Un nuovo Sayan

di violet___
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il litigio ***
Capitolo 2: *** Quella strana famiglia ***
Capitolo 3: *** La promessa ***
Capitolo 4: *** Discussioni ***
Capitolo 5: *** "Sembra quasi un addio" ***



Capitolo 1
*** Il litigio ***


Un nuovo Sayan ~
 
Capitolo 1: Il litigio




 
 
 


Si conoscevano ormai da diverso tempo.
Erano usciti, le prime volte, e si erano divertiti talmente tanto che il volersi rivedere aumentava sempre più.

Finchè, un giorno, le loro labbra si unirono ed il casto bacio diventò molto più passionale.

Da grandi amici diventarono teneri amanti e poi qualcosa in più.
Diventarono genitori.

I diciotto anni di lei e i ventidue di lui non li ostacolarono in quella fragilissima scelta di tenerlo con loro, tanto più che nonno Goku e zio Vegeta, vietarono all'unica figlia di Gohan di abortire, in quanto nel suo grembo viveva un bambino con una - seppur bassa - percentuale sayan.

Quel bambino sarebbe servito in caso di necessità per aiutare gli altri sayan e guerrieri a proteggere il Pianeta.
Uno in più era sempre meglio di zero - diceva sempre Vegeta.

Seppur non sayan puro, quella percentuale di razza aliena l'aveva, come la madre, che possedeva circa il 50% alieno da parte del padre. Infatti Son Gohan, in quanto nato da un sayan puro ed una donna umana,  aveva un 50 e 50, come sua figlia d'altronde; nata da lui (mezzo sayan) e dalla consorte Videl (del tutto umana).

Eppure, Gohan non voleva affatto che sua figlia avesse quel bambino. Anche sua moglie era d'accordo. Avevano in serbo altro per lei: studio e una ricchissima carriera.

Nonostante il disprezzo dei genitori di Pan e della nonna Chichi i quali desideravano per la giovane una vita piena di studio per poi diventare una famosa donna di cultura, ricca e senza problemi,  la ragazzina e Max - il suo fidanzato - avevano deciso di tenerlo e nessuno riuscì a separarli. (Per la gioia di Goku e Vegeta i quali aspettavano con fierezza un altro membro della loro stirpe guerriera, seppur non puro come loro!)


 
***



Ormai il conto alla rovescia era iniziato e in casa Son si respirava una certa tensione...

《Hai deciso come chiamarlo?》 Domandò irritato suo padre, alzando gli occhi dal giornale, non appena sentì i suoi passi leggeri ma decisi e con la coda dell'occhio vide la sua figura esile, da cui usciva una palla gigantesca al posto della pancia e che subito saltò all'occhio.

Pan non rispose subito, ferita da tutta quella stizza.
Prese una tazzina e la riempì con un po’ di caffe zuccherato.
Dopo aver sorseggiato si pulì il muso, con tutto comodo, e scosse il capo.

《No.》 Rispose semplicemente, con voce però gelida.
Il padre alzò un sopracciglio e annuì.
Che rabbia.
Che rabbia.
Non parlava dolcemente con sua figlia da un po'. (Probabilmente da nove mesi)

Non sopportava che fosse rimasta incinta.
Era ancora molto piccola.
Aveva paura e lei... lei lo evitava perchè sapeva che suo figlio, il nipotino che gli avrebbe dato, lui non lo voleva.

Si sentiva perciò strana, invadente, e non era il pancione smisurato.
Pensò a quando suo figlio avrebbe urlato per qualche colichetta e pensò che forse suo padre si sarebbe innervosito.
No, no. Doveva fare qualcosa prima della sua nascita.
E ci voleva veramente poco... massimo due settimane!

Quel disagio era un qualcosa interno, ingarbugliato nel cuore.
E nel cervello.
Si sentiva sporca, di troppo. Non voleva più stare lì.

《Ho deciso qualcos'altro》 azzardò, addentando del pane.
《Sarebbe?》 Domandò Gohan, interessato, alzando nuovamente il viso dal giornale.

Esitazione.
《Voglio andarmene da questa casa》 bisbigliò, ma con voce piuttosto decisa e gli occhi bassi.

《Pan!》 Sua madre spalancò gli occhi e il cesto pieno di vestiti appena lavati e da appendere fuori cadde rovinosamente a terra.

Erano diventati tutti sporchi!

La rabbia di Videl aumentò. Da stupore diventò rabbia.

《Cosa diavolo stai dicendo?!》 Ringhiò la figlia di Mr Satan alla sua, di figlia.

La moretta spalancò gli occhi. Non si aspettava l'arrivo della madre.
Prese qualche vestito da terra e li mise nel cestino: ormai andavano solo rilavati.

《Ciò che hai sentito, mamma》 rispose come fosse la cosa più naturale del mondo.
《Oh Dende!》 Esclamò Gohan, togliendosi gli occhiali per poi alzarsi.

《Vuoi andartene? Va’ pure! Non avrai assistenza da noi se metterai piede fuori da questa casa!》
Ringhiò gelido a due passi dal suo viso.
La figlia aveva le lacrime agli occhi e lo guardava in cagnesco.

《Sei uno schifo!》 Gli urlò con dolore.
《Mi fai schifo!》 Continuò sentendo le lacrime calde rigarle le guance.
《Non voglio vederti neanche... neanche... neanche nell'aldilà!》
Sputò con rabbia contro di lui e poi prese a correre verso la porta d'ingresso.

《Pan! No Pan! Torna qui!》
Urlò sua madre con voce spezzata.
Ma lei non tornò indietro.
Il suo orgoglio era stato colpito con una violenza inaudita.

Videl cadde sulle ginocchia, il mento pian piano toccò il pavimento gelido il quale si bagnò di lacrime.
"Maledizione"
pensò mentre suo marito, in piedi, continuava a tremare.





Angolo autrice: Ciao a tutte e a tutti ^^ 
E sì, ho scritto un'altra storia XD (la mia creatività, grazie a Dio, è sempre in movimento XD)
Spero che l'intro vi abbia incuriositi :)
Pubblicherò molto, moolto presto :D
Lasciatemi una recensione per favore, mi interessa molto il vostro parere ^^

P.S La foto penso sia adeguata (l'unica cosa è che Pan ha una pancia piattissima lì ahahaha)
L'ho trovata a fortuna! Ahahaha :)
A presto ragazzuoli ;)


 

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Capitolo 2
*** Quella strana famiglia ***


Un nuovo saiyan 
Capitolo 2: Quella strana famiglia


Più correva, più si sentiva strana. 
Il suo viso rivolto sulla strada, gli occhi grondanti di lacrime, il viso contratto in una smorfia.
Stava scappando via da quella casa, dai suoi genitori, da quella famiglia che l'aveva sempre amata e sostenuta.
Stava fuggendo via da loro e si sentiva così triste...
Si fermò davanti ad un negozio e prese ad osservare con insistenza i passanti, quasi volesse chiedere aiuto servendosi di uno sguardo perso e vagante.
Nessuno si fermava, tutti erano intenti a parlare tra loro.
Così egoisti... Una ragazzina in lacrime, incinta e col viso sfigurato dalla paura, non interesserebbe qualcuno? Nessuno si preoccupa di quella giovane donna?
Nessuno si chiede il motivo di quelle lacrime? Nessuno.
Respirò affaticata, "Dov'è la Pan che conosco?" si domandò "Di cosa ho paura? Sono una guerriera, sono forte e nessuno mi farà male. Riuscirò a cavarmela... anche senza di loro. Non ho bisogno di essere compatita, non voglio facce disperate in casa per colpa mia." si disse calmandosi. 
D'un tratto si voltò e notò la madre della sua migliore amica camminare per le vie della città. "Bulma...!" pensò, ed il suo cuore si rasserenò.
Sapere che c'era qualcuno che conosceva la confortava.
La donna si accorse della presenza della Son e decise di andare da lei e salutarla, ma non appena vide il suo volto piangente rimase sbigottita ed interdetta.
"Ma... Pan? Qualcosa mi dice che non stai bene!"
La accolse tra le sue braccia materne e Pan sentì quel calore materno che aveva lasciato... Le braccia amorevoli di Videl quando la cullavano, le sue stesse braccia che la stringevano forte. Chiuse gli occhi e si lasciò cullare da quella donna.
"Posso sapere perché questa bellissima ragazza è in lacrime?" le domandò gentilmente, sorridendo.
"I-io... sono scappata di casa" ammise la giovane, asciugandosi le lacrime con il dorso della mano.
Bulma fece una smorfia di disapprovazione, poi le massaggiò con forza una spalla.
"Dai, vieni su da me, così potrai sfogarti anche con Bra. Sai oggi l'ho costretta a stare in casa perché doveva studiare, ed era molto nervosa, ma appena ti vedrà esulterà dalla gioia!" gli occhi della scienziata brillarono e la piccola Pan annuì.
"Grazie Bulma, senza di te non so dove sarei andata a finire..." le due presero a camminare.
"Figurati, sei come una figlia per me. Se non sono troppo invadente... Posso sapere che fine ha fatto Max?" Pan abbassò di colpo lo sguardo.
"Abbiamo litigato" ammise. "Oh" emise Bulma, incapace di dire altro. 
"L'ho trovato a baciarsi con una... la sua ex... Valsoyah" rimembrò. Bulma spalancò gli occhi
"La sorella maggiore di Valese? L'ex di Goten?!" sbottò facendo girare diverse persone dalla loro parte. Ciò fece ridacchiare Pan la quale annuì. "Si proprio lei..." Bulma scosse il capo "Allora è un difetto di famiglia, queste due sono delle poco di buono, pensa che anche Valese sta dando problemi a Goten e a mia figlia... è incapace di accettare che Goten non la ama e mi da sui nervi, perché Bra è sempre molto nervosa. Non voglio che mia figlia abbia disagi, capisci?" s'innervosì la turchina. "Sono proprio squallide..." concordò.
Ben presto le due arrivarono alla Capsule Corporation e furono accolte da Mrs.Bunny, la mamma di Bulma.
"Ragazze! Volete un tè?" 
"Io no mamma, devo lavorare, ma puoi offrirla a Pan" rispose Bulma.
"Okay amore, vai pure, sto io con la figlia di Gohan" sorrise la nonna di Bra. 
Con la figlia di Gohan.
Il sorriso di Pan si spense all'istante.
Le faceva ancora parecchio male...
"Pan... Vado subito a chiamarti Bra... A dopo cara!" la mora sorrise e annuì.
"Oh cara, siediti pure qui in questo immenso divano. C'è posto per tutti" ridacchiò la donna dai ricci biondi. Seppur avesse una sessantina di anni, aveva un viso da fare invidia ad un bambino di tre anni: neanche una misera ruga o macchia. Niente di niente.
"Oh beh... Meglio così" ridacchiò Pan.
"Mh, allora. Come sta' Gohan? - Pan quasi sputò il tè in faccia alla signora, e il suo occhio prese a vibrare convulsamente - B-bene signora..." 
"Mi fa piacere. E' davvero un gran bell'uomo... Quei muscoli da paura... Quel fascino intellettuale... Ah, beata tua madre!" sbottò lei con aria sognante sotto lo sguardo imbarazzato di Pan.
"Nonna, la metti a disagio così!" esclamò una voce maschile alle loro spalle. Eccolo lì, il giovane ormai Principe dei Saiyan. Dopo la morte del nonno, Re Vegeta, suo padre Vegeta era diventato Re e quindi lui aveva preso il titolo di Principe. 
Pan scattò in piedi e diventò tutta rossa in viso. "C-ciao Trunks!" esclamò stringendogli la mano.
Il lilla sorrise. "Ciao Pan tutto okay?" le domandò lui, puntandole quegli occhi celesti dritti nei suoi.
La mora si sentì rabbrividire. Quei suoi occhi... così glaciali...
"B-b-b-bene grazie!" balbettò. Era rossa come un peperone.
"Hai caldo?" osò dire lui, guardandola interrogativo.
"Noo eheh sto' benissimo! Alla grande!" esclamò lei battendogli il cinque sotto l'aria interrogativa del povero saiyan. "Oh beh... ne sono contento" rispose imbarazzato.
Perché gli ha dato il cinque? Ma cosa?! 
Bunny applaudì allegramente. "Vi trovo una coppietta molto bella. Trunks è un uomo fantastico. E' bellissimo, intelligente, lavora, è ricco, ha un carattere umile e dolce, è sensazionale il mio nipotino!" si alzò e prese a palpare i muscoli del ragazzo. 
"Chi me l'ha fatta fare a venire qui?" si chiese il giovane tra sè e sè.
"Tra una che da bianco latte diventa rossa come un peperone solo guardandomi e non riesce a parlare scandita quando la osservo ed una nonna super giovane il cui unico obiettivo e tastare la consistenza dei muscoli miei, di mio padre e di tutti gli altri guerrieri..." si disse "Era meglio continuare l'allenamento intensivo" concluse.
"Paaaaaan!" urlò l'amica buttandosi a bomba sulla corvina. 
L'abbraccio fu lunghissimo e molto tenero. 
"Come sta il mio nipotino?" domandò Bra massaggiandole la pancia.
"Beh lui sta bene" sussurrò Pan.
"COOOOSA?!" urlò Bunny.
"Vuoi forse dirmi che quella sporgenza non è grasso accumulato ma è il corpo di un bambino?!" strillo la biondina.
"Si nonna, Pan è incinta e fra qualche giorno nascerà suo figlio..." 
Un tonfo. La nonna a terra.
Trunks corse a tirarla su.
"Sii più delicata, sorellina. L'hai scioccata"
"NON E' COLPA MIA SE QUESTA E' LA VERITA'"
"Mi senti quando parlo? Ho detto che dovevi usare diverse parole DEFICIENTE"
"Deficiente ci chiami a quel lurido sacco di paglia!" sbottò Bra mettendo le mani suoi fianchi per poi avvicinarsi lentamente al fratello.
"Chi sarebbe questo sacco di pagl-"
"MARRON, MARRON! Chiamiamola pure così! Dovrebbe curarsi di più quella paglia piena di escrementi che si ritrova su quella testa senza cervello!" insultò pesantemente lei.
"Ma cosa stai dicendo, sei pazza?" domandò stralunato lui.
"No! Marron non la sopporto!" 
"Non deve mica piacere a te! E poi cosa dobbiamo dire di te che ti sei messa col mio migliore amico? Eh?"
"COSA C'E' DI STRANO?!" 
"C'è che tra tanti ragazzi hai scelto proprio il migliore amico di tuo fratello!"
"E quindi!?" Bra era all'orlo di una crisi isterica
"E quindi-"
"Basta, marmocchi. Sono stanco e non voglio sentire futili lamentele. O state zitti, o state zitti. E tu Trunks, non ti arrabbiare così tanto, presto diventerai super saiyan ed io non voglio intervenire ancora. Guai se sento volare una mosca." Vegeta sbattè la porta con violenza.
Tutti rimasero muti come pesci, con la bocca spalancata.
Passarono due minuti, ed una mosca prese a svolazzare sulle loro teste pietrificate. 

 
Zzzzzz zzzzz zzzzz zz zzz zzz 
 
Era una mosca.

"ALLORA NON CI SIAMO CAPITI!?" urlò Vegeta ormai avendo raggiunto il super saiyan. 
Tutta quell'assurdità fece impallidire Pan.
Aveva pensato che forse loro avrebbero potuto ospitarla.
Ma non sapeva che la famiglia di Bulma fosse così strana.
I Brief, così assurdi... 
"Che ne sarà di me?" si lasciò sfuggire mentre Bulma tentava di calmare Vegeta, intimandogli che quella fosse una mosca e che presto sarebbe uscita se avessero aperto la finestra, e che non c'era motivo di trasformarsi addirittura in super saiyan. "Che ne sarà di noi...?" si domandò ancora, strofinandosi gentilmente il pancione.



Spazio d'autrice: Ciao :D
Capitolo anche un po' stupido, nosense e comico xD 
Vegeta che sclera è il top, beh u.u
Spero che comunque vi sia piaciuta. Se vi va passate da
 http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3658098&i=1
 è una mia Raccolta di flash e drabble sulla coppia Goku/Chichi <3
Lasciatemi un commento se vi va, ne sarei felice!
A presto! :3
-GiorgiaSsj2306

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Capitolo 3
*** La promessa ***


Note: ciao, buona Pasqua! Spero che il capitolo vi piacerà. A presto ^^
Disclaimer: I personaggi sono di Akira Toriyama, non miei. La storia non è stata scritta a scopo di lucro. 

 
Un nuovo Saiyan
La proposta

 
Il sorriso di Pan si spense all'istante quando notò sullo schermo del cellulare quel nome.
Con voce seccata rispose. "Si può sapere che fine hai fatto?" domandò la voce dall'altro lato. Era stizzita. "Cosa ti interessa?" chiese con voce pacata la ragazzina.
"Mi interessa, perché sei la mia fidanzata e perché sei incinta di mio figlio!" rispose burbero il ragazzo.
Pan prese a far girare un ciuffo di capelli tra le dita. "A me invece non interessa più di una persona che ti tradisce" sussurrò a denti stretti.
"Cosa?" strillò il ragazzo. "Io non ti ho mai tradita, Pan, sono molto innamorato di te e di nostro figlio!" si difese l'altro. Un rumore metallico riecheggiò nel telefono, segno che il ragazzo era vicino ad una stazione. "Com'è che l'altra volta ti ho visto sbaciucchiarti con Valsoyah?" domandò lei, innervosendosi.
Un minuto di silenzio. "Non è stata colpa mia e comunque... Stavamo giocando al gioco della bottiglia e..."
"E tu accetti di fare una cosa simile? Di tradirmi?" Pan si alzò dal letto con aria nervosa. Bra entrò nella camera: i capelli lunghi erano stati raccolti in una composta coda e i suoi occhi azzurri erano spalancati. "Tutto bene?" la migliore amica scosse il capo. "Chi è?" chiese incuriosita. "TI HO DETTO CHE HAI SBAGLIATO, E' INUTILE CHE INSISTI" urlò la bruna al telefono, lanciandolo disperatamente sul letto in cui avrebbe dormito. 
"Pan... Ehi Pan...?" la voce maschile al telefono continuava a parlare invano. 
Bra agguantò il telefono dell'amica e con voce acutissima rispose. "Chi sei?" uno sbruffo. "Max, Max, sono Max" Bra mise una mano sul fianco. "Ho capito che sei Max non c'è bisogno di ripeterlo tre volte" Si sentiva presa in giro.
"Quindi non riesce a parlare da sola e ha bisogno dell'amica oca che la difenda?" Max era sull'orlo di una crisi isterica. Ma anche Bra. Pan invece rimaneva in un silenzio carico di significati e si dondolava su sé stessa.
"AMICA OCA A CHI?" strillò la principessina, aggrottando le sopracciglia. In quei casi era la perfetta fotocopia di suo padre. 
"Sei diventata anche stupida? E' logico che parlo di te" ridacchiò il ragazzino.
"Giuro che te la farò pagare! Te lo giuro sul mio onore!" strillò la figlia di Vegeta, sorridendo diabolica. Sapeva bene di chi era figlia e sapeva bene che se solo avesse voluto, gliel'avrebbe fatta ricordare per tutta la vita. Mai, mai mettersi Bra Brief contro.

"Bulma, tu devi essere da nostra parte, non dalla sua!" strillò la moglie di Goku al telefono. 
La donna di Vegeta invece scosse il capo, intenta a finire di fumare la sigaretta. Si trovava fuori, sul balcone, e il cielo blu e stellato la fece sorridere.
Che bella serata, quella! Voleva tanto uscire con Vegeta e farsi una passeggiata sotto le stelle. Nel suo cuore, era così romantica...
E invece si ritrovava a discutere al telefono, per tentare di rendere serena una ragazzina incinta. La nipote del suo migliore amico.
"Se lei vuole stare qua, non vedo dove sia il problema. Non è in mezzo ad una strada. E' in buone mani" rispose Bulma, carica di orgoglio personale.
"Devi convincerla a tornare qui!" strillò Chichi. Di sottofondo il pianto sommesso di Videl dilaniò la donna dai capelli azzurrini.
"Pensa se Bra, incinta, scappasse di casa tua e venisse a rifugiarsi da noi... Io farei di tutto per farla tornare da te..." s'innervosì lei.
Bulma sospirò pesantemente.
"Io credo che se lei se n'è andata un motivo c'è"
"Si ma non penso che tu e Vegeta sareste contenti se vostra figlia fosse incinta!" 
"Invece sarei felice e le starei vicino, di certo non la invoglierei ad andarsene..." sbottò la scienziata, facendo rimanere di sasso Chichi.
"Senti, Bulma..." la voce non era più la stessa. Era il futuro nonno a parlare.
"A me manca molto mia figlia, manca anche a mia moglie, ai suoi nonni, a suo zio... Ti stiamo solo chiedendo aiuto... Lei non vuole più vederci, capisci? Noi
abbiamo bisogno di qualcuno che le faccia cambiare idea... Questi giorni in sua assenza... Sono stati tremendi e ho capito che ho perso un tesoro. Il mio tesoro.
Ti darò tutto ciò che vuoi ma tu convinci mia figlia!" sbottò Gohan con voce spezzata. Era davvero sconvolto.
Un lungo sospiro. "Scusami, Gohan, non so perché mi sono comportata in questo modo. Avrei dovuto pensarci da sola. Pensavo di aiutarla di più in quel modo... Vedo di fare il possibile..." 

"Per cui" tuonò il ragazzo al telefono "Ti propongo questo" le disse. 
Pan era in ascolto. Bra aggrottò le sopracciglia.
"Stanotte verrò a prenderti. Scappiamo via, ho già i biglietti del treno, così possiamo vivere una vita felici, da soli, senza rotture e il nostro bambino
nascerà in un bel posto." Pan spalancò gli occhi. 
"Cosa stai blaterando Max?" Pan abbassò il viso.
Ormai non aveva più molto da perdere. La sua famiglia non la voleva più e non poteva vivere da mantenuta per sempre a casa Brief. 
Tra l'altro presto il loro pargolo sarebbe nato.
Max era molto ricco e di certo i soldi non sarebbero mancati. 
Annuì. "Mi faccio trovare a mezzanotte fuori dalla Capsule Corporation" concordò.
Bra la guardò stupefatta. Il ragazzo, senza neanche risponderle, chiuse la telefonata.
"Dovevo farlo."


 

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Capitolo 4
*** Discussioni ***


Un nuovo Saiyan
 
Alla Capsule Corporation...
Frettolosamente, la giovane Pan incominciò a prepararsi. Bra la guardava stupita. 
"Non andare! Resta qui con noi!" urlò la ragazza dai capelli turchesi, bloccandole il braccio. Dopo una rapida occhiata divertita, Pan prese a continuare il suo lavoro.
"Non posso vivere qui" spiegò. "Ma non andare con lui!" piagnucolò l'amica.
"Non ho altra scelta" tagliò corto la nipote di Goku, sospirando. 
Bra allora mise le braccia sui fianchi e inarcò le sopracciglia, raggiungendo la porta, unica via di fuga. "Allora, forse, non ci siamo capite. Tu non esci di qua. Intese?" Pan ridacchiò sorpresa.
"Vai a dormire Bra" ma lei scosse il capo, nervosa. "Non prendo ordini da nessuno, io! Sono una principessa!" esclamò con voce altezzosa, ravvivandosi i lunghi capelli lisci e color tiffany e chiudendo gli occhioni blu con aria fiera.
Quando li riaprì l'amica era già con lo zaino in spalla e un sorriso dipinto sulla bocca. "Beh io vado, spero che ci-" venne bruscamente interrotta. "Allora vuoi proprio farmi urlare?! O resti qui, o chiamo mia madre!" la minacciò.
Pan sospirò pesantemente e si sedette sul letto.
"Tua madre è dalla mia parte" sbottò dopo qualche secondo. Bra non si aspettava quella risposta e rimase colpita, ma subito si riprese "Non è contenta di Max, non lo sopporta e facciamo bene ad odiarlo, è un pessimo elemento! - disse  a denti stretti - Ti prego resta con noi! Le cose si sistemeranno!" - piagnucolò poi. Pan si lasciò cadere sul letto di schiena e chiuse gli occhi. Doveva riflettere.
Cosa fare? E soprattutto cosa non fare? Guardò l'orario: mezzanotte meno cinque.
Max si sarebbe infuriato se fosse arrivata tardi. 
Ma la sua migliore amica non aveva intenzione di farla passare.
Richiuse gli occhi intenta a riflettere...

A casa di Son Gohan...
"Non si tratta così una ragazzina" sbottò sua moglie, tremando.
"Dovevo forse trattarla... bene?" rispose il marito, a denti stretti.
"Ha già i suoi problemi, se ti ci metti anche tu le cose non faranno che peggiorare..." sbraitò l'altra, mettendosi le mani nei capelli corti.
Quella giornata senza sua figlia era stata dura e piena di sofferenza. 

Almeno, sapeva che fosse in buone mani...
Non accettava il fatto che ci fosse discordia nella sua famiglia.
Non accettava che due tra le persone che più amava, erano in conflitto. Videl scosse il capo, aggrottando le sopracciglia.
"Quindi dovevo complimentarmi con lei del fatto che ha avuto la brillante idea di farsi mettere incinta a 18 anni?" esplose Gohan.
In quei mesi era irriconoscibile, strano e tormentato. Vagava senza sosta e il suo cervello era in continuo pensiero.
Il suo unico pensiero.
Lei, lei, lei.
La sua bambina, incinta.
Nella sua pancia c'era un altro bambino... Nella sua pancia... C'era un altro essere umano... non ci credeva ancora, faticava, si disperava.
"Non sto mica dicendo questo" sussurrò afflitta Videl "non pensare che io ne sia felice... Ma almeno potremmo darle una mano invece di crearle più problemi" ragionò.
Gohan spense la luce e si mise sotto le coperte "Se ci vorrà, verrà" e poi chiuse gli occhi e...anche la mente, senza sentire alcuna risposta.



Ciao a todoss, so che è un capitolo molto corto ma non sto avendo molto tempo... Ringrazio tantissimo chi ha recensito i capitoli precedenti :D Pan riuscirà a scappare dalle 'grinfie' di Bra, la fiera principessa dei Saiyan?? (Tutta suo padre caratterialmente u.u tranne per certi versi) e cosa faranno i suoi genitori? E Max??? 
A prestooo
violet

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Capitolo 5
*** "Sembra quasi un addio" ***


Un nuovo Saiyan



 
Pan si svegliò di soprassalto, bloccando la sveglia che aveva impostato qualche ora prima. Quella dannata sveglia non sarebbe riuscita a farle saltare in aria il suo piano! Non avrebbe svegliato Bra la quale, convinta che l'amica si fosse serenamente addormentata, aveva deciso di seguirla buttandosi tra le braccia di Morfeo, abbassando quindi la guardia. Pan aveva smanettato col cellulare senza farsi vedere: aveva rinviato ad un'ora più tardi l'appuntamento con Max mettendo una sveglia nel caso in cui si fosse addormentata. Si alzò dal letto, raccolse la giacca e pian piano uscì dalla porta.
-Mi mancherai...- sussurrò dolcemente alla sua amica, ancora distesa dormente sul letto. I lunghi capelli chiari le ricadevano lisci sul corpo coperto solo da un pigiama estivo. Faceva davvero molto caldo, però quella notte era piuttosto fresca. Aprì la porta e pian piano... -Ehi!- urlò il fratello maggiore di Bra, scoprendola aprire la porta d'ingresso. -Ehi...- rispose Pan. -Dove stai andando?- domandò il ragazzo, con un bicchiere di caffè tra le mani. -Sto andando a... a casa mia. Grazie di tutto- fece per uscire, ma il singhiozzo del ragazzo la trattenne. -E' forse successo qualcosa?- Trunks si asciugò le lacrime col dorso della mano. -No, piccola. Tutto bene... più o meno- ridacchiò. Pan sospirò e si sedette al tavolo insieme a lui. -Favorisci?- domandò Trunks porgendole la caffettiera. Quella sarebbe stata una lunga notte, così accettò. -Marron mi ha lasciato- sputò tutto d'un fiato, facendola quasi strozzare. -E perché mai?- domandò la bruna. -Dice che sono poco presente. In più crede che io le ho fatto le corna- ridacchiò... ma in realtà era disperato. -Mi dispiace... perché pensa questo?- Trunks si alzò e andò alla finestra, spalancandola: blu piena di stelle. -Non posso farci nulla. Ora mi concentro sul mio lavoro... forse sono troppo preso dal lavoro per avere una ragazza... forse sono un po' egoista- rifletté il figlio di Bulma e Vegeta. Pan ridacchiò. -Ognuno ha i suoi problemi, ma bisogna starsi accanto e andare avanti insieme, non tirarsi indietro. Era lei che... non ci sapeva stare...- sussurrò. Trunks la guardò con occhi sgranati. -Caspita... grazie. Davvero- disse. E poi successe qualcosa di assurdo. Lui si avvicinò a lei e la abbracciò forte. I loro respiri erano uniti, i capelli della ragazza solleticavano le braccia muscolose di lui, i singhiozzi venivano spezzati da un "shhh" che partiva dalla bocca di Pan la quale, deliziata da quell'abbraccio caldo e confortevole, gli regalava qualche pacca sulla spalla. Restarono così per almeno dieci minuti buoni, poi il telefono di lei prese a vibrare, facendoli allontanare, imbarazzatissimi.
-Pronto?- fece lei. La voce grossa e cattiva all'orecchio la fece quasi tremare.
-Sto' uscendo Max, sto arrivando! Non preoccuparti!- sussurrò lei, per poi spalancare la porta e chiudere il cellulare.
Trunks la guardò con aria spaventata. -Pan!- esclamò. -Max? Cosa c'entra quello lì?- chiese il ragazzo. Pan aveva gli occhi pieni di lacrime, ma sorrise. -Non preoccupatevi per me, mi farò una nuova vita! Dì a Bra che le voglio tanto, tanto bene!- sussurrò lei accarezzandogli la guancia. Trunks arrossì di colpo. -Ciao amico mio- disse allontanandosi. -Pan! Cosa vuol dire ciò che mi hai detto?-
-Pan!-
-Rispondimi!-
Era uscito sul pianerottolo e aveva urlato con forza il suo nome, ma i suoi passi si facevano sempre più veloci e lontani...
-Pan... non so perché... ma quello mi sembrava proprio... un addio- si disse il ragazzo, tremando. Alle sue spalle la luce si era spalancata, le due donne di casa - esclusa la nonna - erano accorse alla porta d'ingresso vicine al loro Trunks.
-Cosa è successo?- urlò Bulma allarmata. Bra era in lacrime, le mani sul viso bagnato, gli occhi lucidissimi.
-Pan è scappata! TU l'hai fatta scappare via! Dovevi chiamarmi!- lo rimproverò.
-Io non ne sapevo nulla! Sono stato tutto oggi a lavoro!- si scusò il ragazzo dai capelli lilla, sempre più confuso dalla situazione. Vegeta entrò con il suo solito sguardo corrucciato e le braccia conserte. 
-Beh? Cos'è questo baccano?- 
-Insensibile! Pan è scappata, è incinta, è fidanzata con un poco di buono e non si sa la meta!- urlò Bulma urlando istericamente. Bunny, la nonna, entrò in scena con un pigiamino pieno di coniglietti stampati ed una tazza di te tra le mani. -Calmatevi tutti, vado a prepararvi un po' di te, okay?- 
-Ma cara, non è il momento!-
-Il te fa bene alla salute e alla pelle, forza caro, vai a riposare! Vuoi che ti prepari il bagno?-
-Ma sono le tre di mattina! Non voglio fare il bagno ora, cara! E' troppo presto!-
-Non devi essere così sporco, l'acqua fa bene alla pelle, mi lavo sempre e guarda che bella pelle che ho!-
E mentre i coniugi litigavano, Bulma corse al telefono componendo il numero di casa Son. 

Il telefono squillava, squillava... ma a casa Son nessuno dei cinque presenti rispondeva.
Chichi stava per alzarsi, ma quando si voltò notò che la parte dove il suo Goku doveva dormire era vuota. Sorpresa, lo chiamò e lui scappò nella sua camera, spaventato da quell'urlo. Aveva la bocca strapiena di cibo e le mani sporche di cioccolata, inghiottì tutto e si pulì sul pigiama le mani sporche.
-Ah che schifo!- si schifò la moglie.
-Sembri Goten da piccolo!- sbruffò. -E devo ammettere che quel disgraziato lo fa ancora oggi...- sussurrò arrabbiata.
-Vai a rispondere!- ordinò. Goku scattò all'apparecchio.
-Buonanotte! Chi è?-
-Oh Goku! Non dovevi rispondere tu! C'è Videl?- urlò Bulma.
-Ciaoo Bulmaaa cosa avete mangiato qualche ora fa per cena???- domandò Goku.
-Abbiamo mangiato pollo con patate al forno, mozzarelle e spinaci e... aspetta! A te cosa interessa? Passami subito Videl!-
Goku si grattò il capo. -No, no. Poveretta lei dorme. Se vuoi puoi parlare con Chichina, sai però è un po' arrabbiata perché ho fatto un spuntino serale...-
-GOKU COSA STAI DICENDO?!- urlò la moglie agguantando l'aggeggio.
-Chi è a quest'ora?- urlò lei non sapendo si trattasse della moglie di Vegeta.
-... ehm ciao Chichi scusami per il disturbo ma... la situazione è tragica-
-Oh Bulma! Che figura! Non ti preoccupare, dimmi!-
-Si tratta di Pan-
-OH! PARTO PREMATURO??- urlò la futura bis nonna. A quella parola e a quelle urla, i giovani quasi nonni Gohan e Videl accorsero. -Cosa? Mia figlia ha partorito senza di me?- piagnucolò Videl attaccandosi al petto di suo marito, il quale aggrottò le sopracciglia.
-No, no! Venite a casa nostra che ne parliamo!- urlò Bulma -E fate in fretta!- urlò ancora lei.
-Subito!-
-Dille da parte mia di farmi trovare una secondo spuntino serale...- esclamò Goku ricevendo in risposta una padellata in testa. -Arriviamo!- e, in pigiama, con due ore di sonno e i capelli all'aria, entrarono tutti in camera del pigrissimo Goten il quale stava dormendo con una ragazza a fianco. 
Chichi diventò rossa per la vergogna.
-Non se sapevo nulla di questa qui! Ma quando ce l'hai portata?!- urlò.
Goten si svegliò di soprassalto, spaventatissimo. Stava dormendo tranquillamente e si ritrovò le luci spalancate e tutta la sua famiglia nella stanza, senza dimenticarsi che una bellissima ragazza senza veli era nascosta tra le sue coperte... era la sua nuova ragazza, Valese, la quale rossa per la vergogna si nascose ancora di più sotto.
-Oh che rozzo porco maiale!- sputò Chichi, tirandolo fuori dalla stanza.
-E' successa una cosa brutta a Pan e noi dobbiamo scappare a casa Brief, vieni anche tu, è un ordine! E tu, ragazzetta, corri subito a casa tua!- 
-Sì signora... mi scusi- sussurrò lei ancora rossa. Anche Goten era imbarazzato e si lavò e vestì in fretta e furia insieme alla sua ragazza. Ormai stava con lei da un po', dopo che le cose con Bra erano peggiorate. Bra la conosceva e la odiava. Lei e Valese si odiavano a vicenda.
-Comunque, Valese non può stare da sola. Non può tornare a casa: ha litigato con i suoi. Per cui, verrà con noi- disse con durezza e voce ferma il giovane, proteggendola. -Va bene, va bene. Ma che non ci sia d'intralcio- disse acidamente Chichi.
L'unica cose che Goten si era dimenticato, era che a casa Brief c'era la principessina Bra... la sua ex ragazza...


 

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