Hawaiian cocktail

di cormorant
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Daiquiri Menta ***
Capitolo 2: *** finalmente si parte ***
Capitolo 3: *** una sbronza epocale ***



Capitolo 1
*** Daiquiri Menta ***


HAWAIIAN  COCKTAIL

“Carotina! Ti prego, fermati se continui così rischio l’autocombustione!” disse Nick alla sua partner ansimando. Lei rise e, senza smettere di correre, disse alla volpe più indietro:” dai Nick! questi sono soltanto i primi quattro chilometri!”.

A Zootropolis era una bollente giornata di giugno e fontane e parchi pubblici erano assaliti da mammiferi in cerca di un po’ di fresco, una ben conosciuta coniglietta contrariamente al pensiero comune aveva deciso di fare un bell’allenamento fuori dall’ orario di lavoro e in tutto ciò aveva anche deciso di trascinarsi dietro il suo partner nella speranza di fargli fare del moto una volta tanto.

Completati i sette chilometri di corsa preventivati per quel giorno Judy si sedette su una panchina tutta sudata e ansimante per riprendere fiato in seguito controllò sul suo smartphone i dati del suo Fitbit sorridendo al fatto che aveva completato tutti gli obiettivi previsti per quel giorno. Due minuti dopo arrivò anche Nick camminando era tutto grondante di sudore e con la lingua di fuori, arrivato alla panchina si stravaccò vicino alla sua partner e sentenziò:” Carotina io… io ti odio!” lei rise con quella risata cristallina che gli era sempre piaciuta fin dal primo momento in cui l’aveva conosciuta. Fingendosi poi offeso le disse:” subdola mangia-carote ingannatrice, giuro che non cederò mai più ai tuoi supplicanti occhioni viola” queste parole fecero scaturire un’altra risata della coniglietta e ben presto anche lui si ritrovò a ridere assieme alla sua partner.

Rimasero così per cinque minuti buoni poi, dopo essersi guardato attorno un attimo, Nick propose sempre con il suo solito sarcasmo:” milady? Mi permetterebbe di offrirle un drink per rinfrescarci da questa arsura?” lei lo squadrò un secondo poi replicò:” certamente messere” poi Nick le offrì il braccio e si avviarono andando a braccetto verso il bar più vicino.

Appena varcata la porta tutti gli avventori si girarono a guardare la strana coppia che entrava (provocando nei due non poco imbarazzo) poi il barman, un alce, li rimproverò:” ehi, che avete da guardare? Forza ritornate ai vostri bicchieri oppure vi caccio via a calci in culo!” Nick ridacchiò e gli disse:” cortese come sempre Moose!” “ciao volpe! Era un po’che non ti facevi vedere in giro” replicò l’alce, al che Nick rispose:” beh sai com’è col nuovo lavoro non è che ho poi molto tempo per venire a trovare relitti come te”. Mentre ascoltava questa conversazione Judy si guardò attorno: il bar a cui l’aveva portata Nick non era uno di quei posti super chic che si potevano trovare in centro città sembrava invece un posto uscito direttamente dagli anni’ 50, il pavimento era ricoperto di piastrelle quadrate di gres e i muri erano di color menta nella parte alta e in quella bassa di un bel rosso fuoco separate da due file di piastrelle più piccole disposte a scacchiera, vi erano poi diversi tavolini dal piano di legno e con le gambe cromate e le sedie non erano molto differenti solo che al posto del legno vi era un cuscino in vinile color menta. Mentre si guardava attorno il barman disse alla volpe:” piuttosto…Nick, ma chi è questa bella signorina? È forse la tua ragazza?” e indicò Judy: “no, no è solo una collega” rispose Nick, poi l’alce si sporse da dietro al bancone:” piacere, io sono Edwin” Moose” Anderson” e le offrì la mano, lei gliela strinse:” molto piacere, Judy Hopps”.

Finiti i convenevoli Moose chiese alla coppia:” cosa volete ordinare?” prima che Judy potesse dire una qualsiasi cosa Nick disse al barman:” due Daiquiri Menta e un cornetto all’amarena” appena finito di parlare l’alce disse:” ok li preparo all’istante!” e sparì dietro al bancone. Judy guardò Nick in cagnesco e gli mormorò:” Nick! Ma che fai dovevo ordinare anche io!” lui scosse la testa con sufficienza e le disse:” rilassati carotina, è proprio per questo che ho ordinato due Daiquiri e poi non puoi dire di aver vissuto senza aver prima provato il Daiquiri Menta che fanno qui” lei era ancora un po’perplessa “e quel gelato?” chiese al partner “ah no, quello è solo per me”. Pochi secondi dopo arrivarono i cocktail. Judy dapprima osservò il bicchiere con un po’di diffidenza poi se lo portò alle labbra e poté chiaramente sentire l’odore della menta che, mescolata al rum aveva un profumo rinfrescante e perfetto e il gusto non era da meno: il cocktail era freschissimo, oltre al gusto della menta si poteva distinguere quel retrogusto dolce e di vaniglia tipico di un buon rum bianco. Finito circa metà cocktail lei guardò la volpe con l’espressione di chi aveva trovato l’illuminazione, lui la guardò invece col suo solito sorriso sornione e le disse:” vedi carotina, io non mi sbaglio mai su queste cose” Nick aveva appena finito il suo cocktail e quini passò al cornetto, lo osservò un attimo con l’aria di decidere da che parte attaccarlo poi strappò via la linguetta di carta gettò via il cerchio di cartone soprastante e addentò il gelato. Judy per pura curiosità raccolse la carta: sopra c’era stampata l’immagine di un qualche resort alle Hawaii e sotto vi era la scritta ” gioca il codice qui sotto e vinci un fantastico viaggio alle Hawaii per due persone!” lei decise di mettersela in borsa pensando “non si sa mai!”.

Rimasero al bar per tutto il pomeriggio a discutere di lavoro e soprattutto su cosa avrebbero fatto durante le loro ferie poi, verso le sei uscirono si salutarono e si avviarono, ciascuno verso la propria dimora. Judy tornò alla tenuta del pangolino verso le dieci era completamente sfinita, buttò malamente a terra le proprie cose e si fece una doccia lunghissima. Uscita dal bagno vide a terra la carta del gelato, la raccolse e poi andò verso il suo laptop lo accese e inserì il codice sul sito indicato sulla carta e disse tra sé e sé:” tanto non si vince mai nulla in queste cose”.

Nick dormiva già da un pezzo quando il telefono squillò. Si alzò lentamente dal suo letto e si mise a cercare quell’orrido oggetto che turbava il suo sonno. Per fortuna lui possedeva un’eccellente visione notturna e lo trovò abbastanza in fretta “chi è a quest’ora?” disse nella cornetta con voce sofferente dall’altro capo giunse un urlo:” NIIICK!” a lui esplose un timpano ma riconobbe lo stesso la voce della collega di lavoro Judy Hopps:” TRA DUE GIORNI PARTIAMO PER LE HAWAII!”.
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DAIQUIRI MENTA

INGREDIENTI: ( x 1 persona)
3cl di rum bianco
2cl di crema di menta
Ghiaccio tritato
5-6 foglie di menta per guarnire


PREPARAZIONE:
per questo cocktail è sufficiente mescolare gli ingredienti per due min.
servire in un bicchiere non troppo alto e con delle foglie di menta sulla superficie.
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Salve a tutti ragazzi, eccomi di nuovo qui con una nuova fanfiction a tema estivo. Diversamente dall’altra non sarà una ff d’azione ma proverò a cimentarmi con un racconto amoroso, vediamo come va. Cercherò di abbinare almeno un cap. ogni due alla ricetta di un cocktail estivo, scrivetemi nelle recensioni se la cosa vi piace. Come sempre suggerimenti e critiche sono ben accetti e …A RILEGGERSI:P   

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Capitolo 2
*** finalmente si parte ***


L’indomani come di consueto Nick e Judy si trovarono nella hall della centrale del distretto 1 e come di consueto si fermarono (pericolosamente) davanti al banco della reception a discutere ei loro affari. “Nick solo adesso ho riflettuto su una cosa come faremo a farci dare il permesso di ferie dal capitano Bogo? sai come è fatto…”  di rimando Nick sfoggiò il suo solito sorriso sornione e le disse:” ho già pensato a tutto io Carotina poco lungimirante, so benissimo come far leva su Capitan Bufalo Muschiato” mentre conversavano, i due sentirono una voce provenire da dietro al bancone della reception “dove andate di bello ragazzi?”, prima che Nick gli rispondesse male Judy gli disse: “io e Nick abbiamo vinto un viaggio di due settimane alle Hawaii!” il ghepardo si intenerì di colpo e fece mellifluo: ”ooooooh…come è romantico! Siete proprio fortunati ad andare in un luogo del genere non so come farete a non innamorarvi…” per tagliare corto Nick strattonò delicatamente la coniglietta per un braccio e disse frettolosamente: “scusaci tanto Clawhauser però dobbiamo andare sennò faremo tardi alla consegna degli incarichi” e, mentre si avviavano verso l’Arena, Nick disse ancora al ghepardo:” ah…quasi dimenticavo, Clawhauser hai una ciambella incastrata nello stivale!” Judy lo guardò perplessa poi Nick iniziò un conto alla rovescia con le dita: 5, 4, 3, 2, 1 e al termine si sentì un tonfo dall’altra parte della hall seguito dalla richiesta del ghepardo “ehm… mi potete dare una mano a rialzarmi?!” (Clawhauser era infatti steso a terra di schiena e dimenava a vuoto le zampe nel vano tentativo di rialzarsi) Judy diede a Nick una gomitata sul costato e gli disse:” sei uno scandalo vivente” lui si massaggiò il petto e le disse:” e tu sei una coniglietta violenta “poi si avviarono verso l’arena.
Straordinariamente il capitano ci mise poco tempo a dare gli ordini, sembrava distratto e assorto nei suoi pensieri l’ideale per il mio lavoro di persuasione penso Nick e; quando tutti se ne furono andati, Judy gli scoccò un’occhiata d’incoraggiamento e poi Nick, sistematosi colletto e cravatta entrò nell’ufficio del capitano: il duello verbale ebbe inizio.

 Questo loro “duello” durò comunque per cinque estenuanti minuti durante i quali coloro che sostavano fuori dall’ufficio del capitano poterono sentire uno scambio di battute feroce dove tra arringhe e proposte di scambi da parte della volpe e negazioni e insulti da parte del capitano si giocava la futura vacanza di Nick e Judy. Al termine di questo confronto Nick uscì dall’ufficio del capitano stremato: era grondante di sudore e durante il confronto si era slacciato il colletto e tolto la cravatta che ora pendeva molle dal suo collo. Sembrava non avercela fatta ma poi di colpo tirò fuori dalla tasca il permesso di ferie per lui e Judy, appena lo vide la coniglietta lanciò un gridolino e si gettò su di lui per abbracciarlo e si gettò su di lui abbastanza forte da fargli perdere l’equilibrio e quindi caddero in un turbinio di pelo arancio e a tratti grigio.

Poche ore dopo Nick era finalmente tornato nel suo bilocale in periferia, pronto a preparare la valigia per la vacanza della sua vita. Aprì il vecchio armadio in camera da letto e ne estrasse una valigia gialla, impolverata e vecchia quasi quanto l’armadio, la aprì e la posò sul suo letto poi scelse accuratamente i vestiti da mettere in valigia anche se molti di questi erano camicie a mezze maniche di color verde lime. Mentre faceva questo accurato lavoro di” selezione” il suo cellulare squillò Nick guardò un secondo il numero sorrise e rispose:” Ciao mamma! Come stai?”.

Lei gli rispose:” benissimo tesoro! Dimmi un po’… che stai facendo in adesso? Mi hai detto di aver passato il test per entrare in polizia come va’ lì?” Nick abbandonò il suo lavoro e si sedette sul letto per rispondere:” da noi il lavoro va a gonfie vele, anche se a volte qui c’è così tanta azione che si rischia di annoiarsi! … comunque adesso sto facendo le valigie” sua madre un po’perplessa gli chiese:” le valigie per dove?” lui con voce sognante le disse:” parto per le bellissime isole Hawaii” si fermò un attimo e poi aggiunse:” con una collega” sua madre gli disse eccitata:” ah sì?! E… dimmi un po’come è questa collega? Siete solo colleghi di lavoro o c’è anche qualcosa di più?” Nick era paonazzo dalla vergogna e si pentì amaramente di aver parlato, così pensò ad una frase per uscire da quella situazione tanto scomoda:” no mamma non siamo fidanzati, e lei è solamente la mia “partner” e…” non fece tempo a finire la frase che dall’altra parte della cornetta giunse un grido di eccitazione seguito dalle parole(urlate):” lo sapevo, lo sapevo che c’era sotto qualcosa! … Oh, Nick quando pensavi di dirmelo? Tra l’altro oramai sei grandicello è ora anche che ti sistemi…” se prima era pentito di aver parlato ora Nick avrebbe voluto solo sotterrarsi: lui odiava fare discorsi del genere con sua madre, senza contare che lei riusciva a parlare senza freni per ore intere così Nick fece un atto di una vigliaccheria spropositata ma che gli avrebbe salvato la sanità mentale: chiuse la chiamata e spense il telefono e riprese il suo precedente lavoro.

L’indomani Judy era arrivata all’aeroporto internazionale di Zootropolis con largo anticipo. Quel giorno indossava un paio di shorts di jeans una maglia senza maniche col disegno di una palma e si era portata dietro un paio di valigie tipo trolley di cui una grande quasi quanto lei. Ad un certo punto si chiese dove fosse finito il suo partner e controllò l’orologio: come se non bastasse era quasi ora di fare il check-in, mentre pensava a questo dall’altra parte del terminal gli giunse una voce familiare:” Carotina?!” lei continuava a non vederlo in mezzo alla calca di mammiferi così salì sopra una panchina a alla fine lo vide: era dall’altra parte del terminal e si guardava attorno chiamandola. Lei cominciò ad agitare le braccia per attirare la sua attenzione e infatti pochi secondi dopo lui se ne accorse e si diresse verso di lei. Solo quando arrivò più vicino poté notare come era vestito: portava una camicia hawaiana aperta color verde lime con i fiori di colore bianco, dei pantaloni corti beige con i tasconi e un cappello panama-fedora bianco (senza contare ovviamente i suoi beneamati Ray-Ban tarocchi) si levò gli occhiali da sole e squadrò la coniglietta e disse:” ehi! Che ne hai fatto della coniglietta seriosa che conoscevo io?” lei ridacchiò fintamente divertita e gli disse:” ti ricordo che ho una vita fuori dal commissariato” gli altoparlanti gracchiarono qualcosa e Nick disse:” ti ricordo anche che siamo quasi in ritardo per il check-in!” e insieme corsero fino al gate a loro assegnato.

Mentre erano in coda Judy alla volpe con aria perplessa:” sai, ancora non mi capacito di una cosa…come diavolo hai fatto ad ottenere il permesso di ferie da Bogo? Io credevo fosse impossibile” senza nemmeno voltarsi Nick le disse:” non ascolti mai le voci di corridoio? ...comunque sembra che Capitan Bufalo si sia preso una bella cotta per Miss Jenkins” Judy era stupita:” ma chi, la mucca che lavora in archivio” “esatto, proprio lei. Lei si dà il caso che sia la mia vicina di casa e ho promesso a Bogo di metterlo in buona luce nei suoi confronti” Judy era alquanto sorpresa:” beh, hai fatto senz’altro un ottimo affare. Complimenti volpe acuta!” poi gli chiese:” quando pensi di ricambiare il capitano?” Nick le rispose: “mai! Ovviamente”. Due ore dopo si imbarcarono diretti all’isola di Oahu. 

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Capitolo 3
*** una sbronza epocale ***


Il giorno dopo Judy si svegliò abbastanza presto, mentre era ancora distesa sul suo letto aprì leggermente gli occhi e alzò la testa a guardare la stanza: era arredata con dei mobili squadrati di legno scuro di stile moderno, una grossa cassettiera con TV, un armadio e una poltrona di stoffa color verde acqua righe bianche, sul mobile, accanto alla TV, faceva bella mostra di se un modellino di qualche galeone e vicino all’armadio stavano in una meno bella mostra le valigie aperte e traboccanti di robe non ancora sistemate. Lei si strizzò gli occhi e lentamente si alzò dal suo letto, per prima cosa andò a farsi un caffè poi si avviò verso la finestra che dava direttamente sull’ oceano pacifico, e rimase lì a guardare fuori: il bungalow dove era alloggiata dava direttamente su una bianca spiaggia sabbiosa di proprietà dell’hotel, quella mattina il mare era piatto come una tavola e l’acqua era inondata di riflessi verde azzurri. Judy pensò che fosse un’ottima giornata per fare un bagno nell’oceano così prese una borsa e vi mise dentro asciugamani, crema solare cellulare, e varie altre cosucce poi si mise un bikini e si avviò verso la spiaggia. Ma appena uscita dalla porta finestra che dava sul lido girò la testa verso il bungalow adiacente al suo dove risiedeva Nick ed infatti lo vide stiracchiarsi in mutande sul suo balcone.

Lei lo salutò con un grido per sovrastare il rumore delle onde e del vento, lui si volse e a quella vista la coniglietta trasalì: Nick era più muscoloso di quanto si aspettasse per non parlare di ciò che c’era più in basso…. Nick che evidentemente si era accorto della reazione di lei le urlò un sarcastico:” hey Carotina! Il gatto ti ha mangiato la lingua?!” lei si ricompose e gli rispose:” vatti a vestire scostumato che non sei altro!” ma lui non si fece prendere in contropiede:” disse la coniglietta in bikini sul balcone di fronte!” lei scosse la testa e poi gli chiese:” dai! Ti va di scendere in spiaggia? È una così bella giornata!” al che lui le disse:” stavo proprio per farlo sai, ma poi sei arrivata tu a distrarmi e quindi…” risero entrambi e poi si avviarono verso la spiaggia.

La sabbia era morbida e calda sotto le loro zampe, il cielo era limpido e l’oceano cristallino quasi fosse vetro, come resistere ad una bella e rinfrescante nuotata pensò Judy così gettò a terra la sua borsa e corse verso il mare gettandovisi poi dentro con un tuffo da campionessa olimpica, Nick (che indossava ora un costume boxer verde acqua) invece era di diverso avviso sul cosa fare quel giorno poiché sistemò con cura a terra un lungo asciugamano e vi si distese sopra, si mise circa mezzo litro di crema solare addosso e iniziò a crogiolarsi al sole. Judy lo vide e avvicinandoglisi tutta grondante di acqua marina gli chiese:” che fai? Non vieni in acqua? Si sta da dio” lui scosse la testa con sufficienza e le rispose:” no, ho deciso di stare qui a cuocermi lentamente al sole standomene disteso su questa morbidissima sabbia” lei fece una faccia fintamente offesa e si ridiresse verso il mare quando ad un tratto vide un secchiello lasciato là da chissà chi e le baleno in testa un’idea…

Nick intanto se ne stava bel bello a godersi il cocente sole delle Hawaii come aveva preventivato. Era lì disteso sulla pancia in uno stato di totale quiete, che cosa avrebbe mai potuto disturbarlo in un luogo simile se non una ben nota coniglietta ottusa armata di un secchiello pieno d’acqua e tanta voglia di fare scherzi? Judy si avvicinò furtivamente alla volpe con il secchiello in mano attenta a non fare rumori che rivelassero la sua posizione alla malcapitata vittima, Nick si girò a pancia all’ aria per riscaldare anche quella parte del corpo e fu proprio in quel momento che la coniglietta sferrò il suo attacco lanciando contro la volpe semiaddormentata una secchiata di gelida acqua dell’oceano. Nick si alzò di soprassalto e gettò a terra gli occhiali da sole pronto a scagliarsi contro chi gli avesse giocato quel maledetto scherzo, si guardò un attimo intorno poi udì una voce familiare ridere a crepapelle, si girò e vide Judy che rideva piegata in due dalle risate, ancora sotto shock per l’improvvisa secchiata la volpe le disse:”’ sta volta l’hai fatta davvero grossa, or me la pagherai coniglietta traditrice” lei però gli rispose a tono :” allora prendimi se ci riesci!!” e detto questo partì di corsa seguita a ruota dalla volpe. Sfrecciavano a grande velocità tra gli ombrelloni sollevando piccole nuvolette di sabbia (con grave disappunto degli alti avventori del resort). Poi, come in preda ad un’estatica felicità, si gettarono tutti e due nell’ oceano tra grandi schizzi d’acqua, pronti ad inseguirsi fino in capo al mondo. Immerso nell’acqua fino alla cintola Nick si abbassò sulle gambe pronto a spiccare un balzo verso Judy che aveva più difficoltà a star fuori dall’acqua dal momento che era molto più bassa di lui, lui le disse:” ormai non hai più scampo traditrice grigio-bianca!” e spiccò un balzo uscendo quasi del tutto fuori dall’acqua, lei però fu un po’ meno ottusa di quanto si aspettasse e lanciò uno schizzo d’acqua negli occhi della volpe mentre nel frattempo scartava a destra togliendosi dalla sua traiettoria, ottenne l’effetto sperato perché la volpe lanciò un gemito e cadde in modo scomposto in acqua. Quando ne usci fuori gridò strizzandosi gli occhi:” hey!! Così non vale!!” e le tirò a sua volta uno schizzo d’acqua.
E fu così che iniziò una guerra di schizzi che si potrebbe andare a paragonare ai grandi scontri d’artiglieria delle due guerre mondiali: formidabili vampate d’acqua scaturivano dalle immediate vicinanze dei due contendenti, ed entrambi si esibivano in acrobazie degne dei delfini quando c’era da schivare, il tutto era corredato da grida di gioia ed estatica felicità. In questa piccola guerra fu la volpe ad avere la meglio: con un acuto stratagemma riuscì ad arrivare da sott’acqua alle spalle di lei e, dopo essere saltato fuori, ad agguantarla e a trascinarla sott’acqua in una marea di schizzi. Quando ne uscirono fuori erano ancora abbracciati e si guardavano negli occhi ansimando per lo sforzo della battaglia, entrambi non si sentivano così da anni e sentivano qualcosa che non avevano mai provato prima… la sensazione non durò molto perché un’enorme onda li risucchiò e si ritrovarono a riva distesi sulla sabbia, la strana sensazione era sparita ma erano comunque contenti come non mai.

Conclusero quella giornata con una visita alla città di Pearl Harbor e infine in un bar. Verso sera cenarono insieme in una pizzeria parlando della giornata appena trascorsa e verso le 21 Judy pagò il conto e se ne andò a casa mentre Nick volle trattenersi per guardare la partita di football Tundratown Howlers contro Sahara Duners. La partita si concluse verso le 23 con una schiacciante vittoria per gli Howlers. Nick si diresse verso la cassa a pagare il conto quando sentì una voce che lo chiamava:” hey volpe, non è che offriresti un drink ad una bella signorina?” Nick si bloccò di colpo e un brivido freddo gli discese lungo la spina dorsale, avrebbe riconosciuto quella voce fra milioni, era una voce che gli ricordava un passato ormai lontano: si volse lentamente e vide una volpe completamente bianca dagli occhi azzurri che gli sorrideva, ancora lui non riusciva a crederci:” S-skye Winter?” disse balbettando, al che lei gli rispose:” eh sì volpone, proprio io” “che ci fai qui!?” disse poi Nick ancora incredulo “beh io qui ci vivo” fu la risposta, Nick che nel frattempo si era un po’ ripreso mormorò:” Dio mio, diciotto anni…” poi gli venne chiesto :” allora sei ancora disponibile per quel drink?” rispose di sì e così ordinarono una bottiglia di liquore e iniziarono a bere: bicchiere dopo bicchiere iniziarono a raccontarsi la loro storia da quando si erano conosciuti fino ad adesso. Qualche decina di minuti ed un numero infinito di bicchieri di tequila dopo erano abbondantemente brilli e parlando del più e del meno Skye disse:” ti ricordi il vecchio capanno dello zio Mitch, quello sul lago?” Nick ridacchiò:” come dimenticarsi di quel buco polveroso!” poi lei gli disse con aria maliziosa “ti ricordi anche di quei bei giochetti che ci facevamo dentro?” “sicuro!” rispose lui, “a quel tempo eri il migliore a letto” gli disse lei sorseggiando un altro bicchiere di liquore, anche lui se ne prese un altro e disse “è diverso mia cara, io sono ancora il migliore…” “vogliamo scoprirlo?” gli propose lei, a quella proposta Nick si adombrò:” no, questa volta devo declinare” lei ridacchiò e poi gli chiese:” dai Nick! Non sarai ancora arrabbiato per quel piccolo fatto della tenda sul lago?” la sua risposta fu “Sì lo sono, e non definirei piccolo ciò che mi hai fatto…”   “eravamo giovani!” “Io ti amavo!!!” ci fu un momento di imbarazzante silenzio poi Skye avvicinò la mano a quella di lui, la prese e gli disse:” Nick, quella è acqua passata ormai sono cambiata” Nick aveva la mente annebbiata dall’alcool e non era abbastanza lucido da distinguere se dicesse il vero o meno, però il rivederla (e l’ evidente sbronza che si era preso) aveva scatenato in lui delle sensazioni che non provava da tempo così avvicinò il muso a quello di Skye, con una zampa avvicinò anche quello di lei e si baciarono. Fu un bacio breve ma ricco di significato.

Pagarono il conto e poi andarono all’ appartamento di lei in una zona poco fuori Pearl Harbor. I vestiti quasi si tolsero da soli e in breve tempo si ritrovarono sul letto, si baciarono ancora, questa volta con più trasporto, poi Nick cominciò a darle delle leccatine qua e là sul muso e lei fece lo stesso, entrambi potevano percepire il fortissimo odore di alcool che andava sommandosi al sudore a causa del caldo afoso dell’appartamento di lei e agli umori. Rimasero così per un bel po’, poi come presi da qualche tipo di frenesia animalesca iniziarono il vero e proprio rapporto: stando al di fuori della camera si sarebbero sentiti, un forte e ritmato rumore di molle inframezzato da qualche botta sul muro e degli inequivocabili gemiti inframezzati da acuti latrati e qualche grido del tipo” OH SI’!!  SI’, SI’, SI’!! SEI ANCORA IL MIGLIORE!!”.

Era notte inoltrata e Nick era ancora totalmente sveglio, non sarebbe riuscito a dormire per tutta la notte e forse mai pensò lui. Era ancora disteso sul letto di Skye completamente zuppo di sudore. Anche se il rapporto con la volpe era stato più che soddisfacente lui si sentiva comunque di merda: inizialmente pensò che il tutto fosse da imputarsi alla sbronza epocale che si era preso ma poi si accorse che c’era qualcosa di più sotto, qualcosa che in qualche modo era legato a Judy ma che non riusciva a focalizzare a pieno, ogni strada che provava a percorrere col pensiero lo riportava inevitabilmente a lei. In ogni caso non poteva rimanere là: così nel buio più totale riprese i suoi vestiti, se li mise addosso cercando di non svegliare Skye e con passo malfermo si avviò verso la porta, quando riuscì ad arrivare era senza forze e a stento trattenne un conato di vomito, prima di uscire si girò verso la bianca volpe che ancora dormiva accoccolata nel letto e le scoccò un bacio poi si avviò verso casa.

L’indomani Judy si svegliò presto e uscì a salutare la volpe ma non vide il suo partner nell’altro balcone – poco male- pensò lei – vorrà dire che mi toccherà svegliarlo di persona- e si avviò verso il bungalow adiacente. Arrivata alla soglia vide che la porta era semichiusa, drizzò le orecchie pronta a cogliere segnali di pericolo e la aprì completamente: alcuni oggetti erano caduti dai propri mobili e i tappeti erano completamente spiegazzati e spostati dalla loro sede originaria, Judy iniziò a preoccuparsi seriamente “NICK!” chiamò lei, un gemito le rispose qualche camera più in là lei si precipitò verso la fonte del rumore e trovò la volpe(che ancora dormiva) riversa sul pavimento in una massa di coperte e vestiti quando poi sentì l’odore di alcool improvvisamente capì e pensò tra se e se- imbecille- improvvisamente poi aprì di colpo le finestre della stanza da letto e la luce colpì in pieno la faccia di Nick che gemette, in seguito la coniglietta lo svegliò a schiaffi e lo mise seduto appoggiato allo schienale del letto , poi gli intimò di non muoversi e se ne andò. Tornò alcuni minuti dopo con diversi bicchieri di un beverone e gli disse di berlo: Nick ne sorseggiò un po’ e a stento gli riuscì di non vomitare e poi sbottò:” che diavolo è?! Questa roba fa schifo! Vuoi aiutarmi o uccidermi?!” lei scosse la testa e gli disse:” Nick! Sei completamente ubriaco, ora non mi frega niente di cosa tu abbia fatto nella tua personale “notte da leone”, ma è importante che tu beva quella roba” “come può aiutarmi una roba del genere?” chiese lui supplicante, lei gli rispose:” Lo zucchero alza la glicemia e il grasso dell’uovo la mantiene costante più a lungo: una volta regolarizzata, il cerchio alla testa dovrebbe sparire:” Nick guardò ancora una volta la strana bevanda e poi trangugiò dal bicchiere tutto lo schifosissimo composto e così fece poi con tutti gli altri bicchieri che Judy gli porgeva. Un paio d’ore dopo Nick si sentì meglio e, alzatosi, andò a cercare Judy: la trovò nella minuscola cucina del bungalow mentre preparava la colazione. Si appoggiò al muro e disse:” sai non credevo che fossi anche un medico, quella roba funziona davvero!” lei senza staccare gli occhi dall’ omelette che stava preparando gli rispose:” me l’ha insegnato mia madre, papà tornava spesso un po’ brillo e la mattina stava veramente male. Ora vatti a fare una doccia però, puzzi da fare schifo”. 


INGREDIENTI: per 100ml
 60 ml di brandy,
13 uovo intero,
4 cucchiai di zucchero,
qb noce moscata.
PREPARAZIONE:
 shakera il tutto con 4 cubetti di ghiaccio.

Salve a tutti ragazzi, in questi giorni freddi e cupi ci vorrebbe proprio una bella fanfiction estiva e hawaiana che riscaldi le nostre membra gelate. Non temete gente sono qui proprio per questo ed infatti ecco qui un caldo, caldissimo capitolo della mia ff amorosa. Spero che vi piaccia.
Leggete e recensite e …A RILEGGERSI:P

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