The Mercenary Vampire

di Donatozilla
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Inizio ***
Capitolo 2: *** Iniziamo bene ***
Capitolo 3: *** Battaglia vicino ad un ristorante ***
Capitolo 4: *** Nuove conoscenze ***
Capitolo 5: *** Conoscersi un po' meglio ***
Capitolo 6: *** Chiamate e strano sentimento ***
Capitolo 7: *** Incubi ***
Capitolo 8: *** Nuova giornata ***
Capitolo 9: *** Rissa in bar ***
Capitolo 10: *** Rivelare i propri sentimenti ***
Capitolo 11: *** L'oggetto del cliente ***
Capitolo 12: *** Rivelazione! ***
Capitolo 13: *** La battaglia finale parte 1 ***
Capitolo 14: *** La battaglia finale parte 2 ***
Capitolo 15: *** La fine ***



Capitolo 1
*** Inizio ***


Alumad riposava tranquillamente sul letto. Roxy nel mentre stava cucinando il pranzo per lei e per suo padre. Sospirò. Suo padre non si prendeva mai una pausa dal suo lavoro di mercenario. Non aveva nemmeno il tempo di parlare con lei, di chiacchierare come farebbe un padre e una famiglia. Scosse la testa. Era meglio se non pensava a ciò. E ad un tratto... lo squillo di un telefono. Ciò fece svegliare Alumad i cui bulbi oculari uscirono letteralmente dalle orbite, per poi ritornare dentro. "CHI OSA DISTURBARE IL MIO SONNO?! STAVO SOGNANDO MAGICI UNICORNO CHE MI DINAVANO GRATIS DELLO ZUCCHERO FILATO!". Alumad prese il telefono rispose alla chiamate e urlò "CHI È?!" "Il signor Alumad?" Chiese un anziana voce al di là del telefono. "Sì sono io. E voi chi siete? Vi rendete conto che è domenica?!" "Scusi il disturbo ma volevo solo offrirle un lavoro che di sicuro non rifiuterà" "Un lavoro? Scusi ma no oggi è domenica e..." "Vi offriro' 10.000.000.000.000.000.000.000 di dollari". Alumad spalancò la bocca e i suoi occhi presero la forma del dollaro. "U-una somma così grande?! Ma accetto sicuramente! Che devo fare?!" "Molto semplice. Devi trovare una cosa per me. Ti manderò un oggetto che ti aiuterà a trovare ciò che voglio" "Aspetta... ma se possiedi un oggetto che ti permette di trovare ciò che tuoi vuoi perché non lo cerchi tu?" "Perché sono un vecchio decrepito e tu sei il protagonista" "Non hai tutti i torti. Quando arriverà questo oggetto?" "Proprio ora. E quando troverai ciò che voglio chiamami. Ti raggiungerò" e riattacco'. Subito dopo qualcuno suonò al campanello di casa, e Alumad si precipitò ad aprire. Si trovò davanti un postino con un grosso pacco. "Lei è il signor Alumad?" "Sì sono io! Date qua!". Prese il pacco è diede un calcio senza alcun motivo al postino, per poi rientrare in casa. "Che pacco ti hanno portato papà?" Chiese Roxy avvicinandosi al padre. "Oh lo scopriremo presto!" Rispose Alumad aprendo in fretta e furia il pacco. Ci trovò dentro uno strano macchinario con una piccola lampadina e uno schermo verde. "E questo cos'è?" Chiese Roxy. "Il macchinario per il lavoro che mi hanno affidato" "Lavoro?! Ma papà... volevo passare un po' di tempo assieme a te" disse Roxy. "Brutta storia" disse Alumad "Ma sì certo! Perché non vieni con me? Padre e figlia che lavorano insieme" concluse Alumad con gli occhi che brillavano dall'rccittazione. "Ma..." tentò di replicare Roxy. "Hai detto di sì? Bene allora! Partiamo subito!". Prese Roxy per il braccio e la trascinò fuori casa. I due entrarono in macchina, e Alumad attivo' il macchinario che comincio' a lampeggiare, indicando il luogo in cui si trovava la cosa che il nostro caro vampiro doveva trovare. Non era nemmeno lontano. Si trovava in una città viciva. "BENE! PARTIAMO ALL'AVVENTURAAAAA" urlò Alumad partendo a gran velocità mentre Roxy urlava dal terrore. Dieci secondi dopo... no facciamo otto e mezzo... Alumad andò a sbattere con la macchina contro un palazzo. Roxy uscì dall'auto priva fortunatamente di danni... beh Alumad era messo peggio. Aveva pezzi di vetro ficcato in testa, naturalmente Alumad si tolse senza problema i vetri dalla testa e si rigenero'. "Bene. Vediamo dove ci porta questo bel giocattolo" disse il vampiro cominciando ad incamminarsi osservando il marchingegno, mentre la figlia lo seguiva. Si fermarono dinnanzi a un ristorante e proprio lì il marchingegno smise di funzionare. "Dannazione! Deve essere stato a causa del colpo!" Disse Alumad "Oh beh dovremo aggiustarlo. Ma già che ci sia che dici se mangiamo qua?" Chiese Alumad alla figlia indicando il ristorante. "Non c'è problema" rispose Roxy. "Ma aspettami anche questo ristorante si chiama Freddy Fazbear Pizza! Un po' di originalità nei nomi dei ristoranti!" Disse Alumad facendo riferimento al ristorante a cui aveva lavorato tempo prima. "Beh meglio di niente". I due entrarono mentre Alumad urlò "LOCANDIERE! IL TUO TAVOLO MIGLIORE PREGO!". Roxy abbassò il capo imbarazzata mentre tutti spostarono lo sguardo verso Alumad completamente straniti. Quest'ultimo Allora notò che oltre ai classici humatronics orso, gallina, coniglietto e volpe stavano altri... tra cui anche un humatronics gatto. Angolo dell'autore: salve ragazzi! Ecco a voi la prima long dedicata ad Alumad! Vi posso dire che sarà un crossover con una storia del nostro caro Manuel... e dall'ultima parte forse lo avrete già capito con cosa è crossoverrato (?). Comunque sia. Dato che a me la scuola è finita ieri, vi posso dire con precisazione quando pubblicherò i cari capitoli. Farò come l'anno scorso come con The Amazing Lizard Hero 1 e 2 e il Virus. Pubblicherò un capitolo di questa storia la mattina e uno di Lizard Hero: Homecoming il pomeriggio. Dopo questo vi saluto!

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Capitolo 2
*** Iniziamo bene ***


Alumad avanzò verso un tavolo mentre era seguita dalla figlia, più rossa che mai. I due si sedettero e un humatronica con capelli biondi, vestiti gialli e un bavaglio con due scritto Lets Eat che chiese "Cosa vi porto signori?" "A me una pizza margherita" rispose Roxy mentre Alumad disse "Voglio una pizza margherita con tripla salsa piccante, trenta pacchi enormi di patatine fritte e per finire quattro piatti di pasta al pomodoro piccante" "Ehm... signore... è sicuro? Vedete che sono parecchie portate..." "Signora non si preoccupi... per me sono solo bazzecole" rispose Alumad completamente tranquillo. "Uh... come volete" disse l'humatronica per poi dirigersi nelle cucine. Ma il caro Alumad ignorava che per preparare così tante portate ci voleva parecchio... ma proprio PARECCHIO tempo... e così 30 minuti dopo... "EHI IO HO FAME!" urlò Alumad. Roxy si fece un facepalm e disse "Papà hai ordinato parecchie portate e quindi di conseguenza, ci vuole parecchio tempo" "NON IMPORTA! HO FAME!!!!!!" "Ecco qui signori" disse l'humatronica portando i cibi ordinati. "Grazie signira" disse Alumad. Prese le sue portate e le ingoio' tutte in un sol boccone lasciando basiti i presenti. "Ah... che buono" disse Alumad "Ah... aspetta... forse ho chiesto troppa salsa piccante..." disse per poi sparare dalla bocca un enorme fiammata "AHHHHHH DOV'È IL BAGNO, DOV'È?!" urlò. "Ehm... da quella parte'' disse l'humatronica gatto indicando il bagno degli uomini. Alumad allora cose più velocemente possibile verso il bagno, cominciando a bere enormi quantità d'acqua. ''Fiuu... ora sto bene" disse Alumad "E già che ci siamo vediamo se si può aggiustare questo coso" disse Alumad tirando fuori dai pantaloni il marchingegno che avrebbe rintracciato l'oggetto per cui Alumad era lì. Tirò fuori dai pantaloni alcune viti e martelli dicendo "Mettiamoci al lavoro!". Il rumore che il nostro eroe cominciò a fare fu terribile, e ciò attirò l'attenzione di alcuni ragazzi diciottenni vestiti come teppisti appena entrati in bagno. "EHI vecchio che stai facendo?" Chiese uno di loro. "Sto aggiustando una cosa ragazzo" "Fa vedere" disse uno dei ragazzi prendendo il macchinario. "EHI!" disse Alumad. "E questo cosa sarebbe?" chiese uno dei teppisti osservando ben bene il macchinario. "Ehi lasciatelo! È mio!" Disse Alumad. "Scordatevi vecchio! Magari vale qualche soldi!" "D'accordo. Non mi lasciate scelta" disse Alumad tirando fuori le katane. Delle urlare provenienti dal bagno degli uomini attirarono l'attenzione di Elias, Angelo della morte, che seccato disse "Non si può avere nemmeno un attimo di pace" pensò dirigendosi verso il bagno. Allora vide dei corpi di alcuni teppisti riversa a terra, immersi nel loro stesso sangue mentre Alumad rimetteva a posto le katane. "Signore ha fatto lei ciò?" Chiese Elias. "Sì io! Ma l'ho fatto per leggottima difesa ù_ù!" "Se be vada signore e farò finta che ciò non sia mai accaduro" disse Elias. "Cosa?! Ma perché?!" "Non accogliamo assassini nel ristorante" "Andiamo! Mi avevano derubato!" "Se ne vada" "No mai!" "Ultima possibilità" disse Elias tirando fuori la sua falce. Alumad la guardò dicendo "Ubaldo falce? Sul se..." ma non fini' la frase che Elias gli tagliò la testa. "Ti avevo avvertito" "Papà ci stai mettendo tro..." disse Roxy aprendo la porta del bagno vedendo poi il corpo del padre. Non rimase sconvolta ma solo seccata. "Lei è sua figlia?" Chiese Elias indicando il corpo di Alumad "Mi spiace ma ha ucciso queste persone. Lo avevo avvertito di andarsene" "Gli avete tagliato la testa?" ''Perché non si vede?" "No perché è impossibile uccidere mio padre" rispose semplicemente Roxy. Elias si volto e vide il corpo di Alumad rialzarsi, prendere la testa e riappiccicarla sul corpo. "Hai fatto un grosso errore coniglio" disse Alumad. Il suo pugno venne circondato da un energia blu e urlò "FALCON PUNCH!!!!!" Colpì Elias che andò a sbattere contro il muro. Questo crollò lanciando via Elias che si fermò solo grazie alle sue ali. "Oh ti assicuro che pagherai per ciò" disse Elias rivolto ad Alumad che tirando fuori le katane disse "Puoi ben dirlo!".

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Capitolo 3
*** Battaglia vicino ad un ristorante ***


I due avversari si guardarono ben bene. Elias dal colpo ricevuto capì che quello che aveva d’avanti non era un avversario normale e Alumad lo avevano capito già da quando lo aveva visto… perché aveva orecchie di coniglio e strane ali. Il primo che fece la sua mossa fu Alumad: si lanciò contro Elias con le katane sguainate, pronto ad infilzarlo ma l’angelo della morte non si fece trovare impreparato. Schivò con facilità il colpo per poi prendere Alumad per la cottola e lanciarlo in aria. Elias si alzò in volo e colpì con un calcio allo stomaco Alumad, lanciandolo verso un muro. Il colpo fu così forte che il muro crollò, e Alumad finì proprio nella sala da pranzo di quella casa. La famiglia che stava pranzando vedendo questo sconosciuto con le katane sfondare il muro lanciarono un urlo di terrore, credendo di avere a che fare con uno strambo ladro. Alumad si rialzò sputando un dente (che si rigenerò subito) e guardò la famigliola dicendo “Oh salve signori. Posso?” prese un panino con salsicce e mortadella e se lo mangiò dicendo “Squisito!”. Si rialzò e si lanciò all’attacco di Elias. Alumad mise la sua mano sinistra su una delle sue due katane pensando “Con il mio potere di cambiare la realtà posso rendere più potenti le mie katane, e dare così una lezione a quel coniglio volatile!”. La katana fu circondata da un aura dorata e Alumad sorridendo maligno si lanciò contro Elias. Quest’ultimo restò fermo lì dove si trovava, aspettandosi un semplice colpo con la katana che non gli avrebbe fatto nulla… ma invece… Alumad colpì Elias al braccio ferendolo leggermente. Elias balzò all’indietro guardandosi la ferita con sorpresa: non era mai stato ferito… non da una semplice katana. Come era possibile? “Sorpreso eh coniglio?” chiese Alumad “E non hai ancora visto nulla!”. Alumad mise a posto le sue katane, per poi prendere le sue mitragliatrici. Circondò anche esse da un aura dorato e cominciò a sparare numerosi proiettili contro Elias. Quest’ultimo si nascose dietro un auto pensando “Questi qui… non è normale. È riuscito a ferirmi con una dannata katana!” “Ehi esci fuori!” urlò Alumad “Non dirmi che ti sei già arreso?!” “Io arrendermi? Mai!” disse Elias volando a gran velocità contro Alumad. “Forse con il mio tocco mortale” pensò Elias “Posso eliminare questo scocciatore una volta per tutte!”. Toccò Alumad sulla spalla e atterrò a terra. “Cosa? Tutto qui? Mi hai solo toccato” “Oh tu non hai visto ancora nulla” rispose secco Elias. Allora… Alumad cominciò man mano a deteriorarsi finchè ciò che rimase di lui non fu nient’altro che lo scheletro, che crollò al suolo. “Game Over” sussurrò Elias. Si voltò e fece per andarsene ma… “Ehi figo questo tuo potere. Come si chiama?”. Elias si voltò e vide Alumad, con la carne riformatasi e con ancora i vestiti addosso. Ciò lasciò basito l’angelo della morte che disse “Ma come…” “Ti ho dato pure una dimostrazione prima, quando mi hai tagliato la testa! Io posso rigenerarmi anche dalla cenere, in pratica… non posso morire!”. Elias notò che l’ultima parte detta dall’avversario non era stata pronunciata con felicità ma con… tristezza? Chiunque sarebbe stato felice dell’immortalità, perché lui no? Scosse la testa dicendo “Oh beh se non posso ucciderti… posso mandarti via a calci nel sedere!” “Provaci amico!” rispose a tono Alumad. I due si lanciarono l’uno contro l’altro e si colpirono entrambi al volto. I colpi furono così potenti che entrambi furono lanciati via, Alumad andò a sbattere contro un auto ma Elias si fermò volando. Fissò Alumad che nel mentre si era staccato dall’auto. “Dimmi una cosa okay?” chiese Alumad “Sei un humatronico o cosa?” “Perché lo chiedi?” “Così” “Sono un angelo della morte” “Bene. Sai non ho mai bevuto sangue di un angelo prima d’ora” rispose Alumad mostrando così i suoi canini affilati. “Così sei un vampiro?” chiese Elias. “Una specie. Lunga storia” rispose Alumad. Si lanciò contro Elias pronto a mordergli il collo ma l’angelo non si fece trovare impreparato. Con un possente pugno colpì Alumad facendogli peredere qualche dente che si rigenerò. Alumad andò a sbattere a terra con un possente tonfo, e Elias si lanciò contro di lui. Alumad con entrambi i piedi colpì Elias aòllo stomaco allontanandolo poi i due si fissarono. Fecero per attaccarsi nuovamente ma… Rocy prese Alumad per l’orecchie e lo stesso destino accadde ad Elias, solo che a prendergli l’orecchio fu una ragazza dai capelli scuri. “Papà si può sapere che stai facendo?!” “Ma figliola ha cominciato lui!” indicò Elias. “Elias quante volte ti ho detto di non attaccare i clienti che ti stanno antipatici?!” urlò la ragazza. “S-scusa Ashes ma… lui non è nemmeno un normale cliente!”. Roxy e Ashes si guardarono. “Credo che vi dobbiamo dare parecchie spiegazioni per scusarci per il disagio” disse Roxy.

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Capitolo 4
*** Nuove conoscenze ***


Alumad e Roxy si trovavano nella sala da pranzo insieme a Elias, Ashes e gli humatronici. Quest'ultimi vedendo il disastro che avevano combinato Alumad ed Elias hanno preferito farli andare via con la scusa che 'chiudevano molto presto'. Per Roxy era meglio rivelare chi erano è quali erano le loro intenzioni... ma sui padre non era di certo d'accordo a rivelare la sua missione. Quindi Roxy l'ha dovuto convincere con una piccola minaccia. Prima... "NO! NON rivelero' mai la mia missione!" "Papà dobbiamo farlo per farci almeno perdonare" "NO!" "E va bene... vuoi rimanere a digiuno per una settimana?" "Cosa?! No! Tutto ma rimanere a digiuno no!". Ora... Così Alumad se ne stava seduto su una sedia con il broncio maledicendo la sua passione per il cibo. "Aaaallora" disse Roxy "Uh... credo sia ora che ci presentiamo. Io sono Roxy e lui è mio padre Alumad" indicò il padre che alzò la mano destra in aria dicendo "Pace". "Piacere" rispose Ashes "Io sono Ashes. Il dolce angelo della morte che avete conosciuto è mio marito Elias, lui è mio fratello Asriel, mia sorella Ellen e Andrew" indicò un ragazzo con corna di capra e una ragazza tale e quale ad Ashes e un ragazzo dai capelli viola. Poi indicò gli humatronici e fece per dire i loro nomi ma fu interrotta da Alumad "Aspetta aspetta! Loro invece sono: Freddy, Bonnie, Chica e Foxy?" "Come fai a sapere i loro nomi?!" Chiese Ashes sorpresa. "Ho già lavorato in un posto simile. Un postaccio. Però... non so chi siano loro" indicò degli humatronici simili ai primi quattro ma con guance rosse, un humatronici coniglio dorato e due gatto (uno maschio e una femmina). "Oh. Loro sono le versioni Toy di Freddy, Bonnie, Chica e Foxy. Poi c'è Cristian marito di Ellen e fratello di Cristian e infine Sam e Samantha. Però aspettate... dov'è Puppet?" "Ehm" disse Sam "Stava riposando" "Oh insomma. Cos'è questo chiasso?" Chiese un humatronica marionetta entrando nella stanza "Stavo riposando e poi ho sentito un baccano infernale" "Oh ehm" disse Sam "Scusa Puppet ma... abbiamo conosciuto loro" indicò Roxy e Alumad. Quest'ultimo nel mentre era andato in tilt. Dopo aver visto entrare Puppet in quella stanza era completamente andato. Si era fatto tutto rosso e del fumo cominciò ad uscire dalle sue orecchie. Che stava accadendo? "Piacere" disse Puppet avvicinandosi ai due sorridendo "Io sono Puppet" "P-p-piacere nostro" disse Alumad "I-i-io sono A-A-Alumad. Alu p-per gli amici" "Io sono Roxy" "Bene ora che ci siamo presentati" disse Elias "Potete dirci cosa siete e perché siete qui? Ho visto bene, Alumad, che sei un vampiro ma non uno semplice" "Oh beh" disse Roxy mentre Alumad si incupiva "Diciamo... che siamo Ebrei a cui sono stati fatti degli esperimenti" "EH?!?!". Roxy cominciò a raccontare la storia sua e di suo padre. Di come furono portati ad Auschwitz insieme alla madre, di come furono torturati insieme al resto degli Ebrei, degli esperimenti subiti, della loro trasformazione e della morte della madre. "Ecco. Questa... è la nostra storia" finì Roxy mentre il silenzio calava sulla sala. "Beh per il motivo per cui siamo qui" disse Alumad "Io sono un mercenario. E sono stato incaricato da un mio cliente di ritrovare un particolare oggetto a me ignoto. Mi è stato mandato questo macchinario" mostrò il macchinario "Che mi permetterà di trovarlo" "Perché il tuo cliente non l'ha cercato da solo?" Chiese Asriel. "Mi ha detto che è troppo vecchio. Quindi mi ha ingaggiato. Purtroppo il macchinario si è rotto quando siamo arrivati qui. Ma la traccia ci ha portato in questa città e quindi si trova qui da qualche parte. Ma per trovare l'oggetto ho bisogno assolutamente di ripararlo". I presenti si guardarono. Forse dovevano aiutarli. In fondo non sembravano avere cattive intenzioni. "D'accordo" sorrise Puppet "Vi aiuteremo e se volete, potrete stare qui".

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Capitolo 5
*** Conoscersi un po' meglio ***


Alumad stava osservando il marchingegno, con accanto a sé alcune viti e martelli. Forse ci sarebbe voluto più tempo del previsto per riaggiustarlo. E forse questo al cliente, non sarebbe per niente piaciuto. Decise di alzarsi e farsi una passeggiata per il ristorante. Chissà forse avrebbe trovato qualcosa di interessante. Camminò per i vari corridoio osservando intorno. Gli humatronici parlavano tra di loro e scherzavo. Si comportavano proprio come una famiglia... una famiglia molto, ma mooooooooolto allargata. "4hi Ashes" disse Alumad avvicinandosi alla ragazza "Uh? Sì Alumad?" "Sai quando hai detto che Asriel è tuo fratello mi sono fatto una domanda" "Che tipo di domanda" "Okay ma se tuo fratello ha le corna di capra... come mai tu ed Ellen non le avete?". Ashes fece per oarlsre ma si bloccò dicendo "Uh... sinceramente... non lo so" "E poi tuo fratello non ricorda un personaggio di un videogioco?" "Ora che me lo fai notare" disse Ashes "Assomiglia a qualcuno ma non capisco a chi...". Dopo questa discussione Alumad continuò la sua camminata chiedendosi "Eppure l'ho già visto da qualche parte Asriel ma non ricordo dove...". Mentre camminava Alumad vide Elias impegnato a bere una bottiglia di vino e gli disse "Ehi Elias! Tutto bene?". L'angelo guardò Alumad dicendo "Tutto bene..." "Uh vedo che ti piace bere il vino come al sottoscritto eh?" "Già. E Ashes non approvo" "Uh? Come mai?" "E che ne so! Forse perché mi ubriaco un pochino, ma non vedo dove ci stia il male" "Ahhhh le donne... chi le capisce" disse Alumad. "Comunque sia ti volevo chiedere scusa per stamattina. Sai... nervosi per il lavoro" "Non dirlo a me" "Anche tu fa il mercenario?" "Sì... e comunque scuse accettate" "SÌ! ABBRACCIO DELL'AMICIZIA!!!" disse Alumad sul punto di buttarsi su Elias. "MA FAI SUL SERIO?!" "Nah ti stavo prendendo in giro" rispose Alumad "Comunque non per farmi gli affari tuoi ma come vi siete conosciuti tu e Ashes?" "È una storia lunga" "Dai per favore. Sono curioso" "Va bene... allora tutto iniziò...". Venti minuti dopo... "E questa è la storia di come ho conosciuto Ashes" finì Elias. "Quindi... vi siete conosciuti perché tu volevi prendere le anime di Sam, Cristian e Andrew perché non erano morti e perché Ashes all'inizio voleva uccidervi tutti ma poi ha cambiato idea perché ha poi scoperto che Ellen era sua sorella? E nel mentre c'è stato pure il casino delle versioni deformate da Chernobyl degli humatronics e del fantasma del fratello gemello di Sam?" "Sì proprio cosi" "Cavoli! E alla fine di tutto ciò è apparso Asriel?" "Esatto. E diciamo che il nostro primo incontro non è stato tra i migliori" "Fammi indovinate: ha tentato di ammazzare te e Cristian" "Ma come sei perspicace" "Comunque sia... che dici se io e te non ci sfociano in una gara di bevute? Scommetto che tu saresti il primo ad addormentarti a causa della sbronza!" "Osi sfidarmi? Okay allora! Facciamolo!". Poco dopo i due erano completamente sbronza. "E il tuo autore... ick" disse Alumad bevendo "Non farà mai una long su di te... ick... mai!" "Io non mi farò mai battere... ick... da uno... ick... come te... ick" e i due caddero a terra svenuti

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Capitolo 6
*** Chiamate e strano sentimento ***


"Papà" "Zzzzzz" "Papà!" "Ancora cinque minuti..." "PAPÀ!" urlò Roxy cominciando a prendere a schiaffi il padre tentando di svegliarlo. Alumad si svegliò di colpi dicendo "COME COSA CHI?!" "Finalmemte" disse Roxy. "Uh... da quanto sto dormendo?" "Cinque ore. Ora è notte papà" "Oh. E dove Elias?" "È stato svegliato da Ashes, che lo ha trascinato via urlandogli di non provare più a bere un goccio di vino" "Ma perché?! Il vino è ottimo!" "Se lo dici tu" sospirò Roxy andandosebe. Alumad si rimise in piedi e uscì dalla stanza, quando il suo telefono squillo'. Rispose dicendo "Pronto?" "Alumad?" Era il suo cliente "Sì signore sono io" "Come sta procedendo la tua ricerca?" "Diciamo maluccio. Il marchingegno che mi avete mandato si è rotto quindi ci metterò un po' a riaggiustarlo a trovare ciò che voi vilete" "Tempo? NON C'È QUASI PIÙ TEMPO!!!!" "SI CALMI! PERCHÉ NON C'È PIÙ TEMPO?!" "SONO VECCHIO IDIOMA! RISCHIO DI MORIRE DA UN MOMENTO ALL'ALTRO! QUINDI SBRIGATI CHIARO?!" E riattacco'. ''Che caratterino" disse Alumad rimettendo a posti il proprio telefono. Cominciò ad incamminarsi per il ristorante osservando le varie stanza. Ognuno faceva cose diverse: chi parlava, chi scherzava o altro. Si sporse versi una stanza e vide i due humatronici gatto Sam e Samantha parlare tra di loro tenendosi per mano. "Oh loro due devono stare insieme" pensò "Ahhhhhh che bello l'amore" disse tra se e se andando senese. Aveva conosciuto l'amore una volta. Aveva conosciuto sua moglie e l'aveva amata con tutto se stesso. Finché non arrivò quel giorno che la portò via da lui. Era così concentrato che non si accorse che stava andando a sbattere contro qualcuno. E infatti i due sbatterono l'uno contro l'altro è caddero a terra. "Ahi!" Disse Alumad "Accidenti! Vuoi stare più atten...". Si interruppe quando vide dinnanzi a se... Puppet. Si massaggio' la testa e quando vede Alumad disse "Oh scusa Alumad. Non... non ti avevo visto". Si alzò e porse la mano ad Alumad che nel mentre era rimasto imbambolato con la faccia completamente rossa. Prese la mano di Puppet facendosi aiutare dicendo "T-tranquilla n-non è n-n-niente sono io stato io! Oh guarda che strano! M-mi sta squillando il telefono!" "Ma non ti sta squillando" diseducativo Puppet. "Invece sì! Non senti? DRIN DRIN DRIN DRIN DRIN!!!" disse Alumad correndo via. Si nascose dietro un mobile di una stanza respirando molto pesantemente, riprendendo pian piano. "Uh Alumad?". Si voltò e vide Sam e Samantha che lo guardavano in modo straniero. Senza volerlo era entrato nella stanza in cui si trovava loro. "Cosa c'è che non va?" Chiese Samantha. "Uh... forse sembrerà una follia ma... io credo... credo di essermi innamorato".

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Capitolo 7
*** Incubi ***


"Innamorato?" Chiese Sam con tono curioso "E di chi esattamente". Solo allora Alumad capi' di non avere la risposta pronta. Che fare? Inventarsi un nome come Mutandona Smutandata? Nah avrebbe già capito che stava mentendo. Quindi era meglio inventarsi una scusa migliore. "Ehi guardate là un dinosauro!!!" Disse Alumad indicando dietro Sam e Samantha. "Sai che non ci inganni vero?" Disse Samantha. "Ci ho provato" "Dai puoi dircelo" disse Sam. "Sigh. E va bene... io sono innamorato di... di... di..." "Di chi?" "........." "Ehi?" "Puppet" "CHEEEEE?!" dissero in coro Sam e Samantha. "Shhhhhhhh non urlate!" Disse Alumad "Non dovrete dirlo a nessuno! A nes-su-no! Okay?!" Disse Alumad rosso in volto. Sam e Samantha si guardarono poi il ragazzo gatto disse "Ma certo Alu! Tranquillo non le diremo nulla" "Oh grazie... grazie davvero!" Disse Alumad per poi uscire dalla stanza. Notò l'orario: le 23:56. Ed era già stanco. Vide Roxy r avvicinandosi a lei disse "Roxy... yawn... che dici se.... andiamo a dormire?" "Oh beh anche io sono stanca... però non vorrei disturbare gli humatronici... sai... gli hai quasi distrutto il ristorante" "Scusa se cercavo di difendermi eh" disse Alumad. "Oh non c'è problema" disse Puppet dietro Alumad che sentendo la sua voce balzò sul lampadario rosso in faccia. "C-come hai fatto a sentirci?" Disse Alumad. "Passavo di qui e vi ho sentiti. E non c'è problema se volete dormire qui. Seguitemi" "Papà scendi" disse Roxy e Alumad obbedi' anche se ancora rosso in faccia. I due seguirono Puppet che li portò in una stanza con due letti e Roxy curiosa chiese "Che ci fa una stanza con due letti in un ristorante?" "Oh non lo so. Lo scorso proprietari a voluto questa stanza ma ne ignoro il motivo" rispose Puppet per poi far entrare i due. "Se avete bisogno di qualcosa chiamate" disse Puppet per poi chiudere la porta e andarsene. Alumad si mise sul suo letto e Roxy fece lo stesso. La ragazza guardò il padre e gli chiese "Papà. Dimmi una cosa" "Sì?" "Perché hai reagito in questo modo vedendo Puppet? Puoi dirmelo" "Ecco... io..." "Ebbene?" ".... oh guarda è mezzanotte! Buonanotte!" Disse Alumad addormentandosi e lasciando Roxy con un palmo di naso. La ragazza sospirò e si addormentò. Il sonno di Alumad era turbato. Da incubi. Oh beh non era la prima volta che aveva incubi, ma stavolta... stavolta era completamente diverso. Si trovava in uno spazio buio e lui era illuminato da un cono di luce. Si guardò intorno. "Ehi? C'è qualcuno?" Chiese Alumad. La luce si accese e Alumad vide dove si trovava: Auschwitz. Roxy si trovava a qualche metro lontano da lui. "Ciao papà" disse Roxy. No. Non Roxy. Non era lei. Il suo volto era orribile. Aveva un enorme sorriso con denti affilati e gli occhi erano rosso sangue. "R-Roxy..." sussurrò Alumad. "Sai ho capito cosa mi nascondi" disse Roxy avvicinandosi "Ti sei innamorato di Puppet eh? Patetico". Alumad sbarro' gli occhi. Perché diceva così? "Come pensi possa ricambiare il tuo amore? Lei non ti amerà mai e sai perché? Perché tu sei un mostro! Hai portato solo sofferenza nella vita di molte persone... compresa la mia! Pensi che con Puppet sarà diverso? AHAHAHAHAHAHAHAH sei proprio patetico!" "No.. " disse Alumad induetrehgiando. "Sì invece! Quante persone sono morte a causa tua?" Disse Roxy continuando ad avvicinarsi "Quante persone sono morte per mano tua?!" "N-no...." disse Alumad cadendo poi a terra. "Sì!" Rispose Roxy facendosi sempre più vicino "Se Puppet ricambiera' il tuo amore sai che accadrà?" il sorriso si fece ancora più largo "MORIRÀ COME SONO MORTI TUTTI!!!!!" "NOOOO!" urlò Alumad. Si svegliò. Si guardò intorno terrorizzato. Vide ka luce del sole entrare dalla finestra. Era giorno. Guardò il letto di Roxy e vide che rappresenta vuoto. Si era alzato. Sospirò e si alzò anche lui.

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Capitolo 8
*** Nuova giornata ***


Alumad uscì dalla stanza. Stranamente non c'era nessun bambino. Si sarebbe aspettato una valanga di bambini per i corridoi. "Buongiorno" disse Chica passando davanti ad Alumad. "Uh. Per curiosità potrei sapere dove sono i bambini?" Chiese il vampiro. "Oh. Oggi il ristorante è chiuso. Almeno avrai la possibilità di aggiustare quell'aggeggio" rispose l'humatronixa per poi andarsene. Alumad sospirò per poi dirigersi verso la sala festa. Lì trovo Bonnie ad accordare la chitarra, Foxy a fare un riposino e Toyota Chica a parlare fin Andrew. Chissà che stavano facendo gli altri? Si sedette si una sedia e mise il congegno sul tavolo per osservarlo meglio. "Okay piccolo bastardo, vediamo come possiamo aggiustarti" sussurrò Alumad. Prese dal nulla (come al suo solito) due martelli, dei chiodi e delle cacciaviti. Si rimise a osservare il marchingegno. Forse si era rotto qualche cavo, e per questo non funzionava. Lo aprì e vide dentro tre cavi. Uno rosso, uno blu e l'altro verde con qualche rotella arruginita. I cavi erano apposto... quindi doveva semplicemente sostituire delle rotelle e il gioco era fatto. "Buongiorno papà" disse Roxy dietro Alumad, che si voltò spaventato. Vedendo la figlia si ricordò dell'incubo fatto quella notte. Sua figlia... con quello terribile sguardo che era riuscito a congelargli il sangue nelle vene. "Tutto bene?" Chiese Roxy al padre. "Tutto... bene. Tutto bene" rispose Alumad sorridendo in modo forzato. Roxy fissò il padre dicendo "Lo so, sai?" "Di... cosa parli?" "Non mentirmi. Me lo ha detto Sam. Tu sei innamorato di Puppet". Alumad sbarro' gli occhi e sporgendosi vide Sam che con sguardi imbarazzato e con un sorriso nervoso sembrò dire 'Mi scusi'. Alumad guardò poi la figlia aspettandosi una qualche reazione. Si sarebbe arrabbiata? Si sarebbe messa a piangere? Ma non successe nulla di tutto ciò. Roxy abbracciò il padre dicendo "Oh papà! Sono così fiera di te!". Alumad sorpreso da questa reazione non seppe cosa fare. Ricambio' l'abbraccio dicendo "Non... non sei arrabbiata?" "Io? Arrabbiata?" Disse Roxy staccandosi dal padre "Al contrario! Sono felice! Dopo ben 73 anni hai ritrovato finalmente l'amore! Sono sicura che pure mamma sarebbe fiera! Secondo me avrebbe voluto che ti rifacessi una vita con una donna da amare". Alumad non seppe cosa dire. Davvero sua figlia accettava ciò? "Quando glielo vuoi dire a Puppet?" Chiese Roxy. "Ehhh?! C-cosa?! N-non sono pronto! E se lei non mi accettasse?! E se lei mi rimesse in faccia?! E..." "Ma non finì di parlare che Roxy gli diede uno schiaffo dicendo "Papà! Hai vissuto per 102 anni, sei sopravvissuto alla morte miliardi di volte... anche grazie al tuo fattore rigenerante... e hai paura di rivelare il tuo amore a Puppet? Hai affrontato missioni impossibili! Tu puoi farcela!". Alumad abbassò lo sguardo. Forse... aveva ragione. Scosse la testa e disse "Cribbio non mi sono mai sentiti così confuso in vita mia...". Ad un tratto il telefono di Alumad squillo' e lui disse "Scusate devo andare". Prese il telefono è uscendo dalla sala rispose "Pronto?" "Alumad? Sono il tuo cliente" "Oh salve signore" "Come va la ricerca?" "Non ho ancora aggiustato il macchinario... mi dia ancora un poi di tempo e..." "Te l'ho detto la scorsa volta: NON HO TEMPO! POTREI MORIRE DA UN MOMENTO ALL'ALTRO! QUINDI SBRIGATI! O DI QUEI SOLDI NON NE VEDRAI TRACCIA!" E chiuse il telefono. Alumad rimise il telefono a posto dicendo "Questi vecchi..." vide Elias e si avvicinò a lui dicendo "Ciao Elias" "Oh ciao Alumad" "Ho sentito che tua moglie non vuole che tu beva il vino" "Già. Non capisco dove sia il male. Però... che dici di bere un po' di vino di nascosto?" "Di nascosto?" "Sì! C'è un bar in cui si beve solo vino qui vicino! Che dici di andarci?" "Uhn... d'accordo. Tanto chi lo scoprirà?". Poco dopo i due si trovava a bere vino in quel bar, occupato solamente da energumeni muscolosi e tatuati. "Ahhhhh questa sì che è vita" disse Alumad bevendo l'ennesima bottiglia di vino. "Puoi dirlo" rispose Elias bevendo anche lui. "Ehi guardate qua?" Disse un uomo con una grossa barba insieme ad altri energumeni "Abbiamo un uomo così pallidi che pare un fantasma e un uomo con finte orecchie da coniglio". Alumad e Elias si voltarono guardando storto l'uomo. "Eheh cosa avete da guardare?" Rise l'uomo "Siete spaventati per ca...". Non finì di parlare perché Alumad gli sparò in testa mentre Elias lo tagliò a metà con la falce. Gli altri uomini guardarono terrorizzati i il corpo, poi guardarono furioso il vampiro e l'angelo della morte. "Che dici Elias? Riss?" "Rissa" rispose Elias.

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Capitolo 9
*** Rissa in bar ***


Un dei teppisti sfondo' la finestra del bar. Perché? Perché Elias lo aveva alzato in aria e lanciato fuori. "BANG BANG BANG BANG BANG BANG!!!!" urlò Alumad mentre scaricava le sue pallottole su quelli che tentavano di salvarli addosso. Elisa nel mentre, tagliava a metà i suoi assalitori con la propria falce, sporcano così i muri del loro sangue. ''IL MIO LOCALE!!!" urlò il proprietario del bar "SE MI ROMPETE QUALCOSA ME LA PAGHERETE!!!" "Vecchio se non lo hai notato" disse Elias "Hanno iniziato loro" indicò i teppisti. "È quello che ti avevo detto la prima volta che ci siamo incontrati" disse Alumad ricordando quando lui e Elias si erano affrontati "Ma tu mi volevi lo stesso cacciare!" "Dobbiamo per forza parlare di ciò?" Rispose l'angelo della morte schiacciando sotto il suo piede la testa di un avversario. Alumad continuò a sparare contro gli avversari finché i suoi caricatori non finirono. "Dannazione! Oh beh passiamo alle karate!" Disse Alumad lanciando in testa ad alcuni teppisti le sue pistole scaricare, per poi tirare fuori le sue karate. Si lanciò all'attacco e tagliò la testa a uno di loro, trapasso' il petto ad un altro e ad un altro ancora tagliò le gambe. Elias nel mentre aveva tagliato a metà un altro avversario dicendo "Io sono arrivato a 17! E tu?" "Li stai contando?" "Sì è da te mi sarei aspettato lo stesso!" Rispose Elias trapassando il petto di un avversario con la propria falce per poi tagliarlo a metà in verticale. Prese poi in altro per il collo e si alzò in volo, sfondando il tetto. "AHHHHHHHH HO PAURA DELL'ALTEZZA FAMMI SCENDEREEEEEEEEEE!!!!" urlò il teppista vedendo con orrore che la distanza tra lui e il terreno aumentava. "Come desideri" disse Elias lasciandolo andare. "AHHHHHHHHHH" urlò il criminale precipitando ma le sue urla si fermarono con un sonoro *SPLAT*. Nel mentre Alumad era circondato dai corpo dei suoi avversari, e i pochi rimasti rimaneva fermi sul posto, senza sapere che fare. Elias rientrò nel locale dicendo "Allora sciocchi? Volete ancora sfidarci?" "Ehh... sì" risposero in coro i teppisti. "Ma... allora siete ritardati" disse Alumad. "Sì esatto" dissero i teppisti con facce idiote, per poi attacco i due. Inutile dire che neanche li colpirono dato che furono fatti a pezzi, senza alcun tipo di problema. Alcun però riusciranno a schivare i colpi dei due, gettandosi al suolo. "MA VOI CHI DIAVOLO SIETE?!" urlò uno di loro. "Io sono la morte" disse Elias. "Io il protagonista" disse fieramente Alumad. "Il protagonista?" Chiese Elias inarcando un sopracciglio. Alumad comprendendo di aver rotto per l'ennesima, dannatissima volta la quarta parete disse "Ehm... niente niente, sarà forse a causa del vino che ho detto ciò" ".... oooookay" disse Elias per poi colpire un teppista dietro di sé che stava tentando di colpirlo alle spalle. Alumad trapasso le teste due due teppisti con le sue katane, e Elias trapasso il petto di un altro con la sua mano sinistra. Era finita. I corpi dei teppisti si trovavano per tutto il bar, e il sangue bagnata le pareti. "Abbiamo finito" disse Elias uscendo insieme ad Alumad. "EHI! E CHI MI AIUTA A PULIRE?!" "Cazzi tuoi" disse Alumad. Quando i due uscirono Elias disse "Sai mi è stata riferita una cosa" "Che cosa?" "Che hai una cotta per Puppet" un ghigno si formò sul volto di Elias e Alumad arrossì dicendo "C-chi te l'ha detto?!" "Tua figlia" "Dannazione a lei!" Disse Alumad. "Sai secondo me dovresti farti avanti" "Ma come?! Come posso dirle ciò che provo?!" "Parlate solo tu e lei. Da soli. Senza che qualcuno rovini il momento" "Hai fatto la stessa cosa con Ashes?" "Più o meno... più o meno".

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Capitolo 10
*** Rivelare i propri sentimenti ***


Alumad e Elias rientrarono nel ristorante. Elias guardò Alumad dicendo "Io te l'ho detto. Se non lo farai ora te ne pentirai per tutta la vita" e dopo aver detto ciò se ne andò, mentre Alumad rimase in silenzio dinnanzi l'entrata. Roxy si avvicinò sghignazzando al padre dicendo "Allora papà... Elias sa del tuo segreto?" "Non fare tanto l'ironica, so che glielo hai detto tu" sospirò Alumad. "Scusa papà ma... tu devi rivelare i tuoi sentimenti a Puppet" "Sarai la centesima che me lo dice" disse Alumad "Ma io non sono sicuro. Ho vissuto per 102 anni affrontando ogni genere di minaccia, e ora ho paura di rivelare i miei sentimenti... patetico vero?" "No non è patetico papà. È normale" disse Roxy abbracciando il padre "Però è meglio se ti fai avanti. Un consiglio da figlia a padre". Dopo aver detto ciò la ragazza se ne andò, seguita poi dal padre. Quella sera tutti stavano seduti vicino a un grosso tavolo a cenare. Tutti ridevano e scherzavano, tranne Alumad che rimaneva in silenzio a mangiare la sua pizza. Nel mentre lanciava occhiate a Puppet che divideva Sam e Samantha quando erano sul punto di baciarsi. "Buffo" pensò Alumad sorridendo "Sembra una madre iperprotettiva". Dopo la cena ognuno si alzò e Alumad sospirò pensando "Okay... devo farlo. Oppure come hanno detto Roxy e Elias... ma ne pentiro'". Si alzò e si avvicinò a Puppet dicendo "Ehm... ehi Puppet?" "Sì Alumad?" risorse la marionetta voltandosi verso Alumad. "Ecco... ti dovrei dire una cosa..." "Dimmi pure" disse Puppet sorridendo. "Ehm... non qui" disse Alumad per poi indicare la camere in cui stavano lui e Roxy "Ma in privato" "Oh, d'accordo" rispose Puppet per poi dirigersi insieme ad Alumad verso la camera. I presenti si guardarono. Inutile dire che avevano capito tutti cosa Alumad volesse dire a Puppet. Alumad chiuse la porta. "Allora cosa vuoi dirmi?" Chiese Puppet sorridendo. Alumad si gratto' la testa, completamente imbarazzato. E adesso? Che doveva fare? Alumad sospirò per poi dire "Ecco... Puppet... tu... non ti sei mai innamorata di qualcuno?". La domanda prese alla sprovvista Puppet che arrossì. (Aspetta un secondo. Ma gli humatronici con quale criterio arrossiscono? Oh beh non facciamoci domanda è continuiamo la natrazione). "I-innamorata?" Chiese Puppet. "Beh... sì proprio così". Tra i due calò un silenzio imbarazzante. "P-perche' questa domanda?" Chiede Puppet ancora rossa in viso. "Oh beh perché... io... mi sono innamorato" "Oh... e... e di chi?" "Beh... ecco..." disse Alumad. Diamine. Non riusciva a parlare. Non riusciva a dire ciò che provava per lei! Forse doveva dire che si era innamorato di una certa Mutanda Smutandata e così salvarsi dall'umiliazione? No certo che no, sarebbe stato addirittura peggio! Quindi prese un profondo sospirò e si fece avanti... per poi baciare Puppet. Lei sbarro' gli occhi e Alumad si allontanò dicendo "Di te. Mi sono innamorato di te Puppet". Quest'ultima era arrossita ancor di più e la stessa cosa era successa ad Alumad, che da pallido era passato al rosso acceso. "Forse... mi odierai per ciò... e lo capisco. Ma...". Non fini' di parlare perché proprio Puppet lo zitti' baciandolo. Puppet si staccò da Alumad dicendo "Anche io ti amo... Alu" e ritornare a baciarsi. E Alumad allora capì. Dopo anni capì cosa si provava ad avere l'amore ricambiato. I due piccioncini però erano ignari di essere osservati dai loro amici. "Finalmente!" Sussurrò Elias. "A chi lo dici" rispose Roxy.

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Capitolo 11
*** L'oggetto del cliente ***


~~Alumad riaprì pian piano le palpebre. Guardò accanto a se e la vide: Puppet. Dormiva abbracciato a lui con un sorriso sul volto. Poi si ricordò della notte precedente: aveva rivelato i propri sentimenti a Puppet e aveva scoperto con gioia che l’amore era anche ricambiato. Non poteva crederci ma era successo. “Yawn…” sbadigliò Puppet svegliandosi “Buongiorno Alu” “Giorno Puppet” sorrise Alu “Dormito bene?” “Più che bene” rispose la marionetta stringendosi ad Alumad per poi essere ricambiata. Dopodiché i due si alzarono dal letto e uscirono dalla camera tenendosi mano nella mano. Si diressero verso la sala delle feste. Lì si trovavano tutti ad attenderli. “Ehm…” disse Puppet imbarazzata da quel silenzio “Che dire? Io ed Alu… ci… ci siamo messi insieme” “Io direi finalmente” disse Asriel. “Finalmente?” chiese Alumad. “Oh beh” continuò Andrew “Oramai tutti sapevano che tu eri innamorato di Puppet” “CHE?!” dissero in coro Alumad e Puppet. “Q-quindi i-io ero l’unica che non l’aveva capito?!” “Esatto” dissero in coro i presenti. “Che imbarazzo…” disse Puppet ridacchiando in modo nervoso. “Ora” disse Ellen “Potrete unirvi a noi per le uscite di gruppo” “Ehm… non saremmo un po’ troppi?” fece notare Ashes. “Nah. Più siamo e meglio è” rispose Ellen. Alumad guardò Puppet chiedendo “Uscite di gruppo?” “Oh beh… Ellen ha avuto l’idea di fare appuntamenti con tutte le coppie che si trovano qui. Lei e Cristian, Ashes e Elias, Sam e Samantha, Andrew e Toy Chica, Asriel e Chica e ora tu ed io” “Accidenti” disse Alumad. “Comunque sia… Puppet io dovrei riparare l’aggeggio che si è roto quando io e mia figlia siamo arrivati qui. Potresti darmi una mano?” “Ma cero” sorrise Puppet. I due si sedettero vicino a un tavolo e su di esso Alumad mise l’aggeggio.  Puppet lo fissò curiosa dicendo “Non ho mai visto un congegno simile” “A chi lo dici. È il terzo giorno di fila che tento di ripararlo, ma è tutto inutile”. Puppet prese il congegno tra le mani in modo da osservarlo meglio “Hai provato a sostituire qualche bullone?” “Già fatto” “Hai visto i cavi?” aprendo l’aggeggio in modo da osservare l’interno. “Sì ma sono apposto. Si tratta di alcune rotelle arruginite. Dovrei sostituirle e vedere se si rimette a funzionare, ma non si trovano rotelle nuove dal nulla” “Uhm… noi abbiamo alcune rotelle che potrebbero sostituire quelle di questo aggeggio. Che dici di usare quelle?” “Puppet! Sei una genia! Aspetta… qual è il femminile di genio? Ah che importa, sei o stesso una genia!” disse Alumad abbracciando Puppet e baciandola. Lei arrossì insieme ad Alumad. Non erano ancora abituati a ciò ma un giorno, di sicuro, ci avrebbero fatto l’abitudine. “Seguimi” disse Puppet dopo che Alumad si staccò. Si alzò e cominciò ad incamminarsi seguita da Alumad con in mano il congegno. I due arrivarono in una stanza chiamata ‘sala riparazioni’.Puppet aprì la porta ed entrò seguita da Alumad. Quest’ultimo notò varie teste di endoscheletri e anche vari costumi di animatronics “Quindiii… è qui che costruite gli humatronics?” “Più o meno” disse Puppet “Diciamo che… lunga storia lascia perdere” “Oooookay” disse Alumad poco convinto. Puppet prese una scatola e quando l’aprì Alumad vide parecchi ingranaggi. Guardò Puppet chiedendo “Perché non li avete mai usati” “Sinceramente non lo so” rispose Puppet prendendo delle rotelle che avrebbero sostituito quelle vecchie. Alumad prese quelle arruginite e lo posò sul tavolo, e Puppet gli porse quelle nuove. Aluma dprese le rotole e le mise al proprio posto. Richiuse l’aggeggio e questo… si riaccese. “Sì!” disse Alumad per poi abbracciare con tutta la sua forza Puppet “GRAZIE PUPPET, GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE” “Eheheh prego ^/////^” rispose Puppet arrossendo. Entrambi uscirono dalla sala mentre Alumad osservava lo schermo dell’aggeggio. Sbarrò gli occhi vedendo che l’oggetto che doveva rintracciare… si trovava in quella stessa pizzeria. Anche Puppet rimase sorpresa vedendo ciò e disse “EH?! Ma… ma com’è possibile?!” “Credimi sono sorpreso quanto te” disse invece Alumad. Puppet chiamò tutti quanti in modo da dare la notizia a tutti… e come è accaduto a Alumad e a Puppet, anche loro rimasero sorpresi da questa scoperta. “Siamo rimasti qui per così tanto tempo” disse Freddy “E non l’abbiamo mai scoperto!” “Comunque sia” disse Toy Bonnie “Vogliamo vedere anche noi questo oggetto. Siamo davvero curiosi di sapere di cosa si tratta” “D’accordo allora. Seguitemi!” disse Alumad. Cominciò ad incamminarsi, seguito da propri compagni. Il congegno li portò nell’ufficio della guardia notturna. Solo che lì… non c’era nulla. “Com’è possibile?” disse Alumad confuso “Eppure la traccia porta qui!” “Non è che questo tuo lavoro per cui sei stato assunto è tutta una truffa?” disse Asriel. Alumad rimase in silenzio per qualche secondo per poi sbarrare gli occhi dicendo “Aspetta un secondo!”. Si avvicinò al muro e mise la mano su di esso, dicendo “Non c’è nessun passaggio segreto qui?” “N o per quanto ne sappiamo” disse Chica. Alumad cominciò a tastare tutto il muro, finchè non schiacciò un bottone e il muro si alzò mostrando proprio una stanza segreta con dentro uno scrigno. Tutti rimasero sbalorditi da ciò e Ellen disse “Io ho lavorato per così tanto tempo qua dentro… e non ho mai scopwerto questo passaggio segreto…”. Alumad entrò  nella grossa stanza seguito dagli altri, e aprì lo scrigno. Vedendo ciò che si trovava là dentro gli fece sbarrare gli occhi. Lì dentro si trovavano sei gemme di diversi colori: verde, arancione, blu, giallo, rosso e viola. “Non… non ci posso credere… le… LE GEMME DELL’INFINITO!” “Che?!” disse Roxy incredulo “Ma non è possibile!” “Aspettate un secondo” disse Puppet. “Le Gemme di che cosa?” dissero poi in coro. “Non avete mai letto i fumetti Marvel?” chiese Alumad. Tutti fecero di no con la testa e Alumad disse “Bene allora. Le Gemme sono i resti di un entità onnipotente che nacque prima dell’universo. Si sentiva così sola che decise di suicidarsi e i suoi resti si divisero in queste gemme che rappresentano un potere di questa entità: quella verde rappresenta il potere del tempo, quella arancione il potere dell’anima, quella blu il potere dello spazio, quella gialla il potere della mente, quella rossa il potere della realtà e quella viola rappresenta il potere stesso. Sinceramente non so come facciano a trovarsi qua. Per caso Thanos è passato di qui a mangiarsi una pizza?”. Nessuno rispose. “Comunque sia… chi possiede queste gemme diventa praticamente il Dio dell’Universo. Così potenet che persino la morte non è nulla in confronto” “Erc ehm” disse Elias. “Scusa Elias ma è la verità” “Scusa Alumad” disse Sam “Allora perché il tuo cliente vuole queste Gemme” “Non saprei Sam” disse Alumad “Ma lo scopriremo presto”.

Angolo dell’autore: saaaaalve ragazzi! Come va? A quanto pare l’oggeto che il cliente vuole sono le Gemme dell’Infinito! Perché le vuole? Si scoprirà nel prossimo capitolo! Ah e vi vlevo dire che molto probabilmente da domani comincerò a pubblicare il pomeriggio! Dopo ciò… a domani!

 

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Capitolo 12
*** Rivelazione! ***


Alumad compose il numero del proprio cliente. Ci fu qualche squillo e alla fine il cliente rispose “Alumad?” “Sì signore, sono io. Ho trovato l’oggetto che voleva… o meglio gli oggetti” “Oh perfetto Alumad! Perfetto! Non temere, sarò lì in men che non si dica!”. Il vecchio chiuse la chiamata e Alumad rimise il proprio telefono in tasca. “Il cliente sta arrivando” disse “Datemi le gemme”. Nel mentre che Alumad aveva parlato al telefono, gli altri stavano osservando curiosi le gemme. Possibile che possedessero il potere di cui Alumad aveva parlato? “Ehi ehi ehi state attenti” disse Alumad prendendo le gemme “Se si rompono sono guai O_O!” “Sta tranquillo Alumad” disse Toy Freddy “Non c’è nemmeno bisogno che tu sia nervoso. Vedrai andrà tutto bene” “Però” disse Samantha “Non vi sembra strano che il cliente di Alumad voglia queste gemme? Per cosa vuole usarle?” “Già. Non è un po’ sospetto?” disse Asriel. “Avete ragione…” disse Alumad “Ma qui si parla di 10.000.000.000.000.000.000.000 dollari” “Ehhhh?! Una cifra così alta?!” disse Ellen sbarrando gli occhi insieme agli altri. “Esatto. All’inizio mi sembrava strana una cifra simile ma… vedendo gli oggetti per cui sono stato scelto di cercare, capisco il perché fosse così alta” “Ma queste gemme sono davvero potenti come dici?” chiese curiosa Puppet. “Sì Puppet. Thanos con queste gemme ha causato l’estinzione di milioni di razze nello stesso preciso momento. È riuscito pure a battere tutti gli eroi della Terra” “Ma come fai a sapere tutte queste cose?” chiese Cristian. “Ho passato un intero secolo a leggere fumetti Marvel ù_ù” rispose Alumad mettendosi in una posizione fiera.

Dieci minuti dopo…

Una limousine si fermò dinnanzi al ristorante. Da lì uscì un uomo molto anziano, che doveva avere alemno 89 anni, con capelli bianchi e con addosso un elegante smocking nero e con in mano una grossa borsa. Camminò verso la porta del ristorante e l’aprì facendosi notare dagli altri. “Oh salve Alumad” disse l’uomo avvicinandosi al vampiro. “Salve. Lei è l’uomo che mi ha assunto immagino” “Immagini bene. Il mio nome è Creed. Cletus Creed, miliardario” rispose l’anziano signore porgendo la mano ad Alumad che ricambiò la stretta di mano. “Miliardario dice? Quindi quell’enorme somma di soldi che avete per voi non è niente di che immagino” “Esatto. Per me  è come sborsare un misero dollaro” rise Creed “Allora… dove sono?!” “Eccole” rispose Alumad porgendo le gemme all’uomo. Gli occhi di quest’ultimo si illuminarono e sorridendo prese le gemme dicendo “Oh è da una vita che vi cerco!”. Si sporse per un secondo per vedere gli humatronics dicendo “Vedo che ti sei fatto degli amcii eh?” “Sì… amici” disse Alumad guardando Puppet sorridendo e venendo ricambiato. “E i soldi signore?” “Oh li farò trasportare a casa tua non ti preoccupare” rispose l’uomo. “E per curiosità” disse Alumad “Cosa intende fare con le gemme?” “Cosa intendo fare?” ripeté Creed sorridendo… ma non un sorriso qualsiasi. Ma un sorriso strano… sinistro. Prese in mano la gemme verde e la strinse circondando i presenti, tranne lui, di una strana aura verde e poi… si fermarono. Creed aveva fermato il tempo con la gemma del tempo. “Eheheh sono abbastanza potente da maneggiare una gemma… e ho usato quella del tempo” rise Creed. Dato che lui possedeva la gemma del tempo poteva muoversi liberamente e senza alcun tipo di problema. Poi prese dalla borsa… il GUANTO DELL’INFINITO. Mise le gemme nei buchi del guanto sghignazzando in modo folle. Poi si mise il guanto e fu avvolto da un aura dorata. Lanciò un urlo e creò un onda d’uro che rifece ripartire il tempo. L’onda d’urto colpì Alumad e i suoi amici che andarono a sbattere contro il muro. “M-ma che…” tentò di dire Elias. “Ammiartemi!” gridò una voce. Quella di Creed. Ma c’era qualcosa che non andava. La sua voce non era più anziana… ma molto più giovane. Dall’aura di luce uscì proprio Creed solo… che era cambiato. Era molto più giovane, doveva avere almeno 29 anni, i suoi capelli erano diventati neri ed era più muscoloso. “Cosa… cosa hai fatto?!” disse Freddy. Alumad allora lo notò… norò che Creed aveva il Guanto dell’Infinito. “COSA?! Hai anche il Guanto dell’Infinito?! Ma come è possibile?!” “è molto semplice!” rispose Creed “Vedi io appartengo a una famiglia ricca da generazioni, solo che la ricchezza… non mi soddisfaceva. Volevo di più! Volevo il controllo del mondo intero! Quando cominciarono a uscire i fumetti Marvel, io cominciai a leggerli. Quei fummetti mi soddisfacevno enormemente! Qualche mese dopo che lessi la saga del Guanto dellInfinito e delle sua gemme trovai qualcosa… di davvero particolare”. Creed mostrò il suo guanto dicendo “Trovai questo guanto, nascosto nel giardino di casa mia! Ai tempi non esistevano ancora i finti Guanti dell’Infnito per fare quei stupidi cosplay, quindi… capì di aver trovato il vero Guanto dell’Infinito! Avevo la possibilità di avere il potere assoluto! Così cominciai a viaggiare per il mondo intero, alla ricerca delle Gemme dell’Infinito e usarle per conquistare il mondo! Purtroppo il tempo passava, e io non riuscivo a trovare le gemme e io inesorabilmente invecchiavo. Così decisi di far costruire un aggeggio che potesse rintracciare le gemme. Purtroppo ero troppo vecchio per cercarle. Poi però venni a sapere di te… Alumad… che non fallivi mai un tuo lavoro!” Creed sorrise maligno “Così decisi di assumerti per cercare le gemme… e ora… sarò il Dio di questo mondo!” e si mise a ridere. “Okay hai parlato troppo per i miei gusti!” disse Elias per poi lanciarsi all’attacco seguito da Asriel. “NO FERMI!!!” urlò Alumad tentando di fermarli… ma era troppo tardi. Creed creò una barriera che lo difese dai potenti attacchi di Elias e Asriel. Creed sorriso maligno e con uno schiocco di dita, fece esplodere la barriera colpendo in questo modo i due che furono lanciati via, e andarono a sbattere contro il muro. “ELIAS! ASRIEL!!!” urlarono Ellen, Ashes e Chica corendo verso i due seguite dagli altri. Creed rise dicendo “Facciamo crollare questo posto” riferendosi alla pizzeria. Tutti sbarrarono gli occhi, mentre Creed alzò in aria il dito indice da cui spuntò una piccolissima sfera di energia rossa. Alumad guardò gli altri dicendo “Presto! Mettetevi tutti intorno a me!”. Alumad con il suo potere di cambiare la realtà creò uno scudo di energia, mentre Creed lanciò la piccolissima sfera sul terreno e allora… la pizzeria esplose.

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Capitolo 13
*** La battaglia finale parte 1 ***


Quando il fumo scomparve della pizzeria non c’era alcuna traccia. C’erano solo Alumad e gli altri, protetti dalla barriera creata da Alumad stesso. La barriera scomparve e tutti si guardarono intorno. “Il… il ristorante…” disse Puppet con gli occhi sbarrati. “LA… la nostra casa…” continuò Sam. “Vi è piaciuto lo spettacolo?” chiese Creed mentre levitava. “Maledetto! La pagherai!” disse Asriel tentando di alzarsi. “Tsk, non farmi ridere. Ho battuto te e quel coniglio alato con uno schiocco di dita. Nonsiete nulla per me, se non che miseri insetti” “Momento momento momento!” disse Alumad “Non capisco una cosa però. Cosa faceva il Guanto dell’Infinito nel tuo giardino?” “…. Non lo so” rispose Creed “Colpo di fortuna immagino”.

Nel mentre nello spazio…

“Mi scusi mio signore Thanos” disse un alieno brutto come la morte “So che sono già passati molti anni… ma è sicuro aver lasciato il Guanto dell’Infinito in un semplice giardino terrestre?” “Certo piccolo e inutile servitore” rispose il matto Titano “Chi mai potrà scoprirlo?”.

Sulla Terra nel mentre…

“Comunque sia” continuò Creed “Renderò questa città la capitale del mio nuovo impero!” “Non se te lo impediremo!” disse Ashes. “Donna cosa pensi di fare?” rise Creed “Io sono un Dio e tu non sei nient’altro che un granello di polvere al vento!” “Come ti permetti?!” urlò Ashes lanciandosi all’attacco. Creed rimase lì fermo senza far nulla, e quando Ashes fu a pochi metri da lui, sbarrò gli occhi colpendo la demone con un onda d’urto che la lanciò contro un palzzo che crollò. “AHES!!!!” urlò Elias correndo verso l’amata, seguito da Ellen e Asriel. “Siete solo piccole seccature” disse Creed “Di voi se ne occuperanno i miei servi”. Creed schioccò le dita e dal terreno spuntarono creature simili a licantropi e con addosso armature d’aciaio. Le creature avanzarono verso i nostri protagonisti, e Alumad disse estraendo le katane “D’accordo! Ora si balla!”. Guardò Sam e alloar prese una delle sue pistole e la diede a Sam dicendo “Tieni Sam! Ti servirà!” “Eh?! M-ma non sono bravo con le armi!” “Tranquillo! È la mia pistola fortunata! Usala e non temere!” “Ehi e a noi?!” dissero gli altro humatronici. “Tranquilli non mi sono scordato di voi!” disse Alumad tirando da non-so-dove altre armi come spada e pistole che diede agli altri humatronici. “Da dove le tiri fuori?” chiese Puppet “Merito del mio potere di cambiare la realtà” “Ma se puoi cambiare la realtà, perché non fai in modo che Creed perda i suoi poteri?!” chiese Chica. “Creed possiede la gemma della realtà! Chi possiede il potere di cambiare la realtà non può usarlo su altro che possiede lo stesso potere! E ora… iniziamo!”. I licantropi attaccarono così come i nostri eroi. Creed nel mentre con i suoi poteri cominciò a costruire possenti mura, in modo di impedire agli abitanti della città di fuggire e allo stesso momento costruiva un enorme statua con le sue fattezze. Pensava che i suoi servi potessero tenere occupati i suoi nemici. Nel mentre Alumad trapassò la testa a un licantropo con la sua spada, per poi tagliarne a metà un altro. Roxy si lanciò contro un licantropo e gli morse il collo, per poi strappargli violentemente via la carne. Puppet teneva in mano una spada e lo doveva ammettere: ci stava prendendo la mano. Colpiva i licantropi con la propria spada, uccidendoli. Un licantropo fece per attaccarla da dietro, ma Alumad salvò Puppet trapassando il petto della bestia e uccidendola. “Grazie Alu” “Di niente Puppy” rispose Alu. Sam nel mentre schivava i vari attacchi dei licantropi. Puntò la pistola contro uno di loro e sparò. I proiettile che uscì dalla pistola però fece qualcosa di strano: un qualche meccanismo dentro il proiettile lo fece dividere in quattro parti. Una parte colpì il licantropo a cui Sam aveva sparato e le altre tre colpirono altri tre licantropi. “Non avrei mai creduto di dirlo” disse Sam “Ma che… che figata!” e cominciò a sparare contro altri licantropi, e ogni volta che sparava i proiettili si dividevano in quattro parti. Ashes colpiva gli avversari con sfere infuocata, Asriel con i propri Planter Blaster divorava i licantropi, Elias o con il proprio tocco mortale o la falce uccideva gli avversari e Ellen congelava i licantropi. E nonostante riuscissero ad ucciderli le creature non demordevano e continuavano ad avanzare. “Sembrano non finire mai!” disse Ashes colpendo un ennesimo licantropo con un ennesima sfera di fuoco “è Creed!” rispose Alumad “Grazie ai suoi poteri fa in modo che le orde dei suoi soldati siano infinite! L’unico modo per fermare questo esercito e togliere a Creed il guanto!” “E chi glielo toglierà?” chiese Roxy trapassando il volto di un avversario con un pugno. “Glielo toglierò io! Molto probabilmente la mia potenza è pari alla sua!” “D’accordo! Buona fortuna Alumad” disse Elias. “E torna qui vivo!” disse Puppet. Allora Alumad si alzò in volo attaccando Creed. Quest’ultimo nel mentre stava parlando alla popolazione terrorizzata. “Amici” disse Creed “Io sono Cletus Creed, il nuovo Dio di questo mondo! Avrete l’onore di vivere nella capitale del mio impero! Se bbedirete a me, verrete premiati con la mia benevolenza e…” “Tu parli troppo!” disse Alumad colpendo Creed con un calcio. Il colpo lanciò via Creed che si fermò a mezz’aria dicendo “Oh ti assicuro che pagherai per ciò stupido vampiro! Ti trasformerò in una misera caccola!”. Creed schioccò le dita, aspettandosi che il suo potere di cambiare la realtà funzionasse… ma ciò non accadde. “Ma come?! Com’è possibile?!” disse Creed. “è molto semplice. Anche io possiedo il potere di cambiare la realtà! E chi possiede questo potere non può usarlo contro coloro che possiedono lo stesso potere!” “Dannazione!” disse Creed “Ma ciò significa che non puoi togliermi il guanto con il tuo potere di cambiare la realtà!” “Lo so!” disse Alumad “Ciò significa che te lo dovrò togliere con altri metodi!” gli puntò contro le katane. Creed sogghignò dicendo “Eheheh ne sei proprio sicuro?”. Creed schioccò le dita e allora le pistole e lekatane che aveva Alumad divennero polvere. “Cosa?!” “Dato che non posso usare la gemma della realtà contro di te l’ho usata contro le tue armi! E ora che farai?”. Alumad sospirò dicendo “Avevo promesso che non li avrei più usati. Ma a quanto pare sono costretto”. Alumad allora distese le dite e subito dalle punta di essa, uscirono dei gli artigli lunghi e affilati fatti di uno strano metallo. Insieme agli artigli uscì anche del sangue ma che scomparve subito grazie al fattore rigenerante di Alumad. Creed vedendo ciò sbarrò gli occhi dicendo “Eh?! Degli artigli?!” “Non semplici artigli!” disse Alumad “Artigli di adamantio, il metallo più duro al mondo. Ho ricevuto questi artigli insieme al resto dei miei poteri quando mi fecero quell’iniezione ad Aushwitz. Ignoro perché fossero già di adamantio… ma non importa. Dato che questi artigli fanno parte del mio corpo non potrai distruggerli!” “Grrr. Pensi di farmi paura?! Ti sbagli!”. Creed si lanciò all’attacco e lo stesso fece Alumad

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Capitolo 14
*** La battaglia finale parte 2 ***


Alumad graffiò il volto di Creed con i propri artigli poi gli trapassò lo stomaco. Lo lanciò via e Creed si fermò a mezz’aria prima di andare a sbattere contro un palazzo. Le sue ferite si rigenerarono e Creed ridendo disse “Stupido! Non puoi uccidermi! Grazie alla gemma della realtà posso rigenerarmi da qualsiasi ferita!” “Vedremo se continuerai a rigenerarti e a fare lo sbruffone senza quel guanto!”. Alumad si gettò contro Creed tentando di colpirlo, ma quest’ultimo schivò il colpo e con il pugno circondato da un energia dorata colpì Alumad al volto lanciandolo via. Poi volò a gran velocità contro Alumad e lo colpì allo stomaco con un sfera d’energia, che al contatto con Alumad esplose. “Alu!!!” urlò Puppet vedendo l’amato esplodere. “Tranquilla Puppet!” disse Roxy “Ricorda che mio padre possiede il fattore rigenerante! Sopravvivrà facilmente!”. Quando il fumo si diradò Alumad era ricoperto da bruciatore  e la sua giacca rossa era rotta in più punti, mentre il volto era mezzo bruciato mostrando a tratti lo scheletro. Alumad si rigenerò subito e fissando Creed disse “Bel colpo. Ma ora tocca a me!” si lanciò all’attacco e con gli artigli di entrambe le mani gli trapassò il petto. Mise i piedi sullo stomaco e si staccò con violenza dal petto, per poi dare un calcio al volto a Creed. “Ho visto cosa può fare la tua abilità di cambiare la realtà!” disse Alumad “Adesso ammira la mia!”. Alzò le mani in aria e formò una grossa sfera di energia e la lanciò contro Creed. L’impatto fu tremendo. Una tremenda esplosione fece tremare i presenti compresi i licantropi di Creed. “Non avrei mai pensato di usare la mia abilità di cambiare la realtà al massimo” pensò Alumad mentre Creed usciva dalla colonna di fumo causata dall’esplosione. Le sue ferite si rigenerarono e guardò Alumad dicendo “Tuto qui?” “Non hai ancora visto nulla!” disse Alumad. Poi i due si lanciarono l’uno contro lato.




Puppet trapassò il petto di un ennesimo licantropo facendolo crollare al suolo oramai privo di vita. Quei mostri non finivano più. Se Alumad non fosse riuscito a togliere il guanto a Creed, i licantropi alla fine avrebbero prevalso su di loro. “Cavoli, cavoli, cavoli, cavoli!” continuava a dire Sam sparando contro i mostri. Nonostante quella pistola fosse eccezionale, i licantropi continuavano ad avanzare. Uno di essi si lanciò contro il povero ragazzo gatto ma… “LASCIATE STARE IL MIO RAGAZZO!!!” urlò Samantha spaccando la testa del licantropo con una mazza ferrata. “G-grazie Samantha” disse Sam. “Di niente Sammy” rispose Samantha spaccando il muso a un altro licantropo. Elias nel mentre stava massacrando ipropri avversari. Il sangue gli bagnava i vestiti mentre tagliava a metà i mostri oppure li decapitava. Nonostante non fossero molto forti doveva ammettere di starsi stancando. Era fin troppi e stavano mettendo a dura prova la sua pazienza. “SPARITE LUPI SPELACCHIATI!!!” urlò roteando su se stesso insieme alla falce, usandola per falciare i licantropi che finivano inesorabilmente tagliati a metà. “Mi sto letteralmente seccando”  disse Elias dopo aver finito il suo operato. “Puoi ben dirlo” le fece eco sua moglie mentre bruciava i licantropi con le sue sfere si fuoco.




Creed lanciò via Alumad che andò a sbattere al suolo. Dopodiché Creed si lanciò contro Alumad schiacciandolo al suolo con la forza dei propri piedi. A causa del forte colpo Alumad sputò un po’ di sangue, poi Creed prese il vampiro per il piede e lo lanciò in aria. Alumad si fermò levitando e Creed si lanciò contro di lui tentando di colpirlo con un forte pugno. Alumad però schivò il colpo e con i propri artigli trapassò il volto di Creed, che lanciò un urlo di dolore. Alumad tolse gli artigli dal volto di Creed, e creò sulla sua mano sinistra una sfera di energia. Con essa colpì Creed l volto causando una grossa esplosione. “AAAARGH!!!” urlò Creed allontanandosi e tenendosi il volto fumante. “Maledetto… bastardo…” disse Creed togliendosi le mani dal volto mostrandolo. Era pieno d bruciature che mostravano la pelle e le ossa. Creed si rigenerò e allora preso dalla rabbia, si lanciò contro Alumad mentre sulle proprie mani apparivano delle grosse sfera di energia. Poi unì le mani facendo sì che le sfera si unissero per formare un'unica e grossa sfera. Tentò di colpire Alumad proprio con la sfera, ma il vampiro schivò il colpo e diede un possente calcio al volto di Creed facendogli sputare sangue. Alumad poi creò sulla sua mano sinistra un sfera di energia e lanciò contro Creed, e quest’ultimo fece lo stesso. LE sfere colpirono sia Alumad e Creed provocando tremende esplosioni. Quando il fumo si diradò si poté vedere la condizione di entrambi gli avversari. Alumad era pieno di bruciature e ferite sanguinanti mentre la sua giacca rossa era andata completamente, lasciandolo in canottiera. Creed invece aveva lo smocking rotto in più punti con bruciature che arrivavano fino alle ossa. Le ferite di entrambi si rigenerarono ma erano comunque stanchi e respiravano a fatica. “Non… riuscirai… a battermi” disse Creed. “E… cosa te lo fa pensare?” chiese Alumad. “Perché io sono un Dio! E tu sei solo… uno scherzo della natura!”. Alumad sghignazzò e disse “Forse… sono uno scherzo della natura. Ma sono lo scherzo della natura che ti farà il culo a strisce!”. Alumad si lanciò contro Creed e gli trapassò il petto con gli artigli della mano destra. Gli tolse gli artigli dal petto, ma Creed gli prese la testa tra le mani e gli diede più di una testata facendogli sanguinare copiosamente la fronte dopodiché lo lanciò verso il suolo. Alumad si fermò prima di colpire il suolo e mentre la fronte gli guariva, si lanciò all’attacco di Creed lanciandogli contro varie sfere di energia l’una più grossa dell’altra. Creed colpiva le sfere lanciandolo via però non si aspettò l’arrivo di una sfera d’energia molto più grande. La sfera colpì Creed in piedi causando una possente esplosione di luce, che costrinse i cittadini che avevano assistito alla battaglia, agli amici di Alumad e i licantropi a coprirsi gli occhi per evitare di rimanere accecati da quell’attacco. Quando la luce si attenuò tutti poterono vedere Creed. Era pieno di bruciature e ferite sanguinanti. Creed respirava a fatica e aveva le braccia ad X, usate molto probabilmente per proteggersi il più possibile dalla sfera. Quest’ultima inoltre aveva completamente bruciato lo smocking di Creed anche se alcune parti strappate erano ancora rimaste. Creed respirava a fatica con lo sguardo carico d’ira. Si guardò intorno cercando Alumad ma non lo trovò. “Dov’è?! Dov’è quel maledetto bastardo?!” urlò furioso. “SONO QUI!!!!” urlò Alumad apparendo dal nulla dinnanzi a Creed. Gli puntò contro la mano sinistra e sparò un enorme raggio d’energia che colpì Creed facendolo urlare. Il raggio andò verso il terreno e ci fu un enorme esplosione. Alumad respirò a fatica osservando il cratere causato dall’esplosione. Sbarrò gli occhi vedendo che Creed non si trovava dentro il cratere. “ECCOMI QUI FIGLIO DI PUTTANA!!!” urlò Creed apparendo dietro Alumad. Allungò la mano sinistra contro Alumad, circondandolo con una grossa sfera di energia. “N-non riesco a muovermi!” disse Alumad. Ed era vero: non riusciva a muoversi dentro quella sfera. “STAVOLTA MORIRAI ALUMAD! AHAHAHAHAHAHHAHA!” rise Creed. Alzò la mano sinistra e poi l’abbassò lanciando in questo modo la sfera contro alcuni palazzi. La sfera andando a sbattere contro Alumad causò un enorme esplosione persino peggiore delle esplosioni scorse. I palazzi crollarono con varie esplosioni e Puppet vedendo la sorte di Alumad urlò “NO! ALUMAD!!!!”.

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Capitolo 15
*** La fine ***


“A-Alu…” disse Puppet facendo cadere al suolo la spada e inginocchiandosi mentre i suoi occhi si facevano lucidi. Il licantropi avevano smesso di avanzare. “AHAHAHAHHAHAHA!” rise Creed “Il vostro amico avrà pure il fattore rigenerante, ma un esplosione del genere il suo corpo sarà stato di sicuro ridotto in polvere minuscola!” continuò a ridere dicendo “Nessuno può battermi! Io sono Dio! E ora inginocchiatevi ai miei piedi miseri mortali!!!!” e continuò a ridere. “M-m-maledetto bastardo…” disse Roxy mentre lacrime amare cominciavano a scendere dai suoi occhi. “Quindi… è… è questa la fine?” disse Sam con gli occhi spalancati. Creed schioccò le dita e le sue ferite guarirono dicendo poi a Puppet e agli altri “Mortali! Se vi inginocchierete ai miei piedi vi permetterò di vivere… se non lo farete… morirete qui e adesso!”. Ci fu un attimo di silenzio, finché Puppet non guardò furiosa Creed dicendo “Scordatelo! Non ci inginocchieremo mai a te!” “Quindi è così eh?” rise Creed “Oh beh l’avete voluto voi!”. Puntò la mano destra contro i propri avversari in modo da poterli cancellare dall’esistenza, quando ad un tratto “SURPRISE MOTHERFUCKER!!!!!!”. Qualcuno apparì proprio accanto a Creed: Alumad! La sua canottiera era ridotto a uno straccio bruciato, e aveva un sorriso strafottente dipinto sul volto e aveva gli artigli di adamantio fuori dalle sue dita. Con questi… tagliò la mano di Creed con addosso il Guanto dell’Infinito. Creed lanciò un urlo e nel momento stesso in cui la mano gli fu tagliata insieme al guanto, i licantropi sparirono, la sua statua scomparve e le mura crollarono. Creed invece, senza più il guanto e le sue gemme ritornò ad essere l’anziano di 89 anni che era arrivato al ristorante… e per di più senza il guanto non sapeva volare e così…. “OH MERDAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!” urlò Creed tenendosi il moncherino e precipitando verso il suolo e… *SPLAT* si spiaccicò al suolo. Alumad respirò a fatica dicendo “Get… dunked… on…”. Ritornò al suolo e barcollò verso i compagni dicendo “Ehi ciao… ragazzi… abbiamo vinto…”. Puppet e Roxy lo abbracciarono facendolo cadere al suolo mentre gli altri urlarono dalla felicità. “N-non farci più preoccupare” disse Puppet piangendo dalla gioia. “Eh eh… d’accordo” rise Alumad. I tre si rialzarono poi Roxy disse “Papà ora… puoi sistemare tutto questo casino con il tuo potere di cambiare la realtà?” “Non… posso” “EH?!” dissero in coro i presenti. “Come non puoi?!” disse Cristian. “Per questa battaglia ho superato il limite del mio potere di cambiare la realtà” rispose Alumad “E per questo non riesco ad usarlo. Il potere di cambiare la realtà è come una batteria: se la carichi troppi usi il suo massimo ed esplode. Così è il potere di cambiare la realtà: se si usa questo potere fino a superare il limite questo potere non funziona più” “E ora… come facciamo a riparare tutti questi danni?!” disse Ellen. “Non dimenticate che c’è ancora il guanto con le gemme” disse Alumad per poi dirigersi verso il guanto che si ritrovava riverso al suolo. Prendendo il guanto fece uscire la mano mozzata di Creed, poi si mise il guanto. Con uno schiocco di dita le macerie delle mura sparirono, così come il cadavere spappolato di Creed e il ristorante riapparve tutto intero. “La nostra casa!” disse Ellen felice come non mai. “E ora cosa ne farai del guanto e delle gemme?” chiese Elias. “Le lancerò nello spazio. Con il guanto potrò volare fino allo spazio e lo lancerò via, e grazie al mio fattore rigenerante sopravvivrò nello spazio. Ci vediamo tra poco!”. Alumad si lanciò verso lo spazio con un balzo eccezionale. Quando uscì dall’atmosfera, Alumad si tolse il guanto e lo lanciò nelle profondità dello spazio urlando a mente “ADDIO GUANTO PORTAGUAI!”. Ma come immaginò, senza il guanto non era più in grado di volare e così… precipitò verso la Terra.


“Riuscite a vederlo?” chiese Puppet fissando il cielo. “No sembra scomparso” rispose Roxy. “No, no, no… guardate è là!” diss Andrew indicando in alto mentre Alumad precipitava verso il suolo, e sentirono perfettamente le sue urla di terrore. “Ci penso io” disse Elias volando verso Alumad, e prendendolo prima che toccasse terra. “Fiu. Grazie Elias” “Di niente” “Sai per festeggiare la vittoria dovremmo scolarci trenta bottiglie di vino: quindici a te e quindici a me” “Non saprei. Sai eviterei volentieri le urla isteriche di mia moglie”.


Poco dopo tutti si trovavano dentro il ristorante a festeggiare. Erano riusciti a salvare il mondo per l’ennesima volta… oh beh per l’ennesima volta per Sam e i suoi amici mentre per Alumad e Roxy era la prima volta. “Sai” disse Puppet ad Alumad “Sei stato molto coraggioso” “Eh eh grazie” disse Alumad grattandosi la testa. “Sono stato davvero fortunato ad incontrarti” disse Alumad rivolgendosi a Puppet. “Lo stesso posso dirlo io” rispose Puppet sorridendo. Poi i due si baciarono. Nulla avrebbe potuto rovinare quel momento.


Nel mentre in una base segreta…


Alcuni scienziati stavano lavorando a una strana macchina, ma si poteva ben notare che era incompleta. Una misteriosa figura osservava i lavori. Poi parlò a uno degli scienziati dicendo “Come stanno andando i lavori?” la sua voce era strana, quasi simile a quella di un robot. Lo scienziato guardò la figura con timore dicendo “Non… non molto bene signore… ci vorrà ancora parecchio tempo per completare questa macchina… è troppo difficile trovare i pezzi per completare la macchina” “Quanto tempo ci vorrà per completarla?”. Lo scienziato deglutì per poi dire “Qualche… qualche anno…”. L’individuo allungò la propria mano destra verso lo scienziato, poi chiuse lamano in un pugno. Lo scienziato cominciò a soffocare mentre l’individuo disse “Sarà meglio per voi che facciate presto… o ve ne pentirete amaramente”. Riaprì la mano e lo scienziato cadde a terra, respirando a fatica e si rimise a lavorare, mentre l’individuo uscì dalla stanza dei lavori.

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