Non voglio più essere una strega.

di Melody Potter
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** decisione difficile ***
Capitolo 2: *** Casa Jenkins ***
Capitolo 3: *** Grazie all a distruzione dell'altra parte sono tornata indietro ***
Capitolo 4: *** UNO STRANO INCONTRO ***
Capitolo 5: *** Potentissime streghe con differenti & grandissimi problemi. ***
Capitolo 6: *** Nuove amicizie ***



Capitolo 1
*** decisione difficile ***


Capitolo uno

Una  decisione difficile.
 
È trascorso un anno da quando ho scoperto si essere una strega.

 Un anno da quando le sorelle mi hanno preso sotto la loro ala protettiva, devo molto ad esse. Piper, Phoebe e Paige mi hanno insegnato tanto.


Mi hanno accolta in casa loro, come una di famiglia.

 Mi hanno accolta come una sorella.

 Mi hanno aiutata nel controllare i miei poteri, mi hanno insegnato l’arte di creare incantesimi e pozioni, mi hanno sostenuta nella ricerca di mia sorella, Chrystie.
Già mia sorella Chrytie, anche lei è stata accolta come una sorella dalle Halliwell. anche lei è stata accolta in casa loro.
Sono molto pentita nell’averla ritrova. Nove anni fa mia sorella è stata rapita da un demone. È stata cresciuta da dei demoni e l’ hanno  addestrata per uccidere, l’hanno resa malvagia e manipolatrice.

Avrei tanto preferito non averla mai trovata.

Quando sono riuscita nel trovarla ero felice. Finalmente la mia famiglia era di nuovo al completo. Ma mi sono sbagliata. Con il ritorno di Christy, tutto è andato a rotoli.
Lei era malvagia.
A causa sua i miei sono morti.

A causa sua, ho tentato di uccidere le sorelle, che non ostante tutto mi hanno perdonata e mi hanno riaccolta in casa loro dove tutt’ora ancora vivo. Mi ripetono sempre che ciò che è accaduto non è stata colpa mia, ne tanto meno di mia sorella. Mi ripetono sempre che purtroppo essere una strega per quando bello possa essere compiere buoni azioni salvando innocenti con i nostri poteri, purtroppo delle volte siamo noi a rimetterci. Mentre penso a tutto questo sono al cimitero faccio visita o meglio, rendo omaggio alla tomba dei miei genitori.

Poso un mazzo di fiori sulle loro tombe.

“non doveva finire così!” sussurro mentre con la mano sfioro le loro lapidi e una lacrima mi riga il viso.

“mi dispiace tanto!” annuncio e continuo in lacrime:

“non avrei mai dovuto lasciarvi soli con Christy!” non avrei mai dovuto cercarla aggiungo nella mia mente.

 È stato un sbaglio.

Un terribile sbaglio. 

“Non posso più restare qui a S. Francisco!” continuo rivolta alle lapidi dei mie genitori.

Ed è vero. Guardo per l’ultima volta le lapidi dei miei genitori, e di nuovo con le dita sfioro i loro nomi e le loro foto. Dopo di che mi volto, e lentamente con le lacrime agli occhi raggiungo l’uscita del cimitero.

Non so come la prenderanno le sorelle, quando troveranno il mio biglietto. Ho spiegato le mie motivazioni.
ci sono troppi ricordi qui. Le sorelle mi hanno perdonata e mi hanno riaccolta in casa loro, mi sono state vicine per un intero anno e per ciò sarò   per sempre grata..

Ma restare a S Francisco mi ricorda la  morte dei miei genitori.
mi ricorda Christy, ma soprattutto mi ricorda cosa mi ha portato qui: I miei poteri. Non li voglio più!

Non voglio più essere una strega.

Odio esserlo.

Odio essere Billie Jenkins una delle due streghe della chiave del potere supremo”

Per questo ho deciso di partire. Ecco perché sono qui. Per porre omaggio per l’ultima volta alle tombe dei miei genitori, non so tra quanto e se ritornerò! Per mia fortuna le sorelle sono tutte fuori città con i bambini. In questo modo tutto sarà più semplice, tutto sarà più facile per me.
Loro capiranno le motivazioni che mi hanno spinta a partire senza salutarle.

Ci ho pensato molto e infine mi sono decisa.  ho bisogno di trascorre del tempo da sola. Di riflettere. Raggiungo la mia auto, apro la portiera del guidatore. Metto in moto premo l’acceleratore e parto.
Destinazione: Mistyc Falls. Naturalmente so già dove alloggiare. Ho ereditato una villa a Mistyc Falls. la villa in questione è appartenuta alla mia nonna materna. La nonna l’ha lasciata a mia madre è visto che sono l’unica Jenkins ancora viva, adesso è mia. A Mistyc Falls non sarò più: Billie Jenkins una delle due streghe della chiave del potere supremo. Ma da oggi e da questo momento sono solo e soltanto Billie Jenkins.

 Una ventiseienne normale.

Una mortale. Una comune mortale appena laureata pronta nell’iniziare la sua carriera come maestra d’asilo in una nuova città. Nella città natale di mia madre.

Una mortale che ignora che quella città pullula di vampiri tanto quanto S. Francisco pullula di demoni.


 spero che possa piacervi.
a presto Melody Potter
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 2
*** Casa Jenkins ***


Capitolo 2

Casa Jenkins
 
Pov. Billie
 
Sono appena arrivata a Mistyc Falls. ho appena parcheggiato l’auto davanti al cancello della  villa di nonna. è qui in questa enorme villa dove mia madre ha vissuto la sua infanzia ed è qui che ogni estate ho passato le mie vacanze almeno fino a prima del rapimento di Christy. dopo quell’episodio, non siamo più tornati qui.  Scuoto la testa in senso di diniego, non devo più pensare a mia sorella visto che ritrovarla si è svelato un enorme sbaglio.  Prendo la chiave del cancello, la inserisco nella toppa della serratura e la faccio scattare.

Entro a passo deciso e mi guardo attorno. Il giardino è ben curato anche se la villa è disabitata da anni. al centro c’è  una fontana  enorme a forma di  Sirena, intorno alla fontana riconosco molte erbe utili per la creazione delle pozioni -so che la nonna come me era una strega- .  ai quattro lati del giardino vi sono delle aiuole  con diversi tipi di fiori!  So che la mamma da quando nonna è morta ha sempre fatto curare il giardino. Raggiungo la veranda anche qui ci sono vari vasi di fiori in un angolo vi è il vecchio divano a dondolo. È tutto ben curato e pulito sembra quasi che la casa sia sempre stata abitata negli ultimi dieci anni.  

Infine apro la porta di casa.

Entro.

Mi chiudo la porta alle spalle.

Raggiungo il soggiorno è come nei mei ricordi:  è spazioso al centro della stanza vi è  un divano bianco a quattro posti ad ogni lato di esso vi sono sistemati due poltrone anche esse bianche, posizionato al centro dei tre divani vi è un elegante tavolino di vetro. Sulla parete di fronte vi è una libreria ben assortita di libri. Divisa a metà nella parte destra vi sono ben tre scaffali  con vari romanzi acquistati dalla nonna durante la sua vita  e nella parte sinistra vi sono tre scaffali muniti di  favole: Quelle stesse  favole che la nonna ci leggeva quando venivamo a trovarla -ricordo che alla  nonna è sempre piaciuto leggere per noi, e a  noi    è sempre piaciuto ascoltarla-. Nel bel mezzo della libreria vi è la vecchia tv della nonna. raggiungo la cucina anch’esse è spaziosa.  al centro vi è un tavolo rettangolare  color noce. E la cucina componibile del medesimo colore. Infine raggiungo le scale portano nel piano superiore nelle camere da letto, in tutto sono cinque.

 La prima porta in cima alle scale, è sempre stata la camera della nonna. Quella subito dopo era quella dove hanno sempre dormito mamma e papà durante i nostri brevi soggiorni estivi, difronte alla loro camere vi è la camera che ho sempre diviso con mia sorella e che un tempo è stata la camera di mamma.

In fine vi è un ultima camera. Quella degli ospiti. In fondo il corridoio vi è il bagno.

  Ogni camera da letto ha gli stessa arredamenti. Un enorme letto matrimoniale al centro, due comodini su entrambi i lati con le vecchie lampade appoggiate sopra. Nella parete difronte al letto vi è un enorme armadio al muro subito dopo un enorme  porta-finestra visto che ogni -camera è munito di balcone- . anche la camera degli ospiti ha gli stessi arredamenti e gli stessi colori, l’unica cosa che cambia è la presenza di una scrivania posizionata subito dopo la porta finestra  e un piccolo divanetto proprio affianco ad essa. E infine un bagno personale.

Per quanto invece riguardi la camera che dividevo con mia sorella è muntiti di due lettini di ferro battuto rosa due armadi del medesimo colore.

Senza pensarci su troppo decido che la mia camera sarà quella degli ospiti: Là dentro, non ho alcun ricordo della mia famiglia, e di conseguenza mi sarà più facile sentirla mia, senza rischiare di perdermi nei miei ricordi.  Così torno al pian terreno raggiungo l’auto: apro il bagagliaio e prendo le mie valigie,  la borsa del mio portatile.  Lascio il bagagliaio aperto, tanto devo ancora prendere i tre scatoloni dove vi sono la spesa, i libri del college e i miei libri personali di incantesimi, i miei appunti e le varie erbe per le pozioni. Dopo aver portato tutto in casa fermo l’auto e inizio col sistemare la spesa in cucina.
Poi è la volta delle valigie, porto tutto nella mia camera. Sistemo tutti i miei vestiti nell’enorme armadio. Posiziono  il mio pc sulla scrivania. Poi è la volta dei libri del college:  nell’ultimo anno mi sono dedicata allo studio il tutto per dimenticare  i guai che ho causato, ma soprattutto per non pensare alla perdita della mia famiglia. Ho raggiunto un gran risultato, sono riuscita nel laurearmi giusto un mese fa, con il massimo dei voti!

Dopo tutto, ai miei genitori, sarebbe piaciuto vedermi laureata.

Ho realizzato il loro sogno.

Adesso devo essere in grado di realizzare il mio di sogno!

Ho sempre sognato di essere una brava maestra d’asilo, proprio come lo è stata mia madre e prima di lei   mia nonna. 

Perché non realizzarlo qui, nella mia città  natale, nello stesso asilo in cui nonna ha lavorato e in cui mamma ha iniziato la sua carriera di maestra.  
Mentre penso a tutto questo salgo  in soffitta. Ho intenzione di mettere qui i libri di magia e tutti gli accessori magici. Chissà forse la nonna proprio come la nonna delle Halliwell mi ha già preceduta, forse qui trovo tracce di magia: in fin dei conti un libro delle ombre, non può mica stare in soggiorno!

Quando arrivo davanti alla porta della soffitta, questa si apre da se da sola. Varco la soglia e noto che a differenza di tutta la casa questa stanza è un vero e proprio disastro.

La stanza non è tanto grande per essere una soffitta ma nemmeno tanto piccola. È arredata con una vecchia libreria un piccolo divanetto e un tavolino. Mi avvicino alla libreria su uno degli scaffali ci sono molte fiale e dei contenitori di vetro penso che questa sia la scorta delle erbe delle pozioni della nonna.

“qui c’è molto da fare!” dico

“dovrò dare una bella ripulita prima di sistemare i miei libri insieme a quelli della nonna!”  

Guardo l’ora sul mio orologio al polso noto che sono già le tre e mezza del pomeriggio. Caspita sono arrivata in città questa mattina alle nove e mezza solo adesso mi accorgo che non ho ancora pranzato, così per oggi decido di lasciare tutto così e com’è.  Per oggi ho fatto abbastanza,  e poi prima che inizio a lavorare  ho una settimana di  tempo per ripulire la soffitta.  Lascio lo scatolone con i libri di magia sopra il divano, esco dalla soffitta e scendo in cucina.

Sono quasi le quattro Mi preparo un panino quando finisco di mangiare inizio col preparare la cena. Sono brava a cucinare, anche questo lo devo a Piper  dopo essere  una delle streghe più potenti quest’ultima  è anche un ottima cuoca.

Non c’è dubbio sono fortunata nell’averle incontrate. 

Nel riportarmi alla realtà è il mio cellulare. Guardo sul display neanche a farlo apposta: è Piper. Non ci penso su due volte, accetto la chiamata.

“pronto, Piper!” rispondo.

“sei già arrivata?” mi chiede  la voce di Paige evidentemente sono tutte e tre  in ascolto tramite il vivavoce.

“ si, sono arrivata a Mistyc Falls questa mattina alle 9.30!” annuncio

“perché non hai chiamato prima?” chiede la voce ansiosa di Piper. Quando le sorelle sono rientrate dalla loro vacanza e hanno scoperto della mia partenza e al mio posto hanno travato la mia lettera in cui spiegava le mie motivazioni della  mia “fuga improvvisa”, questo è stato il soprannome usato da  Phoebe per descrivere la mia partenza.  Ovviamente mi hanno chiamato all’istante, e hanno tentato in vari modi di farmi cambiare idea tant’è che sono stata costretta ad accostare sono rimasta ferma in un parchegggio di un  autogrill per più di un ora e  loro tentavano di convincermi nel tornare indietro ed io ho continuato nel dire che avevo bisogno di stare lontana non da loro, ma da S. Francisco.

In fine siamo arrivate a un accordo:  quello di restare in contatto e di chiamarle spesso almeno durante il mio viaggio verso Mistyc Falls, poi una volta arrivata si sarebbe accontentate solo una o due volte al giorno.

   “Billie, sei ancora li?” mi chiede Piper

“si, Piper sono qui. Stai tranquilla. Non vi ho chiamato perché da quando sono arrivata ho sistemato tutte le mie cose in casa! ho appena finito”

“uh, giusto la casa! Tesoro raccontaci com’è la casa di tua nonna? e in buone condizioni?” mi chiede Phoebe, sorrido

“ è ben curata Phoebe! Sembra quasi che qualcuno ci abiti non ostante sia disabitata da anni!”

“sicura? Non è che lo dici solo per farci stare tranquille?” interviene Paige  apprensiva

“no, Paige da quando nonna è morta la mamma ha incaricato una sua amica affinché provvedesse alle cure del giardino e della casa. è fidati il giardino è una meraviglia e la casa è tirata a lucido!  L’unico posto che non è tirato a lucido, è la soffitta. Ma ha i minuti contati domani me ne occuperò ho intenzione di mettere là tutti i miei libri di magia.  sul serio ragazze potete stare tranquille!” le rassicuro mentre prendo un tegame.

“Siamo solo preoccupate per te. Insomma sappiamo che sai badare a te stessa tesoro. E che ti volgiamo bene. Hai vissuto qui con noi per un anno e ormai ti consideriamo come una sorella!”

“lo so, Piper anch’io vi voglio bene. E vi ringrazio per tutto ciò che avete fatto per me fino ad ora. Ma cerca di capire ho solo bisogno di stare un po’ lontana da S. Francisco, non da voi.  E poi non starò qui per sempre  anche se non vivo a S. Francisco non romperemo i contatti….”  Le ricordo  e continuo

“vi devo molto è non sono andati via  per  sfuggire da voi!”

“lo so! Ma stai fuggendo da te stessa e da ciò che sei!” mi fa notare lei con tono dolce Phebe.

“ e billie per esperienza personale non  è fuggendo da ciò che sei…” iniza Piper che

“ ciò che sono mi ha reso orfana, Piper! E vivere a S. Francisco mi ricorda che se è accaduto ciò che è accaduto e a causa mia!” dico  finalmente sono riuscita nel dirlo ad alta voce

“ma non dire idiozie. Billie, tu non hai colpa!” esclama Paige con tono indignato e continua

“nessuno ha colpa. Purtroppo la Triade ha avuto quindici anni di tempo per rendere Christy ciò che è stata, tu hai fatto del tuo meglio. Tutti noi abbiamo cercata di salvarla. Non è colpa tua, non è colpa di nessuno…”
 
“può darsi. Ma per momento è qui che voglio vivere! È qui  che sono nata, come mia madre e mia nonna.  Voglio vivere qui almeno per qualche tempo. È qui che mia madre è cresciuta ed è qui che ha iniziato a lavorare come maestra d’asilo. A proposito lo sapete che lavorerò allo stesso asilo dove mamma ha iniziato la sua carriera?”  

“siamo contente per te, tesoro. Ma non è vivendo laggiù che cesserai di essere una strega, lo sai vero?” mi chiede Piper in tono ovvio.

“certo, sono ciò che sono e lo sarò per sempre. Ma al momento preferisco far finta di non esserlo. Ovviamente a meno che  non appaia dal nulla qualche demone e allora vi assicuro che tornerò ad essere la strega di sempre e lo eliminerò. Ma fino ad allora  non voglio essere una strega…

“ ma una ventiseienne normale!” concludono per me all’unisono le sorelle

“d’accordo!” inizia Phoebe dopo vari secondi silenzio e poi continua

“che programmi ha per questa sera la nostra ragazza normale?”

“nulla di che”!” annuncio

“come sarebbe? Una normale ventiseienne non ha programmi per il fine settimana?” mi chiede  Paige con tono deluso

“ho trascorso l’intera giornata nel sistemare le miei cose Paige. Ho appena terminato. Proprio per questo non voglio uscire. Cenerò, farò una lunga doccia rilassante e poi andrò a dormire, ma domani mattina devo andare a trovare lo sceriffo Forbes…”

“perché? Cos’è successo? Non avevi detto che andava tutto bene?” mi chiede Piper

“Piper lo sceriffo Forbes  era la migliore amica di mia mamma. E in  oltre, è la donna a cui mamma ha dato l’incarico di occuparsi della casa negli ultimi dieci anni. Aggiungi pure il fatto che è la mia madrina!”  le tranquillizzo  e continuo in tono ovvio:

“quindi una mia visita è d’obbligo!”.
 
Resto al telefono con le sorelle per un buona ora, dopo di che preparo la cena.
 
Spero che vi piaccia a presto,
Melody Potter

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Capitolo 3
*** Grazie all a distruzione dell'altra parte sono tornata indietro ***



Capitolo 4 

Grazie alla distruzione dell'Altra Parte sono ritornata indietro

pov.?


È trascorso un lungo anno dalla mia scomparsa. In tutto questo periodo, sono stata bloccata in un luogo chiamato: “Altra Parte”. Questo luogo, non è altro che una sorta di limbo, in cui noi streghe e ogni altro genere di creatura sovrannaturali una volta morte, ne vachiamo la soglia attraverso “L’ancora”, che unisce il mondo dei vivi al mondo dei morti. Da quando mi trovo qui, ho visto molte streghe oltrepassare L’ancora. Molte di esse: hanno trovato la cosiddetta “Pace”. Ciò ha permesso loro di lasciare per sempre questo luogo, per poi “passare oltre”, pronte nel dedicarsi alla loro nuova vita.

Adesso però, L’altra Parte è stata distrutta!

Sorrido a questo pensiero, il tutto si deve ad un gruppo –anzi, no- ad una setta di stregoni, noti come i “Viaggiatori”. A loro, non è mai andato giù, il fatto di sentirsi inferiori a noi streghe. Così hanno deciso di eliminare qualsiasi tipo di magia, che non fosse la loro.

Hanno iniziato da una piccola cittadina del sud della Virginia, chiamata Mistyc Falls. Hanno lanciato un incantesimo sulla città. L’incantesimo consiste o meglio consisteva, nell’annientare la magia di noi streghe iniziando da questa città, per poi esporre il loro incantesimo in tutto il mondo.

Il loro, è o meglio era un buon piano, peccato per loro, che è andato in fumo.

La causa?

L’ancora aiutata da due streghe e da alcuni vampiri a cui non andava giù il fatto che i Viaggiatori annientassero la magia anche perché loro stessi cioè -i vampiri -ci avrebbero rimesso la vita. Niente magia, niente anelli solari per i vampiri, per cui per la loro specie non ci sarebbe stato salvezza.

Così con la complicità della sceriffo della città, hanno teso una trappola ai Viaggiatori attirandoli in un locale, per poi farlo esplodere. Nell’ esplosione hanno perso la vita due vampiri, ma sono ritornati indietro riattraversando L’ancora insieme ad altri vampiri morti da più tempo.

L’altra parte è stata distrutta, L’ancora che univa i due mondi ha riacquistato i suoi poteri da strega, -grazie all’aiuto di altre due streghe- per quanto riguarda l’incantesimo dei Viaggiatori si è spezzato con la loro morte.

In tutta questa confusione: anch’io sono di nuovo fra i vivi.

Ho attraversato L’ancora prima che quest’ultima riacquistasse i suoi poteri di strega. Sono stata ben attenta dal non farmi notare dal gruppetto di eroi. Non voglio attirare l’attenzione su di me. È ancora presto.

Nessuno deve sapere che sono tornata, solo così posso vendicarmi da chi mi ha uccisa e tradita. E guarda caso questa persona vive qui.

Mentre penso a tutto ciò, sorrido e nello stesso tempo esco dal mio nascondiglio una delle tante cripte esistenti nel cimitero di Mistyc Fall. Non appena esco dalla cripta percorro il cimitero e ne raggiungo la soglia percorro qualche metro fino a d arrivare nel luogo in cui ieri sera mi vi era riunito il gruppetto di eroi. mi guardo intorno, è come pensavo ormai è deserto non vi è nessuno ne i vampiri ne tantomeno L’ex Ancora, ciò significa che nessuno nemmeno essa si è accorto di me.

Sorrido di nuovo a questo pensiero e a passo svelto mi dirigo verso il confine di Mistyc Falls.

Ho bisogno di un rifugio lontano da sguardi indiscreti.

Ho bisogno di rendermi irriconoscibile e soprattutto ho bisogno che nessuno -almeno per adesso- scopra che sono di nuovo in viva. 

Spero che vi piaccia a presto 
Melody Potter!!

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Capitolo 4
*** UNO STRANO INCONTRO ***


Capitolo 4

Uno strano incontro

Pov. Billie


Sono appena arrivata alla centrale di polizia di Mistyc Falls. Devo incontrarmi con lo sceriffo Elisabeth   Forbes: migliore amica di mia madre e la mia madrina. È lei che in tutti questi anni si è occupata della casa di nonna. Da  quando mamma e papà sono morti sono stata io nel tenermi in contatto con lei, in fondo è l’unica persona ancora in vita che posso considerare una parente.
Non appena entro alla centrale, l’agente che è alla scrivania mi saluto  e mi chiede

“posso esserle utile?”

“Credo proprio di si! Sono Billie Jenkins, sono qui per vedere lo sceriffo Forbes!” dico e continuo:

“se è possibile!” con un  cenno della testa, l’uomo indica  l’unica porta chiusa, dove sulla sua targhetta vi è  la scritta che indica l’ufficio dello sceriffo E. Forbes.

Ringrazio l’agente.

Raggiungo la porta che mi è stata indicata, e busso una voce femminile mi invita ad entrare. Con cautela, apro la porta. Resto sulla saglia, indecisa sul da farsi.

“Sceriffo Forbes?” chiedo con tono esitante, mentre osservo la donna che sta dietro la scrivania.

“si?” risponde lei mentre firma dei documenti,  alza gli occhi da essi e di conseguenza punta i suoi occhi azzurri su di  me.
Mi sorride, e inarca un sopracciglio confusa.

Mi invita ad entrare visto che non mi decido a muovermi, poi con un sorriso gentile mi chiede:

“posso esserle utile?”

“oh, ecco veramente…” inizio imbarazzata, mentre mi chiudo la porta alle spalle. Nel frattempo   lentamente la raggiungo; intanto lei continua nel fissarmi  curiosa.

“le è successo qualcosa e vuole sporgere denuncia?” mi viene incontro alla fine.

“No, ecco in verità sono qui per farle visita… vede io sono Billie, Billie Jenkins!” annuncio.

A quel punto lo sceriffo, si porta una mano alla bocca sorpresa  nel vedermi. Si alza dalla sua scrivania: fa il giro da essa, e mi viene incontro commossa.

Quando siamo l’una di fronte all’altra, mi abbraccia di slancio.

“quando sei arrivata?” mi chiede premurosa quando sciogliamo l’abbraccio mentre fissa i suoi occhi azzurri sui miei. Mi invita a sedermi lei fa lo stesso si risiede dietro la scrivania:

“proprio ieri!” dico

“Non mi aspettavo una tua visita, avresti potuto chiamare ti avrei ospitata io..:” annuncia con un sorriso materno.

“non sono qui in visita sceriffo Forbes!” dico

“chiamami Liz!  Sono la tua madrina e tua madre era la mia migliore amica!” mi ricorda con aria materna.

“vuoi dire che non sei di passaggio?” mi chiede poi con entusiasmo.

Annuisco solo.

“sono qui per restare.  Mi sono appena laureata e inizierò a lavorare nelle scuola materna della città!” annuncio

“tua madre e tua nonna sarebbero orgogliose di te! Sono trascorsi quindici anni da l’ultima volta che ti ho vista. Avevi appena sei anni. 

Subito dopo, ho appreso da tua nonna, la notizia del rapimento di Christy…. ”dice con cautela. Quando sento pronunciare il nome di mia sorella, sussulto. Liz sembra non accorgersene e continua:

“c’è anche lei qui?” mi chiede con lo stesso entusiasmo che ha mi riservato quando le ho rivelato chi sono.  Abbasso gli occhi, e faccio cenno di no con la testa. Lei continua ad osservarmi e poi annuncia con tono deluso:

“tua madre  prima che morisse mi aveva detto che tua sorella era stata ritrovata, e che ciò era avvenuto per opera tua!” si aspetta una risposta così dopo vari secondi silenzio annuncio con le lacrime agli occhi:

“anche lei è morta, Liz….”  Anche se reputo mia sorella la sola responsabile della morte di mamma e papà, per me è ancora dura parlare di essa, in particolar modo perché anch’io sono colpevole tanto quanto Christy al riguardo la morte dei nostri genitori.

Ma questo Liz, non può saperlo.

Lei non sa: che sono una strega. Lei non sa, che mia sorella era stata rapita da quei demoni e non da comuni mortali. Lei non può minimamente immaginare, che i mei sono morti solo perché come un idiota ho lascito Christy sola con essi. Liz, non ha idea che mia sorella è morta per mano mia, solo perché per istinto ho usato il mio potere contro il suo. Lei voleva eliminarmi con la Pirocinesi ed io ho usato il mio solo per difendermi dal  suo attacco.

 Liz si alza dalla scrivania, si inginocchia difronte a me e per la secondo volta mi abbraccia.   Mi consola accarezzandomi la testa e sussurra parole  dolci al mio orecchio: solo come una madre sa fare. Finché non mi calmo.
 Resto  con la mia madrina per una buona ora, abbiamo parlato di tutto: mi ha chiesto dove ho vissuto nell’ultimo anno.

Le ho raccontato delle sorelle. Ovviamente senza rivelare che sono streghe. Le ho detto che in un certo senso mi hanno aiutato, e sostenuto nel ritrovamento di Christy, e dopo la sua morte e quella dei miei genitori si sono occupate di me come solo delle sorelle maggiori sanno fare! Mi hanno ospitata in casa loro dandomi l’affetto di una famiglia.

Lei mi racconta di sua figlia: Caorline.  Frequenta il primo anno del college. Mi racconta di lei con orgoglio, dice che è una brava studentessa che ultimamente il loro rapporto è molto migliorato, e  molto probabilmente io e lei potremmo andare d’accordo. E che vuole presentarmela. Infine mi invita a cena. Accetto senza esitazioni. Parliamo per oltre un ora finché un lieve bussare alla porta ci interrompe:

“avanti!” esclama Liz  con tono autoritario. La porta si apre lentamente, e sulla soglia dell’ufficio appare un  uomo, sui trent’anni.

 L’Osservo bene:  ha capelli corvini e occhi di un intenso azzurro ghiaccio. Quest’ultimo non appena mi vede: aggrotta la fronte, inarca un sopracciglio e mi osserva in un modo a dir poco strano.

Non so il perché ma il suo sguardo mi mette a disagio, sembra quasi che cerca di leggermi dentro

“scusami Liz non sapevo che fossi impegnata!” esclama con tono di scuse l’uomo misterioso mentre continua nel fissarmi con quel sguardo indagatore e ostile.

“nessun disturbo, Damon!” esclama Liz

Nel frattempo mi alzo e la mia madrina fa lo stesso.

“stavo giusto per andarmene!” annuncio

“se ho interrotto qualcosa…” esclama Damon sempre senza togliermi gli occhi di dosso. Non so il perché, ma il mio istinto di normale mortale è attratto dal bell’aspetto di  Damon, ma… il mio istinto da strega mi suggerisce di usare i miei poteri contro di esso.

“no davvero, ti ho fatto perdere abbastanza tempo, Liz…”inizio io, mentre ricambio lo sguardo indagatore dell’uomo  misterioso che mi sta di fronte.

“niente affatto e lo sai è stato bello rivederti. E questa sera vieni a cena da me. Ti presento mia figlia. A proposito di presentazioni…”
 
Si interrompe un attimo, e fissa il suo sguardo su Damon:

 “Damon lei è la mia figlioccia, Billie Jenkins. Resterà per un po’ a Mistyc Falls!”

“Billie, lui  è  Damon Salvatore. Come me, appartiene ad una delle famiglie fondatrici  di Mistyc Falls!”

 ”lieto di conoscerla, Billie!” esclama Damon  con un tono cordiale, mentre mi porge la sua mano. L’afferro decisa, ed esso la stringe fra le sue. Ricambio la stretta, e a contatto con la sua pelle:  sussulto. Lui se ne accorge e ne  pare soddisfatto.  Come se nulla fosse continua ad osservarmi, con quel suo sguardo  penetrante, e continua  sorridermi.

 Non  so il perché ma il mio istinto di strega continua nel suggerirmi di scatenargli contro i miei poteri, anzi meglio: mi suggerisce di eliminarlo.  Ma non posso fare una cosa simile. Non in presenza di Liz! Non senza sapere chi diavolo è, o meglio cos’è questo tizio! Ma  soprattutto non posso eliminarlo in una centrale di polizia, rischio di essere arrestata. 

Cerco di ricompormi, sfilo la mano da quella di Damon. Accetto l’invito a cena a casa di Liz. Infine saluto tutti educatamente come mamma mi ha insegnato -anche se Damon non mi piace affatto-.   Di corsa esco dalla centrale di polizia, raggiungo l’auto e corro a casa della nonna.  Non appena arrivo a casa, sono ancora abbastanza sconvolta per ciò che è accaduto nell’ufficio di Liz. Non faccio altro che pensare allo sguardo insistente penetrante e indagatore  di Damon Salvare, più che altro mi è sembrato uno sguardo quasi di sfida. Mi è sembrato quasi che si aspettasse in un qualche modo una mia reazione. 

Ma perché?

 Che sia un demone?

 Non appena questa idea sfiora i miei pensieri, scuoto subito la testa in senso di diniego.

“È impossibile” mi dico ad alta voce

E continuo: “abbiamo eliminato tutti i demoni, che si erano impadronita della scuola di magia, dopo aver eliminato la Triade e Christy. e poi
se così fosse mi avrebbe attaccata.” forse mi preoccupo per niente.

È stato solo una sensazione causata dallo sguardo ostile di quel Damon.

O forse no?
 
 
Pov. Damon
 
 
Sono davanti l’ufficio dello sceriffo Forbes. Grazie al mio udito fine mi rendo conto che Liz non è sola, la sento parlare con un'altra donna. A giudicare dalla voce sconosciuta è  una giovane donna.

Busso alla porta, Liz mi invita ad entrare.

 Come ho già detto, Liz non è sola.

 Con lei vi è una ragazza. Mi è di spalle ma si volta quasi subito, così l’osservo bene:
è  una ragazza sui ventiquattro anni. Alta nella media. Magra, con capelli biondi legati in una coda bassa e occhi azzurri. Mi accorgo subito, che la ragazza non è  una semplice comune mortale.

No! è una strega. Me lo conferma la sua aurea. La sua aurea è terribilmente potente! Durante la mia esistenza, ho incontrato e mi sono imbattuto in moltissime streghe. Ognuna di esse, con auree potenti si, ma non potenti tanto quanto la sua.  

Mi  viene presentata come la figlioccia Liz: Billie Jenkins.

 Rifletto su sul suo cognome: Jenkins. No, il suo cognome non mi dice niente!  Non appena la strega mi nota, la vedo un po’ tesa: Probabile sa già cosa sono!  Porgo la mia mano alla strega, e le do il ben venuto in città. Lei mi porge la sua e la stringo fra le mie. Lei  ricambia la stretta di mano e per un breve momento la sento, e la vedo sussultare.

Sa che sono un vampiro. Le sorrido e fisso i miei occhi ai suoi. La mia è una provocazione: vediamo se la strega, accetta la sfida che le ho appena lanciato. Vediamo, se si smaschera e usa i suoi poteri su di me. Voglio vedere, se i suoi poteri sono forti tanto quanto la sua aurea.

Ma la strega con mio grande dispiacere, non agisce alla mia provocazione.

Sembra un po’ confusa. Continuo ad osservare la sua espressione: sembra un po’ troppo indecisa. Sembra  scossa. Sembra quasi che non sappia cosa sono, o meglio non sa che fare. di solito quando una strega sfiora un vampiro lo riconosce  immediatamente. Lei invece mi da l’impressione che sa, o per lo meno sente che non sono un umano.  Ma non agisce. Perché?  Nel distogliermi  dai miei pensieri e dalla mia provocazione lanciata alla strega, è lei stessa che all’improvviso si ricompone dalla sua confusione: ci siamo penso fra me.

Adesso la strega ci fa vedere cosa sa fare. Ma non è così! La ragazza accetta l’invita a cena di Liz, ci saluta e va via. Incredibile, fra tutte le streghe che ho incrociata in 145 anni: lei è l’unica che non appena ha capito ciò che sono, non ha tentato di uccidermi. Mi è sembrata un po’ indecisa sul da farsi.

Come se … come se qualcosa la frenasse.

Ma cosa?

E perché?

Quando la strega esce dall’ufficio di Liz è quest’ultima che mi riporta alla realtà. Mi chiede di Marcus. La rassicuro dicendole che Marcus e i suoi viaggiatori non sono più un problema; il loro incantesimo si è spezzato con la loro morte e Mistyc Falls può dormire sogni tranquilli, almeno per il momento.

dopo vari secondi di silenzio cambio discorso e le chiedo

“da  quando hai una figlioccia?”

“da quando è nata!” dichiara lei con un sorriso triste.

“non l’ho mai vista qui!” faccio notare.

“ha sempre vissuto a S. Francisco. Sua madre Helen, era la mia migliore amica. Dopo essersi sposata con suo marito hanno lasciato Mistyc Falls! Venivano qui ogni estate, finché…” si interrompe  con tono triste. Fisso  il mio sguardo su Liz . l’osservo bene e  inarco un sopracciglio: sembra quasi sul punto di scoppiare in lacrime

“Finché?” chiedo curioso. Che posso farci nelle mia vita ho incontrato o meglio mi sono imbattuto in streghe abbastanza potenti mai potenti come questa Billie. 

Liz sospira, come costretta nel ricordare qualcosa di spiacevole:

“finché una notte di Halloween di quindici anni fa, la sorella maggiore di Billie, venne  rapita! Helen, aveva appena messo a letto le sue figlie. A quanto pare qualcuno era nella loro camera, ha rapito Christy ed è sparito senza lasciare traccia.”

“un vampiro?” chiedo. Chi altri può sparire senza lasciare traccia.

Liz scuote la testa in senso diniego:

“non ne ho idea. Billie, all’epoca aveva cinque anni. Diceva che: l’uomo nero era apparso nella loro cameretta,  dal nulla  circondato dal
fuoco e così com’era apparso poi è sparito  fra le fiamme. Portando con se la piccola Christy!”

“ sai se non fossi un vampiro direi che è una storia assurda!” esclamo. Lei inarca un sopracciglio   e mi chiede:

“chi può apparire e sparire fra le fiamme?” Liz non aspetta risposta e continua:

“Chi indagava non credeva a Billie. Hanno seguito molte piste! Helen mi chiese aiuto. Io stessa parlai con Billie, lei ripeteva sempre la
stessa cosa. Escludo comunque che sia stato un vampiro. Ma chiunque sia stato ne sono certa: non era un normale rapitore.  Per lo meno, non era umano.”

È ci credo. Ho sempre creduto che vampiri e streghe fossero le uniche creature sovrannaturali esistenti, e invece esistono anche i licantropi,  per non parlare di Silas vampiro e stregone e Marcus con i suoi viaggiatori.   

“vuoi dire che la polizia non ha mai trovato quella bambina?” chiedo in fine .

“Christy è stata ritrovata, Si. “ annuncia Liz con tono triste, fa una piccola pausa e continua:

“ma non dalla polizia. È stata Billie. L’anno scorso ha indagato per conto suo, e  non so come ma infine grazie ad alcune donne è riuscita nel trovare la sorella. Helen era entusiasta, dopo qualche settimana… Billie stessa mi ha comunicato la morte dei genitori…”

“ma come?” chiedo sconcertato

“un incidente d’auto. A quanto pare con loro, vi era anche Christy!”

Questa storia dell’uomo nero che appare e scompare dal nulla circondato dalle fiamme, non mi convince. E come fa una ventiquattrenne con altre donne comuni  nel riuscire là dove le forze dell’ordine hanno fallito? È strano che dopo quindici anni di sofferenze la felicità di un intera famiglia venga distrutta.  Comunque di una sola cosa sono certo: quella Billie è una strega. Una strega abbastanza strana, ma molto potente, sento che quella ragazza e più di una semplice normale strega. E credo proprio che con il suo arrivo  in città avremo nuovi guai. 

L’ultima volta che una strega così potente è arrivata in città ha tentato di uccidere la mia ragazza e Stefan.
Credo proprio che all’ora di cena mi presenterò a casa di Liz. Voglio proprio vedere come reagirà la strega nel vedermi, sarà divertente!
 
 
Spero che vi piaccia, a presto
Melody Potter! 

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Capitolo 5
*** Potentissime streghe con differenti & grandissimi problemi. ***


 
 
 
 
 
Capitolo cinque



  Potentissime streghe con  differenti & grandissimi problemi 



Pov. Billie
 
 
Sono alla scuola di magia insieme a me ci sono le sorelle. Piper ha appena eliminato la Triade con una pozione, e poi ha usato il suo potere distruttivo contro il loro schiavo.  Christy, punto su di me il suo sguardo furioso demoniaco  e carico di odio.
È irriconoscibile in questo stato:  mi accusa di averla tradita e delusa. Io la supplico di mollare il suo folle piano di distruzione, e di tornare a casa con me!  Ma Christy, non mi da ascolto, furiosa più che mai usa –o almeno ci prova- il suo potere su di me.  Socchiude gli occhi e fra di noi appare dal nulla come per magia un enorme sfera di fuoco, la lancia in mia direzione. A mia volta per difendermi uso il mio potere: stendo entrambe le braccia davanti a me e apro i palmi delle mani e con la telecinesi rispedisco l’enorme sfera di fuoco al mittente. Questione di un attimo : Christy viene avvolta dalle fiamme create dal suo stesso potere e urla finché di lei non resta più niente. A quel punto mi sveglio di soprassalto, col fiato corto. Mi porto la mano al petto e con l’altra cerco a tentoni l’interruttore della lampada che sta sul comodino. Mi guardo intorno: confusa, spaventata e dilaniata dal dolore. Ci metto un po’ per capire, che s sono a Mistyc Falls. A casa della nonna. Da sola, e non alla scuola di magia insieme alla sorelle! Solo quando mi  calmo e riprendo a respirare normalmente mi siedo sul letto, e fisso il mio sguardo sulla radiosveglia.

“Perfetto!” sussurro  irritata e continuo:

“Sono ancora le sei!”

Mi alzo dal letto. Raggiungo la portafinestra. La apro ed  esco sul balcone, mi passo la mano sulla fronte. Chiudo gli occhi, e respiro l’aria fresca mattutina di fine agosto per più di un minuto. Improvvisamente mi torna in mente il sogno. Incredibile dopo un anno della sua morte, ho sognato di nuovo per l’ennesima volta gli  ultimi istanti di vita di Christy.
È morta a causa mia. Penso all’improvviso.  Quando realizzo questo pensiero, la vista mi si annebbia e gli occhi mi si inondano di lacrime. Scuoto la testa in senso di diniego, e nel frattempo tento di asciugarmi le lacrime con il dorso della mano.

“Calma Billie!” sussurro fra me, mentre tento di riprendere il controllo. Devo mantenere la calma. Come mi hanno sempre ripetuto le sorelle: non è colpa mia ciò che è accaduto a mia sorella! In fin dei conti, non ho fatto altro che proteggermi. Questo è l’unico pensiero che ogni volta che penso a Christy, mi fa andare avanti più o meno. Direi che la giornata è iniziata nei peggiori dei modi, vediamo se riesco nel migliorarla. Ormai è troppo tardi per tornare a dormire, e oggi mi aspetta una lunga giornata piena di impegni: ho la riunione alla scuola materna di Mistyc Falls. La riunione alla scuola di magia. Leo mi ha proposto occuparmi della scuola materna nel mio tempo libero ed ho accettato,  e poi questa sera devo andare a cena da Liz. 

Così rientro in camera:  socchiudo la portafinestra alle mie spalle, e decido di fare una lunga e rilassante doccia.  Entro  in bagno e mi fiondo nella doccia. Resto sotto il getto d’acqua per una buona mezz’ora. Quando finisco mi avvolgo in un telo bagno e avvolgo i capelli in un asciugamano, dopo di che rientro in camera. Ho una strana sensazione però, c’è qualcosa che non va. Mi guardo intorno e noto che la portafinestra è aperta.  Insospettita la raggiungo esco sul balcone

“Che strano!” dico e continuo  mentre rientro:

“Sono certa di averla socchiusa!” continuo a guardarmi intorno e cosa strana mi sento osservata, mi volto di scatto ma fuori  sul balcone non c’è   nessuno. Devo essermelo immaginato. Ma per sicurezza chiudo la porta finestra e tiro la tenda poi mi rivesto. Raggiungo l’armadio e tiro fuori un jeans bianco e  un top del medesimo colore, metto delle infradito con un tacco non troppo alto. Rifaccio il letto. Dopo di che rientro: in bagno.  Asciugo i capelli e li raccolgo in un alto chignon.  Quando ritorno in camera ho di nuovo la stessa sensazione di essere osservata scuoto la testa in senso di diniego:

“non c’è nessuno. È solo a causa del sogno  se mi sento così!” questa storia non può continuare, penso fra me e poi dico:

“Devo dire a Piper di preparami un pozione di qualsiasi tipo. Non posso ancora permettere a questi sogni di rovinarmi la vita. A questo ha già provveduto Christy”

Con queste parole esco dalla camera e scendo al pian terreno, afferro la borsa   e  le chiavi della mia auto. Ho appena deciso di uscire per la colazione ciò che ignoro e l’incontro con certe persone che in un modo o nell’altro renderanno particolar mente piacevole e allo stesso tempo spiacevole  il mio soggiorno in città.
 
Pov. Liv
 
È trascorsa una settimana da quando “L’altra Parte” è stata totalmente  distrutta, e da quando ho riportato indietro mio fratello tutti i vampiri e Bonnie. Per nostra fortuna, il piano di Damon, ha funzionato: i Viaggiatori e il loro capo Marcus sono morti e questa volta per sempre. Il loro incantesimo si è spezzato, e noi streghe e i nostri poteri  siamo salvi! Deve ammetterlo: allearsi con i vampiri – anche se in un certo senso mi hanno costretta- però in fin dei conti, ciò che conta  è che il compito che ci è stato assegnato dalla congrega è stato portato a termine. Certo non nel modo in cui io e Luke abbiamo progettato, ma in fin dei conti ciò che conta è che in un modo o nell’altro la magia è salva. E per di più, ci siamo trovati dei nuovi amici – anche se molto probabile sono certa che la congrega non accetterà mai la nostra amicizia con dei vampiri!-. Mentre penso a tutto questo, sono al college, più precisamente mi trovo nella camera che condivido con il mio gemello. Preparo le valige, oggi pomeriggio torno a Mistyc Falls. Farò un tirocinio per un anno nella scuola materna della città.

 “Non è una buona idea!” annuncia per l’ennesima volta il mio gemello Luke con tono indignato.
Mi volto in sua direzione, alzo gli occhi al cielo. Ne discutiamo da ieri.

“Si che lo è, Luke!” annuncio con pazienza e continuo:

“Non l’ho deciso io. Fa parte del programma di studio!”

“ Non sono contro il tirocinio, Liv!” Dichiara e continua:

“ Ma del luogo in cui hai deciso di svolgerlo! Perché proprio a Mistyc Falls?”

Mi volto nuovamente in sua direzione: incrocio le braccia al petto, inarco un sopracciglio e osservo il mio gemello. È seduto sul davanzale della nostra finestra a gambe incrociate a sua volta incrocia i suoi occhi azzurri  ai miei, mi osserva con aria seria e attende una mia risposta che non tarda ad arrivare.

“Forse perché Mistyc Falls, è la città più vicina al college?” chiedo con sarcasmo con un alzata di spalle. Nel frattempo raggiungo l’armadio e prendo altri vestiti da mettere in valigia. Con la coda dell’occhio vedo mio fratello che fa per ribattere, ma lo batto sul tempo:

“Senti, se a mamma e papà non importa, perché tu ti preoccupi così tanto?” a quel punto Luke, si alza e mi raggiunge mi fa voltare in sua direzione e in tono un po’ furioso esclama:

“Oh, non saprei: forse per tutto ciò che è accaduto la settimana scorsa? O forse perché quella città pullula di vampiri? E poi che senso ha tutto questo…” dice mentre indica la nostra camera e continua sempre  furioso:

“Sai benissimo, che fra non molto la nostra congrega ci chiamerà per adempiere al nostro dovere. E quando ciò accadrà, saremo costretti ha mollare tutto: la nostra vita, il college e i tutti i nostri progetti futuri!”

Sospiro e allo stesso tempo, rabbrividisco alla sue parole. Ciò che ha detto, è vero purtroppo.

Noi siamo Olivia e Lucas Parker, meglio conosciuti come Liv e Luke .  Siamo gemelli.  Appartiamo ad una congrega di streghe conosciuta con il nome di “Gemini”. Siamo gli unici figli rimasti in vita del Leader della congrega. Come in ogni congrega che si rispetti,  abbiamo una tradizione che va onorata. È visto che nostro padre è il leader quel compito spetta a noi. In pratica al nostro compimento del nostro ventiduesimo anno d’età io e Luke, essendo gemelli grazie ad un incantesimo dovremo fonderci fino ad diventare un'unica persona. il punto è che uno dei due vivrà, l’altro no, ma chi vivrà assumerà il potere del l’altro e molte caratteristiche. Inoltre il sopravvissuto diventerà il nuovo leader della congrega. 

In realtà questo compiti non è mai stata predestinato a noi. Ma a Josette e Kai, la prima coppia di gemelli che mamma e papà hanno avuto prima di noi. Solo che Kai nel maggio del 1994 ha ucciso quattro dei  nostri fratelli. Io e Luke eravamo il suo obiettivo. Ma nostra sorella Josette ha protetto me e Luke, ci ha resi invisibili agli occhi di Kai. All’epoca io e il mio gemello avevamo appena sei anni. Infine Kai è stato rinchiuso in un mondo prigione. La sua gemella Josette ha rinunciato ai suoi potere per poi è scappata di casa.
Non la vediamo da quella maledetta notte. 

Da allora io e il mio gemello siamo gli unici prescelti nell’onorare quella tradizione. Siamo gli unici eredi della congrega, e se non ci fondiamo con il tempo la nostra congrega si indebolirà portandoci  tutti alla morte.

“Bè, abbiamo appena compiuti ventun anni, Luke!” faccio notare e con voce tremante:

“Ci resta un altro anno!”

“Passerà in fretta!” annuncia.
Ma che possiamo fare?

Niente, non possiamo opporci! Nel distoglierci dai nostri pensieri è un lieve bussare alla porta. Luke in silenzio e con gli occhi lucidi –purtroppo l’argomento “fusione” è un tasto a dir poco dolente per entrambi, a causa di questa stupida tradizione cinque dei nostri fratelli sono stati assassinati dalla follia e dalla sete di potere di uno dei nostri fratelli maggiori-

“Bonnie?” chiama sorpreso Luke e continua in tono brusco:

“ che ci fai qui?”

Raggiungo mio fratello e sulla soglia vedo: una ragazza  ventenne, afro-americana, dai capelli castani scuri ricci tagliati a caschetto e due occhi di un intenso colore verde. Bonnie Bennett, L’Ex-Ancora  che ho riportato in vita e in un modo o nell’altro  ha riacquistato i suoi poteri da strega.

“Ciao!” dico e continuo mentre l’osservo

“Che succede?”

“ Già, che ci fai qui?”  le chiede Luke un po’ scontroso. Il mio gemello non c’è l’ha con Bonnie, ma con una delle sue migliori amiche: Caroline Forbes, la vampira  bionda che ha ucciso Luke per costringermi ha salvare i suoi amici –cosa che ho fatto-.
Bonnie sembra un po’ imbarazzata, ma infine mentre fissa i suoi occhi su Luke inizia cauta:

“So che dopo quello che ti ha fatto Caroline, non dovrei essere qui…” fa una piccola pausa, sembra nervosa per qualcosa. Che diavolo hanno combinato questa volta i vampiri?

Poi riprende imbarazzata a testa china annuncia:

“ma… avrei bisogno del vostro aiuto!”

Mio fratello incrocia il mio sguardo, annuisco in sua direzione. Luke si fa da parte e con un cenno brusco della testa e invita Bonnie ad entrare


Pov. Luke
io e Liv ci troviamo nella nostra camera che dividiamo al college. Abbiamo appena discusso del nostro compito che dovremo compiere fra un anno, finché non arriva Bonnie Bennett , ci chiede aiuto. Fisso mia sorella, lei annuisce solo in mia direzione faccio entrare Bonnie. Non appena entra chiudo la porta della nostra camera, incrocio le braccia al petto  e con tono brusco chiedo:

“Cos’è successo questa volta?”

L’Ex-Ancora, sembra a disagio, chissà cos’è successo di nuovo!

“Ho riacquistato i miei poteri, ma non riesco proprio a controllarli!” annuncia con un tono di voce affranto. Ancora non ho capito che vuole da noi, così visto che non si decide a parlare chiedo:

“E tu sei qui, perché?”

“Per chiedervi di aiutarmi. Non voglio perdere di nuovo il controllo. L’ultima volta mi sono affidata a un perfetto estraneo, e mi ha diretta vero la magia oscura! Non voglio che riaccada nuovamente.” Fa una piccola pausa e poi continua:

“questa mattina ha chiamato Jeremy, mentre parlavo con lui, accidentalmente ho dato fuoco alla valigia di Caroline. Lei ovviamente si è infuriata, e ho mandato in frantumi i vetri delle finestre della nostra camera. Poi è arrivato Damon…” fa una smorfia nel pronunciare il nome del vampiro  e continua in tono furioso:

“mi ha affibbiato uno dei suoi  tanti insopportabili  stupidi  e ridicoli soprannomi e lo lanciato fuori dalla finestra!”

“ E adesso stai dando fuoco alle tende delle nostre finestre!” annuncio. Bonnie si volta di scatto  in direzione della finestra, poi sconvolta e nel panico più totale ci chiede:

“ Che mi succede?”

Prima di risponderle  le do le spalle:  raggiungo la finestra  e con un movimento della mano spengo le fiamme, e con un altro riparo le tende.

“Hai pensato di cercarti un Angelo Bianco?” le chiedo sarcastico. Lei mi  assume un aria sconcertata, fa per parlare:

“ Luke!” mi riprende mia sorella poi si rivolge a Bonnie:

“Questo, accade quando sei furiosa, Bonnie. Ti è solo bastato pensare a Damon per dar fuoco alle tende. Vedi, Bonnie, i nostri poteri sono legati oltre che alla natura, ai nostri stati d’animo.”

“O se preferisci: alle nostre emozioni.” Intervengo mentre fisso il mio sguardo su Bonnie, che pare non capire così continuo:

“Eri morta come strega. Poi sei divenuta L’ancora rinunciando così ai tuoi poteri da strega, per oltre un anno. Adesso, in un qualche modo, Liv ti ha riportato in vita. Quindi sei nuovamente una strega, e i tuoi poteri sono ingestibili! In pratica sei come una giovane strega di 5 anni.  Tutto quello che devi fare, Bonnie, è controllare le tue emozioni. Controlla le tue emozioni, e riavrai nuovamente il pieno controllo dei tuoi poteri!”

Restiamo  per qualche minuto in silenzio, finché il cellulare di Bonnie inizia a squillare. Lo prende.  Guarda sul di display, sorride e assume un aria serena  –almeno  ne da l’impressione-  e poi   annuncia con un tono di voce dolce e trasognante in questo preciso istante sembra una sedicenne innamorata

“è Jeremy!”. Bonnie non fa in tempo nell’accettare la chiamata.  Il suo telefonino va in frantumi e nello stesso identico istante un improvvisa folata di vento spalanca di botto la porta e finestra della nostra camera. Osservo mia sorella, per la seconda volta annuisce in mia direzione. Poi entrambi osserviamo Bonnie lei ricambia lo sguardo con aria  sconvolta.  Ok, a questo punto non c’è altra soluzione. So che me ne pentirò ma in fine annuncio:

“Ok, ti aiuteremo nel gestire i tuoi poteri!” è la cosa più giusta da fare e poi con il suo poco controllo Bonnie può rivelarsi un pericolo per chi la circonda e per lei stessa. 
 
 
Con questo capitolo ho voluto mettere in evidenze le streghe con cui Billie Jenkins entrerà in contatto nei prossimi capitoli. Come avete notato ognuno di loro ha dei problemi personali che li distinguono. L’unica cosa che li accomuna: è la magia.  
La ff sarà ambientata fra la fine delle V e la VI stagione di the vampires diaries e subito dopo la fine dell’ VIII stagione di streghe.  Damon e Bonnie non sono bloccati nel mondo prigione di Kai sono riusciti nel tornare dall’Altra Parte così come  Lexie.
 
Spero che il capitolo vi piaccia e  spero che continuerete a seguirmi.
A presto Melody Potter.

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Capitolo 6
*** Nuove amicizie ***


 
Capitolo sei.  


Nuove amicizie.


Pov. Billie


Sono alla scuola materna di Mistyc Falls, la riunione con la direttrice dell’asilo e con l’intero corpo insegnati è appena terminata. Sono qui dalle 9.00 di questa mattina, non appena sono arrivata e poco prima dell’inizio della riunione ho avuto un colloquio  con la direttrice, durante il quale mi ha chiesto se ero disposta nell’assumermi la responsabilità di supervisionare una delle tre tirocinanti appena assunte.  Naturalmente ho detto di si. 
Oltre me vi sono state due nuove assunzioni, fra i quale un uomo  di 29 anni   dai capelli castani e occhi blu,  Alaric Saltzman è il suo nome. Alaric è stato assunto temporaneamente come supplente, anche a lui gli è stato affidato una tirocinante: Lexie Smith, una ragazza di ventidue anni dai lunghi capelli biondi di una tonalità più scura rispetto ai miei -quest’ultimi mi osservano da quando la riunione è iniziata-.

L’altra neo assunta è una trentenne del luogo .

Non appena la signora Gordon -la direttrice- annuncia la fine della riunione  si alza,  tutti  la imitiamo, e nello stesso identico istante  una delle tirocinanti mi si avvicina. L’osservo bene: può avere venti al massimo ventuno anni. Ha lunghi capelli ricci di un biondo più chiaro rispetto ai miei e due occhi di un intenso blu.
Le sorrido. La ragazza ricambia il sorriso, mentre mi osserva curiosa, -dietro di lei però, mi accorgo che Alaric Saltzman e Lexie ci osservano con attenzione-.

“A quanto pare lavoreremo insieme!” dico con un sorriso, mentre ignoro gli sguardi di quei due, che stanno alle spalle della ragazza. Lei mi sorride e poi semplicemente si presenta mentre mi porge la mano:

“Mi chiamo Olivia Parker, ma tutti mi chiamano  Liv!” afferro la sua mano e mi presento:

“Billie Jenkins!” non appena pronuncio il mio nome, Liv sussulta quasi entusiasta. Poi succede qualcosa di strano o meglio: magico! Non appena le mie dita si allacciano alle sue: entrambe vaniamo avvolte da una  luce, e allo stesso tempo sento una calda e rassicurante energia  scaturirsi dalle nostre mani.

Ovviamente, so che vuol dire: Olivia Parker, come me, è una strega! Una strega  potente tanto quanto me. E questa energia  rassicurante che ci avvolge non è altro che la sua magia unita alla mia.
 Non appena le nostre mani si staccano, Olivia continua a fissarmi, sempre più curiosa. Molto probabile sa che sono una strega,  e non una qualunque: ma la  strega della Chiave del Potere Supremo. A questi miei pensieri, lei annuisce.  Grandioso.  Legge nelle menti, un altro segno di assenso. Nel distogliermi dai miei pensieri è l’arrivo di Alaric Saltzman, seguito a ruota dalla sua assistente.

Non appena ci raggiungono quest’ultima si presenta e mi porge la mano:

“Ciao, io sono Lexie mentre lui è  Alaric!” afferro la sua
 
Pov liv.

Sono all’asilo dalle 9.30 di questa mattina per una riunione con la direttrice e l’intero corpo insegnanti dell’istituto.

Nel corso della riunione, la direttrice ha presentato i nuovi neo-assunti e le nuove tirocinanti fra cui me.
Fra gli insegnati appena assunti vi è Alaric Saltzman, -il vampiro originale appena tornata D’altra Parte, grazie alla sottoscritta. -
Il vampiro è stato assunto temporaneamente come supplente; ad esso sono stati assegnati i bambini della terza classe, e inoltre dovrà supervisionare Lexie -la vampira migliore amica di Stefan Salvatore, anch’essa appena tornata in vita sempre grazie a me- durante il suo tirocinio.

Per quanto riguarda me, sono stata assegnata alla neo-laureata appena assunta. È una ventiquattrenne ed è su di essa che ricade la mia più totale attenzione. L’osservo bene: ha capelli biondi raccolti in un basso chignon e due occhi di un intenso azzurro. Indossa dei jeans bianchi e un top dello stesso colore. Non capisco il perché ma ho la sensazione di averla già vista, ma non ricordo: ne dove, ne tanto meno quando! Perfino Alaric e Lexie le tengono gli occhi addosso.

Inarco un sopracciglio  e fisso i due vampiri sospettosa: per quale motivo la fissano in quel modo?

Nel frattempo, la ragazza ci viene presentata come Billie Jenkins. Nel sentire pronunciare quel nome sussulto, e sgrano gli occhi per la sorpresa. I due vampiri lo notano e adesso lanciano occhiate sia a me, che a Billie. Adesso ho capito, perché la tengono d’occhio, da quando è iniziata la riunione: sentono la sua aura e sanno che è una strega. Dalle loro facce,  capisco che  sanno che è una strega molto molto potente, forse molto più potente di me e Luke messi insieme.
 
Ho sentito parlare di Billie Jenkins. Lei è una di quelle streghe, che papà e gli altri anziani della congrega  chiamano: Streghe con Poteri Attivi. Tutti la conoscono come: una delle due Streghe Della Chiave Del Potere Supremo, ed una delle streghe più potenti della sua specie  degli ultimi tempi.  
So che vive o meglio ha vissuto a S. Francisco sotto l’ala protettrice delle sorelle Halliwell meglio note come: “ Prescelte”  o come “ le mitiche streghe del Trio”!

La loro fama di potenti streghe è nota a tutte le streghe esistenti al mondo. Non vi è congrega al mondo che non conosca la loro fama, e la loro potenza! A questo punto mi chiedo: quale motivo può aver spinto una strega del calibro di Billie Jenkins per lasciare S. Francisco, e trasferirsi in una insignificante cittadine come Mistyc Falls?

È stata inviata qui di proposito a causa di un pericolo eminente?

Deve proteggere qualcuno?

 È  qui per eliminare demoni?  

O meglio che sia qui per i vampiri?.

A distogliermi da tutte queste domande, è la voce della direttrice che annuncia la fine della riunione. Prima di concedersi però, ci ricorda che l’asilo aprirà le porte ai bambini, lunedì due settembre dalla 8.30 alle 15. 30. Dopo di che dichiara conclusa la riunione, si alza e tutti la imitiamo. Nel frattempo, nell’aula fra gli insegnanti si diffondo un lieve chiacchiericcio.  La mia attenzione viene nuovamente rivolta a Billie. La ragazza è completamente a suo agio:  chiacchera e stringe le mani agli altri insegnati con disinvoltura.

È arrivato il momento di presentarmi, dopo tutto lavorerò con lei, no? Faccio per raggiungerla,  e attiro di nuovo su di me l’attenzione dei due vampiri, di fatti entrambi mi vengono incontro e Alaric chiede:

“La conosci?”

“Solo per la sua fama!” annuncio mentre tengo lo sguardo fisso su di essa

“Può essere un pericolo per noi?” chiede ancora Alaric.  

 L’osservo e  sbuffo. Alzo gli occhi al cielo. Capisco che ogni volta che una strega è arrivata in città si sono ritrovati nei guai fino al collo, ma Billie Jenkins… si, può essere pericolosa, ma lo sarà solo se si riterrà in pericolo!

“E’ buffo che me lo chiedi, sai?” dico sarcastica. Lexie fa per rispondere ma non le do il tempo:

“ Tutte le streghe sono pericolose! Ovviamente se si da, ad esse un motivo bene preciso per esserlo. Lei non è come Esther o come Kezia, Sillas o i viaggiatori. Se è qui avrà le sue ragioni.  Molto probabile non siete voi!”

Al meno spero, aggiungo mentalmente. Detto ciò volto le spalle ai vampiri e faccio per raggiungere Billie ma una mano mi afferra per un braccio mi volto  per capire chi dei due vampiri mi ha fermata. La mano appartiene a Lexie e dice:

“Senti, so che tu hai un motivo ben preciso per avercela con noi…” la interrompo subito e faccio notare con tono pungente:

“Io non c’è lo con voi. Non siete mica stati voi due ha spezzare  il collo al mio gemello per obbligarmi a salvare Stefan…”

“Tu e il tuo gemello progettavate di uccidere Elena o Stefan.” mi ricorda Lexie in collera:

“Era il volere delle congrega per evitare la fine della magia! Senza magia niente streghe, e di conseguenza niente anelli solari per voi vampiri,  e ovviamente niente vampiri! Il sacrificio di uno avrebbe salvato molta gente. Comunque questo non è il posto, ne il momento per parlarne. Se permettete devo presentarmi….” Faccio notare e poi continuo:

“ Devo capire come mai è qui.” Non sono ancora tanto convinti così li rassicuro:

“Sentite, Billie Jenkins è una strega totalmente diversa da me e da Luke, e da qualsiasi altra strega con cui avete avuto a che fare fino ad ora. Lei è diversa da noi.   Pratica la magia in modo differente e cosa più importante non ha mai avuto a che fare con i vampiri. Quindi state tranquilli.”
Dopo di che do le spalle ai due vampiri e raggiungo Billie.

Non appena mi vede mi sorride, ricambio il sorriso e nel frattempo l’osservo curiosa, alle mie spalle però sento gli sguardi insistenti  di Alaric e Lexie:

“A quanto pare lavoreremo insieme!” dice con un sorriso. Annuisco e dopo di che le porgo la mano e mi presento:

“Mi chiamo Olivia Parker. Ma tutti mi chiamano,  Liv!”  lei afferra la mia mano e si presenta a sua volta:

“Billie Jenkins!”

Non appena le nostre dita si allacciano  entrambe vaniamo avvolte da una  luce, e allo stesso tempo sento una calda e rassicurante energia  scaturirsi dalle nostre mani. Osservo bene Billie: sembra del tutto impreparata a ciò, è quasi sorpresa e sconvolta sento i suoi pensieri.  Sa che sono una strega, e non mi aveva riconosciuta come tale!
 
Pov Alaric  

Sono nell’aula insegnanti dell’asilo di Mistyc Falls, per lavoro.
Da quest’anno insegno all’asilo di Mistyc Fall.  Non so il perché mi sono lasciato convincere da Lexie, ma diciamo che quando vuole qualcosa la ragazza o meglio la vampira migliore amica di Stefan: sa essere molto convincente. Secondo lei per me insegnare a dei bambini così piccoli può farmi bene.

Sono un vampiro originale.

Sono stato creato da Esther: la strega originale tre anni fa. È sono morto subito dopo la mia trasformazione. Sono  ritornato da una settimana Dall’ Altra Parte insieme a Lexie, Stefan, Tayler, Elena, Damon e Enzo, il tutto grazie  a Liv.
 
Secondo Lexie stare in mezzo ai bambini è un buon allenamento di autocontrollo.

“Non potrai mai fare del male a degli innocenti!” ha detto ed ha continuato:

“E poi ci sarò  io ad aiutarti. Io sono brava nel tenere in riga i vampiri assetati!”

Da quando grazie a Liv siamo tornati dall’Altra Parte tutti quanti mi hanno aiutato a gestire la sete: Lexie più di tutti. Lexie è una vampira di trecento anni, ed è la migliore amica di Stefan. Ogni volta che quest’ultimo ha perso il controllo è sempre stata al suo fianco, l’ha aiutato nel ritrovarlo e adesso aiuta me.
Ecco perché mi trovo qui, e mi sento completamente fuori posto: Primo, perché sono maledettamente affamato. Da quando siamo qui, Lexie non ha fatto altro che ripetermi:

“Sta calmo, e vedrai che tutto andrà bene!”  è per  fortuna di tutti: così è stato.

Secondo: abbiamo appena scoperto che la nuova insegnante appena assunta, è una strega!   Terzo: Liv  l’ha appena invitato a pranzo. Inarco un sopracciglio, e fisso Lexie  mentre annuncia:

“Sai, Liv ha ragione.”

Continuo nel tenere lo sguardo fisso sulle due streghe e chiedo:

“A proposito di cosa?”

“Del fatto che lavoreremo insieme. Siamo colleghi no? Penso che dovremmo presentarci e… unirci a loro!” distolgo per un attimo lo sguardo dalle  due streghe, e fisso Lexie lei mi sorride e mi rassicura:

“tranquillo! Non sono folle quanto Damon. E tu puoi approfittarne…” inarco un sopracciglio  e sospettoso chiedo :

“Che vuoi dire?”

“Bè, da quando siamo tornati Dall’Altra Parte: non hai avuto alcun tipo di contatto con gli umani, ed oggi hai faticato parecchio nel trattenerti….”

“Quindi vuoi che faccia pratica  di autocontrolla… davanti a delle streghe?” chiedo allibito e continuo sarcastico: 

“ Fortuna che non sei folle tanto quanto Damon.”

“Non osare paragonarmi a Damon.” Esclama con un finto tono di minaccia e poi continua con un sorriso amichevole:

“ Eh, dai Ric! Siamo qui da quattro ore. In mezzo a dieci umani,  e due streghe: fino ad ora sono tutti vivi! Io direi che te la stai cavando alla grande. E poi dobbiamo capire per quale motivo quella strega è qui! Non vorrai mica far intervenire  Damon, se si mette in mezzo lui: siamo tutti morti!”

In effetti non ha tutti i torti. Due giorni fa, Damon ha incontrato la strega nell’ufficio di Liz. Quando è tornato a casa, e ci ha dato la bella notizia dell’arrivo in città di  nuova strega: Stefan ha faticato parecchio per impedire al fratello maggiore di non fare pazzie. Poi fortunatamente, è arrivata Elena, e fortunatamente lo ha convinto  di non fare pazzie  .

“Va bene. Uniamoci alle streghe!” in fin dei conti ha ragione devo abituarmi, e non possiamo permettere a Damon di fare pazzie.

“D’accordo, andiamo a pranzo con le streghe. Spero di non di non pentirmene!” annuncio.

Nel frattempo notiamo che le streghe non sono più  nell’aula insegnanti:  così velocemente usciamo da qui. Arriviamo nel cortile. Le due streghe sono ferme nel  parcheggio dell’istituto con esse vi è Luke il gemello di Liv.

Anche se siamo abbastanza lontani, grazie al nostro udito sentiamo tutto. I gemelli si salutano, poi Liv fa le presentazione:

“Luke lei è Billie Jenkins. Billie lui è Luke, il mio gemello!” Luke ha la stessa reazione della sorella, non appena sente il nome della strega sgrana gli occhi
dalla sorpresa e poi chiede mentre stringe la mano di Billie:

“Billie Jenkins, quella Billie Jenkins? Una delle due Streghe Della Chiave del Potere Supremo?” chiede.

“Cos’è la Chiave del Potere Supremo?” chiedo di rimando a Lexie

“Non ne ho idea” risponde lei.

Nel frattempo raggiungiamo le streghe, e sentiamo  la risposta di Billie un po’ imbarazzata

“Si, piacere di conoscerti.”

“Piacere tutto mio.”

“Allora andiamo pranzo?” chiede Liv e poi si rivolge a Billie

“Vuoi ancora unirti a noi?” sembra un pò incerta ma poi annuisce e fa notare:

“Si, ma non voglio parlare di magia. Odio essere una strega.  Sono qui per dimenticare!” i gemelli annuiscono e qui interveniamo noi o meglio è Lexie che
prende in mano la situazione.
 
 Pov. Lexie

Con Ric abbiamo appena assistito a una strana conversazione fra i gemelli Parker e la nuova strega.
Liv ha presentato la strega al gemello.  Lui è rimasto a dir poco sorpreso, quando ha saputo il nome della nuova arrivata. L’ha definita La Strega Della Chiave Del Potere Supremo. Billie a malincuore ha risposto di si, e poi ha annunciato ai due gemelli che non vuole assolutamente parlare di magia, e afferma che odia ciò che è.

Resto sorpresa da questa inaspettata rivelazione: una strega che rifiuta la sua natura.

 Questa si che è nuova?

Mentre penso a tutto questo chiamo Liv. Lei si volta, e inarca un sopracciglio  sospettosa, nel frattempo la raggiungiamo:

“Ciao!” saluto,  e continuo mentre mi rivolgo a Billie e le porgo la mano.

“Non abbiamo ancora avuto modo di presentarci. Io sono Lexie Smith  e lui e Alaric Saltzman!” la nuova strega ci osserva, e con un sorriso a turno  stringe le nostre mani. Non appena le nostre dita si allacciano alle sue per un lieve momento la vediamo sussultare, e nello stesso  tempo assume un aria sospettosa, ma dura poco nel frattempo i gemelli Parker osservano la scena preoccupati. 

Nel distogliermi dai miei pensieri è la stessa Billie che ci invita ad unirci con loro a pranzo. È una cosa insolita che una strega invita dei vampiri, ma non ci faccio caso. Infondo, io stessa ho proposto a Ric di unirci a pranzo con le streghe, così abbiamo accettato. Liv propone di andare in una panineria che sta dietro l’angolo rispetto a dove ci troviamo noi. Così ci incamminiamo.
 
Pov. Luke

Sono in una panineria vicino alla scuola materna di Mistyc Falls, insieme a Liv e Billie Jenkins e purtroppo anche Alaric e Lexie. Billie ha invitato i due vampiri a unirsi a noi.
Una cosa al quanto strana,  visto che poco fa per un lieve momento tutti quanti ci siamo resi conto, che non appena Billie ha stretto le mani dei due vampiri l’abbiamo vista un po’ sussultare. Per un breve momento ho creduto che  la strega della Chiave del Potere Supremo ha  riconosciuto la natura di Ric e Lexie. Ma poi invece di scatenarle contro i suoi potere gli ha invitati a unirsi a noi.

Evidentemente, forse percepisce che non sono umani ma non ne è certa. So che lei, e le streghe come lei sono abituate ad altre creature sovrannaturali,  ma non so se hanno avuto mai a che fare con dei vampiri. Mentre penso a tutto questo  io e Alaric siamo appena usciti dalla panineria. Ci sediamo all’ombra  ai piedi di un enorme albero è il vampiro originale nel riportarmi alla realtà:

“Billie è una strega molto strana!” osservo il vampiro e  inarco un sopracciglio, e  lui continua:

“Sa cosa siamo, ma invece di tentare di ucciderci ci ha invitato a pranzo!”

“Le streghe come lei sono differenti da noi. Per un lieve momento ha Sospettato che non siete umani, ma poi a quanto pare si è convinta che lo siete!” dico.

“Che vuol dire che è diversa  da voi? E come mai non accetta la sua natura?” non faccio in tempo a rispondere veniamo raggiunti da Billie mia sorella e Lexie.

Si siedono qui con noi. La cosa strana è che Billie è totalmente a sua agio in mezzo ai due vampiri

“Allora Billie…”

inizia cauta Lexie, e attira su di se la sua attenzione, più quella di mia sorella quest’ultima le lancia un occhiata di avviso, ma la vampira non ci fa caso:

“Da dove vieni?”

“Da S. Francisco!” risponde lei e poi chiede:

“voi?”

“Io e Luke abitiamo a Portland!” interviene  prontamente Liv, e continua in direzione di Lexie

“Mi ha sorpreso vedervi alla scuola materna, non dovevate partire?” i pensieri di mia sorella in realtà dicono: che diavolo ci fate qui?

“Vi conoscete, già?” chiede Billie mentre ci osserva  con attenzione.

“In effetti si.” risponde Lexie totalmente a suo agio, e continua mentre improvvisa:

“ Io e i gemelli frequentiamo lo stesso college.” Io e liv la fissiamo allibiti: è brava a recitare, ha talento, penso.

“Già, il Whitmore college.” Intervengo io.

“Tu, invece Billie? Che College hai frequentato?” interviene prontamente Alaric mentre da un morso al suo panino  con un aria tremendamente schifata.

“La Mission University di S. Francisco!” annuncia lei tranquillamente.

“Quindi hai sempre vissuto a S. Francisco?” chiede Lexie.

Billie annuisce. Lexie non molla e chiede:

“Come mai hai deciso di trasferirti a Mistyc Falls? Insomma, S. Francisco è dieci volte più grande di questa città..”
 
“Volevo cambiare aria.” Annuncia con un alzata di spalle.

“Ma perché proprio qui? Insomma Mistyc Falls è una piccola cittadina…” Insiste la vampira.

“Sarà pure una piccola cittadina rispetto a S. Francisco, ma è qui che mia madre e ancora prima di lei mia nonna sono nate e cresciute. E poi è qui che entrambe hanno iniziato la loro carriera come maestre d’asilo. Voglio semplicemente seguire le loro norme, tutto qua. È poi a  S. Francisco non ho più nessuno a parte delle mie care amiche.” Spiega malinconica.

Ma i suoi pensieri dicono altro: si sente in colpa per la morte dei genitori, e per aver tentato  di uccidere insieme alla sorella le sorelle Halliwell. Ritiene la magia responsabile della perdita di tutta la sua famiglia, ed è qui per poter  vivere  o almeno per provare a vivere non come una strega, ma come comune mortale. In altre parole Billie Jenkins: sta scappando da se stessa!  Da ciò che è, e dal suo passato. Solo che è venuta nel posto sbagliato purtroppo, è questo lei ancora non lo sa!
 
 
 
Spero che il capitolo vi piaccia,
 a presto,
 Melody Potter!

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