Do You Remember When...

di Vale__91
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo 1^ Parte ***
Capitolo 2: *** Prologo 2^Parte: Ormai tutto è dimenticato ***
Capitolo 3: *** Tornare a Sperare ***
Capitolo 4: *** Affrontare l'incubo ***
Capitolo 5: *** Giorno zero ***
Capitolo 6: *** La Paura Che... ***
Capitolo 7: *** Il Bacio Rubato ***
Capitolo 8: *** Il ricordo di Goten ***
Capitolo 9: *** Non ci pensi mai... ***
Capitolo 10: *** Attrazione Inspiegabile ***
Capitolo 11: *** Insolito pranzo a casa Brief ***
Capitolo 12: *** Riflessioni e Confusione ***
Capitolo 13: *** Troppe Domande ***
Capitolo 14: *** Innamorarsi ***
Capitolo 15: *** Il Cuore Ha Sempre Ragione ***
Capitolo 16: *** Poche Linee di Febbre...di Gelosia ***
Capitolo 17: *** In Un Sorriso, Un Segreto ***
Capitolo 18: *** Compleanno all'isola del Genio ( 1^ Parte ) ***
Capitolo 19: *** Compleanno all'isola del Genio ( 2^ Parte ) ***
Capitolo 20: *** La Strada Di Casa ***
Capitolo 21: *** La Luce Nel Bosco ***
Capitolo 22: *** Desiderio... ***
Capitolo 23: *** Notte Rivelatrice ***
Capitolo 24: *** Notte Senza Stelle ***
Capitolo 25: *** Neve e Foglie ***
Capitolo 26: *** Il Regalo Più Grande ***
Capitolo 27: *** Do You Remember When... ***



Capitolo 1
*** Prologo 1^ Parte ***


Il sole caldo lentamente scendeva e si nascondeva dietro le montagne. La testa rilassata poggiava contro lo schienale del sedile e i capelli corvini, quasi sempre portati legati, ora erano sciolti e venivano spostati dal vento che proveniva dal finestrino dell’auto. Gli occhi chiusi a pensare alla giornata trascorsa e l’espressione rilassata rendevano ancora tutto più piacevole. Chichi si girò verso Goku che era intento a guidare e a non sbagliare neanche una marcia. Per lui sarebbe stato molto meglio volare, ma da tempo non si prendeva del tempo libero per stare solo con sua moglie e quella volta avevano deciso di passare insieme l’intera giornata a modo suo per farla ulteriormente felice.
<< Non mi ricordo da quanto non stavo così bene!Dopotutto tutte quelle sfuriate che ti ho fatto in tutti questi anni sono servite a qualcosa no?! >>
<< Già… Sono contento che anche tu sia stata bene Chichi >>
<< E poi la serata non è ancora finita >> disse lei con un velo di malizia. Goku senza distogliere lo sguardo dalla strada sorrise alla sua lei.
<< Spero che i ragazzi se la siano cavata. In fondo stanno diventando grandi ed è anche giusto che si arrangino un po’ da soli no? >>
<< Giusto cara… Ma non ti preoccupare, se siamo noi i genitori non c’è da impensierirsi… Soprattutto perché tu sei la loro mamma >>.
Altri sorrisi rilassati e sereni. Il sole arancione illuminava i visi di entrambi e lasciava spazio alla luna. Goku poi sbadigliò sonoramente.
<< Tesoro vuoi che guidi io? Sei stanco…Te l’ho detto guarda che la serata non è mica finita. >>
<< No, non ti preoccupare, e poi appunto devo per forza rimanere sveglio… Per stare ancora con te >>
<< Tu ci sarai sempre? >>
<< Come? >>
<< Ti ho chiesto se ci sarai sempre d’ora in poi >>
Goku dentro di sé sapeva che sarebbe potuto capitare un improvviso allontanamento dalla sua famiglia nel caso si fosse ripresentato un nemico, ma voleva più di tutto far felice la donna che amava, così le rispose di sí con un cenno del capo.
<< Sai dovresti portare i capelli sciolti più spesso… >> aggiunse Goku arrossendo e tentando di cambiare argomento.
Era la prima volta che le dava dei consigli su come portare i capelli quindi credeva di aver fatto un enorme gaffe. Invece Chichi rise dolcemente e lo ringraziò del consiglio. Le piaceva un sacco che suo marito si prendesse cura di lei.
<< Ti amo Goku… >>
<< Anche io… >>.
Voleva baciarla, ma stava guidando. Anche lei provava il desiderio di avvicinarsi a lui e fece uno strappo alla regola.
<< Per un bacio non succederà nulla >> gli disse.
Si diedero un bacio breve, ma intenso e poi Goku si voltò subito verso la strada.
Fu un istante e si ritrovarono sbalzati fuori dall’auto. Durante quella tenerezza non avevano sentito nessun rumore di clacson e nemmeno c’erano stati luci lampeggianti ad avvisarli dell'imminente collisione. L’uomo dall’altra parte dell’auto era ubriaco e aveva perso conoscenza prima ancora di scontrarsi con loro.
Goku quando cadde a terra si rialzò subito e corse verso sua moglie ancora bloccata nell’auto dalla cintura di sicurezza. La tirò fuori cercando di non farle male e sperando che fosse ancora lì con lui. Perdeva sangue dal braccio e aveva gambe e testa ferita. I graffi provocati dal vetro le rovinavano il suo dolce e delicato viso, ma era il minimo che le potesse essere successo.
Goku continuava a chiamarla, ma Chichi non accennava a rispondere.
Andare al palazzo del Supremo sarebbe stato inutile, perché le sfere dopo gli ultimi desideri espressi per far dimenticare agli abitanti della Terra quanto avvenuto dopo il risveglio di Majin Bu, non sarebbero state attive per almeno un altro anno, senza contare che dopo i numerosi utilizzi negli anni Shenron sembrava stesse inziando a perdere la sua efficacia nell'esaudire desideri. Dende si trovava in visita su Namecc e non sarebbe stato disponibile a guarirla e per finire i Senzu di Balzar erano momentaneamente esuariti in quanto richiesti e terminati proprio in quei giorni da Goku che voleva allenare Goten per farlo diventare più forte.
L’unica soluzione era recarsi in ospedale dove per lo meno avrebbero fatto qualcosa. Goku volò più velocemente possibile tenendo in braccio sua moglie e portando per un braccio l’uomo che gli aveva rovinato l’esistenza.

Eccomi qua con la mia prima fanfic su dragon ball...mi è venuta qst idea gg e non ho esitato a scrivere...Oddio sto facendo 3 fic contemporaneamente...ce la farò?Ma sì dai...col vostro appoggio e le vostre recensioni di sicuro...Lo so che il cappy è un po' corto ma è solo il prologo questo...In pratica Goku poi dovrà far ri-innamorare Chichi di lui...Non sarà facile...Allora a prestissimo e fatemi sapere che ne pensate e se l'idea di qst storia vi piace!!Ciaooooooooooooo!!

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Capitolo 2
*** Prologo 2^Parte: Ormai tutto è dimenticato ***


Il più vicino ospedale che trovò Goku era quello vicino all’abitazione di Bulma nella città dell’ Ovest. Continuava a guardare Chichi priva di sensi, con espressione assente tanto che gli si strinse il cuore dal dolore.
Corse verso la hall della sala d’aspetto dove iniziò a chiedere aiuto a tutti i medici e gli infermieri che vedeva nei paraggi. Iniziarono a chiedergli cosa fosse successo, come mai non aveva chiamato un ambulanza. Era tempestato da voci che non conosceva, ma in realtà le sue orecchie non udivano nulla. Lo circondava solo il silenzio e l’immagine sfocata di sua moglie che veniva posata su un lettino e portata via velocemente circondata da estranei.
<< Lei è il marito? >> Ormai era la decima volta che un’infermiera gli faceva la stessa domanda.
<< Signore mi sente? Signore? >>
<< Eh!?! >>
<< Le ho chiesto se è il marito? >>
<< S-sì…sono io…Starà bene vero? >>
<< A questa domanda non posso risponderle signore…Mi può dire il suo nome? E anche quello di sua moglie…Ho bisogno dei suoi dati >>
<< Adesso? >> disse con non curanza.
<< Sì ora…Poi la lascerò stare… >>
<< Mi chiamo Son Goku e mia moglie si chiama Chichi…Ce la farà? >>
<< Ok se ha un documento faccio da sola…Poi può sedersi >>.
Istintivamente Goku prese dalla tasca dei pantaloni il portafoglio con la carta d’identità che Chichi lo aveva costretto a fare tempo prima. Non aveva mai capito a cosa gli potesse servire. Sapeva benissimo chi era e non c’era bisogno di un pezzo di carta per dimostrarlo secondo lui. Tuttavia anche quella volta cedette alle pretese della moglie che lo convinse a farla.
<< Grazie signore. Ora si sieda e aspetti lì. Verrà poi un dottore a dirle come sta sua moglie >>
<< Va…va bene >>.
Prima di sedersi cercò di ritrovare un po’ di lucidità e chiamò subito Gohan e Bulma che avrebbero poi avvisato gli altri dell’accaduto. Entrambi parvero molto scossi dalla notizia e si precipitarono subito sul posto.
<< Goku >>
<< Bulma…Sei già qui? >>
<< Ho fatto il più presto possibile…Come sta? >>
<< Non lo so… >> disse triste.
Bulma aveva le lacrime agli occhi e l’abbracciò. Nonostante fosse molto più piccola di lui, Goku sentì una sensazione di protezione fra quelle calde braccia. Non si era mai sentito così male. Lui che aveva affrontato nemici spaventosi, si sentiva morire all’idea che sua moglie stesse per lasciarla. Sentimenti sempre nuovi scaturirono in lui. Sentimenti di cui aveva avuto paura di provare e che ora lo rendevano inerme.
Pochi istanti dopo arrivò anche Gohan insieme a Goten. Si avvicinarono a Goku e non si dissero una parola. Di nuovo un abbraccio caloroso che provava in qualche modo a scaldare i cuori di tutti. Goten iniziò a piangere attaccato alla gamba di suo padre, che staccatosi da Gohan lo prese in braccio e iniziò ad arruffargli i capelli.
<< La mamma è forte, come tutti noi…Non dobbiamo avere paura >>.
Il piccolo si stropicciò gli occhi lucidi e si destò dalla stretta di Goku.
Bulma si sedette pensierosa.
<< Se solo ci fossero le sfere del Drago, a quest'ora sarebbe già tutto risolto. Per di più Dende non é qui per aiutarci. Magari potresti raggiungerlo con il teletrasporto e farlo venire qui in un attimo? O é scortese disturbare una divinitá in visita sul suo pianeta natale?>>
<< No Bulma è stata colpa mia…Dovevo stare più attento…Così non sarebbe accaduto nulla e ora non ci troveremmo qui >>.
Passò ancora un’ora e un dottore uscì dalla camera dov’era entrata Chichi con la barella. Goku si alzò in piedi e gli si avvicinò.
<< Lei è Son Goku >>
<< Sì sono io… >> disse impaziente.
<< Sa se sono venuti dei parenti dell’uomo che ha portato qui? >>
<< N-non so…Che io sappia no… >>
<< Ah beh…A dire il vero non siamo nemmeno sicuri che il signore abbia una famiglia. E purtroppo non ce l’ha fatta. Abbiamo fatto il possibile.>>
Goku era sempre stato un uomo dall’animo buono, provó della compassione e fece una smorfia dispiaciuta, ma quello che gli importava era sapere come stava la sua compagna. Riprese a parlare facendo la tanto attesa domanda.
<< Mia moglie invece. Come sta? >>
<< Sua moglie si sta lentamente riprendendo. Se l’è vista davvero brutta, ma siamo riusciti a rianimarla. Purtroppo ci sono state delle conseguenze negative in seguito all’incidente. Infatti pare che abbia subito un tremendo trauma cranico e questo consegue spesso… >>
<< Cosa? >>
<< Emicrania permanente o peggio perdita della memoria. >>
<< Mi sta dicendo che… >>
<< Non possiamo ancora dirlo con certezza, visto che non si è ancora svegliata, ma potrebbe anche essere… >>.
Pieno di sconforto il Sayan si risedette senza nemmeno chiedere se potesse vederla. E se si era dimenticata tutto quello che avevano condiviso insieme? Come avrebbero fatto a superarlo?
Gohan che aveva sentito la conversazione, chiese al medico se potevano andare a trovare la loro mamma. La risposta fu negativa e dovettero rimanere lì ancora un paio d’ore, finché di nuovo dalla stessa stanza uscì il solito dottore.
<< Signor Son…Ora può entrare >>
<< Davvero? >>
<< Certo. È ancora un po’ spaesata e continua a chiedere di suo padre, ma è comprensibile. Le abbiamo spiegato brevemente cos’è successo, ma di sicuro le farà meglio parlare con lei. Potete entrare solo uno alla volta mi raccomando >>
<< Grazie dottore >>
<< Di nulla…Ora vi lascio…Arrivederci >>.
Goku e gli altri lo salutarono, poi si guardarono in silenzio.
<< Papà entra prima tu… >> disse Gohan.
<< T-tu dici? >>
<< Ma certo…La mamma sarà contenta di vederti…Vai… >>
<< Grazie figliolo… >>.
Gli mise una mano sulla spalla e poi entrò nella camera 315 che ospitava Chichi.
Vide il letto bianco su cui era sdraiata e sentiva gli strani rumori provenire da quelle bizzarre macchine che non aveva mai visto. Chichi aveva attaccati al corpo dei tubi, ma a questo il Sayan fece poco caso. Si avvicinò a passo lento, quasi con la paura di vedere una persona che in realtà non era lei.
I capelli sciolti erano un po’ più scompigliati rispetto a come li aveva portati in quell’interminabile giornata, ma lo stesso la rendevano bella e innocente agli occhi del suo uomo. Ormai era a pochi centimetri da lei. La guardò a lungo, mentre lei con la testa rivolta dalla parte opposta non si era nemmeno accorta della sua presenza. Le sfiorò una mano delicatamente e Chichi si voltò di colpo. Lo guardava quasi terrorizzata con degli occhi diversi dal solito. Lui invece s’intenerì e iniziò a parlarle con dolcezza.
<< È proprio vero quello che ti ho detto oggi. Stai davvero bene con i capelli sciolti lo sai? >>.
Chichi lo guardò ancora più interrogativa e spaventata.
<< Scusa, ma tu chi sei? >>.

Eccoci qui alla seconda parte del prologo di questa storia...!!Diciamo che tutto inizierà dal prox capitolo, ma ho preferito dividere il momento dell'incidente e quello in cui si scopre che Chichi ha perso la memoria!Sono commossa dalle recensioni che mi avete mandato T_T...Davvero non me l'aspettavo...Ben 10 ( ne segna 11 xkè ho scitto io una cosa...XDD)!!Come promesso vi ringrazio una per una...vi sn grata davvero di cuore xkè mi date la voglia di scrivere...Siete unici!^^
migena: Ne vedrete davvero tanto e spero di riuscire bene nell'impresa...Grazie x aver commentato e del complimento...^^
Tara: ti ringrazio molto...spero di non deluderti con il seguito...^^
ciuiciui: ti ringrazio ancora...sia per il commento, che per la critica a fin di bene per cui t assicuro che non me la sono presa...anzi sn contenta che me l'abbia detto...spero di aver fatto meno errori possibili...migliorerò promesso...!^^
kiakkina: Grazie mille eccoti il seguiti spero t piaccia
SonSara: grazie x avermi fatto notare il problema delle ripetizioni ho cercato di rimediare...Grazie anche x il complimento^^!
Elechan86: tranquilla nn mancheranno quei tipi di momenti...^^ contaci...grazie mille del complimento...gentilissima^^
gokuccia: grazie...spero allora di farti cambiare idea XDDD...Eccoti il seguito del prologo...
emyc: grazie allora di seguire lo stesso la mia fic...t ringrazio molto
lauratheangel: eccoti accontentata...grazie mille x aver recensito...^^
aras:t ringrazio molto per la recensione...spero t piaccia il seguito
Ecco con i ringraziamenti per ora ho terminato...Ripeto spero di non deludervi e dite sempre cosa ne pensate recensendo...Per me è molto importante...Grazie mille a tutti...Baci Vale!

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Capitolo 3
*** Tornare a Sperare ***


Goku rimase pietrificato da quella frase. “ Chi sei? ”. Quelle due parole continuavano a rimbombargli nella testa. Riguardò suo moglie e cercò di dirle qualcosa.
<< Chichi…Non…Non ti ricordi di me? S-sono Goku…T-tuo…Marito! >>
<< “ Mio ” cosa? No…Io n-non mi ricordo…Mi fa male la testa >>.
Chichi si mise entrambe le mani sulla testa e strizzò gli occhi. Goku fece qualche passo indietro e nello stesso istante entrò un'infermiera che lo pregò di uscire perché la paziente doveva riposare.
<< Ma mi avevano detto che potevo restare >>
<< La prego di uscire. Le faremo sapere noi quando potrà rientrare >>.
Ormai rassegnato Goku uscì dalla stanza. Con che coraggio avrebbe guardato i suoi figli, i suoi amici. Si chiuse la porta alle spalle e controvoglia alzò lo sguardo verso Gohan.
<< Allora papà come sta la mamma? Cosa vi siete detti? >>
<< Veramente…La mamma era un po’ stanca e mi hanno fatto uscire… >>
<< Non ti ha detto nulla allora? >>
<< In realtà… >>.
Respirò a fondo e si sentì tremare dentro. Aveva il dovere di dirglielo e loro avevano il diritto di sapere.
<< La mamma…Non si ricorda nulla… >>
<< Beh è comprensibile ha preso una bella botta…Penso sia normale che non si ricordi cos’è successo >>
<< No Gohan…La mamma ha perso la memoria…Non mi ha riconosciuto >>.
All’improvviso l’espressione di tutti cambiò e s’incupì.
<< C-come? Ma com’è possibile… >>.
Gli occhi di Goten si riempirono di lacrime e cercò di trovare conforto tra le braccia di Bulma che lo prese in braccio per cercare di consolarlo. Goku in testa aveva proiettata una foto di loro quattro che andava in frantumi, così com’era il suo cuore in quel momento.
<< È inutile che rimaniamo a questo punto. Tanto ci faranno entrare di sicuro domani >>
<< No papà io rimango qui >>
<< Come vuoi figliolo…Io…Ho bisogno di fare due passi…Bulma prenditi cura di Goten >>.
Lei annuì con la testa, intanto Goku si voltò e uscì dalla porta principale.
Non riusciva a capacitarsi della situazione. Non si era mai sentito tanto male, nemmeno quando era rimasto in fin di vita o quando addirittura l’aveva persa in un combattimento. Camminava con le mani nelle tasche dei pantaloni con la testa bassa e lo sguardo perso. Non sapeva dove andare, cosa pensare. Si sentiva perso completamente senza di lei, senza quella persona che gli aveva insegnato ad amare e ad essere amato. Quella donna che tante volte aveva lasciato per combattere e che sempre l’aveva perdonato perché l’amava più della sua stessa esistenza. E adesso che non si ricordava più nulla come avrebbe fatto a recuperare tutti i ricordi, tutti i frammenti dei loro istanti passati insieme, tutti i momenti di tenerezza e di dolcezza, le emozioni e i sentimenti che li avevano fatti innamorare?
Per Chichi era sempre stato amore a prima vista, allora perché non poteva esserlo anche ora che aveva perso la memoria.
Si fermò in mezzo alla strada, chiuse gli occhi e respirò a pieni polmoni. Quell’aria non gli piaceva così decise di alzarsi in volo e di tornare verso le montagne dove viveva. Solo al pensiero di vedere la sua casa che aveva condiviso sempre con loro, con lei, gli si strinse il cuore allora decise di andare un po’ più lontano nel luogo dove l’aveva trovato suo nonno.
L’atmosfera che respirava lì era ampiamente diversa e lo percepì da subito. Camminò per un po’, poi si sedette sotto un albero a gambe incrociate. Continuava ad essere sempre meno rilassato, ma almeno l’assenza del traffico e della confusione non gli frastornavano la mente.
Rimase in silenzio a fissare il cielo arancione che iniziava a mischiarsi al blu scuro della notte, poi si alzò di nuovo e s’incamminò verso casa. Era come se il cuore lo trasportasse lì, così si lasciò condurre.
Aprì la porta ed entrò lentamente. Il salotto era stranamente silenzioso, quasi triste. Si guardò intorno come se non ci fosse mai stato, poi salì le scale ed entrò nella loro camera. Gli faceva uno strano effetto. Aprì dei cassetti e vi frugò dentro scaraventando oggetti e vestiti ovunque. Finalmente lo trovò. L’album di foto che Chichi aveva conservato dal giorno in cui si erano sposati. Si sedette ai piedi del letto e iniziò a sfogliarlo. Il giorno delle loro nozze, la nascita di Gohan, il suo compleanno prima del torneo di Cell. Per la prima volta capì perché sua moglie tenesse tanto a quelle immagini che li ritraevano insieme. Era come se bloccassero il tempo e gli attimi vissuti con così tanta intensità.
Passarono intere ore e il cielo si colorò di un intenso blu, illuminato però dalla luce pallida della luna e dalle poche stelle che c’erano quella sera. Goku rimase sempre accasciato nello stesso posto, e alla fine si addormentò.
Venne svegliato dal rumore dell’interruttore della luce che illuminò la stanza. Gohan gli si avvicinò e gli prese l’album che teneva sulle gambe. Guardò una foto e sorrise.
<< Ti ricordi che mangiata quella sera? >> disse al padre indicandogli l’immagine di loro due il giorno del suo compleanno prima dell’atteso scontro contro il temibile Cell.
Goku provò a sorridere e si alzò in piedi.
<< Già…Siamo stati davvero bene… >>.
Gohan posò le foto e guardò il padre negli occhi.
<< Ci hanno fatto entrare qualche ora fa… >>
<< Ah davvero?…E chi è entrato? >>
<< Solo io. La mamma stava un po’ meglio…Abbiamo parlato un po’ >>
<< Si ricordava…Di te? >> disse lui con un briciolo di speranza.
<< No, e il dottore ci ha confermato che la mamma ha perso la memoria a lungo termine, però potrà sempre recuperarla >>
<< … >>
<< Quando sono entrato…Avevo paura…Più paura dei momenti in cui dovevo affrontare qualcuno che sapevo era più forte di me…La mamma…mi ha guardato da estraneo…Ho cercato di farle capire chi ero…Mi è sembrata molto confusa…Poi mi ha sorriso…All’improvviso…Mi ha dato la speranza…Possiamo contare su di lei e farle ricordare tutto quello che ha perso…Ne sono convinto…Papà devi crederci… >>.
Goku lo fissava nei suoi occhi neri così come lo erano quelli della sua dolce Chichi. Assopito dalle sue parole cercò di pronunciare qualcosa.
<< Sono contento che tu abbia visto la mamma ed è molto bello quello che mi hai detto. Spero davvero che tu abbia ragione… >>.
Gli diede una pacca sulla spalla e poi riprese a parlare.
<< Adesso è meglio se andiamo a letto…Goten dov’è? >>
<< Bulma l’ha portato da lei così almeno stava con Trunks…Non mi è sembrata una cattiva idea >>
<< Hai fatto bene…Goten anche se è molto forte è ancora un bambino…Mi dispiace che soffra… >>
<< È comprensibile papà…Beh mangiamo qualcosa prima di metterci a letto? >>
<< N-no…Se vuoi tu fai pure, ma io non ho molta fame… >>.
Gohan lo guardò stupito e Goku si mise una mano dietro la testa come se fosse imbarazzato.
<< Sì lo so che è strano, ma sono davvero stanco…Preferisco andare a dormire >>
<< Come vuoi! ‘Notte papà >>
<< ‘Notte Gohan >>.
Goku si chiuse la porta alle spalle mentre sentì i passi di suo figlio riscendere le scale.
Si buttò sul letto di schiena e rimase nel buio con gli occhi fissi a guardare il soffitto.
Gli aveva sorriso. Almeno a suo figlio gli aveva regalato il suo dolce sorriso, mentre a lui solo una faccia sconvolta. Come avrebbe fatto a riconquistarla, ad avere ancora quelle labbra, una sua risata, un abbraccio. Strinse i pugni e chiuse gli occhi. Vedeva solo lei davanti a lui. Allungò un braccio nell’oscurità come per poterla toccare. Li riaprì occhi e non vide nulla davanti a sé, né al suo fianco. Le palpebre si abbassarono per l’ultima volta mosse dal sonno. Goku si lasciò trasportare da Morfeo nel mondo dei sogni, ma si fece lo stesso una promessa: prima o poi avrebbe condiviso ancora quei dolci momenti, prima o poi l’avrebbe ancora stretta tra le sue braccia e prima o poi avrebbe ancora sentito la sua voce pronunciare “ ti amo ”.

Finalmente il primo very Cappy...Scusate se ci ho messo molto, ma sn stata un po' impegnata in qst gg e oltretutto dovevo visualizzarmi bene in testa le scene del capitolo...Spero ci siano pochi errori anche perchè l'ho controllato fino alla nausea XDDDD...Comunque vi ringrazio ancora tantissimo per le recensioni...Ancora 10...Me commossa ancora di + ç______ç...Grazie grazie grazie...Mi ripeto sempre che non devo assolutamente deludere le vostre aspettative...Io mi auguro davvero di non averlo fatto...Mi raccomando recensite sempre in tanti e fatemi sapere se la fic vi piace...Lo sapete ormai che per me è importantissimo...Grazie tantissimo a chi ha letto la mia fic soprattutto a chi recensisce quindi a:
Hainett sorella segreta del Principe Vegeta, SonSara, ciuiciui, Tara, aras, Elechan86, annetta chan, lauratheangel, migena e sirenis...!Grazie davvero tantissimoooooo siete dolcissimeee e gentilissimeeeeeee...Allora al prossimo cappy...Non mancate ok...

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Capitolo 4
*** Affrontare l'incubo ***


Passarono due giorni da quella notte insonne. Goku aveva provato a trovare il coraggio di rientrare in quella stanza numero 315, ma si era deciso a non tornarci e di presentarsi invece il giorno in cui Chichi sarebbe uscita dall’ospedale. Aveva fatto sapere ai suoi familiari e ai suoi amici che solamente lui avrebbe voluto presentarsi da lei. Nessuno aveva replicato e di questo Goku fu leggermente sollevato. Tutti cercavano di capire come si potesse sentire anche se era difficile. In fondo l’amore che lui provava per sua moglie era quasi sconosciuto a tutti perché ognuno lo immaginava in modo diverso. Lui dentro si sentiva vuoto ogni giorno, ogni ora, ogni secondo senza di lei. Forse nessuno davvero credeva che potesse esserci tutto quel dolore racchiuso nel cuore di uno dei più forti uomini della galassia.
In quei giorni Goku era stato a casa di Bulma per passare del tempo con Goten, che ormai per quel breve periodo alloggiava lì col suo amico Trunks, ed era stato anche a casa di Mister Satan. Dei pranzi e delle cene del Sayan si erano occupati le due donne di casa vale a dire Bulma e Videl che preparavano ogni giorno enormi porzioni di cibo per gli uomini che vivevano con loro. Ogni volta che Goku vedeva davanti a sé gli enormi piatti preparati dalle due, oltre che a sentire il brontolio della pancia sempre più insistente, sentiva una morsa al cuore, e sperava di potersi girare e ringraziare di quel cibo sua moglie. Nonostante sapesse che non fosse lei chi gli preparava da mangiare, tutte le volte per lui era un enorme delusione vedere un’altra donna al suo posto, e rassegnato iniziava a mangiare in silenzio.
Mentre passava il tempo alla Capsule Corporation, il principe dei Sayan aveva proposto al suo miglior nemico di allenarsi un po’. Lo chiedeva alla solita maniera, con fare un po’ beffardo, ma in realtà dentro di sé sentiva del dispiacere nel vedere negli occhi di un Sayan tanto dolore. In fondo anche lui aveva imparato ad apprezzare la donna che le stava accanto e se mai le fosse capitata una cosa del genere avrebbe forse reagito alla stessa maniera. Goku in cuor suo immaginava che Vegeta lo facesse solo per farlo distrarre, ma ogni volta rifiutava l’invito gentilmente. “ Fa come ti pare ” rispondeva lui allontanandosi verso la Gravity Room e Goku sorridendo rimaneva a guardarlo mentre si allontanava.
Nei giorni trascorsi, ad andare a trovare Chichi ci pensavano i suoi figli e i suoi amici che non le facevano mancare l’affetto necessario a riacquistare le forze. Ogni persona che vedeva per lei era una sorpresa, tranne suo padre che vide il giorno dopo l’incidente. Insieme a lui, Gohan, Goten e gli altri a turno le spiegavano cos’era accaduto chi erano e qual era la sua vita reale. Spesso scoppiava in pianti interminabili perché i ricordi ritardavano a tornare, ma sempre qualcuno provava a farle recuperare il sorriso perduto che la rendeva decisamente più bella.
L’album di foto era stato abilmente nascosto da Goku. Voleva essere il primo a mostrarglielo, per questo quando il figlio faceva domande su esso lui negava di sapere dove potesse essere. Allora si accontentarono delle foto che portava Bulma e che aveva conservato in quegli anni.
Le provarono anche a spiegare dei nemici che avevano attaccato la Terra e che Goku e gli altri erano anche dei Sayan. Fu un discorso molto complicato che dovettero rispiegare molte volte. Era stato difficile chiarirlo a Chichi anche quando non aveva perso la memoria figuriamoci ora che non si ricordava nulla. Tuttavia le vennero mostrati anche dei filmati registrati di alcuni telegiornali che mostravano scene del Torneo di Cell, dei vari tornei di Arti Marziali, della venuta di Al Satan e infine di quella di Majin Bu. Guardava sempre con occhi interessati lo schermo che riproduceva quelle immagini a lei sconosciute, e allo stesso tempo ascoltava tutto ciò che le veniva detto, anche se parevano davvero solo delle fantastiche leggende.
Più facile fu spiegarle delle Sfere del Drago, nonostante ora fossero scomparse, anche se pure in quel caso rimase sconvolta dagli strani racconti che i suoi familiari le facevano.
Man mano che passava il tempo iniziava ad affezionarsi a quelle persone che venivano a trovarla tutti i giorni e passavano del tempo con lei. Ancora non ricordava nulla, ma in un occasione fece una strana domanda. Chiese infatti a Gohan in che stato fosse la loro casa suoi monti Paoz. Tutti i presenti rimasero sorpresi da quelle parole e sulle facce stanche a causa delle lunghe narrazioni apparvero dei sorrisi larghi che lasciarono spazio anche a qualche lacrima. Chichi rimase meravigliata da quella reazione, ma subito si rese conto di essersi ricordata di qualcosa di molto importante. Non si ricordava bene di che colore fosse né di com’era all’interno, ma la cosa più rilevante era che aveva richiamato alla mente un luogo in cui aveva vissuto per molto tempo e in cui aveva condiviso momenti con persone a lei non estranee. Inoltre era più che sicura di vivere lì e non nel castello dove da giovane conviveva con il padre. Fu una giornata speciale per tutti. Ne fu felice anche il dottore che aumentò ancora di più la dose di allegria dicendo alla famiglia Son che il giorno dopo Chichi sarebbe stata dimessa. Ad entrambe le novità Goku rimase estasiato. Non vedeva l’ora di vederla, ma aveva anche paura che lo riguardasse con quello sguardo perso. Tuttavia entrò in camera, per la prima volta con sguardo più sereno, e tirò fuori dal nascondiglio l’album di foto che le avrebbe mostrato l’indomani.
Come la prima notte andò a dormire presto e rimase parecchio sveglio a contemplare il buio che lo circondava. Pareva un bambino che non vedeva l’ora di andare al primo giorno di scuola o un ragazzo che doveva presentarsi al primo appuntamento. Finalmente i raggi di sole irruppero dalla finestra di Goku e gli illuminarono il viso dormiente. Si rigirò un paio di volte tra le lenzuola e poi si rese conto che il grande giorno era finalmente arrivato.
Guardò la sveglia posta sul comodino accanto al letto che segnava le 7.05. Si alzò di corsa e scese le scale per fare colazione. A parte quando era bambino non aveva mai cucinato per conto suo né tanto meno la colazione. Prese dal frigo del latte e da un ampio cassetto delle brioche e un po’ di zucchero. Con quei pochi ingredienti riuscì a combinare un disastro. Armatosi di tazza versò il latte un po’ ovunque e divorò una decina di brioche lasciando carte sparse dappertutto.
“ Urca è meglio se ripulisco ” disse tra sé e sé sorridendo. Stranamente quel giorno si sentiva più vivo e solare. Pensava al suo viso dolce che avrebbe rivisto e a quei suoi profondi occhi neri. Certo la paura di vederla scappare via con le mani tra i capelli perché aveva mal di testa albergava sempre dentro di lui, ma cercava di non pensarci troppo o altrimenti non sarebbe nemmeno uscito di casa.
Salì di nuovo in camera e si vestì con un paio di pantaloni e una maglietta con su scritto Son. Guardò meglio nell’armadio e noto le varie tute che sua moglie per anni gli aveva cucito. Erano tutte uguali e allo stesso modo tutte diverse. Non ci pensò due volte e si tolse i vestiti che si era messo per indossare quella tuta che racchiudeva dentro di sé tanti ricordi e tante intense emozioni. Prese anche i soliti stivali e se li mise ai piedi. Ora si sentiva diverso, ancora più forte. Pensava che in fondo quell’abbigliamento forse le avrebbe ricordato qualcosa. Passò velocemente davanti allo specchio per rassicurarsi che fosse tutto a posto. Poi prese in mano l’album e uscì di casa. Si sollevò in volo e si avvicinò alla finestra della camera di Gohan che dormiva ancora tranquillo. Sbirciò l’orario sulla sveglia del figlio che ora indicava le 7.45. Era ancora molto presto, ma lo stesso si avviò verso la città. Forse le avrebbe potuto prendere un pensiero. Da lontano vide un fioraio che aveva appena aperto e optò per andarci, poi però sotto di sé vide delle margherite che si distendevano su un lungo prato e decise che magari era meglio prenderle qualcosa di più semplice come aveva sempre fatto.
L’appuntamento era per le 9.30 circa e lui già dalle 8.00 era fuori dall’ospedale ad aspettare il suo arrivo. In mano aveva una sola margherita che aveva scelto con cura e che si rigirava nervosamente tra le mani tenendola per il lungo gambo verde. Osservò in continuazione gente uscire dall’edificio, ma mai si trattava di lei. Passata più di un’ora vide attraversare la porta automatica il dottore che aveva tenuto in cura sua moglie. Appena notò Goku gli fece un lungo sorriso e lo salutò con la mano. Dietro di lui una nervosa e impacciata Chichi si guardava intorno quasi intimorita. Appena Goku la scorse rimase senza fiato. Gli si avvicinò il medico seguito da lei e iniziò a parlare frettolosamente.
<< Ho voluto accompagnarla io stesso fuori per sentirmi più sicuro, ma vedo che c’è lei quindi torno al lavoro. Mi raccomando signor Son non la faccia stancare troppo intesi? >>.
Goku mormorò un “ sì ” e annuì con la testa.
<< Bene allora vi lascio soli…Arrivederci signor Son e arrivederci signora Son >>
<< A-arrivederci >> dissero entrambi.
Quando il dottore fu rientrato Chichi si voltò verso Goku che aspettava da tempo di rincontrare i suoi occhi.
<< C-ciao >> disse lei piano.
<< Ciao Chichi >>
<< Tu sei Goku giusto? Mio “ marito ” >> disse lei un po’ confusa.<< Già…Sono venuto a trovarti il giorno dell’incidente, ma eri decisamente stanca >>
<< Sì mi ricordo…Mi dispiace di averti trattato male >>
<< Ma no figurati…Tieni questo è per te… >> disse lui allungandole il fiore e mettendosi dietro la nuca la mano che teneva in mano l’album. Arrossì visibilmente mentre lei gli sfiorò la mano per prenderla.
<< Una margherita… >> disse annusandola << Mi piace molto…Grazie… >>
<< Ma figurati… >> disse sempre più intimidito.
Lei gli sorrise e Goku si sentì il cuore più caldo che mai. Poi Chichi riprese a parlare.
<< Allora dove andiamo? >>

Ta-Dan...Finito anche il secondo cappy alla bellezza delle 0.31...In realtà io tutti i capitoli li tengo in Word e poi li copio qui, ma lo stesso ho finito tardi XDDD!!!Dai sta volta ho fatto prima no? Spero anche qst volta che nn ci siano pasticci e che vi sia piaciuto...Me commossa 9 recensioni..Vi state affezionando? ç____ç...Vi adorooooooo!!^^...Beh ma è arrivato il momento di ringraziarvi personalmente perchè siete delle persone speciali...Ovviamente ringrazio anche solo chi legge ^^...Allora cominciamo:
lauratheangel: Grazie mille per il complimento...me sempre commossa dalle vostre parole ç____ç...Spero t sia piaciuto anche questo
videl93: ti ringrazio sei gentilissima...spero continuerai a seguirla ^^
aras: Grazie...Gia povero Goten cucciolo...Ma ci saranno belle sorprese anche per lui ^^
ciuiciui: Oddio sto sognando? " a dir poco stupenda " ?? Dai dimmmelo che scherzavi XDDD skerso...ma davvero me commossa tanto ç___ç...Nn me l'aspettavo davvero...O_o...Grazzzzzzzzzzzzzzzzzzie ^^
Tara: grassie sei dolcissima ^^...Spero t stia sempre appassionando
ary22: eccoti la continuazione...sn contenta che il primo cappy t sia piaciuto grazie *_*
Hainett sorella segreta del Principe Vegeta: certo che la continuo...Con voi che mi sostenete poi come potrei nn farlo...Grazie infinite
Elechan86: Ma ele nn t preoccupare ^^...Capita...Sn contenta che questa fic t stia piacendo...poi da una scrittrice che mi piace tanto come te...^^...la tua fic attira tantissimo^^...Ma sai alla fine mi sa che la sfera la compro sul serio XDDDD...Anche se quando ho pensato a Chichi e tu mi avevi detto che avevo azzeccato qlcs, ho pensato al peggio e cioè che si era buttata giu dalla finestra XDDDDDDD x fortuna nn è successo XDDDDDDDDD...me sollevata...Grazie ancora e alla prossimaaaa...Beso!
annetta chan: " divinamente " ...wow O_o grazie...sei gentilissima...spero t sa piaciuto anke qst^^...
Bene con i ringraziamenti ho finito...So che in qst cappy nn ci sn molti dialoghi, ma in fondo anche un po' di sola narrazione ci stava..ora ho finito sul serio...spero a presto..Vi vojo beneeee XDDDDDD...Baci!

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Capitolo 5
*** Giorno zero ***


Goku continuava a fissare le mani di Chichi che tenevano in mano la margherita che le aveva appena regalato. Le era piaciuto davvero quel piccolo pensiero che le aveva fatto? Continuava a farsi quella stupida domanda e a ripetersela mentalmente, poi si rese conto che in fondo aveva poca importanza. L’aveva lì, davanti a lui più bella che mai. Per un attimo si domandò come aveva fatto a non innamorarsi di lei dal loro primo incontro come invece era successo a sua moglie.
Chichi guardava Goku con curiosità. Era davvero suo marito quell’uomo? Era così strano non ricordarsi di lui, di quel viso così bello e allo stesso tempo ingenuo. Si rese conto che pur non avendolo presente, Goku in qualche modo le piaceva più di quanto pensasse, ma forse era solo un impressione.
<< Hai deciso dove andare? >> chiese lei con tranquillità.
<< Hemm…veramente in città non abbiamo mai passato molto tempo…Quindi non conosco bei posti in cui poterti portare… >>
<< A dir la verità il rumore dei clacson e le frenate delle auto non mi fanno impazzire, qualsiasi altro posto andrà bene >>
<< A beh allora ho il posto che fa per…noi >> disse arrossendo.
<< Ok allora andiamo >>
<< Hemm a piedi ci vorrà circa un’ora e non ho la macchina. >> disse lui sorridendo.
<< E allora come ci andiamo…Va beh mettiamoci in marcia… >>
<< Gohan e gli altri non ti hanno spiegato che noi sappiamo…volare? >> disse abbassando la voce.
<< Ah…Sì veramente mi hanno accennato a qualcosa di simile…Allora è vero… >>
<< Già…Ti dispiace allora se ci andiamo volando? >>
<< Ma la gente che ci vedrà non si insospettirà. >>
<< Ma a dire il vero i terrestri con tutto quello che hanno visto in questi anni non si stupiscono più di nulla…Allora accetti?… >>
<< Va bene andiamo… >> disse con un velo di paura.
Chichi si mise il fiore tra i capelli e mise un braccio intorno al collo di Goku, di rimando lui la sollevò e si alzò in volo. Chichi per la paura si strinse il più forte possibile mentre Goku sorrise.
<< Facevi così anche sulla nuvola Speedy… >>
<< La nuvola “ cosa ”? >>
<< Niente non ha importanza… >>.
Mano a mano che proseguivano Chichi si abituò all’altezza e iniziò a osservare il paesaggio intorno a lei.
<< Wow che meraviglia…Dopo la paura iniziale è tutto più…gradevole >>
<< Il posto in cui ci fermeremo è lì, dove ci sono quegli alberi >>.
Mentre lui parlava lei continuava a osservare affascinata l’ambiente che la circondava.
<< Eccoci siamo arrivati >> disse lui dirigendosi verso la terra ferma.
<< Beh ci abbiamo messo pochissimo avevi ragione… >> disse sorridendogli << …e qui è magnifico…molto meglio della città… >>.
Goku era soddisfatto. Il posto in cui l’aveva portata le piaceva e già era un punto in suo favore. Dentro di se continuava ad augurarsi che la giornata proseguisse sempre meglio.
<< Te lo ricordi questo luogo? >> le chiese.
Lei si rigirò su se stessa e guardò gli enormi alberi che li sovrastavano.
<< A dire la verità, mi sembra un bosco come un altro. Però è davvero bellissimo… >>
<< Ah beh…non importa. Qui venivamo a passeggiare quando è nato Gohan. >>.
Poi iniziarono a camminare.
<< Per me è così strano parlare dei "nostri ” figli. Ho partorito due giovanotti splendidi e non mi ricordo nulla. Non dev’essere bello nemmeno per loro sapere che la loro mamma non si ricorda niente…Come non dev’essere bello per te… >>
<< Certo non è facile per nessuno. >>
<< Come mai non sei venuto più a trovarmi dopo quel giorno? >>.
A quella domanda Goku rimase un po’ spiazzato.
<< Veramente, ecco. Ho…ho avuto paura.>>
<< Mi hanno raccontato che voi Saynan non avete paura di nulla. >>
<< A dire il vero si dice Saiyan.>> disse facendola leggermente arrossire << Comunque è stata una delle primissime volte in cui mi sono sentito così. Avevo paura che mi mandassi ancora fuori…Che mi guardassi spaventata…Così ho preferito incontrarti fuori dall’ospedale… >>
<< Ah capisco…Diciamo che è comprensibile. Sai in questi giorni mi sono state raccontate così tante cose che faccio fatica a ricordarmi tutto…Le sfere del drago, il Supremo…Sembravano storie senza fine…Molto affascinanti per lo più…Mi dispiace così tanto di non ricordarmi nulla di quello che ho vissuto con te e gli altri…Ho davvero dei buoni amici… >>
<< Vedrai che insieme recupereremo tutto… >> disse lui serio incrociando gli occhi di lei.
Entrambi si guardarono intensamente, poi lei imbarazzata distolse lo sguardo.
<< Lo spero tanto…Ma dimmi come mai ti si sei messo quella tuta…Mi sembra di averla vista in qualche foto.>>
<< Ah sì…Questa me l’hai cucita tu. >>
<< Davvero? >>
<< Sì le hai sempre cucite per me, Gohan e Goten… >>.
Chichi fece una faccia triste e abbassò lo sguardo.
<< Sembra che non servi a nulla tutto questo… >>
<< Cosa intendi dire? >>
<< Che anche se mi stai dicendo delle cose che ho fatto non mi viene in mente nulla di tutto questo…Non riesco nemmeno a ricordare il tuo viso >>.
A quelle parole Goku rimase deluso, ma cercò di capire lo stato d’animo di sua moglie, e decise di tirarla su di morale.
<< Chichi è una situazione molto complicata. Con tutti i nemici che ho affrontato mai mi sarei sognato una cosa simile, un’impresa ancora più ardua che combattere, ma anche se ci vorrà del tempo non dobbiamo perderci d’animo…La Chichi che conosco non si tira mai indietro davanti ai problemi…mai. >>.
Per un attimo nella sua mente gli apparve lei severa che faceva valere le sue idee riguardo ai figli che non dovevano mai correre rischi e che si arrabbiava quando Goku faceva qualcosa di sbagliato. Iniziò a sorridere e anche l’espressione di Chichi cambiò.
<< Sai Goku, credo avessi bisogno di sentirmi dire queste cose. E' davvero una situazione con cui ancora non riesco a fare pace, c'é cosí tanta nebbia dentro di me, tutte queste informazioni, queste persone nella mia vita, anche solo l'idea di essermi creata una famiglia insieme a te. Non é affatto semplice mettere insieme i pezzi, accettare cose di cui non ricordo nulla, ma ci tenevo a dirti che l'aiuto che mi stai dando non passa inosservato e, beh ecco voglio semplicemente dirti grazie. >>.
Goku si sentì rinvigorito con ancora una speranza in più. C’era una cosa di cui era sicuro, non doveva perdere fiducia in lei e in sé stesso anche se sarebbe stato difficile. Non poteva mollare.
<< Comunque- >> riprese Chichi << La tuta mi piace molto, e devo ammettere che mi sembra di aver fatto proprio un bel lavoro. >> disse ridendo.
Goku la guardò meravigliata. L’aveva fatta ridere o anche se non era proprio merito suo, sua moglie stava ridendo. Preso dalla contentezza iniziò a ridere anche lui mostrando uno dei suoi migliori sorrisi. In fondo non sarebbe stato poi così male riconquistarla ancora.
Finalmente si sentì più sollevato e si dimenticò dei problemi che presto avrebbe dovuto affrontare.

Eccoci di nuovo quiiiiiii...sono così felice che la mia ficcy vi stia piacendo...spero ke anche qst cappy vi sia piaciuto...Oggi purtroppo vado un po' di fretta e non posso commentare le vostre recensioni ç___ç...però vi ringrazio lo stesso uno alla volta...Ho ricevuto 9 recensioni me sempre più commossa...ç______ç...mi farete annegare nelle lacrime...!Allora ringrazio tanto: annetta chan, Elechan86, aras, Tara, videl93, lauratheangel, Hainett sorella segreta del Principe Vegeta, nicichan, ary 22 e ciuiciui e le lettrici affezionate...Grazie grazie grazie...Al quarto cappyyyyyyyyyy!^^

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Capitolo 6
*** La Paura Che... ***


Il tempo passava lento, quasi a far assaporare ai due ogni singolo istante. Continuarono la camminata tra gli alberi quando Chichi sentì uno strano rumore provenire dalla parte di Goku. Lui si fermò e iniziò visibilmente a cambiare colore.
<< Cos’era? >>.
Goku con la solita mano dietro la testa iniziò a ridere nervosamente.
<< Penso sia…Il mio stomaco >>
<< Ah… >> anche lei arrossì. << Beh sei hai fame possiamo andare a mangiare qualcosa…Sta venendo un certo appetito anche a me >>
<< Bene allora andiamo… >>.
La prese di nuovo in braccio e Goku volando, si avviò verso la città. Questa volta la sua presa era più morbida, e i suoi occhi incuriositi si giravano di continuo per osservare il paesaggio.
Scesero in mezzo a una strada, sotto gli occhi increduli di qualche passante che poi continuò a camminare per la sua strada. Goku pensò che in effetti non aveva poi tanti soldi per poterla portare in un ristorante, come magari le sarebbe potuto piacere, e iniziò a guardarsi in giro alla ricerca di un posto che potesse andar bene lo stesso.
<< Quel posto non sembra male >> disse lei indicando un locale poco distante da loro.
Goku si girò per vedere meglio. Adesso era davvero nei guai. Non era un posto troppo costoso, ma certo il poco denaro che aveva con sé non gli sarebbe bastato. Goku rimase parecchi secondi a fissarlo in cerca di un'idea, quando la mano di Chichi gli passò davanti al viso.
<< Cos’hai? >>
<< Hemm, no nulla…Allora andiamo >>.
Non voleva fare brutta figura, qualcosa poi si sarebbe inventato.
Quando furono dentro un signore alto e magro li accompagnò a un tavolo per due. L’uomo continuava a fissare Goku, forse per lo strano abbigliamento, ma lui non ci fece caso.
<< Vi faccio subito arrivare un cameriere >>
<< Sì, grazie >> rispose Chichi notando però lo strano sguardo dell’accompagnatore.
Quando si fu allontanato si rivolse a Goku.
<< Quel tipo ti guardava in una maniera strana…lo conosci? >>.
<< Mhh…no non credo… >>
<< Beh non importa…Ecco c’è un cameriere che viene verso di noi…Ma è un… >>
<< Prego volete ordinare? >>
<< Oolong?! >>
<< Goku? Chichi? >>.
Goku fece un largo sorriso, ora forse era salvo, mentre Chichi guardò il piccolo maialino con faccia stranita.
<< Ma cosa ci fate qui? >>
<< Ci conosciamo? >> disse lei.
<< Chichi ma cosa stai…ahia >> Goku da sotto il tavolo gli tirò un calcio.
<< Hemm Chichi…lui è Oolong un nostro vecchio amico…Tu Oolong la conosci già >>
<< Ma certo che sa chi sono…Tuo marito diventa ogni giorno più pazzo…Mica avrà perso la memor…ahia >>.
Lo sguardo di Chichi si incupì.
<< Posso sapere cosa succede? >>
<< Ma Genio non ti ha detto nulla? >>
<< Cosa doveva dirmi? >>
<< Ho perso la memoria >> disse Chichi prima che Goku potesse aprire bocca.
<< I-io n-non sapevo…mi dispiace… >>.
Goku intanto cercò di cambiare argomento.
<< Tu piuttosto da quando fai il cameriere? >>
<< Genio si è stufato di vedermi poltrire sul suo divano e mi ha spedito qui altrimenti non potrò più vivere sull’isola… >>.
Oolong continuava a parlare, mentre nella testa di Chichi rimbombavano parole. Parole sconosciute. “ Oolong ”, “ Isola ”, “ Genio ”. Non si ricordava nulla. Forse Genio era quell’uomo anziano che l’era andata a trovare una volta. O forse no? Non lo sapeva, non sapeva nulla. Gli occhi le si velarono di lacrime.
<< Scusate…io devo andare >>.
Si alzò di colpo in piedi e si avviò verso l’uscita correndo.
<< Chichi dove vai? >> Goku si alzò subito dopo e la rincorse.
Quando l’ebbe raggiunta l’afferrò per un braccio.
<< Hey, aspetta dove vai? >>
<< Papà mi ha detto dove abita, andrò da lui… >>
<< Ma dovevamo pranzare…Passare altro tempo insieme… >>.
Lei si voltò verso di lui. Le faceva male guardarlo negli occhi. Quegli occhi neri e profondi che ancora non ricordava. Le lacrime insistenti continuavano a rigarle il viso.
<< I-io…Non mi ricordo niente…È sempre tutto più confuso…Non posso continuare a stare così male… >>
<< E…cosa dovremmo fare? Lasciare che il tempo scorra e che tu vivi la tua vita senza la tua famiglia, i tuoi amici. Chichi te l’ho detto che non sarebbe stato facile, ma insieme possiamo farcela >>
<< Tu la fai facile...Sono io che non ricordo niente e più passa il tempo più mi rendo conto di soffrire...Non sai cosa sento quando guardo te e...Non provo quello che forse dovrei... >>.
Goku la guardava esterrefatto. Avrebbe voluto dirle qualcosa, ma non sapeva davvero cosa dire.
<< ...Quindi credo sia meglio se ci vediamo un'altra volta...Quando forse mi sarà venuto in mente qualcosa... >>.
Chichi si girò e fece per attraversare la strada quando ancora Goku la fermò, questa volta con la sua voce.
<< Chichi aspetta...Io volevo... >>
<< Cosa? >> disse girandosi.
<< Ho portato questo... >>
<< Quel libro che hai tenuto in mano per tutto il tempo? >>
<< Sì...Non è un libro, è un album di foto...Avevo voglia di mostrartelo >>
<< In questi giorni mi hanno fatto vedere molte cose...Non penso che queste risolveranno i nostri problemi... >>
<< Ti prego...Guardiamole insieme... >>.
Gli si sentì stringere il cuore. E se le avesse ancora risposto di no?
<< Magari...Ma sì perchè no >>.
Si posò una mano sul viso per togliere le lacrime, quando a precederla Goku gli posò la sua sulla guancia e gli levò le piccole gocce salate. Chichi ne rimase sorpresa e arrossendo gli sorrise lievemente.
Insieme passeggiarono lungo un viale alberato.
<< Possiamo sederci su quella panchina... >>
<< Certo...Ma Goku tu non avevi fame? >>
<< Non ti preoccupare posso sempre rimandare a più tardi.. >>.
Sulla panchina Goku prese il l'album e iniziò a sfogliarlo dalla prima pagina.
<< Ecco questi siamo noi due...Il giorno del matrimonio... >>.
Si voltò per guardarla e le vide di nuovo gli occhi colmi di lacrime, ma questa voltà preferì non farle fermare.
<< Siamo...Bellissimi... >> disse lei ridendo tra i piccoli singhiozzi.
<< No non è vero...Tu sei bellissima... >>.
Con un gesto della mano Goku fece per sfogliare una pagina quando due foto scivolarono sulle gambe di Chichi.
<< E queste? >>
<< Non le ho mai viste...ma... >>.
Goku spalancò gli occhi. Quelle foto erano l'ennesimo ricordo più bello che gli potesse capitare di fronte.

Buonasera a tutti sono esattamente le 24 e 37...WoW O_o...Ma penso che voi starete leggendo alla luce del sole ormai quindi è meglio nn perderci in chiacchiere...4° capitolo terminato...L'impresa di Goku non sarà per niente facile ve lo assicuro...Molti ripensamenti, magari qualche colpo di scena...devo ancora decidere bene...Nel frattempo volevo ringraziarvi ancora...siete magnifici, anzi no, stupendi...Vi ringrazio singolarmente, ma purtroppo sono un po' stanca e non lascerò il commento accanto...nel prossimo cappy prometto che lo farò. Allora grazie mille a:
ciuiciui, nicichan, Elechan86, Sybelle, annetta chan, lauratheangel e ylime...
Se ho dimenticato qualcuno perdonatemi, il sonno fa brutti scherzi,,,Allora aspetto di leggere le vostre recensioni,,,scrivete, scrivete ( Sì dai non rompere ndVoi) ( ç_ç ndMe),,,Allora vado,,,Al prossimo Cappy,,,Un bacione a ttt!

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Capitolo 7
*** Il Bacio Rubato ***


Chichi prese in mano le due foto che erano cadute dall'album.
<< Questa sono io da piccola...dietro di me c'è il castello di papà, lo riconosco...poi c'è un bambino accanto a me...assomiglia a Goten, ma credo sia tu no? >>
<< Non avevo idea che ci potessero essere queste foto...l'avrà scattata probabilmente tuo padre >>.
La donna girò la foto e si accorse che c'era scritto qualcosa.

" La mia piccola Chichi e Son Goku. Sono davvero adorabili. Chissà, magari un giorno vivranno davvero insieme. Con tutto il mio affetto.

Gyumao "

Chichi si asciugò una lacrima con la mano e prese l'altra immagine posata sulle gambe.
<< Urca, il torneo dove ci siamo sfidati >>.
Nella foto vi erano loro due che si parlavano prima dell'imminente combattimento.
<< Davvero ci siamo affrontati? Mi immagino chi avrà vinto >> disse ridendo sarcasticamente.
<< Eri molto forte e lo sei tuttora. Hai persino allenato Goten mentre io non c'ero >>
<< Anche questa foto non sai chi l'ha scattata? >>.
Goku negò con la testa.
<< Forse è stata Bulma... >> poi sorrise << ...E pensare che allora ero io a non ricordarmi di te...è strano no? >>
<< Queste foto...sono davvero bellissime, Goku. Grazie... >>
<< Ma figurati >> disse arrossendo.
<< Ora se vuoi possiamo pranzare... >>
<< Torniamo in quel ristorante? >>
<< No...andiamo a casa... >>
<< A c-casa? >>
<< Ho detto qualcosa di sbagliato? >>
<< No no...non pensavo volessi mangiare lì >>
<< Invece magari vedere la casa di persona può farmi venire in mente qualcosa. Tentar non nuoce. Mi metto ai fornelli e preparo qualcosa ok? >>.
A Goku gli si illuminarono gli occhi dalla felicità. Di sicuro Chichi non aveva perso la bravura in cucina, e poter riassaporare i sapori dei suoi manicaretti, fino ad allora era sembrato solo un sogno lontano.
Preso dalla contentezza, mentre Chichi sistemava le foto nell'album, la prese di colpo in braccio e volò lontano verso i Paoz. Sua moglie si strinse forte a lui e strizzò gli occhi per la paura improvvisa.
<< Scusami, ti ho fatta spaventare? >>
<< No, non ti preoccupare, mi hai solo presa un po' alla sprovvista >>.
Mentre il vento fresco le accarezzava il viso, si lasciò coccolare dalle forti braccia del marito, e dopo aver chiuso gli occhi, si appoggiò al suo possente petto. Goku sentì la testa di Chichi poggiata dolcemente su di lui e sentì d'un tratto una vampata di calore all'interno del suo corpo. Si accorse che molto lentamente la stava riconquistando, ma il percorso era ancora lungo.
Quando sua moglie riaprì gli occhi le familiari montagne si ergevano davanti a loro. Lei sapeva che casa loro si trovava in quei dintorni.
<< È qui vicino vero? >>
<< Sì, eccola laggiù >>.
Fecero per scendere e Chichi potè finalmente posare i piedi per terra.
<< Casa... >> disse a bassa voce.
<< Te la ricordi? >>
<< C'è qualcosa...come un immagine di questo posto proiettata nella mente, ma non è chiaro >>.
Goku, che era dietro di lei, le mise le mani sulle spalle. Lei si voltò solo con la testa e guardò il volto di lui fisso a guardare la porta con sguardo serio e determinato.
<< Entriamo >>.
" Questo salotto, questa cucina, queste scale. Più cammino per questa casa e più mi sembra di ricordarmi qualcosa, ma solo il posto, non le persone che ci vivono ".
A interrompere i suoi pensieri fu la voce di lui.
<< Probabilmente Gohan è uscito, dato che non risponde nessuno. Vuoi salire? >>.
Chichi annuì con il capo e passo dopo passo si avviò al piano superiore.
<< Quella è la camera dei ragazzi, e quella è... >>
<< ...La nostra >> lo interruppe lei.
Prese la maniglia e la girò. Il letto era sfatto.
<< Goku un po' di ordine! >> scherzò lei con finta severità.
Lui rise nervosamente.
<< Scusami, stamattina devo essermi dimenticato >>.
Non si dissero altro. Chichi continuava a scrutare ogni angolo della stanza e Goku la seguì con lo sguardo.
Senza dire nulla la mora uscì e ridiscese gli scalini.
<< Cosa vuoi da mangiare? Mi hanno detto che sei un gran mangione >>
Goku era ancora al piano di sopra e si richiuse la porta della camera da letto alle spalle.
<< Hemm...non saprei >> disse avviandosi verso la cucina.
<< Ok ci penso io...tu siediti lì e aspetta >>.
In poco tempo Chichi aveva già preparato ogni possibile leccornia. Tutto quel cibo sul tavolo fece venire a Goku un gran appetito, e infatti, dopo aver ringraziato la donna, iniziò a mangiare senza sosta. Anche sua moglie, in modo più composto, prese il suo piatto e mangiò. Stranamente non si stupì dell'atteggiamento del marito e anzi, lo guardò quasi divertita.
<< È tufto otftimo! >>
<< Come? >>.
Goku si rese conto della figuraccia e deglutendo si ricompose.
<< Hemm...è tutto ottimo >>
<< Ah grazie >> rispose lei con un sorriso. Finito il pranzo Chichi, con l'aiuto di Goku, lavò l'immensa pila di piatti, dopodichè si sedette sul divano in soggiorno insieme a lui.
Il tempo che prima sembrava interminabile ora passava molto velocemente e il sole iniziò a calare lasciando passare la luna.
<< Direi che è stata una giornata...davvero bella... >> disse lei con lo sguardo un po' perso.
Voleva dire " indimenticabile ", ma quelle quindici lettere messe insieme le facevano ancora paura. Cos'era allora indimenticabile? Quella giornata? Magari definiva così i ricordi passati, eppure ora non ricordava nulla. Quindi valeva la pena definire dei momenti in quella maniera se poi tanto in un attimo potevi anche non ricordarti nulla.
Il tocco della mano di Goku sulla sua la destò dai pensieri insistenti.
<< Sono contento Chichi...contento di sapere che stai bene...con me >>.
Finì la frase con tono di voce un po' più basso rispetto a quello col quale aveva iniziato.
Goku osservò per un attimo i capelli corvini di lei. Morbidi, sciolti le stavano d'incanto. Le spostò una ciocca dietro l'orecchio e lei parve intimidirsi un po'. Diventò lievemente rossa alla carezza che il marito le fece sulla guancia.
La superficie della sua pelle era liscia, fresca. Non aveva mai accarezzato niente che fosse così piacevole. Poi la guardò negli occhi e con due dita le prese il mento e lo avvicinò a sè. Goku socchiuse le palpebre e si portò verso di lei per baciarla.
La voleva, voleva quelle labbra, il suo sapore. Era a pochi centimetri da lei quando Chichi si voltò dall'altra parte. Goku riaprì gli occhi di colpo e la osservò.
<< Scusami.>> disse lei alzandosi e avvicinandosi alla porta d'ingresso.
<< Chichi dove vai? >>
<< Puoi accompagnarmi da mio padre per favore? >>.
Era un po' sorpreso da quella proposta, ma si rialzò lo stesso e andò fuori insieme a lei. La prese in braccio e volarono verso la casa di Gyumao. Quando si fermarono, Chichi con sguardo basso si rivolse a lui.
<< Preferisco passare qui la notte per ora... >>
<< Oh sì, non preoccuparti...salutami tuo padre... >>
<< Certo...grazie ancora...ci vediamo domani >>
<< Sicuro...allora ciao...buonanotte >>.
Goku fece per rialzarsi in volo, quando ancora la voce di lei lo fermò.
<< Mi dispiace >>
<< Di cosa? >>
<< Per...per prima. Non sono pronta, per me è difficile, cerca di capire >>
<< Dormi bene Chichi >> rispose lui sorridendo. Lei ricambiò.
<< Un'ultima cosa Goku. Quando sarai tornato a casa dai la buonanotte da parte mia a Gohan e Goten >>
<< Contaci...'notte >>
<< 'Notte >>.
La guardò andare via. Era così irresistibile adesso che era così lontana. Avrebbe voluto ricorrerla e baciarla con passione, farla sua. Pochi attimi prima lei si era scostata dal suo bacio. Goku aveva avuto paura di sentirsi dire di essere un " estraneo ", ma per fortuna non successe.
Quando ormai la porta si richiuse si allontanò verso casa. Iniziava a farsi buio, e nello stesso istante in cui fu di ritorno, vide i suoi due amati figli rientrare. Da lontano osservò le loro ombre attraverso le finestre coperte dalle tende. Pensò che era arrivato il momento di dedicare a loro il resto di quell'interminabile.

Oggi aggiorno tutto XDDD...A parte gli scherzi spero che il cappy sia piaciuto a tutti...purtroppo vado di fretta e passo subito ai ringraziamenti...
Milk 92, nicichan, lauratheangel, yote teyo, ary22, Sybelle, sirenis, Elechan86, annetta chan, ciuiciui...Grazie di cuoreeeeeeeeeeeee
Spero come sempre di essermi ricordata di tt...Grazie ancora e riempitemi di recensioni che mi piaze tanto XDDDD...
Ah aggiungo alla storia la "nota" OOC per quanto riguarda il carattere di Chichi che dopo l'incidente diciamo che è cambiato...ad esempio non si arrabbia per il casino che ha lasciato Goku in camera XDD ecc...
Ok ho detto tutto...al prossimo cappy...ciauuuuuuuuuuuu!

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Capitolo 8
*** Il ricordo di Goten ***


Alle prime luci dell’alba, Gohan, che la sera prima era andato a letto molto presto, si alzò con l’intento di preparare al resto della famiglia una sostanziosa colazione.
Guardò sorridendo suo fratello Goten che ancora dormiva beatamente tra le lenzuola sfatte in posizioni alquanto strane, dopodichè scese in cucina. Mezz’ora più tardi lo raggiunse suo padre che si fermò sull’ultimo gradino delle scale e inspirò ad occhi chiusi.
<< Mhh che profumino… >>
<< Papà sei già sveglio? >>
<< Sì, non ho dormito molto. Goten è ancora a letto vero? >>
<< Già, e dovresti vederlo…si mette in certe posizioni… >> disse ridendo.
Goku pensò che davvero il suo secondogenito aveva preso moltissimo da lui e non solo per quanto riguardava l’aspetto fisico, ma anche per i modi di fare.
<< Bisogna aspettare ancora un po’ per la colazione >>
<< Sì non ti preoccupare. Wow, Videl ti vorrà sposare di sicuro >>
<< P-perché? >> chiese il ragazzo arrossendo.
<< Aspetta che sappia che cucini e ti salterà in braccio >>
<< Ma papà, che cosa dici ?!? >> rispose Gohan facendo svolazzare nervosamente un mestolo.
<< Ok, ok, fai finta che io non abbia detto nulla >>
<< Sarà meglio, piuttosto come mai la mamma ieri non è rimasta? >>
<< Eh beh, diciamo che per lei è ancora un po’ presto…deve ancora abituarsi >>
<< Ah… >> disse il figlio chinando la testa << …E com’è andata la giornata? >>
<< Tutto bene…pensa abbiamo anche incontrato Oolong e non ci crederesti mai, fa il cameriere in un ristorante… >>
<< Davvero? >> disse distratto.
<< Cos’hai figliolo? >>
<< Nulla, speravo che la mamma rimanesse qui >>
<< Anch’io, ma in fondo cerchiamo di capirla e di darle tempo… >>
<< Certo >>
<< Hey aspetta, che ore sono? >>
<< Quasi le 7.30…perché? >>
<< Dici che tua madre starà ancora dormendo? >>
<< Beh, di solito si alzava presto, ma può essere che sia ancora a letto >>.
Goku non disse altro e si avviò verso la finestra, poi una volta uscito si alzò in volo.
<< …Ma papà, dove vai? >>
<< Tranquillo torno subito, e prepara per quattro mi raccomando >>

§

Dal camino del castello di Gyumao non usciva alcun tipo di fumo e Goku, in cuor suo, si rincuorò del fatto che forse era ancora in tempo. Si avvicinò alla porta e bussò piano. All’enorme entrata si presentò il gigantesco padre di Chichi che appena lo vide allargo le labbra sfoderando un felice sorriso.
<< Heilà Goku, cosa ci fai qui così presto >>
<< Salve Gyumao, Chichi è già sveglia? >>
<< Ah sei venuto per mia figlia, dovevo immaginarlo. Entra, entra ragazzo mio.>>.
Goku si accomodò nel salotto e il suocero lo pregò di sedersi sul divano.
<< Veramente vado di fretta… >>
<< Oh beh anche io figliolo…ho appena fatto colazione. Devo incontrarmi con un vecchio amico che non vedo da ben 11 anni >>
<< Anche Chichi ha già mangiato? >>.
Gyumao capì le intenzioni del genero e lo rassicurò.
<< Tranquillo si è appena alzata, ora io devo andare. A presto Goku. >>
<< A presto.>>.
Si sentì la porta sbattere e di lontano la voce di Chichi arrivò fino al pian di sotto.
<< Papà, la porta continua ad aprirsi…puoi chiuderla tu per favore? >>.
Goku preferì non rispondere nonostante la donna continuò a parlare mentre scendeva le scale.
<< Papà hai sentito? Pap…Goku? >>
<< Buongiorno Chichi. >>
<< Cosa ci fai qui? Dov’è mio padre? >>
<< Ha detto che doveva incontrarsi con un vecchio amico e io passavo di qui. In realtá volevo chiederti una cosa. >>
<< Dimmi tutto. >>
<< Gohan stava preparando la colazione, ma ci mancava qualcosa in cucina.>>
<< Vuoi che ti presto qualcosa? >>
<< Ora l’ingenua sei tu Chichi, non più io. >> disse sorridendo << …Ci mancavi tu… >>.
Il Sayan guardò sua moglie che rimase con le labbra semi aperte come per voler dire qualcosa.
<< Allora vieni a fare colazione con noi? >>
<< S-sì, vado a mettermi qualcos’altro e arrivo >>.
Pochi minuti dopo la donna riscese gli scalini vestita di un kimono azzurro con i bordi bianchi. Goku aprì la finestra e la prese in braccio.
<< Non usciamo dalla porta? >>
<< Oh beh, ma ormai ci siamo >> disse ridendo nervosamente.
Si alzò in volo e raggiunse insieme a lei la loro casa tra i Paoz.
In cucina ormai il primogenito aveva preparato tutto e come gli aveva chiesto il padre, lo aveva fatto per quattro.
<< Figliolo sono arrivato… >>
<< Papà, ma dove…mamma! >>.
Chichi fu posata a terra e guardò suo figlio dritto negli occhi.
<< Ciao Gohan, come stai? >>
<< Bene…vieni in cucina? >>.
Annuì e camminò verso l’altra stanza. In casa si respirava un’atmosfera diversa. Era la prima volta dall’incidente che erano ancora tutti sotto lo stesso tetto.
<< Mamma… >> urlò Goten che si presentò sulla soglia della cucina.
Non riuscì a trattenere le emozioni e i suoi impulsi e le saltò al collo.
La strinse forte, quasi a non volerla lasciare più e lo stesso fece Chichi che con quella stretta sperava di sentire riemergere i ricordi assopiti. Anche se ancora non ricordava voleva provarci o se non altro concedersi del tutto alla sua famiglia e specialmente ai suoi figli. Avrebbe voluto piangere, ma resistette dalla tentazione e non le fece.
Posò Goten, che aveva gli occhi lucidi dalla contentezza, e insieme agli altri si sedette al tavolo.
Tutti erano sereni, nessuno voleva pensare al passato, ma solo godersi quegli istanti. Si scrutarono a vicenda con occhi curiosi per sapere cosa avrebbe fatto o detto l’altro da un momento all’altro, ma nessuno disse niente, erano come stati rapiti da quell’incanto, da quell’unione ritrovata.
Dopo la colazione Goku e Gohan decisero di lasciare soli Chichi e Goten che uscirono ed andarono a passeggiare nei lunghi e sconfinati prati che circondavano la loro casa.
<< Mamma ti ricordi questo posto? >>
La donna non voleva deludere suo figlio, ma nemmeno illuderlo, così decise di dirgli la verità.
<< No, non ancora… >>.
Goten non cambiò espressione e si sdraiò dove l’erba era alta.
<< Sdraiati con me… >>.
Chichi si accasciò e chiuse gli occhi come fece lui.
<< Senti il profumo mamma… >>.
Insieme inspirarono profondamente, illuminati dai caldi raggi del sole.
Goten poggiò la sua piccola mano su quella della madre che d’istinto riaprì gli occhi. Il piccolo teneva ancora le palpebre abbassate e sul viso aveva un’espressione rilassata.
Quando anche Goten riaprì gli occhi, Chichi era seduta e si teneva con le mani poggiate sul terreno.
<< Una volta Gohan mi ha detto che col tempo se non ti ricordi qualcosa puoi fartela venire in mente sentendo dei profumi… >>.
La madre gli accarezzo dolcemente i capelli poi lui riprese a parlare.
<< Ho pensato che potesse funzionare anche con te…Mamma a me mancano i ricordi di papà perché quando sono nato non c’era e tu mi hai parlato così tanto di lui ogni giorno che poi mi sembrava di aver vissuto davvero tutti insieme>>.
I suoi occhi si inumidirono e anche quelli di Chichi che ormai a stento si tratteneva dal piangere.
<< Ricordati di me mamma… >>
Sembrava quasi un’implorazione e le lacrime iniziarono a scendere lungo le sue guance. Tra i piccoli singhiozzi continuò il suo dolce discorso.
<< …M-mi hai insegnato a combattere, a stare sereno nonostante la mancanza di una persona e ogni notte per ricordarmi papà mi indicavi dalla finestra la stella più luminosa… >>.
Chichi abbracciò suo figlio e inizio a far cadere gocce salate che caddero sulle sue spalle.
Strizzò gli occhi e come un flash le apparvero scene vissute.
Il parto di Goten, la lunga e sofferente gravidanza, i loro allenamenti, le canzoni per farlo addormentare la notte. Ricordava Goten e quel posto dove erano inginocchiati ora.
Chichi si staccò da lui e lo guardò dritta negli occhi.
<< Tesoro mio, mi ricordo di te… >>

Finalmente ho aggiornatooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo!Non ci speravate più? Scusatemi davvero tanto, sono moooolto dispiaciuta ç_ç...Hey, ma dove siete finiti tutti...e le mie recensioni??? Solo 4 ( smettila di lamentarti ndTutti) ( avete ragione ndme), ma fatevi sentire okkkkkkkkkkkkkkk...Cmq non vi preoccupate io so che tanto mi seguite sempre persto o tardi...di sicuro è perchè molti sono andati vacanza...tanto la mia fic è sempre qu ^^ Intanto ringrazio di cuore per aver lasciato un messaggio: Elechan86, nicichan, lauratheangel e ary22...!Ora vado...un bacione a tt i lettori e leggete e recensite in tanti...Ciauuuuuuuuuuuuuuuuuuuu

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Capitolo 9
*** Non ci pensi mai... ***


Dalla finestra di casa Goku osservava sua moglie e suo figlio. Goten, dopo aver pianto sulla sua spalla, si era messo a saltellare da una parte all’altra gridando: << La mamma si ricorda di me, evviva, evviva >>.
<< Gohan, penso che Chichi si sia ricordata di tuo fratello >>
<< Dici sul serio papà? >>
<< Credo proprio di sì. Goten sembra felicissimo e continua a ripetere che ora la mamma si ricorda di lui >>
<< Ma è magnifico…certo, mi piacerebbe che si ricordasse anche di tutti noi, ma è un grande passo avanti, col tempo ci riconoscerà >>.
“ Sono contento anche io per mio figlio. Chichi sarà al settimo cielo, eppure provo un senso di vuoto. Abbiamo passato un’intera giornata insieme ieri e non una cosa l’ha fatta ricordare di me, invece Goten con una sola passeggiata l’ha riconquistata. Avrà usato le parole giuste, l’avrà portata nel posto adatto. Oddio sto provando “ gelosia ”? No, Goku siamo seri, non può essere, è tuo figlio, è solo un bambino , ma vorrei che la mia Chichi pensasse ancora a me ”.
Arrivò presto la notte, il vento iniziò a soffiare forte e l’intera famiglia Son si riunì nel salotto.
<< Cos’hai in mano Goten? >>
<< È un gioco di società mamma, me l’ha regalato Videl durante il mio ultimo compleanno >>.
Il piccolo di casa teneva tra le dita la scatola su cui c’era l’enorme faccione di Mr.Satan sorridente che faceva l’occhiolino.
<< Giochiamo? >>.
Gohan lo prese in mano.
<< Satanopoli, non sarà noioso? >>
<< Ma no proviamo, si gioca in coppia? >> chiese Goku.
<< Se si vuole sì, papà…decidete voi >>
<< Fratellone stiamo in coppia noi due? >>
<< Ok Goten, allora dovremo battere mamma e papà >>.
Prepararono tutto sul tavolino di cristallo accanto al divano, poi si misero due da una parte e due dall’altra.
Mezz’ora più tardi la situazione era di perfetta parità. Gohan, con un gomito poggiato sul tavolo, lanciò i dadi con disinteresse.
<< Basta, questo gioco mi ha stufato…andiamo a mangiare? >>
<< Sì, Gohan ha ragione è ora di cena…vado a preparare qualcosa >>
<< Urca, proprio ora che iniziavo a prenderci gusto >>
<< Dai papà, riprenderemo un’altra volta >>.
D’improvviso suonò il telefono e il piccolo Son si precipitò verso la cornetta.
<< Pronto? Ah ciao, sì te lo passo subito…Fratellone al telefono >>
<< Chi è? >> sussurrò lui.
Goten non disse una parola e lo lasciò solo.
<< P-pronto? Ciao Videl…sì tutto bene grazie…come? Adesso? Beh ma…no non è che non voglio…Ok dieci minuti e sono lì…Va bene…Sì te la saluto…a dopo… >>.
Dopo aver riattaccato tornò in salotto dove gli altri intanto mettevano a posto le pedine e le carte nella scatola.
<< Videl mi ha invitata a cena da lei…Vi dispiace? >>.
Goten soffocò una risata e Goku guardò sua moglie in attesta di una risposta.
<< Vai pure non ti preoccupare, vero Goku? >>
<< S-sì vai tranquillo >>.
Tutti gli sguardi si posarono sul più piccolo che tratteneva le risate con le mani premute sulla bocca.
<< Cos’hai da ridere Goten? >> chiese il primogenito.
Il bambino non resistette più e scoppiò in una fragorosa risata.
<< Si può sapere cos’hai? >>
<< Gohan ha la ragazza, Gohan ha la ragazza… >> iniziò a canticchiare.
Il ragazzo cambiò in poco tempo colore e divenne rosso porpora.
<< Vieni qui piccola peste! >>.
Sotto gli occhi attoniti dei due genitori, i due figli correvano per tutta casa ad una velocità impressionante. Quando ormai Gohan aveva quasi acciuffato suo fratello, suonò nuovamente il telefono. Goten alzò la cornetta e suo fratello si fermò di colpo a mezz’aria.
<< Casa Son…Ciao Trunks…Sì tutto bene, sai oggi la mamma si è ricordata di me…sì davvero…ora? Va beh dieci minuti e sono lì…ok…Ah la sai l’altra novità? Gohan va a cena da Videl…sì…Beh ora è meglio se scappo prima che mi faccia del male sul serio…a presto >>.
Per la seconda volta Goten riattaccò.
<< Esci anche tu? >>.
Il piccolo annuì con la testa.
<< Trunks mi ha invitato, ho fatto male? >>
<< No, ma potevamo disdire e stare insieme a mamma e papà… >>
<< Già, ma almeno così potranno stare un po’ da soli >>
<< Da quando pensi a queste cose? >>
<< Da quando guardo te e Videl… >>
<< Ma cosa… >>
<< Tregua, tregua…Vado a dire che esco alla mamma >>.
Si avviò verso il soggiorno, ma non vi trovò nessuno allora andò in cucina.
Dentro vi era Chichi che prendeva delle pentole da alcuni cassetti.
<< Tesoro, sai dirmi dove sono i coperchi di queste? >>
<< Sì, in quel cassetto in basso. Mamma devo dirti una cosa >>
<< Cosa c’è Goten? >>
<< Trunks mi ha invitato da lui…ti dà fastidio se vado? >>
<< Chi ti ha invitato? >>
<< Trunks, il figlio di Bulma con i capelli lilla… >>
<< Ah ho capito. Siete molto amici? >>
<< Tantissimo >>
<< Va bene vai… >> gli disse sorridente.
<< Grazie mamma >>.
Goten l’abbracciò alla vita e poi uscì.
Pochi minuti dopo Goku, sdraiato sul divano, vide i suoi due figli avviarsi verso la porta.
<< Buona serata Gohan, hey ma esce anche tu Goten? >>
<< Mi ha invitato Trunks, ha insistito tanto… >>
<< La mamma lo sa? >>.
Il bambino annuì e Goku si alzò in piedi.
<< Gohan, mi lasciate solo con vostra madre? >>
<< E di cosa hai paura scusa? >>
<< No nulla, ma come mi comporto? >>
<< Mi stai confondendo sempre di più, ma ieri non siete usciti insieme? >>
<< S-sì, ma vorrei… >>
<< Vorresti? >>
<< Vorrei…vorrei r-riconquistarla ecco >>.
Goku arrossì e sul volto di Gohan fece capolino un largo sorriso.
<< Non devi preoccuparti papà, la mamma ti amava per quello che eri. Vedrai che presto con piccoli gesti si ricorderà di noi com’è successo a Goten. Se proprio vuoi, cerca di essere un po’…come dire…romantico. >>
<< Romantico? >>
<< Sì, candele accese durante la cena, cose così. Magari può servire. Beh ora vado che sono in ritardo, in bocca al lupo. Oh, e dì alla mamma che la saluta tanto Videl. >>
<< Ciao papà >> fece il piccolo.
<< A presto figlioli. >>.
“Certo che Videl se lo sposa sul serio quel ragazzo. E adesso cosa faccio? La situazione è molto diversa da ieri, dopo che ha “rifiutato” quel bacio. Gohan parla di romanticismo, ma cosa dovrei fare esattamente? Chi ci ha mai pensato a queste cose. Beh, se é semplice come dice, prima di tutto meglio trovare delle candele ”.
Goku si avvicinò a dei mobili con delle vetrinette. Ne aprì una e vi estrasse due candele bianche.
Senza farsi notare da sua moglie sistemò una tovaglia blu sulla tavola e vi poggiò sopra i due lumi.
Non avendo accendini o fiammiferi a portata di mano alzò un dito verso esse per accenderle con un piccolo raggio d’energia.
Con la prima riuscì a non fare danni, ma al momento di accendere l’altra si presentò Chichi sulla porta con due enormi piatti in mano.
<< C-cosa stai facendo? >>.
“ Sapevo che era una cattiva idea ”.
<< Non credevo fosse andata via la luce >> disse lei.
<< Sì, ma…così si risparmia no? >>
<< Se lo dici tu…non è che… >>
<< Cosa? >> chiese lui sudando freddo.
<< Non è che volevi cenare a lume di candela? >>.
Goku portò le mani avanti e iniziò ad agitarle nervosamente.
<< No, no…Ok colpito e affondato… >> disse rosso in viso.
Anche Chichi arrossì.
<< Beh non è una brutta idea…lasciale pure.>>.
Goku finì di accendere l’ultima e poi insieme si misero a sedere. Il sayan si sentiva un po’ impacciato.
“ Non posso certo mangiare come mio solito, ma allora non sarei più me stesso. Meglio se prima le parlo… ”.
<< Chichi, io… >> iniziò lui mentre lei allungava una mano per prendere una posata.
<< Sì? >>
<< Non ti ho ancora detto che sono contento che ti ricordi del piccolo Goten… >>
<< Sì, ne sono molto felice anche io, però è strano come nella mia mente io veda solo il suo volto e i momenti passati insieme a lui, ma non quelli trascorsi con te o con Gohan… >>
<< Chichi, ho bisogno di farti questa domanda…Tu non ci pensi mai…a noi? >>

Eccomi di nuovo qui...ho fatto prima visto !?! E ho anche notato con piacere che siete tornatiiiiiiiiiiiiii...lo sapevo che era "colpa" delle vacanzeeeeeeeeeeeeeeee!!^^
Otto recensioni che billuuuuuuuuuuuuu...ç_______ç!!Prima di ringraziarvi citandovi quiii, volevo parlare un po' della fic. Gokussolo è un po' triste, ma povelo ce la sta mettendo tutta...però perchè ha messo quel "non" davanti alla sua domanda...se lo chiederà anche Chichina ^^...Nel prossimo cappy succederà una cosa alquanto...come dire..." sconvolgente "?? Mah, non so se è' l'aggettivo giusto, ma nn anticipo nulla okiii...dovrete aspettare mi dispiace...Ho voluto mettere un po' di vita quotidiana in casa Son in qst cappy...spero nn sia dispiaciuto!!
Ma è arrivato il momento di fare i vari ringraziamentiiiii...Non posso dilungarmi molto purtroopo ç_ç ma lo stesso ringrazio:
annetta chan, Elechan86, martozza, sirenis, Milk 92, Tara, ary22 e Sybelle! Grazie grazie grazieeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!!Inoltre ringrazio tt quelli che leggono...mi raccomando non mancate e recensite in tanti...Ora vi saluto...A prestissimooooooooo!!!^^Baciotti

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Capitolo 10
*** Attrazione Inspiegabile ***


Il volto di Chichi, alla domanda del marito, rimase impassibile. Con la posata stretta in mano gli rispose.
<< Cosa significa quel “ non ” ? È ovvio che io ci pensi >>
<< Ho aggiunto quel “ non ” perché pensavo mi rispondessi negativamente >>
<< E cosa te lo fa pensare…Davvero hai creduto questo? >>
<< Sì >> disse serio lui con lo sguardo fisso sul suo volto.
Chichi lasciò cadere la forchetta sul tavolo che tintinnò rumorosamente.
<< I-io non credevo che tu potessi pensare questo di me >>
<< Non avrei voluto, ma… >>
<< Ma lo hai fatto >>.
Si alzò di scatto in piedi e lasciando tutto com’era andò a passo svelto verso le scale che salì in fretta.
Goku buttò il tovagliolo in mezzo al tavolo e si mise una mano nei capelli. Ormai gli era passata la fame e aveva inoltre combinato un bel pasticcio con sua moglie. Si alzò anche lui e la raggiunse al piano superiore.
Girò lentamente la maniglia della sua camera da letto e la trovò in piedi, di fronte alla finestra. Iniziò anche a piovere e Chichi persa tra i suoi pensieri iniziò a contemplare la pioggia attraverso il vetro freddo della finestra.
<< Chichi… >> provò a sussurrarle << …Mi dispiace di aver dubitato di te…è solo che non c’è verso di farti ricordare di me e mi sento uno straccio >>
<< Forse non capisci quanto io mi sforzi per farmi venire in mente il tuo volto e quello di Gohan, ma tu pensi solo a te stesso…sei egoista Goku >>.
Quelle parole lo ferirono, ma in fondo sapeva che la sua consorte aveva ragione. In quei momenti pensava solo a sé stesso, ma era perché desiderava ardentemente riaverla come pochi giorni prima ed era un istinto incontrollabile che nemmeno l’uomo più forte della galassia riusciva a placare.
Chichi continuò a fissare le goccioline che mano a mano si posavano su qualunque cosa incontrassero, mentre Goku le si avvicinò sempre di più.
<< Hai ragione, ma è più forte di me >>
<< Beh potresti provare a controllarti qualche volta, non puoi pensare che esisti solo tu, sono io che ho perso la memoria, io che non posso amare come prima, eppure ci sto provando e ora che ricordo Goten, mi sembra di toccare il cielo con un dito. Non hai idea di come mi sono sentita felice prima che tu mi accusassi di non pensare a noi due >>
<< Scusa sono stato un idiota >>.
Chichi si voltò. Lo guardò negli occhi scuri e gli accarezzò una guancia.
<< Ho paura di… >> non riuscì a terminare la frase che Goku le mise un dito sulle labbra per zittirla. Le si avvicinò e prima che lei potesse scostarsi la baciò con dolcezza. Chichi all’inizio presa alla sprovvista non ricambiò, poi cedette al tenero bacio del marito.
Il Sayan si scostò piano e l’abbracciò.
<< Perdonami tesoro… >> le sussurrò, poi ancora ripresero il bacio coinvolgente di pochi istanti prima.
A passi lenti tutti e due di spinsero contro il letto, ma arrivati alla sua estremità, Chichi si fermò.
<< Scusa…io non me la sento >>.
Un’altra volta Goku si sentì deluso, ma lo stesso le sorrise e si sedette insieme a lei al bordo del materasso.
<< Non ti costringerei mai…vuoi tornare da tuo padre? >>
<< No, voglio restare qui vicino a te e domani poter stare con i ragazzi… >>.
Il Sayan si sentì sollevato, poi un brontolio strano irruppe nel silenzio.
<< Il tuo stomaco >> disse la donna ridendo mentre Goku iniziava ad arrossire.
<< Dai torniamo a tavola… >> fece lei alzandosi << …e spegniamo quelle candele, sarà per un’altra volta >>.
Entrambi tornarono a tavola e conclusero la cena, poi mano nella mano risalirono le scale e si prepararono per la notte.
Dapprima i due, sdraiati sul letto, si scrutarono nei grandi occhi neri, poi Chichi si girò rivolgendo la schiena verso Goku e mise il braccio di lui attorno alla sua vita.
Goku fu sorpreso da quel gesto, ma lo stesso fu contento di poter dormire ancora abbracciato alla moglie.
Il Sayan chiuse gli occhi e le sussurrò un “ Buonanotte ”, mentre Chichi continuava a far cadere sul cuscino calde lacrime salate.
“ Buonanotte Goku ” pensò “ Spero di potermi ricordare presto di te e delle tue premure nei mie confronti ”.

§

<< A che ora siete tornati voi due? >>.
Un’allegra Chichi sorridendo ai suoi due figli e intenta a preparare la colazione per l’intera famiglia, si rivolgeva a Gohan e Goten con tono fintamente arrabbiato.
<< Beh vedi mamma, Trunks voleva che io dormissi da lui, ma alla fine sono riuscito a convincerlo, solo che ho fatto tardi… >> disse abbassando lo sguardo.
<< E tu? >> chiese la donna al primogenito.
<< Hemm, dopo cena è arrivato il padre di Videl ed è rimasto come al solito a farmi il terzo grado… >> disse arrossendo.
<< Poveri fidanzatini non sono riusciti a rimanere soli… >> disse il piccolo ridendo.
<< Guarda che io… >>
<< Lascia stare tuo fratello… >> disse Chichi mentre Gohan già stava per mettere le mani su Goten.
Il secondogenito gli fece una linguaccia e poi si dondolò allegramente sulla sedia.
<< E tu non prendere in giro Gohan… >> disse di rimando la donna.
Tutti e tre scoppiarono poi a ridere dopodichè li raggiunse Goku.
<< Che succede qui? >> chiese grattandosi la testa.
Con solo i boxer indosso e il suo corpo statuario a completarlo abbracciò alle spalle sua moglie che avvampò vistosamente.
<< C-ciao Goku >> fece lei, poi si scansò dolcemente per farlo sedere.
<< Ciao tesoro, buongiorno figlioli…dormito bene? >>.
I due annuirono, poi per interrompere la lieve tensione creatasi Goten iniziò a parlare.
<< Ah quasi dimenticavo, Bulma ci ha invitato a pranzo da loro oggi… >>
<< Tutti? >> chiese Goku.
<< Sì, per stare un po’ insieme…ti va mamma? >>
<< Certo, se non altro non dovrò cucinare… >> disse sorridendo.
<< E Vegeta lo sa? >> disse di nuovo il Sayan con timore.
<< Penso di sì, perché papà? >>
<< Beh sapete che influenza ho su di lui, specialmente se pranzo a casa sua con la sua famiglia >>
<< Ma no, vedrai che non ci saranno problemi… >> disse Gohan bevendo un sorso di spremuta.

§

<< Cos’hai detto? >>
<< Che vengono i Son a pranzo da noi, cioè tra poco >>
<< Allora io vado fuori >>
<< Non essere ridicolo, tu stai qui punto e basta >>
<< Senti donna, non mi sono mai fatto comandare da te e non succederà questa volta >>
<< Tu dici? >>
<< Dico di sì >> disse irritato.
<< Dai tesoro, lo sai che Chichi ha perso la memoria dobbiamo starle vicino e provare a farle ricordare qualcosa >>
<< Prima di tutto non chiamarmi “ tesoro”, non lo sopporto… >> Bulma tirò su lo sguardo esasperata << …secondo, a me cosa interessa se la donna di Kakaroth non si ricorda un fico secco della sua vita e di “ noi ” ? >>
<< Ti prego Vegeta… >>
<< Visto donna, mi stai implorando >>
<< Adesso basta, muoviti e vai a farti la doccia >>
<< Cos’hai detto? >>.
Lo sguardo di Bulma non cambiò e rimase fisso a guardare il marito con occhi altezzosi.
<< Senti, lo faccio solo perché non voglio più sentire la tua voce stridula e petulante >> disse il principe dei Sayan andandosene.
<< Grazie tesoro… >> disse Bulma andando in cucina.
Un’ora più tardi qualcuno suonò alla porta della Capsule Corporation, era esattamente mezzogiorno.
Ad aprire andò Trunks che fece accomodare i Son in salotto.
<< Ciao Goten, ti sei ricordato meno male…mia mamma ti avrebbe strozzato >>
<< Hey, cosa ti fa pensare che mi sarei dimenticato? >>
<< Nulla, nulla >>
<< Ciao Trunks >> disse Goku seguito da Gohan.
<< Ciao Goku, Gohan…Ciao Chichi >> disse rivolgendo lo sguardo verso la donna vestita di un kimono senza maniche di una bellissima tonalità di rosa.
<< Hemm ciao… >> disse lei imbarazzata porgendogli la mano.
Il piccolo dai capelli lilla rimase un po’ sorpreso da quel gesto, poi però allungò il braccio e le strinse la mano.
<< Vedrai che presto ti ricorderai tutto come di Goten… >> disse il bambino sorridente.
Chichi ricambiò il sorriso dopodichè arrivò Bulma raggiante.
<< Eccovi…Chichi, tesoro sei bellissima… >>
<< Ciao Bulma…? >>
<< Sì, certo sono io non sbagli…Come stai? >>
<< Tutto bene…grazie per averci invitato a pranzo… >>
<< E di cosa… >> le disse sorridendo. << Beh andiamo in sala da pranzo…Dovrebbe essere tutto pronto >>
<< Aspetta tieni questo >> disse Goku porgendole un grosso pacco incartato.
<< Non potevamo presentarci senza nulla… >> disse Chichi << …È il dolce >>
<< Oh grazie…Non dovevate…Bene adesso andiamo in sala… >>.
Arrivati lì, videro Vegeta con solo un asciugamano intorno alla vita che con non curanza mangiava dai vassoi sparsi in un carrellino.
<< Vegeta quello è l’antipasto! Non sei ancora vestito? Gli ospiti sono già arrivati non li vedi? >>
<< Hai detto tu di farmi la doccia, non mi hai detto di farla in fretta >> disse tranquillo.
Bulma posò il dolce e rabbiosa gli si avvicinò.
<< Forza vai a metterti qualcosa >>
<< Hey, per chi mi hai preso, per un bambino? >>.
Chichi posò gli occhi su di lui. Non se lo ricordava affatto, eppure c’era qualcosa in Vegeta che sembrava interessante.
<< Piacere Chichi.>> disse lei per tagliare la tensione tra i due coniugi.
<< So benissimo chi sei. La donna di Kakaroth.>>
<< Kakaroth? >>
<< Hemm, è il mio nome Saiyan >> intervenne Goku.
<< Ah… >>. Si girò di nuovo a guardare il Principe che teneva in mano una tartina.
<< Me ne offri una? >>.

10° Cappyyyyyy...in realtà è l'8° se non contiamo il prologoo...Allora che ne pensate? Vi piasse come si sta evolvendo la storia...Bisognva pur mettere un po' di pepe nella storia e chi se non Vegeta poteva inserirlo per bene nella mia fic XDDD...Spero non mi fucilere per qll che c'è scritto in qst cappy, ma in fondo nn posso scrivere una storia troppo semplice...nn mi piace...vado matta per i casotti amorosi XDDD comunque nn vi annuncio altro, poi magari vi mettete in mente cose ecc...XDDDDD se continuerete a leggere scoprirete ttt! e ovviamente recensite sempre...A proposito di recensioni ringrazio tantissimo:
lauratheangel: grazie mille sei gentilissima, spero continuerai a seguirla ^^
Camy/Chichi: Grassieeeeeee...spero t sia piaciuto anche questo cappy
ainat: WoW che bello una nuova lettrice e recensitrice *_*( al femminile si scrive così? XDD bho...mi va di sparlare XDD)! Grazie tantissimo..sn contentissima che t piaccia
Sybelle: piaciuto il cappy? spero di sìììì e d nn aver deluso le tue aspettative ^^
annetta chan: spero leggerai presto qst cappy...grazie mille per i compliemnti...gentilissima ^^
Elechan86: Grazie Ele sei un tesoro...spero d nn averti delusa XDDD...aspetto con ansia anche gli aggiornamenti della tua fic ^^,,,baciotti
ary22: ecco l'aggiornamento...spero t sia piciuto ...continua a seguirmi ^^
sirenis: grazie mille per ttt, spero che il cappyt sia piaciuto...baci!
Ok con i ringraziamenti ho finito per gg...Ho voluto fare le cose in grande XDDD...Ora vado...Mi raccomando recensite in tantissimiiiiii e per le fan di Vegeta avverto che ci sarà spazio anche per lui...Bacioooooo a ttt!Ciauuuu

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Capitolo 11
*** Insolito pranzo a casa Brief ***


Il Principe dei Sayan, sempre con la tartina in mano, squadrò Chichi come se fosse uscita da un manicomio.
<< Come? >>
<< Ho chiesto solo se me ne offrivi una, che ho detto di male? >>
<< Probabilmente dovrò spiegarti molte cose su Vegeta, tesoro >> le fece Bulma prendendole un tramezzino dal vassoio.
<< Ah ok, grazie Bulma >> rispose lei un po’ triste.
Di certo avrebbe preferito che gliel’avesse offerto lui. Non riusciva ancora a capirne il motivo, ma pur sapendo di avere al suo fianco un marito premuroso come Goku che stava facendo di tutto per riconquistarla e per farle ricordare di lui, Vegeta l’aveva colpita sin da subito. Forse era il suo carattere scontroso, che già aveva percepito, o magari il suo aspetto. Qualunque cosa fosse non le dispiaceva.
Il Sayan, subito dopo la frase di Chichi, girò sui tacchi e si diresse verso un’altra stanza senza proferire parola.
<< Mi raccomando vestiti… >> gli urlò Bulma mentre si allontanava.
<< Reagisce sempre così male? >> chiese Chichi che aveva riappoggiato sul piatto di portata, la tartina.
<< Beh ecco, lui è il “ Principe dei Sayan ” e esige sempre che tutti lo rispettino, è un tipo molto orgoglioso, non gli va giù che gli si diano ordini, ma dovevo pur farmi valere no? >> disse ridendo.
<< Ah, sì beh non è proprio tutto chiaro, ma penso che capirò col tempo >>
<< E noi ti aiuteremo Chichi, stanne certa >>.
Bulma le mostrò uno dei suoi migliori sorrisi che l’amica ricambiò, poi accompagnò i suoi ospiti al tavolo e li fece sedere.
<< Allora tu e Goku vi sedete qui, di fronte ci saremo io e Vegeta, vicino a Chichi Goten, di fronte a lui Trunks e infine vicino a Goku ci sarà Gohan…Peccato che siamo dispari >>
<< I tuoi genitori non ci sono Bulma? >> le chiese Goku.
<< No, purtroppo sono usciti e poi saremmo stati dispari comunque, per caso possiamo invitare qualcuno, sapete sono fissata per queste cose >>
<< Beh ecco… >> iniziò Gohan imbarazzato.
<< Cosa Gohan? >>
<< Veramente io…pensavo… >>.
Trunks e Goten si coprirono la bocca per soffocare le risate. Avevano già capito cosa intendeva proporre il ragazzo.
<< …Dicevo che io…Ma no nulla >>
<< Ormai diccelo, cosa sarà mai di così catastrofico >>.
Il primogenito dei Son arrossiva sempre di più, poi a Bulma venne in mente un’idea che ritenne a dir poco geniale.
<< Che idea pazzesca, perché non chiamiamo la ragazza di Gohan? Sarebbe bello poterla conoscere un po’ meglio, in fondo con Videl siamo state solo al Palazzo del Supremo quando Majin Bu era ancora malvagio e poi nell’aldilà…allora cosa ne pensate? >>.
Gohan avrebbe voluto sprofondare, i piccoli di casa Son e Brief continuavano a ridere senza sosta mentre Goku e Chichi si guardarono imbarazzati.
<< Bulma, Videl non è la mia “ ragazza ” è un’amica di scuola, solo questo >> rispose il ragazzo portando le mani avanti.
<< Beh e che differenza fa, invitala e basta >> disse lei senza far caso all’imbarazzo che si era creato.
Implorante Gohan guardò i genitori per ricevere un po’ d’appoggio.
<< Ma sì chiamala >> gli disse Goku cercando di tagliare corto.
Mezz’ora più tardi, la ragazza si presentò alla Capsule Corporation e venne invitata a sedersi di fianco a Bulma. Nello stesso istante tornò anche Vegeta.
<< Finalmente ci degni della tua presenza >> lo rimproverò la moglie.
<< Non iniziare… >>
<< …Perché ti sei messo quei vestiti? >>
<< Perché cos’hanno? >>
<< Ti avevo poggiato sul letto quelli da mettere, possibile che tu non mi dia mai retta? >>
<< Ti ho già detto che non prendo ordini da te, Bulma. >>
<< Ancora con questa storia, beh ormai non importa, su sediamoci >>.
Guardare i battibecchi continui tra Bulma e Vegeta per Chichi era una scoperta, mentre gli altri ormai ci facevano poco caso, vista l’abitudine. Li guardava negli occhi, specialmente il Principe e riuscì a percepire dai loro sguardi che in realtà quelli erano solo piccoli screzi tra coniugi come poteva capitare a chiunque e che l’amore che li univa, anche se non lo davano a vedere, era ben più forte.
Finalmente il pranzò potè cominciare. I quattro Sayan si riempirono i piatti di quasi tutto l’antipasto mentre le tre donne mangiarono quel poco che era rimasto.
<< Allora Chichi, come hai passato questi giorni con la tua famiglia? >> iniziò Bulma per cominciare una conversazione.
<< Oh, molto bene grazie. Ieri ho persino ricordato Goten, non sai che gioia poter ricordare qualcuno… >>
<< Lo immagino e anzi, ne sono molto felice…Vedrai, questo è un buon segno e presto… >>
<< Ancora la solita frase… >> la interruppe Vegeta con tono moderato.
<< Come prego? >> rispose la donna abbassando la forchetta che stava per portare alla bocca.
<< Ho detto “ ancora la stessa frase ”… >>
<< Cosa intendi dire? >>
<< Se avessi perso la memoria mi stuferei di sentirmi dire in continuazione che presto ricorderò tutti…Succede quando deve succedere >>.
Chichi lo guardava affascinata. In quei pochi giorni che era tornata a casa se l’era sentito dire tante, troppe volte, ma mai si era permessa di rispondere a qualcuno che in realtà quell’affermazione l’infastidisse. Non disse nulla, ma dentro di sé sorrise e gli avrebbe anche volentieri risposto con un “ grazie ” sincero.
<< Beh, ma è quello che auguro a Chichi più di ogni altra cosa ora, ma in fondo cosa perdo tempo a spiegarti queste cose… >>
<< Sì infatti, è inutile parlare, piuttosto quando arriva l’altra portata? >>.
Passarono cinque minuti e nessuno si disse nulla. Il silenzio regnava nella sala da pranzo e fare da sfondo vi erano solo i suoni di posate e bicchieri che tintinnavano sui piatti o sul tavolo.
<< Hemm, grazie per avermi invitata >> fece Videl per tagliare la tensione.
<< Ma di nulla cara, piuttosto ti abbiamo disturbata? >> le chiese la padrona di casa.
<< No per nulla, sono stata molto contenta che Goh…che mi abbiate invitata >> disse abbassando lo sguardo. Lo stesso fece Gohan che intanto iniziò di nuovo ad avvampare.
<< Come mai voi due siete così misteriosi? >> fece Bulma stupita.
<< Misteriosi? Ma no, perché dovremmo essere misteriosi, vero Videl? >>
<< Certo…Comunque complimenti alla cuoca. Non ho mai mangiato così bene, senza nulla togliere a Chichi ovviamente >>
<< Non ti preoccupare non mi offendo >> rispose Chichi tranquilla.
Quell’atteggiamento destò in tutti un po’ di sospetto. Che quell’incidente oltre ad aver causato l’amnesia, avesse anche cambiato il carattere della donna? In fin dei conti poco importava ora e anzi i familiari e gli amici potevano approfittare della situazione.
Il pranzo continuò tra risate e parole. Finalmente il gruppo era riuscito a sciogliersi e ora tutti discutevano amabilmente. Persino Vegeta si era messo a parlare con Goku degli allenamenti durissimi in Gravity Room.
Arrivò anche il momento del dolce portato dai Son che venne posato in mezzo alla grande tavolata ormai sgombra dai piatti.
<< Prima di aprire il dolce, volevo ringraziare tutti per essere venuti qui… >> disse Bulma sinceramente felice.
<< Cos’è un ricevimento? >> disse sussurrando Vegeta, ma tutti lo sentirono.
La donna fece finta di nulla mentre Chichi dovette trattenere una piccola risata.
<< Dicevo, che sono felice che siate potuti venire, in fondo non sempre capiterà di ritrovarci insieme ed è giusto approfittare di questi giorni per goderci i momenti di pace che speriamo tutti si stabiliscano finalmente sulla Terra >>.
Seguì un breve applauso da parte dei presenti, escluso Vegeta che appoggiato sullo schienale della sedia si guardava in giro pensieroso. Il suo sguardo poi si posò su quello di Chichi che proprio in quell’istante lo stava osservando. Dapprima sembrò infastidito dal fatto che la donna di Kakaroth lo stesse fissando, poi invece la osservò meglio, sembrava diversa dalle altre volte che l’aveva vista. Meno scorbutica, più “ graziosa ”.
La sua attenzione fu distolta dalla meraviglia di Bulma che appena scartato il grande pacchetto ringraziò di cuore i Son per l’enorme torta alla crema e cioccolato farcita con abbondante panna che le avevano portato.
Iniziò a tagliare enormi fette per tutti, specialmente per i Sayan, che ancora dovevano chiudere un piccolo buco nello stomaco. Appena passò il piatto davanti al marito, questo involontariamente si sporcò la punta del naso con la farcitura della torta.
<< Opss, scusa tesoro, non l’ho fatto apposta >>.
Tutti rimasero in silenzio mentre Vegeta rimase immobile al suo posto senza dire e fare niente. Erano come paralizzati da quel piccolo inconveniente che invece secondo il Principe l’aveva gettato nel ridicolo.
Chichi soffocò una risata, ma il Sayan se ne accorse. Goku ebbe timore per la vita della moglie e si teneva pronto a una possibile esplosione dell’amico/nemico seduto di fronte a lui. Invece Vegeta non fece nulla.
Stava per portarsi una mano sul viso per pulirsi, quando la delicata mano di Chichi lo precedette.
<< Vediamo se abbiamo scelto bene… >> disse allungando un dito verso la panna posta sul naso del “ Principe ”.
Tutti rimasero sbigottiti da quella reazione, in particolare Bulma e Goku che guardavano la donna attoniti.
<< Chichi, ti senti bene? >>.

Ta dan,,,sì sn viva XDDD ed eccovi il 9° capitolo...piaciuto? Spero di sìììììììììì...e sto complicando sempre di più la storiaaaa XDDD...le vostra facce saranno di sicuro così O_O, ma non vi preoccuate, fidatevi di me XDD ( sì cm no! ndTutti)...Wow 10 recensioni sn veramente commossa *_* vi adoro...se continuo di questo passo raggiungerò le 100 recensioni e vi giuro che per me è un grandissimo traguardo *_*...Prima di ringraziare i recensori citandoli per la loro bontà ( e ringraziando sempre anche chi legge e basta) volevo informarvi che enrtro breve traslocherò e quindi mi mancherà internet per circa un mese ( spero non di più) non so ancora quando succederà, ma è meglio farvelo sapere prima no?! Dispiace tanto anche a me e nn so come farò...di certo al mio ritorno, scuola permettendo, scriverò come una mattae posterò capitoli su capitoli, ma per ora non preoccupiamocene perchè penso di fare un altro aggiornamento prima del trasloco ^^...Ok detto questo posso ringraziarvi velocemnte per tt l'appoggio datomi come sempre ad ogni capitolo...un grazie particolare a: Milk 92, nicichan, annetta chan, lauratheangel, Elechan86, Camy/Chichi, Sybelle, sirenis, ainat e ary22...Grazzzzzzzzzie...ora vado...un bacione e alla prossima

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Capitolo 12
*** Riflessioni e Confusione ***


Lo sguardo di tutti era fisso su Chichi, che ancora aveva il dito poggiato sulle labbra. Solo Bulma aveva avuto il coraggio di chiederle se si sentisse bene.
Lentamente la donna abbassò il braccio e se lo posò su una gamba. Non riusciva ancora a capire cos’avesse fatto di così assurdo.
<< L’ho fatto solo per ravvivare un po’ la giornata, non era mia intenzione scandalizzarvi così tanto >>.
Chichi avrebbe voluto sprofondare, nessuno le parlava e le sembrava di essere diventata un alieno. A sciogliere la tensione fu Goku.
<< Ma sì in fondo cosa sarà mai successo, in effetti ci stavamo tutti un po’ annoiando no? >>.
Pur non essendo troppo convinto della frase pronunciata, il gruppo da quel momento riprese le conversazioni che si erano interrotte di colpo qualche minuto prima.
Chichi posò una mano sulla gamba del marito e gli sussurrò un “ grazie ”.
<< Posso sapere perché l’hai fatto? >> chiese Goku sempre sussurrando.
<< Mi sembra di capire che non l’avrei mai e poi mai fatto se non avessi perso la memoria giusto? >>
<< Beh…no, diciamo che non sopporti più di tanto Vegeta >>.
Rimase stupita da quell’affermazione. Prima non lo poteva soffrire e ora invece ne era attratta in una maniera spropositata.
<< Non l’ho fatto per un motivo preciso, è successo e basta, pensavo che tra amici certe cose potevano essere considerate di poco conto, ma probabilmente mi sbagliavo >>.
Prese in mano la forchettina posata sul tovagliolo e iniziò a mangiare nervosamente la sua fetta di torta. Anche Bulma si era seduta, ma non aveva più detto altro.
Non sapeva più cosa pensare su Chichi, non era più la donna che conosceva, e allora come doveva comportarsi?
Chiuse gli occhi per un istante e si promise che avrebbe lasciato perdere quello che era appena successo. Appena riaperte le palpebre incominciò tranquilla una conversazione con i suoi amici.
Chi invece era rimasto impassibile e fermo al suo posto era stato Vegeta. Aveva lasciato che tutto passasse senza dire una parola. Aveva lasciato che il dito sottile di Chichi si posasse sul suo naso. Continuava a fissarla. Aveva davanti a sé una persona totalmente diversa da quella che credeva di conoscere almeno in minima parte.
Sorrise tra sé e sé, poi anche il Principe si dedicò alla sua fetta di torta.
Dopo pranzo venne portato il caffé per chi lo desiderasse. Rimasero a tavola solo gli adulti, mentre Goten e Trunks andarono a giocare in camera del piccolo di casa Brief.
<< Bulma hai cucinato divinamente >> disse Chichi interrompendo il silenzio.
<< Ah, mai quanto te quando ti metti ai fornelli, e poi c’è da dire che il dolce che ci avete portato era squisito >>.
Alla parola “ dolce ”, Chichi si sentì un brivido percorrerle la schiena. Sembrava quasi che l’amica la stesse provocando.
<< E tu Vegeta cosa ne pensi? Non era buonissimo, specialmente la panna…Così soffice >> disse sorridendo.
Il Principe dei Sayan rimase in silenzio e continuò a girare col cucchiaino la sua tazzina di caffé.
<< Tesoro, perché non rispondi? >>
<< Non ne ho voglia >>
<< Che strano, di solito invece mi dai delle risposte così esaurienti >>
<< Su, su non litigate >> disse Chichi cercando di evitare l’ennesimo litigio tra i due.
<< Tu fatti gli affari tuoi >> rispose Bulma colma di collera.
Chichi rimase letteralmente sbalordita e non solo lei, ma tutti i presenti, persino Vegeta che però faceva di tutto per nasconderlo.
La donna non disse una parola. Si alzò dalla sedia e con le lacrime quasi agli occhi andò verso la porta d’ingresso.
Appena resosi conto di quanto stava succedendo, Goku la raggiunse.
<< Chichi dove vai? >>
<< In qualsiasi altro posto che non sia questo >>
<< I-io non so cosa sia preso a Bulma, ma sarà colpa del litigio con Vegeta. Dai vieni, sono sicura che sarà molto dispiaciuta >>
<< Mi sento un’estranea >>
<< Ma cosa dici? >>.
Chichi si voltò verso di lui. Aveva le guance rigate dalle lacrime e lo sguardo triste.
<< Non sono più la “Chichi” di un tempo e questo non va giù a nessuno, ma io non posso decidere di cambiare la mia personalità se ora ho questo tipo di carattere che prima non avevo >>
<< Nessuno ti dice di cambiare >>
<< Bulma vorrebbe che io non fossi così come sono ora, visto quello che ho fatto a pranzo >>
<< Non hai fatto niente di così strano, beh forse un po’ sì, ma fidati, Bulma non voleva ferirti. Ora torniamo di là? >>
<< Ho bisogno di prendere un po’ d’aria >>
<< Ok allora di là c’è un immenso balcone che ci aspetta >>
<< Goku, vorrei rimanere un po’ da sola >>
<< Ah…Ok, il balcone è lì a destra, quando hai bisogno chiamami >>.
Il Saiyan fece per girarsi, ma Chichi lo fermò.
<< Goku… >>
<< Sì? >>
<< Grazie >>.
Goku le sorrise e poi tornò in sala da pranzo, dove Bulma si era ripresa dalla sfuriata e aspettava con ansia che il marito della sua migliore amica le dicesse come stava Chichi.
Intanto la donna guardò alla sua destra e scorse il balcone che le aveva indicato poco prima Goku. Con passo sicuro vi entrò e si appoggiò con entrambe le braccia alla ringhiera. Pur non trovandosi molto in alto, Chichi poteva ammirare una vasta parte della città “ dell’Ovest ”.
Passò li parecchi minuti, poi si presentò qualcuno alle sue spalle.
Il Principe dei Sayan si appoggiò come lei alla ringhiera e rimase a fissare il vuoto pensieroso. Chichi si voltò per vedere chi era, ma nonostante la sorpresa di vedere lì Vegeta, preferì non dire niente, a parlare infatti fu il Sayan.
<< Mi scoccia farlo, ma Bulma mi ha detto che se ti avessi trovata qui dovevo chiederti scusa da parte sua >>
<< Grazie… >> rispose lei fissando l’orizzonte.
<< Perché l’hai fatto? >> disse lui interrompendo il silenzio.
<< Fatto cosa? >>
<< Quel gesto poco fa…la torta >>
<< Ah…Non lo so >>
<< Sei molto cambiata, ricordavo la moglie di Kakaroth in maniera diversa e di certo non mi sarei mai sognato di stare qui un giorno e di avere una conversazione con lei >>
<< Parli di me come se non esistessi >>
<< E in effetti tu non sei quella che tutti conoscono >>
<< Questa cosa mi rende triste, sembra quasi che io sia… >>
<< …Morta? >>.
Vegeta aveva pronunciato quella parola con così tanta naturalezza che Chichi sentì un tuffo al cuore appena la udì.
Morta. Era come rinata dopo quell’incidente e ora non era più lei, non aveva più lo stesso atteggiamento, né con la sua famiglia né con i suoi amici. Eppure se ricordava il piccolo Goten voleva dire che parte del suo carattere era racchiuso in ciò che restava del passato.
I pensieri la offuscavano e la testa iniziava a dolerle, ma il Principe dei Sayan l’aveva fatta riflettere. Sarebbe rimasta così per sempre o prima o poi si sarebbero riaccese le luci della memoria? A destarla dalle continue osservazioni fu la voce di Vegeta che di nuovo parlò.
<< Comunque non hai ancora risposto alla domanda…Mi sto iniziando a infastidire >>
<< Ti ho già detto che non lo so e se pensi di aver fatto la figura dell’idiota ti sbagli di grosso >>
<< Io credo il contrario e poi sono sicuro che l’hai fatto per un motivo ben preciso >>
<< Cosa te lo fa pensare? >>
<< Il tuo sguardo >>.
Chichi impallidì. Se n’era accorto, si era reso conto dei suoi occhi diversi, ammaliati dalle sue espressioni.
<< Ok, volevo provocarti…Contento ora? >>
<< Non parlarmi con quel tono, forse non hai ancora capito chi hai di fronte, e poi cosa vuol dire “ volevo provocarti”?! >>
<< Che se prima, quando ero l’altra Chichi non ti sopportavo, adesso ti trovo interessante.>>
Si tappò la bocca con entrambe le mani. L’aveva detto ormai e ne era stata cosciente. Aveva combinato un bel guaio.
Vegeta avanzò verso di lei, le abbassò le mani e poi poggiò le sue labbra sulle sue, consapevole di quello che stava facendo, Chichi invece ne rimase sconvolta. Il bacio durò poco ed il Sayan si scostò.
<< Hai provato qualcosa? >> chiese come se non fosse successo nulla.

Come promesso ( l'avevo promesso O.o? ndMe) sn tornata ad aggiornare presto ed eccovi il 10° cappy che spero sia di vostro gradimento...Non ditemi nulla sul carettere dei personaggi perchè è specificato che si tratta di OOC, ma sopratutto so che le vostre facce saranno di nuovo così O_O o così O.o O_______________o Insomma ci sn tante di quelle facce che potrei mettere...Ed ecco a voi la complicatrice amorosa più ingarbugliata del mondooooooooooooooooooooo ^^ che ovviamente è la sottoscritta XDDDDDDDDDD Che altro dirvi, mi odierete, ma è un rischio che correrò...Intanto vi ringrazio per le recensioni che mi avete scritto e che mi stanno facendo raggiungere la mia tanto agognata metaaaaa...un beso a tutti e a prestissimissimoooo...Piuttosto ditemi come vi piacerebbe che andasse avanti la storia visto l'ingarbugliamento che si è creato XDDDDDDDDDD!Un bacio a tutti e un grazie particolare a: lauratheangel, nicichan, PiNk_ViDeL, Sybelle, ary22, ainat, annetta chan e Elechan86...Grazie bellisshimeeeeee^^

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Capitolo 13
*** Troppe Domande ***


Chichi si posò una mano sulle labbra. Tremava. Che cosa gli era preso? Perché non si era spostata? Soprattutto cosa prendeva a Vegeta? Per quale motivo l’aveva fatto? E poi quella domanda strana.
La donna non potè continuare a pensare perché fece capolino sul balcone Bulma, che ancora dispiaciuta per quanto successo poco tempo prima, era voluta andare da lei di persona per scusarsi. Chichi sperò soltanto che l’amica non avesse sentito e visto nulla, ma riuscì a capirlo subito dal suo atteggiamento che non lasciava destare sospetti.
<< Chichi sei ancora qui? Tesoro sono così mortificata per quello che ho fatto. Ti ha detto Vegeta che mi dispiace tanto? >>
<< S-sì l’ha fatto…Bulma non pensiamoci più ok? >>
<< Oh, sei sempre così buona con me. Io non so davvero cosa mi sia preso… >>.
La donna quasi in lacrime l’abbracciò calorosamente e continuò a parlare a raffica, ma Chichi non la sentiva. Guardava sempre più confusa il Sayan che aveva di fronte e che impassibile continuava a guardare il cielo.
Finalmente Bulma si staccò e invitò l’amica a tornare in salotto con gli altri.
<< Allora vieni? >>
<< S-sì certo, vengo subito… Solo un secondo >>.
La cosa destò in Bulma qualche perplessità, ma lo stesso le sorrise e lasciò il balcone.
Chichi era quasi sulla soglia della porta-finestra e dava le spalle al Sayan.
<< I-io non so perché l’hai fatto e non so nemmeno il perché di quella domanda…Pur non ricordandomi di te credevo che non ti abbassassi a “ baciare ” una come me >>.
Vegeta si ostinava a non rispondere, sembrava che dalle sue labbra non potevano uscire parole o forse non volevano uscire.
<< Ti ostini a non rispondere? >>
<< Parlo quando ne ho voglia >>
<< Perché l’hai fatto? >>
<< Perché mi hai detto quelle cose? >>.
Domande su domande non portavano a nessuna conclusione e Chichi decise di lasciarlo da solo e di tornare in compagnia della sua famiglia.
Si sentiva a terra. Mai si sarebbe aspettata di ricevere un bacio dal Principe dei Sayan, che a causa dell’incidente era come se vedesse per la prima volta. Fin da subito le era piaciuto a differenza invece di quello che provava prima dell’amnesia. Che cosa le stava succedendo? Con che faccia avrebbe guardato adesso Goku? Eppure non era stata complice, quindi non doveva sentirsi poi tanto in colpa per quello che era successo se non per quello che aveva detto. Provava davvero qualcosa per Vegeta?
La testa le pareva stesse per esplodere. Avrebbe voluto scacciare via quegli insistenti pensieri, ma questi continuavano assiduamente a sfinirla.
Arrivò in salotto dove gli altri erano seduti sul divano a discutere tranquillamente. Erano arrivati anche i genitori di Bulma e i piccoli Trunks e Goten erano scesi.
Chichi si sedette di fianco a Goku e gli prese la mano. Il Sayan, un po’ sorpreso da quella reazione, gliela strinse forte lo stesso. Era come se percepisse che qualcosa non andava in lei.
Passarono le ore, Vegeta non si fece vedere per tutto il tempo, ed arrivò il momento per i Son di congedarsi.
<< Ma se volete potete rimanere anche per la cena >>
<< No figurati Bulma, sarai stanchissima e penso che anche i ragazzi vorranno riposarsi >> fece Chichi che vedeva Goten e Goku sbadigliare all’unisono.
Lì guardò male, ma non era realmente arrabbiata.
A distogliere padre e figlio dall’imbarazzo fu Gohan.
<< Beh, io accompagnerei Videl a casa sua >>
<< Ma no Gohan, posso andarci da sola volando >>
<< No, no figurati… >>
<< …È un piacere >> disse il piccolo Son ridendo insieme all’amico Trunks. Il primogenito arrossì vistosamente, poi uscì con la ragazza.
<< Allora grazie di tutto… >> disse Chichi.
Stava per uscire quando qualcosa la bloccò. Vegeta si era finalmente presentato all’ingresso della Capsule Corporation.
<< Oh Vegeta, dov’eri sparito? >> fece la moglie mettendogli un braccio intorno alla vita.
Il Sayan odiava quei piccoli gesti fatti in pubblico, ma lo stesso lasciò che Bulma lo stringesse a sé.
<< Sono rimasto di là… >>
<< Com’è pensieroso oggi il nostro “ Principe ” >> disse lei ridendo.
Vegeta fece finta di niente e Goku soffocò una piccola risatina.
Chichi sembrava estranea al mondo. Guardava il Sayan negli occhi neri e profondi. Avrebbe voluto parlargli, lì, ora, ma non era possibile, così salutò un'altra volta i Brief e se ne andò con la sua famiglia.

§

Una volta arrivati a casa Chichi preparò di fretta la cena per la famiglia, mangiò poco ed entrò di corsa in camera sua.
Aveva bisogno di stare un po’ da sola. Goku e Goten non fecero tanto caso agli atteggiamenti della donna e pensarono semplicemente che potesse essere un po’ stanca. In fondo la sua memoria ogni giorno veniva messa a dura prova.
Gohan rientrò in casa quando ormai gli altri due Sayan avevano già terminato di mangiare.
<< Heilà figliolo…Ci hai impiegato un po’ >>
<< Hemm, sì è vero… >>
<< Hai incontrato di nuovo Mr.Satan? >> disse Goten allusivo.
<< Senti “ piccola peste ” non devo giustificarmi con te di quello che faccio >>
<< Su, su non iniziate a bisticciare… >>.
Il piccolo Son abbandonò la cucina e andò in camera sua con un sorrisetto furbo sul viso, invece Gohan si accomodò accanto al padre.
<< Hai fame? >>
<< No… >>
<< Non mangi da oggi, come fai a non avere fame? >>
<< Papà…Vorrei parlarti >>
<< Sapevo che questo giorno, prima o poi, sarebbe arrivato >>
<< Spero tu ti riferisca alla stessa cosa…Credo di essermi… >>
<< Di esserti? >>
<< Sì, insomma hai capito no? >>
<< Hemm, no >> disse Goku ridendo nervosamente.
In realtà una mezza idea se l’era già fatta, ma per evitare figuracce e per far finalmente esternare i pensieri del figlio preferì mentire.
<< Credo di essermi…innamorato di Videl >>.

§

Chichi in camera sua e di Goku era invasa dal silenzio. Era così piacevole e rilassante. Si sdraiò sul letto pesantemente e iniziò a fissare il soffitto bianco. Iniziò a vederci su proiettata la giornata appena trascorsa. Così piena di confusione. La testa le doleva, ma non poteva far altro che continuare a riflettere per arrivare a capo di quella situazione scomoda.
Vegeta dopo il bacio le aveva fatto una domanda parecchio allusiva, ma lei troppo scossa non era riuscita a rispondere. Aveva provato qualcosa? Sì, no? Qual era la risposta giusta? Ce n’era una sbagliata?
Aveva l’assoluto bisogno di chiarimenti, ma ormai avrebbe dovuto aspettare di rivederlo un altro giorno per poter parlare meglio.
Socchiuse gli occhi, ma li riaprì subito perché sentì suonare insistentemente alla porta.
Si alzò di colpo e scese al piano inferiore di corsa.
<< Vegeta che ci fai qui? >> disse Goku sorpreso.
<< Non fare troppe domande Kakaroth, Bulma ha insistito perché vi riportassi la borsa che ha dimenticato tua moglie >>
<< Ah grazie sei stato molto gent… >>
<< V-vegeta come mai sei qui? >>.
Chichi per un momento sperò che il Saiyan fosse venuto per parlare con lei e che le avesse letto nel pensiero, ma appena vista la borsa in mano capì che non era per quello. Lo stesso si tirò su di morale pensando che vista l’occasione avrebbe potuto chiarirsi con lui lo stesso rimanendo un po’ in disparte senza farsi accorgere da nessuno.
<< Troppe domande in questa casa >> disse il Saiyan scocciato.
<< Beh comunque, grazie…Non mi ero nemmeno accorta che mi mancasse >>
<< Io vado… >> disse voltandosi.
<< Ciao… >> fece Goku tranquillo.
<< No aspetta >>.
Chichi fece voltare tutti i presenti. “ Come mai stava fermando Vegeta? ” si chiesero Gohan e Goku.
<< Vuoi per caso qualcosa da bere? Non so… >>
<< No torno a casa… >>.
Ovviamente per il “ Principe ” era difficile andarsene con un “ grazie ”, ma lo stesso dentro di sé ringraziò la donna per il pensiero che aveva avuto per lui.
<< Va beh non importa… >> disse Chichi che era più afflitta che mai. Aveva bisogno di un’altra scusa al più presto. << Già che esci vado a controllare i panni che stanno asciugando. >>.
Considerata la totale assenza di disciplina nelle faccende domestiche, per sua fortuna nessuno disse nulla e finalmente potè uscire.
Goku e Gohan tornarono in cucina a discutere il “ problema ” del ragazzo, Chichi invece si chiuse la porta alle spalle.
Vegeta stava davvero per mettersi in volo.
<< Hey dove vai? >>
<< A casa no?! >>
<< Non hai capito che uscire per me era una scusa? Ho un tremendo mal di testa da quando ero con te su quel maledetto balcone >>
<< Non mi riguarda >>
<< Tu dici? Mi hai dato un bacio senza che io potessi fare nulla >>
<< Avevi tutto il tempo che volevi per spostarti… >>
<< Certo che hai una bella faccia tosta…Comunque volevo risponderti… >>
<< Rispondere a cosa? >>
<< Alla domanda che mi hai fatto oggi…Se…ho provato qualcosa… >>
<< Allora? >>
<< Credo di sì >>.

Ta ta ta dannnnnn, ta ta ta dannnn ( immaginatevi la musica di Beehtoven XDDDDDDD ) Allora che ne pensate di questo cappy...Vedrete questa storia vi sonvolgerà...Spero di non aver ucciso qualcuno, ma nonostante mi piaccia incasinare le cose mi piace anche rimetterle a posto quindi non temete e continuate a leggere e recensire...Chichi non è stupida fidatevi di me XDDD...Non so davvero come ringraziarvi 11 recensioni ç___ç e sono arrivata a 106 ç_________________ç...Grazie vi adoroooooooooooooooooooooooo!!!Ringrazio come sempre anche chi legge e basta, ma il ringraziamento particolare va a:
BULMA_007: una nuova recensitrice che belloooo...sn stra-felice che la ff t piaccia^^
Nicichan: Nu nn sn perfida ç_ç XDDD Dai nn me la sono presa, anzi alla fine è come se fosse un complimento XDDDDDDDDDD...Spero di non averti uccisa con qst cap definitivamente perchè ho bisogno dei vostri pareri XDDD Un bacione...
Beverly Rose: ehehe...lo penso anche io...ci sto riuscendo alla grande, ma non è tutto come sembra fidatevi...un besssssso anche a te e grazie per aver recensito ^^
Annetta chan: nu spero non mi odierai, ma la situation nn può risolversi in un solo cappy, e no...cmq t rassicuro dicendoti che G/C è la mia coppia preferita quindi nn temere...( anche che C/V nn mi dispiace XDDD ) a presto bellaaaaaa^^
Elechan86: la 100^ recensitrice che billoooooooooooooo eleeeeeeeeee!!!XDDD sn contenta di lasciarti così O.o, ma anche di lasciarti così ^//^, quindi alla fine mi auguro di lasciarti soddisfatta ad ogni cappy...Ricordati che sn e sarò sempre sostenitrice di Goku/Chichi e presto Gokussolo tornerà all'attacco
Ainat: la tua faccia rinnovata è stupenda XDDDDDDDD...spero nn sia cambiata ancora, ma soprattutto di nn averti delusa...un bacione...
Sybelle: ho corretto l'errore dell'ultimo discorso dell'altro cappy grazie per avermelo fatto notare...Non ti posso anticipare niente di quello che succederà, ma t sprono a pregare XDDD e continuare a seguire la fic...Un beso
Ary22: ecco l'aggiornamento, spero t sia piaciuto ^^
Lauratheangel: soddisfatta della risposta? fammelo sapere ok? un beso e continuami a seguire nel bene e nel male XDD
Chichi93: grazie mille sei stata molto gentile...spero che il cappy t sia piaciuto...
Ok ho finito con il ringraziamento speciale che ci voleva proprio visto che ho raggiunto e superato le 100 recensioni come speravo ç___ç...vi adoloooooooo!!Ora vado che è tardi...chissà perchè aggiorno sempre di sera...si vede che l'ispirazione arriva a quest ora...Ok mi congedo sul serio...vi prego nn uccidetemi sul serio e confidate sempre nel mio buon senso ( se ce l'avessi -_-'' ndTTT )!!Byeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!

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Capitolo 14
*** Innamorarsi ***


Il “ Principe ” scese a terra sempre voltato di spalle. Dentro di sé anche lui provava non poca confusione nonostante fosse l’artefice di tutto.
Era stato come un istinto baciare la moglie del suo miglior nemico, tuttavia poi quel gesto si era trasformato in un aiuto involontario nei confronti di lei che prima di allora era quasi inesistente nella mente di Vegeta.
Non se lo sarebbe mai perdonato, ma nei suoi intenti ora c’era anche l’intenzione di aiutare a far chiarezza nella mente della donna e farle capire qual era il vero uomo, o meglio Sayan, della sua vita.
La situazione continuava a cambiare e il “ Principe ” a ogni frase di Chichi si trovava sempre più spiazzato. Le sue reazioni erano diverse da quelle che si sarebbe aspettato, però in fondo, il fatto che forse la donna provasse davvero qualcosa per lui, non gli dispiaceva.
<< Allora non parli? Ho già detto che non mi piace perdere tempo >>
<< Non è così semplice…è complicato, se almeno mi guardassi negli occhi >>
<< Non sarebbe più difficile per te? E poi…non sei la mia donna >>.
Le iridi di Chichi si spalancarono, poi girò sui tacchi e tornò in casa sbattendo la porta.
<< Chichi sei tu? >>
<< Hemm, sì Goku… >>.
Si accasciò per terra e raggomitolò le braccia intorno alle ginocchia.
“ Come ho fatto ad essere così stupida ”.
<< Tesoro, cosa ci fai sul pavimento? >>
<< Oh, niente, niente >> disse sorridendo e rialzandosi in piedi.
<< Che strano mi è sembrato di sentire solo ora l’aura di Vegeta spostarsi >>
<< Già strano >> tagliò corto lei.
<< Hey che cos’hai? >>
<< Perché? >>
<< Ti vedo assente, tutto bene? >>
<< Sai, è davvero una situazione pesante da sopportare.. >>.
Senza dire nulla Goku l’avvicinò a sé e le fece poggiare la testa sulla sua forte spalla.
Chichi non pianse, ma si lasciò coccolare dalle sue braccia.
Forse il calore che suo marito le dava era davvero tutto ciò di cui aveva bisogno, ma era proprio la strana indifferenza di Vegeta a suscitarle altre emozioni che riusciva difficilmente a scostare dai suoi pensieri.
Passarono un po’ di minuti poi la donna si allontanò lentamente e gli stampò un bacio sulle labbra. Il Sayan arrossì lievemente come suo solito.
<< Nostro figlio sta crescendo in fretta.>>
<< E lo so, Goten sta diventando grande >>
<< Non parlo di Goten >> fece lui.
<< Gohan? >>
<< Affronta uno dei problemi fondamentali per la sua età, che io ovviamente quando ero più giovane ignoravo.>>
<< La scuola? >>
<< Hemm no, dai non fare l’ingenua. Gohan dice di essere… >>
<< Sì? >>
<< Innamorato. >>
<< Innamorato? >>
<< Penso tu sia la persona più indicata per parlargli. Io gli ho solo detto di essere gentile con lei.>>
Un altro bacio, questa volta più dolce e intenso lo investì, dopodichè Chichi si diresse verso la stanza del suo primogenito.
Bussò lievemente due volte.
<< Avanti… >>
<< Ciao Gohan >>
<< Mamma… >>
<< Disturbo? >>
<< No, no i libri di chimica sono sempre i più noiosi, un po’ di pausa ci voleva >>
<< Hemm, volevo parlarti…così per fare due chiacchiere >>
<< Ah…ok, di cosa? >>
<< Beh vedi, ormai stai diventando grande, hai quasi 18 anni…vedo che passi molto tempo con Videl >>
<< Oh beh, siamo molto amici >>
<< Amici e basta? >>
<< Mamma che stai cercando di dirmi? >>
<< Dato che stai diventando rosso pensavo l’avessi capito >> fece lei sorridendo.
<< Hemm… >>
<< Videl ti piace? >>.
Il ragazzo annuì col capo e Chichi si sedette vicino a lui al bordo del letto.
<< Anche se ne parli con me non te ne devi vergognare…penso sia peggio parlarne con tuo padre >> disse ridendo, Gohan la seguì.
<< Forse hai ragione…Non mi era mai successo…e non so come comportarmi >>
<< Goku non ha detto molto, ma ha centrato il punto più importante. Sii sempre gentile e carino con lei…secondo me anche a Videl non sei indifferente >>
<< Tutto qui? >>
<< Non servono troppe strategie in amore, bisogna essere quelli che si è…sempre. Se solo ricordassi come ci siamo innamorati io e tuo padre >> disse con un velo di amarezza.
Gohan poggiò la sua mano su quella di lei.
<< Grazie mamma >>.
Chichi l’abbracciò e il ragazzo si concesse a quel gesto di tenerezza che da tempo gli mancava.
<< Oh tesoro, prima sei andato su Namecc senza i tuoi genitori, poi hai affrontato quel mostro di Cell e ora… >>.
Nemmeno finita la frase si staccò di scatto da Gohan e si posò una mano tremante sulle labbra.
<< Mamma…tu ti sei… >>.
Senza lasciarlo finire si riattaccò al suo collo e iniziò a piangere senza sosta dalla gioia.
“ È proprio vero, le cose belle accadono sempre quando meno te lo aspetti ”.

E dopo una lunga attesa ( direi che è passato anche troppo tempo ) torna una delle mie ff che preferisco di piùùùùùù...Sono stra felice che il vostro affetto non sia mai cessato e mi auguro di cuore di ricevere ancora molte recensioni ^^! So che il cappy è cortino anche se succede una cosa importante ( chichi si ricorda di Gohan WooooW O.o...ma tranquille Goku nn la prenderà male ^^ ), ma diciamo che è una specie di transizione perchè quello che succederà dopo sarà anche moooooooooooooooolto meglio...Non so davvero che altro dire perchè in fondo le cose + importanti ve le ho dette...Un grazie di cuore va come sempre alle mie lettrici e recensitrici affezionate quali: Elechan86, Camy/Chichi, Milk 92, nicichan, annetta chan, Chichi93, BULMA_007, ary22, Sybelle, Beverly Rose, lauratheangel e ainat!! Vi adoroooooooooooooooooo...e nn dimenticatevi di me XDDD!!Ora vado sn anche un po' stanchina...Un bacio a tutti anche a chi legge in silenzio...a presto ( per forza XDD ) ^^!!

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Capitolo 15
*** Il Cuore Ha Sempre Ragione ***


“ È difficile riprendersi da quello che è più grande di noi. Ti sforzi, lotti, ma solo se ci credi davvero riesci ad ottenere ciò che vuoi.
I miei due figli, sono la mia vita, sono il mio passato, il mio presente e saranno il mio futuro. Ora mi ricordo di loro. Li guardo senza sosta e in ogni loro più piccolo gesto rivedo tutto l’amore e l’affetto che ci siamo donati a vicenda.
Non sto perdendo, non sto lasciando le speranze e pian piano inizio a ricordare. Solo una cosa mi continua a tormentare. Goku. Vegeta ”.

§

<< Chichi… >>
<< Sì Goku? >>
<< Lo so che è tardi e che siamo ormai a letto, ma ti andrebbe di…fare una passeggiata? >>
<< Una passeggiata…adesso? >>
<< Se non vuoi non c’è problema >>
<< Andiamo >> gli disse lei sorridente voltandosi verso di lui nell’altra metà del letto.
Entrambi si misero qualcosa per uscire, poi senza far rumore aprirono la porta d’ingresso e una volta fuori la richiusero.
<< Goku cosa fai? >>
<< Mi tolgo le scarpe >>
<< Rischi di prenderti un malanno >>
<< Ma no figurati…dai tirale via anche tu >>.
Un po’ per curiosità un po’ per gioco anche Chichi decise di togliersi ciò che portava ai piedi.
<< Beh non puoi negare che faccia freddino così >> gli disse lei portandosi le braccia intorno alle spalle.
<< Vedrai che passa in fretta >>.
Le prese la mano e a passi lenti insieme iniziarono ad attraversare l’immenso giardino illuminato da una mezza luna e una miriade di stelle.
<< È a dir poco stupendo… >> disse lei con fare meravigliato mentre sul viso di Goku iniziò a far capolino un sorriso compiaciuto e soddisfatto.
<< Chichi? >> disse lui sdraiandosi sull’erba fredda e tirando a sé sua moglie.
<< Dimmi… >>
<< Dentro di me, mi sono sempre domandato, cosa ti ha fatto innamorare di me. Ho sbagliato a non chiedertelo prima >>
<< Parli come se avessi perso le speranze, anche se non ho in mente ricordi chiari, non hai davanti una persona totalmente diversa da quella che ero prima >>
<< Lo so, ma sono pentito >>
<< Pentito? Io sono ancora qui vicino a te…E comunque se io non posso ancora rispondere alla tua domanda puoi provare a farlo tu per me >>
<< In che senso? >>
<< Cosa ti ha fatto innamorare di me? >>
Sulla pelle del Sayan passò un breve ma intenso brivido gelido che gli percorse il corpo. Lui l’amava, l’amava più di sé stesso, ma ciò che era riuscito a darle era poco rispetto a quello che lei aveva donato a lui. Era stata Chichi a fare il primo passo, era stata lei ad avergli insegnato cos’era l’amore e come si amava, era nato tutto da lì.
<< Io…io credo che sia stata tu a farmi innamorare di te >>
<< Cosa intendi dire? >> fece lei arrossendo.
<< Mi hai insegnato tu ad amare te…E anche con molta pazienza. Tu volevi me a tutti i costi e io col tempo ho capito che eri l’unica persona che poteva rendermi felice >>.
Chichi lo strinse forte, mai come aveva fatto in quei pochi giorni. Sentiva il suo petto forte sulla sua guancia, il suo calore emanato dal suo corpo.
Iniziò a capire cos’era stato a far scoccare la scintilla. Iniziò a capire che non avrebbe potuto rinunciare al suo ricordo, alle emozioni date da lui. Iniziò a capire che Vegeta l’aveva solo aiutata a riflettere.

Hey lo so che non ci credete, ma sono tornataaaaaaaaaaaaaaa!!! Eh sì, vi ho fatto aspettare un sacco di tempo, ma ora che le vacanze di natale sono iniziate non sono riuscita ad aspettare e mi sono messa a scrivere. So che il cappy è piccolo, ma non temete non ho perso la mia fantasia XD. Non ho molto tempo per commentare e ringraziare tutti uno per uno, ma volevo mandare un abbraccio immenso a chiunque ha letto e recensito la mia storia...Spero vi piacerà sempre di più...E anche se voi credete che da adesso in poi saranno solo rose e fiori...beh non sperateci tanto xDDD ( me cattivissimaaaaaaa XD ), ma no dai godetevi il tenero capitolo e ai casini ci penseremo poi...Ora scappo che ho un impegno! Aspetto con ansia le vostre recensioni e magari anche nuovi lettori !! I love Youuuuu!! A presto!

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Capitolo 16
*** Poche Linee di Febbre...di Gelosia ***


Due uccellini non poco lontani da Goku e Chichi iniziarono a cinguettare. Il Sayan destato dal verso dei due aprì prima un occhio e subito dopo l’altro. Sua moglie era ancora attaccata a lui e dormiva sul suo petto con trasporto. Goku cercò di alzarsi in piedi tenendola in braccio senza farla svegliare, ma dopo pochi passi purtroppo anche lei si ridestò.
<< Buongiorno Chichi… >>
<< B-buongiorno…ahi >>
<< Ti fa male qualcosa? >>
<< La testa, le ossa…un po’ tutto >>.
Come aveva visto fare molte volte lei a Gohan quand’era piccolo, Goku posò le sue labbra sulla sua fronte per vedere se aveva qualche linea di febbre.
<< Hemm, sei un po’ calda… >>
<< Goku se avessi le forze ti ucciderei! >>
<< Ma… >>
<< Te l’avevo detto che ci saremmo presi un malanno a stare fuori >>
<< Io mi sento benissimo però >>
<< Questo non cambia le cose visto che non sto affatto bene >> ringhiò lei.
Per un attimo Goku vide la solita Chichi infuriata con lui, la donna che le stava accanto e che si arrabbiava per qualsiasi motivo.
Preso dai ricordi sorrise.
<< Adesso ti metti anche a ridere?! >>
<< Ma no, no…pensavo >>.
Senza chiedere ulteriori spiegazioni Chichi chiuse gli occhi e si fece portare in camera sua. Lì Goku la stese sul letto e le sistemò le coperte.
<< Odio ammalarmi >> disse voltandosi offesa.
<< Tesoro io non volevo… >>
<< Non importa. Mi porteresti qualcosa di caldo… >>
<< Certo >>.
Sceso al piano inferiore il Sayan incontrò Gohan che stava preparano la colazione per tutti.
<< Ciao papà, la mamma dorme ancora? >>
<< Veramente non sta tanto bene… >>
<< Cos’ha? >>
<< Credo abbia la febbre, vedi… >> a metà frase si fermò. In fondo non aveva voglia di raccontare i minimi particolari della vita privata con sua moglie ai suoi figli.
<< Allora papà…cosa? >>
<< Niente si è svegliata e mi ha detto di non sentirsi bene...Cosa le preparo di caldo? >>
<< Forse è meglio se faccio io… >> disse lui vedendolo prendere in mano padelle che tutt’altro somigliavano ai pentolini con cui scaldare l’acqua. << …Tu intanto vai a cercare il termometro, è nell’armadietto in alto in bagno >>
<< Sì forse è meglio >>.
Tornato in camera col termometro in mano trovò sua moglie fissa con gli occhi al soffitto.
<< Ti ho portato il termometro, Gohan sta preparando qualcosa… >>
<< Non sarai andato a svegliarlo?! >>
<< Per chi mi hai preso?! L’ho incontrato in cucina >>
<< Scusa non volevo dubitare di te >> gli disse con un sorriso leggero prendendo dalle mani di lui il termometro.
Due minuti dopo nell’attesa che l’oggetto segnasse quanta febbre aveva Chichi, entrò Gohan in camera bussando .
<< Sì può? >>
<< Entra tesoro >>
<< Ti ho portato del The caldo >>
<< Grazie >>
<< Quant’è la febbre? >>
<< Devo aspettare ancora un po’ per saperlo >> disse prendendo in mano la tazza.
<< Però è strano ieri sera stavi bene, è curioso che la febbre ti sia venuta così da un momento all’altro >>.
Il viso di Goku cambiò all’improvviso, ma ormai era troppo tardi per far tacere suo figlio. Provò ad agitare le braccia verso Chichi senza farsi vedere da lui, ma la donna non capì le sue intenzioni.
<< Se tuo padre nel cuore della notte non mi avesse portata fuori senza nemmeno una coperta forse adesso starei bene. Per carità le stelle erano stupende e sono stata più che bene, ma immaginavo che mi sarei presa un malanno >>.
Gohan guardò con sguardo interrogativo suo padre che con il solito braccio dietro la testa cercò di fare finta di niente.
<< Ecco 38.5 lo sapevo… >>
<< Adesso che ci penso in casa non abbiamo nemmeno un’aspirina e le farmacie saranno chiuse visto che è domenica >> disse Gohan pensieroso <>
<< Si potrebbe chiedere a Bulma qualcosa >>.
In quello stesso istante Chichi sputò il The che aveva appena cercato di bere.
<< Cosa c’è mamma è troppo caldo? >>
<< No, no…basta soffiare un po’ >> disse ridendo nervosamente.
“ Bulma no, ancora i Brief no ” pensò lei.
<< Perché non chiedete a quegli altri amici…Crilin, C18…no? Altrimenti disturbiamo sempre la povera Bulma >> propose lei speranzosa.
<< In effetti la mamma ha ragione, proverò ad andare da loro a vedere se hanno qualcosa da darci >>.
“ È decisamente imbarazzante ” pensò Chichi. Nello stesso istante si sentì squillare il telefono.
Goku e Gohan non fecero in tempo a rispondere che qualcuno aveva già sollevato la cornetta.
<< Papà è Bulma >> urlò da un’altra stanza il piccolo Goten.
<< Ok già che ci sono le chiederò qualcosa per Chichi… >> disse uscendo dalla stanza.
<< Ma no non ce n’è bisogno >> iniziò a ripetere lei invano.
<< Io intanto vado a preparare la colazione per gli altri, così ti potrai riposare >>.
Gohan chiuse la porta e Chichi si lasciò cadere sul cuscino.
“ Possibile che debbano succedere tutte a me?! ”.

§

Passò circa un’ora e Chichi trasportata dalla stanchezza e dal sonno si era addormentata da più di mezz’ora. Si svegliò appena sentì l’aprirsi brusco della porta.
<< Chichi tesoro come stai? >>
<< B-bulma? Cosa ci fai qui? >>
<< Goku mi ha detto che non stavi bene e sono corsa qui il prima possibile. Inoltre mi ha detto che non avevate medicine e mi sono fatta aiutare da Vegeta a portarvele a casa, non hai idea di quante sono >> disse ridendo.
<< V-vegeta? Non dovevate disturbarvi, potevano venire da voi Goku e Gohan a prenderle se davvero erano così tante >>
<< Ma scherzi?! E poi avevo così tanta voglia di vederti >>
<< Guarda che non ci vediamo da ieri… >>
<< Beh ma che c’entra, se ti disturbo posso anche and… >>
<< No, no rimani un po’ >>
<< Stavi dormendo? >>
<< Più o meno, solo che con questo mal di testa è un po’ difficile riposare tranquilli >>
<< Aspettami qui vado a prenderti subito qualcosa >>.
Non fece in tempo a dirle niente che l’azzurra era già uscita dalla stanza. Passarono pochi istanti e la donna vide sulla soglia della porta il principe dei Sayan che si guardava in giro quasi incuriosito. Appena lo vide Chichi pensò di fingersi addormentata, poi riflettendo sul fatto che in fondo Vegeta in tutta questa situazione non aveva fatto altro che aiutarla, lasciò perdere e appena incrociò il suo sguardo gli fece un cenno con la mano per salutarlo. Il Sayan parve imbarazzato nel vederla a letto da sola, così cercò di fare finta di niente e di voltarsi.
<< Sembra che è la prima volta che giri per casa Son >>
<< Infatti, se Bulma non mi avesse trascinato qui… >>
<< Dai non c’è niente di male >> disse lei interrompendolo.
<< Avevo di meglio da fare >>
<< Non ne dubito >> disse la mora sorridendo.
<< C-come stai? >> chiese lui diventando leggermente rosso.
<< Mi sento un po’ indolenzita, ma diciamo che va tutto bene…anzi >>
<< Cosa? >>
<< Entra non stare sulla porta >>.
Assumendo un espressione scocciata Vegeta fece qualche passo in avanti.
<< Cosa? >> ripeté lui annoiato.
<< Beh, mi hai aiutata a farmi capire tante cose…e volevo ringraziarti >>
<< Io non ti ho aiutata in un bel niente >>
<< Sì lo so che sei troppo orgoglioso per ammetterlo, mi basta che tu sappia che ti sono riconoscente >> gli disse con un sorriso.
Senza accorgersene anche Vegeta aveva leggermente sorriso, ma Chichi non se ne accorse, lo notò invece sua moglie Bulma che proprio in quell’attimo entrò in stanza. Vedere il “ Principe ” che sorrideva era un evento, allora perché lo stava facendo proprio con la sua migliore amica.
<< Ah Bulma sei tornata >> fece Chichi accorgendosi della sua presenza.
<< Già, vi state divertendo? >>
<< Divertendo?! >>
<< Tieni queste sono le aspirine >> disse l’azzurra lanciandogliele sul letto e voltandosi in fretta.

Eccomi col nuovo cappy! Non vi ho fatto aspettare tanto vero? ^^...è più lungo, ci sono dei risvolti interessanti, penso di aver messo tutto insomma...Purtroppo vado un po' di fretta e non ho tempo per ingraziarvi tutti, ma vi sono enromemente grata per le recensioni che mi avete lasciato e che mi lasciano sempre qualcosa di grande nel cuore...Un bacione a tutte e a prestissimo! <3 Vale <3 !

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Capitolo 17
*** In Un Sorriso, Un Segreto ***


<< Ma, Bulma…cosa c’è? >>.
L’azzurra era ormai uscita dalla camera dei coniugi Son con gli occhi lievemente velati dalle lacrime. Chichi fece per scendere e raggiungerla, ma le forze la costrinsero a rimanere lì dov’era. Si posò una mano sulla fronte, ma lo stesso provò a tirarsi su.
<< Lascia, faccio io >> disse Vegeta andandosene.
La donna rimase un attimo interdetta poi si rigettò sui cuscini e prese in mano le aspirine che l’amica le aveva portato.
Arrivato all’ingresso il Principe vide sua moglie salutare i ragazzi e Goku mentre frugava insistentemente nella borsa.
<< Hai perso qualcosa? >> chiese Gohan.
<< No, sto cercando la capsule con l’elicottero per tornare a casa >>
<< Ah non torni a casa con Vegeta >> fece il piccolo indicando il Sayan con un dito.
Bulma subito si voltò e lo fissò con sguardo sorpreso. Era sicura che sarebbe rimasto ancora un po’ su.
<< Noi ce ne andiamo…Ci vediamo Kakaroth >>.
Si avvicinò alla donna e prendendola per un braccio la trascinò fuori come nulla fosse. Bulma cercò di staccarsi dalla presa, ma fu tutto inutile ed anche le sue proteste non bastarono. I tre Son rimasero increduli davanti a quella strana scena, ma lo stesso una volta che furono usciti si chiusero la porta alle spalle.
<< Per quanto ancora hai intenzione di trascinarmi? Dai lasciami >>
<< Almeno finché Kakaroth e la sua famiglia non ti sentiranno >>
<< Sono capace di urlare quanto mi pare lo sai benissimo >>
<< Allora fa come credi >> disse Vegeta mollandola di colpo.
Bulma ricadde all’indietro ed andò a sbattere per terra. Mugolò un lieve “ ahi ” e poi più rabbiosa di prima si rivolse al marito.
<< Si può sapere perché l’hai fatto? >>
<< Insistevi tanto allora ti ho mollata, forza andiamo a casa, ho anche una certa fame >>
<< Fame?! Io sono in preda a una furia omicida e tu mi parli di cibo?! >>
<< Quale furia omicida? Dai andiamo >>.
Provò a prenderla in braccio, ma Bulma si scansò.
<< Quando finiamo questa sceneggiata? >> fece lui scocciato.
<< Quando lo decido io. Come…come hai potuto? >>
<< Potuto cosa? Di cosa stai parlando, da un momento all’altro hai iniziato a comportarti in maniera strana e lo sai che non sopporto queste strane scenate >>
<< Tu eri con Chichi… >>
<< Sì eravamo a casa di Kakaroth ricordi? >> fece lui sarcastico.
<< Non è tanto il fatto che eravate soli, no, il fatto è che tu le hai… >>
<< Le ho? >>
<< Sorriso, sì le hai sorriso…è un evento raro sai? E tu hai regalato uno dei tuoi preziosi sorrisi a lei >>
<< Tutto qui? >>
<< Come tutto qui, davvero non capisci >>
<< Se è solo per questo ti stai comportando come una stupida >>
<< Non hai mai avuto nessun tipo di legame con lei, nemmeno una benché minima amicizia e tu invece ora le sorridi anche, io non riesco a spiegarmelo. Cioè è letteralmente paradossale, io tua moglie, che ho dovuto aspettare anni prima di vederne uno spuntare sulle tue labbra >>
<< Non è così difficile sorridere >>
<< Dai allora fammene uno adesso, qui, ora…Dai! >>
<< Smettila non sono un burattino e non si ride a comando >>
<< Allora vedi che c’era un motivo >> disse lei abbassando il capo << Lo voglio sapere >>
<< Ma sapere cosa, lo vuoi capire che non era assolutamente nulla >>
<< NO, ora mi spieghi perché proprio a lei >>.
L’orgoglio premeva nel Principe. Sapeva che la sua consorte non si sarebbe fermata a quella domanda e piuttosto l’avrebbe cacciato di casa se non le avesse dato una risposta, una risposta credibile, ma che allo stesso tempo non avrebbe scalfito l’orgoglio di Vegeta.
<< Era solo una…smorfia >>
<< Era un sorriso, e anzi, nemmeno un ghigno era un sorriso con la S maiuscola. Voglio sapere il motivo, sono tua moglie… >>
<< …E questo ti autorizza a sapere tutto quello che mi gira per la testa? >>
<< Beh…più o meno. Ma non cambiare discorso, dimmi subito perché a Chichi >>.
Guai, guai seri se non gli veniva in mente nulla. La verità era da escludere, allora cosa poteva dirle. A volte Vegeta aveva più paura dell’ira di Bulma che di qualsiasi altro nemico.
<< Beh vedi…nello sguardo della moglie di Kakaroth, per un attimo io…io ho visto il tuo…e…non ho potuto fare a meno di…sorridere >>
<< Il mio sguardo nel suo? >>.
La rabbia di Bulma calò. Ora sentiva solo disagio, stupore e voglia di sapere perché il marito avesse visto nell’amica tutto ciò.
<< Sì nel senso che guardandola per un istante ho sentito una sensazione che mi ha collegato subito a te, non perché voi siete uguali, perché ho immaginato in un secondo se fosse successo a te quello che è accaduto a lei e io credo ti sarei stato vicino, ma poi mi sono reso conto che questa realtà non ci appartiene che tu stai bene…e ho sorriso…contenta? >>.
Era stata la prima cosa che gli era venuta in mente, capì subito dallo sguardo dolce di Bulma che ci aveva creduto in tutto e per tutto. La bugia gli aveva fatto rivelare il lato preferito dell’azzurra, quello timido romantico che molto raramente si incarnava in Vegeta, ma comunque non avrebbe potuto fare altrimenti. Nessun altra frottola avrebbe retto, anche se in realtà non era del tutto falso il fatto che era felice che non fosse successa a loro una cosa simile.
Bulma gli si gettò al collo singhiozzando leggermente.
<< Scusami >> gli sussurrò all’orecchio.
Il Sayan non disse una parola e sollevandosi da terra insieme a lei si allontanò in direzione della Capsule Corporation.

§

A passi tranquilli il Sayan dalla capigliatura strana si avviò verso la camera che condivideva con sua moglie. Ancora il suo ricordo non era nitido nella sua mente, ma qualcosa stava tornando, qualcosa li faceva ri-innamorare e li univa sempre di più.
Bussò con un leggero tocco alla porta.
<< Posso entrare? >>.
Chichi posò la tazza contenente l’infuso di erbe che si era fatta preparare da Gohan per riposare e fece un cenno con la testa al marito.
<< Come ti senti? >>
<< Uhm, un po’ stordita, ma meglio di prima >>
<< Bene >> disse con un sorriso sedendosi sul letto accanto a lei << Senti, prima Bulma e Vegeta se ne sono andati in una maniera un po’ strana, tu sai cos’è successo? >>
<< Oh, no non ne ho idea, in che senso strana? >>
<< Non abbiamo capito molto, però lei sembrava davvero arrabbiata con lui, voleva andarsene a casa da sola, sicura che… >>
<< Ma sì, se la sbrigheranno da soli >> fece lei socchiudendo gli occhi.
<< Vuoi riposare? >>
<< Più che altro quella tisana è davvero rilassante >>.
Goku provò a dare un sorso alla tazza, ma appena assaggiato l’infuso lo sputò di getto.
<< Bleah, come fai a bere quella roba?! >>
<< Oh insomma tu che vivi sempre all’aria aperta ti lamenti per così poco >>
<< È imbevibile te lo dico io >>.
Chichi socchiuse di nuovo gli occhi, ma questa volta non li riaprì.
Il Sayan sorrise mentre l’osservava rilassata tra una miriade di cuscini, poi le prese la mano tiepida e se la posò sulla guancia. Che Vegeta e Chichi nascondessero un segreto non lo sospettava né lui né Bulma.

Tornataaaaa ^^!!Ci ho messo un po' a pubblicare, ma alla fine il cappy è uscito fuori...contenti?? ^^ Spero di sì...Non riesco a ringraziare uno per uno chi ha recensito lo scorso capitolo, ma vi ringrazio immensamente per averlo fatto, siete stati dolcissimi e gentilissimi!Thankss...allora alla prossima ok? Baci! Vale

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Capitolo 18
*** Compleanno all'isola del Genio ( 1^ Parte ) ***


Con ancora addosso un lieve mal di testa, Chichi si svegliò di soprassalto dopo aver fatto un breve incubo. Cercò di ricordare le immagini che ha frammenti le si erano stagliate nella mente durante il sonno. C’erano lei, Goku, Vegeta. Non ricordò altro, se però si era svegliata così di certo non era stato nulla di piacevole.
Si girò intorno con la testa. Accanto a sé vide Goku a pancia in sotto che ancora ronfava come se non avesse dormito da anni. Il suo braccio addormentato era posato sul suo ventre, ma ciò non le dispiacque.
Nonostante tutto stesse procedendo sempre meglio, perché non riusciva pienamente ad avere ricordi di suo marito, della sua vita? Come mai ogni volta che guardava i suoi occhi scuri non emergeva mai una qualsiasi rievocazione del passato?
Posatasi una mano sulla fronte sentì girarsi il Sayan, che sgranati gli occhi mugugnò un “ buongiorno ” con la testa gettata tra i cuscini.
Sorridendo rispose anche lei e ricevette di sorpresa un bacio sulla guancia.
<< Stai meglio? >>
<< Sì, grazie…le medicine di Bulma devono avermi aiutata >> disse arrossita dal gesto del compagno.
<< Meno male, volevo portarti all’isola oggi >>
<< All’isola? >>
<< L’isola del Genio >> disse lui cercando di farle venire vagamente qualche ricordo.
<< Ah, quella dove abita quel vecchietto?! >>.
Goku per poco non cadde dal letto, poi con un enorme sorriso sul viso annuì.
Chichi arrossì di nuovo.
<< Scusami se rispondo così alle tue domande. Magari passando la giornata insieme sull’isola può darsi che mi ricorderò qualcosa di più >>
<< Ovviamente te la devi sentire, se non stai bene… >>
<< No, no…sto benissimo ora >>.
Rimasero un istante in silenzio, il tempo di sentire Gohan tirare fuori dagli scompartimenti delle pentole.
<< Vado ad aiutarlo, tra poco scendi ok? >> fece lei alzandosi.
Goku la vide andare via. Promise a sé stesso con tutte le sue forze che quella giornata Chichi non l’avrebbe mai dimenticata, ogni istante insieme sarebbe stato unico.

§

Con ancora gli occhi chiusi Vegeta sentì la mano di sua moglie salire e scendere sopra il suo petto, poi le sue labbra su una guancia.
<< Buongiorno >>
<< Ciao >> mugugnò lui.
<< Ripensando a ieri…beh ecco forse ho esagerato >>
<< No, giusto un pochino >>
<< Hey adesso non farmi sentire troppo in colpa >>.
Ci fu una breve pausa, poi Bulma proseguì.
<< Programmi per oggi? >>
<< Mhh vediamo, Gravity Room, Gravity Room, pranzo, Gravity Room e ancora Gravity Room >>
<< Hai proprio l’agenda piena >> disse lei tra l’offeso e il divertito.
<< Perché hai altre cose in mente? >>
<< Me lo stai chiedendo davvero? >>
<< Mi è sembrato di fare una domanda…No?! >>
<< Dai smettila di scherzare, è che da te non so mai cosa aspettarmi…Se sei in vena ti dico dove volevo andare >>
<< Sentiamo >>
<< Beh ieri sera mi ha chiamato Crilin, è il compleanno di Marron, avrebbero piacere ad averci lì…anche sul tardi…ti va? >>
<< La vuoi davvero sapere la mia risposta? >>
<< Certo >> disse fiduciosa.
<< No >>.
Con un sbuffo l’azzurra si sedette sul letto.
<< Dai tesoro, non li vedo da molto, in fondo è solo per qualche ora >>
<< Se già inizi a chiamarmi così te lo scordi >>
<< Vuol dire che c’è qualche possibilità che accetti? >>
<< Non ho detto questo >>
<< Sì, ma ho letto tra le righe. Su tesoro fai uno sforzo, per me >>.
Vegeta aprì gli occhi che fino a quel momento erano rimasti chiusi. La fissò sopra di lei, seduta sul loro letto, bella come non mai. Era davvero impossibile dire di “ no ” a una donna come lei che gli aveva dato tanto, ma ovviamente anche l’orgoglio del Sayan non tardò a farsi sentire.
<< Senti, ci andiamo…ma non ci fermiamo molto e… >>
<< Grazie amore mio >>.
Bulma gli si gettò al collo e lo baciò con passione, poi senza fargli dire un’altra sola parola andò di sotto.
<< Ti preparo una bella colazione >> urlò dalle scale.
Senza saperlo, ancora una volta i Brief e i Son si sarebbero rincontrati all’isola.

§

<< Papà ti sei ricordato di prendere il regalo? >> fece Gohan finendo il suo muffin.
<< Regalo? >>
<< Secondo te perché Crilin ci avrebbe detto di andare proprio oggi da loro? >>
<< Io veramente volevo già andarci >>.
Rassegnato Gohan facendo un sospiro e spiegò al padre il perché dell’invito.
<< È il compleanno di Marron , la figlia di Crilin e C18 >>
<< Ma tu lo sapevi Goku? >> fece Chichi intromettendosi.
<< Hemm, veramente… >> disse sorridendo e con una mano dietro la testa come al solito quando si imbarazzava.
<< Direi che siamo nei guai allora >> fece la mora posando la sua tazza di latte e caffè.
<< Ci ho pensato io >> fece Gohan.
<< Quindi mi hai fatto prendere un colpo per nulla? >> disse Goku.
Il primogenito si limitò a sorridere e prese da un armadio un sacchetto in cui vi era un pacco regalo decisamente grande.
<< Ma così non possiamo vedere cos’è? >> fece Goku con curiosità bambinesca.
<< Non ti preoccupare l’adorerà, Diciotto mi ha detto che la bambina adora le case delle bambole >>
<< Le adoravo anche io da piccola >> esplose Chichi.
Tutti gli sguardi in un attimo si volsero su di lei. Senza aver ancora realizzato la donna continuò a sorridere, poi capito cos’era appena successo si posò una mano sulle labbra. In un attimo si trovò gli occhi colmi di lacrime.
Il ricordo chiaro di suo padre che le regalava una piccola casetta con delle bambole le fece illuminare lo sguardo.
Il vocione e le risate di lui, la sua sorpresa e infantile felicità per aver ricevuto un così bel regalo.
Le lacrime le rigarono il viso e Gohan la abbracciò, mentre con sguardo sereno Goku l’osservava sinceramente emozionato. I continui passi avanti di lei erano comunque sempre una bella e grande soddisfazione per lui.
In tardo pomeriggio Chichi tirò fuori uno dei chimoni più belli che avesse. Rosso con i bordi rosa e senza maniche, le stava davvero d’incanto e Goku lo notò subito.
Scesero insieme al piano inferiore e andarono verso l’ingresso per aspettare Gohan e Goten.
Il piccolo corse incontro ai genitori, ma a seguirlo non arrivò nessuno.
<< E tuo fratello? >> chiese Goku.
<< Mi ha detto di dire che non poteva venire >>
<< Perché? >>
<< Aveva un altro impegno, credo con Videl >> disse con un sorriso malizioso.
Chichi cercò di essere comprensiva.
<< Mah, in fondo avrà avuto le sue ragioni, per questa volta gliela perdono >>.
Goku e Goten si guardarono per un attimo increduli. In altre circostante Chichi si sarebbe arrabbiata e non poco.
Usciti nel giardino la mora fissò per un attimo l’auto posta vicino alla casa.
Goku la guardò un po’ preoccupato, in fondo era in un’automobile che avevano avuto l’incidente e lei lo sapeva bene.
<< È di Videl... Ha chiesto a Gohan se poteva lasciarla qui qualche giorno perchè... >>
<< Goku, non c'è nessun problema, sto bene…Ma andiamo ora, altrimenti arriveremo tardi >>.
Una volta voltatasi Chichi andò in braccio a Goku e con il piccolo Goten di fianco si avviarono verso la Kame-House.

Le vacanze di Pasqua mi permettono di scrivere un po' di più...contenti? ^^ Spero di sì, quindi questo è il 16° cappy di qst ff...a breve arriverà la seconda parte...Oggi sono di poche parole scusatemi, ma cmq vorrei lo stesso ringraziare di cuore chi ha recensito il precedente cappy...siete sempre magnificheeeeeeee!!!Ora vado...un bacione a todos!

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Capitolo 19
*** Compleanno all'isola del Genio ( 2^ Parte ) ***


Premessa: Ho deciso che non metterò nessuna nota nel finale in questo capitolo...nn è assolutamente la fine della storia, ma per motivi miei preferisco così, magari la prossima volta vi spiegherò, grazie comunque per il vostro affetto!

Non erano state catastrofi provocate da nemici invincibili a trasformare da un momento all’altro la vita della famiglia Son, l’esistenza di Chichi e Goku. Una macchina o per meglio dire, un’auto. Una frazione di secondo e tutto si è lentamente sbriciolato e diventato come polvere. I ricordi, la parte di noi a cui forse teniamo di più, i frammenti più difficili da tenere stretti.
In quell’auto Chichi li aveva persi quasi tutti, ma lentamente con molta speranza e pazienza li stava raggiungendo, uno ad uno.
<< La vedo papà! >> fece Goten vedendo poco lontano da loro la terra ferma.
Insieme si abbassarono notevolmente per raggiungerla.
Il mare ripeteva costantemente i suoi rilassanti suoni mentre i tre si avvicinarono all’ingresso della Kame-House.
Sulla porta apparve un ometto anziano che portava degli occhialini scuri e che teneva in una mano un lungo bastone. Li osservò giusto un istante, poi tutti si fecero a vicenda dei larghi sorrisi.
<< Heilà Goku, qual buon vento ti porta? >>
<< Il compleanno di Marron no? >> disse lui sorridendo.
<< Ma certo, certo…Oh, e vedo che ci sono anche Chichi e Goten…Come stai dolcezza? Ti stai riprendendo? Scommetto che di me non ti sei di sicuro dimenticata >> disse il Genio concludendo con una lunga risata.
<< Hemm, sto abbastanza bene grazie… >>.
Goku le fece segno di troncare la discussione, di sicuro se avessero continuato a parlare la situazione si sarebbe trasformata sicuramente in qualcosa di imbarazzante.
Entrarono in casa dove ad accoglierli c’erano anche Crilin e Diciotto che li ringraziarono per essere venuti. In seguito arrivò la festeggiata che con un grazioso vestitino azzurro salutò tutti e ricevette il suo regalo di compleanno da Goten con cui poi si mise subito a giocare.
<< Scusaci Goku, sappiamo che a quest’ora ormai avrai fame, ma stiamo aspettando ancora qualcuno >>
<< Oh…beh non fa niente, tanto… >> la frase venne interrotta da un sonoro brontolio di pancia che lo fece arrossire visibilmente << Come non detto >>.
Passò quasi mezz’ora che i Son e il resto degli amici trascorsero discutendo degli avvenimenti degli ultimi giorni. In un attimo di silenzio la mora si fece coraggio e si rivolse al marito.
<< Goku…posso parlarti un attimo? >>
<< Certo, cosa devi dirmi? >>
<< In privato >>.
Chichi si alzò e chiedendo scusa si diresse verso l’esterno seguito subito dopo da Goku.
<< Qualcosa non va? >>
<< No, solo avevo bisogno di parlarti un secondo senza gli altri intorno…ecco, volevo sapere…della macchina >>
<< La macchina? >>
<< Sì, l’auto che ho visto prima. Non riesco a spiegarmi perché, perché avete accettato di lasciarla lì… Anche se non è la “nostra” sai bene che ci ha provocato solo un sacco di guai. Lo so che è un mezzo come un altro e forse mi sto attaccando a una sciocchezza, ma…non riesco davvero a capire il motivo >>
<< Se ti ha dato fastidio possiamo riportarla da dove è venuta >>
<< No, non è quello…In fondo è solo un favore che avete fatto a Videl, volevo solo sapere perché ha accettato se in fondo non sapevate quale sarebbe stata la mia reazione >>
<< In realtà la macchina è stato quasi un pretesto…Diciamo, per farti affrontare una delle tante possibili paure…Hai ragione ci abbiamo riflettuto e anche molto. È vero che da lì la nostra vita è cambiata radicalmente, ma quando nostro figlio mi ha parlato di questa cosa mi sono venuti in mente gli istanti in cui abbiamo passato del tempo lì dentro.
Quando Gohan era piccolo tu insistetti molto sul fatto che dovessi prendere la patente e un’auto. Fallii una volta, ma a tutti i costi tu hai voluto che io ci riprovassi e…ci sono riuscito. È diventato senza saperlo un legame tra me e te…può sembrare una cosa stupida, ma ci tenevi davvero e io tenevo alla tua felicità. L’attimo prima dell’incidente…ecco noi eravamo veramente vivi Chichi, ci siamo sempre completati a vicenda, poi tutto all’improvviso è come diventato buio, non c’erano più certezze, nulla di nulla…e io non ho voluto rompere quel legame che si era creato, così ho cercato in qualche modo di mantenere intatto ciò che eravamo, forse per cercare di riottenere quello che si era spezzato. Solo per questo >>
<< Solo? >>
<< Allora ho sbagliato? >>
<< Hai fatto la cosa più bella del mondo…io vorrei ricordarmi tutto con tutte le mie forze, mi sto sforzando lo giuro, ma posso dirti questo per adesso…Io, io credo di… >>
<< Hey c’è Trunks >> fece Goten affacciato alla finestra dopo aver sentito la sua aura.
Goku e Chichi si voltarono a guardare verso l’alto e in cielo videro il bambino dai capelli lilla e Vegeta con in braccio sua moglie.
<< Bulma, alla fine sei venuta! >> fece Crilin sorridendo vedendoli atterrare.
Per l’ennesima volta Chichi si sentì spiazzata, ma in fondo avrebbe dovuto immaginare che ci sarebbero stati anche loro. Guardò sottecchi l’azzurra e subito dopo Vegeta. Goku, nonostante avrebbe voluto sentire la fine della frase di sua moglie, dovette interrompere il discorso e raggiungere gli altri insieme a lei.
<< Kakaroth ci sei anche tu! >> fece decisamente scocciato il Principe.
<< Beh, mi sembra logico no? >> rispose Goku dubbioso sul perché di quella domanda << Comunque ciao >>
<< Hey Goku, non sapevo ci foste anche voi >> disse questa volta Bulma.
<< Si può sapere perché siete tutti così stupiti del fatto che siamo qui, anche noi siamo amici di Crilin no? >>
<< Certo che lo sei, che sciocchezze vai dicendo >> rispose l’azzurra voltando subito dopo gli occhi verso Chichi << Ciao Chichi, vedo che stai meglio >>
<< Sì, anzi ti volevo ringraziare >>
<< Figurati, per così poco >> disse rispondendole con un sorriso.
Le due si parlavano come se l’imbarazzo e la rabbia di Bulma del giorno prima non ci fosse mai stata.
Entrarono tutti in casa, di seguito li raggiunsero Yamcha, Pual e Oolong .
La piccola Marron scartò i suoi regali e spense le candeline sull’enorme torta. Seguì un breve brindisi per la piccola, a cui Vegeta non partecipò, e il taglio del dolce.
<< Finalmente si mangia >> fece Goku rincuorato << …Hey Vegeta >>
<< Che vuoi? >> fece il Sayan portandosi la forchetta alla bocca.
<< Vedo che però la torta non la rifiuti >> disse il moro ridendo sotto i baffi. Chichi gli tirò una gomitata, certo se le fosse stata detta una cosa simile ci sarebbe rimasta decisamente male, ma in ogni caso sapeva che l’unica cosa che avrebbe potuto provare Vegeta sarebbe stata rabbia.
<< Razza di idiota, se non te la vuoi ritrovare in faccia insieme alla mia ira è meglio se stai zitto >> disse il Principe finendola in un solo boccone.
< Dai, scherzavo, non c’è bisogno di prendersela così >>.
Vegeta fece finta di non sentirlo e alzandosi uscì sulla spiaggia.
Molto velocemente si fece buio e sia i Brief che Yamcha e Pual salutarono tutti per tornare a casa.
<< Era ora >> sbuffò Vegeta.
Mentre Bulma salutava Crilin e Diciotto lui voltò lo sguardo verso Chichi. La mora attendeva di fianco a suo marito di salutare Trunks e sua madre. Tra loro due ormai si era creato un vero e proprio distacco, nulla li avrebbe riportati alla complicità riscoperta nei giorni precedenti, ma il Sayan fu rincuorato da questo, perché in fondo sapeva che qualunque cosa fosse successa dentro di lui non si trattava di nulla di buono e che ciò in futuro avrebbe dato solamente disagi.
I Brief si allontanarono in volo e Chichi e Vegeta si scambiarono un ultimo sguardo.
Goku e sua moglie rimasero di nuovo soli alla riva del mare, con la differenza che ora il cielo era scuro e la luna e le stelle si riflettevano sulle onde che si facevano sempre più basse. Con quell’ultima occhiata con il Principe dei Sayan, Chichi aveva di nuovo ripreso la sicurezza mancata in quei giorni. Capì anche lei che la confusione si era completamente diradata, che il suo animo aveva ritrovato la sua via. Era l’atmosfera perfetta per dire al compagno ciò che aveva interrotto prima.
<< Goku…io prima stavo finendo di dirti una cosa >> lo fissò negli occhi scuri << E volevo dirti che io credo…credo di essere realmente innamorata di te, con tutto il cuore…ti amo >>.

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Capitolo 20
*** La Strada Di Casa ***


Era notte fonda ormai e nonostante Goku fosse un gran dormiglione se ne stava con un braccio sotto la nuca a contemplare il soffitto ricoperto da un fitto buio. Ormai, visto come si stavano sviluppando le cose con sua moglie, non gli sembrava nemmeno vero che avesse perso la memoria, ma solo che fosse diventata un po’ più dolce. Eppure era inevitabile andare a pensare che i suoi ricordi non li aveva ancora recuperati. Non c’era ombra del loro matrimonio nella mente di Chichi, delle pazzie che da bambina aveva fatto per conquistare l’ingenuo Sayan fino ad andare a sfidarlo in uno dei Tornei Mondiali di Arti Marziali.
Provò a girarsi verso di lei per osservare la sua sagoma, ma non sentì altro che il suo respiro lento accanto a lui.
Cosa avrebbe potuto fare per fargli ricordare una volta per tutte il suo volto? Si rese conto che la natura di questo problema, probabilmente derivava dalle lunghissime assenze del Sayan. Nonostante i due avessero condiviso profondi momenti insieme gli allontanamenti di Goku dalla famiglia avevano fortemente scosso la mente di Chichi pur non avendolo mai dato a vedere, almeno prima dell’incidente.
Forse le doveva stare semplicemente più vicino, forse l’unica cosa da fare era passare più tempo con lei, recuperare ciò che avevano perso negli anni.
Si accorse che non solo Chichi doveva riacquistare qualcosa, ma che anche lui avrebbe dovuto ritrovare la strada di casa.
Nel buio di casa Son la mano di Chichi andò a posarsi sul viso del Sayan che l’accolse dolcemente e la strinse a sé.

§

Il mattino seguente quando la mora si svegliò non trovò a fianco a sé nessuno. Stupita del fatto che il marito potesse essere già in piedi si alzò di scatto e andò svelta al piano inferiore per assicurarsi che tutto fosse in ordine.
<< No papà, non devi girarla in questa maniera…ecco così >>
<< Così va bene? >> fece Goku dubbioso a Gohan mentre teneva in mano una padella piena d’olio.
<< Che state facendo voi due? >>
<< Oh ciao mamma, già in piedi? >>
<< Beh tutto il trambusto che facevate non mi ha certo conciliato il sonno >>
<< Scusaci è che papà… >>
<< Volevo provare a preparare qualcosa io >> disse il Sayan arrossendo lievemente.
<< Che pensiero gentile…Allora vado a vestirmi e aspetto che finiate >> disse Chichi andando verso le scale.
Padre e figlio si guardarono non poco sorpresi.
<< Devo dire che la mamma è cambiata parecchio…se fosse stata veramente in sé ci avrebbe cacciati e si sarebbe messa a sistemare tutto >>
<< Già…ma forse il tempo aggiusterà le cose, non bisogna perdere le speranze figliolo >>
<< Sarà, ma questo è il male peggiore che abbiamo mai dovuto affrontare…dopo… >>
<< “ Dopo ” cosa? Perché ti sei fermato? >>
<< Dopo la tua scomparsa durante il torneo di Cell…sono stati gli anni peggiori per noi >>.
Il desiderio irrefrenabile di inginocchiarsi e chiedere scusa a Gohan con le lacrime agli occhi scaturì dentro il Sayan, ma lo stesso non lo fece. Strinse i denti e riprendendo in mano alcuni ingredienti continuò la preparazione della colazione.
<< Allora come devo fare? >>.
Intanto al piano superiore Chichi sceglieva con cura il kimono da mettere per quel giorno. Rovistando nell’armadio la sua attenzione fu colpita da una scatola posta sul fondo. Era lievemente impolverata, ma chiaramente si poteva vedere che era di colore rosso acceso.
Incuriosita la prese e si sedette sul letto per vederne il contenuto. Soffiò leggermente per togliere la polvere soprastante, poi con delicatezza tolse il coperchio.
Miriadi di foto e cartoline erano poste ordinatamente in un angolo legate da un nastro rosso come la scatola, dall’altra parte invece vi erano ciondoli, braccialetti, un libricino e pezzi di carta scarabocchiati.
Prese una collana d’orata, la colpì subito. Era rifinita nei minimi dettagli da piccolissime decorazioni ed aveva un pendente di forma ovale che racchiudeva due piccole foto. L’aprì e vide da un lato lei molto piccola e nell’altro un viso di donna sorridente. Occhi scuri, capelli neri liscissimi, sembrava quasi la sua copia, ma si capiva che non era lei quella rappresentata, bensì sua madre. Sfiorò la sua immagine quasi per poterla toccare ancora, sentì quasi l’odore dei suoi capelli. Sapeva benissimo di averla persa quando era ancora molto piccola, ma lo stesso ricordava benissimo il suo viso, i suoi lineamenti quasi come se fosse il ricordo più importante che avesse mai avuto. Richiuse il ciondolo con un sorriso malinconico e prese le foto slegando il laccetto che le teneva unite.
Foto di lei neonata in braccio a sua madre già molto stanca, ma lo stesso serena, foto con suo padre, l’enorme omone che da sempre aveva fatto il possibile per far sì che lei potesse essere felice. Le foto mostravano una Chichi sempre più cresciuta, fino a quando non si vide adolescente. Una folta coda teneva fermi i capelli mentre due ciuffi molto lunghi le cadevano lungo il viso. Ricordava vagamente di averle mai fatte quelle foto, specialmente le più recenti. Era sempre da sola o con suo padre, ma non si accorse, mentre riponeva le fotografie, che aveva dimenticato di vederne una che oramai si trovava sul fondo della scatola insieme alle altre.
Come ultima cosa prese il libricino che sembrava tanto un piccolo diario segreto, ma non vi erano né chiavi né lucchetto.
Quasi tutte le pagine iniziali erano state strappate, poi voltò un foglio e si trovò di fronte a facciate completamente scritte e impregnate di nero. C’era un’unica parola scritta, ripetuta almeno un centinaio di volte “Goku, Goku, Goku… ”.
Sfiorò l’inchiostro poi iniziò a batterle freneticamente il cuore e la scatola le cadde dalle ginocchia e finì sul pavimento rovesciandosi completamente. Chichi chiuse gli occhi per il dolore tremendo che la testa le procurava ed infine con un tonfo cadde a terra priva di sensi.

§

<< Mamma…mamma mi senti? >>
<< G-gohan? >>
<< Sì mamma…riesci ad aprire gli occhi? >>
<< Gohan, resta qui…vicino a me >>
<< Non me ne andrò mamma, c’è anche papà qui vicino a te…Goten è qui fuori >>
<< Dove siamo? >> disse Chichi tenendo ancora gli occhi chiusi.
<< In ospedale, vedi tu… >>
<< Non mi ricordo. Cos’è successo? >>
<< Sei svenuta, ma non sappiamo il motivo…ora apri gli occhi se ci riesci >>.
Con un profondo sforzo la mora aprì lentamente le palpebre. La vista era offuscata, ma in pochi secondi le immagini nitide di suo figlio e Goku le apparvero davanti a sé.
<< Che diavolo ci faccio qui? >>
<< Glielo dico io signora, buongiorno a tutti >> fece un enorme uomo entrando nella stanza.
<< Buongiorno dottore >> fece il primogenito << Possiamo rimanere qui >>
<< Certamente e anzi vi dirò subito qual è stato il problema che ha causato lo svenimento…Ve lo spiegherò nel più semplice e breve modo possibile…Ci vorrà del tempo per stabilirlo con certezza, ma dalle prime analisi fatte pare sia stato un accumulo di ricordi >>
<< Accumulo di ricordi? >> ripeté Goku incredulo.
<< Esattamente, la parte del cervello di sua moglie che tiene racchiuse tutte le sue memorie si sono, come dire, sovraccaricate…In effetti poteva finire anche peggio >>
<< Da poco ho avuto un incidente…ho perso la memoria >>
<< Ne sono a conoscenza, è proprio questo il punto…Si è sforzata a tal punto che il suo organismo non ha più retto >>
<< Questo vuol dire che non potrò più ricordare determinate cose? >>
<< Certo che no, però dovrà fare un po’ più di attenzione >>.
Dentro di sé Goku tirò un sospiro di sollievo e lo stesso fecero Gohan e Chichi.
<< Quando potrò uscire di qui…Vorrei tornare a casa, mio marito mi stava anche preparando la colazione >> disse serena guardando Goku.
<< Mi dispiace, ma per il momento deve rimanere qui ancora un po’. Se tutto va bene uscirà in serata, ora si riposi, ne ha bisogno >>
<< Allora noi rimaniamo qui fuori fin quando non ti sveglierai >>
<< Ma non sono stanca, davvero >>
<< Gohan, facciamo entrare Goten. Se proprio la mamma non vuole dormire starà lui qui con lei >>.
Il ragazzo annuì ed entrambi dopo aver salutato Chichi si diressero verso l’uscita della stanza.
<< Quanto odio queste pareti bianche >> fece Goku posando un pugno sul muro. << Hai visto cosa stava facendo la mamma quando l’hai trovata in camera sua? >>
<< Non ho fatto molta attenzione, ma mi sembra di aver visto qualcosa di rovesciato per terra…c’erano molti fogli e una scatola >>
<< Una scatola? >>.
Rimasero in silenzio tutto il tempo. Il pensiero che la situazione potesse peggiorare ancora per Chichi allarmò tutta la famiglia Son, ma non potevano fare altro che aspettare. Come sempre solo il tempo avrebbe mostrato loro i cambiamenti, le delusioni e le soddisfazioni.
Calò presto il buio e un po’ mezzi addormentati Gohan e suo padre furono svegliati da un’infermiera che li avvisò che potevano tornare a casa con Chichi.
Senza farsi notare da nessuno una volta usciti dall’ospedale si alzarono in volo e si diressero verso i Paoz in cerca di tranquillità dal caos cittadino.
<< Spero di non tornarci mai più lì dentro >> fece la mora attaccandosi ancora di più alle braccia del marito.
Una volta arrivati a casa Goten si accasciò stanco sul divano mentre Gohan si propose di preparare qualcosa per la cena. Chichi e Goku risalirono le scale ed entrarono nella loro stanza. Tutto era ancora come quella mattina, ma soprattutto per terra accanto al letto, vi era la scatola rossa rovesciata di tutto il suo contenuto.
Appena Chichi la vide si chinò in fretta per coprire al marito i suoi intimi ricordi, quasi sperò che non ne fosse nemmeno a conoscenza.
<< Cosa fai lì per terra? Non ti senti bene? >>
<< Come? No, no…Sto…sto dando una ripulita, sai c’è un disordine qui >>
<< È quella scatola che stavi guardando? >>
<< S-scatola? >>
<< Gohan mi ha detto che per terra c’era una scatola e molti fogli >>
<< Sì, ma non è niente…Ora metto via tutto non ti preoccupare >>
<< Io non sono preoccupato…anzi lo sono eccome >>.
Chichi si voltò per guardarlo meglio. Il suo viso esprimeva profonda malinconia, disagio.
<< Io non volevo farvi preoccupare >> disse lei con le lacrime agli occhi << è che mi sto sforzando davvero tanto per potermi ricordare le cose più belle della mia vita >>
<< Non è colpa tua, ma… >>
<< No Goku, ancora non capisci. Sto facendo di tutto per potermi ricordare di te, ma non ci riesco…io davvero non ci riesco >>.
Ormai piangeva a dirotto ripiegata sul pavimento della sua stanza. Goku la guardava quasi impietrito.
<< Stai perdendo le speranze? Mi stai dicendo che vuoi mollare? >>
<< Vorrei passare dei giorni pensando solo al mio presente, ma sempre con te, con i ragazzi >>.
Il fatto che Chichi volesse anche solo per un secondo staccarsi dal suo passato lo spaventava. Per il Sayan sembrava quasi un abbandono, aveva il timore che smettere di ricordare avrebbe significato non farlo mai più. La mora si rivoltò con gli occhi lucidi per sistemare le foto ancora per terra quando l’ennesima sorpresa della giornata la colpì. Mentre prima era rimasta coperta ai suoi occhi ora si trovava lì, sopra tutte. La foto nascosta le si mostrò limpida e chiara.

Sono tornataaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa...non ci crederete ma è proprio così...Non so davvero come fare per farmi perdonare della lunghissima assenza, ma forse mi capirete...Alla fine della scuola mancava poco e io non avevo tempo e abbastanza concentrazione per potermi mettere a scrivere con calma. Ora che è tutto finito le idee sono tornate ed eccovi la continuazione di questa interminabile fic a cui tengo tantissimo. Spero quindi di non avervi delusi e di essermi in qualche modo fatta perdonare. Grazie 10000000 x le ultime recensioni. Prometto d tornare molto presto ^^!Bacioni!Vale

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Capitolo 21
*** La Luce Nel Bosco ***


Tutto quel tempo passato tra lacrime e sorrisi, eppure mancava ancora lui. Non era l’unica incognita, ma sicuramente era la più grande, la più importante. L’uomo che da sempre aveva amato più della sua stessa vita, era solo un’ombra un punto interrogativo ed ora, di nuovo un ricordo del passato veniva a toccarle il cuore. Ancora il viso di Goku non era ben delineato nel suo album delle memorie, ma era l’ennesimo tassello che sarebbe servito a completare il puzzle, l’ennesima certezza che Chichi potè avere: l’amore per suo marito.
Un momento di vita quotidiana, i pochi che avevano avuto nella loro vita. Era quello ciò che raffigurava la fotografia. Era stata scattata probabilmente da Gohan quando ancora era piccolo e mostrava suo padre sdraiato sull’erba quasi incantato ad osservare Chichi mentre raccoglieva delle spezie poco lontano da casa.
Era lo sguardo del marito che la colpì, così attento, così tremendamente intenerito dai lineamenti di sua moglie.
Il Sayan le si avvicinò di più per poter vedere meglio cosa Chichi tenesse tra le mani e perché avesse ripreso a singhiozzare.
<< S-spiegami, come faccio a vedere una bellezza così rara e non ricordarmi del nostro amore >>.
Prese lui la foto in mano e l’osservò in silenzio, poi la girò e vi trovo una dedica. Goku la lesse ad alta voce.
<< “ Mamma, anche se papà ora non è qui con noi dobbiamo ricordarlo così. Non come un uomo che ha voluto abbandonarci, non come una persona egoista, ma come l’uomo della famiglia, il padre premuroso e il marito affettuoso, con i suoi pregi e i suoi difetti. Immagina sempre che lui sia lì, sull’erba a guardarti sognante, perché è quello che farà anche da lassù…Gohan” >>.
Successe per la prima volta in tutta la sua vita, finì la frase con un filo di voce.
<< Perdonami… >> fu l’unica cosa che Chichi riuscì a dire.
Uscì di corsa dalla stanza con gli occhi rossi e abbandonò la loro casa sui Paoz fuggendo nel bosco poco lontano da lì.
Goku non la fermò, si accasciò a terra e sentì un prurito agli occhi, lo stesso che sentì da piccolo, quando rivide suo nonno dopo tanto tempo. Erano lacrime.

§

<< Papà la cena è pronta… >>
<< È andata via >>
<< Chi è andata via? >>
<< Chichi… >>
<< La mamma? E dov’è andata? Quando torna? Cioè…cos’è successo? >>
<< Penso che sia davvero troppo per lei >>
<< Cosa intendi dire papà? >>
<< Sta soffrendo, molto più di tutti noi messi insieme…e continua a vedere ricordi di una vita di cui non si ricorda >>
<< Papà cos’è successo a quel mobile? >> chiese Gohan dopo aver visto un comodino rovesciato sul pavimento.
<< Scusami…la rabbia…lo metterò a posto >>
<< Sei arrabbiato perché la mamma non si ricorda di te? >>
<< No…non è quello… >>
<< Allora non può essere rabbia, non lo sei mai stato arrabbiato…almeno non con la tua famiglia ed è impossibile che tu lo sia ora >>
<< Credo abbia paura a tornare qui >>
<< Paura di cosa? >>
<< Di stare male ancora, di provocarci dolore…e ho paura anche io ad andarla a cercare, anche se so già dove si trova…sento… >>
<< L’aura, sì anch’io >>
<< No…le sue lacrime >>
<< Papà…verrò con te a cercarla >>
<< No, tu stai qui con Goten, andrò a vedere io come sta…per favore puoi sistemare tu qui un attimo, non voglio che veda… >>
<< Sì capisco, a dopo papà >>.
Saltò dalla finestra e si diresse verso il bosco. Era buio pesto ormai, ma quella notte le lucciole davano all’intera selva una luce particolare, nitida e non sarebbe stato difficile per chiunque distinguere il terreno da seguire.
Non dovette camminare molto per riconoscere la sua sagoma su di una roccia. In mano continuava a rigirarsi un fiore, quasi incurante dei passi del marito.
<< È lo stesso fiore che ti ho regalato…il giorno che sei uscita dall’ospedale, beh ce ne sono molti qui… >>
<< Come puoi venirmi a cercare ancora dopo che ti ho lasciato così? >>
<< Ti amo Chichi…è l’unica cosa che conta. Passerà del tempo, passeranno anche un sacco di giorni, ma finalmente ho capito che ciò che vale è l’amore che al di là dei problemi ci tiene uniti…e pensaci, è durato fino ad adesso…tu stessa l’hai ammesso quella sera sulla spiaggia >>
<< Proprio non riesco a capire, è proprio questo che mi tormenta…Come faccio a non avere ancora un tuo ricordo, dopo tutto questo >>
<< Chichi non sono mai stato bravo con le parole, ma il passato lo recupereremo…è il nostro presente che non dev’essere danneggiato. È tutto ciò che abbiamo ora, non possiamo farcelo sfuggire >>.
La mora si alzò in piedi e fece cadere il fiore, poi si avvicinò quasi correndo verso Goku e lo strinse a sé. Sentì di nuovo quelle braccia forti, il suo inebriante odore, il calore che trasmetteva.
<< Mi dispiace di averti fatto soffrire >> disse Chichi tra i singhiozzi.
Goku la zittì premendole un dito sulle labbra e la baciò. Intorno a loro si sentiva solo il verso dei grilli e la luce delle lucciole si fece quasi più intensa a coronare quei gesti d’amore.
<< Non ho mentito quella sera sulla spiaggia…ti amo >>.
Coccolati da una brezza leggera si lasciarono accendere dal desiderio fino a diventare ciò che erano sempre stati, una persona sola.

Rieccoci qui...Capitolo un po' corto lo so, ma ci ho pensato molto e sono arrivata alla conclusione che aggiungendo dell'altro avrei rovinato l'atmosfera che si era creata...Spero l'abbiate percepita anche voi. é abbastanza romantico-drammatico qst cappy vero? XD...beh questa volta è andata così...
Innanzitutto ringrazio di cuore chi ha recensito l'ultimo capitolo, grazie 10000000 x tt i complimenti...e ovviamente ringrazio anche chi ha solo avuto la pazienza di leggere ^^...Spero come al solito di non avervi deluso e di aver rispettato le aspettative...
Passiamo ad altro...Volevo annunciarvi che non manca poi molto alla fine di questa ff...è doloroso anche per me, ma bisogna arrivare alla parola fine, almeno per ora...nel senso che se mi verranno buone idee potrei anche decidere di continuare la ff ovviamente iniziandola come una nuova storia, ma nello stesso contesto...Staremo a vedere,,,se voi avete qualcosa da proporre non esitate a dire la vostra!Penso di non riuscire ad aggiornare molto presto perchè vorrei prima dedicarmi un attimo alle altre fic da finire e anche a quelle da iniziare che non sono poche, tuttavia mi farò sentire presto!
Credo di aver detto tutto!Un bacione grande e a presto!

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Capitolo 22
*** Desiderio... ***


Il sole caldo di quel mattino scaldò il viso di Chichi fino a farla svegliare. Si accorse subito che il posto in cui si trovava non era camera sua, bensì il luogo dove lei e suo marito avevano trascorso la notte insieme. La prima volta da quando lei aveva avuto l’incidente. Era stato così talmente dolce, romantico e piacevole che si chiese come aveva fatto a rinunciarvi fino a quel momento. Tutto andava ben oltre il semplice sesso, era stato qualcosa di più sentito e l’atmosfera del bosco l’aveva certamente amplificato. Non era stata così felice almeno da quando si era ricordata di suo figlio Gohan, e coccolata dal tepore del giorno aprì gli occhi con un leggero, ma meraviglioso sorriso sul viso. Si rese conto che effettivamente si trovava ancora lì, ma lo stesso non volle preoccuparsi di nulla, desiderava solo godersi il momento. Sentì l’erba fresca sopra la sua schiena mentre era coperta interamente da uno dei lenzuoli di casa. Si girò intorno con la testa per vedere effettivamente dov'era Goku, ma no lo trovò accanto a sè, poi ad un tratto lo vide volare verso di lei con una margherita enorme in mano.
<< Era bella quasi come te e l’ho presa >> disse porgendogliela << Buongiorno amore >>.
Si schioccarono un bacio affettuoso, poi Chichi si mise il fiore tra i capelli e cercò i suoi vestiti, ma notò che il Sayan gliene aveva portati dei nuovi.
Una volta pronti tornarono insieme a piedi verso casa, tenendosi per mano, come due veri e proprio fidanzatini che si sono conosciuti da poco e cercano di condividere ogni singolo attimo insieme.
Entrati in casa nessuno era ancora sveglio e Chichi si diresse subito verso la cucina per preparare la colazione alla famiglia. Goku invece salì al piano superiore per mettere a posto il grande lenzuolo bianco, quando nel corridoio incontrò Gohan.
<< Ciao papà…tutto bene? >>
<< Oh sì, benissimo figliolo >>
<< Non siete tornati, ma non vi ho cercati per non disturbarvi…se non avessi trovato la mamma so che mi avresti avvisato >>
<< Certo Gohan, sarebbe stata la prima cosa che avrei fatto >>
<< È già in cucina? >>
<< Diciamo che è tornata di buon umore >> disse il Sayan sorridente.
<< Bene, allora sveglio quel dormiglione di Goten che non si è accorto di nulla e vado a darle una mano >>.
Una volta andati per la loro strada si incontrò tutta la famiglia Son per la colazione.
Sul viso di tutti si notava una così normale naturalezza in ogni gesto che quasi un po’ si era persa in quelle settimane.
<< Mamma che bel fiore che hai tra i capelli, dove l’hai trovato? >> chiese Goten guardandola.
<< Oh grazie Goten, me l’ha regalato tuo padre. Vedi tesoro, se anche tu da grande regalerai piccoli gesti come questo alle ragazze ti cadranno tutte ai piedi >>
<< Perché le ragazze devono cadere? >> chiese confuso.
<< Ma no tontolone, significa che farai colpo su di loro >> lo riproverò Gohan prendendolo un po’ in giro.
<< Ah, adesso ho capito. Come te con Videl >> disse il piccolo sogghignando.
<< Piccola peste, guarda che io… >>
<< Su, su non litigate. Piuttosto tuo fratello ha ragione Goten, vedrai ne conquisterai molte. Poi se prenderai da tuo padre sicuramente, per non parlare dei consigli di Gohan >>.
Chichi guardò con tenerezza i suoi uomini di casa, la cosa a cui tenesse di più al mondo, poi finita la colazione Goten e sui fratello si diressero in camera loro, mentre lei e Goku rimasero a sistemare la cucina.
<< Se vuoi andare, lascia faccio io >> disse Chichi guardando amorevolmente suo marito.
<< Mi mancavano tutte queste premure >> disse baciandola dolcemente prima su una guancia e subito dopo sulle labbra.
Passarono una decina di minuti, poi Goku si sedette al tavolo e diventò improvvisamente serio.
<< Senti Chichi, non importa >>
<< Cosa non importa? >>
<< Non importa più se per adesso non riesci a ricordarti di me, vivremo bene comunque e se dovrà succedere, succederà >>
<< Ma io voglio ricordarmi di te >>
<< Sì, ma se ti sforzassi ancora potresti solo peggiorare. Lo dico a malincuore anche io, ma credimi, penso che la cosa migliore adesso sia continuare a vivere così, come persone felici che vivono la loro vita sereni. Non devi sforzarti troppo lo sai >>
<< Ma io… >>
<< Fidati di me…il mio desiderio più grande adesso è…averti solo accanto >>.
Non fecero in tempo ad avvicinarsi per dimostrarsi per l’ennesima volta il loro affetto che sentirono urlare la voce di Gohan.
<< Mamma, papà guardate >> disse correndo verso di loro con qualcosa di luminoso in mano.
A raggiungerli arrivò anche il piccolo Goten, incuriosito dal tono di voce de fratello.
Appena videro cosa teneva tra le dita rimasero tutti con la bocca spalancata.
<< Ma quella è…è la sfera del Drago con quattro stelle…credevo fosse diventato un sasso >> fece Goten.
<< Hai ragione, dai desideri espressi per conto di Majin Bu bisogna aspettare un anno per poterle riutilizzare>> fece Goku prendendo lui stesso la sfera donatagli a suo tempo dal suo caro nonno.
<< È come se si fosse riattivata da un momento all’altro >>
<< Sono le Sfere di cui mi parlavate? Quelle che esprimono i desideri? >>
<< Esatto Chichi…ed è tutto molto strano, cosa può essere accaduto, forse Dende ha fatto qualcosa che non sappiamo? >>
<< O forse sei stato tu? >> rispose Chichi.
<< Io? E come? >>
<< Sembra che Gohan se ne sia accorto proprio nel momento in cui tu hai detto la parola “ desiderio ”. Forse è stato un modo per premiarvi della pazienza per aver rinunciato alle Sfere, probabilmente c’è comunque un qualche legame fra voi e loro >>
<< Forse la mamma non ha tutti i torti, forse ora le potremo riutilizzare >>
<< È meglio se qualcuno ne parli con il Supremo, forse potrò chiarirci le idee lui >>
<< Ok ci andrò io >> disse Gohan.
<< Vengo con te >> aggiunse Goten seguendolo ed i due uscirono senza pensarci per dirigersi in fretta al palazzo del Supremo.
<< Vuoi andare anche tu con loro? >>
<< No, due bastano e avanzano, staremo qui ad aspettarli >>
<< È strano vero? Mi avevate detto che erano completamente fuori uso >>
<< Tu credi davvero che sia stato io? >>
<< Sai Goku, ci ho pensato un attimo. Io non credo che sia stato tu, lo so. Lo so perché tutto l’amore che hai tirato fuori con quelle parole potevano far risvegliare qualunque cosa, persino le Sfere del Drago >>
<< Sai che se si sono riattivate e le cerchiamo possiamo esprimere tre desideri? >>
<< Lo so…Potremmo chiedere di farmi riacquistare completamente la memoria >>
<< Tu lo vorresti davvero? >>
<< Per ricordarmi di te, qualunque cosa Goku >>.

Hey ragazzeeeeeeeee, sono tornata presto no?? Ma che brava, pensavo ci avrei messo un'eternità XD...Avevo detto che la fic sarebbe finita presto, invece ci ho ripensato e si allunga di un po', non so di qnt XD, ma cmq credo mi sia già venuto in mente il finale proprio ora...xDDD che flash.
Grazie infiniteeeeeeeeeeeeeeee, per aver recensito lo scorso cappy, sono stata davvero felicissima di avervi resi contenti, e lo stesso spero sia stato per qst capitolo. Non ho il tempo per ringraziarvi uno ad uno anche perchè sono le due di notte e ora qlcn mi lincerà per il casino XDDDDDDD...ma non potevo aspettare domani per postare. Leggete e fatemi sapere, grazie anche per i consigli li ho apprezzati molto. Grazie d nuovo a tutti. Un bacio grande e a presto...

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Capitolo 23
*** Notte Rivelatrice ***


“Trovare le sfere, tutte e sei…e riunirle insieme a quella già in mio possesso. Miraggio insormontabile fino a questo momento, credevo ci sarebbe voluto ancora molto tempo e stavo abbandonando l’idea. Eppure invece di essere contento provo un senso di malinconia in questa strana novità…Recuperarle dovrebbe essere un gioco da ragazzi per me che sono anni che continuo a prenderle e riprenderle…tuttavia, non so se lo voglio davvero.
Ma cederò ai suoi occhi, alla sua speranza, alla sua voglia di ricordarmi una volta per tutte. Per il momento non posso far altro che ascoltare quello che vuole il tuo cuore…Chichi ”.


<< Dende ha detto che è tutto vero, per qualche strano motivo hanno ripreso a funzionare, non sa spiegarsi neanche lui come…Poi gli ho detto dell’ipotesi della mamma e…beh non l’ha esclusa del tutto >> disse Gohan poggiando la sua tazza di tè sul tavolo. << Secondo lui, papà potrebbe avere un fortissimo legame con le sfere e queste potrebbero essere influenzate persino senza volerlo. In fondo hai addirittura impedito di far esaudire un desiderio su di te >>
<< Sì, beh è vero, però non pensavo che le sfere potessero arrivare a tanto >>
<< Probabilmente è perché conservi la Sfera con le quattro stelle da così tanto tempo, oltretutto prima di te l’aveva tuo nonno, diciamo che è…di famiglia >> disse con un sorriso il primogenito.
<< Quindi possiamo farlo davvero, possiamo cercarle e… >>
<< Chichi io ci ho pensato un po’… Sei sicura di voler esprimere quel desiderio? >>
<< Goku, perché me lo chiedi? Dovrebbe essere ovvio, credevo lo volessi anche tu >>
<< Sì certo, però… >>
<< Io credo che le cose potranno solo migliorare >> disse Chichi con un sorriso rassicurante.
<< Bene allora domani io e Gohan andremo a… >>
<< Scusa? >> fece la mora sorpresa.
<< Hai già cambiato idea? >>
<< No, no…ma non deve andarci Gohan… E neanche Goten >> disse guardando il figlio più piccolo che cercava disperatamente di farsi notare.
<< Ah, non è un problema andarci da solo per me >>
<< Ma non andrai neanche da solo, verrò io con te >>
<< Mamma, ma non sai volare >> la interruppe Gohan.
<< Non credo sia un problema per tuo padre prendermi in braccio no? O potrei chiedere a Bulma una di quelle sofisticate navicelle >>
<< Credo sarebbe anche peggio >> ribadì il Sayan.
<< Chichi, tesoro, per me non è un problema, ma può anche darsi che non le troveremo facilmente…Potremmo stare anche giorni lontani da casa >>
<< In realtà vuoi dire che sono d’impiccio, non è così?! >> rispose Chichi stizzita.
Goku dentro di sé sorrise, era tanto che non la vedeva arrabbiata in quel modo, dall’incidente.
<< E va bene, io e la mamma andremo a recuperare le Sfere >>
<< Non è giusto >> mugugnò Goten che aveva avuto dentro di se ancora un velo di speranza.
<< Goten nel frattempo tu starai da Trunks, non penso sarà un problema per Bulma no? E tu Gohan se vuoi puoi chiedere di andare con lui o…da Videl, come preferisci >>
<< Posso anche stare qui da solo >> propose lui fulminando con lo sguardo il fratello che aveva iniziato a ridere appena sentito il nome “ Videl ”.
<< Sembra tanto di organizzare delle vacanze, quando desideri partire cara? >> fece Goku ironico.
<< Domani mattina andrà bene >>.

§

<< Goku...Goku apri gli occhi! >>
<< Chichi? >> chiese il Sayan con la testa sprofondata nel cuscino.
<< No >>.
Effettivamente la voce che Goku sentiva chiamare insistentemente il suo nome non era affatto femminile, tantomeno era quella di sua moglie. Sgranò gli occhi e si mise seduto. Quando li aprì si voltò in torno, ma non vi era nulla. Spazi bianchi sconfinati, sembrava quasi di essere nella stanza dello spirito e del tempo.
<< Chi sei? >>.
Ci fu una risata familiare.
<< Sono te >>.
La voce del secondo Goku rimbombava nello spazio dove si trovava il Sayan, poi una sagoma identica a lui gli si avvicinò e si abbassò per raggiungere la sua altezza.
<< Sto sognando, no? >>
<< Credo proprio di sì, ma fidati… Non è un sogno qualunque >>
<< Dove sono? Sembra tanto… >>
<< No, no, non sei lì, sei semplicemente nel Nulla. In fondo l’hai scelto tu questo posto mica io >>
<< Io non ho scelto nulla >>
<< Hey, chi sta sognando io o tu? >> disse il secondo Goku rendendo il primo sempre più confuso.
<< Sono io allora che ti sto facendo parlare? >>
<< Beh, in teoria sì, ma semplicemente avevi bisogno di qualcuno con cui “ confidarti ”, giusto? Nessuno della tua famiglia può ascoltare quello che hai da dire vero? >>
<< Tu come fai a… Ah giusto, sei me >>
<< Vedo che inizi a capire, ora puoi dirmi quello che ti pare… Avanti sono qui che ti ascolto >> disse il sogno di Goku sedendosi a gambe incrociate.
<< Si tratta di Chichi. Le Sfere sono riutilizzabili e lei vorrebbe averle per chiedere a Shenron di riavere la memoria così da ricordare me >>
<< E tu non vuoi? >>
<< Certo che vorrei, ma in realtà è come se fosse una sconfitta, abbiamo lottato fino ad ora tra alti e bassi per farle ottenere dei ricordi e ora un semplice desiderio risolverà tutto in un attimo >>
<< Capisco, però le hai detto che le cercherete >>
<< Ho cercato di convincermi che forse è la cosa migliore da fare… Soprattutto per renderla felice >>
<< Ma il tuo orgoglio ti impedisce di esserne convinto >>
<< Cosa c’entra il mio orgoglio? >>
<< Ecco vedi Goku, qui si sta parlando di te o di tua moglie? >> agitando la mano il secondo Goku fece apparire un immagine sfocata di Chichi.
<< Si sta parlando di noi >>
<< Questo lo pensi tu, ma è chiaro che il “ Non voler perdere ” riguarda solo te. È come una normale lotta contro il male, vero? E tu non vuoi che qualcuno riesca prima di te nel risolvere la situazione, in questo caso far riottenere i ricordi a Chichi. Forse è l’egoismo che ti fa ragionare così, in fondo l’hai fatto tante altre volte >>.
Goku abbassò lo sguardo. Persino sé stesso era contro di lui, ma era probabile che avesse ragione a riguardo.
<< Io amo Chichi più di me stesso, questo l’ho capito ormai da molto, moltissimo tempo. Io credo che continuare come abbiamo fatto fin ora sia meglio per lei, per noi, per la nostra famiglia. Fare un passo alla volta, commuoverci per ogni nuova speranza e non risolvere tutto con il desiderio espresso da un Drago >>
<< Fai dei passi avanti Son Goku, ma ti invito lo stesso a pensarci a lungo. Alla fine cosa farai? Accompagnerai tua moglie alla ricerca delle sfere o la convincerai che è meglio non cercarle affatto? Orgoglio o… >>
<< Non si tratta di orgoglio >> sbottò il Sayan contro la sua stessa figura.
<< Come vuoi, spero che la chiacchierata ti sia servita comunque a qualcosa >>
<< Non devi accusarmi di nient’altro? >>
<< No, me ne sto andando, anzi sei tu che mi mandi via…Ma una volta sveglio ti ricorderai ogni cosa non preoccuparti. Pensaci Goku e non esitare, prendi subito una decisione >>.
Goku non fece in tempo a dire una parola che la sagoma sfumò davanti ai suoi occhi. Guardò un’ultima volta il Nulla in cui si trovava, poi un’altra voce iniziò a chiamarlo.
<< Goku, avanti apri gli occhi >>.
Questa volta, era sicuro che fosse sua moglie.

Eccoci di nuovo qui, ho in mente così tante fic che penso potrei scrivere per tutta la vita, cosa che voglio fare sicuramente. Comunque purtroppo nn ho molto tempo per stare qui e dilungarmi troppo, ringrazio come sempre di cuore chi ha recensito lo scorso capitolo...Spero tanto vi sia piaciuto anche questo. Un bacione a tutti davvero!Vale!

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Capitolo 24
*** Notte Senza Stelle ***


<< Ti avevo avvisato che volevo partire presto >>
<< Sì, non preoccuparti… È solo che stavo parl… Sì, insomma sognavo >>
<< Me ne sono accorta >> fece Chichi mettendosi a tracolla una borsa.
<< Ragazzi, la casa è affidata a voi, quando torniamo voglio trovare tutto come ora, intesi >> fece la mora rivolta ai suoi due figli sull’attenti davanti a lei.
<< In bocca al lupo >> urlò Goten mentre i suoi genitori si allontanavano in volo.
Un fresco venticello carezzava i capelli di Chichi, attaccata dolcemente a suo marito.
<< Come hai fatto a recuperare così in fretta il radar? >>
<< È stato Gohan, ieri sera è passato da Bulma e se l’è fatto dare >>
<< Non so come, ma me n’ero completamente dimenticato >>.
“ Non volevi partire Son Goku, ormai l’hai fatto ” disse la sua stessa voce dentro di sé.
<< Quant’è distante la prima sfera? >> chiese il Sayan.
<< Fortunatamente ce n’è una poco lontano da qui, sempre dritto >>.
L’aria pulita continuava a fare loro da cornice. Chichi vide dall’alto la loro città e un’altra di cui non sapeva il nome, poi videro un immenso paesaggio e fiori, molti fiori.
<< Pensa se avessimo fatto il viaggio in macchina >>.
A quella frase Goku rimase spiazzato. Ancora la macchina, ancora che ne parlava con naturalezza, oppure, cosa più probabile, non ricordava il momento dell’incidente anche se sapeva che era accaduto lì. Il Sayan invece ricordava benissimo quegli istanti. Se l’era sempre cavata, era morto più volte ed era sempre rinato, ma mai era successo qualcosa a sua moglie. Forse era stata la cosa che l’aveva scosso di più. Non avere i mezzi per riparare a un danno tanto grave, soffrire senza poter muovere un dito e… Aspettare. Allora le sfere potevano davvero essere utili… Eppure, qualcosa gli diceva di no.
<< Hai sentito cos’ho detto? >> fece Chichi vedendo il marito distratto.
<< Ah, sì, sì… Beh, ci avremmo messo di più >> fu la prima cosa che gli venne in mente.
<< Non è quello >> sorrise Chichi << Mi sarei persa questa vista stupenda e non sarei stata abbracciata a te >>.
Goku arrossì come al solito e la mora non potè far altro che scoccargli un bacio sulla guancia arrossata.
Subito dopo si sentì il Radar cerca Sfere emettere dei suoni ripetutamente e sempre più vicini l’uno all’altro.
<< Siamo poco lontani dalla prima >>.
Più si avvicinava e più aveva voglia di tornare indietro, ma non fece altro che proseguire, verso dove indicava Chichi.
L’aria da fresca si fece tremendamente fredda. Si trovavano di fronte a delle altissime e innevate montagne. Sotto di loro, l’immenso bianco.
<< Tranquillo mi sono portata qualcosa anche per questo >> fece Chichi vedendo che Goku stringeva la presa come per volerla riscaldare.
<< Visto che non è stata una buona idea andare a cercarle insieme? >>
<< Invece ti sbagli, possiamo stare più insieme, affrontare cose che non abbiamo mai fatto, almeno a quanto dite voi >>
<< Sì, ma ti ammalerai >>
<< No Goku… È che per te non sono altro che un peso >>
<< Questo non è vero >>
<< Allora scendi, siamo arrivati >>.
Senza farselo ripetere Goku si diresse verso il luogo indicato dalla moglie. Il freddo si era fatto più pungente e Chichi appena scesa tirò fuori dalla borsa tracolla una giacca pesante che aveva trovato nell’armadio quella mattina.
<< Come faceva a starci in quella borsetta?! >>
<< Noi donne sapremmo metterci un orso qui dentro >> disse distaccata.
<< E dai, non te la sarai mica presa >>
<< Per di là >> fece Chichi indicando con il braccio un posto poco lontano da loro.
Insieme camminarono nella neve che gli arrivava sopra le caviglie. Era parecchio difficile spostarsi e la mora rischiò di cadere parecchie volte. Ogni volta Goku l’aiutava, ma lei si scostava dalla sua presa rimanendo indifferente.
<< È qui >> disse guardando a terra sotto sé stessa.
<< Con molta probabilità sarà in profondità >>.
Senza dire nulla Chichi si spostò e lasciò che il marito provocasse un’onda d’energia che facesse sciogliere la neve attorno a sé.
Passarono una manciata di secondi, quando una piccola sfera arancione luccicante comparve dalla coltre bianca.
<< Eccola >> disse Goku sorridente.
<< Complimenti, passamela >>
<< Si può sapere cos’hai? >>
<< Io? Nulla, dai proseguiamo qui si muore di freddo >>
<< No… Dimmi cos’hai >>
<< Niente >> urlò Chichi.
I due si fissarono un istante, subito dopo si sentì un tremendo boato. L’eco della mora si propagò per lo spazio provocando un’immensa valanga.
Chichi fissava la neve correre veloce verso di loro senza muovere un muscolo, Goku invece volò verso di lei afferrandola al volo e trascinandola il più lontano possibile da lì.
Una volta atterrati il Sayan si trovava esattamente sopra la moglie. Si sfiorarono i visi e i loro caldi respiri si unirono per pochi istanti.
<< Allora, mi perdoni? >>.
Mettendo tutte le forze che potè nelle braccia, spinse Goku lontano da lei. Lui non fece altro che lasciarsi cadere sulla neve con ancora in mano la sfera che si accorse essere quella da sei stelle.
<< Stiamo facendo quello che volevi, perché non sei contenta? >>
<< Perché tu non sei contento? Io credevo che cercare le Sfere avrebbe riacceso le speranze per farmi ricordare finalmente tutto. Invece sembra che tu non voglia… Se è veramente inutile allora sarà meglio tornare a casa >> fece afferrandogliela dalle mani.
<< Cosa fai? >>
<< La rispedisco dov'era >> disse alzando il braccio in cui teneva la sfera.
<< Ascoltami >> disse bloccandola.
<< Credo tu abbia detto fin troppo. Anzi, sono i tuoi silenzi a mettermi un sacco di dubbi e a farmi infuriare in questo modo >>
<< È che io non sono sicuro… Forse stiamo facendo la cosa sbagliata >>
<< Sbagliata?! Per chi? Per me o per te >> disse con una punta di arroganza.
<< Fino ad ora ce la siamo cavata senza aiuti, tu te la sei cavata senza aiuti… È passato del tempo e ti sei ricordata di Gohan e Goten… >>
<< Sì, ma quelle sfere a me sono apparse come un segno, una motivazione in più… Così da poter dire finalmente “ Sì, ce l’abbiamo fatta ”… E ricordarmi di mio marito, come un tempo >>.
Finì la frase con le lacrime agli occhi.
<< Chichi… Sarà meglio raggiungere la prossima sfera, o si farà buio in un attimo >>
<< Sembra stupido, ma io vorrei… Rimanere qui >>
<< Qui?! Non fa un po’ freddo? >>
<< Non mi ricordo di essere mai stata in montagna… Ci sono mai stata? Almeno non fra tutta questa neve, no? >>
<< Con me e gli altri... Non ci siamo mai andati >>.
Chichi si voltò e iniziò a camminare verso una spiazzo che non si trovava in pendenza.
<< Ho trovato in casa queste Capsule >> disse prendendone due in mano dalla borsa a tracolla << … Questo posto è perfetto >>.
Schiacciò il tappino della Capsule e la lanciò davanti a sé. Si sentì il loro classico rumore e si vide uscire del fumo bianco poi, una volta diradata la nube, si potè vedere chiaramente una grande tenda tondeggiante, in cui vi potevano stare comodamente due persone.
Senza dire nulla, la mora vi entrò dentro, subito dopo la raggiunse il Sayan, che era rimasto a guardarla fino a quel momento.
<< Urca, non fa per niente freddo qui >>
<< No, si riscalda automaticamente, così non dovremo patire la bassa temperatura. Ci sono anche delle provviste >> disse dandogli ciò che aveva trovato in una grande borsa all’interno della tenda.
Erano sicuri che fosse al massimo mezzogiorno, invece il tempo era trascorso molto velocemente e guardando l’orologio, si stupirono di sapere che erano già le sei di sera.
<< Così tardi? È un po’ strano no? >>
<< Effettivamente non mi sembra di essere rimasto qui tutte queste ora da questa mattina >>
<< Forse il viaggio è stato più lungo di quanto credevamo >>.
Chichi sbadigliò.
<< Hai sonno? >>
<< Mi sento un po’ stanca, forse senza rendermene conto mi sono stancata più di quanto avrei dovuto >>.
Prese il sacco a pelo e lo portò al di fuori della tenda.
<< Cosa fai? >>
<< È pieno di stelle qui fuori >>.
Goku l’osservò posizionarsi in modo da avere un visuale perfetta del cielo di fronte a sé. Quella notte stranamente, non vi era nemmeno una stella.
<< Ma com’è possibile?! >>.
Il Sayan la seguì fuori e si mise di fianco a lei.
<< Non sono mai stato in un sacco a pelo, ho sempre dormito all’aperto, si sta comodi >>
<< Goku guarda… Neanche una stella >>.
Alzò gli occhi al cielo. Non vi erano nubi, non vi erano stelle, solo una pallidissima mezza luna. L’unica luce proveniva dall’interno della tenda e da alcune sfere di energia che Goku lanciò in modo da illuminare in parte il posto in cui si trovavano.
<< E io che mi ero fermata qui apposta per passare la notte a vedere le costellazioni >>
<< Mi dispiace >> disse Goku avvicinandosi di nascosto al sacco a pelo di Chichi.
<< Guarda che non mi incanti, ho visto che ti sei avvicinato >>
<< E dai, sei ancora arrabbiata >>
<< Mmhh, non lo so, forse qualcosa potrà farmi camb… >>.
Fu interrotta dal suo respiro e dalle sue labbra calde, premute contro le sue. Non ebbe nemmeno il tempo di chiudere gli occhi e in quel frangente, vide davanti a se, in quel cielo cupo, cadere una stella cadente. Le brillarono gli occhi, poi li chiuse e si abbandonò alle dolci premure del Sayan.
“ Se davvero le stelle esprimono i desideri, non chiedo di riavere la mia memoria subito, chiedo di essere felice, per sempre… Insieme a mio marito e ai miei due figli.
Questo è il tipico desiderio, che non può essere esaudito neanche da delle Sfere magiche ”.



Sarà un caso che gli ultimi due capitoli iniziano con la stessa parola?? Probabilmente sì XDDD...A me dispiace tanto di essere mancata e di lasciare dei vuoti immensi tra un cappy e l'altro, ma diciamo che questa volta c'è la scusante delle vacanze ^^, in effetti sono partita sul serio...Spero comunque che il risultato del nuovo capitolo sia gradito e nel caso non lo fosse spero di non essere linciata sotto casa ^^, non manca molto alla fine, ma sicuramente ancora un po' di cappy ^^...la scuola è vicina e avrò ancora meno tempo di ora, ma spero di ritagliarmi sempre uno spazio dedicato alla mia fantasia, perchè di scrivere ne ho sempre bisogno ^^,,,Ora vi lascio, ringraziando di cuore chiunque abbia letto e continui a leggere questa storia e specialmente chi ci mette una buona parola recensendo ^^, grazie di cuore ,,,A presto ( spero ),,,baciotti!
Vale!

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Capitolo 25
*** Neve e Foglie ***


“ Dovrebbe ormai essere l’alba, Goku a quanto pare non è abituato ad alzarsi presto e dorme ancora. Non potevo perdermi questo panorama. Nevica. Nonostante dovrebbe essere gelido qui dove ci troviamo,  grazie alle onde di energia create da Goku la sera prima, si sta decisamente bene. Sulla mano tiepida lascio cadere i piccoli fiocchi di neve. Alcuni si sciolgono in un attimo, altri rimangono intatti e mi danno l’opportunità di osservarli. A quanto si dice, ognuno di questi è diverso dall’altro e io provo con molta fatica a dare una forma a ciascuno di essi. È impossibile riuscirci in queste condizioni, ma mi diverto comunque e provo a immaginare. Tutti con riflessi brillanti diversi, ognuno con il suo perché. Mi immagino di essere un fiocco di neve che scende lento attraverso il cielo scuro. Niente può impedirmi di cadere, di scendere con grazia e posarmi al suolo ormai bianco. Perché i fiocchi di neve hanno una così breve storia? Scendono come angeli dal cielo e muoiono una volta comparso il sole. Potrebbero raccontare molto, potrebbero dire molte cose, se ne avessero il tempo. Ogni fiocco di neve racchiude una parte di me. Sono tanti, tantissimi. Una volta che tutti si saranno posati non lascerò che muoiano diventando piccole gocce d’acqua, li salverò per sempre e il sole non potrà mai più sciogliere, i miei ricordi ”.

§

<< Il radar sembra che indichi un’isoletta >>.
Si erano rimessi in viaggio da circa un’ora. Avevano fatto colazione con ciò che Chichi aveva portato con sé da casa, e subito dopo erano ripartiti. Mentre proseguivano Chichi cercava invano di vedere di nuovo le stupende montagne che tanto l’avevano fatta riflettere.
<< Un’isola? >>
<< Sì, anche abbastanza piccola, siamo vicini >>.
Goku volava senza pensare ad altro che alla destinazione. Cercava con tutto sé stesso di dimenticare le discussioni dei giorni precedenti, i pensieri insistenti che gli avevano fatto più volte cambiare idea sul da farsi. Era difficile, ma non impossibile.
<< È quella? >>.
Una minuscola isola, grande sicuramente più di quella di Genio, comparve sotto i loro corpi sospesi in aria.
<< Sembra un villaggio, speriamo sia tranquillo >> disse il Saiyan scendendo verso terra.
L’odore di mare penetrò nell’animo di Chichi, che per un attimo si dimenticò della neve vista fino a qualche ora prima.
Gli abitanti del posto non si accorsero nemmeno dei due. Camminavano tranquilli per delle strette vie incuranti di ciò che gli accadeva intorno. Non era sicuramente un posto molto moderno, tutti avevano abiti di colore beige, panna o marrone, qualcuno accennava ad avere una sciarpa rossa o blu, ma niente di più. Donne e bambine indossavano gonne molto lunghe e larghe. Quasi tutte portavano i capelli legati in eleganti chignon e tenevano in mano dei vasi d’argilla. Più che un’isola, sembrava di trovarsi in aperta campagna, solo che mancava l’ingrediente essenziale.
<< Mi auguro non viaggino ancora con le carrozze, sembra di essere tornati indietro nel tempo >>.
Goku sorrise, poi guardò il radar nelle mani di Chichi lampeggiare.
<< Dove indica? >>
<< Dritto davanti a noi >>.
Camminarono per un lungo vialone guardandosi in giro curiosi. Nessuno volse loro uno sguardo.
<< Hai notato? Non ho visto nemmeno un piccolo alberello o un filo d’erba per tutta la strada >> disse Chichi.
<< Può essere che non ci siano in questa zona, è impossibile che non abbiano vegetazione in tutta l’isola >>
<< Eppure ora che ci penso anche dall’alto non mi è parso di vedere piccole foreste o altro, nulla >>
<< Chi siete? Cosa volete? >>.
Un uomo con un forcone in mano li minacciò dirigendosi verso di loro.
<< Finalmente qualcuno si è accorto di noi, pensavamo di essere invisibili >> affermò il Sayan.
<< Da dove diavolo venite? Non vi ho mai visti qui e che stupidi vestiti portate? Forza mettetevi al lavoro come tutti gli altri, non c’è tempo da perdere >>.
La barba folta gli tremava sul viso e il volto diventò subito rosso.
<< No guardi noi, siamo… Come dire… Turisti >> tentò Chichi.
<< Turisti? Mai avuti qui, fate come vi ho detto >>
<< Ascolti, noi siamo qui solo per recuperare una cosa, poi ce ne andremo e voi farete finta di non averci mai visto, è semplice >>
<< Volete anche voi qualcosa da noi? >> disse quasi spaventato << Basta, siamo stanchi. Quest’isola ha già la sua maledizione, lasciateci in pace >>
<< Sapevo che c’era la fregatura, possibile che non possiamo mai andare in un posto tranquillo? >> sbottò Goku guardando la moglie sorridente.
<< Insomma qual è il problema? Demoni, stregoni, giganti trasformisti, catastrofi atmosferiche? >> chiese il Sayan mentre l’uomo iniziò ad impallidire.
<< Chi siete? >> disse terrorizzato.
<< Su, ci dica che problema avete, prima avremo risolto più tempo avremo risparmiato. Si tratta di creature disgustose? Raffiche violente di neve? >>
<< NEVE?! >> urlò l’uomo lasciando cadere la forca.
La gente intorno a loro iniziò a gridare e a correre in ogni rifugio possibile. Intorno a Goku e Chichi non rimase nessuno.
<< Ma che diavolo succede qui? >> chiese la donna spazientita.
Sollevò gli occhi. Dal cielo iniziò a cadere qualcosa. Dapprima le sembrò essere vera neve, poi si accorse che questa aveva una forma e un colore decisamente diverso.
Foglie secche di più tonalità si abbatterono al suolo con violenza.
<< Ma sono foglie >> disse Goku osservandole.
Iniziarono a coprire le strade fino a che arrivarono alle caviglie dei due. Cessarono di scendere per un attimo, ma un secondo dopo queste iniziarono a roteare ad una velocità sconvolgente creando piccoli vortici di vento.
Goku prese Chich per proteggerla con il suo corpo.
Sui muri delle case le foglie si scagliavano come lame. Goku si fece qualche graffiò, ma non sentì nulla.
Quando tutto cessò i due notarono che attorno era rimasto un decimo delle foglie cadute.
Il Sayan andò verso l’edificio che il radar-cerca-Sfere continuava ad indicare come il luogo in cui vi era la Sfera.
<< Ci aprite per favore? >>.
Nessuno rispose.
<< Mi dispiace Chichi, ma credo proprio che dovrò buttarla giù >>
<< Ma che stai dicendo?! Qualcuno ora verrà ad aprire…VERO? >> urlò la moglie per farsi sentire il più possibile.
<< E va bene, vi apriremo, ma non fateci del male abbiamo preparato le vostre ricompense >>.
I due si guardarono straniti, poi sentirono cigolare il grosso portone in marmo ed entrarono nell’edificio.
Un omone basso con una folta barba grigia li accolse tremante.
<< Prego… Questi sono per voi >>
<< Sentite ci dev’essere un equivoco, a noi serve solo… Quella sfera arancione laggiù >> disse Goku indicandola con l’indice.
<< Volete, q-quella… ma noi chi pregheremo allora? >>
<< Pregare? >>
<< Maestro, credo non siano i nemici… Sono diversi >> bisbigliò un ragazzo all’uomo anziano.
<< Quali nemici? >> chiese Chichi spazientita.
<< Stranieri? Qui non ne abbiamo mai avuti, è una terra così desolante >> disse l’anziano con un mezzo sorriso sul volto << Accomodatevi…venite >>.
L’uomo accompagnò Chichi e Goku ad un grande tavolo in pietra decorato da pitture rosse e blu, su cui vi erano due lumi ed al centro un vassoio fondo con all’interno la sfera dalle sette stelle poggiata su un panno color porpora.
<< Sono i colori più belli che abbiamo mai visto >> disse l’anziano guardando il tavolo con ammirazione. << E anche i vostri vestiti, sono magnifici… Come si chiama questo? >>
<< È verde no? >> disse Chichi sorpresa.
<< Verde, che bel nome… Ma ditemi, cosa volete da questo triste villaggio? >>
<< Quella sfera che vi piace tanto >>
<< Come ti chiami giovanotto? >>
<< Son Goku… E lei è mia moglie Chichi >>
<< Giovane Son Goku, questa sfera luminosa è un vero miracolo, si è illuminata pochi giorni fa, prima di allora era una semplice pietra a forma di sfera. L’ha trovata un bambino lungo la strada. Sembrava una pietra qualsiasi, ma era così perfetta nella sua rotondità, e ora che si è illuminata per noi è diventata ancora più importante >>
<< Con una sola non ve ne farete niente, ce ne vogliono sette >> disse Goku come se fosse la cosa più naturale del mondo. << Vedete? >> disse tirando fuori da una saccoccia marrone le altre due.
<< Goku, come fanno loro a saperlo! >>.
Appena viste le due sfere l’anziano e gli uomini accanto a lui si inginocchiarono. Avevano gli occhi lucidi dalla commozione.
<< I miracoli, sì i miracoli sono arrivati… Cambieranno molte cose ne sono certo >>
<< Beh, ci ha fatto piacere venirvi a trovare, possiamo andare ora? >>
<< No vi prego >> disse rialzandosi << Restate… Com’è il mondo al di là di quest’isola? >>
<< Voi non sapete niente del mondo al di fuori di qui? >> chiese Chichi.
<< No, nulla e per di più ci portiamo dietro una maledizione >>
<< A proposito, ma qui non vi è la benché minima presenza di vegetazione. Alberi, fiori, erba? >>
<< E cosa sarebbero? >>
<< Ma se poco fa dal cielo sono cadute delle foglie? >>
<< Foglie? Cosa sono le foglie? >>
<< La situazione è più ingarbugliata del previsto… >> disse Goku grattandosi la nuca.
<< Ah, ma voi avete confuso le foglie con la neve >>
<< Donna, non pronunciare quella parola >> urlò l’anziano gettandosi sotto il tavolo, ma non accadde nulla.
<< Sarebbe meglio che ci spiegaste tutto, dal principio >>.

“ A vederla così sembrava soltanto una situazione imbarazzante e senza senso, invece quell’isola mi diede il dono più grande che potessi desiderare. Spesso siamo sicuri di tutto quello che ci è attorno, diamo per scontato molte cose, invece è di quell’ignoto che abbiamo bisogno, per costruirci il nostro futuro. Quei fiocchi di neve in cui tanto speravo non tardarono a venire ”.

Rieccomi qui, non sono sparita, non alla quasi conclusione di questa fic ( che ormai dura da una vita XD )...Questo cappy e il prox forse sono un po' enigmatici quindi se avete domande da farmi sono qui ( anche sul come mi sia venuta un'idea simile )...il prox cappy è già scritto e sarà il penultimo ( ancora più incasinato di questo XD )...e poi finalmente la fine ( forse!) =) vi lascio e torno a scrivere. Un bacione a tutti e grazie di cuore a chi ha recensito, ma anche a chi legge...a prestissimissimo ^^!

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Capitolo 26
*** Il Regalo Più Grande ***


Niente erba, niente fiori, niente verde. Niente di niente. Solo freddo, sole pallido, cielo grigio, colori spenti. È questo che gli abitanti del villaggio raccontavano a Goku e Chichi che ad ogni parola rimanevano sempre più sbigottiti.
Un’isola fatta di lontani ricordi in cui tutto era diverso, in cui c’erano più sorrisi che pianti, in cui il sole illuminava e non oscurava.
Un giorno come un altro tutto venne dimenticato, i sorrisi, le risa. E per anni tutti hanno creduto fosse opera di un nemico, di un demone, invece fu opera di loro stessi.
<< Lasciamo le nostre migliori provviste custodite qui dentro. Forse se continueremo ad offrire i nostri beni verremo liberati da questa maledizione, quella sfera ne è una prova >>
<< Quindi voi non sapete cos’è una foglia, un albero, un fiore? Cosa coltivate? Cosa mangiate? Non ci capisco più nulla >>
<< Mia cara ragazza, noi crediamo che… In realtà tutto quello di cui parla lei l’abbiamo solo dimenticato >>
<< Dimenticato? >>
<< Sì, come una grossa botta in testa. Lo stesso bambino che ha trovato la Sfera che volete tanto, ha raccontato proprio a me di aver sognato una notte di correre lungo una grande distesa, come l’ha chiamata?... Ah sì, un prato >>
<< Ricapitolando. Secondo voi il fatto di non conoscere tutto ciò è opera di una maledizione che vi ha fatto dimenticare qualsiasi tipo di ricordo legato a gioie e serenità, e la prova sarebbe questa paura che vi perseguita, questi colori spenti. E queste offerte che fate, per chi sono? >>
<< Beh noi… Noi non lo sappiamo >>
<< Cosa?! Avete timore di qualcosa che non sapete nemmeno cos’è? >>
<< Beh, abbiamo pensato che delle offerte avrebbero risolto la situazione. Spesso funziona e… >>
<< Ma è assurdo >> sbottò Chichi spazientita.
<< Mi teletrasporto da Bulma >>
<< Cosa? >>
<< Le chiederò di cercare informazioni su questo posto stranissimo, forse saprà dirci dove siamo capitati >>
<< Aspetta >>.
In meno di un attimo Goku sparì lasciando Chichi con un braccio a mezz’aria e gli sguardi dei presenti sbalorditi.
<< Ma dov’è andato? >>
<< Non preoccupatevi tonerà presto >> rispose lei tranquilla.
<< Avete visto è sparito >>.
In meno di due minuti Goku tornò.
<< Non esiste >>
<< Cosa non esiste? >>
<< Non esiste posto di alcun genere in nessuna parte del mondo. Le ho dato le coordinate precise, ma dovrebbe esserci solo mare >>
<< Quindi come lo spiega questo? E il fatto che non ci sia vegetazione e… >>
<< Ha detto che è vero che la zona è soggetta ha molti tifoni o cose simili, quindi potrebbe trattarsi di uno spostamento dell’isola di un centinaio di metri da dove si trovava prima e le foglie che arrivano qui sono quelle di altri posti trasportate dal vento. Il fatto che appaiono solo quando pronunciamo “quella” parola, potrebbe essere solo un caso >>
<< In effetti prima pronunciandola non è accaduto nulla, fin qui mi sembra tutto abbastanza chiaro. Le calamità naturali hanno spazzato via da tempo qualsiasi tipo di fauna, solo non mi spiego perché queste persone non si ricordino nulla. È un incubo >>
<< Non possiamo perdere molto tempo, il viaggio è ancora lungo, dobbiamo avere quella Sfera al più presto >>
<< Prendercela con la forza mi sembra la scelta peggiore, ci sarà un altro modo >>.
L’anziano signore che da parecchi minuti li vedeva parlare si intromise nella discussione cercando di essere il più gentile possibile.
<< Avete qualche problema cari? >>
<< Sì, siete una gabbia di matti e ci serve quella Sfera >>
<< Goku?! Non ti ho mai visto così maleducato >>.
Goku sorrise beffardo.
<< Non mi hai mai visto così maleducato? Forse non mi hai mai visto in vita tua per non riuscire ad avere un maledetto ricordo di me. Forse perché mi conosci sì e no da un paio di settimane e queste dannatissime Sfere risolveranno ogni cosa una volta per tutte, quindi prendiamocela e finiamola con questa pagliacciata >>.
Il Sayan si trasportò vicino alla Sfera, la prese e con una velocità sorprendente all’occhio di qualsiasi essere umano tornò accanto a Chichi.
<< Quindi, tu vuoi solo che tutto torni come prima… Dimenticare questi giorni passati insieme? >>
<< Dimenticare? No, è una parola che vorrei escludere dalla faccia della Terra >>
<< Tu pensi che io sia il problema, ma non è altro che il tuo egoismo a far star male entrambi >> disse con le lacrime agli occhi. << Se tu vuoi concludere questa storia così, fa pure, ma non contare su di me >>.
Chichi si allontanò piangendo mentre Goku sparì senza lasciare traccia, anche la Sfera, tanto adorata da quel villaggio, lasciò l’Isola con lui.

“Mi ha davvero lasciata qui da sola? Mi ha davvero abbandonata?”.
<< Non ti ha lasciata, non lo farà mai >>.
Seduta su un enorme masso Chichi alzò gli occhi rossi per vedere avvicinarsi il bambino che aveva trovato la Sfera nel villaggio. Non parlava come un ragazzino della sua età, sembrava molto più adulto, e la guardava come se la conoscesse da sempre.
Si sedette al suo fianco e guardò gli abitanti del villaggio disperarsi per la perdita di quell’unica speranza.
<< Sono distrutti >> disse lei guardandoli.
<< Quella sei tu >>.
Lo guardò sorpresa, mentre il bambino continuava a fissare l’anziano e gli altri da lontano.
<< N-no… È un momento, mi passerà >>
<< Quella sei tu… Quegli uomini tristi sei tu, quella disperazione sei tu… Quella memoria che non c’è sei tu >>
<< C-cosa stai cercando di dirmi? >>
<< Dammi la mano >>.
Chichi tremante diede la mano al bambino con un po’ di timore.
Era tremendamente calda, emanava un calore piacevole, una sensazione di protezione.
<< Io invece, sono il tuo cuore >>.
Ritrasse la mano velocemente, quasi con paura.
<< C-chi sei? >>
<< È arrivato il momento che tu provi quello che fino ad ora non hai ancora vissuto, hai bisogno di questo calore, non di quella disperazione. È tutto collegato capisci? Il villaggio che non ha memoria sei tu, io che ritrovo la speranza nella Sfera sono la felicità. Ecco, la speranza è quello che stai raggiungendo, solo così potrai ricordare di nuovo la persona che ami, è così che potrai ricordare te stessa >>.
Chichi riprese a piangere, tutto le fu chiaro come fosse stata incantata da un mago.
Richiuse gli occhi e strinse la mano del bambino.
<< Ho bisogno di questa speranza. Voglio ricordare. >>.
Strizzò le palpebre più che potè e vide la chioma nera di Goku, il suo viso, ma bambino, così tremendamente uguale a Goten. Sentì l’odore dei prati dove aveva vissuto da bambina, sentì la risata di suo padre, il gemito del piccolo Gohan. Continuava a piangere ad occhi chiusi senza fermarsi, e infine vide una distesa bianca. Neve, neve ovunque, quella neve che le aveva dato la speranza in quella notte buia. Piccoli fiocchi iniziarono a scendere dal cielo, ma senza cadere a terra, si ricongiunsero tutti in un unico punto e crearono uno splendido abito. L’abito da sposa di sua madre e al suo fianco finalmente suo marito e un sorriso sul viso.
La presa del bambino si fece più lieve.
<< Ora non avrai più bisogno di me >>
<< Quest’isola, queste persone è solo la mia immaginazione vero? >>
<< Sei tu >>
<< È il mio sogno, vero? >>.
Il bambino annuì.
<< E tu, chiunque tu sia, grazie… grazie di cuore >> disse piangendo.
<< Te l’ho detto, sono il tuo cuore, il tuo e quello di Goku… Una cosa sola >>.
Poi sparì e Chichi aprì gli occhi.






Visto che ho aggiornato subito? Faccio progressi XDD...Questo dovrebbe essere il penultimo capitolo...un po' corto forse, ma alla fine quello che conta è la sostanza no? Io davvero continuerò a chiedervi scusa per aver perso il ritmo che avevo una volta nel postare, perchè so che porta la maggior parte delle volte allo smettere di seguire una storia, ma spero possiate apprezzare comunque questa storia e che vi possa piacere come all'inizio...io ci metto sempre l'anima, in questo capitolo più di tutto visto che è accaduta una cosa splendida..mi commuovevo io a scriverlo quindi figuratevi *.*...se non è il penultimo sarà il terzultimo, ma cmq la ff sta giungendo al termine,,,mi auguro ne potrete trarre solo cose belle!Ringrazio di cuore tutti i lettori e tenshifly che ha commentato lo scorso capitolo, davvero grazie 1000...allora a prestissimo con il gran finale..bacioni!Vale!
Ps: per chi se lo fosse chiesto, c'è stato, come si può notare XD, un cambio di nick...,a tra GiglioTigrato e Vale15 non c'è nessuna differenza, sono sempre io =) baci!

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Capitolo 27
*** Do You Remember When... ***


Dischiuse gli occhi lentamente, quasi a non voler veramente osservare qual’era la realtà. Si accorse guardandosi intorno, che non era cambiato nulla dalla notte senza stelle, dalle montagne innevate… Era sempre rimasta lì. Guardò fuori dalla tenda e osservò il sole nascere dietro i monti più alti. Il cielo diventava continuamente più limpido, senza l’ombra di una nuvola, come la sua mente ora.
Chichi si guardò le mani. Una era completamente rossa e addormentata. Aveva su di essa ancora dei residui di neve, probabilmente era rimasta a contatto con la coltre bianca troppo a lungo, eppure non sentiva freddo, piuttosto avvertiva una dolce sensazione di calore. Era la stessa mano che aveva stretto quella del bambino in sogno.
Si girò di scatto.
Goku dormiva girato dall’altro lato, senza il minimo accenno a volersi svegliare. Chichi sorrise, e trattenne a stento una lacrima. Come se tutto fosse tornato indietro nel tempo, si ricordò delle mattine d’inverno, nella loro modesta casa, quando Goku ogni mattina si stringeva a lei per non farle sentire freddo. Sembrava così assurdo non essere riuscita a ricordarsi nulla di tutto ciò, quando ora sembrava così chiaro.
“ Mi sento finalmente viva ” si ripeté più volte nella mente.
Notò in un lato della tenda, delle piccole sfere luminose che si illuminavano ad intermittenza. Senza pensarci le prese in mano e uscì all’aperto.
Guardò a lungo le Sfere del Drago, poi senza esitazioni le gettò via il più lontano possibile, in direzioni differenti. Non sarebbe stata capace di farle andare in un altro continente come magari Goku, ma finirono abbastanza lontano da non riuscire più a vederle, una volta coperte dalla neve.
<< Perché l’hai fatto? >>.
Chichi sentì la voce profonda di suo marito alle sue spalle, ma non si voltò.
<< Goku… È stata la scelta giusta >>
<< Ma tu volevi… >>
<< Ho fatto un sogno, un sogno stupendo >>
<< Un sogno? Talmente profondo da gettare le tue speranze nella neve di questo posto? >>
<< Le mie speranze non sono andate perdute. Ho trovato quello che cercavo da troppo tempo… Mi sento carica di pensieri, ad ogni istante che passa se ne aggiunge un altro appartenente al passato, e lo ricordo chiaro, limpido, come se non se ne fosse mai andato >>
<< Chichi... >>
<< Goku, ricordo il nostro primo bacio >>.
Si voltò verso il Sayan con gli occhi colmi di lacrime. Senza dire altro corse verso suo marito e lo baciò con tutto il calore che possedeva in corpo. Il sole illuminò i loro visi, esageratamente felici e innamorati.
<< È stata la sensazione più bella che io abbia mai provato, proprio come allora >>
<< Tu ricordi… Ricordi me >>
<< Dimenticare, non pensavo sarebbe stato tanto orribile… ma ora, poter guardare nei tuoi occhi neri e ricordare ogni singolo momento, è la cosa più bella che mi potesse mai capitare >>
<< Io non sono realmente qui vero? Non è reale >>.
Chichi si avvicinò di nuovo alle sue labbra sfiorandole.
<< Il bacio che non scorderai mai… Non scordarlo mai >>
<< Il nostro bacio >>
<< Il nostro bacio >>.

§

<< E il nostro primo appuntamento te lo ricordi? Eravamo piccoli, c’è ancora… >>
<< Il tuo pugno nell’albero… Certo che me lo ricordo. Temi davvero che non mi ricordi qualcosa? >>
<< È successo tutto così in fretta >>
<< No Goku, abbiamo aspettato fin troppo… Io ho aspettato fin troppo. Non ce la facevo più a guardarti e non ricordare >>.
Era passato solo un giorno.
Chichi e Goku erano tornati a casa la mattina prima carichi di buone notizie. Nessuno poteva crederci, nessuno pensava sarebbe successo proprio ora che avrebbero voluto usare le Sfere.
Furono avvisati gli amici, i parenti, quasi fosse l’invito a una cerimonia importante.
Ma la famiglia Son rimase in casa quella sera. Seduti sul divano a guardare i loro video e fotografie, senza trattenere una sola lacrima se questa chiedeva di scendere.


 “ Ho aspettato… Mi sembrava impossibile vivere in un mondo senza ricordi. Ho aspettato… Sono stata ricompensata. Non sono più uno di quei fiocchi di neve che sarebbe caduto a terra morendo  inesorabilmente e si sarebbe sciolto sotto il sole cocente. Sono uno di quelli che si è trasformato in qualcosa di magico, magari nella risata di un bambino che aspetta con ansia che la neve scenda sulla sua città. Sono quel fiocco di neve che ce l’ha fatta, che ha resistito e non è caduto invano in una triste notte d’inverno ”.

Mano nella mano Goku e Chichi passeggiavano lungo il prato che si stendeva di fronte alla loro abitazione, mai stati così felici, mai stati così sicuri dei propri sentimenti.
Un caldo tramonto fece capolino da dietro le montagne.
<< È perfetto >>
<< Cosa? >> chiese il Sayan.
<< Tutto. Mi sembra di vivere solo ora. Anche  prima che perdessi la memoria ero felice, ma adesso è come se fossi nata una seconda volta, è come se la vita mi avesse dato una seconda chance per permettermi di vivere senza paura, senza timori… Di vivere e basta >>
<< Vuoi vivere insieme a me? >> le chiese Goku prendendola per i fianchi e alzandola di pochi centimetri da terra.
<< È la proposta più bella che potessi mai ricevere dall’uomo che amo >>.
I due si sorrisero, poi il Sayan diventò stranamente serio.
<< Chichi devo parlarti >>
<< Parlarmi? >>
<< Sì, è una cosa importante… E io spero sia una cosa “positiva” per te, ma se ti da fastidio devi solo dirmelo, magari sto sbagliando a… >>
<< Mi vuoi dire di cosa stai parlando, prendi fiato >> disse lei ridendo.
<< Una volta tu mi chiesi una cosa. Volevi vedere una cosa, ma pensavo ti avrebbe fatto solo male e ho evitato di parlarne ancora, magari era stato solo un momento in cui… >>
<< Goku, mi sto spazientendo >>
<< Ok, vieni >>.
Tenendola per mano condusse Chichi un po’ più distante dalla loro casa, su una strada molto familiare. Ai lati della carreggiata si estendevano un’infinita di alberi e fiori e poco lontano da loro una macchina rossa era posteggiata su un lato.
<< L-la m-macchina >>.
Si avvicinarono sempre di più fin quando non si trovarono a un passo dalla loro auto.
<< Non era andata distrutta? >>
<< Sai, Bulma… Tu mi avevi detto di volerla vedere e io ho pensato che… >>
<< Hai fatto bene, finalmente posso farlo >>.
Chichi si avvicinò alla carrozzeria accarezzandola appena. Non sembrava avesse subito nessun danno, tutto era al suo posto, tutto come allora.
<< Finalmente puoi… ? Distruggerla? >>.
Chichi rise.
<< Certo che no. Ora posso finire quello che avevo iniziato… Quella stupenda giornata con te >>
<< Cosa?! Tu vuoi? >>
<< Forza entra >> disse accomodandosi sul sedile del passeggero senza aspettare proteste dal Sayan.
<< Ma Chichi… >>
<< Cos’è non sai più guidare? Che marito deludente… Dai entra >> disse incitandolo con un sorriso.
Goku entrò, provò a fare mente locale, ma Chichi interruppe qualsiasi suo pensiero con un dolce bacio. Il tramonto si fece più intenso.
<< Eravamo proprio rimasti a questo punto vero? Non ho paura Goku, non ho paura di nulla… Siamo insieme >>
<< Ti amo >>.
Il Sayan mise in moto e insieme partirono, senza meta, al di là del sole… I loro ricordi, il loro amore e basta.

Finalmente è finitaaaaa...oppure sfortunatamente...Non so XD un po' tutti e due. So solo che per creare questo finale ci ho messo tanto lo so, ma ci ho messo come sempre tutta me stessa ( e forse anche di più ). In fondo è una ff scritta parecchio tempo fa, e anzi mi scuso con tutti per le lunghe attese, ma è stato inevitabile per me, per i miei tempi, per maturare le idee. Spero con il cuore vi sia piaciuto tutto, che non vi sia sembrato banale, perchè purtroppo nelle storie d'amore spesso si rischia di essere banali...spero di non esserci riuscita io.
Iniziamo con i ringraziamenti...Ovviamente si inizia con i lettori e recensitori che hanno tenuto viva questa storia interminabile XD. Grazie con il cuore, per le vostre parole... mi hanno dato veramente tantooooooooo <3. Ringrazio Efp per il prezioso spazio che ci concede di liberare la nostra mente...Grazie! Grazie alla musica che spesso è stata insostituibile ispirazione!!
Io ho ancora un sacco di cose da scrivere. Molte sono a metà, molte devono ancora essere iniziate. Per adesso ho concluso questa ff a cui tenevo da morire...Quindi a presto...E continuate a leggere mi raccomando!Bacioni!

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