Non sono sicuro di stare bene!

di cry_hale
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** IN PALESTRA ***
Capitolo 2: *** IN SPOGLIATOIO ***
Capitolo 3: *** IN MACCHINA ***
Capitolo 4: *** IN CAMERA SUA ***
Capitolo 5: *** A SCUOLA ***
Capitolo 6: *** LA FESTA ***



Capitolo 1
*** IN PALESTRA ***


Note dell'autore:

Stamattina mi sono svegliata con l'idea di provarea scrivere una Brathan, vi dico già che non so cosa ne verrà fuori, io sono e sarò sempre una Naley convinta, però ogni tanto è divertente anche scrivere qualcosa di nuovo e diverso...e niente, spero che verrà bene.

contesto:

Prima stagione. Nathan e Peyton stanno insieme. Deb è fuori città. Brooke non ha una storia fissa. Lucas e Haley sono ancora due "emarginati". Qui inzia la mia storia.

 


 

capitolo 1
IN PALESTRA

Ogni pomeriggio la stessa storia. Fine delle lezioni, sempre troppo noiose e stressanti per lui, cambiarsi, andare in palestra e fare quegli stramaledetti allenamenti di basket...
Non fraintendetelo: gli piacevano, ed era anche bravo!, ma la pressione di suo padre Dan stava diventando davvero davvero troppa. Ora che sua madre passava sempre più tempo fuori città per lavoro lui era diventato sempre più presente pesante. Non è che si interessasse di come stava, o come andava con Peyton, la sua ragazza, e, tanto per la cronaca. Non andava bene!!, ma solo ed esclusivamente a quanti tiri liberi aveva mandato a buon fine ieri all'allenamento, a quanti tiri da tre punti... Non lo sopportava.
 E poi andare in palestra significava vedere Pey, mentre si allenava con le Cheer Leaders. Era veramente sexy, e, per quanto riguardava il sesso non aveva nessun problema con lei, anzi! Guardarla con la divisa dei Ravens gli faceva venire certe idee!!! Era l'amore quello che Nathan desiderava un casino, ma con lei non c'era più, o forse non c'era mai stato. Ma come faceva a farlo vedere a Tim e agli altri che aveva bisogno di qualcosa di più del sesso?!.. Aveva sedici anni, era il capitano della squadra di basket della scuola, il figlio di Dan Scott, dio santo!..non poteva mostrarsi "debole"!

Prese la borsa e si diresse in palestra, come ogni santo giorno. quando entrò era il primo, come al solito. C'erano solo lui e il canestro, neanche il coach era ancora arrivato. Forse in fondo in fondo ci teneva più di quanto pensasse a quello sport!
Ma oggi notò qualcosa di diverso. Brooke Davis, capo delle cheer leader, non che migliore amica di Peyton era lì, tutta sola, sulle gradinate del pubblico con la faccia tra le mani. Si avvicinò. Non sapeva bene cosa fare. Non era bravo con le parole, non era capace di consolare la sua ragazza, figurarsi la "sgualdrina" della scuola, ma c'era solo lui e doveva farlo.
"Hey B.! Tutto a posto?" chiese sedendosi accanto a lei. Lei alzò la testa di soprassalto e si asciugò le lacrime. "Oh, scusa..pensavo di essere sola, non preoccuparti, ho solo una ciglia nell'occhio."
Evidentemente non voleva confidarsi con lui. E andava bene, in fondo non l'aveva mai considerata, aveva sempre pensato che fosse troppo stupida per lui. E anche troppo sexy, forse..
"Invece tu?.. Peyton mi ha detto che avete litigato di nuovo! Sei proprio un idiota!"
"Lo so!" E lo sapeva davvero, lo sapeva che avrebbe dovuto smetterla di ostinarsi a stare con lei, avrebbe dovuto farla finita e cercare qualcun'altra. Loro due non si amavano, questo era più che certo.
"..ma anche lei non è da meno!" aggiunse soltanto. "In una relazione ci sono due persone. Ma tu cosa vuoi saperne di una relazione, non sai tenerti un solo ragazzo neanche per una notte intera!" 
schiaffo
Era stato cattivo. Ultimamente era così, cercava di fare il bravo, ma non ci riusciva. Brooke si era alzata e se ne satva andando nello spogliatoio delle ragazze.
"E dai Brooke, stavo solo scherzando!"
Le corse incontro per farle il solletico e farla ridere un po'. Dopo un millesimo di secondo si accorse che stava per infilarle le mani sotto la canotta.
Un altro schiaffo.
"Idiota! Pey è la mia migliore amica" Si era girata ed era andata via verso gli spogliatoi delle ragazze.

Che diavolo ti prende?
Pensò il ragazzo confuso. Tutte, ma non Brooke Davis!
Chiedo umilmente perdono a chi aveva già letto.
Ho postato questo capitolo senza rileggerlo, dopo aver cambiato 100 volte i tempi verbali.
Non mi ero accorta che avevo lasciato il finale al presente.
Ora ho provveduto a correggere!
Scusatemi ancora! _cry

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Capitolo 2
*** IN SPOGLIATOIO ***


capitolo 2
IN SPOGLIATOIO
Il coach lo odiava davvero. Cioè, non era mica colpa sua se era il figlio dell'uomo più influente di Tree Hill. Oggi l'allenamento era stato insopportabilmente pesante. Tra quel vecchio fallito di Whitey che non gli aveva lasciato provare neanche un tiro in schiacciata e l'aveva fatto sedere per mezz'ora in castigo, manco fossero ancora alle elementari...poi quella strana voglia che gli era venuta di infilare le sue mani sotto la maglietta della Davis, che lo aveva guardato in cagnesco per tutto il tempo che era rimasto seduto a guardare le ragazze. Peyton che, quando incrociava il suo sguardo, gli sorrideva come se non avessero litigato alla grande solo qualche ora prima. Gli aveva dato appuntamento con gli occhi fuori per parlare, e lui, adesso, sotto la doccia, stava pensando a cosa avrebbero potuto dirsi per non litigare ancora. Non la amava abbastanza, è vero! ma odiava litigare!
"Muoviti principessa sul pisello! Non ho tutto il giorno! Devo chiudere la palestra e sei rimasto solo tu! Sei più lento delle ragazze!" Lo stava prenmdendo in giro il coach. Come non lo sopportava...
"Arrivo! Solo un minuto!" Rispose velocemente mentre si sciacquava lo shampoo. Uscì dalla doccia con l'asciugamano legato intorno alla vita, si asciugò velocemente e si rivestì in fretta e furia. Poi uscì. Anche se avrebbe voluto ritardare il più possibile questo momento.
"Ecco fatto, capo!" disse sarcasticamente al coach mentre gli sfrecciava di fianco
"Manda i miei saluti a quella canaglia di tuo padre!" Fu l'ultima cosa che riuscì a sentire prima di chiudersi la porta dietro le spalle e trovarsi davanti la sua Peyton, tutta sorridente.

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Capitolo 3
*** IN MACCHINA ***


capitolo 3
IN MACCHINA

"Non capisco che cosa ci sia da sorridere!" le disse il ragazzo mentre salivano sulla macchina di lei. Stamattina l'aveva accompagnato suo padre a scuola, e adesso approfittava del passaggio per parlare con la sua ragazza. "..ti ricordo che siamo in lite.."
Lei continuava a sorridere. "Forse abbiamo litigato per una cazzata, e non ci voglio pensare. Forse voglio solo andare a casa mia..con te!"
Aveva iniziato a guidare e parlava con aria maliziosa.
Il sesso però non risolve niente, stava pensando Nathan, ma non  lo disse. Si limitò a rilassarsi e disse invece: "Pace fatta quindi?"
"Pace fatta!" rispose la ragazza dandogli una carezza sulla guancia. 
Finiva sempre così. Non si chiarivano mai. Andavano a casa di lei. Facevano sesso. E domani sarebbe stato uguale. Non ce la faceva più...
Per di più adesso aveva anche una paura folle che l'amica le raccontasse quello che stava per fare prima. E poi ripensò che tutto era iniziato perchè aveva visto Brooke piangere così ci provò.
"Oggi non ti è sembrata un po' strana Brooke?" Chiese cauto.
"Non più del solito, perchè?"
"Niente, è che, prima degli allenamenti mi è sembrato di vederla piangere, siete amiche, magari ne sai qualcosa!"
"Adesso che mi ci fai pensare durante gli allenamenti era proprio strana, deve esserle successo qualcosa! Passami il telefono che la chiamo!"
Si era spinto troppo oltre, ora l'avrebbe chiamata e lei le avrebbe sicuramente raccontato tutto. Era nel panico. Non doveva scoprirlo adesso e non così. Tagliò corto. "Non puoi usare il telefono mentre guidi, la chiamerai dopo, non sarà niente di garve comunque.." La ragazza non rispose. Accostò e prese il telefono. "Se Brooke stava piangendo ha sicuramente qualcosa che non va, io sono la sua migliore amica e devo chiamarla, adesso!"
Si era di nuovo arrabbiata, lui non voleva proprio che la chiamasse. Cercò di distrarla facendole il solletico, e stava funzionando. In un attimo lei fu sopra di lui sul sedile del passeggero. Avevano accostato vicino al fiume in un luogo pieno di alberi. Chiunque sarebbe passato di lì non li avrebbe visti amoreggiare, quindi il ragazzò non ci pensò un attimo. Le sfilò la maglia e poi si mise a slacciarle il reggiseno. Non smettevano di baciarsi. Nathan pensò che le loro lingue si sarebbero potute tranquillamente annodare e a quel punto nessuno sarebbe più riuscito a staccarli. Quando la ragazza abbassò le mani sui suoi pantaloni non poteva più pensare a nient'altro che al sesso, voleva che Peyton si sbrigasse a slacciare il bottone, voleva andare fino in fondo. subito.
Successe. Poi si ricomposero. "Dicevamo?" Chiese la ragazza, un po' imbarazzata mentre si risistemava la maglietta e tornava sul sedile del guidatore.
"Stavamo andando da te a fare del sesso riparatore..." rise il ragazzo "...ma forse puoi portarmi direttamente a casa mia ormai."
Si fissarono per un' istante e si sorrisero. Era davvero bella. E si era dimenticata di chiamare l'amica. Missione compiuta! E anche in un modo "molto piacevole".

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Capitolo 4
*** IN CAMERA SUA ***


capitolo 4
IN CAMERA SUA

Dopo il sesso aveva sempre un senso di svuotamento dentro. Per fortuna appena arrivato aveva trovato un biglietto sul frigo. Suo padre era dovuto andare fuori città e quella notte sarebbe stato fuori casa.
Si versò un succo d' Ace e salì in camera sua ad ascoltare un po' di musica. Oggi niente discorsi sul basket. Aveva un po' di tempo per rilasssarsi.
Si stava per addormentare da quanto era calmo. Pensò che era il caso di anticipare Peyton. Doveva chiamare la Davis, chiarirsi e chiederle di non dire niente all'amica. Prese il cellulare e cercò sotto la B.

"Pronto. Cosa vuoi idiota?" aveva risposto dall'altro capo del telefono. Se lo meritava, quindi non disse niente.
"Ho detto a Peyton che prima stavi piangendo, voleva chiamarti subito ma gliel'ho impedito. Avevo paura che le parlassi di..beh..hai capito?"
"Stai tranquillo idiota! Il tuo segreto è al sicuro..idiota!" ok...il terzo era un po' troppo a questo punto si lamentò 
"Lo so che sono uno stupido. Non c'è bisogno che me lo ripeti ogni due parole. Comunque ti ho chiamato per scusarmi"
"Nathan Scott che si scusa è una novità" dio, non la sopportava quando la gente faceva così, lo faceva incazzare e poi diceva cose di cui si pentiva, cose tipo questa: "..beh..se è per questo anche Brooke Davis che non si lascia toccare sotto la maglietta.."
"Sei veramente un idiota! Non accetto le tue scuse, e potrei non dire niente a Peyton, o magari glielo dico, non so... Brooke che tiene un segreto è una novità..."
"Non volevo offenderti, scusa! E' solo che mi infastidisce quando la gente è sarcastica e oggi non so davvero cosa mi sia preso, ma mi interessava sapere cosa avevi, visto che stavi piangendo.." Eccolo lì che si apriva del tutto, e che si accorgeva lui stesso di cosa stava succedendo. Gli interessava...
"..ti ho già detto che non stavo piangendo, e l'ho già detto anche alla tua ragazza, quando mezz'ora fa mi ha chiamata per chiedermelo e poi mi ha detto che avete fatto pace, di nuovo! Complimenti."
Forse non era nè il momento, nè la persona giusta per aprirsi. Ma, che diavolo! Lui era un sedicenne confuso e, si diceva in giro, un idiota patentato anche, quindi parlò quasi senza riflettere.
"...non abbiamo neanche parlato, abbiamo fatto sesso. Se questo è fare pace, sono in pace tipo con tutte le ragazze della scuola!"
Silenzio
"Perchè me lo stai dicendo?.. Voglio dire, sai che sono e sarò sempre dalla parte di Peyton.."
"Non lo so...è che, con te, beh..se togli il sarcasmo e le frecciatine, mi viene spontaneo parlare di cose...serie"
Era nei guai fino al collo, ma che cosa stava facendo? Stava aprendosi completamente con Brooke Davis, la ragazza che domani probabilmente l'avrebbe sputtanato davanti ai ragazzi prima di pranzo, così solo per non annoiarsi troppo...
Non ci poteva fare niente. Voleva continuare a parlarle. A sentire la sua voce nelle orecchie. La voleva.
"Ti voglio Brooke Davis" disse non appena realizzato che lei aveva attaccato. Ti voglio si ripetè mentre appoggiava il telefono sul comodino. Ti voglio

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Capitolo 5
*** A SCUOLA ***


capitolo 5
A SCUOLA

Doveva assolutamente vedere Brooke. Appena entrato nel cortile della scuola la cercò. Era con Peyton. Perfetto. Se andava da loro nessuno si sarebbe fatto domande. Le avvicinò e le salutò entrambe. La prima con un cenno della mano, la seconda con un bacio romantico. Il tutto fatto guardando verso la brunetta. Aveva bisogno di cogliere le sue espressioni. Doveva capire se era ricambiato in quialche modo, ma niente. Lei non li guardava nemmeno. Era invece concentrata su Lucas, il suo fratellastro che lui odiava con tutto il suo cuore. Probabilmente uno dei motivi per cui suo padre era così. Aveva avuto una storia con la madre di quello sfigato poco prima di mettersi con la sua ed era nato lui. Era così strano. Stava sempre in mezzo agli sfigati. Quasi tutti maschi, tranne che per una ragazza che gli stava sempre addosso. Era bello però. Per questo anche le cheer leader lo guardavano anche se solo da lontano e questo, Nathan, non lo sopportava.
"Muori dalla voglia di scoparti il bastardo, eh?" le disse non appena smise di baciare Peyton. Peyton gli diede uno strattone e lo guardò con aria di rimprovero.
"Ti stupirà scoprire che non sono così disperata!" aveva invece risposto Brooke fissandolo con i due occhi più belli del mondo. Non voleva arrossire, perchè era lì con la sua ragazza, ma credette comunque di averlo fatto. Si sentiva le guance in fiamme, quindi abbassò lo sguardo e parlò.
"A proposito di questo. Vi interesserà sapere che i miei sono fuori città, quindi stasera darò una festa, solo per pochi intimi. Fate giarare la voce tra le ragazze. Io lo dirò ai ragazzi." E se ne andò senza neanche guardarle. Doveva lavarsi la faccia. Sentiva ancora le guance in fiamme.

Ma che cavolo gli era venuto in mente? Una festa? Non aveva tempo per organizzare una festa. E non aveva abbastanza alcolici in casa. E gli alcolici gli servivano se voleva che la serata finisse come sperava. Era un'emergenza, chiamò il fidato zio Cooper, lui gli avrebbe sicuramente procurato tutto quello che gli serviva. Era un grande. Almeno lui lo pensava, anche se con suo padre non l'avrebbe mai ammesso. Diceva sempre che suo cognato era un fallito. Invece era un figo. Infatti si occupò di tutto. E quando Nathan arrivò a casa era già tutto pronto.

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Capitolo 6
*** LA FESTA ***


capitolo 6
LA FESTA

Si preparò velocemente. Intanto pensava a come fare per restare da solo con Brooke senza che Peyton se ne accorgesse. O forse doveva parlare chiaro con lei e finirla lì. Non lo sapeva. Lasciarla era una parola che gli faceva troppa paura, e poi continuava a ripensare al sesso con lei. Non era solo bello. Era fantastico. Lei era davvero bella. Stasera sarebbe arrivata e l'avrebbe lasciato senza fiato, lo sapeva. Ma poi avrebbe iniziato a lamentarsi di tutto. A stressarlo se beveva. A fare l'antipatica se osava anche solo guardare un'altra ragazza. A fare la preziosa insomma. Non la sopportava...
E poi si immaginava già anche la Davis. Sarebbe stata l'anima della festa. Sarebbe stata circondata da tutti i ragazzi. E lui non l'avrebbe nemmeno guardato per quella stupidissima regola tra ragazze. Lui non era di Peyton. Era solo di se stesso. E stasera voleva essere di Brooke. E voleva Brooke. La voleva...
Il campanello non tardò a suonare. Erano Tim e gli altri già su di giri ancora prima di cominciare. Poi, finalmente arrivò Brooke. Nathan si rese conto di non averla mai guardata davvero. Certo! Lo sapeva che era sexy e che sapeva attirare l'attenzione, ma stasera la vedeva diversamente. La vedeva.
Vedeva le sue lacrime (..adesso non c'erano, non come ieri in palestra. Ma lui riusciva a vederle, riusciva a sentire che stava soffrendo...un po' come lui forse..), vedeva il suo meraviglioso sorriso, capace di attirare gli sguardi di tutti, vedeva il suo corpo bellissimo e non poteva fare altro che immaginarsi come sarebbe stato prima sfiorarla, poi toccarla più pesantemente, dappertutto.
"Ciao idiota! Dov'è il bar?" Sempre la solita Brooke. E dietro di lei, come la sua ombra Peyton. "Ciao amore." Un bacio sulla guancia e anche lei sparita.
Non tardarono ad arrivare tutti. Saranno stati una ventina. Tutti ragazzi della squadra e qualche cheer leader. Tutti che ridevano fragorosamente, bevevano, si divertivano insomma. Ma non lui. Lui non voleva strare con Peyton. Non voleva nè litigare, nè farci sesso. Aveva la mente e il cuore troppo presi dalla brunetta, che stava facendo l'oca un po' con tutti. La serata non stava proprio andando come previsto. Anche Peyton lo stava ignorando, forse anche lei non aveva voglia di lui, forse semplicemente si stava annoiando. Si chiuse in cucina. Voleva stare da solo. Di colpo aveva capito di aver fatto tutta questa fatica per niente. Non avrebbe mai fatto neanche sesso con Brooke, figurarsi poterla amare! Povero illuso. Stava davvero rischiando di mandare all'aria la sua relazione con Peyton, che non era un granchè, ma almeno era qualcosa solo per questo?
Avvolto nei suoi pensieri non si accorse che la porta della cucina si stava aprendo. Comparve Brooke. Buffa. Un po' brilla ma non troppo, gli si avvicinò e gli sussurrò qualcosa di incomprensibile all'orecchio, poi scoppiò a ridere. Una risata bellissima, piena di vita, piena di calore...poi di colpo prese a piangere. Un pianto che fece male al cuore di Nathan. Senza pensarci il ragazzo la strinse a se, le diede un bacio sulla fronte e le disse: "Ssst..Stai tranquilla, ci sono qui io." e poi le diede un altro bacio, questa volta sulla guancia, e con le mani le asciugò le lacrime.
Stava succedendo qualcosa di simile a quello che aveva desiderato negli ultimi due giorni. C'erano loro due, da soli. Senza sarcarsmo, senza cattiverie. Senza Peyton.
"Che cosa ti succede?" gli sussurò piano dopo che si era calmata
"Sono stanca di far sempre credere a tutti che vada tutto bene, che la mia vita sia fantastica. Perchè non è così. Ma non importa a nessuno"
"A me importa. Eccome!"
"Vorrai dire che importa al tuo pisello.." Ecco di nuovo il sarcasmo...
"..e comunque non ci vengo a letto con te, sei il ragazzo della mia migliore amica!"
"Non ci amiamo più...forse non ci siamo mai amati!" rispose senza neanche pensarci. Lei lo stava guardando storto. "E' inutile che fai quella faccia. Lo sai anche tu, e lo sa anche lei.."
"Beh..ma è comunque la tua ragazza, quindi non pensare che io adesso verrò a letto con te!"
Nathan l'aveva desiderato per tutta la sera. Ora non gli interessava più. Voleva solo stringerla e farle sapere che sarebbe andato tutto bene. Si sentì stupido ma lo disse: "Pensavo di voler solo scopare, pensavo che stasera ti saresti ubriacata e l'avremmo fatto.." prese un respiro, si aspettava uno schiaffo, o una battutina tagliente, invece niente. Erano ancora vicinissimi. Poteva sentire il suo odore, quasi il suo sapore. "Ma non è quello che mi interessa...voglio dire, certo! Mi piacerebbe fare l'amore con te, ma quello che vorrei di più è che tu stessi bene. Che capissi che alcuni ci tengono a te..cioè..che io ci tengo a te!" Non ci poteva credere. L'aveva detto tutto d'un fiato, perchè altrimenti non sarebbe riuscito a dirlo. L'aveva fatta piangere di nuovo. "Se non fosse per Peyton lo sai che ci starei, vero?" era seria. "Voglio dire, da sobria e tutto il resto..ma non possiamo!"
adesso si era staccata da lui, si stava allontanando, uscendo dalla cucina per tornare alla festa. Poi si bloccò di colpo e si voltò verso di lui: "Non possiamo..."
FINISH!! Che ne pensate?
L'ho buttata giù di un fiato, volevo provarci. Anche se è stato difficile,
adoro la loro amicizia, ma una Brathan d'amore in realtà non ce la vedo.
Però boh..mi sentivo ispirata e ho voluto provarci.
Non sapevo come finirla, avendola inserita nel contesto prima stagione,
quindi non volevo fare davvero succedere qualcosa che avrebbe stravolto la storia.
Volevo essere un po' introspettiva. Entrare nella mente e nel cuore del personaggio
che, probabilmente, è il personaggio fittizio che più adoro e più penso di capire.
Spero che vi piaccia e che rivediate un po' del Nathan della prima stagione in questo
personaggio..beh..aspetto recesioni..la vostra _cry

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