Lei per me è tutto (lesbian story)

di Ponyboris
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'inizio del disastro ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2: gli opposti si attraggono. ***



Capitolo 1
*** L'inizio del disastro ***


Il primo capitolo è sempre un po' noioso, ma questo è quello che bisogna sapere di me per cercare di comprendere cosa cazzo sta succedendo.
Mi chiamo Alexandra, ma nessuno mi chiama mai così, tutti mi conoscono come Sasha fin da quando ero bambina, sulla motivazione dovrei scrivere un tema intero, e non mi va sinceramente, il punto è che Alexandra sa veramente tanto di "principessina viziata" mentre io sono più "contadinotta" la tipica ragazzina che gira con gli stivali pieni di fango e capelli spettinati, non tutto il tempo chiaramente, ma questa è la maniera in cui mi sento più a mio agio.
Pratico Equitazione a livello agonistico, ho iniziato quando avevo 7 anni, adesso ne ho 16.
Si può dire che è qui che inizia la lunga lista di ciò che è diventata la mia vita.
Inizia tutto con il mio primo pony, Boris, l'ho visto per la prima volta nel Novembre 2011,
e da lì è diventato il centro del mio mondo, il motivo per qui valeva la pena sopportare 7 ore di scuola. Ma la nostra storia è un racconto a parte.
Il problema arriva nel 2014, quando ormai non potevo più montarlo, ero troppo alta e pesante, ho deciso di darlo in fida in un maneggio di principianti, senza venderlo, perché ancora oggi non ne sarei capace. Sembrava la cosa migliore da fare, ma la mia sanità mentale va a farsi fottere quando lo portano via da un giorno all'altro senza avvertirmi, senza che io sia riuscita a salutarlo. Avevo un altro pony dopo di lui ma non è la stessa cosa. Nei giorni seguenti sono stata malissimo, mi sentivo sola e confusa, senza un centro, non sapevo cosa farmene della mia esistenza. Ed è qui che entra in gioco LEI... 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2: gli opposti si attraggono. ***


Ed è qui che entra in gioco LEI... loro, più che altro.
Sono due gemelle, uguali identiche, al punto che nemmeno la nostra istruttrice, che in pratica è come una madre per noi, riusciva a distinguerle.
Quando le ho conosciute erano due bambine magrissime, con capelli biondi tendenti ad dorato, occhi verdi che spuntavano sulla carnagione chiara della loro pelle, erano quel tipo di bambine pronte per la copertina di qualche rivista, quelle che le madri sfogliano quando fanno acquisti per i propri figli.
Io a differenza loro ero una bambina di corporatura media, con capelli biondi, quasi bianchi, e occhi grigi, avevo il viso rotondo, per via delle mie guance, quelle che le nonne adorano pizzicare fino a farti venire un male terribile. Loro come carattere erano tranquille, obbedienti e rispettose, mia madre diceva sempre che dovevo essere come loro, "le figlie perfette". Io invece ero l'esatto opposto, adoravo scatenarmi, ridere e rotolarmi nel fango quando giocavo con i cani del maneggio, i miei genitori dovevano ripetermi le cose 100 volte prima che li prendessi in considerazione, a dire il vero succede ancora oggi... ma non è questo il punto.
Eravamo esattamente l'opposto, nessuno si aspettava che legassimo, infatti io le conoscevo da tantissimo tempo, ma non abbiamo mai parlato, nel senso ci dicevamo il classico "ciao" di cortesia ma nient'altro. Poi siamo diventate più amiche quando tutte e tre ci siamo trasferite nel maneggio in cui siamo adesso, dove poi ho conosciuto Bobo (Boris). Ma sono diventate le mie migliori amiche solo nel momento in cui hanno lo hanno portato via.
Quando mi sono sentita malissimo e nessuno mi prendeva sul serio, perché ero solo "una bambina che faceva finta di stare male perché rivoleva indietro il suo pony" ma io stavo male davvero, e le uniche ad avermi capita e consolata erano loro.
Le mie gemelle, Ely e Luly.
Iniziavo ad aspettare che arrivino al maneggio seduta davanti al cancello del maneggio, ho cercato di assomigliare a loro il più possibile, per fare il modo che mi volessero come amica. 
Il nostro rapporto era perfetto, abbiamo riso, scherzato, ci siamo sempre divertite tantissimo, e in più eravamo sempre abbracciate, ogni due secondi, e potevamo rimanere così semplicemente ferme a stringerci per anche 5 minuti senza dire niente. 
Quando incrociavo il loro sguardo sorridevo, inevitabilmente, tanto che a fine giornata le mie guance da criceto mi facevano malissimo.
Ma ero dannatamente felice quando stavo con loro, riuscivo quasi a non pensare a Bobo.
È stato così tutti i giorni finché non siamo diventate inseparabili, dormivo quasi tutti i weekend da loro, Ely e Luly invece non erano solite a dormire da me, per via di mia madre, che ci stava addosso tutto il tempo. Un giorno le nostre madri ci hanno chiamate, fatte sedere difronte a loro e ci hanno chiesto se eravamo lesbiche, visto che eravamo sempre abbracciate, addirittura mentre dormivamo.
Io ero convinta che fosse normale tra migliori amiche fino all'anno scorso quando...

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