The good, the bad and the shy - A Dead by Daylight fanfiction

di itachiforever
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 - La nebbia ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 - Il Trapper ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo


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Katherin, Jane e Amy sono tre sorelle, gemelle per la precisione.
Sembrano identiche nell’aspetto, ma sono molto diverse nel modo di essere. Tutte e tre hanno i capelli biondo scuro e grandi occhi azzurri. Per farsi distinguere tengono i capelli in maniera diversa e indossano abiti di colori differenti. Kat ha i capelli corti, Jane li porta raccolti in una coda di cavallo ed Amy sciolti e lunghi ed  è anche l’unica a portare gli occhiali da vista.
Katherin è la più matura, la sostituta della madre quando lei non è nei paraggi. È molto gentile e si sente responsabile delle sue sorelle. È anche l’atleta del gruppo, agile e veloce sin da quando era piccola.
Jane è la tipica ragazza un po’ ribelle e disobbediente che si caccia sempre in qualche guaio. È coraggiosa, testarda, combattiva e anche vendicativa, se le viene fatto un torto. Ma anche se sembra una dura, è davvero una brava persona, specialmente con le sue sorelle.
Amy invece è il loro esatto opposto. È una bravissima ragazza, dolce, timida, sensibile, un po’ pessimista ed insicura. Senza i suoi occhiali è praticamente ceca, non le piace stare da sola, senza le sue gemelle. È anche molto paurosa, ma nonostante tutto le sue sorelle l’adorano. La proteggono sempre, in ogni situazione.
Anche se spesso litigano, fanno pace in breve tempo.
Quando loro, o meglio Jane, decide di andare in campeggio, trascinandosi dietro le altre due, con Amy che le segue poco convinta, non avrebbero mai potuto immaginare cosa sarebbe accaduto dopo.





 
Angolo Autrice
Ciao a tutti!
Questo è il prologo della mia nuova storia ambientata nell’universo di Dead by Daylight. È davvero cortissimo, ma originariamente questa storia l’avevo scritta in inglese, per provare a vedere se riuscivo. Sto scrivendo anche un’altra storia su Venerdì 13 e piano piano sto traducendo anche quella.
Molto presto (stasera o domani) pubblicherò il primo capitolo. Intanto vi lascio con un'immagine fatta da me di come mi immagino sia più o meno Kat.
Spero che questo piccolo progetto vi piacerà! Per ora recensite e fatemi sapere cosa ne pensate!
A prestissimo!
Storia Venerdì 13 ita:
https://www.wattpad.com/409512625-welcome-to-crystal-lake-ita-capitolo-1-l%27arrivo
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3654278&i=1
Storia Venerdì 13 eng:
https://www.wattpad.com/411543798-welcome-to-crystal-lake-eng-chapter-1-the-arrival
Storia DbD eng:
https://www.wattpad.com/411926923-the-good-the-bad-and-the-shy-a-dead-by-daylight
http://villainsinmyheart.deviantart.com/art/The-good-the-bad-and-the-shy-Dead-by-Daylight-Ff-680627911

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 - La nebbia ***


Capitolo 1 – La nebbia

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Jane aveva sentito parlare dell’abbandonata Tenuta Macmillan, un posto che aveva visto giorni ben migliori. E' una grande zona boschiva, una miniera tempo fa, appartenuta ad una ricca famiglia. Qualcuno dice che questo posto è infestato, a causa dei terribili eventi accaduti lì molti anni fa. Alcuni dei suoi amici erano andati lì in campeggio, un posto perfetto per gli amanti dell’horror e del mistero come lei.
Dopo molte insistenze, Jane era riuscita a convincere le sue sorelle ad andare con lei, e ora le tre ragazze si trovano nel bel mezzo della foresta. Sanno esattamente dove sono e il tempo è bello. Non c’è nulla di cui doversi preoccupare. Preparano il campo, accendono il fuoco e montano la tenda, poi si stendono sull’erba a guardare il cielo che si scurisce.
“Ci divertiremo un mondo, e voi che non volevate neanche venire” dice Jane.
“Non volevamo venire perché ci metti sempre nei guai quando ti accompagnamo in questi posti strani” replica Kat.
“Ti ho detto che è sicuro, nessuno saprà che siamo state qui. Questo posto è abbandonato a se stesso da anni. Tu che ne pensi, Amy? Ti piace qui?”
“Sì, mi piace, è un posto tranquillo. Finchè ci siamo solo noi mi va bene” Afferma Amy.
“Non preoccuparti sorellina, non ci sono né fantasmi né psicopatici qui…probabilmente” Dice Jane con un piccolo ghigno rivolto alle sue sorelle. Amy rabbrividisce e Kat dà una gomitata a Jane, insieme ad un’occhiataccia. Ma Jane non si fa certo intimidire.
“Forza pigrone, diamo un’occhiata qua intorno” dice alzandosi.
“Non andrò a girovagare nella foresta con questo buio, Jane”
“Guastafeste. Vieni con me Amy” Jane prende le mani della sorella e la fa alzare.
 “Ehm…Non sono sicura di volerlo fare…”
“Andiamo ragazze! Vi ho detto che non c’è nulla di cui preoccuparsi” ma a causa delle occhiate insicure e del silenzio delle due gemelle, continua “Guardate, va bene, io vado e voi mi aspettate qui”
“Che cosa?! Assolutamente no!” Kat salta in piedi, inseguendo la sorella che continua imperterrita a camminare. “Uff…andiamo con lei, Amy”
Jane si volta a guardare, un sorriso trionfante stampato sul suo viso.
Camminano per un po’ nel bosco, il silenzio interrotto solo dai gufi e dai grilli. Una leggera brezza scuote le chiome degli alberi e muove  le foglie a terra.
Improvvisamente si alza una fitta nebbia, oscurando e nascondendo loro il mondo circostante. Le tre ragazze subito si cercano, riuscendo a prendersi le mani. Anche se sono a pochi centimetri di distanza non riescono a vedere niente o nessuno. La paura inizia a impossessarsi di loro. Amy stringe il braccio di Kat, che a sua volta si aggrappa alla maglietta di Jane.
“C-che succude?” chiede Amy, la più spaventata.
“Non preoccupatevi, è solo nebbia.” Dice Jane, cercando di mostrarsi sicura come al suo solito.
“Mai vista una nebbia del genere…ritorniamo al campo” Kat guida le due sorelle. Avevano sempre camminato dritto, dovevano solo girarsi e fare la strada del ritorno alla stessa maniera. Ma più camminano, più tutto diventa nero. Non sanno più quanto tempo e passato, né dove si trovano adesso.
 Finalmente però la nebbia inizia a diradarsi. Ora possono vedere di nuovo, ma dove sono finite? Non riescono a riconoscere il posto in cui stanno.
“Oh mio Dio…Katy…” Amy guarda in alto, sopra di lei, stringendo il braccio di Katherine. Le altre dua alzano lo sguardo.
“Ma che cazzo?!” esclama Jane, sobbalzando leggermente.
 Sopra di loro, appese ai rami di un grande albero, carcasse di bovini in decomposizione. Attorno a loro balle di fieno e barili.
“Jane dove siamo?!” Grida Kat, arrabbiata con l’avventurosa sorella e stringendo a se Amy.
“Non lo so! Questo-questo…”
“Hey! Che diavolo credete di fare?!” Una ragazza dai capelli neri, coperti da un berretto, e coi vestiti insanguinati si avvicina a loro.
Le tre la guardano alquanto sconvolte. “Cosa? Chi sei tu? E dove siamo?” Le chiede Jane, un po’ agitata.
“Oooh no, non tre novelline proprio a me!” Chiaramente non è molto felice di vederle. “Da dove venite?”
“Eravamo in campeggio nella Tenuta Macmillan…poi siamo state avvolte da una strana nebbia e ora siamo qui” Le dice Kat.
“Sì, ma qui dove?” Continua Jane. Amy si limita a guardarsi intorno terrorizzata.
 “Vi siete messe in un bel guaio, ragazze. Avreste dovuto andare da qualche altra parte. Non siete più nella Tenuta Macmillan, siete alla Fattoria Coldwind”
 “COSA?!”

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 - Il Trapper ***


Capitolo 2 – Il Trapper

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“Vi siete messe in un bel guaio, ragazze. Avreste dovuto andare da qualche altra parte. Non siete più nella Tenuta Macmillan, siete alla Fattoria Coldwind.”
“COSA?!”

“State zitte! Volete farci ammazzare?” la ragazza con il berretto sbotta contro le tre, già esasperata da loro. Di nuovo, riceve un sonoro “Cosa?!” come risposta.
“Ok, ho capito. Venite con me, non possiamo parlare qui.” Sbuffa. “Fate attenzione, non fate rumore e non fatevi vedere da nessuno.” La ragazza si accovaccia e guida il piccolo gruppo, andando abbastanza veloce pur essendo in quella posizione non proprio comoda.
Le sorelle fanno quel che possono per starle dietro, chiedendosi cosa stia succedendo e perché. La ragazza si ferma dietro un angolo formato da un gruppo di muri di legno malandati. “Ascoltate, siamo intrappolate in questo posto con un killer psicopatico che vuole appenderci a dei ganci da macellaio. Dobbiamo riparare cinque generatori, poi potremo aprire i cancelli e scappare. Capito? E non ditemi di nuovo “Cosa”!”
“Ma perchè vuole ucciderci? Non sappiamo nemmeno come siamo finite qui…” Dice Amy con voce tremante, come lei del resto.
“Non abbiamo tempo per le spiegazioni. Prima scappiamo, poi parliamo.” Il suo tono rivela chiaramente la sua irritazione. Sembra che non sia una persona molto paziente, e già Jane le manda occhiatacce di fuoco.
“Ok, ma come ti chiami?” Le chiede Kat.
“Nea. E voi siete?”
“Io sono Katherin, questa è Jane e questa è Amy. Siamo ge-“
“Gemelle, si, lo avevo già capito” Taglia corto Nea, iniziando ad andare verso uno dei generatori di cui aveva parlato.

Mostra loro come aggiustarlo molto velocemente, così ora Nea, Kat e Jane lavorano su quello, mentre ad Amy è stato affidato il compito di fare la guardia, osservando l’area circostante per avvisare le altre ragazze in caso di pericolo.
Amy stessa non pensa che questa sia una buona idea: si fa facilmente prendere dal panico e non riesce a fare più nulla.
“Quindi, da chi stiamo scappando?” Jane rompe il silenzio che si era creato tra di loro, disturbato solo dal rumore del generatore che cerca di tornare in funzione.
“Non lo so, probabilmente dal Trapper, dato che non abbiamo sentito rumori particolari, o magari dalla Hag.” Risponde Nea.
“Credo di non seguirti…”
Nea sbuffa di nuovo. “Il Trapper è un uomo gigantesco, con una maschera e una grossa mannaia che piazza trappole per orsi in giro. La Hag è una donna deforme che mette un altro tipo di trappole.” Viene interrotta dal generatore che torna alla vita, accendendo le luci alle quali è collegato e illuminando l’area circostante.
“R-ragazze?” Amy fissa spaventata un punto di fronte a lei.
“Cosa?” Chiede Nea, alquanto acida.
“E’ q-quello il T-Trapper?”

Nea guarda verso lo stesso punto. Una massiccia figura sta camminando verso di loro a passo svelto, una specie di grosso machete in una mano e una trappola per orsi nell’altra.
“CAZZO! TI AVEVO DETTO DI STARE ATTENTA!” Nea corre subito via, senza curarsi delle ragazze nuove. Non le importa di loro, che stanno cercando di tenere il suo passo e di correrle dietro.

Il Trapper osserva le sue quattro vittime correre via. Tre di loro sono nuove, non le ha mai viste prima. L’altra è Nea, quella piccola stronzetta. Tutti i killer la odiano. Ma oggi non le permetterà di scappare.
Con la sua velocità, per lui è facile raggiungere le ragazze e in breva la sua prima vittima sta già sanguinando. Ha colpito la ragazza coi capelli corti e la maglietta viola. Si era messa di fronte a lui per proteggere la ragazza con gli occhiali, prendendosi il colpo che aveva diretto all’altra dritto tra le spalle, urlando dal dolore. Quanto adorava quel suono…

“KAT!” Le altre due ragazze bionde urlano il suo nome, preoccupate, ed entrambe la aiutano ad allontanarsi il più possibile. Nea è scomparsa, lasciandole indietro.
Lui ha già visto quanto quella ragazza possa essere egoista, ma questo è crudele. Non può aggiustare quattro generatori da sola, e queste tre ragazze sono da considerarsi già morte. Quindi decide di lasciarle stare per il momento, sorpassandole con la sua velocità sempre maggiore, e andando a cercare Nea. Giocherà dopo con loro.

Vedendo che ha deciso di lasciarle stare, le ragazze si fermano e Kat può finalmente sedersi accanto ad una pila di pneumatici, recuperando un po’ di fiato.
“Oh Katy mi dispiace così tanto! È tutta colpa mia, io avrei dovuto essere colpita, non tu!” Le lacrime iniziano a cadere copiose lungo il viso di Amy, scossa dal pianto.
“Non preoccuparti Amy. Sto bene, e noi non possiamo restare qui, siamo troppo scoperte.”
“Fammi vedere” Jane scopre la schiena della sorella, osservando la ferita.
“Come ti sembra?”
“Mmh…non credo sia troppo grave, ma ti servirebbe un dottore.
“Oh mio Dio, mi dispiace Katy” Amy guarda sua sorella con gli occhi gonfi, sentendosi profondamente in colpa per quello che è successo. Non è la prima volta che per difenderla le sue sorelle ne pagano le conseguenze.
“Sta calma Amy, non agitarti. Possiamo farcela.” Jane prova a rassicurarla, accarezzandole la schiena.
“Giusto. Ripariamo questi generatori e poi potremmo andarcene.” Conferma Kat.
“O-ok…” Amy si asciuga le lacrime, cercando di contollarsi, mentre Katy invece si alza, pronta ad andare. Trovano un altro generatore in mezzo a quella che sembra una coltivazione di mais e iniziano ad aggiustarlo.

“Siete riuscite a vederlo bene?” Chiede Jane.
“Sì…è spaventoso. Hai visto quella maschera?” Risponde Katherin, inquietata.
“Certo. Bel sorriso, vero? Anche la trappola e la mannaia non sono male comunque.” Dice Jane, un po’ sarcastica e un po’ sincera.
“Jane, davvero? In una situazione così?” Kat è a dir poco incredula. Anche adesso sua sorella riesce ad “apprezzare” i serial killer, da brava fan del genere slasher e horror.
“Bhe, ci ha lasciato andare, magari voleva solo quella Nea.”
“Non dovremmo aiutarla?” Chiede Amy, anche se l’idea di andare dietro a quel tipo non le piace per nulla.
“Non lo so. Ci ha lasciato a morire.” Dice Jane, che a pelle prova una certa antipatia nei confronti della sconosciuta.
“Ma noi non siamo come lei, e l’aiuteremo…se riusciamo a trovarla.” Afferma Kat, sicura anche se preoccupata.
“Ok, facciamolo.” Alla fine Jane accetta, anche se con una punta di scocciatura nella voce.

Intanto sono riuscite ad attivare il secondo generatore e presto sentono anche il terzo. Le tre si dirigono verso il rumore di quest’ultimo, verso una casa di legno dall’aria pericolante. Vedono Nea saltare giù dal primo piano, con un atterraggio bilanciato perfettamente, e continuare a correre. Anche il Trapper salta giù, come se fosse la cosa più normale del mondo.
“Lasciami stare bastardo!” Gli urla contro Nea, girandosi solo un istante.
“Ecco qualcosa da non fare con qualcuno come lui.” Commenta Jane ad alta voce, ma senza rivolgersi alle sue sorelle.
Improvvisamente un lancinante urlo di dolore arriva da Nea, la cui gamba è adesso bloccata da una trappola. Lo scatto che tutte hanno sentito le fa rabbrividire, per quanto sia durato solo un attimo, ha fatto percepire tutta la sua forza.
Il Trapper è subito sopra Nea, sovrastandola con la sua imponente mole. La colpisce con la sua mannaia insanguinata e le libera poco delicatamente la gamba.
“Non provare a toccarmi!” La voce di Nea è rotta dal dolore e dalle lacrime che ne conseguono.

Il killer nota con una certa soddisfazione che le tre ragazze stanno osservando la scena. È il momento del suo premio. Nea sta cercando di strisciare via, ma lui le mette un piede sulla schiena, schiacciandola e bloccandola al terreno.
“No!” Nea ora inizia a chiedere aiuto, avendo già capito cosa la aspetta. Le tre ragazze, immaginando cosa sta per succedere, si affrettano e li raggiungono, mettendosi di fronte ai due, ma tenendo un certa distanza di sicurezza dal killer.
“Aspetta! Non devi farlo per forza, lasciala andare!” Jane prova a parlare con lui.
Questo gesto sorprende non poco il killer. Nessuno dei sopravvissuti parla con loro, eccetto che per implorarli o insultarli. Ma lui non ha nessuna intenzione di lasciarla andare, ha un conto in sospeso con lei. Queste nuove ragazze non hanno ancora capito in che situazione si trovano, apparentemente. Glielo mostrerà lui.
“Ma che cazzo stai facendo?! Aiutatemi!” Le urla Nea.
“Ci stiamo provando!” Le risponde Jane arrabbiata, stanca del comportamento di quella ragazza. Stavano cercando di aiutarla! Che si aspettava? Che saltassero addosso a quella montagna di muscoli e che lo pestassero?
“Siete inutili!” Le dice Nea, poi si rivolge al killer. “Lasciami stronzo!”
Il Trapper semplicemente alza la sua arma e la cala con forza su Nea. Urla e sangue fuoriescono dal suo corpo. Lui la colpisce più volte, fino ad ucciderla e anche dopo. Ha sacrificato il suo Memento Mori di avorio per questo, ma ne è valsa la pena. Ha goduto di ogni singolo urlo, sentendo il suo potere crescere ad ogni goccia di sangue versato.

Le tre ragazze sono rimaste lì, pietrificate dal terrore, guardando il corpo senza vita di Nea sparire come cenere bruciante trasportata via dal vento.
Nelle loro espressioni lui può vedere la paura, ma negli occhi della ragazza con la coda c’è anche dell’altro. Potrebbe essere rabbia? Sì, è rabbia, ma non è rivolta a lui. È arrabbiata con Nea. Riconosce quell’espressione. È quella che ogni killer ha al solo pensiero di quella irritante ragazza, ora morta.

Ma in ogni caso non c’è tempo per pensare a questo. Il gioco non è ancora finito.

Adesso tocca a loro.

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