L'Ombra e il Girasole

di Mary Evans
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Bambole e Seccature ***
Capitolo 2: *** Pretendenti e Raccomandazioni ***
Capitolo 3: *** Promozioni e Primi Baci ***
Capitolo 4: *** Decisioni e Genitori ***



Capitolo 1
*** Bambole e Seccature ***


Shikadai Nara aveva solo dieci anni quando suo padre affrontó con lui il discorso 'seccature'.
Era appena tornato da un pomeriggio a casa del suo migliore amico Boruto Uzumaki, e non aveva fatto altro che lamentarsi di quell'impiastro di sua sorella Himawari, di otto anni.
Sotto lo sguardo divertito della madre, le spiegó come quella bambina non avesse fatto altro che stare azzeccata a lui, nonostante lui avesse cercato con gentilezza di scacciarla fuori dalla stanza del fratello.
Li aveva costretti a giocare con lei tutto il tempo, fino a quando Hinata-sama non l'aveva chiamata per aiutarla a preparare la cena, e lei lo aveva salutato con un -Alla prossima, Shika-kun!'
-Insomma, non voglio piú avere niente a che fare con quella seccatura!-
A quell'appellativo, Temari Nara scoppió a ridere, sotto lo sguardo stranito del figlio.
Shikamaru Nara entró in quel momento e vedendo la moglie ridere cosí di gusto, cosa che accadeva di rado, chiese spiegazioni al figlio.
-È tutta colpa di quella seccatura di Himawari Uzumaki!- sbottó Shikadai, e subito dopo corse nella sua camera mentre sua madre rideva ancora piú forte e suo padre lo guardava allibito.
Che suo figlio avesse già trovato la sua seccatura personale?
Dopo aver calmato sua moglie che stava ancora ridendo al pensiero che la Maledizione dei Nara si fosse abbattuta sul loro primogenito prima del previsto, Shikamaru raggiunse il figlio nella sua camera, trovandolo disteso sul letto con le braccia dietro la testa ad osservare il soffitto.
-Allora… Direi quindi che il pomeriggio da Boruto sia stato molto movimentato…- gli disse trattenendo a stento un ghigno.
Shikadai sbuffó ancora e non rispose.
-Sai non dovresti essere cosí infastidito.- continuó Shikamaru sedendosi sul letto del figlio -Himawari è piú piccola di te di due anni, dovresti essere piú comprensivo con lei. Dopotutto, dubito che tu sia stato cosí male in sua compagnia, dal momento che non te ne sei andato prima dell'ora di cena, no?-
Shikamaru vide il figlio arrossire leggermente prima di sbottare.
-Non avrei potuto neanche se avessi voluto! Ogni volta che accennavo ad alzarmi per andarmene quella seccatura mi fissava con i suoi seccanti occhi azzurri e mi faceva cambiare idea! Sono stato costretto a giocare con le bambole, papá!-
Lo disse con un tono cosí sconvolto che Shikamaru non poté fare a meno di scoppiare a ridere.
-Vedi, figliolo,- disse dopo un po' sempre sorridendo -Questa è la Maledizione dei Nara! Innamorarsi di donne con il pugno di ferro che ci fanno fare sempre quello che vogliono loro! E tutto questo è maledettamente seccante,- aggiunse poi, alzandosi -ma poi come faremmo noi senza di loro?-
Quindi uscí, lasciando solo il figlio, sicuro di avergli dato qualcosa su cui riflettere.
Shikadai scosse la testa per un attimo.
Aveva solo dieci anni, come poteva essere giá innamorato di qualcuno?
E non di un qualcuno in particolare, ma di quella seccatura di Himawari Uzumaki?
Sbuffó per un attimo prima di rigirarsi sul letto.
Suo padre si sbagliava.
E non avrebbe mai piú giocato con le bambole solo per vederla sorridere e compiacersi che il suo sguardo illuminato fosse merito suo.
Non si sarebbe fatto fregare ancora una volta da quei maledetti occhi azzurri…

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Capitolo 2
*** Pretendenti e Raccomandazioni ***


Shikadai ormai aveva quindici anni e Himawari tredici.
La fase delle bambole era passata da tempo e ormai i due erano diventati inseparabili, per una ragione o per un'altra.
Shikadai non aveva smesso di frequentare casa Uzumaki, e complice l'inizio dell'accademia ninja da parte di Himawari l'anno precedente, aveva iniziato a presentarsi anche quando sapeva che Boruto non era presente.
Per insegnarle meglio a tirare gli shuriken, per combattere insieme, o semplicemente per parlare un po', Shikadai era sempre presente per la piccola Himawari.
E se gli altri bambini ignoravano la cosa come non degna di nota, gli adulti avevano avuto reazioni differenti.
Temari, la madre di Shikadai, trovava la cosa tremendamente divertente, e non mancava mai di stuzzicare il figlio quando iniziava a parlare della bambina.
Hinata, la madre di Himawari, si limitava a sorridere enigmatica ogni volta che Shikadai chiedeva di lei.
Shikamaru, invece, padre di Shikadai, trovava tutta quella faccenda maledettamente seccante dal momento che riceveva regolarmente ammonimenti da fare al figlio da parte Naruto, padre di Himawari, nonché settimo Hokage della Foglia.
Shikamaru aveva sempre ignorato i discorsi che gli faceva Naruto riguardo il comportamento di suo figlio, liquidando la cosa come eccessiva dal momento che Shikadai e Himawari erano ancora dei bambini.
Tornando a casa da lavoro, tuttavia, vide una scena che dovette farlo ricredere.
Himawari era nascosta dietro la schiena di suo figlio, ben aggrappata alla sua giacca, mentre Shikadai, in barba alla flemma che lo contraddistingueva di solito, stava dando prova della tempra ereditata da sua madre.
Aveva i pugni stretti lungo i fianchi e la rabbia era ben visibile sul suo volto mentre discuteva animatamente con Inojin, il figlio di Ino.
A Shikamaru sembró strano, dal momento che non solo suo figlio non litigava mai con nessuno, ma di solito andava molto d'accordo con il figlio di Ino, quindi decise di avvicinarsi ai bambini senza farsi vedere per riuscire a sentire di cosa stavano discutendo.
-…Non ti devi mai piú avvicinare ad Himawari, hai capito?!- stava urlando Shikadai -Lei è la mia seccatura e tu non le devi dare fastidio!-
L'espressione sulla faccia di Inojin era scioccata quasi quanto quella che Shikamaru immaginava dovesse avere lui in volto.
Lo vide allontanarsi senza una parola e solo allora suo figlio si calmó leggermente.
Vidi Himawari staccarsi dalla sua schiena e mettersi davanti a lui.
-Grazie mille, Shika-kun!- disse la figlia dell'Hokage, sorridendo e stampandogli un dolce bacio sulla guancia.
Immediatamente tutta la rabbia che era ancora presente in Shikadai sfumó, e lui spalancó gli occhi di colpo, arrossendo.
Himawari si allontanó serena verso casa mentre il figlio di Shikamaru rimase immobile per qualche secondo, alzando una mano per toccarsi la guancia baciata dalla bambina.
Poi scosse la testa e borbottó qualcosa che a Shikamaru sembró tanto 'seccatura' prima di avviarsi anche lui verso casa sua.
Shikamaru rimase a guardarlo per un po' prima di avviarsi nella sua stessa direzione.
Quella sera avrebbe dovuto proprio fare due chiacchiere con suo figlio.




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Capitolo 3
*** Promozioni e Primi Baci ***


Shikadai aveva 18 anni e Himawari 16.

POV SHIKADAI

Ero appena stato promosso jonin e Himawari aveva deciso di portarmi a mangiare del ramen per festeggiare.
Io non amavo molto i festeggiamenti, infatti avevo ammonito i miei amici di non fare nulla per il mio avanzamento di grado, e anche i miei genitori lo sapevano, tuttavia nessuno si stupì nel vedermi uscire di casa quel pomeriggio.
Anzi, mia madre, mi guardó fin troppo compiaciuta anche se io cercai di non farci caso.
Quando giunsi al chiosco di Ichiraku Himawari era giá arrivata.
Ci volle un po' prima che lei si accorgesse del mio arrivo ed io ne approfittai per osservarla.
Era cresciuta bene, la piccola Himawari, ma anche se il suo corpo era cambiato e i suoi capelli si erano allungati, gli occhi erano rimasti sempre gli stessi.
Il cuore prese a battermi piú velocemente nel vedere che lei, come me d'altronde, aveva prestato piú attenzione al suo abbigliamento per il nostro incontro e invece della tuta di allenamento indossava un vestitino verde che la faceva sembrare piú grande.
-Buon pomeriggio, Himawari.- le dissi sorridendo e attirando la sua attenzione.
-Ciao Shika-kun! Complimenti per la nuova carica di jonin!- esclamó lei avvicinandosi a me con passo aggraziato e dandomi un bacio sulla guancia prima di sorridermi dolcemente, come ormai faceva da anni.
Arrossii leggermente, anche se ormai avrei dovuto esserci abituato, e per nascondere l'imbarazzo la presi per mano quasi trascinandola nel chiosco.
Quando fui sicuro di essermi calmato mi voltai verso di lei, compiacendomi nel vederla in imbarazzo per il mio gesto.
-Allora,- esordii sorridendo -due porzioni di ramen di cui una con naruto?-
La vidi illuminarsi di colpo per annuire energicamente e ogni imbarazzo tra noi scomparve.
Iniziammo a parlare del piú e del meno, e tutto andó bene finché non accennai ad una jonin della mia età di un altro villaggio con la quale avrei dovuto fare coppia.
Tutti quelli che avevano fatto l'esame con me decantavano la bellezza di quella jonin, ma per me quella sarebbe stata solo una seccatura in piú, al che Himawari si irrigidí immediatamente ed inizió a rispondermi a monosillabi fino all'arrivo del ramen, sotto il mio sguardo indagatore che non capivo cosa avessi detto di cosí sbagliato.
Aspettai che lei si confidasse di sua spontanea volontá, ma quando la vidi scartare i suoi adorati naruto dal ramen presi io l'iniziativa.
-Hima-chan perché sei cosí silenziosa? È successo qualcosa?-
La vidi abbassare lo sguardo e mugugnare qualcosa di incomprensibile facendomi definitivamente perdere la pazienza.
-Sai benissimo che non mi piacciono le persone che non dicono le cose chiaro e tondo, quindi parla!- sbottai allora, pentendomene un attimo dopo quando la vidi alzarsi di scatto dallo sgabello sul quale era seduta sbattendo le mani piene di chakra sul bancone e facendo rovesciare in aria il contenuto della sua ciotola di ramen.
I suoi occhi azzurri erano fuoco puro ed io mi spaventai, alzandomi a mia volta pronto a difendermi.
Infatti Himawari poco dopo inizió a colpirmi alternando delle parole ai pugni.
-E allora perché non esci con lei?!- mi urló tra una schivata e un'altra, mentre la gente intorno a noi ci guardava allarmata da tanta furia.
Avendo un QI pari a 200 come mio padre ci misi poco a capire a cosa alludesse, e senza che potessi farne a meno iniziai a sorridere come uno scemo bloccando l'ultimo pugno di Himawari e usandolo come leva per tirarla verso di me e baciarla con tutta la passione che avevo in corpo e l'euforia nel saperla gelosa di me.
La sentii dibattersi per qualche secondo prima di rispondere al bacio, e l'emozione che provai in quel momento fu davvero indescrivibile.
Senza saperlo, mi resi conto che aspettavo quel momento da anni, e maledicendomi per aver aspettato cosí a lungo approfondii il bacio inserendo le mani tra i suoi splendidi capelli blu che avevo tante volte desiderato accarezzare.
Mi staccai solo quando ebbi bisogno di aria, e ripresi a sorridere come un ebete quando aprendo gli occhi vidi l'espressione stralunata della mia seccatura preferita.
-Quella ragazza potrá essere bella quanto vuole, ma nel mio cuore ci sei solo tu Himawari Uzumaki.-
Il sorriso che mi riservó in quell'occasione mi ripagó di tutta l'attesa.




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Capitolo 4
*** Decisioni e Genitori ***


Shikadai si frequentava con Himawari da appena un anno quando prese la decisione di sposarla.
Lei aveva ormai diciassette anni e lui diciannove.
Erano andati a fare una passeggiata al parco quando Shikadai la vide andare incontro ad una bambina piangente e consolarla.
Erano cose di tutti i giorni per Himawari, eppure quella volta Shikadai si incantó ad osservare il sorriso che rivolgeva a quella bambina, ed inconsciamente sorrise con una consapevolezza che non lo aveva mai contagiato prima di allora.
Voleva un figlio dalla sua seccatura.
Voleva vederla tutti i giorni.
Voleva sposare la sua Himawari.
Fu durante quel ragionamento che suo padre Shikamaru gli passó davanti, e immediatamente riconobbe l'espressione sul volto del figlio poiché era la stessa che aveva avuto lui a suo tempo quando aveva deciso di voler vivere per sempre con Temari.
Ma lui e Temari avevano ventidue anni e si frequentavano da cinque.
Uno strano terrore inizió ad impossessarsi di Shikamaru mentre osservava il figlio poggiare la mano sulla spalla di Himawari e abbassarsi per baciarla.
L'Hokage lo avrebbe ucciso.
Le alternative a quel punto erano due: rapire il figlio e costringerlo a ragionare, o subire la strigliata da Naruto in quanto padre della sposa.
Sarebbe anche potuto scappare e ritornare solo quando le acque si fossero calmate, ma poi Temari lo avrebbe preso in giro a vita…
E fu a quel punto che Shikamaru Nara prese la decisione migliore per tutti.
Quando al ballo annuale di Konoa suo figlio chiese in sposa Himawari davanti a tutto il villaggio, nessuno fu piú sorpreso di lui, ma ovviamente la sua espressione non riuscí ad ingannare sua moglie Temari, che comunque lo prese in giro a vita, e non gli risparmó neanche di essere rincorso per tutto il villaggio da un Hokage che gli attribuiva la colpa dell'imminente matrimonio della figlia di diciassette anni, mentre suo figlio Shikadai veniva rincorso allo stesso tempo dal figlio maggiore di Naruto, Boruto, tra le risate di tutto il villaggio.
Ma questa è un'altra storia.

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