Dark Power

di Lady Koyuki
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** 1° Capitolo - Arrivo ***
Capitolo 3: *** 2° Capitolo - Sospetti ***
Capitolo 4: *** 3° Capitolo - Ricerche ***
Capitolo 5: *** 4° capitolo - Confronto ***
Capitolo 6: *** 5° Capitolo - Pause ***
Capitolo 7: *** 6° Capitolo - Incontri ***
Capitolo 8: *** 7° Capitolo - Rapporti ***
Capitolo 9: *** 8° Capitolo - Primi Conflitti ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Premessa:
Essendo il primo capitolo di questa nuova storia, niente Note dell'autrice a fine capitolo, ma solo una premessa; quest'idea naviga dalla mia testa da anni, nonostante sia riuscita a scrivere alcuni capitoli solo ora. 
E' un idea molto astratta e forse troppo forzata, ma mi ha preso così bene che non sono riuscita a trattenermi dallo scriverla; una sola avvertenza: paragonata alla storia di Tokyo Mew Mew, qui sono passati diversi anni, quindi i personaggi possono risultare forse un po' OOC visto e considerato che sono cresciuti. Chiedo scusa se la cosa possa infastidire.
Aggiungo un'ultima cosa: qui sarà presente anche Berry; io non ho letto a La Mode, purtroppo, anche se so la trama del manga, e avviso che potrebbe essere la più OOC della storia, nonostante non ho nulla contro di lei. E' per la trama, giuro!
Detto questo, spero che la storia possa piacervi e ci vediamo al prossimo capitolo!
Koyuki :3

 



DARK POWER



Scosse il capo, incerto; non sapeva nemmeno lui cosa aveva visto ma sapeva che qualcosa c'era stato.
Sospirò rassegnato, appoggiandosi allo schienale della sedia; cosa avrebbero dovuto fare? Partire per scoprire cosa fosse o farsi i fatti loro rischiando che una loro colpa distrugga un'intera razza?
In quegli anni era maturato anche lui; non se la sentiva di essere meschino e abbandonare degli innocenti a una catastrofe per colpa sua. Sua per modo di dire.
Si alzò lentamente, indirizzandosi verso la sala da pranzo dove sapeva di trovare i suoi fratelli; doveva avvisare anche loro, essendo tutti e tre coinvolti in quella possibile missione, il loro parere era necessario. Ma non poteva andare da solo, questo era certo, visto come erano andate le cose l’ultima volta.
Appena entrato nel grande salone, gli altri due lo salutarono, ancora intenti a stuzzicare il pranzo.
- Sempre a mangiare voi due eh? - chiese sarcasticamente.
Un mugolo proveniente da uno dei due fu la risposta, anche se incomprensibile.
- Non voglio sapere cosa hai detto. Ma abbiamo un problema - sentenziò beccandosi due occhiate interrogative.
- un altro segnale fortissimo, come qualche mese fa - annunciò preoccupato - Stesso segnale, stessa intensità ma altro luogo -
Uno dei due mandò giù il grosso boccone, necessitando di parlare.
- Cosa dovremmo fare? É nostra responsabilità d'altronde - 
- Si ma non so se saremo i benvenuti - aggiunse il minore, che fermò momentaneamente la sua bocca dall’ingurgitare quel flusso di cibo.
Seguì un attimo di silenzio in cui i tre ragionavano sul da farsi.
- Personalmente la trovo una MIA responsabilità e benvenuto o no voglio andare a scoprire cos'è; se davvero é ciò che noi pensiamo, siamo in pericolo noi quanto loro; se invece ha ragione Reina, abbiamo comunque qualcuno che non sa gestire tutta quella forza tra le mani… - disse il maggiore, appoggiandosi a una parete.
- Io non me la sentirei dopo.. Bé, dopo tutto… - aggiunse uno degli altri.
- Non sei obbligato; però mi farebbe comodo il tuo aiuto - continuò il maggiore.
Si scrutarono per tanto, uno in attesa, l'altro in contemplazione.
- Dobbiamo andare. Nonostante quello che é successo, se é ciò che crediamo, in entrambi i casi,é nostro dovere eliminare la minaccia. Tutti assieme. - proruppe il minore.
Gli altri due lo guardarono sorpresi.
- Sei maturato anche tu nanetto come vedo - disse il fratello seduto davanti a lui - ma concordo pienamente, nonostante la mia non voglia di andare. Prepara la nave; partiamo appena possibile. - aggiunse rivolgendosi al maggiore. 
Questo fece un segno affermativo indirizzandosi verso gli hangar; sapeva che sarebbe andata così. Nonostante l'odio di suo fratello per quel pianeta e quello che Vi era successo, era preoccupato; una nuova visita a quel luogo forse gli avrebbe fatto comunque bene o forse tutta la maturità acquisita sarebbe sparita in un attimo. Avrebbero comunque dovuto rischiare, dovendosi prendere la responsabilità dei propri errori.

 

***
 

*tre mesi prima*

Che diavolo gli era successo? Dopo essere corsa via da casa loro, era entrata in quel vicolo per starsene un attimo da sola. Dopo quello che aveva visto, non sapeva più cosa fare; non realizzava nemmeno che fosse successo. 
Respirava a fatica come se fosse in iperventilazione, le sembrava che i polmoni scoppiassero e la testa rimbombasse.
Lanciò un grido di dolore senza nemmeno accorgersene e contemporaneamente un susseguirsi di suoni metallici la circondò; alzando la testa, vide i bidoni presenti poco prima nel vicolo, in aria, sospesi ma in continuo movimento.
Che diavolo stava succedendo?
Osservando quel vorticare di oggetti, iniziò lentamente a calmarsi restando in trance per quello spettacolo e appena il cuore riprese il battito regolare, tutti gli oggetti in aria caddero a terra in un boato fastidioso.
Tirandosi le mani sulle orecchie guardò il terribile spettacolo attorno a lei; che diavolo era successo? Era stata lei? Ora la confusione era nettamente maggiore di prima, anche se per un motivo diverso. 
Quei rumori attirarono altre persone nel vicolo; spaventata corse via, diretta nuovamente verso casa. Si, non poteva rimanere in quella casa con lui, decisamente l'idea di continuare a vivere lì era scartata. Non riusciva a pensare lucidamente in quel momento ma l’unico pensiero che le venne in mente fu la sua casa. La sua vera casa.

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Capitolo 2
*** 1° Capitolo - Arrivo ***



DARK POWER

ARRIVO
 


Scesero dal loro mezzo incerti sul da farsi; avrebbero dovuto andare in quella famosa struttura che a vederla così colorata ti lasciava basito, ma non sapevano come sarebbero stati accolti.
Mettendo un piede sulla terra bagnata, il medio alzò lo sguardo verso i fratelli.

- Qualunque cosa faranno, dobbiamo iniziare da loro. – disse senza emozioni.
- Purtroppo, detesto ammettere sia così. – aggiunse il maggiore – qualunque sia la loro reazione alla nostra vista, noi dobbiamo avvertirli. – concluse, iniziando a incamminarsi verso il centro della città. 
Il minore lì squadrò incerto, per poi scendere e seguirli lentamente. Erano passati quattro anni dall’ultima volta che erano stati su quel pianeta.

 

Stava pulendo il pavimento del locale; era rimasta da sola mentre le sue compagne erano andate a cambiarsi o occuparsi di altre ultime faccende. All’improvviso la porta del locale cigolò lentamente alle sue spalle e senza voltarsi annunciò che il locale era chiuso, facendo svolazzare i lunghi capelli biondi.
Sentendo che i nuovi arrivati non si erano mossi, si girò leggermente infastidita.

- Ho detto che siamo chiusi! – disse con più decisione la ragazzina, trovandosi davanti tre ragazzi abbastanza diversi in quanto ad aspetto fisico.
- Immaginavamo fosse così – le rispose il più alto dai capelli viola raccolti in un codino al lato sinistro della testa – però noi vorremmo vedere Shirogane. – continuò senza quasi nessuna emozione. La bionda li guardò incerta, dubbiosa se condurli dall’Americano o farli aspettare lì; sembravano dei tipi sospetti, soprattutto il medio, da lunghi capelli verdi raccolti in due code dietro la schiena con un sorriso alquanto… inquietante secondo la bionda.
- Ah, okay, voi sareste? – chiese allora scettica.
- Vecchi amici. – rispose il ragazzo più basso, dai capelli castani. La ragazza annuì sospettosa, ma non potendo estorcere di più dai tre, decise che sarebbe andata a chiamare Ryo, di sicuro lui l’avrebbe illuminata riguardo ai nuovi visitatori.
Passarono diversi minuti di attesa, veramente snervante, che i tre passarono in silenzio; il medio, stanco di restarsene lì in piedi, si appoggiò a uno dei muri, rosa, come tutto il resto.

- Mi domando chi fosse quella ragazza… non credo di averla mai vista. – sentenziò il minore curiosamente.
- No, nemmeno io la ricordo. Eppure è qui, vestita da cameriera. – aggiunse il maggiore.
- Chiunque sia, immagino che Shirogane ci illuminerà. Anche se la cosa minimamente non mi interessa. – concluse il verde, nervosamente. 

Dopo un’altra decina di minuti, i tre sentirono due paia di passi provenire dal corridoio dove prima era sparita la ragazzina; come si aspettavano, una era la bionda di prima, l’altro era un ragazzo alto e biondo con due occhi azzurri e profondi come il mare.
- Chi è che mi sta cercando? – chiese annoiato, osservando i tre visitatori, senza vederli veramente.
- Sono davvero deluso che non ti ricordi di noi, Shirogane. – disse il viola, osservandolo scettico. Gli altri due sorrisero compiaciuti, mentre scrutavano insistentemente il nuovo arrivato; questo passò in rassegna lo sguardo sui tre, prima curioso, poi sorpreso e infine sconvolto. La faccia che fece era impagabile agli occhi del medio che sorrideva sornione per la bella reazione del biondo.
- Voi che diavolo ci fate qui? – chiese nervosamente passando lo sguardo da uno all’altro.
- Siamo contenti anche noi di vederti biondino! – rispose ancora sorridendo il verde.
- Piantala Kisshu. – disse il viola indicando il fratello – siamo qui per cose serie Shirogane. – continuò – vorremmo parlare con la squadra al completo se possibile. –
Shirogane li osservò preoccupato; se erano venuti fino a lì, le cose serie non erano solo serie. Erano problemi e i problemi non erano mai buoni.
- Immagino non mi accennerete nulla – disse rassegnato – Berry fai sedere i nostri ospiti e chiudi a chiave il locale, intanto io vado a chiamare tutti gli altri. – aggiunse prima di sparire nel corridoio da cui era apparso. 


Si erano radunati intorno ad un tavolo al centro del salone; gli altri erano già puliti e ordinati con tanto di sedie capovolte al di sopra. Era oramai sera e a quell’ora, solitamente, tutti erano già a casa loro, ma quel giorno non fu così.
La biondina li aveva fatti sedere e dopo essersi presentata come Berry Shirayuki, erano rimasti in silenzio in attesa dell’arrivo delle compagne.
Ryo aveva chiamato le altre, facendole radunare appunto nel salone; le prime furono Zakuro e Minto che, visti i loro “graditi” ospiti, restarono più che sorprese. La viola rimase a osservarli in silenzio mentre l’altra li tempestava di domande che non ricevettero mai risposta.
Successivamente arrivò Purin che appena riconobbe i nuovi arrivati, saltò addosso al castano, più felice che mai.

- Siete tornati! – urlò letteralmente estasiata mentre l’altro cercava di togliersela di dosso inutilmente. Infine arrivarono anche Keiichiro e Retasu seguiti dal biondo americano; anche loro rimasero stupiti di quella visita inaspettata, ma prima di reagire come Minto, si presero delle sedie per accostarsi agli altri, pronti a ascoltare la loro storia.
- Bene, ci siamo tutti. – sentenziò Ryo, osservando uno ad uno le persone presenti nella sala, per poi fermarsi sul ragazzo dai capelli viola – potete dirci il motivo che vi ha spinto fino a qui ora. – concluse. 
Il minore degli ospiti lo osservò attentamente, alquanto stupefatto; anche i fratelli lo erano, ma riuscirono a nascondere facilmente i loro sentimenti. Ci fu qualche attimo di silenzio, interrotto solo dai rumori costanti degli aggeggi macchinosi in cucina; il viola allora tossì, schiarendosi la voce, pronto ad iniziare il loro racconto, ignorando i dubbi che lo assillavano, ma questa era un’utopia.
- E la vecchiaccia dov’è? –
Come da copione, venne interrotto da qualcuno che diede voce ai suoi pensieri, ma non si aspettava di certo che fosse il castano; lentamente si voltò a guardare Kisshu che osservava il biondo davanti a sé, senza emozioni e senza una reazione.
Era davvero maturato così tanto? Si chiese mentalmente, continuando ad osservarlo.
L’altro si girò osservandolo interrogativo, mentre scuotendo la testa Pie tornò a guardare gli altri; tutti avevano uno sguardo sconsolato ed afflitto alla domanda di Taruto. Ciò fece pensare il peggio al verde che nonostante nascondesse la propria curiosità, si stava preoccupando per la ragazza mancante.
Al quesito del castano, Ryo scosse la testa, cambiando espressione come se fosse un argomento spinoso di cui non voleva parlare.

- Ichigo, se è a lei che ti riferisci, non è più nella squadra. – rispose il biondo con un certo rammarico. 
I tre furono doppiamente più sorpresi dalla notizia e nonostante tutti si aspettassero una reazione dal verde, questa non avvenne mai, o non ebbe il tempo per avvenire.
- Che vuol dire Shirogane? – chiese Pie, alquanto scettico. Non gli importava di quella fastidiosissima ragazza dai capelli rossi, ma non pensava fosse dal biondo americano cacciare le sue “guerriere” dalla quadra. Ryo sospirò sconfitto.
- Per qualche anno se ne era andata via; in quel periodo però sono apparsi dei residui dei vostri chimeri – disse senza emozione, facendo stupire di più gli ospiti – e avevamo bisogno di una nuova leader. A questo proposito, vi presento Berry, nuova leader MewMew – continuò, posizionandosi dietro alla biondina che sorrideva nervosamente – mentre loro sono gli alieni che vennero qui qualche anno fa, esattamente sono ormai quasi quattro anni fa, se non erro. – concluse.
- E non è più tornata? – chiese Taruto, cercando di nascondere la tristezza, con poco successo.
- Si, è tornata – riprese, stavolta Minto – ed è restata per qualche settimana con noi, ma sembrava non trovarsi a suo agio. Così disse che se ne andava dal caffè. Solo che qualche attimo dopo, mentre Berry era andata da lei per chiederle il motivo della separazione, Ichigo si sfogò su di lei usando i suoi poteri per spedirla abbastanza lontano e farle decisamente male. –  disse leggermente irata. Nonostante volesse bene alla rossa, Minto era rimasta totalmente delusa dal suo comportamento, come anche Retasu e Purin, che osservavano sconfitte e arrabbiate i tre alieni.
- Riassumendo, è andata così. – aggiunse la verde. 
Il racconto lasciò i tre basiti. Non era assolutamente plausibile quella cosa; Ryo li osservava sorridendo mentre Pie vide uno strano luccichio negli occhi della biondina che ora li osservava curiosa. Finalmente aveva capito perché erano così “importanti” quegli ospiti e voleva saperne di più sulla loro presenza lì.
Quando Pie vide un leggero movimento proveniente dal verde accanto a sé, decise di anticiparlo, non seppe esattamente per quale motivo, ma sentiva fosse giusto. Probabilmente, facendo scattare lui, la situazione sarebbe nettamente peggiorata.

- Ichigo non lo farebbe mai! – disse nervosamente, sentendo lo sguardo assolutamente sorpreso del fratello. Tutti si aspettavano nuovamente quella frase da quest’ultimo, ma il fatto che l’avesse detta il viola, aveva reso la cosa assurda.
Ryo e Berry gli sorrisero comprensivi.

- Io ero lì, e so cosa è successo – iniziò la ragazzina – non aveva motivo di farlo, eppure mi ha spedito in aria a diversi metri di distanza senza che io potessi far nulla. – disse sconsolata, ma con una punta di qualcos’altro nella voce che i tre alieni non seppero identificare.
A quella frase, la maggiore delle ragazze rimasta in silenzio fino ad allora, si staccò dal muro per indirizzarsi verso la porta del locale.
- Dove vai Zakuro? – chiese Ryo in tono rimproverante.
- Se dobbiamo metterci a parlare e sparlare di Ichigo, non c’è motivo che io stia qui – disse atona – mi avete fatto rimanere per un problema legato forse, perché tu non lo sai ancora Ryo, al nostro pianeta – continuò, per poi rivolgersi ai tre alieni – capisco che la mancanza di Ichigo vi sorprenda e comprendo le vostre domande, ma tutte noi abbiamo anche altro da fare, quindi vorremmo sapere il motivo che vi ha spinto qui. – concluse decisa.
Kisshu stava per ribattere nuovamente, ma prima che potesse dire qualcosa, Pie lo fermò per l’ennesima volta, il che iniziava davvero a irritare parecchio il verde.
- Hai ragione. Non volevamo tempestarvi di domande, ma da come ci ricordavamo, ci sembra strano che Ichigo si sia comportata così e abbia abbandonato la squadra MewMew.–
- Non l’ha fatto. – disse Zakuro, venendo interrotta da Ryo
- Si invece! – rispose lui irato.
- No, ha lasciato il caffè, non la squadra. – continuò imperterrita la viola, osservando con rancore il biondo. 
I tre ospiti intuirono c’era qualcosa che non andava tra i due e che di sicuro centrava Ichigo, ma non vollero indagare oltre per timore delle loro reazione.
- Prima che vi mettete a litigare su questioni che non ci riguardano – disse il viola ottenendo uno sguardo scettico dai fratelli – vi dirò perché siamo qui. Questa storia, se è come crediamo, riguarda voi, noi e forse tutto l’universo. – disse nervosamente.
- Che diavolo vuoi dire Pie? – intervenne Keiichiro che fino ad allora era rimasto in silenzio, ad analizzare la conversazione come un semplice osservatore scientifico, subito seguito dalle domande molto simili di Retasu e Minto, mentre Purin li guardava in trance, seduta sulla sedia accanto a Taruto ancora ancorata al suo braccio. 
Pie fece un sospiro profondo prima di dare la notizia che probabilmente avrebbe sconvolto tutti.
- Personalmente, credo che profondo Blu sia tornato. -

 
 












*Note dell'autrice*
Bene.
Rieccomi qui!
Mi ero promessa di aggiornare una volta al mese e giuro, il 24 ci avevo pensato, ma poi il giorno dopo mi sono palesemente dimenticata. >_>
Chiedo davvero perdono! Purtroppo tra lavoro e mille altre cose, ho dovuto aspettare il weekend; avviso che forse accadrà altre volte che pubblicherò il weekend seguente al 25. :D
Detto ciò, come avvisato nel prologo, i personaggi sono molto cresciuti e più maturi, come si vede, ma nonostante questo, rimangono loro; fa la sua comparsa anche Berry, che come già accennato, è quella meno simile all'originale del manga, ma ripeto che non ho nulla contro di lei. xD
Il ritorno di profondo blu?
La storia girerà intorno a questo, ma in che modo è tornato e cosa farà?
Per questo, dovrete aspettare il prossimo capitolo. ù.ù
Spero che questo vi sia piaciuto e spero possa attirarvi più del prologo; ringrazio chiunque sia passato e chi ha salvato e salverà la storia nelle preferite/seguite/ricordate!
Alla prossima!
Koyuki :3

 

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Capitolo 3
*** 2° Capitolo - Sospetti ***



DARK POWER

SOSPETTI
 



Erano tutti sconvolti dall’affermazione di Pie.
- Non è possibile! Lo abbiamo eliminato! – sentenziò Minto – C’eravate anche voi! –
L’alieno scosse la testa sconsolato.
- Lo so. – rispose semplicemente.
- Scusate, chi è Profondo Blu? – chiese Berry curiosa.
Il loro capo, – le rispose Ryo sorridendo, indicando gli alieni – che abbiamo dovuto combatte nella battaglia finale. Era stata davvero una battaglia dura e lunga.-

- E che cosa vi fa dire questo? – chiese una Retasu riesumando il discorso di Pie, alquanto preoccupata. 
I due ospiti più piccoli si girarono verso il maggiore aspettandosi che parlasse, non sapendo esattamente cosa dire per dimostrare la loro teoria.
- E’ comparsa una forza enorme da questo pianeta, tre mesi fa o poco più. – iniziò allora il verde – E all'origine, la prima volta, avevamo il sospetto fosse lui. Non avendone prova, abbiamo aspettato. E un mese fa è apparso di nuovo. – continuò cupo – Non abbiamo altre teorie se non quella di Profondo Blu. –
Zakuro, che durante il discorso si era leggermente agitata, si girò verso di loro scettica.
- E cosa vi fa pensare che sia proprio lui? Potrebbe essere qualsiasi cosa giusto? – chiese dubbiosa.
Pie la guardò pensieroso.
- Si, in effetti non abbiamo prove sia precisamente lui, ma la forza di quell’energia e la provenienza dalla terra, non fa dubitare altro che Profondo Blu. –
- Ammettiamo che è profondo Blu, – iniziò Ryo – potrebbe essere nuovamente Masaya? – chiese il biondo sospettoso.
- Può essere, come no. – aggiunse Pie, creando più dubbi che altro.
- Quello che intende dire Pie, – sentenziò Kisshu squadrando il fratello – è che una dei nostri simili ha dedotto la possibilità che i poteri di profondo Blu siano essi stessi profondo Blu. – continuò osservato da molti paia di occhi confusi – Nel senso che i suoi poteri sono a se stanti e ora possono essere presenti in uno qualsiasi degli esseri umani viventi sulla terra. –
La squadra si agitò non poco.
- Vorresti dire che un umano, che non sappiamo chi sia, possa avere i poteri di profondo Blu? – chiese Retasu assai preoccupata della cosa.
- Se non li ha ancora Masaya, si, non sappiamo chi li possa avere. – rispose Pie.
- Masaya sembra abbastanza normale da quando è tornato, – intervenne Minto, scrutata dai tre alieni – viene spesso al caffè, ecco come lo sappiamo. – si giustificò, notando gli sguardi interrogativi.
- Minto ha ragione, confermo che non ha avuto comportamenti sospetti. – ribadì Ryo.
Il silenzio e la preoccupazione calò sulla sala; nessuno osava parlare, persi nei loro pensieri; Zakuro fu la prima a muoversi, indirizzandosi verso la porta, con sguardo interrogativo da parte di tutti.
- Voi non sapete chi sia e dite che la forza sia necessariamente profondo Blu, non è obbligatorio che sia una persona malvagia, ma se la forza è davvero un male, trasformerà prima o poi il possessore, che potrebbe avere anche una bontà sovraumana, in un essere malvagio comunque. – disse la viola, come pensando tra se e se più che parlando con loro – Ma non sappiamo ancora chi sia. Vi direi quindi che qualunque cosa voi sapete di riferircela, ma finché quella forza non diverrà malvagia, dubito potremmo fare qualcosa. Detto questo, io domani mattina devo alzarmi presto, per cui vi saluto. Buonanotte. – concluse uscendo dalla porta senza girarsi ad osservare la reazione del suo discorso.
- Zakuro ha ragione; finchè non si manifesterà di nuovo non possiamo fare nulla. – concordò Ryo.
- Potremmo comunque cercarla, – aggiunse Pie – e noi lo faremo. In qualche modo speriamo di trovarla prima che diventi un nemico. – Ryo lo guardò scettico, ma acconsentì.
- Fatelo pure senza però interferire con le vite degli umani per favore. – rispose -  Se sappiamo qualcosa, vi informeremo. Detto questo, ci congediamo tutti direi. Buonanotte. – concluse, indicando a tutti l’uscita.
In men che non si dica, nella sala rimasero solo Ryo e Keiichiro.
- Credi che abbiano altri scopi essendo qui? – chiese il moro tranquillamente.
- Non lo so, ma conviene tenerli d’occhio. – rispose Ryo sospettoso. 

 


Stava correndo a perdifiato verso la scuola; era in elevato ritardo come suo solito e per di più la sera prima aveva perso parecchie chiamate dalla sua migliore amica. Non avevano mai realmente il tempo di sentirsi e ciò infatti capitava una volta ogni diverse settimane quasi, quando tra scuola e lavoro riuscivano a beccarsi per un caffè; ma era decisamente strano aver ricevuto tre chiamate di fila all’una di notte.
Purtroppo lei non avrebbe potuto richiamarla, non sapeva quando era libera o quando l’avrebbe disturbata, quindi aspettava in attesa che fosse lei a farsi sentire; ma dubitava sarebbe successo presto visto i suoi impegni.
Nell’insieme di questi pensieri, aveva raggiunto il cavalcavia pedonale che doveva attraversare per raggiungere la sua scuola; salendo le scale accaldata, con i lunghi capelli rossi svolazzanti, non si accorse di due persone ferme sopra di lei ai lati del ponte.
Appena la videro, le sorrisero.

- Ichigo, il fatto di essere sempre in ritardo non cambierà mai. – disse Miwa
- Muoviamoci o ci toccherà saltare la prima ora. – rincarò la dose Moe, mentre iniziavano a correre anticipando la rossa di qualche metro.
Questa sorrise; l’avevano aspettata comunque, nonostante il grande ritardo; voleva bene davvero tanto a quelle due, erano amiche quasi fin dall’infanzia anche se non la conoscevano per davvero, o almeno, non sapevano esattamente tutto di lei. E questo la fece sentire in colpa.
Fermata un attimo sulla sommità  del ponte per riprendere fiato, osservò la gente che lo stava attraversando; la maggior parte erano studenti o lavoratori, che dovevano passare per forza da una parte all’altra della città.
Appena riprese il respiro regolare, ricominciò a correre, più veloce di prima e forse questo fu il suo errore; evitò la gran parte dei passanti mentre correva verso l’altra sponda ma all’improvviso comparve un ragazzo davanti a sé che non riuscì a superare indenne.
Gli si fiondò addosso si può dire, ma nonostante lo scontro alquanto irruento, riuscirono fortunatamente a non finire a terra; immediatamente la rossa si staccò dall’altro, spostandolo per riprendere a correre senza guardarlo nemmeno.

- Scusami tanto, sono di fretta! – disse a pochi metri da lui, girandosi per osservarlo.
Qualcosa però la fece rallentare; il ragazzo che aveva “investito” aveva un volto così familiare, incorniciato da lunghi capelli verdi e due occhi che sembravano pozzi d’oro; al momento non realizzò il ricordo di quel ragazzo e di fretta com’era non ci diede nemmeno peso. Riprese a correre veloce, dimenticandosi quasi completamente di quel piccolo incidente.
 
 


Stava girando la città da alcune ore ormai; avevano deciso di alzarsi presto e controllare se c’era qualcosa di sospetto in giro.
Non era il piano migliore, ma era un piano. Ora era appoggiato su uno strano ponte di ferro che attraversava una via importante della città, piena di quelli aggeggi a quattro ruote che gli umani usavano per andare in giro senza far fatica; osservava il paesaggio meccanico e innaturale domandandosi come facevano a vivere lì gli umani.

- Trovato niente quindi? –
Una voce proveniente da una sorta di comunicatore nella sua mano lo fece tornare alla realtà.
- No nulla Pie. Mi sa che adesso torno alla nave, non c’è molto altro da fare qui. – rispose scettico.
- Va bene. – gli ribadì il fratello.
Kisshu allora si allontanò indietreggiando dalla balaustra mentre il viola stava dicendo altro al comunicatore ma non ebbe tempo di sentirlo; all’improvviso, una persona gli si fiondò letteralmente addosso, senza dire nulla, ad una velocità alquanto elevata.
Dati i suo riflessi, riuscì a fermare questa persona senza cadere rovinosamente a terra, ma qualcosa nell’aria gli portò alla mente ricordi fastidiosi. Abbassando lo sguardo vide che la persona in questione era una ragazza dai lunghi capelli rossi che in un attimo lo spinse via e riprese la sua corsa; l’odore così familiare ai sensi molto sviluppati del ragazzo stava prendendo pian piano un volto e un nome, ma non voleva crederci sul serio.
Si voltò alle sue spalle, vedendo la ragazza di prima girarsi per chiedergli scusa; aveva due occhi color cioccolato incastonati in un viso sorridente e fin troppo familiare. Non era possibile. La promessa di non rincontrarla mai più, buttata all’aria in un secondo; certo, era un utopia restare in quella città e sperare di non vederla mai, ma la speranza è l’ultima a morire.
Rimase fermo qualche secondo pensando a come si era ritenuto fortunato che non fosse più una Mew Mew e si era ripromesso di tentare di evitarla il più possibile; ma il giorno dopo che era atterrato sulla terra l’aveva già incontrata. Ed era cambiata davvero tanto.

- Mi stai ascoltando? – chiese irato suo fratello al comunicatore.
- Scusa Pie, ero sovrappensiero. – rispose nervosamente.
- Ho notato. Di chi era quella voce? Era abbastanza familiare. – continuò il fratello curioso.
- Nessuno. Ho solo avuto un contrattempo con un umana. Un umana alquanto distratta. – rispose sorridendo sornione. – Sto tornando alla base. – concluse.
Forse se non l’avesse accidentalmente incontrata su quel ponte, non l’avrebbe rivista davvero mai; ma non era detto che incontrarla fosse un male. Per ora tanto lei non l’aveva riconosciuto quindi poco male; ma lui l’aveva fatto, sapeva chi era e soprattutto sapeva quanto le era mancata. Forse poteva approfittarsene un pochino, visto il poco tempo che sarebbe rimasto lì.

 












*Note dell'autrice*
Eccomi!!!
Sono in ritardo di un paio di giorni, I Know!
Chiedo scusa, ma gli ultimi episodi di un anime mi hanno talmente preso che non sono riuscita a pubblicare nè sabato, nè ieri.
Però eccomi qui!
Questo capitolo è forse un po' confusionario, ma serve appunto per spiegare la base della storia; Profondo Blu è tornato ma Profondo Blu non è quel grande st****o dalla pelle albina e lunghi capelli corvini, bensì rappresenta una sorta di "forza" che ovviamente possedeva prima l'albino sopracitato ma che ora è in possesso di qualcuno sulla terra. Ma chi?
Per quanto riguarda Kisshu, si era ripromesso di evitare Ichigo come la peste, sia per non ricascare nell'amore non corrisposto, sia per evitare di tornare a essere lo "stalker" della rossa (qui da noi pagheremmo per avere uno stalker come lui xD).
Scherzi a parte, Kisshu però è cresciuto, come ormai vi ripeto ogni capitolo, per cui, come andranno ora le cose?
Per quanto riguarda i capitoli, sto notando con un'altra storia in corso in un altro fandom, che tenendo le scadenze anche se arrivo a terminare i capitoli pronti, ce la metto tutta per aggiornare come prefissato; per quanto riguarda questa storia ho diversi capitoli pronti per cui non ci dovrebbe essere problema.
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto; ringrazio chiunque sia passato e chi ha salvato e salverà la storia nelle preferite/seguite/ricordate!
Alla prossima!
Koyuki :3

 

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Capitolo 4
*** 3° Capitolo - Ricerche ***



DARK POWER

RICERCHE
 


Erano già passati tre giorni da quando gli alieni erano arrivati sulla terra; ogni sera avevano preso l’abitudine di radunarsi al caffè, prima che le ragazze andassero a casa, per scambiarsi le informazioni delle ricerche dei tre Ikitashi e delle chiacchiere reperite tramite il caffè o la scuola dalle Mew Mew.
Nessuno si aspettava risultati in due giorni, ma sembrava che Pie sperasse di ricevere almeno qualche informazione.
Nel locale al momento vuoto, Ryo stava seduto sulla sedia del tavolo che era appena servito da “riunione”; immerso nei suoi pensieri non si accorse di Keiichiro che si stava avvicinando con una tazza di the caldo.
- Vuoi? Potrebbe distrarti dai tuoi pensieri? – chiese porgendolo al biondo.
- Nulla ci riuscirebbe. – rispose il biondo – Ma grazie. – disse prendendo la tazza.
- Credi ancora che non ci sia nessuna minaccia? – domandò il castano sedendosi davanti all’amico.
- Non lo so, ma nessuno l’ha vista fino ad ora. – replicò Ryo scettico – Spero che stiano cercando davvero una minaccia comune e non siano venuti qui con altri intenti. – concluse, leggermente preoccupato.


Stava girando per il centro rassegnato; era giorni che cercava in quelle zone nella speranza di recepire qualche strana presenza e trovare finalmente quella forza non umana, ma era stato sempre inutile.
Kisshu sbuffò, osservando la gente che gli passava attorno; erano tutti umani intenti a fare compere e divertirsi, senza pensare minimamente che tra loro potesse esserci una persona dotata di talmente tanti poteri da essere capace di distruggerli tutti. Non si aspettava certo che Shirogane diffondesse la notizia nel mondo, ma di certo sarebbe stata decisamente più facile la ricerca se lo avesse fatto.
Stava camminando lentamente lungo dei portici di vari negozi; attorno a lui notò che ora stavano arrivando anche gli studenti usciti dalle scuole. Era ormai pomeriggio inoltrato e in quei pochi giorni aveva visto come il centro veniva preso letteralmente d’assalto dai giovani nelle ore pomeridiane.
Stava continuando ad osservare intorno a sé, ancora svolgendo la sua ricerca, tanto che non si accorse dove stesse andando; svoltando un angolo infatti urtò per sbaglio qualcosa, o meglio, qualcuno.
- Ma stai attendo dove vai! – gli disse una voce familiare, staccandosi da lui per osservarlo.
Kisshu rimase per qualche secondo interdetto.
- Ma noi sempre così dobbiamo incontrarci? – chiese un secondo dopo, sorridendo maliziosamente, riconoscendo la ragazza dai lunghi capelli rossi che lo aveva urtato qualche giorno prima. Lei, d’altro canto, assunse un’espressione corrucciata, senza però poter rispondere nulla, venendo anticipata dalle amiche accanto a lei.
- Scusa, eravamo alquanto di fretta. – disse la bionda.
- E’ stato lui a venirmi addosso, Miwa! – mormorò la rossa, scettica, non togliendo lo sguardo dal verde.
- Su, su Ichigo, non fare storie. – aggiunse Moe osservando il ragazzo – E se non sbaglio, è lo stesso ragazzo a cui sei andata addosso qualche giorno fa. – continuò la castana, sorridente.
Kisshu sorrise, o meglio, fece una sorta di ghigno che Ichigo ricordava abbastanza bene.
- Si, esattamente. Alquanto distratta direi. – rispose divertito, sapendo di infastidire molto la ragazza in questione.
- Io non sono dimpf… - la rossa provò a difendersi, ma le ragazze le tapparono letteralmente la bocca con le mani.
- Scusala, è nervosa in questo periodo. Ci spiace. – aggiunse una delle due.
- Per farci perdonare ti offriamo un caffè, ti va? – propose l’altra.
Ichigo le stava guardando furiosa, lanciadogli sguardi di fuoco, peccato che le due ignorarono bellamente i tentativi di boicottaggio della rossa nel prendere un caffè con quel ragazzo, secondo loro, davvero bello; Kisshu, d’altro canto, era interessato a come si sarebbe evoluta la situazione e senza pensarci accettò l’invito.
Inutile dire che si beccò anche lui uno sguardo omicida; quel pomeriggio stava diventando davvero interessante per il verde.

 
Erano da un paio d’ore dentro ad un bar del centro; era decisamente diverso dal caffè Mew Mew, molto più spartano e soprattutto meno rosa. Le ragazze erano partite da subito a fare mille domande a Kisshu, venendo però interrotte da Ichigo che fece notare loro come fosse scortese quel terzo grado, oltre che salvare il ragazzo da risposte scomode.
Così le altre due iniziarono a raccontare aneddoti divertenti, scolastici e non, cercando di fare amicizia con la nuova conoscenza; il verde, d’altro canto, osservava deciso Ichigo che sembrava evitare il suo sguardo. Le ragazze si erano completamente dimenticate di chiedergli il nome, troppo prese a fare colpo su di lui, ma Kisshu era convinto che la rossa lo avesse comunque riconosciuto.
- Direi che si è fatto tardi ragazze non credete? – chiese a un tratto Kisshu, leggermente stufo di quella situazione; apprezzava la compagnia di Ichigo, ma le altre due iniziavano a essere fin troppo chiacchierone e soprattutto di cose che lui non conosceva minimamente. Miwa guardò l’orologio scettica.
- Ma va, sono solo le.. sei di sera! Diavolo siamo in ritardo! – urlò ad un tratto a Moe – Dobbiamo andare, abbiamo promesso che eravamo a casa mia alle sette! – continuò, prendendo per il braccio la povera ragazza pronta a trascinarla via – Ichigo, sicura che tu non vuoi venire? –
La rossa le guardò sorridendo.
- No, grazie dell’invito; adesso mi incammino anche io verso casa. – rispose, prima che le due salutarono Ichigo e Kisshu e sparirono al di fuori del locale.
- Che diavolo ci fai tu qui? – chiese la ragazza, appena la porta si chiuse alle spalle delle amiche.
Il verde fece il suo solito sorriso malizioso.
- Ti crea qualche problema? – domandò sarcastico, mentre la guardava dritta negli occhi – A quanto so, non sei più parte della squadra, quindi non credo dovrebbe interessarti. – continuò allegro.
Ichigo sbuffò irata.
- Mi crea qualche problema, si, visto che è già la seconda volta che ci incontriamo; mi stai seguendo? –
- Mi spiace dirti che il mondo non gira intorno a te Ichigo. – rispose velocemente Kisshu -  E questi incontri sono meramente fortuiti. –
- Lo spero. – disse la rossa prima di alzarsi per incamminarsi verso l’uscita.
- Ma se ti interessa tanto, posso dirti apertamente cosa ci faccio qui. – disse Kisshu fermandola e facendola incuriosire, mentre sorrideva sornione.
- Già, ma immagino tu non dia niente per niente. – rispose lei, avvicinandosi al ragazzo, facendo scivolare qualche ciocca dei lunghi capelli rossi davanti agli occhi.
Kisshu aveva da subito notato come gli aveva fatti crescere senza freno togliendo i soliti codini rossi che la caratterizzavano qualche anno prima; secondo lui stava decisamente meglio così.
Il verde si avvicinò di rimando a Ichigo, forse troppo vicino, facendola arrossire.
- Mi conosci bene a quanto pare. – mormorò alla ragazza, maliziosamente – Magari se mi invitassi nuovamente ad uscire con te, da soli, potrei anche rivelarti qualcosa. – aggiunse, rimanendo a pochi centimetri dalla ragazza.
Ichigo, consocendolo, si sarebbe aspettata anche di tutto, ma nulla che si limitasse a quella frase; era già pronta mentalmente a vendicarsi nel caso avesse fatto qualcosa di sconveniente, ma stranamente la cosa non avvenne.
- Scordatelo! – rispose decisa.
- Come vuoi; se cambi idea, vienimi a cercare. – concluse lui, prima di uscire dal locale, ancora sorridendo.
Ichigo rimase un attimo interdetta;  era preparata a provocazioni, qualche scherzo o addirittura un bacio, ma ancora Kisshu non fece nulla di tutto ciò, si limitò a salutarla e andarsene dal bar senza insistere ulteriormente. Si stupì granchè; che fosse cambiato così tanto in quegli anni?
Di certo non poteva rispondere a questa domanda restando lì impalata come un baccalà; riprendendosi momentaneamente, si avvicinò alla cassa per pagare e poi andare a casa.
Poteva pensare tranquillamente più tardi ai risvolti di quel pomeriggio.
- Deve pagare anche per i tre che erano con lei. – gli disse tranquillamente il barista.
Risvolti che comprendevano anche Miwa e Moe; erano scappate senza pagare.
Sbuffò rassegnata, prima di saldare il conto e uscire anch’essa dal locale; quanto mai aveva deciso di venire in centro quel pomeriggio, se ne stava pentendo amaramente.
 
 
Perché si era così limitato?
Kisshu stava camminando lentamente verso il caffè, dove tra pochi minuti si sarebbero radunati nuovamente tutti, come ogni sera; sbuffò rassegnato, immerso nei suoi pensieri.
Si era ripromesso di non incontrarla, aveva mandato all’aria tutto scontrandosi con lei qualche giorno prima, anche se non intenzionalmente, e oggi non ne aveva nemmeno approfittato; la realtà è che aveva paura di essere rifiutato, di nuovo, e la mente razionale e matura che aveva sviluppato gli intimava di non fare cavolate. Ma diavolo, avrebbe dato il mondo per potersi comportare nuovamente come un tredicenne senza pensieri se non Ichigo.
Sospirò per l’ennesima volta; se continuava a pensarci, il cervello gli sarebbe andato in ebollizione. Arrivato finalmente al locale, entrò senza troppi convenevoli, aspettandosi tutte le Mew Mew in sua attesa che già discutevano delle novità, ma non fu così.
Al centro del caffè c’erano solo Pie, Ryo e Keiichiro seduti sull’unico tavolo ancora da pulire.
- E le altre dove sono? – chiese allora Kisshu sospettoso.
Gli altri, che si accorsero solo in quel momento del verde, si girarono verso di lui.
- Non ci sono. Abbiamo deciso di annullare queste riunioni; se mai accadrà qualcosa noi lo sapremo ma a quanto pare non c’è niente e nessuno che testimonia la presenza di forze sovraumane. – disse tranquillamente Shirogane, senza emozioni.
A quella frase, Kisshu vide il fratello agitarsi leggermente.
- Ma il rischio che compaia all’improvviso…-
- E’ enorme. – concluse per lui Pie – Gliel’ho detto, ma a quanto pare pensano che ci stiamo preoccupando inutilmente. – aggiunse.
- Non pensiamo che vi state preoccupando inutilmente, ma che finchè questa forza non verrà a galla, non possiamo cercarla a zonzo come fate voi. – rispose Keiichiro cercando di essere il più diplomatico possibile.
Kisshu assunse uno sguardo scettico, mirando al fratello.
- Sai come la penso, ma non vogliono più mandare le ragazze alla ricerca di informazioni inutilmente. Così hanno deciso. – gli disse Pie.
- E’ una decisone stupida Shirogane. – disse Kisshu senza tanti giri di parole prima di indirizzarsi al di fuori del locale.
- Non ha tutti i torti, ma questa è una decisione vostra. – aggiunse il viola prima di seguire il fratello.
Gli altri due li osservarono uscire, in silenzio.
- Se succederà qualcosa, le ragazze dovrebbero essere pronte però. – aggiunsei Keiichiro, preoccupato.
- Non le farò allenare per un pericolo inesistente, Kei. – rispose Ryo deciso – Hanno già le loro vite a cui pensare. – 
- Errore imperdonabile. – disse un Kisshu al di fuori del locale. 
- Ti riferisci a cosa ha appena detto Ryo? – chiese Pie, avendo sentito grazie al loro favoloso udito la conversazione dei due umani. 
- Si. Non saranno pronte se ci sarà da combattere, contro profondo Blu o contro chi vuole il suo potere. – rispose il verde scettico. 
- Non possiamo fare granchè per loro. Quindi domani continueremo le ricerche per conto nostro, senza interferire più con le Mew Mew; per ora ci serve solo una bella e lunga dormita, quindi torniamo alla nave. – concluse, convincendo il fratello a seguirlo.

Chissà come si sarebbero evolute le cose, d’ora in poi.












*Note dell'autrice*
Eccomi!!!
Posso dire che ora inizierannno un po' di capitoli di "pausa" e relax, in attesa di scoprire chi sia davvero il nuovo profondo Blu.
Kisshu ha finalmente incontrato Ichigo, ma lei sembra già sapere qualcosa; se vuole sapere altro dovrà uscire con lui. Lo farà?
Voglio dire che determinati comportamenti dei personaggi sono giustificati dagli eventi, che io so già e che voi scoprirete presto, quindi se qualcosa stona o non vi torna chiedo scusa già da ora, ma la vedo come una conseguenza; ripeto per l'ennesima volta: i personaggi sono maturati e non si comportano come i ragazzini che erano ma come ragazzi quasi adulti e vaccinati.
A ogni azione corrisponde una reazione, qualcosa di simile insomma, e ora lo sanno.
Sono un po' dubbiosa di questo capitolo e dei prossimi due, ma penso che siano comunque interessanti e "diversi" dal solito; servono solo a solidificare e scoprire determinati legami.
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto; ringrazio chiunque sia passato e chi ha salvato e salverà la storia nelle preferite/seguite/ricordate!
Alla prossima!
Koyuki :3

 

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Capitolo 5
*** 4° capitolo - Confronto ***



DARK POWER

CONFRONTO

 

Era passato ormai qualche giorno dalla breve conversazione con i due proprietari del locale; gli alieni continuavano a tenere d’occhio la città, ma non c’era nessun segnale sospetto. Per questo, tutti e tre avevano deciso di rilassarsi ma stare in guardia; le ricerche sarebbero continuate, ma molto meno serrate.
In effetti era una fortuna; dopo tutto quelle ricerche, una pausa ci stava. Per quello Kisshu aveva deciso di riprendere i pensieri contorti che aveva avuto qualche giorno prima e che inevitabilmente, mentre ci ragionava su, l’avevano portato nel posto peggiore del mondo.
Seduto su un ramo di un albero, molto sottile ma che sembrava reggere benissimo il peso del ragazzo, osservava dritto davanti a sé, attraverso una finestra illuminata; era una sera particolarmente buia e le foglie di quell’albero, posizionato in modo assurdo davanti a quella finestra, ma dannatamente comodo per Kisshu, lo nascondevano alla visuale di chiunque, aiutato anche dall’oscurità.
All’interno di quella stanza illuminata, si poteva vedere solo un letto e una sedia su cui spiccava seduto qualcuno intento a scrivere appoggiato alla scrivania.
Kisshu sospirò, tra l’ansioso e lo sconfitto.
- Sei un idiota, lo sai? – si disse come a voler convincere se stesso, prima di spiccare un salto verso la finestra, atterrando su una sorta di parapetto. Pensava che il rumore avesse attirato la proprietaria della stanza, ma questa continuava imperterrita a scrivere qualcosa, muovendo leggermente la testa.
Il verde si domandò cosa stesse facendo, ma troppo attirato dalla situazione, ne volle ampiamente approfittare; facendo meno rumore possibile, aprì la finestra, entrando nella camera. Una strana melodia raggiunse le sue orecchie, qualcosa di forte ma bello allo stesso tempo; si osservò attorno senza capire da dove venisse, ma cercando di ignorare la cosa, si avvicinò alla persona seduta alla scrivania che ancora gli voltava le spalle. Aveva lunghi capelli rossi raccolti in una coda che dondolava a ogni minimo movimento; Kisshu rimase qualche secondo in trance ad osservarla, sorridendo. Probabilmente sarebbe potuto rimanere lì per sempre.
Lentamente però, raggiunse la rossa, accorgendosi che la musica era sempre più vicina, prima di circondarle il collo con le braccia con uno scatto assai veloce.
- Ciao Micetta. –
Ichigo, che al tocco estraneo, stava per girarsi e difendersi, ebbe un sussultò al suono di quella voce; era solo Kisshu, anche se questa affermazione avrebbe dovuto spaventarla il doppio.
Mentre si avvicinava, il verde aveva compreso che la musica proveniva dalla ragazza; questa infatti si tolse due piccole cuffie dalle orecchie prima di girarsi quanto poteva per osservarlo.
- Che diavolo ci fai qui Kisshu? – chiese, cercando di ignorare palesemente il nomignolo affibbiatole che non sentiva da anni ormai.
- Ero venuto a salutarti. – rispose l’altro, sorridendo.
La ragazza si alzò dalla sedia spingendolo via e appoggiando il suo lettore musicale sulla scrivania assieme alle cuffie.
- Dubito sia solo per quello. – aggiunse, appoggiandosi al tavolo.
Kisshu in piedi in mezzo alla stanza la osservò integralmente; non era quasi cambiata, a parte essersi poco più sviluppata e aver deciso di far crescere i capelli rimuovendo quegli assurdi codini.
- Mi spiace deluderti,  - ribadì nuovamente, poggiandosi le mani sui fianchi – ma è così. –
Ichigo lo guardò scettica, restando in silenzio; anche il ragazzo era nettamente cambiato. I capelli che portava ancora legati in due code, erano più lunghi e li teneva dietro alla schiena, mentre aveva reso il suo corpo più muscoloso di prima ed era alquanto evidente. Se ne era già accorta al bar, ma nella fretta non ci aveva riflettuto su.
Sospirando, Ichigo si staccò dalla scrivania per dirigersi al suo letto, passando accanto al verde.
- Quindi siete qui per cercare una fonte di potere uguale o simile a quella di profondo Blu, giusto? – chiese la rossa, sedendosi delicatamente sul letto mentre il verde le dava ancora le spalle.
Kisshu si sorprese momentaneamente, girandosi ad osservarla curioso.
- Tu come lo sai? – domandò.
Dubbioso, rielaborò mentalmente la conversazione avuta con Ichigo qualche giorno prima e ebbe nuovamente la conferma che non aveva accennato nulla sulla sua missione lì.
- Ho i miei informatori. – gli rispose lei, sorridendo – Quindi? – chiese nuovamente.
Kisshu la guardò scettico, prima di avvicinarsi lentamente a lei, sorridendo e abbassandosi per arrivare al livello del suo viso; la rossa non si mosse, ma arrossì, mentre lui le prese il mento con le dita, osservandola negli occhi. Istintivamente Ichigo prese il polso del ragazzo per spostarglielo ma sembrava essere impossibile; l’altro la guardava semplicemente negli occhi, senza muoversi.
- Le informazioni sono importanti; sai cosa voglio in cambio delle mie. – disse maliziosamente, senza staccare gli occhi da quelli cioccolato di lei.
Ichigò provò nuovamente a togliersi la mano di Kisshu dal mento, con successo stavolta, ma solo per concessione del verde ovviamente che smise di fare forza, prima di alzarsi e ricambiare il suo sguardo.
- E pensi che mi fiderei a uscire con te, da sola, solo per delle informazioni? – chiese, quasi irata.
Kisshu ghignò, allegramente. La cosa che gli piaceva di più di Ichigo era che non smetteva mai di combattere, anche battaglie fatte solo di parole. Ma stavolta era convinto che la curiosità avrebbe vinto.
- Come ti pare, – aggiunse, prima di avvicinarsi nuovamente al viso della ragazza, forse troppo vicino – Ma non ti dirò nulla così. – continuò, prima che Ichigo potesse indietreggiare.
La rossa lo guardò nervosamente, mentre Kisshu le rivolse un sorriso malizioso.
- Sei un ricattatore. –
- Forse. Ma e’ divertente. – rispose lui, ghignando - Ci vediamo Micetta. – aggiunse, prima di scoccarle un bacio sulla guancia così velocemente che Ichigo non riuscì nemmeno ad allontanarsi.
- Sei un idiota! – gli disse lei, cercando di colpirlo, inutilmente.
Il verde rise leggermente prima di indirizzarsi verso la finestra, ignorando la ragazza.
- Ci vediamo! – le ribadì, issandosi sul balconcino della finestra.
In un secondo però, Ichigo lo prese per il polso, istintivamente e senza pensarci; il verde si girò leggermente sorpreso, incontrando due occhi determinati, come solo lei poteva essere, ma altrettanto sorpresi.
Passarono qualche minuto in silenzio, fermi; lui la osservava in attesa mentre lei sembrava pensare intensamente a cosa dire.
- Okay. Va bene. – disse improvvisamente, causando un sorriso allegro e un’enorme sorpresa all’altro – ma guai a te se fai qualcosa che possa infastidirmi, chiaro? Accetto solo per le informazioni. – aggiunse, forse un pochino preoccupata.
Kisshu accettò di buon grado, prima di spiccare un salto e andarsene; stava ritornando verso la sua astronave, veramente di buon umore. Non si aspettava di certo che Ichigo si sarebbe arresa così facilmente, ma non gli dispiaceva per nulla; ci doveva essere un motivo se aveva accettato così in fretta e lui era curioso di scoprirlo. Sembrava non fosse cambiato per nulla il rapporto fra di loro ma in realtà erano cresciuti tanto. Entrambi.
Probabilmente, quattro anni prima, non si sarebbe astenuto dal baciarla seriamente e stuzzicarla molto di più, ma era certo che questo avrebbe solo portato alla stessa situazione di stallo di quel tempo. Non voleva inimicarsi Ichigo, mai più, e di certo non sperava in qualcosa come l’amore, ma finchè era lì poteva godersi anche e semplicemente la sua compagnia. Gli avrebbe fatto bene.

 

Quanto mai aveva accettato quella proposta assurda; uscire da sola con Kisshu. Si diede della stupida.
Erano seduti da una ventina di minuti in un bar del centro, nell’angolo opposto all’entrata e a quanto pareva il più isolato e tranquillo di tutti; Ichigo aveva scelto apposta quel locale, di certo parlare di alieni e forze oscure in mezzo a tanta gente non sarebbe stata la miglior cosa. Fino ad ora si erano limitati a discorsi stupidi, ma Ichigo era uscita con lui solamente per un unico motivo, anche se forse un po’ di compagnia non le dispiaceva, nonostante difficilmente lo avrebbe ammesso.
Davanti a lei, il verde la guardava insistentemente mentre finiva di bere la sua ordinazione.
- Quindi, siete qui per un ipotetico profondo Blu? – domandò nuovamente la rossa.
Kisshu appoggiò la tazza sul tavolo, per poi osservarla dritta negli occhi.
- Esattamente, – rispose semplicemente – da chi lo sai? – domandò curioso, mentre si sistemava meglio sulla sedia.
Ichigo lo guardò scettica.
- Direi che le domande spettano a me. – gli rispose.
- Pensavo fossero una a testa no? – insistette l’altro sorridendo.
Ichigo sbuffò irata.
- No, ho accettato di uscire con te quindi le domande le faccio io, dato che sono qui solo per queste. – ribadì, senza ammettere repliche e causando un sospiro rassegnato dell’altro – Perché credete sia profondo Blu? –
- Perché non c’è nessun altro con quella potenza e se esiste, è di egual pericolo. – rispose deciso.
- Quindi pensate possa essere pericoloso? –
- Si, se perde il controllo dei suoi poteri, potrebbe far esplodere il pianeta senza volerlo. – disse, appoggiando un gomito sulla spalliera della sedia.
- Ma come mai credete che sia su questo pianeta? – domandò la ragazza, nervosamente.
Kisshu la osservò sospettoso.
- Perché abbiamo avuto dei segnali da qui, uno quasi un mese fa e uno all’incirca tre mesi fa, – spiegò, mentre si girava a guardare la porta del locale che si era appena aperta – all’inizio credevamo non fosse importante, ma alla seconda volta… - stava per aggiungere, ma un rumore ripetitivo e fastidioso lo fece girare di nuovo verso Ichigo.
La ragazza teneva tra le mani la tazza del suo caffè che continuava a battere sul tavolo; stava tremando come una foglia.
- Ehi, Ichigo, tutto bene? – chiese, appoggiandole una mano sul braccio, molto preoccupato.
La rossa spinse via velocemente il verde, senza cattiveria ma in modo deciso.
- Si, sto bene. – rispose.
Ciò non convinse l’alieno che continuava ad osservarla in cerca di spiegazioni.
- E’ solo che…- iniziò incerta Ichigo.
Mentalmente si stava dando della stupida; non si aspettava una reazione del genere da se stessa e ora doveva inventarsi qualcosa, non poteva dirgli la verità.
- E’ che ricordo l’ultima battaglia, – continuò, decisa – non è stata facile. E mi ha profondamente segnato. – aggiunse.
Di per sé, non era una balla; davvero dopo la battaglia con profondo Blu, Ichigo era rimasta talmente scossa da continuare a sognarla la notte, senza riuscire a dormire sonni sereni. Ma in quel momento, non era quello il suo reale problema.
- Non sei l’unica. – le rispose Kisshu, appoggiandosi al tavolo con i gomiti. Kisshu non credeva pienamente a quella storia, ma sapeva che poteva essere una mezza verità, lo capiva dai suoi occhi; Ichigo lo stava guardando interrogativa, chiedendo con lo sguardo spiegazioni.
Il verde, sbuffò. Non gli piaceva aprirsi con nessuno, men che meno mostrarsi debole di fronte ad Ichigo, ma infondo le aveva promesso di rispondere ai suoi quesiti. E ora avrebbe dovuto svelare che anche lui aveva subito un trauma da quella battaglia.
- Anche io al mio ritorno sul nostro pianeta, non sono stato bene per molto tempo, – disse, dopo qualche attimo di silenzio – mi ci è voluto un po’ per superare la cosa e gli incubi erano all’ordine del giorno. – aggiunse, senza guardare la ragazza e vergognandosi di essere così fragile.
Ichigo invece lo stava fissando, tristemente; aveva trovato una motivazione quasi reale per spiegare il suo nervoso, ma avrebbe dovuto immaginare che quel motivo era doppiamente causa di malumore per Kisshu. Infondo, erano loro due gli unici, oltre a pronfondo blu, su quella dannatissima astronave. E lui ci aveva persino perso la vita, per lei oltretutto.
- Di sicuro non sarà la stessa cosa ora, – proruppe la rossa, cercando di togliere quei ricordi bui da entrambi, che lei stessa aveva tirato fuori – adesso ci sono anche le Mew Mew, già da ora. – aggiunse, sorridendo.
- Mi spiace deluderti, Micetta, – ribattè Kisshu, ricambiando il sorriso – Ryo ha scelto di non farle allenare visto che per lui il pericolo non c’è. –
Ichigo lo guardò assolutamente estereffatta.
- Che idiota! – aggiunse soltanto – ma me lo aspettavo da lui. -
Kisshu non potè fare altro che concordare con lei.
Dopo qualche minuto passato in silenzio, lentamente, Ichigo si alzò dalla sedia, prendendo la giacca dallo schienale; era ancora autunno ma non faceva per niente caldo. Indossava infatti dei semplici jeans con un maglione rosso abbastanza pesante.
- Te ne vai di già? – chiese Kisshu, osservandola con un broncio.
Ichigo sbuffò, rassegnata.
- Anche se me ne andassi, tu mi seguiresti giusto? Tanto vale che non lo fai di nascosto. – rispose la ragazza, andando alla cassa a pagare mentre il verde si rimetteva la giacca di pelle sopra ad una maglia verde e dei jeans.
- Perspicace direi. – le rispose, quando le fu vicino.
Usciti dal locale si incamminarono lentamente verso la casa della ragazza, passando in mezzo alla folla che osservava i diversi negozi sparsi per il centro.
- Come vivete sul vostro pianeta ora che avete usato l’acqua Mew? – chiese ad un tratto Ichigo curiosa.
Kisshu le rivolse uno sguardo sorpreso per la strana domanda accompagnato da un sorriso.
- Il pianeta in sé è rinato e non è molto diverso dalla terra. – iniziò il verde – Noi siamo diventati una sorta di consiglieri dell’attuale Re ed è per questo che siamo noi ad essere venuti sulla terra. –
- Ho saputo che l’idea di una possibile reincarnazione era dovuta ad un altro vostro simile. – aggiunse Ichigo.
- Quante cose ti sono state dette, – ribattè il verde, sorridendole più che curioso – si, esattamente, ma non essendo parte dell’esercito attivo ne del consiglio, gli è stata negata la partecipazione alla missione – rispose.
- Ah, capisco. – disse semplicemente Ichigo, assorta nei suoi pensieri. – Deve essere bello essere così importanti. –
- Non tanto, troppe responsabilità a volte, – ribattè Kisshu – infatti sono contento in parte che ci abbiano dato questa missione, almeno stacchiamo un po’ dal nostro lavoro effettivo. –
- In parte? – chiese la rossa.
Kisshu si dannò per aver detto quella frase.
- Si, bè, non sapevo come avreste preso voi Mew Mew il nostro ritorno sulla terra. – disse, tentando di giustificarsi.
Ichigo si fermò momentaneamente, facendo fermare anche il verde che prese a guardarla preoccupato.
- Io non sono più una Mew Mew, – rispose la rossa, alzando lo sguardo per fissarlo negli occhi – ma forse  meglio specificare. Avevi paura della mia reazione al tuo ritorno, o sbaglio? –
Ichigo aveva assolutamente centrato il punto; Kisshu non distolse lo sguardo dalla ragazza, ma sembrò innervosirsi un pochino.
- E quale sarebbe la tua reazione? – chiese, cercando di nascondere le sue emozioni.
Ichigo riprese a camminare, passandogli da parte.
- Direi che non sei più fastidioso come una volta, sei maturato. – rispose la ragazza, superandolo.
- Ah, quindi questa sorta di uscita sembra essere andata bene. – aggiunse Kisshu, raggiungendola.
Ichigo sbuffò, sapendo benissimo che mentire non sarebbe stato utile.
- Non è andata male. – rispose senza guardarlo.
Conosceva abbastanza l’elemento da sapere altrettanto bene che ora stava ghignando vittorioso.
- Non montarti la testa; volevo le mie informazioni e le ho ottenute, chiaro? – gli ribadì, cercando di essere più decisa possibile voltandosi verso di lui.
Forse fu una mossa sbagliata perché Kisshu la prese per la vita attirandola a sé e avvicinando i loro visi.
- Io non mi monto la testa, stai tranquilla. – le disse lui, guardandola negli occhi.
Ichigo arrossì vistosamente prima di spingere via l’alieno da sé.
- Ho decisamente sbagliato, non sei maturato per niente. – disse irata, riprendendo a camminare verso casa e suscitando una risata del verde.
- Neanche tu sai? – le disse lui, seguendola. – Posso chiederti però una cosa? – aggiunse.
- Ero io che dovevo fare le domande, ricordi? – rispose Ichigo decisa.
- Giusto. La prossima volta che ci vedremo potrò fartele io? – domandò nuovamente.
- Non è detto succederà e di certo vorrò qualcosa in cambio. Cosa ci guadagnerei? – disse Ichigo, sorridendo sornione.
Per un attimo sembrava che era Ichigo stavolta a giocare con Kisshu. Lui le sorrise di rimando.
- Un altro pomeriggio con me. –
- Okay, allora passo – rispose la rossa ridendo.
- Sei antipatica! – gli ribadì lui incrociando le mani dietro la nuca, stizzito.
- Cosa volevi chiedermi? – domandò Ichigo, cercando di smettere di ridere.
Non lo avrebbe mai ammesso, ma infondo la compagnia di Kisshu era divertente; era davvero maturato e cercava di non esagerare infastidendola troppo, Ichigo lo aveva notato. Non voleva farsi odiare da lei forse oppure semplicemente non voleva scatenare altre guerre, ma la rossa se ne era accorta e la cosa infondo non le dispiaceva.
Di certo, lui non sapeva come la sua vita era cambiata in quei mesi e forse la presenza di Kisshu non l’avrebbe resa più felice ma le avrebbe fatto bene.
- Hai davvero picchiato la nuova Leader Mew Mew? – chiese curioso.
- Io non ho picchiato nessuno! – urlò la rossa girandosi verso di lui e accorgendosi della foga con cui aveva risposto, si calmò momentaneamente – voglio dire, mi aveva provocato ma non volevo farle del male. – aggiunse, girando lo sguardo altrove, vergognandosi di quel fatto.
Kisshu la osservava curioso, immaginandosi che c’era altro sotto ma non voleva insistere rischiando di peggiorare le cose.
- Per me hai fatto più che bene, – le disse, sorridendo – sembra troppo piena di sé la biondina. –
Ichigo lo guardò sorpresa, non aspettandosi quell’affermazione per poi far comparire un sorriso sghembo sul suo volto.
- Questa descrizione mi ricorda un certo alieno dai capelli verdi che mi infastidiva di continuo anni fa. – disse, avvicinandosi al cancello di casa sua che ormai avevano raggiunto.
Kisshu mise su un broncio quasi infantile.
- Ehi, io ero nettamente meglio! – proruppe infastidito.
Ichigo rise, quasi allegramente; non le capitava da parecchio di ridere così spesso.
- Va bene, forse potrebbe essere, – gli disse Ichigo, aprendo l’inferiata – ma ora devo andare. – aggiunse, facendo notare che era arrivata.
- Spero almeno che si possa rifare un’altra uscita come questa. – ribadì Kisshu avvicinando a lei, di certo preparandosi a fare qualcosa nel suo stile.
Ichigo però lo anticipò, chiudendogli letteralmente il cancello in faccia.
- Forse, se avrò bisogno di altre informazioni, potrai approfittarne. – gli urlò, dall’interno della recinzione.
Kisshu sospirò, rassegnato. Non era sicuro di poter passare altro tempo con lei, ma quel pomeriggio era stato dannatamente bene; avrebbe dato qualsiasi cosa per riviverlo nuovamente.
Ecco, forse ci stava ricascando di nuovo, ma cercò di non dare peso a questi pensieri; stava approfittando solo del momento. Lentamente decise di incamminarsi verso la sua astronave preparandosi al suo giro di ricerche; la sua permanenza lì sarebbe stata meno fastidiosa da quel giorno forse.














*Note dell'autrice*
Si, lo so, sono in ritardo, ma giuro che martedì sera il capitolo era pronto! Poi, tra lavoro, uscite, famiglia e altro mi sono persa, scusate T.T
Sincerramente sono anche molto più presa con l'altra storia in corso, visto che manca solo un ultimo capitolo; per cui, posso dirvi che dal mese prossimo userò le mie sole energie per questa storia.
Detto questo, che dire? Allora, come vedete questo è una sorta di capitolo di passaggio e ce ne saranno altri; voglio far vedere come appunto i personaggi siano maturati e come qualcuno abbia bisogno di "appoggio morale" mentre altri solo di felicità. So bene che forse questo capitolo è troppo frettoloso e ho provato a metterlo giù e modificarlo diverse volte ma mi piace troppo per non pubblicarlo così, nonostante gli atteggiamenti di Ichigo verso Kisshu sono davvero molto cambiati, però credo che andando avanti nella storia forse diventano "spiegabili"/"motivabili".
Restano molte cose in sospeso, come chi ha informato Ichigo o il vero motivo per cui si sia agitata così tanto a sentir parlare del nuovo "nemico", ma per tutto questo c'è ancora tempo. :D
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto; ringrazio chiunque sia passato e chi ha salvato e salverà la storia nelle preferite/seguite/ricordate!
Alla prossima!
Koyuki :3

 

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Capitolo 6
*** 5° Capitolo - Pause ***



DARK POWER

PAUSE
 

Pie osservò il fratello camminare verso la loro astronave allegro; aveva chiesto espressamente di avere le operazioni di ricerca quella sera, poiché aveva un importantissimo impegno nel pomeriggio.
Pie non aveva indagato, ma sperava non stesse infastidendo le Mew Mew convinto che dovessero aiutarli; infondo sembrava davvero una missione inutile. E se avessero sbagliato i loro calcoli e non c’era nessuna minaccia? Lui effettivamente li aveva spinti fino a quel pianeta per degli avvistamenti nemmeno tanto certi.
- Allora, Pie come va? – chiese Kisshu quando gli fu accanto.
Male. Nessun avvistamento. – rispose il viola, lasciando perdere i fili dell’astronave che stava sistemando per osservarlo – inizio a pensare che forse Shirogane aveva ragione. –
Se davvero non c’è nulla, almeno accertiamocene – ribadì Kisshu seriamente – e poi il tuo istinto è quasi infallibile. Il fatto che il possessore di determinati poteri non esca allo scoperto non vuol dire non ci sia. –
Pie guardò il fratello ringraziandolo mentalmente; cercava di rassicurarlo, lui! Era assurdo ma sinceramente al viola faceva un po’ piacere.
Kisshu! Dove diavolo eri? – urlò una voce acuta proveniente dall’interno della nave.
In poco tempo comparì Taruto volando addosso ai due.
Ehi, vacci piano nanetto! – gli urlò Kisshu irato.
Mi hai lasciato da solo a fare le ricerche! – gli ribadì il più piccolo.
Avevo da fare. –
Con la vecchiaccia? – chiese Taruto sorridendo.
Ma che diavolo dici? – chiese il medio, forse con un po’ troppa enfasi.
Pie lo osservò scettico, dopo l’affermazione del minore.
E allora, dove eri di grazia, Kisshu? –
Il verde si ritrovo momentaneamente braccato; certo, non gli avrebbero fatto storie se avesse detto la verità, ma no, preferiva nettamente evitare di scoprire se avesse ragione.
In giro – disse alzandosi lentamente – e ora, se mi dai un’altra zona, vado a esplorarla – disse allungando una mano verso il maggiore.
Questo desistette, infondo lui stesso aveva pensato che l’incontro con quella ragazza avrebbe fatto bene a Kisshu.
Tieni. Mi raccomando, presta attenzione e… –
Sisi, lo so – rispose, prima di prendere la cartina che il maggiore gli porgeva e volare via.



-Perché ti sei arreso? –
La ragazza dai capelli viola osservava i due americani intenti ad organizzare un evento del prossimo weekend; non c’era nessuna Mew Mew nel locale, sarebbero arrivate qualche decina di minuti più tardi per aprire effettivamente il locale.
Non mi sono arreso. Non gli credo, è diverso. – rispose Ryou, sospirando.
- Fai male. – ribadì Zakuro, scettica.
Sai qualcosa che dovresti dirmi? – chiese sospettoso il biondo, mentre Keiichiro la guardava dubbioso.
Zakuro, non abbiamo prove che ci sia qualcosa qui, se ne hai, faccelo sapere. – aggiunse quest’ultimo.
Anche perché ultimamente sei davvero strana, non resti con le ragazze e certe volte mi eviti continuamente. – aggiunse nuovamente Shirogane.
Zakuro sbuffò; parlarne con loro forse avrebbe posto una soluzione, ma d’altro canto poteva creare solo tante complicazioni visto i trascorsi. Non voleva mettere nei problemi nessuno e parlando lo avrebbe fatto; per ora tanto non c’era nessuna minaccia per cui avrebbero dovuto fermare l’ipotetico “profondo Blu”, poteva ancora aspettare a dire ciò che sapeva.
Il mondo non gira intorno a voi, per quanto possa essere plausibile come cosa – rispose la viola sorridendo – non vi evito e ne vi nascondo qualcosa, ma penso che gli alieni non siano del tutto in torto, tutto qui. – aggiunse – A parere mio dovremmo allenarci, ma siete voi i capi del progetto. – concluse, prima di indirizzarsi verso gli spogliatoi senza permettere risposta.
Voleva bene a quei due, ma a volte si comportavano da idioti pensando che le loro stupide macchine rivelavano tutto, ma Zakuro sapeva ormai da qualche mese che bene e male non possono essere definiti o determinati da una macchina.
Secondo te, ci nasconde qualcosa? – chiese Kei al biondo, dopo che la ragazza se ne era andata.
Si. Ma conoscendo Zakuro, potrebbe non dircelo mai. – rispose Shirogane, alzandosi lentamente – Su, dobbiamo aprire il locale. Lasciamo questi quesiti per dopo. –

 

- Non la sopporto! –
Un tono sconfitto riecheggiò nella stanza; la ragazza dai capelli rossi seduta alla sua scrivania si sgranchì letteralmente come un gatto.
Si rilassò un attimo, lasciando vagare i pensieri; era da qualche giorno che Kisshu non si faceva vedere. Un pochino le dispiaceva; era da tanto che non aveva nessuno attorno tranne a casa e a scuola e la sua compagnia non era così male. Scosse la testa, come a scacciare via pensieri fastidiosi; il troppo studiare l’aveva messa in confusione, che diavolo di pensieri assurdi stava avendo?
Oramai era sera tarda e da ore aveva la testa sui libri; decisamente il cervello stava deragliando per la stanchezza ed inoltre era stata così concentrata da non prestare attenzione a nessun altra cosa.
Lentamente, si girò sulla sedia, per alzarsi quando all’improvviso sussultò; appoggiato alla finestra se ne stava seduto tranquillamente Kisshu, osservandola.
- Ma sei matto? Mi hai spaventato! – gli urlò irata, cercando di rallentare le sue pulsazioni.
Io non ho fatto nulla, ancora. – rispose lui, facendo nascere un sorriso beffardo sul suo volto – E poi sono qui ormai da più di venti minuti -
Ichigo lo guardò scettica; possibile non se ne era accorta in tutto quel tempo?
Stavo studiando, non ho prestato attenzione ad altro – disse, come per giustificarsi.
Studiando? – chiese lui, tranquillamente, avvicinandosi alla scrivania.
Si – rispose lei, chiudendo il quaderno bruscamente – cosa vuoi Kisshu? -
Il verde sbuffò sconfitto, guardandola con un finto broncio.
Perché pensi sempre voglia qualcosa? – domandò di rimando, contrariato.
Sei Kisshu. Ecco perché! – rispose lei, sorridendo sornione.
Lui non potè non ricambiare il sorriso anche se in parte si sentiva infastidito da quella affermazione.
Giusto, ma mi spiace, ero venuto a fare un giro. – ribadì lui, allegramente – Cosa stavi studiando? – chiese, appoggiandosi al muro accanto a lei.
Matematica. Equazioni. – rispose semplicemente, dando per scontato fossero arabo per lui, come per lei d'altronde.
Posso? – chiese invece il verde, indicando il quaderno.
Lei si stupì della richiesta, ma tanto era già in difficoltà così, Kisshu non poteva fare peggio. Forse.
Dubbiosa, provò ad allungargli il quaderno nonostante la ragione le diceva di cacciarlo ma il bisogno di studiare le dava speranza anche in uno come il verde.

Stette una decina di minuti ad osservare l’alieno mentre leggeva i suoi compiti con sommo interesse; Ichigo iniziava a pensare che stese facendo finta, visto come guardava l’oggetto quasi trafiggendolo con lo sguardo.
Hai sbagliato segno qui. – le disse ad un tratto, abbassandosi con il quaderno per indicarle il passaggio errato – passando dall’altra parte cambia segno. – continuò, osservando la ragazza.
Ichigo posò dapprima lo sguardo sul quaderno, scettica, per poi posarlo su di lui, più che estereffata.
Tu sai fare queste… cose? – chiese ancora stupita con un tono inorridito, osservandolo.
Kisshu le ricambiò lo sguardo, offeso.
- Certamente; a volte ci servono per calcolare determinati fattori delle astronavi e degli strumenti, anche se Pie è decisamente più ferrato. – rispose, rimettendosi dritto, con braccia conserte e sguardo fiero. Troppo forse per il motivo in questione.
La rossa continuò a guardarlo in trance, come se fosse anormale, visto che alieno già lo era, non capacitandosi di come lui riuscisse a fare quelle cose.
Kisshu notando come la ragazza era rimasta immobile, capì forse il problema.
Ti serve una mano con le equazioni? – chiese allegramente.
Ichigo si riprese subito, scuotendo la testa.
No assolutamente no! – rispose decisa, gesticolando – non ti chiederò aiuto. – continuò, prendendo velocemente il quaderno e girandosi per correggere la precedente operazione.
Kisshu non fiatò restando fermo appoggiato al muro in silenzio, mentre la rossa continuò il suo lavoro iniziando un’altra equazione.
Te ne vai o devi rimanere lì a fissarmi come un palo per molto? – chiese a un tratto Ichigo, irritata.
No, non per forza. – rispose tranquillamente – ma hai fatto un grosso errore con quella. – disse indicando il quaderno.
Ichigo osservò ciò che c’era scritto inutilmente prima di sbuffare e girarsi verso il verde.
Dove, di grazia? – domandò notevolmente irritata.
Qui! – le rispose lui, poggiando il dito sul procedimento sbagliato.
Ichigo arrossì vistosamente.
Diavolo. – disse sconsolata, correggendo l’errore.
Sicura che non vuoi una mano? – chiese di nuovo il ragazzo, con un ghigno per niente rassicurante in faccia.
Ichigo sbuffò sconsolata; sapeva benissimo cosa voleva dire quella richiesta. Un aiuto da parte di Kisshu in cambio di qualcosa da parte di Ichigo; non voleva di certo scendere a patti con lui, ma diamine, aveva un esame tra qualche giorno. Forse chiedere una mano non era così grave, no?
Si girò lentamente verso di lui, seria.
Cosa vuoi in cambio? –
Kisshu sembrò pensarci su un momento.
Non lo so, vedremo. – rispose semplicemente, sempre con il sorriso stampato in faccia.
La rossa sbuffò nuovamente sconsolata; le serviva davvero una mano e delle persone che potevano dargliela una la voleva morta e l’altra era lì di fianco.
Forse ho bisogno di una mano. – disse rassegnata.
Bene, allora... – iniziò Kisshu, appoggiandosi sulla scrivania della ragazza.
Sarebbe stata una notte davvero lunga. Soprattutto per Ichigo.
















*Note dell'autrice*
Sono tremendamente in ritardo, lo so!
Mi dispiace, ma ho avuto davvero un brutto periodo con poca ispirazione e troppo da fare; l'ultimo capitolo di un'altra storia mi ha tenuto sulla corda per settimane senza riuscire a metterlo giù come desideravo.
Quando ci sono riuscita, non ho avuto le forze di andare avanti con questa storia, e non le ho ancora trovate T.T
Questo capitolo è l'ultimo che avevo già pronto ma nonostante questo ho già in mente i prossimi, devo solo trovare il tempo per scriverli; che dire, so benissimo che il rapporto tra Ichigo e Kisshu sta andando veloce ma come dice in questo capitolo, Ichigo ha passato un brutto periodo e un po' di buona compagnia non le fa male. E si, più avanti forse si capirà meglio.
Detto questo concludo; dai prossimi capitoli dovrebbe iniziare la vera storia in sè.
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto; ringrazio chiunque sia passato e chi ha salvato e salverà la storia nelle preferite/seguite/ricordate!
Alla prossima!
Koyuki :3

 

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Capitolo 7
*** 6° Capitolo - Incontri ***



DARK POWER

INCONTRI
 

Sospirò stancamente per l’ennesima volta; si stava dirigendo lentamente verso casa, seguita costantemente dalle sue fedeli amiche.
- Non capisco ancora come è potuto sembrarti facile! – Proruppe Miwa, girandosi verso la rossa.
- Non lo so nemmeno io. – rispose Ichigo soprapensiero.
In realtà, la nottata passata a studiare con l’aiuto di Kisshu era stata utile, solo non voleva ammetterlo; si stava mettendo nei guai, secondo lei, continuando a incontrare per caso o no l’alieno. Lo conosceva e sapeva come era realmente, ma forse, l’atteggiamento più maturo e gli ultimi anni passati tra tradimenti e solitudine avevano influenzato il suo giudizio.
Che fosse per quello che non si sentiva così tremendamente in colpa? E pensare che all’inizio voleva solo delle informazioni; le voleva tuttora e le avrebbe chieste, ma non mentiva a se stessa affermando il fatto che la compagnia di Kisshu fosse piacevole.
- Ehi, Ichigo! – la chiamò per la terza volta Moe, che per attirare la sua attenzione le si parò davanti.
La rossa sbuffò, sconsolata, guardando l’amica negli occhi.
- Che c’è  ora? – chiese irritata, alzando troppo la voce, per quell’interruzione nel fiume di pensieri.
- Niente. – disse Moe, girandosi altrove – solo che sembravi così assorta. –
- Lo so, scusate, sono solo stanca, – mentì, riprendendo a camminare – ragazze ci vediamo domani, una bella dormita e torno come nuova –
Le due annuirono incerte prima di salutarla e prendere vie separate; ultimamente Ichigo sembrava non fare altro che evitarle. Non lo faceva apposta, ma non poteva essere totalmente sincera con loro e la cosa la infastidiva; per di più ora c’erano pure gli alieni. Non c’era un attimo di tregua in quella città.
Lentamente continuò ad avanzare verso casa, guardandosi però attorno; gli studenti erano tutti in giro a fare shopping o prendere un caffè mentre i genitori andavano a fare la spesa con i bambini; sembravano così tutti tranquilli e spensierati, che finì per invidiarli.
A un tratto però, tra la marea di gente, Ichigo riconobbe dei capelli verdi molto familiari.
- Che diavolo ho fatto di male? – si disse a se stessa.
Prima si indebitava con lui a causa dello studio e ora non era più lui a cercarla, ma lei lo incontrava; il destino era davvero malvagio e non le voleva dare tregua.
In ogni caso, sarebbe dovuta comunque passare da lì, e se non andava lei da lui…
- Sempre in giro a cercare informazioni? – chiese avvicinandosi silenziosamente al ragazzo.
L’altro la guardò sorpreso; non si era minimamente accorto del suo arrivo, nonostante i suoi riflessi e le sue capacità sovraumane; la cosa lo stupì non poco.
- E tu che ci fai qui? – chiese curioso, sorridendo.
- Sto tornando da scuola – rispose sbuffando – ma dovevo passare comunque di qui, quindi in un modo o nell’altro, tu mi avresti raggiunto. – aggiunse, riprendendo a camminare.
- Non sei un po’ troppo convinta che ti seguirei così spesso? – domando Kisshu, iniziando comunque a starle dietro.
- E’ quello che stai facendo. – disse lei, sorridendo.
- Non di mia iniziativa. – aggiunse sbuffando.
- Certo certo. – rispose lei, ridendo, causando un'altra smorfia al ragazzo.
Poco dopo però la ragazza si girò all’improvviso, quasi andando a sbattere contro Kisshu, in preda a un’illuminazione.
- Ma tu non sei venuto qui da solo vero? – chiese a un tratto curiosa.
- Certo che no, come mai questa domanda? – ribadì l’altro, incrociando le braccia dietro alla testa.
- Vedo solo te darti da fare nelle ricerche, nonostante in teoria non sei l’unico qui sulla terra. – rispose sorridendo Ichigo.
- Solo perché io come dici tu mi do da fare. – aggiunse, avvicinandosi alla rossa.
- Immagino che questa frase però non farà piacere a Pie . – ribadì, stuzzicandolo Ichigo.
- Non oseresti . – minacciò il verde, preoccupato.
 
 
- Questa è pura cattiveria! -
Una voce lontana e familiare fece tornare in sé il ragazzo; avrebbe dovuto riposare ma il terrore di essere vicino alla scoperta del nuovo nemico non lo lasciava mai.
Lentamente, uscì da quella ferraglia che li aveva portati sulla terra, domandandosi come mai suo fratello era tornato così presto; il motivo gli si palesò davanti, ornato da lunghi capelli rossi e una divisa scolastica.
- Oh, buongiorno – sentenziò Ichigo, sorridente.
- E tu che ci fai qui? – chiese sorpreso Pie, squadrando male il fratello ma sorpreso ancora di più che la ragazza fosse lì davanti a lui.
Quest’ultima però non poté rispondere perché venne letteralmente presa da assalto da qualcun altro, al solito nomignolo “vecchiaccia!”.
Taruto aveva sentito la voce della ragazza, e ancora prima di pensare si era buttato fuori dalla nave.
- Ehi, nanetto! – salutò sorpresa la ragazza mentre il castano la stava letteralmente stritolando.
- Non vale, non mi hai salutato così! – mormorò Kisshu fingendosi irato.
- Perché tu sei un maniaco, – rispose sorridendo Ichigo, staccando il minore da sé.
Pie rise, allegramente, notò Ichigo; non era dal viola ridere “allegramente”.
- Vedo che siete cresciuti parecchio. – mormorò, più come affermazione a se stessa.
- Anche tu non di meno. – disse Pie, mettendo a posto gli attrezzi con i quali stava lavorando – Ma, mi domando, perché tu sei venuta fin qui? – chiese, appoggiandosi al fianco della nave.
- Devo avere un motivo? – ribadì, osservando tre paia di occhi scettici – Che malfidati. – aggiunse allora.
- Non credo che siamo le persone più piacevoli con cui passare il tuo tempo. – disse il viola, senza però smettere di sorridere.
- Perché no? – chiese Taruto quasi offeso.
- In questo periodo invece potreste. – disse Ichigo talmente sotto voce che la udirono appena, ma prima che potessero dire altro, oltre a far vedere delle facce leggermente sorprese, Ichigo riprese a parlare.
- Sono qui solo per chiedervi se avete altre informazioni sul presunto profondo Blu. –
Pie la guardò stranito.
- Tu come lo sai? - chiese, scettico, guardando male il fratello - Lascia stare, non importa. - aggiunse, prima che il verde o Ichigo potessero rispondere. - A quanto so, tu non fai parte della squadra ora, giusto? - chiese più curioso che altro.
- Si, per qualche disguido - rispose Ichigo, leggermente infastidita - ma vorrei comunque informarmi riguardo a questa vecchia o nuova minaccia che sia. - continuo decisa.
- Vecchia sembra non esserlo - disse Pie, sedendosi su un gradino dell’astronave - a quanto dicono le Mew Mew il tuo ragazzo sembra sano. -
- Non è il mio ragazzo. - ribadì Ichigo scatenando un po’ di stupore agli altri - Ma di certo lui non c’entra più per nulla con Profondo Blu. Questo ve lo assicuro. -
Pie fece un segno affermativo, sospirando, mentre osservava la strana espressione sul volto di Kisshu.
- Allora siamo punto e a capo. Le ricerche sono infruttuose e sembra che l’umano o l’essere si sia calmato. - aggiunse.
- Ma potrebbe esplodere in qualsiasi momento? - chiese ancora Ichigo curiosa.
- Come mai tutte queste altre domande? - intervenne Kisshu poggiandole un braccio sopra la testa con fare canzonatorio.
- Curiosità - rispose la rossa, spostandosi da lui e guardandolo male - l’ho detto. -
- Per esplodere gli serve una forte dose di emozioni per lo più negative, sempre ammesso che non sappia gestire già i suoi poteri. - disse Pie ignorando i battibecchi.
Ichigo annui, pensierosa e alquanto preoccupata, cosa che gli altri tre notarono immediatamente.
- Sentite, lasciamo perdere le cose serie e parliamo di altro! - proruppe Taruto rimasto in silenzio fino a quel momento – Signorino antipatico a parte, come te la passi vecchiaccia? - chiese il ragazzino alla rossa, guadagnandosi un’occhiataccia.
- Sto abbastanza bene, grazie. – rispose contrariata.
- E come mai non sei più nella squadra? – chiese di getto il ragazzino prima che uno dei fratelli potesse anche solo pensare di fermarlo.
Ichigo si rabbuiò momentaneamente, ripensando ai fatti trascorsi.
- Diciamo che abbiamo avute delle controversie che non si potevano risolvere solo con le parole – rispose dopo qualche attimo – e così ho preferito lasciare il caffè piuttosto che rischiare di alimentare litigi inutili, se così si possono chiamare. – concluse, sorridendo leggermente.
Pie la osservò stranito; aveva qualcosa di diverso e lo aveva notato da quando era arrivata; non sapeva cosa fosse, ma ora si domandava se centrasse con gli avvenimenti che l’avevano circondata.
- Ma così sei rimasta sola, no? –  chiese ancora una volta Taruto; la domanda causò qualche smorfia ad Ichigo.
- Piantala Taruto con tutte queste domande – intervenne Kisshu, il quale si era accorto del cambiamento della rossa – sei assillante! –
- Non sono assillante! – ribadì, iniziando a litigare con il verde mentre gli altri li osservavano sospirando.
- Taruto non ha tatto, ovviamente – intervenne Pie nel mentre – ma non ha tutti i torti. – continuò, attirando l’attenzione di Ichigo. – Immagino non sia stato facile perdere tutti in poco tempo. – aggiunse.
Ichigo lo guardò, sorpresa, dalla frase quasi comprensiva, e un pochino interrogativa, in quanto non capiva esattamente se si stesse riferendo alla squadra o a chi altro.
- Intendo, il tuo ragazzo e la squadra – riprese Pie intuendo i suoi pensieri.
Ichigo scosse la testa, sedendogli accanto, cosa alquanto strana per entrambi, ma altrettanto stranamente, non così fastidiosa o terribile.
- Si, bè, Masaya forse è stato meglio così, anche se ho passato diversi anni all’estero per lui. Per le ragazze, è una storia alquanto complicata. Non si sa mai che prima o poi si sistemerà tutto – rispose, sorridendo speranzosa.
 
Alla fine, parlando di aneddoti terrestri e non, passarono un ora in compagnia come se non fossero mai stati nemici realmente; la cosa diede da pensare molto, soprattutto a Pie che notò come la rossa stava bene in loro compagnia, senza nervosismo ne preoccupazione, come invece dimostrava la maggior parte della squadra Mew Mew.
Secondo Pie, la cosa era probabilmente riconducibile in parte al fatto che erano cambiati ovviamente ma anche all’improvvisa solitudine della rossa; dopo aver perso ragazzo e amiche, non doveva aver passato un bel periodo.  Nonostante tutto questo, però, a Pie sembrava che Ichigo nascondesse qualcosa, o evitasse di parlarne; più stava in sua compagnia, più se ne convinceva.
 
- Direi si è fatto tardi – disse all’improvviso la ragazza – meglio che vada. –
- Di già? – chiese Taruto dispiaciuto.
- TI piace così tanto la mia compagnia? – chiese la rossa, ricevendo come risposta solo un broncio.
- Grazie comunque delle notizie su Profondo Blu. – aggiunse, girandosi verso Pie.
- Niente di che. E poi, potresti riconoscerlo anche tu così e magari aiutarci a trovarlo. –
- Forse – rispose Ichigo, dubbiosa, prima di salutarli e andarsene verso casa.
Pie la osservò per qualche minuto incerto.
- Aveva qualcosa di decisamente strano, – proruppe Kisshu, improvvisamente – lo ha ogni volta che esce il discorso di Profondo Blu. - 
Il viola si girò verso di lui, curioso.
- Altre volte hai parlato con lei di questa storia? – chiese, osservato da entrambi i suoi fratelli.
- Una o due volte; come te penso possa aiutarci se lo sa anche lei. – rispose semplicemente – Non dovevo? -
- No, hai fatto bene, ed hai ragione. – disse Pie, pensieroso.
I due fratelli minori lo osservarono per qualche minuti interrogativi, sapendo che stava rimuginando su tutta quella storia.
- Cosa pensi abbia di diverso? – chiese allora, troppo ansioso, Kisshu.
- Non lo so. Ma voglio affidarti un altro compito. – dichiarò Pie, deciso.
- Niente più ricerche? –
- Voglio che segui Ichigo – proruppe il Viola, osservando le due facce stranite dei fratelli – Secondo me nasconde qualcosa e nonostante a quanto pare non ci ritiene dei nemici, come invece sembra fare la squadra Mew Mew, sento che c’è qualcosa che non ci dice e che come hai notato anche tu, riguarda il motivo per cui siamo qui. –
- Non mi dispiace come compito, e lo sai, ma non so quanto possa essere adatto a me, oltre essere irrispettoso verso Ichigo. – rispose Kisshu, sorridendo allegramente, ma allo stesso tempo parlando seriamente.
- Ichigo non è l’unica ad aver visto come se cambiato; mi fido del tuo giudizio e anche se la infastidirai, dubito che le importi qualcosa. Inoltre aggiungerei che sembra davvero che la tua compagnia non le dispiaccia, per cui potresti eseguire questo compito tranquillamente alla luce del sole. – disse il viola, alzandosi e dirigendosi all’interno dell’astronave.
- Perché, questo qui è davvero maturato? E la vecchiaccia se ne è accorta? – chiese, sarcastico Taruto, ricevendo però un pugno in testa.
- Piantala Nano! – gli urlò Kisshu seguendo il maggiore, per sentire gli ultimi aggiornamenti prima di andare a eseguire la sua nuova e interessante missione.















*Note dell'autrice*
Sono dannatamente in ritardo, lo so.
Purtroppo non sto attraversando già di mio un bel periodo, in più la voglia e fantasia necessarie per scrivere sono drasticamente in calo; ultimamente scrivo poco anche se le idee ne vengono tante ma il tempo è quello che è.
Comunque sia, non mi sono dimenticata di questa storia e mi sto fermamente obbligando di non iniziare un'altra long senza prima aver finito questa; anche perchè come vedo, non dispiace e personalmente sono molto legata a quest'idea.

Premessa a parte, questo nuovo capitolo è stato duro da scrivere; so benissimo che l'incontro di Ichigo con gli alieni sembra strano ma come vedete, il motivo è leggermente intuito da Pie. Inoltre, la nostra protagonista sembra nascondere qualcosa di cui non si è accorto solo Kisshu. Cosa sarà?
Spero davvero di riuscire a scrivere il prossimo capitolo presto, ma non posso assicurarvi nulla; probabilmente nel prossimo arriverà un personaggio già citato un paio di volte nel corso della storia anche se prevalentemente di contorno.
Che dire, grazie ancora a chi legge e segue la storia e soprattutto a chi recensisce!
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto!
Alla prossima!
Koyuki :3

 

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Capitolo 8
*** 7° Capitolo - Rapporti ***



DARK POWER

RAPPORTI
 

Stava sorseggiando lentamente del the caldo; ormai lavorava decisamente poco al caffè a causa degli impegni  con il suo VERO lavoro, ma non le dispiaceva passare ogni tanto a fare un saluto; davanti a sé, i tavoli erano pieni e le sue compagne si destreggiavano tra portate e ordini come sempre.
Ah, Zakuro, allora sei passata! – la salutò Minto, proveniente dalla cucina.
Si, ho fatto un salto, ma devo andare via per un altro provino tra non molto. – rispose la viola, rattristando l’altra.
E’ un peccato, ultimamente ci vediamo davvero poco! – continuò  lei, volendo intavolare una discussione.
Zakuro stava per ribattere quando una cliente chiamò a gran voce Minto e il suo ordine, appunto in mano alla ragazza; senza dire altro, la mora si allontanò dalla compagna per riprendere il suo lavoro.
Era proprio vero, ultimamente aveva poco tempo per chiunque, anche per se stessa.
Mentre stava per sorseggiare nuovamente il suo the, la porta del locale si aprì facendo entrare un ragazzo conosciuto, dai corti capelli neri e con una semplice divisa scolastica; la persona in questione si osservò in giro curioso, lanciando segni di saluto quando incontrava lo sguardo di una delle cameriere.
Finì con Zakuro, la quale non ricambiò il saluto, ma gli fece segno di avvicinarsi; infondo era lì come cliente, non come cameriera, per cui lo invitò tacitamente a sedersi con lei.
Ehilà Zakuro! – proruppe, prima di accomodarsi davanti alla viola.
Masaya. Un po’ di tempo che non ci si vede. – disse lei, per niente amareggiata.
Sei sempre impegnata con il tuo lavoro, – rispose lui sorridendo – spesso sono al caffè ma non ti vedo. –
Vero, sono davvero piena di provini e richieste ultimamente, me lo ha ricordato anche Minto. – continuò lei, indicando l’amica.
Passò qualche attimo di silenzio, nel quale Retatsu passò a salutare i due e prendere l’ordine del ragazzo; i rapporti tra loro non erano mai stati dei migliori, e anche se Zakuro lo aveva invitato a sedersi con lei, lo aveva fatto solo per cortesia non per interesse.
C’è qualcosa di strano nell’aria o sbaglio? – chiese curioso il moro.
Che cosa te lo fa pensare? – ribatté Zakuro
Non lo so. Sesto senso. –
Forse. Ma non sta a te saperlo. – rispose decisa lei, bevendo il suo ordine.
Ovviamente. Spero solo che qualunque cosa sia, sarà limitata alle Mew Mew. – sussurrò, quasi come a non voler farsi sentire.
Che vuoi dire? – chiese allora dubbiosa Zakuro.
Sinceramente, sono un po’ preoccupato per Ichigo… - disse tristemente Masaya, osservando negli occhi la ragazza – non la vedo ormai da tre mesi. –
Il cambio di tono e atteggiamento in Zakuro fu immediato.
Dopo quello che le hai fatto, è già tanto che tu sia ancora accettato qui dentro. – urlò quasi irata senza accorgersene; alcuni clienti si girarono verso di loro, ma dopo aver ricevuto un’occhiataccia dalla ragazza, tornarono a farsi i fatti loro.
Le ragazze invece, troppo prese dalla mole di lavoro, non si fermarono a domandare che stesse succedendo, se era una cosa che Zakuro avrebbe voluto dirgli, lo avrebbe fatto poi.
Il ragazzo la guardò sorpreso, nonostante sapesse che ciò che aveva detto la ragazza era vero.
Ve lo ha detto? – chiese, imbarazzato e sconsolato, quasi colpevole.
Zakuro sospirò, rassegnata.
Scusa se me la sono presa così. – iniziò con calma – Me lo ha accennato, solo che lei ci è stata parecchio male. E non le passerà in fretta come credi. – aggiunse
Lo so. E non chiedo questo, ma spero solo che stia bene. – disse, amaramente..
Sta bene. Non preoccuparti. – rispose la viola sorridendo gentilmente.
E non c'entra con questa storia? – chiese decisamente preoccupato il ragazzo.
La viola lo osservò intensamente, quasi scrutandolo; forse nonostante non era più profondo Blu, qualche senso ultra sviluppato gli restava in quanto nessuno aveva parlato con lui della faccenda alieni, per quanto ne sapeva.
Scusa Masaya, davvero, stanne fuori. – ribadì Zakuro –  Oltre a non c'entrare niente, non c’è nulla di cui preoccuparsi. Dico davvero. – concluse, finendo il suo the e ricevendo un segno affermativo dal ragazzo.
Solo che ha anche abbandonato il caffè e la squadra. Qualcuno la sente almeno ancora? – domandò di nuovo, ansioso.
Prima che potesse rispondere, Ryo arrivò da loro per salutarli.
Ciao Zakuro e bentornato Masaya. – mormorò atono – Zakuro, volevo solo farti gli auguri per oggi. Spero vada bene! –
Grazie Ryo, domani ti farò sapere! – rispose lei, gentilmente.
Bene. – disse alla ragazza, per poi rivolgersi al moro – E tu, come va?
Me la cavo, Shirogane, come al solito. - rispose, sorridendo.
Ryo ricambiò il sorriso.
Bè allora vi lascio finire la chiacchierata e Zakuro aspetto allora tue notizie domani! - aggiunse, prima di allontanarsi e dedicarsi al locale.
Provino? – chiese allora Masaya.
Qualcosa del genere. – rispose lei -  Comunque si, credo che al momento probabilmente Ichigo sia decisamente sola, ma sta bene, te l’ho detto; la solitudine non credo sia il suo principale problema al momento. –
Capisco. – rispose, convinto il ragazzo.
Lentamente allora la viola si alzò, prendendo la tazza per portarla al bancone quando all’improvviso si girò nuovamente verso il moro con sguardo deciso.
Ah, e per favore, stai lontano da Ichigo. Lo dico anche per te. – disse atona, tornando a dirigersi verso il bancone, lasciando Masaya alquanto basito.
Non aveva mai apprezzato quel ragazzo interamente, ma ora che aveva tirato un colpo basso ad Ichigo, lo detestava proprio in certi momenti; velocemente salutò tutti e si diresse verso la porta.
Mentre usciva, vide Berry avvicinarsi a Masaya, osservandola. Anche lei ultimamente aveva atteggiamenti strani, Zakuro lo sapeva, ma sapeva anche che erano dovuti alla sua insicurezza, e non era l’unica a saperlo.
Chiuse la porta lentamente, incamminandosi verso il suo prossimo lavoro, sospirando, stanca, infilandosi un piccolo berretto in testa; essere famosa è già difficile di per sé, se poi nel tempo libero sei una Mew Mew è ancora peggio.



 

- Ma quindi ora tocca a noi fare le ricerche? –
Il ragazzino sospirò sconsolato, giocando con i vari sensori posti all’uscita della loro astronave. Solitamente la rendevano invisibile ma quando erano lì preferivano evitare prestando comunque attenzione all'esterno; nonostante fossero vicini alla loro vecchia casa, creata durante il primo viaggio sulla terra e circondata da un fitto bosco, c’era comunque il rischio che qualche umano passasse di lì.
TI infastidisce la cosa? – chiese Pie, girandosi verso di lui, seduto su una grande sedia.
E’ solo che non capisco perché hai dato questo compito a Kisshu. – sbuffò Taruto, incrociando le braccia e sistemandosi contro una parete del velivolo – è decisamente meglio di fare ricerche. –
Pie sorrise, quasi amorevolmente.
Perché Kisshu la conosce abbastanza bene, di certo più di te. – ribadì, tornando di nuovo a lavorare sui computer e i diversi schermi davanti a loro.
Che vuoi dire? – chiese il minore, non comprendendo a pieno ciò che aveva sentito.
Voglio dire che Kisshu conosce gli atteggiamenti di Ichigo e se c’è qualcosa che stona, lui lo noterebbe subito, come ha già fatto prima. – rispose tranquillamente senza problemi.
Inoltre Ichigo sembra apprezzare la sua compagnia, – continuò, fermandosi un secondo a riflettere – apprezza forse anche la nostra compagnia – corresse, sapendo che il castano stava per ribattere – ma se ci saresti andato tu avreste finito con il battibeccare in ogni momento, invece che tenere d’occhio il nostro vero obbiettivo. – concluse,  fiero del proprio ragionamento.
Non avremmo battibeccato – ribattè Taruto, mettendo il muso, ma notando lo sguardo che il maggiore gli rivolse, dovette aggiungere – Forse. E anche loro battibeccheranno! Li hai visti!-
Pie sorrise, all’affermazione del minore. Si, li aveva visti, nonostante aveva finto il contrario; era davvero strano vederli andare così d’accordo ma era ancora più strano vedere Kisshu allegro e non serio, come ormai lo vedeva sempre da quattro anni. Riusciva a essere il vero Kisshu solo con loro, troppo concentrato nel suo ruolo di consigliere sul loro pianeta; forse era cresciuto troppo in fretta in un ruolo che competeva prevalentemente agli adulti e sinceramente temeva sarebbe successo anche a Taruto tra non molto. Infondo, loro, tornati dalla terra con l’acqua Mew, avevano ricevuto quell’onorificenza come merito, eppure Pie credeva che fossero troppo piccoli per occupare una posizione di così alto rilievo. Tuttavia Kisshu lo faceva sempre senza perdere la serietà dedita a quel ruolo;  Pie ne era orgoglioso, ed era ancora più orgoglioso di come fosse maturato, ma in quel momento lo rallegrava che Kisshu riuscisse a essere se stesso, anche se solo nei brevi momenti con la ragazza.
Si, ma a differenza tua, la compagnia di Ichigo farà bene al nostro fratellino. – disse sorridendo il viola.
Farà bene? –
Non lo vedi? – chiese girandosi nuovamente verso il minore – è più se stesso qui, rispetto a casa. –
Taruto si fermò un attimo a pensare, come rimuginando sulla frase di Pie.
In effetti hai ragione, lo vedo sorridere di rado sul nostro pianeta. – proruppe Taruto, tristemente.
Con il ruolo affibiatoci, è dovuto crescere troppo in fretta. – disse Pie, rassegnato – Cerca di non fare lo stesso anche tu! – concluse, deciso e imperativo, indicando il ragazzino che si allarmò leggermente.
Ci p-proverò – rispose l’altro, incerto, causando un sorriso allegro al viola.
Mi spiacerebbe se anche tu rinunciassi a te stesso per il dovere. – aggiunse affettuosamente, prima di tornare al lavoro.
Taruto sorrise a quell’affermazione; nonostante erano tremendamente diversi, erano legati tutte e tre come non mai e nonostante gli anni continuavano sempre a preoccuparsi a vicenda, forse anche più di prima.



 

Era pensierosa; da qualche tempo continuava a pensare a sè e alle sue colpe. Ma soprattutto alle sue insicurezze.
Sospirò, sconsolata prima di alzarsi e dirigersi verso lo spogliatoio quando per sbaglio urtò qualcuno.
Ehi, Berry sempre con la testa fra le nuvole eh? –
Davanti a lei, Ryo stava sorridendo amichevolmente mentre lei lo osservava assai sorpresa.
Scusa Ryo. E’ che stavo pensando ad Ichigo. –
La frase sorprese granché il ragazzo, che la osservò molto curioso, mentre si incamminarono entrambi verso il retro del locale.
Dopo quello che è successo un mese fa non si è fatta più vedere, e mi dispiace. – aggiunse, tristemente.
Non se lo meriterebbe visto quel che ha fatto. – disse tranquillamente Shirogane, senza tanti giri di parole.
Berry sospirò nuovamente. Sconsolata.
Io però non posso dire di avere la coscienza pulita. – disse, rassegnata, guadagnando uno sguardo scuro dal biondo. – L’ho sempre istigata in questi ultimi mesi, senza accorgermi che la stavo irritando o infastidendo. -  continuò.
Ryo la osservò interessato; infondo lei era ancora una ragazzina immatura ma nonostante questo stava ammettendo delle colpe che il ragazzo non era sicuro avesse davvero, questo voleva anche dire che pensava molto ai suoi ipotetici errori.
Questo non giustifica il suo comportamento però. – affermò il biondo, mentre si fermarono davanti alla porta dello spogliatoio.
Ma comunque comprendo il suo odio; da quando è tornata non ho fatto che renderle la vita impossibile, lo ammetto, e allora forse non sapevo che sbagliavo, ma adesso me ne sento terribilmente in colpa. – disse la ragazzina, con lo sguardo perso e triste. – Mi dispiacerebbe davvero tanto se per colpa del nostro litigio le succedesse qualcosa e oltre a questo vorrei farmi perdonare per il mio odioso comportamento. Non se lo meritava, e per colpa delle mie insicurezze, mi sono comportata in modo orribile. Vorrei almeno chiederle scusa, se non troverò il modo di farmi perdonare. –
Ryo continuava a guardarla sorpreso. Sinceramente non si era accorto del comportamento fastidioso di Berry verso Ichigo, ma questo spiegherebbe perfettamente la reazione di Ichigo; capiva che infondo la bionda era ancora giovane ma nonostante questo a distanza di poco tempo si sentiva terribilmente in colpa e con l’interesse di farsi perdonare.
Non era stata giusta forse nei confronti di Ichigo ma di certo ora ne era pentita oltre ogni dire.
Tranquilla, un giorno troverai il modo di farti perdonare se ne senti il bisogno. Ichigo non è una ragazza che serba rancore e ti perdonerà. – le disse Shirogane, cercando di essere il più convincente possibile.
Berry sorrise, non proprio consolata dalle parole del biondo, ma ringraziò il ragazzo prima di dirigersi verso gli spogliatoi; magari si Ichigo non l’avrebbe perdonata, ma in quel momento decise che voleva almeno provarci, chiederle scusa e magari espiare la propria colpa. Se poi lei non avesse accettato nulla di tutto ciò, almeno poteva dire di averci provato.
Con questo pensiero in testa, riuscì a superare il resto della giornata a testa alta.
Mentre a differenza sua, Ryo si sentì terribilmente amareggiato; forse aveva giudicato male Ichigo per il comportamento avuto con Berry? Se l’era presa forse troppo per questa questione?
I sensi di colpa della ragazza avevano contagiato anche lui che ora temeva di non poter più porre rimedio al distacco con Ichigo; teneva davvero tanto alla ragazza ed averla probabilmente giudicata male e accusata ingiustamente lo rattristava.
Sospirando, tornò al suo lavoro, cercando di allontanare i pensieri negativi su quell’argomento; poteva anche lui come Berry cercare di farsi perdonare, solo che a differenza della ragazzina, lui non aveva un motivo valido come l’insicurezza o il conoscerla poco per quella mancanza di fiducia in Ichigo.
Dubitava che lo avrebbe perdonato.

 











*Note dell'autrice*
Eccomi qui!
Non mi sono assolutamente scordata di questa storia e sinceramente questo capitolo era pronto da un po', ma stavo aspettando l'ispirazione per mettere giù dell'altro; piano piano arriva ma il prossimo capitolo è ancora in fase di stesura.
So che nelle precedenti note avevo avvertito dell'arrivo di un nuovo personaggio, ma la cosa è stata rimandata; non avendo dedicato abbastanza tempo ad altri personaggi e alle loro interazioni con Ichigo, ho trovato necessario fare un capitolo di transizione diciamo in modo da far vedere come i rapporti con Ichigo siano cambiati e come questo l'abbia portata a essere così, non disprezzando la compagnia degli alieni e essendo appunto un pochino sola.
Detto ciò, qui si vedono principalmente Masaya e Berry, le loro riflessioni e i loro pensieri; per quanto riguarda gli alieni, si esplora un pochino come hanno vissuto in questi anni e quanto il legame tra loro si sia rafforzato, forse merito anche della loro nuova mansione.
Concludo qui le note, chiedendo scusa per il ritardo e sperando che il capitolo, anche se di transizione, vi sia piaciuto, e ringrazio chi segue e recensisce!
Alla prossima!
Koyuki :3

 

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Capitolo 9
*** 8° Capitolo - Primi Conflitti ***



DARK POWER

PRIMI CONFLITTI



 

Ennesima giornata di scuola noiosa. Ennesima giornata monotona.
Stava camminando lentamente verso casa; si era appena separata dalle sue compagne di scuola, e ora, nel silenzioso tragitto fino alla sua dimora, la mente si era messa a lavorare da sola, come conseguenza del silenzio intorno a lei.
Ormai era da qualche giorno che pensava sempre questo delle sue giornate; non che la sua vita fino ad ora non fosse stata abbastanza movimentata, anzi, negli ultimi tre mesi era successo di tutto e di più, ma si sentiva troppo poco indaffarata in quei giorni. Di certo, il fatto di non lavorare più al caffè nè vedere le ragazze, le aveva reso tanto tempo libero, ma non riusciva nemmeno a vedere la sua migliore amica, troppo impegnata con il suo lavoro; le uniche persone che vedeva eccetto la sua famiglia, erano per l’appunto le sue compagne di scuola, che forse già vedeva e a cui mentiva troppo. 
Si fermò un attimo, come risvegliata dai suoi pensieri.
No, c’era un’altra persona che vedeva spesso ultimamente; sospirando, riprese a camminare, pensando a quel fastidioso ragazzo alieno dai capelli verdi. Non sapeva esattamente come definirlo; ultimamente passavano abbastanza tempo assieme e Ichigo, ammise a se stessa, non ne era dispiaciuta anzi. Che si stesse affezionando a lui? Sarebbe stato strano, vero, ma da una parte si domandava se non fosse una conseguenza dell’abbandono di tutti. In fondo, sembrava che ultimamente solo lui le stesse vicino, le desse compagnia e conforto; forse stava nascendo qualcosa di più?
Come a volersi svegliare da un brutto sogno, Ichigo si fermò e scosse la testa, sorpresa; non avrebbe dovuto nemmeno farli questi pensieri. Per quanto cambiati fossero, i tre alieni erano comunque tali, alieni; però, e detestava ammetterlo, in quel momento Kisshu era la persona di cui si fidava di più tra tutti, Mew Mew comprese.
E a proposito di Kisshu, pensò sbuffando.
- Vorrai seguirmi di nascosto per sempre, eh? - chiese ad alta voce, sapendo che l’interlocutore l’avrebbe sentita benissimo.

Infatti, poco dopo, con un leggiadro atterraggio, la persona presente fino a poco prima nei suoi pensieri, le si presentò davanti.
- Come sapevi che ero qui? - chiese stupito il ragazzo, aggiustandosi un attimo un codino spostatosi in avanti.
- Come so che mi stai seguendo da almeno una settimana. - rispose lei, girandosi per osservarlo nei suoi occhi color dell’oro.

Lui la osservò sorpreso, domandandosi se avesse usato la massima cautela come credeva; come immaginando il suo ragionamento, Ichigo rise leggermente.
- Sono una ex Mew Mew, i miei sensi sono più sviluppati, ricordatelo. - disse, prima di girarsi e ricominciare a camminare.
- Non credevo così tanto.Anzi ne sono quasi del tutto sicuro... - ribattè il ragazzo, seguendola silenziosamente mentre la osservava.

Sarà stata la terza volta quella settimana che si poteva dire l’accompagnava a casa; in realtà stava ancora svolgendo la sua missione di pedinamento, ma per un motivo o per l’altro, Ichigo si accorgeva sempre di lui, e finiva per camminare con lei fianco a fianco. Non che gli dispiaceva, effettivamente sembrava che il rapporto tra loro fosse nettamente in miglioramento, ma non sapeva se fosse perchè davvero Ichigo stesse legando con lui o forse per altri motivi meno nobili per così dire. Non che gli importasse veramente al momento, ma se lo chiedeva di continuo, soprattutto considerato il suo sentimento per lei.
- Non mi hai risposto comunque, - proruppe Ichigo all’improvviso - perché mi stai seguendo? - chiese gentilmente.

Kisshu la guardò come indeciso sul da farsi.
- Mi piace la tua compagnia, semplice. - rispose sorridendo allegramente, guardandola come se quello che aveva detto fosse palesemente ovvio.

Ichigo lo guardò incerta, dubbiosa sul fatto che gli stesse dicendo la verità, anzi quasi certa che non lo stesse facendo, ma ignorò la cosa.
- Tu piuttosto, - ribatté il ragazzo incrociando le mani dietro la nuca - come mai così tanto disponibile ad avermi accanto senza prendertela o cacciarmi via? -

Ichigo si fermò, sorpresa della domanda dopo che aveva appena percorso gli stessi pensieri nella sua testa; davvero, perchè era tanto disponibile? Doveva dare una risposta prima o poi, più a se stessa che a lui.
- Ti dispiace? - 

Il ragazzo si fermò per guardarla, sorridendo sornione.
- Affatto, ma il concetto è che sembra non dispiacere nemmeno a te. - 

Ichigo sospirò, un pochino rassegnata; in fondo che male c’era?
- E’ vero, adesso che sembri maturato, ammetto che sopporto di più la tua presenza, mettiamola così. - rispose, riprendendo a camminare.
- Forse contribuirà anche la mancanza delle Mew mew… Ma in ogni caso a me sembra proprio lo apprezzi, non solo la sopporti. - rincarò la dose lui, con un tono leggermente malizioso.

Ichigo lo squadrò male per un momento, facendo venire il dubbio a Kisshu che avesse superato il limite.
- Forse hai ragione in entrambe le cose… FORSE, ma non farti illusioni, sarà che non ci sono troppo persone davvero apprezzabili da queste parti di questi tempi. - concluse, girandosi a guardare altrove. 

Il ragazzo rise, quasi di gusto.
- Ah, allora sto facendo passi avanti con te. - disse quasi senza pensarci.

Lei di rimando si girò verso di lui, leggermente irata.
- Forse ho detto, e ho anche detto di non farti illusioni! - ribadì, leggermente rossa in viso, puntandogli un indice ammonitorio - Oltre al fatto che fai un passo avanti e due indietro con il tuo atteggiamento, quindi non esserne troppo entusiasta! - concluse, voltandosi nuovamente per riprendere il suo tragitto.
- Per logica quindi arretro non vado avanti. - sbuffò lui, fingendosi scocciato, e strappando un sorriso alla ragazza.
- Esattamente, come un gambero. - disse lei ridendo.
- Non sei divertente. - ribatté lui mettendo su un finto broncio.
- Scusa, è che…. - 

Prima che Ichigo potè solo pensare a cosa stesse per dire, un boato fortissimo si sentì dal centro della città; i due si girarono verso il rumore. Un’enorme nuvola nera con una cascata di lampi viola copriva il centro della città; Ichigo e Kisshu guardarono per un attimo in quella direzione, ansiosi e preoccupati, come in trance.
La rossa fu la prima a riprendersi.
- Muoviti! Non restare qui impalato! - urlò al ragazzo, quasi spingendolo per farlo riprendere. - Devi andare là, magari le Mew Mew hanno bisogno di voi! - disse quasi inconsciamente, intuendo, non sapendo esattamente come, o forse si, che quel pericolo non era umano.
- Potrebbe essere qualunque cosa e anche tu potresti essere in pericolo quanto loro! - disse istintivamente Kisshu, preoccupato più per lei che per altro.
- Io me la cavo ma se fosse una minaccia aliena o altro, le ragazze non sono allenate e avranno bisogno di voi! - insistette, spingendolo a forza.

Kisshu ammise mentalmente che aveva ragione; le ragazze erano state ferme in quel periodo di tempo ignorando l’allarme di cui gli alieni avevano parlato.
Si girò velocemente verso Ichigo, molto serioso e determinato.
- Tu cerca di stare al sicuro in ogni caso! - le ribadì, preoccupato, facendo nascere in Ichigo una sensazione strana ma… positiva. Una sensazione che non sentiva da molto, ma che dovette rimuovere a forza immediatamente.
- Vai e non pensare a me. - disse, prima di vedere il ragazzo che si alzava in volo diretto verso il luogo dell'apparente disastro.

Il tempo di qualche minuto, giusto quello a cui serviva a Kisshu per allontanarsi, e la rossa prese a correre nella stessa direzione dell’alieno; ignorando le raccomandazioni e le preoccupazioni del verde, si diresse anche lei verso il centro città in quanto voleva e doveva sapere cosa fosse successo.



 

Era ancora in volo quando venne raggiunto dai suoi fratelli; il luogo del disastro non distava molto, ma nonostante questo sembra ci mettessero anni ad arrivare.
- Hai visto qualcosa? - chiese Pie che lo raggiunse alla sua destra, seguito dal minore dall’altro lato.
- Solo la nube e tantissimi fulmini. Niente di più. -
- Le Mew Mew saranno già là; e proprio vicino al loro Café. -

Tristemente Kisshu concordava, e temeva per le ragazze.
Le sue paure non erano infondate; quando arrivarono sul luogo dove sovrastava l'enorme nube nera, la zona era già disastrata. Erano all’interno di un parco e il punto dove erano atterrati era mezzo bruciato; tutt’intorno gli alberi erano sradicati o recisi mentre una zona circolare era letteralmente vuota da ogni tipo di vegetazione, lasciando solo il marrone della terra arsa.
Come pensavano, le Mew Mew erano già arrivate, ma come immaginavano, avevano subito una dura sconfitta; le cinque ragazze si trovavano sedute o stese addosso ad alcuni degli alberi caduti, ancora coscienti ma ferite e doloranti.
- Chi diavolo è stato? - chiese un Pie preoccupato, avvicinandosi a Retatsu, la più vicina.
- Una… - cercò di parlare ma un colpo di tosse le mozzò il respiro.
- Una di voi. O meglio, un’aliena. - aggiunse Purin, tentando di rialzarsi in piedi con difficoltà; Taruto le si corse presto accanto per aiutarla.
- Cerca il nuovo profondo Blu. - intervenne Zakuro, la quale era riuscita ad alzarsi in piedi appoggiandosi al tronco dietro di lei con fatica.

Kisshu guardò storto le ragazze; Minto sembrava priva di coscienza e Berry era come in trance, sconvolta.
- Dovevate essere pronte per questo, - disse senza peli sulla lingua - ma non lo eravate. -
- Kisshu non ora! - si intromise un Pie ammonitorio. 
- Ha ragione. Non lo erano. Per niente! - intervenne una voce dall’alto.

Tutti si girarono pronti a combattere quando un’aliena dai lunghi capelli neri scese delicatamente al suolo, vestita con abiti molto simili a quelli dei tre ragazzi, con una lunga gonna con spacco e una piccola spada ricurva.
- Rain! - 

I tre fratelli rimasero sconvolti nel vedere la loro compagna d’armi, si può dire, lì sulla terra, da sola per di più.
- E’ da tanto che non ci vediamo ragazzi, da quando non avete accettato di portarmi con voi sulla terra. - proruppe la ragazza, contrariata.
- Non era la tua missione, - rispose Kisshu - ma ci sei venuta comunque. Cosa vuoi? - 
- I poteri di Profondo Blu, mi pare ovvio. - ribadì, senza scrupoli, incrociando le braccia al petto.

Le Mew Mew guardarono la ragazza incuriosite.
- Chi diavolo è? - Chiese Zakuro in nome di tutte le ragazze.
- E’ la nostra compagna che ha ipotizzato dell’esistenza di un’altra forma di profondo blu; ma forse sa qualcosa che non sappiamo. - aggiunse Pie, dubbioso, tirando fuori il suo ventaglio rosso giallo e mettendosi in posizione difensiva.
- Oh, no, dai. Ti sottovaluti Pie. Sai quasi tutto. - disse, agitando le mani - Ma non preoccuparti, il resto lo saprai presto. Mi serve solo la loro leader. - aggiunse tranquillamente indicando le ragazze.

Di istinto, Kisshu si parò davanti alla squadra Mew Mew, seguito dagli alieni, pronti a combattere se necessario.
- Ah, siete passati dalla parte del Nemico? -
- Ti abbiamo già detto che quello che cerchi non è qui! - intervenne Minto, risvegliatasi.
Quello che cerca? - chiese Taruto sospettoso.
- Crede che sia io colei che ha i poteri di Profondo Blu, - disse Berry, ansimando dalla fatica - ma si sbaglia. -
I tre alieni la guardarono, sorpresi, per poi girarsi verso la loro compagna.
- E
satto, credo che la loro leader abbia i poteri di profondo blu, ma se davvero lei è la leader, non li ha ancora sperimentati. Volontariamente parlando. - aggiunse, sorridendo, senza preoccuparsi minimamente dei tre alieni che sembravano pronti a balzarle addosso ma iniziando ad arretrare in aria lentamente
- Ti assicuro che qui non troverai nessuna forza di Profondo Blu. - le ribadì Kisshu, deciso - Ma dimmi, a che cosa diavolo ti serve quella forza? - chiese curioso.
- Semplice. Quella forza è nostra di diritto, la voglio io! - urlò, avvicinandosi ai suoi nemici - Non spetta a semplici umani e men che meno a umani che hanno giocato con il loro stesso DNA come mocciosi! E io come parente più prossima a Profondo Blu, ho tutto il diritto di averla! - 

Nel momento in cui lei si agitò urlando, la natura sembrò seguire il suo umore, cambiando il cielo limpido in uno più tetro, facendo arrivare folate di vento e tuoni; solo quando finì di parlare, rimettendosi a braccia conserte e regolando il suo respiro, la natura si calmò, riportando il cielo al suo azzurro limpido con un solo splendente.
- State attenti; le sue emozioni influenzano la natura, compresi i tuoni; è una delle abilità più forti della nostra razza! - intervenne Pie, mettendosi in posizione di difesa.
- Ce ne siamo accorte - rispose Zakuro, mettendosi accanto a lui. - Come pensi abbia bruciato la zona qui intorno? -
- Scusate. - disse fintamente pentita - Non volevo distruggere un così bel paesaggio. Non più di quello che avete fatto voi in migliaia di anni! - continuò, con tono fintamente colpevole. - Sinceramente non ho voglia di combattere, sono appena arrivata e spero di risolvere le cose pacificamente.- agitò le mani, svolazzando avanti e indietro - Voglio darvi un ultimatum: se non mi date ciò che cerco entro qualche giorno, giuro che scatenerò tutta la mia ira su tutta la città. Se invece mi date la persona che cerco, e la quale credo sia lei - disse indicando Berry - me ne andrò e lascerò in pace questo pianeta. E’ una promessa. - gridò intimidatoria, assicurandosi che tutti avessero sentito prima di scomparire nel nulla.

 











*Note dell'autrice*
Giuro, non sono morta!
Sono solo priva di voglia di scrivere benchè l'ispirazione c'è. Con questo caldo poi, si fatica a fare qualsiasi cosa, ma giuro che sto andando avanti, piano piano, con questa storia. Di per sè la trama c'è, il problema è scriverla.
In ogni caso, ecco un nuovo capitolo; cosa dire, è breve, vero, ma credo che i prossimi si allungheranno parecchio; ci sono molte cose da dire e da fare, per cui mi sa diventeranno capitoli davvero taaanto lunghi.
Qui iniziamo a vedere come sono cambiate le cose tra Ichigo e Kisshu e facciamo la conoscenza di Rain; che abbia ragione ed è Berry la nuova Profondo Blu senza che lei lo sappia?
Vedremo. O almeno, vedrete!
Detto ciò, chiedo scusa per l'eterna attesa per questo capitolo e ringrazio ancora chi sta seguendo questa storia! Mi fa un enorme piacere sapere che nonostante tutto, venga letta!
Grazie davvero!
Alla prossima, la quale spero non si protragga a lungo come per questo capitolo, ma non posso assicurarvi nulla purtroppo. 
Koyuki :3

 

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