Biancaneve e il cacciatore

di Carly03
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Scappare ***
Capitolo 3: *** Il cacciatore ***
Capitolo 4: *** Perdonami ***
Capitolo 5: *** Il drago ***
Capitolo 6: *** La mela ***
Capitolo 7: *** A caccia ***
Capitolo 8: *** I nani ***
Capitolo 9: *** La piccola Wendy ***
Capitolo 10: *** Scoperte ***
Capitolo 11: *** Il lieto fine ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


​C'era una volta un regno, pieno di meraviglie, pieno di vita e di magia. Al capo del regno vi era il re Heartphilia e sua moglie, la regina Layla, che governavano felici e contenti sul regno che era all' apice del suo splendore. Un bel giorno estivo, la regina diede al mondo una bellissima bambina che chiamarono Lucy. I genitori erano molto affezionati alla loro bambina e non l' avrebbero mai abbandonata, ma il destino gioca brutti scherzi. Difatti i genitori ebbero un terribile incidente, in cui alla regina costò la vita, che morì. Il re distrutto dalla perdita della sua amata, iniziò a lasciarsi andare nell' alcol. Però in una serata di sbronza, incontra una splendida donna, di cui pensa essersi innamorato. Così la porta al castello facendola incoronare, facendola diventare la sua regina, una donna di cui conosceva solo che il suo nome e niente di più.

 ​Durante i festeggiamenti dell' incoronazione, una dolce bambina guardava dalla cima delle scale i festeggiamenti, tra sbronze e lotte, insomma cose da uomini. Durante i festeggiamenti sfortunatamente la regina portò con sé il re verso la camera da letto, mentre lui era sotto l'effetto dell'alcol che gli scorreva in corpo. Lucy che era andata a letto cacciata dalla festa quando suo padre venne a sapere della sua presenza, si svegliò di soprassalto per le grida e i passi frettolosi delle guardie che passavano davanti la porta, così Lucy uscì dalla sua camera dirigendosi verso quella del padre, ma appena si voltò verso il letto le si gelò il sangue dal terrore della scena che si trovava davanti.

 

​Voleva gridare, ma la voce non usciva, voleva scappare, ma le gambe non si muovevano, così riuscì solo ad assistere a quella scena da far venire la pelle d' oca, in cui suo padre aveva un pugnale infilato nel petto, mentre il sangue della ferita aveva sporcato la camicia che aveva addosso. Quando Lucy riuscì a muoversi iniziò ad indietreggiare, finché con la schiena andò a sbattere contro qualcosa o meglio qualcuno, era la regina con le mani sporche di sangue, quello di suo padre. Lucy corse a perdifiato, pur di scappare da quella donna che non era la sua vera madre, colei che fin da quando l' aveva vista l' aveva odiata, colei che aveva ucciso suo padre. Lucy uscì dal castello dirigendosi verso il paese seguita dallo scagnozzo della regina ed alcuni uomini a cavallo. Lucy corse dalla prima persona che le era venuta in mente, cioè il suo caro amico, ma appena raggiunse la sua casa, una lacrima iniziò a solcarle il viso, la casa era completamente in fiamme. Tutte le case erano in fiamme, mentre alcune guardie catturavano le persone che invano cercavano di scappare. Intorno a Lucy c'era solo che violenza, fiamme e distruzione, mentre la regina assisteva al lavoro delle sue guardie con un ghigno a deformarle il viso.

​Una guardia le si avvicinò, mentre Lucy invano tentava di correre via, ma un' altra guardia la prese e le diede un pugno in testa, facendola svenire. Lucy non vide più nulla che non fosse buio e solitudine, mentre veniva riportata al castello su un cavallo. Lei non sa quale sarà il suo destino nel futuro e neanche chi incontrerà di così importante da cambiarle la vita. Ed è così che da quel giorno iniziò la storia di questa fanciulla, cui grazie alla sua pelle bianca come la neve e la sua gentilezza venne soprannominata Biancaneve. Ed è giunto il momento di raccontare la sua storia...

 
 
 
 
 
 
 
 
 

Angolo autrice:

 

Ciao, questa è la prima storia che scrivo e spero che vi sia piaciuta almeno un' po. Vi avviso che ho voluto iniziare con un classico perchè volevo vedere come andava, per cui forse in futuro scriverò una storia creata da me, ma per ora mi concentro su questa. Spero che ad alcune persone sia piaciuta e per chi attende il prossimo capitolo...

 

​Alla prossima!

​Carly03

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Capitolo 2
*** Scappare ***


Passarono anni dall'incendio avvenuto in quella notte e la piccola Biancaneve crebbe. Diventò una splendida ragazza da cui deriva l'odio della regina, cui gelosa della sua bellezza la rinchiuderà nella torre più alta del castello. La giovane aveva una pelle chiarissima accompagnata da una chioma biondo grano e due occhi cioccolato molto vivaci, ma che all'interno nascondono terrore e tristezza, mentre le labbra carnose erano colorate da un rossetto rosso. Biancaneve pensa di conoscere bene la regina, ma si sbaglia, perché non sa che per la verità la regina è una strega senza cuore. Biancaneve aveva sempre sognato di scappare e finalmente quel giorno sarebbe arrivato...
 
Fumo e fiamme sono quello che vedo, mentre il paese andava a fuoco. Guardo con gli occhi lucidi dal pianto la casa del mio amico che va a fuoco come tutte le altre, mentre io non potevo fare niente per fermare quel caos. Se avessi potuto sarei tornata indietro nel tempo e avrei fatto in mdo che tutto questo non sarebbe mai accaduto, ma come poteva una semplice ragazza di undici anni fermare tutto questo? Io, contro un miliardo di soldati? Non potevo fare altro che guardare il deserto di fiamme che si era creato, mentre piangevo sulle vite delle persone che erano morte quella sera, con la speranza nel cuore che almeno il mio amico Sting era riuscito a salvarsi, ma da quello che vedo era molto difficile che vi fossero dei superstiti. All'improvviso delle grida giungono alle mie orecchie, mentre vedo degli uomini armati raggiungermi. I soldati mi raggiunsero, mentre io ero terrorizzata al pensiero di ciò che mi avrebbero potuto fare. Con gli occhi sgranati riesco a scappare dal primo soldato, ma il secondo mi prende per le braccia, mentre io inizio a gridare.
-Lasciatemi!- gridai, ma loro non mi diedero retta e l'ultima cosa che vedo prima di svenire è il viso dello scagnozzo della regina mentre rideva.
-La regina Brandish sarà fiera di me- disse vantandosi, mentre io tiro un'ultimo grido e svengo, lasciando che il buio mi avvolgesse facendomi chiudere le palpebre ormai diventate pesanti.
 
 Mi sveglio di soprassalto con delle piccole gocce di sudore sulla fronte e il fiatone, è ormai da un paio di anni che facevo sempre lo stesso incubo tutte le notti. Ormai sveglia, consapevole di non riuscire a riaddormentarmi, mi alzo dal mucchio di paglia che mi fa da letto e mi affaccio alla finestra. Il paesaggio da quella torre era meraviglioso, si vedevano i grandi boschi verdi, le grandi pianure ricoperte di fiori e i fiumi che scorrevano impetuosi per chilometri. Era questo il dramma, lei non poteva uscire da quel posto. Lei, Lucy Heartphilia, soprannominata Biancaneve non poteva uscire, perché era costretta dalla regina Brandish, questo era il suo nome, quello della donna che ora al posto del re Jude Heartphilia governava senza pietà il paese mandandolo in miseria. Mi volto verso la mia stanza e mi avvicino al grande specchio che si trova al lato opposto della finestra e osservo con attenzione il mio riflesso. I capelli dorati mi arrivano fino a metà schiena, mentre gli occhi cioccolato erano vuoti e inespressivi. Ero molto prosperosa e ben formata, ma non me ne vanto, mentre i lineamenti del mio viso erano dolci e delicati e le labbra carnose colorate da un rossetto rosso non troppo forte. Indosso un abito celeste con le maniche che arrivano fino ai gomiti, mentre ha una scollatura a cuore e una gonna con del pizzo.
 
Improvvisamente  il suono della serratura in ferro mi distoglie dai miei pensieri riportandomi alla realtà. La figura dello scagnozzo della regina appare sulla soglia con una nebbiolina nera a circondarlo, era Zeref vestito da guardia mentre ghignava. Zeref era un mago oscuro e questo mi spaventava e non poco visto che con una sola mano poteva tranquillamente uccidermi.
-Cosa vuoi?- gli chiesi con disprezzo che non passò inosservato a Zeref che difatti inizia a ridere avvicinandosi lentamente a me con un ghigno a deformargli le labbra.
-La regina vi vuole vedere ed io sono venuto a prendervi- disse con tranquillità, mentre io andai a sbattere con le spalle contro il muro e Zeref mi intrappolò tra lui e il muro. Mi prende il mento con la mano destra guardandomi negli occhi con i suoi che sembravano due pozzi neri senza fondo in cui aleggiava solo che l'oscurità del suo cuore.
-Andiamo, principessa- mi sussurra all'orecchio intimorendomi quando due guardie entrarono all'interno della stanza, mentre cercavo di scappare, ma un'incantesimo di Zeref mi blocca ogni movimento così che le guardie mi riescano a legare i polsi con una corda e portarmi fuori dalla camera dirigendoci verso la sala del trono, la stanza in cui si trovava la regina, che mi stava aspettando.
 
Intanto nella sala del trono la regina guardava il trono e dopo un ghigno usò la sua magia per trasformarlo in un trono fatto d'oro e si sedette su di esso accavallando le gambe e con la mano chiusa a pugno a sostenere il mento. La giovane donna indossava un vestito color argento, mentre sul capo portava un diadema pieno di gioielli. Brandish aveva un corpo prosperoso ed era abbastanza alta, aveva i tratti del viso severi e decisi con dei capelli verdi che le arrivavano fino alle spalle e due occhi marroni molto seducenti, mentre le labbra sottili erano colorate da un rossetto rosa pallido, era una bella donna. Aspettava con ansia che le guardie entrassero con il suo amato oggetto che da tanto tempo aveva atteso di vedere. Poi finalmente le porte si aprono e lei si alza in piedi facendo spazio alle guardie che portavano il pesante carico, lasciando che mettessero lo specchio sul trono e finalmente tolsero il velo bianco che lo ricopriva. Brandish venne investita da un'ondata di potere magico proveniente dallo specchio che la fece sospirare, mentre un sorriso le si stampò in volto. Si girò di scatto verso le guardie con sguardo severo.
-Uscite subito!- intimò Brandish spaventando le guardie che immediatamente uscirono. Finalmente era sola con il suo adorato specchio. Iniziò ad accarezzare la cornice dorata come per avvisare lo specchio che le era mancata, poi si mise in ginocchio e citò la formula.
-O specchio delle mie brame, dimmi, chi è la più bella del reame?- chiese pensando di sapere già la risposta. Nel riflesso apparve un ragazzo sui vent'anni con una chioma aranciata e un abito molto elegante e occhi carismatici che avrebbero fatto incantare molte donne.
-Conosci già la risposta- disse enigmatico il ragazzo. Brandish lo guardò male mettendo le mani sui fianchi.
-Voglio sentire il mio nome pronunciato dalle tue labbra Loki, insomma che fine hanno fatto le buone maniere?!- disse arrabbiata Brandish, mentre il ragazzo sbattè le palpebrte per qualche minuto sbalordito per poi iniziare a ridere.
-No, non sei tu la più bella, bensì Lucy- disse Loki, mentre sul viso di Brandish apparve una smorfia contrariata.
-COSA!?- gridò Brandish a squarciagola, spaventando Loki.
-Lo sapevi già tu, ma non volevi acettarlo- disse Loki serio, mentre Brandish cercò di calmarsi.
-Cosa posso fare per diventare io la più bella?- chiese Brandish, mentre Loki abbassava la testa visibilmente triste.
-Devi ucciderla- disse serio Loki, mentre sul viso di Brandish prese forma un sorriso sghembo ed iniziò a ridere. Loki scomparve con il capo chino dallo specchio in una fascia dorata.
-Un gioco da ragazzi dato che l'abbiamo proprio qui al castello- disse Brandish sorridente prendendo dal tavolo che era accanto al trono una mela rossa che addentò con rabbia con uno strano luccichio negli occhi.
 
Lucy camminava ormai da tanto tempo per i corridoi del castello seguendo Zeref che si trovava davanti a lei, mentre da entrambe le parti accanto a sé aveva due guardie che tenevano d'occhio ogni suo movimento, non aveva modo di scappare. All'improvviso una domestica uscì dalla cucina da cui proveniva del fumo ed iniziò a gridare spaventata attirando l'attenzione di Zeref e le guardie che si avvicinarono alla ragazza incuriositi.
-Presto! Fate qualcosa, la cucina va a fuoco!- gridò la domestica che identificai come Mira. La conosceva perché qualche volta aveva scambiato qualche chiacchiera quando le portavano da mangiare ed era molto simpatica. Mira con i suoi lunghi capelli albini e gli occhi azzurri gridava nel panico più assoluto.
-Va bene, ora ci pensiamo noi- disse una delle due guardie cercando di tranquillizzare Mira che invitava ad entrare le due guardie che sparirono immediatamente nel fumo seguiti da Mira. Zeref mi guardò e subito dopo mi prese per la corda iniziando a tirarmi avanti per proseguire il cammino. Era il momento giusto, era la mia unica possibilità per scappare.
-Zeref, come va con Mavis?- gli chiesi conoscendo già la reazione del corvino che difatti mi sbattè violentemente contro il muro. Conoscevo molto bene i suoi punti debboli, a causa di sua moglie Mavis con cui aveva trascorso le giornate a parlare, ma circa un'anno fa era morta e Zeref solo a sentire il suo nome va su di giri.
-NON OSARE PRONUNCIARE IL SUO NOME, CAPITO!?- mi sgrida. Io lo guardo per un millessimo di secondo, poi gli tiro una gomitata in pancia facendolo piegare con la schiena in avanti e subito dopo gli tiro una gomitata sulla schienafacendolo cadere a terra tutto dolorante. Corro via cercando di tagliare le corde con i denti per poter liberarmi le mani.
-La prigioniera sta scappando!- grida Zeref avvisando le guardie che sentendo la richiesta d'aiuto partirono all'inseguimento di Lucy, ma una padella colpì entrambi alla testa facendoli svenire a terra.
-Grazie Mira!- gridò Lucy più forte che poteva per farsi sentire dall'albina che la salutò con la mano. Lucy corse fino alla porta con la grata che l'avrebbe fatta uscire da quell'inferno seguita da delle guardie, mentre quest'ultima tentava di seminarli, ma non demordevano. Lucy corse verso la porta con la grata aperta come se non ci fosse un domani, finché la guardia che badava alla porta accotosi della fuggitiva iniziò a chiudere la grata che pian piano scendeva. Lucy non c'è l'avrebbe mai fatta correndo, così decise di scivolare sotto la grata e passò a filo sotto di essa a un soffio dal suo viso e si chiuse immediatamente dietro di lei lasciando le guardie all'interno che gridavano e sbraitavano a più non posso. Finalmente Lucy era libera, finalmente poteva vivere la sua vita, ma neanche il tempo di esultare che stavano già rialzando la grata, Lucy era pronta per correre, ma un cavallo bianco le piombò davanti bloccandole la strada. Lucy osservò a lungo il cavallo dalla criniera bianca come la neve e gli occhi neri come la pece. Lucy si ridestò dai suoi pensieri appena vide Zeref che tra le guardie si faceva largo per raggiungerla e in un'attimo tutte le guardie uscirono correndo verso Lucy che salì immediatamente sul cavallo e galoppò via con un sorriso sulle labbra, pensando che sì, finalmente era libera.
 
Intanto dietro un'albero un giovane ragazzo dai capelli biondi e gli occhi azzurri guardava la figura della ragazza sul cavallo e sulle labbra aveva solo un nome adatto a quella ragazza che riconobbe subito per il suo sorriso.
-Lucy...- disse il biondo in un sussurro, mentre una lacrima solitaria gli rigava il volto dai lineamenti virili insieme che apparve pensando che la ragazza che aveva sempre amato e che pensava fosse morta era viva e vegeta ed era appena passsata davanti ai suoi occhi con quel sorriso che gli era mancato.
 
 
 

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Capitolo 3
*** Il cacciatore ***


Zeref stava camminando a grandi falcate verso la sala del trono, aveva la gola secca, questo significava che era molto agitato, aveva paura della sua incolumità. Quando si faceva arrabbiare la regina dopo sarebbe diventato un vero problema gestirla e aveva paura di rimetterci la pelle cercando di fermarla. Arrivò davanti al portone della sala con il fiato corto e delle goccioline di sudore a imperlarli la fronte, allungò la mano verso la porta con la mano che gli tremava. Bussa per tre volte, poi riceve la conferma di poter entrare e Zeref spalanca le porte, stupendosi subito dopo di vedere che la regina stava ridendo a crepapelle, sotto sicuramente dell' effetto del vino che stava bevendo e quando la regina si accorse della sua presenza gli rivolse un caloroso sorriso, al quanto insolito da parte sua, visto che sorrideva raramente.
 
-Ciao Zef, sono contenta di vederti, sai ho scoperto una cosa molto interessante- disse la regina, avvicinandosi a Zeref di qualche metro.
-Allora, dove si trova Biancaneve o dovrei chiamarla Lucy, visto che è la mia figliaccia?- disse sempre col sorriso Brandish, che ormai era davanti a Zeref, vicinissima al suo viso, solo un respiro li separava, mentre Zeref chinò la testa verso il suolo.
-Vede, lei è...scappata- disse Zeref timoroso, spaventandosi a morte quando sentì il suono di un bicchiere che finisce in frantumi e appena prese coraggio ed alzò il capo, vide lo sguardo furente della regina puntato sulla sua figura e dei pezzi di vetro nella mano destra che teneva a mezzaria, aveva distrutto il bicchiere, che fino a qualche secondo fa aveva in mano.
-COME!? Tu mi stai dicendo che lei è scappata, quando io ho scoperto che per essere la più bella devo uccidere Biancaneve?!- disse seccata Brandish, anzi era incazzata, anche se il vino l'ha resa meno sobria, riusciva comunque a pensare lucidamente. Brandish iniziò a pensare a un modo per riportare la fanciulla al castello, mentre Zeref in ginocchio davanti a lei la sommergeva di scuse. Poi le venne un lampo di genio e con la mano fermò Zeref, mettendo la parola fine a quella scenata.
-Zeref!- lo ferma la regina, attirando la sua attenzione, che la scruta curioso.
-Devi andare a cercare una persona per me- disse Brandish, prendendolo per la maglia avvicinandolo a sé - e sta volta cerca di non fallire- disse rilasciandolo, così che possa svolgere il suo lavoro, mentre la regina, voltandosi verso lo specchio delle brame, vide la figura di Lucy a cavallo che correva lontano e Brandish quando vide l'immagine, decise di andare a riposarsi, per poter dimenticare almeno per un momento, il viso dell'insopportabile ragazza.
 
Intanto in un bar in paese, un giovane ragazzo stava lottando corpo a corpo con un uomo, più alto e soprattutto più muscoloso di lui, ma chi sarà questo ragazzo così avventato?
-Sei sicuro di volerti battere con me? Mi sembri un'po magrolino- lo insulta l'omone, ma il ragazzo non sembra demordere. Però sfortunatamente gli bastò qualche pugno e cadde a terra. Il ragazzo si rialzò sconfitto, mentre con la lotta ormai conclusa, si preparò il cavallo, pronto per tornare a casa. Codesto ragazzo era abbastanza alto, con dei particolari capelli di un rosa tenue, un' po scompigliati, ma che gli donavano un'aspetto affascinante e allo stesso tempo infantile, mentre gli occhi erano di un verde smeraldo molto vivace.
-Ehi, come va Natsu?- gli chiese una voce alle sue spalle, che lui conosceva fin troppo bene. Natsu si volta ed incontra lo sguardo di lui, suo fratello Zeref.
-Che ci fai qui, Zeref? Cosa vuoi da me?- chiese Natsu con tono freddo. Zeref abbassa il capo, avvicinandosi a Natsu.
-So che sei arrabbiato con me, ma non sono venuto per quello che è successo in passato, bensì per farti una proposta- disse Zeref al fratello, che alzò la testa interessato.
-Che proposta?- chiese Natsu curioso, ma Zeref non rispose, bensì gli chiese di seguirlo, così Natsu diede un'occhiata alla borsa e notò che una coda azzurra usciva da essa, così con la mano la rimise dentro con delicatezza, per non fare del male al suo amico e seguì Zeref.
 
Natsu si trovava nella sala del trono e stava aspettando l'arrivo della regina, mentre Zeref gli mandava delle occhiate furtive, in cui nascondevano tristezza e risentimento, come se quel piccolo gesto potesse sistemare ciò che era successo in passato. All'improvviso le porte si spalancano brutalmente ed entra Brandish, che con sguardo severo scruta Zeref, che deglutisce impaurito. Poi Brandish nota la presenza di Natsu e rimane con il mento appoggiato sul palmo aperto della mano a guardarlo con aria sognante.
 
-Dimmi Natsu, accetti la proposta?- gli disse dolcemente Brandish, ammicando in sua direzione, lasciando quest'ultimo interdetto.
-Per la verità vorrei conoscere la proposta- disse Natsu, rivolgendosi alla regina, che rimase a bocca aperta, mandando un'occhiata furente a Zeref.
-Ebbene tu, insieme ad alcune mie guardie e Zeref, vi dirigerete nel bosco Oscuro per recuperare una ragazza, riportamela e in cambio avrai tutto questo- disse Brandish, indicandogli con la mano le guardie che portavano un baule pieno di monete d'oro e ricchezze.
-Non posso andarci, è troppo pericoloso! In quel bosco si nascondono bestie molto pericolose, assetate di sangue e si potrebbe rischiare la vita- disse serio Natsu, ma Brandish non demorse.
-Allora questo baule pieno di ricchezze lo daremo a qualcun'altro- disse Brandish, accennando ad alzarsi, ma venne interrotta da Natsu.
-Accetto!- disse Natsu, mentre sulle labbra di Brandish prendeva forma un sorriso compiaciuto. A Natsu servivano quei soldi e non poteva rinunciarci.
 
Nella foresta, una ragazza vagava senza meta con il suo cavallo nella foresta oscura, mentre la nebbia era calata e impediva alla ragazza di vedere bene, ma lei sentiva chiaramente di avere paura.
-Questa foresta fa paura- dissi, rivolgendomi al fidato cavallo, come se lui potesse tranquillizzarmi. Sapevo di trovarmi nella foresta oscura, in pericolo di vita, ma poco mi importava, avrei rischiato anche la vita pur di non tornare al castello. Improvvisamente sentii delle voci e dei passi veloci avvicinarsi, così decisi su due piedi di nascondere il cavallo dietro un cespuglio, mentre io mi sarei nascosta su un albero. Le voci si fecero sempre più vicine, così iniziai a salire sull'albero, cercando di mettermi il più in alto possibile, su un ramo abbastanza spesso da reggere il mio peso. Degli uomini passarono sotto l'albero su cui mi sono nascosta, mentre il mio sguardo si fermò su una persona, non sembra essere una guardia, anzi faceva ridere, per la sua chioma rosata, un colore insolito per dei capelli. Non sentendo più le voci né i loro passi, iniziai a scendere con cautela dall'albero, fino a posare i piedi a terra. Tirai un sospiro di sollievo, voltandomi per andare a prendere il cavallo e scappare finalmente da quel posto, ma incontrai gli occhi del ragazzo dai capelli rosati.
 
Ero rimasta incantata dal suo sguardo e sembra che lo stesso effetto abbia avuto sul ragazzo, che aveva la bocca leggermente socchiusa. Era un bel ragazzo, abbastanza alto e molto muscoloso, grazie ai pettorali scolpiti che si intravedevano attraverso la camicia, mentre in mano aveva un'ascia e dietro, sulla schiena un'arco, si vedeva lontano un miglio che è un cacciatore. Ma dopo averlo studiato, i suoi occhi catturarono nuovamente i miei, i suoi occhi sono di un verde smeraldo da togliere il fiato dalla sua bellezza e per un'attimo mi vidi camminare in quei prati verdi che erano i suoi occhi, ma lui mi ridestò dai miei pensieri prendendomi per il braccio e iniziando a trasportarmi, ma che sta facendo?
Mi chiesi, poi dalla nebbia apparve Zeref e lì capii tutto, lui era stato ingaggiato dalla regina per venirmi a prendere. Rimasi per un secondo a bocca aperta, poi mi cercai di liberare dalla presa del ragazzo rosato, senza riuscirci, mentre lui mi portava sempre più vicina a Zeref, che aveva un ghigno sulle labbra.
-Lasciami!- gli gridai, cercando di togliere la sua mano dal mio braccio, ma il ragazzo si voltò verso di me con sguardo serio e finendo nuovamente in quei prati verdi mi scappò solo una cosa da dire.
-Ti prego...- dissi in un sussurro, facendo fermare il ragazzo. Una richiesta d'aiuto nascosta dietro la buona educazione, ecco che cos'era, una supplica, lei gli stava chiedendo di lasciarla andare. Il ragazzo rimase per qualche minuto a fissarmi stupito, poi però continuammo a camminare verso Zeref, così pensai che ormai ero spacciata, sarei tornata al castello, in quella torre buia, dalla regina, che mi aspettava, pronta a punirmi severamente.
-Ottimo lavoro...fratellino- disse Zeref, mentre guardava negli occhi il ragazzo, che rafforzò la presa sul mio braccio, visibilmente irritato.
-Non chiamarmi così, Zeref- disse il ragazzo, mentre Zeref ghignò.
-Bene, ora dammi la ragazza- disse Zeref, allungando una mano verso di me per prendermi, ma il ragazzo rosato si mise davanti a me, come per proteggermi, mentre il suo profumo mi inebriava i sensi, un profumo così buono da farmi arrossire.
-Prima dimmi cosa le volete fare- disse il ragazzo, mentre Zeref si irrigidì di colpo per il comportamento del fratello, rimanendo a bocca aperta.
-Non sono affari tuoi Natsu- gli disse Zeref, sorpassandolo, tentando nuovamente di prendermi, ma il rosato gli puntò l'ascia al collo e Zeref si fermò all'istante, indietreggiando con le mani in alto, mentre il rosato gli dedicò uno sguardo freddo.
-Cosa. Le. Volete. Fare- disse nuovamente il rosato, scandendo ogni singola parola. Zeref indurendo lo sguardo fece irrigidire il rosato, che perse tutto il coraggio.
-Natsu, non volevo arrivare fino a questo punto, ma tu non mi hai ascoltato- disse Zeref, puntando improvvisamente il suo sguardo su di me, facendomi sobbalzare dallo spavento e indicandomi con l'indice, affermò proprio quello che non volevo sentire...
-Prendetela!- esclamò, facendomi sgranare gli occhi dalla paura, trovandomi un gruppo di uomini corrermi in contro con delle spade in mano, ma il rosato li fermò, iniziando a combattere con l'ascia le guardie che cercavano di avvicinarsi a me, lasciandomi sorpresa. Combatteva con agilità e decisione, volevo poter dargli una mano, ma era pericoloso stare lì. Improvvisamente due guardie, una da sinistra e l'altra da destra mi corsero incontro ed io all'ultimo secondo, impaurita mi abbassai e le due guardie si schiantarono testa contro testa e caddero senza sensi a terra. Li guardai stupita, talvolta le guardie sono veramente tonte.
 
Subito dopo, qualcosa di caldo mi prende la mano e mi trascina, mi volto e scopro che è il ragazzo dalla chioma rosata che mi aveva preso la mano e mi stava trascinando via dal campo di battaglia. All'improvviso sbucò dagli alberi il mio cavallo bianco, che ci galoppò incontro. Natsu salì sul cavallo, invitandomi subito dopo con la mano a salire, ma io lo guardai diffidente.
-Perché dovrei fidarmi di te?- gli dissi fredda, stupendo il rosato. Un rumore ci distrasse e voltando la testa, vidimo nella nebbia, Zeref che ci correva incontro, togliendo la sua spada dalla fodera con sguardo furioso.
-Puoi anche non fidarti di me, ma se rimani qui, dubito che tu riesca a scappare- disse il rosato, con uno sguardo preoccupato negli occhi, lasciandomi stordita per un momento. Accettai la mano, salendo sul cavallo e aggrappandomi con le mani sulle sue spalle.
-Ti consiglio di tenerti meglio, altrimenti rischi di cadere- mi disse il ragazzo sorridente, facendomi arrossire, cingendoli subito dopo le braccia alla vita, così da tenermi meglio. Il cavallo partì a razzo, lasciando Zeref interdetto, mentre i miei capelli svolazzavano con il vento e il rosato guardava dritto davanti a sé con le redini in mano. Appoggiai il capo sulla schiena del ragazzo, facendo irrigidire quest'ultimo che si voltò verso di me, mentre sul suo viso prese forma un mertaviglioso sorriso, il più bello che avessi mai visto in tutta la mia vita. Chiusi gli occhi, lasciandomi cullare dai battiti del suo cuore che battevano ritmicamente nella cassa toracica. Non so dirvi perché ho agito così, so solo dirvi che stando così, mi sento come a casa.

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Capitolo 4
*** Perdonami ***


Quando Lucy riaprì gli occhi fu investita da un venticello freddo e le vennero i brividi lungo la schiena. Si accorse di essere ancora appoggiata con il capo sulla schiena del rosato, così decise di alzare la testa per non pesargli troppo. Il ragazzo se ne accorse e un sorriso prese forma sul suo viso quando constatò con un'occhiata sfuggente che la ragazza era sveglia.
 
-Finalmente sei sveglia- affermò lui con il suo sorriso che gli incorniciava il volto. Lucy ancora un'po assonnata rispose con un cenno del capo.
-Come ti chiami?- gli chiese dolcemente, facendo voltare la testa al ragazzo per rispondere alla domanda.
-Mi chiamo Natsu Dragneel e voi signorina?- chiese con eleganza Natsu, facendo irrigidire all'improvviso Lucy che subito dopo tornò a rilassarsi, sicura che di lui si poteva fidare.
-Mi chiamo Lucy, anche se tutti mi chiamano Biancaneve- disse gentilmente, lasciando stupito Natsu.
-Ho sentito parlare molto di questa famosa Biancaneve, ed ora me la ritrovo proprio qui- disse Natsu ridacchiando, trascinando Lucy in quella risata.
-Natsu, tu che lavoro fai?- gli chiese la ragazza, anche se conosceva già la risposta.
-Credo che tu l'abbia già capito, sono un cacciatore- disse Natsu, sul viso di Lucy apparve un sorriso timido, pensando che si stava aprendo a un ragazzo conosciuto da nemmeno due ore.
-Come mai le guardie della regina vi seguivano? Cosa avete combinato?- disse Natsu sghignazzando, finché si voltò verso Lucy e la vide con la testa china e il sorriso scomparire dalle sue labbra rosate, smise di ridere rimanendo confuso dal comportamento della ragazza.
-Che succede?- chiese innocentemente Natsu, mentre Lucy cercava di trattenere le lacrime che lottavano per uscire.
-Vedi, Natsu...io non sono una persona come tutte le altre- iniziò Lucy, facendosi coraggio a continuare a parlare, mentre Natsu l'ascoltava attentamente.
-Io sono la principessa Lucy Hearphilia e non sono morta nell'incendio di quella notte che vi fu anni orsono- disse lentamente, facendo stupire Natsu.
-E per questo che la regina cercava di catturarmi, perché io so cos'è successo veramente quella notte- disse seria, Natsu sgranò gli occhi.
 
Improvvisamente il cavallo nitrì e si alzò sugli zoccoli posteriori, buttando sia Natsu che Lucy giù dal cavallo e li fece cadere rovinosamente a terra e corse subito via, dalla parte opposta in cui stavano andando.
-Maledizione! Stupido cavallo, torna qui!- gli urlò Natsu e sospirò rassegnato constatando che il cavallo non aveva intenzione di tornare indietro.
Natsu sentì qualcosa premuto contro di sé che emanava calore, un calore così dolce da incantarlo. Natsu alzò gli occhi per scoprire che cosa creava quel calore così insolito, ma incontrò gli occhi cioccolato della ragazza con cui aveva parlato pochi minuti fa, era Lucy. Lucy era a cavalcioni su Natsu, mentre la bocca era schiusa e le gote arrossate, probabilmente dall'imbarazzo. Rimasero così per un tempo infinito a fissarsi intensamente, finché quel momento venne interrotto.
-Stai comoda?- chiese Natsu con tono divertito e vide la bionda diventare ancora più rossa di prima, spostandosi da quella posizione più che compromettente. Natsu si avvicinò a Lucy, fino ad esserle a un palmo dal viso con un sorriso malizioso.
-Bhe, sapevo di essere attraente, ma non serviva tutta questa scenata per avere un mio bacio, bastava chiedere- disse con tono malizioso il ragazzo, mentre Lucy diventò rossa dalla rabbia.
-Sei...sei...uno stupido!- gli gridò in faccia la ragazza con le gote in fiamme per l'imbarazzo. Così Lucy si alzò furenteinoltrandosi a grandi falcate nella foresta. Stupido Natsu, sei solo che uno stupido! Pensò Lucy.
Natsu rimase interdetto, pensava e ripensava alla frase che le aveva appena detto, era stata una mossa veramente stupida da parte sua, Lucy aveva ragione era proprio uno stupido. Natsu corse a perdifiato, inseguendo la bionda cercando di starle dietro, mentre la chiamava a gran voce tentando di trovarla.
 
Lucy correva a più non posso, cercando un posto dove stare tranquilla almeno per un'po, finché Natsu l'avrebbe ritrovata, perché lei sapeva che lui la stava cercando, l'aveva sentito gridare il suo nome. A quel pensiero il suo cuore fece una capriola, mentre le gambe si fermarono di scatto. Era lì, in mezzo a quella zona deserta con gli occhi sgranati che guardavano davanti a sé, persi in una miriade di pensieri. Natsu la stava cercando? Anche dopo tutto quello che gli aveva detto? Forse aveva sbagliato a scappare. Pensò Lucy.
 
All'improvviso un vento caldo investe Lucy, spostandole brutalmente in avanti la chioma dorata, mentre cercò di rimanere in equilibrio, visto che il vento era stato così potente da rischiare di farla cadere. Quello non era un semplice vento e Lucy l'aveva capito bene. Lucy si girò lentamente, con il terrore che si espandeva in lei. Appena si voltò completamente, Lucy rimase a bocca aperta cercando di trattenere un urlo, ma uscì egualmente dalle sue labbra con irruenza. Davanti a sé, Lucy aveva un vero e proprio drago, in carne e ossa. Il drago aveva una coda lunghissima e squamata, mentre le ali erano grandi e possenti. Le squame erano di un colore rosso fuoco che scintillavano alla luce del sole, tanto da incantarla. Gli occhi erano di un meraviglioso blu mare, in cui Lucy si perse.
Il drago alzò la testa al cielo e ruggì di dolore, volgendo il suo sguardo furente verso la sua coda, dove vi era un ragazzo dai capelli rosati con in mano l'ascia infilzata nella sua coda, era Natsu, l'aveva salvata un'altra volta. Natsu prese la sua spada e corse incontro alla ragazza e si mise davanti a lei con l'ascia, facendola roteare, pronto per la battaglia. Il drago con i suoi artigli affilati provò a colpire Natsu, ma il ragazzo con uno scatto felino affondò la spada nel palmo della zampa del drago e lo fece ruggire dal dolore. Ora il drago lo guardava con odio, mostrandogli i denti aguzzi, pronto per mangiarselo in un solo boccone. Natsu sgranò gli occhi, visibilmente impaurito, dando uno sguardo a Lucy che guardava il drago spaventata.
 
Improvvisamente il drago scattò in avanti con le fauci aperte, Natsu si lanciò su Lucy, buttandola a terra con lui sopra di lei, proteggendola dalle zanne del drago che trafissero senza difficoltà la roccia su cui erano pochi secondi prima. Natsu guardò la bestia che si ripreparava per un nuovo attacco. Natsu sentì qualcosa tirargli la camicia e guardando sotto di sé notò che Lucy gli stava stringendo forte una porzione della camicia, mentre gli occhi aperti lo fissavano intensamente. Natsu non riuscì a resistere a quello sguardo da cerbiatta, c'era solo una cosa che poteva fare.
Si alzò velocemente in piedi, tenendo lo sguardo sul drago, che controllava ogni sua mossa. Disse solo una parola, che fece raggelare il sangue a Lucy.
-Scappa!- le gridò prima che il drago lo riattaccasse con le sue fauci. Natsu si spostò velocemente di lato evitando il suo attacco, ma non la sua coda. Difatti, Natsu fu colpito dalla possente coda del drago, che lo scaraventò a terra. Lucy non riusciva a muoversi, le aveva detto veramente di scappare? No, lei non l'avrebbe mai fatto, in fondo si stava affezionando a quel ragazzo. Lucy chiuse i pugni, decisa che da lì non si sarebbe più mossa. Natsu le diede un'occhiata prima di fare una capriola per scansare gli artigli dell'animale.
-Lucy va via di qui!- le gridò Natsu.
-No, io non vado via senza di te...- disse Lucy con sguardo dolce. Questo significava che non era più arrabbiata con lui? Natsu era contento, finalmente la ragazza l'aveva perdonato.
-Altrimenti come faccio a uscire di qui viva e vegeta?!- affermò Lucy. No, il ragazzo si era sbagliato la ragazza era ancora arrabbiata con lui, rovinando quel dolce momento che si era venuto a creare tra i due. Il drago approfittò della distrazione del ragazzo e con gli artigli gli provocò una ferita molto profonda. Natsu cadde a terra, tenendosi il punto in cui si trovava la ferita, cercando di far diminuire la perdita di sangue. Lucy sgranò gli occhi...
 
 
 
 

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Capitolo 5
*** Il drago ***


"Il drago aprofittò della distrazione del ragazzo e con gli artigli gli provocò una ferita molto profonda. Natsu cadde a terra, tenendosi il punto in cui si trovava la ferita, cercando di far diminuire la perdita di sangue. Lucy sgranò gli occhi..."
-Natsu!- gridò Lucy correndogli incontro, mentre il ragazzo con la mano la invitava ad andarsene, ma era troppo tardi, il drago l'aveva già vista. Lucy si mise davanti a Natsu e spalancò le braccia per proteggerlo, mentre guardava con rabbia il drago. Il drago innervosito alzò la zampa per trafiggerla, mentre Lucy lo guardava con sguardo supplichevole. Il drago abbassò la zampa, stava quasi per trafiggerla, ma si bloccò sentendo la richiesta della ragazza.
-Ti prego...- disse in un sussurro Lucy e il drago con gli occhi sgranati volse lo sguardo su gli occhi di lei, in quegli occhi vide rabbia e fiducia due sentimenti contrastanti che lo stupirono. Quegli occhi lo incantarono, mentre il respiro che prima era accelerato dalla rabbia, diventava più lento e pacifico. Al drago bastò un suo sguardo per capire che Lucy era pura di cuore. Il drago posò la zampa a terra, mentre Lucy rilassò le spalle visibilmente più tranquilla. Il drago abbassò la testa in una sorta d'inchino.
-Mi presento, sono il drago della saggezza ed è un vero piaciere conoscervi ragazza pura di cuore- disse il drago con voce leggendaria, lasciando stupita Lucy che aveva le labbra leggermente schiuse. Natsu si alzò in piedi, affiancando Lucy.
-Mi dispiace per la ferita del tuo amico, mi sono solo protetto, non volevo spaventarvi- continuò il drago. Lucy lo fissò negli occhi e vide tutte le emozioni che stava provando in quel momento il drago: dispiaciere e frustazione.
-Voi non dovete dispiaciervi, ne essere frustato da quello che è appena accaduto- disse Lucy, ottenendo l'attenzione del drago che sentite quelle parole le sorrise dolcemente.
-Una cosa non riesco a capire, come mai voi siete qui, solitamente i draghi non si fanno vedere dagli esseri umani- disse serio Natsu, il drago gli rivolse uno sguardo caloroso, come se fosse il suo migliore amico.
-Vero, ma io sono stato attratto da qualcosa che non si trova spesso, come un fiore molto raro che tra le mani sbagliate appasisce. Io ero attratto dalla purezza, così la cercai nel bosco- disse il drago rivolgendo lo sguardo a Lucy che lo guardava con occhi curiosi.
-E infine l'ho trovata- disse il drago, mentre i due ragazzi si stupirono e si guardarono negli occhi.
-Mia cara Lucy, sei l'unica che può salvare il regno dalla regina, dovrai ucciderla per prendere il posto che ti spetta- disse il drago guardando per l'ultima volta Lucy negli occhi.
-Hai lo stesso sguardo di tuo padre- disse con un sorriso il drago facendo sgranare gli occhi a Lucy.
-Tu hai conosciuto mio padre?- chiese speranzosa Lucy. Il drago si alzò di qualche metro da terra, provocando folate di vento che colpirono i due giovani che però non si spostarono di un millimetro.
-Sì, l'ho conosciuto, era un brav'uomo- disse dolcemente il drago e a Lucy scappò una lacrima, mentre un dolce mezzo sorriso le incorniciava le labbra.
-Vi saluto amici miei, vi dico subito che questo è un'addio- disse il drago visibilmente triste. Con queste ultime parole il drago prese il volo, mentre un venticello spostò i capelli dei giovani che lo guardarono scomparire tra le nuvole.
 
Era ormai calata la sera e Natsu e Lucy si accamparono per la notte, accendendo un fuocherello per riscaldarsi. Natsu guardava ormai da molto tempo il fuoco, quella fiammella dai colori del tramonto che gli mozzava il fiato ogni volta che lo vedeva. Natsu aveva sempre amato il fuoco fin da piccolo ne era rimasto affascinato. Sapeva benissimo che il fuoco poteva bruciare cose e persone, poteva provocare ferite, danni, ma lui non la vedeva in quel modo. Lui lo vedeva come un qualcosa d'indipendente che non si fa scrupoli, un qualcosa che dà calore, come il calore che ti dà la persona che ami.
Improvvisamente la ferita che gli artigli del drago gli avevano provocato iniziò a bruciare e gli provocò fitte dolorose al pettorale destro. Posò la mano sulla camicia dove si trovava la ferita, come per cercare di fermare quel dolore intenso attirando l'attenzione di Lucy.
-Che hai?- gli chiese dolcemente. Natsu si spaventò perché preso alla sprovvista. Natsu non poteva dirle della sua ferita, non voleva preoccuparla inutilmente. Così mentì.
-Niente- rispose Natsu con un sorriso plastico cercando di rassicurare Lucy che però si insospettì che cercò di togliergli la mano dal petto per vedere cosa gli stava nascondendo, ma il rosato si allontanò e Lucy si infuriò.
-Fammi vedere!- urlò irritata, voleva sapere cosa gli stava nascondendo Natsu. Lucy tentò nuovamente di prendergli la mano, ma questa volta il rosato tolse la mano dal petto per prenderle i polsi e bloccarla divertito da quel giochetto. Lucy abbassò lo sguardo sul petto di Natsu e vide una chiazza di sangue che bagnava la camicia. Lucy si portò le mani alla bocca preoccupata per la sua salute. Natsu dopo essersi accorto della stupidaggine appena compiuta cercò di calmare Lucy e le disse che stava bene, ma Lucy si alzò e si diresse verso la borsa del rosato. Lucy cercò e ricercò sperando di trovare quello che le serviva e finalmente lo trovò, le garze e i medicinali per pulire la ferita. Lucy tornò da Natsu, pronta per mettersi al lavoro.
-Scusa, mi ero dimenticata della ferita, altrimenti l'avrei fatto prima- disse Lucy sedendosi davanti al rosato e appoggiando a terra i medicinali. Natsu la guardò stupito, voleva aiutarlo?
Lucy si avvicinò di più al ragazzo e si mise in ginocchio davanti a lui, mentre le sue mani incerte si posarono sul petto del ragazzo che sgranò gli occhi facendo arrossire Lucy.
-Devo toglierti la camicia per disinfettare la ferita- disse Lucy rossa come un peperone, mentre il ragazzo si grattava la nuca imbarazzato di essere stato così stupido da non arrivarci. Natsu si avvicinò con le mani ai bottoni della camicia, ma delle piccole mani arrivarono prima di lui iniziando a slacciare i bottoni. Natsu alzò gli occhi e incontrò quelli di Lucy che gli sorrise dolcemente facendo si che il cuore di Natsu prese a battere all'impazzata. Lucy gli sbottonò tutta la camicia e gliela sfilò lentamente dalle braccia facendola cadere a terra.
 
Appena tolse la camicia a Natsu, il suo sguardo finì sui pettorali del ragazzo che diventò immediatamente paonazza. Lucy rimase a guardare la figura del ragazzo alla luce del fuoco e riuscì a pensare solo a una cosa in quel momento, Natsu era bellissimo alla luce del fuoco. I capelli di Natsu alla luce del fuoco risultavano di un rosso acceso, mentre i tratti virili del viso erano messi ben in evidenza e gli occhi smeraldo brillavano. Si ridestò subito dai suoi pensieri quando vide Natsu che la guardava con un sorriso malizioso sulle labbra.
-Ti sei incantata a guardarmi!- disse lui facendo gonfiare le guance a Lucy che si voltò dalla parte opposta per nascondere il rossore traditore che le imporporava le gote.
-Non è vero!- ribatté Lucy voltandosi di scatto verso Natsu che sghignazzava contento.
-Invece sì!- disse Natsu e la bionda si infuriò.
-Allora te lo scordi se ti curo!- gridò la bionda.
-Ok, scusami. Starò zitto, forse- disse Natsu con le mani in alto. La bionda rilassò le spalle e tornò calma, mentre con un fazzoletto iniziò a pulire la ferita di Natsu. Natsu rimase stupito con la bocca schiusa, Lucy aveva un tocco così leggero e premuroso che non sentiva neppure il dolore della ferita. Rimase così a guardarla per tutto il tempo, mentre lei era intenta a ricoprire la ferita con la garza. Molte volte le mani di Lucy gli sfiorarono il petto lasciandolo con uno strano calore ogni volta che le dita lo sfioravano.
-Senti Lucy, mi volevo scusare con te...- riuscì a dire Natsu. Lei stranita alzò il capo e incontrò i suoi occhi.
-E di cosa?- disse sorridente dopo aver concluso il suo lavoro.
-Per prima, sono stato uno stupido- disse Natsu grattandosi la nuca, Lucy lo guardò con le gote leggermente arrossate, prima di sorridergli ed alzarsi per andare verso un tronco che le avrebbe fatto da cuscino per la notte. Le balenò in mente una cosa e si voltò di scatto verso Natsu attirando la sua attenzione.
-Scusami anche tu, prima scherzavo, sarei rimasta veramente con te anche se non fossi più uscita dalla foresta- disse Lucy sdragliandosi a terra e lo guardò sorridente prima di chiudere le palpebre.
-Notte, Natsu...- disse in un sussurro, mentre Natsu la guardava con un sorriso sulle labbra.
-Notte, Lucy...- disse Natsu, rivolgendole un'ultimo sguardo e mise la mano sulla fasciatura che gli aveva fatto Lucy, dove fino a pochi secondi prima c'erano le sue piccole mani per curarlo. Così con le mani sotto la nuca si addormentò guardando il cielo, perdendosi in quella miriade di stelle.
 
 
Nel frattempo in città, le guardie cercavano in ogni luogo Lucy e il cacciatore, sperando che siano tornati indietro dalla foresta, ma non li trovarono. Alcune guardie e Zeref si stavano rinfornendo prima di ripartire, questa volta con guardie specializzate ad uccidere. Stavano camminando a cavallo verso la foresta oscura, quando un giovane bloccò loro la strada.
-Avete bisogno di un arciere?- chiese il giovane con il cappuccio a coprirgli il volto.
-No, non ci serve, ne abbiamo già uno- disse sbrigativo Zeref che lo sorpassò e fece segno con la testa a un'assasino che tirò fuori arco e freccia per uccidere l'incapucciato, che fu più veloce di lui e scoccò la freccia all'assasino. Lo colpì all'altezza del cuore e il corpo dell'assasino cadde a terra morto. Zeref lo squadrò dall'alto verso il basso e un ghigno apparve sulle labbra.
-Bene, ora puoi venire- disse Zeref. Il ragazzo lo guardò dritto negli occhi e si tolse il cappuccio, scoprendo il suo volto, mentre Zeref e le altre guardie ricominciarono a camminare. Un sorriso si formò sulle labbra del ragazzo dai capelli biondi e gli occhi azzurri.
-Lucy, sto arrivando-
 
 

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Capitolo 6
*** La mela ***


Lucy aprì lentamente gli occhi, mentre dei raggi di sole le ricadevano sul viso, svegliandola del tutto. Improvvisamente Lucy sentì un peso gravarle lo stomaco, da esso proveniva del calore e dei suoni simili a delle fusa, abbassando lo sguardo incuriosita e ancora un'po assonnata notò una palla di pelo blu guardarla con occhi da cucciolo che la fece sorridere di buon umore.

-Ciao- disse il gatto che spaventò a morte Lucy. Lucy balzò all'indietro e rimase da quel gatto, che grazie al suo salto era caduto rovinosamente a terra, mentre si teneva la testa con una zampina. Da quando i gatti parlano?! Svegliati Lucy, sei in un mondo di draghi e maghi oscuri, secondo te non esistono i gatti parlanti? Grazie coscienza, grazie per avermelo ricordato, pensò Lucy.
-Ma dico, che problemi hai tu?!- la sgridò il gatto alzandosi su due zampe guardandola negli occhi. Lucy si avvicinò con aria minacciosa al gatto che la guardava seccato.
-Ma chi ti credi di essere per insultarmi!?- gli gridò arrabbiata Lucy, avvicinandosi al musetto corrucciato del gatto. Delle ali bianche spuntarono da dietro la schiena del gatto, che si librò in aria con eleganza fino a raggiungere l'altezza di Lucy.
-Io mi chiamo Happy e tu, signorina fastidiosa?- le chiese con tono arrogante Happy. Lucy con una vena pulsante sulla fronte gli rispose a tono con una nota di fierezza.
-Io sono Lucy, brutto gattaccio!- esclamò la ragazza che fece arrabbiare Happy. Così iniziarono a guardarsi con odio, digrignando i denti come due cani rabbiosi pronti a sbranarsi. Questa scenata continuò finché la voce di Natsu fece ricordare a Lucy di non essere sola con la palla di pelo.
 
-Vedo che vi siete già presentati- disse sorridente Natsu, lasciando Lucy ed Happy a bocca aperta.
-Tu lo/la conosci?!- chiesero all'unisono Lucy ed Happy indicandosi a vicenda. Nell'aria si sentì una fragorosa risata quella di Natsu, mentre Lucy ed Happy lo guardavano furiosi.
-Smettila di ridere!- gli gridarono Lucy ed Happy, ma Natsu non riusciva a fermarsi. Natsu quando vide i suoi due compagni di viaggio con delle pietre in mano, pronti a lanciargliele addosso, la sua risata si spense. Lucy voltò le spalle all'exceed con le braccia conserte, ancora offesa da quello che era successo qualche minuto prima.
-Chi è lui?- chiese Lucy a Natsu, guardandolo con la coda dell'occhio, mentre sul viso del rosato prese forma un meraviglioso sorriso che le fece fare una capriola al cuore. Che è successo al mio cuore? Si chiese Lucy sorpresa. Non aveva mai provato questa sensazione.
-Lui è il mio migliore amico e compagno di viaggi, Happy!- esclamò contento Natsu che accarezzò la testa al gatto che sorrise sotto quel dolce gesto. Lucy lasciò cadere le braccia a penzoloni lungo i fianchi, mentre guardava i due amici sorpresa.
 
-Scusa, ma il tuo amico da dove sbuca?- gli chiese curiosa Lucy, mentre Natsu prese la sua borsa e gliela mostrò.
-Lui è stato tutto il tempo qui dentro, strano che non te ne sei accorta- disse Natsu concentrandosi su Lucy, squadrandola dall'alto verso il basso, pensando che era proprio una bella ragazza. A quell'ultimo pensiero Natsu incontrò senza volere gli occhi della fanciulla e rimase affascinato dai suoi occhi.
-Voi vi piaceeete!- esclamò con la zampina davanti alla bocca l'exceed che fece arrabbiare Lucy che lo fulminò con lo sguardo, mentre Natsu rideva per diminuire la tensione che si era creata tra i due.
-Io e lei? Bella battuta Happy!- esclamò divertito Natsu, mentre continuava a ridere tenendosi la pancia con una mano. Natsu iniziò a camminare lungo il sentiero, lasciando i due indietro con dei visi a dir poco sorpresi. Lucy strinse le mani a pugno, arrabbiata per ciò che aveva appena detto il rosato, mentre camminava a grandi falcate per stare dietro a Natsu, seguita dall'exceed che le volava accanto.
-Come osi, sentiamo un'po, secondo te che cos'ho che non va?- gli chiese Lucy bloccandogli la starda. Lucy lo guardò con aria di sfida che lui accettò avvicinandosi al viso della ragazza, facendola ritrarre indietro. Natsu prese dal suo borsello una mela rossa, stupendo Lucy che si chiese dove l'aveva trovata. Natsu sapendo che Lucy non mangiasse da molto tempo addentò la mela davanti agli occhi della ragazza che guardava la mela con aria affamata.
-Niente. Semplicemente non sei il mio tipo- disse Natsu sorpassando Lucy in una sola falcata sfiorandole leggermente la spalla. Lucy non fece caso a quello che aveva appena detto il rosato, bensì era molto più interessata alla mela che Natsu stava mangiando.
 
-Scusa Natsu, mi potresti dare anche a me una mela?- gli chiese Lucy in un sorriso affiancandolo, mentre Happy gridava loro di rallentare.
-Mi dispiace, ma questa è l'ultima mela- disse indifferente Natsu che morse nuovamente la mela.
-Bhe, allora posso prendere un morso dalla tua?- gli chiese Lucy allungandosi con la mano per prendere la mela, ma con grande sorpresa da parte di Lucy, Natsu le schiaffeggiò leggermente la mano che ritrasse indietro portandola al petto.
-Questa è la mia colazione, non la tua- rispose il rosato guardandola con la coda dell'occhio e rise appena vide Lucy gonfiare le guance.
-Potresti condividere la tua mela con me?- gli chiese nuovamente la ragazza, cercando di persuaderlo, ma il rosato si fermò di colpo voltandosi verso di Lucy lanciando la mela da una mano all'altra.
-Questa qui? Vieni a prendertela allora- la sfidò lui con gli occhi verdi accesi da un bagliore di sfida. Lucy non perse tempo e correndogli incontro iniziò a saltare per prendere la mela che il rosato lanciava in aria e ci giocava come un giocoliere, mentre rideva vedendola saltellare per cercare di prenderla. Happy si avvicinò e cercò di tranquillizzarli, scherzo...
-Voi vi piaceeete!- disse Happy, attirando l'attenzione di Lucy.
-Sta zitto gattaccio!- gli gridò Lucy e con un calcio lo scaraventò da qualche parte, mentre lui gridava impaurito. Natsu non fece caso al suo amico che veniva scaraventato da Lucy, anzi iniziò a combattere corpo a corpo contro Lucy che aveva preso una parte della mela e la stava strattonando dalle mani di Natsu, ma Natsu fece lo stesso e iniziò una serie di strattonamenti.
-Lascia la mia mela!- gli gridò contro Lucy.
-Lo trovata prima io!- ribatté Natsu. Entrambi strattonarono nello stesso momento la mela che cadde delle grinfie dei due ragazzi. La mela era a terra tra i due ragazzi che la guardavano con sguardo famelico. I due sollevarono lo sguardo dalla mela, incontrando quelli del proprio compagno, gli occhi di entrambi accesi dalla sfida. Lucy assottigliò lo sguardo su Natsu, pronta per lottare pur di avere quella mela, mentre Natsu si sgranchiva le dita delle mani. I due saltarono sulla male come due predatori sulla propria preda.
-Sarà mia!- gridarono all'unisono. Natsu riuscì a prendere possesso della mela e leccandosi le labbra schiuse la bocca pronto per mangiarsela, ma Lucy gli saltò letteralmente addosso e gliela prese di mano alzandosi in piedi e correndo via, ma Natsu le prese una caviglia e la strattonò, facendo cadere a terra Lucy.
-Finalmente è mia!- esclamò vittorioso Natsu alzando la mano verso il cielo, mostrando la mela come un premio. Lucy si alzò in piedi correndo incontro a Natsu e si allungò per prendere la mela, ma Natsu la fermò con una mano premuta sulla fronte, tenendola lontana, mentre questa si lamentava. Natsu per proteggere la mela dall'assalto della ragazza la mise il più in alto possibile, ma il destino sa essere veramente crudele.
 
Un uccello si buttò in picchiata verso Natsu e Lucy e con gli artigli prese di mano a Natsu la mela, lasciando che il ragazzo tenesse il vuoto in mano. I due ragazzi guardarono l'uccello e sbiancarono.
-La mela...- dissero in un sussurro disperato, mentre Happy tornava con un bernoccolo sulla testa.
-Ve lo siete meritati- disse con le zampe conserte il gatto. Natsu e Lucy lo fulminarono con lo sguardo.
-Happy...STA ZITTO!- gli gridarono contro Natsu e Lucy, innervositi dalla situazione.
-E ora cosa mangiamo?- chiese disperata Lucy. A Natsu venne in mente un'idea. Si mise le mani dietro la nuca fingendosi indifferente.
-Io avrei un'idea- disse in un sorriso Natsu. Lucy ed Happy si voltarono di scatto verso di lui come se fosse un alieno.
-Non mi piace, Natsu che ha un'idea, brutta storia- disse Happy parlano all'orecchio di Lucy che rise, mentre Natsu li guardava con un sopracciglio alzato. Ma il suo ghigno si fece largo sul suo viso.
-Sai Lucy, potremmo cacciare- disse Natsu guardando da un'altra parte fingendosi disinteressato. La ragazza lo guardò con la bocca schiusa, per poi sorridergli contenta di aver trovato un modo per mangiare qualcosa.
-Bella idea Natsu! Allora vai a cacciare, io ed Happy ti aspettiamo qui- disse in un sorriso Lucy che scomparve subito quando vide il ghigno di Natsu.
-Per la verità io non ho fame, per cui potresti cacciare tu qualcosa da mettere sotto i denti. Ti insegnerò io come si caccia con l'arco- disse con un sorriso, Lucy lo guardò con gli occhi sgranati.
-Eh?!?!-
 
 

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Capitolo 7
*** A caccia ***


-Ehhh?!- gridò Lucy sorpresa. Natsu la prese per il braccio e iniziò a trascinarla nel fitto bosco accompagnato dall'exceed che gli volava accanto con due occhietti curiosi.
-Dai, sarà divertente!- le disse Natsu in un adorabile sorriso, mentre la bionda divenne leggermente rossa in viso. Lucy si lasciò trasportare dal ragazzo nel fitto bosco, mentre Happy sorvolava la foresta cercando con gli occhi felini un qualsiasi animale. Natsu teneva stretta nella sua morsa il polso della ragazza che stava trascinando con un sorriso sulle labbra. Gli uccellini cantavano allegri sui rami degli alberi, mentre nella foresta si diffondeva il rumore delle foglie pestate dai passi dei giovani ragazzi che correvano veloci nella foresta.
 
Improvvisamente Happy richiamò l'attenzione dei due ragazzi gridandogli di fermarsi. Natsu si fermò di scatto, mentre volgeva il suo sguardo verso il luogo che gli indicava il suo amico, notando che vi era una cerbiatta. Lucy non riuscì a fermarsi in tempo così cadde sulla schiena del ragazzo, facendosi male al naso. Caspita, che botta! Pensò Lucy. Natsu guardò Lucy con la coda dell'occhio notando che la ragazza stava per gridargli qualcosa, così le tappò la bocca con una mano, intimandole a bassa voce di stare in silenzio. Lucy sbattè un paio di volte le palpebre, ancora intontita non capendo perché il ragazzo le aveva intimato di fare silenzio, poi seguì l'indice del ragazzo che le indicava un punto vicino al ruscello e vide la meravigliosa cerbiatta.
 
La cerbiatta in questione non si era accorta della loro presenza e stava tranquillamente bevendo dal ruscello. Aveva un pelo di un color cioccolato con un paio di macchie bianche tapezzarle qua e là il manto. Le zampe erano snelle e scattanti, pronte a scattare in qualsiasi momento appena intercettato un rumore sospetto. Lucy trovava quell'animale, meraviglioso, aggraziato, pieno di bellezza, insomma senza alcun difetto. Voleva socchiudere le labbra sorpresa da quella meravigliosa visione, ma qualcosa glielo impediva. Posò lo sguardo verso il basso e notò che la mano di Natsu era ancora posata sulle sue labbra e divenne paonazza per quel delizioso contatto. Natsu resosi conto del colorito che aveva preso Lucy si accorse che la sua mano era ancora appoggiata sulle morbide labbra di Lucy. Tolse immediatamente la mano dalla bocca di Lucy come se si fosse appena scottato con del fuoco.
 
Happy arrivò con un sorrisetto malizioso e con una zampina a coprirgli il sorrisino, pronto per dire la sua frase ormai abituale, quando una Lucy più che arrabbiata gli tappò la bocca guardandolo con aria minacciosa.
-Prova a dire qualcosa e sei morto! Capito gattaccio!?- gli intimò piano Lucy con tono arrabbiato. Happy fece un cenno affermativo con la testa, spaventato da Lucy che lo fulminava con lo sguardo. Lucy lasciò Happy che volò subito dietro la schiena di Natsu, sbucando qualche volta dalla spalla del ragazzo per tenere d'occhio la ragazza. Lucy soddisfatta sorrise contenta di essere riuscita nel suo intento, quendo un arco e una frecci finirono fra le sue mani. Lucy alzò lo sguardo verso Natsu e lo trovò ghignare cosa che a Lucy fece venire i brividi lungo la schiena.
 
-Bene! Ora tocca a te- disse sorridente Natsu, mentre Lucy lo guardava interrogativa. Natsu sbuffò arrabbiato, pensava che la ragazza non fosse tonta, invece ecco la prova.
-Per cacciare con l'arco. Forza, prendi la mira e colpisci la cerbiatta, si mangerà cerbiatta questo pomeriggio- disse Natsu passandosi la lingua sulle labbra, immaginandosi già il sapore della cerbiatta sul palato, mentre Lucy si irrigidì all'istante.
-Io non uccido gli animali!- gli disse Lucy con aria arrabbiata. Natsu si avvicinò con il viso a quello della ragazza, mettendola a disagio.
-E gli esseri umani?- chiese con un sorriso furbo Natsu, mentre Happy guardava i due con un sorriso furbo. Lucy mise le mani sui fianchi e gli sorrise con aria di sfida.
-Se continui così potrei anche pensarci- disse la ragazza, sorridendo felice appena vide Natsu deglutire rumorosamente. Lucy stava per andarsene quando la pancia iniziò a brontolare dalla fame, mentre Natsu la guardava con un sorriso. Lucy si voltò in direzione di Natsu, leggermente rossa in viso a causa dell'imbarazzo.
-Ho una fame da lupi- disse Lucy grattandosi la nuca imbarazzata.
-Bene! Allora, ora tendi l'arco e prendi una freccia- disse Natsu avvicinandosi a Lucy che cercava di fare ciò che il rosato le aveva detto. Lucy tese l'arco con difficoltà e prese una freccia, pronta per colpire la povera cerbiatta.
 
-Aspetta, tendi ancora un'po l'arco...così- disse Natsu. Natsu appoggiò una mano su quella di Lucy e tese ancora un'po la corda dell'arco. Lucy era completamente in balia del ragazzo, sentiva il petto di lui contro la sua schiena e sentiva ogni singolo addominale del rosato. La mano di lui, così ruvida posata sulla sua mano provocava scariche elettriche in tutto il suo corpo e poi il suo respiro caldo che si infrangeva sul suo collo le provocava brividi di piacere e questo la distraeva e non poco. A Lucy non interessava più cacciare quella cerbiatta, voleva incontrare gli occhi verdi smeraldo di Natsu e nulla di più. Lucy cercava il suo sguardo con la coda dell'occhio, ma Natsu era troppo occupato a tenere d'occhio la cerbiatta.
 
-Ora prendi bene la mira e...- Natsu non finì neppure la frase che la freccia scoccò. La cerbiatta si voltò velocemente verso Lucy e incontrò i suoi occhi, Lucy si sentì in colpa per aver scoccato quella freccia. La cerbiatta fortunatamente riuscì a scappare prima che la freccia la colpisse e Lucy tirò un sospiro di sollievo quando vide la cerbiatta saltellare via tra la fitta boscaglia.
-Maledizione!- imprecò Natsu. Natsu era ancora alle spalle di Lucy anche se il contatto con la sua mano si era spezzato. Sentiva lo sguardo di lui su di sé, così si voltò verso Natsu e finalmente incontrò i suoi occhi. Lucy non riusciva mai a sostenere il suo sguardo, era troppo intenso e Lucy non riusciva a spiegarsi il perché quegli occhi le facessero quell'effetto. Improvvisamente tutto intorno a Lucy sembra tremare ed entrambi i ragazzi se ne accorsero.
-Ma che sta succedendo!?- chiese Happy impaurito.
-Un terremoto!- rispose di getto Lucy, ma la sua teoria venne immediatamente scartata da Natsu. Dagli alberi apparve una gigantesca creatura che aveva le sembianze umane, ma era un gigante. Natsu sgranò gli occhi, non aveva mai visto un gigante in carne e ossa, aveva sentito parlare di cacciatori che erano riusciti a sconfiggere un gigante, ma almeno una trentina potevano metterlo ko non uno solo e questo lo preoccupava assai.
-Ma che terremoto!? Guarda là!- disse Natsu. Lucy ed Happy alzarono lo sguardo e incontrarono gli occhi castani del gigante. Happy e Lucy sgranarono gli occhi impauriti abbracciandosi l'un l'altro, mentre Natsu guardava con la bocca socchiusa il gigante. Il gigante si mise in ginocchio, mostrando al gruppo l'enorme piede. I ragazzi abbassarono lo sguardo e videro una freccia infilzata nella pelle del piede del gigante. I ragazzi sgranarono gli occhi...
 
-Ohhh- disse Lucy, riconoscendo la freccia che aveva usato per colpire la cerbiatta. Sicuramente visto che la freccia aveva mancato il bersaglio si sarà infilzata per sbaglio nel piede del gigante. Il gigante prese con la sua grande mano la freccia e se la tolse, trattenendo un urlo di dolore e rivolse subito dopo uno sguardo gelido ai ragazzi. Natsu affiancò Lucy.
-Lucy, resta calma ok?- gli sussurro con calma all'orecchio Natsu. Lucy gli fece un cenno affermativo con il capo.
-O-ok- disse in un sussurro Lucy, prima che qualcosa le avvolgesse una mano.
-Corri!- le intimò Natsu che iniziò a correre alla velocità della luce trasportandosi una Lucy con gli occhi sgranati e Happy che cercava di restargli dietro. Lucy rimase interdetta, ma il ragazzo non le aveva intimato di restare calma? E cosa fa lui, scappa come una femminuccia? Che uomo. Lucy cercò di mettersi al passo con Natsu che la trascinava, mentre lo guardava con sguardo torvo. Lucy voltò un'attimo il capo per poter vedere il gigante che cercava di prendere Happy che svolazzava impaurito.
 
Improvvisamente Natsu si fermò di scatto, Lucy si voltò verso di lui volendogli domandare come mai si erano fermati, ma non servì neanche chiederglielo bastò guardare davanti a sé, c'era un profondo precipizio. Lucy guardò speranzosa Natsu che guardava con occhi vuoti il precipizio.
-E ora?- gli chiese Lucy. Il gigante li raggiunse con Happy che si nascose subito dietro la schiena di Lucy, impaurito, mentre quest'ultima lo guardava curiosa.
-Natsu, Lucy aiutooo!- gridò Happy sbucando dalla schiena di Lucy. Il gigante guardò con aria minacciosa i due ragazzi, mentre Natsu tirava fuori la sua ascia. Non avevano via di scampo, accanto a loro avevano solo che un fiume...idea! Pensò Natsu. Basta buttarsi in acqua, il gigante non li avrebbe mai seguiti, i giganti non sopportano l'acqua. Natsu si voltò di scatto verso Lucy che sobbalzò presa alla sprovvista.
-Lucy, ti fidi di me?- le chiese Natsu con sguardo serio. Lucy sobbalzò nuovamente non aspettandosi una domanda simile.
-S-sì, perché? chiese curiosa Lucy. Natsu le prese nuovamente una mano in maniera dolce, guardandola con un sorriso sulle labbra.
-Bene! Allora al mio tre ti devi buttare nel fiume- le disse Natsu che lanciò una fugace occhiata al gigante.
-Ok, sono pronta!- gli disse Lucy ricambiando il sorriso. Natsu con sguardo deciso si voltò verso il gigante che cercava di catturare Happy che gli girava intorno alla mano.
 
 
-Ehi tu! Lascia stare il mio amico!- gli gridò Natsu. Il gigante si fermò di scatto, voltandosi verso Natsu con sguardo gelido e gli corse incontro, mentre la terra tremò sotto i suoi passi pesanti.
-Uno...- disse Natsu. Lucy guardò con sguardo gelido il gigante, pronta per saltare da un momento all'altro.
-Due...- il gigante era sempre più vicino ed Happy volava alla velocità della luce per scappare dal gigante.
-Tre!- gridò Natsu. Entrambi si buttarono nell'acqua del fiume ed Happy li seguì in volo posandosi subito dopo su un tronco di passaggio. Il gigante sgranò gli occhi dalla sorpresa, mentre Natsu e Lucy esultavano contenti.
-Evvai! L'abbiamo scampata!- gridò entusiasta Natsu mostrando i pugni al cielo. La corrente dell'acqua diventava sempre più potente e Lucy iniziò a preoccuparsi.
-Natsu...ma anche a te sembra che la corrente sia troppo potente?- chiese preoccupata Lucy voltandosi verso il ragazzo che continuava ad esultare.
-E chissene frega! Siamo vivi!- gridò Natsu con un sorriso sulle labbra. Lucy sbuffò arrabbiata perché non veniva ascoltata, voltò il capo e rimase a bocca aperta dallo stupore insieme ad Happy.
-Ancora per poco- disse Lucy con la voce rotta dalla paura. Natsu voltò la testa incuriosito dal tono di voce della sua compagna e diventò bianco come un cecio. Ecco spiegato perché la corrente era così potente, c'era una cascata. Happy si librò in aria sotto lo sguardo sorpreso dei suoi compagni.
-Meglio che me ne vada- disse Happy con un sorrisetto furbo sulle labbra, mentre Natsu e Lucy sgranarono gli occhi.
-Happy! Tu ci devi aiutare!- gli gridò contro Natsu. Happy fece spallucce.
-No- disse il gatto salutando con la zampa i ragazzi che cadevano verso il basso trasportati dall'acqua della cascata.
-Happy! Me la pagherai molto cara!- gli gridò Lucy con una vena pulsante sulla fronte.
-Così imparerete ad aiutarmi quando sono inseguito da un gigante che mi vuole mangiare!- gli gridò di rimando Happy, mentre i ragazzi scomparivano nell'acqua.
 
Lucy aprì lentamente gli occhi, si guardò intorno cercando qualcuno di famigliare, ma niente. Si rese conto che lei non stava camminando e che qualcuno la stava trasportando in braccio. Alzò gli occhi e incontrò il viso di Natsu che le sorrideva. Natsu la posò delicatamente a terra buttandosi a peso morto accanto a lei sospirando stanco con un leggero sorriso sulle labbra. Natsu voltò lo sguardo verso Lucy e rimase incantato dalla sua bellezza. I vestiti bagnati dall'acqua erano incollati alla pella, lasciando intravedere le forme prosperose della ragazza. I capelli biondo grano erano diventati di un colore più scuro, ma che brillavano alla luce del sole. Le labbra carnose erano diventate rosse, lasciando pensare al ragazzo che gusto potessero avere. Happy si lasciò cadere a terra accanto a loro.
-Ahh, che stanchezza- disse Happy ricevendo un pugno sulla testa da Lucy che sorrise soddisfatta.
-Questo è per prima- disse Lucy chiudendo gli occhi, godendosi la sensazione di frescura che le donava le gocce d'acqua. Tutti e tre chiusero gli occhi, rilassandosi con i rumori della natura che li circondava. Lucy si lasciò trasportare dal canto degli uccellini, beandosi di quell'atmosfera di pace e armonia, in quell'atmosfera magica che fin da piccola l'aveva appasionata.
 

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Capitolo 8
*** I nani ***


Lucy aprì gli occhi mentre un dolce sorriso si impossessa delle sue labbra pensando al meraviglioso sogno che aveva fatto. Nel sogno c'era lei che scappava dalle guardie della regina e si inoltra nella foresta oscura dove incontra un giovane ragazzo, un cacciatore ingaggiato dalla regina per catturarla ed insieme a lui scappa su un cavallo, poi incontrano un dragone che ferisce il cacciatore che lei cura amorevolmente, in seguito lei incontra uno strano gatto blu con le ali e vengono inseguiti da un gigante e cadono in una cascata. Un bel sogno di avventura con un bellissimo ragazzo di nome Natsu e un gatto blu di nome Happy. Improvvisamente inizia a farle male la testa e cercò di portare la mano alla fronte, ma era bloccata. La testa le girava e si sentiva sotto sopra, Lucy spalancò bene gli occhi e si accorse di essere a testa in giù. Abbassò lo sguardo sulle sue mani e si accorse che era legata. Provò a divincolarsi per allentare il nodo della corda, ma era troppo stretto. Un leggero russare la ridestò dai suoi pensieri, mentre cercava con lo sguardo la persona che stava russando, però qualcosa le tirò una gomitata.
 
​-Ahio!- disse infastidita Lucy. Voltò leggermente il capo per vedere una chioma rosa alle sue spalle. Quella chioma rosata assomigliava a quella dei capelli del cacciatore del suo sogno. Delle parole sussurate la distrassero dal ragazzo per posare lo sguardo sul tronco dell'albero e vedere un gatto blu legato ad esso. Ok, non era stato un sogno era la pura realtà e lei era legata a testa in giù con Natsu. Non riusciva a capire come erano finiti lì però, si erano addormentati sulle rive della cascata e basta, mica si erano legati a testa in giù su un'albero?! Si voltò nuovamente verso Natsu e lo osservò dormire profondamente. Era veramente carino quando dormiva, sembrava un dolce bambino e non un adulto. Le sarebbe piaciuto molto continuare a guardarlo, ma voleva scendere da quell'albero e aveva bisogno del suo aiuto per farlo. Prese un bel respiro.
-NATSU! SVEGLIATI!- gli gridò nelle orecchie Lucy. Natsu spalancò gli occhi di scatto urlando dal dolore.
-Maledizione! Lucy, sai quanto fa male!?- le chiese arrabbiato Natsu. Natsu non vedendola e accorgendosi di essere a testa in giù iniziò a dimenarsi in panico.
-O no, maledizione l'hanno presa! E ora come faccio a scendere da quest'albero e salvarla!?- disse Natsu in panico guardandosi attorno. Lucy aggrottò le sopracciglia, lui pensava che qualcuno l'avesse rapita? Cercò di calmarlo.
-Natsu, sono qui alle tue spalle. Nessuno mi ha rapita- disse con calma Lucy. Natsu voltò leggermente il capo per intravedere il sorriso rassicurante di Lucy. Natsu tirò un sospiro di sollievo, ma non si era ancora calmato del tutto.
 
-Meno male, almeno tu sei salva. Lucy, siamo in grave pericolo- disse serio Natsu, scrutando il luogo. Lucy lo guardò preoccupata immaginandosi creature oscure pronte per ucciderli.
-Sono già capitato in una situazione simile e ho anche rischiato di morire. Dobbiamo cercare di scappare- disse Natsu. Lucy fece un cenno affermativo con il capo.
-Cerca nel taschino destro dei miei pantaloni- contnuò il ragazzo. Lucy infilò una mano nel taschino dei pantaloni del ragazzo e cercò all'interno un qualcosa che potesse tagliare le corde. Mentre frugava nel taschino sentì una risata trattenuta da parte di Natsu e lo guardò con i sopraccigli aggrottati. Natsu smise di ridere e Lucy continuò a frugare nel taschino, quando una fragorosa risata irruppe in quel silenzio, era Natsu che si sbellicava dalle risate.
-Natsu! Smettila di ridere!- gli disse innervosita Lucy, ma Natsu non smise di ridere.
-Non...riesco...a fermarmi...mi stai...facendo...il solletico- disse tra una risata e l'altra Natsu. Alla fine Lucy riuscì a trovare un coltellino e lo estrasse vittoriosa dal taschino di Natsu.
-Bene! Ora taglia le corde- disse Natsu mentre Lucy iniziava a tagliare le corde. Pian piano le corde si spezzavano e ne mancava soltanto una che teneva Natsu legato, ma una voce fermò Lucy. Natsu si irrigidì all'istante diventando bianco come un cecio e Lucy capì che quello che aveva rischiato di uccidere Natsu era arrivato.
-Volevate scappare?- chiese la voce profonda, mentre in sotto fondo si sentivano altre risate. Non era da solo? Lucy voltò il capo e sgranò gli occhi. Sei nani erano davanti a loro con un sorriso sghembo sulle labbra. Loro erano quelli che avevano quasi ucciso Natsu? Lucy non riusciva a crederci. Lucy iniziò a ridere, una risata sincera che infuriò i nani, mentre Natsu cercava di zittirla.
 
-Lucy, fa silenzio! Non farli arrabbiare!- le intimò Natsu sudando freddo.
-Questi sono quelli che ti hanno quasi ucciso?!- chiese divertita Lucy tra una risata e l'altra, mentre un'aurea nera circondava i nani. La risata di Lucy si spense, una lama di ghiaccio era puntata alla sua gola. Lucy deglutì spaventata ed incontrò gli occhi color pece di uno dei nani. Aveva occhi e capelli color pece, indossava solo che un paio di pantaloncini, mentre il petto era nudo. Il più anziano dei nani si fece avanti avvicinandosi al viso di Natsu. Aveva baffi e capelli bianchi, indosso aveva una camicia arancione, un cappello a punta del medesimo colore e dei pantaloni neri. Aveva occhi color pece che traspiravano saggezza e astio nei confronti di Natsu.
-Ci incontriamo di nuovo, Natsu- disse il vecchio, mentre Natsu sorrise.
-Come va, vecchio?- gli chiese Natsu che ricevette in risposta un bel pugno in testa da parte del vecchio che gli gridò di non chiamarlo in quel modo. Il nano sospirò prima di volgere uno sguardo fugace alla sua banda di nani e fare dietro front.
-Potete ucciderli. Se volete potete tenere il gatto- disse il vecchio nano. I nani ghignarono avvicinandosi a Lucy e Natsu con sguardo malvagio. Una figura snella si infrappose tra Lucy e Grey spalancando le braccia come per proteggere la ragazza.
-No! Non uccideteli, non hanno fatto niente di male!- gridò la nana. Aveva corti capelli azzurro cielo che le arrivavano fino alle spalle raccolti in un nastro arancione, occhi castani e vivaci. Indosso aveva un vestitino arancione e un cappello a punta dello stesso colore. Grey provò a scansarla, ma la nana lo spinse leggermente facendolo indietreggiare di qualche passo.
-Levy, lui ci ha sempre rubato le nostre prede e l'unica cosa che riusciamo a mangiare è la frutta e nient'altro, lui non merita di morire?- disse serio Grey. Levy abbassò lo sguardo e si scostò da Lucy guardandola con sguardo triste sussurandole un lieve "scusa". Grey creò con il ghiaccio una lama affilata e alzò il braccio pronto per uccidere Lucy. Lucy chiuse gli occhi con forza, pronta per sentire la lama sulla sua pelle e poi solo che il dolore. Grey abbassò la lama.
-Fermo!- gridò Natsu. Tutti lo guardavano con gli occhi sgranati chiedendosi cosa volesse dire. Lucy lo guardò speranzosa e Natsu le sorrise dolcemente.
-Lei è la principessa del nostro regno Lucy Heartphilia, non è morta in quell'incendio, la regina Brandish la imprigionata e lei è riuscita a scappare. Io l'ho incontrata e la sto aiutando a scappare dalle guardie della regina che la inseguono. Lei è l'unica che ci può salvare dalla regina- disse Natsu con decisione. I nani si guardarono tra loro e dopo un lungo periodo si diffuse nell'aria una fragorosa risata, quella di Grey.
 
-E noi perché ti dovremmo credere?- gli chiese Grey con un sorriso sghembo sulle labbra avvicinandosi al viso di Natsu che gli grugnì in risposta. Il nano più anziano si avvicinò a Lucy che sobbalzò spaventata e la guardò intensamente negli occhi come se le volesse leggere l'anima. Il nano la guardò per un lunghissimo periodo prima di sorriderle dolcemente.
-Te l'hanno mai detto che assomigli a tua madre?- le disse il nano in modo gentile. Lucy socchiuse le labbra stupita prima di sorridergli contenta in un sorriso che riscalda il cuore.
-Lei è la principessa Heartphilia- disse il nano inchinandosi davanti a Lucy, mentre tutti gli altri lo guardavano con gli occhi sgranati. Grey in poche falcate raggiunse il vecchio.
-Mi prendi in giro?! Abbiamo incontrato tante ragazze che si fingevano essere la principessa e tu vuoi credere a lei?!- gli gridò contro Grey. Uno dei nani dai lunghi e folti capelli neri ed occhi rossi sangue si intromise tra i due.
-Il vecchio non sa neppure cosa sta dicendo, uccidiamoli- disse il nano dagli occhi rossi avvicinandosi a Lucy con sguardo assassino. Una nana dai lunghi capelli scarlatti e occhi castani si infrappose tra il nano e Lucy con una spada in mano.
-Gajeel, Grey smettetela immediatamente. Il Master è saggio e sa cosa sta dicendo- disse la nana con voce ferma. Le mani di Gajeel diventarono delle spade affilate in metallo, mentre dalle mani di Grey apparve un gigantesco martello di ghiaccio. Lucy sgranò gli occhi, loro sapevano usare la magia?
-Spostati, Erza- disse Gajeel con Grey accanto pronto per combattere. Erza gli puntò la spada davanti al viso.
-No- disse seria Erza. Un'altra nana che fino a quel momento era rimasta in disparte si intromise tra i ragazzi mettendosi in ginocchio davanti a Grey. Aveva i capelli di un color azzurro e gli occhi del medesimo colore, indosso portava un vestito blu.
-Ti prego Grey-sama, non suicidarti combattendo contro Erza. Lluvia non vuole perdere Grey-sama!- disse con le lacrime agli occhi la blu. Grey guardò negli occhi la blu e abbassò l'arma arrendendosi a quello sguardo. Anche Erza e Gajeel abbassarono le armi calmandosi, ma le grida delle guardie li fece irrigidire e i nani si voltarono verso i due ragazzi. Erza si fece avanti e con la spada tagliò le corde liberando i due ragazzi ed Happy.
 
-Scusate se non vi abbiamo creduto, principessa- disse Erza in un'inchino, mentre tutti gli altri seguivano il suo esempio.
-Chiamatemi Lucy- disse dolcemente Lucy, mentre la mano di Natsu prese la sua, facendola voltare dalla parte opposta leggermente rossa.
-Ora dobbiamo scappare, non ci devono trovare- le disse Natsu iniziando a correre, ma l'anziano li fermò.
-Conosco un posto dove potete nascondervi- disse il vecchio facendo strada ai ragazzi seguiti dai nani. Lucy correva a più non posso trascinata da Natsu con un Happy dormiente tra le braccia, mentre correvano nel bosco. Corsero attraverso ruscelli, piante e saltarono tronchi prima di arrivare a un vicolo ceco. Davanti a loro c'era solo che una roccia ricoperta di arbusti e nient'altro, i nani li avevano presi in giro. Natsu e Lucy si guardarono preoccupati. Il vecchio spostò con una mano gli arbusti rivelando una grotta buia.
-Forza, entrate, svelti!- li intimò il vecchio. Natsu e Lucy entrarono insicuri nella grotta inseguiti dai nani che camminavano tranquilli nella grotta come se quella strada la conoscessero a memoria. Lucy venne abbagliata per un'attimo dalla luce per poi sbattere un paio di volte le palpebre e mettere a fuoco il luogo in cui si trovava.
Un'immensa foresta piena di alberi e luce le si presentava davanti. Non era come la foresta in cui erano fino a qualche minuto fa, era...era...era diversa, piena di luce, piena di piante rigogliose, piena di magia. Lucy si avvicinò a un fiore dai colori arcobaleno e inspirò il suo profumo, un profumo così dolce da sembrare zucchero. Poi improvvisamente una piccola creatura uscì dai petali del fiore sbadigliando. Aveva una pelle lucente ed indosso aveva un vestitino bianco candido, mentre i capelli erano lunghi e castani. La creaturina prese il volo, librandosi in aria grazie a delle piccole ali quasi trasparenti e salutò con un dolce sorriso e un cenno della mano Lucy che le sorrise intenerita. L'anziano le si avvicinò guardando insieme alla ragazza la piccola creaturina che volava tra gli alberi.
 
-Quella è una fata e vive solo in questo posto- le disse il vecchio attirando l'attenzione di Lucy.
-Noi proteggiamo queste fate dagli esseri umani che le rovinerebbero ed è per questo che le teniamo in questo posto, nascoste da occhi indiscreti. Ci sono molti altri nani che tengono al sicuro queste creature in posti simili, ad esempio noi siamo il gruppo di Fairy Tail, il gruppo più festaiolo e casinista di tutti- disse il vecchio raccogliendo un fiore che guardò intensamente giocherellandoci con le mani. Lucy si abbassò sulle ginocchia alla sua altezza sorridendogli dolcemente.
-Non sembrate un gruppo così festaiolo- disse onestamente Lucy, mentre il nano le metteva tra i capelli biondi il fiore che aveva raccolto, guardando subito dopo soddisfatto la ragazza, sorridendole cordiale.
-Lo vedrai verso sera- disse sghignazzando il nano grattandosi la nuca in imbarazzo.
-Grazie...ehm...- si interruppe la ragazza non conoscendo il nome del nano che precedette la domanda della ragazza rispondendole con un sorriso.
-Makarov, ma puoi chiamarmi Master- disse sorridente Makarov. Poi le indicò con l'indice la ragazza dai capelli scarlatti.
-Lei è Erza, la guerriera- disse Makarov. La ragazza le sorrise appena, era una bellissima ragazza. In seguito le indicò il ragazzo dai capelli ed occhi color pece.
-Lui è Grey, il freddo- disse. Il moro le fece uncenno di saluto con la mano e le sorrise raggiante. Poi indicò la ragazza che aveva cercato di salvare Lucy, quella con i capelli turchini e gli occhi castani.
-Lei è Levy, la studiosa- disse. La turchina la salutò amichevolmente con la mano, mentre il ragazzo dagli occhi rossi la spintonava un'po con il gomito infastidendo quest'ultima che gli tirò un pugno sulla spalla, si vedeva lontano un miglio che quei due si piacevano. Poi gli indicò il ragazzo che infastidiva Levy.
-Lui è Gajeel, il burbero- disse Makarov. Lucy lo salutò amichevolmente con la mano, ma il ragazzo le voltò le spalle come se la ragazza non esistesse. Makarov le presentò la blu che la guardava con odio e un'aurea nera alle spalle che terrorizzava Lucy.
-Lei è Lluvia, la gelosa- disse Makarov. La blu la fulminò con lo sguardo sussurrando un "rivale in amore" che in primo momento Lucy non riuscì a capire. Improvvisamente da un'albero apparve una piccola nana dai capelli blu scuro e gli occhi cioccolato con accanto una gatta bianca dagli occhi castani. Makarov si accorse della ragazza.
-Wendy, non avere paura vieni fuori- disse dolcemente Makarov. La piccola ragazza uscì tentennante da dietro l'albero assieme alla sua gatta e si avvicinò con sguardo curioso a Lucy.
-Lei è Wendy, la nuova arrivata insieme alla sua gatta Charle- disse dolcemente Makarov accarezzando la testa a Wendy che gli sorrise. Lucy si abbassò sulle ginocchia e porse la mano a Wendy.
-Ciao Wendy, io sono Lucy non ti avevo notato prima- disse sincera Lucy, mentre Wendy le stringeva la mano con vigore e un sorriso sulle labbra.
-Perché io ero rimasta qui a controllare che nessuno entrasse. Vuoi venire con me a vedere le fate?- le chiese raggiante la piccola prendendo la mano a Lucy. Lucy non riuscì neanche a rispondere che la piccola Wendy la stava trasportando in quel bosco incantato.
Dopotutto non era stata una brutta giornata, vero?
 

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Capitolo 9
*** La piccola Wendy ***


Da un paio di minuti, Lucy camminava a passo svelto con la piccola Wendy che le teneva la mano trascinandola nel bosco alla ricerca delle fatine. La piccola Wendy aveva un dolce sorriso a incresparle le labbra e Lucy non riusciva a farne a meno di sorridere anche lei intenerita dalla nanetta. Gli altri nani e Natsu erano rimasti all'entrata del bosco a preparare il fuoco per la notte e Lucy pensò tra se e se che nessuno avrebbe scoperto questo posto incantato e che quindi erano al sicuro. La piccola Wendy si fermò, attirando l'attenzione di Lucy che la guardò interrogativa. Lucy vide Wendy con gli occhi accesi dalla felicità che si dirigeva a passo lento verso un ruscello portando con sé anche Lucy, che la seguiva curiosa di scoprire cosa aveva reso la nanetta così felice. La nanetta sciolse l'intreccio con le dita di Lucy e alzò il viso al cielo, incuriosendo Lucy che alzò il naso all'insù e spalancò la bocca. Miliardi di fate volteggiavano dolcemente nell'aria, illuminando il luogo che ormai si era fatto buio a causa dell'ora tarda. Una fatina si avvicinò a Wendy e la salutò con un cenno della mano che la nanetta ricambiò, mentre pian piano tutte le altre fate si avvicinavano a Wendy salutandola dolcemente. Lucy rimase lì ferma, guardando intenerita quella scena che le riscaldava il cuore, mentre Wendy la invitava con la mano a venire lì da lei. Lucy si avvicinò e Wendy la presentò alle fatine che appena la videro iniziarono a parlottare tra di loro dedicandole dolci sorrisi. Alcune fatine si avvicinarono a Lucy porgendole una tiara di fiori che le posarono sui capelli biondi.
 
​-Questo è il loro modo per dare il benvenuto- disse timida Wendy. Lucy sorrise cordiale alle fatine inchinandosi davanti a loro.
-Vi ringrazio del bellissimo regalo- disse gentile Lucy. Le fatine le sorrisero, mentre una fatina bisbigliò all'orecchio della sua compagna spiegando l'idea che le era venuta, mentre la sua compagna battè le mani contenta passando la parola alle sue compagne. Le fatine fecero sedere Lucy e Wendy su dei tronchi abattuti, mentre Wendy batteva le mani contenta con un sorriso sulle labbra e Lucy che non capiva cosa stesse succedendo.
-Che succede?- chiese Lucy curiosa. Wendy si voltò verso Lucy con il sorriso sulle labbra.
-Ti vogliono ringraziare per la tua gentilezza e quindi si esibiranno per te- disse Wendy riportando l'attenzione sulle fatine che si mettevano in posizione pronte per esibirsi. Lucy si voltò vero Wendy.
-Esibirsi?- chiese interrogativa Lucy, mentre Wendy le fece un cenno affermativo con la testa.
-Sì...danzeranno per te- disse dolcemente Wendy. Lucy voltò il capo verso le fatine e le vide alzarsi da terra e iniziare a ballare volteggiando nell'aria con piroette e salti. Lucy rimase imbambolata con il naso all'insù guardando le fatine che danzavano leggiadre nell'aria, brillando come le stelle che risplendevano in cielo. Tutte erano perfettamente coordinate, sembrava che danzassero sulle note di una canzone che solo loro sentivano.
-Sai, loro amano ballare ed è così che mi hanno accolto. Hanno danzato per me- disse sinceramente Wendy. Lucy vide con la coda dell'occhio che Wendy aveva abbassato lo sguardo su i suoi piedi e che era diventata improvvisamente triste.
-Quando sono arrivata qui, i nani mi hanno accolto come una sorella e questo mi ha resa veramente felice, perché vedi, io non ho mai conosciuto i miei genitori e ho sempre viaggiato da villaggio a villaggio soppravivendo rubando qualche volta un pezzo di pane, poi un giorno mentre scappavo mi sono nascosta in un vicolo buio e ho incontrato Charle. I nani mi hanno cambiato la vita- disse con gli occhi vuoti Wendy, abbracciandosi le gambe nascondendo il viso.
-Anche Gajeel non ha conosciuto i suoi genitori, però lui dice di stare bene. Perché invece io devo stare così male?!- disse Wendy con la voce rotta dal pianto, mentre delle lacrime scorrevano sul suo viso. Lucy assistette a quella scena, non accorgendosi che le fatine avevano finito di ballare e che le avevano lasciate da sole non volendo intromettersi negli affari degli umani.
 
Lucy racchiuse in un dolce abbraccio la piccola nana, stringendosela forte al petto come se fosse sua figlia. Wendy alzò leggermente lo sguardo per incontrare quello caloroso di Lucy che le sorrise appena.
-Wendy, lo so che è stata dura non sentire la presenza dei tuoi genitori. Vedi, io ho perso i miei, sono morti entrambi, eppure ti sembra che sto piangendo? Ho sofferto molto la loro perdita e non nego di soffrire ancora, però bisogna saper andare avanti superando queste difficoltà, bisogna sorridere, ridere, divertirsi, ballare ed andare avanti passo dopo passo. Ricordati che gli amici veri sono sempre accanto a te che ti supportano e Fairy Tail è la tua nuova famiglia, non scordarlo mai- disse sincera Lucy. Wendy alzò il capo, le lacrime erano quasi del tutto svanite e sorrise raggiante a Lucy che le riscaldò il cuore. Lucy posò le labbra sulla fronte di Wendy e le lasciò un tenero bacio, abbracciandola forte tenendosela stretta tra le sue braccia.
-Grazie Lucy, sei come una sorella per me- disse in un sussurro Wendy. Lucy alzò gli occhi al cielo ed iniziò a scrutare il cielo con le sue miriadi di stelle e chiuse gli occhi godendosi quella sensazione di calore che le provocava l'abbraccio.
-Sai Wendy, ho solo un ricordo di mia madre. Mi ricordo che verso sera quando era ora di andare a dormire, io mi infilavo sotto le coperte e lei si sedeva accanto a me sul letto, iniziando a cantarmi la sua canzone preferita, la ninna nanna- disse dolcemente Lucy, mentre una lacrima solitaria le scorreva sui lineamenti del viso.
-La potresti cantare?- chiese timidamente Wendy. Così Lucy iniziò a cantare, incantando Wendy che ascoltava la canzone con gli occhi chiusi e un dolce sorriso a incresparle le labbra, mentre le parole di quella dolce canzone libravano nell'aria accompagnate dalla voce melodiosa di Lucy.
 
Lucy teneva stretta la mano della piccola Wendy, mentre tornavano indietro dai nani e Natsu che le stavano aspettando. Lucy e Wendy stavano tranquillamente chiacchierando quando delle risate arrivarono alle loro orecchie e voltandosi rimasero con gli occhi sgranati. C'era Gajeel che suonava una chitarra, Levy che ballava con Jluvia, mentre Makarov, Grey ed Erza gareggiavano per chi colpisse più forte  e Natsu assisteva alla scena allibito, mentre Happy faceva la corte a Charle che gli voltava le spalle.
-Sono totalmente ubriachi!- disse Lucy indicando i nani. Wendy scuotè la testa rassegnata tirando un profondo respiro.
-Questo è il problema...sono sobri, loro fanno sempre così anche se non bevono alcolici- disse rassegnata Wendy tenendosi con una mano la testa. Lucy spalancò la bocca.
-O ragazze, finalmente siete tornate! Perché non bevete un bicchiere di vino?- disse Makarov accortosi della presenza delle ragazze. Le ragazze sobbalzarono prese alla sprovvista.
-No, grazie Master- dissero all'unisono Lucy e Wendy scuotendo ripetutamente il capo.
-Bhe, almeno ballate- disse il Master incitando le ragazze indicando Levy e Jluvia che ballavano allegre. Lucy e Wendy negarono con il capo, ma Levy e Lluvia le presero per mano trascinandole in un ballo allegro. All'inizio un'po titubanti ed a passi insicuri seguivano l'esempio di Jluvia e Wendy a ritmo delle note prodotte dalla chitarra di Gajeel, poi iniziarono a ballare più sciolte sorridendo felici.
 
Natsu assisteva a quel ballo pieno di allegria che avrebbe fatto sorridere chiunque con gli occhi puntati su Lucy. Non riusciva a staccarle gli occhi di dosso come non riusciva ormai a fare a meno di cercare la sua mano per intrecciare le sue dita con le sue, ormai non riusciva a starle lontano. Sapeva perfettamente che ogni volta che stava vicino a lei il suo battito aumentava a dismisura, ogni volta che incontrava il suo sguardo non riusciva a farne a meno di guardarla e ogni volta che la vedeva sorridere aveva una voglia matta di assaporare le sue labbra, esatto, lui Natsu Dragneel si era innamorato di Lucy Heartphilia. Makarov si avvicinò a Natsu osservandolo attentamente sedendosi accanto a lui.
-Ah...i giovani e l'amore, mi fa tornare ai vecchi tempi- disse Makarov osservando il ballo delle quattro ragazze. Natsu sobbalzò, sperando che il Master non abbia capito ciò che prova per Lucy.
-Di che cosa stai parlando, vecchio?- disse un'po teso Natsu, voltandosi verso Makarov che lo stava guardando seriamente negli occhi.
-Natsu, sono stato anche io giovane e conosco lo sguardo di una persona innamorata. L'ho capito subito che tu sei innamorato di Lucy- disse Makarov. Natsu abbassò il capo, era stato scoperto.
-C'è qualcosa che ti turba riguardo questo, vero?- chiese Makarov. Natsu fece un cenno affermativo con il capo.
-Sì...vedi, anche se lei mi ricanbiasse non potremmo mai vivere insieme, lei è una principessa ed io un cacciatore...lei deve governare questo regno e sconfiggere la regina, io non c'entro nulla- disse Natsu riportando lo sguardo su Lucy.
-Natsu, non si deve per forza seguire le regole, tu e Lucy se volete potete stare insieme. Voi state giocando a un gioco, il gioco della vita in cui tutto può accadere e tutto può cambiare. Se Lucy ti ama veramente resterà al tuo fianco- gli disse dolcemente il Master. Natsu voltò la testa verso Makarov con gli occhi leggermente sgranati.
-Natsu va a ballare con Lucy- disse il Master rivolgendogli un sorriso. Natsu lo guardò confuso.
-Scommetto che ti piace vederla sorridere, allora balla con lei e rendila felice, solo così lo sarai anche tu- disse il Master spintonandolo verso Lucy. Natsu si ritrovò davanti a Lucy che gli mostrava la schiena che accortasi della presenza di Natsu si voltò verso di lui sorridendogli raggiante riscaldando il cuore a Natsu. Ora Natsu e Lucy ballavano assieme con i sorrisi sulle labbra e si guardavano intensamente negli occhi, finalmente felici di stare l'uno accanto all'altra.
-Quei due sono innamorati l'uno dell'altra- disse Makarov guardando soddisfatto la coppietta che ballava.

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Capitolo 10
*** Scoperte ***


​Lucy piangeva disperatamente mentre le fiamme intorno a lei erano di un color rosso sangue, lo stesso colore del sangue dei civili che avevano perso la vita nelle fiamme. Urla lontane di soldati arrabbiati e gente che piangeva disperatamente, chi impauriti dai soldati e chi piangeva un proprio famigliare appena stato ucciso. Lucy si guardava disperatamente intorno cercando qualcuno che la potesse aiutare, ma il suo sguardo cadde su una donna in ginocchio davanti al corpo di un uomo a cui teneva forte la mano. La donna incontrò lo sguardo di Lucy che rimase impaurita dallo sguardo della donna che era pieno di tristezza, rabbia ed odio, gli occhi della donna che forse una volta erano accesi dalla felicità in quel momento erano spenti, accecati da quell'odio che la stava uccidendo.
 
 
Lucy spalancò gli occhi svegliandosi all'improvviso con il fiatone e il cuore che le batteva a mille. Di nuovo lo stesso incubo o così lo chiamava lei, perché per la verità quello era un ricordo dell'incendio che era capitato la notta in cui ha perso suo padre. A quel pensiero gli occhi di Lucy si incupirono pensando che quel giorno era il ventidue luglio, il giorno del ricordo della perdita del re Jude Heartphilia e la scomparsa della figlia. Quello era il giorno in cui anni prima quando era una dolce bambina aveva perso il contatto con il mondo esterno rimanendo intrappolata in quella maledetta torre. Era libera da quella torre ormai da un paio di giorni e sicuramente non sarebbe mai tornata indietro, perché lei voleva conoscere il mondo e vivere in quella torre non era nei suoi piani. Involontariamente lo sguardo di Lucy cadde sul corpo dormiente di un certo ragazzo dai capelli rosa che dormiva sereno. Da quando aveva conosciuto Natsu tutto era cambiato, la vita era diventata più allegra e avventurosa, conosceva persone nuove e ogni volta che Lucy stava accanto a Natsu che le sorrideva, il cuore di Lucy perdeva un battito. Natsu le aveva sconvolto la vita, prima per Lucy era tutto in bianco e nero, ora grazie a Natsu vedeva il mondo con occhi diversi.
 
Ora però Lucy era stufa di scappare e voleva affrontare la donna che le aveva causato tutto quel dolore per liberare finalmente il popolo da quella donna e mostrarle tutto il dolore che hanno provato i civili a causa sua. Lucy ormai aveva deciso, avrebbe affrontato la regina. Un leggero spostamento dell'aria la distrasse dai suoi pensieri, cercando con lo sguardo la causa di quel leggero spostamento. Una piccola fatina dai capelli color fuoco la stava invitando con la mano a seguirla, mentre le svolazzava davanti al viso. Lucy come ipnotizzata non ci pensò due volte a seguire quella piccola fatina, così si alzò in piedi e iniziò una lenta camminata all'inseguimento della fatina che l'invitava con un sorriso a continuare a seguirla. Lucy seguì per tutto il tempo la fatina, finché si fermò di scatto rimanendo con la bocca aperta meravigliata dall'incantevole luogo in cui si trovava. Davanti ai suoi occhi vi era una piccola isoletta circondata da dell'acqua così trasparente da poter intravedere i pesci che vi ci nuotavano, mentre sull'isoletta vi si trovava un meraviglioso ciliegio che ricordò a Lucy il colore dei capelli di Natsu.
 
A quel pensiero la ragazza diventò immediatamente paonazza, ma perché tutti i pensieri che faceva finivano sempre su di lui? Ormai stare con lui era così naturale, incontrare i suoi occhi inevitabile, avere la voglia di abbracciarlo tenerselo per sé, di voler assaggiare le sue labbra, di conoscerlo meglio...ma come mai lui le faceva provare tutte queste emozioni? Felicità, imbarazzo, rabbia...Lucy non sarebbe riuscita a vivere senza di lui. Lucy alzò il naso all'insù e vide un fiore di ciliegio aleggiare leggiadro nell'aria, finché toccò la superficie dell'acqua e iniziò a galleggiare. Lucy si abbassò sulle ginocchia e con le mani raccolse dall'acqua quel piccolo fiore con un leggero sorriso sulle labbra. Ma prima che riuscisse a prenderlo un particolare attirò la sua attenzione, il riflesso sull'acqua di una meravigliosa cerbiatta dal manto dorato. Lucy sollevò lo sguardo stupita e incontrò quello della cerbiatta che si trovava sull'isoletta dall'altra parte del fiume. Lucy non ci pensò due volte e saltando da un sasso all'altro arrivò sull'isoletta avvicinandosi lentamente alla cerbiatta. La cerbiatta non accennava a muoversi, anzi le si avvicinò di qualche passo invitando Lucy ad accarezzarla con la mano. Lucy accarezzò dolcemente la nuca della cerbiatta con un sorriso sulle labbra, mentre tutti i pensieri su cui si stava scervellando fino a qualche minuto fa, scomparvero in un battito d'ali. Una dolce risata la distrasse dalla cerbiatta, cercando immediatamente con lo sguardo il proprietario di quella risata.
 
-Stai cercando qualcuno?- chiese la voce. Era una voce delicata e femminile, quasi come quella di una bambina e Lucy quella voce la conosceva molto bene. Lucy alzò lo sguardo su un ramo del ciliegio e vide una docile figura femminile seduta su di esso. Lucy sgranò gli occhi, come era possibile? Lei...doveva essere morta? Pensò Lucy.
-Mavis...- sussurrò Lucy con le lacrime a gli occhi. Mavis le sorrise raggiante.
-Ciao Lucy, è da un'po che non ci vediamo- disse dolcemente Mavis. Aveva dei lunghi e folti capelli biondi che sembravano quasi bianchi da quanto erano lucenti, mentre gli occhi erano di un meraviglioso color smeraldo ed indosso portava un vestito totalmente bianco. Mavis con un balzo scese a terra avvicinandosi a Lucy con un sorriso sulle labbra.
-Non è possibile tu dovresti essere morta- disse Lucy scoppiando a piangere. Mavis le sorrise dolce, avvicinandosi di qualche passo a Lucy che la guardava con gli occhi colmi di lacrime. Mavis allungò una mano verso il viso di Lucy per accarezzarle una guancia, ma appena posò la mano sulla guancia di Lucy essa l'attraverso, lasciando Lucy a bocca aperta.
-Infatti...ma sono diventata un fantasma e solo quelli che io desidero mi possono vedere- le disse Mavis. Lucy si asciugò le lacrime dagli occhi.
-Lucy, devo dirti una cosa molto importante e devo sbrigarmi perché non ho molto tempo. Lucy, la regina non ti sta inseguendo perché non vuole che tu spifferi tutto su quello che è accaduto nella notte dell'incendio, ma perché ti vuole uccidere- le disse Mavis, mentre Lucy sgranava gli occhi.
-P-perché mi vuole uccidere?- chiese balbettante Lucy. Mavis sospirò abbassando il capo.
-Perché sei l'unica che può fermarla- disse Mavis alzando lo sguardo su quello di Lucy.
-M-ma perché io? Perché non qualcun'altro?- chiese Lucy ormai disperata.
-Lucy...la regina è una strega e vuole richiamare a sé le creature più pericolose e magiche di tutto il regno per impadronirsi del mondo- disse seria Mavis. Lucy sgranò gli occhi. Mavis si sedette a terra immergendo i piedi in acqua.
-La regina si è fatta un incantesimo. Dato che lei pensa di essere la più bella del reame lei non può morire, solo quando una ragazza più bella di lei la pugnalerà al cuore l'incantesimo sarà spezzato. Quando ero in vita, nel giorno in cui sono morta ero uscita dal castello ed ero venuta nella foresta, poi mi sono inbattuta nel covo dei nani e siamo diventati subito amici, però appena ho messo piede fuori da questa grotta, una guardia della regina mi ha attaccata e mi ha portato al castello dalla regina. Mi hanno ammanettata polsi e caviglie, poi la regina con un coltello d'oro mi ha uccisa. Sono morta per mano sua...- disse in un sussurro Mavis. Lucy iniziò a tremare di rabbia.
-Solo la più bella spezzerà l'incantesimo aveva citato prima di uccidermi. Aveva pensato che io fossi una minaccia per lei e quindi mi ha ucciso- disse Mavis alzandosi in piedi.
-Mavis...io non riesco, io non sono capace di uccidere la regina, sono solo una semplice principessa- disse Lucy con le lacrime che le scorrevano lungo il viso.
-So che ne sarai capace Lucy, dopotutto questo è il tuo destino- disse Mavis, prima di iniziare a dissolversi in una polvere dorata, spaventando Lucy.
-Mavis! Non andartene!- le gridò Lucy, mentre Mavis le sorrideva dolcemente.
-Il mio tempo è scaduto Lucy. Zeref è qui, ti sta venendo a prendere. Ti prego, digli da parte mia che lo amo ancora, addio Lucy non ti scorderò mai- disse in un sussurro Mavis, scomparendo del tutto.
-Mavis!- gridò a gran voce Lucy cercando di afferarle la mano, ma appena la toccò si dissolse in polvere dorata. Lucy cadde sulle ginocchia, mentre lacrime amare le bagnavano le guance.
 
Improvvisamente una freccia si conficcò nella corteccia del ciliegio sotto cui Lucy si trovava, mentre quest'ultima alzava lo sguardo su la persona complice di quell'atto. Lucy vide Zeref a cavallo seguito dalle sue guardie con un arciere incapucciato che tendeva l'arco pronto per scoccare un'altra freccia. Lucy scattò in piedi iniziando a correre a perdifiato verso l'accampamento dei nani voltandosi con la testa qualche volta per notare a quanta distanza si trovavano le guardie che la stavano inseguendo a cavallo. Lucy gridò a squarciagola...
-NATSU!!!- gridò Lucy. Natsu all'accampamento si svegliò di soprassalto, prendendo l'ascia e correndo nella direzione da cui proveniva la voce di Lucy.
-Lucy, resisti! Sto arrivando!- disse Natsu.
Intanto le guardie avevano guadagnato terreno e avevano circondato Lucy, mentre Zeref era sceso dal cavallo e si avvicinava a Lucy con un sorriso sadico sulle labbra.
-Ora vieni con noi al castello, scegli tu se con le buone o con le cattive- disse sadico Zeref. Lucy non ci pensò due volte e tirò un portentoso schiaffo sulla guancia di Zeref che rimase scioccato.
-Ok, con le cattive- disse prendendo per il capelli la povera Lucy che urlò dal dolore. Un freccia ora si trovava infilzata nel torace di Zeref che accortosi cadde a terra dal dolore, tenendosi con la mano la ferita.
-Tu, bastardo traditore!- affermò Zeref con del sangue al lato della bocca. L'arciere ghignò, abbassando l'arco da cui era partita la freccia, mentre le altre guardie si erano guardate negli occhi e avevano deciso di levare le tende e scappare a gambe levate. L'arciere si avvicinò in poche falcate a Lucy che indietreggiava impaurita, ma il ragazzo si tirò giù il cappuccio rivelando il suo viso e prendendo Lucy per il polso per fermarla.
-Lucy, sono io...sono Sting- le disse in un meraviglioso sorriso. Lucy sgranò gli occhi.
-Sting...- sussurro, prima che una chioma rosata le impedisse di avvicinarsi al suo vecchio amico Sting. Natsu si era infrapposto tra Lucy e Sting e aveva tirato al ragazzo un portentoso pugno che l'aveva fatto cadere a terra.
-Non osare toccarla- gli intimò Natsu, avvicinandosi al ragazzo prendendolo per la maglia pronto per tirargli un'altro pugno, ma Lucy lo fermò.
-Natsu! Fermo, lui è un mio vecchio amico, mi ha salvato la vita- gli disse Lucy. Natsu sgranò gli occhi.
-Cosa!?-
 
 
 
 
Angolo autrice

Ciao! Allora, che ne pensate? Vi è piaciuto? Ebbene, il prossimo è l'ultimo capitolo di questa storia! *l'autrice si mette a piangere* . Quindi ricapitolando, Lucy a scoperto perché la regina le da la caccia e ha scoperto come è morta Mavis che è divenuta fantasma e soprattutto è morto Zeref *tutti saltano di gioia*finalmente non romperà più le scatole e Lucy ha incontrato Sting!*lanciano all'autrice dei pomodori* Lo so che ad alcuni da fastidio sto Sting (so che vi da fastidio perché sta dietro a Lucy e che tutti tifano per Natsu), ma tanto lui non avrà mai Lucy *risata sadica*.
Sting: Ma perché?! Io amo Lucy!
Natsu: Perché lei è mia! *si iniziano a picchiare, mentre l'autrice scuote la testa esasperata*
Bhe, al prossimo capitolo! Ah, grazie a tutti quelli che hanno recensito la mia storia o che l'hanno messa tra le preferite e quelli che la seguono.
Bye, Carly03
 
 
 

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Capitolo 11
*** Il lieto fine ***


Brandish osservava la scena nel riflesso dello specchio delle brame con la mascella serrata, mentre digrignava i denti tra loro innervosita dalla situazione. Ora non c'era più nessuno che potesse catturare Biancaneve, Zeref era morto, ucciso da un traditore unitosi al gruppo per salvare la ragazza dalle grinfie delle guardie della regina. Brandish si voltò di scatto urlando arrabbiata. Al posto della scena che aveva osservato fino ad ora la regina, apparve il riflesso di Loki con un leggero sorriso sulle labbra.
 
-Maledizione! Zeref si è fatto uccidere che idiota!- gridò infuriata la regina buttando a terra tutto quello che si trovava sul tavolo vicino a lei. Loki guardava la regina indifferente.
-Ora non potete fare più niente, siete spacciata- disse serio Loki, mentre la regina si voltava verso di lui con sguardo furioso avvicinandosi a grandi falcate allo specchio.
-Tu da che parte stai Loki?! Perché se intendi stare dalla parte di Biancaneve ti troverai contro di me e non avrò pietà nè per te né per Biancaneve- disse la regina a Loki che non si scompose più di tanto.
-Ora, dimmi...come posso eliminare definitivamente la mia cara figliaccia?- gli chiese Brandish in un sorriso sadico che spaventò Loki che deglutì rumorosamente.
-Prendi una mela avvelenata e dalla a Biancaneve, quardo morderà la mela cadrà in un sonno eterno e tu continuerai a essere giovane e bella per sempre- disse Loki, Brandish sorrise a sentire quelle parole iniziando a ridere sadica, mentre la figura di Loki scompariva lasciando spazio all'immagine di Lucy insieme a Sting e Natsu.
-Allora Lucy, ora come pensi di sconfiggermi?- disse gracchiante Brandish rivolgendosi all'immagine di Lucy nello specchio. La regina uscì dalla stanza con un ghigno sul viso dirigendosi nelle segrete del castello per preparare il veleno e l'immagine di Lucy scomparve.
 
-Cosa!?- gridò sorpreso Natsu, rivolegendo un'occhiata fugace al ragazzo dai capelli biondi ed occhi blu mare. Quando Natsu era arrivato a salvare Lucy aveva visto il ragazzo Sting toccare la sua​ Lucy e lì non ci aveva più visto dalla rabbia. Ok, forse era un'po geloso, ma per un breve istante aveva pensato che il ragazzo la volesse portare via, portarla via da lui. Natsu ormai aveva capito che non poteva più starle lontano e se lo faceva soffriva terribilmente la sua mancanza, lui se Lucy sarebbe morta avrebbe preferito uccidersi invece di continuare a vivere senza di lei, perché senza di lei per lui il mondo perdeva i suoi colori e la sua bellezza.
-Lui...non ti voleva portare dalla regina?- chiese in un sussurro Natsu mollando la presa sulla maglia di Sting. Lucy scosse la testa sorridendogli appena, contenta che il ragazzo aveva preso a pugni Sting pensando che fosse un nemico solo per proteggerla.
-Lui è un mio vecchio amico, è venuto qui solo per salvarmi- gli disse Lucy rivolgendo un dolce sorriso a Sting che le sorrise appena. Quello scambio di sguardi fece stringere il cuore a Natsu, lei non l'aveva mai guardato così. Sting con rabbia tirò un pugno in pieno viso a Natsu che indietreggiò rischiando di perdere l'equilibrio.
-E tu chi sei?! Come hai osato colpirmi!- gli gridò contro Sting preso dalla rabbia. Natsu tirò un pugno allo stomaco di Sting che si piegò in due dal dolore.
-Io sono Natsu, stupido damerino dei miei stivali! E io faccio ciò che mi pare e piace quando qualcuno osa toccare la mia L...amica- gli gridò in faccia Natsu correggendosi prima che Lucy scopra ciò che realmente voleva dire. Sting sollevò appena la testa.
-Tua amica? Ma ti prego, non farmi ridere Lucy non farebbe mai amicizia con uno come te, stupido fiammifero- disse acido alzandosi da terra con un ghigno sulle labbra. Gli occhi di Natsu diventarono due fessure.
-Come mi hai chiamato, stupido damerino?!- gli gridò sbattendo la fronte contro quella di Sting digrignando i denti.
-Ora sei anche sordo, stupido fiammifero!?- gli gridò con un ghigno Sting.
-Damerino!-
-Fiammifero!-
-Idiota!-
-Troglodita!-
Dopo una lunga serie di insulti Lucy scuoté la testa rassegnata, sicura che quei due non sarebbero mai diventati amici. Poi però arrivò lei, il suo angelo custode, la sua salvezza che mise a posto tutto quel caos semplicemente gridandogli contro.
-ORA BASTA! Io vi meno entrambi se non la finite!- gridò Erza con un'aurea nera a circondarla seguita dagli altri sei nani che arrivarono con le armi in mano accompagnati dai due gatti Charle e Happy. Entrambi i ragazzi si fermarono all'istante voltando lo sguardo su quello di Erza che li fece raggelare, difatti diventarono bianchi come dei ceci iniziando pure a sudare freddo. Erza si volse verso Lucy spaventando quest'ultima che sobbalzò spaventata.
-E lui chi è?- chiese indifferente Erza. Lucy sorrise raggiante indicando con un palmo aperto Sting.
-Ragazzi, lui è Sting un mio caro amico- disse raggiante Lucy, mentre Sting si inchinava di fronte ai nani ed Happy si avvicinava a Natsu con un sorrisino sulle labbra.
-Natsu dovresti imparare da lui, lui è un vero gentiluomo- disse Happy con una zampina a coprirgli la bocca.
-Tsk, io non voglio imparare proprio niente da questo damerino- gli disse Natsu con le braccia conserte al petto. Quel ragazzo non gli piaceva, per niente.
 
 
Intanto la regina correva su un cavallo nero come la pece tenendosi con le mani il cappuccio nero, mentre in una cesta teneva con sé un paio di mele tutte avvelenate di un color rosso intenso. Ogni passo a cavallo si avvicinava sempre di più alla sua meta, sempre di più a Biancaneve, mentre con una mano prendeva una fialetta con all'interno un liquido dal colore violaceo, bevendolo in un solo sorso, mentre il suo corpo cambiava, si trasformava lentamente in un corpo femminile diverso dal suo, più formoso e dai capelli biondi e gli occhi nocciola.
-Ora Biancaneve non mi potrai più sconfiggere-
 
I nani osservavano da lontano il nuovo arrivato con sospetto, mentre Lucy e Sting parlavano tranquillamente insieme come se Natsu che accanto a Lucy ascoltava tutta la conversazione non esistesse e questo lo faceva innervosire e non poco.
-Lucy, mi sono unito alle guardie solo per arrivare fino a te e venirti a salvare, ma se sapevo prima che eri in compagnia non serviva che venissi- disse Sting rivolgendo uno sguardo indignato verso Natsu che rispose con un grugnito.
-Devi dirmi altro Sting?- chiese cortese Lucy, mentre Sting abbassava il capo incupendosi immediatamente.
-Lucy... le cose stanno peggiorando in paese. Le tasse sono aumentate e ora la regina a sguinzaiato addiritture dei mostri per la città. Chiunque non riesca a pagare le tasse viene ucciso da questi mostri e ormai le strade sono sporche di sangue. Lucy ti prego, sconfiggi la regina il regno sta lentamente morendo e noi dobbiamo agire alla svelta- disse Sting alzando lo sguardo cupo su quello di Lucy che lo guardava con occhi sgranati e le labbra schiuse, mentre Natsu si era fatto più attento.
-Lucy dobbiamo tornare al castello e sconfiggere la regina, vuoi venire con me?- le chiese Sting prendendole una mano sotto lo sguardo furente di Natsu che stringeva energicamente una porzione della sua camicia con rabbia. Lucy guardò intensamente Sting, prima di annuire con il capo.
-Sì...verrò con te- disse decisa Lucy, stupendo Natsu che la guardò incredulo, mentre Sting le sorrideva felice.
-Bene! Vado a preparare tutto per la nostra partenza!- disse sincero Sting avviandosi nella foresta in cerca di cibo. Natsu prese per il polso Lucy portandola via da orecchie indiscrete, strattonandola con rabbia.
-Lucy, io non mi fido di lui! Non puoi andartene via con lui e lasciare tutti noi qua- gli gridò Natsu, facendo sgranare gli occhi a Lucy.
-Io mi fido di lui, lui è il mio migliore amico- disse Lucy. Natsu sgranò gli occhi, e lui allora che cos'era per lei? Un povero stupido cacciatore?
-E io allora? Cosa sono per te?!- disse ferito Natsu, mentre Lucy sgranava gli occhi.
-Natsu...io...- provò a dire Lucy, ma fu interrotta da Natsu.
-Perché tu sei molto importante per me e non voglio che tu finisca uccisa per colpa su...- Natsu non riuscì neanche a finire la frase che questa volta lui venne interrotto da Lucy.
-E io, cosa sono per te di così importante?- chiese curiosa Lucy, mentre Natsu si irrigidiva in panico, e ora cosa le diceva? "Sai Lucy io ti amo e non voglio lasciarti nelle mani di Sting, perché sono geloso e ho paura che tu non provi ciò che io provo per te", Natsu era tentato a dirglielo.
-Perché tu sei...sei...la mia migliore amica e tengo molto a te- aveva risposto Natsu, sentendosi male per la gigantesca bugia appena detta. Lucy sentì qualcosa rompersi dentro di sé, il suo cuore, la sua speranza, il suo sogno, il sogno di vivere il resto della sua vita al fianco di Natsu. Le lacrime le pungevano gli angoli degli occhi, ma lei non voleva dimostrarsi debbole davanti ai suoi occhi, così decise che preferiva rimanere amica di Natsu invece che lasciarlo per sempre. Lucy accarezzò la guancia a Natsu, la guancia che avrebbe tanto voluto baciare, pensando che lui provasse ciò che lei prova per lui, ma il suo sogno era svanito grazie a quelle parole.
-Natsu, allora vieni con me sconfiggeremo la regina assieme. Tu forse non ti fidi di Sting, allora controllalo con i tuoi stessi occhi. Io mi fido di te fallo anche tu- disse dolcemente Lucy togliendo la mano dalla guancia di Natsu, andandosene in direzione dei nani lasciando Natsu con un vuoto nel petto.
 
Sting aveva visto tutta la scena e ora voleva far capire chiaro e tondo che Lucy era sua ​e che il rosato le doveva stare alla larga perché lui aveva capito subito che il rosato provava qualcosa per Lucy e ne era rimasto terribilmente innervosito.
-Ei Natsu- lo chiama Sting, mentre il rosato si volta verso di lui con una smorfia infastidita. Sting gli si avvicina con un sorriso amichevole che mette in guardia il rosato.
-Abbiamo iniziato con il piede sbagliato prima, ti va di ricominciare- gli chiede Sting sorridente porgendogli la mano che Natsu accetta e Sting non ci pensa due volte di tirare a sé il rosato all'altezza dell'orecchio.
-Stai lontano da Lucy, lei è mia- gli sussurrò all'orecchio Sting, lasciando subito dopo la presa sulla sua mano, voltandogli le spalle per dirigersi verso Lucy che lo stava aspettando. Natsu sgranò gli occhi per un momento, prima di digrignare i denti e pensare che Sting non avrebbe vinto così facilmente. Anche lui voleva Lucy e non l'avrebbe lasciata a Sting per nessun motivo.
 
Erano partiti ormai da un paio di ore seguendo la scorciatoia che aveva consigliato Sting lungo le montagne. Anche i nani avevano deciso di seguire Lucy quindi il gruppo non si era sciolto e proseguivano il viaggio a passo sostenuto, a parte qualche volta che si erano dovuti fermare per i continui litigi tra Sting e Natsu che si prendevano continuamente in giro, come quando erano in bosco che Sting aveva spostato un ramo per far passare Lucy e dopo l'aveva lasciato andare colpendo in pieno viso chi si trovava dietro di Lucy, cioé Natsu. Oppure quando c'era un ruscello e da gentiluomo Natsu aveva aiutato Lucy a saltare da una pietra sciovolosa all'altra e quando toccò a Sting gli aveva fatto uno sgambetto facendolo cadere nell'acqua gelida con il fondo schiena e Natsu si era messo a ridere a più non posso. Ora percorrevano una strada poco tortuosa sulla cima della montagna e tutto intorno al gruppo era celato da una bella dose di neve candida, perfetta per fare una battaglia di palle di neve. Erano in prossimità del bosco e Sting prese un pugno di neve formandola bene con le mani e così diventò una perfetta palla di neve che lanciò sulla nuca di Natsu che ovviamente accettò la sfida preparando anche lui una palla da lanciare contro Sting. La palla venne lanciata in direzione di Sting che si abbassò all'ultimo secondo e una certa nana dai capelli scarlatti la ricevette in pieno viso.
-IO VI AMMAZZO ENTRAMBI!- gridò furiosa Erza, lanciando palle di neve a più non posso sui due malcapitati a una velocità impressionante, ma ovviamente non sempre colpirono il bersaglio, difatti in men che non si dica tutti i nani avevano la faccia ricoperta dalle palle di neve lanciate da Erza e così iniziò una vera e propria guerra. C'erano palle di neve che saettavano ovunque, mentre le risate di tutti si disperdevano nell'aria. Sting nascosto dietro un'albero lanciò la palla di neve verso Natsu, ma Lucy si infrappose tra la palla e Natsu che non pensandoci due volte le saltò addosso, atterrandola evitando la palla che andò a infrangersi su un albero.
-Alla faccia tua Sting!- disse orgoglioso Natsu, mentre Sting preparava un'altra palla da lanciare a Natsu, ma quest'ultimo fu più veloce e a Sting arrivò una palla di neve in pieno viso.
-Me la pagherai cara, Natsu!- gli gridò Sting battendo la ritirata, mentre le risate di Natsu e Lucy gli facevano da sottofondo. Le risate pian piano sfumarono appena incontrarono gli occhi del proprio compagno. Natsu era sopra di Lucy tenendosi sui gomiti per non pesare sulla ragazza, mentre Lucy gli accarezzava dolcemente una guancia con i capelli biondi sparsi sulla neve. Natsu e Lucy si guardavano intensamente perdendosi negli occhi del proprio compagno.
-Mi hai salvata "di nuovo", mio principe- gli disse dolcemente Lucy, facendo ridacchiare Natsu.
-Mi dispiace, non sono il tuo principe, sono il tuo cacciatore- le disse Natsu. Ormai il cervello di Lucy era sconnesso, si era sconnesso appena si erano accorti in che posizione erano finiti, si era sconnessa appena aveva incontrato il suo sguardo. Lucy aveva capito chiaramente che Natsu le aveva detto che per lui era solo una semplice amica e nulla di più e allora cosa sta facendo in questo momento? Forse si stava avvicinando per sussurrale qualcosa all'orecchio, ma Lucy solo a sentire il respiro caldo di Natsu a infrangersi sulla sua pelle non riesce a resistergli e chiude gli occhi avvicinandosi sempre di più a Natsu, non sapendo se il ragazzo la respingerà o meno, o ancora peggio che se ne  sia anche già andato lasciandola sola, lei non sa cosa sta succedendo perché a gli occhi chiusi e attende il suo primo bacio.
 
 
All'improvviso una voce giunge alle orecchie di Lucy, una voce dolce, una voce famigliare, quella voce sta chiamando il suo nome. Lucy si scosta da Natsu spalancando gli occhi e correndo via nella fitta foresta. Lucy si cercava disperatamente intorno, seguendo quella voce femminile così famigliare. Si blocca all'improvviso davanti a una figura incapucciata.
-Lucy...- la voce che aveva sentito proveniva da quella donna che in un movimento lento e leggiadro si toglie il cappuccio rivelando la sua vera identità. Lucy sgranò gli occhi riconoscendo la figura della donna che le sorride dolcemente, mentre delle lacrime sgorgano dai suoi occhi. Una donna formosa dai capelli dorati e gli occhi nocciola le sorrideva materna.
-Mamma...- sussurrò Lucy fiondandosi tra le braccia della madre che la strinse a sé in un tenero abbraccio. La madre si staccò dall'abbraccio per guardare meglio la figlia, con un dolce sorriso a incresparle le labbra.
-O Lucy, quanto tempo è passato, sei cresciuta tantissimo e sei diventata una bellissima ragazza- disse la madre alla figlia accarezzandole i capelli dorati.
-Madre, pensavo foste morta. Papà è stato ucciso dalla nuova regina che è una stre...- Lucy non riuscì a finire la frase che venne interrotta dall'indice della madre posato sulle sue labbra.
-So già tutto... Lucy, tu non puoi sconfiggere la regina potresti morire e io non voglio perdere anche te. Però c'è un'altro modo per sconfiggerla...- le disse la madre estraendo dalla cesta una mela rossa.
-Lucy devi mangiare questa mela e tutto quanto finirà. Tornerà tutto come era prima- le disse la madre stendendo il palmo con la mela a Lucy che la guardava insicura.
-Madre, siete sicura che funzioni?- chiese dubbiosa la figlia prendendo la mela in mano, mentre la madre le carezzava la guancia in modo materno.
-Ne sono certa. Mangiala.- le disse la madre. Lucy rassicurata dalle parole della madre diede un morso alla mela e tutto intorno a lei iniziò a vorticare facendole perdere l'equilibrio, mentre la pelle già pallida di suo diventava bianca come la neve e Lucy tremava dal freddo. La risata sadica della madre distrusse il silenzio, mentre dagli occhi di Lucy scorrevano impetuose delle lacrime.
-P-perché l'-l'hai f-fatto?- chiese balbettante Lucy, mentre la madre in una nube nera si trasformò nella regina che le sorrideva sadica.
-Perché io non sono tua madre. Ops, ti ho imbrogliato- le disse con una risata malvagia la regina. Lucy sgranò gli occhi e come si trovava sulla distesa bianca di neve con un'ultima lacrima iniziò a chiudere gli occhi.
-Perdonami, Natsu- sussurrò Lucy prima di chiudere gli occhi per sempre, mentre la regina si rimetteva il cappuccio sulla testa e le voltava le spalle salendo subito dopo sul suo cavallo nero.
-Buona notte, Biancaneve- disse la regina con un ghigno sulle labbra prima di scappare al suono di una voce maschile che chiamava il nome di Lucy seguita da altre voci. Improvvisamente apparve dagli alberi Natsu, Sting e i sette nani che accortosi di Lucy a terra che non dava segni di vita le corsero in contro. Sting si gettò immediatamente a terra in ginocchio tenendo il corpo senza vita di Lucy tra le sue braccia, mentre piangeva e gridava il suo nome, ma Lucy non l'avrebbe mai sentito. Sting la stringeva a sé singhiozzando, mentre i nani iniziavano a piangere, chi di nascosto e chi si appoggiava sulla spalla del proprio compagno. Natsu guardava la scena con gli occhi sgranati, le labbra schiuse che tremavano leggermente, lui non voleva crederci, non poteva essere morta. Natsu lasciò cadere a terra l'ascia, avvicinandosi lentamente al corpo di Lucy circondato dai nani e Sting che la teneva tra le sue braccia. Natsu si mise sulle ginocchia accanto a Sting che piangeva disperatamente.
-Posso prenderla io?- gli chiese a Sting che annuì con il capo, passando il corpo senza vita di Lucy nelle braccia di Natsu. Natsu la guardò per un breve momento trattenendo le lacrime che volevano uscire a tutti i costi dai suoi occhi. Natsu passò una mano sotto le ginocchia di Lucy, mentre l'altra dietro la schiena e si alzò in piedi con uno sguardo serio.
 
All'improvviso apparve una figura snella e minuta dai capelli lunghi biondi e gli occhi verdi con un sguardo cupo, fissando la figura di Lucy tra le braccia di Natsu. I nani alzarono lo sguardo e sgranarono gli occhi increduli.
-Mavis...- disse Makarov incredulo, guardando la figura di Mavis che accarezzava la testa a Lucy in modo dolce.
-Colpa di un'incantesimo. Questo incantesimo la portata in un sonno eterno e c'è solo una persona capace di tanto, la regina Brandish- disse seria Mavis, mentre Natsu aumentava la presa su Lucy con rabbia.
-E allora facciamoiela pagare per quello che le ha fatto! Finiamo quello che Lucy ha iniziato, uccidiamo la regina!- gridò con rabbia Natsu, allontanandosi da tutti gli altri, mentre loro lo guardavano con occhi tristi, mentre scompariva tra gli alberi.
 
Lucy si svegliò di soprassalto guardandosi disperatamente intorno. Tutto intorno a lei era buio, nero, non c'era niente era sola.
-Dove sono?- si chiese Lucy, ma un'idea si fece largo nella sua mente, lei era morta. La regina l'aveva imbrogliata trasformandosi con l'aspetto di sua madre e le aveva dato una mela avvelenata. Lucy si strinse nelle spalle, pensando che non era riuscita neanche a dire a Natsu quello che prova per lui e non aveva ricevuto neppure il suo primo bacio.
-Sono morta...- sussurrò appena Lucy chiudendo gli occhi galleggiando nel buio.
-No...non sei morta- disse una voce femminile. Lucy aprì gli occhi guardandosi intorno alla ricerca della donna che aveva parlato, poi la vide una donna dai capelli albini ed occhi azzurri con una vesta bianca.
-Chi sei?- chiese Lucy allontanandosi un'po da quella donna sconosciuta. La donna si avvicinò a Lucy con un sorriso sulle labbra.
-Io sono Lisanna!- disse la ragazza porgendo la mano a Lucy che la strinse con timore.
-Io Lucy...- rispose Lucy di rimando e l'albina le rispose cordiale con un sorriso.
-Come...io non sono morta?- chiese Lucy e l'albina le fece un cenno negativo con la testa.
-No...sei in bilico tra la vita e la morte- disse l'albina, mentre Lucy sgranava gli occhi.
-M-ma non è possibile la regina mi ha avvelenata?!- disse Lucy quasi gridando.
-Bhe, sì. Ma ha usato un'incantesimo e finché non riceverai il bacio del tuo vero amore resterai in bilico tra la vita e la morte, come me- disse triste l'albina abbassando il capo. Quindi lei poteva ancora vivere?
 
Erano in una chiesa, una chiesa di un paesino vicino alla meta, il castello della regina. Il corpo morto di Lucy si trovava in una bara di vetro scoperta con le mani congiunte sul grembo, mentre Natsu la guardava seduto sul pavimento con la schiena contro una colonna e una bottiglia vuota di birra nella mano. Lei era morta e lui non aveva potuto fare niente per salvarla e questo lo faceva sentire malissimo.
-Così mi hai fatto un brutto scherzo, Lucy- disse rivolto al corpo privo di vita di Lucy. Aveva gli occhi rossi dal pianto e dalla birra, mentre il suo aspetto era trasandato e mal messo. Una lacrima scorreva sul suo viso dai tratti virili, mentre si teneva la testa con le mani stringendo forte tra le dita i suoi capelli rosati.
-Lucy, questa è la prima volta che piango e lo faccio per te- disse alzando lo sguardo su Lucy alzandosi in piedi un'po barcollante.
-Sono stato un vero cretino! Non dovevo lasciarti andare! Non sono neppure riuscito a dirti quello che provo veramente per te, Lucy!- disse più a sé stesso che a Lucy. Si avvicinò al corpo di Lucy con le lacrime che sgorgavano senza sosta dai suoi occhi accarezzando la guancia ormai fredda di Lucy.
-Lucy, tu per me non sei solo un'amica, no, assolutamente no, io ti amo! Sei la persona più importante della mia vita!- disse con tutto il fiato che aveva, guardandola intensamente accarezzandole i lisci capelli dorati.
-E mi dispiace tantissimo di averti mentito e di non avertelo detto quando eri ancora viva- disse tra un singhiozzo e l'altro avvicinandosi al viso della giovane con un leggero sorriso a increspargli le labbra.
-Tu non sai quante volte ti ho sognato in questi giorni, quante volte ho sognato di accarezzarti i capelli, di inspirare il tuo profumo che ogni volta mi inebria i sensi- disse avvicinandosi sempre di più alle labbra di Lucy.
-Quante volte ho sognato di assaggiare le tue labbra- disse prima di avvicinare le sue labbra a quelle di Lucy e lasciarle un tenero e casto bacio che esprimeva tutto il suo amore nei suoi confronti. Natsu si staccò dalle labbra di Lucy guardandola per l'ultima volta.
-Avrei tanto voluto che succedesse quando eri ancora viva per vederti arrossire di nuovo- disse Natsu sussurrandole all'orecchio, voltandosi con le lacrime a gli occhi e dirigendosi fuori dalla chiesa in poche falcate, sbattendo subito dopo le grandi porte.
Due profondi occhi nocciola si aprirono di soprassalto. Lucy si era svegliata.
 
 
Sting sulle scalinate della chiesa intanto cercava di convincere i cittadini a combattere contro la regina, ma loro volevano vedere la principessa Heartphilia, l'unica che la poteva uccidere...
-Vogliamo vedere la principessa!- gridavano alcuni
-Già, che fine ha fatto la principessa?- chiedevano altri. Purtroppo Sting non gli poteva rispondere e ormai i nani e Natsu avevano perso la speranza e guardavano con occhi vuoti il pavimento della piazza in cui si trovano. Poi arriva lei, all'inizio un'po disorientata che guardava le persone che avevano incentrato la sua attenzione su di lei, mentre Sting la guardava con gli occhi sbarrati e Makarov sorrideva soddisfatto.
-Mavis, l'incantesimo è stato spezzato- disse il Master rivolgendosi al fantasma di Mavis che sorrideva contenta.
-Già, perché la forza dell'amore sconfigge tutti i mali- disse Mavis rivolgendo uno sguardo a Natsu che guardava Lucy con gli occhi sgranati. La gente intorno iniziò a bisbigliare per poi inchinarsi davanti a Lucy.
-Siamo al vostro servizio, principessa- disse un cittadino alzando lo sguardo su quello di Lucy che gli sorrise dolcemente.
-Vi ringrazio. La regina ha governato fin troppo, ha distrutto le vostre case, ha raso al suolo le vostre famiglie e vi priva del vostro denaro. Ora sono stufa di vedere tutti voi soffrire a causa di questa donna, lei deve morire per quello che ha fatto e tutt'ora sta facendo...- disse Lucy rivolgendo lo sguardo verso Natsu che le sorrise contento.
-Chi è con me?- chiese Lucy sorridendo alla folla di cittadini davanti a sé, che in coro risposero subito alzando le armi al cielo.
-Noi!- risposero e Lucy non aspettava altro che una risposta simile.
 
La regina dal balcone della sala reale guardava all'orizzonte dove vi era un'armata di uomini e donne pronti per combattere e un ghigno apparve sul suo viso, era l'armata di Biancaneve. Ma tanto non potevano sconfiggerla perché Biancaneve era morta, giusto? La regina prese il cannocchiale tra le mani e lo direzionò verso l'armata e rimase a bocca aperta con gli occhi sgranati. A capo dell'armata c'era Biancaneve con un'armatura d'argento addosso e i capelli biondi sciolti che svolazzavano al vento, lei era viva?
A Brandish cadde il cannochiale di mano, infrangendosi a terra in mille pezzi e a passo sostenuto entrò nella stanza dirigendosi davanti allo specchio con rabbia e occhi furenti.
-LOKI!? Com'è possibile che Biancaneve è ancora VIVA!?- chiese con rabbia la regina. Loki apparve nello specchio sbuffando inpaziente.
-Semplice, l'incantesimo è stato spezzato- disse Loki indifferente, ma Brandish gli gridò dietro e Loki dovette tapparsi le orecchie.
-COSA!?- disse con rabbia Brandish.
-Non esistono incantesimi che non possono essere spezzati- disse serio Loki che venne distratto da delle grida. Brandish si affacciò dal balcone e vide l'armata di Biancaneve combattere contro le sue guardie. Intercettò lo sguardo di Lucy che appena la vide si accese di rabbia e la regina ghignò alla visuale di Lucy correre all'interno del castello assieme a Natsu e alcuni cittadini. In men che non si dica le porte della stanza vennero spalancate brutalmente e fecero ingresso Lucy e Natsu insieme a dei cittadini.
-Finiamola qui, Brandish- disse Lucy facendosi avanti. La regina ghignò.
-Bene, allora fatti uccidere- disse la regina creando dei mostri con la sua potente magia. Dei mostri di un colore violaceo con degli enormi artigli e denti affilati si crearono circondando il povero gruppetto che era pronto per combattere, ma l'apparizione inaspettata di Zeref alle spalle della regina con un pugnale sulla gola della regina distrusse i mostri creati da quest'ultima. Natsu e Lucy sgranarono gli occhi.
-Ora pagherai per aver ucciso Mavis- disse Zeref tagliandole la gola. La regina cadde a terra. Tutti sgranarono gli occhi, mentre Zeref rideva sadico.
-Ora io governerò questo regno- disse Zeref rivolgendo lo sguardo su Natsu e Lucy e indicandoli con l'indice -e voi due morirete- disse creando una palla nera di magia che colpì Natsu. Lucy sgranò gli occhi...
-NATSU!?- gridò, ma era troppo tardi. Natsu si era trasformato in un mostro con un ghigno malvagio sul viso. Aveva delle corna tra la chioma rosata e sul petto nudo aveva delle fiamme nere dipinte, mentre due ali di fuoco sbucavano dalla schiena e gli occhi pieni di malvagità.
-Chi è Natsu? Io sono il demone E.N.D.- le disse il demone che ormai non era più il suo Natsu, mentre si avvicinava sempre di più a lei che ad ogni suo passo indietreggiava sempre di più. Ma i cittadini la volevano proteggere ad ogni costo, ma ogni volta che cercavano di combattere contro di lui a lui gli bastava solo attaccarli con i suoi artigli e loro si infiammavano diventando cenere.
-Cosa gli hai fatto?!- gridò Lucy contro Zeref che osservava la scena divertito.
-Lo trasformato in un demone e ti deve uccidere- disse Zeref maligno, scoppiando in una risata folle che venne fermata da una freccia nera che andò a conficcarsi nel suo petto. La regina era davanti a lui viva e vegeta con un ghigno sadico sulle labbra e la ferita sul collo rimarginata.
-Mi hai tradito Zeref e ora la pagherai con la morte- disse Brandish togliendogli la freccia nera dal petto e Zeref diventò cenere nera.
 
Intanto E.N.D. aveva rinchiuso Lucy tra lui e il muro e si stava divertendo a scottarla con il fuoco, mentre quest'ultima gridava dal dolore.
-Sai, sei divertente stupida umana- disse E.N.D accarezzando con un'artiglio il viso della ragazza che tremava di paura sotto il suo tocco rimanendo immobile, mentre una lacrima le scorreva silenziosa lungo la guancia. E.N.D. si avvicinò al viso della ragazza e con la lingua raccolse la lacrima seguendo il suo percorso, leccandosi subito dopo le labbra guardando Lucy con uno sguardo malizioso.
-Forse, però...prima di ucciderti potrei divertirmi un'po con te- disse in un sorriso maligno avvicinandosi al collo della ragazza, ma la voce di Lucy lo fermò.
-Natsu non mi tratterebbe mai così, quindi fermati ti prego. Natsu so che puoi sentirmi, svegliati! Torna in te!- gridò Lucy con le lacrime che scorrevano sul suo viso. E.N.D. sgranò gli occhi.
-L-Lucy- disse risvegliandosi, ma la risata della regina li fece voltare.
-O ma che scena romantica- disse maligna la regina.
-Scusate, ma devo interrompervi. E.N.D. uccidi Lucy- ordinò la regina e il mostro si voltò verso Lucy con un sorriso sadico e con gli artigli pronti per colpirla, ma non riuscì a farlo.
-E.N.D. ho detto uccidila!- gli ordinò nuovamente la regina, ma ormai Natsu era tornato.
-No, non lo farò- disse voltando lo sguardo furioso su quello della regina. La regina ghignò, preparando una sfera di magia di colore violaceo.
-Allora lo farò io- disse e lanciò la sfera verso Lucy che sgranò gli occhi. Natsu si mise davanti a lei. E successe. Natsu fu colpito e cadde a terra. Lucy iniziò a piangere gridando il suo nome.
-L'amore...che sentimento così patetico- disse voltando le spalle a Lucy che con gli occhi pieni di lacrime e rabbia prese la spada tra le mani e le corse incontro.
-Ti AMMAZZO!- gridò Lucy alzando la spada per colpire la regina che ne creò con la sua magia un in oro e iniziò a combattere contro Lucy che a ogni scoccata diventava sempre più aguerrita a causa della rabbia. La regina disarmò Lucy che cadde a terra e la regina si mise a cavalcioni sopra di lei con un pugnale in mano alzandolo sopra la testa pronta per ucciderla.
-Nessuno spezzerà l'incantesimo- disse abbassando la lama, ma qualcosa di liquido iniziò a bagnarle il vestito all'altezza del cuore. Abbassò lo sguardò e notò una chiazza rossa sul suo vestito con un pugnale infilzato nel cuore. Buttò a terra il pugnale che aveva in mano e sollevò lo sguardo su quello di Lucy, era stata lei a pugnalarla.
-Solo la più bella spezzerà l'incantesimo- disse Lucy in un sussurro e la regina riuscì a pronunciare solo due parole prima di diventare cenere.
-Hai vinto...- sussurrò diventando cenere nera. Lucy sfinita corse da Natsu che a terra stava riprendendo le sue vere sembianze e gli occhi prima maligni erano tornati verdi accesi e la stavano guardando. Lucy prese la testa di Natsu appoggiandola sul suo grembo ed iniziò ad accarezzargli i capelli rosati con le lacrime che le pizzicavano gli occhi.
-Natsu, ti prego resisti! Non morire!- disse Lucy nel panico. Natsu le accarezzò una guancia e Lucy tenne la sua mano sulla sua guancia fermandola con la sua.
-Sai cosa ho pensato la prima volta che ti ho visto?- chiese lui in un sorriso. Lucy rise.
-Cosa hai pensato?- chiese sorridente Lucy con le lacrime a gli occhi.
-Che non sarei stato capace di allontanarmi da te da quel momento in poi- le disse dolcemente e Lucy lo abbracciò forte inspirando a pieno il suo profumo proprio come faceva lui.
-Lucy, non te l'ho detto, ma io ti amo. Avrei tanto voluto dirtelo in un'altro momento, ma il mio tempo è scaduto- disse Natsu in un sorriso lasciando la presa su Lucy iniziando a chiudere gli occhi.
-Idiota! Anche io ti amo!- gridò Lucy e Natsu sorrise radioso un'ultima volta riaprendo con difficoltà gli occhi.
-Sono felice- disse prima di chiudere gli occhi per sempre. Lucy lo prese per le spalle ed iniziò a scuoterlo in panico con gli occhi sgranati.
-Natsu?! NATSU!- gridò disperata, ma era troppo tardi, lui era già morto. Iniziò ad accarezzargli lentamente i capelli guardandolo intensamente, mentre le labbra le tremavano un'po e una lacrima scorreva lenta sul suo viso. Mavis apparve al fianco di Lucy con sguardo triste.
-Grazie di tutto Lucy, ora potrò stare per sempre con Zeref- le disse gentile Mavis, guardando Lucy che le tremavano le labbra.
-Ma io non potrò stare senza Natsu, la mia vita non ha più senso senza di lui- disse singhiozzando, mentre Mavis le accarezzava la testa con un sorriso.
-Puoi ancora salvarlo- disse Mavis alzandosi in piedi voltandole le spalle iniziando a scomparire. Lucy sgranò gli occhi.
-Come posso salvarlo?!- le chiese Lucy.
-L'amato della ragazza sacrificherà la sua vita per lei e solo le lacrime della più bella lo potranno salvare- disse Mavis rivolgendole un sorriso prima di scomparire del tutto. In quel momento la lacrima cadde dal viso di Lucy e finì sul viso di Natsu. Lucy voltò lo sguardo su Natsu e sgranò gli occhi quando vide una nebbiolina dorata circondarlo per poi sparire nel nulla. Lucy si avvicinò al viso di Natsu.
-Natsu...- sussurrò Lucy. Natsu aprì lentamente gli occhi alzandosi con la schiena tenendosi la testa con una mano.
-Non fare tutto questo chiasso biondina- disse Natsu rivolto a Lucy che si gettò immediatamente tra le sue braccia abbracciandolo forte, mentre lui faceva lo stesso. Lucy si staccò leggermente per poterlo guardare negli occhi, ma non riuscì neanche a pronunciare una parola che Happy le si gettò addosso, seguito dai nani. Natsu osservò la scena divertito, poi ricordatosi di quello che era successo prima tra lui e Lucy decise di andarsene senza avvisare nessuno, neppure Happy.
 
Era ormai sera e il sole stava tramontando mentre Natsu stava camminando lungo il sentiero tra i campi. Aveva abbandonato tutti, mentre festeggiavano e ora stava camminando lungo quel sentiero senza una meta precisa. Non poteva rimanere al castello, altrimenti avrebbe dato di matto e non poteva rimanere con Lucy, lui era un cacciatore, lei una principessa che avrebbe governato il reame con onestà. Lui l'amava, ma doveva lasciarla andare. Improvvisamente una voce femminile lo chiama e voltandosi la vede, la ragazza a cui stava pensando. Lucy era dietro di lui con i capelli biondi al vento e in un vestito rosso con la scollatura a cuore e le maniche a sbuffo bianche e un rossetto rosso che metteva in evidenza i denti di un bianco perfetto, era semplicemente stupenda. Natsu la guarda curioso.
-Che ci fai qui?- chiese lui. Lucy gli sorrise.
-Sono qui per te- disse sincera e Natsu perse un battito.
-E la festa che c'è al castello per te?- chiese Natsu, mentre Lucy gli si avvicinava sempre di più.
-Non è divertente senza di te- affermò la ragazza ormai a un palmo del naso da Natsu. Natsu non sarebbe riuscito a resistere per molto la voleva tanto baciare, ma non poteva farlo.
-Natsu, io voglio stare con te- disse Lucy sorridendogli leggermente imbarazzata. Natsu sgranò gli occhi.
-Lucy non puoi stare con me, tu sei una principessa e io un cacciatore, tu devi regnare questo regno- disse il ragazzo allontanandosi un'po dalla ragazza.
-Ho già sistemato tutto, mio cugino Laxus governerà il regno al posto mio, io non voglio tornare più indietro Natsu- disse la ragazza alzando lo sguardo su quello di Natsu che era incredulo.
-E perché?- chiese Natsu avvicinandosi di qualche passo a Lucy. Lei abbassò la testa rossa come un peperone.
-Perché non riuscirei a vivere senza di te- disse Lucy imbarazzatissima. Natsu non riuscì a resistere e la baciò con passione approfondendo il bacio, stringendola tra le sue braccia. Quando sentirono il bisogno di riprendere aria, si staccarono e si guardarono intensamente. Avevano lo stesso identico sguardo, uno sguardo pieno d'amore.
 
 
 
Angolo autrice:
​Ciao ragazzi! Questo era l'ultimo capitolo, quello più lungo di tutti. Vi è piaciuto? Faceva schifo? Ebbene questa è la fine di questa storia che finisce con un Natsu e una Lucy follemente innamorati. Grazie a tutti per aver letto questa storia e grazie ancora a quelli che l'hanno recensita/messa tra le preferite/seguita. Ci vediamo alla prossima storia, vi dico solo che scrivendo questo capitolo qualche lacrimuccia mi è scappata e anche qualche sorriso. Bhe, che dire alla prossima!
Baci da Carly03
 
 
 
 
 
 

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