Incanti e altre stranezze

di Sae Morinaga
(/viewuser.php?uid=118785)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Incanti e Bottiglie ***
Capitolo 2: *** Idioti ***



Capitolo 1
*** Incanti e Bottiglie ***


Pairing: Dramione
Prompt: Hermione e Draco partecipano al gioco della bottiglia, finendo col dover rimanere chiusi nello stanzino delle scope per 7 minuti.

Ringrazio la mia inestimabile compagna di sventura, Tassafrassa, per il prompt e per avermi ispirata con le prime due battute di quei due <3




Incanti e Bottiglie




"Paura Granger?" Il ghigno arrogante si vede benissimo anche nella penombra di quel minuscolo stanzino, e non fa che stizzirla maggiormente.
"Ti piacerebbe." Risponde con sguardo fiero da Grifondoro, ma arrossendo per l'improvvisa vicinanza, e poi ancora di più per la rabbia che quell'inopportuno rossore le causa.
"Passi troppo tempo con lo Sfreggiato, Mezzosangue" scuote la testa lui, con disapprovazione.
"Oh, sta zitto, Malfoy! Dobbiamo passare ancora 6 minuti in questo stupido sgabuzzino, vediamo di farlo in modo meno doloroso per entrambi e facciamo come se l'altro non ci fosse."
Certo, se lui non si fosse fatto il bagno nel profumo risulterebbe molto più semplice...
"Lo scopo di '7 minuti col Paladino' non è questo, a quanto ha detto il tuo amico. È una cosa babbana, dovresti saperlo bene."
"È '7 minuti in Paradiso' .. e poi, cos'è, un bolide ti ha colpito in testa alla partita di oggi Malfoy?? O vorresti farmi credere che ti abbasseresti a pomiciare con una 'lurida Mezzosangue' come me tutto d'un tratto?"
"Granger, Granger,Granger..." scuote di nuovo la testa leggermente "Come al solito sei brava con le cose complicate ma ti sfuggono quelle più semplici.. "
"Come prego?? A me non sfugge proprio nien--" viene brutalmente interrotta dall'improvvisa presenza delle labbra di Malfoy sulle sue.


("Come credi che la bottiglia abbia indicato proprio me, dal momento che stava per fermarsi dalla parte opposta?
"Hai incantato una bottiglia per baciarmi, Malfoy?"
"Zitta e torna qui, Granger." )

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Idioti ***


Salve ancora! Questa volta sono qui con una Hinny. È ambientata in "Harry Potter e il Principe Mezzosangue" e tiene conto di tutto ciò che è avvenuto nei libri fino a quel momento. Nel testo ci sono alcune citazioni a "Succo di Zucca", una fanfiction Dramione presente qui su efp, e che io amo immensamente. Se non la conoscete vi invito a cliccare qui e andare a leggerla immediatamente! Ma poi tornate qui a leggere questa!! Come? Siete già andati via?? D:
*Questa storia ha ottenuto il primo posto al Primo Concorso Scrittori del gruppo Hogwarts.*







Idioti


 
Ginny Weasley non era più la bambina di 11 anni che era stata soggiogata, rapita e quasi uccisa da un certo Signore Oscuro.
A 16 anni, vedendola camminare sicura per i corridoi - lunghi e setosi capelli rosso fuoco, corpo sinuoso e flessibile – perfino chi era a conoscenza dell'accaduto, faticava a crederlo.
Intelligente, coraggiosa, bella, imbattibile nel Quidditch e con una malsana passione per le fatture più umilianti (come sapeva bene Dean Thomas, il suo ultimo ex e -a sentir lei- un perfetto idiota), era per lo più temuta e rispettata dall'intero corpo studenti.
Beh, tranne forse da qualche Serpeverde, ma non è che tenesse in gran considerazione l'opinione dei Serpeverde...
Purtroppo, però, le interessava fin troppo l'opinione di un altro idiota.

 
L'idiota in questione stava appunto passandole davanti in quel momento, confabulando con il suo migliore amico – indovinate? un idiota anche lui. E questo le era toccato perfino come fratello. In che mondo le toccava vivere! - con le sopracciglia aggrottate e le spalle un po' ricurve, come se fosse l'unico a poter risolvere tutti i problemi del mondo, e ci stesse lavorando.
Non si accorse nemmeno della sua presenza.
A volte avrebbe voluto strozzarlo.
E poi baciarlo.
E poi strozzarlo di nuovo.

Ginny Weasley non era una ragazza coi peli sulla lingua.
Era schietta, diceva ciò che pensava in modo quasi brusco, senza per questo risultare maleducata, a meno che non intendesse farlo.
Per questo il fatto che in questi anni non avesse mai mandato a quel paese Harry Potter – almeno non apertamente – stupiva lei per prima.
Era innamorata di lui da quando lo aveva conosciuto, ma neanche questo gli aveva mai detto apertamente, nonostante non ci fosse persona, ad Hogwarts e probabilmente anche fuori, che non lo sapesse.
Allenavano insieme la squadra di Quidditch ed erano affiatatissimi, avevano combattuto nell'ES ed erano sembrati muscoli di un solo braccio.. erano in perfetta intesa su qualunque fronte, e sapeva, sapeva, che avrebbero fatto scintille come coppia. Ma Il-Bambino-che-è-Sopravvissuto sembrava deciso a diventare Il-Ragazzo-Morto-Vergine-e-Single.
Non che lei avesse maggiore esperienza, almeno nel primo campo.
Nonostante la fila di ragazzi che le facevano la corte, e nonostante le sue storie più o meno durature e più o meno significative, non si era mai concessa a nessuno.
Nessuno era lui.

Ma, onestamente, non ne poteva più di attese e melodrammi e idioti.
Non era certo la prima ragazza della storia a vivere un amore a senso unico, né ad essere vista come una sorella..
Poteva sopravvivere, poteva andare avanti, poteva dimenticarlo.
Non sarà mica stato l'unico Prescelto del mondo, no?
Fece una smorfia e poi scosse la testa quando Hermione,di fronte a lei, la guardò con sguardo interrogativo.
Ce l'avrebbe fatta.

I membri delle altre squadre di Quidditch sapevano che se Ginny Weasley era di cattivo umore, era molto meglio starle alla larga, anche se questo significava lasciarle fare qualche punto che tanto avrebbe segnato comunque, ma con molti più danni collaterali per loro.
E Ginny era parecchio di cattivo umore durante quella partita.
Alla fine, però, si era lasciata andare alla sensazione del vento tra i capelli, all'adrenalina del volo, dei passaggi, dei punti segnati.
Era libera, era felice.

Avevano vinto.
Avevano vinto il torneo di Quidditch!
Era talmente entusiasta, talmente estasiata, che il suo corpo aveva agito da solo, portandola verso Harry e buttandogli le braccia al collo.
Senza ricordarle che aveva appena deciso di dimenticarlo.
Senza ricordarle che i suoi sentimenti non erano ricambiati.
Senza ricordarle l'imbarazzo che avrebbe provato di lì a poco.

Senza aspettarsi che in mezzo all' intera Sala Comune, nel pieno dei festeggiamenti, Harry l'avrebbe baciata.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3526437