La leggenda dell'Isola Boreale

di lmpaoli94
(/viewuser.php?uid=975081)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un boato misterioso ***
Capitolo 2: *** Una missione importante ***
Capitolo 3: *** Un incontro inaspettato ***
Capitolo 4: *** Rivali spietati ***
Capitolo 5: *** La tempesta ***
Capitolo 6: *** L'incontro ***
Capitolo 7: *** L'aura di Misty ***
Capitolo 8: *** La battaglia ha inizio ***
Capitolo 9: *** La magia del fuoco illuminato ***
Capitolo 10: *** La forza di un bene superiore ***



Capitolo 1
*** Un boato misterioso ***


«L’avete sentito anche voi, vero?» domandò Ash a Misty e Brock con tono terrorizzato.
«Sì ed è stato veramente pauroso. Ma cosa potrebbe essere stato?» domandò Misty perplessa.
«Non lo so ma non è stato niente di buono…» replicò Brock tutto serio.
«Questo l’abbiamo capito anche noi…»
Tutte le persone della piccola cittadina di Ebanopoli si erano riversate fuori dalle loro abitazioni.
Sul loro volto si dipingeva paura e timore.
Un timore che nessuno avrebbe potuto dimenticare.
I bisbigli erano continui.
Chi poteva intervenire mentre la polizia tardava ad arrivare?
«State tranquilli. Non è successo niente» li rassicurò subito Sandra correndo per tutta la cittadina. «È stato solo un episodio isolato. Tornatevene pure alle vostre cose.»
Sandra, oltre ad essere il capo palestra di Ebanopoli, era ben voluta da tutti i cittadini.
«Ma Sandra, sei sicura?» domandò uno di loro.
«Sicurissima. Avanti, datemi ascolto. Qui non è successo niente.»
«Va bene» replicò un uomo tornando in casa a sbrigare le sue faccende.
Intanto Ash e i suoi amici raggiunsero Sandra che era intenta a far calmare tutte le persone che le capitavano a tiro.
«Sandra, cosa credi che sia stato quel forte boato?»
«Non ne ho la minima idea, Ash. Ma sicuramente niente di buono…» replicò la donna mormorando con voce flebile senza farsi sentire da nessuno. «Dovete andarvene immediatamente da qui.»
«Ma perché? Che fretta c’è?»
«Mio caro allenatore, mi dispiace dirti che dovrai aspettare un po’ prima di sfidare i temutissimi Superquattro della lega pokèmon…»
«Cosa? Ma… non capisco…»
«Un nuovo problema sta per sorgere in questa regione. C’è bisogno di qualcuno che possa riuscire in questo intento… qualcuno come te…»
«Io? Non credo di essere la persona adatta, Sandra. Insomma guardami! Sono solo un ragazzo.»
«Un ragazzo che è riuscito a sconfiggere la capo palestra più forte della regione.»
«Ma io...»
«Smettila di fare il modesto e parti per la tua missione. Non c’è tempo da perdere. Per qualsiasi cosa ti darò quest’oggetto.»
L’oggetto misterioso aveva la forma di un dente di drago ricoperto di squame.
Il tutto contornato con alcuni frammenti che lo facevano sembrare alquanto antico.
«Questo è il richiamo del drago. Se ti troverai in difficoltà, qualcuno verrà in tuo aiuto. Ma non posso dirti chi. Almeno non per il momento…»
«Io… ti ringrazio. È un pensiero carino da parte tua» replicò Ash nascondendo la sua perplessità.
«Ma perché tutto questo mistero, Sandra? Perché non ci parli di questo strano oggetto?» domandò Brock con enfasi.
«I draghi sono misteriosi per natura. Sono leggendari… Quest’oggetto ne sarà la prova…»
I tre allenatori erano più perplessi che mai.
«E questo cosa centra?»
«Mi dispiace, ma non posso dirvi altro. Sappiate solo una cosa: non sarete mai soli. Mai.»
Sandra scomparve in mezzo alla folla che piano piano stava cominciando a ritirarsi, mentre Ash era più confuso che mai.
Non aveva certezze.
Aveva solo la consapevolezza che ancora molti pericoli si stavano presentando sulla sua strada e sul suo destino.
 
«Credi che qualcuno ci potrà aiutare? Per esempio,il professor Elm?»
«Può darsi, Ash. Ma non credo che lui sia molto più informato di noi.»
«Tentar non nuoce, Misty. E poi c’è anche il professor Oak che potrebbe aiutarci…»
Fu in quel momento che il boato che poche ore prima aveva scosso l’intera Ebanopoli continuò a manifestarsi.
«Ancora quel brutale suono! Ma che diavolo sta succedendo?»
«Non lo so, Ash. Forse è meglio se ci allontaniamo di qui.»
«Per andare dove, Brock? Quel suono potrebbe udirsi da qualsiasi parte della regione» replicò Misty con fare ovvio.
«Non abbiamo altra scelta. Andiamo in un centro pokémon e contattiamo immediatamente il professor Oak» disse Ash sicuro di sé.
«Ma così dovremmo tornare ad Ebanapoli!»
«Non c’è un centro pokémon qui vicino?»
«Sulla mappa non c’è scritto niente. Credo che dobbiamo tornare indietro.»
«Non ce ne sarà bisogno, miei cari.»
Una voce sconosciuta fece sobbalzare i tre ragazzi.
«Professor Oak! Lei qui?»
«La capo palestra Sandra mi ha avvertito immediatamente che eri passato per la sua palestra. Intanto ti faccio i miei più sinceri complimenti per aver conquistato l’ultima medaglia della regione: la medaglia levante.»
«Grazie professore» replicò Ash senza un minimo d’entusiasmo.
«Ma ora veniamo al dunque… Devo portarvi nel mio laboratorio. Solo così potremmo avere un’idea chiara di quello che sta succedendo.
«E come possiamo fare, professore? Siamo molto lontani dal suo laboratorio.»
«Su questo non devi preoccuparti…  Alakazam, vai!»
Il professor Oak gettò in aria la sua sfera poké, facendo uscire un Alakazam.
«Cavolo, professore! Non ne ho mai visto uno così da vicino.»
«Questo pokèmon appartiene a me da un sacco di tempo. Ne abbiamo passate molte insieme. Non è vero, Alakazam?»
Il pokémon fece un cenno d’assenso emettendo il suo verso tipico.
«Adesso usa il tuo teletrasporto e portaci nel mio laboratorio.»
Con i suoi poteri psichici, Alakazam eseguì l’ordine del suo allenatore, trasportando i tre ragazzi nel laboratorio del professore.
«Accidenti! Non ero mai stato teletrasportato prima d’ora!» replicò Ash alquanto sorpreso.
«C’è sempre una prima volta, no? Adesso andiamo. Non c’è tempo da perdere.»
I tre ragazzi furono condotti nel retro dello stabilimento.
Percorsero un lungo corridoio stretto e buio, fino ad arrivare ad una porta nascosta.
«Caspita! Non conoscevo quest’ala del laboratorio»
«La uso quando voglio trascorrere il mio tempo in santa pace senza essere disturbato da nessuno.»
La stanza era vastissima.
C’erano un sacco di libri e un sacco di roba da laboratorio inutilizzata da anni.
«Mi tolga una curiosità, professore.»
«Dimmi pure Misty.»
«Ma da quanto tempo è che non entra qua dentro?»
«Già. C’è un sacco di polvere…  ecciù!» disse Brock senza riuscire a trattenere uno starnuto.
«Da un po’ di tempo, a dire il vero. Scusate per il disordine e la scarsa pulizia.»
«Di niente…» replicò Ash strofinandosi il naso.
Ash, Misty e Brock non avevano mai visto così tanti libri tutti assieme.
Nemmeno una biblioteca ne poteva contenere così tanti.
«Eccoci qua. Sezione pokèmon leggendari.»
Dallo scaffale, il professor Oak prese un grosso volume che pesava un paio di chili.
«Dovrebbe essere questo… vediamo un po’…» disse mentre stava sfogliando velocemente le pagine dell’enciclopedia.
«Ci dovrebbe essere solo un pokèmon che ruggisce in quel modo…»
Ash, Misty e Brock ascoltavano il professore con molta impazienza.
«Ma non ricordo quale sia. A meno che…»
«A meno che cosa?»
«Da ragazzo, quando anch’io ero un allenatore di pokémon, mi capitò di sentire un forte boato che scosse l’intera regione di Jotho. Ma non capii mai cos’era.»
«Quindi nemmeno lei sa darmi delle risposte?»
«Purtroppo no, mio caro Ash. Non so proprio dove sbattere la testa.»
«Capisco. Beh, grazie lo stesso.»
Prima che i tre allenatori potessero lasciare il laboratorio, il professor Oak volle sapere il futuro di Ash.
«Sfiderò la Lega del Pokémon. È quello il mio reale obiettivo.»
«Bravo ragazzo, sono fiero di te. Non deludermi.»
«Vedrà. Non lo farò» rispose sorridente Ash prima di salutare il professore.
Ma l’avventura alla Lega pokémon doveva attendere.
Almeno per un po’ di tempo.
«Aspetta ragazzo…»
Quando Ash e i suoi due amici si girarono, un’anziana signora che si reggeva a malapena in piedi con il bastone li scrutò attentamente.
«Sta per caso parlando con me?»
«Esatto… Tu devi essere il prescelto…»
«Come?»
«Colui che spezzerà la maledizione e libererà il pokémon leggendario dell’Isola Boreale.»
Ash e i suoi amici si guardarono attoniti senza riuscire a capire.
Che cosa voleva quell’anziana signora da loro?

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Una missione importante ***


«Non so chi sia lei, ma io non ho nessuna missione da compiere. Tranne diventare l’allenatore di pokémon più forte di tutti i tempi.»
«Non per il momento. Ricordi? L’hai promesso a Sandra. Ed è lei che mi ha mandato fin qua. Per prenderti e portarti in un posto sperduto della regione. Un posto segreto che solo coloro che posseggono un coraggio smisurato come il tuo possono raggiungerlo.»
«Ma io…»
«Ash, la signora ha ragione. L’hai promesso… Non puoi sottrarti ad un promessa e pensare solo a te stesso. Sarebbe da egoisti» disse Misty con tono risoluto.
«Sì, Misty ha ragione. Ci sarà tempo per la Lega Pokémon.»
«Ma il torneo inizierà solo tra un mese. Non ho tempo da perdere.»
«Mi dispiace ragazzo, ma non si può più tornare indietro. Sei stato scelto…»
«Scelto? Scelto da chi?!» domandò furibondo Ash.
«Dal destino. Lui è il solo che comanda le nostre vite. Ricordatelo.»
«Adesso la smetta con queste stupidaggini!»
«Non sono stupidaggini!» gridò la signora anziana con tono risoluto. «Quando lo capirai mi darai ragione, ragazzo di poca fede. Adesso andiamo. Non c’è un minuto da perdere. In questo momento i tre cani leggendari stanno combattendo tra di loro.»
«Cani? Quali cani leggendari?»
Fu in quel momento che il boato di qualche giorno fa’ si fece risentire.
E questa volta con maggiore potenza.
«Accidenti! Questo rumore… per poco non mi spaccava le orecchie.»
«Avete sentito, allora? Questo è il ruggito sofferente di Suicune. Colui che dobbiamo liberare.»
«Ma perché lo dobbiamo liberare? Che cosa gli sta accadendo?» domandò Misty curiosa.
«Sta combattendo strenuamente con gli altri due cani leggendari: Entei e Raikou. Se non facciamo presto si uccideranno a vicenda, gettando la regione di Johto nel caos più totale.»
«Che tipo di catastrofe?»
«Terremoti… inondazioni… ogni sciagura si abbatterà su questa bellissima terra.»
Ash, Misty e Brock si guardarono a vicenda bisbigliando sottovoce.
«Credete che dobbiamo fidarci di lei?»
«Secondo me sì. Se questi boati sono davvero collegati al leggendario Suicune, dovremmo seguirla.»
«A nostro rischio e pericolo, Brock.»
«Tentar non nuoce.»
«Ma in questo caso…»
L’anziana signora li fissava con sguardo cupo.
Attendeva la loro risposta.
«Allora, cosa avete deciso?»
«Verremo con lei.»
«Benissimo.»
«Ad una condizione però…»
«Sarebbe?»
«Mi deve promettere che tra un mese questa missione sarà conclusa.»
«Lo sarà, ragazzo mio… lo sarà…»
E senza essere ancora convinti del tutto, i tre allenatori seguirono la donna, ignari che il team Rocket era lì che li spiava.
«Hai sentito James? Un pokémon leggendario!»
«Già. Questo famigerato Suicune potrebbe essere un grande regalo per il nostro capo. Chissà come verremo ricompensati» esclamò James in estasi.
«Io ci vedo già… due generali del Team Rocket… un sogno che s’avvera.»
«Ed io diventerò il preferito del capo. Altro che quel Persian da strapazzo!»
«Ben detto Meowth!»
«Adesso non perdiamo tempo e seguiamoli. E quando sarà il momento…»
«… prenderemo Suicune e lo consegneremo al capo» disse infine Jessie completando la frase di James prima di scoppiare in una risatina silenziosa.
 
Ash, i suoi amici e la signora anziana stavano camminando da più di un’ora.
«C’è da camminare ancora per molto?» domandò Misty stanca e affannata.
«Dobbiamo raggiungere le alte pendici delle montagne. Dopodiché dovremo riscenderle e prendere una barca che sta attendendo i coraggiosi come voi per salpare per l’Isola Boreale.»
«L’Isola Boreale?»
«Sì. È lì che troveremo Suicune. E molto probabilmente, anche gli altri due.»
«Si sta riferendo a Entei e Raikou?» domandò ingenuamente Ash.
«E chi sennò?»
I tre ragazzi non riuscivano più a camminare.
Erano completamente sfiniti.
«Non è che ci possiamo fermare per la notte e riprendere il cammino domattina quando sorgerà il sole?» domandò Ash che non si reggeva più in piedi.
La signora anziana, con sguardo accigliato, acconsentì con un cenno della testa.
«Ragazzi d’oggi… non sono quelli d’un tempo. Tanti anni fa’ camminare così tanto faceva parte della vita quotidiana. Nel mio villaggio dovevamo cercare legna per riscaldarci e cibo per sfamarci. Non c’erano tutte le comodità di oggi, sapete?»
«Se non siamo troppo indiscreti, dov’è che abitava?»
«Vicino un posto chiamato Azalina… lo conoscete?»
«Certo. È lì che ho conquistato la mia seconda medaglia» esclamò Ash contento di quel ricordo.
«Abitavo in una casa su di un albero. Essendo la figlia più grande, dovevo badare ai miei fratellini e alle mie sorelline. Non ho fatto altro che pulire e fare la schiava per una vita. Fino a quando non me ne sono andata dal mio paese per studiare i pokémon leggendari.
«Ha per caso lavorato con il professor Oak?»
«Il professor Oak? Vediamo… sì. Colui che abita a Biancavilla, giusto?»
«Esatto. Anch’io provengo da lì.»
«Non ho mai visto una persona più studiosa e dedita al lavoro di lui. Era un cervellone.»
«E lo è ancora!»
La signora anziana era immersa nei suoi pensieri.
Fissava il vuoto ripensando ai vecchi tempi.
«Ci ha parlato della sua storia ma non c’ha detto il suo nome» disse Brock riscuotendola dai suoi pensieri.
«Il mio nome è Donna Shizuka.»
«Mi dica Donna Shizuka, da quanto tempo studia i pokémon?» domandò Ash incuriosito.
«Ash, ma che domande fai? Così la fai sentire ancora più vecchia!» disse Misty dando una gomitata al suo amico.
«Non preoccuparti ragazza. Io non ho timore del tempo passato. Sì è vero, mi sento vecchia, ma non me ne faccio un problema. Il tempo passa per tutti. Che ci piaccia o no.»
«Lei è così… saggia.»
«Più che saggia, ragazzo mio, sono una persona giusta. Almeno ho sempre cercato di esserlo.»
«Con noi per ora lo è stata…»
«È mio dovere accompagnarvi in quest’avventura rischiosa. Non solo perché l’ho promesso a Sandra, ma anche perché… accidenti! Vedere di persona un Suicune non è una cosa che accade tutti i giorni, no?»
«Certo che no!» esclamò Ash tutto contento come un bambino il giorno di Natale.
«Bene. Il sole è calato per fare spazio alla notte. Che ne dite se mangiamo qualcosa e andiamo subito a dormire? Appena spunterà l’alba dobbiamo ripartire immediatamente.»
I tre allenatori, stanchi e affamati, non riuscirono a finire nemmeno la cena da quanto erano stanchi.
Era stata una giornata lunga e movimentata.
Ma la loro avventura era solo all’inizio.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Un incontro inaspettato ***


I tre allenatori si svegliarono alquanto insonnoliti.
Anche se avevano dormito molto bene, riuscivano a malapena a tenere gli occhi aperti.
Al contrario di Shizuka che era pimpante e piena di energie per essere una signora anziana avanti con l’età.
«Ben svegli, ragazzi. Allora, pronti per il nostro cammino?»
«Ma non abbiamo nemmeno fatto colazione. Ci lasci mangiare qualcosa, prima di partire» protestò Ash.
«Mi dispiace, ma abbiamo perso fin troppo tempo. Suicune, Entei e Raikou non aspettano. In marcia.»
Anche se Ash continuava a mugugnare per la fame, la donna anziana proseguiva imperterrita tra i fitti sentieri boschivi e montuosi che incontravano sul loro cammino.
«Questa montagna… io l’ho già vista…»
«Cosa stai dicendo, Ash?» domandò Misty fermandosi di colpo.
«Io… sono già stato qui…»
«Quando, ragazzo mio?»
«Non lo so. Ma non molto tempo fa’…»
«Devi averlo sognato, Ash. Com’è possibile che tu sia stato in questo posto? Non lo conosci nemmeno» ribatté Brock in tono ovvio.
«E tu come puoi saperlo? Ti dico che questo posto non mi è nuovo! Cercate di comprendermi!»
«Il ragazzo potrebbe aver fatto un viaggio con la mente ed essere arrivato fin qui. Poi cos’è successo?»
«Non lo so… i miei ricordi non sono nitidi… non riesco a ricordare quasi nulla.»
«Magari se andiamo avanti, i tuoi ricordi saranno meno offuscati.»
«Può darsi…»
Ash era molto strano.
Vagava con lo sguardo perso nel vuoto e con la mente occupata da sinistri pensieri.
Cosa aveva visto in quel posto?
E perché l’aveva sognato?
«Credo che sarebbe meglio se cerchiamo un rifugio. Tra poco inizierà a piovere» disse Brock con tono serio.
«Non c’è tempo. Dobbiamo proseguire» insistette Shizuka.
«Camminare su questi sentieri montani può essere pericoloso con la pioggia. Anch’io sono d’accordo nel fermarmi.»
Ma Ash non diceva nulla.
Lui avrebbe proseguito volentieri.
Non si sarebbe fermato sul più bello.
«Colui che è il prescelto di questa missione, decide. Ash… cosa ci dici?»
«Io… forse è meglio… proseguire. Almeno per un po’.»
«Ma Ash, sei impazzito? Si sta scatenando un forte temporale. Proseguire è pericoloso!» ribatté Misty con tono insistente.
«Ragazza dei mari, se vuoi fermarti, sei libera di farlo» fece la donna con tono calmo.
«Ragazza dei mari? Come sa…»
«È una lunga storia, mia cara Misty. Oltre ad aver studiato per una vita i pokémon, ho anche il dono di conoscere a prima vista le persone che mi circondano. Un bel talento, non credete?»
«Decisamente.»
Il tempo era cambiato radicalmente.
Una forte pioggia accompagnata da un bel temporale stava per abbattersi su di loro.
«Ma come viene chiamato questo posto?»
«Monte Ventoso. A causa dei suoi forti venti che si abbattono in questa zona.»
«È ancora lontana questa barca?» domandò Misty seria.
«Dobbiamo ancora superare la vetta della montagna. Se ci sbrighiamo, in un’ora saremo arrivati.»
Ma non fu possibile fare in fretta.
Il cattivo tempo rendeva il sentiero scivoloso e impraticabile.
Era molto pericoloso proseguire.
«È come se si stesse scatenando una tempesta!» esclamò Brock alzando la voce per farsi sentire.
«E adesso che cosa facciamo?» dobbiamo cercare un riparo!» ribatté Ash.
«Non ci sono ripari da queste parti!» rispose Donna Shizuka che non temeva la forte pioggia.
«Se magari potessimo far uscire i nostri pokémon…»
«Non servirebbe a niente! Questa pioggia è troppo forte anche per loro» ribatté la signora anziana in tono deciso.
«Questa pioggia, questo vento e questo temporale sembrano fuori dal normale.»
«In effetti è così ragazzo. È tutta colpa di Suicune. È lui che ci vuole tenere alla larga.»
Alla fine riuscirono a trovare una piccola caverna nascosta tra gli alberi dove poter riposarsi e ripararsi, in attesa che la tempesta si placasse.
«Ma perché Suicune ci vorrebbe tenere alla larga?»
«Ultimamente è nella sua indole tenere alla larga gli intrusi come noi, ragazza. Non scordarti che siamo vicini alla sua isola.»
Mentre i tre allenatori e Donna Shizuka stavano discutendo sul da farsi, un altro forte ruggito scosse la grotta facendola tremare.
«Ancora questa boato! Ma che sta succedendo?!»
«Stanno combattendo furiosamente.»
«Quando finirà questa battaglia?»
«Quando uno di loro tre rimarrà in vita, diventando il pokémon supremo che regnerà su tutto il mondo.»
«È davvero terribile» rispose Misty turbata.
«Lo so. Ed è per questo che dobbiamo fermarli. Per il bene nostro e di tutti i pokémon.»
«Ma cosa potrebbe averli spinti a combattere tra di loro?»
«Questo non so dirtelo, purtroppo… sarà mio compito scoprirlo una volta giunti all’Isola Boreale.»
«Potrebbe esserci dietro qualche allenatore?» domandò Brock incuriosito.
«È molto improbabile visto che non si lasciano avvicinare da nessuno. Specie se è un allenatore di pokémon.»
«Questa attesa comincia a sfinirmi!»
«Adesso calmati, Ash. Non possiamo rischiare la vita andando là fuori. È troppo rischioso.»
«Anch’io mi sono convinta che dovremmo aspettare. Purtroppo le forze della natura sono più forti di qualsiasi essere umano e pokémon. E noi non possiamo farci nulla» fece Donna Shizuka con un tono arrendevole
 
Dovettero aspettare alcune ore prima che la pioggia cessasse definitivamente per fare spazio al sole.
«Finalmente possiamo proseguire» disse donna Shizuka ritrovando il sorriso.
Ad attenderli fuori, un arcobaleno di dimensioni mastodontiche faceva da sfondo ad una vallata fredda e piena di rocce.
«Guardate che bello!» esclamò Misty estasiata.
«Non ho mai visto un arcobaleno così stupendo.»
«Nemmeno io, Brock. È uno spettacolo eccezionale» ribatté Ash.
Ma Donna Shizuka non era dello stesso parere dei tre allenatori.
«Questo arcobaleno è molto strano… c’è qualcosa in lui che non va’…»
«Che intende dire, Donna Shizuka?»
«È come se venisse trasportato da qualcosa… o meglio, da qualcuno…»
Guardando più attentamente, i tre allenatori e Donna Shizuka scorsero un uccello di dimensioni enormi che brillava nel cielo circostante sopra di loro.
«E quello che cosa sarebbe?» domandò Brock terrorizzato.
«È un pokémon per caso?»
«Io… quell’uccello… l’ho già visto…»
Donna Shizuka era rimasta allibita.
Riusciva a malapena a trovare le parole e a pensare lucidamente.
«Quel pokémon è…»

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Rivali spietati ***


Donna Shizuka si era interrotta all’istante.
Chi era quel pokémon?
E perché aveva così tanta paura nel dirlo?
«Donna Shizuka, che pokémon è?» domandò insistentemente Misty.
Ma lei non rispondeva.
«Ash, hai appena detto che l’avevi già visto da qualche parte… dove?»
«Non mi ricordo esattamente… ma sono sicuro di averlo già visto vagare per la regione.»
«Donna Shizuka, che cosa le prende?»
«Siamo di fronte ad uno dei pokémon più belli e più rari che io abbia mai visto. È davvero stupefacente.»
«Ci potrebbe dire cortesemente come si chiama?»
«Il suo nome è Ho – oh.»
«Ho – oh? Che strano nome…»
Il pokémon leggendario vagava sulle loro teste portandosi dietro un arcobaleno coloratissimo.
«Si sta dirigendo sulla vetta della montagna. Se ci sbrighiamo potremmo raggiungerlo!»
Senza un minimo d’esitazione, la donna corse più veloce che poté per raggiungere il famigerato pokémon leggendario.
«Donna Shizuka! Aspettaci!»
Ma la donna non sentiva ragioni.
Non voleva fermarsi.
Non voleva perdere di vista quel pokémon per nessuna ragione al mondo.
I tre allenatori e la signora anziana erano molto vicini alla vetta della montagna.
«Accidenti. Qui l’aria è davvero pesante» fece Brock che era rimasto senza fiato.
«Avanti, andiamo. Non possiamo fermarci ora» lì esortò Ash continuando a correre con le poche forze che gli erano rimaste.
Una volta arrivati in cima, i tre allenatori e Donna Shizuka furono dinanzi ad uno spettacolo mozzafiato.
Il pokémon leggendario, Ho – Oh, si era accovacciato come se fosse nel suo nido.
«Che cosa starà facendo?» domandò Misty sottovoce.
«Credo che si stia… sistemando» fece Brock cercando le parole adatte.
«Se solo riuscissi a catturarlo…»
«Non dirlo neanche per scherzo, ragazzo! Questo pokémon deve essere libero! Non può appartenere a qualcuno!  Mi hai capito?» fece Donna Shizuka con tono rabbioso spaventando i tre allenatori.
«Sì… certo…»
«Ma cosa facciamo se Ho – Oh non si muove? Insomma, non possiamo rimanere qui per tutto il giorno. Anche perché c’è un freddo pazzesco!»
«E se ci vedesse?»
«Scapperebbe all’istante. Non scordatevi che è un pokémon selvatico oltre ad essere leggendario…»
Come tutti gli altri pokémon, anche Ho – Oh possedeva un udito simile.
E quando si girò verso le quattro persone, fu come se fosse rimasto impietrito.
«Oh no! Ci ha visti!»
«Fermi! Non muovete un solo muscolo.»
Ho – Oh li fissava con indifferenza.
Era come se non avesse mai visto un essere umano in vita sua.
«Credete che ci attaccherà?» domandò Brock intimorito dallo sguardo del pokémon leggendario.
«Non credo… Almeno che non venga provocato. Cosa che non faremo.»
«Accidenti! La deve smettere di fissarci!»
«Ti da fastidio, ragazza?»
«Molto. È una cosa che non sopporto.»
«È come se stesse cercando di studiarci…»
«Non credo che siamo dei tipi interessanti, Ash.»
«Ma per lui lo siamo, Brock.»
Ho – Oh, dopo averli fissati accuratamente senza fare nulla di avventato e pericoloso, sbatté le sue poderosi ali per riprendere il volo che poco tempo prima aveva interrotto.
Con il suo batter d’ali, fece cadere a terra Donna Shizuka che per poco non cadde in un precipizio.
«La tengo io, Donna Shizuka!»
Se Ash non l’avesse salvata all’istante riportandola al sicuro, sarebbe caduta in una voragine di cui non si vedeva la fine.
«Accidenti! C’è mancato poco» fece Ash asciugandosi la fronte.
Donna Shizuka non diceva una parola.
La fuga di Ho – Oh l’aveva completamente avvilita.
«Adesso che Ho – Oh se n’è andato, possiamo riprendere il nostro cammino?»
Ma Donna Shizuka non rispondeva.
«Donna Shizuka, tutto apposto?»
«Come? Oh sì… tutto apposto…»
«Ne è sicura?»
«Vedere da vicino una creatura simile… non me lo sarei mai aspettato… davvero.»
«Nemmeno noi, Donna Shizuka.»
«Avanti, riprendiamo il cammino. Adesso dobbiamo scendere dalla montagna. Se il sentiero lo permette, ci metteremo poco. Altrimenti…»
«Che vuol dire questo?»
«Non lo so… Ho una brutta sensazione…»
«Che genere di sensazione?» domandò Misty con sguardo cupo.
«Sono convinta che incontreremo dei personaggi indesiderati. E sarà in quel momento che dovremmo stare attenti.»
I tre allenatori non risposero.
Fecero finta di non credere alle parole della donna.
Anche se riusciva a prevedere le cose, perché non aveva previsto l’incontro con Ho – Oh?
La discesa della montagna fu più complicata del previsto.
Più complicata della salita.
C’erano un sacco di voragini e un mucchio di pokémon selvatici e aggressivi che ostacolavano il loro cammino.
«Ma perché ci attaccano? Noi non abbiamo fatto niente.»
«Hanno un comportamento molto strano. Sono nervosi. È come se qualcosa li stesse preoccupando…»
«Credi che centrano i tre cani leggendari, Donna Shizuka?»
«Sì. È molto probabile. Tutto quello che sta succedendo nella regione è colpa loro. Non dimenticatelo.»
Finalmente erano arrivati a destinazione.
Una barca ormeggiata su uno scoglio li stava attendendo.
«Eccoci!» esclamò Ash emanando un respiro di liberazione.
«Avanti, adesso salpiamo» fece Donna Shizuka con sguardo torvo.
«Salpare con le onde alte più di un metro? Non credo che sia una buona idea.»
«Ragazza dei mari, detto da te non me lo sarei mai aspettato. Me lo sarei aspettato dal prescelto o dall’altro ragazzo. Ma da te…»
«Sì, so che può suonare strano. Ma c’è qualcosa in queste onde che non mi convince… non sono normali.»
«Che cosa vuoi dire, Misty?»
«Insomma, è da quando sono nata che frequento l’acqua. Ormai fa parte di me. Ma queste onde… non sono naturali. Mi capite?»
«Mi dispiace Misty, ma non ti comprendiamo.»
«Forse la ragazza ha ragione. Forse queste onde hanno qualcosa di strano… Ma noi non dobbiamo fermarci. Dobbiamo proseguire senza esitazioni.»
Ma Misty non sentiva ragioni.
Si rifiutava di salire su quella barca malandata.
«Misty, cosa stai facendo?!»
«Mi dispiace Ash, ma io non vengo. Non me la sento…»
«Ma cosa stai dicendo? Avanti, non fare la sciocca! Sali a bordo!»
Ma mentre Ash stava convincendo la sua amica a salire a bordo, un gruppo di persone piombò addosso a loro aggredendo la povera ragazza.
«Che sta succedendo? Chi siete voi?» fece Ash con rabbia.
«Questo non ha alcuna importanza. Avanti, scendete dalla barca e fateci salire noi due. Dobbiamo andare sull’Isola Boreale.»
«Mi dispiace ma siete arrivati tardi. C’eravamo prima noi» fece Brock con ostinazione.
«Ah sì? Vediamo se quando avremmo eliminato la vostra amica la penserete allo stesso modo…»
Misty era tremendamente in pericolo.
Aveva un coltello alla gola, e se avesse fatto un solo passo, sarebbe stata trafitta a morte.
«Lasciatela stare!» gridò Ash furente di rabbia.
«La lasceremo se farete quello che vi abbiamo detto» rispose l’uomo con tono perentorio.
«Siete dei villani. Prendervela con una ragazza… dovreste vergognarvi…»
«Fatti gli affari tuoi, vecchietta senza cervello.»
«Come mi hai chiamato?!»
Ash e i suoi amici non avevano mai visto Donna Shizuka reagire in quel modo.
Pensavano che fosse una signora pacata e tranquilla.
Ma quando si arrabbiava era tutto il contrario.
«Vediamo se i miei pokémon ti faranno parlare come ora, tiranno che non sei altro.»
«Cosa? Un’allenatrice di pokémon? Ma non mi faccia ridere. È già tanto se riesce a tenere in mano una poké ball.»
«Allora mettetemi alla prova…» fece Donna Shizuka con aria di sfida «Posso sfidarvi uno alla volta o tutte e due. Decidete voi.»
«Donna Shizuka, è pericoloso! Faccia fare a noi» disse Ash in preda all'adrenalina all'idea di un incontro di pokémon.
«No! Hanno osato offendermi… ed ora ne pagheranno le conseguenze.»
«Inizia pure tu, Mike. Se combattiamo noi due assieme, il divertimento finirà ancor prima di iniziare.»
«Come vuoi tu, Gil. Ma anche sfidando solo me, la partita finirà in un colpo»
«Non ho dubbi.»
«Allora, cosa aspettate? Iniziamo!»
Donna Shizuka e Mike si scrutarono con sguardo torvo.
Non vedevano l’ora di iniziare a combattere e di dar sfogo alla loro potenza.
«Le regole sono queste: faremo una sfida tre contro tre. Se vinciamo noi, ci lascerete la barca…»
«Ma se vinciamo noi, è meglio se non fate mai più vedere la vostra brutta faccia in giro, perché vi nasconderete dalla vergogna.»
«Attenta a come parli, donna di malaffare!»
«Non sapete ancora con chi vi siete messi contro… ma lo scoprirete presto. Nidoking! Vai!»
Il primo pokémon che Donna Shizuka buttò in campo fu un Nidoking di straordinaria potenza.
Aveva gli occhi iniettati di fuoco.
«Wow! Un Nidoking!»
«E sembra anche piuttosto in forma… la sfida si presenta molto interessante…» mormorò Brock.
«Bene, adesso tocca a me. Machamp! È il tuo turno!»
La prima sfida sarebbe stata Machamp contro Nidoking.
Pokémon lotta contro pokémon veleno/terra.
«Lascio a lei la prima mossa, signora» fece Mike prendendola in giro.
«Decisione sbagliata, caro… Nidoking! Colpisci con fangobomba!»
Un liquame violaceo e potente uscì dalla bocca di Nidoking andando a colpire Machamp.
Ma il colpo sembrò non avere molto effetto sullo sfidante.
«Ahahah. Gli attacchi veleno sono inefficaci contro il mio Machamp.»
Ma anche se l’attacco non era stato efficace, Machamp non riusciva a muoversi.
«Machamp, cosa ti succede?»
Il pokémon di Mike emetteva strani grugniti di dolore.
«Perfetto. È quello che volevo»
«Che cosa gli hai fatto?!»
«L’ho soltanto avvelenato.»
«Come hai potuto?»
«Tranquillo. Porrò fine alle sofferenze di questo pokémon che, ahimè, gli è toccato in sorte un allenatore sprecato come te. Nidoking, finiscilo con perforcorno.»
Il pokémon di Donna Shizuka piombò con rabbia contro Machamp, mandandolo K. O. appena il suo corno perforò il suo corpo pieno di muscoli.
«Oh no! Machamp!»
La prima sfida si era conclusa.
Donna Shizuka era in vantaggio per 1 a 0.
«Maledetta! La pagherai!»
«Bene. Adesso andiamo avanti con la seconda sfida.»
«Questa volta non ti andrà bene come adesso. Ursaring! È il tuo turno!»
«Un Ursaring, eh? Potrebbe essere stata una scelta azzeccata, mio caro. A meno che non sia debole come il tuo Machamp di poco fa’»
«Bada a come parli, donna. Ursaring è uno dei migliori pokémon che io abbia mai allenato.»
«Staremo a vedere… Arcanine! Adesso tocca a te!»
Arcanine ruggiva furiosamente.
Era impaziente d’iniziare.
«Sembra che il tuo Ursaring abbia paura del mio Arcanine. Posso capirlo… Arcanine fa questo effetto a molti pokémon.»
«Il mio Ursaring non ha paura! Non ha paura di niente!» gridò furente di rabbia Mike. «E adesso te lo dimostrerò. Ursaring! Attacco lacerazione!»
Ursaring, che era pronto a gettarsi contro Arcanine, non riuscì a colpirlo.
«Accidenti!»
«Dovrai fare meglio di così se vuoi colpire il mio Arcanine.»
Il pokémon di Donna Shizuka era troppo rapido.
«Adesso è il mio turno. Arcanine! Fuoco bomba!»
Arcanine sprigionò una vampata di fuoco così potente che andò a colpire il malcapitato Ursaring.
«E adesso vai con il tuo Extrarapido!»
Due colpi simultanei avevano ferito gravemente il pokémon di Mike, ma senza averlo messo K. O.
«Questa non ci voleva!»
«Sei ancora dell’idea di sottovalutarmi?»
«Non la passerai liscia! Non questa volta! Ursaring, vai con il tuo attacco Iper – raggio!»
Un bagliore luminoso uscì dalla bocca di Ursaring.
Fu talmente veloce che questa volta Arcanine non riuscì a schivarlo del tutto.
«Bella mossa. Ma non ti servirà a molto. Non ora che Ursaring è stremato… Adesso Arcanine finiscilo con sgranocchio»
Ursaring, che non riusciva più a muoversi, fu aggredito da un morso potente che penetrò la sua carne.
Il povero pokémon gridava di dolore.
Non riusciva più a difendersi.
«Basta! Non posso più vederlo in questo stato. Ursaring! Ritorna!»
La sfida si era portata sul 2 a 0 per Donna Shizuka.
«Grande! Brava Donna Shizuka!» gridò Ash fiero della signora anziana.
«Chi l’avrebbe mai detto che sarebbe stata un’allenatrice così in gamba?»
«Nessuno, Brock. Ma le lotte pokémon sono belle anche per questo motivo, no?»
«Esattamente.»
«Caro Mike, eccoci arrivati alla terza sfida… Chi sceglierai adesso?»
Mike non riusciva a rispondere.
Era interdetto dalla rabbia.
«Questo pokémon non mi ha mai deluso… No, non l’ha mai fatto… Charizard! Vai!»
Un Charizard veloce e potente era schizzato nel cielo pieno di nuvole per sfogare le sue energie.
«Charizard, risparmia le forze.»
«Vedo che prediligi la forza, invece dell’astuzia… peggio per te. Espeon! Fallo fuori!»
Un Espeon carino e grazioso era uscito dalla poké ball dell’allenatrice, guardando il suo pokémon sfidante con sguardo disgustato.
«Che cosa vorrebbe fare quel micetto al mio Charizard?»
«Mi hai già sottovalutato una volta, caro mio… non credi che sarebbe da sciocchi farlo una seconda volta?»
«No! Perché questa volta sarai tu a perdere» rispose Mike mai convinto come adesso.
«Staremo a vedere… a te la prima mossa.»
Charizard, con un balzo potente, piombò addosso al piccolo Espeon facendolo volare per alcuni metri.
«Il mio Espeon è più resistente dell’acciaio. Non sarà così facile sconfiggerlo.»
«Perché  finora non ha mai fatto i conti con il mio Charizard. Vai con il lanciafiamme!»
La rapidità di Espeon era impressionante.
Riusciva a captare le mosse dell’avversario.
«Com’è possibile che riesca ad anticiparmi così?»
«È l’abilità di Espeon. Riesce a prevedere le mosse del nemico… Ora Espeon, colpisci Charizard con il tuo psichico.»
Charizard era sotto il controllo di Espeon.
Non riusciva a muoversi se non per il suo volere.
«Accidenti! Lascia stare il mio Charizard!»
«Adesso Espeon finiscilo.»
Charizard fu scaraventato addosso ad alcune rocce appuntite, riuscendo a ferirlo notevolmente.
«Il mio Charizard ha la pelle dura. Non riuscirete a farla franca.»
Charizard, senza attendere l’ordine del suo allenatore, si gettò a capofitto per la seconda volta contro Espeon.
«Ma che diavolo…»
«Fermalo Espeon!»
E anche stavolta, Charizard era sotto il controllo del pokémon di Donna Shizuka.
«Vedo che il tuo Charizard è addestrato male. Non riesce nemmeno ad ubbidirti.»
«Se solo io…»
«Ma che diavolo stai facendo Mike?! Come puoi essere sconfitto da questa buona a nulla?»
«È fortissima Gil. Non hai visto come ha ridotto i miei pokémon?»
«È solo colpa tua se non sei riuscito a contrastarla. Adesso fatti da parte! Tocca a me.»
«No! Con lei non ho ancora finito!» rispose Mike di rimando.
«Non fare lo sciocco Mike…»
Mentre la sfida tra Donna Shizuka e Mike stava per arrivare ai titoli di coda, un’ombra sconosciuta oscurò il cielo.
«E adesso cosa succede?» domandò impazientemente Ash.
Solo Donna Shizuka l’aveva riconosciuto all’istante.
«È tornato…»
Ho – Oh era riapparso sulla scena, frapponendosi tra Charizard e Espeon.
«E quello che razza di pokémon è?»
«Dev’essere una specie leggendaria. Avanti Mike, catturiamolo.»
«D’accordo. Charizard, colpiscilo con il tuo lanciafiamme.»
Ma attaccare Ho – Oh non era così semplice.
Era molto più forte e veloce di Charizard.
Riuscì a schivare il suo colpo.
«Accidenti! L’ho mancato!»
«È troppo veloce Mike. Fai provare a me.»
«No! Voglio provarci io! Charizard! Ritenta!»
Ma anche il secondo colpo non andò a buon fine.
Inorridito, Ho – Oh lo colpì con un attacco che nemmeno l’esperta Shizuka riuscì a capire cos’era.
Charizard cadde a terra con un tonfo potente, andando K. O.
Ma non era finita qui.
La collera di Ho – Oh non si era placata.
Aveva preso di mira i due allenatori che avevano aggredito Misty.
«Ci sta venendo addosso!» gridò Gil esasperato.
«Andiamocene! Immediatamente!»
I due aggressori scapparono a gambe levate, e Misty fu finalmente libera.

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** La tempesta ***


Dopo aver concluso il suo compito, Ho – Oh scomparve nel cielo illuminato dal sole, lasciando Ash, Misty, Brock e Donna Shizuka alquanto sconcertati.
«Chissà per quale motivo ti ha salvato, Misty.»
«Vorrei poterlo capire anch’io, Ash.»
«È molto probabile che Ho – Oh salvi chi si trova in difficoltà. E visto che si trovava nelle vicinanze, ha deciso di salvare proprio te, ragazza del mare.»
«Questo è un vero colpo di fortuna, non trovate?»
«Non so se è proprio fortuna… Secondo me è un segno del destino. Un destino che non è così oscuro come sembra…» fece Donna Shizuka con tono misterioso.
I quattro si guardarono senza dire una parola.
Donna Shizuka guardò il mare con aria inespressiva.
«Donna Shizuka, è ancora convinta di attraversare il mare per andare all’Isola Boreale?» domandò Ash come se avesse paura di parlare.
«Ricordi la promessa che hai fatto a Sandra?»
«Sì ma…»
«Dobbiamo mantenerla. Non c’è altra ragione. Su, andiamo» rispose Donna Shizuka ritornando alla realtà.
Il mare continuava a infrangersi contro gli scogli con una potenza inaudita.
«Questa è una sfida...» mormorò Donna Shizuka con sguardo torvo.
«Una sfida di chi?»
«Per noi. Indetta da Suicune... ci vuole mettere alla prova...»
Il mare era completamente in tempesta.
La barca continuava a sbattere violentemente sugli scogli.
«Se non ci sbrighiamo a salpare e a togliere la barca da qui, finirà per essere distrutta.»
Ash, con l'aiuto di Brock, slegò la barca ormeggiata a riva.
«Avanti salpiamo!»
Donna Shizuka non sentiva ragioni.
Non si sarebbe fermata per nessun motivo.
Nemmeno se il mondo fosse stato colto da un'apocalisse improvvisa.
Anche Ash e Brock ormai si erano convinti a salpare alla volta dell'Isola Boreale.
Tranne Misty.
«Misty ti prego, sali a bordo» cercò d'incoraggiarla Brock.
«Io non... ho paura...»
«Misty, ne abbiamo già parlato.»
«Ti prometto che finché ci saremo noi, non ti accadrà nulla.»
Misty non accennava ad essere convinta dalle parole dei suoi due amici.
«Sei la più brava maestra di pokémon d'acqua che io abbia mai incontrato. Non puoi aver paura del mare. Anche se è in queste condizioni» la incitò Ash.
La tristezza di Misty piano piano si stava tramutando in convinzione.
«Sì, hai ragione. Non posso avere paura del mare. È impossibile!»
Misty aveva ritrovato quell'audacia, che come Ash, la contraddistingueva.
A causa delle onde, la barca si era allontanata dalla riva, mettendo in difficoltà l'allenatrice.
«Avanti remiamo!» disse convinto Ash.
«Remare non servirà a nulla... Il mare è troppo mosso! Dobbiamo farci portare dal vento.»
«Ma questa barca non ha nemmeno la vela... come possiamo fare?»
Donna Shizuka era stata smentita sul nascere.
«Vorrà dire che ci faremo trainare dai pokémon acqua. Misty, puoi aiutarci?»
«Certamente. Starmie! Dewgong! Aiutateci!»
Ma purtroppo non fu facile come sembra.
I pokémon di Misty facevano fatica a rimanere a galla.
«Vengono sommersi dalle onde. Per questo non riescono a rimanere in superficie.»
«Quindi sarebbe meglio...»
Misty non fece in tempo a finire la frase che l'intera barca fu sommersa da un'onda alta più di due metri.
«Accidenti! Per poco non finivamo affogati!»
«E questo è solo l'inizio... Guardate il cielo dinanzi a noi.»
Donna Shizuka aveva intravisto un forte temporale avvicinarsi a loro.
La pioggia continuava a cadere incessantemente.
«Donna Shizuka, quanto può distare ancora l'Isola Boreale?» domandò Ash con tono impaziente.
«Non so dirtelo con certezza. Queste nuvole mi impediscono di vedere oltre.»
«Accidenti! Forse Misty aveva ragione. Non dovevamo venire qua. È stato un suicidio!» replicò Brock uscendo di senno.
«Cercate di mantenere la calma. È fondamentale in questa occasione.»
«È facile a dirsi...»
«Ricordatevi che è Suicune che ci sta mettendo alla prova.»
«Sì ma così ci sta uccidendo. Se non facciamo qualcosa...»
«Suicune non è un assassino! Non farebbe mai del male a nessuno! A meno che non venga attaccato» replicò Donna Shizuka indignata. «Cosa che non abbiamo fatto, capite?»
Una seconda onda anomala non tardò ad arrivare.
Era molto più alta di quella precedente.
«Oh no!» gridò Ash prima di venire sommerso come i suoi amici.
Stava cadendo nelle profondità marine insieme al suo Pikachu.
Se non fosse tornato in superficie al più presto, sarebbe morto affogato.
Lo stesso valeva per Brock e per Donna Shizuka.
Solo Misty riusciva a cavarsela in qualche modo.
Ma da sola non sarebbe mai riuscita a salvarli.
Ci voleva un aiuto insperato.
Un aiuto che non ti aspetti.
Appena Ash toccò il fondo, perse i sensi.
Si era addormentato come in un sonno profondo.
Non si accorse nemmeno di quello che gli stava accadendo intorno.
Di come, con un impeto, si ritrovò a respirare.
Aveva la vista offuscata.
Riuscì solo a vedere una figura umana e una figura celeste con il naso lungo.
Chi poteva mai essere?
 
Ash si risvegliò dopo circa un’ora.
Le prime cose che vide furono una spiaggia, la foresta che la ricopriva e un cielo tetro che non accennava a cambiare.
«Io… Cos’è successo?» domandò tra sé e sé con la consapevolezza che nessuno gli avrebbe risposto.
Ma invece…
«Ash Kechum… finalmente.»
Lì per lì Ash, ancora intontito per l’eccessiva acqua che aveva bevuto, non riconobbe subito la voce.
«Mi vedi? Sono io. Sono Sandra.»
«Sandra? Sandra chi?» domandò con un filo di voce.
«Colei che hai sconfitto per conquistare l’ultima medaglia della regione di Jotho. Non ti ricordi più di me?»
«Io… non so… Dove sono i miei amici?»
«Stanno bene, fortunatamente.»
«Li posso vedere?»
«Stanno riposando non molto lontano da qui. C’è Donna Shizuka che veglia su di loro.»
«Donna Shizuka… è lei che ci ha salvato ancora una volta?»
«Beh, in questo caso no. Era nei guai come te e i tuoi amici. E se non fossi arrivata io a salvarvi con il mio Kingdra, non avreste mai più rivisto la luce del giorno.»
«Quindi la figura che ho visto…»
«Ero io con il mio pokémon. Che tempismo, eh? Se fossi arrivata solo un minuto più tardi…»
«Sandra, il prescelto si è svegliato?» domandò Donna Shizuka interrompendola mentre stava raccontando ad Ash come li aveva raggiunti.
«Sì, Donna Shizuka. Ma è ancora molto debole. Deve riposarsi come i suoi amici.»
Donna Shizuka non sembrò molto contenta della risposta datagli da Sandra, ma acconsentì lo stesso con un cenno del capo e ritornò a sedersi su di una scogliera lì vicino.
Solo poco dopo Sandra capì le intenzioni di Donna Shizuka.
«È stato molto pericoloso per loro. Hanno rischiato la vita. Proprio come l’hai rischiata tu.»
«Sapevano a che cosa andavano incontro.»
«Sì, ma la vita è preziosa più di qualsiasi altra cosa. Perché dopo tutti questi anni non sei riuscita ancora a capirlo? Ti comporti come una spericolata senza cervello! Altro che una donna saggia» la redarguì Sandra senza risparmiarla.
«Bada a come parli. Se oggi sei l’allenatrice che sei, lo devi molto a me.»
«Ah sì? Allora tu ringraziami per averti salvato la vita.»
«La mia vita non è poi così importante…»
«Non dire sciocchezze! Se non fosse stato per te i ragazzi…»
«In qualche modo se la sarebbero cavata. Sono allenatori in gamba. Ancora acerbi, ma tutto sommato in gamba»
«È la verità, no? E poi questo Ash Kechum… mi ricorda…»
«Te e me alla sua età, giusto?»
«Esatto.»
Ma Ash non fece in tempo a sentire le lodi delle due allenatrici.
Si era appena svegliato e a malapena si reggeva in piedi.
«Adesso devo andare, mamma. Devo tornare a Ebanopoli. Non posso lasciare la palestra scoperta per così tanto tempo. Sai, gli allenatori…»
«Vai pure, Sandra. E non chiamarmi mamma. Sai bene che non lo sopporto.»
«Odio quando non dimostri l’amore che ti ricambio…»
«Come? Mamma?»
Ma questa volta Ash aveva sentito bene.
«Ash, finalmente ti sei risvegliato! Come ti senti?»
«Direi alquanto scombussolato…»
«Mi fa piacere» rispose Sandra ritrovando immediatamente il sorriso.
«Caro allenatore, dimentica quello che io e mia figlia ci siamo detti. Abbiamo una missione da compiere.»
«Ma come faremo a raggiungere l’Isola Boreale? La barca è stata completamente distrutta.»
«Questo non è importante perché ci siamo già.»
«Come?»
«Ash Kechum, benvenuto sull’Isola Boreale.»

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** L'incontro ***


Ash era ancora allibito dalle parole di Donna Shizuka.
«Appena i tuoi amici si saranno risvegliati, riprenderemo il cammino. Ormai non c’è più fretta.»
Ash si guardò intorno per studiare il territorio.
«Allora… questa landa desolata è davvero l’Isola Boreale?»
«Non è tanto desolata come potrebbe sembrare… In mezzo all’isola, Suicune ci sta aspettando…»
«Aspettando? Vuol dire noi?»
«Vuole conoscere colui che ha sfidato il mare in tempesta. Ricordati che il tuo percorso è stato lungo e tortuoso. E non è da tutti…»
«Perché parli solo per me? Lei e i miei amici mi avete aiutato.»
«Questo non ha importanza. Almeno per lui…L’unica persona che vuole vedere sei tu, Ash Ketchum.»
«Mia madre ha ragione, Ash. Non ti deve importare degli altri.»
«Ma io… non sono egoista.»
«Questo non è egoismo. E stai tranquillo, non prenderai tutto il merito se è questo che ti preme.»
«No. Certo che no…»
«Infatti non lo prenderà lui. Lo prenderemo noi.»
Una voce conosciuta li aveva interrotti.
«Chi è che ha parlato?» domandò Donna Shizuka allarmata.
«Perché non guardate sopra di voi bambocci? Forse riuscirete a vederci.»
Il Team Rocket era arrivato sull’Isola Boreale, dicendo il loro solito motto.
«Risparmiate il fiato. Ormai le sappiamo le vostre chiacchere» disse Ash con tono sprezzante.
«Ma come ti permetti moccioso?! Solo perché sei il fantomatico prescelto, non puoi trattarci in questa maniera» rispose James irritato.
«Vediamo se una lotta pokémon ti farà capire chi è veramente il Team Rocket.»
«Non m’interessa capirlo con una lotta pokémon. Ormai vi conosco perfettamente. Adesso andatevene. Non ho tempo da perdere con voi!»
«Credo che la celebrità gli abbia dato alla testa» fece Meowth sfoderando le sue unghie.
«Ma chi sono questi palloni gonfiati?»
«Sono il Team Rocket. Una banda di criminali da strapazzo che vuole dominare il mondo con i pokémon.»
«Ma non ci riusciranno e falliranno miseramente come hanno sempre fatto.»
«Misty! Brock! Vi siete risvegliati.»
«Esatto. E ora siamo pronti per combattere» fece Brock con convinzione.
«Non ce ne sarà bisogno… Lasciatemeli a me. C’è un pokémon che non vede l’ora di combattere…»
Il tono misterioso di Donna Shizuka lasciò ancora senza parole i tre allenatori.
«Mamma, cos’hai intenzione di fare?»
«Adesso lo vedrai…»
Un cupo silenzio si era abbattuto sull’isola sperduta.
Ash e ei suoi amici credevano che fosse qualcosa di surreale.
Rimasero silenziosi  per prepararsi all’ennesima sorpresa.
Non dovettero attendere molto.
Un uccello arcobaleno illuminato dalla luce del sole si stava dirigendo verso il Team Rocket.
«Ho – Oh! È tornato!» esclamò Misty entusiasta.
Il Team Rocket non fece in tempo a capire cosa gli stava accadendo che erano già stati spediti lontani dall’isola dalla furia del pokémon leggendario.
«È stato più facile del previsto» mormorò Brock sorridente.
«Ma Donna Shizuka, come faceva a sapere dell’arrivo di Ho – Oh?»
«Sì mamma, vorrei saperlo anch’io.»
Donna Shizuka fece un profondo respiro prima di parlare.
«Vedete, durante il nostro cammino, ho potuto affinare le mie arti magiche e di preveggenza. Solo così potevo chiedere aiuto a Ho – Oh e ricondurlo fino a qui.»
«E come avrebbe fatto?»
«Questo è un segreto che i maghi come me non possono rivelarvi» rispose Donna Shizuka lasciando i presenti nel mistero assoluto.
«Non credevo che esistessero i maghi…»
«Ragazza dei mari, ci sono cose che voi giovani, come mia figlia, non riuscite a comprendere. E se non allargate la vostra mente, non lo capirete mai.»
Sandra fissava sua madre con sguardo scettico e pieno d’incomprensione.
«Sandra, perché mi stai guardando così?»
«Non riuscirò mai a comprenderti, mamma.»
«Un giorno di questi, quando non ci sarò più, lo farai . ne sono certa»
Sandra non rispose. Decise di non dilungare troppo la loro discussione perché pensava che non avrebbe portato a niente.
«Forse è meglio se continuate il vostro cammino da soli. Il mio compito è finito da un pezzo.»
«Puoi venire anche tu se vuoi, figlia mia. Suicune non disdegna gli allenatori tenaci e puri di cuore come te.»
«No. Devo proteggere la mia città. È questo il mio unico compito e non posso stare via molto a lungo» rispose Sandra con tono di rispetto.
«Donna Shizuka, lei ha cresciuto una figlia responsabile. Dovrebbe esserne fiera» disse Ash interrompendo il discorso madre – figlia.
«Risparmia il fiato, Ash. Mia madre non l’ha mai confessato e non l’ammetterà mai.»
«Lo ammetterò quando verrà il momento opportuno. Ora non lo è» fece Donna Shizuka fissando intensamente sua figlia.
«Certo… Comunque buona fortuna a tutti voi. Ne avrete bisogno con il grande Suicune.»
Sandra se n’andò dall’isola com’era arrivata: improvvisamente.
«Nel tono di Sandra traspariva un non so che di rabbioso. È come se…»
«Cara Misty, io e mia figlia abbiamo delle teorie divergenti sul mondo dei pokémon. Lei aspira solo a diventare la maestra dei pokémon drago. Mentre la mia aspirazione la conoscete bene, ormai…»
«Studiare l’intero mondo dei pokémon e captarne il significato, giusto?»
«Esatto, ragazzo prescelto. Solo cossì si può divenire degli ottimi maestri di pokémon. E purtroppo mia figlia non vuole rendersene conto… Ma adesso lasciamo perdere. Dobbiamo infiltrarci nella foresta.»
Nella foresta dell’Isola Boreale regnava un clima surreale.
Pokémon di tipo erba, coleottero e veleno fissavano gli intrusi con fare minaccioso.
«Accidenti! Quanti pokémon!» fece Ash estasiato.
«Perché ci stanno fissando in questo modo?» fece Brock preoccupato.
«Tranquilli, non vi faranno niente. Hanno solo paura che distruggiate il loro ecosistema. Per questo sono così in allerta» rispose Donna Shizuka mentre avanzava imperterrita tra l’erba alta.
L’isola non era molto grande.
Finalmento arrivarono nel punto dove la foresta si concludeva.
Era come se fossero arrivati nel centro dell’isola.
«Io credo che siamo giunti a destinazione» disse Donna Shizuka nascondendo l’entusiasmo.
«Ma dov’è Suicune?» domandò Ash impazientemente.
Alcuni passi felpati e veloci rimbombavano in lontananza.
«Lui è qui. Sta arrivando.»
Suicune correva a gran velocità senza farsi notare da nessun pokémon.
Fino a quando non arrivò dinanzi ai quattro allenatori.
Lo stupore generale li colse improvvisamente.
«Eccovi arrivati. Vi aspettavo con trepidazione.»

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** L'aura di Misty ***


La voce acuta e profonda di Suicune aveva lasciato i tre allenatori alquanto stupiti.
«Cosa? Ma lui… parla.»
«Già. È incredibile.»
«Oltre ad avere il dono della parola, ha un’intelligenza fuori dal comune. Molto superiore alla nostra» disse Donna Shizuka sempre preparata su ogni argomento.
Suicune stava studiando attentamente Ash.
«Sei tu il prescelto?» gli domandò.
«Io? Beh, ecco…»
«Non essere timido. Parla con naturalezza.»
«Ecco, non ho mai visto un Suicune che parla…»
«Solo voi quattro potete ascoltare le mie parole. Gli altri esseri umani non possono sentirmi…»
«Perché?»
«Perché lo decido io» rispose Suicune in modo autoritario.
«Suicune, cos’è che dobbiamo fare?»
«È qui che volevo arrivare, prescelto. Dobbiamo ristabilire l’equilibrio della natura.»
«E come dobbiamo fare?» domandò Misty impaziente.
«Dando battaglia ai miei fratelli. Solo così riusciremo a farli ragionare.»
«Io… non capisco. Perché combatterli?»
«Perché è solo in questo modo…»
Suicune non fece in tempo a finire la frase che fu interrotto bruscamente.
Dei forti ruggiti avevano scosso l’intera isola.
«Stanno arrivando…» fece Suicune prima di rispondere con i suoi boati.
Ash e i suoi amici dovettero tapparsi le orecchie per il forte suono che percepivano.
«Accidenti! Che fastidio!»
«È meglio se voi tre ci lasciate... È una questione che riguarda me e il prescelto» disse Suicune con tono che non ammetteva repliche.
«Cosa? E perché mai?»
«Non discutere prescelto. È così che deve andare. I tuoi amici sarebbero solo d’intralcio.»
«Cosa? Non è vero! Senza i miei amici…»
«Riuscirai a cavartela lo stesso. Non preoccuparti.»
MIsty e Brock si guardavano a vicenda ed erano entrambi alquanto sorpresi, mentre Donna Shizuka continuava a fissare la scena tra Ash e Suicune.
«Donna Shizuka, perché non possiamo fare niente per lui?»
«Ragazza dei mari, la leggenda dice che sarà il prescelto colui che salverà il mondo. Noi comuni mortali non possiamo fare nulla. È la regola.»
«Va bene che Ash è un ottimo allenatore,ma questa cosa… è più grande di lui» fece Brock con insistenza.
«Vi prego di non continuare a discutere. Ascoltate Suicune»rispose Donna Shizuka irremovibile.
Ma Misty e Brock non erano ancora del tutto convinti.
Non volevano lasciare Ash.
Per nessun motivo.
Nemmeno Ash voleva rimanere solo con Suicune.
Qualcosa in lui lo spaventava.
Appena si avvicinò a lui, un’aura piena di energia lo travolse da capo a piedi, facendolo cadere per terra.
Suicune, con sguardo indifferente, indietreggiò di qualche passo.
«Tu… tu non sei il prescelto…»
«Come scusa?»
«Non è te che stavo cercando…»
«Non capisco…»
Suicune, senza attendere la risposta di Ash, balzò vicino a Misty facendola sussultare dallo spavento.
«C-cosa vuoi da me?» balbettò la ragazza.
Suicune la fissava con uno sguardo indecifrabile.
«Perché mi fissi in quel modo?»
«Il tuo sguardo… la tua energia… sei tu quella che salverà il mondo. Sei tu la prescelta.»
Misty non credeva alle sue parole.
Nemmeno Ash, Brock e Donna Shizuka.
«Suicune… il ragazzo… è uno dei più bravi allenatori della regione.»
«Non bisogna solo essere bravi allenatori di pokémon per una missione del genere. Anche se questo ragazzo ha il cuore puro, in questa ragazza c’è qualcosa che ancora non riesco a comprendere…»
Il motivo per cui Suicune aveva scelto Misty e non Ash, rimase ancora un mistero.
«Ma io… non ne sono capace… Insomma, questa è una cosa più grande di me…»
«La paura non farà altro che darti altra forza… dimostrami quanto sei capace di lottare contro i miei fratelli. Solo così verrà fuori la vera te.»
Misty, trattenendo a stento i suoi timori, si avvicinò a Suicune e, con mano tremante,  gli toccò il dorso.
Un’aura straordinaria, come quella che aveva investito Ash, travolse anche Misty.
«Ecco, ora che ho percepito la tua anima, non ho più dubbi. Sei tu la prescelta.»

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** La battaglia ha inizio ***


Il volto di Misty era cambiato.
Non era mai stato così audace prima d’ora.
«Dove possiamo trovare Entei e Raikou?»
«Ogni cosa a suo tempo, prescelta dei pokémon marini. Si faranno vivi loro. Non aver timore.»
E in effetti non ne aveva.
Era solo molto impaziente.
«Intanto, per cominciare, devi convincere i tuoi amici e la tua guida a lasciarti andare. Questo è un cammino che devi praticare solo tu.»
«Sì, lo so.»
Ma non ci fu bisogno di convincere ulteriormente Ash, Brock e Donna Shizuka.
«Ma cosa farete intanto che io… Accidenti! Non so nemmeno se tornerò viva da questa missione.»
«Non dire sciocchezze Misty. Tornerai. So che lo farai. Perché ho molta fiducia in te» disse Ash fissandola dritta negli occhi.
«Ash ha ragione, Misty. Non devi mollare.»
«Non lo farò Brock.»
«Il momento è finalmente giunto. Addio ragazza dei mari. E… In bocca al lupo» disse Donna Shizuka smorzando un sorriso.
«Grazie per tutto, Donna Shizuka. Se non era per lei… non sarei mai salita su quella barca...»
«Non ci pensare. Ho fatto solo il mio dovere.»
Ma prima che se ne andassero definitivamente, Ash le porse lo strumento che gli aveva dato Sandra in dotazione.
«Credo che ormai servirà più a te che a me» disse mentre le stringeva la mano.
Misty non poté evitare di arrossire per lo stupore e per l’emozione.
«G-grazie»
Tra loro due c’era un legame forte e affettivo.
Un legame che non si sarebbe mai spezzato.
Nemmeno dopo la loro separazione.
Misty non lo poté salutare come si doveva, perchè fu portata via proprio da Suicune, a cui non piacevano troppi convenevoli.
«Sei pronta? Il tuo compito sta per avere inizio.»
Misty, con sguardo triste, disse: «Sì, andiamo.»
 
Un grande vulcano sovrastava l’intera isola.
Misty, quando vide quel fumo nero, sbiancò all’istante.
«Credi che erutterà da un momento all’altro?»
«Probabilmente sì» fece Suicune preoccupato. «Entei, il pokémon vulcano… è lui la causa di tutto.»
«Vuoi forse dirmi che non è un’eruzione naturale?»
«Lui ha il potere di scatenare eruzioni e terremoti in tutto il mondo. Sarebbe una vera catastrofe se ciò accadesse. Come del resto se Raikou scatenasse i suoi forti temporali.»
«È davvero terribile.»
«Lo so. Ed è per questo che dobbiamo fermarli. Al più presto.»
Suicune cavalcò furiosamente per tutta l’isola.
Misty, che era seduta sulla sua groppa, dovette stringersi a lui per evitare di cadere.
Dopo aver girato in lungo e in largo, arrivarono ai piedi del vulcano.
Alcune scosse d’assestamento fecero tremare l’isola.
«La rabbia di Entei sta aumentando. Lo sento.»
Purtroppo non riuscì ad avvertire il suo arrivo in tempo, visto che si ritrovò Entei proprio dietro di lui.
«Suicune! Attento!»
Il pokémon leggendario fu colpito alle spalle da una forte ondata di fuoco che lo investì in pieno.
«Allora sei qui! Vigliacco che non sei altro!»
Lo sguardo rabbioso di Suicune andò ad incontrare quello di Entei.
Il pokémon di fuoco, che aveva fretta di toglierlo di mezzo, si scagliò contro di lui a tutta forza.
Con i suoi denti affilati e le zampe possenti, cercò di colpire Suicune in tutti i modi.
Il pokémon d’acqua era in difficoltà.
MIsty non sapeva cosa fare.
Come poteva aiutarlo?
«Suicune… devi resistere. Io…»
«Se vogliamo sconfiggerlo dobbiamo essere in piena sintonia. Concentra la tua aura su di me.»
«Ma come posso fare?»
«Pensa al mare… Solo così potrai scatenare la tua forza.»
Misty chiuse gli occhi e fece un profondo respiro.
La sua mano poggiava sulla fronte di Suicune.
«Ecco! È ora!»
All’improvviso, una grande onda anomala colpì Entei, inondando l’intero campo di battaglia dove stavano combattendo.
L’acqua, che era la più grande debolezza di Entei, lo aveva ferito gravemente.
«E vai! L’abbiamo sconfitto!» gridò Misty entusiasta.
«Purtroppo una sola onda d’acqua non può fermare un pokémon potente come Entei. C’è bisogno di qualcos’altro…»
E purtroppo, Suicune aveva ragione.
Entei, tremante di rabbia, stava concentrando tutti i suoi poteri di fuoco.
«Che cosa sta facendo?»
«Oh, no…»
Un terremoto che stava salendo d’intensità, fece eruttare il vulcano.
La lava scendeva a gran velocità verso la spiaggia.
«Dobbiamo ripararci in mare!»
«Non servirà a nulla… Ci colpirà lo stesso.»
Ma Entei non aveva tenuto conto di una cosa.
Il terremoto, per quanto forte era, finì per sbriciolare la terra sotto i suoi piedi.
 
La caduta di Entei fu un vero capitombolo.
Dopo che la sua forza brutale si era riversata contro di lui, il terremoto cessò all’istante.
Ma purtroppo la lava continuava a scendere dal vulcano.
«Ora che Entei non controlla più la forza che ha sprigionato, posso fermarlo. Ma ho bisogno del tuo aiuto, prescelta.»
«Senz’altro.»
«Appoggia la tua mano destra sul mio schienale»
Suicune si stava profondamente concentrando.
Dopo aver ottenuto l’energia necessaria, sprigionò un muro d’acqua che riuscì a bloccare il corso della lava.
Il vapore sprigionato causò una nebbia che avvolse tutta l’isola.
Misty non riusciva a vedere niente.
Non capiva cosa stesse succedendo.
Quando i forti venti marini dissolsero la nebbia, il cielo si oscurò di colpo.
«Una nuova minaccia sta per incombere su di noi.»
«Che tipo di minaccia?»
«Ora che Entei è stato sconfitto, dobbiamo vedercela con il signore dei tuoni.»
«Come?...»
Una forte tempesta di tuoni si abbatté sull’isola, causando un disordine incredibile.
Fulmini e saette colpirono l’intera foresta, causando un grande incendio.
«Ma che diavolo…»
«È opera di Raikou. Dove può essersi nascosto quel maledetto?»
«Eccomi qui. Mi cercavi?»
A differenza di Entei, Raikou parlava, proprio come Suicune.
«Ora che il nostro fratello del fuoco è stato tolto di mezzo, sarò io a regnare su tutto il pianeta.»
«La sete di potere è una brutta bestia, caro fratello. Cosa pensi di fare?»
«Intanto per cominciare, riuscirò a sconfiggere te e la prescelta. Dopodiché non ci sarà più nessuno che mi potrà fermare.»
«Questo lo vedremo…» Suicune si gettò contro Raikou ad una velocità inaudita.
Ma Raikou riuscì a contrastarlo con i suoi poteri elettrici.
«Non sei mai andato d’accordo con i fulmini… Se solo tu ti fossi alleato a me…»
«Non mi alleo con chi è contro i miei principi!»
«Povero sciocco. Così facendo rimarrai sempre un debole.»
«Suicune non è un debole! È il pokémon più forte che io abbia mai incontrato!» urlò Misty attirando l’attenzione del nemico.
«Questo vuol dire che non hai fatto i conti con me. Ma tranquilla, adesso tocca a te.»
Un vortice di fulmini stava per essere scagliato contro l’indifesa Misty.
Suicune, ferito gravemente, non poteva fare niente.
Non si reggeva nemmeno in piedi.
Come poteva fare Misty per sopravvivere?

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** La magia del fuoco illuminato ***


Misty era in pericolo di vita.
Se non avesse fatto qualcosa all’istante, sarebbe morta fulminata.
“Aspetta un momento…"
Prima che fosse troppo tardi, Misty si ricordò del dono che Ash le aveva dato in regalo per proteggersi da eventuali pericoli.
«Raikou! Fermati!»
Ma fu inutile.
Il dente di drago ricoperto di squame, servì a poco.
Riuscì a deviare il colpo, ma non impedì a Misty di ferirsi.
«Cosa credevi di fare con quell’oggetto? Nessuno mi può fermare!»
Stava per dare il colpo di grazia alla ragazza.
Ma Raikou non aveva fatto i conti con colui che l’aveva creato.
Con colui che controllava i cieli di tutta la regione.
Quel pokémon che non faceva altro che unirsi con il suo fuoco magico.
Un fuoco indistruttibile e pieno di potenza.
«Stai lontano dalla ragazza!»
Una voce cupa e profonda mandò in allarme Raikou.
«Chi è che sta parlando?»
«Guarda sopra di te…»
Ho – Oh si vibrava nell’aria con grazia divina.
«No! Tu cosa ci fai qui?»
«Sono venuto a fermarti. La tua distruzione non ha fatto altro che portare danni in tutta la regione e in tutto il mondo. La tua forza non ha fatto altro che portare guai. E adesso è l’ora di finirla. Una volta per tutte.»
«E cosa credi di fare? Vuoi forse finire come Suicune?»
«Non posso credere che tu abbia dimenticato di cosa sono capace...»
«La mia forza è aumentata, Ho – Oh. E adesso te ne darò una dimostrazione.»
Un vortice di fulmini come quello che stava per colpire Misty, si stava preparando per colpire anche l’uccello leggendario.
Fu colpito in pieno petto.
Ma lui non era umano come Misty.
La sua forza era misteriosa e sconosciuta.
Il suo fuoco magico riuscì a contenere i danni dell’attacco di Raikou.
«No! Come hai fatto?»
«Anche noi uccelli leggendari abbiamo bisogno di un aiuto improvviso…»
Misty stava concentrando la sua aura su Ho – Oh.
I due si stavano parlando telepaticamente.
«Che cosa credete di fare? Siete degli sciocchi! Nessuno mi può sconfiggere. Nessuno!»
Ma per Raikou non fu così.
La potenza magica di Ho – Oh e l’immensa forza di volontà di Misty provocarono un miscuglio di energia sconosciuto.
Raikou fu colpito in pieno.
L’esplosione dell’attacco di Ho – Oh si sentì riecheggiare in tutta la regione.
Ma non riuscì a fermare definitivamente Raikou.
«Sei… uno… sciocco!»
«No! Lo sciocco sei tu! Pentiti finché sei in tempo!» lo avvertì Ho – Oh.
«Altrimenti? Mi ucciderai?»
«Esatto.»
«Allora provaci»
Raikou concentrò le poche energie che gli erano rimaste.
«Ho – Oh attento! Sta scatenando il suo attacco iper – raggio!» gridò Misty preoccupata.
Ma Ho – Oh non l’ascoltò.
Era troppo concentrato sul da farsi.
«L’hai voluto tu!»
Con un impeto di rabbia, anche Ho – Oh scatenò il suo iper – raggio.
Quale attacco avrebbe prevalso?
Quello di Raikou o di Ho – Oh?
«Misty! Concentra la tua energia su di me come poco fa’. Solo così riusciremo a sconfiggerlo!» gli parlò telepaticamente l’uccello leggendario.
Misty fece un cenno con la testa.
Tutta la sua energia era concentrata su Ho – Oh, donandogli ancora quella forza sconosciuta che rendeva il pokémon leggendario invincibile.
Dopo alcuni minuti che Raikou provava a resistere, fu sconfitto con una forza spaventosa, disintegrandolo completamente.
Ma questo colpo aveva il suo effetto collaterale.
«L’intera isola… sta prendendo fuoco…»
«Forza prescelta, dobbiamo andarcene subito prima che l’Isola Boreale sprofondi nell’oceano.»
Oltre all’incendio che continuava a bruciare incessantemente l’Isola, il territorio fu colpito da un secondo terremoto.
Ma questa volta più forte del primo.
«Che cosa stai aspettando?!»
«Non possiamo lasciare qui Suicune! Dobbiamo salvarlo.»
«Non c’è tempo! Ormai il Vento del Nord ha cessato di esistere… Per sempre.»
Vento del Nord.
Era questo il soprannome di Suicune.
«Suicune è nato come è morto: vivendo come un soffio di vento e operando nel migliore dei modi. Ed ora che il suo compito si è concluso, la sua anima riposerà in pace.»
Ma Misty non voleva darsi per vinta.
Voleva salvarlo.
A tutti i costi.
Ma Ho – Oh riuscì a portarla via, mentre le lacrime sgorgavano incessantemente dai suoi occhi per la disperazione insopportabile che stava provando.

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** La forza di un bene superiore ***


Quando Misty si risvegliò, si trovava nella sua casa a Celestopoli.
Il sole illuminava le finestre della sua camera perfettamente in ordine.
Riusciva a malapena ad aprire gli occhi.
«Ma… dove sono? Che è successo?» domandò Misty con un filo di voce cercando risposte che non sarebbero arrivate.
Almeno per il momento.
«Misty! Finalmente!»
La voce inconfondibile di Ash richiamò l’attenzione della ragazza.
«Ash… sei tu?»
«Sì, sono io. Come ti senti?»
«Come se la testa mi stesse per scoppiare da un momento all’altro… Accidenti. Non ricordo niente di quello che mi è successo… Da quanto tempo è che sto dormendo?»
«Circa dodici ore.»
«Cosa?! Così tanto?»
«Eri svenuta. Ho – Oh ti ha portato fin qui. Diceva che la tua anima doveva riposare qui in questa casa…»
«Ho – Oh…»
Misty aveva la testa confusa.
Non sapeva come prendere la situazione.
«E subito dopo cos’è successo?»
«Ho – Oh se n’è andato chissà dove…»
«Non ti ha detto nient’altro?»
«No. Cos’è che doveva dirmi?»
«Suicune… è stato sconfitto. Per colpa dei suoi fratelli.»
«Cosa? È davvero terribile.»
«Si sono combattuti per tantissimo tempo… e la cattiveria di Entei e Raikou non ha fatto altro che peggiorare la situazione. Se non fosse stato per loro…»
Misty emise un grido di dolore.
«Misty, sei ancora molto debole. Devi riposarti.»
«No! Non voglio!»
«Non fare la bimba capricciosa e ascoltami» insistette Ash con tono autoritario.
«Devo andare a recuperare il corpo di Suicune. È questo il mio compito.»
«L’Isola Boreale non esiste più, Misty. È stata completamente distrutta.»
«E tu come fai a saperlo?»
«Ne parlano tutti i notiziari. Ormai quell’isola non è più un segreto per nessuno.»
«Allora andrò a recuperare il corpo di Suicune in fondo all’oceano. Fosse l’ultima cosa che faccio!»
«Non dire sciocchezze, Misty. È praticamente impossibile. Non sai nemmeno dove si trova di preciso… E i tuoi pokémon non potranno esserti d’aiuto.»
«Questo lo dici tu. Devo soltanto alzarmi e…»
«Perché sei così testarda?!»
«È nel mio carattere, Ash. È molto strano che dopo tutto questo tempo tu non abbia ancora imparato a conoscermi a dovere.»
Con molta fatica, alla fine Misty riuscì ad alzarsi dal letto e ad arrivare fino all’uscio di casa sua. Prima di essere fermata da Brock.
«Misty, cosa pensi di fare?»
«Ti ci metti anche tu?! Spostati! Ho un compito da concludere.»
«Non ce ne sarà bisogno, ragazza dei mari…»
Una voce conosciuta risuonava nelle vicinanze.
«Cosa intende dire, Donna Shizuka?»
«Che Suicune è in salvo in un posto sicuro.»
Misty non credeva alle parole della donna.
«Ma cosa sta dicendo? Io l’ho visto gravemente ferito e bruciare come tutta l’isola» insistette Misty.
«Dopo che l’isola è sprofondata in fondo al mare, Suicune si è risvegliato. Il suo corpo galleggiava nel mare. Non c’era nessuno che poteva salvarlo. Fino a quando Ho – Oh, con la sua ceneremagica, non l’ha rivitalizzato riconsegnandogli tutte l’energie.»
«Davvero? Io… non posso crederci.»
«È la verità. Ho – Oh non potrebbe mai mentire.»
«Ma tu… come hai fatto a sapere tutto ciò?»
«Ricordi il mio legame con Ho – Oh? È grazie a questo se ho saputo della sopravvivenza di Suicune.»
«Capisco…»
«Cosa c’è che non va Misty? Non sei contenta?»
«Sì certo. È solo che… pensavo che dopo il legame che ho stretto con Suicune, mi avrebbe avvertito all’istante. Invece…»
«Vedrai che ti contatterà in qualche modo. È solo questione di tempo.»
«Lo spero» disse Misty smorzando un sorriso.
«Bene, adesso che il mio compito è definitivamente concluso, me ne tornerò a meditare nella mia umile casa a Ebanopoli.»
«Riparte già, Donna Shizuka?»
«Sì. Ho ancora un sacco di cose da fare e un sacco di pokémon da studiare. Non posso perdere molto tempo. Anche perché non so quanto me ne possa rimanere per fare viaggi simili. Sono molto vecchia e stanca.»
«Anche se lei è molto vecchia, mi sembra molto in forma» disse Brock cercando di tirarla su di morale.
«L’apparenza inganna, ragazzo. Ma comunque grazie del complimento.»
«Prego.»
«Grazie a lei per la magnifica avventura che ci ha fatto passare.»
«È grazie a voi se la guerra dei tre cani leggendari si è conclusa.»
«Grazie a Misty, vorrà dire.»
«Sì, giovane allenatore di pokémon. È soprattutto grazie a lei se ora siamo qui a ridere e scherzare.»
«Io… Non ho fatto granchè…»
«Invece hai fatto molto. La tua aura… ha dato un’energia straordinaria a Suicune, rendendolo un nuovo pokémon… un pokémon più potente.»
«Ma purtroppo non è servito… Insomma, ha rischiato di morire.»
«Il destino ci gioca molti scherzi. A volte belli e a volte brutti. Ed era destino che Suicune dovesse vivere.»
«Già… l’importante è quello.»
«Espeon! È il tuo turno!»
Il pokémon di Donna Shizuka uscì dalla sfera emanando tutto il suo splendore.
«Visto che sono troppo vecchia per viaggiare, mi farò aiutare dal mio Espeon.»
«E come potrebbe aiutarla?» domandò ingenuamente Ash.
«Adesso lo vedrai… Espeon! Usa il tuo teletrasporto!»
E pochi secondi dopo Espeon e Donna Shizuka scomparvero nel nulla, senza lasciare nemmeno una traccia.
«Bene Ash. Donna Shizuka ha risposto alle tue domande. Ancora una volta.»
 
Misty fissava il tramonto all’orizzonte.
La sua tristezza non accennava a sparire.
Quando poteva rivedere Suicune?
«Suicune… mi dispiace se ti ho messo in grave pericolo…» diceva tra sé e sé cercando perdono.
«Insieme a te, prescelta dei mari, non sono mai stato così protetto prima d’ora.»
Una voce cupa e inconfondibile risuonò nelle orecchie della ragazza.
Era Suicune che la fissava con tutto il suo splendore.
«Suicune! Sei qui!» gridò MIsty con tutta la gioia che aveva in corpo.
«Mi dispiace non averti avvertito prima.»
«Non preoccuparti… Sono contenta di rivederti. Credevo che…»
«Ci vuole ben altro per sconfiggermi… E fortunatamente Raikou ed Entei non l’hanno mai capito. Solo così sono riuscito a sopravvivere. La tua aura è talmente potente che avrebbe sconfitto il male peggiore.»
«Cosa? Ma è grazie a te…»
«Non darmi meriti che non ho… perché la forza del bene superiore si trova nel tuo cuore e nella tua anima…»
«Grazie. Sono contento di sentirtelo dire…»
Misty non sapeva cosa dire.
Aveva le lacrime agli occhi per l’emozione che stava continuando a provare.
«Adesso devo andare…»
«E dove?»
«Ora che sono definitivamente libero, viaggerò per il mondo. Non posso fermarmi in un solo posto. Non è nella mia natura…»
«Mi piacerebbe venire con te…»
«Purtroppo non è possibile, prescelta dei mari. È un viaggio che devo fare da solo. Ma ti prometto che un giorno ci rivedremo e rivivremo avventure mozzafiato.»
«Non vedo l’ora.»
Misty si gettò verso Suicune per abbracciarlo teneramente e per fargli sentire il suo calore per l’ultima volta.
«Ti chiedo solo un favore, ragazza dei mari»..
«Tutto quello che vuoi, Suicune»
«Non dimenticarmi… anche se passeranno anni nel rivederci, promettimi che non mi dimenticherai.»
Misty lo fissava con dolcezza e tenerezza.
«Tranquillo. Non lo farò mai.»
 
Angolo d’autore lmpaoli94
Eccoci qua!
Siamo arrivati alla fine di questa storia.
Era da tanto tempo che volevo scriverne una sul mio cartone preferito e alla fine ce l’ho fatta.
Spero che vi sia piaciuta come è piaciuto a me scriverla.
Se vi va, fatemelo sapere con un commento.
Grazie ancora a tutti!
 
P. S.: Ho sistemato il capitolo nove visto che mi è stato detto che era un po’ troppo corto e frettoloso. Spero che ora vi piaccia un po’ di più :)
 
A presto con una nuova storia…
 
 lmpaoli94

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3673535