queste oscure materie-L'arco d'argento

di Storyteller_juliet
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Light and truth ***
Capitolo 2: *** svalbard ***



Capitolo 1
*** Light and truth ***


-Volere non significa potere.
-Ma se possiamo e dobbiamo,allora non c'è scusa



FLASHBACK
:-sono in ritardo! siamo in ritardo si nuovo,Altair!! Il maestro ci ammazzerà!-:
una giovane ragazzina dai capelli neri e scarmigliati correva per  corridoi schivando servitù e insegnanti. Accanto a lei vi era una piccola volpe che le correva a fianco,con la stessa foga della ragazza.
:-Non sarebbe successo se ti fossi svegliata prima!-: sbuffò l'animale lanciandole un'occhiataccia. Una di quelle occhiatacce che Luna aveva imparato ad ignorare col tempo.
Si fiondò giù per la scala che portava all'aula e spalancò la porta attirando l'attenzione di tutti.
L'insegnante ora la stava guardando,era rivolto verso la lavagna e aveva voltato la testa per osservare con disappunto la nuova arrivata.
:-Signorina Belacqua,è di nuovo in ritardo!-: Esordì l'insegnate,il suo gufo-daimon poggiato sulla sua spalla e lanciava occhiate torve ad altair.
Luna si lisciò la gonna imbarazzata :-mi dispiace,non succederà più!-: Ma era una promessa vana. Luna sapeva di essere troppo svampita per riuscire a preoccuparsi di più di una cosa alla volta.
Andò a sedersi accantò a Lyra,la sua migliore amica,tra i fischi e le risatine dei compagni giziani che la indicavano e ridevano.
Lyra le poggiò una mano sulla spalla,sorridendole come solo lei sapeva fare. Un sorriso da orecchio ad orecchio.

FINE FLASHBACK
La giovane donna guardò l'arco che teneva tra le mani,quello che le era stato dato tanto tempo fa dal maestro del jordan. Sospirò accarezzando il soffice velluto del fodero col le dita.
Le cose erano cambiate,ora non era più una bambina inconscia di quello che faceva. Si avviavano verso l'età adulta. Che per Lyra fu forse il periodo più triste di tutta la vita.La ragazza si isolava da tutti e,quando arrivava il giorno di san giovanni,verso mezzogiorno spariva e non la si vedeva per tutto il giorno.
Luna ricordò con nostalgia quando passavano giornate intere assieme a progettare gli scherzo più crudeli o a fare uscire di testa le governanti. Ma ora Lyra era silenziosa e non parlava quasi mai.
Pan,dal canto suo,tentava di consolarla in tutti i modi,ma nulla sembrava funzionare.
Luna si chiedeva cosa si erano detto,Will e Lyra il giorno del loro addio perchè la sua migliore amica avesse una malinconia tale addosso.
Magari era per la storia dell'aletiometro,si disse,ma poi scuotendo la testa disse che doveva essere per forza per quell'idiota.
:-Lyra-: Un pomeriggio di calda primavera Luna parlò. Le parole furono pronunciate pianissimo,ma Lyra trasalì.
:-Lyra,ora basta. Mi stai facendo preoccupare. Cosa ti rende triste?-: Silenzio da parte della bionda. Guardava un unto fisso e accarezzava pan con aria assente. Altair e Luna si scambiarono un'occhiata allarmata e perplessa ; Lyra non era una che stava troppo a rimurginare sulle cose. Stava davvero così male per will?
:-Lyra..io voglio aiutarti. ma non posso se tu non-:
Lyra scattò di botto in piedi,gli occhi fiammeggianti di rabbia rivolti verso l'amica 
:-NON SONO AFFARI TUOI!-: Gridò,furiosa come se qualcuno avesse appena detto qualcosa di male sui suoi avi. Aveva i pugni stretti con tanta forza che le nocche erano bianche :-dovresti smetterla di intrufolarti nella mia vita! NON DEVO TENERE CONTO A TE! NON DEVO TENER CONTO A NESSUNO,MALEDIZIONE!-: e se ne andò imprecanto sotto voce.
Luna rimase immobile come una statua di sale,incapace di muoversi sorpresa e sconcertata,oltre che ferita dalla reazione dell'amica. Non aveva mai urlato in quel modo...
soprattutto a lei.
:-ora basta. Ho intenzione di indagare.-: disse dopo un lungo silenzio,tirando fuori l'arco dalla faretra. il daimon-cigno le appoggiò il muso sulle ginocchia :-dove andiamo?-:
chiese dopo che Luna ebbe fissato l'arco per una frazione indeterminata di tempo.
:-A Svalbard.-: rispose lei con uno sbrilluccichio negli occhi :-ho bisogno di risposte su questa storia e conosco qualcuno che saprà darmele-:
afferrò l'arma con tanta forza da sentir male alle mani e si concetrò sul luogo in questione.
Sentì altair tendere le ali accanto a lei,pronto a spiccare il volo.
ghiaccio...pensò. Neve...ghiaccio...armatura...mare...oceano freddo e ghiacciato...portami lì...
le ultime parole suonarono un farfugliamento confuso nella sua testa,poichè sentì un forte risucchio e si sentì sollevare da terra.
Vorticò

vorticò e vortivò ancora sforzandosi di tenere gli occhi chiusi e di non sentirsi girare troppo.
Qualcosa di freddo le colpì la faccia finendole negli occhi. Un vento freddo e crudele le sferzò i capelli.
Indolenzita,si sollevò prendendo altair in braccio. 
:-Abbiamo scordato i vestiti pesanti...-: Disse il Daimon,tremando dal freddo. Luna lo accarezzò maledicendosi per quanti capelli aveva in testa per essersene scordata.
:-non ci tratterremo molto.-: lo rassicurò,avviandosi verso l'enorme maceria di un palazzo gotico. Luna lo riconobbe come il palazzo del defunto Iofur Raknison,colui che uccise il sovrano e divenne re esiliando l'erede.
Svalbard era anche più nevosa e fredda di come la ricordasse. 
Le montagne ne incorniciavano le coste e in qualche modo diminuaivano il vento gelido.
:-mi è mancato vedere questo posto...-: commentò prima di bloccarsi nel vedere delle figure bianche muoversi verso di lei.
Orsi del ghaccio.

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Capitolo 2
*** svalbard ***


      non puoi cambiare quello che sei. Ma solo quel che fai 


i capelli della sedicenne le scivolarono lentamento sulle spalle quando mosse lentamente una mano verso l'elsa dell'arco,imponendo ai suoi muscoli mezzi atrofizzati dalla paura momentanea di muoversi nell'atto di prendere una freccia dalla faretra. 
Altair emise un cupo brontolio di gola,che non prometteva nulla di buono. 
Erano orsi. e adesso erano usciti allo scoperto,tanto che Luna otè sentirne il fiato che le spostava i capelli e i loro passi che parevano scuotere la terra. 
Con uno scatto la ragazza si mosse. Si slanciò in avanti e nel mentre incoccò una freccia,riatterrando in piedi e puntando l'arma argentala verso i possibile aggressori. Erano anche più grandi di come se li era ricordata;
Dovevano essere almeno una decina,alcuni più vecchi,altri più giovani. Ma i loro occhi portavano una ferocia e freddezza della quale Luna si era scordata. D'un tratto,il suo potente arco pareva essere diventato un giocattolo privo di ogni importanza in confronto alle armi naturali che possedevano quelle creature.
L'orso in capo al gruppo la guardò in modo torvo,le zanne scoperte e ipotenti muscoli tesi sotto la folta pelliccia bianca e arruffata dal vento tenace. L'animale sembrava sul punto di attaccarla. La ragazza seppe che non si sarebbe tirata in dietro per nulla al mondo. Assottigliando lo sguardo parve rispondere alla minaccia dell'animale. 
In quel momento,un potente ruggito squarciò l'aria. Luna si sentì ghiacciare il sangue nelle vene
:-cosa sta succedendo qui?-:
Quella voce...quel timbro profondo...Luna non poteva crederci. Un orso più grande degli altri si fece largo tra la folla ,che subito lo lasciò passare. Arretrarono tutti di fronte alla postura fiera e allo sguardo gelido dell'animale.
Luna abbassò l'arco 
:-Iorek!-:
La possente testa dell'animale si sollevò verso la ragazza. Per un attimo guardò Luna come se non la riconoscesse
:-Iorek,sono io! Luna!-:
Luna sapeva che l'espressione dell'orso non sarebbe cambiata. Gli occhi dell'animale però scintillarono dopo un breve momento. 
Con gioia incontenibile,la ragazza si buttò al collo di Iorek abbracciandolo stretto,faticando a chiudere adeguatamente le braccia attorno al suo robusto collo.
Per quanto lei fosse cresciuta,l'orso corazzato era sempre più grande di lei...La grande zampa di Iorek le circondò la vita 
:-Sono felice di saperti al sicura,piccola...-:disse piano,la sua voce profonda le vibrò sulla schiena :-e vorrei sapere al sicuro anche Lyra...come state tutte e due? -: Chiese mentre chinava la testa per accarezzare altair col muso. 
:-Io sto bene. Ma Lyra...oh,Iorek! dovresti vederla...è così triste ed è sempre così arrabbiata con me...anzi,con tutti...-:
Iorek sollevò una zampa facendole cenno di tacere. Rivolse una breve occhiata all'orso a capo della battuta di caccia.
:-Andate avanti. Noi vi raggiungeremo-: Disse. L'orso,che non pareva molto amichevole,squadrò il re con aria di superiorità. Per poi voltarsi e andarsene,facendo cenno agli orsi più anziani di seguirlo.
:-e il re?-: chiese uno di loro. L'altro gli ringhiò,mostrando le lunghe zanne acuminate.
Un giovane orso si avvicinò titubante. Luna lo guardò ;doveva avere all'incirca quattordici anni in età umana,era molto più piccolo rispetto a iorek,ma aveva già iniziato a sviluppare dei muscoli.
Iorek si voltò verso di lui e lo guardò in modo affettuoso,ma non troppo. 
:-padre...-: disse il giovane orso rivolto a Iorek. Luna trasalì ; l'aveva chiamato padre? IOREK BYRNISON AVEVA UN FIGLIO?? ora che lo guardava bene,il giovane orso assomiglaiva molto a suo padre. Lo sguardo freddo e severo era lo stesso che aveva visto in Iorek al loro primo incontro a trollesund. i suoi occhi erano dello stesso profondo colore marrone scuro. Adesso stava squadrando la ragazza,poi voltò il capo verso l'orso più anziano.
:-vai.-: gli disse suo padre :-di a tua madre e agli altri che vi raggiungerò più tardi-:
Il giovane orso guardò Luna ancora una volta,ma in modo sospettoso per poi allontanarsi e raggiungere il gruppo.
Luna guardò il suo vecchio amico,esterrefatta :-aspetta,aspetta,aspetta!-: disse agitando le mani :-tu hai un figlio?!-:
Iorek annuì piano,una scintilla di sardonico divertimento gli scintillò negli occhi
:- Si chiama Lars-: disse piano :- ma ora dimmi ; cos'ha Lyra?-: mentre parlava iniziò ad avviarsi.
Luna prese un respiro. Era il momento di affrontare la situazione per quello che era.

 

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