Absolute Boyfriend

di AgusTinaD
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 ***
Capitolo 2: *** 2 ***



Capitolo 1
*** 1 ***


1
Pov Haru
Molto spesso al mattino mi ritrovavo con le lacrime agli occhi, non sapevo perché succedeva, avevo una pressione al cuore come se avessi perso qualcuno di importante mentre dormivo, il sogno era sempre lo stesso, ero io da bambino davanti  a una chiesa e di fronte a me si trovava un ragazzo dai capelli castani , non riuscivo a guardare bene il suo volto ma intravedevo il sorriso più rassicurante che avessi mai visto, non sapevo chi era ma avevo la sensazione di conoscerlo da molto tempo eppure il suo rostro, mi era del tutto sconosciuto.
Anche la notte precedente lo avevo sognato ed adesso mi ritrovavo in lacrime, mi sentivo patetico, un uomo alla mia età non poteva piangere per un semplice sogno. Mi alzai velocemente dal letto asciugandomi le lacrime, come ogni mattina ero solito farmi una doccia lunghissima, amavo sentire come l’acqua circondava il mio corpo, mi dava una immensa tranquillità  anche se in questi giorni questo non mi bastava più, mi sentivo molto solo, incompleto. Avevo ormai 25 anni e in tutti questi anni non avevo mai avuto una fidanzata, non perché non volessi anzi in tutta la mia vita mi ero dichiarato innumerevole volte ma tutte le volte venivo rifiutato dalla mia cotta del momento. Forse era la forma in come mi dichiaravo che le spaventava ma nemmeno una aveva mai accettato, gli chiedevo il perché e loro mi rispondevano che ero troppo silenzioso e strano, che il loro uomo ideale era uno che sorridesse molto di più e che trasmettesse sicurezza tutto di cui io ero completamente privato.
L’unica che mi accettava con i miei difetti e pregi era la preziosa acqua.
Usci dalla basca e pressi un asciugamano per mettermelo attorno a la vita, dovevo smetterla di pensare alla mia penosa situazione amorosa, dopo avermi asciugato i capelli mi vesti velocemente, non riuscivo a trovare il  mio orologio, senza di esso non riuscivo ad stare tranquillo, cominciai a cercarlo in balcone, ero più  che sicuro che la sera precedente lo avevo lasciato li.
-Ehi…Buongiorno Haru! Non dirmi che non riesci a trovare ancora il tuo orologio?-. Mi domandavo se avevo fatto qualcosa di male nella mia vita precedente per meritarmi di incontrarlo di prima mattina.- Buon per te, comunque ciao Rin…- Non odiavo Rin anzi era il mio miglior amico e solo che si divertiva a prendermi in giro in continuazione e per questo  il più delle volte litigavamo, eravamo come l’acqua e il olio completamente diversi, lui era allegro e andava d’accordo con tutti a volte aveva un carattere difficile ma sempre vivace al contrario di me, non mi piaceva parlare molto, lo credevo innecessario se non avevo niente da dire preferivo rimanere zitto, forse a gli occhi degli altri sembravo maleducato e senza espressione ma non credevo necessario le parole per esprimermi, non avevo molti amici con Rin ci conoscevamo fin da bambini eravamo andati alla  materna, elementari ,medie, superiori e università insieme , consideravo Rin quasi come mio fratello, quando i miei genitori se ne andarono in un certo senso mi affidarono a lui , nonché avessi bisogno della babysister ma avevo certe abitudini che non erano molto salutari, come mangiare solo sgombro e farmi lunghissime bagni rischiando molte volte di morire affocato o a causa di un raffreddore per non avermi asciugato i capelli adeguatamente. A parte questo riuscivo benissimo a vivere da solo.
Anche Rin abitava senza i genitori e solo con sua sorella minore Gou, lui svolgeva tutti  e due i ruoli in casa sia da madre che da padre, suo madre era morta quando Gou era appena nata, non era riuscita  a resistere al parto, suo padre invece era morto quando Rin aveva appena finito l’università  a causa di un incidente automobilistico, fu un duro colpo per la famiglia Matsuoka, cosi adesso a distanza di un po’ di anni lavoravamo per la stessa compagnia anche se in diversi dipartimenti, Rin era la mano destra del cappo mentre io ero solo uno dei tanti dipendenti, per questo lo ammiravo ma non glielo avrei mai detto in faccia nemmeno sotto tortura.
-Trasbordi allegria da tutti i pori Haru come sempre- Disse Rin ironicamente-. Aspetta un attimo-. Rin mi squadro con i suoi rubi come ero vestito.- Non dirmi che oggi ti dichiarerai oggi?- Scoppio in una rissata fragorosa-. E sono in questi momenti che mi domandavo perché ero ancora amico di lui.
-Questo non ti deve interessare-. Lo guardai trasmettendoli con lo sguardo tutto lo odio che sentivo in quel momento ma nonostante il mio sguardo furente lui continuo a parlare.- Lo sai che ti rifiuterà come tutte le precedenti, vero?-. Non potevo resistere  più a le sue parole.- Parla quello che in tutta la sua vita non ha mai avuto una fidanzata, con che diritto mi recrimini-. Rin rimasse di sasso, sapevo che non poteva ribattere, quel argomento lo lasciava sempre senza parole, diventava tutto rosso e balbettava cose incomprensibili, a volte mi dava la sensazione che mi voleva dire qualcosa ma non riusciva a formulare le parole adeguate.
 - Haru sei veramente insensibile ma hai ragione non posso recriminarti- Dalla sua voce potevo intuire che si era u po’ rattristito.
 Dopo questo riuscì a trovare il mio orologio di sopra il mio tavolino, andai subito al lavoro, Rin aveva ragione oggi mi dovevo dichiarare alla mia attuale cotta, era una bella ragazza, capelli acquamarina fino a le spalle mossi come le onde del mare, occhi blu molto profondi e aveva un sorriso molto dolce, per me assomigliava tantissimo a quelle creature mitologiche , una sirena , e questo era quello che mi affascinava di lei perché in un certo senso faceva parte del mare, amato tantissimo da me.
Arrivato a la azienda, pressi un bel respiro, lei arrivava a le 7:30, erano le 7:25 , poteva arrivare in qualsiasi momento e dovevo avvicinarmi a lei.
La vide quando svolto l’angolo, era bellissima come sempre indossava un tubino nero, molto elegante e aveva delle perle al collo, tacchi a spillo e i capelli sciolti. Era arrivato il momento.
-Buongiorno signorina Kaioh-. Lei mi guardo un po’ sorpresa, non parlavo con lei se non riguardava il lavoro, e sicuramente sentirmi parlare di prima mattina gli sarà sembrato troppo strano.
-Buongiorno Nanase. C’è qualcosa che posso fare per te?- Mi guardo dolcemente e con un sorriso bellissimo, molto disponibile come sempre.
-Si…volevo chiederle di uscire con me-. Ero sempre molto diretto nelle mie dichiarazioni, e grazie alla abilità che avevo per nascondere i miei sentimenti le mie espressioni facciali non cambiarono di un apice.
-Milena! Perché non mi hai aspettato? Ci eravamo messe d’accordo per venire insieme… oh buongiorno tu saresti?...-. Un ragazzo molto alto e biondo aveva interrotto la risposta de la signorina Kaioh.-Heles non essere maleducata, non ti sei nemmeno presentata! -. Non capivo più niente quindi quel ragazzo i realtà era una ragazza?! Dal apparenza non sembrava proprio!
-Lui è Haruka Nanase del dipartimento di amministrazione, e lei Haruka è Heles Tenoh la mia ragazza-. Avevo capito bene? Erano fidanzate? A questo punto credo che la mia dichiarazione sia stata completamente inutile, non avevo proprio nessuna speranza con lei.- Piacere  signorina Tenoh se mi scusi sono di fretta-. Le salutai velocemente e scapai in tutta fretta verso l’entrata dell’azienda.
- Ehi Haru! Come mai cosi di fretta?- Era Kisumi il mio migliore amico dopo Rin, iperattivo quanto uno scoiattolo dopo bere il caffe, e molto più rumoroso di una sveglia di primo mattino. Anche se non lo dimostravo spesso gli volevo un sacco di bene e non avrei saputo cosa fare senza di lui.
- Buongiorno Kisumi, niente è solo che non voglio arrivare in ritardo- Tentai di mentirgli.- Si certo, e io sono biondo, andiamo ti succede qualcosa e nella pausa pranzo mi racconterai tutto!-. Adesso ero finito, mi avrebbe fatto sicuramente l’interrogatorio.
Arrivai in tempo, e dopo stenuanti ore di lavoro era arrivata la pausa pranzo. Kisumi mi si avvicino e comincio subito con le domande.
-Ok adesso non cercare di scapare Haruka Nanase-. Ogni volta che utilizzava il mio nome completo voleva dire pericolo, mi stavo già  preparando psicologicamente.
-Non lo farò, ma per favore non mi tartassare di domande-. Sbuffai , aspettando che cominciassero le sue domande.
-Ti sei già dichiarato Milena, vero?- A lui avevo raccontato della mia cotta per Milena, ma non sapevo che mi si leggesse in faccia la mia delusione.
-Si …e come avrai già capito non è andata per niente bene-. Non avevo molta voglia di parlarne.
-Dai Haru, più dettagli e non fare quel musso lo sai che sono dalla tua parte e se lei ti ha offeso, vado adesso da lei e gli dico quanto abbia perso al non aver accettato una persona meravigliosa come te-.
-Niente di tutto ciò, lei è stata molto gentile il problema è diverso-. Abbassai la voce quasi in un sussurro.- Lei ha una ragazza-. Appena pronunciai le ultime parole Kisumi scoppio a ridere, non sapevo se arrabbiarmi con lui per il suo atteggiamento o soffocarlo senza troppi pensieri.
-Ti stai divertendo un sacco, vero? Ma vai a quel paese Kisumi. Non ti posso mai raccontare nulla-. Sbuffai.
-Scusa…scusami davvero, e che è troppo divertente, non posso credere che tu abbia cosi tanta sfiga-. Kisumi si stava proprio divertendo alla mie spalle.- Aspetta, magari è un segno del destino il fatto che a lei piacciano le ragazze-. Non riuscivo a capire cosa intendesse Kisumi.- Spiegati meglio , in che senso sarebbe un segnale?-.
-In senso che dovresti arrenderti con le ragazze e provarci con i ragazzi-. La sua frase mi lascio di stucco.
-Kisumi ma stai parlando sul serio o mi stai prendendo per i fondelli?!- Capivo che con le ragazze fino ad adesso non avevo avuto molta fortuna, ma non ci avevo mai pensato di uscire con un ragazzo.
-Pensaci Haru, non e poi cosi diversa la situazione, sai al inizio credevo che tu e Rin stavate insieme-. Ok, dovevo chiamare subito uno psicologo. –Ma come ti vengono queste idee Kisumi?! Rin e io siamo solo amici d’infanzia, e poi lo sai che lui mi vede solo come un peso-. Io e Rin insieme ma figuriamoci!
-Ok ho capito…ma eravate veramente carini insieme-. Quasi cado dalla sedia.
-Kisumi a me non piacciono i ragazzi e credo che tu abbia capito benissimo e questo include Rin.- Volevo finirla con questa storia.
Dopo il pranzo ed altre ore di lavoro finalmente ero libero, adesso potevo finalmente ritornare a casa e farmi una bella doccia.
Era autunno e gli alberi erano spogli con tutte le loro foglie rinsecchite ai loro piedi, il clima era proprio d’accordo con il mio animo. Per arrivare a casa dovevo attraversare un piccolo parco e li in ogni panchina che c’era si trovava una coppietta di fidanzati. Mi stavano dando sui nervi, proprio oggi dovevano uscire a rinfacciarmi il loro amore mentre io ero da solo?! Dopo aver sorpassato tutti questi, lanciandogli delle maledizioni nel frattempo , senti uno squillo, sembrava quello di un telefono. Mi guardai intorno cercando di capire da dove provenisse il suono e trovai una specie di telefono tra le foglie rinsecchite.
-Pronto?-.Risposi senza pensare a le conseguenze.
-Pronto?... Grazie al cielo mi hai salvato davvero la vita sono davvero felice che qualcuno lo abbia ritrovato!- Era una voce maschile ma molto squillante per i miei gusti.
- Ci possiamo incontrare perché tu mi ridia il telefono per favore?-. Ero molto stanco ma non potevo fare altrimenti.
-Si certo dimmi dove e quando?-. Forse la mia voce traspariva troppa freddezza.
-ok ti invio tutto per messaggi-.
Non avrei mai pensato che grazie a quel messaggio la mia vita monotona sarebbe cambiata cosi radicalmente.
 
“Ti darò tutto l’amore che io non ho mai avuto”
    
        
 

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Capitolo 2
*** 2 ***


2
Pov Haru
L’indirizzo che mi diede quel tizio era di un bar abbastanza isolato ed alquanto strambo, per prima cosa, era situato in mezzo al parco circondato da alberi altissimi, poi guardandomi intorno era completamente vuoto ad eccezione del ragazzo biondo seduto su uno sgabello vicino al bancone.
Quel ragazzo era vestito in maniera molto bizzarra sembrava che l’arcobaleno gli avesse sputato addosso, per non parlare dei capelli erano tutti disordinati e dallo sguardo potevo percepire fosse molto ansioso, quei occhi rossa mi scrutavano da capo a piedi, non aveva un minimo di imbarazzo. Lo sorpassai velocemente ignorandolo completamente nonché fossi maleducato ma quel ragazzino non mi sembrava molto fidabile.
“Ehi, tu! Non ignorarmi!” piagnucolo, il biondino. “Scusa, ma non sapevo se eri tu il proprietario del telefono” mi scusai dopo che lui mi spiego che il telefono gli appartenesse.
Mi offri un caffè e io volentieri lo accettai tanto non avevo niente da fare quel pomeriggio.
“Tenga il suo telefono” nonostante capissi che aveva al in circa la mia stessa età se non fosse ancora più giovane preferì mantenere il lei, non volevo coinvolgermi tanto con lui.
“Oh… grazie, sono salvo, questo è un istrumento per il mio lavoro ed è molto importante” sospiro sollevato, togliendosi un problema di dosso, mi incuriosiva che lavoro facesse questa persona cosi particolarmente vestita.
“Posso domandargli che lavoro fa?” gli chiesi per poter calmare la mia curiosità.
“Sono un venditore” beh non sembrava proprio, se mai avrei detto che fosse un comico, ma se lo diceva lui, adesso potevo anche andarmene la mia tazza era vuota e non avevo nient’altro da fare lì.
“Bene, ho già restituito il suo telefono sarà meglio che io vada”
“No…aspetta un attimo, voglio darti qualcosa in cambio”  ma cosa voleva ancora, io volevo tornarmene a casa cosi da poter mangiare tranquillamente il mio sgombro. “Potrai comprare i prodotti della pagina web della Death Moon… a prezzi formidabili!” certo che l’offerta era allentante ma questo mese dovevo assolutamente risparmiare.
“Non è necessario, non voglio utilizzare i miei soldi per comprare cose su internet, grazie comunque” tentai d’alzarmi ma il suo braccio mi blocco il passaggio.
“Aspetta…aspetta un attimo” cercai di oltrepassarlo. “Bene…ormai…chiedimi quello che vuoi. Nella vita c’è sempre qualcosa che desideriamo, vero?” lo guardai perplesso, questo era veramente pazzo. “Cibo? Un cagnolino? Un telefono? Qualsiasi cosa mi chiederai io riuscirò a dartela” sembrava disperato e ormai il mio limite di pazienza si stava esaurendo, che persona fastidiosa, ma se tanto era disperata potevo anche chiedergli qualcosa di impossibile.
“Io, voglio una fidanzata” mi sorpresi pure io della mia sincerità. “Puoi darmela? Mi puoi dare veramente la fidanzata che io voglio? C’è l’ha? Me la dia…” forse stavo esagerando, ma la pressione della giornata stressante non mi stava aiutando.
“Non t’importa se è un fidanzato? Sai, le versioni femminili sono ancora in fase di produzione ma quelle maschili sono già pronte!” ok… forse dovevo allontanarmi lenta e silenziosamente da questo essere senza neuroni. Solo per non farlo sclerare gli segui il gioco.
“Si” mi diede un biglietto da visita o presentazione non capi molto tanto ero concentrato alla ricerca di una uscita che mi portasse via da questa gabbia di matti.
“Questo è il mio biglietto di presentazione, se hai tempo, visita la pagina web… certo mi dimenticavo…, questo è un secreto assicurati di non dire a nessuno su questo, se succede il contrario non sarai molto fortunato…” “Ciao, Haru- chan…”
Mentre guardavo il biglietto non mi accorsi che quel ragazzo se n’era andato, usci dal locale velocemente e lo cercai con lo sguardo ma non trovai nessuno.
“ Ma come sapeva che mi chiamavo Haru”
Arrivato a casa, mi sdraiai sul comodo divano in salotto, diedi una occhiata al biglietto.
“DEATH MOON. Nagisa? Anche lui ha un nome da ragazza” mi venne tutto in mente come in un flashback, come ero riuscito a ridicolizzarmi cosi? Poi dicendo in giro che volevo una fidanzata, cosa mi era venuto per la testa? Era stata proprio una giornata imbarazzante questa.
Dopo avermi preparato il mio prezioso sgombro e aver sistemato almeno un po’ casa pressi il biglietto, girandolo fra le mani, senza saper con certezza cosa farne. In realtà non credo a tutte quelle cose strane dette da quel strano ragazzo ma dare una sbirciatina non nuocerà a nessuno.
Così digitai l’indirizzo della compagnia sul mio computer.
“Negozio di amati…DEATH MOON…?”che roba è questa, non sarà mica che sono finito in quei siti d’incontri? Quello che mi mancava per finire la giornata.
Nella presentazione c’era scritto…
< Il nostro obbiettivo è creare un fidanzato/a  completo/a , per favore scriva le sue preferenze per il suo fidanzato/a perfetto/a, sia le capacità che il fisico, possiamo aiutarti a crearlo.>
Cosa? Ma è uno scherzo?

Sarà una compagnia dedicata al traffico di esseri umani? O sarà una specie di bambola gonfiabile? Ah… va bene adesso che sono già nella pagina d’inizio entrerò nel sito.
Appena schiaccia il pulsante di inizio mi apparse una scritta.
al momento solo un modello disponibile.
Adesso che ricordo quel tizio strano mi disse che c’erano solo i modelli maschili disponibili. Sarà vero? Premi il tasto su quel nome e apparse davanti ai miei occhi l’immagine di un ragazzo. Aveva la carnagione lievemente abbronzata, direi dorata ma non eccessivamente, occhi verdi sembravano due gemme che ti rapivano e ti trasmettevano serenità, capelli biondi cenere quasi castani chiari, lineamenti dolci ma mascolini senza ombra di imperfezione, le labbra formavano un sorriso molto dolce quasi innocente. Senza dubbio un bel ragazzo, guardando la sua immagine mi venne una nostalgia molto profonda, mi sembrava di averlo visto già da qualche altra parte ma non riuscivo a ricordare. Forse su qualche rivista, ma non credo. Poi io ero in cerca di una fidanzata ero entrato solo per curiosità, ora potevo anche uscire, ma c’era un sentimento che mi impediva di chiudere quella finestra, volevo vedere fino a dove arrivava questo scherzo ben elaborato.

Con due giorni gratis, posso restituirlo senza pagare niente, l’offerta non è male.
Guardai la casella dove potevo scrivere le mie preferenze personali. Addirittura posso scegliere quello che voglio! Ma allora facciamo per bene il ragazzo dei miei sogni, mi missi a ridere al pensiero certo potevo scegliere tante cose così mi diverti a mettere quello che una ragazza avrebbe messo, poi mise alcune cosette che mi avrebbero fatto comodo e poi una intera lista di quello che mi sarebbe piaciuto fare se avessi la ragazza tanto per giocarci un po’, al primo posto che sapesse cucire magnifici pietanze con lo sgombro come protagonista, che sapesse nuotare, che sia come una mogliettina perfetta e tutto il resto.
Scrissi quasi per più di tre ore specificando bene alcuni particolari. Scelsi anche quanto doveva essere affettuoso, romantico, geloso, divertente, protettivo, e tante altre opzioni.

Appena finito, mi addormentai velocemente. Ero stanchissimo.
Al mattino successivo la campanella mi sveglio, ero così stanco che non riuscivo ad aprire occhio, ma che me l’aveva detto di rimanere sveglio per scrivere delle sciocchezze?
Guardando l’orologio notai che erano le 6:35, che razza di persona disumana poteva suonare a quell’ora? Ancora molto assonato andai ad aprire la porta. Forse stavo ancora dormendo, il signore davanti a me era vestito tutto di nero e aveva una specie di caso ricoprendogli il volto.
“Siete voi il signore Haruka Nanase?” signore mi pareva un po’ eccessivo, non ero così vecchio. “Questo è il prodotto che lei ha ordinato dalla compagnia DEATH MOON” mi indicò il grandissimo scatolone grigio che aveva di fianco. “Per favore, metta la sua impronta digitale qua” mi mostrò un tablet dove dopo poggiai le mie impronte.
Altri uomini portarono la scatola dentro, dopo che essi si erano ritirati ed io rimassi solo con quel scatolone non seppi cosa farne.
Makoto 01…questa compagnia è molto efficiente , l’ho ordinato solo ieri ed oggi è già qui.
Vidi un bottone che lampeggiava e lo schiacciai, appena lo feci, lo scatolone si apri mostrando il ragazzo che avevo visto nella immagine ieri sera, era completamente nudo ed aveva gli occhi chiusi come se stesse dormendo. Come sembrava addormentato lo guardai in un inizio ma poi senza previo avviso mi cade addosso, tentai con tutte le mie forze di non mettermi a gridare come una femminuccia, ma il suo corpo era troppo pesante, tentai ancora e con più sforzo riuscì a spostarlo d’un fianco e mi ritirai velocemente, gattonai verso il divano e da li osservai lo sconosciuto che era sul mio pavimento privo di coscienza.
Mi avvicinai per tentare almeno di svegliarlo per mandarlo via, non volevo ancora guai.
“Ehi…ti puoi svegliare? Ehilà?” non si muoveva nemmeno, poteva respirare? Mi avvicinai al suo nasso e non riuscì a percepire niente. Il polso! Gli presi il polso ma questo non batteva, ed il suo corpo era molto freddo. È morto? Forse è un cadavere… adesso cosa faccio? Rin! Certo Rin può forse aiutarmi!
Quando stavo per uscire a chiamare Rin il telefono squillo.
“Pronto?” chi poteva chiamarmi giusto in questo momento?
“Haru- chan…?, sono Nagisa”
“Nagisa? Ah… quel Nagisa , ha chiamato al momento giusto!” giusto l’uomo che volevo sentire per dirgliene delle belle.
“Si, proprio io, Haru- chan, volevo domandarti se sei soddisfatto con il prodotto che la compagnia ti ha inviato?” ma fino a che punto voleva prendermi in giro questo?
“Ti azzardi a domandarmi se sono soddisfatto!?PERCHE MI AVETE INVIATO UN CADAVERE?!” volevo delle spiegazioni subito.
“Cadavere? Haru-chan, per favore, non scherzare, la nostra compagnia non ha cadaveri come prodotti” piagnucolo offeso quella specie di bambino del asilo in corpo ad un ragazzo.
“Pero questa persona non si muove!” mi stavo esasperando sempre di più, non volevo diventare complice di un atto criminale era ancora abbastanza giovane per passare i miei giorni in prigione, rinchiuso, senza abbastanza acqua come potevo vivere, ok forse stavo esagerando ma come potevo reagire se c’era un uomo morto in casa mia?.
“Non si muove? Haru per caso non lo hai accesso?”
 “Accenderlo? Come accenderlo?” Manco fosse un frigorifero o forse…
“Haru… cosa posso fare con te… vai a leggere il manuale d’istruzione che è dentro la scatola, ti chiamerò tra due giorni, Ciao” manuale? Stavo per chiederle cosa intendesse ma praticamente mi chiuse il telefono in faccia.
Dopo aver trovato il manuale cominciai a leggerlo. Impostazione lingue…, sicurezza, caratteristiche del prodotto…
“Accensione…” Nel manuale c’era scritto che per poterlo accendere doveva dare un bacio al prodotto.
Ancora un po’ incredulo mi avvicinai al ‘androide’ e lo bacia rapidamente, cosa importava tanto era solo un oggetto. Ma nel preciso momento in cui glielo diedi , lui apri gli occhi e l’anello che portava al dito cominciò a brillare.
L’androide si raddrizzò e con gli occhi cominciò a memorizzare tutte le mie caratteristiche.
Continuavo a guardarlo, stupito più che mai, non ci potevo credere.
“Sei vivo! Ti sei accesso”
“Piacere di conoscerti Haru-chan”
 
       
“Anche quando non ci sei, io mi giro a cercarti” Grey’s Anatomy.

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