Il momento giusto per morire

di cerbero2518
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il risveglio ***
Capitolo 2: *** Una vecchia conoscenza  ***
Capitolo 3: *** Quali ricordi? ***
Capitolo 4: *** Il manor ***
Capitolo 5: *** Falsa testimonianza ***
Capitolo 6: *** Un'altra volta ***
Capitolo 7: *** Il ricordo peggiore ***
Capitolo 8: *** Sarai sempre il benvenuto a Hogwarts ***
Capitolo 9: *** Fosse anche l'ultima cosa che faccio ***
Capitolo 10: *** Molto meglio ***
Capitolo 11: *** Harry e Severus ***
Capitolo 12: *** Il processo ***



Capitolo 1
*** Il risveglio ***


Il risveglio

 

Una camera d'ospedale bianca, una fila di letti protetti da tende verdi, dopotutto il San Mungo non è poi così diverso da un ospedale babbano.
Dopo gli eventi del due maggio la maggiorparte dei medici e degli infermieri era concentrata al quarto piano nel reparto lesioni da incantesimo, quindi quando in un letto del reparto ferite da creature magiche un uomo dal viso pallido e il naso aquilino aprì gli occhi, non trovò nessuno ad assisterlo.   Era stato portato lì insieme ai molti feriti reduci dalla battaglia di Hogwarts, aveva l'impronta pallidissima del marchio nero sull'avrambraccio sinistro quindi inizialmente gli infermieri non avevano badato a lui più di tanto. Aveva la gola squarciata dal morso di un grosso animale, forse un serpente, e probabilmente l'avrebbero lasciato morire se l'eroe del momento, Harry Potter in persona, il bambino sopravvissuto, non avesse insistito affinchè avesse tutte le cure necessarie.
Quindi era stato curato, gli avevano chiuso la ferita e gli erano state somministrtae mille pozioni ma il paziente non si era svegliato. In tutti quei giorni non aveva accennato ad aprire gli occhi o a muoversi fino a quel momento.Severus Piton era, suo malgrado, vivo e, come sempre, solo.
Non aveva mai amato molto la vita, non era mai riuscito a vivere come avrebbe voluto, la sua esistenza era stata costellata di errori. Nonostante tutto ciò non era un tipo arrendevole, aveva sempre cercato di rimediare ai suoi sbagli e alla fine c'era riuscito anche se ancora non lo sapeva.
Per essere precisi, al momento sapeva a malapena il suo nome e l'unica cosa di cui era certo era il dolore pungente che sentiva in ogni parte del corpo a partire dal collo fino alle gambe. Aveva aperto gli occhi per un istante ma poi li aveva richiusi subito, quella stanza era troppo luminosa per degli occhi affaticati che non si aprivano da giorni. Si sentiva il collo umido, forse stava sanguinando, avrebbe dovuto chiamare un infermiera.
Ma un' infermiera l'avrebbe curato e lui non voleva essere curato, non voleva vivere. Voleva solo morire ed essere lasciato finalmente in pace.

Tuttavia il destino non sorrise all'uomo nemmeno quella volta perchè una giovane infermiera fece un controllo in reparto qualche minuto dopo l'accaduto e si accorse subito che le bende del paziene del letto 22 erano inzuppate di sangue.
Dopo l'ennesima medicazione e somministrazione di pozioni l'uomo non riprese conoscenza se non dopo qualche giorno. Questa volta si accorse subito di non essere solo, non aveva ancora aperto gli occhi ma sentiva che qualcuno gli stava tenendo la mano. Non aveva mai amato il contatto fisico ma in quel momento quel piccolo appiglio era pittosto piacevole, lo confortava anche se non aveva idea da parte di chi fosse. Il dolore di qualche giorno prima era leggermente diminuito, dovevano avergli dato degli analgesici, la cosa lo infstidì, non amava prendere pozioni che non avesse preparato lui stesso, ma dopotutto era in un ospedale o almeno così credeva.

Aprì leggermente un occhio, giusto un filo, per non essere accecato dalla forte luce bianca, e si rese conto che la figura seduta al lato del suo letto era una donna. A quel punto un po' perchè era stordito dai molti farmaci che gli avevano somministrato, un po' perchè era terrorizzato e dolorante, disse, con una voce gracchiante che non gli apparteneva, la prima cosa che gli venne in mente: "Mamma?" .


Angolo autore
Se la storia vi piacerà cercherò di aggiornare abbastanza spesso, almeno una volta alla settimana
Lasciatemi una recensioncina

 

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Capitolo 2
*** Una vecchia conoscenza  ***


Una vecchia conoscenza ​

Aprì leggermente un occhio, giusto un filo, per non essere accecato dalla forte luce bianca, e si rese conto che la figura seduta al lato del suo letto era una donna. A quel punto un po' perchè era stordito dai molti farmaci che gli avevano somministrato, un po' perchè era terrorizzato e dolorante, disse, con una voce gracchiante che non gli apparteneva, la prima cosa che gli venne in mente: "Mamma?" .

Subito dopo aver aperto bocca si diede dello stupido, non poteva essere sua madre, lei era morta parecchi anni prima. Probabilmente le cose sarebbero andate diversamente se non se ne fosse andata, non sarebbe rimasto solo e forse non sarebbe nemmeno diventato un mangiamorte e tante persone non sarebbero morte. E mentre Severus Piton era perso nei pensieri su sua madre, la donna seduta di fianco a lui si accorse che era sveglio e si avvicinò al suo viso  preoccupata. "Severus! Per la barba di Merlino, sei sveglio. Come ti senti?". 

Minerva McGranitt era quasi caduta dalla sedia quando l'aveva sentito chiamare. Si guardarono negli occhi per un paio di secondi. L'ultima volta che si erano visti la donna l'aveva attaccato e lui alla fine si era gettato da una finestra .
Severus non aveva risposto agli incantesimi della donna, non avrebbe potuto rischiare di farle del male. Era stata una brava professoressa quando era uno studente e una collega affidabile negli anni successivi. Non si era mai aperto con lei ma avevano avuto un buon rapporto nonostante fossero capocasa rivali. Si divertiva a stuzzicarla quando toglieva punti ai grifondoro.

Ma cosa ci faceva lì?
L'aveva maltrattata per un anno quando era stato preside e l'anno precedente... l'anno precedente c'era stata la questione di Silente. Minerva non l'avrebbe mai potuto perdonare per quello e in realtà non si aspettava che lo facesse.
Troppi pensieri per un cervello affaticato, Severus avrebbe voluto parlarle, cercare di spiegare ma la testa gli girava e la gola bruciava così forte. L'uomo stava cercando le parole adatte ma la donna lo precedette e solo quando iniziò a parlare si rese conto che stava piangendo.  
"Severus, perdonami, ti prego, io, io non avevo capito. Se avessi saputo quello che stava succedendo, ti avrei aiutato".
La donna subito dopo la battaglia aveva aiutato a fare il conto delle vittime e a trasferire i feriti al San Mungo, era stato Harry Potterer ad avvertirla che Severus era nella stamberga strillante presumibilmente morto. Era andata a vedere con un paio di elfi domestici e l'aveva trovato a terra in una pozza di sangue quasi morto. Era un mangiamorte e un traditore ma anche un suo amico, non avrebbe potuto lasciarlo lì. Solo più tardi Harry le aveva raccontato quello che aveva visto nel pensatoio nell'ufficio del preside. In quel momento la donna aveva capito quello che era successo, la sorpresa era stata grande e aveva provato una gran pena per il suo ex alunno.
Il discorso fu lungo e accorato,Minerva era sinceramente dispiaciuta e preoccupata, ma quando finì di parlare e si asciugò le lacrime, si accorse che il suo interlocutore si era addormentato. La donna sorrise, solo da addormentato Severus dimostrava effettivamente la sua etá, 38 anni non erano tanti e per lui  non era ancora arrivato il momento giusto per morire.

Angolo autrice
Il secondo capitolo era già pronto così ho pensato di pubblicarlo subito
Grazie a Dafne_cassandra e a LilyPond1993 per le recensioni

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Capitolo 3
*** Quali ricordi? ***


Quali ricordi?

La donna sorrise, solo da addormentato Severus dimostrava effettivamente la sua etá, 38 anni non erano tanti e per lui  non era ancora arrivato il momento giusto per morire.

Con il passare dei giorni Severus si era sentito gradualmente meglio, aveva difficoltà a parlare e il veleno di Nagini gli aveva quasi paralizzato la gamba destra ma dopotutto gli sarebbe potuta andare peggio.
Ogni tanto qualcuno andava a trovarlo, ex studenti, soprattutto serpeverde, vecchi colleghi, Minerva e Narcissa, la moglie del suo vecchio amico Lucius Malfoy, gli facevano visita quasi ogni giorno. Grazie alle visite delle due donne aveva potuto scoprire quello che era successo dopo la guerra: tutti i mangiamorte sopravvissuti, compresi Lucius e Draco, erano stati portati ad Azkaban in attesa di processo, in realtà non tutti i mangiamorte perchè lui era ancora lì. Un grassoccio impiegato del ministero gli aveva portato una lettera che lo invitava a partecipare come testimone ad alcuni processi ma a quanto pare non era stato imputato. Minerva gli aveva detto che Potter si era schierato dalla sua parte e aveva fatto di tutto per evitargli problemi tuttavia stranamente non era ancora andato a trovarlo.

Le giornate al San Mungo erano abbastanza monotone, chiacchierava con i suoi visitatori, leggeva i libri che gli portava Minerva e mangiava budino al cioccolato per tirarsi su il morale. Mancava poco al giorno in cui l'avrebbero dimesso, non aveva ancora ben in mente cosa fare. Narcissa si era offerta di ospitarlo al Manor e probabilmente avrebbe accettato ma era incerto su quello che voleva veramente. Stava mangiando l'ennesimo budino quando qualcuno entrò nella stanza, le tende del letto erano chiuse quindi inizialmente potè solo sentire i passi e poi una voce: "Professore?". Potter, quello era senza ombra di dubbio Harry Potter. Il ragazzo scostò le tende e si trovò faccia a faccia con il suo ex professore di pozioni. Piton rimase stupito quando si ritrovò davanti quel ragazzo, che ormai era quasi un uomo, con i soliti capelli spettinati, gli occhiali tondi e un bambino in braccio. Un bambino? Cosa ci faceva con un bambino?.

"Potter, ti sei già riprodotto?" esclamò il professore acido. Harry ormai non si faceva più impaurire da quei toni bruschi e gli rispose gentilmente "Non si preoccupi, non è mio. Questo è Teddy, Teddy Lupin. Pensavo le avrebbe fatto piacere conoscerlo". Teddy Lupin, certo Remus aveva avuto un figlio, doveva essere per quello che non era ancora andato a trovarlo. "Lupin ti fa portare in giro suo figlio? Deve essere molto coraggioso o molto sciocco".
Il viso sorridente si Harry si oscurò di colpo e in quel momento Severus capì. Abbassò lo sguardo e chiese :"Entrambi?".
"Sì professore, Teddy è orfano, aiuto sua nonna a occuparsi di lui, sa, sono il suo padrino".

Lupin era morto, non erano stati amici ma tra i malandrini era sicuramente quello che gli aveva dato meno fastidio. Si erano ritrovati a studiare insieme in biblioteca qualche volta e quando erano stati colleghi gli aveva preparato la pozione antilupo. La vita era veramente ingiusta, Remus e Tonks avevano un figlio di cui occuparsi ed erano entrambi morti mentre lui, che non aveva più uno scopo nella vita, era ancora lì.
La conversazione non era sicuramente iniziata nel migliore dei modi, i due rimasero in silenzio senza guardarsi. Poi Piton riprese a parlare :"Penso di doverti ringraziare Potter, senza il tuo aiuto probabilmente al momento sarei ad Azkaban". "Era il minimo che potessi fare dopo quello che lei ha fatto per me, insomma i suoi ricordi hanno salvato il mondo magico".
I suoi ricordi? Quali ricordi ? "Mi dispiace Potter ma non ho idea di cosa tu stia parlando". Harry sembrava colpito e anche un po' deluso, si sedette e posò Teddy sul letto del professore. "Quella notte nella stamberga strillante, quando è stato ferito, lei mi ha consegnato alcuni suoi ricordi sul piano di Silente, sulla profezia e su mia madre".

Solo allora Severus ricordò, stava morendo, era terrorizzato e doveva rivelare a Potter informazioni cruciali per la riuscita del piano di Silente, ma gli aveva dato anche i suoi ricordi su Lily? Quali ricordi, che cosa aveva visto quel ragazzo ?
E per la prima volta adopo molti anni Severus Piton arrossì di imbarazzo.

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Capitolo 4
*** Il manor ***


Il Manor

Solo allora Severus ricordò, stava morendo, era terrorizzato e doveva rivelare a Potter informazioni cruciali per la riuscita del piano di Silente, ma gli aveva dato anche i suoi ricordi su Lily? Quali ricordi, che cosa aveva visto quel ragazzo ? 
E per la prima volta adopo molti anni Severus Piton arrossì di imbarazzo.

"Potter, qualsiasi cosa tu abbia visto su tua madre non ti riguarda, è una questione personale."
Harry era visibilmente deluso e irritato. "Certo che mi riguarda, si tratta di mia madre, pensavo me li avesse fatti vedere per un motivo".
"Non avevo nessuna intenzione di mostrarti anche quei ricordi, è stato un errore".
Dovevano aver alzato troppo la voce perchè il piccolo Teddy si svegliò e iniziò a piangere. Il ragazzo lo prese in braccio," E' meglio che vada ma continueremo questo discorso, non può evitare di parlami, me lo deve."

Dopo che il ragazzo se ne fu andato Severus fece un lungo sospiro.
Solo Silente sapeva dei suoi sentimenti per Lily, aveva detto qualcosa a Lucius in un momento di sconforto ma senza scendere nei dettagli. Si considerava una persona riservata, anche ora che non aveva più bisogno di mantenere la sua copertura non lo allettava l'idea di sbandierare ai quattro venti i suoi sentimenti. E per cosa poi?
In quelli che aveva pensato essere i suoi ultimi istanti di vita aveva pensato alla donna che amava ma non avrebbe assolutamente voluto che Potter sapesse. Non voleva dare spiegazioni, avrebbe significato rivangare i suoi molti errori e nonostante fossero passati molti anni, non se la sentiva.
Lily era stata la sua ragione di vita per quasi tutta la sua esistenza e sicuramente non l'avrebbe mai abbandonato. Decise che sarebbe andato al più presto a Hogwarts per vedere i ricordi che aveva lasciato al ragazzo.

E alla fine una piovosa giornata tipicamente londinese, Severus Piton uscì da San Mungo. Un bastone per aiutarsi con la gamba e una stretta fasciatura al collo fu così che si trovò fuori dall'ospedale ancora senza idee sul suo futuro. "Severus?" La signora Malfoy si fece avanti lentamente e gli posò una mano sul braccio.
Narcissa era una donna elegante e apparentemente altezzosa, solo apparentemente perchè proprio grazie al suo senso pratico e alla sua intelligenza era riuscita a seguire Lucius dopo che era entrato nella cerchia del Signore oscuro e a sopravvivere alla guerra. Ovviamente dopo che suo marito e soprattutto suo figlio erano stati incarcerati si era spenta anche se grazie alla fortuna di famiglia probabilmente sarebbe riuscita a far liberare almeno Draco.
"Grazie per essere venuta".
Era bella Narcissa, una bambolina delicata. Lucius ne era rimasto invaghito già ai tempi di Hogwarts e alla fine era riuscito a convincere il vecchio Abrax Malfoy a fargliela sposare. "Andiamo? " chiese la donna "ti ho fatto preparare la tua vecchia stanza".

Smaterializzazione congiunta, un paio ti tomboli e capitomboli e si ritrovarono difronte all' imponente Malfoy Manor.            
Era un enorme maniero con un grande giardino, Severus ci aveva vissuto da diciassettenne dopo aver lasciato Hogwarts. Per un certo periodo era stata come una casa per lui, un luogo dove essere felice. Ovviamente le cose erano cambiate quando il Signore oscuro l'aveva trasformato nel suo quartier generale. Allora era diventato una prigione, un palazzo di morte. Il manor era stato riempito di urla, pianti e disperazione. 


Angolo autrice
Grazie a a_sun93 , darkslitherin , PaperHero , SereG e Yaya94  che seguono la storia e a Roberta1199 che l'ha messa tra i preferiti.

 

 

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Capitolo 5
*** Falsa testimonianza ***


Falsa testimonianza

Per un certo periodo era stata come una casa per lui, un luogo dove essere felice. Ovviamente le cose erano cambiate quando il Signore oscuro l'aveva trasformato nel suo quartier generale. Allora era diventato una prigione, un palazzo di morte. Il manor era stato riempito di urla, pianti e disperazione. 

Severus non aveva mai capito perchè Lucius gli avesse offerto di abitare con lui una volta finita la scuola, ovviamente non aveva rifiutato l'offerta, avrebbe fatto di tutto per evitare di tornare nella grigia Spinner's end. La sua vecchia stanza non era cambiata molto da quando l'aveva lasciata. Era la stanza del ragazzo ricco che non era mai stato: un bel letto a baldacchino, una grande scrivania di mogano e una libreria con moltissimi libri. Sul comodino lucido c'era una pila di suoi vecchi quaderni colmi di appunti su chissà quali incantesimi oscuri e veleni. Si sedette sul letto per far riposare la gamba indolenzita e guardò fuori dalla grande finestra: il grande parco del Manor si estendeva davanti a lui pieno di piante, fiori e fontane. Da quando Narcissa era andata a vivere lì erano stati aggiunti alcuni pavoni albini che Severus non amava particolarmente, dopotutto erano solo dei grossi polli rumorosi.

Di lì a poco ci sarebbe stato il processo ai mangiamorte, i giornali non parlavano d'altro, sarebbero arrivati testimoni da tutto il mondo magico, si sarebbe chiusa definitivamente quella che ormai tutti chiamavano la "seconda guerra magica"."Signor Piton, signore, scusi tantissimo signore" esclamò una vocina proveniente dalla porta. Severus non si era accorto dell'arrivo di un piccolo elfo domestico con grandi orecchie simili ad ali di pipistrello. "Si, dimmi pure, non preoccuparti". Non condivideva le idee di Lucius sugli elfi, non li aveva mai considerati molto, non li odiava anche se forse li trovava un po' inquietanti.
"C'è un signore per lei, Signore, è nell'atrio, Signore".

Era uscito dall'ospedale da poco più di un'ora ed avevano già iniziato a tormentarlo.
E non si trattava di un tormentatore qualsiasi, era il tormentatore. "Potter, mi era sembrato di essere stato abbastanza chiaro: non ho nessuna intenzione di parlare con te". Il ragazzo aveva un espressione molto seria. "Non sono qui per quello, devo parlare con lei di Draco."Draco era la persona più vicina ad un figlio che Severus avesse, quando Lucius e Narcissa erano finalmente riusciti ad avere il bambino che avevano tanti desiderato, lui era rimasto sorpreso quando gli avevano chiesto di fargli da padrino, era come se fosse diventato parte della famiglia.
Si erano accomodati in uno dei tanti salotti dalle pareti damascate del manor. Severus si era seduto su una poltrova vicina al grande camino e Harry in un angolo di un grande divano. "Dovrebbe parlarne con Narcissa". "Ho già parlato a lungo con la signora Malfoy, ma ho bisogno di farlo anche con lei".
Harry stava gradualmente abbassando il tono della voce.
"Professore, ho bisogno che lei menta al processo".
Mentire? Il paladino dei grifondoro gli aveva appena chiesto di mentire?
"E cosa dovrei dire esattamente?" Il ragazzo non rispose subito, era visibilmente turbato "dovrebbe dire che era presente quando Draco ha preso il marchio nero e che è stato obbligato con la forza a farlo". Severus era stato veramente presente alla cerimonia. Una stanza buia, candele rosse, un cerchio di uomini mascherati e al centro di tutto questo un pallido ragazzo biondo che in quel momento sembrava quasi un bambino. Ma la voce ragazzo non aveva vacillato mentre pronunciava il giuramento e non aveva ritratto il braccio quando era stato marchiato. Tutti sapevano che si trattava di una farsa, gli era stata affidata una missione suicida, ma non si potevano discutere gli ordini del Signore oscuro.

Angolo autrice

Grazie a dafne_cassandra, MyLandOfStory, Roberta1199 che hanno messo la storia tra le preferite, grazie a bltxcla_black che ha messo la storia tra le ricordate e grazie a a_sun93, dafne_cassandra, darkslitherin, Eleonora98always, PaperHero, SereG e Yaya94 che seguono la storia.

 

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Capitolo 6
*** Un'altra volta ***


Un'altra volta

"Professore, ho bisogno che lei menta al processo". Mentire? Il paladino dei grifondoro gli aveva appena chiesto di mentire? "E cosa dovrei dire esattamente?" Il ragazzo non rispose subito, era visibilmente turbato "dovrebbe dire che era presente quando Draco ha preso il marchio nero e che è stato obbligato con la forza a farlo".

"Perchè mai dovresti voler salvare Draco?" "Non mi sembra di ricordarvi come grandi amici a Hogwarts".
Il ragazzo sprofondó ancora di piú nel suo angolo di divano, avrebbe potuto inventarsi una complicata spiegazione piena di complicati sentimenti ma alla fine optó per la soluzione più semplice "Tutti meritano una seconda possibilitá". "Come me, Draco non ha potuto scegliere chi essere. Vorrei che questa possibilità gli fosse data, ma per fare questo ho bisogno del suo aiuto professore." In condizioni normali Severus avrebbe aiutato Draco senza pensarci un attimo ma era restio a legarsi a Potter con qualsiasi forma di patto.
"Lei sa come ci si sente ad avere bisogno di una seconda possibilità, salvi qualcuno che si trova nella stessa situazione". Severus non rispose, aveva il sospetto che la faccenda fosse più complicata di come Potter gliela stava presentando. "Non deve rispondermi ora, il processo é tra una settimana".

A quel punto calò un silenzio imbarazzante, probabilmente il ragazzo si aspettava una risposta. "Ci penserò Potter, non so se voglio farmi vedere in giro per il momento". Severus pensò che la soluzione migliore fosse cambiare argomento. "Come sta il piccolo Lupin?" Harry sembrò contento della domanda. "Sta bene, è in balia di Andromeda e della signora Weasley, cerco di andare a trovarlo il più spesso possibile".
E in quel momento Severus fece un errore. "Sembra che Molly Weasley non ne abbia mai abbastanza di bambini, sette figli non le bastano." Harry sbiancò "Sei figli professore".
Sei? I Weasley avevano perso un figlio in guerra? Poteva forse essere... no se si fosse trattato di Ron Weasley, Potter non sarebbe stato lì in quel momento.
"Mi dispiace Potter, non ne sapevo niente, di chi-" il ragazzo non gli lasciò finire la frase. "Fred, la sua famiglia è distrutta, siamo tutti distrutti". Era evidente che Severus non fosse bravo nelle conversazioni amichevoli, perfortuna ci pensò Potter a sistemare la situazione. "Ora devo andare, sono sicuro che ci rivedremo al processo". Severus rimase sulla poltrona a guardare il fuoco mentre il ragazzo se ne andava accompagnato da un elfo. Sapeva che c'erano stati molti morti durante la battaglia ma non aveva voluto sapere i nomi, non voleva pensare che dei ragazzi che aveva conosciuto non vivevano più.

La sera andó a letto senza cenare, era stanco, confuso e dolorante. Non aveva intenzione di prendere e pozioni che gli avevano dato all'ospedale, le avrebbe distillate lui stesso appena si fosse sentito meglio. Aveva le mani che gli tremavano, non sarebbe riuscito a meneggiare coltelli e provette per un po'. Quella notte l'uomo fece un sogno che non avrebbe dimenticato facilmente.
Era a Hogwarts, solo nella sala grande decorata a festa. C'erano la musica e il buffet ma nessuno studente. A un certo punto qualcuno apparve dal nulla alle sue spalle
"Severus, balliamo?". L'uomo si giró di scatto e riconobbe subito Lily Evans, occhi verdi e capelli rossi, nello stesso abito azzurro che aveva indossato a un ballo di Natale del loro quinto anno, ballo a cui non aveva avuto il coraggio di invitarla. Non sapeva ballare ma dopotutto si trattava di un sogno, quindi senza dire una parola la prese tra le braccia sorridendo. Poteva sentirla vicino a sè, era calda, delicata e profumata. Inizió a stringerla tra le braccia, sempre di piú, sempre piú vicina.
Ma a un certo punto il corpo che stava stringendo divenne freddo, rigido e viscido. Severus fece un passo indietro: sangue. La sua Lily era interamente ricoperta di sangue. "Svegliati Severus, svegliati adesso"
Fortunatamente in quel momento si sveglió, sudato e tremante. La ferita al collo aveva iniziato a sanguinare, doveva prendere subito la pozione che gli avevano dato a San Mungo.
Lily lo aveva salvato un'altra volta.

 



 

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Capitolo 7
*** Il ricordo peggiore ***


Il ricordo peggiore

Era mattina presto, Severus e Narcissa stavano facendo colazione in una piccola sala del Manor, il salone grande, quello dove il signore oscuro era solito torturare i suoi prigionieri, era stato chiuso.
Narcissa girava il suo tea assorta mentre l'uomo leggeva il giornale.
"Pensavo di andare a Hogwarts". Narcissa sussultó come se si fosse dimenticata della sua presenza.
"Hogwarts? Vuoi ricomonciare ad insegnare".
"No, non credo", "Ma ho un paio di faccende da sbrigare".
"Vuoi che ti accompagni?"
Era sempre gentile Narcissa, a volte anche troppo. Nei primi tempi dopo il matrimonio aveva cercato di convincere suo marito e Severus a non entrare a far parte dei Mangiamorte ma alla fine si era arresa anche se Lucius non era mai riuscito a coinvolgerla.
Severus sorrise "No, non ti preoccupare. Posso cavarmela da solo".

Così dopo aver mangiato aveva mandato un gufo a minerva ed era andato. Si era smaterializzato davanti al grande cancello, gli girava un po' la testa ma per essere la sua prima smaterializzazione solitaria dopo tanto tempo, gli era andata bene.
Era sempre emozionante tornare a Hogwarts. Il castello portava ancora i segni della guerra, dopotutto era passato solo qualche mese, ma rimaneva sempre imponente e rassicurante.
Minerva lo aspettava al portone. L'aveva accolto abbracciandolo, era felice di vederlo e si era offerta di aiutarlo in qualsiasi modo.
"Ho bisogno di usare il pensatoio"
"E' per il ministero?"
"No, è una faccenda personale. Ho bisogno di riorganizzare le idee"
La donna lo aveva accompagnato dubbiosa nell'ufficio del preside e dopo avergli lanciato uno sguardo che era un misto tra affetto e pietà se ne era andata. Non era stato difficile trovare la fiala con i suoi ricordi, era un semplice ampolla tra le tante riccamente decorate della vecchia collezione di Silente. Severus aveva evitato di incrociare lo sguardo con il quadro del vecchio preside e si era subito immerso nel pensatoio.

Aveva rivisto alcuni dei suoi ricordi piú belli e alcuni dei piú terribili: Spinner's End, l'affetto di Lily, Hogwarts, gli scherzi dei malandrini. Man mano che andavano avanti le immagini, l'uomo cercava di prepararsi a quella finale, quella di cui non riusciva a sopportare nemmeno il pensiero. Aveva rivisto il litigio con Lily, i mangiamorte, la guerra, l'accordo con Silente.
Ecco adesso sarebbe arrivato il ricordo peggiore di tutti. Severus era tentato a sollevare la testa dal pensatoio, ma doveva scoprire quello che aveva visto il ragazzo. Tuttavia rimase stupito.
Per ultimo vide le discussioni con Silente, alcuni episodi accaduti mentre era insegnante a Hogwarts ma non quel singolo ricordo che lo faceva tanto soffrire.
Nonostante il dolore, la paura e la fretta quella notte nella stamberga strillante il suo inconscio aveva trattenuto il ricordo peggiore e di questo ne era grato.

Angolo autrice
Grazie a tutte le persone che hanno letto e recensito. Mi dispiace di aver aggiornato la storia così tardi ma le ultime due settimane all'università sono state molto pesanti. Ora dovrei riuscire ad aggiornare con più regolarità.

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Capitolo 8
*** Sarai sempre il benvenuto a Hogwarts ***


Sarai sempre il benvenuto a Hogwarts
 

Doveva vedere Potter, doveva parlargli, forse glielo doveva veramente, e doveva tornare al San Mungo perchè quella ferita gli stava dando veramente fastidio.
Severus si asciugò un paio di lacrime che non era riuscito a trattenere e stava per lasciare la stanza quando si sentì chiamare "Severus, ragazzo mio, non mi saluti neanche?". Albus Silente, nessuno poteva sfuggirgli, neanche ora che non era altro che un quadro polveroso.
L'uomo rispose evitando di guardare l'abitante del dipinto "E' un piacere vederti Albus".
"Tornerai a lavorare qui? Sarai sempre il benvenuto a Hogwarts"
"Non credo che sarei esattamente il benvenuto, potrei aver ucciso il vecchio preside e mantenuto un regime di terrore per un anno, non sono cose che passano inosservate" rispose sarcastico sempre senza guardare il suo interlocutore.
"Severus guardami"
"Devo andare, non penso che tornerò"
Così Severus aveva lasciato la stanza a passo sostenuto. Non sarebbe riuscito a guardare negli occhi un uomo che aveva ucciso e non un uomo qualunque.
Albus Silente l'aveva salvato e protetto in momenti in cui nessuno sano di mente l'avrebbe fatto e lui l'aveva ucciso. Ci aveva pensato a lungo e spesso aveva considerato il fatto di salvare il professore e di lasciarsi morire per aver infranto il voto infrangibile. Ma non era possibile, la sua morte era stata necessaria.

Una volta uscito aveva subito incontrato Minerva che evidentemente l'aveva aspettato lì fuori.
"Stai bene? Posso fare qualcosa per te?"
"Si credo di si, avrei bisogno di un gufo, ce ne sono ancora alla guferia?"
"Qualcuno dovrebbe essere rimasto"
"Allora penso che ne prenderò uno in prestito, devo scrivere a Potter".
Minerva l'aveva abbracciato ancora una volta e gli aveva fatto promettere di rifarsi vivo al più presto, poi si erano separati.
Severus non aveva mai frequentato la guferia da insegnante e l'aveva fatto poco da ragazzo, non amava scrivere, non pensava mai di avere cose particolarmente interessanti da raccontare. Nonostante ciò quel posto era legato ad un ricordo particolare di cui in realtá si vergognava un po'.
Era stato lì che aveva baciato una ragazza per la prima volta anzi per essere esatti era stata lei a baciate lui. Si chiamava Elizabeth Green, lui era al quarto anno e lei al terzo, anche lei era una serpeverde e ogni tanto si salutavano nei corridoi ma non avevano mai parlato veramente.

Erano appena iniziate le vacanze di Natale e lui stava andando a mandare una lettera di auguri a sua madre.
Elizabeth era lì, sola, l'aveva salutato ma non aveva distolto lo sguardo timidamente come le altre volte. "Resti qui per le vacanze?"
Severus era rimasto sorpreso, non s aspettava che gli rivolgesse la parola "Si, non ho niente di interessante da fare a casa". Avrebbe dovuto ricambiare, un semplice "e tu?" sarebbe stato sufficiente ma al tempo non era riuscito a capire il perchè di quella domanda.
Era rimasto in silenzio senza sapere cosa fare o dire, in ogni caso ci aveva pensato lei, si era avvicinata, si era alzata sulla punta dei piedi e l'aveva baciato delicatamente sulle labbra. Severus si era allontanato subito imbarazzato e aveva detto, probabilmente anche a voce troppo alta, la cosa sbagliata: "No"
La ragazza ci era evidentemente rimasta male ed era corsa via, forse piangendo, mentre lui, rimasto solo, sussurrava un debole "mi dispiace".
Non lo aveva mai raccontato a nessuno e probabilmente neanche lei l'aveva mai fatto, dopotutto aveva baciato mocciosus dai capelli unti.  
A distanza di tempo si era reso conto di aver sbagliato,ovviamente i suoi pensieri erano solo per Lily ma forse avrebbe dovuto provare e magari molte cose sarebbero andate diversamente. Non era stato il suo unico bacio ma sicuramente era stato il più sincero.

Severus si riscosse dai suoi pensieri, ormai erano passati tanti anni, non avena più saputo niente di quella ragazza dopo la fine della scuola e ormai neanche più gli interessava. Tornato in sé prese un foglio di pergamena e una penna da una tasca interna del mantello e scrisse poche righe : "Potter, penso sia arrivato il momento di parlare vediamoci domani sera alla Testa di porco, vieni solo". Secco ed essenziale come sempre. Firmò e attaccò il messaggio alla zampa di un vecchio gufo che spiccò il volo bubulando.

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Capitolo 9
*** Fosse anche l'ultima cosa che faccio ***


Fosse anche l'ultima cosa che faccio

Aveva lasciato il castello senaza voltarsi, non sarebbe piú tornato. Voleva dimenticarsi di quella vita, era il momento di andare avanti.
Avrebbe chiarito con Potter e aiutato Draco al processo, poi sarebbe sparito. Aveva giá in mente una casetta sperduta nella campagna, forse un cottage, dove distillare pozioni in pace. Lui, i suoi ricordi e magari un gatto, ne aveva uno quando era studente, un bel gattone rosso che gli faceva compagnia quando studiava. Gliel'aveva regalato Lily per il suo dodicesimo compleanno ed era stata lei a scegliergli il nome Baloo, aveva a che fare con un libro babbano che lui non conosceva ma al tempo avrebbe fatto di tutto per compiacere la ragazza.
La ferita gli dava molto fastidio ma non aveva voglia di andare al San Mungo, quel posto gli metteva tristezza.

Si ritrovò a passeggiare per la via principale di Hogsmeade. La cittadina era quasi deserta, non c'erano studenti al castello così in quel periodo dell'anno molti negozi chiudevano.L'unico a rimanere sempre aperto era Aberforth alla Testa di Porco. Nonostante fosse il posto dove erano iniziate le sue sventure (lì Lucius gli aveva parlato per la prima volta dei mangiamorte, lì aveva sentito la profezia su Harry Potter) ci era tornato molto spesso, di solito per ubriacarsi e dimenticare gli orrori a cui aveva dovuto assistere.Faceva molto caldo quel giorno, il suo onnipresente pesante mantello nero lo faceva sudare. Lo indossava praticamente sempre quando usciva, in ogni stagione. Lo faceva sentire al sicuro e la nomea di "pipistrello dei sotterranei" non gli dispiaceva. 

Forse era il caso di tornare al manor, non era stato saggio lasciare Narcissa sola tutto quel tempo, non si può mai sapere cosa può fare una donna disperata. Si era quindi smaterializzato, non senza qualche difficoltà, difronte agli imponenti cancelli dell'edificio che aveva trovato aperti. Appena entrato aveva chiesto ad un elfo domestico notizie della sua padrona e questi gli aveva risposto che l'aveva vista uscire in giardino. Il parco del Malfoy manor era uno dei posti più belli che Severus avesse mai visto. Vi si potevano trovare fiori e piante di qualsiasi colore e grandezza provenienti da svariate parti del mondo. Lì si erano tenute molte feste nelle calde sere d'estate a cui partecipavano i più importanti esponenti della società purosangue e lui che non c'entrava niente ma veniva presentato come amico di famiglia dei Malfoy e questo bastava a eliminare domande scomode. Sapeva che non avrebbe trovato Narcissa nè nel patio, nè vicino al grande labirinto di siepi, nè vicino alla fontana.

Severus si diresse deciso verso un punto preciso seguendo un vialetto di ghiaia. Bastarono un paio di minuti per raggiungere la tomba di famiglia dei Malfoy. Era un edificio interamente costruito i marmo bianco, grande quasi come la sua misera casetta a Spinner's end. Lì tutti i Malfoy, perlomeno tutti quelli purosangue e tutti quelli ricchi, venivano seppelliti da generazioni. Lì, come era ben noto, si trovava Abrax Malfoy che aveva ricevuto uno dei funerali più sontuosi degli ultimi anni ma pochi sapevano che in quel luogo c'erano anche due piccole tombe i cui proprietari non erano stati sepolti con grandi onori ma in tutta fretta e in segreto. Si trattava dei primi due figli di Lucius e Narcissa, il primo nato morto poco dopo il matrimonio e il secondo, una bambina, deceduta a pochi anni d'età. Si diceva che fosse stata colpa di una maledizione ma probabilmente era la conseguenza dei troppi matrimoni tra consanguinei del passato. Nessuno ne parlava mai ma Severus sapeva che Narcissa ci andava spesso. Lei era lì a piangere con i suoi bambini pregando che non gli venisse portata via anche il resto della sua famiglia.

Non c'erano parole che Severus potesse dire per rincuorarla, non poteva nemmeno immaginare cosa volesse dire vedere la propria famiglia essere distrutta pezzo dopo pezzo, così si avvicinò alla donna e la abbracciò. Narcissa sembrava una fragile bambina tremante bisognosa di un affetto e di un aiuto che lui non era sicuro di poterle dare. "Fosse anche l'ultima cosa che faccio Cissy, riuscirò a riportarti la tua famiglia" le sussurrò incerto all'orecchio.

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Capitolo 10
*** Molto meglio ***


Molto meglio


Narcissa sembrava una fragile bambina tremante bisognosa di un affetto e di un aiuto che lui non era sicuro di poterle dare. "Fosse anche l'ultima cosa che faccio Cissy, riuscirò a riportarti la tua famiglia" le sussurrò incerto all'orecchio.


Aveva riaccompagnato Narcissa in casa e le aveva fatto portare un té da un elfo. 
La donna si era calmata annche se le era rimasto uno sguardo triste che sarebbe stato difficile far sparire. Severus si accomodó su una poltrona mentre pensava a cosa dire per rincuorarla ma la donna lo precedette.
"Il signore oscuro era solito sedersi su quella poltrona".
L'uomo sentì un brivido gelido lungo la schiena.
"Lui è morto e noi siamo qui, non devi più avere paura".
"Lucius mi aveva detto la stessa cosa quando  é morto la prima volta, si sbagliava"rispose lei gelida.
Era meglio cambiare discorso, in effetti non era  abbastanza sicuro per poterla contraddire.
"Domani sera incontreró Potter"  
"Parlerete di Draco?"
"È probabile, in ogni caso l'appoggio del salvatore del mondo magico giocherá a suo favore"
"Spero di sì, ora scusami ma sono stanca"
I due si augurarono la buona notte e mentre la donna si avviò verso le scale, lui rimase ancora qualche minuto seduto. La ferita gli dava veramente molto fastidio e anche la gamba si era parecchio irrigidita. Avrebbe dovuto usare il bastone ma lo faceva sentire vecchio, cosí l'aveva abbandonato in un angolo della sua stanza appena arrivato due giorni prima.

Dopo un'altra notte tormentata da incubi e una colazione solitaria, Severus si rese conto di avere un' intera giornata vuota prima dell' incontro con Potter e con questa scusa, mentendo a se stesso, decise di andare al San Mungo.

Non si fidava dei medimaghi soprattutto perchè molti erano stati suoi studenti e si ricordava di tutti i calderoni che avevano fatto esplodere in sette anni di studi.

Nonostante questo e quel pizzico di paura che si nasconde nel cuore di ogni malato, alla fine era andato. Era stato visitato da medimaghi gentili, l'avevano trattato bene, forse fin troppo, tutti avevano usato parole caute e fin troppo misurate.

Alla fine l'avevano lasciato ad attendere in un anonimo corridoio del quarto piano.

Aspettava annoiato, grattandosi leggermente la fasciatura al collo che era stata più volte sciolta e riapplicata, quando ad un certo punto sentì un infermiere chiamare: "Alice, Alice cara, vieni tuo figlio è venuto a trovarti".

Severus si vide passare davanti a passo deciso una donna anziana con un terribile cappello con sopra un avvoltoio impagliato, che gli sembrava stranamente familiare, e dietro di lei un ragazzo moro con un espressione molto triste. Gli ci vollero un paio di secondi per capire quello che era successo. Ma certo quello era Neville Paciock. Non era stato riconosciuto e non era il caso di farsi avanti, sapeva perchè il ragazzo era lì.

Tutti nell'ordine della fenice dicevano che i Paciock avevano subito una pena peggiore della morte ma lui non era d'accordo. Avrebbe mille volte preferito vedere Lily pazza ma viva e magari anche felice nella sua follia pittosto che morta e perduta per sempre. Se il signore oscuro avesse scelto Paciock come suo pari invece che Potter sarebbe stato tutto diverso. Al tempo aveva provato a convincere il suo signore ma Lord Voldemort aveva preferito, forse per l'unica volta , un mezzosanuge ad un purosangue.

Si riscosse dai suoi pensieri quando si sentì chiamare da un massiccio medimago che lo fece accomodare nel suo ufficio. Non ebbero una conversazione molto lunga e quando Severus uscì da quella stanza si sentiva meglio ma molto meglio di quando era entrato.

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Capitolo 11
*** Harry e Severus ***


Harry e Severus

D'estate Hogsmeade era calda, umida e deserta. Quel giorno faceva particolarmente caldo e i pochi passanti rimasero stupiti nel vedere una figura che camminava velocemente coperta da un pesante mantello che ne nascondeva anche il volto. Lo sconosciuto, che sembrava conoscere bene il luogo, attraversò il paese e si diresse deciso verso la Testa di Porco.
Per Harry Potter quella serata sarebbe stata molto importante perchè finalmente il suo ex professore di pozioni aveva accettato di parlargli. L'impazienza e l'urgenza erano state tali da farlo arrivare con due ore di anticipo. Avrebbe dovuto aspettare ma non sarebbe stato un problema, avrebbe aspettato tutto il tempo necessario ed anche di più. Entrò nel locale senza togliersi il cappuccio, non voleva essere riconosciuto, non era dell'umore giusto per stringere la mano a decine di sconosciuti che lo ringraziavano per aver salvato il mondo magico. I ringraziamenti e la gratitudine gli faceva piacere ma a volte era pesante essere il prescelto.

Tuttavia il ragazzo non dovette aspettare nemmeno un minuto perchè Severus Piton era già arrivato e stava sorseggiando un whisky incendiario ad un tavolo in disparte. Harry si avvicinò all'uomo e si sedette sulla sedia di fronte alla sua.
"Buonasera"
Severus ebbe un piccolo sussulto, non si era reso conto dell'arrivo di Potter, la sua testa era altrove in quel momento. Era stata una giornata lunga e faticosa, forse avrebbe dovuto rimandare l'incontro ma non l'aveva fatto perchè sentiva un urgente bisogno di pulirsi la coscienza.
"Buonasera Potter, sei in anticipo"
"Anche lei"
Seguì un breve silenzio, nessuno dei due sapeva come cominciare.
"Potter...""Harry, il mio nome è Harry, ora non è più un mio professore, perfavore mi dia del tu"
"Harry, ti propongo uno scambio: io parlerò con te e testimonierò al processo di Draco, dirò tutto quello che vorrai ma in cambio tu dovrai dimenticarti di me e non dovrai cercarmi mai più."
Il ragazzo aveva uno sguardo indecifrabile, tra lo stupore e lo scetticismo.
"Va bene, se è quello che vuole accetto, questo però non significa che lei non potrà cercare me. La mia porta sarà sempre aperta per lei".
Severus fece finta di ignorare l'ultima parte del discorso, era assolutamente sicuro che non avrebbe mai cercato Potter.
"Adesso Harry ascoltami bene, io parlerò e tu rimarrai in silenzio. Ti parlerò dei tuoi genitori, ti racconterò un loro segreto che solo io conosco. Ho visto i ricordi che ti ho passato e ne manca uno particolarmente importante ma ci arriveremo in seguito."
Harry rimase in silenzio come promesso, era spaventato ma anche molto curioso. Quell'uomo era l'unico ad avergli mai parlato dei suoi genitori in modo obiettivo, senza dipingerli come eroi.

"La prima volta che ti ho visto a Hogwarts eri un bambino di undici anni, orfano, senza amici e minacciato da un mago oscuro. Avevo promesso di proteggerti ma ero anche deciso ad odiarti e l'ho fatto o per lo meno ho cercato di convincere me stesso che lo stessi facendo."
Severus bevve un lungo sorso di whisky incendiario, bruciava la gola, non avrebbe dovuto berlo ma ne aveva bisogno e dopotutto non gli importava poi molto se lo faceva stare male".
"Ti ho odiato ma non è stato giusto perchè era tuo padre che odiavo. Anzi in realtà penso che odiare tuo padre sia stato un modo per non ammettere di odiare me stesso e i miei molteplici fallimenti. E' vero sono stato un mangiamorte, ho ucciso e ho torturato, ho cercato di rimediare e ho peggiorato la situazione. Ho condannato la tua famiglia e quella di molti altri".
A quel punto si dovette fermare perchè sentiva arrivare le lacrime, non piangere Severus, non ora, non è proprio il caso.
"Sono uno stupido, patetico, fallito, destinato a distruggere tutti quelli che ho amato".
"Ha torto"
"Ti ho detto che devi rimanere in silenzio, non riesci proprio a rispettare le regole vero?"
"Io penso che lei sia un eroe"
"E perchè mai?"
"Perchè nonostante tutti i suoi errori lei è rimasto e ha provato a correggere i suoi sbagli fino all'ultimo. E' vero ha rovinato la mia vita ma poi ha fatto di tutto per rimediare. E' questo che fanno gli eroi".
Severus aveva abbassato lo sguardo, non era in grado di replicare in quel momento, non aveva nessuna battuta sarcastica per tirarsi fuori da quella situazione.
"E se proprio vuole saperlo, anche io ho distrutto la vita di molte persone. I miei genitori, Sirius, Silente, Remus, Tonks, Fred sono tutti morti per causa mia. C'è stato un momento in cui avrei voluto non avere più amici per non rischiare di ferirli ma sono stati proprio loro a darmi il coraggio per andare avanti. E se lo vorrà io sarò un suo amico".
"Abbiamo fatto un patto"
"Lo so ma..."
"No hai promesso, ora resta in silenzio perchè il discorso è complicato"

Doveva sbrigarsi, dire quello che doveva e andarsene. Non si sentiva bene, aveva bisogno di respirare,il whisky era stato veramente una cattiva idea.
"Quando ho scoperto che il Signore Oscuro ti aveva preso di mira, come ben sai, ho parlato con Silente affinchè proteggesse la tua famiglia."
Fece un altra pausa, gli mancava il fiato e gli girava la testa, forse non era l'alcol a farlo stare così.
"Ero giovane, avevo pochi anni più di te oggi, e non mi fidavo ancora pienamente di Albus quindi ho provato a fare da solo. Non sapevo se avrebbe funzionato ma dovevo provare, quello che stava succedendo era mia responsabilità. Ho scritto una lettera a tua madre chiedendole di incontrarci a Godric's Hollow e per miracolo o semplicemente perchè tua madre era una persona straordinaria, ha accettato di vedermi.
Ammetto di non averle raccontato tutta la verità, le ho detto che il Signore Oscuro vi avrebbe ucciso tutti e le ho proposto di scappare insieme a me. Avrei protetto sia lei che il suo bambino, vi avrei portato lontano, nessuno sarebbe riuscito a trovarci. Era l'assurdo piano di un ventenne ma pensavo solo a salvarla. Lei, come sempre, è stata gentile, sembrava contenta di vedermi, mi ha abbracciato."

Ed ecco che arrivava il ricordo peggiore di tutti, quello così segreto che non era trapelato nemmeno nelle memorie che aveva consegnato al ragazzo, quello che lo faceva vergognare più di tutti.
"Ovviamente non aveva nessuna intenzione di andarsene, era decisa a proteggerti ad ogni costo ma amava suo marito. Di una cosa puoi essere sicuro: tua madre ti ha amato ogni minuto in cui siete stati insieme. Un'altra persona si sarebbe arrabbiata difronte alla mia proposta, mi avrebbe cacciato ma Lily no."
Era la prima volta che pronunciava il suo nome quella sera e faceva male, era come un pugnale nel petto.
"Lei ha capito che c'era qualcosa che non andava ma non ha fatto domande, mi ha offerto il suo aiuto e la sua amicizia. Ha detto che era felice di rivedermi dopo tanto tempo e che mi voleva come suo amico. Non sapeva che ero la causa di tutti i suoi problemi ma non ho avuto il coraggio di dirglielo, ero troppo contento di riaverla davanti a me sorridente. Poi si è avvicinata e mi ha detto bisbigliando un segreto, era un modo per consolidare la nostra rinata amicizia."

Harry era rimasto in silenzio, un po' pallido, con gli occhi sgranati, desideroso di conoscere il seguito.
"Mi ha detto di essere incinta e di non averlo fatto sapere ancora a nessuno, nemmeno a James".
Harry quasi cadde dalla sedia, era senza fiato.
"Avrei avuto un fratello?"
"Voleva che gli facessi da padrino, era convinta che tutto si sarebbe risolto per il meglio".
"Perchè nessuno mi ha mai detto nulla?"
"Perchè era la sera del 30 ottobre 1981, nemmeno ventiquattr'ore dopo è morta, non so se è riuscita a dirlo a qualcun'altro".
"Per cui non ho causato solo la morte dei tuoi genitori ma anche di un bambino mai nato di cui nessuno era a conoscenza e per di più ho avuto l'opportunità di salvare tre di voi ed ho fallito. Se avessi insistito di più..."

Harry Potter, il bambino sopravvissuto, l'eroe del mondo magico, piangeva.
I due rimasero un po' seduti uno di fronte all'altro finchè il ragazzo si alzò, salutò con un filo di voce e se ne andò.

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Capitolo 12
*** Il processo ***


Il processo


Severus Piton aveva passato i pochi giorni che mancavano al processo chiuso nel Malfoy manor. Aveva mandato lettere di condoglianze a persone che avevano subito perdite durante la guerra, cercando di scusarsi. Alcuni gli avevano risposto ringraziandolo, altri l'avevano insultato, molti non gli avevano nemmeno risposto, era comprensibile.
Il giorno prima dell'udienza aveva ricevuto una lettera da Harry Potter che lo informava su cosa dire al processo. Erano poche righe, tutte bugie ma dopotutto lo faceva a fin di bene, Draco meritava una seconda possibilità. Avrebbe potuto finire gli studi, trovarsi un lavoro, crearsi una nuova vita onesta e possibilmente essere felice. Il ragazzo non aveva mai potuto scegliere nulla crescendo e quella era la sua occasione per farlo.
Narcissa stava sempre peggio, se non fossero riusciti a salvare Draco probabilmente sarebbe morta di dolore, aveva ormai raggiunto il limite, la sua vita era stata distrutta.

Poi il giorno del processo era arrivato.
Severus e Narcissa si erano recati al Ministero la mattina presto, l'udienza si sarebbe svolta in una delle vecchie aule nei sottorranei in presenza dell'intero Wizengamot e di buona parte della comunità magica civile. Per la prima volta dei processi venivano aperti al pubblico, era stata un'idea del nuovo ministro della magia Kingsley Shacklebolt .
L'aula era enorme e gremita di streghe e maghi desiderosi di vendetta, più volte i due avevano dovuto cambiare posto per evitare occhiatacce ed insulti. L'uomo sapeva che sarebbe accaduto, per questo avrebbe preferito che Narcissa fosse rimasta al manor ma non c'era stato verso di convincerla, era stata irremovibile.
"Professor Piton"
L'uomo si girò aspettandosi uno sputo o un insulto, invece si trovò di fronte ad una sorridente Luna Lovegood.
"Signorina Lovegood, che cosa ci fa in questo terrible posto?"
"Mio padre è stato chiamato a testimoniare, sa è stato ricattato dai mangiamorte quando mi hanno rapita e il primo ministro pensa possa fornire informazioni utili"
Aveva sempre provato simpatia per quella strana ragazza, sorrideva sempre anche quando faceva esplodere un calderone, raccontava bizzarre storie su creature assurde ed era gentile con tutti anche con un arcigno professore come lui.
"E' sempre un piacere vederla"
"Anche per me professore ma mi spiace dirle che non la trovo affatto bene, è terribilmente pallido"
"Sì, non sono stato bene ultimamente"
"Ora devo andare, spero di rivederla presto"
"A presto signorina Lovegood"

Non aveva ancora visto Potter, probabilmente era occupato con valanghe di giornalisti e impiegati del ministero. Dubitava che sarebbe riuscito a sistemare tutto ma era sicuro che avrebbe provato al massimo delle sue forze, era un bravo ragazzo in fin dei conti. Sicuramente Hermione Granger e Ron Weasley l'avevano aiutato, soprattutto la Granger dopotutto era la strega più brillante della sua età.
Avevano dovuto aspettare un po' ma alla fine il processo era cominciato. I magiamorte da processare erano molti ma la maggiorparte non aveva nemmeno qualcuno che li difendesse, erano solo criminali e basta.
Severus vide condannare i suoi vecchi compagni di scuola serpeverde alcuni dei quali erano stati suoi amici. Nessuno di loro era innocente ma d'altra parte nemmeno lui lo era. Alecto e Amycus Carrow, Dolohov, i fratelli Lestrange, Nott, Yaxley, tutti incatenati, tutti con la divisa a strisce, tutti sfiniti. Anche lui sarebbe dovuto essere lì con loro e invece non era mai stato in prigione nemmeno un giorno in tutta la sua vita. Il nuovo ministro aveva bandito i dissennatori da Azkaban ma rimaneva pur sempre una prigione da incubo. Alcuni mangiamorte l'avevano riconosciuto e gli avevano lanciato sguardi d'odio: era la seconda volta che la scampava, c'era sempre stato qualcuno a garantire per lui, prima Silente poi Potter.

Erano lì da quasi tre ore quando fu il turno di Lucius Malfoy.
Nacissa era tesa come una corda di violino e urlò di dolore quando vide il marito entrare nell'aula.
Quello che una volta era stato uno dei membri più illustri e facoltosi della comunità magica non era nemmeno più l'ombra del vecchio sè: magro fino quasi a sembrare uno scheletro, pallido come un fantasma e, come tutti gli altri prigionieri, con la testa completamente rasata.
Da che lo conosceva, Severus l'aveva sempre visto fiero e composto e vederlo lì gobbo e calvo gli spezzò il cuore. Fu in quel memento che sentì la voce di Potter per la prima volta. Il ragazzo era evidentemente agitato ma la sua voce non tremò quando espose la sua difesa in cui Severus potè riconoscere lo stile della Granger.
A quando pare Lucius aveva fatto perdere tempo ai mangiamorte quando Potter e i suoi compagni erano stati imprigionati al manor. Guardando Narcissa si poteva capire che quella non era tutta la verità ma nemmeno una totale bugia. La Granger era stata intelligente, Potter stava raccontando le cose in modo cauto e evitando dettagli che sarebbero risultare scomodi.
Nessuno si aspettava che Malfoy venisse assolto ma tutti rimasero comunque stupiti quando invece dell'ergastolo gli vennero dati dieci anni. Dopo il verdetto Narcissa aveva ripreso un po' di colore e riuscì addirittura a sorridere quando Lucius la guardò uscendo. Avrebbe aspettato il marito tutto il tempo necessario.

Faceva terribilmente caldo in quell'aula sotterranea, Severus sentì nuovamente la testa girare e gli parve anche di avere diffcoltà a respirare. Doveva essere l'ansia, Draco sarebbe entrato a momenti. E infatti pochi minuti entrò il giovane Malfoy: era pallido ma non aveva un aspetto malato, Lucius doveva essersi preso cura di lui. Potter prese nuovamente la parola ma Severus non riuscì a seguire il discorso, adesso ci vedeva doppio e sentiva uno strano ronzio. Non si sentiva per nulla bene ma doveva resistere, aveva promesso di aiutare Draco.
"Severus Piton è chiamato a testimoniare"
Narcissa lo aiutò ad alzarsi visibilmente preoccupata, per fortuna aveva portato quell'odioso bastone che gli fu molto utile per raggiungere il palco dei testimoni. Recitò parola per parola quello che gli era stato scritto, parlò a bassa voce e facendo molte pause per prendere fiato però riuscì ad arrivare alla fine del discorso. Erano tutte bugie ma cercò di essere convincente: Draco era stato costretto a diventare un magiamorte, era stato torturato, umiliato, sottoposto alla maledizione Imperius.

Non ci volle molto e potè tornare presto al fianco di Narcissa.
"Severus, per Merlino, ti senti bene?"
L'uomo non potè nemmeno rispondere, non aveva più fiato.
Si accasciò a terrà senza più forze.
Quel massiccio medimago gliel'aveva detto che senza farsi ricoverare sarebbe sopravvissuto solo qualche giorno. Severus non poteva sopportare la prospettiva di vivere il resto della suoa vita chiuso al San Mungo come i Paciock, preferiva di gran lunga la morte.
Il veleno di Nagini non lasciava scampo, lo sapeva bene, ed era contento di essere riuscito a testimoniare per Draco, sperava fosse stato sufficiente.
Era sdraiato a terra, qualcuno rideva o forse stava piangendo?
L'unica cosa che vedeva erano le stelle dorate che decoravano il soffitto blu dell'aula, sembrava quasi il cielo magico della sala grande di Hogwarts.
E così, con quell'immagine familiare in mente, Severus Piton era morto tra le braccia di una disperata Narcissa Malfoy e sotto gli occhi di un attonita aula. Harry Potter era corso verso di lui ma non era arrivato in tempo.
La sua testimonianza fu cruciale per la scarcerazione di Draco Malfoy che successivamente dopo tanti anni e molteplici sforzi riuscì a riabilitare il nome della sua famiglia.
Esiste per tutti il momento giusto per morire ed il suo era stato quello, un paio di mesi avevano fatto la differenza, era riuscito a sistemare le cose con Potter e a salvare Draco.
Si era meritato un lungo riposo senza interferenze.


Angolo autrice:
La storia è finita, spero vi sia piaciuta, personalmente posso ritenermi molto soddisfatta, al momento il primo capitolo è stato letto da 584 persone (non posso nemmeno immaginare così tanta gente insieme).
Ringrazio di cuore ANCI03HARRYPOTTER che ha recensito tutti i capitoli e tutti quelli che hanno messo la storia tra le seguite/ricordate/preferite.
Se volete leggere qualcos'altro scritto da me ho recentemente pubblicato, sempre nella sezione Harry Potter, "Buonanotte bambino mio" e "Niente mi farà sentire meglio" sempre con protagonista Severus Piton.

 

Ho da poco creato una pagina facebook in cui pubblico immagini sulla mia collezione a tema Harry Potter. Si chiama "My Potter Collection" dategli un'occhiata se vi va.

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