Cronache della Guerra Sconosciuta - Risveglio

di NemoTheNameless
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 ***
Capitolo 2: *** 2 ***
Capitolo 3: *** 3 ***
Capitolo 4: *** 4 ***
Capitolo 5: *** 5 ***
Capitolo 6: *** 6 ***
Capitolo 7: *** 7 ***
Capitolo 8: *** 8 ***



Capitolo 1
*** 1 ***


Fabio si svegliò, colpito in faccia da un raggio di sole che passava attraverso un foro della tapparella, mezzo addormentato il ragazzo fece una rapida botta di conti per capire che ore fossero, poi allungò il braccio verso il comodino e afferato l'orologio, guardò il quadrante.
<< 10.30 >> mormorò riponendo l'orologio sul comodino. Fece per appisolarsi quando un pensiero gli attraversò il cervello e lo costrinse ad alzarsi. Vedendosi nudo, ricordò quello che era successo poche ore prima, stava pattugliando le strade della cittadina insieme alla sua amica Camilla, normale routine per lui dato era il suo lavoro, ma dopo un paio d'ore perse a girare a vuoto decise che era ora di tornare a casa e proprio in quel momento vennero attaccati da una larva con sembianze lupine, Cerbero, il cane-fantasma di Fabio, si lanciò sul demone-ombra ma questi era molto forte e lo scaraventò contro un muro, ma non fece in tempo a fare altre mosse, perché Fabio, materializzando una lancia di energia, lo aveva inchiodato contro un muro colpendo in pieno il nucleo vitale del demone, che svanì senza lasciare traccia.
<< Però, sei diventato forte >> commentò Camilla con un sorriso sadico stampato sul volto.
<< Cosa vorresti dire ? >> chiese il ragazzo chinato a terra per vedere come stava Cerbero.
<< Che potresti usare quella forza anche quando scopiamo >> rispose lei con un sibilo abbracciandolo per poi palpargli il pacco.
<< Cami, per prima cosa sei tu che scopi me, non lo facciamo insieme, secondo, piantala, stasera non ne ho voglia >> replicò lui. Camilla con un sorriso maligno ribatté:
<< Hai detto bene, sono io che ti scopo e guarda caso stasera ne ho una voglia matta, per cui o mi porti a casa tua e ce la spassiamo oppure...........lo vedi quel barbone là all'angolo ? >>
<< Quello che stà tremando come una foglia ? >> chiese Fabio alzandosi in piedi.
<< Ce ne sono altri per caso ? >> domandò lei sarcastica. Il ragazzo alzò gli occhi e disse:
<< Si lo vedo e ho già capito dove vuoi arrivare, per cui muovi quel culo a mandolino che hai se non vuoi andare in bianco, cosa che dubito accadrà >>. Cerbero, ad un gesto del ragazzo, si trasformò diventando una grossa motocicletta con due caschi. Fabio e Camilla ne presero uno a testa e lo indossarono, poi montarono in sella, Fabio alla guida e Camilla dietro di lui. Il ragazzo mandò su di giri il motore che emise un ululato selvaggio e partì.
<< Mhmm, quanto mi eccita quel verso >> esclamò Camilla stringendosi contro la schiena di Fabio. Il ragazzo sentendo contro di sé le morbide rotondità di lei cominciò a sentire caldo e pensò:
"Andiamo bene"
Quello che accadde dopo era diventanto un po' confuso, ricordava solo Camilla che seduta su di lui, con il fallo del ragazzo che la impalava, cavalcava selvaggia, nella confusione che aveva in testa ricordò che Camilla lo aveva fatto venire almeno sei volte prima di andarsene.
<< Cacciatore di demoni e amante di una quasi demone >> osservò Fabio sospirando << vita di merda >> concluse allacciandosi l'orologio al polso. Mentre ricordava si era vestito, infilate le ciabatte uscì dalla propria stanza e si diresse verso le scale per andare in cucina a fare colazione, passò accanto alla camera di sua madre vedendo che il letto era ancora sfatto. "Mamma, hai avuto il sonno agitato stanotte ?", poi arrivò alla scale e le scese ritrovandosi al piano terra. si diresse verso la cucina ed entrò.
<< Buongiorno mamma >> esordì.
<< Buongiorno Fabio >> gli rispose sua madre Marta << allora dormito bene ? >>
<< Suppongo sia una domanda retorica >> replicò il ragazzo prendendo una fetta di pane con sopra uno strato di burro.
<< Perché ? >> chiese la donna.
<< Cami >> rispose lui. Marta alzò un sopracciglio e spostò lo sguardo alla sinistra del figlio.
<< Tu, piuttosto cos'è successo stanotte, hai avuto un sogno agitato ? >> domandò il ragazzo.
<< Spero mi scuserai se ho ripreso ad avere una vita sessuale >> rispose Marta mentre Fabio stava bevendo un po' di latte caldo. A quella risposta il latte gli andò di traverso, constringendolo a tossire.
<< Scusami ? >> domandò Fabio guardando sua madre poi si accorse che lei guardava alla sua sinistra e si voltò, vedendo un uomo sui quarantacinque che leggeva il giornale in apparenza del tutto ignaro del dialogo tra i due.
<< Professor.............Magi ? >> chiese Fabio stupito.
<< Buongiorno a  te figliolo, allora serata difficile ? >> disse lui sorridendo.
<< Ma quando è arrivato ? >> domandò il ragazzo.
<< Sono arrivati stamattina presto >> rispose Marta << penso che Camilla fosse appena uscita quando ho sentito la loro auto fermarsi davanti a casa nostra >>.
<< Sono ? Lei e chi altri, professore ? >> chiese Fabio non capendo.
<< Io e mia figlia Silvia, te la ricordi, no ? Capelli castani con meche bionde, occhi scuri, corpo atletico, che a quasi spezzato il polso quel ladruncolo che voleva rapinarci >> rispose l'uomo descrivendo la figlia.
<< Adesso dov'è ? >> chiese Fabio preoccupato.
<< Appena arrivati ha dormito un paio d'ore poi è uscita, ha detto che voleva farsi una corsetta fino alle rovine, solo che è un po' che è fuori, comincio a preoccuparmi >> rispose Marta.
<< Vado a cercarla >> disse Fabio alzandosi da tavola.
<< Potrebbe incontrare dei problemi ? >> chiese Romeo Magi.
<< Si, i nazi >> rispose Fabio uscendo di casa.
<< I Nazi ? >> domandò Romeo.
<< Un gruppetto di teppisti capitanati da un puttanella, figlia del locale boss della mafia, che si rifanno al periodo del nazismo, i loro nomi sono Doberman, Mastino, SS e Gestapo, usano la violenza per far eccitare il loro capo e poi si rintanano da qualche parte per scopare, banda di deprevati >> spiegò Marta con una smorfia.
 
"Se incappa nei Nazi, quei quattro coglioni rischiano di rimetterci le penne" pensò Fabio mentre attraversava le vie della cittadina come un fulmine. Mentre passava, molti lo salutavano e lui rispondeva sorridendo.
"Colle Rovina, una delle poche città a non essere sotto la giurisdizione del Concilio, se quel branco di bastardi sapesse che almeno metà della popolazione è composta da appertenenti a tutte le tribù, scatenerebbe una strage" pensava il ragazzo osservando ora un cane che diventava un barbone per mangiare quello che aveva avanzato da un cassonetto, ora una ragazza che proteggeva la testa del suo interlocutore da un vaso che rischiava di colpirlo materializzando una mano gigante fatta di energia che prese il vaso e lo rimise al suo posto.
"Se sperano di incastrami, mettendomi alle calcagna un assistente, hanno capito male e se sto assistente spera di mettermi i bastoni fra le ruote, lo do in pasto a Camilla" concluse Fabio arrivando in cima alla collina dove si trovavano le rovine che davano il nome alla cittadina.
<< Merda >> sputò il ragazzo vedendo quattro corpi immobili ammassati uno sopra l'altro << sono arrivato tardi >>.
Fabio scese dalla bici, si avvicinò e si fece il segno della croce passandosi il pollice sulla gola, dicendo:
<< Requieschet in pace >>.
<< Fanatico di Vanhelsing ? >> domandò una voce femminile poco distante. Fabio alzò lo sguardo e vide una ragazza, capelli castani con meche bionde raccolti in una coda alta, grandi occhi scuri che lo osservavano, corpo atletico coperto da una canottiera aderente e da un paio di pantaloncini di jeans.
<< Silvia Magi suppongo >> disse il ragazzo osservandola.
<< Supposizione esatta Fabio Dardi >> rispose lei, squadrandolo, non era passato molto tempo dalla prima e ultima volta che lo aveva visto, fisico asciutto ma potente coperto da un paio di jeans e da una maglietta a maniche corte, capelli perennemente in disordine anche se corti, viso da eterno bambino e occhi che potevano gelarti il sangue nelle vene oppure scioglierti come neve al sole.
<< Se sei preoccupato per quei quattro, tranquillizzati, sono ancora vivi, la prossima volta ci penseranno due volte prima di darmi fastidio >> disse Silvia indicando i quattro belli addormentati.
<< Che ti hanno fatto ? >> chiese Fabio.
<< Le solite cose, prima apprezzamenti parecchio pesanti poi molestie e, infine, hanno tentato a violentarmi >> Fabio rabbrividì al ghigno sadico della ragazza << peccato che mi ero già stancata di loro appena li ho visti arrivare >>.
<< Pazienza zero, a quanto vedo >> commentò Fabio.
<< Oh, io sono paziente tranne quando ho che fare con gli stronzi >> ribatté Silvia.
<< Bene, ora che abbiamo fatto la conoscenza come normali ragazzi, direi che è il momento di passare a cose più serie, sei d'accordo ? >> propose Fabio.
<< Cosa vuoi dire ? >> chiese Silvia.
<< Sei nel mio territorio, Pentacolo, sei l'assitente inviatomi qui dal Concilio, un minimo di buone maniere >> rispose lui.
<< Mi era stato riferito che eri strano, ma non così pignolo >> replicò Silvia << sono Mara Notturna, tua nuova compagna nella salvaguardia della città >>.
<< Io sono Nemo Il Senza Nome, guardiano di questa città e ti dò il benvenuto >> rispose Fabio << ma ti avverto alza le mani su qualcuno che non sia una Larva, un Mannaro, un Troll o un Negromante e ti ammazzo>>.
<< Scusa ? >> chiese Silvia.
<< Te lo spiego meglio, in questa città ce ne fottiamo altamente delle disposizioni di quei quattro stronzi del Concilio, qui tutti vivono in pace con tutti, la metà della popolazione è, come avrai certamente notato, composta da appartenenti alle Tribù del Crepuscolo, l'altra metà è composta da Dormienti Consapevoli e una minima parte da Ignari >> spiegò il ragazzo << ogni tanto arriva una Larva o un Mannaro oppure un cazzo di Negromante, in casi rari un Troll che pensano di poter fare i loro porci comodi ed è in quei casi che intervengo io, eliminando tutti coloro che vengono qui per portare il caos >> Fabio si fermò per osservare il volto di Silvia, la ragazza lo guardava sua volta e dall'espressione si vedeva che stava metabolizzando quello che lui le aveva detto.
<< Se vuoi andare d'accordo con me, ti conviene prima di tutto presentarti al Principe di Colle Rovina e poi rispettare le leggi di questa città >> concluse Fabio guardandola serio e pronto all'evenienza di doverla affrontare.
<< Grande ! >> esclamò lei << sapevo che c'era un posto dove i bastardi non dettavano legge e finalmente l'ho trovato ! >>. Fabio rimase di sasso nel vedere il viso della ragazza felice.
<< Ehi, ma hai capito cosa ti ho detto ? >> chiese il ragazzo.
<< Certo e la cosa mi rende felice, ne avevo le palle piene di fanatici teste di cazzo che uccidevano senza pietà poveracci la cui unica colpa, a giudizio loro, era quella di esistere >> rispose lei. Fabio sulle prime fece una smorfia poi sorrise:
<< Bene, temevo di essere l'unico ad avere ancora un po' di sale in zucca >>. Silvia gli si lanciò addosso, cingendogli il collo con le braccia.
<< Ora siamo in due >> sussurrò dandogli un bacio sul naso << torniamo a casa ? Devo ancora disfare i bagagli e voglio farmi una doccia >> disse staccandosi da lui. Fabio fece una smorfia poi afferrò la bici e montò in sella, Silvia si sedette sul porta-pacchi tenendo le gambe da un lato e il ragazzo partì.
<< Dici che quei quattro idioti hanno sentito i nostri discorsi ? >> chiese Silvia mentre scendevano dalla collina.
<< Anche se avessero sentito, gli Ignari non gli crederebbero e i Consapevoli li ignorerebbero, quanto agli altri, preparati a vedere mezza città piegata in quattro dalle risate >> rispose Fabio. Durante il viaggio di ritorno, i due parlarono della città, Silvia faceva domande e Fabio rispondeva, ma quando arrivarono a destinazione, Fabio non fece in tempo a mettere piede in casa che un fulmine dal pelo nero gli passò in mezzo alle gambe, mentre una massa nera lo travolse, facendolo cadere a terra .
<< Cerbero ! >> tuonò il ragazzo sdraiato a terra con l'enome segugio addosso. Il cane guaì e fece per scappare quando la mano del ragazzo lo afferrò per la collottola.
<< Dove credi di andare sacco di pulci ? >> ringhiò Fabio.
<< Non fargli del male, è colpa mia >> esclamò Silvia.
<< Primo non vedo come possa essere colpa tua, secondo, non ho alcuna intenzione di fargli del male, solo capire il motivo di questo casino >> rispose Fabio indicando l'interno della casa, era tutto sottosopra.
<< Dove sono finiti ? >> chiese Romeo uscendo dalla casa.
<< Ragazzi >> esclamò Marta vedendo Fabio che teneva per la collottola Cerbero e Silvia.
<< Cosa diavolo è successo qua dentro ? >> chiese Fabio.
<< Soffio ! >> rispose Silvia.
<< Scusami ? >> chiese Fabio, era chiaro che non capiva.
<< Lei >> replicò la ragazza mostrandogli la cosa che teneva in braccio, una gatta dal pelo nero come il carbone.
<< Be' qualche problema ? >> la voce della creatura era ben udibile.
<< Si, tu >> rispose Romeo << che bisogno c'era di curiosare tra i messaggi del ragazzo ? >>
<< Volevo farmi un'idea del tipo che Mara dovrà assistere, non vedo cosa ci sia di male >> rispose la gatta. In quella Cerbero ringhiò.
<< Zitto tu, palla di pelo, non hai ne il potere ne l'autorità per darmi ordini >> soffiò la gatta.
<< Lui no, ma io si >> replicò Fabio lasciando andare il lupo-fantasma << ed ora gradirei sapere cosa hai letto di preciso >>
<< Mah, due comunicazioni del Principe, l'elenco dei libri di quest'anno e, ah si, c'era un messaggio di una certa Camilla, diceva che devi tenere libera casa che a mezzogiorno viene qui a scoparti, il post scriptum diceva che la cavalcata di ieri sera non l'ha soddisfatta >> rispose la gatta ghignando.
<< Eh ? >> Silvia guardò Fabio, il suo sguardo era a metà tra il perplesso e il divertito. Fabio fece per dire qualcosa, quando un brivido freddo gli attraversò la schiena, ma riconobbe l'energia che lo provocava.
<< Ne ha di fegato per essere un Fantasma >> sibilò Silvia << se non ti spiace me ne occupo io, così dopo non sarai troppo stanco per fare sesso >> disse la ragazza sardonica.
<< Ehm, Silvia, c'è una cosa che non sai della mia "amante" >> disse Fabio agitando l'indice e il medio di entrambe le mani a indicare le virgolette.
<< E cioé ? >> chiese Silvia guardandosi intorno.
<< Tesoro sono a casa ! >> esclamò Camilla apparendo nel cortile.
<< Una demone ! >> esclamò Silvia vedendola.
<< Chi è sta puttanella ? >> chiese Camilla rivolta a Fabio.
<< A chi hai dato della puttanella, troia ? >> chiese Silvia assumendo la posizione d'attacco.
<< A te, ma se preferisci, posso darti della puttana >> rispose Camilla sorridendo sadicamente. Le due stavano per attaccarsi quando un'ondata di energia le investì facendole quasi cadere.
<< Questo era solo un avvertimento, adesso tutti quanti in casa >> sibilò Fabio. Silvia lo guardò, il corpo del ragazzo era avvolto da un alone cangiante dal bianco al blu scuro e i suoi occhi avrebbero gelato il sangue nelle vene di un dormiente.
<< A che scopo ? >> chiese Romeo.
<< Riunione di famiglia >> rispose Fabio passandogli accanto << è ora di mettere in chiaro un paio di cose >>.
Una volta dentro casa, tutti si accomodarono in salotto, Marta e Romeo sul divano. Silvia sedette su di una poltrona, Camilla, praticamente, si sdraiò sull’altro divano assumendo una posizione a dir poco lasciva, Cerbero si accucciò ai piedi di Marta, Soffio si acciambellò sulle gambe di Silvia, mentre Fabio rimase in piedi.
<< Cami piantala una buona volta con questo tuo atteggiamento >> esordì il ragazzo seccato. Camilla lo guardò maliziosa ma, capendo, si mise a sedere composta. Fabio attese un attimo poi riprese e disse:
<< Ora due cose per rendere questa convivenza pacifica e sopportabile: Camilla, questi sono il professor Romeo Magi attuale compagno di mia madre e sua figlia Silvia, Silva è il supporto inviatomi qui dal Concilio >> fece una pausa << Silvia, professor Magi, lei è Camilla una mia cara amica, che ha avuto la sfortuna di subire quello che viene definito il Lato Oscuro del Risveglio, infatti appartiene alla Tribù dei Fantasmi, fortunatamente il Risveglio l’ha fatta diventare uno Spirito, gli unici che servono la Dea e quindi nostra alleata >>. Camilla sollevò la mano destra in segno di saluto verso Romeo ma guardò in cagnesco Silvia quando questa tentò di salutarla.
<< E adesso la parte più strana di tutta la faccenda >> intervenne Fabio, e sospirando, << io sono l’amante di Camilla, essendo uno Spirito ha bisogno almeno una volta ogni due giorni di un grande rifornimento di energia che ottiene facendo sesso con me >>. Marta sorrise, Romeo fece una smorfia di incredulità e Silvia inarcò il sopracciglio destro.
<< Bene ora sapete tutta la storia >> concluse il ragazzo.
<< Come fai ad essere il suo amante ? Sei un Pentacolo >> chiese Silvia.
<< Io non sono un Pentacolo >> disse Fabio.
<< Ma l’onda di energia ? E l’aura di fiamme >> chiese nuovamente la ragazza.
<< La prima era reale, la seconda un’illusione >> spiegò il ragazzo.
<< Ma come è possibile ? >> chiese nuovamente Silvia.
<< A tempo debito ti spiegherò tutto te lo prometto, ora ho una demone da sfamare >> rispose Fabio guardando sconsolato Camilla.
<< Un’ultima domanda, poi ti lasciamo andare >> disse Romeo con un ghigno divertito stampato sul volto, era chiaro che trovava la cosa piuttosto spassosa.
<< Dica >> fu la risposta di Fabio.
<< Assumi il ruolo di capo famiglia solo in questi casi o posso considerarmi libero da tale noiosa incombenza ? >> la domanda lasciò Fabio con gli occhi sgranati.
<< Per conto mio >> intervenne Marta << sono dell’idea che il ruolo di capo famiglia rimanga a Fabio >>
<< Sono d’accordo, il guardiano della città saprà essere un ottimo capo famiglia >> disse Silvia.
<< Certo, ovviamente della contabilità famigliare, te ne occupi tu, vero ? >> le domandò Fabio con una punta di sarcasmo.
<< E direi, secondo te chi teneva la contabilità prima che venissimo qui ? >> replicò Silvia.
<< Adoro questa famiglia >> disse Camilla sorridendo. Cerbero non resistette più, si alzò in piedi per poi crollare sulla schiena emettendo degli strani suoni simili ad una risata.
<< Intanto vado su >> disse Fabio sentendosi il morale a terra.
<< Visto che ci sei, ti legheresti al letto in posizione “Croce di Sant’Antonio” ? >> chiese Camilla.
<< Va bene >> rispose il ragazzo, la sua voce era di un mogio da far paura. Silvia lo guardò salire al piano superiore, provando una fitta di dolore.
<< Non ti sembra di aver esagerato ? >> chiese Silvia rivolta al padre.
<< Oh, andiamo, anche a te diverte questa cosa >> replicò Marta sorridendo.
<< Lo dico per rispetto nei suoi confronti, e che cazzo, in fondo ha solo sedici anni >> ribatté la ragazza alzandosi e salendo le scale. Camilla la guardò poi chiese:
<< Da quanto si conoscono quei due ? >>
<< Si sono visti la prima volta si e no uno o due mesi fa, perché ? >> rispose Marta.
<< Non lo so, da come ne ha preso le difese direi che è cotta di lui da molto tempo >> replicò Camilla alzandosi << ora vado che sto morendo di fame, Marta vi dispiace se vi chiedo di uscire, tengo ad essere molto rumorosa quando scopo >>.
<< No, stavamo giusto pensando di andare a comprare qualcosa di particolare in rosticceria, anzi volevo chiederti se volevi fermarti a pranzo con noi dopo ? Fai sempre parte della famiglia e anche se non necessiti di cibo puoi fingere di mangiare >> domandò Marta.
<< Ti ringrazio, ma ho impegno e ho appena il tempo per nutrirmi >> rispose Camilla con un sorriso alzandosi << professor Magi, piacere di averla conosciuta, anche se sono dell'idea che ci vedremo spesso d'ora in poi >>.
<< Piacere mio, Camilla, penso non sia necessario dirti vieni a trovarci quando vuoi, dico bene ? >> rispose Romeo allungando la mano destra.
<< Be' mi vedrà spesso visto che Fabio è la mia vena >> ribatté la ragazza con un sorriso sadico.
<< Falla finita zoccola ! >> esclamò Silvia dal piano superiore. Camilla guardò male le scale e in due balzi era già al piano superiore.
<< Cos'è siamo gelose ? >> le urlò di rimando passando davanti alla porta della camera di Silvia.
<< Un po', si >> rispose Silvia apparendo sulla porta, indossava l'accappatoio ed era a scalza.
<< Be' ? Cosa vorresti fare, unirti a noi ? >> le chiese Camilla vedendola.
<< No, vado a farmi la doccia e nel contempo ascolto un po' di musica così non sento ti urlare, mentre spompi quel poveretto >> rispose Silvia.
<< Dì un po' ma sei cotta di lui ? >> chiese Camilla.
<< Forse, ma soprattuto mi da fastidio che lui che non è membro di alcuna tribù debba sopportare il peso dell'essere guardiano della città >> rispose la ragazza. Camilla la guardò negli occhi e vi lesse solo sincerità.
<< Be' vedi di non innamorartene, non sopporterei di vederlo nuovamente a terra a causa di una storia andata a farsi fottere >> disse Camilla entrando in camera di Fabio. Silvia inarcò un sopracciglio poi si diresse verso il bagno, aveva appena aperto il flusso dell'acqua quando le grida di Camilla cominciarono a farsi sentire.
<< Stronza, si preoccupa tanto per i sentimenti di lui, ma non esita a scoparselo >> sibilò la ragazza sfregandosi con forza il sapone sulle braccia << però da un lato meglio così, almeno non gli lascia segni strani sul corpo >>.
Quando uscì dal bagno una strana calma pervadeva la casa, pensava che Camilla si stesse prendendo una pausa, ma quando passò davanti alla porta di Fabio si accorse che non si sentiva alcun rumore.
"Che abbia posto un sigillo di silenzio ?" si chiese la ragazza allungando una mano "no, non c'è energia, possibile che abbiano già finito ?". Incuriosita, Silvia afferrò la maniglia della porta, l'abbassò e spinse. La stanza di Fabio era immersa nella penombra, di Camilla non c'era traccia, se non alcuni residui di energia, Fabio era sul letto e sembrava che dormisse, Silvia, grazie alla poca luce, intravide il viso del ragazzo, il viso di un bimbo che sembrava implorare un po' di amore. Intenerita, si avvicinò al letto, si tolse l'accappatoio rimanendo nuda e si sdraiò accanto al ragazzo, cingendogli la vita con le braccia.
<< Se i nostri genitori entrano in questo momento, spero che tuo padre non rimanga scandalizzato da quello che potrebbe vedere >> disse Fabio aprendo gli occhi.
<< Pensavo dormissi, mi facevi tenerezza >> disse lei sciogliendo l'abbraccio e allontanandosi di poco << mio padre ? Una volta mi ha beccato mentre facevo sesso di gruppo, figurati se si scandalizza se mi trova qui a letto con te >>.
<< Sesso di gruppo ? >> chiese Fabio guardandola.
<< Il mio ex, la prima e unica volta in cui mi convinse a fare sesso con lui ed i suoi amici, fummo beccati da mio padre >> spiegò lei sdraiandosi di schiena.
<< Non ti facevo una peccatrice >> disse Fabio sarcastico imitandola.
<< È uno dei motivi per cui mi hanno spedito qui da te >> rispose lei sorridendo. Calò un breve istante di silenzio.
<< Silvia >> disse Fabio chiamandola.
<< Dimmi >> rispose lei mettendosi sul fianco per poterlo guardare. Il ragazzo esitò poi disse:
<< Ti andrebbe di coccolarmi ? >>. Silvia rimase interdetta non si aspettava una simile richiesta, tuttavia, sorridendo, sussurrò:
<< Vieni qui >>. Lo attirò a sè, rimettendosi supina, invitò il ragazzo a posare la testa sul suo seno e iniziò ad accarezzargli i capelli, poi intonò una piccola nenia.
<< Va un po' meglio ? >> gli chiese dopo un po'.
<< Si, ma sarebbe utile rivestirsi e ritornare di sotto, i vecchi sono tornati >> rispose Fabio alzandosi per farla andare via. Lei si alzò e si piegò in avanti afferando l'accappatoio, poi si voltò verso il ragazzo e gli sfiorò le labbra con un bacio.
<< Ci vediamo dopo >> sussurrò prima di sparire dietro alla porta. Cerbero emise un basso brontolio.
<< Dici ? >> chiese Fabio. Il cane sbuffò.
<< Mi sembra strano >> replicò il ragazzo. 

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Capitolo 2
*** 2 ***


Due motociclette e un'auto attraversavano le strade della città a velocità moderata in direzione di un edificio all'altro capo dell’agglomerato, man mano che si avvicinavano, il numero delle persone e dei veicoli aumentava, finché non arrivarono davanti all'ingresso dell'edificio, un disco club dal cui tetto partivano raggi di luce colorata. I motociclisti smontarono delle selle dei loro veicoli che cambiarono forma diventando un segugio grande quanto un vitello e un gatto delle dimensioni di una tigre, mentre dall'auto scesero una donna e un uomo, quest'ultimo lasciò le chiavi del proprio mezzo al parcheggiatore.
<< Wow >> mormorò Silvia vedendo l'imponente folla di gente che attendeva il suo turno per entrare.
<< E il Principe a gestire questa discoteca ? >> chiese Romeo all'orecchio di Fabio.
<< No, qui ha solo la sua sala delle udienze >> rispose il ragazzo << stasera c'è la Festa di Fine Estate e tutti gli appartenenti alle tribù vi partecipano, specialmente gli studenti dell'Accademia >>.
<< Fabio, grazie per averci portato >> disse Romeo.
<< Figuriamoci, è un pezzo che il Principe mi chiede di presentagli la mia famiglia, questa è una buona occasione >> rispose il ragazzo avanzando verso l'ingresso.
Mentre avanzava, la folla si separava in due ali, lasciandoli passare, quando furono davanti alla porta, i due butta-fuori s'inchinarono e spalancarono l'ingresso, Silvia era sicura che i due energumeni nell'inchinarsi avevano chiamato il ragazzo "signore".
L'interno della discoteca era affollato, parecchio affollato, per la maggiore da ragazzi e studenti, ma c'era anche un buon numero di adulti, Silvia non poteva staccare gli occhi da Fabio, il ragazzo infatti indossava abiti di pelle ed un cappotto lungo, gli mancavano solo gli occhiali da sole e una katana, o una pistola, per assomigliare a Blade o a Neo di Matrix. Anche Fabio non riusciva a non guardare la ragazza, stivali alti sopra al ginocchio, minigonna nera, top bianco che lasciava scoperta la schiena e i capelli legati in una coda bassa appoggiata sulla spalla destra.
"Buono Fabio, stai calmo, non è la prima ragazza che vedi vestita così per cui rimetti a nanna gli ormoni" pensava lui.
"Per Gaia, Silvia vedi di controllarti ! Okay è un bel ragazzo e se non fosse che era a terra, per poco non facevi l'amore con lui oggi pomeriggio, ma adesso vedi di riprendere il controllo !" si ordinò mentalmente lei.
<< Seee, fosse facile >> mormorano in coro i due. In quel momento, accadde qualcosa, un pugno di energia colpì Fabio in pieno, ma il ragazzo, protetto da una barriera, indietreggiò solo di un paio di metri. Silvia guardò il giovane Domatore che aveva colpito Fabio, stringendo gli occhi a fessura.
<< Ne hai di fegato a mostrare il tuo brutto muso qua dentro, Dardi >> disse il Domatore con non curanza, era seduto su alcuni divanetti, attorniato da due ragazze Mutanti, una di aspetto felino e l'altra simile ad un grosso pipistrello. Silvia era sul punto di attaccare il Domatore, ma Camilla la trattenne per un braccio.
<< Buona, non è pericoloso, è solo un po' spaccone >> le disse la demone.
<< Ma ha attaccato Fabio >> protestò lei liberandosi dalla presa.
<< E ora la pagherà per insistere con questa stupida farsa >> replicò Camilla, osservando il domatore che veniva sollevato dal divano dai poteri psicocinetici di Fabio. Il Guardiano teneva la mano destra stesa in avanti mentre il Domatore si avvicinava sempre di più, tanto terrorizzato da non riuscire a parlare, quando infine arrivò a destinazione, Fabio mosse la mano puntando il palmo in direzione del Domatore, che venne scagliato contro i divanetti, le due mutanti saltarono via mentre il domatore dava forma  al suo Nume per attutire il colpo.
<< Matt >> sibilò Fabio avvicinandosi al giovane << falla finita >>. Silvia non poté fare a meno di notare il terrore negli occhi del domatore.
<< Eddai, capo, era solo uno scherzo >> disse il ragazzo.
<< Uno scherzo che va avanti da troppo, Matteo >> intervenne Camilla << per cui piantala >>.
Silvia rimase di stucco nel vedere la ragazza-demone, indossava un abito da sera, nero come la notte, tenuto su dalla sola spallina destra e con doppio spacco laterale, come lei la demone portava stivali alti fino al ginocchio ma bianchi decisamente in netto contrasto con la pelle color cioccolato.
<< Quanto sei gnocca >> disse Silvia con accenno di sorriso.
<< Be' ? Cerchiamo di farci amiche possibili rivali ? >> chiese Camilla stringendo a fessura gli occhi.
<< No, dico solo che, vestita così, sei un discreto bocconcino, se fossi un ragazzo ci proverei >> rispose Silvia.
<< Anche tu sei un bel pezzo di topa vestita così >> osservò la ragazza-demone.
<< Siete delle belle ragazze tutte e due >> commentò Marta avvicinandosi. Fabio si voltò e vide sua madre e il prof. Magi con un drink in mano.
<< Cos'è ? >> chiese Silvia afferrando il bicchiere del padre e bevendo un sorso.
<< Vacci piano, Silvia, quello lo chiamano Soffio del Dragone >> la ammonì Fabio. Silvia non fece in tempo a mandar giù il liquido, che si ritrovò la gola in fiamme.
<< Aaaah, è fortissimo >> gemette.
<< Non dire che non ti avevo avvisato >> disse Fabio sorridendo.
<< Ehi capo, non ci presenti la nuova squinzia >> intervenne Matteo avvicinandosi. Silvia lo guardò poi, con fare sensuale, si avvicinò al ragazzo, gli cinse le braccia intorno al collo. Camilla sgranò gli occhi e guardò Fabio, il quale strinse gli occhi a fessura, sentendo un moto di gelosia. Marta guardava Silvia e vide Romeo che si copriva gli occhi.
<< Sai, io non sono tenera come Fabio >> sussurrò Silvia a pochi centimetri dalla bocca di Matteo, il quale avvertì un forte dolore alla schiena, ritrovandosi sul pavimento, in un batter di ciglia, Silvia si era girata, afferrando il ragazzo per un braccio e schienandolo a terra.
<< Nessuno può chiamarmi squinzia >> dissero in coro Silvia e Romeo, la prima ad alta voce, il secondo con un mormorio. Camilla ghignò, Fabio tirò un sospiro di sollievo, Marta sorrise e Romeo sembrò rilassarsi.
<< Miao, mi piace questa ragazza >> commentò la donna gatto raggiungendo il gruppo << e devo dire che ha un bel fisico >> aggiunse palpeggiando il seno di Silvia.
<< Ehi >> reagì Silvia andandosi a nascondere dietro a Fabio.
<< Federica >> esclamò Fabio, sorridendo, richiamando la mutante.
<< Oh, suvvia Fabio, sai bene che sono lesbica >> disse la gatta.
<< Si, ma il fatto che tu sia lesbica, non impone che lo siano anche le altre >> disse Camilla.
<< E non ti da alcun diritto di ignorare i tuoi amanti >> intervenne la donna pipistrello che si avvicinò a Fabio e Silvia e allungò una mano.
<< Scusala, è in piena fase "sono in calore, voglio accoppiarmi", ma non è pericolosa >> disse << io sono Veronica >>.
<< Silvia >> rispose la ragazza allungo la mano e stringendogliela tentennando.
<< Tranquilla, con me non hai nulla da temere, sono bisex >> disse Veronica intuendo la situazione << e, come avrai certamente notato, sono una mutante pipistrello >>.
<< Mercurio e Fiorenza dove sono ? >> chiese Fabio.
<< Mercurio è come al solito davanti alla TV e spulciarsi le notizie di borsa, Fiorenza è là, all'internet corner, doveva fare una ricerca >> disse Veronica indicando due diverse direzioni. Silvia lanciò uno sguardo vedendo un uomo pipistrello consultare la pagina economica del televideo, mentre nel settore dei pc di accesso al web, un bambina pipistrello stava leggendo alcuni documenti.
<< Sono mio fratello gemello e mia sorella minore, mio fratello è etero, mia sorella anche, o almeno credo, è troppo piccola per interessarsi al sesso >> spiegò Veronica.
<< Benvenuta nel Casato della Terra >> disse Fabio.
<< Casato della Terra ? >> chiese Silvia.
<< È il nome del nostro gruppo all'Accademia, Fabio è il nostro capo, Cami è la nostra regina e poi vieniamo noialtri >> spiegò Matteo.
<< All'Accademia siamo smistati in quattro case, Cielo, Mare, Tempo e Terra >> spiegò Fiorenza avvicinandosi << ogni casa ha uno scopo ben preciso, a fine corso quelli del Casato della Terra e del Mare saranno i difensori di Colle Rovina, il Tempo i custodi delle tradizioni e il Cielo i governanti >>.
<< Che Gaia ce ne scampi >> dissero in coro gli altri.
<< Perché ? >> domandò Silvia.
<< Già, Dardi, perché ? >> chiese una voce alle loro spalle. Fabio e i suoi amici si voltarono ritrovandosi davanti un giovane Risvegliato attorniato da un gruppo di Esper, per lo più ragazze.
<< Demetrio a cosa devo questa spiacevole visita ? >> chiese Fabio cambiando discorso.
<< Spiacevole ? Oh suvvia Sir Nemo, non mi pare il modo giusto di iniziare un concilio >> rispose Demetrio. Silvia si guardò intorno cercando di capire, Matteo strabuzzò gli occhi, Mercurio si stirò la faccia con la mano destra, Veronica alzò gli occhi al cielo, Federica si guardò gli artigli della mano destra, Camilla sbuffò e guardò Fabio, il quale stava picchiettando l'indice e il medio della mano destra nell’incavo del braccio sinistro e solo Fiorenza cercò di dire qualcosa, ma non fece in tempo a replicare perché Demetrio fece un inchino e disse:
<< Lady Utopia, cosa posso fare per voi ? >>. Silvia sentì Fabio e il resto del gruppo mormorare una serie colorite imprecazioni, per poi voltarsi verso la nuova arrivata. Silvia la studiò per alcuni secondi, non molto alta, capelli scuri e lunghissimi, una sorta di tunica che neanche all'accademia di Atene si potrebbero permettere, non era particolarmente attraente, tuttavia aveva uno strano fascino, come di un serpente.
<< Lord Demiurgo, sinceramente mi sono stancata di ricordarvi che non sono una lady, e che vorrei essere chiamata con il mio titolo, quello di Giudice >> esordì la nuova arrivata << Giudice del comitato studentesco dell'accademia e in quanto tale è mio dovere e diritto autorizzare i concili fra i Feudatari >>. Un sorriso sardonico e bastardo increspò le labbra di Demetrio.
<< Sir Nemo >> disse Utopia guardando Fabio e mostrandogli una lettera << la conciliatrice Selene si è presentata da me stasera con questa >>. Fabio afferrò la lettera e la lesse.
<< Invito per un concilio >> osservò Fabio guardando Utopia e poi Demetrio.
<< Scritto di vostro pugno, potete forse negarlo ? >> disse Utopia in tono accusatorio.
<< Si e no, potrebbe essere opera di un falsario, è stato sottoposto ad un esame psicometrico ? >> chiese Fabio.
<< Come potete notare in fondo alla lettera ci sono la firma e il timbro della Maestra Medea, che ha effettuato l'esame al cospetto della Conciliatrice Selene >> rispose Utopia in maniera da rendere palese che considerava Fabio uno stupido. Fabio e tutto il gruppo guardò Selene, la ragazza si teneva vicina a Demetrio e una luce sfida brillava nei suoi occhi scuri.
<< Conciliatrice Selene, a che ora è stato effettuato l'esame >> domandò il Guardiano.
<< Alle 17.00 in punto di questo pomeriggio >> rispose Selene con sicurezza.
<< La Maestra Medea, eh ? >> disse Fabio con scetticismo.
<< Cosa vorreste insinuare ? >> chiese Utopia alterata.
<< Ecate, mia signora, vi pregherei di dare un'occhiata al sigillo del timbro, giacché non mi pare sia quello della Maestra Medea >> disse Fabio mostrando la lettera a Camilla. Camilla osservò la lettera, guardando Fabio con la coda dell'occhio.
<< È vero, questo è il sigillo del Maestro Chirone >> disse infine. Utopia, impallidì, mentre Demetrio divenne paonazzo e Selene rossa come un peperone.
<< Comunque non c'è alcun tipo di problema >> disse Fabio << ho intravisto sia il Maestro Chirone che le Maestre Circe e Medea, chiamiamoli, se tutto ciò che è stato riferito è vero, pagherò il fio >>.
<< Felina, vai a chiamare i Maestri >> ordinò Camilla.
<< Subito, padrona >> disse la donna gatto inchinandosi e sparendo letteralmente. Dopo alcuni secondi riapparve e con lei c'era una giovane donna.
<< Buonasera ragazzi >> esordì allegra vedendo Fabio e i suoi, poi notò Utopia, Selene, Demetrio e il gruppo di quest'ultimo << siamo alle solite, vero ? >>
<< Vero >> confermarono Fabio e Matt in coro. La donna afferrò la lettera e le diede un'occhiata, poi alzò gli occhi e guardando Utopia e Selene disse:
<< Ursula, Serena, il primo giorno di scuola vi voglio tutte e due nel mio ufficio e ti sarei grata, Serena, se mi consegnassi tutti i doppioni dei timbri di noi docenti, quanto a te Demetrio, farò rapporto direttamente a tuo padre e adesso sparite dalla mia vista, prima che decida di farvi iniziare l'anno con una punizione esemplare >>.
<< Ma Maestra Circe, per quale motivo ? >> chiese Ursula (Utopia) in un moto di disperazione.
<< Il timbro di Cristoforo contraffatto e la firma di Mersia falsificata, il tutto alle 17.00 di questo pomeriggio, quando tutti e tre siamo tornati si e no un'ora fa dalla nostra vacanza a Isola Verde, mi sembrano un motivo più che sufficente >> disse Circe. Ursula e Serena si allontanarono, imitate da Demetrio e dai suoi.
<< Grazie Cecilia, senza di te non saprei come avrei fatto per levarmeli dai piedi >> disse Fabio ringraziando la donna.
<< Figurati >> disse Cecilia (Circe) sorridendo << piuttosto chi è quel, machisticamente parlando, bel bocconcino di ragazza accanto a Camilla ? >>.
<< Non mi dica che è lesbica anche lei >> esclamò Silvia capendo che si trattava di un'insegnante.
<< No, però sei una gran bella ragazza, all'accademia farai strage di cuori >> replicò Cecilia.
<< Lei è Silvia Magi, la figlia del compagno di mia madre, nonché il supporto inviatomi dai bastardi >> spiegò Fabio. Camilla osservò divertita la professoressa e i loro compagni fare un salto indietro. Silvia li vide prepararsi ad attaccare e, sentendosi minacciata, si nascose dietro Fabio sentendosi un po' al sicuro.
<< Il concilio l'ha mandata qui ? >> chiese Matteo
<< È una spia >> esclamò Veronica
<< È una bella topa >> osservò Federica.
<< È una nemica >> decretò Mercurio
<< È una che la pensa come noi e odia il concilio proprio come noi >> disse Fabio intuendo le loro intenzioni.
<< Ma è un Pentacolo >> protestò Cecilia
<< Anche Demetrio è un risvegliato, ma è più razzista dei Nazi messi insieme >> ribatté Camilla. Fabio la guardò stupito.
<< Si è già sottoposta alla prova ? >> chiese Fiorenza. Fabio scosse il capo e rispose:
<< No, verrà sottoposta tra poco >>. Silvia udite le parole di Fabio chiese:
<< Prova ? Quale prova ? >>.
<< La prova a cui vengono sottoposti tutti coloro che vengono dall'esterno >> rispose Camilla.
<< E in cosa consiste ? >> chioese la ragazza.
<< Cambia di continuo, nemmeno io so cosa dovrai fare, può essere che dovrai affrontare me in un duello all'ultimo sangue >> rispose il ragazzo guardandola negli occhi. Silvia, sentendo quella prospettiva, divenne triste e abbassò lo sguardo, Fabio lo vide e anche Camilla.
"Dici che è sincera ?" Fabio sentì la domanda della demone nella propria testa.
"Se non lo è, è un'ottima attrice" rispose il ragazzo.
<< Quando comincia la prova ? >> chiese Silvia alzando gli occhi verso Fabio.
<< Adesso >> rispose il ragazzo voltandosi << seguimi >>. I due si allontanarono, mentre il resto del gruppo li guardava.
<< Dite che sopravvivverà ? >> chiese Veronica.
<< Se il suo cuore è libero dall'odio insensato del concilio, si, o per lo meno non impazzirà >> sentenziò Fiorenza.
<< Qualcosa non va, Camilla ? >> chiese Cecilia vedendo lo sguardo preoccupato della ragazza-demone
<< Si stanno innamorando l'uno dell'altra >> mormorò Camilla.
 
Fabio camminava lungo un corridoio seguito da Silvia e, a breve distanza, dai due genitori dei ragazzi, nel corridoio non si udiva altro l'echeggiare dei loro passi mentre avanzavano, poi arrivati davanti ad un piccolo uscio il ragazzo si fermò e con lui anche altri.
<< La prova che dovrai sostenere si terrà in una stanza in fondo al corridoio >> disse Fabio.
<< Allora perché ci siamo fermati ? >> domandò Romeo.
<< Perché vorrei che Silvia conoscesse una persona che può darle un po' di forza per la prova che dovrà affontare >> rispose Fabio poi si voltò verso l'uscio e disse:
<< Rattus, Rattus, sono Nemo, mostrati >>. Dalle tenebre si udì uno squittio ed un enorme ratto strisciò lentamente fuori dall'uscio per poi mutare in un barbone. Marta sentì l'istinto di gridare ma vedendo Fabio tranquillo capì che non c'era nulla da temere.
<< È qui ? >> domandò il ragazzo al barbone.
<< Si, è tutto il giorno che chiede di te, sai che non dovreste stare separati >> rispose l'uomo-ratto.
<< E tu sai che finalmente sono in grado di camuffarla >> replicò il ragazzo.
<< Fabio >> lo chiamò Silvia.
<< Fabio ma di cosa state parlando ? >> domandò Marta. Il ragazzo sorrise e, affacciatosi all'uscio, emise un verso che sembrava una via di mezzo tra un sibilo ed un ringhio. Qualcosa nell'oscurità rispose a quel verso nello stesso modo e dopo alcuni istanti quel qualcosa volò in braccio al ragazzo. Silvia strabuzzò gli occhi, Marta impallidì e Romeo mormorò:
<< Che mi venga un colpo >>. Tra le braccia di Fabio, intento a leccargli la faccia, c'era un cucciolo di drago. Silvia lo osservò, sarà stato lungo si e no mezzo metro mentre l'apertura alare raggiungeva giusto il metro e mezzo di apertura massima, il colore delle scaglie ricordava molto il pallore della pelle umana e da come si comportava sembrava una bimba in braccio al padre.
<< Si Cori, ora basta, ci sono delle persone che devi conoscere >> disse Fabio avvicinandosi a Silvia e ai due adulti.
<< Famiglia, questo cucciolotto è Cuor Splendente, abbreviato, Cori e per vostra informazione è una femmina >> disse il ragazzo sorridendo alle loro espressioni << Cori, loro sono mia madre Marta, il mio patrigno, Romeo e la mia sorellastra Silvia >>. Marta sembrava in trance, Romeo non sapeva cosa dire, solo Silvia prese coraggio e si avvicinò al ragazzo.
<< Ciao piccola >> disse sorridendole. Cori la studiò per alcuni istanti poi protese il muso verso la ragazza.
<< Vuole che la prendi in braccio >> spiegò Fabio. Silvia allargò le braccia e la draghetta le volò letteralmente addosso. La ragazza serrò la stretta in modo che la cucciola non cadesse, poi prese a cullarla. Dondolata da Silvia, Cori appoggiò la testa sulla spalla di lei ed emise un sospiro soddisfatto, poi alzò nuovamente la testa e guardò Silvia dritto negli occhi. In quello stesso istante Silvia cadde in ginocchio, scoppiando in lacrime, Romeo scattò in avanti per cercare di sorreggerla, ma si ritrovò paralizzato, la mano destra di Fabio aperta e il palmo puntato verso di lui, Romeo lo guardò stupito ma il ragazzo gli fece di no con la testa.
<< No ! Bastardi, lasciatela in pace ! >> gridò Silvia piangendo. Fabio nel vederla così sentì una stretta al cuore, ma non poteva fermare quello che era cominciato, Silvia doveva vedere tutto.
<< No ! >> gemette la ragazza piegandosi su se stessa e stringendo più forte a sé la draghetta.
<< È finita >> mormorò Fabio, Romeo corse dalla figlia e Marta si avvicinò al figlio.
<< Cosa le è successo ? >> chiese la donna.
<< Ha affrontato la prova, ora bisogna solo vedere se è sopravvissuta >> rispose lui freddo. Silvia prese a singhiozzare e tra un singhiozzo e l'altro mormorava:
<< Perdonami, perdonami, ti prego piccolina perdonami >> sospiro << se, se fossi stata con loro, avrei, avrei potuto fermarli >>. Le lacrime continuavano a scendere e lei non riusciva a smettere di piangere, poi sentì qualcuno che abbracciava lei e Cori.
<< Non sei tu che devi chiedere perdono, ma io >> disse Fabio con un sussurro << sono io che ti chiedo di perdonarmi per aver dubitato della tua buona fede e del tuo cuore >>. Silvia lo guardò stupita, poi mise a terra Cori, si alzò, imitata dal ragazzo, e lo guardò dritta negli occhi.
<< Tu hai dubitato di me ? >> chiese la ragazza, dal tono della voce si capiva che era ferita e parecchio incazzata.
<< Dovevo farlo, dovevo dubitare di te, per lei >> rispose indicando Cori << per proteggerla >>. Decisamente, Silvia è una guerriera, perché solo una guerriera poté sferrare uno schiaffo così veloce da non poter essere visto e così potente da costringere Fabio a guardare alla sua sinistra.
<< Questo è per avermi ingannata >> sibilò la ragazza poi fece per caricare il secondo schiaffo << e questo...>>. Fabio chiuse gli occhi e chinò il capo pronto a incassare il secondo schiaffo, ma non arrivò, invece sentì delle morbide labbra sfiorargli la bocca.
<< Sei uno stupido, ma è anche per questo che mi piaci >> gli disse Silvia mentre si staccava da lui.
<< Quindi mi perdoni >> disse Fabio massaggiandosi la guancia destra mentre Silvia dandogli le spalle riprendeva in braccio Cori.
<< Si, per stanotte tu dormi sul divano >> rispose la ragazza sorridendo maligna.
<< Fino a prova contraria abbiamo due stanze separate >> osservò il ragazzo. Silvia si voltò verso di lui e disse:
<< Oh già è vero, va bene vorrà dire che anziché dormire con noi, stanotte dormi da solo >>.
<< E chi ha stabilito che lei dormirà con te ? >> chiese Fabio irritato.
<< Io, visto che d'ora in poi sarò sua madre >> replicò Silvia. Fabio impallidì e aprì la bocca per dire qualcosa.
<< In fondo glielo devo, quei figli di puttana le hanno ucciso la madre, è giusto che sia io a farle da mamma >> disse Silvia stringendosi Cori al seno.
<< Aspetta >> disse Fabio, Silvia lo guardò male, pensando che volesse avanzare qualche protesta, ma il ragazzo ignorò il suo sguardo, si avvicinò alle due recitando una formula, con gli indici disegnò un cerchio attorno al collo della draghetta, il cerchio si solidificò in un collarino e in un lampo di luce Cori divenne una bambina di circa quattro anni, che guardava la ragazza e sorrideva.
<< Ora possiamo portarla a casa senza problemi >> decretò Fabio soddisfatto.
<< Ma l'hai trasformata ? >> chiese Romeo.
<< Si e no, le ho applicato una sorta di pelle sintetica magica >> spiegò il ragazzo << in questo modo potrà stare con noi senza che qualcuno di esterno alla nostra famiglia capisca che lei è il cucciolo di drago >>.
<< Sei un grande, Fabio ! >> esclamò Silvia mollandogli un bacio sulla bocca.
<< Un grande è certo ma anche uno stupido >> disse Marta arrabbiata.
<< Marta >> esclamò Silvia guardandola.
<< Marta scusami, ma non.......>> disse Romeo ma non terminò la frase a causa dello sguardo della donna.
<< Hai ragione, mamma, dovevo dirtelo, dovevo dirti di Cori e del fatto che avevo intenzione di portarla a casa, ma.....>> osservò Fabio.
<< Non è per quello che sei uno stupido >> tagliò corto Marta << ma per il fatto che voi due, razza di incoscienti, ci avete fatto diventare nonni senza neanche chiedere il nostro parere in merito >>. Fabio inarcò un sopracciglio e fece una smorfia, Silvia sghignazzò portandosi una mano alla bocca per non farsi vedere, mentre il viso di Romeo s'illuminò di comprensione.
<< Ragazzi, questa non ce lo dovevate fare >> disse Marta voltandosi dall'altra parte e scoppiando in lacrime.
<< Okay, ora non so davvero cosa fare >> disse Fabio. Cori protese le braccine verso Marta e Silvia si avvicinò alla donna.
<< No, no piangere, mamma >> disse la bambina. Silvia guardò Cori, poi guardò Fabio, il quale sorrise. Al sentire la bimba chiamarla mamma, Marta scoppiò a ridere.
<< Così va meglio, ti dispiace, Silvia ? >> disse asciugandosi le lacrime e prendendo in braccio Cori.
<< Un pochino si, ma d'altro canto siamo un po' giovani per avere già una figlia di quattro anni >> disse mettendo un braccio attorno alle spalle di Fabio.
"Donne" pensarono Fabio e Romeo.
<< Bene, allora d'ora in avanti io e Romeo saremo i genitori adottivi di Cori e voi due suo fratello e sua sorella maggiori >> dichiarò Marta.
<< A me sta bene >> disse Romeo.
<< Figurati >> disse Silvia, mentre Fabio fece una smorfia alzando il sopracciglio destro.
<< Ma non sono io il capo famiglia ? >> chiese il ragazzo.
<< Si, e allora ? >> chiese Marta.
<< Niente >> ribatté il ragazzo avanzando verso di loro e superandoli.
<< Fabio, aspettami >> esclamò Silvia.
<< Dove state pensando di andare ? >> chiese Mara.
<< Io a ballare e divertirmi >> rispose Silvia.
<< Io a fare il mio lavoro di guardiano >> rispose Fabio << la festa è aperta a tutte le tribù ma non tutti i membri delle tribù sono persone civili, che si attengono alle regole >> spiegò.
<< Un momento e noi ? >> chiese Romeo.
<< Silvia correggimi se sbaglio, ma non sono stati loro denigrare il ruolo di nonni ? >> chiese Fabio con un ghigno bastardo stampato sul volto.
<< Si >> rispose la ragazza ghignando alla stessa maniera.
<< Avete voluto la bicicletta, ora pedalate >> disse il ragazzo sparendo nell’ombra delle scale.
<< Ciao, ciao >> li salutò Silvia seguendo il ragazzo. Romeo scoppiò a ridere imitato da Marta mentre Cori osservava stranita i due. 

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Capitolo 3
*** 3 ***


Una volta risaliti, Silvia si era unita a Veronica e Federica che stavano scatenando sulle note di un pezzo dance, mentre Fabio si avviò verso il bar che si trovava in un punto rialzato rispetto alla pista e permetteva un ottima visuale.
<< Il solito, Guardiano ? >> chiese il barman, un mutante Dragonico.
<< Si Jean-Pierre, grazie >> rispose lui voltandosi verso le ragazze e guardando Silvia agitare i fianchi e il sedere al ritmo della musica.
<< È bella >> commentò il Dragonico lanciando un sguardo alla ragazza.
<< È anche coraggiosa e pura di cuore >> aggiunse il ragazzo.
<< Se non fosse che mi parebbe di bestemmiare direi che te ne stai innamorando >> mormorò il Dragonico.
<< Puoi dirlo forte, invece >> replicò Fabio << mi sembra impossibile che dopo la mezza storia con Cuor Amorevole, abbia nuovamente perso la testa per una ragazza >>.
<< Camilla non la prenderà bene, lo sai >> disse Jean-Pierre.
<< So che Cami vorrebbe fare l’amore con me quando siamo insieme, ma il suo desiderio di proteggermi da una storia che potrebbe finire male è troppo forte >> ribatté Fabio bevendo un sorso della bevanda che il barman gli ha porto.
<< Come poterle dare torto, dopo la morte di Corinne, sei sprofondato nel baratro della depressione, non sapevamo nemmeno se saresti riuscito ad uscirne >> replicò il dragonico.
<< Ormai è passata >> disse Fabio con un sorriso, troncando lì il discorso. Voltatosi verso la pista vide che anche Camilla si era aggiunta al trio e tutte e quattro stavano ballando in maniera piuttosto lasciva cingendosi a vicenda (Veronica con Federica e Silvia con Camilla) con le braccia intorno al collo. Con una smorfia divertita, il ragazzo cercò con lo sguardo Matt e Mercurio e dovette trattenersi dallo scoppiare a ridere, infatti entrambi i ragazzi erano a bocca aperta e Matt aveva un rivolo di bava che gli colava da un angolo della bocca. Quando poi Federica baciò Veronica infilandole la lingua in bocca mentre Camilla e Silvia si sfioravano la bocca con le labbra, Fabio a sua volta sentì la propria erezione, ma la ignorò totalmente dato che dovette tenersi saldo sullo sgabello per non cadere dal ridere quando notò Mercurio che si guardò i jeans arrossendo violentemente e Matt infilarsi di corsa nella toilette per gli uomini.
<< Poveri noi, dove finiranno le nostre buone tradizioni ? >> domandò una voce maschile alle spalle del ragazzo. Fabio si voltò e vide una coppia di mutanti pipistrello che si avvicinavano lui e li salutò dicendo:
<< Buonasera Livia, Cesare >>.
<< Buonasera a te, Fabio >> rispose Livia.
<< Ma dico come si fa a danzare in quella maniera ? >> domandò Cesare.
<< Oh be’ se loro si divertono non vedo cosa ci sia di male >> esordì la voce di Romeo.
<< Professor Magi, mamma, ma dove eravati finiti ? >> chiese Fabio voltandosi verso i parenti.
<< Abbiamo fatto due chiacchere con Rattus e poi siamo saliti >> spiegò Marta. Livia guardò la donna e poi disse:
<< Finalmente ho l’onore di incotrarla, signora Dardi >>.
<< E io ho l’onore di conoscerla signora Livia >> replicò Marta con sorriso. Cesare guardò la madre di Fabio ed esclamò:
<< Oh grande Gaia, ma quella non sarà mica la principessa drago ? >>. Cori lo guardò e poi sorrise.
<< Si è lei, ora potrò portarla a casa >> rispose Fabio.
<< Ah, Cesare e Livia, Fabio mi ha parlato molto di voi >> s’intromise Romeo << i Gargolli >>
<< La nostra fama ci precede >> disse Livia con sorriso.
<< Si, siamo noi e lei deve essere il prof. Magi, immagino >> ribatté Cesare.
<< In persona >> disse Romeo con un inchino. Fabio sorrise e proprio in quel momento si sentì chiamare:
<< Fabio, ragazzo mio, finalmente ti si vede >> a parlare fu un uomo sulla cinquantina con i capelli brizzolati vestito in abito elegante e accompagnato da Cecilia e da un’altra giovane donna avvolta in un abito da sera.
<< Professor Cristoforo, professoressa Mersia, Cecilia >> Fabio salutò i tre.
<< Fabio lo sai che non è necessaria tutta questa formalità, in fondo siamo alla festa mica all’accademia >> disse Mersia.
<< Be’ sai, un conto è salutare voi che siete più tranquilli, un altro è essere formali con Cecilia, che ha il brutto vizio di sperimentare le sue pozioni a tutti quelli che le fanno sgarro di chiamarla prof., e poi scusate, ma un minimo di rispetto ? >> spiegò il ragazzo. Cristoforo scoppiò a ridere, mentre Mersia guardò male Cecilia, la quale, con un labiale, promise una qualche atroce vendetta a Fabio, che a sua volta la guardò ghignando in maniera molto bastarda. Anche Livia, Cesare, Marta e Romeo si unirono al coro di risa, che venne interrotto dalle voci argentine e squillanti delle quattro ragazze che arrivarono al bar.
<< Ciao mamma, papà, professore, professoressa >> disse Veronica vedendo i suoi genitori e i insegnanti.
<< Miao >> disse Federica
<< Signori Gargolli, maestri >> li salutò Camilla con un inchino al quale i cinque risposero.
<< Buonasera >> li salutò Silvia un po’ intimorita, mentre anche Mercurio, Fiorenza e Matteo arrivavano al bar.
<< Siete quattro stronze >> esordì Matt.
<< Per una volta sono d’accordo con Matt, passino mia sorella e Federica, ma voi due, Camilla e Silvia, che bisogno avevate di scambiarvi bacetti a fior di labbra in quel modo ? >> chiese Mercurio.
<< Be’ diciamo che, da un lato abbiamo deciso di diventare amiche, dall’altro volevamo eccitare una certa persona >> spiegò Silvia guardando Fabio.
<< A che pro, di grazia ? >> domandò il ragazzo.
<< Mah niente di che, solo un piccolo anticipo della sorpresa che ti aspetta stasera quando torniamo a casa >> rispose Camilla con un sguardo famelico negli occhi.
<< Devo preoccuparmi ? >> chiese Fabio.
<< Forse che si >> disse Silvia ghignando.
<< Forse che no >> aggiunse Camilla diventando improvvisamente seria. Fabio non potè fare a meno di notare il cambiamento nello sguardo della ragazza-demone, c’era qualcosa di nuovo negli occhi di Camilla c’era…………..passione. Fabio era intento a capire quando il suo cellulare suonò scatenando un coro di fischi da parte di quasi tutti ragazzi meno Camilla e Silvia, infatti come suoneria Fabio aveva su “Burn” dei Cure.
<< Fottetevi >> fu la risposta di Fabio ai fischi dei suoi amici poi, rispondendo al cellullare, disse:
<< Nameless >>
<< Signore, mi scusi se la disturbo >> rispose la voce all’altro capo << ma sono appena entrati sette mutanti e le loro energie non mi piacevano per niente >>
<< Non ti preoccupare Kong, ora me ne occupo io, forma animale ? >> replicò Fabio tranquillo.
<< Un lupo, uno sciacallo, un dingo, un coyote, un licaone, una iena ed una volpe >> rispose il buttafuori.
<< Un bel assortimento, non c’è che dire >> commentò Fabio con una vena di sarcasmo.
<< Signore, faccia attenzione, in particolare alla volpe, mi è sembrata più pericolosa di quello che è in realtà >> disse Kong.
<< Grazie Kong >> rispose Fabio poi chiudendo la comunicazione guardò gli altri << gente il dovere mi chiama >> e si alzò dallo sgabello avvicinandosi alla ringhiera.
<< Qualche problema ? >> chiese Silvia mettendosi al suo fianco.
<< Si, quei sette fessi laggiù >> rispose Fabio indicando mutanti completamente nudi nella loro forma parziale.
<< Quei figli di puttana >> esclamò Silvia sgranando gli occhi << cazzo ci fanno qui ? >>
<< Li conosci ? >> chiese Fabio.
<< Silvia, ma quello non è quel coyote del tuo ex ? >> chiese Romeo con gli altri si era avvicinato. Fabio lanciò uno sguardo interrogativo a Silvia, la quale, accorgendosene, disse:
<< No, quello era il secondo, questo qui è il mio primo ex >>.
<< Ah >> rispose Fabio fece per dire qualcosa, ma il mutante lupo colpì una ragazza gettandola a terra disse:
<< Dopo faremo quattro chiacchere ora è meglio se intervengo >> e con, un balzo, scavalcò la ringhiera atterrando a bordo pista.

Da quando erano entrati in quel locale, Volpe contiuava a sentire due forti presenze, una le era ben nota, l’altra sconosciuta, poi la presenza sconosciuta le era apparsa davanti nelle sembianze di un ragazzo di poco più giovane di lei, vestito come un personaggio del film “Matrix”, che si avvicinava con passo tranquillo, ma di tranquillo aveva ben poco, teneva gli occhi puntanti su Lupo e Sciacallo che si stavano divertendo con una Domatrice che Lupo aveva colpito due minuti prima. Un secondo dopo i suoi due compagni erano a terra, scaraventati via da una folata di vento con la potenza di un uragano.
<< Buonasera signori >> disse il ragazzo osservando tutto il gruppo.
<< Buonasera, scusa il comportamento dei miei compagni, ma sai com’è dopo qualche mese di astinenza appena vedono una bella figa, sentono una inconteninbile voglia di accoppiamento >> spiegò Volpe.
<< Strano, pensavo che con te e la tua amica, non avessero problemi a trovare delle troie da scoparsi >> ribatté il ragazzo con sarcasmo.
<< A chi hai dato della troia, frocio ? >> ringhiò Coyote.

<< Alla tua regina, mezzasega e adesso un consiglio da amico, chiuderò un occhio per quello che avete fatto a quella ragazza, ma vi ordino di sparire e di non farvi mai più vedere in questa città, chiaro ? >> sibilò Fabio guardandoli uno per uno.
<< E chi sei tu, per dare ordini al Branco ? >> chiese Lupo rialzandosi in piedi.
<< I miei amici mi chiamano Nemo, per voi sono Il Senza Nome >> rispose Fabio.
<< Ah, il guardiano di questa città, ora capisco >> disse Volpe con un sorriso seducente << bene spero di poter entrare presto nelle tue grazie >> avvicinandosi al ragazzo. In quel momento, però, qualcuno atterrò davanti a Volpe, erano in due, a destra c’era un demone-ombra con le sembianze di una ragazza mentre l’altra, quando Volpe la vide non poté fare a meno di lasciasi scappare un’imprecazione.
<< Ciao Volpe, è da un po’ che non ci si vede >> disse Silvia salutando la mutante.
<< Mara Notturna, mi stavo giusto chiedendo che fine avevi fatto >> replicò Volpe con un sorriso parecchio falso.
<< Mara, amore mio, da quanto tempo……..>> Coyote nel riconoscere Silvia fece abbracciarla, ma venne scaraventato a terra da un’onda invisibile.
<< Ti ricordo, coglione di un coyote che tra noi è finita >> sibilò la ragazza ritirando la mano.
<< Bene come ce li spartiamo ? Due a testa ? >> chiese Camilla.
<< Volpe è mia >> disse Silvia preparandosi ad attaccare.
<< Voi due non farete un bel niente, Mara tu non sei autorizzata a combattere e tu, Ecate, oggi non sei in servizio  >> disse Fabio.
<< No, un momento, in fin dei conti Lupo ha solo picchiato quella ragazza, non mi sembra il caso di scatenare una rissa per così poco >> disse Dingo cercando di calmare gli animi. Fabio lo guardò poi gli indicò il mega schermo in fondo alla sala.
<< Dingo, omosessuale, accusato di aver seviziato e ucciso almeno un centinaio di uomini, per lo più poveri innocenti >> disse Fabio leggendo la scheda.
<< Iena, ninfomane, al termine dei rapporti evira e divora il membro delle sue vittime per ucciderle in maniera cruenta >>.
<< Lupo, stupratore, ricercato per lo stupro e l’assassinio di una risvegliata >>
<< Sciacallo, pedofilo, ha massacrato un migliaio di bambini dopo averne abusato >>
<< Licaone, maniaco, condannato a morte per lo sterminio di cinque intere famiglie >>
<< Coyote, serial killer razzista, ha ucciso senza pietà appartenenti a tutte le tribù >>
<< Volpe, tentativo di conquista del trono di Isola Verde, attuale incarnazione della volpe bianca a nove code >>.
<< Complimenti, signori, bei curriculum >> commentò ironicamente Fabio << siete fortunati che le Ombre o i Cavalieri non siano qui, sennò sarebbe cazzi amari, specie per voi >>. I sette mutanti lo guardavano in tralice e Volpe sibilò:
<< Non credere di spaventarci >>.
<< Già cosa conti di fare contro di noi, Esper ? >> ringhiò Licaone. Fabio li guardò poi ci fu un lampo e Licaone cadde a terra letteralmente in pezzi.
<< Meno uno >> dichiarò Fabio. Volpe rimase sgomenta mentre gli altri del branco guardavano il ragazzo con un misto di ira e terrore. Silvia rimase di sasso dato che non lo aveva nemmeno visto scattare.
<< È inutile, ha deciso di affrontarli da solo, torniamo ? >> chiese Camilla allontanndosi.
<< Arrivo >> disse Silvia voltandosi, poi disse:
<< Nemo, puoi farmi un favore ? >>.
<< Spara >> rispose Fabio continuando a guardare i sei mutanti ancora in piedi.
<< A Coyote puoi dare una morte rapida e indolore ? In fin dei conti con lui ci sono stata bene >> chiese Silvia.
<< Vedrò cosa riesco a fare >> replicò lui. Sentendo quella risposta Lupo digrignò i denti e grattò il pavimento della pista con gli artigli.
<< Dingo, Sciacallo, Iena, distruggiamolo ! >> gridò prima di gettare indietro la testa per lanciare un terribile ululato, imitato dagli altri tre. Nel frattempo al bar.
<< Allora ? >> domandò Cristoforo.
<< Ci pensa lui >> rispose Silvia leggermente seccata.
<< Sil, quanto sono forti quei sette ? >> domandò Camilla.
<< Licaone era il più bastardo, gli altri sono forti solo in gruppo, presi singolarmente li potrebbe battere anche quella Ursula, Coyote è una carogna, ma chi mi fa paura è Volpe se è vero quello che è riportato sulla sua scheda >> rispose Silvia.
<< Anche se fosse vero >> intervenne Jean – Pierre << nemmeno l’incarnazione della Volpe Bianca a  Nove Code potrà nulla contro di lui >>.
<< Siete lenti signorine >> sibilò Fabio passando in mezzo ai quattro che vennero colpiti da una scarica elettrica che li lasciò a terra esanimi, in poco tempo la sala si riempì del fetore dei cadaveri bruciacchiati.
<< Bof, c’è puzza di mutante alla griglia >> disse Matt tappandosi il naso.
<< Sta zitto, Matt >> disse Mercurio
<< Stà zitto, Matt >> gli fece eco Fiorenza.
<< Stà zitto Jean Pierre >> replicò il domatore al barman, il quale gli versò in testa un secchiello da ghiaccio pieno di acqua. A quella doccia fredda Matt fece una smorfia e gli altri scoppiarono a ridere. Tutt’ad un tratto si voltarono verso la pista, sentendo una forte energia.
<< La zoccola ha deciso di scatenarsi >> disse Silvia.
<< Che energia spaventosa >> commentò Cristoforo.
<< Buona Cori non avere paura >> disse Marta sentendo la piccola tremare. Silvia si avvicinò alla donna abbracciando lei e la piccola.
<< Quella bastarda la spaventa >> disse per poi iniziare a cantare.
<< Non vi preoccupate >> intervenne una voce alle loro spalle << Nemo sa il fatto suo >>.
<< Vostra Maestà >> esordì Cristoforo con un profondo inchino, imitato da tutti.
<< Oh, vi prego meno cerimonie siamo tutti amici in fondo >> disse il Principe.
<< Marta, professor Magi, Silvia permettetemi di presentarvi, Caio, il Principe di Colle Rovine >> disse Camilla.
<< La nobile Marta, l’impavida Silvia e il sapiente Romeo >> decantò Caio << finalmente quello scavezzacollo si è deciso a portare qui la sua famiglia al gran completo >>.
<< Perché ? >> chiese Romeo.
<< Perché finora ho avuto modo di conoscere solo Camilla e la piccola Cori che ora se ne stà a fissarmi >> rispose Caio guardando la bambina e accarezzandole la guancia. Cori riconobbe il gesto e gli sorrise << tornando alle cose serie, Mara Notturna, hai superato la prova dimostrandoti degna della fiducia del Guardiano, che, tra parantesi, hai preso pure a schiaffi se non ho capito male >>.
<< Si e un po’ me ne vergogno >> rispose Silvia arrossendo mentre il resto del gruppo la guardava stupito.
<< Fabio che viene preso a schiaffi ? >> mormorò Mercurio.
<< Non ci credo neanche se lo vedo >> bisbigliò Matt.
<< Ma no, è impossibile >> sussurrò Federica.
<< Io dico che è possibilissimo, in fin dei conti è un ragazzo e in quanto tale se ci si mette può essere scemo come voi >> concluse Veronica. Ma Caio tossì facendo tornare il silenzio e proseguì:
<< In virtù del superamento della prova, io ti chiedo Mara Notturna, sei disposta a giurare fedeltà alla legge di Colle Rovina e a mantenere la pace tra le tribù ? >>
<< Lo giuro >> rispose Silvia seria in volto e con la mano destra appoggiata sul cuore.
<< Giuri di mantere segreta la verità sulla Principessa Drago ? >> chiese nuovamente Caio.
<< Lo giuro >> rispose nuovamente Silvia ed aggiunse << così come ho giurato che mi sarei presa cura di lei in vece della madre uccisa dai bastardi del Concilio >>.
<< Questo ti fa onore >> osservò Caio << infine giuri di essere sempre fedele al Guardiano e di aiutarlo anche quando tutto sembrerà perduto ? >>.
<< Lo giuro >> rispose Silvia.
<< Nei tuoi occhi leggo la pura e semplice sincerità e questo mi fa capire che manterrai il giuramento, benvenuta tra noi Mara Notturna, Guardiana di Colle di Rovina >> disse Caio materializzando una spada e poggiando il piatto della lama sulla fronte della ragazza.
<< Vi ringrazio, altezza >> disse Silvia inginocchiandosi.
<< Oh via, non è necessario che t’inginocchi >> replicò Caio << piuttosto, Nemo com’è messo con il combattimento ? >>.
<< Il combattimento è finito >> sentenziò Jean Pierre mentre Cori esplose in una serie di squittii e sibili eccitati. Tutti si voltarono verso la pista, Volpe si era trasformata, il pelo era diventato bianco come la neve e nove code era spuntante sulla schiena della donna, ma anche Fabio si era trasformato, al posto degli abiti di pelle, ai piedi portava un paio di schinieri, le mani e gli avambracci erano rivestiti da paio di paramani, le spalle e il petto coperti da un robusto pettorale dotato di spallacci e sulla testa portava una specie di cerchietto, ma la cosa più incredibile erano le robuste ali di drago che gli spuntavano sulla schiena.
<< Ma che è successo a Fabio >> chiese Marta, faticando a tenere ferma Cori che squittiva e sibilava sempre più forte.
<< Forma Drago >> rispose Jean Pierre.
<< Cosa ? >> domandò Silvia.
<< Quella è la forma da combattimento dei Dragonici, grazie ai suoi poteri Fabio può assumere quella stessa forma e una volta assunta chiunque sia il suo avversario, il duello è finito perché Fabio è diventato invincibile >> spiegò Camilla. Silvia osservava i due contendenti e fu solo allora che notò Coyote che lentamente si stava allontanando verso l’uscita.
<< Camilla, ragazzi, randagio in fuga >> disse.
<< Chi ha voglia di farsi due risate ? >> chiese Camilla addocchiando il mutante.
<< Ma Fabio…..>> intervenne Fiorenza.
<< Quando Fabio ci ha mandate qui dicendo che non potevamo intervenire intendeva che non possiamo uccidere, non ha detto che non possiamo catturare >> spiegò Camilla. Silvia la guardò ghignando e disse:
<< Ci date una mano ? >>. Poi guardò maliziosa Matt e Federica. I due incantati da quello sguardo stavano per rispondere, quando un ruggito assordante costrinse tutti a guardare la pista, poi ci fu un lampo di luce che abbagliò tutti e quando questa svanì Fabio era fermo davanti alla porta, nella mano destra impugnava una spada di fuoco, mentre di Volpe e Coyote, così come del resto della banda non c’era più traccia. Fabio eruppe nuovamente in un ruggito ma di vittoria al quale Cori cercava di rispondere ma le mani di Marta, Livia e Caio glielo impedivano.
<< Scusate se vi ho fatto aspettare >> disse Fabio apparendo al loro fianco, Silvia lo guardò stupita, ora era nuovamente umano, con i suoi abiti di pelle nera addosso.
<< Bel lavoro ragazzo >> disse Caio.
<< No >> disse il ragazzo vedendo Caio << non ditemi che Silvia ha già prestato giuramento >>.
<< Ovvio che l’ho fatto e sarei anche venuta a darti una mano se non ti fossi trasformato e non avessi attaccato quei due >> disse Silvia.
<< Ci tenevo ad assistere >> replicò Fabio con un po’ di broncio << per questo sono ricorso alla forma drago, per fare prima >>. Silvia lo guardò stranita poi, con un sorriso, gli si avvicinò e gli diede un bacio a fior di labbra sulla bocca, scatenando un coro di fischi ed esultazioni.
<< Forte come un drago adulto, tenero come il cucciolo a cui fai da padre adottivo e poi non chiedermi come ho fatto ad innamorarmi di te >> sussurrò lei. Fabio sorrise a sua volta e ribatté:
<< Infatti non te lo chiedo, sono troppo scemo per farlo, dico bene Veronica ? >>. Veronica sentendo le sue parole, arrossì, ghignò e disse:
<< Be’ Fabio a conti fatti non sei perfetto >>. Fabio scoppiò in una fragorosa risata seguito dal resto del gruppo. In quel momento il cellullare del ragazzo squillò di nuovo.
<< Ebbasta ! >> esclamò Fabio mettendo a tacere i fischi di disapprovazione dei suoi amici.
<< Nameless >> disse.
<< Ehilà Capo >> disse la voce dall’altra parte << non per disturbarti, ma il tuo numero ha messo a disagio tutti, ora qui non balla nessuno e la pista piange, non è che potresti ravvivare la serata ? >>.
<< Ci proverò >> disse Fabio chiudendo la comunicazione poi si rivolse agli altri << Scaldo ha dei problemi, la gente non balla >>.
<< Showtime ? >> chiese Matt.
<< Sure >> rispose Mercurio.
<< Go ! >> esclamò Fabio e i tre balzarono giù dalla ringhiera correndo verso il palco. Fabio afferrò la chitarra, Mercurio si mise il basso a tracolla, mentre Matt si sistemava alla batteria.
<< One, two, one, two, three, four >> gridò Fabio prima di partire intonando un pezzo rock, tutti ascoltando quella canzone si misero a ballare e i tre ragazzi notarono Silvia, Camilla, Federica, Veronica, Mersia e Cecilia che ballavano in mezzo alla folla. Poi il pezzo divenne più ritmato, mentre Silvia e Camilla si fronteggiavano come se volessero combattere, ma in realtà Camilla fece alcune movenze con braccia e gambe, alle quali Silvia rispose con una sua serie di movimenti, a quel punto seguendo la musica Veronica e Federica si posero al fianco di Camilla per darle man forte muovendosi all’unisono con la demone, Silvia si ritrovò da sola, almeno finché due ragazze non si posero al fianco della Pentacolo. Con la coda dell’occhio Silvia le studiò, quella alla sua destra aveva i capelli rossi e indossava un curioso abito che ricordava molto la coda di un pesce, ascoltando la Risonanza, Silvia capì che si trattava di una Mutante, l’altra ragazza aveva i capelli biondi e vestiva come Ursula, Silvia percepì una Esper e, stranamente, le due riuscivano a indovinare  i movimenti che lei faceva. Durante una piroetta, Silvia gettò uno sguardo a Fabio che sorrideva divertito, mentre la pista si divideva in due assembramenti chi dalla parte di Camilla, chi da quella di Silvia. Poi accadde qualcosa, i due assembramenti si divisero nuovamente lasciando passare un curioso terzetto, che avanzava sinuoso verso il punto dove le due triadi aveva dato il via a quella gara di ballo.
Fabio alzò, perplesso, un sopracciglio, Mercurio si coprì gli occhi con una terza mano fatta spuntare per l’occasione e Matt, se fosse stato un mutante avrebbe sentito il mento toccare il pavimento, tanto era rimasto di sasso, sulla pista invece, Federica guardava le tre nuove arrivate con un discreto interesse, Camilla fece un sorriso a metà tra il perplesso e il divertito, Silvia sorrise e Veronica esclamò:
<< Vai mamma, forza signora Dardi >>. Infatti il terzo terzetto era composto da Marta, Livia e Mersia, che danzavano sensuali e accattivanti. Fabio alzò lo sguardo verso il bar, vedendo Cristoforo, Cesare, Romeo e Caio appoggiati alla ringhiera che fissavano estasiati le tre donne, mentre Cecilia seduta su uno sgabello teneva Cori sulle gambe e giocava con la bambina.
Il ragazzo sorrise a quel punto riprese con un pezzo che tutti ballarono molto volentieri e alla fine disse:
<< Bene, gente, direi che l’atmosfera si sia scaldata per cui vi lasciamo al nostro dj, vai Scaldo ! >>.
I tre scesero dal palco e raggiunsero la pista, Matt aveva ancora la bava alla bocca, Mercurio sembrava un pipistrello volpe, tanto era rosso, e Fabio esibiva un ghigno bastardo.
<< Mamma sei stata fantastica >> disse Veronica a Livia.
<< Anche tu Marta eri fenomenale >> senteziò Silvia.
<< Allora che ne dite ? Siamo ancora in gamba vero ? >> chiese Livia.
<< Altroché signora >> rispose Matt con un sorriso ebete stampato in faccia.
<< Matt ! >> sibilò Mercurio frustando a terra una lunga coda di scorpione.
<< Ragazzo stai forse cercando rogne ? >> domandò Cesare con un sorriso feroce mentre scricchiolava le nocche. Matt già nel vedere il suo amico e il padre di quest’ultimo pronti a pestarlo divenne bianco come un cencio, ma fu l’aura di energia di Fabio a fargliela fare letteralmente addosso.
<< Ci siamo capiti, vero ? >> chiese Fabio con calma.
<< A-altroché, c-capo >> disse Matt sorridendo imbarazzato.
<< Ragazzi potreste abbassare a voce, Cori si è addormentata >> sibilò Cecilia. Tutti si voltarono verso la giovane insegnante e videro la bambina che dormiva accocolata contro il petto della ragazza.
Marta si avvicinò e prese in braccio la piccola, poi si volse verso Romeo e disse:
<< Direi che è ora di portare questa signorina a casa >>.
<< Sono d’accordo, anche perché ormai la festa è bella che finita >> decretò Fabio.
<< Che ? Ma stai scherzando ? >> chiese Matt guardandosi intorno.
<< Ehi genio, qualora tu non lo avessi notato, sono quasi le due di notte >> intervenne Federica.
<< Oh no >> sbuffò Matt << gente, io vado che mio padre mi ha chiesto se lo aiutavo a trasportare alcuni mobili >> e si voltò facendo per andarsene.
<< Matt mi dai uno strappo a casa ? >> gli chiese Federica.
<< Ok, ma datti una mossa >> rispose il Domatore poi si fermò, si voltò e, con un profondo inchino, disse:
<< Buona notte >> per poi allontarsi.
<< ‘Notte >> augurò Federica raggiungendolo.
<< Bene, a questo punto mi ritiro anche io >> disse Caio << buona notte a tutti >>
<< Aspettate, altezza vengo con voi >> disse Camilla
<< No, Camilla, non c’è ne bisogno >> rispose Caio sorridendo.
<< Ma Inanna >> replicò la demone.
<< Ci sono già io con lei e poi mia figlia è grande, non ha più bisogno della babysitter, per contro tu ora hai la tua famiglia con cui stare, quindi, buona notte Camilla, Fabio >> spiegò Caio dissolvendosi.
<< Un corpo astrale >> osservò Fabio.
<< Che figata >> sentenziò Cecilia.
<< Andiamo anche noi >> intervenne Cesare.
<< Buona notte Marta, piacere di averti conosciuta >> disse Livia abbracciando la madre di Fabio.
<< Il piacere è stato mio, Livia, spero di rivederti nei prossimi giorni >> rispose Marta.
<< Certo >> ribatté Livia con un sorriso.
<< Romeo mi raccomando, la prossima volta dobbiamo sfidare quelle mezze cartucce dei nostri figli ad una bevuta >> dichiarò Cesare.
<< Papà ! >> esclamò Mercurio.
<< Cesare, lo sanno tutti che tu al terzo bicchiere caschi a terra come una pera cotta >> disse Fabio. Tutti scoppiarono a ridere, Cesare compreso poi anche i Gargolli se ne andarono, dopo aver salutato la compagnia.
<< Bene andiamo anche noi, buona notte >> decretò Fabio infine avviandosi verso l’uscita seguito dal resto della famiglia. 

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Capitolo 4
*** 4 ***


A oriente il sole cominciava a fare capolino dall’orizzonte quando Fabio uscì in giardino seguito da Cerbero, il grosso lupo fantasma sbadigliava.
<< Da quando in qua tu sbadigli ? >> chiese il ragazzo effettuando delle torsioni con il busto.
<< Da quando mi sono ritrovato una palla di pelo nero che mi ronfa sulla schiena >> rispose il cane.
<< Hai ripreso a parlare ? E il voto di silenzio con comunicazione solo tramite ringhi e uggiolamenti ? >> domandò Fabio fermandosi un istante e guardando Cerbero.
<< Stesso motivo, dato che i ringhi non li capisce pensavo che sentendo la mia voce cambiasse idea >> rispose Cerbero stiracchiandosi.
<< Donne >> dissero i due in coro, per poi scoppiare a ridere.
<< Vuoi assumere forma umanoide o preferisci rimanere lupo ? >> chiese Fabio.
<< Rimango così, però vedi di non giocare sporco, ok ? >> rispose Cerbero piegandosi sulle zampe.
<< Ok >> replicò Fabio alzando i pugni.
I due si affrontarono in un duello d’allenamento, Cerbero correva e saltava cercando di colpire Fabio con gli artigli e schivando i pugni che il ragazzo gli sferrava appena trovava un varco.
<< Mica male, vedo che stai imparando >> commentò Cerbero mentre effettuava una capriola schivando l’ennesimo pugno.
<< Sta tranquillo che te li piazzo tutti sul fianco >> ribatté Fabio.
<< Fabio, Cerbero, la colazione è pronta >> gridò Marta.
<< Fregato >> disse il lupo fantasma ghignando. Fabio fece una smorfia e seguì Cebrero che rientrava in casa, attraversando la porta d’ingresso, Fabio, invece, la dovette aprire per poter entrare in casa. Nel corridoio si sentiva a voce di Silvia che diceva:
<< Ecco che arriva l’aereoplanino, vruuummmm >> mentre la vocina di Cori risuonava, Fabio sorrise e si avviò verso la cucina fermandosi sulla soglia ad osservare la sua famiglia: Silvia e Camilla erano sedute l’una di fronte all’altra, la prima teneva in mano una forchetta con la quale aveva infizato un pezzo di carne e imboccava Cori che se ne stava seduta sulle ginocchia di Camilla che di tanto in tanto, intenerita, dava un bacio sulla testa alla bambina, poco più in là in piedi davanti ai fornelli Marta stava finendo di preparare la colazione, dall’altro lato del tavolo, intento a leggere il giornale, c’era Romeo che sollevava la testa per guardare le due ragazze e la bambina e sorridere, infine individuò Cerbero sdraiato sotto il tavolo con Soffio sdriata sulla schiena del lupo-fantasma, notando lo strano ronfare soddisfatto della gatta.
<< Buongiorno >> esordì entrando.
<< Buongiorno Fabio >> rispose Romeo continuando a leggere il giornale.
<< Buongiorno caro >> disse Marta guardandolo e sorridendo.
<< ‘giorno, Fabio-papa >> disse Cori ridendo.
<< ciao >> disse Camilla ghignando divertita.
<< ‘giorno, amore >> disse Silvia chinando il capo all’indietro. Fabio lanciò uno sguardo a Camilla che continuava a ghignare mentre con una mano copriva gli occhi a Cori. Fabio buttò un occhio prima a sua madre poi a Romeo, poi si chinò sfiorando le labbra della ragazza con un bacio. Infine andò a sedersi di fianco al patrigno.
<< Novità ? >> gli chiese.
<< Bof, niente di che, attentati, incidenti, tafferugli in politica, le solite cose >> rispose Romeo.
<< Silvia puoi venire a prendere il caffè per te e Camilla ? >> chiese Marta.
<< Arrivo mamma >> rispose Silvia appoggiando la forchetta nel piatto, mentre Camilla faceva saltare Cori sulle ginocchia.
<< Papà che dice la cronaca locale ? >> chiese Camilla rivolta a Romeo. Romeo spulciò un attimo tra le pagine poi disse:
<< Trovati quattro giovani in stato di incoscienza tra le rovine che danno il nome alla città, nel tentativo di ricostruire l’accaduto i quattro asseriscono di essere stati picchiati da una ragazza e di aver udito quest’ultima parlare con un'altra persona, un ragazzo quasi sicuramente, di argomenti strani riferibili a tribù, concili, troll, mannari e maghi. Gli esperti reputano questi discorsi allo stato di shock dei quattro >>. Camilla sghignazzò, Marta sorrise e Fabio ghignò.
<< Come volevasi dimostrare >> disse << sentite una cosa >>
<< Che c’è ? >> chiese Silvia guardandolo.
<< Devo aver perso un pezzo >> disse Fabio << mamma e papà ? >>.
<< Si Fabio, siamo una famiglia quindi è giusto che Camilla, Cori e tu mi chiamiate papà, mentre Silvia e Camilla, chiamino Marta, mamma >> spiegò Romeo.
<< Ok, questo l’ho afferrato, piuttosto voi due >> disse il ragazzo guardando le due ragazze << vi ricordo che quella signorina ha quattro anni non due, non ha bisogno di essere imboccata >>.
<< A Cori piace >> disse Silvia.
<< Si >> confermò Cori annuendo.
<< E poi, fratello, ti ricordo che siamo quattro contro due >> osservò Camilla.
<< Figliolo, fossi in te metterei a tacere quello che volevi dire, tua sorella ha ragione >> intervenne Romeo con un sussurro.
<< Per la verità siamo cinque contro tre >> miagolò Soffio balzando sul tavolo.
<< In effetti è vero, anche loro fanno parte della famiglia >> assentì Marta. Fabio guardò sotto il tavolo e chiese:
<< Tu hai qualcosa da dire ? >>. Cerbero si voltò a guardarlo e sbuffò:
<< No, tranne che sono d’accodo con il prof. >> per poi riappoggiare la testa sulle zampe. Fabio emise un sospiro poi si massaggiò in mezzo agli occhi. In quel momento si udì un ululato, ma sembrava lontano.
<< Cerbero dimmi che era il tuo stomaco >> disse Marta voltandosi con un coltello in mano mentre tutti si alzavano in piedi, tutti meno Fabio che rimase seduto a sorseggiare la sua tazza di latte.
<< No, non emette quel tipo di suoni >> rispose il lupo.
<< E allora che cavolo è stato ? >> chiese Silvia. L’ululato si fece sentire di nuovo e questa volta più vicino.
<< Un mannaro ? >> azzardò Marta. Camilla che aveva in braccio Cori, guardò Fabio che faceva una faccia strana, così fece una smorfia, rimettendosi a sedere.
<< Fabio >> disse.
<< Che c’è ? >> chiese lui prima di addentare una fetta di pane facendo finta di niente.
<< Cosa nascondi ? >> chiese lei con un sorriso che le andava da un orecchio all’altro.
<< Non so di cosa tu stia parlando >> rispose lui con calma, ma a Camilla non sfuggì il fatto che aveva sgranato gli occhi.
<< Fabio, siamo amici da cinque anni e credo che, dopo tua madre, sono quella che ti conosce meglio di chiunque altro >> disse la ragazza.
<< E allora ? >> domandò Fabio alzando le spalle.
<< E allora fai sempre quella strana espressione quando nascondi qualcosa >> rispose Camilla. Fabio la fissò, poi si guardò attorno notando con tutti che lo guardavano, animali-fantasma compresi, così cacciò un sospiro e disse:
<< Devo lavorare di più sulle espressioni della mia faccia >>.
<< Ti frego come e quando voglio >> replicò Camilla.
<< Ah ah, divertente >> ribatté il ragazzo con una punta di sarcasmo << okay, ora vi mostro chi ha ululato >> avvicinò le mani senza toccarle e materializzò una piccola sfera di energia facendola ingrandire e raggiungere le dimensioni di un pallone da calcio.
<< Ma quello >> esclamò Silvia.
<< È Coyote >> completò Romeo, guardò Fabio e, furente, disse:
<< Tu ci devi delle spiegazioni, giovanotto >>.
<< Per la verità c’è poco da spiegare >> esordì, tranquillamente, Fabio << questi non è Coyote, ma Conan, la parte buona di Coyote, imprigionata dall’influenza oscura di Volpe >>.
<< Aspetta ci stai dicendo che quello è il lato chiaro di Coyote ? >> chiese Camilla.
<< Esatto >> rispose il ragazzo.
<< E come lo avresti recuperato ? >> domandò Cerbero.
<< Tutta questa curiosità poi me la spieghi >> disse Fabio rivolto al lupo-fantasma << dopo aver distrutto Volpe, stavo per colpire Coyote che cercava di fuggire, quando mi sono accorto che qualcosa, dentro di lui combatteva per tenerlo fermo, per impedirgli di scappare, ho dato un’occhiata nella mente del nostro mutante e ho visto due entità che si combattevano per il possesso del corpo >> fece una pausa poi riprese << ma, dato che ormai ero lanciato, non potuto fare altro che usare i miei poteri per separare il lato chiaro dal resto del corpo e infilarlo in un artiglio di Coyote >>.
<< E tu avresti fatto tutto questo, in un battito di ciglia ? >> chiese Camilla stupita.
<< Si, più o meno >> rispose il ragazzo << solo, non credevo che si sarebbe rigenerato così in fretta, ormai è completamente integro >>.
<< In ogni caso lo lasci lì >> decretò Romeo. Fabio lo guardò allibito.
<< Papà, non è malvagio e quello che ha fatto, di certo non è successo per sua volontà >> disse Fabio.
<< Silvia, tu che ne dici ? >> chiese Camilla.
<< Ve l’ho detto, Coyote è solo una carogna e personalmente non mi fido di lui >> rispose la ragazza osservando la sfera.
<< Mamma ? >> chiese Fabio guardando sua madre.
<< Non lo so, tesoro, era spaventosa la descrizione dei capi d’accusa >> rispose la donna.
<< Cerbero, qual è la tua opignone ? >> chiese Camilla al lupo.
<< Per me lo puoi anche liberare, se pensa anche soltanto di farvi qualcosa lo ammazzo >> rispose il lupo.
<< Soffio ? >> chiese Silvia.
<< La penso esattamente come il sacco di pelo, con la sola differenza che prima ammazzo il mutante, poi Nemo >> rispose la gatta.
<< Viva l’onestà >> commentò sarcastico Fabio poi si rivolse a Camilla:
<< Tu che ne pensi ? >>.
<< Che tu, anche contro il nostro parere, hai deciso di liberarlo >> rispose lei con un sorriso << e dato che mi fido del tuo giudizio, per me lo puoi liberare >>.
<< Camilla ! >> esclamò Romeo.
<< Tesoro……..>> Marta fece per dire qualcosa, ma una voce la interruppe costringendo tutti ad guardare Cori che ancora in braccio a Camilla non aveva staccato gli occhi dalla sfera.
<< In lui non c’è malvagità, solo un profondo rimorso per non aver fermato la sua parte oscura e i compagni di quest’ultima >> disse la bambina.
<< Non dimentichiamo che anche lei può avere voce in questi casi >> disse Fabio.
<< Quindi per noi non c’è pericolo ? >> chiese Marta alla bambina.
<< No, possiamo stare tranquilli, mamma >> risposre Cori continuando ad osservare la sfera e a sorridere.
<< Grazie, piccola >> disse Fabio poi avvicinò le mani e di scatto le allontanò. La sfera brillò per poi svanire nel nulla mentre Conan tornava alle sue normali dimensioni.
<< Rivesti, Tela di Aracne >> disse Fabio e per magia alcuni abiti si materializzarono addosso al ragazzo.
<< Grazie >> disse Conan con voce profonda rivolto a Fabio, poi guardò il resto della famiglia e quando il suo sguardo si posò su Cori, il giovane mutante s’inginocchiò.
<< So che non potrò mai riparare al male che ho fatto, spero di poter essere degno della fiducia che mi concedete >>.
<< Alzati, ragazzo, non siamo i tuoi padroni, siamo la tua famiglia >> disse Romeo guardandolo male, Conan obbedì alzandosi in piedi e, come alzò gli occhi, si ritrovò davanti Marta che lo abbracciò.
<< Signora, io……….>> fece per dire il ragazzo.
<< Non t’azzardare, sai ? Non provarci neanche a chiamarmi “Signora” d’ora in avanti io sono tua madre così come Romeo è tuo padre e il resto viene da sé >> lo interruppe Marta.
<< Che vuol dire il resto viene da sé ? >> chiese Fabio.
<< Che è sottinteso il fatto che ora voi quattro avete un nuovo fratello >> spiegò Romeo scambiando uno sguardo complice con la donna. A quella risposta Fabio si massaggiò in mezzo agli occhi, Cerbero e Soffio ridevano di sottecchi, Silvia fece una smorfia mentre Camilla disse:
<< Adoro questa famiglia >>.
<< Milly cos’è successo che non ho capito ? >> chiese Cori alla ragazza-demone.
<< Niente di particolare, Cochi >> replicò Camilla << solo abbiamo avuto un’altra dimostrazione della furbizia dei nostri genitori >>. Camilla mise a terra Cori poi si alzò in piedi, prese per mano la piccola e insieme uscirono dalla cucina. Appena uscita chiese:
<< Sissy, noi andiamo a lavarci, vieni ? >>.
<< Vi raggiungo dopo, aiuto la mamma a sistemare >> rispose Silvia avviciandosi al lavello.
<< Ragazzi, voi due cosa fate adesso ? >> chiese Romeo rivolto a Fabio e Conan.
<< Devo portare Conan da Caio, illustrargli la questione e vedere se riesco a intortarmelo abbastanza da fargli accettare un ex ricercato >> rispose Fabio.
<< Dici che la prenderà male ? >> chiese Conan preoccupato.
<< Naaaah, se tanto mi da tanto ti farà giusto giurare fedeltà alle leggi di Colle Rovina e poi ci rispedirà a casa >> disse Fabio.
<< Che aspettiamo ? >> domandò Conan sollevato.
<< Che mi dai il tempo di darmi una lavata, non sono esattamente il massimo dell’igiene personale in questo momento >> rispose il giovane uscendo dalla cucina stiracchiandosi.
<< Cosa fai ancora qui ? >> chiese Marta a Silvia in un sussurro.
<< Ti do una mano perché ? >> rispose la ragazza sottovoce.
<< E ti lasci scappare la possibilità di fare la doccia con Fabio ? >> chiese la donna maliziosa, Silvia arrossì, ma poi si riprese e sussurrò:
<< Chi ti dice che non ci siamo già divertiti ? >> esibendo poi un ghigno. Marta sorrise e tornò alla sue faccende. In quel momento Fabio scese le scale e affacciato in cucina disse:
<< Io e Conan andiamo da Caio, torniamo appena possiamo, devo prendervi qualcosa mentre siamo in paese ? >>.
<< No, a posto >> rispose Romeo.
<< No, grazie >> disse Silvia con un sorriso.
<< Potreste prendere un po’ di pane ? Mi sa che per pranzo non basterà quello che c’è in casa >> replicò Marta.
<< Okay, a dopo >>. 

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Capitolo 5
*** 5 ***


Fabio era sdraiato sul letto in camera sua, le braccia dietro la testa e lo sguardo sul soffitto, nella sua mente ancora il ricordo dello spiacevole incontro di quella mattina, lui e Conan aveva appena terminato l’incontro con Caio, il quale, come previsto da Fabio, avevo fatto giurare al mutante fedeltà alle leggi di Colle Rovina ed al suo guardiano.
<< Mio signore, qualcosa vi turba ? >> aveva chiesto poi il ragazzo notando l’agitazione dell’uomo.
<< No, Fabio non ti preoccupare >> ribetté Caio poco convinto.
<< Andiamo Caio, se c’è qualcosa che ti preoccupa, dimmelo, sai che su di me puoi contare >> disse Fabio.
<< Uhuuuu, che coraggio >> disse una voce strafottente da un angolo della stanza. Fabio si voltò e con lui anche Conan e Caio.
<< Mosquito >> sibilò il ragazzo digrignando i denti.
<< Mhm, il modo in cui lo hai detto, mi rallegra la giornata >> disse l’uomo, chiaramente un mutante come percepirono tutti i presenti, avanzando.
<< Davvero ? Te la intristisco subito >> esclamò Fabio stringendo i pugni << ora ti spedisco in quel buco di merda, che i tuoi simili chiamano “casa” >>.
<< NO ! >> gridò Caio << conosci le regole del palazzo, Nemo, attienitici >>. Fabio si voltò furente verso Caio, ma quest’ultimo lo implorò con lo sguardo. Il ragazzo abbassò i pugni e, digendosi verso la porta, disse:
<< Andiamocene, Conan >>.
 
<< E da quel momento è di pessimo umore >> disse Conan finendo di raccontare l’accaduto al resto della famiglia.
<< Cami, chi è Mosquito ? >> chiese Romeo. Camilla si morse le labbra mentre i suoi occhi cambiavano colore diventando completamente neri.
<< Un miserabile schifosissmo bastardo >> rispose Camilla trattenendosi << è un mutante che non si sa bene come, ha la capacità di ottenere da Caio tutto quello che vuole >>.
<< Fabio cos’ha contro di lui ? >> domandò Marta.
<< Quel verme aveva scoperto che Corinne era un Drago ed aveva cercato di assimilare il suo sangue, ma Fabio glielo ha impedito, non so come, non è mai entrato nel dettaglio, so solo che da allora tra i due è guerra aperta e, appena potrà, Fabio gli farà pentire amaramente di essersi risvegliato >> rispose Camilla. Silvia era rimasta in silenzio ad ascoltare il racconto di Conan e la spiegazione di Camilla, poi guardò Cori che poco prima stava giocando con Cerbero e non la vide più.
<< Cerbero, dov’è Cori ? >> chiese. Il lupo fantasma sbadigliando disse:
<< L’ho intravista che stava salendo le scale, penso stia andando da Fabio >> ma subito sgranò gli occhi capendo quello che aveva detto. Silvia scattò in piedi, seguita da Soffio che sibilò un “pezzo d’idiota” all’indirizzo del lupo fantasma. In due salti la ragazza arrivò al primo piano vedendo Cori che entrava nella stanza di Fabio, subito udì uno squittio a cui, in risposta, seguì un forte sibilo, Silvia si avvicinò alla porta e sbircò attraverso la fessura. Vide Fabio seduto sul bordo del letto che teneva Cori in braccio e la stringeva a sé, quella vista l’intenerì e le mise addosso una pena infinita vedendo Fabio singhiozzare. Silenziosamente, la ragazza aprì la porta ed entrò, mentre Cori continuava ad emettere squittii e piccoli sibili parlando al ragazzo nella lingua dei Darghi.
<< Io proteggerò te e la nostra famiglia e lo farò anche a costo della vita, te lo prometto, piccola >> disse il ragazzo chinando in avanti la testa. Cori fece per emettere qualche altro verso ma percependo l’odore di Silvia si voltò verso la ragazza la quale si portò un dito alla labbra intimandole di tacere, poi si avvicinò ai due, delicatamente, prese la testa di Fabio e se l’appoggiò sul seno.
<< Se mai verrà il momento, quel bastardo lo affronteremo insieme >> sussurrò lei mentre Fabio scoppiò in lacrime. Silvia gli accarezzò la testa poi guardò la bambina e le disse:
<< Cori, vai dalla mamma, resto io con Fabio >>. Cori scese dalle ginocchia di Fabio e si diresse verso la porta, attesa da Soffio. Come le due si allontanarono, Silvia chiuse la porta con un gesto delle mani e fece voltare verso di sé Fabio, stringendoselo al seno, il ragazzo continuava a piangere, mentre la ragazza gli accarezzava dolcemente la testa.
<< Va tutto bene >> sussurrò Silvia << sono qui con te >>. Il pianto di Fabio lentamente cambiò e divenne un singhiozzo per poi cessare del tutto. Il ragazzo alzò la testa e guardò Silvia, la quale gli passò le mani sul volto per asciugargli le ultime lacrime, poi si chinò e lo baciò, lentamente, dolcemente.
<< Sai, ti preferisco di più così >> disse lei sorridendo.
<< Coccolone e in cerca di affetto ? >> domandò lui, Silvia annuì e fece per sedersi sulla gambe del ragazzo quando la porta si spalancò e tutta famiglia, atterrò sulla soglia, tutta meno Camilla che, appoggiata allo stipite faticava a trattenersi dal ridere.
<< Ciao ragazzi, che succede ? >> chiese Fabio ghignando.
<< Cori ci ha detto che eri giù di morale eravamo venuti a vedere se ti andava della compagnia >> disse Romeo.
<< E io cosa sono, scusa ? >> chiese Silvia visibilmente irritata.
<< Be’ per compagnia s’intende un numero di persone superiore a………….>> l’intervento di Conan venne bloccato dallo sguardo fulminante di Silvia e il mutante si fece piccolo piccolo per la paura. Fabio si grattò il naso e fece per dire qualcosa quando il suo cellullare cominciò a suonare.
<< Burn dei The Cure ? >> chiese Conan << ora ne ho la prova, sei un grande >>. Fabio sorrise e rispose, attivando il vivavoce:
<< Pronto >>.
<< Ciao Fabio, sono Veronica, senti, il tema di Arte, Incanti e Pozioni, tu lo hai fatto ? >>.
<< Veronica, hai avuto tutta l’estate di tempo per scriverlo e ti riduci solo adesso ? Chi lo deve scrivere ancora oltre a te ? >> chiese Fabio stupito e seccato.
<< Mercurio e Matteo >> rispose, mortificata, la voce di Veronica. Fabio alzò lo sguardo notando che anche Camilla aveva alzato la mano.
<< Federica e Fiorenza si sono rifiutate di aiutarvi, vero ? >> chiese Fabio.
<< Si >>. Veronica sembrava vicina alle lacrime.
<< Recuperate tutto quello che vi serve per scrivere e venite qui da me, Federica e Fiorenza si possono aggiungere al gruppo se vogliono >>.
<< Se non fosse che sei innamorato di Silvia, ti sposerei lo sai ? Grazie >> esclamò Veronica chiudendo la comunicazioone e lasciando Fabio e gli altri basiti.
<< Ok, ora so di avere una rivale in amore >> disse Silvia con un sorriso sarcastico.
<< Ma bravo >> disse Camilla guardando Fabio << e così ti facevi anche Veronica, eh ? Sei un maiale ! >>.
<< Veramente l’unica che mi scopava finora eri tu >> replicò Fabio << e poi non mi sembri nella posizione di poter giudicare, a meno ché tu non voglia presentare ai maestri un foglio bianco >>. Camilla sbiancò, per quanto le fosse possibile, poi mormorò:
<< Tu non sei così stronzo >>.
<< Questo dipende da te, sorellina >> ribatté lui andando verso la scrivania per recuperare, penne e fogli.
<< Possiamo unirci anche io e Conan a voi ? >> domandò Silvia.
<< Non è che potete, ma dovete >> rispose Fabio facendole vedere i fogli che aveva in mano.
<< Cosa sono ? >> chiese Conan.
<< Noi li chiamiamo TAI, Test Attitudinali d’Ingresso >> spiegò Camilla.
<< E a cosa servono ? >> domandò Silvia.
<< Giusto per verificare la vostra preparazione teorica >> rispose Fabio << per il resto non servono a niente >>. Conan storse il naso, Silvia fece una smorfia, mentre Fabio usciva dalla stanza.
<< Ah, ragazzi, io e papà stasera andiamo fuori a cena, volete che ci portiamo dietro Cori, così non vi disturba ? >> chiese Marta. Fabio guardò Silvia, che rivolse il suo sguardo a Camilla e poi entrambe si voltarono verso Conan, per poi voltarsi, tutti e quattro, verso Cori che scuoteva la testa in segno di diniego.
<< Nah, lasciatela qui con noi, sono dell’idea che Federica sarà felice di potersela spupazzare un po’ >> rispose Fabio.
<< Federica ? Non c’è rischio che le faccia qualcosa di strano >> chiese Silvia memore della sera prima.
<< Fede fa la scema solo con i grandi, ma con i piccoli è molto attenta, difatti d’estate lavora come baby-sitter >> disse Camilla. Silvia arrossì per quello che aveva detto capendo che in realtà sapeva quasi nulla, sia di quello scalcagnato gruppo di amici sia del ragazzo di cui era innamorata, ragazzo che era uscito di corsa dalla stanza sentendo il campanello suonare. La ragazza sentì una mano posarsi sulla sua spalla e vide Camilla che le sorrideva.
<< Non ti preoccupare, nemmeno io conosco tutti i suoi segreti e vedrai che tu sarai la prima a cui li rivelerà >> le disse disse dandole un bacio sulla guancia, per guidarla verso la porta.
<< È un grande, c’è poco da fare >> mormorò Conan lasciando la stanza per ultimo seguendo Romeo e Marta che uscivano tenendo, ciacuno per mano, Cori.
 
Pochi minuti dopo e le dovute presentazioni, il gruppo era sistemato in salotto, Fabio a spiegare ai quattro somari (Matteo, Mercurio, Veronica e Camilla) cosa dovevano scrivere nel tema, Silvia e Conan, sotto la supervisione di Fiorenza, a rispondere alle domande del test e Federica che giocava con Cori.
<< Quindi dobbiamo solo descrivere l’uso di un’Arte, combinato con un Incanto e una Pozione >> disse Mercurio.
<< Esatto >> confermò Fabio.
<< Non mi sembra difficile >> osservò Veronica.
<< Però quattro pagine di quadernone mi sembrano troppe >> replicò Matteo.
<< La descrizione dev’essere più accurata che potete, l’alternativa è mostrare ai maestri con la pratica quello che non sapete descrivere con la teoria >> ribatté Fabio con sorriso bastardo.
<< Antifona capita, forza ragazzi al lavoro >> disse Camilla iniziando a rimuginare.
<< Fiorenza, cosa vuol dire: indicate la vostra seconda affinità elementale ? >> chiese Conan.
<< Tu sai che le Tribù del Crepuscolo sono legate ad uno dei quattro elementi: Terra, i Domatori, Acqua, noi Mutanti, Fuoco, i Pentacoli, Aria, i Fantasmi >>.
<< Si questo lo sapevo >> replicò il ragazzo.
<< Però ognuno di noi ha una seconda affinità elementale ad esempio, mio fratello e mia sorella hanno come seconda affinità l’Aria, dato che riescono a scagliare onde di vento con le ali, oppure come Fabio, che può sputare fuoco >> spiegò la ragazzina.
<< Io non sono un Mutante >> disse Fabio seduto su uno dei divani senza staccare gli occhi dal libro che stava leggendo.
<< A proposito, Fabio, questa non l’ho mai capita, si può sapere tu cosa cavolo sei ? >> chiese Matteo << Dici di non appartenere a nessuna tribù, però sembra quasi che ne possiedi tutti i poteri, può essere che sei un esper, però sei troppo potente >>. La domanda fece alzare a tutti la testa verso Fabio il quale, continuando a leggere, disse:
<< Quattro Tribù, quattro Elementi, dall’Infinito un mistero, nell’Infinito un segreto, quattro Elementi, quattro Tribù >>.
<< E che vuol dire ? >> chiese Fiorenza.
<< Quando verrà il momento, lo saprete >> rispose Fabio alzando gli occhi verso i suoi genitori.
<< Salve ragazzi >> disse Romeo.
<< Buonasera signori >> rispose in coro gli amici di Fabio.
<< Fabio, noi andiamo, per la cena come fate ? >> chiese Marta al figlio. Il ragazzo ci pensò un attimo poi chiese:
<< Pizza ? >>. Nove mani si alzarono in contemporanea.
<< Problema risolto >> decretò Romeo << allora andiamo, buonaserata e buon tema >>.
<< Divertitevi >> disse Silvia mentre uscivano poi tornò al suo test, imitata da Conan, con Fiorenza che li seguiva, mentre Camilla e i tre somari ritornarono al tema, Fabio tornò al suo libro e Federica a giocare con Cori. Dopo un po’ alla mutante scappò un sospiro.
<< Ehi Fedi, che hai ? >> chiese Fabio.
<< Voglio un cucciolo >> piagnucolò la ragazza.
<< Vai a comprartelo >> sbuffò Matteo per poi essere fulminato con lo sguardo da Veronica e Fiorenza.
<< Ma che ho detto ? >> chiese il ragazzo spaventato.
<< Per noi Mutanti, volere un cucciolo, significa volere un figlio >> spiegò Mercurio, guardando male l’amico.
<< Allora a posto, quando vuoi, tesoro, sono qui >> dichiarò il domatore. Veronica e Mercurio tirarono un colpo d’ala per uno in testa a Matteo.
<< Ahio, ma che ho fatto adesso ? >> chiese il ragazzo massaggiandosi la parte lesa.
<< Malgrado la sua maturità, Federica è ancora troppo giovane per avere cuccioli, se rimanesse incinta, nascerebbero dei piccoli mostri >> spiegò Fabio, ma vedendo Federica sull’orlo delle lacrime aggiunse << però se proprio ci tieni a fare la mamma, avrei una soluzione >>.
<< Quale ? >> chiese Federica. Fabio si alzò e si avvicinò al telefono, digitò alcuni numeri e quando risposero disse:
<< Buonasera suor Speranza, come state, tutto bene, si, grazie…..senta…..che ne dice se domani tengo fede alla mia promessa ? Come ? Non verrò da solo, si ci sarà anche lei, ma non saremo solo in due. Va bene ? Ottimo, a domani >>.
<< Allora ? >> chiese Camilla avendo riconosciuto l’interlocutore dall’altra parte della linea.
<< Domani il Casato della Terra andrà in gita e porterà con sé alcuni orfanelli >> rispose Fabio.
<< Risvegliati, Dormienti o Esper ? >> chiese Silvia.
<< Risvegliati ed Esper >> rispose il ragazzo. Gli fecero per chiedere ancora ma Fabio si piazzò sul divano e riprese a leggere, ignorando le domande, così tornarono tutti alle loro attività.
 
<< Finito ! >> esclamò Camilla dopo un’ora, seguita a ruota da Veronica e Mercurio, Matteo invece rimase piegato sul suo tema ancora mezz’ora buona prima di alzare la testa e dire:
<< Fatto >>.
<< Bon, Silvia e Conan hanno completato i loro test, direi che possiamo anche ordinare le pizze e farcele portare, dato che siamo in troppi e sul portapacchi della bici non ci stanno >> disse Fabio appoggiando il libro sul tavolino e alzandosi.
<< Pizze come ? >> chiese al gruppo, preparando un foglio di carta.
<< Mille Gusti >> cominciò Conan.
<< Napoli per tre >> dichiarò Veronica dopo aver guardato i suoi fratelli.
<< Tonno e cipolla >> chiese Federica.
<< Romana >> disse Matteo.
<< Bianca >> disse Silvia.
<< Per due >> aggiunse Camilla.
<< Salame piccante e peperoni >> disse Cori con un rivoletto di bava che le usciva dalla bocca. Fabio, e il resto del gruppo, la guardarono stupiti, poi il ragazzo emise un ringhio al quale Cori rispose con un forte sibilo, i due si guardarono per un po’ poi il ragazzo disse:
<< Se poi ti senti male, non dire che non ti avevo avvisato >>.
<< E tu come la prendi ? >> chiese Silvia.
<< Margherita, ovviamente >> rispose lui avvicinandosi al telefono e componendo il numero.
Mangiarono le pizze in cucina, ridendo e scherzando, poi a fine cena, Fabio disse:
<< Serata Cinema ? >>. La domanda fu accolta all’unanimità il problema sorse dopo quando dovettero scegliere il film da guardare, le ragazze erano per una commedia romantica, Mercurio e Conan insistevano per un film di arti marziali, Matteo sperava che in quello che si sarebbe visto ci fosse qualche scena di sesso, ma alla fine Fabio zittì tutti mostrando loro un titolo.
<< No, tu quello non lo metti >> disse Camilla stringendosi al braccio di Conan, il quale si sentì imbarazzato.
<< Perché ? >> chiese il ragazzo.
<< Fabio, quel film è “Il Mistero del Fantasma”, lo hanno proibito ai minori di diciotto anni >> disse Veronica, cercando di mantenere la calma.
<< Non ditemi che un film horror spaventa voi, tre guardiani e cinque aspiranti guardiani >> Fabio giocò la carta dell’orgoglio; detto fatto, punti sul vivo gli altri lo guardarono con aria di sfida, tutti tranne Cori e Fiorenza, la prima stava sbadigliando e la seconda si stava stropiccando un occhio, Silvia se ne accorse e anche Veronica ma nessuna delle due voleva dare a Fabio la soddisfazione di deriderle, per loro fortuna Soffio, che aveva finito di trangugiare la pizza lasciatale da Cori, disse:
<< Dammi forma umana, che le accompagno di sopra e rimango con loro >>.
<< Paura del film ? >> chiese Cerbero.
<< Ne riparliamo dopo >> ribatté la gatta, mentre Silvia si concentrava e disse:
<< Sofia, Dama nel Tramonto >>. Sotto la sguardo stupito di tutti, Fabio compreso, Soffio si trasformò in una larva umana con sembianze femminli.
<< Bene, vieni piccola >> disse Soffio prendendo in braccio Cori, mentre Fiorenza la prendeva per mano.
<< Notte >> disse Cori appoggiandosi alla spalla di Soffio, che sorrise.
<< Notte >> replicò Fiorenza seguendo senza fare storie la creatura, per sparire poi al piano superiore.
<< Forte >> esclamò Veronica guardando Silvia << ma come ci riesci ? >>
<< Per la verità non l’ho mai capito >>.
<< Bene gente, comincia il film >> annunciò Fabio sedendosi accanto a Silvia, Lanciò uno sguardo ai presenti notando che Camilla era seduta accanto a Conan e gli teneva il braccio, mentre dall’altro lato c’erano Federica, Mercurio, Veronica e Matteo. Ghignando il ragazzo pigiò il tasto play sul telecomando e il film cominciò.
Per due ore, malgrado il terrore che attanavagliava loro cuore, cervello e stomaco, i nove impavidi continuarono a guardare il film almeno finché………….Matteo non sentì una mano posarsi sulla sua testa, il terrore raggiunse il culmine ed il ragazzo urlò, scatenando una reazione a catena di urla e confusione. Solo quando la calma tornò nella stanza, Fabio poté cercare di capire cos’era successo, liberò, a malincuore, le braccia e alzò verso l’alto la mano destra, dicendo:
<< Risplendi, Luce della Stella >>. Grazie all’incantoluce, vide Silvia rannicchiata contro di lui che tremava, gettò un occhiata verso l’altro divano, Federica per la paura era saltata verso il soffitto e vi era aggrappata con gli artigli, Mercurio e Veronica si erano imbozzolati nelle loro ali, Conan si era trasformato in lupo ed era nascosto sotto il tavolino a tremare come una foglia, Matteo gli faceva compagnia e Camilla si era fusa con le ombre del divano per nascondersi. Appoggiato allo schienale dell’altro divano, Romeo era piegato in due e piangeva dal ridere, mentre Marta li guardava con uno sguardo a metà tra il perplesso e il divertito.
<< Bel colpo, papà >> disse Fabio per poi scoppiare a ridere. Nel sentire la sua risata, Camilla emerse dall’ombra, Conan e Matteo uscirono da sotto il tavolo, Federica si staccò dal soffitto atterrando agilmente sul pavimento e i gemelli aprirono le loro ali. Silvia, invece, continuava a singhiozzare.
<< Silvia, dai che va tutto bene, è solo quel burlone di papà >> disse Fabio cercando di farla smettere di singhiozzare, ma la ragazza si tirò su improvvisamente scoppiando a sua volta a ridere:
<< Che branco di scemi >> esclamò e ritornò sul petto di Fabio a ridere.
<< Sissi, non è divertente >> disse Camilla offesa.
<< No, infatti, non lo è stato, ma vedervi nelle posizioni in cui eravate, era troppo spassoso >> ribattè Silvia, Federica ci pensò un attimo poi scoppiò a ridere, seguita in fine da tutti gli altri.
<< Be’ cos’è sto casino ? Per poco Cori e Fiore, non si svegliavano >> sibilò Soffio infuriata.
<< Scusa Soffio, è colpa mia >> disse Romeo.
<< Professore mi meraviglio di lei, ancora a giocare quello stupido scherzo >> disse la creatura girandosi a tornando in camera di Cori.
<< Quella era Soffio ? >> chiese Marta, stupita.
<< Si, mamma, anche non so come, ho la capacità di darle quella forma >> spiegò Silvia.
<< Se non ho altro possiamo disporre di una baby sitter a tempo pieno per la piccola >> osservò Marta.
<< Vero >> confermò Romeo.
<< Mamma, domani con i ragazzi andiamo a fare una piccola gita e staremo via tutta la giornata >> disse Fabio.
<< Portate con voi vostra sorella ? >> chiese Marta.
<< Si, anche perché penso che si divertirà >> rispose il ragazzo.
<< Allora va bene, ma mi raccomando, tu che sei il più grande tienila d’occhio >> replicò Marta, con sguardo severo.
<< Va bene >> ribattè Fabio lanciando un’occhiata a Camilla e ghignando, la ragazza lo guardò come per dire “parla e sei morto”, sguardo che non sfuggì a Silvia.
<< Fabio, Fiorenza sta dormendo e non ce la sentiamo di portarla a casa >> disse Veronica.
<< Veramente i vostri genitori già sospettavano che vi sareste fermati qui a dormire >> intervenne Romeo.
<< Che ? >> domandò Matteo.
<< Già, erano a cena insieme a noi >> rispose Marta.
<< E cos’hanno detto ? >> chiese Federica, che non aveva alcuna voglia di tornare a casa a quell’ora, non dopo aver visto quel film.
<< Che potete restare >> rispose Marta << ma ad un condizione: niente pigiama party e niente orgie, sono stata chiara ? >>. Matteo si sentì improvvisamente osservato e disse:
<< Come il cielo d’estate in una giornata serena >>.
<< Molto bene, allora ragazzi buona notte >> augurò Romeo dirigendosi verso le scale, Marta si fermò un attimo per dare il bacio della buona notte ai suoi quattro figli e poi raggiunse il compagno.
<< Bon, dato che nelle camere in quattro non ci stiamo, direi di restare qui in salotto >> suggerì Fabio. Conan non se lo fece ripetere due volte, mutò in lupo e si accucciò ai piedi del divano, Mercurio e Veronica s’imbozzalorono nuovamente nelle loro ali, Federica si trasformò in una gattina, Veronica scostò le ali per farla entrare nel suo bozzolo, la mutante si accocolò tra le gambe dell’amica e quest’ultima richiuse le ali. Camilla si piazzò accanto a Conan, appoggiando la testa sul dorso del ragazzo-lupo, Matteo si mise comodo sul divano ed infine Fabio e Silvia, avendo il secondo divano tutto per loro, vi si sdraiarono sopra, Fabio contro lo schienale e Silvia rannicchiata tra le braccia del ragazzo.
<< Notte >> disse Fabio sciogliendo l’incantesimo. Una serie di bisbigli servirono ai ragazzi per scambiarsi la buona notte, tranne Silvia che si voltò verso Fabio per dargli un bacio a fior di labbra.

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Capitolo 6
*** 6 ***


Era mattina presto quando un lampo improvviso e un sibilo eccitato, svegliarono il gruppo dei ragazzi. Matteo si alzò di scatto e inciampò in Conan, cadendo a terra e calpestando la coda del ragazzo-lupo che si alzò a sedere ululando e svegliando Camilla, disturbati dal trambusto, i gemelli aprirono il bozzolo di ali per vederne la causa e notarono quasi subito Fabio e Silvia romanticamente abbracciati e ancora addormentati sul divano, in quel momento Cori entrò nella stanza e si piazzò davanti ai due chiamandoli e sibilando, poco dopo fece la sua comparsa Fiorenza con in mano la sua fedele fotocamera digitale.

<< Si, Cori, adesso ci alziamo >> brontolò Fabio stiracchiando le braccia e sbadigliando a bocca aperta, mentre Silvia aprì appena gli occhi, allungò le braccia verso la bambina e se la strinse al petto dicendole:

<< ‘giorno, tesoro >>.

<< ‘Giorno gente >> esclamò Fabio alzandosi a sedere e guardando la scena davanti a lui con un sorriso che gli andava da un orecchio all’altro, Camilla stava trattenendo Conan dallo sbranare Matteo che gli aveva pestato la coda, mentre i gemelli, Fiorenza e Federica si sganasciavano dalle risate.

<< Conan ora piantala ! >> esclamò Silvia rivolta al fratello << è stato un incidente, Matteo non lo ha fatto a posta >>. Conan guardò la ragazza facendo gli occhi da cucciolo bastonato, ma questa lo fulminò con lo sguardo. Così il lupo si volse verso Camilla, la quale s’intenerì e gli diede una grattatina dietro le orecchie, per fargli capire che andava tutto bene.

<< Conan, torna umano, ti prego >> disse Fabio divertito da quella situazione. Conan ritornò umano e disse:

<< Scusa eh, ma tu e Silvia vi siete fatti le coccole tutta la notte, posso essere un po’ invidioso ? >>.

<< Secondo me non hai motivo di esserlo >> disse Veronica.

<< Perché ? >> chiese Camilla.

<< Chi ha dormito usando la schiena di Conan come cuscino ? >> domandò Federica con un ghigno bastardo.

<< Io, perché ? >> rispose Camilla incuriosita.

<< E chi è che si stringeva al suo braccio ieri sera quando vi ho fatto vedere il DVD de “Il Mistero del Fantasma” ? >> intervenne Fabio con un ghigno ancora più bastardo. La ragazza-demone a quella domanda divenne leggermente più scura, segno che era arrossita mentre Conan faceva finta di niente.

<< Ehi, dov’è il sacco di pulci ? >> chiese Soffio, tornata nuovamente nelle sue sembianze feline, saltando sulla spalliera del divano. Tutti si guardarono in giro finché non notarono una forma tremante in un angolino buio della sala.

<< È, è finito il film ? >> chiese Cerbero ancora tremante.

<< Da un pezzo >> rispose Fabio.

<< Bene >> replicò il lupo-fantasma uscendo dal suo nascondiglio, nel vederlo, Fabio alzò un sopracciglio, Camilla sgranò gli occhi, Silvia e gli altri si trattennero dallo scoppiare a ridere, cosa che invece fece Soffio che disse:

<< Io ti avevo avvisato >>. Il manto di Cerbero era diventato bianco come la neve, tant’è stata la paura per il film.

<< Evitiamo di commentare, grazie >> disse Cerbero.

<< Come vuoi >> ribatté Fabio stroncando sul nascere ogni possibilità, il gruppo entrò in cucina e si prepararono una colazione veloce, raggiunti poi dai genitori di Fabio e Silvia.

<< Buon giorno ragazzi, dormito bene ? >> esordì Romeo.

<< Buon giorno >> risposero in coro i ragazzi.

<< Dormire abbiamo dormito, il risveglio è stato un po’ brusco >> disse Fabio.

<< Dì pure doloroso >> osservò Conan.

<< Perché voi siete riusciti a dormire ? >> chiese Cerbero.

Marta rivolse a Silvia, Camilla e Soffio uno sguardo interrogativo le tre si avvicinarono e spiegarono l’accaduto permettendo alla donna di farsi due risate.

<< Bon, direi che ora di andare >> disse Fabio quando terminarono la colazione.

<< Vi servirà qualcosa, cambio d’abiti o cose del genere ? >> chiese Marta.

<< No, troveremo tutto quello che ci servirà là dove andremo >> rispose Fabio, mentre gli altri si chiedevano quale fosse la loro misteriosa destinazione.

<< Va bene, allora divertitevi e ci vediamo stasera >> disse la donna.

<< D’accordo, ciao mamma, ciao papà >> li salutò il ragazzo.

Il gruppo uscì in giardino e si misero in cerchio prendendosi per mano, poi Fabio esclamò:

<< Dischiuditi, Soglia di Luce ! >> svanendo in un bagliore luminoso assieme ai suoi amici.

 

Quando la luce sparì, il gruppo si ritrovò davanti una piccola palazzina ad un piano, nella periferia di Colle Rovina a neanche un chilometro dal colle da dava nome alla città.

<< Siamo arrivati >> annunciò Fabio avanzando verso la palazzina.

<< Dove ? >> chiese Silvia.

<< Quello è l’orfanotrofio “Isola Felice”, qui ci saranno i bambini che porteremo in gita con noi >> spiegò Camilla, facendo una faccia strana.

<< Ehi, che hai Camilla ? >> chiese Conan notando lo sguardo della demone-ombra, Camilla per tutta risposta gettò la testa contro la spalla di Silvia, la quale non sapendo cosa fare l’abbracciò.

<< Li ho sempre trattati male >> mormorò Camilla scoppiando a piangere << in loro vedevo ciò che non potrò mai avere e per questo li odiavo>>. Silvia capì e l’abbracciò più forte, mentre Fabio si era fermato a pochi passi, nel sentire le parole della sorella.

<< Se ti può consolare, anche io sono sterile >> disse Silvia, Camilla alzò la testa e la guardò, fece per dire qualcosa ma la ragazza la fermò:

<< Nemmeno quella cosa vale per me, sono sterile in tutti i sensi, ecco perché avevo deciso di fare da mamma a Cori, in parte per riparare al danno fatto dai quei bastardi, ma soprattutto per poter allevare una creatura benché non sono stata io a metterla al mondo >> a quella spiegazione Veronica e Federica abbracciarono le due con gli occhi lucidi, Fiorenza si aggiunse poco dopo piangendo copiosamente, mentre Conan, Matteo e Mercurio stavano con lo sguardo basso, Fabio poco distante guardava Silvia e Camilla sentendo una pena profonda per le due ragazze poi sentì che Cori gli tirava la mano. Il ragazzo si voltò a guardarla e la bambina disse:

<< Là >> indicando la porta aperta, sulla soglia c’era un ragazzino di circa sei anni che guardava il gruppo poi esclamò:

<< Ragazzi, venite, Sir Nemo è arrivato ! >>. In quell’istante due leoncini sgusciarono da sotto le gambe del ragazzino mentre un terzo sbucò esitante dalla porta e si accucciò di fianco al gradino di ingresso imitato da un bimbo-pipistrello simile in tutto e per tutto a Fiorenza tranne per il fatto che che era un maschio, per ultima uscì una bambina che a occhio e croce doveva avere se non l’età dimostrata da Cori come minimo un anno in meno, la piccola afferrò la mano del ragazzino e lo tirò per farlo avanzare verso Fabio. Ma il ragazzino non si mosse, notando la figura di Camilla avvicinarsi a Fabio, Silvia vide la paura crescere nel ragazzino mentre i due leoncini, vedendo Camilla, raggiunsero l’altro leoncino e il bimbo-pipistrello e si accucciarono tremanti. Silvia si fece avanti per dire qualcosa ma Fabio e Camilla la fermarono, poi Camilla avanzò verso il piccolo gruppo davanti a lei e la bambina lasciò la mano del ragazzino, correndo, insicura sulle gambine, verso Camilla, infatti inciampò rischiando di cadere, ma si ritrovò tra le braccia della demone-ombra che la strinse a sé e chiese:

<< Stai bene, piccola ? >>. La bambina la guardò e poi annuendo chiese:

<< Mamma ? >>. Camilla la strinse a sé ancora più forte e disse:

<< Per oggi e per tutte le volte che ti verrò a trovare, si, io sarò la tua mamma >>. La bambina sorrise e ricambiò l’abbraccio. Fabio e Silvia sorrisero, mentre il resto del gruppo si avvicinò a Camilla, la bambina fece cenno ai suoi amici di avvicinarsi e i due leoncini presero la palla al balzo e trotterellarono verso Camilla, seguiti dal ragazzino.

<< Sir Nemo, signori, benvenuti >> esordì il ragazino inchinandosi.

<< Alan, per favore basta >> replicò Fabio chiamando per nome il piccolo.

<< Fabio ha ragione, Alan, anche perché oggi starai con noi, non sarebbe meglio se ci chiamassi con i nostri nomi ? >> domandò Camilla, accarezzando la testa riccioluta di Alan.

<< Lady Ecate, sono lo scudiero del vostro signore, un minimo di rispetto è dovuto >> rispose Alan arrossendo.

<< Sarai mio scudiero quando entrerai all’accademia, fino ad allora sei pregato di chiamarmi Fabio e darmi del tu e lo stesso varrà per tutti i miei amici, capito ? >> disse Fabio.

<< Va bene………….Fabio >> acconsentì Alan.

<< Alan chi sono quei due piccolini ? >> domandò Veronica puntando gli occhi sul bimbo-pipistrello, mentre Federica emise un miagolio per attirare a sé i due leonicini che giocavano a rincorrersi.

<< Il pipistrello si chiama Sonar, è affetto da una strana forma di debolezza elementale, non può stare al sole senza sciogliersi, ecco perché rimane all’ombra >> spiegò Alan. Veronica si avviò verso i due cuccioli trasformandosi ed assumendo la sua forma parziale sotto il sole e piegando le ali a mo’ di mantello. Arrivata davanti a Sonar cominciò a squittire, il piccolo le rispose e lei si piegò prendendo Sonar in braccio e nascondendolo sotto il mantello d’ali.

<< E il terzo leoncino ? >> chiese Federica.

<< Lui è Baffo, è il fratello minore di Zampetta e Codina >> spiegò Alan indicando gli altri due leoncini << le sue sorelle sono gemelle e spesso lo lasciano da solo ma se qualcuno prova a fargli del male diventano due furie >>. Federica andò vicino a Baffo, tramutandosi in una grossa leonessa, Baffo, che era ancora sdraiato e tremante alzò il muso e miagolò, Federica miagolò a sua volta e si accucciò, Baffo zampettò tra le zampe anteriori di Federica e vi si accucciò, Federica prese a leccare il piccolo, il quale iniziò a fare le fusa. Zampetta e Codina sentendo il fratello, corsero immediatamente da Federica che sorrise mentre le due si accoccolavano tra le sue zampe.

<< Bene, direi che sono tutti sistemati >> decretò Fabio osservando Camilla che coccolava la bambina, Veronica cullare Sonar e Federica leccare amorevolmente i suoi tre leoncini.

<< Veramente manco io >> disse Alan.

<< Sei in errore >> intervenne Silvia << tu starai con Fabio, Cori e con me >>. Alan guardò la ragazza.

<< Dici davvero ? >> chiese Alan stupito, guardando Fabio e Cori. Silvia guardò Fabio che annuì e sorrise al ragazzino, che capendo, corse verso Silvia nascondendo il viso nel grembo della ragazza. Silvia, gli accarezzò la testa stringendolo a sé.

<< Buongiorno Fabio, ragazzi >> disse una giovane suora apparendo sulla soglia della palazzina, Silvia al guardò e si accorse che era la copia sputata di Mersia.

<< Buongiorno Speranza >> salutò Fabio in risposta.

<< Buongiorno >> dissero gli altri in coro, mentre la suora si avvicinava a Fabio e a Cori.

<< Così tu sei Cori, vero ? >> chiese Speranza chinandosi a guardare la bambina. Cori annuì e la donna le fece una carezza sul visetto.

<< Tu invece devi essere Silvia Magi, Mara Notturna >> continuò Speranza guardando Silvia << Mersia mi ha parlato di te ieri, tanto bella quanto forte e ha pienamente ragione >>. Silvia arrossì a quei complimenti e ringraziò facendo un inchino.

<< Fabio che ha Camilla ? Di solito è sempre furiosa quando viene qui, oggi, invece, tiene in braccio Folletto come se fosse figlia sua >> chiese Speranza.

<< Diciamo che la presenza di Silvia la sta cambiando e in meglio >> rispose Fabio.

<< Capisco, quindi niente più scopate per nutrirsi vero ? >> domandò Speranza, Silvia sgranò gli occhi non credendo a quello che aveva sentito.

<< Sorella mi meraviglio di lei, usare un linguaggio simile davanti ai piccoli ! >> esclamò la ragazza, ma Speranza con un cenno indicò Alan, Silvia guardò il bambino notando che si era tappato le orecchie cosa che avevano fatto tutti, anche i tre leonicini.

<< Questa è bella >> osservò Conan.

<< Si vede che hanno imparato che quando stanno per sentire una parolaccia, si devono tappare le orecchie >> suggerì Mercurio.

<< Svegli i piccoli >> disse Matteo.

<< Molto più di te, Matteo >> ribatté Veronica.

<< Già interessato a quello il tuo ? >> chiese il ragazzo interessato.

<< No, ma sa come farsi voler bene, al contrario tuo >> replicò la ragazza mentre Sonar lanciava una serie di squittii. Alla risposta della ragazza, Matteo cadde in depressione mentre gli altri scoppiarono a ridere.

<< Va bene, ora basta, Alan, Folletto, Sonar, Codina, Zampetta e Baffo >> disse Fabio chiamando per nome i sei piccoli << tempo fa vi avevo promesso che vi avrei portato in un bel posto, oggi insieme ai miei amici, alla mia sorellina/figlia adottiva e, ultima ma non per questo non importante, alla mia ragazza, manterrò la mia parola >>. Alan e i piccoli esplosero in una serie di gridolini eccitati.

<< Mettiamoci in cerchio, Sonar, mi raccomando tieniti stretto a Veronica >>.

<< Si >> disse il piccolo mutante aggrappandosi a Veronica.

<< Siete tutti pronti ? >> chiese Fabio notando che Baffo e le sue sorelline avevano assunto forma umana.

<< Si >> risposero in sequenza i membri del gruppo.

<< Aspettate, chi baderà all’orfanotrofio mentre non ci siamo ? >> chiese Alan.

<< Sono già arrivate le persone giuste a sorvegliarlo >> rispose Fabio ghignando << Bene, Dischiuditi, Soglia di Luce ! >>. Il bagliore luminoso li avvolse e quando sparì si ritrovarono sulla cima del colle circondati dalle rovine.

<< È qui che ci volevi portare, Fabio ? >> chiese Camilla un po’ delusa.

<< No, purtroppo “Dischiuditi” non basta per arrivare là dove vi voglio portare >> rispose Fabio avvicinandosi ad un muro su cui si trovava un arco di pietra.

<< Come non basta ? >> chiese Fiorenza.

<< Senza autorizzazione, là non si va >> rispose Fabio poi appoggiando il pugno destro contro il muro disse:

<< Il Primo ed il Terzo sono il Cancello, il Secondo è la Chiave, nel Nome di Gaia, aprite questa porta ! >>. L’arco e lo spazio di muro al suo interno cominciarono a brillare e Fabio, voltatosi verso il resto del gruppo, disse:

<< Seguitemi >> e si tuffò nel varco di luce, Silvia prese in braccio Cori ed afferrò la mano destra di Alan dicendogli:

<< Guai a te se ti stacchi finché non te lo dico io >>. Il ragazzino annuì ed insieme alla ragazza si lanciò nel varco, subito dopo vennero seguiti dagli altri, che si buttarono nel portale uno alla volta, ultimo ad entrare fu Conan e subito dopo la luce del varco si spense.

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Capitolo 7
*** 7 ***


Quando finalmente uscirono dal tunnel di luce si ritrovarono su di una bassa collina che guardava verso un lago. Tranne Fabio il resto del gruppo si guardò attorno accorgendosi di essere all’ombra di un castello.

<< Wow >> esclamò Conan.

<< Che bel posto >> disse Veronica.

<< Ma dove siamo ? >> chiese Fiorenza. Per tutta risposta Fabio indicò gli stendardi che adornavano le mura, tutto il gruppo sgranò gli occhi e a Matteo per poco non venne un colpo, gli stendardi presentavano come simboli araldici tre spade incrociate, puntate verso il basso e protette da tre creature: ai lati si trovavano un leone ed un unicorno rampanti mentre sopra, intento a proteggere le tre armi e i suoi compagni c’era un drago.

<< Ma quello >> sussurrò Matteo incredulo.

<< È lo stemma del Clan McJack, sì >> terminò una voce per lui.

Il gruppo si voltò di scattò incontrando cinque paia di occhi che li guardavano benevoli.

<< Benvenuti sull’Isola Verde, Casato della Terra e tu, Fabio, bentornato >> disse loro una ragazza con lunghi capelli biondi e scintillanti occhi verdi. Fabio s’inginocchiò e disse:

<< Felice di ritrovarmi di nuovo assieme voi, mia regina Thera, sovrana di Isola Verde >>. Nell’udire le parole del ragazzo, Silvia gridò:

<< Casato della Terra, in ginocchio ! >>. Come una sola persona tutto il gruppo s’inginocchiò a terra e rimasero in perfetto silenzio.

<< Prendine atto, Thera, farai sempre questo effetto sui nuovi arrivati >> disse Fabio. Silvia azzardò uno sguardo al ragazzo: era in piedi e li guardava con un sorriso divertito.

<< Ragazzi, per favore, alzatevi, come direbbe quella canaglia di Caio “in fondo siamo tutti amici”, no ? >> disse Thera guardandoli. Incerta Silvia si alzò in piedi, accorgendosi solo in quel momento di avere ancora Cori in braccio e Alan per mano.

<< Ma avvisarmi che vi stavo facendo male ? >> chiese la ragazza ai due piccoli.

<< Stupore del momento >> rispose Alan agitando la mano destra per riattivare la circolazione.

<< Pure io >> pigolò la bambina mentre poggiava i piedi a terra. Silvia si chinò su Alan e prese a massaggiargli la mano destra per ripristinare la circolazione, fece per voltarsi verso Cori quando vide Thera ferma davanti alla piccola che le massaggiava le tempie, mentre un alone dorato passava dalla giovane donna alla bambina.

<< Grazie >> disse la bambina quando la regina finì il trattamento.

<< Di niente Cori >> rispose Thera accarezzandole una guancia, poi alzò gli occhi verso Camilla e le si avvicinò. Camilla sentendo su di sé quello sguardo si sentì sprofondare nella vergogna, benché non riuscisse a capirne il motivo.

<< Grazie per aver cura di lui >> disse Thera quando le fu davanti.

<< Se quello che ho fatto si può definire aver cura di lui >> replicò la ragazza-demone con ironia.

<< A modo tuo gli hai voluto bene, è questo ciò che importa >> ribatté Thera << ora smettila di vergognarti e, giusto per cambiare argomento, chi è questa piccolina ? >>. Camilla guardò Thera e le rivolse un timido sorriso che si allargò quando le chiese di Folletto.

<< Lei è Folletto, le faccio da mamma >>.

<< Posso ? >> domandò battendo le mani e stendendo le braccia, invitando la piccola ad andarle in braccio.

<< Se lei vuole >> disse Camilla poi rivolta a Folletto le chiese:

<< Ti va di andare in braccio alla regina ? >>. Folletto guardò Thera e poi Camilla, infine tese le braccine verso Thera che la prese stringendosela al seno.

<< Eccola finalmente ! >> esclamò una ragazza con capelli rossi e mossi, abbigliata con tunica e pantaloni di cuoio, prendendo in braccio Cori e stritolandola.

<< Mary, se la stringi così la strozzi >> decretò un ragazzo dai corti capelli castani vestito con una sorta di kimono.

<< Fatti gli affari tuoi, Bud >> sputò Mary.

<< Ahem >> si schiarì la voce Silvia guardando Mary spupazzarsi Cori.

<< Che ? Oh, scusami, ma la felicità del momento………...>> rispose Mary imbarazzata.

<< Sei sempre la solita >> decretò una giovane donna dai capelli corvini raccolti in una lunga treccia e vestita con un lungo abito verde smeraldo.

<< Ciao, io sono Claire Brown McJack >> disse presentandosi a Silvia.

<< Io sono………>> cominciò Silvia.

<< Silvia Magi, Mara Notturna, ribelle del Concilio della Stella e Guardiana di Colle Rovina >> rispose per lei Bud.

<< Bud Jackson McJack, altrimenti noto come Iceblade, Eroe Leggendario del Drago d’Acqua e comandante delle Ombre del Drago >> si presentò il ragazzo.

<< Roy Jackson McJack >> si presentò l’altro ragazzo << attuale capo del Clan McJack, Eroe Leggendario della Luna Bianca con l’appellativo di Lord Moon, comandante dei Cavalieri della Falce e generale dell’esercito di Isola Verde >>.

<< Mary Green McJack >> si presentò la rossa << nota come Reflect, Eroe Leggendario dello Specchio d’Argento e guida dei Riflessi Argentei >>.

<< Be’ se siete informati su di me, allora lo sarete anche sui nostri amici >> disse Silvia sorridendo, ma poi il sorriso le si gelò ricordandosi di Conan.

<< Si, già conosciamo tutti voi >> confermò Roy guardando Conan, il quale s’inginocchiò.

<< Conan, sappiamo che hai prestato giuramento come guardiano di Colle Rovina, in virtù di questo sei perdonato di tutti i crimini commessi dalla tua controparte oscura >> dichiarò Thera guardando il giovane mutante << alzati in piedi, non hai motivo di restare in ginocchio >>.

Conan obbedì e si rialzò, nel mentre Claire prendeva confidenza con i tre cuccioli di Federica, e Thera, con Folletto in braccio, si era avvicinata a Veronica.

<< Dunque, tu sei Veronica e quello occultato sotto il tuo mantello è Sonar, giusto ? >> chiese Thera.

<< Si altezza, potete fare qualcosa per lui ? >> chiese Veronica in tono supplicante.

<< Fabio mi aveva accennato al problema del piccolo >> rispose Thera << ma sarà un po’ doloroso, Sonar te la senti ? >>.

<< Si >> rispose il bimbo-pipisrello. Veronica sorrise nel sentire Sonar dimostrare il suo coraggio e con lei tutti gli altri, ma Silvia notò qualcosa di più, Matteo incantato dal sorriso raggiante di Veronica.

“Qui gatta ci cova” pensò la ragazza fece per farlo presente quando avvertì prima un improvviso capogiro per poi perdere i sensi e cadere a terra.

 

Fabio era in piedi davanti alla finestra della sua stanza ed osservava il sole tramontare ad ovest dietro i Monti Luna, in quel momento indossava la tenuta d’allenamento del Clan, casacca, pantaloni e stivali di cuoio marrone, al fianco sinistro, anche se non aveva realmente bisogno trovandosi dentro il castello, portava una spada. Si voltò lentamente verso il letto osservando Silvia dormire tranquilla, spostò leggermente lo sguardo oltre il letto guardando un secondo letto più piccolo occupato da Cori e Alan, fece una smorfia ricordando quello che era accaduto poche ore prima, vedendo Silvia perdere i sensi si era precipitato da lei prendendola in braccio, ma non era la sola ad essere svenuta, anche Federica, Fiorenza, Veronica, Conan, Mercurio, Matteo e i piccoli li avevano persi.

<< Cosa succede ? >> gridò Camilla spaventata da quella situazione, Fabio toccò la fronte a Silvia, mentre Thera faceva lo stesso con gli altri, poi la regina, rivolta a Fabio, chiese:

<< Ma non avevi dato circa la metà della tua energia al portale ? >>. Camilla si voltò verso Fabio stupita.

<< Certo che l’ho fatto e questi svenimenti lasciano stupito anche me >> esclamò il ragazzo risentito.

<< Fabio, come cacchio fai a reggerti in piedi senza problemi ? >> gli gridò contro Camilla.

<< I miei poteri, va bene ? >> urlò Fabio di rimando cercando di capire cosa stesse succedendo.

<< Calma, ragazzo >> disse Roy poggiandogli una mano sulla spalla.

<< Non ti preoccupare, se è successo ciò che penso al tramonto si riprenderanno >> gli disse Claire sorridendogli dolcemente.

<< Certo e dopo lo ammazzeranno >> disse Camilla ghignando.

<< Perché ? >> chiese Mary.

<< Al tramonto dobbiamo tornare a casa >> spiegò Camilla. Mary si voltò verso Fabio furiosa e sibilò:

<< Cioè ? Fammi capire, un’ora nemmeno e già ve ne andate ? >>. Fabio si guardò attorno sconsolato cercando aiuto da altri quattro, ma Roy e Bud erano mezzi piegati dal ridere, Claire lo guardava divertita e Thera disse:

<< Mary, penso che tu e Camilla abbiate travisato >>.

<< In che senso ? >> chiese Camilla.

<< Nel senso che ti faccio mettere zero spaccato in conoscenza dello Spazio-tempo da tutti e tre i maestri ! >> esclamò Fabio. Camilla lo guardò un attimo, poi alzò le mani e fece due conti, quando capì, chinò il capo dispiaciuta e disse:

<< Scusa, fratellone, me ne ero totalmente dimenticata >>. Fabio scosse la testa, si caricò Silvia sulla spalla destra e prese Alan tenendolo con il braccio sinistro, poi si avviò verso il castello dicendo:

<< Invece di accusare e crepare dal ridere, perché non mi date una mano ? >>. Le operazioni durarono poco, Claire aveva predisposto la vecchia stanza di Fabio più altre tre stanze e in pochi minuti erano tutti sistemati, Fabio, Silvia, Cori e Alan, nella vecchia stanza del ragazzo, Camilla, Folletto e, su insistenza della ragazza-demone, Conan in quella subito a fianco, Federica, Veronica, Fiorenza, Sonar e i tre leoncini, nella stanza davanti ed infine Mercurio e Matteo nella stanza davanti alla porta di Camilla, benché la stessa e Fabio non erano molto convinti di quella sistemazione.

Fabio uscì dai propri pensieri quando vide Silvia stringere le palpebre, il ragazzo si sedette sul letto a fianco della ragazza e si chinò a baciarla.

<< Ciao >> disse lei sorridendogli appena lui si staccò.

<< Ben svegliata >> sussurrò lui.

<< Quanto ho dormito ? >> chiese la ragazza.

<< Quasi tutto il pomeriggio, ma non solo tu, anche gli altri >> rispose Fabio aspettandosi una reazione peggiore di quella avuta da Camilla.

<< Siamo su Isola Verde vero ? >> chiese Silvia alzandosi a sedere.

<< Si >> rispose Fabio non capendo, per tutta risposta la ragazza lo afferrò per le spalle gettandolo sul letto e mettendosi a cavalcioni sopra di lui.

<< Quindi è passata solo un’ora da quando siamo partiti da casa e dato che dobbiamo tornare al tramonto >> la ragazza gli baciò velocemente la bocca << abbiamo praticamente una settimana per divertirci >> e gli diede un altro bacio, ma questo era più passionale, difatti dopo poco Fabio sentì la lingua della ragazza sfiorargli le labbra chiedendo di entrare, il ragazzo schiuse la bocca ma solo per ingaggiare battaglia con la lingua della ragazza. Dopo alcuni minuti i due si staccarono per riprendere fiato.

<< Ora ne ho la prova >> disse Silvia ansimando.

<< Di cosa ? >> chiese Fabio.

<< Baci da dio >> rispose la ragazza con un sorriso, Fabio scoppiò a ridere.

<< Oh Gaia ! >> esclamò ad un tratto Silvia.

<< Che c’è ? >> chiese Fabio allarmato.

<< I bambini dove sono ? >> domandò lei bianca come un cencio. Fabio passò dall’allarmato al perplesso e indicò un punto alle spalle di Silvia. La ragazza si voltò e vide il lettino più piccolo, così scese dal letto e vi si avvicinò, trovando Alan addormentato che teneva un braccio sopra Cori come per proteggerla, intenerita, Silvia si chinò dando un bacio sulla guancia a Cori, che si pulì il viso con la mano, e ad Alan, che mormorò:

<< Mamma >>. Silvia raddrizzò e sentì Fabio che l’abbracciava per la vita per poi darle un bacio tra spalla e collo.

<< Dici che gli altri ci faranno il favore di tenerceli per qualche ora nei prossimi giorni ? >> chiese lui per rompere il silenzio che si era formato.

<< Perché ? >> chiese ingenuamente lei, ma il ghigno che le increspava le labbra tradiva il fatto che avesse capito.

<< Mah, sai l’altro giorno era buio ed ero troppo giù, ma adesso che lo vedo abbastanza bene, devo dire che hai un seno invitante, che non vedo l’ora di succhiare >> sussurrò lui. Silvia nel sentire quella risposta divenne rossa e si guardò il petto, la camicia da notte che indossava era piuttosto scollata e si poteva vedere quasi tutto.

<< Me l’hai messa tu addosso questa ? >> chiese la ragazza coprendosi e staccandosi da lui.

<< No, quando sono tornato in stanza, Claire aveva già fatto tutto e, se proprio lo vuoi sapere, lo scollo l’ho notato solo adesso >> rispose il ragazzo alzando le mani.

<< E cosa avresti fatto tutto il pomeriggio mentre io dormivo ? >> chiese nuovamente lei. Fabio arrossì, si grattò il naso e disse:

<< Penso che sono rimasto incantato a guardarti dormire per tutto il tempo >>. Silvia si voltò a guardarlo stupita poi gli si avvicinò, gli mise le braccia intorno al collo e lo baciò di nuovo.

<< Sono una stupida, vero ? >> chiese lei quando, a malincuore, si staccò da lui.

<< A me piaci così come sei >> rispose lui e fece per baciarla di nuovo quando un urlo di terrore seguito da un:

<< Porco, maniaco schifoso, io ti ammazzo ! >> lo interruppe e Fabio sbottò:

<< Lo sapevo che non era una buona idea mettere quei due nella stessa stanza >>.

<< Che succede ? >> chiese Silvia dopo aver riconosciuto la voce di Mercurio.

<< Ho una sola supposizione >> disse Fabio lasciandola e muovendosi verso la porta << Matteo nel dormiveglia ha scambiato Mercurio per Veronica e ha provato a baciarlo, con le dovute conseguenze >>.

<< Eh, che succede ? >> esclamò Alan balzando a sedere, mentre Cori alzò la testa, sibilò qualcosa e ripiombò a dormire. Fabio e Silvia si erano voltati a guardarli e il ragazzo sghignazzò mentre la ragazza si avvicinò al letto e disse:

<< Ssst, va tutto bene >> sedendosi e stringendosi il bambino al petto. Nel momento in cui terminò, qualcuno bussò alla porta.

<< Avanti >> rispose Fabio. I battenti si aprirono e Federica con Baffo in piangente in braccio entrò seguita da Zampetta e Codina in forma di leoncine, le due piccole avevano il pelo ritto per la rabbia.

<< Che succede ? >> chiese Silvia vedendo il piccolo in lacrime.

<< Potresti tenermi Baffo due minuti ? >> le chiese Federica allungandole il bambino.

<< S-si, certo, su piccolo vieni qui >> rispose Silvia prendendo Baffo in braccio e cominciando a cullarlo.

<< Bene intanto che si calma, vado a castrare Matteo >> soffio la ragazza mutando in una tigre.

<< Ragazze con me ! >> ruggì la tigre trotterellando fuori dalla stanza e seguita dalle due leoncine. Fabio, totalmente ignorato, aveva assistito alla scena leggermente basito, quando poi realizzò quello che voleva fare Federica fece per uscire, ma sulla porta si trovò davanti Veronica che gli disse:

<< Eh, no, stavolta non lo salvi >>.

<< Ma se è stato un incidente >> ribatté il ragazzo.

<< Un par di balle, se al posto di Mercurio c’ero io, era capace di violentarmi >> replicò Veronica.

<< Non credo >> intervenne Silvia avvicinandosi.

<< Che vuoi dire ? >> chiese Fabio.

<< Che prima di svenire, ho visto Matteo incantarsi a guardare Veronica sorridere >> rispose Silvia.

<< E allora ? Quello s’incanta sempre a guardarmi, specie se sono in bikini >> sbottò Veronica.

<< No, in quel momento il suo sguardo era lo stesso di Fabio quando mi guarda >> replicò Silvia sorridendole. Veronica la guardò stupita, mentre Fabio abbozzò un sorriso e pensò:

“Ha capito quasi subito ciò che sospettavo da tempo”. Veronica, invece, dopo lo smarrimento iniziale disse:

<< Va bene gli salvo il culo, ma se mi gioca qualche scherzo strano quello che non gli ha fatto Federica glielo faccio io moltiplicato per due >> e si allontanò gridando a Federica di fermarsi.

<< Sicché aveva lo stesso sguardo che io quando guardo te ? >> chiese Fabio avvicinandosi alla ragazza che continuava a cullare Baffo.

<< Certo >> rispose la ragazza.

<< E che sguardo avrei ? >> domandò lui a metà tra l’incuriosito e l’intenerito

<< Pieno d’amore >> sussurrò lei baciandolo, bacio breve perché come degli uragani, irruppero nella stanza i McJack.

<< Che succede abbiamo sentito urlare >> disse Roy. Fabio alzò gli occhi al cielo mentre Silvia sorrise.

<< Hai presente quando io e Camilla ti dicemmo che non era una buona idea mettere nella stessa stanza Mercurio e Matteo ? >> chiese Fabio.

<< Si >> rispose Roy.

<< Quell’urlo è la spiegazione >> intervenne Camilla apparendo sulla soglia seguita da Conan trasformato in lupo, che teneva sulla groppa Folletto.

<< Ciao >> disse la bambina nel vedere tutti riuniti nella stanza

<< Ciao piccola >> le disse May sorridendo.

<< Non è che ci ho capito molto >> disse Roy.

<< Matteo ha scambiato Mercurio per sua sorella, con ovvi risultati >> spiegò Fabio.

<< Ah >> esclamò Roy, mentre Mary e Bud si tenevano la pancia dal ridere e Claire e Thera sorridevano divertite.

In quel momento si udirono le voci di Federica e Veronica che si avvicinavano.

<< Quindi quel demente te lo vuoi prendere in camera con te ? >> chiese Federica.

<< Si >> rispose Veronica.

<< Ma non possiamo stare noi due, tua sorella e i nostri piccoli, come abbiamo fatto oggi ? >> chiese Federica.

<< Ma di cosa hai paura ? Vai in camera con Mercurio e sai bene che lui non è in piena tempesta ormonale come Matteo >> sbottò Veronica.

<< Ok, ma la cosa non mi piace per niente >> mormorò Federica.

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Capitolo 8
*** 8 ***


Un timido raggio di sole filtrò attraverso le tende che oscuravano la finestra, accarezzando il viso di Silvia, la quale aprì gli occhi cercando il volto di Fabio, ma al posto del ragazzo trovò Alan che sonnecchiava tranquillo, poi la ragazza avvertì un movimento contro la sua pancia e, sollevato il lenzuolo, vide che Cori strofinava il faccino contro il tessuto della camicia da notte.

Sorridendo la ragazza prese i due piccoli e se li strinse al seno, ricordando la sera prima, risolta la questione chi sta in stanza con chi (Matteo si sarebbe trasferito da Veronica, mentre Federica sarebbe andata da Mercurio), erano scesi a cena, la perdita di energia aveva procurato in tutti una fame da lupi, poi nonostante il pomeriggio trascorso a dormire, i piccoli aveva preso a sbadigliare a più non posso costringendo i loro giovani genitori adottivi a tornare a in camera per dormire. Una volta in stanza, Silvia si era appena sdraiata sul letto, dopo aver sistemato Cori e Alan, che Fabio si era alzato a sedere e disse:

<< Ma porca >>.

<< Che c’è ? >> chiese la ragazza allarmata.

<< Stanotte dormiamo con i piccoli nel mezzo, sennò domani mattina ce li troviamo assiderati >> spiegò il ragazzo, poi chiuse gli occhi e disse:

<< Camilla, ragazzi prendete i vostri piccoli, Fiorenza compresa e teneteli in mezzo a voi, stanotte la temperatura raggiungerà lo zero e solo i letti principali sono riscaldabili >>. Poi si alzò muovendosi verso il lettino di Alan e Cori e materializzando le ali di drago, prese in braccio entrambi tenendoli sotto le ali e tornò verso il letto, Silvia allungò le braccia per prendere Cori mentre il ragazzo sistemava Alan davanti alla piccola per poi sdraiarsi accanto al bambino. Silvia vide che l’ala da drago destra era rimasta e vide Fabio distenderla fino a raggiungere lei, avvolgendo tutti e quattro un caldo abbraccio. Fabio sorrise benevolo vedendo entrambi i piccoli rannicchiarsi contro Silvia.

<< Buonanotte >> disse il ragazzo appoggiando la testa sul cuscino.

<< ‘Notte >> rispose Silvia. La ragazza stava ancora pensando alla notte appena trascorsa quando sentì bussare alla porta.

<< Avanti >> rispose mettendosi a sedere, la porta si aprì e Camilla, con Folletto in braccio, entrò velocemente.

<< Buongiorno >> disse la ragazza-demone avvicinandosi.

<< Buongiorno, allora dormito bene ? >> chiese Silvia sorridendole.

<< Si, abbiamo entrambe approfittato del manto caldo e morbido di Conan >> rispose Camilla sedendosi sul bordo del letto e depositando la bambina sopra le lenzuola, Folletto gattonò verso Silvia e le disse:

<< Buongiorno, zia >>. Silvia guardò la bambina poi, sorridendo, guardò Camilla.

<< In fin dei conti siamo sorelle e questi sono i nostri figli, anche se adottivi >> disse quest’ultima.

<< Si, ma non ce la vedo Cori che ti chiama zia >> replicò Silvia.

<< Io si, buongiorno zia Cami >> disse Cori alzandosi a sedere.

<< Buongiorno a te, tesoro >> rispose Camilla baciando Cori sulla testa, poi alzò lo sguardo verso Silvia e chiese:

<< Voi come avete dormito ? >>.

<< Sotto l’ala di un dragone >> rispose la ragazza con un sorriso enigmatico.

<< Quindi al caldo, se è il dragone che dico io >> replicò Camilla capendo.

<< Sai qualcosa delle altre ? >> domandò Silvia.

<< Sinceramente no, ma non sentito urla o minacce di morte indi, Matteo ha fatto il bravo >> rispose Camilla.

<< E Mercurio ? >> chiese Silvia. Altro bussare, altro avanti con Veronica, Federica, Fiorenza e cuccioli annessi, in forma di bambini-animali, entrare nella stanza, Baffo, trasformato in leoncino, corse verso Silvia, si acciambellò sulle gambe della ragazza e iniziò a fare le fusa.

<< Eh già, Baffo ha preso in simpatia la zia Silvia >> miagolò Codina.

<< Anch’io >> miagolò Zampetta balzando sul letto e andando a strusciarsi contro Silvia.

<< Non si può certo dire che la nostra Silvietta non ha avuto un certo successo >> rise Veronica.

<< Io sto bene vicino alla mamma >> decretò Codina. Federica accarezzò la testa della bambina-gatto.

<< Mercurio, quando ha sentito della temperatura, mi ha detto di restare nel letto poi si è alzato, è andato verso il letto dei piccoli, con le ali tenute a mo di mantello, li ha presi in braccio tutti e tre, li ha messi in mezzo a noi e poi ci ha avvolti in un caldo abbraccio usando l’ala destra >> spiegò Federica << è stato dolcissimo >>. Silvia sorrise mentre Camilla esibì un sguardo perplesso.

<< Tsé, Matteo, invece, ha dormito della grossa tutta la notte, penso che visto che non poteva fare l’idiota ha preferito ronfare >> sbottò Veronica.

<< E poi ti fai chiamare Venezia, la Gargolla dell’Amore >> disse Fiorenza in tono ironico << guarda che Matteo è stato sveglio tutta la notte per tenerci al caldo >>.

<< Che ? >> chiesero Federica e Camilla in coro.

<< Dici davvero, Fiorenza ? >> chiese Silvia mentre Veronica rimase in silenzio.

<< Si, dopo che ti sei addormentata, e ti assicuro che tu, sorellina, russi peggio di lui, ha evocato il suo Nume dandogli la forma di una coperta e adagiandolo sul letto >> rispose la ragazzina.

<< E tu come lo sai ? >> le chiese la sorella.

<< Mi sono accorta dell’aumento di energia e l’ho visto, Matteo mi ha detto che non c’era da preoccuparsi, ci avrebbe pensato lui a noi e così ha fatto e adesso mi vergogno di aver sempre ascoltato te e pensato male di lui, sarà anche un idiota, ma il suo cuore grande come……….l’arco di pietra che abbiamo attraversato per arrivare qui >> spiegò Fiorenza.

<< Già perché l’unico ad avere un cuore grande quanto il Colle è Fabio >> disse Federica.

<< A proposito dov’è ? >> chiese Camilla.

<< Non lo so, appena mi sono svegliata già non c’era >> rispose Silvia un po’ mogia.

<< È giù nella corte >> rispose la voce Alan, il quale ignorato, era sceso dal letto e si era avvicinato alla finestra. Le ragazze ed i piccoli corsero alla finestra vedendo Fabio in piedi al centro della coorte roteare la spada attorno al corpo.

<< Eh si, se non fosse che è cotto di te e tu di lui, lo sposerei >> disse Veronica ammirando la schiena nuda del ragazzo.

<< Se non fosse che sto perdendo la testa per Conan >> mormorò Camilla guardando Fabio mettersi in guardia.

<< Se non fosse……>> iniziò Federica vedendolo scattare.

<< Oh dico, se non fosse che siete mie amiche direi che ci volete provare con il mio ragazzo ! >> esclamò Silvia seccata da tutti quei “se non fosse”.

<< Mamma >> disse Folletto rompendo il silenzio e chiamando Camilla << ma se zia Veronica è innamorata di zio Matteo, perché vuole sposare zio Fabio ? >>. A quella domanda Veronica arrossì imbarazzata, Federica tornò a guardare la corte per non farsi vedere mentre si tratteneva dal ridere, Camilla guardò la bambina non sapendo cosa rispondere, Fiorenza ghignava, gli altri piccoli le guardavano incuriositi mentre Silvia con un sospiro disse:

<< Vedi tesoro, zia Veronica è ancora un po’ confusa, ma vedrai che presto capirà >> poi guardò Veronica << e farà la scelta giusta >>.

“Che tradotto significa giù le zampe da Fabio” pensò Fiorenza sul punto di scoppiare a ridere poi notò la presenza dei tre ragazzi vicino alla porta.

“Oh no, speriamo che non abbiamo sentito i discorsi idioti di queste quattro sceme” pensò la ragazzina.

<< Ehi, ragazze, Claire ha detto che la colazione è pronta >> disse Matteo con un sorriso amaro.

<< Meglio darsi una mossa, Bud è un ingordo di prima categoria >> aggiunse Conan guardando speranzoso Camilla. Mercurio taceva ma osservava Federica con un sguardo indagatore. Poi tutti e tre sparirono. Fiorenza vedendo i tre andarsene mogi mogi, si voltò di scatto e disse:

<< Silvia, puoi prendere con te i piccoli e avviarti verso la colazione ? Io dovrei fare un discorsetto alle nostre care sorelle >> Il tono della ragazzina non lasciava spazio a proteste e Silvia, sentendo un brivido di paura, disse:

<< V-va bene, forza piccoli, venite con me >> e se ne andò seguita dai bambini.

Arrivati nella corte, videro Fabio affrontare in un duello alla spada Roy mentre Bud e Mary stavano ad osservare, poco lontano anche Conan, Matteo e Mercurio guardavano Fabio ma con un misto di astio e invidia.

<< Buongiorno >> li salutò Claire prendendo in braccio prima Baffo poi le gemelle.

<< Buongiorno Claire, già sveglia di buon mattino ? >> chiese Silvia vedendole in mano due brocche di latte.

<< Veramente ho poltrito un po’ a letto >> confessò la giovane donna << è stata Thera a metter su la colazione stamane >>.

<< Esatto e mi riterrò offesa se non mangerete tutto >> disse Thera arrivando con un vassoio di pane caldo appena sfornato. Il profumo mandato dal pane arrivò alle narici dei bambini e i loro stomaci reagirono di conseguenza.

<< Fame >> sibilò Cori.

<< Cori ! Dobbiamo aspettare che Fabio e Roy finiscano l’allenamento >> la sgridò Silvia.

<< Detto, fatto >> disse Claire << ragazzi, la colazione è pronta >>. In meno di tre secondi Bud e Mary erano a tavola, Conan e gli altri due arrivarono con passo lento, mentre Fabio e Roy si avvicinarono al tavolo, piantarono le spade a terra e si sedettero.

<< Ma le ragazze dove sono ? >> domandò Fabio notando l’assenza di quattro elementi. Silvia raccontò l’accaduto e poi aggiunse:

<< Sono venuta qui con i piccoli perché il tono di Fiore mi ha spaventata >>.

<< Spero che Fiore non dia in escandescenza……..>> cominciò a dire Mercurio, quando uno stridio fece esplodere una finestra, pezzi di vetro di varie dimensioni stavano cadendo verso i commensali, ma Fabio, quasi con non curanza, congiunse le mani, le alzò l’alto, per poi separarle disegnando un arco, mentre una barriera invisibile, fermava la caduta dei cocci.

<< Quella era camera nostra >> sbuffò il ragazzo.

<< Ma che era ? >> chiese Mary rivolta a Mercurio.

<< Fiorenza s’è arrabbiata e quello era la versione più debole del suo attacco sonico >> spiegò Mercurio.

<< Versione debole ? >> domandò Matteo.

<< Non voglio sapere com’è la versione forte >> disse Conan.

<< Se Fiorenza si è arrabbiata con le ragazze, la giornata comincia male >> disse Fabio.

<< Ma si può sapere per quale motivo Fiorenza si è arrabbiata ? >> chiese Roy.

<< Temo questioni di cuore >> disse Thera << e circa la finestra >>. La regina schioccò le dita e i frammenti caduti tornarono al loro posto come prima.

<< In ogni caso non mi è ancora chiaro cosa sia successo >> disse Roy.

<< È successo >> esclamò Fiorenza uscendo in quel momento dal castello << che per sorella, ho una cretina >>.

<< Fiore >> la raguardì Mercurio.

<< Guarda che è vero >> ribatté la sorella << e non venitemi a dire che mento >> disse guardando negli occhi sia i tre i ragazzi che le ragazze arrivate a sedutesi a tavola mentre lei parlava con il fratello.

<< Allora che si fa oggi ? >> chiese Silvia cercando di allentare la tensione.

<< Se, se non vi spiace oggi preferisco restarmene in camera >> disse Veronica.

<< Non credo sia una buona idea >> intervenne Fabio.

<< Perché no ? >> ringhiò Matteo.

<< Perché ha Sonar con sé, te lo sei dimenticato ? E un’altra cosa, se voi tre volete farmi a pezzi, ditelo chiaro e tondo e sistemiamo la questione >> sibilò Fabio.

<< Quando vuoi >> disse Matteo alzandosi in piedi e materializzando il suo Nume, lasciando basiti tutti gli altri.

<< Matteo piantala, lui non c’entra >> disse Veronica guardandolo << la colpa è mia >>.

<< È anche mia >> disse Camilla fissando Conan.

<< È pure mia, scusateci >> disse Federica rivolta a Mercurio.

<< Va bene, si pensava di andare al lago a fare un pic-nic, ma direi che possiamo rimandare il tutto a domani >> disse Roy. Il gruppo mangiò in silenzio, poi Veronica prese congedo e trascinò con sé Matteo dirigendosi verso le stalle, Camilla fece un cenno a Conan e andarono in direzione del giardino, mentre Federica e Mercurio sparirono dentro il castello.

<< Dite che si chiariranno ? >> chiese Fiorenza.

<< Fede e Mercurio non so, gli altri penso di si >> disse Fabio.

<< Mi sa che ci vorrà buona parte della giornata >> osservò Claire.

<< Bon, pensavate ad un pic-nic al lago ? >> chiese Silvia.

<< Si, ma……..>> intervenne Mary.

<< È per loro che siamo qui >> disse Fabio indicando i piccoli << per cui possiamo anche andare al lago, gli altri ci possono sempre raggiungere dopo, no ? >>.

<< Piccolo particolare >> intervenne Alan << niente costumi >>.

<< Alan, ti ricordi dove ci troviamo ? >> domandò Fabio.

<< Sull’Isola Verde >> rispose il bambino.

<< Chi ti ha dato quei vestiti ? >> chiese nuovamente il ragazzo.

<< Nessuno, semplicemente li ho pensati >> rispose nuovamente Alan, non capendo.

<< Continuo a essere dell’idea che la tenuta alla marinara gli sarebbe stata meglio >> disse Silvia.

<< Trovi anche tu ? >> domandò Claire scatenando l’imbarazzo di Alan e le risate degli altri.

<< Quindi, per i costumi……? >> chiese Fabio.

<< Non c’è bisogno di niente >> ammise il ragazzino.

<< Bene, mettiamo a in ordine qui e poi andiamo >> disse Fabio.

<< Zio aspetta >> lo chiamo Sonar << io ho ancora il mio problema >>. Fabio si voltò a guardarlo, ricordandosi della debolezza del bambino.

<< Già, Thera, puoi fare qualcosa ? >> chiese il ragazzo rivolto alla giovane donna. Thera, in quel momento si stava spupazzando Folletto, lo guardò stupita e poi disse:

<< Sonar, vai al sole >>. Il piccolo la guardò stupito a sua volta poi, prim’ancora che qualcuno lo potesse fermare, uscì dall’ombra della corte. Fabio si preparò a scattare ma il bambino rimase integro, non si sciolse ne si scompose. Fabio, Silvia e Fiorenza si voltarono verso Thera la quale, con un sorriso di chi la sa lunga, disse:

<< Sono pur sempre la discendente di una Skychild >>. A quella frase Fabio sbarrò gli occhi, mentre Silvia e Fiorenza esibirono uno sguardo perplesso.

<< Non fateci caso, è una cosa che dico ogni tanto per darmi un po’ di arie >> rise Thera davanti alle loro facce.

<< Strano, pensavo che la Regina Thera di Isola Verde fosse una persona umile e modesta >> osservò Silvia divertita.

<< Ci provo >> replicò Thera con un dolce sorriso.

<< Ma come ci sei riuscita, non ho avvertito nessuna emissione di energia durante la notte >> chiese Fiorenza curiosa.

<< Da un lato eri troppo preoccupata per Matteo dall’altra questo è il mio regno e il mio potere può essere rumoroso come un Tuono Sismico o silenzioso come un’Ombra del Drago >> le rispose Thera << ora direi che possiamo andare >> e si alzò in piedi.

<< Tu mi devi spiegare come fai >> disse Fabio guardandola e poi rivolgendo uno sguardo agli altri, erano tutti in assetto da spiaggia, i ragazzi pantaloncini da mare e maglietta, le ragazze bikini, maglietta e pantaloncini, i bambini costumini da mare vari.

<< Se mai ti capiterà di avere un regno tuo, lo capirai >> rispose la bionda laconica, avviandosi verso l’uscita, con Folletto in braccio. Il ragazzo si voltò verso Roy il quale alzò le spalle e scosse il capo, mentre Mary afferrava le mani di Sonar e Cori, Claire prendeva quelle delle gemelline ed infine Silvia prendeva in braccio Baffo. La giornata era cominciata in maniera strana, ma Fabio sperava che si sarebbe conclusa per il meglio.

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