Finchè morte non ci separi

di HyeSeok
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


<< Vuol ripetere per favore? >> Sungmin strinse forte il ricevitore e cominciò a tremare senza controllo.
Mentre la voce profonda dall’altro capo del filo parlava di nuovo, si abbandonò debolmente sulla sedia di vimini e chiuse gli occhi.
<< E’ grave? >> chiese spaventato.
<< Potrebbe star peggio, signor Lee. Sono rimasti entrambi intrappolati tra i rottami per diverse ore, prima di essere soccorsi. Suo fratello ha diverse lesioni interne, il bacino fratturato, ferite e abrasioni varie … >> Il dottore fece una pausa e sfogliò rumorosamente alcune carte. << Suo cognato ha quattro costole rotte, un polmone perforato e una frattura multipla alla gamba sinistra, oltre a lesioni varie in tutto il corpo. Adesso sono entrambi sotto osservazione, ma speriamo di poterli trasferire in una camera privata tra qualche giorno. Eunhyuk ha voluto che lei fosse avvertito dell’incidente e mi ha detto di telefonarle stamattina >>.
<< Grazie, dottor Ryeowook. Porti a lui e a Donghae tutto il mio affetto e dica loro che partirò oggi stesso. Sa per caso chi si occupa dell’albergo? >>
<< Credo lo abbiano affidato ad un vicino, per il momento. Ma se qualcun altro se ne assumesse l’incarico, penso che sarebbero più tranquilli >>.
<< Certo, mi occuperò di tutto io appena sarò sul posto >> gli assicurò Sungmin.
Il sole cominciava a sorgere all’orizzonte mentre lui posava il ricevitore e tirava un lungo sospiro. Eunhyuk e Donghae avevano avuto un serio incidente con l’auto!
Sungmin si premette le dita sulle tempie, cercando di riordinare i pensieri. Eunhyuk era stato più che un fratello per lui. Quando la loro  madre era morta, quindici anni prima, si era sentito perduto e solo, e si era rivolto al fratello di vent’anni per avere conforto.
Non aveva mai conosciuto il padre, che era morto prima che lui nascesse. Sembrava quasi che avesse trascorso gran parte della sua vita a perdere le persone che amava. Per un breve attimo provò un acuto dolore, e nella sua mente si formò l’immagine di un uomo alto e affascinate con i capelli neri e gli occhi scuri.
Si alzò lentamente e andò in camera da letto. Aprì l’armadio, prese la valigia e la mise sulla sedia. Se avesse permesso ai ricordi di indugiare su Kyuhyun, sarebbe stata la fine. Improvvisamente un pensiero inquietante l’assalì. Lo avrebbe rivisto di nuovo? Si sedette sul letto. Certo che lo avrebbe rivisto! Donghae era il fratello di Kyuhyun. Le dita di Sungmin presero a tremare mentre toglieva la biancheria dal cassetto e la metteva in valigia. Che pasticcio! Con un doloroso divorzio alle spalle, correva il rischio di ritrovarsi di fronte l’ex marito; una situazione imbarazzante che era riuscito ad evitare fino a quel momento, anche se vivevano nella stessa città.
Ma forse Kyuhyun era occupato con il lavoro e non avrebbe potuto lasciare la città, riflettè. Si diresse verso l’apparecchio telefonico, sollevò il ricevitore e fece il numero dell’ufficio. Mancavano pochi minuti alle otto, ma sperava che il suo segretario, Siwon, fosse in anticipo quella mattina. Quando lui e Kyuhyun si erano separati, l’anno prima, lui era tornato al suo precedente lavoro di addetto alle vendite in un grande magazzino di abbigliamentoa Seoul.
<< L’ufficio del signor Lee >> rispose una voce.
<< Ciao, Siwon. Sono Sungmin >>.
<< Oh, signor Lee! Qualcosa non va? Voglio dire… E’ la prima volta che sono arrivata prima di lei >>.
<< Oh, Siwon, ho appena ricevuto delle notizie sconvolgenti. Mio fratello e il marito hanno avuto un incidente automobilistico, ieri, e devo andare da loro. Annulla tutti gli appuntamenti di questa settimana e non prenderne altri finchè non ti richiamo >> . Sungmin si morse pensosamente il labbro inferiore. << Non ho idea di quanto starò via >>. Fortunatamente aveva dierse settimane di vacanza a disposizione e un dirigente molto comprensivo.
<< Mi dispiace molto, signor Lee >> disse Siwon con simpatia. << non si preoccupi di niente. Io e Heechul penseremo a tutto fino al suo ritorno >>.
<< Grazie Siwon. Farò una telefonata a Heechul prima di partire. Ti chiamerò appena saprò qualcosa dall’ospedale >> disse Sungmin.
<< Aspetterò la sua telefonata…. E, signor Lee…. Spero che vada tutto per il meglio.. >> balbettò Siwon.
<< Grazie… >> Sungmin deglutì ricacciando indietro le lacrime. Non voleva pensare al peggio. Tolse la comunicazione e chiamò Heechul, poi caricò le valigie sulla porsche sportiva, nera, e mezz’ora dopo la telefonata del dottore era in viaggio.
 
Dieci ore dopo, Sungmin osservava stancamente la svolta che conduceva a Gangwon.
Quando si erano trasferiti lì, Sungmin aveva pensato che Eunhyuk e Donghae fossero impazziti. Donghae, un industriale in ascesa, ed Eunhyuk, un modello di successo, avevano lasciato i loro rispettivi lavori e investito i propri risparmi in un luogo di soggiorno in rovina, sulle colline ai piedi del Monte Seorak.
Nel crepuscolo di quell’umida sera di luglio, Sungmin poteva apprezzare la bellezza del panorama di Gangwon. Una folta vegetazione copriva  i fianchi delle colline, e solo il canto dei grilli rompeva il silenzio mentre Sungmin lasciava la strada principale. Proseguendo alla luce del crepuscolo, poteva distinguere il profilo del lago e il lungo ponte scintillante gettato sull’acqua. Le minacciose nuvole nere, che l’avevano seguita per le ultime cinquanta miglia, si libravano adesso vicino all’acqua, sprigionando improvvisi bagliori di luce. Un temporale estivo poteva essere molto violento, e Sungmin sperava di trovarsi al riparo, prima che scoppiasse.
La porsche correva nell’oscurità mentre le prime gocce di pioggia cominciarono a cadere sul parabrezza. Poi  il ritmò aumentò, e improvvisamente il temporale scoppiò in tutta la sua intensità. Sungmin azionò i tergicristalli e gemette disperato quando il suo campo visivo fu completamente oscurato. I tergicristalli laciavano macchie di fango dappertutto. Raddrizzandosi sul sedile, cercò di scrutare nell’oscurità, ma riuscì a vedere ben poco.
La strada poco familiare e la tensione per il temporale lo innervosivano. Lanciò uno sguardo allo specchietto retrovisore e vide i fari di un’auto che si avvicinava a gran velocità. Lampeggiò disperato, incerto di aprire il finestrino e mettere fuori il capo per vedere qualcosa o parcheggiare l’auto e aspettare che la pioggia cessasse. Sapeva che non poteva mancare più di un miglio per giungere a destinazione e, se avesse potuto proseguire, sarebbe stato presto al sicuro, in casa! Con un sospiro rassegnato, aprì il finestrino e sporse il capo. La pioggia incessante lo colpì in volto e gli bagnò i capelli.
L’auto dietro di lui si avvicinava, l’autista suonò il clacson con impazienza e lo sorpassò. Una gigantesca massa di acqua fangosa gli schizzò sul volto. Sungmin cercò di respirare, e lottò per non perdere il controllo dell’auto. Fremendo per l’irritazione, si fermò sul ciglio della strada per riprendere fiato.
Le luci posteriori dell’elegante Mercedes lampeggiarono, segnalando che l’auto girava a sinistra.
Col fango che gli gocciolava dal volto, Sungmin rimise in moto la porsche, i suoi occhi cercavano il segnale turistico, sul alto sinistro della strada, che indicava l’arrivo a Gangwon.
Seguendo la mercedes per i cinquecento mentri che la separavano dall’albergo, Sungmin era animato da propositi di vendetta. Quel pirata della strada aveva bisogno di una lezione, e lui gliela avrebbe data!
Quando raggiunse la mercedes blu, parcheggiata davanti all’entrata, frenò, mandando uno spruzzo di ghiaia sul veicolo. Scese velocemente, si avvicinò e aprì lo sportello. I suoi occhi si spalancarono sbalorditi, quando si ritrovò faccia a faccia con il suo ex marito, Cho Kyuhyun.
<< Tu, idiota! >> scattò. << Sai cosa hai fatto? >>
Un’espressione di pigro divertimento si dipinse sul volto di Kyuhyun mentre replicava sarcastico: << Oh! Il mio grazioso maritino è in collera. Ho fatto di nuovo qualcosa che ti ha irritato, caro? >>
<< Mi hai quasi soffocato! >> esclamò l’uomo vicino alle lacrime. << Guardami! >> Fece un passo indietro per mostrargli la camicia sporca di fango e i jeans bagnati. Il fatto che lui fosse seduto in una bella auto asciutta mentre Sungmin stava in piedi sotto la pioggia, non serviva certo a diminuire la sua collera.
L’uomo scesa lentamente dall’auto, torreggiando su di lui in modo sinistro. I suoi occhi esaminarono con intenzione il corpo di Sungmin bagnato dalla pioggia , indugiando più a lungo del necessario sul petto.
Sungmin si sentì arrossire. Con aria di sfida incrociò le braccia. Una morsa dolorosa gli afferrò lo stomaco, quando realizzò di essere lì, in piedi, in una scura notte di tempesta, a fissare quel volto familiare, e non potè impedirsi di ricordare le centinaia di volte in cui l’avevano fissato con un desiderio inequivocabile.
<< Come stai, Sungmin? >> La voce dell’uomo era dolce e profonda mentre pronunciava il suo nome, e una valanga di ricordi dolorosi gli affollò la mente.
Sungmin perse il desiderio di lottare, sentiva le ginocchia farsi deboli; la presenza di Kyuhyun, lì davanti a lui, era reale. Non lo vedeva da tanto tempo, e il suo aspetto così virile lo rendeva più vulnerabile. Dal momento in cui aveva incontrato il fratello più giovane di Donghae, si era immediatamente innamorato di lui. Erano stati a tratti l’uno dall’altro come una falena dalla luce e , dopo un breve, travolgente corteggiamento, si erano sposati. Durante i primi mesi di matrimonio erano stati profondamente innamorati. Sungmin era al settimo cielo, non riusciva a credere che tanta felicità fosse toccata proprio a lui. Se solo quel sogno fosse durato… se solo lui avesse ascoltato le sue ragioni e non insistito in quella professione per la quale rischiava la vita giorno dopo giorno…
Adesso, mentre i loro occhi s’inebriavano della vista reciproca, lòui si chiese ancora una volta se il divorzio fosse stata la cosa più giusta. Non sarebbe stato meno doloroso perderlo in un incidente, ma avere di lui un bel ricordo, piuttosto che vivere giorno dopo giorno senza di lui, sapendo che da qualche parte Kyuhyun esisteva, in un mondo dal quale lui era escluso? Non aveva ancora trovato una risposta a quella domanda.
Sungmin lottò per schiarirsi la mente e spezzare quella tensione emotiva che aveva momentaneamente paralizzato entrambi. Tirò un lungo sospiro. Come sta? Stava morendo dentro, ma lui non lo avrebbe mai saputo.
<< Cosa fai qui, Kyuhyun? <>
Un’espressione di sorpresa passò sul volto dell’uomo, prima di trasformarsi in freddo disprezzo. << Sono qui per il tuo stesso motivo >> replicò in tono piatto.
Sungmin gli girò le spalle, si avvicinò al portabagagli dell’auto e l’aprì. << Allora, sono sicuro che vorrai affrettarti in città per prendere una stanza in un albergo. Si sta facendo tardi >>. Molto tardi, pensò risentito. Se avesse avuto un briciolo di buon sneso, sarebbe tornato a casa… subito.
Avanzando sul piccolo portico, Sungmin posò la valigia e si allontanò i capelli bagnati dal volto. Si inginocchiò facendo scorrere la mano sotto il tappetino davanti alla porta; Eunhyuk gli aveva detto che lì c’era sempre la chiave di riserva.
<< Strano >> borbottò irritato, facendo scorrere la mano avanti e indietro. << Mi aveva detto che ne tenevano sempre una qui! >> Quella storia stava diventando sempre più irritante. Lui aveva freddo, era stanco; i vestiti bagnati gli aderivano al corpo come una seconda pelle mentre un tremito interno aggiungeva ulteriore imbarazzo al suo disagio crescente.
Kyuhyun avanzò sul portico e, con noncuranza, tolse una chiave dalla tasca del suo completo scuro di ottimo taglio, la inserì nella serratura e la porta si aprì.
Sungmin la riaprì con violenza. << Come diavolo hai fatto a procurati la chiave? >> chiese con sarcasmo mentre l’acqua fangosa formava una pozzanghera ai suoi piedi.
Kyuhyun era seduto comodamente sul divano. Alzò gli occhi con un’espressione soddisfatta dipinta sul volto. << Mi sono fermato in ospedale, prima di venire qui >> replicò. << Comunque, Eunhyuk ti manda a dire che gli dispiace, ma non c’è più un’altra chiave sotto il tappetino. Donghae ha dovuto usarla in un’emergenza e non c’è l’ha più rimessa >>.
Sungmin si mise le mani sui fianchi. << Perché non me l’hai detto subito? >>
Kyuhyun volse su di lei due occhi distanti e accusatori.
<< Non mi avresti creduto. Se ben ricordi, Signor Lee >> ribattè con intenzione, << Non hai creduto una sola parola di quel che ti ho detto l’anno scorso >>.
Con un sospiro stanco, Sungmin lasciò ricadere le mani lungo i fianchi, evitando di proposito di incrociare il suo sguardo. << Non mi avevi detto la verità >> replicò debolmente.
<< Questo è un vecchi disco, Sungmin, e personalmente sono stanco di sentirlo >>. Kyuhyun si alzò in piedi e si avvicinò all’enorme finestra che si affacciava sul lago.
La tensione nella stanza aumentava, Sungmin si costrinse ad ingnorare il commento pungente dell’uomo.
Si volse e tornò sul portico per recuperare il bagaglio. Non l’avrebbe trascinato in un altro scontro verbale! Era stanco di dolore e lacrime e voleva solo dimenticare l’uomo che gli stava davanti. Desiderava solo giorni  di pace e di tranquillità, giorni senza il ricordo di quel che era stato.
Con una decisa scossa del capo, prese la valigia e tornò nel soggiorno debolmente illuminato. Un pallido sorriso gli curvò le labbra quando ne vide l’interno.
Così questa era la casa di Eunhyuk e Donghae. Era la prima volta che Sungmin vi entrava. Eunhyuk le aveva chiesto spesso di andarli a rovare, ma Sungmin si era dedicata completamente al lavoro, rifiutando discretamente gli inviti del fratello. L’ultima cosa al mondo che voleva era ricordarsi di Kyuhyun, e Donghae glilo avrebbe dolorosamente ricordato. I due fratelli avevano gli stessi capelli scuri e simili lineamenti irregolari e abbronzati. Solo gli occhi erano diversi: quelli di Kyuhyun, insolitamente limpidi, scuri e profondi, quelli di Donghae castano scuro.
Sungmin poteva quasi sentire la presenza di Eunhyuk in quella stanza pulita e confortevole. Riusciva quasi ad immaginare le lunghe notti invernali, durante le quali Donghae e d Eunhyuk avevano indubbiamente diviso momenti appassionanti davanti al massiccio caminetto di pietra che occupava l’intera parete.
Scaffali pieni di libri si allineavano sui lati. Il divano marrone scuro e le poltrone erano disposti nel centro della stanza, insieme ai grossi tavoli di quercia, illuminati dalla luce calda della lampada. Una coppia felice avrebbe potuto sedersi sul divano e fissare le fiamme guizzanti, poi spostare lo sguardo sull’acqua scintillante del lago, al di là del vetro. Erta una stanza arredata con amore, e nel matrimonio di Eunhyuk ce n’era tanto. Perché non era stato così per lui e Kyuhyun?, si chiese tristemente mentre i suoi cchi si posavano ancora una volta sull’uomo alto, coi capelli scuri, in piedi davanti alla finestra. Non c’era stata mancanza d’amore da parte sua, perché lui l’aveva amato più di quanto meritasse. Se solo avesse potuto imparare ad accettare il suo lavoro, sarebbero stati ancora insieme. Ma lui non avrebbe mai potuto essere felice vivendo in quel modo.
Kyuhyun si allontanò dalla finestra. Un’ombra di tristezza alterava i suoi lineamenti. Vedere Sungmin in piedi, nel mezzo della stanza, lo riportò al presente, e una fredda maschera d’indifferenza velò il suo sguardo malinconico.
<< Hai detto che ti sei fermato in ospedale >> cominciò Sungmin. << Come… c’è stato qualche cambiamento? >>
L’uomo si passò le dita tra i folti capelli. Sungmin notò che c’erano delle rughe sul suo volto, rughe che non aveva mai visto prima. Avrebbe compiuto presto trentotto anni ed era più affascinante che mai. Non era giusto, pensò risentito. In quel momento era dolorosamente conscio di dimostrare ognuno dei suoi trent’anni.
<< No, nessun cambiamento. Ho parlato col dottore, e mi ha detto che entrambi stavano facendo progressi lentamente, e che avrebbero dovuto rimanere lì almeno per un mese. Donghae è così preoccupato per il suo albergo che non ascolterà gli ordini del medico >>.
<< Lo so, ma tutto quello che hanno è stato investito in quest’impresa. Ho provato a cercare qualcuno che se ne occupi nel frattempo >> mormorò lui pensieroso.
<< Beh, spero che questa persona lavori gratis. Donghae ha detto che non hanno denaro per pagare lo stipendio a nesuno >> gli disse Kyuhyun.
<< La situazione finanziaria è così precaria? >>
Sungmin era stupito da quella notizia. Eunhyuk gli aveva detto che i primi anni erano stati duri, ma non credeva che fossero arrivati a quel punto.
<< Evidentemente…. Comunque, ho detto loro di non preoccuparsi. CFhe avrei rovato una soluzione. L’ultima cosa di cui hanno bisogno è preoccuparsi del loro albergo. Vorrà dire che ce ne dovremo occupare noi! >> considerò.
<< Non essere ridicolo! Tu hai i tuoi impegni ed io ho i miei >>.
<< Hai mai sentito la parola sacrificio, Sungmin? Accidenti! Mio fratello è in ospedale, in fin di vita, e tu credi che io gli volti le spalle e lo pianti in asso quando ha bisogno di me? Tu sei l’unico, in questa famiglia, che vvolta le spalle nei momenti difficili! >>
<< Non è leale, Kyuhyun! >> Sungmin sentì il suo stomaco contrarsi a quell’accusa. << Questa è una situazione completamente diversa. Non pianterei in asso Eunhyuk. Gli voglio bene! >> si difese.
<< Sul serio! Beh, dicesti di amare anche me, ma questo non ti ha impedito di piantarmi in asso! >> esplose lui.
<< Non stavamo discutendo della nostra relazione, Kyuhyun, e inoltre avevo tutti i motivi per piantarti in asso, e tu lo sai! >> Sungmin affondò le unghie nel palmo della mano, chiedendosi perché lui stesse affrontando quell’argomento proprio in quel momento.
<< Tutti i motivi! Non ricordo di averti dato altro che il mio amore, Sungmin. Tutto! Ma tu avevi tanta poca considerazione del nostro matrimonio e hai permesso che il fatto di rimanere nella ditta di mio padre fino al completamento di quel progetto… >>
<< O fino a che ti fossi ucciso! >> lo interruppe Sungmin irritato.
<< E’ ridicolo e lo sai! >> ribattè lui. << Dimentichi che sono cresciuto in cantiere >>.
<< Il giorno che ci siamo sposati mi hai promesso che avresti lasciato quel lavoro rischioso, ma non lo hai fatto! Ti sei servito della scusa della malattia di tuo padre >>.
<< Stava male! Vuoi dire che un attacco di cuore non è una malattia? >>
<< No! So che Younghwan stava male, ma questo non mi ha impedito di morire un poco ogni giorno quando tu andavi a lavorare, Kyuhyun! Poi, tuo padre ha avuto quell’infortunio sul lavoro due settimane prima… >>
<< Prima di morire >> completò Kyuhyun.
<< Prima di…morire >> assentì Sungmin. << Non potevo vivere un altro anno e mezzo chiedendomi sempre, quando il telefono suonava, se saresti stato tu il prossimo…. >>
Sungmin si allontanò da lui e si lasciò andare stancamente su una sedia. Si sentiva le mani come due pezzi di ghiaccio, mentre la sua mente tornava al giorno in cui era in piedi, accanto a Kyuhyun, e fissava quel gifgante d’acciaio che s’innalzava verso un cielo di piombo. Sentiva il vento pungente che gli mordeva la carne sotto la giacca pesante mentre Kyuhyun l’aveva attirato teneramente tra le braccia per riscaldarlo.
<< Devo finire il lavoro per lui, tesoro >> gli aveva sussurrato in un orecchio. << Era il suo sogno >>.
Sungmin ricordava che era appoggiata contro il suo forte torace, la sua mano stringeva quella di lui. Avevano sepolto Younghwan quella mattina, e lui sapeva il dolore che provava Kyuhyun. Ma pensare al suo amore, alla sua vita, lavoratre ogni giorno sul progetto di un edificio che potreva costargli la vita…proprio come a suo padre… un brivido gli corse lungo la schiena. No! Non poteva farlo!
<< No, Kyuhyun, no! >> pregò piano. << So come devi sentirti adesso, ma non puoi far questo a me, a noi! Mi hai promesso che avresti lavorato in ufficio! >>
<< Sungmin, tesoro, so che hai paura, ma non mi accadrà niente >> mormorò baciandogli teneramente l’orecchio. << So quanto ti sconvolga il nmio lavoro, ma sono l’unico che può proseguire il sogno di papà e… accidenti, Sungmin, è una cosa che devo fare. Per favore, non opporti >>> pregò nascondendo il volto nella curva del collo di lui. << Appena l’edificio sarà completato, lavorerò dietro una scrivania >>.
Una fredda morsa di paura aveva afferrato lo stomaco di Sungmin mentre fissava il mostro d’acciaio che, era stato predetto, avrebbe preteso almeno sei vite umane, prima del suo completamento. Aveva già reclamato la sua prima vittima, ed era appena al primo stadio di costruzione. Fra quanto tempo avrebbe reclamato la seconda? In qualche modo, lui avrebbe dovuto impedire a Kyuhyun di gettar via la sua vita!
Ma, mentre passavano le settimane, non riusciva a fermarlo. La sua paura cresceva finchè un giorno superò il livello di tolleranza. Sungmin affrontò decisamente il marito e gli lanciò un ultimatum. O Kyuhyun lasciava che qualcun altro finisse il suo lavoro, o lui non sarebbe rimasto lì, a seppellirlo. Non c’erano voluti molti giorni a Sungmin Per rendersi conto che Kyuhyun non accettava ultimatum. Il divorzio venne qualche mese dopo senza opposizioni.
<< Kyuhyun, per favore…. >>disse cercando di allontanare quei ricordi dolorosi. << Non voglio ricominciare. Stavamo parlando dei problemi di Eunhyuk e Donghae. Non importa più chi aveva ragione e chi aveva torto >>.
Sungmin lottò contro le lacrime che gli pungevano gli occhi.
<< Hai ragione >> fu d’accordo lui, << mi dispiace. Non intendevo rinvangare il passato. Il nostro matrimonio è finito… e io non potrei essere più felice>>
Il cuore di Sungmin prese a battere forte a quelle parole taglienti. << Non più felice di me >> non potè impedirsi di replicare.
<< Comunque, Sungmin >> riprese Kyuhyun avvicinandosi casualmente e sedendosi sulla sedia accanto alla sua, << hai già trovato un uomo sicuro? Un uomo che ritorni sempre ogni notte? >>
Sungmin lo fissò in silenzio.
<< Oh, non mi guardare così, stavo solo facendo una domanda. Sembra che le nostre strade non si siano più incontrate… negli ultimi quattro mesi>> Lo guardò significativamente.
<< Lo hai notato? Ne sono lusingato. No, non ho ancora trovato un uomo >> gli disse sorridendo, << ma lo sto cercando >>.
<< Beh, poiché sono qui potrei aiutarti. Due teste sono sempre meglio di una >>.
<< Perché non lasci che sia io a preoccuparmi dei miei uomini? >> replicò Sungmin brevemente.
<< Buon’idea. Sei sempre stato bravo a preoccuparti >>.
<< Basta, Kyuhyun! >> disse lui alzandosi e prendendo la valigia.
Kyuhyun si alzò a sua volta e lo guardò con ironica costernazione. << Basta? E io che pensavo che dopo questo divorzio avrei potuto finalmente fare di testa mia! >>
<< Ti sto solo dicendo di toglierti dalla mia strada. Sono stanco e voglio riposare prima di andare in ospedale >> Sungmin prese le valigie e fissò irritato il suo impertinente avversario.
I lineamenti dell’uomo si addolcirono mentre lo guardava. << Ti piacerebbe “riposare” insieme? >> suggerì con un sorriso malizioso. << La camera da letto è proprio lì >> disse indicando la porta aperta.
Sungmin gli passò davanti e si diresse verso la camera, ignorando deliberatamente quell’allusione.
Kyuhyun scrollò le spalle e si lasciò andare sulla sedia.
<< Non pensavo avresti accettato >>. Appoggiò il capo sulla spalliera e chiuse gli occhi mentre sentiva sbattere la porta della camera da letto. Erano passati solo pochi minuti quando la sentì riaprirsi e Sungmin si avvicinò alla sedia.
Lui aprì un occhio e inarcò il sopracciglio. << Hai cambiato idea? >>
<< Non sono ancora a corto di uomini, Kyuhyun. Dobbiamo discutere su come affrontare questo problema! >> La voce di Sungmin era alta e molto dura.
<< In qualunque modo vuoi “farlo”, per me va bene >>.
L’uomo sorrise. << E capita che io sia a corto di uomini, per il momento! >>
<< Non è quello che intendevo e lo sai! >>
Se non lo avesse già immaginato, adesso ne aveva avuto la conferma. Sarebbe stata una notte lunga!

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Si fissarono per un attimo con aria di sfida. << Ti dirò, Sungmin, che il mio prossimo marito non sarà noioso e ossessivo come te >>, commentò Kyuhyun con impertinenza.
<< E il mio prossimo marito sarà un inserviente d’ospedale brutto, indesiderabile e ansioso di ascoltare le mie ragioni. Saremo felici entrambi >> replicò lui tranquillamente.
<< Benissimo >>. Kyuhyun sospirò, poi cambiò argomento. << Adesso pensiamo a cose più importanti. Non so te, ma io non ho problemi ad assentarmi per qualche settimana. La mia squadra dovrebbe essere in grado di cavarsela. Qual è la tua situazione? >>
<< La mia situazione riguardo a cosa? >> chiese lui sospettoso.
<< Riguardo alla possibilità di assentarti per un poco. Io prenderò il posto di mio fratello e tu quello di tuo fratello >>.
<< Stai scherzando! >>
<< Hai un’idea migliore? >>
<< Beh…no… ma non avevo certo pensato che noi due potessimo mandare avanti l’albergo >> balbettò Sungmin.
<< Allora ti suggerisco di cominciare a pensarci. Oviamente lavoreremo gratis. >>
<< Vuoi forse dire che vivremo qui, in questa casa…insieme… e proveremo a dirigere l’albergo? E’ l’idea più assurda che tu abbia mai avuto! Saremo nel caos più completo nel giro di una settimana! >>
<< Accidenti, potrei dirigere questo posto anche con una mano legata dietro la schiena >>, ribattè Kyuhyun con arroganza. << Che c’è da sapere per affittare qualche cottage e falciare l’erba? >>
<< Non so, Kyuhyun… >> Sungmin sapeva che Eunhyuk si era lamentato di essere vicino all’esaurimento, nelle sue lettere. << E per quel che riguarda le nostre sistemazioni? >>
Lui lo guardò con sarcasmo. << Temi che faccia qualche avance? Sta tranquillo, non lo farò. Hai perduto tutto il tuo fascino davanti ai miei occhi. Stavo solo scherzando prima >>.
<< Ti aspetti sul serio che ti creda? Ti conosco bene! Sei ancora un uomo, no? >> lo provocò.
<< Vuoi mettermi alla prova? >>
Sungmin abbassò gli occhi. Lo odiava quando usava quel tono così virile e sensuale. Quando erano sposai e lui cominciava a stuzzicarlo così, finiva inevitabilmente per portarlo in camera da letto! Beh, forse sarebbe stato costretto a stare con lui finche Eunhyuk e Donghae non si fossero rimessi, ma non si sarebbe sottomesso alle sue voglie sesuali!
<< Non lo so >>, sorrise dolcemente, << né mi interessa di scoprirlo >>.
Kyuhyun gli sorrise ironicamente. << Strano. Ricordo che mi trascinavo in ufficio completamente esaurito, mattina dopo mattina, per colpa della tua…ehm…’indifferenza’ >>, lo prese in giro. << Allora, vuoi aiutarmi o no? >>
<< D’accordo! Se devo, accetterò di dividere le responsabilità, ma mi assicurerò che non approfitterai della tua estrema >>, lo guardò, << esuberanza in camera da letto >>. Prese un pezzo di gesso dalla lavagna accanto al telefono, misurò l’ambiente con lo sguardo, poi tracciò una linea col gesso, nel mezzo della stanza. Kyuhyun era rimasto in piedi, con le braccia incrociate, ad osservarlo. << Cosa diavolo credi di fare? >> chiese scettico.
<< Molto semplice, signor Cho >>, disse lui ripulendosi le mani sui jeans. << questa è la mia parte di casa, e quella >> , indicò drammaticamente la parte dov’era lui, << è la tua. Finchè staremo qui, insieme, non superare questa linea a meno che non ti venga espressamente richiesto >>, lo avvertì. << E sta pur tranquillo che non ti verrà richiesto! >>, aggiunse.
<< Questa è la cosa più infantile che ti abbia mai visto fare. Credi sul serio che riuscirei a vivere così per il prossimo mese? Non puoi fare sul serio! >>
<< Ho traciato una linea, no? >>
<< Ti rendi conto che per andare in cucina dovrò superare quella dannata linea, vero? >>
<< Tutti abbiamo i nostri problemi, Kyuhyun >> replicò lui ostile
<< E che tu dovrai superarla per andare in bagno? >>
Il volto dell’uomo si oscurò. << D’accordo >>, concesse.
<< Scambierò un’ora al giorno nella mia cucina con un’ora al giorno nel tuo bagno. Che ne dici? >>
<< Non cucinerai per me? >>
<< Nemmeno per sogno >>
Kyuhyun scrollò le spalle con indifferenza. << non è un grosso sacrificio. Sei un pessimo cuoco, se ricordo bene >>.
<< La tua memoria è eccellente. Sono un pessimo cuoco. Sono anche un marito ossessivo, troppo esigente a letto e noioso! Ho dimenticato qualcosa? >>
<< Hai la lingua pungente! >>
<< Scusa.. e ho la lingua pungente >> aggiunse obbediente. << Adesso, se non hai obiezioni, farò un bagno caldo e andrò a letto. Ho deciso di andare in ospedale domani mattina presto >>.
Kyuhyun si fece da parte mentre lui si dirigeva nel corridoio.
<< Non hai paura di dormire sotto lo stesso tetto con me? >> insinuò ironicamente.
<< Non sono affatto preoccupato >>, disse Sungmin con leggerezza. << Sono perfettamente in grado di difendermi >>.
<< Sarei felice di comprarti una cintura di castità, domani >>, insistette Kyuhyun insinuante. << Probabilmente riposeresti più tranquillo sapendo che non potrei entrare e assalirti in piena notte! >>
Lui si volse ad affrontarlo: << Rimani dalla tua parte. E’tutto quello che mi interessa. E comunque Kyuhyun, poiché saremo costretti a vivere sotto lo stesso tetto per le prossime settimane, insisto per avere la mia privacy. Invece di ‘ oh, Sungmin’, oppure ‘ehi tu’, devi bussare alla porta se vuoi parlarmi >>.
<< Quale porta? >>, chiese Kyuhyun sarcastico.
Sungmin si girò e tornò indietro. Con un gesto esagerato tracciò una porta immaginaria nell’aria: << Questa porta! >>
<< Adesso capisco che stai scherzando! >> replicò lui.
<< Non ti aspetti veramente che ti prenda sul serio, eh? >>
<< Ti avverto, Kyuhyun, supera quella linea solo una volta senza il mio permesso e ti ritroverai a dirigere questo albergo da solo. Il nostro matrimonio è finito… e lasciamo che le cose continuino così >>
<< Se vuoi giocare a questo stupido gioco, starò alle tue regole! Ma ricorda, le hai fatte tu, non io >>.
<< Lo ricorderò >>, disse lui sbattendo la porta del bagno. Era quello il problema, mormorò tra sé mentre apriva la valigia irritato, non riusciva a dimenticare.
 
La luce del sole che inondava la camera da letto svegliò Sungmin. Era stanco quasi come quando era andato a letto. Si era girato e rigirato tra le lenzuola per tutta la notte. Sapeva che anche Kyuhyun aveva trascorso una nottata inquieta, perché lo aveva sentito alzarsi diverse volte e passeggiare per la stanza. Chiudendo gli occhi per un attimo, assaporò la deliziosa sensazione di essere con lui, nella stessa casa, ancora una volta.
Con un sospiro scivolò giù dal letto, prese un paio di pantaloncini rossi e una t-short e andò nel bagno cercando di non far rumore. La porta della stanza di Kyuhyun era chiusa e lui pensò che stesse dormendo.
Si sciacquò il viso con l’acqua fresca, poi si spazzolò i capelli e si guardò nello specchio. Decisamente, quella mattina non aveva il suo aspetto migliore.
Andò in cucina in punta di piedi, preparò il caffè, poi aprì la porta che dava all’esterno e respirò profondamente il fresco profumo di quella mattina d’estate, mentre i suoi occhi mettevano a fuoco quel panorama da togliere il fiato. La superficie del lago brillava come un gioiello raro alla luce del sole, l’acqua lambiva tranquillamente le quiete sponde. Una barca solitaria, le cui vele bianche s’increspavano alla dolce brezza, dondolava nell’acqua tranquilla. Gli uccelli cinguettavano rumorosamente sugli alberi, mentre gli scoiattoli correvano allegramente da un ramo all’altro, posando rumorosamente le ghiande in cima alle case mobili sistemate nel parco che circondava l’albergo di Eunhyuk e Donghae.
Sungmin sospirò e chiuse gli occhi per un attimo. Capiva perché Eunhyuk si fosse innamorato di Sokcho-si. Sungmin non aveva mai provato la sensazione di quiete e di pace di quel momento, in quel tranquillo paradiso, circondato da lussureggianti colline verdi e da valli.
Aprì gli occhi lentamente, vedendo le file di cottage alla sua sinistra. Erano puliti e ben tenuti. Donghae ed Eunhyuk avevano lavorato a lungo per ridipingerli e restaurarli. Quando lo avevano comprato, quell’albergo era in un completo stato di abbandono. Avevano lavorato sodo, ridipinto e sistemato i tetti, piantato i fiori in giardino, seminato le verdure nell’orto… Tutto quel che Eunhyuk gli aveva scritto, adesso lo Vedeva con i suoi occhi.
C’era una grande piscina in mezzo ai cottage e l’acqua cristallina brillava alla luce del mattino. Diversi tavoli da picnic, con una capace griglia, erano sistemati sotto un padiglione coperto. Reti da volano e campi da morella circondavano la zona da picnic, offrendo agli ospiti una varietà di passatempi nelle lunghe serate estive.
Nascosto tra due maestose querce, c’era un ampio portico in legno che si affacciava sul lago. Eunhyuk gli aveva scritto che lui e Donghae trascorrevano diverse ore seduti lì, la sera, ad ascoltare il canto dei grilli e a far progetti per il futuro.
Sungmin sospirò, pensando al loro felice matrimonio e desiderando, con tutto il cuore, che il suo fosse stato altrettanto fortunato.
I suoi occhi si velarono di lacrime al pensiero del lungo e doloroso periodo di convalescenza che aspettava Donghae ed Eunhyuk. Le cose sarebbero potute andar peggio, si rimproverò, allungando la mano verso una delle rose, appena sbocciate, che si arrampicavano lungo un lato del portico. Avvicinando il fiore al naso, ne respirò la fragranza. Uno dei due avrebbe potuto perdere l’altro e questo sarebbe stato insopportabile.
Sentì Kyuhyun muoversi in casa. Gettò un ultimo sguardo al panorama e rientrò. Trattenne il respiro quando i suoi occhi si posarono su di lui. Indossava solo un paio di pantaloncini grigi, il torace era nudo; i muscoli delle braccia e delle spalle guizzavano ad ogni movimento, mentre l’uomo camminava per la stanza. I capelli neri erano spettinati, gli occhi di pigro castano sensuale.
<< Toc-toc >> borbottò quando lo vide in piedi sulla porta, incorniciato dalla luce del mattino.
<< Buongiorno>> sussurrò lui; aveva la gola chiusa, mentre si ubriacava della vista del corpo seminudo di lui. Memorie erotiche fluttuarono crudelmente nei suoi pensieri. Ricordò tutte le volte che aveva giaciuto tra quelle forti braccia, col volto appoggiato appassionatamente sul torace, e un brivido di desiderio lo scosse.
<< Sei già stato in bagno? >> gli chiese educatamente; gli occhi dell’uomo indugiarono per una frazione di secondo sulle sue gambe nude.
<< Si, grazie >> mormorò Sungmin. Si avvicinò alla credenza per prendere una tazzina. Le mani gli tremavano mentre versava il caffè e si sedeva lentamente al tavolo.
<< Allora, se vuoi scusarmi, farò una doccia >>. L’alta e robusta figura dell’uomo scomparve nel corridoio e, dopo un attimo,Sungmin sentì la porta del bagno chiudersi.
Nascondendo il volto tra le mani, lottò contro la forte tentazione di gridargli dietro la sua frustrazione.
Quella situazione non avrebbe mai funzionato. Il solo vederlo, per pochi minuti, l’aveva portato sull’orlo dell’isteria. Era sempre stato in grado di averlo tra le sue braccia con un semplice sguardo di quegli occhi castani. E lui lo sapeva!
La porta del bagno si aprì e ne uscì un affascinante Kyuhyun. Si fermò nella sua stanza. Il profumo stuzzicante del dopobarba riempiva la cucina, aggiungendo ancora più frustrazione agli infelici ricordi di Sungmin. L’uomo guardò la caffettiera, poi volse su di lui gli occhi imploranti.
<< Toc-toc >>
Provando un poco di vergogna per il modo infantilein cui si era comportato, gli offrì una tregua. << Serviti del caffè. Le tazzine sono nella credenza, a destra >>.
L’uomo gli rivolse un sorriso contagioso, aprì una porta immaginaria e superò la linea binca. Prese una tazina dalla credenza, si versò il caffè e si sedette al tavolo di fronte a lui.
<< Così va meglio >> osservò allegramente vedendolo sorridere.
Il sorriso di Sungmin si spense lentamente mentre i suoi occhi scuri incontravano quelli castani di lui.
<< Mi dispiace. Sono stato villano, lo riconosco >>.
Kyuhyun bevve un sorso di caffè. << Non pensarci >> lo tranquillizzò. << Facciamo una tregua e preoccupiamoci di amministrare questo posto. Da quel che ne capisco, credo che assorbirà tutte le nostre energie, senza che perdiamo il tempo in litigi infantili, d’accordo? >>
<< D’accordo >> assentì Sungmin.
<< Bene, adesso dimmi come stai sul serio >> volle sapere.
<< Bene >> rispose Sungmin piano, stupito di come riuscisse a mentirgli in modo così convincente. << E tu? >>
Kyuhyun scrollò le spalle con indifferenza. << la ditta sta crescendo >>.
<< Veramente non hai ancora un legame serio? >> chiese ancora l’uomo sollevando la tazzina.
<< NO…niente di serio >> rispose Sungmin vagamente. << E tu? >>
<< Neppure io. Sono stato troppo occupato >>. L’uomo giocò col cucchiaino sul tavolo. Il silenzio era imbarazzante.
<< Come procede l’edificio? >>
<< Secondo il programma. Saràfinito tra sei mesi >>.
Sungmin teneva gli occhi fissi sulla tazzina del caffè. Non aveva un argomento impersonale di cui discutere con lui, e certamente non voleva che la conversazione cadesse su argomenti troppo intimi.
Kyuhyun alzò gli occhi per guardarlo. << Stai veramente bene, Sungmin? >>
<< Sto bene, Kyuhyun. Te l’ho detto >>.
<< Parlavo sul serio quando ho detto che non ho avuto più tue notizie dopo il divorzio >>.
<< Gangwon è una città grande >>. Sungmin scrollò le spalle.
<< Che en hai fatto dell’appartamento? >>
<< Quando è scaduto il contratto d’affitto…mi sono trasferita. Non avevo bisogno di tanto spazio >>.
<< Peccato! Era un bell’appartamento >>. Gli occhi di Kyuhyun fissarono, fuori dalla finestra, la luce brillante del mattino.
<< Si, lo era >> rispose lui piano. Gli si era spezzato il cuore a lasciarlo, ma aveva continuato a vedere Kyuhyun in ogni stanza per mesi, dopo la separazione.
<< Suppongo che sei tornato a lavorare a tempo pieno >>.
<< Si, e mi piace >>.
<< Non ne hai bisogno, ti mando denaro sufficiente per vivere >>.
<< Lo so! Ma volevo tornare a lavorare >>.
<< Dovresti stare a casa ad allevare bambini >> replicò Kyuhyun con voce tesa, << invece di star seduto dietro ad una scrivania tutto il giorno >>.
<< Non sto seduto dietro ad una scrivania tutto il giorno e quel che faccio della mia vita è affar mio! Tu dovresti sposarti e avere bambini… e non devo essere io a ricordartelo! >>
<< Potresti! Non sono io a volere il divorzio >>, disse irritato.
<< Dovevi scegliere tra me e il tuo laoro. Hai scelto il lavoro >> replicò Sungmin
Kyuhyun si chinò verso di lui, i suoi occhi erano di un castano intenso. << Ti ho detto un centinaio di volte che avrei lasciato il lavoro appena finito l’edificio. Non avevo intenzione di mancare alla promessa. Lo sai! >>
<< l’unica cosa che so, èche non mi amavi abbastanza da permettere a qualcun altro di finire quel lavoro. Hai messo quell’edificio davanti a me e al nostro futuro >>..
<< Come puoi pensare una cosa simile! Ci sono delle cose nella vita che un uomo sente di dover fare, Sungmin, e finire quel progetto per mio padre è una di quelle. Non aveva niente a che fare con il mio amore per te. Tu avevi sempre il primo posto nella mia vita e lo avresti ancora se… >>
Sungmin distolse lo sguardo. << Non potevo resistere alla pressione….alla preoccupazione….non tutti i giorni, Kyuhyun. Ho reso infelice la tua vita e tu, sicuramente, hai fatto lo stesso con la mia. Forse hai intenzione di mettere di lavorare sospeso a centocinquanta metri d’altezza, ma potrebbe non esserci mai un futuro >>.
<< Non ho detto che non potrebbe succedere, Sungmin,ma >> la voce dell’uomo divenne roca, << nessuno sa cosa ci riserva il domani. Potrei prendere un raffreddore e morire di polmonite! Vuoi che mi chiuda a chiave in una stanza e non esca mai, solo perché tu hai paura di quel che potrebbe succedere? >>
<< Non è lo stesso, e lo sai. Stai deliberatamente flirtando con la morte ogni giorno >>.
L’uomo rise. << Poteva andar peggio. Avrei potuto flirtare con uomini ogni giorno. Ma tu sai che non l’ho mai fatto. Ti amavo troppo anche per guardare un altro uomo. Avresti dovuto essermi grato per questo >>.
Sungmin lo guardò incredulo. << Grato! Almeno se avessi flirtato con un altro uomo avrei potuto darti tanti schiaffi e tu saresti stato lì a prenderli! >>
<< D’accordo, d’accordo! E’ meglio che lasciamo cadere l’argomento prima di cominciare un’altra lite! >>
Kyuhyun si alzò e prese la caffettiera.
<< Sei tu che continui a riprendere l’argomento >> gli ricordò Sungmin. << Io sto facendo del mio meglio per dimenticare il passato! >>
<< Non sei l’unico a voler dimenticare il passato >> scattò lui versandosi dell’altro caffè. << Mi ci vorrà del tempo ma, dannazione,credo di esserci quasi riuscito! >>
<< Sono felice per te! >>
Kyuhyun si sedette di nuovo. << Cosa? >>
<< ho detto che sono molto contento per te >> ripetè Sungmin con impazienza, alzandosi per mettere la tazzina nel lavandino. << Poiché siamo d’accordo entrambi di poter vivere l’uno senza l’altro, apparentemente non avremo problemi a lavorare insieme le prossime settimane >>.
<< Non m’importa affatto >> fu d’accordo lui. << Vuoi venire in ospedale con me, o preferisci prendere la tua auto? >>
<< Non c’è bisogno di prendere due auto >> rispose Sungmin in tono professionale. << Vengo con te…se non ti dispiace >>.
<< io vado da quella parte, non mi importa chi viene con me >>.
<< Come sei gentile! >>
<< Preferisci un invito scritto? >>
<< Se vuoi scusarmi, vado a vestirmi >> ripetè Sungmin freddamente dirigendosi alla porta.
<< Sto cercando di ‘scusarti’, ma devo ammettere che diventa sempre più difficile >>.
Sungmin si volse irritato.
<< Ma fa con comodo >> aggiunse Kyuhyun in fretta,vedendo la collera lampeggiare nei suoi occhi. << Non ho fretta! >>
<< Non preoccuparti, ci avevo già pensato >>.
<< Oh, Sungmin >> lo chiamò dolcemente prima che lasciasse la stanza.
<< Si? >>
<< Mentre siamo da Donghae ed Eunhyuk dovremo mettere da parte le nostre divergenze. Sai come si preoccupano…delle cose. Non voglio pensino che qualcosa non vada. Sei d’accordo? >>
<< Naturalmente >>.
<< Bene. Vai a vestirti, adesso. Abbiamo una giornata difficile davanti >>. Kyuhyun osservò il suo ex marito lasciare la stanza con un’espressione triste negli occhi.
Con un sospiro prese la tazzina del caffè. Ci sarebbe stato un altro uomo, si consolò. C’è sempre un altro uomo.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


La corsa in auto durò poco più di mezz’ora. Verso mezzogiorno, Kyuhyun si fermò davanti all’ospedale, situato sulla cima della collina che sovrastava la cittadina, luogo di soggiorno turistico, piena di attività in quel perdio dell’anno. Turisti provenienti da ogni parte del mondo l’affollavano ogni estate per apprezzare le sue bellezze naturali e assistere ai numerosi spettacoli folkloristici che vi si svolgevano ogni anno.
Kyuhyun trovò un parcheggio proprio vicino all’entrata principale. Scesero dall’auto e si avviarono in silenzio verso l’ospedale. L’uomo gli prese il braccio e cortesemente lo scortò nell’interno. Il polso di Sungmin batteva forte, al tocco di quella mano sul braccio nudo.
Quando entrarono, Sungmin fu acutamente conscia del penetrare odore di disinfettante, così comune negli ospedali. Kyuhyun lo guidò verso l’ascensore e spinse il bottone del secondo piano. Il profumo del suo dopobarba, più forte in quell’ambiente ristretto, gli strinse lo stomaco, suscitandole un’ondata di ricordi indesiderati. Quando l’ascensore si fermò e òle porte si aprirono silenziosamente, si trovarono al secondo piano.
<< Sono ancora in osservazione >> gli disse Kyuhyun incamminandosi lungo il corridoio asettico. << Eunhyuk è nel reparto a destra e Donghae a sinistra. Andiamo da Eunhyuk prima >>. Gli lanciò un’occhiata per vedere se era d’accordo.
Sungmin annuì in silenzio; una sensazione di malessere l’afferrò alla bocca dello stomaco.
Quando si fermarono davanti alle doppie porte di vetro, il braccio di Kyuhyun  gli scivolò casualmente intorno alla vita. << Farai in modo che tutto vada per il meglio? >> chiese preoccupato.
Sungmin annuì di nuovo senza parlare e respirò profondamente, prima di entrare nella stanza. La sua mente si ribellò all’istante quando vide la piccola figura distesa in quel letto di ospedale. Il braccio di Kyuhyun lo strinse impercettibilmente. Un’infermiera li guardò e sorrise rassicurante.
<< Credo che Eunhyuk sia sveglio, Signor Cho. Ha chiesto di lei >> disse. << Può andare >>.
<< Grazie >> Kyuhyun guidò Sungmin accanto al letto del fratello.
Gli occhi dell’uomo si riempirono subito di lacrime quando vide Sungmin, in piedi, accanto al letto.
<< Oh, Sungmin, pensavo non saresti più arrivato >>.
Sungmin lasciò che le lacrime gli scorressero liberamente lungo le guance, mentre si chinava sul fratello per baciarlo.
<< Sono venuto appena ho potuto >> gli assicurò dolcemente. << Andrà tutto bene, Eunhyuk. Starai bene presto >>. Le sue lacrime si mescolarono con quelle del fratello.
<< Oh, lo spero! Ho tanta paura. Voglio vedere Donghae >> pregò, aggrappandosi disperatamente al braccio di Sungmin.
<< Donghae è nell’altro reparto >> gli ricordò dolcemente Kyuhyun., << Il dottore ha detto che dovreste essere fuori pericolo tra quarantotto ore. Pensavo di mettervi nella stessa stanza, poi >> lo confortò.
<< Sul serio? >> chiese Eunhyuk con gli occhi che brillavano di una nuova speranza.
<< Vuoi che prenda in giro il mio cognato preferito? >> lo stuzzicò Kyuhyun. << Ma scommetto che tra due settimane chiederai a me e a ‘Occhi Luminosi’ di tasferire Donghae in un'altra stanza, lontana dalla tua >>
<< Occhi Luminosi? >> Eunhyuk guardò interrogativamente Sungmin e Kyuhyun. << E’ passato tanto tempo dall’ultima volta che ti ho sentito chiamare così mio fratello >> commentò pieno di speranza.
<< E’ passato tanto tempo dall’ultima volta che l’ho visto >> ribattè Kyuhyun tranquillamente.
Un’espressione preoccupata comparve sul volto di Eunhyuk.
<< Oh, spero che voi due riusciate a stare insieme per un pò >>
<< Allontana ogni preoccupazione dalla tua graziosa testolina >> lo incoraggiò Kyuhyun. << Sungmin mi ha già detto quanto mi trova irresistibile >>. Ammiccò maliziosamente, chinandosi a baciare Sungmin sulle labbra.
L’uomo s’irrigidì. I suoi occhi mandavano lampi e la sua voce era controllata a stento quando commentò: << Si, Eunhyuk, Kyuhyunh e io abbiamo deciso di seppellire l’ascia di guerra per un po’ >>
<< Bravi >>. Eunhyuk sembrava sollevato. << Temevo che avreste litigato >> confessò. << Mi dispiace per la vostra sistemazione. Ma quando Kyuhyun mi ha detto che avreste diretto voi l’albergo, ho pensato che l’unica soluzione fosse di abitare nella vostra casa >>.
Sungmin guardò Kyuhyun, lasciandogli capire che non apprezzava il fatto che avesse preso un impegno per lui, senza senza averne discusso prima.
<< Sono anche preoccupato per quel che diranno i vicini e gli ospiti >> proseguì Eunhyuk, guardando significativamente Sungmin e Kyuhyun.
<< Non sono affari loro >> affermò il fratello. << Santo cielo, siamo stati sposati! >>
<< Oh, lo so, ma siete divorziati, adesso. Certo, loro non lo sanno…Il nostro è un albergo a conduzione familiare… >>
<< Non preoccuparti di niente >> lo consolò Sungmin.
<< Kyuhyun e io ci occuperemo di tutto finchè tu e Donghae non starete bene e non disonoreremo il buon nome della famiglia >>.
<< Non potremo mai ripagarvi per quel che state facendo >> disse Eunhyuk debolmente. << So come dev’essere difficile per voi, ma vi vogliamo bene e vi saremo eternamente grati >>.
<< Avreste fatto lo stesso per noi >> disse Sungmin con affetto. << Posso costringermi a stare con Kyuhyun per qualche settimana >>.
Kyuhyun inarcò sarcasticamente un sopracciglio. << Costringerti? Veramente molto lodevole da parte tua, Sungmin! >>
<< Beh, stavo pensando ad una cosa >> cominciò Eunhyuk in fretta, vedendo le nuvole nere della tempesta addensarsi sul capo del fratello. << Non potreste lasciar intendere che siete ancora sposati, così i vici… >>
<< E’ assurdo, Eunhyuk. Non farò mai… >>
<< Sungmin! >> scattò Kyuhyun.
<< No, aspetta, ascoltate… >> intervenne Eunhyuk. << Voglio dire solo che sarebbe meglio per gli affari e per i nostri ospiti, se lasciate intendere che siete felicemente sposati. Non sei d’accordo, Sungmin? >>
Sungmin evitò di guardare Kyuhyun. << Ho paura che se qualcuno dovesse chiedermelo, gli direi la verità! >>
Kyuhyun imprecò sottovoce e si volse a guardare fuori dalla finestra.
<< Sungmin! >> pregò Eunhyuk. << Cerca di controllarti. Per favore, fallo per Donghae e per me. Aiutaci a mantenere l’albergo intatto e rispettabile >> l’implorò con gli occhi pieni di lacrime.
Sungmin si sentiva in trappola.
<< D’accordo >> concesse lentamente, << lo farò pe te, ma solo in pubblico. In privato siamo divorziati! >>
<< Oh, grazie, Sungmin! >>  disse Eunhyuk con gratitudine. << Sapevo di poter contare su di te; e grazie, Kyuhyun. So che per voi è un sacrificio lasciar i vostri affari per tante settimane >>
Kyuhyun si volse, i suoi occhi incontrarono fermamente quelli di Sungmin mentre replicava: << Sai che faremmo qualsiasi cosa per te e per Donghae. I miei uomoni possono cavarsela da soli per un po’. Per oggi, credo che tu abbia avuto abbastanza emozioni >> disse osservando il volto pallido dell’uomo. << E’ meglio che andiamo a vedere come sta Donghae e ti lasciamo riposare >>
<< Si, forse hai ragione >> assenti Eunhyuk con voce stanca. << Dì a Donghae che lo amo, vuoi, Kyuhyun? >>
<< Si, ma mi rifiuto di baciarlo per te >> lo prese in giro con affetto.
Eunhyuk sorrise debolmente mentre Sungmin si chinava per abbracciarlo.
<< Ti porterò qualche bel vestito quando tornerò domani >> promise.
<< Grazie, ti voglio bene >>
<< Anch’io >>
<< E io? >> chiese Kyuhyun con impertinenza ai due fratelli.
<< Oh, voglio bene anche a te >> rispose Eunhyuk sincero, mentre Sungmin gli schiacciava intenzionalmente un piede.
<< Dannazione, Sungmin! >> esplose lui sottovoce.
<< Non sai stare ad uno scherzo? >>
Andiamo dall’altra parte del corridoio a trovare Donghae, ma rimasero solo pochi minuti quando videro la scomoda posizione in cui era costretto. La gamba sinistra era in trazione, degli aghi gli erano stati infilati nel braccio e il volto era coperto di cerotti.
Kyuhyun si chinò su di lui e gli riferì il dolce messaggio di Eunhyuk. Donghae annuì in silenzio. Era troppo doloroso parlare con un tubo infilato in gola.
Sungmin gli si avvicinò e gli prese la mano fra le sue.
<< Ehi, ragazzo! >> sussurrò con tenerezza. << Va tutto bene? >>
Donghae sorrise debolmente e gli strinse la mano.
Promettendo di tornare il giorno seguente, Kyuhyun e Sungmin lasciarono l’ospedale; fecero il viaggio di ritorno in silenzio, ognuno immerso nei propri pensieri.
Kyuhyunh andò immediatamente nella sua parte di casa.
<< Credevo avessimo stabilito una tregua. Che diavolo volevi provare poco prima in ospedale? >> chiese irritato.
<< Mi rifiuto di essere un’ipocrita e fingere di essere una coppia felicemente sposata quando non lo siamo! >>
Kyuhyun sospiròp rassegnato. << Fa come vuoi, Sungmin, quando siamo soli, ma ti ho detto che davanti ad Eunhyuk e Donghae devi recitare la tua parte, Dannazione! Non voglio che si preoccupino di problemi che non sono i loro >>.
Sungmin scrollò le spalle e fece per andare in camera da letto. << Mi dispiace, ma non prendo ordini da te >>.
Kyuhyun l’afferrò bruscamente e lo costrinse a fermarsi. << Ascolta, non ho chiesto io il divorzio, né lo volevo! Ma visto che hai insistito per volerlo, voglio dirti una cosa. In futuro, quando ti parlerò, non voltarmi mai più le spalle. Per le prossime settimane ascolterai quello che ho da dirti, che ti piaccia o no! >>
Aungmin sentì le gambe deboli quando il familiare profumo dell’uomo colpì i suoi sensi. Chiuse gli occhi per un attimo, si appoggiò a lui e le braccia, involontariamente, gli circondarono il collo.
Una fugace espressione di sorpresa alterò i lineamenti dell’uomo, e la sua voce si fece più gentile. << Continua a provocarmi e a rendere le prossime settimane un inferno >> disse con voce incerta. Col dito gli tacciò gentilmente il profilo del volto.
Sungmin riusciva a pensare a stento; dov’era finita tutta la sua indifferenza, la sua incontrollabile decisione di dimenticarlo?
<< Lasciami andare, Kyuhyun >> ordinò ritrovando la voce. << Non so cosa mi è preso… >> La voce gli mancò quando vide la bocca dell’uomo chinarsi e incontrare la sua.
<< Stà zitto, accidenti! Ti bacerò, che tu lo voglia o no! >> l’uomo gli sfioro dolcemente le labbra, il suo respiro si fece pesante; mentre le mani si muovevano ad esplorargli la schiena; piccoli brividi di piacere gli corsero in tutto il corpo. Non avrebbe dovuto rimanere lì e lasciargli fare quel che stava facendo, voleva fermarlo, ma…
<< Kyuhyun, per favore >> sussurrò contro quella occa insistente. << Non dovremmo farlo…. >> Sungmin era debole tra le sue braccia, adesso; tutta la sua logica e il suo autocontrollo erano svaniti al semplice tocco delle mani dell’uomo sul suo petto.
<< Neghi di volerlo quanto me? >> Il respiro di Kyuhyun si mescolava dolcemente al suo, le loro lingue  si unirono allusivamente.
<< Vieni qui, Occhi luminosi. E’ passato tanto tempo… >> Kyuhyun gemette catturando rudemente la bocca di lui. Un’auta fitta di desiderio lo colpì mentre i ricordi di Kyuhyun e lui che facevano l’amore s’impossessavano con forza alla sua mente confusa. Era sempre stato un ‘spiegabile magia, il loro far l’amore.
E ancora una volta Kyuhyun stava esercitando quel mortale incantesimo su di lui, accarezzandolo con le mani e con le labbra e cancellando tutti quei mesi di lontananza. Lo sentì gemere piano, mentre gli apriva la lampo dei jeans e faceva scivolare la mano nell’interno, toccandolo intimamente.
<< No. No! >> ansimò lui, staccandosi dal suo abbraccio. << Ti avevo detto che non volevo che accadesse >>.
<< Oh, buon Dio, Sungmin! >> pregò lui con voce roca. << Sai quanto può essere bello tra noi. Sicuramente anche tu mi desideri >> implorò attirandolo tra le braccia, gli occhi brucianti di desiderio.
Lui si allontanò spaventato. Come aveva potuto permettere che le cose gli sfuggissero di mano? Kyuhyun non l’amava più. Lo voleva dolo nel suo letto. Non gli aveva forse detto che era felice che il loro divorzio fosse definitivo?
<< Stà lontano da me, Kyuhyun! Ti avverto, non rimarrò qui con te, se accade di nuovo! >> lo minacciò con voce tremante. << Lasciami solo! >>
Il volto di Kyuhyun, adesso, era una maschera di collera. << Oh, ti lascerò solo, Sungmin! Potrei dire di aver odiato ogni momento di quel bacio! >> gridò animatamente.
L’uomo si volse dirigendosi verso la sua stanza, irritato più con se stesso che con Kyuhyun. << E non rivolgermi più la parola senza bussare! Hai capito? >>
<< Testardo… >> Kyuhyun si avvicinò, lottando per mantenere il controllo. << Non busserei alla tua dannata porta neppure se la mia parte di casa stesse bruciando! >>, gli gridò dietro con aria di sfida.
<< Bravo! Probabilmente ti butterei nel fuoco, tu… tu… maniaco sessuale! >> ribattè sbattendo la porta.
Una volta solo, si gettò sul letto, colpendo il cuscino, frustato. Pensava forse che sarebbe caduto nel suo letto  come uno studente innamorato? Aveva il suo orgoglio! Se lui veramente non avesse voluto quel divorzio, gli avrebbe chiesto perdono e avrebbe abbandonato la sua professione… ma non l’aveva fatto. Gli aveva lasciato capire di essere l’unico padrone di se stesso e delle sue azioni. No, tutto quello che voleva, adesso, era un semplice passatempo! Beh, poteva scordarselo! Non si sarebbe più lasciato coinvolgere in nessun tipo di rapporto con lui!
 
 
Le sconvolgenti emozioni del giorno precedente ebbero la meglio su di lui e Sungmin scivolò in un sonno profondo. Era tardo pomeriggio quando si svegliò. Rimase disteso per un poco, ascoltando i suoni che provenivano dall’altra parte della casa. La sua mente tornò pigramente alla discussione che poco prima era scoppiata tra lui e Kyuhyun. Sembrava che non potessero stare insieme, nella stessa stanza, senza litigare, e non riusciva a capire il perché. Lui era l’unica persona che amasse veramente, ma era ben decisa a non farglielo capire!
Vedendo che era quasi ora di cena, si alzò lentamente e andò in bagno. Si rinfrescò il viso e si spazzolò i capelli.
Mentre andava in cucina, ricordò che avrebbe dovuto chiamare l’ufficio e comunicare a Siwon che si sarebbe assentato per un mese, forse, o più. Fortunatamente poteva farlo. Siwon era perfettamente in grado di occuparsi di tutto per qualche settimana e il suo dirigente, il signor Park, avrebbe indubbiamente compreso per l’emergenza di quella situazione. Mentre faceva il numero, lanciò uno sguardo fuori dalla finestra, chiedendosi chi fosse quell’affascinante biondo che parlava con Kyuhyun.
Dopo aver chiarito le cose con l’ufficio, appese il ricevitore e si diresse alla dispensa per prendere un bicchiere. Aveva preparato del tè freddo e stava per sedersi a berlo, quando la porta si aprì e Kyuhyun entrò con lo sconosciuto.
<< Sungmin? >> Kyuhyun sembrava sorpreso di vederlo.
<< Non credevo fossi già sveglio >>
<< Mi sono svegliato da poco >>. Sungmin lo guardò sospettoso. << Come facevi a sapere che stavo dormendo? >>
Kyuhyun rise a disagio. << Quando non ti ho più sentito colpire il cuscino, ho aperto la porta >>. Volgendosi verso l’uomo, in piedi accanto a lui, che guardava Sungmin con apprezzamento, proseguì: << Questo è Kim Yesung. Si occupava dell’albergo prima che arrivassimo noi >>.
Sungmin gli sorrise stringendogli la mano. << Sungmin ho sentito parlare molto di te da Eunhyuk. Diceva sempre che eri molto più bello di lui, ma pensavo stesse scherzando! Ora vedo che avevo torto! >> Gli occhi dell’uomo esaminarono sfacciatamente il suo corpo, fermandosi casualmente sul suo petto. << So che sei divorziato >> aggiunse.
<< Chi te lo ha detto? >> chiese Kyuhyun con freddezza.
<< Eunhyuk >> Yesung si rivolse ad affrontarlo. << Oh, Dio! Tu sei l’ex marito? >> esclamò imbarazzato.
<< Non preoccuparti, è divorziato >> commentò Kyuhyun allusivamente.
<< Abbiamo deciso di tenere questo divorzio il più segreto possibile, Yesung >> intervenne Sungmin in fretta. << Eunhyuk e Donghae pensano sia meglio che tutti ci credano ancora sposati. Non vogliono che gli ospiti si sentano a disagio >>.
<< Certo, capisco. Ci sono molte persone che avrebbero da ridire vedendovi vivere insieme nella stessa casa. In un albergo come questo, bisogna stare attenti a queste cose >> fu d’accordo Yesung prontamente. << Lo chiedevo come mia informazione personale >>.
Sungmin ritirò la mano. Qualsiasi attrazione superficiale avesse prima provato per lui svanì all’istante.
Era troppo presuntuoso!
<< Vuole qualcosa di fresco da bere, signor Kim? >> chiese educatamente. << Ho appena fatto del tè freddo >>
Sorridendogli come se lo avesse invitato in camera da letto, Yesung replicò in tono sensuale: << Si, grazie >>
Sungmin non avrebbe desiderato altro che togliergli quell’espressione presuntuosa dal volto, invece si volse a Kyuhyun e chiese affabilmente: << Vuoi anche tu un bicchiere di tè freddo? >>
<< Stavo proprio per ‘bussare’ >> disse lui. << E’ necessario? >>
<< Si >> ribattè Sungmin secco; avevano dimenticato entrambi di non essere soli.
<< D’accordo >> disse. << Toc toc…accidenti! >> I suoi occhi fissarono quelli di lui con aria di sfida.
<< Oh, signor Cho! Entri >>invitò dolcemente lui, fingendosi sorpreso, affatto intimorito dai modi bellicosi di lui.
Kyuhyun aprì la porta immaginaria e la richiuse prima di sedersi al tavolo, davanti ad un Yesung confuso.
<< Cosa significa? >> chiese questi.
<< Non mi crederai se te lo dicessi >> borbottò Kyuhyun, poi si affrettò a cambiare discorso. << Puoi dirmi brevemente cosa serve per mandare avanti quest’albergo? >> chiese.
<< E’ un bel lavoro in questo periodo dell’anno >> l’avvertì Yesung. << Nessuno di voi sa come si amministra un luogo di soggiorno come questo? >>
Sungmin posò i bicchieri col tè freddo sul tavolo e si sedette con gli altri due. << Temo di no >> rispose debolmente.
<< Io abito a circa due miglia dall’albergo e lavoro nell’ospedale dove si trovano adesso Eunhyuk e Donghae, ma sarò qui intorno, se avete bisogno di aiuto >> Guardò di nuovo Sungmin e con gli occhi gli inviò un messaggio segreto. << E per favore non esitare a chiamarmi >>.
Kyuhyun posò rumorosamente il bicchiere, quasi vuoto, sul tavolo. << perché non mi dici quel che si deve fare, Yesung? Non voglio approfittare del tuo tempo. Sono sicuro che hai cose più importanti da fare >>.
<< Si…beh >>. Yesung staccò gli occhi da Sungmin. << C’è l’erba da tagliare, l’orto di Eunhyuk di cui occuparsi, e dovrai mettere il disinfettante nella piscina ogni giorno. Eunhyuk ha due uomini che lo aiutano a pulire i cottage e a fare il bucato tutti i giorni. Ci sono un paio di tetti che si devono riparare, e lo scaldabagno nel cottage quattro è rotto, più un altro centinaio di altre piccole riparazioni. La maggior parte dei cottage è affittata attualmente >> proseguì in tono monotono, poi si fermò di colpo. << Comunque, Kyuhyun, aspetta di vedere il splendido rosso del cottage nove >> yesung fischiò allusivamente, tracciando nell’aria la figura di un uomo perfetto. << Se cerchi un’avventura… >>
<< Non sto cercando avventure, Yesung << replicò Kyuhyun irritatro. << C’è qualcos’altro da sapere? >>
<< Oh, c’è sempre qualcosa di nuovo ogni giorno. Un posto ome questo non è altro che una spina nel… >> si fermò guardando brevemente Sungmin. << Beh, diciamo che sarete occupati entrambi a tempo pieno. Ma, come vi ho già detto, io sarò qui intorno >> i suoi occhi si posarono ancora una volta su Sungmin.
<< Grazie, yesung >>. Kyuhyun si alzò porgendogli la mano per congedarlo bruscamente. << Ti chiamerò se avremo bisogno di qualcosa >>.
Quando la porta si chiuse alle spalle dell’uomo, Kyuhyun si volse a Sungmin, il suo viso era una maschera di scompostezza. << Non ho intenzione di litigare ancora, Sungmin, voglio solo farti conoscere alcune regole che intendo seguire a partire da adesso. Quel Kim non è altro che un problema, e non voglio che giri qui intorno più del necessario >> . Sungmin era stupito dal tono tranquillo con cui Kyuhyun gli stava parlando, la sua voce non era più alta del necessario.
<< E’ vero, siamo divorziati, ma c’è l’albergo di Donghae ed Eunhyuk in ballo e non ho intenzione di stare a guardare mentre quel biondo Romeo ti fa la corte. E’ chiaro?  >>
<< Capisco >>
<< Bene >>. L’uomo si volse e tornò nella sua parte di casa. Poi si fermò. << Un’altra cosa, Sungmin >>
<< Si? >>
< Solo nel caso ti interessasse. Non ho intenzione di frequentare il ‘rosso’ del cottage nove…o dieci…o dodici… o in qualunque altro cottage possa trovarsi. Come ho detto prima, per quel che mi riguarda, al momento…noi siamo ancora sposati >> La sua bocca era come una linea dura. << E’chiaro? >>
<< Si >>
<< So che quel che c’è stato tra noi è morto e sepolto e non so perché mi sembri necessario dirti una cosa del genere, ma per una ragione stupida e inesplicabile è importante che tu lo sappia >>. Il tono dell’uomo era più dolce adesso. << Per quel che vale, Occhi Luminosi, non ho guardato, né toccato, né pensato ad un altro uomo da quando siamo separati >> La sua mascherza di compostezza s’incrinò un poco e l’uomo si diresse con impazienza verso la sua camera da letto.
<< Grazie >> mormorò Sungmin, così piano che nessun altro avrebbe potuto sentirlo. << Neppure io >>
Le lacrime cadevano sulla tovaglia di Eunhyuk mentre Sungmin le osservava allargarsi davanti a lui. Com’era possibile sentire il dolore che stava provando in quel momento?  Aveva pensato di  esserselo lasciato alle spalle, creduto scioccamente di poter dimenticare Cho Kyuhyun, ma improvvisamente era tornato al punto di partenza, con un futuro senza di lui che si profilava in lontananza.

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


I giorni seguenti volarono via in fretta, tra le visite in ospedale, gli sforzi di familiarizzare con l’albergo e le loro nuove responsabilità. Sungmin e Kyuhyun riuscivano ad essere cortesi l’uno con l’altra, ma con enorme sforzo.
Quando erano tornati a casa dall’ospedale, il primo giorno, si erano seduti intorno al tavolo per valutare quali fossero le cose più importanti di cui occuparsi. Un ospite era venuto a bussare  perché qualcuno si occupasse del suo scaldabagno che non funzionava, e un altro era venuto a dir loro che c’era una falla sul tetto, apertasi dopo il forte acquazzone della notte precedente.
Parecchi volevano lenzuola e asciugamani puliti, un uomo chiese a Kyuhyun quale fosse il posto migliore per pescare e una donna, con tre arroganti bambini, voleva che Sungmin facesse loro da baby-sitter mentre lei e  il marito andavano a teatro.
Kyuhyun varcò la soglia, a metà pomeriggio del secondo giorno, col volto bianco come un lenzuolo.
<< Che diavolo hai fatto? >> chiese Sungmin che stava piegando un enorme mucchio di biancheria. << Questo posto è un manicomio! >> esclamò Kyuhyun esasperato. << Un Dobermann ha appena tentato di mordermi una gamba! Preferirei salire su travi sospese a trenta metri da terra tutti i giorni! >>
Sungmin ignorò quel commento.
<< Il lavoro qqui è molto diverso da quello che siamo abituati a svolgere >> fu d’accordo. << Vuoi qualcosa di fresco da bere? >>
Kyuhyun alzò gli occhi, sorpreso da quell’offerta. << Si, mi piacerebbe qualcosa di fresco da bere >> rispose con gratitudine
Sungmin si alzò e andò alla dispensa, prese due bicchieri e li riempì di tè freddo. << Grazie! >>borbottò lui prendendo una grossa sorsata dal bicchiere ghiacciato.
Sungmin tornò a sedersi, contemplando con angoscia il lavoro interminabile che ancora l’aspettava.
<< Hai dato un’occhiata al giardino? >> chiese Kyuhyun con aria rassegnata.
Sungmin annuì. << E tu hai visto l’orto di Eunhyuk? >> Kyuhyun annuì tristemente.
<< Toccherà a noi occuparcene >> sospirò Sungmin.
Kyuhyun finì di bere e poi si alzò in piedi. << Andiamo a vederli da vicino >> suggerì.
Sungmin lo seguì fuori dalla porta posteriore. Con passi decisi, Kyuhyun andò nel grande giardino fiorito, che cominciava già a riempirsi di erbacce.
<< Ebbene, cosa ne pensi? >> chiese Sungmin.
<< Credo che bisogna essere proprio stupidi per piantare queste cose >> osservò Kyuhyun irritato.
<< Sai come si curano i fiori? >> chiese Sungmin speranzoso.
<< Ti sembro un tipo che coltiva fiori? >>
<< Io non lo faccio di certo >> affermò sungmin.
Kyuhyun scosse il capo. << e l’orto? Sai come occupartene? >>
<< No >> ammise Sungmin.
<< Credevo che tutti gli uomini si occupassero di questo genere di cose! >>
<< Congratulazioni! Hai incontrato un uomo che non sa farlo >>. Sorrise sarcastico.
<< Sarai di grande aiuto! >> brontolò lui, affondando le mani nelle tasche dei pantaloni.
<< Senti. Non sono stato io a piantare questo stupido giardino, ma è qui! Se te ne o0ccupi tu, io vedrò cosa posso fare per quei fagiolini e quei pomodori nell’orto! >>
<< Per me va bene >>
<< D’accordo! >> Sungmin si avviò verso il ripostiglio dove Donghae teneva gli attrezzi e la falciatrice. << Sai che dobbiamo anche falciare l’erba? >> proseguì. << Almeno, sai come si fa? >>
<< Si, so come si fa! >> lo intimò lui irritato. << Certo che so come si taglia l’erba! Non mi crederai un imbecille solo perché non so come lavorare questo schifosissimo giardino! >>
<< Shh…abbassa la voce >> sussurrò Sungmin. << Gli ospiti penseranno che siamo impazziti! >>
<< beh, non sbaglierebbero di molto…per quel che riguarda uno di noi due, almeno! >> mormorò Kyuhyun sottovoce prendendo la pala e la zappa. << Se vuole scusarmi, signor Lee, ho del lavoro da fare >>
E si allontanò regalmente verso le aiuole.
Sungmin notò che la camicia dell’uomo era già bagnata di sudore sulle spalle. Un sorriso gli curvò le labbra mentre lo osservava dirigersi verso il gisrdino. Il giardinaggio non era mai stato tra i suoi passatempi preferiti da Kyuhyun. Oh, beh, scrollò le spalle, neppure tra i suoi, ma erano cose di cui bisognava occuparsi.
Nei giorni seguenti lavorarono entrambi con diligenza, cercando di dare una parvenza di ordine ai due giardini. La sera erano entrambi esausti. Kyuhyun stava ben oltre la linea tracciata col gesso e Sungmin faceva lo steso. I loro pasti erano sempre uguali, ogni giorno. Kyuhyun aveva un vasetto di burro di arachidi, della marmellata e del pan carrè che teneva vicino ad una sedia del salotto. Neppure una volta, nei quattro giorni che erano stati insieme, lo aveva invitato ad unirsi a lui, tranne la prima mattina, quando avevano preso insieme il caffè, e quella notte in cui avevano discusso della situazione dopo cena.
Il frigorifero e la dispensa straripavano di faciolini e pomodori, lasciando poco spazio per i generi di drogheria, che né kyuhyun né Sungmin avevano il tempo e la voglia di andare a comprare.
La mattina del quinto giorno avevano fatto colazione, poi si erano affrettati ad andare a lavorare in giardino, prima che il caldo divenisse insopportabile.
Sungmin raccolse i pomodori e i fagiolini e li portò in casa, per cercare di trovare loro un posto nella dispensa. Avrebbe dovuto fare qualcosa e presto, altrimenti tutto il raccolto di Eunhyuk sarebbe andato a male.
Kyuhyun venne a bussare alla porta posteriore un ora dopo, annunciando con orgoglio che finalmente il giardino era nel suo pieno splendore. Guido Sungmin fuori dalla porta, sorridendo con orgoglio mentre gli mostrava i fiori, i suoi colori brillavano vivamente alla luce del sole. Non c’era traccia di erbacce.
<< Che ne pensi? >>
Sungmin guardò il giardino con occhio critico, ma non vi trovò neppure un difetto. << Sembra molto bello >> ammise
<< E’ stato un lavoraccio, ma devo riconoscere che adesso è perfetto! >>
<< Non so se lo definirei ‘perfetto’, ma è molto meglio di prima >> concesse lui.
Kyuhyun lo guardò e sorrise. << Sei solo irritato perché il tuo orto non è altrettanto bello >>.
<< Non è vero. Il mio orto è proprio uguale al tuo giardino! >> Sapevano entrambi che era una bugia.
<< Qualunque cosa tu dica >> tagliò corto lui, << devi almeno ammettere che il mio è meglio rispetto a tre giorni fa >>
<< Lo ammetto >> sorrise Sungmin.
<< Su, Sungmin, non puoi mostrare un po’ più di entusiasmo? >> lo stuzzicò. << Dopo tutto, è il primo risultato concreto che abbiamo ottenuto dopo tanto lavoro >>.
<< Oh, kyuhyun, sono orgoglioso di te >> s’addolcì lui, sorridendogli amichevolmente. << E’ molto bello! >>
<< lo so. Vuoi che ti aiuti a sistemare quegli ortaggi? >>
Il sorriso di Sungmin sparì. << No! Posso farcela da solo >>
<< Volevo solo offrire il mio aiuto >> si difese lui. << Personalmente sono stanco di star in compagnia di fagiolini e pomodori >>
<< Pensavo di metterli in barattolo >> replicò Sungmin freddamente.
<< metterli in barattolo? Stai parlando sul serio? Non sai come si fa >>
<< Posso sempre imparare, no? Inoltre, Eunhyuk dice che è facile. Tutto quello che devo fare è lavarli, metterli nei barattoli, poi nella pentola a pressione. Cosa c’è di più semplice? >>
Kyuhyun sembrava scettico. << ho sentito dire che quelle pentole a pressione possono esplodere >>  l’avvertì.
<< Non essere ridicolo! Non sono un’idiota, Kyuhyun >>
<< Forse no, ma preferirei che mi avvertissi quando inizierai il tuo programma di inscatolamento >>.
Due giorni dopo Sungmin non aveva altra scelta che mettere in pratica la sua idea. Non c’era più posto in cucina neppure per un solo fagiolino.
Kyuhyun era uscito presto, dopo aver mandato giù un altro sandwich al burro di arachidi; non sembrava molto di buon umore quella mattina. Per una frazione di secondo provò compassione per lui e pensò di cambiargli almeno le lenzuola del letto, ma cambiò idea in fretta. Poteva benissimo farlo da solo. Kyuhyun non provava nessuna compassione per lui. A parte quell’offerta di aiuto per l’orto, gli aveva educatamente lasciato fare tutta la sua parte di lavoro, forse anche di più.
Sentiva il rumore della falciatrice fuori, mentre toglieva la polvere nella sua camera da letto e metteva le lenzuola pulite. Mezz’ora più tardi si stava versando la seconda tazzina di caffè, quando sent’ la falciatrice tacere. Guardò dalla finestra e una fastidosia sensazione di gelosia lo pervase, quando vide il rosso, divorziato, del cottage nove. Era in costume e si muoveva in modo provocante verso Kyuhyun. Sungmin ribolliva mentre osservava il suo ex marito, seduto sulla falciatrice, chiacchierare allegramente con il rosso quasi nudo.
Il sole caldo brillava sul suo torace nudo, coperto di sudore. I pantaloncini da tennis sottolineavano il suo fisico ben costruito, un fatto che Sungmin aveva cercato di ignorare ultimamente.
Sungmin s’irrigidì quando Henry scoppiò a ridere per qualcosa che aveva detto Kyuhyun. E pensare che aveva promesso di non cercare avventure!
Sbattendo con forza la tazzina da caffè sul tavolo, corse nella camera da letto di lui e prese una maglietta dal cassetto. Si affrettò nel salotto e rallentò il passo solo quando uscì dalla porta e s’incamminò verso la coppia, con molta più calma di quanto ne provasse in realtà.
Avvicinandosi, come per caso, gettò la maglietta a Kyuhyun e commentò: << Mettila! O ti farà male star qui fuori sotto il sole, senza camicia….caro >> aggiunse a beneficio di Henry. Per quanto ne sapevano gli ospiti, Kyuhyun e Sungmin avevano tutto l’aspetto di una coppia felicemente sposata…o almeno di una coppia sposata.
Kyuhyun lo guardò incredulo. << Perché mai dovrei mettere la maglietta? Saranno almeno trenta gradi all’ombra >>.
<< Te l’ho detto! Ti brucerai senza! >>
Un sorriso curvò le labbra di Kyuhyun. << Oh, certo…amore! Molto gentile da parte tua preoccuparti per me >>
<< Buongiorno, signor Lau >> sorrise Sungmin, ignorando il sorriso ironico di Kyuhyun. << Fa molto caldo, vero? >>
<< Signorino Lau, e si, fa piuttosto caldo >> lo corresse Henry con un sorriso falso.
<< Cosi va meglio >> notò Kyuhyun cercando di far scivolare la maglietta di cotone sul dorso umido di sudore. << Non capisco perché non ci ho pensato prima! >>
Sorrise a Sungmin con affetto. << Adesso tutto quel che mi serve è una tazza di tè caldo >>.
Sungmin passò possessivamente un braccio sulle spalle di Kyuhyun,sorridendo. << Spero che le piaccia star qui, signorino Lau, se dovese aver bisogno di qualcosa , lo faccia sapere a me >> disse con enfasi.
<< Mio marito di solito è molto occupato >>.
<< Ha ragione >> Kyuhyun strinse Sungmin più forte, lanciandogli uno sguardo ironico. << Il mio dolce maritino mi tiene occupato giorno e notte, ma chiamaci pure, se hai bisogno di qualcosa >>
Henry guardò con desiderio il corpo muscoloso di Kyuhyun. << Grazie, Kyuhyun. E’ molto gentile da parte tua >>. Le sue labbra piene si incurvarono in un sorriso sensuale.
<< Penserò io a falciare, caro >> disse Sungmin quasi spingendolo giù dalla falciatrice nel tentativo di interrompere quella conversazione. << Puoi cominciare a riparare la fessura nel tetto del cottage sei >>.
<< Adesso? Con questo caldo? >>
<< C’è forse un momento migliore? >> ribattè Sungmin irritato. << Mi sembra che minacci di piovere e i Kim hanno diritto ad un cottage asciutto! >>
Henry e Kyuhyun alzarono gli occhi verso un cielo terso e senza nuvole, poi li riportarono interrogativamente su Sungmin.
<< Sai usarla? >> chiese Kyuhyun rassegnato, cedendogli il posto.
<< Certo che so usare la falciatrice >>  tagliò corto Sungmin, desiderando che il signorino Henry Lau se ne andasse.
 
<< Sungmin, questo non è un giocattolo >> l’avvertì Kyuhyun. << puoi farti male se non sai usarla >>.
<< Sono perfettamente in grado di usarla, Kyuhyun >> disse Sungmin freddamente. << Se volete scansarvi in modo che possa cominciare. Non ho tutto il giorno a disposizione, lo sai >>
<< Come vuoi >>. Kyuhyun si fece indietro galantemente.
<< Sei  sicuro di saper manovrare questo arnese? >>
<< Certo! Adesso allontanati…caro >>. Sungmin sorrise dolcemente, guardando un Henry perplesso.
Guidare una falciatrice non poteva essere così difficile, ragionò cercando di ricordare cosa avrebbe dovuto fare per prima cosa. C’era una leva a mano per dare gas e un pedale per il freno.
Sollevò lentamente la leva del gas e rivolse a Kyuhyun e Henry un’occhiata di sufficienza mentre la falciatrice si allontanava lentamente, tagliando sistematicamente l’erba.
Sungmin canticchiava allegramente, soddisfatto di fare un buon lavoro. Fece tre o quattro giri, percorrendo avanti e indietro il vasto spiazzo davanti ai cottage. Non era affatto difficile, pensò, bastava aumentare la velocità in curva. Aveva qualche problema a coordinare la leva del gas col pedale del freno, però.
Cautamente, guidò la falciatrice intorno al cottage due e lungo lo stretto sentiero tra la piscina e il giardino fiorito, di cui Kyuhyun era così orgoglioso. Il sentiero era stretto e bisognava essere più che abili, ma Sungmin si sentiva sicuro di sé; spinse la leva del gas e proseguì.
Alzò gli occhi e ribollì di rabbia, vedendo che il rosso aveva seguito Kyuhyun al cottage sei e ora gli teneva la scala mentre lui saliva sul tetto con una manciata di chiodi e un grosso martello appeso alla cintura dei pantaloncini bianchi.
Falciò una grossa striscia d’erba davanti al cottage due, poi si diresse verso lo stretto appezzamento di terreno che avrebbe richiesto tutta la sua concentrazione. La falciatrice acquistava velocità mentre i suoi occhi continuavano a tornare involontariamente su Kyuhyun e  Henry. Odiava ammetterlo, ma quella scena così intima lo irritava! Kyuhyun era certamente libero di correre dietro chiunque, ma Sungmin si sentiva come trascurato per il fatto che il suo ex marito corteggiasse qualcuno proprio sotto il suo naso! Dopotutto, lui gli aveva proibito di frequentare Yesung!
La falciatrice acquistò una velocità allarmante e cominciò a gettare disordinatamente l’erba in aria.
<< E’ meglio che rallenti, Sungmin! >> sentì  Kyuhyun gridargli sopra il rumore.
Sungmin gli lanciò uno sguardo esasperato mentre spingeva la leva del gas, lottando contro l’impulso infantile di gridargli di farsi i fatti suoi.
Non si accorse che Kyuhyun stava guardando verso di lui, finchè vide i chiodi cadergli sistematicamente uno ad uno dalla bocca.
Qual era il problema? Si chiese, sorpreso dell’espressione di terrore dipinta sul volto dell’uomo.
Improvvisamente Kyuhyun si riscosse. Prese a saltare sul tetto, gesticolando verso Sungmin e gridandogli qualcosa con quanto fiato aveva in gola.
<< Cosa? >> gridò Sungmin di rimando.
<< Guarda dove stai andando! >> urlava rabbiosamente, gesticolando con le braccia. << Stai tagliando i miei fio…>>
L’aria si riempì improvvisamente di corolle di dalie, calendule e giaggioli. Una bocca di leone gli passò davanti mentre la falciatrice continuava a distruggere il giardino che Kyuhyun aveva  curato faticosamente per giorni. Sungmin schiacciò disperatamente il pedale del freno e riuscì a fermare la macchina.
Guardandosi oltre le spalle, Sungmin deglutì. Un enorme striscia, proprio nel centro del giardino fiorito, era stata completamente falciata.
Azzardando uno sguardo ansioso in direzione di Kyuhyun, lo vide tristemente seduto sul letto; sembrava sbalordito mentre osservava centinaia di fiori tagliuzzati e sparpagliati casualmente per il cortile.
Henry era in piedi accanto alla scala; pezzi di calendule gli pendevano dai capelli perfettamente pettinati, e lo osservava freddamente. Esitando solo un attimo, Sungmin scivolò giù dalla falciatrice con aria colpevole, sentendosi uno sciocco. Un’idea improvvisa gli balenò nel cervello. Cominciò a correre verso casa, evitando deliberatamente di guardare Kyuhyun e Henry.
<< Rimani dove sei, vado io! >> gridò correndo verso un immaginario telefono che squillava.
Kyuhyun e Henry osservarono, senza parole, Sungmin correre in casa e chiudersi la porta alle spalle.
Appoggiandosi alla parete, Sungmin respirò di sollievo. Era la cosa più imbarazzante che gli fosse mai capitata! Andò al lavandino della cucina e inumidì un asciugamano, lo strizzo e se lo passò sul volto accaldato. Mentre si toglieva dalla fronte le ciocche di capelli umide di sudore, gli venne quasi da piangere.
I suoi occhi si fermarono sui mucchi di ortaggi sparsi dappertutto in cucina. Doveva tenersi occupato, pensò, e inoltre bisognava pur toglierli di lì in qualche modo!
Nelle due ore successive lavorò con diligenza, mettendo i fagiolini e i pomodori nei vasetti delle conserve, poi nell’enorme pentola a pressione. Quella era la parte che lo rendeva più nervoso. Le parole di Kyuhyun sulla possibilità che la pentola a pressione esplodesse lo ossessionavano. Nonostante tutto, lavorò alacremente per tutto il pomeriggio, e con successo. Mentre faceva scivolare gli ultimi vasi di fagiolini nella pentole, gettò un’occhiata  fuori dalla finestra e vide Kyuhyun in piedi davanti alla casa che conversava con uno degli ospiti del cottage dieci. Kyuhyun era entrato e uscito spesso di casa nel pomeriggio, ma avevano parlato poco. Almeno non l’aveva rimproverato per la distruzione del suo prezioso giardino, e di questo Sungmin gli era grato. La finestra della cucina era aperta per lasciar  uscire il calore, ma faceva ancora un caldo terribile all’interno. Il condizionatore d’aria non funzionava bene e Kyuhyun non aveva trovato il tempo per ripararlo.
Un leggero bussare sul paravento lo riportò al presente. Davanti alla porta rionobbe uno degli ospiti di Eunhyuk.
<< Shindong >> lo saluto Sungmin felice, << entra! Fa un caldo terribile, vero? >>
<< Si. Pensavo che avresti gradito un bicchiere di limonata fresca >>. Shindong gli tese il bicchiere. << Come va? >>
<< Adesso divinamente >> Dungmin allungò la mano e accettò il bicchiere con gratitudine.
<< Kyuhyun mi ha detto che stavi facendo le conserve. Come va? >> chiese Shindong seguendolo sul portico. Si sedettero su due sdraio con un sospiro soddisfatto. << Hai l’aspetto di una persona che ha scavato buche per tutto il pomeriggio >>, osservò l’uomo con un sorriso amichevole.
<< Mi sento come se avessi scavato buche >> ammise Sungmin. << Far conserve è un lavoro duro! Sto preparando gli ultimi vasetti, adesso. Non capisco come faccia Eunhyuk >>
Il sorriso di Shindong si allargò. << Ti ci abituerai. Come stanno Eunhyuk e Donghae, oggi? >>
<< Meglio. Ho parlato con Eunhyuk stamattina. Sembra che migliorino di giorno in giorno, ma il dottore dice che c’è ancora tempo prima che possano lasciare l’ospedale >>
<< Sono contento che le cose vadano meglio. Siamo stati veramente in ansia per loro. Comunque, ero venuto a dirti che la settimana prossima faremo una cena all’aperto. ZhouMi ha promesso di occuparsi del menù. Verrete tu e Kyuhyun? >>
Sungmin si sentiva a disagio, combattuto tra il desiderio di dire a Shindong la verità sulla sua relazione con Kyuhyun e tacere. Decidendo che era meglio non scendere in particolari così personali, per il momento, promise di parlarne al marito.
<< Cercate di venire >> insistette Shindong. << Voglio che conosciate Soul e Hanbyeol. Sono i nostri vicini. Non credo che tu li abbia mai incontrati da quando sei qui, vero? >>
Sungmin scosse il capo.
<< Lo immaginavo. Sono stati a Gyeongbuk per un paio di settimane a trovare i loro migliori amici, Kai e Changmin, che hanno avuto un bambino appena un mese fa. Se ti piacciono le storie romantiche, devi chiedere a Soul di parlarti dei Shim. Si sono conosciuti quando facevano da baby-sitter ai gemelli si Soul e, dopo poche settimane, si sono sposati >>.
<< E’ una storia romantica >> fu d’accordo Sungmin con aria assente, pensando che quel genere di cose accadeva raramente nella vita reale. O, almeno, non era accaduto a lui.
I due uomini chiacchierarono ancora per una decina di minuti, poi Shindong guardò l’orologio. << Oh,devo andare. Yunho si sarà svegliato dal suo sonnellino e non ho ancora pensato alla cena. ZhouMi diventa irritabile se ceniamo in ritardo! >> Shindong si alzò e prese il bicchiere vuoto di Sungmin. << Vieni quando vuoi, e ricordati di chiedere a Kyuhyun di quella cena. Promesso? >>
Sungmin rise. << Promesso >>.
<< Bene. Ci vediamo presto, salutami Eunhyuk e Donghae. Probabilmente potrò andare in ospedale solo la settimana prossima >>.
<< Glielo dirò >>. Sungmin osservò Shindong affrettarsi verso casa, e una dolorosa sensazione di solitudine l’assalì. Per un attimo ricordò tutti i progetti che lui e kyuhyun avevano fatto sui bambini e la nuova cassa, appena sposati. Tutti quei progetti non erano altro che sogni vuoti e freddi, adesso.
Asciugandosi le lacrime, rientrò in casa. Si fermò un attimo sulla porta, sentendo uno strano sibilo provenire dalla cucina. Si affrettò a raggiungerla e i suoi occhi misero subito a fuoco la pentola che fumava sul fornello. Osservò con sospetto il coperchio agitarsi freneticamente. << Strano. Non ha fatto così prima >> borbottò ad alta voce.
Sgranò gli occhi e cominciò ad indietreggiare spaventato, quando la pentola prese a fare lo stesso rumore di un missile in procinto di lasciare la rampa di lancio.
Poi sentì una violenta esplosione che fece tremare l’intera casa. Fagiolini e pomodori saltarono in aria mentre il coperchio volava fuori dalla finestra aperta.
Sungmin era aggrappato alla maniglia della porta quando questa si aprì ed entrò Kyuhyun, pallido. Nel tentativo di evitare i fagiolini sparsi per la cucina e cercando di confortare un Sungmin terrorizzato, l’uomo finì inevitabilmente per mettere piede sullo spesso strato di polpa verde che copriva il pavimento. Cercò di aggrapparsi a lui, ma finirono entrambi a terra. Kyuhyun era sopra Sungmin, e lui lo teneva per il collo stringendolo forte.
<< Andiamo >> ansimò lui debolmente. << Mi stai soffocando! >>
<< Cos’è accaduto? >> chiese Sungmin sciogliendosi da quella stretta con riluttanza.
Kyuhyun si distese accanto a lui, respirando affannosamente; dopo qualche minuto il suo respiro era tornato normale.
<< Lasciami pensare. Hai messo gli ortaggi in barattolo! >>scherzò togliendogli un fagiolino dai capelli.
<< Credo di aver sbagliato qualcosa >> ammise con voce tremante.
<< Vuoi scherzare? Cosa credi che sia stato? >> I suoi occhi si mossero per la stanza, cercando di soffocare una risata alla vista di tutti quei fagiolini attaccati alle tendine, al televisore, e sparsi sulle pareti e sul soffitto.
<< Oh, Kyuhyun, cos’ho fatto! Guarda questa stanza! >> Entrambi si guardarono intorno. Per un attimo ci fu silenzio. Poi Kyuhyun cominciò a ridere, Sungmin cercò di non imitarlo; quella sensazione gli appariva tutt’altro che buffa. Ma pochi secondi dopo si unì a lui.
<< Smettila di ridere >> lo rimproverò tra le risa. << eunhyuk mi ucciderà! Quello stupido coperchio è volato fuori dalla finestra! >>
<< Se non avessi allontanato il signor Choi, lo avrebbe colpito proprio in testa! >>
Scoppiarono entrambi in un’altra risata incontrollabile.
Quando Sungmin riuscì alla fine a guadagnare il controllo, si alzò per trovarsi faccia a faccia con Kyuhyun.
<< Lee Sungmin, sei impagabile! >> rise prendendolo tra le braccia.
<< Non so ancora cos’ho sbagliato! Ho preparato gli altri brattoli senza il minimo problema. Forse il fuoco era troppo alto >> riflettè.
<< Forse la pentola a pressione avea la valvola di sicurezza difettosa >> rise Kyuhyun. << Altrimenti il coperchio non avrebbe potuto volare fuori dalla finestra in quel modo >>.
Sungmin alzò gli occhi ad incontrare i suoi. << Penserai che ho qualche rotella fuori posto >>.
<< L’ho forse detto? >> Lui gli sorrise teneramente, poi allungò la mano per togliergli un altro fagiolino dai capelli. << Forse l’ho pensato, ma certo non l’ho detto! >>
Sungmin lo colpì per gioco, accorgendosi di colpo della posizione in cui si trovavano. Erano sdraiati insieme sul pavimento, abbracciati. Tolse timidamente le mani dal torace dell’uomo quando si rese conto che le sue gambe nude erano premute contro quelle muscolose di Kyuhyun. Indossavano entrambi i pantaloncini e, mentre Sungmin aveva anche una maglietta, il torace di Kyuhyun era nudo. Il respiro si accellerò quando involontariamente aspirò l’odore familiare del suo ex marito.
<< Ehi! >> Kyuhyun gli sollevò il volto. << Cosa diresti se dicessi di cenare con me stasera? C’è un delizioso ristorante sull’altra sponda del lago >>.
<< Stasera? >> Sungmin evitò di incontrare il suo sguardo.
<< Si. Stasera. Abbiamo lavorato entrambi duramente e, non so tu, ma io non credo di riuscire a mandar giù un altro sandwich al burro di arachidi >>.
<< Io… >> Desiderava accettare quell’offerta, con tutto il cuore, ma non voleva riaprire vecchie ferite.
<< Non credo… probabilmente mi ci vorranno  ore per pulire questo disastro >>.
<< No. Non se ti aiuto >>. Insistè lui, accarezzandogli il volto << e, a meno che tu non mi dica chiaramente di tornare dietro a quella linea di gesso, insisterò per aiutarti >>.
<< Non devi. Non sei stato tu a fare questo disastro >> ribattè Sungmin a disagio. Sapeva che avrebbe dovuto staccarsi da quell’abbraccio, ma stava così bene tra le sue braccia.
<< Siamo entrambi in questa storia >> replicò alzandosi e aiutandolo a mettersi in piedi. << Inoltre, adesso che non ho più il compito del giardino, il mio lavoro è diminuito >>.
<< Mi dispiace per quel piccolo incidente… >>mormorò Sungmin a mò di scusa.
<< Una settimana fa ti avrei baciato per averlo distrutto, ma adesso mi mancherà >> ammise
<< Puoi prendere il mio >> si affrì lui.
<< No,grazie >>
I loro occhi si posarono di nuoo sulla stanza. Chi non aveva visto che cosa era accaduto, avrebbe potuto gridare che vi era stata combattuta una guerra mondiale, con fagiolini verdi come munizioni.
Sungmin sospirò profondamente. << Non so da dove cominciare >> confessò
Kyuhyun prese un secchio e una spazzola, andò al lavandino e riempì il secchio con acqua calda e di detersivo, poi glielo tese.
<< Comincia con questo, io vado a prendere uno strofinaccio >>
Sungmin aggrottò le sopracciglia al pensiero del lavoro enorme che li attendeva.
<< Non preoccuparti >> commentò Kyuhyun avvicinandosi al ripostiglio. << Personalmente, ringrazio Dio che non stavi inscatolando pallottole! >>.

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Ci vollero poco più di due ore per ripulire tutta la cucina e parte del soggiorno. Quando finalmente ebbero finito, giurarono entrambi che non avrebbero più voluto vedere un altro fagiolino per tutta la vita.
Mentre Kyuhyun finiva di pulire, Sungmin accettò il suo suggerimento di usare il bagno per primo. Con gratitudine lavò via i resti di quell’orribile pomeriggio, lasciando che l’acqua scorresse sul suo corpo stanco. Se non fosse stato per l’aiuto di Kyuhyun non gli sarebbe bastato l’intera serata per ripulire. Sorrise mentre si asciugava e si cospargeva di talco profumato. Strano, ma aveva dimenticato quanto gli fosse stato d’aiuto durante il periodo in cui erano stati sposati. Il sabato era sempre stato un giorno pesante per lui. Lavorava part-time in un grande magazzino, in quel periodo, ma c’erano sempre state tante cose da fare quando arrivava il sabato. Kyuhyun si alzava con lui e, dopo una piacevole colazione, di solito si offriva di aiutarlo. In poche ore ripulivano l’appartamento, facevano il bucato e mettevano via la spesa. Avevano il resto della giornata a loro completa disposizione. Non era insolito che facessero l’amore nel pomeriggio e poi sonnecchiavano un poco, l’uno nelle braccia del altro.
Sungmin scosse il capo per liberarsi di quei ricordi dolorosi. Quel capitolo della sua vita era chiuso. Se Kyuhyun l’avesse amato abbastanza da rinunciare al suo lavoro, non ci sarebbe stato un divorzio, ma, sfortunatamente, per lui la professione era più importante del marito. S’infilò la vestaglia e uscì dal bagno. Aveva appena cominciato a dimenticare, quando Eunhyuk e Donghae avevano avuto quell’incidente. Adesso, avrebbe dovuto ricominciare tuta daccapo.
Il telefono suono mentre si stava vestendo. Sentì Kyuhyun rispondere e parlare per qualche secondo, quindi posare il ricevitore e andare in bagno.
Sungmin finì di vestirsi e andò in cucina ad aspettarlo. Qualche minuto dopo l’uomo lo raggiunse, completamente vestito e rasato.
<< >Toc-toc >>
<< Entra >>
<< Sei pronto? >>
<< Si. Chi era al telefono prima? >> Sungmin prese il cellulare e si diresse alla porta.
 << Kim Yesung >>
<< Oh! Cosa voleva? >>
Kyuhyun gli prese il braccio e indicò il pontile. << Prendiamo la barca. Conosco la strada >>
<< Mi sembra una buona idea. Cosa voleva Yesung? >> chiese di nuovo Sungmin mentre si avviavano verso il lago.
<< Te >>
Sungmin si girò a guardarlo brevemente. << Me? >>
<< Si. Ma gli ho risposto che eri occupato >>
<< Sul serio? >> Gli occhi di lui lampeggiavano pericolosamente. << Non ti è venuto in mente che forse non ero troppo occupato per parlargli? >>
<< Mi è venuto in mente, ma ho creduto che non volesse niente di importante >>
<< Come facevi a saperlo? >> chiese Sungmin freddamente.
<< Perché gli ho chiesto se era importante, e lui ha risposto di no. Ho immaginato che stesse cercando di farti la corte, è tutto >> replicò l’uomo con indifferenza.
<< Kyuhyun! >> Sungmin si fermò irritato. << Da ora in poi quel che ‘immagini’ tienitelo per te e lasciami in pace >>
<< Oh, ti piacerebbe, eh? Ter l’ho detto, Sungmin, Yesung sta solo cercando un’avventura. E’ meglio che stai lontano da lui! >>
<< Questa è la tua opinione! Forse io potrei giudicarlo un uomo molto affascinante! >> ribattè Sungmin.
Naturalmente non lo pensava affatto. Al contrario, non gli piaceva, ma Kyuhyun non l’avrebbe mai saputo. << Si, forse lo pensi >> concordò lui. << Sarebbe proprio il tuo tipo >>
<< Cosa significa ‘proprio il mio tipo’? >>
<< Voglio dire che ha un lavoro tranquillo in un ospedale. E questo è un punto a suo favore >> ribattè Kyuhyun. << Potresti aspettare il suo ritorno ogni sera, senza temere il peggio >>.
<< Sei assurdo! Conosco appena quell’uomo e tu ci hai praticamente sposati! >>
<< Su, ammettilo! Non ti piacerebbe avere un uomo come Yesung? >> insistette Kyuhyun scaldandosi.
<< Si! Mi piacerebbe avere un uomo con un lavoro tranquillo! >>
<< Vedi? >> La collera di Kyuhyun si raffreddò immediatamente. << E’ quello che cercavo di dirti. Ma ascolta, Sungmin, non saresti mai felice con un uomo così >>
<< Sei pazzo! >> affermò Sungmin, dirigendosi irritato verso la barca.
<< Forse, ma conosco l’uomo che ho sposato >>
<< Allora avresti dovuto preoccuparti di più per il ragazzo che hai sposato. Ne è passata di acqua sotto i ponti, ormai >> disse lui.
<< Ho ancora i miei ricordi >> commentò lui raggiungendolo. << E, se vuoi ammetterlo, anche tu hai i tuoi >>
<< Sto cercando di liberarmi di quei ricordi. Ti consiglio di fare lo stesso >>
L’uomo sorrise. << Lo sto facendo, ma con scarso successo >>
<< Continua a provare. Io ci sto riuscendo >>
L’uomo scrollò le spalle con indifferenza, mentre l’aiutava a salire sulla barca. << Buona fortuna! >> mormorò.
 
Il sole era una sfera color arancio nel cielo quando Kyuhyun e Sungmin si allontanarono dal pontile. La barca fendeva lentamente le acque mentre Kyuhyun la guidava fuori dalla baia.
Senza dubbio quella era la parte della giornata che Sungmin preferiva. Il caldo intenso era passato mentre il sole si abbassava lentamente dietro la cima della collina, gettando il suo rosso bagliore sul lago. Le acque erano limpide, i turisti tornavano con le barche ai loro campeggi o negli alberghi. Solo le barche dei pescatori turbavano la superfice liscia del lago.
Quando Kyuhyun abbassò la leva accanto alla ruota del timone, Sungmin sentì la barca spingersi avanti, uscire dalla baia e dirigersi nelle acque aperte.
Una sensazione di gioia  s’impadronì di lui, la barca acquistò velocità e, come d’incanto, tutte le precauzioni della giornata furono dimenticate. Sungmin non appoggiò il capo contro il sedile, godendo della sensazione del vento che gli scompigliava i capelli.
Kyuhyun gli sorrise e accese la radio. Come per magia le dolci note della colonna sonora di Giulietta e Romeo riempirono l’aria.
Sungmin vedeva in lontananza i fuochi dei campeggi che punteggiavano la spiaggia, mentre i campeggiatori preparavano la cena. Bambini felici e liberi giocavano sul bordo dell’acqua, gettando i sassi nel lago.
Dopo poco la barca scivolò nella baia di Suncheon. Kyuhyun si accostò al molo mentre uno dei ragazzi che lavoravano sulla banchina gli dava una mano ad assicurare la barca.
Kyuhyun scese e si girò per aiutare Sungmin. Prima che lui potesse capire le sue intenzioni, Kyuhyun lo prese tra le braccia e lo posò sul molo accanto a lui.
<< Non era necessario >> replicò l’uomo senza fiato.
Il tocco di Kyuhyun gli aveva trasmesso un brivido lungo la spina dorsale per la seconda volta, quel giorno.
<< Lo era per me. Che ne dici di dimenticare il passato…almeno per questa sera e divertirci? >>
Prima che lui potesse dire qualcosa, l’uomo gli aveva preso la mano e si era incamminato lungo la fila di barche attraccate al molo.
Diverse persone erano sedute su panche a pescare; una giovane coppia, ovviamente in luna di miele, si scambiava baci, riluttante a dare l’addio al giorno che languiva.
Incamminandosi lentamente sul marciapiede che portava al ristorante, Kyuhyun e Sungmin godettero della bellezza di quella tranquilla serata estiva. Non si erano resi conto  di tenersi per mano finchè non giunsero al ristorante e Kyuhyun chiese un tavolo per due. Qualche minuto dopo erano seduti ad un tavolo con vista sul lago e un cameriere aveva portato loro il menù.
<< Cosa preferisci? >> gli chiese Kyuhyun con aria assente.
<< Tutto! >> disse Sungmin entusiasta. << Cioè, tutto tranne i fiocchi d’avena >>
<< O il burro di arachidi >> aggiunse lui. << Che ne dici dfi una bistecca? >>
<< Buon’idea! >>
<< O spaghetti? >>
<< Favoloso! >>
<< O…vediamo, che ne dici del pollo? >>
<< Delizioso! >>
Kyuhyun sollevò gli occhi dal menù. << Cosa? Bistecca, spaghetti o pollo? >>
<< Tutto, Mi sembra di non mangiare da un mese! >>
Se il cameriere pensò che la loro ordinazione di pollo, bistecca, spaghetti e dolce fosse insolita, non lo diede a vedere. Era troppo occupato a fissare con interesse Kyuhyun.
Quando alla fine lasciò il loro tavolo, Sungmin non potè impedirsi di commentare: << Hai visto come ti guardava? >>
<< No. Mi stava guardando? >> sorrise Kyuhyun.
<< Lo sai molto bene >>
L’uomo allungò la mano e prese quella di Sungmin fra le sue. << T’importa se altri uomini mi guardano? >> chiese serio
<< No, certo che no >> protestò lui, togliendo in fretta la mano. << Pensavo solo che fosse troppo sfacciato >> . << Peccato >> Kyuhyun sospirò. << Sapevo che ti sarebbe importato >>.
Sungmin girò il capo verso la finestra, fissando il lago scintillante. Kyuhyun lo rendeva nervoso quando parlava così.
<< Non è quel che hai detto l’altro giorno. Dicesti di essere contento che il nostro matrimonio fosse finito >> gli ricordò, ancora colpito dalle odiose parole che si erano scambiati il primo giorno.
<< Ti ho detto molte cose di cui mi sono pentito dopo >> riconobbe lui. << Mi piacerebbe pensare che neppure tu intendessi sul serio le cose che hai detto >>.
<< Dico sempre quello che penso >> replicò Sungmin ostinato.
<< Oh! Allora devo desumere che pensavi sul serio tutte le accuse che mi hai rivolto l’anno scorso >>.
<< Si >> replicò lui, lottando contro le lacrime. Era deciso a non lasciarsi trascinare in qualche stupida lite, quella sera, ma era chiaro che era proprio quel che stava avvenendo.
Lo sguardo preoccupato di Kyuhyun si posò sulla superficie del lago, mentre uno spiacevole silenzio cadeva tra loro.
<< Sai? >> cominciò Kyuhyun qualche minuto dopo. << Non sono mai riuscito a capire il bisogno di Donghae di comprare quell’albergo fino ad ora. Sono già stato qui, ma adesso mi rendo conto che questo posto riesce ad entrarti nel sangue. Guarda solo il lago >>
Gli occhi di Sungmin godettero della bellezza che si stendeva per miglia davanti a lui. Era veramente bello, e poteva capire perché le lettere di Eunhyuk  erano sempre state piene d’amore e di eccitazione per la sua nuova casa sulle scabre colline do Sokcho-si.
<< E’ molto bello >> disse lui piano. << Capisco perchè Donghae ed Eunhyuk sono così felici qui >>
<< Hanno avuto un bel matrimonio. Li invidio >> ribattè Kyuhyun distante, gli occhi ancora attratti dalle acque scure.
<< Ehi…i signori Cho… >>
Sungmin e Kyuhyun alzarono gli occhi nello stesso momento  per vedere il signor Choi e sua moglie, Irene, avvicinarsi al loro tavolo.
<< Non mi aspettavo di vedervi qui, stasera! >> sorrise Irene. << Mio marito mi ha detto che avete avuto qualche problema con le conserve, oggi pomeriggio! >>
<< Qualcuno, si >> Sungmin sorrise. << Kyuhyun ha deciso di mangiare fuori stasera >> spiegò timidamente, cercando di evitare gli occhi ridenti del signor Choi.
<< Direi che suo marito è una persona intelligente >> commentò il signor Choi con una risata. << Dopo la giornata che avete passato, avevate bisogno entrambi di un po’ di relax! >>
Dopo qualche minuto i Choi si allontanarono e lasciarono Kyuhyun e Sungmin a consumare la loro cena.
Un’ora più tardi uscirono di nuovo nella tiepida serata estiva.
<< Oh, Dio! >> gemette Sungmin cercando di allentare la cinta dei pantaloni. << Come abbiamo potuto mangiare tanto? >>
<< All’inizio è stato facile >> confessò Kyuhyun. << E’ stata tutta colpa del dolce >>.
<< Facciamo una passeggiata >> suggerì Sungmin. Era stat una bella serata e non voleva finisse così presto.
La cena e la conversazione superficiale dell’ora precedente avevano addolcito il loro stato d’animo. Presero a passeggiare lungo la sponda del lago, ascoltando il tranquillo lambire delle onde contro la spiaggia.
La luna era alta nel cielo e illuminava i loro passi.
Kyuhyun sospirò, respirando profondamente la fresca brezza che soffiava dal lago. << E’così bello! >>
Era bello. Soprattutto quando Kyuhyun gli prese la mano e lo guardò per avere il suo assenso. Per un attimo fu tentato di negarglielo, ma quando la sua mano fu in quella di lui, la bocca rifiutò di emettere alcun suono.
Tra il gracidare delle rane  e il canto dei grilli, l’aria era viva di sinfonia della natura. Sungmin sapeva di comportarsi in modo insensato, ma provava una strana sensazione di pace mentre camminava mano nella mano con Kyuhyun. Quella sensazione strana e inquietante lo confondeva e lo spaventava. Aveva appena pensato che il suo amore per lui fosse morto. Ma se era così, perché sentiva le gambe deboli e lo stomaco stretto in una morsa al semplice tocco della sua mano?
Camminarono per mezz’ora, alla fine giunsero in una zona erbosa.
<< riposiamoci un attimo >> pregò Kyuhyun
<< Stai invecchiando >> rise Sungmin. Ma si lasciò andare anche lui sul folto tappeto erboso.
<< Lo credo anch’io >> assentì lui stendendosi sulla schiena e incrociando le braccia dietro il capo.
Sungmin si distese accanto a lui, con lo sguardo fisso in cielo. La lucentezza delle stelle lasciava quasi senza fiato. Cominciarono a cercare le varie costellazioni per gioco, ridendo insieme quando uno di loro sbagliava.
<< Sei sempre stato terribile in astronomia >> scherzò Sungmin quando Kyuhyun scambiò la stella della sera con Marte.
<< Ho sempre passato il tempo in cose più importanti quando ero a scuola >> si difese lui ridendo.
<< Come i ragazzi? >>
<< Beh, certo, non sprecavo il mio fascino con le ragazze! >>
<< Sei tremendo! >> commentò Sungmin fissando il cielo tempestato di diamanti e ignorando la velata allusione nella voce dell’uomo. << Inoltre, chi ti ha mai detto che avevi fascino? >>
<< Tu. Molte volte >>. Si girò su un lato e appoggiò il capo sulla mano.
<< Non ricordo >>.
<< Allora >> gli prese il volto tra le mani, << forse potrei aiutarti a ricordare >>.
<< No! ><
Sungmin cercò di allontanarsi, nervoso, ma lui glielo impedì.
<< Si >>
L’uomo inghiottì a fatica e i suoi occhi castani incontrarono cautamente quelli scuri di lui.
<< Kyuhyun…non cominciare, faresti una sciocchezza >> l’avvertì con voce tremante.
<< Non ho intenzione di fare alcuna sciocchezza >> replicò lui. Gli passò una dito sul contorno del volto.
<< Non piace sentirti dire che non ti ho mai affascinato. Credo di averlo fatto…molte volte >>. La voce dell’uomo aveva assunto un timbro roco mentre con le dita continuava ad esporare i contorni familiari delle sue curve. << Adesso mi dirai che non ricordi neppure questo? >>
<< Esatto. Non ricordo neppure questo >> ribattè Sungmin ostinato.
<< Piccolo bugiardo! >>
Sungmin s’irrigidì quando vile le labbra dell’uomo avvicinarsi alle sue.
<< Kyuhyun…no…! >> Le sue parole furono soffocate dalla bocca dell’uomo, che si chiuse sulla sua.
Sungmin chiuse gli occhi involontariamente; la sensazione di quelle labbra sulle sue gli trasmetteva brividi lungo la spina dorsale.
Quando le loro labbra si separarono, qualche attimo dopo, il respiro dell’uomo era irregolare.
<< Era abbastanza eccitante, signor Cho? >> chiese lui piano.
<< Sono il signor Lee, e non ci ho fatto caso >> mentì lui.
<< Mi dispiace, penso ancora a te come il signor Cho >> si scusò lui. << E cerca di stare attento stavolta >>. Le sue labbra tornarono su quelle di lui lentamente, sensualmente. Sungmin gli passò le braccia intorno al collo sollevando il volto per ricevere il bacio, senza più curarsi di respingerlo. Stavolta il baciò fu più lungo, più profondo, la lingua dell’uomo esplorò intimamente la sua bocca. Kyuhyun era sempre stato un maestro nell’eccitarlo in fretta, e ora gli stava provando che poteva ancora farlo, senza alcuno sforzo.
Lui udì un gemito e fu sorpreso di scoprire che veniva da lui; sentì le dita dell’uomo scivolargli lungo il braccio e la camicia scivolargli dietro le spalle. La mano dell’uomo accarezzò teneramente il petto. << Dimmi che non lo ricordi >> lo sfiorò sfidò in un sussurro roco.
<< No! >> I sensi di Sungmin turbinavano. Avrebbe dovuto fermarlo. Avevano sempre avuto un’attiva vita sessuale durante il matrimonio, e lui sapeva che sarebbe stata solo questione di minuti, poi si sarebbero lasciati coinvolgere in qualcosa che avrebbero rimpianto entrambi.
<< Allora che ne dici di questo? >> insistette lui, baciando la soffice punta di un capezzolo.
Un gemito traditore gli sfuggì ancora dalle labbra, mentre la bocca dell’uomo si muoveva da una parte all’altra sul petto e la lingua lo provocava, insistente, nel tentativo di strappargli una confessione.
Non era leale quel che stava facendo, penso Sungmin, mentre affondava le dita nella folta massa di capelli scuri di Kyuhyun. Questi era conscio dell’effetto che aveva sempre avuto su Sungmin e lui era irritato nel pensare che stava usando quella tattica per provargli che era ancora attratto da lui!
<< Ancora niente di familiare? >> insistette Kyuhyun
<< No, niente. Credo che dovrei….>> Sungmin ansimò, quando la mano dell’uomo scivolo più in basso.
<< Kyuhyun! << protestò debolmente, il suo corpo era vivo sotto quelle carezze audaci e intime. << Smettila subito! >> ordinò debolmente.
<< Ho finalmente suonato un campanello? >> chiese lui, pieno di speranza
Un campanello? Ogni fibra del suo essere fremeva!
Non era giusto, pensò gemendo estatico ancora una volta. Avrebbe pagato per questa…questa…commedia!
D’accordo, signor Cho! Questa commedia si può recitare anche in due! La sua mano andò appassionatamente sulla camicia dell’uomo. << D’accordo, caro, mi arrendo! Ricordo tutto >> confessòl con voce sensuale.
Kyuhyun sbattè le palpebre stupito. << Sul serio? >>
<< Oh, puoi scommetterci! >> gli sussurrò nel suo tono più suadente. Strappò con violenza il primo bottone della camicia, facendolo volare da qualche centimetro da loro, nell’oscurità della notte. << Ricordo come ti spogliavo >> saltò il secondo bottone, << e facevo scorrere le dita sul torace >> il terzo e quarto bottone seguirono i primi. Sungmin adesso gli aveva tolto la camicia e aveva nascosto il volto sulla pelle calda del torace mentre le mani slacciavano la cintura dei pantaloni
<< Ehi! >> gemette Kyuhyun col respiro pesante. << Rallenta un poco! >>
<< Non posso! Sono troppo eccitato! >>
Kyuhyun trattenne il respiro e gemette di nuovo. << Su tesoro, rallenta! >> pregò quando le mani di lui si fecero più audaci.
<< Ti sto suscitando vecchi ricordi, caro? Rammenti quanto giacevamo l’uno nelle braccia dell’altro e facevamo l’amore tutta la notte? >> Le sue mani si muovevano sensualmente sulla pelle nuda. << E sicuramente non hai dimenticato com’eri…eccitato quando ti facevo questo >>
<< Sungmin…>> Kyuhyun gli afferrò le mani e lo fermò; il suo sguardo ardente catturò quello di lui. << Smettila, a meno che non faccia sul serio! >>
<< Sul serio? Certo che faccio sul serio. E tu no? >>  Questo gioco era diventato improvvisamente di cattivo gusto per entrambi.
Sungmin si sentiva così frustrato sessualmente, che provò il forte impulso di gridare. Desiderava essere tra le sue braccia e lasciare che lui lo portasse in quel paradiso di passione che ben conosceva. Ma non sarebbe mai tornato nel suo letto solo per farsi prendere in giro!
<< Se intendi dire che voglio far l’amore on te, la risposta è si! Non ci vuole molto a capirlo! Ma ho la strana impressione che tu non faccia sul serio >>
Sungmin balzò in piedi, sistemandosi i vestiti con irritazione. << Hai ragione! Non ho intenzione di entrare nel tuo letto! Pensavo fosse perfettamente chiaro, il primo giorno che siamo arrivati! >>
<< Oh, è stato chiaro! >> gridò Kyuhyun alzandosi in piedi e sistemandosi i pantaloni. << Ma pensavo fosse solo la tua ostinazione! Tu mi desideri quanto ti desidero io, non cercare di negarlo! >>
<< Siamo divorziati, Kyuhyun! Riesci a capirlo? >>
<< Il  nostro divorzio è stato un errore! >> gridò lui. << Per una volta, perché non ammetti la verità? Se avessi ascoltato la ragione, saremmo ancora sposati, oggi! >>
<< Ti preoccupavi più del tuo lavoro che di tuo marito…>>
<< Ti amavo e tu lo sapevi >>
<< Allora perché hai divorziato senza protestare? Chiese lui con veemenza. Era la prima volta che gli rimproverava di non essersi opposto al divorzio. Erta sempre stato irritato per come lui lo avesse accettato senza protestare; il solo pensarci lo feriva profondamente.
Kyuhyun lo fissò con aria di sfida poi, con un sorriso esasperato, si passò le mani tra i capelli. << Non pensavo facci sul serio riguardo al divorzio, Sungmin. Credevo che fosse tutto un bluff e pensavo di dover solo aspettare che tu rinsavissi e crescessi >> confessò. << Quando mi arrivarono tutti i documenti, ne rimasi colpito, poi mi irritai. Se tu eri deciso ad andare fino in fondo, io non ti avrei ostacolato >>
Sungmin stava quasi male per il rimorso, pensando che il suo matrimonio si sarebbe potuto salvare se ci fosse stato più dialogo tra loro. << Mi dispiace, Kyuhyun >> disse tranquillamente. << Pensavo sapessi che non faccio minacce infondate >>.
<< Lo so adesso >>.
<< Beh, tutto questo è passato >> gli ricordò Sungmin.
<< Probabilmente non ci saremmo neppure più visti se non fosse stato per quest’incidente…>>
<< Hai ragione. Sarebbe troppo sperare in una riconciliazione? >> Gli occhi seri dell’uomo incontrarono quelli dell’altro uomo, pieni di speranza.
<< Hai ancora il tuo lavoro >>
<< Ed evidentemente tu non sei ancora cresciuto! >> ribattè lui con voce tagliente
<< Evidentemente >>
<< Vuoi ancora il mondo su un piatto d’argento, eh? >>
<< Non il mondo, solo mio marito >>
<< Allora forse potrei aiutarti a realizzare il tuo sogno, signor Lee >> Kyuhyun gli sorrise malizioso.
<< Cosa vuoi dire? >> chiese lui con sospetto, mentre si accingevano a tornare verso la barca. << Non ho bisogno del tuo aiuto per trovare un marito! >>
<< Oh, ma certo, tesoro! Troveremo un marito tranquillo in pochissimo tempo! >> Gli mise un braccio intorno alla vita con prudenza. << E ho proprio il verme, l’uomo, che fa per te! >> si corresse in fretta.
<< Sei pazzo! >>
<< No, non credo. Vedrai. Funzionerà perfettamente! >>
<< Vuoi dire anche a me chi è il fortunato? >>
<< Certo, mio caro. Ma non preoccuparti, è maturo al punto giusto per essere colto >> gli assicurò in tono fiducioso.
Sungmin si fermò e mise le mani sui fianchi. << E chi sarebbe maturo al punto giusto per essere colto? >>
Kyuhyun sorrise, poi si chinò per baciarlo amichevolmente sul viso. << Kim Yesung, tesoro. Chi altri? >>

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Sungmin era ancora in collera quando arrivarono a casa. Che coraggio quel... quell'imbecille! Pensare di farlo sposare a Kim Yesung!
Era rimasto a fissarlo a bocca aperta all'inizio poi, quando aveva compreso appieno il significato di quelle parole, la sua collera era esplosa. Non gli aveva detto neppure una parola sulla strada del ritorno e gli aveva sbattuto la porta in faccia quando erano entrati in casa.
Al mattino la sua collera era diminuita, ma non era scomparsa del tutto.
<< Toc-toc >>
Sungmin rifiutò di rispondere e rimase rigidamente seduto al tavolo della cucina, continuando a bere il suo caffè.
<< Su, accidenti, so che mi hai sentito! >> gridò Kyuhyun
Non gli rispose altro che il silenzio.
<< Vado all'ospedale, stamattina. Vuoi venire con me o no? >> chiese
Sungmin si versò altro caffè, poi scorse casualmente il giornale del mattino.
<< D'accordo. Ma non potrai accusarmi di non avertelo chiesto >> replicò lui con calma. << Pensavo di fermarmi a colazione da qualche parte; uova e pancetta, biscotti... >>
Lo stomaco di Sungmin protestò.
<< ... Marmellata di pesche, caffè, succo d'arancia... >> proseguì lui allettante.
<< Sarò pronto in cinque minuti >> si addolcì Sungmin, gettando via il giornale e correndo a vestirsi.
Dopo l'abbondante colazione, Sungmin affrontò di umore migliore il viaggio verso l'ospedale. La giornata era calda, e benedisse l'aria condizionata della Mercedes di Kyuhyun.
L'ospedale era in piena attività quella mattina, mentre salivano in ascensore al piano di Donghae ed Eunhyuk
Erano in una stanza privata adesso, che somigliava molto da vicino ad una serra, con piante e fiori sparsi ovunque.
Kyuhyun dovette chinarsi per evitare di battere la testa su una gigantesca felce che pendeva da una sbarra di trazione di Donghae.
<< Come fai a tenerla lì? >> chiese kyuhyun con un sorriso.
<< Ci sono abituato >> Donghae sospirò rassegnato. << Eunhyuk non permette alle infermiere di portarle via. Le ama tutte >>
<< Certo che le amo. Non riesco a credere che siano stati così meravigliosi! Guarda,Sungmin. Questa è arrivata pochi minuti fa >> Tese al fratello una grossa pianta gialla.
Mentre Eunhyuk e Sungmin chiacchieravano allegramente, Kyuhyun prese una sedia e si sedette accanto al letto di Donghae. << Come ti senti? >>
<< Meglio >> replicò Donghae. << Ma temo di non essere un paziente ideale >>.
Kyuhyun rise. << Neppure io lo sarei!  >>
<< Come vanno le cose a casa? >> chiese Donghae, preoccupato
<< Sungmin ed io ce la caviamo abbastanza bene >> lo rassicurò Kyuhyun << L'albergo è ancora intatto >>
<< Sarò così contento quando uscirò di qui... >> La voce di Donghae si spezzò dolorosamente e l'uomo si appoggiò al cuscino, chiudendo gli occhi.
<< Caro? Stai bene? >> Eunhyuk lanciò uno sguardo ansioso al marito.
<< Sto bene, Eunhyuk >>
<< Stai molto meglio >> gli assicurò Sungmin avvicinandoglisi. << Fra poche settimane tornerai a casa in perfetta forma >> rise. << E, credimi, sarò più che felice di cederti il mio posto >>
Donghae sorrise e gli prese la mano. << Cosa c'è? Non ti diverte la vacanza? >>
<< Non riesco a pensare ad un posto migliore >> rise timidamente.
<< Ti sembra sincero? >> Donghae guardò scetticamente Kyuhyun
<< Dice sempre quello che pensa >> confermò Kyuhyun con una scrollata di spalle.
Sungmin guardò l'ex marito, i loro occhi s'incontrarono brevemente.
<< Kyuhyun ha ragione. Non dico le cose che non penso. E sono più che felice di poter aiutare te ed Eunhyuk. Dopotutto siamo tutta una famiglia, no? >>
<< Si, ma non so come potremo sdebitarci >> lo interruppe Eunhyuk. << Tremò al pensiero di cosa sarebbe accaduto all'albergo se non ve ne foste occupati voi due >>
<< Sarebbe andato tutto bene lo stesso >> ragionò Sungmin. << Adesso ti accompagno in bagno e vediamo se possiamo fare qualcosa per i capelli >>
<< Sono un vero disastro! >> assentì prontamente Eunhyuk.
<< Come vanno realmente le cose? >> insistette Donghae quando la porta del bagno si chiuse.
<< Ti ho detto che va tutto bene >> assicurò di nuovo Kyuhyun
<< Non parlo dell'albergo. Parlo di te e Sungmin >>
<< Oh,beh! >> Kyuhyun rise ironicamente << Che posso dirti? Non sono una delle persone preferite da Sungmin, adesso >>
<< Vi evitate ancora? >>
<< No. Va tutto bene, finche lui sta nella sua parte di stanza e io nella mia >>
Donghae guardò Kyuhyun interrogativamente.
Kyuhyun scrollò le spalle: << Ha tracciato una linea di gesso al centro della casa >>
Donghae rise: << E tu l'hai lasciato fare? >>
<< Diavolo, cossa posso fare? >>
<< Sei ancora innamorato di lui, allora perchè non lo prendi sulle ginocchia e gli fai vedere chi è il padrone? >> suggerì Donghae
<< Non servirebbe >> replicò Kyuhyun con voce aspra
<< Non ti ho sentito negare di essere ancora innamorato di lui >> proseguì Donghae
Kyuhyun si alzò dalla sedia e andò alla finestra, con le mani affondate nelle tasche dei pantaloni. Fissò la strada per alcuni minuti, raccogliendo i pensieri prima di parlare. << No, non posso dire di non essere ancora innamorato di lui >>
<< Allora perchè non aiuti la tua causa? Quale migliore opportunità della posizione in cui ti trovi? >>
<< Mi odia. Crede che il mio lavoro significhi più del nostro matrimonio >> Il voltò di Kyuhyun si oscurò.
<< Non è vero, Donghae. Io l'amavo più di qualsiasi altra cosa al mondo. Ma quando papà morì, mi sentii obbligato a finire quell'edificio. Sai quanto significasse per lui, e io ero l'unico che potesse farlo >>
<< Non credo che avrebbe voluto che lo finissi a spese del tuo matrimonio >> sottolineò Donghae.
<< Dopotutto anch'io sono cresciuto nel cantiere, ma non mi sono sentito affatto obbligato a finire quel lavoro. Ho promesso ad Eunhyuk che non avrei più rischiato così la vita. Questo è il motivo principale per cui abbiamo comprato l'albergo. Diavolo, kyuhyun, temevo un incidente quasi ogni volta che salivo lassù. Sono più felice di stare coi piedi ben piantati a terra, e se tu non fossi così ostinato ammetteresti di non essereentusiasta del pericolo che affronti tutti i giorni >>
<< Non ho detto di esserne entusiasta. Appena l'edificio sarà finito, scenderò da quell'impalcatura e non vi salirò più >>
<< E cosa succederà se non scenderai più? >> chiese Donghae solennemente. << Guarda cos'è accaduto a papà >>
Kyuhyun si volse a guardare il fratello. << Adesso parli proprio come lui! >>
<< Ha ragione, Kyuhyun. perchè non lasci quel lavoro a chi ama il rischio? Noi lo abbiamo fatto per troppo tempo. E' ora di lasciare il campo agli altri >>
<< Che differenza fa adesso? il mio matrimonio è fallito, e Sungmin non ha alcuna intenzione di riconciliarsi >>
<< Allora trovati un altro uomo. Sei un uomo nato per il matrimonio e per una relazione permanente con un uomo >> Donghae rise di nuovo. << A meno che tu non abbia cambiato idea negli ultimi mesi. Ci sono molti uomini disponibii >>
<< Si, certo, ce ne sono. E uno sta proprio all'albergo. Il rosso del cottage nove. Mi sta facendo impazzire! Se Sungmin ed io non fossimo stati sposati, l'avrei già violentato giorni fa! >>
<< Violentato? Andiamo, Kyuhyun! >>
<< Beh, forse non violentato, ma non mi piacciono gli uomini così intraprendenti >>
<< Però non avresti alcuna obiezione se il tuo ex marito fosse un poco più intraprendente, vero? >>
La mente di Kyuhyun tornò all'oltraggiosa seduzione si Sungmin della sera precedente. << No, affatto >>
<< Perchè non usi il rosso per far ingelosire Sungmin? Forse un pò di competizione gli aprirebbe gli occhi e gli farebbe capire quel che sta perdendo >> suggerì Donghae, malizioso.
<< Ci ho pensato, ma ho deciso che sarebbe stata più una punizione per me stesso! >> ammise Kyuhyun
<< Dì >> donghae si tirò a sedere sul letto, la sua mente lavorava febbrilmente. << Hai provato a sedurlo? >>
<< Ho già provato. Senza successo >> Ancora gli bruciava il ricordo della notte precedente e il rifiuto di Sungmin di soccombere al suo 'fascino'
<< perchè non ti compri un'auto nuova o qualcosa del genere e dimentichi per un pò gli uomini? >> suggerì Donghae
<< in qualche modo il pensiero di dormire con un'auto non è così allettante come quello di dormire con un bel uomo. Credo che il tuo cervello sia stato seriamente compromesso nell'incidente >> commentò Kyuhyun seccamente.
<< Sto solo cercando di aiutarti! >> rise Donghae
<< Non ce n'è bisogno. So occuparmi della mia vita senza l'aiuto della famiglia >> l'avvertì kyuhyun. << Inoltre, ho un piano >>
<< Oh? >>
La porta del bagno si aprì e Sungmin ed Eunhyuk tornarono nella stanza.
<< Non sto meglio? >> si pavoneggiò Eunhyuk davanti ai due fratelli.
<< Meglio di cosa? >> chiese Donghae innocentemente
<< meglio di dieci minuti fa >> replicò Eunhyuk indignato
<< Non riesco a ricordare come eri dieci minuti fa >> disse Donghae << E tu, Kyuhyun? >>
<< No. E non ricordo neppure quel grazioso pulcino che è con lui >> Strizzò maliziosamente l'occhio a Sungmin.
Eunhyuk scosse il capo rassegnato, si avvicinò al letto del marito e gli circondò il collo con le braccia. << Baciami, sciocco ><
Sia Kyuhyun che Sungmin distolsero lo sguardo dalla coppia. Un'espressione di dolore comparve sui loro volti, ed evitarono di guardarsi negli occhi. Una volta, non molto tempo prima, facevano anche loro lo stesso.
Kyuhyun si scharì la gola e si alzò bruscamente. << Se pensate di poter smettere per un attimo, Sungmin ed io ce ne andiamo >>
Dnghae ed Eunhyuk si separarono imbarazzati. << Ci dispiace... >>
<< Non scusati >> Sungmin si chinò ad abbracciare il fratello. << Ringrazia Dio di avere qualcuno che ti ama come Donghae >> gli sussurrò nell'orecchio.
<< Grazie di essere venuto oggi >> Eunhyuk ricambiò l'abbraccio con affetto. << E non preoccuparti, le cose andranno meglio >> Sorrise a Sungmin, incoraggiante.
Kyuhyun e Sungmin lasciarono l'ospedale poco prima di mezzogiorno. Il ritorno a casa fu silenzioso. Star davanti ad una coppia felicemente sposata era uno sforzo che nessuno dei due si sentiva di sopportare quella mattina. Lo spiacevole alterco della notte precedente li aveva messi entrambi di malumore.
<< Non hai finito di falciare l'erba davanti al cottage nove! >> gli disse Sungmin quando l'auto si fermo davanti all'albergo. << Avevi detto che lo avresti fatto >>
<< E quando avrei avuto tempo? >> ribattè Kyuhyun
<< hai avuto più tempo di me! >> borbottò Sungmin
<< Questo è da ridere >>
<< V uoi dire che non faccio la mia parte? >>
<< Accidenti, no, non voglio dire niente del genere! Ho semplicemente affermato di non aver avuto il tempo di finire di falciare! >>
Kyuhyun spense il motore e scese dall'auto.
<< Non hai motivo di essere così irritato! >> si lamentò Sungmin scendendo a sua volta.Si avviarono insieme sul portico e misero la mano sulla maniglia nello stesso momento.
<< Prima tu! >> affermò brevemente Kyuhyun
<< Non me lo sognerei neppure. Prima tu! >>
<< Testardo! >>borbottò Kyuhyun tra i denti
Sungmin lo fissò con aria di sfida. << Hai detto qualcosa? >>
<< No >> Kyuhyun oltrepassò la soglia, facendolo quasi cadere.
<< Brutto prepotente! Il giorno più felice della mia vita è stato quando il nostro divorzio è stato definitivo! >>
<< Si, bello, vero? Ricordo che mi sono divertito tutto il giorno >> rispose Kyuhyun
<< Oh, Kyuhyun.... >> una voce sensuale lo chiamo da lontano
Kyuhyun alzò gli occhi e imprecò piano. << Ecco, ci sei riuscito! Scommetto che hai sentito ogni parola che abbiamo detto >>
Sungmin si guardò alle spalle e vide Henry avvicinarsi.
<< Ehi, guarda chi sta arrivando >> sibilò Sungmincon sarcasmo. << Senza dubbiovuole che tu gli faccia compagnia! >>
<< Senza dubbio! Me lo ha fatto capire chiaramente >> commentò lui a denti stretti.
<< Se non riesci a trattare con i tuoi uomini, io non posso di certo aiutarti >> disse Min con un sorriso mielato ed entrò in casa.
<< Ehi, Henry! >> sentì Kyuhyun dire con un falso entusiasmo mentre andava in cucina. Rideva immaginando Kyuhyun che cercava di liberarsi dagli artigli del rosso. Ben gli sta, pensò con rancore mentre andava a cambiarsi d'abito. Eppure, continuò a guardare dalla finestra della camera da letto, finchè vide Henry tornare al suo cottage, solo, venti minuti dopo.
Era quasi buio quando lui e Kyuhyun tornarono ai loro angoli per cena. Lui quel pomeriggio aveva finito di falciare e aveva fatto diverse piccole riparazioni; Min aveva lavorato all'orto.
<< Toc-toc >>
Sungmin alzò gli occhi dalla scatola di fiocchi d'avena. << Cosa c'è? >>
<< Ti faccio una proposta >>
Sungmin lo guardò sospettoso. << Che genere di proposta? >>
<< Uno scambio. Due... attento, ho detto due... sandwich con burro e marmellata, in cambio di una porzione d'avena >>
Sungmin guardò con desiderio il pane e il vasetto di burro sul pavimento, accanto alla sedia di Kyuhyun
<< Solo una porzione? >>
<< Solo una >>
Sungmin guardò la poco invitante scatola di fiocchi d'avena davanti a lui.
<< D'accordo >> si arrese. Si alzò in piedi e andò alla credenza per prendere una tazza piccola.
<< Su, sii leale. Io ti do due sandwich >> pregò lui. << Almeno lascia scegliere a me il recipiente >>
<< Mi imbroglieresti >>
<< No, non lo farei >> promise l'uomo solennemente
Sungmin sospirò. << D'accordo, ma dovrai spalmare il burro e la marmellata sul pane >>
<< Promesso >> assentì lui angelico. << Posso entrare adesso e prendere la ciotola? >>
<< Credo di si >>
Cinque minuti dopo, Kyuhyun fingeva di aprire la porta ed entrava. << Buonasera, signor Lee. Bella giornata,eh? >> Gli tese i due sendwich promessi.
<< Prendi i tuoi cereali e torna nella tua parte >> disse lui, cercando di ignorarlo.
Kyuhyun andò alla dispensa e cominciò a rovistare tra i piatti per scegliere la sua scodella. Qualche minuto dopo, tirò fuori la più grossa che riuscì a trovare e gliela tese. << Ecco, questa è abbastanza grande >>
Sungmin fissò la scodella. << Sei sicuro? C'è una vecchia vasca da bagno sul retro della casa, forse contiene un pò di più >>
<< No, questa andrà bene >>
<< Se non ne potessi più di fiocchi d'avena, non te lo permetterei, ma effettivamente mi stai facendo un favore >> gli disse riempiendo il recipiente. << Ecco >> Gli mise la scodella tra le mani.
<< Sembra delizioso. Dov'è il latte? >>
<< Non si è parlato di latte >> gli ricordò Sungmin brevemente
<< Non avrò il latte? >>
<< Il 'patto' era: una porzione di fiocchi d'avena per due sendwich con burro e marmellata. Punto >>
<< Beh, accidenti...! >>
<< Non prendertela con me! Sei statu a fare l'offerta >>
Qualche ora dopo Sungmin si pentì di non avergli dato il latte. Lo sgranocchiare rumoroso di Kyuhyun riempì il cottage fino a notte fonda, innervosendolo.
I giorni passavano. Il lavoro pesante e le lunghae ore di tensione cominciavano a diventare un inferno per Sungmin. Sapeva che sarebbe stato duro vivere nella stessa casa con Kyuhyun. Quando aveva accettato quella sistemazione era certo di non provare più nulla per lui. Adesso non ne era più tanto sicuro. Come ogni giorno, era andato sulla riva del lago per osservare la sfera color arancio del sole tuffarsi dietro le montagne di Sokcho. Mentre fissava le acque tranquille, la terribile realtà che temeva cominciò a farsi strada in lui. Era ancora innamorato di Cho Kyuhyun.
Era una costatazione spaventosa. Aveva cercato in ogni modo di escluderlo dal suo cuore e dalla sua vita, e per un pò era stato orgoglioso di esserci riuscito.
La sua vita era tranquilla, adesso. Aveva una carriera promettente, un bell'appartamento, una bella macchina, tanti amici... Quando andava a dormire la notte, lo faceva con la certezza che l'indomani la sua vita sarebbe stata quasi la stessa del giorno precedente. Non doveva preoccuparsi che l'uomo con cui aveva dormito, con cui aveva fatto l'amore, l'uomo che era divenuto il centro del suo mondo, non sarebbe più stato tra le sue braccia la notte successiva. Adesso, sapeva che non ci sarebbe stato. Allora perchè, dopo tutto quel tempo, il core gli batteva e le ginocchia gli tremavano quando il suo ex marito entrava nella stanza e gli sorrideva? Sarebbe rimasto seduto per ore a fissare la superficie del lago, chiedendosi se odiava più se stesso o Kyuhyun, per essere stato la causa del riaccendersi di quei vecchi sentimenti che lui aveva tentato accuratamente di seppellire mesi prima.
Il suono delle risate dei bambini attirò la sua attenzione, quella sera, mentre era seduto a gettare sassolini nell'acqua. Kyuhyun stava giocando con Hajun e Sumin, i gemelli di sei anni che avevano provato una simpatia istantanea per lui e passavano gran parte delle serate a giocare con il loro nuovo amico 'adulto'.
Stranamente Kyuhyun aveva partecipato volentieri alla cena all'aperto di Shindong e houmi; lì avevano conosciuto Soul e Hanbyeol, genitori dei gemelli, ed erano diventati buoni amici.
Sungmin sorrise tra sè, quando udì un'altra risata di Sumin. Lo sorprendeva il modo che aveva Kyuhyun di trattare con i bambini. Non avevano pensato ai figli durante il loro breve matrimonio. Sungmin sapeva che lui non era ancora pronto a diventare padre, allora. Ma adesso, lo osservava divertirsi a giocare con i gemelli tra le sedie sparse sul prato.
Doveva ammettere che meritava un pò di riposo, quella sera. Aveva passato tutto il giorno cercando di evitare Henry Lau. Da quando aveva sentito il loro violento dibattito sul divorzio, qualche giorno prima, l'uomo si era prefissato lo scopo di catturare l'affascinante Cho Kyuhyun.
se non avesse capito che a Kyuhyun, ovviamente, non piaceva quel uomo, Sungmin l'avrebbe strangolato volentieri!
Alzò gli occhi quando vide Sumin correre giù dalla collina e chiamarlo. Tese le braccia e l'afferrò ridendo. << Eccoti qua! >>
<< Ciao, Sungmin! >>
<< Ciao, Sumin, come stai? >>
<< Bene. Hajun è stato cattivo come sempre >> aggiunse il bimbo con un sospiro rassegnato.
<< Sul serio? Cosa ti ha fatto oggi? >>
<< Beh... >> gli occhi castani del bimbo si fecero penosi. << Ha dipinto la sua tartaruga con lo smalto di mamma, stamattina >>
<< Oh, che cattivo! >>
<< E mi ha tagliato i capelli, perchè a lui non piacciono lunghi! >> aggiunse indignato
<< Non gli piacciono lunghi? >> Sungmin si morse le labbra per non ridere.
<< No. Li voleva corti. E adesso non posso più farmi i codini >>
Sungmin l'abbracciò forte. << Beh, non ci vorrà molto a farli ricrescere >>
<< E' quello che ha detto anche la mamma >>
Sungmin rise e l'abbracciò di nuovo << La mamma ha ragione >>
Si volsero entrambi quando Kyuhyun richiamò la loro attenzione con un fischio e fece segno di raggiungere lui e Hajun.
Sungmin e Sumin risalirono l'argine tenendosi per mano e chiacchierando insieme. Quando arrivarono al grosso albero soto il quale sedevano Kyuhyun e Hajun, Sungmin si allontanò un attimo pre andare a prendere dei bicchieri di limonata fredda e dei pasticcini, che aveva comprato nel pomeriggio.
<< Sono molto buoni, vero, Kyuhyun? >> si complimentò Hajun riempiendosi la bocca di pasticcini.
<< Certo >> assentì Kyuhyun, cercando di evitare lo spruzzo di briciole che uscì dalla bocca del bambino.
Sungmin guardò Kyuhyun e rise, tendendo un tovagliolo ad Hajun. << Non si parla con la bocca piena >> l'ammonì dolcemente.
<< Hajun! Mamma te l'ha detto tante volte! >> lo rimproverò la sorella.
Hajun allungò la mano per dare un pizzico alla sorella, urtando così il bicchiere di limonata di Kyuhyun, posato sulla sedia.
L'uomo balzò in piedi, mentre il liquido si disperdeva sui suoi pantaloni.
<< Oh! hai rovesciato la tua limonata, Kyuihyun? >> chiese innocentemente il bambino.
<< Così sembra >> Kyuhyun cercò di tamponare i pantaloni bagnati, ignorando lo sguardo divertito di Sungmin.
Hajun girò intorno alla sedia e prese il suo bicchiere. Lo tese a Kyuhyun. >> Ecco. Puoi prenderne un pò dal mio >>
<< Ehi, grazie, amico, ma credo di averne avuto abbastanza >> rifiutò gentilmente lui, vedendo le briciole dei biscotti galleggiare nel liquido giallo. << Credo che andrò a cambiarmi i pantaloni, adessi >> disse poi al gruppetto. Stava per fare un passo, quando si ritrovò improvvisamente davanti Hajun.
Kyuhyun cercò di evitarlo. Vacillò, tentando di afferrarsi a qualcosa, poi cadde rotolando giù per la collina fino all'argine del lago. Quando alla fine raggiunse il fondo, si alzò a sedere, guardandosi intorno stordito.
Era accaduto tutto così in fretta che Sungmin non era riuscito ad aiutarlo. Tre volti stupiti lo fissavano dalla cima della collina, con un'espressione buffa.
<< Sei caduto, Kyuhyun? >> chiese Hajun preoccupato, senza rendersi minimamente conto di esserne il responsabile.
Sungmin si morse le labbra per non ridere. Sapeva che non era divertente; kyuhyun poteva essersi ferito seriamente, ma le risa minacciavano di soffocarlo. La risata di Sumin ruppe il silenzio. << Kyuhyun, come sei buffo! >> strillò pensando che fosse un altro gioco.
<< Si, è veramente un clown! >> Sungmin scoppiò a ridere. << Ehi, Bozo! Ti sei fatto male? >> chiese con sollecitudine
<< No! >> replicò Kyuhyun divertito. << Non mi sono fatto niente >>
<< Te lo avevo detto che ti saresti rotto l'osso del collo uno di questi giorni >> gridò Min allegramente.
<< E io te l'avevo detto che ti preoccupi troppo! >> ribattè lui rialzandosi e risalendo la collina. Quando lo raggiunse, lo baciò sulla punta del naso. << Ti preoccupi sempre troppo! >> lo rimproverò di nuovo. I loro occhi s'incontrarono per una frazione di secondo comunicando un silenzioso messaggio.
<< Lo so >> replicò piano lui. << Non sono mai stato bravo in queste cose >>
<< Beh >> Gli occhi castani dell'uomo si fecero seri.
<< Dovremo fare in modo di cambiare,no? >>
<< Se mi aiuterai >> Gli occhi di Sungmin lo fissarono con intensità.
Un sorriso illuminò il volto di Kyuhyun << Ti aiuterò >> promise.
Gli tese la mano e lui l'accettò di buon grado. << Mi vado a togliere questi vestiti bagnati, poi accompagnamo i gemelli >> gli disse allegramente.
S'incamminarono tutti e quattri verso casa, tenendosi per mano.

 

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Qualsiasi armonia si fosse creata la sera prtecedente, la mattina dopo era scomparsa. Dopo essersi girato e rigirato nel letto per tutta la notte, Sungmin era giunto ad una conclusione: forse Kyuhyun parlava e si comportava  come se volesse una riconciliazione, ma rimaneva il fatto che, quando Donghae ed Eunhyuk fossero stati dimessi dall'ospedale, sarebbe ritornato a Seoul per finire quel lavoro che li aveva divisi. E lui avrebbe ripreso la sua attività,lasciando incolmato il divario che li divideva.
<< Toc-toc >>
<< Entra!>>
Kyuhyun aprì la porta immaginaria ed entrò. Senza parlare, andò alla dispensa, prese una tazzina da caffè e la riempì.
<< Voglio fare una colazione decente, stamattina. Cosa c'è? >> borbottò.
<< Uova e pancetta, ma non aspettarti che sia io a preparartele >>
<< Te l'ho forse chiesto? >>
<< No. Ho semplicemente precisato il fatto >>
<< Bene, se non le cucinerai tu, allora le farò da me >>commentò lui.
Sungmin gli indicò i fornelli. << Sei mio ospite >>
Kyuhyun gli rivolse un'occhiata irritata, poi si alzò bruscamente.
Sungmin rimase seduto a bere il suo caffè, osservandolo, con la coda dell'occhio, tirar giù una grossa scodella e rovesciarvi dentro farina, sale, burro e latte. Poco dopo, una certa quantita di biscotti dall'aspetto invitante erano pronti per essere infornati.
<< Sono biscotti? >> chiese Sungmin con l'acquolina in bocca.
<< Si. Ma scordateli. Non ne avrai neppure uno >> affermò bruscamente.
<< Chi ha detto che ne volevo? >> ribattè lui con indifferenza.
<< Nessuno. Ho semplicemente precisato il fatto >> sottolineò Kyuhyun
Tirò fuori burro, miele, marmellata e uova dal frigorifero. Mise tutto sul tavolo, davanti a Sungmin, tenendo di proposito il cibo ben fuori dalla sua portata.
Sungmin cercò, senza successo, di non dentire l'odore di caffè e della pancetta che friggeva nella padella.
Prese un toast e si versò un'altra tazzina di caffè. Non gli avrebbe chiesto di assaggiare uno solo di quei biscotti per tutto l'oro del mondo! E poi, era sicuro che sarebbero stati duri e piatti; non era capace neppure di far bollire l'acqua, figuriamoci preparare dei biscotti!
Deglutì e imburrò il suo toast, dandogli il primo morso proprio quando l'uomo tirava fuori i biscotti dal forno e li metteva sul tavolo, accanto alla sua tazzina. Sungmin fissò i biscotti fumanti: erano i più invitanti che avesse mai visto!
<< Quando hai imparato a fare i biscotti? >> gli chiese alla fine incuriosito.
Kyuhyun rovesciò sul piatto le uva e la pancetta. << Oggi è la prima volta che ho provato >> ammise prendendo il burro. << Ho guardato sul libro di ricette ieri sera, e mi sono sembrati facili >> Ruppe un biscotto e lo spalmò di burro. << Sono un genio! >> annunciò orgogliosamente, dando il primo morso.
Sungmin l'osservò, in silenzio, divorare l'enorme piatto di uova e pancetta con l'intera sfornata dei biscotti, senza offrirgliene uno!
Mentre si versava la terza tazzina di caffè, l'uomo ricordò finalmente le buone maniere e lo guardò << È buono il tuo toast? >>
<< Semplicemente delizioso >>
Kyuhyun allungò la man cerso il pane. << Uhm... vedo che sei passato dal pane bianco a quello integrale >> commentò posando il pacco sul tavolo e continuando a sorseggiare il caffè, divertito.
Sungmin si sentì il viso in fiamme. Integrale! Poteva immaginare quel che stava pensando, adesso!
Fortunatamente Kyuhyun lasciò cadere l'argomento.
<< Facciamo una cena all'aperto, stasera? > propose qualche minuto dopo.
<< Non c'è bisogno che ti preoccupi dei miei pasti >> precisò Sungmin con voce tagliente
<< Non sono affatto preoccupato per i toui pasti >> replicò lui con indifferenza, << pensavoche avremmo potuto invitare qualcuno a farci compagnia >>
Sungmin lo guardò sospettoso. << Suppongo che vuoi che inviti Kim Yesung >>
<< Buona idea! Sono contento che tu ci abbia pensato. Yesung salterà dalla gioia all'idea di trascorrere la serata con te >> commentò Kyuhyun con entusiasmo.
<< D'accordo, lo farò, ma insisto perchè tu inviti Henry >> asserì Sungmin
Kyuhyun si schiarì la voce e si agitò nervosamente sulla sedia. << Uh...Avevo intenzione di parlarti di lui>>
<< Di lui? Ti sta sempre dientro, no? >>
<< Puoi ben dirlo >> assentì Kyuhyun tristemente.
<< Povero bambino >> commentò Sungmin sarcastico.
<< Deve essere brutto sopportare un uomo brutto e cattivo che ti gironzola intorno tutto il giorno >>
<< Certo che lo è! >> rfeplicò Kyuhyun in tono di difesa.
<< Adesso non vorrai dirmi che non lo trovi attraente? >>
<< No, è attraente >> ammise lui. << Solo che mi piace cacciare, non essere cacciato >>
<< Naturalmente >>
<< Così >> proseguì lui ignorando il tono irritato di Sungmin, << pensavo che avremmo potuto fare una cena all'aperto e tu avresti potuto aiutarmi con lui, come io ho ho fatto con Yesung >>
Sungmin lo fissò << Cos'hai afatto per me che io dovrei ricambiare? >>
<< Cos'ho fatto? >> chiese lui incredulo. << Te lo dirò io quello che ho fatto! Non ho mai mancato di far notare a Yesung che meraviglioso maritino saresti! Oh, ammetto  che la mia coscienza si è ribellata in qualche occasione e sono stato costretto a sottolineare qualcuno dei tuoi difetti minori >> Fece una pausa e controllò che lui lo stesse ascoltando. << Ma ho parlato solo di piccoli difetti e devo dire che lui l'ha presa molto bene. Dopotutto non volevo farti sembrare un santo! >>
Sungmin ribolliva. << Potrei romperti il collo, Cho Kyuhyun! >>
<< Certo, uno dei primi difetti che avrei dovuto sottolineare è il tuo brutto caratterino >>
Non avrebbe potuto giurare che lo stesse prendendo in giro, ma in quel momento non gli importava.
<< Adesso, Sungmin, quel che dovresti fare stasera è parlare di qualcuno dei miei piccoli difetti, se riesci a trovarli, a Henry. Ma non preoccuparti, ti aiuterò io. Sicuramente in due riusciremo a trovarne qualcuno>>
<< Ma naturalmente! >> commentò Sungmin Ironico.
<< Bene. È tutto quello che devi fare >> disse lui in tono ragionevole. << Menti se devi, ma liberami di questo peso! >>
<< Sei completamente pazzo! Non sarò certo io a liberarti di quell'uomo! Pensaci da solo! >>
<< Oh, andiamo, tesoro! >> pregò con aria innocente
<< Io ti aiuterò con Yesung >>
Sembrava sincero, ma Sungmin sapeva che stava cercando di fargli dire che non poteva sopportare Yesung. Kyuhyun era sempre stato un tipo geloso e non credeva fosse cambiato molto, a meno che non gli importasse più niente di lui! Quel pensiero non solo lo irritava, ma lo feriva profondamente.
<< Oh, lo faresti sul serio, caro? Se potessi conquistare un uomo come Yesung, sarei l'uomo più felice della terra! >>
Kyuhyun lo fissò disgustato. << Sul serio? >>
<< Si >>
<< Allora lo inviterai? >> chiese scettico.
<< Credo sia un'idea meravigliosa. Telefonerò a Yesung in ospedale, adesso >>. Sungmin si avvicinò al telefono. << Perchè non corri a chiedere al signor Henry se è disponibile per stasera? >>
<< Ah! Quell'uomo è sempre disponibile! >> Kyuhyun si alzò e affondò le mani in tasca. << D'accordo, ma promettimi che mi aiuterai, Sungmin. Non voglio più dovermi occupare di quell'uomo >>
<< Puoi contare su di me, tesoro! >> gli disse in tono confidenziale mentre faceva il numero. << Ma visto che sei tu il più bravo in cucina,ti incaricherai della cena! >>
Kyuhyun rimase un attimo sconcertato , poi si riprese in fretta: << D'accordo, ci penserò io >>
Sungmin scosse il capo disgustasto, mentre sentiva il telefono squillare all'altro capo del filo.Un'infornata di biscotti decenti e già pensava di essere un cuoco provetto!
<< Certo che posso farlo >> ripetè Kyuhyun cercando di autoconvincersi. << Ho visto una ricetta per il fagiano sul libro di cucina, ieri sera >>

<< Fagiano! Sul serio, Kyuhyun! Sarebbe meglio che preparassi degu humburger >> lo schernì Sungmin
<< Vedremo >> replicò Kyuhyun con aria assente mentre usciva dalla stanza scribacchiando la lista della spesa dietro un tovagliolo di carta.

Sungmin era ancora furioso con Kyuhyun mentre si vestiva, quella sera. Yesung era saltato veramente dalla gioia all'idea di cenare con lui. Yesung era un tipo affascinante, solo non era il suo tipo. E il pensiero di passare tutta la serata a vedere Henry civettare con Kyuhyun lo faceva star male. Se Kyuhyun non l'avesse fatto infuriare così, non avrebbe mai accettato quella proposta così ridicola, ma in quel momento avrebbe accettato qualsiasi cosa pur di mostrargli quanto poco gli importasse di lui. E invece gli importava, accidenti!
Quando si fu completamente vestito, andò in cucina, dove Kyuhyun era preso dai preparativi per la cena.
<< Ciao, ti serve aiuto? >> si offrì esitante
Kyuhyun lanciò uno sguardo alla ricetta e si accigliò.
<< Ti dispiace preparare la tavola? Non ne ho avuto il tempo >>
<< Cert che no >> assentì lui. << Mangiamo qui  o fuori? >>
<< Fuori >>
<< È una buona idea >> Andò verso la credenza dove Eunhyuk teneva i piatti migliori.
<< Usiamo i piatti di carta >> disse Kyuhyun
<< Piatti di carta? Per il fagiano? >> Si volse e lo guardò incredulo.
Kyuhyun scrollò le spalle. << Non ho trovato il fagiano. Mangeremo humburger >>
<< Peccato. Non vedevo l'ora di sperimentare la tua abilità di cuoco >>
<< La sperimenterai >> promise lui. << Questi humburger sono diversi dal solito >> Prese una porzione di carne macinata e la fissò per un attimo. << Come diavolo swi fa ad appiattirli? >>
Sungmin si lavò le mani, poi prese un pò di carne, la mise sopra un foglio di carta cerata e la schiacciò con il palmo della mano.
<< Così >> gli disse con aria di sufficienza.
<< È l'humburger dall'aspetto più disgustoso che abbia mai visto >>
<< Hai detto che volevi un humbure, non un'opera d'arte >> gli ricordò Sungmin
<< Beh, non puoi farli un pò più accuratamente? >>
<< Posso, se voglio >> replicò lui con orgoglio.
<< Allora fallo, Occhi Luminosi! Abbiam ospiti >>
<< Oh, d'accordo >> Sungmin prese la carne e cominciò a darle una forma più rotonda. << Ecco! È di tuo gradimento? >>
Kyuhyun studiò pensosamente l'humburger: << Fallo un poco più spesso >>
Sungmin lo fissò. < > S'interruppe quando le labbra dell'uomo catturarono le sue.
Per un attimo rimase sorpreso da quel gesto inatteso, ma non per molto. L'humburger, che ancora teneva tra le mani, cadde sul tavolo, mentre gli circondava il collo con le braccia e si stringeva a lui. Le labbra dell'uomo si muovevano persuasivamente sulle sue, le loro lingue s'incontrarono sensualmente. L'odore di sapone e di dopobarba gli assalì i sensi, mentre lasciava che il bacio si approfondisse. Sentì una mano corrergli dietro la schiena e attirarlo più stretto.
Fu scosso da un'ondata di passione quando lui lo strinse contro la prova del suo desiderio crescente.
Il bacio fu lungo e appassionato e presto si trasformò in qualcosa di più profondo.
Quando la mano di kyuhyun si spostò sul suo petto, Sungmin ritornò in sè.
<< Basta! >> sussurrò con voce tremante allontanandosi un poco dal calore del corpo, troppo confortevole, di lui.
<< Non voglio fermarmi >> replicò Kyuhyun con voce roca.
<< I nostri amici saranno qui tra poco >> protestò lui debolmente mentre la bocca di Kyuhyun tornava a reclamare la sua.
<< Al diavolo i nostri amici! Chiudiamo la porta a chiave e andiamo a letto >> mormorò in tono basso e sensuale. << Voglio fare l'amore con te >>
<< Kyuhyun... >> Ogni fibra del suo essere vibrava di desiderio adesso, le mani di Kyuhyun erano scivolate sul davanti dell'abito e le dita erano a stretto contatto con il suo petto.
<< Non respingermi, tesoro, è tanto tempo che non stiamo più insieme.... >> Nascose il volto traa i capelli di Sungmin e la stretta del suo abbraccio aumentò dolorosamente.
Sungmin sapeva che era una pazzia, ma in quel momento la sua mentre era come un limbo. Era passato tanto tempo da quando avevano fatto l'amore.
Desiderava sentirlo accanto a sè, sperimentare ancra una volta il suo modo appassionato di far l'amore, sentirgli sussurrare parole dolci e tenere, solo per una notte.
Kyuhyun gli sollevò il volto e gli occhi di lui gli dissero quel che voleva sapere. << Vieni qui, angelo >> mormorò sollevandolo tra le braccia. Le loro labbra s'incontrarono ancora avidamente, mentre lui lo portava in camera da letto.
Il suono del campanello penetrò appena i loro sensi travolti dalla pasione, quando Kyuhyun lo mise sul letto e si distese sopra di lui. I baci erano caldi e urgenti e il campanello suonava con impazienza.
<< Kyuhyun....la porta >> mormorò Sungmin.
<< Fà finta di niente >> disse lui con voce roca, affondando il volto nel suo petto
<< Non possiamo far finta di niente >> ragionò Sungmin, mentre il suono del campanello rompeva di nuovo il silenzio. << Sanno che siamo qui! >>
Kyuhyun tentò di far crollare le sue difese, mormorando sottovoce: << Sungmin...tesoro, ho bisgno di te >> La sua bocca si unì di nuovo a quella di lui.
<< Se ci fermiamo adesso, so che riprenderanno i nostri atteggiamenti distaccati... >>
Sungmin lo spinse da una parte e si alzò lentamente a sedere, aggiustandosi il vestito con dita tremanti.
<< Forse è meglio, Kyuhyun. Non so cosa mi è preso... >>
<< Ma io so cosa è preso a me, dannazione! Ho bisogno di te, Sungmin! >>
<< Tu non hai bisogno di me, Kyuhyun, tu hai bisogno di un uomo >> l'accusò lui con le lacrime agli occhi.
<< Dobbiamo aprire la porta! >> continuò scivolando giù dal letto.
< > concesse irritato, << ma non dirmi che non lo volevi anche tu! >>
<< Non sto dicendo niente, tranne che devi aprire quella porta e far entrare i nostri ospiti! >> affermò lui irritato. << Sono sicuro  che il tuo 'amico' sarà più che felice di soddisfare i tuoi bisogni! >>
Il volto di Kyuhyun si fece scuro e indignato. << È l'idea migliore che tu abbia avuto in tutta la giornata! Anch'io sono sicuro che sarà più che felice! >> Si volse e uscì dalla camera da letto.
Sungmin si sedette sul letto e lasciò che le lacrime gli scendessero liberamente lungo le guance. Ora l'aveva spinto volutamente tra le braccia di quell'uomo!
Gli ci vollero diversi minuti per riguadagnare il controllo delle proprie emozioni e rsggiungere Kyuhyun e i loro ospiti nell'altra stanza.
 Yesung si alzò in piedi quando Sungmin entrò e un ampio sorriso gli curvò le labbra:  << Eccoti! >> lo salutò allegramente
<< Ciao, Yesung >> Gli occhi di Sungmin si poggiarono sul rosso appoggiata alla sedia dov'era seduto Kyuhyun, e il suo stomaco si contrasse. << Salve, Henry! >>
Henry restituì il saluto con un cenno del capo. Da quando aveva saputo che i Cho era divorziati, era scomparsa qualsiasipretesa di amicizia tra i due uomini.
Kyuhyun guardò Sungmin, poi si alzò e andò al piccolo bar. << Qualcuno vuole della sangria? >>
<< Buona idea >> . Henry seguì Kyuhyun al bar e accettò il bicchiere che lui gli tendeva.
Yesung scortò Sungmin al piccolo bar. << È molto buono >> assentì, tendendo a Sungmin il suo drink. << Come va l'albergo? >>
<< Bene >> rispose lui con un sorriso sicero.
Kyuhyun e Sungmin erano riusciti finalmente ad avere tutto sotto controllo, e la direzione dell'albergo procedeva per il meglio.
<< Mi sono fermato da Donghae ed Eunhyuk oggi pomeriggio. Migliorano di giorno in giorno. Tra un paio di settimane dovrebbero tornare a casa >> osservò allegramente Yesung. << Certo, non potranno far molto per un pò, ma credo che Donghae impazzisca in quell'ospedale >>
<< Si >> Sungmin scoppiò a ridere. << Non è un malato modello. Saranno felici entrambi di tornare a casa >>
<< Vado a mettere gli humburger sul grill >> annunciò Kyuhyun prendendo il suo drink e dirigendosi in cucina.
<< Sarò felice di aiutarti >> si affrettò ad offrirsi Henry.
<< Grazie, Henry, ma perchè non rimani qui con Sungmin? Può aiutarmi Yesung >> Kyuhyun lanciò a Sungmin uno sguardo significativo. << Non credi sarebbe meglio, Sungmin? >>
<< Uh...oh...s', sarebbe meglio >> Sungmin evitò lo sguardo penetrante di Kyuhyun
<< Bene. Andiamo, Yesung, mi farai compagnia mentre preparo la carne. Il grill è vicino alla piscina >>
<< Andiamo con loro >> suggerì Henry a Sungmin, mentre i due uomini si allontanavano.
<< Oh...no...non credo che ci vogliano >> commentò Sungmin, cercando di pensare al modo per introdurre l'argomento del suo ex marito senza sembrare ovvio.
Sarebbe stato un difficile argomento di conversazione. Si era scervellato tutto il pomeriggio a trovare qualche difetto di Kyuhyun. Ma, oltre al fatto che si rifiutava ostinatamente di lasciare il suo lavoro, non trovava altro che gli dispiacesse di lui. Era stato affettuoso e premuroso in ogni occasione, e quasi sempre di buon umore.... lo mandava in collera il fatto di non trovargli neppure un difetto!
<< Ti piace Kyuhyun, vero? >> cominciò senza mezzi termini
Henry si volse a guardarlo sorpreso. << Io...beh...sì, è un bell'uomo >>
<< Oh, sì >> assrentì Sungmin. << È proprio un bell'uomo >>
<< Senti, Sungmin. Mi sento piuttosto a disagio sapendo che tu sei il suo ex marito, ma mi ha chiesto lui di venire a cena, stasera >> disse in difensiva.
<< Oh, non sentirti a disagio. Il nostro matrimonio è finito >>. Sungmin s'impose di rimanere calma. << È libero di uscire con chi vuole >>
<< Beh, spero che non ti dispiaccia, ma sono contento che abbia scelto me >> confidò Henry in tono amichevole. << È prorpio l'uomo più affascinate che io abbia mai visto. Quei capelli neri, quegli occhi scuri... >>Henry guardò Sungmin a disagio. << beh, sai cosa voglio dire... >>
<< Si, so cosa vuoi dire. Ma è tutta apparenza >>
Henry incontrò lo sguardo di Sungmin. << Apparenza? >>
<< Si, apparenza >> insistette Sungmin
Henry sorrise tollerante. << È naturale  che tu dica una cosa del genere. Sei il suo ex marito >>
<< No, non sono solo io a dirlo >> ragionò Sungmin serio. << Non ci si può fidare di lui >>
<< Vuoi dire che ti tradiva? >> Gli occhi di Henry brillavano sospettosi
<< Sempre >>
affermò solennemente Sungmin con un lungo sospiro. << Ho imparato a sopportarlo, ma mi dispiaceva sempre per tutti quei...bambini che si lasciava dietro >> Sungmin scosse tristemente il capo.
Se Kyuhyun voleva che andasse sul pesante era esattamente quello che avrebbe fatto!
<< Bambini? Non mi ha detto di avere bambini >> riflettè Henry. << Quanti ne ha? >>
<< Sette, l'ultima volta che li ho contati. Ma è stato mesi fa... >>
<< Sette! >> Henry era stupefatto
<< Od otto >> insistette Sungmin.
Henry rimane in silenzio per un attimo, poi le sue labbra si curvarono in un sorriso malizioso. << Questo Kyuhyun dev'essere un vero uomo >>
<< Oh...si...si...beh, fino a...quell'incidente >>
<< Incidente? >>
<< Si...Un incidente di lavoro. È caduto da un edificio di dieci piani >>
<< Ed è sopravvisuto? >>
<< Gli ha lasciato molte cicatrici....mentalmente >> improvvisò Sungmin. << Dopo la caduta, non è stato più capace di....beh, sai quanto può essere traumatico nella vita di una persona. Il dottore dice che un giorno probabilmente riavrà una normale vita sessuale...capisci cosa voglio dire? >>
<< È questo che ha rovinato il vostro matrimonio? La caduta? >> chiese Henry con simpatia
<< Puoi ben dirlo >> Sungmin sospirò. << Nessuno dei due riusciva a dimenticarlo >>. Almeno quella non era una bugia!
<< Pover'uomo! personalmente credo che abbia bisogno di qualcuno che risvegli la sua virilità... >> guardò Sungmin << Credo che abbia bisogno solo di tempo e tornerà ad essere l'uomo forte e virile che era un tempo >>
<< Oh, no! ha seguito anche una terapia, Henry... >>
Sungmin cominciava a sentirsi inquieto. Tutte quelle menzogne erano solo servite a rendere Kyuhyun più desiderabile agli occhi di Henry. << È un caso senza speranza! >> sottolineò con enfasi
<< Sciocchezze. Nessun uomo così affascinante è un caso senza speranza! Se vuoi saperlo, credo abbia bisogno di un uomo che si occupi di lui... >>
<< Nessuno te lo ha chiesto! >>
<< Male, caro. Ho tutte le intezioni di aiutare quel pover'uomo! >> Henry si mise le mani sui fianchi e guardò Sungmin con sfida
<< Signori, gli humburger saranno pronti tra cinque minuti! >> annunciò Kyuhyun entrando nella stanza e interrompendo quell'irato scambio di battute.
Henry gli si avvicinò e lo prese per il braccio sorridendogli dolcemente. << Mi sembra una buona idea. Sono affamato >>
La collera di Sungmin minacciava di esplodere, si girò e raggiunse la cucina, sperando di riguadagnare il controllo prima di commettere un omicidio!
Poco dopo Kyuhyun lo raggiunse. << Henry è fuori. Cosa diavolo è successo? Pensavo che me lo togliesi dai piedi! >>
<< Ho provato! >>
<< Non me la dai a bere, Sungmin! Cos'è andato storto? Mi sta appiccicato come prima! >>
<< Non ho potuto impediglielo. Ho provato! >> disse con le lacrime agli occhi. << È deciso a farti tornare un vero uomo >> singhiozzò.
<< Cosa? >>
<< Vuole farti tornare un vero uomo >> ripetè, mentre le lacrime gli rigavano le guance << e non dubito che ci riesca >>
Uscì correndo dalla cucina, lasciando Kyuhyun a bocca aperta. Raggiunse la camera da letto, sbattèla porta e si gettò sul letto. Henry avrebbe avuto Kyuhyun, e lui non si sarebbe opposto. Aveva bisogno di un uomo, aveva detto, e Sungmin glielo aveva offerto su un piatto d'argento!

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