Una tranquilla giornata alla IKEA...

di Morghana
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Parte I ***
Capitolo 2: *** Parte II ***



Capitolo 1
*** Parte I ***


 

Una tranquilla giornata alla IKEA - parte I

 

Ah, la IKEA... il nuovo (quasi) centro commerciale per arredare la propria casa-dolce-casa, paradiso dei prossimi o neo sposi, purgatorio per chi si perde in mezzo al ben di Dio che c'è e inferno per i poveri cristi che - andandoci in coppia, tris, poker o quant'altro - non riescono a mettersi d'accordo.

Prendiamone due a caso (a caso?) di questi poveri cristi e seguiamone in flagranza differita le peregrinazioni nei vari reparti.

Prima tappa obbligatoria: il ristorante! Eh sì, LEI ha appetito e vuole assaggiare le famose polpette svedesi decantate da un'amica che ci è già stata (alla IKEA, non in Svezia). Cavallerescamente LUI non fa una piega... e, per dirla tutta, meno cavallerescamente ne approfitta perchè sostenere 95 kg dislocati su 1.80 di altezza è cosa che richiede " 'a sopponta", come si dice a Napoli.

(* sopponta = sostegno o cuneo messo a mo' di zeppa per sostenere mobili claudicanti.)

Placati i morsi del famelico stomaco, sgargarozzato mezzo litro d'acqua in 5.8 secondi (al mio paese questo fa propendere per una lontana parentela con il dromedario...) e facendosi forza per trattenere le manifestazioni di soddisfazione del suo stomaco, LUI fa per alzarsi ma con la coda dell'occhio nota che la sua dolce metà - 1.58 sarebbero 7/8 ma non sottilizziamo - ha appena attaccato con il dolce.

Sempre con la massima cavalleria, uso a ubbidir tacendo e tacendo morir, torna a sedersi e per ingannare il tempo si guarda intorno... nel suo campo visivo passano donne pseudo-giovani con le extension che avrebbero bisogno di un energico ritocco, ragazze con almeno 5 kg di troppo sotto forma di rotoli tipo paraspifferi che debordano dai pantaloni a vita bassa, pargoli vocianti che strepitano dai carrozzini senza che i genitori pietosamente (per gli altri clienti) li sopprimano, ecc ecc...

LUI decide che no, non è uno spettacolo ricostituente per la sua salute e, con la debita espressione di disgusto, torna a dedicare le sue amorose attenzioni alla sua LEI. La sublime creatura ha appena terminato il suo cumulo di panna-pandispagna-pastadipistacchio-crema da 500 kcal per 100 gr. ed è pronta al giro turistico pro arredamento casa. (Finalmente...)

E' cosa risaputa che l'uomo ha una rapidità decisionale molto alta, quanto agli elementi base dell'arredamento, ma che per i dettagli la donna è insuperabile... resta da capire se sia insuperabile nello sceglierli o nel perdersi in essi.

La LEI che stiamo con interesse seguendo pare appartenere alla seconda categoria, nota alla scienza come "mulier tardigrada orchitofrantumans" e purtroppo tutt'altro che in via di estinzione... più che specie da proteggere sarebbe necessario stabilire programmi WWF internazionali per proteggersi da essa, ma anche il progresso ha i suoi limiti e purtroppo tutti i mezzi finora adottati (divorzio, uxoricidio, passaggio sull'altra sponda ecc.) hanno miseramente fallito.

Ma torniamo ai nostri due colombi in idilliaco volo nei reparti.

LEI, obbedendo agli scoordinati impulsi dei suoi neuroni, non sa come dividersi tra scaffali d'acciaio e mensole in legno e scava senza meta tra i vari articoli, con il solo scopo di scoprire sempre scaffali e mensole nuove che attirano la sua attenzione ed il contenuto del suo portafogli, che per chissà quale ignota legge elettromagnetica è regolarmente calamitato verso gli articoli dotati di forza-prezzo elevatissima e di forza-utilità praticamente nulla.

LUI, più smaliziato nelle leggi della meccanica razionale (montaggio mobili) che non in quelle della meccanica quantistica (neuroni femminili), dapprincipio è abbagliato dal luccichio negli occhi della sua amatissima compagna e sta quasi per acconsentire all'acquisto di un set di scaffalature di prezzo equivalente a due stipendi dirigenziali... ma uno sprazzo di istinto di conservazione pecuniaria lo spinge a leggerne il prezzo: 200 € cadauna escluso trasporto e montaggio !

La parolaccia a questo punto preme per uscire, ma la ben nota cavalleria di LUI la frena a tempo e sostituisce ad essa la seguente frase (da paragnosta figlio di paragnosta): "Cara, e se ne trovassimo qualche altro scaffale ancora più bello e grande? Cerca ancora..." Inutile dire che LEI cede immediatamente a cotanta amorevolezza e preoccupazione che le scaffalature siano le più belle, in omaggio alla sua esistenza nella vita di LUI, e si fionda di nuovo su montanti e ripiani vari. Astutamente il dolce compagno la dirotta verso il lato "economico" del reparto, riuscendo a farla franca con uno scaffale d'acciaio da 80 € che si può montare "at home"… quando si dice "gli affari sono affari" !

"The end" per il capitolo scaffali.

Capitolo divano-letto: nel reparto la scelta non è che sia vastissima, alla prova "distesa" risultano tutti comodissimi ed almeno in questo i gusti di entrambi non sono difficili... dopotutto a loro, più che "fare", interessa "disfare" il letto e questo è facilmente ottenibile con qualsiasi giaciglio si scelga, amaca a parte. Ciononostante il letto risulta essere il più caro del reparto, ma crepi l'avarizia "...in fondo ci si passa un terzo della propria vita!" pensa lui. Chissà se ha pensato/pensa/penserà anche che nel coniugale talamo ci starà anche LEI e per ben più che un terzo (mal di testa, mal di schiena, pisolini pomeridiani, influenza, raffreddore, mosca tsè-tsè e chi più ne ha più ne metta).

Sempre capitolo letto, paragrafo "come lo sistemiamo nella stanza?": idem come sopra, se non che per creare al computer IKEA l'anteprima della stanza occorrono 10 minuti di tentativi e l'esplorazione di nuovi orizzonti del turpiloquio mentale, prima di rendersi conto che per riprodurre la pianta della stanza da letto occorrono le misure! Oddio, e come si fa, dov'è la pianta di casa con le misure delle pareti? Fruga che ti rifrugo e per fortuna salta fuori dalla borsa di LEI, stipata di roba inutile (ma c'è mai qualcosa di veramente utile nella borsa di una donna?).

... continua ...

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Capitolo 2
*** Parte II ***


Una tranquilla giornata alla IKEA - parte II

(segue)

 

La borsa: croce e delizia di una donna, croce e basta per un uomo che deve attendere dal suo ventre (della borsa) il parto di quel qualsiasi indispensabile oggetto che, per inspiegabili variazioni della forza di gravità, sia caduto nei suoi anfratti… per fortuna che la già citata mappa di casa (che NON avrebbe dovuto esserci) c'era e come, pertanto i due colombelli hanno potuto verificare la reale possibilità di inserire nella stanza da letto un bestione di 2 mt di lunghezza.

Ma il subdolo destino è subdolamente in agguato e colpisce LEI con l'improvvisa "voglia di caffè". Ebbene sì, proprio nel momento topico in cui il computer IKEA risponde ai comandi LEI ha improcrastinabilmente voglia, bisogno, necessità vitale di caffè... come si potrebbe dar torto a LUI, stressato oltremisura dall'amore per la compagna, se esplodesse in sacrosanto turpiloquio? Eppure NO... l'àplomb di cotanto gentiluomo dell'amore rimane quasi invariato (salvo un fuggevole lampo oculare di vaga aggressività...) e il predetto gentiluomo, senza proferire nè A e nè B, sollecito si reca ad esaudire la richiesta mentre la dolce 7/8 cazzeggia al PC.

Beltà richiama amore, amore richiama caffè, caffè richiama neuroni (all'ordine o quasi) e l'arrivo del caffè coincide con la stampa del progetto "sistemazione letto"... per fortuna che LEI - almeno questo - è una figura mitologica metà donna e metà computer e quindi lo maneggia abitualmente, senza problemi. Fossero tutte così...

Al momento del pagamento il conto in banca di LUI ha un improvviso malore, ma lo sguardo triglio-adorante di lei nel vedersi esaudita in ogni sua volontà lo compensa ampiamente del salasso. Il problema è che - per scelta dettata dal super-io maschile - LUI vuol montare personalmente il letto, che però è in lista consegne per il 20° giorno dall'acquisto. Altro malore, questa volta per l'ego maschile, che contava su una super performance di bricolage a breve scadenza.

La logica ed il buonsenso, uniti al calo fisiologico della pressione per cotanti sforzi, imporrebbero a questo punto il ritornar paghi e soddisfatti all'arredanda magione. "Imporrebbero"... appunto! Ma LEI, caso strano per un'ipotesa cronica (specie quando si tratta di spostare il suo leggiadro peso lungo un percorso maggiore di 10 mt) ha un improvviso guizzo di energie e propone "un altro giretto... magari vediamo qualcosa che ci può servire".

San LUI martire, patrono del fai-da-te, può mai dire no a tale aggraziata nonché gentil preghiera da parte della sua figlia spirituale (... e non solo...) prediletta ? Mai sia ! e pertanto il predetto testé canonizzato riprende a trascinare le stanche estremità lungo reparti ed anfratti dell' IKEA, mandando silenti benedizioni a quanti hanno contribuito alla fondazione e costruzione del santo luogo.

Armadietti, pentolame, posate, soprammobili, candele profumate, portacandele, portasaponi, portaqualsiasicosa... nulla di tutto ciò sfugge all'occhio vigile di LEI, giustamente presa e compresa dalla necessità di aumentare il PIL nazionale e pertanto dal dovere di elargire alla Patria il contenuto del suo portafogli.

Tuttavia l'occhio ancor più vigile (diciamo pure carabiniere) di LUI impedisce che l'entità di tale elargizione sia tale da rendere necessario un mutuo trentennale, dispensando complimenti per l'acume delle scelte e garantendo - il paragnosta rienta in azione - che gli oggetti da LEI scelti saranno l'inderogabile scopo della successiva visita al centro commerciale ("Cara, soltanto tu riesci a individuare ciò che ci occorre A COLPO SICURO, solo che dobbiamo anche fare la spesa e non entrerebbe tutto in macchina... ricordati di tutto quel che hai scelto per la prossima volta, ANZI controlla che non ti sia sfuggito qualcosa...")

Schiantata da sì delicati sentimenti di approvazione, LEI interrompe subito ogni contatto visivo con la merce esposta per volgere lo sguardo gatto-fusacchioso verso l'amatissimo compagno, unico - secondo lei - a capirla e comprenderla... se potesse inizierebbe anche ad emettere suoni inequivocabilmente felini conditi da strusciamenti vari... peccato che ciò duri soltanto 10 secondi approssimati per eccesso, perchè uno scintillio grigio metallizzato attira le sue pupille: UN MEGATELEVISORE AL PLASMA DA 50 POLLICI x 30 KG DI PESO !

Per chi non possedesse tale ipertecnologico accessorio sarebbe anche legittimo uno sguardo di inappagabile cupidigia ma, noblesse oblige, LEI - da raffinata cultrice dell'elettronica - ne possiede già uno con le medesime caratteristiche. Ne viene di parimenti legittima conseguenza la crisi di vertigini di LUI, che già si vede imprigionato in un quadrilatero casalingo composto da divano, televisore, sistema Dolby Surround 5.1, tre computers e sistema audio quadrifonico con lettore CDA, WAV, AVI, MPEG2, MPEG3, "MAPORCAEVAEGIUDACHICAZZOMEL'HAFATTOFAREDIVENIREQUA !!!" ecc...

"Ma... CARO? Che sto facendo di male? Sto solo osservando il televisore per stabilire quale tipo di mobile vada bene per contenerlo!"

AAAAAAAAAAAAAAARGH !!!

 

(Fine... requiem aeternam dona A LEI, Domine!)

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