Anime Holy War

di Alucard97
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo e Archer ***
Capitolo 2: *** Parte 2: Rider ***
Capitolo 3: *** Parte 3: Saber ***
Capitolo 4: *** Parte 4: Berserker ***
Capitolo 5: *** Parte 5: Assassin e Caster ***
Capitolo 6: *** Parte 6: Lancer ***
Capitolo 7: *** Capitolo 1: Tempo di Guerra ***
Capitolo 8: *** Capitolo 2: Nuove Alleanze ***



Capitolo 1
*** Prologo e Archer ***


PROLOGO
 
La Guerra del Santo Graal. Un potentissimo rituale che permette di evocare un artefatto dalle origini sconosciute, la cui potenza è onnipotente. Esso infatti permetteva al suo possessore di esaudire un solo desiderio di qualsiasi portata.
 
Gli Einzberns, un’antica famiglia di maghi, studiarono questo misterioso potere e provarono a proporre la riproduzione della leggendaria coppa. Insieme ad essi, si unirono altre due famiglie di magicus prestigiose: i Tohsaka ed i Matou
 
Dopo la sua attivazione, il Graal avrebbe selezionato sette maghi che sarebbero divenuti i –Master- dei Servant, spiriti di eroi proveniente da una dimensione parallela alla nostra: il Trono degli Eroi, all’interno del quale lo Spazio ed il Tempo erano inesistenti. I maghi, però, si resero conto che per quanto il Graal fosse a conti fatti onnipotente, esso poteva esaudire il desiderio di una sola persona. E fu così che nacque la Guerra del Graal. Ai sette Master vennero conferite Tre Magie di Comando, tre per ciascun mago, esse si manifestavano come tatuaggio sulla loro mano. Queste magie conferiscono ad essi il titolo ufficiale di –Master- ed il pieno controllo sui Servant. I maghi evocarono così sette servant, uno ciascuno, nelle loro rispettive classi:
 
-Saber: Il cavaliere. La classe più forte delle sette. Essi combattono prevalentemente con la spada
 
-Archer: L’arciere. Combattono prevalentemente sulla distanza e sono la classe con più autonomia
 
-Lancer: Il lanciere. Combattono con una lancia, prediligendo un combattimento a lungo raggio
 
-Berserker: Il furente. Possiedono una forza ed una resistenza superiore rispetto alle altre classi, sono i più forti fisicamente ma questo a discapito della loro sanità mentale
 
-Rider: Il guidatore. Combattono a bordo di una cavalcatura, prediligendo un combattimento rapido
 
-Caster: Il mago. Sono maghi, quindi combattono facendo uso della loro magia. Hanno una riserva di mana maggiore rispetto agli altri Servant, ma possiedono una scarsa forza e resistenza
 
-Assassin: L’assassino. Sono furtivi, prediligono colpire la vittima alle spalle senza farsi notare. La discrezione è il loro punto di forza
 
 
Grazie all’aiuto di questi sette eroi, i Master si contendono il Graal. Per eliminare dal gioco un partecipante, è necessario che questi venga sconfitto, non è sufficiente eliminare solo il Servant poiché il Master in questione potrebbe evocarne un altro. Un gioco mortale con un unico fine: un desiderio dalle infinite possibilità. Ed è proprio nella città di Fuyuki, che la storia inizia
 
 
 
PARTE 1: ARCHER
 
Città di Fuyuki, anno 2017, ore 0:00
 
La villa dei Tohsaka si estendeva nel quartiere principale della città. L’abitazione era a due piani, in stile occidentale circondata da un ampio giardino inglese decorato con siepi alte quasi tre metri ed una fontana in stile rinascimentale. Il tutto era chiuso da una recinzione di metallo. Molto sfarzosa, penseranno in molti, ebbene era naturale pensarlo se si teneva in considerazione che la famiglia in questione era la famiglia di maghi più influente del territorio giapponese.
 
Nella cantina del palazzo vi era Rin Tohsaka, figlia di Tokiomi Tohsaka venuto a mancare dieci anni fa in circostanze assai misteriose. Era una ragazza di circa 16 anni, alta, fisico slanciato, lunghi capelli neri raccolti in due graziose code di cavallo e grandi occhi di un azzurro limpido. Cosa ci faceva un’adoloscente in una cantina a mezzanotte e per di più circondata da rune magiche ed oggetti occulti? Semplice… anche lei prendeva parte alla Guerra del Sacro Grall, ed ora vi chiederete il perché. Legittimo chiederselo, ecco perché torneremo indietro di qualche ora, per spiegare il come tutto questo sia accaduto
 
Città di Fuyuki, anno 2017, ore 15:00
 
Rin era appena tornata a casa da scuola, aprì la porta di casa ed entrò nella sua abitazione. Come di consuetudine per un giapponese, si tolse le scarpe e camminò per il corridoio della casa intenta a rilassarsi nel salotto con una tazza di tè fino a quando non squillò il telefono.
 
“Pronto? Casa Tohsaka, qui parla Rin”
 
“Buongiorno, mia cara. Come è andata oggi a scuola?”
 
“Padre Kotomine, è lei, ma che sorpresa” commentò acida
 
Dovete sapere che l’uomo al telefono è Kotomine Kirei, un sacerdote stabilitosi a Fuyuki dieci anni fa e caro amico della famiglia Tohsaka. Egli, infatti, fu apprendista del padre di Rin, da cui imparò la magia. Sfortunatamente, il suo mentore morì durante la guerra ed ora il prete è il nuovo giudice della Guerra. La Guerra del Sacro Graal doveva necessariamente avere un giudice imparziale e che accogliesse i Master che si ritiravano rinunciando al loro titolo…. E chi di più imparziale se non la Chiesa stessa?
 
“Hai già scelto il tuo Servant? Ti avviso che le classi Lancer, Caster, Berserker e Assassin sono già state evocate. Ti consiglio di sbrigarti, devi evocarlo entro le 0:00 di questa notte, altrimenti verrai esclusa”
 
“Lo so, Kirei, grazie dell’avvertimento. Per tua informazione mi sto già dando da fare. Ora se non ti dispiace vorrei rilassarmi un attimo. Grazie e buona giornata!”
 
“Non c’è bisogno di essere tanto acida. Te lo sto solo ricordando, dopotutto è questo il motivo che ti spinge a partecipare: vendicare tuo padre
 
Rin riattaccò la cornetta con violenza. “Che seccatore”
 
Preparò del tè e si sedette sul comodo sofà. Sorseggiò la sua bevanda e si mise a riflettere nella sua mente:
 
“Dunque… Ho ancora qualche ora per evocare il mio Servant. Mancano solo la classe Archer, Saber e Rider… e so già quale voglio. Devo solo evocare Saber e la vittoria sarà mia, dopotutto è la classe più forte. Bene, direi di iniziare i preparativi, non sarà facile e richiederà molto del mio mana. Ma ne varrà la pena… Bene. Diamoci dentro!”
 
Ore 0:00
 
“Molto bene. Ci siamo” commentò lei osservando il lavoro. Il cerchio di evocazione era disegnato sul pavimento e la reliquia eroica era al suo posto. Essa era un collare di colore nero. Rin non conosceva la sua natura, ne tantomeno a chi appartenesse ma era sicura che con la giusta formula avrebbe evocato un Saber di tutto rispetto.
 
La ragazza di mise in posa. Allargò le braccia all’altezza delle spalle e portò in avanti. Concentrò il proprio flusso di mana che si estese fino alla mano. I capelli svolazzavano ed il cerchio si illuminò. Recitò le formule magiche in tedesco e si sentì un violentissimo BOOM provenire dal salotto principale
 
“Evviva ce l’ho fatta!” Esclamò “Strano che non sia apparso in questo preciso punto. Poco importa, devo vederlo con i miei occhi” e tutta entusiasta corse verso il piano superiore per poter ammirare il servo che l’avrebbe accompagnata e le avrebbe fatto vincere il sacro Graal. Corse col fiato in gola, arrivò nel salotto e lì lo vide… ma il suo sorriso di gioia presto si tramutò in un broncio deluso
 
“Ma dove cazzo sono finito” disse il famiglio guardandosi intorno
 
Rin potè osservarlo meglio e notò che non aveva affatto l’aspetto di un Saber, tutt’altro. Era un giovane ragazzo alto, dalla carnagione molto chiara e dai capelli bianchi ed ondulati. Occhi rossi. Era vestito con una t-shirt nera dalle curiose strisce bianche, jeans e scarpe nere.
 
“Uh uh” fece la ragazza senza però attirare l’attenzione del servant. “Uh uh” fece ancora… niente da fare… allora spazientita “Hey tu! Sto parlando con te!”
 
Il famiglio si girò “Eh? Che cazzo vuoi, racchia?”
 
La giovane maga rimase allibita dalle parole del servo “Ma… Ma… Brutto maleducato! Come osi?! Guarda che io sono la tua Master! Vedi di comportarti come si deve!”
 
“Tch… ma fammi il piacere. Una mocciosa come te, la mia Master? Non essere ridicola. Tira fuori il mio vero Master”
 
“Guarda che sono io, deficiente! Osserva!” esclamò facendogli notare le Magie di Comando sulla mano “Queste sono le Magie di Comando, sono io la tua Master!”
 
“Tch… di bene in meglio…” disse sedendosi a gambe accavallate sul divano “Dunque… vuoi stare lì a fissarmi come un’idiota o vuoi presentarti”
 
“C-Certo che sei un gran maleducato! Io sono Rin Tohsaka, la tua nuova Master. Tu piuttosto chi sei! Non hai affatto l’aspetto di un Saber, di che classe sei. E soprattutto come ti chiami?”
 
“Accelerator…” disse lui voltandole lo sguardo e mirando l’orologio a pendolo
 
“Accelerator? E che classe sarebbe”
 
Il ragazzo ringhiò “Ma quale classe! E’ il mio nome, testa di cazzo! E comunque… Master… la mia classe è l’Archer. Tch, sei la mia Master e manco sai la mia classe. Andiamo proprio bene”
 
“Scusami tanto se ho avuto un incidente nell’evocazione. E poi che razza di nome sarebbe Accelerator? Dimmi il tuo vero nome, smettila di prendermi in giro”
 
“Tch… non ti sto prendendo in giro, cogliona! E’ il mio nome. Il mio vero nome non l’ho mai saputo, di conseguenza uso questo”
 
“Mph… va bene, ma cerca di essere educato… Dunque, visto che ora sei qui è giusto informarti che prenderai parte alla Guerra del Graal ergo…”


“Blablabla… chiudi quel fottuto becco. So benissimo che dovrò combattere e non farmi il discorso motivante o illustrarmi qualche piano. So benissimo come agire: Io li faccio tutti fuori, mentre tu ne stai qua buona buona mentre ti porto il Graal. Intesi?”
 
“Ma… Ma come sarebbe a dire?! Hai bisogno di me per farcela!”
 
“Tch… non ho bisogno di fichette petulanti in battaglia…” si rialzò e si mise dinnanzi a lei, superandola in altezza “Anzi saresti solo un peso. Quindi fammi la cortesia di non starmi in mezzo alle palle. Ora se non ti dispiace… mi faccio un giro per casa tua” detto questo le diede le spalle
 
“F-Fichetta… Petulante? ORA MI HAI PROPRIO SECCATA!” Urlò portando il braccio in avanti ed illuminando le sue Magie di Comando
 
Lui si voltò di colpo “Hey, ma che cazzo fai!”
 
“Per il potere delle magie di comando, io ti comando, Accelerator, sottostai al mio volere senza esitare!” Una delle magie presenti sulla mano di Rin, scomparve , lasciandola con due. Ma non successe nulla. Accelerator stava davanti a lei a fissarla con un ghigno rabbioso
 
“Ma io dico… che tu sei una testa di cazzo…”
 
“Ma che… perché non ha funzionato?”
 
“Idiota! A cosa pensi che servano le Magie di Comando eh?”
 
“A dare ordini ai Servant. Mi pare chiaro”
 
“Tch… lascia che ti spieghi una cosa: le Magie di Comando servono sì a dare ordini ai Servant, ma dipende da ordine ad ordine. A quella tua richiesta è implicito che io ubbidisca poiché io e te siamo legati da un contratto. Con le Magie di Comando bisogna specificare che tipo di ordine il servo deve eseguire, non basta dire solo –sottostai al mio volere-. Per di più… Le Magie di Comando fungono da Boost per i Noble Phantasm. Ad esempio, se con le Magie mi ordinassi una cosa del tipo –Accelerator, ti ordino di usare il tuo Noble Phantasm per annientare il nemico- il potere della mia arma nobile sarà amplificato del doppio. Spero ti sia chiara come spiegazione, ho cercato di essere il più sintetico e chiaro possibile per permettere al tuo cervellino di assimilare”
 
“Sì è tutto chiaro… e comunque… io non sono stupida, solo c’erano cose negli appunti di mio padre che non erano specificati. Perciò vedi di essere più educato. Ascolta, io sono una maga di talento anche se non ti sembra, e ti sarò utile. Perciò facciamo questo patto: Io ti aiuterò con tutte le mie forze e tu mi consegnerai il Graal… e sarai più gentile, soprattutto”
 
“Tch… non ho scelta… e va bene, mocc… ehm… Master”
 
“Bene. Ora, prima di decidere sul da farsi, vado a farmi una doccia. Vedi di non spiarmi, chiaro?”
 
“Tch… Per chi mi hai preso eh? Figurati se spio una racchia con il petto piatto quanto quello di una bambina. Se proprio devo spiare, lo faccio con una con più tette e soprattutto più bella” disse l’albino sedendosi sul divano
 
Rin arrossì di colpo “B-Brutto maleducato!” esclamò andando verso i bagni dell’abitazione
 
La guerra era appena cominciata. Sette Servant, un solo premio
 
Note dell’autore
 
Questa storia mi è venuta in mente di getto. E dato che non ho ancora ispirazione per le altre… provo su questa
 
Ah giusto… eccovi un’immagine
 
Accelerator: https://s-media-cache-ak0.pinimg.com/originals/21/8f/9e/218f9ed4de748c6eed19852009b13c51.jpg

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Capitolo 2
*** Parte 2: Rider ***


PARTE 2: RIDER
 
Liceo di Fuyuki, anno 2017, 13:00
 
Emiya Shirou osservava il cielo dalla finestra, seduto sul suo banco. Tra poco era ora di rincasare ma questo non per il ragazzo. Infatti aveva un lavoro part-time in un negozio di elettrodomestici, era l’addetto alle riparazioni, guadagnava qualche soldo extra grazie a quell’attività… ed ora vi chiederete chi sia questo ragazzo, ebbene: Emiya Shirou è un giovane ragazzo di 16 anni, alto, occhi color nocciola con una sfumatura dorata, capelli corti e rossi e fisico piuttosto atletico. Da quattro anni era orfano di padre, il suo genitore si chiamava Emiya Kiritsugu che morì per una malattia improvvisa. Da tempo ormai viveva in casa da solo con la professoressa Taiga, che non solo era un’insegnante della sua scuola ma anche un’amica di Kiritsugu. I due vivevano nella residenza Emiya, una villetta giapponese molto spaziosa ma non troppo sfarzosa; ed ora vi chiederete come sia possibile che un ragazzo che svolge un lavoro part-time ed un’insegnante possano permettersi di pagare il mutuo di quella casa, ebbene… dovete sapere che la maggior parte degli affari della casa furono finanziati da Kiritsugu in persona mentre delle fatture mensili se ne occupa in gran parte il padre di Taiga il quale è il capo della Yakuza di Fuyuki… bella vita penserete voi eh? Avete ben ragione, ma Shirou non è molto di questo avviso considerato il suo mastodontico senso di giustizia.
 
Al ragazzo, infatti, piaceva aiutare chiunque si trovasse in difficoltà anche a discapito di sé stesso ed è per questa ragione che a scuola, in molti, si approfittano della sua magnanimità. Da cosa deriva una tale bontà d’animo? Da un patto stretto con suo padre, ma per questo dobbiamo tornare indietro a quattro/cinque anni fa, quando Shirou era ancora un bambino. Infatti, qualche mese prima di morire, Kiritsugu confidò al figlio che il suo sogno da bambino era quello di divenire un eroe, proteggere i più deboli, fare qualunque cosa per mantenere la pace nel mondo. Tuttavia, il sogno dell’uomo non si era realizzato e fu per questa ragione che Shirou si assunse la responsabilità di perseguire il sogno. Il bambino, infatti, promise al padre che sarebbe divenuto lui  un paladino della giustizia al posto suo e lo avrebbe reso fiero. Da quel giorno, Shirou, non faceva altro che aiutare il prossimo come meglio poteva senza mai chiedere nulla in cambio.
 
Spostiamoci ora al presente. Eravamo rimasti con il ragazzo che stava per uscire dalla classe fino a che…
 
“Yo, Shirou”
 
“Ciao Issei. Allora, che si dice?”
 
Ad iniziare la discussione fu un ragazzo di nome Issei Ryuudou, il migliore amico di Shirou. Era un ragazzo alto quanto Emiya, capelli ed occhi color blu scuro ed occhiali da vista
 
“Dopo ti va di fare qualcosa? Usciamo a pranzo insieme”
 
“Mi piacerebbe Issei, ma lo sai che oggi è sabato, e mi aspetta del lavoro al negozio. Mi sono offerto di fare gli straordinari”
 
“Capisco… Emiya-kun, senti… Dovresti riguardarti un po’. Lo dico per te”
 
“Che intendi?”

“Tutto questo aiutare, perché lo fai? Insomma, va bene essere gentili ed aiutare il prossimo tuo ma tutto questo sempre a discapito di te stesso. Pulisci le aule, presenzi sempre alle riunioni d’istituto anche quando hai impegni urgenti, fai gli straordinari al lavoro per poi rimanere in piedi fino a chissà quale ora per dedicarti agli impegni scolastici. Non hai mai tempo per te stesso, amico ascoltami, tutto questo non fa per niente bene alla tua salute. Dammi retta, usciamo insieme, solo io e te. Andiamo a pranzo, magari una passeggiata e poi vai al lavoro e ti scusi per il ritardo col proprietario”
 
Il rosso sospirò “Issei… grazie del tuo consiglio, lo apprezzo, ma fidati che quello che faccio non mi pesa affatto ed ormai lo faccio da qualche anno, mi sono abituato. Non preoccuparti troppo per me. Ci si vede domani” lo salutò camminando per i corridoi ed uscendo da scuola
 
Il ragazzo camminava lungo la strada e, per giungere più in fretta alla sua meta, passò davanti alla Chiesa Kotomine. Il parroco se ne stava seduto su una panca a leggere qualche passo della Bibbia quando notò il giovane
 
“Ah. Emiya Shirou, buongiorno a te”
 
“Buongiorno padre”
 
“E’ da tanto che non ci si vede, perché non ti siedi un po’ qui con me. Ti va?”
 
“La ringrazio, ma…”
 
“Suvvia. Torni a casa, mangi e poi dritto al lavoro. Non avere tanta fretta, è ancora presto. E poi è da tanto che non parliamo insieme io e te”
 
Shirou sbuffò. Non gli era mai andato a genio quel prete, aveva un carattere particolare, e c’era sempre qualcosa in quell’uomo che lo inquietava. Tuttavia… decise di concedergli cinque minuti. Si sedette con lui e rimase un poco in silenzio
 
“Allora, come va la scuola?”
 
“Bene…”
 
“C’è qualcosa che ti turba? A me puoi dirlo, sono legato dal segreto professionale, qualunque cosa tu dica durante il sacramento della confessione rimarrà tra me e te. Potresti anche aver ucciso un tuo parente, ed io non lo racconterei a nessuno”
 
“Non è una cosa corretta, lo sa vero?”
 
“C’è chi lo dice… dunque… cosa ti turba? Lasciami indovinare: ti turba il fatto di non poter essere di maggiore aiuto al mondo, non è così”
 
Il ragazzo sbuffò “Più o meno… scusi ma ora devo andare” disse semplicemente alzandosi e dirigendosi verso casa sua, lasciando il curato da solo nel giardino della parrocchia
 
 
Il ragazzo tornò a casa, Taiga non era ancora rincasata. Si fece scaldare del Ramen istantaneo, mangiò e poi andò verso la bottega di elettrodomestici
 
“Hey Shirou. Buon pomeriggio. Oggi sei in anticipo eh?”
 
“Beh… diciamo di sì. Mi metto subito al lavoro”
 
Detto questo si mise nel retro bottega ed iniziò a lavorare. Era bravo nelle opere manuali, anche se era ancora imperfetta la sua tecnica. La sera calò presto. Erano le ore 21:00, il proprietario lo aveva salutato e gli aveva lasciato le chiavi del negozio raccomandandosi di chiudere tutto appena finito. Il ragazzo aspettò che se ne andò, portò una vecchia radio dal magazzino, si sedette e ci pose la mano sopra
 
“Trace… On…” L’oggetto si illuminò. Quella era una magia, e serviva per scansionare gli oggetti, comprenderli, e riprodurli esattamente come gli originali. Si allenava da anni in questa tecnica, l’unica magia che gli aveva lasciato suo padre. Ancora niente. C’era sempre qualcosa in cui peccava.
 
 
Per la strada si aggirava un uomo. Un uomo inquietante, dal volto anziano, capelli corti e grigi, vestito con un elegante completo nero. Camminava tenendo in mano un bastone da passeggio con il pomello a forma di teschio. Camminava lento e sicuro verso il negozio in cui stava Shirou, il dettaglio più inquietante dell’uomo è che ad ogni passo, le lampadine dei lampioni che illuminavano la strada si rompevano. Ricoprendo di oscurità ovunque andasse. Egli si ritrovò dinnanzi alla bottega e bussò
 
“Mmmh? Mi spiace, siamo chiusi” disse il ragazzo rimettendo a posto gli attrezzi
 
*TocToc* bussò ancora
 
“Ho detto che siamo chiusi”
 
Ma, in quel momento, la porta si aprì lo stesso. Lasciando entrare l’uomo che si fermò all’entrata davanti al ragazzo
 
“Oh… oh mi spiace, chiedo scusa... è che un uomo della mia età ci sente poco. Non avevo inteso che eravate chiusi”
 
“E’ perdonato. Ora la prego di uscire, sto per chiudere. Se ha bisogno di fare acquisti o chiedere informazioni la prego di passare domani mattina”
 
“Ah, mio caro ma… io cercavo proprio te. Ho sentito parlare di te, Emiya Shirou. In questa città ti conoscono tutti, ho sentito che sei un ripara-tutto. Sai? mi farebbe comodo un individuo come te”
 
“Ha un’attività di riparazione? Avrà sentito male allora, non sono così bravo, non le farei comodo”
 
“Ma io non mi riferivo al tuo mestiere, Shirou, mi riferivo alla tua ambizione… Mi spiace per tuo padre, brutto affare quello in cui si cacciò”
 
“Come prego?”
 
“Hai promesso a tuo padre di diventare un eroe al posto tuo, gesto nobile, però ti preoccupi di questo. Come puoi essere un eroe se te ne stai chiuso qui? A riparare macchinette per i toast?”
 
“Ma lei come fa a sapere tutte queste cose? Chi è lei?”
 
“Ho le mie fonti, ragazzo e sono una persona che ti vuole essere amica e pertanto ti dico: io ho la possibilità di realizzare questo tuo sogno. Hai mai sentito parlare della Guerra del Santo Graal? Ovvio che no. Lascia che ti spieghi: Vedi… molto tempo fa, possedevo una cosa, una cosa per me molto preziosa, ma un giorno la persi e finì nelle mani di un uomo. Questa persona usò quella cosa ma purtroppo non potevo riprendermela da solo. E quella cosa, è il Graal. Questa “Guerra del Sacro Graal” è un gioco che permetterà al vincitore di avere in possesso il Graal”
 
“Quindi… lei mi sta dicendo che la coppa della leggenda arturiana… era di sua proprietà?” chiese con una punta di ironia. Era un pazzo, non c’era altra spiegazione nella mente del ragazzo. Quell’uomo era un pazzo
 
“Sì e no… non è esattamente una coppa, il punto è che: è mio, mi appartiene, e ti sto chiedendo di aiutarmi. Se lo farai io ti prometto che ti darò la cosa che più desideri: essere un eroe e tua sorella”
 
“I-Ilya?”
 
“Posso fare in modo di farti vivere insieme a lei. Ecco il patto: Tu vinci la Guerra del Graal, io ti rendo un eroe e ti ridò Ilya. Affare fatto?” chiese porgendogli una pergamena “Devi solo firmare. E non temere… ti fornirò un aiuto per vincere il gioco, ti fornirò un grande aiuto ma… vedrai”
 
“Mph… dia qua” disse prendendo la pergamena e leggendo, ma non finì il primo paragrafo che si tagliò con la carta facendo cadere una goccia di sangue sullo spazio dedicato alla firma
 
“Oh! Anche solo una semplice goccia basta. Da pure a me” l’uomo prese la pergamena, guardò Shirou ed i suoi occhi si illuminarono di un rosso acceso, come le fiamme dell’Inferno
 
 
Casa Emiya, anno 2017, 0:00
 
Shirou si svegliò con la testa pesante. Era nel letto della sua stanza
“Che… che fosse un sogno?” Si chiese tenendosi il capo “Wow… che sogno pazzesco…” Guardò l’orologio e notò che era mezzanotte “E’ ancora presto. Meglio tornare a dormire” si rimise le coperte finchè non sentì un BOOM provenire dal salotto principale. Il ragazzo si svegliò di colpo ed andò a controllare. Per fortuna che Taiga aveva il sonno molto pesante, non si sarebbe svegliata nemmeno se ci fosse stato un magnitudo di 6.0
 
Shirou corse armato con una spada di bambù da Kendo e lì lo vide
 
“Accidenti che botta…” disse la figura rialzandosi
 
Era un uomo sui 40 anni. Corti capelli neri, abbastanza muscoloso. Era vestito con un giubbotto in pelle nera aperto sul torace che mostrava una maglietta nera anch’essa. Jeans, guanti e stivali da motociclista
 
“C-c-chi sei?!” gli chiese Shirou puntando la spada
 
“Hey hey frena amico, non sono un nemico, non ti voglio fare del male… piuttosto… Non dirmi che sei tu il tizio del contratto”
 
Shirou esitò un attimo, ma poi gli chiese ancora “T-ti ho chiesto chi sei”
 
“Mi chiamo Johnny Blaze, e non voglio farti alcun male. Sei tu quindi, il mio Master?”
 
“M-master? Di che parli? E cosa intendi con contratto, non starai forse parlando del vecchio del mio sogno?”
 
“Vecchio… sogno… oh no. No no no no no no no no no no… cazzo! Non dirmi che lo hai fatto veramente!”
 
“D-di che parli?! Smettila di parlare per enigmi”
 
“Ascolta, metti via quell’arma e ti spiegherò tutto per filo e per segno ok?”
 
Shirou gli diede ascolto e si mise ad ascoltarlo
 
“Il vecchio che hai sognato, quello vestito di nero e con un bastone da passeggio… non era frutto di un sogno, era reale. Ti ha proposto un contratto che tu hai accettato non è così?”
 
“Sì, esatto. Ma anche se fosse… quello era solo un vecchio pazzo, nulla di che”
 
“Nulla di che?! Mi prendi in giro amico? Secondo te se fosse un vecchio pazzo, io sarei qui a parlare con te? Cosa ti ha chiesto quel vecchio?”
 
“Mi ha chiesto di vincere un gioco chiamato –Guerra del Sacro Graal- in cambio di mia sorella e del mio sogno”
 
“Porca puttana! Di bene in meglio! Ascolta… hai fatto l’errore più grande della tua vita, quell’uomo, in realtà, è Mefistofele, il Diavolo. Ti ha fregato, hai fatto un patto con lui, ora devi partecipare a questo gioco mortale”
 
“C-cosa?! Il Diavolo?! Gioco mortale?”
 
“Ebbene sì. La Guerra del Santo Graal è un gioco mortale nel quale sette maghi si sfidano per ottenere il Santo Graal, una reliquia capace di esaudire qualunque desiderio. Per sfidarsi, i maghi, utilizzano sette Servant ovvero spiriti di eroi del passato, del presente e del futuro”
 
“Quindi tu sei un Servant?”
 
“Non esattamente. Io vivo al di fuori delle correnti del tempo, non sono esattamente un Servant. In qualche modo, Mefisto ed il Graal sono collegati, ed è riuscito a farmi apparire dinnanzi a te come Servant”
 
“In che modo sono collegati? E che cos’è un Servant?”
 
“Non lo so… non so come lui ed il Graal siano collegati. Io tempo fa feci un patto con lui: la mia anima in cambio della salvezza di mio padre. Ed ora sono un suo famiglio… Comunque, un Servant è uno spirito eroico proveniente dal Trono degli Eroi. Ragazzo, non hai idea in che guaio ti sei cacciato. Ora devi partecipare alla Guerra e vincerla come da contratto. Io ora sono il tuo Servant, e tu il mio Master. Guardati la mano destra”
 
Shirou si guardò la mano destra e notò che vi era un tatuaggio rosso
 
“Sono le Magie di Comando. Ogni master ne possiede tre. Grazie ad esse è possibile impartire al Servant qualsiasi ordine il Master chieda”
 
“Cavolo… quindi ora devo partecipare a questo rituale… che facciamo ora?”
 
“Suggerisco di aspettare. E’ chiaro che sei ancora sconvolto. Per fortuna, in quanto Servant, possiedo tutta la conoscenza di questa Guerra, e la condividerò con te”
 
“Ok… hai detto che ti chiami Johnny Blaze vero?”
 
“Sì, sono anche conosciuto come Ghost Rider e sono il servant di classe Rider. Vieni, andiamo in un posto sicuro a parlare così ti spiego la storia, dei maghi, delle magie, dei servant e delle classi”
 
“Va bene, c’è un magazzino nel giardino della mia casa. Andiamo lì”
 
“Perfetto”
 
Detto questo, i due iniziarono una lunga discussione sulle regole del gioco. Mefisto vuole il Graal, ed è collegato a lui. Chissà se questo improbabile ragazzo riuscirà nell’impresa
 
 
Note dell’Autore
 
Eccoci qua. Prima che qualcuno faccia commenti… lo so benissimo che nella lore di Fate, il Graal ed il Diavolo non hanno alcun legame, ma questo è un altro universo, un universo alternativo quindi mi sono costruito una lore mia. Chiaro? Bene… ve lo aspettavate Ghost Rider? XD
Eccovi qualche immagine
 
Mefistofele:  http://ottvsmoviesdb.blob.core.windows.net/atores/17553.jpg
 
Ghost Rider: http://vignette2.wikia.nocookie.net/marveldatabase/images/7/78/Johnathon_Blaze_(Earth-121347)_005.jpg/revision/latest?cb=20110623015252

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Capitolo 3
*** Parte 3: Saber ***


PARTE 3: SABER
 
Londra, Torre dell’Orologio, anno 2017, 14:15
 
 
Era tutto tranquillo nell’ufficio del professor Gilford Kor-Gilloy III, insegnante di magia. Un uomo piuttosto basso, grassottello, corti capelli biondi tirati all’indietro, mustacchi sotto il naso. Era vestito con un elegantissimo abito bianco, come se dovesse presentarsi a qualche galà. Niente di tutto ciò, al mago piaceva molto vestirsi elegante, gli dava un’aria di superiorità rispetto agli altri. Dovete sapere che i maghi tengono molto al nome della propria famiglia, infatti quella dei Kor-Gilloy era una famiglia piuttosto influente nel mondo della magia; ergo il panzone, pardon volevo dire, il signore si credeva superiore rispetto agli altri praticanti della magia, ma sia mai dall’importunare qualcuno appartenente ad un rango sociale migliore del suo.
 
Ed ora vi  chiederete: La Torre dell’Orologio? Londra? Ebbene… dovete sapere che la Torre dell’Orologio era un’accademia dove i maghi studiavano la magia, il loro talento veniva coltivato, ed erano seguiti da degli insegnanti… In poche parole “Hogwarts” solo meno grande.
 
Lord Gilloy (Come piaceva farsi chiamare) se ne stava sulla scrivania del suo ufficio, era un ricercatore dedito allo studio ed al ritrovamento della Pietra Filosofale, meta finale di ogni alchimista e mago, ma i suoi studi portavano sempre ad un punto morto. I suoi studi consistevano principalmente nella creazione di una Pietra Filosofale “artificiale”, impresa impossibile ma… che vi aspettavate da un megalomane come il sottoscritto?
 
In quel momento irruppe nella sua stanza un uomo alto, dai lineamenti decisi. Aveva i capelli lunghi che gli ricadevano fin sotto le spalle, occhi neri e vestiva con un completo nero adornato da una giacca rossa. Reggeva in mano un sigaro
 
“Ancora chiuso nel tuo antro oscuro, Gilloy?” gli chiese con un tono strafottente
 
“L-Lord Ell-Melloi, c-come…”
 
“Secondo, prego… Lord Ell-Melloi II. Non dimenticare mai il numero, altrimenti mi arrabbio sul serio” gli disse con tono cattivo e lanciandogli un’occhiataccia
 
“C-certo, milord… avete ragione… chiedo umilmente perdono”
Ed ora vi chiederete chi sia questo signore. Ebbene egli è Lord Ell-Melloi II, anche se questo non è il suo vero nome. Il suo vero nome è…. Non ve lo dico. Non vorrei fare spoiler per chi non ha seguito la saga di Fate e la vuole reperire. Vi dico solo questo: compare sì in Unlimited Blade Works, ma il suo debutto lo fa in Fate Zero. Comunque… ritornando al discorso di prima… egli è un mago di prim’ordine anche se, dovete sapere, che non appartiene alla famiglia Ell-Melloi, bensì è un nickname. Prese il nome del suo precedente insegnante Lord Ell-Melloi anche se quest’ultimo lo ha sempre disprezzato. Ecco perché esige che venga chiamato col “secondo”. Se qualcuno osasse nominarlo senza mettere il “secondo” passerebbe un bel guaio.
 
Il suo carattere è molto particolare… cinico, freddo, distaccato… ed è per questo che si è fatto una reputazione considerevole all’interno dell’accademia, ed è sempre per questo motivo che la maggior parte delle ragazze lo trovano affascinante . Infatti si è guadagnato il titolo di “Professor Carisma” o “L’uomo con cui le studenti vorrebbero andare a letto”. Sia nell’aspetto, che nel carattere, ricorda molto il professor Piton… eheheheh almeno a me piace pensarlo
 
“Sei scusato… per ora…” gli disse El-Melloi II
 
“G-grazie milord… se posso chiedere, cosa ci fate qui?”
 
L’uomo prese una boccata col suo sigaro ed iniziò a girovagare per la stanza, prendendo qualche oggetto appoggiato sui davanzali e giocandoci con la mano libera
 
“I piani alti si stanno seccando, Gilloy. Le tue ricerche per creare la Pietra Filosofale sono inconcludenti. Sai che succederà se vai avanti così?”
 
“C-Credo di saperlo, m-milord”
 
“Tu credi? Credere non è sufficiente. Non è una questione di credere, è un dato di fatto…” appoggiò il barattolo che teneva in mano sulla mensola “Verrai destituito. Cacciato dalla Torre ed il nome della tua famiglia verrà macchiato. Che ne penseranno i Kor-Gilloy di questa tua colpa?” gli disse con freddezza
 
“A-Avete ragione…” abbassò la testa
 
“Ovvio che ho ragione. E’ per questa ragione che i capi ti  offrono la possibilità di realizzare la tua impresa e dar lustro al nome della tua famiglia”
 
“D-davvero?” chiese sorpreso
“Esattamente. Ma pensa che fortuna… anche se io non la definirei proprio fortuna”
 
“Che intendete dire?”
 
Prese una boccata di fumo “Ti recherai a Fuyuki, in Giappone, e parteciperai alla Guerra del Santo Graal. Presumo tu sappia in cosa consiste il rituale”
 
“O-ovvio. Tutti i maghi lo sanno”
 
“Bene… quindi avrai capito anche cosa devi fare, ma te lo rammento io: devi vincere la Guerra, recuperare la reliquia e con essa chiedere di ottenere la Pietra Filosofale. Se lo farai, potrai tenerti il posto e la tua famiglia godrà di grande prestigio. Tutto chiaro?”
 
“S-sì! Ma… ecco io…”
 
“Tu, cosa?” gli lanciò uno sguardo gelido “Gli ordini non si discutono. O esegui o te ne vai. Le tue ricerche sono stupide e prive di fondamento, ci lavori da sei anni ed ancora non hai ottenuto alcun risultato. Quindi o fai come ti è stato imposto, oppure te ne vai e l’onore della tua famiglia verrà infangato. A te la scelta”
 
“Va bene… lo farò… e quale sarà il mio Servant?”
 
“Anche a questo i capi hanno provveduto” Disse tirando fuori dalla tasca del suo cappotto una scatoletta di Ebano, la aprì ed al suo interno vi era un brandello di quello che doveva essere un mantello di colore nero “Lo evocherai sotto la classe Saber, così avrai più probabilità di vittoria. Tutto chiaro? Bene. Partirai oggi stesso e verrò anche io con te, così potrò assisterti nel rituale. Oggi pomeriggio, alle 16:00 in punto all’aeroporto. Non un minuto di più e non un minuto di meno. Vedi di non farmi attendere” concluse uscendo dalla stanza sbattendo la porta
 
Il mago rimase ancora un attimo scosso e poi si portò le mani nei capelli
 
“Oh cielo, oh cielo. In che guai mi sono cacciato! Ma non posso tirarmi indietro, devo vincere per l’onore della mia famiglia o non mi chiamo più Lord Gilford Kor-Gilloy III” detto questo si armò di coraggio e preparò il necessario per il viaggio
 
L’uomo si presentò puntuale all’aeroporto, e così partì insieme a El-Melloi II alla volta di Fuyuki. I due presero una suite di un’hotel. Chiusero a chiave la camera ed iniziarono tutti i preparativi necessari. L’importante era compiere il rituale alle 0:00 precise di quello stesso giorno
Fuyuki, anno 2017, 0:00
 
Era ormai tutto pronto. Ogni singolo disegno del cerchio d’evocazione era stato curato nel minimo dettaglio, la reliquia era integra e ben disposta. Ogni minuscolo dettaglio era stato curato nei minimi dettagli per permettere al mago di non sbagliare il rito
 
“Bene Gilloy. Procedi e vedi di non fare strafalcioni”
 
Il mago annuì. Portò in avanti il braccio e pronunciò l’incantesimo di evocazione assicurandosi di non sbagliare una sillaba
 
Ci fu un’esplosione al centro del cerchio. La nebbia si diradò ed i due poterono vedere la figura di un uomo vestito completamente di nero che emise un respiro come se stesse parlando da un respiratore e disse
 
“Io ti domando: sei tu il Master che mi ha evocato?”
 
Il mago era eccitato. Rispose di sì alla domanda e subito sulla sua mano comparirono le Magie di Comando.
 
L’indomani…
 
“Ora sei apposto, Gilloy. Vedi di non fare strafalcioni. Ricorda il tuo compito: devi vincere il Graal, altrimenti verrai destituito e la tua famiglia derisa. Vedi di non perdere il tuo Servant perché nel caso succedesse… La Torre lo prenderà come un fallimento, non ti invierà alcun materiale e verrai cacciato nell’immediato. Intesi?”
 
“Sì. Milord”
 
“Bene… io torno a Londra. Buona fortuna, vedi di non morire” e detto questo, Lord Ell-Melloi II uscì dalla stanza lasciando il mago solo nella sua missione
 
Gilford si sedette sul divano della suite e fissò il soffitto. Era ancora preoccupato ma cercava di farsi coraggio. 
 
In quel momento apparse, nella sua forma di carne, il Servant Saber del mago. Che si mise di fronte a lui in tutta la sua eleganza e misteriosità, considerato che possedeva anche una maschera completamente nera che gli nascondeva il volto
 
“Come suggerisce di procedere, Master?”
“Uh? Sta un po’ zitto Saber, sto pensando… mmmh… al diavolo! Oggi non faremo nulla. Anzi, ho un’idea migliore: resteremo qui per tutta la durata della Guerra, aspetteremo che quei parassiti si ammazzino da soli, poi quando ne rimarrà uno solo che sarà debole e stanco, lo colpiremo e prenderemo il Graal. Toccata mordi e fuggi”
 
“Questa è una tattica stupida, per non dire meschina… Alla fine ci troverebbero comunque, restare troppo in un posto consentirà ai nemici di individuarci e se due o più Servant formassero un’alleanza non riusciremo a contrastarli. Per non parlare del fatto che se non conosciamo i rispettivi Servant non potremmo mai avere chance e pianificare una strategia migliore. Dobbiamo uscire e fare ricognizione, individuare i bersagli e studiare le loro mosse. Solo così avremo delle possibilità”
 
Il mago bevve un sorso di Jack Daniel ed inveì contro il Servant “Aaaah ma sta zitto! Che ne vuoi sapere tu eh? Sei solo un fantoccio nelle mie mani. Ricorda chi è il Master e chi è il Servant. Farai come ti ho detto oppure ti rispedisco nella dimensione di merda dal quale provieni, sono stato chiaro, Darth Vader?!” lo minacciò lui
 
Il Sith portò in avanti la mano ed usò la Forza per intrappolare la gola dell’uomo in una morsa stretta, soffocandolo
 
“Non osare mai più parlare a me in questo modo. Trovo insopportabile la tua mancanza di rispetto. Sei solo un debole umano, sta al tuo posto e ricorda chi è colui che ti farà vincere la guerra”
 
Gilloy soffocava, riusciva a proferire solo qualche parola “Non… osare… io sono… il tuo… master… se mi… uccidi… sparirai e… non avrai il Graal”
 
“Io non ho alcun interesse per il Graal. Non ho desideri, ma tu sì. E non pensare di sostituirmi perché so benissimo che non puoi. Ho sentito la conversazione tra te e quell’uomo ieri sera. So ogni cosa. Hai bisogno di me, perciò stabiliamo subito le regole…” strinse di più la presa facendo gemere di dolore l’uomo “Il capo sono io. Io comando. Io combatto e tu mi rifornisci di mana. Dovrai sempre darmi del –voi- e pretendo di essere chiamato Lord Vader. Sono stato chiaro, omuncolo?”
 
L’inglese ormai era blu in viso, riuscì a sbiascicare un “s-s-sì”
 
“Ottimo” disse Vader abbassando la mano, annullando lo Strangolamento della Forza “Andiamo a fare ricognizione” detto questo il Servant gli diede le spalle con fare superiore e divenne invisibile
 
L’uomo tossiva, si massaggiava la gola. Riprese fiato e disse “Vi seguo, Lord Vader” ed uscì dalla porta incamminandosi scortato dal Servant
 
 
Note dell’autore
 
Ed eccoci qua col terzo servant^^ quanti si aspettavano Darth Vader?
Avviso subito che il personaggio di Gilford è di mia invenzione. Inventato sul momento
 
Eccovi un paio di immagini:
 
Lord Ell-Melloi II: http://vignette2.wikia.nocookie.net/typemoon/images/b/b9/Melloi2.png/revision/latest?cb=20100806012253
 
Darth Vader: http://vignette1.wikia.nocookie.net/deathbattlefanon/images/f/f6/Darth_vader_9_render_by_aracnify-d92wamu.png/revision/latest?cb=20151123074232

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Capitolo 4
*** Parte 4: Berserker ***


PARTE 4: BERSERKER
 
Fuyuki, Castello Einzebern, 17:00
 
Ilyasvile Von Einzebern stava nella sua camera a mirare il cielo con sguardo perso. Oggi erano dieci anni, dieci anni da quando suo padre se ne andò lasciandola tutta sola. Suo padre altri non era che Emiya Kiritsugu. Ma facciamo luce sul personaggio:
 
Ilyasvile Von Einzebern è una bambina di circa dieci anni che vive nel castello Einzebern. E’ una bambina dai lunghi capelli bianchi, occhi rossi, lunghe ciglia e vestita con un vestito viola, una gonnella bianca e scarpe viola. E’ sempre scortata da due domestiche ed è stata creata per essere una Master. Ella è figlia di Emiya Kiritsugu e di Irisviel Von Einzebern, il che la rende la sorellastra di Shirou. Però dovete sapere che quando la madre venne a mancare, ed il padre venne esiliato dal castello, Ilya venne sottoposta a gravi torture ed esperimenti da parte della famiglia Einzebern per trasformarla in una futura Master. Il processo fu un successo solo che mantenne il corpo di una bambina. A conti fatti è una diciottenne nel corpo di una bambina, e la sua peculiarità è che il suo corpo è costituito dal 70% di circuiti magici. Il che la rende la Master più potente del pianeta. Ma torniamo al presente
 
In quel momento, entrarono nella sua stanza le sue due domestiche Leysritt e Sella. Due donne albine e dagli occhi rossi vestite con abiti da servitrici dell’800
 
“Signorina Ilya, suo nonno la sta aspettando” disse Leysritt
 
“Uffa… non ho voglia. Ditegli che vengo giù più tardi”
 
“Signorina Ilya, gli ordini di suo nonno non si discutono. La prego di sbrigarsi prima che suo nonno si arrabbi”
 
“E va bene…” fece lei scendendo per le ampie scale andando ad incontrare suo nonno nell’ampio salone principale. Aveva sempre odiato suo nonno e la sua famiglia per ciò che le avevano fatto. Incontrarlo non era di certo il massimo della vita doverlo vedere di persona, preferiva mantenere le distanze se possibile
 
Suo nonno si chiamava Jubstacheit von Einzbern. Era un uomo alto, anziano dai lunghi capelli e barba bianchi
 
“Ilyasvile. Ti ho convocata qui perché è giunto per te il momento. Sai cosa devi fare vero?”
 
“Sì signore. Recuperare il Graal e consegnarlo alla famiglia Einzebern. Lo so benissimo” disse lei con freddezza
 
“Bene. Le tue domestiche hanno già recuperato la reliquia necessaria per l’evocazione. Stanotte a mezzanotte sarà il momento propizio. Stabilirai un contratto con lui e domani eseguiremo dei test. Ora vattene”
 
Ilya se ne andò e venne scortata dalle sue domestiche
 
“E’ lodevole da parte sua, signorina. La sua devozione per la famiglia è qualcosa di…”


“Chiudi la bocca, Leysritt. Non lo faccio perché ubbidisco a quel vecchio disgustoso. Lo faccio perché anche il figlio di Kiritsugu parteciperà alla guerra, io lo so. E non appena ce lo avrò in pugno… farò in modo che soffra per le colpe del padre, tutti me la pagheranno”
 
Detto questo lasciò indietro le due scorte e si rinchiuse in camera sua
 
 
Castello Einzebern, 0:00
 
Ilya fu convocata nel seminterrato dell’abitazione. Era tutto pronto per l’evocazione. Il cerchio di evocazione fu preparato e la reliquia posizionata. Essa consisteva in una gemma di colore azzurro chiaro
 
“Signorina Ilya, è tutto pronto”
 
La bambina osservò la reliquia con fare indifferente
 
“Chi sarà il mio Servant?”
 
“Oh. Lui è un Servant molto potente. La più grande figura dei racconti biblici. Con lui la nostra vittoria è assicurata”
 
“Bene. Allora lo evocherò sotto la classe Berserker per avere maggior potenza di attacco e per far sì che sia completamente assoggettato a me. Possiamo procedere?”
 
“Prego. Faccia pure signorina, reciti le formule”
 
“Molto bene…” Ilya si mise in posa. Dei tribali rossi circondarono il suo corpo illuminandosi e recitò la formula per evocare il Servant che la avrebbe accompagnata durante la sua battaglia
 
Si sentì un gran botto. Ed il Servant comparve dinnanzi a loro, in tutta la sua imponenza, coperto però dal fumo
 
“Eccolo finalmente. Il Servant che permetterà a lei, signorina, di vincere il Graal per la famiglia” commentò Leysritt meravigliata
 
Lo spirito si guardò intorno e commentò “Woooooh, molto tetro e buio come posto per essere evocato”
 
La nebbia si diradò permettendo alle presenti di osservarlo meglio e subito lo stupore della cameriera venne meno alla vista di quella figura
 
Si trattava di un giovane uomo albino, dai capelli tutti scompigliati e sparati. Portava degli occhiali da sole ed un collare di metallo al collo. Era vestito con un cappotto nero dagli interni rossi, decorato sul colletto con due croci. Guanti da motociclista con una croce sopra, pantaloni lunghi neri e scarpe del medesimo colore. Il cappotto era aperto lasciando in mostra il suo fisico scolpito in ogni punto
 
L’individuo lanciò un’occhiata severa alle due donne
 
“Chi di voi due, è il Master che mi ha evocato?”
 
“Ehm… veramente noi…”
 
“Ah lasciate stare. Non ho alcuna voglia di partecipare a questa fottuta guerra. Tsk… rispeditemi indietro oppure datemi un pacchetto di sigarette ed una birra. Cazzo che noia”
 
“Come ti permetti, servo! La Master ti ha evocato e tu devi obbedire!” lo minacciò Leysritt
 
Il Servant abbassò le lenti mostrando i suoi occhi rossi le lanciò uno sguardo cattivo, truce, da farle raggelare il sangue nelle venerdì
 
“Che cosa? Chiudi quella cazzo di bocca, troia. Se dico che non voglio, vuol dire che non voglio. Non mi inginocchio a niente e nessuno io”
 
Ilya spazientita richiamò l’attenzione del suo servo “La Master sono io. Stupido servo della malora!”
 
“Uh?” L’uomo chinò lo sguardo accorgendosi della presenza di Ilya
 
“Esatto. E’ lei la tua Master, quindi…” la cameriera non finì la frase che l’uomo cambiò atteggiamento. Gli occhi gli diventarono a forma di cuore e spalancò la bocca “U-Una ragazzina!” esclamò tutto contento inginocchiandosi di fronte alla bambina
 
“Mia Master… Adam Blade, Servant di classe Berserker al suo servizio”
 
“Non ci credo… ora ubbidisce” pensò la tuttofare
 
“Ma… ma… va bene. Io sono la tua Master, perciò mi accompagnerai durante la battaglia. Sono stata chiara?”
 
Il Servant le mise due dita sotto il mento “Ma certo mia adorata Master. Io ora sarò il suo umile servitore, farò tutto ciò che vuole!” gli occhi erano ancora a forma di cuore
 
“Mmmh… bene. Fatti un giro per il castello, se ho bisogno ti chiamo io”
 
“Ai suoi ordini!”
 
“Dammi del tu!”
 
“Con molto piacere!” esclamò tirando fuori la lingua ed ansimando come un cane
 
Ilya si recò in camera sua scortata dalle sue cameriere
 
“Leysritt. Che razza di Servant mi hai dato?! Esigo una spiegazione!”
 
“N-Non lo so… I-Io ho reperito la reliquia appartenente a Gesù Cristo. Il Nazzareno figlio di Dio che compiva miracoli durante l’Impero Romano”
 
“Gesù… Quello non mi sembra affatto Gesù!” Esclamò indicando il Servant che ruttò scolandosi una lattina di birra
 
Adam appiattì la lattina con una testata e si intromise nella discuissione
 
“In realtà… non so chi vi abbia detto che io sono Gesù ma in parte è vero solo che… Io sono molto più potente del Cristo!” esclamò con sguardo pazzoide
 
“E dobbiamo ancora chiarire come la sua sanità mentale sia ancora persistente. Sempre che questa sia sanità mentale” commentò la cameriera a bassa voce.
 
 
L’indomani
 
 
Ilya si era risvegliata fuori dal castello. Immersa nella neve. Chi l’avesse portata lì era un mistero. La bambina si guardò intorno sospettando che quella fosse opera del vecchiaccio. Camminò per raggiungere il castello ma sentì degli ululati. Un branco di lupi l’aveva individuata, la ragazza corse spaventata gridando aiuto ma non poté nulla poiché gli animali la raggiunsero iniziando a morderla e graffiarla. La povera bambina pianse dal dolore gridando ed implorando aiuto finchè…
 
“FERMI SUBITO! DANNATI SACCHI DI PULCI!” Si sentì un urlo e dal cielo piombò Adam Blade che si parò davanti ai lupi, tenendo Ilya dietro le sue spalle “Maledetti animali rognosi. Come osate attaccare la mia Master, il mio verdetto divino a questo affronto è… morte!” fece con un ghigno sadico. Un’aura rossa lo circondò e subito si fiondò sui lupi facendoli a pezzi e scuoiandoli con le mani. Blade era ricoperto di sangue, si girò, andò verso Ilya e si abbassò per poterla guardare in viso. “Tutto bene Master?”
 
“Tu… mi hai salvata…”
 
“Ovvio. Io ti proteggerò sempre, anche a costo della mia vita” disse con un sorriso ed alzando il pollice. Le porse la mano “Su rialzati. Andiamo a casa” e si incamminò affiancato a lei
 
“Berserker aspetta…” prese la sua grande mano guantata nella sua “Ora andiamo”
 
Blade sorrise ed insieme tornarono a casa
 
 
“Ottimo. Splendido. Il tuo Servant è perfetto” Commentò Jubstacheit che li aspettava all’ingresso
 
“Hey. Vecchio di merda… non dirmi che sei tu il responsabile delle condizioni di Ilya”
 
“Sì. Era un test per metterti alla prova, servo. Tu e l’homunculus siete pronti per la guerra”
 
“Prova… homunculus?” Blade venne circondato da un’aura rossa “Hai osato dare del fantoccio alla mia Master, fottuto vecchio di merda?”
 
“Berserker aspetta…” lo fermò lei per poi guardarlo negli occhi “Rafforziamo il nostro legame”. A quelle parole il servant sorrise
 
“Berserker. Io ti ordino di uccidere tutti gli Einzebern!”
 
“MA COSA…” Il vecchio mago era terrorizzato ma non potè proferire altro poiché lui e tutti gli Einzebern vennero eliminati uno ad uno da Adam. Fatta eccezione per le due cameriere personali di Ilya
 
“Ascoltatemi!” esclamò la bambina “Ora la padrona sono io. Perciò vi ordino di servire me ed il mio servant. Tra poco andremo in battaglia” disse per poi tornare nella sua stanza. Le cameriere obbedirono
 
“Hey. Tu!” fece Blade chiamando Leysritt
 
“Che vuoi?”
 
“Portami una birra e delle sigarette” poi seguì la sua Master nella sua camera. Entrò e chiuse la porta
 
“Dunque Master…”
 
“Che vuoi, Berserker?”
 
“Sono stato bravo vero? Non crede che merito un premio?”
 
“Sì sei stato bravo. Che genere di premio?”
 
A quella domanda gli occhi di Blade divennero a forma di cuore e gli uscì del sangue dal naso “Spogliarti e farmi vedere le tue mutandineeeeeeeeeeeee!”
 
“ASSOLUTAMENTE NO!” Urlò Ilya azzittendolo con un pugno. Il servant era a terra tenendosi la faccia “Ahiaaa mi ha fatto male”
 
“Servant della marola” commentò acida lei sedendosi sulla sua scrivania ed osservando il cielo. Era tutto pronto. Emiya Shirou l’avrebbe pagata cara
 
 
Note dell’autore
 
Ed eccoci qua. Non  ho molto da dire solo…. MA POVERA ILYA XD
 
Eccovi qualche immagine:
 
Leysritt e Sella: https://s-media-cache-ak0.pinimg.com/564x/e8/27/8d/e8278d98fbd006f9baf9d7b7a6e82ca0.jpg
 
Adam Blade: http://vignette2.wikia.nocookie.net/needless/images/b/bc/Yongashirashikei.jpg/revision/latest?cb=20100404015244
 
Ilya: http://vignette2.wikia.nocookie.net/typemoon/images/e/eb/B18.jpg/revision/latest?cb=20120730190430
 
Jubsteich: http://vignette2.wikia.nocookie.net/typemoon/images/6/68/Acht.png/revision/latest?cb=20111002000646

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Capitolo 5
*** Parte 5: Assassin e Caster ***


PARTE 5: CASTER ED ASSASSIN
 
Fuyuki, anno 2017, 0:00
 
Il sacedorte Yoshikawa Amano. Un uomo abbastanza alto, anziano, dalla corta barba grigia e calvo, vestito con un abito cerimoniale, lavorava presso il tempio di Fuyuki. Era un sacerdote molto rispettato dai suoi colleghi, ed anch’egli studiava la magia e da giovane era un mago piuttosto potente. Egli aveva un figlio di nome Ruka, un giovane di diciannove anni, alto biondo e dagli occhi azzurri. Non amava il mestiere del religioso, non credeva nelle divinità, ma a suo padre poco importava. A dire il vero non gli importava granchè di suo figlio, e questo aveva portato il ragazzo ad allontanarsi sempre più dal padre, come si suol dire “ognuno per la sua strada”. Non è sempre stato così, il vecchio Amano era più benevolo nei confronti del figlio quando questi era piccolo, ma la madre del ragazzo era morta dieci anni fa e questo causò un profondo dolore nell’uomo che decise di emarginarsi.
 
Da qualche tempo, Yoshikawa, era malato. Ormai era piuttosto anziano, e stranamente passava molto tempo nelle sue stanze, a meditare sui suoi libri. Si isolava, non parlava e non sentiva nessuno, stava studiando qualcosa che voleva tenere nascosto a tutti i costi. Erano mesi che andava avanti così. Per questo suo figlio, preoccupato, decise di parlarci insieme per scoprire che cosa spingesse il padre a comportarsi in quella maniera. Così decise di recarsi presso la sua stanza, bussò ma non ebbe risposta. Entrò comunque
 
“Padre?” lo chiamò il ragazzo
 
“Che vuoi?”
 
“Sono mesi che te ne stai chiuso qui. Esci solo per mangiare, mai per altro. Cos’è che ti turba?”
 
“Da quando ti preoccupi per me?”
 
“Non mi preoccupo, è solo che la cosa sta iniziando a seccarmi”
 
“Allora vattene e fattene una ragione”
 
“No, non me ne vado. Voglio sapere anche io cosa stai architettando, sono tuo figlio infondo… la mamma vorrebbe che tu ne parlassi con me”
 
L’uomo sospirò, chiuse il libro ed invitò il biondo a venire vicino a lui
 
“Sto studiando una cosa, Ruka, una cosa che mi permetterà di allungare la mia vita di qualche anno e forse di più”
 
“Un modo per allungare la tua vita?”
 
“Esatto. Sto studiando la magia temporale, con essa un mago è capace di manipolare il tempo a suo piacimento ma purtroppo è stata bandita poiché considerata troppo pericolosa e potente. Infatti tutti i tomi sparsi nel mondo furono bruciati ma io sono riuscito a salvaguardarne qualcuno ma sono incompleti”
 
“E quindi che hai intenzione di fare?”
 
“C’è un antico rituale qui a Fuyuki. Un rituale che permette a colui che lo compie di fare qualunque cosa vuole”
 
“Davvero?”
 
“Sì. Il rituale di evocazione del Santo Graal”
 
“Il… Santo Graal? Quel Graal? La coppa di Gesù Cristo?”
 
“No no… vieni figlio mio” disse il monaco alzandosi e portando con sé il figlio verso i sotterranei del tempio. Si avvicinò presso un muro, tirò un candelabro e subito si aprì un passaggio segreto
 
“A noi sacerdoti è proibito fare certi rituali, ma ormai non ho più molto tempo. Per cui delle regole non mi importa un granchè. Vieni” scesero per delle scale ed intanto Yoshikawa spiegava al ragazzo la vera natura del Graal
 
“Il Santo Graal non è il calice dal quale Cristo bevve, al contrario. E’ una reliquia onnipotente capace di esaudire qualunque desiderio. Il mio obbiettivo è evocarla e con essa chiedere la giovinezza eterna”
 
“L’eterna giovinezza? Che senso ha vivere per sempre? Alla fine soffriresti, mi vedresti morire”
 
“Sbagliato, poiché una volta giovane i miei poteri magici si ristabiliranno del tutto ed avrò molto tempo per far sì che pure tu, possa avere tale dono”
 
“E se non volessi?”
 
“Figliolo… questo mondo è crudele e marcio, meschino, e la morte non è altro che una perfida signora che si diverte a stroncare vite. Con la vita eterna non avremo più paura della morte e pensa a quante cose potremmo combinare insieme. Fidati di me”
 
“Tsk…”
 
“Però non è così semplice evocare il Graal, infatti è necessario partecipare ad una battaglia chiamata Guerra del Santo Graal. Sette master si sfideranno accompagnati dai loro Servant”
 
“Servant?”
 
“Spiriti di eroi del passato. Evocati nelle loro rispettive classi: Saber, Lancer, Archer, Rider, Caster, Berserker ed Assassin”
 
“Wow… fico…”
 
“Già… anche tu dovrai partecipare, mi darai una mano”
 
“Hey hey hey. Io non voglio avere niente a che vedere in tutto questo”
 
“Aiutami figlio mio. Io sono vecchio e stanco, senza il tuo aiuto non posso farcela. Ti prego, aiuta tuo padre in fin di vita. Te ne prego…”
 
“Tsk… e va bene”
 
“Ti ringrazio”
 
Scesero tutte le scale e si ritrovarono in un atrio con a terra due cerchi di evocazione
 
“Uno per me ed uno per te” Poi indicò due reliquie, un bastone a forma di serpente ed un kunai
 
“Le reliquie appartenenti a due spiriti eroici. Ed ho già scelto le classi. Io prenderò un Caster, mentre tu Assassin”
 
“Chiaro… ed ora?”
 
“Ed ora evocheremo i nostri Servant. Mettiti su quel cerchio di evocazione e recita la formula che ho scritto su questo foglio” disse estraendo dalla tasca un foglio di carta con annotata la formula
 
I due si misero in posa ed insieme pronunciarono il loro rito. Due botti e comparvero i loro servant. Il primo, quello di Yoshikawa, un vecchio uomo con una corta barba grigia, occhi neri. Sul capo portava un turbante viola ed era vestito con un abito da sacerdote persiano e nella mano destra reggeva un bastone a forma di serpente. Il secondo, quello di Ruka, un giovane uomo dal fisico atletico vestito con un abito ninja di colore nero. Portava dei kunai alle cosce ed una katana dietro la schiena. Il viso era coperto, si potevano vedere gli occhi di colore verde. I due Master si identificarono e fu così che poterono tornare al piano di sopra. Decisero di sostare nell’ampia biblioteca del tempio.
 
Il Servant anziano si avvicinò a Yoshikawa esibendosi in un piccolo inchino
 
“Servant Caster Zervan. Al tuo servizio Master… ma puoi chiamarmi –Visir-“
 
Assassin fece lo stesso col suo esibendosi in un rispettoso inchino
 
“Servant Assassin Ryu Hayabusa. Master, è un onore”
 
“Molto bene…” fece Yoshikawa “Eccoci qui. Noi quattro formeremo un’alleanza per avere la meglio sugli altri Servant”
 
Zervan ascoltava mentre passeggiava per la biblioteca osservando qualche volume e notò dei tomi relativi alla materia del tempo
 
“Uhuhu… e così qui studiate il tempo non è così? La magia temporale, tanto antica quanto potente”
 
“La conosci, Caster?” gli chiese il suo Master
 
“Sì. Ci ho avuto a che fare… il tempo è come un fiume, immutabile e continuo, placido e calmo. E’ così che viene sempre descritto vero? Beh… sbagliano. Io ho avuto modo di osservarlo da vicino ed è come un mare in tempesta, mutabile, burrascoso… tuttavia non è onnipotente. Ad esempio, con la magia temporale è impossibile ringiovanire o ottenere la vita eterna. O no… serve un altro incentivo ed io lo ottenni”
 
“Incentivo?”
“Sì. Le Sabbie del Tempo… ma ahimè, sebbene io possa controllarle nella mia forma di Servant, mi è impossibile controllarle del tutto. Grazie al mio Noble Phantasm posso fermare il tempo per qualche minuto, tornare indietro ed altro ancora. Il mio antico potere è andato perduto e le Sabbie sparite nel corso dei secoli. Master, se posso chiedere, tu cerchi il Graal per ottenere la vita eterna non è così? Lo so perché anche io la cercavo. Intendo aiutarti nel mio scopo ma dobbiamo essere prudenti. Suggerisco ora di riposarci ed attendere l’alba di domani quando tutti i servant saranno a rapporto. Dopodichè elaboreremo una strategia”
 
“Tu hai qualche idea, vecchio?” gli chiese Ruka
 
“Io possiedo un’abilità, la Divinazione. Posso spiare i nostri nemici e conoscere i loro punti di forza e quelli di debolezza”
 
“Sei un uomo molto saggio e intelligente, Caster. Me ne compiaccio”
 
“Sono onorato, Master… “ si inchinò esibendosi in un sorriso inquietante
 
 
Ruka ed il suo Servant decisero di andare nella loro stanza
 
“Dunque Assassin, tu che sai fare di preciso?”
 
“La mia classe mi consente una furtività senza eguali ma sono diverso dagli altri Assassin. Possiedo una forza ed una tecnica maggiore e grazie anche alla mia lama” disse estraendo la sua spada mostrandola in tutta la sua bellezza “La Spada del Drago, ricavata dalla zanna di un vero drago. In essa è convogliato il potere di tutti i draghi, che durante l’età antica si estinsero”
 
Il ragazzo si esibì in un fischio “Fiiiiiico… Finchè i nostri vecchi non si decideranno sul da farsi, stavo pensando porti a guardia del tempio. Per evitare che mentre i due vecchiacci pianificano, qualcuno ci attacchi”
 
“E’ un’ottima idea, Master. Veglierò io sul tempio. Col tuo permesso mi congedo” disse facendo un inchino
 
“Certo. Fa pure”
 
Detto questo, Ryu sparì mettendosi a guardia del tempio, mentre Zervan e Yoshikawa ancora discutevano nella biblioteca
 
Note dell’autore
 
Ed eccoci qua. Innanzitutto sappiate che i due pg Yoshikawa e Ruka sono due pg che mi sono inventato di sana pianta ideati sul momento. Mentre i due servant vengono da due videogiochi che ho amato da piccolo: Il Visir Zervan proveniente da Prince of Persia e Ryu Hayabusa proveniente da Ninja Gaiden
 
Ecco due immagini:
 
Zervan: http://vignette4.wikia.nocookie.net/princeofpersia/images/b/b1/El_visir_con_el_b%C3%A1culo.jpg/revision/latest?cb=20111105185248&path-prefix=es
 
Ryu Hayabusa: http://vignette1.wikia.nocookie.net/ninjagaiden/images/e/eb/Ng3_Hayabusa.png.jpg/revision/latest/scale-to-width-down/250?cb=20120720133525

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Capitolo 6
*** Parte 6: Lancer ***


PARTE 6: LANCER
 
Città di Fuyuki, anno 2017, 22:00
 
Zouken Matou, sedeva sulla poltrona del salotto di Villa Matou. Teneva il suo bastone da passeggio sotto il mento, gli occhi chiusi, meditava su qualcosa di imprecisato, poi battè il bastone e chiamò a gran voce il nome di “Sakura”
 
E’ bene però, come di consuetudine di questo prologo, spiegare in breve chi sia Zouken Matou. Ebbene egli è il fondatore e capo della famiglia Matou. È un vecchio, rugoso, bavoso, calvo, con gli occhi di colore nero. Basso, gobbo e vestito con un antico abito giapponese… che schifo d’uomo penserete voi, avete ragione, ma dopotutto il vecchio ha più di 200 anni. Il come? Ebbene dovete sapere che la famiglia Matou produce ed alleva dei vermi magici, insetti che si insinuano nel corpo di una persona sbloccandogli i circuiti magici. Zouken usò questi animali per allungare la propria durata vitale. In sostanza i Matou producono vermi… ma carenti di Olio di Palma eh
 
Dopo aver pronunciato questo nome, ecco che nella stanza entrò una giovane ragazza sui sedici anni, dai lunghi capelli ed occhi viola, vestita con un gilet rosa, una lunga gonna bianca e scarpe rosa. Quant’è carina eh? Una bambola penserete. Eh, in effetti il carattere da bambolina ce l’ha, è carina e servizievole con tutti. Dovete sapere che in realtà lei non è una Matou. No signore, è adottata. E volete sapere qual è il suo vero nome? Ebbene si chiama, tenetevi forte, Sakura Tohsaka. I più svegli tra di voi avranno già capito tutto ma comunque ve lo spiego lo stesso: ella è la sorella biologica di Rin Tohsaka, e quindi figlia di Tokiomi. Il perché è una Matou? Semplicemente perché Tokiomi la consegnò a Zouken. Dovete sapere che ad un mago è permesso tenere un solo figlio al quale tramandare la magia, e visto che quel gran uomo di Tokiomi non aveva voglia di far vivere a sua figlia una vita normale, la consegnò nelle mani di Zouken nella speranza che Sakura potesse diventare in futuro il capofamiglia dei Matou… povero ingenuo uomo, la ragazza non diventerà mai il capo. Consegnategli il premio padre dell’anno forza
 
“Nonno? Mi ha chiamata?” Disse timidamente Sakura
 
“Il momento è giunto, ragazza mia. Presto tu parteciperai alla Guerra del Santo Graal e rivendicherai la reliquia nel nome della famiglia Matou. Sai già cosa fare una volta evocato vero?”
 
“S-sì. Esprimere il desiderio di renderla immortale”
“Brava bambina. Dovrai esprimere il desiderio di rendermi immortale, ne va della sopravvivenza della nostra famiglia. Ho già scelto il tuo Servant, lo evocherai sotto la classe Lancer. Hai capito bene?”
 
“S-sì…”
 
“Bene. Allora levati di torno! Ho da fare adesso”
 
“S-sì nonno… C-come desidera…” Detto questo la ragazza chiuse la porta e si incamminò verso la sua camera. Il suo volto non traspariva alcuna emozione, ormai era abituata ad essere maltrattata dal nonno e da suo fratello. Ogni anno, fin da piccola era così, e lei aveva un carattere troppo docile e gentile per cercare di opporsi. Faceva tutto quello che le veniva ordinato senza battere ciglio
 
“Hey stupida, che ci facevi nel salotto con nonno?”
 
Una voce da dietro la chiamò. Si girò e vide un ragazzo della sua stessa età, dai capelli ondulati color blu scuro così come gli occhi. Era vestito con l’uniforme scolastica dell’istituto di Fuyuki. Egli era Shinji Matou, suo fratello acquisito
 
“Ecco… io…”
 
“Ti ho fatto una domanda cretina. Rispondi!”
 
“I-il nonno mi ha ordinato di partecipare alla Guerra del Santo Graal. A mezzanotte devo andare nel seminterrato per evocare il Servant”
 
“Tu… Il Graal? Il nonno ha scelto… TE?! QUESTO MAI!” Urlò lui adirato “Adesso tu vai a dire a Zouken che sarò IO a partecipare alla guerra. Chiaro?”
 
“Fratellone, ma io…”
 
“Ma tu cosa?! Ah certo, ho capito cosa vuoi fare, vuoi sminuirmi davanti al nonno, far bella figura vero? Pensi che io sia inutile non è così?”
 
“Ma… Ma no”
 
“ZITTA!” Urlò tirandole uno schiaffo “Non osare rispondermi!” le tirò un altro ceffone “Va bene… allora lo farò io, andrò io a parlare personalmente con Zouken. Tu ora vai a prepararmi qualcosa da mangiare, ho fame”
 
“S-sì…” fece con espressione triste
 
“E non fare quegli occhi da cerbiatto sai? Altrimenti te ne becchi il doppio. E stanotte ricorda di passare in camera mia, ho voglia di sfogarmi”
 
“Ma… fratellone…”
 
“Osi ancora rispondermi?! VAI IN CUCINA HO DETTO!” Urlò e subito Sakura corse verso la cucina a preparare un panino per Shinji
 
Il ragazzo, si fece coraggio ed entrò nella stanza di Zouken che era ancora seduto sulla poltrona
 
“N- nonnino caro?”
 
“Shinji! Vattene subito da qui, non ho voglia di vederti perciò sparisci” disse lanciandogli un’occhiata cattiva
 
Il ragazzo si spaventò, ma poi riprese a parlare “M-ma nonnino, ascotami… Quella troia, quella Sakura… a cosa pensi che ti servirà mai? Non è una Matou di sangue, non puoi scegliere lei per questo compito. Ti prego, lascialo a me!”
 
“Osi discutere un mio ordine, ameba? Tu hai a malapena i circuiti magici per evocare il Servant e basta. Non sei in grado di lanciare alcuna magia, ecco perché voglio Sakura”
 
“Ma nemmeno lei ha i circuiti magici stabili. Lei è solo una bambola insignificante, una troia, una… una… una…” gli vennero i lacrimoni agli occhi e si avvicinò all’anziano, inginocchiandosi e piangendo come un neonato “Ti prego lascialo fare a meeeeeeeeee Waaaaaaaaaaaaaaah! Nonno ti prego waaaaaaaaaaaaah! Voglio renderti orgoglioso! Ti prometto che vincerò il Graal, ti prometto che ti renderò immortale waaaaaaaaaaaaah! Non puoi fidarti di lei, potrebbe usare il desiderio per se stessa”
 
Zouken era annoiato da quella lagna del nipoten, ma infondo non aveva tutti i torti. E se Sakura si fosse ribellata?
 
“E va bene!” esclamò il vecchio Matou “Sarai tu a partecipare alla Guerra. A mezzanotte vieni nel seminterrato, io avviso tua sorella”
 
Shinji smise di piangere e guardò suo nonno radioso “Grazie mille nonnino! Grazie grazie grazie grazie grazie grazie!”
 
“Finiscila. Prima che ti ammazzi” gli disse il vecchio mentre se ne andava
 
 
Seminterrato di Villa Matou, 0:00
 
“Bene Shinji. Evoca il Servant per la battaglia. La classe è il Lancer, spero tu ti ricorda le formule” disse Zouken
 
“C-certo nonnino” detto questo Shinji si mise in posa e recitò le formule per l’evocazione del Servant. L’operazione riuscì anche se, avendo dei circuiti debolissimi, il processo lo aveva sfinito
 
Al centro del cerchio apparve la figura di un uomo alto, imponente e muscoloso. Era vestito con una corazza fatta di scaglie di drago. Le braccia erano scoperte e decorate con due bracciali d’oro. Alle gambe portava dei sandali e si poteva vedere la tunica blu che gli copriva la vita bassa. Il volto era parzialmente coperto da della stoffa marrone, si potevano vedere gli occhi di colore verde. I capelli bianchi erano lunghi e selvaggi. Sulla mano destra reggeva una lunga lancia dalla punta a forma di spada larga
 
“Io ti chiedo: sei tu il Master che mi ha evocato?”
 
“S-sì. Sì! Io sono il tuo Master mio servo!” esclamò Shinji in preda all’euforia
 
Il Lancer si inginocchiò conficcando la lancia nel terreno “Or dunque… Io, Gwyngalein, Figlio Primogenito del Sole, Comandante dei Cavalieri di Anor Londo e  Servant di classe Lancer, giuro fedeltà a voi. Mio signore”
 
“Bene, bene. Ubbidiente… ed ora nonnino?”
 
“Ora non si fa nulla. Attendi l’alba di domani e ti spiegherò tutto. Vedi di non deludermi, ameba”
 
“Sì signore” gli disse Shinji mentre lo osservava andarsene. Poi si rivolse al suo servant “Hai sentito il nonno Gwen..Gwyn… insomma Lancer! Vattene, fatti un giro. Ci vediamo domani mattina, ma fuori dalla mia vista”
 
“Sì, mio Master” detto questo divenne sottoforma di spirito sparendo nel nulla
Quella stessa notte. Shinji si recò nella sua stanza, dove vi era Sakura ad attenderlo
 
“Fratellone eccomi. Come è andata la convocazione?”
 
“Fatti gli affari tuoi, scema. Non ho voglia di chiacchierare, sai perché sei qui no?”
 
“I-in verità no..”
 
“Bene. Allora ti rinfresco la memoria” disse prendendola di peso e buttandola violentemente sul letto “Sei qui per farmi passare lo stress”
 
“F-fratello che vuoi fare!”
 
“Zitta e lasciami fare, idiota!” Le strappò il gilet di netto ed iniziò a leccarle il collo
 
“F-fratello… fratello fermati. TI PREGOOOO!”
 
“STA ZITTA! HO DETTO DI TACERE, SGUALDRINA!” Urlò menandole uno schiaffo
 
In quel momento, lo spirito eroico che stava esplorando la casa sentì le urla e si precipitò di corsa verso la stanza di Shinji aprendo violentemente la porta
 
“Master! Cosa sono queste urla!” e lì vide la scena. Il suo “signore” che stava quasi per violentare una giovane ragazza indifesa. Gwyngalein non potè credere ai suoi occhi
 
“Master… voi cosa… cosa state facendo a quella fanciulla!”
 
“Fatti i cazzi tuoi, Lancer! Vattene da qui, ho da fare!”
 
“No. Non me ne vado. In quanto cavaliere non posso tollerare che voi facciate altro male a questa fanciulla. Vi prego di allontanarvi”
 
“Ti ho dato un ordine Lancer! Vattene!”
 
Il Servant si avvicinò e lo prese per il collo e sollevandolo con una mano sola
 
“No. Voi non farete alcun male a questa ragazza. Ora sono io che vi sto dando un ordine, e sapete bene che avete bisogno di me per vincere la battaglia. Allontanatevi subito!” esclamò guardandolo con sguardo truce
Shinji intimorito, si allontanò uscendo dalla stanza “Stupido ficcanaso” concluse sbattendo la porta
 
Sakura tremava ancora per la paura e si rannicchiò portandosi le ginocchia al petto. Il cavaliere le mise una coperta sulle spalle
 
“Vi chiedo perdono per il comportamento del mio Master. Sono certo che non vi farà alcun male. Voi state bene?”
 
“S-sì…”
 
“Qual è il vostro nome?”
 
“S-Sakura… Sakura Matou”
 
“Matou? Perdonate l’avventatezza, ma siete per caso la sorella del mio signore?”
 
“S-sì”
 
“Oh! Buon cielo che maleducato. Sono in presenza della sorella del mio padrone e non mi sono presentato” si inginocchiò portando la mano sul petto “Sono Gwyngalein, Figlio Primogenito del Sole e Servant di classe Lancer. Al vostro servizio, mia principessa”
 
“P-principessa?” fece lei arrossendo “Ma no ma no! Non mi trattare così per favore. Non sono di sangue blu. Chiamami solo Sakura, dopotutto è Shinji il tuo Master”
 
Il guerriero alzò lo sguardo osservandola “Come desiderate”
 
“Ti prego dammi del tu. Così mi sento a disagio”
 
“V-va bene, certo. Serve qualcos’altro, Sakura?”
 
“No no, puoi andare. Non ti disturbo più… anche se!” esclamò fermandolo prima che potesse uscire dalla stanza
 
“Sì? Di cosa hai bisogno?”
 
“E-ecco…”
 
“Coraggio, non avere paura di me. Dimmi cosa ti serve, non devi temere nessuno, nemmeno tuo fratello”
 
“Si tratta appunto di mio fratello. Ti prego di trattarlo con più gentilezza, prima lo hai afferrato per il collo”
 
“Ma… Sakura! Ti stava per violentare! Ho dovuto farlo, se non fossi intervenuto tu…”
 
“Lo so. Lo so bene ma… vedi… mio fratello vive nella vergogna della famiglia per causa mia. Tutto per colpa mia, ed io voglio fare ammenda. Voglio farmi perdonare da lui. Lui… lui non è sempre stato così, da piccolo era gentile con me. Se faccio tutto ciò che mi ordina, tornerà ad essere il mio fratellone di un tempo” spiegò facendo sgorgare dal suo occhio destro una piccola lacrima
 
“Oh Sakura…” sospirò avvicinandosi a lei, le asciugò la lacrima col dito e si inginocchiò per poterla guardare negli occhi “Riavrai tuo fratello, te lo prometto. Te lo restituirò. C’è del buono in ognuno di noi, il fuoco di tuo fratello ancora brilla nell’oscurità nel quale si è perso. Ed io, Gwyngalein, giuro sul mio onore che riaccenderò quella fiamma”
 
La ragazza, per la prima volta dopo anni, sorrise e disse “Grazie”
 
Il cavaliere ricambiò il suo sorriso e se ne andò diretto altrove, ad esplorare quella villa che per lui era nuova.
 
 
Note dell’autore
 
Ed eccoci qua. Chiedo scusa per il ritardo ma ho avuto qualche intoppo XD. Per chi non lo sapesse, Gwyngalein è un boss del videogioco Dark Souls 3. Ora… non si chiama davvero così, infatti questo cavaliere resta innominato durante il gioco. Gwyngalein è un nome che un ragazzo della community di Dark Souls, gli ha attribuito. Visto che il nome mi è piaciuto molto, ho voluto usarlo. Ecco qualche immagine:
 
Zouken: http://vignette1.wikia.nocookie.net/villains/images/c/c8/Matou_zouken.png/revision/latest?cb=20120911163908
 
Sakura: http://images4.fanpop.com/image/photos/18200000/Sakura-Matou-sakura-matou-18299856-222-256.gif
Shinji: http://vignette3.wikia.nocookie.net/typemoon/images/d/df/Shinji_book.png/revision/latest?cb=20141029220846
 
Gwyngalein: https://i.ytimg.com/vi/Cd2FHb-QS_E/maxresdefault.jpg

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Capitolo 7
*** Capitolo 1: Tempo di Guerra ***


CAPITOLO 1: TEMPO DI GUERRA (PARTE 1: SERVANT NELLA VITA)
 
L’indomani, Residenza Emiya, 9:00
 
Shirou, Johnny e Taiga sedevano sul tavolo in cucina, stavano facendo colazione. La donna teneva le braccia conserte osservando con scrupolosità il nuovo arrivato nella dimora. Dopotutto lei era la tutrice di Shirou, e voleva chiarire se quell’uomo fosse una persona a modo o un poco di buono che si era approfittato del ragazzo
 
“Dunque… mi ripeti il tuo nome?”
 
“Fuji-nee, dai…”
 
“Johnny Blaze, signorina. Molto piacere”
 
“Già… dunque… vi siete incontrati ieri sera davanti al negozio in cui lavora Shirou”
 
“Esatto”
 
“Perché avevi un guasto alla tua motocicletta”
 
“Precisamente… e non è un –motocicletta- è un Chopper Harley Davison del ’70, doppia cromatura e…” Taiga lo fermò con un gesto della mano
 
“Così hai chiesto a Shirou di ripararla, ma visto che il negozio era chiuso e non hai un posto dove andare sei stato invitato da lui a stabilirti per un po’ a casa nostra”
 
“Esatto. Non volevo approfittarmi così dell’ospitalità del suo protetto, ma non avevo scelta”
 
“Mi ripeti che lavoro fai?”
 
“Lo stuntman. Giro per il mondo per fare qualche spettacolo”
 
“Giri il mondo? Eppure non ti ho mai sentito nominare”
 
“Questo perché il mio nome è molto conosciuto in America. E’ la prima volta che visito il Giappone”
 
“Ok allora. Sei un tipo a posto, signor Blaze”
“Oh la prego, mi chiami Johnny. Spero di non recare troppo disturbo”
 
“Ma figurati. E’ sempre e comunque un’idea migliore che girare senza meta vestito da supereroe” disse lei ridendo
 
“C-come?!”
 
Shirou sputò la propria colazione a sentire quelle parole “Fuji-nee, per favore non ricominciare!” esclamò lui imbarazzato
 
“E’ il sogno di Shirou. E’ sempre stato quel tipo di persona che lotta per la giustizia, punisce i malvagi e difende i deboli. In un tema alle elementari, scrisse: il mio sogno è diventare un paladino della giustizia”
 
Il Servant rise sotto i baffi e lanciò uno sguardo divertito a Shirou “Ma che bravo bambino” aggiunse scompigliandoli i capelli per poi essere respinto dal suddetto
 
“Possiamo cambiare argomento per favore?” chiese il rosso
 
“Già… non vi dispiace se mi sgranchisco un attimo le gambe?” chiese Johnny alzandosi per poi ricevere consenso dalla donna. Mentre l’insegnante ed il ragazzo parlavano Johnny si fece un giretto per quella cucina e si avvicinò la televisore notando, nel ripiano sottostante, vari giornaletti ed iniziò ad esaminarli incuriosito
 
“Sai Johnny, anche io amo particolarmente i supereroi. Specie quelli del tuo Paese, adoro la Marvel” disse Taiga con un sorriso da bambina
 
“Noto” rispose lo spirito mentre prese dal ripiano, ironia della sorte, un fumetto di Ghost Rider. Lo sfogliò facendo una smorfia divertita dicendo a tono di voce moderato “Se tutte queste storie su di me fossero vere…”
 
“Hai detto qualcosa, Johnny?” gli chiese Shirou
 
“No niente. Piuttosto… la mia moto funziona ora, per cui ti accompagno a scuola, è il minimo che possa fare”
 
Detto questo i due uscirono. Salirono in sella alla moto e partirono, Rider mise Heaven’s on Fire dei Kiss come accompagnamento per il viaggio (https://www.youtube.com/watch?v=q4dazPE5Q10)
 
“Rider, non mi hai detto una cosa ieri”
“Di che si tratta?”
 
“Ecco… Visto che sei di classe Rider, qual è la tua cavalcatura?”
 
“Questa bellezza”
 
“La moto?”
 
“Yeeeeeeeeeeeeeeep”
 
“Ma… ma che razza di potere hai?!”
 
“Lo vedrai quando combatteremo per la prima volta. Anche se non è un bello spettacolo”
 
Rider lo lasciò davanti a scuola raccomandandosi con lui di stare attento, e di tenere al coperto le magie di comando in quanto i maghi avversari potevano essere ovunque
 
-.-.-.-.-.-.-.-.-
 
In quello stesso momento arrivò a scuola anche Rin Tohsaka vestita con la sua divisa scolastica ed accompagnata da, ma guarda caso, Accelerator. Ed ora i lettori si chiederanno se egli fosse nella sua forma di spirito… ebbene no. Egli era vestito con la divisa della scuola di Fuyuki, aperta sul davanti mostrando la t-shirt nera a strisce bianche
 
“Spiegami ancora… perché cazzo lo sto facendo!” sbottò irritato il Servant
 
“Perché sei il mio Servant, non si può stare tranquilli da nessuna parte ora che è cominciata la guerra. Avrò costantemente bisogno della tua sorveglianza”
 
“Hey, scema! Lo sai vero che posso assumere le sembianze di uno spirito invisibile? E se succede qualcosa puoi sempre chiamarmi con le magie di comando”
 
“Ti ricordo che mi rimangono solo due magie di comando. Devo razionarle e poi, è vero che puoi sempre renderti invisibile e vigilare su di me ma…” si girò verso di lui lanciandogli un sorriso divertito “Così sei proprio carino”
 
“Tch… questo sarebbe un complimento, se me lo avesse detto una gnocca”
 
“Simpatico come al solito… forza vieni che facciamo tardi a lezione” disse prendendolo per mano e correndo fino all’istituto
 
“Hey hey! Non correre così veloce! Tch… a confronto tuo Last Order è matura e calma”
 
I due entrarono e camminarono per i corridoi
 
“Hey. Mocciosa…” la chiamò Accelerator, ma lei non rispose. “Hey racchia” ancora nessuna risposta “Hey tu! Parlo con te, stupida!” sbottò spazientito
 
“Io non mi chiamo né mocciosa, né racchia, né stupida”
 
“Tch… Hey Rin”
 
“Sì?” si girò sorridendo innocentemente
 
“Non mi hai detto come mi devo chiamare”
 
“Eh?”
 
“Ma sei scema?! Non posso presentarmi con –Accelerator-, ho bisogno di un nome umano”
 
“Nessun problema. Qui a scuola ti chiamerai… vediamo un po’… Akira Fudo”
 
Il servant la guardò con uno sguardo da –ma ci sei o ci fai- “Perché… secondo te non si accorgeranno che il mio nome è PALESEMENTE COPIATO DA UN MANGA!” Urlò lui attirando l’attenzione di tutti i presenti nel corridoio che iniziarono a sparlare a bassa voce
 
“E voi che cazzo avete da sussurrare? Se avete un problema ditemelo in faccia!” esclamò arrabbiato. Rin gli mise una mano sulla bocca “Zitto idiota, non attirare l’attenzione. Non faranno domande fidati di me. Adesso vieni con me”
 
I due camminarono sempre dritti ma ecco che si ritrovarono davanti Emiya Shirou e Issei Ryodou
 
“Oh… buongiorno Emiya-kun” disse lei arrossendo. Sperava che non avessero sentito la scenata fatta prima da Accelerator
 
“Buongiorno a te, Thosaka” gli rispose Shirou
 
“Buongiorno… chi è il tuo amico? È nuovo? Non l’ho mai visto” chiese Issei riferendosi all’albino
 
“Fatti i cazzi tuoi” gli rispose lui per poi ricevere una piccola gomitata da Rin
 
“Perdona la maleducazione di questo imbecille. Lui è Akira Fudo ehehehehhe”
 
“Molto suscettibile il tuo ragazzo” commentò Issei
 
A questa frase Rin arrossì come un peperone ed il Servant si spazientì “Senti, vuoi un cazzotto ora o dopo, scegli tu”
 
“Dobbiamo andare!” fece la ragazza prendendo per mano lo spirito eroico e portandolo verso la sua classe “Stupido idiota non farmi fare queste figure! Ti ho detto di non attirare l’attenzione”
 
I due entrarono ed Accelerator si presentò, a modo suo,  alla classe come nuovo studente. Nel mentre il professore spiegava girato alla lavagna, il ragazzo se ne stava seduto con le braccia incrociate dietro la schiena e le gambe appoggiate sul banco come se fosse sdraiato su una poltrona. Questo suo atteggiamento non fece che attirare l’attenzione di tutti i compagni di classe, specialmente di Rin la quale meditava di riempirlo di botte una volta ritornati a casa
 
-.-.-.-.-.-.-
 
Sakura passeggiava per il giardino fiorito di Villa Matou scortata dal Servant del fratello che, visto che non doveva ancora combattere e per mimetizzarsi con l’ambiente esterno, indossava un completo nero, la giacca sbottonata che mostrava la sua camicia bianca riposta dentro i pantaloni agganciati con una cintura di cuoio nero. La camicia era aperta sul colletto e metteva in risalto il petto ampio e muscoloso dell’uomo. I capelli bianchi e selvaggi erano ben pettinanti e tenuti in una coda di cavallo. Il suo volto non era più coperto dalla stoffa e quindi si poteva vedere il volto per intero che mostrava un viso dai lineamenti decisi ma affascinante, ed un neo sul naso
 
“Sai. Mi sono sempre piaciuti questi giardini” gli disse Sakura sorridendo. Si trovava a suo agio con lui, eppure lo conosceva da appena nove ore
 
“Molto eleganti ed affascinanti devo dire. Nella mia terra natale non ce ne sono di così”
 
“Davvero? Com’è la tua casa?”
 
“Io risiedevo nella stupenda capitale di Anor Londo. Una città gotica, magnifica e perennemente illuminata dal Sole grazie alla presenza di mio padre. Però non vi era del verde, era piena di case, palazzi, statue, fontane ma nemmeno un giardino”
 
“E’ un po’ triste non credi?”
 
“Non proprio… ma immagino che sia l’abitudine. Noto che ti piace molto passeggiare in mezzo al verde, sembra la prima volta che vieni qui”
 
“Non lo è, solo… è la prima volta dopo dieci anni che lo faccio con qualcuno”
 
Gwyngalein sorrise, fermò Sakura per un momento. Prese un bellissimo fiore bianco dalla siepe, gli sistemò il gambo, dopodiché si inginocchiò e lo mise tra i capelli della ragazza sopra l’orecchio destro
 
“Visto che questo giardino ti piace molto, portati a dietro un pezzo di esso cosicché rimanga sempre con te. E poi ti dona molto”
 
“G-grazie mille” disse timidamente ed arrossendo
 
I due ripresero a camminare ed a parlare, il tutto però sotto lo sguardo del fratello che li osservava serio dalla finestra bevendo un bicchiere d’acqua. In quel momento si avvicinò Zouken
 
“Sembra che quei due vadano d’amore e d’accordo. Lancer si trova molto più a suo agio con Sakura che con te. Forse avrei fatto bene ad usare la ragazza come Servant piuttosto  che te”
 
A quelle parole il ragazzo sbiancò e si girò di scatto verso il vecchio “Questo non è vero. Io e Lancer andiamo d’accordo, abbiamo un contratto. Lui mi è fedele!”
 
“Da come ha reagito ieri sera non direi”
 
“E’ stato un incidente di percorso, niente di più. Lui serve ME! Ed obbedisce ad ogni mio ordine”
 
“Vedi di parlare a fatti, ameba…” concluse Zouken lasciandolo da solo
 
Shinji ringhiava. Odiava quando suo nonno lo chiamava ameba, odiava che il servant fosse così legato a Sakura, ed odiava che lei gli mettesse costantemente i bastoni tra le ruote. Strinse forte il bicchiere e poi lo lanciò contro il muro rompendolo.
 
Gwyngalein e Sakura rincasarono e si salutarono, lasciando che la fanciulla tornò nelle sue stanze.
 
“Lancer!” la voce di Shinji proveniva dal salotto. Lo spirito si diresse verso il suo Master e lì lo vide seduto sulla poltrona.

“Lancer, dimmi: tu servi me, giusto?”
 
“Certo, mio signore”
 
“E quindi farai tutto ciò che io ti ordino, vero?”
 
Il guerriero si inginocchiò “Sì, mio signore”
 
“Tu ubbidisci solo a me, capito? A ME, solo e soltanto a ME. Né a quella cretina, né a Zouken, solo ME. IO! Perché IO sono il tuo Master!” esclamò alzandosi in piedi
 
“Master… state forse mettendo in discussione la mia lealtà verso di voi?”
 
“Tu che credi, eh? Vi vedo tu e mia sorella.  Cos’è stai cercando di corteggiarla?”
 
“Questo non è…” sbottò per poi calmarsi “…vero… Questo non è vero, mio signore. Io  sono solo gentile con vostra sorella poiché sono un guerriero ed un cavaliere. E lei è una fanciulla… e voi suo fratello” aggiunse alzando la testa e guardandolo negli occhi
 
“Che intendi dire. Spiegati”
 
“Ieri sera ho visto che cosa stavate facendo, e non vi era alcun equivoco. Sakura mi ha raccontato tutto sul vostro conto”
 
“Quella brutta… ha fatto cosa?!” esclamò incredibilmente irritato
 
“Mi ha detto che voi siete un bravo ragazzo” si alzò prendendo le difese della ragazza “Voi non siete sempre stato così. Lei vi vuole bene, Master, e voi la trattate come un oggetto. Vi prego di tornare in voi”
 
“Mph… e tu pensi davvero di sapere cosa si cela nel mio cuore? Sicuro che la versione della stronza coincida con la realtà?”
 
“Non chiamatela così. Io non so cosa si cela nel vostro cuore, ma una cosa la so: la fiamma della vostra bontà esiste ed è debole immersa in un mare di oscurità. Riaccendete quella fiamma. Vostra sorella si è sottomessa a voi poiché vi ama più di chiunque altro”
 
Shinji si guardava intorno spazientito “Te lo chiedo di nuovo Lancer: tu chi servi?”
 
“Io servo voi, mio signore”
 
“Me lo auguro…”
 
“Allora permettetemi di dimostrarvelo”
 
“Mh?”
 
“Mostrerò la mia lealtà verso di voi. Stanotte, combatterò contro un Servant, qualunque mi ordinerete e, se lo desiderate, vi porterò la testa del suo master”
 
“Dici davvero?” chiese ghignando “Bene, è ciò che volevo sentirmi dire”
 
“Datemi un ordine dunque. Io sono la vostra spada ed il vostro scudo. Comandatemi, chi devo uccidere per compiacere sua signoria?”
 
“Un mio rivale. Una persona a me molto scomoda ma che ho il sospetto che sia un master”
 
“Ma voi non sapete se egli è un master o no”
 
“Silenzio. Hai detto che avresti eseguito qualunque ordine pur di compiacermi e poi… lui potrebbe diventare un master, quindi sarebbe vantaggioso ucciderlo. Farai ciò che ti ordino?”
 
“Sì. Lo giuro sul mio onore: vi donerò la sua testa come trofeo. Ditemi il suo nome”
 
“Emiya Shirou. Stasera. Lo voglio morto, intesi?”
 
“Come voi desiderate” concluse facendo un piccolo inchino
 
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.
 
TEMPO DI GUERRA (PARTE 2: DIAVOLO VS ANGELO, ROUND 1)
 
Villa Tohsaka, 21:00
 
Rin ed Accelerator erano nel salotto, la ragazza si stava gustando un buon tè mentre lanciava occhiatacce al suo servant
 
“Non posso ancora credere alle imbarazzanti figure che mi hai fatto fare stamattina!”
 
“Tch… ancora con questa storia. Eddai basta”
 
“Forse non ti è chiara la situazione…”
 
“E forse non ti è chiaro che mi hai rotto i coglioni!”
 
Rin agitava il pugno fortemente innervosita dalla maleducazione del Servant, poi si calmò e riprese il discorso

“Va beh lasciamo perdere. Comunque stasera usciamo. Andiamo in ricognizione ed individuiamo qualche Servant”
 
“Era ora. Ero stufo di star qua a fare un cazzo”
 
I due uscirono di casa, “Bene Archer. Forza andiamo. Se ci spostiamo sui tetti dei grattacieli penso che avremo qualche possibilità di vedere meglio le nostre prede”
 
“Io posso saltare sui tetti ma tu come fai?”
 
“E secondo te come? Mi porterai in braccio no?”

“Tch… col cazzo!”
 
“Senti, non fare il bambino ed aiutami!”
 
“Tch… fanculo… senti, quant’è che pesi tu?”
 
“Ma… non ti ha mai insegnato nessuno che non si chiedono queste cose ad una ragazza?! Brutto maleducato pervertito!” urlò lei tutta rossa in volto
 
Accelerator, per azzittirla, la prese in braccio e con un enorme balzo arrivò in cima ad un edifico
 
“Ecco. Contenta? Vedi di non scassare più… noti niente?”
 
“No… non sento… aspetta! Ho percepito qualcosa! Da quella parte verso… oh no… verso casa Emiya”
 
“Intendi l’abitazione di quel pel di carota che ho visto stamattina?”
 
“Proprio lui. Percepisco un Servant che si sta avvicinando a casa sua. Presto sbrighiamoci”
 
“Quanta fretta. E’ forse il tuo innamorato?”
 
Il suo viso divenne un pomodoro “Ma quale innamorato, cretino! E’ un mio amico! Potrebbe morire!”
 
“Sì sì sì… che palle sta zitta” la prese di nuovo tra le braccia e spiccarono un balzo
 
-.-.-.-.-.-.-.-.-
 
“L’hai percepito, Shirou?” chiese Johnny
 
“Cosa?”
 
“Un servant nemico è qui!” esclamò uscendo di casa e dirigendosi verso il cortile. Per fortuna che Taiga era fuori a trovare i suoi genitori
 
Master e Servant videro, in mezzo al cortile, la figura di un  uomo armato di lancia
 
“Emiya Shirou. Il mio padrone desidera la tua morte, pertanto consegnati spontaneamente e farò in modo di donarti una fine veloce ed indolore” gli disse facendo roteare la lancia
Rider si mise in mezzo
 
“Hey hey. Dovresti prima  vedertela col suo Servant, non sei d’accordo?”
 
“Dunque il mio signore aveva ragione. Egli è un Master. Bene, ti affronterò. Presentati, or dunque, ed io farò lo stesso”
 
“Chi sono io mi chiedi? Il tuo incubo peggiore”
(https://www.youtube.com/watch?v=2xgUr74VvvI)
 
Johnny avanzò di qualche passo, i suoi piedi presero fuoco lasciando le impronte sul terreno. Dal suo corpo uscì del fumo, e prese fuoco. La pelle della testa iniziò a sciogliersi, i muscoli sottocutanei si liquefacevano lentamente mentre il servant avanzava. Si fermò. Chinò la testa ormai completamente priva di pelle e capelli. Vi era solo un teschio fiammeggiante, alzò lo sguardo per posarlo su quello del Servant avversario emettendo un ruggito gutturale. Il Ghost Rider era apparso
 
“Interessante” commentò Gwyngalein mettendosi in posa da combattimento “Una creatura tanto abominevole si para dinnanzi a me, fatti sotto demone!” la punta della sua lancia emise elettricità
 
“Ti farò sprofondare!” esclamò il Rider facendo comparire nella sua mano una catena
 
Lancer avanzò rapido menando un fendente con la sua lancia che venne schivato dallo scheletro. Subito ne menò un altro, Ghost compì un balzo all’indietro e fece roteare la sua catena menando varie frustate di fuoco infernale. Il lanciere fu abile nell’evitarle con ampi movimenti del bacino ed ecco che, con la rapidità di un fulmine, si avvicinò al Rider con un affondo che venne bloccato dalla sua arma.
 
Il figlio del sole non perse tempo e fece roteare la sua arma menando fendenti che andarono a cozzarsi contro la catena del Ghost. Movimenti rapidi ed impercettibili ad occhio nudo. I due si allontanarono con un balzo, lo scheletro fece schioccare la sua catena e con essa riuscì ad intrappolare il braccio dell’avversario col quale teneva l’arma. Il calore della catena provocò dolore nel semidio che fu svelto nel contrattaccare. Sulla sua mano sinistra comparve una folgore che scagliò contro il nemico lanciandolo indietro
 
“Sei abile demonio. Ma io sono il figlio della luce solare, e tu un vile demone”
 
Il Ghost non rispose e fu lesto nel scagliare una palla di fuoco contro il lanciere che la deviò con la lancia ma in quel momento lo scheletro scomparve, per riapparire dietro l’avversario menandogli un pugno che lo scaraventò a terra. Gwyngalein si rialzò
 
“Preparati vile creatura. Sto per mostrarti il potere del Sole!” Caricò la sua lancia di elettricità “Per Lord Gwyn! Per Anor Londo!” alzò la lancia al cielo e subito sul Rider piombò un poderoso tuono che fu lesto a pararsi con entrambe le braccia. Ma la forza del colpo fu tale che lo costrinse ad inginocchiarsi. La fiamma che avvolgeva il suo capo si spense
 
Lancer si avvicinò con tranquillità. “Questa è solo una piccola parte del mio potere, creatura”
 
La fiamma si riaccese subito, e fu così che Rider si rialzò con uno scatto incredibilmente rapido riuscendo a cogliere di sorpresa l’avversario che non poté reagire, infatti venne afferrato per il collo e sollevato di peso
 
“Una piccola parte del tuo potere che non mi ha fatto neanche troppo male” disse stringendo la presa “Guardami dritto negli occhi…”
 
Quel momento fu interrotto da un colpo di energia che esplose dinnanzi ai due, costringendo Ghost a lasciare la presa
 
Fu in quel momento che apparvero Rin ed Accelerator
 
“Così ti sei portato degli amici demonio. Molto bene. Per stasera mi ritirerò ma tornerò per saldare i conti. Così ha parlato il figlio di Gwyn” detto questo scomparve
 
“Shirou! Allontanati presto!” esclamò intimandogli di allontanarsi dallo scheletro
 
“Tohsaka! Aspetta!”
 
“Tch… e così sei tu il bastardo che sta causando guai?” gli chiese Archer strafottente
 
Il Rider lo guardò e gli puntò il dito contro “Tu… colpevole!”

“Ce l’hai con me bello?”
 
“Pagherai per i tuoi peccati”
 
“Tch… allora perché non me le fai espiare con la forza?” E detto questo battè il piede distruggendo il terreno intorno al Ghost che riuscì ad evitarlo compiendo un balzo
 
Accelerator rise maniacale e si scagliò contro il servant menandogli un poderoso pugno che lo scagliò contro l’abitazione rompendo il muro che dava sul salotto
 
“Dai, stupido ammasso d’ossa! Fammi divertire un po’!”
 
Ghost Rider fu rapido e menò un pugno verso Accelerator, egli non lo parò fiducioso che il suo potere lo avrebbe fermato, ma così non fu e lo colpì dritto al volto scaraventandolo indietro di qualche metro
 
“Ma… ma che cazzo…”
 
“Io sono il punitore dei peccatori. Tu sei un angelo caduto, il tuo potere deriva direttamente dall’Onnipotente, non ti salverà da me che sono stato mandato per punire quelli come te. Io posso annullare la tua protezione” gli spiegò il Ridere prendendo la sua catena
 
“Tch… bene, bene così. Temevo che mi sarei annoiato! Ma tutto ciò non ti sarà utile se non puoi colpirmi!” emise un’altra risata e con una pedata alzò delle zolle di terra che scagliò contro il Rider e poi estrasse la sua pistola sparando diversi colpi. Accelerator contava di colpirlo sulla distanza mentre Ghost cercava un’apertura nei suoi attacchi
 
Archer compì un balzo portandosi sul tetto della casa, spalancò le braccia e raccolse dell’energia azzurra che convogliò a forma di sfera
 
 
“Shirou, sei ferito?”
 
“Tohsaka, fa cessare subito il tuo servant!”
 
“Ma, che stai dicendo! Non lo vedi che ti sto aiutando a scacciare quel mostro!”
 
“Quel mostro è il mio servant!”
 
“Come? Tu sei un master?!” e fu così che notò le magie di comando sulla mano del ragazzo “Archer! Fermati subito!”
 
I due servant si fermarono dopo essere stati richiamati dai due master
“Eh? Ma che stai dicendo scema! Proprio ora che inizia il bello”
 
“Basta lottare, Rider” disse Shirou “Loro sono amici. C’è stato un malinteso”
 
“Farete bene a spiegarmi tutto” fece Accelerator irritato scendendo a terra
 
“Sarà meglio entrare e chiarire il tutto” spiegò Shirou. Forza entrate “E Rider? Non toccare Archer
 
I ragazzi entrarono seguiti poi dai due Servant
 
“Tch… chiariamo allora… comunque stavo vincendo io” concluse Archer per poi ricevere uno sguardo dal Ghost Rider
 
 
Note dell’autore
 
Eccoci qua. Dunque ecco a voi il nuovo chap con i primi duelli. Ghost Rider vs Gwyngalein e Ghost Rider vs Accelerator (Primo Round). Perché appunto i due combatteranno ancora in futuro^^

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Capitolo 8
*** Capitolo 2: Nuove Alleanze ***


CAPITOLO 2: NUOVE ALLEANZE (Parte 1: The Accelerator and The Ghost)
 
Rin e Shirou, seguiti da Ghost ed Accelerator, entrarono in casa e si sedettero sul tavolo in cucina
 
“Dunque Shirou… fammi capire bene, lui sarebbe il tuo Servant?” chiese la maga indicando il Rider
 
“Precisamente. Anche se non ho ben capito come sia stato evocato”
 
“Tch… andiamo bene, un altro Master incapace”
 
“Fa un po’ silenzio, Archer” lo zittì Rin “In che senso non hai idea di come sia stato evocato?”
 
“Sono stato evocato con un tacito rito. Shirou senza volerlo ha stretto un patto col Graal e dato che non aveva alcuna reliquia, il Graal ha mandato me” spiegò Ghost omettendo la verità. In qualità di Servant non poteva fidarsi dei suoi rivali, neanche se questi li avevano aiutati. Perciò non raccontò la storia di Mefistofele
 
“Ma che stai dicendo Rider? Lo sai benissimo che sei stato evocato perché ho stretto un patto con Mefisto”
 
Rin ed Accelerator si guardarono confusi. Non ci stavano capendo più niente, specialmente la maga che di magia la sapeva lunga. Richiamò l’attenzione del ragazzo battendo la mano sul tavolo
 
“Ma insomma! Mi vuoi spiegare come diavolo sei diventato un Master?! Lo sai che ti sei cacciato in un guaio enorme? E chi diavolo sarebbe Mefisto?”
 
“Giovane maga, questi non sono…” il Rider venne interrotto da Shirou
 
“Rider, va tutto bene. Rin è una mia amica, possiamo fidarci”
 
“Master, questa non mi sembra una buona ragione. Anche loro partecipano alla guerra, sono nostri rivali”
 
“Ti dico di fidarti di me Rider. Per favore”
 
“Ecco appunto, hey fiammifero!” lo chiamò Archer “Ti dispiacerebbe… tipo, chessò… smettere di andare a fuoco prima di bruciare qualcosa?”
 
Ghost lo guardò per qualche secondo, dopodiché decise di dare retta al suo Master. La fiamma che gli circondava il teschio si spense e lentamente i muscoli, la pelle ed i bulbi oculari si ricomposero sul cranio ritornando ad essere Johnny Blaze
 
“Ok… adesso che ci siamo… mi potresti spiegare in breve come sei diventato un Master?” gli chiese la ragazza
 
“Ero al negozio, stavo per chiudere quando è apparso questo signore anziano. Era vestito di nero e mi promise di realizzare il mio desiderio, in cambio avrei dovuto vincere il gioco chiamato Guerra del Graal. Mi porse una pergamena, ed io accettai firmandola. Pensavo si trattasse di un vecchio pazzo, un povero mentecatto, ed invece egli era in realtà Mefistofele. Il Diavolo in persona”
 
“Quindi tu… mi stai dicendo… che sei diventato un Master per aver stretto un patto col Diavolo?”
 
“Tch… Hey pel di carota! Vedi di raccontarle giuste le cose. Ma chi vuoi che se la beva!”
 
“Silenzio Archer. Io gli credo. Shirou è quel tipo di persona che non mente mai in qualsiasi contesto, figurati su una cosa tanto seria come questa… Ma ora mi chiedo… Perché mai il Diavolo vorrebbe il Graal? Non ha senso”
 
“In qualche modo loro due sono collegati” si intromise Johnny “Mefisto ha spiegato a Shirou che molto tempo fa il Graal gli apparteneva, ed ora lo rivuole indietro. Così ha ingannato Shirou rendendolo un Master ed ha mandato me come suo Servant”
 
“Quindi tu sei stato mandato dal Diavolo, ho capito bene? Perciò sei un demone” gli chiese Rin
 
“Quasi… comunque sì. Sono stato inviato da Mefisto in quanto sono un suo famiglio. Io mi ribellai a Mefisto, ma ancora la mia anima appartiene a lui”
 
“Tch… tutto molto bello, ma ora? Da quello che ho capito il tuo amico non sa un bel niente di magia. Quindi Master, che intendi fare?”
 
“Voglio capire un’altra cosa… perché quando siamo arrivati il tuo Servant era… insomma… quel coso?”
“Ghost Rider. è il suo nome una volta trasformato, ed era così perché un Servant con la lancia ci ha attaccato” spiegò il rosso
 
“Il Lancer quindi… Maledizione, hanno già cominciato dunque. Ma dimmi un’altra cosa: non hai dovuto usare le tue magie di comando per far scatenare il tuo Servant?”
 
“Non ce ne è stato bisogno, ha fatto tutto da solo e se devo essere onesto… non so come si usano”
 
Rin non potè credere ai suoi occhi. Si mise una mano in faccia, era il mago più incapace che avesse mai incontrato dopo Shinji Matou
 
“Tu… sei il peggior Master della storia Emiya Shirou. Almeno eri certo che era un Lancer?” gli chiese divertita
 
“Sì era un Lancer” confermò Rider “Ma come avrà fatto a trovarci. Chi altri poteva sapere che un ragazzo che non sa usare la magia fosse un Servant?”
 
“Mmmh…” rifletté Rin “Senti Shirou e se… se fosse stato uno della famiglia Matou? Magari lo stesso Shinji”
 
“Come sei arrivata a questa conclusione?”
 
“Dopotutto lo sanno tutti che Shinji ti odia, e che è un codardo di prima categoria. Sapendo che tu non sei un mago, se ne sarà approfittato poiché ti ritiene un bersaglio facile”
 
“Ma sono comunque accuse prive di prove”
 
“Santo cielo, Shirou ragiona! Quante persone a parte lui ti vorrebbero morto? Comunque se ci tieni propongo di andare a spiare a casa sua ed individuare il suo Servant”
 
“Dovremmo andare anche noi Shirou. Se c’è una possibilità che il colpevole sia lui, possiamo colpirlo ora che non se l’aspetta” gli spiegò Johnny. Shirou annuì ed insieme a Rin ed Accelerator si diressero verso Villa Matou
 
Per sicurezza e, per non destare sospetti, i due Servant viaggiarono insieme a loro nella loro forma di spirito
 
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
 
I due Master attraversarono le strade cercando di passare inosservanti. Villa Matou non era lontana, erano arrivati in una via che dava verso un parco molto grande e fu in quel momento che videro avvicinarsi due figure: una bambina vestita con un cappotto ed un capello viola ed un uomo molto alto e robusto vestito come un metallaro ed un ghigno sulla faccia
 
“Buona sera onii-chan, questa è la prima volta che ci incontriamo” fece la bambina rivolta a Shirou, poi voltò lo sguardo su Rin e si esibì in un elegante inchino “Il mio nome è Ilyasviel Von Einzebern, lieta di fare la tua conoscenza, Rin Tohsaka. Sicuramente ricorderai il cognome Einzebern”
 
“Eccome se me lo ricordo” rispose la maga
 
“Non è possibile, Ilya, dunque sei tu” disse Shirou incredulo. Compì qualche passo in avanti, ma davanti a lui si materializzò Rider
 
“Shirou, stai indietro. Questa bambina ha un servant con sé. E le sue intenzioni non sono buone…”
 
“Rider aspetta, lei è la mia sorellina. Ilya!”
 
“Dovresti ascoltare il tuo servant, onii-chan, di certo non sono venuta fin qui per iniziare delle trattative”
 
“C-cosa…”
 
“A te la scelta onii-chan. Morire combattendo o morire fuggendo, ma se posso… preferirei che tu muoia fuggendo. Sai? E’ molto più divertente così”
 
In quel momento comparve Accelerator che si mise di fianco a Johnny
 
“Tch… Hey marmocchia, abbassa la cresta. Odio le ragazzine viziate come te, vedi di tornare a casa a giocare con le bambole, o ti spezzo in due”
 
“Pensi di spaventarmi? Il mio Servant qui presente è capace di stendervi tutti e due senza il minimo sforzo. Bene dunque, mi sono stancata di procrastinare. Sistemali Berserker”
 
“FINALMENTE!” Urlò Berserker lanciandosi all’attacco menando un pugno verso Johnny che lo parò con entrambe le braccia. Appena Johnny alzò lo sguardo su Blade, si era già trasformato nel Ghost Rider
 
“Finalmente posso combattere! Spiacente ma devo farvi fuori tutti! Ne va del giuramento. Vedete, se vi uccido tutti la mia Master… LA MIA MASTER MI HA PROMESSO CHE MI LECCHERA’ IL PETTO TUTTA NUDA CON SOLO DEI CALZINI ADDOSSOOOOOOOOOOOOOOOOOO!” Urlò con del sangue che gli usciva dal naso
 
Shirou e Rin rivolsero uno sguardo alla bambina, che era imbarazzatissima
 
“I-io… IO NON GLI HO MAI PROMESSO UNA COSA SIMILE!” Urlò ormai tutta rossa come un peperone
 
“Ma… Master!”
 
“CHIUDI IL BECCO ED UCCIDILI TUTTI!
 
https://www.youtube.com/watch?v=bZF5ke_ih6s
 
Adam si scansò dal Rider con un balzo. “Uuuuh, caliente. Molto bene, temevo di annoiarmi. RAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!” Urlò lanciandosi ancora all’attacco contro il Ghost menando qualche pugno. Il centauro riuscì a schivarli con uno scatto laterale, ma venne colpito da un calcio del berserker che lo spedì contro un albero. “Ora tocca a te, albino dei miei stivali!”
 
Con uno scatto sovrumano, si portò davanti ad Accelerator menando un pugno che venne bloccato da una forza invisibile che scaraventò il servant metri indietro. L’esper si esibì nella sua tipica e contorta risata maniacale
 
“A chi è che toccava, stronzo?” battè il piede per terra distruggendo l’intera strada. Blade lo scansò saltando in aria, ma ecco che l’albino si portò davanti a lui
 
“E’ inutile! Da adesso in poi la strada è a senso unico! Tornatene a casa a leccarti le ferite, stupido lolicon!” gridò colpendolo in pieno volto con un terribile pugno facendolo cadere a terra con un terribile tonfo. Archer atterrò mantenendo il suo sorriso sadico e ridendo di nuovo “Dunque, mocciosa succhia-latte? Chi è che dovrebbe sistemare chi?”
 
“Sei forte. Ma se davvero pensi che questo basti a fermare Berserker sbagli di grosso” fece Ilya allontanandosi nel parco per fare in modo di essere inseguita da Rin
 
“Dannata marmocchia. Archer, io la inseguo, tu occupati di Berserker. Shirou, resta qui e non fare nulla” spiegò la maga lanciandosi all’inseguimento di Ilya
 
“Rin! Aspettami!” esclamò il rosso che decise di seguirla, ignorando l’ordine dell’amica
 
Ed ecco che Berserker si rialzò toccandosi la mascella con la mano. Si esibì in un sadico sorriso rivolto ad Archer e Rider
 
“Stupendo! Davvero superbo! Credo che mi divertirò molto grazie a voi due!”
 
“Muori…” disse Ghost portandosi davanti a lui con uno scatto fulmineo, menandogli un poderoso pugno in viso che venne bloccato dall’avversario con entrambe le braccia. Il prete ne approfittò per afferrare quelle di Rider, ma il demone contrattaccò sputando una fiammata dalla bocca che investì il servant costringendo quest’ultimo a mollare la presa. Blade si riprese massaggiandosi il viso
 
“Fuoco infernale, potere interessante caro il mio Rider”
 
Lo scheletro si portò di fianco ad Accelerator
 
“I tuoi attacchi non sembrano danneggiarlo più di tanto, fiammifero” constatò il compagno
 
“E’ per via della sua natura. Se le mie impressioni sono giuste, ho ragione di credere che costui sia più pericoloso del previsto. Il mio potere, contro di lui, non è molto efficace. Ma posso procurargli qualche danno”
 
“Tch… lascia fare a me” Accelerator si scagliò contro di lui menando un pugno che venne schivato con un balzo laterale. Il prete ne approfittò per menargli un pugno che venne respinto di colpo dalla Reflection del Servant Esper. Il berserker venne colpito da un calcio che lo spedì lontano, facendolo atterrare in un cimitero che distava almeno 30 metri dal precedente campo di battaglia
 
Adam Blade finì contro una lapide, si rialzò sistemandosi la schiena. Ancora non capiva come danneggiare il suo rivale. Si sistemò i muscoli del braccio e sputò un goccio di sangue per terra, asciugandosi il labbro con la manica del giubbotto. Ed ecco che venne raggiunto dai suoi avversari
 
“Devo riconoscere che siete più tosti di quanto immaginassi…”
 
Ghost non esitò e si lanciò contro di lui tirandogli un pugno. Blade lo scansò abbassandosi, dopodiché lo afferrò per le braccia e gli sorrise col suo ghigno beffardo
 
“Bubu settete!” esclamò tirandogli una testata. Ci fu un’esplosione di luce, durante la quale il Rider arretrò. Quest’ultimo non perse tempo ed estrasse la sua catena infuocata. La schioccò e la lanciò contro il Berserker che, con enorme stupore di tutti, la bloccò avvolgendola intorno al suo braccio senza sentire alcun dolore
 
“Bel giocattolo… ma temo che ormai tu non possa più nulla contro di me” gli disse Balde sorridendo come un pazzo. Fu in quel momento che Rider si stupì, poiché la testa e le mani del prete presero fuoco. La stessa fiamma infernale di cui era dotato il Ghost Rider
 
Berserker afferrò la catena con la mano libera, la strattonò verso di sé e la sollevò facendola roteare vorticosamente insieme allo scheletro che venne scaraventano decine di metri più avanti. Contro gli alberi
 
“Che razza di potere hai, bastardo?”
 
“Il mio Noble Phantasm si chiama –Perfect Copy, Zero Origin- mi permette di copiare alla perfezione i Noble Phantasm dei miei avversari. Non hai speranza di sconfiggermi, la mia arma nobile è la più potente di tutte” gli disse sorridendo strafottente
 
“Tch… Sì, può essere che il tuo potere sia il migliore tra i Servant” fece scrocchiandosi il collo “… Tuttavia…” lo guardò con uno sguardo da psicopatico “Non significa necessariamente che tu sia più forte di me eheheh… NON SEI D’ACCORDO” Urlò spaccando completamente il terreno. Grazie al suo potere, fece fluttuare le lapidi e gliele scagliò contro colpendolo ripetutamente. Si portò sotto di lui colpendolo con un poderoso calcio, dopodichè evocò sulla sua schiena quattro ali a forma di vortice, lo afferrò per la testa e spiccò il volo; Si schiantò al suolo spremendogli la faccia contro il terreno causando una grande voragine
 
“Ne hai abbastanza, pezzo di merda?” rise il ragazzo mentre stava sopra di lui, trionfante
 
“Bella mossa…” disse semplicemente Adam rialzandosi e colpendolo con un pugno infuocato dritto in viso, facendolo arretrare di qualche metro. Grazie al fuoco di Ghost, ora era in grado di colpirlo superando la sua difesa
 
“A quanto pare il potere del tuo amico ti danneggia eh? Interessante scoperta, ora sarò io a divertirmi…” E fu così che Blade si portò dinnanzi al ragazzo menandogli una raffica di pugni che lo sbilanciarono. Infine lo colpì con un montante che lo fece stendere al suolo con un tonfo; Accelerator non poté trattenere un gemito di dolore
 
 
Intanto, mentre la battaglia infuriava, Rin doveva vedersela con Ilyasvile. La bambina era più forte di quanto si aspettasse, ella usava una magia strana. Erano famigli a forma di colombe, Rin non aveva mai visto simili incantesimi
 
“Che magia è quella?” le chiese la mora
 
“Sono famigli. Questi esseri magici sono creati grazie a qualche ciocca di capelli imbevuti di magia, l’eredità lasciatami da mia madre” spiegò la bambina scagliandole contro i suoi incantesimi. La Tohsaka riuscì a difendersi grazie alle sue gemme magiche, dopodiché ne scagliò un paio contro la sua nemica ma a poco servirono i suoi incantesimi
 
“Tohsakaaaaaa!” Gridò Shirou raggiungendola. L’aveva seguita in modo da soccorrerla se avesse avuto bisogno
 
“Ma bene, due piccioni con una fava. Grazie per averci raggiunti, onii-chan. Ora, sii gentile e muori” gli scagliò i suoi famigli. Il rosso restò immobile, non potè fare altro che proteggersi con le braccia, ma venne difeso dalle gemme magiche di Rin
 
“Razza di idiota! Si può sapere che ci fai qui?! Ti avevo detto di stare al riparo!”
 
“Non potevo lasciarti correre un pericolo da sola. Dovevo aiutarti!”
 
“Aiutarmi?! Mi sei solo di impiccio!”
 
“Ehm ehm…” li richiamò Ilya “Vogliate scusarmi se interrompo i vostri bisticci, ma eravamo rimasti a io che vi stavo per uccidere. Per favore, rimanete in posa…”
 
Rin si armò ancora dei suoi gioielli e riprese il duello
 
 
 
Accelerator venne colpito in faccia da un pugno infuocato di Blade, mentre quest’ultimo ricevette un calcio allo stomaco dal Rider, ripresosi dopo esser stato messo al tappeto dal berserker
 
Il prete colpì il terreno con un pugno generando una vampata di fuoco infernale che si scagliò contro i due, ma fortunatamente riuscirono ad evitare il colpo. Erano visibilmente stanchi tutti e tre, ma quello più provato era Adam che ansimava affannosamente tenendo la guardia alta
 
“sembri stanco, lolicon. Che ti succede? Hai già esaurito le batterie?”
 
“Ma che stronzate vai dicendo? Non mi sono mai sentito così meglio. Grazie a questo potere, vi farò a pezzi bastardi”
 
“Tch… quante cazzate. Sai perché sei così esausto? E’ a causa del tuo potere. Possiedi ben due Noble Phantasm, di conseguenza hai bisogno di molto più mana per poter continuare a lottare. La mocciosa ora è impegnata con la mia Master, di conseguenza le tue energie si esauriscono in fretta. Ancora un po’ e perirai”
 
Ghost avanzò verso di lui a passo sicuro, scrocchiandosi i pugni
 
“Divorerò la tua anima”
 
“Perché non ci provi, mostro…”
 
Il centauro infernale scattò verso di lui colpendolo in pieno viso con un poderoso pugno facendogli perdere l’equilibrio, poi si ricompose e contrattaccò con una gomitata sulla mascella. Accelerator ne approfittò per andargli dietro la schiena, lo afferrò per la testa e lo scaraventò a terra. Il ragazzo menò un pugno ma il servant fu abile a schivarlo con una rotolata, ed ecco che colpì l’archer in pieno costato con un calcio rotante
 
Ne Blade, ne Accelerator si reggevano in piedi. L’unico meno stanco era il Ghost Rider, che non perse tempo ad afferrare il prete per il collo e sollevarlo di peso
 
“Guardami dritto negli occhi…”
 
Berserker non poté fare a meno di incrociare lo sguardo dello scheletro, ma non successe niente. Il potere del Rider era inutile contro un essere privo di peccato, ed essendo egli l’incarnazione del Cristo, era impossibile che quel potere mefistofelico potesse danneggiarlo
 
“Che succede, cumulo d’ossa. Non ho sentito nulla” disse lui liberandosi dalla presa e portandosi al centro dei due Servant
 
In quel momento arrivarono i tre Master, che ancora si davano battaglia. Ilya si portò affianco al proprio servant, e la stessa cosa fecero gli altri due ragazzi
 
“Per stasera ci ritiriamo, Berserker. Vieni, hai usato troppo mana… oh, ma non temere onii-chan, ci rivedremo ancora. Ciao ciao” e detto questo la bambina ed il servant sparirono nell’oscurità della strada
 
Ghost Rider tornò nella sua forma umana, mentre Accelerator si tenne il braccio dolorante, era pieno di lividi e graffi in faccia. Rin gli posò un fazzoletto di stoffa sulla guancia ferita, il ragazzo si girò di scatto guardandola dritta negli occhi. Non disse nulla e si fece pulire il sangue
 
“Come va, Archer. Tutto bene?”
 
“Sì… ma quel bastardo è un vero mostro. Sembrava instancabile ed è persino capace di copiare le armi nobili degli altri Servant. Ha persino copiato il potere di fiammifero”
 
“Guarda che ce l’ho un nome”
 
“Tch… per me resti fiammifero, sei stato una palla al culo per tutta la durata della battaglia”
 
“Come prego?”
 
“Se tu non ti fossi fatto colpire come un novellino, avremmo potuto vincere”
 
“Come potevo sapere che mi avrebbe copiato il potere. Tu piuttosto? Facevi tanto lo spocchioso e guarda com’è finita. Potevi farlo fuori subito, ma tu dovevi giocare”
 
“Analizzavo le sue mosse, idiota. Tch… sei solo un novellino che fa tanto il forte. Esperienza di battaglia 0. Rin, come possono questi due incompetenti esserci di aiuto?”
 
“Archer…” fece lei cercando di farlo ragionare, ma venne interrotta da Johnny
 
“E tu sei solo un marmocchio che pensa di essere un duro. Senza quel tuo potere non sei capace di difenderti. L’ho visto, a mani nude sei una mammoletta. Fai il duro con quella tua abilità, ma tolta quella cosa sei?”
 
“Un genio ed un abilissimo tiratore. E comunque il mio potere deriva dalla mia abilità di calcolo. Il mio cervello è la mia arma più potente, a differenza tua. Perché non ti trasformi e risolviamo la questione che avevamo in sospeso?”
 
“Sono molto tentato di farlo”
 
“Allora dai, grand uomo” gli diede una spinta “Trasformati, vediamo che sai fare. Dai clown da circo, diventa il diavolo”
 
“FINITELA!” Urlò Shirou mettendosi in mezzo ai due “Litigando non risolveremo nulla!”
 
“Shirou ha ragione. Basta! Siamo tutti stanchi e feriti a causa della tremenda battaglia. Ora abbiamo un’idea dei servant coinvolti in questa lotta. Dobbiamo tornare a casa e riposarci”
 
“Rin ha ragione. Torniamo a casa mia e dormiamo. Abbiamo avuto modo di vedere due Servant, ed entrambi sono potentissimi e ci hanno dato del filo da torcere. Dobbiamo riposare ed unire le forze” spiegò il rosso
 
“Bene… andiamocene forza…” disse Johnny
 
“Tch… come preferite” fece Accelerator mettendosi le mani in tasca “Andiamo, racchia”
 
Rin ribolliva di rabbia ed agitava il pugno, ma si calmò quasi subito. Se il suo servant la stava sfottendo, voleva dire che iniziava già a sentirsi meglio. Tutti e quattro ritornarono a casa Emiya per leccarsi le ferite
 
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NUOVE ALLEANZE (Parte 2: Il Lato Oscuro della Guerra)
 
Intanto, presso il tempio di Fuyuki, due individui sostavano ai piedi della grande scalinata che portava al luogo di culto. Altri non erano se non Gilford ed il suo Servant Saber
 
“L-Lord Vader… che ci facciamo qua”
 
“Ho percepito la presenza del servant Caster in questa zona. Siamo qui per eliminarlo dai giochi, mio caro servo. La mia classe è nettamente superiore alla sua, sarà un gioco da ragazzi sbarazzarmi di lui”
 
“Capisco Lord Vader, ma io non sono un servo. Per correttezza non dovrebbe chiamarmi Master? Che ne dice, mio lord? Non si offenda, tutto ciò è detto con sommo ris…” Le parole gli si bloccarono, poiché una presa invisibile lo soffocò facendogli mancare il respiro
 
Darth Vader si girò tenendo la mano destra aperta: “Dico solo di stare attento a non farti soffocare dal tuo ego, servo. Ti chiamerò servo. Servo andrà più che bene, finchè non mi dimostrerai di essere all’altezza di essere il mio Master” abbassò la mano e subito la presa intorno al collo dell’uomo si interruppe, permettendogli di tornare a respirare.
 
“Muoviti, servo. Abbiamo del lavoro da fare” gli disse salendo le scale con passo sicuro e portamento elegante. L’inglese si massaggiò il collo e subito seguì il Servant senza esitare, ma mentalmente lo malediceva e lo insultava. Tra tutti i servant più indisciplinati e ribelli, proprio uno tra i più potenti ed autoritari doveva capitargli
 
I due salirono le scale ed arrivarono quasi in cima. Solo un cancello ed un Ninja vestito di nero li separava dalla meta. Il Servant Assassin Ryu Hayabusa li osservava a braccia conserte
 
“Voi. Non vi è permesso irrompere in questo suolo. Tornate da dove siete venuti, altrimenti sarò costretto a porre fine alle vostre vite”
 
Vader non rispose, emise un profondo respiro ed estrasse solo la spada laser rossa. La sua risposta era ben chiara
 
“Molto bene allora… Io, Ryu Hayabusa del Clan Hayabusa ed erede della Spada del Drago, ti sfiderò a duello” disse estraendo dal fodero posto sulla schiena, la sua lucente katana. Attaccò subito il sith, che parò il colpo. Contrattaccò con un altro fendente ma il ninja fu lesto a pararsi. Le due spade iniziarono a vorticare a velocità frenetica, tant’è che era difficile potere osservare ad occhio nudo. Per la furia dello scontro, Gilloy dovette nascondersi tra gli alberi
 
“La tua spada è molto forte, Ninja. A questo punto dovrebbe essersi spezzata a metà”
 
“Questo perché non è come le altre. La mia spada fu ricavata dalla zanna di un drago, è indistruttibile come le scaglie di quelle antiche bestie”
 
Il ninja non esitò e compì un enorme balzo menando un fendente che venne parato. Il Sith, ignorando il peso della sua armatura, riuscì a compiere un salto acrobatico arrivando alle spalle del servant. Normalmente non avrebbe potuto spiccare un simile balzo, ma la sua natura di Servant lo aveva dotato di una forza e di un’agilità senza pari. Sembrava tornato ai tempi in cui era ancora umano
 
L’Hayabusa no perse tempo e parò l’attacco di Vader, dopodiché si portò lontano e gli lanciò una raffica di Shuriken che vennero deviati dalla spada del Lord, che avanzava a passo sicuro. Assassin compì uno scatto fulmineo colpendolo con un fendente laterale, impossibile da parare per chiunque a causa dell’estrema velocità, ma non per Saber che era riuscito a schivarlo con un balzo.
 
A questo punto l’erede del drago, congiunse le mani e gli lanciò contro un enorme palla di fuoco, si trattava di un ninjutsu molto potente. Niente che impensierì il Sith, che si limitò a portare in avanti la mano bloccando la palla di fuoco a mezz’aria, la fece roteare e la rispedì al mittente. Il ninja rimase senza parole, ma riuscì a schivarla con una rotolata
 
“Notevole” disse Vader, che con la Forza riuscì a sradicare un albero ed a lanciarglielo contro. Venne tranciato a metà dal ninja, ma ecco che si ritrovò dinnanzi Saber che lo colpì con l’elsa della spada laser ed usò lo strangolamento della Forza per soffocare l’avversario
 
“Hai perso…”
 
“No. Ti sbagli” con un altro Ninjutsu, il corpo di Ryu venne avvolto da delle sfere di fuoco costringendo il Sith ad arretrare. Congiunse di nuovo le mani e da esse poi sparò un fulmine molto forte, ma Saber riuscì a bloccarlo nella sua mano
 
“Sei riuscito a bloccare due dei miei ninjutsu più potenti. Sei un mostro” gli disse il servant
 
“Un mostro? Tu non sai ancora di che cosa è capace un vero mostro…” e detto questo scagliò dei fulmini dalla sua mano che colpirono il ninja facendolo inginocchiare. Rinfoderò la spada laser ed usò entrambe le mani per prendere il controllo del suo corpo e stritolargli le ossa, facendolo gridare dal dolore. Il potere telecinetico di Vader ora gli controllava le articolazioni ed il flusso sanguigno. Lo sollevò in aria costringendo il guerriero a mollare la presa sulla spada del drago
“Ecco cosa è capace di fare un mostro. Che cosa succederebbe se ora invertissi il flusso del tuo sangue? Potrei anche fartelo scorrere nel cervello. Oppure potrei rompere tutte le ossa del tuo corpo. Che ne dici? Benchè l’idea sia allettante, ho bisogno di te. Portami dal tuo padrone”
 
 
 
Yoshikawa e Zervan risiedevano all’interno del salone principale del tempio. Arredato con vari fiori, incensi ed all’interno del quale vi era una statua del Buddha. Vader distrusse la porta facendoli allarmare. Ancora teneva Ryu sollevato col potere della Forza, e con una mano sola
 
https://www.youtube.com/watch?v=-bzWSJG93P8
 
“Ti ringrazio per la tua disponibilità, ninja…” Con un gesto della mano lo gettò bruscamente dietro di sé, buttando il suo corpo dolorante sul terreno del cortile del tempio
 
“Caster… Cercavo giusto te…” gli disse estraendo la spada laser
 
Zervan reagì agitando il suo bastone ed evocando dei servi fatti di sabbie del tempo. Non erano affatto una minaccia per Saber, che li eliminò senza problemi grazie alla sua spada laser, trancia doli tutti a metà. Il vantaggio della sua spada era che carbonizzava tutto ciò che tagliava, quindi impediva ai mostri di sabbia di rigenerarsi. Rendendo quindi Darth Vader un dio agli occhi di un impotente Caster. Il Sith lo sollevò con la Forza, alzò la sua spada pronto per eliminarlo, finchè…
 
“Fermati Saber. Non uccidermi! Io posso… posso aiutarti!”
 
“Aiutarmi?! Non farmi ridere Caster. Cosa mai potresti guadagnarci tu, nell’aiutare me. Siamo delle pedine in una guerra. Il nostro compito è ammazzarci a vicenda”
 
“Certo ma… tu sei da solo. Mente gli altri Master non hanno perso tempo per coalizzarsi”
 
“Che intendi?”
 
“Osserva, il mio bastone…”
 
Vader attirò a sé il bastone a forma di serpente dello stregone. Osservò dentro la grande gemma che era posizionata sopra il muso del cobra. In esso vide Archer e Rider combattere contro Berserker. La furiosa battaglia nella quale il servant furioso aveva quasi rischiato la vita
“Due dei Servant più potenti della guerra si sono coalizzati, Saber. Non passerà molto tempo affinché ci distruggano. Dalle mie informazioni ho scoperto che anche il Master di Lancer è in combutta con loro. Tre servant dai poteri enormi. Distruggeranno Berserker, e poi toccherà a te ed a me. Ma… questo non succederà se combatteremo insieme”
 
“Perché mi stai dicendo tutto questo, vecchio? Perché condividi le tue informazioni con me?”
 
“Perché io ho il potere di osservare tutti gli spostamenti di ogni singolo ed insulso abitante di questo schifo di città. Conosco le mosse degli avversari ancora prima che agiscano, e perché non ho alcun desiderio dal Graal. Uniamo le forze, Saber. Io, te e Assassin. Con la tua enorme forza e la mia magia, immagina cosa potremmo combinare insieme. Non possiamo stare a guardare mente i nostri avversari si uniscono per distruggerci”
 
Darth mollò la presa sul servant facendolo cadere
 
“E sia vecchio. Riconosco che quanto dici è vero. Ti unirai a me. Tonerò qui domani per nuovi aggiornamenti, dovrai condividere con me ogni singola scoperta che compi, sono stato chiaro? E bada, vecchio… se oserai tradirmi…” Allungò la mano stringendo la sua gola con la Forza “Nessuna alleanza al mondo potrà salvarti dalla mia furia. Non sfidarmi, Caster. Osserva come ho ridotto il tuo alleato più potente. Ti assicuro che ciò che ho fatto a lui, non sarà neanche paragonabile a quello che ti farò se dovessi pugnalarmi alle spalle”
 
“Sì… mio signore…”
 
“Bene…” mollò la presa dalla gola “Andiamocene, Servo” disse rivolgendosi a Gilloy
 
“Sì, mio signore”
 
Detto questo. Vader si incamminò seguito dal suo Master. Due nuove alleanze vennero strette. La guerra era ormai entrata nel vivo dell’azione

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