Nelle tue mani, la mia Vita

di damanera
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il mio cuore ti chiama ***
Capitolo 2: *** I silenzi dell'anima ***
Capitolo 3: *** Nostalgia di te ***
Capitolo 4: *** In fondo all'anima... ci sei tu. ***
Capitolo 5: *** Un sogno chiamato amore ***
Capitolo 6: *** Amore...chiamami solo amore ***



Capitolo 1
*** Il mio cuore ti chiama ***


Capitolo 1
Il mio cuore ti chiama 



Cosa mi sta succedendo? 
Sono tra queste quattro mura, sto cercando senza riuscirci di concentrarmi sui dispacci da firmare e i mille sopralluoghi da effettuare a Parigi, che sta diventando sempre più pericolosa e violenta a causa della fame e dell'odio verso i nobili e la famiglia reale. 
Da un po' di tempo a questa parte, in ogni momento della giornata, il mio pensiero vola a te, sempre più spesso cerco il tuo sorriso, il tuo sguardo. Sento il bisogno di averti vicino, di aprirti il mio cuore.
Ma non ci riesco, é più forte di me. Non sono brava in certe cose, la vita che mi ha imposto mio padre, una strada che non ho scelto io, a volte sembra aver cancellato ogni emozione e allontanato da me la voglia di vivere ciò che ogni donna ha diritto di essere. 
Tutto si è riversato sulla vita militare, dando così onore e prestigio alla mia famiglia, al Generale mio padre. 
Poi ho creduto che l'amore fosse quello per il Conte di Fersen e il mio cuore batteva forte per ogni sua parola, per ogni gesto gentile nei miei confronti. Arrivai a volermi rivelare ai suoi occhi in abiti femminili, ma ho sbagliato ed è stata tutta un'illusione, una pazzia momentanea. 
E adesso mi ritrovo a pensare a te André. Siamo cresciuti insieme, ogni momento della mia esistenza è legata a te, mi sono sempre sentita protetta perché la tua presenza al mio fianco la sentivo come una sicurezza costante. Mi hai rivelato il tuo amore una sera in cui il tuo comportamento mi ha spaventato come niente ha fatto mai. 
Ho avuto paura e ti ho allontanato da me. Ma se devo essere sincera con me stessa, ora non capisco perché sento l'esigenza di parlarti e di averti accanto, ancora e senza paura. Ti renderei felice guardandoti finalmente negli occhi e dirti che no, non ho più paura di te André.
Ma devo trovare il modo più opportuno e l'unica cosa da fare è convincerti a tornare a casa con me, per una piccola licenza. Ritrovarci come amici, complici.... e forse qualcosa di più. Qualcosa di diverso da quello che siamo stati fino ad ora.
Ho deciso, devo trovare il modo di parlarti e se questa è la strada giusta lo scoprirò presto. 
I miei pensieri vengono interrotti dal bussare deciso alla mia porta. 
Vengo informata dal colonnello d'Agoult dell'imminente arrivo a Parigi del Principe di Spagna con la sua famiglia. È una visita ufficiale e con il mio reggimento abbiamo ricevuto l'ordine di scortarlo in tutti i suoi spostamenti. 
Tutto questo non ci voleva, proprio adesso che avevo deciso di allontanarmi per qualche giorno con te..... Devo rimandare tutto. 
Lascio il mio ufficio e mi dirigo negli alloggi dei soldati per comunicare le mie disposizioni. Sono talmente distratta dai miei pensieri che quasi non mi accorgo di averti urtato. 
- Scusami André - 
Tu come sempre noti quando c'è qualcosa di strano in me. 
- Non preoccuparti è tutto a posto Oscar - 
Faccio per allontanarmi e la tua voce mi arriva come un sussurro e dolcemente mi richiami. 
- Tutto bene? Mi sembri strana, stai per caso male? - 
- No. Sto bene. Vieni con me, andiamo dai tuoi compagni, abbiamo ricevuto l'ordine di scortare il Principe di Spagna e dobbiamo organizzare la sua scorta -
***
Informati i miei soldati degli ordini ricevuti faccio ritorno nel mio ufficio per indossare i miei guanti abbandonati sul ripiano dello scrittoio. Sistemo al mio fianco la spada e la pistola. Compio questi gesti quotidiani davanti alla finestra, il sole è ancora alto nel cielo e i suoi raggi donano calore al mio viso. 
Ti vedo, sei sul piazzale con Alain. Ridi e scherzi con lui e di questo sono felice, perché penso che tu abbia trovato un vero amico, un fratello che ti può ascoltare e darti conforto nei momenti difficili. Quello che forse non sono in grado di fare io. 
Vedo che ti dirigi verso le scuderie della caserma per recuperare il tuo cavallo e come spinta da una forza sconosciuta esco di corsa per venire da te. 
Se non ti parlo ora, so che sarà sempre più difficile farlo. Entro nelle scuderie, ti trovo indaffarato con il tuo cavallo e quasi richiamato dalla mia presenza, ti volti verso di me e mi sorridi. 
- Vieni Oscar, il tuo cavallo è pronto. Cinque minuti e ti raggiungo - 
Ti guardo dritta negli occhi, devo tentare di dirti tutto quello che provo.
- André ascoltami. Quando torneremo dalla missione per il Principe di Spagna, io ho desiderio di tornare a casa con te, ho già predisposto una licenza, solo pochi giorni per poterci riposare e allontanarci dalla vita di tutti i giorni. E poi ci sono delle cose di cui vorrei parlarti - 
- Va bene Oscar. Sono felice della tua proposta. - 
Sento il mio cuore più leggero, ancora non riesco a credere di esserci riuscita. 
***
C'è stata una forte esplosione, alcuni ribelli ci hanno attaccato. Volevano uccidere il Principe di Spagna e mentre era in atto un'inseguimento, André e io siamo stati balzati via dai nostri cavalli. 
Apro piano gli occhi, sono rimasta svenuta sull'erba per chissà quanto tempo e non riesco ancora a muovermi, l'impatto è stato violentissimo. 
Ti cerco, ho improvvisamente tanta paura che ti sia successo qualcosa di brutto. 
Ma sei qui, al mio fianco.
Con una mano ti accarezzo il viso e poi mi accorgo che la tua mano stringe il mio braccio, come a proteggermi dalla caduta. 
La stretta è forte, come lo sei tu. 
Molto lentamente cerco di avvicinarmi a te, so che non mi puoi sentire perché non hai ancora ripreso i sensi, ma so anche che la mia voce la potrai udire con l'anima. 
- Portami a casa André -
Dedico questa storia alla mia amica Cecile Balandier, che ringrazio per avermi incoraggiata a scrivere dandomi innumerevoli consigli e soprattutto per avermi aiutata al delicato momento della pubblicazione. 

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Capitolo 2
*** I silenzi dell'anima ***


Secondo capitolo 
I silenzi dell'anima


Lentamente stai riprendendo i sensi, apri piano gli occhi, ti guardo con infinito affetto. La mia mano dolcemente ancora posata sul tuo viso. Ti sorrido cercando di tranquillizzarti perché sto bene. Istintivamente mi allontano da te, perché avverto in lontananza la voce di Alain, che in pochi passi ci raggiunge. Sollevati alla notizia che il Principe di Spagna è in salvo insieme alla sua famiglia, montiamo in sella ai nostri cavalli e raggiungiamo gli altri soldati, ho solo desiderio di tornare a casa con te. Sono ancora confusa, non riesco ancora a dare un nome a quello che sento. So che provo un sentimento bello e sincero, ma l'insicurezza di aprire il mio cuore mi assale sempre. Devo superare tutte queste incertezze. 
Cavalchiamo l'una accanto all'altro lungo il tragitto verso casa e tutto sembra essere tornato come un tempo, quando ancora regnava il sereno tra di noi, perché dopo quella famosa notte dove mi hai rivelato il tuo amore tutto è cambiato e ti ho allontanato da me. 
Hai accettato la mia idea di tornare a casa, sono sicura che l'hai fatto solo per me, perché hai avvertito in me questa esigenza. Sono momenti molto difficili per la Francia, Parigi specialmente vive attimi di violenza e io ho paura per noi, per la nostra vita.
Si scorge in lontananza Palazzo Jarjayes, sembra un secolo che non torniamo a casa. Tutto è tale e quale come un tempo. L'immenso giardino, che tante volte è stato teatro dei nostri pomeriggi passati a esercitarci con la spada, la fontana e la torre, un posto isolato dove sono certa ti sei isolato molte volte, rifugiandoti forse per sfogare la tua disperazione interiore. Tenendoti lontano da tutto il mondo che ti circondava. Anche da me. 
Ti precedo fino all'ingresso delle scuderie per far rifocillare i nostri cavalli, ma non vado via, rimango ad aspettarti per rientrare in casa insieme. Ad attenderci al nostro arrivo veniamo accolti dall'affetto e dal calore di tua nonna Marie. Provo da sempre per lei tanto affetto, mi ha visto nascere e mi ha cresciuta donandomi quell'amore che non ho mai ricevuto da mio padre e anche da mia madre, da sempre succube di lui. 
Il suo viso dolcissimo mi è sempre stato caro. Abbraccia il suo André e poi con il suo passo svelto ritorna ai suoi doveri quotidiani. Mi sorprendo a pensare a cosa mi direbbe se le dicessi che cosa provo per te e mi chiedo perché deve essere tutto così difficile per me. 
Sono stanca ma, ma prima di allontanarmi per rifugiarmi nella mia stanza mi volto verso di te, la mia voce trema e ti chiedo di comunicare alla nonna che non desidero cenare, ho solo bisogno di riposare e non voglio assolutamente essere disturbata da nessuno. 
Ti vedo deluso, ti sarai chiesto perché prima ti dico di tornare a casa insieme e poi alla fine ti lascio da solo. Mi rendo conto di aver sbagliato tutto di nuovo e ancora una volta mi coglie questa sensazione di insicurezza che non mi abbandona mai. Questi silenzi tra noi mi fanno male. 
Salgo le scale che mi conducono al corridoio dove si trova la mia stanza. Noto che qualcuno ha già provveduto affinché mi potessi fare un bagno e lentamente mi spoglio per prepararmi e farmi cullare dal tiepido tepore dell'acqua profumata alle rose. Lentamente tutta la tensione accumulata in questo periodo scompare, mi sento più rilassata. Mi alzo dalla vasca, prendo l'asciugamano posto accanto a me e lo avvolgo intorno al mio corpo.
Fa ancora caldo, dalla finestra aperta un dolce tepore asciuga la mia pelle ancora bagnata. Osservo le piante e i fiori del giardino, fino a quando lo sguardo viene catturato dalla tua figura vicino alla fontana. La camicia appena sbottonata, le maniche arrotolate e il mio cuore perde un battito perché i miei occhi non ti avevano mai visto sotto questa luce. Forse non volevo ammettere quanto fossi meraviglioso come uomo. 
Vorrei correre da te e finalmente provare a parlarti sinceramente.
Ma come?
È già mattina il sole splende alto in cielo. Lentamente apro gli occhi è una splendida giornata, mi vesto in fretta per fare colazione. 
Scendo velocemente le scale e ti trovo ad aspettarmi seduto a tavola. 
- Buongiorno Andrè - ti dico. 
E mi chiedo se forse....
Senza darmi il tempo di riflettere ti rivelo il mio desiderio di fare una cavalcata insieme e tu di buon grado accetti. 
Ci dirigiamo verso le scuderie, selliamo i cavalli, ci inoltriamo nel folto bosco che circonda la casa ma tu hai già capito dove voglio dirigermi. Il luogo dove voglio andare è un posto a noi caro, dove tanti ricordi mi riportano alla nostra infanzia e poi da ragazzi quando volevamo esercitarci con la spada lontano dagli occhi della nonna, che ogni volta tremava nel vederci duellare. Quante volte abbiamo fatto a botte e poi ci ritrovavano esausti, stesi in mezzo all'erba. Sono ricordi che tengo custoditi nel cuore e li ci rimarranno per sempre.
Scendiamo dai cavalli, lasciandoli liberi nell'acqua fresca del lago. 
Il vento leggero muove le fronde degli alberi. C'è un silenzio di pace e io mi lascio trasportare da mille pensieri. Sarebbe proprio adesso il momento giusto di parlarti, di cercare di spiegarti quello che nemmeno io sono in grado di capire. 
Ci sediamo sull'erba, tu ti sdrai con le braccia incrociate dietro la nuca. Siamo vicini. 
Ti guardo silenziosamente. All'improvviso ti schiarisci, forse perché capisci che c'è qualcosa che da un po' mi turba. 
- Oscar, cosa devi dirmi di tanto importante? E da quando siamo tornati a casa che non mi rivolgi la parola -
Ci ritroviamo in piedi e i nostri occhi si incrociano per un'attimo.
La mia voce è un sussurro. 
- Nulla André. Non devo dirti nulla. Lasciami stare -
Lo so che non mi credi, il mio comportamento così aggressivo ti fa riflettere. Incomincio ad adirarmi, sono arrabbiata con me stessa, per la tua insistenza. Ti urlo in faccia tutta le mie frustrazione e le mie ansie. 
- Basta André lasciami in pace, non voglio parlare!! Lo capisci questo? -
La tua voce è calma, a differenza della mia. 
Dolcemente mi dici:
- Parlami Oscar, io sono qui. Ti ascolto -
Basta non ci riesco! Voglio andare via!
Sento il bisogno di piangere, ma trattengo le lacrime. Ti parlo con la rabbia che mi porto nel cuore. 
- Ti ripeto André. Ti scongiuro lasciami stare!! - ti urlo per l'ultima volta.
All'improvviso la tua mano afferra forte il mio polso per trattenermi, ti guardo con occhi sbarrati perché quella stretta forte e decisa riporta la mia mente a quella notte in cui mi urlasti il tuo amore.
" ...non è possibile, non può succedere di nuovo"
Cerco di divincolarmi dalla tua mano che sembra non volermi lasciare. Con uno scatto d'ira mi allontano dalla tua stretta. Recupero velocemente il mio cavallo e come una furia lo invito al galoppo.
Sento la tua voce che urla il mio nome e io senza voltarmi indietro fuggo da te, lasciandoti solo.
Continua....

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Capitolo 3
*** Nostalgia di te ***


Terzo capitolo 
Nostalgia di te
Cavalco più forte che posso, senza mai voltarmi indietro, solo ora mi rendo conto con quanta durezza mi sono scagliata di fronte a te e di questo mi dispiace. Non era così che doveva andare, ho sprecato un'occasione importante. Ti giuro André che volevo parlarti, dirti tutto quello che sento per te, almeno volevo provarci... e invece.
Le lacrime mi solcano il viso e l'angoscia di perderti per sempre si fa largo nel mio cuore. 
Sono arrivata a casa, consegno nelle mani di un servitore solerte il mio cavallo. Cerco Nanny in ogni angolo della casa ma prima con coraggio nascondo le lacrime, non voglio che mi veda in questo stato. 
La trovo in cucina intenta nella preparazione del pranzo. Quello che ho deciso adesso, forse senza nemmeno riflettere e senza tanti ripensamenti, so per certa che la farà stare male. Ma niente e nessuno potrà farmi cambiare idea.
È qui davanti a me, mi scruta con uno sguardo pieno di apprensione e infinito affetto. Le parlo, parlo alla pensona che mi ha sempre dimostrato il suo amore e soffre in silenzio per me. 
- Nanny ascolta, ho deciso di partire immediatamente. Questi pochi giorni di licenza desidero trascorrerli da mia sorella, in Provenza -
Mi osserva con occhi indagatori, lo so che non è del tutto convinta delle mie parole. Ma continuo a rivolgermi a lei cercando di non avere dubbi in merito.
- Sarà una occasione lieta , visto che da pochi giorni è diventata mamma -
Cerca di farmi cambiare idea dicendo che non faccio bene a partire da sola e le strade non sono più sicure. Ma io non l'ascolto. Seguo il mio istinto e soprattutto voglio andarmene prima che André faccia ritorno a casa.
Do l'ordine di preparare immediatamente una carrozza. Salgo in camera, raccolgo le poche cose che mi serviranno, per fuggire lontano da te.
Prima di andarmene mi dirigo nella tua camera, apro l'armadio e vi trovo una tua camicia, sento il tuo dolce profumo e senza pensarci una volta di più la prendo tra le mie mani tremanti e la porto via con me, per non sentirmi sola, perché la nostalgia di te inesorabilmente mi farà da compagna.
Trovo Nanny ad aspettarmi all'ingresso, i suoi occhi lucidi di pianto. La tranquilizzo che va tutto bene e presto sarò di ritorno. Ma il mio cuore è un groviglio di strane emozioni. E tra le lacrime le dico :
- Ti prego di non farne parola con André - 
Un tenero abbraccio e mi allontano da lei.
***
Sono arrivata in Provenza, busso alla porta del Palazzo dove risiede la mia cara sorella annunciando il mio nome.
La cameriera, una ragazza dal viso dolcissimo mi fa accomodare in salotto e subito dopo si allontana. 
Sento i passi di mia sorella Marie -Anne che mi sta raggiungendo. È ancora più bella di come la ricordavo, la maternità ha reso i tratti del suo viso ancora più raggianti. 
Le vado incontro e ci stringiamo in un caldo abbraccio. 
Tra le sue braccia tiene un piccolo fagotto. Con mia grande felicità scopro che è una bimba meravigliosa e dorme serena cullata dall'amore della sua mamma. Mi sorprendo a guardarla avvolta nella sua copertina bianca ricamata da tanti piccoli fiorellini rosa. Tiene sul capo una cuffietta bianca e il suo dolce visino d'angelo è contornato da tanti riccioli castani. 
Mi ritrovo a tenere tra le mani le sue, chiuse a pugno. È la prima volta che mi soffermo così tanto a guardare uno spettacolo così bello ed è tutto stranamente naturale per me. 
Lascio che mia sorella riporti la bambina nella sua stanza cosicché si possa anche lei riposare dalle fatiche del parto, con la promessa di ritrovarci più tardi. 
La cameriera mi accompagna nella mia stanza dove trovo già le cose che mi sono portata da casa .
La camera è bella e spaziosa, il letto è posto accanto alla grande finestra, c'è un comò e uno scrittoio al centro della stanza e una ampia poltrona. È tutto semplice ed accogliente. 
Apro la borsa e prendo tra le mani la tua camicia che ho preso prima di partire dalla tua camera. Mi avvicino al letto e mi lascio cadere trovandomi stanca dal lungo viaggio. 
Sento già una grande malinconia dentro di me, mi chiedo cosa stai facendo e mi domando come avrai reagito alla notizia della mia partenza. 
Mi manchi tanto, mi mancano i tuoi sorrisi, la tua voce calda e rassicurante. Mi manchi tu André e la nostalgia di te mi prende forte mentre guardo in cielo un mare di stelle lucenti e in alto la luna che sorride di me. 
.... Ritornerò André, ritornerò da te.
... continua 

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Capitolo 4
*** In fondo all'anima... ci sei tu. ***


Quarto capitolo 
In fondo all'anima....ci sei tu. 


Per la prima volta nella mia vita non riesco più a capirti Oscar, sono arrabbiato e deluso da te e allo stesso tempo mi dispiace per quello che è successo appena una settimana fa. Abbiamo avuto uno spiacevole scontro, sei tu che mi hai urlato in faccia tutta la tua rabbia interiore e questo l'ho sempre saputo, è un modo come un altro per te di nascondere le tue emozioni e i sentimenti che provi nel tuo animo. 
Ho fatto del mio meglio mettendoci tutta la pazienza e la comprensione, ma soprattutto tutto il mio amore impossibile che provo per te, da sempre. 
Avvertivo in te l'esigenza di parlarmi, tu stessa lo hai detto, in caserma, le tue parole erano state chiare, desideravi tornare a casa con me al tuo fianco. Come un tempo.
In questi giorni ero sorpreso, felice, ho sperato che qualcosa potesse cambiare tra di noi. Sentivo la tua presenza vicina come non succedeva da tanto tempo e il mio cuore gioiva quando, senza accorgerti, ti sorprendevo a guardarmi con dolcezza infinita e io contraccambiavo i tuoi timidi sorrisi.
C'è un ricordo che riaffiora alla mia mente ed è stata la sensazione della tua mano che mi sfiorava in una lieve carezza subito dopo l'esplosione che ci ha coinvolto, donandomi così con il tuo gesto amorevole una piccola speranza. E ora sono giorni che manchi da casa e non so dove sei, non so nemmeno cosa stai facendo. Quando sono tornato a casa quel giorno dalla nostra cavalcata insieme, entrando nelle scuderie ho notato il tuo cavallo ma rientrando tu non c'eri più. 
Con il passare delle ore e dei giorni senza di te tanti brutti pensieri mi passavano per la mente. Neanche la nonna mi ha dato una minima spiegazione, ho solo notato lo sguardo triste, i suoi occhi lucidi e il suo silenzio. Poi una mattina mi ha riferito che sei andata via, sei partita per la Provenza per una visita a tua sorella Marie Anne diventata da poco mamma di una meravigliosa bimba, la piccola Jacqueline.
Sono nella mia stanza, affogo i miei pensieri cercando la concentrazione nelle pagine di un libro quando avverto un leggero bussare alla porta. 
- Avanti - con sorpresa vedo entrare mia nonna, si avvicina a me che sono seduto sulla sedia dello scrittoio. Il suo viso è teso, preoccupato e tiene tra le mani una busta, tenta di parlare ma le parole sono così difficili per lei da esternare. A questo punto mi faccio insistente.
- Nonna cosa c'è? Cosa ti è successo? Parla - Mi guarda con il suo dolce viso e mi dice:
- André guarda, hanno appena consegnato questa lettera è di Oscar ma non so, c'è qualcosa che non mi tranquillizza e io ho paura André! -
Cerco di non dare importanza alle sue parole ma poi mi domando cosa potrebbe essere successo, ma la delusione che provo verso di te con i tuoi silenzi mi fa riflettere e un pensiero si fa largo in me. Riflettendoci mi chiedo cosa ci faccio ancora qui a casa e l'idea di tornare fra i miei compagni in caserma in questo momento mi sembra l'unica soluzione, ma la nonna non demorde e guardandomi negli occhi continua a parlarmi. 
- Sono preoccupata André, da quando Oscar è partita è trascorsa una settimana e soltanto adesso si è decisa a scrivere, ma non dice nulla di sé. Mi chiede soltanto tue notizie, se stai bene e se per caso sei ancora qui a casa con me oppure hai fatto ritorno in caserma. Ma sono le ultime parole che mi gettano nel più grande sconforto -
Rimango a osservarla con stupore e la sollecito a continuare e questa volta sono io che rimango in un'attesa snervante. 
- Parla nonna, ti prego - Lei singhiozzando risponde :
- Oscar dice che non farne parola con te, ma vuole stare da sola, non ha nessuna intenzione di vedere nessuno e appena lo riterrà opportuno farà ritorno a casa -
Rimango sbigottito non mi aspettavo questa tua reazione. Cosa mi stai nascondendo Oscar?
La voce di mia nonna mi distrae ancora una volta richiamando ancora la mia attenzione. 
- André ascolta secondo me qualcosa la sta preoccupando, non è da lei comportarsi così e poi.... e poi il suo atteggiamento da quando siete tornati a casa mi è sembrato alquanto strano. Più di una volta l'ho sorpresa a piangere e quel giorno che siete andati a cavalcare insieme è tornata a casa e ha fatto di tutto per nascondere le lacrime ma era sconvolta -
La ascolto in silenzio. L'unica soluzione sensata sarebbe fare i bagagli, sellare il cavallo e partire immediatamente per arrivare da te, ma non lo farò, hai detto tu stessa nella lettera che vuoi stare sola, chiedendo addirittura alla nonna di non farne parola neppure con me. Con quale coraggio ora posso presentarmi a casa di tua sorella? No... Proprio non posso!
La mano scarna di mia nonna accarezza la mia guancia e vengo riportato alla realtà dalla sua voce dolce e sempre più insistente.
- Fa qualcosa ragazzo mio, sto male per Oscar, c'è una brutta sensazione che mi assale. E se fosse malata? E per non farci preoccupare vuole stare in solitudine lontano da tutti, anche da te. Io non so più cosa pensare e stare qui senza far niente non aiuta nessuno, neanche noi -
Calde lacrime solcano il viso tanto amato di colei che mi ha cresciuto e amato fin da piccolo. Le parlo con calma e voce carezzevole cercando di trasmetterle coraggio e affetto, ma è difficile per me esserle di aiuto. Le sue parole mi hanno in qualche modo sconvolto e penso a questi tuoi atteggiamenti che mi fanno riflettere, con più calma e razionalità parlo a mia nonna, consapevole che soltanto lei può consigliarmi sul da farsi.
- Cosa devo fare nonna? Dimmelo tu. Aiutami - Come se aspettasse una mia reazione, mi sussurra:
- Vai da lei, parti per la Provenza, André. Conosco i tuoi sentimenti, da sempre comprendo quello che provi per lei, te lo leggo attraverso i tuoi occhi da molto tempo. E nei tuoi occhi tesoro mio vedo solamente tanto amore. Fin da piccoli vi ho visto sempre insieme e solo tu le sei stato accanto e vedevo nei gesti di tutti i giorni nascere in sentimento bello, ma mai compreso. Perciò André caro non abbandonarla proprio adesso e se ti è possibile, ti prego con tutta me stessa, riporta a casa la mia bambina! - 
Sento nella sua voce la stessa angoscia che mi getta nella più totale confusione e nella preoccupazione di saperti lontana e magari nella solitudine, mentre affronti qualcosa più grande di te. 
Devo riflettere, devo pensare sul da farsi, la decisione da prendere è dura e importante. Lasciarti tranquilla da tua sorella e aspettare un tuo ritorno oppure, per il grande amore che provo, partire immediatamente e raggiungerti in Provenza.
Questo assillante pensiero non mi vuole abbandonare. Perché in ogni caso, qualunque cosa io decida di fare è sempre e solo per te. Vedo mia nonna che a capo chino lascia la mia stanza. Scosto la sedia dallo scrittoio, mi sollevo in piedi e mi avvicino alla brocca dell'acqua rinfrescandomi il viso, a passi lenti mi soffermo davanti all'armadio e lo spalanco soffermadomi a guardare il suo interno.
Lo so che sbaglierò di nuovo, che tutto sarà nuovamente inutile, ma devo sapere oppure diventerò pazzo. La mia decisione, quella decisiva è stata il mio cuore a suggerirla. 
Lo faccio solo per te , perché in fondo all' anima ci sei soltanto tu...per me. 
Continua.... 

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Capitolo 5
*** Un sogno chiamato amore ***


Quinto Capitolo
Un sogno chiamato amore 


È una splendida mattina, il sole già alto in cielo, la finestra spalancata nella mia stanza mi regala una ventata di aria fresca. Mi affaccio dal balcone e osservo tutto il panorama che mi circonda. Tutto intorno è come un sogno, vedo l'immenso giardino pieno di splendidi fiori colorati e il loro profumo arriva fino a me, ci sono alberi secolari che circondano la casa e in lontananza vedo un prato immenso di meravigliosa lavanda e un campanile che sovrasta la sommità di una collina. È tutto così bello, mi sento finalmente in pace con me stessa, da quando sono arrivata in Provenza ho avuto modo di riflettere, forse è stata anche la presenza affettuosa di mia sorella Marie-Anne che fin dal mio arrivo mi è stata sempre accanto, cercando in tutti i modi di aiutarmi e accettando la mia riservatezza. 
Il bussare alla porta mi riporta alla realtà, mia sorella fa il suo ingresso in camera mia e come tutte le mattine porta con sé la sua piccola Jacqueline. Si avvicina e mi saluta con il suo caloroso buongiorno. Insieme ci dirigiamo nel maestoso giardino per consumare insieme la colazione. Mentre stiamo sorseggiando una tazza di tè Marie-Anne interrompe il silenzio tra di noi.
- Cara Oscar, sono così felice di averti qui a casa con me! Lo sai, dopo la nascita della bambina mi sento tanto sola, il Conte mio marito non è quasi mai qui con me, i suoi affari di lavoro lo portano sempre lontano -
Il suo sguardo si fa triste a queste parole. In effetti sono felice di poter stare qui con lei perché la vedo appagata nel ruolo di madre ma il suo volto a volte si rattrista. La comprendo dal profondo del mio cuore e la capisco, anche con lei nostro padre ha imposto il suo volere. Sposarsi senza amore pur di salvaguardare il buon nome della famiglia Jarjayes. Piena di gratitudine mi rivolgo a lei.
- Marie-Anne sono io che devo ringraziarti! Sono piombata in casa tua senza nessun preavviso, senza darti nessuna spiegazione e tu non mi hai mai chiesto nulla e di questo ti ringrazio -
Mi guarda con occhi dolci e comprensivi, conosce il mio carattere chiuso, non capace di aprirsi con nessuno. Solo con André posso dare voce ai miei pensieri. 
L'arrivo di una cameriera interrompe la nostra conversazione.
- Contessa, chiedo perdono ma un messaggero vi attende nel salotto -
Sempre gentile nei riguardi della servitù sorride alla fanciulla e cortesemente le risponde:
- Nessun problema cara Lucille comunica pure che sto arrivando -
Lucille notando la presenza della piccola si offre di tenerla con sé e invece mia sorella mi lascia Jacqueline tra le braccia e mentre si allontana mi sorride e mi dice:
- Pensaci tu Oscar arrivo subito! -
Non riesco nemmeno a protestare mi ritrovo a guardare il viso dolcissimo di questa bambina che fin dal nostro primo incontro ha conquistato il mio cuore. Sono impacciata, è la prima volta che tengo un neonato abbracciato al mio cuore e il solo pensiero di poterle fare del male non mi fa stare tranquilla. La guardo e mi sorprendo di quanto sia bella questa sensazione, accarezzo le sue gote rosee mentre chiude gli occhi per abbandonarsi a un dolce sonno. Sorrido a lei così tenera e allo stesso tempo così indifesa. È in questi momenti di pace che immancabilmente il pensiero vola ad André, ogni giorno che passa sento crescere la sua mancanza e sento il bisogno di lui, della sua presenza sempre al mio fianco perché è solo con lui che posso dar voce ai miei pensieri, l'unico che mi comprende e ora mi sento tanto in colpa nei suoi confronti, questa inquietudine non mi abbandona un solo istante dal mio arrivo in Provenza. Da quando sono arrivata immagino sempre di vederlo arrivare da un momento all'altro. Me lo vedo che mi viene incontro stringendomi tra le sue forti braccia, sussurrandomi di non lasciarlo mai più e io emozionata, tra le lacrime, gli confesso tutto il mio amore. Ma tutto questo resterà solo un dolce sogno. 
Guardo la piccola Jacqueline ancora addormentata, l'avvicino dolcemente al mio viso e le parlo.
- Jacqueline piccolo tesoro, la mamma si è dimenticata di noi. Non importa...Restiamo ancora un po' e poi ritorniamo a casa -
Come se avesse udito la mia voce apre gli occhi, sbadiglia e mi regala il suo primo sorriso. Le prendo una manina e gliela bacio, tenendola ancora un po' stretta a me e allora mi sorprendo a pensare che non c'è posto più bello di questo. 
***
Io e mia sorella consumiamo la cena insieme e prima di ritirarci per la notte ci concediamo un momento di tranquillità nel grande salotto. All'improvviso lei mi dice:
- Oscar, mia cara, cosa ti è accaduto di così tanto grave da essere scappata dalla casa di nostro padre? Se vuoi sono qui, sai che puoi confidarti con me. Ma se non te la senti aspetterò che sia tu a parlarmi, sono pronta ad aiutarti -
Rimango in silenzio perché in fondo al mio cuore vorrei confessarle che ho scoperto di amare André e che spero non sia troppo tardi.
Tranquilizzo mia sorella dicendo che sto bene e che presto farò ritorno a casa. La licenza sta per finire. Lei mi guarda e mi sorride, avrà capito che qualcosa mi turba ma dopo le mie parole non insiste più di tanto. Si è fatto tardi e ci dirigiamo insieme nel corridoio dove si trovano le nostre stanze. Ci salutiamo con l'augurio di un buon riposo.
Mi avvicino al letto scosto la coperta adornata di semplici ricami e lentamente mi spoglio, indosso la camicia da notte e abbandono il capo sul cuscino. Rimango così, immobile, chiudo gli occhi aspettando il sonno che tarda come sempre ad arrivare. 
***
È l'alba quando decido di alzarmi. Anche questa notte ho sognato di te André ed è stato un sogno stupendo. Eri dolce, tenero e mi tenevi tra le tue braccia e poi..... 
- Accidenti! -
Parlo ad alta voce e mi dirigo alle scuderie, ho bisogno di fare una cavalcata. Mi inoltro nel sentiero che porta ai piedi di una collina. Scendo da cavallo e mi sdraio ai piedi di una grande quercia. Piano chiudo gli occhi e il tuo viso dolce e sorridente mi appare, mi vieni incontro, mi prendi le mani e teneramente le sfiori con le tue labbra e io mi lascio cullare da questa meravigliosa sensazione. Mi abbracci e questa volta non scappo da te. 
Restiamo in silenzio e poi, all'improvviso, mi sollevi il viso e dolcemente mi baci. Mi guardi con gli occhi dell'amore e mi chiami:
- Oscar..... -
Non sto più sognando perché avverto il tuo profumo, riapro gli occhi e mi sei davanti, mi accarezzi il viso. La tua voce è soave e la sento viva sulla mia pelle. Ti avvicini a me e non è più un sogno ma la realtà. Ti vedo, sei inginocchiato accanto a me, non riesco a parlare, invoco solo il tuo nome, come una nenia senza fine:
- André....tu qui? André....io - 
Non mi lasci finire di parlare e sfiori con i pollici le mie labbra. 
- Sono qui Oscar, solo per te. Non parlare, non ti lascerò mai più fuggire da me. Ti chiedo solo di non mandarmi via -
Come posso mandarti via ora che finalmente vivo tra le tue braccia? Le lacrime inesorabilmente mi solcano il viso. Ti dirò tutto André, non posso più aspettare. Il mio cuore ti parla nel silenzio di questi attimi senza fine.
Continua.....
 

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Capitolo 6
*** Amore...chiamami solo amore ***


Sesto capitolo 
Amore...chiamami solo amore
Epilogo


 
Il tempo intorno a noi sembra essersi fermato, avverto ancora nella mia mente la sensazione della tua voce che mi supplica di non mandarti via, ma dimmelo tu André come potrei mandarti via..... non posso farlo proprio ora che siamo l'uno nelle braccia dell'altro, vicini come non mai, all'ombra di questa grande quercia che ci ripara dai raggi del sole. Non riesco a parlare in questo momento, perché è tanta la felicità di averti qui con me. Tutto questo cancella le angosce e i timori che sentivo dentro di me in questo giorni da quando sono fuggita da te.
Chiudo gli occhi, il mio capo appoggiato dolcemente sul tuo petto e tu che mi stringi in un abbraccio forte e gentile. Vorrei parlarti, dirti un'infinità di cose e condividere con te questi ultimi giorni di licenza prima di ritornare ai nostri doveri.
Ci attendono momenti difficili e questa situazione mi preoccupa, ma in nessun caso metterò la nostra vita in pericolo, non ora che ho scoperto di amarti. Non ti voglio perdere perché ti amo e sempre ti amerò, questa è l'unica certezza che ho. 
Sollevo lo sguardo verso di te, hai chiuso gli occhi e hai il viso rilassato, approfitto per regalarti una carezza e poi i nostri sguardi si cercano ancora e con la voce del cuore ti parlo, perché con le mie parole ti renderò felice. Sentirai solamente parole accorate che ti confidano quello che sento per te solo. La mia mano è timidamente appoggiata al tuo petto e sento battere forte il tuo cuore. 
- André, ascolta. Ti chiedo perdono, ti ho trattato malissimo ho riversato su di te tutta la mia rabbia, usando anche parole durissime che non pensavo assolutamente. Quel giorno al fiume non era questo che volevo, la mia intenzione era un'altra -
Rimani in silenzio, le tue mani che mi accarezzano regalandomi piacevoli sensazioni. Ascolti le mie parole che hanno il sapore di una confessione che parte dal profondo del mio cuore fino ad arrivare a te. È a questo punto che trovo il coraggio che mi è mancato quel giorno per sperare di essere ancora felici.
- André,quello che volevo confessarti è tutto ciò che sento quando mi sei accanto, quanto è grande l'emozione di un tuo sguardo e mi sento persa quando non sei con me. Ti amo André, ti amo con tutto il cuore, con tutta me stessa e perdonami se puoi, per tutto il male che ti ho fatto -
I tuoi occhi si fanno lucidi come i miei e la mia voce trema dall'emozione, per la felicità che provo in questo istante. Perché vorrei urlare al vento tutto questo grande amore che mi esplode dall'anima e poi...odo la tua voce commossa che mi sussurra.
- Oscar, dolce compagna della mia vita, non piangere mai più. Tu mi rendi l'uomo più felice del mondo, le tue parole d'amore mi sanno donare quella felicità che attendo da una vita intera. Anch'io ti amo, da sempre amore mio -
Ti ascolto e l'emozione di sentire dalla tua voce che anche tu provi gli stessi miei sentimenti è la gioia piu grande. Avverto in me il desiderio più bello, più intimo..... sentire le tue labbra che in tante notti solitarie sognavo di avere sulle mie. Non attendo oltre, mi sollevo in ginocchio abbandonando per un attimo le braccia che per tutto questo tempo mi hanno stretta. Mi avvicino ancora di più, scosto i tuoi capelli che il vento muove sul tuo viso, le mie mani sulle tue gote e piano ....pianissimo avvicino timidamente le labbra alle tue regalandoci dapprima un tenero bacio, il nostro primo bacio e quello che ci stiamo regalando è l'autentico primo bacio, che suggella la nostra infinita unione. 
Mi riprendi tra le tue braccia e restiamo ancora in questo angolo di Paradiso, non voglio andare via, voglio rimanere qui, con te. Mi accarezzi e poi mi sussurri parole d'amore .
- Amore mio, la mia dolce Oscar -
Sono passate già un paio di ore da siamo qui da soli. Decidiamo di alzarci per far ritorno a casa, Marie-Anne si chiederà che fine ho fatto e sicuramente si starà preoccupando non vedendomi tornare. Non sa dell'arrivo di André e mi chiedo cosa mi dirà quando noterà la sua presenza. 
Ci avviciamo ai nostri cavalli, ma prima di salire in sella ti avvicini a me prendendomi delicatamente per i fianchi e con mia sorpresa e tanto ardore sei tu questa volta che mi sorprendi con un bacio inaspettato. Torno tra le tue braccia e il sorriso che ci regaliamo è carico di emozione. Cavalchiamo felici e commossi. Finalmente vicini. 
Al nostro arrivo è Lucille che ci accoglie con un caldo sorriso, chiedo notizie di mia sorella.
- Madamigella Oscar, bentornata. Volevo informarvi che la Contessa, vostra sorella, resterà tutto il giorno fuori casa. Sarà di ritorno per l'ora di cena. La piccola Jacqueline è nella stanza di sua madre, addormentata -
Sono riconoscente a Lucille che si è sempre dimostrata tanto cara con me. 
-Ti ringrazio Lucille, sei sempre molto solerte nei miei confronti. Senti ti chiedo una piccola cortesia è arrivato.....-
Non faccio in tempo a finire di parlare che mi accorgo del tuo arrivo e l'emozione si rinnova con il tuo sorriso. Ti presento Lucille che allontanandosi si precipita a preparare una stanza anche per te. Insieme saliamo le scale che ci portano nelle nostre stanze, tenendoci per mano e con mia sorpresa scopro che la tua camera è a un passo dalla mia. Ci scambiamo un tenero bacio che diventa subito una promessa per ritrovarci di nuovo....soli. 
Chiudo la porta alla mie spalle e già sento la tua mancanza. Mi levo gli stivali e a piedi nudi mi dirigo verso la brocca colma di acqua fresca, mi lavo il viso e poi stremata mi lascio cadere sul letto. Vorrei abbandonarmi a un sonno ristoratore, ma le emozioni provate fino a poco fa con te sono tante, mi sento euforica all'idea di quello che è successo. Sono serena adesso solo perché ci sei tu e tutto il resto non conta più. Nel primo pomeriggio decido di uscire dalla mia stanza, poco prima avevo notato la tua presenza in giardino, così ho deciso di raggiungerti. Oltrepasso la tua camera notando poco più in là la porta socchiusa della stanza di Marie-Anne, mi avvicino credendo di trovarla e la chiamo, ma non ricevo risposta alcuna. Noto la piccola Jacqueline ma soprattutto due manine sollevate in aria che si agitano, non posso farne a meno e mi avvicino a lei, che accorgendosi di me guarda nella mia direzione con due occhi dolcissimi e mi tende le sue braccine, ed è un invito da sua di stringerla tra le braccia. L'avvolgo nella sua copertina e mi accomodo nella poltrona lì accanto. Le parlo con voce bassa e carezzevole confido a lei tutti i miei segreti più belli e condivido con le emozioni provate in questo giorno. Avvicino il suo viso al mio e come sempre mi regalo la dolce sensazione della sua vicinanza. Le parlo come se lei potesse capire ciò che dico, mi è diventato quasi una esigenza parlare con lei e nel suo silenzio di bimba trovo quella pace che tanto desidero.
Chiudo gli occhi insieme a lei tenendo tra le mani le sue così piccole. Non mi accorgo del tuo arrivo, sento solo che mi sfiori togliendomi dal viso una ciocca di capelli. Istintivamente riapro gli occhi e tu mi guardi sorpreso di vedere tra le mie braccia la piccola. La tua voce mi scalda il cuore e le tue parole mi fanno tremare.
- Sei una visione amore mio - 
Spalanco gli occhi che si fanno subito lucidi e sottovoce ti parlo. 
- Ciao André, ti voglio presentare la piccola Jacqueline, in questi giorni è stata lei a donarmi la forza e la speranza di vivere questi momenti con te.. - 
Ti avvicini a me e mi baci teneramente, rimaniamo qui in silenzio, solamente tu, io e la piccola. Poco dopo arriva mia sorella ed è così che ci trova nella sua stanza. Riconosce in te il bambino cresciuto nella nostra casa ed è felice di riabbracciarti.
***
Finita la cena ci ritroviamo tutti e tre a parlare in salotto ed è in questa occasione che con sincero rammarico le comunico dell'imminente nostra partenza.....ancora un giorno e lascerò questa casa e lei, la cara Marie-Anne che mi ha accolta con tanto affetto. Il suo viso diventa triste, si dice preoccupata. Ma non posso tirarmi indietro, mio malgrado devo proseguire la vita che mio padre mi ha imposto. Consegno nelle mani di André la mia vita e se un giorno mi chiederà di trascorrere il resto della nostra esistenza insieme io non esiterò', anche a costo di fuggire con lui.
***
Mi alzo lentamente, indosso la vestaglia guardando fuori dalla finestra. È l'alba, l'ultimo giorno da trascorrere in Provenza. Mi mancherà questa stanza, i prati fioriti e profumati di lavanda, questa casa, la tenerezza di Jacqueline e di Marie-Anne che dopo tanti anni ho ritrovato con affetto. 
Ripenso alla notte appena trascorsa, una notte diversa tra tutte le altre, il ricordo è ancora vivo dentro di me per la tua dolce presenza. Per i tuoi baci, le tue carezze senza fine, sono finalmente donna.... la tua donna amore mio e la passione per te è ancora fuoco nelle mie vene. 
Rivolgo lo sguardo tra le coltri del mio letto che ci ha visti amanti in questa notte solo per noi e mi sorprendo a pensare che non è stato un sogno tutto quello che accaduto. Sono veramente tua André con il corpo e la mente. 
Ti svegli, noti la mia assenza accanto a te e ti alzi per raggiungermi, cingendomi tra le tue braccia, appoggio il capo sulla tua spalla e tu sfiori la mia fronte con un tenero bacio. 
- Buongiorno amore mio, come ti senti? -
Ti guardo con infinito amore. 
- Il mio André..... certo che sto bene. Ma non vorrei partire, vorrei rimanere qui per sempre... con te -
Annuisci in silenzio e poi ascolti le parole che mi escono dal profondo del cuore e che hanno il sapore di un'eterna promessa. 
- Amore....chiamami amore per tutti i giorni che verranno, solo questo André -
Mi prendi fra le braccia, mi stringi forte e mi baci....un bacio che durerà per tutta la vita. E questo vale più di una promessa.
L'ultimo giorno in Provenza lo trascorriamo così, tra l'affetto di mia sorella Marie-Anne che da subito nota nei gesti e nei miei sguardi che qualcosa è cambiato da quando sei arrivato, ma non ne fa nessuna parola con me rispettando come sempre la mia discrezione. 
Non trovo ancora il coraggio di confidarmi con lei, solo con André ho aperto il mio cuore, con lui solo e questo mi basta. Sono certa che mia sorella mi capirebbe e sarebbe felice di sapere che ho scoperto l'amore, quello vero. 
Non appena ci ritroviamo soli, lontano da occhi indiscreti, mi regali dolci momenti di passione che viviamo intensamente, consapevoli che al nostro rientro in caserma tutto ci riporterà alla realtà e vivremo giornate difficili. Non so ancora cosa ci riserva il nostro futuro, ma una cosa è certa.... sei la mia vita, la persona con cui trascorrere il resto della mia esistenza.
Il mio amore per te è come l'aria che respiro, ogni palpito del mio cuore lo sento battere all'unisono con il tuo e quando sono tra le tue braccia e le tue mani accarezzano il mio corpo, diventiamo una cosa sola e ora lo so, ho capito veramente cosa significa amare ed essere amati perché quelle stesse sensazioni sento che le provi anche tu. E per questo motivo che ho deciso di non mettere in pericolo la nostra vita. Lotteremo per una Francia migliore ma lo faremo solo per noi, per continuare ad amarci senza riserve. Lo devo a te André, a noi e al nostro futuro....insieme.
***
Al mattino dopo al momento della nostra partenza troviamo ad attenderci in giardino Marie-Anne, tra le braccia ha la piccola Jacqueline. È il momento più triste, abbraccio tra le lacrime mia sorella rassicurandola di non stare in pena per noi, lei commossa ti saluta affettuosamente e poi saluto colei che in tutti questi giorni ha saputo donarmi quei attimi di pace che tanto cercavo. Prendo tra le braccia la piccola Jacqueline e solo a lei confido una mia promessa. 
- Sarai sempre nei miei pensieri piccolo tesoro, non appena finiranno questi momenti difficili ritornerò presto con André, ti vedrò crescere è una promessa, tu aspettami -
Le dono un bacio e tra le lacrime la riconsegno tra le braccia di sua madre. 
Montiamo in sella ai nostri cavalli, restiamo vicini e tenendoci per mano andiamo incontro al nostro futuro, colmo d'amore e una promessa nel cuore da mantenere. 
FINE
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Note:
SONO ARRIVATA CON QUESTO CAPITOLO AL TERMINE DELLA MIA PICCOLA STORIA SENZA PRETESE. SONO COMMOSSA È STATA UN'ESPERIENZA BELLA ED EMOZIONANTE. VOLEVO RINGRAZIARE TUTTE QUELLE PERSONE CHE HANNO LETTO E CHI HA AVUTO LA GENTILEZZA DI LASCIARE UN PICCOLO PENSIERO AD OGNI CAPITOLO E NON IN ULTIMO CHI HA INSERITO LA STORIA TRA LE PREFERITE, SEGUITE E DA RICORDARE. 
RINNOVO I MIEI PIU CARI RINGRAZIAMENTI ALLA CARISSIMA CECILE BALANDIER, PER L' AIUTO FONDAMENTALE NEL MOMENTO DELLA PUBBLICAZIONE DI OGNI CAPITOLO, SENZA IL SUO AIUTO NON SAREI RIUSCITA A FARE NULLA .
VI ABBRACCIO TUTTI, CON TANTO AFFETTO E VI LASCIO CON UN ARRIVEDERCI A PRESTO!
BACI 
DAMANERA / GIUSY

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