Maka&Soul

di Saky_Mera
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** P.o.v Maka 1° parte ***
Capitolo 2: *** P.o.v Soul 1° parte ***
Capitolo 3: *** P.o.v Maka 2° parte ***
Capitolo 4: *** P.o.v Soul 2° parte ***



Capitolo 1
*** P.o.v Maka 1° parte ***


P.O.V MAKA
Solitudine...non potersi godere la propria infanzia perchè costretta a crescere in fretta...dover fare affidamento solo sulle proprie forze e non poter contare su nessun'altra se non te stessa.....
Nonostante fossi una bambina piccola imparai ben presto cosa volesse dire ritrovarsi soli anche all'interno di una famiglia che all'apparenza può sembrare perfetta ma in realtà non lo era affatto..chissà,infatti,se il mondo esterno era ben consapevole di quanto in realtà era farlocca e instabile la nostra situazione...
I miei primi anni erano stati felici mamma e papà mi riempivano di attenzioni ma ben presto capì che era tutta una messa in scena per non farmi stare troppo male e che quella quiete e spensieratezza era stata creata da mia madre al solo scopo di non farmi vedere la crudele verità: i numerosi tradimenti di mio padre!
Ben presto la cosa divenne insopportabile e vivere in quella situazione non faceva bene nè ai miei genitori nè tanto meno alla sottoscritta e quindi mia madre prese una decisione per il mio bene:allontanare quella figura tossica dalle nostre vite...Il divorzio non fu così traumatico come tutti temevano anzi lo affrontai abbastanza bene, la cosa mi legò ancora di più a mia madre e aumentò l'abisso che ormai c'era tra me e mio padre.
Quando tutto sembrava quasi perfetto mi arrivò una telefonata da mia madre dove mi annunciava la sua imminente partenza e che non ci saremmo riviste per un po' di tempo,ricordo che le chiesi di portarmi con sè e di non lasciarmi con quel vecchiaccio ma lei disse di no,ricordo ancora le sue ultime parole: "Mia piccola Maka sei forte abbastanza per affrontare tutto questo!Ricorda di fare affidamento solo sulle tue forze ma non lasciare che gli errori di quel tizio ti impediscano di vivere a pieno la vita!Ci rivedremo presto tranquilla" e chiuse la chiamata..
Ricordo di essermi sentita malissimo e di essermi sentita persa: che cosa ne sarebbe stato di me?
Mio padre tentava di riconquistarmi e di riavere un rapporto con me ma la sua eccessiva insistenza e la sua per niente cambiata mania di spassarsela con le donne non fece altro che farmi chiudere in me stessa ancora di più e quel fastidio che provavo verso il sesso maschile si trasformò ben presto in odio : se mio padre ,colui che mi aveva concepita, era stato capace di tradirmi e di preferire altre donne a me allora come potevo fidarmi del genere maschile o delle persone in generale??
Decisi di impegnarmi nello studio così come nel combattimento così da poter raggiungere l'alto livello di mia madre e poter eclissare mio padre umiliandolo come lui aveva umiliato noi.Poi però a scuola arrivò l'ora di formare le coppie ogni maestro d'armi quindi doveva scegliere la sua arma,manco a dirlo per la sottoscritta fu la cosa più difficile in assoluto!
Il rapporto tra meister e arma è basato sulla fiducia,sulla complicità e la capacità di affidarsi al proprio partner, tutte cose che io non concepivo.Non riuscivo a fidarmi di nessuno ed ero sempre in un angolo con qualche libro in mano stando attenta a non far avvicinare nessuno.La mia logica era che se non permettevo a nessuno di avvicinarsi a me e al mio mondo,se non mi legavo a nessuno non sarei mai più stata ferita; infondo che me ne faccio di un finto legame stretto solo per poter proseguire gli studi?
Un pomeriggio fui costretta ad accompagnare mio padre alla Shibusen perchè doveva incontrarsi con dei suoi colleghi,non avendo nessuna voglia di stare con loro mi aggirai per i corridoi leggendo uno dei miei tanti libri che portavo sempre con me. La scuola era vuota visto che era sabato ma ad un certo punto sentì una canzone....
Era una melodia dolce e delicata ma al tempo stesso forte e decisa ma anche triste...così curiosa e attratta da quella canzone mi diressi verso la stanza in cui quel pianoforte suonava.
Fu lì che lo vidi per la prima volta...
Era seduto sullo sgabello,vestito elegante e gli occhi socchiusi completamente assorto a suonare quella melodia che aveva un non so che di malinconico. Probabilmente rapita da quella canzone feci qualche rumore perchè l'albino si girò a fissarmi.
"Ciao " mi disse
"Non volevo disturbarti"dissi io subito
"Tranquilla."rispose lui abbassando il coperchio sui tasti
"E' una bella canzone chi l'ha scritta?"domandai curiosa
"Io" fu la sua semplice risposta
Era composto e serio ed esattamente come me stava sulle sue
"Sei un pianista?" domandai
"Sono un'arma"rispose lui
Il suo tono era freddo e distaccato.
"Potrei riascoltarla?"gli domandai
"Scusa non suono in pubblico" disse lui
"Perchè? Hai un vero e proprio talento è da egoisti tenerselo solo per sè" dissi io guardandolo
"Per quanto mi riguarda la musica è qualcosa di intimo e personale,non è da usare con chiunque solo perchè questi te la chiede"rispose secco lui
"Non pensi sia esagerato?" dissi io "Infondo sono solo note" aggiunsi
"La musica è molto più di sole note. Ti permette di sfogarti e di comunicare le tue emozioni e pensieri"spiegò lui
Ad oggi sono felice che lui non suoni per chiunque perchè sennò la cosa avrebbe perso di valore ma all'epoca mi sembrava strano
C'era qualcosa in lui che mi attraeva sarà stata la musica,saranno state le sue abilità da musicista o sarà stato semplicemente che il suo attegiamento mi ricordava il mio :entrambi tenevamo le persone a distanza.
Lui mi guardava e vidi in quei suoi occhi cremisi il voler dimostrare il suo valore così da poter avere una sorta di riscatto
"Io sono Maka Albarn e vorrei diventare la tua maestra d'armi" dissi lasciandomi guidare da ciò che avevo visto nei suoi occhi e della sensazione che sentivo dentro.....
Quello fu in assoluto il mio primo incontro con Soul Eater Evans!.

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Capitolo 2
*** P.o.v Soul 1° parte ***


P.O.V SOUL
Vivere in una grande villa con innumerevoli stanze ha i suoi vantaggi:non sei costretto a stare a contatto con gli altri membri della tua famiglia! Certo li incontrerai durante i pasti o vi potreste incrociare nei corridoi ogni tanto,ma tutti hanno la loro privacy e il loro spazio.
Non mi ha mai dato fastidio quella solitudine anzi ero proprio io che la cercavo,preferivo starmene per conto mio lontano dagli altri membri della famiglia Evans.
Passavo intere giornate chiuso in camera mia e il mio sfogo era suonare il pianoforte:era qualcosa che mi permetteva di rilassarmi e di scordarmi del mondo che mi circondava.
A cena i miei genitori eloggiavano mio fratello per le sue doti da musicista, lui era il migliore in tutto...sapevo che non ero per niente in grado di superarlo e a dirla tutta neanche ci provavo sapendo come sarebbe finita,quindi tenevo il mio amore per il pianoforte per me: infatti non mi piaceva suonare davanti le persone.Preferivo di gran lunga suonare nella quiete e nella solitudine della mia stanza. 
Mio fratello Wes veniva spesso a disturbare la mia tranquillità tentando di convincermi a intraprendere come lui la carriera del musicista e a spronarmi a mostrarmi al mondo intero ma io puntualmente lo sbattevo fuori. Che senso aveva intraprendere quella carriera?Non sarei mai stato eloggiato per il mio talento bensì sarei sempre stato il fratello di Wes Evans e sarei dovuto vivere nella sua ombra e questo sarebbe stato così poco fico! 
La vita in casa era stressante,nonostante la casa enorme ero comunque costretto a rapportarmi con i miei genitori e con Wes e la cosa mi infastidiva..era come se quel posto non mi apparteneva come se quella non fosse casa mia..la mia unica via di fuga era la musica.
Più passavano i giorni più l'abisso tra me e loro si ingrandiva e la mia voglia di andarmene lontano aumentava.Ma la mia famiglia era conosciuta ovunque soprattutto il nome di Wes e l'essere costantemente eclissato da lui non mi stava più bene, dovevo assolutamente trovare un luogo dove la sua fama non era giunta o per lo meno un luogo dove non era così importante. Un giorno per caso venni a conoscenza di una scuola a Death City chiamata Shibusen,dove i maestri d'armi e le armi potevano studiare le basi e dopo molta fatica un'arma poteva diventare falce della morte dello Shinigami-sama.Così decisi che avrei scelto un'altra strada diversa dagli altri membri della mia famiglia e decisi di iscrivermi in quella scuola.
Ben presto lo comunicai ai miei che tentarono di farmi cambiare idea.
"Hai del talento,sfruttalo" aveva detto mia madre.
"Segui le orme di tuo fratello"Aveva aggiunto mio padre...Beh quelle parole di incoraggiamento aumentarono solo la mia voglia di andarmene e di mettere più distanza possibile tra me e loro,dopo un po' di tempo comunque accettarono la mia decisione.
Così iniziai a frequentare le lezioni che per quanto mi riguardava erano noiose ma riuscivo sempre a superare i test e andare avanti.Non ero molto interessato a farmi degli amici ma non so come divenni amico di uno strano ragazzino di nome Blackstar.Lui era stravagante,espansivo e con una vitalità ed una energia fuori dal comune un po' il contrario di me,forse proprio per questo ci legammo così tanto.Nonostante quell'amicizia così forte però non riuscì ad aprirmi con lui c'era sempre una sorta di distanza tra di noi ed ero io a volerla....Lui mi capì e accettò di essermi amico anche se non mi confidavo con lui,anche se non gli permettevo di avvicinarsi più di tanto anche se di me non sapeva praticamente niente.
Un giorno per puro caso girovagando per la scuola trovai un'aula di musica con all'interno un magnifico pianoforte così controllando che non ci fosse nessuno mi sedetti a suonare.Erano passati dei mesi dall'ultima volta che avevo suonato e rifarlo mi fece sentire incredibilmente bene.Così iniziai a frequentare quell'aula senza dirlo a nessuno. Nell'ultimo periodo che trascorsi a casa avevo scritto una canzone in cui lasciavo trasparire tutte le mie emozioni ma ero stato ben attento a non farla ascoltare a nessuno.
Un sabato pomeriggio ben consapevole del fatto che la Shibusen fosse pressochè deserta mi diressi in quell'aula,mi sedetti sullo sgabello e iniziai a suonarla. Dopo pochi minuti dall'inizio sentì dei passi e mi voltai.
Fu lì che la vidi per la prima volta...
In piedi poco distante dal piano c'era una ragazzina con dei capelli biondi legati in 2 codini che mi fissava. Aveva lo sguardo di chi ne aveva passate tante,di chi era stata costretta a crescere in fretta di chi,come me,era da sola.
Quella ragazzina mi chiese di continuare a suonare ma mi rifiutai categoricamente:non ho mai suonato per nessuno! Quando mi chiese il motivo del mio rifiuto le spiegai il mio punto di vista ma lei non capiva... Chi non sa questo genere di cose non può capire..
Dopo poco si presentò e mi chiese di diventare la mia maestra d'armi. Lì per lì mi sorprese,infondo c'eravamo appena incontrati!La guardai negli occhi,li aveva di un verde brillante, e ci vidi la mia stessa voglia di riscatto,la stessa voglia di dimostrare quanto valesse così da poter essere giudicata solo per il suo valore...
"Io sono Soul Eater Evans e accetto di diventare la tua arma"le dissi stringendole la mano.
Quello fu in assoluto la prima volta che incontrai Maka Albarn.

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Capitolo 3
*** P.o.v Maka 2° parte ***


P.O.V Maka
Sembravano passati dei secoli da quando io e Soul eravamo diventati partner e il nostro legame si era fatto sempre più forte.
Avevamo fatto moltissime missioni insieme riuscendo a portarle tutte al completamento e quando finalmente mancava solo l'anima di una strega abbiamo sbagliato tutto e siamo stati costretti a ricomiciare tutto da capo. Col passare del tempo ero riuscita a fidarmi e ad aprirmi con lui e,ad oggi,è l'unico di cui io mi fidi e su cui io faccio completo affidamento...forse un po' troppo...So di essere spericolata delle volte durante i combattimenti ma avere Soul vicino mi dava sicurezza e,probabilmente,mi sentivo invincibile..Questo mio essere così sprontata e non pensare alle conseguenze ha fatto si che Soul si sacrificasse per me facendomi scudo con il suo corpo.
Fissai Soul sdraiato sul lettino dell'infermeria:aveva una lunga cicatrice che partiva dalla spalla e finiva sul fianco opposto..ed era tutta colpa mia! Avrei dovuto prestare più attenzione...se solo fossi stata più attenta...se solo fossi stata più forte...Crona non sarebbe mai riuscito a colpirlo causandogli tutto questo...
Dopo un paio di minuti se ne andarono tutti ed io rimasi sola con Soul,che non aveva ancora ripreso conoscenza, e non riuscì più a trattenere le lacrime...
"So...Soul...Ti prego per..Perdonami" dissi tra i singhiozzi.."E' tutta colpa mia" aggiunsi...
Mi sedetti sulla sedia di fianco al suo letto
"Ti supplico resisti"gli dissi.
Gli sfiorai la cicatrice.
"Se fossi stata più attenta tutto questo non sarebbe successo e tu non saresti in queste condizioni" esclamai piangendo
Il sole stava tramontando e la stanza era illuminata dalle mille sfumature del tramonto.
"Cosa farei se tu non...se tu...non ci fossi ..più.." il solo pensiero mi terrorizzava.
La vita senza di lui sarebbe stata incredibilmente triste e vuota ed io non ce l'avrei fatta...Senza lui niente avrebbe avuto più senso.
"Sei l'unico di cui io mi fido.." dissi sfiorandogli la mano "chissà se lo senti" sussurrai stringendogliela tra le mie.
La luce che entrava dalla finestra gli accarezzava il viso:sembrava che stesse dormendo era così carino e indifeso.
"Ricordi il giorno che ci siamo conosciuti?Ero una ragazzina chiusa in me stessa che non riusciva a fidarsi neanche di sè stessa e tu,sicuro e distaccato,seduto a quel piano mi colpisti subito.Ricordo la canzone che stavi suonando,a volte te la sento suonare anche a casa,è divetata la mia preferita.Mi tranquillizza con la semplicità di quelle note suonate con maestria dalle tue mani che possono sembrare dure ma che in realtà sono delicate.."esclamai accarezzandogli il viso senza lasciargli la mano.
"Mi hai insegnato cosa vuol dire fidarsi di qualcuno,come ci si sente ad avere qualcuno accanto disposto anche a morire per proteggermi...Soul lo so che non te l'ho mai detto ma sei importante per me" mi avvicinai un po' di più.
Non avrei mai immaginato di essere così legata a qualcuno...a lui...Era diventato il mio punto di riferimento,il pilastro portante della mia vita senza neanche accorgermene era diventato un qualcosa di insostituibile e prezioso per me.
Probabilmente non avrei mai avuto il coraggio di dirgli certe cose ma lui non poteva sentirmi.
"Soul tu mi completi,sei la mia metà...mi capisci come nessuno.Sai non credevo fossi così importante per me ma vederti ricoperto di sangue...a lottare tra la vita e la morte...mi ha fatto capire che non posso stare senza di te!Mi hai promesso che non mi avresti mai lasciata quindi,brutto stupido,vedi di mantenere quella promessa o ti uccido" dissi avendo una brutta crisi di pianto. Piansi così tanto che mi addormentai tenendo ben stretta la mano della mia falce...

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Capitolo 4
*** P.o.v Soul 2° parte ***


P.O.V Soul
Cavoli mi sentivo uno straccio,confuso ed avevo un forte dolore al petto e sentivo un peso sulle gambe così di malavoglia aprì gli occhi.Mi ci vollero 5 minuti per riconoscere l'infermeria della Shibusen e altri tanti per ricordarmi cosa era successo.. Il mio ultimo ricordo era Crona che mi colpiva e poi il buio...sentivo la voce di Maka sempre più lontana e poi più niente.
Mi misi seduto e mi accorsi che,il peso che sentivo sulle gambe,altri non era che Maka che dormiva.Notai subito gli occhi rossi e le guance bagnate: aveva pianto.
Probabilmente si sentiva in colpa per ciò che mi era successo,ma io avrei sacrificato me stesso altre 1000 volte per lei.Il solo pensiero che le potessere succedere qualcosa mi terrorizzava: non avrei mai permesso a nessuno di farle del male!L'avrei protetta costo della vita!
Lei non riusciva a capire il suo potenziale ma io me ne accorsi durante il nostro primo incontro.Dentro aveva una forza da riuscire a sbaragliare tutti...se solo ne fosse consapevole... Sospirai...Non era consapevole di niente la mia secchiona senza tette...Mia...tsk... Sorrisi di me stesso.
"Suol perdonami" eslamò Maka nel sonno e strinse di più la mia mano.
"Non devo perdonarti niente,lo rifarei subito" le risposi ben consapevole che non potesse sentirmi.
"Non..non lasciarmi.." disse lei mentre una lacrima le scendeva lungo il viso. Doveva sentirsi peggio di quanto potessi immaginare
"Mai mia dolce Meister"le sussurrai asciugandole la lacrima. "Farei l'impossibile per te credimi.Arriverei ad annullarmi completamente se questo servisse a farti stare bene o servisse semplicemente a farti sorridere" aggiunsi guardandola intenerito. Era così fragile...così indifesa...era così carina... Aspetta cosa!? Carina!? Ma cosa vado a pensare!?
Beh tanto nessuno poteva sentirmi visto che eravamo soli e poi,lei, era tra le braccia di morfeo
Aveva le labbra socchiuse e l'aria di una cucciola spaurita,ma infondo lo era. Ero il primo a cui si era legata e a su cui possa contare sempre e comunque,qualsiasi cosa accada...anche se lei non me lo direbbe mai ma io so che è così.
Lei non lo sa ma anche io faccio affidamento su di lei,più di quanto lei immagini.Ormai vivo per proteggerla...Vivo per lei...
Ricordo fin troppo bene la sensazione di panico che ho provato quando Crona stava per colpirla e la paura di perderla si era impossessata di me.. Non dovevo pensarci stavamo bene..STAVA bene e quello mi bastava anche se avrei perso un arto ...o la vita stessa...
"Tranquilla piccola Maka ti difenderò sempre contro tutti e tutto.Avrai sempre me al tuo fianco qualunque cosa accada..Sempre Insieme" le dissi dolcemente.
Purtroppo lei si agitava nel sonno e continuava a piangere ma cosa potevo fare per calmarla?Forse....
Iniziai a canticchiare la mia canzone segreta,quella che suonavo al nostro primo incontro,quella che sapevo le piaceva da matti.
Non me la aveva mai detto ma mi ero accorto che mi ascoltava di nascosto quando la suonavo,si appoggiava allo stipite della porta senza fare rumore per non farsi notare e le si leggeva in viso che quella melodia le trasmetteva tranquillità, ma quello che lei non sa è che,anche se l'avevo scritta prima di conoscerla , ad oggi la suonavo solo per lei.. Quando era troppo stanca,quando era infuriata o quelle volte in cui la mancanza di sua madre era così forte e dolorosa che le impediva di uscire dalla sua camera...
Continuai a canticchiarla accarezzandole la testa e a poco a poco si calmò. Mi risdraiai e,l'ultima cosa che vidi prima di riaddormentarmi,fu il viso di Maka che sorrideva tranquilla...La mia meister era una forza,no, la mia meister era la MIA forza...
Quella sera dormimmo senza mai lasciarci la mano... <3



Konnichiwa sono tornata con una nuova storia su Maka e Soul,l'ho scritta di getto in 2 giorni e senza pretese insomma come veniva xD spero vi piaccia ^-^

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