Non dirò mai a nessuno Ti amo

di bad93
(/viewuser.php?uid=56587)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo1: Reincontrarsi. ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2: Mai sottovalutare dei bambini. ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3: Giuramento ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4: Un passo in più ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5: Una cena, un amico e i nonni… ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6: Tentazioni e Cedimenti ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7: Un giorno come tanti. ***
Capitolo 8: *** capitolo 8: Abitudini. ***



Capitolo 1
*** Capitolo1: Reincontrarsi. ***


Capitolo 1: Reincontrarsi.
 
Era il primo pomeriggio ad Amburgo, e la squadra giapponese raggiunse il campo della squadra di casa.
-L’Amburgo possiede quindici campi di calcio e tredici di tennis, oltre a diverse palestre.- spiegò li mister.
-Accidenti che fortuna sfacciata! Benji è finito proprio in un bel posto.-
-Puoi dirlo forte Bruce.- commentò una voce
I ragazzi si voltarono e videro una vecchia conoscenza.
-Benji!- esclamò Holly contento
-Ne è passato di tempo ragazzi come state ?-
Stiamo bene grazie e tu? Cosa hai fatto in tutto questo tempo?- chiese il numero dieci giapponese
-Il solito, allenamenti. Cosa pensavi che facessi?-
-Non so, sei qui in Germania. Oltre ad allenarti potresti aver fatto conoscenza e uscire.-
-Beh ogni tanto esco con la squadra o persone che ho conosciuto. Ma ora che ne dite di una partita?-
-Volentieri, non vedo l’ora di batterti.- asserì sicuro di sé Mark
-Non credo ci riuscirai, vorresti farmi goal da fuori area, e per te penso sia impossibile la cosa.-
-Lo vedremo.-


Durante la partita Benji trattò aspramente i giocatori giapponesi, criticandoli con superiorità, la cosa sfociò in una rissa con Mark e presto la partita terminò. Il S.G.G.K andò in infermeria a medicarsi, dove poi lo raggiunse anche l’allenatore nipponico.
-Mi dispiace, ma tu sei l’unico ad avere esperienza internazionale e che può aiutare i ragazzi a migliorarsi.-
-Non si preoccupi Miste, lo faccio con piacere.-
-Benji tutto ok?- chiesero Bruce e Holli entrando
-Tranquilli, non mi sono fatto niente. Ho preso batoste peggiori.-
-Meno male, fuori c’è una bambina che piange disperata.- spiegò Bruce
-Una bambina?- gli chiese sorpreso il portiere

Improvvisamente la porta si aprì di scatto e una una ragazza alta, bionda e con gli occhi azzurrri entrò  preoccupata.
Benjamin! Santo cielo stai bene?- chiese prendendogli il volto tra le mani e controllando le ferite. Il ragazzo si scosto voltandosi dalla parte opposta imbarazzato.
-Sto bene tranquilla, niente di grave- sentenziò freddo, certe situazioni lo imbarazzavano. Non aveva problemi con le donne, ma in quella stanza non erano da soli e la cosa lo metteva a disagio. Già si immaginava le prese per il culo da parte di Bruce  e alcuni suoi ex compagni di squadra.
-Mia sorella mi ha chiamato in lacrime e spaventata dicendo che dovevo correre qui al campo, perché tu e un ragazzo vi stavate picchiando e non sapeva cosa fare. Ha detto che ti eri fatto molto male.- spiegò dopo aver constato che il ragazzo aveva solo qualche graffio –Cosa hai in quella testa?! Ti sembra un comportamento da tenere davanti a una bambina di sei anni?! Lei  non capisce e si impressiona facilmente! Idiota!- lo riprese dandogli uno scappellotto.
-Mi dispiace, ma non sapevo ci fosse anche lei, la folla era tanta ed ero concentrato sulla partita. Vedrò di scusarmi con lei.- disse lui alzandosi.
-Hey Benji non ci presenti?- chiese Bruce con l’aria di chi sta per combinare una marachella.
Lei è Helena, una mia amica. Gioca a tennis, per questo è spesso qui. I campi sono vicini e a volte ci aiuta a fine allenamento.- spiegò giustificandosi e  indicando la ragazza –Helena, loro sono Holly e Bruce, due miei compagni di squadra alla nazionale.-
-Molto piacere,  e scusate la scenata.- disse lei educata –Ma come saprete meglio di me il signorino si scalda facilmente e non è facile calmargli i bollenti spiriti.-
-Tranquilla lo sappiamo come è fatto e fai bene a sgridarlo. Sono contento che ti occupi di lui e ti ringrazio.-
-Lo faccio con piacere.-

Nel frattempo una testolina bionda con due codini fece capolino e con titubanza si avvicinò ai ragazzi
-Ciao Leonora, mi dispiace averti spaventata, ma sto bene. Guarda ho solo qualche graffio.- disse Benji andandole incontro. La piccola ancora in lacrime corse ad abbracciarlo a una gamba e iniziò a piangere. –Tranquilla piccola va tutto bene, non devi piangere. Nessuno si è fatto niente- continò prendendola in braccio.
-Sicuro? Ho avuto tanta paura!-
-Certo, queste cose succedono spesso tra ragazzi.-
-Ma perché vi picchiate?-
-Beh vedi, a volte si usa la violenza per chiarirsi. O comunque i maschi giocano spesso alla lotta.-
-Quindi picchiarsi è corretto, è una cosa utile.-
-Più o meno, una bella scazzottata a volte è utile. Inoltre serve anche per difendere le persone deboli.-spiegò calmo mentre la bambina smise di piangere e Helena gli tirò un calcio sullo stinco –Volevo dire che nonostante sia utile è sbagliato usare la violenza, quindi non alzare le mani su qualcuno.-
-Ok, ma tu lo hai fatto.-
-Hai ragione, ma sai sono uno un po’ impulsivo e a volte sbaglio. –
-Ho capito.—
Lui cerco di rimetterla a terra, ma lei si attaccò come un koala come a non voler scedere
-Leonora avanti lascia in pace Benjamin.-
-No! Se io sto qui avrà le mani occupate e poi nessuno lo picchia più.-
-Stai tranquilla ormai abbiamo sistemato e non succederà più nulla. Facciamo così per farmi perdonare ti porto a prendere un bel gelato, che ne dici?-
-Sì, posso andare sorellona?- chiese contenta
-Va bene, ma fai la brava.-
La piccola scese e prese Benji per mano iniziando a tirarlo e a correre –Dai Benji andiamo!.-
-Arrivo, arrivo. Ragazzi venite anche voi?-
Holly annuì mentre Bruce rifiutò dicendo che aveva da fare. Così i tre andarono da soli, mentre Helena e Bruce raggiunsero i propri compagni per allenarsi.
 
 
Continua…


N.A.
Salve a tutti, dopo tanto tempo ho rivisto Holly e Benji in tv e avendo letto di recente una storia di Syerra che si intitola “Mandala” la storia ha preso più forma. Nella storia Benji dice di essere uno scapolo incallito. Conoscendo un po’ il personaggio non sarebbe poi così strano che il mitico portiere sia un po’ dongiovanni, così mi sono chiesta e se dietro questo suo essere scapolo ci fosse una ragione?
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e mi auguro di avere qualche vostra opinione cari lettori, sia positiva o negativa, ringrazio in anticipo chi leggerà e commenterà
Bad93
 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo 2: Mai sottovalutare dei bambini. ***


Capitolo 2:  Mai sottovalutare dei bambini.
 
Una volta arrivati i tre presero il gelato e si sedettero a un tavolo del bar.
-Benji posso farti una domanda?- chiese la piccola con aria innocente
-Chiedi pure.-
-A te piace mia sorella?-
-Certamente che mi piace, è una brava ragazza.-
-Lo sapevo!.-trillò contenta
-Te l’avevo detto che avevamo ragione Leonora.- s’intromise una bambina seguita da altri ragazzini
-Impossibile, il grande Benji Price si mette a dare  retta alle femmine.- commentò aspramente un bambino. –Lui ha le partite da giocare e presto ci sarà il mondiale, non ha mica tempo da perdere .-
-Chi ti ha chiesto niente Hans! Tu non capisci niente di donne.- lo rimbeccò Leonora
 
Intanto Benji e Holly guardavano esterrefatti la scena, indecisi se intervenire o meno.
-Torniamo a noi portiere.- disse seria Leonora al S.G.G.K.
-Dimmi.-
-Se a te mia sorella piace, perché non vi ho mai visti insieme?-
-Scusami?-chiese confuso
-Ahi ahi Benji, ti stai facendo mettere nel sacco da una bambina.- gli sussurrò Holly
-Ma non capisci Leonora, lui è famoso vorrà tenere la cosa segreta. Insomma i giornalisti ci vanno a nozze con queste cose.- parlò di nuovo la bambina di prima
-Hai ragione Eveline, sei proprio furbo campione.- commentò la piccola dandogli una sberla su una spalla
-Credo ci sia stato un malinteso.- tentò di giustificarsi lui
-No, no. Non fare il finto tonto con noi. Lo si vede lontano un miglio che c’è del tenero.-
-Ma no…ti dico che ti sbagli.- balbettò lui impacciato – Holly dammi una mano.- sussurrò al compagno di squadra
-Sono solo dei bambini, che vuoi che ne sappiano di queste cose.- gli rispose lui con lo stesso tono
-Guarda sei tutto rosso, noi abbiamo ragione.- incalzò Eveline
-Su su racconta, Vogliamo i dettagli. Sono curioso di vedere quale donna è riuscita a farti capitolare.- commentò Hns
-Ha ragione.-
-Dai dove l’hai portata per il primo appuntamento?-
-Chi ha fatto il primo passo ? Tu o lei?-
-Quando siete soli ve le fate le coccole?-
-Ma che dici non fanno mica quello, i grandi fanno altre cose. L’ho visto in un film l’altro giorno, fanno come gli animali si riproducono.-
-Li avrete dei bambini? State provando?-
 
Le domande arrivavano tutte insieme e da tutti i bambini che finora non avevano parlato, tutti curiosi, e Benji non sapeva come uscire da quella situazione imbarazzante e assurda. Non riusciva a credere di essere strato messo all’angolo da dei mocciosi.
-Bambini… Ve lo ripeto state travisando la cosa. – spiegò lui
-Hai detto che mia sorella ti piace! Allora hai detto una bugia!-
-Ma no Leonora, tua sorella mi piace davvero. –
-Aspetta intendi Helena, Leonora? O una delle altre?-chiese Hans, che dopo un po’ aveva iniziato a capire
-Sì proprio lei, loro due si allenano insieme.-
-Noi non ci alleniamo insieme, ma vicini.- precisò il portiere
-Beh allora amico sei da Dio, quella ragazza è una bomba. Scommetto che ci sa fare eh?-
Benji arrossì violentemente, i bambini europei erano diversi da quelli giapponesi –Senti piccoletto, tu quanti hai? Sei un po’ troppo piccolo per certi discorsi.-
-Io sono più grande di loro, ho otto anni, e non sono piccolo. Ma solo informato, quando voi adulti sentite certi discorsi sgattaiolate via. Però tra di voi non avete di questi problemi, quindi non vedo perché averceli con dei bambini.- disse Hans
-Beh non sono discorsi adatti a voi.-
-Aspetta ora ho capito tutto. Lui non è fidanzato con Helena.- asserì Eveline
-per fortuna una che ha capito la situazione.-
-Che cosa? Ma no.- commentarono tutti i bambini delusi
-lui non le ha ancora detto niente, Non so cosa aspetti bell’imbusto. Ragazze come lei non restano sulla piazza a lungo.- continuò
“Ho parlato troppo presto, Holly fa qualcosa ti prego.” Pensò disperato Benji
-Scommetto che te la sogni di notte, non vedi l’ora di sentire le sue dita sulla tua schiena.-commentò Hans
A quest’affermazione lui dovette deglutire, non poteva crederci ci stata pensando sul serio e l’idea non lo dispiaceva nemmeno.
-Aha! Beccato! Ci stavi pensando vero?-
-Ma no Hans che dici. Stavo pensando che…- si fermò indeciso su cosa dire, non trovava una scusa adatta
-Stava pensando che invece ch stare qui a parlare, potremmo andare tutti al luna park.- disse Holly andando in soccorso dell’amico in difficoltà
- Si!! Andiamo a divertirci- esclamarono le tre piccole pesti, perché così definiva Benji in quel momento Hans, Leonora e Eveline. Gli altri bambini dovettero rifiutare e così i due calciatori rimasero con le tre piccole pesti.
 
Una volta arrivati al parco divertimenti i bambini corsero a giocare e i due adulti si sedettero su una panchina a guardarli.
-Potevi aspettare ancora un po’ a intervenire, ero solo in un inferno.- commentò aspramente Benji
-Dai non dire così, sono solo dei ragazzini. E poi devi scusarmi ma mi divertivo troppo a vedere come ti mettevano all’angolo.-
-Spiritoso.-
-Però non hai mentito alla piccola, lei ti piace davvero, per questo la tratti diversamente. Ma allora perchè non le dici nulla?-
-Vedi non è facile, con lei la situazione è diversa, insomma diciamo che a volte la stuzzico e siamo un po’ come cane e gatto. Non credo di piacerle, quindi meglio evitare casini.-
-Non ti ho mai visto così insicuro.-
-Ci sono in ballo i sentimenti, non è facile.-
-Attira la sua attenzione.-
-Lo sto già facendo.-
-E come? Andando a donne?-
-Esatto, la faccio ingelosire un po’.-
-Sei scemo? Ti farai solo detestare.-
-Intanto però non mi ignora.-
-Come vuoi, ti sei calmato ora?-
-Riguardo a cosa?-
-Behj ho notato che con l’ultima frecciata il bambino ti ha colpito in pieno.-
-Molto divertente, ma ho rischiato sul serio. Quello è da tenere d’occhio, è troppo sveglio per i miei gusti- commentò sorseggiando la bibita, ma un certo punto sputò tutto di colpo.
-Che diavolo ti prende Benji? Stai amle?_ chiese l’amico preoccupato.
-Non ci credo, Holly nascondimi presto. O questa volta sono spacciato.-
-Che succede?-
-Lei è qui, mi sa che Leonora l’ha chiamata, accidenti. Sono ancora sotto l’effetto di quell’immagine-
-Prima o poi dovrai affrontarla, non puoi mica evitarla di punto in bianco, ti pare?-
-Ora?-
-Sì. Ehi Helena siamo qui- la chiamò Holly
-Sei proprio un bastardo lo sai?- sibilò il S.G.G.K. a denti stretti
-Come mai siete venuti qui con i bambini?- chiese lei raggiungendoli
-Beh…- iniziò Benji confuso
-Vediamo se indovino, ve ne hanno fatte passare di tutti i colori.-
-Più o meno.- intervenne Holly
-Che ti prende? Senti ora i postumi della rissa?- chiese la ragazza al portiere toccandogli una spalla
-No tutto ok, ora scusami.- disse lui allontanandosi di corsa
-Ma che ha?- chiese confusa Helena
-Nulla, solo qualche bisogno urgente.-
-Ah capisco, non era necessario reagire così.-
-Credimi per lui non è facile, oggi è stata una giornata un po’ movimentata.-
-Capisco, quei tre assieme sono difficili da sopportare a volte.- Adesso li riporto a casa.- disse per poi chiamare i tre bambini che la raggiunsero –Che avete combinato oggi ?-
-Nulla sorellona, abbiamo solo parlato con Benji. Tutto qui.-
-Solo parlato?-chiese conferma a Holly  che annui.
-Va bene, aspettiamo Benjamin e poi andiamo.
-Ok- dissero i bambini in coro
 
Poco dopo il ragazzo li raggiunse, e uscirono dal parco, dopo di che si separarono. Holly accompagnò Hans e Eveline, dato che loro abitavano vicino all’albergo dove alloggiava. Mentre Benji rimase con Helena e Leonora. Il ragazzo non proferì parola per tutto il tempo, una volta arrivati salutò le due e si diresse al suo appartamento.  Non riuscendo a dormire quella notte, decise di andare a correre un po’ e fare alcuni esercizi; forse il ragazzino sveglio non aveva tutti i torti, doveva darsi una mossa.  Ma non perché glielo avevano detto, ma perché si stava rendendo conto che non sarebbe resistere a lungo. Inoltre gli dava fastidio il fatto che c’era voluto un bambino a fargli aprire gli occhi su una cosa così banale, se prima poteva nasconderlo, adesso non sarebbe più riuscito a guardare la ragazza normalmente, continuava a pensare alla frase del piccolo Hans, non riusciva  a levarsi quell’immagine dalla mente e più vedeva la ragazza e maggiore era il desiderio di renderla realtà, se poi vi era un contatto allora era finita. Poteva dirsi spacciato, oltre all’immagine si aggiungeva la sensazione. Doveva porre rimedio alla cosa e subito, ma vi era solo un problema come fare? Andare subito a parlare con lei era fuori discussione, ogni occasione era buona per prenderla in giro e stuzzicarla, non poteva di certo cambiare atteggiamento; ma nemmeno correre in un posto riparato ogni volta che la vedeva; cos’ gli balenò in testa a un’idea. Mentre preparava la strategia avrebbe continuato a calmare i bollenti spiriti con le altre ragazze. Infondo loro non stavano insieme, quindi non c’era nulla di male, e una sempre pronta a soddisfarlo la trovava in ogni momento; non poteva permettersi di fare errori, non con lei. Per cui ci sarebbe andato cauto, meglio non destare sospetti e fare come al solito, anche perché non era sicuro che anche la ragazza ricambiasse, visto come la trattava poteva anche odiarlo.
 
 
Continua,,,

N.A.
Ed eccoci al secondo capitolo di questa storia, spero vi piaccia. Ho pensato di inserire una scenetta un po’ divertente, volevo divertirmi un po’ a mettere in difficoltà Benji. Si iniziano a capire alcune cose e a vedere il lato insicuro del famoso portiere, chissà come andrà a finire, ma soprattutto le piccole pesti non sono soddisfatte quindi aspettatevene delle belle. O forse quello che deve stare attento è Benji, dovrei avvertire lui mi sa. Ma no non avvertiamolo, sennò non ci sarebbe più gusto e gli rovineremmo la sorpresa XD Ringrazio chi ha letto e recensito, e chiunque lo farà in futuro.
A presto,
bad93
 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Capitolo 3: Giuramento ***


Capitolo 3: Giuramento.

Benji continuava a correre nonostante fosse appena iniziato un acquazzone, la sua mente era altrove e si fermò solo quando senti una voce chiamarlo, nua voce che conosceva troppo bene. Si voltò e vide Helena.
-Che fai in giro a quest’ora ? Non lo sai che è pericoloso girare da soli di notte zuccherino?_ sapeva bene che essere chiamata così le dava fastidio, ma non poteva fare altro o la ragazza avrebbe incominciato a fare domande come nel pomeriggio e non voleva ancora entrare in argomento.
-Zuccherino a chi? Guarda che sei tu quello in giro sotto un temporale razza di stupido!-disse seria lanciandogli un asciugamano in faccia.
-Ma che diavolo..- esclamò lui togliendoselo di dosso
-Muoviti ad entrare  o ti ammalerai sul serio, che ti dice la testa ?!  prima fai a pugni e poi ti metti a correre sotto la pioggia? Non lo vuoi proprio fare il mondiale allora!-
“Eco che ricomincia la paternale, nemmeno mia madre mi fa certe scene” pensò lui mentre la ragazza continuava a sgridarlo una volta entrati in casa
-Ma mi stai ascoltando?!-
-Si si, ti sento.- disse lui scocciato asciugandosi
-Bene allora vedi di darti una regolata o rischi di non giocare per malattia.- concluse lei allontanandosi un attimo per poi tornare con un cambio per il ragazzo.
-Come mai hai tu uno dei miei cambi?_
-È molto semplice, ho aiutato la signora che si occupa della lavanderia e siccome si era dimenticata della tua roba l’ho portata a casa io. Te l’avrei restituita domani.-
-Capito, alora vado cambiarmi.-
-Il bagno è al secondo piano a destra, fai piano le più piccole dormono.-
-Ok tranquilla.- disse lui salendo, dopo dieci minuti raggiunse la ragazza in cucina –Hai un bel casino .- commentò
-Ah, potevi anche stare di la in salotto ti avrei ragguinto.-
-Credevo si occupasse tua madre di queste cose, ci alterniamo io e mia sorella. I miei sono in viaggio per lavoro, mentre mia sorella è partita oggi in gita con la scuola, così mi occupo io di tutto al momento. .-
-Vuoi una mano?-
-Come mai sei così gentile? Guarda che non ho dimenticato  il nomignolo di prima.-
-Lo so, ma in due si fa prima no? O credi che non ne sia capace?-
-Beh sei un ragazzo, è normale che certe cose non le sai fare.-
-Come sarebbe a dire?  Sono perfettamente in grado di fare quello che fai tu.-
-Ok allora prepara il latte a Lily mentre faccio la lavatrice, devi solo scaldarlo, non troppo mi raccomando. E se senti piangere vai a vedere, mentre io sistemo tu tieni le piccole. –
-In pratica dovrei fare da baby sitter? –
-Beh se sono io a sistemare faccio più in fretta, e poi Leonora raramente si sveglia. È più Lily quella che si sveglia la notte.- spiegò salendo
“Non so nemmeno quanti anni abbia questa lily, ma se prende il latte credo al massimo un anno o due. Che cavoli, facevo prima a lavare i piatti. Almeno è  una cosa che so fare, e poi finchè la piccola non si sveglia non devo fare niente, per cui tanto vale farlo.” Pensò iniziando a lavare mentre il latte si raffreddava un attimo dopo averlo scaldato.
Era a metà lavoro quando sentì piangere dal piano di sopra, così andò a vedere e vide la piccola nel lettino sveglia. Cercò un modo per prenderla in braccio, ma non aveva mai avuto a che fare con bambini così piccoli, sapeva che erano delicati. Inoltre la piccola vedendolo piangeva ancora più forte coe spaventata.
-Si lo so non mi hai mai visto, ma ti assicuro che non ti faccio niente.- cercava di calmarla
-aspetta ti do una mano.- disse Helena prendendo la piccola e mettendola in braccio a Benji  -Vedi? Puoi prenderla anche con decisione, non si rompe mica. Ora puoi darle da mangiare e poi rimetterla a dormire. Io continuo di là.- disse uscendo
Lui scese in salotto e diede il latte alla piccola
“Ma guarda come sono ridotto, da portiere a balia. Beh almeno si è calmata e non strilla più. Non sapevo avesse una sorellina così piccola, anzi in realtà so ben poco di lei. Non appena avrò vinto il torneo prima del mondiale le dirò tutto, non posso continuare ad aspettare.”
-Non te la cavi male, paparino.-
-Eh? Ma ..ma che dici? –esclamò lui imbarazzato –Piuttosto quando sei scesa?-
-Tergiversi? Guarda che ha finito, puoi pure rimetterla a dormire.- disse prendendo il biberon e andando in cucina
-E come dovrei fare? A me non sembra che abbia sonno.-
-Se vai di sopra in camera della piccola c’è una sedia a dondolo, te la tieni in braccio e la culli. È il modo più facile per farla dormire.-
-Ok, ma così mi addormento prima io di lei mi sa.- commentò lui amareggiato salendo le scale

Una volta arrivato in camera fece come gli era stato detto, per fortuna la bambina si addormento subito e lui scese di nuovo in salotto aspettando la ragazza. Era così stanco che si addormentò sul divano senza accorgersi.

La mattina seguente si svegliò con il profumo di caffè nell’aria
“Che diavolo succede ? chi c’è in casa mia?2 si chiese sedendosi, poco dopo si accorse che quella non era casa sua e si ricordò tutto.
-Bugiorno, dormito bene?-gli chiese Helena porgendogli una tazza di caffè
-Scusa mi sono addormentato.-
-Tranquillo era plausibile, inoltre era tardi quando sei arrivato qui, saranno state le due di notte. Che vuoi per colazione?-
-Tranquilla non disturbarti.-
-Non è un disturbo.-
-Allora fai quello che mangi di solito.-
-Sicuro? Qui in Germania le colazioni sono piuttosto pesanti.-
-Sì ho notato, ma ormai ci ho fatto l’abitudine.-disse andando in cucina e sedendosi iniziando a sorseggiare il caffè. Si sentiva come uno zombie, la fatica aveva vinto sui suoi pensieri.
-Di cosa avete parlato tu e i bambini ieri?-chiese lei servendo la colazione
Lui per poco non si strozzò con il caffè
-Che hai ?-
-Niente ero sovrappensiero.-
-stai attento, allora di cosa avete parlato? –
-Credimi è meglio se non lo sai, e poi non abbiamo di nulla di che-
-Tipo?-
-Tipo le solite cose che si chiedono, perché gioco a calcio, se ho la ragazza, dove vivo adesso che sono lontano dal Giappone. E simili.-
-Davvero? E ti sei fatto mettere all’angolo da dei bambini con questi argomenti? –
-Beh sai a volte fanno domande spiazzanti.-
-Domande tipo se ti piaccio? Alla quale tu hai risposto di sì?-
-Se sai di cosa abbiamo parlato allora perché chiedi?-chiese lui arrossendo  E poi hanno frainteso.-
-Guarda che non so di cosa avete parlato, io so solo questa cosa qui e basta, per questo ti ho chiesto.-
-Beh diciamo cose da uomini.-
-Erano dei bambini, che razza di discorsi fai con dei bambini?-
-Credimi non puoi capire, sono molto svegli. Se vogliono ti mettono all’angolo, soprattutto il mocciosetto.-
-Hans? Beh lui è piuttosto sveglio, sente i discorsi al bar del padre e guarda film di ogni genere. Quindi sarebbe capace di chiederti qualunque cosa nei minimi dettagli.-
-Ho notato.-
-Comunque è vero o no?-
-Cosa?-
-Non fare i finto tonto.-
-Senti possiamo riprendere il discorso in un altro momento?-
-E perché mai?—
-Perché Leonora si è svegliata.-
-Non fare caso a me portiere e continua il discorso, fai una cosa seria. Tanto  ha ragione Hans, di le cose come stanno.- disse la piccola sedendosi
-Te l’ho già spiegato, avete frainteso.- spiegò lui mentre Helena dava la colazione alla sorella
-Non credo proprio, ho visto come ti sei comportato alla frase di Hans.-
-Perché? Che ha detto ?- chiese Helena curiosa
-Ha detto che Benji s’immagina che tu gli…-

Prontamente Benji aveva tappato la bocca ala piccola, era già nei casini da solo, se avesse parlato addio piano, avrebbe fatto la figura del maniaco. Per non parlare del fatto che la ragazza lo avrebbe odiato e non si sarebbe più fidata di lui. No, non poteva permettere una cosa del genere, ormai aveva preso la decisione e non vi avrebbe rinunciato.
-Che io gli?-chiese confusa
La piccola si libero e continuò-Che tu gli metta le mani addosso.-
Ecco ora era spacciato.
-Non saltare a conclusioni affrettate, posso spiegarti tutto.- disse Benji
-Ah ho capito, ti hanno parlato del fatto dei massaggi.-
-Eh già, proprio di quello parlavamo-
-In effetti ho notato che sei parecchio contratto. Dovresti rilassarti, dopo te ne faccio uno.-
-Tranquilla ho gli allenamenti.- “L’ho scampata per un pelo, non so se questa cosa sia positiva o negativa.”
-Insisto, vedrai che poi sarà più facile parare i tiri, passo da te dopo gli allenamenti, tanto le piccole saranno da mia nonna per stasera.-
-O..OK.- “sono fregato, e mi sono messo nel sacco da solo sta volta. Ora che faccio?”
 
 
Continua…
 
N.A.
Ecco il terzo capitolo, spero piaccia. ^^ Qui abbiamo un Benji un po’ diverso dal solito, questo accade perché è da solo con Helena, lui cerca di comportarsi come solito, ma ovviamente fallisce, i suoi sforzi sono inutili, ormai non riesce più ad essere normale dio fronte a lei. Il grande portiere dovrà rivedere i suoi piani, molto probabilmente.
A presto,
bad93
 
 
 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Capitolo 4: Un passo in più ***


Capitolo 4: Un passo in più

Terminata la colazione Benji salutò e uscì per andare agli allenamenti, Leonora lo seguì.
-Aspetta Benji, vengo con te.-
-Leonora, sei sicura che puoi?-
-Sì certo, devo andare a scuola e di solito ci vado da sola quando i miei non ci sono, per cui un pezzo di strada lo faccio con te.-
-Sarà meglio fare tutta la strada, sei ancora piccola ed è pericoloso girare da sola.-
-Ci  sono abituata, ma accetto che mi accompagni.-
-Ottimo.-
-Siamo quasi arrivati.- disse dopo dieci minuti
-È un po’ lontano da casa tua.-
-Lo so, ma non possiamo sdoppiarci, qualcuno deve badare a lily.-
-Facciamo così se hai bisogno mi chiami ok? Sai leggere i numeri?-
-un po’, a volte li confondo,però chiedo a una signora mia amica di fare il numero. Helena mi ha lasciato questo telefono è fatto apposta per i bambini e si memorizzano solo alcuni numeri.- disse mostrando un cellulare con i numeri colorati
-Ho capito in base al colore chiami un numero e se serve lo puoi comporre. Facciamo così scegli un colore libero.-
-Mmm…il rosso.-
-Ok.-fece premendo dei tasti sul telefono e poi lo restituì alla bambina –Ora hai anche il mio numero, così se serve lo hai memorizzato.-
-Va bene, e ti posso chiamare sempre?-
-Ogni volta che vuoi e per qualsiasi cosa.-
-Grazie.-
-Ciao Leonora, ben arrivata.- salutò una voce femminile
-Buongiorno maestra.-
-Oggi non ti ha accompagnato tua sorella?-
-Doveva occuparsi di Lily, mi ha portato il suo ragazzo.-
-Capisco, quindi lei è il fidanzato di Helena, sono contenta.-
-A dire il vero signora credo ci sia un malinteso, non sono il ragazzo di sua sorella, sono solo un suo amico.-
-Ma sarà presto il suo ragazzo.- asserì Leonora
-Su ora entra in classe.-
-Ok, ciao Benji.- salutò la piccola entrando
-Ciao e fai la brava, vuoi che vengo  a prenderti?-
-Sì, alle quattro.-
-OK,  a dopo. Arrivederci.- disse salutando la maestra e andando al campo di allenamento.
Intanto Helena era a casa con lily e dopo averla preparata la portò al nido e andò al campo di tennis. Sia lei che Benji si allenarono per tutto il giorno e opi lei andò a casa con lily, mentre Benji passò a prendere Leonora.
-Sei pronto per stasera?- gli chiese la piccola
-Pronto per cosa?-
-per l’appuntamento con mia sorella.-
-Non è un vero e proprio appuntamento.-
-Svegliati potresti cogliere l’occasione no?-
-No, non posso invece.-
-Perché?-
-Perchè ho fatto un giuramento e ho intenzione di mantenerlo.-
-E che giuramento?-
-Ho promesso a me stesso che avrei detto tutto a Helena solo se vinco il torneo per le qualificazioni al mondiale.-
-Ma non ha senso, insomma stasera avresti un’occasione d’oro. Irripetibile.-
-Lo so, ma tu come reagiresti se una persona cambiasse improvvisamente atteggiamento nei tuoi confronti?-
-Beh chiederei il perché, oppure mi allontano .-
-Esatto, e in certe situazioni bisogna essere molto cauti, ancora di più del solito.-
-Capisco, quindi le chiederai solo di uscire?-
-No, non avrebbe senso. Non siamo mai usciti insieme prima d’ora e non avrebbe senso farlo adesso.-
-Invece puoi, usi la scusa di stasera.-
-Ascolta so cavarmela, quindi non ti preoccupare. –
-Ti aiuto soltanto, non mi sembri molto sveglio in fatto di donne.-
-Ehi, guarda che potrei anche offendermi.-commentò lui in tono scherzoso
-Ma è la verità, altrimenti non saresti qui a spassertela con la prima che capita.-
-Che fai mi tieni d’occhio?-
-Certo,.-
-Non dovresti, eccoci arrivati e salutami tua sorella.-
-Aspetta, tanto dovevate trovarvi stasera fai che restare no?
-OK, tanto immagino di non avere scelta.-
 
I due entrarono e Helena era addormentata sul divano, così Benji la coprì con una coperta
-Dev’essere stanca.- commentò
-Puoi scommetterci, fa tutto lei.-
-Lo so, tu e lily stasera non dovete andare da tua nonna?-
-Si Helena ci porta tra un po’.-
-Allora è meglio lasciarla dormire, vi porto io. Le lasciamo un biglietto dove l’avvisiamo.- disse scrivendo.
-Evviva!. Così ti presento anche i nonni.-
-Shh, non gridare o si sveglia. Ora però dammi una mano sai tu dove sono le cose da prendere.-
-Forse Helena ha gia fatto tutto, ci sono due borse vicino al divano e c’è anche il passeggino di lily-
-Allora andiamo.- disse prendendo le borse
-Andiamo dove?-chiese Helena assonnata -Benjamin che ci fai qui?-
-Ti sei svegliata? Beh ho accompagnato Leonora a casa, dato che dovevo passare da te e siccome dormivi le ho detto che l’avrei da tua nonna così potevi riposare.-
-Tranquillo ce la faccio, come mai sei passato?-
-Hai ancora la mia roba di ieri ricordi?-
-Hai ragione, e poi dovevamo trovarci per il massaggio.-
-Non preoccuparti per quello, meglio se riposi stasera che puoi farlo.-
-Non è un problema, e ora sarà meglio andare o mia nonna ci fucila se arriviamo tardi.-
-È così puntigliosa?-
-Sì,- disse mettendo Lily nel passeggino –Visto che ormai sei potresti anche venire con noi, ci fai da facchino.-
-Sì certo.- disse in tono sarcastico mentre lei usciva di casa seguita da Leonora, per poi raggiungerle.  “Forse quel moccioso non ha tutti torti, mi sto facendo davvero mettere i piedi in testa da una ragazza. Chi lo avrebbe mai detto che sarebbe finita così” pensò sconsolato “Non sembro più nemmeno io, comunque manca poco alla fine del torneo; dopo metterò le cose in chiaro”
 
 
Continus…
 
N.A.
Ecco il quarto capitolo, spero che piaccia, qui è incentrato un po’ su Leonora,  mi piaceva l’idea di renderla complice di Benji poiché alla fine a lei il ragazzo piace e vorrebbe davvero che si mettesse con Helena. Ora che ha ottenuto il numero del nostro S.G.G.K. chissà cosa combinerà; nel prossimo capitolo ce ne saranno belle e il mitico portiere farà la conoscenza di due persone molto particolari, ovvero i nonni di Helena.
Ringrazio ancora chi legge e recensisce e chi ha inserito la storia nelle seguite o preferite, mi auguro che questa storia continui a piacervi e che vogliate seguire con me le avventure del nostro amato Benjamin Price.
Al prossimo capitolo,
bad93
 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Capitolo 5: Una cena, un amico e i nonni… ***


Capitolo 5: Una cena, un amico e i nonni…

In breve tempo arrivarono dai noni di Helena e una donna andò ad aprire.
-Ciao bambine, ciao Helena come state ?-
-bene grazie.- rispose la più grande –Te le ho portate come promesso ma non era necessario le tenessi ce la faccio.-
-Scherzi? Hai già un sacco da fare e poi mi fa piacere tenerle, ci fanno compagnia. Chi c’è con te?-
-Ah un amico, lo abbiamo incontrato per strada e mi sono fatta aiutare.-
-Salve.- Salutò Benji educatamente
-Oh ma bel giovanotto, peccato che sono sposata e troppo vecchia, inoltre mio marito non si decide a morire. Sennò non ti lasciavo scappare. Non sembri di queste parti.-
-Sono giapponese in realtà, sono venuto in Germania per motivi di studio.- spiegò mentre si accomodavano “Simpatica la nonnetta, povero il marito lo vuole già sotterrare. Saranno anche anni che sono sposati, io pagherei per avere questa sua fortuna. Ormai non esistono più i matrimoni di una volta. E lei pensa già alla vedovanza, insomma ha pure un0’aspettativa di vita più lunga.” Pensò sistemando le borse in cameretta con Helena
-Nonna scherzava, tranquillo, lei dice così ma in realtà vuole bene a mio nonno. A volte discutono ma lo fanno per scherzare, sai a una certa età non si vede lì’ora di morire.-
-Immagino, e vista l’età ne avranno passati di momenti difficili, sono sposati da tanto?-
-quest’ anno saranno cinquanta anni.-
-Però complimenti a entrambi, capisco che a un certo punto ci si stufa. Ma hanno avuto una grande fortuna, io pagherei per una cosa del genere se potessi.-
-Sei ancora giovane e già pensi a queste cose, ma se sei un gigolò.-
-Bah, è solo per divertimento se ho intenzione di fare le cose seriamente non voglio mica la prima che capita, ne tantomeno una di cui mi stufo subito o una facile. Vedi da noi in Giappone più una ragazza fa resistenza e più vale pena provarci, significa che è una seria e con la testa a posto.-
-Davvero? Non sapevo di questa cosa.-
-Infatti se chiedi a una ragazza di uscire e lei non ti conosce le prime volte dice di no, poi sta a te decidere se continuare o meno. Capita anche che siano le ragazze a dichiararsi, ma diciamo che si tende anche a mettere alla prova i pretendenti, si valuta.-
-Ho capito, beh è una bella cosa, cioè se nonostante la ragazza dice no uno continua a chiedere vuol dire che ha trovato qualcosa di speciale in lei e che ci tiene davvero. Ma a volte si può fingere; da noi purtroppo non esiste più nessuno che la pensa così e si tende a prendere in giro il prossimo e ad approfittarsene, in pratica gli si dice quello che vuole sentirsi dire per usarla.-
-È una brutta cosa, ma anche in Giappone ci sono persone così, n on credere che tutti si rispettino, ormai il mondo è globalizzato.-
-Hai ragione, sarà meglio scendere la cena è pronta e nonna si insospettirà se stiamo troppo su, per cui meglio evitare domande scomode. Già ti faranno un interrogatorio.-
-Devo preoccuparmi?-
-NO, tranquillo. Ma i miei nonni sono piuttosto curiosi, e poi a mio nonno farà piacere averti.-
-Ah si? E come mai?-
-Gli farai da compagno di bevute sicuro,.-
-Gradirei tornare a casa con i miei piedi grazie.-
-Fidati con lui non la si scampa, non farai in tempo ad arrivare a metà bicchiere che te riempirà subito. Non gli capita quasi mai di avere gente a cena, e da noi durante i pasti sono gli uomini quelli che bevono, le donne al massimo un bicchiere di vino. Almeno questo vale per la mia famiglia.- spiegò mentre scendevano le scale.
-Ho capito, quindi mi dovrei preparare psicologicamente. Però fammi un favore a un certo punto fermalo, soprattutto se vedi che esagera, domani ho gli allenamenti.-
-Tranquillo non facciamo notte, mio nonno beve ma un certo punto si ferma e si addormenta. Devi solo reggere fino a quel momento, ma credo che ci riuscirai senza problrmi.-
-Non so sai, dipende dalla soglia di tuo nonno, inoltre la birra tedesca è diversa da quella giapponese.-
Intanto erano arrivati in sala da pranzo e la donna servì tutti, mentre il nonno faceva la conoscenza di Benji, il quale si ritrovò già il bicchiere pieno di birra.
“Inizia già subito, accidenti il vecchietto parte bene, speriamo di arrivare a fine cena ancora tutto intero, la vedo dura.”
-Se vedi che non ce la fai più fammi un cenno, e ce ne andiamo- gli sussurrò Helena
-Tranquilla, devo riuscire a resistere, sennò poi sono guai.- rispose con lo stesso tono
-Perché?-
-Non iniziare a fare domande, tranquilla, il perché lo so io.-
-Di che confabulate voi due piccioncini?- chiese il nonno
-Di nulla nonno, gli spiegavo solo un po’le abitudini, sai è straniero.-
-Vedo vedo, e di sei ragazzo?-
-Vengo dal Giappone signore.-
-Oh voi giapponesi siete tipi strani, però molto preparati su certe cose.-
-La ringrazio.-
-nonno ti sembrano cose da dire?-
-Suvvia, ha ragione, siamo culture diverse e ognuno la pensa a modo proprio non mi ha mica offeso. E poi è vero che su alcune siamo strani, come per noi siete strani voi occidentali su alcune abitudini_
-Concordo,con coso.-asserì la nonna
-si chiama Benjamin nonna- disse Leonora
-Ah già, me lo ero scordato.-
-Non si preoccupi, può succedere.-
-E a che punto state?- s’intromise il nonno
-Come scusi? Riguardo a cosa?-
-Beh sai che intendo no? Voi due, dai che mi capisci.- continuò l’anziano, che per tutto il discorso aveva continuato a riempire i bicchieri con la birra costringendo il ragazzo a bere, per fortuna mancavano solo caffè e dolce.
-Ma no caro, sono in quella fase, come la chiamate voi giovani.. ah si la findzone, no aspetta la fred zona. La zona amicale, adesso si dice che si è amici.- cercò di spiegare la nonna
-Ah ho capito, si dice amico anche se non lo è?-che roba complicata, avete diversi tipi di amici, da noi c’era solo amico e ragazza, non c’erano mica tutti sti tipi. Cosa sei un amico di letto invece che di penna?- commentò l’anziano che era già evidentemente ubriaco, all’affermazione Benji si strozzò con la birra, poiché stava bevendo..
-Nonno non dire certe cose, non lo vedi che lo metti a disagio? E poi smettila di bere, stai esagerando.-
-Che significa amico di letto? Perché ha reagito così?– chiese innocentemente Leonora che non aveva capito l’allusione
-Niente Leonora, niente. Cose da grandi.- si afrettò a spiegare la nonna –Ora vai a prepararti e vai a letto-
-Ma nonna io volevo stare un po’ con Benji.-
-Tra poco andiamo via e per te si è fatto tardi, Beviamo il caffè e andiamo.- disse Helena
-tranquilla che non vado via senza salutarti, il tempo che tu ti prepari noi beviamo il caffè- la rassicurò Benji
-ok vado.- fece lei rassegnata
 
Nel frattempo la nonna aveva servito il caffè e anche l’amaro per i due uomini, dopo un quarto d’ora Leonora scese a salutare e i due ragazzi andarono a casa di Helena. Benjinonostante la bevuta era riuscito a reggere e a restare un po’ lucido, ma si vedeva che era un po’ brillo e che era provato dalla cena.
-Ce la fai a camminare? Vuoi riposarti un attimo al fresco?-
-No tranquilla ce la faccio, per la miseria se beve tuo nonno.  Meno male che lo avete fermato, se avesse continuato per un altro paio d’ore mi avresti portato fuori in barella, inoltre quell’alcolico dopo il caffè picchiava di brutto e voleva pure darmi un terzo bicchiere.-
-Lui esagera, ti ho messo in guardia apposta. Potevi dirmelo di non farcela saremmo andati via prima.-
-Non avrebbe avuto senso, credimi.- disse camminando tenendo  una mano sulla tempia –Ah domani sarà dura fare allenamento.-
-Forse è meglio se ti fermi da me stasera,  non vorrei che sentissi male.- disse Helena una volta che furono arrivati a casa sua
-Tranquilla non sono messo così male, ma questa volta accetto volentieri.  –
-Bene, così ti faccio anche il massaggio con calma.- asserì lei mentre entravano in camera
-Come vuoi, ma non offenderti se poi mi addormento.-
-Nessun problema. – affermò tranquilla mentre lo faceva distendere sul letto.
“Ci siamo, qui sarà dura; e sono pure sotto l’effetto dell’alcol, spero di addormentarmi da un lato. Un po’ mi dispiace, non è carino nei suoi confronti, ma almeno evito di fare cazzate immonde.” Pensò lui preoccupato
 
Copntinua…
 
N.A.
 Ecco il quinto capitolo, che dire dei nonni molto particolari e dopo una sostanziosa cena, arriva il momento tanto temuto dal nostro amato protagonista, chissà cosa succederà?
Ringrazio chi legge e chi recensirà,
a presto,
bad93

 

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Capitolo 6: Tentazioni e Cedimenti ***


Capitolo 6: Tentazioni e Cedimenti
 
 
-Dovresti spogliarti.- disse lei mentre sistemava la stanza
-Sei fuori?-
-Devo farti il massaggio e senza vestiti viene meglio.-
-Capisco, se vuoi possiamo fare solo la parte superiore stasera, così poi puoi riposare con calma.-
-Meglio.- asserì togliendosi la maglietta

Lei accese le candele e fini di preparare il resto, -Pronto?-
-Sì.- mentì lui, non era pronto per niente, ma ormai aveva accettato e non poteva mica tirarsi indietro all’ultimo momento. Non era da lui, una volta che aveva preso una decisione andava fino in fondo. –Perché le candele? – chiese per tenere la mente occupata con qualcosa.
.Fanno atmosfera, ti danno fastidio?- domandò spegnendo la luce
-No, no, era solo curiosità. –
-Aiutano a rilassarsi,  ma a quanto pare con te non funzionano. Stai più rilassato, non irrigidirti. Prova a chiudere gli occhi , così ti fai trasportare dal momento e ti rilassi.- asserì iniziando a massaggiargli le spalle.
-Sarebbe peggio con gli occhi chiusi.-
-Già dimenticavo che il nonno ti ha fatto bere parecchio, quindi ti girerà un po’ la testa.-
-In parte hai ragione.-
-E quale motivo ci sarebbe? Hai detto tu stesso che ti saresti potuto anche addormentare, quindi non ci sono problemi, lo avevo tenuto in conto da quando me lo hai detto.-
-Beh diciamo di si.- “Non posso mica dirle la verità, per cui meglio stare su questa linea. Però è brava, potrei addormentarmi sul serio.”
-Ecco bravo così, adesso sì che stai iniziando a rilassarti.-

Lui non rispose, si era addormentato e il suo respiro si era fatto regolare. Lei continuò il massaggio e dopo aver finito con la schiena, lo voltò delicatamente  per finire con la parte superiore e permettergli di respirare meglio.
“Poverino era molto stanco, gli allenamenti che fa ora si saranno intensificati e aggiungendo la bevuta di stasera era normale che a un certo punto crollasse.” Pensò lei mentre massaggiava delicatamente per non svegliarlo, una volta che ebbe finito iniziò a sistemare e lui svegliò
-Accidenti mi sono addormentato sul serio, non pensavo di crollare così in fretta.-
-Ti sei svegliato,   aspetta stai disteso ancora un po’, almeno per cinque minuti, non muoverti.-
-Agli ordini.- scherzò lui –Sei brava.-
-Grazie, ho imparato per motivi sportivi.-
-È utile.-
-già, vado a sistemare le candele e torno.- disse uscendo.

Lui durante l’attesa chiuse gli occhi e si rilassò, poco dopo Helena rientrò e si avvicinò per coprirlo credendo che dormisse, lui si mise seduto e di scatto la baciò, come se fosse una cosa abituale e la più naturale del mondo. Lei inizialmente rimase sorpresa e poi inizio a ricambiare trasportata dai sentimenti, quando si separarono lei si allontanò e corse in bagno.
“Merda” imprecò lui nella mente mentre si rimetteva la maglietta, “Ho agito d’istinto,  non sono riuscito a controllarmi, accidenti sono proprio uno stupido” continuò sdraiandosi “Adesso come sistemo la cosa? L’ho combinata proprio grossa, o le dico tutto, anche se ormai credo sia irrilevante, è chiaro come il sole e non necessita di spiegazioni ulteriori. Oppure chiedo scusa, ma non si chiede scusa per una cosa di cui non si è pentiti e che si voleva.”
Nel frattempo la ragazza rientro in silenzio e si sdraiò accanto a lui sul letto, si era cambiata e preparata per dormire.
-Mi dispiace, ho agito d’istinto.-
-Ora cosa vuoi fare? Hai intenzione di fare finta di niente? Di cancellare la cosa? Credi che sia una di quelle ragazze con cui vai di solito?-
-No, per questo ho aspettato, e agito con cautela. – si giustificò -Puoi anche non credermi se vuoi, ma…- iniziò lui facendola voltare con una mano per farsi guardare negli occhi – Le altre ragazze non le ho mai baciate, ne ci sono uscito.-
-Lo so, le voci girano , sei famoso per non impegnarti mai con nessuna. Si sono sempre lamentate tutte che non eri mai romantico e facevi  solo in necessario e basta, inoltre non ti sei mai rivisto con una stessa ragazza per più di due volte.-
-Sei informata allora,.-
-Sì, ma resta il fatto che ancora non ho capito che intenzioni hai con me, non voglio essere usata come divertimento ne tanto meno soffrire.-
-Non accadrà te lo prometto, ma chiedo di aspettare la finale del torneo.-
-Perché? Ancora con questa storia del torneo.- esclamò quasi arrabbiata
-Il perché lo capirai quel giorno, non manca molto.
-E nel frattempo che facciamo?-
-Nel frattempo usciamo e ci divertiamo.-
-Vorresti dire che con me vuoi fare le  cose seriamente?-
-Da dove ti esce questa conclusione?-
-Beh ho fatto due più due con le informazioni che avevo.-
-Non ti sfugge niente eh? Dovrò stare attento-
-Puoi dirlo forte.-
-Mi sa che poi si dovranno chiarire delle cose.-
-Quali cose?-
-Robe classiche, solo per evitare casini. Che ne dici se ora dormiamo?-
-ok, buonanotte. Sappi che non finisce qui la cosa.-
-Non lo avrei mai pensato.-
In breve entrambi si addormentarono provati dalla stanchezza.
 
 
Continua..
 
N.A.
Oggi mi sono scatenata, due capitoli in un giorno, avevo tempo ed ero ispirata. Spero che questo nuovo capitolo piaccia, e ringrazio nuovamente chi mi segue.
A presto,
bad93

 

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Capitolo 7: Un giorno come tanti. ***


Capitolo 7: Un giorno come tanti.
 
Il mattino seguente entrambi si svegliarono di buon ora e Helena andò in cucina a preparare la colazione, mentre Benji sistemò il letto e poi la raggiunse.
-Buongiorno.- la salutò tranquillo sedendosi
-Buongiorno, come va? Ti sei ripreso?-
-Abbastanza, ho ancora un po’ mal di testa e spossatezza.-
-Allora non andare agli allenamenti se non te la senti.- disse servendo la colazione
-Grazie, non posso. La finale del torneo è tra due giorni, dobbiamo allenarci.-
-Capisco, ma cerca di non esagerare.-
-Tranquilla, e poi ho da fare una cosa importante al torneo.-
-E devi proprio farla al torneo?-
-Si, perché quell’occasione arriva una volta sola. E poi ho già organizzato tutto.-
-Come vuoi, - disse finendo di mangiare
 
Lui terminò poco dopo e si alzò per andare al campo.
-Ci vediamo dopo allora.- salutò lei pulendo la cucina
-Se vuoi ti aspetto, non ho fretta.-
-Ok, dieci minuti e arrivo.-
 
Benji si sedette sul divano in salotto ad attendere e dopo poco tempo lei lo raggiunse. I due uscirono e si diressero ai campi.
-Oggi cosa fai?-chiese lui
-Dopo l’allenamento credo che studierò,  tu?-
-Non lo so, noi continueremo fino a sera, e poi studierò anche io.-
-Vi state proprio impegnando eh?-
-Per forza, sono anni che non giochiamo assieme, volevo evitare di scendere in campo ai mondiali, ma il mister ha detto che non hanno portieri disponibili al momento, per questo fanno fare a me questo torneo, per vedere se ci intendiamo ancora o se la squadra fa fatica.-
-Capisco, ma vedrai che andrà tutto bene, ce la farete. –
-Lo credo bene, vinceremo noi stanne certa. Non ho intenzione di farmi battere dagli altri. E poi mi sono allenato per anni con Schneider e lui è uno dei migliori.-
.-Allora vincerete di certo. Dopo gli allenamenti passa da me, così finiamo quello che abbiamo iniziato ieri.- disse lei allontanandosi.
 
“la vedo brutta, chissà cosa vorrà fare; ora è meglio non pensarci e concentrarsi sugli allenamenti, poi continuerò a preparare la sorpresa. Ormai non si può rimandare, ma ancora non so come comportarmi fino ad allora. Sono tra l’incudine e il martello,  se mi facessi avanti non si arriverebbe alla finale e la sorpresa non avrebbe senso, se invece, al contrario, mi tiro indietro rischio di rovinare tutto. Comunque sia una cosa è certa, non posso più comportarmi come prima.” Pensò mentre sentì il telefono squillare –Pronto?-
-Ciao Benji, come è andata ieri?-
-Ciao, Leonora, tutto normale, ma aspetta tu non sei a scuola ?-
-Si, ma manca la maestra di ginnastica e quindi siamo fuori a fare quello che vogliamo, così ti ho chiamato.-
-Capisco, io però tra poco inizio gli allenamenti, quindi ora no ho molto tempo.-
-Peccato, volevo chiacchierare un po’ con te.-
-Mi spiace,  puoi chiamarmi stasera se vuoi, dopo gli allenamenti ho sicuramente tempo.-
-Ok, allora ti richiamo dopo. Ciao.-
-A dopo.- salutò chiudendo la chiamata e entrando in campo mettendosi  al suo posto.
 
Verso sera si fece una doccia, stremato dagli allenamenti, ma nonostante la stanchezza aveva la forza per continuare la serata. Dopotutto la parte più bella doveva ancora iniziare, si rilassò un po’ sotto il getto d’acqua fredda e poi raggiunse Helena.
-Riesci ancora a reggerti in piedi?-
-Dovevo vederti quindi non meravigliarti.- disse lui entrando –Cosa volevi continuare?-chiese quasi spaventato dalla risposta.
-dobbiamo finire il massaggio.-
-Ah già è vero, se non ti spiace studio un po’ nel frattempo.-
-Fai pure, tanto devo fare la parte inferiore, quindi non ci sono problemi.- spiegò lei andando in camera da letto
 
 
Lui la seguì coi libri e dopo essersi sistemato sul letto iniziò a leggere, mentre la ragazza faceva il massaggio; dopo tre quarti d’ora lei finì e andò a preparare la cena, lui si rivestì e scese in salotto a studiare.
-Più tardi andiamo a prendere le bambine?-
-Si va bene,- rispose lui quasi automaticamente distratto dai compiti.
Appena la cena fu pronta i due cenarono e terminato di sistemare raggiunsero i nonni di lei.
-Spero che tuo nonno non mi faccia bere anche stasera.-
-Tranquillo, ho fatto cena a casa apposta. Così da loro beviamo solo il caffè-
-Il che comporta l’alcolico dopo il caffè.-
-Quello per forza è un digestivo.-
-Alla faccia del digestivo, questo ti ammazza lo stomaco. Mi sa che stasera tre bicchieri non li evito.-
-Mi sa anche di più, ma appena beviamo il caffè andiamo. Ho già avvisato nonna che non abiamo tempo stasera, e che quindi vado solo a prendere le bambine.-
-Perfetto.- asserì lui una volta arrivati. –Ma tua sorella lo sa che vai a prenderla oggi?-
-Sì, ma non sa che ci sei anche tu. Ti suona il telefono.-
-Ah scusa guardo chi è e torno.- disse allontandosi e rispondendo.
-Ciao, ti ho richiamato come promesso.-
-Hai fatto bene Leonora, ma ora ti conviene chiudere la chiamata.-
-Perché sei ancora agli allenamenti?-
-No, sono in compagnia-
-E di chi?-
-Una ragazza.-
-Capito, allora chiamami tu quando hai finito.-
-Non sarà necessario.-
Perché’-
-Lo saprai tra poco.- disse chiudendo la chiamata
 
Continua…

N.A.
Ecco il settimo capitolo, spero che piaccia. Non è il massimo lo so, ma stasera ero un po’ indecisa su cosa scrivere ed ero anche un po’ di corsa XD chiedo scusa per il pessimo capitolo, prometto che il prossimo sarà migliore.
Grazie a chiunque mi segue e chi legge, a presto
Bad93

 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** capitolo 8: Abitudini. ***


Capitolo 8: Abitudini.

Benji raggiunse Helena e insieme entrarono salutando i nonni di lei. La piccola Leonora corse subito incontro  al ragazzo contenta e saltandogli addosso. Fortunatamente il portiere, abituato ad avere i riflessi sempre pronti, la prese in braccio al volo.
-non sapevo venissi anche tu.-
-una piccola sorpresa già che ero con tua sorella. -spiego lui calmo
-e perché eri con lei ?-
-studiavamo. -
-davvero ?-chiese sospettosa.
-si davvero. -
-sei proprio strano. -
-ora basta Leonora lascialo in pace. Hai preparato le tue cose?- la riprese calma Helena
-no. -
-allora vai subito a farlo mentre noi beviamo il caffè, Benjamin non scappa subito rientra con noi, per cui hai tutto il tempo dopo per chiacchierare. -
-ok. -commentò lei rassegnata, appena il ragazzo la mise a terra andò in cameretta.

La nonna invito i due ragazzi a bere il caffè e il nonno di Helena era già pronto con gli alcolici, contento di avere di nuovo un compagno di bevute. Infatti riempi subito il bicchiere al ragazzo non appena fu seduto. 
-tuo nonno parte già in quarta - sussurro alla ragazza
-che vuoi farci, é fatto cosi. E poi si diverte di più a bere in compagnia -
-confabulate già voi due ?- commento il nonno
-ma no, mi era venuta in mente una cosa e gliel'ho detta-spiego frettolosamente Helena
-Capisco. -disse l'uomo bevendo
Benji lo imitò -questo è diverso dall'altra volta -
-lo hai notato. Beh ho pensato di fartene assaggiare diversi-
-ah...ma che...bella idea. Grazie -disse cercando di non far trapelare la preoccupazione "spero di rientrare con le mie gambe stasera, la cosa non promette bene"
-nonno ti ricordo che lui ha gli allenamenti e tra poco giocherà una partita importante, cerca di non debilitarlo -
-suvvia Helena, solo un bicchierino, cosa vuoi che faccia -Non fare la solita guastafeste -borbottò l'anziano contrariato
-un bicchiere nulla, ma uno per bottiglia fa differenza -
-uff e va bene ne assaggiamo solo quattro-
-Solo ? Sei il solito esagerato, puoi anche farglieli assaggiare uno per volta-
-e io cosa sto facendo?-
-intendo uno ogni volta che lo vedi-
-vabbè ma lui è giovane. -
-e quindi ? Anche lui ha dei limiti -
-tranquilla non è un problema. Reggo piuttosto bene, ammetto che i vostri alcolici sono un po' più forti rispetto ai nostri giapponesi. Ma non sono impossibili da reggere. E poi per una volta che può.divertirsi lascialo fare.-s'intromise Benji per calmare le acque
-sentito il ragazzo ? Non ti intromettere.- disse l'anziano versando un altro bicchiere a benji
I due bevvero nuovamente e Leonora nel frattempo li raggiunse
-ho fatto - disse la piccola
-brava. Allora vado a prendere lily e le borse -disse Helena salendo in camera. Benji fini il bicchiere rapidamente, convinto che ormai avessero finito; ma l'anziano verso subito. Lui fu costretto a bere di nuovo, per fortuna  fu salvato da Helena che li raggiunse.
-bene possiamo andare a casa. -
Benji si alzò e prese Leonora in braccio che si era addormentata sul tavolo. Poi saluto e prese anche le borse mentre Helena usciva con Lily nella carrozzina.
-vuoi una mano ?-
-tranquilla. Ho due mani - rispose lui calmo
-mi spiace. -
-per cosa ?-
-il disturbo.-
-non lo é. E poi dovrai iniziare ad abituarti alla cosa.  Non puoi fare tutto da sola.-
-ci sono sempre riuscita -
-ma ti stressi troppo, in due é più facile non credi?-
-non lo nego. -
-perfetto. Vedi un accordo lo.si trova sempre -commentò lui mentre arrivavano a casa e entravano.
-stasera come é andata? Fai fatica come ieri ?-chiese lei mettendo Lily nel lettino
-non tanto, sto imparando a reggere i vostri alcolici. E poi te l'ho detto di stare tranquilla -rispose lui facendo lp stesso con Leonora
I due poi uscirono dalla stanza
-ti fermi anche stasera?-
-nom riesci più a stare senza di me ora ?-
-stupido. Lo dicevo per te. -
-puoi anche essere sincera. -
-lo.sono. Sei tu che non devi prenderla come abitudine. -
-vedremo in futuro.-
-stai attento a quello che dici -
-tranquilla so mantenere la parola data - asserì lui entrando in camera della ragazza e sdraiandosi
-lo prendo per un si -
-cosa ?- chiese assonnato
-il fatto che ti fermi qui. - rispose lei sdraiandosi accanto al ragazzo
-beh ormai sono qui. Tanto vale restare visto che mi hai invitato tu . Ora pero dormiamo ok?-affermo abbracciandola  e sistemandosi meglio, per poi addormentarsi.
Lei si sistemo e poi si addormentò.
Continua...

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3675888