrivergli la risposta alla sua domanda ma poi cambio idea. Mi asciugo le lacrime e facendomi coraggio registro un audio. Gli dico che lo amo da impazzire e che capisco se lui non mi vuole, pazienza. Cercherò di farmene una ragione ma non posso vivere senza il mio migliore amico. Ho bisogno che lui ci sia. "Se ancora te ne frega di me, vieni alla giostra questo sabato pomeriggio. Altrimenti se non ti farai vedere più là, saprò che non vuoi più avere a che fare con me".


Passo la giornata nella più totale e buia depressione, contando che mancano quattro giorni a sabato e tenendo d'occhio il cellulare per vedere se ha visto e ascoltato l'audio. Nel pomeriggio Liam mi viene a trovare e mi prepara qualcosa da mangiare che a stento mando giù. Niente ha più senso senza Zayn. Spero solo che venga sabato.



Sono due giorni che non vado a scuola e mancano tre giorni a sabato. Passo le giornate nel mio letto a guardare la tv, ma nemmeno il mio omonimo maghetto mi riesce a tirare su il morale. Controllo il telefono e.. Zayn è online. Zayn ha visualizzato e ascoltato l'audio. Bene, ora si deciderà il mio destino.


Questi tre giorni mi sono sembrati lunghi tre anni. Alla fine Liam mi ha costretto a venir a scuola venerdì, dicendomi che non potevo perdere le lezioni e rimanere bloccato un altro anno in quella scuola. Liam sa che oggi potrei vedere Zayn così viene dopo pranzo a darmi una controllata. Sembro uno straccio, ho due occhiaie profonde e nere, i miei capelli fanno schifo e sono depresso. Liam mi dà una strigliata come farebbe un fratello maggiore, o una sorella, ma io non ne ho mai avuta veramente una. Al termine delle sue manovre sono quasi presentabile e profumo di pulito. Va un po' meglio. Liam mi fa un discorsetto di incoraggiamento ma percepisco dal suo tono che non vuole darmi false speranze. Io annuisco, abbattuto, lo abbraccio, esco di casa e vado al parco.


L'autunno mi piace particolarmente. È una bella stagione, con le sue foglie arancioni, rosse e gialle, il vento che scompiglia gentilmente i capelli e gli ultimi gelati prima dell'inverno. È la stagione delle scelte, io sono partito e arrivato a Londra. In autunno ho conosciuto Zayn. Scalcio una foglia con uno sbuffo e mi siedo su una delle panchine sistemate lungo il viale centrale del parco delle giostre. Esattamente di fronte a me, ma dall'altro lato del viale si trova quella dei cavalli, dove Zayn mi ha lasciato la sua lettera. Abbasso gli occhi e scaccio una lacrima con il dorso della mano.


- È occupato? -


La sua voce penetra nelle mie orecchie e per un secondo penso seriamente di essere impazzito. Poi alzo gli occhi e no, Zayn è davvero qui. Mi guarda con un cipiglio che non riesco a identificare indicando la panchina dove sono seduto. Poi sorride, apre le braccia e io non posso far altro che spalancare gli occhi e buttarmi addosso a lui.

Zayn's POV

- Sai, se non mi avessi dato questo appuntamento probabilmente sarei tornato prima -


Harry si ferma in mezzo al viale alberato, mollando la mia mano che gli ho porto due minuti fa.


- Scherzi? Ho sofferto come un cane in questi giorni! -, mi dice, alzando un po' la voce. Facendo scontrare le sue iridi verdissime con le mie ambrate.


- Ehi, stai calmo, non volevo intendere in questo senso..-, sbuffo, - Harry, per me significhi tantissimo e io ho sbagliato ad andarmene così da casa nostra. Scusami. Avevo bisogno di pensare ma non ho pensato che avrei potuto farti così male. Tu.. Non hai idea cosa ha significato questa per me -, dico tirando fuori dalla tasca la sua lettera un po' stropicciata. Sorrido. Lui mi guarda un po' stranito.


- Haz io mi sono preso una cotta per te forse il terzo giorno da quando siamo andati a vivere insieme, per non dire il primo che sarebbe imbarazzante -, sorrido con la lingua tra i denti e lui si illumina ma mi lascia parlare.


- Adoravo il fatto che tu fossi così tenero, da proteggere, ma al tempo stesso fossi così sicuro di te, volessi cambiare il mondo. Hai uno dei doni più belli, cioè quello di far diventare le persone intorno a te migliori, scoprire il loro lato più buono. Mi hai cambiato e non te ne sei nemmeno accorto! Da lì in poi, quando non portavo più nessuno o nessuna a casa e non dovevo più sopportare la tua faccia delusa, ho capito che ero cambiato. E che mi ero innamorato. Non sai quanto ho sofferto, avevo paura che lo scoprissi e non volessi più vedermi. Avevo paura che mi avresti abbandonato, come invece ho fatto io. Così ti amavo in silenzio, stando in disparte. Tu però, non riuscivi a farmi stare male perché la tua presenza è intossicante. Volevo sempre più te e tu non ti sei mai tirato indietro, nemmeno quando i nostri abbracci si sono allungati e abbiamo iniziato a baciarci sulle guance. Quando è arrivato Ed, all'inizio volevo solo provare a distrarmi. Poi lui sembrava così intrigante che ho pensato fossi tu. Mi sono ricreduto, ma al tempo stesso mi sentivo come se ti stessi facendo un torto ad essere preso di qualcuno che manco conoscevo. Quando ho letto questa lettera, però, quando avrei avuto la possibilità di realizzare il mio vero sogno, mi sono tirato indietro. Avevo paura di rovinarti. È a questo a cui ho pensato in tutti questi giorni. Poi stamani mia mamma mi ha fatto un discorso che non dimenticherò mai -


- Vorrei sapere cosa ti ha detto -, mi sorride Haz.


- Non lo ripeterò qui, magari te ne parlerà lei. Comunque, non mi interrompere. Al termine del discorso mi ha "incitato" praticamente spingendomi in auto a venire da te. Io avevo già preso la mia decisione e lei ha dato semplicemente voce ai miei pensieri. A volte bisogna mostrare i propri difetti, Haz. Io sono tremendamente egoista e lo sai. Per una volta avevo deciso di non esserlo, darti la possibilità di ricominciare con qualcuno migliore di me. Ma poi mi sono detto che no, non volevo vederti con nessun altro che non fossi io al tuo fianco e non mi sarei accontentato dell'etichetta di migliore amico. L'amore può anche essere egoista. Io lo sono stato quando ho deciso di tornare da te, so di non meritarmi te, ma sono egoista e ti voglio, banano -


Harry mi guarda con i lucciconi e poi getta le braccia intorno al mio collo, fa toccare le nostre fronti e guardandomi negli occhi mi dice semplicemente: - Ti amo -


Non resisto più e lo bacio, scontrando la mia bocca con la sua, imparando a conoscerla, è il nostro primo bacio e non posso crederci, ce ne saranno degli altri. La mia lingua scorre sul suo labbro inferiore per chiedere l'accesso alla sua bocca, che mi viene concesso e presto le nostre lingue si rincorrono e si accarezzano e potrei morire sotto il suo tocco. Non so esattamente quanto tempo sia passato quando mi allontano lentamente da lui. Ha i capelli sparati da tutte le parti, gli occhi lucidi e verdissimi e le labbra rosse e gonfie a causa mia. Sorride. Se non fosse per le persone che ci stanno fissando lo prenderei qui su questo viale, o sull'erba, o sulla giostra dei cavalli... non ragiono più.


- Andiamo a casa -, mi dice Haz, tendendomi una mano. Sorrido, guardandolo negli occhi e annuisco, gli afferro la mano e ci incamminiamo insieme.

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Capitolo 12
*** Epilogo - Our story ***


Le mani di Harry scorrevano insistenti tracciando linee immaginarie sul corpo ormai privo di vestiti di Zayn, che sospirava e gemeva come se fosse stata la prima volta. "Ti amo", disse tra i baci caldi e bagnati del suo amato Haz. Harry non rispose se non spostandosi dalla sua bocca e iniziando a scendere verso il basso, cercando di non gravare con il peso del suo corpo su Zayn. Lasciò una scia di baci e leccate lungo tutto il petto e il ventre del moro, che si contorceva sotto di lui. Harry adorava avere questo potere su Zayn, lo faceva sentire invincibile. Si spogliò anche lui degli ultimi indumenti che ancora aveva indosso e morse l'interno coscia del ragazzo sotto di lui, che cacciò un urlo tra i sospiri. "T-ti prego Haz, non resisto" e Harry sorrise tra sé. L'avrebbe anche mostrato questo sorriso se non fosse stato per le fitte che provenivano dal suo basso ventre, dove sembravano arrivare tutte le parole di Zayn, come collegate con un filo diretto al suo membro. Amava quando Zayn lo pregava, perché voleva dire che era giunto al limite. Così con un movimento fluido ed esperto accolse in bocca il membro duro e bagnato di Zayn, che represse un urlo mordendosi forte il labbro inferiore. Harry lo fissò col suo membro in bocca, immobile, sbattendo un paio di volte le ciglia. "Fanculo", disse Zayn, non riuscendo a sostenere quell'immagine troppo erotica. Iniziò a spingere con i fianchi, voleva che Harry si muovesse e il riccio lo accontentò, lavorando anche con la lingua sulla sua lunghezza. Zayn non resistette più. "Spostati, voglio prenderti guardandoti negli occhi. Voglio fare l'amore con i tuoi occhi cazzo", Harry sorrise, essendosi ormai abituato al mix che diventava Zayn ogni volta che facevano l'amore: un po' sconcio e un po' romantico. Lo adorava. Si stese sulla schiena sopra il letto matrimoniale che avevano comprato all'Ikea e divaricò le gambe il più possibile, un chiaro invito che Zayn non poteva certo rifiutare. Si posizionò sopra il riccio, fissandolo negli occhi e rubandogli un bacio urgente e bagnato, fatto di scontri di lingue e denti. "Ti prenderò senza prepararti, amore", sospirò Zayn sulla bocca rossa come una ciliegia del più piccolo, che lo fissò incantato. Erano passati quattro anni e ancora gli faceva quell'effetto, come se Zayn fosse l'ottava meraviglia del mondo. Forse lo era davvero per Harry. Con una spinta decisa il più grande si unì al riccio che represse un grido mordendogli una spalla. Lasciò un segno violaceo e non poté che esserne soddisfatto. Tutti dovevano sapere che Zayn era solo ed esclusivamente suo. Zayn iniziò a spingere con dolcezza e contemporaneamente afferrò il membro eccitato di Harry e dettò un ritmo che presto si unì alle sue spinte. Adoravano diventare una cosa sola. Era ciò che più amavano, si sentivano completi. Il loro amore raggiungeva l'apice. Quando stavano per venire si dicevano "Ti amo". Era il loro rituale, in quelle due parole racchiudevano tutto ciò che erano, tutto ciò che provavano ma era impossibile da esprimere. Così dicevano solo "Ti amo". E anche quel giorno andò così. Vennero contemporaneamente, ormai era un'abitudine per loro. Si conoscevano talmente bene che era come se fossero una persona sola, un'anima sola divisa in due corpi.


- Finito! - annunciò Harry, entrando in cucina dove Zayn stava preparando un fantastico spezzatino con le verdure. Il moro si girò con un cucchiaio di legno in mano e sorrise. Finalmente Harry aveva finito il suo libro.


- Amore, voglio essere il primo a leggerlo, insomma penso che tu me lo debba! Non mi hai mai fatto dare nemmeno una sbirciatina quando scrivevi! -


- Certo, sarai il primo... in fondo parla di noi -, Harry abbassò lo sguardo sul pavimento, improvvisamente rendendosi conto che l'opinione di Zayn era fondamentale. E se l'avesse deluso? Zayn gli si avvicinò, posò il cucchiaio sul tavolo e mise le mani sui fianchi del suo ragazzo.


- Ehi. Mi piacerà, se te lo stai chiedendo. Lo adorerò per il semplice fatto che lo hai scritto tu. E so quanto ci tieni alla nostra storia -, disse come se gli avesse letto nel pensiero, posandogli un bacio a stampo sulle labbra.


- Ehm, volevo dirti che l'ho un po' romanzato, non volevo che tutto il mondo sapesse di certe cose! -, disse Harry, con la fronte corrucciata. Zayn scoppiò a ridere.


- Tutto il mondo? Neanche è pubblicato che già lo dai come best seller mondiale? Amore, sogni in grande! -, disse, tornando al suo spezzatino. Adorava prendere in giro Harry, solo per poi avere l'occasione di stringerlo e dirgli che in realtà lo amava e stava scherzando.


- Sei il solito, Malik... mi chiedo se un giorno potrò davvero chiederti di sposarmi! Non so se mi conviene... -, disse ridacchiando il riccio.


- Ti conviene, se non vuoi fare una brutta fine! -, disse Zayn socchiudendo gli occhi e agitando il cucchiaio minacciosamente.


Scoppiarono entrambi a ridere dopo aver tenuto un'espressione seria per tre secondi. Zayn assaggiò il sugo e ordinò a Harry di preparare la tavola.

 

Forse la loro storia non fu una delle più comuni. Sicuramente non lo era stata. Ma proprio per la sua unicità fu una delle più belle mai raccontate.

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