Tutto ciò di cui ho bisogno

di Love_love_22_
(/viewuser.php?uid=977105)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


PROLOGO
Il sole era alto nel cielo  e orgoglioso risplendeva sui tetti di Magnolia.
Lucy, quella mattina, non aveva per niente voglia di alzarsi dal letto.
                                                                           In suo sonno, però fu interrotto da quel odioso aggeggio che altro non era che la sveglia che non smetteva di emettere quel irritante suono dalla sua scrivania, posizione strategica per far si che si alzasse, così con un sonoro sbuffo si alzò e dopo aver messo fine al quella tortura e aver costatato di essere in ritardo, si diresse verso il bagno dove si preparò per il suo primo giorno di scuola.

Pov Lucy

Sono nervosa. Molto nervosa. Oggi è il mio primo giorno si scuola e non so minimamente come comportarmi.  Ho da poco compiuto 18 anni e sono all’ultimo anno, da quando sono scappata di casa circa 2 mesi fa mi e sono trasferita qui, a Magnolia…

Si esatto, sono scappata di casa ma avevo le mie ragioni… in realtà sono scappata da mio padre, Jude Heartphilia un importante imprenditore che pensa solo al denaro e al potere.
Tutto è cominciato quando ero solo una bambina, io mio padre e mia madre Layla eravamo felici, eravamo una famiglia normale  quando però quest’ultima per una grave malattia e ci lasciò.

Da allora tutto cambiò : mio padre divenne un mostro, iniziò a trattarmi male a sgridarmi per qualunque cosa e addirittura arrivò a picchiarmi, si butto a capofitto sul lavoro ignorandomi del tutto e se non fosse stato per i domestici che si presero cura di me sarei morta.

Essendo molto piccola non comprendevo a pieno ciò che stava succedendo, non capivo perché la mia mamma non ci fosse. più e perché il mio papà mi trattasse male…poi col tempo ho capito e da una dolce bambina solare divenni più fredda e solitaria. All’età di 15 anni mio padre licenziò tutti domestici ritenendomi abbastanza grande da potermela cavare anche senza delle persone che pulivano, lavavano e cucinavano per me.

Mio padre, o quello che una volta era lo era stato, non era praticamente mai a casa per causa del suo lavoro,  a volte non lo vedevo per mesi interi per dei lavori all'estero.
Ma puntualmente quando tornava dai suoi viaggi, ricevevo la mia dose di schiaffi e pugni.. ero come un sacco da box, mi usava come oggetto di sfogo.

La mia salvezza fu Gildarts una caro amico di mia madre con cui andò alle superiori insieme, dopo la suo morte venne spesso a trovarmi e per me fu come un padre, non gli dissi che Jude mi picchiava perché sapevo che poteva fare poco contro di lui.

Un giorno però dopo averle prese da mio padre che uscì subito dopo di casa, mente mi stavo ripulendo il sangue uscito dallo taglio che avevo sul labbro superiore , Gildarts  mi fece visita e appena vide tutti i lividi e il sangue mi chiese delle spiegazioni e allora crollai in un pianto disperato e gli raccontai tutto. Lui mi porto con sé a casa sua dove mi medicò le ferite. In seguito denunciò mio padre per avermi picchiato ma non riuscimmo a vincere la causa, anche se lo sapevo fin dall’inizio: d’altro canto come potevamo vincere contro una persona che aveva contatti con mezzo mondo e che aveva nelle suo mani un esrcito di marionette?

Per un paio di mesi mio padre non si fece vedere e io potei tornare alla vita “tranquilla” di prima :  la mattina andavo a scuola, il pomeriggio studiavo, la sera leggevo poi andavo a dormire e il giorno dopo tutto da capo, il sabato e la domenica lavoravo per poter mettere qualche soldo da parte per quando me ne sarei andata di casa. Quel giorno arrivò quando compì 18 anni e Gildarts mi propose di andare a vivere con lui a Magnolia dove lui viveva insieme a sua figlia Cana che io ebbi il piacere di conoscere e con cui instaurai un legame speciale: era un’amica fantastica.

In un primo momento ero decisa di rifiutare, non volevo essere un peso , però dopo l’ insistenza di Gildarts e una serie di minacce da parte di Cana decisi di accettare e senza dire niente a mio padre partì.

Gildarts mi ospitò per più di un mese, io intanto trovai un lavoro da cameriera in un grande bar in centro dove la paga era abbastanza alta da potermi permettere una casa e in più coi soldi che avevo da parte potevo andare a scuola. Riuscì a trovare un piccolo monolocale vicino alla mia scuola a un buon prezzo e mi trasferì. Gildarts cercò di convincermi a restare a casa sua ma non volevo pesare maggiormente su di lui avendo già fatto tanto per me e per questo gli sarò debitrice per sempre.

Spesso Gildarts e soprattutto Cana mi facevano delle “sorprese” presentandosi davanti casa mia con delle pizze per passare una serata tutti insieme che andava a finire sempre allo stesso modo… Cana super ubriaca che canta a squarciagola con al seguito un Gildarts in modalità zombie, ed io esausta ma felice.

Così adesso mi ritrovo in questa piccola ma accogliente casetta a cercare di crearmi una nuova vita  cercando di lasciarmi alle spalle il mio passato e pensare solo al futuro.



Angolo autrice
Ciiiiaaaaoooo aaa tuuuttttiiiiiii
Spera che il prologo vi sia piaciuto
Essendo la mia prima storia non sono molto esperta nello
scrivere storie ma posso sempre migliorare e se commenterete potete lasciarmi qualche consiglio e cosa non funziona o non vi piace della storia.
Un grossa bacio Ale

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


CAPITOLO1


Una volta uscita di casa Lucy si mise a correre per le strade di Magnolia urtando non poche persone.
Dopo 10 minuti arrivò a scuola, giusto in tempo per sentire la campanella che segnava l’inizio delle lezioni ed essere trascinata dalla massa di studenti che si accalcavano per entrare  nell’edificio.

Lucy si ritrovò all’interno della scuola senza sapere dove andare, così dopo aver girovagato per i corridoi arrivò davanti a quella che doveva essere la segreteria e chiese alla signora , che intenta a parlare animamente con la collega non le degnò neanche di uno sguardo, Lucy irritata da quell’atteggiamento alzo la voce per farsi sentire

<< mi scusi sono la nuova alunna Lucy Heartphilia mi può dire dove si trova la mia classe! >>

<< Oh… allora…  Heartiphilia… 5^A terzo piano seconda porta a destra >> rispose scocciata la segretaria smanettando sul computer

Lucy allora si diresse verso la direzione indicatale dalla segretaria ed una volta arrivata davanti alla porta si sistemò la divisa che consisteva in una minigonna blu e camicia bianca a cui aveva abbinato un cardigan di un giallo sbiadito che si intonava perfettamente coi suoi lunghi capelli del colore dell’oro e quando si ritenne abbastanza presentabile bussò.


Pov Lucy

Dopo aver sentito un << avanti >> provenire dall’interno dell’aula e solo dopo aver fatto un grande respiro finalmente entro nell’aula e subito tutti gli occhi dei presenti si fermano su di me e io, in quel momento vorrei solo sprofonare… odio attirare l’attenzione.

Il professore mi guarda con un misto di perplessità e di seccatura aspettando che io dicessi qualcosa

<< Salve, sono la nuova studentessa Lucy… Heartphilia >> dico pronunciano indecisa il mio cognome per paura che il professore potesse riconoscerlo data la fama di mio padre.
Purtroppo le mie paure sono esatte perché non appena pronuncio il mio cognome lo sguardo del professore si illumina e alzandosi dalla sedia esclama

<< Oh ragazzi… questa è la vostra nuova compagna di classe la signorina  Lucy Heartphilia >> disse calcando sul mio cognome << comportatevi bene e cercate di aiutarla a rimettersi in pari con lo studio dato che la scuola è già cominciata da più di un mese… signorina Heartphilia si può sedere in quel banco all’ultima fila >> disse indicandomi il banco in fondo all’aula.

Con passo insicuro mi dirigo verso il mio banco dove mi siedo e tiro fuori i libri mentre il professore riprende la lezione, mi guardo attorno e noto che molti mi stanno guardando, chi con curiosità, chi con sorrisi amichevoli, altri invece che di amichevoli avevano ben poco.

 
                                             
….

Dopo due ora sfiancanti di fisica finalmente suona la campanella che segnava la pausa pranzo e con calma iniziai a mettere in ordine le mie cose. Quando mi girai vidi una ragazza dai lunghi capelli rossi

<< Ciao! Io sono Erza piacere di conoscerti >>

<< Ciao, Lucy come avrai capito >> dissi semplicemente

<< Spero ti troverai bene qui, per qualunque cosa puoi chiedere a me sono la rappresentante di classe >> mi disse Erza per poi avviarsi verso l’uscita non dopo avermi rivolto un sorriso amichevole che timidamente ricambiai

Mentre attraversavo il corridoio per andare alla mensa della scuola mi sentii chiamare da lontana

<< Heyyy ciao! Io sono Levy una tua compagna di classe, Lucy giusto? >> davanti a me si presento una ragazza minuta ma molto carina con dei capelli arruffati di un bel turchese fasciati da un nastro arancione

<< Si mi chiamo Lucy, piacere >>

<< piacere tutto mio! Senti… ti va di mangiare con me? Così ti faccio conoscere gli altri >> esclamò tutta contenta, così ci avviammo verso la mensa.

Parlammo del più e del meno e trovai molto simpatica quella piccola ragazza di circa 10 cm più bassa di me  non smetteva mai di parlare, era decisamente logorroica! ma con un grande temperamento, scoprimmo di avere molte cose in comune come l’amore per i libri e mi trovai a sorridere felice di aver conosciuto una ragazza così simpatica e dolce.

Entrate nella grande sale trovammo il caos totale: da un lato si trovava il bancone dove c’era una fila di studenti affamati che arrivava fino all’ingresso, dall’altra parte la fila di tavoli su cui ragazzi e ragazze mangiavano, ridendo e scherzando

<< Lucy conoscerai anche Gajeel… bhe..ecco lui..è il mio ragazzo >> Levy arrossì fino alle punte dei capelli e a quella reazione non potei che ridere davanti a quel bel visino pieno di imbarazzo

Chissà com’è questo Gajeel…

Levy mi guidò fino ad un tavolo dove riconobbi alcuni visi tra cui quello di Erza, che appena mi vide mi regalò un sorriso
<< ciao ragazzi ho portato Lucy così potete presentarvi >>
Ad uno ad uno si presentarono

<< ciao io sono Juvia e lui è il mio ragazzo Gray >> si presento una ragazza molto bella e formosa dai capelli lunghi e mossi del colore del mare, la ragazza era attaccata al braccio di un ragazzo che si stava gustando un enorme panino, aveva un fisico asciutto e tonico con occhi e capelli blu notte, il ragazzo che corrispondeva al nome di Grey mi salutò con un cenno della mano

<< ciao io sono Mirajane e loro sono Elfman e Lisanna i miei fratellini, sono gemelli >> mi disse con un sorriso gentile una bellissima ragazza dai lunghi capelli albini e un fisico da modella, i gemelli mi salutarono con un sorriso, Lisanna era uguale alla sorella tranne che per i capelli più corti e il corpo meno formoso, Elfman invece, era molto alto e muscoloso con corti capelli dello stesso colore. Tutti e tre avevano occhi azzurro chiaro.

Poi fu la volta di un ragazzo muscoloso pieno di piercing che mi disse un semplice << ciao >>

<< oh non è così che ci si presenta >>disse Levy irritata << Lucy lui è Gajeel >> spalancai gli occhi

Lui è Gajeel il ragazzo di Levy… sono senza parole!

Levy una minuta ragazza dolce sta insieme ad un ragazzone muscoloso pieno di piercing e tatuaggi con lunghi capelli neri e occhi rossi… non che avessi qualcosa contro Gajeel ma il suo aspetto mi incuteva un po' di timore.

Guardo Levy come per chiederle se fosse davvero lui il suo ragazzo e lui avendo recepito il messaggio mi annuisce con la testa.

<< bhe…. Ciao a tutti >>dico allora alla fine delle presentazioni
Ad un certo punto vedo correre un ragazzo verso la nostra direzione per poi saltare sopra Grey e prenderlo per il colletto della camicia

<< Grey bastardo perché te ne sei andato… mi sono dovuto subire tutto il discorso del professore sul perché non si può correre in corridoio per colpa tua! >>

<< hei cervello bruciato levati di dosso non è colpa mia se ti sei messo a correre per i corridoi facendo cadere il professore >>
<< se tu non avessi rubato il mio panino io non avrei dovuto rincorrerti e non avrei fatto cadere il professore >> i due ragazzi iniziarono a darsele di santa ragione sotto lo sguardo divertito di alcuni e quello esasperato di altri come se quella fosse una scena abituale

Solo io li guardavo con gli occhi spalancati?

Ci sono due ragazzi che fanno a botte nella mensa di una scuola e nessuno fa niente…

A mettere fine alla “rissa” fu sotto il mio sguardo ancora più scioccato Erza che dopo averli presi entrambi per le orecchie gli diede un calcio che li mise ko

<< razza di idioti la volete smettere non vedete che avete spaventato Lucy! >> tuonò Erza

Aspetta cosa centro io adesso?

Finalmente il ragazzo misterioso sembra accorgersi di me e quado si volta vedo i suoi occhi spalancarsi per un secondo per poi fare un sorriso a 32 denti portando una mano a grattarsi la nuca

<< eheheh scusa…. Mi chiamo Natsu piacere >> solo ora noto la sua strana capigliatura….

Ha i capelli rosa!

È alto e dalla camicia leggermente aperta a causa dello “scontro” avvenuto poche secondi fa, posso notare il petto scolpito, ha gli occhi di un verde splendente… bellissimi
Mi ritrovo a fissarli incantata.

<< ehm…p-piacere Lucy >>

 
Pov Natsu  

Non ci credo è lei.

Stamattina quando è entrata in classe sono rimasto imbambolato dalla sua bellezza:

I lunghi capelli biondo grano che gli ricandono lungo la schiena, gli occhi grandi con lunghe ciglia di un marrone molto inteso come il colore nella nutella su cui mi potrei immergere, un fisico favoloso con curve da paura che farebbe perdere la testa a chiunque e delle gambe lunghe e slanciate.

Bellissima.

Per tutta la lezione non ho fatto altro che guardarla soprattutto le sue labbra… così carnose e rosse… non riuscivo a distogliere lo sguardo, c’è qualcosa in lei che mi attrae oltre al suo fisico e in più il professore si è rivolto a lei in un modo… strano si è perfino alzato dalla sedia…forse è rimasto anche lui attratto dalla sua bellezza.

Ora che è a due passi da me è ancora più bella e noto che è leggermente in imbarazzo come lo sono anch’io che continuo a fissare come in trance il suo viso, fino a quando una voce non mi riporta alla realtà e tutti ci giriamo e vediamo una figura che corre verso di noi…. Aspetta ma quella è Cana.. perché sta corredo così veloce

<< Cana che succ- >> non riesco a finire la frase  che la vedo saltare al collo di Lucy facendola cadere a terra

Lucy e Cana si conoscono?

Pov Lucy

Stavo ancora fissando Natsu quando sento una voce fin troppo familiare chiamare il mio nome

<< Lucyyyyyy >> non faccio in tempo a girarmi che un tornado mi scaraventa  terra

<< Lucy… finalmente…ti ho cercata tutto il giorno! >>

<< ciao anche a te… ora però, potresti alzarti per favore? >> dico ridendo rendendomi conto che siamo ancora a terra

Una volta alzate vedo tutte i mie nuovi compagni fissarci perplessi

<< tu e Cana vi conoscete? >> ci chiede Natsu

<< si, Lucy è una cara amica di famiglia >> risponde Cana facendomi l’occhiolino

Adoro Cana è la mia migliore amica, e molto alta e ha un fisico perfetto con lunghi capelli mossi marroni è molto socievole e anche molto impulsiva  veste sempre in modo molto seducente ma non volgare e ha la passione per gli alcolici. Cana è più grande di me di un anno però purtroppo è stata bocciata e va ancora in quinta.

<< vedo che hai conosciuto il resto della banda Lucy! >> mi dice Cana avvolgendo un braccio intorno alle mie spalle
<< già >> dico ridendo << tu come li conosci? >>

<< bhe… Gajeel, Mira e Juvia sono in classe con me e Erza, Grey e Natsu li ho conosciuti l’anno scorso >> mi disse Cana indicandoli uno a uno.
                                          


Dopo aver mangiato e salutato tutti io, Erza, Levy, Natsu e Gray tornammo in classe

<< Lucy come mai ti sei trasferita qui a Magnolia? >>mi chiese Levy

Ecco.. che cosa dovevo rispondere?

<< ehm… mio padre per lavoro viaggia molto così mi sono trasferita qui per stare più vicina a Cana >> non è proprio una bugia…

<< quindi vivi da sola? >> mi chiese Erza

<< già >> risposi semplicemente

<< sei figlia unica? >> mi chiese curiosa Levy , annuii

Levy per tutto il tragitto mi fece tantissime domande a cui io risposi sempre con monosillabi o cenni della testa.
Alla fine come primo giorno di scuola non era andata male... no?


Come va gente? Tuuutto beeeneeee?
Allora adesso inizia la vera e propria storia
Spero vi piaccia non sono molto esperta nello scrivere storie per questo vi chiedo di lasciarmi un commentino con dei consigli per migliorare sempre di più.
Se vedrò che la storia piace a molte persono potrei aggiornare quotidianamente... ma non prometto nulla.
Come avete potuto vedere ho aggiustato i capitoli con i dovuti spazi, i dialoghi e tutto il resto! Purtroppo il mio computer è andato in palla ed è una settimana che non si accende e purtroppo non riesco ancora a pubblicare il terzo capitolo che è già pronto
Vedrò di risolvere il prima possibile
Ale♥

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


Capitolo 2


Era in ritardo, anzi in ritardissimo, erano le 17:50 e Lucy era ancora a casa. Oggi aveva il turno serale che sarebbe iniziato esattamente tra 10 minuti e da casa sua a piedi ne avrebbe impiegati 30, poiché il bar in cui lavorava era in centro e l’unica opzione per arrivare in orario era la macchina… purtroppo per lei però non avendo ancora la patente, l’unica opzione erano i mezzi pubblici.

Normalmente sarebbe uscita un’ora prima per fare un giro per i negozi del centro di Magnolia ma purtroppo questa volta gli era venuta la brillante idea di farsi un bel bagno rilassante data la dura prima giornata di scuola, perdendosi nei suoi e finendo con l’addormentarsi immersa nella schiuma.

Non riusciva ancora a crederci di essere riuscita a prendere finalmente in mano la sua vita, se così si poteva definire la sua esistenza fino a quel momento, e di ricominciare lasciando indietro il suo passato.
Ora aveva la possibilità di vivere una vita come qualsiasi adolescente e magari anche fare amicizia con qualcun altro che non fosse Cana e le persono che aveva conosciuto quella mattina sembravano degli ottimi candidati.

Quando si svegliò della schiuma non c’era più traccia e il suo corpo sembrava quello di un’ottantenne talmente era ringrinzito, uscì dalla vasca e essersi avvolta da un’asciugamano notò l’ora e accorgendosi di essere in ritardo al lavora in fretta e furia si vesti e asciugò i capelli quel che bastava per renderli presentabili e con una velocità di cui lei stessa si stupì prese il necessario ed usci di casa. Aveva esattamente 10 minuti di tempo per andare a lavoro… era fregata…
Andò di corsa alla fermata ma ovviamente la fortuna non era dalla sua parte, infatti all’arrivo dell’autobus mancavano 10 minuti... se questa non è sfiga… non avendo altro da fare prese il telefono per avvisare del suo ritardo quando si sentì chiamare da lontano.





Pov Natsu



Dopo la scuola restai tutto il pomeriggio a casa di Gray a giocare alla play bevendo della buona birra. Mentre tornavo a casa sulla mia bellissima moto , quando mi fermai a un semaforo, notai una figura familiare dalla chioma dorata che picchettava il piede sul marciapiede… sembrava parecchio nervosa
<< Hey Lucy! >> al suono della mia voce si girò di scatto sgranando gli occhi e avvicinandosi

<< Ciao Natsu, cosa ci fai qui? >>

<< sono stato da Grey e ora sto tornando a casa e tu? >>

<< io sto andando a lavoro, oggi ho il turno serale e- >>

<< e sei in ritardo? >>alla mia domanda arrossì e abbassò lo sguardo dondolandosi sui talloni mormorando un “si” a quella vista non potei che intenerirmi
Lucy è proprio carina quando arrossisce
<< se vuoi ti posso accompagnare io >> le chiesi, tanto non avevo niente da fare

Lucy alla mia proposta alzò la testa di scatto e mi guardò stupita << davvero?? >> fui capace solo di annuire davanti a quei bellissimi occhi che mi guardavano speranzosi… Lucy allora iniziò a saltellare e a dire una serie di grazie, solo allora mi ripresi e sicuramente con un sorriso da pesce lesso anche se ero sorpreso: non pensavo accettasse o almeno non subito cosa comprensibile visto che ci conosciavamo da praticamente un giorno.
Gli passai il casco che lei prese velocemente e armeggiò un po' nel metterselo in evidente difficoltà.
<< faccio io >> dissi ridendo guardando la sua faccia imbarazzata mentre si avvicinava
Dopo che gli allacciai il casco alzai lo sguardo e solo allora mi accorsi della poca distanza che c’era tra i nostri visi e mi persi ancora dei suoi occhi… dio che meraviglia!
Ci allontaniamo entrambi rossi in viso << ehm… d-dai sali >> feci mettendomi anch’io il casco ancora rosso e di certo l’imbarazzo non scemò quando sentii Lucy salire sulla moto facendo scivolare le gambe contro le mie e avvolgendo titubante le braccia intorno ai mie fianchi e in quel momento sentì un brivido lungo la spina dorsale…abbassando il volto guardai le piccole mani di Lucy con una strana sensazione invadermi il petto ma fui riscosso dalla sua voce.

<< h-hey Natsu a-andiamo? >>

Dopo essermi fatto dire la via del bar in cui lavora partimmo ma in tutto quel tempo non feci altro che pensare al corpo di Lucy contro il mio. Quando fummo arrivati non dissi niente… non volevo che sciogliesse quella sorta di abbraccio, purtroppo dopo un po’ Lucy sembrò accorgersi di essere arrivata e velocemente si stacco da me togliendosi il casco e passandomelo << g-grazie Natsu… di devo un enorme favore >> mi disse sorridendo gentilmente Stavo per rispondere quando << Lucy finalmente! >> un ragazzo dalla chioma biondo-arancio si stava avvicinando a noi
<< il tuo turno sta per iniziare, ti ho chiamato un sacco di volte dove ti eri cacciata? >>
<< Ah Loki scusa ho fatto tardi >> loki… perché mi sta fissando?
<< e lui chi è? >> diciamo contemporaneamente io e questo Loki
<< oh… Natsu lui è Loki, un mio collega >> disse rivolgendosi a me
<< e lui è Natsu un mio amico nonché compagno di classe >> disse infine guardando Loki
Perché mi fissa? Mi sta sfidando con lo sguardo … di certo non mi intimorisce << …Ok, comunque andiamo se non vuoi che ci licenziano >> questo Loki prende Lucy per il polso tirandola facendola scendere dalla mia moto e trascinandola all’interno del bar senza darle il tempo di spostarsi, lanciandomi uno sguardo di sfida che sostenni fieramente
<< L-Loki aspetta m-ma… N-Natsu scusa e grazie ancora ci vediamo domani! >> riuscì a dirmi prima di sparire dietro all’entrata del bar
Rimasi fermo a guardare la porta per alcuni secondi.. ma cosa diavolo era successo?
Quel Loki mi sta proprio sul cazzo! Chi si crede di essere?! Aveva portato Lucy via da me senza neanche darmi il tempo di salutarla Con rabbia mi rimisi il casco ripensando alle mani di quel bastardo su Lucy… una starna sensazione mi attanagliava lo stomaco

Con mille pensieri in testa ripartì con la mia moto verso casa mia ripensando alle braccia di Lucy allacciate alla mia vita… Dopo mezzoretta di viaggio arrivai a casa mia. Posai la moto in garage dove notai l’assenza della macchina di mio fratello

Sarà ancora a lavoro

Dopo aver aperto la porta mi diressi in cucina dove apri il frigo in cerca di qualcosa da mangiare e la mia attenzione fu catturata da un trancio di pizza, residuo della cena del giorno prima, che senza neanche riscaldare mi misi in bocca iniziando a masticare per poi rendere una birra e buttarmi malamente sul divano accendendo la televisione in cerca di qualche programma interessante.





Pov Lucy


Il bar quella sera non era particolarmente pieno tranne per quei soliti clienti abituali, per il resto era stata una serata abbastanza tranquilla e non troppo movimentata. Finito il mio turno mi diressi nella stanza dello “staff” così ci chiamava il proprietario del bar e andai dritta verso il mio armadietto per cambiarmi.
<< Hey Lucy serata abbastanza tranquilla, vero? >>
<< già, peccato che non tutti i giorni sono così.. >> dissi sbuffando mentre le immagini dei giorni in cui il bar era stracolmo di gente soprattutto di ragazzi in cerca di divertimento mi riaffioravano in mente
<< domani che turno fai? >> mi chiese Kinana una ragazza molto dolce l’ultima ad essere stata assunta dopo di me << durante la settimana, tranne il mercoledì, ho il turno serale perché vado a scuola, il sabato invece ho il turno di mattina >> le rispondo una volta finito di vestirmi
<< perfetto, anch’io! >> sorrisi ero felice di essere in turno con lei era molto simpatica e lavorare con qualcuno che ti piace rende il lavoro meno faticoso
<< allora Kinana io vado, ci vediamo domani! >> dissi salutandola.
Dopo aver salutato Bob barista nonché proprietario del locale mi diressi verso l’uscita
<< se vuoi ti posso accompagnare io a casa >> mi girai e vidi Loki sorridermi maliziosamente.
Ormai avevo imparato a conoscerlo… era un donnaiolo senza speranze che ci provava con tutte, me compresa, era da quando avevo iniziato a lavorare che cercava di invitarmi a uscire e se all’inizio mi stava antipatico per la sua insistenza ora apprezzava di più i suoi continui complimenti, anche se a volte esagerava soprattutto quando si soffermava sull’apprezzare il mio corpo.
<< no non preoccupar->>

<< dai oggi ti sei fatta accompagnare da quello li coi capelli rosa e ora non vuoi venire con me!? >> mi interruppe Loki

<< capelli rosa?... ah Natsu, ma solo perché ero in ritardo e l’ho incontrato per caso e me l’ha proposto lui e … ma aspetta non devo darti delle spiegazioni! >> dissi iniziando ad arrabbiarmi.
Se c’è una cosa che mi dà fastidio è quando qualcuno pretende qualcosa da te ma tu non gli devi niente, soprattutto poi se sono insistenti!

<< ok ok, calmati ho capito… comunque ti accompagno lo stesso >> mi disse serio per poi uscire dal bar << …va bene >> risposi sbuffando anche se non poteva sentirmi essendo già uscito. Almeno non avrei fatto la strada a piedi.



……

Mi ero appena messa il pigiama, che consisteva in un pantaloncino e una maglietta di due taglie più grandi, e stavo cercando qualcosa da mangiare quando suonarono con una certa insistenza alla porta… sapevo già chi era… solo una persona poteva citofonare in questo modo
Quando apri mi trovai Cana in tutto il suo splendore con due enormi scatole della pizza in una mano e nell’altra portava una busta bianca da cui intravedevo quattro lattine di birra e una di coca cola, sicuramente per me.

<< è arrivata la pizza! >> esclamò entusiasta varcando la soglia di casa
<< Cana sei fantastica! Ho una fame e in frigo non ho niete da mangiare >> risposi felice del tempismo della mia migliore amica
<< ahah Lucy sai che puoi sempre contare su di me! >> rispose ridendo appoggiando tutto sul tavolo
<< anch’io ho una fame! Metti anche un bel film! >>
Mi andava di passare una serata con Cana , così ci mettemmo sul divano a mangiare mentre vedevamo uno di quei film che trasmettono la sera che guardano sole le persone che non sanno cosa fare e si annoiano a morte , infatti seguii poco e niente visto che per tutta la serata non abbiamo fatto altro che parlare, ridere e bere. A fine serata ci ritrovammo tutte e due non del tutto lucide , soprattutto io non abituata come Cana a bere, visto che,ad un certo punto, da non si sa dove Cana ha tirato fuori un intera confezione di birre
<< Cana… è meglio che andiamo a dormire… domani c’è scuola >>
<< che palleee !>> disse sbuffando
Risi nel vedere le smorfie che faceva mentre imprecava sottovoce dei modi per demolire le scuole.
Cercai un cambio da dare a Cana per la notte e dopo la pausa bagno andammo finalmente a dormire.


Angolo me
Mi dispiace!
Mi dispiace tantissimo!
Finalmente ho risolto il problema con il mio computer e ora posso di nuovo aggiornare!
Spero la storia ci stia piacendo!
Se avete dei consigli da darmi sulla storia, sulla trama, su come scrivi su qualunque cosa non esitate a scrivermi perché ci tengo a migliorare e soprattutto per farvi piacere la mia storia!
Alla prossima
Baci ale

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***


CAPITOLO 3


Pov Lucy

~ Ero nella mia cameretta e stavo giocando con le mie amata bambole
<< Michelle guarda che bel vestitino! >> dissi mostrando alla mia bambola preferita il vestitino rosa confetto che avevo preso apposta per lei
<< vedrai che ti starà benissimo e sembrerai una vera principessa! >>

Proprio quando stavo infilando il vestitino alla mia bambola sentii la porta di casa sbattere violentemente segno che qualcuno era entrato e che quel qualcuno era anche abbastanza nervoso.
<< deve essere tornato papà, Michelle >>

Da quando la mamma non c’era più, esattamente due anni, la mia vita era cambiata radicalmente, non avevo più fatto amicizia con gli altri bambini.. non riuscivo a vederli ridere insieme alle loro mamme dopo scuola… e in più mio padre si era gettato a capo fitto sul lavoro e non lo vedevo quasi mai.

L’unico oggetto che mi era rimasto della mamma era proprio Michelle, la bambola che mi aveva regalato una volta che ero caduta e per farmi smettere di piangere mi aveva comprato quella bambola.
Oltre a lei mi rimanevano i suoi numerosi abiti nel suo vecchio armadio, lasciati lì ad ammuffire, in cui mi rifugiavo ogni volta che ne sentivo la nostalgia per sentire ancora una volta il suo odore anche se quasi inesistente.
Scesi le scale velocemente tenendo stretta Michelle, andai in cucina da dove provenivano dei rumori
<< papà? >> era lì davanti al frigorifero con in mano una bottiglia mezza vuota di qualche liquido a me sconosciuto e al sentire la sua voce si girò di scatto mostrando i suoi occhi velati di follia, dolore, rabbia e disperazione.
Sotto quello sguardo non potei che indietreggiare impaurita.
<< che cosa ci fai sveglia a quest’ora!? Eh!? Dovresti essere già a letto! >> mi urlò contro prendendomi con forza il braccio e trascinandomi su per le scale

<< m-ma sono solo le ot- >> cercai di dire mentre iniziai a piangere terrorizzata

<< sta zitta! Devi stare zitta! >> disse prima di lanciarmi sul letto.
Iniziai a singhiozzare rumorosamente
In un attimo mi ritrovai il viso per terra, mi girai smettendo di piangere con gli occhi sgranati

Mi aveva dato uno schiaffo. Forte. Molto forte.
Ricominciai a piangere per il dolore, la paura e la disperazione.
<< smettila di piangere! >> mi strappo Michelle dalle braccia e con forza stacco la testa dal resto del corpo lanciandomi entrambe le parti addosso per poi uscire sbattendo la porta.
Ricomincia a piangere stringendo a me Michelle o quello che ne rimaneva.~

Mi svegliai di soprassalto, sudata e appiccicosa …

Avevo sognato la prima volta che mio padre mi aveva picchiata, me lo ricordo in ogni suo minimo dettaglio quell’episodio e di come piansi disperata per tutta la notte abbracciata a Michelle.
D’istinto girai la testa verso il mio comodino dove appoggiata alla abat jour c’era la mia bambola con la testa cucita al resto del corpo

….



Ogni volta che sognavo mio padre il malumore mi assaliva
Mi faceva una rabbia assurda sapere che, nonostante non facesse più parte della mia vita, aveva ancora un influenza su di me, tutti gli anni di violenza fisica subita mi avevano lasciato cicatrici sia visibili che non.
I miei pensieri furono interrotti dallo sbattere della portiera
Prima di andare a scuola io e Cana siamo andate a casa di quest’ultima per prendere il suo zaino e io sono rimasta ad aspettarla in macchina.
<< Lucy tutto bene? E’ da stamattina che ti vedo strana… >> solo ora noto il suo sguardo preoccupato
<< non ti preoccupare, non ho dormito bene stanotte >> e basta solo questo perché lei sa.
Succede spesso che quando dormiamo insieme mi capita di agitarmi nel sonno e dopo molta pressione da parte di Cana gli ho raccontato dei miei incubi. È sempre molto premurosa con me quando succede e se dà una parte mi fa sentire amata dall’altra mi irrita perché non voglio sembrare debole, lo sono stata già per troppo tempo.




All’entrata della scuola ci raggiunse Levy seguita da una Juvia annoiata
<< Buongiorno ragazze! >> disse Levi raggiante
<< Ciao! >> rispose Cana con lo stesso entusiasmo
Juvia si limitò a sorridere e io la imitai, troppo stanca anche solo per parlare.
Insieme ci dirigemmo verso i corridoi e dopo avermi lasciato un bacio sulla guancia e uno sguardo rassicurante, Cana si diresse insieme a Juvia verso la sua classe e stessa cosa facemmo io e Levi.
Durante tutta la durata delle lezioni riuscii a resistere all’impulso di addormentarmi sia per la stanchezza che per la noia immensa e quando finalmente sentii il suono della campanella che annunciava la fine delle lezioni, quasi urlai di gioia e raccattando a caso i vari libri e gettandoli in modo disordinato nello zaino mi diressi fuori dalla classe
<< Hey Lucy >> mi girai e vidi Natsu venire verso di me
<< Ciao Natsu! >> lo salutai sorridendo << Stai bene? Sei praticamente corsa via dalla classe >> incominciò mentre insieme ci dirigemmo verso l’uscita
<< Oh si sono un solo un po' stanca >>
<< Ieri a lavoro ti hanno fatto stancare tanto? >> m chiese ridendo
Solo adesso mi ricordai di ieri sera.
Non ero mai salita su una moto ed è stato tutto molto imbarazzante!
<< Anche! >> risposi << ah e grazie ancora per il passaggio non so come avrei fatto senza di te >> dissi sincera e arrossendo a quelle mie parole
<< oh figurati non è stato niente di che >> disse grattandosi la nuca
<< e scusa anche per il modo in cui ci simo salutati >> dissi dispiaciuta per il modo in cui ieri Loki mi aveva trascinato nel bar senza darmi il tempo di salutare Natsu per bene.
In quel momento sentii vibrare il mio cellulare << Lucyyy dove sei? ti sto aspettando in macchina >> disse la voce di Cana dall’altra parte del telefono prima di chiudere la chiamata. La solita.
<< scusa Natsu devo andare e… grazie ancora per ieri >> gli sorrisi e mi girai incamminandomi verso il parcheggio.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3574361