Rivincita

di carrie1221
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo Uno ***
Capitolo 2: *** Capitolo Due ***
Capitolo 3: *** Capitolo Tre ***
Capitolo 4: *** Capitolo Quattro ***
Capitolo 5: *** Capitolo Cinque ***
Capitolo 6: *** Capitolo Sei ***
Capitolo 7: *** Capitolo Sette ***
Capitolo 8: *** Capitolo Otto ***
Capitolo 9: *** Capitolo Nove ***
Capitolo 10: *** Capitolo Dieci ***
Capitolo 11: *** Capitolo Undici ***
Capitolo 12: *** Capitolo Dodici ***



Capitolo 1
*** Capitolo Uno ***


Da quando suo cugino prese il potere, la vita di Yona era drasticamente cambiata,ma non solo quello. Era cambiata lei.

Non poteva più permettersi di avere capricci,doveva e voleva riprendersi il trono usurpato da suo cugino.

Forse era vero,forse suo padre non era mai stato un buon re,ma doveva riscattarlo,non poteva lasciare le cose così.
Doveva e soprattutto voleva essere regina con al fianco un re,ma oramai sapeva che il suo re non poteva più essere Soo-won.
Prima pensava che al suo fianco doveva esserci qualcuno che la proteggeva,ma dopo quanto passato oramai non c'era più questo bisogno.
Sapeva che andava contro i voleri del padre,ma non voleva essere un peso,così imparò,in un primo momento,ad usare arco e frecce ed successivamente ad essere abbastanza pronta per destreggiarsi con la spada.

"Mio padre mi vietava di vedere e toccare anche solo un arma,ed ora invece addirittura uccido."

Avvolte mi ritrovavo a pensare a cose del genere.
A come la mia vita fosse cambiata in peggio,ma anche in meglio. Di come abbia conosciuto i miei amici,i miei compagni di questo lungo viaggio,ho imparato cose nuove sulla mia terra,di come la vita a palazzo sia diversa,molto diversa.
Ho imparato cosa é la sofferenza,il dolore,alle volte il patire la fame,il dover uccidere,il dover rubare.

Era un giorno normale,io ed i miei amici ci stavamo addentrando dentro una piccola cittadina portuale. Un forte odore di pesce e di mare penetrò nelle mie radici.
Appena arrivammo nella piazzetta principale decidemmo di dividerci per un po'.

Mai fatta scelta più sbagliata in vita mia.



 

Spazio Autrice:

Rieccomi qui con un altra storia su Akatsuki No Yona.

Spero vi piaccia. Ho già molti capitoli pronti quindi dovrei aggiornare spesso. Credo.

Se il capitolo e la storia vi piace Commentate e Votate. Grazie .

Se avete consigli ditemeli. Accetto anche critiche costruttive.

AlessiaCarrie

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Capitolo 2
*** Capitolo Due ***


Dalla piazzetta principale imboccai un piccolo vicoletto che mi portò in un piccolo piazzale. Vi erano molte persone,straniere e non,e ciò mi rendeva più tranquilla,anche se ogni due minuti dovevo tenermi il cappuccio per evitare che si vedessero i miei capelli rossi che tanto mi contraddistinguevano e che mi rendevano unica. Ho sempre pensato che avere i capelli di un colore raro fosse una seccatura,ma da quando ormai conosco la storia che vi é dietro, comincio ad apprezzarli sempre di più. La troppa confusione di quella piazzetta mi provocò un forte mal di testa,così decisi di imboccare una via secondaria. Dopo aver camminato per cinque minuti abbondanti,sentii qualcosa che mi toccò la spalla. Ho urtato qualcuno. 'Scusi...mi perdoni non era mia intenzione.'disse. Non poteva essere,ma il caso volle così,volle che io e lui ci incontrassimo in quella piccola via secondaria,in quel giorno afoso.La sua voce la riconoscevo. Era la voce di colui che amavo. La rabbia mi prese in sopravvento e con un gesto veloce scansai la mano che LUI aveva depositato nella mia spalla. All'inizio mi guardò in modo strano,ma poi la sua espressione cambiò diventando sempre più sorpresa. Io feci per andarmene ma lui mi prese per il braccio. 'Cosa fai?'dissi in modo al quanto acido. 'La prossima volta che ci vedremo sarà in battaglia vero?' domando.Appena vide che annui, sbuffò sonoramente. 'Allora permettimi di dire scusa. Scusa se in qualche modo ti ho ferito.' disse. Io rimasi perplessa di fronte a quelle parole. Lui mi aveva ferita,ed ancora il fuoco di rabbia che ardeva dentro il mio corpo continuava a bruciare. 'La prossima volta che ci vedremo,...Saranno i tuoi ultimi minuti.' dissi e poi me ne andai. La sua espressione sembrava sorpresa,ma penso che se lo aspettava. Non poteva pensare che l'avrei accolto come prima. Anzi,ora mi vergogno per avergli dato corda per anni. Tempo sprecato,solo tempo sprecato.

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Capitolo 3
*** Capitolo Tre ***


Subito dopo il 'Bellissimo' incontro con il nuovo re,mi diressi in quella piazzetta dove io e i miei compagni avevamo preso in riferimento per rincontrarci. Dopo qualche minuto arrivarono tutti,e si sorpresero a vedermi in lacrime.

Cosa avevo da piangere non lo so,ma stranamente queste gocce d'acqua salate continuavano a scendere sul mio viso. Tutti subito si apprestarono a chiedermi cosa avevo,ma cosa potevo rispondergli?

Non lo so manco io..
O É perché ho incontrato la persona sbagliata?

Alla fine,optai per la seconda opzione e i miei compagni non la presero tanto bene.
La prima reazione che ebbero fu quella di incamminarci subito verso un altra città,e subito dopo di chiedermi quali parole potessero provocare in me,una ragazza che col tempo stava sempre diventato più riservata,le lacrime.

Quando gli dissi tutto rimasero sorpresi,soprattutto Hak,non si aspettava,come me questo é certo,che il nostro caro amico d'infanzia potesse chiedermi scusa.

Che potesse chiedermi scusa dopo aver ucciso mio padre. Dopo aver ucciso suo zio.

Che potesse chiedermi scusa per aver catapultato la mia vita dalle stelle alle stalle. Forse tutte queste affermazioni non le aveva dette,ma io sentivo,da suo tono di voce e dalle sue parole usate,che le sottintendeva. E credetemi quando parlo,io sentivo davvero che era dispiaciuto.


Spazio Autrice:

 Nuovo aggiornamento.

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Capitolo 4
*** Capitolo Quattro ***


Mi ricordo di quando,mio padre mi leggeva il libro della leggenda riguardante i cinque draghi.
Quella 'favola' che mi trasmetteva speranza e felicità.

Quella 'favola' che mi faceva sorridere.
E pensare che era vera.
E pensare che l'avrei vissuta da lì a poco sulla mia pelle.
 

La vita volle che quando io nacqui,dopo millenni d'attesa,una leggenda incombesse su di me e facendomene protagonista.

Ci stabilimmo in un bosco,poiché pensammo sia più comodo per via ,sia dei miei capelli,che delle parti che contraddistinguono i miei compagni.

Grazie a Yun montammo le tende in pochissimo tempo.

Ognuno ne aveva una per sé. Hak si ribellò,ma quando gli rivolsi una mia tipica occhiata intimidatoria,si calmò.

Nove giorni dopo..

Più il tempo passava più mi sentivo insicura. Era la paura,la paura di perdere un mio compagno. Era la preoccupazione di fallire. Era l'angoscia di non tornare più a casa. Ed era anche l'ansia del dopo,del futuro. Sento che mi indebolisco sempre più,ma non riesco più a dormire. A turno i miei compagni mi fanno compagnia nella mia tenda,mi supportano,mi aiutano. Non per male dei miei compagni ma,vorrei che mio padre fosse qua,che fosse lui ad assistermi,che fosse lui a supportarmi. Ma mi sa che chiedo troppo. Vorrei tanto,non essere rimasta immobile a guardare senza fa nulla. Vorrei non essere rimasta lì pietrificata dallo shock. Quanto vorrei aver fatto qualcosa. Ma ormai quel che fatto é fatto.

Il piano per la conquista del trono procede bene. Grazie ad alcuni informatori abbiamo scoperto che tra quindici giorni,il generale del clan del terra con la sua scorta,si recheranno nella capitale. É il miglior momento per un imboscata. Voglio far capire a Soo-won che quel che ho detto non é una menzogna.


Voglio ricordare a tutti che anche io sono viva,che anche io ci tengo al mio regno e che farò di tutto per riprendermelo.



Spazio Autrice:

 

Capitolo corto di passaggio. 

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Capitolo 5
*** Capitolo Cinque ***


Siccome non dormo la notte,ho deciso,invece che girarmi i pollici,di esercitarmi con spada e arco. 
 

Decisi che all'inizio mi sarei esercitata con l'arco,così,con arco e frecce alla mano, sgattaiolai fuori dalla mia,calorosa,ma davvero piccola tenda e mi inoltrai sempre di più nel bosco.
 

Dopo un po' di tempo arrivai in un luogo semplice,ma che con la sua semplicità mi invitava a restare. Era un comune "corridoio del bosco",tipico di queste zone. La vegetazione vivace e presente,il cicalio delle cicale e la vista meravigliosa di una bellissima luna mi invogliavano a restare...e come dir di no?


 

Mi posizionai di fronte ad un grande albero e con l'arco alla mano incomincia a scagliare frecce. Il rumore del impatto della freccia con l'albero mi ricordava il rumore di quei pochi,ma significativi,schiaffi che mi davi mio padre.

Dolore..Dolore che mi ha fatto crescere,ma..d'altronde si cresce cosi, sbagliando e soffrendo,ma dopotutto si ha sempre a disposizione una spalla su cui piangere. Perché si sa i genitori sono le prime persone che ti passano i fazzoletti quando piangi,sono le persone che ti sostengo,sono chi ti vede evolvere,chi ti incoraggia.

 

Mi resi conto di aver pianto,solo quando mi incominciarono a bruciare gli occhi. Con un gesto furtivo scacciai quelle lacrime solitarie dal mio volto e ricominciai a lanciar frecce. Dopo averne tirate almeno un centinaio decisi di voler far pratica su dei bersagli quando io sono in movimento,quindi incominciai a correre,saltare, individuare gli obbiettivi e scagliare frecce che non mi accorsi che si fece l'alba.
Appena me ne resi conto feci per tornarmene indietro...ma era la seconda destra o la quinta a sinistra?

O al contrario?

Cercai di ricordare quale percorso abbia preso la scorsa sera,ma nulla... non ricordavo nulla.

 

L'unica cosa che mi restava da fare ora é aspettare l'arrivo dei draghi.

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Capitolo 6
*** Capitolo Sei ***


Perché proprio io?

Perché ero io il quinto dragone?

Io sono quella che nella leggenda deve comandare e dirigere gli altri dragoni,e allora perché proprio io? Il mio carattere non aiuta,l'essere femmina non aiuta.

Come mai un compito così arduo é stato affidato a me?
Sarò veramente all'altezza?

Fu mentre pensavo a queste domande tanto importanti per me,che vidi spuntare da dietro un cespuglio Hak con Shin- Ah.

Il primo aveva un espressione facciale mista tra l'arrabbiatura e il sorpreso,e il secondo..aveva la sua solita faccia,avente però negli occhi uno strano luccichio.

"Cavolo,Principessa non sai quanto eravamo preoccupati.
Ti abbiamo cercato per ore intere.
Non puoi fare sempre di testa tua."

dopo aver detto questo Hak sospirò e capii che la ramanzina era finita.

 

Presi arco e frecce e insieme al duo ritornammo nel nostro famigerato accampamento.

Ormai il tempo passava velocemente e tra l'allenamento (chiesto da me),riunioni per l'attacco e momenti di vita quotidiana il famigerato giorno arrivò.

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Capitolo 7
*** Capitolo Sette ***


Quando mi svegliai la mattina, capii subito che era il giorno predestinato, dalla strana tensione che si avvertiva nell'aria e dalle sempre più cupe\emozionate(dipende da chi)facce dei miei compagni. Dopo aver fatto una nutriente colazione,verdure selvagge e qualche pesciolino,pensammo di dover smantellare l'accampamento e così facemmo.Il passaggio del nostro obbiettivo avveniva quando il sole calava,cioè al tramonto. Ciò significava che dovevamo incominciare a nasconderci. Appena il sole raggiunse il punto più alto del cielo,sembrava che l'accampamento non fosse mai esistito...Certo che eravamo stati abbastanza bravi. Mi complimentai con tutti per il lavoro svolto e dopo mi apprestai ad incominciarmi a nascondermi. Incominciai a sentire la tensione...E se qualcuno di noi si feriva? E se questa missione fallisse..? Divenni sempre più tesa e penso che Hak lo capì. -Ehi principessa..-disse Hak utilizzando un tono di voce strano. Penso preoccupato.. Cercai di nascondere la mia preoccupazione,ma questo non funzionò poiché riuscì a creare solo una buffa faccia. E da quella buffa faccia si creò una risata comune. Penso di essere fortunata ad avere dei compagni come loro. Stavamo parlando quando ad un tratto Shin-Ah ci fermò. Aveva avvistato l'obbiettivo. -Due o trecento persone ,dieci carri di cui obbiettivo posizionato in quello al centro. -disse a bassa voce. Dopo dieci minuti li avvistammo pure noi da dietro il nostro affidabile cespuglio. Erano davvero tanti... Fu allora che, con un cenno di capo, decidemmo di uscire. Sentii i miei cari dragoni verde e bianco urlare grida di battaglia. Appena l'esercito ci vide, un grande vocio si scatenò in tutto il territorio, che poi fu successivamente zittito da una voce...dalla voce del nostro obbiettivo. Dalla voce del generale del clan della terra. -Cavalli a destra,Arcieri pronti,soldati all'attacco-disse a squarcia gola quel uomo. Posso capire dallo sbrilluccicare dei suoi occhi non vedeva l'ora di combattere. Che non vedeva l'ora di uccidere. Ma mio caro..finché ci sarò io tu non vedrai sangue se non quello dei tuoi soldati. Con Zeno vicino mi apprestai a utilizzare l'arco. Scagliai quasi cento frecce quando vidi che Yun,era stato scoperto. Lui non sapeva combattere. Temei il peggio. Mi apprestai subito da lui e vidi che era circondato. 9 soldati. In fretta e furia incominciai a scagliare frecce,i quali ferirono 6 soldati. Ne rimanevano tre. Presi il mio coltello e con un gesto veloce riuscì ad ucciderne due,grazie all'azione a sorpresa. Ora ne rimaneva uno. Lottammo per diversi minuti ferendoci lievemente a vicenda fino a quando Yun,che era rimasto in disparte,colpì il soldato alle spalle. Avevano tutti e due riportato solo ferite lievi per fortuna. Incominciavano a darmi fastidio,ma per ora non dovevo badarci poiché rimaneva ancora il generale e un gruppetto di soldati. Appena gli occhi del generale di posarono su di me emesse qualche lieve sussurro . -Principessa....lei é viva...-disse stupito. Quando parlò anche i soldati si fermarono per un attimo per vedermi. -Ah..e vedo che con lei c'è anche la sua amata belva fulminea-disse riferendosi a Hak. -Andate a riferire a Soo-won che il regno é mio,che il regno é la mia casa e che nessuno,e dico nessuno potrà levarmelo. Andate a riferire che io non me ne starò ferma. Andate a riferire a tutti che sono viva. Andate a riferire che sono pronta ,che sono agguerrita. Andate a riferire che sono cambiata. Non sono più la Yona del passato. Sai si dice nata principessa cresciuta guerriera. Andate a riferire che il regno di Soo-won finirà presto.- dissi convinta. Mentre parlai notai delle lacrime solcare il volto del generale. Notai i soldati guardarmi stupiti,notai anche un'altra cosa. Non mi guardavano stupiti solo i soldati e il generale,mi guardavano stupiti anche i miei compagni. Non li vedevo guardarmi negli occhi,bensì fissavano i miei capelli. Capelli. Appena li fissai vidi che erano diversi. Non era più il solito rosso. Erano un miscuglio di cinque colori. Rosso Giallo Blu Verde Bianco Erano i colori dei draghi. Il primo a parlare fu Yun. -L'ho letto su un libro di leggende mesi fa...ma pensavo fosse solo una legenda.Sei la rappresentazione di tutti i draghi. In questo momento sei l'Essere.- Dopo che Yun finì di parlare notai che avevo la vista più sviluppata,la forza di un leone,il processo curativo più veloce e il potere di sedurre le persone con la voce. -Ritirata ragazzi-disse spaventato il generale. Potevo leggere la paura nei suoi occhi,e penso di poterla leggere anche nei miei. Dopo che se ne fossero andato tutti e che il piano ebbe avuto successo mi misi davanti ad uno specchio d'acqua. -Che cosa sono io...Un mostro? Divenni tutto ad un colpo nervosa. Ma..la vera domanda era nervosa di cosa? Forse per il fatto che i miei amici potessero rifiutarmi,o per il semplice fatto che forse la risposta alla mia domanda era un puro e semplice Si. Tutti mi rassicurarono,invano, poiché ormai ero cambiata, non mi sentivo più me stessa, non ero io. O almeno così credevo. -Prima lo eri,ma ora sei ancor più unica.-disse la voce di Ki-ja Quando pronunciò quelle parole arrossì ed il mio gesto,involontariamente,fece mettere in imbarazzo il drago bianco. Vidi Hak,come tutti gli altri,escluso Zeno,guardar storto Kija.

Ah..poverino

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Capitolo 8
*** Capitolo Otto ***


Da quando i miei capelli cambiarono colore le mie capacità intellettive,manuali,apprensive si svilupparono molto più facilmente.

Riesco oramai a destreggiarmi perfettamente con l'arco.

Col la spada riesco persino a battere Shin-ah,quindi penso di essere a buon punto.

Lentamente,poiché mi vien difficile con la corporatura minuta che mi ritrovo,sto imparando a destreggiarmi con le armi di grandi dimensione,tipo quella di Hak.

Essere l'Essere ha portato finora molto scompiglio.(Gioco di parole ehh ..?O.O)

Se prima per muoverci da un posto all'altro mi tenevo con la mano solo il cappuccio, ora devo stare molto più attenta.

I miei capelli rossi erano insoliti,ma di certo i capelli color arcobaleno mancato, lo son di più.

Tutto mi crea un certo timore. E se venissi scoperta?

Mi chiamerebbero mostro e mi manderebbero subito da Soo-won,che poi o mi sbatterebbe in una squallida prigione per tutta la vita o che,probabilmente, mi ucciderebbe direttamente senza lasciar prove.

Rabbrividisco al sol pensiero.

Ricordo ancora quelle notti,quando non riuscivo a dormire,per me c'era lui.

Lui che non si addormentava finche io non cadevo nelle braccia di morfeo.

Lui che mi stringeva la mano.

Lui che mi raccontava storie su storie pur di farmi addormentare.

Lui...Già..Lui.

Mi ricordo ancora dopo anni e anni la sensazione di avere la mia mano stretta tra la sua.

Mi ricordo quando mi disse che i miei capelli gli piacevano.

Ricordo il galoppare veloce del mio cuore,e l'essere arrossita di colpo.

Mi ricordo di quando,dopo essermi fatta male,si avvicinò e mi rincuorò.

Tutto falso.

Sono tutti momenti in cui lui ha usato una maschera.

Cosa avrà pensato quando mi rincuorava?

Cosa avrà pensato quando mi stava solamente accanto?

Già mi immagino la risposta.

Fu dopo quei pensieri che sentii il mio corpo venire stritolato da una potentissima forza.

Sarò stata davvero solo una palla al piede,di cui se ne doveva liberare al più presto?

Quello che dicono é vero. É difficile scordare il primo amore. I ricordi ti assalgono e quando pensi che tutto sia finito perché te ne sei dimenticata, ricrolli subito.

É un duro colpo al cuore.

Soprattutto se il soggetto in questione lo conosci da una vita.

Soprattutto se tu sei Yona e lui é Soo-won.

Ora che ci penso sono sempre stata solo ed unicamente io ad essere aiutata da lui.

Lui non mi ha mai chiesto aiuto e se ricordo bene non l'ho mai visto vacillare.

Non l'ho mai sorpreso in un momento di debolezza.

Non l'ho mai visto piangere.

Manco nei momenti più cruciali per un bambino,ragazzo o quel che sia, non l'ho mai visto piangere. Pensavo per il fatto che non volesse dimostrarsi debole. Ma ora penso che il realtà godeva quando mi vedeva il lacrime. Che in realtà voleva ridere a squarcia gola e prendermi subito in giro,ma che per la copertura non poteva.

Per quella maschera.

Di che parte della persona mi ero innamorata?

Se solo lo avessi saputo prima che mentiva,che era così infimo,così malvagio,di certo le cose non sarebbero come sono ora.

Ho sbagliato.

Ed é stato l'errore che rimpiango di più.

É stato l'errore che ha ucciso mio padre.

É stato l'errore che mi ha fatto capire chi sono realmente.

É stato l'errore che mi ha fatto conoscere i miei amici.

É stato l'errore che mi ha salvata.

Che mi ha salvata dal capriccio,dal vizio e dalla pigrizia.

É stato l'errore che mi ha salvato da una vita in cui avrei avuto tutto,ma in cui non sarei stata niente. In cui sarei stata vuota.

Una vita,che prima sognavo,ma che ora disprezzo.

 

Yun aveva ragione.


I nobili sono vuoti dentro. I nobili abituati a tutto, ma che non sono niente.

I nobili mi fanno venire il voltastomaco, e il solamente pensare che fino a un annetto prima io ero una di essi mi fa salire la nausea.

Mi disprezzo da sola.

Per essermi resa conto di tutto questo,ho dovuto subire la morte di mio padre.

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Capitolo 9
*** Capitolo Nove ***


Come ormai ero solito fare,mi misi a sedere in quella tanto sfarzosa sedia pronto a ricominciare a compilare dei documenti. Essere re é faticoso. Tra le mille pause,spuntini e tutto, ti stanchi.

Non passarono manco venti minuti da quel momento che il mio ormai compilare dei moduli fu interrotto da un aprirsi di una porta. E da quella porta vidi sbucare il generale della terra

-Maestà..ho delle novità da riferirvi.-disse il generale

-Non ora. Non vede che sono occupato?-dissi indicando i fogli che stavo compilando.

-Riguarda Yona,la principessa.-Appena sentii quel nome smisi di compilare i documenti a cui avevo prestato attenzione fino ad ora.

Yona.

Cosa aveva da dirmi il generale su Yona?

Appena il generale si avvicinò di più alla mia postazione notai che aveva subito un combattimento. I suoi vestiti erano sgualciti,sporchi,stappati. La sua espressione era scioccata. Cosa é mai potuto succedere per ridurre il tanto forte ed acclamato generale della terra in questo misero stato?

Yona.

Il generale in cominciò a parlare tanto velocemente,che dovetti chiedergli più volte di ripetere le parole pronunciate.

-..che il regno di Soo-won finirà presto-finì il generale.

-Ma non vi é solo questo, non vi é solo la Strana presenza dei quattro dragoni della leggenda che mi preoccupa. La cosa che mi ha preoccupato di più é stato vedere lei,una tanto giovane e graziosa ragazza,cambiata cosi tanto per essere idonea a diventare l'Essere.-aggiunse.

L'Essere era Yona?

Nah.. Impossibile.

É solo una leggenda,e se anche fosse per essere la reincarnazione dell'Essere devi essere una persona che su di sé ha provato tutti i sentimenti esistenti. Devi essere una persona che sta passando momenti cruciali. Devi essere una persona sicura ,determinata,agguerrita. E Yona,per carità ricordo ancora quelle parole in quella cittadina portuale, non lo sarà mai.

Non avrà mica sopportato la sofferenza.

O forse si? Cosa forse..decisamente si.

Non avrà mica provato paura.

O forse si.

Non avrà mai provato a sacrificarsi al posto di un suo compagno.

Non si sarà mai sentita tradita.

Purtroppo ,questo so per certo che é successo.

Ma credo che non sarà mai stata agguerrita.

Credo che non sarà mai stata determinata.

Non credo che la ragazzina,che manco un anno fa non sapeva cosa era un arma ora sia cambiata così tanto.

Non credo e non penso proprio.

Ma ne siamo proprio così sicuri?

Bhe...ormai io non più.

Ormai non ne ho più la certezza.

Anzi. Ora lo so. L'Essere é di certo Yona,ma questo vuol dire che mi devo incominciare ad allarmare.

Perché nella leggende l'Essere insieme ai suoi compagni vince quasi sempre.

E ricordando le parole che Yona mi rivolse quel giorno posso dedurre che il principale suo obbiettivo son io.

E la cosa non é che mi faccia tanto piacere..

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Capitolo 10
*** Capitolo Dieci ***


Principessa si svegli-

Dopo queste parole sentii che il mio corpo venne sballottato un po' verso destra e un po' verso sinistra.

Appena fui in grado di aprire i miei occhi notai che di grandi mani circondavano ancora i miei fianchi. Lui non se ne accorse subito ed io approfittai di questo momento per studiare questa figura,poiché da quanto ero ancora assonnata non avevo capito chi era.

E penso che non lo saprò mai,poiché prima che la mia vista potesse aiutarmi,il soggetto scappò via.

Brividi,ebbi i brividi. Può solo un abbraccio farti tanto? Può provocarti la pelle d'oca? Può farti battere il cuore a mille? Può davvero?

Mentre mi teneva stretta tra le sue braccia sentivo che lui era diverso,ma chi era di preciso?

Pensai a tutte le opzioni possibili.

Hak? No..lui non riservava tutta questa delicatezza a me.

Jae-Ha? Possibile,poiché con le ragazze in generale si comporta bene.

Shin-Ha? Non credo.

Zeno? Non aveva mai mostrato chissà quale affetto verso di me quindi lo escludo.

Yun? No..ricordo che le braccia del mio "svegliatore" erano possenti,e lui per quanto ragazzo potrebbe essere,ha un corpo mingherlino.

Come ultima opzione rimane Kija.

Possibile sia stato lui a farmi provare quei manco due secondi emozioni cosi forti?

Scacciai via quei pensieri dalla mia mente.

Se il misterioso soggetto mi aveva svegliata significava che qualcosa dovevo fare.

Uscii dalla tenda vidi che la mia previsione era giusta.

I miei compagni stavano incominciando a smantellare tutte le tende.

-Dove andiamo ora?-dissi cercando una risposta,che però tardò ad arrivare.

-Ieri sera,dopo che tu sei crollata abbiamo indetto una riunione.-stava per continuare ma io lo bloccai.

-Perché non mi avete svegliata? Dovevo partecipare anche io vero?-

-Mh..comunque in questa riunione abbiamo deciso di spostarci,abbiamo deciso che tra un paio di settimane attaccheremo.-disse Hak.

-Attaccheremo chi?-dissi,anche se però sapevo già la riposta.

-Il re. Attaccheremo Soo-won-

-E lo attaccheremo nella tua vecchia dimora Principessa-

E dopo che Hak ebbe pronunciato quelle parole io ebbi quasi un mancamento.

Sarei ritornata la?

In quel posto che prima chiamavo casa.

In quel posto che probabilmente ha visto finire la mia infanzia.

In quel posto dove é morto mio padre.

In quel posto dove uccideremo Soo-won.

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Capitolo 11
*** Capitolo Undici ***


Ormai non mi posso tirare indietro.

Ormai vedo la paura negli occhi dei miei compagni.

Vedo la paura di veder morire un amico.

La paura di morire.

Ma non ci possiamo tirar indietro.

Il nostro orgoglio ce lo nega.

La paura é tanta,ma oramai la sappiamo gestire.

Quando attaccherete?

Ora

Attaccherete insieme o divisi?

Divisi.

Hai paura?

Molta.

Ce la farai a ucciderlo?

...

Si,devo per forza.

*

Tutti eravamo pronti a dividerci,stavano tutti per fare il primo passo in direzioni diverse quando io,mi avvicinai ad ognuno di loro e li abbracciai.

-Domani mattina vi voglio vedere tutti sani e salvi. Guai a voi sennò..-non riuscì a terminare la frase che scoppiai in un pianto liberatorio che mi aiutò a sciogliere la tensione.

-Non ti preoccupare-

-A tra qualche ora-

-Stati attenta pure tu principessa-

-A dopo madamoiselle-

-Yona,a domani-

-Facciamo quel che dobbiamo fare-

Furono queste le frasi che sentii uscire dalle loro bocche,e dopo aver pronunciato queste parole ognuno andò a svolgere il proprio lavoro.

****

Entrare nel castello era impossibile. Ma non per me che ci avevo vissuto quasi sedici anni. Ed io sfrutterò quel vantaggio.

Alle 22 vi era il cambio di turno,che lasciava il portone del castello,per due minuti incustodito. Ed io sfruttai quei due minuti. Veloce come un ghepardo e facendo poco rumore il primo ostacolo fu superato.

Ora ero dentro.

Senti una campana suonare.

I miei compagni stavano già lottando,quindi anche attirando tutta l'attenzione. Questo era il piano.

Loro attiravano ,da diversi punti, più soldati possibili,ed io che nel frattempo ero entrata dovevo andare dal re ed ucciderlo.

Facile a dirsi difficile a farsi.

Sentii i rumori dei passi di almeno cinque soldati,che fortunatamente non mi videro,e quindi passarono oltre.

Stando sempre attenta cercai stanza per stanza dove era il mio principale obbiettivo.

E alla fine lo trovai.

Lo vidi preoccupato,con la fronte che brillava per il sudore.

Doveva già aver capito che eravamo noi.

Doveva averlo capito per forza.

Si vedeva dal suo sguardo.

Lui non mi notò subito,ma sfortunatamente le guardie si.

-Intruso. Intruso a ore otto.-

appena sentii quelle frasi presi il mio arco ed incominciai a scagliare frecce.

Solo dopo qualche secondo notai veramente quanti erano.

Erano almeno una cento cinquantina di uomini.

Una cento cinquantina di uomini per proteggerne solo uno,di cui talaltro era anche armato.

Scagliai frecce,ferendo molti soldati,ma sfortunatamente ne riuscì a colpire pochi prima che le frecce finirono.

Fu allora che sguainai la mia spada.

Ah,la mia bella e adorata katana.

Pronta all'uso.

I primi due soggetti con cui mi scontrai non erano molto forti e potei notare che erano dei novellini.

Bhe..meglio per me.

Gli altri però erano davvero forti,tant'è che uno mise all'angolo.

Avvicino la spada alla mia gola,ma non fece in tempo a premere,che cadde senza vita morto,con una spada in che gli entrava dalla schiena e che usciva dalla pancia. Appena notai che non ero morta riapri gli occhi e notai chi era il mio salvatore.

Kija.

-Io continuo qua,tu vai da lui,ti guardo le spalle -disse incominciando a scagliare colpi con la sua potentissima mano.

Fu allora che mi diressi da Soo-won.

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Capitolo 12
*** Capitolo Dodici ***


Non mollava,non rinunciava.

Ma non lo avrei lasciato vincere.

"Quindi é vero che sei l'Essere.

Mi era stato riferito dal generale del clan della terra. Io in un primo momento non gli avevo creduto,ma poi gli detti ragione, e devo dire che non si sbagliava. Congratulazioni"

Sferrava colpi a più non posso,ma io sempre scaltra glieli paravo.

Rimanemmo in quella situazione di stallo per molto tempo,almeno fin quando lui non mi ferì all'altezza dell'anca.

Vedevo le gocce di sangue scendere sempre più frequenti verso il pavimento a formare quelle tanto circolari gocce rosse, che ora quasi lo ricoprivano.

Abbassai per un momento lo sguardo alla ferita. Fortunatamente sembrava che la lama non avesse colpito organi vitali, ma il sangue continuava imperterrito a scendere.Devo ringraziare con tutto il cuore che essendo l'Essere ho alcuni vantaggi, ed la guarigione accelerata,é uno di essi. Dopo lo scontro, ed a questo punto mi chiedo se ci sia un dopo, dovrò disinfettarla. Di certo avrebbe fatto male. Ma pazienza. Avrei sopportato.

La testa incominciò a pulsare,ma io non demorsi. Dovevo farcela. Dovevo sconfiggerlo, una volte per tutte.

Dovevo dimostrarlo a me stessa.

Non sono più la Yona del passato.

Dovevo dire a me stessa,dovevo dire a tutti, che ora , quel buio e pieno di errori, capitolo della mia vita si era chiuso.

Che avevo chiuso con lui.

Raccolsi tutta la mia determinazione, coraggio e quel poco di forza rimasta e mi lanciai all'attacco.

Nonostante il forte ed acuto dolore all'anca continuavo a sferrare colpi,mettendo cosi una continua pressione a Soo-won.

Appena lo vidi in un momento di stanchezza, non so se psicologia o fisica,gli sferrai un colpo alla gamba ed un altro alla testa, abbastanza profondi per farlo svenire ma non per ucciderlo.

Non so che fine farà, o cosa gli riserverà il futuro. Fatto sta che io nella sua vita non ci sarò più.

Forse quando, mesi fa , ci incontrammo per caso in quella portuale cittadina fu grazie al destino. Il destino voleva che mi dicesse che era dispiaciuto.

O almeno é cosi che la penso.

L'unica cosa negativa é una.

In vita mia non mi potrò mai dimenticare di lui. Che esso sia vivo o morto.

Non potrò mai dimenticarmi di quando anni fa ero innamorata persa di lui, andando contro anche il volere del mio amato padre.

Non potrò dimenticarmi di quando uccise mio padre,e non potrò mai dimenticarmi questo momento.

Non mi dimenticherò mai quando i suoi occhi sconfitti si chiusero,decidendo così il vincitore della sfida e anche,forse,della battaglia. Quegli occhi che per la prima volta ho visto vacillare, quei occhi in cui per la prima volta ho visto la paura e la consapevolezza di aver sbagliato alleggiare.

Appena mi girai notai che Kija aveva pure finito,riportando però solo alcuno non troppo gravi ferite.

Mi avvicinai ad lui e con le lacrime agli occhi lo ringraziai.

Lui rivolse uno sguardo preoccupato alla mia ferita. Gli dissi di non preoccuparsi, che era più importate andare ad aiutare gli altri, ma non mi ascoltò, perché con fare deciso strappò un pezzo di stoffa dalla sua toga e lo legò intorno alla ferita per limitare l'uscita del sangue.

Voleva che io rimanessi in questa stanza, a controllare, a riposarmi, ma io non gli diedi retta. Volevo andare ad aiutare gli altri.

Uscimmo dal palazzo e notammo che il combattimento non andava per il verso giusto. Dissi ad Kija di andare ad aiutare Yun e cosi fece a malincuore.

Non voleva lasciarmi da sola.

Non voleva lasciarmi indifesa.

Fu allora che mi venne un idea.

Potevo tenerli al sicuro usando l'arco. D'altronde essere l'Essere ha i suoi vantaggi no?

Rientrai nuovamente dentro il castello,ed entrai nella prima stanza che riconobbi. L'armeria. Presi arco e frecce, e correndo il più velocemente possibile, per quanto si può con una gamba ferita, ritornai nel punto in cui la battaglia era più accesa.

Mi posizionai e con un gesto veloce incominciai a scagliare frecce.

Una dopo l'altra.

Frecce che andavano a ferire i soldati.

Frecce che andavano ad aiutare i miei amici.

I soldati stupiti si girarono a guardarmi.

Si innalzò una nube di mormorii.

Fu allora che decisi di parlare.

Cercai per qualche secondo la giuste parole da dire.

"Soo-won é stato sconfitto. Arrendetevi. Io non voglio arrecar danno ad altri innocenti. Abbassate le armi prima che una mia freccia vi colpisca al petto ferendovi mortalmente ."

Decisero di non posare le armi.

Decisero,che,la morte con un caloroso abbraccio, li avrebbe uccisi, per mano mia o dei miei compagni.

Posso dire fieramente una cosa.

Soo-won aveva addestrato un buon esercito,ed ora a pensare che dovremmo combattere contro di esso sto male. Povere le famiglie.

Non indulgiai oltre. Presi la mia katana e mi lanciai nella mischia.

Potevo chiaramente leggere lo stupore dei soldati.

Una donna in battaglia?

Una donna con in mano un arma?

Una donna in battaglia,con un arma,che é anche la Principessa?

In questo momento penso che le loro menti siano confuse. Che siano entrate in confusione.

Ogni volta che lottavo con qualche soldato,mi concentravo sulla sua faccia.

Bambinesca, da veterano, cattiva, innocente, con cicatrici o pura, da diavolo o da angelo, con rughe o con lineamenti morbidi e sottili.

Dietro tutti quei volti c'era una storia,e a malincuore io dovrò scriverci la parola fine, o la parola riinizio.

Più la mia katana si impregnava di sangue, più pregavo non so quanti dei,di veder smettere una volta per tutto questi combattimenti.

E poi pensai che questo massacro avvenne per causa mia e di Soo-won.

Ora,finalmente capisco mio padre,d'altronde aveva ragione. Le battaglie fanno male, ma sono Essenziali.

Tutti lottano per una battaglia, propria o comune. Tutti.

Le battaglie fanno male. Molto male.

Anche io.

Più il numero dei cadaveri a terra aumentava,più mi capacitavo, che forse, avevamo davvero vinto.

Che la mia rivincita era stata compiuta.

Avevamo vinto la battaglia. La mia battaglia.

La battaglia che ha cambiato enormemente l'animo di una persona.

La battaglia che ha fatto capire, quanto sia logorato il paese in cui risiedo, in cui regnerò.

La battaglia che mi ha distrutta.

Fisicamente e psicologicamente.

La battaglia che mi ha aiutata.

La battaglia che verrà scritta sui libri di storia.

Mi immagino già il titolo del paragrafo.

La Rivincita della Principessa.

La Rivincita.

Si perché io ora vincendo questa battaglia, mi sono presa una rivincita, la Mia Rivincita.

La rivincita per mio padre.
 Per quel piccolo bambino ucciso nella città portuale di Awa, per i pirati che combattevano per la giustizia, per i miei compagni, per Hak, per il regno, per i cinque dragoni, per la speranza, e si, anche per il mio dolore.


Ho finalmente preso la mia rivincita.





 

Spazio Autrice:

Fine

The end


WOOOO.... E' finita. Ditemi se vi è piaciuta e se volete magari un sequel

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