Fantasia delirante di una giovane semianalfabeta

di Sakkaku
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. La fattoria ***
Capitolo 2: *** 2. Un'avventura ***
Capitolo 3: *** 3. Hai ciò che ricevi; sei ciò che dai! ***
Capitolo 4: *** 4. Anche il cavallo, pur con quattro zampe, cade! ***
Capitolo 5: *** 5. A volte chi nasce incendiario muore pompiere ***
Capitolo 6: *** 6. Parte I ***
Capitolo 7: *** 7. Parte II ***
Capitolo 8: *** 8. Parte III ***
Capitolo 9: *** 9. Parte IV ***
Capitolo 10: *** 10. Parte V ***
Capitolo 11: *** 11. Persona caratteristiche ***
Capitolo 12: *** 12. Parte VI ***
Capitolo 13: *** 13. La gallina sognatrice ***
Capitolo 14: *** 14. Parte VII ***
Capitolo 15: *** 15. Kate: una vecchia gallina viaggiatrice ***
Capitolo 16: *** 16. Parte VIII ***
Capitolo 17: *** 17. La gallina sul televisore ***
Capitolo 18: *** 18. Parte IX ***
Capitolo 19: *** 19. Il violinista senza braccia che tenne un concerto ***
Capitolo 20: *** 20. Parte X ***
Capitolo 21: *** 21. Parte XI ***
Capitolo 22: *** 22. Parte XII ***
Capitolo 23: *** 23. Parte XIII ***
Capitolo 24: *** 24. Parte XIV ***
Capitolo 25: *** 25. Parte XV ***
Capitolo 26: *** 26. Parte XVI ***
Capitolo 27: *** 27. Parte XVII ***
Capitolo 28: *** 28. Parte XVIII ***



Capitolo 1
*** 1. La fattoria ***


La fattoria

La fattoria è grande con attaccata la stalla. Ci sono le mangiatoie per i cavalli e galline. Un cavallo mangia il fieno e la gallina sta mangiando i chicchi di mais. La cuccioletta di 1 anno è dentro alla sua cuccia che abbaia al gatto che fa casotto con la campanella che ha nel collare. Due gemelle stanno guardando fuori dalla finestra, una con i capelli legati e l'altra con i capelli sciolti. Sopra il tetto c'è un nido di rondine con tre piccoli di rondine, con la madre che porta due vermi. Sulla punta del tetto c'è la girandola del vento. Nella cucina c'è la tenda con i fiori. Le due gemelle guardano l'alba. C'è anche un altra ragazzina che fa di nome Lorenza che va a prendere la procellaria (l'aquila pescatrice) per andare a pescare. Davanti alla fattoria ci sono tre maialini molto carini che giocano insieme nella pozza d'acqua. Ma la procellaria è uscita dalla finestra della stalla perché sempre all'alba va con Lorenza a pescare e a fare giri nel bosco.




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Allora... sinceramente non so da dove iniziare a commentare questa cosa che ho scritto a nove anni, mi pare. Preparatevi perché per me la punteggiatura non esisteva, così come andare a capo. Il compito dato dal maestro era descrivere una fattoria di campagna e fare un disegno. Per vostra fortuna non ho lo scanner e anche ad avercelo non saprei come aggiungere il disegno, quindi almeno in quello vi siete salvati, perché è un vero scempio, non che il testo sia meglio XD
Ho iniziato a leggere libri seri dai dodici anni in avanti, mi chiedo perché nessuno mi ha obbligato a prendere libri veri in biblioteca, invece delle enciclopedie illustrate degli animali (perché leggevo giusto il nome e guardavo la foto dell'animale... eh la pigrizia di gioventù) u.u
In compenso però, come vedete dal testo, ho inserito la procellaria e tra parentesi ho specificato cosa fosse per il maestro, si sa mai che lui non avesse idea di cosa stessi parlando xD
Ringrazio Kim_Sunshine per la sua sfida e ora vado a nascondermi! XD


 

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Capitolo 2
*** 2. Un'avventura ***


Un'avventura

Un giorno in 1 elementare siamo andati al gattile. E quando stavamo tornando, è venuto un colpo i vento fortissimo, tutta la mia classe è caduta per terra, poi una mia compagna è caduta e poi ha fatto cadere il suo zaino con dentro la borraccia e il suo peluche, e gli è caduto dentro al fiume. Dopo si è fermato in mezzo a dei rami, e dopo un mio compagno è andato giù a prendegli il suo zaino, tutto bagnato, perché il fiume l'aveva trasportato per 7 minuti il suo zaino. Un'altra avventuara, che mi è capitata nella mia classe. Eravamo andati in passeggiata, e avevamo tanti pesci in classe, il mio maestro gli aveva dato da mangiare il giorno prima. Eravamo partiti per andare a pulire il bosco per un giorno. Eravamo con altre due classi. Ci siamo divertiti a pulire il bosco e poi alla fine abbiamo pulito tutti insieme il fiumiciattolo. Poi a merenda ci hanno offerto un biscotto e del tè caldo. C'era un cane che si chiamava Punto e io non volevo più il biscotto e allora glielo dato a Punto e lui l'ha mangiato e dopo mi ha seguito dopo e il padrone l'ha chiamato perché stavamo ritornando a scuola. Poi il giorno dopo abbiamo trovato dei pesci morti.


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Ciao a tutti i coraggiosi che hanno il coraggio di aprire e leggere questa raccolta!
Questo testo l'ho scritto sempre a nove anni. Avevo proprio il vizio di scrivere i numeri in cifre, forse per pigrizia o per non sprecare tempo, chissà! E qui si nota il mio analfabetismo, sul serio, certe frasi mi chiedo come mai non mi hanno obbligata a scriverle cento volte in modo corretto (alle elementari capitava spesso, ma non in questo caso, perché sotto il foglio è bianco). 
Il finale è tragico, probabilmente la sera prima avevo visto CSI e così avrò ritenuto necessario scrivere dei pesci morti. Gli avvenimenti sono successi per davvero, ma la parola "avventura" è eccessivo per descriverli, non pensate? xD 
Con il prossimo aggiornamento passeremo alle medie, preparatevi perché quei temi sono roba forte! *trattiene le risate* Se pensate di trovare qualche miglioramento, non illudetevi!!
Ora vado a nascondermi per un po', perché pubblicare questi testi mi fa vergognare tantissimo! xD

 

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Capitolo 3
*** 3. Hai ciò che ricevi; sei ciò che dai! ***


Hai ciò che ricevi; sei ciò che dai!
 

Dirk era nato nel Colorado, ma non crebbe insieme alla sua famiglia, perché fu abbandonato davanti all'orfanatrofio, dove fu accudito e cresciuto fino ad allora. Ora che aveva raggiunto l'età maggiorenne, l'orfanatrofio non poteva più tenerlo con sé, quindi gli cercarono un lavoro, nelle miniere.
Dirk fu molto contento di quella notizia, così non avrebbe più ricevuto in faccia le pappette dei bambini che doveva accudire. Ovviamente quando si accorse di quanto fosse faticoso lavorare nella miniera, rimpianse il suo “vecchio” modo di vivere.
Poco tempo dopo, si accorse per caso che c'era del petrolio nel terreno attorno alla miniera, così decise di scavare e lo trovò veramente.
Da quel momento Dirk smise di lavorare nella miniera, visto che lui aveva scoperto il petrolio e per legge gli apparteneva. Aprì un'azienda per vendere il petrolio quindi diventò molto ricco. Non dimenticò, però, chi gli aveva dato la possibilità di diventarlo.
Così, fece rinnovare, ristrutturare e creò persino una clinica solo per i bambini dell'orfanatrofio, visto che nessuno di loro poteva permettersi di andare a curarsi in un'ospedale, d'altronde l'orfanatrofio era molto povero e non poteva permettersi di mandare i bambini all'ospedale.
Dirk era molto contento di aiutare il posto che lui quando era piccolo aveva chiamato casa, dato che quel piccolo orfanatrofio del Colorado gli aveva salvato la vita. Gli sembrava che quello che aveva fatto era il minimo che potesse fare.
D'altronde erano quelli dell'orfanatrofio che lo avevano fatto diventare ricco, perché senza di loro non avrebbe mai scoperto il petrolio e di conseguenza non sarebbe passato a miglior vita.



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Ciao a tutti, oggi ho deciso di aggionare questa raccolta! 
Questo tema l'ho scritto nel periodo delle medie, quindi avevo undici o dodici anni. 
Il mio docente ci assegnava titoli assurdi per i temi (vedrete i prossimi due), però si meritava che scrivevo queste cose, assegnarci un titolo più normale, no? Alla fine mi ha scritto “E' morto?” ahahah veramente intendevo solo dire che aveva migliorato il suo stile di vita e non che fosse morto, vediamo se qualcuno di voi ha pensato la stessa cosa xD
Mamma mia se mi vergogno!! Mi chiedo come abbia fatto a scoprire il petrolio... si è messo a scavare così senza un attrezzo apposta... avevo già una predisposizione per il nonsense ahahah
Per stavolta passo e chiudo! :3 

 

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Capitolo 4
*** 4. Anche il cavallo, pur con quattro zampe, cade! ***


Anche il cavallo, pur con quattro zampe, cade!
 

Un'antico proverbio, narra che pure un cavallo può cadere. La storia comincia così:
In un giorno di sole Droony, il cavallo più veloce, più bello, più intelligente, vincitore di tanti premi, cadde.
Il proprietario gli aveva comprato una stalla tutta per lui, con stallieri che gli lustravano il pelo e pettinavano la criniera, se poi non faceva bene il suo lavoro veniva licenziato.
Ma quel giorno il Signor Hannival dovette partire, quindi lasciò il dovere di controllare il cavallo e gli stallieri al nipote Sam. Il nipote attendeva da tempo che lo zio si allontanasse da casa, così finalmente avrebbe potuto cavalcare Droony. Così con quel bel sole che splendeva, se ne andò con Droon; ovviamente aveva detto agli stallieri che avevano una giornata libera, ed essi ovviamente non fecero obbiezioni.
Droony era abituato a cavalcare solo col Signor Hannival, così era disorientato appena Sam gli montò in groppa.
Sam da parte sua non aveva mai cavalcato, ma avrebbe fatto un figurone, mostrandosi mentre cavalcava il mitico Droony.
Sam disse al cavallo di andare al galoppo, ma glielo disse a voce, quindi l'animale non capì e rimase fermo. Il ragazzo si spazientì; glielo urlò nelle orecchie. Il povero Droony si spaventò a morte, senza rendersene conto incroco le zampe e cadde.
Sam rendendorsi conto che aveva rotto le zampe al povero animale, chiamò soccorso, ma il veterinario disse che non c'era niente da fare. Allora Sam si dileguò, lasciando Droony nella stalla, con gli stallieri che cercavano di calmare il cavallo.
Quando Hannival ricevette il telegramma che riguardava Droony, decise di non tornare più a casa. Così del grande e mitico Droony si ricorda solo che era un grand stupido lento brutto cavallo.


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Ciao a tutti, ritorno ad aggiornare questa raccolta con un altro tema scritto alle medie. Il titolo è sempre stato assegnato dal maestro e... solo a me sembra una storia nonsense? xD
Sinceramente non so cosa dire, sono spiazzata, il senso non l'ho proprio capito. All'inizio ci sono descrizioni positive su Droony e alla fine viene definito con parole poco carine, boooh! ._.''
Spero che almeno un po' vi abbia fatto ridere! XD

 

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Capitolo 5
*** 5. A volte chi nasce incendiario muore pompiere ***


A volte chi nasce incendiario muore pompiere
 

Toby viveva solo. Adorava andarsene in giro a fare marachelle, prendere in giro gli anziani, per poi pedinarli fino a casa e bruciargliela.
Per ora gli era andata bene. Nessuno credeva, o addirittura pensava, che il responsabile di tutti quegli incendi fosse Toby. Solo per il semplice fatto che aiutava le persone cieche ad attraversare la strada, così tutti nel villaggio chiudevano un occhi per i suoi scherzi. Un giorno, però, fu colto in fallo proprio mentre stava facendo saltare in aria con un fuoco d'artificio una latrina. Da lì tutti stettero alla larga dal ragazzo, ma era impossibile. Ti fissava; con gli occhi ti pregava di parlargli o di dire qualcosa; così pian piano tutti si dimenticarono di ciò che aveva fatto, anche perché Toby, avendo paura di essere cacciato dal villaggio, smise di bruciare le case degli anziani; ma poi, vedendo che più nessuno se lo ricordava, ricominciò a far saltare in aria latrine e a bruciare case.
Un giorno c'era un forte temporale; i lampi colpivano alberi, prati, case e le distruggevano, facendole bruciare. Quando le case cominciarono a bruciare tutti gli abitanti del villaggio si misero a lanciare secchi d'acqua sulle fiamme per spegnere il fuoco. C'era pure Toby. Fu proprio in quel momento che capì, che doveva entrare in quella casa e salvare il vecchi che vi era intrappolato.
Si munì di un secchio pieno d'acqua ed entrò in quella casa.
Buttò l'acqua solo per farsi strada ed arrivare fino al vecchio; lo liberò e gli disse di correre fuori. Mentre Toby stava per uscire, una trave cadde e lo colpì.
Cosi, prima di morire, Toby pensò che era strano che lui, proprio lui, il piccolo Toby era morto in una casa in fiamme, visto che egli, come passatempo, aveva avuto appunto quello di bruciare le case.
Tutti al villaggio si ricordarono fino alla morte del ragazzo che faceva sempre scherzi, ma che alla fine si sacrificato per salvare qualcuno. Quel ragazzo era proprio Toby.
Così eressero una statua in suo onore; così negli anni a venire tutti avrebbero potuto ammirare la grande saggezza di Toby.



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Ciao a tutti, sono tornata ad aggiornare con un'altra storia nonsense scritta alle medie e come le precedenti, il titolo è stato assegnato dal docente. Personalmente mi fa ridere troppo: bruciare una casa è uno scherzo... probabilmente l'ho scritta dopo aver preso un colpo di sole in testa, è l'unica spiegazione!!
Avete visto che temporale da apocalisse è arrivato? Voi avete capito quale sia questa grande saggezza? xD
Dopo questa non ho altri temi da mettere, almeno finché non torno ad avventurarmi a sistemare la cantina e scoprirò altri cimeli (?).
Ho giusto una storia scritta dai dodici ai quattordici anni, indicativamente il genere è: magico, scuola e un pizzico di romanticismo (è un genere che non mi piace e neanche l'ho mai letto, però chi leggeva ai tempi quella storia, mi chiedeva di mettere qualcosa di romantico e quindi ho cercato di inserire qualcosa di vagamente simile xD). Se vi può interessare posso iniziare a postare quella, è parecchio lunga quindi la dividerò (perché è un testo unico e quando l'ho scritto non l'ho diviso in capitoli). Altrimenti la pubblicherò così com'é, esattamente come ho fatto con le storie postate in precedenza. Fatemi sapere se vi può interessare... tanto state sicuri che ci sarà da ridere!
Ora se permettete vado a nascondermi, perché questa storia è una schifezza ._.

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Capitolo 6
*** 6. Parte I ***


Parte I
 

“Uffa, riuffa e strariuffa!! Questo proprio non ci voleva!! È impossibile che Ginnastica abbia deciso di andare in pensione proprio adesso, che fra una settimana abbiamo il torneo di calcio con le altre accademie e scuole! No, è stata sicuramente Matematica ad obbligarla ad andarsene, anche se non lo ammetterà mai!!“ pensò Lisbet, quando la Direttrice Matematica informò tutte le sue allieve, nell’aula delle conferenze del licenziamento improvviso di Ginnastica, la loro insegnante di ginnastica. A pranzo, le sue compagne di squadra ma anche di dormitorio, dissero la stessa cosa riguardo l’annuncio del licenziamento di Ginnastica, le stesse identiche parole che lei aveva pensato. Ormai erano destinate a tornare come un tempo, segregate dentro alla loro accademia e uscire solo se erano di turno per la spesa e basta. Da quando tre anni fa era arrivata Ginnastica invece, le ragazze potevano sempre uscire per gli allenamenti e tutto ciò per loro era sia una novità sia molto rilassante perché stare chiuse sempre in una stanza o in un aula metteva tristezza a tutte loro e le faceva sentire come in prigione. Dopo l’arrivo della loro nuova insegnante, nei tornei primaverili oltre a sfidare amichevolmente le altre accademie e scuole femminili con dei tornei sportivi, senza contare quelli teatrali e musicali invernali ed estivi, aveva preso la decisione di farle giocare anche contro le scuole e accademie frequentate da ragazzi e battere questi ultimi era alquanto divertente. L’Accademy Polar era un’accademia con sole ragazze al suo interno di diverse età era un posto enorme, siccome ogni piano era diviso per le capacità teatrale, capacità sportive o musicali, più le numerose aule.
- Ma dico, voi ci credete veramente che Ginnastica si sia licenziata di sua spontanea volontà? Secondo me, Matematica è stata obbligata a licenziarla per via della nostra odiosissima Danielle!! Non vi ricordate che due giorni fa Ginnastica l’ha sgridata per il modo in cui giocava? Le aveva detto «Se questo é il modo in cui giochi, ti consiglio o di iniziare di allenarti seriamente o di darti alla viola!». Sarà andata sicuramente a lamentarsi da paparino e mammina e loro avranno preso provvedimenti - disse Polly. Mery disse – Abbassa il tono di voce sorella e cambiamo discorso, si sta avvicinando Matematica - . Cosi Sally domandò a Lisbet – Tu cosa ne pensi Capitano? Ci faranno fare il torneo di settimana prossima anche senza Ginnastica? – la ragazza le rispose – Credo di sì. Visto che ci siamo allenate molto quindi sarebbe un peccato se non ci facessero più fare il torneo. Però penso che il prossimo torneo andremo contro le altre scuole femminili. Così non rivedremo più quei rozzoni di ragazzi una volta per tutte – l’ultima frase la disse per far contenta la Direttrice, la quale odiava tutto il genere maschile dopo che suo marito la abbandonò per inseguire il folle sogno di trovare una tomba piena d’oro di qualche indiano nell’Amazzonia e diventare così un grande archeologo conosciuto in tutto il mondo. Da quel giorno decise che la sua accademia sarebbe stata per sole ragazze. Appena Lisbet ebbe finito di parlare le ragazze sedute al tavolo alzarono la testa e fingendoci sorprese di vedere la loro insegnante sorrisero e dissero in coro – Buon giorno Signora Direttrice Professoressa Matematica, ha pranzato bene? – annuendo ella rispose – Sì, grazie mille – poi aggiunse - Bene ragazze, vi comunico che il torneo che si terrà la settimana prossima sarà l’ultimo che farete contro l’Accademy Queen. Perciò, vi lascio il pomeriggio libero in modo che vi possiate allenare. Non voglio che perdiate contro quei ragazzi, voglio che teniate alto il valore della nostra accademia. Buona continuazione di giornata! - - Grazie anche a lei Signora Direttrice Professoressa Matematica - .
Il linguaggio che si utilizzava all’Accademy Polar doveva essere estremamente raffinato ed educato, senza contare che dovevano salutare all’uninsono se si era in gruppo e mai contraddire la professoressa o suora, perché chi osava dissubbidire alle regole veniva espulso nel giro di pochi minuti. Quel giorno era il turno di Chelsy di andare a fare la spesa, ma siccome era raffreddata e le ragazze per una volta avevano il pomeriggio libero con il permesso di libera uscita, Lisbet, Polly, Mery, Sally e Charlotte decisero di andare tutte insieme a fare la spesa al posto della loro amica. Di solito erano obbligate ad andare da sole, in fondo senza Chelsy era inutile che si allenavano e poi qualcuno doveva pur riempiere la cucina. In fondo era una bella giornata di sole e una passeggiata in città se la potevano anche permettere, visto che era assai raro che uscivano tutte insieme in gruppo. Una volta giunte al Market incontrarono il fratello delle trigemine, Thomas. Appena le vide, le raggiunse di corsa col carrello pieno zeppo di cibi poco salutari, le salutò cordialmente – Salve ragazze, tutto ok? Mi raccomando per settimana prossima, dovrete vincere altrimenti che figura ci faccio io?? Però credo che fareste meglio a lasciare Polly in panchina, vi converrebbe molto! Questo é il mio consiglio d’oro del giorno! – .
Thomas adorava stuzzicare sua sorella Polly, perché era l’unica delle sue tre sorelle che reagiva quando la prendeva in giro. Infatti Polly gli rispose infuriata, non che si fosse realmente offesa, voleva reggere di più al suo gioco, in fondo si divertiva pure lei a litigare con suo fratello anche senza un motivo ben specifico. – Stai zitto una buona volta faccia di bronzo arrugginito che non sei altro! E poi non sai altro che mangiare schifezze! Guarda qua!! – alzò un pacchetto di patatine al gusto di cipolla e aglio - Mi chiedo come mai un sacco di ragazze vogliono uscire con uno che mangia queste cose bleah, cipolla e aglio!! - - Io non mi devo mica mantenere in forma o mangiare verdure o cibi dietetici, non sono una ragazza!! – ribattè il fratello.
Iniziarono una vivace discussione, però senza esagerare o offendersi seriamente. La scena era talmente buffa che le altre ragazze si misero a ridere per la loro discussione che era partita da un pacchetto di patatine. Sentendosi ridicoli rimasero in silenzio un attimo, poi Thomas si congedò – Ciao ragazze, mi raccomando salutatemi Chelsy ed augurategli buona guarigione da parte mia. Ci vediamo alla partita, sarò come al solito sulla panchina a fare il tifo per voi! – allontanandosi ci lanciò uno dei suoi sorrisi. Thomas aveva fatto perdere un sacco di tempo con le sue chiacchiere e se fossero arrivate in ritardo avrebbero ricevuto una bella ramanziana da Matematica più una severa punizione, quello che le ragazze volevano evitare poco prima del torneo, visto che avrebbero rischiato di non potervi partecipare. Una volta uscite dal Market si misero a camminare a passo veloce, ma una volta raggiunto il parco, che era situato alla sinistra dell’accademia, rallentarono il passo e si misero a chiacchierare tranquillamente del più e del meno. Passare dal parco era stata una bella idea, sentivano il profumo dei fiori che stavano sbocciando e udivano i canti dei passeri, si sentiva che la primavera era alle porte e di questo erano tutte molto contente. Mentre parlavano di progettare qualcosa da fare con Scienza, siccome le sue lezioni erano veramente noiose, decisero di proporle di fare una visita al loro giardino botanico, in fondo era una buona scusa per perder tempo e di sicuro avrebbe fatto piacere alla loro insegnante. Stranamente sentirono delle voci e decisero di andare a controllare di chi fossero.



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Ciao a tutti, rieccomi ad aggiornare questa raccolta! =)
Come vi avevo annunciato nel precedente capitolo, stavolta ci prendiamo una pausa dai temi di scuola e passiamo alla mia primissima long, scritta sempre nel periodo delle medie (mi vergogno solo ad affermare qualcosa di simile), quindi qualcosa inventato di mia sana pianta. Questa storia è senza un titolo, non gliene ho mai dato uno, a quei tempi probabilmente pensavo che fosse una cosa superflua, per cui se volete, sentitevi liberi di assegnargliene uno voi! I suggerimenti sono ben accetti! Dopo aver letto il primo capitolo, ho capitolo perché questa storia è rimasta senza titolo e non mi biasimo per non averglien assegnato uno XD
Sinceramente non so cosa dire... andavo a capo così senza un senso, a caso proprio, la punteggiatura e i dialoghi mi metteno i brividi, per non parlare dei nomi... veramente mi vergogno talmente tanto che scappo a nascondermi e termino qui queste note!

 

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Capitolo 7
*** 7. Parte II ***


Parte II
 

Quando videro di chi si trattava rimasero incredule, perché davanti a loro c’erano i loro avversari, quelli che appartenevano all’Accademy Queen. Siccome il parco era di proprietà della accademia delle ragazze e solo loro avevano il permesso di entrarvi, decisero di far finta di niente e di continuare a camminare come se i ragazzi non fossero lì. In fondo i ragazzi che appartenevano all’Accademy Queen erano quelli dell’accademia rivale, visto che si trattava di un’accademia maschile e con l’Accademy Polar c’era una forte rivalità che era diventata sempre più forte da quando partecipavano entrambi allo stesso torneo. L’Accademy Polar andava contro l’Accademy Queen sempre in finale, ormai da tre anni. Solo il primo anno in cui si affrontarono vinsero i ragazzi, gli altri due anni successivi il torneo lo vinsero le ragazze, nonostante la rivalità entrambe le squadre nutrivano un profondo rispetto per i loro avversari. Nonostante le ragazze finsero di non notare i ragazzi, appena loro si accorsero della loro presenza, smisero di giocare a pallone e si misero davanti alle ragazze impedendogli di passare.
Il capitano dei ragazzi, il capitan Trevor, si mise a fissare negli occhi Lisbet e una specie di sogghigno si dipinto sul volto di lui, che disse – Ho sentito dire capitan Lisbet che siete rimaste senza allenatrice, così per noi sarà più facile battervi visto che non avete più nessuno che vi dica quello che dovete fare, ogni secondo, è fin troppo facile vincere così, non credi occhi viola? - . Se c’era qualcosa che la faceva arrabbiare, era essere chiamata occhi viola, perché può darsi che il capitano delle ragazze non aveva degli occhi di un colore normale, ma si trattava di un viola Ametista e non un viola porta iella. Pure le due gemelle di Lisbet, Polly e Mery avevano gli occhi di un colore particolare, la prima aveva gli occhi color Lapislazzuli, mentre la seconda color Rubino. Le tre sorelle non conoscevano il motivo per il quale avevano il colore degli occhi differenti rispetto alle altre persone, ma avevano la sensazione che presto o tardi l’avrebbero scoperto. Nessuna delle ragazze fece in tempo a ribattere le parole di Trevor, perché correndo si stava avvicinando preoccupata Suor Margaret che disse – Posso venire a conoscenza di che cosa intendevate fare alle mie care ragazze? Spero vivamente che non avevate intenzione di picchiarle altrimenti dovrei telefonare al vostro Direttore, ma non avrò bisogno di farlo, giusto ragazze? - - Hai perfettamente ragione Suor Margaret. Volevano solamente salutare, ci si vede giovedì ragazzi! – disse prontamente Polly, prendendo le difese dei ragazzi.
Si salutarono come fossero tutti quanti ottimi amici. Mentre le altre si dirigevano verso il dormitorio seguite da Suor Margaret per vedere come stesse Chelsy, Lisbet portò la spesa alla cuoca la signora Berta. Era una signora sui quarantasette anni, paffuta, simpatica e gentile con chiunque si comportava bene con lei e molto odiosa con chi è maleducato nei suoi confronti. Appena la ragazza entrò in cucina la cuoca le disse – Non c’è Chelsy? Oh, è vero che oggi non si sentiva molto bene… Appoggia pure tutto lì per terra, ci penserò io a mettere le cose al loro posto nella dispensa e nel frigo. Aspetta solo un attimo che ti do una camomilla da portarle così si sentirà meglio - . Aspettando che la camomilla fosse pronta Lisbet si ricordò che doveva prendere della lattuga e delle carote per Cilà, il loro cincillà. Veramente era proibito tenere animali all’interno dell’accademia, però Berta e Suor Lucy avevano regalato l’animale di nascosto e solo le due donne e ovviamente le ragazze di quel dormitorio sapevano della sua presenza. Chiese gentilmente di poterla prendere, dopodichè mise alcune foglie di lattuga dentro un sacchettino di plastica, che nascose dentro la gonna del uniforme. Berta le disse passandole la tazza – Ecco cara, fai attenzione quando sali le scale che la camomilla scotta! Dì a Chelsy di guarire presto e ricordati di dar il cibo a Cilà, altrimenti il piccolino morirà di fame - . Quando Lisbet entrò nel dormitorio vide che tutte le sue compagne erano attorno al letto di Chelsy, che stava piangendo a dirotto. Il motivo era che temeva che per colpa sua non avrebbero più potuto partecipare al torneo o che per causa sua avrebbero perso visto che avevano perso un intero pomeriggio di allenamento. Appoggiò il sacchetto e la camomilla sulla scrivania comune, poi si avvicinò anche lei a Chelsy per dirle – Ascoltami bene, non è colpa tua se ti sei ammalata, non devi neanche pensare che solo perché oggi non ti sei sentita bene non parteciperemo al torneo. La cosa più importante è che tu guarisca! Agli allenamenti e al resto ci penseremo dopo. Lo sai che oggi Matematica ci ha davvero fatto fare lo stesso esercizio per tutta l’ora?? Continuava a ripetere «É facile ragazze, possibile che non ci arrivate da sole? Impegnatevi un attimo, non vi chiedo cose impossibili!!» – a questa sua imitazione alla loro amica tornò il sorriso. Rifiutò cocciutamente la camomilla, che nel frattempo era diventata fredda. Con un sorriso Chelsy disse – Ora stò molto meglio, grazie a tutte per le vostre parole. Per dimostrarvi che sto veramente meglio vi suono qualcosa al piano – detto questo si diresse verso l’angolo dove era situato il suo pianoforte. Intanto che lei suonava, Sally svuotò la tazzina della camomilla fuori dalla finestra mentre Charlotte mise le foglie di lattuga e le carote nella gabbia di Cilà, che era nascosto dentro all’armadio. Infatti era l’unico posto in cui nessuno poteva guardar dentro, il motivo era semplice, era chiuso a chiave, ognuna delle ragazze aveva una copia della chiave appesa al collo in modo tale da non lasciare mai l’armadio aperto e lontano da occhi indiscreti o da gente fin troppo curiosa come ad esempio Danielle che desiderava cacciarle, per il semplice fatto che non avevano accettato di far parte della sua squadra di pallavolo. Ad uno squittio di Cilà, Chelsy smise di suonare e Charlotte, siccome era cresciuta in una fattoria era in grado di interpretare quello che l’animale voleva pronunciare e quasi sempre ci azzeccava, con quello squittio Cilà aveva avvertito che stava arrivando qualcuno, così Chelsy si mise nuovamente a letto circondata dalle amiche che la sostenevano con parole di conforto. Italiano entrò nel dormitorio come una furia le fissò una ad una in modo cagnesco dicendo – Siete in ritardo per la cena ragazze! – poi la sua voce divenne più gentile quando si rivolse a Chelsy – Cara te la senti di venire giù? Altrimenti dico a Berta di portarti sù qualcosa... - - Va benissimo Professoressa Italiano, vengo giù con le altre, adesso mi cambio – rispose prontamente Chelsy contenta che non l’aveva sentita suonare. Italiano le sorrise poi si rivolse a Charlotte – Aiutala tu cara, riordina un pò questa camera, solo quando sarà in ordine scendi raggiungici a cena. Voi altre venite pure con me - . Chelsy si cambiò e uscì dalla stanza, mentre Charlotte metteva in ordine il suo letto e il resto della stanza. Aprì la finestra per poter far cambiare aria alla stanza, tirò fuori Cilà per poterlo coccolare un attimo poi lo ridepose nella sua gabbia. All’improvviso sentì una mano appoggiarsi sulla sua spalla destra, subito pensò che si trattasse di Scienza, perché quando doveva dire qualcosa di importante ti appoggiava la mano sulla spalla destra. Ma quando Charlotte si girò davanti a sé non trovò Scienza, bensì un ragazzo.
Sorridendo quest’ultimo le disse – Piacere io sono Tom e tu dovresti essere Charlotte se ho capito bene, vero? Dovrei essere all’Accademy Queen già da tempo però credo che mi son perso! Tokyo è una città davvero enorme in confronto a dove abitavo io. Sai io abitavo in un piccolo paese di campagna nei pressi di Parigi, ma questo immagino non ti interessa in fondo non mi conosci neppure... Comunque volevo domandarti se sapevi indicarmi la strada per arrivare all’Accademy Queen. Non ti preoccupare non dirò ad anima viva e neanche morta che avete un cincillà nell’armadio, anche perché penso sia proibito tenere animali... Ma come al solito parlo e parlo come una radio senza smettere neanche per riprendere fiato! – . Sentendo dei passi che salivano le scale Charlotte disse – Esci di qui e chiedimi dove si trova l’Accademy Queen se non vuoi passare dei guai! Sbrigati!!! - . Il ragazzo fece appena in tempo a saltare fuori dalla finestra dalla quale era entrato prima che nella stanza irruppe Matematica che disse – Brava Charlotte! Hai messo in ordine tutta la stanza, dovrebbe sempre essere così. Ma cosa stai facendo cara? Non starai mica parlando da sola? - . Charlotte smise di fingere di dare indicazioni a Tom che aveva un espressione confusa, salutò come sempre educatamente Matematica – Buona sera Signora Direttrice Professoressa Matematica. Stavo venendo giù per far cena quando questo giovane mi ha chiesto cortesemente se sapevo dove si trovasse l’Accademy Queen. Penso che si tratti del nuovo arrivato che sostituirà Karl. Si ricorda quello che ha avuto l’incidente l’anno scorso? - . Scrutandolo attentamente Matematica si rivolse a lui con un tono minaccioso – Se avevi bisogno di un informazione potevi suonare alla porta, sicuramente una delle suore avrebbe aperto ed indicato strada giusta che avresti dovuto prendere per arrivare all’Accademy Queen. Non capisco il motivo per il quale tu abbia disturbato la mia allieva - . Senza badare al modo in cui parlava Tom rispose con un sorriso – Mi chiamo Tom, ho visto che la sua allieva sbatteva i tappeti fuori dalla finestra e per non disturbare suonando alla porta, visto che è ora di cena non volevo che qualcuno smettesse di mangiare a causa mia, mi sono avvicinato a chiederle dove si trovasse la mia accademia. Le avevo chiesto anche l’ora e lei gentilmente mi ha risposto dicendomi che sono le 19:30. questo vuol dire che sono già di un ora in ritardo, poi è entrata lei Gentile Signora che ha interrotto la sua gentilissima allieva che mi stava semplicemente spiegando da che parte dovevo andare per raggiungere la mia meta. Anzi penso proprio che stasera non cenerò ma questo ha poca importanza - . A quelle parole Matematica disse – Allora daremo uno strappo alla nostra regola, ma solo perché sei un ragazzo gentile ed educato. Avanti entra pure dalla finestra e lascia in questa stanza le tue valigie, le suore te le porteranno nella stanza degli ospiti. Avviserò io il tuo Direttore dicendogli che sei arrivato e che per stanotte alloggerai nella mia accademia. Ora tutti a far cena! - .

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Buona sera a tutti e rieccomi qui ad aggiornare questa agghiacciante """storia"""!

La descrizione del “viola porta iella” è qualcosa che non si può proprio leggere, oltre al fatto che probabilmente dopo qualche lezione di scienze mi era venuta la fissa per le pietre, non è possibile che queste hanno tutti occhi particolari!!
"Dentro la gonna dell'uniforme" ecco in questa frase ho dimenticato di nominare le tasche a meno che la gonna non è tipo quella di Eta Beta XD
Sinceramente non mi ricordavo che questa storia fosse ambientata a Tokyo... anche perché dai nomi non si direbbe xD Forse si tratta del quartiere inglese o americano di Tokyo chissà ahahahah
Mi domando in che modo sia strutturata questa scuola, Lisbet sale al piano di sopra, quindi anche se sono al primo piano, di certo non è attaccata al pianterreno. Quindi non riesco a capire come fa Tom a entrare nella stanza, è per caso volato o salito sopra un albero? Questo è un mistero, chiamerei Yury di Kim, però poi dovrei pagarlo per i suoi servigi da ex-detective e non andrebbe a finire bene XD
Senza contare che scrivevo “pò”, senza contare questo testo tutto attaccato senza andare a capo... adesso penso che non vado a nascondermi, no, vado proprio a cercare un rifugio antiatomico, mi ci nascondo dentro e sparirò per i prossimi anni u.u

 

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Capitolo 8
*** 8. Parte III ***


Parte III
 

Appena Matematica entrò nella sala da pranzo parlò con Suor Margaret che aggiunse una sedia al tavolo senza dir niente, ma quando Charlotte entrò in sala pranzo con Tom tutte le ragazze dell’accademia capirono il motivo e non credettero ai loro occhi. Nella loro accademia non vi entravano mai ragazzi, neppure i parenti maschili avevano il diritto di entrare. Quindi la vista di un ragazzo che entrava nella loro sala da pranzo fece innalzare un gran rumorio di bisbigli. Danielle guardò con uno sguardo interessato Tom, però lui non se ne accorse neppure, era tutto intento a parlare con Charlotte. – Adesso calmatevi ragazze, finite di cenare e ritiratevi nelle vostre stanze – disse Suor Margaret e il bisbiglio cessò immediatamente. Dalla finestra che collegava la sala da pranzo con la cucina, uscì la testa sorridente di Berta che vedendo Tom disse scherzosa – Oh, buona sera giovanotto, spero che la mia cucina ti piaccia. Purè con carne, era ora che si desse uno strappo a quella stupida ed antiquata regola! - ma si zittì sotto lo sguardo severo di Suor Margaret. Charlo prese il purè con le carote, i pomodori e la mozzarella. Lei notò sguardo interrogativo che le porse, si vedeva chiaramente che avrebbe voluto chiederle perché non mangiasse la carne, ma non disse niente al riguardo, si sedette, salutò e si presentò alle amiche di Charlotte, dopodiché iniziò a mangiare silenziosamente. Danielle prima di andarsene con la sua squadra di pallavolo composta da sole oche giulive che prendevano ordini da lei come dei cagnolini, disse una delle sue cattiverie alla ragazza - Mi raccomando cara Vegetariana ricordati di passare dal nostro piano per pulire per terra è il tuo turno…dimenticavo di dirti che una del primo anno ha vomitato, quindi cerca di provvedere il prima possibile – fece una risata acuta imitata dalla sua squadra, Charlotte abbassò lo sguardo e le rispose – Va bene dopo arrivo - . Appena si fu allontanata con la sua squadra Tom domandò – Perché non le avete detto niente?? – prontamente Polly gli rispose – Perché se le parliamo male ci farà cacciare da qui. I suoi genitori sono i più potenti della città. Devi sapere che la nostra insegnante è stata cacciata perché l’ha sgridata durante la lezione. Se fosse per me l’avrei già stesa a terra, è solamente una smorfiosa viziata - . Dopo un pò li raggiunse Suor Lucy che chiese – Avete finito di cenare? Bene, allora accompagnate Tom nella stanza degli ospiti, quella che è nel piano vostro stesso piano in fondo al corridoio a sinistra. Buona notte ragazze, buona notte anche a te Tom – prese i piatti e li portò da Berta. Quando anche Tom le disse – Grazie mille Suor Lucy, buona notte anche a lei – rimase un pò sorpresa da tanta educazione da parte di un ragazzo.
Salendo le scale Charlotte disse mentalmente alle ragazze “Ci vediamo dopo, ora vado a pulire il piano di sopra e poi dobbiamo discutere riguardo Tom” le sue amiche la fissarono stupite “Non è come pensate, riguarda la sua posizione nella squadra di calcio, cercate di estorcere qualche informazione e poi riferitemi tutto”. Questa era una delle qualità che univa maggiormente la loro forte amicizia. Non sapevano come ma, da un giorno all’altro avevano imparato a comunicare mentalmente. Sally sosteneva che doveva esserci un legame forte e speciale scelto dal fato e grazie alla loro forte amicizia era reso possibile, anche se non sempre comunicare mentalmente era possibile, perché alcune volte non funzionava. Ma a loro questo non importava molto sapevano che era una bellissima cosa quello che erano in grado di fare. Il modo in cui lo scoprirono fu del tutto casuale. Mentre era in corso una delle prove di teoria di Scienza l’anno precedente, Polly aveva pensato «Questa proprio non la sò, se solo potessi chiedere a Mery, lei la sà di sicuro la risposta, ha studiato più di tutte!» e sua sorella la sentì, le rispose e anche le altre riuscirono a sentire la risposta, da quel giorno vennero a conoscienza che riuscivano a comunicare in quel modo. Accompagnarono il ragazzo nella stanza degli ospiti, nessuna di loro aveva il coraggio di fargli la domanda così Chelsy sorprese tutti chiedendogli – Tu giocherai in attacco vero? Beh, è ovvio visto che sostituisci Karl – Tom la fissò sorpreso – Ma io veramente son abituato a giocare in porta… pazienza vorrà dire che mi ci dovrò abituare. Ora scusate ma sono veramente stanco, buona notte a tutte. Ci rivedremo settimana prossima al torneo – dopo queste parole entrò nella camera e chiuse la porta alle sue spalle. La mattina seguente per le ragazze si preannunciava una vera e propria noia, tutta la mattina l’avrebbero passata con Tedesco, per di più avrebbero fatto lezione insieme a Danielle&Co. A pranzo ricevettero la notizia che Scienza era influenzata e che avrebbero avuto tutto il pomeriggio di nuovo lezione con Tedesco. Un vero e proprio incubo, tutto il giorno a sentire Tedesco parlare, senza contare che ci sarebbero state delle allieve provenienti dall’esterno, che venivano per recuperare gli studi persi in gioventù.
Per loro fortuna andò a salvarle Suor Lucy con una piccola bugia, dichiarò che le serviva aiuto per pulire il parco, la professoressa acconsentì dicendo che era inutile insegnare a qualcosa che non era del loro livello di conoscienza. Invece si trattava solo di una scusa per poter offrire alle sue predilette un pomeriggio libero per allenarsi in attesa del torneo imminente. La settimana passò incredibilmente veloce. Si impegnarono al massimo anche negli studi, specialmente Polly che non voleva rischiare di rimanere in panchina per i suoi voti che negli ultimi tempi erano calati. La sera prima del torneo, Matematica si recò nel dormitorio di tutte le sue allieve che avrebbero partecipato al torneo per fare una comunicazione importante. – Ho da dirvi una cosa molto importante ragazze – disse seriamente fissandole dritta negli occhi – Vi propongo di vestirvi con una camicetta con pizzetto e una gonna bianca. Che ne dite? Siccome Danielle e la sua squadra si vestiranno in questa maniera, i genitori della vostra amica hanno generosamente offerto un abbigliamento per ognuna di voi. A me sembra carino che tutte le mie allieve si vestino tutte uguali. Piuttosto di indossare quei pantaloncini e quella sottospecie di maglia che vi faceva mettere Ginnastica - . Essendo il capitano della squadra le decisioni doveva prenderle Lisbet che aveva ricevuto la notizia del discorso che la Direttrice le avrebbe fatto ed era stata pregata dalle altre studentesse che avrebbero giocato a calcio di convincere Matematica che non era per niente una bella idea. In fondo Lisbet era una delle allieve migliori di tutta l’accademia. Pensando bene alle parole da scegliere la ragazza rispose – Anche se volessimo Signora Direttrice Professoressa Matematica non potremmo. La camicetta possiamo metterla ma la gonna no. Il calcio è diverso dalla pallavolo. Per lei va bene lo stesso Signora Direttrice Professoressa Matematica – soddisfatta almeno in parte Matematica disse – Bene e così sia. Notte ragazze - - Notte Signora Direttrice Professoressa Matematica – risposero in coro. Il giorno seguente erano tutte molto agitate e un tantino imbarazzate, si sentivano ridicole senza la tuta completa però appena entrarono in campo tutto svanì, si impegnarono al massimo. Dalla panchina c’erano quattro occhi attenti che le fissavano; due appartenevano all’Infermiera Ruth e gli altri due erano quelli Smeraldo di Thomas. Le ragazze arrivarono in finale come sempre contro la squadra di Trevor.


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Ciao a tutti i coraggiosi e temerari che hanno il coraggio di entrare a leggere l'aggiornamento di questa raccolta! =)
A me viene da piangere, seriamente! Stavolta non commenterò proprio niente perché sono rimasta senza parole e il nesso mi chiedo dove sia.
Quindi mi fermo giusto per spiegare una cosa: ho deciso di interrompere il capitolo a questo punto della narrazione, perché da ora in avanti il testo è scritto in prima persona, non chiedetemi il motivo, perché non ho idea di cosa mi passasse per la testa. Per non confondervi di più (oltre a quanto già il testo non facci di suo), mi è sembrato saggio agire in questo modo. Spero che il soggetto non cambi di nuovo andando avanti con la storia... mi chiedo cosa avessi in testa, probabilmente ben poco, per cambiare di punto in bianco così il soggetto... potrebbe essere una storia dell'orrore solo per queste oscenità o.o
Concludo ringraziando chiunque stia leggendo questa raccolta e un grazie particolare a Kim_Sunshine, Soul_Shine e Hanna McHonnor che dimostrano di avere molto coraggio, perché dopo aver letto i capitoli riescono a  trovare la forza e le parole per lasciare un commento! 

 

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Capitolo 9
*** 9. Parte IV ***


Parte IV
 

Appena cominciò la partita, Chelsy aveva il pallone, che Mark con una scivolata glielo fregò e la passò a svelto a Tom. Però quest’ultimo non la prese, perché intercettata da Charlotte. Trevor se ne impossessò prima che me la potesse passare e la passò velocemente a suo fratello Mark, che superò la difesa di Sally e Polly e tirò in porta. Segnando. “Non importa Mery, ci rifaremo“ le dissi, ma non ottennì una risposta. Dopo che Mery si era buttata per prendere il pallone, restò piegata per terra. L’Infermiera Ruth corse in mezzo al campo seriamente preoccupata, mentre Thomas chiedeva all’arbitro cinque minuti di pausa. Quando Ruth girò delicatamente il corpo di mia sorella, vedemmo la sua faccia ricoperta di sangue. Alla vista del sangue Charlo urlò e quel grido attirò l’attenzione dei nostri avversari che intanto stavano chiaccherando allegramente sulla tattica da usare. Ruth era molto agitata perché la valigetta del pronto soccorso l’aveva data a Silvie ed ora lei ne era sprovvista. Mentre il resto della loro squadra riposava, Trevor, Mark e Benny vennero a vedere cosa stesse succedendo a Mery. Ruth chiese ai nuovi giunti – Dov’é il vostro infermiere? Devo chiedergli la valigetta del pronto soccorso - fu Benny a risponderle – Non si preoccupi ci penserò io. Sono io che mi occupo di tutti quelli che si fanno male all’Accademy Queen - detto questo fece un cenno a Puck che gli portò la valigetta. Benny pulì il viso insanguinato di mia sorella sotto lo sguardo di Ruth, disinfettò il taglio sulla guancia e ci mise un bel cerotto giallo, poi per finire gli fece bere una medicina che disse si trattava di una medicina contro gli svenimenti. Trevor domandò – Allora, hai finito Benny? - - Ancora cinque minuti, aspetta che si alzi in piedi – rispose tranquillamente Benny al fratello. Una volta che Mery si alzò in piedi disse - Mi sento proprio più in forma di prima! – – Bene! E adesso come faccio a fare goal se l’hai fatta diventare più brava?? Sei proprio uno sciagurato fratello! – esclamò Mark fingendo di essere arrabbiato con il fratello. Sentendo quelle parole Mery disse – Perché dai dello sciagurato a Benny? É molto bravo come portiere e come medico Mark, non dovresti insultarlo! – tutti scoppiammo a ridere. Mery si era ripresa e l’arbitro si avvicinò dicendoci – Dovete iniziare subito a giocare, c’é un recupero di dieci minuti da fare - .
Fu una partita veramente fantastica, vincemmo 9-7 e tutte le volte che segnavamo Benny fingeva di svenire cosa che, ti faceva morire dal ridere. Thomas finita la partita fece notare a Polly che nel ruolo di difensore era davvero una frana e che Sally aveva dovuto fare tutto da sola, come al solito lei si offese particolarmente ma stavolta non lo insultò e nostro fratello ci rimase quasi male. Finita la partita ci fu la solita festa che comprende solo i finalisti i direttori delle due accademie vincitrici e ovviamente il Giudice Sindaco Kyle. Matematica urlò contro Kyle dicendo che dovevamo tornare subito all’AP visto che era quasi ora di cena, di darci il premio e di farla finita con questa stupida festa, ma il Giudice non diede retta alle sue parole facendo finta di non aver udito niente. Italiano cercò di calmarla dicendole – Perché non torniamo tutte all’Accademy Polar Signora Direttrice Professoressa Matematica e lasciamo qui le ragazze a divertirsi sotto il controllo di Suor Lucy e dell’Infermiera Ruth? Hanno più pazienza di noi, dopotutto sono anche più giovani, nel senso che sopporteranno bene la musica - . Grazie a queste straordinarie parole Matematica sospirò e disse – Va bene, basta che non rincasate troppo tardi. Dirò a Berta di lasciarvi qualcosa di caldo nel forno, in modo che quando tornerete, se avrete fame mangerete qualcosa di caldo. Divertitevi ragazze, ve lo meritate avete fatto una splendida partita - - Grazie mille Signora Direttrice Professoressa Matematica, grazie mille anche a lei Professoressa Italiano – rispondemmo tutte in coro. Vedendo che la sua collega se ne andava anche il direttore dell’AQ se ne andò dicendo semplicemente – Mi raccomando non fate troppo casino quando tornate d’accordo? Altrimenti sveglierete tutti, in questo caso vi darò una bella punizione ci siamo intesi? – per tutta risposta i ragazzi annuirono così il loro direttore se ne andò tranquillamente. Incredibile! Quelli dell’AQ sono veramente fortunati! Non devono parlare come facciamo noi! Anzi non parlano del tutto! Per la prima volta vedemmo Matematica sconvolta, ma da gran signora scuoté la testa in segno di non approvazione dicendo – Infermiera Ruth, curi lei i ragazzi dell’Accademy Queen e li riaccompagni per favore - - Sarà fatto Signora Direttrice Professoressa Matematica! – rispose Ruth immediatamente.
Appena se ne furono andate entrò mio fratello con qualcosa in mano...si trattava del nostro Cilà! Lo coccolammo un pò e poi Charlo se lo mise sulla spalla. Oltre alla coppa d’ora vincemmo anche un viaggio, che però il Giudice Sindaco Kyle non ci volle dire subito dove saremmo andate, ci disse – Fra poco lo saprete, intanto ascoltatevi la musica e RILASSATEVI! - .
Nessuna di noi voleva ballare, ma Thomas ci portò davanti ai ragazzi e si mise a fare a caso le coppie con chi doveva ballare con chi. Per Mery scelse Benny, per Charlotte scelse Tom, per Polly scelse Trevor, di questa scelta Polly non ne andò molto contenta visto che lei avrebbe preferito ballare con Mark, per Sally scelse Nick solo perché entrambi erano difensori, per me scelse Mark perché entrambi centrocampisti, io personalmente avrei preferito stare seduta, ma le decisioni di Thomas non si possono discutere, a Chelsy toccò ballare con Puck. Però noi sapevamo con chi avrebbe preferito ballare la nostra cara Chelsy, con nessuno dei ragazzi ma con Thomas. Quando Polly fece notare a nostro fratello che forse io avrei dovuto ballare con il capitano dell’AQ, lui stranamente sorrise e le bisbigliò per tutta risposta – Guarda che l’ho fatto apposta sorellina, lo so che tu hai una cotta per Mark, per questo motivo non l’ho scelto per te! - . Dopo questa affermazione, dapprima Polly arrossì poi fulminò Thomas e solo per fargli vedere che non era vero quello che aveva appena affermato, ballò lo stesso con Trevor. Noi ci trattenemmo dal ridere, perché Thomas aveva centrato in pieno il bersaglio aveva ragione lui, Polly aveva una cotta segreta per Mark, già dalla prima volta che l’aveva visto giocare tre anni fa.
Tutti stavano ballando, solo io e Mark parlavamo, tranquillamente seduti sulle poltrone. – Da una parte abbiamo fatto apposta a farvi vincere a noi il viaggio non interessava – iniziò a dire Mark, io gli domandai – Perché tu sai già dove andremo? - . All’inizio non volle rispondermi, poi dopo un pò di tentativi cedette e mi rispose. – Andrete in una fattoria vicino a Londra, il nome non te lo dico però - . Lo fissai un attimo e notai che il suo viso si era fatto all’improvviso molto triste, così con tono gentile gli domandai – Potresti dirmi per quale motivo non volevate vincere il viaggio? A me pare una cosa divertente! - . Lui mi fissò dicendomi semplicemente – Perché i miei genitori sono morti bruciati vivi mentre dormivano, lo abbiamo saputo per caso - . Non feci in tempo a dirgli niente che il Giudice Sindaco Kyle spense la musica e suonò un campanello per chiedere l’attenzione di tutti i presenti. – Bene ragazze, ragazzi prima di tutto complimenti a tutte e due le squadre – disse in tono allegro - Andrete per due settimane in campagna in una fattoria nei pressi di Londra, siete contente?? - . A quelle parole Charlotte balbettò – Vo..vol..ete..volete di..dir..dire Bal..Balles...Ballesword? - tutto contento Kyle le rispose – Sono contento che tu conosca già il posto, così non avrete bisogno della guida...almeno qualcosa risparmierò...ooops non ho detto niente di importante ora vi rimetto la musica ragazzi - . Nonostante il Giudice Sindaco Kyle aveva rimesso la musica nessuna di noi ballò di nuovo per due motivi, il primo era che Charlo si era messa a piangere e noi ci eravamo messe a chiedergli cosa avesse, il secondo, era che i ragazzi si erano messi a parlare con Thomas appoggiati al muro. – Non voglio tornarci a Ballesword, se dovessi incontrare ancora i signori Gallynson mi burleranno come al loro solito e mi obbligheranno a vendergli il terreno dove un tempo era costruita la mia fattoria – disse la nostra amica tra lacrime e singhiozzi.
Trevor che si era avvicinato per vedere cosa stesse succedendo lì dalle nostre parti, appena sentì le parole di Charlotte disse – Ma si può sapere cosa stai dicendo Charlotte? Guarda che sei mal informata. É la nostra fattoria ad essere bruciata. E poi i vecchi Gallynson son morti e stra-morti! – per qualche istante nessuno parlò più solo la musica era l’unico rumore esistente nella stanza. Fu Sally a rompere il silenzio, curiosa come sempre domandò – Ma sei sicuro di quello che dici Trevor?? Allora sapresti dirci perché Roger non le ha più scritto niente? - a questa domanda fu il timido Benny a rispondere, non prima di aver lanciato uno sguardo ai fratelli che annuirono. – Secondo me, sono stati i figli dei rincitrulliti e rimbesuiti dei Gallynson. E poi Roger ha assunto nostra sorella Fiordaliso per dargli una mano a curare la tua fattoria Charlotte. Dà retta a noi, la tua fattoria è dove è sempre stata - . Appena ebbe finito di parlare, Ruth ci venne a chiedere se volevamo tornare indietro all’accademia per tutta risposta i ragazzi ci invitarono a ballare, siccome per loro era ancora presto e non volevano tornare all’AQ. Noi accettammo solo perché ora la nostra amica Charlo era felice e contenta, però aggiunse – Mi dispiace per voi ragazzi, sono contenta che Roger abbia aiutato vostra sorella, anche se spero non vi offenderete, ma non mi ricordo di voi... - . Questa volta parlò Mark – Forse perché i nostri genitori erano talmente fissati con lo studio che non ci facevano neanche uscire di fuori – con quelle parole il discorso finì. Le coppie cambiarono solo perché Mark invitò Polly, visto che suo fratello Trevor diceva che i capitani dovevano ballare insieme, Charlo e Tom non ballarono ma parlarono di non so cosa, nel frattempo Cilà le squittiva qualcosa nell’orecchio e quando le chiedemmo che le stesse dicendo, lei ci rispose che si stava lamentando della musica. Quando la musica terminò io e Trevor continuammo a ballare tranquillamente, sotto lo sguardo sorpreso di tutti i presenti, perché io ed il capitano della squadra dell’AQ ci lanciavamo sempre delle vere e proprie occhiatacce omicide, quando sentii dire da Sally “Allora é proprio vero che chi si odia si AMA, vero Lisbet??“ mi fermai, cosicché Trevor mi pestò il piede solo allora ci accorgemmo che tutti ci fissavano così anche noi smettemmo di ballare. Vidi una strana espressione nel volto di Charlo e capii istintivamente che Cilà le stava raccontando ciò che gli avevo confidato tempo fa in un giorno che stavo male, nessuno era lì solo Cilà, facendogli promettere di non raccontarlo MAI a Charlo gli dissi la cosa che mi rendeva triste, ma non capii per quale motivo in quel momento glielo stava raccontando.
Immediatamente, noncurante delle scuse di Trevor dissi – Cilà!! Avevi promesso!! – ma vedendo che il piccolo animaletto si nascondeva il muso dietro le sue zampette, capii che era già troppo tardi. Così dissi su due piedi – Io torno all’AP, voi altre fate quello che volete, ma NON seguitemi, altrimenti mi arrabbierò sul serio – sbattendo la porta corsi via.


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Rieccoci qui, con il nuovo capitolo di questa long nonsense! 
Ci tengo a precisare una cosa: non sono mai stata una che le interessava lo sport o ci capiva qualcosa (sono sempre stata particolarmente pigra e principalmente lo sport mi annoiava, cosa che non è cambiata nel corso degli anni), per cui non ho idea con quale criterio abbia scritto questa "partita", forse mi sono ispirata al cartone di H
olly&Benji che guardavo da piccola, è l'unica spiegazione! XD
Sto cercando di capire il senso di quelle parole scritte in maiuscolo a caso, poi non una frase intera, come per dire far intedere che è un discorso urlano, no solo una parola ._.'''
Per non parlare della questione di Thomas che fa le coppie per ballare, ma che diamine di cosa è?!?!?! ahahah veramente non so come descriverlo! *ride per non piangere*
Ci sentiamo al prossimo aggiornamento, sempre se non decidiate di abbandonare la lettura, in quel caso vi comprenderei!


 

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Capitolo 10
*** 10. Parte V ***


Parte V
 

Intanto che mi allontanavo correndo come un’ossessa, nella grande capanna di legno, si stava accendendo una vivace discussione. Suor Lucy disse – Si può sapere cosa sta succedendo a Lisbet? Non si è mai comportata così! Non è per caso colpa tua, Polly? – per tutta risposta mia sorella alzò gli occhi al cielo. Suor Lucy stava per dirle qualcosa ma, Thomas la interruppe ancora prima che iniziasse a parlare – Per favore calmatevi!! Charlotte non ti devi preoccupare, non è necessario che tu ci dica ciò che Cilà ti ha appena detto. Lisbet non andrebbe mai all’AP da sola, la Direttrice la espellerebbe se sapesse che si è allontanata da voi e dal controllo di Suor Lucy. Quindi non ci resta che pensare dove possa essere andata - . Mentre tutti pensavano, mi sedetti su una panchina vicino al lago, correndo non mi ero resa conto di essere andata dalla parte opposta di dove si trovava l’AP, così avvertii le altre su dove mi trovavo in quel momento. Dopo questa notizia, le ragazze si guardarono l’una con l’altra con uno sguardo preoccupato dipinto sul volto, non sapendo bene cosa fosse meglio fare, non potevano mica raccontare a tutti che potevamo parlare mentalmente, le avrebbero prese per pazze, le uniche persone che sapevano di ciò che erano capaci erano Thomas e Lucy, per fortuna il Giudice Sindaco Kyle se ne era andato da un pezzo, una seccatura in meno. Infatti vedendo gli sguardi spaventati delle ragazze e temendo il peggio Suor Lucy si agitò talmente tanto che quasi svenne, cosìcche Ruth dovette farle annusare i sali, darle un tranquillante per evitare che stesse male sul serio. Nel frattempo Thomas chiese alle mie amiche – Che vi ha detto Lisbet? Sù rispondetemi! Suor Lucy lo sà già, se anche la vostra Infermiera e i ragazzi ne vengono a conoscienza che parlate mentalmente tra di voi non lo metteranno mica sul giornale perché li rinchiuderebbero in qualche manicomio, potete starne certe!! - . Scuotendo la testa come faceva sempre Matematica Polly rispose – Ha detto che si trova al lago e che sta riposando su una panchina, tutto qui - . – Che cos’hai Charlo? Sei diventata bianca come un cencio, sei sicura di sentirti bene? Non è meglio che ti siedi? – disse Thomas porgendole una sedia e con una nota di preoccupazione nella voce, mettendo una mano sulla fronte di Charlotte per controllare che non avesse la febbre, ma questo gesto di gentilezza non piacque affatto a Tom. La ragazza solo allora capì che era stata l’unica ad avermi sentito gridare aiuto. Prendendo tutto il coraggio che aveva ed un grande respiro disse tutto d’un fiato – Ho sentito Lisbet che urlava aiuto, credo proprio che si sia messa nei guai!! Dobbiamo immediatamente andare a vedere cosa le è successo! - .
Tutti i presenti a parte Thomas si misero a correre fuori dalla porta già aperta, per potermi raggiungere, ma mio fratello chiamò tutti quanti all’ordine come un vero e proprio generale – STOOOP!!! Nessuno di voi andrà molto lontano...Lisbet se la caverà benissimo da sola, senza bisogno del vostro, come dire ehmm.. inutile aiuto - . Tutti dal primo all’ultimo guardarono con aria interrogativa Thomas, ma egli si limitò a sorridere come al suo solito e indicare all’orizzonte. Seguendo il suo sguardo tutti mi videro arrivare su una moto abbracciata ad un tizio con un casco nero con delle fiamme gialle e rosse. Lo sconosciuto si fermò proprio davanti a Thomas che mi aiutò a scendere e con stupore disse – Chi sei? Cosa vuoi? Perché hai aiutato mia sorella? Ti conosco? Come mai l’hai portata qui? Perché... – non finì di fare la sua serie di domande che il ragazzo gli rispose semplicemente senza mai togliere il casco – Perché non chiedi tutto a Lisbet, Thomas?? – detto questo, si allontanò a tutto gas. Sostennì lo sguardo sulla moto, finché non sparì nel buio della notte.
Sally mi domandò – Allora Lisbet, chi era quel tizio?? - . – Scusa Sally, ma prima Lisbet deve rispondere alle mie domande. Si può sapere che è successo, adesso in questo momento non domani o fra un paio di giorni – disse Thomas - E da quando decidi tutto tu, Thomas?? – domandai sbuffando - Da quando son diventato tuo fratello – mi rispose lui divertito. – E poi dopotutto hai fatto stare in pensiero tutti, quindi è giusto che anche loro sappiano che ti è successo. Sanno già che parlate mentalmente tra di voi, che Charlotte parla con Cilà e con gli altri animali, quindi prego inizia a raccontare, ti ascoltiamo tutti - . Nonostante il mio stupore su quello che Thomas mi aveva appena detto, iniziai a raccontare ciò che mi era capitato. – Come già sapete, ero giù al lago e siccome ero stanca mi sedetti su una panchina. Ad un tratto qualcuno mi afferrò per le spalle... - intuendo quello che stavo per dire Mery disse – Ma Thamas non vorrai mica dire a tutti che... – interrompendola Polly esclamò – Beh è tardi, dobbiamo tornare subito all’AP, se no domani ci becchiamo una bella ramanzina dalla Direttrice. Ciao ragazzi - - Io mi incammino già, ragazzi vi accompagnerà Suor Lucy quanto a voi care vi potrà accompagnare Thomas – disse l’Infermiera Ruth andandosene. – Scusa Polly, ma perché dovreste andare via? Lisbet non ha mica finito di dire quello che gli è successo!! La vostra Direttrice ha detto che potevate stare qua finché volevate! – disse Puck odiava quando qualcuno interrompeva un racconto.
Suor Lucy a quel punto disse – Ragazze, sò che volete nessuno sappia delle cose che siete in grado di fare, ma stasera questi ragazzi hanno scoperto un sacco di cose sul vostro conto e non hanno battuto ciglio, quindi perché non dire anche quello??? Tanto non lo diranno a nessuno! Sempre che vostro fratello sia d’accordo, ovviamente - - Sono pienamente d’accordo con lei Suor Lucy! Mi ha rubato il discorso – disse Thomas con la sua solita allegria. Polly però si intromise di nuovo nel discorso con la sua solita testardaggine – Te lo puoi scordare fratello! Io a sta’ cosa non son per niente d’accordo! Per me sanno già anche troppo! - . Noncurante delle parole di nostra sorella Thomas disse che io, Lisbet posso muovere qualsiasi oggetto facendoli diventare invisibili o di farli apparire se si trovano in un altro posto, che Mery riesce ad avvertire il pericolo, far calmare tutti con il suo dolce e sensibile sorriso angelico e che Polly non sa fare proprio un bel fico secco. A quelle parole Polly si infuriò e disse – Guarda fratello che io so guarire qualsiasi ferita o malattia! Ooops... Ti odio - a quell’affermazione Nick chiese – Ma allora perché non l’hai guarita tu tua sorella Mery quando si era fatta male durante la partita?? – come al suo solito non capiva un bel niente. Mery si avvicinò a Nick lo guardò dritto negli occhi sorridendo e quest’ultimo si addormentò di botto, poi mise una mano sulla fronte facendogli dimenticare ciò che aveva sentito quella sera o perlomeno su ciò che erano in grado di fare. Benny gli chiese – Che stai facendo?? – lei gli rispose – Niente, gli ho solo fatto dimenticare ciò che ha sentito stasera, era troppo pericoloso, se l’avesse detto in giro, per noi sarebbe stata la fine. Capisci? – Benny annuì. Thomas concluse dicendo – E ovviamente io riesco a percepire quando le mie sorelle usano e per quale scopo le loro capacità aliene! - . – Smettila di dire stupidaggini Thomas! Lascia finire di parlare Lisbet, per favore – disse Chelsy, facendole un sorriso a trentadue denti che la fece arrossire, mio fratello mi fece gesto di continuare.
Ricominciai il mio racconto con uno strano sottofondo d’accompagnamento, ovvero il russare di Nick. – Quindi cercai di cocentrarmi per allontanarlo da me, ma non vi riuscii. Poi mi tappò la bocca per evitare che urlassi, mi disse che voleva vendermi al mercato degli schiavi. Improvvisamente sentii un rumore di moto, quel ragazzo che avete visto prima l’ha preso a pugni, così mi ha liberato dalla presa di quel pazzo. Poi mi ha detto di salire sulla sua moto che mi avrebbe riportato qui. Mi disse anche che oggi ho giocato molto bene e che sono molto migliorata dall’ultima volta che mi aveva visto giocare. Però, io non ho la più pallida idea di chi sia!! – con queste parole il mio racconto terminò. Suor Lucy guardò l’orologio: erano le 2:15, vedendo che era molto tardi disse – Forse è meglio che riaccompagni le ragazze all’Accademy Polar Thomas. I ragazzi li riaccompagnerò io visto che l’Infermiera Ruth se ne è andata. Buona notte ragazze - - Ma non si preoccupi Suor Lucy, è inutile che vada a fare il giro della città, li riaccompagno io i ragazzi tanto sono di strada...Buona notte ragazze, Suor Lucy – disse Thomas. Salutammo nostro fratello e i ragazzi incamminandoci con Suor Lucy che iniziava a sbadigliare. Mentre li riaccompagnava Thomas disse a loro – Che ne dite se andassimo anche noi? Ci divertiremo un mondo a vederle sgobbare...Che ne pensate?? Parlerò io con il vostro Direttore, non sarà difficile convincerlo, dopotutto è un vecchio amico di mio padre... - i ragazzi ci pensarono un attimo, ne discussero tra di loro poi Trevor rispose a nome di tutti – Ok! Facci sapere! - .


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Buongiorno a tutti, eccomi con l'aggiornamento di questa long nonsense! =)
Mi chiedo come faccia Lisbet a sapere cosa succede nella capanna e cosa dicono se lei non c'è, bah! .__.''
Questa punteggiatura a me fa veramente piangere e morire di vergogna, si fa fatica a seguire i dialoghi e mi scuso con voi lettori per questo scempio, veramente! Vi ammiro, perché nonostante tutto riuscite ancora a leggere questa raccolta con costanza! Grazie mille, davvero 

 

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Capitolo 11
*** 11. Persona caratteristiche ***


Persona caratteristiche
 

La persona a cui voglio parlare, è la mia migliore amica che si chiama Sara, la sua caratteristica, è che certe volte fa delle cose strane col suo cane, ad esempio una delle tante cose che gli dice di fare è: abbaiare al minimo rumore.
Poi un giorno, ha fatto rincorrere il suo cane, 2 gatti e per poco non finivano sotto a una macchina, poi la mia migliore amica ha detto che non farà più rincorrere i gatti al suo cane, ma imparare a giocare con i gatti. Poi un giorno la mia migliore amica ha preso in braccio un gatto mentre io tenevo il suo cane al guinzaglio, la Mira, si chiama così il cane della mia migliore amica si è messo a ringhiare quando ha visto che la sua padrona ha preso in braccio un gatto, e poi la Sara ha smesso di accarezzare il gatto, e l'ha lasciato andare via.
Poi ha accarezzato il suo cane Mira. E poi ha smesso di ringhiare abbassavoce e poi siamo andati a casa di mia nonna e abbiamo preso la sua pallina e io e la Sara a turni gliela lanciavamo e lei la prendeva sempre al volo e poi siamo andate a casa a giocare a monopoli.



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E stavolta facciamo una piccola pausa dalla long nonsense, perché ho ritrovato altri temi di quando ero piccola. Questo risale a quando avevo sette anni e già il titolo mi mette i brividi, l'ho anche copiato male dalla lavagna, perché dubito che la maestra l'abbia scritto così... probabilmente dovevo mettere gli occhiali già allora xD
"Abbassavoce" sapete non so come commentare questa parola (?), mi viene solo da piangere e una voglia immensa di sparire... 
 quante ripetizione ho fatto? Santissima patata lessa, mi vengono i brividi! Evito persino di contarle, perché sono davvero troppe per un testo così corto ._.'''
Per non farvi perdere troppo il filo con la long di Lisbet&Co., alternerò gli aggiornamenti con quella e i ritrovamenti.
E come dice Soul: stay tuned, stay trash! 

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Capitolo 12
*** 12. Parte VI ***


Parte VI
 

La settimana seguente, partimmo. Danielle e le oche giulive furono ancora più odiose visto che ce ne saremmo andate in vacanza. Con noi vennero Suor Lucy e Suor Margaret, visto che andavamo in una fattoria, con noi portammo i nostri animali domestici, il mio lupo Max, Ondula il coniglio di Chelsy, Spoletta l’husky di Sally e ovviamente anche Cilà che facemmo finta fosse di Mery, visto che Suor Margaret non sapeva e non doveva sapere che viveva con noi nel dormitorio. Quando arrivammo all’aeroporto, NON CREDEMMO AI NOSTRI OCCHI!!!. Lì, tranquilli come pasque, c’erano i ragazzi dell’AQ con Thomas!!. Polly domandò – Che ci fate qui?? – con un sorriso grande grande e una nota di sarcasmo nella voce Puck le rispose – Che domande!! Siamo i vostri accompagnatori Milady - Max gli abbaiò contro facendo scoppiare a ridere Charlotte. Quando le chiedemmo il motivo delle sue risa, ci rispose – Sapete cosa ha detto Max? – noi ovviamente scuotemmo la testa – «Qualcuno ha detto che abbiamo bisogno di aiuto o di accompagnatori, carciofone??» – a quelle parole anche noi scoppiammo a ridere Puck compreso. I ragazzi non avevano animali con sé, solo Puck aveva portato dietro la sua cagnolina Cedrina, un piccolo Collie, sia Max sia Spoletta si invanghirono subito della bella Cedrina. Suor Margaret sempre puntuale come un orologio svizzero disse – É meglio che ci sbrighiamo, altrimenti rimaniamo a terra – così ci dirigemmo verso il nostro aereo. I nostri cosidetti accompagnatori si offrirono di portarci le valigie, visto che le loro erano già sull’aereo. In quel momento ci accorgemmo dell’assenza di Nick e ovviamente la curiosissima Sally domandò – Dov’è Nick?? Lui non è voluto venire? – Puck le rispose – Mio fratello è allergico agli animali, per questo non è venuto, difatti Cedrina non sta’ a casa nostra, ma in quella dei miei nonni - . Noi ragazze rimanemmo sorprese nel scoprire che Nick e Puck erano fratelli gemelli e pensare che son completamente diversi l’uno dall’altro. Il primo è stupido, noioso e fannullone, il secondo è divertente, simpatico e sicuramente più intelligente del fratello. In qualsiasi caso, tutti erano molto impazienti di arrivare alla meta, specialmente la nostra Charlotte che si continuava a domandare se dopo sei anni i suoi animali l’avrebbero riconosciuta. Sull’aereo mi sedetti al suo fianco e all’improvviso come se gli si fosse accesa una lampadina in testa mi disse – Ah, mi sono dimenticata di dirtelo! Sai che ho scoperto ieri? Che Silvie è imparentata coi Gallynson! Ti ricordi quando Scienza mi ha mandata a chiamarla nel dormitorio e che poi lei neanche c’era? Beh, ho trovato delle lettere scritte da Roger...me le prendeva prima che io le potessi ricevere, è proprio una persona odiosa e malvagia esattamente come i suoi parenti – io annuii, ero pienamente d’accordo, come ci si fa a divertire facendo star male gli altri??.
Una volta scesi dall’aereo i ragazzi portarono le nostre valigie fino all’autobus che ci avrebbe portato alla fattoria di Charlotte. Perché una volta saputo che la nostra amica aveva una fattoria in quella zona, il Giudice Sindaco Kyle annullò la prenotazione che aveva fatto, solo per poter risparmiare i suoi preziosissimi soldi, come diceva lui. Quando giungemmo lì, appena scesi dal bus, un cavallo nero con una macchia bianca sul muso,con la criniera e la coda argentata si avvicinò a Charlo strusciando delicatamente il muso sulla guancia della nostra amica, nitrendo contento. – Oh, Furia!Come sono contenta di rivederti amico mio! Ti ricordi ancora di me? Non ne dubitavo amico mio! - . Poi in meno di un secondo, fummo circondati da un sacco di animali che erano usciti dalle loro stalle o dai loro recinti, per dar il benvenuto alla loro padrona. Sentendo tutto quel rumore, una ragazza bionda con gli occhi azzurri come il ghiaccio uscì dalla casa e nel vedere tutti gli animali in giro si mise a urlare – Roger! Gli animali stanno scappando! – a quelle parole uscì anche un ragazzo moro con gli occhi scuri dalla carnagione abbronzata che a sua volta disse – Ma che dici Fiordaliso! Non possono mica scappare! Non può essere...non è possibile...gli animali si comportano così solo con una persona, ma è impossibile che in questo momento si trovi qui!! - . Cercando di farsi vedere dal suo vecchio amico Charlo disse – Ciao Rog, tutto bene? Gli animali mi hanno detto che stai facendo un ottimo lavoro! – gli animali si spostarono appena Charlotte fece un gesto con la mano, appena Roger la vide all’inizio non credette ai suoi occhi poi, entrambi corsero ad abbracciarsi. – Oh, Cha!! Da quanto tempo! Credevo che dopo la morte della giumenta non mi avresti più rivolto la parola e che non avresti più voluto vedermi! Non mi hai più risposto alle lettere che ti scrivevo e pensavo che mi odiassi! Ma per fortuna mi son sbagliato! – - Non ti preoccupare Rog, non ti ho potuto rispondere perché le lettere che mi hai spedito me le aveva rubate una parente dei Gallynson, ma ora le ho recuperate...É tutto a posto! – gli rispose tutta contenta la nostra amica, era sempre felice ma in quel momento lo era mille volte di più.
Guardandosi solo in quel momento intorno, Roger chiese – Come mai sei potuta venir qui? Ah, vedo che hai portato anche le tue amiche! Non sapevo che nella tua scuola avessi anche dei facchini personali. Perché sono facchini vero? Stanno portando tutte le valige.. .- ridendo Charlotte scosse la testa – Ti racconterò tutto durante la cena. Lascia che ti presento le nostre accompagnatrici: Suor Margaret e Suor Lucy – vedendo le due suore Roger fece una specie di inchino dicendo – Buongiorno Signore - loro per risposta dissero – Buongiorno anche a lei Signor Roger - . In quel momento si avvicinò la ragazza bionda che salutò con molta educazione le suore, guardando nella nostra direzione vide i suoi fratelli e il suo sorriso sparì all’improvviso. Si avvicinò ai ragazzi dicendo quasi urlando – Si può sapere che ci fate voi tre qui? Lo sapevo che Trevor e Mark erano degli incoscienti, ma tu Benny! Pensavo che eri l’unico dei tre intelligente! - . Tutti rimanemmo in silenzio. Polly le rispose, prendendo le difese del suo adorato Mark – Li ha invitati mio fratello Thomas! Chiedilo a lui se non è vero! – sentendo pronunciare il suo nome Thomas annuì per dar man forte a nostra sorella fece uno dei suoi soliti sorrisi radiosi a Fiordaliso che arrossì e rientrò nella casa bofonchiando che doveva iniziare a cucinare. Puck tirò una gomitata a Mark che fece finta di niente, Suor Margaret disse – Senti cara, io sono stanca, mi potresti indicarmi dove potrei riposare? – sentendo ciò Roger disse – Perché non porti i tuoi amici e le Signore nelle camere per gli ospiti Cha? Gli animali li faccio rientrare io – Charlo annuì e ci portò dentro la sua casa.
Era enorme, non sembrava affatto una fattoria dal dentro, era arredata in modo elegante e raffinato, tutto in perfetto ordine e pulito, più che una fattoria sembrava una villa gigante. Nel pomeriggio mentre Suor Margaret riposava e Suor Lucy aiutava Fiordaliso in cucina, Charlo prima ci presentò a Roger, poi il motivo per cui eravamo lì. Durante la cena Mery si sentì male e svenne picchiando la testa sul pavimento. Subito Polly e Benny le furono di fianco per soccorrerla per vedere le sue condizioni e furono subito d’accordo che Mery doveva andare a riposare un pò. Thomas e Roger si guardarono un attimo ed entrambi si intesero su ciò che era meglio fare e mio fratello disse – Forse è meglio che andiate tutti quanti a dormire presto, visto che la sveglia è alla mattina presto, dico bene Roger? - - Dici il vero Thomas! – concordò il suo nuovo amico. - Sono pienamente d’accordo con la decisione dei giovanotti. É ora di andare a dormire ragazze, anche voi ragazzi. Tutti quanti siete molto stanchi dal viaggio, quindi Buona notte care – dissero Suor Margaret e Suor Lucy. - Buona notte Suor Margaret, buona notte Suor Lucy – rispondemmo noi in coro. Thomas guardò i ragazzi che rimasero tranquillamente seduti alla tavola, mentre noi stavamo già salendo le scale, a parte Charlo che stava aiutando Fiordaliso a sparecchiare dopotutto lei era abituata a svegliarsi presto. Sentendo i cani abbaiare io e Sally scendemmo di corsa, seguite da Puck, andammo a vedere il motivo del loro abbaiare. Li richiamammo ma non tornarono indietro, o meglio tornò solo Cedrina, ma di Max e di Spoletta neanche l’ombra. – Se volete posso provare a chiamarli io – ci disse Puck appena provò a chiamarli, quei due arrivarono seguiti da un enorme san bernardo che camminava lento lento che quando mentalmente chiedemmo a Charlo se lo conosceva lei ci disse che si trattava del suo cane pastore Letri e che non dovevamo preoccuparci. Puck disse – Perché non chiedete alla vostra amica dove posso far dormire la mia Cedrina? – fu Sally a domandarlo e Charlo le rispose di far dormire i cani nel fienile. Lì trovammo anche Ondula il coniglio di Chelsy, che era dentro alla sua gabbia piena di carote ed insalata in compagnia di Cilà. Una volta rientrati Suor Lucy ci disse – Lisbet, Sally, Suor Margaret mi ha detto di dirvi che se farete casino, torniamo subito all’Accademy Polar, ditelo anche alle altre, grazie - .
Così quando entrammo nella stanza che ci era stata affidata e sentimmo che le ragazze ridevano a crepapelle tirandosi i cuscini, le sgridai severamente – Ma piantatela! Se facciamo casino torniamo indietro e poi Mery deve riposare! Buona notte – . Mi misi a dormire, consapevole che tutte erano rimaste di stucco da quelle mie parole secche, di solito ero molto paziente, ma per un motivo o per l’altro non riuscivo a tenere calmo il mio spirito. Pian piano una dopo l’altra si addormentarono, solo io rimasi sveglia. Mi accorsi che Charlotte non era lì con noi, poi pensai “Ma che scema che sono! Sarà nella sua stanza, dopotutto questa è casa sua“. Avevo la sensazione che il giorno seguente sarebbe successo qualcosa. Oh, quanto avrei voluto che quel giorno fosse arrivato anni prima, per l’esattezza nove anni fa, quando ne avevo ancora otto.



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Buonasera a tutti ^^
Questo capitolo è uno scempio! o.o Tra l'altro ho cambiato un'altra volta il nome di Charlotte, prima è diventata Charlo e ora Cha! Trovare un abbrevazione più corta è impossibile ahahah
Il resto non lo commento, perché altrimenti dovrei copiare le schifezze scritte sopra e rileggerle una seconda volta sarebbe un suidicio per tutti i vostri poveri neuroni xD
Il prossimo aggiornamento sarà un altro tema scritto attorno agli otto anni, preparatevi perché sarà il primo di tre temi con lo stesso "soggetto-protagonista", di più non voglio svelarvi per non rovinarvi la "sorpresa"
E come dice Soul: stay tuned, stay trash! :3

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Capitolo 13
*** 13. La gallina sognatrice ***


13. La gallina sognatrice
 

Una gallina sognatrice decise un giorno che voleva diventare una stella del cinema. Creò un piccolo teatro nel pollaio, poi quando una sera disse alle compagne che avrebbe fatto uno spettacolo al suo teatro, le altre negarono e dissero che avevano altri impegni.
La povera gallina sognatrice non si scoraggiò, e chiedeva alle compagne la stessa domanda tutte le sante sere. Alla fine trasloccò in un altro pollaio, e pure lì costruì un altro teatro, ma ebbe successo solo la prima settimana. Perché difatti la gallina sognatrice oltre a essere stonata sapeva solo una canzone che era anche brutta, ma rimase in quel pollaio solo perché c'erano solo galli e galline vecchie, ma avevano stirito giovanile.
Trasloccò in un altro pollaio e lì rimase per tutta la sua vita. Perché lì c'erano galline vecchie che adoravano quella canzone, perché pure la canzone era vecchia. La gallina sognatrice restò in quel pollaio, perché in quel posto era riuscita a realizzare il suo sogno.



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Buonasera a tutti, eccomi di nuovo qui ad aggiornare questa raccolta.
In questo tema ho il commento della maestra, mi ha messo bene... secondo me quando ha letto il tema a casa era ubriaca o.o
Vi avviso che ci saranno altri due temi con protagonista una gallina, quindi preparatevi ad altre oscenità xD
Purtroppo non so dirvi con esattezza a che età l'ho scritto, probabilmente otto o nove anni, però mi ricordo che stavamo leggendo in classe un libro con illustrazioni e le galline erano protagonista, devo aver preso ispirazione da lì e le ho utilizzate anch'io per questi temi.
Ci sentiamo al prossimo aggiornamento! ^^

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Capitolo 14
*** 14. Parte VII ***



Parte VII


La mattina, mi svegliai prima di tutti, non avevo quasi chiuso occhio, lessi il calendario dei turni e mi accorsi che quella mattina dovevo andare a mungere le mucche per la colazione. Così presi il secchio, mi avvicinai alla stalla. Tentai di mungere una mucca, ma non vi riuscii, era più complicato di quello che sembrava. Improvvisamente sentii un rumore, che assomigliava a quello dello sconosciuto con il casco con le fiamme. Stavo per uscire a vedere se si trattasse di lui, quando la mucca che mi stava di fronte mi piantò una delle sue corna sul mio braccio destro. Urlai di dolore, ma l’unica persona che mi sentì era proprio quella persona che era appena giunta, che corse immediatamente in mio aiuto. Si trattava del postino, dannazione! Mi ero sbagliata!. Anche le altre mucche mi si stavano avvicinando con fare di carica. “Accidenti a me!!“ pensai “Ho messo su una maglia rossa, ed anche il più stupido di questo mondo sà che i tori e le mucche impazziscono davanti al colore rosso“. Per fortuna il postino mi prese per il braccio sano e mi portò fuori dalla stalla, che richiuse in fretta. Quando alzai lo sguardo per ringraziarlo, rimasi quasi paralizzata dallo stupore, con mia grande sorpresa anche lui rimase immobile e muto. Non credevo ai miei occhi, lì davanti a me c’era Kiry, il mio migliore amico di quando ero piccola. Tutti lo pensavano e lo credevano morto, dopo quello che era successo nove anni fa, ma per fortuna sia io che tutti gli altri ci sbagliavamo!. Mentre i nostri occhi erano fissi su quelli dell’altro, arrivarono tutti gli altri, svegliati dal frastuono che stavano producendo le mucche. Tutti dal primo all’ultimo ci fissarono stupiti, infatti non è che eravamo in una posizione che si possa dire normale. Lui mi teneva per il braccio sinistro, con lo sguardo fisso su i miei occhi ed avevemo i visi così vicini che sembrava che da un momento all’altro ci saremmo baciati, cosa che ovviamente non successe. Entrambi molto imbarazzati ci staccammo. Le ragazze mi dissero mentalmente “Accidenti se è bono stò tipo, ma chi è?“ io risposi tranquillamente “É Kiry, il mio migliore amico di quando ero piccola forse Polly e Mery si ricordano di lui, vi ricordate? Eravamo praticamente inseparabili...“ non finii la frase perché Fiordaliso disse – Bene, bene, bene, tu chi saresti? Fammi indovinare sei il sostituto del postino? - . Suor Lucy ci disse tranquillamente ma in modo serio – Ragazze vi devo dare una notizia. Suor Margaret se ne deve andare, perché la Direttrice l’ha chiamata dicendole che deve subito tornare per preparare la Fiera della Chiesa e le altre Sorelle l’hanno nominata come capo. Suor Margaret ha ovviamente accettato. Quindi quando scende salutatela come si deve e ditele che vi dispiace, d’accordo? Anche se so che in fondo ne siete contente! – annuimmo, per fortuna che se ne andava! Era talmente severa che la chiamavamo «Il braccio destro di Matematica». Appena uscì dalla fattoria dicemmo – Ci dispiace che deve andare Suor Margaret, ma ovviamente la Fiera della Chiesa viene prima di tutto. Farà un ottimo lavoro come l’anno scorso. Buon viaggio Suor Margaret - anche i ragazzi le augurarono un buon viaggio e lei tutta contenta se ne andò. Thomas disse – Pare proprio che tutti quanti dovremmo ascoltare una storia molto lunga, vero Lisbet? - . Accidenti!! A mio fratello, non gli scappava proprio nulla!!. Così gli risposi – Va bene, ma solo alle ragazze - - Perché noi non possiamo saperlo? – disse intromettendosi Trevor. Solo in quel momento mi accorsi che lui e Kiry si lanciavano veri e propri sguardi fulminanti, rabbrividii per loro. Mentre Thomas diceva che avrebbe raccontato poi anche a loro il mio racconto guardai attentamente Trevpr e Kiry. Il primo aveva i capelli e occhi neri come la pece (come i suoi fratelli d’altronde), abbastanza alto era in fondo un ragazzo carino, anche se non così speciale. Il secondo invece sì che se lo guardavi ti lasciava senza fiato!! Forse un pò più alto di Trevor, occhi grigi e profondi con riflessi blu mare e capelli biondi. Ero talmente assorta a fissare i due ragazzi e le loro differenze, che quando vidi tutte le ragazze e mio fratello su un cavallo e che Roger che mi porgeva le redini, rimasi di stucco, ma per non darlo troppo a vedere lo ringraziai montai malamente, ma montai in groppa al cavallo di fronte a me. – Forse è meglio se spieghi alle altre chi è Kiry o forse gliel’hai già detto?? – mi disse Thomas appena ci fummo allontanati dalla fattoria, annuii ma mentre stavo per iniziare a tornare indietro nel tempo, sentii un rumore che oramai mi era famigliare. Stava arrivando la moto di Kiry, che si fermò dicendoci – Alla fine del boschetto c’è la città, ovviamente questo tu Charlotte lo sapevi già, ma Roger mi ha detto di non andarci perché c’è un gran casino e non ha tutti i torti. Sapete stanno facendo una protesta. Beh, ora vi saluto – io gli domandai – E allora perché tu ci vai? – immaginai che sogghignasse sotto il casco, nonostante ciò mi rispose – Devo andare a fare una cosa urgente. Cioé finire di consegnare la posta, comunque mi vedrete tornare indietro tra un pò. Mi pare che Trevor mi ha detto che mi deve parlare. Ci si vede – detto questo se ne andò gasando al massimo. Appena fu abbastanza lontano iniziai a parlare – Dobbiamo tornare indietro nel tempo, quando avevo otto anni. Era una giornata molto calda di primavera, il parco era tutto in fiore e ovunque vedevi gli alberi con le foglioline verdine appena nate con bambini che correvano o giocavano con la sabbia. Come tutti i pomeriggi eravamo al parco a giocare, insieme a Kiry, Thomas con i suoi amici che controllavano la situazione facendo i detective-spie. Insieme a noi c’era il nostro cugino francese che siccome era da un sacco di tempo che non lo vedevamo, giocammo con lui, lasciando da solo Kiry. Questo non gli andò a genio, così Kiry tirò un pugno al nostro parente, questo gesto non lo potei sopportare, e...badate bene che non sapevamo ancora dei nostri cosidetti poteri - detto questo mi fermai, sia per riprendere fiato sia per concentrarmi a non scoppiare a piangere. Stavo per riprendere quando vidi la moto di Kiry che stava tornando indietro, notai che il casco l’aveva cambiato era tutto nero, ma non ci feci caso. Thomas mi incitò a continuare e così continuai. – Così pensai intensamente «Vorrei che Kiry cadesse nel lago e che ci rimanga annegato!» appena ebbi finito di pensarlo, Kiry si alzò improvvisamente da terra e sprofondò nel lago, vidi chiaramente le bollicine che apparirono quando aprì la bocca per gridare aiuto ma furono bloccate dall’acqua che gli riempì la bocca, non riemerse. I suoi genitori chiamarono i sommozzatori, che perlustrarono i fondali del lago, ma non trovarono MAI il corpo. Da quel giorno vennì a conoscenza del mio potere, poi sempre per caso, quelli delle mie sorelle. Però non sappiamo esattamente quando siano arrivati queste nostre capacità, all’improvviso da un giorno all’altro. Sinceramente non reputai che quel che era successo fosse stato solo un incidente, da quel momento ebbi il rimorso di aver ucciso il mio migliore amico, anche se involontariamente. É questo che avevo raccontato a Cilà. I nostri genitori non lo sanno neanche, visto che sono sempre in viaggio ad aiutare gente bisognosa - . Quando finii di parlare ci furono qualche minuti di silenzio. Poco dopo alzai la testa e scorsi i primi negozi, così tirammo le redini per tornare indietro. Chelsy mi domandò – Lisbet, hai notato come ha fulminato Kiry, Trevor?? Secondo me, è geloso perché ti stava abbracciando. Non credi?? - - Non so.... può darsi.... non credo però – dissi dubbiosa. Thomas notò che Mery stava tremando così le chiese – Che succede Mery? – lei gli rispose – Dobbiamo tornare più in fretta possibile alla fattoria, sta succedendo qualcosa di non tanto positivo - . A quelle parole partimmo al galoppo. Una volta giunti alla fattoria, nessuno credette ai propri occhi. Vedemmo una scena del tutto inaspettata. Trevor e Kiry si stavano picchiando in modo molto violento, rotolandosi per terra, per un motivo che ignoravamo. Ma quello che successe dopo, fu ancora più sorprendente. Charlotte al contrario di noi che eravamo scesi, rimase in sella al cavallo e scuotendo i suoi capelli color ebano si mise a urlare – SI PUÒ SAPERE CHE COSA STA SUCCEDENDO QUI??? Non voglio che si litighi in casa mia! Per punizione voi due dovrete raccogliere il letame per due giorni e guai a voi se vi vedo battere la fiacca!! – era diventata tutta rossa in faccia, in quel modo non si vedevano più le sue simpatiche lentiggini. Però devo ammettere che era una scena particolarmente divertente vedere i due ragazzi schifati a raccogliere il letame. Finita la punizione di Charlo, finalmente Kiry mi raccontò quel che gli era successo dopo essere caduto in acqua e quel che aveva fatto in tutti quegli anni che lo avevo creduto morto.


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Buonasera a tutti, dopo tanto tempo aggiorno questa raccolta. Sicuramente nessuno avrà sentito la mancanza di queste schifezze, ma eccomi qui a mettere un altro capitolo della long più nonsense che penso esita in questo pianeta e in quellli vicini xD
Perché diamine non andavo a capo? Insomma il testo postarlo così mi sembra una tortura per la vista... vi chiedo perdono! ç__ç
Per il resto non mi esprimo su questo capitolo, solo che mi auguro che non appaiano altri personaggi!
E come dice la carissima Soul: stay tuned, stay trash! 

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Capitolo 15
*** 15. Kate: una vecchia gallina viaggiatrice ***


Kate: una vecchia gallina viaggiatrice
 

Kate era vecchia, ma in forma per questo viaggiava molto. Aveva viaggiato in tanti posti, ma ora voleva fare un viaggio molto pericoloso molto più pericoloso di tutti i viaggi che aveva fatto. Kate partì per l'Amazzonia, voleva catturare il giaguaro nero, difatti per ogni viaggio che faceva catturava animali del posto. Appena arrivata partì subito per la giungla, dove si diceva che abitasse il giaguaro nero. Quando finalmente lo trovò stava per catturarlo ma il giaguaro nero era più astuto e veloce che se la mangiò.


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Eccomi con il secondo tema con protagonista una gallina. E' molto corto, quindi anche se non sono andata a capo, stavolta almeno non metterò a dura prova la vostra vista!
Sinceramente non so cosa dire... questa Kate mi sembra di più a un bracconiere più che a una viaggiatrice, perché catturava sempre altri animali (?) Chissà come faceva, però direi che alla fine da cacciatrice è diventata un pasto per il nostro giaguaro nero, che secondo me doveva essere una pantera, ma vabbé xD
Ringrazio di cuore chi continua a leggere questi testi (anche coloro che passano in modo "invisibile") e nonostante tutto riesce a trovare le parole per commentarli! 

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Capitolo 16
*** 16. Parte VIII ***


16. Parte VIII
 

All’inizio pensai che mi stava prendendo in giro, però vedendo in che modo serio mi stava raccontando i fatti, mi dovetti ricredere. Quel che gli era successo però lo volle raccontare solo a me, dicendo alle altre di domandare ai ragazzi, che sapevano già la storia. Mi disse che nello stesso istante in cui io lo avevo buttato nel lago egli fu salvato da una sirena che dopo avergli dato una specie di caramella per farlo respirare, lo portò nella propria città acquatica, di nome Simsim. Lì chiese al Re se avrebbe potuto tenerlo almeno finché non sarebbe stato abbastanza grande da tornare sulla terraferma e badare a sé stesso. Dopo che il Re acconsentì, gli diede una strana erba che lo trasformò in tritone. Aveva vissuto insieme alle sirene e agli altri tritoni fino a una settimana prima del nostro torneo. Grazie a suo fratello Toby che era sempre rimasto in contatto con lui, si comprò una moto e quando seppe che la mia passione per il calcio non era svanita, decise di venire a vedere il torneo. Poi comprò un biglietto aereo per andare a Ballesword, dove viveva Toby. Però prima di partire voleva salutare un minuto la sua famiglia adottiva acquatica, poi mi ha visto nei guai ed ha deciso di aiutarmi, rischiando di farsi riconoscere e mi ha riaccompagnato al capanno. Mi disse che per aiutarmi non aveva potuto salutare la sirena che l’aveva salvato, perché se no perdeva il volo.
Lo guardai dritto negli occhi, vidi che era seriamente dispiaciuto di questo fatto, ed io mi sentii terribilmente in colpa. Dal giorno in cui era arrivato a Ballesword si era messo ad aiutare Toby nel suo lavoro di postino. Il giorno che mi aveva aiutato con le mucche, era il primo giorno che passava di lì, perché di solito lavorava in città. Anche i ragazzi in sala avevano finito di raccontare alle ragazze ciò che Kiry aveva raccontato a loro.
Nella sala entrò Fiordaliso che disse – Trevor! Benny! Mark! Venite a darmi una mano a sbucciare le patate, altrimenti non si farà neanche cena stasera! Mica si sbucciano da sole le patate!! – sospirando i tre fratelli si alzarono dal divano seguendo a testa bassa la sorella. Polly avrebbe voluto dirle qualcosa, ma quando Benny la guardò scuotendo la testa, lei capì che era meglio se, se ne stava in silenzio. Durante la cena il clima era a dir poco pessimo. Fiordaliso continuava a lanciare occhiatacce a tutti. Solo a Thomas, Roger e Suor Lucy si rivolgeva in modo gentile e cordiale. Ma colei che subì di più i suoi sguardi omicidi fu la nostra dolce Charlo.
Lei capiva il perché e ce lo spiegò anche a noi.“É perché è abituata ad essere lei la «Donna di casa» per modo di dire e siccome io sono la proprietaria della fattoria, sente in qualche modo il suo ruolo passare a me, di conseguenza si sente inutile e vuole farmi notare che lei ci tiene a questo ruolo. Fate finta di niente, sorridetele e siate gentili nonostante vi guardi male, prima o poi le passerà“. Quando la cena finì nessuno osò alzarsi dalla sedia ed io ero intenta a pensare, così quando mi si rivolse la parola non capii che dovevo dire o fare, per fortuna Sally mi salvò dicendomi “Certo che ti aiuto a sparecchiare!“. Così dissi ad alta voce – Certo che ti aiuto a sparecchiare! – detto questo presi le posate mentre Fiordaliso prendeva i piatti. Una volta giunta in cucina e appoggiato tutto nel lavandino, mi disse - Non so se ti ha raccontato quello che ha detto appena è tornato dalla città, no?? Non mi sembra affatto strano!! Ah,ah...oooops.... Scusa forse non avrei dovuto dirlo. Ma sappi solo una cosa, mio fratello Trevor non è affatto un tipo manesco come lo potrebbe essere Mark, se picchia, picchia solo per una buona ragione – fece una pausa per riprendere fiato. - Bene, grazie per avermi aiutato a portare di qua le cose da lavare. Oh, ciao Roger, sei arrivato giusto in tempo! Da sole non saremmo mai riuscite a portare di là il dolce alla nutella-panna-menta-cocco e vaniglia!! Sù andiamo di là, voglio proprio vedere se vi piace!! É una mia nuova ricetta – detto questo Fiordaliso prese i piattini e i cucchiaini, seguì Roger che portava di là l’enorme teglia piena di quella sua nuova specialità. Ero completamente rimasta stupita dalle sue parole “Che cosa non mi ha detto Kiry?? Di sicuro qualcosa di molto grave se Trevor, l’ha preso a pugni, perché non ci ho pensato prima? MA CHE CAVOLO HA DETTO???? Non posso chiederlo a Kiry, ma forse Trevor me lo dirà....proverò a chiedergli. Tanto tentar non nuoce!!“. Dopo la nostra chiacchierata, Fiordaliso sembrava molto più gentile, non lanciò più a nessuno occhiatacce. Il suo dolce piacque a tutti, era davvero STRAORDINARIO!!!. Chiesi a Charlo se potevo andare a fare un giro con il cavallo insieme a Trevor che dovevo chiedergli il motivo del suo strano comportamento. Lei fece un sorrisino e annuì “Però stai attenta a non inoltrarti troppo nella foresta, ormai è tardi e a quest’ora escono i lupi a caccia. Ah, poi ho letto sul giornale che ci sono degli orsi idrofobi, quindi promettimi di stare attenta“ ”Sì, Charlotte te lo prometto“ detto questo lanciai a Trevor un bigliettino, nella quale c’era scritto di aspettare che i suoi compagni di stanza si fossero addormentai e di andare nella stalla che avrebbe dovuto parlargli. Appena ebbe finito di leggere il bigliettino il capitano dell’AQ divenne leggermente rossiccio “Poverino, in parte mi dispiace, non penso che sarà una chiacchierata piacevole“ pensai.
Io raccontai il mio piano alle ragazze in modo che mi avrebbero retto il gioco in caso che Suor Lucy o Thomas si sarebbero accorti della mia assenza. Non sapevo che però anche Trevor aveva fatto la stessa cosa, ma poco importava. Dopo che Suor Lucy era passata per darci la buona notte, aspettai un attimo e poi uscii. Tutto andò liscio come l’olio, quando entrò nella stalla gli indicai i due cavalli, sellati in precedenza da Charlotte. Lui li guardò un attimo poi annuì, montò anche lui a cavallo. Galoppammo un pò, notai che la luna era piena e in cielo c’erano centinaia e migliaia di stelle che illuminavano il nostro cammino, la luce lunare era riflessa sulle fronde degli alberi, l’atmosfera era di un silenzio assoluto e di calma. Dopo un pò Trevor mi domandò – Allora Lisbet, che cosa mi dovevi dirmi?? - - Che cosa ha detto Kiry quando noi non c’eravamo? Ti prego, ti scongiuro dimmelo!! – non credevo alle mie orecchie, lo stavo supplicando, cosa che, in circostanze normali non avrei mai fatto. Divenne d’un colpo serio e mi chiese – Vuoi proprio saperlo?? – per tutta risposta gli annuii determinata a sapere la verità. Prese fiato poi iniziò a dire – Ha detto...ha detto che tu, che tu sicuramente non resisterai al suo fascino seducente, senza sapere che ha avuto un sacco di sirene come fidanzate e che ora però ha deciso di mettere la testa a posto. “Accipicchia“ pensai “Non pensavo che Kiry avesse fatto una strage di cuori, non c’è da chiedersi il perché. Però che caro Trevor, ha preso le mie difese senza che nessuno gli chiedesse niente!!“. – Ti ringrazio di avermelo detto e anche di aver preso le mie difese. sei stato molto gentile – lui per tutta risposta mi disse – Questo ed altro per il Capitano Lisbet!! - .
Improvvisamente i cavalli si impennarono spaventati, per poco non caddì, ma Trevor fu svelto, tranquillizzò sia il suo sia il mio cavallo, salvandomi la pelle. Stavo per ringraziarlo di nuovo, quando lui mi fece segno di stare zitta e di ascoltare. Mi misi in ascolto cercando di udire il suono che aveva fatto imbizzarrire i cavalli. E quando l’ebbi udito, beh, non si può negare che ebbi paura, anzi una fifa nera. Dai cespugli provenivano dei suoni raccapriccianti simili ad ululati che facevano venire i brividi, ti facevano gelare pure l’anima....Solo allora mi resi conto delle parole veritiere di Charlo e dei suoi preziosi avvertimenti che io ingenuamente avevo ignorato. Cercando di calmare la mia voce e cercando di ignorare quei suoni orribili che ti facevano rabbrividire l’anima, dissi a Trevor – Dobbiamo tornare indietro subito! Charlotte mi ha detto che ha letto sul giornale di stamattina che ci sono degli orsi idrofobi e i lupi che sono a caccia, ma forse questo lo sapevi già. A quanto pare dai suoni si direbbe un lupo... - . Lui annuì senza mostrare esitazione o paura in quello che faceva, mi si avvicinò, mi prese e mi fece salire insieme a lui sul suo cavallo facendo partire l’altro cavallo al galoppo in direzione della fattoria. – Così sapranno che siamo in difficoltà, vedendo tornare solo un cavallo...tanto Charlotte sà ben capire i suoi cavalli e con le indicazioni dette da quest’ultimo, ci troveranno in poco tempo – disse Trevor tranquillamente. A mia volta dissi – Allora noi dovremmo muoverci con più calma, altrimenti rischiamo di insospettire il lupo - . Con queste parole ci avviammo lentamente cercando, evitando di produrre suoni inutili rimanendo in silenzio. Pure la luna sembrava che avesse percepito una presenza malvagia e si era nascosta dietro le nuvole, oscurandoci il sentiero. Notando che ero preoccupata ed avevo paura Trevor disse - Non temere Lisbet, ti difenderò anche a costo della mia stessa vita! Oooops forse stavolta ho parlato un pò troppo, ma ormai è troppo tardi per rimangiarsi le parole, quel che è detto è detto – si morse la lingua – Ma non dire così!! IO MI SO DIFENDERE BENISSIMO ANCHE DA SOLA!!! CAPITO??????? Se volessi lo alzerei da terra e lo butterei in aria, ma non faccio del male ad un animale!! – urlai indignata da quelle sue parole, quando voleva sapeva essere una persona molto irritante, in quel momento non biasimai più Fiordaliso quando l’altro giorno l’aveva sgridato. Purtroppo le mie grida attirarono l’attenzione del lupo che, nonostante Trevor fece partire al galoppo il cavallo, ci raggiunse in un attimo, veloce come una saetta. Azzannò una zampa posteriore del povero animale, che però non cedette, gli diede una zampata e continuò la sua folle corsa, ma più lentamente rispetto a prima. Il lupo sentiva nell’aria odore di paura, quella del cavallo e la mia. Quanto a chi lo conduceva, invece era tranquillo ed impassibile, convinto che la zampata data dal quadrupede avesse rassegnato il predatore, ma vedendo che partiva alla carica, alla paura del cavallo e alla mia si aggiunse anche quella di quest’ultimo, questo rese più forte e determinato il lupo. Poi fece una cosa a dir poco da pazzi. Girò l’animale con tale forza e con tale scatto che pensai che l’avrebbe fatto morire strozzato, lo fece impennare ed io per non cadere mi strinsi più forte a lui. Incredibile ma vero, questa tattica funzionò. Un pò mi dispiacque per lo spavento che il povero lupo aveva preso, dopotutto lui stava solo cercando qualcosa da mettere sotto i denti, lui era nel suo mondo, nel suo territorio ed noi eravamo in questo caso la sua preda, dopotutto avevamo invaso la sua terra. Appena il povero sfortunato impaurito predatore della notte si fu allontanato, la luna uscì per far di nuovo brillare il nostro sentiero, come se avesse percepito che il pericolo era finito ed era uscita dalla sua tana di nuvole. – Torniamo alla fattoria prima che mio fratello chiami il wwf, la polizia, i pompieri, i paramedici e chi più ne ha più ne metta. Farà anche una terza guerra mondiale se questo mi riporterà sana e salva a casa – dissi un pò preoccupata visto che le ragazze non si facevano sentire ed io non riuscivo a mettermi in contatto con loro, come se gli astri in cielo mi disturbassero la comunicazione, come un temporale può disturbare una chiamata telefonica o il canale che si sta guardando in tv. Trevor si limitò a dirmi – Se vuoi veramente tornare indietro, sarà meglio se la smetti di stringermi così forte o sarò io a tornare a casa mezzo morto e ad aver bisogno di un ambulanza a causa tua!! Perché forse non te ne accorgi, ma mi stai STRITOLANDO!!! – . A quelle parole diminuii la forza con cui mi tenevo aggrappata. Tutto d’un tratto in mezzo al sentiero irruppe un orso, che si avvicinava lentamente con fare minaccioso, impedendoci di proseguire. Io feci una cosa alquanto strana, una cosa che in casi come questi in genere nessuno farebbe mai. Ovvero, mi misi a cantare.
Non so da dove mi venivano le parole, forse venivamo dal mio cuore, o forse erano gli astri in cielo che mi ispiravano in qualche modo, o forse era la luce lunare, qualsiasi cosa cantai era una specie di nenia che sentivo dentro la mia mente e che io mi limitavo a dire ad alta voce. – Continua a cantare Lisbet! Lo stai ipnotizzando!! – mi disse Trevor, pieno di ammirazzione e stupore. Le sue parole, incredibilmente erano vere, l’orso imitava il ritmo della canzone muovendo la testa e le zampe. Nel frattempo il cavallo era giunto alla fattoria, nitrì e pestò con forza gli zoccoli per terra, cercando di attirare l’attenzione. E ci riuscì, infatti svegliò tutti quanti. Charlo arrivò prima di tutti, lo calmò e poco dopo fu circondata dagli altri, tutti mezzi addormentati. Per fortuna la ragazza era rimasta in giro con Cilà, Max, Spoletta e Cedrina, per cui era l’unica vestita, gli altri invece erano tutti in pigiama. Suor Lucy le chiese turbata – Che è successo?? – nello stesso istante Fiordaliso disse seriamente preoccupata – Come ha fatto ad uscire dalla stalla?? Sono sicura di averla chiusa bene...E per di più è sellato! - . Charlo sospirò scuotendo la testa. “Lisbet posso dire la verità? Se no mi invento io qualcosa“ “Grazie mille Charlo, non so come ringraziarti! Scusami, ma devo continuare a cantare per l’orso...poi ti racconterò tutto, promesso!“ le risposi. - Sono andata a farmi un giro per prendere sonno, però il cavallo si è spaventato per via di una biscia. Mi dispiace se vi ho svegliato, sù torniamo tutti quanti a dormire che domani mattina ci sveglieremo presto, ho intenzione di fare una bella passeggiata e un bel pic-nic – disse Charlotte come se fosse la cosa più normale del mondo andarsene in giro a cavallo nel bel mezzo nella notte. Kiry si guardò intorno in modo sospettoso e furtivo, pensando “Ma dove è finita Lisbet? Possibile che con tutto questo trambusto non si sia svegliata? Manca anche quel Trevor non si vede in giro...meglio che vado a fare un giro, mi sa che si è messa nei guai con quel bamboccetto viziato“. Tutti rientrarono lentamente nella casa, assonnati e congelati. Ma, Mery si accorse che Kiry si stava allontanado, così senza farsi notare dagli altri gli si avvicinò furtivamente alle spalle domandandogli – Dove stai andando?? – voltandosi di scatto le rispose – A salvare tua sorella, so che si trova nei guai, me lo sento. E poi non mi fido di quel Trevor non voglio che lui le dica cose che io non ho mai detto..’Notte Mery – infilò il casco nero, salì velocemente sulla sua moto e se ne andò sparendo nel folto bosco. Intanto io e Trevor ci stavamo allontanando lentamente per non insospettire l’orso, purtroppo cominciavo ad avere mal di gola, però dovevo resistere, altrimenti ci avrebbe attaccati. Finalmente si addormentò, cadendo sulle sue stesse zampe con un gran tonfo. Ne approfittammo, per avviarci al galoppo... Improvvisamente nel buio del sentiero, dei fari ci accecarono e capii che si trattava di Kiry. – Ma che cavolo stai facendo Kiry? Sei impazzito? – esclamai. Fermando la moto e togliendosi il casco nero il ragazzo mi rispose togliendosi la parrucca bionda – Io non sono Kiry, ma suo fratello Toby. Forse non ti ricordi di me Lisbet, ero quello che faceva sempre i castelli di sabbia e faceva il bandito mascherato - . Non credetti alle mie orecchie, quello che io pensavo che fosse Kiry era in realtà Toby, quindi quello che Trevor mi aveva raccontato era tutta opera di Toby. Lo sapevo che Kiry non avrebbe mai detto quelle cose, anche se avevo creduto in parte a quello che mi aveva raccontato. – Se tu sei Toby, dov’è Kiry? – domandai curiosa – É dove l’hai visto la prima volta. É a Oxford!! Solo che forse voi non lo sapete, ma per riconoscerci basta guardare il casco, lui l’ha con le fiamme io l’ho nero e per essere uguale a lui, mi basta una semplice parrucca. Comunque le parole che ti ha raccontato questo ragazzo me le sono inventate io lì sul momento, Kiry mi ha detto di dare un occhiata ed io l’ho fatto, e devo dire che è proprio cotto a puntino Lisbet!! Eh,eh se lo sapesse mio fratello...Comunque è meglio che tornate alla fattoria, Charlotte vi ha appena coperto le spalle, ma se accettate un mio consiglio, vi dico che è meglio che vi sbrighiate. Ora io devo andare da mio fratello, ci si rivede a Oxford! Buona notte!! – detto questo si rimise la parrucca ed il casco, poi si allontanò a tutto gas, mentre noi ci dirigevamo alla fattoria.
Eravamo tutti e tre stanchi morti, io ero anche straconfusa per via delle cose appena sapute. Trevor invece sembrava irritato da ciò che aveva appena scoperto ma non feci in tempo a chiedergli che gli succedesse che giungemmo a destinazione. Liberai il cavallo sfinito dalla sella e lo accompagnai nella stalla, dove si addormentò in meno di un secondo. Ci augurammo buona notte ed ognuno andò nella propria stanza.



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Ciao a tutti i coraggiosi che continuano a seguire questa raccolta! =)
Se mi dite di non aggiornare più questo schifo, vi prometto che seguirò il vostro consiglio.
Veramente che cosa avevo in testa a quattordici anni? Questo non è solo nonsense, è trash della peggior specie! o.o
Ci sono talmente tante cose oscene che non me la sento nemmeno di citarle... rendetevi conto che non solo ho cambiato in modo pessimo e sbagliato il soggetto della narrazione, ma ho persino cambiato la città, dove in teoria dovrebbe essere ambientata la storia! Ahahahah questa è sicuramente la storia più orribile in tutto il sito, ne sono sicura xD
Ho solo voglia di sparire e non farmi mai più viva su efp... anzi, fate un gesto di carità per i vostri neuroni: abbandonate questa storia finché siete in tempo, perché vi assicuro che andando avanti potrà solo peggiorare!!

 

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Capitolo 17
*** 17. La gallina sul televisore ***


La gallina sul televisore
 

In un tempo lontano, una vecchia signora comprò delle galline, per avere compagnia perché i suoi gatti erano morti. Purtroppo questa vecchia era un po' matta, visto che trattava gli animali che comprava gli trattava come delle persone.
Le galline però furono molto sorprese di questo trattamento, perché erano abbituate a mangiare: chicchi di mais o grano, ma mai si sarebbero immaginate di avere del cibo così squisito come: pizza, lasagne, crostate, ed altre cose commestibili che faceva solo lei in casa.
Aveva anche un vizio, che all'inizio spaventò le galline, le portava in casa, gli metteva i piatti sulla tavola e persino i bicchieri! nel quale dovevano bere, gli faceva vedere persino la televisione, la vecchia guardava solo film horror, faceva copertine fatte con i ferri, aveva pure comprato per loro dei letti, le lavava nella vasca da bagno e i denti glieli voleva lavare ma loro non volevano, che galline sfortunate.
Tutte le galline, a parte una, si erano abituate alle manie della vecchietta, persino dei film horror non avevano più paura, visto che li guardavano tutte le sere.
Quella gallina però, era molto spaventata da quei film, così ogni volta che accendeva la televisione, lei si posizionava sull'antenna.
Gli piaceva fare solo il bagno nella vasca con la bella schiuma, appena la vedeva si “tuffava” nella vasca.
La vecchia era molto contenta del suo comportamento, ma solo quando faceva il bagno, non era però affatto contenta del modo in cui reagiva quando accendeva la televisione, che non gli permetteva di vedere più i suoi adorati film horror.
La povera vecchia signora non ne poteva più, così dovette cambiare televisore, pensando che fosse per via dell'antenna. Ma continuava a salire persino sulla televisione nuova, anzi non scendeva persino più, neppure se la spegneva.
Morì lì su quella vecchia televisione in bianco e nero senza vedere quella a colori.
La vecchia fu molto triste per la sua morte, ma contenta di vedere almeno un film horror a colori.


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Buonasera, a tutti!! =)
Eccomi qui con l'ultimo tema con una gallina protagonista, per fortuna questo supplizio è finito!
Allora vi copio quello che mi ha scritto la maestra, perché a me ha fatto rotolare dal ridere: la storia è carina e particolare, ci sono delle idee originali, ma devi spiegare meglio cosa ci faceva la gallina sulla televisione. Ahahaha secondo me era ubriaca anche stavolta xD
Veramente penso di aver perso le parole per poter commentare questo scempio, mi risparmio per il prossimo aggiornamento... preparate i vostri neuroni, ne avranno bisogno xD
Come dice Soul: Stay tuned, stay trash! 

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Capitolo 18
*** 18. Parte IX ***


18. Parte IX
 

Al mattino ero ancora molto stanca e confusa su quello che era capitato la sera precedente. Cercai di dirlo nel modo più semplice possibile, però lo dissi solo alle mie sorelle e a mio fratello. – Veramente??? Vuoi dire quel Toby che una volta ha chiesto a Polly di giocare con lui, e lei per tutta risposta gli ha tirato un pugno?? E che da quel momento tutti lo prendevano in giro? Per questo motivo non si vedeva più in giro – disse Thomas divertito appena ebbi finito. Polly pensò “Cavolo! Se avessi saputo che sarebbe diventato così non gli avrei mai tirato quel pugno!“ Mery la squadrò per le sue parole e scuotendo la testa disse – Sarà, ma per me è tutto così confuso e complicato. Secondo me c’è sotto qualcosa più grande di noi, ora non lo so bene di che cosa si tratti, ma presto lo scoprirò - . Thomas si mise a ridere a crepapelle – Quante domande che ti fai sorellina mia! Quando torneremo ad Oxford sapremo tutto, almeno credo, ma in fondo chi se ne importa? Quel che sarà, sarà – e scoppiando a ridere di nuovo borbottò – Toby il bandito mascherato! Non lo avrei mai detto - - Smettila di ridere o finirai per soffocarti! Io vado a curare il cavallo – disse Polly. Sally mi tormentò con le sue domande, ma le deviai tutte facendole capire che non avevo voglia di parlarne. Le due settimane passarono velocemente, forse un po’ troppo in fretta, ma passarono in allegria e tranquillità.
La mattina prima della partenza, il nostro ultimo giorno alla fattoria di Charlotte, successe una cosa alquanto strana. Fiordaliso prese da parte Mery e le parlò per circa venti minuti. Alla fine della loro discussione, quando tornò per finire la sua valigia, ci accorgemmo che stava cercando di non farci udire i singhiozzi del suo pianto. Quando le chiedemmo cosa stesse succedendo lei si mise a piangere a dirotto. Polly si infuriò come una leonessa alla quale hanno rubato il cucciolo, corse immediatamente da Fiordaliso per domandarle cosa avesse detto a nostra sorella, ma soprattutto per darle una bella lezione. Dopotutto era l’unica ad aver preso lezioni di autodifesa da Thomas, lezioni di karate, judo e box, quindi era proprio meglio non farla arrabbiare, se no erano guai seri, guai che Fiordaliso sarebbe andata presto incontro. Mery ci disse che Fiordaliso le aveva detto che non avrebbe mai potuto essere amica di Benny o dei suoi fratelli, perché lei aveva già scelto le loro promesse spose, anche se loro non lo sospettano neppure. - Ma la cosa che mi fa piangere è il fatto che mi ha detto che con questi occhi sembriamo delle pazze malate di mente uscite recentemente da qualche ospedale specializzato. Non potevo mica digli che queste caratteristiche che abbiamo, in realtà ci hanno dato dei ¨poteri¨ speciali – disse tra un singhiozzo e l’altro. Nel frattempo Polly trovò Fiordaliso e le urlò – VIENI QUI, BRUTTA MEGERA CHE NON SEI ALTRO! COSA HAI FATTO A MIA SORELLA? IO TI SPACCO QUEL BRUTTO GRUGNO DA MAIALE! – . Noi ci spaventammo per quelle strane urla che seguirono e per impedirle di farle delle sciocchezze, corremmo tutte giù. Arrivammo però troppo tardi. Quando giungemmo in cucina, vedemmo Thomas che teneva Polly per le braccia, mentre Roger e Trevor e Benny erano accanto a Fiordaliso, alla quale sanguinava il naso e il labbro. Come avevamo previsto Polly l’aveva picchiata, ma non avevamo previsto che l’avrebbe pestata a sangue. – Adesso calmati Polly!! Non so cosa ti sia preso, ne parleremo poi dopo, d’accordo? Ora chiedile scusa – disse Thomas con la voce severissima e autoritaria che faceva raramente, visto che di solito aveva una voce allegra come il canto di un usignolo. – LASCIAMI SUBITO ANDARE THOMAS!! Voglio massacrarla quella lì!! Non so bene cosa ha fatto a Mery, ma so che l’ha fatta piangere e deve pagare per questo! – ribatté Polly sempre più infuriata. A quel punto, Thomas fece una cosa che non aveva mai fatto prima. Tirò un potentissimo ceffone a nostra sorella, che ammutolì all’istante, sorpresa pure lei dal gesto di nostro fratello. Nello stesso instante in cui Thomas dava lo sberlone a Polly, entrarono in cucina Suor Lucy e Mark con i secchi del latte appena munto. – Per l’amor del cielo! Thomas come hai osato picchiare Polly? E si può sapere che cosa è tutto questo trambusto? Fiordaliso cosa ti è successo? Ti sanguina il naso ed il labbro! Ora dovete raccontarmi tutto ciò che è successo! – disse Suor Lucy, con il tono che usava di solito per dire guai a voi se mi disubbidite. Mery fece un passo avanti e disse – Non sgridi Polly, Suor Lucy! Ciò che ha fatto, l’ha fatto solo per difendermi. Lei sa benissimo che Polly non farebbe mai male neanche ad una mosca! Ma se c’è qualcuno che deve andare in punizione, voglio andarci io - quelle parole ebbero effetto su tutti i presenti. – Non puoi sempre difendere tua sorella Mery cara, lei ha picchiato Fiordaliso, ed anche se lo ha fatto per difenderti in qualche modo, non è giusto che tu venga punita al suo posto. Quando torneremo all’Accademy Polar, Polly parleremo poi con calma di questo tuo comportamento e se sarà necessario dovrò riferirlo alla Direttrice, che deciderà poi lei la punizione adatta – disse impassibile Suor Lucy. Polly improvvisamente impallidì e con un filo di voce disse – Ma...se lo riferisce alla Direttrice mi caccerà dall’AP! Ha giurato che se avrei ancora agito con modi maschili, mi avrebbe rispedito a casa! - . Noi non ne sapevamo niente di questa storia, la fissammo sconvolte quando Sally le domandò “Che hai combinato per farla arrabbiare così?” “Niente, ho detto solo che lei ha paura di sgridare Danielle anche se sbaglia solo per via dei suoi genitori. E io per fargli vedere che paura non ne ho, ho tirato una sberla a quella bambola gonfiata!” rispose come se fosse la cosa più naturale del mondo tirare pugni o sberle.
Mark disse, prendendo per la prima volta le difese di Polly – Non può chiudere un occhio per stavolta Suor Lucy? Dopotutto è Fiordaliso che ha iniziato! – lei lo fissò un attimo poi disse – Forse hai ragione giovanotto! La parlata però la faremo Polly! Ricordatene! Ed ora se volete scusarmi, vado a completare la mia valigia - . Polly stava per ringraziare Mark, ma lui se ne andò dicendole – Comunque se vuoi ringraziare qualcuno, ringrazia Puck! É lui che mi ha detto di dire ciò che ho detto! - . Polly ringraziò Puck che le disse – Non ti preoccupare, adoro togliere la gente dai guai! Sopratutto se si tratta di una bella ragazza che sa anche fare a botte! – a quelle parole mia sorella arrossì leggermente e passò tutto il pomeriggio in compagnia di Puck e i cani, Cedrina e Max.
Nel frattempo noi insieme a Suor Lucy aiutavamo i ragazzi che non riuscivano più a far entrare nelle valigie ciò che si erano portati dietro. Poi Suor Lucy sparì fino all’ora di cena, pensai che si voleva rilassare facendo una piccola passeggiata nel bosco, ma mi sbagliavo, stava tramando qualcosa. Roger ci disse che si trattava di una sorpresa supersorprendente. La cena la cucinò Charlotte, visto che Fiordaliso aveva detto che non stava molto bene, infatti passò tutto il giorno a letto. Dopo cena eravamo tutti pronti per andare a dormire, visto che l’aereo che ci avrebbe riportato ad Oxford sarebbe partito alle 6:30. Ma alzandosi dalla sedia sulla quale era seduta Suor Lucy disse – Ragazze, ragazzi potreste risedervi un attimo per favore? – tutti ubbidimmo alla sua richiesta. Contenta che avevamo seguito il suo consiglio disse contentissima – Queste due settimane le abbiamo passate in questa fattoria, dimora della nostra cara Charlotte. Questa come sapete tutti è l’ultima serata che passeremo in questo luogo, quindi ho pensato che sarebbe stata un ottima idea andare a fare un giro in città. Che ne dite? – tutti applaudimmo ed esclamammo – Sei grande Suor Lucy!!! - .
Con noi vennero anche Roger e Fiordaliso che disse che il malore gli era passato e che sarebbe potuta venire anche lei. In realtà il suo piano era quello di far incontrare le promesse spose ai suoi fratelli, infatti prima di partire fece tre telefonate misteriose. Quando giungemmo in città notammo che era molto più piccola della nostra Oxford, dopotutto non si trattava proprio di una città ci spiegò Roger, ma di un villaggio un pò cresciuto e modernizzato negli ultimi anni. Andammo a bere qualcosa in un bar, la camminata dalla fattoria alla città ci aveva stancati tutti quanti. Thomas fece un commento alla cameriera che arrossì violentemente e si rifiutò categoricamente di venirci a servire, porse il vassoio delle nostre ordinazioni alla collega che ce le servì, aspettando che anche a lei Thomas facesse qualche commento, che però non arrivò, perché si era alzato ed era andato al bancone del bar a chiedere scusa alla cameriera, lei dopo che mio fratello gli fece uno dei suoi soliti sorrisi radiosi lo perdonò.
Fiordaliso sorrise soddisfatta quando entrarono tre ragazze false bionde con la minigonna attillata, tacchi a spillo e magliettina a maniche corte, con il rossetto rosso come il loro smalto. All’inizio non facemmo caso a loro, ma quando una delle tre si avvicinò a Tom che stava parlando con Charlo chiedendogli – Scusa tu sei Trevor? - Charlotte le rispose – No, è quello seduto alla sua destra - . Trevor stava parlando con me, sulle possibilità che l’anno prossimo ci saremmo rivisti come avversari, le altre due ragazze chiesero se Puck era Benny e se Thomas fosse Mark, quando finalmente quelle tre oche addocchiarono i tre gemelli salutarono Fiordaliso e le dissero – Complimenti hai dei fratelli davvero belli! Siamo proprio contente che presto ci sposeranno! - .
Nessuno credette alle proprie orecchie. Solo allora ci accorgemmo realmente di loro e le fissammo attentamente dalla testa ai piedi. Ma quelli che rimasero a bocca aperta furono proprio i tre fratelli, che all’inizio risero pensando che si trattasse di uno scherzo di cattivo gusto fatto dalla sorella, ma quando lei gli fulminò capirono che non si trattava di uno scherzo e divennero come statue. Il primo che reagì fu Benny che disse – Io non mi voglio sposare con una di queste tre! - la seconda reazione fu di Trevor che disse a sua volta – Concordo con te fratello! E poi io sono già innamorato di un’altra ragazza... mi aspetta ad Oxford - ma tutti sapevano che si riferiva a me, anche se io non ne ero proprio sicura, ma mi vennero in mente le sue parole di quando eravamo nella foresta e mi ricredetti. La reazione più strana fu l’ultima, quella di Mark, che disse indifferente – Davvero? Bhé non è poi così male, chi sarebbe di quelle tre che mi dovrei sposare, Fiordaliso? – sua sorella sospirò sollevata dicendo – Almeno tu capisci qualcosa Mark! Lei è Emy – la ragazza a sinistra fece un passo avanti e si sedette sulle gambe del ragazzo incrociando le proprie.
“Se non l’ammazzo quella brutta vacca, è bello” pensò Polly, poi la musica iniziò a suonare e vedendo della gente che si alzava per ballare, gli balenò in mente un idea geniale. – Ti va di ballare Puck? – chiese, il ragazzo sorpreso annuì ed entrambi si alzarono dirigendosi in mezzo alla sala da ballo. Vedendo che Polly e Puck ballavano, Tom prese coraggio e chiese a Charlo di ballare, lei accettò e anche loro si alzarono dal tavolo per buttarsi in pista. – Tesoruccio, non mi inviti a ballare? – chiese Emy, lui non rispose subito perché intento a fissare come ballavano Puck e Polly. Poi le rispose – Perché no, mia bella bionda - . Le altre due ragazze si presentarono a Trevor e a Benny, che se fosse stato per loro non le avrebbero neanche degnate di uno sguardo, ma le ascoltarono solo perché Suor Lucy disse fra un colpo di tosse e l’altro - Educazione ragazzi - . – Io sono Ely, piacere di conoscerti Trevor caro – - Togliti quel caro dalla bocca quando parli con me, d’accordo Ely? – disse il ragazzo alla ragazza che annuì e saltellò contenta visto che nonostante tutto Trevor le aveva rivolto la parola. – Allora tu sei Benny? Sei più basso rispetto ai tuoi fratelli o sbaglio? Bhé non importa, piacere di conoscerti piccolino, io sono Eby - Benny le rispose – Sì sono io Benny, e non chiamarmi piccolino intesi? – pure Eby ebbe la stessa reazione di Ely.
Roger scosse la testa, non avrebbe mai pensato che Fiordaliso avrebbe fatto una cosa del genere ai suoi fratelli, chi le avrebbe mai sopportato le tre fameliche amiche Emy, Ely e Eby? E chi era quel pazzo che se le sarebbe prese come spose? Nessuno!. Ely ed Eby chiesero ai loro promessi sposi di ballare ma i due fratelli rifiutarono dicendo che non sapevano ballare e che se avrebbero ballato, i loro tacchi a spillo si sarebbero rovinati. Sconsolate Ely ed Eby si sedettero a parlare con Fiordaliso, mentre i nostri discorsi continuarono dove erano stati interrotti. La serata passò velocemente, verso l’ 1:30 Suor Lucy guardò Thomas che disse – É ora di tornare indietro ragazzi e ragazze - , Tom, Charlo, Polly e Puck tornarono dalla pista da ballo ridendo come pazzi, Mark non era affatto contento, ma Emy lo era eccome. Prima di uscire dal bar, le tre amiche si avvicinarono ai rispettivi sposi e gli stamparono sulla guancia un bacio, che lasciò il segno rosso del loro rossetto. Trevor e Benny ci chiesero un fazzoletto e si pulirono schifati la guancia, Mark trattenette l’istinto di fare ciò che i suoi fratelli stavano facendo. Vedendo che non si puliva la guancia Emy gli bisbigliò nell’orecchio – Sono contenta di averti conosciuto tesoruccio mio, mi raccomando non pulirti la faccia, così avrai il mio ricordo, almeno finché non ci rivedremo - .
Nella camminata di ritorno i ragazzi parlavano tra di loro a bassa voce, di conseguenza noi facemmo altrettanto, anche perché Polly ci doveva dire qualche cosa riguardo ai suoi problemi di cuore. – Allora, non sei infuriata come una iena? Per via di Mark? – chiese Sally a Polly. – Che cosa vi dovrei dire? Se a Mark piace quella bionda da quattro soldi io non posso farci mica niente, anzi vi dico che ne penso, meglio così. Non sapete quanto sia simpatico Puck, mi ha raccontato un sacco di cose su di lui e di Nick, sapete che Nick non è così stupido come sembra? É il migliore del loro anno! – ci disse tranquillamente deviando la domanda di Sally. Nello stesso istante Benny chiese a Mark – Perché non ti sei pulito la guancia fratello? Non dirmi che quella Emy ti piace veramente? - - Anche se fosse? Non sarebbero affari tuoi Benny! Si tratterebbe della mia vita sentimentale non della tua! – rispose quasi arrabbiato Mark. Una volta giunti alla fattoria augurammo buona notte a tutti e ce ne andammo a dormire, ci addormentammo tutte come dei sassi.


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Buongiorno a tutti, finalmente ho trovato un momento per aggiornare questa raccolta e per la felicità dei vostri neuroni (?) oltre a questo capitolo, posterò anche l'ultimo tema che ho ritrovato.

Scrivo giusto due parole su questo capitolo: Matrimoni combinati? Che caspita di roba è? Quando ho riletto per la divisione del testo, ho pensato al matrimonio precoce di Jessy e Jack della storia di Kim XD
Bene ora vado a postare anche il tema... preparatevi, perché risale ai tempi delle medie, quindi il titolo sarà mooolto particolare! xD

 

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Capitolo 19
*** 19. Il violinista senza braccia che tenne un concerto ***


19. Il violinista senza braccia che tenne un concerto

 

Il violinista, di questa storia, fu molto sfortunato, perché perse le braccia, durante il viaggio di ritorno, della sua vacanza.
Ma andiamo con ordine.
Il violinista in questione si chiamava Jeanne Pierre ed abitava in Francia, era famoso in tutto il mondo, al suo violino aveva dato persino un nome, si chiamava Sim.
Un giorno Jeanne Pierre decise di andare in vacanza con il suo violino, lontano dalla Francia, così decise di andare in Giamaica.
Il giorno in cui Jeanne Pierre partì dalla Francia, in Giamaica, morì l'unico violinista dell'isola, il direttore del teatro “La stella splendente”, che era anche l'unico, non sapeva cosa fare per la serata ed era disperato, così decise di fare una passeggiata.
Intanto verso sera Jeanne Pierre era arrivato, così decise, dopo che ebbe lasciato le valige in albergo, di andare a fare una passeggiata in spiaggia.
Il direttore incrociò Jeanne Pierre, ed non credette ai proprio occhi! La fortuna gli aveva dato una mano e la serata era stata salvata! Andò incontro a lui e gli disse: “Salve Jeanne Pierre, mi scusi se la disturbo, le volevo chiedere se questa sera potevate suonare nel mio teatro “La stella splendente”.
Ed Jeanne Pierre gli rispose: “Certamente signore, lo farei volentieri, in ogni caso non mi separo mai dal mio violino, a stasera”.
Quella sera stessa, “La stella splendente” era strapiena, appena arrivò Jeanne Pierre e cominciò a suonare, fu un successo strepitoso e chiesero due volte il bis.
Jeanne Pierre alla fine dello spettacolo se ne stava andando per tornare in albergo, ma il direttore lo chiamò e gli disse: “Tieni, questi sono per lo spettacolo che hai fatto”.
Ma Jeanne Pierre rispose negativamente: “No grazie per me è stato un vero piacere suonare, ma teneteli per voi signore, arrivederci”, detto questo se ne andò prima che l'altro potesse dire altro.
Il direttore però volle lo stesso ricompensarlo, gli pagò l'alloggio dell'albergo e persino il biglietto dell'aereo per tornare in Francia. Quando Jeanne Pierre scoprì ciò che il direttore del teatro aveva fatto, all'inizio si arrabbiò, ma poi, decise di ricompensarlo con un disco, che aveva fatto il giorno prima, gli dispiaceva dopo tre settimane, lasciare quella pace, ma doveva tornare in Francia per il suo concerto, [mancano due frasi, perché purtroppo l'inchiostro si era troppo schiarito].
Purtroppo pochi minuti dopo la partenza il motore scoppiò, e tutti coloro che erano sull'aereo si buttarono giù con il paracadute. Però Jeanne Pierre atterrò male, atterrò su un isola, per fortuna, così appena cadde sull'isola e perse i sensi, gli abitanti dell'isola lo portarono subito all'ospedale.
Purtroppo dovettero tagliare le braccia al povero violinista Jeanne Pierre, perché nelle sue due braccia gli si era coagulato tutto il sangue. Appena si svegliò dopo l'intervento alle braccia, quasi si mise a piangere per due motivi: il suo adorato Sim non c'era e neppure le sue braccia con cui lo suonava, che disperazione! che disdetta!.
Ma per fortuna, una signora dell'isola aveva preso il suo violino per aggiustarlo, difatti dopo tre giorni, che Jeanne Pierre era in ospedale glielo riportò, egli fu molto contento, la ringraziò dicendole: “Grazie mille signora di avermelo aggiustato, anche se d'ora in poi non lo potrò più suonare”, ma lei rispose: “Tu sbagli di grosso, te lo posso insegnare io a suonare senza le braccia” e Jeanne Pierre: “Davvero? Che cosa vorreste in cambio?” e la giovane signora rispose ridendo: “Niente Jeanne Pierre, sarà un piacere insegnarti a suonare il tuo violino senza braccia, ma ti avviso ci vorranno parecchie settimane, e sarà difficile molto difficile”, ma Jeanne Pierre non si lasciò scoraggiare dalle parole della signora, così rispose: “Ce la farò”.
Come aveva promesso la signora insegnò a Jeanne Pierre a suonare il suo violino senza braccia, all'inizio fu difficile, ma poi si abbituò e dopo poche settimane ci riuscì a suonare il suo adorato Sim.
Poi un giorno Jeanne Pierre pensò «E se provassi a fare un concerto intitolato “Il violinista senza braccia che suonò il violino?».
Così la sera stessa fece un concerto lì sull'isola che lo aveva salvato, dedicò il concerto a tutti gli abitanti, difatti nessuno mancò.
Il concerto fu un successo e gli abitanti chiesero parecchie volte il bis, ma come fece Jeanne Pierre a suonare il violino se non aveva più le braccia?, molto semplice suonò così: prese il violino con il piede sinistro, mentre la bacchetta con il piede destro e cominciò a suonare, gli abitanti furono molto contenti di Jeanne Pierre perché la sua bravura sarebbe continuata per tutta la vita.
Quando Jeanne Pierre tornò in Francia nessuno lo riconobbe ma la sera stessa fece un concerto, tutti rimasero sbalorditi della sua bravura, la composizione fu anche un successo l'aveva appena chiamata “L'isola del mio primo concerto”. Quando gli abitanti la sentirono furono commossi che invitarono Jeanne Pierre di nuovo sull'isola per tre mesi e senza pagare niente, tutte le sere Jeanne Pierre suonava o inventava nuove composizioni. Non tornò mai più in Francia restò sull'isola finché non morì, ma prima di morire regalò il suo Sim alla signora che l'aveva aggiustato, ed gli disse: “Carissima signora, per favore regala Sim al piccolo laggiù senza braccia pure lui e fallo diventare famoso, un piccolo Jeanne Pierre”, la signora rispose “Come tu desideri Jeanne Pierre, addio amico di questo popolo ti ricorderemo per sempre”.
Il piccolo bambino quando ricevette il violino si mise a piangere dalla contentezza, divenne famoso proprio come Jeanne Pierre, e non dimenticò mai ciò che aveva fatto per lui.



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Come annunciato con il capitolo precedente, siamo arrivati all'ultimo tema, per cui i prossimi aggiornamenti saranno sempre delle long nonsense senza titolo XD
Tralasciando che scrivo sempre “gli” anche quando mi riferisco alla signora... cosa ho appena riscritto? E voi cosa diamine avete appena letto? Sono allibita da questo tema.
La valutazione del mio docente è stato: Il contenuto è molto buono, il tema è chiaro e completo. 
Secondo voi è chiaro questo testo? O era il mio docente che a furia di leggere i miei temi nonsense si era fuso qualche neurone?? XD
Ringrazio di cuore tutti coloro che stanno continuando a seguire e a leggere questa raccolta, ne approfitto per augurarvi delle splendide e serene Feste ^^

 

 

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Capitolo 20
*** 20. Parte X ***


20. Parte X
 

Alla mattina venne a svegliarci Suor Lucy, che ci scosse dolcemente dicendoci – Ragazze, svegliatevi dobbiamo andare a prendere l’aereo. Sù non fate le pigrone! - . I ragazzi vennero svegliati bruscamente da Thomas e Roger che urlarono a tutto fiato – Pancia in dentro! Petto in fuori! Giù dalla branda, soldati scansafatiche! Siete degli uomini o siete delle femminuccie? - . Facemmo una colazione a velocità supersonica. Anche gli animali, cioé Cedrina, Max, Spoletta, Ondula e persino Cilà non volevano quasi andarsene, ma una volta convinti partimmo veloci come il vento a prendere il bus che ci avrebbe accompagnati all’aeroporto. Il viaggio di ritorno sembrò durare un infinito, quando scendemmo dal aereo non ci sembrava vero di essere ritornate ad Oxford.
Davanti all’AP ci aspettava Matematica che con un sorriso ci disse – Bentornate ragazze! Spero che vi siate divertite e che non abbiate fatto dei casini, in questo caso prenderò provvedimenti – l’ultima frase la disse guardando Polly che fece finta di niente, alzò solo gli occhi al cielo come a suo solito. Suor Lucy le rispose subito – No, Signora Direttrice Professoressa Matematica, si sono comportate da vere signore - , soddisfatta della risposta data si spostò per farci entrare. Il giorno seguente fu davvero difficile per noi ricominciare gli studi dopo due settimane di relax, per così dire. E per di più il primo turno della spesa toccò a Polly, anche se praticamente fu costretta, che era di umore nero, visto che se faceva qualcosa di sbagliato o rispondeva a modo suo l’avrebbero buttata fuori, cosa che lei non voleva affatto. Così quando Danielle gli disse – Polly perché non vai tu al mio posto a fare la spesa? Dopotutto è l’unica cosa che ti si addice! – mia sorella non batté ciglio gli prese dalle mani la lista della spesa e il borsellino e uscì.
Una volta finita la spesa uscì dal Market ed andò a sbattere contro, niente poco di meno di Mark che era in compagnia di Puck. Quest’ultimo la salutò aiutandola a raccogliere le poche cose cadute dal sacchetto della spesa, mentre il primo la ignorò completamente, non gli chiese neanche scusa ed entrò dentro il Market. Puck gli domandò – Anche tu a fare provviste per la mensa? – Polly annuì e ringraziandolo gli disse – Grazie, ma cosa ha Mark? Non ho fatto mica apposta ad andargli addosso! - - Non ti preoccupare ha ricevuto una lettera da parte di Emy ed è ancora scosso – gli rispose Puck che aggiunse – Tu sei sempre qui al lunedì? Perché se è così ci possiamo incontrare, se hai voglia – sorridendogli Polly disse – Certamente, sarò di turno per questa settimana, poi di nuovo il mese prossimo, perché dobbiamo recuperare i turni persi. Charlo invece viene nella seconda settimana del mese, dillo a Tom, così le farà una bella sorpresa! Ciao allora ci vediamo domani a quest’ora! - - Ci conto! – disse il ragazzo di rimando. Quando tornò, Berta si accorse che era più allegra del solito e gli domandò – Dimmi la verità ti sei innamorata, Polly? - - Ma che dici Berta??? Non è affatto vero! Ti sbagli! Bhé scusa ma ora devo andare a fare i compiti – disse di rimando Polly, deviando l’affermazione e domanda di Berta. Ma sebbene lo volesse ammettere anche noi notammo che non ci nominava più Mark, ma bensì Puck. L’infatuazione per Mark le era finita? Chi lo sapeva? Neppure lei lo sapeva.
Quando la sua settimana di turno fu concluso, ed iniziò quello di Charlotte, le disse prima di uscisse – Perché non ti fai una bella coda? Mi pare che hai i capelli unti, così non si noterà, altrimenti Matematica ti darà una punizione per non aver tenuto in ordine i capelli. E poi non si sa mai che può succedere al Market – Charlo alzò le spalle e fece quello che Polly le aveva consigliato, non voleva compiti extra da Matematica, gli bastavano già quelli che aveva.
Una volta di ritorno ci disse contenta e sorpresa allo stesso tempo – Sapete chi ho visto al Market? Tom, che mi ha detto che anche lui è di turno questa settimana, non lo trovate strano? - - Eccome! – gli fece eco Chelsy, aggiungendo – Qui gatta ci cova, vero Polly? Non è che per caso sei tu questa gatta? - fischiettando Polly le rispose – Colpita e affondata, complimenti Chelsy - . Passarono i due mesi, sia Polly che Charlo incontravano rispettivamente Puck e Tom.
Un sabato entrambe dopo che Matematica era passata per augurarci la buona notte, si rivestirono e ci dissero – Noi usciamo ad incontrarci con i ragazzi, nel parco dell’AP naturalmente. Se entra per caso Suor Margaret ditele che forse siamo uscite a prendere una boccata d’aria, perché non riuscivamo a dormire. In questo caso ci dovrete avvertire, così i ragazzi si potranno allontanare in tempo. Grazie e buona notte a tutte! – con queste parole conclusero e uscirono dalla finestra. Per fortuna eravamo al pianterreno, altrimenti avrebbero dovuto fare un bel salto. La prima che parlò fu Mery – Ma che gli è saltato in mente a quelle due? Se le beccano sono a dir poco fregate, Charlo si potrebbe ancora salvare. Ma Polly verrà espulsa immediatamente! - . – Hai ragione Mery, ma che ci vuoi fare? In quel caso escogiteremo qualcosa per tirarla fuori dai guai. Facciamo quello che ci hanno detto, dormiamo e speriamo in bene – disse saggiamente Chelsy. Io però non fui d’accordo e mi opposi dicendo – No, andiamo anche noi di fuori. Se Suor Margaret vede che sono sparite solo loro due si insospettirà, ma se siamo tutte fuori, non penserà niente di male. Solo che siamo tutte molto insonne e che abbiamo bisogno di una camomilla - . Ma appena saltammo fuori dal letto le nostre amiche rientrarono dalla finestra ridendo divertite e fingendosi arrabbiata Sally disse – Ma la piantate di ridere? Qui c’è gente che cerca di dormire! - . Ci dissero che i ragazzi avevano in mente qualcosa di speciale per il prossimo week-end, una cosa ideata con l’aiuto di Thomas che avrebbe provveduto a parlare sia con la nostra Direttrice sia con il loro Direttore per darci il permesso di stare fuori. Nessuno di noi ci credette, ma passò ancora una settimana, le ragazze non erano più di turno e non avevano avuto nessuna notizia.
Matematica passò nel nostro dormitorio come d’abitudine, ma non ci disse «buona notte» come al solito. – Ragazze, ho parlato con la nonna di Chelsy vuole conoscere le amiche della sua nipotina, quindi rivestitevi in modo decente per favore, non fatemi fare delle brutte figure, che avete solo dei vestiti malandati. Ha aggiunto che dormirete lì, quindi prendetevi dietro una borsa con dentro il pigiama. Vi verrà a prendere una macchina che vi accompagnerà a casa di Chelsy. Buona serata ragazze, mi raccomando educazione! - - Grazie mille, Signora Direttrice Professoressa Matematica. Buona notte – dicemmo noi in coro, fingendoci stupite della notizia appena ricevuta. Allora quello che avevano detto Tom e Puck era vero!. Fuori dall’AP c’era un furgoncino, alla guida c’era Toby che ci disse appena raggiunto il veicolo – Ciao ragazze, salite salite. Prima vi porto a casa di Chelsy per depositare le borse, poi vi porterò alla meta - .
Era la prima volta che vedevamo l’abitazione di Chelsy dopo sei lunghi anni le fece uno strano effetto, appena entrata corse a salutare la nonna e subito dei maggiordomi e delle cameriere ci presero le borse e le misero in una stanza. Rimanemmo stupite del fatto che salutarono Chelsy con un inchino, dopo che avemmo salutato la nonna della nostra amica, rientrammo in macchina dirette chissà dove. – Eccoci arrivati! Prego, scendete pure signorine, lieto di avervi servito. Spero che richiamerete il vostro autista personale un'altra volta, mi raccomando avvertite il mio capo che ho guidato con prudenza, così mi darà una promozione – ci disse scherzando Toby. – Ci puoi scommettere! Grazie ancora del passaggio! – gli rispose per tutte Polly facendogli un sorriso, al che lui ribatté – Se mi avessi fatto quel sorriso anni fa penso che sarebbe stato meglio che tirarmi un pugno! Ma fa niente, però forse in quel caso invece di correre a casa piangendo ti avrei baciata! - . Lei lo fissò dispiaciuta e quando lo vide che se la rideva gli tirò una pacca sul braccio e gli disse – Sai che ti dico? Te lo sei proprio meritato quel pugno! Sei un maleducato! - - Mi perdoni, Milady – dicendo ciò le baciò la mano in segno di scusa. Scoppiammo a ridere, poi lo salutammo e scendemmo dall’auto. Ci guardammo intorno, eravamo vicini al lago. Ci fissammo senza capire, poi vedemmo delle luci e ci avvicinammo lentamente. – Bu! – urlarono i ragazzi quando ci fummo avvicinate, tutte noi saltammo spaventate, a parte Polly ovviamente, che si era preparata in una delle sue mosse di difesa.
I ragazzi scoppiarono a ridere divertiti, poi sentii la voce di Kiry che disse – Non dirmi che ti sei spaventata Lisbet! – mi girai a guardarlo e forse arrossii perché subito dopo aggiunse – Non pensavo che ti fossi fatta un solarium, sei come un pomodoro, anzi come un peperone! Non hai forse po esagerato a stare sotto le lampade? Sto scherzando Lisbet, non ti arrabbiare! - . – Avanti, prego signore la festa è da questa parte, spero che vi divertirete – disse Thomas allegro come a suo solito, quasi per interrompere una specie di monologo che si stava creando tra me e Kiry. Seguimmo mio fratello e quando i nostri occhi videro ciò che ci trovammo davanti agli occhi, quasi nessuna credette che fosse una cosa vera. C’era un enorme tavolo con una tovaglia rosa, dove vi erano disegnati tanti fiorellini era apparecchiata molto bene. Sulla tovaglia potevi trovarci un sacco di patatine e salatini e ovviamente bevande non alcoliche. “Chissà quanto ci hanno messo per far tutto questo!” pensò Sally entusiasta, all’AP era proibito mangiare quel genere di schifezze per modo di dire. Nick la fissava come ipnotizzato, non capimmo se era sorpreso per il modo in cui si ingozzava o per il suo vestito cremisi con sfumature rosee che gli stava divinamente. In realtà ci eravamo vestite con la divisa dell’AP, quella che usavamo solo per le manifestazioni o cose del genere, la divisa era uguale per ognuna di noi solo che i colori variavano. Infatti Tom ci disse in modo scherzoso – Insieme sembrate un arcobaleno! Con tutti questi colori, noi invece sembriamo che stiamo andando a un funerale! - i ragazzi erano in giacca e cravatta, nonostante tutto molto eleganti.
Finite le provviste di patatine, Nick chiese – Perché non fai un gioco di prestigio Lisbet? Ho sentito dire che sei molto brava – guardai Mery che alzò le spalle, non poteva cancellargli del tutto la memoria per questo motivo gliel’aveva in qualche modo modificata. Non potei rifiutare, dopotutto mi divertivo a far apparire le cose, così dissi sorridendo – Allora, guardate bene le mie mani, non vedete niente. Ora guardate mio fratello, vedete l’orologio al suo polso? Bene - . Poi mi concentrai, lo feci diventare invisibile dicendo nel frattempo – Sparisci! Vieni qui nella mia mano destra! - , fu un vero gioco da ragazzi, lo avvicinai alla mia mano e lo feci tornare visibile. Gli altri si fingevano anche loro stupiti nel vedere Thomas senza orologio, che quando lentamente aprii la mano era lì. Ad essere sinceri solo Kiry e Nick erano quelli più sorpresi della mia bravata di prestigio. Però vidi lo sguardo di Kiry, prima sorpreso poi scrollando le spalle mi lanciò uno sguardo fulmineo come una saetta, ma nella sua occhiata non c’era odio o amore o altro, forse in quel momento capì come ero riuscita a buttarlo nel lago. Guardò anche le mie sorelle con uno sguardo indagatore. Mentalmente Chelsy ci disse “Ragazze non mi piace il modo in cui vi sta guardando mi sa che ha capito tutto” “Hai ragione anch’io ho avuto la stessa impressione” disse Mery “Non siate pessimiste ragazze, si starà spremendo le meningi per capire come ci sono riuscita” dissi cercando di calmarle. – Posso parlarti un momento in privato Lisbet? Non ti preoccupare non ho intenzione di farti del male, devo solo farti una domanda e non voglio che tutti quanti la sentano – mi disse Kiry annuendo lo seguii, sapendo bene che Thomas non mi avrebbe perso di vista e neanche le ragazze. – Tu e le tue sorelle per caso avete delle specie di poteri? Ti prego, rispondimi sinceramente, poi ti dirò il vero motivo per il quale sono tornato – disse il mio vecchio amico, nei suoi occhi lessi disperazione ma anche determinazione e un filo di speranza. – Hai ragione. Ma non sappiamo come ci siano venuti. Io muovo gli oggetti facendoli diventare invisibili se voglio o farli apparire se sono in un altro luogo non troppo lontano da me, Polly riesce a guarire chiunque mentre Mery avverte il pericolo e riesce a calmare qualsiasi persona con il suo dolce e sensibile sorriso angelico come fa Thomas, ma lei in più può anche modificare la memoria altrui, quest’ultima cosa però non la sa fare molto bene, come hai potuto notare da Nick è la prima persona con cui a provato a modificare la memoria, la verità è nel fondo della sua memoria, nascosto dietro altri ricordi – e con queste parole terminai. – Proprio come pensavo. Ora sono io che ti devo dire la verità. Sono partito da Simsim per trovare i tre leggendari guerrieri che hanno delle capacità soprannaturali. Per spiegarti meglio, anni fa, quindici anni per l’esattezza. Noi avevamo a quel tempo due anni. Comunque quindici anni fa, ma anche recentemente, ci sono guerre furiose a Simsim a causa di tritoni e sirene comandati dalla Stella Marina Nera la sirena che quando il Re rifiutò di sposare, lei per vendetta studiò il modo per vendicarsi con la magia nera. Voleva in tutti i modi impossessarsi delle tre pietra leggendarie, che tutti sanno donano straordinari poteri. Queste tre pietre sono: Ametista, Rubino e Lapislazzuli. Il Re però venne avvertito in anticipo del progetto della Stella Marina Nera, così la Regina, sua moglie con un incantesimo spedì le tre pietre qui sulla terra ferma, alla ricerca di tre valorosi guerrieri che una volta sviluppati i poteri sprigionati dalle tre pietre sarebbero andati a salvare il mondo acquatico dalla cattiveria senza scrupoli della Stella Marina Nera. Io avevo il compito di trovare i tre cavalieri, che dopo quindici anni avrebbero dovuto essere già giunti a salvare il popolo di Simsim ed essendo l’unico a poter uscire dall’acqua, mi mandarono alla ricerca. Ma non avrei mai immaginato che i guerrieri leggendari in realtà sarebbero state delle ragazze, senza offesa ovviamente. Come ormai avrai capito mi sto riferendo a te e alle tue sorelle – disse Kiry con una voce quasi teatrale, ma seria. Rimasi in silenzio, non avrei mai immaginato che io e le mie sorelle saremmo diventate delle guerriere. Dopo sentii la voce di Charlo esclamare con stupore e meraviglia – Che carino, un delfino! Oh, è ferito!Polly vieni subito! – mia sorella accorse al richiamo della nostra amica, ed anche io e Kiry raggiungemmo Charlotte.
Polly si avvicinò al delfino e vide la ferita, gli disse dolcemente – Stai tranquillo, adesso ci penso io a te. Stai fermo un attimo – e in un secondo gli guarì il taglio. Nick le disse – Ma allora sei una strega! – il fratello scuotendo la testa gli disse – Vieni con me Nick, ora ti spiego tutto - - Tutto che cosa Puck? – disse di rimando Nick seguendo Puck lontano dagli altri. Nel frattempo il delfino continuava a fare dei salti stupendi, poi Charlo disse – É il suo modo di ringraziarti, ha detto che ora è in debito con te Polly, lui ti deve la vita e se tu avrai bisogno di lui basta che lo chiami. Si chiama Giocherello - . Polly sorrise dolcemente all’animale dicendogli – Farò come hai detto Giocherello - . “É strano che sia così sorridente e poi è la prima volta che la vedo sorridere in modo dolce” pensò sorpreso Mark che continuava a fissare Polly, notando che il fratello non muoveva lo sguardo da lei Trevor gli disse scherzoso – Non è che stai dimenticando che hai già la ragazza, fratello? O forse l’hai dimenticata perché in fondo ti interessa di più Polly che Emy? O forse hai ballato con Emy per far ingelosire Polly? - . – Stai zitto Trevor! – rispose in modo brusco Mark. Dissi a Thomas – Puoi portare gli altri lontano da qui? Devo dire una cosa a Polly e a Mery con l’aiuto di Kiry. Ti dirò tutto poi anche a te, non ti preoccupare! – lui annuì dicendomi – Lo sò già, mi pare proprio giusto che lo sappiamo prima le nostre sorelle che le ragazze e ragazzi, racconterò io tutto agli altri, non ti preoccupare sò anche che succederà dopo. Quindi staremo lontani per non disturbarvi, ma mi raccomando non state via per troppo tempo! – l’ultima frase la disse con una voce velata di preoccupazione. – Non ti preoccupare Thomas, andrà tutto bene, qualsiasi cosa succederà – dissi per tranquillizzarlo un attimo. Allontanati tutti, dissi - Diglielo tu Kiry – e lentamente Kiry disse alle mie sorelle ciò che aveva detto a me. – Ma allora perché non andiamo subito a dare una mano agli abitanti di Simsim? O almeno a vedere come è la situazione – propose Mery – Tanto abbiamo tempo - . Sorridendo Kiry disse – Thomas mi aveva detto che avresti reagito in questo modo, per questo motivo mi ha detto che sareste potute venire a vedere Simsim, solo a dare un occhiata, poi si vedrà se potrete aiutare il popolo di Simsim - . Vedendo che ci stavamo guardando in modo leggermente preoccupato disse per rassicurarci – Non vi preoccupate, le tre pietre leggendarie vi faranno diventare delle sirene, basta che pensiate «Voglio aiutare il popolo di Simsim» e il resto verrà da sé, credetemi, non farei mai niente che vi possa mettere in qualche modo in pericolo. Quando siete pronte per andare ditemelo, vi avverto che potrete parlare se vorrete, l’unica cosa che dovrete fare è seguirmi - . – Noi siamo pronte! – disse Mery rispondendo anche per me e Polly. – Come preferite allora al tre tuffiamoci nel lago – disse allegro Kiry, - Va bene se io nuoto all’indietro? – domandò Polly con un filo di voce. – Certamente, basta che di tanto in tanto guardi dove stiamo andando – gli rispose un pò confuso Kiry, ma non fece domande del motivo di quella domanda. – Giocherello, puoi nuotare da parte a mia sorella all’indietro? Grazie mille, ora stai sdebitando il tuo debito! – disse sussurrando Polly al delfino che in qualche modo annuì, però nessuno di noi la sentì. – Uno, due e tre! – disse Mery e subito ci tuffammo nel lago. Appena toccammo l’acqua gelida, sentii un formicolio alle gambe che furono sostituite da una coda ricoperta di squame violacee, mentre quelle di Mery erano rossicce e quelle di Polly un blu quasi grigio mi pareva. Seguimmo per non so quanto tempo Kiry, nuotavo con estrema facilità e mi guardavo di continuo intorno. Non avrei mai immaginato che ci fossero dei coralli sotto il nostro lago, stupendi pesci e stelle marine.


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Salve a tutti! Dopo mesi sono tornata ad aggiornare questa raccolta trash, di sicuro non avete sentito la sua mancanza, ma una volta che inizio qualcosa devo portarla a termine, ovviamente spetta a voi decidere se continuare a leggere oppure no. In caso contrario sappiate che vi capisco, è un suicidio per i neuroni ahahaha
Continuavo a usare “gli” al posto del “le”! Perché?? Quanto cavolo ero analfabeta, aiutooooo!!! ç___ç
Cosa diamine è “uno sguardo fulmineo come una saetta?” Vi prego aiutatemi a capire...
Questa cosa dei guerrieri e delle pietre per una guerra di sirene? Mi chiedo se forse non avessi mangiato qualcosa di avariato quel giorno ed ero in preda a un delirio, perché altrimenti non mi so spiegare come cavolo mi fosse venuta in mente un'idea tanto demente e terribile.
Giocherello? Che razza nome è?? Fantasia = Zero
Per oggi è tutto, nei prossimi giorni continuerò ad aggiornare, grazie a chiunque avrà il coraggio di leggere questa trashata! =)

 

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Capitolo 21
*** 21. Parte XI ***


21. Parte XI

 

Nel frattempo che noi nuotavamo, Polly raggiunse gli altri, vedendola arrivare da sola Thomas le chiese – E tu che ci fai qui? Non sei con le nostre sorelle? - - Lasciami in pace Thomas! Non è il momento giusto! – ribatté Polly, andando oltre, senza guardare nessuno, alzando le spalle Thomas terminò di dire ciò che si era promesso di dire. – Allora, forse è grazie alle tre pietre che riusciamo a parlare mentalmente – disse con saggezza Chelsy, infatti aveva provato a comunicare con Sally senza risultato. Polly fissava la luna su in cielo – Non credi anche tu che stasera la luna è candida come la neve? – disse una voce alle sue spalle. Lei si girò di scatto e si trovò a faccia a faccia con Mark. – Ti volevo chiedere scusa per quella volta che ti son venuto addosso fuori dal Market, non ero proprio dell’umore giusto – le disse con una voce seriamente pentita. – Non preoccuparti, capita anche a me a volte – gli disse Polly di rimando, in fondo però era contenta che le avesse finalmente chiesto scusa. – Thomas ci ha detto tutto riguardo ciò che avresti dovuto fare con le tue sorelle. Perché non sei andata anche tu? Non sei obbligata a rispondermi ovviamente – disse curioso il ragazzo, mia sorella gli disse con un sogghigno – Ti rispondo se tu mi dici che cosa ci trovi di tanto speciale in Emy – all’inizio Mark esitò, poi le rispose – Assolutamente niente, ma...non so come dirtelo ma ero geloso che tu avevi passato tutto il giorno in compagnia di Puck. In più volevo fare qualcosa che andava a genio a mia sorella, perché lei nutre un odio profondo contro di me, non so per quale motivo. Ti prego credimi non sono mai riuscito a dirtelo, ma ora lo farò io ti amo, Polly! – quelle parole gli sfuggirono di bocca, lasciando mia sorella a bocca aperta. Polly lo abbracciò con il cuore che batteva all’impazzata e Mark fece altrettanto, poi si staccarono dal loro abbraccio. – Bene, ora tocca a me rispondere – disse Polly contenta – Non sono voluta andare con le mie sorelle perché avevo paura che non ci avrebbero fatto tornare a Oxford finché non avremmo sconfitto quella Stella Marina Nera. E che non avrei più potuto rivederti, perché quella Emy ti avrebbe portato via da me! - . A quelle parole Mark la baciò. Polly era al settimo cielo. D’un colpo disse – Forse è meglio che raggiunga le mie sorelle - e corse fino al lago seguita da Mark anche lui al settimo cielo.
Noi intanto eravamo giunti a Simsim, una guardia che si trovava davanti al castello ci disse profondamente divertito – Sei venuto fin qua con un delfino che nuota all’indietro e due sirene? Guarda che dovevi trovare i tre guerrieri leggendari Kiry. Vabbé ti faccio lo stesso passare dal Re, avevo ragione io che non eri portato a una missione così importante – con queste parole ci fece passare. Solo allora ci accorgemmo che al posto di Polly c’era Giocherello, che essendo scoperto se ne andò per la sua strada. – Ma dove è Polly? Non posso mica presentarmi dal Re senza di lei, già non crederà che siete voi coloro che hanno i poteri delle pietre leggendarie – disse innervosito Kiry - Non ti preoccupare arriverà – gli dissi per calmarlo e Mery disse – É già qua, guardate sta arrivando! – la guardia la fece passare solo quando lei gli disse – Voglio aiutare il popolo di Simsim – e ci raggiunse tutta sorridente per un motivo che ignoravamo, ci disse velocemente cosa le era successo, sia io sia Mery eravamo contente per lei ma, era arrivato il momento di andare davanti al Re. Kiry parlò prima da solo insieme al sovrano della città acquatica, noi intanto notammo che era grande almeno quanto Oxford, se non di più. Quando sentimmo una voce profonda dire – Avvicinatevi pure – nuotammo dentro la stanza e ci inchinammo davanti al Re che era in compagnia della sua Regina. Una voce delicata e gentile che doveva appartenere a lei ci disse – Non c’è bisogno che vi inchiniate leggendarie guerriere. Riconosco i colori di Ametista, Rubino e Lapislazzuli, caro. Sono loro tre i nostri guerrieri che ci salveranno da Stella Marina Nera - . Il Re rimase un attimo in silenzio poi disse – Sarà, ma per restare qui devono essere accompagnate da dei tritoni, Kiry è uno, gli altri due che vengano subito convocati! E non chiamate i discendenti dei guerrieri mi raccomando! - . L’ordine fu subito eseguito e due tritoni guerrieri arrivarono. – Ora darete i vostri poteri ai tre tritoni che vi trovate di fronte – tuonò il Re, rimanemmo stupite di queste sue parole. Ovviamente Polly si ribellò con tutte le sue forze – Se lo può scordare vecchio pesce barbuto, io i miei poteri non li darò mai a uno stupido pesce gonfiato dal troppo esercizio fisico, da palestra! - Mery ed io cercammo di calmarla, ma senza risultato. – Calmati caro, te la sei proprio meritata una risposta del genere! Come ti permetti di mettere in dubbio le loro potenzialità? Ricordati che sono state le tre pietre leggendarie a trovarle, quindi vorrà dire che hanno dei cuori puri e candidi, e che riporteranno la pace e la primavera nel nostro popolo - . – Va bene, vi chiedo scusa. Ora però si è fatto tardi, sarà meglio che torniate sulla terra ferma, Kiry riaccompagnale indietro. Poi torna qua da me che dobbiamo parlare – disse in modo gentile il Re. Uno dei tritoni ci accompagnò e fece il filo a Polly, dicendole – Hai avuto fegato a rispondere in quel modo al nostro sovrano – ma lei per tutta risposta annuì soltanto ed io e Mery ci trattenemmo dal ridere.
Quando finalmente raggiungemmo la superficie del lago feci una domanda – Ed ora come facciamo a tornare normali? – la risposta mi fu data da Polly – Mi pare ovvio sorella, salta fuori dall’acqua! – e così fece. – Hai veramente un coraggio fuori dal comune Polly guerriera del Lapislazzuli, sono sicuro che sarai la guerriera più accanita e bella tutto i mondi acquatici! – disse il tritone guerriero - Cerca di tenere i tuoi occhi lontani da lei, altrimenti te la dovrai vedere con me. Capito pesciolino? – disse Mark fissandolo, il tritone tenne testa al suo sguardo, poi sparì sotto l’acqua. – Vi chiamerò io, appena il Re reputerà opportuno dire del vostro arrivo al popolo di Simsim e di quando potrete lottare contro Stella Marina Nera. Per intanto vi auguro una buona notte – ci disse Kiry e poi anche lui sparì sotto l’acqua del lago. Quando raggiungemmo gli altri ci tempestarono di domande, ma noi non fummo in grado di rispondere a tutte, anche se a fatica. – E così hai inveito contro il Re? Sei proprio incorreggibile Polly! – disse Puck ma si zittì subito sotto lo sguardo di Mark. “Ma che succede tra te e Mark? Il vostro feeling è riapparso miracolosamente?” disse Sally ma lei la zittì “Fatti gli affari tuoi una volta tanto!”. – Allora è grazie alle tre pietre che noi riusciamo a comunicare mentalmente, giusto? Peccato, speravo di avere qualcosa di speciale, ma fa niente! Almeno abbiamo scoperto come ci riusciamo! Siamo talmente legate che le pietre ci permettono di comunicare – disse Chelsy sospirando, vedendola un po’ giù di morale Thomas le spettinò i capelli in modo fraterno dicendole – Ma tu sei speciale Chelsy! Ogni persona nel suo piccolo è speciale! Mi prometti che non dirai più queste sciocchezze? E poi sei la più brava pianista che io conosca – lei annuì facendo un lieve sorriso. – Noi dovremmo tornare all’AQ, ragazzi. Il Direttore mi ha detto che saremmo dovuti arrivare in orario, altrimenti ci avrebbe fatto pulire l’intera accademia! – disse Nick e incredibilmente tutti i ragazzi ci dissero buona notte mentre iniziavano a correre.
Quanto a noi ci avviammo lentamente nella villa di Chelsy e mi parve strano che nessuno parlò. La porta venne aperta da una cameriera che disse con un sospiro di sollievo – Per fortuna è tornata a casa, signorina Chelsy! Eravamo tutti molto preoccupati per lei! - - Non dovevate preoccuparvi per nulla, con noi c’era il fratello maggiore delle mie amiche, vede quello che si sta allontanando sul marciapiede? – disse la nostra amica per tranquillizzare ancora di più la cameriera. “Io questa l’ho già vista da qualche parte, ne sono certa ma non mi ricordo dove” pensai “Hai ragione sorella, anche io ho la stessa impressione” mi disse di rimando Polly – Vuole dire quello che sta per essere picchiato da quei malviventi con aria minacciosa? – disse di rimando la cameriera confusa. Noi ci girammo verso la finestra e sentimmo un ordine ben preciso. Quel ordine veniva dalla bocca di Chelsy che disse con una voce autoritaria e guai a chi avrebbe osato obiettare – Federico! Fabrizio! Andate subito ad aiutarlo! Vi licenzio se si farà anche un solo graffio, Capito? – due uomini robusti e grossi quanto un armadio vestiti di nero annuirono e uscirono di corsa dalla villa per aiutare Thomas. Poco dopo rientrarono insieme a lui, che era confuso come non lo era mai stato prima d’ora. – Chi sono questi due gorilla? E perché mi hanno portato qui a casa tua Chelsy? – chiese Thomas più confuso che mai, lei gli rispose – Sono le guardie più fidate della mia famiglia e sono due miei amici. Ho visto che eri in difficoltà e allora ho detto loro di venirti a dare una mano - . – Grazie Chelsy. Allora vi chiedo scusa per avervi chiamato gorilla – disse mio fratello rivolto a Federico e a Fabrizio, il primo per tutta risposta gli disse – Non ti devi preoccupare, a volte ci chiamano pure in modo peggiore. E poi siete amico della signorina Chelsy, quindi accettiamo le tue scuse. Ora con permesso – e sia Fabrizio sia Federico sparirono dalla nostra vista, come divenuti invisibili. La nonna di Chelsy si avvicinò chiedendo – Si ferma anche il giovanotto, Chelsy? Se è così gli faccio preparare una camera, qui di certo lo spazio non manca e di solito questa casa è così vuota - . – Accetto molto volentieri la sua offerta signora, sempre che non disturbo – disse Thomas in modo educato e sorridente guardandosi intorno, perché un pò si sentiva a disagio e un pò perché si sentiva osservato. Infatti la cameriera lo continuava a fissare e quando per caso Thomas la guardò il sorriso sparì dal suo volto. – Non pensavo che ti avrei rivista – le disse in tono mortificato ma anche sorpreso. Ma lei per tutta risposta girò la faccia dall’altra parte in modo altezzoso proprio come faceva Silvie. Questo Chelsy non lo poté sopportare e le disse, nonostante sua nonna era lì – Si può sapere che ti succede Rebecca? Thomas ti ha rivolto la parola e tu gli giri la faccia? Non mi sembra molto educato fare ciò da parte tua! Voglio sapere se hai dei validi motivi per aver agito in questo modo - . Lei esitò un attimo poi le rispose – Non vorrei essere scortese con lei signorina, ma sono affari miei! – e se ne stava per andare ma si immobilizzò quando sentì che Thomas dire – Te lo spiego io, mia cara Chelsy. Rebecca è una pazza che crede veramente che un bambino di cinque anni possa mantenere veramente una promessa fatta all’asilo e che se la ricordi – a quelle parole Rebecca esplose urlando – Bhé, è il mimino, visto che la promessa era una promessa seria. Sapete quale era la sua promessa? Mi aveva promesso che mi avrebbe sposato e che avrebbe aspettato il mio ritorno ad Oxford. Io dovevo partire con la mia famiglia per sette anni, ma lui promise ed io gli credetti. Quando tornai, avevo appena compiuto da poco dodici anni e andai a casa sua per dirgli che ero finalmente tornata. Ero contentissima all’idea di rivederlo. Invece lo incontrai per strada a braccetto con un’altra tipa, ebbe la faccia tosta di dirmi «Ciao Rebecca, come stai? É stato bello studiare in Egitto? Ci vediamo in giro. Buona giornata» . Non mi disse altro. Vi pare una cosa giusta? - . – Come hai potuto essere così maleducato nei suoi confronti, Thomas? - gli disse Mery. Scuotendo la testa mio fratello disse in sua difesa – Non è affatto andata così mia cara Rebecca. Io è vero che ti ho salutato in quel modo, ma poi il giorno seguente ti cercai per parlare ma tu ti rifiutasti di vedermi. La ragazza che tu avevi visto si trattava della mia cugina Gina, che era venuta a trovarci e voleva che gli facessi da guida turistica per Oxford. Forse questo non lo potevi sapere, ma mi teneva sotto braccio perché è cieca. Questo non te l’ho mai potuto dire, visto che dal quel giorno mi hai sempre evitato, ma ora che te l’ho detto sta a te decidere se è finalmente giunta l’ora di perdonarmi – usò il suo tono teatrale per concludere la frase. Chelsy fissò prima lui e poi lei e disse come se fosse un giudice che doveva decidere la penitenza di un condannato, in questo caso decidere chi aveva ragione e chi torto, lavoro non molto facile – Bene, ora che vi siete chiariti farete la pace ok? - - Lei non è in grado di giudicare questa situazione signorina Chelsy! Dopotutto ho capito benissimo che sei innamorata di questo donnaiolo! Mi dia retta dimenticatelo e farete un bell’affare! – disse con una voce d’odio Rebecca.
A quelle sue parole dapprima la nostra amica arrossì poi corse sulle scale diretta nella sua stanza, noi sapevamo benissimo che stava per scoppiare a piangere, così la raggiungemmo solo Polly rimase lì. Infuriata come quella volta con Fiordaliso urlò – COME HAI OSATO DIRE QUELLO CHE HAI DETTO? LO SAI CHE HAI FERITO CHELSY?? QUESTO NON TE LO POSSO PERMETTERE!! PREPARA I CEROTTI PERCHÉ NE AVRAI BISOGNO! - - Stai ferma Polly. É vero quel che ha detto? – chiese stupito Thomas, prima chiese a Chelsy se glielo poteva confermare poi mia sorella annuì. Nel frattempo che nostro fratello era dentro l’oblio dello stupore, Polly diede un gancio a Rebecca che cadde come un sacco di patate. La nonna di Chelsy che fino a quel momento era rimasta a guardare tutto il tempo in silenzio disse severamente - Adasso basta per favore! Il giovanotto ti ha dato un valido motivo e tu non l’hai perdonato. Per di più hai ferito mia nipote! Questo non posso proprio permettertelo, l’amica di mia nipote ha fatto bene a tirarti quel pugno, te lo sei proprio meritato! Comunque da stasera tu non lavori più in questo posto. Prepara le tue valigie e tornatene a casa tua – poi addolcendosi un attimo – Vai pure a dormire cara. Quanto a te giovanotto, vorrei parlarti un attimo se permetti, in seguito ti farò andare a riposare – entrambi annuirono e Polly ci raggiunse. Ci preparammo per la notte, eravamo riuscite a calmare Chelsy ed ora eravamo pronte per andare a fare la nanna.
La nonna di Chelsy intanto parlava con Thomas – Senti Thomas, giusto? Non pensavo che fossi tu il ragazzo del quale mi parlava sempre Chelsy. Comunque sia non credere alla parole di Rebecca, mia nipote ti considera come un fratello maggiore. Era solo questo che ti volevo dire. Buona notte - - Notte signora. E grazie per tutto quello che mi ha appena detto, ha evitato che si creassero dei problemi - . Pure lui andò a dormire e nella villa calò il silenzio più assoluto.


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Ciao a tutti, rieccomi qui con un altro capitolo di questa "cosa". 
Lisbet è onnisciente, anche se non c'è vede e sente tutto... La scena tra Polly e Mark è veramente oscena, mi vergogno tantissimo, sono tentata di creare un altro account solo per non essere collegata a questo scempio! Veramente mi vorrei sotterrare!!! XD
Dopo questo capitolo mi sento anch'io persa “nell'oblio dello stupore” (?), oltre a non avere altre parole per commentare questo capitolo, lascio a voi questo onore =)

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Capitolo 22
*** 22. Parte XII ***


22. Parte XII
 

Nel frattempo che noi dormivamo, Kiry era sott’acqua e si trovava di fronte ad un enorme problema. Non era a conoscenza che anche Smeraldo e Occhio di Tigre erano scomparsi ed ora stava pensando se dire al Re e alla Regina che sapeva a chi erano capitati i poteri delle due pietre secondarie, ma non per questo meno potenti di quelle leggendarie. Il primo era andato da Thomas, l’altro a Charlo. Ma il problema era che non poteva portare altri due estranei al castello, avrebbe attirato su di sé troppa attenzione e poi alla fine lo avrebbero trattato da eroe e questo non lo voleva proprio. Non poteva neanche dire a Thomas e a Charlotte di ridare indietro le pietre che si sarebbero dovute fondere insieme per creare un’arma che avrebbe aiutato a sconfiggere la Stella Marina Nera. Ma come aveva già capito da solo, la cosa che adorava di più Charlo era capire cosa dicessero gli animali intorno a lei e la perdita di questa qualità l’avrebbe fatta soffrire. Quanto a Thomas era indifferente, lui si divertiva a sentirsi onnisciente, quindi anche se non sarebbe più riuscito a percepire quando noi usavamo i nostri non era un gran problema. Ma un sacco di altre domande assillavano il povero Kiry. Vedendolo pensieroso la Regina gli disse – Perché non andiamo a riposare? Sarai stanco, poi domani ti dirò una cosa che nessuno all’infuori di me e di mio marito non sa. E ovviamente anche l’idea che ho in mente...che però devo controllare se sia possibile. Per ora è tutto. Buona notte Kiry - - Buona notte Regina, buona notte Sire. E che i vostri sogni siano di pace e tranquillità assoluta e che la cupa nebbia che copre la nostra luna svanisca presto – disse a sua volta Kiry con un lieve inchino. – Perché gli hai detto di andarsene, tesoro? Avevo ancora qualcosa da dire! E poi non vorrai mica dirle della nostra primogenita che abbiamo spedito in superficie solo perché era femmina. Lo sai che abbiamo sempre detto al popolo che non avrebbero mai avuto un nuovo erede e che avrebbero dovuto votare qualcun’altro dopo la nostra morte... - - BASTA COSÌ!! Non voglio che tu continui con i tuoi stupidi discorsi noiosi! Ho visto negli occhi di Kiry ciò che lui ha visto e ti dico che ho visto nostra figlia caro, ed è amica delle tre ragazze. Non è detto che lei voglia vivere qui, ma almeno farle sapere la sua vera natura mi pare giusto. Non credi? – disse la Regina e suo marito annuì controvoglia, sua moglie era determinata molto più di lui, infatti era lei che riusciva a tenere sotto controllo il popolo con estrema calma e tranquillità, nonostante le brutte cose che succedevano lì intorno.
Un raggio di sole mi colpì dritto sul volto e allora capii che era già mattina, la palla di fuoco era già alto in cielo. Mi stiracchiai e mi guardai intorno, le altre erano già tutte sveglie e mi guardavano divertite e sorridenti, capii che stavano trattenendo una risata. – Non so se te ne sei accertata Lisbet, ma sai che stavi parlando nel sonno? – mi disse Polly divertita. Ero confusa “Cosa avrò mai detto?” pensai. Io mi ricordavo soltanto che il sogno che stavo facendo era svanito all’improvviso e mi era apparsa la Regina, che mi aveva parlato. Però con quell’atmosfera che mi circondava mi sfuggivano le sue parole, mi ricordavo solo che erano molto importati. – E che ho detto di così divertente? – domandai curiosa. A quella mia domanda scoppiarono tutte a ridere. Tra una risata e l’altra Sally riuscì a dire – Hai detto «che cosa mai dovrei fare?» e poi sei rimasta un bel pò in silenzio e poi tutto d’un tratto hai esclamato «è meglio Kiry o Trevor??» - non finì la frase che cadde dal letto con un tonfo. Lanciandole il cuscino esclamai – Cosi impari a ridere troppo Sally! E poi che altro ho detto? – fu Polly a rispondermi - «Per il secondo non so bene cosa provo, mentre per il primo è quasi come un fratello. Non capisco neanche cosa provo per chi e chi. Un pò come Polly che esce sia con Mark sia con Puck, neanche lei sa scegliere...» ma in questo ti sbagli sorella mia, per me è diverso. Puck è un amico mentre Mark è qualcosa di più, almeno credo - . Ora sapevo tutto quello che avevo detto nel sogno. In quel momento mi vennero in mente le parole che mi aveva detto la Regina, mi aveva raccontato ciò che si erano detti lei e Kiry, alla mia domanda che avevano sentito tutte mi aveva risposto «se sei in dubbio su qualcosa cerca nel tuo cuore la risposta, basta che la cerchi con attenzione e troverai la soluzione di ciò che tanto assilla» . Tutto ciò lo dissi anche alle altre delle pietre secondarie e tutte capimmo che l’Occhio di Tigre era andato da Charlo e Smeraldo ovviamente da nostro fratello. Poi ci alzammo e scendemmo a fare colazione, un maggiordomo ci servì come se tutte noi eravamo delle principesse, capimmo perché a Chelsy non piaceva molto stare a casa sua. Un po’ è divertente però dopo un po’ diventa stressante avere tutte quelle attenzioni. Sua nonna ci disse che mio fratello era partito molto presto perché doveva andare a lavorare. Ma Thomas non lavorava mica, secondo me si era inventato una scusa per non vedere Chelsy. Quel pomeriggio andammo a fare un giro al lago. Mi avvicinai all’acqua e provai a dire – Kiry, vieni qui! – e incredibilmente poco dopo lui apparve fissandomi incuriosito. Mi disse – Come facevi a sapere che ti avrei sentita? – gli sorrisi – Era un dubbio. Volevo vedere se era possibile o no. Vedete ragazze? Quando sarà ora di tornare all’AP ci chiamerete e noi arriveremo subito. Bene, ora andiamo sorelle - .
Ci tuffammo nel lago, stavolta il contatto con l’acqua non fu come la prima volta. Non ci fu nessuna ondata gelida e oscura che mi avvolgeva, avvertii solo una dolce ondata di acqua tiepida. Raggiungemmo in fretta la città acquatica, ma stavolta attirammo l’attenzione del popolo di Simsim, cioé di una sirena, cosa che non sarebbe dovuta succedere. – Kiry, chi sono queste tre strane sirene? É già la seconda volta che le porti qui. E per di più non rivolgono la parola a nessuno! – disse una sirena bionda con la coda gialla come il sole. Lui per tutta risposta le disse – Senti Giallina ora non ho tempo, ci vediamo più tardi, ok? – lei gli lanciò uno sguardo fulmineo poi a noi sorrise e ci disse con malignità – Non so che avete di tanto speciale, però l’unica sirena che si possa chiamare sirena, quella sono io e ovviamente anche la grande Stella Marina Nera, il mio boss – e con una risata demoniaca si allontanò. – Non vi preoccupate, per le parole di Giallina, è stata impossessata dalla Stella Marina Nera. Prima era la più gentile di tutto il popolo di Simsim. Capite perché deve essere fermata a tutti i costi? – disse Kiry in tono dispiaciuto, noi annuimmo. Nonostante Giallina ci avesse parlato in quel modo non ne facemmo una questione personale, andammo al castello, la guardia ci salutò cordialmente e ci fece passare senza alcuna obiezieone, come la prima volta della nostra visita, cioé del giorno precedente, ma a tutte e tre ci sembrava che era da una vita che vedevamo la vita del mondo marino in miniatura. Fuori dalla porta della sala reale c’erano tre tritoni che appena ci videro scoppiarono a ridere. Eravamo molto confuse, ma l’ira si impossessò presto di Polly che sbraitò – Se ci tenete alla vostra salute, vi conviene smetterla immediatamente di ridere!! Capito pesciolini? Perché se voglio vi prendo e vi butto nel forno! - . Incredibilmente ubbidirono all’ordine datogli da Polly e uno di loro disse in tono sottomesso – Scusateci. Ma noi siamo i figli dei figli dei figli dei figli dei tre guerrieri che anni fa salvarono Simsim da un invasione. Ed ora a vedere i nuovi guerrieri prescielti dalle pietre leggendarie, sono delle ragazze che vivono sulla terra, senza offesa, ma non sembrate molto aggressive, ma docili come dei piccoli pesci rossi. Ma almeno una di voi tre, abbiamo constatato che ha fegato da vendere proprio come un vero guerriero d’onore senza macchia. Per questo guerriera Lapislazzuli, meriti il nostro più devoto rispetto. Saremo a tua completa disposizione per qualsiasi cosa – . Polly sorrise soddisfatta e ci disse un pò per vantarsi – Vedete, dovete fare come me per avere il rispetto. Io ve l’ho sempre detto! - . Mery scosse la testa, non era per niente d’accordo con le parole di nostra sorella, ma se ne stette come sempre in silenzio, perché sapeva benissimo che non bisognava mai contraddire Polly. Stavolta mi guardai intorno, il castello sembrava fatto di cristallo ed era pieno di colori vivi e accesi, i lampadari erano fatti di diamanti si capiva da come luccicavano. Una sirena si avvicinò e fece un lieve inchino, era vestita come una cameriera, con un delizioso grembiulino bianco e un fiocco nei capelli che era perfettamente intonato con il colore della sua coda arancione. – Benvenuti a tutti. Kiry ti conviene attendere un attimo. Il Re sta avendo una discussione accesa con il ciambellano. Una volta terminato con lui potrai entrare con le tre sirene che ti accompagnano. Buona giornata a tutti e quattro! – detto questo si dileguò. Poco dopo ne uscì un tizio cicciottello tutto rosso in faccia e pieno di sudore che gli colava dalla fronte sino al mento, una vista a dir poco raccapricciante. “Che schifo!! Ma come fa a sudare sott’acqua?” pensò Mery e Polly si tratenette dal ridere. Il ciambellano disse con una voce affannata – Non so dove tu sia stato, sta di fatto che ora è su tutte le furie il nostro sovrano, per causa tua. Ti conviene preparare una scusa convincente se non vuoi passare dei guai – dopo questo breve discorso si allontanò borbottando che doveva cercare un libro nella biblioteca e cercando di asciugarsi la fronte con un fazzoletto. – Dove ti sei cacciato questa volta, Kiry? Ti ho fatto cercare dappertutto! Oh, vedo che sei andato a prendere le guerriere, in questo caso sei perdonato, ma che non accada mai più! ED ORA FUORI TUTTI DA QUI! VOGLIO STARE DA SOLO CON LORO QUATTRO! CHE NESSUNO CI DISTURBI INTESI? FINO A NUOVO ORDINE! – tuonò il Re seduto sul suo trono a forma di gambero gigante.
Il trono della Regina invece era simile a una delicata farfalla. Dopo che la stanza si fu svuotata la Regina disse con una voce triste – Ora vi narrerò una cosa che nessuno sa all’infuori di mio marito. Penso che voi la conosciate, ma è meglio che vada in ordine. Diciassette anni fa misi al mondo una bambina molto carina e dolce, ma purtroppo non lo potemmo dire a nessuno, visto che è la regola. Dovete sapere che per far sì che ci sia sempre un Re a governare il nostro popolo il primogenito deve essere per forza maschio, se nel caso dovesse nascere femmina bisogna ucciderla. Però non riuscimmo a farlo, non potevamo uccidere quella piccola creatura tutta sorridente, anche se era priva di denti. Così decidemmo di darla in affidamento a una coppia di umani . Ovviamente non la dammo alla prima che vedemmo, la cercammo con attenzione e alla fine dopo una settimana la trovammo. Era una giovane coppia di attori e sentii che desideravano avere una figlioletta, allora sbucai fuori dall’acqua. La loro prima reazione fu sorpresa, poi quando spiegai a loro che se non avessero accettato di curare la bambina l’avrei dovuta uccidere, inorridirono e accettarono. Da quel giorno non l’abbiamo più rivista, so solo che è cresciuta in una villa con la madre della signora alla quale l’avevo affidata, perché entrambi i suoi genitori adottivi erano troppo impegnati ai loro film. Solo che lei non ha i poteri che avrebbe dovuto avere se fosse cresciuta qui. Quindi dovrebbe essere una ragazza normale di diciassette anni, piena di soldi – fece una piccola pausa poi aggiunse con un pò di esitazione, o almeno mi parve – Voi la conoscete, si tratta di una vostra amica, però non so il nome - . – Ma scusate, Chelsy non è mica cresciuta con sua nonna? E i suoi genitori sono degli attori giusto? – ci domandò Polly, noi annuimmo e il viso di entrambi i sovrani di Simisim si illuminarono. – Quale sarebbe stata la qualità di Chelsy se sarebbe cresciuta nella città? – domandò Mery fu il Re a risponderle – Non si sà di preciso, ogni sirena o tritone ha capacità differenti. Una volta scoperto la sua qualità, deve studiare e allenarsi per migliorare questa sua capacità - - Chelsy è molto brava a suonare il piano, ma sa suonare anche molti altri strumenti in modo divino– dissi io e a quelle mie parole Re e Regina si fissarono come se esistessero solo loro due, al che Kiry domandò loro – Allora è lei che dovrebbe suonare l’arpa d’oro con la pietra ancestrale? – fissammo tutti incuriosite non avevamo mai sentito parlare di questa pietra ancestrale e neanche di questa arpa d’oro. Il Re vedendoci incuriosite e sconcertate ci spiegò – Sì, Kiry. Ora vi spiego, l’arpa d’oro con incastronata la pietra ancestrale è lo strumento più prezioso di tutto il mondo acquatico, anzi anche di tutti i mondi marini, ogni città ne possiede uno. Il suo suono non è solo melodioso e delicato ma ha anche il potere di far tornare la primavera, cioè vi spiego meglio. Le stagioni passano anche qui, ma una volta finito l’inverno se non si suona l’arpa l’inverno rimane perpetuo, il problema è che non tutti sono in grado di suonarla, in questi anni tutte le sirene che avevano le qualità musicali hanno provato a suonare l’arpa ma senza alcun risultato. Questo è l’uso principale dell’arpa d’oro, ma l’uso secondario per modo di dire, è che se c’è una guerra e l’arpa è suonata dà una forza incredibile a chi combatte per il bene e indebolisce il nemico - . – Allora andiamo a chiamare Chelsy e iniziamo a combattere, IO SONO PRONTA!!! – urlò Polly sorprendendo tutti. – Ammiro molto la tua volontà di andare all’attacco, ma prima dovreste fare almeno tre allenamenti di combattimento, non penso che siate abituate a combattere con una coda e per di più sott’acqua, o forse mi sbaglio? – disse divertito il Re. Polly si morsicò la lingua. Si sentì una voce rimbombare nell’acqua come un eco – Ragazze mi sentite? Sono Chelsy dovete subito venire qui o almeno tu Polly. C’è una sirena gialla che sta ipnotizzando Mark o almeno credo che lo stia ipnotizzando, non so cosa abbia in mente ma ha intorno a sé una strana aura nera che non mi piace per niente! - . – Spero che mi scusiate ma mi devo assentare un attimo, Giallina mi vuole rubare il mio amico. Con il vostro permesso – disse Polly e si voltò e nuotò a tutta velocità fuori dal palazzo diretta in superficie. – Quella era la voce di nostra figlia, caro – disse con un filo di voce la Regina, suo marito annuì dicendo – Ha davvero una voce melodiosa, anzi la sua voce è la più melodiosa di tutte le voci di sirene, ovviamente anche la tua è melodiosa tesoro, avrà preso sicuramente da te - . Kiry domandò interrompendo i loro discorsi – Non sarà necessario farla venire qui, una volta finito il loro addestramento? Potrebbe esserci di grande aiuto per la guerra imminente. Non crede anche lei Sire? - - Tu hai ragione Kiry, ma come la presentiamo al popolo? Ci farebbero abdicare solo per aver lasciato sopravvivere quella creatura. E poi non so se si trasformerebbe in sirena, le guerriere hanno dovuto dire una frase per potersi trasformare in sirene, perché loro sono della razza umana. Ma per lei è diversa, è nata qui questo è vero, ma... – il sovrano non finì la frase così sua moglie finì la frase per lui– Ma non sappiamo se tornerà ad essere una sirena appena toccherà l’acqua del lago come succede con Kiry. Un antica legge dice che una sirena se esce dall’acqua in tenera età diventa un’umana a tutti gli effetti, ma non si sa se poi potrà tornare sirena. Le probabilità sono assai poche - - La speranza è l’ultima a morire, signora – disse Mery con voce speranziosa. Polly intanto stava guardando a occhi sgranati la scena più assurda che aveva visto in vita sua. Mark stava per avvicianarsi a Giallina per baciarla ma mentre mia sorella stava per intervenire apparve dal nulla una sirena tutta nera con un mantello a forma di stella che sgridò Giallina dicendole – CHE FAI? SEI IMPAZZITA? SPARISCI SUBITO DA QUI E TOGLI IL TUO INCANTESIMO A QUESTO RAGAZZO CHE VEDO HA GIÀ IL CUORE IMPEGNATO. E SE NON MI SBAGLIO LEI É QUI – con queste parole fissò gentilmente Polly che la ringraziò. Questa sirena strana le disse – Di niente Lapislazzuli. Non ti sorprendere se sò la tua identità, conosco bene le pietre leggendarie e tu hai il carattere giusto per diventare un’ottima guerriera - - Lei mi sta adulando – disse Polly. Ma senza che se ne accorgesse venne ipnotizzata e impossessata dallo sguardo di quella sirena, che in realtà non era altro che Stella Marina Nera, il nostro nemico. – Seguimi ora guerriera del Lapislazzuli, andiamo ad attaccare il palazzo e a convincere le tue sorelle a venire dalla nostra parte, ah, ah, ah – e fece una risata maligna e terrificante. Sentendo ciò Charlo, Sally e Mark dissero – Che le hai fatto? – ma la cosa strabiliante successe proprio in quel momento. Chelsy si butto in acqua per guardare negli occhi Polly e poterle parlarle faccia a faccia. Non se ne rese conta subito, ma le sue gambe diventarono una coda dai colori dell’arcobaleno e a quella vista Stella Marina Nera venne come accecata il suo incantesimo svanì così Polly tornò normale, ma prima di tornare nel fondo del lago Stella Marina Nera disse – Mi vendicherò tornerò e la guerra la vincerò io!! - . – Ma cosa mi è successo? Perché mi è venuta la coda? Io non sono mica una sirena!! – esclamò sorpresa Chelsy. – Ero venuta qui perché mi avevi chiamato. Ma la storia perché sei diventata una sirena è lunga, però se vuoi posso chiedere se puoi venire con me al castello!! – le disse Polly non degnando di uno sguardo il povero Mark che accettò il consiglio di Sally di tornare all’AQ e di parlare con la mia sorella il giorno seguente.
“Lisbet puoi chiedere ai sovrani se Chelsy può venire a Simsim con me? Si è trasformata in sirena, poi vi racconterò in che modo” mi chiese mentalmente Polly, io lo chiesi al Re e la Regina mi rispose per lui – Sì certo dille che le aspettiamo con impazienza- . “Ha detto che vi aspetta” dissi ad entrambe e Mery aggiunse “Cerca di non attirare l’attenzione, mi raccomando!”. – Vieni con me Chelsy. Voi due avvertiteci quando è giunta l’ora di tornare all’AP – disse Polly e Charlo l’avvertì – Manca ancora mezz’ora, fate quello che dovete, ma in fretta! - . Chelsy seguì fiduciosa Polly, nel frattempo si guardava intorno meravigliata di quante creature vivessero nel lago, assomigliava di essere al mare. Incontrarono Giocherello che salutò festosamente Polly che fece altrettanto, il delfino decise di accompagnarle per far loro compagnia.

 


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Eccomi con il nuovo aggiormento, sicuramente i vostri neuroni non ne sono per nulla contenti.
Santissimo cielo, il nome Giallina è peggio di Giocherello! Ma poi cosa diavolo avevo in testa, ho scritto che sott'acqua si suda ahahahah
Sinceramente non so come fate a seguire questa storia, perché è tutto troppo assurdo, ammiro il vostro coraggio e costanza.
Mi sto vergognando veramente tantissimo e se ci fossero le sabbie mobili vicino casa, ci sarei già sprofondata!

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Capitolo 23
*** 23. Parte XIII ***


23. Parte XIII

 

La guardia davanti al castello era cambiata, c’era il tritone che il giorno precedente aveva fatto il complimenti alla mia sfacciata sorella, la fece passare senza far domande l’unica cosa che fece fu sorriderle da ebete. – Eccoci qui!!! – disse ad alta voce Polly facendo un lieve inchino imitata da Chelsy, che si sentiva un pò a disagio trovandosi di fronte a due sovrani del mare. La Regina si alzò di scatto dal suo trono e correndole incontro disse – Oh, come sei bella figlia mia!! Non pensavo che ti avrei rivista!! - il Re la richiamò all’ordine – Contegno, cara. Prima è meglio che gli raccontiamo i fatti, ma ora è troppo tardi. Ti chiedo perdono figliola, ora ti spiegheremo tutto nei minimi dettagli - .Ed infatti fu proprio così. Terminato il racconto ci furono vari minuti di silenzio, nessuno si voleva decidere a parlare per primo. La terra sotto di noi iniziò a tremare furiosamente e nell’aria risuonò una risata famelica e diabolica. – Ancora lei!! Adesso la farò pentire amaramente di essersi presa gioco di me!! – disse infuriata Polly noncurante del terremoto. Una domanda fattale dalla Regina la bloccò – Conosci, cioé hai conosciuto Stella Marina Nera? – disse molto preoccupata. – Sì, ma ora vi racconterà tutto la mia cara amica Chelsy, io devo andare a vendicarmi – le rispose semplicemente, aguzzò l’udito per capire dove fosse l’origine di quella risata. Chelsy ci spiegò ciò che era accaduto quando mia sorella era giunta in superficie. Proprio quando lei ebbe finito sentimmo un urlo e il sottosuolo smise di tremare e ritornò di botto un silenzio di tomba. Passò qualche secondo, poi nella stanza rientrò Polly con in braccio la guardia e con gli occhi che lanciavano scintille o che si stavano velando di lacrime, non capii bene. – L’ha attaccato alle spalle, che vigliacca!! – disse tremando di rabbia come una foglia, non voleva darlo a vedere siccome era troppo orgogliosa, ma io e Mery capimmo che era molto scossa. Nessuno riuscì a dirle che era morto, lo sapeva già. Ma tentò di fare una cosa che non aveva mai fatto prima d’ora. Chiuse gli occhi, si concentrò, mise le sue mani sul torace del tritone e stupendo tutti i presenti esso riaperse gli occhi lentamente, riprendendo conoscenza. Le sue prime parole furono – É INCREDIBILE!! NON SOLO MI HAI RIPORTATO IN VITA, MA HAI ANCHE COLPITO STELLA MARINA NERA!! NESSUNO PRIMA D’ORA C’ERA RIUSCITO!! - . – Fammi il verbale di ciò che è successo là fuori, Riki – ordinò il Re. – Subito! Stavo svolgendo il mio dovere, quando il terreno iniziò a tremare. Poi è apparsa Stella Marina Nera, che mi ha colpito. Ma è arrivata la guerriera del Lapislazzuli che con una codata di ghiaccio le ha ghiacciato il braccio. A quel punto non so dirvi altro, dato che un suo seguace mi ha colpito mortalmente - . A quel punto la Regina domandò, contenta e incuriosita nello stesso tempo, a Polly – Hai fatto veramente ciò che dice Riki? – lei annuì, era senza fiato infatti faticava a respirava. – Ti sei sforzata troppo sorella mia! – le disse rimproverandola Mery. Il sovrano a sua volta borbottò – É strano, ci vuole molto allenamento prima di riuscire a comandare i poteri delle pietre leggendarie, almeno fu così per i vostri predecessori. Senza contare che come ha detto giustamente Riki, nessuno prima d’ora era riuscito a colpire quella strega. Sei veramente la persona più incredibile che io conosca!! - . “Forse è riuscita a colpirla perché voleva difendere questo qui. C’è una certa somiglianza con Mark, o forse perché ce l’ha con lui o forse perché finalmente gli piace qualcuno che non si tratti di Mark. Chissà, poi forse glielo chiederò” pensai. Nello stesso momento Chelsy pensava “Non so se è una mia impressione, ma sembra proprio che il mio padre biologico preferisca Polly che me” . Una volta ripreso fiato Polly aggiunse qualcosa che Riki non aveva detto – Come ha detto il tritone di guardia, Sire, ho colpito Stella Marina Nera e a quel punto lei ha urlato e i suoi seguaci sono spariti, lasciandola da sola. Stava per afferrare Riki per portarlo con sé, ma non poté avvicinarsi, perché emanavo una strana aurea blu che avvolgeva anche lui. Questa aurea l’ha fatta allontanare. Non so come ci sia riuscita, ma facendo ciò mi son indebolita – ammise con una nota di disgusto. – Non devi sentirti disgustata di te stessa guerriera Lapislazzuli, chiunque si sarebbe sentito indebolito dopo quello che hai fatto – disse per consolarla la Regina - Ha anticipando le parole che voleva dire Riki. Sembra quasi che sappia leggere nella mente e dire quello che la persona non dice, è una ladra di complimenti! - bisbigliò Mery, ma nessuno la sentì. – Ragazze è meglio che torniate subito qui, perché sta arrivando Danielle... – disse preoccupata Charlo. – Scusateci Sire, ma dobbiamo tornare a casa, altrimenti passeremo dei guai. Torneremo a parlare di nuovo di sicuro. Se c’è bisogno di noi mandateci Kiry ad avvertirci e noi accorreremo subito!! – dissi io a nome di tutte, ma prima che ci allontanammo la Regina disse – Vi accorgerete se c’è bisogno di voi, il tempo e tutte le persone intorno a voi si bloccheranno, in modo che voi possiate venire qui tranquillamente. Ora andate guerriere, figlia mia spero di rivederti ancora – l’ultima frase la pronunciò con un tono particolarmente addolcito, Chelsy fece finta di non accorgersene e con un inchino si congedò, seguendoci perché non conosceva la strada di ritorno. Kiry e Riki ci accompagnarono e ci salutarono prima che noi saltassimo fuori dall’acqua, proprio due minuti prima del arrivo di Danielle.
Ci fissò con il suo solito sguardo fulmineo come una saetta imparato da Matematica. – Non avrei mai pensato di vedervi qui. Meglio per me, così mi aiuterete a portare la spesa – disse con una voce odiosa. Giocherello che era lì nei dintorni bagnò Danielle dalla testa ai piedi e poi se ne tornò tutto contento sott’acqua. Trattenemmo le risa, ma vedemmo chiaramente che Polly fece l’occhiolino al delfino. Tornammo a malavoglia all’AP, soprattutto visto che eravamo in compagnia di Danielle. Chelsy non volle parlare della sua scoperta, sembrava che il mondo attorno a lei fosse crollato di botto, non potemmo certo biasimarla.
I giorni passarono, lentamente, ci sembrava di essere a conoscenza delle nostre capacità e del perché da anni, invece si trattava solo di due giorni. Erano passate già due settimane, quando a notte fonda sentimmo una voce roca che ci diceva – É arrivata l’ora, Ametista! Rubino! Lapislazzuli! Anche tu figlia mia! Accorrete qui a Simsim. La guerra è iniziata, non abbiate paura, vi aspettiamo con ansia! – era un comando del Re, che ci stava convocando. Ci vestimmo in fretta, notammo che Sally e Charlo dormivano tranquille, cercammo di svegliarle ma invano. Ci eravamo dimenticate che la Regina aveva detto che il tempo e le persone si sarebbero fermate quando sarebbe giunto il momento di combattere. A pensarci bene non ci eravamo neanche allenate a fare i combattimenti sott’acqua, ci saremmo dovute arrangiare come meglio potevamo. Prima che uscissimo dalla stanza accadde qualcosa di strano. Charlo si sedette sul letto e disse – Principessa Chelsy prenda questo, la proteggerà – parlava come una sonnambula, infatti dopo che una luce piccola come una lucciola si depositò sulla mano di Chelsy, crollò di nuovo nel sonno profondo. Lei fissò incredula la pietra nella sua mano, era l’Occhio di tigre. Le vennero quasi le lacrime agli occhi, perché sapeva bene che in quella pietra c’era la capacità di Charlo di parlare con gli animali, quasi come per promettere all’amica che sarebbe tornata a ridarle indietro la sua capacità le disse – Te la riporterò indietro costi quel che costi, parola d’onore - . – DOBBIAMO MUOVERCI! CI STANNO ASPETTANDO! – disse Mery guardando l’orologio. Attraversammo di corsa le strade, tanto il traffico era bloccato. Giungemmo nel parco e vedemmo una coppietta abbracciata su una panchina. Curiosa di vedere di chi si trattasse, anche se eravamo di fretta, Polly si avvicinò. Quanto non l’avesse mai fatto. Perché seduti su quella panchina c’era nientepocodimeno di Mark ed Emy. Per istinto tirò una sberla a entrambi e ci raggiunse correndo, trattenendosi le lacrime, solo una gli sfuggì lungo la guancia. – Tutto a posto Polly? – chiesi prima che ci tuffassimo nel lago – Sì tranquilla Lisbet, non vedo l’ora di sfogarmi su qualcuno - . – Non possiamo tuffarci, dobbiamo prima sfogarci, il nostro cuore deve essere libero da qualsiasi pensiero negativo, o frustazione o altri pensieri che ci potrebbero distrarre in battaglia, altrimenti come riusciremo a vincere? – domandò Mery, poi aggiunse – Inizio io. Ho paura di non riuscire a combattere contro il nostro nemico, non ho mai fatto male neanche ad una mosca, quindi ho paura di soccombere. Ma prometto di fare del mio meglio, lo farò per tutti gli abitanti che vivono nel lago e per voi! - . Dopodiché parlai io – Invece io, ho paura che forse non sopravviveremo, siamo inesperte di combattimento e non so proprio come faremo. Ma anche io come Mery mi impegnerò al massimo! - . – Io non ho paura di niente! Piantiamola con questa sceneggiata e andiamo a combattere! – sbraitò Polly innervosita – Sono pienamente d’accordo con Polly! – disse a sua volta Chelsy. Io e Mery le fissammo, non avevamo mai la stessa opinione su qualcosa, loro spostarono lo sguardo altrove. – Cosa c’è che vi turba? Non possiamo aiutare il popolo di Simsim se non vi liberate prima delle vostre paure o dei vostri pensieri che vi assillano! Lo volete capire o no?? La nostra Regina ha detto di fare questa chiacchierata ed io e Mery l’abbiamo fatta, perché volete fare le caprone e tenervi tutto dentro? Starete meglio se parlerete con noi. Dopotutto non siamo amiche? Non dovremmo dirci tutto? – dissi – Questo è un ordine! Se non parlate subito vi faccio trasferire nel dormitorio di Danielle!! - . A quelle mie parole entrambe sputarono il rospo, anche se un pò a malavoglia. – Io non penso di essere in grado di poter suonare l’arpa d’oro e il pensiero che mi assilla di più è che il mio padre biologico preferisse avere una figlia combattente come Polly che una come me. L’altro è che ora vostro fratello mi odia per quello che ha detto Rebecca, dopotutto nessuna di noi l’ha più visto dopo quel giorno – disse riluttante Chelsy. Alle nostre spalle sentimmo uno strano rumore e dal cespuglio uscì Thomas con il pigiama, nel quale vi era disegnato un tenero gattino. Anche lui come Charlo sembrava un sonnambulo, ma più lucido e consapevole rispetto alla nostra amica – Prendi la mia pietra Smeraldo, vi proteggerà Principessa Chelsy. Non devi preoccuparti per ciò che ha detto Rebecca, io credo alle tue parole non alle sue! – e con queste parole si riaddormentò beatamente sul prato. Sulla mano di Chelsy apparve anche lo Smeraldo, al che Chelsy disse – Riporterò anche a te la pietra, so che tieni ai tuoi poteri almeno quanto Charlotte - . – Ma nostro fratello non ha nessun potere! – borbottò Polly ma Chelsy contrabbatté – Ti sbagli, lui sa fare una cosa che nessuno è in grado di fare. Capire quale è la verità e... amare i gattini!!! – scoppiò a ridere. – Bene, siamo pronte?? Stella Marina Nera preparati stiamo arrivando!! – ululò Polly ma io la fermai facendole notare – Tu non hai detto ciò che ti affligge, lo sappiamo già, ma devi dirlo tu - . Sbuffò e disse – Non ho paura di morire, ma ho paura per voi. Ma non sono arrabbiata con Mark, lui ed Emy fanno una bella coppia! So che Nick è cotto di Sally! Ecco ho detto tutto! Possiamo andare ora? Mi voglio sgranchire la coda prima di andare da quella strega! Ah, un ultima cosa, penso che anche voi potete usare la coda come arma. Sapete ho ideato delle vostre mosse e spero che funzionino. Mery penso che tu lancerai fuoco e Lisbet penso che tu potresti creare dei vortici e risucchiare i nemici. Per riuscirci concentratevi al massimo ok? E per quanto riguarda a te, Principessa Chelsy, metticela tutta con quell’arpa, fagli vedere chi è la migliore musicista di tutte le terre e di tutti i mari!!! Anche se noi andiamo in un lago, ma fa lo stesso. Sapete che è da tempo che ci pensavo a fare questo discorso?? Specialmente alle tecniche di combattimento! - . Dopodiché entrammo in acqua.


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Buongiorno a tutti, sono tornata per aggiornare questa raccolta.
Ed ecco che ritorna lo “ sguardo fulmineo come una saetta”, mi sa tanto che ero proprio fissata con questa "descrizione" .-.
Mi dispiace per quello che i vostri occhi devono leggere, oltre per i vostri poveri neuroni, ma penso che ormai anche loro hanno capito che qui non c'è speranza e vi pregano di non entrare in questa raccolta xD

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Capitolo 24
*** 24. Parte XIV ***


24. Parte XIV

 

Nell’aria si sentiva un’odore acre di sangue, segno che molti erano già passati a miglior vita. Quando giungemmo sul posto non credemmo ai nostri occhi. Era tutto così diverso, le case bruciavano, la gente che correva nel castello in cerca di un riparo, i soldati che partivano all’attacco e che venivano colpiti immediatamente appena usciti dalla loro linea di difesa, era tutto così tremendo e orribile che rimanemmo immobili davanti a quella vista di morti, distruzione e disperazione. – dobbiamo fermare a tutti i costi questo massacro!! – esclamò decisa Polly, così urlò in modo che tutti la sentissero – Statemi bene a sentire. Io sono la guerriera del Lapislazzuli e con me ci sono anche la guerriera Ametista e Rubino. Ma specialmente c’è la vostra Principessa, che suonerà per noi per darci forza e continuare a combattere! CHI DI VOI HA PAURA, CHE VADI PURE AL CASTELLO A RIFUGIARSI, NON CI SERVONO DEI CODARDI CHE HANNO PAURA DI MORIRE IN QUESTA GUERRA. CHI INVECE HA VOGLIA DI SALVARE LA SUA CITTÀ E DI FARLA TORNARE UN LUOGO DI PACE E TRANQUILLITÀ, BENE ALLORA SEGUITECI!! STELLA MARINA NERA PREPARATI, QUESTA SARÀ LA TUA ULTIMA NOTTE!!! - . Trattenemmo a stento le risate, dato che sembrava proprio un vero generale, in questo doveva aver preso da Thomas. Sentendola urlare occorse Kiry dicendoci – Per fortuna siete arrivate!! Chelsy vieni con me, ti accompagno all’arpa d’oro – ed entrambi si allontanarono. Polly aveva raggruppato un bel gruppo di tritoni pronti a combattere ed altri si avvicinavano per sentirla parlare delle sue strategie di battaglia. Solo io e Mery non sapevamo che fare. Vidi un raggio che era diretto verso Kiry e Chelsy e mi affrettai a raggiungerli. Con una codata rispedii il raggio al mittente. Esattamente come aveva detto mia sorella poco prima, chissà come lo faceva a sapere. Decisi che forse era meglio se stavo con Chelsy almeno l’avrei difesa mentre lei sarebbe stata impegnata a suonare, se avessero ancora osato attaccarla. Mery rimase lì da sola a guardarsi intorno smarrita, per niente abituata a un’atmosfera del genere. Lei, la piccola Mery fragile e sensibile almeno quanto Charlotte si trovava a dover affrontare una guerra per salvare un popolo che vive nel più profondo del lago. Una voce alle sue spalle le disse – Oh, guerriera Rubino! Non sai che fare? – era il Re, che si era messo addosso un’armatura dorata, che le stava parlando – Vieni con me, non sembri abituata a un ambiente di battaglia e neanche a far del male a qualcuno. Strano di solito i guerrieri scelti da Rubino sono spietati e senza macchia, ma stavolta è Lapislazzuli ad avere queste qualità. Combatterai al mio fianco, mi sentirò anche più sicuro, ti insegnerò come fare ad attaccare. Pensa coloro che devi colpire non sono le persone che erano un tempo, solo una volta morti saranno di nuovo veramente loro, liberi dal potere di Stella Marina Nera, perché loro non attaccherebbero e distruggerebbero mai il posto in cui sono nati e cresciuti e menchemeno i loro amici e parenti. Con queste parole son riuscito a convincerti a combattere? - . Mery ci pensò su un attimo poi annuì sorridendo, facendo ridere a sua volta anche il sovrano di Simsim. Intanto io, Chelsy e Kiry avevamo raggiunto il castello e stavamo entrando nella stanza dove era situato l’arpa d’oro con incastronata la pietra ancestrale. La mia amica si sedette sullo sgabello e iniziò a suonare una splendida melodia, in quel istante le due pietre che teneva in mano, Occhio di tigre e Smeraldo si unirono alla pietra ancestrale dell’arpa d’oro.
Nel frattempo la guerra era iniziata. Guardando fuori dalla finestra , mi sorpresi che fosse così crudele e spietata, la guerra. La morte si vedeva ovunque, si poteva leggerla negli occhi di tutti, anche se volevano nasconderlo, tutti temevano di non superare la notte. Il suono dell’arpa non era ancora giunto alle orecchie dei nostri compagni, ma neanche a quelle dei nostri nemici. Ero indecisa se restare con Chelsy o andare a dare una mano alle mie sorelle là fuori, perché mi sentivo in colpa visto che io ero al sicuro dentro al castello, lontana dagli attacchi diretti dei nostri avversari. Quella melodia mi sembrava di averla già udita anche se era impossibile, ma proprio in quel momento entrò nella stanza la Regina che rispose alla mia confusione. – Oh, siete arrivate!! Peccato che tu non sappia anche la canzone di questa melodia che stai suonando figlia mia, pazienza la canterò io – e si mise a cantare. La riconobbi subito. Era la stessa identica canzone che avevo cantato quel giorno nel bosco in compagnia di Trevor. La canzone che aveva fatto addormentare l’orso. – Anche io la conosco questa canzone, la cantai in una situazione di pericolo – dissi e a queste parole la Regina smise di cantare, ordinandomi – Allora cantala tu, mia figlia la Principessa Chelsy ti suonerà la melodia all’arpa. Andate di fuori a cantare così i nostri nemici udiranno subito il suono e la primavera verrà prima e i nostri avversari si indeboliranno. Io intanto controllo se tutti si sono messi in salvo - . “Non sarà troppo pericoloso?” pensò Chelsy, ma io le promisi “Non ti lascerò nemmeno un secondo da sola, puoi starne certa! E se oseranno attaccarci rispedirò il loro attacco al mittente, come ho fatto prima! Parola di Ametista!” grazie alle mie parole si rimise a suonare ed io iniziai a cantare, L’arpa e lo sgabello sul quale era seduta Chelsy le sollevai con una specie di tornado d’acqua che si muoveva seguendomi, intanto ci incamminammo fuori dal palazzo. Vedendoci avvicinare al campo di battaglia, Mery ci corse incontro dicendoci – Il nostro Sovrano mi manda a dirvi di rientrare immediatamente al castello, lì sarete al sicuro. Se volete far sentire il suono dell’arpa e il tuo canto sorella aprite le finestre. Non accetta obiezioni. Questo è tutto! – e se ne andò quasi trottellando. Sembrava più sicura di sé, sorrisi tra me e me, era contenta per lei, ma nello stesso tempo ero preoccupata per Polly. Infatti era da un bel pò che era sparita, non la vidi da nessuna parte. “Dove è finita nostra sorella Mery? Spero non si sia cacciata nei guai!” lei mi rispose semplicemente “É andata all’attacco con una squadra di soldati. Fra un pò sarà di ritorno. Non ti preoccupare! Starà sicuramente bene!”. Era incredibile di solito eravamo io e Polly a tranquillizzare Mery, ora invece era lei a calmare me. Nonostante ci avessero detto di rientrare a palazzo rimanemmo di fuori. In quel momento vedemmo rientrare in ritirata la squadra di Polly, ma di lei neanche l’ombra. Con il cuore in gola mi avvicinai ai tritoni chiedendo a tutti – Dov’è finita Lapislazzuli?? – uno mi rispose – Ci ha detto di scappare e di fare rapporto al Re su ciò che avevamo visto. Lei intanto ci copriva le spalle - . – L’avete abbandonata nelle grinfie del nemico?? – dissi incredula – É un guerriero leggendario, se la caverà benissimo anche senza la scorta – mi rispose un altro con un alzata di spalle. Al che Chelsy smise di suonare e chiamò suo padre. Il quale intervenne dicendo – E voi sareste dei miei soldati? Una ragazza umana è più coraggiosa di voi! Siete delle pappette, e io dovrei mettere la mia vita nelle vostre mani? Siete codardi come...come... – lì si interruppe non sapendo più come continuare. Approfittando che era in silenzio a pensare, tutti i soldati che avevano abbassarono lo sguardo gli chiesero perdono – Ci scusi Sire. Adesso andremo indietro ad aiutarla. Le promettiamo che in futuro non accadrà più!! - . – Come dei conigli? Anzi no, loro sono troppo carini! Come delle galline, penso che gli si addica di più!!!! – disse una voce alle nostre spalle. Ci voltammo di colpo. Davanti ai nostri occhi c’era Polly. Il sollievo nel vederla presto svanì. Accanto a lei c’era Riki che la sorreggeva, visto che aveva una ferita profonda nella coda che continuava a sanguinare, in un modo che non mi piaceva affatto. – Ecco il mio rapporto. Stavo rientrando quando ho visto i nostri soldati battere in ritirata. Ero andato in perlustrazione da solo, quindi domandai a loro che ci facevano lì. Loro mi risposero che il guerriero del Lapislazzuli li aveva portati con sé, avevano visto un’arma potente e dovevano subito avvertirla. Mi dissero che Polly era rimasta lì per distruggere quell’arma. Al che mi son insospettito e son andato da lei. Ma quando giunsi da lei, vidi che era circondata da sirene di Stella Marina Nera. Così la afferrai per salvarla visto che come potete vedere anche voi sta perdendo sangue. Ora con il vostro permesso la porto in infermeria – terminò di dire Riki, ma mia sorella volle prima dire – Sire, l’arma attacca con i fulmini è così che mi hanno colpita. Il raggio ti insegue finché non colpisce il bersaglio. Fate molta attenzione, anche voi sorelle mie – detto questo si lasciò portare al castello, senza opporre resistenza. – La pagherai molto cara Stella Marina Nera!! Nessuno può attaccare le mie amiche!! Apri bene le orecchie, la mia musica ti stenderà lasciandoti senza fiato!!! – sbraitò Chelsy, che si mise a suonare furiosamente l’arpa ed io faticai a star al ritmo. Intanto la Regina stava cercando una benda per poter fasciare la ferita di Polly e qualcosa che fermasse il continuo sanguinare della sua ferita. Riki volle rimanere a tutti i costi a fianco a lei. – Perché non vai a combattere? Io me la caverò, è solo un graffio, dopotutto sono abituata a farmi male. Sono una persona combattiva, infatti appena la nostra Regina mi darà il permesso tornerò in campo a combattere!! – disse Polly. Lui le disse – Se la caveranno anche senza di me. Ora il mio unico pensiero è che tu ti riprenda. Se penso che è tutta colpa dei miei soldati... - - Non è mica stata colpa tua! Forse sono io che non so stare lontana dai guai – gli disse Polly tentando di tirarlo su di morale. A quel punto la Regina si intromise nel discorso dicendo saggiamente – Sapete, ora vi svelo un segreto, ma non dovete dirlo a nessuno! Nel buio di questa notte di guerra, si sveglierà l’universo dei nostri destini, che per ora tutti abbiamo ignorato. Il fato ha deciso che ciò che accadrà in questa notte, quando sorgerà il sole, ci batterà forte il nostro cuore per la vittoria ma anche per qualcosa di inaspettato, che ci rimarrà per tutta la nostra vita. E che non scorderemo mai! Scusate devo andare a prendere un’altra benda, torno subito - . Rimasero entrambi in silenzio, pensando intensamente alle parole appena dette dalla Regina, lei era anche una veggente, quindi le sue parole erano veritiere. Dovevano impegnarsi a vincere, anche se il destino aveva già deciso che loro avrebbero vinto. “Impegnatevi al massimo amiche mie, fra un pò verrò a darvi man forte!” ci disse Polly, come se non lo stavamo già facendo. Approfittando del fatto che la Regina si era assentata un attimo Riki gli disse – Sai ti devo dire una cosa, Polly guerriera del Lapislazzuli - - Chiamami semplicemente Polly, in fin dei conti ti devo la vita! Quindi chiamami pure per nome! – gli disse interrompendolo mia sorella sorridendogli. – Ti volevo dire che a me non importa se sei una ragazza umana. Fin dalla prima volta che ti ho vista mi son innamorato di te. Ma pensavo che col tempo mi sarebbe passato. Ma ciò non è accaduto. Anche se tu non contraccambi e lo so per via di quel tipo del altra volta, te lo devo dire lo stesso, così mi libererò un gran peso dall’anima. Vorrei partire da Simsim per poter vivere sulla terraferma come fa Kiry. Il problema è che poi forse non potrei più tornare un tritone... e se nel tuo mondo mi troverei male non potrei più tornare indietro. Potrebbe anche trattarsi dello sbaglio più grande della mia vita... ma io voglio tentare di vivere fuori dall’acqua. Non so se riesci a capire, non sono abituato a vincere proprio per questo motivo sono sempre stato nell’ombra degli altri tritoni, almeno fino a pochi anni fa - - So benissimo cosa intendi dire, Riki. Forse ti sembrerà strano ma anche io mi sentivo come te. Mia sorella Mery del Rubino, è sempre stata la più intelligente di noi tre e tutte la adorano. Il mare ti dirà la via che devi prendere questo l’ho scoperto da poco, anche se noi non ci troviamo in un mare. E se vuoi venire sulla terraferma ti potrebbe ospitare mio fratello Thomas! Per quanto riguarda il ragazzo che hai nominato prima, ti assicuro che tra noi non c’è stato proprio niente! Vale a dire che forse per te c’è qualche possibilità... però non ti prometto niente, andiamo a combattere! - . La Regina sorrise dietro la porta e pensò “Non mi sento di dir loro che ho inventato tutto solo per far dire a Riki i sentimenti che prova per Lapislazzuli. Ma forse la vittoria la porteranno loro con la luce dei loro cuori chi lo saprà mai dire?? Tutti mi pensano una veggente, ma in realtà sono solo una normale sirena”.
La squadriglia del Re e di Mery si preparava ad andare all’attacco avrebbero fatto un’attacco diretto a Stella Marina Nera, passando da tutte le piccole vie, per non dar nell’occhio. Riki li raggiunse appena in tempo, Polly lo voleva seguire ma, io la chiamai e lei accorse subito. – Come va col vostro concerto? - ci chiese curiosa Chelsy le rispose sinceramente – Mica tanto bene! La mia musica sembra non funzionare, qui regna ancora l’inverno e per di più nessun segno di cedimento da parte delle linee nemiche. Anzi pare che quest’ultimi si siano rafforzati per questo abbiamo smesso, io di suonare e Lisbet di cantare - . – Stella Marina Nera forse ha usato qualche sua magia nera per neutralizzare quella canzone, dopotutto la Regina ha detto che solo le sirene della sua generazione la conoscono. Dovevamo pensarci prima! – dissi. – Non penso che ci voglia tanto a cantare un’altra canzone che riesca a indebolire il nemico! – disse una voce alle nostre spalle. Ci voltammo e vedemmo Mery insieme a delle sirene, allora lei ci spiegò – Secondo me Stella Marina Nera si è creata una difesa per tutte le canzoni che sa la Regina, ma non per quelle delle altre sirene canterine. E la mia idea è che se voi cantaste una di quelle canzoni e che tu Chelsy suonassi una melodia che vadi bene con la canzone cantata da loro. Per te sarà facile visto che sei abituata a scrivere canzoni per il piano, non penso che per l’arpa sia più difficile - - Hai avuto una splendida idea Mery del Rubino! Sono meravigliato di te! – esclamò una di quelle sirene che aggiunse – Ti andrebbe di sposare mio fratello? É un bel tritone, si chiama Lucas ed è uno dei tritoni guerrieri che ti accompagnerà in battaglia. Seguimi che te lo presento, sai mi ha detto che gli piaci un sacco Mery del Rubino – così dicendo la trascinò dal fratello. Intanto le altre sirene pensavano a che canzone avremmo potuto cantare, ma senza riuscirvi. Quando Monica tornò ci disse tutta sorridente – Ho fatto da cupido!! Quei due si piacciono credete a me! Non avete ancora iniziato a cantare? Come sarebbe a dire che non avete idea di che canzone cantare?? Principessa Chelsy e anche lei, guerriera dell’Ametista, vedrete che appena sentirete la canzone che ho in mente di cantare la canterete anche voi! – detto questo iniziò a cantare, imitata dalle sue compagne canterine. Aveva proprio ragione, Chelsy si mise subito sia a suonare che a cantare, io la imitai e incredibilmente sentimmo anche la voce di Mery e Polly che cantavano. Il paesaggio iniziò lentamente a mutare, stava per giungere la primavera. - Continuiamo a cantare ragazze, sta funzionando! – disse la mia amica musicista. Non assomigliava affatto alla canzone che avevo cantato io, ma era lo stesso una bella melodia. – É una canzone dedicata alla musica – bisbigliò Mery – Come tutte le nostre canzoni del resto – disse Monica. Una banda di nemici ci si era avvicinato alle spalle e allora riniziammo a cantare a gran voce. Incredibilmente i nostri nemici si piegarono in due, non sopportavano la nostra canzone, il nostro piano era cambiato, ma il risultato era lo stesso. Quando si rialzarono e ci fissarono, capimmo subito anche noi che erano tornati normali, eravamo davvero soddisfatte di ciò. La neve era scomparsa e i fiori iniziarono a sbocciare e gli alberi a dare i loro frutti. Mery, il Re e la loro squadra di guerrieri tritoni stavano partendo e mia sorella ci disse – Continuate a cantare io farò altrettanto! - - Sta attenta piuttosto non voglio rimanere da sola con Polly, non ce la farei mai senza il tuo aiuto! – dissi scherzosamente, lei per tutta risposta mi sorrise e si affrettò a raggiungere gli altri. Polly invece era di nuovo scomparsa dalla mia vista, così le chiesi “Si può sapere dove sei finita?” non ottenni risposta, ma non vi feci troppo caso, si divertiva a nascondersi. Intanto continuavamo a cantare come delle sirene, in fondo eravamo tutte delle sirene.
La Regina guardava tutto dalla finestra, notava con piacere i progressi che stavamo facendo. Quando la sua porta venne aperta di colpo non fece gesto né di muoversi né di difendersi, sapeva benissimo che si trattava di Stella Marina Nera e sapeva anche il motivo della sua inaspettata ma saputa visita, era lì per farla fuori, ucciderla, ma questo non la spaventava neanche un pò, sapeva che prima o poi sarebbe successo e sapeva anche che nessuno l’avrebbe fermata. Se lei sarebbe morta, la guerra che era in corso si sarebbe fermata immediatamente e le persone impossessate da Stella Marina Nera sarebbero tornate normali. – So perché sei qui, Stella Marina Nera. Sei qui per prendere il mio posto, te lo cedo, ma solo ad una condizione, anzi due – disse autoritariamente la Regina senza voltarsi. – Sentiamo cosa mi propone Regina del lago di Oxford! – gracchiò Stella Marina Nera. – Uno: libererai i cuori di tutti gli abitanti di Simsim, facendoli tornare come erano prima. Secondo: lascerai tornare a casa le tre guerriere, visto che appartengono al mondo della terraferma, non le obbligherai a restare qui e menchemeno ruberai loro i poteri di Ametista, Rubino e Lapislazzuli. Ah, e lascerai in pace mia figlia. Queste sono le mie condizioni – disse la Regina, non intendeva voltarsi. Per un attimo, Stella Marina Nera parve esitare, poi ripensandoci decise di accettare le condizioni della Regina, che presto sarebbe diventata la sua schiava personale che avrebbe ubbidito ad ogni suo ordine. – Accetto le tue condizioni, ora fatti da parte e buttati dalla finestra! – disse con un ghigno Stella Marina Nera. La Regina fece per fare ciò che la strega le aveva detto ma una voce la fermò – NNNOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!! – urlò una voce. Solo allora la Regina si voltò e guardò dolcemente Polly che nel frattempo stava attaccando la crudele strega, senza riuscire a colpirla. – Và via, Polly vai a difendere mia figlia e le tue sorelle. Ora fa come ti ho detto – disse in un sussurrò la moglie del Re e proprio in quel momento le scesero due lacrime solitarie dal suo viso, una per ogni occhio. A quelle parole mia sorella smise di attaccare e controvoglia se ne andò. Ci raccontò subito ciò che sarebbe successo a momenti, così io e Chelsy ci mettemmo a nuotare correndo per raggiungerla, perché aveva in mente un piano, non era una ragazza che si lasciava comandare e neanche una che si arrendeva facilmente. – Dite alle sirene di cantare e far tornare come prima il maggior numero di sirene e di tritoni per il mio piano c’è bisogno di molta gente, purtroppo non c’è anche Mery. Fa niente faremo a meno di lei – disse pensierosa mia sorella, chissà che piano aveva in mente!. Tutti fecero come aveva detto. Devo ammettere che era un idea davvero strabiliante. Ci mettemmo a giocare a calcio sotto la finestra, dove si trovavano sia la Regina sia Stella Marina Nera. Attirammo la loro attenzione e la strega disse con voce leggermente infastidita – COSA STANNO FACENDO LE MIE TRUPPE?? DOVREBBERO ATTACCARE E NON GIOCARE A CORRERE DIETRO A UN PALLONE CON I NOSTRI NEMICI!! - . Sentendo quelle parole mia sorella sogghignò contenta di aver escogitato un piano, che stava funzionando alla grande. Come se niente fosse tirò una cannonata che ruppe la finestra e colpì in pieno Stella Marina Nera, la quale iniziò a infuriarsi e ad emanare intorno a sé un’aura nera.
In quel momento entrò nella stanza Chelsy, che anche se non lo si poteva vedere aveva uno scudo che la difendeva, quello scudo speciale l’avevo creato io, per evitare che se qualcosa fosse andato storto la nostra amica sarebbe rimasta illesa. – Posso disturbarla un attimo madre? Le dovrei domandare una cosa – domandò timidamente – Certo figliola, dimmi pure – le rispose sua madre guardandola con aria interrogativa e a quel suo sguardo Chelsy le rispose con un’alzata di spalle – Cosa succederebbe se per caso l’arpa venisse distrutta e insieme a lei la pietra ancestrale? - . – Sarebbe una catastrofe!! I mondi acquatici cadrebbero nel caos più assoluto, non solo quelle dei laghi, ma anche quelli marini e quelli oceanici. Tutte le sirene e tritoni morirebbero, a meno che non scappassero tutti quanti in un mondo parallelo, che solo i tre guerrieri leggendari saprebbero come aprire il portale per questo mondo parallelo. Perché me lo chiedi? - - Perché, madre mia è appena successo! – rispose tranquillamente Chelsy. La notizia sconvolse non solo la Regina ma anche Stella Marina Nera, che disse a Polly, che era entrata dalla finestra per recuperare la palla – Tu e le tue sorelle apritemi subito il portale per il mondo parallelo! Se no faccio fuori la tua amica in un battibaleno! - - Si calmi per favore! Lo faremo. Bene mettetevi in posizione sorelle – le rispose Polly, sembrava quasi che fosse rassegnata, ma in realtà stava procedendo tutto secondo i piani. Per fortuna che tutte avevamo fatto recitazione, altrimenti non so se saremmo riuscite a mentire così spudoratamente senza ridere. – Non vorrai mica lasciare che moriamo tutti quanti?! – urlò indignata la Regina, la sua apparente tranquillità stava per mutare nel panico – A me non interessa il tuo popolo o tuo marito, mi interessa solo comandare il mondo delle sirene! E che sia questo o un altro poco importa! – sghignazzò la strega.
Nel frattempo il Re e Mery stavano uccidendo tutti i tritoni divenuti stregoni. Gliene mancavano solamente uno. Quest’ultimo sapendo che era giunta la sua fine, visto che era circondato decise di fare una pazzia. Creò un’onda di oscurità che colpì direttamente al cuore nostra sorella, che precipitò nel burrone priva di sensi. Il Re colpì mortalmente lo stregone e disse – Torniamo al castello quella strega malvagia non si trova qui. Ci sono dei caduti, ma siamo ancora in tanti e a Simsim ci sono altri nostri compagni pronti ad aiutarci. In quanti siamo rimasti Lucas? Lucas perché non mi rispondi? Non mi dite voi altri che abbiamo perso anche lui in battaglia? – i soldati non sapevano come rispondere al loro sire, sapevano benissimo che si sarebbe infuriato. Uno di loro prese coraggio e disse – Sire, si è buttato nella voragine per salvare la guerriera del Rubino! - . – Sono delle gravi perdite, non nego che mi dispiace molto. Ma non ci fermeremo anche senza di loro. Abbiamo conquistato la base nemica, una battaglia l’abbiamo vinta. Ora non ci resta che vincere la guerra!! – esclamò il Re per dar carica ai suoi guerrieri, che senza il loro capitano che gli aveva addestrati sembravano aver perso la voglia di battersi. - Senza sosta. Come diceva il nostro capitano! – urlarono in coro tutti i soldati. E si rimisero tutti in marcia, il Re pensava “Cosa dirò a mia figlia? A Lapislazzuli ed Ametista?” ma non riusciva a trovare una risposta.
Lucas intanto era riuscito a trovare Mery, ma ora si trovava di fronte ad un problema. Un enorme problema, per dir la verità. Un gigante nero fatto di odio e tenebra gli si era parato davanti impedendogli di passare e di giungere a mia sorella. Ma non si fece perdere d’animo a quella vista, afferrò la sua spada lucente e lo attaccò. La creatura si spostò ed il suo attacco andò a vuoto, ora era il suo turno. Il suo attacco però, non raggiunse mai Lucas. Mery gli si era parata davanti, emanando una luce rossa, fatta di fuoco incandescente. L’essere malefico non sopportò tale calore, si sciolse come un ghiacciolo al sole, sparendo chissà dove. Il ragazzo la prese in braccio, visto che anche Mery esattamente come era successo precedentemente a Polly rimase senza forze, ma portarla in braccio per il giovane tritone Lucas non rappresentava certo un problema. – Non so come ringraziarti Mery, mi hai salvato la vita. E pensare che volevo salvare la tua...Quanto sono stato sciocco! Sei una guerriera prescelta, doveva essere ovvio che te la saresti cavata – disse quasi a sé stesso Lucas, ma mia sorella riuscì a tirarlo su di morale grazie a un suo sorriso e alle sue parole – Non devi dire così!! Sei stato coraggiosissimo a seguirmi nella voragine, non avevi la minima idea di cosa avresti visto, nonostante ciò ti sei buttato per seguirmi. Se non avessi avvertito la tua presenza e del pericolo penso che non mi sarei più risvegliata. Sono io che ti devo la vita Capitan Lucas! – a quelle parole il giovane arrossì ma per nascondere il vero motivo disse scherzoso – Sai che sei pesante? E pensare che non si direbbe - . Stando al suo gioco Mery mise il broncio, però non resistette a lungo ed entrambi scoppiarono a ridere fragorosamente. Purtroppo la creatura delle tenebre si rigenerò e li seguì, sentiva che la sua padrona la chiamava, dicendole di muoversi perché sarebbero andati in un altro mondo visto che quello si sarebbe distrutto. Appena vide sorgere la città di Simsim aumentò la velocità per raggiungere Stella Marina Nera, superò Mery e Lucas senza che essi se ne accorsero. L’essere apparve all’improvviso accanto alla strega, ammetto che ne ebbi paura, ma non potevo rovinare il piano di Polly solo perché temevo la creatura oscura. – Bene, ora che è arrivata anche la mia fidata compagna di stragi, apritemi il portale – ci ordinò Stella Marina Nera. – D’accordo, ragazze in posizione triangolare! Vieni sul tetto del palazzo, troverai il portale già aperto – dissi come se aprire il portale fosse una cosa che facevamo da una vita. “Giocherello quando dirò «incredibile!» aziona la leva, quanto a voi ragazze iniziate a cantare” Polly mandò questo messaggio per avvertire le altre che era quasi ora di far scattare la trappola. Stella Marina Nera ci raggiunse sul tetto del palazzo e vedendo una luce blu si avvicinò pensando che fosse la porta del portale, in realtà si trattava di uno specchio dipinto di blu, cavalcando la sua malvagia creatura ci si buttò a capofitto dicendoci – Ci si vede nell’altro mondo! Ma che dico? Voi non potrete seguirmi! Accettate un mio consiglio, voi che potete tornate sulla terra ferma almeno vi salverete le vostre squame di sirene! AH, AH, AH, AH!!! - . A quel punto mia sorella esclamò – Incredibile! - , al suono di quelle parole il delfino tirò la corda, che fece cadere addosso alla malvagia strega petali di fiori che la fecero barcollare. In quel momento Monica iniziò a cantare, imitata dalle altre sirene, al che Stella Marina Nera sbraitò – Mi avete ingannato!! Brutte sirene piantatela di cantare!!! Non mi fermerete con le vostre stupide canzoni sulla primavera e la musica!! Piantatela immediatamente di cantare, non vi sopporto più!! - - URGH, URGH, URGH!! – ululò l’essere tenebroso prima di sparire per sempre, stavolta. Proprio in quel istante il canto di nostra sorella Mery ci giunse agli orecchi, ci voltammo e con gioia notammo che era finalmente tornata, ci affrettammo a raggiungerla per chiederle dove fosse tutto il resto della loro squadra, ma soprattutto per sapere dove si trovasse il Re. – Piacere di rivedervi sorelle!! Siete pronte per finire quella brutta strega? Che ne dite di unirci? La formula è «non ci fermeremo finché non raggiungeremo l’orizzonte dove nasce l’arcobaleno» sapete che è la frase che disse la prima sirena, ovvero la Regina di tutte le sirene? Bhé ora lo sapete. Grazie per avermi portato fino a qua Capitan Lucas, meglio che vai a far rapporto al sire, vorrà sapere tutto ai minimi dettagli e non dimenticarti di dirgli che hai lottato contro una creatura creata di odio e tenebra! – ci disse sorridendo, il Capitano ci salutò con un inchino, si voltò dirigendosi verso il castello. – Ma il Re non è tornato, voi siete i primi che siete tornati indietro? Che è successo laggiù? Poco importa, ce lo dirai dopo, dobbiamo approfittare ora che Stella Marina Nera è indebolita! – dissi velocemente. Annuimmo ed insieme esclamammo – Non ci fermeremo finché non raggiungeremo l’orizzonte dove nasce l’arcobaleno!! - . Ognuna di noi emanò una luce del colore della pietra leggendaria che ci aveva scelto. Poi incredibilmente tutto si illuminò ed io e le mie sorelle ci unimmo, creando una sola sirena, ma con le caratteristiche di tutte e tre. I capelli erano rosso fuoco, la coda viola e gli occhi blu, al collo avevamo un cristallo, l’unione di Rubino, Ametista e Lapislazzuli. – Preparati è giunta la tua ora Stella Marina Nera. Ora pagherai per tutto il male e dolore che hai causato al popolo di Simsim – feci una pausa - Tornerà il sole nella nostra terra, risveglieremo la libertà del nostro mare che da anni i suoi abitanti hanno perduto. Questa è la promessa che abbiamo fatto al Re e alla Regina ed intendiamo mantenerla, costi quel che costi - . Apparve una spada enorme, sottile ma tagliente, non era poi così pesante come sembrava nonostante le sue dimensioni. L’afferrammo e partimmo alla carica contro il nostro nemico, purtroppo qualcosa ci fermò. O per meglio dire, una di noi venne distratta e perciò il nostro attacco non giunse mai il suo destinatario che intanto si stava già riprendendo. Monica era stata trafitta dalla creatura di Stella Marina Nera.
Tutti i presenti si dimenticarono che eravamo nel bel mezzo di una guerra, corsero dalla leader delle sirene canterine per vedere le sue condizioni. Lei riuscì a bisbigliare – Non pensate a me, è arrivata la mia ora, ma voi continuate a combattere per la pace del nostro popolo, della nostra città, ma soprattutto per la nostra libertà. Per troppi anni siamo rimasti schiavi, sottomessi e timorosi di Stella Marina Nera, ed ora grazie alle trigemine sirene è arrivato questo momento, quello di riscattarci una volta per tutte. Non arrendetevi mai e mi raccomando non smettete mai di cantare – queste furono le sue ultime parole. Lucas vide la sorella in quelle condizioni dalla finestra del castello, ma doveva fare il rapporto e a malincuore rimase nella stanza aspettando l’arrivo del Re. I soldati e le sirene canterine chinarono il capo e sul loro volto scesero le lacrime, per la perdita appena subita. Approfittando della nostra distrazione, la strega ci sferrò un attacco con la sua magia nera alla mano dove era serrata la spada, la quale sprofondò negli abissi. L’odore acre e amaro del sangue si confondeva con l’odore di marcio dei corpi in decomposizione. Questo ci fece venire i brividi di freddo lungo la schiena, in qualsiasi caso non riuscivamo a capire se si trattasse dei morti o per il fatto che ci stavamo per scontrare a faccia a faccia col nostro nemico numero uno, disarmate e sole. Lo spirito combattivo di Polly prese il controllo della sirena, che fischiò, a questo segnale Giocherello ci passò la spada da lui recuperata – Grazie amico mio – gli disse nostra sorella. – Complimenti vedo che ti scegli bene i tuoi aiutanti, peccato che io mi sia liberato dalla vostra patetica trappola. Ora vedremo chi di noi due sirene avrà la meglio. Che vinca la più forte, sottinteso ovviamente che sono io!! – disse in un ghigno Stella Marina Nera. Camminammo in cerchio fissandoci in modo cagnesco, nessuna delle due voleva fare la prima mossa, così studiammo le sue probabilità di attaccarci e in che modo, per riuscire poi ad evitare l’attacco. Facemmo uno finto scatto e Stella Marina Nera alzò il suo bastone magico, quindi fece per lanciarci uno dei suoi incantesimi, ma incredibilmente Riki si mise in mezzo al nostro duello, strappandole di mano il suo bastone - Senza di esso non riuscirà a lanciarvi le sue trappole di magia nera. Sei in debito con me, ora Polly guerriera del Lapislazzuli! – disse facendole un sorriso enigmatico, sentimmo rimbombare dentro la testa il pensiero di nostra sorella “Vedrai che se rimani in vita dopo che ti avrò messo le mani addosso sarà bello! Razza pesce di presuntuoso!” e tanto per contraddirla le dissi a nome anche di Mery “Ma non era proprio questo che ti piaceva Mark?” per tutta risposta ci disse “Care sorelle mie, dovreste saperlo oramai la storia con Mark è finita ancora prima che iniziasse! Meglio per me, e poi Riki non solo è attraente e forte, ma è anche spiritoso! É l’elemento fondamentale per il mio tipo ideale!”. Sebbene avevamo delle discussioni interne non smettemmo neanche per un secondo di tenere sott’occhio la nostra nemica, che alzando le spalle ci disse con disgusto – Pensate di fermarmi solo perché sono senza arma? Siete proprio più stupide di quanto pensassi! Non mettetevi in testa di cantare, ora che non ho più la mia bestia di tenebre su di me non hanno più effetto le vostre canzoncine. Dovrete inventarvi qualcosa d’altro, ed intanto che voi pensate io sferrerò il primo attacco diretto senza darvi il tempo di reagire! - . – Prima dovrai passare sui nostri cadaveri, brutta strega! – dissero determinatamente Kiry, Riki e Lucas mettendosi davanti a noi, creando una specie di barriera. Tutti e tre i tritoni avevano impugnate le loro spade, pronti a combattere anche a costo della loro stessa vita. Noncurante del loro gesto nobile, spietatamente Stella Marina Nera li attaccò con una magia, che li imprigionò in una bolla nera dalla quale non potevano in nessun modo uscirne. Colpirono la bolla con la spada, con la coda e con i pugni, ma ogni loro tentativo di fuga veniva puniti con una scarica elettrica.



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Buonasera a tutti, rieccomi con un nuovo aggiornamento di questa schifezza che peggiora di capitolo in capitolo.
C'è una cosa che mi ha lasciata particolarmente perplessa: se le case sotto il lago possono prendere fuoco, per spegnere un incendio usano un estintore? Altrimenti cosa usano?? Vi prego aiutatemi a capire o a trovare una soluzione a questa cosa senza senso XD
A quanto pare Mery ride in qualsiasi circostanza, è nel bel mezzo di una battaglia e lei ride, bah forse ha picchiato una botta in testa da piccola e ha la ridarella facile.
Mi scuso se questo capitolo è un po' più lungo del solito, volevo finire questa "guerra" perché stava diventando un vero un supplizio. Con il prossimo aggiornamento finirà questa parentesi e... niente, i vostri neuroni non saranno pronti per leggere qualsiasi altra cosa potrà mai capitare in questa long nonsense. u.u
Grazie mille a chi ha un fegato, uno stomaco e una mente di ferro e non si lascia scoraggiare da niente e continua la lettura di questa raccolta. Grazie davvero 

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Capitolo 25
*** 25. Parte XV ***


25. Parte XV

 

A quella vista facemmo un’altra trasformazione. La collana che avevamo al collo si illuminò come un sole scarlatto, avvolse l’intera città di Simsim. Il nostro aspetto non era cambiato molto rispetto a prima, ora avevamo anche una coroncina di conchiglie sulla fronte e due orecchini a forma di campanellini. La nostra spada venne sostituita da una stella ninja gigante, che ritornava indietro ogni volta che la si lanciava. Accecata dalla luce Stella Marina Nera cercò un posto dove ci fosse ancora traccia dell’inverno, per sua sfortuna, ma nostra fortuna, non lo trovò. – Avanti non ti metterai mica a piangere, ora che ti batteremo. Ti diamo un’ultima possibilità. Lascia liberi Kiry, Riki e Lucas e sparisci per sempre da questa città e avrai salva la vita. Accetti o no? – dissi cercando un modo di patteggiare. – Ve lo potete scordare!! Io non mi arrenderò mai! – ci rispose con voce tremante. Chelsy si avvicinò, vide che Stella Marina Nera la stava circondando con una corda indistruttibile e fece appena in tempo a lanciarci la pietra ancestrale dicendoci – Unitela alla vostra collana, diventerete più forti, è una mia idea, ma mettetela in atto. Buona fortuna! Mi raccomando non rovinatele, dobbiamo riportarle ai loro proprietari dopo! - . Feci ciò che ci aveva consigliato ed anche se il nostro aspetto non mutò, sentimmo una strana energia che ci rendeva più potenti. Lanciammo la stella ninja che colpì in pieno il suo bersaglio, facendogli un taglio profondo. – Questo è per quello che hai fatto agli abitanti di Simsim per tutti questi anni – dissi io, Polly aggiunse rilanciando l’arma – Questo è per aver intrappolato la mia sorellina in un buco nero - . Rilanciai la stella ninja che liberò i tre tritoni, che si allontanarono. Mery chiese “Posso prendere io il controllo?” accettammo, ma sia io sia Polly non avevamo nessuna idea di cosa aveva in mente, pure se condividevamo lo stesso corpo. – Arma, sparisci! Potere delle fuoco vieni a me. Sono il guerriero leggendario del Rubino che ti evoca, per sconfiggere di nuovo il male, vieni fuoco del vulcano più attivo di tutte le terre e di tutti i mari, brucia il nemico e portatelo a casa, nel fondo del tuo cratere! - . – Pensi veramente di poter controllare il potere del fuoco?? Neanche i tuoi predecessori, che erano molto più potenti di voi, ci son riusciti. Pensate che voi prescelte dalle pietre per caso, siate in grado di fare ciò? – commentò acidamente la nostra nemica. Tutti, Mery compresa, rimanemmo stupite del fuoco che circondò Stella Marina Nera, che sparì con le fiamme lasciando solo una nuvola di fumo. Non potevamo crederci, avevamo sconfitto il male, da quel momento la pace avrebbe regnato sulla città di Simsim ed anche sui suoi abitanti.
La nostra fusione si sciolse, ognuna tornò nel proprio corpo di sirena, e le pietre di Smeraldo e di Occhio di Tigre si divisero dalla pietra ancestrale, che tornò al suo posto, sull’arpa d’oro. La Regina ci raggiunse con sua figlia la quale urlò di felicità – LO SAPEVO CHE CE L’AVRESTE FATTA!! SIETE LE MIGLIORI AMICHE MIE!! - - Datti una calmata Chelsy, quel tono non si addice mica ad una principessa!! – la prese in giro Polly, per tutta risposta le tirò fuori la lingua. – Ora faremo una festa in vostro onore, grandi cavalieri leggendari. Prima però dovrete andare nel castello a prepararvi, mentre mia figlia mette in ordine la città con il suono dell’arpa. Se volete gentilmente seguirmi, vi condurrò nella stanza dove le domestiche vi vestiranno, pettineranno, truccheranno - . – Aspetta una attimo cara – si intromise la voce roca del Re – Vorrei prima dir loro una cosa molto importate. Ascoltatemi bene, una volta finita la festa farete un rito per far tornare le pietre leggendarie nella loro grotta segreta. Quindi i vostri poteri svaniranno, come la facoltà di trasformarvi in sirene. Considerate quindi l’ultimo giorno che potrete passare qui nella nostra città. Ora che ho detto ciò che intendevo dire, potete pure seguire mia moglie - . – Ma non è giusto!! Non potete dare uno strappo alla regola? Sono le mie migliori amiche!! – si lagnò Chelsy, ma la sua madre biologica le consigliò gentilmente – Sono queste le regole figliola, non esistono eccezioni. Anche i loro predecessori hanno dovuto fare il rito, nonostante fossero degli abitati di Simsim. É per mantenere il giusto ciclo del nostro mondo. Capisci? – lei annuì. Nuotò verso la sua arpa, rimise a posto la pietra ancestrale ed iniziò a suonare. Ci dispiaceva molto non poter più usare i nostri poteri, anche perché Thomas e Charlotte, avrebbero potuto riavere indietro le loro pietre visto che non erano di massima priorità come le nostre. Ma a Polly dispiaceva moltissimo, nonostante lo nascondesse sotto il suo comportamento, che a volte può sembrare un pò brusco, lei ci teneva molto a saper di essere in grado di aiutare il prossimo. Tanto che si mise a piangere in silenzio, non seguì la Regina come me e Mery, rimase lì, vicino al cancello. Notando che non si muoveva dal cancello, Riki le si avvicinò dicendole dolcemente – C’è qualcosa che non va? É tutto a posto Polly del Lapislazzuli? Guarda che so benissimo che non stai piangendo!! Io direi che sono lucciole terrestri che scendono dagli occhi tuoi, per farmi vedere la loro bellezza. So bene che ti dispiace molto che non potrai più tornare qui né usare più la tua qualità. Ma verrò io a trovarti. Anzi ti dico una cosa. Per me c’è solo un destino, esso a deciso che ci incontrassimo. Il fato a sua volta ci terrà uniti l’uno con l’altra volente o nolente. L’importate è che tu non cambi mai. Promettimelo – con un leggero sorriso Polly gli rispose – Promesso - . Un fulmine apparse dal nulla e stava per colpire Polly, ma Riki la coprì col suo corpo, prendendo lui l’attacco destinato a mia sorella. Morì sul colpo. Lei lo afferrò, lo guardò negli occhi, ed i suoi si riempirono di lacrime. – VIVI! TI PREGO!! – . Cercò di farlo rivivere come aveva fatto poco tempo fa. – Non puoi farlo di nuovo. Puoi salvare dalla morte solo una volta la stessa persona, se lo farai rischierai anche la tua vita – disse la Regina a Polly, che si era girata quando le avevamo detto che nostra sorella era rimasta indietro. Lei non la ascoltò, si concertò e svenne.
L’avevamo persa, per sempre. Non potevo crederci o meglio non volevo crederci. Come lo avrei detto a Thomas? A mamma e a papà? E alle altre? Cosa avrei potuto inventare come scusa, una che fosse plausibile e credibile? Come avremmo fatto a vivere io e Mery senza la nostra sorella? – É morta, vero Lisbet? – disse con gli occhi rossi e pieni di lacrime Mery. Io scossi la testa ma lei contrabbatté – Non mentirmi sorella, non negare l’evidenza!!! Polly non l’accetterebbe!! Mi fai solo più male se mi menti, non sono stupida, le cose le capisco – mi abbracciò e pure io scoppia in un pianto dirotto. Chelsy smise di suonare, ci raggiunse in un secondo e si unì anche lei al nostro abbraccio, piangendo. – Penso che la festa dovrà essere rimandata...voi che ne dite? Faremo prima un funerale per i caduti, specialmente per Lapislazzuli e Riki, due grandi combattenti che non si sono arresi mai durante la battaglia, sebbene eravamo in minoranza. Più tardi faremo la festa. Che tutti gli abitanti di Simsim si preparino per la cerimonia dei caduti – disse come se niente fosse il Re. – Come puoi parlare così, in modo indifferente, come se le persone che sono appena morte erano per te solo dei pupazzetti che ti coprivano le spalle durante la guerra. SEI SENZA CUORE!! Erano anche delle persone non solo dei guerrieri che ti dovevano la vita!! Ma ti sbagli!! Anche se... – disse infuriata Chelsy, poi le parole si smorzarono in gola. I singhiozzi si fecero più forti, la Regina le posò una mano sulla spalla, ma Chelsy si scansò dicendo semplicemente a sua madre – Voi non la conoscevate neanche... - . I suoi genitori si guardarono sbigottiti, noi invece seguimmo la nostra amica. Ognuna di noi prese una via diversa, perché io pensavo che Chelsy fosse andata a sinistra e Mery diceva che era andata a destra allora ci eravamo divise, ma in realtà lei era andata diritto. Senza renderci conto ci perdemmo nelle vie di quella città. Vidi una sirena che mi assomigliava e decisi di inseguirla, ma non riuscivo a raggiungerla, più nuotavo in fretta più si allontanava a grande velocità. Ad un certo punto si fermò, si girò e mi fissò negli occhi. Era identica a me, in tutto e per tutto, mi disse – Sono contenta, finalmente ci incontriamo! Io sono te. O per meglio dire una parte di te, la parte che appartiene a questo mondo a te estraneo ma non più di quel tanto ora. Io ti ho scelta come portatrice del mio potere perché hai le qualità giuste. Anche le tue sorelle stanno incontrando le parti di loro, cioè la parte magica. Sai mi sembra strano parlarti...di solito eri tu che decidevi tutto, ma ora che ho visto come è la tua vita, ho deciso di prendere il tuo posto! – fece una pausa poi riprese dicendo con foga – Sai cosa vuol dire stare chiusa dentro a una grotta per anni se non per decenni aspettando il momento che ci sia una guerra per poter respirare aria fresca e vivere una vita di qualcuno e capire quanto sia bello vivere? Io voglio fare ciò che fai tu, giocare a calcio avere degli amici, ridere e scherzare!! Vi abbiamo scelto non solo perché eravate gemelle ma anche perché siete piene di vita, capisci cosa intendo dire? – un pò confusa annuii dicendole a mia volta – Ma perché vorresti prendere il mio posto? Io dovrei diventare la pietra leggendaria del Ametista. Non ti sembra egoista da parte tua scaricare su di me e Mery la vostra responsabilità?? - . Rimase molto colpita da quelle mie parole, ma d’altronde lo ero anche io. Mery invece al contrario di me, non porse domande alla sua parte magica, ma una soluzione. – Allora perché non rimanete nel nostro corpo, così noi avremo la stessa vita di prima, identica perché ci sareste anche voi. E poi senza i nostri poteri cambieremmo colore degli occhi e non si potrebbe spiegare in nessuna maniera questo fatto. Che ne dici? Lo andiamo a dire anche a Lisbet e ad Ametista? - . Rubino annuì, poi le domandò – Perché non hai detto il nome di Polly e di Lapislazzuli? – abbassando lo sguardo mia sorella gli rispose perché Polly è morta. Non lo avete visto? – scuotendo la testa la pietra leggendaria ribatté – Noi non possiamo morire e neanche chi ha il nostro potere, ferire sì, ma non morire! Solo se si esagera e si spreca troppa energia... NON DIRMI CHE HA VOLUTO FAR RIVIVERE UNA PERSONA GIÀ FATTA RISORGERE UNA VOLTA??? - - Sì l’ha fatto e Lapislazzuli non ha fatto niente per fermarla – disse Ametista alle loro spalle che non sapendo rispondere alla mie domande aveva deciso di andare a cercare Rubino per chiedergli come mi potesse rispondere.
Nel tragitto le avevo detto ciò che era successo a Polly, visto che cercava invano di mettersi in contatto con Lapislazzuli. – Sai Ametista, invece di prendere i loro posti, Mery ha detto che possiamo restare con loro. Anche loro hanno subito una grave perdita, insieme riusciremo a sopportarlo non credi? – disse Rubino, prima di rispondere ci pensò un attimo, poi concluse la sua riflessione dicendo – Abbiamo altra scelta? Non ci vogliamo tornare in quella grotta, ma non possiamo obbligarle a prendere il nostro posto. Facciamo così, ora cercheremo la principessa, diciamo al popolo che vogliamo stare con le prescelte e torniamo sulla terraferma!! - . – Però è meglio se torniate a far parte della nostra anima, altrimenti faremo confondere Chelsy! – disse mia sorella, guardandosi le Ametista e Rubino annuirono e fecero ritorno al loro posto. Nel frattempo Chelsy si guardava intorno, non riusciva a capire dove era finita, o quale fosse la strada giusta per tornare indietro. “In qualsiasi caso anche se non trovo la strada per tornare indietro, se torno in superficie di sicuro ritroverò la strada per tornare all’ AP“ pensò Chelsy senza perdersi d’animo. Quanto toccò la superficie ci picchiò sopra la faccia. Perché la superficie del lago si era ghiacciata “Accidenti!! Ora sono bloccata qua, la strada per ritornare indietro non la so. Che posso fare??” ripensò Chelsy. Io e Mery avevamo raggiunto la piazza dove stavano mettendo dei tavoli per la festa, ci guardammo in giro e chiedemmo se qualcuno avesse viso la nostra amica Chelsy, tutti ci risposero che l’ultima volta che l’avevano vista era quando si era allontanata. Preoccupata provai a chiamarla mentalmente “Dove sei Chelsy? Se mi rispondi io e Mery ti raggiungiamo in un battibaleno!!” lei mi rispose subito contenta di sentirmi “Non so bene dove sono. Mi ero persa, così avevo deciso di risalire per tornare all’accademia, ma la superficie dell’acqua è ghiacciata!!”. Presi per mano Mery, chiudemmo gli occhi e ci teletrasportammo dalla nostra amica. Quando le apparimmo davanti quasi si spaventò – Allora come mai è tutto ghiacciato?? – domandò Mery, fu una voce a risponderci – Perché vogliono impedirvi di tornare a casa. Vogliono che rimaniate qui per sempre!!! – ci girammo e vedemmo... Polly!!! Le corremmo incontro tutte e tre per abbracciarla, ma la oltrepassammo, non era ancora viva, era solo il suo fantasma. – Sono sempre io ragazze!! Anche se non sono più come voi... anzi è l’ultima volta che mi potreste vedere. Ora vi darò il mio potere, metà a te Mery e metà a te Lisbet. Se un giorno vorrete guarire qualcuno dovreste farlo insieme. Per poter uscire da questo posto basta che appoggiate le vostre mani sulla superficie e che tu Chelsy appoggi le pietre di Charlotte e di Thomas. Si dovrebbe sciogliersi – fece una breve pausa, sorrise e poi aggiunse – Aspettate che arrivi Kiry per farlo, anche lui vuole uscire da questo mondo pieno di pesci, me lo ha detto Riki che è andato ad avvertirlo. Ci si vede. Ma che dico?? Mi potreste vedere solo nella vostra mente o nei vostri sogni!! Salutatemi le altre due e anche nostro fratello!! – detto questo sparì come era apparsa. Mery si mise di nuovo a piangere e dovetti essere forte per darle il buon esempio, anche se ne soffrivo molto, poi la voce di Kiry ci raggiunse dicendo – Ora!! - . Ubbidimmo e l’acqua ci buttò sul prato del parco che conoscevamo fin da piccoli.
Il primo a rompere il silenzio fu Kiry che disse – Non ci posso credere!! Sono qui ad Oxford!! Grazie mi avete liberato!! Sapete ora come ora non potrei vivere senza il mio caro fratello!! Ooops, forse non è il momento giusto per dirvi questo vero? – scossi la testa dicendogli – Non ti preoccupare, siamo felici per te, ora però dobbiamo ritornare all’AP prima che si risveglino! Ci vediamo - . – Che ci faccio nel parco? Oh, ciao Chelsy, Lisbet, Mery e Kiry allora come è andata? Scusate la domanda ma dove è Polly?? Non la vedo da nessuna parte – disse mio fratello svegliandosi di colpo appena Chelsy gli aveva riposato la pietra Smeraldo sulla mano. Abbassammo tutti lo sguardo e mio fratello intuì che era successo qualcosa di brutto, ma non volendo subito pensare al peggio, disse scherzando – Non ditemi che è voluta rimanere una sirena perché si diverte a fare il pesciolino!! - - No, Thomas. É morta, ma non in battaglia, una luce strana l’ha colpita. O per meglio dire ha colpito il suo amico di battaglia, per il quale aveva una cotta, ma non come quella per Mark. Si volevano molto bene a vicenda – disse Mery non riuscì a trattenersi e scoppiò in un altro pianto. Thomas ci raggiunse e l’abbracciò. – A me dispiace di non aver potuto far niente, sebbene fossi la principessa di quella città, ma una cosa so di certo. Ci ho pensato fino ad ora, è stato il tridente del mio padre biologico a uccidere Riki, perché non voleva perdere il suo valoroso guerriero per una ragazza umana. Ha preferito farlo morire, ma non aveva previsto che questo suo gesto avrebbe portato la morte anche di Polly e di Lapislazzuli – disse Chelsy singhiozzando ma senza lacrime, aveva rabbia ne suo cuore suo padre aveva ucciso una delle sue migliori amiche e questo non lo avrebbe perdonato mai a nessuno, chiunque si trattassi. – Vedo che hai scoperto ciò che ho fatto, sei proprio una ragazza intelligente!! – disse il Re facendo sbucare in quel momento la sua testa fuori dall’acqua. – Figliola cerca di capire tuo padre, se Riki avesse abbandonato Simsim, presto altri tritoni e sirene avrebbero voluto andarsene per vedere come si vive veramente sulla terra ferma, mettendo a rischio e pericolo non solo la loro vita, ma anche la loro vera natura – aggiunse la Regina. – Non osare parlarmi come se fossi mia madre!!!! Forse lo sei geneticamente, ma per me voi due non siete niente!! Il mio unico vero genitore è mia nonna che mi ha allevata e cresciuta!! – disse scoppiando a piangere Chelsy.
A quel punto non sapendo neanche bene cosa stesse accadendo Thomas si mise a parlare – Sapete voi non mi conoscete ed io non conosco voi. Ma se uno di voi due che sia re o regina di un gruppo di pesciolini questo non mi importa!! Non solo avete sfruttato le mie sorelle per sconfiggere un vostro nemico, ma addirittura ne uccidete una, solo per mantenere il vostro segreto!! Siete viscidi come dei vermi altro che pesci!! - . Scioccato il Re disse – Immagino che Polly guerriera del Lapislazzuli abbia imparato da te gli insulti. Comunque ero venuto per scusarmi del mio gesto e porgervi le mie più sentite condoglianze. Ho rispettato molto vostra sorella. Festeggeremo pure senza di voi. Addio – sparì con sua moglie sotto il fondale del lago. – Ora non li rivedremo più per davvero!! Quando il Re dice addio è davvero un addio, capite quello che intendo dire?? O mi devo spiegare meglio? – disse Kiry – Abbiamo capito al volo ciò che intendi dire Kiry non siamo mica stupidi – gli dissi infastidita. Potevo capire che si sentisse libero dagli ordini del suo sovrano, anzi ex sovrano. – Avanti vi riaccompagno all’AP, però voglio che mi raccontiate tutto nei minimi dettagli, ok? – annuimmo Thomas disse di nuovo, rivolto a Kiry stavolta – Prendi questa è la chiave di casa, sai dove abito vero? Stai attendo solo al cane, magari ti salta addosso, ma solo perché vuole delle coccole. Ci vediamo più tardi. Ah, dimenticavo, dormi sul divano!! - . – D’accordo sei tu il padrone di casa. Buona notte ragazze – disse Kiry lo salutammo e gli augurammo anche noi la buona notte e iniziammo a camminare in silenzio.



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Buonasera a tutti, è il momento di festeggiare, perché con questo capitolo le "vicende" di Simsim si sono concluse. Almeno spero che non riapparirà più avanti, perché a mio avviso è stato scritto fin troppo su questo posto...
Se non fosse per questa raccolta non avrei mai più letto questo scritto e ogni volta che apro il file mi viene male allo stomaco, vedere cosa scrivevo a quei tempi mi fa venir voglia di piangere dalla vergogna! XD
Ci tengo a ringraziare tutti coloro che sprecano (perché siamo onesti, potreste fare molte altre cose invece che leggere questi capitoli) il loro prezioso tempo dietro questa raccolta :3

 

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Capitolo 26
*** 26. Parte XVI ***


26. Parte XVI



Nel passare davanti alla panchina dove vi erano Mark ed Emy, mi balenò in mente un pensiero e mi fermai di colpo. – Che succede perché ti sei fermata Lisbet? – mi domandò Mery, seguendo il mio sguardo anche gli altri capirono. – Sei sicura Lisbet? – mi domandò Mery – Sì, vedrai non si arrabbierà per così poco!! – dissi ma in realtà non ne ero molto convinta neanche io. Ci avvicinammo a Mark e gli toccammo la fronte, lui continuò a parlare come se il tempo intorno a lui non si fosse mai fermato. – Senti lo so che per te può essere difficile, ma a me piace un altra. Quella sera ho ballato con te solo per far ripicca a quella ragazza di cui ti ho detto. Perché non ti muovi più?? – chiese preoccupato Mark – Forse perché non può visto che tutto qui intorno è bloccato – gli rispose Kiry. Voltandosi ci vide e facendo uno strano sguardo ci domandò – Non voglio sapere come avete fatto, ditemi solo dove è vostra sorella Polly – il più veloce a rispondergli fu Thomas – É morta, Mark. Quindi se ci vuoi ripensare sulle parole da dire a Emy fallo pure - . scuotendo la testa disse – Mi state prendendo in giro?? La grande Polly è morta?? Datemi una prova e solo allora ci crederò - . Chelsy si mise a dire strane parole in una lingua sconosciuta e dopo alcuni secondi di silenzio apparvero lì davanti ai nostri occhi i fantasmi di Polly e di Riki. Mark si strofinò gli occhi non credendo che qualcuno tenesse per mano la sua Polly, cercando di trattenersi per non prenderlo a pugni, domandò – Chi è lui’? - . – La tua rabbia ti sta offuscando il cervello Mark. Respira ed inspira per tre volte, solo allora risponderò alla tua domanda – gli disse tranquillamente Polly, poi si rivolse a Chelsy – Come hai fatto a farmi venire qui?? Lascia perdere, non dirmelo. Ma la prossima volta fallo per qualcosa di veramente importante - . – Ora che sono calmo, mi potresti gentilmente rispondere alla mia domanda? – chiese il ragazzo confuso. – Sono il fidanzato di Polly, da...stanotte direi. O per l’esattezza da dopo che abbiamo combattuto insieme – disse semplicemente Riki. Non voleva ascoltarlo, non voleva ascoltare le sue parole, non voleva neanche sentirlo dire per scherzo. La frase «Sono il suo fidanzato» rimbombava dentro la testa di Mark, così forte a tal punto che il ragazzo disperato si mise le mani sulle orecchie convinto di non sentire più quella frase. Avrebbe voluto urlare che non ci credeva, che lui piaceva a Polly e che lei piaceva a lui, ma era come se le sue forze fossero svanite, il mondo intero fosse crollato e che c’erano solo lui, Mark e quella odiosa frase. Mia sorella gli si avvicinò preoccupata, in fondo un pò di bene per lui gli sarebbe sempre rimasto. – Cosa hai Mark? Rispondimi!! – disse Polly, sentendo il suono della sua voce l’eco dentro alla testa di Mark smise all’improvviso proprio come era venuto. Quanto riaprì gli occhi il ragazzo disse – Grazie, Polly – lei sorrise contenta che stesse bene – É bello come sempre il tuo sorriso – le disse Mark. – Gentile come sempre, o dovrei dire raramente?? – ribatté nostra sorella facendo un sorriso malizioso. Un poco infastidito dalle attenzioni della sua fidanzata nei confronti di quel umano Riki disse – Vuoi tornare a vivere ad Oxford non è così?? Tu sei ancora innamorata di questo ragazzo non è vero Polly?? Dopotutto lo conosci da più tempo...Ti capirei se scegliessi di restare e di vivere - . Le sue parole ci sorpresero, Riki ci era sempre apparso come persona molto sicura di sé, ed in quel momento sembrava molto insicuro. – Ma che stai blaterando?? Sono morta, anche volendo non potrei mai tornare indietro e neanche lo farei!! Quel che ho fatto, l’ho sempre fatto seguendo il mio cuore. Ed esso mi dice di stare con te – disse Polly riavvicinandosi al tritone che aveva preso sembianze di un ragazzo. – Ehm, sorella non ti sei accorta che ci sono io?? – disse Thomas facendo una vocina offesa, Polly si girò e quando lo vide gli spuntò una lacrima che fece in fretta a nasconderla, corse ad abbracciarlo e ci riuscì, sebbene fosse un fantasma o uno spirito come preferiva lei essere chiamata. – FRATELLONE!!! Immagino che ti mancherò quando dovrai fare le tue battaglie vidioludiche o di lotta, senza di me non vincerai mai!! Mi dispiace tanto!! – esclamò Polly – Sinceramente ti volevo dire che mi mancherai... Non so, ma penso che ora dovrebbero cercarsi una nuova compagna di stanza e di squadra, altrimenti non potranno più partecipare ai tornei... Ma credo che prima dovresti dar il permesso al Capitano – gli disse di rimando nostro fratello noncurante delle affermazioni fatte da lei. Io lo guardai contrariata, ciò che aveva detto era vero, non avrei mai e poi mai sostituito mia sorella, piuttosto non avrei più giocato ed avrei sciolto la squadra. Tuttavia sentendo le sue parole Polly mi disse autoritaria, imitava il tono di nostro fratello, per quindi capii subito che non avrebbe accettato dei patteggiamenti – Ti proibisco di sciogliere la squadra!!! Non avrei mai immaginato che avresti avuto il fegato per farlo, tu ci tieni troppo!!! Mi sostituirete come ha fatto Trevor con Karl, dico bene Mark???? – il ragazzo annuì, solo in quel momento si era reso conto che non avrebbe mai più superato la difesa di Polly per segnare un gol. Abbassai lo sguardo, sapevo che sarei stata obbligata a farlo, però avrei preferito di gran lunga non farlo – Ok, lo farò. Ma solo perché me lo hai detto tu – dissi rassegnata a questo punto mia sorella Mery disse – Non riesci proprio a dirle di no!! Dopotutto come si potrebbe disubbidirle?? – - Vedo che ti diverti alle spalle di nostra sorella Lisbet, non farlo troppo spesso, altrimenti il mio spirito verrà a trovarti nei sogni!! - - Almeno ti rivedrei!! – ribatté Mery. Sorpresa Polly disse – Vedo che hai preso un pò del mio carattere!! Ne sono contenta! Ok, forse è meglio che torniamo vero??? - - Era ora che te ne accorgessi. Ma non volevo disturbare il tuo discorsetto – le rispose sorridendo Riki – Ciao a tutti! Alla prossima!! – dissero in coro sparendo lentamente. Sentimmo una risatina ci guardammo per capire chi fosse, si trattava di Chelsy che si scusò – Scusatemi mi è venuto un attacco di riderella!! Hi, hi, hi - . – Bhé forse è meglio che torniate indietro, farete tornare tutto in movimento vero?? Non è che rimarrà tutto bloccato per sempre?? – domandò Mark fu Thomas a rispondere – Non ti preoccupare amico, dovrai aspettare un pò ma vedrai che la bionda rinizierà a piangere!! Muovetevi a tornare all’AP, desidererei tornare a casa con un taxi. Intanto tu rimettiti seduto come prima, io ti parlerò, appena la sentirò frignare capirò che è il momento di andare - . Ci avviammo a passo veloce, tutte e tre non vedevamo l’ora di riposare, non potevamo dire con precisione quante ore avessimo combattuto, ma di sicuro più di tre. Entrammo dalla finestra, la chiusi alle mie spalle. Chelsy ridiede a Charlotte l’Occhio di Tigre e anche lei come era successo in precedenza a Thomas si svegliò di colpo – Che è successo?? – domandò come se fosse sotto qualche sortilegio, io intanto svegliavo Sally, in modo da dire una sola volta la tragica notizia. – Perché voi tre siete vestite?? Dove siete state?? Perché non ci avete detto niente prima?? E dove è Polly???? – domandò a raffica come d’abitudine Sally – Calma, calma. Risponderemo ad ogni vostra domanda, prima ascoltateci bene, poi se dopo avrete altre domande risponderemo – dissi, iniziava già a tremarmi la voce per questo Chelsy venne in mio aiuto dicendo – Vi racconterò tutto io. Se le nostre due amiche avranno da aggiungere qualcosa mi interromperanno e parleranno loro. Voi state in silenzio ed ascoltate - . Facemmo poche interruzioni, Chelsy raccontava tutto nei minimi dettagli e man mano che raccontava sia Charlo sia Sally spalancavano la bocca stupite e meravigliate. – Foooooooooooorte!! E così vi siete unite in una sola persona?? – domandò Sally – Sì, però cosa ti aveva detto prima Chelsy? Di tacere, per adesso fa niente, ma ascoltala a dopo le domande – disse Mery irritata, sapeva benissimo che alla nostra amica piaceva fare domande, ma ciò che avrebbe sentito a momenti gli avrebbe fatto perdere del tutto la sua lingua lunga. Finito di dir tutto entrambe con le lacrime agli occhi dissero in un sussurro – Potremo vederla solo nei nostri sogni?? E dovremmo sostituirla come di sua volontà??? Voi non piangete più perché lo avete già fatto troppo ed avete finito le vostre scorte di lacrime - - Lacrime è una brutta parola. É molto meglio dire «lucciole terrestri che scendono dagli occhi» così le chiama Riki. Trovo caruccio dire così, mi raccomando non date soddisfazione a Danielle di farvi vedere piangere, lei ne sarebbe solo contenta.... Ci si vede... Anche se non so quando!! – la voce di Polly echeggiava nella stanza, ma lei non si vedeva, ma anche solo a sentire la sua voce le nostre due amiche che avevano dormito fino a quel momento si tirarono su di morale, perché sapevano bene che anche se Polly non era più lì con noi, lei avrebbe sempre vegliato su di noi e non avrebbe accettato che fossimo tristi per causa sua. – Non so voi, ma io direi di dormire, sono stanchissima – disse Chelsy, mi sembrava che ci eravamo dimenticate di qualcosa, ma mi sfuggiva – Non prima di aver rifatto ripartire il tempo amica mia – le ricordò Mery – Oh, hai ragione!! – disse Chelsy picchiandosi la mano sulla fronte – Detto fatto - . Appena adagiai la faccia sul cuscino, crollai in un sonno profondo.

La mattina quando mi svegliai sperai con tutte le mie forze di sentire la risata di Polly o la sua voce che diceva di avere in mente qualche strepitoso scherzo da fare a Danielle, cosa che ovviamente non accadde. Mi alzai dal letto, mi ributtai poco dopo, svenendo. – Lisbet, come ti senti cara? – sentii a stento la domanda di Matematica, mi girava fortemente la testa, la stessa cosa valeva per mia sorella Mery. – Lo so che forse non è il momento migliore per darti certe notizie, ma siccome l’ho detta anche a Mery, ora tocca a te – la sentii sospirare, sapevo già quello che mi avrebbe detto – Cara, tua sorella Polly è scomparsa, penso che qualcuno l’abbia rapita, perché non penso che sia scappata non è nel suo carattere. E poi Sally ha detto che quando si è svegliata stanotte la finestra era aperta ed avendo freddo l’aveva richiusa, ma non si era accorda che tua sorella mancasse all’appello. Stiamo facendo girare la notizia per ritrovarla. Ora stai tranquilla e cerca di riposare, voi tre state in loro compagnia. Siete esonerate dalle lezioni, avvertirò io le vostre professoresse e Danielle e le sue compagne recupereranno per voi. Se peggiorano venite subito ad avvertirmi! – detto questo uscì silenziosamente dalla stanza, non lasciandoci il tempo di salutarla a dovere. – Bella scusa quella della finestra aperta Sally – dissi complimentandomi con lei che mi rispose con l’occhiolino. In quel momento anche a Chelsy venne un capogiro, pure lei venne portata a letto da Sally, mentre Charlotte notava – É strano che voi tre stiate male, io e Sally siamo in forma smagliante. Forse perché avete subito il cambiamento ragazza-sirena e sirena-ragazza troppo in fretta ed ora il vostro corpo chiede riposo - - Già, forse hai ragione Charlo – disse Mery. – Qualcuno mi ha avvertito che stavate male ed eccomi qua! Pronto a tirarvi su di morale! – disse Thomas entrando in quel momento nella stanza – Sempre che tu ci riesca amico!! Non sei neanche capace di far ridere un vecchietto figurati se sei capace di farle ridere! – ribatté Kiry apparendo al suo fianco – Ah, è così che la vuoi mettere amico? Bene allora ti sfido, chi riesce a farle ridere di più! – disse sempre pronto a tutto mio fratello. “Certo che è strano” mi disse mentalmente Mery “Thomas vuole farci ridere, ma come facciamo a ridere e ad essere allegre senza la nostra gemella? Ora siamo gemelle Lisbet e non più trigemine, questo mi rende triste a te no?” le risposi sinceramente “Sì lo trovo anche io molto triste... Ma non possiamo farci niente. Teniamola dentro al nostro cuore e nei nostri ricordi, senza dimenticarci mai di lei, penso che sia l’unica cosa che possiamo fare”. Vedendo che il nostro sguardo si faceva sempre più triste Charlo disse – Pensate che Danielle e le galline devono recuperare tutto per noi! E devono farlo bene perché poi Matematica controllerà il loro lavoro!! – a quella frase, sebbene fossimo tristi, scoppiammo a ridere pensando alla faccia stupita di Danielle.



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Buona sera a tutti, sicuramente nessuno ha sentito la mancanza di questa raccolta, pensavate forse di salvare i vostri neuroni? Invece no, mi spiace deludervi! XD
La mia connessione è tornata stabile e ho deciso di farvi un regalo (?). Tra poco pubblicherò anche gli ultimi due capitoli, concluderanno non solo questa storia senza senso, ma anche la raccolta.
Un consiglio: non leggeteli tutti nello stesso giorno, potrebbero esserci conseguenze per i vostri piccoli neuroni u.u

 

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Capitolo 27
*** 27. Parte XVII ***


27. Parte XVII


La mattinata passò veloce, così velocemente che quando Scienza venne a dirci che era ora di pranzare pensavamo che scherzasse. – Potete stare anche voi due se volete. Voi ve la sentite di venire giù? – ci domandò, Mery e Chelsy si alzarono dal letto, tentai di imitarle, ma non vi riuscii. – Meglio che tu resti qui Lisbet. Perché non porti su il pranzo a Lisbet e tu le fai compagnia giovanotto? Seguimi, ce la fai a portare su due piatti vero? - - Sì certo Professoressa Scienze – le rispose Kiry tranquillamente. Lì per lì pensai che si trattasse di uno scherzo, ma quando vidi rientrare Kiry con i due piatti, capii che era tutto vero. Mi sentivo stranamente a disagio, non sapevo bene il motivo, dopotutto conoscevo alla perfezione Kiry fin da bambina. – Buon appetito – disse cercando di far passare quella strana sensazione – Buon appetito anche a te Lisbet – mi rispose. Mangiammo in silenzio, una volta finito mi chiese – Vuoi che vado a prendere il dolce? Torta di cioccolato, per tua informazione. Se non ricordo male era la tua preferita. Lo è ancora oppure hai cambiato i gusti? - – Certo che mi piace ancora la torta al cioccolato che domande!! – risposi in fondo era contenta che se ne andasse un attimo. Appena chiuse la porta alle sue spalle sentii una voce che mi chiamava, mi girai a guardare fuori dalla finestra e vidi che si trattava di Trevor. Mi alzai, aprii la finestra e lui saltò dentro la stanza dicendomi – Mark mi ha raccontato tutto, mentre Tom mi ha detto come arrivare fin qui. Mi dispiace veramente tanto per Polly. Se hai bisogno di una spalla su cui piangere chiamami pure con questa. Anche se hai già le tue amiche... Però non si sa mai – e mi porse una radiolina aggiungendo – Basta che dici il mio nome e si metterà direttamente in contatto con la mia, mi dirai dove sei ed io ti raggiungerò subito. Il nostro Direttore ci lascia uscire quando vogliamo, questo lo sai - . – Ti ringrazio tanto Trevor. Non pensavo che fossi un caro amico, ora l’ho capito tu mi sei caro almeno quanto lo è stato Kiry quando eravamo piccoli. Sai a lui non lo voglio dire, ma dopo che è riapparso non mi sembrava più il bambino che conoscevo, mi sembra che non riavremo mai più la nostra vecchia amicizia dove ognuno di noi diceva tutto all’altro. Con le tue parole ho capito che sei tu che hai preso il suo posto – dissi a capo basso. Trevor ne rimase sorpreso e pure io, in quel momento rientrò Kiry con i piatti del dessert e vedendomi vicino a Trevor disse un tantino infastidito – Ciao Trevor, lo sanno che sei qui da Lisbet? Ma tu come hai fatto ad alzarti dal letto se non ti reggevi neanche in piedi?? - . Al che intervenne Trevor dicendogli– Avanti non sarai geloso solo perché sto facendo due chiacchiere con Lisbet!!! Oh, dolce al cioccolato! Grazie tanto – e prese uno dei due piattini, una voce disse – Chi finisce per prima la torta può passare il week-end con mia sorella – sentendo ciò i due ragazzi si ingozzarono con la fetta di torta finendola in meno di un minuto. Fissai i piatti pensando “Neanche una briciola mi hanno lasciato! Che egoisti che sono questi ragazzi!! E poi cosa pensa di fare mio fratello? Mi vende a chi mangia più velocemente? Che storia è mai questa? Ah, ma non gliela lascio passare liscia stavolta. Ma perché sto parlando così? Non è da me... Forse insieme al potere di Polly ho assimilato anche un pò del suo carattere! Non è poi una brutta cosa... Anzi, magari Mery inizierà a farsi rispettare di più!!”. – Vado fuori un attimo – dissi alzandomi dal letto, ma i ragazzi erano troppi impegnati a fare braccio di ferro per accorgersi delle mie parole, visto che avevano fatto parità almeno secondo il parere dell’arbitro. Andai verso il dormitoio di Danielle, lei mangiava in camera negli ultimi giorni, entrai senza bussare e chiusi la porta alle mie spalle piano evitando di fare rumori inutili, nonostante ciò Danielle si girò di scatto e mi chiese – Che ci fai qui Lisbet? Non stavi male? Guarda che se non c’è una ragione specifica, dirò alla Direttrice che fingi di star male!! - - Calmati Danielle, non sono qui per litigare con te, anche se non sarebbe una cattiva idea. Comunque ho sentito dire che al torneo c’era un ragazzo che ti piaceva, ma che lui non ti ha neanche degnato di uno sguardo É vera questa cosa? – le dissi. Lei fece una strana espressione, faticai a non ridere, dovevo resistere, altrimenti il mio piano sarebbe fallito prima ancora di iniziare. – Non so a chi ti stai riferendo! A me piace solo il ragazzo che è sempre in panchina con l’Infermiera Ruth nei vostri tornei di calcio, penso che sia il suo fidanzato, anche se è più bello e più giovane di lei. Ma non capisco cosa centra con il tuo improvviso arrivo nella mia stanza – mi disse tornando normale, ovvero con il suo solito sguardo da «io sono superiore a te in tutto». Abituata a quel suo sguardo le dissi facendo un lieve sorriso – Allora penso di esserti d’aiuto. Ti dirò tutto quel che so su di lui, ma ad una condizione – con quelle parole attirai la sua attenzione lei annuì, quasi non ci credetti. – Bene – dissi – Allora siamo d’accordo, tu non ci darai più né ordini né fastidio. Ok? - - Trovo questa tua richiesta inaccettabile. Ma le tue informazioni mi servono, quindi accetto le tue condizioni – mi rispose Danielle – Voglio una prova scritta – aggiunsi lei prese carta e penna e scrisse veramente ciò che avevo detto, lo firmò pure. – Ora parla ti ascolto, sono tutta orecchie – disse. “Ragazze fra cinque minuti salite in dormitorio, ci sarà da ridere!!” dissi mentalmente alle altre, solo Mery mi rispose dicendomi “Glielo riferirò io alle altre, pare che loro non abbiamo sentito niente”, cosa strana non era mai accaduto niente del genere, ma non ci diedi troppo peso. – Innanzi tutto non è il fidanzato dell’Infermiera Ruth, ma è mio fratello, si chiama Thomas – iniziai a dire e subito mi fermò – E per tutto questo tempo non me lo avete mai detto?? Ma che amiche siete? – disse qualcuno tentò di aprire la porta ma Danielle disse urlando – Non potete entrare, voglio stare da sola!! Sto ascoltando la musica, andate a farvi un giro, non disturbatemi!! - . Rimasi stupita per la sua reazione, allora si comportava male pure con le sue amiche oche. – Continua pure, ora non ti interromperanno più – e mi sorrise – Ora è nel mio dormitorio con dei suoi amici per modo di dire, se gli vuoi parlare ti presento e farete poi conoscienza – conclusi, dopo avergli detto tutto su di lui, ovviamente non la verità avevo inventato tutto e la povera Danielle ci aveva creduto. Tanto che mi disse – Aspetta vado a fare un budino di spinaci così glielo porto – e uscì. Tornò presto perché non doveva essere cotto, almeno così le avevo detto – Io sono pronta andiamo. Anzi no, aspetta. Ci sono le tue compagne in camera? – la tranquillizzai dicendole – Stai tranquilla non ti scherzeranno, non sono mica te o le tue amiche di dormitori - . Mentre camminavamo domandai “Siete già lì?” “Sì non ti preoccupare, ma mi puoi dire cosa hai in mente??” mi domandò Chelsy le risposi “Adesso lo vedrai”. Aprii la porta, Kiry mi chiese – Ma dove ti eri cacciata? - - Non sono affari tuoi. Thomas ti presento Danielle, Danille ti presento mio fratello Thomas - . Lui mi fissò stupito poi porse la mano e lei gliela strinse arrossendo come un peperone. Ma non solo mio fratello era rimasto sorpreso, ma tutti quanti e quando sentii una voce dentro di me dire «Vedo che Lapislazzuli ti ha ispirato, ma hai pensato alla reazione della Principessa prima di mettere in atto il tuo piano di vendetta??» a questo non avevo pensato, ma Ametista mi aveva avvertito troppo tardi, oramai dovevo far uscire Thomas con Danielle, almeno per una volta altrimenti lei non avrebbe mantenuto la sua promessa. Thomas disse – Ehm, piacere conoscerti Danielle. Mi dovevi dire qualcosa di importante? Sai altrimenti mia sorella non mi presenta a qualcuno senza un motivo specifico – annuendo lei balbetto – Pi ..piacere an...anche p...per...m...m...me. Ti vol...volevo chie...chiede...chiedere se sab...sabato mi aiu...aiutassi a far la spe...spesa - . Ci veniva a tutti da ridere, specialmente a me e a mia sorella, nessuno però osò neanche sorridere, altrimenti sapevano avrebbero rovinato il mio piano. – Va bene, ok. A sabato allora – accordò Thomas tutta felice Danielle uscì dalla stanza, lasciando cadere per terra il nostro contratto.
Scoppiammo a ridere e mio fratello mi disse – Complimenti un piano di vendetta diabolico, degno di Polly - - Così la prossima volta impari a mettermi come premio in palio a una sfida – ribattei. – Secondo me è il momento migliore di andare. Ci vediamo – disse Trevor saltò fuori dalla finestra e se ne andò. – Aspettami arrivo con te! Conosco le liti di Lisbet e Thomas, sono noiose! Ci vediamo. Ciao ciao – disse Kiry – E io mi aggrego a te, non ho da che litigare è una sua vendetta e io l’accetto come tale. Dopotutto me lo merito anche, forse ho un pò esagerato – disse Thomas. Loro però dovettero farsi le scale e salutare le suore, visto che erano entrati dal portone. Non so come aveva fatto Kiry ad indovinare che ci sarebbe stata una lite, ma non si trattava di me e mio fratello, ma tra me e la mia amica Chelsy. – Perché mi hai fatto questo? Come hai potuto? Conosci bene i sentimenti che provo per Thomas, tutte voi lo sapete e tu che fai?? Lo fai uscire con un altra! E per di più questa altra è Danielle!!! – mi urlò quasi in faccia, io abbassai lo sguardo e dissi desolata – Mi dispiace veramente tanto, ma era la mia vendetta. E poi l’ho fatto per ridere, tutti abbiamo riso!! Non prendertela Chelsy! Ho fatto scrivere a Danielle un contratto dove dice che da ora in avanti ci lascerà in pace. Leggete – porsi loro il foglio. Lo lessero attentamente poi Sally commentò – Sembra incredibile!! Danielle che firma una tregua! Tanto a Thomas non piace Danielle Chelsy, gli piaci tu, anche se non ha il coraggio di dirtelo visto che sei un’amica delle sue sorelle......ooooooooooops, boccaccia mia!! – e si morse la lingua.
La fissammo stupite, “Questo segreto non ce lo aveva mai svelato prima, chissà come fa a saperlo Sally e per quanto tempo ce l’avrà tenuto nascosto?” pensai, sentii i pensieri di Mery “Non lo so sorella, so solo che è la notizia migliore che vorrebbe sentire Polly. Che ne dici? Ma per farlo dovremo recuperare la pietra ancestrale... E se andassimo stanotte?” ci pensai un pò, poi annuii. – Non stai dicendo una bugia, vero Sally? Perché se lo è dimmelo adesso prima che inizi a viaggiare con la fantasia – disse Chelsy Sally le rispose – Te lo giuro!!! Me lo ha confidato, o per meglio dire gliel’ho sentito dire mentre se lo diceva tra sé e sé davanti allo specchio, la sera in cui ci hai invitato a casa tua a dormire. Se vuoi te lo imito. «Ciao Chelsy, come stai? Anche io bene grazie. Ti volevo dire una cosa molto importante. Da quando ti ho sentito suonare il piano al concerto e visto giocare al torneo, mi sono innamorato di te, però volevo nasconderlo pensando a te come un’altra sorella, ho tentato di pensarla così magari mi sarebbe passata e poi non potrei mai mettermi insieme a te sei una delle migliori amiche delle mie sorelle e sei persino più piccola di me, questa cosa non va bene. No, è il discorso che ha qualcosa che non va!! Devo trovare il modo di dirglielo...». Fino ad ora non vi ho detto niente perché aspettavo il momento ideale, e quale momento era meglio di questo? - . – Di che cosa state parlando care? – domandò Suor Lucy entrando in quel istante nella stanza sobbalzammo, non ci eravamo accorte che qualcuno era entrato nel nostro dormitoio – Oh, ciao Lucy. Ci hai fatto prendere un colpo! – disse Charlo sospirando – Sono contenta che ora stai meglio Lisbet. Volete andare a fare una passeggiata rilassante nel parco insieme a me? Vorrei parlare con voi della scomparsa di Polly e della perdita di memoria dell’Infermiera Ruth riguardo ai vostri poteri. Preparatevi, vi aspetto fuori dal portone, non vi preoccupatevi del permesso, ci ho già pensato io - . Facemmo ciò che ci aveva detto, di lei ci potevamo fidare, la consideravamo tutte come una sorella maggiore gentile, paziente e fidata.
Le raccontammo tutto riguardo alla battaglia e alla morte di Polly, non le dicemmo del discorso fatto con Mark o del modo in cui mia sorella fosse stata uccisa dal Re e non dai nemici con cui ci battevamo, sul quel dettaglio le mentimmo. – Ora dicci è vera questa cosa che hai detto riguardo Ruth? – domandò Sally Suor Lucy annuì. Ci spiegò come aveva scoperto che la nostra Infermiera Ruth si era dimenticata tutto quello che era accaduto alla festa del torneo. – Forse è stata Polly, in fondo non le piaceva il fatto che altri sapessero del nostro segreto – notai. – Possiamo sempre chiederlo a lei, adesso la invoco con la pietra ancestrale – disse Chelsy tirandola fuori dalla tasca, io e Mery ci fissammo non pensavamo che oltre alle pietre di Thomas e Charlotte avesse preso anche la pietra dell’arpa. Pronunciò alcune parole incomprensibili e la mia sorella perduta apparve col sorriso dipinto sul volto. – Sentivate già la mia mancanza? Che care che siete!! Buongiorno Lucy, piacere di rivederti, in forma come sempre!! – disse senza mai smettere di sorridere – Complimenti Lisbet! Sono rimasta davvero stupita del tuo scherzo, peccato che non ci avevo pensato prima io - . Le sorrisi dopotutto era sempre la solita, ma sembrava troppo felice, doveva esserci qualcosa sotto, nascosto dietro il suo famelico sorriso. – Gliel’hai già detto? Se non te la senti lo dico io – disse la voce di Riki apparso in quel momento, vedendolo a Suor Lucy venne quasi un infarto poi chiese – Chi è questo giovanotto? - - É il mio più caro amico Lucy, l’ho conosciuto ieri. Ora posso parlare in privato con le mie amiche? – buttò là come risposta Polly, aveva intuito che la verità gliela avevamo nascosta, - Certamente, buon proseguimento di passeggiata – acconsentì Suor Lucy e si incamminò per tornare dentro all’accademia. – Quale sarebbe la notizia? Dimmelo! Cosa riguarda? Su chi è? Nel senso è sul tuo conto oppure è riguardo noi? – domandò saltellando Sally, non riusciva a stare calma quando c’era un segreto che le stavano per dire, ma a mantenerlo era in gamba. – Immagino tu sia Sally, Polly mi aveva avvertito sulla tua reazione ma non avrei mai creduto che fosse così – disse scoppiando a ridere Riki, mia sorella gli tirò una gomitata urlandogli –Non prendere in giro le mie amiche o ti mollo! La notizia sarebbe che quando farete il torneo ho il permesso di venirvi a vedere!! E ovviamente posso anche controllare la mia sostituta. Quando mi sposerò vi inviterò, o meglio verrò qui a festeggiare - . La rivelazione del secolo, Polly si voleva sposare con Riki, però Mery mi fece notare una cosa “A me non sembra molto felice, forse si è fidanzato con lui perché gli manca Mark...” la contradissi dicendole “Ma non dire stupidaggini!! Non avrebbe rischiato la sua vita per una persona a cui non tiene” nel discorso si intromise nostra sorella “No, Lisbet ha ragione Mery. Stare insieme a lui mi sembra di stare insieme a Mark, ora vi spiego meglio. Io ho voluto salvare Riki, perché... Perché anche se lui era morto ed io di conseguenza lo sarei diventata, avrei salvato la vita a Mark. Stella Marina Nera aveva fatto una maledizione su di lui, quando Giallina lo aveva incantato e solo così avrei potuto salvarlo. Vi prego diteglielo appena avrete l’occasione di parlargli”. Impallidimmo come dei cenci, Charlo lo notò e ci ordinò – É meglio che voi due torniate subito a letto o starete ancora male - - Si è meglio, domani sarebbe il mio turno. Quindi dovrebbe andare una di voi due – concordò Polly e Riki – Già e poi il tempo a nostra disposizione è scaduto. Alla prossima! – ed entrambi sparirono.
Subito dopo Mery ed io svenimmo, ci accasciammo a terra e perdemmo i sensi senza neanche rendercene conto. Di preciso non capii mai che accadde in quei minuti di semi incoscienza, vidi Danielle dare ordini a Matematica e lei ubbidì come un cagnolino, poi vidi Mery su una barella che saliva su una ambulanza ed io poco dopo che la raggiunsi, poi caddì nell’oblio più assoluto. Mi risvegliai in una stanza di ospedale, circondata da medici e infermiere super indaffarati, uno di loro disse – Hanno aperto gli occhi! Ora usciamo dalla stanza se c’è bisogno chiamateci – uscirono rumorosamente dalla stanza, mi voltai verso la porta e vidi Mery dall’altro lettino sorridermi e tirare gli occhi al cielo proprio come faceva sempre nostra sorella. Daparte a lei era seduto qualcuno, mi fece segno di voltarmi e lo feci, mi provai a faccia a faccia con mamma in lacrime. – Oh, tesoro!! Ci avete fatto preoccupare da morire!!! Quando la vostra Direttrice ci ha telefonato abbiamo preso il primo volo per raggiungervi! Non è così caro? – mi rivoltai dalla parte di Mery e vidi pure papà in lacrime – Certo cara. Ma l’importante è che ora stiate meglio. Avete fatto preoccupare le vostre amiche, se siete qui dovete ringraziare Danielle, che cara ragazza ha fatto chiamare l’ambulanza tutto a sue spese. Avete fatto un mucchio di controlli presto sapremo cosa avete - . “Sembra che non si accorgano che manchi Polly, come è possibile?” pensai sconvolta “Hai ragione sorella, lo trovo sconvolgente! Chissà dove è Thomas! Preferisco le sue attenzioni che quelle soffocanti di mamma e papà!! Adesso diranno «Oh, ma come siete cresciute! Sapete delle ragazzine cinesi vi assomigliavano molto, lo sapete vero, che eravamo in Cina a dare aiuto a quella povera gente? Ci siete mancate tanto!» quanto ci scommetti Lisbet?” aggiunse Mery entrando in comunicazione con me. – Oh, ma come siete cresciute! Sapete delle ragazzine cinesi vi assomigliavano molto, lo sapevate vero, che eravamo a dare aiuto a quella povera gente? Ci siete mancate tanto! - stavo per scoppiare a ridere, ma per nasconderlo mi misi a tossire. – Oh, Lisbet che brutta tosse, vuoi che chiami il dottore? – - No, grazie papà. Era solo passeggiero – risposi prima che chiamassero tutti quei medici. Bussarono alla porta, dalla mia posizione potevo vedere di chi si trattasse e per poco non ci rimasi dallo stupore. Vedendo l’espressione meravigliata che avevo mi domandò “Chi sta arrivando?” le risposi “Adesso vedrai”. La voce incredula di Thomas raggiunse le nostre orecchie – Mamma! Papà! Che ci fate qui? Pensavo che fosse in giro per il mondo ad aiutare i bisognosi! - - Siamo contenti che tu stia bene figliolo. Ma chi sono tutti questi ragazzi? Non dovresti far entrare i tuoi amici, le tue sorelle non stanno bene! – disse severo papà e mamma aggiunse – E poi a loro non interessa mica la salute delle tue sorelle! Perché non hai portato le loro amiche! - . intromettendosi nel discorso Kiry disse – Che piacere rivedervi! Vi ricordate di me? Sono Kiry l’amico di infanzia di Lisbet, quello dato per disperso – i miei genitori fecero un’espressione pensosa, poi il loro volto si illuminò si erano ricordati – Va bene tu puoi restare, ma voi altri uscite, anzi veniamo anche noi. Se volete vi offriremo qualcosa al bar, prima di farvi parlare con le nostre figlie dovrete parlare con noi – disse mamma. Mery ed io fissammo Thomas come per dirgli «Falli uscire tu, per favore. Non li sopportiamo più! E fai restare i ragazzi», ci fece l’occhiolino poi disse con voce responsabile e di chi la sa lunga – Ma mamma, Lisbet e Mery hanno il fidanzato in mezzo a questi ragazzi. Non vi rivelo chi è, però vi assicuro che tutti sono di fiducia sono dei miei amici. E in più hanno la loro stessa età, sono dell’Accademy Queen! Ora andate a bervi un caffé, qui ci penso io – a quelle sue parole, mamma e papà ci fissarono stupiti, poi uscirono dalla stanza senza dire una parola. Appena furono fuori scoppiammo tutti a ridere. – Bella questa bugia che tra uno di noi c’è il fidanzato di Mery e Lisbet! – disse Nick, gli altri ragazzi si voltarono a guardarlo senza ridere e lui capì di aver appena fatto una gaffe. – Allora come state? – ci domandò Benny – Ho parlato con un’infermiera e mi ha detto che fra cinque minuti avrete i risultati delle analisi e test che avete fatto mentre eravate svenute. Non capisco come possa essere successo – interrompendo la sua riflessione medica Trevor disse – Mark ci ha detto tutto, ci dispiace molto per Polly. Sapete lui non se la sentiva di venire, per questo motivo non è qui. É rimasto ad allenarsi per il prossimo torneo - - Non ti preoccupare è comprensibile – dissi. – Le vostre amiche non sono venute? – domandò Tom a questa sua domanda le rispose Mery – Arriveranno fra trentacinque minuti, in compagnia di Suor Lucy. Lo so perché me lo ha appena detto Chelsy – mi guardò un attimo e riscoppiammo a ridere, solo noi due stavolta i ragazzi si guardarono non capendo il motivo delle nostre risa. Puck disse – Vi posso dire una cosa supersegreta? – lo fissammo intensamente annuindo e lui arrossì non sopportando di essere fissato – Bhé, Mark sta male perché ha fatto un sogno con vostra sorella. Ha detto che ha visto in che modo è morta e ne è rimasto molto scosso. Poi ieri sera ha mollato del tutto Emy, dicendole di non rompergli più le scatole con le sue lettere e le sue visite di lasciarlo in pace e di trovarsi un nuovo futuro marito.Tutto qui - - E questa cosa ti pare supersegreta? – gli domandò Kiry – Cosa è tutto questo casino? Dovrei parlare con voi e i vostri genitori ragazze, fate uscire i vostri amici – disse un’infermiera entrando in quel momento – Guardi che io sono suo fratello maggiore e loro sono i nostri cugini, quindi possono ascoltare. Non si preoccupi dirò tutto io ai nostri genitori – disse Thomas facendole un sorriso a trentadue denti, chissà come ci riusciva con quel sorriso convinceva chiunque. – Bene, allora inizio. Cercherò di usare dei termini facili - - No, no per favore usi quelli medici. Io li capisco e quelli che non so glieli chiederò, ci penserò poi io a spiegare tutto agli zii – disse Benny, alzando le spalle l’infermiera iniziò a leggerci il foglio che si trovava di fronte a lei. – In conclusione, tutti questi controlli non hanno rilevato niente? – domandò Thomas – Esattamente. Nessuno riesce a spiegarsi questo fatto, «mai successo niente del genere nella storia medica» hanno detto – disse l’infermiera – Avete preso in considerazione il fatto che la loro gemella è data per dispersa da stamattina? – domandò Benny stava pensando a una cosa e voleva essere certo prima di dire la sua ipotesi. – Quale altra gemella? I gemelli sono due e poi i genitori hanno affermato di avere due gemelle e un figlio – rispose ingenuamente – Ora se permettete devo andare a controllare altri pazienti – e se ne andò. – Si sono dimenticati di Polly – dicemmo in contemporanea io e la mia gemella, iniziammo a tremare furiosamente Nick e Puck uscirono di corsa per chiamare un medico che arrivò di corsa accompagnato da mamma e papà appena li vedemmo urlammo – SPARITE DALLA NOSTRA VISTA!!! TORNATEVENE IN CINA!! VI ODIAMO!! - , scossi e turbati fecero ciò che avevamo detto e noi ci calmammo addormentandoci. – Perché hanno avuto questa reazione? – domandò il dottore ai ragazzi, Kiry fu il più veloce a rispondere – Stavamo parlando tranquillamente, poi l’infermiera ha detto che loro sono gemelle e si sono agitate - - Ma è così – disse confuso il medico – Si sbaglia doc. Io sono trigemino, la stessa cosa vale per le sue pazienti presenti in questa stanza, solo che a loro manca un terzo componente. Secondo me è questa la ragione di quel attacco che hanno avuto prima, i genitori non vedendo la loro sorella pensano di avere solo due figlie di conseguenza Lisbet e Mery hanno avuto una reazione di nervi – spiegò Benny. Fissandolo sorpreso il medico ci pensò un attimo poi disse – Complimenti, sei davvero un genio ragazzo. Quindi dici che l’ansia per la loro gemella scomparsa le ha portate a fare una crisi? Proverò a parlarne con i miei colleghi. Ora però accettate questo mio consiglio, andate a casa, lasciatele riposare in pace – . Appena la stanza fu vuota aprimmo un’occhio per controllare poi ci mettemmo a sedere sul letto e ci complimentammo a vicenda della nostra recita. Chiudemmo gli occhi ed evocammo la nostra pietra che apparve sotto le nostre sembianze ovviamente proprio come la prima volta, spiegammo loro che eravamo state male e che ci avevano portato in ospedale, ma che noi stavamo bene e dovevamo a tutti i costi andare a parlare con un nostro amico. – Quindi in poche parole volete che vi sostituiamo? Per noi va bene, ma voi dovrete cambiare forma, è rischioso usare il teletrasporto – disse Ametista, Rubino aggiunse – Accettate il mio consiglio, trasformatevi in un passero. Volate, siete veloci e piccoli, quando poi vedrete la persona a cui dovreste parlare pensate alla vostra forma originale ed è fatta. Se altre volte avrete bisogno di scappare, la vostra forma secondaria sarà il passero. Scegliete bene, dunque e fate attenzione - . Seguimmo il suo consiglio e volammo fuori dalla finestra.


 

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Capitolo 28
*** 28. Parte XVIII ***


28. Parte XVIII



Non sapevamo bene cosa ci spingesse ad andare a parlare con Mark, ma sentivamo che dovevamo andarci e così facemmo. Arrivammo nel parco dell’AQ, volammo in cerchio per cercare di avvistarlo, poi lo vedemmo o per meglio dire un pallone mi colpì ed io precipitai con Mery che scendeva giù in picchiata. Una volta raggiunto il prato ci ritrasformammo e Mark quasi si spaventò nel vederci apparire così all’improvviso. – Ma voi non dovreste trovarvi all’ospedale? Che ci fate qua? – domandò Mark da vicino notammo che sul suo viso c’erano tracce di lacrime che venivano ricoperte dal sudore. – Ci hanno sostituito le pietre leggendarie, hanno preso le nostre sembianze, ma non siamo venute fin qui per dirti questo. Bel colpo, mi hai preso in volo – dissi per iniziare un discorso tanto poco dopo l’avremmo cambiato, perché sapevamo bene che avrebbe voluto che andassimo direttamente al punto del motivo della nostra inaspettata visita – Ti stai allenando duramente per il torneo del mese prossimo, faticheremo a battervi - . – Non girare la frittata Lisbet, ditemi il vero motivo della vostra visita – disse seccato Mark – Devo tornare ad allenarmi - . – Saremo brevi, allora. Le pietre ci hanno raccontato che già una volta il prescelto da Lapislazzuli morì per salvare una persona già salvata precedentemente. Ma come hai potuto notare anche tu, Lapislazzuli era nostra sorella. Quindi un metodo per farla tornare in vita c’è – spiegò Mery. – E quale sarebbe? Sono disposto a tutto pur di farla riportare in vita! – disse Mark dimenticandosi del suo durissomo allenamento. Gli dissi io ciò che avrebbe dovuto fare, mettendo in rilievo le cose necessarie per il ritorno di Polly – Sembra una cosa semplice da fare, ma devi essere sicuro al cento per cento. I sentimenti che provi per Polly non li hai mai provati per nessun’altra ragazza? E i tuoi pensieri sono rivolti sempre a lei, dopo la sua morte? Non è necessario che ci rispondi, basta che rispondi a te stesso. Se le risposte delle mie domande è sì, recati quando ti sentirai pronto al lago e pronuncia queste parole «Polly guerriera del Lapislazzuli, mostrati a me! Ti devo parlare!» lei apparirà. Ma fa attenzione, il suo tempo a disposizione è poco devi essere svelto – - Scusami Lisbet ma non ho capito cosa dovrei fare, una volta che l’ho chiamata – mi domandò Mark e Mery gli rispose – Ascolta il tuo cuore, lui ti dirà cosa fare - - Un’altra cosa importante, Polly ci ha detto di dirti questo, che ha dovuto salvare Riki, perché, anche se lui era morto e lei di conseguenza lo sarebbe diventata, ti avrebbe salvato la vita, Mark. Stella Marina Nera ti aveva fatto una maledizione, ti ricordi quando Giallina ti aveva incantato e solo così avrebbe potuto salvarti. É tutto, ciao – aggiunsi.

Detto questo ci teletrasportammo in camera, tanto avremmo ripreso il totale controllo sui nostri corpi senza che le nostre amiche se ne accorgessero. Chiacchierammo per due ore, quando entrò l’infermiera a portarci la cena Suor Lucy disse – É tardi ragazze, dovremo tornare all’AP. Torneremo domani a trovarle, sempre che non le dimettano. Fate le brave voi due mi raccomando! - - Ciao Lisbet, ciao Mery, non fate casino o lo diremo a Matematica!!– ci dissero le nostre amiche e noi scoppiammo a ridere nonostante Lucy scuoteva la testa contrariata dal nostro comportamento. Dopo cena fece irruzione nella nostra camera Danielle agitatissima – Cosa mi devo mettere? Cosa mi devo mettere? Cosa mi devo mettere? Domani è sabato, me ne sono appena accorta!! Come mi devo vestire? Cosa mi consigliate di mettere? Aiutatemi voi per favore – continuava a domandarci “Pensaci tu Mery io non ho la più pallida idea su come rispondergli” le dissi mentalmente. – Calmati Danielle, te lo dico io come ti devi vestire se vuoi fare colpo su nostro fratello. Mettiti una maglietta lillà e una gonna viola non troppo corta, lunga fino al ginocchio. Vedrai come lo colpirai! Ora se non ti dispiace dovremmo riposare, abbiamo avuto molte visite. Ti ringraziamo per il pronto intervento - - Ma di nulla! Grazie del vostro consiglio, voi sì che siete delle amiche non come le mie compagne di squadra! Buona notte allora! – disse sorridendo Danielle, la sentimmo canticchiare mentre chiudeva la porta alle sue spalle. Quando avrebbe scoperto lo scherzo, altro che amiche, ma non potrà farci niente visto che aveva firmato un contratto che Sally aveva già provveduto a farlo recapire alla nostra severissima Direttrice. Ci addormentammo sfinite, era stata una giornata molto indaffarata, agitata e stancante.
Alla mattina ci svegliò il dottore per dirci che se volevamo potevamo tornare in accademia, visto che durante la notte eravamo state sotto osservazione e tutto era andato per il verso giusto – Dovete solo evitare di fare sforzi eccessivi - . Tornammo nell’AP nel pomeriggio, perché volevamo vedere Danielle prima che andasse da Thomas, chissà che reazione avrebbe fatto, volevamo passare anche dai suoi amici, così si sarebbero fatti beffe di lui per una volta. – Veramente hai ideato tu questa bravata Lisbet? Complimenti! Li avverto io gli altri, volete che vi accompagno in macchina? Tanto devo passare di lì – ci disse contento Holly il migliore amico di sempre di nostro fratello. Davanti all’entrata c’erano tutte, tutte nel vero senso della parola. Tutte le allieve dalle più piccole alle più grandi erano lì dietro a Matematica, alle suore e alle altre professoresse, - Attendono il vostro ritorno ragazze! Non pensavo che foste così popolari, ma forse dopo il favore che avete fatto a quella Danielle le cose sono veramente cambiate! Bhé ora vado a prendere gli altri, non voglio perdermi il divertimento!! – disse Holly - Grazie del passaggio Holly – dissi lui rispose – É stato un piacere dare il mio aiuto alle sorelle di Thomas! – scendemmo dall’auto e lui partì velocemente, se una pattuglia lo avesse visto sicuramente si sarebbe beccato una multa salatissima. – Bentornate, state meglio spero. Sapete abbiamo ricevuto la telefonata del dottore della vostra dimissione dall’ospedale, così abbiamo deciso di aspettare il vostro arrivo, ma non pensavamo che sareste arrivate con un veicolo a quattro ruote – disse sorpresa Matematica. – Buongiorno a lei Signora Direttrice Professoressa Matematica, anche a voi Professoresse, non ci dimentichiamo neanche di voi Suore dell’ Accademy Polar, buongiorno a tutte voi – dicemmo in contemporanea io e Mery. – Educate come sempre, nonostante siano state male, davvero notevole – notò con piacere Suor Margaret. Nel frattempo che tutte ci salutavano e porgevano domande, Danielle era davanti alla biblioteca di Oxford ad aspettare Thomas. Fissò innervosita l’orologio, solo in quel momento si accorse che mio fratello non era in ritardo, ma era lei ad essere in anticipo allora si sedette sulla panchina incurante delle occhiatacce che le rivolgevano i passanti. Quando Thomas la vide gli venne quasi un colpo, pensò “Speriamo almeno che non incontri i miei soci, altrimenti non smetteranno di prendermi in giro per il resto della mia vita. Certo che l’ha escogitato proprio bene il suo piano vendicativo” – Ciao Danielle, come sei vestita in modo elegante. Andiamo a fare un giro? – le disse – Grazie. Sì va bene – gli rispose Danielle. Passeggiarono per un pò poi quando si sedettero su una panchina alle loro spalle sbucarono Holly e gli altri. – Ciao amico! Come te la passi? – domandò Holly Thomas gli rispose – Ciao Holly, bene grazie e tu? – sorridendo il suo migliore amico gli rispose – Bene, sai oggi sono venute a trovarmi Lisbet e Mery. Ma non disturbiamolo ragazzi è in dolce compagnia! Ci si vede stasera in sala giochi – e tra lo sghignazzare degli altri amici se ne andarono. “Dannazione, questa me la pagano! Non solo faccio figuracce con una vestita così ma pure i miei amici mi vedono in sua compagnia, hanno proprio esagerato!” pensò infuriato Thomas “Forse però anche io ho esagerato con Lisbet mettendola come premio alla sfida tra Kiry e Trevor, in fondo dopotutto me la sono cercata, così imparo”. Quando all’ora di cena tornò Danielle ci disse che nostro fratello le aveva anche presentato i suoi amici, ma noi sapevamo che non era vero visto che Holly ci aveva telefonato dicendoci che Thomas aveva fatto una faccia vedendolo in compagnia di Danielle, ma noi fingemmo di essere contente per lei e di credere alle sue frottole.
Mamma e papà non ritornarono subito in Cina, rimasero per una settimana a controllare come andavono le ricerche di Polly, cercarono anche loro, ma né io né Mery rivolgemmo a loro neanche una parola. Prima di partire vennero a salutarci in compagnia di Thomas, sperando che con la sua presenza li avremmo salutati. – Mery, Lisbet ci dispiace veramente tanto per il dolore che vi abbiamo causato dimenticandoci di vostra sorella, ma eravamo stanchi del viaggio e in pensiero per voi due – iniziò a dire papà lo interrompi subito dicendo acidamente – Certo da te potrei anche aspettarmelo, ma tu mamma, hai messo al mondo tre figlie e non te lo ricordi neanche? Questo è imperdonabile! - - Cara, posso capire come ti senti, abbiamo avuto molto da fare in questi anni e non ci siamo molto preoccupati per voi, perché sapevamo che vostro fratello si prendeva cura di voi. Abbiamo molti pensieri per la testa, qualche piccola dimenticanza ce la potete anche concedere – disse mamma. – Ve le concediamo già tante! Mai, e dico mai ci avete fatto gli auguri di compleanno o di natale da quando siete partiti per le vostre missioni di soccorso. Non dico regali, neanche una telefonata di auguri o un bigliettino. Da quando abbiamo dieci anni che ve lo perdoniamo, non vi pare abbastanza? Se volete che vi perdoniamo diteci a che data festeggiamo il compleanno io, Lisbet, Polly e Thomas – disse Mery. Nostro fratello stava per scoppiare a ridere, sapeva benissimo anche lui che i nostri genitori non avrebbero mai saputo rispondere a quella domanda anche se era semplice, pure se erano attori famosi, in giro sempre a fare film i genitori di Chelsy si ricordavano del suo compleanno le spedivano i regali, solo i nostri erano troppo indaffarati per pensare ai loro veri figli. – Ehm, non c’è una domanda jolly? – domandò papà mentre mamma si spremeva le meningi per ricordare – É questa la domanda jolly papà credimi, le conosco fin troppo bene – gli rispose Thomas e noi gli sorridemmo lui ce lo fece indietro strizzandoci l’occhio. – Ci sono – esclamò trionfante mamma – Lisbet fai il compleanno il 14 marzo, tu Mery lo fai il 20 aprile, Polly il 30 gennaio e Thomas il 17 ottobre - . – Sei veramente convinta della tua risposta? – le domandò Thomas lei annuì e pure papà. – Risposta errata! Se noi siamo trigemine vuol dire che facciamo gli anni lo stesso giorno!! Su quattro date che avete detto sono tutte e quattro errate!! Tornatevene in Cina e non fatevi più vedere, almeno non da noi. Tanto immagino che avete alloggiato in un hotel, visto che non vi ricordate neanche dove abitate!! – urlammo in coro tutti e tre. Ci rimasero molto male, ma se l’erano cercata, non esiste dimenticarsi dei propri figli sebbene si prendevano cura di molti bambini bisognosi, partirono a testa bassa non ci salutarono neppure, dopotutto la verità fa male.
Passarono due settimane, ci allenammo pochissimo, mancava solo una settimana al torneo e non avevamo ancora deciso chi sarebbe stata la sostituta di Polly, le ragazze che praticavano calcio nell’accademia c’erano tante anche brave, in fondo non volevamo sostituire mia sorella, perché non sarebbe stata all’altezza dei nostri avversari chiunque avremo scelto. Danielle si comportò in modo gentile con tutte noi, per sbaglio una delle sue compagne di dormitoio prese in giro Chelsy per il modo in cui era vestita, subito gli tirò un pugno sul braccio dicendole – Lei si sa vestire non è mica una stracciona come te. Non osare mai più dire niente del genere! Chiedile subito scusa!! O ti butto fuori dalla squadra di pallavolo!! – incredula si scusò immediatamente, il nostro contratto era mantenuto. Lunedì Charlotte andò a fare la spesa ed incontrò Tom che era in compagnia di Mark. – Ciao Charlo, come stai? – le domandò Tom – Bene grazie e voi? – rispose tranquillamente la mia amica – Bene, siamo qui da ore aspettando che una di voi venisse a fare la spesa. Ti dovrei parlare di una cosa molto importante, poi rifeliscila a Lisbet e Mery se vuoi anche alle altre, ma loro due devono sapere questa cosa che ti dirò – disse Mark. Lei ascoltò tutto attentamente, si memorizzò le sue parole alla lettera, poi fece la spesa come d’abitudine camminò tranquillamente, perché se si sarebbe messa a correre le suore a vederla arrivare di fretta si sarebbero insospettite. – Ciao Berta, ti fa niente mettere via tu? Devo andare a parlare urgentemente con le mie amiche – disse Charlo – Ma certo cara, non ti preoccupare che questa vecchia riesce a fare tutto anche da sola! – le rispose Berta – Non dire così! Tu non sei vecchia! Suor Gina è la più vecchia dell’AP, però non dirlo a nessuno! – scherzò Charlotte prima di uscire dalla cucina. Stavamo rimettendo in ordine il dormitoio pulendo ad olio di gomito gli armadi, i comodini, la porta, la scrivania, per terra, i letti e rifarli con le lenzuola pulite quando ritornò Charlo che disse – Pausa amiche! Ho una notizia bellissima! - - Prima togliti le scarpe e lasciale fuori dalla porta, qui è tutto pulito! – disse Sally – Guarda che non sto scherzando – aggiunse quando vide che l’amica non aveva seguito il suo consiglio – E va bene! Ecco fatto ora ascoltatemi bene, al market ho incontrato Tom e Mark – iniziò a dire la nostra amica – Sai che roba – borbottò Sally noi la guardammo male e lei si mise a ridere dicendo – Ma dai ragazze sto scherzando!! - . – Mark mi ha detto di dire a Lisbet, a Mery e anche a voi due se volevate sentire questa cosa «Stasera andrò al lago come mi avete consigliato. Non so se funzionerà, però volevo avvertirvi che io ci proverò. A costo di stare lì tutta la notte, farò di tutto per far ritornare in vita Polly, ve lo prometto» ho detto le sue precise identiche parole - disse con voce speranzosa Charlo – Allora voi credete che ci riuscirà? Spero proprio di sì! Mi sento in parte in colpa per la sua morte, dopotutto è colpa del mio padre biologico! – disse Chelsy scurandosi in volto – No, non è stata colpa tua, lo hai detto tu stessa è colpa di quel pesce troppo cresciuto con una corana in testa – disse per tirarla su di morale Sally. – Io e Mery andremo al lago per vedere con i nostri occhi il ritorno di nostra sorella. Mi dispiace per voi ma non potrete venire, noi abbiamo Ametista e Rubino che ci sostituiranno come hanno già fatto una volta – dissi e Mery annuì aggiungendo – Quel che dice Lisbet è vero, se verreste anche voi, nessuno prenderebbe il vostro posto e se per caso Italiano passasse a vedere se stiamo realmente dormendo e non vi vedesse? Matematica vi espellerebbe per sempre dall’AP! - .
In quel momento iniziò a piovere fitto fitto, la nebbia ci circondò poi vedemmo che dall’acqua saltò fuori Polly che coprì un poco la luna, saltò sul prato atterrando davanti a Mark che rimase a bocca aperta meravigliato. Piovevano insieme alla pioggia i petali delle piante, non si staccarono gli occhi di dosso, ma nessuno dei due voleva rompere quel silenzio che sembrava quasi magico. Io, Mery, Benny e Trevor eravamo nascosti dietro a un cespuglio, inconsapevoli che anche Chelsy, Thomas, Charlo, Tom, Sally, Nick e Puck erano lì nascosti in un altro cespuglio a controllare con i loro occhi se Polly sarebbe effettivamente tornata in vita. Si avvicinarono di un passo poi mia sorella gli disse – Perché mi hai chiamata? Cosa volevi dirmi di importante? - - Volevo sentire la tua melodiosa voce e vederti. Sai forse io l’ho nascosto troppo bene, ma fin dalla prima che ti ho visto mi sei piaciuta, dapprima per la tua grinta che hai quando entri in campo e l’energia che dai alle tue compagne – le disse Mark noncurante delle sue domande. Diventò di colpo molto serio – Sento il bisogno di prenderti per mano, non voglio che quel Riki ti porti via da me, anche se so che non posso raggiungerti là dove sei ora. Però vorrei chiederti una cosa e ti prometto che dopo non ti disturberò mai più - - Dimmi ti ascolto – disse Polly pensando “Chissà cosa mi vorrà mai chiedere il mio dolce Mark, no, non è più il mio dolce Mark da un pò. Ma cosa mi sta capitando? Perché sento il cuore che mi batte fortissimo?”. Il ragazzo le si avvicinò le prese dolcemente con la mano la faccia e la baciò.
Mery si mise insieme a Benny, Polly a suo fratello Mark, mentre io alla fine non scelsi né Kiry né Trevor, ma Holly il migliore amico di Thomas...non so bene neanche io il motivo di questa mia scelta, forse perché non volevo scegliere tra i miei due amici alla quale voglio bene in parità e poi Holly è sempre stato gentile e dolce nei miei riguardi. Non so come ho fatto a non accorgermi che era innamorato di me, forse perché ero troppo indaffarata a pensare ad altre cose come battere la squadra di Trevor e non mi rendevo conto che la persona che amavo era davanti a me, a volte il destino sceglie le vie più difficili per farti trovare l’amore, ma alla fine la si trova, basta aprire gli occhi.


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Finalmente eccoci arrivati alla fine di questa storia orrenda e priva di senso! Mi sento sollevata (giusto perché si è conclusa, per il resto vorrei sparire in un'altra galassia dove nessuno mi conosce) e mi scuso per i vostri neuroni... mi raccomando ora prendete un libro serio e iniziate a leggerlo, magari riuscite a salvare i neuroni prima che decidano di buttarsi dal dirupo (?).
Credo che il mio cervello doveva essere andato in vacanza nel periodo in cui ho scritto questa schifezza, non ho altre spiegazioni. Per non parlare degli errori, a un certo punto ero in dubbio se ridere o piangere xD
Quando ho letto il finale ho avuto un attacco di nausea, sono seria, quanto fa schifo?? Forse quel giorno avevo mangiato mezzo barattolo di miele, perché non è decisamente da me scrivere una cosa del genere... o forse la mia compagna di classe mi aveva fatto il lavaggio del cervello, lei con la sua fissa con la Pausini. Sì, potrebbe essere andata proprio così! Ora capisco perché avevo rimosso dalla mia mente il finale di questa storia e non le ho mai dato un titolo... volevo dimenticarmi della sua esistenza e fingere di non averla mai scritta xD
Spero che chiunque abbia letto questa raccolta si sia fatto delle belle risate. Inoltre ci tengo a ringraziare sia i lettori silenziosi sia coloro che hanno lasciato un commento del loro passaggio :3

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