QUESTIONE DI ARMONIE

di aleale00
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** CAFFE', TORTE DI MELE ED EQUIVOCI ***
Capitolo 2: *** 2 - Ladies and Gentlemen ***
Capitolo 3: *** 3- SORPRESE E SEGRETI ***
Capitolo 4: *** 4 - FIDANZATI (?) ED EX FIDANZATI ***
Capitolo 5: *** 5- PIU' BUCHI NERI CHE RIVELAZIONI ***
Capitolo 6: *** 6- IL FIGLIO DEGLI ALIENI ***
Capitolo 7: *** 7 - QUESTIONE DI FIDUCIA ***
Capitolo 8: *** 8 - QUESTIONE DI PAURE ***
Capitolo 9: *** 9 - AVANTI O INDIETRO ***
Capitolo 10: *** 10 - INCONTRI E SCONTRI ***
Capitolo 11: *** 11 - SPECIALI O IMPERFETTI ***
Capitolo 12: *** 12 - CORAGGIO E PAURE ***
Capitolo 13: *** 13- IL RE DEI TESTARDI ***



Capitolo 1
*** CAFFE', TORTE DI MELE ED EQUIVOCI ***


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Ciao a tutti, non aspettatevi cose altamente dense di significati stavolta. Sono in modalità vacanze/leggerezza estiva.

Non conosco i Muse, non voglio offendere nessuno e allora…buon divertimento

 

 

I motivi per cui Le Flaveur è considerato uno dei bistrot più gradevoli di Nizza sono davvero tanti, l’ottima cucina, una carta dei vini A-List, la tranquillità del posto, la cortesia del personale e la Tarte Tatin migliore del pianeta, peccato che quella Domic la poteva solo annusare per via della sua ormai arcinota allergia alle mele, ma dal profumo doveva essere davvero ultraterrena.

Purtroppo aveva scoperto il locale solo di recente, ci era stato con un amico uno degli ultimi week end che aveva passato in Costa Azzurra e proprio non riusciva a capacitarsi di come mai fino ad allora nemmeno sapeva della sua esistenza. Ad ogni modo non lo aveva più mollato ed era il motivo principale per cui tutto il suo gruppetto di ospiti, stava seduto a fare colazione sulla veranda coperta da una pergola di glicine godendosi la brezza mattutina e la vista mozzafiato sul mare, tanto per citare un altro dei motivi che fanno del Le Flaveur un posto incantevole.

 

-Allora ragazzi cosa vi porto stamane? –La solita ragazza dalla coda di cavallo bionda, blocco per le ordinazioni in mano, li aveva abbracciati in un l’occhiata circolare, cercando di essere il più professionale possibile e non era facilissimo perché un pochino le veniva da ridere. Se avesse dovuto usare un termine per definirli avrebbe usato proprio quello “Divertenti” e non è l’aggettivo che attribuiresti di solito dalle rockstar di fama internazionale.

In realtà poteva scrivere le ordinazioni ad occhi chiusi, perché al quarto giorno consecutivo che si presentavano a fare colazione aveva imparato i gusti di tutti.

Un croissant, un cappuccino, un succo d’arancia per Bellamy e anche una fetta di tarte tatin tanto per tormentare il batterista, croissant e cappuccino per Kirk, pancakes marmellata di fragole e spremuta per Dom Anderson, il tutto condito da piccoli battibecchi e frecciatine. Mancava solo uno e la biondina se ne stava ancora in piedi ad aspettare un po’ indecisa su da farsi. Aveva lanciato  un’occhiata eloquente a Matt Bellamy chiedendo implicitamente aiuto, perché il suo batterista era letteralmente spalmato sul tavolo, privo di vita, faccia schiacciata sul braccio allungato davanti a lui e lei non poteva certo permettersi di disturbarlo.

-Siete a posto così? – aveva azzardato

-Dom…Dom …svegliati dai! – una gomitata  tutt’altro che delicata sferrata dal suo compagno di bad colpì le costole del biondo,   provocando come reazione un grugnito di disappunto. Lo sforzo per stare seri stavolta era stato decisamente più impegnativo.

-Sappiamo tutti che ti piace farti desiderare, ma questa…splendida ragazza non può stare qui tutto il giorno ad aspettare te! – “Dei del cielo! Splendida Ragazza!!!”  L’ammirazione con cui gli occhi del leader dei Muse si erano posati su di lei, per sua fortuna coperti da un paio di Ray Ban, l’avevano appena messa per l’ennesima volta in imbarazzo, era quasi sicura di essere arrossita a giudicare dal calore che sentiva crescere sul viso, quegli occhi erano uno dei motivi per cui preferiva proprio evitarlo.

 Matthew del resto aveva scelto accuratamente le parole pronunciandole con un tono di cui definire i confine tra l’ironico e il cavalleresco sarebbe stato davvero difficile, si era persino abbassato, no alzato sul naso per un attimo i Ray Ban rossi che non mollava praticamente mai.

Lei, la ragazza in questione alzò gli occhi  al cielo leggermente annoiata, prima di ricomporsi in tutta la sua professionale cordialità, sorriso stampato sulle labbra compreso, dondolandosi leggermente sulle caviglie, punta della penna appoggiata al blocchetto per le ordinazioni in segno di contenuta impazienza.

Non era certo il primo maschio mediamente famoso che entrava nel modaiolo Bistrot di Nizza in cui lei lavorava ogni estate da quando aveva 16 anni, ed era sufficientemente temprata agli atteggiamenti strani o eccentrici delle celebrities, ma il gruppetto che faceva colazione li ogni mattina da inizio settimana era come dire, “diverso?!”

Intanto il biondino aveva aperto gli occhi con quello che era sembrato uno sforzo sovrumano ancora con la testa appoggiata al braccio allungato sul tavolo, e guardandola dal basso verso l’alto un po’ stranito aveva pronunciato le fatidiche parole

-Caffè! Litri e litri di caffè! – in modo a dir poco drammatico, prima di ripiombare nel suo stato  semicomatoso. Idiota! Ce ne voleva di pazienza con quelli!

-Perfetto ! – Come perdere tempo con un’ordinazione!!! La ragazza aveva girato sui tacchi scrollando leggermente il capo e un sorrisino divertito che gli spuntava all’angolo delle labbra.

Lei lo sapeva eccome chi erano i Muse e la cosa la metteva un filino in imbarazzo.

Per quel poco che ci aveva avuto a che fare trovava Matthew un filino arrogante, certo era gentile ed educato, ma non sapevi mai quando scherzava e quando faceva sul serio e lei aveva sempre la sgradevole sensazione di essere presa in giro, doveva essere un rompicoglioni da manuale!

Poi c’era…Tom Kirk ,bonaccione, con la sua aria da perfetto gentleman inglese e un umorismo irresistibile finiva sempre per farla ridere, il tizio brizolato  doveva essere il tour manager , e infine “Mr. non disturbatemi sto dormendo sul tavolo” la vera rockstar del gruppo.

 

-Matt , volevo solo ricordarti che sotto una certa età è pedofilia! –  Un coretto di risolini aveva seguito l’osservazione di Tom che non era riuscito a fare a meno di notare come gli occhi del cantante, occhiali ancora appoggiati alla punta del naso, fossero rimasti impigliati al leggero ondeggiare dei fianchi della ragazza, per scendere alle gambe snelle ed abbronzate che uscivano dalla gonna a tubino nera appena sotto il ginocchio, enfatizzate dallo spacco lungo quanto bastava a dare un tocco femminile e leggermente sexy alla divisa del locale.

Il moro fece spallucce indifferente senza togliere lo sguardo di dosso alla ragazza, ma riposizionando gli occhiali al loro posto

-E’ maggiorenne immagino… può bastare! – aveva detto con un cinismo tipicamente maschile

-Bells a volte fai schifo! – Avevano riso tutti tranne il biondo ancora addormentato.

Non che avesse torto, si era detto Tom, la ragazzina era davvero incantevole con quel faccino fresco dal trucco quasi invisibile, due splendidi occhi blu e i capelli di un castano chiarissimo striato di biondo, li portava sempre raccolti in una coda che le arrivava a metà della schiena, o arrotolati in uno stretto chignon, ma era decisamente troppo giovane…poteva avere 20 anni si e no se la vista non lo ingannava.

 

-Vicky  hai fatto colpo! I tizi stanno guardando te! –

Lei aveva sbuffato ostentando indifferenza facendo spallucce, degnando appena il collega a cui aveva consegnato la lista delle ordinazioni di uno sguardo annoiato, li aveva sentiti anche lei i risolini degli idioti, gli occhi del cantante addosso la mettevano a disagio anche sotto i Ray Ban scuri e lei non l’avrebbe mai ammesso nemmeno sotto tortura.

Matthew Bellamy non era bello, insomma non sicuramente uno di quei tipi che ti giri a guardare per strada o che noti immediatamente, e al Bistrot di ragazzi degni della copertina di un giornale ne entravano eccome, ma  a guardarlo bene però non era nemmeno poi così malaccio, e non era per le gambette secche che uscivano dai bermuda troppo larghi, l’accenno di pancetta,il viso spigoloso e il dente leggermente accavallato che rendeva il sorriso un filino disarmonico …No, c’era qualcosa nell’insieme che ti colpiva, gli occhi di sicuro, quelli si e quel modo di guardarti che ti faceva domandare “Chissà che cosa pensa sul serio questo?!” , mettevano Vicky a disagio anche solo se doveva elencare quanti tipi di torta c’erano per colazione, o magari era il modo in cui si passava le mani tra i capelli quando rideva. Maledizione!

Ad ogni modo il locale era pieno e lei doveva lavorare, non aveva tempo da sprecare con il gruppetto di perdigiorno in vacanza seduti in veranda, loro invece si che avevano tutto il tempo di godersi il mare e la splendida giornata!

-Buona fortuna! – le aveva augurato Jacques,  da dietro il bancone, facendole l’occhiolino con un sorriso ironico, quando cinque minuti più tardi le aveva consegnato un vassoio stracolmo con l’abbondante colazione dei Muse.

-Perché non vai tu al tavolo qualche volta! – Vicky era stata leggermente acida e il biondino dall’altra parte del banco non aveva fatto che ridere ribattendo un semplice

-Sei di turno tu oggi cherie! E io non ho neppure lontanamente il tuo fascino! – “Stronzo” era riuscita solo a pensare lei, un altro di quelli che non fanno altro che divertirsi delle disgrazie altrui, ma stava già posando con attenzione le ordinazioni davanti ai suoi clienti “preferiti”, accolta da una serie “grazie” e sorrisini di rito.

Sul vassoio era rimasta solo la cup di caffè extra large del batterista versione bell’addormentato, chissà come diavolo aveva passato la notte l’imbecille per ridursi ad un simile stato larvale

-Dom è arrivato il caffè, ti vuoi tirare su per favore! – Vicky guardò Matthew con gratitudine, mentre al solito il gruppetto di perdeva in battute cattivelle a carico del loro socio

-Grazie tesoro mi hai appena salvato la vita!- Che invece l’aveva ricompensata con un sorriso assonnato e incantevole. “Salvato la vita?” Non esageriamo! Dominic per come la pensava lei, era decisamente più carino e gradevole della compagnia, in tutti i sensi.

Lei si era chinata giusto quello che bastava per prendere la tazza dal vassoio, cercando di ignorare gli occhi del biondo nella scollatura “Non dormiva l’idiota due secondi fa’?” e….ooops

NO! NO E POI NO!

La tazza di caffè si era rovesciata sul vassoio e il suo contenuto colava dalla maglietta modaiola del batterista

DIO CHE DISATRO! Pochi secondi di stasi prima della tempesta! Bellamy che rideva come un indemoniato con una tonalità così acuta da richiamare gli sguardi curiosi e divertiti di tutto il locale e  gli altri  l’avevano seguivano a ruota. CHE IMBARAZZO!

-Ah Ah Dommy ti sei svegliato adesso?-

-Proprio bello il nuovo art work stampato sulla maglia! Perché non lo proponi per il merchandising del nuovo tour!!!-

-Ma quella maglia non era un regalo supermodella con cui sei uscito ieri sera??! –

E Vicky? Lei se ne stava immobile, senza respirare, con le mani sul viso un O silenzioso  stampato sulle labbra senza riuscire bene a capacitarsi di come era potuto succedere un disastro simile. Prese un respiro enorme cercando di trovare il coraggio per fronteggiare il biondino dei MUSE. Merda!

-Scusa…scusa…io non…io non so davvero com’è potuto succedere…- le mani che tremavano catapultate verso i tovaglioli di carta al centro del tavolo, per cercare di tamponare il disastro

-No…no, non è niente!…lascia perdere! – Anche Dominic aveva le mani avanti e gli occhi che intimavano chiaramente di non toccarlo, combattuto tra l’irritazione che non riusciva suo malgrado a nascondere e la necessità di essere gentile ed educato. Merda!

-Scusami io…non so davvero…- ora era in piedi anche lui e cercava di asciugare la maglia come meglio poteva. Ovviamente le disgrazie quando devono colpire colpiscono fino in fondo visto che era la maglia che gli aveva appena portato dalla sfilata di Philipp Plein Sarah Keller la modella più fotografata dell’anno, aka la ragazza che lo aveva ridotto ad una larva umana e i suoi amici potevano anche fare gli spiritosi a riguardo, ma avrebbero pagato oro per essere al suo posto!

-Lascia stare non è nulla sul serio! E’…è solo una maglietta….- “certo è solo una maglietta…” aveva pure provato a sorridere poco convinto, operando una sorta di training autogeno per auto convincersi,  prima di mormorare un confuso – Scusate… – e dileguarsi verso il bagno

Per Vicky a quel punto l’umiliazione era troppo grossa, non aveva nemmeno osato guardare in faccia nessuno dei componenti del gruppetto che ancora ridevano senza pudore, men che meno Bellamy, le guancie in fiamme e le mani che tremavano cercò di ripulire velocemente il caffè dal tavolo e dalla poltroncina e dopo essersi scusata per la milionesima volta, sparì alla svelta farsi rifare il caffè del batterista, non voleva rimanere lì un secondo di più!

Dio che figuraccia! Non le era mai successa una cosa del genere, mai, nemmeno quando aveva 16 anni e tremava al pensiero di portare due bicchieri su un vassoio, di fare una figura grossolana come quella. Cercò di calmarsi e ripercorrere la dinamica dell’azione…aveva sollevato il vassoio, preso la mug, fatto un passo avanti e poi si era sbilanciata leggermente inciampando in qualcosa che lei non aveva visto, la gamba del tavolo? No non poteva essere la gamba del tavolo, in un tavolo rotondo la gamba sta al centro e … piuttosto la gamba di … AH! IL BASTARDO!

-Vic che diavolo combini! Con quelli poi! – Jacques occhi spalancati aveva seguito preoccupato la scena da dietro il bancone

-Ora chi lo sente André!? – si era girato a dare un’occhiata all’uomo abbronzatissimo sui quaranta che stava andando verso di loro e che era chiaramente il responsabile del locale. Merda!

-Bellamy mi ha fatto lo sgambetto! – sibilò lei ancora paonazza, occhieggiando appena il collega

-COSA??? Sei impazzita? Non puoi accusarlo di…- ma la ragazza non era riuscita a rispondere

-Che succede qui?- Andrè guardava entrambi con aria interrogativa ed era lo sguardo del tribunale dell’inquisizione. Da quando c’era lui a dirigere il locale, non era più ammessa la minima distrazione da parte di nessuno del personale e lavorare sotto pressione non faceva bene a nessuno.

-Nulla Vic ha solo rovesciato il caffè ad un tavolo…- Jacques solidale, aveva cercato di minimizzare mentre la ragazza si ricomponeva, ma il loro capo proprio in quell’istante realizzò di quale tavolo si trattava  guardando prima Vicky poi i diretti interessati con aria intransigente

-Victoria con te ne parliamo dopo! – lei sospirò scuotendo il capo sconsolata, voleva solo prendere una pala e sotterrarsi, Andrè si stava già scusando con Mr. Howard per l’accaduto

-Sei sicura ? – le chiese Jacques sottovoce rifacendo il caffè

Lei annuì girata di schiena indaffarata a fare non si sa bene cosa, non voleva proprio vedere cosa stava succedendo a quel tavolo.

-Sì…sono sicura che l’ha fatto apposta il bastardo! – questa volta l’amico non replicò

-lo porto io il caffè! – disse invece con un sorrisino divertito

 

-Victoria questa è la stronzata più grossa che io abbia mai sentito per tentare di giustificarti…

-Ma…- Andrè non lasciò parlare

-Tu hai presente chi sono quelli? Non è bello che gente come “quella” vada in giro a dire che si sono trovati male nel nostro locale perché una cameriera incapace ha rovesciato loro il caffè addosso!-

-Ma ti dico che non è stata colpa mia! Bellamy ha allungato la gamba di proposito, sono sicura che voleva fare uno scherzo a quell’idiota addormentato del suo batterista e…-

-Ehrm…scusate…- Victoria e André si girarono contemporaneamente trovandosi davanti a sorpresa due occhietti azzurri e vigili.

-Posso pagare? – chiese  gentilmente, la conversazione era in francese e lui aveva capito davvero poco a parte il suo nome, ma era chiaro che la ragazza era sotto accusa. Vichy si dileguò in un secondo mettendosi a infilare i bicchieri nella lavastoviglie, qualsiasi cosa era meglio che dover fronteggiare lo stronzo che aveva davanti, l’umiliazione si era tramutata in rabbia

-No, no,no… Mr. Bellamy siete nostri ospiti ovviamente…mi scuso ancora per il disagio…e la prego dica a Mr. Howard di mandarmi il conto della lavanderia! -

“Il disagio?” Vicky alzò gli occhi al cielo. Le veniva da vomitare a pensarci, il suo capo era un bastardo arrogante e Mr. Bellamy uno sbruffone. Che schifo!

-Assolutamente no! Non è successo nulla! Che sarà mai una macchia di caffè su una maglietta!! – Matt rideva sicuro di sé

-Questi sono per….- Il dito indice e il mento del musicista avevano indicato una traettoria ben precisa

-Victoria?!-  lo aiutò Andrè un po’ stupito e vagamente contrariato seguendo la direzione del mento di Bellamy,  il cantante in mano aveva una banconota da cento euro.

L’attimo di silenzio che seguì quella che era chiaramente la tacita ammissione di colpa della Rockstar fu quasi imbarazzante.

Due secondi dopo Vicky che aveva seguito la scena con la coda dell’occhio, si stava asciugando le mani nel grembiule davanti al cantante, l’autocontrollo momentaneamente messo in archivio. Chi si credeva di essere quello lì…

Sollevò lo sguardo incenerita dagli occhi più azzurri che siano mai stati creati che ora brillavano davanti a lei senza filtri nella luce del sole del mattino, per poi riabbassarli subito quasi infastidita da tanto luccicare. Che spreco inutile due occhi così intensi su una creatura un po’ sgraziata e così arrogante. Tuttavia qualcosa nella retro della sua mente le fece pensare che bastavano quelli e il modo che aveva di usarli per far cadere le donne di tutto il mondo ai suoi piedi, senza nemmeno considerare la chitarra e la voce! Un branco di cieche e stupide…poverine!!!

-Mr. Bellamy non disturbarti, è stato un piacere, se me lo chiedevi gentilmente lo potevo fare anche gratis di tirare addosso il caffè al tuo batterista!- Chiara concisa ed essenziale, braccia incrociate, broncio e aria di sfida . Col suo capo avrebbe fatto i conti dopo era certo, ma almeno si stava prendendo la sua piccola rivincita.

Lui annuì  colto di sorpresa, scontrandosi con un enorme paio di occhi blu. Evidentemente ne aveva di carattere la ragazzina e  aveva anche un accento inglese perfetto.

-Come vuoi! – lei se ne stava lì rigida ed orgogliosa così Matt aveva diplomaticamente ritirato la banconota avvertendo il fatto che  l’aveva presa come una provocazione bella e buona, se non addirittura un’offesa, forse se non ci fosse stato il suo capo lì a guardare la scena le avrebbe chiesto scusa e avrebbe provato a farla ridere dell’accaduto si sentiva un filino in colpa dopo tutto, invece le aveva fatto l’occhiolino ridacchiando.

-Ciao Vic…a domani allora! – per poi tornare verso i suoi amici.

Lei lo aveva seguito con lo sguardo tra l’offeso e l’incredulo quel secondo in più che aveva consentito a Matt di girarsi ricatturare il suo sguardo a tradimento e mimare un

-Scusami… mi spiace! – solo con le labbra

 

-Cento euro di mancia e tu li hai rifiutati!! – Sarah era letteralmente scossa dalle risate, buttata sull’enorme letto in ferro battuto dal copriletto di cotone a fiori provenzali dalle tonalità solari che sembravano quasi un tutt’uno con la sua abbronzatura.

-Come fai a trovare la cosa divertente? Chi si crede di essere quello?!  E’ uno stronzetto presuntuoso che si è preso gioco di me e del suo batterista! Non è che essere Matt Bellamy dei Muse lo autorizzi a comportarsi come cavolo vuole!– Victoria short e canottiera se ne stava appoggiata alla cassettiera di fine 800, broncio e braccia conserte e sua cugina non riusciva proprio a smettere di ridere

-I cento euro glieli potevi anche fregare…giusto per il disturbo, non credo che per Bellamy facciano la differenza…

-Non è quello il punto! – come faceva Sarah a non capire che era una questione di dignità e di principio. Erano più legate di due sorelle, ma lei aveva sempre avuto un modo diverso di percepire la vita, molto più facile e leggero. Del resto quando a vent’anni sei già una delle modelle più pagate del Regno Unito, la prospettiva delle cose cambia leggermente

-Quando sei arrivata? – aveva chiesto cambiando discorso

-Ieri sera, ma avevo un appuntamento! – gli occhi Sarah scintillavano in modo malizioso

-Mmm… chi è stavolta? Il figlio di uno sceicco? Un magnate della finanza? No…no aspetta l’ultimo rampollo di una famiglia nobile in via di estinzione?! – Vicky gironzolava per la stanza canzonando sua cugina per l’entusiasmo con cui gli parlava di solito del suo “ultimo incontro” che veniva regolarmente rimpiazzato alla svelta da qualcuno decisamente più Cool, Vip, o semplicemente con una carta di credito più scintillante del platino o lo yacht più lussuoso che si potesse immaginare.

Come risposta invece ne ebbe solo un sorriso enigmatico e un sospiro profondo.

-Te lo farò conoscere! – promise con aria un pochino sognante a cui Vic rispose alzando gli occhi al cielo. Sua cugina non sarebbe mai cambiata.

-La nonna dov’è? – Passavano l’estate da quando erano bambine nella casa della nonna paterna a Nizza  e anche se ormai con i rispettivi impegni lavorativi non ci potevano più stare da giugno a settembre, quello era sempre il quartier generale delle loro vacanze.

-Ha detto che usciva per andare a giocare a carte… , in realtà credo avesse appuntamento con quel signore che porta tutti i giorni a passeggio il bassotto sul lungo mare!-

Avevano riso entrambe, la vitalità della nonna era sorprendente

-Sono distrutta! – Si lamentò Vicky gettandosi sul letto a pancia in su a fianco alla cugina

-Tua nonna è più brillante di te ne rendi conto?!-

-Il lavoro al Bistrot è massacrante! E oggi è stata una giornata da cancellare dal calendario! – non era da lei lamentarsi,era quasi sempre stato più un divertimento che un lavoro,  una scusa per conoscere gente e portare a casa qualche soldino in più, ma quell’estate la cosa le pesava in modo particolare e da  quando c’era Andrè a dirigere il locale era diventato tutto più difficile.

-Vic non ti obbliga nessuno…- la cugina si era seduta di colpo sul letto con un’espressione e seria mentre i capelli folti e biondissimi le ricadevano in una cascato d’oro sulle spalle

-Sai bene che i soldi mi servono…le lezioni …-

-Vic perché non vieni all’agenzia a fare un provino, sono sicura che ti prenderebbero, non lo devi mica fare di lavoro, un servizio fotografico ogni tanto, potresti evitare di sgobbare a questo modo e concentrarti sul resto.-

Sarah glielo aveva proposto 1000 volte, ma non era il tipo di lavoro a cui si sentiva portata e soprattutto non era il tipo di vita che la attirava.

Sospirò sconsolata tanto per far capire alla cugina che non aveva alcuna possibilità di convincerla.

-Ok, allora usciamo e vediamo di lasciarci alle spalle la giornataccia! – propose in risposta l’altra.

-No sono stanca! – Victoria si  stava lamentando di nuovo stiracchiandosi sul letto

-Ma non puoi essere stanca ti devo assolutamente far conoscere D… - la ragazza si bloccò con la mano sulla bocca, se avesse detto a sua cugina che aveva un mezzo intrigo con Dominic Howard non avrebbe mai accettato di uscire con lei.

-…  volevo dire la mia nuova conquista! E poi devi pur ricominciare ad avere una vita “normale”…sono passati sei mesi…- si corresse velocemente

-Gesù Sarah!!! Non ne voglio più parlare ti prego! – L’argomento tabù non andava minimamente citato, poteva solo peggiorare le cose. Cercò di spostare velocemente il discorso anche se aveva già lo stomaco stretto dall’ansia, aveva tutti addosso, tutti che le facevano pressione, per il suo bene certo, ma lei voleva solo essere lasciata in pace.

-Non dirmi che lo conosco il tuo Mr.X ? - aveva replicato colta da un dubbio improvviso

-Lo vedrai! Una sorpresa!! – Sarah improvvisamente era un uragano, si era messa a frugare freneticamente nel trolley aperto in un angolo sotto gli occhi curiosi della cugina

-E poi… - disse scaravoltandone quasi tutto il contenuto in terra con poca cura – Ti ho portato questo! – in mano aveva un vestito rosso da favola e sul viso un sorriso da far perdere i sensi ad un santo.

Vic si rianimò quasi di colpo con la stoffa morbida e preziosa dell’abito tra le mani

-Stai scherzando! Io non posso mettermi questo vestito, dove l’hai preso? – la ragazza era semisvenuta solo a guardare la firma impressa sull’etichetta, ma era già davanti allo specchio a vedere che impressione poteva fare solo drappeggiandoselo addosso.

-Naaa, ricordo dell’ultima sfilata e poi ti sta sicuramente meglio che a  me, sono troppo alta e troppo grassa per quell’abito! – il concetto di grassa di sua cugina poteva fare la differenza tra la 38 e la 40 ovvio.

-Posso almeno sapere dove andiamo? – Chiese quasi ingenuamente improvvisamente allettata dall’idea di uscire, magari poteva annegare i suoi dispiaceri in una dose di alcol terapeutico.

-Ad una festa a casa del mio strepitoso ragazzo!!! – Già, “la festa del suo strepitoso nuovo ragazzo!” per Sarah era sempre tutto dato per scontato.

 

La proprietà davanti a cui le aveva appena scaricate il taxi, non era esattamente l’immenso villone    extralusso che si aspettava Victoria, ma era pur sempre una villa di tutto rispetto e le auto parcheggiate nel piazzale antistante davano un’idea del portafoglio degli invitati.

-Wow! – esclamò dando un’occhiata alla location davvero mozzafiato a strapiombo sul mare, seminascosta da ulivi e pini marittimi.

- Si tratta bene il tuo amichetto!-

 Sarah sorrise con un alzata di spalle, lasciando la mancia all’autista, il fatto che la cugina apprezzasse la tranquillizzava un pochino.

Vicky intanto si guadava intorno leggermente a disagio, non era assolutamente il tipo di feste che era abituata a frequentare e qualcosa nella sua mente continuava a suggerirle che sarebbe stato più saggio rifiutarsi di accompagnare la cugina. Davanti all’ingresso c’erano due ragazze, bionde e perfette che  sembravano appena uscite da una rivista di moda, short di jeans e svolazzanti camicioni a fiori molto peace & love, impegnate a distribuire sorrisi  e coroncine di fiori da mettere sul capo a tutti gli ospiti. Anche sua cugina sembrava appena uscita dalle pagine di uno dei giornali per cui si faceva fotografare, l’abito color cipria armonizzava totalmente col suo incarnato, le scivolava morbido fino ai piedi con la schiena completamente nuda, i capelli sciolti  avevano un che di studiatamente selvaggio, i sandali rasoterra dai listini dorati si intravedevano appena ad ogni passo e la coroncina di fiori la faceva sembrare quasi una dea. Per non parlare del trucco perfetto e delle ciglia lunghissime.  Lei non poteva competere neanche con il Versace rosso addosso, Afrodite e il brutto anatroccolo. Si  chiese per la milionesima volta in cinque minuti perché diavolo si era lasciata convincere ad accompagnarla? Ah si doveva assolutamente conoscere Mr. X. A dir la verità ne avrebbe fatto volentieri a meno se non fosse stato per non deludere l’entusiasmo debordante di Sarah, questa volta doveva essere davvero un tipo speciale.

 

Eccole lì sullo spiazzo antistante la piscina dove il party era in pieno svolgimento, in un angolo il DJ mandava  musica lounge di tendenza del momento, così come gli outfit degli ospiti, e le candele accese si sprecavano.

-Allora dov’è il padrone di casa? – Vicky continuava a guardasi attorno tra il curioso e lo spaesato tenendo con un piede il tempo della musica ad un volume gradevolmente accettabile.

-Non lo so..ora lo chiamo.. – la biondissima modella stava ancora facendo una scansione panoramica dei dintorni per cercare di individuare il suo misterioso ragazzo, giusto il tempo di estrarre il telefono dalla borsettina, manco a dirlo,  dorata che aveva al polso e selezionare il contatto giusto.

 Victoria sperò di essersi sbagliata vivamente quando vide un ragazzo biondo che stava chiacchierando appoggiato al bar allestito in un furgoncino colorato stile vecchia Cuba, infilare la mano nella tasca posteriore dei pantaloni per rispondere.

Il panico la assalì nel preciso momento in cui lui si girò, alzo la mano in modo speculare a Sarah per farsi individuare e si incamminò nella loro direzione, maglia nera e pantaloni attillatissimi rischiarati dal sorriso più luminoso che lei avesse mai visto.

-Sei impazzita! Cosa ti è saltato in mente!– sibilò alla cugina che invece esibiva una soddisfattissima faccia da poker

-Dopo quello che è successo oggi mi porti qui! – ci doveva essere il sistema per sparire, il teletrasporto di Star Treck, il Tardis del Doctor Who, poteva trasformarsi in Susan la donna invisibile in 2 secondi, sarebbe andata bene anche la classicissima pala per fare un buco e sotterrarsi in mancanza di mezzi più tecnologici, ma no il dannato batterista dei Muse si stava avvicinando e lei non aveva scampo.

-Vic smettila e prova a fare la donna di mondo per una sera! Dom è adorabile, stai tranquilla?-

Che Dominic fosse adorabile ne aveva avuto la certezza anche lei dal primo secondo che era entrato al Bistrot fino a 10 secondi prima, perché in quel momento non era più sicura di nulla e poi volendo sottilizzare doveva fare la donna di  mondo? Non il suo di sicuro

 

-Ciao Tesoro! – il bacio che si erano scambiati i due poteva essere durato dai quattro ai cinque secondi, ma aveva completamente destabilizzato Victoria pronta a giurare che Dom si sarebbe divorato sua cugina in un solo boccone! Portarsi via così tutto il rossetto ad inizio serata era a dir poco seccante, lei si sarebbe irritata di sicuro si era detta  così… per trovare delle scuse, in realtà era rimasta a bocca aperta per lo shock, scosse il capo leggermente quasi a negare quello che aveva appena visto, perché era sicuramente illegale baciare qualcuno a quel modo!

Doveva trovare il sistema di andarsene prima che succedesse l’irreparabile che in quel momento significava incontrare Matthew Bellamy.

-Mi sei mancata! – Tze…sul serio da quanto non si vedevano quelli? Dieci ore forse. La cosa cominciava ad innervosirla, anche perché lei pareva inesistente e per un secondo si era illusa che magari tutte le  preghiere degli ultimi minuti avessero funzionato, ma no…

Proprio in quel momento Sarah si girò e senza staccare la mano da quella del batterista disse semplicemente

-Dominic lei è Victoria il mio più uno, oltre che la mia più cara amica! – E lei era irrimediabilmente fottuta!

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Capitolo 2
*** 2 - Ladies and Gentlemen ***


-Dominic lei è Victoria il mio più uno, oltre che la mia più cara amica! –  lei era irrimediabilmente fottuta!

Il batterista allungò il braccio per stringerle la mano,  gratificandola con un sorriso aperto.

 -Ciao…Dominic! – Vic aveva letteralmente il fiato sospeso, Sarah sembrava la soddisfazione personificata e in quel momento sua cugina non sapeva se essere contenta per lei o no. Insomma non che fosse nuova a frequentazioni del genere…

-Dom…ma ci sei??? Vi conoscete già! – Maledetta sua cugina, non si poteva far finta di niente e  ringraziare che lui non l’avesse riconosciuta subito? Del resto si sarebbe potuto giocare  a “trova l’intruso” . Quante probabilità c’erano di trovarsi davanti ad una festa a casa di Dominic Howard, la cameriera del Bistrot dove fai colazione con addosso un Versace rosso, insieme ad una delle modelle più pagate del mondo?

Lui aveva stretto leggermente gli occhi, come se gli fosse sfuggito qualcosa mentre Victoria aveva avuto tutto il tempo di farsi sopraffare da un imbarazzo che l’aveva pietrificata togliendole l’uso della parola.

Ci era voluto qualche attimo prima che la mente dell ‘ex biondo riuscisse a mettere insieme l’identikit, sovrapporre le immagini e illuminarsi in un

-WOW! Scusami,  davvero non ti avrei mai riconosciuto! Sei….sei…-

-Fantastica!!! – aveva concluso per lui quasi saltellando una Sarah piena di orgoglio entusiasmo, quasi che sua cugina fosse un capolavoro plasmato da lei,  Dom del resto aveva mostrato tutta la sua approvazione con un sorriso ammirato.

Vicky non era riuscita a mettere insieme due parole,di solito non era timida, era la situazione in sé stessa che la metteva in soggezione,se non avesse fatto la figuraccia del caffè sarebbe stato diverso.  Sicuramente le sue guance erano dello stesso colore del vestito, doveva essere la giornata mondiale del disagio, oppure gli astri le erano tragicamente sfavorevoli,  la sua mente vagava invano alla ricerca di qualcosa da dire che non la facesse sembrare infinitamente stupida e  fuori posto

-Scusami ancora per stamane…sono stata un disastro totale…-  aveva cominciato quasi timidamente, ma Dom non l’aveva lasciata finire

-Stai scherzando??? Non provare nemmeno a dire una cosa del genere! – forse si era accorto dell’imbarazzo di lei perché l’aveva gratificata con un sorriso così caldo, aperto, ed empatico da sciogliere un iceberg. Come diavolo faceva ad essere così?!

-Sono io piuttosto che mi devo scusare per come si è comportato Matt, gli voglio tutto il bene del mondo ma ti giuro che…a volte è imbarazzante! – il ragazzo si passò una mano tra i capelli con l’aria afflitta di chi sa di affrontare un problema senza soluzione e Vic finalmente rideva spontaneamente scrollando il capo, mai definizione poteva essere più azzeccata di “adorabile”!

-Oh se è per questo non ti devi preoccupare, non è nemmeno la cosa peggiore che mi è successa, una volta…- non riuscì a continuare, perché questa volta fu interrotta da una voce che conosceva benissimo  proveniente da dietro di lei

-State parlando male di me? – non si era girata, anzi aveva quasi cercato di nascondere il viso tra le ciocche ondulate che lo incorniciavano, era fortemente determinata ad evitarlo finchè poteva.  Il cuore le era letteralmente saltato in gola, la cosa si faceva difficile, lei non lo voleva proprio vedere Bellamy, figuriamoci rivolgergli la parola

-Sarah Keller! La donna che ha collezionato più copertine dell’anno! – si era avvicinato a sua cugina con l’aria adorante che avevano tutti gli uomini quando la incontravano, baciandole galantemente la mano, e lei sguardo ammaliate si era immediatamente immedesimata nella parte della diva consumata che amava così tanto. In realtà adorava essere idolatrata ed era più che allenata a manipolare i maschi che le giravano intorno. Per un attimo Vicky si sentì quasi invidiosa, non tanto della sua travolgente bellezza quanto del suo fascino disinvolto. Lei si che era una donna di mondo, si disse con un sospiro frustrato.

-Finalmente riesco a incontrarti di persona! Pensavo che Dom ti tenesse nascosta per paura che qualcuno ti potesse portare via …o… che ci stesse raccontando un sacco di balle! – Matt si abbandonò ad uno dei suoi risolini ad alto impatto sonoro con una mano davanti alla bocca, mentre il suo compagno di band, sorrideva a denti stretti appoggiando una mano sul fianco di Sarah a voler ben marcare il territorio!

-Bells…hai visto chi c’è? – era la scusa perfetta per cambiare argomento e distogliere l’attenzione dell’amico dalla sua supermodella. Non si sa mai…

Matt  spostò  gli occhi sulla ragazza che fino a quel momento se ne era stata un po’ in disparte. Davvero uno splendore avvolta da un abito rosso tagliato a top dalle spalline quasi invisibili  che scendeva morbido a segnare in modo impercettibile i contorni di un corpo che si poteva facilmente intuire avesse forme perfette. Doveva essere una modella come l’amica, ma lui faceva fatica a tenere a mente i nomi dei suoi colleghi musicisti, figuriamoci quello di una ragazza che poteva aver visto di sfuggita ad una festa, in un video o sulle pagine di uno dei giornali che leggeva la sua ex, quindi avrebbe fatto per l’ennesima volta la figura dell’idiota fuori dal mondo, poco fisionomista e male informato. Pazienza, era quasi sicuro di poter rimediare alla svelta a quel tipo di lacune … poteva sforzarsi ancora un pochino prima di cedere e chiedere aiuto a Dom, l’esperto del settore era lui giusto!? Lei era…era..si l’aveva già vista… forse era la testimonial di qualche marca prestigiosa di cosmetici con quel visetto delizioso dalle labbra rosse,  incorniciato dai capelli lunghissimi leggermente ondulati più scuri alla radice che si perdevano in punte biondissime, su cui spiccavano due occhioni blu ed enormi enfatizzati dal trucco.

Quasi sobbalzò rendendosi che conto uasi sobbalzòQQQche in quegli occhioni  ci era già incappato dentro, fieri e un po’ rancorosi, mentre ora avevano un’espressione completamente diversa, sembravano  ancora più grandi profondi e quasi spersi…  

-VICTORIA!!! Giusto?! – Il mondo è proprio piccolo! Cosa ci faceva li la ragazzina del Le Flaveur  trasformata in femmina fatale per l’occasione? Un’amica di Sarah Keller , ma guarda un po’ chi l’avrebbe mai detto, si lisciò il pizzetto inesistente per abitudine, la cosa si faceva interessantemente  divertente.

Lei aveva strizzato gli occhi, aspettandosi quasi una forma di impatto fisico, il cuore ormai le batteva così forte che il DJ avrebbe potuto  usarlo per mixare il prossimo pezzo, le mani leggermente sudate  fermamente serrate sulla borsettina, la sicurezza che aveva ostentato quel mattino solo un ricordo, che cos’avrebbe dovuto dire/fare ora?

Alzò una mano muovendo le dita in segno di saluto, con un sorriso davvero preconfezionato, una tacita ammissione del tipo “Si sono io, quella  che oggi ti avrebbe tranquillamente fatto a fettine per quanto sei stato simpatico e pieno di tatto!” Lui la fissava come se avesse appena visto un fantasma, un massacro insomma…

-Matt, ti posso chiamare Matt vero? Lei è una mia carissima amica…- Sarah saltellava intorno al cantante dei Muse cercando di sbloccare la situazione di stallo in cui stavano chiaramente precipitando, ci doveva pur pensare qualcuno visto che parevano tutti presi da paralisi collettiva.

-Questa è davvero una…gradevole sorpresa! Benvenuta fra noi! - Il tono del cantante era suonato tra l’ironico e il meravigliato e Vic l’aveva già mandato mentalmente a farsi fottere. Non era un buon modo per iniziare!

-Ragazzi non so voi, ma io sto morendo di fame! – Si lamentò Dom trascinando la sua dea personale verso il buffet, il cibo aiuta sempre a familiarizzare, anche nelle situazioni peggiori

-Dopo di lei signorina allora…- Matt con un mezzo inchino era l’immagine della galanteria personificata,  stava ancora studiando Vicky che non si era mossa di un centimetro dalla piastrella che occupava nonostante l’invito

-  Io…io … Ho solo accompagnato Sarah, voleva assolutamente farmi conoscere Dominic, cioè non avevo la più pallida idea che si trattasse di lui…perché altrimenti…- si giustificò quasi non si sentisse in diritto di stare lì,  ci doveva per forza essere un modo per andarsene, ma Matt la fissava e lei…accidenti…che figura da scema…almeno avesse potuto mimetizzarsi con la vegetazione circostante.

-Altrimenti? – Lui sembrava sinceramente incuriosito ed aveva di nuovo quello sguardo assurdo di cui definire il confine tra autentico interesse e presa in giro era davvero difficile

-…niente! Io… io… credo di dover andare...- Dio era patetica! Certo che Bellamy si stava prendendo gioco di lei, che altro avrebbe dovuto fare con un simile disastro?

- Ok va bene, non hai fame? Mangiamo qualcosa e ti chiamo un taxi…- la faceva facile lui, e lei aveva già perso Sarah di vista maledizione. Gliel’avrebbe pagata con gli interessi sua cugina!

-Non disturbarti, non…non… conosco nessuno…e non voglio davvero essere d’ impaccio… - ci provò per un ‘ultima volta quasi sottovoce, patetica non rendeva nemmeno lontanamente l’idea. Non avrebbe più avuto il coraggio di uscire dalla cucina del Bistrot…almeno finchè i ragazzi erano a Nizza.

Lui invece  tanto per peggiorare le cose, aveva sorriso rassicurante nemmeno lontanamente scoraggiato, passandosi una mano tra i capelli sparati in piedi con quel gesto che la mandava regolarmene in confusione

-Conosci me, non basta? Per il resto possiamo rimediare alla svelta! – presuntuoso, arrogante e pieno di sé. Ottimo!

-Come scusa? - Vicky aveva scrollato il capo cercando di ignorare lo sguardo ammiccante  che le aveva appena lanciato Matt Bellamy, assurdo doveva averla scambiata per un’altra .  Lei era su un terreno completamente sconosciuto e con quel vestito addosso non sapeva bene nemmeno  chi era, forse aveva ragione sua cugina, la soluzione era fregarsene e “fare la donna di mondo”,

poteva sempre fingere di esserlo dopo tutto!

-Dai vieni coraggio,  non puoi volermi male al punto di farmi morire qui di fame! – Lui aveva una mano allungata verso di lei, un sorriso caldo e l’espressione del maschio protettivo e pieno di aspettative stampata sul viso. Victoria a quel punto non aveva realmente una scelta se non quella di  afferrare la sua mano e  lasciarsi guidare come se fosse la cosa più normale del mondo,  era persino riuscito a  strapparle un sorriso un po’ impacciato, era già un progresso!

 

-Dom prega che il catering sia buono altrimenti stavolta divoriamo te! – il cantante era in piedi davanti al buffet con il piatto già strapieno – L’ultima volta il cibo era uno schifo! – aveva precisato arricciando il naso, tanto per farlo sapere anche alla ragazza in rosso accanto a lui.

- Mangiare Dommeh?! Seeh… per carità, ci romperemo i denti e moriremo di fame! – Replicò Tom Kirk affiancandosi ai due amici. Dominic alzò le spalle indifferente, non sempre avere un buon carattere è un vantaggio.

-Piuttosto…pregate che il catering sia buono perché sono amici di Sophie e con quello che ho speso stavolta la licenzio! –

-Howard !! Vuoi insegnare agli altri a fare il loro lavoro? Non ne basta uno nel gruppo? – la morettina in miniatura anche con i tacchi più alti dell’Empire State Building, aveva risposto un po’ acida sentendosi chiamata in causa, rimettendo però tutti in riga, piccola ma tosta evidentemente!

-L’insalata di crostacei è buonissima! – Sarah alzò gli occhi al cielo con un’espressione deliziata

-Perfetto!-

-Ciao io sono Sophie…visto che qui nessuno si preoccupa di fare le presentazioni! –  la mora di chiare origini latino americane allungò una mano in direzione della biondina sconosciuta non prima di aver dato uno sguardo esasperato ai ragazzi.

Vicky appoggiò un attimo il suo piattino per stringere la mano alla ragazza che le sorrideva cordiale

-Victoria…- Sophie la guardava pensierosa, inquietandola un pochino con quel suo outfit decisamente eccentrico almeno per i suoi standard, si sentiva più tesa di un soldato in trincea

-Sto pensando a dove ci siamo già viste…forse a Parigi alle sfilate la scorsa settimana? –

-Non credo proprio…- replicò la biondina addentando un raviolo ripieno ai formaggi, le veniva da ridere a pensare come la gente possa  prendere un abbaglio solo per un vestito e  perché sei arrivata per mano ad un cantante di fama mondiale…

-Quel vestito però sono sicura di averlo visto addosso a Sarah Keller in passerella per Versace.. – sempre più imbarazzante, anche perché Matthew seguiva attentamente la conversazione tra le due ragazze con aria indecifrabile

-  Permettimi lei era divina, ma addosso a te … sembra veramente fatto apposta! – Sophie la guardava con un entusiasmo che secondo Vic era assolutamente immotivato, era solo un vestito dopo tutto, Il mantra per uscirne vivi a quel punto era  “sono una donna di mondo, sono una donna di mondo” bastava ripeterlo all’infinito per fingere di essere una modella abituata a gestire quel genere di situazioni? Mio Dio!!! E soprattutto Sarah dov’era già sparita di nuovo?

Vicky sgrano gli occhioni blu, con un’espressione che probabilmente avrebbe steso inconsapevolmente tutti maschi nel raggio di 10 metri

-Si, in effetti il vestito è proprio quello, Sarah è…una mia amica – aveva ammesso con un candore disarmante

 A quel punto il pubblico intorno era decisamente aumentato e a Matt, Tom e Sophie si erano aggiunte altre due ragazze bionde e curatissime. Cosa doveva fare, una conferenza stampa dove dava  a tutti la taglia del reggiseno e il numero di scarpe?

-E allora che fai di bello nella vita se non sei una modella? – Si era sentita chiedere da una delle due, che si era presentata educatamente come Kari,  pareva che il non fare la modella fosse qualcosa che esulava dalle possibilità concesse ad un essere umano di sesso femminile di aspetto gradevole su questo pianeta

 

-Insegno musica sono una musicista! –La bomba era sganciata non restava che attendere. Nei pochissimi attimi silenzio esterefatto che avevano preceduto il coro delle esclamazioni entusiastiche, aveva fatto in tempo a sentirsi sopraffare da tutti gli sguardi del gruppetto puntati su di lei. Aveva detto qualcosa di sbagliato? No perché lì la musica era il lavoro che andava per la maggiore!

Sguardi che si erano spostati da lei a Matthew che invece se stava con le braccia incrociate e con due dita si grattava il mento,  certo se accompagni Bellamy è altamente improbabile che tu sia un’assistente sociale, ma anche la cameriera del Bistrot sotto casa!

-E cosa insegni…suoni? – Chiese gentile ed affabile la moglie di Tom, almeno doveva essere lei visto che Kirk aveva un braccio intorno alla sua vita

-Violino e pianoforte! – per un attimo aveva pensato di mentire o di dire che solo che faceva  la cameriera al Le Flaveur e divertirsi a vedere la reazione di tutti.

-Ooooh ! - Vicky evitò accuratamente di incrociare anche solo per un secondo gli occhi sbarluccicosi di Matt, non voleva minimamente sapere come aveva accolto la rivelazione, di sua spontanea volontà non glielo avrebbe mai detto, preferiva pensasse che era la ragazzetta che gli portava i caffè, le era bastato vedere con la coda dell’occhio l’atteggiamento stupito  che aveva assunto,  perché era stato l’unico a rimanere nemmeno troppo metaforicamente a bocca aperta, solo che non ne era uscito alcun suono

-Ok ragazze adesso basta! Vic queste se le lasci fare sono peggio dei giornali di gossip..- fu proprio lui a soccorrerla inaspettatamente

-Victoria lascialo perdere è geloso deve sempre stare al centro dell’attenzione! Sei qui in vacanza? Devi assolutamente uscire con noi così facciamo due chiacchiere. Anche Sarah se le fa piacere ovvio… – aveva replicato Jaclyn

-Volentieri! – si sentiva quasi lusingata dall’entusiasmo con cui l’avevano accolta le ragazze, così a scatola chiusa dopo tutto… probabilmente erano saltate troppo in fretta alla conclusioni solo perché lei era in compagnia di Bellamy, peccato che praticamente nemmeno si conoscevano!

-Vic tesoro vieni…lasciale perdere, sono impossibili! – Matt la stava letteralmente trascinando via per un gomito, tempo cinque minuti e Kate avrebbe ricevuto dieci messaggi e la foto della ragazza che era con lui questo era certo, e magari con Istagram lo avrebbe saputo il mondo intero.

Forse ci puoi convivere, ma non è vero che ci fai l’abitudine al fatto che la tua vita privata sia totalmente e costantemente cibo per squali!

-Arrivo Matt…- cinguettò lei accentuando l’abbreviazione del suo nome,tanto per sottolineare l’ironia della situazione, dopo tutto lui la chiamava Vic e l’aveva appena chiamata TESORO . Dei del cielo!!!

-Matthew  la stai rapendo? Hai paura che ti roviniamo la reputazione in un secondo? – chiese Sophie scherzosa ma non troppo, dando un sorso al suo cocktail verde fluorescente, lui alzò le spalle con un’occhiata eloquente, la sua reputazione..gli veniva da ridere…

-La mia reputazione è su tutti i social dell’universo…- ironizzò prima di soffiare sottovoce

 –Capacissime di farlo! – in modo che solo Vicky potesse sentire. Stavolta era stata lei a ridere divertita mentre salutava con una mano il gruppo di ragazze scusandosi a gesti per il rapimento

-Un gruppo di iene! –

-Io le trovo carine! – replico lei, lui rise un po’ scoraggiato, non sapeva davvero che tipo di atteggiamento aspettarsi,  da quelle che erano diventale le amiche inseparabili della sua ex fidanzata, ma a quel punto non che avesse realmente importanza.

 

-Perché non me l’hai detto subito? – due occhi azzurrissimi si fissarono seri e un po’ perplessi in quelli di Victoria a chiedere spiegazioni

-Che cosa dovevo dirti? – lei preferì starsene sulle sue guardandolo storto

-Che suoni? – ovvio, magari lo doveva scrivere nel menù del Le Flaveur

-Bellamy non puoi essere serio, ci conosciamo da mezz’ora si e no! – Meglio mettere da parte la timidezza se doveva tenere testa al leader dei Muse e alla sua cricca

-Non è vero…tu sei avvantaggiata sai tutto di me, persino cosa mangio a colazione! – Lei sgranò gli occhi ridacchiando, forse era vero quello che si diceva che non avesse proprio tutte le rotelle al posto giusto, di sicuro arroganza a parte continuava a trovarlo divertente.

-Ok non sei affatto serio! – sospirò lei un filino esasperata

-Allora? – lui era ancora lì pieno di aspettative

-Allora che vuoi sapere? Non è che tutti riescono a campare di musica e sono così fortunati che a 25 anni hanno già fatto il concerto della loro vita a Wembely davanti a 70.000 persone! – Vic lo assalì quasi immotivatamente  lasciandolo spiazzato, le dava fastidio il fatto che lui si sentisse così sicuro di sé stesso solo perché nella vita si sentiva più che arrivato.

-Aspetta, aspetta 25 anni? Tu hai 25 anni??? – lei aveva alzato gli occhi al cielo sbuffando davanti all’espressione incredula del cantante, questa cosa che tutti la prendevano sempre per una ragazzina cominciava a darle sui nervi

- Quasi ventisei, uno più di Sarah,  vuoi vedere la carta di identità???  – gli aveva risposto acida incrociando le braccia, con un comportamento che di maturo non aveva proprio nulla. Lui infatti l’aveva ignorata esattamente come avrebbe fatto con una ragazzina

-Solo …sembri più giovane…- forse si era fatto influenzare dal fatto di averla vista al bistrot senza un filo di trucco, ora come ora in effetti  non sarebbe riuscito a darle un età,  la ragazza che aveva davanti era bellissima a prescindere. Meglio cambiare discorso e atteggiamento o si sarebbero scontrati di nuovo

- Vic , senti… guarda che io ho il massimo rispetto per chiunque faccia musica, da chi suona nelle bettole a chi riempie gli stadi, ti prego non farmi passare per quello che non sono, hai ragione, nemmeno mi conosci! Senti, se ce l’hai ancora con me per stamattina allora ti chiedo scusa, ho agito senza pensare, non volevo metterti in difficoltà!-Matt sembrava sincero e non erano il tipo di scuse che Vicky si aspettava da uno che le aveva mollato in mano cento euro di mancia per giustificarsi, qualcosa non le quadrava affatto. Esitò un secondo accigliandosi …

 

Matthew  se non era rimasto seriamente spiazzato era almeno confuso e non era una cosa che gli capitava spesso ultimamente, non con quella che sembrava poco più che una ragazzina.  Sarebbe stato cercare di passare per il moralista che non era mai stato,  negare che quando l’aveva vista avvolta in quel vestito rosso ci aveva fatto ben più che un pensierino e l’età era l’ultimo dei suoi problemi.  Certo sapere che aveva 26 anni gli aveva fatto inconsapevolmente tirare un sospiro di sollievo, ma non che questo cambiasse le cose, si era presentata come un’amica di Sarah la supermodella del momento giusto? Quelle come Sarah ben consapevoli del fatto che madre natura  con loro è stata più generosa del dovuto, appartengono  alla categoria delle piccole arriviste disposte a tutto pur di sfruttare al massimo il loro momento di gloria. Lui era single e di nuovo sulla piazza qual’era il problema? Erano circondati da ragazze del genere al punto di doversene anche difende, perché Victoria avrebbe dovuto essere diversa?

In meno di mezz’ora  era stato costretto a ricredersi. La biondina  non si stava affatto comportando come un ‘incantevole  specie infestante di edera ansiosa di arrampicarsi addosso a te per avere accesso alla tua carta di credito e una foto sui tabloid. Non riusciva a capire se l’aggressività che ostentava derivava da una timidezza di fondo, dal disagio per una situazione che non le era congeniale  o se il problema era “Lui”, ma  in quel caso per quanto la trovasse bellissima  non avrebbe mai forzato la mano, non era quel tipo di persona e non ne aveva realmente bisogno.

Purtroppo non erano riusciti a continuare la loro discussione perché in un attimo si erano trovati sommersi da una girandola di chiacchiere e drink colorati

 

-Sul serio  conosci tutta questa gente? – Un’ora dopo una Victoria  decisamente più disponibile e rilassata complice anche  un pochino di alcol , aveva deciso che il Lupo Mannaro non era poi così feroce come poteva sembrare.  Si stava quasi incredibilmente divertendo,  Matt non l’aveva mai mollata un attimo, mai fatta sentire fuori posto o messa in disparte nemmeno per un momento a favore dei suoi ospiti. Piuttosto era  lei che aveva cercato inutilmente di isolarsi  anche solo con un passo indietro quando si sentiva di troppo, invece il cantate l’aveva  puntualmente recuperata coinvolgendola nella discussione.   In compenso ormai sapeva tutto dei dwoni,  dei Muse e dei loro piani per i prossimi sei mesi

-Stai scherzando vero? – replicò lui corrugando la fronte  divertito – Qui praticamente non conosco quasi nessuno! Siamo pari!  – questa volta era toccato a lei corrugare la fronte

-Stai barando Bellamy,  parli con tutti come se fossero tuoi amici da sempre…-

Lui aveva riso, come se Vic avesse detto la cosa più ingenua del mondo

-Naaa abitudine, non è difficile li ascolto mi interesso a loro…loro si interessano a me dopo tutto, ai Muse, mi sembra il minimo che posso fare per rispetto verso queste persone Vicky – “Rispetto” era di una semplicità disarmante e ancora una volta non erano le parole che si aspettava di sentire da Matthew Bellamy

-Ma allora scusa…- lei aveva allargato un braccio ad indicare l’enormità del party in pieno svolgimento

-Vuoi sapere come si fa ad organizzare una festa così senza ritrovarsi in casa un’ora di bufali? –

La ragazza annuì curiosa  mentre cercavano di fare qualche passo per uscire dalla mischia

-Lascia fare a Dom, lui è bravissimo in queste cose, conosce quelli che “contano” in zona…ha casa qui da una vita.-

-WOW quelli che contano eh! –aveva commentato lei un po’ teatrale, pensando a tutte le ragazze mezze svestite che aveva visto in giro,lì col solo scopo di farsi notare-

-Già…WOW… se ti piace questo genere di feste…-il moro aveva di nuovo un’espressione indecifrabile, come se ci fosse qualcosa che lo disturbava leggermente, piuttosto strano per uno che aveva passato gli ultimi tre /quattro anni a spasso tra i parties di Holliwood

Lei era rimasta zitta un attimo, l’umiltà con cui parlava ed agiva continuava a non coincidere con l’immagine mentale che si era fatta di lui, il Matt Bellamy che le faceva compagnia, era gradevole, gentile, divertente e la incuriosiva da morire, nonostante tutto.

Si erano guardati per un lungo momento negli occhi e lei forse per la prima volta gli aveva sorriso empatica senza preoccuparsi di  doversi nascondere o difendere anzi, si avvicinò inaspettatamente tirandolo leggermente per la camicia costringendolo a piegarsi un pochino verso di lei, ancora illuminata da quel sorriso deliziosamente enigmatico.

-Allora…Mi daresti le indicazioni per la toelette? – gli soffiò con un tono che rasentava il flirt ancora più inaspettatamente in un orecchio, costringendolo a tenere il fiato mentre aspirava il suo profumo floreale, forse era l’alcol che la rendeva più disinvolta ma a Matt stava benissimo, anzi… Agì d’istinto sorpreso e compiaciuto allo stesso tempo,  appoggiandole delicatamente le mani sui fianchi pur di prolungare di qualche attimo quell’inaspettato gradevole contatto ravvicinato. Forse non era tutto perduto in partenza! Rise, gli occhi azzurri brillarono divertiti e maliziosi,  giusto un attimo prima di prendere l’atteggiamento semiserio di chi sta  per rivelare il terzo segreto di Fatima.

- In casa, oltre il soggiorno la porta in fondo a destra! Se vuoi ti accompagno? -  Anche lui le aveva parlato nell’orecchio, le mani calde ancora appoggiate sui fianchi di lei , le avevano procurato un brivido indesiderato ma piacevole, era tutto un filino surreale. Scoppiarono a ridere entrambi come se ci fosse realmente qualcosa di divertente, forse per spezzare l’imbarazzo che si era creato nel preciso istante in cui gli occhi si erano incontrati di nuovo, ­ Vicky  anche questa volta non riuscì a rispondere  

-OMMIODIO Matthew Bellamy!!! – si girarono entrambi al grido di una tipa dai tacchi altissimi e l’aria inquietante che sprizzava cuoricini dagli occhi guardando Matt

Lui sorrise affabile , Vicky ridacchiò divertita e sorpresa,  di nuovo Matt si stava comportando in modo assolutamente normale con quella era chiaramente una fan maniaco-ossessiva. Le gioie del successo!

-Buona fortuna… Bells! Giusto?! –  gli sussurrò ironica quel nomignolo famoso, ancora una volta  in un orecchio facendogli l’occhiolino. “Bells?”Questa volta fu il moro a scrollare il capo genuinamente spiazzato, forse non aveva capito bene, o forse non aveva capito niente dall’inizio!

- Aspetta, aspetta dove vai? Vic non puoi mollarmi qui ora…- insinuò lui sottovoce, tanto la giovane donna che lo stava importunando  era così infervorata suo  discorso da non farci caso. Victoria  alzò le spalle ridendo esibendo un’aria dispiaciuta,era più che sicura che se la sarebbe cavata egregiamente da solo

Lui la  guardò sparire nella ressa, ancora una volta lo sguardo agganciato a quel leggero ondeggiare di fianchi reso quasi ipnotico dai tacchi … inutile negare che la “ragazzina”oltre che essere un autentico splendore lo intrigava da morire, questa volta fermarsi a dare ascolto ad un’estranea gli sarebbe costato un po’ più di sacrificio del solito.

 

Vicky si appoggiò alla porta alle sue spalle chiudendo gli occhi con un sospiro enorme. Le serviva un momento per rilassarsi era tutto assolutamente assurdo per lei, e se già faceva fatica a reggere una situazione normale, Matt Bellamy le stava costando uno sforzo sovrumano. Non era la prima volta  che si trovava in mezzo ad un party del genere, magari accompagnata dal suo ex fidanzato, altro ambiente stesse feste,  Sarah stessa più di una volta l’aveva trascinata  con sé a qualche imperdibile evento mondano, ma  questo era successo nella sua vita passata e soprattutto, non le era mai capitato di andarsene beatamente in giro con il padrone di casa nelle vesti di una rockstar di fama mondiale.

Il rossetto era a posto, i capelli anche e Vicky stentò a riconoscere la ragazza un po’ sofisticata che la guardava dall’altra parte dello specchio.  Una volta si sarebbe sentita elettrizzata, ora le sembrava di camminare sulle sabbie mobili e la contraddizione era che se non fosse stato per Matt

probabilmente  sarebbe già affondata. Tirò un altro sospiro enorme riavviandosi i capelli per l’ennesima volta. Poteva essere l’occasione giusta per andarsene, sparire, scappare codardamente e evitare qualsiasi problema perché se rimaneva c’erano altissime probabilità che prima ancora del leader dei Muse avrebbe dovuto fare i salti mortali per affrontare se stessa e ne era terrorizzata al solo pensiero. Proprio in quel momento entrarono nell’elegante bagno di Dominic due ragazze già alticce ridendo in modo sguaiato distogliendola dai suoi pensieri.  Le osservò distrattamente colonizzare il bagno mentre controllava  il cellulare. Aveva un messaggio di Jacques che si offriva di passare a  prenderla la mattina seguente per andare al lavoro. Digitò velocemente la risposta sorridendo, era un modo per sondare il terreno per sapere se andava tutto bene, lei gli aveva accennato che sua cugina la portava ad una festa. Jacques era sempre fin troppo protettivo nei suoi confronti, e Victoria doveva ammettere che non avrebbe saputo cosa fare senza di lui, non negli ultimi sei mesi, si conoscevano praticamente da quando erano bambini  e quando lui da Nizza si era trasferito a Londra per studiare erano diventati inseparabili.

C’era anche un messaggio di Sarah  “Tesoro per una sera divertiti ti prego! Tranquilla fidati, Matt è un gentiluomo!” Un gentiluomo? Seriamente? Alzò gli occhi al cielo ridacchiando. Una bella faccina  con la linguaccia poteva essere perfetta  come risposta? Lei e Sarah dovevano assolutamente parlare!

Matt un gentiluomo…scoppiò a ridere con una mano davanti alla bocca pensando ai modi garbati e premurosi, ma divertenti del chitarrista…chissà…forse a modo suo…

Le ragazze intanto stavano letteralmente starnazzando cercando di usare il piano di marmo del bagno di casa Howard per farsi una riga di coca. Se cercava tranquillità aveva sbagliato posto, meglio tornare da Matt! L’idea la sorprese, almeno si sorprese di averla considerata la sola opzione costringendola ad ammettere che si era dimenticata di  volersene andarsene  dal momento in cui lui l’aveva trascinata in quel divertente giro di socializzazione forzata

Non avrebbe avuto altra scelta comunque,  Mr. occhi azzurri  la aspettava appoggiato alla parete di fronte al bagno, sotto un quadro coloratissimo che doveva raffigurare una barca sulla spiaggia, camicia bianca dalle maniche arrotolate con i primi due bottoni slacciati, pantaloni grigio chiaro modaioli ma sicuramente non stretti come quelli di Dominic, capelli sparati in piedi e una vaga parvenza di abbronzatura. Davvero non era poi così malaccio si trovò ancora più inaspettatamente a pensare sorridendo

-Che ci fai tu qui? – esordì leggermente sorpresa avvicinandosi

-Mi assicuro che tu non perda la strada e soprattutto che non ti succeda nulla,non si sa mai, c’è brutta gente in giro a quest’ora…- scherzo lui premuroso con il tipico atteggiamento del maschio protettivo deciso a  fare colpo “un perfetto gentiluomo!”

Vicky scoppiò a ridere ripensando al sms di sua cugina, in realtà era piacevole pensare a lui in quelle vesti

-Che c’è da ridere? – Matt sembrava un filino perplesso, ma aveva uno sguardo stranamente dolce. Era…strano? Imbarazzante? Lei di sicuro era sempre più confusa.

-Tu! – lui sgranò gli occhi incredulo

-Io cosa???- era pure un pochino suscettibile

-Dai scherzavo!!!-  Vic rideva ancora perché ora Matthew era buffissimo  con quell’aria da falso offeso e un sorrisetto adorabile che metteva in mostra il dentino storto

-  Comunque sono maggiorenne e so badare a me stessa! – ostentare indifferenza poteva essere una soluzione. Lui alzò le spalle con aria di sufficienza mentre incrociava il suo sguardo, per poi farsi serio mentre si avvicinava staccandosi dal muro.

-Vic è tutto ok? – il cuore della ragazza perse un battito, non poteva averle letto nel pensiero e non poteva guardarla con quell’espressione seriamente preoccupata, per cosa poi? Perché si era chiusa in bagno 10, no facciamo 15…magari 20 minuti…era ancora un tempo ragionevole per una signora che deve ritoccarsi il trucco!

Annuì indifesa

-Sei sicura, perché mi era sembrato che…- le si seccò la bocca in qualcosa di simile al panico, le sfiorò l’idea che magari oltre che un po’ strano e musicalmente superdotato era anche telepatico, sul serio…insomma che pensare di uno che è stato cresciuto da una medium o giù di lì, perché in quel caso  lei era assolutamente fottuta

- Tutto a posto! C’era la fila in bagno! – tagliò corto fin troppo in fretta cercando di ignorare il risolino del moro che pareva non essersela bevuta. E già!

-Ok, allora andiamo! – lui la prese di nuovo per mano con naturalezza e a lei non si sa bene per quale motivo tremavano le gambe,  attraversò il salone deciso per dirigersi verso la scala che portava al piano superiore piantonata da un uomo della sicurezza che, naturalmente si spostò per farli passare accennando un saluto. Surreale…

A quel punto il cuore di Vicky era letteralmente impazzito, mentre l’ansia la divorava, cosa diavolo si era messo in testa ora? Si morsicò le labbra per frenare la stupidissima domanda “Dove stiamo andando?” , avrebbe dovuto  andarsene prima, ora era troppo tardi se non voleva fare la figura della ragazzina sul serio e lei invece si stava ancora ripetendo che era una donna di mondo. Matt a detta di Sarah era un gentiluomo quindi cosa aveva da temere?

Sbucarono in un soggiorno più piccolo di quello al piano inferiore con un enorme divano ad elle e un televisore grande quasi come lo schermo di un cinema, proseguirono oltre la porta scorrevole a tutta parete  spalancata sulla terrazza. Le mani di lei erano sudate e tremavano un filino, al punto di essere costretta ad asciugarsi la sinistra nell’abito, sperò vivamente che lui non se ne accorgesse.

-Un po’ di calma finalmente, che ne dici? – Il ragazzo la invitò col gesto di una mano e quel sorriso un po’ sbilenco a sedersi su un divano di vimini, sembrava così autenticamente rilassato da trasmetterle tranquillità,  forse lo aveva giudicato male lei scambiando la sicurezza in se stesso per arroganza. Victoria riprese a respirare, doveva ammettere che lì l’atmosfera era molto più soft, quasi intima  e in una piacevole penombra illuminata da due lampade ai lati del terrazzo,  la musica arrivava  attutita. Forse un pochino era telepatico sul serio se aveva intuito che le serviva una pausa da tutta quella mondanità. In un angolo vicino al parapetto un gruppo di ragazzi stava chiacchierando pacatamente, qualcosa le fece pensare che facessero parte della stretta cerchia di amici del gruppo, una ragazza bionda  aveva in braccio  una bambina bellissima che poteva avere 5/6 anni  beatamente addormentata, le sorrise cordiale e lei ricambiò il sorriso. Dall’altra parte del terrazzo una coppia si stava scambiando tenere effusioni, per un attimo si era aspettata di trovarci anche Sarah e Dominic.

-Allora…raccontami tutto! – Matt ricatturò la sua attenzione sorriso e occhi azzurri, distraendola dalla sua perlustrazione visiva dell’ambiente circostante

-Non credo di avere nulla di interessante da raccontare – replicò sorridendo a sua volta un po’ timida

- Io credo sì invece…la musica, il Bistrot,  Sarah, le lezioni di pianoforte…- Suggerì lui entusiasta. Vicky rimase spiazzata mentre le si formava una specie di nodo in fondo allo stomaco,  nessuno l’aveva mai guardata in quel modo, sembrava così sinceramente interessato a lei da metterla in imbarazzo, non sapeva davvero da dove cominciare

-Non che ci sia niente di così interessante da dire…- si schernì mentre si abbandonarono entrambi ad una risatina che per lei era sicuramente un filino nervosa

-Sarah è mia cugina! –esordì. Lui sgranò gli occhi genuinamente sorpreso

-Tua cugina?! Non avevo capito…pensavo… – ora che lo sapeva effettivamente le due ragazze un pochino si somigliavano, Victoria era più piccola, più minuta e meno bionda di Sarah, ma la forma del viso, alcune espressioni…

Vic si affrettò a scuotere il capo

-Io non l’ho detto! Non voglio si sappia in giro più di tanto, mi userebbero per arrivare a lei, è già successo…- lui annuì comprensivo, chi più di lui poteva capire quel tipo di argomentazioni.  La ragazza evidentemente non era in cerca di attenzioni superflue, forse cominciava a capire tutta la diffidenza nei suoi confronti

-Non riuscirei più a vivere, hai idea  di quanto famosa è diventata Sarah nell’ultimo anno? E non mi interessa il tipo di vita che fa lei! –Sottolineò seria, con quegli enormi occhi blu che lo scombussolavano un pochino

Matt la stava ancora fissando attentissimo e sorpreso fregandosi il mento, la trovava sempre più interessante

 - Mio padre e suo padre sono fratelli, passiamo le vacanze a Nizza a casa della nonna da quando eravamo piccolissime…-

Un cameriere si materializzò dal nulla con una bottiglia di champagne interrompendo il discorso, seguirono entrambi i suoi movimenti sicuri in silenzio, mentre stappava la bottiglia e versava il vino nei bicchieri per poi riappoggiarla in un secchiello pieno di ghiaccio sul tavolino basso di fronte a loro. Matthew ringraziò educatamente. La pausa permise a Vicky di raccogliere i pensieri il primo ….Matt la stava completamente destabilizzando e continuava a non esserci un motivo preciso, a parte il suo modo di comportarsi e di dare importanza alle cose, non potè fare a meno di chiedersi se era mestiere pure quello.

-A cosa brindiamo ? – chiese mentre lui alzava cerimoniosamente il calice battendolo  contro il suo

-Alla musica! L’unica che non ti tradirà mai! – sentenziò serissimo prima di ingoiare il contenuto del bicchiere quasi tutto di un fiato. Il tono era quello di un uomo ferito, solo in quel momento lei si rese conto del fondo di amarezza negli occhi azzurrissimi del cantante,  non lo conosceva, non sapeva nulla se non quello che i giornali di gossip avevano scritto sulla rottura tra lui e Kate, non ci aveva nemmeno pensato fino a quel momento impegnata com’era a difendersi da lui, ma non ci voleva la sfera di cristallo per intravedere quella che era sofferenza sottile mascherata con disinvoltura. Forse era umano anche lui!

Bevve un sorso prima di appoggiare il bicchiere sul tavolo davanti a loro

-Coraggio continua..- l’attimo di debolezza era già passato

-Mi sono diplomata prima in pianoforte, lo suono da quando avevo cinque anni, poi mi sono messa a studiare violino. – Lui la gratificò con un cenno di assenso ammirato - Magari tu te lo sei dimenticato, ma non è facile vivere di musica… - Matt prese un sorso di vino scuotendo il capo con aria un po’ cinica, non se lo era dimenticato affatto, sapeva benissimo cosa voleva dire coltivare sogni più grandi di lui nel cassetto senza avere un soldo in tasca.

-Quelli delle orchestre sono tutti ingaggi temporanei, quindi do lezione ai ragazzi in una scuola di musica  tra un provino e l’altro… Al Bistrot ci lavoro tutte le estati da quando avevo sedici anni, diciamo che unisce l’utile al dilettevole e poi mi aiuta a pagarmi le lezioni, continuare a studiare è indispensabile per migliorare tu lo sai meglio di me! Certo Sarah dice che invece di sgobbare come una pazza potrei fare la modella, ma no grazie, non fa per me…-

-Voglio assolutamente sentirti suonare! – La stima e la curiosità di Matt per la biondina erano cresciuti in modo esponenziale in pochi minuti,in lei non c’era nulla di banale ed era l’esatto opposto di quello che si aspettava. Aveva praticamente azzerato di colpo la distanza tra la sua coscia e quella di Vicky in un impeto di entusiasmo e lei era quasi sobbalzata spostandosi inconsciamente ed istintivamente di qualche centimetro.

-Non se ne parla! – rispose decisa ridendo

-Posso aiutarti conosco tanta di quella gente..- si era infervorato  lui con i suoi occhi azzurri

-Non voglio il tuo aiuto! –

-Vic… proprio perché ci sono passato so cosa vuol dire…- provò a convincerla, l’istinto gli suggeriva che sarebbe stata l’ennesima piacevole sorpresa

-Voglio suonare perché sono brava non perché Matt Bellamy mi ha raccomandato! –

-La fortuna a volte va aiutata fidati,  e io non posso certo suonare al tuo posto,…-

Lei scosse il capo visibilmente agitata da quella che stava diventando una discussione inaspettatamente animata in cui si stavano entrambi infervorando un po’ troppo velocemente

-Pensavo sapessi che non sono nato ricco e famoso e non mi sono affatto dimenticato tutta la fatica dei tempi bui…voglio solo sentirti suonare e poi ne possiamo parlare…- lui continuava a fare le cose troppo semplici e ora  Vic voleva solo scappare di lì, troppa pressione, il cantante non poteva saperlo, ma invece per lei cominciava a diventare più difficile del previsto gestire la situazione.

-Matthew ti prego…lasciamo perdere - lo implorò con i famosi enormi occhioni blu  e il moro annuì, costretto ad arrendersi temporaneamente di fronte allo sguardo deciso che già quella mattina lo aveva convinto a desistere

- Ok…allora parliamo di musica, dimmi cosa suoni e cosa ascolti - cominciò con un sospiro e un sorriso  sperando di ammorbidirla, Victoria non era chiaramente un tipino facile e c’era qualcosa in fondo a quegli occhioni meravigliosi che non riusciva a classificare.

 

Nessuno dei due aveva idea di quanto tempo poteva essere passato da quando si erano lanciati in una discussione tra musicisti che stanno parlando della loro ragione di vita, perché avevano spaziato dal rock, al pop, alla classica, litigato sui reciproci gusti personali, parlato di concerti, di viaggi, senza che la parola Muse fosse mai stata menzionata. Soprattutto avevano riso come si ride con le persone con cui ti trovi subito in sintonia e  Matthew a quel punto era assolutamente affascinato da lei, dal suo modo di parlare, di muoversi,  di ridere, di scuotere il capo, del modo in cui sosteneva le sue ragioni e probabilmente aveva perso il filo del discorso da un po’ quando se ne era uscito all’improvviso con un entusiastico

-Più ti sento parlare e più voglio sentirti suonare ! –

-Cosa? Ma non stavamo parlando del perché hai tirato fuori i canti Gregoriani? Bellamy tu sei scollegato, non mi stai per nulla ascoltando! - Vicky rise riatterrando di colpo sulla terra, perché si era completamente dimenticata che gli occhi azzurri che ora la fissavano in modo così intenso da sembrare appassionato erano quelli di Matt Bellamy, cercò il bicchiere per prendere un sorso di vino, la bottiglia ormai era mezza vuota.

Lui sorrise con aria interrogativa, mentre allungava una mano per scostarle una ciocca dal viso, o forse le aveva appena sfiorato la guancia con due dita in qualcosa di simile ad una carezza. Vic rabbrividì disorientata, seguendo il gesto della mano. Come aveva fatto Matt ad arrivarle così vicino senza che lei se accorgesse, le guance erano di fuoco, cercò di controllarsi, di nuovo non voleva che Matt percepisse il suo disagio …

-No non se ne parla! – scosse il capo decisa ridendo nervosamente cercando di rimettere distanza tra loro

-Ok, perché? – lui voleva giustamente ragioni disarmantemente calmo e lei..lei..era panico, alzò gli occhi al cielo

-Perché…perchè tu sei Matthew Bellamy e io…io non suono davanti a te! Non puoi pretenderlo!-

-Giusto!!! – annuì lui ironico- Ripetimi il perché, mi è sfuggito? –

-Ti prego…- si lamentò lei

-Allora? –

-Perché…perchè non riuscirei a spiccicare due note di fila…mi intimidisci! – ammise nervosamente cercando di metterla sul ridere evitando i suoi occhi. Lui rise sonoramente un pochino lusingato, inutile dire che quella rivelazione aveva appena gonfiato abbondantemente il suo ego

-Io invece sono convinto che rimarrei assolutamente incantato! Guarda le tue mani? – i complimenti erano il suo forte e sulle donne funzionavano sempre, la distanza tra di loro si era di nuovo ridotta e lui non riusciva ad interpretare la chiara agitazione che traspariva dai gesti nervosi della ragazza.

-Le mia mani cosa? – la sua mano destra, lunga sottile ed affusolata si trovava tra quelle di Matthew che la stava esaminando con una sorta di venerazione

-Sono fatte per suonare, guarda! – le carezze straordinariamente delicate che le stavano dispensando altre mani sempre magre, morbide ma con i polpastrelli leggermente callosi la mandarono completamente in pallone, i brividi fino in fondo alla pancia e il cervello annebbiato. Matt sapeva decisamente come usare il suo fascino … lei sapeva un po’ meno bene come difendersene

-Non sarebbe mica un provino e non ho mai mangiato nessuno! – aggiunse sornione, lei rise di nuovo un filino esasperata di nuovo sulla difensiva, sottraendo la sua mando da quella del chitarrista che alzò le sopracciglia con fare deluso. Era un’impressione o la mano scottava e adesso non sapeva più dove metterla, la intrecciò in grembo con l’altra con un gesto impacciato

-NO! – tassativo

-Uhmm per ora, ma sappi che ottengo quasi sempre quello che voglio! –  Sembrava una sfida che Vic non aveva nessuna voglia di raccogliere, il gioco di sguardi era diventato sempre più difficile da sostenere, lui la marcava sempre più da vicino e lei aveva il cuore impazzito, il cervello leggermente annebbiato e le guance in fiamme

Dei del cielo! Quando aveva smesso di pensare che Mr. Bellamy era arrogante? Un vero egocentrico!

-Pffff….- Lei incrociò le braccia leggermente immusonita, cercando ancora di tenerlo a distanza totalmente inconsapevole dell’effetto che poteva avere sul pianista dagli occhi azzurri

-E comunque….se non ci fosse la casa piena di gente ti avrei già trascinata da basso e incatenata al pianoforte! – Abbassò la voce a metà tra lo scherzo e la provocazione avvicinandosi pericolosamente a lei usando quegli occhi come un arma impropria, fin troppo consapevole dell’effetto che potevano avere. Vic quasi sobbalzò, stava scherzando !!! Non pensava sul serio che l’atteggiamento da rockstar che non deve chiedere mai con lei funzionasse???!!!

-Ah ah ah!! – Questa poi! Serviva del vino immediatamente! Le si bloccò lo stomaco mentre cercava di ingoiare un sorso che le era rimasto quasi in gola…perché non se ne era andata quando aveva avuto l’occasione di farlo? Calma, doveva solo stare calma e sembrare sicura di sé stessa, ce la poteva fare, doveva solo tenerlo a distanza e non sembrava per nulla facile perché Matt le aveva appena tolto il bicchiere di mano con un gesto sicuro e delicato

-Bellamy che fai? Stai cercando di sedurmi con proposte in stile 50 shades? – Vic lo fulminò a sua volta con uno sguardo di fuoco, e se avesse saputo che invece di tenerlo alla larga lo stava provocando forse non si sarebbe mai azzardata. Matt non chiedeva di meglio, era troppo più vecchio ed esperto in certe cose di lei per non batterla in partenza su quel terreno

-Magari!!! In realtà ti sorprenderebbe  sapere che sono un bravo ragazzo, nulla a che vedere con quel depravato problematico di Christian Grey! – l’espressione che aveva ora era impagabile e Vicky non potè fare a meno di ridere di cuore, sembrava davvero innocuo

-Chiedi in giro, sono un pantofolaio! – Dei del Cielo! Qualcuno le doveva spiegare perché trovava affascinante quel viso  tutto spigoli dall’espressione furbetta e gli occhi brillanti.

-Confessa, hai letto il libro! – lo accusò puntandogli un dito sul petto

-No, no , ma che dici…- ridevano entrambi in un gioco di sguardi che oscillava tra il flirt e il divertimento

-Si che l’hai letto e ti vergogni a dirlo! –

-No, non io, l’ha letto Kate, la mia ex fidanzata, non ha parlato d’altro per un mese! –

Kate, era la prima volta che gliela sentiva nominare apertamente e non riuscì bene a classificare quale tipo di emozione le aveva appena suscitato la cosa

-Comunque, Mr Bellamy – proseguì lei leggermente provocante sfiorandogli la spalla con la sua

-Sappi che non ti ci vedo affatto nei panni di Christian Grey…troppo figo..lui ovvio,tutto muscoli e perfezione,  praticamente un dio greco! – forse era il vino che le aveva dato alla testa perché da sobria non avrebbe mai fatto un’affermazione del genere, ma era troppo tardi.

Rimase lì a guardare lo stupore divertito del cantante, mentre annuiva e poi ridacchiava prima di passarsi una mano sul viso perfettamente rasato e poi tra i capelli. Si avvicinò pericolosamente a lei che a quel punto contro il bracciolo del divano non aveva più spazio per arretrare e disse serio, calmissimo

-Nemmeno io ti vedo bene nei panni di Anastasia Steele, lei pare fosse imbranata e un po’ racchia tu  Vic invece mi sembri molto in gamba… e bellissima!-

Vicky  smise di respirare incastrata nell’azzurro siderale degli occhi di Matt, non era vero, non l’aveva detto sul serio, rimase letteralmente paralizzata mentre lui stavolta le accarezzava deliberatamente i contorni del viso con una dolcezza esasperante, le faceva scivolare una mano dietro il collo per avvicinarla a lui e…

A quel punto i muscoli si rifiutarono di obbedirle perché quello che provava era panico allo stato puro, doveva alzarsi di lì correre scappare più lontano possibile, invece non riuscì a muovere un solo muscolo, travolta da un brivido senza fondo a metà tra il terrore puro e l’eccitazione. Le iridi azzurre la risucchiarono sfumando nell’indefinito, mentre il cuore le rombava nelle orecchie il naso del ragazzò sfiorò appena il suo in quella lenta e prudente manovra di avvicinamento, travolgendola con la sensazione del respiro caldo che le sfiorava le labbra. Chiuse gli occhi irrigidendosi incapace di muoversi,  perché sicuramente se fosse sopravvissuta sarebbe stato solo sotto forma di pietra, aspettando il bacio che l’avrebbe trasformata nella regina dei ghiacci.

Invece un ronzio fastidioso spezzò l’incantesimo, qualcosa vibrava insistentemente nella tasca dei pantaloni di Matt, ci mise più di un attimo a capire cosa stava succedendo

Victoria osò appena prendere fiato mentre riapriva gli occhi e seguiva ancora rigida come un palo i movimenti del moro visibilmente confuso, tra le sue mani sul display lampeggiava insistente il nome Rob.

-Scusa … credo…credo sia importante! – si pizzicò convulsamente il naso con le dita con un gesto che ricordava un tic nervoso

- Si Rob che succede? – La ragazza quasi in trance non riuscì a staccare gli occhi dal filo delle labbra rosse e sottili che poco prima erano così vicine alle sue e che ora,  erano serrate in una linea stretta, la fronte corrugata

- E Dom dov’è? – chiese visibilmente seccato

-Ok arrivo- si passò di nuovo convulsamente le mani tra i capelli sospirando  in un gesto nervoso

-Scusami Vic, c’è…c’è un problema con degli ospiti, quell’idiota di Dom non si trova…era Rob il nostro uomo di fiducia per la sicurezza, devo andare a vedere di cosa si tratta… - Gesticolava in modo un filino sconclusionato, Vicky lo fissava immobile e lui sembrava in serio imbarazzo

-Non ti muovere di qui, torno tra 10 minuti ok? – provò a dire cercando di controllare la sensazione di fastidio che lo divorava. Dom era chiuso dentro da qualche parte a fare del sesso con la sua superbionda e lui si doveva smazzare i problemi,  perché in caso non fosse chiaro quella non era casa sua ! Cercò ancora un contatto con gli occhi di Vicky che annuì senza fiatare, tutta la sera a cercare di avvicinarla e ora che sembrava quasi esserci riuscito….Aveva la strana sensazione che al ritorno sarebbe stato tutto da rifare. Se  Matt avesse saputo cosa le passava per la testa in quel momento, probabilmente avrebbe mandato a ‘fanculo Dom, la festa e gli idioti che gliela stavano rovinando e non si sarebbe mosso di un passo per tutto l’oro del mondo.

-Non muoverti! Faccio il prima possibile! – ribadì lasciandole un bacio morbido sulla guancia

Victoria annuì di default, seguendolo con lo sguardo ancora pietrificata, totalmente confusa dal  profumo e dalla dolcezza così semplice e naturale dei gesti del moro, il cuore impazzito le martellava ancora nelle orecchie.

Le ci volle qualche istante prima di rendersi conto che gli arti potevano ancora ubbidire ai suoi comandi e allora si era alzata ed era corsa via.

Giù per le scale miracolosamente senza inciampare nei gradini o nel vestito, a testa bassa con le gambe che tremavano, ma dovevano correre, senza guardare nessuno in faccia, senza nemmeno pensare che poteva anche imbattersi in Matthew, senza preoccuparsi di quello che avrebbe pensato. Era istinto di sopravvivenza allo stato puro. Correre, attraverso l’affollato spiazzo davanti alla piscina trasformato in dance floor, incurante degli urti di spalle, della musica assordante, degli sguardi curiosi, doveva uscire di lì il prima possibile

-Vicky finalmente! Vieni a ballare con noi! – Sofie l’aveva presa per un braccio e lei aveva ringraziato il cielo che la stilista fosse chiaramente ubriaca, così non era in grado di accorgersi dello sguardo allucinato che le aveva rivolto liberandosi dalla sua presa  continuando a correre, oltre il viale d’ingresso, sul piazzale, senza fiato in un urlo strozzato mentre alzava una mano per fermare un taxi.

Ansimava, le mancava il fiato ma era in salvo,  almeno per ora!

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Capitolo 3
*** 3- SORPRESE E SEGRETI ***


Ciao a tutte! Eccomi qui a movimentare questo fandom abbandonato, chi mi conosce lo sa, non ce la faccio a non dilungarmi e quando dico che stavolta non metterò nemmeno un briciolo di angst non ci credo nemmeno io! Sopportatemi….

 

Una delle poche cose che apprezzava della Francia erano i croissant, lui non nutriva l’amore incondizionato del suo batterista per quella nazione, fatta eccezione per i fans francesi  anche solo perché erano numerosissimi. I croissant invece dovevano essere sicuramente un’invenzione divina…  poi si sposano benissimo col cappuccino,  fatto come in Italia sia chiaro!

Avete presente la fragranza di un croissant appena sfornato che ti riempie la bocca di acquolina solo col profumo?  Non aveva idea di chi fosse uscito di primo mattino a comprarli,  ma a lui sarebbe andata la sua infinita gratitudine per tutta la giornata, perché un croissant del genere dopo una notte ad ore di sonno zero era una specie di benedizione celeste.

Dio, era una cosa sublime quanto sentire Rachmaninov  col volume al massimo a casa da solo spalmato sul divano in mutande quando sei incazzato nero, pensò mentre la confettura di albicocca gli esplodeva in bocca in un tripudio di sapore, andava assaporato con calma pezzo per pezzo, non ingoiato in fretta senza alcuna attenzione come stava facendo la coppietta davanti a lui

-Mmm…tesoro…promettimi che ci rivediamo prestissimo! –

Dominic e la superbionda erano impegnatissimi ad assaggiarsi a vicenda mentre facevano colazione

-Parigi!  Tra tre settimane, ce la farai ad esserci? – Sarah buttò per l’ennesima volta le braccia al collo del suo batterista intento a baciarla sul collo e a infilarle le mani ovunque riuscisse tra un sorso di caffè e un morso di croissant, in quel momento Dom era disposto a promettere di attraversare l’oceano camminando sulle acque pur di rivederla.

-Contaci!! – Seee…Matt alzò gli occhi al cielo,  mentre girava il cappuccino che si era appena meticolosamente preparato, per lo sguardo ad alta intensità di Dominic. Conosceva l’amico da troppo tempo per non sapere che tre settimane erano un tempo infinito, morta una bionda se ne fa un’altra…del resto dubitava fortemente che se Sarah nel frattempo avesse incontrato qualcuno più cool di Dominic, e non ci voleva poi molto, si sarebbe tirata indietro!

-E stata una notte incredibile Sweetie! Impazzirò in queste tre settimane! -

lo schiocco dei baci e i risolini di sottofondo stavano facendo innervosire Matt, il termine giusto era “infastidito”, qualcosa gli prudeva in fondo allo stomaco, non tanto perché l’ex biondo e compagna stavano dando spettacolo al limite dell’osceno davanti a lui, diciamolo avrebbero potuto starsene in camera da letto ancora un po’, con Dom aveva condiviso di tutto, la stanza, il cesso, il letto, le mutande, la ragazza e anche di peggio…, piuttosto per il fatto che nessuno dei due l’aveva minimamente calcolato da quando era entrato in cucina circa…venti minuti prima. E si che era seduto proprio di fronte a loro…

Nulla, ma proprio nulla, ciao, crepa, vattene…nulla!  Magari nella notte era diventato trasparente 

Si schiarì la voce prima di parlare per segnalare la sua presenza, lasciando uscire quello che era il pensiero ossessivo che gli ronzava nel cervello.

-Se n’è andata! –

Due paia di occhi si fissarono simultaneamente su di lui dall’altra parte del tavolo, quasi che si fosse materializzato col teletrasporto di Star Trek proprio in quel momento. Finalmente!!!

-Come scusa? –

Come? Ah gran bella domanda quella! Avesse saputo rispondere ora sarebbe stato fresco e riposato e non avrebbe passato lo stralcio di notte che gli era rimasto a pensarci ossessivamente.

Quando  era tornato indietro Victoria, non c’era più. Qualcosa nel retro della sua mente  un pochino se lo aspettava, ma vinto il disappunto iniziale era sceso da basso a cercarla, lui in effetti ci aveva messo più tempo di quello che pensava e magari la biondina si era fatta un giro, si era detto alimentando da solo un flebile barlume di speranza.  Aveva chiesto a tutti quelli che conosceva della “ragazza in rosso” difficile non notarla, scomparsa, volatilizzata!

Era stato Kirk a dargli una conferma

-E’ andata via, l’ho vista salire su un taxi dieci minuti fa! Se avessi saputo l’avrei fermata con una scusa qualsiasi -

La delusione bruciava non poco e si era velocemente trasformata frustrazione, era come quando stai per addentare un bel frutto profumato, maturo e succoso ti suona il telefono e… quando torni scopri che qualcuno dei tuoi amici stronzi se l’è portato via. Non rimaneva che affogare il dispiacere nell’alcol.

 

- Puff  sparita nel nulla! –  le mani avevano fatto un gesto degno di un prestigiatore

- Victoria? – chiese Dom con un sorrisino strano senza togliere le mani dalla bionda

Matthew annuì stropicciandosi il viso assonnato per l’ennesima volta, cercando di ignorare il mal di testa .

-Non puoi piacere a tutti Bellamy! –  il suo batterista al solito era anche troppo semplicista

Non si può  piacere a tutti certo, ma quello non era il suo caso.  A Lui Vicky piaceva eccome ed era disposto a mettere la mano sul fuoco che l’attrazione fosse reciproca. Non avevano cominciato bene per nulla, anzi ad inizio serata era sicuro che la biondina covasse qualcosa di simile al rancore per lui, sapeva benissimo di doversi far perdonare per la bravata di quella mattina e ci si era messo d’impegno, ne valeva decisamente la pena, bastava guardarla ! A dir la verità lui era già qualche giorno che la guardava, forse nel modo superficiale e distratto con cui un maschio guarda una bella donna, ma non era certo passata inosservata.

Per un po’ lei lo aveva osservato tenendo le distanze come si fa per capire se un animale è pericoloso e lui l’aveva lasciata fare, poi si era progressivamente  sciolta, non del tutto ad onor del vero, ma quanto bastava per lasciar intravedere una freschezza, un entusiasmo e una spontaneità che lo avevano sorpreso,  nel mondo in cui viveva erano qualità a dir poco rare.

-Aspetta Bellamy, TU eri con Vicky? – la bionda si era districata improvvisamente dai tentacoli di Dom e lo fissava come se fosse davvero un animale pericoloso. Matt non si fece impressionare nemmeno un po’, annuì tranquillamente, senza trucco si vedeva che era poco più di una ragazzina, una ragazzina che giocava a fare la donna vissuta atteggiata ed eccessivamente sicura di se stessa! Guardandola il confronto con Vicky veniva spontaneo, si assomigliavano dannatamente eppure allo stesso tempo erano diversissime, quasi agli antipodi soprattutto caratterialmente.

-Si perché? – rispose calmo -Siamo stati insieme tutta sera eravamo in terrazzo, è suonato il telefono e sono dovuto correre a fare le veci del tuo ragazzo – un dito di Matt era puntato in modo accusatorio verso un Dominic che sbadigliava impermeabile alla provocazione dell’amico

 – …e nulla…sparita! – questa volta il leader dei Muse si alzò spalancando le braccia , con addosso solo maglietta e mutande assolutamente indifferente al fatto che ci fossero ospiti femminili in casa

- Eri da solo in terrazzo con Vicky??? – Sarah  capelli sciolti e vaporosi, piedi scalzi,  inguainata in un jeans dipinto addosso si era alzata a sua volta ed aveva aggirato il tavolo per fronteggiarlo con aria minacciosa, quando aveva parlato di Matt come un gentiluomo voleva solo incoraggiarla a socializzare, non darle in pasto sua cugina

-Si, solo con un’altra decina di persone? Qual è il problema? – Lui continuava a non essere minimamente impressionato dalla grinta di Sarah e da quel broncio che metteva in evidenza le labbra piene dal disegno perfetto. Era così bella da sembrare una bambola!

- Avrai sicuramente fatto o detto qualcosa di sbagliato! – lei aveva le mani sui fianchi e uno sguardo blu che poteva incenerire le pietre. Vicky quando si arrabbiava aveva lo stesso sguardo catalizzante, ma nemmeno un briciolo della malizia di sua cugina

Matthew corrugò la fronte stringendosi forte la base del naso il mal di testa  si stava inesorabilmente trasformando in una lama conficcata in mezzo agli occhi, logica conseguenza di alcol, stress e mancanza di sonno.

-Nonsense! – sussurrò quasi per se stesso scrollando il capo

No, non aveva sbagliato nulla, ed era la cosa che lo mandava in bestia perché non capiva!

Non era abituato a mettersi in discussione, i bagni di umiltà non facevano per lui, aveva imparato a farlo solo in un passato abbastanza recente quando aveva accettato di fare di tutto per salvare il suo rapporto con Kate  non fosse stato altro che per il bene del figlio che avevano in comune,  la vita gli aveva insegnato che nemmeno lui era infallibile. 

Aveva occupato il poco tempo in cui avrebbe potuto dormire a pensarci, seduto sullo stesso divano di prima sul terrazzo ormai deserto, rabbrividendo nell’aria fresca della notte. Era sicuro di  non aver mai forzato la mano e un po’ di ritrosia fa parte da sempre del gioco del corteggiamento, se lei non gradiva la sua compagnia perché non si era staccata un minuto da lui per tutta sera? Perché si erano ritrovati a chiacchierare fitto fitto, punzecchiandosi a vicenda e ridendo come due cretini con una sintonia che non aveva nemmeno con persone che conosceva da anni?

Forse da quando si erano trasferiti sulla terrazza lui poteva aver perso un po’ di lucidità, le bollicine dello champagne unite al profumo di lei,  a quegli occhioni blu e quelle risate di una spontaneità disarmante, potevano avergli annebbiato un po’ il cervello oltre che ristretto i pantaloni, o magari il cervello annebbiato era una conseguenza dei pantaloni stretti, ma diciamolo accanto ad una simile bellezza si sarebbe annebbiato il cervello di qualsiasi maschio sessualmente attivo.

Se pensava al livello di elettricità nell’aria un secondo prima che le sue labbra sfiorassero quelle di velluto rosso di lei, ancora gli si rizzavano i peli sulle braccia e non solo quelli! Ok, lei era nervosa, parecchio nervosa, la sua sensibilità glielo aveva fatto percepire chiaramente, così come  il suo ego gli aveva suggerito che era perfettamente logico visto che lui oltre ad essere un bel po’ più vecchio di lei  era “Matt Bellamy”, non l’aveva anche parzialmente ammesso quando le aveva chiesto di suonare?

Matt del resto era un’anima semplice ed aveva fatto di tutto per metterla a suo agio,  e lui ora era ancora più curioso di sentirla suonare, dannata ragazzina,  ripensandoci l’unica cosa che aveva sbagliato forse era stata di andarsene di lì e non baciarla prima!!!

-Tua cugina è maggiorenne e sa perfettamente quello che vuole! – Sibilò provocante, l’altra “ragazzina” cominciava ad infastidirlo sul serio

-Bellamy stammi bene a sentire…metti una delle tue luride manacce addosso a Victoria e ti prometto che le note alte non saranno mai più un problema! – Tono minaccioso,lampi blu dagli occhi e  sguardo puntato in modo eloquente all’ altezza dei boxer  del chitarrista.

Sarah sarebbe stata disposta ad uccidere pur di proteggere Vicky , forse lasciarla sola per costringerla ad uscire dal guscio non era stata una buona idea, soprattutto perché non aveva idea di fino a dove si era spinto Matt

- Tesoro ti prego… - Dominic la prese dolcemente per le spalle,  cercare la lite con Matt non era saggio , la morte verbale per lei era certa! Poi rimaneva il fatto che gli occhi della bionda erano puntati sugli attributi del suo miglior amico  coperto solo da un paio di boxer neri aderenti e non si sa mai che facesse un confronto…

Il moro invece rideva stropicciandosi gli occhi per l’ennesima volta , sai che paura…

La superbionda sospirò liberandosi  dalla stretta di Dom accorciando ulteriormente la distanza tra lei e il cantante

-Dom…scusa…-

-Sarah…ti prego…- il batterista esitò solo un attimo pronto ad intervenire, ma lei si addolcì inaspettatamente

-Matthew senti…- sospirò - io lo so che  Victoria oltre ad essere bellissima è una ragazza straordinaria e se tu conoscessi, se la sentissi suonare….- un altro sospiro melodrammatico da attrice consumata qui ci stava benissimo  e quel tipo di atteggiamenti Matt li conosceva benissimo

– Ooh…credimi,  sono sicura di innamoreresti perdutamente di lei! Te l’ha detto vero cosa fa nella vita reale?! -  esitò un attimo quasi soppesando con lo sguardo  Matt  come per valutare fino a che punto poteva scopristi, il cantante invece all’ultima affermazione aveva avuto uno spasmo allo stomaco,  lui DOVEVA  assolutamente sentirla suonare

 – Ma..ma…oh Matt lascia perdere, non fa per te è…. decisamente troppo complicato!- Sarah aveva appena commesso un errore grossolano di valutazione abbinando le parole “lascia perdere” e “troppo complicato” nella stessa frase, il suo discorso non aveva fatto altro che stimolare ulteriormente la curiosità del cantante

-  Ora scusatemi entrambi ma ho un aereo da prendere- la bionda girò sui tacchi raccogliendo le sue cose seguita a ruota da Dominic

-Ti accompagno…-  il batterista esitò un secondo , stava ancora studiando l’amico, l’aspetto un po’ confuso di Matt aveva sovvertito le sue priorità, non era più così sicuro che in quel momento fosse più urgente accompagnare la supermodella o cercare di capire cosa passava  nella testa del moro che fissava il mare con sguardo assente oltre la grande finestra.

-Matt è tutto ok? – chiese posandogli una mano sulla spalla con delicatezza ed attenzione

-Si…vai tranquillo – il cantante lo rassicurò con un mezzo sorriso, alla sua età aveva quasi imparato a cavarsela da solo – Ho solo bisogno di dormire qualche ora – Dominic annuì stringendo di più la spalla minuta

-Quando torno non mi scappi…ne parliamo! - non avrebbe mai smesso di sentirsi responsabile di Matt, oltretutto anche se faceva l’indifferente aveva un subdolo filo di senso di  colpa visto che l’amico aveva abbandonato Victoria per colpa sua.

 

-Se Andrè mi cerca sono in cantina a sistemare il vino che è arrivato stamane. – sembrava il posto giusto per nascondersi, Victoria non era dell’umore adatto a rivolgere la parola a nessun essere vivente dalla Francia agli antipodi. Era stata al telefono con una Sarah preoccupatissima per tutto il tragitto da casa della nonna al bistrot e ci era voluta tutta la sua calma ed il suo impegno per convincerla che andava tutto bene. La frase “Cos’è successo con Matt? L’ho visto un tantino…turbato!”non aveva fatto altro che accrescere la sua agitazione. Bellamy turbato a causa sua era un concetto così assurdo da risultare quasi astratto, semmai era l’opposto! Da quando era arrivata al Le Flaveur era letteralmente terrorizzata dall’idea di veder entrare da un momento all’altro i due terzi dei Muse, anche perché non aveva la minima idea di come affrontare la situazione. La sera prima non aveva fatto altro che ubbidire all’istinto che le aveva imposto di correre, doveva mettere quanto più spazio fisico possibile tra lei e Matthew nel più breve tempo possibile, il cuore aveva continuato a batterle in modo folle fino a quando non si era chiusa la porta di casa alle spalle sentendosi provvisoriamente al sicuro. Si era buttata sotto la doccia bollente nella speranza di togliersi dalla testa l’immagine degli occhi luccicanti di Matt, la sensazione dei polpastrelli che sfioravano il suo viso, la mano che scivolava dietro il collo con una dolcezza che non lasciava spazio ad altre possibilità se non quella di arrendersi, le labbra che avevano sfiorato le sue per una frazione di secondo….Mio Dio era successo davvero?

Vic accucciata in fondo ad uno scaffale si rese conto che stava ancora rivivendo ad occhi chiusi  quegli istanti all’infinito …maledizione, maledizione, maledizione!!!

La mattina aveva portato con sé la consapevolezza di essersi comportata come una vera stupida.

Macché donna di mondo, una bambina, non aveva scuse Matt non centrava il problema era solo ed esclusivamente suo!!! Lui era stato davvero impeccabile tutta sera, gentile, educatissimo, divertente e con quegli occhi che tutte le volte che si posavano su di lei le facevano perdere il filo di quello che stava dicendo costringendola  regolarmente a mascherare l’imbarazzo con una risata. Ancora non capiva come aveva fatto a bypassare le sue difese ed arrivarle così vicino, forse era per via di tutta quella sicurezza nei modi di fare, si era come dire…fatta contagiare, o forse perché da quando erano saliti sul terrazzo lei aveva proprio smesso di pensare, perché c’erano solo lui i suoi occhi, le sue domande, i suoi discorsi un pochino strambi…era così dolce e buffo che era impossibile tenerlo a distanza!

Magari la colpa era dello champagne a cui non era riuscita a dire no, o di Chopin, Rachmaninov, Freddie Mercury e i Justice, e di quelle mani che a guardarle quando si muovevano mettevano in imbarazzo quanto gli occhi, parola di una che in fondo faceva il suo stesso lavoro.

Dopo tutto non era successo nulla, cos’avrebbe potuto succedere su una terrazza piena di gente, solo un quasi bacio tra due persone che si sentono attratte, Vic appoggiò la fronte contro lo scaffale che aveva di fronte disperata al pensiero di aver appena ammesso a sé stessa di sentirsi attratta da Matt, impossibile!!! Maledizione le ragazze di mezzo mondo avrebbero ucciso per essere al suo posto e lei era scappata! Scappata, Dei potenti che vergogna, non voleva doverlo guardare in faccia mai più! Pensandoci il problema non si poneva perché sicuramente Lui non le avrebbe mai più rivolto la parola, Sarah aveva capito male, Matthew più che turbato probabilmente era incazzato nero perché lei gli aveva rovinato la serata! Che vergogna!!!

Perché semplicemente non poteva essere come Sarah, cogliere l’attimo senza pensieri e basta?

Perché non esisteva una pastiglia per dimenticare tutto quello che era successo nell’ultimo anno?

I colori delle etichette del vino  cominciarono ad appannarsi mentre il senso di frustrazione ed inadeguatezza diventata insostenibile, ma Vicky cercò lo stesso di mantenere la calma e continuare a fare il suo lavoro per distrarsi da quei pensieri che le portavano solo angoscia.

E invece no, nulla sarebbe mai più stato come prima, persino sua madre glielo ripeteva di continuo che non doveva farsi alcuna illusione…

-Vicky..- La voce di Andrè la sorprese alle spalle, cercò di asciugarsi alla belle meglio le lacrime che  colavano sul viso mischiate alla polvere, rimettendo insieme quel poco che restava di sé stessa

-Si…eccomi…- la voce tremava un pochino

-Vic che succede? Non stai bene? – il suo capo la guardava sinceramente preoccupato, poteva essere un po’ stronzo o semplicemente molto esigente, ma sicuramente apprezzava Victoria e il suo lavoro in tutti i sensi

-No…io…è la famosa allergica alla polvere..- cercò di mascherare lei, tirando su dal naso e fregandosi gli occhi con le mani. Andrè non sembrava molto convinto, ma non indagò oltre perchè aveva palesemente bisogno di lei

- Marc sta male, l’ho mandato a casa, ho bisogno di te in cucina. – Lei lo guardò occhioni  grandi dilatati e ancora umidi

-Sei impazzito?! – si alzò in piedi di colpo – Io non sono uno chef!!!-

-Vic ti prego, qui sei l’unica che sa cucinare più di due uova al tegamino…non posso chiudere la cucina del bistrot di sabato sera nella stagione di punta- Dirigere la cucina del locale andava oltre le sue possibilità, ma Andrè la stava praticamente supplicando, si prese qualche secondo per riflettere sul problema che stava per accollarsi

-I ragazzi ti aiuteranno- insistette lui

-Va bene …ma solo griglia e insalate, niente di troppo complicato! – sentenziò. Cucinare poteva essere un’ottima soluzione per i suoi problemi, aiutava a tenere la mente impegnata e consentiva di non farsi vedere nel caso qualcuno si fosse preso la briga di venire a chiedere spiegazioni

 

L’ora di punta era passata da un po’ ed il locale cominciava ad essere meno affollato quando Annette, una delle ragazze in sala, si era avvicinata a Jacques sussurrandogli in modo supplichevole

-Ci pensi tu per favore al tavolo in veranda? –

Lui aveva alzato la testa dalle posate che stava rimettendo a posto per dare un’occhiata veloce e il disappunto gli si era immediatamente dipinto sul viso. “Merd!”

-Ti prego…- Anne lo guardava come un cucciolo impaurito, quello che era successo a Victoria la mattina precedente con “quei” clienti ormai lo sapevano tutti, forse la ragazza non voleva correre il rischio di fare la stessa fine

Lui sospirò annuendo

-Ma si…certo, tranquilla. – Francamente non era l’imbarazzo o la paura di rovesciare qualcosa che lo preoccupavano in quel momento. Aveva captato che qualcosa era andato storto tra Bellamy e Victoria  la sera prima, lei era letteralmente inavvicinabile e il sabato non era certo la giornata che permetteva di imboscarsi in un angolo a scambiarsi confidenze, la conosceva bene, doveva solo avere pazienza che Vicky metabolizzasse e poi sarebbe stata lei a cercarlo

Per ora poteva solo andare al tavolo incriminato e prendere l’ordinazione nel modo più professionale possibile.

 

-Signori, cosa vi posso portare? – Dominic alzò lo sguardo dal menù per posarlo sul ragazzo abbronzatissimo dal ciuffo biondo  che gli ricadeva sulla fronte, con aria di apprezzamento

-Vi hanno avvertito che questa sera la cucina fa solo griglia? Abbiamo lo chef malato- disse con un sorriso, per quale motivo il batterista lo stava radiografando a quel modo mettendolo  a disagio? Con “quel” tavolo era sempre la solita storia…

- Perfetto, per me un’entrecote con delle patate al forno. – Matthew chiuse il menù senza esitazioni

- Lo stesso con…insalata…la carne al sangue mi raccomando e … da bere il rosè della volta scorsa – si raccomandò l’ex biondo col tono gentile ma esigente di chi è abituato ad avere il meglio

Jacques prese le ordinazioni diligentemente, raccolse le liste, Dom lo stava ancora fissando, cominciava a diventare imbarazzante, ma  non era lui quello che si trombava modelle superspaziali come Sarah?

-Jack…- azzardò Domic con un sorrisino impertinente, mentre il suo compagno di band alzava gli occhi al cielo ridacchiando in modo complice sfregandosi il mento. I modi di fare un po’ equivoci del suo amico per lui non erano certo una novità…

- Victoria non c’è questa sera? –

Jack??? E questa da dove usciva? C’era una sola persona che lo chiamava Jack, doveva mettersi a ridere o a piangere? Scelse la cordialità e la professionalità gente stramba ne passava di lì, chissà perché quella domanda se la aspettava dal cantante.

-Victoria è in cucina, era l’unica in grado di cucinare stasera qui dentro – spiegò educatamente puntando direttamente Bellamy che alzò le sopracciglia annuendo con stupito apprezzamento

- Jacques …- Dubitava fortemente che Matt ricordasse il suo nome, aveva chiaramente letto il nome sul cartellino appeso alla tasca della camicia

-senti…mi faresti il favore di dirle che se trova due minuti mi farebbe piacere parlarle? –

Il ragazzo esitò un attimo davanti alla calma e alla cortesia del cantante, se lui era lì non poteva essere successo nulla di così grave con Vicky … sospirò alternando lo sguardo sui due amici

-Mr Bellamy..-

-Matt.. – lo corresse il moro prontamente

-Matt..senti...- Jacques  si guardò intorno come per essere sicuro che nessuno lo osservasse o lo sentisse - se anche Vicky riuscisse a trovare il tempo, non credo potrebbe venire da te, Andrè non vuole assolutamente si familiarizzi con i clienti! – spiegò calmo con aria un po’ rassegnata, non sempre le regole erano facili da rispettare

Il moro annuì comprensivo, non era lì per creare problemi a Vicky anzi, non aveva nessuna intenzione di metterla in imbarazzo parlando dei fatti suoi nel bel mezzo di un locale affollato mentre lei stava lavorando, semplicemente non avrebbe saputo in che altro modo rintracciarla.

Sapeva da Dom che Sarah l’aveva chiamata quella mattina nel tragitto per l’aeroporto con scarso risultato,  erano entrambi curiosi di sapere cos’era successo e preoccupati per i rispettivi amici, convincerla a farsi scucire il numero di telefono della cugina  vista la grinta della bionda quella mattina  sembrava un’impresa persa in partenza, almeno a tempi brevi.

Matt però era caduto in uno stato di impazienza che rasentava l’agitazione, perché ormai smaniava per capire cosa non andava tra lui e quella ragazza ed era stato Dominic stesso a caricarlo in macchina e suggerire la cena al bistrot , l’alternativa era farlo bere allo sfinimento, in gioco per l’ex biondo c’era una notte di sonno di cui lui aveva disperatamente bisogno.

Il chitarrista esitò un momento valutando fino a che punto si poteva fidare dell’amico di Victoria prima di infilare la mano in tasca e prendere un biglietto da visita dal portafoglio

-Conto sulla tua discrezione! – disse porgendoglielo con due dita, dare in mano il suo contatto ad un estraneo era sempre un rischio  – Di a Vic di chiamarmi quando può, non importa se è tardi…-

Jacques prese il biglietto un po’ stupito, Bellamy lo stava praticamente supplicando

 

-Il tavolo cinque aspetta ancora il dolce, ormai mi guardano male! – francamente visto il nervosismo dilagante non aveva idea di come affrontare l’argomento con la sua amica e collega

- Dammi due minuti ed avrai il tuo fottuto dolce! Anzi mi potresti aiutare…-

-Vic il tavolo otto ha ordinato ancora un’insalata! – Annette entrò sventolando il foglio della comanda

-Ditemi la verità questa  è una puntata di Hell’s Kitchen registrata in incognito  –si lamentò la biondina mentre finiva di decorare il dolce incriminato – Ti prego dimmi che quelle che hai in mano sono le ultime ordinazioni, perché la gente deve mangiare fino ad ore impossibili? -

Jacques rise – Non eri tu quella che diceva che in cucina hanno la parte migliore?Niente clienti rompicoglioni… –

Vicky sospirò rassegnata asciugandosi il sudore dalla fronte col dorso della mano, più che in una cucina  sembrava di stare dentro ad un forno a microonde gigante

-Beh forse mi sbagliavo azzardò! – ridendo

Il ragazzo scelse quel momento per allineare le tre comande che aveva in mano sul banco, Vicky diede un’occhiata veloce giusto per capire cosa la aspettava ancora, su una oltre il numero del tavolo c’era la scritta sottolineata MUSE

-MA PORCA DI UNA….- imprecò mollando la padella di colpo, si era appena scottata la mano

-DOVE SONO? – Non poteva essere!!! Nessuno sano di mente sarebbe andato a cercarla dopo quello che aveva fatto la sera prima…di colpo aveva il cuore in gola l’ansia a mille e le mani che tremavano, una andava messa urgentemente sotto l’acqua!

-Veranda, solito tavolo – lei allungò il collo cercando di vedere oltre la porta a vetri della cucina inquadrando uno sprazzo di T shirt bianca di un Matt di schiena  e una gamba fasciata dal Jeans nero del batterista. Cercò di calmarsi  a - Magari non erano lì per lei, ma solo per cenare, b – Ancora non era sicura che Bellamy fosse totalmente sano di mente

- Ci hai parlato? – chiese circospetta, il ragazzo di fronte a lei la guardava con un palese “MA SEI SCEMA?!” dipinto in faccia e magari un pochino aveva ragione.

-No Vic, Bellamy mi ha trasmesso l’ordinazione per via telepatica, non sei tu quella che sostiene che ha poteri paranormali? – lui era ironico e lei fece una smorfia di disappunto

-Beh? –

-Beh cosa? – Jacques oltre che perplesso dall’atteggiamento  del leader dei MUSE e dalla reazione di Vicky cominciava ad essere disorientato

-Che vuole ? – chiese lei un filino minacciosa girando la carne sulla griglia con la stessa violenza che avrebbe usato in quel momento per friggere il culo di Bellamy

-Cenare, che ne dici? – lui sospirò davanti allo sguardo blu ed accigliato di Victoria, prese fiato prima di parlare di nuovo

- Mi ha chiesto di te…-

-E tu? – Jacques la scrutava cercando di capire di che natura era il problema tra la sua amica e il chitarrista

-Ho detto che sei impegnata in cucina e non puoi uscire, ma…mi è parso di capire che ci tiene molto e se trovi due minuti…-

-Stai scherzando vero??? Tu non hai la più pallida idea di cos’è successo! – la ragazza lo interrupe prontamente con una reazione quasi eccessiva

-No, non ho la più pallida idea di cos’è successo perché tu è tutto il giorno che eviti il mondo intero, nonostante questo ti ho appena parato il culo lo stesso, ma ti giuro che di là c’è Matthew Bellamy che pende dalle tue labbra!!!-

Vicky scoppiò a ridere istericamente portandosi il dorso della mano un po’ unta sulla fronte, “Matthew Bellamy che pende dalle tue labbra” Dei Potenti era la stronzata più grossa che avesse mai sentito in vita sua, probabilmente l’unico motivo per cui era lì era il suo ego ferito che non accettava il rifiuto

-Vuoi sapere cos’è successo???- la biondina stava quasi urlando - Ieri sera Matt mi ha praticamente baciata sul terrazzo di casa di Dom e io sono scappata come un’idiota! Capisci ora!!?  Pensi ancora penda dalle mie labbra? – la carne che stava mettendo sul piatto aveva rischiato di finire dall’altra parte della cucina,Vicky era sull’orlo di una crisi isterica

Annette aveva mollato di colpo i piatti vuoti che aveva in mano per portarsi entrambe le mani alla bocca e l’eco dello  schianto sul pavimento si era perso nel silenzio assoluto che ne era seguito, sicuramente avevano sentito anche in sala, poi il silenzio attonito nel quale gli occhi di tutti i presenti in cucina si erano puntati su di lei, solo il ronzio dei fornelli a fare da sottofondo.

Ecco ora lo sapeva il mondo intero, era stata quasi una liberazione!

Jacques era rimasto immobile con la mascella a penzoloni assolutamente incredulo, combattuto tra la necessità di calmarla e la voglia di andare al tavolo di Bellamy e stringergli la mano. Se era riuscito in un’impresa del genere doveva  essere sul serio uno fuori dal comune, forse aveva davvero poteri paranormali, la stima nei suo confronti era cresciuta in modo esponenziale.

-Beh, che avete tutti da guardare, non avete niente da fare? – Fu lui al posto dell’amica che sembrava in stato catatonico  a battere le mani prendendo in mano la situazione, mentre la frenesia della cucina riprendeva in un secondo

-Ok…Vic  senti…- si avvicinò comprensivo – Se non ti va di andare là fuori a parlarci ora io lo capisco, ma fammi un favore personale, almeno chiamalo , ok? – disse facendole scivolare il biglietto nella tasca del grembiule – Non credo questo lo dia a tutti…- aggiunse asciugandole la lacrima che scivolava silenziosa sulla guancia un po’ arrossata di lei, non era proprio giornata e non era il momento per parlarne. Era tutto un fottuto casino!

 

Rimanere concentrati su quello che stava facendo per il resto della serata era sta un’impresa titanica, il biglietto in tasca pesava come un masso e di là c’era Matt Bellamy che voleva parlare con lei, ma parlare di cosa? Sinceramente  non aveva nulla da dirgli, non gli poteva spiegare il motivo per cui era andata via e se anche per assurdo l’avesse fatto ne avrebbe avuto in cambio solo compatimento, lei non voleva essere compatita da nessuno tanto meno da lui.

-Vicky puoi smettere di pensare a Bellamy per cinque minuti? – Annette entrò in cucina urlando spazientita per l’ennesima volta – Il creme caramel andava al tavolo otto non all’undici-

Non era già tutto abbastanza umiliante così? Victoria a quel punto oltre che stanchissima ed accaldata era decisamente snervata, aveva bisogno di prendere aria. Andò a sbirciare dalla porta della  cucina avendo cura di non farsi vedere, il tavolo incriminato era vuoto, un tovagliolo abbandonato sulla sedia, tirò un sospiro di sollievo, almeno ora si poteva rilassare. Non si aspettava certo che Matt facesse irruzione in cucina pur di parlare con lei eppure uno strano filo di amarezza le attanagliava la gola,  era così agitata che non era riuscita nemmeno a godersi il rarissimo evento di Andrè che la ringraziava per avergli salvato la serata.

Buttò il grembiule sul banco sbuffando,  infilò un paio di guanti di lattice e prese il sacco della spazzatura , era un’ottima scusa per fare due passi  magari sarebbe servito a rilassarsi un po’, peggio di così tanto non poteva andare.

L’aria della sera di quell’ agosto  dal caldo eccezionale era quasi afosa nonostante il clima marino, ma lei era sudata marcia e l’escursione termica col caldo della cucina le fece venire immediatamente la pelle d’oca sulle braccia, attraversò lentamente la strada verso il margine di un piccolo giardino ben curato sul retro del bistrot e gettò il sacco nel cassonetto quasi mimetizzato con la vegetazione mediterranea con tutta la forza che aveva.  Nemmeno lo schianto che risuonò nel silenzio della notte riuscì a coprire completamente la voce profonda della figuretta esile che si materializzò di colpo nel buio dietro di lei

-Buonasera Vic! – Sobbalzò violentemente,   in un attimo era in preda a qualcosa di simile a terrore ingovernabile, il cuore che le rimbalzava nel petto, il respiro bloccato, la vista annebbiata e se Matt avesse vanitosamente pensato che era questo l’effetto che faceva alle donne stavolta si sarebbe davvero sbagliato di grosso. Vicky cercò in qualche modo di governare il panico come le avevano insegnato, mentre tentava di rimettere a fuoco il ragazzo dalle gambe magroline  che uscivano da un paio di bermuda con una curiosa stampa a fenicotteri rosa. Fosse stata un po’ più consapevole avrebbe sicuramente riso di quel particolare, ma ancora una volta era troppo impegnata a cercare di controllarsi, di figure da idiota con Bellamy ne aveva fatte anche troppe negli ultimi due giorni!

Matt mani in tasca si avvicinò senza fretta, non era così stupido da non aver notato la reazione eccessiva di lei e ancora una volta se ne chiese il motivo,  sorrise disinvolto cercando di non dar a vedere il suo disappunto perché capiva la timidezza o la soggezione che poteva incutere in chi lo conosceva solo per via della sua fama, ma lui non era una rockstar vera, non nella sua vita privata  Vicky aveva sicuramente avuto modo di accorgersene.

-So di non essere bellissimo, ma non ho mai spaventato nessuna ragazza a questo modo…- azzardò con tono leggero mentre indagava su di lei con lo sguardo, la ragazza aveva ancora tutte  due le mani premute sul petto mentre cercava di riprendere fiato e il moro aveva quasi paura di vederla correre via di nuovo da un momento all’altro

-Dei Del Cielo!!! Bellamy tu mi vuoi morta! – quel curioso modo di imprecare lo fece sorridere

-E’ questo che fai di solito, ti apposti dietro i cassonetti di notte al buio per spaventare le ragazze???- cercò di scherzare lei, cosa che rincuorò immediatamente Matthew, incoraggiandolo a fare ancora qualche passo tanto da arrivarle abbastanza vicino da permettergli di notare che le pupille si erano quasi ingoiate interamente il blu oceanico di quegli occhioni .“Rilassati Vic, non ti mangio!”

-Ero fuori con Dom che fumava e ti ho vista…- si giustificò, non  era il caso di passare per uno stalker

- Grazie per la cena! Ho mangiato benissimo ! – disse cerimonioso strappandole un sorriso mentre le guance si coloravano leggermente di rosso e le  mani di lei non sapevano bene dove stare

- Ti prego…-  Vic fece un gesto di diniego abbassando gli occhi

-Ti giuro, persino quello stronzetto incontentabile di Dom ti ha fatto i complimenti! – Lui sembrava sincero e rideva, per ora la conversazione doveva rimanere su toni leggeri. Vic si sentì ancora più confusa, Matt non l’aveva assalita, anzi  stava lì a fare conversazione cordiale e rilassato come se niente fosse successo

-E’ stata una serata difficile! – disse quasi a giustificarsi, dando un’occhiata verso il bistrot pur di non doverlo guardare in quegli occhi che ancora una volta parevano frugarle nei pensieri.

-Stanca? – lui dubitava che i segni neri che aveva la ragazza sotto gli occhi fossero da attribuire alla stanchezza, forse poteva proporle di andare a bere qualcosa insieme più tardi, potevano chiacchierare un po’…

- Come se fossi appena uscita da una puntata di Hell’s Kitchen! – ammise lei sciogliendosi un pochino davanti al sorriso comprensivo di lui

-Mi piacciono le donne piene di sorprese! – questa volta le guance di Vicky diventarono davvero bollenti, ma purtroppo Matthew aveva detto piene di sorprese, non di segreti. Si rese conto che lui la stava guardando ancora  allo stesso modo in cui la guardava la sera prima quando si sentiva una dea avvolta nel Versace rosso, assurdo perchè ora era accaldata, sporca di grasso, non aveva un filo di trucco e non avrebbe mai voluto farsi vedere in quelle condizioni, che imbarazzo. In un accesso di vanità inconscia si sfilò il cappellino col logo del bistrot ridendo nervosamente. Matt ancora una volta rimase ipnotizzato da quel movimento fluido e aggraziato  mentre magicamente la lunga coda di cavallo imprigionata sotto ricadeva sulle spalle di lei, era un mistero come avesse fatto ad attorcigliarla lì dentro. Una creatura così poteva solo  suonare divinamente e lui continuava a pensare che fosse la cosa più spontanea e deliziosa che avesse visto da tempo

-Matt…senti…- Vicky aveva di nuovo il cuore che batteva a velocità anomala, lui aveva accorciato  le distanze appoggiando un piede infilato nelle Vans nere all’aiuola, la ragazza non sapeva da che parte incominciare

-Sei scappata ieri sera! – la precedette lui serio, non voleva essere aggressivo. Si guardarono solo di sfuggita negli occhi, Vic non riuscì a sostenere il suo sguardo intenso ed interrogativo, ecco, non poteva più scappare era come stare incastrati in un angolo da cui non puoi uscire. Ritorse completamente il cappellino che aveva ancora in mano prima di rispondere con un sorriso nervoso

-Noo…io …voglio dire…tu lo credi! – poteva provare a barare

-Prego? – Matt la guardava più curioso che arrabbiato

-Non sono scappata… solo…solo… ti avevo già portato via anche troppo tempo, tu avevi i tuoi ospiti…non vedo perché dovevi perdere ancora tempo con me…- si morsicò il labbro inferiore aspettando la sua reazione, non reggeva come scusa era chiaro, ma non poteva dirgli la verità, NON POTEVA!!!

-Stai scherzando spero! – lui scosse il capo perplesso, era la scusa più assurda che avesse mai sentito e la biondina era di nuovo nervosissima – Vic tesoro guardami…-  allungò una mano ad alzarle  leggermente il viso costringendola ad affrontare i suoi occhi, lei  sobbalzò di scatto al primo contatto con le sue dita, “complicato” aveva detto Sarah.

-Non mi piace quando gli altri danno per scontato quello che penso o che dovrei fare – scandì chiaramente -  Inoltre sono abbastanza grande da sapere con chi voglio passare la mia serata ok? – lei annuì cercando di dissimulare il nervosismo con un sorrisino, doveva essere un ottimo leader , si capiva che era abituato a parlare in modo autoritario

  Ci sono rimasto male perché ti assicuro che ieri sera con te sono stato benissimo! – Vic deglutì a vuoto mentre l’asfalto cedeva sotto i suoi piedi,”rimasto male…tesoro…sono stato benissimo”, Matt aveva di nuovo quel tono e quello sguardo di una dolcezza disarmante che l’avevano fregata la sera prima. Sbattè gli occhi più volte aggrottando la fronte, lui non aveva nulla che non andava, nulla di nulla era perfetto, era lei che era disperata!

-Te…te… l’avevo detto ad inizio a serata che non potevo restare…- azzardò un’altra giustificazione assurda quasi sotto voce

-E io ti avevo detto che quando volevi andare dovevi solo dirlo, perché sei scappata Vic ti avrei accompagnata volentieri, non eri l’unica che sarebbe stata felice di tagliare la corda…-

Ci fu un lunghissimo momento di silenzio in cui Vicky rimase incastrata negli occhi magnetici di Matt cercando disperatamente qualcosa da dire, avrebbe voluto essere un’altra, avrebbe voluto che fosse tutto diverso. Non riuscì a rispondere

- Vic dove sei? Ci sono ancora dei dessert da fare! – la voce di uno dei ragazzi che urlava dalla cucina arrivò a salvarla, erano in una zona non illuminata e dal bistrot nessuno poteva vederli

-Arrivo! –urlò con la voce che tremava un pochino

-Scusami … devo andare..- cercò di svicolare nervosamente, Matt le rivolse uno sguardo supplicante  e lei si sentì uno schifo, lui era la persona più carina del mondo e lei stava per mollarlo lì di nuovo senza la spiegazione che voleva, ma non cambiava nulla perché tanto valeva allontanarlo subito…

-Vic…- ora capiva cosa intendeva  Jacques con “Bellamy pende dalle tue labbra” non era quello che pensava, ma era comunque la sensazione più gradevolmente sgradevole che avesse mai provato

-Ora non posso davvero…Matt senti…- si girò velocemente verso la porta della cucina a controllare – Lascia perdere, ti prego,  ti assicuro che io non posso darti nulla di quello che vuoi! – lo supplicò accorata impaziente di scappare via

Lui non si arrese stava diventando una questione di principio, si passò una mano tra i capelli alzandoli in piedi, doveva assolutamente  capire…

-E tu come fai a sapere cosa voglio? Mi sembra di averti appena detto che non mi piace quando gli altri pensano al mio posto! – Rimasero entrambi quasi congelati a studiarsi a vicenda aspettando che l’altro facesse la prima mossa. Poi fu Vicky a fare l’ultima cosa che Matthew si aspettava

- Matt…perdonami …non prendertela, non è colpa tua sul serio, quella sbagliata sono io…tu…tu sei perfetto!!!- scappo via di corsa senza voltarsi, ma prima di scappare gli lasciò velocissimamente un bacio sulla guancia, nell’angolo vicino alla bocca.

Matthew rimase a guardarla immobile senza parole, con la mano sul lembo di pelle dove lei aveva appena appoggiato le labbra, con la testa che ronzava di mille interrogativi .

A Dom che lo aspettava impaziente di sapere com’era andata aveva risposto solo

-E’ complicato! – in quel preciso istante l’amico aveva capito che poteva anche dire addio alla sua tanto agognata notte di sonno!

 

Il mattino era il momento più fresco della giornata ed era inutile rimanere a letto se tanto non puoi dormire. Si era detta che dopo tutto non valeva la pena di prendersela o pensarci troppo, tempo una settimana e Matt Bellamy  non si sarebbe nemmeno più ricordato il suo nome impegnato  dall’altra parte del mondo a giocare sulla sabbia di Malibù con suo figlio e la sua straordinaria ex fidanzata, o a suonare sul palco degli ultimi festival dell’estate, senza contare che aveva quanti? Dodici…facciamo undici anni più di lei,  era meglio concentrarsi su cose più concrete e mettersi il cuore in pace.

Si era goduta la passeggiata in bici, accecata dal riflesso del sole sull’acqua, i colori del mare le scie delle barche, il profumo del mare, Nizza era il posto più bello del mondo per Vicky , aveva persino fatto tappa al mercatino a comprare dei fiori freschi da mettere sui tavoli, ogni tanto lo faceva senza che glielo chiedesse nessuno,  il bistrot per certi versi era la sua seconda casa . Le piaceva arrivare in anticipo e preparare con calma i piccoli mazzi da mettere nei vasetti colorati, il profumo del caffè, fare quattro chiacchiere con gli altri ragazzi. Nizza si sveglia tardi aveva tutto il tempo di godersi la calma della domenica mattina.

Non si era nemmeno data pena di cambiarsi ancora avvolta in un fresco abitino a fiori con le ciabattine infradito raso terra, il suo turno cominciava alle 10 ed erano appena le 9,Jacques invece al solito sarebbe stato in ritardo reduce da qualche serata in un club mondano, ma intanto  che era lì nulla le vietava di dare una mano.

Senza nemmeno pensare si avviò in veranda verso il solito maledetto tavolo, occupato da un unico cliente impegnato a leggere un giornale in inglese. Era da solo e a quell’ora non poteva assolutamente essere Matt Bellamy.

-Buongiorno! Cosa le posso portare? – esordì solare quanto la giornata, messa un po’ in pace la testa il mondo era quasi un posto migliore

Sotto il giornale c’erano un paio di occhi azzurri, una zazzerina di capelli che con il riflesso del sole erano di un castano chiarissimo e gli immancabili Ray Ban stavolta infilati nella scollatura della stessa T shirt bianca della sera prima

-Buongiorno! Mmm…al solito cappuccino e spremuta d’arancia – aveva un’aria furbetta, sembrava di ottimo umore

Vicky dovette sbattere un paio di volte gli occhi, era più incredula di Luke Skywalker quando Yoda gli faceva levitare cose davanti, il cuore aveva fatto una capriola e  il peggio era che le veniva da ridere. Il dubbio sul fatto che Bellamy fosse normale ora era lecito ed onesto, nessuno dei suoi coetanei per come si era comportata lei sarebbe stato ancora lì a cercarla, tanto meno quel pallone gonfiato del suo ex fidanzato.

-Perfetto! – ribattè lei impeccabile ,mentre cercava disperatamente di trattenere il sorriso enorme che premeva per uscire, non era riuscita a censurare la parte di lei che stava gioendo di quella gradevole sorpresa.

-E…so che è presto, ma ci sono già le torte? – il leader dei Muse in quel momento aveva lo sguardo di un bambino davanti al banco della pasticceria, Vic si portò una mano davanti alla bocca, le veniva decisamente da ridere

-Certo Mr Bellamy! – spiegò con pazienza – Il nostro chef per fortuna oggi sta bene ed è arrivato all’alba per prepararle . Torta pere e cioccolato, Crostata ai frutti di bosco o la solita Tatin - Elencò dondolandosi leggermente sulle gambe con quel fare che faceva impazzire Matthew, il vestito a fiori e i capelli sciolti la facevano sembrare di nuovo una ragazzina, ma la cosa più bella che indossava quella mattina era il sorriso stupito e spontaneo che gli aveva dedicato appena lui era uscito da sotto il giornale.

-Tu quale mangeresti ? –chiese senza staccarle gli occhi di dosso abbandonando il tono formale e godendo del fatto che lei era arrossita lievemente

-I frutti di bosco erano freschissimi e la torta ha un profumo delizioso-

- Perfetto allora…due fette ! – sollevò le dita ad indicare il numero due

Vic  sorrise assecondandolo, si era trattenuta dal dirgli che era un ingordo, ma appena accennò ad andarsene fu bloccata da un

-Hey..hey dove pensi di andare? – Lei lo guardò interrogativa mentre Matt le indicava la sedia accanto a lui

 – Ti va di farmi compagnia? Se mangio due fette di torta rimetto su pancia! – ammiccò accarezzandosi il residuo di pancetta

Victoria alzò gli occhi al cielo colta completamente di sorpresa, a guardarlo non si poteva proprio dirgli di no con quel sorrisetto pieno di aspettative

-Erm..io..io non posso, lo sai !- disse sottovoce guardandosi in giro

-Non provarci nemmeno…non hai scuse il locale è vuoto, Andrè non c’è e tu non stai ancora lavorando…- disse sottolineando l’evidenza mentre con un gesto della mano aveva già fatto cenno ad Annette di avvicinarsi

- Ci porteresti due fette di torta ai frutti di bosco, un cappuccino una spremuta e…-

- un succo di frutta – Vicky era senza scampo

-Subitissimo!!! – squittì la collega facendo una smorfia di incoraggiamento alla biondina cercando invano di non farsi vedere dal leader dei Muse

Vic intanto si era seduta accanto a Matthew un pochino a disagio, non aveva idea di cosa la aspettava.  Aveva il fiato sospeso e provava lo stesso senso di colpa che  avrebbe provato guardando un paio delle bellissime e costosissime Jimmy Choo  di Kate Hudson  sapendo di non potersele permettere in tutti i sensi,  era un tantino più complicato e non era di scarpe di lusso che si parlava, ma il principio in fondo era lo stesso.

-Bells? – lo imboccò lei scherzosa. Lui annuì ridacchiando per il nomignolo, non aveva ancora capito se lei era una fan oppure no, ma al momento la cosa non era in cima alla lista delle sue priorità.

- Vic? – si persero in qualche attimo di indecisione prima che il chitarrista si facesse avanti

-Senti…mi sa che abbiamo fatto un po’ di casino…- disse semiserio – perciò potremmo ricominciare tutto da capo.  Una cosa del tipo… ciao sono Matthew Bellamy, sono qui in vacanza a casa di un amico e… faccio il musicista!-

Lei scosse il capo incredula mentre si scambiavano una serie di sorrisini imbarazzati, non aveva mai conosciuto nessuno così e non era per via degli occhi azzurri

-Victoria Keller ,  ho quasi 26 anni e…si dai la modella è mia cugina non fare quella faccia…- lo prevenne lei-   mia nonna vive qui, ci vengo ogni estate e …che coincidenza anch’io musicista! – lui annuì tutto preso dalla parte che stava recitando

-Cosa suoni? – chiese Vicky in tono casuale ringraziando  Annette che era appena arrivata con la loro colazione

- Oh…la chitarra, il pianoforte…- Matt  aveva parlato con la bocca piena di torta su cui si era immediatamente fiondato  – abbiamo una band con un paio di amici, mi fanno pure cantare, i MUSE hai presente? Magari hai sentito parlare di noi! – Vic stavolta aveva fatto uno sforzo enorme per non scoppiare a ridere, non riusciva a credere che il ragazzo che aveva davanti con quel sorrisino buffo,  gli occhi attenti e vivaci che si stava sbranando la torta come se fosse a digiuno da mesi,  fosse lo stesso uomo che catalizzava migliaia di persone in uno stadio.

-OOOH I M-m-m-MUSE!!! – buttò li lei, strappando una risatina acuta a Matt. Non era solo divertente era proprio scemo!

-Proprio quelli! E tu cosa suoni? –

-Ho cominciato col pianoforte a cinque anni e a 12 anche il violino – svelò più seria – ma ..insegno musica in una piccola accademia musicale per vivere! –

-Great! E…così tu sei la ragazza in rosso che mi ha dato buca ieri sera…- non era serio nemmeno un po’

- Pare! E tu sei l’idiota che mi ha fatto rovesciare il caffè addosso ad un cliente! Il mio capo mi ha fatto un mazzo pazzesco per colpa tua!- lo rimproverò lei puntandogli la forchettina addosso

-Mi spiace Vic, ma se tu conoscessi meglio quella checca isterica di Dom il caffè glielo avresti rovesciato tu stessa addosso!- a volte parlava e muoveva le mani troppo in fretta

- Checca Dom?- Fece lei scandalizzata -  Mi pareva mia cugina non fosse della stessa opinione? –

Lui sbuffò come se fosse a conoscenza di segreti irrivelabili , ormai stavano ridendo come due idioti esattamente come la sera prima, non lo credeva possibile si sarebbe sentita ancora così bene con qualcuno, se quel qualcuno era Matt Bellamy era addirittura assurdo

-Vic senti…- il moro abbandonò il cappuccino pulendosi il labbro superiore con un tovagliolino – abbiamo affittato una barca per qualche giorno, perché non vieni a fare un giro con noi?- lei sgranò gli occhioni blu – Le tue nuove amiche, saranno felici di vederti – disse ironico Matt

 – Prendiamo il sole, andiamo a fare il bagno in qualche posto lontano dal mondo …- Lui la studiava con un filino di ansia non gli capitava da un po’ di provare uno strano sentimento di incertezza che lo faceva sentire in bilico con una ragazza

Vicky invece galleggiava nel vuoto, Matt era diverso, anomalo, imprevedibile e la incuriosiva da morire

-Mi farebbe davvero piacere…- aggiunse  piano con quella voce profonda, lei si perse a guardare la riga che si era formata sulla fronte, la fossetta sul mento e gli occhi azzurri pieni di aspettative con uno strano senso di calore che le aveva pervaso il petto. Per una volta avrebbe voluto dire di sì, riprendersi un pezzetto della sua vita, scoprire com’era andare fino in fondo in quel bacio  nemmeno mai incominciato sul serio, ma non sapeva davvero se ne era capace era un rischio troppo grosso

-Io..io non…- doveva trovare il sistema di non esporsi troppo, Matt la fissava, troppa pressione, doveva trovare una soluzione il più velocemente possibile

-Cioè …verrei volentieri…- balbettò – ma …ma solo se posso portare il mio fidanzato! – sorrise un po’ falsamente morsicandosi il labbro inferiore in attesa della reazione

“Fidanzato???” Matthew si pizzicò più volte il naso, non si poteva riavvolgere il nastro perché non si ricordava dove si era perso questo piccolo particolare.

-Ma… si certo! – si era ritrovato a dire come un perfetto imbecille completamente disorientato fregandosi il mento mentre la parola  F I D A N Z A T O gli ondeggiava davanti come le parole del video di Madness

-Perfetto allora! – sorrise lei. Aveva trasformato con due parole il momento più piacevole degli ultimi 25 anni nella fiera dell’imbarazzo, meritava il Nobel come bugiarda dell’anno. Ancora una volta si sentì uno schifo, Matt non meritava nulla di tutto quello, ma lei voleva davvero provare a conoscerlo meglio e per ora aveva assolutamente bisogno di tenerlo a distanza…

-Ok ora io devo andare…- disse sottovoce alzandosi, lo aveva appena deluso da morire ce l’aveva scritto in faccia

- Ok ci vediamo domani al molo n.115 verso le 11  - l’ entusiasmo di lui demolito in un secondo, c’era qualcosa che non gli quadrava affatto.

- Grazie di tutto Matt! – soffiò lei annuendo evitando accuratamente i suoi occhi, si sentiva l’essere più meschino sulla faccia della terra.

-Vic…- l’istinto ebbe la meglio non poteva permettere che la ragazza si defilasse così per l’ennesima volta lasciando le cose in sospeso, sapeva come fare pressione senza dire una parola,  prese la mano morbida, calda ed abbronzata di lei e se la portò delicatamente alle labbra sussurrandole solo -Guarda che ci conto! –

Victoria ancora una volta non ebbe scelta si ritrovò a guardarlo, cercando di fronteggiare come poteva la tempesta elettrica che si era appena scatenata tra loro e con gli occhi micidiali di Matt che frugavano nei suoi mentire era praticamente impossibile.

Matthew aveva appena avuto la sua prova del nove, Vicky non era una delle solite ninfette in cerca di fama, era bella, orgogliosa, vulnerabile ed aveva una paura fottuta di lui, questo lo destabilizzava non poco. Rimase a guardarla mentre si allontanava, la figura sinuosa, le gambe abbronzate, le caviglie sottili,  il biondo solare delle punte dei capelli, venticinque anni… Dio mio era uno splendore!  Per un attimo un subdolo senso di colpa gli pungolò il cervello all’idea di cosa avrebbe pensato Kate di lui in quel momento, scacciato immediatamente dal pensiero che la sua ex fidanzata non aveva esitato a guardare “altrove” anche quando stavano ancora insieme  

“Troppo complicato!!!” scosse il capo passandosi la mano tra i capelli … lasciar perdere era da escludere

 

 

 

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Capitolo 4
*** 4 - FIDANZATI (?) ED EX FIDANZATI ***


Un grazie anticipato a chi ha letto legge o leggerà. Un grazie speciale a Greta perché senza di lei Kate non sarebbe in questo capitolo! Vi lascio leggere…

 

 -Che cazzo vuol dire esattamente “Sophie è andata a recuperare Kate”? – Dom cercò di non tradire alcun tipo di esitazione perché il cantante della sua band lo stava fissando letteralmente stralunato e uno show in barca davanti a tutti non era un buon modo per iniziare la giornata.

-Cosa vuoi che ti dica  ne so esattamente quanto te, ha chiamato Sophie dicendo che era in zona…a Saint Tropez mi pare…e lei è andata a prenderla…- Pareva chiaro che non era certo stato lui ad invitarla, francamente delle tragedie famigliari dell’amico ne aveva le palle letteralmente frantumate.

-Pensavo che questa fosse casa TUA e che queste fossero le MIE vacanze, ma evidentemente qui è come stare in un resort di lusso, tutti vanno e vengono come hanno voglia, perché non ti fai recensire anche da Trip Advisor? – Matt strizzò gli occhi infinite volte di fila in preda ai tic che nei momenti di nervosismo non riusciva a controllare, faceva già troppo caldo, lui non era nemmeno psicologicamente pronto a reggere la farsa con la ragazzina il suo fidanzato o chi cavolo era, e ci mancava solo la sua ex a complicare le cose! Chi glielo aveva fatto fare ad andare in vacanza con metà del suo staff, doveva fuggire su un’isola deserta o ritirarsi in un eremo invece di sottostare ai soliti meccanismi

-Kate non si ferma tranquillo, poi a questo punto direi che non potresti chiedere di meglio, non vorrai fare sul serio la figura dell’idiota compiacente con Vicky?! – Idiota compiacente!? gli occhi di Matt erano una fessura mentre si strofinava la barba che non si faceva da un paio di giorni, doveva essere una congiura, ce l’avevano tutti con lui

Dominic cerco in qualche modo di calmarlo, erano sul ponte della barca che avevano affittato per qualche giorno, niente di troppo lussuoso non era nel loro stile, ma ora che soldi e fama non mancavano qualche sfizio si poteva anche concederselo senza pensarci troppo. Non che tutti i loro amici e colleghi non conoscessero il temperamento come dire… un po’ “impulsivo” del cantante, infatti Thomas si era appena calato la visiera del cappellino sul viso giusto per nascondere un sorrisetto che avrebbe fatto incazzare ancora di più il leader della sua band, mentre Dom Anderson fischiettava giornale in mano come se niente fosse, lui aveva imparato che a volte il modo migliore per sopravvivere era proprio ignorarlo!

Il batterista scosse la testa sospirando, la vita sentimentale di Matt negli ultimi anni era stata un completo sfacelo, lo aveva visto passare da un legame che ormai gli stava stretto alla sconfitta del rifiuto, dal terrore di avere una famiglia al terrore di perderla, dalla frustrazione e la rabbia del tradimento, per inciso non che lui fosse mai stato uno stinco di santo, al cercare di salvare una relazione raffazzonata in partenza ad ogni costo, anche a  quello di annientarsi in un modo di vivere e di pensare che proprio non erano  i suoi. Il tutto con un album da scrivere, un tour da preparare, il ruolo di padre e quello di amico inseparabile da portare avanti, perché lui sapeva benissimo di essere stato il primo a dare non poche preoccupazioni al suo compagno di band e di vita. Nonostante tutti i fottuti problemi che aveva, Matt non lo aveva mai lasciato indietro un secondo in quella relazione simbiotica in cui badavano l’un l’altro reciprocamente che avevano da sempre.

Da quando era uscito dalla storia con Kate per il chitarrista era “totally party time”!

Dom lo aveva visto regredire di colpo di una decina d’anni, buttarsi in situazioni che di solito fuggiva come la peste, partecipare a feste a cui la sua ex non sarebbe riuscita a trascinarlo nemmeno con la camicia di forza, ubriacarsi con ragazzette  di cui nemmeno sapeva il nome che speravano solo di essere paparazzate in sua compagnia fuori da qualche locale di grido , il tutto con la leggerezza di chi vuole solamente cogliere l’attimo, niente problemi, niente responsabilità, niente preoccupazioni, arrivederci e grazie!

Quello non era Matt! Lui gli voleva un bene dell’anima, come poteva non preoccuparsi? Certo forse non era un santo, ma era sempre stato monogamo di indole e per giunta maniaco del controllo com’era, aveva sempre avuto a suo modo la testa sul collo, era chiaro che quella situazione in un modo o nell’altro doveva evolversi.

-Perché non mi ha chiamato per avvisarmi…e mio figlio dov’è? – Matthew il telefono in una mano e l’altra nei capelli,  non aveva fatto in tempo a chiedersi perché il telefono di Kate suonava così vicino, che stava assistendo allo spettacolo di un  Dom avvolto da un abbraccio biondo, solare, profumato ed entusiasta.

-Ciao Dominic, sono così contenta di vederti! – il batterista ricambiò con altrettanto entusiasmo lanciando uno sguardo a metà tra l’imbarazzato e il preoccupato al suo cantante

Poi il giro dei saluti, dei baci e degli abbracci, delle smorfie e delle moine american style, fino a quando Matt non se l’era trovata davanti, i capelli raccolti un paio di short e una magliettina corta che esibiva l’ombelico piatto,  sorriso aperto e solare, lui aveva ancora il telefono in mano e lei era stupenda, una delle donne più desiderate del mondo ed era la madre di suo figlio!

-Ciao Matt, tutto ok? – un bacio gli si posò sulla guancia accompagnato da un profumo che conosceva anche troppo bene e da ricordi che lo scombussolavano ancora un pochino.

-Si …io …io…ma perché non mi hai avvertito? Dov’è Bing? – cerco di ritrovare stabilità con un tono staccato e vagamente aggressivo, lei invece continuava a sorridere solare e calmissima

-Con mia madre a Saint Tropez, mi ha chiesto se l’accompagnavo qualche giorno a trovare una sua cara amica e ho pensato che ti avrebbe fatto piacere vedere Bing, domani se vuoi puoi venirlo a prendere!Non vede l’ ora…diglielo tu…stesso! –

- Potevi dirmelo, mi sarei organizzato! – perché diavolo doveva usare suo figlio come scusa? Per un attimo la sua coscienza gli suggerì irrazionalmente che qualcuna delle sue “amiche” le aveva fatto sapere della biondina,  ma Kate  non era mai stata gelosa e  nella loro relazione  quello che di solito rosicava un pochino era lui. Non riuscì a dire altro,  era chiaramente in mala fede visto che tempo zero ed aveva in mano il telefono di Kate con suo figlio che strillava di gioia dall’altra parte.

 

Dominic sospirò percorrendo agilmente la passerella per tornare sulla terra ferma, andando a sedersi accanto all’amico che invece aveva palesemente la testa in alto mare. Appena chiusa la chiamata con Bing il leader della sua band si era defilato farfugliando la scusa che aspettava ospiti e si era accampato su una panchina sul molo, testa all’ombra piedi al sole con il tipico atteggiamento di chi vuole estraniarsi da tutto

-Certo che l’unico coglione in grado di invitare in barca una ragazza già impegnata…- lasciò la frase in sospeso ridacchiando pieno di sottintesi, di Kate era meglio non parlare…

Il moro alzò le spalle un po’ annoiato

-Questo lo vedremo! – disse incrociando le braccia, allungando le gambe sistemandosi meglio i RayBan sul naso. Un fidanzato rimetteva i pezzi del puzzle a posto, giustificava la fuga, la richiesta di starle alla larga, ma un fidanzato non era nulla di “complicato” così come l’aveva definito Sarah, ne tantomeno “sbagliato”! Perché scappare, non bastava dire “Matt lascia perdere sono già impegnata?” No, no qualcosa non quadrava, il suo sesto senso non falliva quasi mai, Vicky in un momento di intimorita debolezza, per usare un’elegante definizione di panico,  gli aveva detto “non posso darti nulla di quello vuoi” che era ben diverso dal dire “sono già fidanzata” ,  con lui era stata un misto di interesse e nervosismo dall’inizio, come se ci fosse qualcosa che lui non riusciva a percepire a trattenerla.

Magari si sentiva attratta da lui e non voleva deludere l’altro, riconsiderò tra sé e sé, magari stava cercando di decidere fino a che punto valeva la pena di esporsi e in tal caso lui non aveva nessuna voglia di reggere un confronto con il fantomatico Mr. X di turno, anzi la cosa lo infastidiva proprio perché con Kate si era trovato in quella situazione anche troppe volte. Quanto irritante per non dire umiliante poteva essere stato guardarla flirtare senza vergogna con il suo insegnate di danza o con qualche giovane promettente musicista conosciuto ad un party, come se lui fosse il nulla assoluto? Si era ripromesso di non pensarci più, ognuno aveva la sua parte di colpa, ma un pochino bruciava ancora!

-Bells l’altra sera bastava guardarsi intorno, avresti avuto l’imbarazzo della scelta con tutto il ben di Dio che girava e tu invece ti sei fossilizzato sulla “ragazza che scappa”… – i capelli di Dominic sotto il sole erano quasi biondi nonostante il suo sforzo di scurirli il più possibile, ma il contrasto col biondo rossiccio della barba era assurdo lo stesso, Il chitarrista sorrise per la battuta guardandolo da sotto gli occhiali scuri.

-Ti ricordo solo che te la fai con sua cugina! – disse lapidario

-Ti ricordo che Sarah non solo non è scappata, ma mi è praticamente saltata addosso! – il batterista si soffiò sulle unghie tronfio e  a Matt veniva ancora più da ridere perché  l’espressione del maschio Alfa tipo, addosso ad uno con la lacca nei capelli e un costume giallo canarino …beh…

- Scusa, dimenticavo che questa Sarah è The Queen of Sex!!!- risero entrambi per qualche attimo prima che Matt desse un’occhiata all’ora sul telefono che si rigirava tra le mani risprofondando nel suo inquietante nervosismo, le 11,15…e se avesse deciso si non venire?

-Dimmi la verità hai paura di vederla arrivare accompagnata da un supermacho con dieci anni meno di te, dieci centimetri in più e il fisico da copertina di Men’s Health? – sdrammatizzò ridacchiando Dom con il chiaro intento di distrarlo dai suoi pensieri

- Pfff… seriamente credi sia una questione di pettorali e addominali scolpiti? Ho armi migliori! – sbuffò l’altro eccessivamente auto consapevole e presuntuoso

- Aaah scusa, dimenticavo che quando imbracci la chitarra non ti resiste nessuno!  – l’ex biondo provocava strafottente, ma la risposta cattiva del moro rimase sulla punta della lingua perché proprio in quel momento una Fiat 500 cabrio  beige con una serigrafia a fiori rosa, parcheggiò sul piazzale antistante catalizzando completamente l’attenzione di entrambi. Era assolutamente impossibile non notare le gambe lunghe toniche ed abbronzate che fecero capolino dallo sportello dell’auto giusto un secondo prima che la biondina scendesse.

- Mon Dieu! Ho sbagliato cugina! – esclamò enfatico Dominic e lui era uno a cui ragazze da urlo ne passavano letteralmente per le mani, Victoria in quel momento con la sua bellezza semplice e luminosa toglieva il fiato, short di jeans cortissimi, camicione largo a fiori ed un enorme cappello di paglia da cui sbucavano due trecce lunghissime

-Oggi prevedo una lotta all’ultimo bikini…-ridacchiò pieno di sottintesi

Bellamy lanciò uno sguardo che era warning gigantesco all’amico senza perdere un attimo di vista la scena divorato dalla curiosità di scoprire chi era il guidatore.

-Non ci credo!!! – era riuscito solo ad esclamare il suo compagno di band un secondo dopo aver inquadrato il ragazzo alto biondo ed abbronzato che stava raccogliendo le sue cose sul sedile posteriore. Matt invece arricciò il naso un filino contrariato

-Jack!!! – esclamarono all’unisono i ragazzi, Dom scoppiò a ridere di cuore invece Bellamy occhi sgranati soffiò fuori sottovoce solo

-Can’t be! –  un paio di sere prima aveva dato in mano il suo contatto a quel ragazzo implorandolo di intercedere per lui  con Victoria , no, non era possibile che figura da idiota!

Scosse violentemente il capo quasi a scacciare il pensiero, Jacques gli era sembrato complice e disponibile nei suoi confronti non un fidanzato geloso, perché se Victoria fosse stata la sua ragazza, col cavolo che lui gli avrebbe dato il numero di telefono di un altro uomo!

Dominic lo scrollò letteralmente dal suo stupore con una pacca sulla schiena talmente forte da fargli vibrare la cassa toracica

-Ouch…sei matto?- si lamentò tossichiando

-Deve essere il tuo giorno fortunato amico! – sul viso il ghignetto diabolico di chi la sa lunga

-Se mi ammazzi avrai problemi a trovare un altro cantante per i Muse – replicò ironico l’altro tossendo ancora per il colpo

– Allora? – chiese impaziente davanti all’aria misteriosa di Dominic

- Allora… la scorsa settimana il tuo uomo era in un noto gay club di Antibes impegnato ad infilare la lingua in bocca ad un tipo tutto muscoli e tatuaggi davvero niente male! –

Matthew strizzò gli occhi sfregandosi il mento l’affermazione del suo compagno di band aveva troppe cose nella stessa frase degne di essere analizzate.

-Aspetta, aspetta…tu cosa ci facevi esattamente in un gay club di Antibes? – chiese fingendosi se non proprio stupito almeno sorpreso, i gusti sessuali del suo migliore amico a dire la verità non erano mai stati un problema.

-Dovresti ampliare i tuoi orizzonti ogni tanto! – l’ex biondo alzò le spalle ridacchiando spudoratamente per nulla a disagio

-Grazie del consiglio …dovresti sapere che sono quasi sempre tradizionalista! – Matt aveva uno sguardo talmente serio ed intenso da spiazzare per un secondo l’amico

-Ma nel caso cambiassi idea…non preoccuparti perché saprei esattamente dove andare! – questa volta il moro aveva usato un tono malizioso che aveva fatto arrossire violentemente Dominic. Troppa vita passata insieme e troppe esperienze condivise, c’erano volte in cui i confini della loro eterna bromance si reggevano su fragili equilibri che entrambi faticavano ad non oltrepassare

-Se vuoi lo demolisco in cinque minuti! – propose il batterista ostentando indifferenza

-Naaa…credo che sarà una giornata divertente! Vediamo che succede…- Matt sembrava intrigato dalla situazione e l’inattesa rivelazione gli dava un  vantaggio inaspettato

-Coraggio andiamo a recitare questa farsa! – si alzò ridacchiando offrendo una mano al suo compagno di band. 

 

-Mi serve un fidanzato!- quando  nello spogliatoio del bistrot se ne era uscita di botto con quella frase Jacques aveva lasciato letteralmente cadere i pantaloni che si stava infilando

-Su questo non c’è ombra di dubbio cherie, sono felice che finalmente tu te sia resa conto-

Vic aveva seguito la manovra dell’amico che in modo piuttosto maldestro recuperava i pantaloni da terra, si frequentavano probabilmente da quando avevano sei anni, il fatto che Jacques fosse praticamente in mutande non  costituiva ne un problema ne una novità per entrambi

-Mi serve un fidanzato per domani!!! – come faceva a spiegarglielo? Jack l’avrebbe presa malissimo e lei era nervosa come un serpente. Lui alzò gli occhi sulla ragazza subodorando il suo disagio qualcosa gli faceva intuire la tragedia imminente, ma per ora meglio stare al gioco

-Beh, direi che se ti piace vincere facile il candidato numero uno in questo momento è la tua rockstar dagli occhi blu! –

Vic saltò letteralmente in aria, come faceva Jacques a fare dell’ironia su quell’argomento

-Tu non hai capito!!! Il problema è lui!!! – come poteva spiegarglielo? – Mi ha chiesto di uscire in barca e io gli ho detto di sì a patto di poter portare il mio fidanzato, lui ha detto va bene e quindi ora mi serve un fidanzato!!! – aveva sparato fuori tutto di un fiato in modo concitato tra l’ansia e la disperazione, come aveva fatto a cacciarsi in un simile pasticcio? E il guaio più grosso era che lei avrebbe voluto realmente accettare l’invito di Matthew…

Questa volta quello a saltare per aria fu Jaques

-SEI IMPAZZITA!!! – smise di colpo di allacciarsi la camicia, i polsini a penzoloni

-Jack..-

-NON PENSERAI SERIAMENTE CHE IO FINGA DI ESSERE IL TUO FIDANZATO!!! –

-Ma io…-

-No ascoltami tu! – tagliò corto lui minaccioso – Bellamy mi sembra decisamente sopra la media, come puoi  anche solo pensare davvero sia così cretino da crederci? – in effetti non ci aveva creduto per più di un secondo nemmeno lei, ma non aveva scelta!

 Vicky strinse i pugni contrariata,  voleva solo conoscerlo meglio senza stargli troppo vicino, aveva già sperimentato che tipo di pressioni era in grado di esercitare quell’uomo, era già tutto difficile così senza avere il suo fiato sul collo. Perché semplicemente non poteva starsene in un angolino a guardarlo senza che nessuno si preoccupasse di lei, lui era così…così…nemeno riusciva a trovare il modo di definirlo,  invidiava ancora Susan la donna invisibile, uffa!!!

-Ti prego, te lo chiedo per favore…- soffiò fuori con un sospiro – solo per un giorno..non sarà così drammatico! –

-Vic seriamente non è sbagliato se lui ti piace perché non…- il ragazzo ci aveva messo tutta l’enfasi che la buona volontà comporta, se Matt riusciva in quell’impresa gli avrebbe fatto un monumento e non per mancare di rispetto verso Vic, a quel punto tifava spudoratamente per lui!

-Io non sono affatto attratta da lui!!!- lei lo interruppe con un gesto di stizza che confermava il contrario, nello stretto spazio dello spogliatoio faceva troppo caldo

-Giusto! Tu scappi perché lui ti vuole baciare e poi ti inventi un fidanzato perché insiste con te, ma mi stai supplicando di accompagnarti perché non vedi l’ora di rivederlo, è un comportamento perfettamente razionale! – Metterla davanti alla realtà poteva essere d’aiuto?

Era un fottuto casino, Jack aveva ragione! Vicky sbuffò leggermente imbronciata appoggiandosi ad un armadietto, una mano che giocava con la coda che si era tirata di lato

-Non posso farlo da sola lo sai…- ammise a malincuore – Io… non sono pronta, ho paura, forse non lo sarò mai più…e lui..lui è Matt Bellamy!!! Credimi Jack io vorrei tanto fosse tutto come prima, solo non si può, non ci riesco…Io non so cosa devo fare!!!-

Jacques sospirò sconfitto in partenza guardando quegli occhioni blu ed enormi, sapeva esattamente perchè Matt era rimasto colpito da quella ragazza, era come una spina piantata nel fianco, c’erano stati dei momenti, dei periodi in cui lui stesso si era chiesto se doveva osare, se varcare il confine era saggio, ma poi la vita ti porta altrove senza che tu abbia la possibilità di scegliere…e lei meritava di essere di nuovo felice.

 

Per tutti i fulmini dell’universo Kate Hudson!!! Aveva appena stretto la mano di Kate Hudson stupenda e allo stesso tempo così normale con addosso solo bikini e pareo.

-Tu lo sapevi che c’era anche lei? – le aveva sibilato in un orecchio Jacques giusto un secondo prima che il leader dei Muse facesse le presentazioni ufficiali. Vicky aveva scosso la testa imbarazzata, certo che no, era proprio l’ultima persona che pensava di trovare, altrimenti non avrebbe mai e poi mai accettato l’invito

-A che gioco sta giocando il tuo Bellamy?! – Mai frase era stata più rappresentativa di quello che passava per la testa di Victoria, insieme ad un imbarazzata irritazione!!! Non che lei si fosse fatta delle illusioni, ma…Kate era lì! “Che stronzo!!!”In un attimo tutta la sua eccitazione  si era trasformata in fastidio.

- Keller…Keller…come la modella??! Vi somigliate anche un pochino, non è che siete…-

-Cugine….Sarah è mia cugina! – la biondina alzò gli occhi al cielo interrompendo Kate col sorriso di chi si è sentito ripetere la stessa cosa decine di volte . C’era stato tutto un coro di “OOOH” di meraviglia da parte del gruppo delle ragazze che ancora pensavano si trattasse al massimo di una sua amica, che differenza poteva fare poi?

-Ma è stupendo!!! – l’attrice sembrava davvero eccitata dalla notizia – L’abbiamo contattata tramite la sua agenzia per degli scatti per Fabletic, ma non siamo riusciti a combinare-

Fable… cosa? Vicky aveva aggrottato la fronte

-La linea di abbigliamento sportivo di Kate! – chiarì Jacques in modo competente guadagnandosi uno sguardo ammirato da parte dell’attrice

-Aaaah…scusa non credo di essere molto informata su queste cose! – una sorta di irritato imbarazzo continuava a stringerle lo stomaco, cercò per un secondo gli occhi di Matt che invece si era accomodato su un divano nella zona living dell’imbarcazione a godersi la scena quasi divertito. “Proprio Stronzo!”

- Magari potresti parlargliene tu quando la vedi, davvero sarebbe fantastico averla come testimonial! – butto lì Kate speranzosa con una delle sue adorabili smorfiette, dal vivo era ancora più carina che sul grande schermo

-Io credo che Dom in questo momento sia la persona più adatta per chiedere qualcosa a Sarah…- intervenne a sorpresa Bellamy con noncuranza

-DOM? Tu ti vedi con Sarah Keller e non dici nulla??? – Forse Kate era l’unica che non lo sapeva, lui non l’aveva certo ufficializzato, perché non c’era nulla da ufficializzare, ma la modella mezza nuda girare per casa l’avevano vista tutti quel week end

-Erm…si…più o meno…ci siamo visti qualche volta…- con tutti gli occhi puntati su di lui il batterista aveva chiaramente l’espressione di uno che non ha voglia di raccontare i suoi affari a mezzo mondo e il pensiero di Vicky nei confronti di Matt era stato “Bastardo oltre che stronzo!”

Questa volta ad alzare gli occhi al cielo fu Kate che sapeva esattamente il significato che Dom attribuiva a “ci siamo visti qualche volta”

-Allora dobbiamo combinare ! – disse risoluta abbracciando con lo sguardo Victoria e il batterista

-Quando si cena insieme? – Dom si lasciò andare ad un risolino isterico, incredibile per lei era tutto semplice detto fatto…

-Non so posso chiedere…- concesse grattandosi la nuca, ma sarebbe stato meglio dire “Non so nemmeno se e quando la rivedo ”

-Stupendo Dommy fammi sapere!-

-Sarebbe stupendo se addirittura riuscissimo fare qualche scatto di Vicky e Sarah insieme!- questa volta era stata Sophie, da sotto gli occhiali da sole rosa fluo come il bikini che metteva in risalto la carnagione scura, a fare la proposta suscitando  un risolino sconcertato da parte di Victoria.

La modella No grazie! Pensava di averlo già chiarito in precedenza

-Potreste addirittura vendervi per sorelle…Sarah e Vicky…avreste un successo p l a n e t a r i o! – scandì entusiasta e l’attrice bionda sembrava chiaramente d’accordo, poco ci mancava che si mettessero a saltellare battendo le mani. Americani!!!

Ma cosa si fumavano queste? E vogliamo parlare di quel cretino del chitarrista che se la rideva sotto i baffi stravaccato sul divano a righe bianche e blu?

-No, no grazie io mi occupo di musica non di moda! – rise educatamente scrollando il capo

-Non sono mica due cose incompatibili! – Sophie alzò le spalle incredula, come faceva quella ragazzina a non capire che con l’aiuto di Kate poteva arrivare in una settimana dove altre non erano arrivate in anni?

-Di musica? Allora collabori con i ragazzi? – Vicky era sempre più imbarazzata, sconcertata da quanto la ex di Matthew fosse affabile nonostante l’aria un po’ da diva che esibiva per abitudine

-No no…. Io…insegno musica e…-  Collaborare coi MUSE? Le veniva una crisi isterica al solo pensiero di suonare davanti a Matt…figuriamoci!!! Lui intanto la sbirciava facendo l’indifferente, un orecchio alla conversazione con Kate e uno a quella tra i maschi radunati nel salottino

- No…diciamo che ci siamo conosciuti qualche giorno fa in circostanze…un po’ singolari – poteva andare come definizione

Kate sempre più curiosa aggrottò le sopracciglia incoraggiandola a continuare e lei lanciò appena uno sguardo a Matt pensando che dopo tutto un pochino se lo meritava, prima di aprire di nuovo bocca, magari avrebbe smesso di trovare la scena così divertente.

-Erm…io…avevo una tazza di caffè in mano e… Dom dormiva sul tavolo e…ecco Matt – si fermò solo un attimo a controllare lo sguardo imperturbabile di lui, che fronte corrugata e sguardo azzurro penetrante la stava chiaramente sfidando a continuare, lo stomaco la avvertì che si sarebbe pentita di quello che stava dicendo subito dopo averlo detto ma…

- …Matt dicevo…mi ha fatto lo sgambetto di proposito e il caffè… il caffè è finito tutto sulla maglia di Dominic, la maglia gliel’aveva regalata Sarah! – aggiunse senza respirare, quasi temesse una ripercussione fisica immediata da parte dell’interessato. Ci fu un attimo di silenzio tombale in cui lei aveva avvertito solo il rimbombo del battito del suo cuore,  prima dello scoppio di ilarità generale. Jacques se ne stava a braccia incrociate con una  mano sulla bocca appoggiato al parapetto, nel frattempo erano salpati,  quella cosa coi Muse era cominciata male e lui non avrebbe mai dovuto accettare. Cercò di intercettare gli occhi di Vic per ammonirla a non fare altri danni, ma lei lo stava deliberatamente evitando, profilo basso aveva detto, quello non era passare inosservati, cosa diavolo pensava di fare!?

-Kate avresti dovuto vedere la scena! – intervenne Dom Anderson tra le risate, un’alta percentuale dei presenti la scena l’aveva vista eccome, il chitarrista non avrebbe avuto modo di giustificarsi nemmeno volendo, non che la bionda faticasse ad immaginarsela, sapeva benissimo quanto il suo ex potesse essere imbarazzante.

Matt alzò le spalle impercettibilmente incassando il colpo, la ragazzina era solo più sfacciata del previsto …

-Il fatto è che stavo lavorando, io e Jacques d’estate lavoriamo in un  bistrot giù in città…- spiegò Vicky per chiarire le cose a chi ancora non lo sapeva - e…il mio capo mi stava facendo un mazzo pazzesco…allora…allora- esitò ancora un secondo le ragazze la guardavano curiose,  quello che stava per dire era una bastardata pazzesca, ma magari avrebbe contribuito a farle passare il fastidio che provava in quel momento nei confronti di Bellamy

 - per cercare di farsi perdonare  Matthew ha provato a lasciarmi cento euro di mancia…davanti al mio capo! - quello invece non lo sapeva nessuno ed aveva provocato immediatamente una serie di risate e battute non proprio carine

Lui ridacchiò, come se fosse tutto sotto controllo, invece non era solo stupito, ma anche infastidito. Ma tu guarda! Forse l’aveva sottovalutata, o si era sbagliato in pieno sulla biondina, proprio una stronzetta e ora era anche arrossita, non aveva neppure il coraggio di guardarlo in faccia! Non è che stava cercando di farsi bella davanti a Kate? Un sorrisino gli si stirò sulle labbra lui era più vecchio e più furbo

-Era solo uno scherzo! – chiarì ridendo alzandosi, mentre uno sguardo glaciale arriva dritto alla sua provocatrice  che pur a disagio lo sostenne  perfettamente. “Chi si credeva di essere quello?”

- Ci siamo rivisti la sera stessa al party di Dom,  credo di aver  avuto modo abbondantemente di farmi perdonare… – fece lui malizioso con un lampo azzurro che lasciava intuire non si sa bene cosa…

Vic perse un battito temendo per un attimo lui raccontasse a tutti della sua fuga, occhio per occhio… non poteva essere stata così stupida da pensare che  gliela facesse passare liscia

-Un invito in barca mi sembrava il minimo-  concluse il moro cerimonioso  con un gesto della mano e un sorriso di sfida alla biondina. Questa volta fu Kate a guardare entrambi in modo strano, cosa che Dominic non aveva affatto mancato di notare, doveva intervenire alla svelta giusto per non far degenerare le cose

- Bene!!! – battè le mani una sull’altra alzandosi  a richiamare l’attenzione –  Abbiamo qui un barman eccezionale, Jacques il fidanzato di Vicky – meglio sottolineare bene la cosa per tutti

 – Quindi direi che ne possiamo approfittare per farci preparare un cocktail di benvenuto come si deve! – disse trascinando letteralmente il ragazzo senza possibilità di scelta per un gomito mentre tutti lo seguivano verso il bar.

 

Matt lavorava fianco a fianco al biondino abbronzato nello stretto spazio del piccolo, ma fornitissimo bar cercando di imitarne i movimenti esperti e disinvolti, va bene che non erano tipi da lusso sfrenato, ma non si facevano certo mancare ogni tipo di piacevole comfort

Si era offerto di dare una mano con la scusa di imparare qualche trucco in più del mestiere, visto che fare il barman era una cosa che lo aveva sempre intrigato, in passato aveva usato quella posizione come “metodo per socializzare”,  in realtà voleva studiare il suo presunto antagonista più da vicino. Cosa ci poteva trovare Vicky in uno che era poco più di un ragazzino? Ok era un bel ragazzo, seccava un pochino ammetterlo, ma quanto a fascino lui poteva mangiarselo in un boccone, chiaro!

-Allora Jack..Cosa fai di bello nella vita, oltre preparare i cocktail più cool della Cote d‘Azuw? – Poteva essere una frase di Dominic, il moro aveva persino usato il suo stesso modo studiatamente strafottente versando il gin nello shaker con precisione millimetrica

-Oh…studio medicina, mi hanno ammesso a neuropsichiatria proprio prima delle vacanze –

Lo aveva detto con un sorriso e la stessa umiltà con cui aveva spiegato che lavorava al Le Flaveur per pagarsi gli studi e a Matt la risposta era andata un po’ di traverso

-Wow! Neuropsichiatria! – era stato quasi un coro, intorno al bar si erano radunati tutti i maschi del gruppo con l’unica eccezione di Sophie che a bere avrebbe dato del filo da torcere persino al batterista.

La frustrazione di Matt era aumentata di colpo. Che cosa si aspettava? Il fattorino del Kebab sotto casa? La vocazione di Jack era salvare vite, aprire cervelli, non spaccare chitarre!

-E da quanto state insieme tu e Vic? – era stato Dom, gomiti piantati sul banco e sguardo fisso sul ragazzo dietro il banco a fare la domanda, qualcuno doveva pur chiederlo prima o poi…

Una vampata di calore improvvisa raggiunse il viso di Jacques, un po’ per l’imbarazzo che lo sguardo di Dominic gli provocava, un po’ perché odiava mentire e stavolta era proprio costretto a farlo, maledizione!

-Ermm…da poco, voglio dire…ci conosciamo da sempre, giocavamo già insieme da piccoli, ma questa cosa …non lo so , credo di essere innamorato di lei da sempre…- in un certo senso non mentiva. Il biondino non sapeva davvero da che parte guardare, poteva scegliere tra lo sguardo intimidatorio di Dom o quello indagatore del chitarrista al suo fianco che non aveva fatto una piega, non aiutava affatto, come poteva pretendere Vic che lui risultasse credibile in una situazione del genere?! Meglio concentrarsi sulla decorazione del bicchiere pieno di liquido colorato che aveva davanti.

-Quindi basicamente siete passati da amici a trombamici ! – sentenziò Sophie con una sfacciataggine ed una naturalezza che nemmeno Bellamy  avrebbe mai avuto il coraggio di ostentare. Dom aveva faticato visibilmente a trattenere la risata, mentre Jack era riuscito miracolosamente a non far cadere la bottiglia che aveva in mano, non voleva assolutamente guardare l’espressione di Matt.

-Basicamente credo di sì, è solo un tantino più complicato ma…il concetto è quello! – nessuno si aspettava che il giovane barman avesse la risposta così pronta e disinvolta.

-Perché non lo assaggi? – sorrise in modo speculare alla stilista in miniatura con aria un pochino provocante, mettendole un bicchiere straordinariamente attraente davanti

-Fantastico!- disse immediatamente lei colpita dalla decorazione di frutta tropicale colorata, col caldo che faceva sembrava la manna al cielo

- Matt tu guarda e impara! Kate ne vuoi? – l’attrice si era materializzata di colpo dietro Sophie

-Ecco…- Jack sorriso affascinante, modi garbati , stile e tempismo perfetti, materializzò un bicchiere uguale davanti alla bionda, Matt strizzò gli occhi nel modo che a chi lo conosceva bene segnalava irritazione. Quando aveva pensato che sarebbe stata una giornata divertente?

-Ottimo! –confermò lei dopo averne preso un sorso dalla cannuccia

–Come si chiama? – chiese con un sorriso vagamente seduttivo per il biondino

-Blue Summer – si era inventato su due piedi di sana pianta sia il cocktail che il nome e lei aveva sorriso ancora, più bella che mai, confondendolo. Seriamente Bellamy si era giocato una donna del genere?

-E il tuo Matt? – chiese con aria quasi ingenua la sua ex, il modo con cui guardava il presunto fidanzato di Victoria lo stava infastidendo ancora di più se possibile

-Ai suoi ordini signora!  – Ubbidì tutto sorrisini e galanteria . I bicchieri davanti a Kate ora erano due, ma lei invece di assaggiare il cocktail del suo ex fidanzato, che francamente era “un po’ più classico” di quello del giovane barman, rise nel modo entusiasta di chi ha appena avuto l’idea del secolo e non era necessariamente un bene!

-Perché non  facciamo un gioco? Matt e Jacques preparano lo stesso cocktail noi li assaggiamo e votiamo il migliore! –

-Yeeep! – Sophie batteva le mani entusiasta

-Woo Vediamo che sai fare Bellamy!- Dom si stava già divertendo solo al pensiero, Kirk faceva l’indifferente, che branco di stronzi!

-Io ci sto! – Vicky improvvisamente era al fianco di Kate, si erano guardate con un’aria di intesa che a Matt non era piaciuto affatto, sapeva quanto la bionda sapesse essere socievole ed affascinante e quelle due avevano già familiarizzato fin troppo per i suoi gusti.

-Wow! Batti cinque sorella! – Victoria era a dir poco sconcertata, anche perché dopo quel gesto inaspettato Kate le aveva passato il braccio intorno alla vita sparando un selfie come se fossero amiche sul serio.

-A te la scelta! – Jacques si era piegato leggermente sul banco, per arrivare ad altezza occhi della bionda di Bellamy, lei aveva arricciato il naso flirtando maliziosa

-Sex On the Beach! Un classico! – Se era un tentativo di mettere in difficoltà il suo ex Victoria non lo trovava affatto divertente, ma si stampò un sorrisino di circostanza sulle labbra era curiosa come tutti gli altri di vedere come sarebbe finita

 

-Jack, batti cinque fratello! –  Matthew replicò il gesto di Kate, labbra serrate l’espressione imperturbabile che esprimeva sfumature che uno solo tra i presenti era in grado di interpretare e non prometteva nulla di buono. Lui quel tipo di comportamenti di Kate li conosceva bene, scrollò leggermente le spalle pensandoci, inutile negare che gli dava fastidio anche se non stavano più insieme. Incrociò solo un secondo lo sguardo un po’ disorientato di Vic

Che stronzata! Solo a Kate o a Sophie poteva venire in mente una cosa del genere, Mathew cercò di lavorare , veloce e preciso con un pizzico di vanità ed esibizionismo, se lo poteva fare il biondino al suo fianco, sicuramente lo poteva fare anche lui. Ogni tanto si erano scambiati qualche sguardo di sottecchi, davanti a loro l’intera truppa radunata a guardarli faceva il tifo e commenti come se si stessero sfidando a duello. La cosa lo innervosiva più che stare su un palco la sera della prima di un nuovo tour. Victoria non aveva distolto un secondo gli occhi attenti  dalle sue mani e dai suoi gesti, mentre si mordicchiava il labbro inferiore, non avrebbe dovuto avere occhi che per il suo fidanzato? 

-Voilà! – Matt fu il primo ad allineare i bicchieri, seguito a ruota dal giovane barman , giusto il tempo di qualche assaggio…

-Jack! –Sophie era stata la prima a votare, seguita a ruota da tutti, ma proprio tutti!!! C’erano stati persino gli applausi e i baci di Kate come premio al vincitore…

-Bells questa roba è tossica, cosa ci hai messo dentro? – Anderson  addirittura tossicchiò al primo sorso

-Voleva avvelenarti è stressato per il tour de force dell’ultimo mese! – commentò Dom sarcastico

 – Bells…fa proprio schifo troppa vodka ! – rincarò la dose ridendo

Anche Vicky aveva alzato le spalle dopo aver assaggiato il liquido rosato sussurrando

–Mi spiace Matt..- una banda di traditori, erano disposti a tutto pur di metterlo in ridicolo!

-Ok ok, Jack hai vinto! Complimenti! Prenderò lezioni private! – il leader dei Muse si complimentò educatamente con il suo avversario, una stretta di mano, un inchino, sembrava averla presa sportivamente, ma i suoi amici sapevano benissimo che avrebbe trovato il modo di vendicarsi in modo subdolo appena possibile.

La biondina un po’ in disparte rideva genuinamante divertita dal siparietto e Matt non fece altro che alzare il bicchiere nella sua direzione e buttare giù tutto di un fiato il cocktail della vergogna. Lei semplicemente sorrise scuotendo il capo, non riusciva a credere che lui per certi versi fosse quasi più goffo di quanto era indescrivibilmente fantastico sul palco, era quel pizzico di normalità che lo rendeva quasi rassicurante.

 

Nonostante tutte le paranoie che l’avevano divorata da quando aveva accettato di prendere parte all’uscita in barca, stava andando tutto molto più facilmente del previsto. Le ragazze l’avevano rapita coinvolgendola in discorsi a base di unghie, borse firmate, cibo e viaggi, nessun imbarazzo, pareva di stare tra le amiche di sempre. Sophie  stava ancora cercando di convincerla a fare il servizio fotografico per Kate. Matt grazie al cielo dopo che lei l’aveva…erm…un po’ ridicolizzato davanti al suo clan, non le si era più nemmeno avvicinato preferendo spendere il suo tempo a preparare l’attrezzatura da pesca con Tom e Dom A. A dir la verità si sentiva un po’ in colpa per come si era comportata , ma non era riuscita a contenere l’irritazione per via di Kate. No non era corretto, lei era deliziosa era lui che era irritante e non era perché Vicky si fosse fatta delle illusioni anzi, con Bellamy non ci voleva avere nulla a che fare…era solo che…solo che..oh maledizione!!!

Jack  intanto era sparito, monopolizzato prima da Kate e poi da Dominic. Bell’aiuto!  I due se ne stavano al sole in un angolo a chiacchierare e lei avrebbe pagato oro per essere una mosca e sentire cosa si stavano dicendo, visto che a giudicare dalle risate sembravano divertirsi così tanto, a dir la verità aveva avuto il sentore di essersi giocata l’appoggio del suo aitante “fidanzato” al primo irresistibile sorriso del batterista, vatti a fidare degli uomini!!!

Andava tutto bene dicevamo, visto che al momento Victoria se ne stava comodamente allungata sui cuscini a prua a godersi, sole, mare e brezza con le altre ragazze in uno show di bikini ridotti e occhiali da sole colorati.

-Mi daresti una mano? – un’ombra offuscò il sole per qualche secondo, la voce ormai la conosceva benissimo, si era tirata a sedere velocemente, non si sa mai. “E ora che voleva Bellamy?”

Mr. occhi azzurri si era appena seduto davanti a lei appoggiando il flacone della crema solare prima di  togliersi la T shirt e rivelare un rotolino di pancia che poco armonizzava con le braccia e le gambe magrissime, anche i bermudoni da bagno bianchi come la maglia e troppo larghi che indossava non erano il massimo della vita. Per tutti i fulmini dell’universo, se quello era uno degli uomini più fighi del rock, c’era da ridere per non piangere! Eppure bastava guardargli quegli occhi  a dir poco illegali e parlargli per qualche minuto per rimanere F R E G A T I !!!

-Scusa? – lei lo guardò da sotto gli occhiali sistemandosi le trecce un pochino stupita non dal fisico discutibile che si intuiva anche sotto la maglietta, ma piuttosto dalle sue intenzioni

-La crema! – Le agitò il flacone colorato davanti! La crema ovvio, doveva essergli sembrata una cerebrolesa perché lo stava fissando a dir poco interdetta, da lui tutto sommato si aspettava qualcosa di meglio di una scusa che avrebbe usato un quindicenne

-La crema? –

-Mi hai visto? Non voglio prendermi un ustione! – puntualizzò come se fosse la cosa più nomale del mondo

Dei potenti, Matt Bellamy le aveva appena chiesto di spalmargli la schiena di crema, doveva farlo sul serio?

Lui lasciò le cadere il tubo tra le mani, Vic  non si era mossa di un millimetro, ma a quel punto non aveva possibilità di scelta a meno di fare ancora una volta la figura della ragazzina, Sarah non avrebbe esitato e si sarebbe lanciata in un sexy massaggio…

-Se la tua fidanzata non è gelosa! – Sbuffò cercando di darsi un contegno sbirciando di sbieco la bionda allungata a pancia sotto poco lontana, che cuffie nelle orecchie, canticchiava un motivetto di Taylor Swift

-Ex fidanzata!- puntualizzò lui - Kate è una donna…di larghe vedute tranquilla! – “ho visto” avrebbe voluto rispondere lei. L’amarezza che aveva appena usato il moro ancora una volta aveva fatto intuire qualche rospo che non era riuscito ad ingoiare, alla faccia del “We are family forever !”

-Il tuo fidanzatino piuttosto … è geloso? –  le  aveva rigirato la domanda fissandole senza pudore la scollatura del bikini e non faceva neppure nulla per nasconderlo . La scelta era buttarlo fuori bordo o picchiarlo violentemente con il tubo di crema in testa…

Victoria sbuffò un po’ spazientita

-Girati dai! – gli intimò  acida, almeno le avrebbe tolto gli occhi di dosso e meno male che entrambi indossavano gli occhiali da sole o sarebbe stato cento volte più imbarazzante

La ragazza aprì lentamente il flacone, schermo totale ovvio, davvero stava mettendo la crema solare sulla schiena di Matthew Fucking Bellamy seduto a gambe incrociate davanti a lei? Faceva un effetto strano! Non disse una parola mentre spalmava la crema con movimenti precisi e circolari sulle spalle rotonde ma minute, le scapole leggermente appuntite, non era propriamente abbronzato, piuttosto aveva il colorito leggermente arrossato che assumono col sole le pelli troppo chiare.

Fu lui a rompere il silenzio girandosi leggermente per sussurrare con aria di scuse

-Non l’ho invitata io! E’ qui per Sophie e le sue amiche…–

Forse non aveva capito bene, non è che lui si stava giustificando e di cosa? Vicky si fece sopraffare dallo stupore ancora una volta

-La tua ex non è un mio problema! – il cinismo era il modo migliore per dissimulare qualsiasi cosa provasse

-Ma ti ha dato fastidio…-  Cooosa? E ora cosa pensava di dimostrare

-No…cosa ti salta in mente?!- era così palese?

-Non mi avresti trattato così prima! – lui era calmo e tranquillo come al solito . Le mani di Vic si fermarono di colpo, lui poteva anche aver ragione ma lei non l’avrebbe mai ammesso!

-Senti Bellamy io non so cosa ti sei messo in testa ma come vedi io sono felicemente impegnata! -

Matt rise di gusto, la ragazzina pensava seriamente che la storia del “Posso portare il mio fidanzato avesse un senso?” provocare un pochino sarebbe stato divertente

-Sul serio? – rideva ancora senza un minimo di ritegno ed era …era fastidioso

- Il Dottor Jack o Jacques o come diavolo si chiama? Ma dai… ti scambierebbe con Dom in questo istante senza nemmeno pensarci un momento! – Gli occhi di entrambi si posarono sulla “copietta” di ragazzi abbronzati che se la raccontava beatamente a qualche metro di distanza, ma che diavolo stava facendo Jack? E che diavolo avevano da ridere così tanto quei due?

-Ah ah ah….- la biondina ci mise un attimo a metabolizzare quello che aveva appena insinuato Bellamy… ancora una volta lui aveva ragione  e a lei toccava negare, e poi quel Bellamy era  pure un po’ bipolare un momento era adorabilmente irresistibile e quello dopo irresistibilmente odioso! Rockstar viziate che non sanno nemmeno che vuol dire guadagnarsi il pane quotidiano…

Vicky doveva smentirlo alla svelta e non aveva molti argomenti a disposizione, rise nervosamente e poi si alzò ancheggiando il modo volutamente provocante a favore del chitarrista, dopo avergli lanciato indietro il tubo di crema

Aveva il cuore a mille, Jack l’avrebbe uccisa per quello che stava per fare, era stato chiaro quando le aveva detto “Manteniamo la pagliacciata nel limite delle decenza”, ma lei non aveva scelta la colpa era di Matt

-Tesoro che cosa state dicendo di così divertente? –

-Nulla Dom è…- il biondino non fece in tempo a rispondere lei si era già seduta accanto a lui buttandogli le braccia al collo in un bacio di quelli che lasciano letteralmente senza fiato.

 

Senza fiato ci era rimasto anche Matthew, senza fiato e con la salivazione a mille nel seguire il dettaglio delle labbra che si erano sigillate insieme e la curva del seno che si appiattiva contro il petto del biondino, le mani di lei che si infilavano tra il ciuffo biondo. Giusto un secondo per riprendersi dallo stupore prima di scambiare uno sguardo di intesa con suo batterista che si era educatamente spostato a lasciar spazio al siparietto amoroso. Davvero notevole come interpretazione, sicuramente nella realtà poteva fare meglio! Lei fingeva e lui aveva mal gestito lo stupore sobbalzando colto alla sprovvista dal gesto inaspettato della “fidanzata”

-Sei impazzita? – le sibilò in un orecchio nel secondo che lei gli aveva lasciato per riprendere fiato

-Fingi e assecondami! – era stata la risposta di Vic mentre gli faceva gli occhi dolci passandogli le mani tra i capelli . Era irrazionale, Victoria non era mai irrazionale, non dopo quello che era successo, loro due dovevano assolutamente parlare di Bellamy, ma Vic lo stava già baciando di nuovo, qualche anno prima avrebbe smaniato per un’occasione del genere, ora era imbarazzo allo stato puro!

-Ridicolo! – sussurrò Matt a Dominic di fianco a lui che se la rideva sinceramente. Non era irritato da quella farsa, solo capire la biondina gli era davvero complicato si comportava in un modo che era una contraddizione continua

-Credi davvero sia la sua ragazza? – chiese incrociando le braccia, studiando la coppia che si stava ancora baciando appassionatamente

-Spero tanto di no! –Matt alzò gli occhi al cielo, il suo batterista era inqualificabile come al solito

-Okkey  sarò buono, ora ci pensa lo zio Dom! – Dominic gli strinse una spalla col fare di chi detiene la soluzione a tutti i mali del mondo ammiccando

-Hey ragazzi che ne dite se andiamo laggiù a fare il bagno? – urlò abbastanza forte da catalizzare l’attenzione di tutti i presenti, indicando la piccola baia rocciosa dall’acqua cristallina davanti a loro

Jack colse al volo l’occasione per sciogliersi dall’abbraccio, strappando un sorrisetto soddisfatto al cantante

-La  plage de l’éléphant…- il biondino indicò con la mano la formazione rocciosa che ricordava un elefante che sovrastava la spiaggia - il mare è stupendo, ci andavamo a fare il bagno con la barca dei nonni!-

-Facevamo le gare di tuffi dagli scogli! – aggiunse Victoria con entusiasmo infantile, a guardarli in piedi uno di fianco all’altra entrambi biondi e longilinei ricordavano due fratelli

-Perfetto allora! visto che non è tanto lontano chi viene a nuoto con me? – Dominic era già pronto a tuffarsi

-Io ci sono! – Vicky si tolse gli occhiali da sole consegnandoli a Jacques

-Aspettatemi vengo anch’io! – Kari li raggiunse legandosi i capelli in una coda stretta e cercando gli occhialini da nuoto

-Jack, Matt…- chiese il batterista un po’ deluso dello scarso entusiasmo di fronte alla prospettiva di una sgambata rinfrescante fino a riva

-Naaa…noi veniamo a riva col gommone! – il moro mise amichevolmente il braccio intorno alle spalle del barman che faticò a trattenere la sorpresa. Bellamy era veramente imprevedibile!

Pareva chiaro che Dom Anderson e Tom sarebbero rimasti a bordo a tentare la fortuna con la pesca, Kate rifiutò educatamente l’invito e Sophie si tuffò solo perché Dominic l’aveva letteralmente presa e gettata di peso in acqua.

 

Matthew guardava le scie d’acqua lasciate dal motore del piccolo gommone perso nei suoi pensieri, era così trasparente che si poteva vedere il fondo. Kate accanto a lui parlava, parlava, raccontava di Bing di Rayder, ma lui proprio non riusciva a seguire il discorso, Jack sorrideva educatamente.

Doveva elaborare alla svelta una strategia di azione la giornata era già stata sufficientemente una ridicola farsa e francamente non aveva nessuna voglia di continuare così , era stupido, puerile e per nulla divertente. Semplicemente non riusciva a capire il perché Vcitoria si comportava a quel modo e chiederglielo direttamente per ora era escluso…forse lo poteva chiedere al suo amichetto.

Si strofinò il filo di barba sul mento sorridendo alla sua ex compagna, loro dopo tutto non erano mai stati una coppia vera per quanto si fossero sforzati non avevano mai avuto una briciola in comune. Si sentiva come quando componendo un nuovo pezzo gli mancava una nota, un passaggio e si rompeva la testa provando e riprovando. In quel caso poteva farlo ascoltare ai suoi due compagni di band e sicuramente insieme sarebbero riusciti a trovare l’armonia.

Cercare l’armonia…rise tra sé e sé pensandoci perché poteva essere in modo nemmeno tanto ironico o figurato la colonna sonora della sua vita!

 

 

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Capitolo 5
*** 5- PIU' BUCHI NERI CHE RIVELAZIONI ***


-Ora sei perfetto sembri proprio un di quei guerrieri Maori che si lanciano dalle rupi in Amazzonia!

Sophie aveva appena finito di disegnare strani simboli sul viso di Dominic con degli stick solari colorati, in vista dei tuffi dalle rocce

 -I Maori non stanno in Amazzonia! – aveva puntualizzato lui ridacchiando

-Eppure ho visto un documentario l’altra sera…-

-Quella sta malissimo! Cos’hai messo nel cocktail? – sussurrò Vicky al suo “fidanzato”. Non riusciva a capacitarsi di quello che aveva appena sentito. Matthew aveva tirato fuori la storia del “dipingiamoci il viso per fare i tuffi” ed ora sembravano un branco di adolescenti che facevano a gara a chi era il più idiota di tutti! Se questo era il livello medio delle celebrità ..aiutooo.

-Per me sta scherzando! –  Jacques si grattò la nuca perplesso

-Purtroppo no! – intervenne il chitarrista con aria sorniona mentre la coppia lo guardava stralunata senza aggiungere altro.  

- Coraggio Vic tocca a te compiere l’opera d’arte…- Bellamy le aveva mollato in mano gli stick colorati e lei si era divertita a disegnare sul viso dei due ragazzi che aveva di fronte, Matt più scemo che mai continuava a farla ridere al punto da renderle difficile il lavoro e Jack non faceva che fare smorfie strane ..due bambini insomma!!!

Il primo a gettarsi dalle rocce era stato Dom ovviamente, seguito da Kate , Kari, Sophie , tra strilli, e spruzzi d’acqua, Vicky stava per buttarsi, ma dietro di lei c’era Matt , fermo , immobile , lo sguardo se non proprio terrorizzato almeno un po’ sperso, si era bloccata

-Tutto ok? – era stato proprio lui a fare il furbo fino ad un momento prima incitando gli altri mentre a dir la verità arrancava un pochino arrampicandosi, e con quella bandana rossa legata intorno alla testa era davvero buffo.

Lui aveva annuito, ma il suo atteggiamento aveva suggerito alla ragazza che si trattava di una mera questione di orgoglio maschile, infatti sembrava rigido come un palo e non si era mosso di un centimetro

-Matt…- per la prima volta da quando lo aveva incontrato lo vedeva in difficoltà, tutta la spavalderia cancellata da un’espressione un po’ spersa che faceva quasi tenerezza.

-Davvero devo saltare di lì? – aveva chiesto con un sorriso di scusa quasi timido

Vicky strabuzzò gli occhi. Matthew Bellamy quello che aveva un diavolo di Jet Pack in cantina e voleva catapultarsi in uno stadio da una navicella spaziale  aveva paura a fare un banalissimo tuffo dagli scogli. Era lo stesso uomo???

-Non c’è pericolo, tranquillo lo faccio da quando ero ragazzina! – sperava di essere stata rassicurante in verità era un bel salto, ma l’acqua sotto era profonda. Matt ad ogni modo non si mosse

-Hey voi due che fate ancora lì? – Dom stava già sguazzando nell’acqua fresca e cristallina sottostante insieme agli altri pronto ad arrampicarsi di nuovo e fare il bis

- Dai salta insieme a me… - Vicky allungò la mano sorridendo, lui la prese forse più per quel briciolo di orgoglio che gli era rimasto che per altro, lei lo  trascinò sull’orlo con un sorriso, era incredibile…

-Sei pronto? Predi fiato, al mio tre…..- la mano di Matt si era stretta di più intorno alla sua ed era una sensazione strana, era tutto strano quando si trattava di lui a dire il vero

-Uno, due e …- non gli aveva lasciato il tempo di pensare, semplicemente lo aveva trascinato giù con lei ridendo

Il salto mano nella mano lo avevano visto tutti così come avevano visto tutti che lui le aveva ripreso la mano per aiutarla ad uscire dall’acqua tra sguardi e risate un po’ troppo intimi per due semisconosciuti.

 

I colori del tramonto erano fantastici e Vicky si era presa un attimo di tempo da sola, seduta in un angolo al riparo dal vento sciogliendosi le trecce cercando di districare i capelli pieni di sale, mentre gli altri erano di nuovo radunati intorno al bar per l’aperitivo. Jaques a onor del vero, era stato la star delle giornata, chi l’avrebbe mai detto!

-Deduco che ti abbiamo fatto una pessima impressione se te stai qui da sola! – Jaclyn si era avvicinata sorridente sedendosi accanto a lei, Vicky l’aveva trovata simpatica da subito era la più discreta di tutto il gruppo

-Nooo…figurati siete una compagnia stupenda, sono stata benissimo oggi e confesso che non pensavo! – era la verità, non aveva fatto altro che immaginarsi a disagio e in difficoltà in mezzo a persone di un ambiente a cui non apparteneva e invece era stata una giornata piacevole e divertente. La bionda le aveva sorriso di rimando, osservando i movimenti di Victoria in chiara difficoltà nello sgarbugliare i capelli  

-Aspetta…ho qualcosa che ti aiuterà…- Jacky si mise a cercare nella borsa da mare griffatissima estraendo un flacone di olio – Me l’ha portato Kate da New York, provalo è davvero fantastico, anzi se ti trovi bene puoi tenerlo, ce ne facciamo procurare un altro!- le aveva detto con aria complice e gentile

-Grazie! –

-Se vuoi ti aiuto…- Victoria non era riuscita a dire di no non ostante un filo di imbarazzo, la bionda era di una carineria indescrivibile, e così la moglie di Kirk era seduta dietro di lei impegnata nell’arduo tentativo di districare quella massa di capelli sottili e lunghissimi

-Kate è straordinaria! Non la facevo  così…così affabile con tutti…– si sbilanciò la biondina seguendo il filo dei suoi pensieri facendo sorridere la nuova amica

-Si lo è! -

-E’ un vero peccato che lei e Matt…insomma…-

-Oh, non essere dispiaciuta…- l’aveva interrotta l’altra – erano un vero disastro insieme, credo sia meglio così per entrambi! – Vicky stava riflettendo su quanto poco conosceva Matt e su quanto lui sembrava così “particolare”, a volte era divertente, a volte era stronzo ed arrogante e a volte aveva quella dolcezza negli occhi che non aveva mai visto in nessun altro, a volte era come se vivesse in un mondo parallelo con logiche fatte solo per lui.

-Posso… farti una domanda? – Jacky aveva esitato e Vic si era preparata mentalmente a far fronte al terzo grado, anche un cieco si sarebbe accorto che Matt le aveva ronzato intorno in modo irrazionale ed al limite dello scorretto per tutta la giornata nonostante il “fidanzato”

-Ma si certo…- poteva sorridere e mentire ancora, lo faceva da quando era arrivata quella mattina eppure le sembrava ingiusto comportarsi così con la ragazza che  le stava spazzolando i capelli con così tanta cura, si trovò a pensare che se avesse dovuto confidarsi con qualcuna del gruppo lo avrebbe fatto con lei

-Jacques è davvero il tuo fidanzato? Scusa se mi permetto…ma sembrate due fratelli…- Vic chiuse gli occhi un secondo annaspando, lei si aspettava una domanda su Matt…o forse si aspettava una domanda su Matt perché aveva totalizzato la sua giornata divisa tra il cercare di evitalo, di difendersi e la voglia di avvicinarsi, di sapere com’era sul serio oltre la maschera della rockstar che era in superficie

-Meglio la sicurezza di qualcuno che ti vuole bene della passione, la passione è una cosa effimera… oggi c’è e domani….- si stava giustificando con scontati pensieri filosofici per la moglie di Kirk o per se stessa?

La bionda dietro di lei sospirò un po’ sconcertata

- Innamorarsi è una delle cose più belle e normali del mondo, non trovi?-

Oh certo, ma lei era ben consapevole di non potersi permettersi quel lusso mai più!

-Vic tu sei giovane e molto bella,  credo che dovresti aspirare ad avere entrambe le cose! –continuò l’altra come se dovesse convincerla di qualcosa.

Jaclyn non sapeva,  lei non avrebbe avuto mai più ne l’una ne l’altra cosa, non poteva saperlo nessuno, di colpo si era ricordata del perché doveva stare lontano da Matt e di colpo sentiva un dolore sordo in fondo allo stomaco, la rabbia che tornava a galla, ma c’era di più ed era la voglia di ribellione, era un sentimento nuovo  fino ad allora aveva solo accettato passivamente la situazione, perché di colpo le stava stretta?

Non riuscì nemmeno a sorridere cercando di ingoiare la sensazione di panico che l’assalì davanti agli occhi azzurri che la guardavano  in mezzo alla porta sotto una zazzera di capelli castani e scomposti. Non c’era verso di levarselo di torno per dieci minuti di fila e lei in quel momento aveva già i suoi fantasmi da tenere a bada.

- Fatto! – esclamò la bionda dietro di lei – Credo, credo… di dover chiamare la Tata per sapere come va mio figlio…ancora non mi fido a lasciarlo da solo per molto tempo…- era suonata come una banalissima scusa davanti allo sguardo di Matt che chiedeva eloquentemente spazio, Vic l’aveva guardata supplicante, non voleva rimanere sola con lui, ma l’altra aveva solo sorriso facendole l’occhiolino maledizione! Era una congiura!

-Bing l’ho sentito prima, vado a prenderlo domani! – aveva commentato da genitore orgoglioso e diligente il leader dei Muse  con un sorriso enorme che aveva esposto il famoso “dentino”,  cercare di immaginarsi Matt giocare con suo figlio non era nemmeno poi così difficile.

Lui era sulla porta da abbastanza tempo da aver sentito l’ultima frase ed ora moriva dalla curiosità di sapere chi era il bastardo che aveva deluso Victoria a tal punto da farle dire una cosa del genere. Gli si era stretto involontariamente lo stomaco, fare del male ad una creatura del genere era contro natura, era sempre più confuso e curioso di sapere e prima o poi ci sarebbe arrivato, come prima o poi sarebbe riuscito a farla suonare per lui.

-Posso? – si era seduto in terra a gambe incrociate davanti a lei porgendole un bicchiere colorato

-Grazie! – Vicky assaggiò il contenuto prendendone un sorso dalla cannuccia, tutte le volte che lui si avvicinava troppo provava l’ansia incontrollabile di chi teme di non saper gestire una situazione

-Niente alcol – costatò quasi stupita –pensavo fossi riunito anche tu davanti  al Guru dei cocktail a fare pozioni magiche – aveva scherzato prendendo bonariamente in giro il suo compagno di sventure.

-No..no stai schersando…ho preso abbastanza sole oggi, i miei neuroni non reggerebbero anche l’alcol! – lui rise passandosi la mano tra i capelli con quel gesto che la ipnotizzava, si era rinfilato la maglietta bianca ed aveva il naso leggermente arrossato .

-Ah ecco, quindi  l’esperimento di oggi è gli effetti del sole più l’ alcol sui neuroni…- scherzò stando al gioco

-Più o meno..tu che fai qui da sola? – la stessa domanda nel giro di dieci minuti ma questa volta il suo interlocutore sarebbe stato un po’ più difficile da convincere, esitò

-Niente mi godo il tramonto! – lo sguardo evitò decisamente quello azzurro di lui vagando sul panorama della costa frastagliata su cui si allungavano le prime ombre della sera

Matt annuì prendendo un sorso dal suo bicchiere, perché non riusciva a trovare il modo per scrollare via quello strano imbarazzo che provava ogni volta che intavolava un discorso “vero” con lei?

Ogni volta era come se dovesse in qualche modo guadagnarsi la fiducia degli occhioni blu che lo guardavano come se avessero voluto leggergli nella mente per capire le sue intenzioni, lo mettevano vagamente a disagio, nasconderlo era difficile persino per lui

-Sei fortunata! Voglio dire… Jack è un bravo ragazzo! – esclamò improvvisamente mentre la biondina sobbalzava appoggiando il bicchiere accanto a lei. Non voleva parlare di Jack , mentire a Bellamy era complicato

-Già…- aveva ammesso un po’ malinconica. Fortunata era fortunata, se non ci fosse stato lui forse lei non sarebbe nemmeno stata lì a parlarne!

-Lui…lui c’è sempre stato, anche quando non c’era nessun altro! Nessun altro!!! – lo stomaco di Matt si era contratto annegando nel blu di quegli occhi che si erano scontrati violentemente con i suoi, il tono serio e basso che aveva usato faceva trasparire ferite profonde ed ancora doloranti. Lui voleva sapere… la mente di Matt era impegnata a mischiare velocemente frasi, momenti, emozioni, parole, non avrebbe saputo dire cosa provava in quel momento a parte l’impulso che doveva assolutamente reprimere, di abbracciarla e starsene lì a godersi il tramonto accarezzandola e rassicurandola in qualche modo.

-Hai presente cosa voglio dire? – Matt deglutì a vuoto gli occhi si erano incastrati e non si erano più mollati escludendo il resto del mondo

-Sì – sussurrò in un monosillabo che valeva più di mille discorsi, lui ce l’ aveva una persona che amava e che lo riamava, una persona su cui contare al cento per cento che era sempre stata lì  nonostante tutta la merda che gli aveva tirato addosso nella sua vita

-Perché hai deciso di saltare il fosso, voglio dire…non hai avuto paura di rovinare un rapporto già perfetto così? – aveva chiesto a voce bassa con un imbarazzo che sperava di non mostrare anche se sapeva che la relazione tra Jacques e Vittoria non esisteva, non nel modo in cui l’avevano esibita. Lui invece quel coraggio non ce l’aveva mai avuto, ce ne voleva troppo e lui non era nemmeno lontanamente coraggioso come se lo immaginavano gli altri. Aveva distrutto qualsiasi rapporto affettivo serio aveva intavolato nella sua vita, non poteva permettersi di distruggere “Quello”.

-Se non provi come fai a saperlo..- Vic aveva alzato le spalle con un mezzo sorriso alleggerendo la tensione, erano tutte mezze verità e lei aveva di nuovo abbassato la guardia, stava concedendo all’uomo che aveva davanti un’intimità mentale che lui le stava estorcendo inconsapevolmente.

-Se una persona ti vuole bene sul serio non ti farebbe mai del male! – gli aveva spiegato in modo quasi semplicistico disegnando cerchi con le dita sul pavimento di legno. Lui fuggi i suoi occhi, si sentiva un codardo, non era così semplice come lo dipingeva lei…

-E se fossi tu a fare del male a lui…- chiese con un filo di voce – te lo perdoneresti? – cosa diavolo stava succedendo? Un secondo prima corteggiava una ragazza stupenda e quello dopo cercava risposte ai suoi annosi problemi etico – personali?

Victoria non rispose sospirò perdendo lo sguardo sul mare, gli occhiali da sole non servivano più, non le andava di rispondere erano finiti in una discussione complicata che toccava in modo profondo entrambi evidentemente

-E’ bellissimo, ci vengo da quando sono bambina…è così diverso da Londra, appena posso scappo qui sembra di essere sempre in vacanza! Io adoro il mare…mi fa stare così bene– Cambiò discorso con un sorriso

-Vediamo…sei un tipo sportivo, non hai il senso del pericolo..- la stava prendendo in giro ed aveva di nuovo quel sorrisetto adorabile

-Chi io??? Ma se ho paura anche della mia ombra!- esclamò stupita lei

-Sei saltata giù da quella roccia senza battere ciglio-

-Dai Bells lo fanno anche i bambini il fifone sei tu! – lui rise incassando, a volte sembrava quasi ingenuo e le piaceva un sacco la faccia che faceva quando lo chiamava Bells

-Adori il mare, la Francia e Francesi…e ancora non so se ti piace il formaggio!- Matt aveva ripreso il suo tono strafottente, lei sorrideva ed era ancora più bella con quella cascata di capelli dorati illuminati dagli ultimi riflessi del sole che si era messa tutti da una parte – Certo che tu e il batterista sareste proprio una copia perfetta! – insinuò malizioso

Vicky scoppiò a ridere scrollando il capo, Dom era fantastico, ma non riusciva ad immaginarsi con lui nemmeno con tutta la fantasia del mondo, troppo mondano e modaiolo!

-Hey …Sarah sarebbe gelosa!!! – disse in modo melodrammatico. Matt rideva di cuore, con quella risata buffa e contagiosa che in un attimo aveva completamente cambiato il clima

-Anch’io sarei geloso! – Se ne era uscito semiserio all’improvviso e si erano trovati si nuovo ad affondare l’uno negli occhi dell’altra senza riuscire a sostenere lo sguardo fino in fondo. Questa volta era stato lui a scappare per primo, mentre lei lo guardava con quegli occhioni blu dilatati per lo stupore e il cuore che aveva perso un battito

Dio cosa stava succedendo? Un sorriso e uno sguardo di troppo ed era andato in tilt, lui non andava in tilt per una ragazzina, ragazzine come quelle ne aveva incontrate a centinaia sulla sua strada, l’attrazione fisica è una cosa, sentirsi attratti da una persona è una cosa completamente diversa, lui non era in cerca di un’altra relazione stabile,  era chiaro che non era in grado di gestirla. Aveva mandato a puttane quasi dieci anni passati con la stessa persona, fatto un figlio in modo inconsapevole, non basta amare per essere ricambiati e con Kate aveva imparato che non basta neppure la buona volontà per costruire un rapporto duraturo.

Lo assalì il panico perché a quel punto provava il desiderio incontenibile di sapere cosa c’era dietro gli atteggiamenti schivi di Vicky anche se quando lo guardava così era come se lo tenesse a distanza solo con lo sguardo, il fatto che fosse “complicato” era solo un incentivo a continuare e la storia dell’amore senza la passione era stronzata del millennio pronta ad essere demolita.

 

Se Victoria avesse saputo che Bellamy aveva le pulsazioni a mille quanto lei probabilmente stavolta sarebbe fuggita gettandosi in mare. Dei Potenti chi era geloso di chi? Lei non aveva nessuna intenzione di stare lì a farsi prendere in giro, con tutte le ragazze che c’erano in giro perché proprio lei? No, no la colpa era sua, non doveva assolutamente accettare l’invito, eppure lo sguardo che si erano appena scambiati lei e Mr. occhi Azurri si era portato via in un baleno tutte le sue certezze, compresa la forza di alzarsi di lì per il prossimo millennio

-It’s a new dawn it’s a new day it’a new life….and I’m feeling good…- si era messo a canticchiare con enfasi e ora faceva pure il verso al pianoforte fingendo di suonare sul bordo di resina dell’imbarcazione. Vic lo guardò sempre più perplessa, quello era tutto suonato sul serio, di colpo le veniva da ridere un po’ per il nervosismo, un po’ perché era impossibile non farlo con uno scemo così davanti!

-Dragonflies out in the sun and…y’ know what I mean…don’t y’ know…-

Decise di incoraggiarlo nella pagliacciata suonando e cantando con lui tra una risatina e l’altra, che buffo…

-Butterflies all having fun y’ know what I mean…-  no non aveva mai visto uno così fuori di testa in tutta la sua vita, quei dieci minuti valevano l’intera giornata , poi lui aveva chiuso gli occhi e si era fermato di colpo serio e concentrato

-Matt? Stai bene? – aveva chiesto ridendo ancora, allarmata, curiosa di sapere stavolta cosa gli passava per la testa

-Nulla ti prego continua hai una bellissima voce…non mi hai detto che sai anche cantare..- la biondina rise divertita

-Sfotti? – non se la cavava male col canto, ma lui era pur sempre Matt Bellamy…

Improvvisò solo un altro verso, lui era ancora ad occhi chiusi con un’espressione indecifrabile stampata sul viso.

-Matt…- cos’era una nuova tecnica di meditazione che magari gli aveva insegnato Kate o sua madre?

-Mmm..no..ti prego non smettere, sto …sto solo cercando di immaginarti mentre suoni – era serissimo e convinto di quello che stava dicendo, Victoria evidentemente conosceva la canzone perché non aveva sbagliato la posizione di un solo dito sulla tastiera del “pianoforte”, aveva notato lui con una punta di orgoglio edonistico.

Quello era tutto suonato sul serio!!! La frase avrebbe dovuto allarmarla, ma ancora una volta la ragazza rise cercando di capire come funzionavano gli ingranaggi in quella testa tutta spettinata

-E…cosa senti? –chiese cauta davanti ad un Matt che ancora stava ad occhi chiusi con le mani appoggiate su un pianoforte immaginario

- Solo armonia! – scosse leggermente il capo, la voce profonda, era calmo, dolce, sicuro, aveva riaperto gli occhi e stavolta Vicky ci era sprofondata dentro senza altra possibilità col cuore che per qualche motivo strano aveva smesso di battere. Armonia? L’armonia era qualcosa che poteva riprodurre suonando, ma dentro di lei non c’era proprio nulla di armonico e se solo lui l’avesse saputo non sarebbe stato lì a guardarla a quel modo. Seduti a gambe incrociate l’uno di fronte all’altra, Matt le aveva fissato le labbra così intensamente da farle venire i brividi fino alla punta dei piedi, non era scappata, non poteva scappare incollata ai suoi occhi, probabilmente non sarebbe scappata nemmeno se lui l’avesse baciata sul serio, magari quell’uomo era in grado veramente di fare incantesimi, controllare le menti o roba simile, ma i dieci secondi successivi erano stati al limite del surreale!

Lui non si era mosso di un millimetro, perso a sua volta in una sensazione che non avrebbe saputo definire perché moriva letteralmente dalla voglia di baciarla, preso dentro ad un campo elettrico invisibile, ma era come se una forza misteriosa lo trattenesse dal chiudere la breve distanza tra di loro.

-Vic… oh…io…scusate…io non volevo interrompere…- l’incantesimo era rotto, Jack era sulla porta visibilmente scosso con una mano sulla bocca e i due ragazzi erano saltati in aria come dei pupazzi a molla, come se lui li avesse effettivamente sorpresi attorcigliati l’uno all’altra.

-Io volevo solo dirti che siamo in porto..- si scusò velocemente cercando di guardare altrove

-Certo a..a..rrivo! – la biondina era saltata in piedi mettendosi a raccogliere le sue cose frettolosamente, il cuore fuori controllo, merda, Bellamy aveva balbettato qualcosa di inconsulto, lei  stava evitando il suo sguardo come la peste e non voleva nemmeno sapere che idea si era appena fatto Jacques!  Non che ci fosse da farsi delle idee visto che non si erano nemmeno sfiorati con un dito.

 

-Non provare mai più a coinvolgermi in questa storia! – non erano ancora scesi dalla barca e già stavano discutendo

-Certo, oggi non ti sei affatto divertito! – aveva ribattuto lei sarcastica

-Vic ti prego…- Certo che si era divertito, non fosse stato per la genialata di Vicky si sarebbe divertito anche di più, a lui piacevano la mondanità e la compagnia inutile negarlo e gli piaceva anche essere al centro dell’attenzione.

-“Jack ti voglio assolutamente come barman al mio prossimo party a Londra, sei troppo cool è c’è un sacco di gente che ti devo far conoscere!” – Vicky imitò Kate sbattendo gli occhi davanti al suo amico mielosa, era irritata, irritata dentro e sapeva benissimo di non  poter dare la colpa a nessun altro che a lei

-Cosa avrei dovuto fare? Stare a guardare te e Matt che non avete perso occasione per tubare? Se n’è accorta anche Kate, sai cosa mi ha detto “Di alla tua amica che se crede ancora nel Principe Azzurro, sotto l’armatura lucente troverà un po’ di ruggine!” –

-KATE HA DETTO COSA???-  Stava urlando. Non credeva nel principe azzurro da quando aveva sei anni per la cronaca. Lei si fermò nel bel mezzo del piazzale davanti al molo sbattendo gli occhi incredula, le girava la testa. Il biondino la guardava con l’aria soddisfatta di chi si sta prendendo una piccola ripicca. Jacques non avrebbe dovuto essere dalla sua parte? Un suo amico? Ora invece faceva comunella con Kate?

-Per me se lo può anche tenere il suo principe arrugginito…- barbottò accigliatissima -Gentiluomo dei mie stivali!!!-

-Avresti almeno dovuto provare a comportarti come un fidanzato invece di andare dietro alle chiappe di Dom e lasciare campo libero a quel…a quel…Bellamy!!! – Vic aveva urlato e Jack si era guardato in giro stralunato ad assicurarsi che nessuno avesse sentito, con tutto il bene che le voleva la odiava quando faceva così.

-A te Bellamy non interessa affatto… - scandì bene- avrei dovuto fotografarvi poco fa…occhi negli occhi…due piccioncini!!! – forse era ora di cambiare tattica smettere di assecondarla e metterla davanti alla realtà

-A Me di Bellamy non frega un bel niente! Io non sono Sarah che corre dietro alle celebrità e lui è…è…è arrogante e odioso sia ben chiaro! – Non era vero, a parte l’episodio iniziale lui era stato più che carino, semmai era lei che aveva fatto di tutto per metterlo in difficoltà. Neppure Jack poveretto si meritava  di essere trattato così, Vic avrebbe picchiato qualcuno per la frustrazione che provava in quel momento, era salita in macchina sbattendo la porta. Bellamy… non voleva più sentire nemmeno il suo nome … doveva già lottare con sé stessa senza che le persone che avrebbero dovuto aiutarla rigirassero il dito nella piaga!

-Forse tu dovresti parlare di Dom a Sarah..- aggiunse velenosa per chiudere il discorso

Jacques scosse la testa lanciandole un’occhiataccia e non rispose, la conosceva bene e sapeva che doveva stare zitto, in segreto continuava a tifare per il leader dei Muse

 

Stavano litigando e lui si sentiva vagamente in colpa. Matt appoggiato alla ringhiera dell’imbarcazione seguiva la coppia con lo sguardo sullo sfondo delle luci del porto che si stavano accendendo una dopo l’altra all’imbrunire. L’aveva salutata con un bacio su una guancia imbarazzato, senza sapere dove mettere le mani, la mente bianca come un lenzuolo per via del leggero stato di agitazione in cui si trovava non gli aveva suggerito niente di brillante da dire se non un banale –Ciao, grazie ancora per la bella giornata…- sussurrato troppo vicino all’orecchio con il profumo di sale e di abbronzante al cocco che gli era entrato nelle narici.

Si stropicciò il viso, non andava bene!

Quella cosa era cominciata come cominciavano quel tipo di cose da quando aveva 16 anni, lei era giovane e  carina, lui aveva gli occhi per guardare e gli ormoni che grazie al cielo funzionavano benissimo ed era pure in vacanza, quindi perché non provarci. L’unica differenza rispetto a quando aveva 16 anni era che essere Matt Bellamy gli consentiva di arrivare ad obiettivi altrimenti irraggiungibili e non è che la cosa lo infastidisse!  Poi era subentrata la curiosità, tutta la storia di Sarah, del pianoforte, della fuga, ma quello che era appena successo tra loro non era più nemmeno solo chimica, aveva perso il controllo delle sue emozioni e la cosa in quel momento lo inquietava un pochino.

-Hey…- la mano del suo batterista gli diede qualche colpetto sulla spalla per poi rimanerci in modo affettuoso, lo sguardo puntato nella stessa direzione.

Dominic sospirò silenzioso, a volte non occorreva nemmeno parlare perché si comprendessero alla perfezione, il silenzio serviva meglio a far scorrere sentimenti ed emozioni.

Fu il moro a romperlo per primo

-Scoperto niente di nuovo? – un mezzo sorriso, tono quasi disinteressato

-A parte il fatto che Jack è supercool e abbiamo una mezza dozzina di band in comune? – Matt sorrise l’ex biondo era l’antidepressivo naturale più efficace che conoscesse.

-Oltre che la frequentazione degli stessi posti equivoci vuoi dire? – risero entrambi, Dom gli pungolò un fianco per protesta provocando nell’altro un lamento eccessivo.

-Non lo so Matt…- disse tornando serio – credo che Jacques sia come dire…iperprotettivo nei suoi confronti e ti assicuro che non è una questione di gelosia… - Matt sospirò pensieroso

-Che vuoi fare ora? – chiese il batterista immaginando a priori che il suo compagno di band non fosse disposto a  mollare la preda

-Andare a sentire che ci racconta il tuo nuovo amichetto di Victoria…per esempio - dal suo punto di vista aveva il coltello dalla parte del manico e qualche piccolo subdolo elemento di ricatto che poteva usare come incentivo

Dominic annuì leggermente ponderando la cosa

-Allora…quando lo troviamo al Bistrot? – Matt dava per scontato che l’altro sapesse a memoria gli orari di Jack delle prossime due settimane

-Ho di meglio – disse Dom con un sorrisino sornione – so dove abita, che ne dici? – in mano aveva le chiavi dello scooter che usavano per spostarsi velocemente e le stava facendo dondolare davanti al viso del leader della sua band. Non poteva esistere un amico migliore di lui!

 

Maledizione, le chiavi di casa erano gli erano appena cadute in terra con un tintinnio fastidioso, in mano aveva troppa roba tra zaino, asciugamano, chiavi della macchina. Dio che giornata assurda, stress a parte non era stato poi tanto male, se solo Victoria non fosse stata così incasinata, quasi non l’aveva nemmeno salutato quando poco prima l’aveva lasciata sotto casa. Sospirò per l’ennesima volta a lui spiaceva tantissimo, ma non sapeva proprio più cosa fare per aiutarla se non ci metteva un minimo di impegno anche lei

Si chinò a raccogliere le famigerate chiavi e quando si rialzò rimase letteralmente con la mascella a penzoloni

-Jack…buonasera! – Davanti aveva l’ex biondo dei Muse con stampato in faccia un ghighetto provocante che non prometteva nulla di buono

- Cazzo…-sibilò tra i denti, Bellamy stava appena qualche passo dietro serio a braccia incrociate, era chiaro che non c’era via di uscita

-Lo sa tua fidanzata che ti piace il c…..-

-HEYYY HEYYY HEYYY!!! Andiamoci piano, che diavolo ne sai tu!!! – Dom gli era saltato addosso verbalmente senza nessun preavviso, ci mancava solo quella…

- Ah si ? Davvero? Che ci facevi la scorsa settimana al Different Box – e lo guardava pure torvo a braccia incrociate, incredibile!

-C’eri anche tu bello a quanto pare! –Jacques gli puntò un dito sul petto, non era il caso di subire passivamente

-HEY VOI DUE?!! ORA BASTA !! Possiamo parlarne da persone civili? – Le voci si erano sovrapposte e intersecate e quella profonda di Matt aveva messo a tacere i due ragazzi che si stavano ancora guardando in cagnesco come se fosse un fatto personale. Il moro aveva scosso il capo “Roba da matti!!!”

Il biondino del le Flaveur intanto era andato nel panico, se Dom l’aveva visto al Different lui era letteralmente fottuto ed era chiaro che i due non erano lì per bere un’altra birra insieme, a quel punto l’opzione negare ad oltranza sembrava davvero assurda che situazione di merda.

-Allora, che ne dici se ci facciamo una chiacchierata tra amici? – chiese Matt senza preamboli avvicinandosi ulteriormente, l’argomento sembrava implicito…

Jaques si strofinò il viso, ridacchiando istericamente, pensare che non vedeva l’ora di farsi una doccia e buttarsi sul divano per dimenticare quella farsa, l’incazzatura di Vicky e tutto il resto…

-Ok … - acconsentì rassegnato – Ci beviamo una birra insieme ragazzi? – propose amichevole lo sguardo rivolto ad un chiosco poco distante, non era cosa che si poteva discutere in mezzo ad una strada!

Dominic  prese le tre bottigliette mentre gli altri due si accomodavano sulle sedie di plastica rosse sotto gli ombrelloni ormai chiusi, Il barista aveva chiuso la baracchetta giusto dopo aver servito gli ultimi clienti della giornata, lasciandoli alla quiete di quel posto un po’ sperso arroccato su una scogliera scarsamente illuminata da una fila di lampioncini in ferro battuto.

Matt era in attesa, serio e curioso e Jaques si domandò per l’ennesima volta se quello che stava per fare era etico e giusto. Rischiava di perdere l’amicizia di Vicky, non se lo sarebbe mai perdonato, ma a quel punto lei  aveva bisogno di qualcuno che la aiutasse a mandare avanti la sua vita visto che non era in grado di farlo da sola, e per qualche strano motivo Jack si fidava di Matt, o  per meglio dire era l’interesse che la sua migliore amica aveva dimostrato inaspettatamente per lui che lo aveva spronato a farlo. Il biondino prese tempo e prese fiato mentre Dominic si sedeva vicino all’amico allineando le bottigliette sul tavolo.

-Se ne parlassimo solo io e te…- rilanciò guardando il leader dei Muse, non per mancare di fiducia nel batterista, ma era una faccenda talmente delicata… se Dom ne parlava con Sarah lui era morto!

-Siamo soli… - fu la risposta calmissima di Matthew

-Va bene allora…-  Accennarono un brindisi prima di cominciare il discorso, in qualsiasi modo sarebbe andata lui ne avrebbe accettato le conseguenze

-Era la sera del 21 dicembre dello scorso anno- cominciò titubante guardando i suoi interlocutori

 – Vicky aveva il saggio di Natale dei suoi ragazzi. Rob….Robert Ronson il suo fidanzato non poteva venire

-Aspetta Vic usciva con Ronson, il giocatore del Chelsea – Dom sgranò gli occhi stupito, non che lui seguisse il calcio come Chris, ma Ronson nell’ultima stagione aveva fatto faville. Jacques si aspettava la domanda e annui guardando Bellamy negli occhi

-Non te l’ha detto vero? – Lui scosse il capo silenzioso e un po’ stupito per la rivelazione, Vicky con un calciatore emergente non se lo aspettava davvero visto l’atteggiamento che aveva con lui.

-Immaginavo! Quella sera avevano un’amichevole e poi il party di Natale, erano d’accordo che lei lo avrebbe raggiunto dopo il saggio, ce l’ho accompagnata io – Il biondo si sfregò il viso in preda a qualcosa che assomigliavano ad evidenti sensi di colpa – l’ho lasciata davanti alla Vip area di Wembley , aveva il pass è andata a cercare Rob lui non c’era, ha pensato fosse ancora negli spogliatoi e….- Jack si bloccò sfregandosi ancora il viso con evidente fastidio, non ce la faceva a ripetere quella storia, non ne aveva mai parlato con nessuno a parte la sua famiglia, quella di Vicky gli amici più stretti ed ora gli occhi di due semisconosciuti che lo fissavano non gli rendevano il compito più facile. Dom mandò giù un sorso di birra assorbendo ansia, Matthew fece un cenno d’incoraggiamento col capo, mentre allungava una mano a sfiorare appena quella del biondino al di là del tavolo con un gesto di rassicurazione

-Quello che ci diciamo resterà qui te lo prometto! – disse più serio che mai, non era più così sicuro di voler sapere il seguito

Il biondo prese fiato, si passò la lingua sulle labbra ed esitò ancora, non aveva voglia di rivivere quella situazione e non era nemmeno sicuro di fare il giusto nei confronti di Victoria, sarebbe toccato a lei parlarne a Matt…spiegargli…piccolo particolare non l’avrebbe mai fatto.

-Rob non c’era…C’erano due suoi compagni di squadra …erano ubriachi o  peggio… euforia natalizia da dopo partita...non lo so, e Vic quella sera era così bella, così felice…avreste dovuto vederla era radiosa, andava tutto alla perfezione… -

Jacques annaspava nella disperazione girando intorno al problema mentre il cuore di Matthew stava affondando, le sopracciglia unite e le mani contratte sulla bottiglietta che aveva in mano

-E…- il biondino esitò di nuovo non erano necessari i particolari per far capire cos’era successo a Vic- e…Avete idea di cosa possono fare due uomini alti 1,90 di quella corporatura su una ragazza …una ragazza… - Non riuscì a continuare, la voce gli si era abbassata mentre un nodo stringeva la gola sbirciò appena Dominic che sembrava congelato, il batterista per certi versi poteva avere una moralità discutibile, ma la sua sensibilità gli avrebbe impedito di far del male ad una mosca e quello che stava raccontando Jack era inaccettabile sotto un migliaio di aspetti. Matt strizzava gli occhi continuamente in evidente difficoltà a processare l’accaduto

-L’ha trovata Robert – riprese schiarendosi la voce – era priva di sensi e l’ha portata in ospedale, non chiedetemi di raccontarvi in che condizioni era quando  l’ho vista – il moro annuì – venti giorni di ospedale, una spalla rotta, così tanti lividi che…che…insomma, questo è quello che le è successo fuori…- a Jack si spezzò di nuovo la voce

-Bastardi schifosi..- sibilò il batterista – dimmi che li hanno presi! – ma l’espressione del giovane medico a quell’affermazione diceva altro

-Se fosse così ne avresti sentito parlare non credi ? Robert ha dichiarato di averla trovata fuori nel parcheggio davanti allo stadio…lei era sotto shock…e…-

-STAI SCHERZANDO VERO???!!! – Questa volta era stato Matt a scuotere violentemente i capo, lo stomaco gli si stava letteralmente rivoltando al contrario

-La sua parola contro quella di Vic ! – chiarì Jack rassegnato

-No no, aspetta, non starai parlando sul serio? Lei non li ha denunciati? Gli altri due chi erano? Come puoi permettere che dei tuoi compagni di squadra facciano …una cosa del genere alla tua ragazza e la passino liscia? Che razza di persona è quel Ronson? – Matt improvvisamente era un fiume in piena, assalito da un prepotente senso di nausea, il polpaccio che sbatteva ritmicamente contro la gamba della sedia, il battito cardiaco aumentato incrociò solo un istante lo sguardo del suo compagno di band per rendersi conto che provava istinti omicidi anche peggiori dei suoi

-Matt, Matt, ascolta…non è importante che tu sappia chi erano i due animali?  Credi che quando ci sono così tanti soldi in ballo contino la morale e i sentimenti? – rilanciò Jacques aggressivo – Rob aveva firmato un contratto a sei zeri qualche giorno prima tu credi che sarebbe stato disposto a mandare a puttane la sua carriera per Victoria? Dovresti avere idea di quante ragazze come lei giovani e carine ci sono in giro disposte a prendere il suo posto? E a parte quello non immagini che  scandalo sarebbe stato per la società, le conseguenze disastrose che avrebbe avuto? –

Il cantante scuoteva il capo insistentemente, quella non era la solita questione meschina di tradimenti che si aspettava, non riusciva a capacitarsi di come ci potesse essere in giro qualcuno privo di morale a quel modo

-Tu cos’avresti fatto se fosse capitato a te? Se qualcuno ti chiedesse di scegliere tra la tua donna e la tua carriera di musicista? – il silenzio che  li avvolse per qualche istante era pesante come la calura, non tirava un alito di vento, solo il leggero sbattere del moto ondoso sotto la scogliera

Matthew ci pensò un attimo fregandosi insistentemente il mento, cos’avrebbe fatto lui? Cambiato casa discografica? Urlato quell’orrore a tutto il mondo perché tutti sapessero che razza di gente schifosa lo voleva costringere ad un compromesso? Difeso la donna che amava? Ucciso i due “animali” con le sue mani? Lui aveva un figlio, quando hai dei figli certi argomenti ti toccano anche più del dovuto!Matt si passò una mano tra i capelli prima di rispondere grave  

- Forse non mi conosci Jack, io non accetto compromessi per molto molto meno! – il suo sguardo la diceva lunga su con chi aveva a che fare chi doveva trattare con lui.

-C’è sempre una soluzione, se sei bravo, se vali sul serio il problema non è quello… - sussurrò deciso

- Il presidente della squadra ha offerto una cifra a sei zeri anche a Victoria per dimenticarsi dell’accaduto, in cambio della firma di una liberatoria in cui si impegnava a non accusare mai più i colpevoli, Rob compreso – continuò Jack battagliero e a Matt si fermo il cuore per un attimo, non poteva aver accettato, non aveva accettato i suoi miseri cento euro per uno scherzo cretino, di colpo si sentiva un verme per quello che aveva fatto.

-Ha accettato? – chiese con il fiato sospeso guardando dritto in faccia il suo interlocutore

-No…- i sospiri di sollievo all’unisono furono due,  il suo e quello del batterista

-Ma la sua famiglia? I suoi genitori? – chiese Dom spaesato

-I suoi genitori l’hanno spinta a stare zitta e dimenticarsi dell’accaduto, non avevano nessuna voglia di fronteggiare uno scandalo di quelle proporzioni,  la causa, I media, per loro la cosa è stata un disonore a priori, meglio infangare il tutto e dimenticarsene meno gente lo sa meglio è! L’unica dalla sua parte che ha incitato Vic  a non cedere al ricatto è stata la nonna, da allora ha completamente tagliato i ponti con il figlio !-

Ora Bellamy sapeva tutto o quasi, certo ci sarebbe stato da parlare del recupero faticoso di Victoria, dei mesi passati senza sfiorare il pianoforte e di quelli passati aggrappata ad esso, di come la sua vita era cambiata totalmente, della psicoterapia e di tutte le altre cose che si potevano facilmente intuire

Matt stava lì silenzioso con mille domande gli giravano per la testa e nessuna che era riuscito a formulare ad alta voce, complicato era un eufemismo, come ci si avvicina ad una donna che ha subito una cosa del genere?

-L’uomo da sei milioni di sterline che fine ha fatto? –chiese Dom ironico schiarendosi la voce chiaramente bloccata dal nodo che aveva in gola, chi lo conosceva almeno un pochino sapeva che tipo di persona era a partire dal rispetto per l’ambiente e la passione per gli animali

Gli occhi color ambra di Jack lo investirono con una rabbia che chiaramente stava cercando di contenere

-Robert, l’uomo perfetto! – continuò ironico quanto il batterista - aveva un brillante da svariati carati in tasca… - buttò lì con’espressione che tradiva rospi personali di proporzioni smisurate

-L’ho visto io personalmente! –aggiunse prevenendo la domanda di Matt che aveva annuito sempre più disgustato

-Lei lo sapeva? – chiese a bruciapelo, voleva sapere fino a dove arrivava il danno che aveva fatto il “bastardo”

-No…credo avesse in programma di darglielo la sera della vigila- il giovane medico si fermò un istante come se stesse per dire qualcosa di cui non andava fiero – Gliel’ho detto io! Dopo…dopo quello che è successo…-

Matt si rosicchiava le unghie annegando nel disgusto, si sentiva impotente, lui non poteva fare nulla per cambiare le cose, ma non era sicuro di poter fare nulla nemmeno per far cambiare opinione a Victoria, se non si fosse mai più fidata di un uomo in vita sua lui avrebbe capito!

Dopo ci fu il silenzio carico di tensione delle situazioni in cui ogni commento è superfluo ed ognuno deve digerire l’accaduto per suo conto. Fu Jacques a romperlo

-Dom…ti sarei grato se per ora tu non parlassi di questa conversazione a Sarah so che avresti tante domande, ma non sono sicuro che  approverebbe quello che ho appena fatto e non voglio litigare con lei…- il batterista annuì ubbidiente

- Matthew, promettimi una cosa… ho…ho visto dell’interesse da parte tua per Victoria o non saresti qui..sbaglio? – il moro annuì prestando un’attenzione al suo interlocutore con due  occhi azzurri che quasi mettevano in imbarazzo – Ti ho raccontato tutto questo perché non voglio che Vicky soffra, se tu ora la lasciassi perdere io lo apprezzerei, non sono il suo fidanzato ma tengo tantissimo a lei – c’era una punta di amarezza nella voce – nessuno ti chiede niente o si aspetta nulla, nemmeno lei te lo assicuro, non devi rovinarti le vacanze con problemi che non sono i tuoi! –

Matt annuì silenzioso, aveva bisogno di rielaborare tutto per conto suo

-Grazie Jacques, apprezzo molto quello che hai fatto! – disse formale – Vic è fortunata lo penso davvero, sei una bella persona! – disse stringendogli la mano cordiale, sincero ed emozionato.

Jack ci contava tantissimo e qualcosa nell’espressione di Matt gli aveva fatto credere che non sarebbe finito tutto in una serie di confidenze imbarazzanti. Erano di nuovo tutti in piedi in cammino verso il parcheggio si erano salutati con i convenevoli di rito, almeno fino a quando Dominic aveva abbracciato il biondino a sorpresa

-Scusami Jacques per prima, mi sono comportato da vero idiota…- sul viso aveva un sorriso dolce che aveva letteralmente steso il giovane barman, Dom si stava scusando per una stupidata, non riusciva a crederci, da che pianeta venivano qui due???

-Ci vediamo presto, devo farmi perdonare…- aveva aggiunto leggermente malizioso facendo l’occhiolino lasciando Jack completamente interdetto

-Matt…ancora una cosa…-

Il moro si girò fermandosi a metà strada, c’era una cosa che Jacques gli doveva assolutamente dire

-Victoria…la sera del saggio … il pezzo di chiusura era Exogenesis…- Exogenesis …lui annuì con cenno di ringraziamento, mentre la sensazione di malessere che già provava si faceva ancora più intensa.

 

Era come quando il Jet lag non ti fa dormire, o come quando hai uno show importante e il sonno proprio non ne vuol sapere di venirti a trovare. Se ne stava straiato al buio su un lettino a bordo piscina a guardare le stelle enormi del cielo francese. A dir la verità aveva anche freddo, si era alzata la brezza notturna, ma era troppo pigro per muoversi di lì e cercare qualcosa da mettersi addosso. Aveva ricomposto i pezzi uno per uno, ora si spiegava tutto, persino come mai Vic era così spaventata la sera in cui lui era emerso da dietro il cassonetto della spazzatura, sorrise tra sé e sé pensandoci. Lui nella sua vita aveva fatto tanti sbagli, non era mai stato il fidanzato perfetto, era stato fedifrago, egoista e menefreghista, e non era sicuramente un padre perfetto nonostante il desiderio di essere meglio di quello che suo padre era stato per lui. Ma quello che aveva appena sentito era una cosa ad un livello completamente differente e non era sicuro di voler fronteggiare un problema del genere. Era in una fase della sua vita in cui la parola, legame o responsabilità gli davano gli attacchi di orticaria ed era escluso che con quella ragazza ci fosse l’opzione avventura estiva. Non era sicuro di farcela nemmeno se ci fossero stati presupposti diversi, a Vicky serviva qualcuno che avesse pazienza, dedizione e che le facesse capire che poteva ancora amare ed essere amata al punto da concedergli fiducia in tutti i sensi, probabilmente anche quello fisico e lui non poteva essere tutto ciò per almeno un milione di ragioni. Questo era quello che gli diceva la testa! Il cuore invece voleva ancora sapere se col pianoforte poteva trasmettere le stesse emozioni che gli aveva trasmesso standole accanto, perché nelle poche occasioni che aveva avuto per rimanere solo con lei era stato benissimo. Il cuore gli diceva che negli occhioni blu che lo incantavano aveva visto tanta paura, ma anche la voglia di venirne fuori se la persona giusta le avesse lanciato un appiglio prendendola per mano, ci aveva visto la stessa emozione che lui aveva cercato di cacciare indietro.

-Stai facendo un consulto telepatico con i tuoi fratelli lassù? – Dominic spettinato ed assonnato, boxer e maglietta gli passò una sigaretta accesa che lui accettò di buon grado pur di rilassarsi. Ridacchiò mentre il suo compagno di band e di vita si allungava su un lettino vicino a lui. Almeno fosse stato così facile…

-Sai cosa non mi va giù? – cominciò l’ex biondo evidentemente ancora turbato – Che aveva un anello di fidanzamento in tasca…chiedere a una donna di sposarla presuppone il fatto che tu la ami sul serio e voglia passare la tua vita con lei…come puoi..come puoi…- lasciò la frase in sospeso incapace di formularla fino in fondo

Matt scosse il capo silenzioso soffiando fuori il fumo, lui Gaia l’avrebbe sposata eccome qualche anno prima, l’avrebbe sposata anche il giorno dopo il concerto del suo compleanno se lei avesse cambiato idea, con Kate era stato tutto diverso invece, c’erano responsabilità di altro tipo e lui era sicuramente più vecchio stampo di quello che voleva far credere. Quel Robert probabilmente non aveva una coscienza! Non riusciva nemmeno ad immaginarla una cosa del genere…

-Tu come la vedi Vic ? – chiese quasi timido

-Stupenda! – Dom aveva capito perfettamente la domanda ma preferì sdrammatizzate un po’, Matt era già fin troppo preso dalle sue preoccupazioni. Cosa pensava sinceramente? Che al suo migliore amico non serviva affatto una ragazza problematica, che ne aveva più che a sufficienza dei suoi casini da cui non era nemmeno totalmente uscito, ma sapeva benissimo che la sua opinione in merito era irrilevante. Sospirò davanti alla faccia contrariata di Bellamy. Cosa pensava? Che lui personalmente pur con tutto il rispetto e il dispiacere del caso, sarebbe scappato immediatamente da una situazione del genere. Ma lui non era Matthew Bellamy, quello che ha scritto una canzone che è diventata l’inno di tutte le rivoluzioni del mondo, l’ambasciatore dell’impossibile, se si metteva in testa una cosa nessuno poteva distogliere il suo migliore amico dal provare a  fare “quello che nessun altro riuscirebbe mai a fare” , anche a costo di rompersi le ossa di nuovo…che tragedia!

 

Ciao a tutte, un paio di precisazioni, di rito…non seguo il calcio italiano figuriamoci quello inglese, nomi e personaggi sono pertanto puramente casuali. Spero che nessuna che mi conosce da un po’ avesse mai realmente pensato che avrei lasciatto completamente fuori l’angst dalla mia storia…almeno un pochino ci vuole, tanto per rendere le cose più complicate al nostro Matt.

Vi ringrazio ed abbraccio tutte anticipatamente!

 

Kisses

 

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Capitolo 6
*** 6- IL FIGLIO DEGLI ALIENI ***


-Spengo la luce e arrivo…-  Victoria stava controllando che fosse tutto a posto prima di uscire mentre Annette la sua collega era già fuori con le chiavi in mano, erano arrivate miracolosamente alla fine di quella che era stata una faticosissima giornata.

La stagione turistica era a pieno ritmo e al bistrot c’era stato parecchio da correre, meglio così almeno per Vicky,  non aveva avuto il tempo di pensare. Con Jacques non erano andati oltre le comunicazioni di servizio lavorative e le occhiatacce di nascosto, si sentiva in imbarazzo, sapeva benissimo di dovergli delle spiegazioni e delle scuse per il suo comportamento irrazionale del giorno prima, ma per ora non aveva nessuna voglia di affrontare l’argomento perché comportava l’ammissione di una serie di cose che preferiva non affrontare. Se non ne parli il problema non esiste, era infantile ma poteva funzionare.

Il primo trauma era stato il risveglio, tra il caldo e i pensieri non che lei avesse riposato molto, Sarah dall’altra parte del mondo l’aveva praticamente tirata giù dal letto, urlandole nelle orecchie

-Che sta succedendo lì con Bellamy? – Nemmeno un buongiorno, ciao, stai bene…

Dei Potenti, Vic poverina ancora non era totalmente connessa con il mondo dei vivi, figuriamoci se era in grado di controbattere su quell’argomento, “Bellamy” sempre lui ancora lui, uffa  cominciava a diventare un’ossesione!!! Sbuffò infilando la testa sotto il cuscino… “Bellamy”. Non si poteva proprio dimenticarsi della giornata di ieri?

-Ti lascio sola due minuti e succede il finimondo! – Sarah probabilmente si era già pentita di averla lasciata un paio d’ore in compagnia del famigerato leader dei Muse, ma prima di tutto aveva bisogno di sapere cosa stava succedendo nella testa di sua cugina perché quello che le avevano raccontato non era nulla che lei potesse reputare buono.

-Non sta succedendo proprio nulla, sono solo…mi hanno solo…invitato ad uscire in barca mi sembrava maleducato rifiutare tutto qui!- il silenzio che ne era seguito non era stato molto confortevole per entrambe

-E da quando tu e Jack siete fidanzati? – aveva chiesto l’altra con noncuranza, Vic poteva quasi immaginarsela mentre si guardava le unghie perfette dello stesso turchese del costume da bagno.

Maledizione erano le 8 del mattino ed era già irritata, Jack aveva  raccontato tutto a sua cugina, non che ci fosse molto da raccontare, ma Sarah era terribilmente apprensiva nei suoi confronti e lei se la poteva cavare benissimo da sola Bellamy o no…

-Io e Jack…, insomma…non volevo andare sola! Tu lo conosci Matt! – era una spiegazione nemmeno tanto lontana dalla verità, non era necessario che sua cugina sapesse che lui la stava marcando stretta e che lei stava perdendo il controllo della situazione -  In ogni caso Jacques ha passato la giornata a ronzare intorno a Kate –  lo stesso con Dom, ma questo non si poteva certo dire – cioè lei faceva gli occhi dolci a Jack, pensa che ha flirtato con lui senza pudore e Matt credo fosse un filino scocciato … io non so cosa ti abbia raccontato Jacques, ma è tutto ok te lo giuro! E’ stata una giornata divertente, il tuo Dom è zucchero filato e i suoi amici sono tutti adorabili – magari metterci tutto l’entusiasmo possibile poteva far desistere sua cugina dal  giocare a Sherlock Holmes

- Uhmm interessante questa storia di Jack…per la cronaca non ho parlato con lui ho parlato con Dom! – aveva detto lapidaria l’altra lasciando l’amica seduta sul letto a dir poco attonita. Le si era svuotato il cervello di colpo perché l’anima gemella di Matt Bellamy sicuramente aveva fornito una versione diversa dalla sua e non era sicura di voler sapere cosa pensava di lei il “Principe di Latta”

-…-

- Vic tutto ok? Ci sei ancora? - Sarah sicuramente considerava un progresso enorme che sua cugina finalmente si interessasse a qualcuno, ma una rockstar per giunta con una testa un po’ “particolare”, con una ex holliwoodiana, un figlio e un tour di un paio d’anni davanti a sé era chiaro che non poteva essere l’uomo per lei!

-Vic  ? – il tono era preoccupato

-Si si ci sono… - Victoria ci aveva pensato fino a spaccarsi il cervello al perché Matt riusciva sempre ad avvicinarla senza che lei se ne accorgesse o potesse rifiutare, era divertente finiva sempre col farla ridere e semplicemente si comportava in un modo che lei non avrebbe mai reputato potenzialmente “pericoloso” , picchi di arroganza a parte non c’era malizia nei suoi atteggiamenti piuttosto una spontaneità disarmante, aveva due occhi a dir poco illegali, una punta di goffaggine che non guastava, cantava come un angelo e dalla sua testa usciva una musica che sicuramente veniva da un altro pianeta. Probabilmente poteva bastare per attirare come mosche i due terzi delle femmine del pianeta…nonostante la pancetta, il dente storto e senza neppure dover menzionare “chi era” quell’uomo! Lei voleva solo sbattere la testa contro il muro, perché se solo avesse voluto, se solo avesse potuto…. Se anche avesse deciso di buttarsi e far finta di niente in modo spavaldo prima o poi sarebbero arrivati al dunque e non aveva la più pallida idea di come avrebbe reagito il suo inconscio, era  diventata una statua di marmo alla prospettiva di un bacio…

Lui era una rockstar in vacanza e non aveva tempo da perdere con una come lei, non aveva nessuna intenzione di umiliarsi raccontandogli i suoi problemi per poi vederlo fare educatamente marcia indietro. Quindi che importava cosa pensava lui?

 Eppure un tarlo la divorava, Matt era “diverso” e se lui avesse saputo, se avesse saputo avrebbe provato cosa? Pietà? Ribrezzo? Nessuno vorrebbe una ragazza a cui è capitata una cosa del genere, non doveva saperlo nessuno, sua madre glielo diceva sempre. C’erano troppi se, si asciugò la lacrima che le scivolò di nuovo a tradimento sul viso imprecando silenziosamente, aveva giurato a sé stessa che non avrebbe passato la sua vita a compiangersi, nella sua vita c’era la musica le dava tanto, tantissimo, non le serviva necessariamente un uomo.

-Sarah tesoro ti giuro che va tutto bene, Matt…è stato… carino, un gentiluomo come dicevi tu. Sorrise tra sé e sé pensandoci - Un po’ insistente forse,ma ti assicuro che a me non interessa sul serio, non credo ci sarà un seguito a questa cosa… tu lo sai mi sto preparando per il concerto e non ho tempo da perdere in distrazioni inutili e lui tra qualche giorno chissà dove sarà…- questa era una delle cose che si era ripetuta all’infinito. Un giorno, due, una settimana e poi non l’avrebbe mai più rivisto,  provava una punta irrazionale di pena a pensarci.

Sua cugina naturalmente non aveva creduto ad una sola parola, ma era in mezzo all’oceano indiano a farsi fotografare e da lì l’unica cosa che poteva fare era promettere telefonicamente l’evirazione per Bellamy al primo passo falso e l’astinenza forzata per il suo batterista se non teneva sotto controllo la situazione fino al suo ritorno.

Vicky invece aveva trascorso il resto della giornata ad osservare la porta d’ingresso del Le Flaveur con gli stessi sintomi da stress post traumatico di un reduce della Guerra del Golfo, perché la prospettiva di vederlo entrare la terrorizzava, non aveva idea di che tipo di approccio avrebbe avuto lui dopo la farsa del giorno prima, e men che meno aveva idea di come comportarsi.

-Ti accompagno a casa se vuoi – si era offerta gentilmente la collega osservando l’aria stanca della biondina. Ora che la giornata era finita poteva tirare un sospiro di sollievo, probabilmente lui non l’avrebbe più cercata era un problema di meno, eppure qualcosa che assomigliava tanto a delusione le serpeggiava per la pancia facendole sentire ancora di più la stanchezza come un peso sulle spalle.

-No tranquilla, l’autobus passa tra cinque minuti, allungheresti troppo la strada e poi Alex ti aspetta…- aveva rifiutato con un sorriso, in realtà non vedeva l’ora di stare sola, immergersi nella vasca da bagno infilarsi le cuffie  e soffrire come meritava per la sua stupidità fantasticando sulla  voce angelica di Mr. Occhi Azzurri. Eppure la lezione sulla falsità e la cattiveria del genere maschile l’aveva ampiamente imparata!

-Buonanotte allora …- Vicky aveva seguito lo sguardo a dir poco sorpreso della ragazza bruna e  il cuore le aveva fatto un salto nel petto. La parte di lei che ancora sperava lui si facesse vivo aveva gioito senza chiedere il permesso ed era stata davvero dura trattenere il sorriso che non vedeva l’ora di allargarsi sul viso grazioso ed abbronzato della  biondina

Dall’altra parte della strada appoggiato ad uno scooter c’era un giovane uomo con addosso camicia e pantaloni bianchi di lino.

-Che ci fa qui Bellamy! – aveva detto come se parlasse da sola

-Non aspetta me di sicuro ! – si era affrettata a precisare Annette maliziosa  – Sei una donna fortunata! Vai muoviti non farlo aspettare… - l’amica le aveva dato una piccola spinta tutta sorridente, almeno fosse capitata a lei una cosa simile!

 

Matt provava lo stesso sentimento di apprensione/confusione di quando si compie un’azione irrazionale, in altre parole si sentiva allo sbaraglio! La ragione sotto forma del suo batterista trasformatosi in amorosa baby sitter gli aveva suggerito di chiamarsene fuori quanto prima, ma la curiosità e l’istinto avevano avuto la meglio. Lui non era uno da sparire senza una parola, voleva capire… si sarebbe sentito quasi disonesto con sè stesso se fosse scappato solo perché lei era stata sfortunata, eppure ora che era lì non riusciva a non guardarla con occhi diversi, a non continuare a domandarsi come il suo ex poteva aver fatto una cosa del genere e uno strano sentimento che gli girava per lo stomaco.

Si era detto che per fortuna aveva una sensibilità superiore alla media e che alla sua età la vita gli aveva dato modo di accumulare abbastanza esperienza per poter affrontare una situazione del genere, ma erano tutte balle! Non sapeva da che parte incominciare a parte il fatto che doveva in qualche modo conquistarsi la sua totale incondizionata fiducia, premesso che in teoria lui non sapeva nulla e doveva continuare a comportasi in modo assolutamente normale! Semplicissimo da raggiungere… ed era solo il punto di partenza!

Aveva irrazionalmente ceduto all’emozione mentre la guardava attraversare la strada  con il vestitino a fiori che le danzava addosso e i capelli sciolti , a giudicare dalla grazia con cui si muoveva sicuramente aveva alle spalle anche anni di danza classica, improvvisamente la vedeva fragile e troppo bella perché potesse togliersela dalla mente con uno schiocco di dita. Le sue ex erano sempre state donne tutt’altro che fragili e lui questa volta poteva ancora girare le spalle ed andarsene.

Vicky cercò di rimanere il più seria possibile lottando con gli angoli della bocca che volevano a tutti i costi girarsi all’insù, il cuore a mille e le mani sudate, si strinse addosso il golfino bianco che le copriva le spalle per darsi un contegno. “Matt era lì!”

-Buonasera Mr. Bellamy che ci fa lei qui? –

Sembravano il clone l’uno dell’altra perché anche lui stava lottando per non sorridere apertamente, semplicemente si passò le mani nei capelli appiattiti dal casco per cercare di rimetterli in ordine, mentre lei lo guardava in un modo che lo faceva sentire a disagio.

-Ti accompagno a casa! – rispose senza esitazione

Vic ridacchiò più nervosa che divertita “ti accompagno a casa” non era contemplato nella lunga lista delle ipotesi che le erano passate nella mente in quella manciata di secondi

-Mi puoi accompagnare alla fermata del bus…passa tra cinque minuti…- rilanciò un po’ sostenuta indicando con la mano la pensilina poco distante

Matt finse di pensarci un secondo corrugando la fronte con la testa di lato, lasciandola col fiato sospeso

-Vicky non credo tu sia nella condizione di patteggiare con me! – sentenziò in quel modo autoritario che probabilmente faceva desistere i suoi collaboratori dal contraddirlo, a lei il cuore batteva ancora a mille all’ora mentre cercava una soluzione

-Non credo che Jack approverebbe … -provò a dire facendo dell’ironia fuori luogo

Lui alzò gli occhi al cielo scuotendo la testa annoiato, forse mancava di senso dell’umorismo, ma non gli piaceva quando qualcuno pensava di farlo passare per stupido, aprì il bauletto dello scooter mettendole in mano il casco bianco di Dom, fulminandola con gli occhi.

-Ma non sai neppure dove abito! – reclamò lei in modo quasi puerile

-Me lo spieghi tu??? – sembrava un po’ spazientito -….dai sali! Tieniti forte mi raccomando! – Eccola lì la faccia da cavaliere senza macchia e senza paura a cui non si poteva resistere, o forse era il tono in cui pronunciava cose banali facendole sembrare questioni di vita o di morte!

La biondina sbuffò, non aveva scelta, si sistemò il casco e poi si aggrappò alla barra dietro, non aveva nessuna intenzione di dargli la soddisfazione di creare alcun tipo di contatto fisico con lui, tanto più che si stava comportando da Mr. Rockstar. Inutile  dire che i suoi buoni propositi erano durati più o meno un paio di semafori,  il cantante praticamente inchiodava ad ogni stop con la scusa di non sapere la strada e probabilmente lo stava anche facendo apposta. In un istante si era ritrovata aggrappata alla sua vita morbida, col naso dietro il suo orecchio a cercare di dargli indicazioni  che lui fingeva di non capire e doveva ammettere che Matt sapeva terribilmente di buono, in un miscuglio di vaniglia, shampoo, bagnoschiuma e persino un pochino di mare, in tutto questo almeno per una volta lo trovava terribilmente, gradevolmente, normale.

 

-Grazie per il passaggio Mr. Bellamy, ho rischiato la vita ma è stato divertente! – le aveva detto lei restituendo il casco. Matt aveva imparato che quando lo chiamava così voleva mantenere il distacco oltre che prenderlo un po’ in giro e la cosa in quel momento non deponeva a suo favore.

Quando lei strada facendo lo aveva abbracciato aggrappandosi a lui per cause di forza maggiore, il sorriso gli si era allargato spontaneamente sul viso era una sensazione piacevole e gli era sembrata una piccola vittoria, ma ora veniva il bello…

Vic avrebbe voluto ringraziare congedarsi ed evitare la discussione che era nell’aria fin dal principio, ma era quasi sicura che lui non le avrebbe permesso di defilarsi alla leggera.

-Non c’è di che ! – aveva risposto il moro alzando di nuovo gli occhi al cielo

-Allora buonanotte! – si guardarono negli occhi in un attimo di imbarazzata immobilità e Vicky provava ancora quella strana sensazione che l’aveva scombussolata dall’inizio, cosa doveva fare? Salutarlo con un bacio su una guancia e correre via? Si strinse di nuovo il golfino addosso, ci aveva pensato tutto il giorno a cosa dire..nel caso si fosse fatto vivo, ma ora che lui la guardava con i famosi occhi illegali, qualsiasi cosa si era preparata sembrava stupida, banale ed inappropriata …

-Hey, hey…dove pensi di andare tu? –  aveva quella espressione tra l’accigliato e il divertito e lei…lei aveva sbuffato mentre le guance diventavano inspiegabilmente bollenti

- A riposare? Ho lavorato tutto il giorno io! – sottolineò  un po’ permalosa giusto per fargli notare che lui la cosa più impegnativa che aveva fatto era stata crogiolarsi a sole

-E allora? – la sfidò alzando le spalle era ancora appoggiato allo scooter di Dominic , i capelli erano di nuovo schiacciatissimi, i pantaloni e la camicia erano troppo larghi per il suo fisico minuto e Victoria si stava domandando perché diavolo lo trovava così carino o perché doveva sentirsi in soggezione davanti ad uno che non era in grado di comprare i vestiti della sua taglia!

Sorrise involontariamente dopo tutto era ingiusto comportarsi in modo acido con lui, che colpa ne aveva dei suoi problemi?

-Allora…hai tutto il naso arrossato! – La biondina cambiò di colpo il soggetto della discussione, passando  il dito sopra il naso del chitarrista con un gesto tenero ed istintivo ed un sorriso che aveva davvero spiazzato Matthew, sembrava giovanissima ed ora se ne stava li a guardarlo senza sapere cosa dire dondolandosi leggermente sulle gambe. Inutile negare che il motivo principale per cui era lì era che le piaceva da morire, ed erano i momenti come quello in cui intravedeva uno spiraglio, ce l’aveva scritto sul viso che sognava quello che tutte le ragazze della sua età sognano, purtroppo Matt non aveva idea la più pallida idea di come comportarsi, non era stato in grado di trasformarsi nel compagno e padre perfetto che voleva Kate, dubitava seriamente di riuscire sconfiggere i demoni di una ragazza che aveva subito violenza…

-Si, si sono stato tutto il giorno in spiaggia a giocare con Bing! – Vic non aveva potuto fare a meno di notare che si era letteralmente illuminato e aveva sorriso di rimando, eccolo il lato tenero di Bellamy, un’altra cosa che le piaceva di lui

-Non c’eri tu con lo stick colorato… a proteggermi! - stava di nuovo flirtando con scuse da quindicenne, questa volta fu la biondina ad alzare gli occhi al cielo

– Ma c’era Kate! – aveva buttato lì, lui non aveva cambiato espressione

-Mi fai vedere le foto di Bing di oggi? – Gli aveva chiesto a bruciapelo coraggiosamente sperando che  non la mandasse a quel paese, dopo tutto i momenti con suo figlio erano una cosa personale, invece Matt aveva tirato fuori più che volentieri l’I Phone e lei si era sciolta nel vedere le foto del bimbo che giocava in spiaggia, incurante del fatto che erano entrambi appoggiati allo scooter praticamente spalla contro spalla, mentre il moro commentava gli scatti con l’entusiasmo di qualsiasi padre del mondo.

-E bellissimo tuo figlio, assomiglia molto a Kate ! –  Le attraversò la mente il pensiero che lui era “Matthew Bellamy” aveva 37 anni un figlio di tre e la sua ex era nientemeno che Kate Hudson e lei? Lei cos’aveva fatto nella vita fino ad allora?

-Guarda che da piccolo ero biondo anch’io! – precisò quasi offeso, stavano ridendo entrambi, cinque minuti prima l’aria si tagliava col coltello ed ora inspiegabilmente c’era ancora quella strana sintonia

-Bing è l’unico motivo per cui mi spiace che non abbia funzionato con Kate… vorrei poter passare più tempo con lui…il mio lavoro non aiuta…- ammise un po’ malinconico – La gente giudica solo quello che vede dal di fuori, che ne sa di quante rinunce hai fatto, di quante volte hai stretto i denti per arrivare dove sei – Victoria annuì sorpresa ancora una volta dell’umiltà e dalla semplicità che aveva quando parlava della sua vita,  si sentì lusingata da quella confidenza inattesa

-Sei un buon padre, si vede, io credo conti molto la qualità del tempo che passi con lui e mi pare da quel poco che vedo che Bing straveda per te! Quanto al tuo lavoro… sei un professionista straordinario, ti ammiro molto!– si sbilanciò arrossendo lievemente. Il moro annuì sorridendo compiaciuto domandandosi per l’ennesima volta se era una sua fan, travolto da un’emozione inspiegabile perché di nuovo erano finiti in territori che invadevano la sfera dei sentimenti. Scapparono entrambi dallo sguardo l’uno dell’altra, gli occhi in terrà uno strano silenzio accentuato dalla notte.

-Allora io vado…- ci riprovò Vicky molto più dolce e un po’ a malincuore, quello che intravedeva sotto la rockstar le piaceva anche troppo

-Pensavo avessimo qualcosa da dirci..noi due! – sparò fuori lui all’improvviso occhi azzurri, tono basso, le mani che erano scivolate nelle tasche

“Noi due??? Noi due cosa?” Gli occhioni blu ed enormi si erano dilatati per lo stupore affondando in quelli del moro, questa volta non c’era più spazio per rimandare una discussione che si preannunciava “complicata”

-Preferirei non parlarne! – lapidaria ed evasiva,il moro aveva provato una morsa sottile allo stomaco, che si aspettava che Vicky gli confidasse tutto gettandosi tra le sue braccia solo perché era Matt Bellamy from Muse e lei sapeva suonare a memoria un paio di sue canzoni?

-Non sono arrabbiato – chiarì immediatamente  -Voglio solo sapere perché mi hai propinato la sceneggiata di Jack, Vic guardami sono serio ho 37 anni, se ti infastidisce avermi attorno me lo puoi dire apertamente, posso sopportarlo! – era troppo vicino, abbastanza vicino da invadere lo spazio vitale di Victoria e gli occhi azzurri puntati direttamente nei suoi le provocavano un disagio sottile a cui non avrebbe saputo sottrarsi

Dire chiaramente cosa??? Lei scosse il capo portandosi una mano sulla fronte mettendo un filo di distanza tra di loro, Matt non aveva idea di quello che stava dicendo, lo capiva perfettamente, capiva il suo sgomento , ma cosa doveva chiarire con lui? L’agitazione l’assalì impietosa, la verità era che non era in grado di gestire la situazione…

-Dimmi che sono invadente che non mi sopporti e che ieri ti sei annoiata? – Ma perché doveva metterla in quel senso, sembrava quasi che la colpa fosse solo sua, non poteva lasciarla in pace?

-Ma no…no..che dici? Ieri è stato bello, i tuoi amici, Kate, sono fantastici! Non essere stupido Matt… non è per quello…tu sei…io te l’ho già detto…- era agitatissima, le parole le sfuggivano dalla testa e stava per fare per l’ennesima volta la figura della stupida!

Improvvisamente ci fu un movimento dietro le tende, della casa della nonna di Victoria, forse avevano alzato troppo la voce , si girarono di colpo entrambi

-Qualcuno ti aspetta…- aveva detto lui laconico

-La nonna sarà ancora alzata…- non capitava spesso che Vic tornasse a casa accompagnata e forse sua nonna si era incuriosita – stasera credo avesse uno dei sui tornei di carte con le amiche…-

-Tua nonna gioca a carte!? – lui si era animato di colpo con un entusiasmo totalmente inaspettato che l’aveva disorientata

-Si si, fanno dei veri e propri tornei…-

-La voglio conoscere, magari possiamo giocare insieme qualche sera! – Ma non stavano parlando d’altro? Che fosse un po’ suonato era una certezza! Un secondo prima era Mr. Rockstar e ora sembrava un bambino curioso che ha appena scoperto qualcosa di inaspettato

-Ma no! Stai scherzando??? – non aveva nessuna intenzione di farle conoscere la nonna, primo era sicura che le avrebbe fatto il terzo grado, secondo ormai conosceva abbastanza il leader dei Muse da sapere che era fottutamente ruffiano e in grado di manipolare  con le buone maniere e due occhi di un azzurro fuori dal comune, un gruppetto di rispettabili anziane signore in meno di cinque minuti.

-E perché no? Mi piace giocare a carte, tua nonna è chiaramente curiosa accontentala, magari vedere chi ti ha accompagnato a casa la tranquillizza! – Dei del Cielo! Ma quel Bellamy era fuori di testa, ma chi si credeva di essere?!

-Matt non siamo fidanzati ufficialmente non credo sia necessario! – replicò senza pensare, lasciandolo ancora una volta con la mandibola a mezz’aria e un sorrisetto enigmatico che gli alzava gli zigomi affilati. Lui annuì divertito senza replicare, Vic era arrossita in modo violento come le era venuta fuori una stronzata del genere? Era un disastro, un completo disastro, riuscì solo a vedere il lampo azzurro risoluto e divertito nello sguardo di lui prima che la prendesse per mano e la trascinasse davanti alla porta di casa.

-Allora? O lo fai tu o entro io! – le aveva detto con aria di sfida . Matto, matto, era matto, mettersi con i pazzi è pericoloso questo lo sapeva benissimo . Sostenne il suo sguardo con un broncio che aveva fatto letteralmente impazzire il suo antagonista esitò solo ancora un secondo e poi spinse la maniglia accettando la sfida.

-Nonna sono io!!! – Urlò . Per tutti i fulmini dell’universo, stava portando in casa il figlio degli alieni non riusciva a crederci nemmeno lei!

Lui la seguì mettendo un piede dopo l’altro sui tappeti persiani, cercando di fotografare con lo sguardo ogni particolare di quella casa arredata in stile liberty ed avvolta nella penombra.

Intorno ad un tavolino da gioco illuminato da una lampada di vetro colorato quattro anziane signore alzarono contemporaneamente gli occhi su di loro

Victoria cercò di concentrarsi, mantenere la calma come se Matthew Fucking Bellamy fosse un comune mortale con cui era uscita qualche volta a bere qualcosa…

-Buonasera a tutte, lui è Matthew, mi ha gentilmente evitato di prendere il pullman, eravamo fuori a…a chiacchierare- le guance stavano di nuovo diventando bollenti, stava presentando Bellamy a sua nonna ed il suo enturage…era surreale sul serio!!!

-Buonasera signore! – lui si inchinò leggermente con gesti studiati, una mano sul cuore come se fosse sul palco, tutto naso arrossato e occhi brillanti catalizzando immediatamente l’attenzione della nonna che minimo l’aveva già radiografato! Che pagliaccio!!!

-Ma che bel ragazzo Victoria e che begli occhi, era ora che ti trovassi un fidanzato! –  si era immediatamente permessa di dire una delle compagne di gioco della nonna, che imbarazzo, sbirciò appena Matt che se la rideva sotto i baffi un po’ tronfio. Idiota!

-No..no…in realtà ci conosciamo da pochissimo! – precisò immediatamente lei a braccia incrociate, sua nonna aveva già spostato lo sguardo alternativamente da lei al moro un centinaio di volte e Vic era sicura avesse già colto l’irrazionalità della situazione.

-Si Vic è bravissima a farsi desiderare…- commentò lui con non curanza, le dita lunghe stavano già percorrendo istintivamente con silenziosa curiosità i tasti del pianoforte sistemato nella penombra, poco dietro di loro. L’atmosfera un po’ retrò di quella casa lo affascinava e improvvisamente la sua testa gli aveva proposto l’immagine di Vic lì seduta a suonare persa nella melodia, suscitando  una serie di pensieri e fantasie non tutte ripetibili ad alta voce. Istintivamente cercò lo sguardo di lei che invece aveva la stessa espressione di Matt quando qualcuno mette mano sulle sue chitarre senza chiedere il permesso, sorrise enigmatico. Quella ragazza gli piaceva da morire anche solo per la spontaneità delle sue reazioni!

 

Farsi desiderare??? Vicky si chiese esattamente cosa quel Bellamy non avesse compreso ed ora metteva pure le mani sul suo pianoforte senza chiedere il permesso che sfacciato. Se fossero stati soli sicuramente glielo avrebbe fatto notare…e poi il suo francese era proprio uno schifo con quella ewwe… supereroe dei miei stivali!

-Suona anche lei? – l’occhio allenato della nonna aveva notato immediatamente che le dita scarne del moro non si muovevano affatto a caso

 -Si, ma preferisco la chitarra – educato, deciso, con un’aria quasi umile e un sorriso sbilenco e disarmante, le quattro donne avevano già lo stesso sguardo adorante delle fans quindicenni

-Victoria è bravissima col pianoforte e col violino è addirittura incantevole! – rilanciò la nonna di Vic puntando direttamente agli occhi assassini di lui che non perse un colpo

-Ne sono convinto! Victoria è incantevole a prescindere e spero sinceramente di avere l’onore di sentirla al più presto – Dei potenti! La ragazza alzò gli occhi al cielo“Incantevole”, un vero manipolatore quell’uomo e sua nonna poteva evitare diciamolo …Matt era fin troppo educato, fin troppo galante e di nuovo Vicky avvertiva una pressione difficile da gestire. Sorrise educatamente, abbassando il coperchio del piano incurante del fatto che sotto c’erano le dita di lui…

-La vedo difficile Mr. Bellamy…- sussurrò a bassa voce, Il moro incassò ridacchiando ritirando le dita di scatto

- Anche a me piace molto giocare a carte – si affrettò a cambiare discorso entusiasta – spesso e volentieri giocavo con i miei compagni di band per far passare il tempo prima dei concerti -  

C’era stato una sorta di “OOOH” collettivo, la situazione le stava scappando di mano, se saltava fuori chi era sarebbe stato un massacro

-Vic tesoro sii gentile, perché non offri qualcosa da bere a…a…-

-Matt…- precisò lui,  eravamo già al “Matt” bisognava correre ai ripari

-La prego si sieda! Siamo curiose di sapere dei suoi…concerti…che genere di musica suona?-

-Oh io preferisco il rock, ma la musica classica mi piace moltissimo! – se non fosse stato per quella punta di arroganza che aveva nello sguardo, poteva essere il vicino di casa che suona il sabato sera nel pub sottocasa! Incredibile!!!

-No nonna, un’altra volta Matt è di corsa, è entrato solo a salutare… i suoi amici lo aspettano…lo accompagno fuori, buonasera a tutte! – questa volta era stata lei a prenderlo per mano e trascinarlo via prima che il danno fosse irreparabile, mentre lui salutava ancora tutto sorrisini.

-Contento? Ti sei divertito? – chiese lei sostenuta

-Tua nonna è adorabile e non è educato rifiutare se ti offrono da bere! – puntualizzò il leader dei Muse mentre lei sbuffava

- Bellamy sei, sei..invadente sul serio, mi spieghi come ti sopportano i tuoi amici? – lui rise, il fatto che  sembrava sinceramente divertito da quella “bravata” la stava irritando ancora di più.

-I miei amici mi adorano! – Vicky sbuffò alzando un sopracciglio

-Sei sicuro??? - che egocentrico megalomane!!!

 

Appena varcata la soglia di casa la situazione si era ribaltata

-Vieni ….- la mano di Matt si era stretta fermamente intorno a quella della ragazza e ora era lui che la stava trascinando deciso

-Dove vai? – il cuore le era andato in gola in un secondo

-Con tutto il rispetto per tua nonna e le sue adorabili amiche, in un posto dove non ci sono curiosi!-

L’aveva trascinata in un angolo in fondo al giardino appoggiandosi ad un tavolo decorato con piastrelle colorate e poi le aveva preso entrambe le mani guardandola interrogativo

Victoria era nel panico,  un panico diverso da quello che provava di solito, era una sorta di ansia di non sapere come comportarsi di non essere all’altezza della situazione

-Bells…stammi a sentire…- stavolta erano soli sul serio, fingere sicurezza non serviva a nulla, lui si era appena comportato in un modo assolutamente imprevedibile, ed il problema era che Matt era “diverso” da chiunque Vicky avesse mai incontrato, diverso nel modo di pensare, di comportasi, lo aveva appena dimostrato di nuovo!

Non la lasciò parlare, successe tutto così in fretta, il ragazzo la attirò delicatamnete verso di sé, le mani si erano spostate sui suoi fianchi e si era chinato leggermente strofinando il naso contro il suo in un gesto così dolce ed intimo da lasciarla completamente annientata

-Vic, Vic, dimmi cosa devo fare con te!? – le soffiò praticamente sulle labbra. Lei non era riuscita a muoversi, poteva avvertire il calore del suo corpo, il suo respiro sul viso, non osava neppure respirare, era la sensazione più emozionante e imprevedibile che aveva provato accanto a qualcuno di sesso opposto nell’ultimo anno. Aveva appena scoperto di non aver paura di Matt Bellamy, sarebbe stato impossibile il contrario!!!

-Niente…- rispose sentendosi assolutamente stupida ed inadeguata, il cuore che batteva all’impazzata,  lei per quanto lo desiderasse o si sforzasse non sarebbe mai riuscita a comportarsi di nuovo come una ragazza “normale” e lui invece era così, così…

 – non è colpa tua te l’ho detto – erano ancora vicinissimi e per qualche strano motivo le sue mani si erano posate autonomamente sulle spalle del moro giocherellando nervosamente con la  camicia

-Aah giusto! Io sono perfetto e tu sei quella sbagliata! – lui rise rigirando la battuta di lei di qualche sera prima, mentre davanti agli occhi gli si paravano i fantasmi delle sue ex che gli elencavano i suoi stramaledetti difetti, se Victoria avesse saputo sarebbe scappata a gambe levate sul serio, ci si poteva riscrivere Christmas Carol!

La biondina evitava il suo sguardo, l’aveva sentita irrigidirsi nel momento in cui l’aveva attirata vicino a sè, era come avere tra le mani un vaso di cristallo e Matthew nonostante giocasse alla rockstar che non deve chiedere mai era terrorizzato dall’idea di dire o fare una sola mossa sbagliata, il profumo di lei lo chiamava come il canto delle sirene, lottò con le  mani e l’istinto che gli suggeriva di accarezzarle le braccia e le spalle scoperte, voleva disperatamente infilare le mani tra quei capelli lunghissimi. Il battito cardiaco si stava prendendo gioco di lui e sinceramente a quel punto si aspettava una battuta tagliente, perché quello che aveva detto era una mezza cattiveria

Invece Vicky lo guardava disorientata “tutto quello che direte potrò essere usato contro di voi”, Matt aveva buona memoria e lei aveva detto quella frase in un momento di imbarazzo pensando che non l’avrebbe più rivisto…Voleva sparire, fare un buco e sparire doveva sembrare così stupida ed infantile, lui  frequentava donne bellissime famose e disponibili, ed aveva stuoli di ragazze che avrebbero ucciso per infilarsi nel suo letto, perché diavolo perdeva tempo con lei? Si coprì il viso con le mani in un gesto buffo ed imbarazzato, che vergogna!!!

-Scusa…- gli aveva sussurrato- non…non è facile da spiegare…- Il cuore di Matthew aveva fatto un salto, era confuso, stramaledettamente confuso, la sua sensibilità amplificava anche troppo quella situazione, guidato solo dall’istinto nel trovare le parole giuste, i gesti giusti per farla sentire a suo agio, la razionalità l’aveva lasciata a casa nel momento in cui si era presentato davanti al bistrot.

-Non ho nessuna fretta, ho tempo anche tutta la notte se vuoi…- rilanciò a bassa voce provando a toglierle le mani dal viso con un gesto delicato le fronti si sfioravano – Gli occhi di lei erano enormi, scurissimi ed avevano un’espressione disperata, questa volta Matt aveva dovuto prendere un respiro e far appello ad un autocontrollo di cui a dire il vero era sempre stato un po’ carente perché tutto quello che voleva in quel momento era  baciarla e farle dimenticare tutto quello che le era successo …Ma non poteva, non poteva rischiare di giocarsi la partita in un attimo.

Vicky stava praticamente tremando in preda ad un sovraccarico emotivo ed aveva il terrore che lui se ne accorgesse, non era in grado di sostenere oltre il suo sguardo ed aveva fatto la cosa più stupida di tutta la sua vita…pregando in silenzio che lui non insistesse oltre su quell’argomento.

-Scusami Matt…non posso…non saprei da che parte cominciare…- Il moro se l’era ritrovata con la fronte appoggiata alla sua spalla, le mani inspiegabilmente aggrappate alla camicia ed era rimasto vittima quel contatto talmente inaspettato da confonderlo, se in quel momento avesse avuto Ronson tra le mani l’avrebbe fatto a pezzi divorato da una rabbia latente,  mandò al diavolo l’autocontrollo, la chiuse in un abbraccio a cui lei non si sottrasse, le mani le avevano accarezzato la pelle morbidissima della schiena, il naso si era infilato tra i suoi capelli, le labbra  avevano sfiorato il collo la fronte ed era tutto surreale anche per lui, l’aveva sentita fremere tra le sue braccia ed era come se stesse assorbendo tutta l’emozione di lei

-Hey che succede? – sussurrò baciandole dolcemente una tempia

A Vicky si erano azzerati i pensieri, nulla dall’inizio di quella storia era andato come se lo immaginava, i gesti di Matt erano di una dolcezza straordinaria  a cui era impossibile non abbandonarsi, il calore che provava dentro in quel momento era pari almeno alla paura che aveva di guardarlo di nuovo negli occhi e lei doveva assolutamente trovare la forza di sollevare il viso di lì, non poteva nascondersi per sempre. Contò fino a dieci prese un respiro e cercò di fronteggiare come poteva lo sguardo di lui, si aspettava di trovarci un pizzico di compatimento, che la guardasse con lo stesso divertimento con cui avrebbe guardato una ragazzina, invece la stava guardando come si guarda una donna che ti interessa seriamente, come se ne valesse veramente la pena, a dir la verità probabilmente nessuno l’aveva mai guardata così, era tutto così strano….il cuore aveva perso di nuovo più di un battito

-Ti prego non guardarmi così, sono umano lo giuro! – scherzò lui davanti allo sguardo sperso di Vicky ridacchiando per alleggerire la tensione, strappandole un sorriso ed un piccolo pugno scherzoso sul petto, riusciva sempre a trovare il sistema di farla sentire a suo agio...

-Facciamo così, quando divento invadente devi solo dirlo….- detto da lui sembrava tutto così semplice – prometto starò al mio posto! – la stava prendendo in giro?

-Una cosa del tipo “Bellamy stai invadendo il mio spazio?” – chiese lei con un mezzo sorriso pieno di imbarazzo  

- Più o meno…- lui annuì ridacchiando

-Ok allora  cominciamo subito ! Bells, questo è il mio spazio…- Vicky sottolineò il nomignolo sganciandosi dal suo abbraccio con un gesto delle braccia che andava a marcare il territorio riprendendo a respirare, tremava un pochino…

-Ok…- fece eco lui  sospirando con un filo di rassegnazione dovuta al fatto che era chiaro che la biondina era appena scappata via dalle sue braccia

-Se vuoi invadere il mio spazio devi chiedere permesso!!! – sembrava quasi convinta di quello che stava dicendo e quel gioco dopo tutto piaceva anche a lui

-Chiarissimo!!! – ribadì senza toglierle gli occhi di dosso, continuava ad essere surreale ed imbarazzante.

-Ora che abbiamo quasi chiarito posso sapere a che ora finisci di lavorare domani? – Matt si era appoggiato di nuovo al tavolino e la guardava con la testa inclinata da un lato, la ragazza rise confusa. Dei del Cielo nemmeno Sarah probabilmente aveva armi abbastanza per combattere con l’insistenza di quell’uomo!

- Smetto alle cinque – rispose paziente dondolandosi sulle gambe

-Perfetto! Ti vengo a prendere, facciamo un bagno in piscina da Dom e se ci va bene lo  convinciamo ad accendere il barbeque ..se ti và…– il moro era stato fin troppo entusiasta nel proporre il suo programma e lei lo guardava con gli occhioni spalancati senza saper cosa dire. Doveva ringraziare e dire non posso, ma con Bellamy davanti che la guardava a quel modo era più di quello che la sua forza di volontà poteva sostenere.

Matt neppure si accorse che stava trattenendo il fiato aspettando una risposta che non era così ovvia…

-Se…se preferisci,  porta anche Jack, credo che il mio batterista non sarebbe affatto dispiaciuto! – aggiunse quasi malizioso

Non era umano o forse le aveva letto nei pensieri prima quando la guardava con quella dolcezze disarmante!!! Rise della battuta su Jack, annuendo lievemente ancora una volta non le aveva dato possibilità di scelta era un manipolatore nato, davvero carinissimo, ma era pur sempre un manipolatore….

-E’ un appuntamento?- chiese un po’ sospettosa, il moro annuì serissimo

-Può essere…-

-Ok…- la risposta le era uscita con un filo di voce, lui la stava ancora studiando

-Perfetto! Ora chiedo il permesso di invadere il tuo spazio per salutarti! – quando aveva quell’espressione era buffissimo e Vicky non potè fare a meno di ridere di cuore

-Permesso accordato…- sussurrò senza togliere gli occhi dai suoi

Trattenne il fiato mentre il moro si avvicinava, le mani di lui scivolarono delicatamente dalle spalle lungo le braccia fino ad intrecciare le dita con le sue provocandole brividi piacevolmente indesiderati, si sentiva peggio che al suo primo appuntamento con un ragazzo e il fatto che Matthew lo avesse sicuramente notato, ma non si fosse affatto scoraggiato, la faceva sentire ancora peggio

-Grazie Vicky Buonanotte! E’ stato un piacere!– le aveva sussurrato con un bacio vicino all’orecchio, lei trattenne il fiato sorridendo appena, surreale era poco…

-Non c’è di che…-

Lui esitò un secondo, era in vantaggio, poteva forzare la mano… ma si era appena reso conto che nonostante i pantaloni stavolta gli stessero decisamente stretti, non voleva farlo davvero anche solo per non metterla a disagio, aveva il cuore gli batteva troppo forte…si lasciò trascinare dall’emozione

-Vic senti…io non vado da nessuna parte e non ho niente da fare per le prossime due settimane…quando ne vuoi parlare…di quello che è complicato da spiegare…-

Erano vicinissimi, la ragazza si era irrigidita di colpo, persa negli occhi di lui, come faceva a sapere…no era stata lei stessa a dirgli che c’erano cose troppo complicate da spiegare, annuì lentamente come ipnotizzata dallo sguardo azzurro del moro, aveva perso la connessione spazio temporale, forse era quello il modo in cui l’alieno rapiva le sue vittime

-Due settimane…- ripetè lentamente come se il suo cervello avesse già avviato un conto alla rovescia , lui annuì accarezzandole delicatamente il viso. Era una sfida che Matt  a quel punto non aveva nessuna intenzione di perdere!

- Chiedo il permesso di essere solo un pochino più invadente…- le sussurrò praticamente sulle labbra, Vic non rispose, chiuse gli occhi vittima di quell’incantesimo perdendosi nella sensazione più dolce che avesse provato in vita sua! Si era sempre chiesta cosa provassero sul serio le principesse Disney quando il principe azzurro le baciava e magari Bellamy non era un alieno ma un personaggio delle fiabe.

Non era stato per nulla invadente, era stato dolce, caldo, morbido, delicato ed emozionante e…lei  non era diventata affatto la regina dei ghiacci, anzi in quel momento era molto vicina all’autocombustione. Quando aveva riaperto gli occhi incredibilmente l’ultima cosa che voleva era separarsi da lui

-Buonanotte Vic ci vediamo domani! – il naso sfregava ancora contro il suo, le labbra si erano appena sfiorate ripetutamente e Victoria avrebbe passato tutta la notte a domandarsi cos’era successo tra lei e Matthew .

 

Non aveva ancora parcheggiato lo scooter sul vialetto dietro alla villa che le risate gli erano rimbalzate nelle orecchie. I loro ospiti erano partiti quella mattina e Andy con la famiglia arrivava solo lunedì. Scosse il capo, Dom era incredibile, la sua necessità di socializzare a volte era addirittura esasperante quanto la tendenza di Matt alla sociopatia!

Stravaccati sul divano sotto il portico due ragazzi uno moro e uno biondo se la ridevano di gusto,

Il leader dei Muse sorrise annusando l’inequivocabile profumo che aleggiava nell’aria e scosse il capo, Dominic sotto certi aspetti era incorreggibile!

-Ciao Bells com’è andata? – il suo batterista lo accolse con un sorriso in grado di accecare un non vedente. Il moro si passò le mani tra i capelli buttandosi sul divano di fronte con un sospiro esausto ridacchiando.

Sinceramente era ancora sotto sopra e non avrebbe saputo dire esattamente com’era andata, continuava a pensare che fosse parecchio complicato e non voleva illudersi di aver fatto chissà che progressi, ma una parte di lui si sentiva terribilmente bene.

-Eri con Vic? – il biondino si tirò improvvisamente dritto a sedere mentre il ciuffo gli ricadeva sul viso. Era un gran bel ragazzo, Il suo inglese non faceva una piega e il chitarrista si trovò a sorridere pensando che quando poco prima aveva detto a Victoria che Jack era il benvenuto non si sbagliava affatto, anzi, non si sbagliava mai quando si trattava di Dom!

- Mmm…- Annuì lentamente appoggiando la testa allo schienale socchiudendo gli occhi

-E…. – gli altri due aspettavano una risposta, l’espressione di Bellamy Dominic la conosceva benissimo, la sua nuova “fissazione” era all’orizzonte e non era necessariamente una cosa positiva.

Matthew invece non rispose, non gli andava di parlarne in quel momento, si sarebbe sentito stupido ad ammettere che alla sua età gli era bastato il bacio di due ragazzini di quinta elementare per emozionarsi a quel modo, o che dopo tutta quella mondanità si sentiva terribilmente attratto dagli occhi blu della signorina “nessuno”. Non era mai stato il tipo che si formalizza su certe cose e soprattutto veniva da un’esperienza dove la fama e il modo di vivere altrui lo avevano letteralmente annientato, lui non aveva la capacità di adattarsi facilmente alla convenzioni,  doveva vivere a modo suo, fuori o dentro gli schemi.

-Jack, non provare nemmeno a darmi buca domani pomeriggio! Poi ti spiego! – sentenziò guardando direttamente in faccia il giovane medico che annuì più che altro per rispetto verso il leader dei Muse visto che non aveva la più pallida idea di cosa si stava parlando, ma se era per Vic era ok.

-E adesso da buoni amici tirate fuori la roba che vi stavate fumando prima!!! – scoppiarono a ridere tutti e tre senza ritegno.

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Capitolo 7
*** 7 - QUESTIONE DI FIDUCIA ***


-L’abbiamo perso …- bofonchiò tra sé e sé il batterista che se ne stava semistraiato a bordo piscina

-Cosa??? – Jacques di fianco a lui aveva rizzato le antenne, ma Dominic semplicemente aveva scosso il capo ridacchiando, mettendosi supino con le mani sugli occhi per schermare il sole.

Era un bel po’ che osservava il leader della sua band che parlava e rideva con il fervore tipico di quando si appassionava a qualcosa di nuovo, un nuovo progetto, una nuova canzone, un nuovo gingillo tecnologico, una nuova ragazza… sospirò pensando che a  Matt luccicavano gli occhi nel modo tipico di quando sconfinava in una nuova ossessione, preparandosi psicologicamente a pagarne le conseguenze.

Dentro la piscina lui e Vicky giocavano come due ragazzini, lui veramente sembrava regredito allo stato di teen ager, cosa perfettamente in linea con i suoi atteggiamenti da “post rottura con Kate”, con la biondina che tra un lancio della palla e l’altro,  gli schizzava acqua sul  viso e lui che rideva come un deficiente. Vicky probabilmente doveva essere un tipo mooolto paziente perché pur avendo seguito i loro discorsi solo di sfuggita, Dom era sicuro che il suo cantante le avesse propinato una marea infinita di cazzate. Certo non conoscendolo bene Bellamy poteva risultare una combinazione letale di fascino e divertimento, ma lui non ne aveva ancora vista una che approfondita la conoscenza del soggetto avesse retto alle lunghe distanze.

Probabilmente era una cosa più mentale che fisica, certo c’erano gli occhi azzurri, i capelli sparati in piedi, i suoi modi di fare un po’ bizzarri da rockstar anticonformista, sicuramente la chitarra ed il modo di usarla avevano il loro peso, ma il cervello di Matt era e rimaneva una cosa assolutamente affascinante, e prima che la vittima fosse riuscita ad esplorarne i meandri o a cercare di capirne le logiche si ritrovava regolarmente “fottuta” in tutti i sensi!!! Dominic ridacchiò pensando alla cattiveria che aveva appena formulato nella sua mente, ma il suo era puro realismo, bastava guardarlo in azione in quel preciso istante…

Non era poi così difficile sentirsi attratti dalla biondina, fisicamente era fantastica e con quei suoi modi di fare misurati con cui si illudeva di tenere a distanza il suo migliore amico era davvero deliziosa anche se, sotto un certo punto di vista gli faceva quasi tenerezza. Il biondo lasciò vagare lo sguardo sulle forme del suo corpo perfetto, la differenza di età per Dom era un problema veramente inesistente, gli era anche capitato di provare l’ebbrezza di un incontro ravvicinato con quegli occhioni blu che avevano un fascino decisamente più inconsapevole di quello della cugina, ma lui personalmente in un casino del genere non ci si sarebbe mai messo,  per una questione di principio non voleva troppi impegni, i problemi li evitava proprio!

Le sue riflessioni erano state bruscamente interrotte proprio dal suo cantante che con la complicità di Vicky, senza dire una sola parola, l’aveva letteralmente assalito facendolo rotolare dentro la piscina, per poi soffocare di risate sguaiate… Veramente ridevano tutti, vatti a fidare degli amici! Non gli rimaneva che cercare di affogarlo!

 

-Vi spiace se vado a mettermi addosso qualcosa prima di cena? – Vicky prese l’enorme borsa di paglia avviandosi verso l’interno della casa mentre due paia di occhi seguivano l’ancheggiare dei fianchi coperti da un pareo colorato, il terzo paio  quello di Jacques si era alzato al cielo un po’ perplesso, e dire che quei due quanto a donne avevano davvero l’imbarazzo della scelta valle a capire le rockstar!

Non solo avevano convinto il padrone di casa ad accendere il barbeque, quella mattina Dominic era sceso personalmente al porto a scegliere il pesce da cucinare, il cantante invece lo sforzo più grosso che aveva fatto fino a quel momento era stato scegliere ed aprire il vino e vedere quei due che si punzecchiavano di continuo era un vero spasso!

Vicky riprese il contatto con la realtà nel preciso istante in cui si guardò allo specchio perché nelle ultime tre ore probabilmente era stata in un’altra dimensione! Si sciolse i capelli che secondo il suo metro di misura  erano un vero disastro, la pelle del viso era leggermente arrossata, in compenso si sentiva stranamente euforica. Bellamy l’aveva letteralmente ubriacata di chiacchiere e risate e seppure avesse avuto un assaggio di lui in precedenza davvero non lo faceva così “alla buona”, era come se ora che non c’era più tutto il loro “enturage” avesse tolto il freno a mano e non dovesse più preoccuparsi di dimostrare nulla a nessuno. Era pur vero che il concetto di normalità parlando di uno un po’ logorroico che vaneggia di droni, pecore, chitarre e complotti fantapolitici andava riveduto e corretto a misura del personaggio, ma probabilmente non si era mai divertita così tanto in vita sua.

Per non parlare di Dom che preso singolarmente non era affatto lo stronzetto snob che si immaginava, ma la creatura più dolce, paziente e disponibile dell’universo, perché sicuramente ci voleva una pazienza infinita per sopportare il leader della sua band 24/7 senza mai scomporsi! Quasi le dispiaceva che si fosse fatto coinvolgere da sua cugina che sinceramente non era certo una da farsi scrupoli in fatto di uomini…

Vicky non si era mai sentita a disagio o fuori posto nemmeno un secondo in compagnia dei tre ragazzi, erano uno più divertente dell’altro, dopo tutto non succedeva tutti i giorni di avere tre maschi a disposizione che fanno a gara a chi è più disponibile e gentile, tanto valeva approfittarne. A proposito…ancora non aveva capito esattamente a che gioco stava giocando Jack, quando si era stesa in terra come uno zerbino chiedendo umilmente scusa per come si era comportata un paio di giorni prima e per la situazione in cui l’aveva trascinato, supplicandolo di accompagnarla a casa di Dominic, aveva inaspettatamente ricevuto in cambio un sorriso enigmatico, un’alzata di spalle e un ancora più sorprendente

-Non preoccuparti, non c’è problema Cherie!!-  come risposta.

Aveva preferito non indagare, ma era quasi sicura si fosse prestato a fare da complice a qualcuno…

 

Sua Nonna invece quel mattino a colazione pareva già un segugio pronto a fiutare la pista, non che lei non se lo aspettasse, era il motivo principale per cui la sera prima aveva cercato a tutti i costi di evitare l’incursione dell’alieno in casa sua

-Nonna non torno per cena – annunciò con tono casuale senza alzare gli occhi dalla fetta di pan brioche che stava spalmando di marmellata

Sua nonna era una delle persone che più amava sulla faccia della terra, su di lei aveva sempre potuto contare al cento per cento, ma non voleva si preoccupasse o si illudesse inutilmente, dopo tutto qualche giorno, due settimane al massimo e Matt sarebbe stato solo un ricordo da sentire sul suo I Pod…

-Mathieu? – La nonna si era seduta davanti a lei con gli occhi che erano dello stesso colore dei suoi in tono con la blusa che indossava. Vic non poteva assolutamente mentire davanti a quello sguardo che voleva infondere fiducia, ma esprimeva un pochino di preoccupazione

-Oui…un suo amico ha casa qui, andiamo a fare il bagno da lui dopo il lavoro, viene anche Jacques…-  con la nonna parlava in francese, lo aveva imparato a quel modo fin da quando era piccolissima. La donna la stava ancora squadrando cercando di capire cosa passava per la testa della ragazza.

Victoria era molto fragile da quando era successa la “tragedia”,  come definiva suo figlio quella brutta esperienza, ma nel contempo era stata forte e coraggiosa nel cercare di rimettere insieme la sua vita, era normale che tutti quelli che le stavano accanto cercassero di proteggerla, non le serviva un’altra delusione

-Sembra molto educato, simpatico ed ha dei bellissimi occhi…- aveva buttato lì con entusiasmo come incoraggiamento ad affrontare l’argomento, sua nipote lavorava al bistrot ogni estate da quando aveva sedici anni e MAI, e poi MAI era uscita con un ragazzo conosciuto lì, anche solo per una questione di principio, questo Matthiew doveva davvero avere qualcosa di speciale e Vic non andava certo scoraggiata nel tornare a vivere la sua vita

La ragazza si alzò per portare la tazza nel lavandino, non vedeva l’ora di sfuggire al terzo grado della nonna, non poteva mica dirle una cosa tipo “ Lui è Matt Bellamy nonna, l’autore di quella musica che ti piaceva così tanto al saggio di Natale dello scorso anno, o magari sì glielo poteva dire così si sarebbe innamorata di lui all’istante, l’avrebbe rapito e costretto a giocare a carte con lei e rimpinzato di torta di mele. Il solo pensiero la inquietava, meglio di no!

Non che i personaggi famosi fossero una novità in quella casa visto che sua cugina aveva un elenco di celebrity nei suoi contatti personali degno di essere considerato l’Eldorado dei paparazzi di tutto il mondo…la domanda successiva invece la spiazzò completamente

-E quanti anni ha? – Vic per poco lasciò cadere la tazza, maledizione ecco il motivo per cui la sera prima non voleva assolutamente che sua nonna vedesse Matt, domande, domande e ancora domande… chiuse gli occhi prese un respiro e poi si girò soffiando fuori

-Oh..Matt…trentasette mi pare…- sul viso un sorriso che voleva fare da parafulmine alla reazione di sua nonna. “Trentasette e un figlio di tre la cui madre è Kate Hudson”, ma per ora sua nonna non doveva necessariamente saperlo. In quel preciso istante si domandò ancora una volta cosa stava facendo, avrebbe dovuto stargli alla larga non assecondare i suoi tentativi di conquista.

-Sembra più giovane…- considerò sua nonna senza battere ciglio, ma Vic sfuggì più veloce della luce raccogliendo  tutte le sue cose

-Sono in ritardo, ne parliamo quando torno! – il discorso per un po’ si poteva rimandare, scappò con un bacio, tirandosi dietro la porta al suono di un

-Divertiti tesoro! –

 

Tra un pensiero e l’altro Vicky si era messa addosso un vestito a fiori con un volant che le lasciava le spalle scoperte e stava benissimo anche con i suoi sandali bassi, un filo di trucco giusto per far risaltare l’abbronzatura, un tocco di lipgloss e si sorprese a guardarsi allo specchio con un’ansia diversa dalla semplice motivazione del rendersi più presentabile. Scosse il capo riavviandosi i capelli, lei non doveva piacere a Bellamy, com’era arrivata a formulare un pensiero simile, era assurdo! Per tutti i fulmini dell’universo cosa le stava succedendo? Non aveva mai avuto problemi a tenere a freno i suoi ormoni nemmeno prima della “tragedia”, eppure il suo inconscio la costrinse a sistemarsi il vestito per l’ennesima volta per controllare che cadesse in modo perfetto. “Che stupida illusa” dopo tutto si erano solo scambiati un bacio una cosa da nulla, ok per lei era stato ..era stato…insomma da quanto tempo non permetteva ad un ragazzo di baciarla? Meglio non pensarci troppo, uno come lui chissà con quante ragazze aveva fatto sesso ringraziando il mattino dopo senza preoccuparsi di nulla, cosa poteva contare un bacetto della buonanotte?! Uscì dal bagno con un’alzata di spalle e il cuore che batteva troppo forte, sfiorando quel pensiero… Nessuno le poteva ridare la sua vita di prima, tanto meno uno come Matt!!!

Una porta spalancata su una stanza in cui si intravedeva il pianoforte, non riuscì a resistere ci mise la testa dentro. Su un tappeto persiano la batteria del padrone di casa, due chitarre elettriche e l’amplificatore in un angolo, e davanti ad una porta finestra che dava sul cortile lui,  il pianoforte, nero, lucido, elegante, discreto, quello a cui il Christian Grey dei poveri aveva minacciato di incatenarla per costringerla a suonare per lui..

Rise ripensandoci “Illuditi pure Bellamy”

Mosse qualche passo verso quell’oggetto che per lei emanava un fascino particolare solo per sfiorarlo con la mano,  ma poi la sua attenzione fu attirata dalla chitarra acustica appoggiata su un divano e dei fogli scritti a mano buttati in giro senza cura

La curiosità ebbe la meglio, si chinò a prenderne uno “solo per sapere se è quello che sembra” e il cuore quasi le saltò fuori dal petto per l’emozione, aveva tra le mani una bozza di spartito scritto a mano, scorse le note velocemente tenendo il fiato cercando di immaginarsi la melodia, si sentiva in colpa anche solo a tenerlo in mano e quando alzò gli occhi l’autore la guardava serissimo , labbra strette, braccia incrociate appoggiato allo stipite della porta. Merda!!! Le era appena venuto letteralmente un colpo! L’imbarazzo era una cosa che si poteva toccare con le mani

-L’hai scritto tu? – che domanda idiota, era solo per darsi un contegno, il foglio pesava un quintale e lei non sapeva se posarlo dove l’aveva preso o restituirlo al proprietario che aveva fatto un cenno di assenso col capo senza muoversi di un millimetro

 

Matthew era entrato in casa a prendere delle posate, quando con la coda dell’occhio l’aveva intravista nella stanza del pianoforte, si era avvicinato senza far rumore fermandosi sulla porta affascinato a guardarla. Era così assorta con in mano quello che per lui era poco più che un pezzo di carta che di nuovo una strana emozione gli aveva aggredito i sensi. Avevano passato un pomeriggio piacevole, ridendo, scherzando, giocando, ma lui continuava ad avere l’impressione che quella ragazza fosse in qualche modo irraggiungibile, la sera prima ci aveva messo tantissimo impegno per strapparle un bacio eppure apparentemente non erano progrediti di un millimetro

-Scusa non volevo spaventarti..- si scusò notando il sobbalzo di lei – Solo…  eri così bella mentre cercavi di decifrare quella cosa…che ho pensato che potevo stare qui a guardarti anche all’infinito! -

Sorrise, sincero, galante, con gli occhi azzurri che si erano illuminati e  Vic arrossì bruscamente, Bellamy versione gentiluomo era qualcosa a cui era davvero difficile resistere, era il modo che aveva di farle i complimenti, il modo di guardarla, era come se fosse realmente convinto di quello che diceva, la emozionava tantissimo, ma la faceva sentire anche terribilmente a disagio e poi chissà con quante donne sprecava paroline dolci…

-Oh ti prego…lo sanno tutti che giochi a fare lo splendido con tutte, con me non funziona Bellamy! – si difese lei un po’ imbronciata, le guance stavano andando letteralmente a fuoco per la gioia del chitarrista.

Lui ridacchiò passandosi una mano sul mento

-Sentiamo e chi te l’avrebbe detto che sono un play boy da quattro soldi? –  la guardava con un sorrisetto storto un po’ inquietante ancora a braccia incrociate, per un attimo aveva pensato che Kate, Sophie o chi per esse fossero già andate a raccontarle malignerie sul suo conto, giusto per il gusto di rovinargli il mercato in nome di una “solidarietà femminile del cazzo!!!”

-Oh..io l’ho letto! Ho letto un’intervista dove Kate, spiegava come ti ha conosciuto! –E non solo quello!!! Che avrebbe pensato Matthew se avesse saputo che aveva passato ogni minuto libero a cercare sul web informazioni su di lui?  Alzò le spalle facendo l’indifferente… Improvvisamente si sentiva stupidissima

Lui scoppiò a ridere di gusto scrollando il capo, incredibile...la ragazzina non poteva essere così ingenua da credere alle migliaia di stronzate che dicevano i fans e i giornalisti!

-E che altro hai letto? – chiese avvicinandosi lentamente un po’ sornione, inutile dire che la cosa lo stava divertendo da morire

Lei stava lì in piedi, ancora con quel foglio in mano dondolandosi leggermente e mordicchiandosi un labbro per l’imbarazzo, alzò le spalle riconsegnando lo spartito al proprietario

 -Che non ti fai mancare nulla ad esempio …e un sacco di altre cose, ma che importa tanto sono tutte stronzate, giusto???- Touchè! Lo sguardo malizioso di lei lo inquietò un pochino, cos’era un modo elegante per dargli del morto di fame?

-Allora…mi faresti sentire come suona quella cosa che hai in mano? – azzardò lei pur di sviare il discorso, meglio parlare di musica

Questa volta fu il musicista ad impallidire di colpo

-No! Volevo dire…io..io… non…non posso…- Vicky lo guardava interrogativa con gli occhioni sgranati, Matt aveva notato l’interesse con cui studiava lo spartito, era la prima volta che la vedeva così presa da qualcosa di suo, non voleva assolutamente deluderla, c’era in gioco il suo orgoglio maschile, l’orgoglio per il suo lavoro ed era costretto a dirle di no. Maledizione! Si pizzicò il naso pensando a come trovare una soluzione

-Non faccio mai sentire a nessuno un pezzo prima che sia finito…- Spiegò, era una regola inviolabile. Quello era solo una bozza, una cosa su cui avevano giocato lui e Dom nei momenti liberi degli ultimi giorni, il suo batterista l’avrebbe ucciso per una cosa del genere, ma lei aveva la delusione dipinta su quel visetto grazioso e non era solo una questione di curiosità…

-Vic, ti prego cerca di capire…è una questione di principio - si trovò a dire senza neppure volerlo, si stava scusando davanti ad una ragazzina, era assurdo e si sentiva anche in imbarazzo, scosse il capo per scacciare quel pensiero – Se lo viene a sapere Dominic mi uccide!!! -

-Ok, allora andiamo… – lei alzò le spalle cercando di passare oltre facendo l’indifferente, ma Matt le sbarrò la strada

-Propongo uno scambio, tu suoni qualcosa per me e prometto che troverò il modo di fartela sentire! – occhi negli occhi e lui si stava vendendo l’anima al diavolo, chissà perché la sua testa visualizzava l’espressione di disapprovazione del batterista della sua band?

Invece lei rise un po’ nervosa, cosa pensava di estorcerle Bellamy col baratto?

-Scordatelo !! Ti ho detto che non suono davanti a te, tu hai le tue regole e io le mie! – Era una sfida?

Matt strizzò gli occhi un secondo, com’è che aveva finito di colpo gli argomenti? Gli capitava solo quando Kate lo sfiniva con discussioni sfiancanti e inconcludenti, ma qui era un’altra storia. Vic aveva un’espressione battagliera, era troppo vicina e lui non riusciva a sentire altro che il suo profumo. Il moro scosse il capo cercando di riguadagnare terreno e l’uso del suo cervello, ma non riuscì a dire altro

-Certo che se aspetto te che arrivi con quello che mi serve si brucia tutto!!! – Dominic se la rideva sulla porta e il chitarrista si chiese immediatamente da quanto tempo era lì, maledizione!

- Victoria tu non sai in che guaio ti stai mettendo! – l’ex biondo sorrise solare facendole l’occhiolino – Se a qualcuno interessa la cena è pronta…- buttò li tornando sui suoi passi

-Andiamo? – Matthew sorrise offrendole la mano meglio lasciar perdere al momento, ma Vichy non si mosse lo guardò serissima in un modo che non le aveva mai visto e che gli mandò un brivido giù per lo stomaco

-Matt… non ti offendi vero se ti dico una cosa? – esitò perchè lui poteva anche mandarla al diavolo volendo, ci stava pensando da quando aveva visto lo spartito e se si trattava di musica non riusciva a resistere, lui annuì un po’ disorientato e lei prese fiato e tutto il suo coraggio

- Quella cosa che hai scritto…la devi rivedere, ascoltala perché…perchè c’è qualcosa di disarmonico! – l’aveva detto e ora sperava solo di non aver scatenato tutte le forze della natura

Lui si pizzicò il naso strizzando gli occhi troppe volte, totalmente spiazzato. Come aveva fatto Victoria in pochi secondi ad immaginarsi tutto nella sua testa? Nemmeno lui riusciva a farlo ci doveva essere una spiegazione, non è che l’aliena era lei? Ora lo guardava timida, ma così sicura del fatto suo allo stesso tempo. Annuì mormorando qualcosa, il chitarrista logorroico che coniava parole come … “floccinaucinihilipilification” aveva perso l’uso della parola per la seconda volta nel giro di pochi minuti

La biondina sorrise bellissima quasi scusandosi, e semplicemente fu lei a prenderlo per mano nel modo più naturale del mondo

-Dai, andiamo a cena o Dom ci uccide sul serio! – Matt si lasciò guidare, piacevolmente sorpreso dal fatto che fosse stata lei a prendere l’iniziativa, con Vicky era stata una sorpresa dopo l’altra da quando aveva messo piede la prima volta al bistrot e quella conversazione gli avrebbe dato il tormento per il resto della serata.

 

La cena era stata piacevolissima, sotto il portico circondato da ibischi e bungaville fiorite, il pesce era ottimo, il vino fresco. Victoria aveva parlato pochissimo, preferiva ascoltare i tre ragazzi che con l’aiuto del vino erano anche più brillanti di prima. Jack quando voleva era veramente di compagnia, ancora una volta non aveva faticato ad attirare l’attenzione specialmente quella del batterista si era ritrovata a considerare divertita. Lo studiò per qualche istante, la t shirt bianca scollata che metteva in risalto l’abbronzatura, il ciuffo biondo un po’ ribelle una gran parlantina e modi di fare affascinanti, forse se qualche anno prima avesse deciso sul serio di saltare il fosso ora non si sarebbe trovata in quella situazione o forse erano sempre stati troppo amici per pensare ad altro. Victoria non era certo omofoba, voleva moltissimo bene a Jacques ed era la prima ad appoggiarlo anche nelle faccende di cuore, ma doveva ammettere che quando aveva scoperto la  bisessualità dell’amico, da parte sua aveva escluso qualsiasi possibilità che il loro rapporto evolvesse in qualcos’altro. Sorrise considerando che con Dom andava così d’accordo perché probabilmente erano fatti della stessa pasta.

Bellamy al terzo bicchiere di vino aveva la risata più facile del solito, le guance rosse, gli occhietti più piccoli e lui e Dom erano un botta e risposta spettacolare, aveva giocato per tutta la cena a Mr. sono un Gentiluomo, ma mai aveva smesso di sorriderle con una spontaneità meravigliosa , sembrava tutto troppo bello per essere vero!

Inutile dire che a fine serata il batterista si era portato via Jack dopo un’interminabile infuocata discussione musicale con la scusa di fargli sentire/vedere qualcosa e lei si era ritrovata un’altra volta seduta su un divano da sola con il leader dei Muse

-Tu credi che lo dovremmo dire a Sarah? Insomma quei due che stanno combinando…mi devo preoccupare? – chiese divertita riferendosi al fatto che Dom quasi aveva preso per mano l’avvenente giovane medico. Matt aveva cacciato uno dei suoi risolini acuti sedendosi accanto a lei

-Naaa, non preoccuparti, son ragazzi lascia che si divertano! –

Risero insieme con la complicità di due vecchi amici, prima che un silenzio di cui erano entrambi fin troppo consapevoli riempisse in modo imbarazzante lo spazio tra di loro.

Matthew chiuse gli occhi buttando la testa all’indietro contro lo schienale canticchiando qualcosa che sembrava tanto quello che c’era sul famoso spartito, mandando la curiosità della ragazza alle stelle. Era grave se in quel momento lo trovava quasi sexy? 

-Che cos’è ? – domandò con la baldanza dovuta all’alcol

Lui non rispose, riaprì gli occhi, continuò a canticchiare allungandosi a riempire per l’ennesima volta due bicchieri con gesti lenti e sicuri, vagamente affascinante, accennando un brindisi

-E….a cosa brindiamo questa volta? – lei rimirò le bollicine che danzavano nel bicchiere con la testa che era già anche troppo leggera, divertita dall’espressione semi seria del moro, le piaceva un sacco quando faceva quelle facce un po’ buffe da cui non si sapeva bene cosa aspettarsi.

Lui occhi brillanti alzò le spalle facendo tintinnare il bicchiere contro il suo in modo cerimonioso

-A noi direi…? – l’aveva detto come se stesse facendo una riflessione tra sé e sé

A NOI??? Non bastavano tutti gli Dei qui ci voleva Zeus in persona, cosa diavolo voleva dire A NOI??? Lei lo guardò incredula, occhioni spalancati, doveva essere ubriaca. Quell’uomo era assolutamente fuori di testa, ormai avrebbe dovuto essere abituata alle sue trovate fuori luogo!

-Scusa??? –

-Al tuo successo e al mio..-  “Come?” Vic lo stava ancora fissando senza respirare, “il successo?”, il successo, giusto! Tutto lì allora, nella pancia aveva una strana delusione mista a sollievo, solo una mera questione professionale e che altro…Il problema era che con gli occhi Bellamy l’aveva appena accarezzata dalla testa ai piedi in modo quasi indecente, e quello lei non era assolutamente in grado di gestirlo. Se usciva viva da quella serata doveva chiamare urgentemente la sua analista a costo di rovinarle le ferie.

La sensazione di essere in equilibrio precario la spinse a guadagnare spazio verso il bracciolo del divano mettendo distanza tra loro, ma il moro non si scoraggiò minimamente, non era più disposto a mollare la partita. Victoria stava diventando minuto dopo minuto un mistero che doveva assolutamente svelare,  chiunque lo conosceva almeno un pochino sapeva benissimo quanto il musicista si sentisse attratto dalle sfide al limite dell’impossibile.  Voleva lei e la sua fiducia, doveva dimostrale che era totalmente affidabile, o forse doveva dimostrare a  se stesso che era degno della fiducia di una donna, che poteva essere meglio dell’eccentrico,  immaturo, un po’ nerd chiuso nel suo mondo che dipingevano le sue fidanzate. Suo figlio, Dominic e Chris lo amavano incondizionatamente, Tom e Glen gli volevano un bene dell’anima, tutto il suo staff lo rispettava e lo stimava, le sue relazioni con l’altro sesso invece finivano col rivelarsi un fallimento completo, così come era stato un disastro il cercare di cambiare quello che non andava in lui a favore delle esigenze della sua nuova famiglia.

-A che punto stavamo? Facciamo un riassunto… - lei incrociò le mani in grembo un po’ nervosa consapevole che non era affatto in grado di tener a bada quell’uomo

-Sei bellissima, musicalmente molto dotata, a volte un pochino scontrosa e non ho ancora capito se hai sviluppato un’allergia a me o al genere maschile in generale…-

Vic sgranò gli occhi “musicalmente molto dotata” e lui come diavolo faceva a saperlo se non le aveva mai sentito emettere una nota?

-Io invece non ho ancora capito perché devi metterla sempre sul personale e pensare che io ce l’abbia con te per un motivo particolare ? Forse soffri di manie di persecuzione o al contrario un eccesso di autostima e pensi che tutte le donne debbano cadere ai tuoi piedi ! – Si difese. Lo odiava quando le faceva pesare il fatto che lo teneva a distanza, purtroppo Matt non poteva certo sapere che invece le aveva già estorto anche più di quello che lei era disposta a concedere.

-E non sono affatto scontrosa!  - precisò un po’ offesa. Lui annuì ridacchiando

-Lo sei ogni tanto, da quando siamo rimasti soli hai cambiato atteggiamento e non ho neppure invaso il tuo spazio personale! – Lui fece un gesto con le braccia a sottolineare lo spazio tra loro. Anche mettendola sul ridere quello non era certo “mandare a dire le cose”, ecco lo odiava anche quando era così schietto leggi “stronzo” e cominciava a mancarle l’aria, forse aveva bevuto troppo vino, Vicky sbuffò incrociando le braccia

-Do solo poca confidenza a chi non conosco! E io non ti conosco affatto mio carissimo Bells! – Il moro  aggrottò la fronte con un’espressione incredula e divertita che la innervosì ancora di più, chissà cosa c’era di così divertente…

 -Continuo a pensare che sei insopportabile…- sussurrò lei imbronciata, lui invece se la rideva col dentino scoperto, in realtà nella sua testa quello era un goffo tentativo di metterla a suo agio

-Okkey ricevuto… chi è quello che ti ha scatenato la famosa allergia al genere maschile? – non si aspettava certo di scucirle confidenze, ma almeno si poteva fare un piccolo passo avanti

Victoria invece si alzò di scatto, non era pronta a quella domanda. Nessuno le aveva chiesto di raccontare la sua tragedia personale, solo di dire un nome, quel nome…ed era immediatamente il panico. Se Matt avesse saputo chi era “lui”  avrebbe sicuramente cambiato opinione, pensato che in fondo anche lei era come Sarah, una piccola arrivista a caccia di celebrità, semmai era esattamente il contrario era stato il successo “a rovinare tutto”…pensò tristemente

-Che importanza ha ?! Non c’è mai la possibilità di conoscere una persona fino in fondo, di sapere cosa prova l’altro per te, le parole  sono una cosa così volatile… – il chitarrista si trovò a riflettere su quella frase, riusciva ad avvertire perfettamente tutto l’astio e il disagio di lei in quel momento – io pensavo…pensavo …- “di essere amata, di essere importante …” le parole non uscirono, non sarebbe mai riuscita a fargli una confidenza del genere in quel momento con il famoso nodo in gola che tornava ogni volta che riviveva mentalmente anche solo uno spezzone di quella storia

 - …mi sono sbagliata ..ma non ha importanza ora…- diede le spalle al chitarrista appoggiandosi con le mani alla ringhiera che delimitava il giardino, aveva sempre la sensazione che quegli occhi incredibili riuscissero a leggerle dentro. Lui invece avvertiva uno strano senso di frustrazione che gli impediva di giocare come avrebbe voluto, con Vicky non serviva a nulla riempire stadi, avere migliaia di followers sul web, vendere milioni di album, aver cenato con Obama o contare decine di conquiste sul proprio carnet personale, bisognava essere in grado di amare e trasmettere amore e lui ormai dubitava seriamente di riuscire a farlo al di fuori delle sue canzoni.  Non si mosse dal divano, semplicemente si fregò il viso con le mani, i gomiti appoggiati alle ginocchia

-Vic senti, non so che idea di sei fatta di me, hai ragione non ci conosciamo affatto e  non sono affatto perfetto come credi anzi a volte sono proprio una brutta persona- si prese una pausa per deglutire, mentre lei si girava a guardarlo incredula. Calmo, profondo e autoironico, l’arroganza abituale morta e sepolta nonostante il sorrisetto che gli aleggiava sulle labbra

- so che non sempre è facile starmi accanto per tanti motivi, ed hai ragione tu, a volte anche i miei amici mi sopportano a stento, Dom compreso. Sai non sono nemmeno bravo ad essere fedele… - sorrise amaramente incontrando quasi con timore gli occhi spaesati della biondina. Tirare in ballo gli Dei non bastava più sul serio!!! Era lo stesso uomo sicuro di se stesso che fino a due minuti  prima aveva flirtato senza pudore con lei?

- il lavoro che faccio, la vita che faccio, ho approfittato più volte di questa situazione soprattutto quando era più giovane… era quello che sogni quando metti insieme una band da ragazzino, niente regole, niente limiti, sesso , droga e rock and roll- sembrava un luogo comune ma era la verità- Ma mai e ti giuro mai ho avuto una relazione parallela con un’altra donna!!!-

Victoria era senza parole, non capiva il perché di quella confessione che lei non gli aveva chiesto,

per la prima volta lo guardò con occhi diversi, era  così umano e pieno di insicurezze! Dov’erano gli effetti speciali del Guitar Hero imbonitore di folle? Aveva sofferto glielo si leggeva in faccia, per la prima volta provava empatia e la voglia di abbracciarlo,  non la necessità di guardarsi le spalle da lui.

Forse non era perfetto, ma lei lo trovava straordinario comunque, anche quando faceva la rockstar presuntuosa non aveva un briciolo della boria di Rob, la dolcezza e la sensibilità di cui aveva avuto solo un assaggio nulla avevano a che fare con l’arrivismo e la mancanza di scrupoli morali del suo ex e sapere di doverci rinunciare a priori faceva malissimo!

Annuì leggermente incontrando i suoi occhi, quasi paralizzata, era così strano vederlo senza filtri, non sapeva cosa dire aveva il cuore a mille…

-Non sono stata tradita, non come pensi tu, non che io sappia- sussurrò con un filo di voce

Era il turno del musicista di annuire comprensivo

-Vic devi credermi ci tenevo sul serio alla mia famiglia, ci tenevo che mio figlio avesse una famiglia vera non come quella che ho avuto io, ho fatto di tutto ti giuro, tutto quello che potevo. Ci ho pensato tantissimo, ma per Bing la situazione è così diversa dalla mia, Kate ha una famiglia forte alle spalle, non abbiamo certo problemi economici, mia madre è più che disponibile, io ci sono appena posso e lui cresce sereno. Io invece… stavo morendo dentro!- sussurrò ad occhi bassi

Sentirsi fare a quattrocchi il riassunto live del suo ultimo album  la faceva sentire in  soggezione, Bellamy non aveva bisogno di giustificarsi con lei per le sue scelte famigliari o i tradimenti tra lui e Kate.  

Il chitarrista evitò il suo sguardo, era rarissimo si spogliasse a tal punto, la necessità di mostrasi com’era e di guadagnare la fiducia della ragazza che lo stava tormentando lo avevano a spinto a fare ammissioni di cui avrebbe parlato solo con pochi intimi, lei meritava di sapere che nella vita anche quando va tutto a puttane ci si può rialzare e che era capitato anche a lui per altri motivi, aveva il cuore che gli batteva a centomila e avvertiva un disagio sottile in fondo allo stomaco, era destino che finissero sempre ad impantanarsi in argomenti “difficili”!

- Rob, Robert Ronson… - le era uscito di getto mentre navigava nel mare dell’irrealtà, glielo doveva, era solo un nome, ma lei si sentiva agitatissima e non sapeva se era per quello che il moro le aveva appena confidato, o se era perché stava per svelare un pochino della sé stessa che avrebbe voluto seppellire per sempre.

Matt alzò un sopracciglio fingendosi stupito

-Quel Ronson? – la biondina annuì visibilmente a disagio

-Si – sussurrò in modo appena udibile in preda al disagio più nero – Ci siamo conosciuti qualche anno fa, lui non era ancora quello che è adesso – gli occhi del moro la fissavano indagatori cercando ogni singolo cenno di emozione su di lei

-Lui…quando è successo…quando io ho avuto bisogno di lui…- come spiegare? - ha scelto il suo club e la sua carriera…- gli occhi pungevano e sperava immensamente che Matt si accontentasse di quell’abbozzo di spiegazione non poteva dirgli altro  –mi ha tradita e abbandonata…- Victoria stava facendo uno sforzo enorme per trattenere le lacrime – sono un’ingenua Matt, ho sempre pensato che se una persona ti ama non ti farebbe mai del male, ma mi sbagliavo su tutta la linea!!! – si girò di colpo, aveva giurato a se stessa mille volte di non piangersi più addosso e se c’era una cosa che non voleva era piangere davanti a Matthew Fucking Bellamy. Si sentiva di nuovo stupida, inadeguata, come poteva pensare di stare lì senza conseguenze? Che il leader dei Muse fosse davvero interessato a lei?  Non voleva essere umiliata in alcun modo e non voleva soffrire mai più!

-Tu non hai idea di cosa vuol dire essere egoisti e senza scrupoli! – buttò fuori con astio incontrando gli occhi azzurri solo per un attimo. Il cuore del moro andò letteralmente in briciole, bastava guardarla, cosa potevano essere le sue beghe famigliari in confronto a quello che aveva passato quella ragazza? Prese fiato cercando affannosamente qualcosa da dire, ma le parole sembravano banali soprattutto perché sapeva la verità, bastava alzarsi, un paio di passi e le sue braccia le avevano circondato la vita, la schiena di lei contro il suo petto, avvolta in un abbraccio che ancora una volta gli aveva fatto perdere ogni forma di razionalità.

Vic si abbandonò contro di lui come chi non ha la forza di combattere un’altra battaglia, Matt in pochi minuti era riuscito di nuovo a scombinare tutto.

-Hey…- le sussurrò in un orecchio, mentre le labbra si posavano dolcemente sul collo, il naso si infilava tra i suoi capelli, Vic non era riuscita a trattenere le lacrime che scendevano silenziose anche se aveva chiuso gli occhi più forte possibile, lasciandosi andare in quell’abbraccio che la stava mandando letteralmente in frantumi. Se solo non si fosse lasciata tentare da quell’uomo…

-Lo so che non ti sembro credibile, ma vorrei che ti fidassi di me…- era la fiera della banalità

Matthew la strinse di più vittima del sospiro disperato che aveva lasciato il petto di lei, baciandole una tempia, il collo, dietro l’orecchio in modo molto più dolce e sensuale, lui poteva rimediare agli sbagli altrui…

-Vic…- sussurrò continuando a baciarla incoraggiato dal fatto che la biondina era così arrendevole fra le sue braccia  – vuoi sapere cosa mi ha tenuto a galla, cosa mi ha permesso di non perdermi? – c’era così tanta emozione nella sua voce da confonderla totalmente mentre si perdeva tra i brividi che le invadevano le membra

- La musica!!! E quell’idiota di Dom..– aggiunse dopo un pausa brevissima per sdrammatizzare cercando di strapparle un sorriso.

Fidarsi di Matt? Dal suo punto di vista stava facendo molto di più, stregata dalla sua dolcezza, dal fatto che la stava praticamente cullando tra le braccia, era così piacevole stare lì a farsi baciare e accarezzare, sembrava impossibile per un milione di ragioni! Per un momento lo aveva sentito così vicino, poteva sentire il battito impazzito del suo cuore, le labbra morbide che le sfioravano il collo la stavano stordendo. Lei lo capiva cosa provava Matt,  lo capiva benissimo perché si era salvata grazie alla stessa musa ed ora aveva bisogno di guardarlo negli occhi, di sapere se era tutto vero. Questa volta non sarebbe scappata lui non lo meritava ed era tempo che lei affrontasse almeno qualcuno dei suoi demoni senza farsi domande

Si girò senza pensarci le mani erano scivolate istintivamente dietro il collo del moro, lo avevano accarezzato delicatamente, gli sguardi agganciati in un istante sospeso nel nulla

Lui continuava ad avere il cuore impazzito, ora che ce l’aveva tra le braccia, bellissima e fragile provava ancora più rabbia verso chi aveva fatto scempio di lei senza alcuno scrupolo

Le asciugò le lacrime con le mani, baciandole il viso e Vic si sentì persa, tutte le parole del mondo non valevano il modo in cui la stava guardando Matt in quel momento

-Matthew…- sussurrò il suo nome per intero facendolo quasi trasalire cercando con un dito i contorni del suo viso, la fossetta sul mento…

-Perdonami… io ho paura, di te, di tutto questo e soprattutto di me! – era la cosa più sincera che gli aveva detto da quando si erano incontrati, non era riuscita a sostenere i suoi occhi, le mani di lui sui suoi fianchi quasi bruciavano, le mancava l’aria ma non voleva assolutamente muoversi di lì

-Non voglio soffrire così tanto mai più…e non so se sono in grado di gestire questa cosa-

Lui avrebbe voluto dirle tantissime cose, invece annuì silenzioso, sfregando di nuovo il naso contro il suo in quel gesto che l’aveva ipnotizzata la sera prima

-Allora fidati di me…non sempre sono bravo con parole come sembra…ma…- le sussurrò sulle labbra un secondo prima di chiudere la distanza tra loro in un bacio vero, dolce profondo e appassionato

Vciky riaprì gli occhi solo quando lui le diede modo di riprendere fiato, per scontarsi di nuovo con l’azzurro assoluto, non era solo surreale era impossibile

-Bellamy non ho più solo paura, sono terrorizzata! – provò a scherzare strappandogli un sorriso, Matt cercò di nuovo le sue labbra stringendola di più contro di lui, non era un passo avanti era una conquista e lui si sentiva onnipotente

Fu il moro a staccarsi per primo, un’idea irrazionale gli aveva illuminato il cervello e non poteva aspettare un secondo di più

-Vic.. –  sussurrò con le labbra ancora ad un millimetro da quelle di lei – una di tutte queste paure ce la possiamo togliere anche subito –

Lei corrugò la fronte preoccupata ancora un po’ stordita da quel bacio surreale, cercando di tornare a connettere, ma il moro non le diede il tempo.

-Vieni con me! – gliel’aveva già visto quello sguardo era quello di quando qualcosa lo animava all’improvviso, lui le aveva chiesto fiducia, provò a stare calma mentre il suo cervello in un secondo elaborava un migliaio di ipotesi, di colpo le mani erano sudate. Non voleva reagire a quel modo, ma il suo corpo a volte si ribellava alla sua volontà

Entrò in casa senza lasciare la sua mano e puntò dritto alla stanza del pianoforte, se la musica doveva fare da tramite tra loro allora sarebbe stato così!

Cercò concitatamente lo spartito di prima tra i fogli sparsi sul divano con la ragazza che lo guardava ad occhi spalancati e il cuore a mille, e poi lo mise sul pianoforte

-Victoria  ti prego, suonala per me ! –

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Capitolo 8
*** 8 - QUESTIONE DI PAURE ***


 

-Victoria  ti prego, suonala per me ! – No, no, non aveva capito bene ci doveva essere qualcosa che non andava nella sua testa!!! Prima il bacio che l’aveva tramortita ed ora quella richiesta assolutamente inaspettata, probabilmente si sarebbe stupita di meno se lui l’avesse trascinata in camera da letto e sinceramente avrebbe avuto meno scrupoli a mandarlo al diavolo.

Matt la guardava pieno di apprensione, ma Vicky scosse energicamente il capo con le mani avanti.

-Dei del cielo..stai scherzando vero?!! – come si fa a dire di no a Matthew Bellamy che ti chiede di suonare una cosa che ha composto dieci minuti prima? Andava ben oltre il “non suono davanti a te”!

- Lascia perdere gli Dei, te lo sto chiedendo per favore…- Finiva sempre col sorridere di fronte a quelle buffe imprecazioni, lo sguardo azzurro era animato da un entusiasmo quasi fanciullesco, cosa che rendeva il rifiuto ancora più complicato. L’agitazione nella testa della biondina cresceva di secondo in secondo

- Non avevi detto che non fai sentire a nessuno un pezzo non finito? – provò a cercare una via di fuga diversa, ma ora era il cantante a scuotere il capo

-Non ho detto che te lo faccio sentire, ti ho chiesto di suonarlo! – La sua logica era a dir poco sconcertante.

- Matt ascolta, ammesso che volessi farlo quello spartito è solo una bozza, non ho idea di cosa ti passa per la testa…- lo spartito era incompleto un conto era farsi un’idea personale di quello che aveva composto e un conto era suonarlo sul serio

Lui stava ancora scuotendo la testa animatamente e Vic era ancora ferma in mezzo alla stanza

-Non ti sto chiedendo di suonarlo come l’ho pensato io, ma di suonarlo come l’hai sentito tu! –

Victoria strinse gli occhi premendosi le mani sulle tempie, forse si stava immaginando tutto, a Matthew Fucking Bellamy from MUSE  non poteva interessare sul serio la sua opinione!

-No..no..non ci pensare proprio… - andava al di là delle sue possibilità, essere al livello delle aspettative di un compositore come lui non era una cosa che poteva sostenere, e poi chissà cosa si aspettava…

-Vic te lo sto chiedendo per favore, ti prego, ho bisogno di sentire quello che hai sentito tu! - Lui la stava seriamente pregando, gli occhi azzurri nell’ombra brillavano di una luce anche troppo accattivante e lei non sapeva davvero cosa fare, a parte starsene lì ferma letteralmente congelata, alla fine quell’uomo aveva trovato il sistema di trasformarla sul serio nella regina dei ghiacci!

Il moro si sedette al contrario sullo sgabello del pianoforte battendo la mano accanto a lui con pazienza. Ecco la pazienza era una di quelle cose che aveva imparato solo di recente grazie a suo figlio, non si era mai considerato uno che incute soggezione dal punto di vista “musicale” men che meno da quello umano, non aveva mai mangiato nessuno o quasi…non capiva tutto il timore di lei, pensava di vederla entusiasta non di metterla in imbarazzo!

Vicky fece un sospiro enorme sedendosi accanto a lui, non aveva scelta e il cuore le stava saltando fuori dal petto per l’emozione.

-Ok..solo perché me lo chiedi così- sussurrò mentre lui aveva l’espressione di un bambino a cui hai appena fatto un regalo. Per una volta era felice di essere sola

Provò a concentrarsi sullo spartito illuminato dal cono di luce dell’unica lampada che il musicista aveva acceso nella stanza, ma era qualcosa di troppo grande da metabolizzare in pochi secondi. Posizionò le mani che tremavano leggermente sulla tastiera, provò un paio di accordi, ma il cuore le batteva troppo forte, era più emozionata della prima volta che aveva suonato in pubblico in un teatro vero.

-Tranquilla, non siamo mica ad un talent ! –ridacchiò lui beccandosi un’occhiataccia e una gomitata tra le costole.

Vicky cercò di nuovo la concentrazione chiudendo gli occhi per qualche istante, prese un respiro e poi le dita si mossero da sole…Poteva farlo, dopo tutto era una professionista e sapeva di avere del talento, serviva solo fiducia un sé stessa e dimenticarsi di chi era l’uomo accanto a lei!

Matt  le sorrise rassicurante alzandosi per lasciarle spazio, quasi intuendo che la sua presenza così ravvicinata poteva essere una fonte di disturbo,a quel punto era letteralmente divorato dall’emozione e dalla curiosità di sapere cosa lei aveva visto nella sua musica

-Ok…da capo più veloce ora! – l’ordine era partito in automatico alla fine del primo passaggio travolto dalle note che rimbalzavano nel suo cervello creando un’architettura musicale tutta sua e Victoria non aveva obiettato. Pochi istanti e  lui canticchiava e mormorava piccoli spezzoni del brano completamente assorto nella melodia come se stesse lavorando con il suo staff, mentre lei eseguiva meticolosamente le istruzioni veloce, precisa ed intuitiva, come se avesse lavorato con lui da sempre, i filtri mentali completamente rimossi per via della musica.  Avevano perso il conto entrambi di quante volte avevano ripetuto la stessa sequenza di note.

Quando alla fine Il musicista sembrava soddisfatto, Il silenzio era tornato nella stanza, ma non nella testa di Victoria ancora martellata dal cuore che galoppava, il respiro leggermente accelerato, accaldatissima, dovette battere le palpebre più volte per essere sicura che fosse tutto reale.

Matthew si avvicinò lentamente prendendo di nuovo contatto con la realtà, sedendosi accanto a lei, una gamba da una parte e una dall’altra dello sgabello. La guardò come se la vedesse sul serio solo in quel momento sopraffatto da quanto era bella con le guance arrossate, i capelli sciolti un po’ in disordine e gli occhi blu pieni dell’aspettativa di chi teme un giudizio. Quello che aveva sentito bastava e avanzava per confermare tutte le idee che si era fatto di quella ragazza.

Un momento di silenzio infinito diede tempo alla biondina di soffocare nell’emozione di averlo di nuovo accanto, e soprattutto del non sapere cosa stava pensando perché era serissimo, pensieroso, in quel momento le incuteva una sorta di timore. Lavorare con lui doveva dare grandissime soddisfazioni, ma doveva essere sicuramente molto stressante!

Matt non disse una parola prese un pennarello gigante dal leggio e se lo rigirò tra le mani

-Come ci sei riuscita? – chiese a bruciapelo, era ancora scosso da come la ragazza fosse riuscita a vedere che c’era qualcosa che non andava solo con un’occhiata allo spartito e ad entrare in sintonia con lui in pochissimi istanti, gli era capitato poche volte in tutta la sua carriera

-Cosa? – annaspò Vicky, lei aveva suonato e basta!

-Sai benissimo di cosa parlo…- le stava porgendo il pennarello, ma lei scrollò il capo

-No il pezzo è il tuo e non voglio crearti problemi con Dom! – obiettò rifiutandosi di fare le correzioni che Matt le chiedeva,le guance sempre più rosse .

Lui sgranò gli occhi in quel momento il suo batterista era l’ultimo dei suoi problemi. Dio, se non stava con i piedi per terra poteva perderci la testa per una così!

-Dom??? Naaa, lascia perdere…. – Il moro aveva ancora il pennarello in mano, sarebbe stato imbarazzante rivelare che le sue mani erano molto più lente della sua testa quando si trattava di scrivere la musica, la giovane pianista invece prese la penna e corresse in due secondi lo spartito riconsegnandola con un sorriso timido. Matthew aveva ancora l’espressione seria di chi si aspetta una risposta che lei non sapeva dare

-Quindi…-

-Matt…- Vic incontrò i suoi occhi solo un istante prima di abbassarli e prendere una mano del musicista incominciando a giocherellarci nervosamente – Tu hai un dono grandissimo…- la mano era liscia morbida, le dita lunghe e magre, solo i polpastrelli erano induriti come quelli di chi passa tantissimo tempo con la chitarra e le faceva uno strano effetto poterla tenere tra le sue come se fosse la cosa più normale del mondo. – Tu puoi creare la musica non so come fai, ma sei straordinario… e sappi che ti invidio tantissimo!!! –

Lui perse un battito, smettendo per un istante di respirare davanti a quel complimento che andava oltre l’ammirazione, perdendosi nel modo in cui lei lo stava guardando, concentrato sulla strana emozione che gli provocavano le mani della biondina sulle sue.

-Io non posso farlo! Posso solo riprodurla e cercare di immaginare come l’hai pensata tu! –

Gli occhioni blu ed enormi lo stavano fissando con un sorriso da ragazzina schiva e lui non voleva proprio interrogarsi su cosa provava in quel momento. Le accarezzò il visetto che sembrava dipinto, pareva troppo giovane e troppo bella persino per lui e in quel momento la vedeva così fuori dall’ordinario che il suo cervello stava lavorando solo a livello emozionale già da un bel po’. Bastò guardarle le labbra e chiudere gli occhi e in un secondo le bocche e i respiri si stavano mischiando senza alcuna razionalità. Nessuna resistenza, nessun dubbio, solo sintonia perfetta proprio come due minuti prima quando stavano suonando. In quel momento era sua e basta e si era sentito di nuovo onnipotente!

Potevano essersi baciati per dieci secondi, un minuto, un ora, probabilmente nessuno dei due avrebbe saputo dirlo presi com’erano dal quel primo approccio vero che nessuno dei due aveva preso alla leggera, quando il batterista e Jacques fecero irruzione nella stanza schiamazzando rumorosamente

-Pfff…Jack sostiene che può suonare Assassin più veloce di me! – Dom aria da diva seccata le braccia ben tornite incrociate scoppiò a ridere davanti all’espressione di superiorità del suo nuovo amico

Matt ci mise un po’ a riconnettersi con la realtà, fregandosi un occhio infastidito, ma non riuscì nemmeno a protestare visto che i due visibilmente alticci,  non si erano neppure posti il problema di cosa stava succedendo tra lui e Vicky. Guardò la biondina cercando un sorriso di intesa senza mollare il contatto fisico con lei quasi avesse paura di vederla scappare di nuovo

-Dei Del Cielo!! Jack è ubriaco, non sa suonare…La vedo malissimo! – sospirò lei ricomponendosi. Si sentiva come appena scesa da un ottovolante, lui aveva chiaramente poteri paranormali! Come faceva a far sembrare così bello, normale ed emozionante quello di cui lei era terrorizzata fino a pochi istanti prima? Una vocetta nella sua testa diceva “Due settimane e non saprà nemmeno più chi sei! ” la ignorò concentrata solo sul calore del corpo del ragazzo che la stava abbracciando, non voleva sentire altro era il suo momento!

-Dai Howard smettila! Non sarai mica l’unico a suonare la batteria sulla faccia della terra! – rilanciò l’altro provocante

-Ma prego….- Dominic si inchinò leggermente facendo cenno al giovane medico di accomodarsi alla batteria, ridacchiando ironicamente. Vicky alzò gli occhi al cielo come aveva detto prima Matt “lascia che si divertano??!!”

Il bel biondino si sistemò meticolosamente barcollando un pochino, prese le bacchette serissimo facendo il verso al batterista dei Muse, per poi scivolare giù dal seggiolino perdendo l’equilibrio ancora prima di attaccare a suonare in un rumore di piatti che lo seguivano rovinosamente

Vic si mise le mani sulle orecchie, Matthew seguiva la scena perplesso e il suo batterista si torceva dal ridere sul tappeto

-Cosa si sono fumati? – chiese lei ironica, il moro sospirò

-Non ne ho idea…ma conoscendo Dom roba pesante…-

-Jack credo sia meglio che ora ti accompagni a casa …- propose la ragazza sgusciando via dalle braccia del moro. L’amico era lì con la sua auto e non era proprio il caso di farlo guidare ne di far guidare l’ex biondo dei Muse, la mattina dopo cominciavano a lavorare presto entrambi.

-Già purtroppo! – sospirò deluso Bellamy tirando la biondina contro di se lasciandole un bacio tra i capelli

-Hai un profumo meraviglioso baby! – le sussurrò in un orecchio facendola rabbrividire, quell’uomo era il diavolo in persona. Lei ricambiò girandosi d’istinto a baciargli la punta del naso

-Buonanotte Mr. Bellamy…e grazie di tutto…- gli disse dolcemente, guadagnando un bacio che avrebbe mandato in fibrillazione un santo, il tutto sotto lo sguardo sbigottito di Dominic e quello incredulo di Jaques. La vocina ora diceva “Cosa farai Vicky quando Mr. Occhi  Azzurri non si accontenterà più di un bacetto da liceale?” Non ci voleva pensare non ora che il mondo le sembrava di nuovo un posto meraviglioso!

-Spero che tu sappia che non sono affatto il gentiluomo che credi e che se te vai mi toccherà ubriacarmi…- il respiro di Matt le aveva solleticato il collo e nessun altro nella stanza poteva aver sentito quello che lui le aveva appena sussurrato, un senso di calore le aveva invaso la pancia, si era sentita desiderata come mai nella sua vita e da un uomo speciale! Era tutto più che surreale!!

-Sei un bugiardo Bells! Ti ubriacherai perché in fondo sei un mezzo degenerato come quei due… - Sorrise sfiorandogli di nuovo le labbra infilandogli le mani tra i capelli, non era disposta ad ammettere che non sarebbe riuscita a chiudere occhio!

 

-Il servizio fotografico per Liù Jo a New York è saltato ho un paio di giorni liberi, domani mattina sono da te e domani sera ceniamo con Kate e la Lopez a Cannes –

Sarah dall’altra parte del telefono le aveva appena illustrato entusiasticamente il suo programma

-Aspetta, aspetta..che centra Kate mi sono persa qualcosa?- Sua cugina aveva sbuffato paziente

-Ci siamo sentite in questi giorni tramite Dom, io nemmeno sapevo che lei mi avrebbe voluto per Fabletic ti rendi conto! -

-Ok …quindi TU ceni con lei a Cannes! – meglio specificare subito certe cose

-Ma no!!! Ceniamo tutti insieme, Dom, Sophie … so che hai famigliarizzato con Bellamy…- buttò lì maliziosa. La biondina si mise una mano sulla fronte. Non voleva nemmeno sapere cosa Dominic aveva raccontato a sua cugina, ma lei con Kate non ci voleva proprio cenare, insomma l’aveva trovata simpatica e disponibile, ma sedersi allo stesso tavolo e far finta di niente dopo quello che era successo la sera prima con il suo ex fidanzato era davvero troppo!

Matthew era stato il suo unico problema più o meno da quando aveva rovesciato il caffè addosso al suo batterista, se solo pensava alla sera prima  il cuore le schizzava in gola. Le aveva monopolizzato la vita e i pensieri senza darle quasi possibilità di scelta, le aveva insinuato nella testa desideri che sapeva benissimo di non potersi permettere. Non aveva permesso a nessuno di avvicinarla per quasi un anno, la sola idea di un contatto fisico con qualcuno dell’altro sesso la mandava nel panico assoluto, non importa se la sua terapista le aveva detto centinaia di volte che era normale, che prima o poi avrebbe vinto quel blocco, ne era terrorizzata! Tutte le volte che aveva provato a comportarsi da persona “normale” il suo corpo e la sua mente l’avevano tradita facendola sembrare una psicopatica. Poi era arrivato Matt e in qualche giorno aveva scombinato la sua vita! Forse era stata la dolcezza e la semplicità che aveva usato dall’inizio, così in contrasto col suo ruolo di rockstar, a volte sembrava quasi che fosse lui il ragazzino e lei quella più adulta, forse il modo con cui la guardava che l’aveva illusa che per lui valesse veramente la pena e tutte quelle attenzioni l’avevano indotta ad affrontare, se pur marginalmente, argomenti di cui non aveva mai parlato a nessuno.

Era successo tutto in modo così spontaneo e lei si era sentita di nuovo viva, peccato che fosse solo un’illusione. Vicky sapeva benissimo di non poter andare oltre ne fisicamente ne psicologicamente ed era in preda ad un’altalena aberrante di emozioni. Non voleva perderlo ora che sapeva che poteva esistere qualcuno di così speciale, ma come poteva pensare di mandare avanti quel rapporto senza dirgli niente del suo passato!?  Come avrebbe reagito lui? Il fatto che avesse dimostrato una sensibilità molto superiore alla media non voleva dire proprio nulla…

Questo senza neppure considerare la questione fisica, che per lei continuava ad essere un problema insormontabile!

Sospirò presa dallo sconforto mentre in tasca il telefono vibrava con l’ennesima cosa carina che lui le aveva scritto dalla sera prima  strappandole un sorriso, non aiutava per nulla! Non rispose sembrava la lotta con i mulini a vento!

-Victoria!!! – beccata in un angolo con il telefono in mano - Il fatto che te la fai di nuovo con i VIP non ti esonera dal fare il tuo lavoro finché stai qui! –

André autoritario alle sua spalle l’aveva appena ripresa scuotendola dai suoi pensieri, forse l’aveva vista con Bellamy o magari era stata Annette a spettegolare un po’, mancava solo quello! La brunetta francese non era certo cattiva, ma non riusciva a stare zitta un secondo!

-Le regole di questo locale valgono per tutti! – lei aveva annuito rimettendo il telefono nella tasca del grembiule mortificata, quella mattina era cominciata in modo difficile e lei non aveva la testa per gestire tutto lucidamente.

- Dov’eri? I ragazzi chiedono di te..- Jack sorriso smagliante sembrava il ritratto dell’entusiasmo non ostante le occhiaie da sbornia della sera prima e non aveva fatto altro che parlare di Dominic da quando avevano cominciato il turno, ora chi glielo diceva che Sarah era in arrivo tra le altre cose?

-Dove sono? – chiese Vic con apprensione.

-In veranda a fare colazione! – ovvio…mai un attimo di pace…e quello scemo del chitarrista le mandava messaggi quando era a pochi metri da lei!

-Maledizione ! Se mi avvicino Andrè mi uccide…- “E se non lo faccio mi uccide Matt” non rimaneva che l‘imbarazzo della scelta

- Mr. Bellamy mi ha chiesto di te con la stessa faccia di uno in crisi di astinenza! -Il biondo sospirò alzando gli occhi al cielo, mentre Victoria cercava di tornare al suo lavoro. Bellamy aveva il potere di mandare la sua capacità di concentrazione a farsi fottere nel giro di un secondo, aveva tirato fuori il telefono digitando velocemente una cosa del tipo “se ci tieni alla mia vita stammi alla larga, o non avrò più un lavoro” illudendosi ingenuamente che potesse bastare a tenerlo lontano almeno per un po’, prima di dare un’occhiata alle comande e ai vini che doveva andare a prendere dalla cantina.

Il Bordeaux del 2004, il Bordeaux del 2004…ecco magari poteva farla lei una bella sparata al capo sul fatto che cambiare continuamente la posizione dei vini rallentava il servizio! Si alzò in punta di piedi per raggiungere la tanto agognata bottiglia sullo scaffale quando due mani le afferrarono i fianchi. Successe tutto velocissimamente mentre saltava per aria evitandosi a  stento di urlare, essere colta di sorpresa era una delle cose che le faceva perdere il controllo…

L’urlo le rimase in gola soffocato dalle labbra che si erano incollate alle sue, il corpo pressato tra il muro e quello del giovane uomo che la stava baciando con passione. Lo spinse via d’istinto con tutta la forza che aveva, mentre Matt sbatteva con la schiena contro lo scaffale di fronte facendolo vacillare paurosamente in un tintinnio di bottiglie che cozzavano le une con le altre.

Vicky rimase congelata ansimando  le mani premute sulla bocca, confusa più che mai, tradita da sé stessa per l’ennesima volta, vergognandosi della reazione incontrollata ed esagerata che aveva appena avuto. Come poteva essersi illusa di riavere il controllo della sua vita?!!

Gli occhi più azzurri del mondo la guardavano disorientati a meno di mezzo metro di distanza nello stretto spazio tra gli scaffali, il gesto della ragazza lo aveva colto alla sprovvista, facendo crollare violentemente le azioni della fiducia in sé stesso! Non se lo aspettava, non dopo la sera prima, se non fosse stato a conoscenza del motivo avrebbe reagito in modo ben diverso, invece aveva cercato rapidamente il modo di recuperare

-Dei Del Cielo! Vic sono io vuoi uccidermi?!! – sembrava quasi calmo facendo dell’ironia, cosa che non era affatto, aveva il cuore in gola

L          ei lo stava fissando le parole mancavano nella consapevolezza dell’irrazionalità del suo comportamento e il mondo continuava a girarle intorno come dentro ad una centrifuga

Il moro provò ad avvicinarsi mentre lei arretrava a sua volta fin contro il muro, il terrore ancora dipinto negli occhi blu che si erano dilatati a dismisura, sembrava una bestiola impaurita e lui si sentiva assolutamente impotente, nessuno avrebbe mai dovuto provare quel tipo di sentimenti

-Matt ti prego… – “non toccarmi” avrebbe voluto dire, invece mise le mani avanti ammonendolo

-Volevo solo due minuti con te e un bacio … - Semplice e diretto. Il chitarrista sorrise debolmente nella speranza di rassicurarla mentre Vic riatterrava pesantemente sulla terra, schiacciata dall’imbarazzo e dalla vergogna.  Lei era quella mal funzionante aveva appena fatto la figura della pazza, lui per l’ennesima volta invece si era comportato in modo che avrebbe fatto impazzire qualsiasi altra donna.

-Scusami ..io…io…- Si coprì il viso con le mani balbettando una serie di scuse

Matthew si avvicinò cauto appoggiandole di nuovo le mani sui fianchi,la fronte contro la sua

-Matt…-  le mise un dito sulle labbra, non riusciva  ad immaginare come si poteva sentire Vicky, ma avvertiva la tensione, l’imbarazzo, la paura…ancora una volta una rabbia sorda gli si era insinuata nelle viscere

-Ti ho vista e ho pensato che potevo fregare il tuo capo…volevo dirti che oggi non ci sono, vado da Bing…- qualsiasi persona normale sarebbe scappata pensando che era pazza, invece lui era ancora lì sorrideva, le stava accarezzando il viso con dolcezza, la disonesta era lei che gli rubava momenti preziosi

-Lascia perdere ti prego…non perdere il tuo tempo con me! – Perdere tempo??? Lui scosse il capo incredulo, aveva accettato la sfida a suo tempo e non era uno che molla tanto facilmente, non dopo la sera prima! Non dopo che Vicky diventava ogni minuto più imprevedibile. Forse si era illuso che fosse più facile del previsto, ma lui a quel punto la voleva a tutti i costi!

-Vic di cos’hai paura? Ti giuro che puoi dirmelo! – Paura??? Non sapeva nemmeno da che parte incominciare, gli puntò le mani sul petto nervosa con la testa ancora un po’ annebbiata cercando di uscire dal suo abbraccio, ma lo spazio era limitato, lui era più forte e lei si sentiva di nuovo soffocare.

-Tu non sai nulla di me…potrebbero esserci cose che…-lui la strinse un pochino di più contro di sé determinato più che mai

-Dammi la possibilità di conoscerti! Vicky guardami…fidati di me…- le alzò il viso verso il suo e lei si trovò persa nell’azzurro assoluto, le labbra del moro cercarono delicatamente le sue, era lui ad aver perso di nuovo il controllo, quella ragazza gli mandava gli ormoni in corto circuito solo con uno sguardo

– Non ho pensato ad altro da ieri sera.. a come suoni, a come mi baci…- le sussurrò prima di baciarla di nuovo . Lei chiuse gli occhi arrendendosi con un sospiro, non  poteva essere vero perché lui poteva scegliere chi voleva e lei invece non aveva nulla da dargli!  Si concesse il lusso di passargli le mani tra i capelli pieni di gel era una bella sensazione e lei avrebbe voluto dirgli che si sbagliava di grosso quando diceva di essere una brutta persona, perché per lei era semplicemente fantastico, invece lo cacciò quasi via

-Bellamy non è il momento davvero, vattene ti prego, se mi becca il capo ci uccide entrambi! – lui fece spallucce strappandole ancora un bacio

-Ti chiamo stasera, domani ceniamo insieme! – era già per le scale

-Come? – lei fece finta di non sapere nulla, ma lui le stava sorridendo sbieco e irresistibile facendole l’occhiolino.  A meno che quello che viveva con Kate non fosse il fratello gemello cattivo di Matthew quella donna doveva essere completamente pazza ad aver rinunciato a lui!

 

-Nonnaaa, Vickyyy, sono arrivata!! – la biondissima modella aveva mollato il trolley nell’atrio ed era saltata al collo di sua cugina come una bambina entusiasta, qualche passo dietro lei c’era il batterista dei Muse che con l’aiuto del sole e dell’acqua di mare ormai era quasi tornato biondo ed aspettava paziente ed educato che Sarah avesse eseguito i convenevoli di rito

- Nonna lui è Dominic- la ragazza lo prese per mano per fare le presentazioni ufficiali - ma puoi chiamarlo Dom, fa il batterista in una band supercool ed è …ed è..un amico! –  si  girò a baciarlo sulla bocca con un entusiasmo che aveva messo in leggero imbarazzo persino il batterista, tanto per far capire di che tipo di amicizia si trattava. Non che la nonna non fosse abituata al modo di vivere di Sarah, ma si ritrovò per l’ennesima volta a pensare che le due ragazze caratterialmente erano l’opposto l’una dell’altra!

- E’ un piacere signora! - L’anziana donna strinse la mano che il ragazzo le porgeva educatamente, notando che lui aveva appena sorriso a Vicky con aria complice

-Tutti musicisti in questa casa! Te l’ha detto tua cugina che l’altra sera è arrivata accompagnata da un giovanotto molto simpatico con degli splendidi occhi azzurri che suona…suona…la chitarra mi pare – si c’era proprio di che festeggiare! Per Victoria era il festival dell’imbarazzo visto che Dom stava faticando vistosamente per stare serio…

-Nonna ti svelerò un segreto …- sua cugina aveva appena preso la nonna a braccetto – Matthew, il giovanotto, è il cantante e chitarrista della band di Dom! – La nonna la guardava incredula e Vicky si mise una mano sul viso, ora era rovinata sul serio il terzo grado non glielo levava più nessuno!

-OOOH DAVVERO! Quindi anche lei gioca a carte prima dei concerti immagino? – chiese la donna entusiasmata dalla prospettiva

Dominic aveva annuito sempre più divertito – Yess! Qualche volta…e sono sicuramente più leale del mio socio! – giusto per chiarire le cose, quando Matt gli aveva detto che la nonna delle ragazze era adorabile ci aveva riso sopra, ma a quanto pare era verissimo

 

Un’ora dopo le due cugine erano sole davanti ad una tazza di te e gli argomenti da affrontare non erano nulla che piacesse in modo particolare Victoria, si era sempre fidata ciecamente di sua cugina, ma Matt era diventato di colpo un argomento troppo intimo per poterne parlare apertamente.

-Allora…mi devi raccontare tutto! – Sarah mise i piedi sul tavolo soffiando sulla tazza, fin da bambina agiva come se a lei fosse tutto permesso

-Io non ho nulla da raccontare non mi sono mossa da qui, sei tu quella che era in giro per il mondo..- la bionda scrutò Vic attentamente facendo spallucce

-Oh la solita noia…passi ore e ore su un’isola tropicale immobile per fare  tre foto cercando di riprenderti dal jet lag e a sera sei così stanca che non vuoi fare altro che buttarti sul letto  ! – l’eccitante vita della modella in sintesi

-Voglio sapere di Matt!!!- Sarah era quasi saltata sul tavolo

-Matt cosa? –

-Raccontami voglio sapere tutto, pare non dorma di notte e abbia battuto la testa al muro per te! – Francamente Sarah una settimana prima non avrebbe puntato un centesimo su Bellamy, per lei era il prototipo della rockstar egocentrica e quando aveva cominciato a ronzare intorno a sua cugina era pronta a scuoiarlo vivo alla prima mossa falsa, ma da quello che diceva Dominic si doveva decisamente ricredere, in tutto questo c’era qualcosa che non le quadrava

-Battuto la testa la muro? Ma figurati!!! Lui ha trentasette anni, può avere chi vuole, e tra meno di dieci giorni torna in tour!  Se anche malauguratamente si sentisse in qualche modo attratto da me finirebbe con un disastro totale, credo di aver perso la dignità a sufficienza senza dover fare di nuovo la figura della povera sfortunata da compatire! – Ecco finalmente l’aveva detto a voce alta e suonava esattamente come le campane a morte!

Il silenzio nella stanza la fece da padrone prima che sua cugina si facesse coraggio nel lanciare la provocazione che non vedeva l’ora di esternare

-Ma…non l’hai respinto! – Lei voleva un bene dell’anima a Victoria, avrebbe dato qualunque cosa per vederla di nuovo serena e dalla disperazione che le leggeva negli occhi, aveva il serissimo timore che si fosse presa una sbandata epica per Matthew, non ne era nemmeno così sorpresa visto che sapeva quanto sua cugina lo amasse dal punto di vista musicale. Non vedeva l’ora di vederli insieme per capirci qualcosa di più.

Vicky appoggiò violentemente la tazza sul tavolo con un’espressione stizzita, era vero e si odiava per aver ceduto al fascino non comune del leader dei Muse, per aver pensato di avere il diritto di prendersi anche solo qualche attimo con lui, perché tornare alla normalità sarebbe stato difficilissimo!

-Non credo che tu abbia un’idea  neppure vaga di chi è Matt Bellamy!!! Quell’uomo, quell’uomo è….- le parole le avevano tappato la gola, troppe , importanti e pericolose da pronunciare ed ancora più pericoloso era il sentimento che le riempiva la testa e il cuore. Cosa ne sapeva sua cugina di quanto si sentiva impotente e penalizzata in quella situazione, era come se qualcuno le avesse tagliato le ali e lei non desiderasse nient’altro che volare.

Sarah era ancora serissima, prese per mano la cugina con dolcezza facendola alzare, andava rassicurata, lo specchio era dietro di loro

-Vicky guardati! A parte il fatto che ora sei un pochino sconvolta, sei bellissima, hai un gran talento musicale e non dovresti essere affatto stupita che Matt Bellamy abbia messo gli occhi su di te! –

La biondina sospirò sconsolata si era messa in una situazione da cui non sapeva come uscire

-Non so più cosa devo fare! – disse abbracciando la cugina. Allo specchio sembravano davvero quasi gemelle

-Io invece sì! – la modella aveva recuperato di colpo tutto il suo entusiasmo esplosivo- Andiamo a fare shopping per questa sera, devi essere stupenda!-

-Seriamente Sarah io non ci vengo a cena con Kate! – Troppo stress, l’idea del confronto le faceva venire il mal di testa, perché Kate era tutt’altro che scema e lei era consapevole di non essere minimamente in grado di tenere a bada Matthew. La cugina la stava guardando storto

-E per quale motivo? – Bella domanda, magari perché lei è la ex di Bellamy ?

-Dovete parlare di affari che ci vengo a fare? Tu hai Dom… -

-Non ti ho invitata io lo ha fatto Matt! – aveva ribattuto con aria innocente e due occhioni da bambola. Bellamy era fuori di testa in tutti i sensi, lei si era anche venduta come la fidanzata di Jack non poteva arrivare sottobraccio al suo ex fidanzato

-Lei crede che io sia fidanzata con con Jack, cosa penserà se…-

- Arrivi con Matt ? Che sei una zoccola!- Finì la frase per lei Sarah lasciandola a bocca aperta  -Dovrebbe essere l’ultimo dei tuoi problemi! Vic quella se la faceva col suo insegnante di danza davanti a Matthew…solo per dirne una!- la bionda alzò gli occhi al cielo melodrammatica- Lei è ricca,famosa ed è la madre di suo figlio, ma tu sei giovane, bellissima e ami la musica almeno quanto la ama lui! Al momento Bellamy sbava per te, quindi di cosa ti dovresti preoccupare…se vieni a fare shopping con me ti racconterò cose di Kate che nemmeno ti immagini! –

Detta così non c’era via di scampo!  

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Capitolo 9
*** 9 - AVANTI O INDIETRO ***


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Matt scese velocemente dalla lussuosa berlina nera su cui viaggiavano le due coppie per aiutare, come da copione, la sua bellissima accompagnatrice a scendere. Anche per lui gli ultimi giorni erano stati un’altalena continua di emozioni. Era passato dalla naturale, semplice attrazione fisica per uno stupendo esemplare di sesso femminile, alla curiosità per un qualcosa di sfuggente ed incomprensibile, a quella che stava diventando al di là delle emozioni che continuava a negare a sé stesso di provare, una necessità di affermazione personale.

Lui non era a caccia di una relazione stabile, neppure era uscito totalmente dagli annessi e connessi della sua storia con Kate e non aveva sicuramente tempo da perdere dietro una ragazzetta, molto intrigante a dire il vero, con la prospettiva imminente di un tour mondiale eppure con Victoria non era riuscito a darsi un freno, era come quando continui a camminare anche se le tue gambe ti stanno lanciando chiari segnali di fermarti, perché sei curioso di sapere cosa c’è ancora dietro l’angolo.

Era nervoso, molto nervoso, Dominic se n’era accorto dal fatto che continuava a ridere a sproposito e dal modo meticoloso maniacale in cui si era vestito e profumato, cosa abbastanza atipica per lui. Francamente non sapeva se attribuire quei comportamenti alla prospettiva della cena con la sua ex o all’ultimo incontro con la biondina problematica. Bella scelta!  

Ci avevano scherzato su in modo grossolano e fatto pure battute volgarotte sul fatto che Matt si era ritrovato contro lo scaffale dei vini in modo un filino violento, ma il batterista sapeva benissimo che la cosa aveva spiazzato il suo miglior amico mandandolo in una sorta di paranoia, cosa di per sé stessa anomala per il Matthew post Kate. La filosofia del momento era “morta” una bionda se ne fa un’altra, perché perdere tempo inutile?

Un altro campanello di allarme si era acceso nella mente del “biondo” dei Muse una mezz’oretta prima quando erano passati a prendere le ragazze. Sarah era esattamente dell’abbagliante bellezza che ti aspetti dalla donna che è stata su tutte le copertine del mondo nel suo vestitino rosa ricamato di strass così scollato da non lasciare dubbi su come l’uomo sia riuscito a sconfiggere la forza di gravità, ma per lui che aveva avuto la fortuna di toccare con mano, un capolavoro restava un capolavoro sia per opera di uno scultore che di un chirurgo estetico. Victoria invece per quanto lo riguardava era l’immagine del peccato allo stato puro!

Non c’era nulla di volgare o eccessivo nella biondina fasciata dalla tuta nera dal pantalone ampio con una scollatura profondissima e una serie di incroci ti vedo e non ti vedo che lasciavano scoperti parte dei fianchi e della schiena, e non era neppure per i capelli lunghissimi sfumati di biondo che ricadevano in onde morbide, a voler guardare per il sottile Vicky era un pochino troppo magra  e poco curvilinea per i suoi gusti personali. Era l’aria da ragazzina con lo sguardo blu enfatizzato dal trucco che metteva in risalto un misto di insicurezza e sottile disagio mascherato da un  portamento disinvolto, che avrebbe lasciato senza salivazione qualsiasi maschio sessualmente attivo! Sua cugina doveva averla istruita a puntino, nella sua sobrietà era un mix di sensualità inconsapevole assolutamente devastante.

-Wow!!! Vicky stasera è da stupro! – era la battuta più infelice che potesse fare e se l’era lasciata scappare con uno sguardo che pareva una radiografia, vergognandosene come un cane subito dopo anche solo per l’occhiataccia che si era beccato dal suo migliore amico.

 – Scusa non volevo dire..cioè volevo dire…che Vicky…Bells  non mi spiego come uno come te attiri come calamite donne del genere! -Matt non solo non aveva replicato con una delle sue tronfie battute da egocentrico maschio Alfa, non aveva proprio fiatato era troppo impegnato a trattenere il respiro…non era buon segno!

 

-Prego signorina! - Il sorriso spontaneo e compiaciuto che si era stirato sulle labbra di lei davanti al mezzo inchino di Mr. Bellamy la faceva sembrare ancora più bella e giovane, la vanità femminile solleticata dalla galanteria del cantante. Che gli piacesse fare il gentiluomo  davanti a tutti ormai più che assoldato, farci l’abitudine era un’altra cosa soprattutto perché nonostante sia lui che Dom avessero detto senza sforzo alcuno più cazzate in mezz’ora di quante un comune mortale riesca a dirne in una vita intera, il moro non le aveva tolto gli occhi di dosso un secondo. Era come se stesse cercando di sondare come si sentiva e lei invece, aveva sulla coscienza il fardello del loro ultimo “drammatico” incontro! O magari era solo una sua impressione…

Pochi passi, il tempo di guardarsi intorno e allacciarsi al suo braccio ed un’esplosione di flash li aveva accecati a sorpresa! Il cuore le era saltato in gola, mentre il senso di vertigine la assaliva disorientandola

-Matt…- la mano si era stretta istintivamente sul braccio del moro mentre la ragazza si irrigidiva

Bell’idea proprio, cenare nel posto più modaiolo di Cannes! Come poteva essere stato così ingenuo nel pensare che lontano da Los Angeles non sarebbe successo?  Quando Kate glielo aveva proposto aveva fiutato puzza di trabocchetto lontano un miglio, lui era un fottuto maniaco del controllo che su Kate probabilmente non aveva mai avuto, e la novità era che non ce l’aveva nemmeno sulle reazioni di Victoria. Non si profilava certo una serata facile, ma non aveva trovato un motivo valido per rifiutare, in più l’aveva vista come un’opportunità per coinvolgere Vicky nella sua vita, ora poteva solo incrociare le dita perchè quella ragazza andava protetta a tutti i costi, non buttata nella fossa dei leoni. Il nervosismo aveva ceduto il posto all’irritazione pura mentre cercava di tranquillizzarla

-E’ tutto ok ignorali, traquilla… ci sono io! – La fama gli aveva insegnato a gestire certe situazioni, il che non voleva affatto dire che gradisse le invasioni altrui nella sua vita privata, i flash quando non era sul palco continuavano  a metterlo a disagio. Cercò con lo sguardo il suo compagno di band che gli fece un piccolo gesto affermativo con il capo, confermando che era pronto per quella pseudo passerella improvvisata  fino all’entrata del locale.

-Vic andiamo, coraggio respira, sorridi e stai calma! – le aveva sussurrato di nuovo con un sorriso nervoso, mentre le dita sottili di lei gli si piantavano nell’avambraccio

Dominic in realtà era infastidito quanto e più di lui, stava semplicemente facendo buon viso a cattivo gioco consolandosi con l’idea che farsi vedere in giro con una supermodella ogni tanto poteva solo dare lustro alla sua immagine e tacitare per un po’ le voci sulla sua presunta omosessualità.

 

-Lo sapevi? – chiese Vic con un chiaro sguardo di accusa verso il moro, mentre tirava un sospiro di sollievo entrando nel locale. In realtà era ancora aggrappata al suo braccio come alla sua unica possibilità di vita. “Tranquilla”???  Forse per Mr Rockstar era tutto normale, ma lei gli ultimi cinquanta metri li aveva fatti camminando sulla gelatina, si sentiva totalmente fuori posto. Dei degli inferi, ma perché aveva accettato l’invito?  Veramente non aveva avuto alternative, Sarah non le aveva dato tregua, men che meno Bellamy

-No! No stai scherzando? Credi che io mi diverta?– si difese lui che si sentiva sufficientemente in colpa per quell’esordio un po’ infelice.

-Bells io non ci voglio finire sui giornali di gossip con te! – Chiarissimo!

Victoria ci era già passata da situazioni del genere con Rob e la preoccupazione che l’aveva assalita immediatamente  era il fatto che ora quelle foto avrebbero fatto il giro di tutti i siti di gossip del pianeta con il suo nome associato a quello di Matt e di Robert. Per quegli sciacalli dei giornalisti sarebbe stato un attimo rovistare nel suo passato e lei non voleva mai più avere nulla a che fare con Rob, ne tantomeno vedere il loro nomi nella stessa frase

Matt aveva fatto in tempo solo ad inarcare un sopracciglio

-Non è detto che li abbia chiamati Kate, questa gente bivacca davanti a locali come questo..- ipotizzò Dom non troppo convinto con l’espressione del fastidio ancora dipinta sul viso. L’unica a suo agio in quella situazione era proprio Sarah che non si era risparmiata pose da diva, saluti e sorrisi al fianco del batterista, era il suo lavoro, la pubblicità poteva solo farle guadagnare punti!

-Signori prego, Miss Hudson vi sta aspettando..- un cameriere impeccabile li stava già scortando verso il bar in giardino dove ad attenderli c’era una Kate dorata e strepitosamente radiosa

-Sarah Keller!!! OMMIODIO..sono davvero emozionata! – Tono di voce un po’ troppo alto l’attrice si mise una mano sul petto in modo teatrale – Non vedevo l’ora di conoscerti di persona e sono così contenta che tu abbia accettato questo incontro!! – Sarah  gongolava nella vanità mentre Vicky cercava di mantenere la sua espressione più neutrale possibile. Lei era troppo “inglese” per quelle “commedie americane” . Il batterista doveva aver notato il suo disappunto perché semplicemente le aveva strizzato un occhio strappandole un sorrisetto divertito. Che tipo Dom!

-Il piacere è tutto mio! – l’altra bionda le tese la mano più diva che mai

-Vicky tesoro!!! Sei davvero bellissima stasera! – Kate la stava abbracciando come se si conoscessero da una vita, si erano viste una volta sola,lei sorrise imbarazzata era davvero destabilizzante

Sophie e il suo accompagnatore avevano salutato in modo molto meno vistoso con il giro delle presentazioni per chi ancora non si conosceva

-Eccomi…scusate… era il primario del reparto dove comincio l’internato di neurochirurgia la tra una ventina di giorni, non potevo non rispondere- Biondo, impeccabile, elegante e sorridente Jacques aveva ripreso il suo posto accanto all’attrice mentre quattro paia di occhi si focalizzavano su di lui con quattro espressioni stupite per motivi diversi.

-Jack!?? – Le due cugine avevano dato voce al loro stupore quasi all’unisono, scambiandosi uno sguardo un po’ smarrito, giusto per sapere se una delle due sapeva della presenza del loro comune amico

-Oh si!!! Quando ho saputo che mi ero sbagliata sul fatto che voi due foste fidanzati non ho resistito!!! Questo ragazzo è troppo cool! – chiarì Kate arricciando il naso in una delle sue epiche smorfiette  diretta proprio a  Vicky come per farle sapere cosa si stava perdendo, si stava quasi strusciando addosso al giovane medico che arrossì violentemente per l’imbarazzo.

-Jack sei un uomo fortunato! – Ironizzò il batterista malizioso, improvvisamente Jacques aveva preso punti, l’ex biondo non lo faceva così “privo di pudore” da accettare di presentarsi lì con l’ex bionda di Matt davanti a lui!

Il giovane medico per un attimo si sentì braccato, forse accettare l’invito di Kate era stato un azzardo troppo grosso, mai sottovalutare una donna come quella! Cercò di evitare lo sguardo severo delle due ragazze, Bellamy era meglio non citarlo!

-Ho chiesto a Jack di darmi una mano ad organizzare un party di beneficienza a Londra il mese prossimo…pensavo di fare una cosa molto chic, Victoria magari potresti suonare per noi?Ho saputo che sei un vero talento! – La biondina sgranò gli occhi davanti all’entusiasmo di Kate totalmente impreparata ad una simile eventualità

-Ne possiamo parlare…- sorrise educatamente, meglio essere cauti. Intanto faticava a trattenere il disappunto, lei si era fatta un sacco di problemi e Jack invece…pazzesco, non riusciva a crederci! La sera prima flirtava in modo scandaloso con Dominic   e ora eccolo lì al fianco di Kate Hudson!

Dom a dire il vero sembrava più divertito che infastidito dalla situazione.

Quello che invece aveva stampata sul viso l’espressione più indecifrabile di tutto il gruppo era l’ex fidanzato della bionda

Che fosse priva del senso del pudore lo sapeva benissimo ed era una cosa che in camera da letto gli era sempre andata più che bene, invece non riusciva ad andare oltre a quelle scenette che in passato gli avevano fatto perdere di dignità davanti a tutti. Non avrebbe proprio dovuto prendersela perché tra loro era tutto finito, risolto o che ne so, e loro predicavano in giro di essere una coppia moderna,   ma era con Vicky e francamente temeva si sarebbe scaduti nel ridicolo.

-Oh ecco l’aperitivo! -

Non c’era stato il tempo di dire altro, un cameriere allineò sul bancone una fila di flute aprendo una bottiglia di costosissimo champagne ghiacciato, Jacques si prestò gentilmente a passare i bicchieri a tutti tra i sorrisi generali e l’attrice aveva rivolto un’occhiata circolare al suo pubblico alzando il calice euforica

-Ai nuovi affari, alle nuove amicizie e… ai nuovi amori! – le ultime parole le aveva pronunciate guardando direttamente negli occhi del suo ex fidanzato con aria provocante, ma Matt aveva solo alzato il bicchiere nella sua direzione ironico, cercando invece il contatto con il bicchiere e lo sguardo della  biondina al suo fianco, in cui non c’erano esattamente i cuoricini luccicanti che sperava di trovare, ma una buona dose di disagio. Portarla lì era stato uno sbaglio bello e buono!

- I miei complimenti Jack! -  Dom lo sussurrò provocante direttamente nell’orecchio del suo nuovo amico, una mano appoggiata al centro della schiena mentre si accomodavano al tavolo, Il biondino era arrossito di nuovo se avesse potuto scegliere tra Kate e Dom avrebbe scelto il secondo senza esitazione, e francamente sembrava davvero una provocazione stupida visto che lui era lì con Sarah. Proprio Sarah si stava domandando cosa diavolo significava l’occhiolino che il suo batterista aveva fatto spudoratamente a Jack, e lo sguardo che era tutto un programma che si erano scambiati i due ragazzi “No..era impossibile!” Lei sapeva di per certo che Dominic non era sicuramente gay , anzi… Scrollò quel pensiero con un’alzata di spalle.

La cena era stata un susseguirsi di chiacchiere inutili, almeno fino a quando Kate e Sophie non si erano messe a discutere i termini dell’accordo con la “Modella dell’anno” che sembrava essere in perfetta sintonia con le sue nuove amiche. Probabilmente era in perfetta sintonia con la cifra stampata sulla bozza del contratto che la sua agenzia le aveva fatto avere poco prima di uscire di casa.

La Lopez praticamente non aveva tolto gli occhi da dosso a Victoria per tutta sera, al punto da renderle difficile mangiare normalmente. Al suo fianco Matt non le era stato di alcun aiuto, stranamente un po’ “ingessato” , praticamente non si erano quasi scambiati parola  bastavano e avanzavano le sensazioni, gli sguardi  si erano incrociati brevemente con sorrisi sfuggenti e ad ogni contatto casuale delle mani sul tavolo era stato come prendere la scossa. Se per Vic era difficile da gestire per lui era a dir poco destabilizzante, era come se si stesso ignorando deliberatamente pur essendo anche troppo consapevoli l’uno dell’altra. Il massimo che il moro aveva azzardato era allungare il braccio sullo schienale della sedia di Vicky e giocherellare in modo che doveva sembrare casuale con i suoi capelli. Il cuore di lei faticava a stare a freno, sembrava un gesto protettivo, ma poteva essere un modo per “esibirsi” davanti alla sua ex, anche se lo percepiva in leggero imbarazzo. Non l’aveva mai visto così “tranquillo“ sembrava quasi in difficoltà e la giovane musicista avrebbe voluto rassicurarlo  sul fatto che se era per Kate non ne valeva proprio la pena.  Jacques invece la irritava! Faceva lo splendido tutto sorrisi e galanteria con Kate, chi si credeva di essere?  Vicky non vedeva l’ora di fargli un bel discorsetto a quattr’occhi per capire cosa gli passava per la testa…e  le foto Dei Degli Inferi! Non voleva finire inutilmente nel mirino del gossip tra lei e Matt non c’era NULLA , eppure già vedeva i titoli “Bellamy avvistato a Cannes in compagnia della ex di Ronson e di Sarah Keller, la nota modella che accompagnava Dominic Howard batterista della band…”  Magari c’era anche un bel video!  Rob avrebbe pensato che aveva una storia con Matthew e…

-Vic? Tesoro dove sei? – Il leader dei Muse, occhi azzurri puntati su di lei le aveva appena toccato il polso, l’intero tavolo la stava guardando , Sophie l’aveva chiamata e lei era così assorta dai suoi pensieri da non essersene accorta.

-Oh..Si…scusate …-Sorrise alla stilista arrossendo lievemente, finiva sempre per fare la figura di quella strana…

-Più ti guardo dicevo…e più penso che in foto faresti davvero colpo! Cosa devo fare per convincerti a fare qualche scatto con Sarah? Ci terrei tantissimo! –ancora quella storia

-Se riesci a convincerla mi spoglio davanti a tutti in Time Square! – La modella aveva alzato gli occhi al cielo teatrale rispondendo al suo posto

- Non potrei mai permettere che mia cugina facesse una cosa del genere – rilanciò lei buttandola sul ridere  -No…no… sarei goffissima, lasciamo fare il suo lavoro a Sarah! – aveva ancora tutti gli occhi addosso

-Tesoro non preoccuparti persino Matt ha imparato ad essere meno goffo quando lo fotografano! – La battuta di Kate era al vetriolo, lui avrebbe potuto replicare in modo altrettanto tagliente, ma semplicemente si lasciò andare ad una risatina acuta sfregandosi il mento, il suo batterista invece aveva quasi vomitato il pesce che aveva in bocca …con un commento semiserio

-Nice one Kate! Matt è un’icona di stile! – Gli occhi del moro erano una fessura

-Disse l’uomo che  ha una borsa di cosmetici più grande di una valigia! –

Cos’era il senso di sottile fastidio che provava Victoria in fondo allo stomaco? Fino ad allora ogni occasione era stata buona per infierire sull’ego di Mr. Sonfigosoloio, improvvisamente invece le dava fastidio il modo in cui lo stava trattando la sua superfantastica ex

-Lasciali perdere Victoria, sono due idioti! Parla con me, sono sicura che più di un brand dei  più prestigiosi cosmetici farebbe carte false per averti come testimonial se avesse una tua foto sulla scrivania! – Dei del Cielo la Lopez non poteva essere seria, la stavano ancora guardando tutti, Matt tratteneva leggermente il fiato seguendo il match

Vicky rise nervosa scrollando il capo, mentre sua cugina incrociava le braccia sbuffando

-Fiato sprecato! – erano tutti contro di lei

-Tesoro, hai un faccino davvero incantevole dovresti sfruttare questa possibilità finchè sei così giovane! – L’attrice la guardava con l’aria di un’amica comprensiva prodiga di consigli

-No io…- lei scosse il capo confusa, possibile che sembrasse così strano che non fosse interessata ad esporsi a quel modo? Non amava affatto quel mondo ne la vita che faceva sua cugina

-Quanti anni hai 19, 20? Spero tu sia almeno maggiorenne…- Vic quasi saltò sulla sedia, il suo brillante accompagnatore quasi ci rotolò sotto

Cosa stava cercando di fare Kate? Lo aveva detto guardando in modo ironico il suo ex fidanzato che scrollò il capo, l’espressione diceva “stronza”, il sorrisino stirato sulle labbra rosse e inesistenti invece era adorabile.

-Kate …per favore! - La mano di Matt era scivolata in modo protettivo sulla coscia di lei, mentre si faceva avanti, quel discorso stava prendendo una brutta piega

La biondina si irrigidì mordendosi il labbro inferiore mentre si tirava più dritta sulla sedia, scostando la mano del moro.  Che idiota arrogante pure lui!

-Ho Venticinque anni – scandì bene - e non sono una modella, ma una musicista! – Decisa, fiera di sé stessa e sorridente toccava a lei chiarire le cose, era perfettamente in grado di tenere testa a Kate, anche senza l’aiuto del Re del Rock and Roll, perché diavolo si era fatta convincere a partecipare a quella serata? Ma poi da che pulpito veniva la predica da quello di una che aveva invitato a cena un ragazzo di dieci anni più giovane  davanti al padre di suo figlio! Incredibile!!!

 -E non amo stare sotto i riflettori! – aggiunse con aria di sfida, non aveva mai amato mettersi in mostra men che meno dopo quello che era successo, stare dietro ad un pianoforte se pure su un palco le permetteva in qualche modo di nascondersi. Era sicurissima che in quello Matt la capiva.

Dom le sorrise solidale con aria di approvazione, ormai tifava per Vicky spudoratamente, ogni minuto che passava cresceva la sua ammirazione per la biondina, forse l’aveva sottovalutata

-Sei il primo musicista che conosco che non ama stare al centro dell’attenzione! – considerò l’altra alzando le spalle perplessa. Matt stava ancora valutando come e quando intervenire conscio che avrebbe avuto la peggio qualsiasi cosa avesse detto

-Sono due cose completamente diverse! Io non sono una popstar!  

-Allora sono sicura che Matt ti darà una grossa mano, ti assicuro che a dispetto di quello che sembra sa essere molto generoso! –

Un attimo di gelo era sceso sulla stanza mentre Victoria valutava attentamente la risposta, ma per chi l’aveva presa Kate, per una che si prostituiva al fine ottenere facili successi? Non avrebbe dovuto, ma nonostante tutto si sentiva in dovere di difendere quell’idiota di Bellamy

-Ne sono più che certa! Conosco Matt solo da pochi giorni, ma se c’è una cosa che ho imparato è che è una bella persona…- l’aveva detto in modo così sicuro e senza cercare minimamente lo  sguardo di lui che al moro era affondato un pezzo di cuore. Si era sentito contemporaneamente lusingato, ma anche in soggezione, lui non era il maledetto supereroe della situazione, lì dentro lo sapevano tutti

L’attrice americana sorrise condiscente come si fa con i bambini considerando le parole della biondina, forse non era il caso di disilluderla, avrebbe fatto le sue scoperte da sola

-Victoria Il cantante della mia band deve averti pagato bene per dire una cosa del genere! – Dom bevve un sorso di vino, come al solito cercava di tenere i cuori leggeri

-Victoria non ha bisogno del mio aiuto vi assicuro che è fantastica! Può arrivare dove vuole da sola! – il cantante invece aveva preso la mano di lei e se l’era portata cerimoniosamente alle labbra davanti a tutti cercando il contatto esclusivo con gli occhi blu. Che pensassero un po’ quello che volevano francamente a quel punto non poteva importargliene di meno! Era ora di finirla! Il suo batterista aggrottò la fronte disorientato. Quando l’aveva sentita suonare? Gli mancava un pezzo!

Vic invece era arrossita violentemente, la mano bruciava, lui non l’aveva più lasciata libera, prima Kate ora Matt, la pressione era alle stelle, aveva avuto la sensazione che le si aprisse una voragine sotto la sedia, ancora una volta voleva solo alzarsi e correre via di lì

-Victoria è straordinaria, ha suonato per tutte le orchestre più importanti d’Europa, ma non ci vivi di musica classica a meno che tu non sia molto fortunato, pochissimi hanno la fortuna di avere degli ingaggi a tempo indeterminato – Jacques attirò l’attenzione a sorpresa prendendo la parte  della sua amica serissimo ed appassionato, non poteva più starsene lì a guardare e basta

 – Sono sicuro che se solo volesse potrebbe anche tornare ad insegnare all’accademia della Royal Albert Hall! – il biondino aveva guardato dritto in faccia Vicky con aria di sfida, prima di alzarsi e chiedere scusa per uscire a fumare . Era una carognata bella e buona, quello era uno degli argomenti tabù e sapeva benissimo che era una delle cose di cui sicuramente non aveva parlato a Matthew, ma continuava a pensare che Victoria andava costretta ad uscire dal letargo

Lei prese più fiato possibile,  i famosi  occhi azzurri le stavano bucando il viso, non ne voleva parlare quella era la sua vita che non esisteva più…

-Tu insegnavi all’Accademia della Royal Albert Hall??? – Matt si sfregò il viso incredulo, l’istinto non l’aveva affatto tradito a proposito del talento musicale di lei, ma la Royal Albert Hall non se l’aspettava! Che altro non sapeva di Victoria?

-Si! – ammise lei con un sussurro, non voleva che Matt lo sapesse, ora aveva un motivo in più per darle il tormento – E’ stato una vita fa…  prima…prima  dell’incidente! – l’aveva detto come se fosse un fatto personale tra di loro, gli occhi di lui avevano cercato cicatrice sbiadita sulla spalla della biondina, l’aveva notata solo un paio di giorni prima in piscina, ne aveva un’altra su un fianco a testimonianza di quello che le era successo. Lei non aveva retto a quello sguardo che le stava frugando di nuovo dentro l’anima, non poteva farlo, nessuno la poteva obbligare neppure Matthew Fucking Bellamy!

-Scusatemi…- si era alzata, le mancava l’aria, stava di nuovo perdendo il controllo, il tovagliolo era caduto a terra aveva bisogno di respirare.

-Vic stai bene? – lei non aveva risposto era praticamente corsa fuori,  solo lo sguardo di ammonizione di Dominic aveva tenuto inchiodato Matt alla sedia vietandogli di inseguirla

-Cosa le è successo? Ha parlato di un incidente… – aveva chiesto Kate sbalordita

-Non lo so esattamente! Ma ti chiedo solo il favore di non insistere! – doveva proteggerla! La frustrazione la faceva ancora da padrona, era tutto sempre più complicato…un bicchiere di vino era l’unica cosa che lo poteva aiutare in quel momento

 

Victoria chiuse gli occhi ingoiando quanta più aria salmastra possibile, non sarebbe riuscita a stare lì un secondo di più, Kate la vedeva come una escort di lusso, probabilmente le avrebbero fatto un terzo grado sull’incidente e lei non era dell’umore di inventare una serie di bugie assurde per evadere l’argomento, la cosa più sensata era chiamare un taxi e sparire il prima possibile magari stavolta Matt avrebbe smesso di cercarla!

-Vic..- Jacques fumava appoggiato al muro vicino all’ingresso – Stai bene? – La biondina sembrava visibilmente sconvolta

-Cosa pensavi di fare? Già che c’eri perché non hai raccontato a tutti quello che mi è successo!??- non era riuscita a trattenersi lo aveva fatto per tutta le cena

-Ascolta..-

-No ascoltami tu! Perché diavolo non mi hai detto di Kate? –

-Non avresti approvato!-

-Avrei dovuto? Cosa diavolo ti salta in mente? L’altra sera guardavi Dominic come se te lo dovessi sbranare e ora fai l’idiota con Kate? – era furibonda, per Jack, per Kate, per Matt e per tutta quella situazione assurda

-Ma ti senti quando parli? – Sei qui con Matthew Fucking Bellamy, o come diavolo lo chiami tu e fai le paranoie a me? Tu al mio posto avresti rifiutato? – lei non aveva detto nulla a parte il cercare di sostenere lo sguardo dell’amico, respirare era un’azione che la impegnava totalmente

 – Se vuoi sapere se  farò sesso con lei se me ne capiterà l’occasione la risposta è sì perché è fottutamente stupenda! Forse ha ragione lei, dovresti imparare anche tu a prendere le occasioni al volo quando ti capitano e ricominciare a vivere la tua vita! – Jacques aveva spento la sigaretta ed era tornato dentro a grandi passi lasciandola sola nella confusione totale

-Vic…- nemmeno il tempo di rimettere in fila i pensieri ed eccoli gli occhi azzurri che la inseguivano ovunque, non un attimo di tregua, non aveva avuto un secondo della calma di cui aveva bisogno

-Stai bene? – chiese lui avvicinandosi prudente, alla fine non era riuscito a resistere seduto a tavola ad aspettare sapeva benissimo che lei era vittima di un uragano interiore, ma non aveva campo libero e non aveva idea di cosa fare per aiutarla. L’istinto gli diceva di non far domande, lo leggeva negli occhi di lei, aveva lo stesso sguardo della sera in cui gli aveva parlato di Robert

-Si..scusami..io…- era solo un sussurro e no, non andava affatto bene non era così stupido da non capirlo. Più la guardava, più la trovava bellissima, più voleva sapere di lei, trovare il modo di tirarla fuori dalla gabbia che si era costruita, più si sentiva impotente.

-Ti va di tornare a tavola? C’è il dessert…- chiese con un sorriso di una dolcezza disarmante senza fare domande, era il lato di Matt a cui Vic non riusciva a resistere, l’interesse irrazionale che sembrava provare per lei … si era negata qualsiasi tipo di rapporto umano per troppo tempo!

Annuì rassegnata, il contatto con gli occhi di lui era qualcosa che la calamitava in modo totalitario. Il cantante le tese la mano, lei la afferrò e dopo un attimo di esitazione le dita si fusero in un incrocio di emozioni e insicurezze che nessuno dei due avrebbe saputo spiegare. Stavano cercando entrambi di fare del loro meglio!

 

-Ti prego quando torni a Londra chiamami, vienimi a trovare, facciamo qualche foto solo per divertirci …- La serata volgeva al termine e la mini stilista stava ancor cercando di convincere Victoria

-Grazie per la cena allora… – Matt aveva appena scoperto che la sua ex aveva offerto la cena a tutti come ultima piccola dimostrazione di superiorità della serata, non era importante cos’era una cena in confronto a case da 15 milioni di dollari, jet noleggiati per andare in vacanza, o feste da favola?  A lui rodeva un pochino lo stesso.

-Oh di nulla tesoro! Era sottointeso che eravate tutti miei ospiti, ci mancherebbe! – Kate l’ aveva baciato su entrambe le guance in un contatto che ancora riusciva a gestire male

-E grazie ancora di essere venuto da Bing ieri- era un sorriso sincero e se c’era una cosa di cui era certo era che entrambi avrebbero fatto di tutto per cercare di essere dei buoni genitori

-Vicky se vuoi ti accompagno io…-  Sarah non avrebbe mai lasciato sua cugina nella mani di Matt se lei non se la sentiva

-No figurati! Goditi il resto della serata! Ci vediamo domani! – Victoria invece non avrebbe mai fatto perdere del tempo prezioso con Dominic alla biondissima modella, non aveva senso limitare la vita degli altri solo perché la sua era limitata

-Vai, tranquilla! – le disse con un abbraccio cercando di essere convincente

-La accompagno io non c’è problema! – un Matt un po’ tronfio si beccò lo sguardo diffidente di entrambe le ragazze

-Ciao Vicky buonanotte! – l’abbraccio tutt’altro che formale del batterista invece, le aveva trasmesso dolcezza, simpatia ed il messaggio chiarissimo che poteva fidarsi ciecamente del cantante della sua band, ma lei era arrabbiata ed eccessivamente stressata dalla serata, era riuscita a ricambiare solo con un sorriso un po’ freddo prima di avviarsi a grandi passi verso l’auto che li aspettava, i tacchi che rimbombavano sull’asfalto.

Si era tirata dietro la portiera senza aspettare che l’autista ne tantomeno Bellamy la aiutassero formalmente, era stanca, frustrata, piena di pensieri e non aveva intenzione di trattenersi oltre

-Se volevi una ragazza molto più giovane di  te per far vedere alla tua ex quanto sei figo allora potevi cercarti una escort di lusso magari minorenne!  Sono sicura che mia cugina avrebbe saputo dove indirizzarti! – era esplosa senza alcun tipo di filtro e senza nemmeno aspettare che il moro prendesse posto sul sedile posteriore al suo fianco.

 Erano quasi due fottuti giorni che aspettava di rivederla, tutta sera che smaniava per il momento in cui si sarebbe trovato solo con lei, aveva almeno un centinaio di interrogativi a cui avrebbe voluto delle risposte e invece…era chiaro che non avrebbe avuto nulla di nulla! Quasi gli veniva da ridere!

L’ultima cosa che si immaginava era di finire di nuovo a discutere con una donna! Si passò una mano tra i capelli cercando di mantenere la calma davanti al visetto infantile, imbronciato e bellissimo di lei. Forse aveva ragione Dom a cercarsi ragazze “facili” nessun impegno, nessun problema…

-Ti chiedo scusa per il comportamento di Kate, per i fotografi e per tutto il resto…- il tono era vagamente esasperato e in realtà Kate episodio un po’ imbarazzante a parte era stata adorabile tutta la sera, aveva persino invitato la biondina a Los Angeles

-Se pensi di usarmi per le tue misere scaramucce familiari, ti sbagli di grosso! - Non lo pensava davvero, ma doveva scaricare tutta la tensione accumulata nella serata su qualcuno, e non aveva nessuna voglia di rispondere  all’interrogatorio che si profilava all’orizzonte

-Ti ho chiesto scusa, prova a capire che dopo quattro anni ed un figlio insieme ci sono cose che non si riesce a lasciarsi alle spalle facilmente! – Aveva dannatamente ragione, quella irragionevole in quel momento era lei, ma non gliene fregava nulla

-Io non ti capisco Matt sul serio, credo di essere stata chiarissima quando ti ho detto di lasciarmi perdere! Tu tra meno di dieci giorni riparti eppure sei qui a sprecare il tuo tempo con una che non ha proprio un bel nulla da darti! Ma perché non te ne vai divertirti e mi lasci perdere??! – Aveva il cuore a mille ed era arrabbiatissima con lui perché era fottutamente carino in tutto quello che diceva e che faceva e più ancora con se stessa perché ci stava perdendo la testa, doveva stargli alla larga finchè era in tempo!

Lui aveva smesso per un attimo di respirare, non se lo aspettava e in quel preciso istante aveva avuto la chiara percezione che non era il solo ad avere dei problemi etico esistenziali! Aveva ragione lei non aveva senso, doveva lasciar perdere, lasciarla davanti a casa, ringraziare ed andare in un club ad ubriacarsi cercando di portasi a casa il primo fondoschiena attraente che gli capitava sottomano, invece le parole gli erano uscite prima che la bocca chiedesse il permesso al cervello

-Non credo di averti mai detto che sarei sparito quando riparte il tour, un aereo più o uno meno non mi ha mai cambiato la vita! – Gli occhi erano troppo azzurri e questa volta era Vicky che aveva smesso di respirare, Matt la doveva smettere di parlarle a guardarla a quel modo e di dire cose irragionevoli!

-Ma perchè Bellamy??? Tu hai il potere di rendere tutto più complicato!  – non ce l’aveva con lui era furibonda con sé stessa, con i suoi limiti, le sue paure

Lui ci aveva pensato un attimo guardandola, anche solo metà della risposta voleva dire attraversare il punto di non ritorno e non era così sicuro di volerlo fare, nemmeno lui era esente dalle paure. Era bastata una serata e un paio di battute sbagliate per cancellare giorni di progressi ottenuti faticosamente e a lui non piaceva perdere

-Perché sei la ragazza più dolce, bella e complicata che io abbia incontrato da … nemmeno so quando…- Il cuore di Vicky era schizzato via- Perché suoni come una Dea e quando mi baci perdo la testa…- Matt stava chiaramente delirando, lui vedeva solo il fuori, giudicava dalle apparenze! L’auto si era ristretta di colpo, l’aria limitata, un peso sul petto, era tutto irrazionale,  non poteva scappare, poteva a malapena fuggire dai suoi occhi, si era stretta le braccia addosso scuotendo la testa come per proteggersi fisicamente da parole che non era in grado di metabolizzare.  

-Vic ti prego non chiudermi fuori, dimmi cosa ti è successo…- Lui insisteva, la marcava troppo stretta! Vcitoria scosse il capo,la vista annebbiata aprirgli il suo cuore voleva dire perderlo, doveva stargli lontano prima di soffrire ancora, lui era una rockstar e lei una ragazza disagiata non avevano nulla in comune tranne la musica, esattamente come due strumenti che separatamente suonano benissimo ma insieme non potranno mai produrre armonia

-Non capiresti! – Che ne sapeva lui di come si sentiva, di quello che aveva passato!

-Grazie per la fiducia! – era egoista, a volte politicamente scorretto ma non con lei…

-Il fatto che mi hai portato a cena con la tua ex , e ci siamo scambiati un bacio della buonanotte non vuol dire che io debba per forza condividere con te pezzi della mia vita che io stessa vorrei dimenticare!- Doveva tenerlo lontano, ostentava una freddezza che non aveva affatto.

“Un bacio della buonanotte???” Matt strizzò gli occhi ripensandoci, Vicky stava scherzando!!?

-Devi ricominciare a fidarti di qualcuno prima o poi! – lui non era proprio abituato a perdere

-Dimmi un solo motivo per cui dovrei fidarmi proprio di te! – Il leader dei Muse era rimasto di nuovo senza parole, non trovava nulla di sensato da dire senza esporsi troppo, il silenzio era diventato insostenibile, fu lui a fuggire per primo dagli occhi blu ed enormi della ragazza

L’auto si era fermata Victoria aveva pochissimi secondi per agire divorata dai suoi demoni interiori

-Grazie per la serata e per tutto quanto! E’ stato interessantissimo! Lascia perdere Matt prima che ci facciamo male entrambi , prometto che ti vengo a vedere al prossimo concerto…- Doveva essere forte ancora una volta per non soffrire dopo, eppure dentro andava in pezzi, non stava rinunciando ad un suo coetaneo carino e simpatico, ma all’uomo più speciale che avesse mai visto sulla faccia della terra…e lui la stava ancora guardando come se si aspettasse davvero qualcosa da lei

-Vic aspetta…non puoi scappare per sempre! – la stava implorando con quegli occhi illegali, era una mossa scorretta.

Lui la trattenne per il polso stringendo più forte di quello che voleva, non aveva nessuna intenzione di perderla così, senza una ragione precisa

Vicky lo aveva guardato negli occhi, gli aveva accarezzato il viso con una dolcezza che lo aveva ucciso arrivandogli in fondo allo stomaco e lui in quel preciso istante sotto tutta la disperazione diluita nel blu aveva avuto la certezza di quello che provava anche lei, poi un bacio veloce che sapeva di lacrime gli aveva sfiorato le labbra,  Vic era sgusciata via di corsa senza girarsi  e lui non si era sentito in diritto di trattenerla. Era stato come essere costretti a lasciare la mano di qualcuno sospeso sul precipizio!

 

Che ora poteva essere? Dominic allungò la mano verso il telefono sul comodino nel dormiveglia, le 3 e 45. Dio Santo perché il suo compagno di band stava suonando il pianoforte alle 3 e 45 di notte. Non che fosse così strano, ma erano in vacanza e non c’era un album da finire. L’istinto e la situazione suggerivano che qualcosa era andato storto. Poteva fregarsene e girasi dall’altra parte invece si districò delicatamente dall’abbraccio morbido della ragazza meravigliosa che divideva il letto con lui. Scese le scale nel buio rotto a malapena dal riflesso lunare inseguendo le note del motivetto da cui Matt era ossessionato, negli ultimi giorni non aveva fatto altro che suonarlo, suonarlo e riarrangiarlo fino alla nausea…già lo immaginava in tutte le radio come una hit di punta del prossimo album.

-Matt…- nessuna risposta il moro era assorto nella sua musica, curvo sul piano nella penombra della lampada che illuminava la tastiera, minuto e spettinato, ma con un fascino che non aveva mai smesso un secondo di ferirgli il cuore

-Non credi ti farebbe bene qualche ora di riposo? – la voce gli era uscita leggermente rauca e l’altro si era interrotto di colpo girandosi con un sospiro rumoroso

-Che ore sono?- Dom lo conosceva bene quello sguardo fuori dal mondo

-le 3 e quarantantacinque  -

-Si certo..arrivo-

Il moro si rigirò sullo sgabello passandosi le mani tra i capelli mentre Dominic si avvicinava nel silenzio irreale della notte

-Bells è tutto ok? – l’altro sospirò di nuovo appoggiando la fronte al ventre del suo batterista con l’intimità e la confidenza che può esserci solo tra due persone che vivono insieme da una vita

Le mani di Dom si infilarono istintivamente tra i capelli sconvolti, questa volta era stato lui a sospirare! Quell’uomo era il motivo per cui aveva appena abbandonato il letto in cui c’era una delle donne più belle del mondo, il motivo per cui lui non aveva bisogno di una relazione fissa, di qualcuno che gli riempisse la vita, la sua vita e una parte del suo cuore erano già abbondantemente occupati…

-Tu credi… che se io non fossi Matt Bellamy Victoria mi avrebbe preso in considerazione?Lei è così… – la testa spettinata si era alzata di colpo incontrando il riflesso grigio negli occhi Dom

I Muse erano il motivo per cui erano riusciti a portasi a letto il novantanove per cento delle donne sopra le loro possibilità negli ultimi vent’anni e non era mai stato un problema per nessuno se non per Chris obbligato a tenere i pantaloni allacciati in mezzo a tutto quel ben di Dio, tuttavia era uno di quei momenti in cui misurare le parole era essenziale

-Vicky non è una stupida credo sia rimasta colpita da Matt Bellamy, non necessariamente perché è il leader dei Muse! Tu sei il fottuto bastardo che sei anche senza i Muse…- il biondo ridacchiò dandogli una spallata mentre si sedeva accanto a lui

-Grazie per la stima! – Matt si passò la mano tra i capelli per la centesima volta, non era serata, l’altro rideva con quella risata dal suono taumaturgico

-Non sono sicuro di quello che sto facendo Dom, ho paura di farle del male, non sono la persona di cui ha bisogno! Non so se devo insistere, lei ha molta paura…e ne ho anch’io… ma Dom, l’altra sera quando mi ha parlato di quel verme di Ronson, io ce l’avevo tra le braccia , tremava e Dom…Io so esattamente cosa provava, ma si è fidata di me…e non vorrei si illudesse che io fossi qualcuno che non sono, ma non voglio deluderla…e non so più cosa devo fare… - la voce si perse nel silenzio. Bellamy aveva parlato nel modo concitato di quando il suo cervello era sovraccarico e Dominic annuì riflettendo su quella confessione notturna, non voleva forzarlo, ma più scopriva Vicky e più capiva i perché del suo miglior amico

-Allora tu fai quello che ti dice il cuore…- Era il consiglio che veniva dalla pancia di uno che sapeva bene di cosa era capace “quel cuore” La mano del batterista aveva preso quella di Matthew  l’aveva portata al centro del suo stesso petto  – sono sicuro che farai la cosa giusta!- aveva detto sottovoce

Il suo batterista era un fottuto bugiardo! Seguire il cuore aveva sempre fatto danni, l’unico motivo per cui  era riuscito a tutelare la sua relazione con Dom era il fatto che aveva sempre usato il cervello, se avesse usato il cuore ora non sarebbero stati lì a discutere e magari anche i Muse si sarebbero estinti!

-Dai Bells andiamo a nanna…- una mano gli aveva scompigliato quel casino che erano i suoi capelli, il sorriso del suo migliore amico continuava ad essere una delle certezze incrollabili della sua vita!

Eppure era proprio il suo cuore che quella notte non gli avrebbe permesso di prendere sonno…

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Capitolo 10
*** 10 - INCONTRI E SCONTRI ***


 

Dominic capelli arruffati e calzoncini da bagno canticchiava il tormentone estivo che passavano in radio  preparando la colazione. Certo che gli europei e gli americani avevano gusti davvero diversi anche in fatto di musica e per quanto lui si fosse ben adattato all’America negli ultimi anni, rimaneva molto, molto British inside, accento del Devon compreso! La sua divina bionda era letteralmente volata via all’alba a  favore di un qualche irrinunciabile impegno di lavoro a Parigi anche a ridosso del ferragosto e lui non si sarebbe mai permesso di minarle la carriera! Francamente con Andy e tutta la sua famiglia in arrivo si sentiva più a sua agio a non averla intorno, stili di vita troppo diversi!  In ogni caso una fetta imburrata della baguette che gli consegnavano  ancora calda ogni mattina poteva colmare qualsiasi vuoto affettivo, anche solo per il profumo.

-Buongiorno Wolsten! – il sorriso gli si era allargato sulle labbra ancora prima di raccogliere il telefono che vibrava sul piano di lavoro della cucina – Qual buon vento di prima mattina? –

- Buongiorno Howard, credo che noi due abbiamo un concetto di primo mattino un pochino diverso, sono quasi le undici…- il batterista ridacchiò riappoggiando il telefono dopo averlo messo in modalità vivavoce per avere mani libere e continuare a stendere la marmellata sulla sua fetta di pane

- Ciao Chris, come vanno le cose nel Devon? – sentire il suo compagno di band era piacevole a prescindere…

-Bene a parte Teddy che ieri si è sbucciata un ginocchio con la bici e Buster che ha dato un intero pacchetto di biscotti al cioccolato al cane …che ha vomitato per tutta la casa…-

-Sono le gioie della famiglia! – aveva commentato Dom scherzoso

-Già, non come voi che in Costa Azzurra vi date alla vita mondana! – avevano riso entrambi

- A proposito, cosa ci faceva ieri sera il cantante della tua band con la ex di Ronson? – la stessa irritazione sottile della sera prima pervase immediatamente il batterista . Se Chris aveva già visto le foto lo aveva fatto il mondo intero, fantastico! Sicuramente Matt non vedeva l’ora di saperlo!

- Da quando oltre che di calcio ti occupi anche del gossip sulle ex fidanzate dei calciatori? – rilanciò ironico controllando la temperatura del bollitore

- Non essere stupido Dom…-

-In ogni caso perché non lo chiedi al diretto interessato? – il biondo  se n’era stato un po’ sulle sue, per Matt era un argomento spinoso non gli andava di sbilanciarsi

-Perché tu sei una persona di buon senso e da te è più facile avere risposte – Chris sapeva come imbonire i suoi polli -  Victoria insegnava pianoforte ad Ava lo scorso anno! –

-TU CONOSCI VICTORIA??? – praticamente aveva urlato, mentre la fetta di baguette gli scappava di mano e cadeva nel piatto sottostante. Era uno scherzo, non riusciva a crederci!!! Sembrava solo una ragazzina incantevole con gli occhi blu, che diavolo sarebbe saltato fuori ancora?

-Chi conosce Vicky? – il cantante dei Muse fece il suo ingresso in cucina con un tempismo perfetto, scalzo, barba lunga e vestito esattamente come la sera prima, giusto per scontarsi con l’espressione sbigottita del biondo del gruppo

-Buongiorno anche a te Bellamy! – lo provocò scherzoso il bassista 2000km più a nord

-Credo che ci siamo capiti male, io ho non detto che conosco Victoria Keller, ma che insegnava pianoforte ad Ava lo scorso anno alla Royal Albert Hall-

-Chi insegnava cosaaa a chiii? – questa volta era stato Matt a saltare sulla sedia su cui si era appena seduto

-La tua ragazza Bells, era la maestra di pianoforte di Ava! – ripetè Chris un po’ seccato per l’ennesima volta

-Hey siete svenuti entrambi? -

Il silenzio tombale che ne era seguito aveva fatto temere al bassista che fosse caduta la linea, in realtà i due compagni di band si erano scambiati uno sguardo che era tutto un programma

- No…cioè  ehrm…- Matt si era grattato la nuca, guardando il soffitto qualche secondo mentre cercava di riprendersi dall’ennesima sorpresa

-Non me ne ha parlato! – Fosse stato solo quello! Era chiaro che l’unico motivo per cui una ragazza con il talento e le possibilità di Victoria se ne stava a fare la cameriera in un bistrot, per quanto ben frequentato,era per nascondersi dal mondo intero ed evitare prima di tutto di affrontare sé stessa!

Quello che non gli era chiaro era perché aveva accuratamente omesso tutta una serie di cose che chiunque avrebbe fatto carte false per esibire sul curriculum. E lui che pensava di essersi guadagnato un pezzetto di fiducia!

- Ci  siamo incontrati di persona una volta sola – chiarì Chris – di queste cose si occupa Kelly . Ava la adorava. Lei e una sua amica mi hanno spiattellato il video di ieri sera sotto il naso poco fa – Dom aveva studiato con la coda dell’occhio la reazione del suo chitarrista – L’amica di Ava è una fan di Sarah, tu lo sai come sono queste ragazzine  adorano le modelle,  ed è arrivata urlando “Papà guarda Vicky la mia insegnante di pianoforte con lo zio Matt !” – il bassista aveva omesso il seguito che suonava come “Papà devi chiedergli se è la sua nuova fidanzata”

Perfetto c’era anche un video! Il cantante rideva istericamente non riusciva proprio ad immaginare lo stato d’animo della piccola Vicky davanti a quel video che non era ansioso di vedere, e sapere che in qualche modo ne era responsabile  lo faceva sentire in colpa

-In realtà ci siamo conosciuti la scorsa settimana, ha ragione tua figlia Victoria è fantastica, è solo che…- al momento non sarebbe mai riuscito a spiegare a Chris la situazione in due parole - le ho fatto rovesciare il caffè sulla maglia nuova di  Dom…- aveva blaterato senza molto senso.

Tutto normale Bellamy si era portato a cena con la sua ex una ragazzina che conosceva da pochi giorni, la preoccupazione del bassista cominciava a prendere una forma concreta

-Hai fatto cosa??! -

- Lascia perdere, Dom è sopravvissuto al dolore della perdita! Che altro mi racconti di lei? – Matt non voleva sbilanciarsi, ma era curioso

- In realtà nulla…ti ripeto che mia figlia la adora, l’ho incontrata al saggio di Natale dello scorso anno, hanno fatto la prima parte di Exogenesis, Ava ne ha parlato per due mesi non vedeva l’ora di presentarmela.-

-E…..-

-E …L’ho trovata molto educata, molto bella e… molto giovane!- Il bassista aveva posto l’accento su quel “molto giovane” strappando a Matt un sospiro rassegnato -  E’ sparita subito dopo, credo abbia avuto un incidente…e credo anche che abbia rotto con Ronson in quel periodo…-

Il chitarrista si stava arando i capelli che non vedevano un pettine da una giornata abbondante, con il gomito appoggiato al tavolo. A quel punto “complicato” era un eufemismo ! Exogenesis era uno di quei dettagli che gli cadevano addosso come un boomerang suscitandogli una serie di interrogativi.

-A proposito cosa le è successo? – la domanda di Chris aveva gelato di nuovo la stanza. Dom aveva lasciato al suo amico l’onere della scelta alzando significativamente un sopracciglio  nella sua direzione. Si fidavano entrambi ciecamente del loro compagno di band, ma non era un argomento che andava affrontato  per telefono

- Nulla di buono! E’ una lunga storia…Chris senti…ti prometto che ti racconterò tutto appena ce ne sarà l’occasione, per ora ti dico solo che definire Ronson un bastardo è fargli un complimento enorme! – l’altro aveva annuito dall’altra parte del telefono, conosceva bene Matt e sapeva quando non era il momento di insistere.

-Ok – aveva detto accondiscente – fammi solo un favore Matt, abbi cura di te e non metterti di nuovo nei casini ! – Con Chris erano più che amici, le vicende sentimentali del cantante lo toccavano  da vicino, oltre che avere ripercussioni sulla band, se vedere che si era portato a cena con Kate una ragazza che conosceva solo da pochi giorni lo aveva messo in allarme, ancora di più lo aveva fatto il tono che gli aveva appena sentito al telefono. Doveva parlare con Dom  DA SOLO in un altro momento!

 

-Se ti vesti e ti fai una doccia andiamo a prendere Andy and Co, all’aeroporto! – Dominic sapeva benissimo che non era il momento per commentare e non doveva nemmeno dargli il tempo di rielaborare troppo le scoperte che avevano appena fatto. Lui stesso avrebbe fatto meglio a cucirsi la bocca e non tirare fuori i pensieri che gli giravano per la testa.

-Certo, dammi un quarto d’ora…- nessuno dei due aveva più detto una parola in merito fino all’arrivo dei Burrows, ma il cervello di Matt ribolliva peggio di un vulcano che sta per esplodere.

 

Giorno due after Matthew Fucking Bellamy! Sarah non c’era ed era un sollievo, niente spiegazioni da dare, niente “dovresti fare…dovresti dire..” , niente pressioni inutili da reggere. Aveva suonato, suonato e ancora suonato in ogni momento libero, vuoi che aveva il concerto da preparare, vuoi che la musica l’aveva sempre aiutata in ogni situazione, ma questa volta sembrava una terapia inefficace. Più suonava e più ci pensava, mai farsi incastrare da un musicista! Non aveva senso, lei non era innamorata ed aveva fatto di tutto per “stufarlo” nel senso letterale della parola! Lei con gli uomini doveva essere fredda, antipatica e indisponente nessuno doveva trovarla attraente, avrebbe dovuto sentirsi sollevata nel non averlo più intorno, non provare una fastidioso dolore sordo che le pungeva un fianco proprio lì sotto il cuore!

Scosse il capo come per scrollare via quel pensiero insistente, le serviva concentrazione  per trovare il ritmo giusto. Si era ritrovata troppe volte in due giorni a suonare il famoso motivetto provando ad immaginare come sarebbe stato con sotto i fuochi artificiali della batteria di Dom e la potenza del basso di Chris, invece lei voleva solo toglierselo dalla testa e con lui il suo autore           !

-Ciao! – quella voce profonda  la conosceva! Era saltata sullo sgabello girandosi di scatto e togliendo ancora più di scatto le mani dalla tastiera

Non era un’allucinazione evocata dalla musica Mr . Occhi Azzurri era lì in carne ed ossa, in piedi in mezzo alla stanza, sorriso vagamente imbarazzato, mani in tasca e capelli schiacciati dal casco dello scooter

-C..ciao! – lei doveva sembrare sul serio una che ha visto un alieno! Gli alieni usano il teletrasporto per materializzarsi all’improvviso, tutto quadrava.  Lo stupore l’aveva paralizzata frenando il sorriso che premeva per stirasi sulle labbra. Non poteva essere vero!!! Matt era lì!

-Mi ha fatto entrare tua nonna  …- si era giustificato lui, giusto  per chiarire che non era un intruso muovendo pochi timidi passi in avanti aspettando la reazione della ragazza

Matthew Fucking Bellamy era lì per lei non c’erano molti dubbi a riguardo, anche se un paio di sere prima gli aveva  detto in modo nemmeno troppo soft di starle alla larga dopo una cena disastrosa con la sua ex!  Scosse il capo, la sua parte razionale reclamava che quell’uomo era testardo, invadente ed insistente e lei non avrebbe dovuto lasciargli spazio, invece dove prima sentiva pungere si stava formando una strana forma di euforia che era difficile contenere. In fondo al suo cuore non voleva altro in quel e momento si sentiva costretta a reprimere oltre che l’entusiasmo la voglia di buttargli le braccia al collo.

-Eee…cosa ci faresti tu qui? – Che cosa stupida da dire! Si era alzata di colpo, improvvisamente consapevole che aveva addosso un magliettone informe sbiadito  che metteva da quando aveva sedici anni e i capelli arrotolati in malo modo con un mollettone

-Perdonami non volevo interromperti, ti prego continua…- Era sempre così educato…

 Lei si stava dondolando leggermente sulle gambe e al solito la cosa minava la razionalità del cantante. Lui era l’immagine della speranza con il sorrisetto storto e le bermuda blu,  sembrava così..così normale da fare quasi tenerezza, così normale da essere alla portata anche di una ragazza come Victoria.

-Assolutamente no! – la Vicky indisponente invece faticava a stare a freno – Ti ricordo che io non suono davanti a te! – lo provocò un po’ immusonita, non è che pensava seriamente che lei gli avrebbe gettato le braccia al collo dopo che era piombato in casa sua senza invito.  Sembrava la scena di un film di Kate e nei film di Kate le cose andavano più o meno così, assurdo.

-Io ricordo soprattutto che hai suonato con me! – Touché! Matt aveva cercato i suoi occhi mentre le guance diventavano bollenti, non che se lo fosse dimenticata anzi…non si era dimenticata un solo minuto, o una sola frase detta da lui!

Era il Matt calmissimo e sicuro di sé stesso che riusciva regolarmente a far sembrare banali ed inutili tutte le sue difese

-Accomodati… -  erano entrambi ancora in mezzo alla stanza . Vicky imbarazzata aveva fatto cenno verso il divano poco distante, cercando di riavvolgere i capelli in modo più ordinato nella molletta sotto lo sguardo attento di lui, per la maglia sbiadita non c’era rimedio

 Si erano seduti l’uno accanto all’altra, l’imbarazzo era qualcosa che si misurava in sguardi sfuggenti e sorrisi timidi. A Matt erano bastati i pochi attimi in cui aveva avuto il privilegio di guardarla suonare  per vergognarsi a morte di averci messo quasi due giorni a prendere una decisione che per lui non era affatto scontata. Sembrava così giovane a piedi scalzi, in versione acqua e sapone che per un momento gli era venuto il dubbio che lei avesse mentito sull’età. Per lui cercarla voleva dire avere la volontà di far progredire una relazione che era tutto tranne che normale, facile o scontata, la differenza fra loro due era che lui aveva sempre avuto la possibilità di scegliere e lei invece no!

 

Fu la nonna di Victoria a rompere la situazione di stallo portando un vassoio con due bicchieri colmi di te’ freddo

-Sto uscendo – aveva annunciato sorridente posandolo su un tavolino poco distante – Ricordati di dare da mangiare al gatto . Matthew caro è stato un piacere, venga a trovarci quando vuole! – il sorriso che si erano scambiati il cantante e sua nonna aveva fatto pensare a Vicky che sotto ci fosse un complotto alle sue spalle. Incredibile!  Lui aveva salutato cerimonioso ed educato, un vero ruffiano quel Bellamy!

-Ci ho lavorato molto sai su quel famoso pezzo! – da qualche parte doveva pur incominciare, lei aveva  annuito, non sapeva cosa fare o cosa dire in fondo si sentiva in colpa per come si era comportata, chiedere scusa non era un’opzione

-Mi piacerebbe fartelo sentire…- il moro la guardava con quegli occhi così azzurri da farle dimenticare ogni cosa ed il tono pieno di aspettative. Era chiaro che era un alieno i maschi del pianeta terra non erano neppure lontanamente simili a lui!

-Non eri quello che non fa mai sentire a nessuno un pezzo prima che sia finito? – forse la stava prendendo in giro, lei alzò le spalle prendendo un sorso dal  bicchiere anche se sinceramente era curiosa come un gatto di sapere cos’aveva combinato Matt.

- Ormai sei parte del processo produttivo – sembrava dato per scontato la biondina sgranò gli occhi incredula

- Dovresti prima chiedere il parere dei membri della tua band…- rilanciò provocante

-Non serve decido io! –

-Democratico! – Questa poi! Vic alzò gli occhi al cielo ridacchiando

– Molto più di quello che pensi! – non stava scherzando e la giovane musicista si chiese di nuovo com’era lavorare seriamente con quell’uomo

Il silenzio riempì ancora lo spazio tra di loro non era facile per nessuno dei due ognuno per i suoi motivi, ma toccava a lui fare il primo passo, toccava a lui convincerla

-Vicky, scusami per l’altra sera… sono stato un ingenuo, non pensavo che Kate… - improvvisamente davanti agli occhi blu di lei due giorni di discorsi che si era ripassato mille volte mentalmente non avevano un senso, tutti i suoi dubbi sul fare la cosa giusta o sbagliata sembravano così ridicoli, mentre la voglia di stringersela addosso cresceva irrazionalmente.

Rimanevano solo domande urgenti e invece doveva avere la pazienza di aspettare risposte che gli sarebbero arrivate solo con  la costanza dello starle dietro rispettando i suoi ritmi.

-No, no scusami tu … credo di … essermi innervosita, I fotografi, quel video…l’hai visto vero? – Era nervosa anche in quel momento, si vedeva da come parlava, da  come muoveva le mani. Matt si era sentito di nuovo in imbarazzo e non gli succedeva spesso, non davanti ad una ragazzina

– ci si è messa anche la tua ex fidanzata, non fraintendermi è adorabile- si affrettò a precisare lei strappandogli un sorriso -   io non ci sono abituata… perdonami… Poi non facevo che pensare a cos’avrebbe detto Rob guardando le foto …di…me e te…- “Me e te…” suonava strano ma aveva un che di piacevole. Lui annuì travolgendola con uno strano sorriso così intimo e caldo da assomigliare ad un abbraccio

- Lo so! Non hai idea di quanto mi sono innervosito io…non volevo metterti a disagio!- parlò sottovoce, occhi bassi, sembrava così sincero da farla sentire indifesa e lei non era riuscita a dire nulla, le farfalle giravano indisturbate per lo stomaco, gli aveva solo sorriso di rimando

- Senti…- la mano di Matt si era alzata in automatico a rimettere a posto una ciocca di capelli sfuggita al fermaglio indugiando sul viso più del dovuto nell’irrefrenabile desiderio di un contatto fisico di qualsiasi tipo, sfociato un incontro di sguardi imbarazzante quanto devastante per entrambi

- E’ arrivato Andy con tutta la famiglia e c’è anche Tom Odel con la fidanzata.  Come avrai capito casa di Dom è come un albergo … sono sicuro ti piaceranno, niente a che vedere con Kate e compagnia…che ne dici di passare il pomeriggio al mare? – se Vicky avesse saputo quanto era nervoso l’uomo che aveva davanti si sarebbe preoccupata decisamente meno. Il cantante tratteneva il fiato un rifiuto significava aver chiuso definitivamente, invece lei gli aveva sorriso con quell’aria da ragazzina timida  togliendogli il fiato e un peso enorme dallo stomaco

- Ok Bellamy si può fare…ad una condizione…- cantilenò un pochino con aria maliziosa mandandolo in iperventilazione

- Sono a tua disposizione!-  era quasi riverente

L’espressione un po’ disorientata che si era stampato in volto  aveva divertito così tanto Victoria da farla quasi sentire in vantaggio

- Mi devi riportare al bistrot per le sette, comincio il turno al quell’ora! – Tutto qui? Non era il momento di fare polemica, Matt sorrise, si alzò e le tese la mano di colpo si sentiva euforico

- Affare fatto! Andiamo? –

-Devi darmi almeno il tempo di cambiarmi e di prendere il costume da bagno Mr Bellamy !-

Vicky in quel momento non avrebbe rinunciato per tutto l’oro del mondo, quando poco prima si era materializzato nel salotto di casa di sua nonna malgrado tutto era  impazzita, pensava di averlo perso definitivamente per colpa sua, un’altra possibilità era quello che non avrebbe mai osato sperare! Quei due giorni le erano serviti a riconsiderare un bel po’ di cose  non sapeva affatto se ce la poteva fare, era confusa ed aveva moltissima paura, ma non faceva che ripetersi che Matt era lì per lei e il cuore faceva le capriole al contrario 

 

Sui Burrows aveva ragione il cantante erano adorabili, assolutamente semplici e “normali” nulla a che vedere con Kate e le sue amiche. La fidanzata di Tom era addirittura più giovane di Vic ed avevano immediatamente familiarizzato. Il risultato era stato un pomeriggio davvero divertente e rilassante. Questa volta la bionda che aveva monopolizzato  Dominic era in miniatura! Chloe l la figlia di Andy  non lo aveva mollato un secondo e lui  con una pazienza insospettabile non sembrava affatto dispiaciuto.

-E’ carinissimo! Io credo dovrebbe fare un bambino …- si era lasciata scappare a voce alta mentre lo guardava giocare in acqua con la bambina

-Dom??? Naaa! Dom è lo zio di tutti!  – il cantante rideva divertito da quella che alle sue orecchie sembrava una battuta da cabaret – E’ uno spirito libero e sta bene con i bambini perché non crescerà mai! Proponilo a  tua cugina piuttosto? – lui scherzava

-Sarah!!! Sei impazzito!?? Non sformerebbe mai il suo corpo stupendo per fare un figlio, non ora!! – chiarì la biondina scandalizzata

-Allora direi che sono perfetti insieme! – Vic invece più conosceva Dominic e più pensava esattamente il contrario. Quel ragazzo nonostante tutto era troppo dolce, sensibile ed educato per un’ opportunista superficiale come sua cugina!

Lei e Matthew erano allungati su un telo da bagno all’ ombra di un gruppo di pini marittimi che lambivano la spiaggia, la giornata era stata anche troppo piacevole, Matt non riusciva a credere a quanto Victoria finalmente fosse stata spontanea con lui, era così allegra e piena di vita che stentava a credere fosse la stessa ragazza che lo aveva sbattuto contro lo scaffale dei vini in malo modo qualche giorno prima.  Al momento era perso a seguire da sotto gli occhiali da sole le curve del corpo abbronzato di lei coperto in modo ridicolo da un bikini colorato

-Vic…perché non mi hai detto di Ava? – la sintonia che si era momentaneamente creata gli aveva suggerito che poteva azzardare di tirare fuori uno dei tarli che lo avevano divorato negli ultimi giorni,  oltre che una carezza sul fianco abbronzato di lei

-Ava Joe? – Vic si era sollevata di scatto puntellandosi su un gomito, non poteva sperare che Chris e Matthew non comunicassero tra di loro, prima o poi doveva succedere

-Che importanza ha? Era una della mia classe come gli altri ragazzini…- il cantante la guardava interrogativo e lei sbuffò doveva trovare una giustificazione plausibile

-Ok senti, Io…io…pensavo che se te lo avessi detto… avresti creduto che non ci eravamo affatto incontrati per caso, che magari sono una di quelle fan ossessionate che ti seguono ovunque , o che ne so… immagino tu sia circondato da gente simile! – lui annuì lentamente, si tolse gli occhiali e lei evitò i suoi occhi, era imbarazzante e si sentiva di nuovo stupida, le sue motivazioni reali erano ben diverse e volte a non dover rinvangare la sua vita precedente, a non dover spiegare perché aveva smesso di insegnare alla Royal Albert Hall Academy

-E invece? – la provocò a voce bassa. Stava scherzando???

-Stai parlando sul serio??? Non è che pensi seriamente anche tu che sono qui per approfittare della situazione ?   Lui alzò le spalle. Vic non riuscì a nascondere la sua espressione indignata! Non poteva pensarlo seriamente lei aveva fatto di tutto per evitarlo, non per sedurlo, Matt non poteva pensare a lei come ad una arrivista disposta a tutto

- Vicky tesoro, non è questo il punto, io sono stato assolutamente onesto con te e invece ogni giorno scopro cose che non  mi hai detto!  Ava Joe, la Royal Albert Hall, dovresti andarne fiera, sei così giovane!!!  E’ come se tu stessi cercando di nascondermi chi sei! – Dei del Cielo! E lui come faceva a saperlo???  Ancora una Volta Vicky si chiese se la sua era sensibilità maschile decisamente sopra la media o capacità di leggere nella mente. Si era infervorato ed le rimescolava lo stomaco quando le parlava con quel tono così schietto come se gli importasse davvero di lei, la metteva in difficoltà, la faceva sentire una ladra di momenti, di emozioni…perché lei e Matt non avevano un futuro e quando ci pensava panico e frustrazione si mischiavano irrimediabilmente.

Si agitò di colpo, certo che era quello il punto anche se lui non poteva saperlo! Ava Joe, la scuola di musica si potevano gestire, altre cose no! Aveva passato un intero pomeriggio a discutere con Jack che pretendeva che lei parlasse apertamente con il leader dei Muse raccontandogli  “Tutto” Era una follia! Primo non lo aveva mai fatto con nessuno, la sola idea la mandava nel panico assoluto, secondo avrebbe avuto conseguenze irreparabili. Matt in quel momento rappresentava le sue due settimane al di fuori della realtà, non sarebbe mai potuto essere nulla d’altro!

  –Non puoi pretendere di conoscermi nel giro di qualche giorno !!! – il cuore le batteva a mille all’ora, non si aspettava quel tipo di attacco e non sapeva come difendersi

-Ava è molto brava, canta come un angelo ed è molto orgogliosa di suo padre e di tutti  voi! Quando le ho detto che avremmo fatto un pezzetto di Exogenesis al saggio di Natale non riuscivo a tenerla per l’entusiasmo- cercò per l’ennesima volta di sviare il discorso

Ancora Exo…lui sembrò considerare attentamente le parole di lei, avvertiva il suo disagio quando si affrontavano certi argomenti era quasi una cosa fisica

-E…sei una mia fan Vicky? – Aveva chiesto senza pensare, solo perché era una domanda che aveva sulla punta della lingua da un po’, non voleva metterla a disagio.

Gli occhi seri erano di un azzurro penetrante, la mano che giocava con il laccetto del suo costume sul fianco bruciava e il moro non stava affatto scherzando, per lei era difficile rispondere non capiva dove voleva andare a parare…

-Dipende cosa intendi per fan? – rigirò la domanda cautamente giocando con la sabbia di fronte a lei

-Dimmelo tu..- uno di fronte all’altra in modo speculare, era di nuovo uno di quei momenti in cui si sentiva sotto pressione, esitò un secondo di troppo

-Se per fan intendi quelle che stanno sotto il palco ad urlare come pazze il tuo nome , ti seguono per mezzo tour , e sanno anche quante volte hai fatto pipì, allora non sono una tua fan! – lui annuì indecifrabile, ridacchiando per l’espressione infastidita di lei, non che si aspettasse il contrario

-Apprezzo molto la tua musica e il tuo talento! Credo di avertelo già detto…– rispose in modo semplice e sincero , arrossendo lievemente imbarazzata

Era di nuovo una questione musicale, Matt si domandò per un secondo se quella ragazza era attratta più dalle sue doti musicali che da lui, in quel momento la cosa lo avrebbe disturbato  leggermente come se fossero due cose scindibili, alzò le spalle seguendo il filo dei suoi pensieri mentre si arrotolava il famoso laccetto sul dito

-Chiaro…del resto se ti avessi vista nelle prime cinque file per più di due concerti di fila ti avrei fatto rapire e portare nel backstage! – eccolo lì il principe dagli occhi trasparenti e l’armatura un po’ arrugginita ! Era così imbarazzante da essere divertente e quando cercava di corteggiarla a volte era così “Vecchio stile” che non riusciva a capacitarsene

- Ti ricordo che il rapimento è un reato perseguibile penalmente! – lo provocò ridendo

- Dipende, credo che avrei avuto validi argomenti per convincerti! Ci ho scritto una canzone una volta credo… – Questa volta lei scoppiò a ridere di cuore ! Dei del Cielo se quella faccetta buffa  era il sexy sguardo della rockstar del millennio eravamo a posto! Era proprio questo che l’aveva trascinata in quella situazione Bellamy era così divertente da sembrare innocuo e no non era affatto sexy, ma con quello sguardo azzurro e indecifrabile finiva per diventarlo nonostante il color gambero grigliato e gli addominali molto discutibili.

-Giusto, dimenticavo che quando imbracci la chitarra non ti resiste nessuno!!! – lei continuava a ridere e il moro la guardava un po’ infastidito sembrava una delle battute idiote di Dom, la ignorò avvicinandosi pericolosamente

-Non è di quello di cui stavo parlando…- la mano era scivolata dal fianco al retro della schiena di lei che si era immediatamente messa in allarme

-Bells tieni la distanza di sicurezza!! Sei invadente come al solito! – lo aveva ammonito, ma lui aveva deciso di  rischiare, in certi momenti il confine tra un si e un no è davvero sottile…

-Aiutooo…- Vicky aveva cercato di sfuggirgli ridendo lasciandosi scappare un urlo che aveva sortito esattamente l’effetto opposto

Ne era seguita una specie di colluttazione tra le risate e anche qualche gomitata/ginocchiata che Matt aveva dovuto incassare lamentandosi come se fosse stato ferito a morte, quando il moro aveva avuto la meglio bloccando Victoria sull’asciugamano schiantando le labbra contro le sue stavano ancora ridendo entrambi.

-Matt…-Vicky aveva riaperto gli occhi, a pochi centimetri dai suoi una tonalità di azzurro improbabile . Sicuramente non si era dimenticata dei suoi baci in quei due giorni!  Il moro aveva un sorriso così dolce che Vic non aveva resistito sfiorandolo appena con un dito sussurrando il suo nome e se non avesse saputo esattamente chi era avrebbe giurato che sembrava sorpreso. Poi lui era tornato a baciarla stavolta in modo diverso e Vic non aveva fatto altro che allacciargli le braccia dietro la nuca, sicura che lui potesse sentire distintamente i battiti furiosi del suo cuore. In un secondo era cambiato tutto, prima di tutto l’approccio di Matthew, potevano negarlo entrambi ma si stavano cercando come se  non avessero desiderato altro dall’ultima volta  che si erano visti.  Victoria cercò di convincersi che poteva farlo, nel mondo della fantasia tutto è possibile, poteva accarezzargli i capelli corti sulla nuca, infilare le mani sotto la t shirt che portava per proteggersi dal sole, lasciare che lui invadesse la sua bocca nello stesso modo passionale in cui suonava, quella non poteva essere la realtà!

Matthew semplicemente si era lasciato portare dalle emozioni  era quello che gli riusciva meglio, pelle contro pelle in un contatto appiccicato di sale, sabbia, olio solare che non aveva fatto altro che mandare la sua eccitazione a mille. Era tutto così diverso dal solito, non c’era competizione, la ragazza tra le sue braccia non stava cercando di vendersi l’anima, ne di impressionarlo, tantomeno di risucchiarlo  per guadagnare l’esclusiva su di lui. Era solo una banalissima questione di emozioni!  Al contrario gli stava facendo un’enorme concessione di fiducia, era lui ad avere l’esclusiva e lo faceva sentire importante. Aveva toccato terra solo davanti agli occhi blu come l’oceano che lo guardavano enormi per lo stupore di avergli strappato un gemito

Non riusciva a crederci, si era messo a ridere nascondendo il viso sulla spalla minuta di lei, senza perdere l’occasione di assaggiare la pelle delicata dell’incavo del collo, domandandosi se esisteva davvero ancora una ragazza così, forse frequentava gente “finta” da troppo tempo.

Lei quasi sussultò, era un alieno, le rockstar non si comportano a quel modo buffo, sexy ed  imbarazzante!

-Ti stai ancora chiedendo perché non riesco a  starti lontano?- glielo aveva sussurrato in un orecchio e lei era morta rimangiandosi tutto quello che aveva pensato prima, Matt quando voleva poteva essere dannatamente sexy! Non avrebbe mai saputo dire che cosa le era scattato dentro, ma era stata lei a cercare le sue labbra, a lasciare scivolare le mani lungo la schiena del cantante, lui aveva totalmente spento il cervello già da un po’

- Hai promesso di riportarmi al bistrot per le sette – naso contro naso, labbra contro labbra, non aveva nessuna voglia di separarsi da lui, sembrava incredibile persino a lei…

- Mmm…- Il moro sbuffò dando uno sguardo all’orologio continuando a sfiorarle le labbra con le sue in modo dolcissimo ed irresistibile

-Davvero ho promesso? Non me lo ricordo…- scherzò tra un bacio e l’altro, quella ragazza dava assuefazione  e lui la testa ce la stava perdendo seriamente

-In ogni caso temo che alzarsi di qui ora sarebbe…come dire… imbarazzante! – non sembrava affatto imbarazzato! Lei scoppiò a ridere arrossendo lievemente,  quel Bellamy era incredibile!!! Gli occhi non avevano potuto fare a meno di scendere verso il basso anche solo per controllare di che tipo di “imbarazzo” stavamo parlando, ma lui stava a pancia in sotto…

-Non ti imbarazza affatto quando ti succede sul palco! – Buttò lì con finta indifferenza.

 Il moro si fregò il viso con una mano ridacchiando, era un’altra delle cose che lo mandava fuori di testa, un secondo prima era la creatura più timida dell’universo e quello dopo lo provocava senza pudore si ritrovò a domandarsi chi era quella ragazza prima di come l’aveva chiamato..”l’incidente”?

-Sentiamo…non eri quella che non sta mai nelle prime file? – rideva lo“stronzetto” ! La biondina arrossì di nuovo

- Io non sono mai stata nelle prime file…ci sono le prove fotografiche sul web…della tua…erm … relazione morbosa con le chitarre e gli amplificatori! - chiarì candidamente

-Giusto! Il mondo intero è a conoscenza dei mie gusti sessuali! Dom incluso ovviamente!

-lei sgranò gli occhi e rise di quella battuta semiseria

- Mi lusinga il fatto che quando vuoi sapere qualcosa di me tu ti affidi a Google anziché chiedermelo! – le fece eco lui ironico tornando a baciarla con la scusa di farla tacere

Aveva continuato a baciarla anche davanti al Bistrot fino all’ultimo secondo disponibile sotto gli occhi sognanti di Annette e lo sguardo stupefatto di Jack. Diciamolo, per il moro la faccenda di Jack era un po’ una rivincita per Kate e per la storia del fidanzato farlocco,  Vicky invece non era riuscita a tirarsi indietro, si era momentaneamente dimenticata del mondo intero!

 

Si stavano ancora baciando un paio di sere dopo sulla pista da ballo di un club modaiolo dove Sarah aveva insistito per cenare

Dominic buttò fuori un sospiro dopo aver tirato una sorsata con la cannuccia dal drink che aveva in mano. Gesù questa fase di rincoglionimento adolescenziale del suo cantante ancora gli mancava! Negli ultimi due giorni non aveva fatto altro che ridere, parlare a vanvera , e soprattutto baciare all’infinito la biondina. Un perfetto idiota!!! Se andava avanti così sarebbe finita con una lussazione della mandibola e l’esplosione dei testicoli, solo per metterla sul lato fisico, perché sul lato sentimentale qualcosa gli diceva che sarebbe andata molto peggio

Poco prima lei l’aveva trascinato a ballare “Dai, dai  Bellamy muoviti alzati, vieni!!!Non puoi stare lì!!!” tutta sorrisi, energia e un km di gambe scoperte, Matt l’aveva seguita scodinzolando ubbidiente ed entusiasta, roba che Kate avrebbe dovuto minacciarlo o trascinarcelo con la forza, per non parlare dell’assoluta indifferenza al mondo intero con lui la stava baciando in pubblico. Non che si potesse dargli torto, però di quello magari ne dovevano parlare perché erano fatti suoi fino ad un certo punto…

Sarah al suo fianco appoggiata al bancone del bar invece aveva sospirato per altri motivi,  oltre ad essere molto felice per l’insperata “resurrezione” di sua cugina era letteralmente spiazzata dalla piega che stavano prendendo le cose, su Bellamy non avrebbe puntato un centesimo, inoltre era terrorizzata dal pensiero che qualcosa potesse andare storto, Vicky non aveva bisogno di un altro trauma! A dirla fino in fondo era un pochino invidiosa. Dom in camera da letto poteva anche fare esercizi di funanbulismo, ma in pubblico la trattava come la sua sorellina minore e lei invece smaniava per una bella foto sui giornali attorcigliata al batterista dei Muse

 

Per Vicky gli ultimi giorni erano stati davvero una fuga dalla realtà e da sé stessa, il ruolo di principessa di Cydonia non era poi così male. Matt la ascoltava, la guardava e la trattava con un’attenzione surreale  a cui era impossibile sottrarsi .Aveva scoperto che tenerlo lontano era impossibile, ma anche che lui a suo modo era molto meglio del gentiluomo un po’ atipico che le avevano prospettato solo una settimana prima e di strada in una settimana ne avevano fatta tantissima. Negli ultimi giorni aveva pensato a lui con ogni cellula del suo corpo h24, smaniato per rivederlo le ore che non avevano passato insieme,  non aveva avuto tempo per avere paura o pensare alle conseguenze di quello che stava facendo, il leader dei Muse era totalizzante  in tutto quello che diceva e faceva!  Non che fossero tutte cose di senso compiuto, ma il divertimento era proprio cercare di stargli dietro! Lui non l’aveva mai forzata in quella  specie di relazione che aveva connotati pseudo adolescenziali, dove Vicky era riuscita a non esporsi troppo con la scusa dello scappare al lavoro. Era la prima sera che cenavano insieme e non che lei non fosse un pochino preoccupata per il “dopo cena” , ma si era detta in modo leggero che avrebbe affrontato il problema al momento opportuno, per ora stare lì a farsi baciare ed accarezzare era una delle cose più appaganti della faccia della terra, si era autoconvinta che con lui non doveva preoccuparsi di nulla! Com’è che erano finiti a baciarsi di nuovo? Lei l’aveva trascinato a ballare, lui si era messo a fare lo stupido e a ricantare Uptown Funk a suo modo, stavano ridendo come pazzi e poi…

Quella cosa succedeva spesso, il passare dalle risate ai baci, dal battibecco alla tenerezza non avrebbe saputo dire come, semplicemente con lui non aveva tempo di pensare, per la prima volta da “allora” era troppo impegnata a vivere per avere paura

Avevano perso per l’ennesima volta la nozione del luogo e del tempo, chiunque avrebbe potuto filmarli, fotografarli, ma erano entrambi così presi che nemmeno ci avevano pensato

 

-Io provo a scollare Bellamy dalla ragazzina visto che è ora di andare! – Un Dom un po’ cinico si era dato un tono e detto da uno che era in compagnia di una ragazza anche più giovane suonava a dir poco ridicolo. La coppietta incriminata si stava ancora scambiando effusioni infrattata si fa per dire,  in un angolo nemmeno poi così appartato

-Incosciente …- aveva sussurrato il batterista tra i denti prima di battergli sulla spalla col sorriso della soddisfazione di chi sa di dare volutamente fastidio stampato sul viso

-Erm…non voglio disturbare…ma …noi andremmo…-

- Ehhh? Si..si …certo arriviamo…- due occhietti azzurri lo guardavano spaesati, incosciente e con il solito culo, nemmeno lui che lo conosceva da una vita riusciva a capacitarsi di come facesse ad accalappiare donne del genere!  Dom  era rapito dall’ingenuità di Victoria, dalla dolcezza e dalla curiosità con cui guardava Matt, dall’arrendevolezza che aveva tra le braccia del suo migliore amico.

Gli occhi gli erano caduti nel modo in cui le loro mani si erano intrecciate, quella ragazza era esattamente l’opposto delle donne che Matt aveva frequentato negli ultimi dieci anni il che poteva anche non essere necessariamente un bene. Il leader della sua band pur essendo un maniaco del controllo aveva sempre avuto bisogno di donne che in qualche modo tenessero le redini della sua vita sentimentale, invece la biondina aveva un bisogno disperato di qualcuno  che la aiutasse a superare un trauma, davvero una bella responsabilità per uno che a volte non era nemmeno responsabile di sé stesso!  

-Ok Bells ti aspettiamo all’ingresso… - l’espressione un po’ seccata che aveva esibito con il suo cantante si era trasformata in un sorriso complice non appena aveva incontrato gli occhi blu della giovane musicista. Da quando l’aveva vista e sentita al pianoforte il giorno prima, più che altro per scherzo mentre faceva il verso a Bellamy, non riusciva a togliersela dalla testa

Vicky  aveva ricambiato il sorriso arrossendo lievemente, Dominic era l’alieno numero due, aveva il potere inspiegabile di farla sentire sempre a suo agio o di dire la parola giusta al momento giusto

-Andiamo tesoro…- il moro la stava guidando verso l’ingresso, quando qualcuno aveva attirato la sua ttenzione

-Matt…Hey ciao!! – lui si era girato mente un sorriso entusiasta gli illuminava il viso, tra pacche sulle spalle e saluti. Gli incontri con i vecchi amici fanno sempre piacere e lei dopo le presentazioni di rito aveva preferito defilarsi con la scusa di raggiungere gli altri all’ingresso.

-Victoria, Vicky…sei proprio tu!? – Poteva aver fatto si e no dieci passi, quella voce la conosceva benissimo non se la sarebbe mai più scordata in vita sua

 

Ronson! Matt si girò di colpo sperando di essersi sbagliato! Lui non seguiva il calcio come Chris, ma ex di Vicky era stato su tutte le pagine sportive, poi non l’avrebbe mai confessato ma aveva fatto esattamente come la sua biondina ed aveva cercato su google “Ronson, Fidanzata di Ronson”, annessi e connessi, così giusto per curiosità . Aveva anche scoperto che il calciatore da quando aveva lasciato Victoria era passato da una modella all’altra con disinvoltura, non che lui fosse la persona adatta a criticare quel tipo di comportamenti…

Cercò di congedarsi velocemente non poteva lasciare Vicky da sola in quel momento. Se ci fosse stato Dom al suo fianco l’avrebbe preso per un braccio dicendogli che non erano fatti suoi, ma a suo parere tutto quello che riguardava Vic era affar suo, non l’avrebbe mai lasciata sola ad affrontare “il mostro”!

 

Victoria si girò lentamente prendendo un respiro totalmente  impreparata ad affrontare la persona che l’aveva appena chiamata, era la prima volta dopo otto mesi che lo incontrava.

La sua terapista ci aveva provato decine di volte a farle affrontate quell’argomento, ma lei preferiva fare come gli struzzi , semplicemente non voleva vederlo mai più!

-Vicky …stai benissimo…sono così contento di vederti ! – Robert assolutamente perfetto nel suo completo costoso la guardava con un misto di sollievo ed apprensione. Il suo cervello era andato in tilt immediatamente, non avrebbe saputo dire cosa provava semplicemente un senso di gelo le stava attanagliando le membra impedendole di eseguire anche i movimenti più elementari

- Rob…ciao - aveva sussurrato. Cos’avrebbe dovuto fare? Cercare di sorridere nell’indifferenza più assoluta? Scappare ed evitarlo senza dire una parola? Insultarlo senza pietà?

Un sorriso tirato le si dipinse sul visetto da cui era sfuggito colore anche sotto l’abbronzatura

-Mio Dio sei l’ultima persona che pensavo di trovare qui stasera, sei sempre più bella!!!- L’ultima volta che si erano visti lei era piena di ematomi così traumatizzata e confusa da essere a mala pena in grado di intendere e di volere. Ora lo guardava spaesata soffocata dal flusso indesiderato dei ricordi che le stavano piovendo addosso, le parole si erano ammassate una sull’altra come se non fosse in grado di capirne il significato, il suo ex fidanzato le stava presentando una bionda svestita e  vistosa, ma per lei era tutto sfocato e surreale mentre allungava la mano verso la ragazza come al rallentatore

 

-Tesoro tutto ok? – Matt le circondò la vita con un braccio, avvertendo immediatamente tutta la tensione che attraversava la ragazza. Probabilmente lei non aveva mai desiderato come in quel momento di averlo accanto, non poteva certo risolvere i suoi problemi , ma bastava quel gesto a farla sentire più sicura

Il moro, non stava facendo pipì marcando il territorio, beh si forse un pochino, soprattutto si sentiva in dovere di proteggerla.

-Matt Bellamy wow! Che onore!!! Allora è tutto vero! – l’altro lo stava guardando con un’ammirazione incredula, ma lui non si era scomposto di una virgola, il senso di nausea che provava era così forte da togliergli anche l’ultimo briciolo di senso dell’umorismo rimasto. La mano tesa verso di lui era rimasta sospesa nel nulla e se l’uomo che aveva di fronte fosse stato minimamente osservatore si sarebbe accordo che il leader dei Muse aveva la stessa cordialità di un cobra che sta per attaccare

-Ho visto le foto di voi due…l’altro giorno…non riuscivo a crederci!  Lui è un musicista e per una che vive solo per la musica come te… confesso di aver pensato che insieme sareste perfetti!! – Gli occhi freddi del chitarrista analizzarono il suo antagonista in pochi secondi, abbronzato, talmente perfetto e curato da sembrare finto,ecco finto era un aggettivo che gli si addiceva benissimo

Non aveva fatto in tempo a rispondere a tono con una cattiveria che poteva costargli una scenata in pubblico nella migliore delle ipotesi, perché la mano gelata di V   ictoria  si era stretta sul suo polso con forza insospettabile mentre sussurrava appena il suo nome

Gli era bastato uno sguardo per capire che Vic non stava affatto bene,  era pallida come un cencio ed era stato solo con una prontezza di spirito inaspettata e l’aiuto di un Dominic che si era materializzato all’improvviso, che era riuscito a sostenerla mentre gli si accasciava tra le braccia.

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Capitolo 11
*** 11 - SPECIALI O IMPERFETTI ***


 

Vicky ci mise qualche secondo ad emergere dalla girandola di volti sfuocati e suoni ovattati che fluttuavano  intorno a lei

-Tesoro come ti senti? – Sarah espressione contrita in modo teatrale era l’immagine della preoccupazione

- Credo sarebbe meglio chiamare un medico…- Il biondo dei Muse non sembrava meno preoccupato

-Non è necessario, sto bene…- lei aveva scosso il capo caparbiamente aveva già creato abbastanza trambusto, non voleva disturbare nessuno. Cercò prudentemente di mettersi seduta sul divano della saletta appartata dove l’avevano adagiata pochi attimi prima, mentre il colore le tornava timidamente sulle guance insieme alla coscienza di quanto era appena accaduto.

L’ennesima sconfitta della battaglia contro sé stessa le pesava sulle spalle. Rivedere Robert era stato uno schock , nel giro di un attimo il suo cervello le aveva riproposto una serie vivida e terrificante  di immagini e sensazioni agghiaccianti. Mani che la frugavano,  volti sfocati dalla paura, il rumore dei vestiti strappati a nulla era valso cercare di aggrapparsi alla realtà, sbattere gli occhi, ripetersi che non c’era nulla di reale cercando la mano di Matthew col cuore che stava per esplodere per i battiti impazziti, aveva quasi sentito fisicamente il dolore provato allora un attimo prima di cadere nel buio di ricordi insostenibili.

Lo cercò con lo sguardo, Matt non c’era! Il mondo aveva fatto in tempo a crollarle addosso nella manciata di attimi che era passata prima di ritrovarselo letteralmente davanti  in ginocchio, visto che alla sua destra stava seduta Sarah e alla sinistra Jack, le mani gelide scosse da un tremito leggero tra le sue, l’espressione preoccupata, occhi negli occhi

-Sto bene…- aveva sussurrato a rassicurarlo ancora prima che  lui facesse la domanda a dispetto del viso pallido dall’espressione sconvolta. Nemmeno se n’era accorta e la giacca di Bellamy era sulle spalle, al posto di Jack c’era Dom con un bicchiere d’acqua in mano

- Bevine un sorso …- la incoraggiò con un sorriso il batterista nella speranza di tranquillizzarla, ma non era destino…

-Fammi passare voglio solo vedere come sta Victoria !!! – sulla porta del salottino c’era Robert a cui uno degli uomini della sicurezza del locale aveva bloccato l’accesso con un po’ di trambusto

-Mi spiace ma Mr Bellamy ha detto che nessuno è autorizzato ad entrare – l’uomo dal completo scuro occupava l’intero spazio della porta

Robert annuì senza darsi per vinto

-Vicky come stai? Ti prego voglio solo sapere se stai bene! – urlò cercando di fare breccia nella stanza almeno con la testa. Lei non rispose l’umiliazione di quanto era appena successo si mischiava con il ricordo di quella causata dal “tradimento “ del suo ex. Cosa gli importava di lei? Se fosse morta quella sera non sarebbe cambiato nulla.

Un battito di ciglia ed il cantante dei Muse era davanti alla porta con l’espressione di chi sta per scatenare l’apocalisse

-Stava benissimo fino a prima di vedere te! – sibilò bellicoso gli occhi di ghiaccio ridotti ad una fessura.

-Mi dispiace credi, io non volevo, non pensavo… - era come soffiare sul fuoco.

- Non ti è bastato quello che è successo??? NON PROVARE MAI PIU’ AD AVVICINARTI A LEI…-  gli ribolliva il sangue, l’atteggiamento di Ronson lo stava mandando in bestia, di cosa diavolo stava chiedendo scusa? E con che coraggio???  Non era riuscito a trattenersi la figura minuta quasi inesistente in confronto a quella massiccia del buttafuori o all’ atletico calciatore, ma Dom era già in piedi di fianco a lui per cercare di calmarlo. Bellamy era sempre stato consapevole della sua inferiorità fisica e non era mai stato uno che cerca la rissa, aveva sempre usato armi più affilate di quelle materiali,  ma c’erano situazioni e momenti in cui poteva diventare irrefrenabile…

-Matt ti prego, non ne vale la pena…- brontolò il batterista appoggiandogli una mano sulla spalla

Se Victoria fosse stata in sé sicuramente si sarebbe domandata il perché dell’animosità eccessiva del cantante, Robert intanto aveva cercato di bypassare lo sbarramento sulla porta ormai attorniato da un codazzo di curiosi, rivolgendosi solo a lei

-Vicky mi spiace per tutto quello che è successo ti giuro! Non avrei mai voluto farti del male, non avevo scelta…se solo potessimo parlarne…- Lei strinse il bicchiere tra le mani così forte da rischiare di romperlo, mentre Sarah le stringeva le spalle in un abbraccio sussurrandole

-Tesoro ignoralo! – come poteva parlare di scelte quando era mosso solo dall’egoismo?

-Scelta??? Fottuto bastardo, non provare nemmeno a giustificarti!!! Sei solo un codardo schifoso…– Matt urlava e questa volta tra lui e Robert fortunatamente c’era il buttafuori, nonostante il batterista fosse pronto a bloccarlo

 L’altro grazie al cielo non aveva raccolto minimamente, una scenata in un locale di Nizza non avrebbe giovato all’immagine di nessuno dei due, anzi aveva cercato lo scontro diretto con gli occhi del cantante

-Sei un uomo fortunato Bellamy, spero che tu te ne renda conto! – aveva sentenziato serio prima di andarsene lasciando la stanza nel gelo totale nonostante la calura di agosto.

Sarah stringeva sua cugina in un abbraccio protettivo, Matt si era passato più volte le mani tra i capelli sconvolti e Vic aveva la stessa reattività di una bambola di pezza, come se il suo cervello si fosse momentaneamente impallato

-Credo che sarebbe meglio andarcene da qui! – La biondissima modella era stata la prima a cercare di sbloccare la situazione, il codazzo di curiosi che cercavano di sbirciare oltre la porta cosa stesse accadendo non faceva che aggiungere tensione e nervosismo,  prima portava via sua cugina di lì e meglio era. Avevano annuito tutti ancora un po’ scossi, sembrava sottinteso dall’atteggiamento protettivo che aveva assunto Sarah che toccasse a lei fare da angelo custode a Victoria, non si doveva nemmeno giustificare con il suo batterista, invece la musicista ancora una volta aveva lasciato tutti a bocca aperta.

Semplicemente si era alzata ed aveva cercato l’abbraccio del leader dei Muse appoggiandogli la fronte sulla spalla. Era il gesto più irrazionale che avesse mai fatto in vita sua perché Matt dopo quello che era successo aveva avuto la conferma che lei fosse una pazza, ma anche se sembrava assurdo in quel momento, in quella stanza era l’unico in grado di farla sentire al sicuro e lei ne aveva un bisogno disperato!

Il moro non aveva fatto altro che chiudere le braccia intorno a lei, con il cuore che stava per esplodere per la rabbia perché era l’unico sentimento a cui riusciva a dare un nome, il resto era caos…

-Vicky viene con me…- Il suo sguardo aveva incontrato rassicurante quello di Sarah e Dom, era tutto sotto controllo almeno apparentemente.

 Ancora una volta si era sentito importante mentre le lasciava una serie di baci dolcissimi tra i capelli. Vichy aveva scelto lui in quel momento, senza alcun tipo di pressione, si fidava di lui, era virtualmente già sua e lui era cresciuto di dieci centimetri solo a pensarci!

 

In auto non era cambiato nulla, Victoria stava ancora tra le braccia del cantante la testa sulla sua spalla una mano tra le sue persa nei suoi pensieri, abbastanza vicina da sentire il calore del suo corpo, il suo profumo, il battito cardiaco accelerato, non aveva detto una sola parola tranne qualche monosillabo di rassicurazione in risposta alle domande di Matt. Avrebbe voluto rimanere così per sempre, sentirsi al sicuro senza dover affrontare  la realtà. Lo avrebbe perso era chiaro, nessuno starebbe con una pazza che soccombe alle proprie emozioni e non era sicura di poterlo sopportare. Come aveva fatto quell’uomo a diventare così importante in una settimana? Sospirò involontariamente stringendo più forte la sua mano. Doveva trovare il coraggio di affrontarlo e dirgli la verità era la sola piccolissima possibilità che aveva per evitare l’irreparabile

Lui non stava certo meglio, defluita la rabbia era rimasto un senso di impotenza mai provato.

Quella situazione era totalmente fuori dal suo controllo, non aveva idea di come comportarsi, non trovava una sola parola di senso compiuto che avrebbe potuto dire per tranquillizzarla, semplicemente aveva continuato a tenersela addosso, accarezzarla, lasciarle baci sulla fronte tra i capelli, con gesti che calmavano entrambi, gli salì un sorriso sulle labbra al pensiero che Gaia sarebbe stata d’aiuto.

Era letteralmente sconvolto per quello di cui era appena stato testimone,  non riusciva neppure ad immaginare cos’aveva provato Vichy, che tipo di trauma doveva aver vissuto  se a distanza di mesi l’effetto era ancora così devastante

Soprattutto perché diavolo dopo sei mesi di buoni propositi e serate passate  a stilare col suo batterista il decalogo degli errori da non fare davanti a una birra, ok magari più di una, si trovava tra le braccia una ragazza più fragile di un vaso di cristallo? Un figlio piccolo una ex famosa che lo dividevano tra Londra e Los Angeles, la band, il tour, la sua vita non era già abbastanza complicata? Il cuore gli batteva troppo forte, probabilmente non avrebbe mai imparato a governare del tutto l’emozione con la ragione, perso nei suoi pensieri fece scivolare il lembo della giacca che stava ancora sulle spalle della biondina, accarezzò delicatamente la cicatrice sbiadita prima di sfiorarla con le labbra

-E’ stato lui a farti questo? – le sussurrò sulla pelle a bassa voce

Un brivido incontrollabile  aveva attraversato il corpo di Vichy , come se qualcuno le avesse toccato un nervo scoperto, davanti allo specchio evitava di guardare i segni che le erano rimasti addosso, faceva finta che non ci fossero, neppure lei avrebbe osato passarci un dito sopra e Matt invece aveva appena trasformato quel gesto in qualcosa di terribilmente intimo.

Non si era fermato, le aveva scostato i capelli e aveva ripetuto lo stesso gesto sul segno che aveva dietro l’orecchio destro, come avesse fatto a notarlo era un mistero, ma a quell’uomo non sfuggiva nulla era chiaro, l’aveva baciata lì dietro ancora e ancora con una dolcezza snervante

Vic si era sentita morire, non era in grado di ricambiare nemmeno un grammo di ciò che lui le stava dando, non in quel momento, probabilmente non lo sarebbe stata mai…

-No…non direttamente… - si era sentita rispondere con una voce che non sembrava neppure la sua prima di nascondere il viso tra le pieghe della sua camicia, un nodo enorme premeva la gola

Ma lui non le aveva dato tregua, forzandola delicatamente ad uscire dal suo rifugio cercando i suoi occhi

-Vic, ti prego, come faccio ad aiutarti se…-

-Non ci puoi fare nulla e nemmeno io purtroppo come vedi!! – lo interruppe di botto disperata – Te l’ho detto subito la prima volta che mi sei corso dietro –

-Che sono perfetto?! – tentò di fare dell’ironia con un sorrisino tirato, ma lei non rise sospirò scrollando il capo esasperata

-Vuoi sapere il perché, che cosa mi è successo lo so, cos’è successo tra me e Robert, il perché di questa sera… forse sono un po’ instabile in certe situazioni, ma non sono scema!!!- Era esplosa con tutta la rabbia repressa che provava dentro -Credimi Matthew non è una questione di fiducia nei tuoi confronti, se non mi fidassi di te non sarei qui adesso, non ci riesco, ci sono situazioni in cui non riesco a controllarmi lo hai visto anche tu, non ci posso fare nulla, vorrei potertelo spiegare, perdonami  non ci riesco, non voglio ricordare non lo sopporto!!! Hai visto cos’è successo questa sera… – sentiva il cuore che premeva nel petto,  le lacrime avevano cominciato a scenderle incontrollate gli occhi enormi come due pozze nere.

Anche il ritmo del cuore di Matt era totalmente fuori controllo. Quella situazione stava mettendo a dura prova la sua sensibilità nessuno meritava di sentirsi così, Victoria aveva diritto ad essere serena, non solo perché era così bella e talentuosa da attirare l’attenzione di uno come lui. Che poi cosa diavolo voleva dire “uno come lui”? Più volte nella sua vita aveva avuto la prova che fama e fortuna nulla hanno a che vedere con i sentimenti, addirittura a volte rendono tutto più complicato, la strinse contro di sé con una morsa allo stomaco

-Allora vorrei farti dimenticare qualsiasi cosa ti sia successa Vichy, dimmi cosa devo fare per riuscirci – c’era così tanta passione in quella frase sussurrata vicino all’orecchio, tra baci e carezze e lei si sentiva morire. Perché Matthew Fucking Bellamy non aveva davvero i superpoteri così avrebbe potuto chiedergli di ipnotizzarla e cancellarle la memoria con uno dei suoi maledetti baci intossicanti?  Non voleva mai più uscire dalle sue braccia, affrontare sé stessa e la realtà, non gliene fregava nulla se gli aveva inzuppato la camicia di lacrime e di mascara, se gli stava aggrappata peggio di un cucciolo di Koala, se era ridicola. Matt Bellamy, la rockstar che non deve chiedere mai di sicuro non frequentava abitualmente ragazzine piene di problemi , impossibilitate a fare sesso con lui!!! Doveva sembrare oltre che pazza ridicola, lui invece era fottutamente speciale e basta!

Il maledetto le alzò ancora il viso verso il suo, gli occhi erano di una tonalità più scura del solito, ma brillavano col riflesso delle luci della notte

-Vicky rimani con me stanotte ti prego! – Quello ridicolo era lui, non aveva mai e poi mai nella sua vita implorato una donna di dividere il letto con lui figuriamoci se la possibilità di fare del sesso era a dir poco remota, eppure la razionalità in quel momento era morta e sepolta voleva solo tenerla tra le braccia, farla sentire al sicuro, cancellare seriamente tutto il dolore e la paura che aveva appena visto, il resto veniva dopo…

 Il cuore della giovane musicista si era appena fermato, sgranò gli occhi, forse Matt non aveva capito bene, o era lei a non aver capito bene

-Io…Io non posso…Matt non posso! Non posso…lo sai…io..te l’avevo detto…- si era trovata a farfugliare convulsamente, era più di quello che poteva affrontare. Era vero ci aveva pensato e ripensato, ci aveva fantasticato sopra e ora che lo conosceva un po’ meglio voleva la favola, quella in cui lui era principe di Cydonia  che le fa dimenticare tutto, voleva baciarlo all’infinito fare l’amore con lui e anche la scritta fowevah in fondo al capitolo!!  Ma quello era chiaramente il mondo della fantasia!

-Non so neppure che cosa ci fai ancora qui… a pedere il tuo tempo con una che…che..- era agitata, confusa

Peccato che quando Matt avrebbe scoperto qual’era il suo “problema” lei sarebbe stata solo una “povera ragazza” da compatire. Non rimaneva che nascondere ancora il viso sulla sua camicia, chiedendogli scusa mentalmente all’infinito,  respirare il suo profumo, prima o poi tutta quella storia sarebbe stata solo il ricordo dell’attimo in cui Victoria Keller aveva finto di essere una persona “normale”

Il moro però  era deciso a non mollare e lei si era trovata ancora una volta a fronteggiare quello sbarluccichio  indegno a cui non si sarebbe mai abituata

-Vic guardami…guardami bene bambina e dimmi che potrei anche solo pensare di farti del male! – La faceva semplice lui, ma Vicky era disperata!!! Farle del male???  Dei potenti!!! Era la tortura psicologica peggiore che si potesse escogitare avere tra le braccia tutto quello che hai sempre sognato e non poterlo avere!”Scusami Matt scusami!” non faceva che ripetere la sua mente già a messa a dura prova da tutta la serata

Quello che c’era negli occhi di Matthew era davvero troppo da sostenere, Rob non l’aveva mai guardata così, accarezzata così, nemmeno la prima volta che le aveva detto “Ti amo” e loro si conoscevano da poco più di una settimana, c’era qualcosa di irrealmente assurdo, di sbagliato!!!

-Come faccio a lasciarti sola in queste condizioni, andare a casa a dormire e fare finta di nulla? – doveva sembrargli davvero una pazza instabile

-Scusami, scusami…io…  Matt…vorrei tanto…credimi…ma come faccio… non so nemmeno da che parte cominciare a spiegartelo…- aveva ammesso sentendosi veramente stupida, lui ancora una volta non le aveva dato il tempo di pensare, sorprendendola di nuovo con le labbra sulle sue in un miscuglio salato di lacrime

-Vicky  ascoltami bene, non ti sto chiedendo nulla di quello che non sei in grado di affrontare...nemmeno io sono così scemo da non capirlo, voglio solo che sia tu a darti una possibilità, che provi a fidarti non solo di me, ma prima di tutto di te stessa, sono sicuro che puoi andare oltre...- Matt stava cercando di spronarla con dolcezza, ma lei era troppo agitata. In quel momento il cantante si sentiva forte almeno quanto lei si sentiva una nullità, o magari il suo sentirsi forte era direttamente proporzionale alle debolezze di lei. “Fallo per me” Avrebbe voluto dirglielo,  fornirle un l’incentivo, essere  lui stesso il motivo per andare oltre, ma lo sguardo perso della biondina lo aveva ammonito sul fatto che quella sera aveva già un carico emotivo sufficiente senza calcare la mano

-Ho paura di  perderti…- gli aveva sussurrato lei in modo irrazionale, facendosi piccola fra le sue braccia e al cantante si era spaccato il cuore mentre aggrottava la fronte come se non capisse

-Nonsense…sono qui bambina… rimani con me ti prego ...non devi preoccuparti di nulla…-ora più che mai lo pensava seriamente. Ancora baci, ancora carezze,sperava di riuscire a farle capire cosa provava lui in quel momento. Capiva perfettamente la reticenza della ragazza ad affrontare l’argomento, quello che non capiva era perché era convinta che lui sarebbe scappato se era arrivato fino a lì, la baciò ancora, con dolcezza con passione la sensazione che provava nel saperla in un certo qual modo “dipendente” da lui lo compensava momentaneamente di tutti gli sforzi che stava facendo

Quella sera era stato davvero penoso per entrambi staccarsi l’uno dall’altra, ma le paure e i problemi di Vicky al momento erano decisamente più grandi della disponibilità e dell’insistenza di Matthew

 

-Devi aiutarmi a convincerla a parlarne con lui! – seduti al tavolo della cucina della nonna delle ragazze , Sarah, Jack e Dominic  oltre che colazione sembrava stessero facendo i piani per la terza guerra mondiale

La bionda aveva lanciato un’occhiata torva a Jacques  quello era l’argomento tabù non pensava mica di poterlo affrontare in presenza del nemico nella fattispecie dell’adorabile batterista dei Muse nonché suo “fidanzato” part-time, nonché un pezzo di costola del famigerato Matt Bellamy

-A parlare di cosa? – provò a dissimulare tenendo nervosamente la tazza di caffè fumante tra le mani

-Baaah ti prego Sarah, basta con questi segreti di Pulcinella non è così che la puoi aiutare! – il giovane medico più che altro era seccato da tutta l’omertà che circondava Victoria, l’unica che era sempre stata schietta ed onesta in quella situazione era la nonna

-Tesoro Matt sa tutto e come vedi non ha cambiato idea su tua cugina! – Un Dom calmissimo aveva spalleggiato Jack al cento per cento accollandosi la responsabilità della “ rivelazione”

-STAI SCHERZANDO SPERO!!! – il tono rasentava l’isterico e stavolta la bionda si era alzata in piedi di colpo

- Come diavolo fa a saperlo??? Cioè voglio dire…sa cosa??? Chi gliel’ ha detto???-

-Gliel’ho detto io! – i due ragazzi avevano cercato uno sguardo di intesa

-TU DEVI ESSERE IMPAZZITO !!! Se Vicky viene a sapere una cosa del genere ti uccide con le sue mani!!!-

-E’ scorretto toccava a lei decidere!!! – aveva sentenziato dopo una pausa melodrammatica. Era seriamente in disaccordo con i suoi amici, stavano parlando di una cosa troppo intima e personale per poter prendere autonomamente una decisione del genere

- Tua cugina ha bisogno di aiuto perché è chiaro che da sola non ce la può fare e se ancora non te ne sei accorta Matt potrebbe essere il motivo per farla uscire da buco! –

- Voi siete completamente Pazzi!! – la bionda era totalmente incredula, sembrava un tradimento loro erano sempre stati dalla parte di Vicky l’avevano sempre protetta ed un conto era pensare che il chitarrista la stava spronando a vincere le sue paure, un conto era dargliela in pasto. Bellamy  con tutte le sue stranezze e la sua disponibilità era pur sempre una rockstar di fama mondiale con un vissuto alle spalle non indifferente!

-Sarah onestamente conosco Matt meglio di come conosco me stesso e ti posso assicurare che si sta prendendo una sbandata epocale per tua cugina! Vuoi la verità? Io non la vedo affatto bene questa cosa e gliel’ho anche detto!  Come tu non vuoi che lei si faccia male, nemmeno io  vorrei che lui facesse l’ennesima stronzata!!! – Non aveva nulla a che fare con Vicky, per quel poco che la conosceva la trovava deliziosa, piuttosto ne andava della stabilità emotiva del suo migliore amico e dell’intera band tutto sommato…

-E quindi cosa proponi? – mani sui fianchi aria di sfida la modella stava affrontando il suo batterista in modo non proprio pacifico

 

-Buongiorno! – Vicky, bionda minuta e scalza si stagliò a sorpresa nel vano della porta interrompendo la discussione

-Buongiorno tesoro! Sei riuscita a riposare? – Sarah smorfiette degne della Hudson aveva già recuperato tutto il suo sangue freddo correndo ad abbracciare la cugina, forse era nata per fare l’attrice

Dei Potenti cosa ci faceva tutto il consiglio di guerra radunato nella sua cucina di primo mattino??? E’ chiaro che stavano parlando di lei glielo leggeva sulle espressioni colpevoli che stavano cercando di dissimulare in sorrisini un po’ falsi,  in un certo qual modo era umiliante!

-E’ successo qualcosa?- aveva chiesto con uno sguardo circolare

E Dom c’era Dom, e se c’era Dom poteva esserci anche il suo cantante e… dopo la perdita di dignità della sera prima lei al momento aveva un aspetto peggiore di Samara in The Ring

 Era rimasta immobile qualche istante fotografando la situazione

-Un po’ di caffè? – le aveva offerto amichevolmente il biondo dei Muse strappandole un sorriso e qualche passo verso il tavolo

-Io sto bene! – aveva sentenziato giusto perché fosse chiaro a tutti- Voi cosa fate tutti qui?-

-Colazione? – Jacques si stiracchiò pigramente scoprendo l’ombelico piatto  particolare che francamente aveva attirato l’occhio di Dom più della scollatura della sua modella statuaria. Chiamatela assuefazione da sovra esposizione….

-Ho riaccompagnato Sarah…- aveva buttato lì come pseudo giustificazione quasi ce ne fosse il bisogno

-Matt? – la domanda le era scappata dalla bocca oltre la sua volontà, mentre un senso di delusione subdolo faceva capolino

-Oh credo di averlo lasciato a lanciare briciole di baguette ai pesci seduto su uno scoglio! – aveva detto Dominic semi serio

La biondina aveva annuito leggermente davanti a quell’affermazione che la metteva a disagio, non voleva rovinare le vacanze di Bellamy, era solo colpa sua …

-Ragazzi grazie della colazione ma io devo andare, i miei ospiti mi aspettano e ho promesso a Chloe di farle fare un giro sulle moto d’acqua! Ci vediamo più tardi! – Dominic si era alzato defilandosi elegantemente, sapeva di essere di troppo per l’argomento che stavano per affrontare con Victoria. Ma prima di uscire aveva abbracciato affettuosamente Vicky regalandole un bacio sulla guancia mentre le sussurrava

-Sono sicuro che puoi migliorare di molto la sua giornata se lo chiami e magari gli chiedi di pranzare con te! – l’occhiolino e un sorriso che avrebbe messo a suo agio chiunque, Matt era davvero fortunato ad avere un amico del genere.

 

Non si poteva certo dire che era stato un buon inizio di giornata, Sarah e Jack l’avevano messa alle strette e lei sapeva benissimo che avevano ragione

Si era difesa con ragioni assurde del tipo – Tutti hanno il diritto ad avere dei segreti! –

Ma Jacques l’aveva demolita in un secondo

-Non se rischi di fare del male agli altri! Vicky, Matt non se lo merita, ha fatto di tutto per te questa settimana il minimo che gli devi è un pochino di onestà! – lei si era sentita malissimo non voleva perderlo e non sapeva più cos’era la cosa giusta da fare soprattutto non trovava il coraggio di affrontare un argomento che non aveva mai affrontato con nessuno che non fosse chi già sapeva

Figuriamoci con un uomo da cui si sentiva attratta!!!

Si stava rigirando il telefono tra le mani chiamare Matthew non era un opzione, solo cos’avrebbe dovuto dirgli? Scusami per ieri sera? Le affondava il cuore solo a ripensare all’ultimo bacio che si erano scambiati, alle decine di volte che le aveva sussurrato buonanotte senza mai lasciarla andare veramente, sembrava tutto così irreale…

Cercò un pochino di tranquillità in giardino, sua nonna seduta sul dondolo aveva alzato gli occhi e gli occhiali dal giornale che aveva tra le mani

-Di solito quella che si fa sorprendere su questi giornaletti è tua cugina…- il tono era serio e di rimprovero a Victoria era venuto letteralmente un colpo, quasi aveva strappato dalle mani della nonna il giornale su cui facevano bella mostra le foto della serata con Kate, mentre l’agitazione sfuocava le parole, in fondo era quello che più temeva!

L’anziana signora la guardava interrogativa e lei non aveva scuse

-Matthew Bellamy  leader dei Muse la rock band di fama mondiale, 37 anni ex fidanzato di Kate Hudson con cui ha un figlio di 4 anni …- aveva recitato la donna

Era appena caduta dalla padella nella brace, prima i suoi amici e ora la nonna, avere dei segreti alla lunga non paga!

-Devo dedurre che il tuo amico sia l’autore di quel pezzo che hai fatto suonare all’infinito ai tuoi ragazzi per il saggio di Natale-

-Nonna io….- smascherata in pieno non si era mai sentita così in imbarazzo

-E l’autore di tutti quei vinili che ti porti su e giù da Londra ogni volta…-

-Si nonna, ma non solo lui…-

-E magari è anche l’autore di quella cosa che suoni in continuazione da giorni…Non sarà un po’ troppo per te questo Matthew? - la donna aveva battuto la mano accanto a sé addolcendosi di colpo

-Vieni qui e raccontami tutto bambina! –

Insieme a Jack era l’unica persona di cui si fidava ciecamente l’unica persona che non l’aveva mai abbandonata e anche se le parole avevano cominciato a scorrere come un fiume in piena si era sentita una specie di traditrice disonesta, per non averle racconto nulla, per non averle chiesto consiglio prima, dopo tutto la nonna non l’aveva mai delusa

La donna aveva meditato un pochino sull’accorato racconto della ragazza, si era accorta che qualcosa bolliva in pentola da un po’ dagli atteggiamenti enigmatici di Victoria. Non sarebbe stata lei a tagliarle le ali, contrariamente a Robert, quel Matthew le era piaciuto subito, oltre che gentile educato e con dei begli occhi, aveva dei modi di fare così semplici che poco si addicevano ad una pedina dello star system e onestamente lo aveva visto seriamente interessato a Vicky

-Ti piace sul serio questo Mattieu? – le aveva chiesto specchiandosi in degli occhi identici ai suoi

L’onestà aveva imposto alla biondina di annuire, come faceva a spiegarle quanto il cantante fosse speciale sotto tutti i punti di vista, si forse un po’ stronzetto a volte…

-Nonna non ha importanza, questa cosa non potrà mai durare o funzionare, Matt riparte tra una settimana e sicuramente si stuferà ancora prima delle mie paure, e se mai venisse a  saperne il motivo cosa credi penserebbe? -  Vicky era disperata

-Francamente l’ho visto molto più determinato di te! – le aveva confessato la nonna inaspettatamente sorprendendola un pochino 

-Non può essere Nonna, hai idea di quante ragazze gli corrono dietro, perché io? Per non parlare di Kate che è assolutamente fantastica,così bella e piena di senso dell’umorismo, dovresti conoscerla!!!-

-Vicky non è che stai cercando l’ennesima scusa per scappare? Quell’uomo tre giorni fa è venuto a bussarmi alla porta con un’umiltà che nemmeno ti immagini, dicendomi onestamente che non era sicuro che tu non lo sbattessi fuori a calci ma ti voleva assolutamente rivedere…alla luce di quello che mi dici merita ancora di più una possibilità!- sembrava così facile …

-Nonna dovrei raccontargli tutto e non so se posso farlo? – Vic sospirò per l’ennesima volta

- Io non mi preoccuperei, quando sarà il momento giusto sarà più semplice di quello che credi! Perché non provi a lasciare andare le cose come vanno per una volta?-

Lei era convinta che non sarebbe mai arrivato il momento giusto, ma si era trovata di nuovo con il telefono in mano e il cuore che batteva a mille a cercare il numero di Bellamy

 

Si era buttato sul letto supino sapendo che il sonno quella notte sarebbe stato un regalo che non era sicuro Morfeo fosse disposto a concedergli.

Pensare ad altro era impossibile e sembrava addirittura scorretto non solo verso Vicky ,ma anche verso sé stesso. Matt fissava il soffitto buio con le mani dietro la testa. Certo che si poteva ancora tirare indietro, poteva coccolarsela per quella manciata di giorni che mancavano alla fine della vacanza e poi sparire, era sicuro che dopo tutto lei non si aspettasse nulla di diverso. Il mondo era pieno di ragazze con un corpo stupendo e gli occhi blu, trovarne un’altra sicuramente meno incasinata e più disponibile era l’ultimo dei problemi. Cercò di scacciare il ricordo della sensazione anche troppo inebriante del corpo della biondina contro il suo mentre ballavano solo qualche ora prima, del modo in cui gli sorrideva, di come gli allacciava le mandi dietro il collo e gli accarezzava  i capelli, quella parvenza di accento francese quando lo chiamava “Mr Bellamy”, perché diavolo era un pensiero così difficile da ignorare? Persino Il suo corpo gli mandava chiari segnali di entusiasmo segnalandogli che il pensiero di Victoria non lo lasciava per nulla indifferente.

Voleva davvero tornare alla sua vita dimenticarsela e basta? Aveva ancora addosso il suo profumo!

Sospirò profondamente, nel silenzio della notte, dalle finestre spalancate oltre che una leggera brezza di mare gli arrivava sommessamente il mormorio del suo batterista e Sarah che sicuramente stavano discutendo dello stesso argomento seduti in terrazza…

La verità era che per via di Vicky nell’ultima settimana aveva guardato il mondo con un entusiasmo e un’ingenuità che probabilmente lui non aveva nemmeno dieci anni e svariati milioni di dollari prima, e gli  era piaciuto tantissimo! Era come prendere una boccata d’aria fresca, come essere ringiovaniti dentro di colpo, poteva solo fargli bene!  La componente più pura ed infantile del suo animo non riusciva a rimanere indifferente!  Non si era più levato dalla testa la sensazione che aveva provato suonando con lei qualche sera prima e non era dovuto solo alle fantasia che potevano scaturire dal guardare quelle mani muoversi sul pianoforte o lo sguardo di lei rapito dalla musica, quella ragazza  era stata in grado di intuire solo con l’istinto , che tipo di emozione voleva far provare al suo pubblico. Non vedeva l’ora di ripetere quell’esperienza e di sentirla suonare il violino.  Solo quello per lui era un motivo più che valido per perdere la testa!

La verità era che voleva dimostrarle che non aveva nulla da temere, voleva stupirla, voleva essere speciale almeno per un decimo di quello che lei pensava che fosse, a dispetto di come lo vedevano tutte le sue ex. Voleva fare l’amore con lei, farle dimenticare quell’idiota di calciatore, le atrocità che aveva vissuto e farla sentire speciale, era un obiettivo troppo alto?

Quando il giorno dopo il telefono che aveva tra le mani si era illuminato con il nome di Vic il cuore aveva fatto un involontario salto

-Ciao..- era emozionata ormai la conosceva abbastanza per intuire dalle sfumature dalla voce il suo stato d’animo

-Ciao..- un attimo di interminabile silenzio in cui Victoria era riuscita a vedere il sorriso di Matt mentre si attorcigliava una ciocca di capelli intorno al dito

-Mi sei mancata stanotte! – questa volta era il cuore della biondina ad aver fatto un salto al contrario o quell’uomo era un bugiardo da manuale o lei era irrimediabilmente perduta. Cos’avrebbe dovuto rispondere?    

-Lo dici per farmi sentire in colpa? – si difese

-Forse…-

-Come ti senti? – aveva chiesto lui dopo un altro momento di silenzio, percepiva l’imbarazzo e non poterla guardare negli occhi gli pesava in quel momento

Victoria aveva raccolto il fiato e tutto il suo coraggio

-Sono viva! …e se…se…se ti andasse di pranzare con me la mia giornata potrebbe migliorare di molto…- tanto per dirla come l’aveva detta Dominic e nel breve attimo di sorpresa del cantante aveva fatto in tempo a sentirsi prevedibile e banale. Chissà quante donne avrebbero potuto fare di meglio! Aveva letto da qualche parte che a Matt piacevano le ragazze aggressive e lei si sentiva aggressiva come il gatto della nonna.

- Sempre se non hai impegni…- si era affrettata ad aggiungere

L’aveva sentito ridacchiare –L’unico impegno per cui potrei rinunciare a pranzare con te in questo momento è mio figlio! – aveva risposto deciso –mi devi solo concedere il tempo materiale per arrivare lì da te! –

-Ok Mr Bellamy ti aspetto-

Quando una ventina di minuti dopo era suonato il campanello di casa Vicky si sentiva peggio della prima volta che era uscita con lui. L’impazienza alle stelle!!! Uno sguardo allo specchio i sandali infilati al volo col cuore che galoppava con i cavalli di Cydonia, il tempo di raccogliere la borsa dalla poltrona vicino all’ingresso. Aveva preso un grosso respiro ripetendosi “Vicky ce la puoi fare”, il sorriso che non era riuscita a frenare e….si, stavolta non si sarebbe trattenuta dal lanciarsi letteralmente tra le sue braccia…

Ma il sorriso si era gelato sulle labbra

-Robert??? Cosa diavolo ci fai tu  qui??? -

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Capitolo 12
*** 12 - CORAGGIO E PAURE ***


-Robert??? Cosa diavolo ci fai tu qui???-

Davanti a lei c’era l’uomo da cui pensava di essere amata incondizionatamente,  l’uomo che avrebbe dovuto starle vicino, sostenerla,  e invece l’aveva moralmente tradita e abbandonata. Il cuore le era andato in gola, ma stavolta non si sarebbe fatta sopraffare , aveva avuto il tempo di pensarci tutta la notte.

-Vicky dovevo vederti, ti prego fammi entrare dammi dieci minuti, ho bisogno di parlarti…- Rob era perfetto esattamente come se lo ricordava,  nella sua t shirt modaiola e a lei veniva da ridere istericamente. Erano passati otto fottutissimi mesi in cui Victoria aveva cercato di dimenticare lui e ogni singolo particolare di quella sera senza che Robert sentisse l’esigenza di cercarla per dirle anche una sola parola e ora di colpo…

-Non se ne parla ! – Se Ronson metteva un solo piede in casa sua, la nonna era pronta a prendere a sberle lei e a calci in culo il suo ex per non dire di peggio.

-Vic ti prego cinque minuti...non penso ad altro da ieri sera…- l’aria da cane bastonato non funzionava più, una rabbia incontenibile le divorava inaspettatamente le viscere

-Vieni..- si era avviata decisa nello stesso angolo di giardino in cui l’aveva trascinata Matt solo qualche sera prima piantonandosi in fronte a lui, aria di sfida, guance rosse e braccia incrociate.

-Che cosa vuoi? – gli aveva chiesto senza preamboli puntandogli gli occhi blu in faccia

-Chiederti scusa, non l’ho mai fatto hai ragione sono stato un codardo, ma se credi che per me sia sia stato facile…-

-Stai scherzando spero??? – Lo interruppe lei bruscamente – Non sei stato tu mi pare quello

stuprato e fatto passare per pazzo!!! – Stupro era una parola che non riusciva a pronunciare e che le creava disagio solo a sentirla, ma l’atteggiamento del suo ex fidanzato la stava letteralmente mandando fuori di testa, non pensava seriamente che venire a chiederle scusa bastasse per ripulirsi la coscienza!?

Lui ingoiò la saliva a vuoto – Vicky ti prego tu non hai idea di quanto mi è costato fare tutto questo… far soffrire la persona che amo…l’idea di perderti…- sembrava sinceramente contrito ma lei aveva sofferto troppo era impermeabile alle sue ragioni

-Troppo comodo!!! Se tu mi avessi amata anche solo un briciolo mi avresti difesa, non mi avresti lasciata sola e fatta passare per pazza! Non avresti coperto quei vermi per compiacere il tuo club…l’unica cosa che ti interessa sono i soldi!! – gli stava vomitando addosso otto mesi di rabbia trattenuta, pensava non ci sarebbe mai stata l’occasione per guardarsi ancora in faccia e invece…

-IO NON AVEVO SCELTA!!!- lui spalancò le braccia mentre lei lo guardava letteralmente a bocca aperta

-SCELTA??? Come fai a dire una cosa del genere??? Tu non hai una coscienza, non ti importa nulla di nessuno!!!– La biondina aveva le guance arrossate, i toni si stavano decisamente scaldando

-Vic ma come fai a non capire che mi hanno ricattato, mi hanno detto che non mi avrebbero più fatto giocare e avrebbero fatto in modo che io non avessi più un futuro se sollevavo uno scandalo di quelle proporzioni, cos’altro avrei dovuto fare???Hai un’idea di quanto potente sia quella gente? - il fatto che sembrasse in qualche modo in buona fede non lo rendeva meno egoista o moralmente giustificabile

-Come fai a non capire che hai distrutto la mia vita, come se non fosse bastato quello che era successo! Tu che ne sai di che vuol dire convivere con la paura, avere gli incubi di notte, perdere la stima di se stessi, non riuscire più ad uscire di casa??? Ho lasciato la Royal Albert Hall, non ho toccato il pianoforte per quattro mesi… tutto questo per te non conta???L’unica cosa a cui pensi è la tua carriera!!!- Lei urlava incurante del fatto che sua nonna poteva sentirla ed uscire da un momento all’altro

-Mio Dio Vic mi vergogno così tanto! Non avrei mai voluto…– lui si era passato una mano tra i capelli curatissimi con un gesto disperato facendo un paio di passi per avvicinarsi mentre lei faceva due passi indietro, inorridendo alla sola idea di un contatto casuale con il suo ex.

- Non è vero niente, come fai a dire che ti dispiace quando hai deciso di sacrificarmi senza scrupoli…- Victoria lo aveva detto sottovoce, tristemente, come se stesse facendo una considerazione tra se e se, le faceva così male al cuore, quanto poco lo conosceva prima se non si era mai resa conto che Rob poteva essere così opportunista ed incosciente da fare una cosa del genere relativamente a cuor leggero.

-Io ti amo ancora Vicky, ho cercato in tutti i modi di non pensare a te in questi mesi, mi sei mancata così tanto, ho cercato di dimenticarti con tutte quelle ragazze, ma…ieri sera quando ti ho vista con lui…mi è caduto tutto addosso , vorrei una bacchetta magica per rimettere tutto a posto …- non era riuscito a guardarla in faccia con l’ultima frase, ma lei aveva messo le mani avanti per metterlo in guardia di non avvicinarla.

Lo guardava incredula gli occhi sbarrati, il fiato sospeso, non riusciva a crederci, come poteva dire delle cose del genere??? Come poteva parlare di amore quando l’aveva lasciata sola a macerare nel dolore, nella delusione a lottare con paure che nemmeno sapeva si potessero provare.

-Sei innamorata di Bellamy? Da quanto lo frequenti? Hai lavorato per i MUSE? Lo so quanto ti piacciono, quanto lo stimi… – la domanda le era caduta addosso a bruciapelo con che coraggio le chiedeva una cosa del genere? Non aveva nessun diritto di essere geloso!

-Non sono affari tuoi!!! – quasi ringhiò Victoria

Matt, Mio Dio, sarebbe stato lì a momenti e lei desiderava così tanto averlo vicino in quel momento, ma contemporaneamente non voleva che lui e Robert si incontrassero di nuovo

-Vattene!!! – sussurrò stringendosi le braccia addosso, sentiva freddo nonostante i trenta gradi

-Vicky lo so che non puoi perdonarmi, ma vorrei che tu ci pensassi…- aveva continuato lui incurante del turbamento evidente della ragazza – Voglio che tu sappia una cosa,sono otto mesi che mi porto questo in tasca…te lo avrei dato se…non fosse successo…ti avrei chiesto di sposarmi… – aveva detto imbarazzato tirando fuori un piccolo astuccio rosso – non ho avuto il coraggio di restituirlo, ho passato ore a guardarlo pensando a noi chiedendomi quello che  ho perso, a come sarebbe stata la nostra vita insieme,  vorrei lo tenessi tu indipendentemente da come sono andate le cose …vorrei ci fosse un modo per tornare indietro - la biondina teneva gli occhi bassi, i pugni stretti, non voleva guardarlo, non voleva ascoltarlo un secondo di più un senso di nausea le divorava lo stomaco, faceva troppo male! La mano del calciatore rimase tesa senza che lei allungasse la sua per prendere l’astuccio, non voleva assolutamente sapere cosa c’era lì dentro.

-Vattene…- sussurrò di nuovo aveva già sofferto troppo

Robert annuì visibilmente turbato, al momento non aveva alternative, lasciando la preziosa scatoletta sul tavolo da giardino lì accanto prima di girare i tacchi ed avviarsi l’auto sportiva parcheggiata poco distante.

 

-Sapevo che eri impaziente di rivedermi, ma non mi aspettavo di trovarti sui gradini di casa! – il leader dei Muse, sorriso un po’ storto e canzonatorio, aveva intuito che qualcosa non andava solo dopo averle sfiorato le labbra con le sue sedendosi sui gradini accanto a lei. Vicky sembrava di ghiaccio eppure aveva immediatamente nascosto il viso sulla sua spalla  sorprendendolo non solo per il profumo floreale a cui ancora non aveva fatto l’abitudine.

L’aveva chiusa in un abbraccio baciandola di nuovo, avvertendo la stessa precaria fragilità della sera prima.

Quello impaziente in realtà era lui, camminava sulle piume da quando aveva chiuso la conversazione telefonica meno di un’ora prima. Corrugò la fronte davanti al sorriso tirato che aleggiava sul visetto di lei, sembrava assente.

-Tutto a posto? –

Victoria strinse i denti cercando di non far trasparire il tumulto che aveva dentro, si doveva focalizzare sul fatto che per colpa di Rob non doveva andarci di mezzo ulteriormente il suo rapporto con Matthew

-Si, si, certo – si era alzata con un sorriso e un entusiasmo eccessivo afferrando la mano del cantante per tirarlo in piedi a sua volta – Andiamo muoviti sto morendo di fame! – era stata lei a baciarlo, era una bugia  e lui era troppo sgamato per non accorgersene, ma per ora l’avrebbe assecondata

 

-Mr Bellamy , mi ha chiamato Mr. Howard per prenotare un tavolo per lei…prego seguitemi - il cameriere fin troppo ossequioso li aveva scortati verso un tavolo appartato su una terrazza immersa nella vegetazione mediterranea

il cantante qualche passo avanti a Vicky teneva stretta la sua mano come se avesse avuto paura di perderla anche solo facendo quei pochi passi e non era certo per gli occhi ammirati che si erano posati sulla ragazza al loro passaggio

-Il posto l’ha consigliato Dom- aveva chiarito guardandosi attorno soddisfatto come se solo quello fosse una garanzia. Un locale semplice ma molto curato, i prezzi indicati sul menù non erano certo alla portata dei comuni mortali, sembrava abbastanza fuori mano per sperare di non essere importunati da nessuno, otre che affacciato su un panorama davvero incantevole. Non si poteva certo dar torto a Dominic che d’estate passava tutto il suo tempo libero in quell’angolo di Francia!

Vicky aveva riso spudoratamente seminascosta dal menù davanti al cameriere, che invece aveva cercato stoicamente di restare serio mentre prendeva l’ordinazione, per il francese davvero discutibile del leader dei Muse, del resto Mr. Rockstar, aveva insistito per fare da solo…

-Sei imbarazzante! – gli aveva detto senza mezze misure continuando a ridere, lui aveva aggrottato la fronte con aria offesa

-Come prego? -

-Il tuo batterista se la cava molto meglio di te col francese! – giusto per provocalo ancora un po’ e vedere quella rughetta in mezzo alla fronte che si accentuava

-Non la pensavi così qualche giorno fa al bistrot …- La biondina continuava a ridere

-Primo al bistrot non ti sei mai sforzato di dire  una sola parola in francese, secondo ti sbagli carissimo Mr. Bellamy!  L’ho pensato dalla prima volta che hai ordinato due fette di torta di mele per tormentare quell’anima buona di Dom… semplicemente  non te lo potevo dire, come non te lo poteva dire quel poveretto due minuti fa! E poi uno che ti fa gli agguati nella cantina del locale dove lavori non può essere una persona seria! – lui incassò ridacchiando. La ragazzina si stava “allargando”! In realtà il moro si stava divertendo molto più di quello che voleva dar a vedere

- Attenta a quello che dici…- La minacciò semiserio alzando l’indice  

Vic invece si stava divertendo da morire ad attaccare la vanità del moro,  che come aveva già avuto modo di verificare era uno dei suoi punti deboli.

-Uuh…La famosa collera di Matthew Bellamy!!! – lei aveva sbattuto le ciglia provocante davanti all’aria melodrammatica del chitarrista giusto per chiarire che non si sarebbe fatta intimidire dalle minacce verbali.

Tra i famosi superpoteri aveva quello di distrarla dai suoi pensieri, purtroppo il  peso specifico dell’incontro con Robert era un po’ troppo alto per le spalle esili di Victoria. Il tempo che Matt si era preso per rispondere ad un messaggio le era bastato per ripiombare nei suoi pensieri tortuosi

-Dove sei? – Il cantante aveva cercato di riportarla alla realtà ,la domanda “cos’è successo?”, perché era chiaro che qualcosa doveva essere successo tra la telefonata e  quando l’aveva raggiunta a casa, esigeva urgentemente una risposta, ma lui oramai sapeva benissimo che farle pressione era il modo migliore per farla chiudere come un riccio.

-Ho l’impressione che tu sia rimasta seduta sui gradini di casa…- sorrise incoraggiante mentre le versava un dito di vino fresco e frizzante. Lei sorrise di rimando, come faceva con così poco a trasmetterle una strana sensazione di calore che si spandeva nel petto? O magari era il vino…

Annuì giocherellando col bicchiere prendendo tempo guardandolo di sottecchi. Aveva ragione Jack Matthew meritava la sua onestà  e aveva ragione anche sua nonna, meritava anche una possibilità,  ma questo non cambiava pressoché nulla.

-Robert è venuto a cercarmi, pochi istanti prima che arrivassi tu! – Occhi negli occhi, lo stretto spazio del tavolo sembrava si fosse dilatato all’improvviso e lei aveva avuto modo di vedere un lampo di  sorpresa sprizzare in quelli azzurrissimi del cantante.

Matt si sentì investito da una doccia di acqua gelata,  la stessa  rabbia cieca della sera prima gli risalì le caviglie, tutto pensava fuorchè Ronson avesse il coraggio di presentarsi da lei!

Ebbe tutto il tempo di morsicarsi il sottile labbro inferiore prima che la ragazza parlasse di nuovo

-Voleva … chiedermi scusa! – precisò lentamente,  da qualche parte doveva incominciare

-Io lo so che non hai idea di cosa sto parlando e… e vorrei potertelo spiegare…anzi te lo spiegherò, lo prometto, ma quando ti ho detto che non so da che parte incominciare non ti dicevo una bugia – aveva incontrato i suoi occhi solo per una frazione di secondo, erano troppo limpidi alla luce del sole e non la aiutavano per nulla in quel tentativo di confessione raffazzonata

-Credo di averti detto che per te ho tutto il tempo che vuoi! – l’aveva incoraggiata lui con quel tono sicuro , protettivo e un po’ sbruffone che assumeva a volte e che all’inizio la infastidiva, ma ora che lo conosceva non faceva che aumentare il suo imbarazzo.

-Dei Potenti Bellamy!!! Vorrei tu fossi veramente un alieno e potessi leggermi nel pensiero così potrei evitarmi…evitarmi…tutto questo…e la faremmo finita una volta per tutte!!!- la biondina sbuffò arrabbiata con sé stessa e le sue debolezze

Lui rise di gusto, nonostante l’argomento spinoso quella ragazza era semplicemente disarmante, la spontaneità un po’ infantile che aveva a volte lo faceva impazzire.    Si lasciò incantare dalle guance che si erano tinte di rosso, era uno di quei momenti in cui era sicuro di non aver mai visto niente di più bello e delicato in tutta la sua vita e…Dio sì l’avrebbe avuta vinta lui, perché la desiderava da morire!

- Dei Potenti!!! – le fece scherzosamente il verso - Un alieno??? Good! Hai letto anche tu il libro di quella tipa che mi ha trasformato in un principe alieno dai gusti un po’ trash? – chiese serissimo, beccandosi un’occhiataccia e un pugno su un braccio

- Cosa? Ma no!!! Scemo! E comunque la tipa ha ragione… sui gusti un po’ trash!!! – rilanciò lei con le guance sempre più bollenti – Sii serio per una volta! Sto cercando, sto provando a dirti che…ti racconterò tutto, voglio farlo, ma devi avere pazienza, non so come… non so nemmeno se riuscirò a farlo prima che tu risalga su un areo e… sparisca…- l’ultima parola l’aveva solo sussurrata ad occhi bassi. Si arrabbiò con se stessa per il fastidio che provava all’idea che quella vacanza finisse, non potevano rimanere in quel limbo indefinito per sempre?

-Hey! Non ho nessuna intenzione di sparire! – le alzò delicatamente il viso verso il suo - Io ci sarò tutte le volte che vorrai parlarne stai sicura e tu devi  ancora suonare il violino per me!  – ancora una volta le parole erano scappate dalla pancia del cantante contrò il buon senso e la sua volontà. Era fottuto!! Fottuto per una ragazzina con gli occhi blu, le stava anche accarezzando il dorso della mano sul tavolo tanto per enfatizzare la cosa . Lei era l’aliena che aveva il potere di manipolare la sua mente!!! Non avrebbe mai confessato neppure a Dom che la sola idea di vederla suonare il violino lo eccitava da morire!

-Io non suono per te! – sottolineò lei per l’ennesima volta vagamente immusonita

-Ok…-la assecondò davvero poco convinto

-Matthew…- Qualcosa gli si era mosso nello stomaco! lo aveva chiamato Matthew in modo solenne, non Matt, Bells, Mr. Bellamy o qualsiasi cosa le venisse in mente per flirtare con lui o deriderlo e qualcosa nello sguardo di lei lo aveva messo in allarme su quello che stava per dire

-Tu… sei mai stato innamorato? Voglio dire..hai mai amato qualcuno seriamente? – era la prima volta che lei si azzardava a chiedergli qualcosa di veramente personale che andasse oltre i presupposti di quel gioco estivo. Aveva strizzato gli occhi più volte pinzandosi il naso con quel tic nervoso che non aveva mai imparato a controllare completamente

-L’unica relazione seria che ho da più di vent’anni è quella con il mio batterista! – ridacchiò semiserio ingoiando un sorso di vino, era una battuta scontata, ma meglio berci sopra perché anche lì qualche colpa ce l’aveva eccome!

Il sorriso che affiorò sulle labbra di  Matt era cinico quanto il tono che aveva usato pensando a quanto disastrosa fosse la sua vita sentimentale, amare qualcuno non ti garantisce il lieto fine lo aveva imparato bene, con Gaia si erano lasciati ad un passo dall’altare, ma non gli andava di parlarne…non aveva nessuna intenzione di mostrargli che anche lui era umano e vulnerabile.

Lei aveva annuito sorridendo per la battuta gli occhi blu cercavano conferme in quelli di lui che invece era fuggito, improvvisamente quello sotto pressione era lui

- Vuoi una risposta da cantastorie o una risposta vera? – provò a rilanciare conscio che la “ragazzina” lo stava testando

-Devo cercare su google anche quella…oppure sono più attendibili i testi delle tue canzoni?-

Lei alzò le spalle inclinando il visino abbronzato , lui rise a disagio. Assurdo!

-Non credo di essere mai stato molto innamorato di Kate se è questo che  vuoi sapere, forse ero solo infatuato. Lei è bella, famosa, disinibita e… incredibilmente coinvolgente …mi sono lasciato incantare, non lo so…- avrebbe voluto aggiungere che all’inizio gli era sembrato  impossibile che una Kate potesse volere proprio lui.

- ed è successo tutto così’ in fretta…- riprese  - Forse sono rimasto lì perché ero innamorato dell’idea di avere una famiglia, lei ha una famiglia stupenda sai..- la pausa di Matt aveva dato tutto il tempo a Vicky di sentirsi una nullità in confronto -  pensavo di poterla amare nonostante le divergenze, ho provato a costruire qualcosa, lo trovi stupido o sorpassato? Bing è mio figlio e puoi pensarla come vuoi, ma non sono un irresponsabile!  – Aveva sottolineato.

Tutte le volte che si era innamorato in modo irrazionale si era fatto un male cane perché sarebbe dovuta andare meglio stavolta?

Victoria scosse il capo violentemente, certo che non lo pensava!  “Onestà” le aveva ripetuto la testa.

Davvero Matt le stava facendo una domanda del genere? Sicuramente era onesto in quel momento  e tutto ciò non faceva che confermare le teorie di sua nonna

-Tu invece…Sei… ancora innamorata di lui? – chiese il moro lentamente . Uno strano puzzle si era composto nella sua testa, mentre una forma di ansia ingiustificata gli assaliva la bocca dello stomaco, dopo tutto quella tra lui e Vicky non poteva neppure definirsi una relazione vera e propria. Era geloso come un pazzo, non l’avrebbe mai ammesso! Ebbene sì era diventata una questione personale, lui ce la stava mettendo tutta e un verme come Ronson non se la meritava Vicky!

-Tu saresti ancora innamorato di una  persona che ti ha pugnalato alle spalle e poi ti ha lasciato da sola a morire per terra? – soffio fuori concentrata nel pasticciare con un pezzetto di pane con un astio che lui non avrebbe mai pensato potesse abitare in una creatura del genere.

Rob le aveva fatto la stessa domanda al contrario meno di un’ora prima e lei aveva provato una rabbia sorda e incontrollabile, non gli avrebbe permesso di rovinare di nuovo la sua vita era colpevole quanto quei degenerati dei suoi compagni di squadra e forse più

Il cantante annuì lentamente, capiva perfettamente cosa doveva provare Vic, aveva bisogno di un contatto fisico, ma qualcosa lo bloccava si sentiva in qualche modo intimorito

-Ha detto che mi ama ancora e non ha fatto altro che pensare a me! E’ così assurdo… io credo che amare qualcuno sia una cosa completamente diversa, io…ero convinta ci fosse qualcosa di vero tre me e lui…ma poi…– Victoria non aveva avuto il coraggio di guardarlo in faccia mentre lo diceva, mentre rifletteva per l’ennesima volta sull’assurdità di quella affermazione, ma ancora una volta aveva compiuto uno di quei gesti irrazionali che Matt la spingeva inconsciamente a compiere, aveva bisogno di parlarne con qualcuno che non fosse la nonna o Sarah

Davanti al piatto del musicista c’era una scatoletta rossa…lui deglutì a vuoto era in difficoltà, non se lo aspettava! Non si aspettava che Ronson facesse una cosa del genere otto mesi dopo e nemmeno si aspettava che Vic avesse voglia di parlarne con lui

-Che cosa…Ti ha chiesto di…voglio dire… l’hai aperta? – corresse il tiro mentre formulava la frase passandosi una mano tra i capelli incrociando timidamente gli occhi di lei. Gli era preso letteralmente un colpo in più si sentiva terribilmente stupido mentre una assurdissima paura che il suo antagonista in qualche modo se la riprendesse faceva capolino.

-No!!! Non voglio sapere cosa c’è dentro!!! – lui annuì di nuovo pensieroso, cosa stava cercando di fare Ronson? Era completamente pazzo!!!

-A volte siamo noi che attribuiamo un significato eccessivo a…cose che sono solo un oggetto…un anello è solo…un anello ad esempio- provò a dire pensando ai suoi errori

Lei bevve un sorso di vino riflettendo su quell’affermazione, gli occhi di entrambi fissi sulla scatoletta al centro del tavolo, cosa le era sfuggito…a parte il fatto che probabilmente lei e Robert avevano un concetto di amore abissalmente diverso?!

Kate aveva sventolato l’anello del leader dei Muse davanti al mondo intero chiarendo subito che non l’avrebbe sposato, chi dei due aveva frainteso il valore simbolico di quell’oggetto

-E tu l’hai mai fatto? Hai mai frainteso il valore di un…oggetto? – Bellamy saltò sulla sedia, quella conversazione si stava facendo spinosa! Cosa diavolo voleva sapere Vic, se lui era uno che regala anelli di fidanzamento alla leggera o se era mai stato fregato???

-Si! Probabilmente si! – aveva risposto suo malgrado, con un tono che lasciava intuire qualche bruciatura,  lui era sempre stato in buona fede dopo tutto

Lei aveva annuito pensierosa, la sedia aveva strisciato rumorosamente sul pavimento mentre si alzava, sulla terrazza c’erano solo altre due coppie,

-Facciamola finita…- aveva sussurrato mentre Matt aveva seguiva con lo sguardo la figuretta fasciata in uno dei suoi vestitini a fiori senza capire bene che intenzioni aveva

Victoria si era avvicinata alla ringhiera e con una determinazione imprevedibile aveva gettato la scatoletta in mare senza nessun preavviso, lasciando il Cantante a dir poco disorientato!

Voleva solo potersi lasciare tutto dietro le spalle una volta per sempre!

  

- Certo mio caro Prince  of Kalesstria …- Vicky sguardo divertito e ammaliante giocherellava con la cannuccia colorata del suo drink, più che seduti fianco a fianco erano praticamente appiccicati, Matt tutto sorrisini non riusciva a toglierle le mani di dosso.

Lei era tutta sera che lo tormentava con quel nomignolo,  dopo aver letto un pezzo della famosa storia che il suo cantante le aveva nominato per caso

- Non dovresti avere un pochino più di rispetto per un principe alieno? – Lui era troppo su di giri per non assecondarla, il cervello vagamente annebbiato dall’alcol gli dava una percezione ancor più accattivante della giovane musicista, e la parte del principe delle stelle gli piaceva eccome!

Dall’incontro con Robert la ragazza non gli aveva raccontato quasi nulla, diciamo che avevano ignorato l’argomento entrambi eppure le cose sembravano radicalmente cambiate.

Victoria aveva notevolmente abbassato le difese e lui si era fatto stregare dal suo ingenuo entusiasmo, aveva pazientemente tirato i remi in barca ogni volta che l’aveva sentita irrigidirsi quando le sue carezze si erano fatte un pochino più ardite, ma gli era bastato il modo in cui lei lo guardava per sentirsi sicuro di quello che stava facendo.

Da parte sua Vicky si era sforzata di tenere a bada il più possibile la testa in situazioni che la imbarazzavano. Matt continuava ad essere il maschio più anomalo del pianeta, era contemporaneamente di una “normalità” sorprendente per essere una rockstar e assolutamente fuori di testa in tutto quello che diceva o faceva. Visti insieme sembravano una coppia vera,lui la ricopriva di attenzioni e questo le faceva quasi paura

-Confesso che mi è piaciuta di più quella storia dove tu sei l’agente MB7 al servizio di sua Maestà! – aveva proclamato solenne  mentre lui si pavoneggiava pensando a quale ruolo potesse essere più accattivante per lui! I suoi fans a volte erano veramente raccapriccianti!

-I’m Bellamy…Matthew James Bellamy! – recitò con lo sguardo assassino, il pollice e l’indice posizionati come una pistola che puntava alla testa di Dom e un tono teatrale che avrebbe fatto invidia a Daniel Craig

-Che ne dite?-

Dom aveva alzato gli occhi al cielo, serviva altro alcol, lui sapeva  fin troppo bene a che livello riusciva a regredire il cantante della sua band, mezzo ubriaco pur di fare colpo su una ragazza!!!

-Jesus Christ… Bells risparmiaci…- era stato il suo commento melodrammaticamente british

Vic rideva fino alle lacrime, Bellamy un po’ brillo era palesemente più scemo del solito, ma non gliene fregava niente doveva aver bevuto un cocktail di troppo anche lei visto che lo trovava più affascinante del solito e non per merito della camicia bianca di Armani fatta su misura.

-No No No…Prova a dirlo di nuovo…bisogna assolutamente fare un video e postarlo su istaura, impazziranno tutti!!! - lo provocò lei guance rosse e occhi brillanti con entusiasmo eccessivo, lanciando uno sguardo di intesa al batterista che scuoteva eloquentemente la testa, prima di  lisciare la famosa camicia del suo compagno di band col gesto suadente che avrebbe usato per accarezzare un gatto.

Inutile dire che il moro in quel momento avrebbe fatto di tutto per compiacerla

-I’m Bellamy…Matthew James Bellamy! – la accontentò lui più tronfio di prima

-Okkey… provino superato la parte è tua, voi che dite? – la biondina cercava consensi nel gruppo di amici che rideva strafottente.

- Seee… gli piacerebbe!!! – Fece eco ironico Dominic . Matt con quello sguardo indignato era proprio idiota- Girami il video e posto dall’account di Muse…-al biondo veniva da ridere solo a pensare alla reazione dei fans

Vic appoggiò il suo drink sul tavolo del club dove avevano deciso di passare la serata con tutto il gruppo, armeggiando col telefono,  poi  passò le braccia intorno al collo del suo cantante accarezzandogli la guancia perfettamente rasata con il fare più seducente che gli era riuscito visto che le veniva ancora da ridere,  recitando fedelmente la parte della Bond girl per accaparrarsi totalmente la sua attenzione e lo baciò come se nella stanza non ci fosse nessun altro

-Tu pensi che se inscenassi un entrata alla James Bond sul palco i fans si divertirebbero? – soffiò nell’orecchio alla biondina tra un bacio e l’altro!

Non poteva essere serio! Vicky stava provando a sedurlo,  almeno per finta,  e lui pensava a come giocare a 007 sul palco !!  Era proprio un po’ sconnesso a volte…

-Io penso che tu sei fuori di testa! Non distrarti Prince of Kalesstria! – Lei l’aveva preso per il colletto della camicia ed era tornata a baciarlo, mani nei capelli, i corpi appiccicati ed era esattamente il tipo di lusinga e di atteggiamento che faceva impazzire il cantante!

Al momento erano attorcigliati al limite dell’indecente considerato il luogo…

-Wow! Hai capito!!!–Dom stava trattenendo il fiato. Lui e Jack avevano seguito la scena a cinquanta centimetri di distanza e il batterista era letteralmente senza fiato davanti all’irruenza inaspettata della ragazza, non che per lui ci fosse nulla di nuovo, ma Matt era realmente molto preso.

-Secondo me questa sera se la porta a casa !!!- il biondo dei Muse aveva tirato una sorsata dal suo drink senza smettere di fissare la coppietta che aveva di fronte affascinato

- Seeee! – Jack gli aveva praticamente sfasciato la spalla con una pacca - Se Bellamy si  porta a casa Vicky , giuro che pago da bere a tutti fino a quando nessuno di noi saprà più come si chiama! – aveva commentato  l’amico di Victoria, non che al momento mancasse molto al punto di perdizione assoluta nell’oblio dell’alcol…

-Hey bello…mi spiace per te ma questa sera niente bionde esplosive…- Jack aveva girato il viso di Dominic verso il suo con due dita, distogliendolo dal siparietto amoroso,  piantando gli occhi in quelli grigi del biondo senza un minimo di pudore

-Sicuro che io ne senta la mancanza???- Il batterista era scoppiato a ridere scioccamente…in assenza della sua bionda era ubriachissimo su quello non c’era ombra di dubbio

-Jack! Ti confiderò un segreto…- aveva detto sotto voce avvicinandosi all’orecchio del bel medico

-Bellamy fa tanto il figo ma saranno due mesi che non tromba!!! Scccch… – l’aveva detto come se si trattasse di una questione di vita o di morte e l’altro era scoppiato a ridere a sua volta scrollando il capo incredulo

-Ma figurati!!! -

-Lo trovi così strano? – gli aveva chiesto Dom mettendogli un braccio al collo la testa praticamente contro la sua, il giovane medico a quel punto aveva faticato davvero a non mostrare il suo disagio, ma non si era spostato di un millimetro , il ciuffo biondo che praticamente sfiorava il naso del batterista, il fiato alcolico e dolciastro sulle sue labbra e lui che non capiva che a che gioco stava giocando realmente l’altro, ma sembrava un gioco dannatamente divertente.

-Diciamo che è in fase di denial ! Vedi Matt è un fottuto illuso romantico, non fa che pensare ad avere una relazione stabile, una donna di cui innamorarsi , le sposerebbe tutte,  ma alla fine non è capace di tenerselo nelle mutande e poi piange se regolarmente le cose vanno a puttane!!!-

Vicky intanto aveva trascinato il suddetto cantante a ballare un pezzo latino americano, la situazione a parere del batterista stava decisamente scappando di mano ad entrambi, le mani del moro  erano scivolate ovunque la biondina gli aveva concesso

Dominic rideva scuotendo il capo perplesso valutando la situazione

-Vedi…- stava riflettendo a voce alta, i gomiti sul tavolo incollati a quelli dell’altro ragazzo

 – Kate adora ballare e ti posso assicurare che è fottutamente sexy, credo tu abbia avuto modo di vederlo – lo provocò  con aria di intesa facendolo quasi sussultare -  Matt con lei  nella stessa situazione sarebbe stato l’imbarazzo totale, erano continuamente in competizione …ora guardalo, sculetta come una puttana!!!- Il batterista alzò il dito verso il barman ordinando l’ennesimo shot che scivolò in gola fin troppo facilmente …i due ragazzi ridevano fino alle lacrime, quando non c’era Sarah Dominic sembrava decisamente più spontaneo e l’atmosfera più rilassata.

 

Bellamy a quel punto era coinvolto anima e corpo, francamente avrebbe fatto qualsiasi cosa e quando  Victoria piena di energia lo aveva trascinato fuori dalla pista per mano, l’aveva seguita senza esitazione

-Dove vai? – perché doveva trovarsi sempre per le mani donne iperattive

-Andiamo a  vedere le stelle cadenti! -  lei era corsa via ridendo sfilandosi i sandali prima di scappare lungo la stretta riga di spiaggia.

-Vic…dove corri …aspettami…- il chitarrista l’aveva inseguita a fatica, i riflessi un po’rallentati dal cibo, dall’alcol e dai baci di lei

-Muoviti…con tutti i soldi che dai al personal trainer sei già senza fiato?! –

Si era lasciata cadere a pancia in su sulla sabbia, lui l’aveva imitata col fiatone buttandosi letteralmente a terra sfinito, incurante della sabbia che si infilava tra i vestiti ed erano rimasti lì così, qualche attimo l’uno accanto all’altra ansanti a riprendere fiato.

-Perdi colpi Bells…sarà l’età!? – gli aveva fatto notare lei bonariamente con una leggera spallata

-Sarà l’alcol vorrai dire! Parlando di alcol… io sono come il vino invecchiando miglioro! – Scemo e presuntuoso! Ridevano ancora entrambi.

  Matt non si ricordava da quando non si sentiva così leggero. Con Vicky non avvertiva nessun tipo di pressione, non doveva sforzarsi di essere all’altezza di nessuno,  lei non  pretendeva nulla, lo ascoltava seriamente interessata,non gli faceva notare continuamente tutte le sue mancanze grandi o piccole che fossero. Non gli chiedeva di essere quello che lui non era, non cercava di cambiarlo, non gli imponeva di infilarsi in abiti che lo mettevano a disagio per accompagnarla in qualche posto modaiolo dove era indispensabile far presenza, ed era ancora convinta che lui fosse dotato di chissà che poteri paranormali il che lo divertiva da morire! Poi c’era quella strana faccenda dell’intesa dal punto di vista  musicale a volte quando parlavano di musica aveva l’impressione che lei sapesse esattamente come la pensava, o la prossima frase che avrebbe detto. Era destabilizzante . Tradotto in termini pratici era libertà per la mente e il cuore, e per lui che aveva vissuto gli ultimi quattro anni compresso in una dorata gabbia virtuale era come respirare ossigeno puro, dava un filino alla testa.

-Principe delle stelle stai cercando il tuo pianeta personale lassù? – Vic lo aveva scosso dai suoi pensieri, incantandolo col suo sorriso da ragazzina, per non parlare del fatto che si stava arrotolando una ciocca di quei capelli lunghissimi e biondi al dito.

La musica lì arrivava come un sotto fondo lontano e nella semioscurità i lineamenti del cantante sembravano più affilati. Vic si era  girata su un lato puntellandosi sul gomito concedendosi il lusso di accarezzare con un dito quegli spigoli che ormai le piacevano da morire. Dieci giorni prima tutto quello le sarebbe sembrato surreale, non avrebbe mai immaginato chi era l’uomo che si celava dietro la chitarra. Invece ora poteva baciarlo, accarezzarlo, baciarlo ancora…

-Non ho bisogno di cercare lassù la mia stella…ce l’ho qui davanti, mi sta baciando…- aveva risposto lusinghiero attirandola verso il basso per l’ennesimo bacio breve e dolcissimo.

La battuta era così scontata e lui l’aveva recitata con un’enfasi tale che lei era scoppiata a ridere sonoramente

-Bellamy!!! Non cominciare nemmeno ti prego!!! Con me non funziona! – che idiota quando faceva la rockstar “piaciona”.

-Cosa? - lui si era dipinto in faccia un’espressione così delusa e rammaricata da sembrare vera. Dei del cielo a volte Vicky davvero non capiva se peccava di eccesso di ingenuità ed era seriamente in buona fede o la stava solo prendendo in giro

-Sono serio, serissimo!!! – si era anche messo una mano sul cuore…non era umanamente possibile resistere a quell’uomo!!!

-  Hai riciclato quella canzone troppe volte anche per un ecologista…fidanzate, ex fidanzate, amici parenti, compleanni…  sai che sforzo!! Sono sicura che puoi fare di meglio!!- A questo punto Matt era seduto con la faccetta più indignata che era riuscito a sfoderare

-Ma io canterei solo per te! – aveva rilanciato accorato con un’ingenuità disarmante canticchiandole il ritornello di Starlight

-Per me ed altre cinquantamila persone mentre fai il bagno di folla…ovvio!  – lui spalancò le braccia offeso. Che bugiardo, affabulatore professionista! In realtà quella che stava mentendo era Lei,  Matt la emozionava canticchiando sulla spiaggia, la sola idea che potesse cantare realmente per lei davanti a 50.000 persone la mandava in panico totale, non aveva la minima importanza se era Starlight o l’elenco del telefono.

- Ok farò uno sforzo ! – sospirò il moro lasciandosi cadere di nuovo sulla sabbia con le mani dietro la nuca cominciando a canticchiare sommessamente una melodia

-Che cos’è? – quello era uno dei lati del leader dei Muse che la affascinava oltre misura, avrebbe dato qualsiasi cosa per essere nella testa di Matthew Fucking Bellamy e sapere come nasceva la sua musica

Lui l’aveva ignorata ed aveva continuato a canticchiare ad occhi chiusi

-E’ così che nasce la musica? – osò, ora poteva chiederglielo

-Come? – Matt spalancò gli occhi colto di sorpresa dalla domanda e dall’adorazione con cui lo stavano guardando quegli occhioni blu, al punto da costringerlo a ridacchiare nervosamente,lei non lo conosceva affatto lui non meritava tutta quella considerazione.

-Nella tua testa voglio dire? Come fai? – lui scosse il capo incredulo

-Io… no…non lo so…non c’è un come…-

-Tu non hai idea di quanto ti invidio… di quanto sei fortunato, io non riesco a farlo, non ho quel dono e vorrei così tanto! – il moro si era sentito in imbarazzo totale, ancora una volta avrebbe fatto carte false per sapere che lei lo stava guardando così per “lui” non perché era Matt Bellamy o per la sua musica.

-Non è vero …puoi farlo anche tu ….devi solo ascoltare..dentro di te… – dopo tutto lo aveva fatto inconsciamente  qualche sera prima suonando con lui – Basta trovare l’armonia giusta… Feel me Vic… - le aveva sussurrato con la passione di chi ci crede davvero a un millimetro dalle labbra di lei . Vicky si era lasciata andare letteralmente incantata mentre lui la schienava delicatamente sulla sabbia – Feel me…- le aveva ripetuto sfiorandole appassionatamente  il collo con le labbra e sapevano benissimo entrambi che non stavano parlando solo di musica.

Victoria si era persa, la memoria momentaneamente cancellata! Nel mondo della fantasia  aveva lasciato che fossero l’istinto e i sentimenti a guidarla mentre si piegava completamente alla volontà del cantante e Matt per la prima volta aveva perso completamente il controllo.

Non era un Santo ed era tutto troppo perfetto in quel momento, le sue mani , le sue labbra, il suo profumo, il calore del corpo snello ed abbronzato contro il suo.

Perfetto come le mani del cantante che esploravano il suo corpo, come la sintonia che si stava creando con lui, Vic per un attimo aveva avuto la presunzione di essersi lasciata tutto alla spalle, l’illusione che con Matt fosse possibile qualsiasi cosa. Era tutto perfetto fino a quando un flash le aveva attraversato la mente, improvviso, inaspettato, un gesto, un odore, un suono chi lo sa, avevano scatenato il terrore più nero ed irrazionale .

-Matt, Matt fermati..io non posso!! – Victoria lo aveva spinto via di colpo divincolandosi dal suo abbraccio, e ora lo guardava ansante col terrore negli occhi. Non poteva, non ci riusciva non importa cosa provava per lui, quanto lo desiderava , la sua mente era uno schermo nero, c’era un assurdo blocco totale, un limite invalicabile…

Lui ci mise un attimo per riprendersi e riconnettersi alla realtà…cosa aveva sbagliato? Di colpo erano seduti entrambi col fiato corto a guardarsi in faccia, anzi Matt aveva l’impressione che lei non lo vedesse affatto

-Vicky guardami tesoro, è tutto ok, sono io! –

-So perfettamente chi sei! – urlò cercando di alzarsi mentre lui la bloccava per le spalle, non avrebbe potuto fare mossa più sbagliata

Il terrore era diventato panico totale

-Non toccarmi…- lo respinse di nuovo, governata solo dalla paura

Matt non sapeva cosa fare, Vicky per lui era la creatura più dolce ed irrazionale dell’universo e mai e poi mai avrebbe voluto spaventarla, voleva solo amarla…non poteva non sentirlo erano collegati sulla stessa frequenza fino ad un secondo prima

-Vicky  mi stai facendo diventare matto! Non posso continuare così – urlò più duro di quello che

 Voleva mentre si passava le mani tra i capelli

Lei si era alzata cercando di incamminarsi, scalza, scarmigliata e terrorizzata

-Non devi continuare…nessuno ti trattiene! Credi che per me sia facile? Credi che lo faccia apposta, che mi diverta a renderti difficile la vita? Che io non ti desideri? Che io non pensi che non ti meriti tutto questo? – era esplosa, non ci riusciva, non poteva, aveva ragione sua madre era una specie di mela bacata…nessuno l’avrebbe mai voluta

-Ho fatto di tutto per tenerti lontano da me! Per evitare…tutto questo!– si vergognava così tanto  

-Vic aspetta fermati..ho il diritto di sapere il perche! – lui le trotterellava appresso,  aveva cercato di nuovo di prenderla per le spalle provocando una reazione inaspettata

Il diritto??? Il diritto di cosa??? Le veniva quasi da ridere…

-Anch’io avevo il diritto di vivere la mia vita! – urlò in preda alla disperazione più nera, la vista offuscata dalle lacrime

-COSA VUOI SAPERE??? SONO STATA STUPRATA ORA SEI CONTENTO??? TI  BASTA???–

L’aveva detto, anzi l’aveva urlato prima che un silenzio irreale ricadesse tra loro! Non sarebbe certo stata lì a vedere la reazione di lui un secondo di più, non gliene fregava nulla di cosa pensava doveva chiudere quella faccenda in quel momento Aveva il cuore in gola, il cervello in acqua, le tremavano  le mani, le gambe, il cuore…

Matt si era bloccato, non se lo aspettava non così, non in una situazione del genere, non così di colpo, andava tutto benissimo e in un secondo si era ribaltata la situazione,  forse si era lasciato un filino andare, forse le aveva infilato le mani nelle mutandine, ma chi non lo avrebbe fatto a quel punto!? lo stupore lo aveva bloccato un secondo di troppo non c’era stato il tempo per tutti i discorsi che si era più  o meno preparato “just in case…” . Aveva perso pochi preziosi secondi mentre lei si allontanava

-Vic aspettami… dobbiamo parlarne! – Parlare di cosa??? L’umiliazione era troppo grande, lei voleva solo che gli abissi la ingoiassero, non si sarebbe girata..

Il cantante aveva cercato di infilarsi goffamente i costosi mocassini di Gucci pieni di sabbia  per inseguirla. Merda! La scelta era o lei o le scarpe…era pure inciampato nella sabbia… sembrava una sit com… alla fine era scappato via scalzo, col fiatone, cercando di dribblare la gente all’interno del locale, ignorando Dominic che lo chiamava,lanciato a mille in uno slalom surreale,  doveva assolutamente raggiungerla!

Nulla era valso ogni sforzo aveva varcato la soglia nel preciso istante in cui Victoria saliva su un taxi. Era rimasto lì impalato, deluso,  ansante, piegato in due a riprendere fiato per poi abbandonarsi allo sconforto seduto sul marciapiede, l’ultimo pensiero era che un fotografo, fans curiosi o chiunque potessero immortalarlo seduto in terra, scalzo, con i pantaloni arrotolati in malo modo e la testa tra le mani.

Il cuore faceva malissimo, in bocca aveva un sapore amaro e maledizione era innamorato di quella meravigliosa ragazzina con gli occhi blu, triste momento per ammetterlo a sé stesso!!!

Meno male che lei era convinta che lui fosse pressoché onnipotente, invece  non era d’aiuto nemmeno nello sconfiggere una maledetta paura.

-Matt che succede? – neppure si era accorto che il suo batterista era seduto accanto a lui

-Stai bene? Dov’è Vicky? –  ecco l’atteggiamento di mamma chioccia a volte persino lo infastidiva! Dominic pensava di avere il dovere di fargli da balia a vita, lui personalmente era una testa di cazzo della peggior specie, eppure si sentiva sempre in dovere di proteggerlo non si sa bene da cosa! Aveva solo voglia di urlare un ‘faculo’ gigatesco!

- Io non lo so…- aveva ammesso tristemente

Si era girato di colpo al tocco di una mano che gli stringeva l’altra spalla

-Serve un drink amico! – Jacques gli sorrideva amichevole, ma lui si sentiva così demoralizzato che aveva persino rifiutato la mano del batterista per alzarsi! Poteva farcela da solo!

Non aveva detto una sola parola mentre rientravano nel locale e come dal nulla una delle ragazze del personale gli aveva fatto riavere le sue scarpe con un sorriso  a cui il cantante aveva risposto con un grazie gentile e disorientato.

Andy e sua moglie lo conoscevano abbastanza da sapere che non era il caso di fare domande.

Matthew buttò giù tutto d’un fiato il drink che aveva davanti, si sentiva malissimo voleva solo evadere dai suoi amici, stare solo per capire cosa fare, il pensiero di come doveva sentirsi lei quando perdeva il controllo lo uccideva, due secondi prima era la ragazza più dolce dell’universo…

-Matt che è successo? – Dom aveva bisogno di capire di che entità era il danno

.Niente!!! – gli aveva risposto l’altro asciutto

-Forse ci sei andato giù pesante…-

- Andato giù pesante??? –il cantante stava per esplodere ma che diavolo si aspettavano sempre tutti da lui? Perché diamine aveva il dovere di essere perfetto e non sbagliare mai? Lui non era affatto perfetto e se lo dovevano ficcare bene tutti in testa, Kate, Dom, Tom e chi altro…

-E’ chiaro che sono io che sono sbagliato come al solito! Ti pareva!!-

-Matt ti prego…

- A te queste cose non capitano … ti piace vincere facile! – ritorse velenoso sul suo batterista

- Non sono certo io che ti ho detto di insistere con una ragazza con cui sapevi in partenza che poteva non funzionare!!! –

-Hey , Hey…calma…- si intromise Jacques, ormai la serata era rovinata per tutti ci mancava solo una lite in diretta tra i due amici

-Matt senti…hai impegni per sabato? – Jack un po’ esitante lo guardava con un’espressione indefinibile

-Perchè…- sussurrò appena il moro, la delusione si era sommata all’aggressività

-Allora potresti prenotare un volo per Londra- Ancora una volta Jacques era stato costretto a prendere una decisione che Victoria non avrebbe gradito, per il suo bene. Francamente ormai conosceva Bellamy abbastanza bene da essere dispiaciuto nel vedergli quell’espressione disperata sul viso, dopo tutto aveva contribuito anche lui a metterlo in quella situazione 

Il cantante sgranò gli occhi disorientato, troppe cose nella stessa serata

-Vicky ha un concerto con  la London Simphony Orchestra, Primo violino solista…- il biondo valutò attentamente la reazione disorientata del cantante prima di continuare

-Non te l’ha detto lo immaginavo- sospirò -  domani riparte ha la prova generale, sono tre mesi che si prepara…- Matt era di nuovo spaesato, Vichy non  aveva neppure fatto cenno al concerto, non sapeva come prenderla, ancora una volta lei aveva fatto di tutto per tenerlo fuori dalla sua vita, si passò una mano sul mento pensieroso, forse doveva lasciar perdere veramente, forse non ci poteva fare niente  o non c’era realmente nulla da fare, forse si era illuso che essere Matt Bellamy from Muse gli desse il potere taumaturgico di passare sopra a certe cose

- Non sono sicuro le farebbe piacere … e non sono nemmeno sicuro sia una cosa giusta… -

-Lo so cosa stai pensando…è complicata Matt, ha molta paura, ma tu hai fatto miracoli credimi e … quello che prova per te va ben oltre quello che è disposta ad ammettere e al suo controllo…non credo di averla mai vista così nemmeno prima di Robert…- il cantante annuì pensieroso

-Ho bisogno di dormire! –era solo una scusa per giustificare la sua necessità di stare solo

- Vengo con te…- Dominic al solito era pronto a fare da spalla su cui piangere o tira bersaglio a seconda delle necessità del suo migliore amico, sicuramente non lo aspettava un fine serata facile

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Capitolo 13
*** 13- IL RE DEI TESTARDI ***


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Vicky aveva pianto tutte le lacrime che aveva e non in senso metaforico. Era solo colpa sua questa volta, non poteva incolpare nessun altro, si era illusa che buttare un anello in un burrone potesse far scomparire il passato, non era così facile! Si era illusa che una rockstar aliena potesse davvero risolvere i suoi problemi, invece era solo una pazza disfunzionale incapace di mantenere il controllo, nessuno si meritava una come lei, tantomeno quella creatura meravigliosa che era Matthew.  Questa volta non ne aveva fatto parola nemmeno con la nonna, si vergognava troppo non poteva parlarne con nessuno, non con Sarah la supermodella, che con tutto il bene che le voleva, in cuor suo l’avrebbe compatita e nemmeno con Jack anche se sicuramente sapeva per filo e per segno cos’era successo. Erano tutti bravi quando era ora di dispensare consigli…”dovresti dire, dovresti fare”…ma toccava solo a lei lottare con i mostri nella sua testa che le condizionavano la vita! La sera prima avrebbe preferito morire che lasciarlo da solo sulla spiaggia!

Non ne avrebbe parlato neppure con la sua terapista, che umiliazione! Sicuramente quella donna la considerava il suo più grosso fallimento o un caso irrecuperabile, ore e ore perse a cercare di rimediare, ragionare, vincere paure, guadagnare l’autostima, provare a sentirsi invincibile o solo normale,  e poi…si era lasciata sconfiggere dalla sua testa tra le braccia dell’uomo che più desiderava al mondo! Probabilmente nemmeno Napoleone a Waterloo si sentiva così e lei era stanca di combattere con sé stessa…

Doveva essere una specie di castigo divino  perché Matt, la Rockstar che non deve chiedere mai, con lei aveva avuto davvero una pazienza infinita,  era stato di una dolcezza insospettabile dietro ai riff “arrabbiati” della sua chitarra, e lei aveva fatto di tutto per cercare di rimettersi in gioco.  Aveva passato giorni a chiedersi come le sue ex potessero considerarlo immaturo ed egoista quando  invece era dolce, generoso ed assolutamente speciale anche solo per il mix di  sicurezza dettata dall’età e dalla professione, e di discorsi di un’ ingenuità quasi infantile che esibiva mischiati all’arroganza di un ego decisamente più grande di lui. 

Le lacrime erano scese incontrollate mentre buttava le sue cose  nella valigia pensando a come era riuscita a rovinare tutto, lui non l’aveva chiamata, non le aveva scritto una parola ne la sera prima ne quella mattina…era giusto così! Faceva meno male sapere che era lui che lasciava perdere, che tornava alla sua vita, era logico, normale, accettabile come la logica conclusione di una vacanza …invece la consapevolezza di non essere all’altezza di non saper  gestire la situazione la uccideva!

Non voleva scappare, non voleva deluderlo ne tanto meno ferirlo, eppure non aveva trovato nemmeno il coraggio di dirgli del concerto, come avrebbe potuto aprirgli la sua mente e il suo cuore parlargli delle sue paure delle sue emozioni…

Aveva continuato a piangere silenziosamente per tutto il viaggio col cuore pesante come piombo, crogiolandosi nel ricordo di come era tutto perfetto tra le sue braccia prima che la sua mente impazzisse,  disperandosi perché non c’era modo di recuperare, di rimediare, non poteva chiedere scusa, giustificarsi, promettere che non sarebbe più successo, non importa quanto importante fosse Matt lei non era in grado di garantirgli nulla

Poi aveva tirato fuori il violino dalla custodia e si era affidata all’unico motivo di vita che aveva, la cosa che più amava, “l’unica che non ti tradirà mai” …la sua voce profonda a ricordarglielo  in testa, ”la musica”!

 

-Stasera è nata una stella! – sentenziò con enfasi il direttore d’orchestra abbracciandola affettuosamente

-Grazie signore! – Victoria si sentiva stordita, come uscita da un sogno, se qualcuno le avesse chiesto di raccontare cos’era successo intorno a lei nelle ultime due ore non sarebbe stata in grado di farlo

-Quando ti ho dato la parte confesso di essere stato titubante, ho sempre pensato che sei più brava col pianoforte, sapevo che era una sfida sia per me che per te …ma ho scommesso e ho vinto!.Il pubblico era letteralmente incantato! –

L’autostima di Vicky avrebbe dovuto fare passi da gigante se non ci fosse stata di mezzo la devastante tempesta interiore che le aveva fatto riversare fuori tutte le sue emozioni in modo quasi inconsapevole.

Nel Foyer del teatro a spettacolo  finito una piccola folla di amici e parenti aspettava lei e gli altri musicisti. Aveva cercato di procrastinare il più possibile quel momento, meglio starsene chiusi ad accarezzare il violino,  non era pronta per sorridere e fingersi soddisfatta della serata, prendersi quel briciolo di gloria,  aveva il cuore a pezzi e si sentiva di pietra.

Eppure era uscita fuori ed aveva sorriso, ringraziato, si era fatta abbracciare, sommersa da complimenti e fiori.

C’erano tutti, proprio tutti, i suoi genitori, la nonna, Jacques, amici, colleghi, ex colleghi, forse perché era la prima volta dopo tanto tempo che aveva un concerto così importate e lei stava ancora piangendo e non per l’emozione, come pensavano tutti.

 Sarah l’aveva abbracciata forte, forte piangendo più di lei di lei incurante del’abito da sera e del trucco perfetto

-Vic, sorellina, sono così felice questa sera! – si erano strette come due sorelle  e non appena la bionda l’aveva lasciata andare si era trovata stretta in un altro abbraccio, caldo, morbido e profumato

-In un modo o nell’altro ti assicuro che sarai nel nostro prossimo album, non me ne frega nulla di come la pensa lui!  – l’ accenno di barba bionda e morbida le aveva sfiorato la guancia e lei si era sentita persa nell’abbraccio entusiasta, dolce e sincero del batterista

-Dom ti prego…sai che non è possibile! - aveva sussurrato mentre il cuore si fermava e lo sguardo vagava in cerca di due occhi azzurri , in un misto di panico e speranza

-Vicky sei straordinaria, non lo dico solo per farti un complimento… anche se confesso di aver temuto che la capacità di giudizio di qualcun altro al momento fosse un tantino offuscata- il batterista aveva scherzato allegro come al solito facendole l’occhiolino, Vic era ancora tra le sue braccia

Lei avrebbe voluto chiedergli del suo compagno di band, la sola idea che Matt fosse stato tra il pubblico la terrorizzava a morte, ma non c’era stato il tempo e già la sua maestra di pianoforte la stava rapendo. Dominic semplicemente le aveva  mandato un bacio  mimando con le labbra “Non preoccuparti!” con una strana espressione soddisfatta in viso.  Il cuore le era scappato via, aveva cercato quel viso famigliare tra i presenti con un vuoto allo stomaco, non voleva sperare…invece si era trovata davanti al più grosso mazzo di rose rosse che avesse mai visto in vita sua

-Sapevo che ce l’avresti fatta Vicky, sei sempre stata troppo brava per stare in fila con gli altri…-

Dietro c’era Robert e Victoria era riuscita solo a dire grazie mentre il mazzo di fiori scivolava tra le sue braccia.

-Perdonami, volevo esserci stasera, ho vissuto di persona ogni tuo sforzo ogni tuo successo e ogni tua delusione in questi due anni, non potevo mancare -

Aveva cercato di mascherare la sorpresa, la confusione che provava con un sorriso tirato, non capiva perché il suo ex era di nuovo lì, e l’aveva guardato per la prima volta da mesi solo in quel momento.

Non se lo ricordava così bello, Robert fisicamente non era paragonabile al musicista alieno, magari era in buona fede sul serio, magari preso dal panico in un momento particolare aveva preso una decisione affettata senza pensare, magari aveva avuto tutto il tempo per pentirsene e voleva recuperare seriamente. Lui sapeva esattamente come erano andate le cose, la conosceva bene come nessun altro, se lo avesse reincontrato in un momento diverso, se non fosse stata accecata dal miraggio di Bellamy come avrebbe reagito?

-Vicky scusami per l’altro giorno a casa di tua nonna, quello che sto cercando di dirti è solo che mi farebbe piacere parlare un po’ con te, con calma magari davanti ad una tazza di caffè…-

Robert sembrava disperato e lei aveva buttato il suo anello in mare, avrebbe dovuto sentirsi in colpa?  Non aveva voglia di discutere di nuovo davanti a tutta quella gente, non era ne il luogo ne il momento

-Ci penserò…- aveva sussurrato con un mezzo sorriso mentre i suoi occhi incontravano quelli grigi e pieni di speranza del calciatore, in quel momento non riusciva a pensare a nulla di coerente, figuriamoci valutare se poteva dargli una nuova chance…

Era stata solo una frazione di secondo, il tempo di avvertire una vibrazione senza rendersi conto se era positiva o negativa perché Jacques, che quella sera aveva fatto elegantemente da padrone di casa, le aveva messo una mano sulla spalla, sul viso un’espressione di allarmata disapprovazione

-Vicky scusatemi…ma una persona ti vorrebbe salutare! – occhi grigi fonte corrucciata non aveva fatto nulla per nascondere l’ostilità per Ronson

-Ma certo…ci vediamo presto Vicky – sussurrò  il calciatore facendosi indietro educatamente, Jack non aveva aspettato neppure un secondo, trascinando via l’amica per il gomito

-Che ci fa qui quello???- la rabbia che aveva provato  rivedendolo era difficile da dominare

-Io non ne ho idea! – aveva sussurrato lei confusa

-Tu stai bene? – l’amico si era fermato un attimo a studiarla seriamente preoccupato

-Ma si, si…-.Che poteva succedere di peggio dopo tutto - Chi devo salutare ancora? - aveva chiesto con un sospiro esasperato,cominciava ad essere stanca oltre che frastornata.

La risposta era lì, era bastato alzare gli occhi e seguire la direzione dello sguardo di Jacques, un po’ in disparte appoggiato ad una colonna c’era il principe delle stelle infilato in un elegantissimo abito scuro che lo faceva ancora più minuto.  Si era confusa nell’azzurro, mentre le mancava il fiato e le gambe diventavano di pietra

Jack si era fatto indietro soddisfatto sfilandole il mazzo di rose dalle mani senza che quasi lei se ne rendesse conto. Improvvisamente era rimasta sola in mezzo ad una stanza che era diventata enorme ! Zeus e tutti gli dei dell’Olimpo non l’avebbero salvata stavolta! Sapeva benissimo che Matt non avrebbe lasciato perdere senza una spiegazione al punto in cui erano arrivati, ma almeno sperava di avere il tempo di tornare a Nizza, di elaborare razionalmente le sue motivazioni, in quel momento non era lucida troppa adrenalina, troppa emozione…e lui e i suoi maledetti occhi azzurri lì davanti…

-Ciao..- non sorrideva, era serio, forse un po’ imbarazzato ma serio, l’imbarazzo tra di loro sembrava stesse diventando una fastidiosa costante.

Vicky fece qualche passo col cuore che le usciva dal petto e i piedi che non toccavano terra ancora agganciata agli occhi più azzurri dell’universo, pregando che le gambe la sorreggessero

-Ciao – aveva risposto semplicemente con un filo di voce, forse era passato un secolo o magari solo qualche secondo scandito dal battito furibondo del cuore prima che il cantante si inchinasse brevemente a prenderle una mano portandosela alle labbra

-Non provare mai più a tenermi lontano da te o da quello che ho visto stasera! –  il tono era di rimprovero, duro, determinato, non un briciolo di leggerezza o ironia e lei aveva deglutito a vuoto sentendosi persa, sotterrata improvvisamente oltre che dal senso di colpa da quello di essere assolutamente inadeguata.

Aveva annuito seria senza dire una parola, la mente bianca come un lenzuolo, gli occhioni blu spalancati,  la sola devastante consapevolezza che lui era tra il pubblico mentre lei suonava, che era lì per lei per l’ennesima volta per quanto surreale potesse essere e che probabilmente aveva assorbito tutte le sue emozioni.  Avrebbe dovuto chiedere scusa,spiegargli che non avrebbe mai e poi mai voluto trattarlo così, che ci era stata malissimo… gettargli le  braccia al collo e sentirsi stringere, aveva bisogno di essere rassicurata ,  invece aveva annuito, sorriso leggermente ricacciando indietro il nodo che aveva in gola, allungando una mano verso quella di lui sperando potesse bastare almeno come punto di partenza

-Vieni… se ti va ti presento i miei amici e i miei genitori. –

Era un gesto destabilizzante, c’erano dei momenti in cui Matt non sapeva davvero come comportarsi.

 Il cantante non se l’era passata meglio divorato dal senso di impotenza che provava,  la sicurezza di sé stesso annientata dalle imprevedibili reazioni di lei. Ci aveva pensato tutta la notte, messo a parte l’egoismo non voleva assolutamente farle del male, non voleva mollare sapeva di aver  qualcosa di speciale per le mani, ma aveva paura che andarla a riprendere, presentarsi davanti a lei quella sera non fosse la cosa giusta da fare, in fondo in fondo temeva un rifiuto davanti a tutti per sfiducia verso se stessa o verso di lui. Non aveva nessuna intenzione di perdersi la serata di Victoria, ma poteva starsene tra il pubblico in incognito, far finta di niente e rimandare di qualche giorno quando sarebbero stati tutti più lucidi e meno emozionati.

Invece aveva chiamato Jack e gli aveva detto “Ok io ci sono” divorato com’era dall’urgenza di rivederla e provare a chiarire la situazione

 Aveva afferrato quella mano lunga e sottile che poco  prima aveva ammirato accarezzare il violino e l’aveva seguita ubbidiente, lo stomaco gli si era aggrovigliato, le mani si erano incrociate, strette, fuse, tra sguardi quasi timidi in un gesto che era riuscito a dire molto più di quello che erano riusciti a fare loro a parole, l’istinto di stringersela addosso e cancellare due giorni di pena infinita in un abbraccio.

-Matt...senti…-aveva sussurrato lei con gli occhi lucidi e in gola un milione di parole che non sarebbe mai riuscita a dire, ma non era il momento delle spiegazioni

-Scch….è tutto ok …tranquilla…sono qui!- invece il cantante aveva il dubbio che essere lì in quel momento non bastasse affatto, lo spazio di un sorriso, di uno sguardo infinito che li aveva chiusi per un secondo in quella bolla di sapone  che esclude il mondo intero quando un’energia speciale scorre tra due persone, ed erano di nuovo circondati di gente

-Mamma, papà…lui è Matthew … un amico… musicista….- era sicuro che la maggior parte dei presenti sotto i quarant’anni l’avesse ragionevolmente riconosciuto avendo la decenza di non darlo troppo a vedere

-Per me è un onore essere qui questa sera!  – aveva detto educato ed ossequioso mentre la madre di Victoria lo stava vivisezionando con lo sguardo che era caduto sulle mani ancora incrociate provocandogli un certo imbarazzo, alla donna non era sfuggita sicuramente nemmeno l’emozione dipinta sul viso e nella voce della ragazza.

-Abbiamo organizzato una piccola festa in onore di Victoria, perché non si unisce a noi per cena sono sicuro che a mia figlia farebbe molto piacere-

Il padre di Vicky invece cordiale e benevolo, aveva appena invitato il cantante a rimanere quasi si fosse accorto a prima vista di un legame tra i due

 

-Posso accompagnarla? – Matt prese sottobraccio la nonna di Victoria nel tragitto a piedi dal teatro al ristorante, la ragazza al momento era contesa da parenti ed amici e lui non aveva la minima intenzione di essere invadente, era la sua serata!

-Non deve accontentarsi della compagnia di una vecchia signora quando intorno ci sono così tante belle ragazze ! – aveva ribadito lei

-L’unica ragazza che mi interessa è impegnatissima stasera e la sua compagnia Claire è di gran lunga più piacevole di molte altre …sto solo dicendo quello che penso! – la prevenne lui mentre la donna alzava gli occhi al cielo. Francamente capiva benissimo come sua nipote si fosse fatta incantare da quel ragazzo, anche solo per quei modi di fare così educati, ma  tutta’altro che convenzionali.

-Bella serata vero?! –aveva buttato lì lei con entusiasmo

-Bellissima serata e Victoria ha talento!-

- Non so cosa devo fare con lei! – confessò il cantate a sorpresa dopo un attimo di silenzio

-Pensavo fosse adulto , vaccinato, discretamente famoso  e padre di un bellissimo bambino,  non credo di poterle dare consigli! – gli aveva fatto eco lei sinceramente sorpresa, provocando una risatina imbarazzata

-Il fatto è che…Vic…l’altra sera…mi ha …detto cosa le è successo! Si creata una situazione per cui… credo di averla spaventata…è scappata , non volevo davvero e io… non mi ha raccontato nulla…diciamo che è stata una cosa che le è scappata di bocca perché io… forzare le cose era l’ultima cosa che volevo mi creda! Non farei mai nulla che potesse metterla in difficoltà! –

Matt era arrossito lievemente imbarazzato guardandosi intorno come se qualcun altro potesse sentirlo,la nonna di Vicky lo guardava sorpresa, ancora un punto a favore di quel ragazzo che quando era in crisi aggrovigliava le frasi parlando troppo velocemente.

-Veramente.. lo sapevo già – ammise subito dopo- Jacques mi ha raccontato tutto tempo fa!Ho cercato di fare del mio meglio, ma non basta evidentemente  e ora… non so cosa più devo fare con lei! Mi creda Claire quando le dico che non voglio rinunciarci perché Vic è …la cosa più…più incredibile che mi sia capitata ultimamente, quando sono con lei smetto di pensare a tutto quello che mi sta intorno …e quello che ho visto stasera è straordinario…– Matt abbassò gli occhi senza concludere la frase

La nonna di Vic corrugò la fronte pensierosa  davanti a quel diluvio sconnesso di parole! Avrebbe dovuto immaginarsi che qualcosa non andava, sua nipote era partita alla svelta, senza travolgerla con il turbinio di chiacchiere ansiose e rituali scaramantici  pre concerto.

Matt si era interrotto davanti allo sguardo stupito  dell’anziana signora, la pressione che si sentiva addosso in quel momento era completamente diversa da quella che provava con Kate, ciò non vuol dire che fosse  disposto a prendere le cose alla leggera

-Matthew sweetheart…- tutta quella schiettezza inaspettata l’aveva portata ad usare un tono più confidenziale del dovuto- Uno stupro non si dimentica e non si pedona! Sono sicura che una persona con un cuore che sa scrivere parole così belle saprà trovare un modo! Hai mai considerato l’idea di dirglielo molto chiaramente ? Perdonami se ti parlo come fossi mio figlio! – l’anziana signora era sempre più stupita dall’uomo con gli occhi azzurri che aveva di fronte, per certi versi le faceva quasi tenerezza, non era quello l’atteggiamento che ci si aspetta da una rockstar.

 -Dille quello che provi Matt, come ti senti in questo momento,di cos’hai paura, cosa vorresti …Victoria è solo una ragazza molto fragile che ha paura di sé stessa e dei suoi sentimenti, non dovrei essere io a dirtelo, ma credo tu abbia aperto uno spiraglio  che non si vedeva da tempo…se solo avesse un motivo valido per uscire allo scoperto…-

 Il moro aveva annuito silenzioso, aveva ancora addosso l’energia e l’emozione con cui era stato travolto durante il concerto, sapeva per esperienza personale che a volte la rabbia e la frustrazione possono compiere prodigi agli occhi del pubblico e aprire fenditure grandi come burroni nell’anima dei diretti interessati . Rimandare spiegazioni e discorsi inevitabili a quel punto non era più un’opzione

 

-Vic..tua madre ha invitato Robert a cena- Sarah aveva preso l’amica sottobraccio raggiungendola di corsa

-Cosa??? Stai scherzando spero? – sua madre doveva essere impazzita di colpo. Che avesse sempre avuto un debole per Rob si sapeva ma cosa stava cercando di fare?

-Putroppo no ….- Jack si era unito alla conversazione affiancandole

-Come può pensare di far sedere Bellamy e Robert allo stesso tavolo? – era la cronaca di una morte annunciata, ormai conosceva il musicista abbastanza per sapere che non sarebbe stato facile tenerlo a bada… -Come fa a pensare che io lo voglia qui! -

-Ti ricordo che tua madre non sa di Bellamy! – Jack sembrava quasi ingenuo

-Si sono già incontrati? Matt e Robert voglio dire…– aveva chiesto allarmata

-No… ma Dom l’ha visto e non credo se ne sia stato zitto..- aveva replicato la modella

-Sarah ti prego di a Dom di tenere a freno il suo cantante se necessario …- Vic era preoccupatissima non si prospettava una serata facile per nessuno

 

Invece Matt a cena era stato stranamente tranquillo e discreto, lui e Vic non erano neppure seduti vicino, eppure gli sguardi si erano incrociati di continuo in modo più o meno esplicito con un’emozione difficile da gestire era come se quello che provavano fosse lì, sul tavolo, visibile agli occhi di tutti in modo imbarazzante.

La pressione da reggere per la giovane musicista era quasi insostenibile perché Robert invece non aveva perso occasione per lodarla pubblicamente, e lei infastidita  dalla situazione che le rendeva impossibile reagire era arrossita pregando segretamente che leader dei Muse fosse giudizioso abbastanza da ignorarlo. Dei del cielo perché non aveva la bacchetta magica per far sparire tutta quella gente? Aveva bisogno di tornare sulla spiaggia sotto le stelle solo lei e Matthew Fucking Bellamy a parlare di tutto ciò che la tormentava glielo aveva promesso, avrebbe dovuto farlo all’inizio…

-Quindi il prossimo concerto sarà a Parigi – aveva chiesto un’amica

-A Parigi ho passato uno dei week end più romantici della la mia vita con Vicky! – puntualizzò Rob  con un sorriso nella sua direzione che voleva escludere il resto del mondo

-Era in un’altra vita! – aveva replicato lei asciutta, evitando accuratamente gli occhi di Bellamy.

-Victoria ti sembra il modo di rispondere! – l’aveva ripresa sua madre ottenendo come unico risultato quello di alimentare la sua rabbia

Era la vita dove lei era felice, spensierata, era prima che Robert decidesse di rovinare tutto, perché se lui l’avesse difesa le fosse stato accanto se lei si fosse sentita amata sarebbe stato tutto più facile da sopportare-

-E tu quante volte hai suonato a Parigi Matt? –  Forse il calciatore si sentiva forte del sostegno della madre di Victoria

 Il cantante invece si era pizzicato la punta del naso ridacchiando, l’arroganza di Ronson era incredibile era un po’ che lo osservava mordendosi la lingua per amor di pace,  non aveva nessuna intenzione di farsi trascinare in qualche situazione imbarazzante per lui o per Victoria, non lì e non quella sera, aveva altre cose su cui focalizzarsi.

- Dom tu… ricordi? – cercò sostegno ironicamente

-Francamente no! – il batterista finse di pensarci seriamente sorridendo tra il divertito e il preoccupato, che situazione assurda! Accanto a lui  Sarah  era vicina ad un attacco ansioso

-Credo di aver perso il conto,ma… se proprio non riesci a dormire di notte puoi cercarlo su Musewiki! – fu la risposta di Bellamy, il sorrisino sghembo, lo sguardo affilato ed aggressivo, alzando il calice del rosso nella  direzione del bel calciatore prima di prenderne una generosa sorsata. Non si era scomposto nemmeno per il calcio alle caviglie che gli aveva tirato il suo batterista. L’intero tavolo ridacchiava in una serie di commenti a mezza voce

-Mr Bellamy ho l’impressione che qui la conoscano tutti! – la madre di Victoria lo guardava in modo sempre più curioso, e non solo lei…

-Mamma … per favore…- La ragazza era arrossita violentemente, se Matt aveva deciso di non esporsi lei non voleva sicuramente che qualcuno tanto meno i suoi genitori gli facessero pressione

Lui l’aveva rassicurata col sorriso di chi è perfettamente padrone della situazione

-Oh…suono in una band mediamente famosa…- aveva detto con noncuranza, provocando una serie di risatine un po’ perplesse

-Mr Bellamy … troppo umile..ti facevo un megalomane affetto da manie di protagonismo!- il calciatore ricambiò  il brindisi nella sua direzione- Forse era già ubriaco

La tensione stava salendo, ma ancora una volta il leader dei Muse aveva risposto con ironia disarmante cercando con lo sguardo il sostegno del suo compagno di band

-Non è per me…voglio solo il meglio per la band! -

-La band giusto! Victoria dava lezione alla figlia del bassista della sua band …- Spiegò Robert alla madre della sua ex - Immagino abbiate avuto modo di incontrarvi in quel periodo – aveva insinuato guardando il cantante direttamente negli occhi

La ragazza era letteralmente saltata sulla sedia! Cosa diavolo stava cercando di insinuare stava per rispondere con tutta l’indignazione che la stava rodendo invece al suo posto aveva risposto un Matt calmissimo dallo sguardo tagliente

-Per tua fortuna ho incontrato Victoria solo qualche settimana fa perché ti posso assicurare che ora non saremmo qui a discuterne! Se adesso volete scusarmi… - Quando era troppo era troppo!!!

Si era alzato educato ma deciso senza voltarsi, la reazione di Ronson non gli interessava affatto, lasciando il tavolo nell’imbarazzo totale.

 

Matt non fumava, non aveva mai fumato seriamente, ma in quella situazione aveva bisogno di qualcosa con cui scaricare l’irritazione che gli girava per la pancia, aveva chiesto una sigaretta al portiere aspirando la prima boccata con avidità innaturale … “lurido, schifoso, verme, maiale…” sciorinando una litania di insulti diretti al suo antagonista sussurrati a mezza voce. La sigaretta era durata poco, solo due tiri prima di essere schiacciata con rabbia sotto le eleganti scarpe italiane.

Il tempo di girarsi e Dominic  era lì in piedi dietro di lui, la spalla appoggiata al pilastrino di sostegno della calottina che accompagnava verso l’ingresso del locale, col tempismo perfetto che solo lui poteva avere e il silenzio di chi sa quando è ora di parlare

-Tu lo sai vero perché quel bastardo è ancora vivo? –  il gesto della mano era plateale quanto quelli sul palco e i tic erano completamente fuori controllo, i capelli tutti in piedi, ma il batterista non sembrava minimamente impressionato

-Ma chi pensa di essere quello!!! Lo sai vero che l’unico motivo per cui ho lasciato perdere è perché non volevo mettere in imbarazzo Victoria, non stasera…è la sua serata!!!-

Dom aveva alzato gli occhi al cielo riflettendo sul discutibile concetto di “non mettere in imbarazzo” del suo compagno di band

-Se lo uccidi piangeranno molti più fans di quelli che piangerebbero per te! – aveva sottolineato semi serio beccandosi un’occhiata torva, del resto aveva solo fatto notare che Ronson non era affatto uno sconosciuto nel mondo calcistico

-Come diavolo ha fatto Vic a mettersi con uno così… ti giuro che quando penso che l’avrebbe anche sposato divento pazzo! – il moro si era passato le dita tra i capelli per l’ennesima volta

-A vent’anni tutti commettono errori di valutazione! – Il biondo aveva fatto spallucce, ancora una volta il cantante aveva ammirato le sua logica semplicistica, si compensavano da sempre uno era complicato quanto l’altro era estremamente lineare, almeno nell’approccio generale alle cose.

-Pensi di poterlo sopportare per quel che resta della serata?- aveva chiesto il batterista paziente

-Non ho alternative credo! – Un lungo sospiro aveva lasciato il petto del leader dei Muse mentre si avviavano verso l’interno

 

 

Vichy era davvero esausta aveva salutato e ringraziato tutti ad uno ad uno, in quel finale di serata era il minimo che potesse fare, erano tutti lì per lei, non vedeva l’ora di andarsene pur sapendo che doveva ancora affrontare tutte le sue paure.

 Quando si era ritrovata inaspettatamente tra le braccia del suo ex senza che lui chiedesse il permesso era letteralmente congelata, inorridita da un contatto fisico indesiderato. Come aveva potuto pensare anche solo per un attimo ci fosse qualcosa che si poteva ricucire quando un abbraccio le provocava un disagio così grosso?

Non si era mossa rigida come un palo, si era lasciata abbracciare mentre lui, che oltretutto era visibilmente alticcio le sussurrava in un orecchio

-Grazie Vichy, se solo potessi accompagnarti a casa? Ti prego…– Lei era inorridita, ma Jack nei panni del suo angelo custode ancora una volta l’aveva tolta dall’imbarazzo di dare una risposta

-Vic…abbiamo caricato tutte le tue cose sulla macchina di Matt! – Serio, severo e determinato, il messaggio “stai alla larga” forte e chiaro, fosse stato per lui avrebbe emesso un’ordinanza restrittiva al calciatore nell’avvicinare la sua amica.

Robert aveva annuito a denti stretti lasciandola libera come chi fa fatica ad incassare la sconfitta

 

Qualche passo indietro appoggiato all’auto il musicista alieno aspettava paziente, le labbra ridotte ad una riga invisibile come unica testimonianza di quello che provava.

 Aveva dovuto far ricorso a tutte le tecniche di concentrazione acquisite nel corso degli anni per contenere l’aggressività nei confronti di Ronson e per completare il quadro era appena uscito da un confronto con la madre della sua bella musicista

-Matt, la chiamano tutti così giusto? Matt le do un consiglio, lasci perdere Victoria, non mi fraintenda non ho alcun pregiudizio verso di lei per il…lavoro …che fa o per come vive, ma mia figlia è una ragazza “complicata” . Si fidi di me! –

Il moro aveva strizzato gli occhi, lo mandava in bestia il fatto che la madre di Vichy, la persona che più avrebbe dovuto essere solidale con lei le stesse giocando contro. Gli era sempre più chiaro come la biondina avesse perso completamente la fiducia in sé stessa e nelle sue possibilità emotive o lavorative che fossero.

Aveva annuito serio ed educato

-Io…io credo lei stia sottovalutando sua figlia! Mi creda farò tutto quello che posso per fare in modo che quello che le è successo diventi solo un brutto ricordo… Buonasera Signora e grazie di tutto! – aveva salutato la donna con un cenno del capo travolto da un miscuglio di emozioni contrastanti andando incontro a Vichy

-Scusa se sono venuto con la Mini, il traffico di Londra è un inferno e con questa è molto più facile trovare parcheggio…- Era bastata quell’affermazione fuori luogo in quel momento per farla sorridere mentre si domandava se avrebbe mai finito di stupirsi di quell’uomo.

Lui le aveva aperto la portiera con quei modi che aveva imparato ad apprezzare, Victoria si era sentita sciogliere dentro anche se sapeva benissimo  che stava per affrontare una delle situazioni più difficili della sua vita. Quanto le era mancato quel sorriso un po’ storto luminoso come l’azzurro dei suoi occhi che la faceva sentire l’unica donna sulla faccia della terra! Stava per perderlo ed era disperata, avrebbe voluto rimandare quel momento in eterno…il cuore stava affondando Da lì in poi erano soli e lei gli doveva scuse e spiegazioni che non le avrebbero affatto garantito che ci sarebbe stata un’altra occasione

-Non sembra affatto scomoda! – aveva commentato ridendo cercando di tenere l’atmosfera leggera, ma lui prima di mettere in moto l’aveva scrutata con uno di quegli sguardi con cui Vic era convinta le leggesse nel pensiero, mandandole il cuore in gola

-Tutto bene? Sei stanca? – Ce l’aveva scritto in faccia? Bellamy sembrava seriamente preoccupato per lei dopo tutto quello che gli aveva fatto, le veniva da ridere, aveva annuito.  Probabilmente poteva mettere quella giornata nella top ten delle più difficili di tutti i tempi

Il cantante non aveva smesso di sorridere e si era allungato verso il sedile posteriore

-Una cosa per te! Tutti quei fiori con cui abbiamo riempito il baule appassiscono..-

In mano aveva un pacchettino tubolare avvolto in un foglio di carta dorata sul viso un’aria di mistero, gli brillavano gli occhi in modo indegno!

-Coraggio apri, ti giuro che non esplode! – sembrava impaziente, la biondina invece era sempre più incredula ed imbarazzata

-Io…non so cosa dire…Non dovevi, seriamente…-  Vichy lo aveva scartato con cautela, sotto l’attenta supervisione di lui, il cuore che batteva di nuovo a mille, come poteva non innamorarsi di quell’uomo indifferente a tutte le comuni logiche maschili? Non lo avrebbe mai ammesso ma il regalo più bello era essere lì con lui nonostante tutto. Da un tubo di cartone rigido aveva estratto delicatamente alcuni  fogli ingialliti…

-Stai scherzando spero!!! – Matt avrebbe potuto avere un orgasmo solo per il modo in cui lo stava guardando la biondina  in quel momento… quei due occhioni blu pieni di stupore…

-E’ originale? Sei impazzito??! – era uno spartito di Rachmaninov scritto a mano

-L’ho comprato tempo fa in un mercatino a San Pietroburgo…- non conosceva Victoria a fondo, ma qualcosa nella sua testa gli aveva suggerito che un regalo del genere l’avrebbe impressionata sicuramente più di qualche ninnolo costoso o un enorme mazzo di fiori

-Non posso accettare …varrà una fortuna…- quell’uomo era completamente pazzo ormai lo aveva abbondantemente appurato…

-C’è una condizione…- aveva buttato lì il moro semiserio mentre lei lo guardava interrogativa

-Promettimi che imparerai quel pezzo e lo suonerai solo per me! – Vic aveva scosso il capo sorridendo era “una condizione” che le faceva scorrere i brividi per la schiena solo a pensarci, per non parlare del modo in cui la stava guardando lui…

-Io non suono per te Mr. Bellamy! Lo sai! – provare a tenergli testa in quel momento le sembrava un’impresa titanica, il sorrisetto impertinente che si era stampato in viso con la consapevolezza di chi sa di aver fatto centro era assolutamente irresistibile

-Lo hai fatto…questa sera! – Il  cantante aveva una mano sul cuore e non rideva più

 Il cuore di Victoria invece si era appena fermato, era la conferma di tutte le sue paure, aveva abbassato lo sguardo concentrandosi sullo spartito che aveva in mano incapace  di dire qualcosa di senso compiuto. Matt sapeva per filo e per segno cosa provava lei..ecco perché non lo voleva lì!

-Non avevo idea tu fossi lì ed è presuntuoso da parte tua crederlo, c’erano altre 1000 persone…- lui aveva ridacchiato sornione

-Vic...- la ragazza cercò di rilassarsi mentre il cantante guidava nel traffico lento della notte cullata da una tranquilla musica di sottofondo, non ne sarebbe uscita viva, sapeva che prima o poi avrebbe dovuto affrontare “quell’argomento”, ma era terrorizzata, non importa quante volte poteva aver cercato di costruire un racconto accettabile nella sua mente…

-Perché non mi hai detto nulla di stasera? – era la domanda che gli tormentava il cervello da quando Jacques gliene aveva parlato, quel tenerlo immotivatamente a distanza non aveva nulla a che vedere con le paure della biondina, si sentiva di nuovo in bilico

- Se avessi saputo che eri tra il pubblico non sarei riuscita a spiccicare una nota! – sembrava una spiegazione semplice, un modo scherzoso per dire la verità, ma lo sguardo disorientato del cantante l’aveva mandata nel panico

-STAI SCHERZANDO SPERO! Questa cosa del non suono davanti a te va bene come scherzo…Questo non ha nulla a che fare con….Voglio dire cosa non funziona tra me e te?

“Cosa non funziona tra me e te?” Lei lo guardava con gli occhi sbarrati incapace di processare l’ultima frase

-Come???-

- Vichy tu non ti sei vista lassù stasera! Hai incantato l’intera sala!! Perché pensavi non volessi essere lì a  guardarti?!-

Si era stretta le braccia addosso imbronciata come per difendersi, Il problema era proprio quello, aveva riversato fuori tutte le sue emozioni in ordine sparso, compreso quello che provava per lui ed ora si sentiva smascherata perché sapeva che Matt le aveva colte una per una, mentire o nascondersi era da ipocriti, sostenere una parte sempre più difficile

-Io…io non avrei mai voluto…- no non era la parola giusta – non avrei mai pensato che tu arrivassi fino a qui! – non aveva avuto il coraggio di guardarlo era la cosa più sincera che gli aveva mai detto e nel silenzio attonito nella sua testa rimbombava solo il battito del suo cuore con la paura di perderlo inesorabilmente…

-Perché? – solo un sussurro, ma avrebbe potuto essere un urlo, il cantante aveva bisogno di sapere se era l’ennesimo mettere in dubbio da parte di una donna la sua affidabilità personale, in coscienza sapeva di essersi comportato in modo irreprensibile con Vichy e la cosa lo mandava in bestia

-Dei del Cielo Matt!!! Tu sei completamente fuori di testa!! Io non capisco non capisco davvero…tutto quello che è successo da quando ci siamo incontrati, il fatto che io non riesco a gestire le mie emozioni, quello che è successo sulla spiaggia l’altra sera…cosa diavolo ti passa per la testa??? Perché diavolo pensi che le cose possano cambiare? Perché continui a corrermi dietro…perché diavolo sei venuto qui stasera? – la biondina era esplosa, non riusciva più a reggere ne quell’uomo ne la situazione. – Tu sei MATTHEW FUCKING BELLAMY hai il mondo ai tuoi piedi e continui a perdere il tuo tempo con me! -

 Solo qualche istante di silenzio gelido e poi la frenata brusca l’aveva colta totalmente impreparata, la cintura di sicurezza l’aveva trattenuta dal finire contro il parabrezza.

-SEI IMPAZZITO!!! – il cuore in gola, una mano sul petto, il respiro fuori controllo… se non fosse stata tarda serata qualcuno avrebbe anche potuto tamponarli.

Matt aveva le mani saldamente aggrappate al volante, la fronte appoggiata contro, doveva stare calmo, recuperare il controllo della situazione, quella ragazza riusciva sul serio a fargli perdere la testa. Il mondo ai suoi piedi??? Quanto poco lo conosceva Victoria? Quanto poco sapeva cosa vuol dire vivere come viveva lui diviso tra la fama e la ricerca della più semplice normalità, dei tour devastanti, della necessità di tenere i piedi per terra per non impazzire, del passare dal sentirsi Dio a giocare con un bimbo di quattro anni???

- Mi stai prendendo in giro??? SONO INNAMORATO DI TE! Ti basta come motivazione ? E non fingere di non saperlo… Sono due fottute settimane che non riesco a pensare ad altro, che ho paura di sbagliare tutte le volte che mi avvicino a te! Che impazzisco tutte le volte che ti guardo, tutte le volte che mi sorridi, che mi baci…  Smetti di scappare Vichy,  ti ho vista e sentita lassù questa sera e non saprei ripeterti a parole cos’ho provato io, ma so cosa provavi tu! L’altra sera sulla spiaggia ho perso il controllo perché era tutto stramaledettamente perfetto… il tuo cuore batteva contro il mio…e tu mi chiedi perché sono qui stasera? Pensi avrei potuto lasciarti andare  arrendermi e fare finta di niente solo perché dei bastardi ti hanno fatto del male??? -

 Vic non voleva guardarlo, si era coperta il viso, prima di premersi entrambe le mani al centro del petto per paura che il cuore scappasse via . La parola “innamorato” le era esplosa sui timpani con la violenza di una testata nucleare. Non riusciva a respirare…aveva annuito lentamente

-Io credo… che… che…Potrei preparare una tazza di te caldo..se ti va di venire a casa mia… - era solo un sussurro un filo di voce non erano argomenti di cui potevano parlare in macchina, in mezzo ad una strada, doveva trovare il coraggio, non c’era più tempo e non ci sarebbe stata un’altra possibilità .

 

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