Normali momenti di vita quotidiana

di Violetta_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ninmu no ato ***
Capitolo 2: *** No smoking please! ***
Capitolo 3: *** Dubbi ***
Capitolo 4: *** Lezioni di guida ***
Capitolo 5: *** Luna park ***
Capitolo 6: *** Una questione di coscienza ***



Capitolo 1
*** Ninmu no ato ***


Ninmu no ato



L'ultima missione era andata decisamente bene e il gruppo aveva deciso di uscire per festeggiare il colpo.
Dopotutto non vi erano motivi per non prendersi una serata libera.

Si trovavano tutti all'interno di una delle sale più tradizionali del Fioria: quadri alle pareti, divanetti rossi, porta a vetri per assicurare maggiore intimità e una piacevole musica di sottofondo.
All'inizio si erano seduti tutti in modo molto composto, in completo silenzio, poi i più sfacciati si erano messi a parlare ma limitandosi a parlare delle future missioni.

Dopo una ventina di minuti la situazione era drasticamente cambiata.

Avevano bevuto tutti col tradizionale brindisi: ogni componente doveva finirsi un bicchiere del liquore che portava il suo nome in codice.
Poi avevano continuato chi bevendo altre bevande chi renendo fede al proprio nome.

Non tutti reggevano bene l'alcool. Anzi guardando meglio tutti loro erano più o meno ebbri.



Rye a metà serata aveva cominciato a fare avanti ed indietro per la stanza come un furetto poi si era attaccato al telefono: parlava col topolino da ormai dieci minuti.

<< No, non ci sono spogliarelliste... no, nemmeno ballerine. No ti giuro che non faccio tardi... Si tua sorella è qui. Solo mezzo bicchiere di Sherry. No no tranquilla sta bene. Sta bene giuro... >>


Gin, con grande sorpresa, sembrava aver ceduto all'alcool.
Il tagliatore di teste del MIB si aggirava intorno alla figlia dell'angelo con fare fin troppo evidente sussurantole all'orecchio frasi decisamente inappropriate.

Perchè teneva in mano un tamburello rosso?
Mistero, comunque sembrava non volerlo mollare.


Sherry sarebbe sembrata perfettamente lucida se non fosse stato per il viso rosso e gli occhi velati.
Sembrava molto a disagio dalla presenza di Gin: più volte aveva cercato di scampare alle sue attenzioni spostandosi da un divanetto a l'altro, ma alla fine si era arresa e adesso si limitava a distogliere lo sguardo.

Teneva in mano una maracas quasi come fosse un oggetto contundente.


Kir aveva preso di mira un nuovo agente che non sembrava gradire particolarmente le sue attenzioni, o forse più semplicemente aveva ancora un minimo di lucidità per capire le complicazioni che una scelta sbagliata potrebbe comportare.

<< Eddai bello vieni qui, mamma vuole le coccole... >>
<< Kir-sama la prego non gattoni sui divanetti >>


Vodka era stramazzato su uno dei divanetti e adesso russava in modo molto rumoroso, con un rivolino si saliva che gli scivolava da un lato della bocca.

<< Rooonf... torta al formaggio... zzz >>


Vermout chiacchierava con Curacao, tutto normale se non fosse per il volume della voce troppo alto e decisamente troppo stridulo, il che comportava dei fortissimi mal di testa alla sua interlocutrice.

<< Questo rossetto non dura più di due ore! Mi rende nervosa! >> Gracchiava mentre guardava un punto indefinito del tetto.
<< Ti prego abbassa la voce... >>


Bourbon aveva preso in mano il microfono con fare eclatante e cantava da venti minuti la stessa canzone: un qualcosa che ricordava una versione piuttosto discutibile di "urami bushi" supportato da Scotch che rideva in modo incontrollato da più di mezz'ora.

<< Yume yo Miren to, Warawareteee... Samete-misemasu, Mada Same-kirenu.
On'na, on'na! On'na-gokoro no... Urami-bushiii... >>

Chianti sembrava apprezzare lo spettacolo che il biondo offriva: Aveva preso a ballare seguendo quel ritmo finchè non si accorse di Gin così vicino a Sherry, a quel punto si era messa a digrignare i denti stringendo il pugno con fare violento.


Rido mentre apro una lattina di birra.

Certo che i miei uomini sanno essere propro degli idioti a volte.



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Capitolo 2
*** No smoking please! ***


No smoking please!




La dottoressa Miyano stava analizzando dei campioni di aptx nella solitudine del suo laboratorio quando avvertì una strana sensazione.

Alzò la testa di scatto e si guardò intorno in allerta.
Dopo qualche secondo spalancò gli occhi e chiuse i pugni con rabbia.


No.

Non è possibile...

Ma non si può vivere così!

Un'altra volta no!


<< Maledetto... >> sibilò accendendo la luce del laboratorio e spalancando la porta << Lo uccido. Ora prendo il primo composto corrosivo che trovo e glielo butto in faccia! >> continuò a sibilare alzando di poco la voce.

Il risultato era alquanto inquietante, o almeno quello era l'effetto che faceva a tutti i componenti dell'equipe e a tutti i presenti della struttura.

<< Ti sento Sherry... >>

Tutti tranne che al diretto interessato. Ovviamente.

Shiho gli si piazzò davanti incrociando le braccia e fissandolo con un aria per nulla rassicurante.

<< Se mi senti allora: Spegni. Quella. Cosa >> disse indicando con disgusto la sigaretta che teneva in bocca.

Gin inspirò e poi espirò una nuvoletta di fumo iniziando a parlare con calma.

<< Sherry sono appena tornato da Toronto. Dammi tregua... >>
<< Non mi interessa se sei tornato da Toronto, Amsterdam o da Narnia. Spegni quella cosa >>

L'uomo ruotò gli occhi al cielo.

<< Gin mi stai appestando il laboratorio e potresti anche falsare dei risultati >>
<< Ma sono in corridoio... >> disse con un tono vagamente infantile, come a voler sottolineare che i suoi preziosi topini e le sue provette difficilmente sarebbero venute a contatto col fumo.

Shiho assottigliò lo sguardo.

<< Non mi interessa. Sai bene che nel preciso istante in cui varchi la soglia della struttura sei nel mio territorio. Spegnila >>

Lui incrociò le braccia al petto ignorandola.

<< Gin spegni quella cosa >>


Ma le si era rotto il disco?


<< Gin ti ho detto di... guardami in faccia quando ti parlo! >> disse iniziando progressivamente ad alzare la voce.


Perchè non poteva ucciderla? Ah già era a capo dell'equipe di ricerca...


<< Gin! >>

La guardò negli occhi per un paio di secondi.
Poi guardò gli altri ricercatori: erano terrorizzati e sembravano esserlo più per il comportamento della ragazza che per la sua presenza.
Infine riguardò la scienziata notando che stava diventando bordeaux.

<< E va bene... >>

Prese la sigaretta e la spense con due dita.

<< Contenta? >>

Per tutta risposta la ragazza prese un foglio di carta e scrisse velocemente su di esso, poi lo attaccò al muro che stava dietro il mib con una certa dose di violenza.

<< Così te lo ricordi! >> gli urlò all'orecchio, subito dopo alzò i tacchi e ritornò velocemente dentro il laboratorio sbattendo la porta.

Gin aggrottò la fronte e si massaggiò il timpano lesionato. Poi, incuriosito, si girò per leggere il foglio.




NO SMOKING. Especially GIN!!!





<< Tsk... mendokuse... >>






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***
Angolo dell'autrice

Avevo promesso che se avessi trovato qualche altra immagine avrei scritto altre one-shot a sfondo comico. Beh ecco qua.
Per scrivere questa fanfic ho dovuto convincere tutti i neuroni del mio cervello a non odiare Gin, il che non è stato facilissimo, ma devo dire che l'immagine ha aiutato molto.
Spero di aver fatto un lavoro carino. Grazie a tutti i lettori.
Ciao ciao.

Violetta_

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Capitolo 3
*** Dubbi ***


Dubbi








Gin era un agente criminale perfetto.
Subdolo, sadico perfido. Freddo come l'azoto liquido.
Astuto calcolatore e con ottime capacità deduttive.

Ma un pregio in particolare gli aveva permesso di salire i vertici dell'organizzazione.

Non si fidava di nessuno. Di nessuno.

"Il dubbo uccide".

Questo era il suo motto.

*


<< Parla >>

Il tizio che stava dritto davanti a se non gli piaceva. Forse non gli era mai piaciuto.
Cominciava a sospettare di lui quindi meglio porre fine al problema all'istante.

<< Dimmi. Che cosa sai? >>

L'uomo continuava a fronteggiarlo fissandolo in silenzio.

<< Avanti che cosa nascondi? >>

Alzò la pistola puntandolola contro il nemico ed inspirò prendendo la mira.

Shiho fissava la scena con una mano sulle labbra, uno sguardo incredulo e una pillola di xanax nascosta nella stasca. Per sicurezza.

<< Gin >>
<< Che vuoi Sherry? >>
<< Gin perchè parli con lo specchio? >>
<< Quello non è uno specchio. Non lo vedi il buco in alto? >>

La donna espirò seccata. Quando gli prendevano quegli attacchi era più insopportabile del solito.

<< Sei stato tu a fare quel buco. Due giorni fa. Eri convinto che lo specchio fosse un vetro da interrogatorio >>

L'uomo si girò per guardare la scienziata e per poi rigirarsi immadiatamente prendendo meglio la mira.

<< Impossibile >>
<< Le tue parole sono state: "hai una sola possibilità o ti sparo un buco in fronte" E poi hai rotto lo specchio >>
<< Mi prendi in giro Sherry? >>
<< No >>

La fissò intensamente per un paio di secondi.

<< Perchè tu sei Sherry non è vero? >>

La ragazza lo guardò fisso negli occhi inspirando cercando di mantenere la calma.

<< I tuoi boxer sono numerati per ogni giorno della settimana >>

L'uomo arrossì appena.

<< Si. Sei Sherry >>
<< Vodka ha preparato i pancake. Andiamo a fare colazione? >>
<< Ok >>
<< Bene... >>












***
Angolo dell'autrice.

Questo capitolo è dedicato a _SimoErato_ (grazie per essere stata la mia fonte d'ispirazione, spero ti piaccia).
Spero non sia troppo demenziale, o comunque demenziale in modo simpatico.
Grazie a tutti i lettori. A presto.

Violetta_

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Capitolo 4
*** Lezioni di guida ***


Lezioni di guida







Non era particolarmente entusiasta del compito che gli era stato affidato, tuttavia era un ordine impartito dall'alto e comprendeva anche lui quanto fosse necessario.


<< Attenta. Devi fare piano >>
<< Ok >>


In fondo non era tanto male, era in compagnia della splendida scienziata. A stretto contatto per la precisione.


<< E guarda bene dritto davanti a te >> disse severo.


Lei espirò e scoccò la lingua contro il palato.
Le stava mettendo ansia.


<< Si ok rilassati, che sarà mai... >>
<< Attenta! >>



Gneeeeek. BOM|


*



Nessuno fiatava.

Shiho aveva la faccia di una bambina che non capiva cosa aveva combinato, ma in realtà era perfettamente conscia della situazione.


<< Senti... >> iniziò titubante.

<< Zitta >> rispose l'uomo con fare glaciale.

<< Ma io... >>

<< Sherry. La bocca. Chiudila >>

<< ... >>

<< Non mi sembra una cosa tanto grave >>


Gin girò la testa lentamente fissandola con aria vagamente omicida.


<< Sherry mi hai rigato la fiancata della porche! >>

<< Ma basta una mano di verni... >>

Le pupille dell'umomo erano diventate un singolo pixel.

Ok forse era meglio tacere.

Shiho si mise a guardare fuori dalla finestra.

<< E d'ora in poi fumerò in laboratorio >>

Lei si girò di scatto.

<< Provaci e ti rigo anche l'altra fiancata >>








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***
Angolo dell'autrice.

Son tornata gente! (Come se non pubblicassi da una vita)
Che ve ne pare di questo piccolo capitoletto? Spero di avervi divertito.
Alla prossima.

Violetta_

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Capitolo 5
*** Luna park ***


Luna park






<< Io voglio andare sulle giostre... >>

Chianti allontanò il viso dal binocolo ed alzò gli occhi al cielo imprecando di brutto.



Ma è mai possibile che uno spietato sicario si comporti così?



<< Insomma Gin ci va e io no... >> continuò a mormorare Korn con aria sconsolata.
<< Devono monitorare la situazione. Non sono andati sulle montagne russe per divertimento... >>
<< E allora perché Vodka sembra tanto allegro? >>

In effetti il collega sembrava si stesse divertendo un mondo a girovagare per tutto il parco. Aveva persino fatto compere.
Comunque meglio non farlo notare al bambinone col fucile di precisione.

<< Deve occuparsi lui dello scambio. Ha un'ottima occasione per farsi notare >>
<< E ha mangiato pure lo zucchero filato. Anche io voglio lo zucchero filato >>

La donna si mise le mani in faccia.



Perché tutte a lei?







*






Gin e Vodka controllavano la situazione mentre sfrecciavano ad alta velocità sulle montagne russe, non era un piano molto convenzionale ma era il modo più rapido e pratico per avere tutto sotto controllo. Improvvisamente udirono un urlo e si protrassero leggermente in avanti guardando dritto di fronte a loro.
Subito dopo una sostanza rossa, appiccicaticcia e maleodorante si appiccicò sul viso e sui loro vestiti.

<< Ma che...? >> Vodka si guardò intorno spiazzato.

Gin assottigliò gli occhi.

Pochi seggiolini più avanti c'era un corpo, presumibilmente di donna, senza testa.

E meno male che i brutali assassini erano loro.





*





Chianti rimase in silenzio per un paio di secondi completamente allibita, poi si voltò verso il collega.

<< Ci vuoi ancora andare sulle giostre? >>

Korn scosse la testa mooolto lentamente.

<< No. Sto bene così >>







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Angolo dell'autrice.

Tratto dal reboot dell'episodio 1. (Oltre che dall'immagine).
Un po' comic-splatter, spero di non aver esagerato.
Grazie a tutti i lettori. Ciao.

Violetta_




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Capitolo 6
*** Una questione di coscienza ***


Una questione di coscienza
















<< Eddai fallo! >>

Il ragazzo guardò alla sua sinistra e accennò un sorriso d'intesa.

<< No. No! Rei. Tu sei un bravo ragazzo e i bravi ragazzi non compiono gesti simili >>


Si girò alla sua destra ed abbassò lo sguardo con aria colpevole.


Doveva ammettere che aveva ragione.


<< Dai che lo vuoi fare >> disse il tipo alla sua sinistra catturando nuovamente la sua attenzione << Io so che lo vuoi fare >> disse con tono suadente avvicinandosi al suo orecchio << Dopotutto sarebbe dannatamente soddisfacente. Non trovi? >>

Il tizio alla sua destra agitò il pugno in aria.

<< Sta zitto tu! >> disse gonfiando le guance arrabbiato ma ritrovando la calma subito dopo, dopotutto non poteva farsi fregare così da quel pazzo << Rei. Dai... >> parlò con voce dolce ed affabile << … adesso ripensa alla ricetta delle polpette con la salsa. L'ultima volta era un po' troppo dolce >>

E di nuovo il tipo alla sua sinistra con gli occhi di ghiaccio parlò con tono ironico e divertito.

<< Ma quali polpette! >> disse ridendo << Tu devi occuparti di ben altro >> continuò poi col suo fare seducente e vagamente inquietante << Dai... sai bene che devi fare: posa la mano su quella bella pelle liscia e vellutata, poi... >>

L'altro tipo spalancò i suoi occhioni azzurro cielo con aria scandalizzata.

<< Noo. Avanti, fa un bel respiro e ripassa il menù dei dolci! >>

Furuya Rei guardò la sua spalla sinistra: seduto sopra ad essa c'era un esserino molto somigliante a Bourbon, con tanto di basco e bolo tie, che sorrideva con aria sinistra.


Ah! Quanto avrebbe voluto assecondarlo...


Poi guardò la sua spalla destra: l'altro esserino era più simile a Tooru, aveva persino un grembiulino del Poirot ed un vassoio pieno di sandwich, e lo fissava con un sorriso dolce e fiducioso.

Sbuffò.


Doveva smetterla di bere assenzio quando era a lavoro.


<< Babbon ti senti bene? >>


Soprattutto quando era con lei.


Alzò la testa e l'esserino sinistro ne approfittò per ripartire all'attacco.

<< Dai solo una spinta: lei si rompe il collo e tu vai dallo scienziato a rapire la bambina! >>

Scosse la testa sapendo che doveva fare la cosa giusta per non mandare tutto a puttane.


<< Si... si... tutto ok Vermouth >>


La donna lo guardò poco convinta.

<< Sicuro? >> 
<< Certo >> sorrise seducente << Andiamo. Ho prenotato al Café Raoul >> disse con voce calda porgendole il braccio per aiutarla a scendere quelle dannate scale.




















Angolo dell'autrice.

E' sempre bello giocare col disturbo di personalità multipla di Rei. E su Vermouth e le scale... e la gravità...
Spero di aver divertito anche voi. Grazie mille a tutti i lettori.
A presto.

Violetta_

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