Anima ritrovata

di Lady_Michi1
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** capitolo 10 ***



Capitolo 1
*** capitolo 1 ***


Capitolo 1


14 luglio 1789

Il simbolo della monarchia , la Bastiglia , era caduta , il fumo scuro e denso dei cannoni ś innalzata al cielo 
ed urla festanti riempivano ľ aria , satura del odore acre della polvere da sparo e del sangue.
I soldati della Guardia Metropolitana avevano affiancato i cittadini di Parigi ma , a guidare ľ assalto decisivo
Non era stato il Comandante De jarjayes ...lei...lei aveva perso la vita sotto quelle mura , colpita da un cecchino.
Molti altri soldati erano caduti quel giorno ,compagni di vita quotidiana , di gioie e miserie , corpi straziati che 
giacevano tra la polvere , dilaniati dai colpi inferti .
Il Comandante in seconda , eroe di quel giorno , Alain De Soisson , stanco , sudicio di sudore e polvere con gli occhi 
sbarrati , in ginocchio sul selciato , era attonito , incredulo di fronte alla vittoria che , stranamente non donava gioia.
Nella mente, una voce amica gli ripeteva :
-" Prenditi cura di lei "- 
ma non gli era stato possibile adempiere a quella promessa!
E non ć era stato tempo per dirle addio , era corso alla battaglia per volere di lei , il suo ultimo disperato ordine da 
comandante.
Lei, così dannatamente odiata , rifiutata , poi stimata ed infine persa .
Aveva provato attrazione per lei , la donna del suo amico , sentimento prontamente represso nel suo cuore perché 
Alain sì , era un figlio del popolo , un avventore delle betole piú malfamate , dove spesso annegata le sue miserie tra 
vino e belle donne ma , era un uomo ď onore e rispettava André.
-" Prenditi cura di lei "-
nuovamente quelle parole nella sua testa e , questa volta ebbero ľ effetto di scuoterlo dal torpore e rialzandosi
S'incamminó verso il luogo dove ľ aveva lasciata .
-" Devo rivederla , devo dirle addio , la devo riportare da André ! " -
Si fece largo , tra la folla , stava accadendo ľ impensabile , un mare di folla lo strattonava ovunque.
Riuscì faticando a tornare nel vicolo dove ľ aveva lasciata , le gambe molli , lo sostenevano a stento .
Trovó solo il sangue rappreso sul selciato , a riscontro del corpo morente di Oscar , adagiato con cura a terra 
ma di lei ora , non vi era traccia .
Una morsa gli strinse il petto e quella voce , simile ad una cantilena , gli riempiva la mente. 
-" Prenditi cura di lei "-
Dovette appoggiarsi con un braccio al muro della palazzina per non cedere ,
-" Ma dove vi hanno portata comandante ? " - 
si ripeteva Alain .
Troppa la confusione nella sua testa e poi , un iilluminazione;:
- " La chiesetta , ľ avranno deposta accanto ad André " -
e lentamente s' incamminó per raggiungere le spoglie dei suoi amici
 

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Capitolo 2
*** capitolo 2 ***


Capitolo 2 Un violento temporale si abbatté sulla cittá di Parigi, una pioggia torrenziale sembrava voler purificare e spazzare via le tracce delle collutazioni di qualche ora prima. Alain tolse la giubba beandosi del refrigerio che il cielo gli offriva. Si chinó a ridosso del muro di un' abitazione, in un vicolo deserto, gli girava la testa ma non era il momento per lasciarsi andare, non ancora. Giunto ai gradini della chiesetta dov' erano conservati i resti di Andre, Alain si fermó brevemente ricordando la sera precedente, quando aveva riposto il mantello sulle spalle di Oscar, prostrata dal dolore, seduta proprio su quei gradini e l' aveva lasciata a se stessa nell' intimitá della sua muta disperazione. Non aveva osato rompere quel muro di silenzio e quel mantello rappresentava l' abbraccio che avrebbe voluto poterle offrire ma non ne ebbe il coraggio. Era la donna del suo amico e lui non era...nessuno, tantomeno per lei. - " Stupido uomo! " - si ripeteva. Quanto rimpiangeva ora quell' abbraccio che non le aveva donato, poter stringerla almeno una volta ed affondare il viso tra i suoi capelli setosi. - " Bastardo ! Il corpo di Andre non é ancora sepolto e tu pensi a godere del contatto con la sua donna ! " - un pensiero che si faceva largo nella sua mente insinuandosi sottopelle, come un marchio stampato a fuoco nel suo cuore. Entró nella chiesetta, dove fu investito da un odore di morte che lentamente scivolava in putrefazione, procedimento accellerato dal caldo torrido di quei giorni di Luglio. Ai fianchi della navata, erano disposte le casse aperte ed i corpi erano ricoperti da fiori di campo, omaggio dei famigliari ed amici delle vittime. Il povero Andre era in mezzo a loro, in attesa di una degna sepoltura.Anche nella morte, era bello Andre , emanava un' aria serena, tranquilla di chi, come lui, aveva da poco raggiunto la felicitá completa con la donna che amava da tutta la vita. Ma quanto impietoso era stato il destino con lui? Con loro? Unicamente rei di essere appartenuti a ceti sociali diversi, in un periodo sbagliato dove l' apparenza contava molto piú della sostanza. Si fece strada tra le casse ma non riuscía vedere il Comandante Oscar ed Alain fu colto da una morsa al petto: possibile che il corpo fosse stato straziato dalla folla inferocita? Perché quello accadeva ai nobili in quei giorni in cui la follia pura, aveva accecato anche gli animi più placidi. Si sentí soffocare corse fuori da quel luogo di morte. Si sedette sugli stessi gradini dove aveva preso posto lei la sera precedente. Una tregua era giunta dal cielo e si respirava un' aria decisamente più fresca . Con le prime ombre della sera, Alain si alzó barcollando, stanco nel fisico e nella mente. Senza neppure accorgersene, giunse a Le Petit Fleur una locanda poco frequentata e decise di ristorarsi per evitare di perdere quel barlume di luciditá che gli era rimasto. Dopo il lungo bagno e l' appetito quasi assente, non riuscí a chiudere occhio cosí preferì uscire, camminare per le vie piú tranquille di periferia e struggersi al suo ricordo sentendosi impotente come mai prima d' ora. Oscar, la prima donna a fargli battere forte il cuore, quella che non avrebbe mai avuto e forse per questo la piú ambita ma, sicuramente la piú amata. Stremato si abbandonó al sonno, rannicchiato in un vicolo cieco. ***** Un nuovo giorno, forse il piú pietoso, risvegliava la Parigi del 15 Luglio 1789, dopo una notte di festeggiamenti si dovevano fare i conti con le vittime dei cruenti scontri del giorno precedente. Alain non sapeva che fare, non aveva piú una casa perché l' aveva venduta quando erano morte sua madre e la giovane Diane. La caserma della Guardia Metropolitana era la sua ubicazione ma ben presto l' edificio sarebbe stato posto sotto sequestro dalle Guardie Reali di Sua Maestá . Avrebbe anche dovuto andare a palazzo Jarjayes per comunicare la dipartita di Oscar ed Andre ma, come avrebbe reagito il Generale alla morte della figlia traditrice? Giá una volta aveva tentato lui stesso di giustiziarla . assorto com' era nei suoi pensieri innavvertitamente, si scontró con una giovane donna che rovinó a terra. la donna si scusó e senza neppure guardarlo negli occhi, raccolse le lenzuola cadute , - " Perdonate madame, posso aiutarvi? " - - " No grazie monsieur, scusate vado di fretta! " - rispose la donna e mentre svoltava l' angolo Alain fu travolto da un fugace ricordo, - " Aspettate vi devo parlare, fermatevi! " - Le gridó e raggiungendola la bloccó , - " Mi ricordo di voi eravate tra le persone che hanno soccorso il Comandante De Jarjayes, le avete asciugato il sangue dalla fronte! " - - " Vi sbagliate monsieur non conosco né voi né il Comandante De Jarjayes! " - rispose una Rosalie terrorizzata mentre cercava di liberarsi dell' uomo, - " Vi prego sono un ex soldato, ho combattutto sotto la Bastiglia , ero amico di Andre. Ditemi solo dove posso trovarla, voglio poter dirle addio " - chiese accorato Alain, - " Vi sbagliate io....- " cercó di farfugliare Rosalie ma cogliendo la sincera disperazione negli occhi scuri di Alain, fece cenno col capo di seguirla. - " Perdonate monsieur ma non é semplice capire di chi ci si puó fidare. Madamigella Oscar ha fatto molto per me e soccorrerla é stato il minimo. Saró sempre in debito con lei, mi aveva accolta quando non avevo piú nessuno e non lo potró mai dimenticare. Farei qualunque cosa per lei " - si scusó con enfasi Rosalie. - " É a casa nostra adesso , abbiamo poco da offrirle mio marito ed io ma glielo doniamo col cuore. Il dottore é con lei " - e detto questo, entrarono in una piccola casupola, dove gli presentó Bernard - " Abbiamo questa cucina ed una camera ma l' abbiamo messa a disposizione di madamigella Oscar, venite " - La stanza da letto era piccola ma piacevolmente in ordine ed un leggero venticello faceva ondeggiare le tendine candide delle finestre. La luce fioca rendeva appena visibili due figure, il dottore salutó con un lieve cenno del capo ma Alain non rispose, attorno a lui non esisteva piú nulla e nessuno, i suoi occhi erano posati su quel corpo di donna abbandonato in quel letto troppo grande per lei. Ad ogni passo i particolari gli divennero piú nitidi, il viso pallido, le profonde occhiaie scure, le labbra ceree, le braccia sottili adagiate lungo il corpo esile, coperto solo a metá da un lenzuolo leggero. La camicia in cotone attiró lo sguardo di Alain, gli era parso di scorgere un' impercettibile movimento della stessa. - " É molto forte e fortunatamente le ferite non erano molto profonde come si sospettava all' inizio" - Viva! Era viva ,il dottore ebbe timore che l' uomo potesse svenire per quanto pallido era divenuto Alain. Cadde sulle ginocchia e portandosi la mano di Oscar alle labbra, scoppió in pianto. SCUSATE NON SO USARE L' HTML

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Capitolo 3
*** capitolo 3 ***


Capitolo 3

16 luglio 1789
La notte era trascorsa tranquilla per Alain, il pianto liberatorio al capezzale di Oscar, l' aveva imbarazzato 
non poco, presto peró, indossó la solita maschera di straffottenza che lo distingueva ed il disagio sparí.
Era vissuto nella convinzione che, ad ogni sua azione, doveva far fronte solamente a se stesso e dei 
commenti degli altri, non se ne importava affatto.
La notte precedente , aveva dormito in cucina, sul pavimento, adagiato su di una coperta, tutto ció che i 
cogniugi Chatelet erano in grado di offrirgli.
Piú volte era andato a controllare Oscar e bearsi nell' ascoltare il flebile respiro che aveva saputo ridare
la vita anche a lui.
In tarda mattinata Oscar riprese conoscenza, Alain, Rosalie e Bernard, piombarono immediatamente in
camera attirati dai suoi mugolii. 
Alain le accarezzó dolcemente il volto col dorso della mano ed Oscar, schiudendo leggermente gli occhi
non seppe visualizzare i contorni delle figure che aveva accanto, tutto era avvolto in una fitta nebbia.
 - " Andre..." -
chiamó con un filo di voce,
- " Andre sei tu ? " - 
- " Sono Alain Comandante, siete stata ferita, non ricordate? Qui accanto a me ci sono Rosalie e Bernard
Chatelet . Siete in salvo, " 
Lentamente la vista divenne piú nitida, avvertiva delle fitte lancinanti alla testa, vicino alla tempia e con 
movimento cauto, avvicinó le mani, dove scorse una fasciatura che le circondava il capo e d' un tratto 
ricordó, una serie di immagini sfuggenti ed in rapida successione: Andre spirato tra le sue braccia, la
notte trascorsa a vagabondare senza meta, affranta dal dolore, la voglia di raggiungerlo, la presa della
 Bastiglia...il volo di una colomba tra il fumo dei cannoni l' aveva distratta e poi l oblio!
Il vuoto assoluto l' aveva trascinata in un vortice senza ritorno, dove presente e passato si fondevano
in una sola grande luce.
Rapidamente tentó di alzarsi, 
- " Andre, Andre! " - 
Prontamente Alain la soccorse evitando che rovinasse a terra, la testa le pulsava ma inizió ad urlare
cercando di scansare l' uomo,
- " Calmatevi Comandante, va tutto bene. " -
cercó di rasserenarla Alain,
- " Non va tutto bene, il mio Andre non c' é piú! " -
rispose trai singhiozzi, 
- " Non vi fa bene agitarvi cosí madamigella, siete molto debole " - 
- " Non capisci Rosalie? Io devo andare da lui, non lo voglio abbandonare in una fossa comune! 
Voglio sapere dove riposa ...lui...lui é mio marito! " - 
Quelle parole sbalordirono Rosalie, seppur le fosse nota la forte sintonia tra loro, nulla le avrebbe 
fatto supporre che anche l' amore gli unisse.
- " Mi occuperó personalmente delle esequie Comandante ma voi dovete calmarvi e lasciarvi curare" -
disse risoluto Alain, 
- " Vado ad avvisaré sua nonna, é giusto venga messa al corrente, Andre lo avrebbe voluto . " -
Pesanti incombenze gravarono su di lui, dall' organizzazione dei funerali allo straziante incontro con 
una vecchina che, prostrata dal dolore si accasciava al suolo.
Ricordó con amarezza il Generale Jarjayes, intento a soccorrere la governante, il suo iniziale smarrimento
e l' ombra del sollievo nel saper viva la figlia.
Furono solo pochi istanti perché la rettitudine, il dovere che anteponeva la Corona ad ogni altra cosa, non 
lo potevano far gioire di quella figlia scellerata e traditrice.
- " Ti offró il dono della libertá soldato, siete reietti, traditori della Corona, che Dio possa perdonare le 
nefantezze che avete compiuto! " -
fu il congedo del Generale,
- " Soldato Soisson prenditi cura di mia figlia, falla fuggire da Parigi in modo che la credino deceduta! " -
furono invece le parole accorate del padre al quale fuggí una sottile lacrima, prontamente fermata da 
una mano. 

                                                                               *****
Oscar si riprese lentamente, le ferite all' addome, necessitavano di costanti cure, tanto che la stanza, 
dove riposava, era satura del puzzo che il medicamento emanava, un misto di erbe macerate, ridotte in
poltiglia, da applicare sulle tre ferite.
Se durante il giorno riusciva a mantenersi tranquilla, la notte era assalita da incubi costanti.
Una notte, Alain, Rosalie e Bernard, furono svegliati di soprassalto da urla agghiaccianti! Il soldato fu il 
primo a piobare in camera, trovando una Oscar che gridava il nome di Andre a squarciagola, con il viso
rigato di lacrime.
Era al centro della stanza, si tratteneva per gli avambracci ed era piegata dal dolore, avvolta dalla camicia
da notte che risaltava il corpo sempre piú magro.
Alain la strinse con entrambe le braccia, tenendola da dietro e, con voce pacata, le sussurró all' orecchio:
- " Sfogatevi pure, lasciate uscire tutto questo dolore, non  abbiate timore " -
e lentamente Oscar si calmó.
Rosalie guardava dall' uscio, con le mani alla bocca, cercando di soffocare i singhiozzi, circondata dalle 
braccia di Bernard.
Le notti successive, Alain spostó il proprio giaciglio di fortuna in camera di Oscar, riuscendo cosí a 
soccorrerla durante le crisi notturne, come quella in cui, dopo aver gridato, non  riuscí piú a respirare.
La portó sul balcone confortandola con le sue parole dolci: 
- " Respirate oscar, respirate lentamente, sono qui con voi appoggiatevi a me " -
e lentamente Oscar si calmó e, scivolando tra le braccia di Alain, scoppió in singhiozzi.
Abbracciare quel corpo cosí esile e provato, provocó molta pena all' uomo, ricordó la sua dolce Diane e 
prese ad accarezzarle i capelli.
- " No ! " - 
disse Oscar sgranando gli occhi ed indietreggiando da lui,
- " Non toccarmi! " - 
ma colta da un violento colpo di tosse, cadde sulle ginocchia coprendosi la bocca con la mano.
Il terrore si impadroní di Alain quando vide il sangue colarle dalla bocca,
- " Chiama il medico Rosalie ! " -
urló Alain anche se conosceva giá il nome della terribile malattia che l' aveva colpita.
                                                                     *****
Il medico raggiunse i tre in cucina, aveva visitato Oscar e non furono buone notizie:
- " Quella donna é affetta da consunzione, dovreste portarla via da Parigi, le gioverebbe aria di mare
ma non ci sono molte speranze! " -
- " Dottore che dite ? " -
chiese Rosalie spaventata,
- " Il fisico é molto debilitato, potrebbe non farcela! É un lungo viaggio me ne rendo conto, le coste piú
vicine sono quelle della Normandia. Se ve la sentite provate a farle cambiare aria, qui morirá a breve! " -
La situazione si preannunciava disperata.
- " Prenditi cura di lei " - 
una voce si insinuó in lui ,
- " Andre amico mio, farei di tutto per lei ! " -
si sorprese a pensare Alain.
Congedato il dottore, Alain e Rosalie tornarono in camera a controllare Oscar che nel frattempo, si era
giâ levata dal letto,
- " Madamigella avete sentito il dottore? Dobbiamo partire, per la vostra salute. " - 
esordí la ragazza,
- " Anche per la vostra incolumitá, presto verranno immessi dei mandati d' arresto per entrambi, siamo
due traditori! " -
rincaró Alain ma Oscar, senza batter ciglio, con calma rispose:
- " Non andiamo da nessuna parte, se ê destino che io debba morire, non mi tireró indietro e poi non mi
devi accudire come fossi una bambina Alain, anzi direi che il tuo compito é concluso. Cercati un rifugio,
sei esonerato dai tuoi obblighi soldato Soisson! " - 
Ecco, lo ripeteva, allontanare chi le stava accanto era ció che le riusciva meglio,
- " Ma che state blaterando? Ho promesso ad Andre che mi prenderó cura di voi e cosí faró! " -
Oscar sgranó gli occhi e, afferrandolo per la camicia all' altezza del petto, gli ringhió: 
- " Ma non hai capito? Non ho piú nulla per cui lottare! Non saró piú un soldato, la mia vita era fondata su
menzogne, Andre non c' é piú, io sono malata, lasciatemi morire in pace, tutti voi! " -
Bernard accorse in tempo per vedere Alain travolgere Oscar con un sonoro ceffone, gettandola a terra!
Rialzandola in malo modo, strattonandola per un braccio, la costrinse a voltarsi verso Rosalie e Bernard
- " Le vedi queste persone? Sono giorni che rischiano la testa per te, nascondendoti qui, nutrendoti!
 Quella giovane donna non chiude occhio col pensiero che ti possa accadere qualcosa quindi, le tue arie
da nobile viziata, le puoi anche dimenticare! In quanto a me, sí me ne vado, ma con te! Ho fatto una 
promessa e la manterró, ti é chiaro? " -
Alain si era curvato per raggiungere il suo viso e lí, a pochi centimetri dalla sua fronte, Oscar fece un 
leggero cenno col capo in segno di assenso, quindi lui le lasció il braccio ed uscí furente dalla stanza.
poche ore dopo, avvolta nel mantello di Bernard, Oscar prese posto sulla diligenza accanto a Rosalie 
ed Alain con destinazione Le Havre.


Un sentito ringraziamento alla gentilissima Cecile Balandier
grazie ai suoi preziosi consigli ho potuto offrirvi una stesura 
corretta del capitolo
 

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Capitolo 4
*** capitolo 4 ***


Capitolo 4

12 agosto 1789
La villa in Normandia, proprietá esclusiva di Oscar, era un ottimo rifugio, lontana dal paese e vicina alla spiaggia chiara,
baciata dal sole tiepido di quel periodo.
La temperatura non era certo tra le piú indicate ma l' aria salmastra, avrebbe comunque svolto il compito di purificarle
i polmoni compromessi dalla malattia.
Era la prima volta che giungeva in villa senza preavviso, destando curiositá ai cognugi Armand, custodi della stessa:
- " Madamigella Oscar che sorpresa, non abbiamo ricevuto nessuna lettera che preannunciasse il vostro arrivo, siamo 
costernati, sistemiamo subito i vostri appartamenti e le stanze della servitú. " -
si affrettó a dire madame Annette,
- " No madame, preparate solo l' ala sud, il mio seguito alloggerá nelle stanze padronali. " - 
decretó Oscar, 
- " Come desiderate ." - 
Rispose con un inchino la moglie del custode e chiamando a gran voce le sue figlie, si diresse ad areare e spolverare 
l' ala sud della villa.
Prima di entrare, le figlie di madame Annette, lanciarono occhiatine furtive, lasciandosi sfuggire qualche risatina 
all' indirizzo di Alain che dava bella mostra di sé, portando dentro i bagagli.
I pantaloni fascianti, gli alti stivali e la camicia bianca slacciata sul petto, risaltava il petto muscoloso, quasi scultoreo
e l' immancabile fazzoletto al collo, conferiva un' aria da mascolzone all' uomo, consapevole dell' effetto che faceva
alle donne.
Alain fece l' occhiolino accompagnato da un sorriso sornione alle ragazze che, arrossirono e corsero via.

L' ala sud, era spaziosa, composta da cinque appartamenti padronali con grandi vetrate affacciate sul mare ed Oscar 
scelse quella dove solitamente alloggiava Andre...in quel luogo tutto parlava di lui : chiuse gli occhi ed una lacrima scivoló
lenta lungo la gota, mentre ascoltava l' eco lontano di due bambini che si rincorrevano lungo quei corridoi.
Lo struggente ricordo le attanaglió il petto stritolandole il cuore, il respiro si fece corto bruciandole i polmoni.
- " Come faró a tornare a vivere? Come potró imparare a convivere con il tuo ricordo amore mio? " - 
ma il pensiero fu interrotto da Alain,
- " Non ho mai visto una stanza cosí grande in vita mia, é grande come la casa che avevo a Parigi ! " - 
disse in tono spensierato ma notando lo smarrimento della donna, si fece serio e posando le mani sulle spalle le chiese:
- " Tutto bene? " -
- " Sto bene! " - 
rispose scostando lo sguardo
- " É per Andre, non é vero ? Rosalie mi ha raccontato che trascorrevate alcune settimane all' anno in questo posto e 
pensare che a Parigi la gente muore di fame..." - 
- " Alain ti prego ! " -
s' intromise Rosalie, sopraggiunta in quel momento,
- " Non importa Rosalie, Alain ha ragione, noi nobili abbiamo tenuto gli occhi chiusi per troppo tempo, soprattutto io ! " - 
disse Oscar perdendo lo sguardo oltre l' ampia vetrata e d' improvviso fu colta da un violento attacco di tosse.
- " Venite madamigella Oscar, sedetevi sulla poltrona, siete molto calda" - 
disse sorreggendola per un braccio, 
- " La febbre vi é salita ancora, avete bisogno di rilassarvi ! " -
e lanció uno sguardo furente ad Alain che, sollevando le braccia a mezz' aria mostrando i palmi delle mani, sospiró appena :
- " ma cosa ho detto ? " - 
                                                                                               *****
Le giornate trascorsero lente con Alain che si rendeva utile come meglio riusciva, coltivando verdure nel piccolo orto,
Rosalie si occupava delle faccende domestiche mentre madame Annette e le figlie, svolgevano i lavori piú impegnativi come fare il bucato oppure prendere provviste al paese.
In quei luoghi isolati le donne erano molto piú emancipate rispetto  alle cittá e madame Annette guidava il carro da sé .
Incurante della vita che, suo malgrado proseguiva, Oscar si isolava spesso in biblioteca, chiusa nel suo mutismo, 
leggendo un libro o meglio, tenendo un testo tra le mani.
Se possibile, la sua salute stava lentamente peggiorando, il viso era cereo, la spossatezza era divenuta sua compagna 
quotidiana.
Faticava persino a mangiare e gli attacchi di tosse erano spesso accompagnati da conati di vomito.
Una fresca mattina di fine settembre mentre facevano colazione, giunse una lettera da Parigi che preannunciava 
l' imminente arrivo di Bernard,
- " Madamigella Oscar Bernard sará qui a breve, potrá fermarsi due settimane, sono cosí felice! " -
cinguettó raggiante Rosalie ed Oscar, con tutta la dolcezza della quale fu capace, le sorrise e l' abbracció,
- " Grazie Rosalie per esserti presa cura di me seguendomi fin quassú. Capisco quanto ti sia costato separarti da tuo
marito e te ne saró per sempre grata . " -
non attese risposta ed uscí dalla cucina,
- " Non ti sembra cambiata madamigella Oscar ? " - 
chiese Rosalie divenendo seria e corrugando la fronte,
- " Sicuramente la morte di Andre ha contribuito nel renderla piú fragile. A volte provo quasi pena per lei. " - 
ed andó a cercarla.

- " Rosalie riabbraccerá suo marito tra qualche giorno...io non lo potró piú fare con te Andre..." - 
e mentre si chinava per odorare una rosa bianca che tenacemente resisteva alla frescura, fu raggiunta da Alain
- " Metti il mantello, non é piú estate. " - 
e con un tenero abbraccio le adagió l' indumento sulle spalle,
- " Vorrei passeggiare sulla spiaggia, mi accompagni ? " - 
- " Questo si chiama parlare! " -
rispose con entusiasmo Alain e s' incamminarono lungo il sentiero che portava alla costa.
Il sole era ancora caldo ed accarezzava le gote appena arrossate di Oscar.
Si sedettero vicini sulla sabbia ammirando le onde infrangersi sulla banchisa mentre lo stridore dei gabbiani e lo
sciabordio delle onde, riempivano l' aria.
Il fastidioso luccichio del riberbero del sole sull' acqua, non fece desistere i due intenti a fissare l' orrizzonte.
- " Sai Oscar, tu sei come quella rosa in giardino : seppur fragile ê resistita piú delle altre.- "
La sorpresero quelle parole, a tal punto da risvegliare un' altro doloroso ricordo nella sua mente :
- " Una rosa sará sempre una rosa, che essa sia bianca o rossa, una rosa non sará mai un lillá ! " - 
Non conservo un bel ricordo di questo luogo ! " - 
esordí Oscar, dopo un lungo silenzio,
- " mi rifugiai qui qualche settimana prima di arrivare alla Guardia Metropolitana " -
I due seguitarono a fissare le acque insolitamente placide dell' oceano,
- " Con ...Andre ? " - 
- " No, per fuggire da lui : mi aveva rivelato il suo amore ed io fuggii ! " - 
- " Ho capito di amarlo quando lo stavo perdendo, quel giorno a Saint Antoine e poi... la notte del dodici Luglio siamo
divenuti marito e moglie, al cospetto di Dio, solo le lucciole sono state testimoni delle promesse che ci siamo 
scambiati ! " - 
Alain d' istinto le posó il braccio attorno alle spalle e lei reclinó il capo sul largo petto dell' uomo, lasciando scorrere
calde lacrime.

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Capitolo 5
*** capitolo 5 ***


capitolo 5

10 Ottobre 1789
Su pressione di Rosalie, quella mattina Oscar venne visitata dal dottore del lontano paese.
Unita all' apatia, troppi malesseri affliggevano la donna, benché la tosse fosse diminuita, cosí come il sangue 
espulso dai polmoni.
Poche semplici domande, formularono una diagnosi tanto scontata quanto preoccupante :
- " Madame voi aspettate un bambino! " - 
A quelle parole Oscar fu colta da un fremito mentre Rosalie portó le mani al viso con un' espressione stupita
e rammaricata,
- " Non é possibile ! " -
balbettó Oscar sgranando gli occhi,
- " Sono malata di consunzione come potró avere un figlio sano ? " -
- " In realtá non correte alcun pericolo, né voi né il vostro bambino. In quanto alla malattia, é accaduto un fatto 
inspiegabile madame : i vostri polmoni sono quasi completamente risanati ! Un miracolo ! " - 
decretó il dottore ma l' ombra scura sul volto di Oscar non scomparve.
Rosalie pensó bene di lasciare la donna da sola per darle modo di metabolizzare la nuova situazione.
Conosceva bene Oscar, riusciva a capire quando era il momento di lasciarla sola.
Quando si chiudeva nei suoi silenzi, nulla e nessuno riusciva a forzarla anche se, le riflessioni fossero durate 
per giorni.
Nel pomeriggio, fece capolino nei suoi appartamenti Alain, bussando alla porta aperta :
- " Si puó ? " -
- " Entra pure Alain " - 
rispose con aria stanca,
- " Come stai ? " - 
- " Te l' hanno detto ? Allora puoi capire come mi sento ! " -
rispose lei seccata,
- " Ma io lo voglio sentire da te " -
insisté Alain,
- " Vuoi sapere la veritá ? Ho paura ! So che avere un bambino é cosa naturale ma non per me, io non posso 
farcela! " -
si alzó dalla poltrona ed incrociando le braccia al petto, inizió a camminare avanti ed indietro per la stanza 
come colta dal panico,
- " Non posso avere questo bambino, non so niente di bambini io, che madre sarei ? " - 
- " Saresti una madre come tutte le altre ! " -
cercó di rabbonirla Alain ma Oscar, con gli occhi fuori di sé gli ringhió in viso prendendolo per la camicia :
- " Ma guardami, non so neppure chi sono ! Non so cosa sono ! " - 
- " Sei una donna e nulla piú! A dispetto di una famiglia che ti ha cresciuta come un maschio, ti sei innamorata
di un uomo, l' hai amato ed ora quell' amore si é trasformato in vita dentro di te. É un dono Oscar. " - 
Da quando Alain era divenuto tanto saggio ? Dov' era finito quel soldatone sfacciato e maleducato ?
Si accasció sulla poltrona tenendo la mano al ventre, la prima carezza alla vita che le stava crescendo dentro
e con occhi lucidi sussurró :
- " É tutto ció che mi resta di Andre ! " -
Alain si inginocchió ai suoi piedi rassicurandola :
- " Quando avrai bisogno di me, io saró qui, devi farti forza per guarire completamente e cerca di mangiare di 
piú, al piccolo Grandier servirá una mamma in forze." - 
e strizzandole l' occhio, le strappó un timido sorriso, il primo dalla morte di Andre.
Oscar abbracció l' uomo in segno di gratitudine appoggiando la guancia sulla spalla robusta di Alain che, 
Imbarazzato le sussurró :
- " Oscar, quella mattina a Parigi...ecco io, non avrei dovuto alzare le mani ! " - 
- " Non ti preoccupare ê cosa passata . " - 
mormoró lei rimanendo sulla sua spalla,
- " Quando hai detto di non voler piú vivere, non so cosa mi sia preso ! La veritá é che ho avuto paura ...di 
perderti ! " -
- " Ma che stai dicendo ? " - 
rispose confusa, alzando la guancia dalla spalla dell' uomo.
Per un lungo istante i due si fissarono negli occhi, Alain era combattuto : gli si presentsva l' occasione 
agognata, avrebbe desiderato posare le labbra su quelle rosee, appena dischiuse di lei...un bacio, solo uno
per farle capire che le era accanto anche solo come amico, un bacio per ritrovare la sua anima, persa nel 
giorno in cui era morta Diane...
Oscar si alzó spezzando quel magico momento, uscendo dalle sue stanze, sopraffatta da emozioni contrastanti :
 era forse passione quella che aveva letto in fondo agli occhi neri di Alain ? 
Possibile che lui.....no, stava solo mantenendo fede alla promessa fatta ad Andre, che andava pensando ?
Alain si rialzó e guardando il giardino oltre la finestra pensó tra sé :
- " É presto, troppo presto, é innamorata di Andre, forse lo sará per sempre ! Cosa pretendevo ? " - 
                                                                                 *****
11 Ottobre 1789
Nel primo pomeriggio giunse alla Villa Jarjayes, Bernard accolto dalla dolce Rosalie che incurante degli sguardi,
corse ad abbracciarlo circondandogli in collo e baciandolo senza freni.
- " Lieto di rivederti Bernard benvenuto in Normandia ." - 
lo accolse con una sonora risata Alain,
- " Ben ritrovato Alain, ti vedo in gran forma, l' aria della Normandia ti giova. Ma dov' é Oscar ? " - 
- " É dentro ti sta attendendo. " - 
rispose Alain,
- " Che notizie porti da Parigi ? " - 
chiese Rosalie mentre faceva strada al marito verso la biblioteca, luogo dove Oscar trascorreva la maggior parte del
tempo,
- " La situazione peggiora di giorno in giorno, nei negozi non si trova piú neppure il pane! " -
Attirata dalla voce di Bernard, Oscar uscí dalla biblioteca,
- " Bernard che piacere rivederti." - 
- " Oscar vi trovo meglio, come vi sentite ? " - 
- " Sono in via di guarigione, il dottore dice che i miei polmoni si stanno risanando, per il resto...stiamo bene. " - 
- " Stiamo ? " - 
chiese Bernard corrugando la fronte,
- " Sí aspetto un figlio ! " - 
rispose Oscar portandosi la mano al ventre,
- " Di Andre ! " - 
concluse fugando ogni dubbio.
Un imbarazzante silenzio caló sui quattro e fu Alain, con la sua proverbiale audacia a gestire la situazione :
- " Oscar é una splendida giornata di sole, perché non ti copri e facciamo una passeggiata ? Lasciamo un po
da soli i piccioncini ! " - 
e mentre trascinava via la donna tenendola sottobraccio, si voltó verso Rosalie avvampata e le fece l' occhiolino,
- " Insolente ! " - 
riuscí a rispondergli fulminandolo con lo sguardo.
- " Aspettate un attimo Oscar, vi devo consegnare queste lettere, arrivano da palazzo Jarjayes. " -
Oscar prese le buste e si allontanó seguita dall' ormai onnipresente Alain.
Al limitare del grande parco, si trovava un piccolo gazebo di pietra in stile barocco, adornato di roseti rampicanti
oramai spogli.
Si sedettero sui gradini, ad Oscar tremavano le mani mentre cercava di aprire la prima busta nella quale riconobbe
la calligrafia chiara ed ordinata dell' adorata madre,
- " Vuoi che te  la legga ? Stai tremando come una foglia. " - 
le propose Alain notando la difficoltá della donna,
- " Sai leggere ? " - 
chiese lei in moto di stupore,
- " Hei per chi mi hai preso ? Ho frequentato l' accademia militare prima che la mia famiglia cadesse in disgrazia ! " -
rispose Alain simulando un certo risentimento,
- " Scusa non sapevo. " - 
- " Non importa , dunque vediamo :
                              Mia adorata figlia, ho appreso con molto sollievo che sei in salvo lontana dai luoghi
                              che ti hanno vista affiancarti ai rivoluzionari.
                              Saró sempre riconoscente alle persone che ti stanno accanto e sono davvero 
                              dispiaciuta sapendo che Andre, il tuo fedele amico e compagno di una vita, non 
                              ce l' ha fatta e riposa qui a Parigi.
                              Non abbatterti mia adorata Oscar e sconfiggi la tua malattia.
                              Conto al piú presto di raggiungerti per una breve visita.
                              Ti sono sempre vicina con il cuore.
                                                                                                     Marguerite De Jarjayes

Oscar chiuse gli occhi sollevando il viso al cielo, bloccando le lacrime sul nascere,
- " Oh madre ! " - 
sussurró piú a se stessa
- " Questa é del generale, te la leggo ? " - 
chiede Alain prendendo l' altra lettera.
- " Sí ti prego. " - 
- " Allora dice ;
                                 Cara figlia mia, benché sia felice di saperti ancora in vita, i miei obblighi non riescono
                                 a capire cosa ti abbia spinta a rinnegare il nostro lignaggio per abbracciare ideali che 
                                 non ci appartengono.
                                 É un momento difficile per noi nobili e per la famiglia reale stessa e mi rammarica non
                                 saperti al mio fianco in questa che sta sfociando in una rivolta.
                                 Il cinque Ottobre le donne di Parigi hanno invaso il palazzo di Versailles incutendo 
                                 terrore e la nostra amata Regina Maria Antonietta, per sedare la rivolta, si é vista
                                 costretta a prostrarsi al popolo in fermento.
                                 I tempi stanno cambiando mia cara Oscar e , come padre , sono grato al cielo di saperti
                                 in salvo e serena nella scelta di libertá che hai compiuto.
                                                                                                    Auguste Renyer De Jarjayes

Rimasero in silenzio per molto tempo.
Alain iniziava a capire il carattere di Oscar, sapeva che aveva necessitá di rielaborare i suoi dolori e le 
frustrazioni ed aveva imparato a rispettare i suoi tempi senza forzature.
Molti avvenimenti avevano sconvolto la sua vita negli ultimi mesi e la gravidanza non le era di stimolo per affrontare
il tutto.
Si sentí cingere le mani  con delicatezza, le mani di Oscar erano vellutate e fredde, sollevó lo sguardo incontrando
quello lanquido di lei,
- " Non sarei qui senza il tuo aiuto, voglio far nascere questo bambino e crescerlo ma  ho bisogno del tuo aiuto. " - 
- " Ci saró sempre per voi due, finché lo vorrai. - " 
rispose Alain ipnotizzato dal blu dei suoi occhi, era bellissima, fragile, donna e chiuse gli occhi quando lei si avvicinó
posandogli un bacio delicato tra la tempia e l' orecchio.
- " Grazie. " - 
gli sussurró all' orecchio poco prima di ritirarsi.
I suoi sensi maschili, da tempo sopiti, si erano risvegliati improvvisamente e...Dio se l' amava, ma proprio per questo
soffoccó i suoi istinti, Oscar non era quel genere di donna, lui non avrebbe approfittato della fragilitá di quel momento
Amare voleva dire rispettare ed aspettare.
Le sarebbe rimasto accanto come amico, venerando quella creatura tanto simile a lui come forza e coraggio.
Avrebbe atteso fosse lei ad avvicinarsi....se mai l' avesse voluto.


Dedico questo capitolo alla simpatica di dio Clara, che tanto lo desiderava

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Capitolo 6
*** capitolo 6 ***


capitolo 6

30 Novembre 1789

Un grigio mattino di foschia, Oscar si alzó nonostante la stanchezza ed i conati di vomito.
Si presentava una gravidanza difficile, non riusciva a mangiare quasi nulla ed in cuor suo era molto preoccupata
per la salute del piccolo che attendeva.
Raggiunse il cortile respirando a pieni polmoni l' aria salmastra, con l' illusione di mitigare la nausea.
In fondo al giardino scorse Alain che rientrava da una battuta di pesca alla foce della Senna ed era carico di pesce,
- " Buongiorno Oscar come stai oggi ? " -
le gridó da lontano agitando il braccio,
- " Certo che l' educazione non é il suo forte! " - 
pensó lei con un sorriso trattenuto.
Le piaceva Alain, era schietto, diretto e decisamente diverso da tutti gli uomini che aveva conosciuto in vita sua.
A volte se lo immaginava passeggiare nei giardini di Versailles, avanzando con passo cadenzato, col fango sugli
stivali e la camicia slacciata sul petto...come avrebbero gridato le dame abituate ai damerini di corte !
I pensieri si persero in quei luoghi lontani nel tempo : lei Comandante della Guardia Reale, impeccabile nella divisa 
rossa e l' aria austera ;  un passo dietro lei  Andre, impeccabile anch ' esso con i lunghi capelli ordinati e trattenuti
da un nastro blu come imponeva la moda .
Lo immaginava solo adesso, con la chioma fluente sul petto sodo e muscoloso, chissà se altre donne avevano
deliziato del suo corpo così perfetto, dei suoi baci sensuali.
Ma cosa andava a pensare ? 
Il suo Andre aveva amato solo lei, da sempre e non aveva occhi che per lei, solo adesso se ne rendeva conto : 
ogni qualvolta cercava il suo sguardo, Andre giá la stava guardando.
Non avrebbe mai potuto perdersi in altre braccia, non lui e quella notte, la loro notte, quella per la quale ne era 
valsa la pena vivere, si erano uniti più volte prima del sorgere del sole.
Era morta e risorta tra le sue braccia, si erano donati senza riserve ed avevano generato altro amore...
Era già quasi cieco il suo Andre e, se fosse sopravissuto, forse non avrebbe provato la gioia di vedere il frutto
del loro amore ma almeno le sarebbe rimasto accanto.
- " Quanto ti amo Andre e quanto egoismo genera questo mio amore per te ! Ti avrei voluto qui accanto a me
seppur avvolto dalle tenebre ! Ma cosa sono io senza di te ? Non sono che l' ombra  di me stessa ! " - 
S' impose di non piagere, Alain glielo rimproverava continuamente : 
- " Fai male al bambino ! " - 
Oscar appoggiò la schiena al muro della villa, con gli occhi chiusi, stringendo il ventre con entrambe le mani
mentre Alain, dopo aver legato il cavallo, avanzò verso lei con un sacco sulla spalla.
Difficile stabilire se giunse prima l' uomo oppure il puzzo del pesce !
In lontananza stavano giungendo una carrozza ed un uomo a cavallo
- " Chi può essere ? Si dirigono qui ? " - 
chiese Alain con sospetto,
- " Entra in casa Oscar ! " - 
- " No, voglio vedere chi sono ! " - 
- " Non ci sono stemmi sulla carrozza, potrebbero essere briganti, entra ti ho detto ! " - 
- " Briganti in pieno giorno ? Non essere paranoico ! " - 
rispose Oscar con risolutezza.
A pochi metri di distanza, Oscar riconobbe il cavaliere dai lunghi capelli ondulati :
- " Girodelle ? Che fate da queste parti ? " - 
chiese la donna sospettosa, 
- " Madamigella Oscar che piacere rivedervi. " - 
e da gentiluomo qual' era, scese da cavallo e salutò Oscar togliendo il cappello baciandole la mano.
- " Che fate ? " - 
disse lei ritirando la mano, era un gesto alla quale non era predisposta e le creò un notevole imbarazzo.
- " Madamigella, porto una sorpresa per voi " - 
annunciò Girodelle aprendo lo sportello della carrozza e porgendo elegantemente la mano.
Con enorme sorpresa di Oscar ed Alain, uscirono madame Marguerite seguita dalla la nonna di Andre,
 - " Madre ! " - 
la chiamò con commozione inchinandosi, antico gesto dettato dalla sua educazione maschile, ma la madre , 
la fece rialzare,
- " Ti prego Oscar, non è più necessario, adesso sei una donna nuova. " - 
e con immenso amore le posò delicatamente le mani sul ventre, - " Siamo venute appena abbiamo saputo, 
Bernard ci ha fatto visita. " - 
Incurante di tutti, Oscar scoppiò in singhiozzi, abbracciando la madre mentre la nonna di Andre le accarezzava
la testa, piangendo anch' essa.

                                                                                     *****

- " Ma cos' è questo fetore insopportabile ? " - 
chise Girodelle portandosi il fazzoletto al naso,
- " La cena monsieur ! " - 
rispose Alain  gettando il sacco del pesce a terra,
- " Madame De Jarjayes sono onorato di fare la vostra conoscenza e spero di non offendervi se non vi prendo
la mano. " - 
- " Ossequi a voi monsieur Soisson . " - 
rispose madame Marguerite accennando un leggero inchino, 
- " Soisson ? " - 
chiese meravigliato Girodelle, 
- " Eravamo all' Accademia Militare assieme, non rammendate ? " - 
- " Sì ora  rammendo, eravate De Soisson prima che vostro padre perdesse tutti i vostri averi al gioco.
Se non  sbaglio, si tolse la vita per la vergogna e voi foste sbattuto fuori dall' Accademia ! " - 
decretò Girodelle con superbia, 
- " Fui io ad andarmene ! " - 
alzò la voce Alain,
- " Madamigella Oscar, se mi posso permettere, dovreste aver più cura nella scelta della servitù ! " - 
- " Vi sbagliate Girodelle, Alain è un amico non un servitore ! " -
 chiosò Oscar,
- "Sarà meglio far accomodare le signore, saranno stanche del lungo viaggio, Oscar fai strada, io entro 
dalle cucine col pesce . " - 
propose Alain, 
- " Prendere ordini da questo bruto ? " - 
s' innalberò Girodelle sconvolto, 
- " Ma come ti permetti damerino dei miei stivali ? " - 
alzò il tono Alain portando il pugno all' altezza del petto, 
- " Girodelle smettetela all' istante ! Vi ricordo che siete a casa mia, portate rispetto ai miei ospiti oppure andatevene ! " -
lo rimproverò Oscar voltandogli le spalle e fece accomodare le sue ospiti.

                                                                                   *******

Quel giorno, la convivenza non  fu facile, quando Girodelle scoprì le disposizioni riguardo agli alloggi di Alain e Rosalie,
pensò di vivere in un mondo capovolto.
La sera, dopo cena, i tre giovani si ritrovarono nel salottino davanti al fuoco del camino, degustando una cioccolata
calda per Oscar e del buon brandy invecchiato per gli uomini.
- " Madamigella Oscar è stato un piacere scortare vostra madre e la sua domestica ma sono qui anche per
proporvi dell' altro... " - 
iniziò Girodelle con dolcezza,
- " Ve ne sono grata per i vostri servigi e se c' è dell' altro, prego dite pure, " - 
- " Sarete ancora sconvolta dagli avvenimenti della rivolta cittadina, quando ho appreso quel che vi era accaduto...
è inconcepibile ciò che avete subito ! " - 
- " Perdonate Girodelle ma di cosa stiamo parlando esattamente ? " - 
chiese Oscar confusa, 
- " Della violenza che avete  barbaramente subito ! " - 
rispose abbassando lo sguardo al leggero gonfiore che s' intravvedeva sotto le vesti,
 Oscar sorrise e guardandolo negli occhi disse : 
- " Vi sbagliate , non ho subito alcun abuso, il concepimento è frutto di un amore corrisposto ! " - 
Girodelle sgranò gli occhi e guardando prima Alain, poi Oscar, concluse :
- " State dicendo che voi ....e lui ? " - 
- " Sbagliate nuovamente! " - 
rispose seriamente Alain,
- " Se vi state chiedendo chi è il padre, vi basti sapere che è rimasto vittima durante gli scontri di Luglio! " - 
sospirò rassegnata Oscar fissando le fiamme lambire i ciocchi nel camino.
Un silenzio imbarazzante piombò nella sala, Girodelle fu il primo a parlare : 
- " Potrei conferire con voi in privato ? " - 
chiese, 
- " Di qualunque natura possano essere le vostre proposte, potete tranquillamente formularle alla presenza 
del mio ospite Soisson. " - 
dichiarò Oscar, 
- " Come voi desiderate, sono giunto qui in Normandia con un determinato scopo : conoscete già l' affetto che 
nutro per voi e , dato il vostro stato, credo sarebbe opportuno che prendiate marito, anche per il buon nome della
vostra famiglia ! " - 
Oscar sgranò gli occhi e strinse con forza i braccioli della poltrona, 
- " E magari proponete la vostra candidatura nel ruolo di marito e padre... " - 
- " Per l' esattezza e sarebbe un onore per me madamigella Oscar. " - 
e detto questo, Girodelle s' inginocchiò ai piedi della donna prendendole la mano.
Alain osservava attentamente la scena alla quale stava assistendo, temendo la risposta di Oscar.
Era un' ottima proposta per lei, Girodelle era fedele alla corona ed avrebbe ottenuto il perdono reale, 
nonchè offerto una vita agiata anche al nascituro.
Girodelle aveva già ricevuto in passato, la benedizione del Generale per la proposta di matrimonio.
D' un tratto capiva l' angoscia che aveva attanagliato il povero Andre.
Adesso si trovava nella medesima situazione.
- " In questo momento il buon nome della mia famiglia d' origine è ciò che meno mi preme, in quanto al bambino, 
non abbiate preoccupazioni, crescerà circondato dall' amore più incondizionato e come uomo, o donna del popolo! " - 
rispose fredda Oscar e ciò fece rasserenare Alain.
- " È contro i principi di morali di Santa Madre Chiesa, voi siete una Jarjayes ! " - 
disse Girodelle indignato, 
- " Non più Girodelle, non più! " - 
- " Ma cosa dite madamigella Oscar ? " - 
Alain decise di chiarire la situazione : 
- " Vi rifiutate  di capire che madame Grandier non desidera sposarvi ! " - 
Con uno scatto, Girodelle balzò in piedi, 
- " Grandier ? Avete sposato quel vostro servo ? " - 
gridò sconvolto,
- " Andre non è mai stato il mio servo ! " - 
rispose infuriata Oscar, 
- " Ma è inconcepibile ! E attendete suo figlio ? Frutto dell' amore dite ? State vaneggiando ! " - 
- " Badate o mi vedrò costretta a chiedervi di lasciare la mia tenuta ! " - 
lo minacciò Oscar e Girodelle uscì furibondo dal salottino.

                                                                                 ********

Nel medesimo istante, ad un giorno di viaggio da villa Jarjayes, un monaco, discepolo del gesuita spagnolo
Juan Andrés, nella quiete della stanza presa in affitto, era intento alla recitazione del rosario serale .
- " Pierre, per questa notte bastano quei ciocchi, non affaticarti oltre e vai a dormire, domani ci recheremo 
al paese di buon' ora. " - - " Certo padre Stefan . " - 
rispose il giovane aiutante posando gli ultimi pezzi di legna accanto al camino.
Una fitta dolorosa gli attraversò il costato, costringendolo a portarsi una mano al petto,
- " Vedi ? Te lo dico sempre, tu lavori troppo ! " - 
- "Lavorare è un ' ottimo modo per non pensare, " - 
e, davanti allo specchio,si  passò le mani trai capelli corvini, osservando la lunga cicatrice che gli attraversava 
un occhio privo di vista,
- " Padre Stefan, non mi do pace, se solo riuscissi a ricordare chi sono ! " - 
..........


 

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Capitolo 7
*** capitolo 7 ***


capitolo 7

Nel 1767 con la cacciata dei gesuiti dalla Spagna, juan Andres, monaco gesuita, fu espulso dal Paese e si stabilì
in Italia. 
Inizialmente risiedette a Ferrara dove insegnò filosofia all' Università, fino all' anno 1774. 
In quegli anni conobbe Stefan , brillante studente di medicina, originario dell' Andalusia. 
Tra maestro ed allievo, naque subito una grande intesa tanto che, anche Stefan si convertì divenendo monaco
gesuita, sfidando le ritrosie del periodo.
I due iniziarono a lavorare in un laboratorio loro e , come due moderni scienziati, sperimentarono medicamenti 
rivoluzionari finchè giunse anche in Italia la notizia della grave malattia che affliggeva il Delfino di Francia.
Juan e Stefan, affrontarono il viaggio indossando umili vesti e cavalcando bestie di poco valore, nel tentativo di
passare inosservati in un Paese accecato dall' odio verso i nobili, che fomentava l' imminente rivolta popolare.
Giunti a Corte, visitarono il povero Louis Joseph e Stefan gli diagnosticò una grave forma di tubercolosi ossea.
per timore dei monaci gesuiti, malvisti in tutta Europa, il Cardinale Roan, allontanò i due con le loro medicine
sperimentali ed il Delfino morì il 4 Giugno 1789.
I due amici si divisero, Juan Andres fece ritorno in Italia dove, in seguito, divenne un affermato scrittore mentre 
Stefan, colpito dalla miseria nella quale destava la popolazione, decise di rimanere nella  Capitale fronteggiando 
con i più deboli, la grave epidemia di consunzione .
Durante gli scontri tra gli eserciti ed i cittadini, Stefan si rinchiuse a pregare in una piccola chiesetta nel centro di Parigi.
La Guardia Metropolitana aveva disertato agli ordini di sparare sui cittadini, scontrandosi con gli eserciti fedeli 
alla Corona.
La sera del 13 Luglio, avevano deposto le vittime di quella carneficina, all' interno della chiesetta, scortati dal loro 
comandante, una donna, gli era parso di capire, lunghi capelli dorati e straziata dal dolore.
Padre Stefan era rimasto per le sepolture dei soldati, il 16 Luglio aveva ricevuto la visita e dei denari da un soldato 
della Guardia Metropolitana che insisteva per una sistemazione più decorosa ad un suo amico, il terzo della fila...
Ma com' era che non ricordava più il nome di quel soldato defunto ? 
Quel pomeriggio, padre Stefan aveva notato qualcosa di strano, il corpo di Andre non era freddo e rigido come gli altri!
Dopo un più attento esame, sentì un flebile battito cardiaco, talmente impercettibile da risultare quasi assente.
Durante la collaborazione con Juan Andres, aveva letto alcuni testi sulla disambiguazione o morte apparente, come 
la traduceva il filosofo spagnolo : 
- Assenza di battito cardiaco percettibile
- Corpo svigorito
- Temperatura corporea inferiore ai 24 gradi
- Nessun movimento corporeo
Si fece aiutare nel trasportare il ragazzo alla locanda dove alloggiava, lo medicò estraendo una pallottola  molto
vicina al cuore,
- " Ragazzo mio, il Buon Padre ti vuole ancora in questa Terra . " - 

                                                                                        *********

Il 17 Luglio, il ragazzo s i svegliò e con movimenti cauti, si mise a sedere sul letto, in una stanza che non conosceva.
Era abbastanza ampia con due letti, un tavolino ricolmo di libri e scartoffie ed un uomo intento a scrivere.
Andre tentò di richiamarlo ma avvertì un forte dolore alla gola arsa e ne uscì solamente un rantolio.
 Padre Stefan si voltò subito verso il ragazzo,
 - " Va tutto bene, non ti affaticare. " - 
disse avvicinandosi al letto, gli porse un bicchiere d ' acqua aiutandolo nei movimenti
- " Sei molto disidratato, bevi lentamente. " - 
Andre avvicinò le labbra screpolate e bevve con avidità.
 - " Dove mi trovo ? " - 
chiese infine ritrovando un filo di voce, 
- " Siamo a Parigi in una locanda, sei stato ferito in battaglia, pensa che ti credevamo morto ! " - 
rispose il monaco con un sorriso,
- " Ti ho fatto portare qui per curarti, avevi una pallottola vicino al cuore. Appena ti sentirai meglio ti riporterò
dalla tua famiglia. " - 
Andre aveva la mente annebbiata ma ricordò l' esatto istante in cui venne colpito, il dolore lacerante al petto 
e la paura.
Forti braccia lo avevano sostenuto e poi...il buio più completo ! " - 
- " Chi siete voi, un prete ? " - 
chiese osservando la lunga tunica scura abbottonata davanti.
- " Sono un monaco gesuita, padre Stefan, ma non devi temere, non siamo la Setta del Diavolo come spesso ci 
identificano. " - 
disse sorridendo Padre Stefan,
 - " Ho una gran confusione ! " - 
lamentò Andre stringendosi le mani alla testa.
- " Calmati figliolo, sei quasi morto, è normale ma dimmi : come ti chiami ? " - 
Quella che avrebbe dovuto essere la richiesta più semplice, provocò in lui una serie di immagini di svariato tipo, 
dei flash luminosi senza ordine che gli piombarono nella mente come luce abbagliante,
Chiuse gli occhi con forza premendo le meningi con le mani e fu colto da un capogiro che lo costrinse a stendersi.
La fronte gli si era imperlata di sudore e respirava affannosamente, si accorse allora, di vederci solo da un occhio e, 
tastandosi con le dita, scorse la lunga cicatrice che gli attraversava l' occhio.
 - " Quella è una vecchia ferita . " - 
rispose il monaco alla sua muta richiesta,
- " Padre, non ricordo...non ricordo nulla ! Non ricordo il mio nome ! " - 
quasi gridò Andre, colto dall' ansia,
- " Sei morto e resuscitato come Lazzaro, non angustiarti, il sangue non è circolato a sufficenza e questo può aver
portato un' amnesia temporanea. Vedrai , col trascorrere dei giorni tutto ti apparirà più chiaro. " - 
cercò di rincuorarlo il monaco,
 - " Ho tanta paura, sento che qualcosa o qualcuno di molto importante, si potrebbe allontanare da me ! " - 
- " Figliolo ti auguro di ritrovare presto la memoria e la famiglia che ti starà aspettando. Avrai circa trenta o trentacinque 
anni, un giovane come te sará sicuramente anche padre . " - 
- " Nessuno è venuto a cercarmi quando mi credevano morto ? " - 
chiese Andre affranto,
 - " In realtà è venuto un giovane, ha pagato bene affinchè ti avessero dato una sepoltura dignitosa, gli altri tuoi
compagni sono stati tumolati in una fossa comune ! " - 
- " Mi sembra di impazzire ! " - 
mugolò Andre colto dallo sgomento, portando le mani agli occhi,
- " Il buon Dio prende a cuore le richieste degli uomini di buona volontà. Tu eri un soldato della Guardia Metropolitana,
avete disobbedito l' ordine di sparare sulla folla di cittadini evitando un bagno di sangue tra la popolazione già
sofferente. Mi prenderò cura di te aiutandoti a ritrovare la tua famiglia. " - 
- - " Grazie padre Stefan, siete troppo generoso. " - 
rispose Andre stendendosi nuovamente,
- " Finchè non ti riprenderai, ti chiamerò Pierre, come il primo Papa della Chiesa. " - 
affermò il monaco.
 

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Capitolo 8
*** capitolo 8 ***


Padre Stefan si occupava di Andre già da alcune settimane, la ferita al petto era completamente guarita 
ma non si poteva dire altrettanto della sua memoria.
Tutti i soldati della Guardia Metropolitana sembravano scomparsi nel nulla, nessun cittadino si fidava ad 
aprir bocca e non vi era modo alcuno di risalire all' identità del soldato da lui aiutato .
Aveva carpito il nome del Comandante, recatosi a palazzo Jarjayes, il Generale suo padre gli dichiarò
la morte della figlia.
Le strade di Parigi brulicavano di cittadini affamati e divorati dall' odio crescente verso la regina.
Da giorni non si trovava più neppure il pane ed un mattino le donne di Parigi, marciarono verso Versailles,
decise a destabilizzare una volta per tutte, la monarchia.
Le famiglie nobili lasciarono in massa la Francia, alla volta dell' Inghilterra e padre Stefan, decise anch' esso 
di fuggire, almeno dalla capitale divenuta pericolosa.
Ovviamente il ronzino che possedeva, gli era stato rubato durante le prime settimane di permanenza a Parigi
così, lui ed Andre, viaggiarono a piedi come due pellegrini, di villaggio in villaggio, curando i poveretti
ammalati di consunzione.

                                                                                 *******?*

I mesi trascorsero in fretta, padre Stefan ed Andre, giungevano nelle case dei poveri come angeli inviati dal 
cielo, i medicamenti prodigiosi offerti alla gente, compivano miracoli e, benchè il monaco incutesse malfidenza,
il volto sorridente di Andre, rassicurava la brava gente.
Erano giunti a Le Havre con l' intento di imbarcarsi per l' Inghilterra a raggiungere dei parenti del monaco,
medici specializzati nelle cure sperimentali degli occhi.
Quel 25 Dicembre la neve cadeva lenta sopra ai tetti del piccolo villaggio dove sostavano padre Stefan ed Andre.
Erano ospiti in una fattoria, già da un paio di giorni,
- " Sei un bravo ragazzo, mi sei stato indispensabile in questi mesi ed in Inghilterra avrò la possibilità di sdebitarmi
con te, sono sicuro che troveremo una cura per il tuo occhio. " - 
- " Siete troppo generoso padre Stefan, vi devo la vita. Sono lieto di accompagnarvi a curare la gente che non si 
può permettere alcuna cura e potervi servire. Lo avverto come un dovere, forse ero un servo prima di divenire
soldato. " - 
ipotizzò Andre,
- " Sei molto istruito ed i tuoi modi sono distinti, potresti esser stato un precettore o qualcosa di simile....
chissà perchè mai sei finito arruolato nei soldati. " - 
rimurginò il monaco,
- " Padre vi devo confessare che ultimamente faccio sogni particolari : avverto il pianto disperato di una donna...
sono steso, lei mi è accanto, avverto la sua disperazione ma non riesco a muovermi, vorrei urlarle che sono vivo
e questo mi crea una profonda disperazione ! Mi sveglio di soprassalto sudato, non provo sollievo ma bensì
una morsa al cuore, sento che ho dimenticato una parte fondamentale della mia vita. Stamani associato a quel
sogno, ho sentito nella mente un nome : Oscar... " - 
Padre Stefan balzò dalla sedia e con un ampio sorriso, prese le mani di Andre,
- " Non è un sogno ma un ricordo : la donna disperata l' ho vista anch' io ! Oscar Francois De Jarjayes era il tuo 
Comandante ed era una donna . " - 
Andre sgranò gli occhi e con la bocca socchiusa ripetè il nome cercando invano un pertugio nella mente, in grado
di far riaffiorare quei ricordi soffusi in un tempo lontano, 
- " Chissà forse ti sei arruolato per amore, era una donna molto bella. " - 
ipotizzò padre Stefan ma Andre non rispose, rimase a guardare le fiamme che ardevano nel camino ed in cuor suo
avvertiva tanta nostalgia.
Sentiva quello come un giorno speciale e non perchè fosse il giorno di Natale, non perchè avrebbero pranzato alla
tavola della famiglia Mulette con i loro otto figli maschi del' età che andava dai due anni ai quindici.

                                                                                    ********

Con gran sollievo di tutti, Girodelle era ripartito per Parigi, subito dopo il suo arrivo a villa Jarjayes, a causa
dell' umiliazione subita e dell' indignazione.
Alain e Bernard si intrattenevano  spesso dopo cena, bevendo brandy e discutendo di politica mentre le donne, riunite
nella stanza accanto, preparavano il corredino per il nascituro.
Mentre Oscar leggeva i suoi saggi preferiti, beandosi dei teneri calcetti provenienti dal suo ventre, madame Marguerite, Nanny e Rosalie, si davano a gara su chi realizzava il ricamo più bello sulle copertine del piccolo in arrivo,
- " Sarà un bambino molto amato e coccolato, hai già pensato al nome ? " - 
chiese madame Marguerite alla figlia che, sollevando lo sguardo dal libro, rispose sicura :
- " Certo madre, se sarà maschio si chiamerà Jaques mentre se nascerà femmina, il suo nome sarà Isabeau, come i
genitori di suo padre. " - 
e strinse con tenerezza il pancione prominente abbassando lo sguardo.
Prontamente Nanny si avvicinò e preso il viso della giovane tra le mani, con le lacrime agli occhi le disse : 
- " Oh bambina mia, non è stato facile per voi due ma ora so che hai amato moltissimo il mio Andre . " - 
- " Lo amo ancora e lo amerò per il resto della mia vita.  Nessuno prenderà il suo posto, mai ! " - 
rispose con decisione e proprio in quel momento entrò Alain,
- " Signore vi auguro la buonanotte, domani dovrò alzarmi presto, ho molta legna da spaccare e portare ai caminetti. " - 
si congedò,
- " Naturalmente puoi contare sul mio aiuto . " - 
gli fece eco Bernard,
- " Buonanotte ragazzi e grazie ." - 
rispose Oscar con un timido sorriso rivolto ad Alain.
Quella notte faticò a prendere sonno, gli riecheggiavano nella mente le parole di Oscar : " Lo amo ancora...nessuno 
prenderà il suo posto..." 
Sentiva di meritare un po del suo affetto, in fondo le era sempre rimasto accanto rispettandola.
Erano mesi che non aveva una donna e questo, solo per lei, aveva capito di essersi innamorato, che senso aveva
giacere con un' altra ? 
Era così dolce e dannatamente femminile con quegli abiti, le mettevano in risalto il seno arrotondato e sodo della
maternità.
Si soffermava spesso a guardarle con tenerezza il ventre e, nella sua mente, piano piano si stava costruendo un
ipotetico futuro con lei :  sarebbe stato il padre del bambino e non sarebbe stato necessario cambiargli il nome, 
sarebbe rimasto un Grandier, per non dimenticare l' uomo straordinario ch' era stato il padre naturale.
Avrebbe poi chiesto ad Oscar di sposarlo e magari avrebbero avuto un figlio loro...

                                                                                                ********

25 Marzo 1790

Era giunta la primavera a Le Havre ed il sole tiepido aveva sciolto anche gli ultimi ricordi delle lunghe nevicate
di quell' inverno rigido appena trascorso.
Oscar era in splendida forma, non aveva più tosse ed attendeva con trepitazione l' arrivo imminente del bambino.
Quel giorno di fine Marzo, indossava un abito sobrio color bordeaux ed era avvolta in un pesante scialle grigio.
 Aveva lasciato crescere i capelli che le arrivavano sino alla vita e li teneva legati con un nastro.
Nessuno avrebbe potuto riconoscere in quella donna, il fiero Comandante De Jarjayes . 
A volte si lamentava di quel pancione che limitava molti dei quotidiani movimenti e non le piaceva doversi far
aiutare anche per lavarsi.
Madame Annette accompagnò Rosalie e Nanny al paese a far provviste mentre madame Marguerite ne approffittò
per riposare, i suoi attacchi di emicrania non le davano tregua durante il periodo primaverile.
In quella giornata limpida e fresca, Oscar ammirava il cielo terso e le gemme delle piante che, timidamente, 
s' affacciavano nuovamente alla vita, con il loro ciclo vitale, incuranti dello stravolgere degli eventi che colpiva 
la Francia.
Assorta nei suoi pensieri, fu raggiunta da Alain,
- " Osservi la fioritura della tua tenuta ? " - 
le chiese per rompere il ghiaccio,
- " Sto pensando al futuro : mia madre partirà con Nanny per l' Inghilterra, verso Agosto e desidera che la segua. Non 
so che fare, la Francia è il mio Paese, tutti i miei ricordi sono legati a questa terra. " - 
- " Sappi che ti seguirò ovunque andrai, ovviamente se lo vorrai anche tu. " - 
lei si voltò,
- " Alain cosa avrei fatto senza di te ? " - 
gli sussurrò guardandolo dolcemente, tanto che lui fraintese il gesto e posandole delicatamente la mano sulla guancia,
la baciò, un bacio tenero, appena accennato e lei, prima si ritrasse abbassando lo sguardo per qualche istante e 
successivamente si alzò di scatto precipitandosi verso l' ingresso della villa.
 - " Oscar aspetta. " - 
la chiamò Alain sorpreso dalla sua reazione ma non ottenendo risposta, la inseguì.
Oscar attraversò l' ampio giardino quasi di corsa, tenendosi la pancia con un braccio e , raggiunse le sue stanze 
barricandosi all' interno, non prima di avergli rivolto uno sguardo infuriato.
Alain la raggiunse e posando la fronte alla porta chiusa le disse :
- " Ti prego Oscar, cosa c' è ? Dimmi qualcosa. " - 
- " Vattene ! " - 
gridò lei,
- " Scusami Oscar, credevo lo volessi anche tu. " - 
cercò di giustificarsi Alain ed avvertì la donna scoppiare in singhiozzi all' interno della stanza chiusa.
- " Abitiamo sotto lo stesso tetto da mesi , sei sempre gentile con me ed ho pensato... " - 
- " Non hai pensato per nulla ! " - 
lo interruppe lei, 
- " Altrimenti avresti capito che tu non sei Andre ! Non sarai mai come lui e non potrai mai sostituirlo, mai ! " - 
gridò sconvolta Oscar,
- " Lo so, non sarò mai perfetto come Andre e non è mia intenzione sostituirlo. Sono stato un ubriacone ed ho 
avuto molte donne ma oggi sono un uomo diverso grazie a te, ti voglio bene Oscar e vorrei ci dessimo una 
possibilità, siamo entrambi soli. " - 
- " No ! Andre è stato l' unico uomo che ho amato, è morto a causa del mio egoismo e non disonorerò la sua 
memoria, per niente al mondo ! " - 
gridò ancora Oscar,
 - " Non sei l' unica ad avere sensi di colpa...mia sorella ....la mia Diane...doveva presentarmi il suo fidanzato, il
vigliacco che l' ha lasciata, ma io preferii trascorrere il mio tempo con la nuova prostituta della locanda ! Se 
avessi avuto modo di conoscerlo, forse il destino sarebbe stato diverso. Mia sorella è morta a causa della mia
superficialità! " - 
A quelle parole, Oscar smise di piangere ed aprì la porta trovando Alain prostrato dal dolore con le lacrime agli 
occhi,
- " Scusami Oscar, forse è troppo presto. " - 
le disse, 
- " Mi dispiace per la sofferenza che porti nel cuore ma non sono io la cura al tuo male. Voglio essere sincera con
te : non credo che riuscirei ad innamorarmi ancora, il mio cuore ha smesso di battere assieme al suo, in quella 
piazza, quella notte del 13 Luglio. L' unica persona in grado di farmi tornare ad amare, sarà mio figlio al quale
dedicherò il resto della mia vita . " - 
- " Capisco . " - 
rispose Alain guardando in basso,
- " Non dimenticherò mai quello che hai fatto per me e te ne sarò per sempre grata ma tu meriti una donna che 
ti ami e non posso esserlo io. " - 
In quel momento sopraggiunse madame Marguerite, attirata dalla lite : 
- " Ma che succede ? " - 
e dopo uno sguardo rapido al pavimento, la contessa esclamò : 
- " Oscar, ti si sono rotte le acque ! " - 

 

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Capitolo 9
*** capitolo 9 ***


capitolo 8

20 Marzo 1790 -  Parigi

Per le istituzioni, Oscar era morta trucidata dalla folla inferocita nell' atto di difendere la Bastiglia dagli 
assalti dei rivoltosi.
A dichiararne il decesso, era stato il Generale De Jarjayes, scontrandosi col dovere militare che da sempre
aveva perseguito, alla fine l' amore del padre ebbe il sopravvento.
Per troppi anni l' aveva obbligata a ricoprire un ruolo in netto contrasto con la sua natura ed il suo desiderio 
era quello di restituirne in parte, la felicità che si era sempre negata.
Quando venne a conoscenza della gravidanza, si confidò con il buon Girodel, da sempre amico di famiglia,
con la scusa di fargli scortare moglie e domestica in Normandia, il Generale sperava in una nuova proposta
di matrimonio.
Successivamente, la nuova famiglia si sarebbe trasferita al sicuro in Inghilterra.
Da bravo stratega, il Generale aveva pianificato nuovamente la vita della figlia ma, l' ennesimo colpo di testa 
di Oscar, lo lesse sul volto di Girodel, tornato anzitempo a Parigi.
Il Capitano stava per essere ricevuto dal Generale Buille e temendo una ritorsione dall' uomo rifiutato più
volte, il Generale Jarjayes decise di partire a sua volta per la Normandia, anticipando il mandato d' arresto
che sarebbe stato emesso a carico di Oscar, da lì a poco.
- " Come ha osato rifiutare la mia proposta per la seconda volta ? Preferisce far crescere il suo bastardo
da quella feccia di Soisson ! Come ha potuto umiliarmi a quel modo ? Me la pagherà quella puttana ! " - 
E con questi pensieri, Girodel entrò nell' ufficio del Generale Buille.

                                                                           *********

25 Marzo   Le Havre - Mercato di S. Martin

Verso mezzogiorno il mercato brulicava di contadini e viandanti, mendicanti e marinai.
Erano vicini al porto e molti francesi si inbarcavano per raggiundere l' Inghilterra.
Con madame Annette, Nanny e Rosalie si aggiravano per le bancherelle che offrivano merci di ogni sorta,
quando furono attratti da uno speziale che decantava le virtù del suo miracoloso sciroppo contro il mal 
di testa,
- " Puah, il solito ciarlatano ! " - 
concluse indignata Nanny ma la sua attenzione fu attirata da una coppia di uomini coperti dal mantello 
col cappuccio calato sul volto, uno alto con le spalle larghe e l' altro più minuto.
Come richiamato dallo sguardo della donna, il più alto dei due si voltò e l' espressione malinconica di 
quell' unico occhio verde, colpì Nanny.
- " Andre ! " - 
mormorò senza fiato, portando una mano al petto mentre i due si allontanavano,
- " Che succede ? " - 
chiese Rosalie soccorrendo la donna anziana per quello che sembrava un malore,
- " Vi sentite bene ? Parlatemi ve ne prego ! " -
le chiese ansiosamente Rosalie, tenendola per le spalle e Nanny, con lo sguardo fisso ed il volto cereo,
sollevò il braccio indicando i due uomini,
- " Andre, quello è Andre ! " - 
- " Oh Nanny sapete bene che Andre... " - 
- " Ti dico che è Andre ! Riconoscerei il mio bambino ovunque ! " - 
Rosalie si rialzò lasciando Nanny tra le braccia di madame Annette ed inseguì i due uomini incappucciati,
- " Aspettate monsier ! " - 
non ottenendo risposta, lo chiamò direttamente,
- " Andre Grandier, se sei tu voltati, sono Rosalie la moglie di Bernard" -,
Quei nomi gli suonarono famigliari ed Andre si voltò mentre la donna trasalì e gli portò le braccia al collo,
- " Mi conoscete ? " - 
chiese speranzoso,
- " Sei Andre il compagno di madame Oscar, ma tu eri... " - 
rispose Rosalie tra le lacrime,
- " Un caso di morte apparente, fortunatamente è stato soccorso ." - 
specificò padre Stefan mentre Nanny giunse ad abbracciare stretto il nipote,
- " Che brutti scherzi fai alla tua anziana nonna ? L' ho sempre detto che un giorno o l' altro tu e Oscar mi
avreste fatta morire di crepacuore ! " - 
- " Perdonatemi io non ricordo..."-
 - " Ti credevamo morto, sapessi quanto ha sofferto madame Oscar! Non oso immaginare la felicità nel 
saperti vivo, sai aspetta il vostro bambino ! " - 
disse tra le lacrime Nanny,
- " Oscar...Oscar, il nostro bambino... " - 
mormorò Andre.
Una moltitudine di pensieri si avvicendarono nella sua mente, immagini a ritroso nel tempo e nello spazio :
le sommosse di Parigi, il suo amore per Oscar, l' agguato di St. Antoine, la camicia strappata, il cavalliere
nero, la reggia di Versailles...una vita, la sua, indissolubilmente legata a lei, la sua Oscar, la sua anima ritrovata.
Un tumulto gli scoppiò nel cuore che iniziò a battere impazzito ed impazzito lo era davvero Andre che prese 
la nonna per le spalle, sgranando l' occhio e guardandosi attorno le gridò felicemente :
- " Nonna, nonna, ora ricordo...ricordo tutto, ma lei dov' è ? Dov' è la mia Oscar ? Voglio tornare da lei ! " -
- " Madame Oscar è in villa Jarjayes con la madre e quel tuo amico Alain , " - 
- " Devo raggiungerla, adesso ! " - 
e s' incamminò di buon passo.
- " Aspetta Andre abbiamo un carro. " - 
lo richiamò Rosalie col sorriso sulle labbra.
- " Ci tiene davvero molto a quella donna, ma non era morta? Mi era stato stato riferito dal Generale De 
Jarjayes in persona. " - 
- " Madame Oscar e quello scellerato di mio nipote sono colpevoli di alto tradimento, il Generale intendeva
proteggerla. Oh Signore del Cielo quanti equivoci ! " - 
Salirono tutti e cinque sul carro, dove le tre donne conobbero padre Stefan ed i particolari degli ultimi mesi
trascorsi per le campagne francesi.
- " Sarà una bella sorpresa per madame Grandier, ha sofferto così tanto . " - 
concluse , madame Annette,
- " Grandier ? Usa il mio nome ? Allora ha mantenuto la promessa di essere mia moglie. " - 
disse quasi estasiato Andre, il suo occhio brillava di felicità,
- " Screanzato ! Hai sedotto la mia bambina e cosa ti aspettavi, che cambiasse uomo come si fa con un paio
di stivali ?  Oscar è fedele alle sue scelte, dovresti saperlo ! " - 
rimbrottò Nanny dandogli uno scappellotto sulla testa.
- " Ma nonna !" - 
rise Andre ma ben presto la sfortuna si accanì su di loro, quando furono travolti da una furiosa tempesta.
Il fiume esondò rendendo impossibile proseguire oltre,
- " Dobbiamo fermarci, le campagne circostanti sono sommerse ." - 
disse Rosalie terrorizzata dallo scenario che le si presentava,
- " Fermiamoci in quella locanda, non c' è altro da fare. " - 
propose padre Stefan.
Quella notte Andre non riposò, rimase incollato alla finestra osservando la furia degli elementi abbattersi
sui terreni circostanti,
- " Aspettami amore mio, sto tornando. " - 
pensò Andre mentre immaginava il momento in cui avrebbe riabbracciato la sua adorata Oscar.

                                                                                     ********

25 Marzo 1790  Le Havre - Villa Jarjayes

- " Presto Alain, va a chiamare le sorelle Armand, abbiamo bisogno di aiuto " - 
ordinò madame Marguerite all' uomo che sembrava assente ma, da bravo soldato qual' era, corse nell' ala
sud dove alloggiava la famiglia del custode.
- " Vieni Oscar, sdraiati e non temere, ci sono qua io, dopo cinque figlie sono un' esperta. " - 
cercò di confortare la figlia che iniziava ad avvertire le prime contrazioni.
Adeline e Marianne giunsero in fretta ed aiutarono madame Marguerite come meglio poterono.
Alain era in attesa, lungo il corridoio, oramai da ore, non sentiva la voce di Oscar ma solamente le incitazioni
delle altre tre donne.
Alla fine, dopo un grido strozzato, udì il pianto del bambino e, colto da un' irrefrenabile euforia, balzò nella stanza: 
Le ragazze ricoprirono in fretta le gambe nude di Oscar, esausta sul letto,
- " Per l' amor del Cielo, Alain ! " - 
lo rimproverò madame Marguerite che, voltandosi con lo sguardo radioso gli presentò il fagottino che teneva
tra le braccia :
- " È Isabeau . " - 
ed avviandosi verso Oscar, le porse la figlia in grembo.
Sottili lacrime le rigavano il viso sofferente, 
- " È bellissima, perfetta, se solo Andre fosse qui. " - 
- " Tesoro mio, Andre vive in lei, non dimenticarlo mai. " - 
le sussurrò madame Marguerite asciugandole il viso.
- " Alain ti prego, prendila in braccio. " - 
le chiese Oscar ma Alain, ritrandosi con una mano alla nuca ed un sorriso forzato le rispose : 
- " Non è giusto, non posso, questo è un momento tuo. " - 
- " È per la nostra lite ? " - 
chiese piccata, 
- " Ho sbagliato tutto, avevo programmato la tua vita senza chiedere la tua opinione ed ora non sono degno. " - 
rispose seriamente Alain.
 Madame Marguerite, che aveva involontariamente assistito alla lite di qualche ora prima, capì lo smarrimento
dell' uomo e presa la bambina, gliela depose tra le braccia dichiarando :
- " La bambina merita di essere amata , deponete le armi . Lei è l' unica cosa che conta . " -

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Capitolo 10
*** capitolo 10 ***


capitolo 10

28 Marzo 1790

Erano già trascorsi tre giorni dalla nascita della piccola Isabeau.
La bambina godeva di ottima salute, ed Oscar si stava già riprendendo ma erano tutti molto preoccupati : madame 
Annette, Rosalie e Nanny non erano ancora tornate a Villa Jarjayes .
La tempesta che si era abbattuta su Le Havre, aveva devastato le campagne, sdradicato alberi e sicuramente
mietuto vittime. 
Monsieur Armand ed Alain, avevano ripulito il giardino mentre l' orto aveva l' aspetto di uno stagno.
Oscar aveva imparato a nutrire la sua piccola ad intervalli regolari e non si staccava un attimo da lei, tutti i dubbi
e le incertezze erano scemate, si stava dimostrando una madre dolce ed amorevole, come aveva previsto Alain.
- " Ciao come sta la piccola principessa ? " - 
le chiese Alain quella mattina, affacciandosi alle stanze di Oscar,
- " Ciao, vieni a vedere tu stesso " - 
lo invitò,
- " È molto tranquilla, mangia e dorme, è un angelo. " - 
disse Oscar accarezzando la rada peluria castana sulla testina della piccola. 
- " Direi che non ha preso dalla mamma! " - 
rispose l' uomo con una punta di sarcasmo facendole l' occhiolino,
- " Di questo posso solo esserne grata, Andre era forte e coraggioso ma gentile e generoso. " - 
sospirò Oscar con un accenno di malinconia.
 Alain rimase in silenzio, contemplando Isabeau che riposava tranquillamente nella culla che lui stesso aveva 
fabbricato durante l' inverno,
- " Per quanto riguarda la nostra discussione, volevo sapessi che non ce l' ho con te e, per quel che vale, se non
avessi mai incontrato Andre forse noi..." - 
- "Non è il caso. Avevo già capito e vorrei non parlarne più . " - 
rispose affranto Alain.

                                                                                                ******

Il livello dell' acqua sui terreni era diminuito e le strade erano tornate praticabili così Andre e tutto il seguito, si 
misero in viaggio all' alba. 
Erano trascorse diverse ore, un viaggio interminabile che aveva visto Andre sempre più inquieto, se la vita per 
lui si era fermata il 13 Luglio, per Oscar era proseguita nella disperazione di una gravidanza senza il suo uomo.
Aveva cercato di dare forma ai suoi pensieri ma l' unica immagine di lei, non si scostava dalla rigida uniforme 
blu della Guardia Metropolitana.
 Quell' uniforme, sfilata nell' incertezza di una notte di metà Luglio...il sogno di una vita, il corpo di lei nudo e 
vellutato, completamente abbandonato alle sue carezze inesperte.
 Aveva amato Oscar da quando ne aveva memoria, lei, solo lei, aveva avuto qualche timido approccio amoroso
a Versailles ma la sua esperienza non era giunta più in là di un bacio.
per lui non aveva alcun senso tenere tra le braccia donne che non erano lei e, con questa consapevolezza era 
giunto inesperto all' appuntamento della sua vita, guidato solamente dall' estasi ed il profondo amore per la 
sua Oscar.
Quando i loro corpi si fusero, aveva avvertito chiaramente l' infrangersi della sua verginità ed in quel momento,
si era sentito ripagato dei vent' anni di solitudine e castità.
Immerso in quei meravigliosi ricordi, il carro giunse alla tenuta Jarjayes e, non riuscendo a trattenere l' entusiasmo,
scese e corse a perdifiato verso l' ingresso della villa.
 Spalancò l' imponente portone e chiamò a gran voce Oscar, corse nelle cucine, nel salone ed invocando il suo 
nome, salì i gradini che portavano al piano superiore.
Riconoscendo quella voce, Oscar ed Alain avevano incrociato i loro sguardi confusi ma non riuscirono a proferir
parola.
Alain corse alla grande scala e vedendo Andre salire i gradini, per poco non svenne, 
- " Alain, amico mio. " - 
lo abbracciò Andre, 
- " Andre ma tu sei vivo ! " - 
sorrise incredulo Alain, 
- " Lei dov' è ? Dov' è la mia Oscar ? " - 
e lei, avvolta nel vestito color ambra, aggrappata alla porta per non cadere, osservava quella figura che si
avvicinava lentamente, con i capelli scuri che sfioravano le spalle, barba incolta e mantello nero.
 - " Oscar...mio Dio come sei bella. " - 
le disse accarezzandole il viso.
 Sapeva di muschio e di pioggia, il suo Andre era tornato, non capiva come, ma era tornato da lei, non riuscì
più a trattenere i singhiozzi, se quello era solo un sogno, desiderava viverlo fino in fondo,
- " Andre, Andre ! " - 
ed affondò il viso sul suo petto grande e forte, stringendolo più che potè.
Andre chinò il viso trai capelli raccolti di Oscar, respirandone la fragranza, sciogliendosi in pianto.
Alain osservava la scena ammutolito ed incredulo, madame Marguerite i portò le mani al petto,
- " Il buon Dio ha compiuto il prodigio riunendo una famiglia ! " - 
sussurrò.
- " Andre, com ' è possibile ? Io ti ho visto su quella piazza ...e poi nella chiesetta! " - 
gli sussurrò trai capelli, senza lasciarlo,
- " Sono morto solamente per qualche ora ma padre Stefan mi ha salvato. " -rispose Andre indicandole il 
monaco che era sopraggiunto con le altre tre donne,
- " Avevo una promessa da mantenere, come potevo morire? Come poteva il destino infierire ancora su di noi?" - 
e con un sorriso dolcissimò appoggiò la fronte a quella di lei,
- " Ti amo tanto Andre, non ho mai smesso di farlo. " - 
e chiuse le labbra sulle sue in un lungo e tenero bacio.
- " Andre, è il momento di mantenere quella promessa. " - 
esordì padre Stefan ed Andre, presa la mano di Oscar, s' inginocchiò e le chiese :
- " Madame Grandier vorreste divenire la mia sposa come si deve ? " - 
e lei, riuscendo a mala pena a trattenere le lacrime, fece un lieve cenno di assenso col capo.
Erano tutti commossi compreso Alain che, in un ultimo pensiero egoistico, invidiò la felicità dei due.
 Il sogno di conquistare Oscar, era svanito col ritorno di Andre.
Avrebbe seguitato ad amarla in silenzio, com' era giusto che fosse.
In quel momento, un vagito interruppe ogni discorso,
- " Ma è già nato ? " - 
si chiesero i presenti,
- " Giovedi, quando siete partite ed avete trovato Andre con padre Stefan. " - 
rispose madame Marguerite.
Andre si avvicinò alla culla assieme ad Oscar,
 - " Lei è Isabeau. " - 
disse Oscar.
Ad Andre tremarono le mani quando accarezzò il viso della bambina, il suo occhio non aveva mai brillato tanto.
Le proteste della piccola Isabeau non si placarono e la donna, incurante dei presenti la prese in braccio ed iniziò
a nutrirla sulla poltrona. 
Placata la fame, Isabeau si addormentò ed Oscar la porse tra le braccia di Andre, il primo abbraccio del padre
che, con aria sognante, ammirò la perfezione della loro creatura, incurante di una lacrima di gioia che gli attraversò
il volto.
La giovane famiglia fu lasciata nella loro intimità e, dopo mesi di lontananza, Oscar ed Andre dormirono uno nelle
braccia dell' altra, 
- " Oscar, la felicità completa esiste davvero ! " - 
gli sussurrò ,
- " Sì Andre, adesso sì. " - 

                                                                                                    ********

La semplice cerimonia si era svolta nella piccola cappella di villa Jarjayes, celebrata da padre Stefan.
Oscar aveva indossato un semplice abito azzurro come i suoi occhi e, con la bambina in braccio, 
il monaco aveva benedetto la nuova famiglia.
Tutto era stato perfetto, adesso più nulla avrebbe potuto separarli.
Era già calata la sera quando arrivò il Generale Jarjayes.
Entrò in casa con il solito passo marziale, quando si rese conto dei grandi cambiamenti avvenuti in pochi mesi.
Abbracciò quella figlia ribelle che tanto amava e con orgoglio si portò la piccola nipote al petto.
- " Andre , ti ho cresciuto come un figlio e già una volta ti dissi che avrei caldeggiato la vostra unione se solo 
tu fossi stato nobile! Oggi ti chiedo di perdonare questo vecchio che ha sempre preso decisioni sbagliate per
la propria figlia, rifiutandosi di ammettere che la felicità, le stava già accanto! " - 
disse il Generale alla presenza di tutti,
 - " Signore, vi ringrazio e sappiate che farò l' impossibile per rendere felice Oscar e crescere al meglio nostra
figlia, vostra nipote. " - 
rispose sinceramente Andre,
- " Purtroppo vi porto anche brutte notizie: Girodelle ti ha denunciata Oscar, tra poco arriverà il Generale Buille
con un mandato d' arresto. Sono qui per farvi fuggire, ho inviato un messo al porto, la vostra nave salperà per
l' Inghilterra domani al tramonto,
- " August verrai anche tu con noi ! " - 
chiese con apprensione madame Marguerite,
 - " No moglie mia, il mio compito è di mettervi in salvo e continuare a servire Sua Maestà il Re. " - 
rispose serafico il Generale.
Alle orime luci dell' alba, il carro con i bauli erano già pronti quando da lontano s' intravvedeva la polvere sollevata 
dalla truppa in avvicinamento.
Le donne, padre Stefan ed Andre erano sul carro pronti a partire,
 - " Alain sali presto. " - 
lo chiamò Andre,
- " Rimango qui col Generale, rallenteremo le vostre ricerche, voi andate svelti! " - 
sbraitò Alain ma Andre scese dal carro e lo raggiunse,
 - " Vieni con noi, fai parte della famiglia. " - 
- " Non è così! Andre in tua assenza non sono stato onesto ed ho provato a rubare il tuo sogno, perdonami se puoi! " - 
confessò Alain e colto dall' ira, Andre lo prese per il colletto della camicia.
- " Cosa le hai fatto ? " - 
- " Nulla, solo una proposta, non mi ha mai sfiorata ! " - 
mentì Oscar, scesa anch' essa dal carro.
- " Addio Comandante è stato un onore servirti, ti auguro tutta la felicità che meriti. " - 
si congedò Alain,
- " L' onore è stato mio soldato De Soisson. Addio e grazie di tutto. Abbi cura di te. " - 
rispose Oscar con le lacrime agli occhi,
- " Andre fratello, una volta tu lo chiedesti a me...ora sono io a chiedertelo : prenditi cura di lei. " - 
- " Lo farò non dubbitarne, fratello. Grazie di tutto non ti dimenticherò mai. " - 
lo abbracciò e finalmente il carro partì portando in salvo la comitiva.

                                                
Epilogo

30 Marzo 1800- Londra

Erano trascorsi dieci anni da quell' addio, Oscar ed Andre vivevano in una modesta casa nella periferia di Londra
con Nanny, Isabeau ed i suoi fratelli Joseph e Sebastian di due e sette anni.
Andre provvedeva alla sua famiglia col suo lavoro di precettore ed aveva riaquistato in parte la vista perduta,
grazie alle cure dei famigliari di padre Stefan, che seguitò essere una figura costante nella vita della famiglia.
Madame Jarjayes viveva con la cugina in un sontuoso palazzo e Rosalie era divenuta la sua dama di compagnia.
Purtroppo dopo la Rivoluzione Francese, non aveva più avuto notizie del marito giornalista.
Girodel, come altri nobili, era salito alla ghigliottina e le sue ultime parole furono di disprezzo verso il popolo.
Neppure del Generale De Jarjayes non si ebbero più notizie, si vociferava fosse stato coinvolto nella fuga della
Famiglia Reale.

30 Marzo 1800-Arras

I grandi possedimenti terrieri dei Jarjayes, erano stati ceduti per riconoscimenti militari ed il nuovo proprietario
era molto generoso, elargiva lauti compensi ai contadini che lavoravano la sua terra, un certo Alain De Soisson...

Fine


Dedico questa storia alla mia dolce Giulia che tanto lo desiderava
Ringrazio la mia Roby che mi ha sempre aiutata nella pubblicazione
Ringrazio coloro che hanno seguito questa piccola ff
Infine ringrazio per tutte le inaspettate quanto gradite recensioni

 

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