Operation Ghost.

di fulmineo
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Vecchie conoscenze e nuovi arrivi. ***
Capitolo 2: *** Sensazioni... ***
Capitolo 3: *** Sospetti e sguardi. ***
Capitolo 4: *** Decisioni. ***
Capitolo 5: *** Serate... ***
Capitolo 6: *** Girlfriends. ***
Capitolo 7: *** La ragazza imprigionata. ***
Capitolo 8: *** Operazione in vista. ***
Capitolo 9: *** Salvataggio. ***
Capitolo 10: *** Verso un nuovo inizio. ***
Capitolo 11: *** Gratitudine. ***
Capitolo 12: *** Fiducia ed intenti. ***
Capitolo 13: *** Capire. ***
Capitolo 14: *** Vicini alla verità. ***
Capitolo 15: *** L'Operazione Ghost 1. ***
Capitolo 16: *** L'Operazione Ghost 2. ***
Capitolo 17: *** Operazione conclusa. ***
Capitolo 18: *** Ready. ***
Capitolo 19: *** Desiderio di maternità. ***
Capitolo 20: *** Qualcosa di inaspettato. ***
Capitolo 21: *** L'idea. ***
Capitolo 22: *** Ti aiuterò. ***
Capitolo 23: *** Hope. ***
Capitolo 24: *** Bellissima. ***
Capitolo 25: *** Una vera famiglia. ***



Capitolo 1
*** Vecchie conoscenze e nuovi arrivi. ***


Era una bella giornata a Washington ed il Direttore dell'NCIS Leon Vance era pronto ad accogliere le nuove reclute per il team di Gibbs "È vero che saranno tutte ragazze?" Sussurrò Tony DiNozzo.

"Si... Più due maschi." Rispose Tim McGee.

L'Agente Speciale sospirò "Che dura la vita... Spero non siano quasi over trenta, perché sarebbe un brutto colpo!"

"Ma tu hai Kate." Sorrise appena Ziva David.

"Infatti!" Avanzò la diretta interessata, Kate Todd e Tony sorrise come solo lui sapeva fare.

"Lo sai che amo solo te!" Rispose lui, baciandola sulla guancia destra e lei fece altrettanto.

"Poche smancerie, DiNozzo!" Tuonò Gibbs, uscendo dall'ufficio di Vance con quest'ultimo, raggiungendo i sottoposti "Stanno arrivando."

Arrivarono anche l'Analista Abby Sciuto ed i coroner Donald Mallard e Jimmy Palmer "Siamo in tempo, vero?"

"Si Abby, tranquilla!" Sorrise Ellie Bishop e la mora dal look gotho fece altrettanto.

E, diversi minuti dopo, i primi ad entrare furono i due uomini, poi una donna e quattro ragazze "Belle!" Sussurrò ancora Tony e Kate gli riservò una della gomitata al fianco sinistro.

"Da destra a sinistra abbiamo una vecchia conoscenza, l'Agente dell'MI6 Clayton Reeves, l'Agente Nicholas Torres, l'Agente Istruttore Alexandra Quinn e le sue reclute Lucia Bossolani, Robyn de Keyzer, Yria Zaryanov e Carolina Aguirre!"

Gli Agenti Speciali veterani si presentarono a loro volta, poi Gibbs fissò Abby e Ducky "Abby, c'è una nuova Analista che collaborerá con te e lo stesso vale per te, Ducky."

"Sarà un piacere insegnare ad un'altra mente giovane e promettente! Andiamo, signor Palmer."

Il ragazzo lo seguì e, nelle rispettive strutture di lavoro, Abby conobbe Caterina, o Cate, sorella minore di Lucia, anche se presto scoprì che non erano veramente sorelle al 100%, mentre Ducky e Palmer conobbero Klaus Mirren.

Gibbs mostrò ad ognuno la propria scrivania, coi più acuti osservatori che subito notarono quanto Quinn, molto conosciuta nel loro ambiente per la straordinaria carriera, che aveva subìto un'impensabile declino durante una missione molto rischiosa, stesse accanto alle sue reclute, che pendevano dalle sue labbra.

"Sono delle bambine!" Disse Tony "Non le volevo over trenta ma nemmeno under sedici!"

"Non esagerare." Rispose Tim "Hanno tutte diciannove anni, compresa la nuova assistente di Ducky... Invece la sorellastra di Lucia ne ha diciotto."

"Hai trovato altro?" Chiese curiosa Ziva.

"Delle nostre giovani colleghe no, i file sono stranamente secretati... Ma delle altre due vedo che si sono diplomate con ottimi voti e che sono iscritte all'Università."

"Strano... Perché i file di quattro reclute sono secretati?"

"Bishop, eri nell'NSA... Guarda se trovi qualcosa tu."

"Ci provo, ma non prometto nulla!"

Quinn capì subito cosa stessero facendo i suoi nuovi colleghi, ma sapeva che il livello di sicurezza che proteggeva i file delle sue reclute era molto alto e mai sarebbero riusciti ad aprirli.

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Capitolo 2
*** Sensazioni... ***


Poi arrivò una chiamata che segnalava la presenza di un Marine trovato morto sul retro di un bar ed un altro era scomparso.

Il team si divise in due. Da una parte vi erano Gibbs, Ziva, Torres, Quinn e le quattro reclute ed indagavano sul decesso, gli altri sul Marine scomparso, che abitava ad un isolato dal luogo del delitto.

"Ducky, che mi dici?"

"Oh, Jethro!" Salutò il coroner "Prima vorrei presentarti Klaus Mirren, la mia nuova assistente!"

L'uomo le sorrise appena, poi tornò a prestare attenzione al medico legale "Allora?"

"Questo ragazzo è stato colpito alla nuca con un oggetto contundente... Sarò più preciso dopo l'autopsia, ma è morto da otto ore più o meno."

"Bene grazie... Avete trovato armi?"

I tre medici legali, visto che c'era anche Palmer, scossero il capo, ma Robyn trovò qualcosa "Ho trovato questa statua dalla base insanguinata dietro quel cespuglio."

"Molto bene. Falla avere ad Abby per le dovute analisi!"

La castana dagli occhi azzurri annuì col capo e Gibbs tornò a controllare anche le altre tre, perché avevano qualcosa che non lo convinceva fino in fondo.

"Tutto ok Gibbs?"

"Si, Quinn... Guardavo le tue reclute. Si muovono davvero bene!"

Alex sorrise appena, riuscendo a nascondere il lieve nervosismo "Beh, le ho addestrate bene! Fra tre mesi avranno l'esame per diventare Agenti Speciali..."

"Che stiano attente. È sempre pericoloso fare carriera molto in fretta..."

"Lo so bene. Ma loro sanno cavarsela!"

Gibbs se ne andò e Quinn tirò un profondo sospiro di sollievo, ma sapeva che il boss già sospettava qualcosa. Ma un segreto era un sempre un segreto e non andava rivelato.

Finiti i rilevamenti tornarono all'NCIS per avere il referto dell'autopsia e dare ad Abby le prove raccolte da analizzare.

E Gibbs avrebbe invece fatto una certa chiacchierata con Vance perché odiava essere all'oscuro di qualcosa che fosse interno al suo team o che lo riguardasse.

Era solo una sensazione, ma del suo istinto poteva fidarsi ciecamente.

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Capitolo 3
*** Sospetti e sguardi. ***


Ritornati all'NCIS, i nostri si divisero tra l'interrogazione di colleghi e dei parenti della vittima e del Marine scomparso "DiNozzo, tu ascolta gli interrogatori che riguardano la vittima! McGee, tu gli altri." Ordinò il boss.

"Tu dove vai, capo?" Chiese Tony.

"A fare una chiacchierata con le alte sfere."

Detto questo, il boss salì le scale e bussò all'ufficio di Vance, che gli diede il permesso di entrare "Gibbs... Qualche problema?"

"Dimmelo tu, Leon."

L'uomo di colore lo fissò "Cosa intendi? Io non ho nulla da dire."

"Io credo di si." Continuò calmo il boss ed il Direttore quasi lanciò la penna con cui stava compilando dei documenti sulla scrivania, con stizza.

"Allora dimmi tu cosa dovrei dirti!"

"Le reclute di Quinn... Cosa nascondono?"

Vance lo guardò "Bossolani, de Keyzer, Zaryanov ed Aguirre? Cosa c'è che non va, in loro?"

"Non sono semplici reclute. Si muovono troppo bene!"

"Sono ben addestrate... Buon per la squadra, no? Avrai a disposizione dei validi elementi!"

"Cosa mi nascondi? Chi sono quelle quattro giovani?"

"Delle reclute, Gibbs. Reclute!"

"Ok, visto che non vuoi dirmi la verità, lo scoprirò da solo!" Ribadì, uscendo con rabbia e decisione dall'ufficio di Vance.

Intanto, Bishop da una parte e Quinn dall'altra, si stavano dirigendo con una certa fretta verso il laboratorio di Abby, per consegnarle i rispettivi campioni di DNA di coloro che avevano interrogato.

Ma, arrivate nello stesso momento, le due colleghe si scontrarono "Oddio che botta!" Disse Abby "Che teste dure! Sono forse al pari di quella di Ziva."

"Ehi!" Sbottò l'ex Agente del Mossad "Io sono qui!"

La gotha Analista sorrise e Quinn, con inaspettata cavalleria, tese la mano a Bishop "Tutto bene?"

"Si si, grazie... Per fortuna i campioni non si sono rovinati!"

"Già. Meglio così!"

Le due consegnarono il tutto ad Abby, poi arrivò Caterina Bossolani, sorellastra di Lucia e nuova assistente della stessa Abby "Ecco la tua bibita!"

"Grazie!" Disse la mora, bevendone un bel sorso e le tre Agenti Speciali fecero la conoscenza della giovane.

Poi Bishop e Quinn se ne andarono, mentre Abby fermò Ziva "Devi dirmi qualcosa?"

"A parte il ricordarti che la cena a casa mia è alle sette, volevo dirti di controllare quelle due..."

Ziva corrugò la fronte "Perché?"

"Quelle due non me la raccontano giusta... Tienile d'occhio!"

Ziva in un primo momento non capì, ma un'ovvia occhiata di Abby le fece comprendere il tutto "Lascia fare a me! Non mi farò scoprire."

"Lo so, mi fido di te!" Sorrise la mora ed anche Ziva se ne andò.

Cate s'avvicinò alla collega "Abby... Ma tu e Ziva??"

"No, purtroppo..." Sospirò la mora, sconsolata "Devo riuscire a farglielo capire, in qualche modo..."

"Forza e coraggio!" Disse la castana, che somigliava molto a Robyn "Ce la farai, ne sono certa!"

Abby sorrise e la ringraziò. Voleva davvero conquistare Ziva ma, nello stesso momento, avrebbe anche cercato di capire se poteva nascere qualcosa tra Bishop e Quinn, visto che i rari sguardi che si scambiavano erano molto evidenti.

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Capitolo 4
*** Decisioni. ***


Il caso trovò presto soluzione, visto che i due casi erano collegati, ma il colpevole, ovvero il fratello del Marine ucciso, si era barricato in casa della sua ex ragazza che, in quel momento, stava mostrando delle lettere che aveva trovato a Bishop e Lucia.

Il ragazzo, Sam, aveva ucciso il fratello Dean proprio perché gli aveva rubato la ragazza mentre era in missione, visto che era un soldato anche lui "Sam, mi dia retta... Ci lasci andare!" Tentò Bishop "Noi non c'entriamo nulla. Sara ha scelto lui..."

"È questo il problema!" Gridò il ragazzo "Io volevo sposarla!!"

Sara sgranò gli occhi "Mi dispiace... Non volevo ferirti."

"È tardi per questo!"

"No no no! Fermo." Tentò Bishop, ma lui sparò.

Fuori, Gibbs e gli altri erano molto preoccupati "Uno sparo! Chissà cos'è successo..."

"Lo sapremo subito!" Prese il cellulare e chiamò Bishop, ma rispose Lucia "Bossolani? Dov'è Bishop? Cos'è successo?"

"È stata ferita, ma non è grave."

"Allora..." Iniziò senza finire Gibbs, visto che Quinn gli portò via il telefono.

"Lucia, stendilo!" Disse solo, ripassando poi il telefono al boss, scusandosi per il suo comportamento.

E la ragazza, all'interno, non aspettava altro. Quando Sam le diede le spalle per tirare le tende, lo raggiunse e lo colpì poi, nella colluttazione, sfondarono la finestra e finirono in giardino.

"Vieni con me!" Disse Tony, portandolo via assieme a Ziva.

"Ben fatto! Tutto bene?"

"Si, Alex... Sto bene, ma a Bishop serve un medico."

L'ex Agente Istruttore entrò in casa e fece uscire Sara, poi s'avvicinò a Bishop assieme a Kate "Come stai?"

"Il braccio..." Rispose appena la bionda.

"Il proiettile è dentro." Notò il sopraggiunto Gibbs "Vai subito da un medico... È un ordine!"

Quinn aiutò Bishop ad alzarsi e la bionda la ringraziò, andando poi dai due Paramedici scesi dall'ambulanza "Venga, la portiamo in ospedale per tutti gli accertamenti del caso!"

Bishop salì sul veicolo e Robyn andò con lei, poi Ziva sarebbe andata a prenderle; intanto Gibbs aveva raggiunto Quinn "Posso parlarti?"

"Certo! Purché non sia ancora per le mie reclute..."

"No, per quello ho deciso di scoprire da solo chi sono." Ribadì sicuro il boss "Volevo parlare di Bishop..."

"Per essere stata nell'NSA devo dire che è davvero promettente, un'ottima Agente! O... Volevi sapere altro?"

Gibbs sorrise appena "No, penso di aver capito."

Anche Alex sorrise e se ne andò, pronta a tornare all'NCIS e, una volta lì, trovò Abby tutta trafelata "Ciao! Dove vai di corsa?"

"Ciao, Alex! Mi perdonerai ma ho una cena con Ziva... A domani!"

"Non era alle nove? Mancano ancora due ore..."

"Lo so, certo, ma devo preparare tutto! Voglio che sia perfetto."

"Allora vai e conquistala!" Disse Quinn ed Abby, prima che l'ascensore si chiudesse, le fece l'ok alzando entrambi i pollici.

Si sedette poi alla sua scrivania per scrivere il rapporto e lo sguardo le cadde sulla vicina scrivania di Bishop. Qualcosa in lei l'aveva subito attratta e spesso i sentimenti erano pericolosi nel loro lavoro, ma se avrebbe saputo di poter avere qual che speranza con lei, non si sarebbe mai fatta sfuggire l'occasione.

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Capitolo 5
*** Serate... ***


La serata venne vissuta diversamente da ognuno dei nostri, con Vance che era a casa con la famiglia, Gibbs, Tony e McGee erano usciti a cena rispettivamente con Jenny Shepherd, Kate e Delilah, Torres e Reeves erano ciascuno a casa loro, così come Bishop, che doveva riprendersi, Alex era a casa selle quattro reclute per aiutarle a studiare, Cate e Klaus erano in gruppo con le matricole ed Abby aspettava Ziva.

Finalmente il campanello di casa sua suonò "Ciao! Sei... Ehm... Elegante..." Disse Ziva, notando il look sempre gotho di Abby, con qualche pizzo, ovviamente nero, qua e là.

"Ciao! Anche tu stai benissimo... Come sempre!"

Ziva entrò e, mentre aspettava la cena, andò sul balcone e l'Analista si fece deconcentrare dal fisico tonico dell'ex Agente del Mossad, che indossava maglietta, jeans stretti e portava i capelli elegantemente raccolti in un'alta coda di cavallo.

"È bello qui... Che panorama!"

"Si... Bellissimo..."

Abby la raggiunse ed abbracciò Ziva, come spesso faceva "Ehi... Come mai?"

"Mi serve... Coraggio..."

"Sei molto coraggiosa, Abby! Per cosa poi? Devi... Forse dire a qualcuno che l'ami?"

Il cuore di Abby perse un paio di battiti "S-Si... Devo dirlo a te!"

Ziva rimase senza parole, ma sorrise "So che mi ami! Sei la mia migliore amica... Dai, ceniamo o si fredda tutto."

Abby sorrise amaramente, perché lei non amava Ziva solo come un'amica e sperava che l'avrebbe capito da sola, perché la sua ammissione l'aveva ferita.

Intanto, le reclute si erano prese una piccola pausa dallo studio, visto che la cena preparata da Alex era finalmente pronta "Su, a tavola... Vorrei evitare che vi scoppiassero i neuroni!" Scherzò la bionda, servendo l'arrosto con patate al forno in tavola.

"Quasi... Non ce la facevo più!" Disse Sole.

"Non sarà così terribile..." Avanzò Klaus.

"È terribile! Tu non sai quel che dici..."

"Studiate e fate silenzio." Le beccò Lucia "È per la nostra carriera, quindi non lamentatevi..."

"Eddai, sorellona... È per rendere l'atmosfera più soft..."

Lucia sospirò e chiuse il suo libro per poter cenare "Su su, non litigate. Sembrate delle bambine!" Sorrise Alex.

Tutte obbedirono "Parlando d'altro... Mi sono fidanzata!" Esordì Klaus "Con Mimì la mia compagna di corso!"

"Grande! Almeno non sono l'unica impegnata." Disse Sole.

"Non abbiate fretta..."

"Alex, anche tu ti stai dando da fare..."

La bionda le fissò "Ma cosa ne sapete voi..."

"Lo sappiamo!" Disse subito Robyn "A te piace..."

"A me piacciono le bionde... Se hanno gli occhi scuri tanto meglio!"

"Bishop!" Dissero le diciannovenni, all'unisono.

"Antipatiche!" Bofonchiò scherzosa la bionda, alzandosi per andare a prendere da bere in cucina, mentre tutte scoppiarono a ridere divertite.

Ma anche Alex sorrise, perché Bishop le piaceva veramente, però non sapeva se il sentimento era corrisposto o meno.

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Capitolo 6
*** Girlfriends. ***


Passarono un paio di giorni ed i nostri Agenti Speciali erano alle prese con un nuovo caso, che vedeva due soldati trovati morti in spiaggia da una modella "Oh cavolo... Oh cavolo!!"

"Porca miseria... È lei!" Dissero prima Tony e poi Torres.

"Lei chi?" Chiese Kate, che desiderava tirare per bene le orecchie al fidanzato, perché odiava quando faceva il farfallone.

"Natalia Gonchev... La modella!" Iniziò McGee.

"Non è roba per voi! Non provateci neanche." Ringhiò Yria, passando loro accanto "Natalia!"

La ragazza, alta poco meno di Yria, dai lunghi capelli mori e gli occhi ambrati, si voltò e sorrise, correndo verso la recluta ed abbracciandola "Yria..."

"Sono qui, piccola!" Sussurrò la castana, carezzandole la nuca.

"La conosci?" Chiese Gibbs.

"Si, Gibbs. Lei è la mia ragazza!"

L'affermazione colpì Tony, Torres e Tim come una saetta "Cosa??"

"Non leggete mai le riviste di gossip?"

"Perché, Quinn, tu le leggi?" Avanzò Reeves.

"Quando vado dal parrucchiere, per passare il tempo!"

"Concentratevi, per favore!" Tuonò Gibbs "Interrogate i testimoni e cercate prove, come stanno facendo loro!" Concluse, indicando Ziva, Bishop, Lucia e Robyn.

"Io penso a lei, Gibbs!"

Il boss annuì col capo, quindi andò a sentire Ducky, Palmer e Klaus, ma nessuno dei tre poteva stabilire la precisa causa della morte, poiché entrambi i cadaveri erano stati pugnalati più di dieci volte.

Arrivarono poi le colleghe di Natalia, ovvero Milena Rayzen, Raphaela Falcetti e Nadia Centotto "Ehi... Tutto bene?"

"Si... Stamattina avevo il servizio fotografico, sono arrivata per le nove e... E ho trovato..." Iniziò senza finire, in quanto le lacrime ripresero a rigarle le gote.

"Con calma, amore... Dai, andiamo! Ti accompagno a casa."

Invece Nadia baciò Sole, rivelandosi la sua ragazza, colei che nemmeno Quinn o le altre reclute avevano mai conosciuto "Noi ci vediamo stasera..."

"Non vedo l'ora!" Ribadì la castana e, puntuale, arrivò lo scapaccione di rimprovero di Gibbs, il quale era precedentemente passato da Tony e Torres. McGee era furbo e smise di fare commenti sulle modelle quando lo vide avanzare verso di loro.

"Capo." Disse proprio Tim "Le due vittime, Dan Richards e Peter Voiklov, sono stati visti per l'ultima volta in un locale, il Red Pepper..."

"Vai con Torres e DiNozzo, prima che li colpisca ancora e portati anche Ziva e le matricole."

McGee annuì e se ne andò con due SUV, perché il locale in questione era grande e c'erano di certo molte persone da interrogare e Yria lasciò l'amata Natalia alle tre amiche ed a Kate, che le avrebbe accompagnate all'NCIS.

Ma le sorprese non erano finite. Altro stava per accadere.

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Capitolo 7
*** La ragazza imprigionata. ***


McGee arrivò con due SUV al Red Pepper, assieme a Tony, Torres, Ziva e le matricole, entrandovi, ma due buttafuori andarono loro incontro "Ehi, gli sbirri non possono entrare!" Disse uno di loro.

"NCIS." Avanzò Tony "Sono stati trovati morti due soldati visti qui per l'ultima volta."

"Sono Maximillian Hooster, il proprietario." Si presentò un tipo dall'aria losca "Questo locale è apposto. Si beve e ci si diverte con spettacolini delle ballerine, oppure nei privè..."

"Questo lo appureremo noi. Possiamo interrogare i suoi dipendenti?" Chiese Torres.

"Ma prego! Non ho nulla da nascondere."

I nostri entrarono e si divisero tra i due piani ed i vari dipendenti ma, percorrendo il corridoio del piano superiore, Lucia sentì delle grida e spalancò una porta, vedendo un uomo grande e grosso che cercava di prendere con la forza una ragazza "Ehi, tu! NCIS, allontanati subito da quella ragazza!"

L'uomo fissò Lucia e la ragazza ne approfittò per sgattaiolare da sotto il tipo e si nascose dietro la recluta "Fatti gli affari tuoi!"

"Se non sparisci all'istante te ne farò pentire!" Sibilò ed il tizio prese giacca e pantaloni, infilò le scarpe e se ne andò di gran carriera.

"Stai bene?" Rivolse la ricciolina alla ragazza di circa dieci centimetri più alta di lei, dai lunghi capelli biondi e gli occhi verdi, rinfoderando la pistola.

"S-Si..." Rispose la ragazza, mezza nuda.

"Lucia! Tutto bene?" Chiese Ziva, arrivando con Robyn, arma in mano, preoccupate.

"Io si." Avanzò, prima di venire abbracciata dalla giovane.

"Grazie... Grazie..."

"Figurati. Vattene da questo postaccio..." Disse la recluta, togliendosi la giacca e mettendola sulle spalle della giovane.

"Non posso farlo. Io sono prigioniera qui..."

"Nessuno è prigioniero, a questo mondo! Ricordalo. Tieni... Il mio numero." Disse Lucia, porgendole il suo biglietto da visita.

La ragazza sorrise e prese il bigliettino "Carmen... Carmen Torreira."

"È un gran bel nome, ragazza."

Se ne andarono e Robyn s'avvicinò all'amica e collega "Hai fatto colpo! Ti mangiava con gli occhi."

"Non dire sciocchezze! Sempre in vena di scherzi, tu..."

"Chi ti dice che scherzavo?"

Lucia la fissò in tralice e riprese ad andarsene poi, appurato con gli altri che nessuno aveva notato movimenti o persone sospette coi due soldati morti, se ne andarono coi due SUV.

Ma, prima di andarsene, Lucia e Carmen si erano scambiate un ultimo sguardo e la ricciolina prese una decisione. Avrebbe reso la libertà a quella ragazza.

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Capitolo 8
*** Operazione in vista. ***


Una volta all'NCIS, Yria andò in sala interrogatori, ove Kate e Bishop avevano appena finito di interrogare Natalia, che subito abbracciò la recluta "Piccola... Come stai?"

"Non molto bene... Continuo a rivedere quei due corpi..."

"Passerà, ma sarà difficile." Disse Yria, carezzando i mori capelli di Natalia, che si strinse a lei con tutte le sue forze, piangendo.

"Vuoi che l'accompagno a casa?" Offrì Kate.

"Sarebbe bello, grazie." Sorrise la castana, baciando poi Natalia sulla fronte "Adesso vai a casa ed invita le tue amiche, così sarai in compagnia fino al mio ritorno!"

Natalia annuì e la baciò, poi andò con Kate, mentre Alex s'avvicinò a Lucia "Tutto bene?"

"Si... Sto pensando a come liberare una ragazza da quel postaccio che è il Red Pepper."

"Come?" Chiese la bionda e Lucia le spiegò tutto.

"Non fare sciocchezze, Bossolani." Tuonò Gibbs "Rischiamo di compromettere l'indagine!"

"Lo so... Voglio agire per conto mio. Non mi farò vedere!"

"Guai a te se ostacoli l'indagine!"

"Scusate, l'Agente Speciale Gibbs?" Chiese una ragazza alta poco più di un metro e ottantacinque, dai lunghi capelli castani e gli occhi ambrati.

"Sono io..." Avanzò il boss.

"Agente Yann Sovlov della Buoncostume. Siete stati al Red Pepper..."

"Esatto." Rispose il boss e tutti gli Agenti s'avvicinarono "Abbiamo trovato due soldati morti e sono stati visti vivi lì l'ultima volta."

"La mia collega e fidanzata Natalie Marchev era lì in incognito, doveva darmi sue notizie stamani ma non l'ho sentita... Volevo andare lì per cercarla ed il mio capo mi ha detto di sentire voi."

"Vada con la recluta Bossolani. E guai a voi se mandate a monte l'indagine... Chiaro??"

Le due annuirono e poi il boss andò a ragguagliare Vance "Mi piacciono le questioni di cuore..." Sorrise Tony.

"È una questione di vita." Rispose Lucia, mentre Yann si presentava.

"Ti serve supporto?"

"No, Sole, grazie... In due bastiamo. Potevo andare anche sola, ma visto che è arrivata lei..."

Quando ridiscese, Gibbs mandò le due a casa per potersi preparare, facendo ad entrambe mille e più raccomandazioni, sperando però che riuscissero a trovare l'Agente Marchev ed a salvare la giovane a cui Lucia voleva ridare la libertà.

Il tutto non era facile, ma potevano tranquillamente farcela e su questo Gibbs non aveva dubbi.

Ma, nel mentre, gli altri sottoposti dovevano fare del loro meglio per trovare le prove per collegare i due soldati morti al Red Pepper e a Hooster.

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Capitolo 9
*** Salvataggio. ***


Arrivò la svolta nel caso grazie ad Abby e Cate, che trovarono tracce di DNA sotto le unghie dei due uomini, che apparteneva a Hooster, già schedato per traffico di droga ed armi.

"Possiamo prendere quel verme..."

"Chiamiamo Lucia, facciamola rientrare." Disse Kate "Sarà felice di arrestare quel tizio..."

"È appena rientrata con Sovlov." Fece notare McGee e tutti videro la giovane recluta col passamontagna in mano.

"Trovate?" Chiese severo Gibbs.

"No. Nella stanza ove stava Carmen stamani c'erano delle macchie di sangue e due ragazze che tentavano di pulire..." Iniziò Lucia "Abbiamo intimato loro di non pulire nulla o le avrebbero arrestate."

"Ci hanno detto però che Hooster ha portato via ieri Natalie e Carmen dopo che siete andati via." Aggiunse Yann "Abbiamo un indirizzo... E ho il permesso di collaborare con voi."

"Allora andiamo a prenderlo!" Tuonò Gibbs "DiNozzo, vai al Red Pepper con Zaryanov, Torres, Bishop, Todd e de Keyzer, portate Abby e Bossolani Junior per i rilevamenti! Noialtri andiamo in questo posto."

Tutti se ne andarono di corsa e, quando Gibbs ed il suo gruppetto raggiunsero l'isolato casolare, circondandolo secondo le disposizioni del boss stesso. Lui sarebbe entrato con Lucia, Alex, Yann, Tim e Reeves.

Vennero arrestati cinque uomini, uno dei quali indicò ai nostri ove fosse Hooster e, spalancata la porta della stanza in questione, videro il tizio ed i due tirapiedi della mattina ed uno di questi era a cavalcioni su una Carmen legata a polsi e caviglie, mezza nuda, che gridava e si dimenava "NCIS!" Gridarono prima Gibbs e poi Tim ed Alex.

"Carmen!!" Disse invece Lucia, lanciandosi sul tipo che stava sopra di lei, cadendo dal letto, iniziando una colluttazione che li portò a cadere dalla finestra, che andò in frantumi, dritti di sotto.

Hooster e l'altro vennero arrestati, Natalie salvata da Yann e Carmen da Tim, ma la bionda dagli occhi verdi non volle farsi toccare da lui "Alex, ci pensi tu?"

"Certo." Sorrise la donna "Vieni con me... Andiamo a vedere come sta Lucia. Ti va?" Chiese con dolcezza e la giovane annuì, così l'Agente Speciale le mise sulle spalle la sua giacca, ma la bionda raccolse da terra quella che il tipo caduto di sotto le aveva tolto a forza per poterla spogliare.

Fuori, Yria e Ziva s'avvicinarono a Lucia, atterrata di schiena su una delle due auto parcheggiate di sotto, mentre il tizio era morto, avendo picchiato la testa su alcuni sassi.

"Stai bene?" Chiese subito l'ex Agente del Mossad.

"Si... Ho preso un colpo alla schiena."

Le due l'aiutarono a scendere dall'auto e la ricciolina esibì una smorfia di dolore "Bossolani, vai a farti visitare immediatamente!"

"Sto bene, Gibbs... Davvero."

"Devo poter contare su di te! Non mi servi a mezzo servizio."

La ragazza sospirò e, mentre si dirigeva verso l'ambulanza, sulla quale erano già salite Natalie, torturata per un giorno intero e Yann che l'accompagnava, uscì Alex con Carmen.

"Lucia!" La chiamò la bionda, correndo verso di lei, fiondandosi tra le sue braccia "Grazie..."

"Te lo avevo promesso." Rispose la ricciolina, carezzandole il capo "Adesso puoi tornare a casa e vivere la tua vita."

"Non ho una casa ed una vita... Non ho nulla..."

"Allora vieni a stare con me."

Carmen specchiò i suoi occhi verdi in quelli scuri dell'altra e si strinse a lei "Grazie..."

"Basta ringraziarmi... Sali in ambulanza, io arrivo con la mia collega."

La bionda annuì col capo ed il mezzo poi se ne andò a sirene spiegate "Quinn, assicurati che si faccia vedere la schiena."

"Certo, Gibbs... Non preoccuparti." Disse Alex, salendo su un SUV con Ziva e Klaus.

E Lucia pensava a Carmen, sorridendo istintivamente. Era felice di averla aiutata ed avrebbe fatto del suo meglio per farla sentire a suo agio, quando sarebbe andata a vivere con lei.

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Capitolo 10
*** Verso un nuovo inizio. ***


Arrivate in ospedale, Alex richiamò l'attenzione di un infermiere, che subito le raggiunse, notando Klaus e Ziva che tenevano Lucia per spalle e gambe "Mettetemi giù!"

"No, altrimenti tu scappi in auto!" Rispose Klaus.

"Ma... Ti pare? Non scappo altrimenti credo che Gibbs mi verrà a cercare anche in capo al mondo."

"Questo è certo e, quasi sicuramente, andrei con lui e... Giusto perché tu lo sappia, sono un ottimo segugio!"

Lucia sorrise appena e l'infermiere chiamò un collega ed un medico e prese una barella "Si stenda qui..."

La ricciolina fece quanto richiestole e venne poi portata in una stanza "Cos'ha, di preciso?"

"Sono dell'NCIS e poco fa, in azione, sono caduta dal secondo piano di un edificio da una finestra andata in frantumi e sono caduta di schiena su un'auto di sotto."

"Capisco... Tolga la maglietta e si stenda."

Il medico, un uomo sui cinquant'anni, iniziò la visita "Sa, sono stato un medico dell'Esercito. Persi una gamba e venni congedato... Lavoro qui da quasi trent'anni."

"Mi spiace."

"Non deve dispiacersi... Spesso capitano qui soldati o poliziotti e posso aiutarli."

Lucia sorrise e la visita si concluse pochi minuti dopo "Com'è andata? Ho qualcosa di grave?"

"Di grave no." Iniziò il medico "Hai preso una brutta botta e hai fatto uno strappo muscolare. Ti prescrivo una pomata da mettere due volte al giorno, ogni otto ore..."

"Grazie." Disse solo la ragazza ed il medico le raccomandò anche di non muoversi troppo.

Fuori, Lucia raccontò alle tre colleghe la sua diagnosi, lasciarono il Pronto Soccorso da cui, poco prima, erano uscite Natalie, Yann, Carmen e Kate, che l'aveva accompagnata.

E, arrivate in una buona mezz'ora all'NCIS, si trovarono davanti proprio Yann e Natalie, che le salutarono e ringraziarono per aver permesso la collaborazione tra NCIS e Buoncostume prima di andarsene ed anche Carmen che, appena vide Lucia, le corse incontro e l'abbracciò.

"Stai bene? Tutto... Ok?"

"Si, ho preso solo una botta alla schiena."

"Vai a casa, Bossolani." Disse Gibbs "Riprenditi e pensa a quella ragazza. Sbrigati!"

"Certo che penso a lei. Mantengo sempre le mie promesse!"

Gibbs sorrise appena e guardò le due andarsene con Ziva ed anche Yria andò a casa, per vedere come stava Natalia.

E quando lui stesso fu a casa sua, il boss si mise al computer per cercare qualcosa sulle reclute, più che certo del fatto che non fossero semplici matricole, ma operative già molto esperte.

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Capitolo 11
*** Gratitudine. ***


Alex e Ziva accompagnarono a casa Lucia e Carmen, salendo nell'appartamento della recluta "Eccoci qui. Hai bisogno di qualcosa?" Chiese Alex.

"No, va bene così..."

"Sicura? Possiamo prepararvi qualcosa per cena."

"Ci penso io, tranquille."

"Ehi." Avanzò decisa Alex "Non devi fare sforzi e ricorda di mettere da parte l'orgoglio. Sono stata chiara?"

Lucia annuì col capo, così le due Agenti Speciali se ne andarono dopo averle salutate "Cosa vuoi per cena? Non ho molto, in casa..."

"Quello che fai mi va bene..."

"Vieni." Offrì Lucia e la bionda la seguì in cucina.

Carmen si perse a guardare la ricciolina destreggiarsi tra i fornelli per preparare della semplice pasta al ragù "Posso aiutarti? Ehm... Ecco... Ho sentito che vuoi fare da sola, ma vorrei darti una mano..."

"No. Mettiti seduta sul divano e riposati..."

"Non sono stanca..."

"Dopo quello che ti è successo, fidati... Un po' di riposo fa sempre bene!"

"D'accordo..."

Pochi minuti e Lucia portò in tavola la cena e poi due bicchieri ed una bottiglia d'acqua "Buon appetito."

"Grazie... Anche a te."

Cenarono in totale silenzio e, terminato il tutto, la ricciolina mise piatti e bicchieri nella lavastoviglie e lasciò andare Carmen a farsi la doccia dopo averle mostrato dove si trovava il bagno ed averle dato accappatoio, intimo ed un pigiama.

Quando Lucia ebbe svolto la stessa routine, proprio costei chiuse tutto ed andò a dormire, seguita dalla bionda "Accidenti..." Disse la ricciolina "Ho scordato la pomata."

"P-Posso... Spalmartela?"

"Si, perché non riesco a raggiungere il punto leso."

Allora la ricciolina tolse la felpa del pigiama e si stese sul letto a pancia in giù e Carmen, preso il tubetto, iniziò a spalmare il farmaco e massaggiare, accarezzando quei muscoli che si distendevano e rilassavano sotto il suo tocco "Ho fatto..."

"Ti ringrazio." Rispose la recluta, rimettendo la felpa e Carmen ripose il tubetto sul mobile ove l'aveva trovato, infilandosi poi entrambe sotto le lenzuola.

Si diedero la buonanotte e Lucia chiuse gli occhi, mentre Carmen fissava la sua salvatrice. Avrebbe fatto ogni cosa, per lei e mai l'avrebbe lasciata.

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Capitolo 12
*** Fiducia ed intenti. ***


Il mattino seguente, Lucia si svegliò a causa di Carmen, che mormorava nel sonno e pareva essere preda di un incubo "No... Non voglio... Smettila..." Lamentava, dimenandosi appena.

"Ehi... Svegliati." La chiamò Lucia, sfiorandole la spalla destra, restando sul fianco.

Carmen si mise subito seduta, ansimando, con gli occhi sgranati e tutta sudata e spaventata "Ti ho... Svegliata..."

"Non preoccuparti. Tra un'ora devo essere al lavoro..."

"Anche se... Hai mal di schiena?"

"Un dolorino non mi fermerà di certo."

"E... Ed io? Cosa faccio, senza te?"

"Verrà Mimì a tenerti compagnia, assieme alla ragazza di Yria e le sue amiche modelle."

Carmen annuì col capo e spalmò dapprima la pomata sulla schiena della ricciolina, poi la guardò lasciare la stanza per entrare in bagno e lei andò in cucina per preparare la colazione, ma non sapeva cosa cucinare.

Pochi minuti e Lucia uscì dal bagno già vestita e qualcuno suonò il campanello "Ciao!" Salutò Sole "Sono venuta a prenderti..."

Con la recluta vi erano anche Cate e Klaus e la ricciolina le fece entrare e salutarono Carmen, che rispose "Avete già fatto colazione?" Chiese la padrona di casa.

"Si, ci siamo fermate in un bar qui vicino."

"Bevo un bicchiere di succo d'arancia ed arrivo." Disse Lucia, fissando poi Carmen "Vieni, puoi prepararti una crèpe... Sei capace?"

"Si... Le so preparare bene."

Lucia sorrise "Perfetto..."Disse, prima che suonasse il campanello e Sole aprì, trovandosi davanti Mimì, che le salutó e baciò la sua Klaus, prima di presentarsi a Carmen, che fece altrettanto.

Prima di andarsene, Lucia lasciò a Carmen trecento Dollari affinché comprasse qualcosa da mangiare e poi abiti e scarpe per sé stessa, senza dare il tempo alla ragazza di dire qualcosa.

Carmen fece colazione a sua volta e, verso le dieci, arrivarono Natalia e le sue amiche modelle, che si presentarono a Carmen "Hai dei progetti per la giornata?" Chiese Nadia.

"Devo... Fare la spesa e... Prendermi abiti e scarpe..."

"Bene!" Sorrise Raphaela "Ti aiutiamo noi a scegliere, se vuoi."

"Ok... Grazie..."

"Su con la vita, ragazza!" Disse Natalia "Sto cercando di riprendermi dopo aver trovato due cadaveri sulla spiaggia... Sii positiva."

"Natalia ha ragione." Accordó Milena "Con noi ti troverai benissimo, fidati!"

Carmen sorrise appena "Si... Sicuramente!"

Anche loro se ne andarono e la bionda chiuse tutto con le chiavi di scorta e salì sul pulmino preso a noleggio da Raphaela e Mimì guidò in direzione del centro.

La missione delle ragazze era quella di far svagare Carmen ed anche Natalia ne aveva bisogno e tutte speravano di riuscire nel loro intento.

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Capitolo 13
*** Capire. ***


Al lavoro, i nostri videro arrivare Lucia e Tony le si avvicinò subito, col suo solito sorriso e tutta la galanteria di cui disponeva "Ciao! Come ti senti?"

"Molto bene, grazie. Una botta non mi fermerà."

"Sei come la Fenice... Anzi, come Highlander! L'Immortale... Si, ti ci vedo proprio, anche come supereroina!"

Lucia sorrise appena "Non esagerare. Non sono nessuno..."

"Non essere modesta..." Sorrise lui "Hai anche una bellissima fidanzata... T'invidio!"

Kate lo prese per l'orecchio destro con poca dolcezza "Dicevi?"

"S-Scherzavo... Chiedo pietà!"

"Te lo meriti!" Se la rise Ziva, che vide poi arrivare Abby.

Dalla cena a casa sua, non si erano più parlate e la mora dal look Gotho evitava il suo sguardo e tale comportamento la confondeva, perché non era proprio da Abby.

"Ehi! Come stai?" Chiese, stringendo forte la ricciolina.

"S-Se non stringi così... Direi bene..."

"Scusa... Comunque sono felice di questo! Adesso vado."

Invece Alex, che stava parlando con le altre reclute, vide arrivare Bishop ed andò da lei "Ciao..."

"Ciao." Sorrise la biondina "È per me?"

Alex rimase qualche minuto a bocca aperta, senza sapere cosa dire o fare, si era quasi scordata del giglio bianco che teneva tra le mani "Si, ehm... Scusa, mi ero dimenticata."

"È bellissimo, grazie."

"Di nulla... Come stai? Il braccio destro, intendo..."

La bionda lo fissò "Oh, beh... Oggi pomeriggio ho la visita di controllo e, se tutto va bene, tornerò in servizio a pieno regime."

"Mi fa molto piacere!" Sorrise Alex e Bishop fece altrettanto.

Poi arrivò Gibbs, col solito passo ed il caffè in mano "Basta ciondolare! Abbiamo un Marine morto nel Maryland..."

"Nel Maryland?" Ripetè Torres.

"Si, Torres! Hai problemi col Maryland?"

"No, capo... Nessun problema!"

"Gibbs, io..." Avanzò Bishop "Ehm... Non ho problemi col Maryland, ma oggi ho la visita dal medico per il braccio..."

Gibbs la fissò e poi guardò Lucia "La tua schiena come va?"

"Bene. Una botta da niente non mi metterà al tappeto."

"Perfetto... Allora tu, Bishop, vai dal medico." Ordinò, mentre arrivavano Abby e Ducky, che sarebbero andati con loro solo per i rilevamenti e per esaminare il cadavere.

Alex s'offrì di accompagnare Bishop dal medico ed in auto con lei salirono Ziva e Lucia "Posso farti una domanda?"

L'ex Agente del Mossad fissò Bishop dallo specchietto retrovisore "Dimmi."

"Fra te ed Abby va tutto bene?"

"Da parte mia si, dalla sua non lo so... Chiedilo a lei, non a me."

Bishop abbozzò un lieve sorriso ed annuì col capo, poi Alex parcheggiò davanti all'ospedale ed Ellie scese, assieme a Lucia "Non dovresti muoverti troppo... Highlander!"

"Ti prego, Ziva... Non anche tu."

La castana sorrise e, quando le due ragazze furono scese, Ziva guardò Alex "Ti sei presa una bella cotta..."

"Chi, io? Scherzi?"

"Affatto!" Sorrise Ziva "Diglielo..."

"È sposata, ha la fede! Piuttosto, pensa a te ed alla tua situazione."

Ziva corrugó la fronte "La mia situazione?"

"Si... Vedi, credo che ti manchi un po' di tatto... Io te lo dico, poi vedi tu. Ma smetti di pensare che Abby abbia chissà quali problemi con te... Perché la soluzione è semplice."

Ziva fece per risponderle, ma capì tutto da quelle ultime parole. Credeva di aver capito il problema e sperava solo di poterlo risolvere visto che non era proprio il suo campo.

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Capitolo 14
*** Vicini alla verità. ***


Finita la visita dal medico, che diede il permesso ad Ellie di tornare al lavoro senza però esagerare, Alex guidò in direzione della loro scena del crimine seguendo il segnale GPS delle auto in dotazione all'NCIS ed in mezz'ora vi arrivarono, capendo subito il motivo per cui Abby aveva dovuto andare con loro "Ma non c'era solo un Marine morto?" Chiese Ziva.

"Infatti il Caporale Albert Peters è il solo Marine presente. Gli altri sono civili..." Rispose Tim "Qui c'è stata una sparatoria."

"Confermo." Disse Abby "Bossoli dappertutto... Direi un'arma automatica."

"Confermo." Aggiunse Sole.

Alex e le reclute fissavano il Caporale deceduto, perché lo conoscevano, avendo collaborato con lui al fronte e speravano che non emergesse nulla, visto che la loro operazione era segreta.

Invece Ziva notò altro "Attenta!" Disse all'improvviso, afferrando Abby da dietro per i fianchi e tirandola a sé "Cavi scoperti in una piccola pozzanghera, causata da una probabile rottura delle tubazioni del lavandino..."

L'Analista si voltò di scatto nell'abbraccio di Ziva e l'abbracciò "Grazie! Grazie, grazie... Non li avevo visti..."

"Figurati... Fai attenzione." Sorrise la bella castana.

"Infatti due persone mostrano i classici segni di bruciatura causati dall'elettrocuzione." Avanzò Ducky "Sarò più preciso dopo l'autopsia."

Lui ed Abby se ne andarono col furgoncino del coroner dopo aver caricato due cadaveri. Gli altri li avrebbero portati i poliziotti della piccola cittadina del Maryland, che già si erano attrezzati coi due furgoncini del loro ufficio del coroner.

Invece Reeves sembrava pensieroso "Tutto bene?" Chiese Gibbs.

"Si..." Rispose lui, avvicinandosi poi al boss, che gli prestò attenzione "Sono certo di aver visto la nostra vittima in qualche foto e di aver letto di lui da qualche parte... E non c'era solo lui, ora che ci penso."

"No? Chi c'era con lui?"

"Era una foto di gruppo... Una decina di Marine se non ricordo male, al fronte..." Iniziò l'ex Agente dell'MI6 "Ma sono certo che c'erano anche Quinn e le matricole!"

Gibbs lo fissò con interesse, perché finalmente poteva scoprire tante cose e trovare risposte alle sue domande "Appena saremo a Washington andremo dal Segretario della Marina ad ottenere tutte le autorizzazioni necessarie ad avere quei file secretati... Con o senza l'approvazione di Vance!" Disse il boss e Reeves annuì.

Finiti i rilevamenti e sentiti i pochi testimoni, i nostri salirono in auto per fare ritorno a Washington e, ad ogni chilometro, Quinn e le matricole sapevano che era ormai imminente l'attimo in cui Gibbs ed i colleghi sarebbero venuti a conoscenza della missione segreta a cui avevano preso parte quasi due anni prima.

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Capitolo 15
*** L'Operazione Ghost 1. ***


Ritornati alla sede dell'NCIS, Gibbs e Reeves andarono subito nell'ufficio di Vance e fu il boss a bussare "Avanti."

"Leon... Dobbiamo parlare."

"Di cosa, Gibbs?" Chiese l'uomo di colore, fissando il boss.

"Di Quinn e delle matricole. Reeves."

L'Agente Speciale avanzò "Signore, nell'MI6 ricordo di aver visto una foto di gruppo di alcuni Marine al fronte e vi erano sia la vittima, ovvero il Caporale Peters ed anche Quinn e le matricole."

Vance lo fissò serio "Ne è certo?"

"Sicurissimo! Non ho dubbi."

"Quindi, Leon, voglio quei file secretati... Servono per la soluzione del caso!"

Il Direttore sospirò "Non servono autorizzazioni dai piani alti. Quinn può accedervi..."

"Allora noi procediamo!" Disse Gibbs e Vance annuì, ma avrebbe comunque chiamato il Segretario della Marina per avvisarlo.

Di sotto, Quinn stava parlando con le matricole "Vedrete che si scoprirà tutto... Peters era con noi."

"Già... E credo stia per venire tutto a galla." Disse Sole, con Lucia, Robyn e Yria che videro Gibbs avanzare verso di loro.

"Credo che sappiate cosa voglio dirvi." Iniziò il boss e tutte annuirono "Quinn, vai da Abby e dalle i codici o quel che serve per accedere ai vostri file secretati."

"D'accordo."

Quinn passò di fianco alla scrivania di Bishop "Ehi... Tutto bene?"

"Si si... Scusami, vado di fretta!"

"Certo... Il dovere prima di tutto."

Le altre raccontarono ai colleghi e colleghe chi erano veramente e spiegarono grandi linee quale fosse la loro missione al fronte, lasciando tutti sbigottiti.

Ed anche Abby e Cate, di sotto, rimasero a dir poco sconvolte "E... E questo cos'è? Tutti questi codici..."

"Mio Dio... È tutto criptato..."

"Qui è scritta la chiave di decriptazione." Disse Quinn, passando a Cate un foglietto "Ci sono anche i file di venti Marine secretate."

"D'accordo, ma... Lavoravate a qualcosa di davvero grosso..."

"Già. Questa era l'operazione di cui io e le matricole ci siamo occupate... Questa è l'Operazione Ghost!"

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Capitolo 16
*** L'Operazione Ghost 2. ***


A parte Gibbs, tutti gli altri erano rimasti sbigottiti a dir poco, perché mai avrebbero pensato che Quinn e le quattro matricole fossero nientemeno che le componenti di quel mini gruppo di Marine che era stato denominato Ghost per la bravura con cui apparivano e sparivano ed anche l'operazione prese il loro nome.

"Non ci posso credere..." Disse Torres.

"A chi lo dici... Sembra uno di quei film di spionaggio o altro..." Accordò Tony.

Ziva s'avvicinò loro "Questa Operazione è stata compiuta tre anni fa ed io ero lì in Iraq e venni presa in ostaggio. Avevo perso conoscenza e mi risvegliai in una tenda di soldati Americani..."

"Lo so. Fui io a salvarti!" Ammise Lucia "Rimasi via tre giorni e feci preoccupare tutti, ma avevo sentito parlare di te e l'NCIS non poteva perdere un Agente Speciale del tuo livello!"

"Allora grazie... Finalmente una risposta per questa mia domanda."

Lucia le sorrise, poi arrivò Quinn con una trentina di fascicoli "Ecco qui. Quelli con la rilegatura azzurra sono i file dei Marine coinvolti nell'Operazione e gli altri sono tutti i dettagli di questa!" Spiegò, consegnandoli a Gibbs e tornando di sotto per far cancellare il tutto ad Abby e Cate.

"Voi avete preso i tre terroristi più pericolosi di tutti..." Disse Kate "O meglio, quelli conosciuti e rimasti in vita."

"Ma voi ragazze avevate solo sedici anni..."

"È stato merito di Quinn." Rispose Sole "Noi siamo tutte orfane. Dopo che siamo entrate in Accademia, lei si è presa cura di noi."

"Ci ha addestrate e formate, ci ha fatte studiare con impegno e sacrificio..." Continuò Lucia.

"Ci ha fatte vivere con lei senza mai chiederci nulla in cambio." Ricordò Robyn.

"Per noi, lei è stata una madre. È stata e sempre sarà la nostra famiglia!" Concluse Yria.

"Anche Cate e Klaus?" Chiese Tim.

"Si. Cate e Klaus vivevano con me per strada e lei ha accolto anche loro!" Rispose Lucia.

"È da ammirare..." Avanzò ad un certo punto Bishop "Non avevo sbagliato a giudicarla... È davvero una persona fantastica!"

Dopo l'ammissione, Bishop si rimise seduta con un sorriso dipinto sul viso e solo alcune ne compresero il motivo.

Sapevano che a Bishop piaceva Quinn e dopo ciò che aveva sentito, di certo le piaceva ancora di più.

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Capitolo 17
*** Operazione conclusa. ***


I colpevoli dell'omicidio di Peters vennero identificati ed i nostri Agenti Speciali, più tre auto della Polizia come supporto, andarono nel capannone poco fuori città ove era stato localizzato il segnale GPS di una delle auto dei sospettati.

"Perché i cattivi stanno sempre nei magazzini?"

"Non lo so, Kate... Me lo chiedo spesso!" Rispose Sole.

Arrivati sul posto, si raggrupparono attorno a Gibbs per sentire le sue disposizioni "DiNozzo, Zaryanov, Reeves e de Keyzer sul retro, Quinn, Aguirre, Torres e Ziva con me. Gli altri circondino l'edificio!"

"Andiamo, andiamo!" Disse Tony.

"E... Bossolani." La chiamò il boss e la ricciolina si fermò a fissarlo, assieme a tutto il team.

"Si, Gibbs?"

"Vedi tutte quelle finestre? Cerca di non lanciarti da una di esse."

Lucia sorrise appena "D'accordo, farò il possibile!"

"E tutte voi, matricole e Quinn... Fate attenzione!"

Tutte annuirono col capo, andando a prendere posizione coi poliziotti e fecero poi irruzione quasi contemporaneamente "NCIS!!" Gridarono Gibbs e Tony.

Ci fu il fuggi fuggi generale ed uno di loro venne bloccato da Lucia. O meglio, si fermò non appena la vide "Ghost..."

"Specter... Non ti facevo ancora vivo!"

"Nemmeno io! Io e te abbiamo un conto in sospeso."

"Sono pronta... Non vedo l'ora di misurarmi con te."

"Anch'io!" Disse lui, buttando la pistola e Lucia rinfoderò la sua, quindi i due iniziarono a darsele di santa ragione.

E Lucia prevalse, anche se aveva incassato qualche colpo causa dolore alla schiena, evitando di cadere da una delle finestre.

Ma stavolta il volo lo fece Quinn "Ca-Cavolo..."

"Ehi, Quinn! Tutto bene?" Chiese McGee.

"Ho preso una botta i-incredibile... Non riesco a muovermi..."

Tra arresti e morti, tutti i criminali vennero presi ed un'ambulanza, chiamata da Tim, portò via Alex a sirene spiegate.

"Dov'è Quinn?" Chiese subito Bishop, preoccupata "Era lei... Sull'ambulanza?"

"Si. È caduta dalla finestra e ha preso una brutta botta."

"Non è come Lucia... Non ci aveva mai fatto l'abitudine!" Rise Tony, ma si scusò quando le matricole e Bishop in primis e poi gli altri lo guardarono in tralice.

Arrivati in ospedale, Gibbs fermò un medico "Mi scusi, l'Agente Speciale Quinn..."

"Terza stanza sulla destra, di fronte ai distributori automatici."

"Può dirmi cos'ha?"

"Un forte trauma contusivo alla zona lombare. Dovrà stare quindici giorni a riposo..."

"Grazie dottore!" Disse Gibbs e tutti si diressero verso la stanza della collega, mentre Ziva si fece medicare la ferita sulla fronte che le aveva causato uno di quei tizi, che l'aveva colpita con un pezzo di legno.

Alex stava cercando di mettersi in piedi "Ehi..."

"Stai distesa, Quinn. O non guarirai facilmente."

"Il medico me l'ha detto... Mi dispiace!"

"Non preoccuparti, non ci sono problemi di organico. Bishop si occuperà di te!"

La bionda sgranò gli occhi scuri "Io? Sicuro? Ehm... Cioè..."

"Sono sicuro! È un ordine."

"D'accordo, Gibbs. Tu che ne dici?"

"A me va benissimo, sono ai tuoi ordini!" Scherzò Quinn "Ma sarai tu a venire a casa mia."

Bishop accettò e le quattro reclute erano curiose di vedere come si sarebbero comportate le due colleghe nel vivere a stretto contatto.

Di certo ci sarebbe stato da divertirsi. Ma la cosa più importante era che, con quegli arresti e col sequestro di sei testate nucleari, l'Operazione Ghost era definitivamente conclusa.

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Capitolo 18
*** Ready. ***


Arrivata a casa di Quinn accompagnata da Ziva, Bishop suonò il campanello della villetta e fu Abby, che l'aveva a sua volta accompagnata con Palmer, ad aprirle "Ciao! Ti stavamo aspettando..."

"Ciao! Scusate, ma avevo un po' di cose da prendere."

Una volta dentro, videro Alex seduta sulla poltrona alla destra del divano "Benvenute... Jimmy si è gentilmente offerto di prepararci il thè coi biscotti!"

"Proprio come mi ha insegnato il dottor Mallard! È una tradizione."

Alex venne aiutata da Ziva ad alzarsi e raggiungere il tavolo ed il mini gruppetto apprezzò la rispettiva compagnia; dopo qualche minuto, Ziva s'alzò "Io vado... Devo andare in farmacia! Ho un mal di testa incredibile."

"Se è dovuto a quella ferita, di consiglio di chiamare un'ambulanza se dovessi avvertire un forte senso di nausea e dare di stomaco." Disse Jimmy "Potrebbe essere un trauma cranico."

"Lo farò... Grazie!" Sorrise la castana.

"Se vuoi ti accompagno..." Offrì Abby e Ziva le sorrise.

"D'accordo. Ti ringrazio."

Una volta fuori, la castana prese per mano la mora e la tirò a sé "Ma...??" Tentò Abby.

"Ho capito, sai? Mi ci è voluto un po', ma alla fine ho capito."

Abby deglutì e si sentì un po' nervosa "Capito? Cioè... Cosa?"

Ziva posò le proprie labbra sulle sue "Questo." Sussurrò, mentre l'imbarazzo prese possesso di entrambe.

"Dove vuoi andare dopo la farmacia?"

"Pensavo a cena... Che ne dici?"

"Ti dico evviva!" Esultò la mora, salendo sul SUV di Ziva, che guidò in direzione del centro.

Anche Palmer se ne andò, lasciando sole Quinn e Bishop "Se vuoi sistemare le tue cose, la camera da letto è alla destra delle scale ed il bagno è quella porta laggiù, sulla cui maniglia c'è il cartello -Non disturbare-..."

"Ok, ho capito... Sistemo le mie cose e poi preparo la cena!"

"Sei mia ospite." Disse Quinn "Se ordino qualcosa?"

"Come vuoi... A me va bene tutto!"

"Perfetto." Sorrise la ricciola, prendendo il telefono, mentre la bionda salì le scale sollevando di poco il trolley, entrambe pronte ad iniziare la provvisoria convivenza.

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Capitolo 19
*** Desiderio di maternità. ***


Quinn ordinò al ristorante cinese che stava ad un isolato da casa sua, mentre Bishop tornò di sotto dopo quasi un'ora, visto che aveva fatto anche la doccia e si era cambiata "Eccomi!"

"Ho ordinato cinese... A te va bene?"

"Benissimo!" Sorrise la bionda "Il cibo cinese mi piace molto."

"Perfetto." Rispose Alex, prima di sibilare di dolore, toccandosi la schiena e fece per stendersi, ma Bishop era accanto a lei.

"Puoi... Poggiare la testa sulle mie gambe, se vuoi..."

"Ti ringrazio." Avanzò Quinn, stendendosi piano "È insopportabile..."

"Spesso i mal di schiena sono terribili..."

"Non capisco come faccia Lucia a lanciarsi spesso dalle finestre... Io dopo oggi non credo lo farò ancora!"

"E faresti bene... È pericoloso!"

"Sono d'accordo... A proposito, ho ordinato anche per le matricole, Cate, Klaus e le rispettive fidanzate."

"Verranno anche loro?"

"Si... Le aiuto a studiare ogni sera."

Bishop sorrise "Sei molto dolce, con loro... Credo che ti considerino come una madre."

Anche Quinn sorrise "Mi piacerebbe molto diventarlo, un giorno... Avere figli miei oppure adottarli..."

"Ti ci vedo, sai?"

Quinn fece per risponderle, ma suonarono alla porta ed Ellie aprì, lasciando entrare le matricole e le fidanzate, che avevano in mano i sacchetti del ristorante cinese ed altro "Buonasera!" Salutò Natalia "Abbiamo preso noi i sacchetti che stava portando il fattorino e poi abbiamo del gelato e dolci fatti in casa..."

"Sistemiamo tutto in cucina!" Disse Cate.

"Ferme ferme!" Avanzò Quinn, mettendosi seduta a fatica "Dove sono i libri? Sapete di dover studiare..."

"Abbiamo tutto." Sorrise Lucia "Guardate."

Le matricole si voltarono, esibendo un tipico zaino di scuola, che vennero posati accanto alla porta.

E la cena in compagnia iniziò in totale pace e tranquillità, con tutte che ridevano e scherzavano, Carmen era assai presa dal bellissimo sorriso di Lucia e con Natalia e Yria che comunicarono alle amiche e colleghe che presto avrebbero avuto un figlio.

Ai bambini pensava anche Bishop. Aveva sempre voluto dei figli, anche con Jake ma, a causa del loro lavoro, aveva dovuto rinunciare.

Ma ora, forse, qualcosa poteva cambiare.

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Capitolo 20
*** Qualcosa di inaspettato. ***


Il mattino seguente, dopo essersi sistemate nelle due stanze per gli ospiti della casa di Quinn, tutte si svegliarono e per Ellie il risveglio fu scioccante.

Nella sua stanza si erano messe Yria e Natalia, in quella accanto tutte le altre, ma nella camera di Quinn, ove lei aveva dovuto trasferirsi, c'erano anche Cate e Klaus. L'esperienza di dormire in un letto matrimoniale con altre tre persone non le era piaciuto affatto.

"Buongiorno." La salutò Lucia, l'unica rimasta a dormire sul divano-letto "Dormito bene?"

"Per niente! La prossima volta resto qui con te..."

"Con me c'era Carmen. Ora è in bagno!"

"Ok..." Rispose Ellie, nascondendo uno sbadiglio dietro la mano "Piuttosto dormo sul tappeto!"

Lucia sorrise divertita "Cate e Klaus si dimenavano, scommetto..."

"Assai! Non so quanti colpi, lievi per fortuna, ho incassato!"

"E dove hai dormito poi?"

Ellie arrossì moltissimo "Ecco..."

"Dai, non essere timida! Non lo dirò a nessuno."

"Ho... Ho dormito addosso a Quinn..." Rispose, mettendosi seduta su una sedia "Che imbarazzo!"

"Wow... Beh, ad Alex non è dispiaciuto, fidati!" Rivelò la ricciolina, ma Ellie non riuscì a risponderle, in quanto arrivò proprio Quinn.

"Buongiorno... Che invitante profumo di caffè!"

"Appena fatto!" Disse Lucia, servendolo.

Pian piano tutte s'alzarono e Bishop andò a fare una doccia veloce, mise i suoi vestiti in lavatrice e l'accese, si vestì e poi scese di sotto "Io vado! Ho scordato una cosa in ufficio..."

"Te la portiamo noi, se vuoi." Offrì Yria.

"No no, tranquilla... Mio cugino vuole chiedere alla sua ragazza di sposarlo e mi ha chiesto il numero di una buona gioielleria qui a Washington, ma ho scordato il post-it alla mia scrivania! A dopo."

Uscì in fretta e furia, seguita da Yria e Lucia "È sempre di corsa! Ha energie inesauribili!" 

"Già... È molto particolare!"

In strada, Bishop vide una ragazza in piedi in uno dei cassonetti a pochi metri dal condominio ove era ubicato l'appartamento di Quinn "Ehi! Non si rovista nei cassonetti!" Gridò.

Subito la ragazza, con una certa agilità, uscì dal cassonetto e corse via, con la bionda che andò a guardare nel cassonetto "Cos'è successo? Perché gridi?" Chiese Lucia.

"C'era una ragazza nel cassonetto... Stava rovistando..." Rispose Ellie, entrando senza farsi troppi problemi ma, una volta dentro, la bionda non credette ai suoi occhi "Oh mio Dio..."

"Tutto bene?"

Yria e Lucia sgranarono gli occhi quando videro Ellie sollevarsi dal cumulo di spazzatura con un cartone in mano e, quando fu fuori, lo posò piano a terra e prese il suo contenuto. Le due matricole avevano avuto la giusta intuizione.

Quella ragazza, chiunque fosse, aveva abbandonato una bambina appena nata.

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Capitolo 21
*** L'idea. ***


La prima cosa che Bishop fece dopo il ritrovo della bambina fu chiamare un'ambulanza e poi Gibbs, che arrivò in pochi minuti "Bossolani, dov'è Bishop?"

"Laggiù, dove c'è l'ambulanza con la piccola."

Il boss s'avvicinò alla bionda "Bishop! Come sta la bambina?"

"Il Paramedico ha detto che sta bene, ma va portata in ospedale per tutti gli accertamenti."

"D'accordo, allora vai in ospedale con lei. Io provvedo a chiamare gli assistenti sociali..."

"Va bene." Rispose la bionda, prima di salire in ambulanza.

Pochi minuti e scese Quinn "Gibbs! Cos'è successo?"

"Bishop ha visto una ragazza abbandonare una neonata nel cassonetto. Adesso è andata in ospedale con lei..."

"Cosa? Vado subito..."

Quinn si fece accompagnare da Tony, venuto assieme a Gibbs, mentre costui, Torres e Kate sentivano i testimoni vari con Yria e Lucia. Qualcuno doveva pur aver visto qualcosa.

In ospedale, la piccolina venne affidata ad una pediatra, che la visitò "Come sta?" Chiese preoccupata Bishop.

"Bene! Pesa tre chili e l'altezza è nella norma... Aspettiamo i risultati degli esami del sangue."

Bishop annuì col capo, poi arrivò Quinn con Tony e, dietro di loro, un uomo ed una donna vestiti con eleganza "Buongiorno, avete trovato voi la bambina?" Domandò l'uomo, presentandosi ai tre Agenti Speciali assieme alla collega.

"L'ho trovata io."

"Allora ci segua, Agente Bishop..."

I due chiesero il permesso ad un medico di poter parlare in un posto tranquillo ed andarono in sala ristoro "Vuoi che resti con te?"

"Si..." Sussurrò la bionda "Sono nervosa..."

Nella stanza, l'uomo chiuse la porta ed iniziarono ad interrogare Bishop "Lei conosce la ragazza? L'ha mai vista?"

"No, ma sono in grado di fare un identikit."

"Perfetto... La bambina è in buone condizioni?"

"La ragazza l'ha buttata nel cassonetto in uno scatolone, non aveva nulla addosso... Io l'ho avvolta nella mia giacca." Spiegò Ellie "Una volta qui la pediatra ha detto che è in buona salute, ma bisogna attendere l'esito degli esami del sangue."

"Bene. Fateci sapere quando troverete i genitori!"

"Se... Se loro non la desiderassero, potrei... Potrei adottarla io?"

Quinn, rimasta in silenzio, guardò la collega "Ne è certa?"

"Al cento percento! Sono separata, ma ho un ottimo lavoro ed una casa di mia proprietà..."

"Sarà tenuta in considerazione. Ecco il mio biglietto da visita... Ci aggiorniamo! Buona giornata."

Si salutarono con una stretta di mano poi, inconsciamente, Bishop strinse la mano di Quinn "Sai... In fondo ci spero..."

"Ti capisco... Se potrai adottarla, garantirò per te! Saresti un ottima madre, Bishop."

"Grazie!" Sorrise la bionda.

"Scusate se v'interrompo..." Avanzò Tony "La pediatra ha detto che gli esami del sangue non hanno evidenziato problemi, è sana come un pesce. Le faranno l'apposita vaccinazione."

"Fantastico! Devo prenderle qualcosa da mettere..."

"Mando Kate." Disse Tony "Tu devi andare a fare l'identikit della ragazza da Mc Genio!"

"Hai ragione... Ci vediamo dopo!"

Bishop uscì felice dall'ospedale, ma Quinn era preoccupata per lei. Non voleva che si facesse troppe illusioni altrimenti, se la piccola sarebbe rimasta coi genitori, avrebbe solo sofferto molto.

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Capitolo 22
*** Ti aiuterò. ***


Grazie all'identikit che Bishop fece a McGee, proprio costui identificò la ragazza, che si rivelò essere una Marine e Ziva andò a prenderla assieme a Lucia.

Quando l'ebbero presa, mentre cercava di fuggire con Dean, il suo ragazzo, anch'esso Marine, li portarono all'NCIS per interrogarli "Perché avete abbandonato la bambina?"

"Noi vogliamo essere Marinai! Insomma... È capitato e basta! Non ho potuto abortire perché l'ho scoperto troppo tardi!" Disse Lea.

"Rinunciate alla piccola?" Chiese Ziva "E sarete comunque accusati d'abbandono di minore, non potrete fare parte della Marina."

I due, interrogati insieme, ci rimasero male, erano scioccati "Come?" Domandarono all'unisono.

"Benvenuti sulla Terra!" Li schernì Lucia.

"Se siete sicuri di rinunciare alla bimba, chiamo gli assistenti sociali." Disse Ziva ed i due, visto che non avrebbero potuto entrare in Marina, annuirono con decisione.

Allora Lucia uscì per chiamare ed i due arrivarono in una decina di minuti, visto che la loro sede non era lontana.

Rimase Ziva a supervisionare il colloquio tra gli assistenti sociali ed i due ragazzi, che firmarono la rinuncia alla piccola, poi Ziva li fece portare via da un altro Agente.

"Hanno rinunciato?" Chiese Gibbs.

"Si..." Rispose Lucia "Rinunciano alla loro figlia, l'hanno paragonata ad un errore! Disgustosi..."

"Chi è l'Agente Speciale Gibbs?" Domandò l'assistente sociale Jenkins, la donna si chiamava Chester.

"Sono io. Ditemi!"

"La sua sottoposta, l'Agente Bishop, si è offerta per adottarla..." Rivelò, stupendo tutti i presenti "La considera affidabile?"

"Molto. Bishop ha la testa sulle spalle e, se decide di fare una cosa, va fino in fondo e s'impegna molto!"

"Bene..." Annotò lui "E voi? La pensate allo stesso modo?"

"Assolutamente si!" Risposero assieme Ziva e Lucia, poi anche gli altri diedero la loro versione. Per loro Bishop poteva farcela ad occhi chiusi, sarebbe stata una brava madre.

Anche Abby, Cate, Ducky, Palmer e Klaus diedero la medesima versione "Ok, perfetto! Adesso andiamo a sentire l'Agente Speciale Quinn, rimasta in ospedale..."

Gibbs annuì ed i due se ne andarono "Bishop che vuole diventare madre... Wow!" Disse Tony.

"Ne ha bisogno, so che lo desiderava da molto." Rispose Gibbs "Jake non l'ha mai voluto, ma lei ha colto l'occasione con questa bimba. Se sarà scelta, la piccola avrà delle ottime madri!"

"Prego?" Chiese Reeves "Hai detto... Madri?"

"Si! Ho detto madri."

"Oh... Oh!" Fu il commento generale, prima che tutti realizzassero di chi parlava Gibbs.

In ospedale, Jenkins e Chester presero in disparte dapprima Bishop per comunicarle che la sua richiesta d'affido era presa in considerazione e poi andarono da Quinn "Salve. Possiamo farle un paio di domande?"

"Ma certo... Ditemi."

"L'Agente Bishop è stata presa in considerazione per adottare la bimba. Lei garantisce per la sua collega?"

"Assolutamente si! Poi... Se dovesse servire, potrei aiutarla..."

"Sul serio?" Chiese Bishop, arrivando alle sue spalle, incredula "Tu... Mi aiuteresti davvero?"

Quinn non si aspettava di vederla arrivare alle sue spalle "Si, certo! Perché so che saresti una madre eccellente. E poi... Le cose si fanno meglio in due..." Sussurrò con lieve imbarazzo.

Ed Ellie non le fece dire altro, lanciandosi tra le sue braccia e stringendosi a lei "Grazie... Grazie!"

Anche Quinn l'abbracciò ed i due assistenti sociali non ebbero dubbi. La piccola avrebbe presto avuto qualcuno che poteva darle tutto l'amore di cui aveva bisogno.

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Capitolo 23
*** Hope. ***


Passarono tre giorni ed i due assistenti sociali tornarono in ospedale da Bishop, che era sempre rimasta lì con la piccola, dopo aver chiesto ed ottenuto il permesso da Gibbs.

"Agente Speciale Bishop..."

"Signor Jenkins, signora Chester!"

I due le strinsero la mano, sorridenti e la donna avanzò "Congratulazioni! La sua richiesta di adozione è stata accettata."

"D-Davvero?" Chiese incredula la bionda.

"Si! Dovrà registrarla all'anagrafe e all'ufficio adozioni, poi ci sono molti documenti da compilare..."

"Tutto ciò che serve!" Rispose Ellie, felice ed emozionata "Non ci credo... È incredibile... Devo dirlo a Quinn! Scusate."

I due sorrisero e la lasciarono andare, dicendole che le avrebbero spedito i documenti via mail.

Bishop tremava mentre selezionava dalla rubrica il numero di Quinn "Ciao... Hai bisogno di me?"

"Quinn... Quinn, è mia... È mia..."

"Calmati, parla con calma. Cosa sarebbe tua?"

"La bimba... Mancano le ultime formalità, ma è mia. Ho una figlia, Quinn... Cioè, se vuoi... Abbiamo..."

Quinn era senza parole "Hai ottenuto la custodia...Fantastico!"

Gibbs e gli altri dell'NCIS fissarono la collega, che entrò di corsa in ascensore "Cosa le è preso?" Chiese Tony, quasi travolto assieme a Yria dalla collega.

"Bishop avrà ottenuto la custodia della bambina e quindi anche Quinn è diventata madre, visto che si era offerta di aiutarla!" Spiegò tranquillo Gibbs.

"Allora sarà meglio che vada ad accompagnarla, prima che decida di andare di corsa sino all'ospedale."

"Quinn è andata con Abby." Disse Ziva, posando il proprio cellulare sulla scrivania.

All'ospedale, Quinn ringraziò Abby per il passaggio e le confermò che poteva organizzare la festa di benvenuto a cui tanto teneva, poi raggiunse in ascensore il quinto piano e poi il reparto di Neonatologia, ove trovò Bishop che passeggiava nervosamente per il corridoio "Ehi!" La chiamò, con un cenno della mano.

La reazione della bionda fu inaspettata, visto che le saltò letteralmente in braccio "Ho una figlia, Quinn... Abbiamo una figlia!"

"Si..." Sorrise la ricciola, stringendo a sé la collega, mettendola a terra "Abbiamo una bimba!"

"Dobbiamo decidere il nome..."

Dopo diversi tentativi che non soddisfavano una o l'altra, Quinn ebbe come un'illuminazione "E... Se la chiamassimo Hope?"

Ellie la fissò, quasi adorante "Hope... Hope Bishop-Quinn..."

Alex aprì le braccia, sorridendo appena "È perfetto, no?"

"È più che perfetto! Bellissimo."

Le due andarono poi davanti al vetro per vedere la loro bambina. La loro piccola Hope.

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Capitolo 24
*** Bellissima. ***


Dopo due giorni, tutte le formalità vennero sbrigate e Hope divenne ufficialmente figlia di Bishop e Quinn.

Abby, in quei giorni, era molto presa dall'organizzare la festa di benvenuto per la piccola e, per fortuna, il caso in corso era stato brillantemente risolto, come sempre.

"Dai, Jimmy! Dammi una mano."

"Arrivo..." Rispose il ragazzo, arrivato a casa dell'Analista, ove si sarebbe tenuta la festa, assieme alla moglie Breena.

Le altre colleghe e colleghi erano già arrivati, compreso Gibbs e le ultime erano proprio le neo madri "Sorpresa!!" Gridarono tutti insieme.

"Grazie, Abby!" Disse Ellie.

"Figurati! È stato un piacere." Rispose felice l'Analista "È un amore... È così brava..."

"Molto brava!" Sorrise Bishop "Sono così felice..."

"Siamo felici per te!" Avanzò Lucia, con le altre matricole, abbracciando a turno la loro mentore.

"Grazie!" Rispose Quinn.

"Guardala, Tony... Anche noi dobbiamo parlare di figli!"

Tony la fissò con occhi sgranati "Cosa??" Chiese alla compagna, seguendola verso la cucina.

"Anche noi avremo dei figli..." Disse Delilah a Tim, baciandolo.

"Ma certo!" Sorrise lui.

Solo Jimmy e Breena presto sarebbero diventati genitori di una bambina, la ragazza era al quinto mese di gravidanza.

Ma anche Abby fissava la piccola, che stava tra le braccia di Quinn, visto che Ellie era andata a scaldarle il biberon, col permesso della padrona di casa "Stai bene?" Le chiese Ziva.

Per tutta risposta, la gotha l'abbracciò forte "Ziva..."

"Dimmi! Ehi, non ti metterai a piangere?"

"No no, ma... Ecco... A te piacerebbe avere dei figli?"

Ziva non credette alle sue orecchie "Come? Beh... Si, se dovesse capitare mi piacerebbe molto diventare madre! Non vorrai..."

"Si! Io... Sento il desiderio di diventare madre!"

"Ok... Possiamo provare con l'adozione. Ma dovremo sposarci..."

"Lo so. Ci sposeremo, vero?"

"Assolutamente!" Sorrise Ziva "Dai, adesso divertiamoci!"

La piccola Hope era in braccio a Yria, che la stava cullando e Torres le faceva le classiche facce buffe "Ha ancora gli occhietti chiusi! Come pensi che ti veda?" Chiese Kate.

"Sono stupido, vero?"

"Assai!" Ribadì Natalia.

Lucia s'avvicinò a Quinn "È una bellissima bambina..."

"Già! Ancora non ci credo, sai?"

"Immagino!" Sorrise la ricciolina "Congratulazioni!"

"Grazie! E... Non trovi che anche Ellie sia molto bella?"

"È decisamente raggiante!" Accordò Lucia, posando poi una mano sulla spalla sinistra della collega "Adesso tocca a te. Lei ti ha dimostrato di volerti, nella sua vita."

"Si... So che adesso tocca a me!"

"In bocca al lupo!"

"Crepi il lupo." Rispose Alex.

E di fortuna gliene sarebbe servita tanta, così come il coraggio.

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Capitolo 25
*** Una vera famiglia. ***


Finita la festa in onore della piccola Hope, ognuno fece per tornare a casa propria, ma Ellie fermò Quinn, in procinto di andarsene con Lucia e Carmen "Aspetta..."

"Dimmi! Ti serve qualcosa per Hope?"

"No no... Volevo solo chiederti se... Ecco... S-Se ti andrebbe di venire a casa mia..."

Quinn era colpita dalla richiesta, ma sorrise e s'avvicinò alla bionda "Certo che vengo." Rispose, fissando poi Lucia "Vado con lei. Ci vediamo domani al lavoro!"

"D'accordo! Buonanotte ad entrambe."

Salirono poi sull'auto di Bishop, che sistemò delicatamente la figlioletta nel seggiolino sul sedile posteriore, poi accese il motore e partì verso casa sua.

Una volta lì, la bionda parcheggiò nel suo posto auto ed aprì casa sua, mentre Quinn prendeva la piccola, che si era addormentata durante il tragitto "Puoi stenderla sul letto nella camera degli ospiti..."

"D'accordo." Sorrise la ricciola, mentre Ellie cercava di calmarsi, tanto era nervosa, perché voleva parlare a Quinn "Fatto."

Bishop sobbalzò e Quinn si scusò per averla spaventata "Ero sovrappensiero, scusa..."

"Figurati. Beh, io mi sistemo sul divano..."

"Senti, io... Io voglio parlarti."

Il tono era serio e Quinn le concesse la sua totale attenzione "Di cosa vuoi parlarmi?"

"Ecco... Io... Io vorrei che tu stessi qui..."

"Vuoi che rimanga qui con la piccola?" Chiese, avvicinandosi "Per me non c'è problema! La cresceremo insieme, dopotutto..."

"Si, certo, ma... Vorrei che tu restassi anche qui per me..."

Quinn non riusciva a credere alle sue orecchie "Come?"

"Scusa, ho detto una cavolata! Ho..." Iniziò senza finire, visto che Quinn la strinse a sé.

"Volevo chiederti la stessa cosa... O meglio, volevo proporti di prendere casa insieme..."

Ellie sorrise ed abbracciò a sua volta la ricciola "Ti voglio bene! Sei importante per me!"

"Anch'io te ne voglio! Ad entrambe."

Quando furono poi occhi negli occhi, bastò un secondo affinché le loro labbra s'incontrassero ed unissero in un bacio dolcissimo.

"Grazie."

"No... Sono io che ti ringrazio!" Disse Quinn, prima che si unissero in un nuovo bacio "Grazie a te perché ora ho una vera famiglia e lo saremo per sempre!"

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