(fake) girlfriend || Shawn Mendes

di _Nix
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** zero ***
Capitolo 2: *** uno ***
Capitolo 3: *** due ***
Capitolo 4: *** tre ***
Capitolo 5: *** quattro ***
Capitolo 6: *** cinque ***
Capitolo 7: *** sei ***



Capitolo 1
*** zero ***


zero

Riley cammina piano lungo il corridoio con l'indice della mano sinistra che graffia il pollice a un ritmo costante.
Sospira quando arriva davanti all'ultima porta, rigorosamente chiusa e chiude per un momento gli occhi: sa di averla combinata grossa sta volta.
Costringere il pilota del jet privato della casa discografica di suo padre a portarla a Zurigo per andare a vedere il concerto dei Coldplay, doveva ammettere, non era stata l'idea migliore che avesse mai avuto e ne avrebbe sicuramente pagato le conseguenze. 
Bussa piano, mordendosi il labbro un'altra volta e prendendo un profondo respiro. 
"Avanti" dice qualcuno dall'altra parte.  
Riley entra nello studio di suo padre, chiude la porta dietro di se e avanza fino ad una delle due poltrone in pelle difronte la scrivania in legno chiaro, lasciandovisi cadere sopra. 
Holt Blackwell la guarda con un cipiglio scuro in volto, gli occhiali da vista rettangolari sono calati sul naso aquilino e le mani stringono un giornale leggermente accartocciato.
"Sei scappata di casa, hai costretto Marcus a portarti in Svizzera per andare a vedere un concerto al quale ti avevo, tra l'altro, proibito di andare e ti fai fotografare ubriaca insieme alle tue amiche.. Stavolta hai veramente superato il limite, Riley Blackwell", la voce di suo padre le arriva alle orecchie chiara e ad un volume fin troppo alto, per i suoi gusti e sopratutto per il post-sbronza che sta affrontando in quel momento.
Riley stringe gli occhi, massaggiandosi le tempie e sospirando: sa di aver esagerato, non servono suo padre né tantomeno i giornali, che subito si sono sentiti in dovere di dire la loro riguardo la difficile situazione che la famiglia Blackwell sta attraversando in quel momento e le diverse valvole di sfogo che Riley possa trovare, a ricordarglielo. Anche se, comunque, lei per i Coldplay si farebbe portare anche in Antartide. 
"È l'ultima volta che accetto un comportamento del genere da parte tua, specialmente in una situazione come quella che stiamo affrontando in questo periodo. -continua suo padre, piegando il giornale che la ritrae in prima pagina e gettandolo nel cestino- Non capisci che con queste tue azioni macchi non solo la tua persona, ma anche la famiglia e, sopratutto, tutta la casa discografica? Come pensi che gli artisti si faranno rappresentare da un uomo che non sa neanche tenere a bada un'adolescente?" le domanda poi, levandosi gli occhiali da vista e poggiandoli accanto a lui sulla scrivania. 
Riley fa per aprire bocca ma suo padre non la lascia neanche iniziare e subito riprende il suo discorso: "Ne ho parlato con i consulenti d'immagine della società, Riley, e siamo giunti alla conclusione che, onde evitare ripercussioni su tutta la casa discografica, tu abbia bisogno di un punto fisso. Un qualcosa di stabile che non solo aiuti te a migliorare, ma che risani la tua immagine agli occhi dei media e della società".  
Riley allora aggrotta le sopracciglia, inclinando di poco la testa; non sa cosa intenda suo padre con "punto fisso" ma è sicura che, qualunque cosa sia, non le piacerà affatto. "Qualcosa di fisso -riprende suo padre, unendo le mani difronte al petto- come una relazione." afferma infine. 
La ragazza a quel punto spalanca gli occhi, incredula, sporgendosi leggermente in avanti e schiudendo le labbra: "Prego? Una relazione? -domanda, parlando per la prima volta quel giorno, rimanendo stupita ancora di più all'annuire del padre- E sentiamo, come potrebbe una relazione aiutarmi a ristabilire la mia immagine?" domanda, sorridendo smielata e falsa, incrociando le braccia al petto e tornando con la schiena sullo schienale della poltrona. 
"In diversi modi; uno dei tanti è il fatto che saresti controllata, il che ti impedirebbe di fare tutte le idiozie che ti passano per la testa ultimamente..tipo quella di ricattare un dipendente di tuo padre per andare ad un concerto! -il tono che l'uomo sta usando, nonostante sia pacato, è deciso e non ammette repliche- In più, il ragazzo selezionato è un ottimo esempio di equilibrio, rigore e riservatezza, sarete una splendida coppia" conclude suo padre, imitandola nel sorriso che la ragazza ha assunto in precedenza e nel tono di voce. 
"Che diavolo significa 'il ragazzo selezionato', papà?" domanda Riley, piantando le mani sui braccioli della poltrona ed alzando un sopracciglio. Alla risposta del padre, la mandibola della ragazza sembra toccare il parquet scuro dell'ufficio, tanto è aperta: sapeva che suo padre poteva avere idee strane ma di sicuro mai avrebbe pensato a qualcosa di così impensabile. 
Costringere qualcuno ad intraprendere una finta relazione solo per evitare di buttare fango sul nome di una casa discografica è troppo per chiunque, perfino per suo padre. 
"Stai scherzando. -quella di Riley, più che una domanda sembra un'affermazione- Si stai scherzando, non puoi essere serio. Non mi costringeresti mai a fidanzarmi, anche solo per finta, con qualcuno che non conosco solo per salvare il nome dell'etichetta discografica" ridacchia poi, nervosa.
"Oh, in realtà lo farei, tesoro. Anzi, l'ho già fatto -suo padre sorride di nuovo, prima di premere l'indice sul telefono accanto a lui ed avvicinarvi la bocca- Doria, per favore, fallo entrare" dice poi, alla segretaria.
Appena un minuto dopo, la porta dell'ufficio di suo padre si apre e fa il suo ingresso un ragazzo alto, dal fisico asciutto e atletico che Riley riconoscerebbe tra un milione di persone. 
Anche perché sarebbe impossibile non riconoscere Shawn Mendes.
"Riley, vorrei presentarti Shawn -parla suo padre, indicandole il ragazzo- Shawn, lei è Riley, mia figlia" conclude poi, sorridendo.
Shawn le sorride leggermente, visibilmente a disagio puntando gli occhi nocciola in quelli azzurri di Riley e alzando una mano in segno di saluto, mentre si siede sulla poltrona accanto alla ragazza.
"Tu non puoi costringermi -sbotta ancora Riley, ignorando il ragazzo e tornando con lo sguardo su suo padre- E non puoi costringere neanche lui!".
"In realtà, parlandone in modo civile con Shawn e Andrew, il suo manager, abbiamo capito che ampliare l'aura di ragazzo per bene che già ha, non potrebbe fare nient'altro che bene alla sua carriera -la informa l'uomo, e la ragazza non può credere alle sue orecchie- E con un po' di fortuna la sua aura si estenderà anche a te".
Riley guarda suo padre sconcertata, non sapendo cosa dire: non le sembra neanche più di riconoscere l'uomo dall'altra parte della scrivania.
"Tu!- si gira di scatto verso Shawn, guardandolo dritto negli occhi- Tu sei d'accordo nel fare questa follia?!- gli domanda, alzando leggermente il tono della voce- No, è ovvio che tu non sia d'accordo. Non mi conosci neanche" conclude poi, senza lasciare il tempo al ragazzo di rispondere.
"Lui non conosce te, ma tu conosci lui- afferma suo padre, interrotto poi dal "tutto il mondo lo conosce" pronunciato con fare ovvio da Riley- È già un buon inizio" conclude poi.
La ragazza alterna lo sguardo tra Shawn e suo padre, guardandoli sconvolta; si alza poi, afferra la borsa per terra e si avvia verso l'uscita dello studio di suo padre.
"Voi siete malati" dice aprendo la porta ed uscendo dalla stanza, seguita dal forte rumore provocato dallo scontro tra lo stipite e la porta.

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Capitolo 2
*** uno ***


uno
 
C’è un caldo insolito nonostante sia ottobre, un sole che spacca le pietre e due ragazze chiuse in una stanza da più o meno due ore che cercano di studiare i fogli che sono stati la loro compagnia fino a quel momento.
Riley sbuffa, sdraiata sul suo letto, appoggiando sul volto il fascicolo che tiene tra le mani e lasciando poi cadere le braccia lungo i fianchi, stanca.
Phoebe, invece, seduta per terra con la schiena appoggiata al materasso dell’amica, continua imperterrita con le sue domande, ignorando l’abbandono da parte della ragazza alla loro conversazione.
“Okay, e fino a qui ci siamo. Ora perché non… Riley!” la richiama, girando il busto verso la ragazza e colpendola sulla coscia, per attirare la sua attenzione.
“Ah, che diavolo fai Phoebe?! –esclama sconcertata la ragazza, mettendosi a sedere sul letto e lasciando che i fogli le scivolino sul ventre, mentre sposta dietro le orecchie alcune ciocche di capelli castani che le sono ricadute sul volto- Stavo solo riposando, neanche a dire che ci stiamo preparando per qualcosa di importante!” conclude, afferrando i fogli e incrociando le gambe.
“Senti, Ree, lo so che la situazione non ti piace, ma tuo padre vuole che impari più cose possibili su quel tipo e ha affidato a me il compito di controllarti, quindi, visto che mi rifiuto di rinunciare a tutti i party superfighi a cui il tuo fidanzatino ci farà entrare rimarremo in questa stanza finché il tuo livello di conoscenza non mi soddisferà” Phoebe sorride, ammiccante, per poi tornare nuovamente con la schiena contro il materasso.
Riley ridacchia, borbotta un affettuoso “Sei una deficiente” e aspetta che la sua amica le porga una domanda, appoggiando il gomito sulla gamba piegata e la testa sulla mano.
“Mh, facciamo un piccolo riepilogo –suggerisce Phoebe, ignorando i lamenti da parte dell’amica- Parlami di lui” conclude, girandosi verso l’amica per controllare che questa non guardi i fogli su cui suo padre ha fatto riportare accuratamente ogni tipo di informazione su Shawn Mendes.
“Okay, allora: il suo nome completo è Shawn Peter Raul Mendes, è nato a Toronto l’8 Agosto 1998 ed ha origini portoghesi. Vive a Pickering con sua madre Karen, suo padre Manuel e sua sorella minore Aaliyah che ha... 11 anni?” domanda, stringendo leggermente gli occhi.
“14 –la corregge l’amica, ormai esasperata ignorando il “E’ uguale” che esce dalle labbra della castana- Il suo cantante preferito?”
“Se stesso?”
“John Mayer –ruota gli occhi Phoebe, non riuscendo però a trattenere un sorriso- il suo colore preferito?”
“Blu?”
“Verde, il nome del suo migliore amico?”
Riley ruota gli occhi, sbattendo i fogli sulla coscia: “John.” afferma, dicendo il primo nome che le capita per la testa.
Brian. Non ci stai nemmeno provando!” sbotta Phoebe, aprendo le braccia e alzando le sopracciglia.
Riley sbuffa, ruota gli occhi e si alza dal letto, raggiungendo la scrivania e afferrando la bottiglietta d’acqua che vi è sopra: “Tutto questo è un’idiozia –sbotta, prima di prendere un sorso del liquido- Voglio dire, quando mai mi capiterà di dire che a diciotto anni si porta ancora dietro un leone di peluche di nome Leo?” scuote la testa, prendendo un secondo sorso.
“Sei seria? Non sai quanti anni ha sua sorella ma sai il nome del suo leone di peluche?! –esclama l’altra, lasciando cadere la testa all’indietro sul materasso e chiudendo gli occhi- credevo che dopo aver passato con lui quasi tutti i pomeriggi nelle ultime due settimane, abbandonando me, le cheerleader e me!, avessi imparato qualcosa su di lui!” conclude, aprendo gli occhi scuri e puntandoli sull’amica.
“Abbiamo solo pianificato le varie uscite che faremo e c’erano papà ed Andrew, a mala pena ci salutavamo –spiega Riley con un’alzata di spalle- Golden Boy è più montato di quello che sembra” conclude, lanciando un’occhiata eloquente a Phoebe che subito dopo sposta lo sguardo sullo schermo del suo telefono.
“Devi comunque ammettere che ti è andata piuttosto di lusso” sorride furba poi la mora, alzando le sopracciglia e guardando l’amica, per poi voltare il telefono verso Riley e mostrarle una foto senza maglietta di Mendes ad un photoshoot.
“Oh Gesù, Phoebe!” esclama ruotando gli occhi per poi scoppiare subito dopo a ridere.
“Cosa?! Vuoi dirmi che non è vero? –ridacchia Phoebe, voltando nuovamente lo schermo verso di lei e alzando di tanto in tanto lo sguardo sull’amica- A che ora dovrebbe passarti a prendere Mr. BeiBicipiti per la vostra prima uscita ufficiale?” domanda, alzando e abbassando le ciglia velocemente.
Riley scuote la testa e ridacchia al soprannome che l’amica ha affibbiato al ragazzo, controlla l’orario sul computer e si avvia verso lo specchio intero appoggiato alla parete: “Dovrebbe essere qui a momenti” afferma, sistemando i capelli e controllando le il mascara non le abbia sporcato il viso.
Proprio in quel momento la porta della camera, chiusa fino a quel momento, si apre rivelando la figura insolitamente informale di Holt Blackwell: “Allora, come va questa sessione di studio disperato?” domanda, sorridendo e spostando lo sguardo dalla figlia all’ altra ragazza.
“Una meraviglia, Holt. Ormai è come se Riley conoscesse Shawn da una vita” mente Phoebe sorridendo e alzandosi in piedi, afferrando lo zaino ai piedi del letto.
“Lo spero – ridacchia Holt, prima di concentrare gli occhi chiari che assomigliano tanto a quelli della figlia su quest’ultima- Shawn, è arrivato” la informa, prima di salutare Phoebe e uscire dalla stanza.
Riley sospira profondamente salvo poi sorridere quando Phoebe le circonda le spalle con un braccio e l’accompagna fuori dalla porta.
 
Riley continua a giocare con la cannuccia del suo frappé, annoiata,  mentre aspetta che Shawn prenda il suo frullato e ringrazi, sorridendo, la ragazza dietro al bancone che li ha serviti e che non ha fatto altro che mangiarlo con gli occhi.
Ruota gli occhi quando questa fa un occhiolino e agita civettuola le dita della mano in segno di saluto al ragazzo, poi le dà la schiena quando Shawn la raggiunge e le sorride facendole cenno di andare.
Sono insieme da più o meno mezz'ora e già numerose fan hanno fermato il ragazzo per chiedere foto o autografi, senza risparmiarsi sguardi scettici per Riley che prontamente sbuffava e ruotava gli occhi.
Non si sono ancora parlati.
"Com'è il tuo?" è l'improvvisa domanda che il ragazzo le pone, indicando il frappé che lei stringe nella mano e inclinando di poco la testa.
Riley alza le spalle, facendo una smorfia con la bocca: "La tua amica  ci ha messo il pistacchio al posto del mango.. È imbevibile" asserisce, allontanando la cannuccia dalla bocca e sospirando.
"Il mio è perfetto -la informa Shawn , ridacchiando al "mi chiedo perché" ironico pronunciato dalla ragazza- Ne vuoi un po'?" le domanda, avvicinando glielo e sollevando le sopracciglia.
Riley scuote la testa, ringraziandolo e il silenzio torna ad essere loro compagno.
Ancora una volta è Shawn, pochi minuti dopo, ad interrompere la quiete tra di loro: "Raccontami qualcosa di te" le dice, prendendo un sorso del suo frappé e aspettando che la ragazza parli.
"Cosa dovrei raccontarti?" domanda a sua volta Riley, riprendendo a giocare con la sua cannuccia mischiando il liquido nel suo bicchiere.
Shawn solleva le spalle e alza lo sguardo su di lei: "Quello che vuoi. Voglio dire, tu sai tutto di me ma io non so nulla, o quasi, di te."
La ragazza annuisce e sembra pensare a come rispondere al moro poi quando finalmente giunge ad una conclusione, punta gli occhi chiari in quelli color nocciola di Shawn e "Ho un'ossessione per i frutti tropicali, specialmente per l'ananas e il mango; non mi piacciono i fiori mi fanno pensare ai funerali e non sopporto i francesi e prima che tu me lo chieda, sì c'entra tutta la storia di mia madre ma non voglio parlarne -dice, prima di finire addosso al ragazzo nel tentativo di evitare un bambino che le corre incontro, inseguito da un amico- E sicuramente non sopporto i bambini." sbotta, sbuffando e fermandosi ad aspettare Shawn che sta buttando in un cestino il suo bicchiere ormai vuoto.
Il ragazzo ridacchia, prima di afferrare il frappé di Riley che lei gli sta porgendo e buttare anche quello, non prima di averne preso un sorso e aver appurato il cattivo sapore della bevanda, per poi tornare accanto alla ragazza e riprendere a camminare con lei.
"Ho una domanda davvero importante! -esclama improvvisamente Shawn, fermandosi in mezzo alla strada e facendo fermare anche Riley che alza un sopracciglio e lo guarda come a volerlo incitare- Il tuo film preferito".
La bocca di Riley si spalanca leggermente a causa dell'ingenuità della domanda, scuote leggermente la testa e infila le mani nelle tasche del giacchino verde militare: "Non credo di averne uno.. Non ora almeno, però da piccola ero ossessionata con 'Balto' -afferma poi, tornando a guardare Shawn e notando l'espressione piuttosto confusa che si è dipinta sul volto del ragazzo- "Non lo hai mai visto?" gli domanda, incredula.
Lui scuote la testa, infilando come la ragazza le mani in tasca e abbassando leggermente lo sguardo.
"Che razza di infanzia hai avuto, Mendes?".
Allora Shawn ride, puntando lo sguardo su di lei e scuotendo piano la testa. Quello che dice poi la lascia piuttosto spiazzata: "Mi dispiace di averti fatta finire in questa situazione".
Riley allora rimane un momento interdetta, poi alza le spalle e inclina leggermente la testa: "Non sei stato tu a dare quest'idea a mio padre. Certo, tu sei stato proprio uno stronzo ad accettare ma alla fine mi sei anche utile" afferma poi.
Shawn aggrotta la sopracciglia e la guarda confuso, non capendo cosa la ragazza voglia dire con il fatto che lui le sia utile.
"Holt mi ha tolto le chiavi della macchina e sono autorizzata ad uscire di casa solo per andare a scuola o per uscire con te, quindi visto che sei stato tu a cacciarmi in questo casino, mi devi come minimo un numero infinito di favori che, preparati, riguarderanno la tua macchina e tanti tanti concerti" gli spiega allora Riley, ridacchiando al "i miei?" pronunciato dal ragazzo e scuotendo la testa.
"Assolutamente no, Golden Boy. Pensavo di più a qualcuno come Ed Sheeran, in realtà" ridacchia, prima di voltare lo sguardo sulla strada e notare alcuni uomini che tengono in mano delle macchine fotografiche; afferra quindi una manica del giacchino jeans di Shawn e la tira leggermente, cercando di attirare la sua attenzione senza dare troppo nell'occhio.
Shawn la guarda, seguendo poi l'indicazione che la ragazza gli dà muovendo la testa, afferrandole poi la mano e tirandola leggermente verso di se: "Okay senti, non appena si accorgeranno di noi saremo praticamente assaliti, in qualsiasi caso stammi attaccata e ignora tutto quello che i paparazzi ti diranno. Se credi di non farcela più stringimi il braccio e ti porto via, va bene?" sono le raccomandazioni di Shawn, che si è piegato leggermente sulle gambe per guardarla bene negli occhi.
Riley annuisce, stringe la mano di Shawn e si fa più vicina al suo corpo, poi estrae dal suo giacchino il telefono dopo aver ricevuto la notifica di un messaggio in arrivo.
È da parte di Phoebe e quando lo apre, Riley non può fare a meno di scoppiare a ridere, attirando anche l'attenzione di Shawn che la guarda curioso.
Basta solo il "Ha anche un bel sedere Ree!!" del messaggio dell'amica seguito da una foto del suo "ragazzo" girato di schiena a risollevarle il morale.

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Capitolo 3
*** due ***


due

 
 
Appena due giorni dopo la loro prima uscita ufficiale, ogni giornale di gossip della nazione mostrava foto e parlava della nuova giovane coppia recentemente formata, esprimendo giudizi e dando tutte le informazione che la casa discografica aveva sapientemente fatto sapere al riguardo.
Ed ora, esattamente tre settimane dopo l’accaduto, la mente di Riley non era ancora stata sfiorata dall’idea di aprire i milioni di messaggi, presumibilmente di odio, che quelle che erano le fan del suo “ragazzo” avevano deciso di inviarle sui social.
Non era stata sfiorata neanche dall’idea che la storia dei finti fidanzatini fosse una buona idea, in realtà, nonostante poi nelle due settimane passate con Shawn avesse imparato a conoscerlo ed apprezzarlo non solo per la sua indiscutibile bellezza.
Contro ogni aspettativa di Riley, Shawn si era rivelato essere davvero il ragazzo gentile e alla mano che si presentava alle interviste o che interagiva sempre e comunque con i fan; la ragazza doveva ammettere di esserne rimasta piacevolmente sorpresa.
Quello di cui non era sorpresa, in quel momento, era l’apparente sold-out a cui erano andati incontro i biglietti per il concerto di Drake, che lei e Phoebe aspettavano da una vita, tra l’altro.
«Sei sicura che siano finiti?» le chiede ancora una volta Phoebe, sempre più vicina allo schermo del Macbook dell’amica, intenta a scorrere meticolosamente la pagina web aperta.
«Sì, Phoebe, sono sicura! Non c’è più neanche un biglietto!» esclama allora disperata Riley mentre anche lei continua a scorrere pagine su pagine di annunci, siti internet e social vari nel vano tentativo di trovare un biglietto.
«Dannazione Riley, sei figlia di un produttore discografico, devi pur essere utile a qualcosa in questo campo!»
La castana alza un sopracciglio e incrocia le braccia al petto: «Anche tu sei figlia di un regista, ma non mi sembra che James Franco si sia già presentato a casa mia per dichiararmi il suo amore» precisa, prima di spingere leggermente la testa della sua amica, seduta ai piedi del letto, in avanti.
Phoebe allora chiude gli occhi per poi riaprirli e guardare il soffitto con espressione sofferente, prima di aprire le braccia e lasciarsi cadere indietro, sdraiandosi sopra l’amica borbottando un: «La vita è così ingiusta» che insieme al resto della situazione in cui si trovano in quel momento, fa ridacchiare la castana.
«Voglio solo vedere l’uomo della mia vita in concerto, chiedo troppo?» continua Phoebe, non accennando a spostarsi dalla posizione in cui si trova in quel momento.
«Non era Johnny Depp l’uomo della tua vita?» domanda Riley, sinceramente confusa.
«Johnny è l’uomo della mia vita nella categoria attori, Drake in quella cantanti – le spiega Phoebe, girando leggermente la testa per poter incontrare lo sguardo della sua amica- Se vuoi proprio saperlo ce n’è uno anche nella categoria sportivi: Camille DeLacourt» conclude.
«E’ francese» commenta Riley schifata, facendo una smorfia salvo poi scoppiare a ridere al “Ma è così bello!” che pronuncia l’amica.
Proprio in quel momento la porta della camera si apre, rivelando la figura di Shawn Mendes che, stretto in una tuta grigia e una felpa della Vans bordeaux (che Riley non mancherà di rubare, ovviamente), sorride alla scena che gli si presenta davanti e «Ho forse interrotto qualcosa?» ridacchia il ragazzo, entrando nella stanza e chiudendo la porta dietro di se.
«Mendes! –è il saluto espansivo di Phoebe che allarga le braccia verso di lui e sorride allegra- Eri proprio l’uomo di cui avevamo bisogno!» annuncia, ancora sdraiata sull’amica.
Quando Riley li aveva presentati pochi giorni dopo la loro uscita, non aveva immaginato che quei due potessero legare così tanto; conosceva l’indole amichevole ed espansiva –a volte anche troppo- di Phoebe ma non aveva davvero creduto possibile che in futuro le cose avrebbero fatto questa fine.
Riley sorride al “Hey” che Shawn le regala accompagnato da uno dei suoi sorrisi migliori, che lei crede di adorare, per poi alzarsi sui gomiti e poggiare su di essi il peso suo e di Phoebe che prontamente riprende il discorso lasciato in sospeso pochi minuti prima: «Mendes, attenzione a me ora, poi ti lascerò con la tua fidanzatina e potrete fare quello che volete –afferma, meritandosi uno schiaffetto sulla fronte da parte di Riley, che ridacchia divertita imitata da Shawn- Dicevo, devi farci un favore. Non è che per caso tu riusciresti a procurarci due biglietti per il concerto di Drake a Febbraio? Sul sito sono esauriti» chiede, sporgendo il labbro inferiore per sembrare una bambina e riuscire ad ottenere quello che vuole, come sempre del resto.
«Se sono esauriti non…» prova a dire il ragazzo, prima di essere interrotto.
«Oh, andiamo Sean!» lo sfotte Riley, sapendo quanto lui odi quando il suo nome viene confuso con ‘Sean’, venendo poi seguita da Phoebe con il suo “Shawnie, dai!”.
«Voi due insieme siete insopportabili, lo sapete? –è quello che dice il ragazzo, scuotendo la testa e sedendosi accanto alle amiche sul letto- Vedrò quello che posso fare» annuncia infine, scatenando la felicità da parte delle due accanto a lui.
L’attenzione dei tre viene attirata dal suono di una nuova notifica proveniente dal telefono di Riley, che fa alzare l’amica e si allunga sul comodino accanto al letto ad una piazza e mezza, afferra l’oggetto e controlla: quando si rende conto che è solo un altro messaggio da parte di una fan su Instagram che si va ad aggiungere a quelli che ha già, chiude gli occhi e sospira.
Punta poi lo sguardo su Shawn, quando lui le sfila delicatamente il telefono dalle mani per controllare cosa faccia stare la ragazza in quello stato.
«Non li hai ancora letti?» le chiede, ridandole il cellulare e guardandola preoccupato.
Riley scuote la testa, poggiando nuovamente il telefono sul comodino: «E non credo lo farò –annuncia, portando una ciocca di capelli castani dietro l’orecchio- conoscendomi finirei per rispondere male a qualcuno e passerei per “la ragazza cattiva e maleducata di Shawn Mendes”. Quindi grazie ma no, grazie».
Shawn allora allunga le labbra in una linea sottile, prima di circondare le spalle della ragazza con un braccio e spingersela contro, mentre lei sorride divertita e Phoebe alza gli angoli della bocca in un sorriso furbo e fa traballare le sopracciglia, decidendo di smetterla al «Sei inquietante, finiscila» ridacchiato di Riley.
«Io vado, tra quindici minuti devo andare in palestra e devo andarmi a preparare» annuncia Phoebe dopo aver controllato l’orologio che porta al polso, alzandosi e salutando Riley con un bacio sulla fronte e Shawn con un abbraccio veloce, prima di uscire dalla camera e urlare dal corridoio un “Prendo un pezzo della torta di Colette! O forse la prendo direttamente tutta!” al quale Riley risponde con una minaccia degna di un riconoscimento.
«Non ho parole –ridacchia, allontanandosi leggermente da Shawn per guardarlo negli occhi- Allora, Sean, cosa ti porta qui oggi?» gli domanda, mentre inizia a legare i capelli in una coda alta, sorridendo quando il ragazzo ruota gli occhi.
«Devi aiutarmi a ripassare le risposte per l’intervista agli EMA, ricordi? Non riuscirò a farlo di ritorno dall’Australia» le ricorda, piegando le braccia dietro la testa e appoggiandosi al muro dietro di lui.
Riley annuisce, ricordando e: «Quando parti?» gli domanda, inclinando leggermente la testa e permettendo così ad alcuni capelli più corti rispetto agli altri di sfuggire alla coda.
«Il 30 atterro a Sydney –la informa, sporgendosi verso di lei e fissandole le ciocche ribelli dietro l’orecchio, sorridendo quando le guance della ragazza si tingono di rosso- Rimango fino al 4 Novembre e poi volo direttamente a Rotterdam, posso sentire già il sonno che manca e ancora non capisco perché tu non venga» le dice, tornando nella posizione iniziale.
«Holt sarà a Berlino per degli affari e preferisce che rimanga a casa sotto il controllo di Colette –gli spiega Riley, sdraiandosi accanto a lui sul letto- Ha paura che possa combinare qualche guaio a Rotterdam».
Shawn ridacchia, per poi borbottare un «Le risposte per l’intervista sono inverosimili, non me le ricorderò mai» afferma, portando un braccio sugli occhi a coprirli dalla luce del lampadario nella camera.
Riley si allunga a sbloccare il telefono per controllare che non ci siano messaggi o chiamate, specialmente da parte dei suoi genitori, e notando l’orario, si volta verso il ragazzo e «Ci penseremo più tardi. Resti a cena?».
 
Sono le nove di sera e nonostante abbiano appena finito di mangiare, i ragazzi si sono subito chiusi in camera a studiare.
«Devi dire questo?» domanda Riley tenendo in mano il foglio con le risposte per l’intervista a cui Shawn sarà sottoposto sul Red Carpet degli EMA.
Shawn annuisce, stringendo la parte superiore del naso tra indice e pollice, evidentemente stanco, per poi alzare lo sguardo sulla ragazza seduta sul letto, trovandola a sorridere amaramente: «Riley?» la chiama, tenendola d’occhio mentre sfoglia i fogli dell’intervista.
Tra le cose scritte sul foglio si parla anche della sua situazione familiare, dei modi in cui lei stia affrontando la cosa e dei problemi che potrebbe aver ricavato che però non esistono, perché lei sta bene nonostante tutto.
Riley non guarda Shawn, non ne ha la forza e anzi, le dà anche fastidio che lui la possa vedere in quello stato ma in quel momento non può evitare di sentirsi in quel modo.
Comunque non serve che lei lo guardi per far capire al ragazzo che c’è qualcosa che non va; quando la vede con lo sguardo chino sul foglio e gli occhi pronti ad esplodere in un mare di lacrime, Shawn si alza dalla sedia posta davanti alla scrivania e si va a sedere accanto a lei sul letto.
«Non dirò quelle cose, Riley» le sussurra all’orecchio, dopo aver poggiato una mano dietro al collo della ragazza e averla tirata verso di lui.
E quando le lacrime iniziano a bagnargli la felpa, Shawn semplicemente la stringe di più, in silenzio.

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Capitolo 4
*** tre ***


tre
 

Messaggio ricevuto, 12:45
Da: Golden Boy
“L’ansia mi sta mangiando vivo”
 
Riley volta lo sguardo sullo schermo del telefono che, poggiato accanto a lei sul tavolo nella mensa del liceo, si è illuminato in seguito all’arrivo di un messaggio di Shawn.
Sorride, leggendo il testo, per poi lasciare la forchetta su cui è infilata dell’insalata nel piatto e afferrare il cellulare, digitando rapidamente una risposta.
 
Messaggio inviato, 12:45
A: Golden Boy
“Ma se mancano ancora nove ore!”
 
 Ripone il cellulare al suo posto originario, tornando a mangiare la sua insalata e a prestare attenzione alla conversazione che Phoebe e le altre ragazze al tavolo stanno avendo, voltando la testa verso di loro.
«Quell’idiota di Mike si è fatto beccare da mio fratello mentre usciva dalla finestra –sta dicendo Violet, con la testa tra le mani e gli occhi chiusi- Sono in punizione per tre mesi e i miei mi hanno anche levato il telefono!» esclama, lasciando scivolare la testa verso il basso fino ad appoggiarla al tavolo in metallo e sospirare.
Riley ridacchia, scuotendo appena la testa, prima di portare lo sguardo su Phoebe che, accanto a lei, rischia di soffocare a causa delle risate dopo aver preso una forchettata della sua pasta.
Violet solleva la testa, punta lo sguardo sull’amica, aggrotta la sopracciglia e la guarda male: «Sei proprio una stronza –borbotta, accartocciando un tovagliolino di carta e lanciandolo all’amica- E tu non di ci niente?» esclama, spintonando Lauren che, accanto a lei, è concentrata sul libro di chimica avanzata con i capelli scuri davanti alla faccia.
«Sei un’idiota –le dice semplicemente, senza distogliere mai lo sguardo dalle pagine- Lo so anche io che a quell’ora tuo fratello rientra dal lavoro» conclude, alzando finalmente il volto e sistemando gli occhiali sottili sul naso piccolo, alzando semplicemente le spalle.
Violet geme sconfitta e fa nuovamente ricadere la testa sul tavolo, mugugnando qualcosa quando Riley inizia ad accarezzarle la testa con una mano, sorridendo leggermente.
Lasciando nuovamente la forchetta nel piatto, sblocca il telefono per controllare l’ora, notando solo in quel momento un nuovo messaggio arrivato poco prima.
 
Messaggio ricevuto, 12:46
Da: Golden Boy
“Tre ore, bambolina. C’è il fuso orario”
 
Riley si trova a sorridere ampiamente, arrossendo appena al soprannome che Shawn le ha affibbiato nel messaggio; smette di accarezzare Violet, ignorando le sue lamentele, e porta le dita sullo schermo.
 
Messaggio inviato, 12:52
A: Golden Boy
“Andrai benissimo, Shawn. Sta’ tranquillo”
 
Sta ancora digitando la risposta quando l’ultima sedia libera al loro tavolo viene strisciata per terra, allontanata dal tavolo, con un rumore stridulo, per poi venire occupata da una ragazza con una chioma rossa che Riley riconoscerebbe tra mille.
Se deve essere sincera, non sa perché Cheryl sia seduta al loro tavolo: è uscita insieme a lei e alle sue amiche un paio di volte, è vero, ma l’antipatia reciproca che c’è tra le due è praticamente di dominio pubblico, ormai.
Quindi, che cosa sta facendo Cheryl lì?
Riley lascia il telefono vicino al suo vassoio e poi punta lo sguardo sulla rossa che, con un sorriso palesemente falso stampato sul volto, osserva lei e le sue amiche.
«Hai bisogno di qualcosa, Cheryl?» le domanda poi, alzando un sopracciglio e incrociando le braccia al petto.
La rossa la guarda e sorride, toglie la borsa dalla spalla e l’appende alla sedia, voltandosi nuovamente verso Riley e scostando una ciocca di capelli dal viso: «Tu e Shawn Mendes, quindi?» è la domanda che esce dalle sue labbra e che fa alzare gli occhi al cielo a Riley ed uscire dalle sue labbra uno sbuffo.
«Da quanto state insieme, Ley?» continua la rossa, inclinando piano la testa.
Ley? Da quando in qua, Cheryl Thompson, la chiama “Ley”?
«Quasi due mesi» risponde Riley, tornando a mangiare la sua insalata e sperando nell’arrivo di un messaggio da parte di Shawn, giusto per avere una scusa per evitare questa discussione.
«Ho visto le foto su di un giornale, non ricordo quale: siete davvero carini!» esclama con falsità Cheryl, sorridendo appena al «Grazie» accompagnato da un sorriso smielato di Riley.
«Non arrabbiarti, tesoro, ma devo dire che te lo sei scelto proprio bene. Voglio dire, Shawn Mendes è davvero un gran bel pezzo di ragazzo! –esclama con aria sognante Cheryl ma Riley sa che sta facendo tutto questo solo per darle fastidio- Hai visto che bicipiti?» domanda poi a Lauren, mettendole una mano sul braccio e scuotendolo leggermente.
Riley con gli anni che ha avuto per conoscerla ha imparato che con Cheryl è meglio mantenere la calma, non darle la soddisfazione di reagire quando è palese che lei stia provando a provocarti in tutti i modi, eppure in quel momento, con quella conversazione in corso e con l’attenzione della mensa che si sta concentrando su di loro a causa dell’alto tono di voce che Cheryl sta tenendo in quel momento, le risulta davvero difficile mantenere la calma.
«Per non parlare dei pettorali, poi! Ho visto delle foto su internet in cui è in spiaggia in Australia, sai? –continua Cheryl, accortasi evidentemente dell’effetto che sta avendo su Riley che continua a tenere lo sguardo sulla bottiglietta davanti al suo vassoio- E’ impossibile non farci un pensierino, con le conoscenze di mio padre mi sarebbe facilissimo conoscerlo» sorride maligna, allora, aspettando la reazione della ragazza su cui si sono concentrate le sue attenzioni.
«Sei qui in cerca di guai, Cheryl?» è la domanda che le viene posta inaspettatamente da Phoebe, che la sta guardando con uno sguardo cattivo e un sopracciglio alzato.
«Lascia perdere, Phoebe –la ferma Riley, mettendole una mano sul braccio- Hai finito? Perché se sei venuta per dirmi quando fantastico credi che sia il mio ragazzo, fidati, lo so. E’ meraviglioso. E mi dispiace che la mia relazione ti renda così gelosa, Cheryl, davvero! Se vuoi posso chiedere a Shawn se ha qualche amico o conoscente disperato da presentarti, ti va?» le domanda, sorridendo smielata e falsa come aveva fatto prima la rossa che, in reazione alla risposta inaspettata della ragazza, alza un sopracciglio e serra la mascella.
Si alza dalla sedia poi, indispettita, afferra la borsa e a grandi falcate, con fare teatrale, si allontana dal tavolo sotto gli occhi della mensa.
Riley chiude gli occhi, allora, e prende un respiro profondo, per calmarsi, prima di sorridere a Phoebe quando questa le circonda le spalle con un braccio e l’abbraccia, complimentandosi divertita dalla risposta dell’amica a Cheryl, seguita anche da Lauren e Violet, che ha addirittura alzato la testa dal tavolo ed è scoppiata a ridere a causa della situazione generale.
Appena la sua migliore amica la lascia libera per tornare a mangiare ed iniziare il discorso “Ballo della scuola” con le altre due, Riley afferra il telefono e, senza neanche pensarci, digita quelle parole sullo schermo dell’iPhone.
 
Messaggio inviato, 13:08
A: Golden Boy
“. Non ce la faccio più, ti giuro. Non vedo l’ora che torni”
 
«Oh Dio» sussurra allarmata, una volta essersi resa conto di ciò che ha appena scritto, ma con un tono di voce talmente basso da non essere sentita neanche da Phoebe che le sta accanto.
E’ proprio quest’ultima che in quel momento si alza con lo zaino in spalla e il vassoio vuoto in mano, così come le altre due ragazze, pronta a lasciare la mensa: «Non vieni, Ree?» le chiede, inclinando poco la testa.
Riley annuisce velocemente, bloccando il telefono ed infilandolo nello zaino che poi si porta in spalla e afferrando con una mano il vassoio, per poi camminare fino al cestino dell’immondizia e lasciarvici cadere gli avanzi del pranzo, per poi poggiare il vassoio sul ripiano accanto al cestino.
Esce dalla mensa poi, insieme alle sue amiche, ridendo riguardo la figuraccia appena fatta da Lauren che, nella fretta di uscire dalla sala, è andata a sbattere contro un giocatore della squadra di basket della scuola che, allo “scusa” della ragazza, ha risposto con un occhiolino.
Riley deve tenersi la pancia a causa delle risate, fermandosi in mezzo al corridoio pressoché vuoto e piegandosi leggermente in avanti; la sua attenzione poi viene attirata dal suono di una nuova notifica proveniente dal suo telefono.
Si rimette dritta, di nuovo, ed estrae il cellulare dalla borsa, sbloccandolo e avvertendo le sue amiche di andare e non preoccuparsi, lei le raggiungerà più tardi; abbassa lo sguardo sul telefono poi, leggendo il messaggio che Shawn le ha mandato in risposta al suo fin troppo avventato e impulsivo.
 
Messaggio ricevuto, 13:11
Da: Golden Boy
“Mi manchi anche tu”
 
 
 

Sono le quattro meno un quarto di pomeriggio, Phoebe è a casa sua, non che sia una novità comunque, in attesa dell’inizio degli EMA a Rotterdam.
Shawn ha ricevuto sei nomination, hanno parlato fino a quando lui non ha dovuto smettere a causa dell’inizio dello show; la tv ora sta trasmettendo le interviste sul red-carpet, Riley ha scorto il ragazzo di sfuggita mentre un’intervistatrice faceva domande a Zara Larsson e deve ammettere che è semplicemente perfetto nel suo completo (formato da jeans scuri e camicia in velluto) total black posto sotto al giacchino di pelle nero.
Si è alzata dal divano da almeno dieci minuti con la scusa di dover cercare qualcosa da mangiare per Phoebe nel frigo, ma la realtà è che non gliene potrebbe fregare di meno dei DNCE e dei Jacks: le vuole vedere Shawn.
La sua amica invece ha visto Martin Garrix e i suoi occhi sono diventati subito a forma di cuore; la tv sta trasmettendo la sua intervista adesso e Phoebe sta osservando il cantante con la bocca leggermente aperta e le sopracciglia alzate.
«Sai, credo che abbandonerò il mio folle e platonico amore per Drake e passerò a Garrix» dice, stendendosi sul divano chiaro di casa Blackwell e poggiando la testa sulla mano.
Riley ridacchia, appoggiata al muro della cucina, chiude gli occhi e lascia cedere la testa all’indietro.
«Vuoi venire oppure no? Ti perderai l’intervista del tuo ragazzo!» continua la sua amica, mettendosi seduta ed invitandola a sedersi sul divano, battendo una mano su di esso.
«Lo hanno già inquadrato?» domanda Riley improvvisamente agitata, andando verso il salotto e mettendosi seduta accanto all’amica, senza il cibo che quest’ultima le aveva richiesto.
«Almeno dieci volte –annuisce Phoebe- Sembra che esista solo Shawn Mendes in tutto il mondo».
Riley ridacchia, poi volta la testa verso l’androne del salotto sul quale compare Colette, la signora che fa le pulizie in casa sua e che l’ha praticamente cresciuta quando i suoi genitori erano impegnati con il lavoro.
La saluta con quel «bonjour chérie» che se non fosse pronunciato da lei, Riley odierebbe: Colette è davvero l’unica francese che lei può tollerare, il suo affetto nei confronti della donna è più forte anche dell’astio che prova nei confronti dei francesi a causa di Etiènne.
Riley le sorride allegra e sincera, osservandola finché Colette non arriva all’isola nella cucina e si mette a tagliare della frutta per preparare alle due ragazze una macedonia, salvo poi voltare nuovamente lo sguardo verso la tv al richiamo di Phoebe, che l’avverte dell’inquadratura su Shawn per l’intervista.
Il sorriso già presente sul suo volto si allarga ancora di più alla vista del ragazzo che, con un microfono in mano e un sorriso timido stampato in faccia, si gratta la testa aspettando le domande dell’intervistatore e, probabilmente, della donna al fianco di questo.
L’uomo lo saluta, congratulandosi poi con lui per le nomination ricevute e per il successo che ‘Mercy’, il suo nuovo singolo, sta riscuotendo; Shawn lo ringrazia e sorride ogni volta, gesticolando molto con le mani quando deve rispondere alle domande che gli vengono poste.
Le guance del cantante poi si colorano leggermente di rosso, Riley lo nota mentre spalanca gli occhi e apre leggermente la bocca quando l’uomo insieme al ragazzo pronuncia quel «Ho saputo che ti sei fidanzato, congratulazioni, amico»; Shawn sorride ancora di più, si gratta la testa e lo ringrazia evidentemente in imbarazzo, puntando poi lo sguardo nella telecamera che lo sta inquadrando come se sapesse che Riley lo sta guardando.

 

Succede che durante l’intervista sul Red Carpet Riley noti il fatto che l’intervistatrice ride un po’ troppo alle battute –oscene- di Shawn, che si appoggi un po’ troppo a lui e che gli stringa un po’ troppo il braccio.. almeno per i suoi gusti.
Succede anche che inizi una discussione con Phoebe perché no, lei non è gelosa, le dà semplicemente fastidio che la donna ci stia palesemente provando con Shawn nonostante sappia che lui è fidanzato, che sia per finzione poi sono solo dettagli. Alla fine la sua amica ha coinvolto anche Colette che è giunta alla conclusione che Riley non è «gelosa marcia» ma anche «parecchio affezionata» a Shawn.
Infine succede che Shawn Mendes vinca i premi come Best Male e Best Canadian, ringraziando con un sorriso enorme sul volto e facendo gli auguri di compleanno a sua madre, che quel giorno compie gli anni e anche Riley, che sì è una distrazione, «piacevole» ci tiene a precisare, ma è anche una gran sostenitrice; Riley è di colpo diventata tutta rossa.
Adesso lei, Phoebe e Colette sono sedute insieme intorno all’isola, mentre le prima due mangiano la macedonia preparata dalla donna più anziana, quest’ultima sta preparando la cena.
Colette sta raccontando loro di come era la vita a Parigi negli anni quaranta, aneddoti divertenti di quando era giovane e alcune delle sue storie amorose.
Riley ridacchia, portando alla bocca una fragola e un pezzo di banana, mentre Colette le racconta di come, da adolescente, allontanasse in malo modo tutti i suoi ammiratori, a volte inventando anche storie sul proprio conto e su quello della sua famiglia, per spaventarli un po’.
«C’è un’altra persona che allontana i suoi ammiratori» afferma Phoebe, indicando con la testa Riley e ruotando gli occhi con fare teatrale.
La sua amica la imita, con la forchetta ancora alzata a mezz’aria e la bocca piena, mentre Colette le osserva sorridendo: «Io non allontano proprio nessuno» afferma una volta ingoiata la frutta.
«Ah no? E che mi dici di Shawn?» continuò Phoebe, alzando un sopracciglio.
«Io e Shawn siamo amici, punto»
«E credi che Shawn sia della stessa opinione? -è l’inaspettata domanda di Colette, che attira l’attenzione di Riley e le fa aggrottare le sopracciglia- Chèrie, sarò vecchia ma ho ancora un certo intuito per queste cose» ridacchia la donna, alzando lo sguardo dal tagliere e puntandolo sulla ragazza.
«Dai, Riley, se ne sono accorti tutti! Ha sempre un braccio intorno alle tue spalle o ai tuoi fianchi e fa di tutto per poterti abbracciare, o comunque toccare» le spiega Phoebe, mentre si alza afferrando la scodella della macedonia per portarla nel lavandino, tornando poi a sedere accanto all’amica.
«Sono cose che fanno anche gli amici» dice Riley, cocciuta nel voler continuare con la sua convinzione, facendo ruotare gli occhi a Phoebe che si alza nuovamente dalla sedia, portando le mani al cielo rassegnata e andando a stendersi sul divano del salorro adiacente, borbottando un «Io ci rinuncio».
Il silenzio da quel momento inizia a regnare sovrano, nella stanza.
Riley continua a mangiare la frutta mentre Colette continua a preparare la cena, domandando a Phoebe se abbia voglia di rimanere, sorridendo poi al pollice alzato della ragazza che, stesa ancora sul divano con la faccia tra i cuscini, non sembra avere intenzione di fare nulla.
In quel momento il telefono di Riley si illumina accanto a lei e Colette riesce a scorgere solo il nome “ Golden Boy” che ricollega facilmente a Shawn Mendes, ricordando il soprannome con il quale la ragazza lo aveva appellato una delle tante volte in cui il ragazzo aveva cenato con loro.
Sposta lo sguardo su Riley, poi, notando sul suo volto un sorriso che lei conosce fin troppo bene e che, gli anni glielo hanno insegnato, può voler dire solo una cosa.


 

E' la prima volta che che scrivo una nota autrice su questa storia e sinceramente ho un po' di ansia ahhaha
Dunque, prima di tutto ci terrei a precisare che questi capitoli iniziali sono di passaggio, i veri momenti "clue" arriveranno tra poco, forse già dal prossimo capitolo.
Mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate della storia, se vi sono simpatici i personaggi e se avete qualche consiglio da darmi, sia per quanto riguarda la storia sia per la scrittura perché io continuo a scrivere ma non so davvero quanto la mia storia piaccia ahahahaha quindi, in sostanza, barcollo nel buio ahahahah
Bene, io ho finito!
Alla prossima e mi raccomando, lasciatemi un commento!
_Nix

 

 

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Capitolo 5
*** quattro ***


quattro
 
I Toronto Raptors stanno vincendo 64 a 57 contro gli Charlotte Hornets, l’Air Canada Centre è pieno di spettatori e suo padre non le ha mandato ancora nessun messaggio stranamente.
A Riley il basket piace tutto sommato, per un periodo ci ha anche giocato, e una partita della squadra della sua città a bordo campo non poteva certo perdersela.
Specialmente quando è stato Shawn Mendes a chiederle di accompagnarlo.
I Raptors fanno un nuovo canestro, Riley sorride e applaude mentre il ragazzo accanto a lei si alza in piedi e alza le braccia al cielo, gridando contento per poi mettersi seduto e battere il pugno a Matt, seduto accanto a lui.
Si gira verso Riley poi, sorridendole e avvicinandosi al suo orecchio: «Grazie per avermi accompagnato» le dice Shawn, applaudendo.
Lei gli sorride di conseguenza, alzando le spalle e soffermandosi sul ragazzo che è tornato con gli occhi sul campo: la maglia grigia gli fascia perfettamente il fisico tonico, valorizzando i muscoli delle braccia e del petto, i capelli ricci sono spettinati, come sempre, e gli ricadono a ciuffo sulla fronte dandogli quasi l’aria di un bambino.
Sobbalza poi e torna a concentrarsi sulla partita, quando i Raptors riescono a rubare palla agli Hornets e segnare altri due punti proprio un momento prima del fischio dell’arbitro che segna la fine del primo tempo di gioco.
E’ quando le squadre si ritirano negli spogliatoi che Shawn si volta verso di lei, guardandola e sorridendo; Riley gli sorride a sua volta, confusa per poi puntare lo sguardo sulla mascotte dei Toronto Raptors che sta andando verso di loro stringendo tra le mani una maglietta della squadra.
Picchietta un dito sul braccio di Shawn per poi indicargli la mascotte che gli è ormai davanti e ridacchiare.
«Signore e signori, all’Air Canada Centre –annuncia lo speaker della partita mentre gli spettatori applaudono- Shawn Mendes!» esclama, e la sua voce viene subita seguita dall’inizio di Something Big.
Shawn si alza, stringe a mano alla mascotte dei Raptors e l’abbraccia, prima di afferrare la maglia rossa che questa gli porge e sorridere ringraziandola.
Mostra la scritta ‘Mendes’ e il numero 17 sul retro di essa alla telecamera che lo sta riprendendo e trasmettendo sul maxi schermo al centro del soffitto, per poi sorridere al fotografo che gli scatta una foto e infine rimettersi seduto, non dopo aver fatto un saluto generale e ringraziato ancora una volta la squadra di Toronto.
Ride con Matt poi, ammirando la sua nuova divisa da basket, che però non userà mai, ringraziando infine chi gli fa i complimenti per Riley non ha capito bene cosa.
La ragazza poi alza lo sguardo sul maxi schermo, incuriosita dalla musichetta che le casse nel palazzetto stanno trasmettendo e scoppia a ridere notando sullo schermo la scritta ‘Kiss Cam’.
Quando guardava le partite a casa si ricorda che aspettava sempre questo momento per osservare gli spettatori scelti e ridere delle loro reazioni.
Sullo schermo viene subito proiettata l’immagine di una coppia che, dopo essersi resa conto di essere in diretta nazionale, scoppia a ridere e decide di dare al pubblico ciò che vuole: lui le si avvicina e la bacia, prendendole il volto tra le mani e sorridendo una volta finito il bacio, alzando i pollici delle mani mentre lei si copre il volto con le mani, imbarazzata.
Esilarante è invece quello che fa il secondo ad essere inquadrato: l’uomo avrà si e no quarant’anni, è seduto da solo e tiene in mano un bicchiere di birra più grande della sua faccia. A differenza della coppia precedente lui si accorge subito di essere inquadrato, quindi alza il bicchiere tenendolo con una mano, mentre l’altra è posta sotto ad esso e gli dice quello che Riley crede sia un ‘ti amo’ prima di iniziare a bere la birra al suo interno.
Ancora più divertente è il terzo uomo inquadrato; si trova vicino ad una bionda e quando si vede nel maxi schermo insieme alla ragazza, infila le mani nel giacchino di pelle estraendo un foglio di carta piegato in quattro.
Lo apre poi, rivelando a tutti la scritta “She is my sister” che causa un’ilarità generale e fa piegare Riley in due dalle risate.
La ragazza si asciuga le lacrime e alza nuovamente lo sguardo sul maxi schermo, impallidendo e spalancando leggermente gli occhi subito dopo.
Le telecamere stanno inquadrando lei e Shawn che, piegato in avanti con i gomiti poggiati sulle cosce, sorride e scuote la testa, per poi voltarsi verso Riley e mettersi dritto.
La ragazza arrossisce e non solo per la situazione in cui si trova, ma anche e soprattutto perché non sa davvero come comportarsi: deve davvero baciare Shawn Mendes? In diretta nazionale poi…
Dovrebbe baciarlo, teoricamente. Sono fidanzati, teoricamente. In realtà potrebbe anche prendere e scappare, sempre teoricamente.
E’ ancora assorta nei suoi pensieri quando vede il viso di Shawn che si avvicina al suo e un sorriso furbo sul volto; il resto accade così velocemente che Riley quasi fatica a credere che stia accadendo, nonostante avesse immaginato qualcosa di più “romantico” di un bacio davanti a dodicimila persone durante una partita di basket.
Le labbra di Shawn sono morbide e dolci sulle sue, la mano del ragazzo è posta dietro la sua testa e se la spinge contro quasi come abbia paura che Riley possa allontanarsi, cosa che in realtà non le è neanche passata per l'anticamera del cervello.
Quando Shawn si allontana da lei, sorridono entrambi, timidi, mentre i tifosi alla partita applaudono entusiasti.
«Dovrei portarti più spesso a queste partite» è ciò che dice Shawn, sorridendo furbo e meritandosi una botta sul braccio da parte di Riley che però non può fare a meno di ridacchiare, a sua volta.
Applaude quando le squadre tornano in campo, si morde le labbra e sorride, sentendo ancora il ragazzo contro di lei.
Dopotutto, deve davvero ringraziare suo padre per la sua idea.



Alla fine i Raptors hanno perso, Shawn la sta accompagnando a casa e Riley pur di non continuare a pensare alle labbra del ragazzo sulle sue ha ripiegato sul regalo di Natale (che è alle porte) per suo padre.
Nella jeep del ragazzo l'unico suono udibile è quello della stazione radiofonica su cui sono sintonizzati e che in quel momento sta trasmettendo la nuova hit dei Chainsmokers, che Riley adora.
Gioca con le dita, guarda fuori dal finestrino o la strada di fronte a lei, tutto e tutti meno che Shawn e lo stesso sembra fare lui.
Deve trovare anche un regalo per Phoebe e Colette, ora che ci pensa, e... Per Shawn?
Riley sbatte la mano contro la fronte, frustrata -perché si ricollega tutto a lui?-, e sbuffa attirando l'attenzione del ragazzo che la guarda confuso e ridacchia quel «Ma che fai?» che la fa voltare verso di lui.
Chiude gli occhi allora, appoggiando la testa al sedile in pelle nera e sospira: «Lascia perdere».
Di nuovo cala il silenzio nella macchina mentre la vettura si avvicina sempre di più a destinazione.
«Riley, per quanto è successo alla partita...» inizia improvvisamente Shawn, che viene però subito interrotto dalla ragazza e dal suo «Tranquillo, è tutto okay. Un bacio è quello che ci si aspetta da una coppia, no?» accompagnato dal sorriso che lui ricambia e a cui annuisce, d'accordo.
«Allora -riprende Shawn, tenendo lo sguardo fisso sulla strada- cosa fai a Natale?» le chiede curioso, rallentando la corsa della jeep.
Riley alza le spalle: «Probabilmente starò a casa con mio padre e i miei nonni a giocare a carte tutta la sera, un vero spasso -afferma ridacchiando, per poi portare lo sguardo su Shawn- Tu invece cosa farai?» gli domanda poi.
«Oh io torno a casa. Passerò il Natale con i miei nonni, i vari parenti e i miei genitori... Che non vedono l'ora di conoscere la mia nuova ragazza...» afferma il ragazzo, voltando lo sguardo sulla ragazza accanto a lui e sorridendo come a volerle chiedere scusa.
Riley aggrotta le sopracciglia, non capendo inizialmente, salvo poi spalancare gli occhi e la bocca una volta intuito il tutto.
«Stai scherzando. -afferma, alzando un sopracciglio- Shawn, dimmi che stai scherzando».
«Ecco, in realtà io..»
«Non hai detto ai tuoi genitori che tutto questo è finto?!» sbotta, muovendo le braccia freneticamente per enfatizzare il tutto.
«Sono stato impegnato! Tra l'uscita dell'album, i vari eventi e i preparativi per il tour mi è passato di mente e quando loro hanno visto le foto sulle riviste non potevo certo dirgli che era tutto falso!» esclama il ragazzo, cercando di difendersi.
«Perché no?!» sbotta Riley, aprendo le braccia.
«Ma perché che figura ci avrei fatto scusa? "Oh no mamma, in realtà non stiamo insieme; me la stavo pomiciando addosso ad un albero solo per fare scena con i paparazzi"» continua Shawn, alzando le sopracciglia.
Riley sospira, afferrando la base del naso tra indice e pollice e chiudendo gli occhi: «Non ci posso credere -sussurra poi, sprofondando nel sedile- E comunque non stavamo pomiciando, non mi stavi neanche vicino» precisa poi, ricordando il pomeriggio al parco di qualche tempo prima quando lei è Shawn avevano deciso di prendersi gioco dei fotografi inscenando una scena del tutto assurda mentre in realtà si guardavano semplicemente e facevano reciprocamente facce strane.
«Senti -comincia Shawn, tornando con lo sguardo sulla strada- se per convincerti a venire con me dobbiamo pomiciare, io non ho problemi. Possiamo anche provvedere subito» conclude, meritandosi un'occhiataccia da parte di Riley, un pugno sul braccio che lo fa ridacchiare e un «Sei davvero un deficiente». 
«Lo so, avrei dovuto dirglielo ma...-riprende il ragazzo, interrotto subito da Riley con il suo acido "tu credi?!" - Ma mia madre ha avvertito tutti i parenti ormai e non posso presentarmi lì ed annunciare a tutti che la mia relazione è falsa, che figura ci farei?» conclude, ignorandola.
«Io dovrei ucciderti» è ciò che invece dice Riley, ancora ad occhi chiusi.
«È un sì?» domanda speranzoso Shawn, mentre ferma la macchina una volta arrivato di fronte a casa della ragazza.
«È una minaccia. E in ogni caso, dovrei prima chiedere a mio padre» lo corregge Riley che fa per aprire lo sportello della macchina, salvo poi fermarsi e aggrottare le sopracciglia quando vede nel vialetto di casa sua un’auto che non appartiene né a lei, né a suo padre e che non vedeva da parecchio tempo.
«Grazie del passaggio -gli dice, aprendo lo sportello- Ti scrivo dopo» lo informa scendendo dall'auto e andando verso la porta di casa.
La apre poi ed entra, seguendo le voci di un uomo e una donna che sembrano litigare tra loro; arriva in cucina poi e si trova davanti l'ultima persona con cui avrebbe voluto avere a che fare.
«Mamma -sussurra, sorpresa- Che ci fai qui?» le domanda, incrociando le braccia al petto.
«Riley, tesoro! -esclama sua madre mentre apre le braccia e si avvicina alla figlia per abbracciarla fermandosi, delusa, quando la ragazza si allontana, facendo un passo indietro- Come stai?» le chiede poi sua madre.
«Bene» è la risposta secca di Riley, che la supera e va verso il bancone della cucina, per prepararsi un bicchiere d'acqua.
«Come è andata con Shawn?» le chiede invece suo padre, appoggiato al ripiano scuro, accanto a lei con le braccia al petto.
«Bene, abbiamo perso di 5 punti, ma DeRozan ha giocato la partita della sua vita -lo informa, portando il bicchiere alle labbra ed ignorando sua madre- Perché è qui?» gli domanda poi, riferendosi alla donna che li guarda distante.
Suo padre fa per rispondere alla figlia ma viene subito interrotto dalla donna: «Sono qui, Riley, perché sono tua madre -le dice, ignorando volutamente il «Oh, te ne sei accorta presto» che dice velenosa la figlia- e perché ho una proposta da farti. Visto che per Natale tuo padre non ci sarà..» inizia a spiegare, dovendo però nuovamente interrompersi a causa di sua figlia.
«Non ci sei a Natale?» domanda scocciata Riley a suo padre mentre ripone il bicchiere nel lavabo della cucina.
«Ho degli affari in Giappone, tornerò per il 27» la informa dispiaciuto l'uomo.
«Stavo dicendo -sua madre richiama entrambi all'attenzione- visto che tuo padre non ci sarà e che il Natale è una festività da passare in famiglia, io ed Etienne avevamo pensato di chiederti se ti andava di venire con noi a Parigi» conclude la donna, guardando speranzosa la figlia.
Riley quasi non riesce a credere alle sue orecchie: lei a Parigi? Con sua madre ed Etienne?
«Sarò qui fino al martedì, tesoro -la informa sua madre, afferrando la borsa posta su una delle sedie intorno al tavolo di cristallo e mettendosela al braccio- riparto per la Francia mercoledì mattina, pensaci e fammi sapere, va bene?» le domanda, avvicinandosi e lasciandole un bacio sulla fronte.
«Non posso, ho altri impegni -annuncia invece Riley, quasi piccata, puntando poi lo sguardo su suo padre che la guarda come a chiederle delle spiegazioni- Shawn mi porta a conoscere i suoi, ti spiego dopo» gli spiega, con un' alzata di spalle.
«Chi è Shawn?» domanda sua madre, con tono confuso e d alterato.
«Il mio ragazzo -Riley anticipa suo padre, rispondendo alla madre con dura indifferenza- sto da lui a Natale» continua a dire, cercando di convincere sua madre e, soprattutto se stessa.
Lascia un bacio sulla guancia a suo padre poi e gli augura la buonanotte, sorpassando sua madre che la guarda dispiaciuta e avviandosi verso le scale, diretta in camera sua.

Messaggio inviato, 23:15
A: Golden Boy

"I regali li fai tu."

 
06.05.17
SM Mediolanum.

E dico solo questo.
 

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Capitolo 6
*** cinque ***


cinque
 
 
È il 24 Dicembre, Riley e Shawn hanno da poco lasciato Toronto e davanti a loro hanno ancora un'ora di viaggio prima arrivare a Pickering.
Riley non sa bene come sia riuscita a convincere suo padre a lasciarla andare, non sa neanche perché lo abbia convinto in realtà visto che adesso si sta pentendo delle sue azioni. Sta davvero andando a conoscere i genitori del suo finto ragazzo?
Scuote leggermente la testa, prima di allungare la mano verso il tasto del volume della radio ed alzarlo, lasciando così che le note iniziali di "Mercy" inizino a risuonare nella macchina.
«Non ci credo» borbotta poi, appoggiando un gomito al finestrino e la testa sulla mano accanto al vetro, spostando poi lo sguardo sul ragazzo accanto a lei quando lui inizia ad intonare le parole della canzone, sorridendo divertito.
Riley ridacchia, ruotando gli occhi e continuando a guardarlo: «Hai preso i regali?» domanda poi, presa dal dubbio e dalla paura che il ragazzo possa essersi scordato qualcosa.
«Sono nelle buste vicino al mio giaccone» la informa Shawn, annuendo e indicando con un cenno della testa i sedili posteriori della jeep, mentre tiene il ritmo della canzone battendo piano le mani sul volante.
Riley si allunga verso le buste, le afferra e le trascina avanti con se, mettendosi poi a controllare cosa abbia comprato il ragazzo: una camicia azzurra per suo padre, un libro per sua madre.
È grata che abbiano deciso di non farsi il regalo tra di loro, non avrebbe proprio avuto idea di cosa regalargli e in più sarebbe stata con l'ansia fino al momento dello scarto.
La sua espressione cambia totalmente quando estrae dalla busta il regalo di Shawn per sua sorella mentre si volta a guardarlo: «Che roba è?» gli domanda seria.
«Il regalo per Aaliyah» risponde con fare ovvio Shawn, spostando lo sguardo dalla strada alla ragazza per poi riportarlo difronte a se.
«Sei serio? -continua lei, agitando in aria il regalo- Le hai regalato un calendario con dei gattini?».
«È carino».
«È un calendario! Chi cavolo vorrebbe un calendario per regalo di Natale? Sapevo che non avrei dovuto lasciarti fare i regali da solo» borbotta Riley, infilando nuovamente il calendario nella busta dei regali e portandola nuovamente sui sedili posteriori, puntando poi lo sguardo sul ragazzo.
«Secondo me è un'idea simpatica» si difende Shawn, alzando le spalle.
«Ti odierà» afferma invece Riley, decidendo di spostare lo sguardo sulla strada a sua volta, tornando a guardare il ragazzo quando una risata divertita esce dalle sue labbra.
«È uno scherzo -afferma Shawn, sorridendole- il regalo vero è nel mio borsone, ma non te lo farò vedere» conclude poi, puntando lo sguardo in quello di lei.
«L'importante è che tu non le abbia regalato un calendario» afferma Riley, spostando i capelli da una spalla all'altra.
Quando "Mercy" finisce e al suo posto inizia "Thinking Out Loud" di Ed Sheeran, Shawn allunga una mano verso la radio per cambiare stazione perché nonostante ami quella canzone non ne può davvero più di sentirla trasmessa su ogni stazione radiofonica ad ogni ora del giorno.
Quando si accorge delle intenzioni del ragazzo, Riley allunga una mano verso la sua, stringendo le dita intorno a quelle di Shawn e fermandolo: «Cambiami Ed Sheeran e ti uccido» gli dice seria, alzando le sopracciglia e fissandolo negli occhi.
Shawn sorride e annuisce, girando la mano per intrecciare le dita con quelle della ragazza, sorridendole.

Si sono fermati in un autogrill lungo la strada: Shawn aveva fame e Riley aveva davvero bisogno di sgranchire le gambe.
Stranamente non si è ancora avvicinato nessuno al ragazzo, forse per il fatto che nell'autogrill in quel momento ci sono solo persone adulte e bambini troppi piccoli per conoscerlo.
A Riley non dispiace comunque: passare del tempo con Shawn come ragazzi normali le piace, la fa sentire anche più a suo agio ed è bello potersi comportare con lui da amici, senza dover fingere di stare insieme per accontentare i paparazzi.
Sono seduti ad un tavolo vicino la vetrata dell'autogrill, Shawn ha preso un panino mentre Riley si è limitata ad una semplice bottiglia d'acqua che però non riesce ad aprire.
Sbuffa e alza gli occhi al cielo dopo l'ennesimo tentativo, prima di allungare la bottiglia verso Shawn: «Me la apri, per favore?» gli domanda, guardandolo.
Shawn annuisce, afferrando la bottiglietta con la mano libera dal panino, per poi lasciare quest'ultimo sul piatto e aprire la bottiglia alla ragazza, ridandogliela e sorridendo al suo ringraziamento.
Riley prende un sorso d'acqua, senza mai staccare lo sguardo dal ragazzo decidendo poi di tirar fuori il telefono dalla tasta del giacchino, aprire la fotocamera e puntarla su di lui.
Shawn non si è accorto del video che gli sta facendo la ragazza, tant'è che continua indisturbato nel suo masticare il panino, salvo poi afferrare la sua bottiglia e portandosela poi alla bocca, stringendo il tappo tra i denti e ruotandolo, aprendolo.
Riley ridacchia, attirando l'attenzione del ragazzo che solo in quel momento si rende conto di essere ripreso; sorride anche lui, allontanando la bottiglia dai denti: «Mi stai facendo un video?» le chiede poi, inclinando di poco la testa.
Lei alza le sopracciglia, sorride e annuisce; Shawn allora ruota gli occhi, sorridendo divertito prima di sporgersi verso di lei e «Fammi vedere», le dice ridacchiando.
Riley però si tira indietro, allontanando il telefono dal ragazzo e fermando il filmato, inserendo nuovamente il cellulare in tasca.
«C'è qualcosa dell'ultimo momento che dovrei sapere della tua famiglia?» domanda poi, appoggiando il gomito sul tavolo e la guancia sulla mano.
Shawn sembra pensarci, mentre addenta nuovamente il panino: «Mh, mia nonna non si ricorderà mai il tuo nome, o comunque tenderà a storpiarlo e probabilmente da Riley passerai ad essere Miley...o Kiley» la informa, strofinando le mani tra di loro per pulirle dalle briciole di pane.
«Oh e a Natale nessuno, e dico nessuno, può azzardarsi ad entrare in cucina: l'unico a cui è permesso farlo è mio nonno che prepara la cena per tutti» continua; Riley annuisce mentre si alza dalla sedia e segue il ragazzo fuori dall'autogrill, fino alla macchina.
«Ah e un'ultima cosa, non fare caso alle battute di mia madre su...su di noi, okay? Lo fa per mettermi in imbarazzo e per far divertire gli altri, ma non è mai seria...spero» conclude, aprendo lo sportello della Jeep e accendendo poi la macchina quando anche Riley è salita.
«Okay, ho capito: niente più Riley, non entrare in cucina, battutine imbarazzanti. Niente di più semplice» afferma la ragazza, allacciandosi la cintura.
«Un'altra cosa» continua Shawn immettendosi in strada e attirando l'attenzione di Riley, che lo guarda e «Cosa?» chiede, passandosi una mano tra i capelli.
La mano di Shawn poi arriva subito ad afferrare la sua, stringendola prima di tirarla verso di se e appoggiarla, ancora stretta alla sua, sulla sua gamba.

«Sei pronta?» le chiede Shawn, davanti alla porta di casa sua voltandosi verso di lei.
Riley lo guarda con gli occhi leggermente più aperti del solito e scuote vigorosamente la testa, allungando poi una mano che si va a chiudere sul braccio del ragazzo quando questo si allunga verso il campanello per suonarlo.
«E se non dovessi piacere a tua sorella? O a tua madre?» domanda seria, guardandolo.
«Riley..» Shawn prova a dire qualcosa, venendo però interrotto dalla ragazza e dal suo preoccupatissimo: «Oh mio dio, e se invece dovessi stare antipatica a tua nonna e lei decidesse di chiamarmi Miley, o Kiley, o in qualsiasi altro modo solo per mostrarmi il suo disprezzo? No senti, io torno a casa».
Shawn a quel punto scoppia a ridere, stringendo gli occhi e piegandosi leggermente in avanti, poggiando i borsoni a terra.
«Che cavolo ridi, idiota? -borbotta Riley, aggrottando le sopracciglia e colpendolo sul braccio- Sono seria» asserisce poi, passandosi la lingua sulle labbra e arricciando il naso, piccata.
«Riley, ti adoreranno. Sta' tranquilla-la tranquillizza Shawn, mettendole le mani sulle spalle e abbassandosi un poco per guardarla negli occhi- E poi non è che stai conoscendo davvero i genitori del tuo ragazzo» conclude, sorridendole.
«Lo so, ma sei mio amico e anche se non stiamo davvero insieme mi piacerebbe fare una buona impressione sui tuoi, tutto qui» spiega Riley, guardandolo negli occhi e mordendosi l'angolo della bocca.
«Andrai alla grande» la incita Shawn, allungando la mano verso il campanello e facendo pressione su di esso, ridacchiando al «sono fregata» di Riley.
La porta scura si apre pochi secondi dopo, rivelando la figura minuta di una donna bionda, che Riley identifica come Karen, la madre del suo "ragazzo", e che alla vista di Shawn si allumina e si alza sulle punte per stringerlo forte a se.
Riley resta in disparte mentre lui e sua madre si salutano e si dicono a vicenda quanto si siano mancati, poi Shawn si sposta di lato e la scopre, sorridendole.
«Mamma, lei è Riley -la presenta, allungando un braccio verso di lei- Ree, lei è mia mamma, Karen».
«Molto piacere, signora..» prova a dire Riley, allungando la mano verso la donna, salvo poi ritrovarsi stretta in un abbraccio caloroso che di certo non si aspettava.
«Oh, Riley. È un vero piacere conoscerti -le dice Karen, sorridendole una volta sciolto l'abbraccio- Entrate, vi starete congelando qui fuori» gli dice poi, mentre si sposta di lato per fare in modo che i due ragazzi entrino.
Una volta nella casa Shawn poggia il borsone a terra e si leva la giacca, appendendola all'attaccapanni vicino all'ingresso: «Papà e Aaliyah?» chiede a sua madre, mentre prende il giacchino di Riley e lo attacca accanto al suo sorridendole.
«Aaliyah aveva una partita di Hockey, tuo padre è andato a vederla -gli spiega Karen sorridendo, prima di spostare lo sguardo su Riley- Avete fame? Posso riscaldarvi un po' di pasta se volete» dice gentile.
«Ci siamo fermati lungo la strada, grazie comunque mamma» la ringrazia il ragazzo, annuendo quando la madre gli dice di mostrare a Riley la camera e abbassandosi ad afferrare i borsoni, avviandosi poi verso le scale.
Riley sorride a Karen e segue il ragazzo, salendo le scale e trovandosi di fronte ad un corridoio.
«Okay allora: questa è la stanza di mia sorella -inizia a spiegarle, indicandole la prima porta sulla destra- davanti c'è la camera dei miei. Questa qui invece è la mia camera e questa è la tua» conclude, una volta essere arrivato alla stanza davanti alla sua, aprendo la porta e spostandosi di lato per far entrare Riley.
«Il bagno è l'ultima porta infondo al corridoio, sulla sinistra. La stanza vicino alla mia è il mio studio» le dice come ultima cosa, entrando nella stanza e poggiando il borsone accanto al letto, su cui poi si siede.
«Uno studio? -gli domanda la ragazza divertita, appoggiandosi con la spalla allo stipite della morta e incrociando le braccia al petto- Sei proprio vecchio» afferma, scuotendo piano la testa ridacchiando divertita.
Shawn ruota gli occhi ma non riesce a nascondere il sorriso che gli si forma sulle labbra e sul quale si concentra l'attenzione di Riley, che si sposta poi sui capelli ricci un po' spettinati e sul corpo coperto dalla felpa nera della iHeart Radio, le cui maniche sono tirate su fino ai gomiti lasciando così in vista il tatuaggio sul braccio del ragazzo.
Il rumore della porta d'ingresso che si apre e sbatte dopo essere stata chiusa la distrae dai suoi pensieri, facendola tornare alla realtà; Shawn si alza e le si avvicina, circondandole le spalle con un braccio e trascinandola con le verso le scale per tornare di sotto.
Davanti alla porta, oltre a Karen, ci sono un uomo ed una ragazzina: Manuel e Aaliyah.
Shawn la lascia andare e si fionda su sua sorella, stringendole le braccia intorno al corpo e baciandole la testa mentre le gli circonda il collo con le braccia e ride: il ragazzo poi si alza ed abbraccia anche suo padre, dandogli alcune pacche sulla spalla.
«Papà, Aaliyah, lei è Riley -la presenta, spostandosi accanto alla madre mentre la ragazza si avvicina ai due- la mia ragazza».
E dentro Riley, adesso, quel 'mia' provoca tutta un'altra reazione.


 
#prayforManchester

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Capitolo 7
*** sei ***


sei
 
Riley apre piano la porta della camera di Shawn, cercando di fare il meno rumore possibile per non svegliare il ragazzo che, nascosto sotto le pesanti coperte beige, dorme beato.
La ragazza si avvicina in punta di piedi, andando a tentoni per la stanza illuminata solo dalla fioca luce lasciata passare dalla tapparella abbassata, avvicinandosi al letto e accucciandosi sulle gambe; allunga poi una mano, afferra una spalla del ragazzo da sopra le coperte e la scuote leggermente.
«Shawn –lo chiama, avvicinandosi leggermente- Dai, Shawn, svegliati» continua, scuotendolo con più vigore.
Shawn aggrotta le sopracciglia e stringe gli occhi, mugugnando qualcosa che Riley non riesce a capire, prima di voltarsi verso il muro e darle le spalle.
Riley sbuffa, allora, riprendendo a scuotere il ragazzo: «Avanti Shawn ho fame! –gli spiega, lamentandosi- Non posso scendere a fare colazione con i tuoi genitori da sola!» afferrando la sua spalla con due mani e prendendo a scuoterlo con più forza.
Sbuffa dopo l’ennesimo tentativo, si passa una mano tra i capelli castani e li sposta dagli occhi, dove sono andati a finire a causa dei movimenti usati per smuovere il ragazzo.
«Guarda che se non ti svegli con le buone passo alle cattive» lo minaccia, sperando di ottenere una reazione.
Shawn invece non si spreca neanche ad dirle di stare ferma.
«Benissimo» commenta poi Riley, prendendosi la lingua tra le labbra mentre sale in piedi sul materasso cercando di non schiacciare il ragazzo; inizia a saltare poi, evitando il corpo che le sta sotto, smuovendo il materasso e facendo cigolare il letto.
Anche questa volta, però, Shawn non si muove.
«E che palle!» esclama arrabbiata, coprendosi subito dopo la bocca per paura di aver svegliato i genitori o la sorellina del ragazzo.
Scende dal materasso, quindi, tornando ad accucciarsi per terra accanto al letto; mette nuovamente una mano sulla spalla del ragazzo e lo scuote leggermente: «Shawnie, per favore» chiede, modulando la voce fino a farla sembrare quella di una bambina.
L’unica reazione che ottiene, però, è una scrollata di spalle con cui il ragazzo si libera della sua mano: Riley aggrotta le sopracciglia e spalanca la bocca allora, arrabbiata, prima di prendere a colpire con la mano aperta la testa del ragazzo, lasciando sulla sua fronte numerosi leggeri schiaffetti.
«Svegliati, ingrato, svegliati!».
E Riley si era aspettata tutte le reazione possibili da parte del ragazzo, davvero, tranne una.
Shawn si rigira improvvisamente verso di lei, le afferra i polsi e se la tira contro, trascinandola su letto e circondandole poi il busto con le braccia, così da riuscire ad impedirle ogni movimento.
Riley arrossisce quando si ritrova ad un centimetro dal petto nudo del ragazzo, lasciato scoperto dalle coperte che in seguito al movimento di lui sono scivolate leggermente.
«Shawn» lo chiama piano.
«Mh»
«Ti alzi?»
Shawn allora la stringe di più, non accennando neanche a voler aprire gli occhi: «E’ presto Ree, dormi» le dice poi, appoggiando la guancia contro la sua testa e strusciandovisi contro finché non trova una posizione comoda.
Riley fa come le è stato detto allora, si muove leggermente per sistemarsi accanto al ragazzo, stretta ancora tra le sue braccia, sospira e chiude gli occhi.
Il silenzio che regna nella stanza, interrotto solo dai loro respiri leggeri, sembra quasi cullarla verso un sonno tranquillo, Shawn quasi non riesce a credere che forse potrà riprendere a dormire.
«Sì ma io ho fame», sente Riley borbottare.
Appunto.
Shawn sbuffa allora, scioglie quella sorta di abbraccio in cui teneva Riley e scosta le coperte dal corpo, afferrando la maglietta rossa con la bandiera del Canada dal fondo del letto ed infilandola, per poi alzarsi ed afferrare la mano di Riley, uscendo con lei dalla camera.
«Se avessi saputo che saresti stata così rompipalle non ti avrei mai chiesto di venire» borbotta poi, passandosi una mano tra i capelli ricci, spettinati.
La ragazza ridacchia, stringe gli occhi chiara e poi gli si avvicina, si alza leggermente sulle punte e gli lascia un bacio sulla guancia.
Shawn sorride
 
Riley è seduta sul divano nel salotto di casa Mendes, sorride ad Aaliyah che le si siede accanto e afferra il telecomando, accendendo la tv poi torna con lo sguardo su Shawn che, fermo sull’entrata del salotto, continua a discutere al telefono con il suo manager.
«Deve essere qualcosa a che fare con il tour -sente dire Aaliyah- Si arrabbia così solo quando ci sono problemi con quello» continua la ragazzina, puntando lo sguardo sul fratello che ora ha chiuso la chiamata ed ha il telefono in mano, mentre lo fissa.
Sbuffa poi, prima di infilarlo in tasca ed uscire dal salotto, salendo le scale di corsa.
Riley lo guarda preoccupata fino a che non scompare dalla sua visuale, poi sospira.
«E’ andato sul tetto, ci arrivi passando dalla finestra in camera mia –le spiega Aaliyah, tenendo lo sguardo sulla tv- Se gli porti un muffin è meglio» continua poi, sorridendole.
Riley le sorride di rimando e la ringrazia, prima di alzarsi velocemente e correre in cucina, dove prende un muffin posto sul vassoio sul ripiano, e poi correre su per le scale il più velocemente possibile.
Una volta arrivata in camera di Aaliyah e aver afferrato il plaid sulla sedia, Riley apre le finestre e si sporge, guardando il tetto in cerca del ragazzo: Shawn è seduto sulle tegole e guarda il paesaggio davanti a se, dando le spalle alla finestra della camera della sorella.
«Tu guarda cosa mi tocca fare per quell'idiota- borbotta, mettendo un piede sul tetto e reggendosi con una mano alla finestra, mentre l'altra è impegnata a tenere coperta e muffin- Adesso muoio» afferma guardando verso la fine del tetto.
Sospira quando trova stabilità e inizia piano la sua discesa, raggiungendo poco dopo il ragazzo; si siede accanto a lui poi, rimanendo in silenzio, e si gira a guardare il ragazzo che però non stacca gli occhi dalle montagne di fronte a loro.
Gli allunga il muffin allora, posizionandoglielo davanti al viso e sorridendo: «Aaliyah aveva detto che ti avrei trovato qui» gli dice, lasciando che il ragazzo prenda il muffin e le sorrida, seppur tristemente.
Riley afferra il plaid quindi e lo posizione intorno alle spalle del ragazzo e alle sue, stringendosi poi contro Shawn che la cinge con un braccio e se la porta più vicino.
«Stai bene?» gli chiede lei poi, voltando lo sguardo verso di lui.
Shawn annuisce, chiude gli occhi e sospira: «Sì..sì, sono solo un po' stressato per il tour» le dice, tornando a guardare il paesaggio di Pickering.
Riley allora annuisce, stringendo le labbra in una linea dura e poggiando le testa sulla spalla del ragazzo, chiudendo gli occhi e respirando a pieni polmoni l'aria fresca della cittadina.
«Ree?».
«Mh?».
«Vorrei che mi parlassi di tua madre, di quello che è successo con lei in realtà» dice Shawn, voltando lo sguardo verso di lei.
Riley allora apre gli occhi e sospira: «Ho rischiato di morire salendo quassù per tirarti su di morale, non per annoiarti con una storia che sono sicura già sai» dice, guardandolo anche lei e ridacchiando leggermente.
«So la versione dei media, non la tua» è ciò che le dice il ragazzo, prendendo un morso del muffin al cioccolato e poi offrendolo anche a lei.
Lei sorride allora e scuote la testa, prima di alzare lo sguardo e puntarlo difronte a lei: «Etienne ha tredici anni meno di mia madre, è francese ma vive in America da almeno una decina d'anni. Quando mia madre ha saputo di essere riuscita ad ottenere un modello con la bellezza di Etienne tra le sue file ha iniziato a passare sempre meno tempo a casa. All'inizio io e papà non ci facevamo molto caso, voglio dire: Sara Romero è comunque una stilista di fama mondiale, pensavamo fosse normale. -a questo punto della spiegazione Riley sorride amaramente e scuote la testa- Poi le cose sono cambiate: mia madre ha iniziato a non tornare a casa per cena e a volte neanche dopo. Aveva da lavorare, diceva; c'erano le nuove collezioni da preparare, le location da affittare e gli inviti. Poi un giorno, dopo due mesi di questa continua routine, sono tornata a casa da scuola e lei non c'era più. Mi aveva lasciato un biglietto però, diceva che era partita per Parigi con Etienne, che lo amava, che le dispiaceva e che mi voleva bene. Da quel giorno papà si è concentrato solo sul lavoro, ha riempito la sua agenda di impegni e ha cercato ogni scusa per stare lontano da casa. E alla fine io sono rimasta sola -spalanca gli occhi poi, una volta essersi resa conto di ciò appena detto- Cioè non sola sola, ci sono i miei amici e Colette, ma... non è la stessa cosa, sai?».
Shawn annuisce piano, poi la stringe di più a se e le bacia una tempia.
«Infondo i media hanno ragione: io sono solo il solito cliché che rappresenta la maggior parte dei figli di celebrità. Genitori assenti, sempre impegnati e lontani da casa, e figli che pur di attirare l'attenzione costringerebbero anche un dipendente del padre a portarli a Zurigo per andare a vedere un concerto» sorride stanca allora, Riley, tirando su col naso quando e portando la mano coperta dalla felpa grigia agli occhi, asciugando le poche lacrime che sono sfuggite ai suoi occhi.
«Sai, ti invidio, Shawn. Cioè tu hai una famiglia perfetta, due genitori che si amano e una sorellina che stravede per te. Sei fortunato» afferma infine, alzando lo sguardo su di lui e sorridendo a labbra unite.
«Mi dispiace, Ree. Non volevo farti piangere» si scusa Shawn, avvolgendola anche con l'altro braccio e tirandosela contro.
«Sta' tranquillo, mi succede sempre -lo tranquillizza lei, stringendo gli occhi- Mi fingo una dura ma in realtà sono una pappa-molla», ridacchia poi, tirando un'ultima volta su col naso e allontanandosi dal ragazzo.
«Oh, prima che me ne dimentichi! -esclama, prima di estrarre da sotto la felpa un pacchettino rosso- Buon Natale» sorride, allungando il regalo al ragazzo che la guarda stralunato.
«Ree, avevamo detto niente regali...» balbetta Shawn in imbarazzo, mentre afferra il pacchetto tra le mani.
«Beh, se vogliamo essere precisi: è un regalo per entrambi -gli spiega, sorridendo ampiamente quando il ragazzo scarta il suo regalo e ride scoprendo di cosa si tratti- Non potevo lasciare che il mio ragazzo vivesse senza aver mai visto Balto» dice poi, ridacchiando e prendendo in giro il moro, che le sorride e «Grazie, davvero» l'abbraccia, sorridendo divertito.
Riley alza le spalle, imbarazzata: «Dai, rientriamo. Tua mamma ha detto che tra poco arrivano i tuoi familiari e io devo ancora prepararmi» gli dice, alzandosi ed invitandolo a fare lo stesso.
Lui annuisce, ma non si alza, neanche quando Riley gli mette una mano sulla spalla ed inizia ad allontanarsi per tornare verso la finestra: «Riley! -la chiama, facendola fermare e voltare- Grazie».

 

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