Camp half blood - my second home

di unika
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** prologo ***
Capitolo 2: *** Personaggi ***
Capitolo 3: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 16: *** Cap. 14 ***



Capitolo 1
*** prologo ***


Camp half blood - my second home
 
-Olympia!!!!!!!- l'urlo di mia madre mi fece sobbalzare per lo spavento. Con una mano mi scostai le ciocche ramate dal viso e cercai di capire perché mai mia mamma abbia dovuto usare quel tono così arrabbiato. Eppure questa volta non ho combinato nulla. Non ho ricevuto note a scuola, non sono stata coinvolta in risse e mi sono data una calmata con gli scherzi... forse qualcuno ho continuato a farlo, ma decisamente cose da due soldi che a malapena fanno nascere un sorriso.
Con passo cauto incominciai a percorrere il piccolo corridoio  che separava la mia stanza dal salotto. Mia madre stava ferma sul divano e tamburellava col piede sul tappeto. -che c'è mamma?- le chiesi  sedendomi sulla poltroncina in pelle davanti a lei. Cercai di non allarmarmi subito, ma inutilmente.
Il suo sguardo severo mi spaventò parecchio, così cercai di continuare a mostrarmi tranquilla. Mi mostrò un foglio con su scritto che ero stata sospesa per il resto dell'anno scolastico. Sgranai gli occhi e potrei giurare di aver mancato almeno un battito cardiaco. -cosa!- esclamai sconvolta. -hai collegato degli estintori alle docce! Ma cosa ti è saltato in mente!!!- mi urlò contro livida di rabbia. -non sono stata io- ribattei subito sulla difensiva. Ammetto che mi è passato per la testa, ma consapevole della mia condizione precaria a scuola mi sono trattenuta e ho solo fatto i classici innocui casini nell'aula di chimica, niente di più. -il preside ha detto che c'è un testimone- mi avvisò. -mente! Giuro sullo...- -non fare quel giuramento! Non osare farlo- mi ammonì con gli occhi sbarrati e terrorizzati. Sapevo che detestava il giuramento sullo Stige, ma è l'unico modo per farle capire che questa volta io non centro nulla.
-mamma io questa volta non centro nulla- ribattei con i pugni chiusi. Di colpo mia madre si calmò ed annuì. Sbollita la tensione era passata alla preoccupazione. -Olympia è la terza volta che ti sospendono... potrebbero anche espellerti- mi ricordò con un tono che era quasi una supplica. -non voglio arrivare ad accettare la proposta di tuo padre- mormorò con gli occhi che le si stavano riempendo di lacrime.
-cosa centra papà?- chiesi irrigidendomi di colpo. Tra me e lui c'è un discreto rapporto, ma non mi piace l'espressione di mia madre. -l'estate scorsa quando era venuto a farci visita per il tuo compleanno mi aveva proposto di farti stare permanentemente al campo... non solo d'estate- mormorò desolata.
Bomba sganciata. E fa male, molto male. Nonostante abbia sempre considerato il campo come una seconda casa, non sopporto l'idea di dover stare lontano da casa mia per un intero anno, senza mia madre. Abbiamo un bellissimo rapporto di complicità e ho paura di perderlo standole così tanto lontana.
-papà avrà bevuto troppo vino ad una delle feste di Dioniso, o nettare corretto con stupidaggini!- esclamai inviperita ipotizzando il motivo di una proposta tanto stupida.
-Olympia! Non parlare così di tuo padre- mi rimproverò lei alzandosi in piedi. -e cosa vuoi che ti dica? Oh, papà ha avuto una grande idea!- ironizzai acida gesticolando con un braccio.
-smettila! Ti iscriverò ad un'altra scuola e andrà tutto bene- mi rassicurò dirigendosi in cucina.
-non di nuovo ti prego- la supplicai seguendola. Avevo già cambiato troppe scuole e non ne potevo. Per l'ennesima volta avrei perso quei pochi amici che ero riuscita a farmi.
-e se... se mi ritirassi io? Mi iscriverò di nuovo il prossimo anno. Nella stessa scuola, ho poche amicizie e non voglio perderle- le proposi come compromesso.
Mia madre mi fissò a lungo mestamente e poi annuì. -ok, ma cosa farai nel frattempo?- chiese a sua volta, domanda più che lecita.
Il nostro dialogo era tutto fatto di domande che ci stavano mettendo alla prova. Deglutii piano e feci un respiro profondo. -andrò al campo, partirò domani pomeriggio. Sarà come fare una... come un... viaggio dove mi ritroverò e mi darò una regolata per non rischiare più di fare passi falsi- l'assicurai balbettando, anche se io per prima non ci credevo molto.
-bambina mia- mi abbracciò stringendomi forte a lei e nascosi il viso fra i suoi folti capelli rossi che avevo ereditato.
-allora è deciso. Vado a fare la vaglia- dissi in fine staccandomi da lei e affrettandomi ad imboccare il nascondendo le mie lacrime.
Arrivata in camera guardai la foto scattata l'estate prima con i miei due migliori amici e feci un sorriso tra il tirato ed il sincero. -sto per tornare- mormorai cercando di ricompormi.
-hai mentito a tua madre e mi hai offeso-
Feci un salto altissimo portandomi le mani al cuore per lo spavento. Sa bene che non mi piacciono le sue apparizioni dal nulla, ma lui continua a farle lo stesso.
-Tartaro! Papà mi hai fatto venire un colpo- esclamai fissandolo di traverso.
Da piccola adoravo queste sue entrate in scena, ora come già detto proprio no.
Ermes se ne stava in piedi vicino alla mia finestra con le braccia incrociate, l'espressione severa ed i suoi occhi azzurri fissi nei miei medesimi. Una delle tante cose che ho ereditato da lui.
-non ho mentito alla mamma, è vero che io non centro nulla- ribattei stufa di essere messa in dubbio ed il fatto che pure lui non mi credesse mi offese.
-resta che mi hai offeso- continuo infastidito. Ecco l'orgoglio divino...
Mi abbandonai sul letto e fissai il soffitto, non voglio battibeccare anche con lui oggi.
-scusa. So che non è una giustificazione, ma ero arrabbiata. Non capivo perché volessi allontanarmi dalla mamma per un intero anno! Lo sai che tengo troppo a lei per poterlo fare- mormorai con gli occhi nuovamente lucidi.
-è per il tuo bene- mi spiegò lui più morbido.
Lo fissai corrucciata e sbattei un paio di volte gli occhi liberandomeli dalle lacrime. -come dovrebbe farmi bene?- balbettai dubbiosa
Mio padre sorrise appena e mi accarezzò una guancia.
-sei mia figlia, non devi aggrapparti ad una singola persona. Sai, sarò anche il Dio dei ladri, viandanti ecc. e messaggero dell'Olimpo, ma pure io amo stare in un posto fisso come punto di riferimento. Non per questo, però, l'ho fatto diventare la mia tana sicura lontano da tutto e tutti- poco dopo mi fece l'occhiolino  e sparì in una piccola nube azzurrina.
Ha ragione, non mi piace ammetterlo ma è  così. Devo viaggiare di più, cambiare aria e anche se lui ha nominato un luogo io invece ho bisogno di avere più persone su cui contare. A scuola ho una sola amica ed al campo due, qualcuno in più potrebbe farmi stare meglio e magari... no! Quello no, non fa affatto per me, non sono il tipo da relazioni. -io con un ragazzo... ma figuriamoci e chi mai potrebbe volermi!- borbottai stentando una risata amara intanto che incominciavo a tirar fuori dall'armadio un po' di vestiti.


 
 
 
Storia interattiva, iscrizioni aperte sino al 14/10 Ci sarà posto per 5 semidei e due saranno già i migliori amici di Olympia, gli altri tre saranno dei ragazzi nuovi. Inizierò a pubblicare intorno al 24/10 così da avere abbastanza capitoli in avanzo sin da subito.
Sbizzarritevi pure! Ma ovviamente nei limiti della ragione ;)

Vi lascio la scheda da compilare (con come esempio da seguire i dati della protagonista)

1) nome, cognome (link o nome di attore, cantante, ecc. a cui si è ispirati)
Olympia Cooper (Margarita Masliakova)
2) genitore divino (greco/romano)
Ermes (greco)
3) età
16 anni
4) sesso
Femmina
5) caratteristiche particolari (facoltativo)
/
6) carattere
Dolce, giocosa, poca autostima
7) particolare paura (perchè)
Fuoco (trauma)
8) orientamento sessuale
etero
9) cosa ama/odia
ama le sue scarpe alate, odia qualsiasi cosa le possa dar fastidio



un saluto
by unika

 
Piccola revisione effettuata il 19/11/2016

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Capitolo 2
*** Personaggi ***


Ieri era l'ultimo giorno per proporre i personaggi e oggi ho deciso di darvi una minuscola anteprima su chi saranno, ma senza farvi vedere l'intera scheda che mi è stata inviata.



 

Eccoli qua! Come già sapete Olympia è la protagonista, vi avevo detto che due dei personaggi scelti sarebbero stati i suo amici più cari ma ancora non vi svelerò chi ;) 
Vi lasciò con l'unica cosa ovvia che c'è di mezzo anche un suo fratello, Angel.
Ho già qualche capitolo pronto ma per motivo che vi ho già detto (ovvero preferisco aspettare ancora un pochino, per evitare poi di bloccarmi ad un punto morto e se ma mi capitasse perlomeno avrei capitoli in avanzo che con parsimonia continuerei a pubblicare)
ci rivedremo presto ve lo prometto ;)
By unika

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Capitolo 3
*** Capitolo 1 ***


Cap. 1

L'ora di partire era arrivata, ed in modo molto dolce e persuasivo mi sono messa alla guida della macchina nonostante mia madre non volesse.
-Olympia... hai la patente da due giorni e...- non riuscì a continuare che si aggrappò al sedile terrorizzata.
Non sono tanto male alla guida, forse tendo a premere un po' troppo sull'acceleratore, ma Apollo stesso ha detto che sono brava. E se me lo dice lui che guida il sole tutti i giorni mi fido. -diamine Olympia rallenta! Siamo ancora in città non puoi andare così forte- urlò mia madre allacciandosi la cintura.
L'accontentai un pochino e decelerai passando dalla quinta alla terza. -va meglio?- le chiesi con un sorriso angelico. I suoi occhi mi fulminarono ed annuì secca. -sono una donna giovane, non voglio morire in un incidente d'auto- borbottò tenendosi ben salda alla portiera e rivolgendo lo sguardo fuori dal finestrino. Scoppiai in una fragorosa risata e svoltai verso la strada che ormai conosco a memoria. Long Island sto arrivando!
---
-e tu cosa ci fai qui? Siamo solo a Gennaio, mica già a Giugno- esclamò il mio migliore amico venendomi incontro.
-anche io sono felice di vederti Luca- esclamai mollando la mia valigia in mezzo al campo e correndogli incontro per abbracciarlo.
-non fare il koala- mi supplicò indietreggiando di qualche passo, sapendo però che l'avrei fatto lo stesso.
-koala!!!- esclamai saltandogli in braccio.
Per fortuna mi prese al volo ed evitammo la figuraccia dell'ultima volta, dove lo avevo fatto cadere a terra contro le armature ammassate in un angolo dell'arena.
-ma che bello che ti sei fatto Luchino!- esclamai prendendogli il viso fra i miei palmi e stropicciandoglielo tutto con una risata. Lui è sempre stato bello, la fortuna dell'essere il figlio del Dio più importante dell'Olimpo! Stessi occhi azzurri, solo che i suoi sono buoni e gentili a differenza di Zeus che è un vecchio brontolone.
Luca alzando gli occhi al cielo  mi fece scendere liberandosi del tutto dalle mie grinfie.
Io e lui all'inizio non eravamo amici, in realtà avevo una cotta per lui. Ero affascinata dal ragazzo più grande di due anni figlio di Zeus. Così un giorno glie lo confessai e lui gentilissimo cercando di non offendermi ha detto che non ricambiava. Delusa ero delusa, ovvio direi, ma decidemmo in comune accordo di diventare buoni amici.
Scommetto che continua a rimpiangere quel giorno, so essere un'amica impegnativa. Specialmente quando lo mando in missione per capire se un ragazzo che mi interessa potrebbe ricambiare, ovviamente la risposta è sempre no.  
-ti porto io quella valigia, ma tu intanto raccontami come mai già di ritorno- 
Mi sorpassò raggiungendo il mio borsone a mano e se lo caricò in spalla. Lo aveva sollevato con estrema facilità e non dava segni di affaticamento nonostante dentro quel borsone ci fosse praticamente mezza camera mia.
-non fare tanto il figo col borsone sulla spalla, che poi è a me che vieni a chiedere come rifiutare le avance continue delle ragazze- lo canzonai posizionandomi alla sua destra, ricordandogli che erano proprio quelli i piccoli gesti che faceno invaghire le ragazze di lui.
Mi fermai un secondo battendo il piede destro contro il sinistro e con mia enorme soddisfazione comparvero le ali ai lati esterne delle mie amante scarpe, regalo di mio padre. Sollevandomi leggermente da terra raggiunsi Luca simulando i movimenti del pattinaggio. D'altronde per me è anche un allenamento visto che ogni inverno con mia madre durante le vacanze natalizie vado a pattinare sul ghiaccio.
-sospesa da scuola per la terza volta, ma! Ingiustamente- precisai nel spiegare il mio precoce ritorno al campo.
-ingiustamente- ripeté lui poco convinto, sapendo benissimo che sono una combina guai.
Gli svolazzai davanti non guardando più dove stavamo andando e lo fulminai con lo sguardo offesa.
-esatto, per una volta che io non centravo nulla la colpa è stata data a me- ribattei sostenendo la mia innocenza, visto che questa volta io lo ero veramente.
Il mio amico sorrise divertito ed annuì. Con una mano mi prese il braccio e mi fece girare. All'ultimo scansai un ragazzo che era a meno di mezzo metro da me. Trattenni una risata e tornai a stabilirmi fissa al fianco di Luca.
-ti credo, tu ami troppo vantarti dei tuoi scherzi con me e con Natura. A quest'ora avrei già dovuto ricevere una lettera o un messaggio iride da parte tua- convenne fingendo di star pure a rimuginarci sopra.
-sono arte- lo corressi.
Ci tengo ai miei scherzi, sono qualcosa di estremamente... rilassante. Mi diverte sentire gli altri ridere e magari qualcuno arrabbiarsi perché è la malcapita vittima.
-a proposito di Natura, come sta? È una bravissima ragazza, ma la scoperta su sua madre ha messo in allerta il campo intero- gli chiesi intanto che stavamo entrando uno alla volta nella cabina undici.
Natura e Luca sono i miei due migliori amici, tutti e tre siamo sempre pronti a soccorrere l'altro in caso di bisogno. Ad esempio io e Natura aiutiamo Luca quando le cose si mettono male con le corteggiatrici, loro due mi aiutano ad alleviare le mie punizioni per gli scherzi che faccio ed io e Luca insieme cerchiamo di far credere a Nat che tutto per lei vada bene, come preferisce farci credere.
-come sempre, dice che va tutto bene ma lo si vede lontano un miglio che non è vero... ci soffre e non so cosa fare oltre che starle vicino e farle capire quanto tenga alla sua amicizia in modo sincero- ammise frustrato.
Poggiò il mio borsone sul pavimento e si passò una mano fra i capelli biondo grano scompigliandoseli un po'.
Mi sedetti sul mio letto e con gli occhi scrutai l'interno della stanza, cavoli se mi è mancata!
-ma che casino qui dentro! i miei fratelli sono dei maiali- esclamai inorridita facendo comparire sul viso di Luca un sorriso. -ora che mi ci fai pensare la cabina undici ha avuto un nuovo membro- mi avvisò avvicinandosi con passo lento alla porta per andarsene. -determinato o indeterminato- indagai curiosa.
-single ed abbastanza carino- rispose lui con un sorrisetto ignorando la mia domanda completamente.
Socchiusi gli occhi circospetta e quando capii il motivo della sua risposta scoppiai a ridere coricandomi sul materasso. -scordatelo!- esclamai fra una risata e l’altra.
-non è un figlio di Ermes- precisò continuando a tenersi quel maledetto sorrisetto che avrei tanto voluto cancellargli. Non poteva far così con me, assolutamente no! E sa bene che non lo sopporto.
-fila via prima che ti lanci qualcosa- lo avvisai già pronta con il mio cuscino fra le mani.
-è un figlio di Eos!- esclamò correndo fuori lontano dal mio cuscino che per un soffio non lo colpì. La sua solita fortuna, prima o poi riuscirò a beccarlo in un momento che non è sull'attenti.





Ehi! eccomi qui con il primo capitolo.
Spero che vi sia piaciuto e che vi incuriosisca abbastanza da voler scoprire come andrà a finire ;)
un saluto!
by unika


 
Piccola revisione effetuata il 19/11/2016

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Capitolo 4
*** Capitolo 2 ***


Cap. 2

La prima giornata al campo era volata! In un battito d'ali mi ero ritrovata a cenare con i miei fratelli dopo tanti mesi e a cantare insieme a loro attorno al falò. Anche se io come mio solito stavo ben lontana da esso e sempre sull'attenti. Non posso negare che il fuoco abbia il suo fascino, oggettivamente confermo in pieno, ma resta il fatto che mi ha anche portato via tutto quando avevo solo otto anni e da allora non lo sopporto.
 
La mattina presto dopo aver rassicurato mio fratello Angel che uscivo per la mia solita passeggiata, mi diressi al mio posto segreto. In realtà segreto è più per modo di dire visto che chiunque ci può arrivare, ma mi piace ritenerlo tale comunque.
Non molto lontano dalla maestosa statua di Atena c'era una piccola zona ricoperta di fiori di campo, che la mattina regalava una magnifica vista dell'alba, davvero spettacolare.
Come sempre mi posizionai al centro del prato e fra le margherite e denti di leone attesi che il cielo si tingesse d'arancio, che il campo si svegliasse e venisse sommerso dal vociare ti tutti i suoi residenti.
I primi raggi che arrivarono erano timidi e riscaldavano leggermente la mia pelle. La pace di quel momento era stupenda, interrotta solamente da dei passi rapidi che spezzavano i piccoli ramoscelli a terra calpestandoli.
Mi guardai intorno in cerca della fonte del rumore e quando vidi apparire un ragazzo alto, con i capelli scuri sparati da tutte le parti, fisico palestrato e gli occhi scuri socchiusi per non essere accecati dalla luce, rimasi sorpresa.
Il ragazzo non appena mi notò si bloccò in bilico sui piedi pronti a fare un altro passo per correre e mi fissò sorpreso pure lui.
Dal canto mio, io me ne stavo ferma come una vittima di medusa, con gli occhi sgranati. Figure di arpie ben tornate! Non mi eravate affatto mancate...
Come se uno scorpione mi avesse appena punta balzai in piedi pulendomi i pantaloni.
-pensavo non ci fosse nessuno... di solito non c'era nessuno. Non volevo offenderti!- si riscosse diventando tutto rosso e mettendo le mani in avanti imbarazzato.
Mi sfuggì un sorriso nonostante la strana situazione e scossi il capo appena. Era carino... Olympia che cavolo pensi!
-non mi hai offeso tranquillo! E... sei nuovo? Te lo chiedo solo perché io di solito vengo qua tutte le mattine, ma non nei mesi scolastici... in realtà di solito vengo al campo solo destate. E vengo sempre qui la mattina- spiegai un po' balbettante.
In realtà non avevo bisogno di spiegare ed addirittura giustificarmi, ma il suo sentirsi in imbarazzo mi aveva fatto dire tutto questo per tranquillizzarlo.
-è un mese che sono qui. Così in realtà questo è il tuo posto segreto- abbozzò un sorriso ancora un po' in imbarazzo.
-il campo è di tutti, se ti piace venirci non sono nessuno per vietartelo- mormorai con un sorriso per fargli capire che non c'era niente di male se fosse tornato qui.
Solo perché mi piace questo posto non vuol dire che non possa venirci nessun altro.
-beh, grazie. Io di solito la mattina corro sino a qui come piccolo allenamento dopo aver fatto il giro del campo e poi mi godo l'alba- mi raccontò sedendosi sul prato a gambe incrociate.
Istintivamente mi avvicinai un po' a lui e mi sedetti anch’io a gambe incrociate.
-è uno spettacolo molto bello per incominciare la giornata- ammisi distogliendo lo sguardo dai suoi occhi e osservando il sole dinanzi a noi che lentamente tingeva il cielo d'arancio.
Immersi le mani nell'erba fresca che mi solleticava i palmi e si intrecciava alle mie dita.
-hai ragione- convenne.
Restammo in silenzio entrambi sino a quando non si iniziarono a sentire i primi rumori provenienti dal campo e sino a quando non decisi di alzarmi.
-ora vado, ho promesso a uno dei miei fratelli di aiutarlo con la spada-
Si alzò in piedi anche il ragazzo e mi porse la mano con un sorriso.
-arrivederci allora, se tutte le mattine vieni qua, ci rivedremo di sicuro-
-hai ragione, scusa non mi sono presentata. Io sono Olympia Cooper figlia di Ermes- concordai stringendogli la mano e decidendo di presentarmi per bene.
-io sono Nicholas Lancaster, figlio di Eos- si presentò a sua volta e gli sorrisi un ultima volta prima di salutarlo con un cenno della mano ed allontanarmi.
Una volta arrivata in fondo alla collina però mi irrigidii rimanendo ferma com gli occhi sgranati e lo sguardo vacuo. Figlio di Eos queste poche parole mi rimbalzarono in testa. Luca mi ha nominato un figlio di... Eos.
Strinsi i pugni ed il mio viso si fece duro con gli occhi ridotti a due fessure. Una nube nera di rabbia si posiziono sulla mia mente e sbuffai infastidita.
-maledetto lampadina! Io ti farò pentire di avermi giocato questo tiro, te ne pentirai - borbottai tetra camminando a passo di marcia verso la cabina uno.
 
---
 
Avevo bussato ripetutamente alla porta della cabina sino a quando Jason Grace non era venuto ad aprirmi con ancora lo stampo del cuscino sul viso.
-ciao Olympia che...- mugugnò.
-ciao Jason, Luca c'è?- lo interruppi impaziente.
Il figlio di Zeus capì subito che con me oggi non tirava proprio aria e mi fece entrare indicandomi il mio ex-amico ancora sotto le coperte.
Borbottai un grazie molto veloce e lo sorpassai rapida arrivando vicino al letto di Luca. Notai subito il suo bicchiere d'acqua mezzo pieno sul comodino e con un sorrisetto compiaciuto glie lo rovesciai in viso.
Il mio sventurato amico si sveglio di colpo alzandosi a sedere come se spinto da una molla. Si guardò un po' intorno e quando mi notò strabuzzò gli occhi.
-sei impazzita???- sbottò sorpreso.
-due parole. Nicholas Lancaster- dissi trafiggendolo con lo sguardo.
-chi?- chiese confuso.
Gli tirai il suo cuscino in faccia ed incrociai le braccia sotto il seno.
-il figlio di Eos che hai nominato ieri- gli rinfrescai la memoria imitando il suo modo di parlare.
Il suo viso si illuminò subito in un sorriso compiaciuto. -l'hai conosciuto allora- -certo che l'ho conosciuto! Il punto dove io la mattina guardo l'alba è lo stesso in cui ci va lui! Sei un... un...- mi bloccai non sapendo cosa dirgli e strinsi i pugni conficcandomi i palmi con le unghie frustrata.
-non c'è bisogno che mi ringrazi- rise. Gli tirai uno scappellotto facendolo smettere di ridere. -sei un idiota!- esclamai infastidita.
Girai i tacchi e me ne andai via lasciando i due fratelli da soli. Perché una così bella giornata incominciata tanto bene doveva prendere così presto una piega amara.






Ed eccomi di nuovo qui col secondo capitolo :)
Nulla da dire se non buon Halloween a tutti voi!
Ah! visto che tipino è Olympia? Un pò permalosetta la giovane figlia di Ermes, ma dopo tutto ci stà non trovate?
Vi saluto 
By unika
Piccola revisione effettuata il 19/11/2016

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Capitolo 5
*** Capitolo 3 ***


Cap. 3
Natura non era sembrata d'accordo né con me che con Luca. Ammetteva che lui aveva sbagliato a non dirmi di Nicholas, ma lo perdonava perché sosteneva che fosse per una buona causa, poi dava ragione a me per essermi offesa (così dice lei, io mi sentivo più arrabbiata che offesa, ma sorvoliamo...) ma ho sbagliato nel modo in cui ho reagito.
È per questo che l'adoro, trova il giusto ed il sbagliato in qualsiasi cosa, però, questa volta ho ragione io, punto!
-Nat, ti voglio un bene dell'anima ma... Luca se l'è cercate, è impossibile da difendere. Sapete bene come sono fatta- le feci notare intanto che presi una grande ciocca dei suoi capelli biondi e la divisi in tre più piccole.
-Olympia lui l’ha fatto proprio perché ti conosce- spiegò paziente.              
-con voi due non si ragiona- brontolali sbuffando. -sei un po' troppo in basso- mormorai abbassandomi per la terza volta.
Il cumulo di terra cubico su cui era seduta Natura si alzò di qualche centimetro, permettendomi di stare più comoda con la schiena. -meglio?- chiese voltandosi appena con il viso. -si grazie- esclamai tornando a concentrarmi sulla treccia che le stavo facendo.
Un brusio non molto distante da noi mi fece irrigidire. Sapevo fi cosa stavano parlando, o meglio di chi.
Spostai appena gli occhi su due ragazze figlie di Afrodite e le beccai con una mano davanti alla bocca fissare Nat corrucciate. Il loro movimento della bocca però non era nascosto molto bene e sentii perfettamente il loro discorso.
La mia amica aveva di sicuro capito e si era irrigidita e poi afflosciata con le spalle basse, il capo chino e le mani strette in grembo torcendosele.
Anche se lei non era una minaccia proprio per nessuno, più di metà del campo la temeva.
Eppure Nat è dolcissima e simpatica, l'esatto opposto di sua madre Gea che aveva provato a mandare in rovina sia il nostro campo che il campo Giove.
Non era certo colpa sua se suo padre aveva gusti più tosto discutibili in fatto di donne.
Portandomi due dita alle labbra feci un fischio degno di nota e le due ragazze sobbalzarono guardandosi intorno. Le fissai intensamente e quando incrociai i loro sguardi, alzai un sopracciglio come a chiedergli cosa volessero. Ed infatti era quello che volevo sapere.
Le figlie di Afrodite scossero subito il capo e si allontanarono, solo dopo averle viste ben lontane tornai a dedicarmi ai capelli della mia amica.
-non dovevi- mormorò con lo sguardo fisso rivolto al cielo.
Sapevo cosa intendeva, ma preferii ignorare cambiando discorso.
-adori le trecce che ti faccio, perché non devo fartele?- le chiesi fingendomi imbronciata.
Mi sorrise grata e scosse appena il capo. Toccò un pezzo di prato e da sotto le sue dita nacquero delle margherite e violette.
-hai ragione le adoro. Metteresti questi fiorellini fra i capelli quando avrai finito per favore?-
-certo!- risposi raggiante.
Tornai a concentrarmi sui lunghi capelli di Natura, intrecciandoli ed ammirando i riflessi dorati del suo biondo miele. Fermai la traccia passandogliela sopra la testa con le forcine e fra i capelli sciolti feci qualche treccina sottile.
-faresti qualche treccina anche a me?- chiese una voce alle nostre spalle ridacchiando.
Sorrisi divertita avendo riconosciuto la voce di mio fratello Angel e finsi di pensarci un po' su.
-mi dispiace ma hai i capelli troppo corti- gli feci notare girando appena il capo per fargli vedere il mio sorriso divertito.
-che pessima sorella- brontolò sedendosi vicino a Nat.
I due si misero a chiacchierare e fui notevolmente sorpresa nel trovarli così uniti. Quando l'estate precedente ero andata via si salutavano giusto perché lui sapeva che Natura era mia amica e lei che Angel era mio fratello.
-e voi due?- mormorai intromettendomi fra di loro.
Con i gomiti ben appoggiati sulle spalle di entrambi portai avanti il viso vicino ai loro e spostai gli occhi furtivamente.
Angel scoppiò a ridere e mi abbracciò quasi strozzandomi.
-tu non c'eri e avevo bisogno di qualcuno che mi sopportasse e capisse e poi Tom...-
Aia! Cosà fatto Tom a mio fratello?
-cosa centra Tom. Tutto bene fra voi?- chiesi subito preoccupata.
Forse ho qualche problema di sbalzi d'umore che cambio facilmente, ma ho sempre un buon motivo.
Lo vidi storcere il naso e mi rattristai subito.
-non era il mio tipo, troppo fissato con i suoi lavori... nah- commentò serafico.
Alzai le mani al cielo e scossi il capo.
-è stata una tua scelta, non posso neanche vendicarti con uno scherzo- mormorai desolata.
-ma lui mi ha risposto il malo modo mi ha dato dello stupido- aggiunse poco dopo con un sorriso sghembo.
-adoro la stupidità di Tom! E dire che lo avevo anche avvertito- battei le mani producendo un sonoro schiocco.
-Olympia...- mi richiamò Nat contraria.
Sorrisi angelicamente e con le mani dietro la schiena indietreggiai passo dopo passo.
Comparirono le ali alle scarpe e mi alzai di qualche centimetro.
-non ho scordato le figlie di Afrodite tranquilla-
Scappai via prima di un suo altro commento e sfortunatamente quando ero a destinazione andai a sbattere contro qualcuno.




Ehi! ciao e scusatemi un pò per il ritardo di qualche giorno ma ecco finalmente un'altro capitolo :)
So che anche questo capitolo non è molto lungo, purtroppo è un mio difetto e giuro che sto cercando di migliorare.
Mano a mano vi presento i nuovi personaggi e spero vi piacciano e che i loro proprietari apprezzino il modo in cui li sto usando.
un saluto
by unika

 

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Capitolo 6
*** Capitolo 4 ***


Cap. 4

-scusa Olly!-
-Luca!- esclamai io corrucciata.
Il figlio di Zeus alzò le mani in aria in segno di resa.
-ti ho chiesto scusa- ripeté in sua discolpa.
-sei sbucato dal nulla però!- mi lamentai.
-sono atterrato ecco perché prima non mi avevi visto- spiegò indicando il punto in cui era fermo in piedi.
Annuii appena e poi gli girai attorno per poterlo sorpassare.
-scuse accettate e anzi scusa anche da parte mia, ero di fretta-
Eravamo stati entrambi distratti ed era giusto che entrambi ci scusassimo con l'altro.
Nonostante Luca si fosse voltato verso di me, in realtà prestava attenzione ad altro.
Mi guardai intorno e non vidi nulla di strano attorno a me.
Nulla a parte una chioma corvina che incorniciava due occhi castani.
Poi tornai a guardare Luca ed i suoi occhi persi non so dove ad adorare la corvina.
Tornai alla ragazza cercando di capire chi fosse, ma ancora nulla.
Poi di nuovo come una cretina tornai a guardare Luca passandogli una mano davanti agli occhi.
-Luca- provai a chiamarlo per attirare la sua attenzione.
Visto il risultato, cioè essere ignorata, gli diedi un pizzicotto sulla guancia.
-ehi!- si lamentò guardandomi storto.
-mi stavi ignorando nonostante avessi provato a chiamarti- gli feci notare.
-stavo pensando- si difese portando le mani avanti.
-ok, pensavi. A chi? Chi è la ragazza che stavi fissando come un pirla?- snocciolai senza troppi complimenti.
Mi fissò stizzito e scosse il capo.
-vuoi l'imitazione della tua faccia? Giuro che eri sia ridicolo che spaventoso- lo avvisai.
-no grazie- ansimò.
Scoppiai a ridere e gli circondai il collo con un braccio per averlo più vicino. Ci sono molte orecchie indiscrete al campo che potrebbero poi rompere diffondendo voci stupide.
-chi è la ragazza?-
-quale ragazza- chiese irrigidendosi.
-chi è la tua migliore amica?- cambiai domanda.
-Nat- rispose con un ghigno.
Gli mollai una sberla sulla spalla e lo fulminai con lo sguardo.
-tu Olympia- si arrese.
-appunto, non prendermi in giro e dimmi chi è la ragazza- lo incalzai.
-Julia Bennet figlia di Ade- mormorò arrossendo.
-il fatto che tu sappia già nome, cognome e genitore divino mi spaventa un po' e mi fa pensare che hai fatto lo stalker, ma...-
-ma...?- chiese alzando un sopracciglio.
-per la priva volta sei tu ad interessarti ad una ragazza e non viceversa. Avrai tutto il mio appoggio!- lo rassicurai stringendogli entrambe le spalle con le mie mani.
Il suo viso si illuminò in un sorriso e a mia volta sorrisi, Luca per me è come un fratello in più a tutti quelli che già ho.
Lo attiro verso alla cabina uno e lo faccio sedere davanti alla porta.
-per prima cosa se ti becco di nuovo a guardarla come io guardo il tiramisù ti picchio come se dovessi sconfiggere il minotauro. Seconda cosa, cerca di avvicinarti a lei con una scusa qualsiasi sensata- calcai bene sul “sensata” perché non si sa mai.
-Jason e Nico spesso si allenano insieme con la spada e lei sta sempre col fratello durante gli allenamenti- m'informo.
Sorrisi contenta che ci fosse già un motivo logico e non imbarazzante per Luca di iniziare a stare un po' di più con la figlia di Ade.
-tu avrai un improvvisa stima immensa per tuo fratello e vorrai allenarti insieme a lui- mormorai trattenendo una risata.
Luca mi fissò un po' stranito poi alzò gli occhi al cielo.
-io stimo già mio fratello- disse ovvio.
Alzai gli occhi al cielo ed incrocia le braccia sotto al seno e accavallai le gambe.
-vorrà dire che lo stimerai più del solito che vuoi che ti dica? Voglio aiutarti Luca-
I suoi occhi si addolcirono e anche il suo sorriso. Ci abbracciammo per stabilire la pace dal nostro mini battibecco, ma ripensandoci bene mi allontanai di scatto.
Non potevo abbracciarlo davanti a Julia. Ok... non so neanche se lei è interessata a lui non lo so, ma di certo non miglioro la cosa se ci abbracciamo con lei nei paraggi.
Da avere una chance per colpa di un semplice ed innocuo abbraccio fraterno (per noi) per lei potrebbe essere di più e questo assolutamente NO!
-che c'è?- mi chiese lui preoccupato.
-se vuoi avere una chance con lei basta abbracci con me, Nat o altre ragazze. Potrebbe fraintendere-
-hai ragione, ma così non potrei farla ingelosire?- chiese speranzoso.
Feci un respiro profondo e contai sino a dieci. Perché ha detto questa stupidaggine? È un bravo ragazzo, intelligente, simpatico... ma quando se ne esce con cose simili non capisco proprio.
-no, devi provare a far si che si interessi a te. Cerca prima di conoscerla fingendo di non avere particolari interessi e man mano inizierai a provarci con lei. Il farla ingelosire è lo stadio che dovresti affrontare solo se lei non ti fa capire chiaramente se gli piaci o meno, ma dopo un bel po' che hai provato a farla innamorare di te- mormorai cercando di non impazzire.
Lui avrà anche molte ammiratrici ed io zero, ma io mi intendo di affari di cuore molto di più.
-aspetta a farla ingelosire...- mi bloccai a metà frase attirata da una persona che anche se non avrei dovuto considerare mi stuzzicò molto.
Feci segno a Luca di aspettare un secondo e corsi incontro al ragazzo, ignaro che per lui sarebbe appena iniziata la sua tortura.
-Tom!- esclamai con un gran sorriso mettendogli una mano sulla spalla.
Il figlio di Efesto si voltò sorridendomi a sua volta.
-ciao Olympia, come va?- domando sereno.
-benissimo grazie. Sai Angel mi ha raccontata com'è andata e volevo dirti che mi dispiace molto- poggiai una mano sul mio cuore e continuai con l'altra a stringergli una spalla.
Sorrise un po' incerto ed annuì abbassando appena lo sguardo.
-già... non è andata bene- ammise.
-lo so e mi dispiace moltissimo! Ti ricordi la mia raccomandazione vero?-
Tom si irrigidì ed io per non tradirmi continuai a sorridergli dispiaciuta.
-siiii- mormorò  incerto.
-perfetto ora sai cosa aspettarti- constatai gettando la maschera di dispiacere e indossando quella della sorella protettiva e vendicativa.
Lo salutai con la mano come una bambina piccola e tornai dal mio amico che nonostante il mio avvertimento stava di nuovo fissando la figlia di Ade in stato di catalessi.
Gli diedi un pizzicotto sulla guancia e tornò a degnarmi della sua attenzione contrariato.
-avevi la mia faccia da tiramisù- gli feci notare.
-e come dovrei cambiarla? Se quella ho quella rimane- mi fece notare  mettendosi a gesticolare.
-cancellala dal repertorio sino a quando non sarà la tua ragazza! Adesso fai paura, dopo saresti dolce. Ma ora no!- lo ammonii.
-ma tu cosa ne sai. Manco ce l'hai il ragazzo! Ogni volta che qualcuno ti si avvicina lo fai scappare- sbottò rosso in volto.
Aveva i pugni serrati, il volto paonazzo, gli occhi sbarrati per la sua reazione e già il pentimento negli occhi.
-ma vai al tartaro!- mormorai decidendo di andarmene via ignorando il suo aprire e chiudere la bocca per giustificarsi.
Con passo di marcia mi diressi verso l'arena. Li avrei potuto scaricare tutto sino allo sfinimento. Poi sarei andata da Natura a piangere perché mi sarei sentita una stupida e avrei avuto immensi sensi di colpa che neanche sapevo di avere.



Ehi! rieccomi di nuovo qui! Non ho mollato e vi assicurò che non ho intenzione di farlo.
Pensatemi un pò come il ciclo, Barbara Durso, Berlusconi, Beautiful ed il Segreto, loro continuano ad esserci per quanto non esattamente ben voluti (da me) ;D
Comunqueeeeeee! comi vi pare? piccolo screzio causa orgoglio, oh maledetto orgoglio!
va boh! vi saluto
By unika

Ps. ho fatto una piccola revisione al PrologoCapitolo 1 e 2, niente di eccezionale ma ho fatto qualcosina

 

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Capitolo 7
*** Capitolo 5 ***


Cap. 5
-carino il trucco di quelle due figlie di Afrodite- commentò ironico Nicholas.
Con sorriso soddisfatto seguii il suo sguardo incrociando quelle due ragazze. Avevo fatto un buon lavoro con l’eyeliner indelebile che a contatto con la pelle diventava fluo e non si aveva possibilità di toglierlo se non con l’apposito solvente, che avevo io… e che gli avrei dato fra qualche giorno.
-la moda è così imprevedibile- concordai alzandomi in piedi.
Il figlio di Eos mi rivolse un occhiata corrucciata e credetti di aver fatto qualcosa di sbagliato, ma infondo mi ero sola alzata.
-te ne vai già?- chiese senza neanche coprirsi gli occhi dai raggi timidi dell’alba.
-emh… si devo andare a fare colazione prima che… ho tante cose da fare oggi e prima incomincio prima finirò- dissi infine.
Lui conosceva Luca e anche se non aveva accennato nulla sono sicura che in realtà lui sappia che sto evitando da un paio di giorni il figlio di Zeus.
-come va con Luca?- buttò li sul casuale ma avevo capito molto bene cosa stava facendo.
-alla grande- lo rassicurai mettendomi sulla difensiva.
-sicura- insistette.
Alzai gli occhi al cielo  infastidita ed annuii. Nicholas è un bravissimo ragazzo, carino, simpatico un’ottima compagnia insomma. Quando, però, cerca di indagare sui fatti miei cercando di sembrare indiscreto proprio non ci riusciva. Se si trattava di cose insignificanti sui miei gusti in fatto di musica, cibo o i miei passatempi preferiti era un conto, ma cercare di fare il buon samaritano e aiutare due amici a fare pace era pessimo.
-non ne sembri convinta- mi fece notare senza rimproverarmi.
-Nicholas- dissi facendo un respiro profondo.
Con un suo cenno del capo lo vidi incitarmi a continuare e strinsi le mani incrociando le dita fra dii loro davanti al mio petto.
-hai vinto! Fra me e Luca non tira aria e sono giorni che lo evito, ma tanto tu già lo sai visto che sei suo amico. E visto che sei anche mio amico non voglio discutere anche con te, perciò ti chiedo di non intrometterti per favore- quasi lo supplicai.
Il figlio di Eos non mi rispose rimanendo in silenzio a rimuginare sulle mie parole. Sperai stesse per dire qualcosa ma il suo silenzio continuava a persistere.
Sentendomi peggio che sconfitta da un combattimento decisi di andarmene per non ridicolizzare la cosa, con mie possibili patetiche richieste di non offendersi, di perdonarmi o altro.
-apprezzo che tu sia stata sincera con me- disse lentamente.
Mi voltai sorpresa e nell’udire la sua dichiarazione mi sentii ugualmente ridicolizzata, anche se non avevo fatto nulla.
-ho sempre odiato le menzogne, te lo avevo accennato ricordi?- mi chiese alzandosi in piedi anche lui e avvicinandosi a me di qualche passo.
Annuii ricordandomi che avesse accennato a questa cosa ma non capii dove volesse arrivare.
-non sei stata capace di rispondermi sgarbatamente e con una bugia. Era più che visibile che avresti voluto tirarmi un pugno, dirmi di farmi i fatti miei in malo modo o insultarmi, ma non lo hai fatto- continuò con un sorriso.
-la tentazione c’è sempre- ammisi non riuscendo a non sorridere a mia volta.
-ma non lo hai fatto- ripeté di nuovo.
-non l’ho fatto- mormorai piano annuendo.
Senza alcun motivo apparente mi misi a ridere e mi passai  le mani fra i capelli un po’ disordinati. Alzai gli occhi verso il cielo e li chiusi senza smettere un secondo di ridere, quando vi riuscii guardai di traverso Nicholas scuotendo il capo ma con un sorriso sincero.
-solo tu potresti trovarmi un lato positivo dopo che ti ho chiesto di farti i fatti tuoi, persino Natura che sembra più figlia di Eirene, la dea della pace, che di Gea si sarebbe offesa- gli feci notare.
-sono fatto così che vuoi che ti dica- sorrise leggermente imbarazzato.
-grazie- mormorai sporgendomi ad abbracciarlo.
Anche se un po’ imbarazzato ed in modo più tosto impacciato Nicholas ricambiò.

---

-devi migliorarti con la spada Nat-  feci notare alla mia amica alla terza volta consecutiva che la disarmavo senza alcun problema.
-lo so-
Si chinò a recuperare l'arma facendo inevitabilmente cascare la sua folta chioma bionda sul viso.
Provò a soffiare verso l'alto per spostare un ciuffo ma non ci riuscì.
-tieni- le porsi uno dei tanti elastici che tenevo al polso per permetterle di legarsi i capelli.
-grazie, proviamo ancora-
Mi misi in posizione aspettando che anche lei fosse pronta e non appena lo fu tentai con un affondo.
Sorprendendomi scansò il colpo molto rapidamente e provò a sua volta a mettermi in difficoltà.
Provò anche a disarmarmi, ma per pura fortuna aveva finito per sbilanciarsi e rischiare di cadere a terra.
Decisa a disarmarla di nuovo feci cozzare la lama della spada assieme alla sua. Pronta a proseguire sentii il terreno cedere sotto un piede e presa alla sprovvista caddi a terra.
La mia spada era sparita dalle mie mani e giaceva a meno di un metro da me. Natura invece con un sorriso soddisfatto mi puntava la lama al petto.
-brava Nat!- esultai alzando le braccia veramente contenta.
-hai barato facendomi cedere la terra sotto i piedi, ma sei stata brava!- ripetei alzandomi in piedi.
-ho sfruttato i miei poteri, tutto qui- puntualizzò sorridente.
-touché. Nuotata nel lago?- proposi decidendo che potevamo concederci un po' di riposo dopo questo allenamento.
Natura storse lievemente il naso e capii non fosse molto favorevole.
-Angel mi aveva detto che stavi andando meglio- mormorai mortificata per non aver capito a pieno la mia amica.
Lei scosse subito il capo e si mise una mano sul petto.
-no, no! Angel ti ha detto giusto, sono riuscita a superare i miei dissapori con l'acqua-  mi spiegò con un sorriso soddisfatto.
-sento che c'è un cosa che non hai voluto pronunciare- la incalzai capendo subito il suo tentativo di omissione.
La figlia di Gea si guardò un po' intorno poi sbuffò come se non potesse sopportare più un peso.
-quando farete pace tu e Luca? Odio questa situazioni fra voi due... e metti da parte il tuo orgoglio per una volta ti prego- esclamò sinceramente esausta da questa situazione.
Mi sono comportata da stupida e Nat come sempre ha ragione. Devo chiedere scusa a Luca per essere stata così invadente e cocciuta.
-non centra nulla con la nuotata, ma come ogni volta Nat riesci ad avere ragione- ammisi superandola di qualche passo.
Mi guardo incuriosita con i suoi occhi grigi tanto innocenti.
-gli chiederò di fare pace prometto!  Prima devo andare in un posto però-
-e dove?-
-cabina tredici- dissi soltanto, per potermi godere la perplessità sul volto della mia amica che ovviamente non immagina perché mai dovrei andare proprio li.





Ehi! eccomi tornata :)
Pace i vista fra i due amici e anche una sorpresa per qualcuno, chissà cosa!
La Olympia cerca di trattenersi e darsi una regolata comprendendo che non può continuare così, percò cerca di fare con un passettino alla volta un cambiamento in positivo. E che dire di Nicholas! Questo ragazzo con calma e serenità è stato capace di non beccarsi un pugno da Olympia ed a farla scendere per un pò dal suo piccolo podio di orgoglio. Nat invece sotto sotto si fa più consapevole di quello che è e si accettà sfruttando di più le sue qualità :D
Al prossimo capitolo!
by unika

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Capitolo 8
*** Capitolo 6 ***


Cap. 6
Non so nemmeno io come ci sono riuscita, ma dopo essermi allontanata da Nat sono andata da Julia, la figlia di Ade.
Volevo rimediare al mio attacco da ficcanaso che avevo avuto con Luca con altro, non molto coerente ma potrebbe funzionare.
Premettendo che la cabina tredici è un po' inquietante con tutto quel nero, i teschi ed il fuoco fatuo ero stata decisamente fortunata! La figlia di Ade era già fuori da essa a parlare col fratello Nico.
-ciao- con questa semplice ed innocua parola avevo attirato l'attenzione di entrambi e visti i loro sguardi intensi mi irrigidii.
-ciao, hai bisogno di qualcosa?- domandó Julia più tosto cordiale nonostante la sorpresa, suo fratello invece mi guardò un di sbieco.
La ringraziai mentalmente per la sua spontanea disponibilità e mi senti più tranquilla.
-si, e... sono Olympia un'amica di Luca, il fratello di Jason- mi presentai porgendole una  mano che strinse probabilmente dubitando della mia sanità mentale visto che non le avevo risposto alla domanda.
-ed io sono Julia- ricambiò con il classico tono di voce che lasciava sottinteso “ora rispondi alla mia domanda però”.
-volevo chiederti se ti disturberebbe aiutarmi a migliorare le mie tecniche di attacco e difesa con la spada dato che ho saputo che sei molto brava- buttai li in fine.
Era una richiesta logica ed un po' para fondoschiena visto il complimento finale, spero accetti così posso continuare con la mia idea.
La vidi pensarci un po' su stringendo un po' le labbra ma credo stia per dire si, non ha ancora assunto un'espressione di disagio, fastidio, schifo o altro, sono fiduciosa!
Scostandosi dietro ad un orecchio una ciocca corvina annuì con un lieve sorriso. -certo non c'e alcun problema-
-grazie e potrebbe anche il mio amico Luca? Sai a volte si sente un po' a disagio col fratello, la sua fama lo deprime un po' certe volte e magari allenarsi con qualcun altro potrebbe aiutarlo- mi gettai in discorso compassionevole stringendo fra le mie mani una mia ciocca rossa fingendomi un po' imbarazzata per la “rivelazione” appena fatta.
Non due ma ben quattro occhi castani mi fissarono non molto convinti, questa volta pure Nico mi stava prestando attenzione. Ora sono veramente in imbarazzo lo ammetto.
-non mi pare proprio che Luca si senta inferiore a Jason. Quando si allenano insieme sono affiatati e competitivi- mi contraddisse il figlio di Ade. E c'ha ragione! Ma così non riesco ad arrivare al mio obbiettivo, perciò assumo un'espressione ancora più mortificata.
-è quello che vuole far credere... ma in realtà con me si è confidato ed essendo come il mio ventunesimo fratello voglio aiutarlo- ammisi calcando sulla parola fratello apposta, non ci deve essere spazio per i fraintendimenti qui.
-beh, ok può venire anche lui non c'è alcun problema- decreto alla fine Julia allargando le mani.
-grazie! Domani mattina va bene?- chiesi subito con un ampio sorriso per far capire quanto le ero grata.
-si a domani- concordò.
È fatta!                              
 
---
 
Adesso busso... fra un attimo lo faccio... ecco lo faccio... ci sono... lo sto facendo...
-Olympia?-
-tartaro!- esclamai.
Sicuramente da vedere devo essere stata epica mano sul cuore, salto sino all'Olimpo, occhi sgranati e poi un formicolio alle mani che mi implorava di tirare un pugno alla causa del mio spavento.
-Luca, tu mi vuoi morta- mormorai con voce strozzata intanto che cercavo di riprendermi
-non volevo spaventarti, però non capivo cosa ci facessi davanti alla porta della cabina con il braccio alzato a fare niente- si giustifico.
Annuii appena e mi rilassai visto che era proprio lui che cercavo. Questi quattro giorni in cui l'ho evitato per il mio orgoglio del cavolo mi sono sentita una stupida. Ma ad essere sinceri lo sono proprio stata.
-volevo- dicemmo a tempo e in modo del tutto spontaneo ci mettemmo a ridere.
-prima tu- di nuovo a tempo.
Ma così non si può andare avanti. Gli feci cenno con la mano di aspettare e feci un respiro profondo.
-parlo prima io altrimenti poi faccio un casino come mio solito- misi subito in chiaro e ricevetti il suo consenso da un sorriso divertito.
-scusami, sono stata una ficcanaso invadente ed in questi giorni una stupida orgogliosa- mi liberai finalmente guardandolo bene negli occhi.
Sapevo di esser stata perdonata visto il suo sorriso ed il fatto che subito dopo mi aveva attirato a se abbracciandomi e scompigliandomi i capelli. Mi strinsi a lui e poi per vendicarmi gli diedi qualche pizzicotto sulle braccia.
-e tu scusami per come ho reagito, non ne avevo il diritto- disse massaggiandosi il braccio.
Pace, che bella parola e poterla gustare mi rassicurava.
Questa volta fu il mio turno e gli scompigliai i capelli biondi così che fossero tutti sparati in aria -ma avevi ragione, poi ho già scordato- lo rassicurai fingendo di dargli un pugno sulla guancia. -sicura?- -certo! Ti ho anche procurato un allenamento con la sottoscritta...- -è una vita che ci alleniamo insieme- mi interruppe ridendo. Lo feci subito tacere poggiandogli una mano intera sulla bocca e lo guardai teneramente, povero deve ancora arrivare il bello e lui non lo sa. -fammi finire prima! Ti ho procurato un allenamento con la sottoscritta e una certa ragazza coi capelli neri due occhi castani su pelle rosea ed un visino sia dolce che tenebroso- gli raccontai come se stessi parlando del mio dolce preferito, voce e sguardo erano entrambi sognanti.
Assaporai soddisfatta le emozioni che passavano negli ecco del mio migliore amico, stupore, emozione, paura e curiosità. -Julia?- chiese incredulo mettendosi una mano fra i capelli. Annuii compiaciuta che avesse ben capito e che la sua reazione era proprio quella che speravo. -domani mattina nell'arena- dissi intanto che si getto ad abbracciarmi riempiendomi di grazie. Per ora forse è meglio omettere come ho parlato di lui con Julia e Nico, è felice perché rovinare tutto con il suo brutto sguardo ammonitore tutto musone.
 
---
 
-cos'ha Luca?- mi chiese Angel durante il pranzo. Ignorai la domanda di mio fratello e diedi un morso al mio panino affamata.
Lui però mi diede una gomitata e ripeté la domanda di nuovo. -niente tranquillo, è solo contento- lo rassicurai. Luca non aveva apprezzato come lo avevo dipinto agli occhi di Julia per convincerla ad accettare anche lui nell'allenamento, ma so che ne è stato anche contento. Deve solo permettere che sia la seconda emozione a prevalere invece che la prima ovviamente.
-se lo dici tu. Ma dimmi alla fine cos'hai fatto a Tom quando ti vede è irrequieto- mi chiese preoccupato ma anche molto incuriosito. Cercai di trattenermi dal ridere limitandomi a ridacchiare sotto i baffi a quel pensiero. -in realtà nulla- confessai. Angel sgranò appena i suoi occhi azzurri e poi assunse un espressione perplessa. -gli sto facendo credere di star progettando uno scherzo. Quando sta per andare nella sua postazione di laboratorio fingo di avergli fatto qualcosa, quando ci esercitiamo chiedo a Nat di darmi una mano con la sua capacità di comandare la terra e fargli prendere qualche piccolo spavento, niente di che- spiegai con estrema semplicità dando un altro morso al mio caro amico panino.
-Olly ti adoro!- scoppiò a ridere Angel tenendosi la testa con una mano e ridendo come un matto.
Beh in effetti, modestie a parte, sto facendo un buon lavoro.



Anche se so di essere imperdonabile vi chiedo scusa lo stesso, purtroppo ho avuto dei problemi che mi hanno fatto ritardare così tanto la pubblicazione del capitolo, ma ora finalmente ho potuto postarlo :)
spero vi sia piaciuto e che non mi ricapiti più di ritardare così tanto nella pubblicazione di altri capitoli
vi saluto
by unika

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Capitolo 9
*** Capitolo 7 ***


Cap. 7

-bravo- si congratulò Julia dopo tre estenuanti ore di allenamento decisamente troppo intenso. Ho tutti i muscoli indolenziti ed è già mezz'ora che me ne sto in disparte a guardare lei e Luca che si allenano insieme.
Come faccia la figlia di Ade ad allenarsi così non lo so proprio, ma d'altronde da solo ragione alle voci sulla sua bravura. Invece come Luca riesca a tenerle testa lo so molto bene! È talmente cotto che non sente la fatica, io che lo conosco da un po' riconosco i segni di cedimento, gli occhi stanchi si aprono e chiudono spesso e la postura inizia a farsi disdicevole, il minotauro in confronto apparirebbe più elegante.
Studiandoli attentamente era stato impossibile non notare una certa armonia e complicità innata nel combattere, come anche il fatto che Julia non ami che qualcuno l'aiuti. Quando Luca riusciva a farle cadere la spada anche se era più vicina a lui, lei insisteva per raccoglierla di persona, o quando dopo essere stato bloccato a terra lui è riuscito a rovesciare la situazione, Julia non,aveva accettato la sua offerta di aiutato ad alzarsi. Piccoli gesti che visti da uno esterno che coglieva tutto avevano un significato, ma chi li viveva li confondeva.
Finalmente Luca è caduto a terra stremato dando la vittoria a Julia una volta per tutte. Mi avvicino a loro e per non correre il rischio smentirmi do una sonora pacca sulla spalla al mio amico che si era appena rialzato, andò un po' in avanti sbilanciandosi ma non cadde e mi guardò storto.
-vedervi combattere insieme è bello e deprimente allo stesso tempo- ammisi porgendo al morente figlio di  Zeus al mio fianco una bottiglietta d'acqua.
Julia sorpresa sorrise un po' incerta. -deprimente e perché?- -perché io è mezz'ora che me ne sto a fare niente mentre vedo voi due allenarvi in modo straordinario e mi do da sola della scansafatiche. Davvero la mia autostima è calata in modo impressionante- esclamai scherzosamente soddisfatta di aver contagiato anche lei e Luca che si erano messi a ridere.
-neanche io sono tanto bravo se vuoi potremmo aiutarci a vicenda- propose una quarta persona che non rientrava nel mio campo visivo.
Aveva una voce che però avevo imparato a conoscere molto bene durante queste settimane. Mattina dopo mattina era impossibile non riconoscerla ormai.
Mi voltai lentamente e fui piacevolmente sorpresa di trovare dietro di me Nicholas.
Entrambi rossi in viso e io sicuramente con un sorriso da pirla. A confermare il tutto venne in mio soccorso Luca, benedetto ragazzo, spero che gli Dei ne terranno conto se mai dovranno fargli merito di qualcosa!
-potresti unirti a noi! Così potremmo fare a coppie... e scambiarci- aggiunse in fretta per evitare una gaf che spero aver notato solamente io.
-per me va bene- acconsentì entusiasta il figlio di Eos infilandosi le mani in tasca e continuando a sorridere.
Qualcosa mi pizzicò su un fianco e sobbalzai dolorante. -ahi!- mi massaggiai il punto dolente fulminando con lo sguardo il colpevole che si scagionò con solo tre semplici parole sussurrate -faccia da tiramisù-
 
---
 
-adoro Luca peccato sia etero... e peccato lo sia anche Nicholas- borbottò mio fratello Angel lanciando un sasso nel lago e facendolo rimbalzare più volte. Gli diedi una gomitata e poi lo abbracciai scompigliandogli i capelli divertita.
-Nicholas non si tocca!- lo avvisai.
Angel sorrise compiaciuto ed io mi diedi della stupida, avevo appena ammesso in modo del tutto implicito che il figlio di Eos non mi è indifferente.
Stupida me! E ora chi se lo sorbisce mio fratello e le sue fantasie...
-lo sapevo! La mia sorellina si è innamorata, ma che bello! Approvo in pieno, Nicholas è bello, atletico, simpatico e poi ha quel neo vicino alla bocca che mi verrebbe da baciarlo...- concluse malizioso.
Aprii e chiusi la bocca sorpresa e incominciai anche a balbettare cose senza senso sotto lo sguardo divertito di mio fratello.
-tranquilla non lo farò, è tutto tuo- mi rassicurò poi facendomi l'occhiolino. Smisi di balbettare e misi il broncio. -e da quando saremmo così sfacciati giovanotto?!- lo ripresi senza pero riuscire a rimanere seria. Scoppiai a ridere di colpo all'unisono con Angel e non riuscii più a smettere per colpa de suo maledetto solletico. Oh tartaro, sa che lo soffro troppo e lo fa pure apposta.
-basta!- urlai fra le lacrime chiedendogli pietà, non ne potevo più, ancora un po' e sarei stata la prima semidea a morire per cause più tosto discutibili, la risata. Una morte non molto onorevole rispetto a tutti gli altri semidei, ma chissene!
-solo se mi prometti che non lo allontanerai per paura e gli darai una possibilità- mise subito in chiaro le sue condizioni. Come sempre sapeva come estorcermi qualcosa. In questo è uguale a papà, in un modo o nell'altro ha quello,che vuole.
-...s...si- ansimai senza fiato quando finalmente mi lasciò respirare smettendo di farmi il solletico. Oh, grazie agli Dei!
Il suo sguardo indagatore però rimase fisso a studiarmi a fondo.
-si cosa?- cercò di capire per farmi confessare tutto definitivamente.
-si... che non lo allontanerò - lo accontentai passandomi una mano fra i capelli imbarazzata. Mi ha sempre reso un po' irrequieta esporre anche solo in parte i miei pensieri più intimi e i miei sentimenti, anche con Angel nonostante gli voglia un mondo di bene.
-non fartelo scappare Olly- mi incitò abbracciandomi di slancio. Un po' intimidita annuii appena poi ricambiai l'abbraccio aggrappandomi a lui, sono proprio contenta di avere un fratello come lui e per questo devo ringraziare mio padre dopo tutto.
 
---
 
 
Cara mamma come va a casa? Ti manco? Tu si, mi manchi molto ed è passato già un mese e mezzo da quando sono al campo, caspita se Crono il tempo vola.
Scommetto che ti manca il mio disordine per casa ;)
Sai al campo quest'anno mi sono fatta nuovi amici e ci sono alcune piccole novità!
Tra me e Luca è come sempre, anzi! Lo sto aiutando a cercare di conquistare una figlia di Ade, abbiamo avuto un piccolo screzio ma niente di che... beh ho fatto la solita ficcanaso, ma tranquilla ci siamo già chiariti ed abbiamo fatto pace.
Nat è cambiata molto ed è meno insicura di un tempo come ti avevo raccontato. Nessun cambiamento da chissà cosa, ma sta imparando ad accettare veramente senza troppi problemi il suo lato divino.
Angel è il solito... beduino che mi estorce le parole di bocca ed è un fratello fantastico cosa potrei volere di più?
Beh ho due nuovi amici!!!
In realtà con Julia (una figlia di Ade, quella che piace a Luca) abbiamo appena incominciato ad allenarci insieme, ma sembra simpatica e sono fiduciosa.
La seconda persona è Nicholas, un figlio di Eos. È molto carino gentile, simpatico e mi interessa cioè... ha un bel carattere, è una bella persona ammetto che mi piacerebbe approfondire di più la nostra amicizia.
Sai abbiamo in comune la passione per l'alba e tutte le mattine l'aspettiamo insieme chiacchierando,ieri mi ha sfiorato la mano ma spaventata l'ho ritratta
E... si è molto bravo sono contenta di averlo come amico.
Ora ti saluto, papà ha molto lavoro da fare ed insiste sul fatto che mi sbrighi a consegnargli la lettera.
Ti voglio bene
 
By Olympia :)
 
 
-e così ti piace il figlio di Eos, un certo Nicholas- mormorò mio padre Ermes che ovviamente aveva spiato tutta la mia lettera intanto che la stavo scrivendo. Non potevo chiamarlo dopo averla scritta? No, io mio complico la vita da sola ovvio!
-no!- esclamai avvampando e sbrigandomi  a piegare la lettera e a metterla nella busta. Scrissi velocemente l'indirizzo di casa nonostante non ce ne fosse realmente bisogno dato che Ermes sa benissimo dove abito e glie la consegnai.
-farò una chiacchierata con la cara Eos e gli chiederò di questo Nicholas- continuò nel suo mondo prendendo distrattamene la lettera.
Decisi di assecondarlo così mi avrebbe ascoltato con maggiore attenzione.
-ok papà. Ma mira comando, la lettera- lo pregai speranzosa che non continuasse con la sua idea e che se la fosse già scorda. Potrebbe anche succedere, non si sa mai, la speranza fu l'ultima ad uscire dal vaso di Pandora e salvo gli uomini.
-certo Olympia, porto la lettera a tua madre e poi andrò da Eos- mi salutò con un buffetto sulla guancia e sparì nella sua solita piccola nube.
Fantastico...



Ciao! eccomi di nuovo qui come promesso :)
Il piano per cercare di far avvicinare Luca eJulia è stato messo in atto e sembra avere anche delle buone basi, Angel si trasorma in ana specie di Eros in cui cera di far ammettere tutto ad Olympia, che in una semplice lettera per la madre si ritrova un pò in imbarazzo col padre impiccione.
Un po più di movimento, ci ho provato e continuerò a provarci, spero che vi sia piaciuto il capitolo ;D
Non so dirvi se riuscirò a pubblicare la settimana prossima visto che sarò piena di impegni, se si bene altrimenti Buon Natatle a tutti in anticipo :3
by unika

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Capitolo 10
*** Capitolo 8 ***


Cap. 8

-andiamo ad allenarci?- la proposta di Nicholas in realtà non era altro che un ricordarmi che dovevamo raggiungere gli altri, non una vera domanda, ma ci tenni comunque a rispondergli.
-certo! Non vedo l'ora- esclamai alzandomi a sedere.
La notte avevo dormito talmente male che arrivata dalla collina mi ero coricata, non avevo intenzione di addormentarmi, ma avevo finito per il farlo comunque, così mi ero ritrovata ad essere svegliata da Nicholas quando mi aveva raggiunto.
Grazie a lui non mi sono persa l'alba  e gli sono grata è uno spettacolo troppo bello per poterlo perdere con una dormita.
-vuoi una mano?- mi chiese sorridente vedendo che io ero ancora seduta mentre lui si era già alzato in piedi e spolverato i jeans.
Con un sorriso allungai le braccia verso di lui e gli strinsi le mani intanto che mi aiutava ad alzare.
-grazie, oggi sono già fiacca sin dalla mattina figuriamoci come sarò messa questo pomeriggio- mi scusai ridacchiando.
Ci incamminammo senza alcuna fretta verso l'arena e continuammo a chiacchierare del più e del meno.
Quando arrivammo Julia era già li ad aspettarci con Luca e la vidi fare un sorrisino un po' strano quando vide me e Nicholas.
Cosa potrà mai esserci di strano in due persone che parlano fra di loro intanto che camminano mi chiesi dubbiosa ignara che la risposta era vicina ed evidente.
Con uno scatto rapido feci sgusciare via la mia mano da quella di Nicholas, che era arrossito.
Per tutto il tragitto ci eravamo tenuti per mano senza neanche essercene resi conto. Dopo che mi aveva aiutata a mettermi in piedi non ci eravamo più allontanati e in modo del tutto naturale avevamo continuato a camminare, come se fosse un gesto quotidiano.
-incominciamo?- chiesi in imbarazzo sfregando le mani fra di loro per cercare di far sparire quel formicolio ai palmi.
Un po' mi spaventava questa cosa, ogni volta che tendo ad essere... em lieta della compagnia di qualcuno carino, simpatico e gentile io scappo. Letteralmente poi, proprio mi allontano nell'ombra e addio! Ciao! A mai piú!
Come se mi avesse letto nel pensiero Luca mi ammonì con lo sguardo.
Venne al mio fianco e mi porse una spada, poi fingendo di salutarmi sussurrò.
-io vedo di non fare la faccia da tiramisù, ma tu vedi di non scappare come tuo solito-
Cercai di riscuotermi un po' e fui grata a Julia che aveva subito proposto di incominciare ad allenarci, facendo tornare l'attenzione sul vero motivo per cui eravamo tutti e quattro li.
Dopo due ore, di allenamento con quei tre mi posso dire... esausta! Morta! Un morto vivente! Un... una... una povera vittima!
Ho alcuni graffi sulle braccia e una scheggia di legno nel polpaccio dopo una caduta poco elegante su un mucchio di legna.
-accidenti- mi lamentai seduta su una panca intenta a fare una medicazione fai da te. Ma si, perché rivolgersi ad un figlio di Apollo che potrebbe fare di meglio quando si può fare di testa propria peggiorando di sicuro tutto.
Anche se la scheggia è piccola resta il fatto che è anche fetente, mi fa parecchio male.
-ti aiuto io- si propose Nicholas inginocchiandosi davanti a me con un sorriso imbarazzato. -posso?- chiese indicando il punto in cui c'era la scheggia. Annuii in silenzio e lo osservai incuriosita.
Delicatamente prese il polpaccio e se lo appoggiò sulle gambe. Fece un po' di pressione e nonostante un po' di dolore sopportabile in poco tempo fui libera dalla scheggia.
Feci per aprire bocca per poterlo ringraziare, ma una cosa un po' particolare mi bloccò. Gli occhi di Nicholas erano lucidi... stava piangendo?
Poco dopo si prese una lacrima con un dito e l'adagiò sulla piccola ferita rimasta. Nonostante ciò che ho appena visto sia accaduto sotto i miei occhi fatico ancora a crederci.
La sua lacrima ha cicatrizzato il punto in cui prima c'era la scheggia, una cosa incredibile! Solo un figlio di Apollo può fare una cosa simile, ma lui invece è un figlio di Eos.
-dote che ho ereditato da mia madre- mormorò con un mezzo sorriso.
-cosa?- mormorai imbambolata.
-le mie lacrime creano la rugiada e possono guarire le ferite- spiegò divertito.
Annuii ancora un po' assente poi appena mi resi conto di quello che aveva detto riuscii a tornare in me e con ottimi risultati direi.
-ma che forte! Io da mio padre ho ereditato solo, se si può definire dono, il suo senso dell'orientamento infallibile e la capacità di rubare oggetti- esclamai euforica, scatenando la risata di Nicholas.
-un ottima ladra direi, mi ha rubat...- si mise a tossire coprendosi la bocca. Tutto rosso in viso e spostava lo sguardo intorno a se in imbarazzo.
Provai a chiedergli cosa fosse successo ma mi assicurò che era tutto a posto, anche se io continuavo a non esserne certa.
 
---
 
-piccola ho parlato con...- bloccai subito mio padre inorridita. Non mi aveva mai chiamata piccola non capisco perché incominci proprio ora.
-ti prego non chiamarmi così- lo supplicai inorridita. Mi ero irrigidita completamente a sentire quell'appellativo.
-sei mia figlia, hai sedici anni e sei piccola- mi fece notare pronto a continuare il suo discorso, ma decisa a difendermi lo fermai di nuovo.
-perciò io dovrei chiamarti vecchio? Hai più di quattromila anni sarebbe lecito- gli feci notare consapevole del rischio che stavo correndo.
I suoi occhi lampeggiarono minacciosi e poi fece un sorriso forzato.
-Olly cara, ho parlato con Eos e ha detto che Nicholas è un amore di figlio! Sue parole, tutte le mattine credo faccia yoga all'alba... poi credo sia un bravo spadaccino e che sappia tirare con l'arco-
Questo suo discorso mi imbarazzò moltissimo visto che gli avevo chiesto di non andare dalla dea Eos. Mi coprii il viso con una mano e scossi il capo.
-ehm... padre non avevate detto di avere una lettera da parte della mamma?- chiesi sperando di distrarlo abbastanza, da farlo uscire dalla fase “genitore improvvisamente presente ed impiccione”.
-si certo! Ecco tieni... oh ciao Angel! Ci vediamo Olly- esclamò frettolosamente, mi aveva cacciato la lettera fra le mani con gesto rapido e salutato di sfuggita Angel che si stava avvicinando a noi, poi puf! Scomparso...
-era un po' strano, più del solito in realtà- mormorai quando venni raggiunta da mio fratello.
Annuì d'accordo con me poi allungò gli occhi per sbirciare la busta ancora chiusa fra le mani incuriosito.
-mia madre- mormorai un po' incerta rendendomi conto solo adesso che non era solo una busta, ma anche un pacchetto incartato.
Aprii subito la scatolina e mi bloccai sconcertata, incurante delle ciocche di capelli cadute in avanti. Di solito infastidita le scosto all'indietro, ma questa volta ero talmente concentrata che non avevo avuto il minimo cenno a volerlo fare.
-che carine, mia madre ne aveva regalate un paio ad una sua amica quando le aveva detto di aspettare un bambino- esclamò Angel sorridente, poi si corrucciò d'improvviso e spostò i suoi occhi azzurri su di me indagatore.
-sei mica incinta?- chiese subito dopo dubbioso.
A quelle parole mi riscossi e scossi il capo vistosamente.
-ma cosa dici! Queste erano mie, le aveva fatte quando aspettava che nascessi- gli spiegai prendendo le due scarpine in mano e le studiai a fondo incuriosita. Avevano qualcosa di diverso, ma non capivo bene cosa.
Piccole e bianche stavano una per dito. Un piccolo fiocchetto azzurro fatto con un filo di lana... e mi resi conto che quelle non erano le mie scarpette.
Mia madre una volta me le aveva mostrate, erano identiche ma con il fiocchetto rosa, queste invece hanno i fiocchetti azzurri.
-oh Dei!- esclamai riscuotendomi d'improvviso.
Cacciai frettolosamente le scarpette nella scatolina che rifilai in malo modo a mio  fratello e poi con mani tremanti cercai di aprire la busta.
 
Ciao tesoro! Che bello ricevere la tua lettera, sono molto contenta!
Ermes mi ha detto qualcosa in più sul tuo amico Nicholas e sono molto contenta per te ;)
Non stressare troppo il povero Luca Olympia e ricorda che lui è un'amico vero che non dovrai mai perdere. L'ho incontrato solo una volta ma si vede che è un bravo ragazzo.
Sono davvero contenta per Natura e sappi che se vorrai invitarla a casa sarà sempre la benvenuta, come anche Angel!
Ci sarà solo una piccola novità in casa che credo tu abbia già indovinato visto il pacchetto che sicuramente avrai già aperto.
Fra cinque mesi tesoro avrai un fratellino.
Io ed Ermes l'anno scorso ci siamo riavvicinati molto ed ecco che è arrivata questa sorpresa.
Spero ti faccia piacere anche se so che presto tuo padre come ha già fatto una volta si stancherà di me e ci lascerà, ma Olympia io sono davvero molto felice ti giuro.
Un bacione grande
Mamma
 
-papà è il solito...- mormorò un po' perplesso Angel al mio fianco dopo aver sbirciato tutta la lettera.
Io però rimasi ferma con lo sguardo fisso sul foglio e le rotelle della mia testa che giravano lente e cigolanti
Un fratellino...
Al cento per cento...
Stessa madre umana e stesso padre divino...
Un altro fratello... questa volta però è diverso!
-e mia mamma ci è cascata di nuovo- mormorai impassibile.
Di solito una notizia simile porta la gioia, non lo sconcerto e l'impassibilità.




Ehi! ciao a tutti ed eccomi col capitolo 8 finalmente!
Problemini all'orizzonte come potete vedere, Olympia non è molto entusiasta della notizia che le ha dato la madre.
Il suo cuoricino batte di nascosto ed il fratello la sostiene o almeno cerca di farlo visto il carattere della protagonista che non ama molto esporsi troppo e farsi vedere in difficolta, ma questo è un problema che infondo abbiamo tutti.
Che dire, Buon anno a tutti voi! ci vediamo col prossimo capitolo nel 2017 ;)

By unika

 

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Capitolo 11
*** Capitolo 9 ***


Cap. 9

-Rupert, Daniel, Tom, Dean, Logan, Rick, Newton, Josh, Lizzy, Jane, Kate, Emma, Becka, Beatrice, Sally, Criss, Rose, Sophie, Sophia... Angel tu già lo sai- mormorai sfinita dopo esser riuscita miracolosamente ad attirare l'attenzione di tutti e venti i miei fratelli e sorelle a tempo.
Di solito li riesco a prendere in piccoli gruppetti da cinque o sei massimo, oggi è veramente un evento.
-sembri stanca sorellona- mormorò  la piccola Criss che ha solo otto anni ed è da due che è qui al campo. I suoi grandi occhioni blu mi commossero e l'abbracciai istintivamente. A sua volta anche lei con le sue braccine corte ricambiò l'abbraccio.
-ragazzi è un momento un po' complicato per me questo e so che in qualità di capo cabina dovrei essere io a occuparmi di tutto, ma vi pregherei di far affidamento su Angel per qualche tempo... lui è d'accordo e spero lo siate anche voi- annunciai distraendomi un po' nel pettinare i lunghi capelli lisci e biondi di Criss.
Stranamente nessuno contestò ed annuirono all'unisono, poi uno dopo l'altro mi raggiunsero per fare un unico grande abbraccio.
La cosa mi spiazzò completamente, ma mi commosse anche molto. È bello sapere che questa mia famiglia sgangherata nel momento del bisogno c'è.
 
---
 
Nat finalmente mi sta dando prova di aver superato la sua paura dell'acqua accettando di fare una nuotata con me al lago.
E la cosa che mi ha reso ancora più felice è che me lo ha proposto lei.
Senza farmelo ripetere una volta ho subito accettato e ci siamo date appuntamento al lago non appena ci fummo cambiate con il costume.
-ti adoro Nat, te l'ho mai detto- mormorai comodamente coricata su un cumulo di sabbia che Natura aveva comantato a mo di sdraio sotto qualche centimetro d'acqua.
In realtà lo dico molte volte, ma ciò non toglie che ricordarglielo sia sbagliato.
-almeno una volta al giorno- ridacchiò mettendosi a creare strane forme con la sabbia, non è proprio terra ma un suo derivato in qualche modo. Perciò riesce a comandarla lo stesso.
Non l'avevo mai vista così serena a usare i suoi poteri così all'aria aperta e con la possibilità di essere vista da tutti e la cosa mi sorprese parecchio.
-ancora non hai assimilato a pieno la notizia di tua madre vero- constatò studiandomi attentamente.
Mi coprii il viso con le braccia e sbuffai sonoramente, perché sia lei che Luca non mi lasciano un po' di aria libera da respirare?
È una settimana che ho appreso la notizia ed è sempre una settimana che loro cercano di farmi prendere bene la notizia.
L'unico che non mi fa alcuna pressione é Nicholas e già solo per questo lo bacerei...
Resami conto del pensiero appena formulato strinsi le mani a pugno e storsi la bocca.
Sto proprio peggiorando e la cosa anche dentro di me sembra farsi seria.
-ti prego Nat- mormorai sconsolata -non è esattamente la notizia più leggera da assimilare visto che sappiamo molto bene come sono gli dei- continuai difendendomi facendo leva su un argomento in cui non poteva darmi contro.
Lo sanno tutti che gli dei si invaghiscono di un umano, ci provano e di tanto in tanto nasce un semidio. È invece meno risaputo che un Dio si invaghisca due volte dello stesso umano... beh, in realtà è già successo. Travis e Connor non erano gemelli ma figli della stessa donna umana, poi ci sono Jason Grace e la cacciatrice Thalia. Con loro c'è già la differenza di padre romano o greco ma si tratta comunque dello stesso Dio.
-prova a parlarne con Nicholas, mi pare che con lui ti senta più a tuo agio- propose con un sorrisino furbo.
La fissai storto poi scossi il capo decisa.
 
Ero talmente decisa che poco dopo me ne ero andata via proprio per andare da lui.
La coerenza fatta a semidea! Mia madre l'ha sempre detto d'altronde e le devo dare ragione.
Nicholas era con un suo amico figlio di Ares e quando gli avevo chiesto se potevamo parlare aveva accettato un po' perplesso.
Lo capisco, in questi giorni ho saltato quasi tutti gli allenamenti e non sono stata molto loquace la mattina, sono stata poco corretta nei suoi confronti.
-c'è qualcosa che no va?- chiese premuroso sedendosi davanti a me a gambe incrociate sul prato, eravamo andati nel nostro posto segreto dove la mattina assistiamo all'alba.
Mi torsi le mani ed annuii un po' a disagio, ha un espressione da cucciolo e vorrei abbracciarlo forte per rassicurarlo ma non voglio commettere passi falsi.
-ok, allora tanto vale che lo dica subito per liberarmi del mio peso e prima che perda il coraggio- mormorò sommessamente diventando tutto rosso in viso.
-cosa?- chiesi preoccupata dal suo improvviso cambiamento d'umore e poi di cosa stava parlando?
Lo vidi fare un respiro profondo e poi stringere i pugni sulle ginocchia. Alzò il viso che prima aveva abbassato e incastrò i suoi occhi castani nei miei.
-Olympia- proruppe paonazzo.
Annuii poco convinta ed aspettai un po' prima che rincominciasse a parlare.
-tu mi piaci- disse tutto d'un fiato diventando ancora più rosso di prima.
Sbattei un paio di volte di occhi incredula e rimasi a bocca aperta. Questo proprio non me lo aspettavo.
-e non importa se tu mi stai per dire che per te non è così, lo accetto- continuò buttando fuori tutta l'aria che aveva trattenuto sino ad adesso.
Cos'è che per me non è così?
Non so quante volte ho fatto la faccia da tiramisù con lui e io non sarei interessata a lui? Ma è ceco!
-io ti piaccio?- domandai “furbamente” stranita. Con tutte le cose che avrei potuto dire me ne esco con una cosa così stupida, insomma lo ha appena detto... giusto?
Nicholas si gratto la nuca imbarazzato ed annuì in modo impercettibile.
-davvero?- continuai a chiedergli con un sorriso ebete stampato in viso. Un po' sorpreso dalla mia reazione fece un sorriso sghembo un po' imbarazzato.
-guarda che anche tu mi piaci Nicholas, non è vero che per me non è lo stesso- non so come ebbi il coraggio di dirglielo, ma fui estremamente felice e rassicurata.
Questa volta il turno dell'espressione stupita era il suo e sorrisi divertita con le guance che avvampavano come fari.
-sul serio?- mormorò incredulo passandosi una mano fra i capelli.
Annuii teneramente e gli presi una mano fra le mie.
-mi spieghi come ti è venuto in mente che per me non era lo stesso?- chiesi curiosa. Credevo che fosse evidente quello che provavo visto che sono come un libro aperto.
-in questi giorni eri un po' strana e credevo ti stessi preparando a mettermi nella zona amicizia definitivamente- ammise imbarazzato accennando ad una risata che mi contagiò subito. Dispiaciuta per averlo ulteriormente messo in imbarazzo mi coprii la bocca con una mano.
-in realtà volevo chiederti proprio scusa per come mi sono comportata in questi giorni... mi sono chiusa talmente tanto nei miei tarli che ti ho ignorato completamente e mi dispiace molto- gli spiegai dispiaciuta abbassando un po' lo sguardo colpevole.
Lui si era preoccupato per me e io non mi ero degnata di dargli una spiegazione.
Con una mano mi alzò il viso finché i nostri occhi non furono allo stesso livello e mi sorrise incoraggiante. Ricambiai il sorriso e istintivamente mi avvicinai un poco a lui.
-non è una cosa brutta quella che ha occupato i miei pensieri in questi giorni, solo... poco comune e mi ha spiazzata. Ho scoperto che mia madre aspetta un bambino, il mio fratellino- mormorai sentendomi più tranquilla ora che finalmente mi confidavo con Nicholas.
-è una bella notizia- si congratulò lui con sorriso ampio che mi sciolse il cuore. -il fatto è che abbiamo anche lo stesso padre e per quanto bello è anche strano- ammisi infine sganciando la bomba definitivamente. -oh...- mormorò piano lui sorpreso, capendo il mio comportamento un po' assente di questi ultimi giorni. -wow, non capita spesso in effetti- ammise un po' sconcertato.
Scoppiai a ridere per la sua espressione e mi sporsi ad accarezzargli una guancia con le punta delle dita, era un po' che desideravo farlo e sono felice di poterlo fare finalmente.




Ehi! eccomi col capitolo nove :)
Ho una cosa da dirvi che non vi rallegrerà molto e spero mi capirete.
Per un pò non riuscirò a pubblicare e non sto ad inventare chissà cosa, voglio essere sincera con voi e lo sarò al 100%.
In questo periodo, anche se ho delle idee per i prossimi capitoli non riesco a scrivere, ho un blocco dello scrittore a metà diciamo... il capitolo dieci l'ho solo iniziato ma è fermo da troppo tempo. Il problema sta nel fatto che momentaneamente non riesco a trovare il modo per far si che accada quello che ho progettato per il resto della storia. 
So come voglio che vada, come finirà, ho addirittura già scritto capitoli futuri... ma senza quelli in mezzo non posso certo continuare a pubblicare.
Vi chiedo scusa, spero di riuscire a risolvere questo problema e tornare presto a pubblicare la storia.
By unika

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Capitolo 12
*** Capitolo 10 ***


Rieccomi di nuovo Finalmente!!!


Cap. 10


Mano nella mano spalla contro spalla io e Nicholas per la prima volta guardiamo l'alba in questo modo.
Ancora non ho detto nulla ai miei amici, prima voglio abituarmi all'idea che io e Nicholas ci siamo dichiarati a vicenda ed entrambi ci ricambiamo. Un passo alla volta preferisco.
È successo solo ieri e ci stiamo abituando entrambi.
-confesso che mi sei piaciuto sin dalla prima volta che ci siamo visti, ci ho solo messo un po' per capirlo- non me lo feci sfuggire, volevo veramente dirglielo nonostante il solito rossore sulle guance, sono quasi uguale ai miei capelli.
Lui non mi rispose ma strinse semplicemente di più la mia mano, un gesto che mi portò ad appoggiare la guancia sulla sua spalla.
Per la prima volta non sono scappata ed ho ascoltato ciò che provavo davvero. Quest'anno stanno succedendo un sacco di cose che non mi sarei mai aspettata!
 
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-ti vedo più felice del solito Olly, successo qualcosa che non mi hai ancora detto?- chiese incuriosito Luca subito dopo il nostro allenamento mattutino. Purtroppo Nicholas dopo l'alba era dovuto andare a sbrigare un problema nella sua cabina e non abbiamo potuto allenarci insieme.
Eravamo in tre e facendo a turno avevo avuto la possibilità di fare la romantica ad occhi aperti con la gran parte del tempo un sorriso sulle labbra. Julia era troppo impegnata nel combattimento per esserne resa conto, ma invece Luca aveva subito captato qualcosa in me.
-sono felice perché oggi ti ho battuto!- convenni dicendo la mia piccola mezza verità. Si l'ho battuto, ma in realtà sono in un piccolo mondo tutto mio dove continuo a pensare a Nicholas. -quando mi ricapiterà di riuscirci-
Luca socchiuse appena gli occhi poi incrociò le braccia al petto. Non lo stavo convincendo proprio.
-sicura che sia per questo motivo?- indagò scrutandomi attentamente con i suoi occhi azzurri.
Assunsi un'espressione a mia volta indagatrice e capovolsi la situazione. -si, ne sono sicura. Tu invece... che mi racconti di bello, progressi con Julia?-
Le sue guance avvamparono subito come due pulsanti d’emergenza e si irrigidì tutto. Non era una reazione da lui, è strano. Lui non finisce mai davvero in difficoltà, finge di esserlo, ma mai per davvero...
Abbandonai subito la maschera scherzosa che avevo indossato per ribaltare la situazione e mi avvicinai a lui preoccupata. -Luca... che c'è?-
Vidi il suo corpo sciogliersi lentamente e grattarsi la nuca con una mano un po' a disagio. Istintivamente lo presi per il polso e lo feci sedere a terra insieme a me. Aspettai pazientemente che si desse i suoi tempi, non posso pretendere che mi dica tutto su due piedi estraniandosi dalle sue emozioni. Sarebbe una cosa umanamente impossibile. Dubito che pure gli dei ci possano riuscire tanto facilmente.
-è proprio Julia il problema. Sto cercando di conoscerla meglio con domande innocue e provo a coinvolgerla con aneddoti divertenti, fin li tutto a posto per carità. Ride con me con la sua splendida risata, quando le racconto qualcosa mi ascolta con attenzione catturandomi con i suoi occhi meravigliosi e mi sorride...- nonostante tutte queste cose belle nella sua voce c'è malinconia. Soffro per lui, è il mio migliore amico e non mi piace vederlo così.
-ma sembra che non riesca a far scattare la scintilla anche a lei. In me c'è direttamente un incendio ogni volta che stiamo insieme, potrei quasi esplodere talmente mi sono innamorato di lei giorno dopo giorno conoscendola sempre meglio con i suoi innumerevoli pregi i rari difetti che se dovessi chiedermi quali sono non riuscirei comunque a dirtene mezzo-
-magari è solo molto introversa e ha bisogno di una spinta, qualcosa che le faccia scattare quel che, che ancora non ha, magari lei è come me... ha solo paura- mormorai piano per timore di poterlo ferire in qualche modo. I suoi occhi si illuminarono di nuovo e la speranza ritornò in me.
Dai Luca! Ce la puoi fare, devi solo avere pazienza. Pure io ce l'ho fatta con Nicholas.
 
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-non posso farlo... ma devo!- mormorai rotolandomi sul letto.
-sorellina cara, qualunque cosa io dica tu non l'ascolterai. Perciò spiegami perché vuoi un mio parere?- Angel aveva ragione, ma non potevo ammetterlo apertamente, mi auto saboterei e non è giusto.
Giunsi le mani e feci gli occhioni dolci per pregarlo. Non può abbandonarmi così, non la sua sorellina cara e compagna di scherzi.
Alzò gli occhi al cielo e si chinò alla mia altezza. Con un sorrisetto mi pizzicò il naso ed annuì accontentandomi. Lo adoro!
-da quello che mi hai detto Luca è messo male con questa figlia di Ade giusto?- -giustissimo!- confermai annuendo.
Si picchiettò l'indice sul mento, pensando a qualcosa probabilmente. Gonfiò le guance e poi buttò l'aria fuori e fece una strana espressione.
-non so che dirti, mandalo da un figlio di Afrodite a farsi consigliare e... oh se non sbaglio la settimana scorsa è arrivata una figlia di Eros al campo, chi più indicata di lei?- mi scompigliò i capelli facendomi l'occhiolino e sgattaiolò via dalla nostra cabina.
-Angel!- mi lamentai sconsolata, provai a seguirlo sino a fuori ma l'unica cosa che scorsi furono i suoi capelli scompigliati muoversi fra i ragazzi ed insinuarsi nella cabina dei figli di Afrodite.
Ah si, la mettiamo così allora! Scoprirò cosa mi nascondi fratellino caro e si! Andrò a parlare con Julia per indagare anche con lei, certe cose vanno chiarite.
Impettita mi incamminai nella cabina scura, deprimente, triste... scura... tanto scura dei figli di Ade.
Bussai esitante alla porta visto che c'era un teschio incastrato nel legno che sembrava fissarmi.
Ad aprirmi non fu Julia, ma Nico. Sguardo inquisitorio e porta, per la precisione, semiaperta.
-ciao- mormorai sentendomi una completa stupida, in sintonia con la figura che stavo facendo tra l'altro. -non c'è Julia- borbottò chiudendosi subito la porta dietro di se e davanti al mio povero naso.
-fammi almeno parlare!- esclamai offesa contro il teschio inquietante.
La porta si riaprì di scatto ed un Nico scocciato mi fulmino con lo sguardo. -perché vorresti mica parlare con me? Non ti conosco- fece per richiudere la porta ma lo bloccai questa volta.
Ricambiai il suo sguardo scocciato con un mio sorriso angelico ed aprì del tutto la porta esasperato. -entra- sbottò.
-grazie, comunque si volevo Julia, ma posso chiedere anche a te visto che è tua sorella- lo rassicurai.
Mi sedetti sul bordo di un letto e lui mi fisso da un angolo della cabina appoggiato al muro. -prego siediti pure- borbottò sarcastico -grazie già fatto- ribattei divertita. Al suo modo di porsi mi veniva spontaneo ribattere in modo schietto e snervante. Lo vidi alzare un sopracciglio e capii che non voleva perdere altro tempo.
-a Luca piace tua sorella, sai dirmi se hai captato o ti ha espressamente detto se per lei è lo stesso o no?- rapida ed indolore. Schietta, precisa, arrivata subito al punto.
-non mi impiccio di queste cose- ribatté seccato. -io invece mi impiccio! Luca fa il cane bastonato perché è convinto di non essere ricambiato e io vorrei sapere se posso sostenerlo nelle sue infinite preghiere ad Afrodite o indurgli la pillola amara- dissi quasi in tono di supplica. Ok che vuole farsi i cavoli suoi, non rompere e molto altro. Ma io ho un amico messo come uno zerbino fra un po'!
In realtà Luca non è messo così tanto male, è in pensiero, mi stressa, si fa qualche film mentale e torna a stressarmi. Il figlio di Ade mi guardò a lungo e poi lasciò che la testa gli ricadesse contro il muro con gli occhi chiusi.
-si- mormorò piano. -cosa?- chiesi confusa. Si a cosa? -si a mia sorella piace il tuo amico, ma ti avverto se la fa soffrire se la vedrà con me- feci un sorriso smagliante e saltellai sul letto. Posso continuare a spronare Luca nella sua missione!
-ora vattene però, sei più iperattiva di Percy quando vede il cibo blu e mi dai sui nervi- borbottò dileguandosi nel bagno. Con un alzata di spalle mi alzai in piedi e mi incamminai verso porta.
-hai detto cibo blu?- chiesi un attimo dopo perplessa, resami conto a pieno di quello che aveva appena detto.
-fuori!- abbaio da dentro il bagno in risposta.
Alzai le mani in segno di resa e lo accontentai. Che non sia mai che evochi qualche scheletro fantasma o cose simili, non ne sopporterei la sola vista.





Ehi ciao a tutti! E come potete ben vedere dopo un mesetto di silenzio totale finalmente sono riuscita a tornare con un nuovo capitolo :)
Mi dispiace averci messo un pò a sbloccarmi ma la vedo col bicchiere mezzo pieno, sono tornata.
Spero che non si ripeta più perchè mi dispiacerebbe dover di nuovo finire un letargo un pò tormentato.
Detto ciò spero che il capitolo con cui sono tornata vi sia piaciuto e alla prossima volta :)
By unika

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Capitolo 13
*** Capitolo 11 ***


Cap. 11
 
-voi due!- esclamò una voce dietro ad un cespuglio poco distante da me e Nicholas che eravamo seduti sul prato mano nella mano.
Mi guardai intorno perplessa e vidi spuntare mio fratello Angel che si trascinava dietro Nat tenendola per il polso. -te lo avevo detto che mia sorella ci stava nascondendo qualcosa Nat e tu non mi credevi, eccone le prove!-
Natura poverina aveva tutti i capelli scompigliati in una massa arrufata ed era ancora in pigiama. -Angel va bene, Olly e Nicholas stanno insieme avevi ragione tu. Posso andare a dormire, sono le cinque di mattina!- lo implorò la mia povera amica.
Mio fratello scosse il capo e continuò a venire verso me ed il figlio di Eos al mio fianco.
-credevo lo avessi detto a tuo fratello- mormorò con un sorriso divertito Nicholas. Mi morsi la lingua e scossi il capo per fargli capire che non era esattamente quello che ero riuscita a fare in realtà. -volevo godermi ancora un pó di calma prima di dirglielo- spiegai in mia difesa. Nicholas mi perdonò dandomi un bacio sulla guancia ed avvampai completamente visto che davanti a noi c'era pure mio fratello in versione battagliera che blaterava dicendo che ero una sorella ingrata, che gli dovevo delle spiegazioni e qualcos'altro credo... dopo un po' ho smesso di ascoltarlo in realtà.
-spudorato! Baci mia sorella davanti ai miei occhi!- l'accusò Angel puntandogli il dito contro a pochi centimetri dal viso. Veramente sorpresa  dall'atteggiamento protettivo che stava manifestando mi alzai inpiedi per fronteggiarlo faccia a faccia.
Non può proprio lui venire a fare certe scenate dopo che mi ha detto di non farmelo scappare e mille altre cose. È completamente ammattito!
-Angel ma che stai blaterando, sul serio ti scandalizza un bacio sulla guancia? Tu che mi hai detto che se non fosse che Nicholas è etero lo avresti baciato volentieri?!- gli feci notare assottigliando lo sguardo. Così non può andare.
-esci subito dalla parte del fratello protettivo e geloso che non ti si addice proprio e se vogliamo mettere i puntini sulle i, io sono più grande di te- gli feci notare con un sorrisetto.
Era una cosa che lo infastidiva il mio continuo ricordargli che seppur di solo un ora ero più grande di lui.
-un ora! Sei nata un'ora prima!- esclamò imbronciandosi e dandomi le spalle. Chinò la testa verso Nat ed incominciò a confabulare qualcosa in modo concitato.
-Angel dice che avresti dovuto dirglielo che ti sei messa...- la figlia di Gea si bloccò un secondo esitante ma dopo un'occhiata di mio fratello continuò comunque. -che ti sei messa con quel figo del figlio di Eos- mormorò poco convinta e subito dopo lanciò un'occhiataccia a mio fratello, seguita da una anche mia. -Angel puoi anche parlarmi in faccia e non tramite la povera Nat, e poi basta certi aprezzamenti al mio ragazzo!- mi lamentai diventando tutta rossa. La situazione era davvero imbarazzante, io ed Angel stavamo discutendo sugli apprezzamenti che lui faceva su Nicholas, e del fatto che non gli ho subito detto di noi due.
-dice che lo hai tradito e che non vuole parlare con te più- mormorò Natura con un alzata di spalle. -Angel!- esclamai con tono ammonitore. -stai solo dimostrando di essere più piccolo e immaturo così- lo punzecchiai.
Come pensato i suoi occhi mi trafissero e poi si mise le mani sui fianchi continuando a mantenere  lo sguardo fisso nel mio. -in qualità di tua sorella maggiore, più grande di una ora composta da sessanta minuti- feci un breve pausa faticando a rimanere seria. -io ho il diritto di dimostrarmi gelosa nei tuoi confronti! E mi devi una bella spiegazione sul perché l'altro giorno sei sgattaiolato dentro la cabina dei figli di Afrodite- lo punzecchiai sapendo già come sarebbero andate le cose. Occhi a fessura, guance gonfie ed infine un sonoro sbuffare. -hai vinto- borbottò incrociando le braccia al petto. -ma non te lo dico!- scoppiai a ridere per la sua affermazione esclamata  come se fosse una sua vendetta personale. Alzai le mani al cielo in segno di resa e poi le poggiai sui fianchi con ancora un espressione divertita dipinta sul viso.
-Angel lo sapevi che sto con Nicholas?- esclamai di punto in bianco come se mi fosse appena venuto in mente. Gli strappai una risata e rimediai anche una scompigliata di capelli da parte sua. Me lo sono meritata.
-a quando le nozze- chiese tornando a rilassarsi con un'occhiata da chi la sapeva lunga. -vacci piano! Tu mi devi ancora delle spiegazioni- lo avvisai rimettendomi a posto con un po di passate di dita fra i capelli e li risistemai tornando presentabile.
Angel prese sotto braccio Natura che aveva assistito al nostro teatrino ancora un po' nel mondo dei sogni e la trascinò passo dopo passo lontano da noi. -riaccompagno Nat nella sua cabina, è tanto stanca sai...- aveva lasciato la frase così a metà. Un discorso non chiuso che avremmo affrontato mooolto presto ne sono sicura. Soddisfatta del risultato ottenuto feci un respiro profondo e mi voltai a verso il ragazzo che se ne stava ancora seduto a gambe incrociate ai miei piedi.
Sulla sua faccia era dipinto un mal riuscito tentativo di non mettersi a ridere. Il sorriso era evidente, ma cercava comunque di sembrare tranquillo. –è sempre così fra te e tuo fratello?- domando non riuscendo più a trattenersi. –fammici pensare un secondo- mormorai assumendo un espressione pensierosa con tanto di mano sulla guancia come se mi ci stessi appoggiando. –beh si, in effetti il novanta per cento delle volte si- ammisi chinandomi a sedere di nuovo al suo fianco. –e l’altro dieci per cento?- -qualcuno ci interrompe- confessai. A volte i nostri stessi fratelli stufi di me ed Angel ci dicevano di smetterla, una volta ci avevano addirittura implorato quasi.
Tornai a guardare l’alba ormai giunta davanti a noi e sorrisi serenamente. Appoggiai le mie mani congiunte sull’addome e poi mi chinai su Nicolas appoggiando la testa sulla sua spalla. Nonostante non lo potessi vedere percepii il suo voltare il viso per guardarmi, dopo pochi secondi lo senti sistemarsi sul posto e cingermi le spalle con un braccio. Del tutto inaspettatamente percepii le sue labbra sulla mia nuca e potrei giurare che il mio cuore stia facendo una maratona per conto suo talmente batte forte.
 
---
 
-oh ciao Luca! Volevo dirti una cosa, sai è una bella notizia- esclamai un po’ impacciata non appena lo raggiunsi vicino il campo di pallavolo. Non so perché mi agito tanto, l’ho già detto ad Angel e Nat mica cambia qualcosa adesso. Beh loro in realtà lo hanno scoperto, ma poco importa non cambia molto... credo. –ciao Olly- ricambia il saluto però guarda in un punto dietro di me. Seguo il suo sguardo confusa e scopro chi è che sta occupando la totale attenzione del mio caro amico, Julia. –Luca ho una bella notizia- ripetei infastidita dalla sua mancanza di rispetto nei miei confronti. Ok che è cotto della figlia di Ade, ma non può comportarsi così. Gli schiocco le dita davanti agli occhi e d’improvviso sembra rendersi veramente conto che sono davanti a lui. –scusa, che bella notizia hai?- chiese un po’ più interessato di prima per fortuna. I suoi occhi però viaggiavano sempre verso la ragazza che stava parecchio dietro di me. –senti facciamo che te lo dico quando mi degnerai davvero della tua attenzione- decisi pronta ad andarmene via, finalmente prendevo un po'di coraggio e lui mi ignorava completamente! Il figlio di Zeus tornò di nuovo a guardarmi e scosse il capo. Poi preso da non so quale moto mi afferrò per le spalle. Lo guardai confusa non capendo cosa gli prendesse, poi lo vidi avvicinare pericolosamente il suo viso al mio. Fu un attimo. Le sue labbra sulle mie. I miei occhi sbarrati per lo stupore ed il mio corpo che si irrigidì di conseguenza.





Ehi! ciao a tutti ed ecco tutto per voi il capitolo undici :)
Vi chiedo scusa per non essere riuscita a pubblicare qualche giorno prima ma è un periodo che ogni apparecchio elettronimo mi rema contro e allora ho avuto un pò di difficoltà con l'aggiornamento, ma la cosa importante è che ci sono riuscita!
Vi saluto e come ogni volta spero che vi sia piaciuto il mio capitolo
By unika

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Capitolo 14
*** Capitolo 12 ***


Cap. 12

É un attimo. Spingo via Luca sbigottita e lo fisso accigliata. Lui però non guarda me, con la coda dell’occhio sta osservando Julia poco distante da noi. Poco dietro di lei però c’è lui... gli occhi spalancati per la sorpresa, l’espressione lentamente si tramuta in delusione ed inizia ad allontanarsi.
-Nicholas...- mormorai angosciata. Anche Julia se ne stava andando via e sentire il sospiro di sollievo di Luca mi fece infuriare. Come le sue labbra selle mie anche il mio braccio alzato fu questione di un attimo. Un pugno lo colpì sulla guancia destra e mi massaggiai le nocche indolenzite. Non poteva rovinarmi tutto così, non lui che per me è un fratello. –ma che ti prende?- chiese cadendo dalle nuvole massaggiandosi una guancia. Il principino si è svegliato finalmente. –che mi prende!? Cosa prende a te! Sei impazzito- esclamai cercando di trattenermi dal non assestargli anche un calcio nello stomaco. –perché mi hai baciata?- lo accusai sentendomi ferita da quelsui stupido gesto. Finalmente connesse i suoi due neuroni semidivini e abbassò lo sguardo mortificato, la cosa però mi fece arrabbiare ancora di più. –Luca te lo ripeto, perché mi hai baciata?- questa volta la mia voce era incrinata.
I suoi occhi mi fecero stare ancora più male. Non c’era niente di peggio che un amico che dopo aver fatto una cavolata se ne rendeva conto e non sapeva cosa dire. –Olly perdonami… non so cosa mi sia preso. Volevo far ingelosire Julia, ma non ho calcolato cosa era meglio fare in realtà- mormorò con lo sguardo basso. Ma a cosa siamo arrivati? –hai rovinato tutto...- mormorai sentendo gli occhi inumidirsi e le lacrime scendere libere sulle mie guance. –sei un idiota!-
-Olly perdonami ti prego! Ma perché piangi anche?- ovvio che non sapeva perché stavo piangendo. Se non fosse stato avventato e mi avesse ascoltato saprebbe il motivo e non starebbe impalato come una stupida statua di medusa! –perché Nicholas ci ha visti... e se invece di fantasticare chissà solo gli dei sanno cosa, ora sapresti che sto con lui!- sbottai. La sua espressione mutò in un baleno. Occhi spalancati, bocca socchiusa e viso pallido. –stavo con lui dovrei dire, grazie alla tua genialata ora ne dubito-
Senza aspettare una sua altra reazione feci qualche passo indietro e mi allontanai. Ora io devo solo trovare Nicholas e sperare che voglia, se non parlarmi almeno ascoltarmi. Devo trovarlo!
Anche a costo di cercarlo in tutto il campo da cima a fondo.
Ero talmente disperata che ad un tratto avevo gettato la spugna. Nella sua cabina non c'era, neanche nell'arena o al lago. Quando avevo incrociato Angel non mi ero soffermata più di tanto sul fatto che lo avessi notato mano nella mano con un figlio di Afrodite, ma mi ero ripromessa che gli avrei chiesto spiegazioni.
Amo tanto l'alba perché mi da la sensazione della nascita di qualcosa di speciale, ora invece mi ritrovo rannicchiata sul prato con il viso nascosto dalle ginocchia ad aspettare il tramonto.
La fine delle sofferenze in teoria, una sorta di rassicurazione che non appena tornerà la luce tutto andrà bene, si risolverà tutto, ma così non è. Non ho trovato Nicholas tutto il giorno, a cena non c'era e nemmeno al falò.
Per evitare i miei amici ero andata a dormire presto abbracciando il cuscino. Dopo non molto però fui svegliata da una piccola mano che mi stava scuotendo per una spalla. Aprii gli occhi e scorsi la piccola Criss scrutarmi con i suoi occhioni blu. -posso dormire con te? Ho fatto un brutto sogno...- mormorò con gli occhi lucidi. Le accarezzai una guancia e con un sorriso un po' tirato le feci segno di venire a coricarsi con me. Gli incubi vengono a trovare tutti noi semidei di consuetudine, ma i più piccoli possono ancora rimanere molto scossi. Criss è una di loro, appena l'incubo si fa un po' più intenso crolla, ma come potrei biasimarla? È così piccola.
-anche tu stavi facendo un brutto sogno? Sembravi agitata prima che ti svegliassi- mormorò accoccolandosi il più vicino possibile a me. -si, un brutto sogno- convenni giocando con un sua ciocca bionda. -ma ora dormiamo dai- coprii entrambe con il lenzuolo leggero e per un po' continuai ad accarezzarle i lunghi capelli.
 
---
 
Quando mi svegliai Criss ancora dormiva. Stringeva fra le mani un lembo della mia maglia. Anche tutti i miei altri fratelli stavano ancora dormendo visto l'ora che era. Nonostante mi fossi svegliata più tardi rispetto gli altri giorni l'alba non era ancora sorta.
Vorrei tanto andare dalla collina e trovare Nicholas ad aspettarmi come ogni mattina. Desidero poterlo vedere per spiegargli tutto quell’enorme malinteso che si è creato in meno di ventiquattro ore. Vorrei andare la, trovarlo ad aspettarmi e abbracciarlo forte, anche se le parole non sono il mio forte, le avrei trovate e gli avrei detto tutto.
Mi alzai a sedere un po’ troppo velocemente, tanto che sbattei la testa contro il letto sopra ad il mio. Un gemito mi sfuggi dalla bocca intanto che mi massaggiavo il punto dolorante.
-sorellona- abbassai lo sguardo su Criss che mi guardava con gli occhietti stanchi. -torna a dormire Criss, io arrivo subito- annuì appena e tornò subito a dormire come le avevo chiesto di fare. Con cautela la scavalcai per uscire dal letto e con ancora il pigiama indosso uscii dalla cabina.
Il modo in cui ero vestita era l’ultimo dei miei pensieri. Avevo solo fatto una coda un po’ disordinata intanto che camminavo fra le cabine. Quando raggiunsi quella di Nicholas sbirciai al suo interno per vedere se fosse li, magari era ancora a letto. Gli unici letti occupati però erano quelli dei suoi fratelli così mi sbrigai a raggiungere la collina. Se non era a letto sarà sicuramente li!
Corsi per tutto il campo sperando di fare il prima possibile, non potevo permettermi di arrivare troppo tardi. Avevo il fiatone quando scorsi il prato deserto. Mi si mozzò il fiato e inumidirono gli occhi. Nicholas non c’era. Il prato era intonso perciò non era proprio passato qui.
Le mie spalle erano scosse da piccoli spasmi e le guance completamente bagnate dalle lacrime. Mi guardavo intorno sperando che Nicholas potesse sbucare da qualche parte ma non incrociai il suo sguardo neanche una volta fra gli alberi, i cespugli ed il cielo che si stava schiarendo sempre di più.
-se ti piaceva tanto Luca perché venire a prendere in giro me? Avresti potuto semplicemente dirmi di no- Nel sentire quella voce mi irrigidii di colpo, poi voltandomi completamente lo vidi. Era a qualche metro di distanza da me  con un espressione indecifrabile. Per un malsano motivo mi nacque un sorriso sulle labbra. Era una cosa che stonava completamente con la situazione in cui eravamo ma non potei farne a meno, visto che nel suo atteggiamento avevo scorto un pizzico di gelosia. -Luca per me è solo un fratello, come Angel- -baci sulla bocca anche Angel?- assunse un'espressione scettica. Scossi subito il capo e lui assunse un'espressione che diceva “e allora cosa centra?”
-Angel è gay ed è mio fratello di sangue non lo bacerei mai sulla bocca! Ma quello che voglio spiegarti è perché Luca mi ha baciata, quell'idiota...- -c'è pure una spiegazione?- -la smetti di interrompermi per favore!- esclamai ad un tratto. Voglio spiegargli il malinteso ma non me lo permette. -si! La spiegazione è che Luca è cotto di Julia e ha pensato che baciandomi davanti a lei  l'avrebbe fatta ingelosire... ma ha solo fatto danni- dissi finalmente. Se però non mi avrebbe creduto avrei potuto anche tirargli un pugno, perché così non saremmo arrivati da nessuna parte.
L'espressione di Nicholas si fece confusa e poi pensierosa. –perciò a te non piace Luca e viceversa…- mormorò cercando di fare mente locale di tutto quello che gli avevo appena detto. –A Luca piace Julia?!- esclamò ad un tratto cadendo dalle nuvole. Coprii con una mano un sorriso divertito ed annuii. –non lo avevi mai notato?- scosse il capo e assunse un espressione imbarazzata –ora che ci penso però era palese. Oggi agli allenamenti non avrò pietà con lui- mi avvisò avvicinandosi a me lentamente. –per tua informazione gli ho già tirato un pugno io ieri, magari non esagerare troppo- lo informai rilassandomi. Feci per abbracciarlo, ma non sapevo se nonostante ci fossimo chiariti me lo avrebbe lasciato fare, così lo fissai negli occhi dubbiosa. Con un sorriso acconsentì e mi abbracciò forte. Nascosi il viso nel suo collo e respirai il suo profumo.
L'alba fu a testimoniare il nostro ricongiungimento e fui entusiasta che ci fossimo chiariti, ero già pronta al peggio, ma invece era andato tutto bene.
-Davvero hai tirato un pugno a Luca?- mi chiese ad un tratto cercando il mio sguardo. –si, attento a non farmi arrabbiare ti avviso- scherzai. –farò il bravo te lo assicuro- dette quelle ultime parole con un sorriso dolce, si avvicinò di più al mio viso. Le nostre fronti si stavano sfiorando e respirai il suo dolce profumo ad occhi chiusi.




Ehi! Rieccomi con il capitolo 12 che spero abbia messo il cuore in pace a chi avrebbe voluto picchiarmi visto come avevo fatto finire il capitolo precedente ;)
Non preoccupatemi, io per prima ci soffrivo, ma le parole mi sono uscite e le ho scritte senza pentirmene perchè è così che sento che sia il modo in cui la storia si svolgerà
Con questo vi lascio ed al prossimo capitolo :)
By unika

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Capitolo 15
*** Capitolo 13 ***


Cap. 13

Completamente assorta nei miei pensieri avevo partecipato ben poco agli allenamenti. Nicholas aveva mantenuto la sua parola e resistendo in modo impressionante continuava a combattere sfinendo Luca, ma non ci davo tanto peso poiché l'assenza di Julia mi preoccupava parecchio.
L'avevo vista di sfuggita ieri sera, ma poi basta. Con il mio cercare Nicholas non ci avevo neanche dato peso.
-Luca non sarai mica già stanco?- domandò Nicholas fingendosi stupito. Vederlo comportarsi in quel modo mi fece sorridere divertita, ma facendo prevalere un po' di buon senso decisi di raggiungere i due ragazzi per salvare il figlio di Zeus.
-ma che... figurati- borbottò lui fingendo di starsi semplicemente stiracchiando. Battei una mano sulla schiena a Luca e finsi di guardare qualcosa che si trovava lontano. -è un tuo polmone quello Luca?- Nicholas si mise a ridere insieme a me stando a guardare la nostra povera vittima.
-credo che tu lo abbia stancato abbastanza non credi- il figlio fi Eos alla mia domanda retorica finse di pensarci un po' su poi annuì soddisfatto. -baciala di nuovo e non mi limiterò a stressarti negli allenamenti- lo mise in guardia. Come una bimba il giorno di Natale feci un sorriso enorme beandomi di quel momento in cui io ero il centro di quell'avvertimento.
Il povero Luca alzò le mani in segno di resa ed annuì con vigore.
Qualcosa dietro di lui attirò la mia attenzione e smisi subito fi ridere non appena mi resi conto di cosa si trattasse. Anche i due ragazzi insieme a me se ne accorsero e seguirono la stessa direzione del mio sguardo perplessi. -quello è Nico o sbaglio?- mormorò Luca facendo un segno della mano per salutarlo.
Il figlio di Ade lo fissò inespressivo restando immobile, l'unica cosa che cambiò fu il terreno tutto intorno a lui che divenne nero e certi scheletri iniziarono ad uscire dal terreno.
Dei, non scherzava quando aveva detto che se Julia fosse stata ferita da Luca lui glie l'avrebbe fatta pagare!
-Luca fossi in te scapperei via- lo avvisai avvicinandomi verso il figlio di Ade a piccoli passi. -perché? Oh... sta facendo quella cosa di evocare gli scheletri ed è inquietante- borbottò indietreggiando un po'.
Continuai a camminare verso Nico e dovetti girare alla larga dagli scheletri comparsi, fanno davvero spavento quei cosi! -il medico non ti aveva detto niente cose spettrali- provai ad accennare con un sorriso incerto. -te lo avevo detto che l'avrei fatto- mi fece notare spostando i suoi occhi inespressivi su di me. Un brivido mi percorse lungo tutta la schiena e mi irrigidii sul posto. Aveva ragione, ma non era un po' eccesivo?
-ci ha già pensato il mio ragazzo, sai Nicholas... l’ha sfinito con i combattimenti! Dai guardalo, ha una faccia che fa schifo talmente è stanco!- esclamai cercando di persuaderlo.
Luca non era messo davvero così male, parecchio provato si, ma non in modo così esagerato come volevo farlo apparire. Diciamo che nell'esagerazione cercavo di parargli il fondoschiena semidivino. -ora è il mio turno però- ribatté.
-non dovresti invece!- esclamai di punto in bianco. Mi si era accesa una lampadina e avevo buone possibilità che la mia idea andasse a buon fine senza che Luca venisse inseguito dagli scheletri, spettro, schifo, inquietanti.
Assunsi un aria più convinta e mi parai completamente davanti a Nico. -Julia non sopporta essere aiutata, lei preferisce fare tutto da sola. Sei suo fratello e lo sai molto bene- attirai la sua completa attenzione guadagnandomi una sua occhiataccia e cercai di rimanere tranquilla. -così non fai che andarle contro. Sarà lei a ad affrontarlo e magari anche picchiarlo quando sarà il momento- lo rassicurai. -cosa!?- esclamò Luca offeso da dietro le mie spalle. -forse giusto uno scheletro ci potrebbe stare però- mormorai sconsolata. Luca non capiva proprio quando stare zitto certe volte, e a questo punto uno scheletrino se lo merita tutto.
Le ombre ai piedi di Nico sparirono e un solo scheletro rimase insieme a noi.
-d'accordo, uno solo- acconsentì il figlio di Ade abbozzando ad un sorriso che già pregustava il divertimento nel fatto che Luca sarebbe stato sicuramente in seria difficoltà.
 
---
 
Ormai sono giorni che vedo Luca cercare di incontrare Julia, ma lei lo evita come la peste ed evita anche me visto che non siamo ancora riuscite a chiarirci. Sfrutta sempre le sue capacità di viaggiare nell'ombra per sparire da vicino a noi e riapparire non so dove molto più lontano.
Se non fosse che mia madre non è stata molto bene resterei al campo per dare una mano al mio amico, ma stiamo parlando di mia padre che è incinta per giunta.
La visita di mio padre è stata inaspettata tanto quanto la notizia, così ho subito incominciato a fare i bagagli per poter tornare a casa.
-facci sapere Olly- si raccomandò Natura abbracciandomi. La strinsi forte a me ed annuii fra i suoi capelli un po' scompigliati. -e tu continua ad essere così solare che mi rendi felice. Magari indaga un po' su Angel, lo continuo a vedere con un figlio di Afrodite ma si rifiuta di dirmi qualcosa- chiesi a mo’ di scambio di favori con un sorriso appena accennato, che già stava svanendo però. Sciogliemmo la presa delle mani e mi rivolsi a Nicholas poco distante da dove eravamo noi due.
Mi dispiaceva doverlo lasciare per un arco di tempo indefinito e che non avrei saputo quando saremmo potuti tornare insieme. Anche se mi aveva rassicurato che dovevo stare tranquilla e di rimanere con mia madre il tempo necessario affinché non me la sentissi di lasciarla da sola di nuovo, io mi sentivo in colpa.
Non ho mai avuto un ragazzo e non mi sono mai fatta così tanti complessi caspita! Però non me ne pento di certo.
-tornerò presto- mormorai in po’ giù di morale. Siamo abituati a vederci tutti i giorni e di botto per un po’ non ci riusciremo.
Mi strinse una mano intrecciandola con la sua -lo so, poi abbiamo i regali di tuo padre per tenerci in contatto-
Nell'altra mano stringerà uno dei due diari che Ermes ci aveva regalato dopo una mia “lieve” insistenza.
Erano due diari gemelli, che permetteva di scrivere a l'altro possessore del diario, bell'invenzione che non usa la tecnologia e che ci permette di restare in contatto come con dei sms o delle e-mail.
-già, ha detto che sono in debito con lui- ridacchiai ricordandomi quanto fosse esasperato non appena lo avevo convinto a regalarmi i due diari.
Il suono del clacson mi ricordò che Argo mi stava aspettando nel pulmino del campo. Tra un saluto e l'altro stava diventando in po’ impaziente.
-meglio che vado- Nicholas annuì con un sorriso e poco prima di lasciarmi andare mi diede in bacio sulla guancia che ricambiai dandogliene uno io a mia volta.
-ci penso io a Luca, vedo di parlare un po’ con Julia se la convinco ad ascoltarmi- disse proprio mentre stavo salendo sul furgoncino.
Gli sorrisi divertita visto che come aveva detto una volta lui, lo avevo contagiato nel voler aiutare a tutti costi Luca e Julia.
 
---
 
Argo mi lasciò nei pressi di New York dove mi affrettai subito a raggiungere casa mia. Era così strano essere qui, era come se vedessi per la prima volta le strade che in realtà conosco sin da bambina.
Sono la figlia del dio protettore dei viandanti, ho in innato senso di orientamento che solo in situazione estreme riuscirei a perdermi. Adesso però è come se passassi fra tutti questi palazzi per la prima volta.
Non riuscivo a ritrovarmi in quel caos pieno di persone che se ne vanno avanti ed indietro in preda alla frenesia.
Improvvisamente a disagio cercai di regolarizzare il mio respiro, mi portai la mano tremante sul petto e con l'altra mi appoggiai ad un palo per sorreggermi.
Tutto intorno a me stava iniziando a vorticare e le gambe sembrava stessero per cedere.
-Olympia!- due mani fresche mi presero il viso e mi accarezzarono la fronte imperlata di sudore. Cercai di mettere a fuoco il viso davanti a me e notai solo una chioma rossa fuoco, come la mia.
-Olly sono la mamma. Respira, fai in bel respiro profondo-
-ma-mamma- finalmente riuscii a metterla bene a fuoco e con l'aiuto di un altro paio di mani venni fatta sedere a terra, mia madre invece stava trafficando nella borsa sino a quando non estrasse una bottiglietta d'acqua.
-sta meglio signorina- alzai lo sguardo verso la voce che mi aveva appena rivolta la domanda e vidi un uomo più tosto robusto con i capelli rasati ed un velo di barba sulla mascella squadrata.
-io... si- sembrava più che io stesa ne stessi chiedendo la conferma sul come stessi.
-grazie John per l'aiuto- accettai l'acqua che mia madre mi stava porgendo e bevvi delle piccole sorsate intanto che metabolizzavo come lei avesse appena chiamato l'uomo al suo fianco. Lo aveva chiamato per nome e ciò significava che lo conosceva.
-Samantha anche tu tutto bene?- l'uomo mi sembrava molto premuroso nei confronti di mia madre, tanto.
-sto bene grazie, posso chiederti però di aiutarmi a portare mia figlia a casa? È ancora molto debole per riuscire a camminare bene da sola- le dita fresche di mia madre mi accarezzarono una tempia con un tocco leggero.
-ma certo- notai un piccolo scintillio negli occhi di quell'uomo non appena posò lo sguardo su mia madre e le sorrise.
-tesoro adesso andiamo a casa- annuii appena e mi feci forza nonostante sentissi le gambe ancora tremolanti.
L'uomo mi aiutava a rimanere in piedi intanto che stavamo camminando e aveva anche la mia sacca su una spalla, mentre mia madre mi massaggiava la schiena di tanto in tanto per farmi sapere che era vicino a me.
Mi pare il colmo, sono venuta a New York per starle vicino visto che lei non era stata bene ed invece sono io ad esser stata male e lei si sta occupando di me.







Ehi! rieccomi qui finalmente con il capitolo 13
Mi dispiace ma ho qualche problemino generale tra la storia, il computer, cose personali e come avrete notato ho un ritmo smpre più lento con gli aggiornamenti e non sempre riesco a postare capitolo sufficientemente lunghi.
Non posso che dirvi che i dspiace e che per quanto lenta porterò la storia sino alla fine.

E boh... spero vi sia piaciuto il capitolo
by unika


 

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Capitolo 16
*** Cap. 14 ***


Cap. 14

Arrivate a casa per fortuna mi ero ripresa così tempo che mia madre offrisse qualcosa da bere a quello che ho scoperto essere un suo nuovo collega di lavoro, che fummo a casa da sole.
Mi sembra così strano vederla di punto in bianco con la pancia gonfia visto che ormai è al quinto mese. Un conto era aver appreso la notizia, un altro averne la prova concreta sotto gli occhi.
-mi fa piacere che tu sia tornata tesoro, come va al campo? I tuoi amici e quel ragazzo di cui mi hai parlato- arrossii in po’ nel sentire mia madre chiedermi di Nicholas.
Non ho mai avuto in ragazzo, perciò non ho mai avuto l'occasione in passato di trattare questo argomento con lei e ora sono un po’ in imbarazzo.
-Nat è molto cambiata in positivo, Luca combina dei guai e non riesce a dichiararsi con la ragazza che le piace e che ricambia, mentre Angel mi nasconde che si sta vedendo con qualcuno ed è felicissimo che avremo un fratellino “che ci legherà ancora di più”- sorrisi dicendo le stesse parole che lui aveva detto una volta. -e ti salutano tutti- aggiunsi subito prima che mi passasse di mente.
-ringraziali e quando li rivedrai ricambia il loro saluto da parte mia. Non mi hai detto nulla di Nicholas però- come sempre non le era sfuggito il mio tentativo di omissione.
Mi aveva lanciato un'occhiata divertita perché pienamente consapevole di avermi scoperta.
Mi coprii gli occhi con le mani e in sorriso imbarazzato si fece largo intanto che mi facevo piccola piccola raggomitolandomi contro il divano.
Provai a sbirciare fra le dita e scorsi mia madre trattenere una risata vista la mia reazione.
-ho saputo che ci sono novità- mormorò con in tono di uno che la sapeva lunga, come se non avesse chiesto nulla a mio padre certo.
-può darsi- rimasi vaga sentendo le guance andare completamente a fuoco, continuavo ad arrossire sempre di più. –papà mi ha gentilmente regalato questo di ario con cui posso tenermi in contatto con i ragazzi-
Sviai l’attenzione da me al diario che mi ero affrettata a tirare fuori dal mio borsone e lo aprii per mostrarglielo. Mia madre incuriosita lo prese fra le mani e sbirciò fra le pagine che in realtà ancora completamente bianche. Avrei dovuto scriverci sopra non appena fossi arrivata ma visto che ho avuto qualche problema lo farò non appena ne avrò il tempo.
-ciao Olympia, com’è andato il viaggio? Spero tutto bene e spero che tua madre stia meglio.
Non so come farò a dover stare senza di te la mattina quando guardiamo l’alba insieme, già mi manchi.
Nicholas-
le parole che mia madre aveva appena recitato mi fecero irrigidire di colpo, non c’erano scritte poco fa... le deve per forza aver scritte proprio pochi istanti fa.
-che dolce, è il tuo ragazzo?- gonfiai le guance e lentamente mi alzai in piedi dal divano. Sotto lo sguardo divertito di mia madre con passi lenti le presi il diario di mano, che mi lasciò senza obbiezioni e iniziai ad indietreggiare come un animale in pericolo. –potrebbe anche essere- buttai li continuando ad indietreggiare. 
-ah si?- -forse- scappai sino in camera mia e mi coricai sul letto con il diario aperto sulla prima pagina già mi manchi solo a leggere quelle parole mi agito e non so se essere contenta o spaventata, io non sono proprio abituata a queste cose!
Non sono abituata ad avere un ragazzo, comportarmi in un determinato modo perché sto con un ragazzo, parlarne con mia madre perché curiosa, stare senza di lui quando abituata starci sempre insieme e riuscire a fare la fidanzatina senza avvampare ogni tre per due, notare che tre è più grande di due poi.
Presi la penna in mano iniziai a scrivergli una risposta, soprattutto per fargli sapere che sono arrivata.
Sono arrivata sana e salva, ora sono a casa con mia madre e mi sono appena ritirata in camera mia. 
Vorrei tanto scrivergli che anche lui mi manca, perché è la verità lui mi manca, ma mi vergogno... non so neanche il perché però non riesco ad esprimere questo mio semplice sentimento su carta.
Sarà strano non poter vedere l’alba insieme, vorrei potessimo farlo.
Suono abbastanza come un ammissione che anche lui mi manca vero? Insomma sa che nonostante il mio carattere tendenzialmente aperto e socievole sono anche una che fatica ad aprirsi a pieno, sono sicura che lo abbai capito!
Nicholas è un ragazzo intelligente e piano piano ha anche iniziato a conoscermi.
Ho un’idea! Anche se non sarà certo la stessa cosa potremmo metterci d’accordo sul trovarci alla stessa ora ad aspettare l’alba e magari ci terremo i diari vicino così per qualsiasi cosa potremo parlarci :)
Si, la faccina ci sta’ decisamente... per le brache di mio padre! Inizio a pensare anche come una delle mie ex compagne di classe quando si facevano mille problemi per una faccina nei messaggi con un ragazzo con cui si sentivano.
Olympia datti una calmata che stai facendo la stessa figura. Meglio se finisco di scrivere così poi lui potrà rispondermi.
Che ne pensi?
Olympia

Chiusi il diario ed accarezzai il dorso un po’ ruvido... perchè mi sento tanto confusa?




Lo so... il capitolo è brevissimo oserei dire uno sputacchino, lo so è tanto che non aggiorno e lo so basta parlare e parlare tanto che ho problemi di scrittura ci eravate arrivati già da parecchio perciò non scriverò molto adesso.
Vi dico solo che mi dispiace e che non dovrete aspettarvi ancora chissà che cosa di capitoli (come quantità) visto che nella mia "tabella di marcia" dovrei finire a breve (come quantità di capitoli, poi se continuo di sto passò in realtà non lo so)

by unika

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