mr.d

di Luigi34
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'inizio del terrore ***
Capitolo 2: *** Il bagno inquietante ***



Capitolo 1
*** L'inizio del terrore ***


L’azione che avrebbe dato avvio al terrore di Goun; iniziò con la terribile sorte un bambino spensierato che quel giorno, stava giocando ad acchiapparella con i suoi amici. Aveva nove anni, il suo nome era Jonathan Jason, quel fatidico giorno che avrebbe segnato la sua morte, indossava una maglietta a righe verticali che si alternavano tra un bianco e un blu, dei pantaloni di tuta bianchi e delle graziose scarpe azzurre e nere, che facevano pendant con il suo grazioso completino. Quel giorno si era avventurato un po’ troppo nella foresta che si trovava al lato della citta, stava facendo buio e Jonathan iniziò a preoccuparsi, gli alberi lasciavano trapassare solo alcuni dei fiochi raggi del sole, ormai morente all’orizzonte. “Forse sarà meglio tornare a casa, voglio mangiare le frittelle che ha preparato mamma stamattina.” Il ragazzo non poteva sapere che non sarebbe mai tornato alla sua amata casa. Si volto indietro e iniziò a tornare indietro seguendo il sentiero che lo avrebbe fatto uscire dal bosco, ora mai il sole era calato e il bosco cominciava a farsi sempre più inquietante;
Jonathan iniziò ad affrettare il passo. I rumori degli animali notturni iniziavano a farsi sentire, Jonathan così inizio a correre, era spaventato il suo corpo stava iniziando a sudare, ma il suo corpo era freddo, si stava spaventando - Ahhhhhh! - un grido perforo i timpani del bambino, che socchiuse gli occhi e sbatte la testa contro il ramo di un albero, era stordito dopo qualche secondo la sua testa smise di girare, apri gli occhi è si ritrovò un uomo grasso vestito come un gelataio a fianco, all’inizio si spaventò ma poi la sua faccia gli sembro straordinariamente simpatica, aveva un sorriso sgargiante degli occhi verdi proprio come i suoi. L’uomo si avvicinò a lui e gli porse la mano Jonathan voleva afferrargliela ma si ricordò delle parole del padre “Mi raccomando piccolo Jonathan, non accettare offerte dagli sconosciuti, anche se sembrano brave persone.” Ritirò la mano con uno scatto, l’uomo allargo ancora di più il suo sorriso, - Non temete piccolo Jonathan, io non voglio farti del male, dai dammi la mano così ti porto a prendere, un gelato, tutti i tuoi amici sono già alla mia gelateria dai. - il bambino si senti rassicurato dalle parole dell’uomo “ se ci sono anche i miei amici posso fidarmi.” Pensò, gli porse la mano ancora un po’ insicuro, l’uomo l’afferrò con molta forza la mano del ragazzo - Mi sta facendo male. - Jonathan alzò lo sguardo, e vide la faccia della creatura;
 non rideva più, il suo volto adesso ere coperto da una maschera bianca, i suoi occhi erano diventati neri come la pece, i suoi denti, erano diventati zanne, sembrava che nel suo corpo non ci fosse nulla di umano, era diventato alto indossava uno smoking nero e un cappello nero, dalle sue mani uscivano degli artigli lunghi almeno una trentina di centimetri. Prima conficco un artiglio nella spalla del povero malcapitato; il dolore provato da povero ragazzo era agonizzante tanto che a un certo punto sentì di svenire poi afferrò la testa di Jonathan e disse - Ora, raggiungerai gli altri bambini!! - Jonathan era paralizzato dalla paura, voleva divincolarsi ma non riusciva a muovere nessuno dei suoi arti;
  la bocca dell’uomo si spalanco disumanamente le sue labbra si sgretolarono ai lati della sua disumana voragine, mangiò prima gli arti inferiori, il bambino caccio un urlo disumano di dolore e di terrore e dopo aver mangiato il corpo del ragazzo lascio cadere la testa di Jonathan, che l’indomani sarebbe stata rinvenuta nel parco.
Quel giorno fu ricordato cari mie lettori, come l’inizio del terrore di Goun.            
         

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Capitolo 2
*** Il bagno inquietante ***


Il Bagno inquietante.
Arthur un ragazzo di 14 anni, il giorno che morì Jonathan, stava leggendo un libro di uno dei più grandi autori dell’Horror, Stephen King. Era in camera sua al buio con suolo la luce fioca di una lampada, cosi pensava di riuscire a godersi meglio il libro, ci stava riuscendo. Chiuso il libro si mise nelle coperte e spense la luce; quella notte non riusciva a dormire, forse perché il libro gli aveva fatto molto senso ma non sembrava una cosa plausibile aveva già letto libri dello stresso autore ed era riuscito a dormire perfettamente, quella notte no.
La mattina seguente quando Hanna “sua mamma” lo andò a svegliare lo ritrovo tutto sudato. Aveva fatto un sogno terrificante, non se lo ricordava ma sapeva che era stato terrificante. - Arthur, cosa ti è successo, sembri uno appena uscito dalla vasca e puzzi, di corsa a farti un bagno e poi scendi giù a fare colazione. -
- Certo mamma. - entrò in bagno, riempì la vasca, si denudò dei suoi vestiti e biancheria e si in merse. Non si sa quanto tempo sia rimasto a mollo forse un’ora o forse solo 10 minuti, Fatto sta che a un certo punto iniziò a sentire una voce che proveniva dallo specchio - Arthur, lo vuoi un gelato o preferisci un cellulare nuovo, vieni ti divertirai con me, farai un giro nel posto più bello della storia. - “sto impazzendo, che cosa sta succedendo, forse mi sono rincoglionito a furia di stare a mollo nella vasca.” - Questa notte ti sono apparso in sogno, ho giocato con te e tu ti sei divertito, molto, Molto, MOLTO, MOLTO! - “cosa sta succedendo, chi è sono pazzo! Sto tremando di freddo eppure sono immerso nell’acqua calda, come faccio a provare freddo; meglio uscire dalla vasca.” Arthur usci dalla vasca e si iniziò a guardare intorno, non c’era nessuno ma aveva sentito una voce. Iniziò a guardarsi il pisellino, aveva sentito dire che doveva essere grande per soddisfare una donna. Alzo la testa per guardarsi allo specchio e vide un immagine raccapricciante, un uomo storpiato con una maschera, delle zanne e con il vuoto al posto degli occhi, lo stava fissando. “ Chi cazzo è un abominio, devo scappare devo muovermi, voglio muovermi ma non ci riesco no riesco, anzi riesco a muovermi ma solo in una direzione verso di lui!” l’uomo allungo la mano, una mano lunga almeno un metro, il suoi lunghi artigli gli sfiorarono la pelle del viso, provocandogli un graffio superficiale. - Arthur che stai facendo! - e come se la trans in cui era caduto il ragazzo finì “Ma chi è questo? cosa sto facendo? Mi sto avvicinando a lui” la creatura ritrasse la mano e disse solo una cosa - Sono Mr.D - Arthur a quel punto tirò un urlo di terrore, che fece scomparire il mostro facendolo dissolvere,  fece entrare la madre che tutta spaventata urlò - Cosa è successo! -         

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