TVD- Together Again

di Freeshane
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Day one ***
Capitolo 2: *** Day Two ***
Capitolo 3: *** Day three ***
Capitolo 4: *** Day four: A.M. ***
Capitolo 5: *** Day four: P.M. ***
Capitolo 6: *** Day five ***
Capitolo 7: *** Day six ***
Capitolo 8: *** Day seven ***
Capitolo 9: *** Day Eight ***
Capitolo 10: *** Day Nine ***
Capitolo 11: *** Day Ten- The Last Day ***
Capitolo 12: *** A Year Later ***



Capitolo 1
*** Day one ***


The Vampire Diaries- Together Again
 

 

 

Day one.

Ian's point of view.

Atlanta, Marzo 2027.

Dopo una rilassante doccia, uscì- ancora in accappatoio- nella terrazza sita nella camera dell’albergo in cui alloggiavo e respirai a pieni polmoni il freddo umido che aveva sempre caratterizzato Atlanta. Sorrisi tra me e me, era buffo che dopo tutto il tempo passato ad Atlanta, non avessi- in 10 anni- mai trovato il tempo di ritornarci. Quella era stata casa mia per molto tempo e, nonostante tutto, ero felice di farvi ritorno per quell’evento così importante per me.

Quel momento di pace venne interrotto dallo squillo incessante del mio cellulare, così sbuffai e andai a vedere chi fosse, sperando ardentemente che non fosse il mio manager.

Sbagliato. Era mio figlio Seth. Così, sorrisi leggermente e risposi piacevolmente sorpreso, visto che non mi chiamava così spesso quando ero in viaggio.

<< Pronto? >>

<< Ciao >>

Rispose una voce così innocua che quasi mi faceva commuovere, ma penso che la commozione fosse dettata dal fatto che quello era il mio piccolo e unico figlio, che aveva già compiuto 10 anni.

<< Ehi, campione >> Dissi sorridendo << Come stai? >>

<< Bene, papà >> Rispose il bambino << Quando torni? >> Chiese ingenuamente il bambino

<< Presto, tesoro, devo sbrigare qualcosa per lavoro e sarò subito da te >> Dissi dolcemente, cercando di rassicurarlo più possibile.

<< Ti passo la mamma? >>

Ecco la fatidica domanda, come potevo dire ad un bambino di appena 8 anni che non volevo avere più nulla a che fare con la donna che lo aveva messo al mondo?

<< Devo andare a lavoro, la chiamerò io più tardi >>

Odiavo mentirgli ma era così piccolo e non volevo che si facesse male, lui era l’unica cosa al mondo che mi venisse spontaneo proteggere, assieme sua madre, prima che lei mi ferisse.

<< D’accordo, papà >> Rispose Seth << Torna presto, ti voglio bene >> Disse il bambino

<< Ti voglio bene anche io >> Risposi dolcemente per poi lasciare che il piccolo mi chiudesse il telefono.

Sospirai e decisi di chiamare il servizio in camera e di farmi portare una abbondante colazione, ne avevo bisogno visto la stressante giornata che avrei vissuto. Così, dopo aver prenotato la colazione in camera sentì nuovamente il telefono vibrare: questa volta era lui, in una delle sue innumerevoli chiamate. Ma anche in quel caso non avevo intenzione di rispondergli.

Quando finalmente arrivò la colazione, mi distesi nel letto e cominciai a gustarmela boccone per boccone, sino a quando sentì bussare alla mia porta, così andai ad aprire.

<< Sei ancora conciato così? E’ ora di andare >> Esordì una donna di bassa statura ma ben formosa, che conoscevo abbastanza bene.

<< Adrianne cosa ci fai qui? >> Chiesi roteando gli occhi

<< Sono la tua unica ancora di salvezza, senza me non saresti sopravvissuto a questi mesi orribili e poi sono la tua migliore amica >> Disse la donnina in maniera esplosiva << Devo continuare? >> Chiese divertita

<< Hai reso perfettamente l’idea >> Dissi ridendo leggermente

Così, mi lasciai guidare dalla donna che in quei mesi mi era stata più vicina di tutte, che mi consigliò cosa mettere per quel giorno così importante. Una volta preparato, mi accompagnò di sotto, nella hall dell’albergo, dove mille paparazzi non facevano che scattarci foto su foto ma la mia attenzione era rivolta verso un gruppo di uomini e donne che aveva conosciuto molto tempo prima- quando erano solo dei ragazzini- e che avevano fatto parte della mia vita per molto tempo. Così, sorrisi commosso a tutti e fu impossibile non notare l’unica persona che mi ha veramente rubato il cuore e, poi, lo ha rotto in mille pezzi. Era bella come sempre, come la ricordavo. Era sempre Nina.

Nina's point of view

Non avevo dormito tutta la notte, ero troppo eccitata per la reunion di The Vampire Diaries: quando Julie mi aveva chiamata per dirmi di venire a trascorrere dieci giorni in questo festival, dedicato proprio ai 10 anni dalla fine di tvd, allora ho pensato fosse un'ottima idea per staccare la spina e salutare quelle che erano state le persone più importanti della mia vita per molto tempo.

Mi ero goduta quella meravigliosa colazione in hotel assieme tutti gli altri, e la mattina era già cominciata bene, anche se sarebbe stata stressante per via dei servizi e delle interviste, ma questo non mi importava. Mi era mancato the vampire diaries e ne avevo bisogno.

E poi eccolo lì. Il solito ritardatario che mancava all'appello. Tutti gli andarono in contro sorridendo commossi, Ian era mancato un po a tutti; così feci un bel respiro, mi armai di un sorriso splendente e andai anche io incontro all'uomo che nonostante l'età- 47 anni- era sempre lo stesso, era sempre bellissimo.

<< Nikolina, che piacere vederti >> Disse Ian divertito guardandomi

Quella sua affermazione mi spiazzò molto: non mi chiamava col mio nome di battesimo da quando stavamo insieme e anche se dopo avevamo mantenuto dei rapporti civili, niente era stato come prima. Sapevo di averlo ferito troppo.

<< Da quanto tempo non ci vediamo? >> Chiesi sorridendo sorpresa all'uomo per poi guardarlo meglio << E' un capello bianco, quello? >> Chiesi divertita, sapendo di farlo arrabbiare.

<< Non scherzare >> Rispose Ian ridendo leggermente

Ricambiai la risata divertita, era sempre bello stare con lui e dovevo ammettere che la sua ironia, il suo scherzo, tutto di lui mi era mancato più di tutto e di tutti.

<< Come stai, Ian? >> Chiesi dolcemente, guardandolo negli occhi

Lui accennò ad un sorriso, non sembrava il solito sorriso alla Ian ma uno tirato con la forza, un sorriso artificiale che doveva esserci perchè era giusto, non perchè voleva esserci.

<< E' ora di andare >> Affermò una piccola donna, avvicinandosi a lui << La conferenza stampa sta per iniziare >> Disse guardandolo

<< Si, Adrianne >> Disse l'uomo sospirando, come se non ne poteva più << Andiamo >> Disse dolcemente porgendomi la mano

Sorrisi a quell'uomo così premuroso e la presi per poi lasciami guidare da lui in sala conferenze, dove vi avremmo trascorso tutta la giornata a rispondere alle domande dei giornalisti e conduttori televisivi di gossip. Ma essere lì accanto a lui lo avrebbe reso meno stressante. D'altronde, oltre ad essere l'amore della mia vita, era anche il mio migliore amico.

 

Spazio autrice____:  Ciao a tutti (: mi presento per chi non seguisse l'ambito fan fiction di The Vampire Diaries: sono Freeshane, ma per chi volesse mi potete chiamare Free o Shane, come preferite :* . Sono fan del mondo tvd dall'uscita dei libri, quando ancora lo show non esisteva, poi è stato realizzato lo show e mi sono innamorata di entrambi, seppure ben diversi. 
Ammetto di non amare la scrittura di storie che si basano sugli attori in questione, perchè in fondo non li conosco. Però la bella notizia della gravidanza di Nikki mi ha fatto riflettere: cosa succederebbe se i protagonisti si incontrassero, tra dieci anni, ad una reunion? Così, ho cercato di immaginare gli attori in problemi quotidiani, quelli che vivono tutti e ho pensato a questa reunion ad un festival di 10 giorni come un percorso che i due protagonisti, e non solo, devono affrontare per trovare una soluzione a questi problemi.
Ci tengo a sottolineare che questi brevi capitoli non tratteranno solo di Ian e Nina, ma di tutti gli altri attori. Quindi, se voletemi, seguitemi in questo breve percorso, sarà interessante (: 




 

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Capitolo 2
*** Day Two ***


Day Two.

 

Ian's point of view

Ammetto di non aver dormito molto: ho passato tutta la sera a bere tequila con Paul e ci siamo lasciati trasportare dalla tequila e dai nostri problemi. Amavo la tequila. E volevo bene a Paul. Un connubio perfetto per passare la notte in bianco. Ah, se Adrianne l'avesse scoperto! Dice sempre che le occhiaie non mi donano e che ledono alla mia immagine. Beh, deve essermi sfuggito il momento in cui l'avevo ingaggiata come mia manager, ma lei era così: sempre pronta ad aiutare chi voleva bene, sopratutto me.

Dopo un primo giorno ad Atlanta stressante, tra le varie conferenze e le domande dei giornalisti, finalmente un attimo di relax: quel secondo giorno era dedicato ad un party molto elegante a cui avrebbe fatto parte il cast, la crew e altri ospiti d'eccezione. Così, approfittai della tranquillità di quel secondo giorno, mi armai di tuta e scarpe da ginnastica e decisi di andare a correre nel parco comunale di Atlanta, che dieci anni prima- se non di più- percorrevo quotidianamente.

Amavo la sensazione che si provava durante la corsa: adrenalina, velocità, libertà. Tutti i problemi che mi opprimevano, in quell'istante, non c'erano più, il tutto accompagnato dal mio mp3, la cui musica mi faceva compagnia. Dopo 20 minuti di corsa, mi fermai dinnanzi un chiosco per prendere dell'acqua fresca.

<< Ti sei decisamente arrugginito >>

Mi voltai e sorrisi

<< Sapevo che tra tutto il cast, avrei incontrato sicuramente te >> Dissi avvicinandomi a Nina, anche lei in tenuta da corsa.

<< Una volta andavamo insieme a correre >> Osservò Nina, avvicinandosi leggermente

<< Ricordo >> Risposi sorridendo << E poi andavamo ad ingozzarci di ciambelle, nella caffetteria dell'angolo >> Dissi ridendo leggermente

<< E' vero >> Disse Nina ridendo << Sembra essere passata un'eternità >>

Guardai quella giovane donna e sorrisi, avvicinandomi a lei

<< Hai voglia di ciambelle? >> Chiesi sorridendo

La donna mi guardò e mi mostrò il suo sorriso più bello, quello di cui mi ero innamorato follemente.

<< Da morire >>

Ricambiai quel meraviglioso sorriso e la portai nella caffetteria dell'angolo, dove ordinai una dozzina di ciambelle dai mille gusti, passando la mattina a mangiarle, accompagnate da un buon caffè e da una bellissima compagnia.

<< Alla vaniglia, le mie preferite >> Osservò Nina per poi dare un ampio morso a quella ciambella glassata con la vaniglia mentre io la guardavo divertito.

<< Lo so, le ho prese per questo >> Dissi dolcemente

La ragazza deglutì quel morso di ciambella e stette appena due secondi a guardarmi intensamente, così ricambiai quello sguardo intenso, accennando ad un sorriso.

<< Come sta Nikki? E' da molto tempo che non la vedo in giro >>

Eccola lì. Quella domanda. Sapevo che prima o poi doveva succedere, che qualcuno mi avesse chiesto di mia moglie, era inevitabile; ad ogni modo, quella fu una doccia gelata, un fulmine a ciel sereno, una coltellata dietro la schiena. Si, insomma, era una domanda indesiderata.

<< Oh, bene, lei sta bene >> Dissi come avevo stabilito con Adrianne

Più che stabilito, me lo aveva imposto: voleva evitare qualsiasi rumor o scandalo poiché avrebbe leso alla mia carriera, io volevo evitare perchè questo avrebbe leso a mio figlio, la persona più importante nella mia vita.

Nina mi guardò sorridendo stranita, ci conoscevamo da molto tempo e lei capì subito che stavo mentendo ma proprio perchè ci conoscevamo da tanto, la ragazza capì di non dover andare oltre. Ed io l'amavo per questo.

<< Quindi, Robert Seth Somerhalder >> Disse Nina divertita << In 10 anni non ho mai avuto possibilità di farvi gli auguri di presenza, al massimo con qualche like su instagram >> Osservò la donna sorridendo

La guardai e risi leggermente, per poi mostrarle dal mio i-phone la foto del bambino più buono e dolce che ci fosse al mondo.

<< Sia io che Nikki tenevamo a dare al nostro primo figlio il nome dei nostri genitori, da qui Robert Seth >> Spiegai dolcemente mentre Nina sembrava incantata a guardare la foto di Seth

<< E' meraviglioso >> Disse la donna per poi guardarmi << Ti somiglia molto >>

<< Lui è la persona più importante della mia vita >> Affermai con fierezza, con un sorriso dipinto sul volto che non si poteva cancellare.

<< Avere un figlio è sempre stato il tuo sogno più grande >> Osservò Nina

Così, la guardai.

 

Nina's point of view

Mi stava fissando al solito suo, sapeva bene come quello sguardo mi intimidiva, sopratutto dopo aver detto quella frase. Ci amavamo, Ian, ma non ero pronta a quel passo, avevo tutta la mia vita davanti e – forse- per te The Vampire Diaries era un punto di conclusione ma non per me, per me era un punto di inizio, di nuove avventure. Nessuno dei due poteva più dare all'altro quello che voleva, era questa la realtà – anche se faceva troppo male - .

<< Forse è meglio che torniamo, Adrianne mi starà cercando >> Affermò l'uomo, alzandosi dalla sedia in legno del coffee shop, lasciando sul tavolo un centone per le ciambelle e la mancia.

<< Adrianne? La donnina che ti stava vicina ieri? >> Chiesi, alzandomi anche io dalla sedia.

<< Già >> Affermò << Lei si occupa della mia immagine ed è una maniaca del controllo >> Disse ridendo leggermente

<< Ah, bene >> Dissi ridendo sarcastica

<< Ma è una mia cara amica, mi vuole davvero molto bene >> Affermò, accompagnandomi fino l'uscita della caffetteria.

<< Nikki non è gelosa? >> Chiesi ingenuamente

<< Oh, no, certo che no >> Rispose

Ecco ancora quella risposta. Non era proprio da Ian atteggiarsi in quella maniera, stava nascondendo qualcosa ma io non ero più la sua migliore amica, noi non ci vedevamo da 10 anni e non avevo il diritto di intromettermi nella sua vita. Così, lasciai stare.

<< Meglio così >> Dissi con un sorriso, liquidando velocemente il discorso per poi continuare a passeggiare fino a quando arrivammo all'atrio dell'hotel

<< Allora, ci vediamo stasera >> Mi disse Ian, sorridendo dolcemente

Così ricambiai quel dolce sorriso e annuì leggermente

<< Magari mi inviti per un ballo >> Dissi sorridendo

<< Non vedo l'ora >> Disse schiacciandomi l'occhio nella maniera più sexy possibile per poi salire in camera sua.

Nina, cosa fai? Stai flirtando col tuo ex ragazzo sposato con un bambino? Davvero? Ragazza mia, sei caduta davvero in basso. Così scossi la testa e andai alla reception per chiedere le chiavi della mia camera. Mentre attendevo, sentì Paul che sbraitava al telefono- cosa che non era da lui- così, mi avvicinai stranita, per verificare che fosse tutto a posto.

<< Paul? Tutto bene? >> Chiesi dolcemente, dopo che aveva riagganciato al telefono

<< Nina >> Disse l'uomo in procinto di piangere << No, non va tutto bene >> Disse con le lacrime agli occhi, così non feci a meno di abbracciarlo, sapevo che ne aveva bisogno. 

 

Ian's point of view

<< Dopo tutti gli eventi a cui hai partecipato, non sei ancora in grado di metterti una cravatta decentemente >> Osservò Adrianne divertita mentre mi aiutava a sistemare la cravatta

<< Che ci vuoi fare, sono più tipo da t-shirt e jeans >> Dissi divertito per poi guardarla e sorriderle dolcemente << Grazie, Adrianne, per tutto >>

La donna mi guardò per un secondo negli occhi, per poi abbassare lo sguardo velocemente, imbarazzata dai suoi occhi.

<< Non devi ringraziarmi >> Disse la donna << E' questo quello che fanno gli amici >> Rispose Adrianne per poi farsi coraggio ed alzare lo sguardo verso me, accennando ad un sorriso

Le feci un bel sorriso per poi indossare la giacca del completo e guardarmi allo specchio per verificare che fosse tutto a posto.

<< Che ne pensi? >> Chiesi ad Adrianne facendo un giro su me stesso

La donna rise leggermente e si avvicinò verso me

<< Sei perfetto >> Disse << Ma quanto ancora hai intenzione di evitare l'argomento Nikki? >> Chiese Adrianne

<< Questa reunion è stata una manna dal cielo per me, perchè mi ha consentito di scappare da un problema che mi soffoca, che mi rende infelice >> Spiegai guardandola << Eviterò l'argomento il più possibile >>

<< Io non sono una giornalista, sono una tua amica >> Affermò Adrianne, avvicinandosi a lui

<< Lo so >>

<< Allora sfogati, non reprimere le tue emozioni >> Disse dolcemente la donna << Io sono qui >>

<< Lo so >> Continuai a ripetere << Ma non sono ancora pronto >> Dissi per poi liquidare l'argomento

Adrianne sospirò e, insieme a me, scese di sotto per poi entrare nella limousine che ci avrebbe portati al party. Appena arrivammo, mille paparazzi cominciarono a scattarci foto, cui flash ci abbaiavano- come sempre-, così ci dirigemmo velocemente verso l'entrata mentre ignoravo alcune domande lampo urlate dai fotografi che mi chiedevano di mia moglie, Nikki, e come mai non era con me.

<< Già immagino i giornali di domani >> Dissi mentre entravano nella location << Ian Somerhalder e Nikki Reed in crisi >> Dissi in maniera plateale mentre Adrianne mi guardava divertita

<< Nessuno crederà a dei giornali >> Disse

<< Fidati, tutti crederanno ai giornali >> Dissi per poi entrare nell'immenso salone in cui si stava svolgendo il party, pieno di persone.

Lasciai Adrianne parlare con dei suoi colleghi e mi allontanai facendole un sorriso per poi fiondarmi su Paul e sulla tequila.

<< Di Phoebe nessuna notizia? >> Chiesi mentre attendevo il mio drink

<< Possiamo parlare solo di tequila, fratello? >> Mi chiese per poi bere tutto d'un fiato il suo drink con doppio tequila << E di Nikki? >> Mi chiese, poi, guardandomi

<< Possiamo parlare solo di tequila? >> Dissi divertito per poi afferrare il mio drink e darne un ampio sorso

<< Le donne sono la maggiore causa dei nostri problemi >> Osservò Paul sospirando

<< A proposito di donne >> Esordì sorridendo a Candace e Kat che ci avevano appena raggiunti, visto che erano arrivate da poco << Siete uno splendore, anche con qualche ruga in più >> Dissi divertito

<< Che spiritoso! >> Esclamò Candace divertita

<< Dove hai lasciato il tuo maritino? >> Chiesi sorridendo

Il volto di Candace sembrò sbiancare ed il suo sguardo- da caldo e sorridente- divenne cupo e gelido, come se avessi pigiato un tasto dolente. La donna si voltò verso Kat che accennò un sorriso e abbassò lo sguardo, sembrava essere imbarazzata.

<< E' a casa, con nostra figlia >> Disse, poi, velocemente facendo un finto sorriso

Accennai un sorriso, un po stranito, ma la mia attenzione si rivolse subito dopo alla donna che era appena entrata nel locale, la cui bellezza aveva attirato l'attenzione di tutti nel salone, sopratutto di uomini.

 

Nina point of view

Avevo detto a Molly, la mia consulente di moda, di non esagerare con il mio abito, che sarebbe stata una festa informale tra amici e colleghi ma niente. Devi assolutamente provare questo abito, è cucito per te! mi aveva detto con convinzione ma io non ero altrettanto convinta, forse per quel colore troppo rosso o per la generosa scollatura. Ad ogni modo, accettai e questo era il risultato: tutti si prendevano gioco di me, fissandomi come se fossi un alieno.

<< Ragazzi, che bello vedervi >> Dissi raggiungendo velocemente i miei amici e colleghi, proprio vicino al bar << Una doppia tequila, grazie >> Dissi al barista

<< Nina Dobrev che si sballa, questa si che è nuova >> Disse ironico Paul

<< Ah ah ah >> Dissi fingendo una risata << Come se a te non piacesse divertirti e goderti la vita >> Affermai divertita

<< L'età ormai avanza, è passato il periodo del divertimento >> Affermò Paul ridendo leggermente

Sorrisi e deglutì la doppia tequila che il barista aveva preso per poi guardare Paul ridendo leggermente

<< Balla con me, ti farò ricordare come ci si diverte >> Dissi maliziosa e divertita

<< La Dobrev che mi guarda in questa maniera >> Osservò Paul divertito, guardando Ian << Non posso proprio rifiutare >>

<< Non puoi davvero, amico >> Disse Ian ridendo divertito, guardandomi

Sorrisi leggermente e presi per mano Paul per poi trascinarlo nella pista da ballo, per poi essere raggiunti anche da Candice e Kat, che si scatenarono assieme a noi. Poi, al termine di quella canzone scatenata, cominciò a suonare una dolce musica romantica, così sorrisi a Paul e cominciammo a ballare l'uno stretto all'altra, lentamente.

<< Allora? >> Chiesi sorridendogli dolcemente

<< Dobbiamo parlarne, vero? >> Mi chiese divertito

<< Ovviamente >> Risposi ridendo leggermente

<< Dannazione, con Ian sono riuscito a scamparmela >> Disse Paul ridendo leggermente

<< Cosa? Ian lo sa? >> Chiesi guardandolo di scatto

<< E' un problema? >> Chiese Paul stranito, così ritornai in me e scossi la testa

<< Oh, no, certo che no >> Dissi << Ma non cambiare discorso, dimmi cosa succede >>

<< E' un argomento un po delicato da dire durante un ballo romantico >> Disse Paul sorridendo

<< Paul >> Dissi con tono di rimprovero

<< Okay, ho capito >> Disse per poi sospirare << Le cose con Phoebe non vanno bene da un bel po di tempo, ero pronto a lasciarla andare- definitivamente, questa volta- e quando le ho detto addio lei mi ha risposto dicendomi che era incinta, del mio bambino >>

Lo guardai sbigottita, con un groppo alla gola mentre lui continuava a raccontare

<< Se avessi saputo delle sue condizioni, non le avrei detto quelle cose >> Continuò Paul

<< E ora cosa succede? >> Chiesi, senza parole

<< Lei vuole abortire, continua a dire che un figlio le rovinerebbe la carriera e che non avrebbe senso, visto che non c'è più amore tra noi ma io non voglio, non è giusto che una piccola creatura paghi >> Disse sospirando << Così, ho messo in mezzo i nostri avvocati e questa lotta legale sta distruggendo tutto, mi sta distruggendo >> Disse trattenendo le lacrime

<< Io non so cosa dire >> Dissi guardandolo sconvolta

<< Non dire nulla, rimaniamo così ancora un po >> Disse dolcemente mentre mi strinse a se << Facciamo finta di non avere problemi >>

Gli sorrisi e annuì dolcemente, stringendolo ancora di più a me e abbracciandolo forte, per fargli sentire che nonostante tutti quegli anni, io c'ero ancora. Mentre ero abbracciata a Paul, vidi Ian che ci fissava col suo solito sguardo intenso e serio, quasi sembrava che fosse geloso ma no. Non poteva essere.

Al termine di quel ballo, ritornammo verso il bar ma di Ian non c'era più alcuna traccia; così, mentre tutti gli altri fecero un altro giro al bar, io uscì fuori, nell'ampio giardino del locale, dove lo vidi lì, in piedi, che fissava il cielo stellato.

<< E' una bellissima serata >> Dissi guardandolo

<< Già >> Rispose ricambiando lo sguardo << Come mai non sei alla festa? >> Chiese

<< Potrei farti la stessa domanda >> Risposi divertita

<< Io avevo bisogno di una boccata d'aria >> Disse << Ora tocca a te >>

<< Io non ti avevo visto dentro, così sono venuta a cercarti >> Risposi un po imbarazzata, così accennò un dolce sorriso

<< Mi sembrava che stessi bene mentre ballavi con Paul >> Osservò Ian divertito

<< Mi ha raccontato ciò che gli sta succedendo >> Dissi velocemente << E' terribile, volevo stargli vicino >>

Ian mi guardò e sorrise dolcemente, porgendomi la mano

<< Vorresti starmi vicina, per favore? >> Chiese dolcemente, come se ne avesse davvero bisogno

Lo guardai negli occhi e gli sorrisi, il suo avvicinamento era strano ma non ne potevo fare a meno, stare accanto a lui era come ritornare a casa. Così, presi dolcemente la sua mano ed insieme cominciammo a muoverci lentamente, come se stessimo ballando un lento, con la sola eccezione che non vi era musica. Anzi, c'era: nella nostra testa e nel nostro cuore.

Dopo qualche minuto, mi guardò intensamente come poche volte aveva fatto da quando ci eravamo conosciuto, così tanto da farmi mancare l'ossigeno per respirare.

<< Ian >> Sussurrai dolcemente

Lui mi sorrise e non disse nulla: sapeva bene come dire qualcosa pur non parlando completamente, attraverso gli occhi. Mi accarezzò dolcemente il volto e un brivido pervase il mio corpo, era una sensazione così forte, che quasi mi sembrò proibita, qualcosa che non doveva essere.

Le nostre labbra si avvicinarono pian piano l'uno all'altro ed i nostri occhi chiudersi pian piano, per assaporarsi quel dolce momento che- forse- attendevamo da troppo tempo.

<< Nina >>

Prima che quel momento potesse finalmente avvenire, una voce ci interruppe e ci costrinse a voltarci verso il suono di quella voce, cui volto mi fece rimanere senza parole.

<< Justin >> Dissi sconvolta mentre guardavo il mio fidanzato



 

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Capitolo 3
*** Day three ***


Day Three

 

Nina's point of view

Quella notte non avevo chiuso occhio. Ero seduta sul letto della mia stanza d'albergo, dove il cast alloggiava, e attendevo che Justin uscisse dalla doccia dopo un lungo viaggio dall'Europa.

Avrei voluto essere immersa in mille pensieri, ma in realtà avevo solo il vuoto in testa, non riuscivo a pensare a niente, in quel momento. Così, la mia attenzione si spostò verso il ragazzo che uscì dal bagno con una tovaglia avvolta sui suoi fianchi.

<< Allora? Dobbiamo stare in silenzio ancora per molto? >> Chiese Justin

In effetti, da quando era apparso non ci eravamo scambiati nemmeno una parola, non sapevo cosa dovevo dirgli.

<< Io >> Cominciai a dire, con lo sguardo fisso sul pavimento

<< Non hai nemmeno il coraggio di guardarmi >> Disse Justin arrabbiato << Ti ho chiesto di sposarmi, hai accettato e la notte sei scappata via senza dire una parola! >>

Quelle parole mi facevano male, ero davvero stata così codarda? Mi faceva ancora più male sapere che quelle parole corrispondevano alla verità.

<< Dovevo tornare ad Atlanta >> Dissi semplicemente, come una stupida

<< Non dire cazzate, per favore >> Disse Justin irritato << Sono venuto qui perchè voglio saperlo dalla tua bocca che tra noi è finita, che non vuoi sposarti >> Affermò il ragazzo

Lo guardai e sospirai

<< Non voglio sposarmi, perdonami Justin >> Dissi veramente dispiaciuta

<< Vai a farti fottere! >> Esclamò chiudendosi in bagno

Sospirai. Probabilmente si stava preparando per andarsene e questa volta sarebbe stato per sempre. Decisi di rendere le cose meno difficili, così misi un maglione ampio, mi infilai un paio di jeans, indossai le mie amate converse e andai di sotto per fare colazione.

In realtà, nonostante tutto quel meraviglioso cibo, non avevo per nulla fame, così sospirai e decisi di andare a fare un giro, prima della premiere che si sarebbe svolta nel pomeriggio. Mi bloccai quando nella hall vidi Ian con quella donna, che parlavano, sembrava qualcosa di serio; cercai di non farmi vedere, non avevo voglia di affrontarlo, così cercai pian piano di defilarmi ma fallì miseramente: gli occhi di Ian erano puntati su di me, così salutò gentilmente la sua amica e mi raggiunse

<< Stavi scappando? >> Chiese divertito

<< Cosa? No, certo che no >> Dissi sorridendo imbarazzata

<< Ti va un caffè? >>

<< In realtà, io >> Cominciai a dire, insicura che quella fosse una buona idea, poi vidi Justin che stava scendendo le scale << Va benissimo >>

Avrei fatto di tutto pur di evitare Justin e, magari, una sua sfuriata davanti a tutti, ci mancava solo questo scandalo!

Così, io e Ian andammo a prendere un caffè nell'elegante bar dell'hotel, dove potevamo stare in tranquillità e in intimità.

<< Quindi, sei fidanzata >>

Eccola lì. La domanda. Era inevitabile che me la facesse dopo quello che era successo ieri sera.

<< In realtà, non più >> Dissi imbarazzata, bevendo il mio caffè

<< Oh, scusami, non lo sapevo >>

<< Tranquillo, la realtà è che ho fatto un casino >> Dissi sospirando << Come ogni cosa nella mia vita >>

<< Non si può rimediare? >> Mi chiese dolcemente

<< Mi sa di no >> Risposi << Credo di essere un fallimento nelle relazioni, non riesco a legarmi davvero ad una persona che poi sento l'esigenza di scappare >> Spiegai afflitta

<< Nina, tu sei una donna libera, chiunque ti conosca almeno un po lo sa benissimo >> Disse Ian

<< Non sono più una venticinquenne, dovrei cominciare a pensare a farmi una famiglia, io voglio una famiglia >> Dissi determinata << E' che tutto mi è sfuggito di mano >>

<< O forse non hai incontrato la persona giusta >> Disse l'uomo

Lo guardai e rimasi senza parlare per due secondi.

<< Ne ho incontrate molte di persone giuste >> Dissi << Forse sono io quella che non è giusta >> Dissi ridendo leggermente, forse per l'imbarazzo, e poi abbassai pian piano lo sguardo

 

Ian's point of view

Era lì, così piccola ed indifesa. Nina Dobrev, l'attrice più esplosiva, la donna più forte era davanti a me e sembrava essere così vulnerabile, che avevo paura anche solo ad abbracciarla poiché poteva farsi male.

<< Le cose con Nikki non vanno molto bene >> Dissi << Anzi, vanno uno schifo >>

Attirai l'attenzione della donna che mi guardò curiosa, lei aveva aperto il suo cuore con me- come non faceva da tempo- ed ora mi sentivo di fare lo stesso, era giusto così.

<< Perchè? >> Chiese dolcemente Nina

<< Nikki è una persona molto fragile e psicologicamente instabile >> Spiegai << Ha sempre sofferto con la depressione, ad esempio quando è nato Seth, ma è sempre riuscita ad uscirne fuori, grazie a me e a nostro figlio >>

Nina mi guardava con un nodo alla gola, intenta ad ascoltarmi.

<< In questi ultimi anni, Nikki non è stata chiamata ad alcun provino, il suo disco non ha riscosso il successo desiderato e tutto ciò che voleva produrre non suscitava l'interesse di nessuno che contasse. Per un po di tempo andava bene così, aveva me, aveva Seth e la nostra casa, i nostri animali. Poi, io ho continuato ad andare avanti col mio lavoro e Seth ha iniziato a crescere, ho notato subito come questa forma di depressione fosse più potente delle altre avute in precedenza, questa volta si manifestava con l'anoressia e ho fatto di tutto per aiutarla, ho chiamato i migliori medici, l'ho portata nelle migliori cliniche. >> Dissi, sfogandomi di tutto quello che avevo dentro

<< Oh mio Dio, come sta Nikki adesso? >> Chiese Nina preoccupata

<< Sta benissimo, credimi. Le terapie hanno funzionato e finalmente è guarita dall'anoressia ma qualcosa tra noi si era rotto, lei non mi guardava più come faceva prima, lo sentivo. E tutte le mie sensazioni sono divenute realtà quando, appena tornato da lavoro, di sera tardi, l'ho scoperta a letto, nel nostro letto, con il mio manager >> Dissi con le lacrime agli occhi e i pugni stretti per la rabbia << Non la sento da allora >>

<< Ian, io non so cosa dire >> Disse Nina prendendo la mia mano e stringendola dolcemente << Non avrei mai pensato che lei >> Cominciò a dire la donna

<< Potesse farmi questo? Nemmeno io >> Dissi << Questa reunion ad Atlanta è stata la perfetta scusa per allontanarmi da lei >>

<< Sai bene che devi risolvere questa situazione >> Mi ammonì Nina

<< Lei lo sa che posso tollerare tutto, ma non un tradimento! Con il mio manager, un mio grande amico, poi! >> Esclamai arrabbiato

Così Nina sospirò e lo guardò

<< Siete sposati da più di 10 anni, le persone commettono degli errori ma questo non significa che non si possa rimediare >> Disse dolcemente

<< Me ne sono andato mentre lei era nuda nel mio letto con quel tipo e da allora non mi ha chiamato più, nemmeno un messaggio, si serve di nostro figlio per sapere se respiro ancora, questo non è il comportamento di chi vuole rimediare >> Dissi alterato

<< Ti conosce, più di quanto ti conosca io, e so benissimo che quando sei arrabbiato hai bisogno di pensare e stare da solo, figurati se non lo sa tua moglie >> Disse Nina

<< Non in questo caso, non quando c'è a rischio il nostro matrimonio >> Disse Ian << Diamine, dove ho sbagliato? >>

<< Tu non hai sbagliato, sei così dolce, protettivo, amorevole, bello >> Disse Nina, divenendo subito dopo rossa << Si, insomma, non è colpa tua >>

La guardai e sorrisi leggermente, così le presi la mano e l'accarezzai dolcemente

<< Grazie, Nikolina >>

 

Nina's point of view

Quella donna dalla piccola statura era venuta a prendere Ian, probabilmente per prepararlo alla premiere di questo pomeriggio; mi aveva lanciato un'occhiataccia che non era passata inosservata, sapevo bene di non piacerle. E sapevo anche il perchè.

Quando rientrai nella mia stanza d'albergo, rimasi piacevolmente sconvolta nel vedere la mia pazza migliore amica che mi guardava sorridendo.

<< Ho dovuto convincere il receptionist nel darmi la chiave della stanza della grande Nina Dobrev >> Disse Julianne guardandomi divertita

<< Che ci vuoi fare, sono una star >> Dissi ridendo leggermente, prendendomi in giro da sola << Come mai questa visita? >>

<< Pronto? C'è qualcuno? Mi hai invitata tu stessa alla premiere della reunion di The Vampire Diaries >> Disse Julianne ridendo leggermente << E mi ha chiamato Justin >>

Al pronunciare quel nome, roteai gli occhi.

<< Non farmi la predica, ti prego >> Dissi infastidita

<< Nessuna predica, ma vorrei capire cosa aveva Justin che non andava >> Disse Julianne << Ne eri così innamorata, tu stessa hai detto che era quello giusto >>

<< Si, fino a quando non mi ha dato un anello! >> Esclamai

<< Era proprio quello che volevi, no? Hai anche detto di si >> Disse Julianne, cercando di capire

<< Io non so quello che voglio, Jules >> Dissi abbassando lo sguardo << In quel momento lo volevo davvero, poi è calata la notte e siamo andati a dormire ed il mio cervello ha cominciato a pensare >> Spiegai

<< E sei fuggita ad Atlanta, per la reunion di the vampire diaries >> Disse guardandomi maliziosa

<< Cosa stai insinuando, Jules? >> Chiesi guardandola male

<< Magari l'idea di vedere qualche ex fidanzato ti ha fatto prendere un colpo alla testa >> Disse la mia migliore amica

<< Ian è sposato e ha un figlio >> Dissi << Sono passati più di 10 anni e dopo di lui ho avuto moltissimi altri ragazzi, ti ricordo >>

<< Si ma nessuno era mai all'altezza, tutti sono stati lasciati >> Disse Julianne

<< Non c'entra niente Ian >> Continuai a ripeterle << Adesso dovrei prepararmi per la premiere >>

<< Mi stai cacciando dalla tua stanza? >> Chiese divertita Jules

<< Esattamente, disturbatrice seriale che non sei altro >> Dissi ridendo leggermente

<< Ci vediamo sul red carpet, Neens >> Disse la ragazza ridendo per poi uscire dalla mia camera

Sospirai e mi gettai sul letto. Dovevo andarmi a preparare.

 

Ian's point of view

Ero pronto più che mai per il red carpet, ero pronto per riabbracciare i fans di una serie che mi ha cambiato la vita. Ero davvero felice come non lo ero più da molto tempo.

<< Come hai potuto dire a Nina Dobrev la tua situazione con Nikki? >> Chiese arrabbiata Adrianne << Sai quello che potrebbe accadere? >>

<< Mh, fammi pensare >> Dissi prendendola in giro << Niente? >>

<< Si, fai lo spiritoso >> Disse per poi scoppiare in una risata che contagiò anche me

<< Rilassati, Adrianne, lei è una mia amica >> Spiegai dolcemente

<< Non è anche la tua ex? >> Chiese infastidita

<< E che c'entra? >> Chiesi confuso << Non sarai mica gelosa? >> Dissi ridendo leggermente

<< Ti piacerebbe! >> Esclamò piuttosto imbarazzata

<< In realtà no, ho così tante donne nella mia vita a cui pensare che una come te non mi farebbe piacere per niente >> Dissi ridendo leggermente

<< Una come me?>> Chiese guardandomi

<< Non voleva essere una offesa >> Dissi subito, capendo di aver detto una cazzata

<< E' arrivato il momento di andare >> Disse Adrianne con serietà, uscendo dalla mia camera

Sospirai. Perfetto, ci mancava solo questo.

Scesi nella hall dell'albergo e vidi tutti gli amici, eleganti come sempre, pronti ad affrontare il red carpet; sorrisi e mi avvicinai a Paul, anche lui molto elegante in smoking.

<< Sei pronto, bro? >> Chiese Paul sorridendo

<< Non siamo troppo vecchi per chiamarci bro? >> Chiesi divertito

Entrambi ci guardammo e scoppiammo a ridere.

Poi vidi scendere dalle scale dell'albergo una Nina superlativa come sempre: portava un abito lungo di un meraviglioso blu brillante che le avvolgeva tutto il corpo, evidenziandone le perfette curve, i capelli erano perfettamente legati, con qualche ciuffo ribelle- probabilmente lasciato lì apposta- che cadevano sulle spalle. Era bellissima.

<< Salve ragazzi, siamo pronti? >> Chiese Nina sorridendo leggermente

Tutti la guardarono e sorrisero, finalmente sarebbe avvenuto il tanto atteso incontro con i fans.

<< Allora, ragazzi, ci sono dieci limousine che attendono fuori. Direi che i nostri fratelli Salvatore e la nostra Elena Gilbert possono raggiungere il red carpet per ultimi, insieme >> Disse Julie sorridendo emozionata

<< Così creiamo suspance, mi piace >> Dissi ridendo leggermente

<< Prima di andare, volevo dire ad ognuno di voi che è un onore, per me, ritrovarmi qui con tutti- e sottolineo tutti- voi dopo ben dieci anni. Insieme abbiamo creato qualcosa di fantastico che non morirà mai >> Disse Julie emozionata

Tutti la guardammo sorridendo felici, aveva assolutamente ragione.

<< Adesso basta con le lacrime, è ora di andare >> Disse Kevin leggermente divertito

Lui e Julie furono i primi a salire, per poi essere seguiti da tutti gli altri ed, infine, da me, Paul e Nina, che salimmo nella ultima limousine disponibile.

<< Emozionati? >> Chiese Nina sorridendo leggermente

<< Decisamente >> Rispose Paul sorridendo << Avevo bisogno di tutto questo >>

<< Vorrei che questi giorni non finissero mai >> Ammisi sorridendo leggermente

In quel momento il mio sguardo si incrociò con quello di Nina e ci sorridemmo dolcemente.

Dopo poco, la limousine si fermò e cominciammo a sentire delle urla folli di gente che non faceva altro che chiamare il nostro nome.

<< Siete pronti, fratelli Salvatore? >> Chiese divertita Nina

Io e Paul ci guardammo e sorridemmo per poi uscire dalla limousine: il primo a mostrarsi al pubblico fu proprio Paul, e appena uscì dall'auto, tutti cominciarono ad urlare come se fossero impazziti, poi fu il mio turno a scendere dall'auto e altre urla ci sommersero. Ma le urla più forti furono sicuramente rivolte alla protagonista, Nina, che appena scese sorrise commossa a tutti i fans impazziti per lei. Sia io che Paul offrimmo alla ragazza il nostro braccio, la quale sorrise e si mise a braccetto con entrambi, cominciando a sfilare per il red carpet mentre mille flash delle macchine fotografiche dei giornalisti abbaiavano i nostri volti.

 

Nina's point of view

Era meraviglioso essere lì. Con quelle persone. Con lui.

Era come se fossimo ritornati a dieci- e anche più- anni prima, quando tutti eravamo molto più giovani e spensierati di ora, quando i problemi della vita non ci schiacciavano di giorno in giorno.

<< Credete ci sia possibilità di un revival? >> Chiese una delle tanti intervistatrici

Io, Ian e Paul ci guardammo e sorridemmo un po imbarazzati.

<< Lo speriamo, davvero >> Risposi semplicemente

Paul si allontanò velocemente dall'intervista quando vide Phoebe , vestita elegante, che stava sfilando sul red carpet mentre tutti i fotografi le scattavano mille foto.

<< Cosa ci fai qui? >> Le chiese sconvolto, prendendole la mano

<< Sono stata invitata da Julie, visto che tu non lo hai fatto >> Disse rispondendogli male

<< Forse perchè ci sono gli avvocati di mezzo >> Ribattè Paul arrabbiato

<< Non dovevi mettere gli avvocati di mezzo >> Disse Phoebe a denti stretti

<< Tu non mi hai dato altra scelta! >> Esclamò Paul

<< Tu non mi stai dando altra scelta! >> Esclamò, di contro, Phoebe

Io ed Ian decidemmo di interrompere l'intervista e raggiungere i due, che stavano dando spettacolo mentre i giornalisti cercavano di sentire ciò che si stavano dicendo e i fotografi scattavano più fotografie possibili.

<< Ragazzi, che ne dite di smetterla, farci una foto e continuare a discutere in privato? >> Consigliò Ian facendo un finto sorriso ai fotografi

<< Che ne dici di farti gli affari tuoi? >> Rispose male Phoebe

La donna si allontanò velocemente da noi tre, così sia io che Ian guardammo Paul preoccupati per Phoebe, così l'uomo sospirò.

<< La porto via >> Disse per poi raggiungere la donna più velocemente che poteva

Io e Ian ci guardammo preoccupati per poi essere distratti dalle incitazioni dei fotografi che ci pregavano di farci una foto. Guardai Ian, non volevo metterlo nei guai con qualche titolo falso nei giornali di gossip, ma lui mi sorrise, cinse il mio fianco con la sua mano e guardò dritto ai riflettori, cominciando a posare per delle foto con me. Così sorrisi e feci lo stesso. I giornali avrebbero avuto molto di cui parlare.

 

Ian's point of view

Quella serata era stata magica, mi era sembrato di ritornare indietro nel tempo, quando ancora non mi svegliavo la mattina e ripensavo a tutti i problemi della mia vita. Dopo la premiere, andammo tutti a bere qualcosa, per festeggiare, anche se- dovevo ammettere- che io avevo esagerato non poco.

<< Paul è ancora con Phoebe, speriamo che vada tutto bene >> Mi disse Nina sospirando

<< Sono sicuro che risolveranno, quei due si amano >> Dissi << E aspettano anche un bambino >> Dissi con convinzione

<< Da quando sei un inguaribile ottimista? >> Mi chiese divertita

<< Credo da quando ti sono accanto >> Le risposi, guardandola

Sapevo bene che l'avrei messa in imbarazzo con quella frase, ed infatti così fu.

<< Credo sia meglio che io torni in albergo, adesso >> Disse Nina alzandosi

<< Ti accompagno >> Dissi subito, alzandomi velocemente

<< Non c'è bisogno, Ian >>

<< Ti prego >> Le dissi dolcemente

Così lei sospirò e acconsentì.

Rientrammo nell'albergo con molta difficoltà, cercando di nasconderci dagli scatti troppo invadenti dei fotografi che si erano appostati sotto l'albergo. L'accompagnai proprio davanti la porta della camera in cui pernottava mentre un silenzio assordante e imbarazzante echeggiava tra noi.

<< Nina >> Cominciai a dire guardandola negli occhi << Mi dispiace davvero se ti ho messa in imbarazzo >>

<< Non mi hai messa in imbarazzo >> Disse scuotendo leggermente la testa << E' che tu hai dei problemi con tua moglie mentre io ho i miei e tutto questo non ci fa bene >> Disse

<< Io non mi sento così bene da tanto tempo >> Le dissi, accarezzandole dolcemente il volto

<< E' solo una sensazione vecchia che sta ritornando >> Spiegò la donna << Ma tutto questo non è reale, fa parte del passato >> Disse Nina

La guardai e mi allontanai leggermente, abbassando lo sguardo mentre Nina mi prendeva dolcemente la mano.

<< Ian, ti prego >>

<< Ho capito e hai ragione >> Dissi guardandola negli occhi << Tutto questo non è reale, buona notte >> Dissi per poi lasciarle un dolce bacio sulla guancia e tornare velocemente nella mia stanza

Appena vi entrai, feci un lungo sospiro e accesi la luce: rimasi sorpreso quando vidi Adrianne, seduta sul mio letto, che appena mi vide, si avvicinò a me.

<< Adrianne >> Dissi sorpreso << Cosa ci fai qui? >>

<< Ti sono stata vicina in questi mesi più di tutti, sono stata una vera amica, una meravigliosa confidente, qualcuno su cui contare per te e mi ferisce che tu racconti ciò che non hai raccontato nemmeno alla persona a cui importa di te più di tutto e tutti quello che, invece, hai raccontato ad una ex ragazza che è ripiombata per dieci giorni a fare parte della tua vita >> Disse tutto d'un fiato, trattenendo le lacrime.

La guardai serio come non lo ero mai stato prima ad ora, la presi con virilità per il volto e le diedi uno di quei baci pieni di passione, che trovò subito risposta da parte della donna.

<< Ian >> Disse Adrianne guardandomi dopo che aveva smesso di baciarmi

<< Non dire niente, viviamo questa notte >> Dissi semplicemente

E continuai a baciarla con passione e desiderio sino a quando consumammo tutta la nostra voglia proprio tra le lenzuola del letto nella mia camera d'albergo.

 

 

Nina's point of view

Appena rientrata in camera mi ero subito pentita di ciò che avevo fatto: dovevo baciarlo, dovevo portarlo dentro la mia stanza e , poi , dentro le mie lenzuola. Ma non ce la facevo. Lui era sposato e non potevo fare una cosa del genere, non io.

Sospirai e decisi di cogliere l'attimo e non avere alcun tipo di rimpianto nella mia vita, così decisi di andare nella sua camera, di dirgli quello che avevo provato in quei giorni, accanto a lui. Prima di uscire, presi la giacca di jeans per coprirmi dal freddo della notte, quando notai sulla scrivania un piccolo cofanetto in velluto.

Lo presi tra le mani e lo aprì lentamente per poi rimanere senza fiato: era l'anello che mi aveva regalato Justin quando mi aveva chiesto di sposarlo, il diamante brillava così tanto che quasi mi accecava. Era bellissimo. Ma non capivo cosa ci facesse lì, visto che lo avevo lasciato a Justin la notte che ero scappata via.

Poi guardai meglio e sempre sulla scrivania c'era un bigliettino, con qualcosa scritto sopra, così lo presi e lessi velocemente ciò che c'era scritto.

La proposta rimarrà valida fin quando non capirai che io sono l'uomo della tua vita. Ed io ti aspetterò fino ad allora. Ti amo. Justin.

Ed un sorriso comparve sul mio volto. 




 

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Capitolo 4
*** Day four: A.M. ***



Day Four: AM. 



Nina's point of view
 
Quella mattina mi alzai fin troppo presto. In realtà, non avevo chiuso occhio: quella notte era stata così piena di emozioni che- quasi- mi sembrava di scoppiare; così, decisi di essere impulsiva e di indossare la mia sexy vestaglia in pizzo nero e dirigermi verso la camera di Ian, dovevo parlare con lui.
 
Bussai qualche volta sulla porta della camera dove albergava, sino a quando sentì dirmi un avanti, così decisi di entrare come mi era stato proposto. Però, quando vi entrai trovai una situazione che mai mi sarei potuta aspettare di vedere: quella piccola donna, Adrianne, nuda sul letto di Ian- coperta dal solo lenzuolo- che appena mi vide rimase imbarazzata e senza parole ed Ian che uscì dal bagno con una tovaglia avvolta sui fianchi, ancora bagnato, che appena mi vide spalancò gli occhi.
 
<< Non sei il servizio in camera >> Osservò sbigottito l'uomo
 
Non riuscì a controbattere o a dirgli qualcosa, la mia faccia parlò da se; così, dopo averlo guardato sconvolta e disgustata, uscì velocemente dalla sua camera da letto.
 
<< Nina, Nina, aspetta! >> Esclamò Ian che mi stava rincorrendo per il corridoio, nonostante fosse mezzo nudo
 
<< Non c'è bisogno che fai questo >> Dissi voltandomi verso lui e guardandolo
 
<< Questo cosa? >> Chiese confuso e mortificato
 
<< Che mi rincorri, come se dovessi darmi spiegazioni >> Spiegai, delusa << Non è a me che devi dare spiegazioni, non è a me che devi rincorrere, Ian >> Dissi guardandolo per poi dirigermi velocemente nella mia stanza mentre lui mi lasciava andare.
 
Prima che potessi ritornare nella suite, mi fermai cinque secondi a pensare e sopratutto a prendere una boccata d'aria, così uscì in uno dei cortili che vi erano nell'albergo e mi gustai una Marlboro che speravo potesse portarmi consiglio, visto la notte non ci riusciva. I miei pensieri confusi fluttuavano nella mia mente quando sentì dei rumori, appena dietro il cortile; così, spaventata che fosse un paparazzo, mi coprì per bene e mi indirizzai verso quello strano rumore, a quell'ora del mattino.
 
I miei occhi si spalancarono quando vidi Candice e Kat, quelle che avevo considerato per molto tempo delle mie care amiche, baciarsi con passione di nascosto mentre le mani dell'una e dell'altra assaporavano ogni parte del loro corpo. Ero sconvolta. Senza volerlo, nell'indietreggiare feci cadere un vaso a terra, facendolo rompere in mille pezzi.
 
<< Chi c'è? >> Chiese Kat coraggiosa ma allo stesso spaventata che qualcuno avesse potuto vedere qualcosa
 
Non ce la feci. Non potevo rispondere. Così, scappai velocemente, lasciando le due donne nel dubbio e nella paura di essere state scoperte, e tornai nella mia camera, rinchiudendomi lì per tutta la mattina.
 

Ian's point of view
 
Rientrai nella mia camera, mi sentivo un completo idiota.
Nel frattempo, Adrianne si era vestita e mi guardava con quei suoi grandi e profondi occhi colpevoli ed imbarazzati.
 
<< Credi che dirà qualcosa a qualcuno? >> Chiese la donna
 
<< No >> Dissi semplicemente, indossando un accappatoio
 
<< Perchè è venuta da te a quest'ora del mattino? Cosa voleva? >> Chiese confusa Adrianne
 
<< Non lo so >> Risposi ancora, non avevo molta voglia di parlare
 
<< C'è qualcosa che sai? >> Chiese Adrianne infastidita
 
A quella domanda, la guardai intensamente negli occhi.
 
<< So che, da adesso in poi, non possiamo lavorare più insieme >>
 
Sapevo che quelle parole l'avevano colpita come se fossero un macigno sul suo cuore, sapevo di averla ferita come se le avessi inflitto una spada sul petto, ma ero abbastanza sicuro che era quella la cosa giusta da fare.
 
<< Ian, possiamo dimenticare questa notte >> Disse Adrianne con le lacrime agli occhi << Io sono tua amica, è stato un momento di debolezza ma >> Cominciò a dire la donna
 
<< No, Adrianne >> La interruppi bruscamente << Non è stato un momento di debolezza, per te. Tu provi qualcosa per me che io non potrò mai ricambiare e questo ti fa del male, io non voglio farti del male >> Dissi guardandola negli occhi
 
<< Non potrai mai ricambiare, eh? >> Chiese Adrianne, dopo un momento di pausa
 
<< No, mi dispiace >> Risposi
 
<< E' per lei, vero? >> Chiese arrabbiata la donna mentre le lacrime cominciavano a scendere sul suo volto << Quella Nina, da quando è iniziata questa reunion e da quando l'hai vista tu sei cambiato. Non è stato il tradimento di Nikki, è stato vedere lei >> Disse Adrianne
 
La guardai e sospirai
 
<< Nina ha ragione, non è lei che devo rincorrere, ne te >> Risposi << Venire a letto con te ha significato scappare dal mio problema, ancora, ma adesso è arrivato il momento di affrontarlo >> Le dissi dolcemente
 
Adrianne mi guardò e sospirò, così prese la sua borsa e tutte le sue cose per poi indirizzarsi verso l'uscita.
 
<< Sono mesi che ti dico di affrontare Nikki, eppure è stata Nina a farti capire che era arrivato il momento >> Disse la donna, girandosi per l'ultima volta verso me << Addio, Ian >> Disse per poi uscire dalla mia stanza e dalla mia vita.
 
Decisi di passare la mattina nella mia camera d'albergo, in perfetta tranquillità, per poi prepararmi all'incontro con i fans nell'auditorium del teatro di Atlanta. Quando scesi giù, notai Nina che si dirigeva verso i locali esterni all'albergo, così decisi di seguirla, dovevo assolutamente parlare con lei.
 
<< Possiamo parlare? >> Le chiesi alle sue spalle
 
La donna si voltò verso di me e mi fece segno di stare in silenzio, probabilmente la stavo distraendo da qualcosa di molto importante; così, smisi di parlare e mi avvicinai a lei, curioso di vedere dalla sua prospettiva ma non c'era niente di interessante: soltanto Candice e Kat che parlavano.
 
<< Non ti sembra che sia arrivata l'ora di dirlo? E' da anni che va avanti questa storia, tuo marito lo sa e lo ha accettato! >> Esclamò Kat esasperata
 
<< Ex marito >> La corresse Candice, con lo sguardo basso e colpevole
 
<< Perchè vivi così quello che c'è tra noi? >> Chiese Kat con le lacrime agli occhi
 
<< Perchè è così sbagliato! Ho distrutto la mia famiglia per questo, cosa dirò a mia figlia quando crescerà? Cosa penseranno i miei genitori di me? >> Chiese piangendo a dirotto
 
<< Candy, ci siamo innamorate, è successo, cosa vuoi che importi il pensiero altrui? >> Chiese la donna , accarezzando la pelle candida di Candice
 
<< Forse devo provare a sistemare le cose >> Affermò la bionda , guardandola
 
<< Sistemare? Stiamo insieme da anni, ormai, cosa vorresti sistemare? >> Chiese sconvolta Kat
 
Candice, però, non seppe dare risposta e rimase semplicemente in silenzio.
 
<< Sono stanca di essere trattata così da te >> Affermò Kat
 
<< Così come? >> Chiese Candice guardandola negli occhi
 
<< Come se fossi qualcosa che devi aggiustare >> Disse Kat asciugandosi le lacrime che cadevano sul volto, per poi sospirare << Questo è un addio, statti bene Candice >> Disse per poi entrare velocemente all'interno
 
Guardai Nina sconvolto, mentre lei sembrava che ne fosse già a conoscenza.
 
 
Nina's point of view
 
Ian mi aveva portata alla caffetteria dell'albergo, così da poter parlare in tranquillità dietro un buon caffè di quello a cui avevamo assistito.
 
<< Tu ne eri già a conoscenza? >> Mi chiese accigliato, mentre beveva il suo caffè
 
<< Ieri notte, prima di rientrare nella mia stanza sono uscita nel giardino per prendere una boccata d'aria e le ho sentite parlare >> Spiegai << Non riesco ancora a crederci >>
 
<< Io non ho sospettato neanche per un momento che loro >> Cominciò a dire Ian
 
<< Nemmeno io, prima erano le mie più care amiche mentre oggi per loro sono un'estranea >> Dissi abbassando lo sguardo
 
<< Ehi, non sei un'estranea, siamo semplicemente andati avanti con le nostre vite >> Mi disse dolcemente, così lo guardai
 
<< Si, voi lo avete fatto: tu hai una moglie e un bambino, Paul avrà un figlio da Phoebe, Candice ha una figlia, Kat è innamorata, tutti avete una nuova vita mentre io sono esattamente dov'ero 10 anni fa >> Dissi con le lacrime agli occhi
 
<< Perchè dici così? Tu hai vissuto appieno, come volevi, hai viaggiato, hai lavorato, hai fatto tutto ciò che più ami >> Disse dolcemente Ian, accarezzandomi la mano
 
<< Non ho fatto tutto ciò che più amo >> Dissi guardandolo negli occhi, creando confusione nella sua testa
 
<< Cosa vuoi dire? >>
 
<< Non ho avuto il tempo di ritornare indietro, da te, per dirti che ero pronta, che eri già sposato e non mi rivolgevi quasi più la parola >> Confessai, imbarazzata.
 
Ian mi guardò sconvolto, non riusciva a dire nulla.
 
<< Non è vero che non ti rivolgevo più parola, era complicato >> Rispose Ian << Hai avuto tempo per ritornare indietro, io te l'ho dato >> Disse con convinzione
 
<< Non voglio più parlarne >> Dissi velocemente, alzandomi dal tavolo
 
<< Ti prego, rimani >> Disse, supplicandomi << Questa mattina sono venuto a dirti che avevi ragione, non posso scappare in eterno dai miei problemi, così avevo deciso di trovarti per dirti che ritornavo a casa a risolvere con Nikki ma dopo questo, io non posso andare >> Disse Ian
 
<< Cosa? Perchè? >> Chiesi sconvolta
 
<< Non posso rinunciare a te, non ancora >> Mi disse, con le lacrime agli occhi
 
<< Nessuno ti ha costretto a rinunciare a me, hai fatto una scelta e adesso devi lottare per questa, per la donna che hai scelto di amare più di 10 anni fa >> Dissi, con le lacrime agli occhi
 
<< Nina >> Disse guardandomi
 
Ma io non ricambiai lo sguardo, presi la mia borsa e mi dileguai dalla caffetteria, lasciandolo- ancora una volta- con il cuore a pezzi ma sapevo bene che quella era la cosa giusta da fare. Per lui. Per Nikki. Per tutti.
 

Spazio autrice:
Rieccomi (: è da un bel po che non aggiorno, però ho notato moltissime visite, anche se niente recensioni. Questo mi dispiace molto perchè mi piace confrontarmi con chi legge, anche se questo significa incombere a delle critiche, anzi... Io adoro le critiche, mi servono per migliorare. Con questo spero di esortare tutti i miei innumerevoli lettori a lasciare una piccola opinione (: Tornando alla storia: siamo giunti alla quarta giornata della reunion ma per evitare che i capitoli fossero troppo lunghi, ho deciso di scandire le giornate, il capitolo di oggi riguarda la nottata e la mattina del giorno. Qui, Nina scopre qualcosa di sconvolgente: Kat e Candice sono amanti e - assieme a Ian- assiste alla loro rottura. Questo la sconvolge parecchio perchè credeva di conoscere le amiche con cui aveva praticamente vissuto per molti lunghi anni ma non è così e questo la porta ad una riflessione sulla sua vita, su ciò che ha fatto negli ultimi 10 anni. In questa situazione, Ian riceve una notizia sconvolgente: Nina voleva tornare da lui e sposarlo ma era troppo tardi perchè già stava con Nikki, questa dichiarazione sconvolge Ian che - se prima era convinto di tornare da Nikki- ora vuole rimanere per Nina. Lei, però, lo respinge ancora una volta e se ne va, ancora una volta.
So che la storia d'amore tra Kat e Candice può apparire "strana" ma ci tenevo davvero a inserire una relazione omosessuale nelle mie storie che verrà approfondita nei capitoli successivi e sono sicura che insieme le amerete. Ci sono ancora un sacco di storie da raccontare! (: seguitemi e, se volete, lasciate una recensione! :*
 

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Capitolo 5
*** Day four: P.M. ***


Day four: P.M


 
Ian’s point of view
 
Ero tornato nella mia camera d’albergo velocemente, ancora scosso dalla conversazione che avevo avuto nella mattina con Nina. Feci avanti e indietro troppe volte che quasi mi girò la testa, poi mi fermai e capì ciò che dovevo fare.
 
<< Pronto? >> Rispose una voce femminile che conoscevo bene
 
<< Ciao, Nikki >> Dissi con voce di marmo, impassibile
 
<< Ian >> Rispose la donna la cui voce sembrava sorpresa << Hai cambiato numero? >> Chiese
 
<< Adrianne mi ha preso questo nuovo numero per lavoro, dopo che ho licenziato Robert >> La informai
 
<< Io.. Capisco >> Disse senza aver altre parole << Mi hai chiamata, sono felice >> Affermò
 
<< Davvero? Non sembra >> Risposi ironico
 
<< Non ho parole per dirti quanto mi dispiace >> Disse, sembrava che stesse piangendo
 
<< Io non ne voglio parlare >> Le dissi << Voglio solo dirti che appena finisce la reunion, torno a casa da te e da Seth >>
 
<< Ian, ci sono tante cose che devo dirti >> Continuò a dire Nikki
 
<< Io.. >> Cominciai a dire << Per adesso non voglio sentirti, volevo solo informarti. Ciao. >> Dissi velocemente per poi chiudere la chiamata.
 
Alzai lo sguardo e vidi il mio riflesso sullo specchio e cominciai a piangere. Quasi mi vergognavo: un uomo della mia età che piagnucolava come un bambino, così colpì con un pugno quel dannato specchio, con tutta la forza che avevo.
 
 
Nina’s point of view
 
 
Mi guardai allo specchio più e più volte per verificare che tutto fosse perfetto: indossavo un delizioso abito da cocktail color blu marino, avevo alzato i capelli in un morbido chignon e mi ero truccata leggermente per sembrare più naturale possibile. Si, ero decisamente pronta. Così scesi nell’atrio dell’albergo dove probabilmente tutti stavano attendendo le auto con cui ci saremmo diretti all’Auditorium del Teatro di Atlanta.
 
La mia attenzione si poggiò inevitabilmente verso Candice, cui sguardo era fisso sul pavimento mentre Kat chiacchierava allegramente con Paul e i due Micheal. Così, decisi di avvicinarmi a lei sfoderando il mio sorriso più smagliante.
 
<< Ehi, Candice >> Esordì sorridente << Siamo qui da quattro giorni e ancora non ci siamo rivolte parola, assurdo >> Dissi ridendo leggermente
 
<< Già, scusami ma mi fa male un po' la testa e non ho molta voglia di parlare >> Mi rispose
 
<< Questo è un problema, visto che dobbiamo rispondere alle domande dai fans tra meno di un’ora >> Dissi ridendo leggermente
 
<< Si, giusto >> Disse guardandomi per poi fare strada verso l’uscita sul retro dell’albergo
 
Sospirai e la seguì velocemente, non potevo perdere occasione di parlarle.
 
<< Candice, per favore, fermati >> Dissi, seguendola
<< Perché mi stai parlando? Sono anni che non ci rivolgi più la parola, ci hai praticamente spazzati via dalla tua vita e ora pensi che possa tornare tutto come prima? >> Chiese, sbottando
 
Quelle parole mi avevano ferita. Aveva ragione. Ero scomparsa, avevo abbandonato quella che era stata la mia famiglia per molto tempo. Ma, adesso, non potevo farmi distrarre da me.
 
<< Io ho visto tutto >> Dissi semplicemente << Te e Kat >> Continuai, leggermente imbarazzata
 
Candice mi guardò sconvolta e dopo poco ci ritrovammo sedute sulle gradinate del retro dell’albergo, in silenzio, nessuno aveva il coraggio di dire nulla.
 
<< Quando è finito the vampire diaries mi sono sentita così persa, amavo davvero tanto fare l’attrice ma nessuno, tranne qualche apparizione, mi voleva più o credeva che valessi qualcosa in un personaggio che non fosse Caroline Forbes >> Cominciò a dire Candice << La mia vita è diventata una prigione dalla quale non riuscivo più ad uscire, avevo deciso di togliermi la vita… Quando è entrata lei nella mia vita, Kat, che mi ha salvata da questa orribile depressione, da questa voglia di morire. E’ cominciata come una bellissima amicizia e poi non me ne sono nemmeno accorta ma mi sono innamorata di lei, mi sono innamorata della donna che mi ha salvato la vita >> Concluse, piangendo
 
<< Io credo che sia fantastico il vostro amore, Candice >> Le dissi con le lacrime agli occhi
 
<< No, non è fantastico >> Disse singhiozzando << Ho ferito Joe, lui mi ama e proprio per questo lo ha capito e se n’è andato da casa nostra col cuore spezzato >>
 
<< Ma lo hai detto tu stessa: Joe lo ha capito! Lo so che è orribile ferire chi amiamo ma tu hai seguito il tuo cuore, non devi sentirti in colpa quando ami una persona >> Le disse dolcemente, asciugandole le lacrime sul suo volto
 
<< Ho rovinato tutto: la mia vita, la mia famiglia, Joe, la mia piccola Florence che non avrà accanto la sua mamma e il suo papà >> Disse << Sono un totale fallimento >>
 
<< Ascolta: hai passato un brutto momento che ti ha cambiata, ti sei innamorata di una donna che sappiamo tutti quanto sia dolce, bella ed eccezionale e da allora tutto è stato diverso >> Cominciai a dire << Se apri il tuo cuore alla piccola Florence, a Joe, alla tua famiglia e spieghi la situazione come l’hai fatto con me, sono sicura che non ti volteranno le spalle ma, anzi, ti ameranno perché sei una persona meravigliosa, Candice, e ti meriti tutto l’amore e la felicità di questo mondo >> Conclusi sorridendole
 
Candice mi sorrise leggermente e mi abbracciò, così la strinsi, mi era davvero mancata.
 
<< Scusa per ciò che ho detto prima >> Mi disse
 
<< Non scusarti, avevi ragione su tutto >> Le risposi << Ho fatto la stronza, mi sono allontanata da tutti voi >>
 
<< Noi lo sappiamo il perché >> Mi rispose guardandomi << Faceva troppo male, lo capiamo >>
 
Guardai Candice e una lacrima scese sul mio volto. Aveva ragione. Faceva troppo male rimanere legata ad una famiglia che mi ricordava costantemente l’uomo che avevo tanto amato e perso.
 
<< Adesso basta piangere e andiamo >> Dissi asciugandomi la lacrima velocemente e sorridendo << Il lavoro ci aspetta >>
 
Candice sorrise e annuì, così ci alzammo e tornammo da tutti gli altri.
 
Quando ritornammo da tutti gli altri, Julie e Kevin ci accolsero con uno smagliante sorriso mentre tutti gli altri si strinsero ai due vecchi produttori.
 
<< Le auto sono qui fuori, prima di andare volevo dirvi ancora quanto siamo felici di avervi qui, più grandi, maturi, e soprattutto insieme >> Disse Julie commossa << Vorrei che questi giorni non finissero mai, mi siete mancati così tanto ragazzi >>
 
Tutti sorridemmo e ci stringemmo in un dolce abbraccio di gruppo. Le parole di Julie erano maledettamente vere, almeno per me: avrei voluto che quei giorni non avessero mai avuto una fine. Ma purtroppo non poteva essere così.
 
Dopo quella dichiarazione da parte di Julie, ci dirigemmo verso le auto che ci avrebbero portati all’auditorium. Anche se lo cercavo con gli occhi, Ian non mi degnava di uno sguardo. Lo sapevo. L’avevo ferito ancora.
 
Quel pomeriggio era stato meraviglioso con i fans che facevano domande che ci avevano portati a fare un tuffo nel passato, verso tutti i ricordi più belli che avevamo di the vampire diaries, molti di noi si erano davvero commossi. Al termine della convention, molti di noi si fermarono a fare foto con i fans e a scambiare quattro chiacchiere con loro.
 
 
Ian’s point of view
 
Stavo prendendo una pausa dalle varie foto, dopo un pomeriggio impegnativo e ricco di emozioni, così per stare un po' tranquillo  andai nel dietro le quinte ma mi accorsi di non essere solo: Kat, seduta a terra, che stava piangendo. Appena mi vide si asciugò velocemente le lacrime e cercò di essere più normale possibile.
 
<< Cosa ci fai qui? >> Chiese
 
<< Quello che ci fai tu >> Risposi sorridendole, sedendomi a terra accanto a lei << Mi nascondo dal mondo >>
 
<< Dovremmo ritornare >> Suggerì
 
<< Prima di farlo, magari mi dici del perché stavi piangendo >> Le chiesi
 
<< Vorrei davvero farlo ma non posso >> Disse riprendendo a piangere << Perché se lo facessi, ferirei la persona che amo ed io non voglio >>
 
<< Allora non dire nulla, parlo io >> Dissi, così lei mi guardò << A volte l’amore è più complicato di quanto sembra, ci distrugge, ci massacra, ci consuma ma è anche la cosa più vera che possiamo mai sperare di provare nella nostra vita. Non so con precisione cosa sia successo tra te e la persona che ami ma se stare con lei è la cosa più vera che puoi mai sperare di provare nella tua vita, allora non lasciarla andare! Combatti, massacrati, distruggiti, consumati per lei.. Ma ti prometto che alla fine di tutto ne varrà la pena e che insieme sarete felici >> Conclusi sorridendole leggermente
 
Kat mi guardò e mi strinse in un caloroso abbraccio, come per dirmi grazie.
 
<< Non eri così filosofico dieci anni fa >> Disse ridendo leggermente
 
<< L’età che avanza si fa sentire, che ci vuoi fare >> Le risposi divertito
 
<< Ti voglio bene >> Mi disse dolcemente
 
<< Anche io te ne voglio, Kat >>
 
Così mi alzai e aiutai anche lei a farlo per poi ritornare da tutti i fans e continuare a fare le ultime foto prima di tornare in albergo.
 
 
Nina’s point of view
 
Eravamo tornati in albergo per l’ora di cena ed io mi ero sentita irrequieta per tutto il tempo, lanciavo sempre sguardi ad Ian ma lui sembrava proprio non vedermi, anzi sembrava essere da tutt’altra parte.
 
<< Scusate io non mi sento molto bene, questa sera >> Disse << Chiamerò il servizio in camera >>
 
Tutti annuirono poiché avevano capito- come me- che aveva qualcosa che non andava, così tutti lo lasciarono salire nella sua camera.
 
<< Allora, tra un’ora ci vediamo qui così andiamo a cena insieme? >> Chiese Paul, tutti annuimmo e ci dirigemmo verso le nostre stanze.
 
Mentre salivo le scale mi sembrava di aver visto Candice e Kat che parlavano e si abbracciavano, così sorrisi e andai nella mia camera.
 
<< Tu mi hai salvato la vita ed io ti amo, non voglio provare a sistemare le cose con nessun’altro, se non con te >> Disse Candice con le lacrime agli occhi
 
<< Io dovevo capirti di più, questa situazione ti ha sconvolto la vita ed io sono stata presuntuosa ma ti amo e ti aspetterò fino a quando non ti sentirai pronta, anche se questo significa aspettare cent’anni perché alla fine… ne varrà la pena, ne sono sicura >> Disse  Kat commossa
 
Candice guardò la donna che amava e sorrise, così le accarezzò dolcemente il volto e le diede un bacio proprio al centro della hall dell’albergo sotto gli occhi di tutti, senza più paure.
 
<< Ma Candice.. >> Disse confusa Kat
 
<< Io ti amo e non devo avere paura di questo >> Disse con determinazione la bionda << Io non ho più paura di amarti >>
 
Kat sorrise e le diede un altro bacio, ancora una volta sotto gli occhi di tutti.
 
Mi ero preparata per la cena con il cast. Questa volta indossavo un semplice tubino nero con i capelli lisci e lunghi che mi cadevano sulle spalle. Dopo aver messo il mio rossetto color ciliegia, mi diressi verso l’ingresso, dove mi sarei ritrovata con tutti. Prima di prendere l’ascensore, però, incappai davanti la camera di Ian e mi si formò un groppo in gola, tentennai più e più volte ma poi decisi di bussare a quella porta.
 
 Qualche secondo dopo, uscì Ian che mi guardò abbastanza confuso.
 
<< Non dire nulla. Parlo io. >> Dissi velocemente << Ho sentito cosa hai detto oggi a Kat, sono andata dietro le quinte per cercarti e ho ascoltato la vostra conversazione, ed è tutto vero. Quello che ho provato per te è la cosa più vera che abbia mai sentito nella mia vita e questo mi ha distrutta, mi ha consumata, mi ha cambiata ma non ha mai cambiato quello che provo per te, sei sempre stato tu e sarai per sempre tu e questo non cambierà mai. Ti amo, Ian. >> Dissi guardandolo con gli occhi lucidi
 
Lui mi guardò coi suoi occhi grandi e blu, emozionato, e mi sorrise felice per poi prendermi il volto tra le sue mani e darmi un bacio pieno di passione e desiderio, un bacio che avevamo entrambi desiderato da troppo tempo.
 
<< Ti amo anche io >> Mi sussurrò dolcemente mentre mi accarezzava il volto, dopo aver concluso quel meraviglioso bacio << Ma.. ho sbagliato >> Mi disse con gli occhi pieni di dolore, così lo guardai confusa
 
<< No, ho sbagliato io >>
 
Entrambi ci voltammo e rimanemmo sconvolti nel vedere Nikki, che teneva in mano una valigia, probabilmente perché appena arrivata ad Atlanta.
 
<< Nikki? >> Chiese sconvolto Ian << Cosa ci fai qui? >>
 
<< Ero venuta qui per parlarti >> Rispose << Ma ho sbagliato tempismo, così come l’ho sbagliato più di dieci anni fa >> Disse
 
<< Cosa stai dicendo? >> Chiese Ian sconvolto
 
<< Nikki, è stata colpa mia.. >> Cominciò a dire Nina
 
<< No, tu hai ragione >> Disse Nikki guardandola << E’ lui. E’ sempre stato lui per te, così come per lui sei e sarai sempre tu. E’ questo che mi ha spinto alla depressione, è questo che mi ha spinto a tradirti con Robert >> Disse Nikki arrabbiata, guardando Ian

 << Nikki.. >> Disse Ian, dispiaciuto
 
<< Addio >> Disse la donna con gli occhi lucidi, prendendo velocemente l’ascensore che l’avrebbe portata lontano da lì.
 Io e Ian ci guardammo. Ci amavamo ancora, forse non avevamo mai smesso davvero. Questo aveva distrutto, massacrato, consumato non solo noi ma anche le persone più importanti come Nikki, Justin e allora sorgeva spontaneo pensare… Ne valeva la pena?
 

Spazio Autrice: Salve a tutti, eccoci al quinto capitolo che in realtà completa il quarto giorno di reunion, iniziato con il capitolo precedente. Questo è un capitolo speciale e molto importante, per me, perchè approfondisce e spiega la storia tra Candice e Kat, di come questa sia nata, delle paure e degli ostacoli che le due donne hanno dovuto affrontare e che hanno appena superato. Le parole di Ian e Nina che hanno portato alla ricongiunzione di Candice e Kat, hanno fatto emergere i loro sentimenti che- finalmente- si sono manifestati. Ma proprio in quel momento, i problemi ripiombano nella vita di entrambi: Nikki si presenta alla porta di Ian ma ormai capisce che non c'è più niente da fare, così se ne va con il cuore a pezzi... Allora la domanda sorge spontanea: ne vale la pena?

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Capitolo 6
*** Day five ***


Day Five 


Ian’s point of view
 
Dopo ciò che era successo con Nikki e Nina ero stravolto e avevo bisogno di parlare con qualcuno, così andai a bussare alla porta di Paul ma nessuno rispondeva. Probabilmente era già andato a cena, così sospirai e mi rassegnai. Poi la mia attenzione si rivolse verso una donna raggomitolata in un angolino del corridoio, così mi ci avvicinai.
 
<< Phoebe, cosa ci fai qui? >> Chiesi stranito mentre lei mi guardò di scatto, probabilmente non si aspettava che qualcuno l’avesse vista
 
<< Ian, io.. Stavo aspettando Paul >> Mi disse guardando verso me
 
Aveva decisamente gli occhi rossi e gonfi, in quel momento mi fece una grande tenerezza così le feci un rassicurante sorriso e le offrì la mia mano per rialzarsi da terra.
 
<< Puoi aspettarlo nella mia stanza >> Le proposi
 
<< Non voglio recare disturbo a nessuno >> Mi disse con la voce rotta dal pianto
 
<< Nessun disturbo, non pensarlo nemmeno! >> Esclamai dolcemente << Forza, andiamo >> Dissi avvolgendo le sue spalle col mio braccio e portandola nella mia camera.
 
Una volta entrata, le consentì di fare una doccia e di sistemarsi un po' visto che sembrava stravolta; quando uscì dal bagno con l’accappatoio dell’albergo e le offrì dell’acqua, nel frattempo avevo inviato un messaggio a Paul dicendogli di venire al più presto nella mia camera e che poteva entrare con la chiave di riserva sotto lo zerbino davanti la mia porta.
 
<< Come mai sei qui? >> Chiesi, sedendomi sul mio letto accanto a lei
 
<< Come se non lo sai >> Disse ironica, mentre guardava un punto indefinito nella stanza
 
<< E’ vero, Paul mi ha detto tutto >> Dissi sospirando << Però io sono qui se vuoi parlare, sfogarti.. >> Le dissi guardandola
 
<< Tutti pensano che io sia un mostro, anche tu >> Disse con le lacrime agli occhi << Ma non sanno come mi sento >>
 
<< Nessuno pensa che tu sia un mostro! >> Esclamai
 
<< Sono incinta di quasi tre mesi, voglio abortire e il mio ex mi ha citato in causa per impedirmelo >> Disse guardandomi scettica
 
<< Ok, va bene, forse detto così può essere fraintendibile >> Dissi << Però io ti conosco Phoebe e so che c’è di più >>
 
<< Lo sai qual è la vera merda di questa storia? >> Chiese mentre le lacrime si facevano strada sui suoi occhi
 
Io mi limitai a fare cenno di no
 
<< Che non c’è nulla di più, è esattamente come lo hai descritto >> Disse arrabbiata tra le lacrime << Non voglio crescere un bambino con un uomo che non mi ama più e mettere a repentaglio la mia carriera, sono troppo giovane, diamine! >> Esclamò
 
<< Lo so che può far paura, ma un bambino è la cosa più bella che possa capitarti nella vita >> Dissi dolcemente
 
<< Si, lo so, ma quando lo fai con una persona che ti ama e lo crescete insieme >> Disse << Non tramite un giudice che stabilisce i giorni in cui il padre può vederlo, o dove- ogni anno- deve trascorrere le feste, questo non è giusto >> Disse in lacrime
 
<< Paul sarebbe un padre fantastico e ti vuole molto bene, lo sai >>
 
<< Io sono cresciuta con genitori separati e dopo aver visto come ha vissuto mia madre io non intendo accontentarmi, non è questa la vita che voglio! >> Esclamò
 
<< Perché sei venuta da Paul, allora? >> Chiesi curioso e confuso
 
<< Perché voglio parlargli senza un avvocato di mezzo >> Disse, stanca << E’ da mesi che non lo facciamo ed io ne ho bisogno >>
 
La guardai e mi fece ancor più tenerezza, era semplicemente una donna che aveva bisogno di essere amata fino lo sfinimento, solo questo.
 
<< Beh, che ne dici per il momento di metterti dei vestiti puliti? >> Chiesi andando a prendere qualcosa dal mio armadio
 
<< Sei troppo gentile, Ian >> Disse Phoebe << Nikki è davvero fortunata >>
 
Mentre diceva quella frase, risi tra me e me, e continuai a cercare nel mio armadio ma non c’era nulla di pulito, il servizio della biancheria dell’albergo mi faceva trovare tutto pulito e stirato ogni sera alle 22 per il giorno dopo.
 
<< Non ho niente di pulito >> Osservai << Tieni, prendi questa, è l’unica cosa pulita che ho >> Dissi togliendomi la maglia nera in cotone e porgendogliela
 
<< Grazie davvero, Ian, tu non sei in dovere nei miei confronti >> Disse Phoebe imbarazzata, prendendo la maglietta
 
<< Scherzi? Sei la donna di uno dei miei più cari amici, anzi di mio fratello, non posso fare altrimenti >> Dissi voltandomi per darle la possibilità di cambiarsi.
 
Quando mi voltai, lei aveva la mia maglia indosso e mi guardava sorridendo imbarazzata
 
<< Grazie, davvero >> Disse la donna
 
<< Per quello che vale, io ti capisco e non credo che tu sia un mostro >> Le dissi
 
La guardai negli occhi profondamente, facendole un dolce sorriso, mentre lei ricambiò quello sguardo intenso e quel leggero sorriso. In quel momento sentimmo la porta della camera aprirsi e Paul apparire proprio dentro la stanza, con uno sguardo piuttosto confuso.
 
<< Cosa state facendo? >> Chiese sconvolto
 
<< Fratello, ho trovato Phoebe davanti la tua porta e l’ho accolta in camera mia >> Gli spiegai
 
<< E hai pensato bene di portartela a letto?! >> Esclamò Stefan evidentemente arrabbiato
 
<< Cosa?! >> Chiesi sconvolto
 
Mi sembrava una situazione assurda, come poteva pensare che io e Phoebe fossimo andati a letto insieme? Poi la guardai e ricordai che indossava la mia maglia mentre io ero a torso nudo, la situazione poteva essere fraintendibile.
 
<< Paul, lui mi ha solo aiutata.. >> Intervenne Phoebe
 
<< Tu stai zitta! >> Urlò Paul evidentemente arrabbiato
 
<< Paul, sii ragionevole, non è successo niente, io non potrei mai! >> Dissi avvicinandomi a lui, cercando di convincerlo.
 
Paul mi guardò con uno sguardo accigliato, non disse nulla e mi diede un gancio destro che mi fece finire a terra mentre Phoebe rimase sconvolta.
 
<< Ok, ti sei sfogato, ora lasciami parlare >> Dissi dolorante rialzandomi da terra
 
Ma lui non aveva intenzione di ascoltare e cominciò a picchiarmi con tutta la furia e la rabbia repressa che aveva in corpo, mentre io cercavo di subire il più possibile, sino a quando mi scaraventò fuori dalla stanza, nel corridoio. In quel momento mi alzai e anche io gli diedi un pugno dritto in faccia, così cominciammo a picchiarci, attirando l’attenzione di tutti gli ospiti di quel corridoio.  Appena gli altri del cast si accorsero di ciò che stava accadendo, corsero a separarci.
 
<< Lei è incinta! >> Esclamò Paul disgustato
 
<< Io non ci sono andato a letto! >> Esclamai arrabbiato << L’ho vista piangente davanti la tua porta, così l’ho portata nella mia camera e le ho fatto fare una doccia per riprendersi, di pulito avevo solo la dannata maglietta che indossavo, volevo solo essere gentile! >>  Urlai arrabbiato
 
Tutti ci guardavano sconvolti mentre Phoebe piangeva a dirotto, tra la folla vidi anche Nina- assieme Candice e Kat- che guardava la scena senza parole. Paul mi guardò mortificato e corse via dal piano, seguito velocemente da Nina, mentre io alzai gli occhi al cielo e rientrai nella mia stanza, da solo, sbattendo la porta dietro le mie spalle.
 
 
Nina’s point of view
 
Ero sconvolta. Non potevo credere a ciò a cui avevo appena assistito. Paul era corso via, mortificato, ed io non potevo lasciarlo andare via così dopo tutto ciò che stava passando, così lo rincorsi.
 
<< Paul, ti prego, aspetta! >> Esclamai mentre gli correvo dietro, sino a raggiungerlo
 
<< Lasciami in pace >> Disse a sguardo basso << Ho combinato un casino >>
 
<< Ian capirà, è stato solo un malinteso! >> Esclamai cercando di convincerlo
 
<< Tu non capisci, ho rovinato tutto! Con Ian, con Phoebe, con la mia vita, con tutto! >> Disse scoppiando in un pianto nervoso
 
<< Paul ti giuro che non hai rovinato niente! >> Esclamai dolcemente, avvolgendolo in un dolce abbraccio
 
Paul mi abbracciò a sua volta e dopo poco mi guardò negli occhi per qualche secondo per poi darmi un bacio sulle labbra; passarono cinque secondi prima che potessi capire ciò che stava succedendo e che mi staccassi dalle sue labbra.
 
<< Paul.. Non è giusto, noi siamo fratelli da sempre >> Dissi imbarazzata
 
<< Nina, perdonami >> Mi disse guardandomi mortificato << Io devo andare, ti prego non seguirmi >> Disse per poi andare via velocemente.
 
Sospirai e tornai al mio piano ma prima di rientrare nella mia camera, feci tappa davanti la porta di quella di Ian, così bussai qualche volta sino a quando non mi aprì.
 
<< Pronto soccorso a domicilio >> Dissi sarcastica
 
Lui mi guardò e rise leggermente, facendomi entrare dentro.
 
<< Divertente >> Disse ironico
 
<< Ti devo fare i miei complimenti, non pensavo che alla tua età fossi in grado di picchiare in questa maniera >> Dissi divertita
 
<< Che ci vuoi fare, sono rimasto lo stesso stallone di quando mi hai conosciuto >> Disse ridendo leggermente
 
Lo accompagnai nella risata e mi sedetti sul suo letto, guardandolo
 
<< Paul era davvero fuori di se >> Dissi
 
<< L’ho notato >> Disse Ian sospirando, sedendosi proprio accanto a me
 
<< No, sto dicendo che era davvero davvero fuori di se! >> Esclamai guardandolo << Mi ha baciata >>
 
Ian mi guardò sconvolto
 
<< Deve essere davvero fuori di se >> Affermò << Voi due siete come fratelli >>
 
<< E’ quello che gli ho detto anche io >> Dissi avvicinandomi a lui e prendendo del ghiaccio, ponendolo dolcemente sul suo labbro gonfio
 
<< Nina, per ciò che è successo con Nikki… >> Cominciò a dire Ian
 
<< Non dire nulla, non c’è bisogno >> Dissi guardandolo negli occhi
 
<< Devo farlo per mio figlio, devo provarci quanto meno >> Affermò l’uomo, ricambiando lo sguardo
 
Mi limitai ad annuire e a sorridere leggermente, anche se in quel momento volevo fare tutt’altro che sorridere. Così, gli diedi in mano il ghiaccio che avevo posto sul suo e mi alzai.
<< Devi premere sul labbro, sgonfierà in qualche secondo >> Dissi
 
<< Nina.. >> Cominciò a dire Ian
 
<< No, è giusto così, davvero >> Dissi sorridendo leggermente, cercando di trattenere le lacrime e uscendo velocemente dalla sua stanza.
 
Sapevo che era giusto così, aveva scelto loro, così doveva essere, ma mi faceva terribilmente male, non volevo stare da sola quella notte. Chiamai più e più volte Justin ma non mi rispondeva, ed era normale.. Probabilmente non mi voleva vedere e sentire più, ma non aveva torto. Sospirai e bussai più volte dinnanzi alla porta di una camera, fin quando Paul mi aprì.
 
<< Nina, tutto bene? >> Chiese stranito << Volevo scusarmi ancora per prima >> Disse
 
<< Paul, non voglio stare sola questa notte >> Affermai con le lacrime agli occhi
 
Lui mi guardò con gli stessi occhi e con la stessa malinconia che avvolgeva il nostro cuore ci baciammo, con passione e desiderio, non perché lo provavamo davvero ma perché ne avevamo bisogno. Mi tirò dentro la sua camera e cominciammo a spogliarci con foga e avidità, era indubbio affermare che Paul fosse così sexy.
 
Mi fece provare uno stato di estasi mentre la sua lingua avvolgeva ogni parte del mio corpo completamente nudo sul suo letto mentre accarezzavo con voglia quel suo addome scolpito e mi lasciavo andare al piacere di quel momento. Dopo esserci eccitati abbastanza, finalmente, lui entrò in me con prepotenza e con sensualità che quasi mi sentivo giunta in paradiso per poi riscendere all’inferno e scatenarci sul suo letto nel nome del peccato, fino a raggiungere – dopo molte prestazioni e ore – il massimo del piacere, insieme.
 
Paul si addormentò subito, senza dire nulla, mentre io ero rimasta sveglia a fissare il soffitto, molti pensieri e domande fluttuavano nella mia mente ma quella che mi ripetevo più frequentemente era ma che cazzo ho fatto?!.


Spazio Autrice: Salve a tutti. Qui ci ritroviamo in un capitolo davvero ricco: è dedicato perlopiù a capire il punto di vista di Phoebe, tutti la vedono come il mostro che vuole uccidere suo figlio ma la realtà è che è semplicemente una ragazza che vuole essere amata e felice, cosa che con Paul non è più. Un enorme disguido porta Ian e Paul a litigare, ma quando Paul capisce il malinteso si sente davvero terribilmente in colpa e solo. Qui Nina capisce che Ian sceglie la sua famiglia, Nikki e Seth, e rinuncerà a lei, ancora una volta, così anche lei terribilmente sola va da Paul e commette un grande errore, dettato dalla tristezza e dalla solitudine.

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Capitolo 7
*** Day six ***


 Day Six.


Nina’s point of view
 
Il sole era appena sorto ed i suoi raggi che penetrarono dalla porta finestra mi svegliarono inevitabilmente. Ero tutta sudata. Avevo fatto un sogno orribile quella notte, non vedevo l’ora di farmi una bella doccia e di affrontare quella fantastica giornata della reunion, che avrebbe comportato il fare delle foto promozionali per il revival e un incontro con i vecchi colleghi che poi erano diventati protagonisti della serie tv, the originals.
 
Quei primi pensieri mi avevano tirata su di morale dopo il sogno terribile che avevo fatto, così mi voltai dall’altra parte del letto e scattai in aria, urlando spaventata mentre allo stesso modo Paul da addormentato saltò in aria e finì per terra.
 
<< Oh mio Dio, tutto bene? >> Chiesi avvolgendomi col lenzuolo- visto che ero nuda- e raggiungendolo preoccupata
 
<< Si, lasciando stare la caduta mattutina >> Rispose, rimettendosi in piedi
 
Anche lui era nudo e lo guardai in tutta la sua bellezza, cominciando a divenire rossa per l’imbarazzo, Paul era sempre stato un mio caro amico, come avevo potuto farlo?
 
<< Io non so che dire >> Dissi, dopo esserci seduti l’uno accanto all’altro sul letto a fissare un punto indefinito della camera
 
<< E’.. stato bello >> Disse Paul, senza nient’altro da dire
 
<< Già >> Dissi semplicemente, ancora imbarazzata
 
<< Ma è stato un errore >> Disse, anche.
 
<< Già >> Dissi sospirando << Ieri Ian mi ha detto che mi amava ma che doveva stare con la sua famiglia, e so che è giusto così ma non volevo stare sola, è colpa mia >>
 
<< Nemmeno io volevo stare da solo dopo ciò che ho combinato con Ian e Phoebe >> Ammise << La colpa non è solo tua >>
 
Sospirai e presi tutti i miei vestiti e cominciai ad indossarli.
 
<<  Ho fatto l’unica cosa che non dovevo fare, sono davvero pessima >> Dissi abbassando lo sguardo, in procinto di piangere
 
<< Ehi, abbiamo sbagliato entrambi, è vero, ma non pensare nemmeno per un minuto di essere pessima >> Mi disse dolcemente << Tu sei una donna meravigliosa, non dimenticarlo mai >>
 
Lo guardai sorridendo, Paul era sempre così dolce e gli ero grata per quelle parole, ma era arrivato il momento di andare così mi vestì con gli abiti della sera precedente, presi la mia borsa e mi diressi verso la porta.
 
<< Metti fine a questa faida con Phoebe, lei è una brava ragazza e ti ama, non rovinare tutto come ho fatto io >> Gli dissi con le lacrime agli occhi per poi uscire dalla sua camera
 
Stavo ritornando velocemente in camera mia, sperando che nessuno mi vedesse- oltretutto con gli abiti della sera precedente- così camminai più in fretta possibile, quando mi scontrai facendo cadere il carrello della colazione tutto per terra.
 
<< Oh, sono desolata >> Dissi aiutando la cameriera a raccogliere tutto da terra
 
<< Non fa niente, faccio io >> Mi disse velocemente la cameriera, quasi nervosa
 
Guardai stranita quella giovane ragazza e notai un tubetto di pillole di capecitabina, appena le presi la donna me le strappò velocemente dalle mani e la guardai ancora più stranita. Sentì una porta aprirsi e vidi Micheal che cominciò a pulire, mentre io mi alzavo in piedi.
 
<< E’ successo un bel casino, eh >> Disse divertito Micheal mentre cercava di aiutare
 
<< Mi dispiace immensamente, Mr. Trevino, gli riporto la colazione immediatamente >> Disse la cameriera
 
<< Tranquilla Mindy, non è successo nulla >> Rispose cordialmente mentre lasciò che la cameriera andasse via per portare nuovamente la sua colazione
 
<< Mi dispiace, è colpa mia se ritardi la colazione >> Dissi, ancora un po' scossa per ciò che avevo visto
 
<< Tranquilla Nina, ma cosa ci fai a quest’ora della mattina con i vestiti che indossavi ieri? >> Chiese divertito
 
<< Oh, non ho dormito molto e questa mattina ho fatto un giro per prendere una boccata d’aria >> Dissi, cercando di convincerlo
 
<< Beh, allora io torno in camera ad attendere la mia colazione >> Mi disse sorridendo facendo rientro nella sua camera
 
<< Micheal >> Dissi velocemente
 
<< Si? >>
 
<< Va tutto bene? >> Chiesi
 
<< Perché me lo chiedi? >> Mi disse stranito
 
<< Ho visto le pillole, le conosco molto bene, mia nonna se n’è andata per .. >> Cominciai a spiegargli
 
<< Nina, sto bene, non voglio racconti strappalacrime o assurde spiegazioni >> Mi disse, quasi infastidito << Voglio solo godermi questa reunion >>
 
<< Io volevo solo aiutarti >> Dissi guardandolo preoccupata
 
<< Nessuno può aiutarmi >> Mi disse chiudendomi la porta in faccia
 
Rimasi a fissare quella porta chiusa per qualche minuto, ero molto preoccupata e volevo aiutare Micheal, mi sembrava così triste e solo.
 
<< Buon giorno >>
 
Mi voltai di scatto e vidi un Ian che mi sorrideva imbarazzato
 
<< Ehi, ciao >> Dissi ancora scossa dall’incontro con Micheal
 
<< Vieni a fare colazione? >> Chiese
 
<< Oh, no, vado a farmi una doccia >> Risposi
 
<< Hai fatto le ore piccole ‘stanotte, immagino >> Affermò guardandomi
 
<< Cosa? Come? Che hai detto? >> Chiesi allarmata
 
<< Hai gli stessi abiti di ieri sera >> Spiegò indicando gli abiti e guardandomi un tantino stranito
 
<< Oh, si, sono andata a bere qualcosa dopo.. Il nostro incontro.. Eh.. Il tempo è volato, non me ne sono accorta >>
 
Ian mi guardò ancora perplesso
 
<< Sicura di stare bene? >> Mi chiese
 
Lo guardai e sospirai
 
<< Mi sono scontrata con la cameriera che portava la colazione a Micheal e tra le cose che erano cadute a terra, ho notato un tubetto con delle pillole antitumorali >> Dissi, liberandomi di quel peso ma non della mia preoccupazione
 
Ian mi guardò sconvolto, proprio come lo ero io
 
<< Ma.. Ne sei sicura? >>
 
<< Assolutamente, mia nonna prendeva le stesse ed è morta di cancro, lo sai >> Dissi
 
<< Si, lo so >> Mi rispose guardandomi negli occhi
 
Per un momento mi persi nei suoi profondi occhi blu poi mi ricordai della scorsa notte, di quello che avevo fatto con Paul e ritornai alla realtà.
 
<< Credi che Julie o Kevin lo sappiano? >> Chiesi
 
<< Non giungere a considerazioni troppo affrettate >> Mi disse << Magari c’è qualcosa di più >>
 
<< Vorrei che fosse così, davvero >> Dissi sospirando
 
Ian’s point of view
 
La guardai. Era così preoccupata e spaventata. Amavo questo di lei, era maledettamente altruista e sempre pronta a spendersi per il prossimo. Odiavo pronunciare quelle parole ma dovevo farlo.
 
<< Ho intenzione di interrompere qui la mia reunion >> Dissi, guardandola piuttosto serio
 
<< Cosa? Perché? >> Chiese sconvolta << Non devi farlo per me, Ian >>
 
<< Non lo faccio per quello che è accaduto tra noi >> Dissi dolcemente <<  Lo faccio per la mia famiglia, devo tornare da Seth e Nikki per rimediare >>
 
Nel suo sguardo c’era disapprovazione, rabbia, tristezza, sorpresa. Lei era sconvolta. E questa cosa mi rendeva felice, perché significava che le importava, ma allo stesso tempo triste, perché fare la cosa giusta faceva maledettamente male ad entrambi e odiavo questo.
 
<< Se lo ritieni giusto allora vai pure, torna da tua moglie e tuo figlio >> Disse, evitando di incrociare i miei occhi << Adesso vado a farmi la doccia >> Disse andandosene via velocemente
 
Sospirai e scesi a fare colazione assieme a tutti gli altri; lì incrociai Paul che mi guardava piuttosto mortificato, fino a quando si decise ad avvicinarsi a me.
 
<< Ho pensato a lungo a cosa dirti per giustificarmi della stronzata che ho fatto, ma adesso non ricordo più le parole e l’unica cosa che ricordo è che mi dispiace, tu sei mio fratello, mi fido ciecamente di te e non avrei dovuto, sono stato un perfetto idiota e spero che tu possa perdonarmi perché ci tengo a te, alla tua amicizia, tu sei mio fratello >> Mi disse con le lacrime agli occhi
 
<< Paul non c’è bisogno, io ti ho perdonato appena mi sono alzato in piedi dopo il primo pugno che mi hai dato >> Dissi sorridendogli per poi stringerci in un abbraccio fraterno
 
<< Ian, devo dirti un’altra cosa >> Disse guardandomi, ancora con le lacrime agli occhi
 
<< Dimmi pure >> Dissi sorridendo
 
<< Ero sconvolto e anche Nina lo era, l’ho baciata e poi sono corso via >> Cominciò a dire
 
<< Si, lo sapevo, Nina me l’ha detto ma non sono arrabbiato >> Dissi dandogli una pacca sulla spalla, come per dirgli di star tranquillo
 
<< Non è finita qui, Ian >> Mi disse, facendomi immobilizzare << Qualche ora dopo si è presentata dinnanzi la porta della mia camera, lei non voleva stare da sola e nemmeno io e.. Siamo finiti a letto insieme >>
 
Quelle parole rimbombavano nella mia mente come se fossero chiodi che si infilzavano nel mio cervello, non credevo che una cosa del genere potesse mai capitare e farmi così male, eppure era così.
 
<< Ma non è significato nulla, né per me né per lei >> Disse velocemente, giustificandosi immediatamente
 
Io non dissi nulla, mi limitai a dargli un pugno dritto in faccia, colpendolo al naso, e girandomi di spalle per poi dirigermi verso l’uscita dalla sala colazione mentre tutti gli altri soccorrevano Paul che era steso a terra.
 
Quel pomeriggio eravamo diretti allo studio fotografico per le foto promozionali del revival che sarebbe stato girato tra qualche tempo, anche se non ero proprio convinto di parteciparvi. Probabilmente qualcuno aveva detto ciò che oggi era successo tra me e Paul a Nina e sicuramente Paul le aveva detto che io sapevo. Non riuscivo nemmeno a guardarla negli occhi. Poi il mio sguardo si rivolse verso Micheal e la mia attenzione si spostò verso lui e ciò che Nina mi aveva detto questa mattina, così mi avvicinai, approfittando della pausa.
 
<< Ehi, Micheal, fa caldo eh >> Dissi notando che era piuttosto accaldato, probabilmente era uno degli effetti collaterali della chemio
 
<< Cosa c’è? La tua amante segreta ha spifferato tutto? >> Mi chiese acido
 
<< Lei si è solo preoccupata per te >>
 
<< Non credi che dovrebbe preoccuparsi più della sua vita e delle cazzate che combina? >> Chiese, sempre acido
 
<< Siamo stati colleghi per molto tempo e se hai qualche problema voglio solo che tu sappia che io ti sono vicino >> Dissi, col cuore in mano
 
Lui mi guardò e sospirò, abbassando lo sguardo
 
<< Ho un cancro alla pelle, al terzo stadio, che ha cominciato ad estendersi alle ossa e al cervello, sto facendo la chemio già da un anno e.. Questa reunion è la cosa migliore che mi potesse capitare >> Disse, confidandosi << Ho paura di morire e lo odio, mi sento un codardo >>
 
<< Non sei un codardo, Micheal, anzi sei l’uomo più coraggioso che io conosca >> Dissi << Dovresti dirlo a Julie o a Kevin, loro vorrebbero saperlo, ti vogliono molto bene >>
 
<< Se lo dico, significa che è vero, e se è vero significa che devo rinunciare alla reunion e al revival, è solo grazie a questo che per la prima volta da quando l’ho scoperto che mi sento vivo >> Disse con le lacrime agli occhi
 
<< Dillo quando ti sentirai pronto, e sappi che noi tutti staremo al tuo fianco >> Lo informai per poi avvicinarmi a Julie << Devo parlarti >> Dissi mentre il resto del cast ascoltava
 
<< Dimmi pure, Ian >>
 
<< Ho deciso che la mia reunion finisce qui, devo tornare a casa >> Dissi con fermezza
 
<< Ah, e credi di firmare il contratto per il revival? >> Mi chiese Julie
 
<< Io.. Non lo so >> Dissi sospirando
 
Nina aveva assistito a tutta la scena e si era fiondata verso me e Julie, sembrava fuori di se.
 
<< Non puoi rinunciare, non fare lo stesso errore che ho fatto io! >> Esclamò Nina
 
<< Nina, ascolta.. >> Cominciai a dire
 
<< No, ascolta tu! Ho fatto un casino, lo so! Ma non fare il mio stesso errore, non abbandonare questa famiglia per colpa mia, o di Nikki! Passeresti il resto della tua vita a pentirti esattamente come ho fatto io, ti prego.. Rimani, se non vuoi farlo per me allora fallo per te stesso >> Mi disse con le lacrime agli occhi mentre tra tutti era calato un silenzio tombale
 
<< Non abbiamo più 30 anni, Nina, dobbiamo prenderci le nostre responsabilità, soprattutto tu che sembri ancora rimasta ai tuoi 25 anni, hai bisogno di crescere e di smettere di essere la ragazzina di sempre che se ne va a letto con uno dei miei migliori amici, per cosa poi? Tu sai bene cosa ho vissuto con Nikki e Robert ma nonostante questo l’hai fatto, dopo che qualche secondo prima avevi detto di amarmi! Forse me ne pentirò, hai ragione, ma tu non sei nessuno per dare lezioni di vita, soprattutto a me che ho sempre combattuto per la mia famiglia, mentre tu nella tua vita per cosa hai combattuto? >> Chiesi arrabbiato, ma lei rimaneva impassibile senza rispondere << Ecco, appunto, per niente! >> Esclamai per poi andarmene, lasciandola lì da sola, sotto gli occhi di tutti che rimanevano in silenzio per l’imbarazzo.
 
Appena tornato in albergo cominciai a fare la valigia, non potevo più rimanere, dovevo tornare dalla mia famiglia e mi sarei preso del tempo per pensare se volevo partecipare al revival e se potevo perdonare Nina e Paul. Sapevo bene che Julie e Kevin avrebbero capito, loro erano davvero la mia famiglia. Finalmente avevo terminato di fare la valigia, così uscì da quella camera che mi aveva fatto compagnia per sei giorni- anche se mi erano sembrati un’eternità- e incrociai Micheal che stava passando da quel corridoio, probabilmente perché stava andando a cena con il cast.
 
<< Ehi, Ian, stai venendo a cena? >> Chiese Micheal
 
<< Ehi, Trevino, no, in realtà sto andando via >> Dissi << Ho già avvisato Julie e Kevin >>
 
<< Caspita amico, mi dispiace davvero molto >> Disse
 
<< E’ giusto così >> Gli dissi facendo un mezzo sorriso
 
Micheal mi guardò e mi sorrise leggermente
 
<< In realtà sono venuto qui per ringraziarti >> Affermò
 
<< Cosa? >> Chiesi stranito
 
<< Le tue parole mi hanno aiutato e mi hanno dato il coraggio per affrontare seriamente la malattia, ‘stasera dirò tutto ai membri del cast e alla crew, dovevo farlo prima o poi e tu mi hai aiutato, grazie >>
 
<< Micheal, io non ho fatto niente, ti ho solo dato il mio supporto >>
 
<< Sei sempre stato un leader durante le riprese, e non perché avessi uno dei personaggi principali ma perché è la tua natura >> Mi disse << Non puoi lasciarci proprio adesso, Ian, the vampire diaries ha bisogno di te e lo sai >>
 
<< Lo so ma ci sono cose su cui non posso passare sopra e devo prendermi le mie responsabilità >> Affermai semplicemente
 
<< Prima di sapere del cancro facevo una vita sregolata: mi ubriacavo continuamente, prendevo droghe, ero violento, si insomma non ero una bella persona.. Poi ho scoperto del cancro e la mia vita è cambiata, ho smesso con le droghe e con l’alcol ma sono comunque rimasto un codardo, non ho avuto il coraggio di dirlo a nessuno, di prendermi le mie responsabilità. Poi, mi hai detto quelle parole e finalmente ho capito: a volte prendersi le proprie responsabilità significa semplicemente avere coraggio di affrontare qualcosa di difficile. Sei sicuro che il tuo qualcosa di difficile sia Nikki? Sei sicuro di non star scappando da quell’unica cosa che non hai il coraggio di affrontare? >>
 
Quelle parole mi avevano fatto davvero riflettere, ma sapevo di non poter tornare indietro, così dopo che avevo salutato Micheal, presi la mia valigia e mi diressi verso la hall dove salutai Julie e Kevin.
 
<< Mi raccomando, fatti sentire per il revival, noi ci teniamo davvero >> Disse Julie commossa
 
<< Promesso, ti farò sapere al più presto >> Dissi abbracciandola per poi salutare anche Kevin
 
Stavo per andarmene quando vidi vicino all’ingresso sia Paul che Nina, assieme a tutti gli altri che probabilmente volevano salutarmi. Paul si avvicinò a me per primo, guardandomi con gli occhi lucidi.
 
<< Ian, io non so che dire.. >> Disse Paul << Non voglio perderti >>
 
<< Hai sbagliato >> Dissi con fermezza
 
<< Lo so >> Mi disse abbassando lo sguardo
 
<< Ma sei l’unica persona che mi sia rimasta, non posso perdere anche te >> Gli dissi facendo un mezzo sorriso << Col tempo ritorneremo come prima >>
 
Paul gli sorrise e si diedero un abbraccio fraterno, per salutarsi. Poi proseguì con i saluti: Candice e Kat mi strinsero forte, Steven mi diede il cinque, salutai i due Micheal, Zach, Matt, e tutti gli altri.
 
Poi mi voltai e la vidi così piccola, indifesa e mortificata, non sapeva se salutarmi o meno ma io non avrei commesso gli stessi errori di qualche anno fa.
 
<< E’ stato bello rivederti, Nina >> Dissi sorridendole
 
<< E’ stato bello anche per me >> Disse cercando di non piangere << Prenditi cura di te >>
 
Le sorrisi e le feci un cenno, per poi salutare nuovamente tutti con lo sguardo e ritornare a casa mia, da mio figlio e da mia moglie, nonostante le parole di Micheal riecheggiavano nella mia mente.



Spazio Autrice:
Ciao miei amati lettori, come state? Spero tutto bene! Ringrazio sempre le numerose persone che seguono e leggono la storia seppur in silenzio, mi piacerebbe molto ricevere dei vostri pareri (anche negativi, eh) ma non importa, mi accontenterò delle vostre visite e continuerò a scrivere questa storia! 
Ci troviamo nel settimo giorno di reunion, Ian ha scoperto del grave errore commesso da Nina e Paul e adesso è ancora più convinto di abbandonare la reunion e tornare dalla sua famiglia per aggiustare le cose, ma Nina cerca di disuaderlo e questo scatena la rabbia di Ian che le rinfaccia la sua incapacità a prendersi le responsabilità e a crescere. Così, dopo quella sfuriata decide di andarsene ma nonostante questo sa bene di non poter rinunciare a Paul, suo caro amico, e nemmeno a Nina, così li saluta con un arrivederci e tanta nostalgia, non con un addio e rancore. Inoltre, da sfondo a questa settima giornata vi è la scoperta della malattia del nostro Trevino, ho scelto di inserire questa malattia nella storia perchè purtroppo molte persone combattono con questa ogni giorno, e nonostante sia una malattia difficilmente curabile questa è parte della vita quotidiana di molte persone, sottolineo purtroppo. Lasciandovi con questo tocco di malinconia (spero non troppo, eh) vi do appuntamento alla prossima giornata! 
E se vi va, nell'ambito "The Vampire Diaries" ho iniziato una nuova fan fiction che parte dalla 4x23 e stravolge tutta la storia perchè in quella puntata Elena non sceglierà Damon, nè Stefan, ma sceglierà se stessa! Se vi incuriosisce fateci un salto ;)   ----- > http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3696644&i=1 <-----

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Capitolo 8
*** Day seven ***


Day Seven



Nina’s point of view
 
Ian se n’era andato da qualche ora e già mi mancava, eravamo andati a cena ma non avevo toccato cibo, quella serata senza di lui era stata una tortura. Finalmente eravamo rientrati in albergo ed io potevo rintanarmi nella mia camera per tutta la sera, chiedendo il servizio in camera, quando davanti la porta di camera mia vidi una persona inattesa.
 
<< Justin, cosa ci fai qui? >> Chiesi sbigottita
 
<< Volevo farti una sorpresa >> Mi rispose << E parlare, se me lo consenti >>
 
Eccolo lì. Il ragazzo più dolce, bello e gentile che avessi mai potuto desiderare di avere era proprio lì davanti la mia porta nonostante l’avessi trattato peggio di uno straccio. Ero proprio un’idiota.
 
<< Ma certo, entriamo >> Gli dissi
 
Aprì la porta della mia camera e lo feci accomodare dentro, ci sedemmo sul letto e rimanemmo in tombale silenzio, entrambi eravamo piuttosto imbarazzati.
 
<< Scusa l’intrusione ma non ce la facevo più ad aspettare, Nina >>
 
<< Just, hai tutte le ragioni del mondo ad odiarmi, sono stata imperdonabile >> Dissi mortificata, guardandolo
 
<< E’ colpa mia, ho corso troppo, ma io ti amo come non ho mai amato nessuna prima ad ora e sono disposto ad aspettarti, come ti ho scritto nel biglietto ma dovevo vederti >> Disse con dolcezza
 
<< Sono felice che tu sia qui, davvero >> Dissi con le lacrime agli occhi
 
Lui mi sorrise e mi diede un dolce bacio sulle labbra, che sfociò poi in una notte di passione che consumammo nel letto della mia camera d’albergo. Quella mattina facemmo colazione col servizio in camera e quasi mi ero dimenticata quanto fosse piacevole Justin., ero stata davvero cattiva con lui.

<< Allora, termini la reunion e torniamo a casa insieme? >> Mi chiese dolcemente << O sto correndo ancora troppo? Non so mai come comportarmi con te, Nikolina. >>
 
Quando mi chiamò in quel modo sussultai, solamente Ian mi chiamava in quella maniera e una grande nostalgia cominciò a pervadermi, così scossi la testa e cercai di risollevare il morale. Mi alzai e mi diressi verso uno dei cassetti del mio comodino e lì uscì l’anello di fidanzamento che Justin mi aveva dato qualche mese prima e che mi aveva lasciato dopo la sua visita nei primi giorni della reunion, lo guardai e mi avvicinai a lui per poi inginocchiarmi.
 
<< Nina, cosa stai facendo? >> Chiese divertito ma allo stesso modo confuso
 
<< Justin Alexander Edwards, mi vuoi sposare? >> Chiesi nervosa, inginocchiata davanti a lui con in mano l’anello di fidanzamento
 
<< Ma certo che voglio, Nikolina Kostantinova Dobreva >> Mi disse sorridendo per poi baciarmi e mettermi l’anello al dito.
 
Lo guardai e gli sorrisi.
 
Dopo essermi fatta una bella doccia, lasciai Justin intento a fare un giro ad Atlanta, visto che non c’era mai stato così a lungo da poter fare un giro turistico, io invece dovevo lavorare quindi raggiunsi tutti gli altri, che mi guardarono straniti.
 
<< Sbaglio o è un diamante quello che hai al dito? >> Chiese Candice sbalordita
 
<< Oh, si, ho chiesto a Justin di sposarmi e lui.. Si, insomma, siamo fidanzati >> Dissi sorridendo imbarazzata
 
Mi immaginavo più entusiasmo e coinvolgimento per quella notizia e invece ricevetti solo sorrisi forzati e piuttosto imbarazzati, ma non potevo biasimarli perché anche io mi sentivo esattamente come loro, però dovevo cercare di cambiare, di prendermi le mie responsabilità.
 
Ian’s point of view
 
Avevo impiegato un giorno e una notte per arrivare a casa mia, di Nikki e del nostro Seth, appena giunto dinnanzi la porta, presi il mazzo di chiavi e cercai di aprire ma niente, probabilmente Nikki aveva cambiato serratura. Così, guardai dietro il vaso di ceramica regalatoci dai suoi genitori per il nostro decimo anniversario e trovai la chiave di riserva, la inserì e riuscì ad aprire la porta.
 
Appena vi entrai c’era un silenzio tombale, forse non c’era nessuno a casa?
 
<< Seth? Nikki? >>
 
Ancora non rispondeva nessuno. Quando sentì dei passi provenienti da sopra che si facevano sempre più intensi e numerosi, sino a quando vidi il mio piccolo bambino che mi si fiondò tra le braccia.
 
<< Papà sei tornato! >> Esclamò Seth al settimo cielo, così sorrisi e riuscì a prenderlo per poi stringerlo a me
 
<< Certo che sono tornato, mi sei mancato tanto >> Dissi sorridendo
 
Seth mi sorrise con quei suoi occhi color ghiaccio che aveva sicuramente ereditato da me e la pelle olivastra e i capelli castani che invece erano di sua madre. Il ritrovo con mio figlio venne interrotto dall’arrivo di Nikki che sorrise leggermente, anche un po' stranita dalla mia presenza.
 
<< Apri la mia valigia, c’è un bel regalo per te, vallo a scartare in camera tua >> Gli dissi sorridendo
 
Così Seth scattò dalla gioia in piedi e corse ad aprire il mio regalo che gli avevo portato da Atlanta nella sua stanza, poi guardai Nikki.
 
<< Cosa ci fai qui? >> Mi chiese incuriosita, così sospirai
 
<< Non potevo più rimanere lì e fare finta che a casa non avessimo dei problemi >> Dissi, avvicinandomi leggermente a lei
 
<< E Nina? Lei non è un problema? >>
 
<< Lo sai bene cosa Nina è stata per me, ma tu sei mia moglie, tu sei la mia famiglia assieme a Seth, adesso >> Dissi << Sono ancora arrabbiato per quello che hai fatto ma credo che la colpa sia anche mia, possiamo superarlo, se tu lo vuoi >>
 
<< Io.. Si, voglio superarlo >> Mi disse con le lacrime agli occhi
 
Così le sorrisi e ci abbracciammo, ancora non eravamo pronti per entrare in intimità ma ci saremmo arrivati, pian piano, saremmo stati i Somerheed di una volta, ne ero sicuro.
 
 
Nina’s point of view
 
Finalmente anche il giorno sette della reunion era terminato, non vedevo l’ora che tutto questo finisse, stava diventando una vera e propria tortura. Prima di salire in camera e raggiungere Justin che probabilmente mi stava aspettando per cenare insieme, chiamai una delle mie migliori amiche, Julianne, che rispose poco dopo.
 
<< Ehi, fidanzatina, finalmente ti sei degnata a farmi una chiamata >> Disse Julie divertita appena rispose al telefono
 
<< Ma come fai già a saperlo? >> Chiesi ridendo leggermente
 
<< Justin è un mio caro amico, ricordi? >> Mi chiese prendendomi in giro
 
<< Ho capito ma sono io la tua migliore amica o lui? >> Chiesi divertita
 
<< Mh, ci devo pensare >> Disse scherzando
 
<< Jules! >> Esclamai rimproverandola, con uno dei tanti nomignoli che le davo
 
<< Okay, scusa, scusa, allora.. Come ti senti? Finalmente ti sei decisa? >> Mi chiese entusiasta
 
<< Si, so bene che Justin è quello giusto.. >> Cominciai a dire
 
<< Ti prego, non dire nessun ma perché giuro che ti strozzo! >> La avvertì << Lui è un brav’uomo, si prenderà cura di te e, chi lo sa, dei vostri figli >>
 
Sospirai
 
<< Hai ragione, lui è quello giusto >> Dissi << Adesso vado, grazie per la chiamata Julie, a dopo >> Dissi chiudendo velocemente
 
Sospirai mentre Zach mi veniva incontro con dei sacchetti provenienti dal McDonald’s che mi guardava sorridendo un po' stranito
 
<< Come mai in questo piano? Mi sembra che non è quello tuo >> Osservò
 
<< Oh, si, avevo solamente bisogno di camminare un po' >> Dissi, sperando che quella giustificazione fosse convincente
 
Zach mi guardò divertito
 
<< Candice mi ha detto del tuo fidanzamento, congratulazioni >> Mi disse sorridendo
 
<< Oh, grazie >> Risposi cercando di sorridere
 
Zach mi guardò e sorrise leggermente, ho sempre avuto un ottimo rapporto con lui e sicuramente aveva capito che c’era qualcosa che non andava.
 
<< Ho preso qualche panino in più, ti va di mangiare assieme a me? >> Mi chiese, così sorrisi
 
<< Ma certo, grazie >>
 
Entrai dentro la camera di Zach e parlammo, mangiammo e ridemmo per tutta la serata, quasi avevo dimenticato quanto lui fosse esilarante e quanto amassi parlare con lui.
 
<< Sai, non ti ho mai fatta tipo da matrimonio >> Ammise Zach << Si, insomma, dopo quello che è successo con Ian.. Pensavo che non ti saresti fidanzata con nessuno, per scelta tua >> Precisò l’uomo
 
<< Sai, lo credevo anche io >> Confessai << Ian era così giusto per me, ma non era giusto il momento, capisci? Così ho rimandato e lui si è rifatto una vita e anche io.. Ma niente per me è stato lo stesso >> Ammisi
 
<< E allora perché ti stai sposando? >> Chiese, curioso
 
<< Justin è così dolce e perfetto per me.. Ed io non sono più la 25enne di un tempo, ha ragione Ian.. Devo crescere, ed io non voglio più passare la mia vita da sola >> Dissi guardandolo negli occhi
 
<< Sai bene che ho una figlia e che con sua madre non è finita bene, lei è stata incarcerata e io ho dovuto crescere  mia figlia da solo, e sono arrivato ad un certo punto in cui non volevo più farlo in questa maniera così ho cercato disperatamente qualcuno e quando ho trovato Nathalie pensavo di essere felice ma non lo ero >> Ammise << Che senso ha stare con una persona solo perché non vuoi stare solo ma non la ami? >>
 
<< Justin non è un ripiego >> Cercai di giustificarmi

<< Ma non è nemmeno la persona che vuoi al tuo fianco, Nina, io adesso sono felice con una meravigliosa donna che sposerò tra un anno, ho dovuto combattere la solitudine per molto tempo ma ne è valsa la pena, adesso sono felice >>
 
Lo guardai e sorrisi leggermente
 
<< Sapevo della tua ex moglie Alanna ma non sapevo di Nathalie e nemmeno di questa nuova donna, sono davvero felice per te, Zach, te lo meriti davvero >>
 
<< Anche tu meriti la felicità, Nina >>
 
Lo guardai
 
<< Allora mi inviterai per il tuo matrimonio? >> Chiesi divertita, così lui rise leggermente
 
<< Ma certo, adorerai Crystal, è una donna eccezionale >> Rispose, sorridendo felice
 
Avevo passato una serata piacevole con Zach ma era arrivato il momento di tornare nella mia camera, Justin mi stava aspettando. Non sapevo a fondo la storia di Zach e mi ha colpito molto come è riuscito a superare l’arresto di sua moglie, la rottura con Nathalie, la solitudine, il crescere sua figlia da solo. Oltre ad essere una brava persona, Zach era anche un esempio da seguire.
 
Dopo quella piacevole serata tornai in camera mia, dove Justin mi stava aspettando; appena mi vide, si avvicinò a me e mi lasciò un dolce bacio sulla guancia.
 
<< Tesoro, hai fatto tardi >> Osservò il ragazzo
 
<< Oh, si, scusami >> Mi giustificai << Ho mangiato un boccone con gli altri, ho dimenticato di avvisarti >>
 
<< Tranquilla, adesso chiamo il servizio in camera >> Disse dolcemente << Sai, mia madre è al settimo cielo per il nostro fidanzamento >>
 
A quelle parole lo guardai di scatto
 
<< Tua madre? Gliel’hai detto? >> Chiesi sconvolta
 
<< Non avrei dovuto? E’ mia madre, la mia famiglia >> Disse divertito << Tu ancora non l’hai fatto? >> Mi chiese
 
<< Oh, no, aspetto che finisca questa reunion e speravo di dirlo di presenza, tutto qui >> Dissi, giustificandomi ancora
 
<< Pensavo ad un mese in cui sposarci, che ne pensi Giugno? >> Mi chiese con occhi sognanti
 
<< Io non saprei, non ci ho mai pensato davvero >> Dissi guardandolo
 
<< Beh, è ora di pensarci, non credi? >> Mi chiese sorridendo, dandomi un bacio sulle labbra
 
<< Già >> Dissi sorridendo leggermente << Scusa ma sono un po' stanca, faccio una doccia e vado a letto >>
 
<< D’accordo >> Mi disse abbassando leggermente lo sguardo
 
Sapevo bene che il mio mancato entusiasmo e quelle mie risposte gli facevano male, le parole di Zach erano maledettamente vere ma quando vidi quell’uomo così bello e premuroso star male per me che invece ero un disastro mi si spezzò il cuore. In quel momento capì che nonostante tutto, non volevo più star da sola, volevo un marito, dei figli, si insomma.. Una famiglia.
 
<< Ho sempre voluto sposarmi in primavera >> Cominciai a dirgli << In un meraviglioso prato all’aperto, con tanti fiori di ciliegio, io li ho sempre adorati, mi ricordano molto la mia infanzia >> Affermai, guardandolo
 
Justin mi guardò e un ampio e felice sorriso si dipinse sul suo volto
 
<< E fiori di ciliegio siano >> Mi disse, così gli sorrisi leggermente ed entrai in bagno per lasciarmi andare ad una doccia rilassante e ai miei pensieri da futura sposa.
 
 
Spazio Autrice:
Ciao a tutti, carissimi, con il centesimo visitatore del capitolo precedente decido di postare quello successivo! Ammetto di essere davvero felice di ricevere così tante visite in pochi giorni, quindi grazie a tutti per aver letto con così tanta dedizione questa storia fino a qui (: Adesso torniamo al capitolo: Ian è tornato a casa con la convinzione e speranza che le cose possano ritornare esattamente come prima, Nina invece è alle prese col suo ex/nuovo fidanzato che ripiomba ad Atlanta, ormai stanco d’aspettarla, e decide di non voler rimanere più sola, di costruirsi una famiglia, così gli chiede di sposarlo e lui accetta. Qui viene introdotta la triste (ed in parte vera) storia di Zach che ha dovuto affrontare un terribile periodo per l’incarcerazione di sua moglie Alanna e quindi crescere la sua bambina da solo, anche lui ha sofferto la solitudine, anche lui si è fidanzato con una donna che non amava realmente (in questo caso, Nathalie Kelley)  e si è accontentato ma poi ha capito di non essere felice e ha proseguito nella via della solitudine fino a trovare il vero amore con Crystal, una nuova fiamma. Nonostante le parole di Zach l’abbiano colpita e nonostante la voglia di cambiare e prendersi le sue responsabilità, Nina non vuole rimanere più sola. 
 

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Capitolo 9
*** Day Eight ***


Day Eight


Ian’s point of view
 
Erano già passati due giorni dal mio ritorno a casa e dovevo ammettere che le cose erano cominciate piuttosto bene: mi stavo godendo il mio tempo con mio figlio Seth e stavo ricominciando con mia moglie, pian piano. Non potevo essere più sereno di così, anche se non potevo negare che mi mancava già Atlanta.
 
Di mattina presto andai alla caffetteria all’angolo di casa nostra per prendere qualche espresso e delle ciambelle per poi tornare e svegliare Seth e Nikki che stavano ancora dormendo, così avremmo fatto colazione insieme. Avevo già preso i due espressi ed ero in attesa di riceverli mentre sceglievo tra la varietà di ciambelle esposte, la mia attenzione ricadde inevitabilmente su quelle alla vaniglia- le sue preferite- e a quel secondo giorno di reunion in cui avevamo trascorso la mattina alla nostra solita caffetteria con le nostre solite ciambelle alla vaniglia.
 
<< Ian Somerhalder, quale onore >>
 
Mi voltai e mi venne spontaneo sorridere
 
<< Adrianne, che piacere! >> Esclamai, abbracciandola
 
Lei si strinse leggermente imbarazzata, forse per quel nostro ultimo incontro ed in effetti aveva proprio ragione ad esserlo.
 
<< Ti va un caffè? Parliamo un po' >> Le proposi
 
Lei mi guardò, sembrò non volere ma allo stesso tempo non voleva rifiutare, quindi si limitò a sorridere e ad annuire, in segno positivo alla mia proposta. Così ci sedemmo ad uno dei tanti tavoli, con uno espresso tra le mani.
 
<< Sei qui quindi presumo che tu sia tornato a casa, nonostante la reunion non sia ancora terminata >> Osservò Adrianne dando un sorso al suo caffè
 
<< Già, dovevo mettere le cose a posto con la mia famiglia, Julie e Kevin hanno capito >> Le spiegai << E tu come mai sei qui? >>
 
Mi guardò, sembrò non volermi rispondere a quella domanda.
<< Sto collaborando con Robert, mi ha offerto un lavoro come consulente immagine di un suo cliente >> Mi spiegò
 
<< Già, ricordavo che lui ti era molto amico, in fondo è stato lui a suggerirmi te come mia consulente per l’immagine >> Dissi, sospirando
 
<< Mi dispiace, ma dopo che mi hai licenziata gli ho chiesto una mano per trovare un lavoro >> Cercò di giustificarsi, così le sorrisi rassicurandola
 
<< Non devi giustificarti e poi io non volevo licenziarti, è che non mi sembrava più il caso, tutto qui >> Dissi, guardandola
 
<< E Nikki? Come sta? E’ da molto che non la sento >>
 
<< Stiamo ricominciando, pian piano >> Le dissi
 
<< Sono davvero contenta per la tua famiglia, è stato bello rivederti >> Mi disse sorridendomi mentre si alzava, facendomi capire che doveva andare
 
<< Adrianne >> Dissi alzandomi a mia volta
 
<< Si? >> Chiese prendendo la sua borsa
 
<< Per me quella notte è stata importante, tu sei stata importante >> Confessai << Magari un giorno, potremmo ritornare amici e potresti essere di nuovo la mia consulente immagine? >> Chiesi
 
Lei mi guardò e mi sorrise leggermente
 
<< Magari, un giorno >> Disse per poi prendere il suo portafoglio per pagare
 
<< Lascia, faccio io >> Dissi fermandola
 
Lei mi guardò e mi sorrise
 
<< Statti bene >> Disse per poi uscire dalla caffetteria
 
Sospirai e presi i due espresso e le ciambelle che avevo ordinato e ritornai a casa mia, dalla mia famiglia.
 
 
Nina’s point of view
 
<< Passaporto? >> Chiesi mentre aiutavo Justin a fare le valige
 
<< Preso >> Mi disse divertito mentre prendeva il suo borsone e la sua valigia << Il bacio della partenza? >> Mi chiese prendendomi in giro
 
<< Che divertente >> Dissi ridendo leggermente, dandogli un dolce bacio sulle labbra << Allora, finisco con la reunion e ti raggiungo a casa nostra, a Santa Monica >>
 
<< Che bello quando dici casa nostra >> Mi disse sorridendo
 
Lo guardai e ricambiai il sorriso per poi dargli un dolce bacio sulle labbra
 
<< Mi raccomando, stai attento >> Dissi
 
<< Ti penserò tutto il tempo >> Mi disse dolcemente, così gli sorrisi dolcemente
 
<< A presto >>
 
<< Ciao, tesoro >> Mi disse per poi uscire dalla camera e andare via
 
Appena chiuse la porta tirai un sospiro di sollievo, ormai ero entrata nella prospettiva del matrimonio ma tutta quella pressione e aspettativa mi distruggeva. Così per scacciare via i brutti pensieri feci una bella doccia e mi preparai, l’ottavo giorno di reunion sarebbe stato dedicato alla visione dell’ultima puntata della serie- proprio l’ottava- e alla risposta delle domande, irrisolte e non, dei fans.
 
Scesi di sotto e c’erano tutti che mi attendevano con l’allegria e l’entusiasmo di sempre, con cui affrontavamo ogni giornata da quando era iniziata la reunion ma senza di lui non era lo stesso, lo sapevo io e lo sapevamo tutti. Scossi la testa e cercai di non pensarci, così ci dirigemmo verso la sala conferenze dove sarebbe stato proiettato l’episodio e avremmo dato avvio alla convention.
 
Al suo termine a tarda serata, andammo a cena al ristorante dell’albergo dove ci aspettava un menù delizioso, così ci godemmo la serata in buona compagnia e con ottimo cibo e del buon vino. Quella meravigliosa compagnia venne interrotto da un tintinnio provocato dalla posata sul bicchiere, Micheal Trevino si era alzato in piedi e aveva sorriso a tutti imbarazzato.
 
<< Scusate se interrompo la serata ma ho una cosa molto importante da dirvi >>
 
Tutti lo guardammo senza fiatare e gli lasciammo la possibilità di parlare, così si schiarì la voce e ci parlò
 
<< Cercherò di essere più diretto possibile con voi, a patto che non cominci a vedere versarvi lacrime, non voglio questo >> Dopo questa premessa, sospirò << Ho scoperto circa 1 anno fa di avere un cancro alle ossa, è stato uno shock per me e ho cominciato a cambiare vita, non facevo più festini o assumevo droghe e alcol ma la malattia mi ha portato ad isolarmi da tutti quanti, amici, parenti, la mia famiglia. Non ero felice da molto tempo, prima di partecipare a questa reunion e finalmente ho capito- o meglio, qualcuno mi ha fatto capire- che non devo più scappare, che devo essere coraggioso e affrontare tutto questo assieme alle persone che amo. Per questo, domani mattina partirò per Valencia, a casa mia, e comincerò una cura a fianco dei miei genitori, spero che voi possiate capire perché non posso più rimanere e mi dispiace. Questa reunion è stata fondamentale per me, questa serie tv è stata fondamentale per me, voi siete fondamentali per me >> Disse quasi nervoso per ciò che stava dicendo
 
Tutti ci guardammo negli occhi, eravamo visibilmente commossi. Pian piano, ognuno di noi si alzò in piedi e fece un applauso a Micheal, io già sapevo della sua malattia ma il fatto di averlo detto a tutti noi, il fatto di aver deciso di essere coraggioso e combatterla era un miracolo. Ed io sapevo che ce l’avrebbe fatta.
 
Tutti lo abbracciammo, qualche lacrima scese, era inevitabile, ma erano lacrime di gioia perché sapevamo che ci saremmo rivisti l’anno dopo, per il revival, tutti insieme. Al termine di quella emozionante serata, mi diressi verso la hall dove vidi Matt seduto in uno dei tanti divanetti posti all’entrata per far soggiornare temporaneamente gli ospiti, così sorrisi e mi avvicinai a lui, intento a leggere un libro.
 
<< Cosa leggi? >> Chiesi, cogliendolo alla sprovvista
 
Matt mi guardò e mi sorrise dolcemente
 
<< Cent’anni di solitudine del mitico Marquez >> Mi rispose, facendomi spazio per farmi sedere accanto a lui, così sorrisi e accettai la tua tacita proposta
 
<< Si, insomma, qualcosa di allegro >> Dissi divertita
 
Lui rise leggermente e abbassò lo sguardo divertito
 
<< Colpevole >> Ammise << Hai sentito la storia di Micheal? Non riesco a pensare come in questi anni sia cambiato tutto, non avrei mai immaginato che qualcuno di noi avrebbe avuto a che fare con questi tipi di problemi >> Affermò
 
<< Già, a volte la nostra professione ci porta a credere di essere invincibili ma la realtà è che siamo dei comuni mortali, con i problemi che può avere qualsiasi altra persona su questa terra >> Dissi pensierosa
 
<< Sai, la confessione di Micheal mi ha fatto riflettere >> Disse
 
<< Su cosa? >> Chiesi incuriosita
 
<< Sulla vita che sto conducendo >> Affermò << La gente si ammala ogni giorno e rimpiange ogni attimo della propria vita, prima che mi ammali o che sia troppo tardi per tornare indietro voglio vivere come ho sempre sognato, voglio un giorno potermi guardare indietro e sorridere di ciò che ho fatto >>
 
<< Ma che dici, Matt? Tu sei un grande attore, un ottimo amico e professionista >> Gli dissi, sconvolta dalle sue parole
 
<< Ma nella mia vita non voglio essere solo questo >> Disse
 
<< E cosa vorresti essere di più? >> Gli chiesi
 
<< Un padre >> Disse guardandomi << Ho avuto molte frequentazioni e un solo grande amore che è finito dopo nemmeno un anno, credo che in amore sia fortunato tanto quanto Alaric >> Disse e quella battuta ci fece scoppiare a ridere
 
<< Bella battuta >> Dissi divertita
 
<< Non voglio accontentarmi, Nina, voglio vivere e realizzare tutti i miei sogni >> Disse guardandomi negli occhi
 
Quella dichiarazione mi fece riflettere, senza accorgermene stavo pensando, fissando il pavimento in tombale silenzio mentre Matt mi guardava
 
<< E tu? >> Mi chiese, così lo guardai
 
<< Io cosa? >> Chiesi
 
<< Ti stai accontentando? >>
 
<< Ti stai riferendo al mio fidanzamento? >> Chiesi divertita, così lui rise leggermente
 
<< Io non ho detto niente >> Mi rispose ridendo, così sospirai
 
<< Io voglio solo una famiglia, è arrivato il momento >> Dissi con determinazione
 
<< Niente ti impedisce di averla, ma ti auguro sempre di non accontentarti mai.. Io l’ho fatto e solo adesso ho capito che ho sbagliato tutto >> Mi disse
 
<< Ma sei ancora in tempo per rimediare, no? >> Chiesi sorridendo leggermente
 
<< Certo, e anche tu >> Mi disse sorridendo, per poi alzarsi << Buona notte, Nina >>
 
<< Notte, Matt >> Dissi mentre lui si indirizzava verso la sua camera
 
Rimasi ancora un po' nella hall e ne approfittai della tranquillità della notte per pensare a me, alla mia vita, a Justin, al mio futuro matrimonio, a quello che volevo realmente. I miei pensieri vennero interrotti dall’arrivo di Phoebe e Paul che, probabilmente, erano usciti per bere qualcosa dopo la cena con il cast, Paul andò a prendere le chiavi della sua camera mentre Phoebe rimase nella hall ad attendere, poi si voltò ed i nostri sguardi si incrociarono così le sorrisi leggermente e mi avvicinai a lei.
 
<< Ciao, avete fatto le ore piccole? >> Le chiesi sorridendo
 
<< Oh si, siamo usciti per parlare e ora siamo qui >> Mi disse imbarazzata
 
La guardai e le sorrisi, notai già che la pancia si faceva più pronunciata per via della gravidanza, ero veramente felice che si fossero ricongiunti.
 
<< Sono davvero contenta che le cose si siano sistemate tra voi, e congratulazioni per il bambino >> Le dissi sorridendo
 
<< Un vaso rotto non si può aggiustare >> Disse quasi sottovoce, come se stesse parlando tra se e se, così la guardai stranita << Ma ci possiamo provare >> Disse guardandomi
 
<< Tra te e Paul non c’è niente di rotto, voi vi amate, state per avere un bambino >> Le dissi determinata
 
<< Ci amiamo? Per questo lui è venuto a letto con te? >> Chiese con gli occhi lucidi
 
Quella frase mi spiazzò, rimasi semplicemente a guardarla e non riuscì a controbattere, aveva ragione ad odiarmi.
 
<< Phoebe, io.. >> Cominciai a dire
 
<< Non ce l’ho con te >> Disse subito in maniera fredda << Non mi riferivo a me e Paul, sono io il vaso rotto >> Disse in procinto di piangere
 
La guardai, così vulnerabile, così fragile, quella storia l’aveva distrutta e la stava ancora distruggendo, aveva lo sguardo perso nel vuoto, la Phoebe divertente e solare non c’era più. Ben presto, Paul ci raggiunse invece più sorridente che mai, e cinse con il suo braccio la spalla di Phoebe.
 
<< Nina, ancora sveglia? >> Mi chiese Paul
 
<< Stavo andando in camera proprio adesso >> Gli risposi sorridendo leggermente << Buona notte >> Dissi per poi andare nella mia camera
 
Nel tragitto ripensai a Phoebe, sembrava che tutta la sua voglia di vivere fosse stata prosciugata, come se si fosse accontentata. Allora mi venne spontaneo pensare: e se anche io diventassi così? E se anche io mi stessi accontentando? E se anche io avessi perso la mia voglia di vivere? E se… ?
 
Spazio Autrice:
Ciao a tutti, lettori, come state? Spero bene, davvero, cosa ne avete pensato di questo capitolo? Vi ricordo che la reunion consta di 10 giorni, noi siamo giunti al giorno otto, quindi con mio sommo dispiacere posso dire che siamo quasi giunti al termine. Beh, se tra i miei tanti lettori ci fosse qualcuno che abbia voglia di recensire ne sarei davvero felice :) un bacio davvero grande a tutti, buona giornata!

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Capitolo 10
*** Day Nine ***


Day Nine



Nina’s point of view
 
Non avevo chiuso occhio per tutta la notte, l’immagine di una Phoebe infelice mi torturava e mi aveva portato a rigirarmi nel mio letto. Quando mi alzai, avevo due occhiaie profondissime a causa del mancato sonno, così mi andai a fare un bagno caldo e rilassante, ma neanche quello mi era servito, sapevo bene che solo una cosa mi sarebbe servita in quel momento.
 
<< Pronto? Ciao Justin >> Cominciai la chiamata non appena Justin aveva accettato la mia chiamata
 
<< Ehi, tesoro, già sveglia? >> Mi chiese dolcemente così feci un sospiro profondo
 
<< Puoi tornare ad Atlanta? >> Gli chiesi a mia volta, con una fitta al petto
 
<< Ti manco già? >> Dal suo tono sentivo che era divertito
 
<< Ho bisogno di vederti, davvero >> Dissi sospirando dolcemente
 
Justin sarebbe arrivato col primo aereo che trovava per Atlanta mentre io mi preparavo per il mio destino e per l’evento di red carpet organizzato per la presentazione delle foto promozionali del revival; Julie sapeva bene che quello era un rischio visto che non eravamo sicuri se Ian avesse partecipato e considerando che lui nelle foto compariva, ma quello poco importava. Trascorsi tutta la giornata chiusa nella mia camera, ripensando a quel meraviglioso soggiorno e di come dieci giorni erano trascorsi troppo velocemente.
 
Ian’s point of view
 
Quel meraviglioso venerdì mattina avevo promesso a Seth e a Nikki che avremmo trascorso una meravigliosa giornata a Central Park, con tanto di pic-nick. Quando eravamo arrivati, Nikki si era premurata di sistemare ogni cosa mentre io cominciai a giocare a pallone con mio figlio, era da tanto che non stavo con lui e finalmente mi sentivo bene.
 
Dopo una mattina con Seth, lo lasciai giocare con i suoi amici del parco e mi sedetti sull’erba accanto a Nikki che, invece, si godeva il panorama.
 
<< Ti va un hot dog? >> Chiesi sorridendole
 
Lei mi guardò e mi sorrise quasi imbarazzata
 
<< Oh, no, grazie >> Disse
 
<< Ma dai, tu ami gli hot dog di Central Park >> Dissi divertito << Con tripla salsa >> Affermai sorridendo, lei mi guardò e sorrise alla stessa maniera
 
<< E tante patate fritte >>
 
Le sorrisi e mi alzai per andare a prendere gli hot dog e le patate fritte che lei amava tanto, così mi avvicinai al venditore ambulante e presi ciò che mi serviva; ma mentre il commerciante mi stava servendo vidi che Nikki si era fermata a parlare con una persona che conoscevo bene, Robert. Così presi le cose da mangiare e mi fiondai verso loro che, appena mi videro arrivare sembrarono sbiancare.
 
<< Ian, è un piacere rivederti >> Mi disse quello che una volta era uno dei miei più cari amici, che fissava mia moglie, la quale non riusciva a mantenere lo sguardo
 
<< Ciao, Robert >> Dissi, cercando di essere superiore e non creare problemi << Come stai? >> Chiesi cordialmente
 
<< Oh bene, stavo passeggiando quando ho visto Seth che mi ha salutato e mi ha portato da voi, visto che non ci vedevamo da un po' >> Disse, quasi giustificando la sua presenza << Aspettavo che tornassi dal prendere gli hot dog >>
 
<< Sono contento che sei venuto a salutare >> Dissi annuendo, in maniera piuttosto seria
 
<< Allora adesso posso andare >> Disse sorridendo imbarazzato << Ciao >> Disse guardandomi per poi volgere lo sguardo a Nikki, la quale però manteneva il volto basso, non aveva il coraggio di guardarlo.
 
Gli feci un piccolo e perplesso sorriso e lasciai che se ne andasse, per poi goderci il resto della giornata anche se Nikki, dopo quell’incontro, sembrava piuttosto scossa. Quando ritornammo a casa per ora di cena, già Seth dormiva, probabilmente perché distrutto da quella giornata di divertimento, così lo portai nel suo letto e scesi di sotto, dove Nikki teneva con sé un bicchiere di vino bianco.
 
<< Vuoi? >> Mi chiese dolcemente
 
Io annuì e lei mi versò del vino in uno dei calici, così lo presi e ne bevetti un sorso per poi guardarla mentre leggeva un libro e sospirare.
 
<< Lui non è stato uno sbaglio >> Affermai, distraendola dalla sua lettura
 
<< Come, scusa? >> Chiese, probabilmente non aveva sentito
 
<< Lui non è stato uno sbaglio, tu l’amavi >> Dissi nuovamente, guardandola piuttosto serio mentre lei mi guardò sconvolta
 
<< Ian, ma che dici? >>
 
<< Ho visto come hai abbassato lo sguardo oggi in sua presenza, quasi piangevi davanti tutta Central Park >> Osservai guardandola << Credevo fosse stato una debolezza ma oggi da come vi guardavate ho capito che non è così, tu ami Robert >> Affermai
 
Lei mi guardò impassibile con gli occhi lucidi dai quali presto cominciarono ad uscire alcune lacrime che via via si facevano sempre più copiose sul suo volto.
 
<< Io ho cercato di fermarmi, devi credimi, ci ho provato con tutto il mio cuore >> Cominciò a dire << Stavo così male, facevo pochi miglioramenti e mi sentivo così sola in quella clinica per anoressici e depressi, tu eri in giro per lavoro e l’unico momento bello della giornata non erano più le tue chiamate, ad un certo punto, ma le sue visite da amico. Quando lui mi veniva a trovare stavo meglio e ho scoperto che anche lui provava lo stesso, anche lui era felice quando era con me ma sapevo quanto fosse sbagliato, tu sei un marito e padre meraviglioso e non potevo farti questo, così ho cercato di respingerlo con tutte le mie forze, ma non ero felice, non lo ero più Ian. Una sera Robert è venuto a casa per lasciarmi delle carte che dovevi firmare mentre eri ancora sul set ed è successo, non avrei dovuto farlo, non nel nostro letto poi, ti ho così mancato di rispetto e mi odio per questo ma ti prego di perdonarmi, io sono innamorata di lui >> Concluse, mentre le lacrime scendevano sul suo volto
 
La guardai, impassibile.
 
<< Tu sei la cosa più bella che mi sia capitata, mi hai salvato quando stavo annegando e ti ho amata con tutto me stesso, mi hai dato il figlio che ho sempre desiderato e siamo stati una famiglia felice per molto tempo >> Dissi con gli occhi lucidi
 
<< Perché parli al passato, Ian? >> Mi chiese piangendo
 
<< Perché tu sei una donna eccezionale e meriti la felicità, entrambi la meritiamo. Quello che stiamo facendo non è giusto né per noi né per Seth, dobbiamo pensare ad essere felici, è giusto così >> Dissi, accarezzandole il volto e asciugandole le lacrime
 
<< Che vuoi dire? >>
 
<< Chiama Robert e digli quello che hai detto a me, digli quanto lui sia importante per te e riparti da lì, sii felice >> Le dissi dolcemente
 
<< E tu che farai? >> Mi chiese mentre le lacrime prendevano nuovamente il sopravvento
 
<< Per prima cosa torno ad Atlanta, è lì che devo stare adesso >> Le dissi mentre lei annuiva << Starò bene, te lo prometto >>
 
Lei mi sorrise leggermente e ci scambiammo un dolce bacio e poi ci abbracciammo, come due cari amici che si stavano dicendo addio. Poi andai a salutare Seth con la promessa che sarei tornato presto da lui, misi in un borsone il minimo indispensabile e partì per tornare alla reunion.
 
 
Nina’s point of view
 
Eccomi qui. Di fronte lo specchio posto su tutta la parete mentre mi guardavo con quell’abito stile impero di chiffon color nero, molto elegante, con i capelli raccolti in un sofisticato chignon ed un trucco semplice con un rossetto rosso che faceva risaltare tutto l’outfit. La mia stilista aveva fatto uno splendido lavoro.
 
Sentì la porta bussare, così mi limitai ad accogliere l’ospite con un avanti; subito dopo entrò la mia cara amica Jules, la quale entrò con un sorriso smagliante sul volto.
 
<< Ciao, Neens >> Disse abbracciandomi << C’è una folla di fans adulanti per te, fuori dall’albergo, e tra questi c’è anche il tuo futuro sposo >> Disse divertita
 
Quella battuta, però, non mi fece ridere affatto così sospirai leggermente e mi sedetti sul letto; Julianne mi guardò stranita e si sedette accanto a me per poi guardarmi.
 
<< Questi dieci giorni mi sono serviti per capire tante cose >> Le dissi
 
<< Ho visto! Ti sei fidanzata, è un grande passo per te >> Mi disse divertita
 
<< Non intendevo questo. In questi dieci giorni ho rivisto persone che prima facevano parte della mia vita affrontare tutti i loro problemi, sono cambiati, sono cresciuti mentre io.. >> Non riuscì a concludere la frase e abbassai lo sguardo
 
<< Cosa vuoi dire? >> Chiese Julianne guardandomi confusa
 
<< Pensavo che stavo scappando dai miei problemi quando sono fuggita via nel cuore della notte dopo la proposta di Justin ma non è così, stavo scappando nel momento in cui ho accettato di sposarlo e lo sto facendo ancora ora >>
 
<< Nina, io non ti capisco >> Disse ancora confusa
 
<< Io non voglio sposarlo, Jules, non l’ho mai voluto ed è grazie a questa reunion che finalmente ho capito cosa realmente voglio nella mia vita >>
 
<< Ma sei stata tu a dire di si, per due volte, io continuo a non capire >> Disse Jules << Cosa vuoi realmente nella tua vita, Nina? >> Chiese, spazientita
 
Guardai la mia migliore amica con gli occhi lucidi e sorrisi leggermente
 
<< Essere felice >> Risposi guardandola con le lacrime agli occhi << E sposare una persona che non amo, accontentarmi di lui, non mi renderà felice.. Nella mia vita non voglio accontentarmi, non più >> Dissi con determinazione
 
Julianne mi guardò sconvolta, non riusciva a dire nulla, probabilmente non mi capiva ed era giusto così, nemmeno io mi capivo in fondo ma ora che sapevo ciò che volevo non avrei fatto più niente per impedirmelo. In quel momento Julie bussò alla porta per avvisarmi che era il momento di andare, così guardai la mia migliore amica che- ancora- non proferiva parola, sapevo che mi voleva bene, la conoscevo più di ogni altra cosa al mondo ma sapevo anche che in quel momento mi stava giudicando. Così non le dissi niente, semplicemente uscimmo assieme Julie dalla mia stanza ed io mi diressi verso tutti gli altri, per poi dirigerci al red carpet.
 
Una volta arrivati ci guardammo tutti negli occhi e sorridemmo, erano bastati pochi giorni per ritrovare noi stessi e per ritrovarci ma finalmente ce l’avevamo fatta, così tutti ci prendemmo per mano e cominciammo a sfilare nel red carpet mentre i flash delle macchine fotografiche ci abbaiavano.
 
<< Non è lo stesso senza il nostro Damon Salvatore >> Disse Paul mentre posavano insieme, così lo guardai
 
<< Già >> Risposi semplicemente
 
Da lontano vidi Justin assieme Jules che mi guardava sorridendo e allora capì che non volevo più aspettare, dovevo dirgli la verità prima che lo facesse Jules. Stavo per andare nella sua direzione quando sentì un braccio che mi cingeva il fianco, così mi voltai.
 
<< Scusate per il ritardo >>
 
In quel momento gli occhi mi si illuminarono. Ian. Era qui. Accanto a me. Ero confusa, che ci faceva lì? Forse Nikki glielo aveva concesso? Forse lui si era imposto? Mille domande travolgevano la mia mente ma tutto si riduceva ad un ampio sorriso sul mio volto.
 
Justin, da lontano, stava fissando quella scena e il suo sorriso scomparve pian piano dal volto per poi voltarsi verso la mia migliore amica.
 
<< Non mi ha detto di tornare perché le mancavo, vero? >> Chiese
 
Julianne lo guardò ma non sapeva che dire, il mio sorriso ed i miei occhi avevano già detto tutto, così Justin scosse la testa e se ne andò velocemente, piuttosto arrabbiato. Mentre posavo assieme ai due Salvatore, Julianne giunse verso me così i due uomini ci lasciarono posare da sole.
 
<< Justin se n’è andato >> Mi disse
 
<< Cosa? Dove? >>
 
<< Non lo so,  ti ha vista insieme a Ian e ha capito tutto >> Disse Jules guardandomi
 
<< Cosa? Non c’è niente da capire, io non ho fatto niente con Ian! >> Esclamai allibita
 
Julianne mi guardò e scosse la testa
 
<< Se tu potessi vedere come lo guardi, allora non gli daresti torto! Quando ero in camera tua non capivo cosa mi stessi dicendo, ti avevo preso per pazza, ma adesso ho capito e, diamine, hai ragione! Non puoi, non devi accontentarti >> Mi disse << Scusa se ho fatto la stronza prima >>
 
La guardai e sorrisi
 
<< Non hai fatto la stronza, ti voglio bene Jules >> Le dissi << Adesso vado da Justin, lui non si merita questo >> Dissi per poi andarmene velocemente.
 
Ian’s point of view
 
Guardai Nina andarsene piuttosto velocemente, sembrava allarmata, così la seguì cercando di non destare troppi sospetti, soprattutto tra i giornalisti e fotografi. Uscì dal red carpet e andai dietro le quinte, girai un paio di corridoi ma di lei alcuna traccia, così uscì fuori e la trovai proprio lì, nel parcheggio, dinnanzi un altro uomo.
 
<< Justin, ti prego, lasciami spiegare >> Disse mortificata
 
<< Non c’è nulla da spiegare! Non mi ami, non vuoi sposarmi! >> Esclamò arrabbiato e ferito << La colpa è mia che ho dato una seconda chance ad una persona che è evidentemente innamorata di un’altra persona che non sono io! >>
 
<< Tu sei un uomo fantastico e meriti il meglio ma io non posso sposarti, non posso non perché amo un altro ma per me stessa e anche per te >> Affermò << Non sarei felice e non lo saresti nemmeno tu, io me la caverò ma tu, tu devi promettermi che punterai al massimo, che sarai felice e che troverai una donna che ti ama alla follia, perché sei la persona più bella che conosco e te lo meriti >> Disse dolcemente
 
<< Se dici questo, perché allora non sei innamorata di me? >> Chiese con gli occhi lucidi
 
<< Perché non sono io quella donna, Justin >> Disse con le lacrime agli occhi
 
Sfilò dal dito l’anello di fidanzamento che gli aveva regalato e glielo diede, l’uomo così lo prese e lo strinse nella sua mano, probabilmente cercando di trattenere la rabbia.
 
<< Queste sono belle parole, Nina, davvero.. Ma tu mi hai usato e, mi dispiace, sto cercando di non essere arrabbiato, sto provando a non odiarti ma in questo momento non ce la faccio. Forse, un giorno.. Ma adesso è così, addio Nina >> Disse guardandola con il cuore a pezzi e andando velocemente via
 
Lo guardò andarsene e non ce la fece e si sfogò di tutti quei intensi nove giorni vissuti, così scoppiò in una valle di lacrime. Quasi non la riconoscevo, la forte e spensierata Nina in un angolo di parcheggio a piangere a dirotto, così fragile, così vulnerabile. Aveva bisogno di me.
 
<< Nina >>
 
Lei si voltò con il volto colmo di lacrime e non disse nulla, non ce ne fu bisogno. Entrambi corremmo l’uno verso l’altro per poi unirci in un intenso abbraccio, che valeva più di mille passionali baci: c’eravamo ritrovati, adesso ognuno aveva l’altro e questo sarebbe bastato. Anzi, questo era tutto per ottenere ciò che entrambi volevamo, essere felici.
 
 

 
 
Spazio Autrice:
Ciao lettori!
Siamo giunti al nono capitolo di questa reunion, ammetto di essere molto triste che questo percorso stia finendo, è iniziato per gioco ma poi mi ha consentito di esplorare i personaggi e toccare problemi quotidiani così importanti e delicati come l’omosessualità, la libertà di scelta della donna nell’aborto, la malattia e, soprattutto, la felicità. Spero che voi possiate essere soddisfatti come me. Ma basta con i sentimentalismi, ancora la storia non è terminata, quindi vediamo cosa è successo:
Nina finalmente ha capito che sposare Justin non avrebbe significato prendersi le responsabilità bensì scappare da ciò che più desiderava: trovare la felicità in sé stessa (la cosa, a mio avviso, più difficile di tutte per una persona), così al red carpet confessa tutto a Justin che, ovviamente non la prende bene. Per quanto riguarda Ian, dopo aver incontrato il suo ex amico, nonché ex manager, Robert con il quale sua moglie lo ha tradito, finalmente capisce la verità, nemmeno Nikki è felice perché in realtà lo ama, così la lascia andare e decide di ritornare alla reunion, così da poter essere felice. Inoltre, Ian assiste alla rottura tra Nina e Justin ed è proprio qui che i due si ritrovano, non con un bacio, non con un ti amo, non con il sesso ma con l’atto più semplice al mondo: un abbraccio. Finalmente, dopo questo e breve intenso soggiorno, si sono ritrovati.
Ma non è finita qui, rimanete con me al prossimo capitolo, che sarà anche l’ultimo! :*
 
 

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Capitolo 11
*** Day Ten- The Last Day ***


Day Ten-   The Last Day



Ian’s point of view
 
Quella giornata avrebbe sancito la fine della reunion ma l’inizio della mia nuova vita, non sapevo cosa aspettarmi da quest’ultima ma sapevo solo una cosa, ero felice. Non sarebbe stata una giornata impegnativa, infatti Julie e Kevin avevano organizzato un grande party in una delle lussuose sale dell’albergo, sarebbe stato davvero fantastico.
 
In attesa della grande festa della sera, andai a fare jogging per cominciare bene la giornata e riprendere delle buone e vecchie abitudini. Una volta arrivato al parco mi fermai per comprare dell’acqua, quando vidi che non ero solo.
 
<< Se non ricordo male, i primi giorni della reunion ci siamo incontrati di nuovo qui >> Osservai divertito guardando Nina
 
<< Magari deve finire proprio come abbiamo cominciato, insieme >> Rispose ridendo leggermente
 
La guardai e annuì sorridendo, aveva ragione. Così, le proposi di fare colazione al solito coffee shop con ciambelle alla vaniglia e lei non se lo fece chiedere un’altra volta; mi spiegò cosa era successo in mia assenza con quel tale, Justin, mentre io le raccontai di Nikki. Non sapevo spiegare quella sensazione, sapevo solo che eravamo diversi.
 
Nina’s point of view
 
Era sempre bello parlare con lui, solo che quella volta era diverso. Forse perché dopo tutto ciò che avevamo trascorso in quei dieci giorni avevamo finalmente capito che la nostra felicità non dipendeva da qualcun altro, ma da noi stessi.
 
<< Non posso credere che tutto questo sia finito, sembra ieri il primo giorno >> Osservai già nostalgica
 
<< Tra un anno ci rivedremo, proprio qui ad Atlante per il revival, non essere così triste >> Mi disse dolcemente accarezzandomi la mano
 
Quel gesto di affetto mi fece involontariamente sorridere.
 
<< Hai ragione, chissà quante cose cambieranno in un anno >> Dissi sospirando
 
<< Non cambierà niente, ne sono sicuro >> Mi disse guardandomi negli occhi << Tu però non presentarti con nessun fidanzato che non vuoi sposare >> Mi disse divertito, così risi leggermente
 
<< E tu non tornare da tua moglie, se non lo vuoi davvero >> Dissi guardandolo
 
In realtà,  non avrei voluto dire quella frase, di mezzo c’era sempre un bambino che avrebbe sofferto per quella separazione, in un modo o nell’altro.
 
<< Quello che volevo dire era di essere felice prima di tutto >> Dissi, cercando di correggermi
 
<< Lo so cosa volevi dire, stai tranquilla >> Mi disse sorridendomi << Sarò felice, te lo prometto >>
 
Stetti qualche momento ad ammirarlo. L’età era avanzata anche per lui, vi erano i segni sul volto che lo dimostravano, ma nonostante questo era sempre bellissimo proprio come lo avevo conosciuto molti anni prima; poi era anche estremamente divertente, dolce e cordiale, era sempre il solito Ian.
 
<< Ho un’idea >> Dissi mentre lui mi guardava curioso << Viviamo la nostra vita in quest’anno, facciamo tutto ciò che abbiamo sempre desiderato fare, realizziamo i nostri sogni e poi ci ritroviamo al revival per raccontarci tutto quello che abbiamo fatto >> Gli dissi sorridendo
 
Lui mi guardò e ricambiò il sorriso
 
<< Affare fatto >>
 
Entrambi sapevamo che quella era una promessa. La promessa che ci saremmo ritrovati, ancora.
 
 
Ian’s point of view
 
Dopo quella piacevole chiacchierata tornammo in albergo per trascorrere del tempo con il resto del cast e pranzare assieme a loro in un delizioso ristorantino italiano, dove andavamo sempre o quasi durante le riprese. Nel tardo pomeriggio, tornammo in albergo per prepararci al party d’addio di quell’ultima sera di reunion, così tutti ci salutammo per poi rivederci qualche ora dopo nella sala.
 
Indossai l’abito che Adrianne aveva ordinato per me molti mesi prima, proprio per questa occasione, indossandolo ripensai a quella piccola donna e mi venne di sorridere, nonostante tutto quello che era successo avevo un bel ricordo di lei. Dopo essermi guardato più e più volte allo specchio sospirai e decisi di scendere di sotto, dove già vi erano tutti o quasi pronti a scatenarsi per quella ultima serata insieme.
 
<< Ciao Julie, sei un incanto >> Dissi salutandola con un bacio sulla guancia
 
<< Sei il solito adulatore, Ian >> Rispose Julie ridendo leggermente
 
Le feci l’occhiolino e raggiunsi Paul con Phoebe, Candice e Kat, i due Micheal e tutti gli altri che stavano bevendo un drink.
 
<< Finalmente sei arrivato! >>  Esclamò Candice
 
<< Sono il solito ritardatario? >> Chiesi sorridendo imbarazzato
 
<< Puoi star tranquillo, c’è chi è peggio di te >> Mi disse Kat divertita, tranquillizzandomi
 
<< E chi? >> Chiesi curioso e divertito
 
Paul fece segno verso l’ingresso della sala divertito e guardai a bocca aperta una Nina bellissima, del resto lo era sempre, ma quella sera lo era ancora di più: indossava un abito lungo che le cadeva perfettamente sui fianchi di un color crema che faceva da contrasto alla sua pelle olivastra, i capelli erano raccolti mostrando il suo bellissimo e sensuale collo e le sue labbra erano illuminate da un rossetto appariscente, che accompagnava un trucco invece semplice. Ci sorrise e si avvicinò a noi.
 
 
Nina’s point of view
 
Erano tutti lì che probabilmente mi aspettavano, così gli sorrisi e mi avvicinai a loro e appena raggiunti salutai tutti con un caloroso sorriso.
 
<< Che ne dite di cominciare la serata con uno shottino di tequila? >> Chiesi divertita
 
Tutti mi guardarono sorridendo divertiti e Paul andò a prendere al bar una serie di shottini per brindare all’inizio di quella serata. Dopo un ricco bouffet e tanto bere, finalmente misero la musica con cui poterci scatenare, così Candice e Kat si gettarono in pista assieme ai due Micheal mentre io, Ian, Paul  rimanemmo ancora un po' a sorseggiare i nostri drink, mentre Phoebe beveva il suo succo di frutta, visto lo stato in cui si trovava.
 
<< Che ne dici se ci buttiamo in pista? >> Chiese Paul dandole un bacio sulla guancia sorridendo
 
<< Non credo di volerlo >> Rispose in maniera piuttosto fredda << Anzi, vorrei tornare in camera >>
 
Paul la guardò piuttosto dispiaciuto
 
<< Ma è l’ultimo giorno di reunion, tesoro >> Disse per poi sospirare << D’accordo, andiamo >>
 
Phoebe roteò gli occhi e lo fermò in maniera brusca
 
<< Tu puoi sempre rimanere, vado io >>
 
<< Sei sicura, Phoebe? >> Chiese Paul guardandola
 
<< Certo, passate una buona serata >> Disse per poi andarsene velocemente
 
Paul sospirò e guardò me e Ian, che avevamo assistito a quella scena piuttosto imbarazzati
 
<< Non so cosa fare con lei, abbiamo avuto un anno difficile, è vero, ma adesso finalmente stiamo insieme, abbiamo trovato un accordo e sono così dolce e gentile con lei, dove sbaglio? >> Chiese Paul esasperato
 
<< L’atteggiamento di Phoebe mi ricorda molto quello di Nikki quando è stata male, ha sofferto prima di depressione poi di anoressia, hai mai pensato di portarla da qualche specialista? >> Chiese un Ian preoccupato
 
<< Anche io ho visto Phoebe molto infelice, forse c’è qualcosa di più, perché non provi a parlarne? >> Chiesi
 
Paul sospirò e abbassò lo sguardo
 
<< Devo andare da lei >>
 
<< No, Paul, per una sera Phoebe può aspettare ma questa sera è importante per te, non puoi continuare a rinunciare a tutto per gli altri, devi cominciare a fare qualcosa per te stesso >> Lo esortò Ian
 
Paul guardò il suo amico e gli sorrise, dandogli una pacca sulla spalla
 
<< Grazie, fratello >>
 
Dopo quelle parole, Paul si scatenò in pista con Candice, Kat, Julie, Kevin e altri membri del cast e della crew, così guardai Ian mentre beveva il suo drink.
 
<< Da quando sei così saggio? >> Chiesi divertita, così lui mi guardò
 
<< In realtà lo sono sempre stato, per un periodo mi sono perso ma adesso sono intento a ritrovarmi >> Mi rispose
 
Lo guardai e sorrisi leggermente
 
<< E in che modo vorresti ritrovarti? >> Chiesi
 
Ian mi sorrise malizioso e si avvicinò al mio orecchio cominciando a sussurrare
 
<< Innanzitutto, chiederò alla donna più bella della festa di ballare insieme a me, poi dopo averla fatta divertire la porterò nella mia camera da letto e le farò desiderare di non uscire mai più da quelle quattro mura >>
 
Lo guardai negli occhi, piuttosto eccitata da quelle parole.
 
<< Sarà una donna molto fortunata, allora >>
 
<< Nikolina? >>
 
<< Si, Ian? >>
 
<< Mi concedi un ballo? >>
 
Lo guardai, i suoi occhi grandi e color del mare si poggiavano prepotentemente su di me, intimidendomi come facevano sempre.
 
<< Sei sicuro che sia giusto? Si, insomma, domani ognuno andrà per la propria strada e ci rivedremo tra un anno per il revival ed io.. >>
 
<< Shh, abbiamo passato questi dieci giorni a pensare e ragionare con la mente, da oggi in poi voglio decidere con il cuore, ed il mio cuore mi sta suggerendo di portarti a ballare >> Mi disse nella maniera più sensuale possibile
 
Lo guardai e un ampio sorriso si dipinse sul mio volto
 
<< Allora, portami in pista >>
 
Ian mi sorrise beffardo e mi portò in pista proprio dove vi erano tutti gli altri, così cominciammo a scatenarci l’uno stretto all’altro, tutti insieme, vivendo una delle notti più belle della nostra vita con le persone più importanti della nostra vita.
 
Al termine della serata, come promesso, Ian mi portò davanti la porta della sua stanza dove ci guardammo negli occhi per un secondo ma non avevamo alcun dubbio: le labbra dell’uomo si fiondarono prepotentemente sulle mie, che si schiusero per far penetrare la sua lingua nella mia bocca in un bacio che traboccava di passione e desiderio. Presi dalla passione, mi spinse violentemente sulla porta, cominciando a baciarmi il collo e poi la scollatura del vestito mentre l’eccitazione si faceva strada tra le mie gambe; con la mano cercai il pomello con cui aprire la porta e quando ci riuscì ci infilammo lì dentro velocemente, presi dalla voglia.
 
Con forza mi sfilò l’abito mentre con desiderio gli sbottonai la camicia e abbassai i pantaloni per poi fiondarci sul suo letto; la sua bocca baciava ogni parte del mio corpo, quando tolse finalmente il reggiseno riuscì finalmente ad assaporare i miei seni, facendomi inarcare la testa dal piacere. Subito dopo mi misi a cavalcioni su di lui e anche io cominciai ad assaporare ogni parte della sua pelle: dal suo petto scolpito al suo ventre, mentre l’eccitazione cominciava ad essere ben visibile nel suo intimo. Appena raggiunta la soglia dell’eccitazione, mi scostò violentemente sotto di sé e prese a baciarmi con desiderio fino a quando, finalmente, mi fece sua con forza, desiderio ed eccitazione, trascorrendo in questa maniera una delle notti più belle della nostra vita.
 
 
Ian’s point of view
 
Nonostante la folle notte che avevo trascorso riuscì a svegliarmi presto, quella mattina, così allungai il braccio per abbracciare dolcemente Nina ma accanto a me non c’era nessuno, quindi mi alzai e mi guardai attorno ancora assonnato e finalmente la vidi: era lì davanti a me, già pronta e bellissima e con le valige davanti la porta di camera mia, ancora chiusa.
 
Prima di parlarle guardai l’orologio, erano appena le sei del mattino, così la guardai ancora assonnato.
 
<< Già così bella e pronta a quest’ora del mattino? >> Chiesi sorridendole beffardo
 
Lei mi guardò e rise leggermente
 
<< Sto prendendo il primo volo del mattino, ma prima di andare via volevo salutarti >> Mi disse guardandomi seria, questa volta
 
La guardai e sospirai così mi alzai e la raggiunsi
 
<< Questo è un arrivederci, quindi >> Le dissi guardandola
 
<< Ian, prima di andare devo dirti una cosa >> Mi disse, sembrava piuttosto nervosa
 
<< Cosa? >>
 
<< Io ti amo. Lo so, è assurdo, non ci siamo visti per anni e anni, tu ti sei pure sposato e hai avuto un bambino e ognuno di noi ha preso la sua strada ma ti amo e questo non cambierà mai. E’ la cosa più vera che abbia mai provato nella mia vita e non voglio rinunciarci, non più, almeno. Quindi, io adesso uscirò da quella porta e farò ciò che tu in questa reunion mi hai insegnato: vivrò come davvero desidero fare, mi prenderò le mie responsabilità e sarò felice ma quando tra un anno ci rincontreremo, se tu mi vorrai ancora, io non avrò più intenzione di lasciarti andare. L’ho omesso per troppo tempo a me stessa e a te che adesso dirlo mi fa sentire in paradiso, ti amo Ian, ti amo e ti amo e voglio passare il resto della mia vita con te! >> Esclamò con le lacrime agli occhi
 
La guardai commosso, le accarezzai dolcemente il viso e le diedi un dolce bacio
 
<< Tra un anno ci incontreremo e ti prometto che non ci lasceremo mai più, questo vale più di mille ti amo, perché non è solo una promessa, è una certezza. Adesso vai e prenditi cura di te >> Le dissi dolcemente
 
Lei mi sorrise e annuì per poi asciugarsi le lacrime e prendere le sue valige ma prima di uscire si voltò un’ultima volta verso me
 
<< Sii felice, non farti prendere dalla tristezza, mai >> Disse riprendendo a piangere << E se dovesse succedere, chiamami, io farò di tutto per farti tornare felice >>
 
La guardai con gli occhi lucidi e le sorrisi
 
<< Sarò felice, te lo prometto >>
 
<< Ciao, Ian >>
 
<< Ciao, Nina >>
 
Lei mi fece un ultimo saluto e se ne andò.
 
La reunion era ufficialmente finita ma questo non mi faceva sentire triste o vuoto, anzi. Mi sentivo un uomo nuovo, che aveva riscoperto se stesso e che aveva capito cosa voleva essere nella sua vita: felice, semplicemente questo. E da adesso lo sarei stato, da adesso potevo farlo, potevo essere davvero felice perché sarebbe dipeso da me, adesso, non più da una donna, dal lavoro, dalla famiglia. Questo era quello che mi aveva insegnato la reunion: la felicità, per essere considerata tale, deve venire da dentro. Ed io, adesso, mi sentivo dentro più felice che mai. 



SPAZIO AUTRICE:

Sembrava non dovesse mai arrivare questo momento eppure eccoci qui, questi sono stati i 10 giorni più lunghi di sempre ahah ma spero che ne sia valsa la pena per voi! Per me è stata una grande e bellissima esperienza, che- come dicevo nei cap precedenti- mi ha permesso di esplorare tematiche delicate e che mi stanno molto a cuore ( omosessualità, malattia, aborto etc ). Però, tornando alla storia:
Ian e Nina si sono ritrovati, come avevo preannunciato nel prologo della storia, e hanno trascorso tutta la giornata nella loro carissima Atlanta, per poi prepararsi all'ultima grande festa della reunion. Qui si evince un disagio che vive Phoebe e che tende ad essere simile a quello di Nikki, molto tempo fa, così Ian e Nina consigliano Paul, come dei veri e propri amici. 
Il capitolo termina con il raggiungimento della felicità da parte di entrambi. 
Però aspettate... Non è ancora finita qui, ci sarà una sorpresa! :)
 

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Capitolo 12
*** A Year Later ***


A Year Later.



Il meteo ammetteva un’imminente tempesta nella città australiana di Sydney , la pioggia picchiava forte sull’asfalto ed il vento soffiava violentemente per le strade, tutto questo faceva da sfondo ad una delle giornate peggiori della loro vita.
 
Ian era appena entrato in casa, tutto fradicio a causa della pioggia troppo forte, e si era guardato attorno, venne accolto da Candice e Kat che erano lì già da qualche ora assieme Julie e Kevin che avevano passato la notte lì.
 
<< Dov’è lui? >> Chiese con un groppo alla gola
 
Kat indicò le scale, Paul era appena sceso tenendo in braccio la sua principessa, come la chiamava lui, con gli occhi gonfi e rossi dal pianto.
 
<< Vieni dalla zia Candice >> Disse la bionda prendendo subito la figlia del suo amico Paul
 
Ian guardò addolorato il suo amico, bastò incrociare lo sguardo del suo più grande amico per far scoppiare Paul in lacrime; così, Ian gli diede un caloroso e fraterno abbraccio che, però, non lo consolò molto.
 
<< Paul, non so cosa dire.. >>
 
<< Avevi ragione tu, Ian, lei stava male e non l’ho aiutata >> Disse Paul singhiozzando << E’ colpa mia se Phoebe è morta >>
 
Quella scena straziante venne interrotta dall’arrivo di un’altra persona molto speciale, quando Nina entrò in casa corse ad abbracciare forte uno dei suoi più cari amici, cominciando anch’ella a piangere
 
<< Appena ho saputo sono venuta subito >> Disse tra le lacrime << Io non so che dire, Paul >>
 
Paul si asciugò le lacrime e guardò i suoi più cari amici, non avrebbe mai immaginato che dopo un anno dalla reunion si sarebbe trovato al funerale della sua compagna, della madre della sua dolce Julia, gli sembrava tutto solo un brutto incubo, dal quale però non poteva svegliarsi.
 
Nonostante il temporale, quel pomeriggio tutti si riunirono per commemorare la memoria di Phoebe dinnanzi il ministrante di fiducia della famiglia Tonkin.
 
<< Conoscevo Phoebe da praticamente tutta la vita, lei e la sua famiglia erano molto praticanti e per me lei non era solo una fedele, era una vera amica, quindi oggi pronuncio questo rito con il dolore nel cuore. Lei era una ragazza solare, allegra, felice, ha inseguito con forza e tenacia il suo sogno sin da piccola fin quando finalmente c’è riuscita. Ma la vita è piena di insidie e tra queste la più pericolosa è sicuramente la tristezza. Lei aveva perso fiducia nella vita e nonostante le benedizioni di quest’ ultimo anno, come la meravigliosa Julia, non ce l’ha fatta, la tristezza l’ha spinta ad un gesto troppo estremo. Ma noi ricorderemo sempre Phoebe come la donna forte, bella, buona, estremamente generosa, combattiva, dolce che era e il suo ricordo non morirà mai, perché lei vivrà sempre in ognuno di noi e negli occhi della sua bambina. Addio, Phoebe >>
 
Mentre il pastore pronunciava quelle parole tutti erano in una valle di lacrime, ancora non potevano credere che Phoebe si fosse tolta la vita, sapevano che aveva qualcosa che non andava ma nessuno poteva pensare che fosse così grave sino a portarla a questo.  Dopo il rito e il rinfresco offerto dalla famiglia Tonkin, Paul, Nina, Ian e tutti gli altri si sedettero in giardino, visto che la tempesta era passata, con una birra in mano per stare vicini a Paul in quel momento difficile.
 
<< E’ stata colpa mia, lei non voleva un figlio, se io non l’avessi costretta non sarebbe successo nulla di tutto questo >> Disse Paul bevendo un sorso di birra
 
<< Non pensarci nemmeno, vi siete rimessi insieme e l’hai trattata con amore e dolcezza ma lei ormai era ad un punto da cui non riusciva più a ritornare indietro! >> Esclamò Candice
 
<< Ha ragione Candice, fratello >> Lo confortò Ian
 
<< Tu l’hai portata in molti specialisti e centri di recupero, lei non ce l’ha fatta, ma questo non deve essere colpa tua >> Disse dolcemente Nina
 
<< Come farò a ricominciare? >> Chiese Paul piangendo
 
Tutti si guardarono e sospirarono, era una situazione difficile per tutti
 
<< Quando mi sono innamorata di Kat mi sentivo esattamente così, avevo deluso Joe, i miei genitori e pensavo alla mia Florence, a cosa avrebbe pensato di me quando sarebbe cresciuta. Poi, ho guardato l’amore della mia vita e finalmente ho capito che era lei la forza che mi avrebbe permesso di andare avanti, di ricominciare. Lo sai come farai a ricominciare, Paul? Guardando negli occhi tua figlia ogni giorno e rendendola felice, parlandole della meravigliosa donna che era sua madre e di quanto lei l’amasse! Perché questa bambina, la tua Julia, ha bisogno di te adesso. Ecco come farai a ricominciare >> Disse Candice guardandolo commossa
 
<< Noi abbiamo passato momenti difficili, Paul, che non sono paragonabili a quello che stai vivendo tu oggi ma con tanta forza siamo riuscite ad uscirne, e ad oggi stiamo pensando di adottare un bambino dell’Africa >> Disse Kat commossa
 
Tutti le guardarono commossi e sorrisero, compreso Paul, fortemente motivato da quelle bellissime parole.
 
<< Io un anno fa ho scoperto di avere un terribile cancro, avevo così paura di morire, non avevo la forza di reagire eppure oggi sono qui, in questo giorno così difficile per tutti noi, per dirvi che ho sconfitto il cancro, definitivamente, sono guarito >> Disse Micheal commosso
 
A quella notizia tutti sorrisero e andarono ad abbracciare Micheal, non poteva esserci notizia più bella in quel momento.
 
<< Io ho divorziato, lo sai bene cosa ho passato, eppure oggi sono qui, ho ricominciato la mia vita e sono felice >> Esclamò Ian sorridendogli
 
<< Io e Matt abbiamo sconvolto le nostre vite, abbiamo prestato volontariato in Burundi per aiutare delle famiglie bisognose e abbiamo dato una svolta alla nostra vita, chiudendo con il passato >> Disse Nina sorridendo a Matt
 
<< Paul, tutto questo è per dirti che si può sempre ricominciare, questo non significa che dimenticheremo Phoebe, lei rimarrà sempre nei nostri cuori >> Disse Ian guardandolo commosso
 
<< Vi ringrazio, siete gli amici migliori che potessi desiderare >> Disse Paul trattenendosi dal piangere
 
Tutti sorrisero e alzarono in alto le lattine di birra
 
<< A Phoebe >> Dissero tutti all’unisono
 
Prima di dirigersi in aeroporto per prendere il volo per Atlanta, Ian si fermò con Paul mentre tutti lo aspettavano fuori.
 
<< So che è inappropriato e che hai tante cose di cui parlare ma vorrei che tu ti facessi forza e tornassi per il revival >> Disse Ian << The Vampire Diaries non è nulla senza Stefan Salvatore e noi non siamo gli stessi senza te >>
 
<< Tu sei il mio migliore amico e spero capirai se rifiuto l’invito >> Disse Paul guardandolo con gli occhi arrossati << Adesso devo pensare a Julia >>
 
<< D’accordo, amico, ma se ti può interessare il mio parere, la cosa migliore che può capitare a te e a Julia è di cambiare aria e andarvene dalla casa dove avete vissuto per un anno mentre Phoebe stava male >> Disse Ian per poi dargli una pacca e dirigersi verso l’uscita
 
Dinnanzi la porta vi era una Nina più matura e sempre bellissima, che gli sorrideva leggermente
 
<< Sei stato grande, come sempre >>
 
<< Dici? E’ una situazione troppo difficile, vorrei tanto rimanere con lui >> Disse Ian sospirando
 
<< In questo momento lui ha bisogno di stare da solo, quando avrà bisogno di noi ci saremo, lo sa benissimo >> Disse dolcemente Nina
 
Ian la guardò e le accarezzò il volto sorridendo leggermente
 
<< Torniamo a casa? >> Chiese
 
<< Insieme? >> Chiese di contro Nina sorridendo
 
<< Insieme >> Rispose Ian sorridendo di contro
 
Ian le diede un bacio sulla fronte ed entrambi si presero per mano per poi dirigersi verso l’aeroporto e tornare a casa. Insieme. Senza lasciarsi mai più andare.
 
<< Tre, due, uno.. Ciak! >>
 
Il set per il revival di The Vampire Diaries era pronto e tutti i personaggi erano stati perfettamente truccati e vestiti, tutto era pronto per il grande ritorno.
 
<< Vieni dalla mamma, Shani >>
 
Candice prese in braccio la piccola di appena due anni che avevano affidato a lei e Kat in adozione e della quale si stavano occupando durante la pausa mentre tutti gli altri del cast mangiavano e bevevano tutti insieme, coccolando la nuova arrivata, la piccola Shani Accola-Graham
 
<< E’ davvero un tesoro >> Disse Nina prendendola in braccio
 
<< No, è che con te è un angioletto, è assurdo l’effetto che fai ai bambini, saresti una madre splendida >> Osservò Candice sorridendole
 
Nina guardò Candice e ricambiò il sorriso per poi guardare Ian che, come tutti gli altri, la stava guardando e le fece l’occhiolino.
 
<< C’è ancora posto nel cast? >>
 
Tutti si voltarono e rimasero sconvolti quando videro Paul con in braccio la piccola Julia che guardava tutti incuriosita ma in tranquillità, come se si sentisse a casa sua.
 
<< Paul, non pensavamo di vederti >> Disse Julie sbigottita
 
<< Ho capito che è da qui che devo ricominciare, spero non sia troppo tardi >> Disse l’uomo << Avete ancora bisogno di Stefan Salvatore? >>
 
Tutti si guardarono e sorrisero
 
<< Avremo sempre bisogno di Stefan Salvatore >> Disse Kevin sorridendo commosso << Forza, truccatori e costumisti pensate al nostro Paul! >> Esclamò il produttore
 
Ian approfittò di quella ulteriore pausa per avvicinarsi alla sua compagna, che stava bevendo del caffè nell’angolo apposito.
 
<< Splendore >> Disse baciandole la spalla dolcemente
 
<< Sono così felice che Paul sia tornato, sapevo che quando avrebbe avuto bisogno di noi sarebbe ritornato >> Osservò la donna << Adesso dobbiamo aiutarlo, soprattutto con Julia >>
 
Ian la guardò e sorrise per il cuore grande che aveva l’amore della sua vita
 
<< Che ne dici se facciamo un’amichetta alla piccola Julia? >> Chiese Ian divertito
 
Nina inizialmente non capì e lo guardò stranito poi finalmente ci arrivò e lo guardò sorridendo leggermente.
 
<< Penso che sarebbe una grandiosa idea >> Disse ridendo leggermente
 
Entrambi sorrisero e si scambiarono un dolce bacio, poi vennero chiamati sul set così si diressero lì accanto a tutti i compagni e amici con cui avevano lavorato per tanto tempo: Paul, Kat, Matt, Zach, Candice, Micheal e gli altri.
 
Tutto era cambiato ma era anche lo stesso. Ci eravamo distrutti e poi ricostruiti. Avevamo pianto e poi sorriso: Candice e Kat dopo tante perplessità per la loro relazione omosessuale avevano trovato la felicità, si erano sposate e avevano adottato la piccola Shani; Micheal era guarito dal cancro e adesso aveva imparato a godersi davvero la vita; Zach dopo anni difficili finalmente aveva ottenuto la felicità sposando la sua Krystal; Matt aveva dato una svolta alla sua vita e aveva avviato le pratiche per l’adozione; Paul era stato spezzato da qualcosa di troppo grande ma anche lui avrebbe trovato la felicità, anche lui avrebbe ricominciato; e poi Ian e Nina che avevano finalmente trovato la felicità in loro stessi e solo grazie a questo sono riusciti a ritrovarsi, in quel breve ma intenso soggiorno.
 
Così si guardarono e si sorrisero, perché si erano ritrovati dopo essersi persi per molto tempo, avevano ritrovato loro stessi, i loro sogni, desideri, la loro vita grazie alla magia di uno show che li avrebbe legati per sempre.
 
<< Revival “The Vampire Diaries”, scena 1, ciak… Si gira! >>





Spazio Autrice:
Ciao ragazzi, come state? Io bene ma un pò triste perchè è davvero arrivato il momento di dire addio a Tvd-Together Again. Infatti ho pensato che in soli dieci giorni non potevo- in realtà, non volevo- concludere la storia perchè volevo mostrarvi i protagonisti della serie un anno dopo, ossia come sono cresciuti dopo la reunion. Cerchiamo di dare uno sguardo breve a ciò che è successo in questi dieci giorni:

Kat Candice dopo tanto dolore e paura, hanno accettato e mostrato in pubblico la loro relazione, cominciando ad essere finalmente felici. Un anno dopo le vediamo in procinto di adottare una bambina, Shani. 

Micheal Trevino ) dopo aver nascosto agli altri e anche a sè stesso la sua malattia, finalmente l'ha accettata e ha deciso di combatterla al fianco della sua famiglia. Un anno dopo comunica a tutti che con tanto coraggio l'ha sconfitta. 

Zach dopo aver superato il terribile periodo causato dall'arresto di sua moglie Alanna (fatto realmente accaduto), finalmente ha capito che per essere felice non doveva avere a fianco necessariamente qualcuno e così ha aspettato il vero amore. Un anno dopo è in procinto di sposarsi con la donna che veramente ama.

Matt ha voluto dare una svolta alla sua vita: è partito in Africa- assieme a Nina, oltretutto, - per aiutare i bambini e le famiglie che vivono di stenti, sperando di adottarne uno e diventare padre, realizzando uno dei suoi sogni più grandi

Ed, infine, ci sono loro.

Ian ha iniziato il suo percorso con un grande problema coniugale: sua moglie lo aveva tradito col suo manager e caro amico, e questo lo aveva portato a fuggire dall'affrontare il problema. Solo dopo che l'ha affrontato ha capito come trovare la felicità: da solo. Non dipendeva dal matrimonio, o da Nikki, o da Nina. Ma solo da sè stesso. Così dopo averlo capito fa una promessa a Nina, che finalmente ammette essere l'amore della sua vita, ossia si ritroveranno dopo un anno per registrare il revival di the vampire diaries e durante quest'anno faranno tutto ciò che hanno sempre desiderato fare, e saranno felici da soli per poi ritrovarsi dopo un anno.

Nina aveva iniziato la reunion come la solita donna lunatica, costantemente in crisi con la sua voglia di non rimanere sola e sistemarsi e di essere veramente felice. Solamente alla fine della reunion capirà che per essere felice non ha bisogno di nessun ragazzo qualsiasi bensì di essere lei felice dentro, così da esserlo anche con l'amore della sua vita. Così mantiene anche lei la promessa fatta con Ian e parte per l'Africa assieme Matt, così da trovare la felicità nelle piccole cose.

Dopo un anno, come avevano promesso, si ritroveranno e sapranno che non si lasceranno mai più. 

Per quanto riguarda Paul Phoebe , sapevo già a metà della storia che qualcuno sarebbe morto ( si, lo so, ho la positività di una Julie Plec mista alla simpatia di Shonda Rhimes ) , e ho pensato a Phoebe perchè la storia con Paul l'ha veramente distrutta. Non perchè Paul non fosse stato premuroso con lei, anzi, ma lei sapeva che non c'era più amore tra i due, e l'assenza di amore purtroppo a volte uccide più di una malattia. Infatti, Micheal sopravvive al cancro ma Phoebe non sopravvive alla tristezza e alla depressione, che non devono essere mai sottovalutate, MAI. 

Nonostante il finale triste per Phoebe, alla fine tutti si ritrovano insieme- compreso Paul con la sua bambina- sul set ad Atlanta per girare il revival di uno show che ha rubato tutti i nostri cuori. 

Questa è la fine. Che dire? Non saprei davvero dove cominciare. Ho principalmente scritto questa long con l'intenzione di parlare di personaggi dello spettacolo, che noi seguiamo e ammiriamo, che alla fine sono persone uguali a noi, con i problemi che hanno tutti. Ho amato poter parlare di tutte queste tematiche così forti e vi ringrazio dal profondo del mio cuore per avermi ascoltata, perchè anche se le recensioni scarseggiano , le visite sono davvero moltissime, più di quanto mi aspettavo e di questo sono davvero sorpresa e felice allo stesso tempo.

Mi dispiace se non ho potuto approfondire qualche attore, come ad esempio il Micheal che interpreta Enzo, ma non ho saputo inserirlo, mi dispiace! Voi ci tenevate a vederlo? Vi aspettavate che si parlasse di qualcun'altro?

Diciamo che il messaggio finale di questa storia è uno ed uno soltanto: la felicità si trova dentro noi stessi !!!! 
E questo Nina e Ian finalmente lo hanno capito.

Grazie per questo meraviglioso percorso fatto insieme, spero che visto che si tratta della fine possiate esprimere ciò che pensate di questa storia, delle tematiche che sono state trattate, dei personaggi, delle vicende, delle emozioni e chi più ne ha più ne metta. Ringrazio davvero tutte le persone che hanno seguito/preferito/amato la mia storia, avrei preferito tante recensioni quanto le visite, ma anche il solo fatto che la storia sia stata letta così tanto mi riempie il cuore di gioia <3 Love you. A presto. 

Free.
 

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