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di Ciryata
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1° capitolo ***
Capitolo 2: *** 2° capitolo ***
Capitolo 3: *** 3° capitolo ***
Capitolo 4: *** 4° capitolo ***
Capitolo 5: *** 5° capitolo ***
Capitolo 6: *** 6° capitolo ***
Capitolo 7: *** 7° capitolo ***
Capitolo 8: *** 8° capitolo ***
Capitolo 9: *** 9° capitolo ***
Capitolo 10: *** 10° capitolo ***
Capitolo 11: *** 11° capitolo ***
Capitolo 12: *** 12° capitolo ***
Capitolo 13: *** 13° capitolo ***
Capitolo 14: *** 14° capitolo ***
Capitolo 15: *** 15° capitolo ***
Capitolo 16: *** 16° capitolo ***
Capitolo 17: *** 17° capitolo ***
Capitolo 18: *** 18° capitolo ***
Capitolo 19: *** 19° capitolo ***
Capitolo 20: *** 20° capitolo ***
Capitolo 21: *** 21° capitolo ***
Capitolo 22: *** 22° capitolo ***



Capitolo 1
*** 1° capitolo ***


Ciao il mio nome è Toru Sasaki, ho 20 anni. Sono alta 1,70, ho i capelli castani chiaro e gli occhi azzurri. Mia madre è venuta a mancare 2 mesi fa, poco dopo la mia festa lasciandomi una foto e una lettera da consegnare a mio padre. Tutto quello che so su di lui è che vive sul Pianeta Muscolo ed è a capo delle guardie del re.

Dopo aver finito di fare la valigia mi vesto, prendo la foto e la lettera, sono pronta. « Signorina Toru » « oh Jake », jake è il custode di casa, « stai già partendo » « si tra un'ora ho il volo, spero che vada tutto bene » « e perchè non dovrebbe? » « non so se lui mi accetterà, da come mamma me lo ha descritto è una persona orgogliosa e impassibile » « ma non ti preoccuapre piccola Toru » il nome con cui mi chiamava mamma « l'ho conosciuto suo padre anche se è una persona impassibile per Toriko c'era sempre » mi abbraccia « e tu sei il frutto del loro amore, anche se si sono separati quando avevi 7 anni » « è questo loro si sono separati tanto tempo fa, perchè mamma non me lo ha fatto conoscere? » lui mi guardava « perchè voleva proteggerti da certe regole del Pianeta Muscolo » « quale? » volevo sapere « quella della maschera, dovrai vivere tutta la tua vita con una maschera in faccia e se qualcuno te la leva devi ucciderti » sgranai gli occhi « ok, grazie mamma per avermi protetto da questa ridicola regola ». Prendo la valigia « io vado, sennò perdo il volo » do un bacio sulla guancia a Jake « se lui non mi vorrà tornerò a casa » aggiungo prima di chiudere la porta alle mie spalle. Arrivata all'aereoporto, una voce femminile mette al corrente che il volo per il Pianeta Muscolo parte fra 10 minuti e invita i passeggeri a imbarcarsi subito. Chiedo alla signora quante ore sono di viaggio, rispondendo che su per giù saranno 8 ore. Salgo sulla navicella, cosa posso fare per passare queste ore, prendo il cellulare e porto le cuffie alle orecchie addormentandomi poco prima del decollo.Mi sveglio grazie ad una canzone con un volume decisamente più alto, guardo dal finestrino, chissà quanto manca. Mi giro verso il passeggero vicino al mio posto « scusi lei sa tra quanto arriviamo? » « si 10 minuti e atterriamo » sorrido « grazie ». Una volta atterrati vado a prendere una camera in albergo,  2 notti e 3 giorni mi basteranno. Lascio tutta la roba com'è nella mia stanza ed esco portando con me solo la foto e la lettera. Mentre cammino verso il palazzo reale la gente mi squadra, strano credo siano abituati e vedere gente senza maschera, perchè mi guardano male, abbassai la testa e continuai dritta. Citofono o non citofono, questo è il problema, devo farmi coraggio. Citofono e non ricevo nessuna rispsosta, che fortuna Toru, hai beccato proprio il giorno in cui la famiglia reale è a fare un pic-nic. Mi ferma una voce « scusi signorina, cosa posso fare per lei » un uomo anziano con la tipica maschera del pianeta kinniku « beh devo consegnare di persona una foto e una lettera urgente per il signor Ataru Muscle o Sergent Muscle » il vecchietto sgrana gli occhi, ma fa così paura questo Ataru, apre il cancello e con un cenno della mano mi invita ad entrare « su venga, aspetti qui all'entrata, vado a chiamare il signor Muscle » per poi sparire dietro l'angolo. « Ciao bella signorina, cosa ci fa lei qui » e adesso questo chi è « ciao sono Toru Sasaki » « Sasaki, questo cognome già l'ho sentito » pensa un attimo « oh scusa il mio nome è King Muscle » ero stupita « oh quindi lei è il re » « si si ma dammi del tu, se mi dai del lei mi fa sentire più vecchio di quello che sono ». « Chi mi vuole incontrare » sento una voce forte provenire lontano « chissà che avrà mio fratello da urlare tanto, non ti spaventare quando lo vedrai » io lo guardo, no dimmi che quella voce non è quella di mio padre. Si apre una porta da cui esce un uomo muscoloso alto più o meno 1,90 in su con una maschera verde, « sei tu la ragazzina che mi deve parlare e consegnare delle cose urgenti? » ho paura a rispondere ma devo dirglielo, « si...si tratta di Toriko » non so come dirglielo, sono sicura che a lui non gli freghi nulla di mamma « è venuta a mancare 2 mesi fa » lui spalanca gli occhi « e mi ha chiesto di consegnarti questa foto e di leggere davanti a me ad alta voce questa lettera, dicendomi che quando la leggerai capirai molte cose », allungo la mano per consegnargliela. Prende la lettera e la apre

 
"Caro Ataru
Sei stai leggendo questa lettera vuol dire che io non ci sono più,
sono anni che sto combattendo contro il cancro e i medici mi
hanno detto che mi è rimasto poco tempo. Sai hai una figlia 
e ti sto scrivendo questa lettera il giorno del suo 20°compleanno. Lascia
che ti spieghi un paio di cose, quando sei venuto
13 anni fa per il divorzio lei aveva 7 anni, ma non te l'ho fatta conoscere 
per via delle vostre regole rigide, non volevo che crescesse
con una maschera, che non si potrà mai levare, fino alla morte, è una bella ragazza 
ha i tuoi stessi occhi e anche il tuo pessimo carattere in fatto di relazioni,
gli ho dato mio cognome, si chiama Toru, so che ti è difficile mostrare
i sentimenti ma non la lasciare da sola sei l'unico parente rimasto. 
                                                           Con un bacio Toriko
P.s. questo è per te Toru, potrà sembrarti una cosa che non centra nulla 
ma se lo vedi arrabbiato o strano fagli la torta al cioccolato, lui ama le torte"


Finito di leggere mi guarda, « quindi tu sei mia nipote » mi abbraccia King « che bello, hai preso molto da tua madre ma gli occhi non mi posso sbagliare sono tutti di Ataru ». « Tesoro cosa stai facendo » gridò una donna con lunghi capelli ramati « oh Belinda posso spiegarti, lei è la figlia di Toriko » a quel nome la donna spalancò gli occhi « oh Toriko come sta » io abbasso lo sguardo « la mamma è morta » « mi dispiace, quanti anni hai piccola » « ho 20 anni » lei guardò il cognato « quindi sei anche la figlia di Ataru, e automaticamente sarei tua zia » « si » « finalmente un'altra donna in questo palazzo » urlò « chiamami se ti serve qualcosa, qualunque cosa » mi sorrise accarezzandomi il viso prima di prender King per un orecchio e trascinarselo via. « Quindi da oggi in poi mi sentirò chiamare papà? » mi chiese « non so, non riesco a chiamarti papà per il momento, ma sicuramente quando avrò un pò più di confidenza ti chiamerò così » sorrisi, « dove stai ora? » « ah in un albergo qui vicino » risposi « farò andare delle guardie a ritirare la tua roba, da oggi in poi vivrai con me e con le mie regole » no sembra un dittatore più che un padre « basta che non sia la regola della maschera » « no quella con te non ha niente a che fare, e ho deciso che ti farò conoscere al consiglio e farti diventare una guardia » no una guardia no « quindi domani ci alleniamo » finì per farmi un cenno con la mano dicendo di seguirlo, domani sarà una lunga ed estenuante giornata.

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Capitolo 2
*** 2° capitolo ***


« Toru su sveglia » una voce imponente mi svegliò, « si si Ataru ti ho sentito » mi alzo, non sopporto quando la gente alle 5 di mattina urla. Mi lavo la faccia e mi vesto, visto che mi devo allenare mi metto un pantaloncino nero ed una maglietta bianca. « Sono pronta, iniziamo subito ad allenarci? » sorridevo, « si ma prima fai colazione » la sua voce era atona « ti sai difendere? » disse mentre leggeva « si mamma mi ha fatto fare autodifesa per un pò di anni » risposi con lo stesso tono « meglio così non devo insegnarti le basi ». Finisco di mangiare e arriviamo in una stanza, « questa è la stanza in cui ti allenerai » « ok » « iniziamo con 100 flessioni » ma, questo mi vuole morto « aspetta, aspetta io non sono come te o lo zio, sono una donna e ho una muscolatura più piccola della vostra, 100 flessioni non ce la farò mai » gli urlai contro « va bene allora 80 e non si discute » si mise seduto su una sedia lì vicino « allora inizia » « ok non ti arrabbiare, se lo sapevo me ne tornavo sulla Terra ». Finite le flessioni, continuai con i pesi, gli addominali. « Basta, sto morendo lasciami in pace » lo guardai era impassibile « tu non sei un padre ma un mostro » volevo piangere ma non potevo, o almeno non lo avrei mai fatto davanti a lui non gli volevo dare quella soddisfazione « ho perso da poco la mamma, e tu non fai altro che trattarmi come se fossi una nullità » urlavo, « cazzo sono tua figlia, no la prima che passa, l'unica cosa che volev- » non riuscii ad andare avanti mi aveva abbracciato « lo so non ti credere che manchi solo a te, Toriko e io abbiamo divorziato perchè io ero troppo lontano » continuava a stringere, « ok adesso staccati non riesco a respirare » « ah si scusa » appena sciolto l'abbraccio iniziai boccheggiare. « Non sapevo che eri così emotivo fratellone » King aveva assistito a tutta la scena « sono venuto qui perchè sentivo strillare e cosa vedo il mio fratellone che abbraccia la figlia dicendogli cose sdolcinate » « ciao zio come stai? » sorrisi « mi hai chiamato zio che bello, sto molto bene » mi abbracciò « sai domani torna Kid il tuo cuginetto dovreste avere su per giù 3 anni differenza, e insieme a lui vengono dei suoi amici » « chi? » chiese Ataru « da quello che ho capito Terry, Dik Dik, Wally e Kevin Mask » pensò un attimo « ah ma Kevin viene perchè il padre è già qui » rispose al maggiore « allora Terry è piccolo , anche la gazella e l'uomo ticheco, ma quel Mask » si girò verso di me « quando loro saranno qui tu conoscerai solo tuo cugino, tutti gli altri non li incontrerai, ci siamo intesi? » « si padre padrone » dissi con un saluto militare e un ghigno, sbuffò alle risate del fratello minore « che è Ataru, sei geloso, geloso della tua piccolina » « no, non voglio che faccia brutte amicizie e i Mask sono i peggiori » « no non è vero, però devo ammettere che ha preso il tuo stesso carattere » mi guardava mentre ero intenta a sollevare i pesi e a borbottare « quindi non credo che faccia tante amicizie ». « Dai andiamo » mi chiamò « arrivo » corsi verso di lui « perchè a quello scemo lo chiami zio e a me non mi chiami papà » « perchè zio con me è stato più aperto e mi ha dato subito confidenza » continuavamo a camminare per quei corrdoi, lo sento che un giorno all'altro mi ci sarei persa. « Mangiate insieme a noi » la voce proveniva dalla sala da pranzo, « no Belinda vorrei portare a mangiare fuori Toru, così anche per conoscerci meglio » la regina sorrise. « Che cosa si mangia su questo pianeta? » camminavamo per strada,  ogni secondo c'era sempre qualcuno che fissava oppure faceva qualche commento, e non parliamo dei commenti , da schifo. « Sai mi sa che le persone credano che io sia una puttana, e che tu ti starai per divertire » volevo vedere la sua reazione, se è geloso sapendo che devo incontrare mio cugino « lasciali parlare, se becco chi lo ha detto lo ammazzo » ci pensò un attimo « anzi prima lo torturo e poi lo ammazzo » si è geloso, su questo sono molto felice, vuol dire che ci tiene a me anche se a volte è freddo.« Ah Toru il verme che verrà domani non ti ha mai vista ed è difficile che ti prenderà subito per cugina, ci proverà sicuramente » lo guardai sconvolta, e chi è  questo verme adesso « pap- ehm Ataru chi è il verme? » spalancò gli occhi, sarà perchè stavo per dire papà « tuo cugino, ci prova con qualsiasi ragazza » « ok starò attenta » sbuffo un pò, ma dov'è questo ristorante « siamo arrivati » « SI! » urlo, entrammo e prendemmo posto, finalmente stavo morendo di fame.

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Capitolo 3
*** 3° capitolo ***


Stavo dormendo o almeno facevo finta di dormire, Ataru è entrato nella mia stanza e mi sta guardando. Mi accarezza il viso sussurrando ogni tanto " assomigli tanto a lei", mi sposta una ciocca di capelli dietro l'orecchio soffermandosi sui... piercing, « ma che diavolo » « sono piercing » « ma quanti te ne sei fatti » « Ataru non sono così tanti se non conti il buco all'orecchio ne ho 6 » « si va bene, ora dormi è ancora presto » « ok notte » mi riaddormentai. Mi sveglio, le 4:50 tra 10 minuti mi viene a chiamare, vado a farmi una doccia. Mentre mi vestivo dal bagno sento che qualcuno mi chiama, è arrivato il vecchio esco e vado verso la mia camera. « Che cos'hai dai urlare » « non ti vedevo più pensavo che eri scappata » sbuffai « e dove vuoi che vada » « non lo so, lascia stare » si ferma sull'uscio della porta « visto che sei già pronta prima di farti conoscere dal consiglio dobbiamo passare da una parte » detto questo sparisce uscendo dalla stanza. « Siamo arrivati » chiesi, mi stavo annoiando « si, dobbiamo firmare queste carte e tu da oggi in poi avrai il mio cognome », cosa spalancai gli occhi « posso tenere anche quello di mamma » continuava a guardare il foglio « certo » firmate le carte li portammo da un anziano signore « ok ragazzina da oggi in poi lei è Toru Sasaki Muscle ». Tornati al castello sento che il consiglio si è già riunito « non ti preoccupare fanno parte del consiglio anche dei miei amici ex Chojin » mi tranquillizzò « grazie zio, ma non ho paura » « sei tutto tuo padre non vuoi mai far vedere le tue emozioni e nascondi le tue paure » sorrideva « zio non sto nascondendo le mie paure, sarò nervosa perchè non li conosco ma paura mai » mi incamminai insieme e mio padre verso la sala delle riunioni. « Benvenuta » mi guardo intorno « salve » papà mi mise una mano sulla spalla per darmi coraggio « tu dovresti essere la figlia illegittima di Ataru » no non l'avevano detto « illegittima ci sarà tua madre, io sono nata quando mio padre e mia madre erano ancora sposati » mi bloccai a prendere un pò di fiato « poi hanno divorziato che io avevo 7 anni », quel vecchio decrepito mi aveva fatto arrabbiare, mio padre teneva una mano sulla maschera scuotendo la testa. « Ataru ha preso il tuo caratterino eh » parlò un uomo con una maschera in ferro « piacere sono Robin Mask » iniziarono tutti a presentarsi « piacere io sono Terryman » disse abbassando di poco il cappello che indossava « piacere sono Warsman » ok lui è un pò inquietante « eddai Warsman non essere così freddo » parlò un uomo con delle corna in testa tirando una pacca al compagno facendogli volare via la maschera, ci fu un minuto di silenzio, avevo ai piedi la maschera dell'uomo inquietante la presi e mi girai verso di lui e gliela porsi gentilmente « grazie » scoppiarono tutti a ridere. Finite le presentazioni la metà del consiglio erano d'accordo per farmi diventare una guardia, l'altra metà no. Entrò un uomo anziano « Piacere Mayumi » « piacere Toru» lui continuava a squadrarmi « se sei la figlia di un kinniku vuol dire che hai il simbolo » « quale simbolo? » « quello sulla fronte » mi rispose papà « ah si ce l'ho però non si vede bene per colpa dei capelli » si girò verso il consiglio « anche se è una femmina ha pur sempre il potere dei Muscle, proviamo con la lanterna » iniziò un brusio nella stanza « se la riesce ad accendere, allora potrà diventare una guardia ed essere parte ufficiale della famiglia » ok non ho capito tanto quello che devo fare, vidi solamente una lanterna in mezzo alla stanza « dovrai mettere le mani sulla lanterna e vedere sei hai l'ultimate muscle, come ho detto prima anche le femmine kinniku ce l'hanno anche se è per mezza terrestre » continuò Mayumi. Mi avvicinai alla lanterna e appoggiai tutte e due le mani, cos'è questo ultimate muscle ora. Sentii una forza scorrere per tutto il corpo per poi passare sulle braccia, la lanterna iniziò ad accendersi, e la luce riusciva a illuminare poco più di metà stanza « bene per essere la tua prima volta a richiamare l'ultimate muscle devo dire che te la sei cavata, buona fortuna per il tuo nuovo incarico » disse infine il nonno, « ok va bene, ma all'inizio avrai una prova » conitnuò il vecchio di prima, non lo sopporto « sarai la guardia personale del principe fino alla sua permanenza nel castello » « ok » accettai è l'unica cosa che posso fare, mi giro ed esco dalla stanza. « Sarai orgoglioso ora » mi rivolsi ad Ataru « si lo sono ma come prova potevano darti qualcos'altro » era arrabbiato, « proprio quella larva ti dovevano dare da difendere » scoppiai a ridere « so che in fondo in fondo gli vuoi bene » continuai a ridere. « Zio » urlai « si dimmi » « sai dov'è il mio cuginetto, sai da oggi in poi sarò la sua guardia personale fino alla sua permanenza » « si è nella sala giochi, complimenti per essere diventata una guardia » « grazie, solo che mi fa strano, lui è un chojin dovrebbe essere capace di difendersi, vabè ci vediamo zio » « ciao nipotina ». Arrivata davanti alla stanza, l'ho trovata grazie alla risata inconfondibile, è uguale al padre. Bussai « buongiorno, son Toru Sasaki Muscle, tua cugina e la tua guardia personale » non credo mi abbia ascoltato, ha una faccia imbambolata « ciao non è che vorresti uscire con me? » « Kid siamo cugini » « come cugini, io non ho cugini » pensava mentre i suoi amici dietro continuavano a chiamarlo « Kid sono la figlia di Ataru » il ragazzo sbiancò, un ragazzo biondo invece gli andò per traverso l'acqua  « sei la figlia di quello » « si per mia sfortuna e sarò da oggi in poi la tua guardia personale fino alla tua permanenza qui » sorrisi « quindi se vorrei uscire con te zio mi farà a fettine » scossi la testa, non pensa altro a voler uscire con una ragazza « si Kid» iniziò a piagnucolare. « Allora Toru loro sono i miei amici, quello biondo lì è Terry Kenyon, quello con la maschera è kevin Mask, l'antilope si chiama Dik Dik » « sono una gazzella» gli urlò contro « e infine il tricheco è Wally » li salutai, « Toru andiamo » una voce bloccò il discorso « arrivo Ataru, ci vediamo cuginetto » gli diedi un bacio sulla guancia e salutai con un cenno della mano « e tu larva, vedi di stargli lontano » disse infine prima di chiudere la porta.

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Capitolo 4
*** 4° capitolo ***


Ogni giorno che passo con mio cugino penso a quanto abbia preso dallo zio, anche a quanto sia poco serio ogni scusa è buona per chiedermi un'uscita, quando se lo vuole mettere in testa che siamo cugini. « Ehi Toru oggi noi usciamo, vuoi venire » mi abbracciò Kid «certo » sorrisi, se papà lo viene a scoprire lo ammazza « allora andiamo » urlò verso i suoi amici, « dove andate? » ci fermò una voce poco prima di uscire dal castello « merda » sussurrai, « Ataru, stavano uscendo e come guardia personale del principe devo andare pure io » dissi seria, « no tu non vai con loro » fu la sua ultima parola « mi dispiace Kid ma non si fida ancora » e lo seguii. « Vecchio, mi hanno dato una prova ed è quella di stare accanto al principe fino alla sua permanenza, se gli succederà qualcosa e non verrò messa del tutto nelle guardie, questa sarà solo e unicamente colpa tua » gli urlai contro « allora non mi chiamare vecchio, abbi più rispetto per tuo padre e se qualcuno del consiglio si lamenterà mi prenderò le responsabilità io, adesso vai nella tua stanza » mi rispose atono, nemmeno mamma mi mandava in camera come punizione « te lo scordi non prendo ordini da te, sono maggiorenne e ci conosciamo da ben poco tempo per fare il padre » gli risposi con lo stesso tono « tua madre mi ha dato la tua responsabilità, quindi farai quello che ti dico » « e invece no » mi girai e uscii dalla stanza. Ero su uno dei balconi del palazzo « ehi ciao Toru » mi girai « ciao tu devi essere Terry, vero? non sei andato con gli altri » « si hai indovinato,no non sono andato con loro, tu invece che ci fai qui » « niente ho avuto una discussione con Ataru » abbassai lo sguardo « perchè non lo chiami papà? » « oh è una storia lunga, se hai tempo te la racconto » lui scosse la testa in segno di assenso e iniziai a spiegare quello che successe negli ultimi mesi. « Quindi tu fino a 2 mesi fa sapevi che avevi un padre ma non lo conoscevi » « si, in tutto io lo conosco da 5 giorni, per questo non me la sento di chiamarlo papà, lo zio ce lo chiamo perchè in confronto a lui è più aperto ». Tornai dentro incontrando il re « ciao zio » « oh ciao Toru, sai prima ho incontrato Ataru mi ha detto che avete litigato » « si è vero, ma lui non mi ha fatto adempiere al mio compito » mi sentivo delusa, volevo che mio padre potesse essere orgoglioso di me « devi capire che a volte lo fa perchè è geloso, perchè non ti vuole perdere, so che è molto testardo avete lo stesso carattere ma so che ti vuole bene anche se non te lo dice » mi abbraccia « e sul fatto di Kid è perchè lui non ti vede ancora come una cugina per questo si arrabbia » continuò, « grazie zio, andrò a parlargli » sorrisi e mi incamminai verso la stanza del Sergent. Busso « si può » chiedo prima di entrare « che vuoi » sempre la stessa voce « non sono qui per scusarmi, non lo farò mai, però volevo dirti che so che sei geloso ma so cavarmela da sola, mamma è sempre stata male e io ho sempre fatto affidamento a me stessa » lui mi bloccò « per questo voglio proteggerti, non sempre si può fare tutto da soli, a volte abbiamo bisogno di qualcuno che ci aiuti » aveva ragione ma sono cresciuta senza l'aiuto di nessuno, si alzò « non mi importa che tu non vuoi essere aiutata o protetta, sei mia figlia e lo farò anche se questo costerà  la mia vita » mi abbraccia, « hai il mio stesso carattere e so che l'orgoglio ti sta bloccando molte parole » mi strinse di più « ma sono felice che la mia unica figlia abbia un carattere così forte, so bene che ti porterà lontano ma questo carattere porta anche brutte cose » « che cose? » « la solitudine, non avrai tanti amici e difficilmente qualcuno si vorrà avvicinare, io sono stato fortunato con Toriko e spero che lo sia pure tu » « grazie... ti voglio bene...papà » sorrisi e uscii.

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Capitolo 5
*** 5° capitolo ***


« Dai Kid muoviti, anche voi sfaticati se dovete uscire non fate aspettare la gente le ore » urlai contro il gruppo « arriviamo non ti arrabbiare » corse verso di me « oggi andiamo a prendere un nostro amico, dovrebbe arrivare a momenti » gli feci cenno di seguirmi « stai vicino a me, non voglio che ti succeda nulla, cuginetto » ghignai « non sono un bambino ormai ho 17 anni » « sei piccolo » continuai a ghignare mentre i suoi amici ridevano. « Siamo arrivati, tra quanto starà qui Jeager? » mi chiese il Kid, « da come so io sono 8 ore di viaggio, dipende a che ora è partito » « eccola è arrivata una navicella, dovrebbe essere su quella » iniziò a correre, è proprio un bambino. « Ciao ragazzi » « ciao Jeager » salutò tutti « lei è la mia guardia del corpo nonchè mia cugina Toru » « piacere » sorrisi « ehi cuginetto oggi che dovevi fare? » lui ci pensò un attimo « volevo festeggiare con tutti voi l'arrivo del tedesco, quindi tutti a bere » « non posso, sono in servizio » li guardai « ma voi bevete quanto vi pare sono ancora le 4 del pomeriggio ». Arrivati al bar tutti avevano già deciso che cosa bere « non bevi proprio nulla» alzai la testa dal libro che stavo leggendo « nulla Mask non posso, se mi ubriacassi poi cosa dirò al consiglio » « è vero hai ragione, ma almeno qualcosa da bere prendila » ci pensai « va bene » mi avvicinai al bancone e chiesi una cola. « Ragazzi è quasi ora di cena andiamo » « si andiamo » erano tutti ubriachi tranne Jeager « com'è tu non ti sei ubriacato come loro? » « oh io ho vissuto con una persona alcolizzata e so quello che può fare, quindi non esagero » sorrise « scusa non volevo essere inopportuna » « no fa niente e poi serve sempre che qualcuno rimani sobrio per portare questo branco di matti a casa » iniziò a ridere. Arrivati a casa incontrammo King « che cosa è successo qua » urlò verso il gruppo di ubriachi « indovina zio, sono andati a bere per festeggiare l'arrivo di un loro amico e hanno esagerato » « capito, sarebbe meglio metterli a letto » « si zio se vuole vado a chiamare i padri di Kevin Mask e Terry Kenyon » lui mi fece un cenno « io metto a letto Kid » disse il re « io penso a Dik Dik e Wally » aggiunse infine il tedesco. Arrivai davanti alla sala del consiglio, busso « scusatemi, mi servono un attimo il signor Mask e Terryman » dissi prima di uscire « dicci Toru è successo qualcosa » parlò il texano « si oggi i vostri figli insieme agli altri sono andati a festeggiare l'arrivo di un loro compagno, sono ubriachi e il re mi ha detto di venire ad avvertirvi » « grazie ci pensiamo noi a loro due » rispose il Mask prima di andarsene. « Ciao papà » « ciao Toru come è andata oggi » « bene tranne che il gruppo di Kid si è ubriacato, solo il loro amico che è venuto oggi non ha bevuto » « cosa, quello scarafaggio si è ubriacato » « papà la smetti di chiamarlo così è tuo nipote » sbuffai « come la prenderesti se mi chiamasse così lo zio » « mi arrabbierei » « allora prova ad andarci più d'accordo ok? » « va bene » « mangiamo ora, ho una fame » ci sedemmo e mangiammo. « Toru tu non hai bevuto vero » « no papà, solo una cola, ero in servizio dopotutto » sorrisi mi alzai « notte papi » gli diedi un bacio sulla guancia e andai a dormire. La mattina ormai ci avevo fatto l'abitudine, sveglia alle 5:30 alle 6 riunione e finchè Kid non si svegliava ero libera di fare qualsiasi cosa. Andai di nuovo sul balcone dove 2 giorni prima parlai con Terry, grazie a lui ho fatto pace con papà. « Fräulein, già alzata » mi girai « oh buongiorno, si per il mio lavoro ci si sveglia presto » « che fai tutta da sola » sorrisi « penso » guardai le stelle « allora la lascio da sola, buona giornata » « anche a te » e se ne andò. Rientrai e andai verso la stanza di Kid « dai sveglia pigrone solo le nove e mezza, sono tutti svegli tranne tu » sbuffò « vattene » ah si, allora mi tocca essere come mio padre, « svegliati verme » imitai papà, Kid si alzò in piedi urlando, « no zio non mi picchiare», « mi hai preso per mio padre » lui si girò e sbiancò « Kid io ti ammazzo » iniziò a correre per i corridoi del castello mentre lo inseguivo. Andò a sbattere contro Ataru, « che state facendo? » « beh papà mi ha scambiato per te, tu cosa pensi gli voglia fare » scrocchiandomi le dita « scusami Toru » piagnucolò inginocchiandosi e facendo ridere papà. Uscimmo di nuovo, « ragazzi questa volta niente alcolici » dissi prima di uscire « ok » dissero in coro, « ha preso tutto da te Ataru » « oh Brocken jr, quando sei arrivato » « stammattina presto, visto che Jeager è qui, vi sono venuto a fare una visita » « si ha preso da me ma anche molto dalla madre » « Toriko, era una brava donna e lei gli somiglia di aspetto ma caratterialmente fattelo dire è te al femminile » scoppiò a ridere con Ataru che dietro continuava a borbottare.

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Capitolo 6
*** 6° capitolo ***


Mi sveglio sempre al solito orario, mi lavo, mi vesto e faccio colazione. « Toru, Kid sta partendo ora per tornare sulla Terra » finisco di mangiare « ok papi allora vado a parlare con il consiglio » mi guarda « non chiamarmi papi sennò sembro mio fratello » « io ti chiamo papi non mi importa » mi giro ed esco. « Benvenuta » parlò l'uomo anziano « salve » « sappiamo che il principe Kid è partito per la Terra » parlò un uomo « si, così mi ha detto papà » risposi con calma, non mi sono dimenticata come mi ha chiamato la prima volta, « allora la tua prova è terminata, il tuo compito sarà da oggi in poi di vegliare sul principe » « cosa? » rimasi stupita « sapevo che era una prova finchè lui era qui ma adesso è sulla Terra » « allora partirai per la terra, immediatamente » « ok », mi giro e vedo mio padre irrigidito « perchè tanta fretta a mandare mia figlia con il principe » aggiunse « è successo che c'è un'organizzazione, non la d.M.p, che vuole impossessarsi della forza dell'ultimate muscle » ci guardammo « e lei lo deve proteggere » abbassai lo sguardo « e non dovrete far trapelare che tu sei sua cugina » « perchè, credi ancora che sia la figlia illegittima di Ataru », questa volta prese parola il nonno « no, perchè anche tu sei una Muscle e se loro lo vengono a sapere, ti prenderebbero di mira » « va bene, dirò a Kid di non farlo sapere in giro » risposi prima di uscire « Toru, sta tranquilla si aggiusterà tutto » zio era rimasto in disparte a sentire quello che il consiglio voleva da me « zio sto tranquilla, l'unica cosa è che ora mi aspettano 8 ore di viaggio e in quelle otto ore non so come sta il mio cuginetto » « starà bene non ti preoccupare, io ti saluto qui, ci vediamo quando tornerai » mi abbraccia « ciao zio ci rivedremo presto ». Fatta la valigia, papà mi accompagna all'aereoporto « prendi la navicella che parte ora, io ti verrò a trovare uno di questi giorni » mi abbraccia « ok papà» gli do un bacio sulla guancia e mi imbarco. Dopo 8 ore di viaggio, torno a casa « signorina Toru è tornata » « ciao Jake » « com'è andata, suo padre l'ha accettata » « si è andata bene, Jake devo andare a trovare mio cugino parliamo meglio dopo» « ok stia attenta, fuori è già buio » uscii. Mi incamminai verso il parco dove vive Kid, « ciao signorina, ti va di divertirti » uscirono da una via 4 ragazzi, « no ho da fare » risposi « eddai » mi prese uno per un braccio « vogliamo solo divertirci », presi il braccio e lo girai dietro la schiena dell'uomo, glielo ruppi e gli diedi un calcio da dietro facendolo cascare. Uno di loro provò a fermarmi ma lo bloccai e gli tirai un calcio sul fianco piegandolo e gli tirai una ginocchiata in faccia. « Non essere troppo violenta, piccolina » mi bloccò le braccia uno dei due rimasti, « adesso divertiamoci » mi stava tirando su la maglietta, quando sentii la presa alle braccia allentarsi e un tonfo. Il ragazzo davanti a me era sbiancato e scappò via urlando,  « per essere piccola ti sei difesa bene » mi girai sentendo la voce « grazie, ma tu sei Kevin Mask? » « si, che ci fai qui, non dovresti essere sul Pianeta Muscolo? » « si dovrei, sono qui per dare delle informazioni a Kid e sarò la sua guardia personale anche sulla Terra » sorrisi « quindi stavi andando da Kid » « si » « anch'io stavo andando da lui, se vuoi ci andiamo insieme » « ok, grazie ». Arrivati al parco sento mio cugino lamentarsi « dai Meat, ho fame » « ciao Kid » salutai con un cenno della mano « Toru » mi abbracciò « Kevin Mask » urlò infine « perchè sei venuto insieme a mia cugina » « perchè l'ho incontrata per strada e visto che stavamo venendo tutti e due qui abbiamo fatto la strada insieme » « ok, Toru che cos'è quel livido sul braccio » mi guardai il braccio destro « niente Kid ho dato un botta » risposi imbarazzata, « va bene entriamo » « si » ma prima di entrare venni fermata da un piccolo kinniku « ciao sono Meat, l'allenatore di Kid e volevo chiederti diquesto livido non è perchè hai preso una botta vero, ma qualcuno ti ha bloccato » « si è vero » raccontai la storia e entrammo « che vi siete detti » urlò Kid « niente » rispondemmo in coro « ci siamo presentati » continuò lui facendomi l'occhiolino, grazie Meat. Stavo per iniziare a raccontare quello che mi aveva detto il consiglio, « herr Muscle » « oh ciao Jeager entra pure », così iniziai a raccontare « quindi tu sei la mia guardia e nessuno deve sapere che sei mia cugina » « bravo Kid » « ma perchè vogliono l'ultimate muscle » « perchè Kid l'ultimate muscle è una tecnica che ti rende più forte e questa organizzazione vuole assorbire questa forza » Kid era attaccato a Meat « no non mi muoverò più da qui » « Kid non ti attaccheranno se sei in compagnia » « ok mi fido » mi abbraccia « ho paura, se vengono a sapere che sei mia cugina e prendessero te, mi sentirei male » « Kid non preoccuparti, mi so difendere » sorrisi « ora dovrei tornare a casa è tardi » uscii dalla casetta andando a sbattere contro qualcuno « scusi » « oh guarda chi si vede la figlia di Ataru » alzai la testa « oh signor Brocken jr che ci fa lei qui » « sono venuto a riprendere Jeager ». « Fräulein, che succede » « Jeager c'è Brocken ti sta aspettando » urlai « arrivo, se vuoi ti accompagnamo, dopo quello che hai detto anche tu sei in pericolo » « grazie ». Mentre camminavamo Jeager mi chiese del livido sul braccio ma gli risposi che avevo preso una botta. « Non credo sia una botta » ha parlare era stato Brocken « qualcuno ti ha bloccata e ti ha stretto il braccio » aggiunse infine, certo lui se ne intende di lividi « è vero è successo prima di arrivare a casa di Kid » iniziai a raccontare, « che schifo di uomini che ci sono in giro » continuò il più vecchio « per fortuna che c'era Kevin » aggiunse infine Jeager « io sono arrivata, ci vediamo » salutai con un cenno della mano per poi entrare in casa. « Sono tornata Jake » era intento a leggere un libro « signorina bentornata » sorrise « io vado a dormire, sono troppo stanca, buonanotte » « buonanotte » rispose, ma ormai ero in camera, mi buttai a letto e presi sonno quasi subito.

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Capitolo 7
*** 7° capitolo ***


« Dai Kid muoviti » « eccomi » urlò e uscii fuori dalla casetta « non dobbiamo farci sentire da Meat » aggiunse per poi prendermi una mano e tirarmi. « Dove andiamo? » chiesi con impazienza, mi ha fatto svegliare presto per non fare niente tutta la giornata. « Ci stanno aspettando i ragazzi davanti ad un ristorante » la sua risposta fu rapida « ok, in quanti siamo? » lui ci pensò un attimo « siamo in sei » si guardava intorno « io, te, Wally, Dik Dik, Terry e Jeager ». « Ciao ragazzi » iniziò a muovere le braccia per farsi vedere. « Allora Kid entriamo » « si, sto morendo di fame ». Entrati Kid chiese subito il riso con manzo, ma per sua sfortuna era un ristorante di solo pesce. « Non fa niente, mangio lo stesso » sorrise verso di me « lo spero Kid, ogni volta che non c'è il riso con manzo tu non mangi » « per una volta posso mangiare qualcos'altro ». Arrivati i piatti vedo Kid che si alza « cosa stai facen..» non finii di parlare che Kid aveva iniziato una canzoncina per il piatto « Kid ma tu fai una canzone per ogni piatto » gli chiese Terry, ormai imbarazzato dallo spettacolino messo su dal kinniku. Finito di mangiare abbiamo scelto di fare una passeggiata. « Ragazzi vi va di andare a giocare a bowling » ci girammo tutti a guardare e decidere « per noi va bene, facci strada » disse a nome di tutti Wally. Camminando avevo intravisto qualcuno che ci stava seguendo, così mi avvicinai a Jeager « te ne sei accorta pure tu? » mi disse « quindi lo hai visto » « si ». Dopo un pò trovammo un bivio, loro continuarono dritti mentre io girai « ragazzi mi sono scordata una cosa a casa, vi raggiungo più tardi » salutai tutti i ragazzi ricevendo un occhiolino complice del tedesco. A qualche metro più il la c'erano altre stradine per arrivare alle spalle dei ragazzi e dell'uomo che li segue. « Che cosa stai facendo? » urlai alla figura nascosta dietro una macchina, facendo girare tutti « oh vedo che qualcuno se n'è accorto » l'uomo si levò il cappuccio « ma non credo che sei tanto fortunata, piccola guardia » ghignò « o devo dire Toru Muscle ». Come diavolo fa a sapere queste cose, nessuno sulla Terra sa che io sono la cugina di kid, levando i suoi amici. « Toru » sentii un urlo e tutti i ragazzi si erano messi davanti a me. « Kid Muscle » iniziò a ridere l'uomo « due Muscle nel giro di pochi minuti, questa volta sono fortunato » continuò a ridere per poi iniziare ad attaccare uno alla volta. Wally stava vicino a Dik Dik che ormai era atterra. « Ehi Sànchez, ti sta dando filo da torcere quel texano » parlò una voce accanto a me. Mi prese per i capelli « piccola Muscle che ne dici di venire con noi, sai ci servi » parlò ad un altro uomo vicino a lui « noi siamo l'organizzazione Throne » continuò a ridere « e vogliamo prendere l'ultimate muscle per dominare il vostro pianeta Muscolo e la Terra » finì l'altro uomo incappucciato. Guardandomi intorno ne ho contati quattro, quattro uomini incappucciati e il quinto che si chiama Sànchez. « Ormai abbiamo un muscle, ci basterà il suo potere per mettere fuori la sua famiglia ». Iniziò a tirarmi, sentivo che qualche ciocca di capelli si sarebbe staccata. Mi mossi per dargli un calcio, ma ricevetti solo un pugno che mi iniziò a far sanguinare il labbro. Sentii qualcuno urlare e vidi uno degli uomini cascare per terra. L'uomo mi lasciò e si avvicinò agli altri componenti del suo gruppo. « Ehi Mask siamo a due aiuti in una sola settimana, dovrò farti qualche favore in futuro » scoppiai a ridere e urlai verso il chojin « vabè un giorno li ripagherai » iniziò a ridere anche lui. « Cos'è questa storia dei favori, Mask vedi di stare lontano da lei » parlò una voce forte da dietro « papà? » sentii un braccio stringermi i fianchi e tirarmi su « sai ero sulla Terra e tu non ti sei accorta che hai un trasmettitore addosso » mi guardò, le sue parole sembrano più dolci « e quando ho visto che eravate in pericolo sono arrivato » guardò Kid « siete pur sempre mia figlia e il mio nipotino » si alzò e si mise affianco dell'inglese « vedi di non essermi fra i piedi Mask » gli sussurrò per poi correre verso gli uomini. « Vedete di non farvi battere e se riuscite prendete un Muscle » disse uno degli uomi prima di sparire. Non ho visto la lotta, ero presa ad aiutare Terry e Jeager che mi avevano protetta « fräulein non ti preoccupare stiamo bene, ci basterà solo un pò di riposo » « scusa è che non volevo esservi di peso » abbassai la testa « non sei di peso, sei la cugina di Kid e sei anche nostra amica e noi l'abbiamo fatto volentieri » a parlare era stato Terry « grazie » sorrisi. « Papà com'è andata » corsi verso di lui « sono scappati, tranne quell'uomo Sànchez che hanno messo fuori gioco i tuoi amici ». Andammo tutti verso un parchetto lì vicino, non erano messi male dopo la lotta niente di così grave da andare in ospedale. « Kevin cosa ci fai qui? » domandò una voce lontana « pensavo che eri scappato dalla tua stanza e invece ti ritrovo qui a lottare » mi girai e vidi una figura nera, dove già l'ho visto « Warsman mi dispiace, ma volevo fare un giro e mi sono ritrovato davanti ad una scena che non potevo ignorare » rispose l'inglese mentre si toccava un livido sul braccio. « ok, ora andiamo che ti devi riposare » si girò aspettando che il suo allievo lo raggiunga « io vado ciao » si girò verso di me « sono due ricordati » sorrisi facendo il segno del due con le mani, iniziò a ridere raggiungendo il suo allenatore. « Bene ragazzi siete riusciti a sapere qualcosa di questo gruppo? » chiese Ataru « si papà da quello che ho capito si chiamano Organizzazione Throne e vogliono spodestare lo zio e regnare loro per poi conquistare la Terra ». Era pensieroso, si avvicinò all'uomo ammanettato « tu ti chiamai Sànchez non è vero? » l'uomo non rispose ignorando la sua domanda e girando la testa « non ti preoccupare, parlerai quando saremo sul Pianeta Muscolo, sarò io a farti parlare » ghignò e si girò verso di noi « per ora tutti a casa propria, andate a riposare ne parleremo domani mattina » concluse prendendo l'uomo e spingendolo via. Ci salutammo e ognuno andò a casa propria, « possiamo accompagnarti, tanto dobbiamo passare per quella via » mi chiesero Terry e Dik Dik « si grazie » sorrisi incamminandomi con loro.  

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Capitolo 8
*** 8° capitolo ***


« Signorina Toru, sveglia » la voce proveniva da un'altra stanza. Mi tirai su dal letto ancora stanca, era passata una settimana da quando l'organizzazione si era fatta vedere, da quel giorno non c'è stata più traccia di loro. Guardai verso la finestra, la luce del sole illuminava quasi tutta la stanza, aveva le pareti bianche e c'era un armadio e una scrivania, non mi piacciono le camere con troppa roba o troppo in disordine. « Buongiorno Jake » mi siedo e inizio a mangiare. « Oggi suo padre verrà qui sulla Terra per parlarvi dell'organizzazione » risposi con un cenno prima di andare in camera. Mi vestii con un pantaloncino non troppo corto blu e una canottiera bianca. Quel giorno indossai anche la collana che mi aveva fatto la mamma il giorno del mio compleanno, una "T" in oro bianco. « Jake io vado a..» non finii la frase che il campanello suonò « vado io » continuai. « Chi è? » risposi con voce scocciata « Toru siamo noi e c'è anche lo zio » non risposi e aprii il portone. « Allora ragazzi » iniziò a parlare Ataru mentre noi prendevamo posto intorno al tavolo « l'organizzazione è nascosta in molte parti qui in Giappone ma solo un covo ha una macchina che leva l'ultimate muscle a noi kinniku » continuò a parlare di quello che era riuscito a farsi dire da uno dell'organizzazione. « Questo è quello che ti ha detto Sànchez? » domandai diffidente « non credo di fidarmi molto di quella persona » dissi mentre mi alzavo e prendevo un bicchiere d'acqua. « E' vero non c'è da fidarsi ma se avesse detto la verità? » mi rispose a tono « se avesse detto la verità avrebbe salvato milioni di persone e due pianeti » mi appoggiai sulla sedia « e noi saremmo più tranquilli » finii per poi bere. « Ok per ora sappiamo solo questo, avete tutta la giornata libera » si alzò Ataru « tranne tu Toru, tu verrai con me » uscì dal portone e io lo seguii. Tutti andarono a divertirsi tranne io, costretta a seguire mio padre senza dirmi nemmeno dove siamo diretti. Arrivati vidi davanti a me una palestra. « Che ci facciamo qui? » domandai curiosa « volevo insegnarti qualche mossa di wrestling che usavo io da giovane » rispose entrando nell'edificio « ok » continuai a camminare dietro di lui. Dopo più di due ore di allenamento avevo appreso tre mosse di cui una di sottomissione. « Ehi papà volevo chiederti » mi appoggiai alla panca « come vi siete conosciuti te e la mamma? sai lei non mi ha mai detto niente » lui mi guardò « è successo su per giù 40 anni fa, io avevo solo 28 anni » si appoggiò anche lui alla panca « e lei ne aveva 20, mi ricordo che all'inizio eravamo solo amici o conoscenti ». Si fermò un attimo, con la maschera non si vedeva nulla ma sono sicura che sta sorridendo solo a pensarci. « Ci siamo conosciuti grazie a dei suoi amici e per un anno ci siamo frequentati ma tra noi c'era solo amicizia » incrociò le braccia al petto « ma i tuoi nonni non volevano, dicevano che ero troppo grande e che un'amicizia fra uomo e donna non esisteva perchè sarebbe finito che uno dei due si innamorava ». Sospirò e mi scompigliò i capelli « così i suoi genitori la chiusero dentro casa, il pomeriggio non poteva uscire e la mattina per continuare gli studi all'università la accompagnava suo fratello maggiore, non la vidi per due o tre anni ». Non sapevo che i miei nonni fossero così bastardi. « Fatto sta che durante la lotta per il trono del Pianeta Muscolo la rincontrai, io avevo oramai 31 anni mentre le 23 però iniziammo a frequentarci e ci fidanzammo, si misero di nuovo in mezzo i tuoi nonni e lei scappò di casa ». Continuò « quando tuo nonno capì che ci amavamo non si mise più in mezzo anzi era felice, lui ci disse che se ci volevamo sposare voleva organizzare il matrimonio » si alzò dalla panca « ci sposammo quando io avevo 36 anni e lei 28, ma tu nascesti molto tempo dopo, credo quando lei aveva 40 anni, comunque l'unica persona che non è stata felice di questa storia era tua nonna, un caratterino niente male » disse con sarcasmo. « Io non ho mai conosciuto mio nonno » parlai « è morto che io avevo un anno di vita mentre mia nonna si, quando mia madre si sentii male la prima volta per il tumore avevo 14 anni e lei voleva prendere la mia custodia ma la mamma non approvava » abbassai la testa, ripensare a lei mi faceva male. « La nonna morì quando io avevo 16 anni » finii. « Hai passato una brutta adolescenza e hai sofferto molto ma il tuo carattere ti fa andare avanti, è giusto cosi » prese parola « e volevo fartela pure io una domanda » continuò « quale? » risposi con un sorriso, non potevo essere cattiva con lui anche se a volte ha certe uscite che vorrei ucciderlo. « Hai mai avuto un ragazzo » ma che razza di domande, diventai tutta rossa, parlare con lui di queste cose ci manca solo il discorso che cosa fanno due persone che si amano. « Si papà ma solo uno quando avevo 14 siamo stati insieme per un anno poi lo lasciai, non volevo lasciare mamma da sola ». Ci fu un attimo di silenzio « non avete fatto nulla spero » la sua voce era passata da calma a nervosa « no papà, dopo solo un anno mi concedo così » mi arrabbiai, ma scoppiai subito a ridere e risposi con più calma « no papà non ho mai avuto tempo per stare con lui e poi non ha mai saputo della malattia che aveva la mamma ». Mi alzai anch'io dalla panchina, ero stanchissima. « Papà torniamo a casa, ho fame e sono stanca » iniziai a piagnucolare « si, si andiamo » sbuffò decisamente imbarazzato dal mio comportamento, pari a quello di un bambino di 5 anni. Tornati a casa decisi di farmi una doccia, rimanendo a mollo per almeno una mezzoretta. Uscita mi vestii con un pantaloncino nero e una maglietta del medesimo colore. « Ma sempre con roba leggera vai in giro » mi urlò Ataru, mentre apparecchiava « papà siamo a fine Maggio che vuoi che vado in giro con una felpa o magari una maglietta a collo alto » risposi stizzita per poi sedermi a tavola. Finito di mangiare avvertii papà che sarei andata da Kid e di non preoccuparsi. « Mi preoccupo invece » urlò arrabbiato « Kevin Mask mi ha detto che cosa hanno provato a fare 4 ragazzi, so che ne hai messi al tappeto due ma se lui non fosse intervenuto ti avrebbero stuprata » alzai gli occhi al cielo e sentii solo un borbottio da parte di papà "maledetti Mask". « Allora io vado, ciao » gli baciai la guancia e corsi via prima che mi fermasse in un altro dei suoi discorsi. Preferivo correre durante il tragitto tra casa mia e quella di Kid, almeno nessuno mi avrebbe fermato. Continuavo a correre, ma andai a sbattere contro qualcuno e volai all'indietro sbattendo il sedere a terra « ahio » dissi massaggiandomi. Sentii una risata « ma perchè giri sempre da sola quando è buio, non ti è bastata l'ultima volta » mi girai « ehi Mask non essere troppo presuntuoso » ghignai « anche se mi hai aiutato tu hai messo al tappeto solo una persona mentre io due » scoppiai a ridere « ma l'altro è scappato » continuò lui « si ma solo perchè sapeva che eri un chojin ». Finimmo di punzecchiarci « dove vai? scommetto da Kid » mi chiese mentre camminavamo « si, volevo stare un pò con lui » sorrisi « allora ti accompagno ma non mi avvicino sennò si ingelosisce » per colpa di quella maschera non lo vedo in faccia però posso dedurre dalla voce che anche lui stia sorridendo. Arrivati davanti la casetta di Kid mi saluta ed entro dopo aver bussato. Lo trovai che dormiva con la testa sul tavolino mentre Meat metteva a posto 4 ciotole che contenevano il riso con manzo o almeno prima che lui se le mangiasse tutte e quattro. « Salve Meat » salutai con un cenno della mano e sorrisi. Passati i primi 10 minuti a parlare con Meat, Kid si svegliò all'improvviso abbracciandomi « Toru » gli sorrisi « dimmi, te lo dico subito non posso uscire con te, c'è papà a casa » lui abbassò la testa « lo so, stamattina c'ero anche io » sembrava deluso o triste dalla voce « è che stavo pensando a quando ci ha attaccato l'organizzazione, non ti ho protetta » « non ti preoccupare, lo sai io me la cavo in un modo o nell'altro » gli sorrisi « tu non capisci senza l'ultimate muscle un kinniku non può vivere e molte volte capita che muore e non voglio che ti succeda nulla » lo abbracciai « non mi succederà nulla ». Presi dalla borsa un pacchettino « sai a casa Jake ha fatto dei biscotti al cioccolato e io volevo mangiarli con te e Meat ». Mangiammo i biscotti e Meat mi chiese come andava con mio padre ora che è a casa « bene, a volte litighiamo ma è normale » mi alzai « ed è meglio che torni a casa, avrebbe il coraggio di venirmi a prendere » li salutai con un cenno della mano e tornai a casa sempre correndo, speriamo che non becco di nuovo quel Mask, lo sto iniziando ad odiare e sto sembrando sempre di più a mio padre, oddio. Arrivata a casa mi sdraiai a letto « papà non provare a svegliarmi prima delle 9 domani sennò commetto un omicidio » urlai dalla mia stanza, papà era intento a fare dei cruciverba in cucina « si si non ti preoccupare, domani non hai nessun allenamento » rispose con nonchalance e finii per addormentarmi con ancora i vestiti che ho indossato per mezza giornata.

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Capitolo 9
*** 9° capitolo ***


Mi svegliai di malavoglia. Era una giornata pessima per uscire, le nuvole scurivano il cielo e da li a poco sarebbe scoppiata una tempesta. « Buongiorno Jake » salutai l'uomo che era intento a cucinare. « Buongiorno, dormito bene? » mi rispose mentre apparecchiava un'altro piatto.
« Si ho dormito abbastanza bene » presi il bicchiere e lo riempii di succo alla pesca « più tardi vado a trovare Kid » e iniziai a bere. Finito di mangiare mi vestii con dei pantaloncini bianchi e una maglietta azzurra. « Jake, dov'è papà? » iniziai a guardarmi intorno « suo padre è uscito stamattina, è dovuto partire per il pianeta dopo una chiamata di King Muscle » sorrise « ti manca? » « no, era per sapere, ciao jake ci vediamo più tardi ». Camminavo tranquilla, in mano la borsa e un ombrello, può far sempre comodo in queste giornate. « Toru? » mi girai « ciao Meat » salutai con un cenno della mano. « Kid è rimasto al parco? » sorrisi, sono un pò nervosa ma non voglio dare nell'occhio. « Si, si sta allenando » iniziammo a camminare in direzione del parco. « Meat, ti dispiace se te lo rubo per qualche ora? » pregai il kinniku per portarmi via il piccolo Kid. « Va bene ma al massimo due ore » si arrese, ormai sapeva che in un modo o nell'altro me lo sarei portato via ugualmente. « Ciao Kid » urlai verso il kinniku intento ad allenarsi. « Ciao Toru » corse verso la mia direzione prima di abbracciarmi. « Vedo che ti alleni duramente » gli scompigliai il ciuffo « si, insieme a Jeager e Terry » mi sorrise sornione. « Ti va di fare una passeggiata con me, se vuoi possono venire pure loro » gli chiesi, la sua faccia si illuminò ma tornò cupa « no devo allenarmi, Meat non mi farà mai venire ». « Non ti preoccupare, ho parlato io con Meat » lo abbracciai « ti ha dato due ore per riposarti e venire con me ». Iniziò a urlare dalla felicità e chiamò anche gli altri due wrestler, dicendogli che oggi almeno per due ore avrebbero avuto un pò di relax. Mentre camminavamo avevo ancora addosso un po' di nervosismo che piano piano si trasformò in panico. Vidi davanti a noi tre persone con dei mantelli. Fermai Kid e lo nascosi dietro Jeager. « Ragazzi sono quelli dell'organizzazione Throne » sussurrai verso Terry e al tedesco. « Kid, dai il cellulare e Terry e fa chiamare qualcuno, l'unica cosa che possiamo fare ora è combatterli » dissi prima di alzarmi e dirigermi verso di loro. « Guarda guarda, una Muscle che si consegna di spontanea volontà » sghignazzò uno dei tre. « Vi piacerebbe vero, non mi consegnerò mai e soprattutto morirò per non farvi prendere mio cugino ». Uno di loro iniziò a ridere, non mi accorsi che uno era sparito « Toru attenta » gridò Kid. Sentii dei gridi prima di vedere tutto buio.


P.O.V Ataru
Ero intento a mettere le carte in ordine. Mi chiamano per ogni minima sciocchezza e ho lasciato anche Toru da sola. « Ataru non essere nervoso, vedrai che se la caverà » mi prova a consolare, è un po' idiota ma alla fine è sempre mio fratello e gli voglio bene. « So che se la caverà, non per questo è mia figlia » abbassai la testa prima di guardare fisso negli occhi King. « Ho paura che proveranno a riattaccarla, anche solo pensare che ha un graffio mi fa salire una rabbia » il mio tono voce era nervoso e stavo iniziando a preoccuparmi. Sento bussare alla porta. « Avanti » urlo per farmi sentire da dietro alla porta. « Signore, ha chiamato Jeager un amico del principe con il cellulare di quest'ultimo » parlò veloce la guardia. « Hanno rapito sia il principe che Toru » finì prima di uscire dalla stanza. Il mio nervosismo era fondato, l'hanno rapita e non solo anche Kid è stato preso. Chiamo le due guardie fuori dalla porta « chiamate più persone possibili, tra mezz'ora partiamo per la Terra » parlai con voce forte per farmi sentire meglio « nel frattempo, parlerò qualche altro minuto con Sànchez » mi voltai verso mio fratello, ormai anche lui era nel panico. « Posso venire con te, voglio parlare anche io con quest'uomo » la voce fredda di King mi sorprende « certo, stiamo parlando dei nostri figli » mi girai verso l'uscio della porta « mi fa piacere se vieni anche tu ».  

P.O.V Toru
Mi sveglio. E' tutto buio e la puzza di muffa mi fa venire un conato. Provo ad alzarmi, per quanto è buio non vedo un palmo dal naso, sento con le mani che per terra è bagnato e alla caviglia è presente una catena. « Che diavolo è successo » mi chiedo, anche per farmi sentire se ci fosse qualcuno nei paraggi. Sentii un lamento provenire alla mia destra. Inizio a tastare per terra, sperando di toccare una gamba, un braccio o qualcosa che mi fa sapere che non sono sola in questa stanza buia. Toccai qualcosa di freddo, sbarre che dividevano la mia cella con quella di qualcun altro. « C-c'è qualcuno? » sussurrai tenendomi alle sbarre. Sentii un altro lamento, riconobbi subito quella voce « Kid sei tu? ». « Toru, sei tu? » sentii la sua voce debole « si sono io » iniziai a sorridere, non gli hanno fatto del male. Quel sorriso sparì subito, no hanno preso sia me che lui. « Kid ti giuro che ti proteggerò qualsiasi cosa faranno » sentii la sua mano toccare la mia e stringersi subito al contatto. « Toru non voglio morire e non voglio che muori a causa mia » stava piangendo e iniziò a singhiozzare. « Kid se devo morire, lo farò proteggendoti » sorrisi « come farebbe una cugina più grande ». Sentimmo delle persone parlare, le voci si facevano sempre più vicine « Kid stanno arrivando » mi strinse di più la mano « non ti preoccupare ci sono io qui con te » dissi prima di stringere la mano più forte. « Buongiorno Muscle, chi dei due oggi vorrebbe venire con me » parlò un uomo, quella voce non l'avevo mai sentita, deve essere un altro componente. « Vengo io » urlò di rimando Kid « no cretino, ti faranno del male non è un gioco » parlai con rabbia, perchè ti devi mettere nei guai. « Oh, il principino vuole salvare la cuginetta » iniziò a sghignazzare l'uomo « invece no, perchè verrà lei con noi » disse prima di aprire la cella. Mi alzarono e levarono la catena dalla caviglia « è meglio così Kid » sorrisi sperando che mi veda con quella poca luce della torcia. Non riuscivo a camminare bene, il piede è indolenzito. « Signore » un ragazzo si avvicinò all'uomo « la macchina non è ancora pronta, riesce ad assorbire una quantità di ultimate muscle ma non tutta » continuò nervoso, aveva sicuramente paura che gli facessero del male. « Non ti preoccupare adesso è solo una prova » si girò verso di me e si tolse il mantello. Era un uomo altro su un metro e ottanta, una cicatrice sull'occhio e i capelli rossi tendenti al viola, mentre i suoi occhi sono rossi. « Quando la macchina sarà pronta asorbiremo l'ultimate muscle di lei e poi quello del principe » mi rise in faccia. Ero arrabbiata e questo lui lo vedeva, di risposta gli sputai in faccia. Rimase calmo si girò e fece un cenno al ragazzo « prepara la macchina, vediamo quanto gli possiamo assorbire » rise prima di entrare nella stanza. Camminai zoppicando, vidi subito davanti a me una macchina, sembrava una sfera con dentro dei fili. « Farà molto male, entra dentro » mi spinse nella macchina e mi attaccò quei fili « vedrai durerà qualche attimo » continuava a ridere prima di chiudere la sfera. Non urlerò, questo mi dissi, non avrà mai la soddisfazione di sentirmi urlare. Accesero la macchina e inizio ad assorbire, sento come se l'energia mi fluisse in tutto il corpo fino alle mani, proprio come la lanterna per calcolare l'ultimate muscle. Arrivate alle mani però sentii bruciare, come se questa energia uscisse dal mio corpo e con me qualsiasi altra cosa. « Farà molto male » iniziai a ridere verso l'uomo « non mi stai facendo nulla » continuavo a ridere vedendo la sua faccia arrabbiarsi. Fa male ma devo sopportare non posso farmi vedere debole,  « d-devo proteggere Kid » urlai di dolore prima di strappare i fili attaccati al mio corpo.

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Capitolo 10
*** 10° capitolo ***


P.O.V Ataru
La mia pazienza ha un limite e con Sànchez quel limite è passato. « Devi dirmi dove si trovano quei bastardi, hanno mia figlia e mio nipote » « non ve lo dirò mai » ghignò. Non riesco a trattenermi e tiro un pugno in piena faccia. E' l'unico membro dell'organizzazione che abbiamo e non posso farlo uscire di qui, sempre se uscirà, senza avermi detto nulla. « Te lo chiedo un'altra volta, dove si trovano? » sono pronto a tirargli un altro pugno se è necessario. « Signore tra cinque minuti partiamo per la Terra » si intromette una delle guardie, gli rispondo con un cenno della testa e lo guardo uscire a prepararsi. « King cosa facciamo? » chiedo a mio fratello, rimasto in disparte tutto questo tempo. « Credo che sarebbe meglio portarcelo con noi, potresti interrogarlo durante il viaggio » rispose prima di aprire la porta della cella « mentre finisci qua io vado a salutare Belinda » esce richiudendosi le sbarre dietro di lui. Mi giro verso il prigioniero « allora vuoi parlare o aspetto che mi danno la notizia delle persone a me care morte » sbatto un pugno sul tavolino in ferro che ci divide. Lui si spaventa, balzando dalla sedia. Ha le mani legate con delle manette in acciaio e una catena che lo tiene attaccato al tavolo. « Se dovesse succedere qualcosa del genere ti condannerò a morte » questa è l'ultima parola che esce dalla mia bocca prima di girarmi e dirigermi verso l'uscita. « No, aspetta » lo guardo, è spaventato. Trema e non riesce a fermarsi, nei suoi occhi leggo la paura e la disperazione dopo aver detto quell'ultima frase. « Sono ad un covo sottoterra, in un tendone vicino allo stadio dove si è disputata la finale tra vostro nipote e il giovane Mask » parlò velocemente, come se gli fossero state tolte con la forza o aveva paura di dire qualcos'altro. « Ok tu verrai ugualmente con noi, mi spiegherai molte cose durante il viaggio » sghignazzai, la faccia di Sànchez era rimasta la solita, si è fatto sopraffare dalla paura ed ha parlato. Esco dalla stanza avvertendo le guardie che siamo pronti a partire, non c'è un minuto da perdere.

P.O.V Kid
E' buio, solo buio e puzza di muffa. Toru che fine hai fatto, perchè ci mettono così tanto. Sento all'improvviso un urlo, non riesco a capire cosa ha detto ma la riconosco. « Toru » urlo, sto piangendo, non riesco a trattenere le lacrime. Sento come se qualcosa mi bloccasse il respiro e mi stringesse in una morsa all'altezza del petto. Dopo qualche minuto non sento più niente, solo voci, urla e persone che corrono. « Cosa sta succedendo »sussurro in quella cella vuota. Mi abbraccio le gambe e appoggio la testa sulle ginocchia. Vorrei dormire ma non sapere come sta Toru mi blocca. Sento delle persone parlare, dicono qualcosa su di me e su un ricatto. Cosa è successo e cosa centrano ora i ricatti. Le voci di quei due si arrestano subito, non avranno mica intenzione di ucciderci subito. Pensare quelle cose mi fa salire un brivido lungo la schiena, devo inventarmi qualcosa, qualsiasi cosa, per Toru e per me. Sento qualcuno aprire la cella. Guardo quello spiraglio di luce provenire dalla torcia elettrica che ha in mano. Chiudo gli occhi, so già che hanno finito con Toru e ora inizieranno con me. Mi punta in faccia la torcia, mi raggomitolai e distolsi lo sguardo. Una mano mi prese per la spalla e mi mise seduto, aprì le manette e mi strinse la mano. Una stretta decisa ma delicata, come le strette di... Toru. Pensare che adesso lei potrrebbe essere morta mi fa scoppiare di nuovo a piangere. So che piangere davanti al nemico è infantile ma non posso pensare di aver perso un familiare. La stretta si intensifica.Sono pronto a guardare in faccia chiunque mi ucciderà, alzo la testa e vedo solo un ombra, sarà l'effetto della torcia che non mi fa vedere bene il personaggio che mi si para davanti.

P.O.V Toru
Vedo Kid piangere come un bambino, forse sentendo le urla può aver pensato male. Intensifico la stretta di mano, lui alza lo sguardo ma non mi riesce a vedere. « Kid stai bene? » gli domando. La sua faccia si rilassa. Gli occhi diventano lucidi e mi abbraccia « Toru » mi stringe nella sua morsa « pensavo il peggio » continua a piangere. « Kid il ragazzo alla mia destra è un'ingegnere, lo hanno pagato per costruire la macchina » punto verso la persona. E' vestito con un camice bianco. I capelli sono castani corti, occhi del medesimo colore e porta un paio di occhiali. « Lui è l'unico che sa come far partire la macchina e mi ha aiutata a mettere fuori gioco quelle poche persone presenti in questo covo » mi alzo allungandogli la mano « andiamo, almeno tu devi uscire da questo postaccio » lo aiuto ad alzarsi e ci incamminiamo verso l'uscita. Il ragazzo dice di saper la strada, avendo imparato la piantina a memoria. « Kid io ho ancora il trasmettitore di papà addosso » mi tasto sulla maglietta, ormai sporca per colpa delle ore passate in quella schifosa cella. Trovato una piccola sferetta grigia, l'attacco al giacchetto grigio che indossa « devi uscire per fare in modo che prenda e che ci raggiunga » continuo per poi dare un piccola spinta sulla sua schiena. « Perchè non sono venuti prima » mi chiese con la testa abbassata per non far vedere gli occhi lucidi. « Perchè abbiamo un marchingegno che non fa arrivare la linea a cellulari, trasmettitori, blocca le onde » iniziò a parlare il ragazzo che ci ha aiutato. « Scusa ma non so il tuo nome » chiese Kid imbarazzato « giusto non mi sono presentato, sono Carl molto piacere » sorrise mentre continuavamo a camminare. Sentimmo dei rumori provenire da dietro di noi. « Vedo che vi siete svegliato » parlo verso il capo, ormai il suo ghigno si era trasformato in una smorfia di dolore. « Fa ancora male lo stomaco » inizio a ridere, dando una spinta veloce a Kid. « Vai esci, devi farti vedere, urla se puoi ma le persone devono sapere cosa sta succedendo qui e se rimani moriremo in due » urlo verso mio cugino « salvati almeno tu » mi giro verso Carl, gli faccio un cenno con la testa « trattalo bene fino all'uscita » gli dico dandogli della pacche sulla spalla sinistra « ora devo fare io ». Corro verso l'uomo di fronte a me, sapendo che Carl e Kid ora stanno uscendo da questo lurido posto. Blocco un suo pugno, ma la mia difesa non è abbastanza forte, ho poca energia e quella rimasta non mi basta per nulla. « Sai, c'è un altro modo per levarti l'ultimate muscle » ghignò verso di me e già te l'ho applicato . Mi guardo il polso, c'è un piccolo simbolo. Sento le mie ultime energie, le uniche che sono riuscita a tenere, uscire dal mio corpo. Qualcuno verrà a salvarmi o questa è la fine di tutto. Dopo aver pensato queste parole l'unica cosa che riuscii a dire era questo « mi dispiace papà sono stata debole » prima di cadere a terra svenuta, sul mio viso comparì un sorriso. So che Kid è salvo e che il mio lavoro è finito qui.

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Capitolo 11
*** 11° capitolo ***


P.O.V Ataru

Siamo appena atterrati sulla Terra, e le guardie si sono subito sparpagliate in giro in cerca di informazioni. « Senti questo rumore » la voce di King mi risveglia dai miei pensieri. « Quale rumore » chiesi con una smorfia, « un bip, viene dalla tua giacca » continuò guardando un  punto fisso, è preoccupato e sta pensando sicuramente a Kid, se la caveranno me lo sento. Per farlo contento prendo il ricevitore dalla tasca interna della giacca. Vedo che riceve un segnale « Toru » urlo non tanto per la preoccupazione ma per la felicità. « Se è riuscita ad uscire dal lì vuol dire che stanno bene » posai la mano sinistra sulla spalla di King « vedrai che andrà tutto bene ». Urlai verso guardie e indicai il posto da cui viene il segnale, iniziammo a correre tutti verso la destinazione che sembrava coincidere con quello descritto da Sànchez. « King non ti preoccupare Kid è un wrestler non si farà battere così facilmente, lo potrai riabbracciare più tardi ». Capii che lo avevo tranquillizzato quando uscii un sorriso « si è vero, lui è un kinniku e non si farà mai mettere i piedi in testa ». Continuammo a correre, se ci sbrighiamo forse riusciamo a prendere qualcuno. « Ehi Ataru » mi parla King ormai non riesce più a trattenere le lacrime « ero molto preoccupato per Kid ma ora so che sta bene, questo grazie a te » la sua voce sembra più calma « ma credi che lasciare solo quattro guardie con Sànchez sia la cosa giusta? » ecco dove è la sua preoccupazione. « Non ti preoccupare Sànchez non tornerà dagli altri, ha parlato non vorranno mai uno spione nella loro organizzazione ». Una volta arrivati il trasmettitore suonava più alto per indicarci che questo è il posto da dove arriva il segnale. « Non vedo nulla fratellone » si guarda intorno « credi che ce l'abbiano veramente fatta » continua a cercare « si King ». « Entriamo » il mio comando era più freddo e impassibile « cercate dappertutto, non fate scappare nessuno e se trovate mia figlia o mio nipote portatelo subito qui » continuai prima di entrare. Sentivo una morsa allo stomaco, spero solo che non sia successo nulla. Sento dei piccoli lamenti, ma non riesco a capire da dove, non si vede nulla in questo posto. « Chiunque tu sia esci fuori e non provare ad attaccare siamo troppi per uno solo » urlai nel buio di quel cunicolo. « Z-zio » qualcuno balbettava « zio se-sei tu » sembra stanca e spaventata, ma non ci sono dubbi la voce è quella di Kid. « Si sono io Kid esci fuori » vedo una piccola luce uscire e vedo la figura di mio nipote che corre verso di me. Lo abbraccio « Kid vi siamo venuti a prendere, con noi c'è anche tuo padre » continuavo ad abbracciarlo, non volevo più lasciarlo, la paura che possono rapirlo mi sta uccidendo. Guardo intorno e vedo un ragazzo con un camice e gli occhiali. « Tu chi sei? » mi avvicino per guardarlo meglio, facendogli fare un passo indietro. « Zio lui si chiama Carl ed è l'inventore della macchina, ed è anche la persona che ci ha salvati » disse Kid tutto d'un fiato. « Ah quindi lui vi ha salvato, ma è pur sempre l'inventore di quella macchina infernale » sono arrabbiato si capisce sia dalla mia voce sia da come i miei occhi lo guardano. « Quella macchina » inizia a parlare Carl impaurito « l'ho progettata per assorbire un po' di energia dalle persone forti ma non tanta per darle poi a persone con salute cagionevole, per dargli una chance di vita » finisce per guardare Kid che annuisce, pure lui ha capito che non era una macchina per uccidere. « E perché fai tutte queste cose per queste persone » la mia voce più fredda, mi stai facendo perdere tempo. Iniziarono ad inumidirsi gli occhi « mia madre e mia sorella erano di salute cagionevole, le ho perse tutte e due senza poter fargli capire il bene che gli volevo » si asciugò le lacrime con la manica del camice. « Ok » guardai verso Kid facendogli un cenno di uscire dal tendone « Kid dov'è Toru? » sgrana gli occhi « Zio è rimasta indietro a lottare contro un tizio dell'organizzazione » gli diedi una pacca sulla spalla « vai fuori King ti sta aspettando, mentre tu ragazzo fammi strada e portami da mia figlia » mi fa un cenno con la testa e lo seguo, so che sei forte ti troverò. Sono tutti piccoli tunnel « ma qui è tutto così buio » chiedo a ragazzo che mi cammina a fianco « su per giù, quasi tutti i cunicoli, erano degli scavi per costruire qualcosa » indica un cartello « forse un edificio, ma le tubature erano vecchie e quindi hanno scavato e hanno fatto questi piccoli tunnel, alcuni sono ancora illuminati altri ormai hanno lampadine fulminate e non si vede un bel niente » continua a guardarsi intorno. « Lì » mi indica un apertura di un altro cunicolo « lì è dove l'abbiamo lasciata, ha preferito che portassi Kid fuori per salvarlo » iniziò a colpire la torcia, che ogni tanto si spegneva. Girato l'angolo vedo un uomo capelli rossi violacei e una cicatrice su un occhio « oh il papino è arrivato » iniziò a sghignazzare « peccato che è arrivato troppo tardi » disse prima di sparire. Corsi verso il corpo di mia figlia ormai abbandonato lì per terra. « Toru » iniziai a dargli piccoli colpetti sulla guancia « svegliati ti prego » sento pizzicarmi gli occhi ma non posso piangere, io non piango. Avvicino il mio indice e il medio al suo collo « ci sono dei battiti ma sono deboli, dobbiamo correre in ospedale ». Faccio passare il mio braccio sinistro sotto le ginocchia e il braccio destro sulla schiena e la tiro su « andiamo non c'è tempo da perdere ». Usciti dal buio più totale trovo Kid e King seduti su una panca ad aspettarmi con le guardie che tengono tre persone. « Bravi portate subito queste persone alla nave e partite subito per il pianeta » li vedo iniziare a incamminarsi come gli ho comandato « tu » urlai verso una guardia « avverti il consiglio che li abbiamo trovato e che Toru ha fatto il suo lavoro e ha protetto con la sua vita quella del principe » dissi prima di iniziare a correre verso l'ospedale più vicino. Arrivati un'infermiera mi blocca « cosa è successo » mi chiede controllando il polso « delle persone gli hanno assorbito un'energia che per noi è quasi vitale » vedo la donna chiamare il dottore e mettere il corpo di mia figlia su una barella e portarla in un'altra stanza. « La prego signore mi può dare il nominativo della ragazza » chiese in modo pacato l'infermiera « si certo, Toru Sasaki Muscle » la vedo scrivere sul computer « ok e lei è? » « Ataru Muscle, il padre » continuo a parlare, non voglio più parlare, voglio solo vederla uscire di lì con un sorriso e correndo dicendomi che sta bene. Mi siedo su una delle sedie della sala d'attesa, King mi posa una mano sulla spalla « hai detto che è forte, vedrai che si riprenderà » mi fece un sorriso « grazie King ». Il dottore di prima uscì dalla stanza « signor Ataru Muscle? » mi alzo « si mi dica » la faccia del dottore non promette nulla di buono, abbassa il capo « sua figlia è in coma » le ultime parole mi lasciano basito e questa volta le lacrime non posso trattenerle, sto perdendo pure te, Toriko mi dispiace.

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Capitolo 12
*** 12° capitolo ***


Sono giorni che non mi muovo dall'ospedale ed è passato già più di un mese, non faccio altro che guardarla e spero ogni volta che apra gli occhi. « Toru se mi senti, so che sono stato freddo con te ma... » piango e di questo non me ne vergogno, so che mi abbraccerebbe « mi manchi » stringo la sua mano, non si deve arrendere perché ci sono io accanto a lei. « Ciao zio » Kid si avvicina e mi abbraccia. « Sai mi manca tanto, con lei andavo molto d'accordo » continuava a guardarla, strinsi l'abbraccio, anche lui sta soffrendo. « Zio, ho chiamato i miei amici, ormai amici anche di Toru » sorride, non si arrende, alla fine è sempre un Muscle. « La vengono a trovare tra un po'» sorrido sotto la maschera, gli amici aiutano sempre nel momento del bisogno. « Kid » sento una voce in lontananza, un ragazzo si sta sbracciando per farsi vedere. « Terry » urla Kid, indicando la stanza in cui siamo. Insieme a Terry ci sono anche Wally, Dik Dik e Jeager. « Questi sono per la fräulein » il tedesco porse un mazzo di fiori. Li presi e li misi vicino al lettino. « Ci sono novità » chiese Terry « i dottori non sanno bene se si sveglierà, ma se non si sveglia... c'è il rischio che va in morte celebrale » dico tutto d'un fiato « e lì io non potrò più fare nulla » mi giro e continuo a guardarla, quei bastardi me la pagheranno. « Signore, abbiamo trovato quattro componenti dell'organizzazione Throne » mi avvertì una guardia. Adesso mi diverto io. « Ok arrivo subito » mi alzo e faccio un cenno a Kid « rimani con lei finchè non torno » dissi prima di uscire dalla stanza. Camminavo per il lungo corridoio del terzo piano, questo ospedale è immenso. « Ataru » sento qualcuno che mi chiama, mi ritrovo davanti l'amico di mio fratello « Robin Mask, cosa ci fai qui? » rimango stranito, non si faceva vedere da giorni e invece eccolo. « Ho saputo cosa è successo e sono venuto a vedere come stavi » mi mise la sua mano sulla spalla, « e visto che mio figlio è venuto per parlare con Kid ne ho approfittato per venire insieme a lui » scoppiò a ridere girandosi verso il figlio, che come sempre lo ignorava. « Ciao Ataru, dov'è Kid » chiese in modo disinvolto il giovane « stanza 405 » lo fermai per il giacchetto « non fate casino o ve la vedrete con me » lo guardai fisso negli occhi, prima di lasciarlo e salutare Robin per poi incamminarmi. Camminavo per strada, oggi fa veramente caldo, non c'è una nuvola e non tira un alito di vento. L'estate l'ho sempre amata ma ora non la sopporto, specialmente quando hai da fare chilometri a piedi. Una volta arrivato a destinazione mi trovai faccia a faccia con mio fratello. « King, cosa ci fai qui? » sono stupito, dopo tanti anni decide di partecipare agli interrogatori. « Allora chi sono » chiesi a delle guardie « Sono Tara, componente donna, credo sia la ragazza del capo dell'organizzazione » sorrisi, se abbiamo lei lui non si farà mai vedere, ma le donne parlano quasi subito. « Poi c'è un ragazzo, Simon è giovane ha quattordici anni » bene lui parlerà e poi faremo decidere alla polizia terrestre. « E infine ci sono i gemelli, uno si chiama Dario e l'altro Tom » concluse la guardia « il capo ci è sfuggito, è troppo forte per noi » continuò un'altra guardia. « Ok, preparateli, li faremo parlare uno ad uno » sorrisi prima di entrare in una delle stanze dell'interrogatorio, con King al mio fianco. 

P.O.V Kid 

Stavo seduto con Terry, Wally, Dik Dik e Jeager quando sento bussare alla porta. « Avanti » dissi continuando a guardare la figura di mia cugina sdraiata su quel lettino. Ho paura, è vero, se andasse in morte celebrale non potrei più parlargli e sopratutto non potrei più divertirmi a dargli fastidio. Volevo parlare con lei, confidargli un segreto, che a me piace una ragazza di nome Roxanne e che anche se sembra stupido già vedo il mio futuro con lei. « Ciao ragazzi » mi giro, non ci credo è venuto veramente, pensavo che pensasse solo a se stesso. « Ciao Kevin, cosa ci fai qui? » gli chiesi con curiosità, anche gli altri dalle loro facce deduco che non aspettavano altro che una sua risposta. « Volevo sapere come stavi, sai ho saputo del rapimento e del coma di tua cugina e sono venuto a trovarvi » disse guardando un punto indefinito davanti a sè. Mi girai per nascondere i miei occhi lucidi. In questi giorni non ho fatto che piangere, mi sento colpevole e l'ho lasciata da sola. « Grazie, sto bene anche se mi manca sentire la sua voce » dissi piano quasi come un sussurro, che però lui sentì. « Kid non ti abbattere, dicono che le persone in coma ti possano sentire quando parli e posso sapere cosa gli sta succendendo in torno » mi provò a tirare su di morale Terry, ma le mie colpe non le può alleviare. « E' colpa mia » dissi piano, « è colpa mia, se non l'avessi lasciata da sola adesso saremmo tutti e due a ridere e a scherzare » continuai, sentendo che ormai le lacrime mi avevano rigato il volto « oppure tutti e due in coma » disse il Mask « non ci hai pensato Kid, se tu fossi rimasto con lei avresti subito la stessa sorte » continuò, è vero lei mi ha protetto ma sono colpevole perchè l'ho lasciata da sola, non sono tornato indietro per aiutarla e non mi sono preoccupato a portarla via da quel posto. « Kid la colpa non è tua e nè di Toru, la colpa è della gente che ormai uccide per un pò di potere » prese parola Wally che continuò il suo discorso « Toru è una persona buona ma anche con un carattere forte, non per questo è figlia di Ataru, ma lei ha deciso che la tua vita vale più della sua e questo non ti deve far pensare che tu sia colpevole, ma dovresti esserne grato perché hai vicino una persona che ti vuole bene e che rischierebbe la vita solo per vederti ridere un'altra volta » finì guardandomi negli occhi ormai lucidi anche i suoi. « Grazie Wally, spero che Toru abbia ascoltato e sappia che siamo tutti qui per supportarla e che la stiamo aspettando » accarezzai la sua mano. La strinsi sperando che in qualche modo me la stringa anche lei, ma niente la sua mano sembra morta, fredda anche se lei è ancora viva e sta lottando. Lasciai la sua mano e sentii dire che ormai era tempo di andare. « Ragazzi voi andate avanti, io aspetto mio zio vi raggiungo » urlai verso il gruppo che ormai era intento ad uscire in modo ordinato « Ok, noi stiamo al ristorante qui vicino » parlò Terry prima di varcare la porta per ultimo. « Toru, ti voglio bene » piansi, ora che ero solo potevo farlo liberamente. « Kid » mi girai « papà » mi sorrise in modo dolce « vai dai tuoi amici, ci sto io con lei » mi alzai stringendo un'altra volta la mano di Toru. Giunto alla ports per raggiungere gli altri,  la voce di papà mi bloccò « chiama il dottore » la sua voce era allarmata « ok » gli risposi  senza girarmi prima di uscire. Una volta chiamato il dottore tornai nella stanza e vidi che mia cugina stava aprendo piano piano gli occhi. « Toru » iniziai a piangere « K-Kid » disse piano quasi come un sussurro, prima di richiudere gli occhi. « La ragazza si sta riprendendo, si è svegliata del tutto ma è debole e deve riposare » guardai papà, aveva la mia stessa faccia. « In che senso? vuol dire che sta bene? » chiesi imbarazzato da quella domanda, il dottore sorrise «si, nel senso che la ragazza ormai è fuori pericolo e già da domani potrete parlargli e potrete chiedergli cosa è successo, però un consiglio non fategli troppe domande tutte insieme » scoppiai a piangere e abbracciai papà « lo zio sarà molto felice, Toru si è svegliata » continuai a urlare di gioia, è un miracolo. 

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Capitolo 13
*** 13° capitolo ***


Mi svegliai, avevo un forte mal di testa. Continuavo a sentire qualcuno che mi chiamava, la voce la riconosco 
« papà? » provai a chiamarlo ma dalla mia bocca uscì solo un piccolo lamento. Lui mi guardò e mi passò un 
bicchiere d'acqua, che bevvi avidamente. Mi sentivo già meglio e iniziai a chiedergli cosa fosse successo e che 
l'ultimo mio ricordo fu quando stavo lottando contro Joras il capo dell'organizzazione.

Lo sguardo sorpreso di Ataru mi fece capire che non lo avevano ancora preso e che sarà dura riuscire a prenderli tutti.
Mi alzai con l'aiuto dei gomiti e mi misi seduta, non capivo dove mi trovavo ma pensandoci bene non mi importava in quel momento. Mi ricordai 
il perchè ero rimasta a lottare « Kid? » urlai cercando il suo sguardo, ma una mano mi bloccò « Kid sta bene, è solo andato a riposarsi » mi rassicurò 
« oggi pomeriggio viene a trovarti » disse alzandosi dalla sedia « ora devo andare, ho degli impegni c'è lo zio King fuori se ci vuoi parlare basta suonare quel campanellino sopra la tua testa » uscì dalla stanza salutandomi.

Mi addormentai, ero stanca e il mal di testa non mi aiutava. Non saprei dire quanto avessi dormito, ma quando mi svegliai mi ritrovai circondata
dagli amici di Kid « ben svegliata Fräulein » riconobbi subito di chi si trattava, Jeager, anche perchè era l'unico che mi chiamava in quel modo « buongiorno Toru » « buongiorno Terry » sorrisi verso di loro. Aprirono le finestre per far passare un pò d'aria, guardai il cielo, oggi è bel tempo ed io devo stare rinchiusa ad annoiarmi in un letto d'ospedale. Mi alzai come feci qualche ora prima, quando ero in compagnia di papà e iniziai a fare delle domande sui giorni in cui ero rimasta incosciente, che venni a scoprire erano un mese e mezzo. « Grazie per avermi risposto, almeno so che Kid sta bene e che non gli hanno fatto nulla » sorrisi verso Terry che ricambiò. La faccia del texano cambiò velocemente, dal felice allo scioccato. Entrò dalla finesta una piccola figura con delle braccine e delle piccole gambe, e andava in direzione del duo urlando « annusami » vidi le loro facce sbiancare e correre urlando per la stanza per non farsi prendere, da quella piccola cimice che ora urlava "schiacciami" facendo urlare di paura Terry.

 Quando riuscirono a farla uscire, colpendola con la sedia o qualsiasi oggetto che li distanziava tanto da quel piccolo esserino. Scoppiai a ridere vedendo le loro facce ormai tranquille e rilassate « vi fa veramente così paura una piccola cimice? » domandai continuando a ridere. Terry si fece serio di colpo e mi iniziò a parlare della sua infanzia e di quei piccoli esserini che lo terrorizzavano tanto. Mi girai alla mia destra quando sentii la porta sbattere, chi è il troglodita che sbatte le porte in un'ospedale. « Allora è vero che ti sei svegliata eh? » Mask inconfondibile la voce, sempre fredda e seria « ehi Mask non mi sarei mai immaginata di vederti qua » risposi allo stesso modo. « Beh ero venuto per vedere se eri ancora viva, visto che hai due debiti da saldare » disse incrociando le braccia al petto prima di essere scaraventato con la maschera a terra da un piccolo tornado di nome Kid.

« Toru » saltò sul letto e mi strinse in un abbraccio che ricambiai subito. « Ehi Muscle stai più attento quando corri » urlò il Mask ormai rialzatosi. « Io me ne vado, e ricorda sono due debiti e non puoi rifiutarti » disse ridendo prima di uscire dalla stanza chiudendo la porta. Kid gli fece una linguaccia tirando con l'indice sotto l'occhio, tipica reazione di un bambino di cinque anni. Iiniziai a ridere insieme a Terry e a Jeager per quella piccola scena comica, ma da Kid cosa potevamo aspettarci. « Sai Toru » cominciò a parlare con voce triste « stavo tutti i giorni qui, vicino a te e ti parlavo sperando che mi ascoltavi » sorrise in modo tenero « non so se mi hai ascoltato veramente ma fin dal primo giorno di ospedale io ero fiducioso sul fatto che tu ti saresti svegliata, anche se caddi in una piccola depressione perchè mi sentivo colpevole » abbassò la testa per la vergogna. « Kid tu non hai colpe, io l'ho fatto per un semplice motivo » misi la mano sul suo mento e gli alzai il viso per incontrare i suoi occhi « perchè ti voglio bene e farei di tutto pur di vederti felice, anche se dovessi guardarti dall'alto » dissi accarezzando la sua guancia ormai rigato dalle lacrime.

Bussarono alla porta, chi sarà mai ora, vi prego no un'altro Mask. Entrò un uomo sulla quarantina con un camice bianco, che fortuna il dottore. « Buon pomeriggio signorina Muscle, come si sente? » mi domandò mentre leggeva la mia cartella « bene, stamattina avevo solo un leggero mal di testa e ora è passato » risposi ripensando alla piccola conversazione con papà. Il mio stomaco fece un piccolo rumore che mi imbarazzò, « è normale signorina avere fame, dopo un mese e mezzo lei è andata avanti con le flebo quindi ha bisogno di cibo solido » disse sorridendo « vado ad avvertire di cucinargli qualcosa di sostanzioso ma non troppo pesante » salutò prima di uscire e sbattere su una persona. « Mi scusi dottore » si scusò, prima di entrare e farsi riconoscere. « Papà » salutai con un sorriso, si avvicinò e mi abbracciò forte « non lo fare mai più, mi hai capito » continuò a stringermi « la prossima volta scappa con Kid ma non provare più a fare l'eroina » la sua voce era smorzata dai singhiozzi « papà così mi soffochi, almeno liberami da questa mossa di sottomissione » dissi provando a ridere, ma per mancanza d'aria uscì come un piccolo rantolo. Si scusò e sciolse subito l'abbraccio, iniziò così il suo lungo discorso sul stare attenti, in gruppo e di non lasciare mai indietro uno di noi, perchè come è successo a me può succedere a qualcun'altro, anche se prendono di mira solamente Muscle.

« Lo zio come sta? » chiesi rivolta ad Ataru mentre mangiavo il vassoio appena portato dall'infermiera, « bene, è rimasto sconvolto quando sei rimasta in coma, ma quando hai aperto gli occhi non vedeva l'ora di poterti abbracciare e parlare un po' » disse, quando parlava del fratello si sentiva sempre una nota di orgoglio. Mi guardavo intorno, sperando che entrasse il dottore da un momento all'altro dicendomi che potevo andare via dall'ospedale ma non credo mi faranno andare via prima di una settimana. Mi giro verso Terry che era sbiancato, di nuovo mentre la cimice di prima fuori spiaccicata alla finestra gli urlava « baciami » cosa che gli fece venire il voltastomaco. « Ehi Terry » lo chiamai ridendo « gli piaci proprio a quella cimice, addirittura vuole anche un bacio da te » continuai a ridere mentre Jeager gli tirava delle pacche sulla spalla. « Non uscirò da questo ospedale finchè non sarò sicuro che quell'essere non sia nei dintorni, anche a costo di dormire sulla sedia » continuò per circa dieci minuti a guardare quella cimice che non voleva proprio lasciarlo in pace, finchè, per la gioia di Terry, non la vide volare via in cerca di un'altra preda, più facile da raggiungere.

La porta si aprì, vidi l'infermiera che entrando prese il vassoio con le posate e il piatto, mi salutò sorridendo e uscì senza dire una parola. « Io devo andare, Brocken potrebbe preoccuparsi, herr Muscle, Terry, fräulein » fece un piccolo inchino come saluto « Sergent Muscle » disse infine prima di uscire, salutando una persona all'uscio della porta. « King finalmente sei arrivato » si alzò dalla sedia Ataru « eccomi scusate per il ritardo ma ho avuto un contrattempo con Belinda » scoppiò a ridere. « Ciao zio » sorrisi aspettando una risposta che non venne, visto che si era catapultato sul letto, come il figlio e mi aveva stretto in una morsa da fare concorrenza alla mossa di sottomissione di papà. « Zio non respiro » iniziai a parlare, ma non mi ascoltava era felice e iniziò a cantare, facendo tappare le orecchie a tutti nella stanza.

Nel baccano che faceva King vidi Kid assorto in un pensiero, dove si riprese subito. Si girò verso Terry chiedendogli che fine avevano fatto Dik-Dik e Wally. « Kid non ti ricordi Checkmate ci aveva invitato ad una sua lotta ma tu hai rifiutato, così anche io e Jeager non ci siamo andati per starti vicino mentre gli altri due ci sono andati per non essere scortesi, diciamo che fanno da rappresentanti del nostro gruppo » rise, Kid invece accennò con un movimento della testa, come sempre si scorda le cose importanti. « Il tempo delle visite è finito » era entrato il dottore, e aveva fatto gli ultimi accertamenti. Kid mi saltò addosso un'altra volta, però più delicatamente « ci vediamo domani Toru, buonanotte » urlò. Mi diedero tutti la buonanotte con tanto di bacio sulla fronte dallo zio. Prima che uscì il dottore gli chiesi se poteva aprire la finestra, rispondendomi che doveva essere socchiusa, accettai facendogli sempre un'altra domanda. « Quanto dovrò stare ancora a letto? » lui si girò e sorrise « Non tanto tra due settimane dovresti riprenderti del tutto e lì ti faremo tornare a casa, con dei giorni in cui dovremmo controllarti per vedere se ti stai riprendendo velocemente » mi rispose per girarsi a guardarmi chiedendomi se avevo qualche altra domanda ma gli risposi di no, uscì spegnendo la luce e chiudendo la porta. Mi girai di lato provando a dormire, sentendo un urlo che riconobbi essere quello di Terry, quella cimice proprio non lo voleva lasciare, sorrisi prima di addormentarmi.
 

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Capitolo 14
*** 14° capitolo ***


 
Sono già passate due settimane e mancano tre giorni e mi dimettono. Oggi mio padre non è potuto venire a trovarmi e Kid è malato, quindi passerò la giornata da sola. Non so bene cosa fare forse chiederò un libro all'infermiera. « Ciao cara hai visite oggi » entra l'infermiera e controllando verie analisi. Ho una visita chi può essere. L'infermiera esce facendomi un occhiolino lasciandomi allibita. « Bene bene vedo che ti sei ripresa » una voce sulla porta mi fa voltare. « Mask che piacere » dico con un piccolo sorriso falso, altro che piacere. « Come mai qui? » mi alzo dal letto, ormai posso girare liberamente nella stanza. « Sono venuto a chiederti un favore, me lo devi abbiamo due debiti da saldare » dice sempre davanti all porta. Incrocia le braccia al petto e cammina dentro la stanza mettendosi seduto sulla sedia accanto alla finestra. « Tra quattro giorni dovrò partire e sparirò per una settimana » inizia a parlare ma lo bloccai subito « cosa vorresti che faccia? » « niente solo dire a mio padre che quella settimana l'abbiamo passata insieme, come amici sia chiaro » continua con voce inflessibile. Ci penso un attimo, cosa ho da perdere, solo la dignità se mio padre lo viene a scoprire ed è facile che succeda.
« Ok Mask tanto non posso rifiutare in nessun caso » dico mentre guardo un punto fisso davanti a me, mi arrendo può chiedermi di tutto come secondo debito e io non posso rifiutare. « Bene » dice alzandosi « allora io vado » sta per aprire la porta ma qualcuno la apre improvvisamente, dando una botta al ragazzo e facendolo cadere all'indietro. Mi ritrovai poco dopo con qualcosa in mano, la sua maschera. « Non mi guardare » urla coprendosi la faccia. Si avvicina e se la riprende coprendosi. « Mask cosa ci fai tu qui? » entra un ignaro Terry « sei stato tu, la prossima volta stai attento quando apri la porta » passa sbattendo la sua spalla su quella del texano prima di andarsene. « Buongiorno Toru, cosa ci faceva qui Kevin? » indica la porta « niente è venuto a portare dei saluti da parte del padre » che bugia grande quanto una casa, ma non posso dirgli niente dei due debiti. « Allora come sta Kid » inizio per cambiare discorso , non so se mi abbia creduto. « Sta bene ma tu ti preoccupi troppo per lui e poco per te quindi voglio sapere come stai? Ho saputo che tra tre giorni uscirai è vero? » sorrise mentre vidi alla porta entrare Wally che saluta e si mette seduto. « Sto bene, mai sentita meglio » sorrido ai due wrestler « si fra tre giorni uscirò e sono contenta mi sono rotta di stare in un letto di ospedale » mi misi a guardare fuori dalla finestra vedendo le persone camminare non vedevo l'ora di uscire di lì. Mi girai e presi un foglio dove scrissi due righe per Kid, lo diedi a Terry « potresti consegnarlo a Kid, visto che non può venirmi a trovare gli ho scritto che sto bene e che appena esco lo vado a trovare ».
Terry prende la lettera e la infila in uan delel tasche del giacchetto. « Ah ragazzi, Dik Dik fra un settimana festeggia, voleva sapere se venivate » prende la parola Wally che era rimasto in silenzio tutto il tempo. Guardai verso il biondo, « certo perchè no, sono sicura che anche Kid ci andrà, non perderebbe mai una festa » scoppio a ridere, sono contenta che il mio cuginetto abbia degli amici. Però ora che ci penso se devo inventare una bugia con Robin Mask non dovrei farmi vedere per un po'. Va bene ne parlerò meglio con Kevin appena uscirò dall'ospedale. Vedo che Wally sta ucendo salutandoci, lo risaluto con un sorriso. Guardo Terry, mi stava guardando pensieroso. « Toru sei sicura che Mask non voleva nulla, lui è un tipo molto misterioso e se va a trovare qualcuno è per un suo tornaconto personale » oh cavolo, mi ha beccato. Abbasso lo sguardo, credo che dovrei raccontarglielo. Decido di raccontargli tutto dall'inizio, di quando mi ha salvato due volte e che con lui ho duedebiti da saldare. « Quindi lui ti ha chiesto di coprirgli le spalle con il padre perchè ha troppa paura di dirgli che quella settimana non si allenerà » sbotta Terry, lo guardo fisso negli occhi ormai socchiusi « può benissimo dire la verità al padre e non metterti in mezzo ai guai, Toru i Mask sono gente orgogliosa e molto testarda » mi mette le le mani sulle spalle « e Robin Mask nonn vede l'ora di trovare un pretesto, se poi tu lo coprirai potrà pensare chissà cosa è un uomo molto serio quando si tratta del figlio » finisce lasciandomi andare e incrociando le braccia al petto. « Lo so Terry, ma glielo devo e ormai ho dato la mia parola e non posso tirarmi indietro » gli rispondo continuando a guardarlo negli occhi « mi dispiace ma lo devo fare » mi giro dirigendomi verso il letto.
« Io vado, porto la lettera a Kid, Toru stai attenta » mi abbraccia sorridendomi e subito dopo esce dalla stanza. « Starò attenta non ti preoccupare » risposi ma ormai era uscito.

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Capitolo 15
*** 15° capitolo ***


Era una bella giornata, le persone passeggiavano nel parco e in cielo non c'era nemmeno una nuvola. Come sempre ero ad annoiarmi rinchiusa da qualche parte, questa volta a casa mia in compagnia di mio padre. « Toru devi riposarti » camminava avanti e indietro « papà è passata una settimana da quando sono uscita dall'ospedale, ti chiedo solo un giorno di libertà » piagnucolavo seduta sul divano, se non mi lascia andare domani non potrò aiutare Kevin con il padre e poi dovrò subirmi io l'ira del giovane Mask.

« D'accordo, ma stai attenta e fammi sapere dove vai » esultai, non tanto perchè dovevo vedere il Mask ma perchè prima ritorno quei due favori e prima sarò libera. Ormai era sera, una giornata intera era volata solo per convincerlo a lasciarmi un giorno per conto mio. Mi alzai andando in cucina, « Jake è tardi vai a riposarti, qui ci penso io » sorrisi al custode che mi rispose con uno più raggiante prima di uscire dalla stanza. Questa settimana è stato un inferno, papà non faceva entrare nessuno a casa, specialmente Kid, con la scusa che dovevo riprendermi dall'incidente. Gli diedi la buonanotte ed un bacio sulla guancia andando poi a sdraiarmi sul letto, non avevo sonno, ma dovevo trovare una scusa abbastanza convincente da dire al signor Mask, domani sarà una lunga giornata del cavolo.

Mi svegliai con la sveglia che rimbomba per tutta la stanza, gemetti prima di spegnerla e alzarmi. Bene, ieri ci ho pensato tutta la notte e non sono venuta a capo di una scusa decente e che risulti naturale agli occhi di Robin Mask. Speravo con tutta me stessa che poi non ne avrebbe parlato al consiglio, sennò sai che risate quando la voce arriverà a mio padre. Altro che risate quello mi rinchiude a vita dentro casa. Guardai l'orario, mancava una mezz'ora all'incontro, così decisi di uscire andando verso il parchetto dove vive Kid, li ci saremmo incontrati per poi dirigerci verso l'hotel in cui alloggiava il padre. Quel giorno si moriva dal caldo, così decisi di mettermi dei pantaloncini jeans ed una maglietta bianca con delle scarpe da ginnastica nere.

Arrivai puntuale, strano per me che arrivo come sempre dieci minuti prima per poi aspettare le ore le persone. « Vedo che sei puntuale, meglio per me così non devo aspettare » questa voce, maledetti Mask, mi stanno trasformando in mio padre. « Buongiorno » sorrisi in modo falso, « io non so cosa inventarmi con tuo padre, spero che tu abbia in mente qualcosa perchè sennò siamo nella merda » incrociai le braccia al petto aspettando una risposta. « Si, come ti avevo detto all'ospedale, gli diciamo che abbiamo passato la settimana insieme e poi ci inventeremo qualcosa li sul momento se fa delle domande » rispose come se la cosa fosse ovvia, capirà che lo stiamo prendendo in giro o peggio penserà qualcosa di sbagliato, e spero tanto che sia la prima cosa.

Prendemmo un treno, l'hotel era lontano ma in un'oretta eravamo già li. Presi tutto il coraggio ed entrai insieme al mio amico mascherato, si Zorro. Scoppiai a ridere all'improvviso facendo girare tutti e vergognare Kevin. « Allora Zorro, come si dice via il dente via il dolore no? » ridevo a come stava reagendo al nuovo soprannome che gli ho affibiato. « Non chiamarmi Zorro, io sono più bello e poi aspetta devo farlo avvertire dalla reception » rispose prima lasciarmi all'entrata. Che narcisista ha un ego smisurato, come può chiamarsi bello se non si è mai fatto vedere in faccia dagli altri, potrebbe essere pure brutto. Mi annoiavo erano passati già dieci minuti, quando finalmente la figura del signor Mask è apparsa. Alleluia, è sceso e io sto morendo dalla paura, più che paura è nervosismo, si nervosa che mi metterò in un mare di guai. « Buongiorno Kevin, che ci fai qui sei sparito per una settimana e non mi hai nemmeno avvertito » iniziò subito ad attaccare il figlio, cosa ovvia ormai. « Scusa signor Mask, sono io che l'ho invitato alla casa al mare e per questo non si è fatto vedere in questi giorni » provavo a non far tremare la voce, ti prego abbocca a questa stupida scusa.


Credo che Robin Mask era più sorpreso dal fatto che io ero li in quel momento che per il figlio che ha passato un'intera settima a casa mia. « Non lo sapevo, perchè non me lo avevi detto ti avrei fatto andare » si girò verso il figlio « specialmente se vi state frequentando perchè dovrei mettermi in mezzo, è una brava ragazza trattala bene » rimanemmo tutti e due pietrificati, solo una cosa potevo pensare. Maledetti Mask!

No ti prego spero di aver sentito male. « Papà noi due non ci stiamo frequentand- » non riuscì a finire la frase che lo abbracciò congratulandosi, ecco aveva detto come amici e ogni volta finisce che pensano sempre male. « Non vedo l'ora che vi decidete a farci sapere che siete una coppia ufficiale, per ora se volete mantengo il vostro segreto » fa un'occhiolino a tutti e due, si siamo decisamente nella cacca. « Guardi Robin, io e lui siamo solamente amici niente di più » voglio morire « si voi giovani dite così, anch'io all'età vostra dicevo che era un'amica e poi stavamo insieme e quella era la madre di Kevin ». Mi strozzai sentendo madre e Kevin, voglio sperare che sono stata io a sentire male, non insinuare cose strane vecchio io non finirò come te. « No è vero papà, lei ha invitato anche Kid e gli altri, ma non sono potuti venire e quindi ci hanno lasciati da soli » è inutile, più provavamo a convincerlo più la girava a suo favore. « Ragazzi ora ho da fare, ci vediamo » si gira per tornare nella sua stanza, ma si ferma prima di salire le scale « state attenti, sono troppo giovane per essere nonno » scoppiò a ridere iniziando a fare le scale, lasciandoci impietriti davanti a tutti i clienti dell'hotel, si siamo decisamente nei guai o meglio se mio padre lo scopre io sono nei guai. Mask siate dannati tutti, abbassai lo sguardo uscendo fuori, mi serviva un po' di aria fresca e decisamente qualche minuto da sola.

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Capitolo 16
*** 16° capitolo ***


Come sempre le giornate passano molto lentamente, io non ho nulla da fare e mio padre... Beh lui pure, tanto da venirmi a dare fastidio ogni santo giorno. « Toru preparati, c'è una riunione del consiglio qui sulla Terra e siamo noi con i vecchi chojin » gridava.
« Si si ti ho sentito » mi sedetti su una delle sedie lì in camera da pranzo. Finii di prepararmi, ovviamente mio padre mi fa vestire come le guardie quindi in modo pesante a Luglio.
« Papà perchè devo venire pure io, siete tutti i vecchi chojin e io non centro nulla » non è che non volevo stare con tutti loro, ma non volevo incontrare Robin Mask.

Ecco parli del diavolo e spuntano le corna. « Oh Ataru, Toru » salutò, sicuramente sta ridendo. « Mask » mio padre fa un cenno di saluto e si unisce al gruppo.
« Parliamo dell'organizzazione Throne, abbiamo in tutto dieci loro componenti » inizia a parlare il tizio con le corna, faccio schifo in fatto di nomi e non ricordo come si chiama. « Mancano solo il capo e il suo braccio destro » a parlare questa volta era mio padre.
« Non si possono nascondere più di tanto, abbiamo già controllato e smantellato più della metà dei covi, prima o poi li prenderemo » ha continuato a parlare con lo stesso tono.
« Toru, tu ti ricordi come era fatto questo uomo? » mi domandò Brocken Jr. « è importante così sappiamo se le persone lo abbiano visto ». Faccio un cenno con la testa « si se non mi ricordo male è di statura alta, robusto e ha i capelli e gli occhi rossi tendenti al viola » risposi.
« Ah » dissi all'improvviso « ha anche un cicatrice sull'occhio destro » « grazie più dettagli abbiamo meglio è ». 

Finalmente il consiglio si è sciolto dopo due ore, non vedevo l'ora di tornare a casa. « Toru » mi sentii chiamare, mi girai con papà trovandomi Robin Mask. No ti prego non dire nulla.
« Volevo chiederti, visto che vai molto d'accordo con mio figlio se volevi venire a cena da noi domani » disse facendomi un occhiolino,
oddio pensa ancora che noi nascondiamo la relazione. Dannato Mask io non ho niente con tuo figlio.

« Ehi Mask, tuo figlio deve stare lontano da lei » si mise in mezzo « andiamo Toru » si girò e iniziò a camminare. Mi sembrava poco educato non rispondere. « Papà, un po' di educazione non ne hai » scuoto la testa ridendo « con piacere signor Mask » risposi con un sorriso. Appena mio padre fu lontano, come sempre borbottando mi avvicinai a Robin. « E lo ripeto io non ho niente con tuo figlio, non andiamo tanto d'accordo e litighiamo spesso » sussurrai prima di camminare in direzione di papà. « Oh certo ma sai come si dice, l'amore non è bello se non è litigarello » mi lasciò li, un giorno voi Mask mi farete impazzire.

Camminavo in silenzio accanto a papà, so che è arrabbiato quindi ho optato per stare zitta per tutto il viaggio di ritorno.
« Toru, sei sicura che vuoi andare a cena dai Mask? » iniziò a parlare.
« Papà è una cena, non mi uccidono non ti preoccupare » gli sorrisi per calmarlo. Con quella maschera non riesco mai a sapere se è arrabbiato o preoccupato, ma questa volta sento che è tutte e due le cose.
« Sono sicura che la tua preoccupazione è Kevin, pensavo che reagivi in modo più tragico, ma tranquillo tra me e lui non ci sarà mai niente » lo abbracciai aspettando che mi rispondesse, cosa che fece subito stritolandomi, facendomi sorridere. Per ora sono contenta così.

Era ormai ora di cena e papà aveva deciso di mangiare fuori, alla fine ce lo siamo meritati, due ore con il consiglio non capivamo 
più nulla. Su molte cose posso dire di essere uguale e lui, non mi piace stare in luoghi troppo affollati e mi stanno iniziando a stare sul 
cavolo i Mask, questo è un po' colpa sua mi influenza su tutto quello che devo fare.
Ho iniziato a parlare come lui, in modo freddo e arrogante con chi non sopporto, a dare soprannomi ai miei amici, per fortuna i miei soprannomi sono un pò più carini di quelli di lui. Diciamo mi sta facendo diventare una copia di se stesso al femminile. Mi vengono dei brividi solo a pensarci.

Finito di mangiare, torniamo a casa. Tutta la serata non ha fatto altro che parlare di quello che devo fare domani, che non devo dare
attenzioni al Mask più giovane e di stare attenta. Non si fida di me, sa che come lui i Mask li sopporto ben poco, ma continua a farmi la predica.
« Papà ho capito, hai finito di parlare di loro, vorrei passare questa notte in pace senza pensare ai Mask » dico con vocce annoiata. 
« Domani devo andarci a cena quindi questa è la notte in cui voglio pensare solo e soltanto a me stessa, grazie » sorrido dandogli un bacio sulla guancia.
« Smettila di sbaciucchiarmi e vai a dormire » disse con il solito tono duro, ma so che sta sorridendo. « Notte pa' » lo saluto alzando la mano. 
Corro verso la camera e poco prima di addormentarmi sento un borbottio da parte di papà che mi fa sorridere, li odia proprio i Mask.

 

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Capitolo 17
*** 17° capitolo ***


Il senso di protezione di mio padre è al limite massimo, tanto da decidere di venire con me ad una banale cena dai Mask. « Papà non devi venire per forza, se non vuoi rimani a casa » dissi mentre finivo di prepararmi. Mi vestii con un semplice vetito nero a tubino con uno scollatura a cuore senza bretelle, che arriva poco sopra delle ginocchia. Mi ero messa un filo di trucco e dei tacchi non troppo alti. « Io sono pronta » bussai alla camera di papà. Aspettai qualche minuto fuori dalla stanza prima che uscì vestito in smoking blu. Scoppiai a ridere « stai benissmo » alzai un pollice facendo il segno dell'ok e dirigendomi verso la porta di casa. « Non credi che sei vestita un po' troppo scollata » inizia a parlare ma continuo a camminare senza ascoltarlo.

Arrivati davanti al cancello della famiglia Mask iniziai a rendermi conto che accettare era stata una stupida idea. Ad aprirci fu Robin Mask, mi salutò con un abbraccio sussurandomi che ormai ero una di famiglia e stringendo la mano a mio padre. Lui d'altro canto lo salutò con una semplice parola "Mask". Ero nervosa, vedere mio padre e il signor Mask parlare mi metteva una paura addosso. Se Robin Mask se ne uscisse con qualcosa sbagliato io potevo dire addio alla mia libertà. Perchè mi vado a cacciare nei guai, non potevo dire di no a Kevin e fare quache altro favore. « Sai quel vestito nero ti dona molto, Toru » divenni rossa dopo il commento di Robin sul vestito, non sono abituata ai complimenti e mi imbarazzo facilmente.

« Kevin la smetti di fare la primadonna, sei in ritardo per la cena e i nostri ospiti sono arrivati » urlò Robin verso le scale che portano al piano superiore. Passarono pochi minuti quando scese Kevin. Si bloccò alla vista di mio padre e poi si girò verso di me facendomi un cenno. Ci sedemmo a tavola, Robin Mask chiacchierava con mio padre e ogni tanto faceva piccoli discorsi per far interagire anche a me e a Kevin. « Siamo in mezzo ai casini se mio padre lo viene a scoprire » sussurrai a Kevin ma lui mi ignorò. Altro che prima donna. Papà era visibilmente teso, si sa i Mask per lui sono i peggiori o almeno così lui li descrive. Non so come abbia fatto quest'ora a trattenere la sua voglia di picchiarlo ma escludo che non gli sia passato per l'anticamera del cervello.

 Kevin si alzò all'improvviso urlando che mi doveva parlare, che sarebbero bastati cinque minuti e saremmo tornati subito. Mio padre si irrigidì ancora di più mentre Robin ci diede l'ok. « Cavolo Kevin se continui così tuo padre non si toglierà mai dalla mente che noi due non stiamo insieme » camminai per i corridoi provando a stare al suo passo.

Nel frattempo al tavolo Robin stava parlando su suo figlio e su di me, che andavamo d'accordo e che era un'amicizia strana ma che tra un Mask e un Muscle puo' esserci sempre. Guarda King e lui, alla fine anche se erano rivali erano e sono ancora amici. Mio padre invece non era d'accordo con lui, Kid si, poteva essergli amico ma io no, specialmente se il Mask è maschio. « Oi se stiamo un altro po' di tempo via, mio padre potrebbe avere una piccola idea di picchiare il tuo » urlai a Kevin che ancora continuava a ignorarmi camminando verso una meta a me sconosciuta. Mi sta prendendo in giro, credo che non sarà mio padre, ma sarò io a picchiarlo se continua ad ignorarmi. Sbuffai non accorgendomi che si era bloccato davanti ad una porta e andai a sbattere contro di lui. Si girò facendomi un cenno di entrare, era fin troppo muto questa sera.

« Allora dimmi perchè siamo qui » urlavo ormai irritata dal suo comportamento. « Calmati, voi Muscle non avete pazienza » eccolo è tornato il solito Mask altezzoso. « Senti non è questione di pazienza ma questione di sopportazione e io sono al limite » continuai a gridargli contro. Si mise le mani sulla maschera togliendosela. Sgranai gli occhi e mi coprii il viso, sapevo che non dovevo vederlo in faccia e che lui non voleva essere visto. « Puoi guardare tranquilla, non siamo come i Muscle che devono uccidersi se qualcuno vede come siamo senza maschera ». Levai le mani davanti ai miei occhi, ritrovandomi un ragazzo con lunghi capelli biondi e occhi azzurri come il ghiaccio. Beh quando diceva che non era brutto aveva ragione, di poco, ma aveva ragione. Si avvicinò mettendo una mano sulla mia guancia, sentendomi il viso ormai andare a fuoco. Ero paralizzata, continuò ad avvicinarsi fermandosi poco prima facendo toccare la sua fronte con la mia. Perchè si sta comportando in questo modo, non riesco a parlare e sono bloccata se entra qualcuno sono fritta, che fine ha fatto il Mask stronzo. Chiuse subito il divario, appoggiando le sue labbra sulle mie. Con il braccio mi tirò più vicino a lui facendomi sussultare per poi approfondire il bacio. Non so quanto tempo durò il bacio e non so perchè ho risposto so solo che dopo esserci fermati avevo bisogno di aria. Indietreggiai e corsi verso la porta. Devo rimanere qualche minuto da sola, continuai a correre nonostante i continui richiami di mio padre. Mandai un messaggio a Terry chiedendogli di prendere Kid e vederci a casa di uno dei due, sperando che risponda subito, ho bisogno di parlare con loro.

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Capitolo 18
*** 18° capitolo ***


Ormai sono passati due giorni dal giorno del bacio. Parlai con Kid e Terry, dove quest'ultimo mi ha ricordato che mi aveva avvertito di un possibile problema legato ai Mask. Mio padre è venuto a sapere del bacio per colpa di Kid e della sua maledetta lingua lunga, ma meglio così, non devo più mentire per ogni cosa. « Toru, ti prego parlami » Kid stava con la testa appoggiata sul tavolo e si lamentava ogni secondo. « Toru, Kid ha ragione dovresti parlare con noi, siamo una famiglia e ci aiutiamo a vicenda » Meat parlava mentre era impegnato a mettere a posto tutta la roba che Kid lasciava in mezzo, soprattutto le sue mutande rappresentate da un elefante rosa.

Sbuffai l'ennesima volta, cosa diavolo passa per la testa dei Mask. Prima fanno gli stronzi orgogliosi e un attimo dopo ti saltano addosso. « Toru, stai pensando ancora a quel bacio » si intromise il texano. Saltai per la sua improvvisa apparizione « quando sei arrivato » mi aveva messo paura. « Sono arrivato cinque minuti fa, ma credo che tu eri troppo impegnata a pensare al Mask per accorgertene » sghignazzava verso Meat che sorrise vedendo le mie guance che si coloravano di rosso, ma la faccia di Kid diceva il contrario, sembrava molto arrabbiato. « Pessima battuta Terry » Kid tirò un pugnetto sulla spalla del biondo, iniziando così una piccola rissa fra i due.

« Ho deciso che vado a farmi una passeggiata » mi alzai ma venni fermata dalla mano di Terry. « Non uscire, Kevin è qua fuori e vorrebbe parlarti » mi lasciò il polso « e non credo che tu gli voglia parlare » disse mettendosi seduto di fianco a mio cugino. Ci pensai un attimo, è meglio che gli parlo e così la storia finisce. Dio che devo fare. Ho aperto la porta e mi guardai intorno, del Mask nemmeno l'ombra. Camminai tranquillamente, finchè non alzai lo sguardo su un albero vedendolo li seduto sopra ad un ramo. Ora che faccio, sicuramente sarà lo stronzo di prima. 

« Toru sono due giorni che ti cerco e una volta saputo dove eri non ti fai nemmeno vedere » la solita arroganza dei Mask, pensano di sapere tutto e che tutto gli sia dovuto. « Non mi importa che mi hai cercato, se non mi sono fatta vedere è perchè non voglio vederti e ne parlarti » risposi in modo acido, mi sentii in colpa ma è l'unico modo per allontanarlo. « Ti metti sulla difensiva, non si fa così » si mette a ridere. La sua risata mi metteva i brividi. « Non mi sto mettendo sulla difensiva » sbottai, mi fa arrabbiare quel suo carattere altezzoso. Saltò giù dall'albero e iniziò a camminare verso di me « davvero? » mi disse a pochi centimetri dalla faccia. Adesso avrei voluto molto volentieri una maschera che mi nascondeva il volto. Scoppiò a ridere un altra volta.

« Sai sei l'unica, levando mio padre, che mi ha visto sotto la maschera » incrociò le braccia al petto « sono venuto qui solo per dirti che non devi dire a nessuno che mi hai visto senza ». « E per te c'è veramente qualcuno che voglia sapere come sei fatto sotto la maschera? » iniziai a ridere « oddio Mask sei troppo sicuro di te » il Mask strinse i pugni, si stava togliendo di nuovo la maschera « nessuno vorrebbe mai vedere la tua stupida facc..» non finii la frase che le sue labbra erano sulle mie. Sentivo dei brividi sulla schiena. Le sue braccia dietro alla schiena mi avvicinava più stretto a lui. Mi chiese il permesso per approfondire il bacio, che negai. Non gliela lascio vincere. Si mise a ridere durante il bacio mozzicandomi il labbro. Mi leccai la parte mozzicata, ma lui ne approfittò per approfondire. Le mie braccia si strinsero intorno al suo collo per avvicinarlo di più, le mie mani correvano tra i suoi capelli biondi mentre nel bacio ancora lottavamo per chi dominava sull'altro. Le mie gambe cedettero facendo ridere il Mask che si staccò per riprendere aria.

« Ti avevo detto che dovevi starmi lontano » non ero molto convincente. La mia faccia rossa parlava per me. Cosa che il Mask non si fece sfuggire dandomi un altro bacio prima di rimettersi la maschera e andarsene via. Odio i Mask, però perchè lui deve essere così. Mi girai per vedere un Terry sorpreso e senza parole. « Ti prego, non dire nulla » mi girai e uscii dal parchetto. Stare un po' da sola mi avrebbe fatto bene.

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Capitolo 19
*** 19° capitolo ***


« Papà, sbrigati oggi il consiglio si riunisce per parlare dell'organizzazione » urlai, dove diavolo si è andato a cacciare questa volta.
« Signorina Toru » Jake salutò mentre preparava la tavola per la colazione « suo padre è uscito stamattina presto,
 ha detto che vi incontrerete direttamente lì ». Accidenti, se sapevo che sin da stamattina non era a casa mi sarei svegliata più tardi.
Finito la colazione, vidi un piccolo bigliettino sula scrivania in corridoio. « Suo padre ha lasciato un biglietto per te, ha detto che prima di
uscire di casa lo dovevi leggere assolutamente » come sempre, ogni sua parola è un ordine.

" Toru, non scriverò tanto, solo qualche avvertimento.
Oggi parleremo dell'organizzazione
e del tuo lavoro come guardia del corpo di tuo cugino,
credo ti verrà revocato l'incarico.
                                                                                  Ataru
P.s Mettiti qualcosa di pesante, non voglio vederti in pantaloncini e canottiera. "


Lo sapevo, mi tocca pure vestirmi pesante durante l'estate.
Optai per una tuta grigia una maglietta a maniche corte nera. Decisi di portarmi anche il giacchetto
non si sa mai, l'iperprotettività di Ataru può essere micidiale.
Questa settimana è stata tranquilla, a volte incontravo Mask, lui diceva che era un caso se ci incontravamo in giro ma non
credo sia così, con Kid e la sua boccaccia non si sa mai. Non so cosa voglia. Papà continua a ripetermi
che devo stargli lontana, però in qualche modo lo incontro ovunque, anche Robin Mask per mia sfortuna, che continua 
a chiedermi come va la relazione fra me e il figlio. Male, non c'è mai stata e non so se ci sarà mai una relazione con Kevin.

Arrivata a destinazione incontrai i vari membri del consiglio, fra cui Buffaloman e Warsman. « Toru, sei arrivata in anticipo,
ordini di tuo padre » sghignazzavano fra di loro, ridete, con mio padre non si può scherzare. « Toru se cerchi tuo padre è al bar qui dietro l'angolo»
indicò Brocken Jr. « grazie », salutai con un cenno della mano per poi avviarmi verso il bar.
« Papà » urlai « che fai », è strano, vederlo nascosto dietro un muro a fissare due persone non è da mio padre. Si è vero che 
è sempre attento a tutto quello che succede ma non si è mai comportato così.
« Zitta Toru, quello laggiù è il leader dell'organizzazione, Joras, quel bastardo che ti ha mandato all'ospedale » parlò a bassa
voce « e sta parlando con un uomo, non riesco a capire chi è ». Forse qualcuno dell'organizzazione, che stiano riprovando l'attacco.
Mi sto preoccupando, ora Kid pensa che è tutto passato, se provano a colpire di nuovo potrebbero farlo più forte e forse uccideranno
qualcuno. 
« Ataru Muscle, non pensavo che saresti stato li a spiare tutto il tempo » parlò l'uomo incapucciato. « E' da tanto tempo che non ci vediamo, vero? »
si levò il cappuccio. Capelli corti castani, occhi verdi, somigliava molto a mia madre per qualche espressione. « Josh! » era incredulo, la sua faccia era sconvolta « devo ammetterlo, non mi sarei mai aspettato di incontrarti, visto che eri stato dichiarato disperso da quasi venti anni » parlò con 
tranquillità, Josh, dove avevo sentito questo nome, poi disperso, perchè una persone dovrebbe far finta di essere morta o dispersa
per così tanto tempo. Si accorse della mia faccia pensierosa, anche un po' accigliata « oh, finalmente ti rivedo dopo tanto tempo,
l'ultima volta avevi cinque mesi di età » ghignava, no questo tipo non mi piace per niente.
« Chi sei? » mi misi accanto a mio padre « davvero, non ricordi il mio nome, mia sorella allora non ti ha mai parlato di me » ora rideva
più parlava e più non mi fidavo. « Non essere arrabbiata piccola, la famiglia c'è sempre, la famiglia ti sta accanto e ti aiuta » si avvicina
e allunga una mano che mi sfiora la guancia « non ti farei mai del male, ma alla persona accanto a te si, lui mi ha portato via
la persona a cui volevo più bene » ritirò la mano per puntare un dito verso Ataru. « Piccola, per colpa di lui tua madre rimase incinta di te,
gli dissero che aveva un corpo debole e che una gravidanza la poteva portare alla morte o ad avere un fisico ancora più debole ». 
Sta parlando di mamma, lui la conosce, sono conoscenti. « Ma lei andò avanti con la gravidanza, tu nascesti e tutti erano felici, anch'io, ma tua 
madre iniziò ad ammalarsi e io sparii dalla circolazione per vari motivi » camminava avanti e indietro, muovendo la mano di tanto in tanto durante
la sua storia. « Scoprii che tua madre è morta un mese dopo la sua dipartita, io mi sentii lacerato, dopo la morte di mia madre l'unica cosa che mi era rimasta, era lei, la mia sorellina » strinse le mani a pugno « esatto piccola, io sono tuo zio Josh, il vero capo dell'organizzazione Throne ».

 

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Capitolo 20
*** 20° capitolo ***


« Mio zio! » urlai alla persona davanti a me « mio zio è morto quando ero piccola ».
Non mi accorsi che stavo piangendo. « Mamma e nonna hanno pianto per la tua morte »,
mi asciugai il viso con la manica del giacchetto, mentre sentivo papà irrigidirsi vicino a me.
« Hanno continuato a soffrire per la perdita di un fratello e di un figlio » sbottai arrabbiata puntandolo 
« e tu? » risi scuotendo la testa « tu hai fatto solo finta, tutto questo non è colpa di mio padre, ma tua!».
« Mamma soffriva di attacchi di panico, tutto dopo la tua morte, dopo aver scoperto che il prorpio fratello maggiore
non sarebbe più tornato a casa, che era sparito e chissà dove era finito il corpo ». Presi un respiro profondo, ricordare
la mamma mi fa sempre male. « Tu nel frattempo cosa stavi facendo eh? Niente, il finto morto, quindi tu per me non sei nulla,
tu per la mamma e la nonna non sei più parte della famiglia ». La faccia di Josh cambiò in una smorfia di dolore misto a rabbia. 
Quelle parole, dette da un familiare può distruggere anche la persona più forte al mondo.

« Brocken, Buffaloman, prendetelo, avete ascoltato tutta la conversazione, lui è il primo che verrà processato » disse Ataru.
« Penseremo a Joras un'altra volta, senza il cervello dietro, lui è solo un burattino » mi prese per un braccio, 
facendomi sedere su una panchina. Mi abbracciò, non potevo crederci, mio zio un assassino, ha provato ad uccidere sia me che Kid.
Questo è sbagliato, la famiglia dovrebbe essere un posto pieno di gioia e amore, invece io vedo solo odio e rancore.
« Papà, io torno a casa o passo da Kid, ti faccio sapere con un messaggio » mi alzai e sforzai un piccolo sorriso verso di lui. 
« Dirò al consiglio che ti sei sentita male per la situazione » continuò, abbracciandomi di nuovo e sussurrandomi un " stai attenta "
all'orecchio.

Decisi di passare da Kid, ma non riuscivo a non pensare a mio zio. Perché lo ha fatto, perché non riesco a smettere di piangere.
Vidi il parco, Kid e Terry eranon intenti a giocare come due bambini, io non volevo proprio rovinargli la giornata. 
Girai l'angolo per incontrare Kevin o almeno lui in compagnia di Roxanne. Ma non era la ragazza che piace a Kid.
Lui guardò verso di me e mise un braccio sulle spalle, più male di così non ci poteva essere. Le lacrime ormai erano una cascata.
Mi girai e scappai lontano, dove le persone non potevano farmi altro male, dalla famiglia agli amici. 
Non mi accorsi che qualcuno mi stava seguendo finchè non mi fermai per appoggiarmi ad un muretto isolato da tutti.
Non lo riconobbi subito, avevo gli occhi appannati, ma quella tonalità di blu, avevo già in mente chi potesse essere.

Quando ripresi fiato, mi asciugai gli occhi ormai gonfi.« Cosavuoi Mask » dissi sussurrando a malapena, non avevo più voce,
non volevo più parlare con nessuno « sei venuto a girare il coltello nella piaga » singhiozzai. Non parlò, rimase li immobile.
Mi abbracciò, deve essersi levato tutto il suo orgoglio Mask per fare una cosa del genere. Si levò la maschera. Rimanemmo
così per un po' di tempo finchè non si staccò e mi guardò in faccia, asciugandomi le lacrime che erano uscite durante l'abbraccio.
« Cosa diavolo è successo? Perché sei così sconvolta, cavolo non riesci a non farti fare del male? » sbottò, era lì a fissarmi,
voleva una risposta, ma cosa gli dico, mio zio ha provato ad uccidermi. « Kevin non sono affari tuoi » risposi. « Ah davvero,
ti vedo sconvolta per strada e tu dici che non sono affai miei, dimmi che cosa è successo » si avvicinò a me. Che devo fare,
potrei scappare ed evitare il discorso. Provai ad alzarmi, ma mi fermò mettendo le sue mani sulle mie spalle. « Ma non avevi da fare,
sembra che ti stavi divertendo prima in strada con la ragazza che paice a mio cugino » continuai arrabbiata, « non ti dirò nulla
di quello che è successo, sono cose di famiglia » puntai il dito al petto. « Non so cosa vuoi Mask, ma devi lasciarmi in pace »
riuscii a dire quelle ultime parole, prima di un bacio. Non era come gli altri, era un bacio dolcee rassicurante. Le sue braccia 
circondarono la mia vita avvicinandomi a lui. Ci staccammo quasi subito, io appoggiai una mano sul petto. Mi avvicinai a lui,
mi arrendo, ormai hai vinto Mask. Il bacio dopo era più passionale, lasciai subito libero accesso ad approfondire. Abbracciai
il collo, mentre le mie mani passavano nei capelli. Ci staccammo per riprendere fiato, « Kevin, mio zio è il capo dell'organizzazione
Throne, io pensavo che lui era morto » lo abbracciai nascondendo la faccia nell'incavo del collo. « Lui ha fatto finta di essere morto,
io lo odio » piansi e mi sfogai, mentre lui mi ascoltava in silenzio, mi addormentai dopo aver finito di piangere, pensando alla sofferenza
della mamma e di nonna.

Mi risvegliai in una stanza che non riconobbi subito, ma la voce inconfondibile di Kid mi fece intuire tutto. « Ben svegliata Toru » ,
Meat era lì sorridente mentre preparava la merenda per Kid. « Ho del riso col manzo, hai dormito cinque ore e hai saltato il pranzo,
Kid te ne ha lasciato una ciotola » sorrisi verso Meat. « Come sono arrivata qui e papà lo sa? » il piccolo kinniku si sedette vicino a me.
« Qui ti ha portato Kevin, che è di fuori a litigare con il bambino » si mise a ridere, dalle voci che provengono da fuori non sono 
solo loro due. « Tuo padre, ci ho pensato io, non ti dispiace se gli ho mandato un messaggio con il tuo cellulare » mi disse mentre
si accarezzava dietro alla testa per l'imbarazzo. « No non ti preoccupare, prendo la ciotola e mangio di fuori se non ti dispiace,
vorrei prendere un po' d' aria » lui annuì e lasciai per uscire dalla casetta. 
Appena uscii, respirai aria fresca, dentro a quella casetta si moriva dal caldo. Iniziai a mangiare il riso, sotto gli occhi del gruppetto di Kid e 
il Mask infiltrato. « Come stai? » Kid preoccupato mi diede un piccolo abbraccio « bene Kid, grazie » gli diedi un bacetto sulla fronte e mi sedetti
su una delle altalene. « Ehi Toru, ricordati che se ti serve una mano, noi ci siamo sempre, ormai siamo tuoi amici e siamo una famiglia, anche il Mask
anche se è troppo orgoglioso da ammetterlo » Jeager mi sorrise. « Ehi, Jeager, io posso decidere quello che voglio, il mio orgoglio mi rende quello che sono, ma ti devo dare una piccola notizia, io per lei sono qualcosa di più » disse in tono strafottente. Ci risiamo, Mask. Tutti mi guardarono a bocca aperta. 
« Guarda che tu non mi hai mai chiesto di stare con te, con questo tu e io non siamo nulla » dissi tranquillamente continuando a mangiare. « Beh credo che quello che sia successo basti e avanzi » mi venne da ridere, ha sempre da ribattere ma non ho forza di litigare, quindi mi arrendo, per un po' voglio sentirmi normale. « Hai vinto Mask, di quello che ti pare » finii di mangiare. « Faccio anche quello che mi pare » si avvicinò e mi alzò, appoggiandomi sulla spalla, come un sacco di patate. « Adesso, parliamo dei nostri genitori, glielo diremo, proprio oggi ». Cosa, no è matto. Iniziai a tirare pugni sulla schiena « fermati dannato Mask » si mise a ridere, sembrava uno psicopatico « no no, voglio essere libero di fare tutto ciò che voglio
con la persona che io ritengo mia » continuò a ridere mentre ci dirigevamo nella parte più brutta della strada. La via di casa mia.

 

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Capitolo 21
*** 21° capitolo ***


Sono bloccata da due giorni dentro la mia stanza, Ataru non ha preso tanto bene la notizia che io e Kevin abbiamo una storia e così mi tocca stare in punizione, a venti anni sono in punizione come una bambina di cinque. « Papà, fammi uscire, voglio incontrarmi con Kid » mi lamentavo mentre sbattevo i pugni sulla porta. Potevo uscire di lì solo per mangiare o per allenarmi con lui. Mi ha tolto il cellulare e il computer, sia mai scrivessi al Mask. « No! Sei in punizione per una settimana. Perché fra tanta gente proprio un Mask? » urlò da fuori la stanza « papà è successo, non è una cosa voluta » mi appoggiai alla porta, non volevo più litigare con lui.

Dopo qualche ora sentii la porta aprirsi, mi girai per trovarmi Kid sorridente. Lo abbracciai, mi era mancato questi due giorni e ora è qui, diciamo che non lo vedo solo come un cugino ma anche un confidente. « Toru, lo zio ha detto che domani torna a casa, sul nostro pianeta, quindi la punizione è finita » così orgoglioso da mandare Kid a dirmelo. « Ah! » disse alzando il dito per poi puntarmi « ti va di andare a mangiare il riso con il manzo, siamo io, te e i soliti, magari anche Kevin » sorrise abbracciandomi. Kid è quello che l'ha presa meglio insieme allo zio King che non vede l'ora di una famiglia allargata, per ora non credo, specialmente con mio padre. Accettai la proposta di andare a mangiare fuori, non vedo l'ora di poter uscire di qui. Presi il cellulare che mio padre teneva con sè, trovandomi si e no una quarantina di chiamate e vari messaggi. Usciti di casa ci dirigiamo verso il ristorante preferito di Kid.

Arrivati lì vediamo già davanti al ristorante, con loro anche Meat. « Ragazzi! » urlò Kid con la lingua di fuori, non capii perché ma alla fine vidi Roxanne, scossi la testa sorridendo, non cambierà mai. « Ehi Muscle » mi girai verso una voce sorpresa « oi Mask » sorridendo verso di lui. Lo abbracciai ed entrai insieme a tutti gli altri. Durante la cena a base di riso con il manzo, parlai un po' con tutti, mi erano mancate queste risate.
P.O.V Ataru
Abbiamo trovato Joras, delle persone lo hanno visto in giro al vecchio cantiere dove teneva prigionieri Kid e Toru. « Ataru calmo! Dobbiamo stare attenti » King mi strinse la spalla cercando di fermare la mia rabbia. Ha ragione, non sappiamo se ha altre persone sotto il suo comando oppure se ha messo delle trappole all'interno dei cunicoli. Entrammo, ogni persona con una mappa e delle luci. Ci sono diverse entrare, in tutto sette, io e King alla prima. Buffaloman insieme a delle guardie alla seconda entrata, Broken jr. alla terza, Ramenman alla quarta, Mask alla quinta, Warsman alla sesta e alla settima li altri chojin con delle guardie per non farli scappare.

Dopo vari giri, trovammo una stanza con varie persone. King gli disse di uscire, di non aver paura perchè Joras non potrà più far del male a nessuno, visto che ormai è rimasto da solo. Le persone piano piano uscirono, lasciando la stanza vuota, con un piccolo macchinario. « Sta provando a rifare la macchina che abbiamo in custodia sul pianeta Muscolo » King girava intorno studiando le varie differenze con l'altra. Da quello che sto leggendo dai fascicoli non è ancora costruita del tutto, per l'esattezza la macchina è completa al 55% e ancora non può far nulla. « Signor Sergent » una guardia mi chiama « Joras è stato preso alla terza uscita, dal signor Broken jr. , sembra che volesse scappare » sorrisi, finalmente anche lui è preso, ora non dobbiamo far altro che metterlo in cella insieme a Josh e lasciarli marcire lì per tutta la loro vita.

Mi alzai dal letto piuttosto stanco, ho dormito si e no cinque ore, ma ora sono tranquillo che Toru e Kid non saranno minacciati qui sulla Terra. Beh Toru si, se quel Mask non gli sta lontano potrei vederlo come una minaccia. No non voglio pensarci, King è tutto felice, tanto Robin è un suo amico ma io non lo sopporto. Prova ad immaginare se dovessero sposarsi o peggio aver dei figli, che prenderanno, la maschera nostra o quella dei Mask? No non lo permetterò, mia figlia non avrà figli con un Mask. Sbuffai uscendo dalla stanza, passai vicino a quella di Toru vedendola dormire tranquillamente, non sono tanto contento, ma se il Mask la fa felice allora proverò a dargli una possibilità, magari con una prova, ghignai uscendo di casa. Si torna al lavoro, ci rivedremo Toru.

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Capitolo 22
*** 22° capitolo ***


E' passato un anno da quando è successo il dramma dell'organizzazione Throne. Un anno da quando mi sono fidanzata con il figlio del peggior nemico di mio padre. Mi chiedo se Robin Mask sa di essere odiato da mio padre. « Toru, mi dai i biscotti » Kid piangeva per avere i biscotti che avevamo fatto in casa io e Roxanne. Ancora non riesco a crede che mio cugino sia fidanzato, ma per la sua fortuna è una ragazza forte, che può mantenere a bada il carattere da bambino di Kid. « Smettila Kid! Sii un po' più educato » santo Meat, riesce sempre a fermare i piagnucolii del kinniku. « E.. questi sono gli ultimi » disse Roxanne prendendo l'ultima teglia dal forno. Avevamo deciso di fare i biscotti per colazione e mangiarli tutti insieme. Non ho specificato il noi. Siamo io, Kid, Roxanne e le sue due amiche, Kevin, Wally, Dik Dik, Checkmate ( conosciuto da pochi mesi ), Jeager e Terry.Mi misi a sedere fra Kid e Kevin, nonostante la relazione che abbiamo, Kid ancora non lo accetta del tutto. E' geloso se mi abbraccia o se mi da un bacio. A volte mi sembra di avere Ataru, però più giovane e un po' più ingenuo. Siamo seduti lì a tavola nel palazzo reale del piano Muscolo. Mentre tutti gli adulti parlano noi mangiamo aspettando delle notizie su qualche futuro campionato per la corona Chojin.

« Ehi Kevin! » Robin Mask entrò chiamando il figlio, forse faranno veramente qualche campionato quest'anno. « A quando il matrimonio? » rimasi a bocca aperta, mentre Kevin teneva una mano davanti alla maschera esasperato. Diciamo che da quando stiamo insieme Robin e King non fanno altro che sperare ad un matrimonio, che grazie a noi legherà la famiglia Muscle e la famiglia Mask. « Nessun matrimonio Mask » e mancava lui, papà entrò colpendo con la sua spalla quella di Robin. « La smettete di prendere decisioni per noi » Kevin parlò tranquillamente « faremo le cose con calma, non ci saranno matrimoni per ora » sospirai prima di alzarmi e dirigermi verso la mia stanza. Pensando alla mia relazione per ora Kevin si è trasferito da me, quindi conviviamo in pratica. In teoria quando mio padre lo venne a scoprire mi dovetti nascondere nella nuova casa di Kid. Si alla fine Kid Muscle si è trasferito in un appartamento più confortevole della casetta al parco. Presi il giacchetto e la borsa, fra qualche ora mi toccherà viagiare per la Terra. Ho ricominciato a studiare all'università, il corso di medicina è come lo ricordavo , difficile ma niente che non si può superare. Mi mancano due anni e posso aspirare ad essere una dottoressa, aspirare è la parola giusta, prima mi sarebbe toccato il tirocinio.

« Andiamo a casa? » Kevin al mio fianco mi prese la mano « si, devo studiare e in più mi manca la Terra » guardai davanti la stazione dove avremmo preso la navetta. Sorrisi pensando che prima ero solo ed ora mi ritrovo una grande famiglia e dei buoni amici. Forse magari un giorno avrò una famiglia tutta mia, ma per quello c'è ancora tempo, non voglio andare troppo veloce. Lui mi guardò, non so bene cosa voglia dirmi ma sorrisi per tranquillizzarlo, nel frattempo entriamo nella navetta mano, dritti per la Terra.

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