Manic's Derpy Emerald

di Dr Mirrus
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'inizio di tutto ***
Capitolo 2: *** Il primo pokemon ***



Capitolo 1
*** L'inizio di tutto ***


MANIC’S DERPY EMERALD
Capitolo 0: L’inizio di tutto
Un giovane ragazzo si trovava nel retro del camion dei traslochi, con un pc sulle gambe, che gli mostrava uno schermo nero su cui si vedeva solo un cerchio bianco, come se fosse illuminato da un riflettore.
Nel cerchio poco dopo apparì una figura abbastanza robusta, con una corta barba castana come i capelli, anch’essi corti.
Scusami per l’attesa!” apparì scritto nel box di Dialogo di ciò che sembrava un gioco.
Il mio nome è Birch, ma tutti mi chiamano “professor Pokemon”.
Il professore prese dalla sua cinta una piccola sfera rossa e bianca, che lanciò verso l’alto, ed essa rilasciò un raggio simil-Cremisi che fece apparire vicino ai piedi del professore un piccolo esserino dal corpo blu, con un becco da anatra e sul capo una Ninfea più grande di lui.
Questo è un Pokemon, molti di noi li considerano amici fedeli, ma per sfortuna esistono anche persone che li sfruttano per poter ottenere quello che vogliono” Disse il professore con un tono sconfortato “Però questo lo sai già, quindi passiamo a te…"
Il ragazzo sorrise, si stava annoiando a leggere tutte quelle cose che già sapeva, ma finalmente avrebbe ottenuto la sua licenza da Allenatore.
Sei un ragazzo o una Ragazza?” uscì scritto sul box di Dialogo, lasciando la scelta a lui, che scelse subito il sesso Maschile.
bene… e qual è il tuo nome?” il Box di dialogo scomparve, lasciando spazio a uno schermo di inserimento, dove Il ragazzo scrisse il suo nome.
Manic, È così che ti chiami?” Il ragazzo premette sul Si, e il box di dialogo riapparve.
Bene! La tua licenza da Allenatore verrà stampata nel Laboratorio di Birch e la potrai andare a prendere appena sarà Pronta! Buona fortuna giovane allenatore!” E con queste ultime parole l’applicazione si chiuse, permettendo a Manic di chiudere il Pc.
Dopo una decina di minuti, il camion si fermò, e da fuori dalle porte si sentì una voce femminile.
Manic, figliolo, siamo arrivati, scendi dal camion!” Sua madre, che lo aspettava  fuori dal mezzo, aveva già iniziato a passare delle scatole ai Pokemon traslocatori, due Vigoroth.
Sbuffando, Il ragazzo scese dal camion. Non era stato mai molto affezionato a sua madre, datasi alla prostituzione, e nemmeno a suo padre, andatosene di casa quando lui aveva solo 5 anni.
Appena la donna lo vide uscire dal camion, si girò verso di lui “Allora, che ne pensi Manic? Questa è la nostra nuova casa!
Manic la osservò, era una casa modesta, con due piani, ma quello che più gli interessava era l’interno. Entrò seguito dalla madre, “Tuo padre ti ha comprato un orologio Nuovo, che ne dici di andare a vedere la tua nuova stanza e sistemare tutto?
“un orologio, Che grande sostituto dell’amore paterno! Vado sopra, tu cerca di non farti ammazzare da quei due” Disse Manic indicando i due Vigoroth “dopotutto sei tu quella che paga l’affitto”
Arrivato sopra posò il portatile e la Bulbapedia, l’unico libro che suo padre gli avesse mai comprato, sulla scrivania spoglia, e iniziò a aprire le sue scatole, mettendo tutto in ordine, e osservando l’orologio comprato dal padre.
“Tsk, Non ha nemmeno comprato le batterie, che bel padre che ho.” Disse lui infastidito.
Dopo una mezz’ora tutto era a posto, e la madre lo chiamò dal piano di sotto.
Manic! Manic! Vieni, Presto!” “Scommetto che è ciò che dici anche a tutti gli altri uomini” Disse Manic prima di scendere per le scale.
La madre era seduta sul divanetto, mentre guardava la TV, e sembrava molto interessata
Sbrigati, c’è papà in TV!” “Meraviglioso, magari sta subendo un pestaggio così violento da finire la sua carriera e lasciare nient’altro che un uomo vuoto, quello si che sarebbe interessante!” si lasciò scappare Manic, ma la madre non lo sentì, era troppo concentrata sulla televisione.
Oh, te lo sei perso… Mi dispiace tanto… Però potresti andare a trovare i nuovi vicini, che ne dici?” Disse lei cambiando espressione in meno di un secondo
“Buona idea, almeno non devo stare ancora in questa casa.”
La cittadina di Albanova era molto ridotta, era praticamente un quartierino con una decina di case, e Manic si diresse subito alla casa dei loro vicini, che scoprì poco dopo essere casa Del Professor Birch e della sua famiglia.
Bussò, e alla porta venne ad aprire una donna sulla quarantina, che vedendo Manic aprì subito la porta sorridendo.
Tu devi essere il figlio dei nostri vicini… Manic, giusto?” chiese lei sorridendo amichevolmente
Manic si grattò la nuca leggermente imbarazzato. “Già… Cerchi di ignorare gli odori, suoni, viste, sapori… Sa che c’è? Finga che noi non ci siamo, mi scuso in anticipo per tutto quello che succederà.” Disse lui consapevole del lavoro della madre, ma la donna non lo calcolò molto, pensando stesse scherzando.
Nostra figlia era molto eccitata di avere un nuovo amico!” Disse lei allegra, per poi indicargli le scale. “Lei dovrebbe essere di sopra, perché non vai a conoscerla?
Manic sorrise, era curioso di conoscere questa ragazza, quindi si diresse di sopra.
La ragazza era seduta alla scrivania e stava leggendo un Libro, ma quando Manic bussò alla porta, alzò subito lo sguardo, e andò ad aprire la Porta.
Oh? Tu sei?” Chiese lei stranita.  “Io sono Manic, il tuo nuovo vicino, mi dispiace tanto.”
Lei sorrise, e gli tese la mano “Io sono Vera, piacere di conoscerti! Mio padre mi ha parlato molto di te, sai?
Manic ricambiò la stretta di mano sorridendo, poi una cosa lo stranì. “Aspetta, tuo padre nemmeno mi conosce, come ha fatto a parlart… Ah, conosce mio padre, perché lui si che mi conosce” Disse lui infastidito.
Dopo una decina di minuti passati a chiacchierare, Vera si alzò dalla sedia su cui era seduta, per poi dirigersi alla porta, indicando a Manic di fare lo stesso. “Beh, io devo prepararmi, tra un po’ devo andare ad aiutare mio padre con le sue ricerche. É stato un piacere conoscerti, alla prossima!” disse lei chiudendo la porta della sua stanza.
Manic scese le scale e salutò la Donna, e appena uscito di casa sentì uno strano urlo.
Il ragazzo si diresse verso la fonte dell’urlo, poco fuori da Albanova, e notò una bambina sull’orlo della stradina che dava verso il percorso 101.
“Ehi ragazzina, che succede?” chiese lui stranito. “Il professor Birch sta venendo attaccato da un Pokemon selvatico! Puoi andare ad aiutarlo?” la bambina sembrava molto preoccupata, e le urla non accennavano a smettere.
“va bene, vedo quello che posso fare” Disse lui dirigendosi verso il Percorso 1.
Arrivato nel posto delle urla vide Il Professore inseguito da un branco di Zigzagoon, ed era stato portato con le spalle appoggiate ad un albero.
Appena Birch notò il ragazzo, lo chiamò. “Ehi ragazzo! Ti prego, nella mia borsa ci sono delle Pokeball! Prendine una e aiutami!
Manic andò verso la borsa, che si trovava abbastanza lontana, e la aprì; All’interno c’erano tre Pokeball, ognuna delle tre aveva uno dei simboli elementali sopra.
“Una sola eh? Va bene... Ma quale prendo?”








MINIANGOLO AUTORE!
Ok, questo è la prima volta 
che riadatto a storia una specie di Gameplay con una storia sotto, quindi non sono sicuro di come sia potuta venire (spero bene).
Inizio dicendo che, come ho specificato nella descrizione della storia, questa non è completamente mia, ma solo la riadattazione.
Per i curiosi, Ecco il Link per la prima delle sue Run: Manic's Derpy Emerald 
Spero vi sia piaciuta, spero commentiate in tanti, anche per delle critiche, e ci risentiamo al prossimo capitolo, Adios!

 

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Capitolo 2
*** Il primo pokemon ***


Capitolo 1: Il primo Pokemon
“Una sola eh? Va bene... Ma quale prendo?” si chiese Manic, osservando le tre sfere, e osservando anche il professore che cercava di ragionare con l’orda di Zigzagoon.
Poco dopo prese la sfera con il simbolo elementale dell’acqua, ed essa gli mostrò il piccolo Mudkip che riposava all’interno.

“Ok, mi sembra quello giusto. Vai Mudkip, proteggi il tuo professore da un branco di furetti con una permanente fatta male.” disse lui lanciando la Pokeball verso quello che sembrava il capobranco.
Il piccolo Mudkip uscì dalla Pokeball in un lampo cremisi, e si mise subito in posizione di combattimento, attirando l’attenzione dello Zigzagoon più grosso, che si avvicinò a lui.
Appena lo Zigzagoon capì di essere di fronte ad un nemico, ai lati dei due Pokemon comparirono due specie di Barre olografiche che mostravano livello e barra vitale, quella del capobranco mostrava il livello 2, mentre quella del Mudkip mostrava il livello 5.

“Ok,” iniziò Manic “è un semplice Zigzagoon di livello 2, puoi buttarlo giù con uno starnuto.”
Il Mudkip sorrise. “Gracias. Me llamo Gustav”
Manic rimase sbalordito per un momento prima di realizzare. “Aspetta cosa? Sai parlare? E IN SPAGNOLO?”
“Si, ma parlerò in Italiano per te, Señor”
“Ok, mi va bene. Dai, vai a disintegrare quella palla di pelo”
Il combattimento fu rapido, poco dopo il capobranco si ritrovava ai piedi di un albero, sconfitto e svenuto; visto questo gli altri Zigzagoon si ritirarono, e il Professor Birch si avvicinò a Manic, ringraziandolo.
Mio dio… ero nell’erba alta a studiare i Pokemon selvatici quando mi hanno attaccato tutti insieme. Senza il tuo aiuto non me la sarei cavata tutto intero.
“Meh, non è stato così difficile, bastavano due colpi ben piazzati.”
“Non sono molto bravo a combattere,” disse il professore “quindi non sarei riuscito comunque a battere tutti quei Pokemon.”
“Comunque, questo non è il posto migliore dove parlare, che ne dici se ci vediamo dopo nel mio laboratorio?” continuò Birch, sorridendogli.
“Prof, è meglio che io ottenga qualche seria ricompensa monetaria da questo”
“Non andare, señor. Te ne pentirai” Disse Gustav cercando di trattenerlo tirandogli il pantalone, ma Manic era deciso a ricevere la sua “ricompensa”.
“Bene” disse il professore entusiasta, “Allora ci vediamo nel mio studio, io finisco di controllare delle cose e vado, ti aspetto li!”
 
Poco dopo i due erano nel laboratorio, entrambi seduti ad una scrivania.
“Tuo padre mi ha parlato un sacco di te” Disse Birch mentre consegnava al ragazzo la sua patente da allenatore, ricevendo da Manic solo un grugnito.
“Oh, davvero? Ti ha parlato anche della fusione nucleare, del significato della vita e della vera identità di Jack lo squartatore? Perché conosce quelle cose esattamente quanto conosce me.”
“Ehi, non essere triste, almeno tu hai ancora un genitore, questo pendejo mi ha preso solo perché entrambi i miei genitori sono stati uccisi da dei Mightyena selvatici” disse Gustav con una nota di tristezza nella voce.
“Ahi… Mi dispiace molto.”
Birch sembrò ignorare quel discorso, perché continuò a parlare senza considerare i due. “Sai Manic, vorrei che tenessi il pokemon che hai usato prima, ho notato una certa affinità tra voi due”
“Bene, perché me lo sarei tenuto comunque. È la prima persona che conosco che non è un completo idiota.”
“Bene, perché sarei andato con lui comunque. È la prima persona che conosco che non è un completo idiota.”
Questa frase venne detta dai due all’unisono, guardandosi poi in faccia e sorridendo.
“Andremo molto d’accordo io e te.”
“Si.”

“Bene!” esclamò il professore allegro, “E dimmi, vuoi dare un soprannome al tuo Mudkip?”
“Nah,” disse Manic alzando le spalle “ha già un nome. Si chiama Gustav.”
“Bene, vedo che già ve la intendete… Ma adesso passiamo alle cose importanti, vorrei che tu raggiunga mia figlia, Vera, nel percorso 103, e magari che la aiuti nelle ricerche che sta facendo.”
“Beh, non vedo perché no, magari riesco a conoscerla un po’ meglio” rispose il ragazzo prendendo la Pokeball di Gustav e attaccandosela al cinturino.
“e magari riesco a convincerla a lasciare questo lavoro da schiava” continuò sottovoce uscendo dal laboratorio.

Poco dopo Manic e Gustav si trovarono a Solarosa, piccolo villaggio in cui erano presenti un Pokemon Market e un Centro Pokemon.
Mentre si guardavano intorno la loro attenzione venne attratta da un ragazzo di circa 20 anni, con un grembiule bianco che copriva una maglietta azzurra e un paio di Jeans
“Salve ragazzo! So che probabilmente conoscerai già questa struttura, ma questo è un Pokemon Market, facilmente riconoscibile dal tetto blu.
Qui vendiamo molte cose, dalle Pokeball, alle Pozioni, fino anche ai rimedi di stato! Ecco, un piccolo omaggio dalla ditta per ogni nuovo allenatore!”
Disse il ragazzo porgendo a Manic una fiaschetta con una testina a spruzzo che conteneva un liquido Viola
“Questa è una pozione, è un rimedio spray per le ferite di un Pokemon, anche se queste sono le meno efficaci, basta spruzzarle sulle ferite di un Pokemon e, se non sono troppo gravi, guariranno in men che non si dica!”
Manic posò la fiaschetta nello Zaino e, ringraziando il Venditore, si diresse verso il percorso 103, trovando la figlia del Prof.

“vediamo… nel percorso 103 possiamo trovare questi pokemon…”
Vera era in mezzo all’erba, con un taccuino in mano, e il ragazzo la stava osservando interessato.
“Wow, è una Bulbapedia vivente! Va benissimo, le pupe Nerd sono fighe.”
“Bulbapedia? Di cosa parli?”
“oh, giusto, tu non puoi conoscerla… è un libro che mi comprò mio padre. Ci sono moltissime informazione sui Pokemon, è l’unico libro che possiedo, quindi l’avrò letto circa un milione di volte.”
Gustav era sconvolto “UN SOLO libro?”
“Un solo libro.”
Vera, sentendo Manic parlare, si girò sorridendogli.
“Ciao Manic! Vedo che mio padre ti ha dato un pokemon come regalo” disse lei, iniziando a prendere la sua Pokeball, “Ti darò un assaggio di come si è allenatore!”
Manic sembrava Confuso
“Gustav, aiutami un attimo. Ci sta provando con me?” sussurrò lui al piccolo Mudkip, da cui ricevette un sospiro, e una sola risposta
“Sei un uomo molto solo, vero?” Disse il pokemon entrando in campo, e trovandosi di fronte un treecko.

“Hola”
“Bonjour”
“Mi scuso per ciò che sta per succedere”
“Qu’est-ce que c’est? Di cosa stai..:”
Senza dare nemmeno il tempo di finire di parlare al Treecko, Gustav si buttò contro di lui a tutta forza, mandandolo contro un albero e mandandolo KO in poco tempo.
“La mia carriera nella politica può finalmente iniziare” disse Gustav alzandosi su due zampe, scatenando una leggera risatina da parte di Manic “Sai Gustav? Sei abbastanza strano… Ma mi stai simpatico.”
Dopo la battaglia, Vera sorrise, e osservando Gustav disse a Manic: “sai, sei un allenatore nato! Cioè, hai appena ottenuto questo pokemon e guardalo, già ti si è affezionato!”
Manic era molto sorpreso, “Cosa? Seriamente?” non si aspettava né che vera potesse capire cosa provassero i Pokemon, né che Gustav potesse essersi già affezionato a lui
“Es verdad. Una persona che non mi fa venire da vomitare… è raro.”  Rispose Gustav con aria di indifferenza. A Manic scappò un sorriso: “Tutto ok, anche tu mi sta simpatico. Ma ho una domanda… Sembra che Vera non sia capace di capirti… Come mai?”
Gustav alzò le spalle:  “Non ne ho la più pallida idea, è raro che qualcuno mi capisca”
“Beh, è comunque una buona cosa il fatto che tu sia riuscito a fare amicizia con il tuo pokemon così facilmente, dai torniamo al laboratorio, che mio padre ci starà sicuramente aspettando li!” Disse Vera sorridendo e iniziando a correre verso Albanova, seguita a ruota da Manic, che camminava con aria seccata sbuffando. “Calma, non c’è bisogno di correre, mica il laboratorio scompare!”

Poco dopo Manic entrò nel laboratorio, trovandosi davanti il Professor Birch e Vera, ed entrambi sfoggiavano un sorriso a 32 denti. “Manic! Ho saputo che sei riuscito a battere mia figlia al primo tentativo. È una cosa fantastica!” Il prof era entusiasta, e Vera era dietro di lui con le mani dietro la schiena come a nascondere qualcosa. “Sai, Vera ha già molta esperienza come allenatrice, quindi devi essere veramente bravo per essere riuscito a batterla al primo tentativo” disse il professor Birch fiero della propria figlia.
“Aspetta, cosa?” Manic era stranito. “È un’allenatrice esperta, e ha solo un pokemon al livello 5?”
“Comparata a lui, lei è la campionessa” Disse Gustav con aria di insofferenza, guardando male il Professore e facendo riflettere Manic. “aspetta, credo di aver capito… Lei combatte ed esplora e lui…” “… si prende tutti i crediti. Si.” Manic era indignato dal comportamento del professore, ma si trattenne dal dire qualcosa per due motivi: non voleva essere buttato fuori senza ottenere la sua licenza e, in più, il professore gli stava porgendo ciò che sembrava molto un cellulare dal colore rosso con un simbolo simile a una pokeball e la sua licenza da allenatore, seguita da un sorriso a 32 denti del professore.
Manic all’inizio sembrava perplesso, poi alzò un sopracciglio e guardò il professore con aria interrogativa. “Aspetti… Mi ha seriamente reclutato come suo nuovo schiavetto?”
Birch sembrò ignorarlo e Vera si avvicinò a lui, porgendogli 5 pokeball. “tieni! Queste ti serviranno per riuscire a completare il Pokedex! Le vendono in tutti i negozi!”
“Huh, non vedi l’ora di condividere il tuo peso eh?” disse il ragazzo con una nota sarcastica nella voce, ricevendo un colpetto leggero alla gamba da parte di Gustav. “Ehi, lei lo ha fatto per tutta la sua vita, nel suo caso lo saresti anche tu.”

Detto questo, il ragazzo non rispose e prese le pokeball, uscendo subito dal laboratorio e dirigendosi verso il percorso 101 per iniziare la sua “Avventura da schiavo del professore Allenatore”.
Questo era quello di cui il ragazzo era convinto prima di imbattersi in sua madre, completamente nuda, e coperta di… uno strano liquido semitrasparente. Manic coprì subito gli occhi a Gustav, ma non gli impedì di vedere la scena. “Oh mio dio donna! Torna in casa e mettiti dei vestiti!” disse lui scandalizzato, tenendo ancora le mani sugli occhi di un ormai scandalizzato Gustav, il quale l’unica cosa che riuscì a dire fu: “Dios mio…”
la donna non disse nulla, ma si abbassò e iniziò ad osservare il pokemon con curiosità. Poco dopo si alzò, e con una mano (ancora sporca) accarezzò la guancia del figlio, che fece una faccia mista tra lo schifato e lo sconvolto.
“Sei proprio il figlio di tuo padre… tu e il tuo pokemon state davvero bene insieme…” disse lei sorridendo, per poi tornare un attimo in casa.
“Mio dio” disse Manic, cercando di pulirsi il più possibile la faccia. “nonostante la sua approvazione, continuo a sostenere che siamo davvero una bella squadra”

Gustav non aveva una bella cera, infatti l’unica cosa che rispose fu: “Señor, credo di essere stato avvelenato. Mi sto sentendo male” ricevendo una pacca sulla testa da parte di Manic, che subito gli ricoprì gli occhi vedendo la madre uscire dalla casa ancora nuda, ma con un pacco regalo in mano
“Ecco a te piccolo! Se vuoi andare ad avventurarti, faresti meglio a metterti queste scarpe da corsa!” dopo questo Manic rimase Esterrefatto. “Aspetta… Mi hai comprato qualcosa? Mi hai davvero comprato qualcosa oltre le cose di cui ho bisogno per vivere?”
Il ragazzo le prese, assicurandosi che non fossero sporche allo stesso modo della madre, e si accorse che erano appena comprate, quindi prese lo scatolo e le ripose, programmando di mettersele una volta arrivati a un centro Pokemon.
La madre, che si era pulita un po’, si avvicinò per dargli un bacio amorevole, che però venne evitato come fosse letale. “Per favore Manic, stai attento… e se succede qualcosa, puoi sempre tornare a casa.” Disse lei sorridendo e tornandosene in casa per… Tornare “A lavoro”.
Dopo che la porta della casa di Manic si chiuse, lui e Gustav si guardarono negli occhi, per poi scoppiare in una sonora risata, fermandosi ogni tanto per riprendere fiato: “BWAAAAaahaahahahahahahahaahahaahaHAAHAHAHAHAhaahahaa… No. No

Una volta passato dal centro pokemon per cambiarsi le scarpe, e aver curato Gustav, si incamminarono verso il percorso 101 a Sud di Solarosa per catturare qualche pokemon, finché a Manic non balenò in mente un’idea.
“Sai… mi è venuta un’idea… Io non voglio fare questo lavoro senza paga, e tu vuoi vendicarti con i Mightyena che hanno ucciso i tuoi genitori, vero?”
“Si?”
“Allora che ne pensi di questo? Sfidiamo la lega. Se diventiamo campioni, Avrò abbastanza potere per distruggere la carriera di mio padre, e tu sarai abbastanza potente da Picchiare a sangue quei Mightyena (e magari anche Birch)”
“Mmh… È un buon piano, ma Birch continuerà a prendersi tutto il merito”
Manic sorrise a questa affermazione. “E qui viene il bello! Catturerò solo il PRIMO pokemon di ogni percorso, facendo ciò dovremmo avere abbastanza potere da sfidare la lega, ma il Pokedex che riporterò a Birch sarà nel migliore dei casi un Puzzle. Sarà screditato in maniera assurda!
Il volto di Gustav sentendo queste parole si illuminò. “È… È un piano meraviglioso. Dobbiamo farlo.”
“Alla grande, Andiamo!”
Detto questo i due uscirono dal paesino di Solarosa, dirigendosi verso il percorso 101 per ottenere la loro prima cattura.
 
 
 
ANGOLO AUTORE
Ok, non picchiatemi, lo so che sono in ritardo, ma tra scuola, computer a cui si rompe la tastiera e devo comprarne un’altra, e la mia pigrizia, ho avuto problemi a continuare la storia…
Beh, spero che vi sia piaciuto… mi dispiace, non posso garantirvi una periodicità dei capitoli… ma spero di riuscirne a postare ALMENO uno al mese…
Fatemi sapere se va bene il testo colorato, anche perchè se no sarebbe complicato far capire chi parla quando arriveremo più avanti...
Detto questo... ci vediamo alla prossima!
*si para dai millemila pomodori volanti*
AH! PIANO! SONO ANCORA FRESCHI!
*uno lo colpisce in faccia e cade a terra svenuto, per poi venir tirato via da un tipo delle quinte*

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