Ai shiteru (Ti amo)

di krys
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** = Vita da Manager = ***
Capitolo 2: *** = Voglio diventare grande! = ***
Capitolo 3: *** = Sarò Forte!= ***
Capitolo 4: *** = Verità = ***
Capitolo 5: *** = Scoperta = ***
Capitolo 6: *** = Ritorni Inaspettati = ***
Capitolo 7: *** = Delusioni = ***
Capitolo 8: *** = Senza paura = ***
Capitolo 9: *** = A volte ritornano = ***
Capitolo 10: *** = Solitudine = ***
Capitolo 11: *** = Dalla China con furore! = ***
Capitolo 12: *** = Cioccolatini e Fiori di Loto = ***
Capitolo 13: *** = Nemico = ***
Capitolo 14: *** = Di gioie e di shock = ***
Capitolo 15: *** = La Cura = ***
Capitolo 16: *** = Bentornata Anego! = ***
Capitolo 17: *** = Confessioni = ***



Capitolo 1
*** = Vita da Manager = ***


Quel pomeriggio il sole era alto nel cielo ed i suoi raggi illuminavano la sua stanza.

Kazuki, appena rientrata da scuola, indossò la tuta, prese il borsone e corse verso il campo del liceo.

La brezza primaverile le scompigliava i lunghi capelli color dell’ebano ed il calore di quella giornata colorava le sue gote di un lieve rossore.

Una volta giunta a destinazione si fermò per un istante …

Lui era lì bello come il sole, il fisico atletico ed i capelli corvini completamente in balia di quel leggero venticello, quando giocava, Atsushi Nakazawa sembrava un adone greco, di quelli pronti a vincere la battaglia senza dare il tempo ai propri avversari, di capire nulla.

A bordo campo, vicino al mister c’era lei … Hiromi Shimizu, un nome, una garanzia “bellezza abbondante”, la ragazza più bella e desiderata di tutto il liceo, con lunghi capelli mossi, le curve al posto giusto e gli occhi da cerbiatta, all’ultimo anno esattamente come Atsushi e Daichi, Presidente del comitato studentesco e Capo Manager della squadra di calcio, a cui lei dava una mano.

Le erano stati affibbiati una marea di flirt, non l’era mai importato un granché, fino a quando non si iniziò a vociferare per i corridoi, che tra il Capitano Nakazawa e la Senpai Shimizu c’era del tenero.

Certo, visto l’amicizia che li legava avrebbe potuto chiedere direttamente ad Atsushi o quanto meno a Daichi, ma solo all’idea si vergognava tremendamente e poi temeva che il giovane Ozora potesse farsi scappare qualcosa con il resto della squadra e che tutti l’avrebbero derisa.

No! Non poteva assolutamente permettere ciò.

Intanto il campionato interscolastico sarebbe iniziato tra qualche mese e lei, in quanta seconda manager aveva un gran da fare.

“Kanda! Che cosa fai lì impalata? Bisogna portare da bere e gli asciugamani ai ragazzi, sono in pausa!”

“Si! Shimuzu Senpai! Arrivo subito!”

Prese a distribuire asciugamani e bibite fresche hai ragazzi quando …

“Grazie Manager! Certo che la Senpai ti fa correre vero Kazuki?”

“Beh c’è tanto lavoro da fare con voi ragazzi, Daichi, è naturale che debba dargli una mano!”

“Certo hai ragione! Siamo un gruppo di indisciplinati ahahahah, quello che non capisco è perché sgobbi solo tu Manager Kanda!”  Disse Jirou Sakamoto, uno dei difensori.

Kazuki stava per rispondere quando ….

“Capitano! Sei molto affaticato! Tieni! Asciugati il sudore e bevi una bibita fresca, ti sentirai subito meglio!” disse lei guardandolo con occhi sognanti

A Kazuki stava venendo il voltastomaco e quindi si girò di scatto, continuando il giro dei giocatori, quando però rivolse nuovamente il suo sguardo verso il capitano, si accorse che Nakazawa la stava guardando, imbarazzata si voltò immediatamente e terminò il suo giro.

“Kanda! Domani ci sarà la partita d’allenamento con la squadra del liceo Ikinawa, ricordati di lucidare bene i palloni e di mettere in ordine tutti gli spogliatoi, oltre che a lavare le divise! Non posso trattenermi oggi, ho un impegno urgente, mi dispiace, altrimenti ti avrei dato volentieri una mano.” Disse con tono beffardo

“Non c’è problema Shimuzu-Chan, vai pure tranquilla, ci penso io qui!”

“Bene! Allora io vado … Capitano vuoi che ti accompagno e ti porto il borsone?” Chiese lei speranzosa

“No Shimuzu, ho delle commissioni urgenti da fare anch’io, quindi vado a farmi la doccia e poi scappo, inoltre non vorrei farti fare tardi al tuo impegno, così urgente da non consentirti di fermarti a dare una mano alla manger Kanda. Vai pure! Non voglio trattenerti oltre!” Così dicendo si diresse direttamente negli spogliatoi, non prima di essersi scambiato uno sguardo divertito con Daichi ed uno indecifrabile a Kazuki, la quale avvampò all’istante ed abbassò lo sguardo altrettanto velocemente.

“Hei manager vuoi una mano? E’ un po’ troppo lavoro per te da sola.”

“Grazie Koichi non ce n’è bisogno, dico davvero, posso fare da sola tranquillo!”

“Kazuki … Koichi ha ragione, vuoi che mi fermo a darti una mano io, in due faremo prima”

“No Daichi grazie e poi se ti fermi ad aiutare me, arriverai tardi alla fine degli allenamenti della squadra di pallavolo e non credo che una certa Yuriko Endo ne sarebbe felice ahahahah”

“Grazie Kazuki! Sei davvero un’amica, la migliore!” rispose il giovane Ozora

Tutti se n’erano andati, il mister le aveva lasciato le chiavi, così canticchiando una canzone dei KASHIT GO, iniziò a raccattare i palloni e a lucidarli uno per uno, riponendoli man mano nella cesta, che ripose all’interno, poi si diresse negli spogliatoi per raccogliere le divise sporche e fare il bucato.

Con le cuffiette alle orecchie, intonando Heart Attack, di Sanae Nakazawa, entrò negli spogliatoi, iniziando il suo lavoro fino a quando non urtò con qualcosa, o meglio con qualcuno.

Capelli gocciolanti, che cercavano di essere tamponati dall’asciugamano, pettorali in bella mostra e solo un asciugamano in vita.

Le divise appena raccolte le caddero e lei divenne bordeaux.

“Ca-Capitano! O cielo scusami pensavo che non ci fosse più nessuno, io … beh … forse è meglio che esca”

Ma mentre stava dirigendosi alla porta, la mano del ragazzo afferrò il suo polso, la voltò verso di se ed avvicinò il suo viso a quello di lei.

“Manager! Ti ha mai detto nessuno che quando sei imbarazzata sei davvero bella? Aspettami qui fuori! Finisco di vestirmi e sono da te!”

Kazuki uscì come un fulmine, si appoggiò al muro, cercando di regolarizzare il suo respiro ed il battito del suo cuore, Atsushi le aveva appena detto ch’era bella, non doveva illudersi, non era mica quando erano ragazzini, lui aveva quasi 18 anni e lei solo 13, a lui interessava Hiromi, erano amici, solo buoni amici e doveva farsene una ragione.

Poi una voce calda interruppe il fiume dei suoi pensieri.

“Allora Kazuki andiamo?! Dai ti do una mano, così finiamo prima ed andiamo a cenare ho una fame da lupi!”

“Ma come Atsushi non hai detto a Shimizu che avevi delle commissioni urgenti?”

“Infatti … mi pare che dare una mano alla manager della squadra a sistemare gli spogliatoi in vista di un amichevole come quella di domani, sia una commissione urgente, nonché un mio dovere di Capitano, in quanto responsabile del benessere dei miei compagni.”

“Beh allora grazie, anch’io in effetti ho un certo languorino ed un aiuto mi fa oggettivamente comodo! Non preoccuparti non dirò nulla alla Sempai, almeno non incorrerai nelle sue ire ahahaha.”

Così si misero a fare il bucato ed a sistemare gli spogliatoi, quando ebbero finito, chiusero tutto e si avviarono verso casa, una volta arrivati davanti casa Kanda.

“Kazuki …”

“Sì … Atsushi?”


“Ora che ci penso … tu sei bella sempre, non solo quando sei imbarazzata!” le diede un bacio sulla guancia  “A domani!” si voltò di scatto e se ne andò di corsa, lasciandola impietrita sull’uscio di casa.

NOTE DELL'AUTRICE
Ciao a tutti!!! Sono tornata, ma questa volta Sanae, Tsubasa e tutti gli altri saranno solo un contorno ... LARGO AI GIOVANI!!!! Certo verranno a trovarci mica spariranno del tutto, ma ci saranno tante sorprese in questa nuova fan fictions che riprende un po' le vicende dalla fine di NOTTI MAGICHE
Che dire spero solo che vi piacerà
A presto
Krys

 

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Capitolo 2
*** = Voglio diventare grande! = ***


L’amichevole era stata brillantemente vinta, ma gli avversari erano davvero in gran forma e avevano dato ai ragazzi del filo da torcere, per tanto il Mister aveva deciso di intensificare gli allenamenti, voleva a tutti i costi vincere il campionato nazionale.

Hiromi distribuiva bibite ed asciugamani, mentre Kazuki continuava a pulire e lucidare palloni.

All’improvviso tutti i componenti della squadra, Mister in testa la circondarono …

TANTI AUGURI A TEE, TANTI AUGURI A TEE, TANTI AUGURI MANAGER KANDA, TANTI AUGURI A TE!!!

Poi arrivò il giovane Ozora con una bella torta, mentre il capitano le consegnava la divisa ufficiale della Nankatsu FC.

Lei era visibilmente commossa ed incredula, mentre Hiromi era a dir poco livida. Com’era riuscita quella ragazzina a diventare talmente tanto indispensabile e ben voluta da tutta la squadra a soli 14 anni?

Certo, bisognava riconoscerle ch’era una ragazza decisamente fuori dal comune.

A 13 anni mentre tutti finiscono le medie, lei era stata accettata al liceo entrando direttamente nella 2° classe, perche aveva superato brillantemente tutti i test d’ingresso, pare che fino a qualche anno prima fosse stata una giovane Miko nel tempio di Kanazawa e questo le aveva permesso di avere un livello d’istruzione molto alto.

Inoltre era indiscutibilmente: gentile, pacata ed una gran lavoratrice, questo non poteva certo negarlo, se non fosse stato per Astushi, avrebbe potuto anche affezionarsi a lei e prenderla sotto la sua ala protettiva.

Certo sapeva che tra lui, la ragazzina e Daichi Ozora c’era un grande sentimento d’amicizia e rispetto, pare che le famiglie dei 3 fossero molto intime, nel caso dei Kanda e dei Nakazawa, anche relativamente vicini di casa.

Tuttavia si vociferava che anni prima, il padre della piccoletta avesse provato a conquistare Sanae, sorella del loro capitano, nonché capo manager di allora e nota cantante dei KASHIT GO, ma che Tsubasa Ozora, il Campione del Sol Levante, fratello maggiore di Daichi non l’avesse presa molto bene.

Niente da fare, proprio non riusciva a darsi pace, quella piccoletta era sempre tra i piedi e non solo, in certi momenti sembrava quasi che il capitano preferisse quella ragazzina a lei.

Forse avrebbe dovuto fraternizzare con il nemico per entrare totalmente nelle grazie del capitano.

Così intanto che tutti festeggiavano, si allontanò un attimo senza essere vista, prese un piccolo mazzo di fiori dal chioschetto situato appena fuori da scuola e rientrò al campo.

“Tantissimi auguri per il tuo compleanno Kanda!!! Spero che questi fiori siano di tuo gradimento!Accettali come un piccolo dono da parte mia!” disse con voce fintamente gentile, tanto che Jirou, Koichi ed altri 2 giocatori spalancarono la bocca per lo stupore, mentre Daichi fece una smorfia tra il disgustato ed il sorpreso, Atsushi invece, rimase molto colpito ed anche la festeggiata, che un po’ in imbarazzo, accettò il dono e ringraziò.

Gli allenamenti si protrassero sino a sera, così …

“Oh com’è tardi! Mia madre sarà sicuramente molto preoccupata, d’altronde non è conveniente per una ragazza della mia età girare da sola a quest’ora …”

Il giovane Ozora alzò gli occhi al cielo, lui proprio la capo manager non la sopportava, la trovava insipida, indiscutibilmente bella, certo, ma davvero insulsa.

“Non ti preoccupare Hiromi ti accompagno a casa io!”

“Oh grazie Capitano” Disse lei soddisfatta

“Daichi puoi accompagnare tu Kazuki a casa?”

“Si non c’è problema Atsushi!”

Poi intanto che il capitano andava a cambiarsi …

“Ma brava Shimizu, ora si spiega tutto, i miei brividi dietro la schiena non mentono mai!”

“Che cosa vuoi insinuare Ozora?”

“Mi sembrava strano quest’improvviso interesse e gentilezza per Kazuki, tu che la tratti sempre come se fosse una tua schiavetta, abusando della sua buona fede e della tua autorità!” disse il ragazzo

“Non mi sembra ch’essere gentile con una compagna di squadra sia peccato mortale, Ozora …” ribatté lei

“Lo è se viene fatto con secondi fini e tu sei la maestra dei secondi fini, l’hai fatto per fare colpo sul capitano!”

“Cos’è sei geloso? La tua chance l’hai avuta, sei stato tu a respingermi Ozora e nessuno, ripeto nessuno, respinge Hiromi Shimizu!”

“Ti brucia ancora è? Dici che nessuno ti respinge? Io l’ho fatto e non sono minimamente pentito! Quindi mi dispiace ma non è per gelosia che parlo … Non sopporto le persone finte e le doppiogiochiste e si dia il caso che tu sei entrambe le cose … non nutrire false speranze su Nakazawa, non è per te!! Ti tengo d’occhio Hiromi, Atsushi è come un fratello per me, prova a farlo soffrire e rimpiangerai di averlo fatto!”

“Se non t’interesso, non capisco quale sia il tuo problema Daichi, d’altronde una storia d’amore tra capo manager e capitano di una squadra di calcio non è così improbabile … la storia insegna” rispose lei con tono compiaciuto

“Si ma vedi Atsushi, non è Tsubasa e tu per quanto cerchi di emularla, non sarai MAI e ripeto MAI Sanae! Come mia cognata … non ce n’è!!! Non hai neanche un briciolo del carattere della sorella del nostro capitano!”

“Cos’è ti da fastidio dover scortare la ragazzina?” disse lei velenosa e piccata

“No, vedi … penso che Kazuki valga 10.000 volte te, seppur ancora ragazzina! Andrà molto peggio al mio migliore amico stasera!” disse lui con un ghigno malefico

“Senti un po’ Ozora!! Che ti piaccia o no io conquisterò il nostro capitano! Sono bella ed intelligente ed anche attraente e soprattutto ho la sua stessa età, settimana prossima al ballo dell’Hanami, Atsushi inviterà me, com’è giusto che sia, non quell’insulsa ragazzina dalle curve acerbe che sembra una verginella sacrificale!! Se vuoi portacela tu!!!” rispose lei sputando veleno

Daichi la guardò disgustato …. “Sarai pure attraente ed avrai la nostra età, ma hai un cervello da gallina e mi fai ribrezzo, l’unica cosa che posso sperare, è che il mio migliore amico non caschi nella tua trappola!”

Poi fece per andarsene, giusto in tempo per vedere una figura allontanarsi, iniziò a correrle dietro, ma la ragazza era velocissima, fortunatamente il suo fisico atletico gli consentì di raggiungerla, le afferrò il polso e la voltò verso di se per poi abbracciarla e lasciarla sfogare.

“Ha ragione lei Daichi! Cosa può mai farsene Atsushi di una come me! Non ho proprio nulla di particolare, né un talento nascosto e non sono per nulla attraente! Non posso competere con lei!” disse singhiozzando

“Non dire così Kazuki! Sai che Atsushi ti vuole molto bene ed è vero, forse la tua bellezza è ancora un po’ acerba, ma è normale, hai appena compiuto 14 anni, ma è fuori discussione che tu lo sia, vedrai che tra qualche anno sboccerai anche tu!” Le ripose con tono fraterno accarezzandole la testa.

“Ma tra qualche anno sarà tardi, Atsushi non mi aspetterà Daichi ed io … io lo amo e vorrei diventare grande subito! Vorrei diventare grande ora! Voglio diventare grande!” Disse ancora singhiozzando

“Non si può sapere chi c’è nel nostro destino Kazuki, ma stai tranquilla che se i Kami hanno deciso che sarà Atsushi la persona che deve stare al tuo fianco per tutta la vita, allora non ci sarà differenza d’età che regga! Ora asciuga quelle lacrime e andiamo, altrimenti tua madre, tuo padre e tua nonna mi linciano!!”

“AHAHAHAH grazie Daichi, sei davvero il migliore amico del mondo!” Rispose lei nuovamente sorridente.

NOTE DELL'AUTRICE
Ed eccomi di nuovo qui ... che ci volete fare mi sento particolarmente ispirata ...
L'adolescenza è un periodo difficile un po' per tutti, figuriamoci per Kazuki che praticamente non ha avuto nemmeno un infanzia ...
Il 1° amore è qualcosa che ti cambia dentro e che ti fa scoprire lati di te che nn pesavi di avere e la nostra "piccoletta" ci sta facendo i conti.
Per fortuna che arriva Daichi come un cavalier servente ad asciuare le sue lacrime ed a rincuorarla un po' ... ed Astushi? Chissà cosa combinerà ... cadrà nelle grinfie di "Malefica Hiromi"?! Se volete scoprire questo e tanto altro ci si legge al prossimo capitolo
Intanto grazie a tutti voi che seguite questa storia
A presto
Krys

 

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Capitolo 3
*** = Sarò Forte!= ***


Il fatidico giorno era arrivato, tutta la scuola si stava mobilitando per rendere perfetto il ballo dell' Hanami.
Gli studenti di 4a e 5a, gli unici che avevano il permesso di parteciparvi, non parlavano d'altro, o meglio le ragazze non parlavano d'altro.

Certo i professori erano felicissimi di questa decisione del comitato studentesco, per loro si riducevano notevolmente i rischi di problematiche ed Hiromi ne era uscita con tutte le lodi possibili, l'idea l'aveva proposta e caldeggiata lei e Kazuki non poteva fare a meno di pensare, che in questo modo si era assicurata l'invito da parte del Capitano.

Non che avesse la benché minima speranza che in caso contrario Atsushi l'avrebbe chiesto a lei, ma diciamo che infondo al suo cuore ci sperava.
Così visto che i 3/4 della squadra era "impegnata" a ballare, lei era andata al campo per mettersi alla pari con il lavoro, una volta finito chiuse a chiave gli spogliatoi, quando qualcuno le arrivò da dietro.

"Ciao Piccola Cenerentola ... hai finito di pulire?"

"Ciao Hiromi cosa vuoi? Non devi andare a farti bella per il tuo principe azzurro?"

"Vedo che sei intelligente Kanda, non solo conosci questa favola occidentale, pensavo che fossi cresciuta come un'eremita, ma addirittura hai finalmente capito che Atsushi è il MIO Principe Azzurro!!"


"Oh mi dispiace deluderti Shimizu Senpai, ma si dia il caso che grazie a Sanae Nakazawa conosca perfettamente questa favola ed anche molte altre."

"Smettila di darti delle arie solo perché conosci sua sorella!!! Io conosco Atsushi da molto più tempo di te! Io, lui e Daichi andiamo a scuola insieme da sempre!"

"Beh, allora se lo conosci così bene come dici, dovresti sapere che odia aspettare, è una cosa che proprio Atsushi non sopporta! Così come non sopporta le ragazze troppo truccate e tu oggi sembri una maschera ambulante!"

"COME OSI STUPIDA FINTA VERGINELLA!! Ti faccio rimangiare subito quello che hai detto!" Le disse sbattendola con violenza contro la porta

"Forse avrai ragione tu e sono stupida, in effetti devo esserlo per continuare questa conversazione senza né capo né coda con te, ma di sicuro non sono una finta verginella, sai com'è io non la do al primo che passa e di sicuro non cerco di sedurre un ragazzo solo perché un altro mi ha dato picche ...  Ah scusa Shimizu Senpai, tu non sei abituata a sentirti dire di no non è così? Ora però te la faccio io una domanda ... perché se sei così convinta di avere Atsushi in pugno continui a ronzarmi intorno e ad infastidirmi? Perché hai fatto si che solo gli studenti del 4° e del 5° anno potessero partecipare al ballo? Cos'è temevi la concorrenza di noi piccolette? La bella Hiromi, così intelligente e perfetta che ha paura di venire accantonata dai ragazzi più belli per delle ragazzette!"

"SMETTILA! SMETTILA SUBITO! E' SOLO PER EVITARE SPIACEVOLI INCIDENTI CHE VOI MOCCIOSI POTEVATE CAUSARE!!"

"Sai mi dispiace per i miei compagni, probabilmente qualcuno sarebbe potuto venire, io non di certo, i miei non mi avrebbero comunque lasciato partecipare, o almeno credo... Tanta fatica per nulla Hiromi!"

"Certo che non avresti potuto, tuo padre è un pelino più intelligente di tuo nonno e ti tiene al guinzaglio, mica vorrà che ti fai mettere incinta, come fece lui con tua madre?! Cosa credi tesoro le voci corrono, al povero signor Watanabe non era rimasto altro che spedirti lontano per evitare lo scandalo."

"Sei solo una gallina! Daichi ha ragione, sulla bellezza nulla da dire, ma a materia grigia e maturità lasci davvero a desiderare! Non sai proprio nulla della mia famiglia tu ... perché parli?"

"Povera piccola Kazuki, così piccola ed indifesa, lei che non farebbe mai del male ad una mosca, perché da brava miko è in pace con tutte le creature, stai pure a guardare perché da stanotte Atsushi sarà solo mio!"

"Ah sì? E lui questo lo sa?"

"Ride bene chi ride ultimo Kanda! Buona notte piccoletta!"

"Buona notte impalcatura ambulante!"

Non appena la strega uscì dagli spogliatoi Kazuki si lasciò andare ad un pianto liberatorio, era riuscita a tenerle testa, ma ciò che quell'arpia le aveva detto l'aveva ferita profondamente.

Raccolse il suo borsone, stava per uscire, quando ...

"Kazuki ..."

"Ciao Capitano ... Se cerchi Hiromi per andare al ballo non è qui!"

"In realtà, non cercavo Hiromi ... Cercavo te! Comunque, come sai che vado al ballo con lei?"

"Credimi Atsushi ormai lo sapranno anche i sassi del cortile della scuola! Comunque ... perché mi cercavi?"

"Volevo dirti che mi dispiace che tu non possa venire al ballo, ma sai la sicurezza ..."

"Si, come no, la sicurezza sua..."

"Che vuoi dire?"


"Nulla Astushi! Sei venuto solo per dirmi questo?"

"Che ti prende Kazuki, sei così fredda, sei arrabbiata con me?"

"No! Perché dovrei?"

"Questo dovresti dirmelo tu?"

"Solo perché non ti faccio le moine e non ti sbavo dietro, non significa che io sia arrabbiata con te Atsushi Nakazawa!"


"Ah no? A parte che non ho mai preteso che mi sbavassi dietro e sai che non sopporto le moine, dici che non sei arrabbiata con me? Guarda la tua faccia..."

"Ah la mia faccia... Tu ... Tu dici che non ti piacciono le moine e questa sera vai al ballo con la regina delle moine! Ora se vuoi scusarmi ho da fare! Buon divertimento!!"  Disse lei mentre stava per andarsene

Il Capitano l'afferrò per un braccio e la voltò verso di se

"Kazuki la smetti? Puoi fermarti e cercare di capire?"

"Cercare di capire? Cosa dovrei capire Astushi illuminami!"

"Sono stato obbligato ad invitare Hiromi al ballo!"


"Certo come no?! Con una katana alla gola!"

"Accidenti!!! Kazuki sei proprio testarda! Solo le studentesse del 4° e del 5° anno possono partecipare al ballo! A quel punto sono stato costretto ad invitare Hiromi, lei è la manager della squadra ed io ne sono il Capitano, non c'è nessun'altra ragazza con cui io abbia così tanta confidenza e nessuna che mi piaccia davvero da conquistare, come nel caso di Daichi! O meglio ci sarebbe ma non la posso invitare!"

"Perché no sentiamo?"

"Per tanti motivi ... per prima cosa non frequenta il 4° o il 5° anno, è molto più piccola di me e questo complica molto le cose ..."

"Dovresti provare a parlarne apertamente con lei, se tu non glielo dici, se tu non le chiedi cosa prova quando ti sta accanto, come fai a sapere cos'è giusto o cos'è sbagliato fare?"

"Tu non sai quanto è difficile sopravvivere all'estenuante lotta tra il mio cuore ed il mio cervello! Tu non sai quanto vorrei dirle che l'amo ... ma non posso Kazuki ... io sono quasi un uomo, con istinti e desideri da uomo e lei e solo una ragazzina!"

"Che ne sai di quello che quella ragazzina farebbe per te? Che ne sai di quanto forte sia il suo amore per te? Io farei di tutto per te Atsushi, rinuncerei a qualsiasi cosa per te!"  disse lei piangendo

"NO! Non devi! Ascoltami bene ... devi crescere e costruirti il tuo futuro Kazuki, non devi mai annullarti per nessuno, non devi mai vivere condizionata dalla vita di un altro, nemmeno se quella persona sono io! Per troppo tempo ho visto mia sorella piangere, distruggersi ed annullarsi per Tsubasa, perdere i suoi anni migliori in attesa che lui realizzasse il suo sogno, per un certo periodo l'ho odiato, perché guardava solo se stesso, senza curarsi del male che faceva a mia sorella! Poi finalmente Sanae ha trovato la sua strada, ha capito che poteva e doveva vivere e realizzarsi anche senza di lui è da li è ritornata ad essere la nostra adorata Anego! Solo allora ho capito che la colpa non era di Tsubasa, ma la sua, era lei che stava sbagliando! Per cui non annullarti mai per nessuno Kazuki! Devi credere in te!Non permettere mai a nessuno di mettere in discussione quanto vali! Per nessuno, neanche per me! Hai capito? Giuramelo!!! Giurami che sarai forte, che lo farai anche quando io sarò via!"  Poi le prese il viso tra le mani e la baciò con passione, spiazzandola

"Te lo prometto Atsushi, sarò forte e non vivrò all'ombra di nessuno! Ma perché hai detto quando sarò via?"

"Kazuki ... alla fine dell'anno scolastico io e Daichi ci trasferiremo in Europa, a Parigi, abbiamo vinto una borsa di studio per la Sorbona e potremo praticare il calcio professionistico"


La ragazza abbassò lo sguardo ... non riusciva più a guardarlo negli occhi ...

"Ti prometto che farò di tutto per diventare forte e m'impegnerò per il mio futuro, ma tu promettimi una cosa..."

"Cosa?"

"Qualunque stratagemma adotterà, ti prego non cedere alle sue avances, lo so che sei più grande e che probabilmente vorrai fare delle esperienze con le tue coetanee, ma ti prego non con lei, non con Hiromi, non strasera... Non lo sopporterei...."
Si alzò in punta di piedi e lo baciò con un'intensità tale, che il giovane capitano sentì i brividi corrergli lungo tutta la schiena, poi tra le lacrime fuggì correndo

Arrivata sotto il grane ciliegio, cosa insolita per lei, sfoderò un pugno portentoso alla sua corteccia, per sfogare tutta la sua frustrazione ...

"Complimenti Kanda ... un ottimo oi tsuki! Mi chiamo Soun Miaghy, sono il capitano della squadra di karate del liceo. Se ne hai voglia, perché non vieni in palestra domani pomeriggio? Ci sono gli allenamenti,così ti fai un'idea, le iscrizioni sono aperte anche alle ragazze, ti aspetto!" Disse scomparendo all'improvviso.

NOTE DELL'AUTRICE
Ed eccoci qui con il 3° capitolo, pieno di confronti ...
Atsushi e Daichi presto lasceranno il Giappone, chissà se Kazuki riuscirà a mantenere la promessa fatta al suo capitano e riusirà ad essere forte in loro assenza.
Inoltre incontriamo un nuovo personaggio ... chissà se la nostra "piccoletta" accetterà il suo invito ed andrà a vedere gli allenamenti.
Grazie a chi segue questa storia
ci leggiamo presto
Krys

 

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Capitolo 4
*** = Verità = ***


Il giorno seguente, non aveva visto né Atsushi, né Daichi.

Volendo essere  sincere fino in fondo, li aveva evitati come la peste, aveva deciso di accettare l’invito del capitano della squadra di karate, quindi per la prima volta aveva disertato gli allenamenti della squadra, chiedendo un permesso al mister, anche se era rimasta sul vago.

La palestra era gremita di gente, non credeva che il karate attirasse così tanto.

La squadra era composta da 6 ragazzi ed una sola ragazza, Kaori Sakamoto, frequentava la sua stessa classe, ne era una delle ragazze più corteggiate.

Aveva 16 anni, sempre in ordine e composta, non avevano mai avuto un gran rapporto, diciamo che si limitavano al saluto di cortesia e poco altro, ma vederla con indosso solo un kimono, concentrata e con i capelli sconvolti, era una vera sorpresa.

Riusciva ad eseguire tutti i colpi con assoluta precisione, ed aveva una concentrazione ed una prontezza di spirito davvero invidiabili.

“Buongiorno Kanda! Così sei venuta … sono contento”

“Buongiorno Miaghy Senpai! Si sono venuta a dare un occhiata, devo dire che ieri mi hai incuriosita”

“Hai fatto bene a venire allora, ti confesso che ci speravo!”

“Davvero? E perché ci speravi?”

“Perché devo dire che sei una persona che mi ha incuriosito fin da subito, ma sembravi inavvicinabile. A dire la verità tutto di te mi incuriosisce … la tua storia, le tue origini, il tuo carattere … così ogni tanto ti osservo, perché c’è davvero tanto potenziale in te, secondo me, così, quando ieri ti ho vista colpire quel ciliegio, beh è come se avessi avuto la conferma ai miei pensieri, per quello mi sono convinto e mi sono fatto avanti.”

“Ammetto che anch’io ho voluto indagare un bel po’ sul mio passato. La famiglia Watanabe discende dai Samurai e pare che nei primi anni del 900 vantasse anche dei ninja tra le sue fila, la famiglia Kanda invece, è tuttora, insieme alla famiglia Wakashimazu, una delle maggiori esponenti di arti marziali. Inoltre quando studiavo per diventare  miko, mi hanno insegnato l’arte della meditazione e del corretto utilizzo del chakra, specialmente a scopi curativi”

“Hai mai provato a cimentarti in una disciplina marziale?”

“Solo piccole cose a dire la verità. Ho iniziato più per curiosità, invogliata un po’ dalle mie origini ed un  po’ da uno dei miei anime preferiti”

“Davvero? Qual è il tuo anime preferito? Com’è stato allora, ti è piaciuto?”

“Si tratta di Naruto Shippuden e si devo ammettere che mi attrae”

“Si dia il caso che Naruto sia anche uno dei miei anime preferiti! Visto che le arti marziali ti attraggono, che ne dici di provare qualche colpo allora …”

“Si, perché no!”

“Allora iniziamo da quel sacco blu … chiudi gli occhi e concentrati … immagina che sia qualcuno che ti provoca rabbia e poi colpisci! … al mio 3 … 1,2,3! Bene Kanda, tiro molto preciso, ma devo dire piuttosto debole!”

“Strano, eppure mi sembrava di averci impresso molta forza …”

“Curiosità … se posso chiedere … a chi hai pensato? Ovviamente rimarrà tra di noi”

“Alla Senpai Shimizu …”

“Questo può voler dire che lei ti fa rabbia, ma che a conti fatti non ti preoccupa minimamente … riprova … al mio tre …1, 2 e 3!”

Dopo quel  colpo, il sacco tremò così violentemente da far voltare tutti i presenti.

“Però … complimenti Kanda … a cos’hai pensato questa volta?”

“A me!”

“Quindi sei arrabbiata con te stessa … perché?”

“Perché voglio crescere! Voglio diventare forte nel corpo e nello spirito!”

Allora credo che questo sia davvero il corso che fa per te, unisciti a noi!”

“Sarebbe davvero bello … ma c’è un problema … io il pomeriggio sono sempre impegnata con il club di calcio.”

“Kanda … Posso farti una domanda?”

“Certo!”

“Vorrei che mi rispondessi sinceramente però … Perché hai deciso di diventare la manager della squadra di calcio? Cosa ti ha spinto?”

“Beh il calcio mi piace, però credo sia stato principalmente per Ozora e per il Senpai Nakazawa, loro erano gli unici amici che avevo … La mia insolita vita era già difficile da capire ed accettare per me, figurarsi farlo fare ad altre persone … Credi che non lo sappia quello che si dice in giro di me? Io sono quella strana … Quella troppo matura e troppo preparata per stare con i ragazzi della sua età, ma troppo piccola per stare con quelli più grandi, in pratica tutti qui mi guardano con diffidenza. Devo moltissimo alla famiglia di Tsubasa  Ozora, quindi è stato inevitabile … il mio primo, unico grande amico è stato proprio Atsushi, subito dopo si è aggiunto Daichi, loro per anni sono stati i miei angeli custodi e forse lo sono tuttora, quindi è stato consequenziale, non appena mi sono iscritta in questa scuola, dovendo scegliere un’attività extrascolastica, un gruppo a cui appartenere, ho scelto il loro!”

“Capisco …  Ozora e Nakazawa però, l’anno prossimo non ci saranno”

“Lo so …”  Disse lei rabbuiandosi

“Potresti rassegnare le tue dimissioni dal club di calcio …”

“Mancano solo 3 mesi alla fine della scuola, non sarebbe serio da parte mia, ormai ho preso un impegno e devo portarlo a termine!”

“Ciò ti fa onore … allora se per te va bene potremmo fare così, noi iniziamo un’ora dopo il club di calcio … finito il tuo orario, non fermarti oltre per favorire la Senpai Shimizu, finisci il tuo e corri da noi, così potrai fare l’ultima ora di allenamento, in questo modo porterai a termine il tuo impegno con la squadra e contemporaneamente potrai vedere se le arti marziali, sono davvero quello che stavi cercando, che ne dici?”

“Mi sembra un’ottima idea, affare fatto!”

“Bene, benvenuta nel club di karate allora! Ragazzi! Un attimo d’attenzione per favore …. Lei è Kazuki Kanda e da oggi entrerà a far parte del nostro club, anche se per il momento si allenerà solo durante l’ultima ora, in quanto è anche una delle 2 manager della squadra di calcio e quindi per questi 3 mesi deve onorare l’impegno che aveva già preso! Datele il benvenuto”

“Benvenuta Kanda!” Le dissero tutti facendole l’inchino

“Grazie … per me è davvero un onore!” Rispose lei inchinandosi a sua volta

“Bene e adesso riprendiamo gli allenamenti! Kanda al sacco blu di nuovo, con più decisione!”

“SI Miaghy Senpai!”

Le settimane passavano, le giornate di Kazuki erano scandite da ritmi perfetti, neanche fosse dentro ad un orologio … scuola, club di calcio, allenamenti … Non aveva più spazio per altro, tornava a casa talmente distrutta che a stento riusciva a farsi una doccia veloce, mangiare e fare i compiti per il giorno dopo.

Non aveva detto niente a nessuno della sua iscrizione al club di karate, tantomeno ad Atsushi e Daichi, mentre ai suoi, aveva raccontato che si stava fermando di più a scuola per approfondire alcune materie.

Non sapeva perché, ma per il momento voleva tenere per se il discorso karate.

Intanto tutti i membri della squadra si interrogavano sullo strano comportamento della ragazza, non si fermava più oltre all’orario, non tornava più a casa né con il Capitano, né con Daichi, anzi se non sembrasse un assurdità ai loro occhi, avrebbero tranquillamente pensato che li stesse evitando entrambi.

Hiromi poi non si dava pace, voleva cercare di scoprire a tutti i costi cosa stava combinando quella piccoletta.

Non che le interessasse, anzi, da una parte ne era anche felice, perché lei poteva cercare di ritagliarsi un po’ di tempo con il Capitano, anche se lui era sempre preso da mille impegni, ma dall’altra doveva ammettere che la mancanza di quella ragazzina iniziava a pesarle, il suo lavoro era decisamente triplicato da quando Kazuki non si fermava più oltre l’orario.

Anche quella sera …

“Daichi  prova a chiederglielo tu, magari se glielo chiedo io dice di no, mi sta chiaramente evitando anche se non so il perché”

“Giusto per la cronaca Atsushi, se non te ne fossi accorto sta evitando anche me, ma ogni volta che cerco di avvicinarmi a lei per chiederle qualcosa sguscia via come un anguilla”

“Beh se volete posso provare a chiederle di unirsi a noi?”

“Vale la pena tentare Shiro”

“Si Capitano!”

“Eccola che arriva! Andiamo!”  Disse il giovane Ozora, nascondendosi dietro il muro insieme ad Atsushi

“Manager Kanda aspetta!”

“Oh ciao Tanaka! Dimmi, hai bisogno di qualcosa?”

“Oh no tranquilla, volevo solo dirti che io e gli altri ragazzi, stiamo andando in centro a provare la nuova gelateria che hanno aperto e mi chiedevo se volevi unirti a noi!”
“Grazie dell’invito, mi farebbe davvero piacere credimi, ma sono impegnata e non posso, anzi se non mi sbrigo rischio di arrivare in ritardo, a domani!”

“Ok fa nulla a domani”

 Atsushi e Daichi si guardarono rassegnati, quando neanche 2 secondi dopo …

“Ehi Kanda dove pensi di andare?”

“Shimizu Senpai non credo che questi siano affari tuoi, lasciami passare!”

“Che impertinente! Certo che sono affari miei, c’è molto lavoro da fare e tu non ti stai fermando più oltre l’orario!”

“Certo hai ragione! C’è molto da fare e Cenerentola non si ferma più, quindi anziché pensare ai tuoi porci comodi … BUON LAVORO! Divertiti Hiromi!”

Fece per superarla quando la Capo Manager le si piazzò davanti …

“Dove pensi di andare piccola impertinente, te le insegno io le buone maniere!” Disse Hiromi con tono minaccioso

“E come di grazia, schiaffeggiandomi come la sera del ballo? Sei pazza se credi che te lo lascerò fare di nuovo ed ora non mi ripeterò una seconda volta, torna a fare la gattamorta con il Capitano, tanto è l’unica cosa che ti riesce bene! Fammi passare con le buone, altrimenti lo farò da me con le cattive”

I 3 ragazzi nascosti dietro il muro erano increduli, Shiro aveva spalancato la bocca, Atsushi era imbarazzato da ciò che aveva appena sentito e non tanto per la parte della gattamorta, quanto per la scoperta che Hiromi aveva schiaffeggiato Kazuki proprio poco prima che arrivasse lui, ecco perché era così arrabbiata con lui quella sera, Daichi guardava la giovane Kanda con un misto fra apprensione, stupore ed orgoglio, in pratica erano tutti e 3 assolutamente schioccati …

“Oh che paura!!!” Disse Hiromi schernendola

Fu solo un istante … Kazuki indietreggiò di 3 passi, poi, prese la rincorsa verso il muretto laterale che la separava dal cancello di ingresso , saltò appoggiando prima un  piede e poi l’altro, restando sospesa a mezz’aria con il corpo, orizzontalmente, poi con un balzo, superò Hiromi con facilità, lasciandola ferma come un sasso, come se l’avesse investita un fulmine, per poi riprendere la sua corsa sfrenata e sparire davanti ai loro occhi.

Una volta giunta in palestra, andò subito a cambiarsi, indossò il kimono e scoprì che doveva scontrarsi nuovamente contro Sakamoto, era da un po’ di giorni che il Senpai, vedendo i suoi progressi, aveva fatto iniziare un vero allenamento intensivo a Kazuki, facendole disputare anche piccoli incontri con i suoi compagni di squadra.

“Kanda a sinistra!  Sakamoto a destra!”

“Si Miaghy Senpai!”

“Inchino, in guardia … Combattimento!”

Le ragazze iniziarono

“Kanda! Ricordati inspira con il naso ed espira con la bocca, se non sei in grado di controllare la respirazione, non sarai mai in grado di dominare i tuoi istinti Kazuki! Di nuovo ragazze … in guardia … Combattimento! Kanda alza quella gamba! Deve andare su tesa!”

“Sakamoto, non andarci leggera con lei, deve imparare! Ancora … in guardia … Combattimento!”

“Kanda, i colpi di Sakamoto non sono neanche ad un decimo del suo potenziale, ne stai schivando solo la metà!”

“Senpai, non riesco a vederli tutti!”

“Sakamoto! L’incontro è finito! Lasciaci soli per favore!”

“Si Miaghy Senpai! Kanda!”  disse inchinandosi in segno di saluto

“Kazuki, non puoi vedere tutti i colpi che ti sferra il tuo avversario solo con i tuoi occhi, devi usare la tua vista interiore, potenziare i tuoi sensi, devi meditare e ritrovare il tuo spirito! Per stasera basta così sei stanca! Esercitati di più nella meditazione!”

“Si Senpai! A domani…”  Disse lei con un tono un po’ deluso.

Nel tragitto verso casa continuava a pensare alle parole di Soun, possibile che la sua vita fosse sempre e sole meditare? Era davvero questo la ragione della sua inquietudine, l’assenza di meditazione?

 “Buona sera Kazuki”

“Buona sera mamma!”

“Sono passati Atsushi e Daichi, ti hanno aspettata per un po’ e poi sono andati via, è molto tardi! Comunque hanno lasciato questa, hanno detto che l’hai dimenticata negli spogliatoi”

“Ok, domani a scuola li ringrazierò, ora vado a fare la doccia e vengo a cenare e scusami per il ritardo!”  Prese la divisa, la strinse al petto … “Atsushi …”  Lo disse sussurrando, nessuno la sentì, solo il suo cuore.

NOTE DELL'AUTRICE

Ciao a tutti ... scusate il ritardo, ma sono esattamente 3 settimane che sono senza linea telefonica e ADSL  a casa e quindi ho delle serie difficoltà... In questo momento ci sto riuscendo grazie ad una vicina :P
In questo capitolo abbiamo sbirciato un po' più da vicino le inquietudini di Kazuki, sarà veramente la meditazione la carta vincente?
Daichi ed Atsushi non ci capiscono più nulla ed Hiromi rosica :D Lo confesso mi sono divertita un monte a scrivere quella scena ahaahahah
Spero di leggere presto le vostre recensioni
Al prossimo capitolo
Krys

 

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Capitolo 5
*** = Scoperta = ***


Erano passati quasi 2 mesi da quando Kazuki aveva iniziato ad allenarsi ed i risultati si vedevano eccome, tanto che il Senpai Miaghi aveva deciso di convocarla come riserva di Kaori al torneo interscolastico estivo, che sarebbe iniziato a giugno.

Tuttavia, la ragazza non era ancora soddisfatta dei risultati ottenuti, aveva capito che 1 ora di allenamento al giorno non era sufficiente per essere all’altezza e diventare la 2° di Kaori … così decise di seguire degli allenamenti extra con i suoi zii.

Inizialmente aveva intenzione di parlarne con i suoi, per chiedergli se poteva andare nella palestra di suo nonno, ma aveva capito fin da subito che Yuuki non avrebbe approvato il suo avvicinamento alle arti marziali.

Una sera a cena aveva tentato di parlarne rimanendo sul vago, ma sua madre era andata in escandescenza, dicendole che doveva starne lontana, ch’era pericoloso, che non era opportuno. Avevano litigato pesantemente quella sera e suo padre l’aveva raggiunta in camera sua e le aveva detto di darle un po’ di tempo, che forse Yuuki si comportava così perché le arti marziali le ricordavano molto il padre.

Tuttavia non era solo per il torneo che desiderava così tanto migliorarsi nel karate, da un po’ di tempo, aveva la strana sensazione di essere seguita, spiata, da lì, si decise a chiedere aiuto ai suoi zii, Shiro e Fujihiro, a cui aveva chiesto di mantenere il segreto e loro anche se un po’ titubanti acconsentirono.

Anche quella sera quindi, salutò i componenti della squadra, tutti tranne il Capitano e Daichi, che si erano fatti male ed avevano lasciato in anticipo gli allenamenti.

Mandò al diavolo quella piattola di Hiromi, che ormai si stava rendendo ridicola ogni giorno di più con Atsushi, mettendolo in imbarazzo, mancava poco e gli avrebbe fatto le fusa…

Kazuki pensava ch’era un peccato che le leggi delle arti marziali non prevedessero l’eliminazione delle piattole, altrimenti avrebbe scaricato volentieri una serie di calci sul bel visino della capo manager, poi si diresse di corsa verso la palestra.

Non appena la giovane manager si era allontanata dal campo, 2 figure avevano preso a seguirla a debita distanza …

1 ora dopo terminati gli allenamenti, si diresse di corsa verso la palestra Watanabe, ogni tanto continuava a voltarsi nel tentativo di capire chi la stesse seguendo, ma senza riuscirci, tanto che iniziava a pensare che si trattasse solo di una sua fantasia.

Giunta alla palestra, salutò i ragazzi del corso, fece l’inchino ai suoi zii e tutti e 3 si diressero verso la cantina.

Quella sera però, i 3 non erano soli …

“Sei in ritardo nipotina!”

“Scusa zio Fujihiro, hai ragione, ma l’allenamento questa sera è durato un po’ più del previsto, infatti non so quale altra scusa inventare con mia madre.”

“Non ti preoccupare ci ho già pensato io, le ho detto che ti fermi a cena da noi”

“Grazie zio Shiro sei mitico!” disse lei dandogli un bacio sulla guancia

“Ok, ok bando alle ciance … adesso cambiati ed iniziamo!”

“Molto bene Kazuki ora mettiti in guardia, questa sera ti scontrerai proprio con zio Shiro e guarda che non ti farà nessuno sconto!”

“Sono pronta!”

https://youtu.be/nji9LQlq_sE

“Zio Shiro! Zio Shiro! Ti ho fatto molto male? Ti prego perdonami non volevo!” Disse la ragazza quasi in lacrime

“No … tranquilla nipotina … sto bene … solo che il mio povero collo avrà bisogno di un po’ di agopuntura questa sera!”  disse l’uomo alzandosi a fatica e massaggiandosi, mandibola e collo

“Molto brava Kazuki, sei migliorata tantissimo! Ma puoi ancora fare di più! Continua con la meditazione e con l’esercizio!”

“Certo zio Fujihiro!”

Ad un tratto si sentirono degli strani rumori provenire da una delle finestre della cantina/palestra, seguita da 2 tonfi, senza farsi sentire Fujihiro Watanabe, intimò il silenzio alla nipote e seguito dal fratello, si diressero verso l’esterno della palestra.

Kazuki era molto preoccupata, che le persone che la spiavano fossero giunte fino alla palestra degli zii?

Dopo un paio di minuti i suoi zii rientrarono, sorridendo ed ammiccando mentre tenevano per il colletto i 2 loschi figuri …

“Astushi? Daichi? Che ci fate voi 2 qui?”

“Scusaci Kazuki, non intendevamo spiarti, ma eravamo molto preoccupati per te, ultimamente ti comportavi in modo strano e quindi … “ Disse imbarazzato il capitano

“Senza contare che pur sapendo che questi sono i nostri ultimi mesi a Nankatsu ci eviti come se avessimo la peste, senza un apparente motivo e poi ti riscopriamo una karate kid in gonnella, ti sembra il modo di comportarsi?” Disse tra l’offeso e l’imbarazzato, il giovane Ozora

“Vi chiedo scusa … avete entrambi ragione e vi devo delle spiegazioni …” rispose lei, mortificata

“Che ne dite di parlarne serenamente tutti quanti davanti a del buon sushi e del ramen fumante?” Disse Shiro Watanabe che ormai si era ripreso

A tutti parve un’ottima idea e quindi i ragazzi avvisarono le rispettive famiglie ed iniziarono a cenare … dopo un’oretta …

“Così hai deciso di dedicarti alle arti marziali, mi sembra un’ottima cosa, ma perché non ne hai voluto parlare con noi?” Chiese Atsushi

“Beh diciamo che ho voluto seguire il tuo consiglio ed ho individuato qual è la mia strada, non ne ho parlato con voi perché neanche la mia famiglia n’è a conoscenza, solo gli zii.”

“Così l’amico della lettera era Atsushi eh? Lo sapevo ahahahah”

“Daichiii!”  Dissero contemporaneamente i 2 ragazzi rossi in volto come pomodori maturi

“Comunque non capisco perché non parlarne alla tua famiglia … Tuo padre specialmente ne sarebbe felice credo…” continuò il giovane Ozora

“Mio padre probabilmente sì, ma mia madre assolutamente no! Me l’ha fatto capire in modo inequivocabile … non approverebbe dice ch’è troppo pericoloso!”

“Beh non ha tutti i torti …” Disse il Capitano

“Balle Atsushi! E’ perché non l’ha mai vista in palestra, oppure mentre combatte contro i suoi zii come l’abbiamo vista noi questa sera … Con tutto il rispetto Kazuki facevi davvero paura, pensavo che gli avessi davvero rotto l’osso del collo!” Disse Daichi davvero impressionato.

“Grazie Daichi lo prendo per un complimento! Scusate vorrei farvi una domanda e vi pregherei di rispondermi sinceramente … Da quanto tempo mi stavate seguendo?”

“Non da molto sinceramente … da circa 2 settimane” Rispose Daichi toccandosi la testa leggermente imbarazzato

“Si, Daichi ha ragione, in pratica da quando il mister ci ha letto la tua lettera … Non dimenticherò mai quel giorno …”

INIZIO FLASHBACK

“Bene ragazzi … vi ho chiesto di fermarvi un attimo non appena finiti gli allenamenti perché debbo parlarvi di una cosa molto importante …”

“Non ci siamo ancora tutti Mister, manca ancora la Manager Kanda” Fece notare il capitano

“No Nakazawa, la sig.na Kanda si è dovuta assentare per un precedente impegno, ma ora vi pregherei di prestare tutti la massima attenzione e di non interrompermi!”

Poi il mister prese un foglietto ed iniziò a leggere …

“Gent.mo Mister,
Le scrivo questa lettera per comunicarle la mia intenzione di dimettermi dall’incarico di 2° manager della squadra, con la fine di questo campionato.
Un po’ di tempo fa, un caro amico mi disse che non dovevo mai sottovalutarmi, che dovevo seguire i miei sogni e percorrere la mia strada, questo mi ha portato a riflettere ed a comprendere, che nonostante il profondo affetto che mi lega ad ognuno di voi, la Nankatsu FC non è la mia strada.
Per molto tempo nella mia giovane vita, ho votato la mia esistenza ad assistere gli altri, ad essere esattamente come gli altri volevano che io fossi … Ora, invece sento il bisogno di scoprire me stessa, di tirare tutto ciò che c’è nel mio animo, il bello ed il brutto, la forza e la debolezza, insomma sento la necessità di scoprire chi è davvero Kazuki Kanda e penso di aver trovato il giusto modo per farlo, insomma penso di aver trovato la giusta via da percorrere, la MIA via!
Penso che tutti voi mi mancherete moltissimo, inutile negare che Atsushi e Daichi mi mancheranno più di tutti, a loro devo moltissimo e senza il loro aiuto, probabilmente, non avrei mai potuto fare questa meravigliosa esperienza insieme a tutti voi che siete una squadra fantastica.
E’ chiaro che continuerò a seguirvi e a fare il tifo per voi, quando mi sarà possibile anche allo stadio, perché siete i migliori amici che una persona possa desiderare ed ho imparato molto da ciascuno di voi.
Tanaka sarai un ottimo capitano, hai tutte le carte in regole per portare la Nankatsu alla vittoria, Atsushi, non poteva scegliere un successore migliore.
Hiromi, nonostante le nostre divergenze, so che tieni molto alla nostra squadra e non solo al nostro Capitano, quindi confido che sceglierai chi ci sostituirà con coscienza e per il meglio della squadra.
Spero che possiate capirmi e che non mi porterete rancore
Con sincero affetto
Kazuki Kanda”

FINE FLASHBACK

“Da lì volevamo scoprire qual’era la strada che avevi deciso di percorrere ed abbiamo iniziato a seguirti” Disse il giovane Nakazawa

“Capisco … quindi non eravate voi” Disse la ragazza quasi sussurrando

“Non eravamo noi a fare cosa Kazuki?” Chiese lui preoccupato

“Oh nulla … era così tanto per dire … Ora che mi avete scoperta vorrei chiedervi di mantenere il massimo riserbo su questa storia, sarò io a dire ai miei delle arti marziali, quando lo riterrò opportuno.” Disse la ragazza con tono deciso

“Ok Kazuki, manterremo il segreto … Ora sarà il caso che ti accompagniamo a casa, si è fatto tardi e domani abbiamo scuola!”

“Daichi ha ragione, buona sera signori Watanabe, perdonateci ancora per essere entrati nella vostra proprietà senza permesso e grazie infinite per la cena”

“La porta della nostra casa e della nostra palestra saranno sempre aperte per voi giovani Ozora e Nakazawa..” Disse Fujihiro

“Vi affidiamo nostra nipote … so che entrambi la proteggerete a dovere, buona notte!” Rincarò Shiro

“Buona notte zii ed ancora grazie per l’aiuto”

Così i 3 ragazzi si incamminarono verso casa, Kazuki ogni tanto volgeva indietro lo sguardo, continuando a sentire un’ombra su di se, che continuava a provocarle una strana e fastidiosa inquietudine.

“Kazuki cosa c’è? Sembri agitata… C’è qualche problema?”

“No Atsushi, ti sbagli è solo un po’ di stanchezza”

“Lo sai che se hai bisogno di aiuto noi ci siamo sempre per te vero?”

“Si Daichi, grazie, lo so bene, ma davvero non preoccupatevi”

Ma anche se quell’inquietudine non l’abbandonava, non voleva mettere in pericolo il ragazzo che amava ed il suo migliore amico, chiunque fosse era chiaro che voleva lei, non loro.

Avrebbe continuato ad allenarsi e quando finalmente quell’ombra avrebbe deciso che si sarebbe rivelata a lei, sarebbe stata pronta per affrontarlo in un vero combattimento.

NOTE DELL'AUTRICE

Eccomi qui, finalmente sono riuscita a ritornare, dopo 2 lunghi mesi d'assenza. perchè sì ... dopo SOLI 2 lunghissimi mesi ho di nuovo internet UDITE, UDITE!!!
Quindi un po' acciaccata ma eccomi nuovamente qui.
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto ... Daichi e Atsushi scoprono il segreto di Kazuki, anche se non tutta la verità
Chissà come si evolveranno le cose, ci si legge presto
Grazie a tutti 
Krys

 

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Capitolo 6
*** = Ritorni Inaspettati = ***



Gli allenamenti proseguivano più che egregiamente ed il torneo interscolastico ormai era alla porte, Kazuki era molto preoccupata, aveva appena appreso dal Senpai Miaghy che ci voleva l’autorizzazione dei genitori per potervi partecipare, anche perché alcuni incontri si sarebbero disputati nella palestre delle altre scuole e quindi avrebbero dovuto andare in trasferta e dormire fuori.

Era così persa nei suoi pensieri che non si accorse di una presenza vicina a lei, fino a quando una mano non sfiorò la sua spalla.

“Dieci yen per i tuoi pensieri …”

“Daichi? Ciao, cosa ci fai qui? Non dovevi uscire con Yuriko?”

“Si, in teoria … in pratica si è inventata un impegno dell’ultimo minuto”

“Strano, non è da lei, ci sono problemi tra voi due?”

“Non saprei ultimamente è molto sfuggente, credo non abbia preso bene la notizia del mio trasferimento” disse lui pensieroso

“Non posso darle torto, perché in fondo la capisco, manca veramente troppo poco”  rispose lei con sguardo triste

“Non è facile neanche per noi Kazuki, ora inizio a capire cosa deve aver provato mio fratello Tsubasa. Tutti pensano che chi parte non soffre, perché lo fa per libera scelta, che la sofferenza sia solo per chi rimane, ma non è così … è molto difficile prendere una decisione come questa.”

“Si Daichi, lo so, so benissimo che per te ed Atsushi non è facile, perché comunque voi rivoluzionate la vostra vita e dove andrete sarete gli stranieri, gli ospiti, quelli guardati con sospetto e credo davvero che siate entrambi molto coraggiosi, dico davvero. Ma per chi rimane è terribile, ogni cosa qui parlerà di voi, penso a Natsuko, che vede tutti e tre i suoi uomini andare lontano da lei …”

“Hai ragione povera mamma, non mi va proprio di lasciarla qui da sola, più volte Sanae e Tsubasa le hanno detto di andare a Barcellona e passare qualche mese da loro, magari giocando con Hayate e Daibu si sentirebbe meno sola, gli ho detto di venirmi a trovare a Parigi, ma sai com’è fatta mia madre, non vuole disturbare e vuole che mio padre la trovi a casa quando rientra dai suoi viaggi, si vedono già così poco …”  rispose il ragazzo con un velo di tristezza

“Non ti preoccupare Daichi, andrò a trovarla e a farle compagnia ogni volta che potrò e la stessa cosa farò con i coniugi Nakazawa, non deve essere facile nemmeno per loro, prima Sanae ed ora Atsushi” disse risoluta, mentre le sue gote si tingevano di un leggero rossore.

“Ti mancherà molto non è vero Kazuki?”

“Mi mancherai molto anche tu Daichi”

“Quando ti deciderai a confessargli quello che provi?”

“Direi che ormai le parole sono del tutto superflue, è perfettamente chiaro ad entrambi ciò che proviamo l’uno per l’altra, dopo quello ch’è successo il giorno del ballo di primavera, ma è altrettanto chiaro che non è il momento giusto per un NOI, solo il tempo ci dirà se siamo davvero fatti l’uno per l’altra.”

“Capisco … Comunque non mi hai ancora detto perché eri così assorta prima”

“Ho un bel problema da risolvere e non so come fare”

“Spara!”

“Tra poco inizierà il torneo interscolastico ed io sono stata chiamata a partecipare come seconda della Sakamoto, il problema è che dovremo fare delle trasferte e quindi c’è bisogno dell’autorizzazione dei genitori per potervi partecipare visto che siamo minorenni”

“Accidenti questo si ch’è un bel problema, hai qualche idea?”

“No … è chiaro che devo dire tutto ai miei, ma non so minimamente da dove iniziare”

“Perché non gli dici che lo fai per avere un’ulteriore credito formativo?”

“Atsushi?! Ciao Amico da quanto sei qui?”

“Ciao ragazzi, solo da qualche minuto, giusto in tempo per sentire che parlavate del torneo interscolastico, perché mi sono perso qualcosa?”

“No, nulla di importante Atsushi … Comunque la tua idea non è male, tutto sommato non si tratta neanche di una bugia, alla fine davvero aumenterò i miei crediti formativi. Oggi hai finito presto Capitano, come mai?”

“Grazie al cielo la piattola, cioè volevo dire Hiromi, oggi doveva accompagnare sua madre a fare delle commissioni, una delle cose belle dello andare a Parigi e che non ce l’avrò più tra i piedi.”

“Se ti sentisse AHAHAHAHAH” Rise di gusto la ragazza “Che cosa c’è Capitano? Sei pensieroso…”

“Niente … solo stavo pensando che invece, una cosa brutta dell’andare a Parigi sarà di non vedere più il tuo sorriso … mi mancherai tanto Kazuki”

Un velo d’imbarazzo era calato tra i tre ragazzi …

“Bene … io ho una fame da lupi! L’ultimo che arriva a casa Kanda paga il gelato!”  urlò Daichi iniziando a correre

“Ehi Daichi aspetta! Così non vale ahahahaha” Gli urlò Kazuki inseguendolo

“Ehi voi due ma vi sembra il modo? Aspettatemi!!!” Fece eco Atsushi e tutti e tre corsero insieme verso la casa della ragazza, decisi a godersi in allegria il poco tempo che potevano trascorrere ancora insieme, consapevoli che la distanza, non avrebbe mai minato la loro amicizia.

Giunti davanti a casa Kanda, i tre sentirono un gran vociare e delle risate.

“Mamma, papà, siamo arrivati …”

“Venite pure in salotto ragazzi, c’è una bella sorpresa!” Rispose Koshi

“Ahh non ci posso credere che bello!!! Zio Fred! Machiko! Takeshi!” Disse Kazuki gettandosi tra le loro braccia

“Ciao Kazuki! Che bello rivederti! Sei davvero bellissima e sei cresciuta molto!”  Dissero tutti e tre

“Sig. Kepler, Machiko, Takeshi Buona sera è davvero un piacere rivedervi!”  Disse il giovane Nakazawa inchinandosi

“Si anche a me fa molto piacere, questa si ch’è davvero una bella sorpresa!” Rispose Daichi

“Atsushi Nakazawa e Daichi Ozora, siete cresciuti molto anche a voi, vi ho lasciato ch’eravate dei ragazzini e vi ritrovo dei giovani uomini ormai!” Disse il sig. Kepler

“Daichi somigli a Tsubasa ogni giorno di più!” Disse Takeshi

“Siete diventati proprio dei bei ragazzi, chissà quanti cuori infranti a scuola!” Disse Machiko facendoli arrossire

La serata passò così, tra racconti entusiasmanti delle varie indagini del sig. Kepler, tra i racconti di Takeshi sulle partite della J-League ed i racconti di Machiko sui bambini dell’asilo.

Atsushi e Daichi parlarono della loro ormai imminente partenza per Parigi, del college e di come avevano vinto anche quest’anno il campionato nazionale.

Quando fu il turno di Kazuki, la ragazza anche se un po’ preoccupata iniziò a raccontare di tutte le avventure che aveva avuto dalla morte del nonno materno …

La difficoltà dell’inserirsi a scuola in una classe più avanzata, l’aiuto di Daichi ed Atsushi, l’essere diventata la manager della squadra di calcio, i suoi problemi con Hiromi, era diventata un fiume in piena, raccontava velocemente quasi senza respirare, tralasciò solo la parte del confronto tra lei e Atsushi e del loro bacio durante la festa di primavera, poi alla fine arrivò a raccontare l’ennesimo litigio con Hiromi, senza soffermarsi sul perché e della reazione rabbiosa, della proposta di Soun, del fatto ch’era entrata nel club di karate e che aveva rassegnato le sue dimissioni dal club di calcio, con la fine del campionato, dei complimenti ricevuti dal club e dalla proposta di farla gareggiare nel campionato interscolastico e di come questo avrebbe alzato la sua già ottima media scolastica. Tralasciò la parte degli allenamenti clandestini con i suoi zii, non voleva che litigassero nuovamente con sua madre per colpa sua.

Inutile dire che Yuuki aveva una faccia livida, Koshi alternava il suo sguardo tra la moglie e la figlia, mentre Daichi e Atsushi si strinsero attorno all’amica per farle coraggio e per darle manforte in caso di necessità.

Prima che la situazione degenerasse fu Machiko, che consapevole della contrarietà di Yuuki al fatto che Kazuki si avvicinasse alle arti marziali, voleva far in modo che l’amica comprendesse le ragioni della figlia, ma per fare ciò doveva portarla al ragionamento, perciò prese la parola.

“Beh Kazuki è davvero un’ottima notizia! Questo significa che stai diventando grande e che stai cercando la tua strada da seguire, però sai bene che la mamma è contraria, perché proprio il karate quindi?”

“Ecco appunto!” Si inserì lapidaria Yuuki

“Beh è molto semplice, perché in realtà è successo per puro caso, dall’episodio del ciliegio, sono andata a fare solo una prova, il problema è che più provavo e più mi piaceva, più passavano i giorni e più mi sentivo nel mio elemento, più imparavo cose nuove e più mi appassionavo, più miglioravo e più sentivo il desiderio di migliorare ancora … Il karate mi da sicurezza, mi fa sentire più forte e più libera, riesco a concentrare meglio le mie energie e di tutto questo ne beneficia anche il mio rendimento scolastico, sono molto migliorata anche in matematica, perché con il karate ho ripreso anche la meditazione e riesco a concentrarmi meglio! Sento che il karate è la mia strada, per una volta vorrei essere davvero solo Kazuki e non quello che gli altri vogliono, per una volta vorrei decidere da sola cosa è meglio per me! Sto crescendo dopo tutto ed ho già sprecato parecchi anni della mia vita dentro quel tempio … Voglio conoscere ogni lato di me, vedere il Mondo, imparare nuove cose e fare qualcosa che mi aiuta a sentirmi realizzata ed a mio agio, ormai ho quattordici anni non mi sembra di chiedere molto infondo …”

Le parole della figlia erano così mature, così accorate che Yuuki non poté controbattere, sentì di aver sbagliato, alla fine si stava comportando esattamente come suo padre aveva fatto con lei, dopotutto come poteva sapere cos’era meglio per sua figlia?

Il silenzio calato nella stanza era diventato quasi assordante …

“Trovo che sia una buona cosa per te praticare questo sport Kazuki, specialmente adesso che il giovane Ozora ed il giovane Nakazawa non saranno qui con te … sei diventata una bella ragazza e conoscere il karate potrebbe essere un buon modo per tenere lontano i malintenzionati.”  Asserì il sig. Kepler

Ecco … se Koshi aveva bisogno ancora di qualcosa per convincersi, quello per lui fu un argomento più che convincente.

“Inoltre da come ne parli sembra che ciò accresca di molto la tua autostima Kazuki, questo senza dubbio è un bene ed è un ottima svolta per tutto il percorso che abbiamo fatto insieme!” Rincarò Machiko

Yuuki si sentì con le spalle al muro, ma il colpo di grazia glielo diedero proprio i due ragazzi …

“Poi con tutto il dovuto rispetto sig.ra Kanda, dovrebbe vederla combattere, è davvero bravissima! Così grintosa, leale, sembra una leonessa”  Disse Atsushi

“Già una perfetta karate kid in gonnella, quando combatte sembra che non ci sia nient’altro intorno a lei … io e Atsushi l’abbiamo vista, sappiamo perfettamente di cosa stiamo parlando…” Rincarò Daichi

“E va bene ho capito, non ho scelta a quanto pare, ti do il mio benestare Kazuki … sempre che tuo padre sia d’accordo …”

“Certo che sono d’accordo Yuuki! Kazuki, immagino che dobbiamo firmarti qualche autorizzazione per partecipare a questo torneo, giusto?”

“Si papà! Anche perché alcune notti dovremo dormire fuori casa, solo nel caso delle trasferte più lontane ovviamente …”

“Va bene Kazuki più tardi ti firmeremo i moduli …” Disse Yuuki

La serata proseguì sempre meglio e Kazuki si sentiva leggera ora che non doveva più nascondere nulla ai suoi.

I coniugi Sawada, si offrirono di accompagnare a casa Atsushi e Daichi visto ch’erano in auto e le loro case erano di strada.

Il sig. Kepler invece, era ospite della famiglia Kanda, si sarebbe trattenuto ancora per un paio di giorni, così appena Kazuki salutò tutti per andare a dormire, lui ed i coniugi Kanda si spostarono nella sala del the per bere un po’ di saké.

“Bene Friedrich, al telefono mi hai accennato a qualcosa di molto importante di cui dovevamo parlare, ora siamo soli dicci tutto!”

“Koshi, Yuuki, la morte del sig. Watanabe ha reso felice molti all’interno della mafia cinese, ma c’è ancora qualcuno che non è molto soddisfatto del fatto che molti di loro sono finiti al fresco, mentre voi due ne siate usciti praticamente indenni, specialmente tu Yuuki … Inoltre il figlio di Xu Lang ha ereditato il posto del comando del clan e grida vendetta …”

“Accidenti, proprio adesso che stavamo ricominciando a vivere normalmente, non ci lasceranno mai in pace Koshi, quel bastardo di mio padre aveva ragione, non si può uscire indenni dalla mafia cinese, così come se nulla fosse!”

“Non ti preoccupare Yuuki se qualcuno ci darà noia faremo in modo di farlo assicurare alla giustizia”

“Non sarà così semplice Koshi, soprattutto perché non credo che abbiano intenzione di prendere di mira voi due …”

“Oh no Kazuki?!” dissero in coro terrorizzati i coniugi Kanda

“Credetemi per vostra figlia è un ottima cosa apprendere le arti marziali, più mosse impara e più si saprà difendere in caso di attacco, non ostacolatela! Ho ragione di credere che già qualcuno si sia messo sulle sue tracce”

“Kazuki … perché? Ne ha già passate tante, la proteggerò ad ogni costo!”

“Certo Yuuki, non ne dubito, ma non puoi stare con lei ventiquattro ore su ventiquattro e non puoi impedirle di vivere la sua vita, dopo l’infanzia che ha trascorso e normale che desideri solo una vita normale”

“Friedrich ha ragione Yuuki, ma devono stare molto attenti, nessuno dovrà toccare mia figlia o lo distruggerò con le mie mani!”

“Ora andiamo a dormire vedrete che la notte ci porterà consiglio!” Disse il sig. Kepler

“Voi andate pure … Koshi finisco di sistemare la cucina e ti raggiungo!”

Quando i due uomini si diressero verso le rispettive camere, prese il cellulare ed inviò un messaggio ai suoi fratelli …

“Domani h. 14.00 davanti al tempio dei samurai, riunione di famiglia, URGENTE!”

NOTE DELL'AUTRICE

Ed ecco qui il nuovo capitolo e come avevo anticipato a qaulcuno di voi qualche tempo fa, ecco che ritorna uno dei personaggi più amati di NOTTI MAGICHE, anche se non ci porta delle gran belle notizie.
Kazuki aveva ragione a sentirsi osservata ed ora iniziamo a farci un'idea anche sul chi potrebbe essere
Il torneo interscolastico di karate si avvicina, così come la partenza di Atsushi e Daichi
Grazie a tutti voi che continuate a seguire questa storia, vi aspetto al prossimo capitolo
a presto

Krys
 

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Capitolo 7
*** = Delusioni = ***


“Eccoci qui sorella! Dicci, cosa ti turba?” Disse Fujihiro

Kazuki … Ho valide ragioni per credere che la mafia cinese l’abbia presa di mira per farmela pagare, questo non deve assolutamente succedere!”

Lo sospettavamo da un po’, per questo abbiamo accettato di allenarla, specialmente da quando ci ha confidato di avere la sensazione di essere seguita, ma prima che ti venga un colpo, tranquilla nessuno le ha fatto del male, almeno per il momento.” Rispose Shiro

Non guardarci così Yuuki, ne avrebbe parlato anche con te e Koshi, se tu non fossi stata così chiusa nei confronti della sua passione per le arti marziali! Non abbiamo mai voluto interferire nel vostro rapporto madre/figlia. Nostra nipote ci ha chiesto aiuto inizialmente per un attività scolastica e noi le abbiamo detto di sì, i pedinamenti sono iniziati molto dopo!” Disse Fujihiro

Ok ho capito! Ho sbagliato e sono stata ottusa! Grazie a nostro padre io detesto le arti marziali, anche se tutta la mia famiglia la pratica, non posso farci nulla, fino ad ora mi ha portato solo dolore e sapere che dei pazzi vendicativi fuori di testa, vogliono fare del male a mia figlia, vi assicuro che non aiuta! Ora al di là di tutto questo, voglio sapere se posso contare su di voi per proteggerla”

“E c’è da chiederlo? Yuuki, io e Fujihiro, abbiamo sbagliato molto con te e la mamma, non abbiamo avuto la forza di ribellarci alla tirannia di nostro padre, eravamo troppo giovani e troppo terrorizzati all’inizio e troppo deboli psicologicamente alla fine, ci sentivamo con le spalle al muro, ma l’affetto che proviamo per te non è mai mutato, sei la nostra sorellina e Kazuki è la nostra nipotina, ora abbiamo un motivo per lottare e nessuno, ripeto nessuno le farà del male, questo te lo giuro Yuuki!” Asserì Shiro

Intanto al liceo Nankatsu …

“Allora Kazuki hai preparato la borsa?”

“Si Kaori e tu?”

“Si certo! Sai anche se questo è il mio secondo torneo interscolastico sono un po’ agitata, non pensavo che già il primo incontro sarebbe stato in trasferta e soprattutto che sarebbe stato contro il liceo Toho!”

“I concorrenti del liceo Toho sono allenati da Ken Wakashimazu ex portiere della squadra e della Nazionale, secondo solo a Genzo Wakabaiashi non è così?”

“Si Kazuki! Come ben sai la famiglia Wakashimazu è una delle famiglie più antiche e nobili di Tokyo ed una delle più grandi esponenti di arti marziali, esattamente come quella di tua madre. Mi raccomando Kanda, cerca di non farti condizionare durante l’incontro, combatti come sai ed infischiatene dei giudizi e dalle frecciatine. Si aspetteranno grandi cose da te!”

“Ma io sono solo all’inizio, sono una novellina …”

“Già ma questo loro non lo sanno e non devono saperlo ahahah”

“Kaori … Ken Wakashimazu è uno dei migliori amici di Takeshi Sawada, marito di Machiko Machida, ch’è stata la mia psicologa per un po’ di anni, sono amici intimi della mia famiglia oltre che di tutto il giro della nazionale, secondo te non gli avrà detto che sono alle prime armi?”

“Non è mica detto sai? E poi non vedo quale sia la differenza … tu sei brava Kazuki, molto brava … combatti come sai e non ce ne sarà per nessuno, neanche per Wakashimazu in persona! Ora ti saluto, ho promesso a mia madre che sarei rientrata prima questa sera … Ci vediamo domani, cerca di riposare bene, così sarai in forze per l’incontro! Ciao Kazuki!”

“Ciao Kaori a domani!”

Una volta salutata l’amica, iniziò ad incamminarsi anche lei verso casa, quando sentì degli strani rumori provenire dalla palestra dove si allenava la squadra di pallavolo, così decise di andare  a dare un occhiata per vedere che fosse tutto apposto, ma quello che vide non le piacque per nulla e la pietrificò sul posto.

Non posso crederci! Per tutti i Kami Endo che cosa stai facendo?” Chiese la ragazza inorridita

“Non sono affari tuoi Kanda! Sparisci!”

“Ti sbagli! Se sei avvinghiata come un polipo e baci in quel modo un ragazzo che non è Daichi allora sono affari miei! Che diamine ci fai avvinghiata in quel modo con Orinoki! Non ti fai schifo da sola? Tradire così il tuo ragazzo?”

“Daichi non è più il mio ragazzo! Non da quando ha deciso di andarsene!”

“Ah quindi vi siete lasciati? Strano perché parlavamo di te giusto due giorni fa … ah aspetta … tu l’hai rimpiazzato con un altro ma lui ancora non lo sa giusto?!”

“Cos’è sei innamorata di lui? A no giusto tu sei l’amica di tutti e la ragazza di nessuno … Beh te lo regalo, per me puoi andarci anche a letto se vuoi, come prima esperienza non è niente male davvero! Hiromi aveva ragione, è solo un poppante che cerca di emulare il fratello, ma non ha neanche un briciolo della classe di Tsubasa Ozora, dovrebbe darsi all’ippica e ..”

Ma non finì mai quella frase …

Kazuki le rifilò un sonoro ceffone che le voltò il viso, Rei Orinoki, capitano del club di pallavolo maschile osservava la scena completamente inerme …

“Lui ti ama dannazione! Hai la fortuna di avere al tuo fianco un ragazzo meraviglioso come Daichi che ti ama e lo tradisci così, lo disprezzi con parole al vetriolo, sei un mostro Yuriko!! Proprio adesso che sta per partire, proprio ora che sta mettendo in discussione se stesso ed avrebbe bisogno di te! Tu lo tradisci!”

“AHAHAHA che ingenua che sei Kazuki, parli d’amore tu che sei ancora una poppante, non ho mai amato un solo secondo Daichi Ozora, è sempre stato Rei il ragazzo che amo, sono stata con Daichi per aiutare la mia migliore amica nella sua vendetta e se dici ch’è così innamorato, ne uscirà distrutto, quindi abbiamo raggiunto il nostro scopo! AHAAHAHAH!”

“Fai talmente schifo che non meriti neanche che mi sporchi le mani con te … non ne vali la pena … buon proseguimento!”

Detto questo corse come una forsennata, non riusciva a smettere di piangere non ce la faceva.

Sapeva di dover parlare con il ragazzo, doveva dirglielo non poteva tacere, ma come poteva essere lei a dargli una notizia del genere? Come poteva frantumargli il cuore in questo modo?

Mandò un sms a sua madre per avvisarla che avrebbe ritardato e poi si diresse verso casa Ozora …

Buona sera sig.ra Ozora, cercavo Daichi è in casa?”

“Ciao Kazuki! Quante volte devo dirti di chiamarmi Natsuko? Daichi arriverà a momenti è andato un attimo a casa dei Nakazawa, doveva vedere delle cose per la partenza insieme ad Atsushi! Stai bene cara? Sembra che tu abbia pianto … Vuoi fermarti a cena?”

“Ma veramente io non ..”

“Ciao mamma sono tornato!”

“Oh ciao caro, vieni in cucina guarda chi c’è?”

“Kazuki, che ci fai qui? E’ successo qualcosa? Hai una faccia …”

“No, cioè in realtà avrei bisogno di parlarti in privato se non ti dispiace … Hai cinque minuti?”

“Lo sai che per te ho sempre tempo Kazuki … vieni! Andiamo in camera mia … Ah Mamma ti dispiace avvisare la sig.ra Kanda e dirle che Kazuki si ferma a cena da noi? Dille di stare tranquilla che poi la riaccompagno a casa io!”

“Certo caro, glielo stavo giusto chiedendo mentre sei arrivato, sarà pronto tra mezz’oretta, fate pure con comodo.”

“Dai siediti … si può sapere che ti prende questa sera? Non è la prima volta che siamo da soli in camera mia eppure sembri a disagio …”

“La verità è che devo dirti una cosa molto importante, ma è difficile e non so da che parte iniziare” Le rispose con le lacrime agli occhi

Daichi, le si avvicinò, le appoggiò una mano sulla spalla e la incitò ad iniziare, rivolgendole uno dei suoi meravigliosi sorrisi, ma Kazuki non riusciva proprio a sostenerlo e quindi si alzò dirigendosi verso la finestra e dandogli le spalle.

Iniziò così a raccontargli tutto ciò ch’era successo …

Il fatto che aveva beccato Yuriko con Rei, tutte le cattiverie che le aveva detto, lo schiaffo che le aveva tirato, la vendetta di Hiromi, era un fiume in piena, esattamente come le lacrime che le correvano impietose sul viso.

Quando si voltò Daichi era come in trance … serrava i pugni, gli occhi vitrei, il respiro affannoso, il corpo pesante, il volto impassibile, il cuore in frantumi.

Kazuki non sapeva come comportarsi, vedere il suo amico in quelle condizioni l’annientava, così fece l’unica cosa che il suo cuore le diceva, lo abbracciò forte … ed anche se lui non ricambiava, lei iniziò ad accarezzargli i capelli e a dargli dei piccoli baci sulla guancia.

Restarono così per quasi dieci minuti, poi inaspettatamente il ragazzo ricambiò il suo abbraccio, si accasciò per terra trascinando anche lei, come se le gambe non riuscissero a sostenere tutto quel peso e poi iniziò a singhiozzare sulla sua spalla.

In quei minuti lunghi ed interminabili, con voce strozzata, sussurrò solo una frase: “Perché tanta cattiveria Kazuki? Perché mi ha fatto questo?”
Ma la ragazza non riusciva a dargli una risposta plausibile, così lo strinse a se ancora più forte e gli disse: “Non sei solo … Ti voglio tanto bene Daichi … passerà te lo giuro, prima o poi passerà!”

A quelle parole il ragazzo cambiò espressione, si scostò dall’abbraccio dell’amica, le baciò la fronte e le prese il viso tra le mani …

“Ti voglio tanto bene anch’io Kazuki! Ma ti prometto che non gliela darò vinta, né a lei né ad Hiromi e prima di partire voglio smascherare queste due streghe, ma tu ed Atsushi dovrete aiutarmi!”

“Conta pure su di me Daichi!”

“Bene ora andiamo a cenare ch’è pronto, anche se non ho molto appetito … poi passiamo dai Nakazawa ti va?”

“Certo!

Poi scesero a mangiare tenendosi per mano

NOTE DELL'AUTRICE

Eccomi qui ... si lo so che stavate chiamando CHI L'HA VISTO? Ma diciamo che dal mese di Luglio è davvero un periodaccio per tutto, piano piano cercherò di rimettermi in pari con gli aggiornamenti di tutte le FF promesso ed anche con alcune recesioni, sono davvero un po' indietro.
Questo capitolo è un po' corto ed anche abbastanza triste, ma è uno snodo centrale della storia, perchè da qui in avanti si evolverà un po' diversamente, ma non vi anticpo nulla :P
Spero che la piega che prenderà la storia possa piacervi
Intanto ringrazio tanto chi vorrà leggere e magari recensire la storia
A presto 
Krys

 

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Capitolo 8
*** = Senza paura = ***


La mattina seguente, Kazuki si alzò di buona lena nonostante non avesse dormito molto.

Quello ch’era successo a Daichi l’aveva profondamente scossa per diversi motivi.

Per prima cosa non aveva mai pensato che Yuriko potesse essere tanto subdola, la credeva completamente diversa da Hiromi, nonostante fosse a conoscenza della profonda amicizia che le legava fin dai tempi dell’asilo.

Tuttavia non era solo per quello … possibile che avesse un legame tanto profondo con Daichi da soffrire per il suo dolore?

Certo le era capitato più volte con Atsushi, ma sapeva di esserne profondamente innamorata ed aveva associato questa strana empatia con il ragazzo, al sentimento che provava nei suoi confronti.

Con Daichi invece, era la prima volta … certo erano sempre stati legati, lo aveva sempre visto come il fratello maggiore che non aveva mai avuto, ma non le era mai accaduto nulla di simile.

Se Atsushi era il suo “Principe azzurro”, Daichi era senza dubbio il suo “Cavaliere senza macchia e senza paura”, il suo confidente … lui era stato il primo a cui Kazuki aveva confidato di provare qualcosa per Atsushi, non aveva mai parlato di amore sia chiaro, però lui era stato quello a cui aveva confidato i suoi turbamenti.

Quando Hiromi aveva iniziato a farle i dispetti era stato Daichi a prendere le sue difese, non Atsushi .

Certo non poteva fargliene una colpa, lui era il Capitano e non poteva far capire di pendere troppo da una parte, doveva rimanere imparziale, mentre per Daichi esporsi non era mai stato un problema, complice anche la forte antipatia che provava per la piattola.

Perché allora si era sentita così coinvolta ieri? Possibile che si trattasse di senso di colpa? Forse se l’amico non avesse preso sempre le sue difese Hiromi non si sarebbe vendicata? No, lo avrebbe fatto comunque quell’arpia, solo per il fatto che non l’era andato giù il suo rifiuto … ma Yuriko? Possibile che lei non provasse nulla per Daichi? Eppure sembrava così innamorata, possibile che fosse solo finzione? Soprattutto … perché non riusciva a togliersi dalla testa il viso distrutto e deluso del suo migliore amico?

Doveva smetterla! Tra meno di quattro ore avrebbe disputato il suo primo incontro ufficiale e doveva restare concentrata, inoltre Atsushi si era reso disponibile a dar loro una mano ad incastrare le due arpie, non aveva proprio nulla da temere.

Si fece la doccia ed indossò la divisa, il borsone era già pronto, prese un toast al volo ed uscì di corsa, lasciando che la leggera brezza mattutina portasse via tutte le inquietudini ed i cattivi pensieri.

“Kaoriii, aspettami!”

“Ciao Kazuki! Allora sei pronta? Per tutti i Kami ma cosa ti è successo? Hai una faccia orribile!!”

“Buongiorno anche a te Kaori! Ricordami di rivolgermi a te quando avrò bisogno di accrescere la mia autostima … Il fatto è che non ho dormito molto …”

“Come mai?”

“Ero tesa per l’incontro e non riuscivo a prendere sonno!”  mentì

“Dai stai su con la vita, non è nulla che un po’ di trucco non possa risolvere e per quanto riguarda l’incontro, ce la metteremo tutta e vinceremo!”

“Si! Hai ragione!”

Raggiunto il resto della squadra, salirono sul pullman e partirono alla volta di Tokyo, Kazuki ne approfittò per riposare un po’ e recuperare le energie.

Intanto a casa Nakazawa  …

“Mi raccomando ragazzi andate piano”

“Suvvia mamma, non è da ieri che io e Daichi andiamo in moto!”

“Non si preoccupi staremo attenti, ma ora dobbiamo sbrigarci o rischiamo di non arrivare in tempo per l’incontro”

“Già pensa alla faccia felice di Kazuki quando ci vedrà!”

“Si specialmente quando vedrà te!”

“Cosa?!”

“No nulla di che, pensavo ad alta voce! Sbrigati lumaca!”

“Lumaca a chi? Preparati Ozora, ti farò mangiare la polvere!AHAHAH!”

“Si come no Nakazawa, nei tuoi sogni!! AHAHAHAH”

Intanto il pullman era giunto a destinazione, furono ricevuti dal Capitano avversario, un ragazzo dell’età di Soun, infatti i due sembravano conoscersi bene.

Con sommo stupore Kazuki vide la palestra gremita di gente, evidentemente alla TOHO SCHOOL il karate spopolava esattamente come il calcio.

Kimura li radunò in quello che sarebbe stato il loro lato della palestra, fu allora che arrivo il Maestro della squadra ospitante …

Capelli lunghi neri, occhi vigili, fisico statuario e karate-gi blu scuro …  Ken Wakashimazu si era appalesato dinanzi a loro in tutto il suo splendore e la sua fierezza.

“Buongiorno ragazzi e ragazze, vi do ufficialmente il benvenuto alla TOHO SCHOOL, spero che insieme potremo offrire un bell’incontro all’insegna della correttezza. Siamo onorati di scontrarci con voi!”

“L’ onore è nostro Sensei Wakashimazu!” Risposero in coro Kazuki e gli altri inchinandosi in segno di rispetto

“Molto bene gli incontri inizieranno tra quindici minuti” Disse il portiere

“Sì Signore!”

“Bene ragazzi venite qui intorno a me! Inutile ricordarvi che vincere contro questi ragazzi sarebbe motivo di grande orgoglio per la nostra scuola!”

“Si Sensei Kimura!”

L’arbitro si mise al centro del tatami e disse:

“Benvenuti al primo incontro del torneo interscolastico che come prima sfida vede combattere l’una di fronte all’altra le squadre del liceo Nankantsu, rappresentante della Prefettura di Shizuoka ed il liceo Toho, della Prefettura di Tokyo. Adesso gli atleti di entrambe le squadre,  reciteranno i venti principi fondamentali dello spirito del karate, preziosi insegnamenti  del Maestro Funakoshi!”

1. Non dimenticare che il karate-dō comincia e finisce con il saluto.
2. Nel karate non esiste iniziativa
3. Il karate è dalla parte della giustizia
4. Conosci prima te stesso, poi gli altri
5. Lo spirito viene prima della tecnica
6. Libera la mente (il cuore)
7. La disattenzione è causa di disgrazia
8. Il karate non si vive solo nel dōjō
9. Il karate si pratica tutta la vita
10. Applica il karate a tutte le cose, lì è la sua ineffabile bellezza
11. Il karate è come l'acqua calda, occorre riscaldarla costantemente o si raffredda
12. Non pensare a vincere, pensa piuttosto a non perdere
13. Cambia in funzione del tuo avversario
14. Nel combattimento devi saper padroneggiare il Pieno e il Vuoto
15. Considera mani e piedi dell'avversario come spade
16. Oltre la porta di casa, puoi trovarti di fronte anche un milione di nemici
17. La guardia è per i principianti; più avanti si torna alla posizione naturale
18. I kata vanno eseguiti correttamente; il combattimento è altra cosa
19. Non dimenticare dove occorre usare o non usare la forza, rilassare o contrarre, applicare la lentezza o la velocità, in ogni tecnica
20. Sii sempre creativo


“Preghiamo tutti gli atleti  di disporsi lungo il bordo del quadrato di gara loro assegnato! Ora si facciano avanti la sig.na Morisawa per il liceo Toho e la sig.na Sakamoto per il liceo Nankatsu … ai vostri posti … inchino … gioco!"

Kaori aveva brillantemente vinto il suo incontro con un bel 7.0 e si era garantita così il passaggio al turno successivo, non era andata molto bene per i ragazzi invece, gli allievi di Wakashimazu ne avevano battuti la metà quasi con facilità, gli altri erano riusciti ad aggiudicarsi l’incontro anche se con una piccola differenza di punteggio, tutti tranne il Senpai Miaghy e Nakamoto, che avevano vinto i rispettivi incontri con 7.0 il primo e 6.5 il secondo.

La situazione attuale era TOHO con 95.50 punti e Nankatsu con 88.50

Finalmente era il suo turno …

“Si facciano avanti la sig.na Naghiiro per il liceo Toho e la sig.na Kanda per il liceo Nankatsu …”

Kazuki si sentiva come chiusa dentro una bolla, cercava di mantenere la concentrazione, si guardava intorno e quasi le sembrava di aver scorto i visi di Atsushi e Daichi al fianco dei suoi genitori, ma non poteva essere perché i due ragazzi avevano un allenamento intensivo quel pomeriggio, quindi aveva pensato si trattasse della tensione che le aveva tirato un brutto scherzo. Aveva isolato tutto ciò che la circondava, tirò un respiro profondo ed aprì gli occhi giusto nell’attimo in cui si udì …

“… ai vostri posti … inchino … gioco!"

L’atleta della Toho aveva iniziato a cercare di colpire Kazuki, con una serie di tobi geri lei aveva parato gli attacchi con abilità e prontezza, dopo aver effettuato un perfetto jodan shita barai,  era passata al contrattacco prima con un uchi mawashi geri ed in seguito con un age tsuki riuscendo a destabilizzare l’avversaria, per poi atterrarla con un Ne-Waza di ribaltamento, per poi rimettersi in posizione di difesa, e rilassarsi solo quando udì:

“Punto Kanda! Nankatsu vince questo incontro!”  alzandole il braccio.

Le due concorrenti attesero il verdetto degli arbitri, l’esito dell’incontro era 7.0 per Kazuki.

“88.50 più 7.0 sono 95.50! Alla pari con la TOHO!!” Esclamò felice Kaori, proprio mentre l’arbitro stava richiamando al centro i due Maestri, per chiedere quali atleti avrebbero disputato lo spareggio.

Entrambe le scuole scelsero i capitani.

Con sommo stupore di tutti Nankatsu aveva battuto la TOHO per 102.50 a 95.50, in quanto Soun aveva battuto il suo avversario per 7.0.

Tutti si congratularono con Kazuki, la sua vittoria aveva permesso di riaprire la gara.

La ragazza era felice, ma raggiunse l’apice dell’emozione proprio quando Ken Wakashimazu in persona, andò a complimentarsi con lei, dicendole che anche se molto giovane, era un avversaria molto temibile, visti i notevoli margini di miglioramento che ancora aveva.

Inutile dire che veder gioire ed applaudire: i suoi genitori, i coniugi Sawada, ma soprattutto Atsushi e Daichi, perché non li aveva sognati, loro erano lì per lei, era stato qualcosa di indescrivibile.

Vedere il viso compiaciuto dei suoi zii era motivo di immenso orgoglio

Le lodi ricevute da Soun, Kaori e da tutta la squadra, l’aveva finalmente fatta sentire in pace con se stessa e con le sue scelte, si sentiva soddisfatta, ma sentiva che non le bastava, che poteva dare di più, che voleva dare di più.

Quel piccolo, grande traguardo per lei era solo l’inizio di una nuova avventura, che sperava, l’avrebbe portata lontano.

Per festeggiare decisero di fermarsi ancora un po’ a Tokyo ed andare tutti in un locale Italiano a mangiare una pizza, erano tutti allegri e felici.

Non immaginavano che un' ombra oscura e gelida si nascondeva silenziosamente qualche tavolo più in là e che presto si sarebbe abbattuta su tutti loro.

Un' ombra che non conosceva sentimenti come l’amicizia, l’amore o il rispetto, ma solo odio e vendetta.

Un' ombra che presto, in un modo o nell’altro, avrebbe contribuito a cambiare il corso del loro destino.

NOTE DELL'AUTRICE

Ciao a tutti, dopo parecchi mesi eccomi qui! Sono imperdonabile lo so, ma davvero la mia vita quotidiana diventa ogni giorno più frenetica e faccio davvero molta fatica.
Chiedo scusa anche se tra di voi ci sono dei praticanti o dei conoscitori esperti di karate, per gli eventuali strafalcioni che ho sparato.
Mio malgrado ho cercato di documentarmi e di rendere questo 1° incontro del torneo il più credibile possibile, a questo proposito ecco il significato delle mosse che sono state menzionate.Ovviamente se avete precisazioni o correzioni in merito sono ben accette.
-
tobi geri:
calcio volante, viene eseguito al termine di un salto
- jodan shita barai: tecnica difensiva si tratta di una parata alta ed una bassa alternate
- uchi mawashi geri: calcio circolare rovescio che si colpisce col tallone
- age tsuki: pugno portato dal basso verso l'alto
- ne-waza: presa di ribaltamento
Grazie a tutti voi che continuate a seguire questa storia
a presto
Krys

 

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Capitolo 9
*** = A volte ritornano = ***


Era passato un mese dal primo incontro ufficiale disputato da Kazuki; il torneo era andato molto bene in quanto il liceo Nankatsu si era qualificato secondo.

Erano accadute tante cose in quel periodo…

Ovviamente tutta la scuola ormai, sapeva che la coppia formata dal giovane calciatore e da Yuriko era scoppiata; solo quasi nessuno era riuscito a capire il reale motivo; certo erano tutti d’accordo sul fatto che doveva trattarsi di qualcosa di veramente grosso, se aveva portato il ragazzo a comportarsi come se lei fosse un fantasma trasparente.

L’unica cosa che si sapeva era che una sera del mese precedente per la prima volta nella storia della Nankatsu Football Club, la Capo Manager venne sollevata dal suo incarico con disonore, in quanto il suo comportamento nei confronti di un giocatore, non era consono ai principi e agli ideali della squadra.

Invece tutti i componenti della squadra si ricordavano benissimo di quella sera, le prove erano state schiaccianti ed Hiromi non aveva avuto alcuna possibilità di appello.

INIZIO FLASHBACK

“E’ inutile che tenti di negarlo Shimizu, la colpa è anche tua! Hai ottenuto la tua vendetta giusto? Sei felice adesso?” disse Kazuki entrando come una furia in mezzo al campo e lasciando tutti sbalorditi

“Che cosa vuoi tu? Non te ne eri andata Kanda? Torna a giocare alla karate kid in gonnella visto che ti si addice così tanto e non impicciarti degli affari altrui!”

“Si dia il caso, che come ho già detto alla tua amichetta del cuore, se fate soffrire il mio migliore amico sono affari miei e si da il caso, che Daichi lo sia! Con che coraggio mostri ancora la tua subdola faccia qui? Inoltre ti ricordo che mi sono congedata dal club di calcio a partire dalla fine di quest’anno, quindi allo stato attuale faccio ancora parte della squadra,anche se non sono qui a tempo pieno e che in qualsiasi caso, io l’ho fatto correttamente e preservando l’amicizia che ho con ciascuno di loro e nota bene, ho specificato di loro!”

“Che cosa sta succedendo qui?” Chiese il Mister preoccupato vedendo Kazuki stringere pericolosamente i pugni.

“Su Kanda, rispondi al Mister ed ai nostri compagni di squadra, di a tutti perché sei venuta qui? Cos’è non riesci a soffiarmi Atsushi e hai deciso di ripiegare su Daichi? Beh tra perdenti ci si intende, vi faccio i miei migliori auguri, siete fatti l’uno per l’altra!”

“Shimitzu, te l’ho già detto in tempi non sospetti, tu non vali neanche un briciolo di Kazuki e la tua amichetta del cuore altrettanto, quindi smettila di atteggiarti a prima donna e se non sei capace di difenderti da sola, torna a lucidare palloni, è quello il tuo posto” Le rispose in tono acido Daichi

“Qualcuno mi vorrebbe spiegare che cosa sta succedendo?! Che cosa sono queste affermazioni? Non tollero certi comportamenti nella mia squadra!!!” Disse perentorio il Mister

“Cos’è Shimitzu hai la coda di paglia? Raccontalo tu al Mister perché Daichi è così acido con te e perché io sono qui con l’irrefrenabile desiderio di prenderti a calci! Racconta come hai tradito un tuo compagno di squadra complottando alle sue spalle, racconta a tutti come con quel tuo bel visino d’angelo lo hai pugnalato alle spalle e senza pietà!”

“Ma cosa stai dicendo Kanda? Cosa c’entro io? E’ stata Yuriko non io!”

“Oh è stata Yuriko non io!” disse Kazuki scimmiottandola

“Ed immagino che tu non ne sapessi nulla giusto? Tu non centri non è così? Non sei stata tu che dicevi a Yuriko quando Daichi si tratteneva di più agli allenamenti, non sei stata tu a dire a Rei Orinoki di dire a suo cugino, che gioca nella squadra di calcio avversaria, che Daichi si era fatto male alla caviglia sinistra e di fargli un falletto innocente giusto in quel punto, per fargli saltare due partite e una settimana di allenamenti solo per far si che lui e Yuriko potessero fare i loro porci comodi, ed ancora non sei stata tu a dire a Yuriko che se era veramente la tua migliore amica, doveva sedurre e abbandonare Daichi, perché aveva osato rifiutarti!!! Non è così?! Rispondi!!!”  Disse Kazuki al culmine della rabbia.

Il Mister e tutta la squadra rimasero pietrificati.

Daichi aveva lo sguardo infuocato di rabbia, erano arrivate anche a tradire tutta la squadra pur di fargliela pagare era incredibile.

Atsushi rimase di sasso, aveva pianificato con Kazuki una vendetta per farla pagare a Yuriko, ma Daichi alla fine non aveva voluto, aveva deciso semplicemente di lasciarla davanti a tutta la scuola con quel lapidario “Per me sei morta, tu non esisti più! Per me vali meno di zero e sarai invisibile da adesso in poi!” e così era stato; ma mai avrebbe pensato che fosse coinvolta concretamente anche Hiromi e che avesse deliberatamente messo nei guai la squadra.

Hiromi a quel punto si sentì con le spalle al muro …

“Ah smettila Kanda! Non so chi ti ha detto queste cose ma sono tutte falsità!” cercò di difendersi

“Sei una vigliacca Hiromi, ti nascondi dietro gli altri, sei cattiva e subdola, sei una serpe in seno!”  rincarò Kazuki sempre più arrabbiata, che non sopportava l’idea che quella piattola rimanesse un’altra volta impunita, voleva smascherarla una volta per tutte.

“Smettila! Tu fai così perché ce l’hai con me e vuoi screditarmi! Sei una bugiarda!” Continuò la capo manager

Poi Kazuki fece qualcosa che nessuno si sarebbe mai aspettato e che lasciò tutti i presenti di sasso, l’afferrò per i capelli.

“Mi dispiace Hiromi, ma quella di screditare gli altri per invidia è la tua specialità non la mia…”

“Lasciami Kanda! Lasciami subito!”

“Non così in fretta, vediamo cosa succede se rovino i tuoi splendidi capelli con un po’ di fango…”

“Non osare brutta mocciosa!”

“Kanda smettila adesso, stai esagerando!” Le intimò il Mister

“D’altronde quelle come te prima o poi devono tirare fuori tutto lo sporco che hanno dentro e farlo vedere un po’ anche all’esterno, quindi perché non iniziare dai capelli!” Disse tirandoglieli maggiormente, ignorando per la prima volta in vita sua un ordine del Mister.

“Smettila Kanda! Mi fai male, Atsushi dille di smetterla ti prego?” piagnucolò

“Ah poverina … Ti sto facendo male?! E il male che fai tu allora? Dove lo metti? A me ne hai fatto così tanto Hiromi e gratuito, ma hai fatto un grave errore questa volta, hai fatto del male a Daichi ch’è molto importante per me e questa proprio non riesco a perdonartela…”  Disse Kazuki prendendo il primo pugno di fango e sporcandole la prima ciocca

“Kazuki basta fermati questa non sei tu! Non serve, non mi importa più nulla di loro, davvero basta!” Le disse il ragazzo, cercando di fermarla, mentre

Atsushi sembrava come congelato

“Allora Hiromi, voglio la verità qui e adesso!” Disse lei

“Ah e va bene! Hai ragione sono stata io! Ho sempre saputo che Yuriko amava Rei, ma in quel periodo avevamo litigato e lei voleva tornare mia amica a tutti i costi ed io le dissi che se voleva fare pace con me avrebbe dovuto far innamorare Daichi e poi abbandonarlo e ferirlo, perché nessuno respinge Hiromi e rimane impunito Ozora non te lo dimenticare! Ed è vero sono stata io a dire ad Orinoki di avvisare suo cugino dell’infortunio di Daichi, in modo che perdessimo la partita quella volta, volevo farla pagare anche alla squadra, perché da quando sei arrivata tu gli occhi erano solo per te! Kanda di qua, Kanda di la non ne potevo più!!! Facendo così mi sarei ripresa la mia rivincita su tutti! E sono contenta di vederti soffrire Ozora, di vederti tradito ed umiliato nel tuo prezioso orgoglio, perché è così che mi sono sentita quel giorno quando mi hai rifiutata! Era giusto che tu pagassi Daichi!!!”  Disse Hiromi piangendo

A quel punto Kazuki allentò la presa e la lasciò guardandola schifata, ma quello che lasciò di stucco tutti fu il Capitano, che si avvicinò lentamente ad Hiromi e le assestò un poderoso ceffone, poi le rivolse solo un ordine: “Vattene! E non farti più vedere!”

“Atsushi, no perché? Capitano, ti prego?!”  Disse lei piangendo

“Hiromi Shimizu, alla luce di quanto abbiamo appreso questa sera ti congedo con disonore dal tuo ruolo di manager di questa squadra, in quanto non hai dimostrato il giusto attaccamento ed il giusto rispetto alla maglia ed ai tuoi compagni; il provvedimento ha effetto immediato! Inoltre tutto quello che avete appreso questa sera, non dovrà uscire in alcun modo da qui e questo vale per tutti i presenti, pena seri provvedimenti disciplinari per tutti, sono stato abbastanza chiaro?!” Disse perentorio il Mister

“Si Mister!” Risposero tutti

Kazuki a quel punto non resistette più, salutò velocemente tutti e scappò via con le lacrime agli occhi, senza dare il tempo né ad Atsushi, né a Daichi, di raggiungerla.

FINE FLASHBACK

Anche la fine della scuola era giunta e con essa due importanti avvenimenti, la festa di fine anno e l’imminente partenza di Atsushi e Daichi, unica ombra sul cuore della ragazza.

Era curioso, ora che sua madre aveva finalmente acconsentito a farle praticare le arti marziali ed approfondire ulteriormente gli allenamenti con i suoi zii, ora che finalmente aveva trovato il suo posto ed il suo giusto equilibrio, i suoi due punti di riferimento andavano lontanissimo da lei.

Decise di non pensarci e di concentrarsi sui preparativi per la festa di fine anno ch’erano in pieno svolgimento, tutta la scuola era in fermento.

Chi abbelliva la scuola con le decorazioni, chi allestiva gli stand con il cibo, chi preparava i giochi, i laboratori di musica e teatro stavano preparando il musical su cui avevano lavorato insieme.

I ragazzi delle squadre di calcio e pallavolo maschile stavano collaborando per allestire il palco e sistemare le sedie dove si sarebbero accomodate le famiglie durante le varie esibizioni.

Inutile dire che Daichi e Rei Orinoki si evitavano come la peste; con la precisione il secondo si teneva a debita distanza dal primo, la paura che gli assestasse uno dei suoi poderosi calci, lo faceva temere non poco, invece, stranamente il giovane Ozora si limitava ad ignorarlo.

Intanto il club di Karate aveva organizzato un piccolo spettacolo con finte lotte, con sottofondo musicale, che avrebbero intrattenuto il pubblico tra una performance e l’altra e si sarebbero alternati in questo compito con il club di ginnastica artistica.

Inoltre erano tutti agitatissimi, perché quell’anno il concorso canoro tra scuole, che ci sarebbe stato in chiusura della festa, si sarebbe nuovamente tenuto nel loro Istituto.

L’ultima volta era stato quindici anni prima, quando vinsero i KASHIT GO e pare che per l’occasione, il Preside aveva chiamato un ospite d’eccezione per aprire la serata del concorso, ma nessuno sapeva di chi si trattasse, neanche i membri del comitato studentesco, tutta la Dirigenza aveva mantenuto il più assoluto riserbo sulla faccenda.

Un’altra novità di quest’anno fu il karaoke e Kazuki si ripromise di provare a cantare insieme a Kaori.

Insomma, il tempo faceva il suo corso in completa tranquillità; cioè tranquillità non proprio, almeno non per Kazuki, che già un paio di volte si era ritrovata a rischiare di essere adescata da un male intenzionato incontrato in centro e benedetto fu il karate che le consentì di assestargli un poderoso calcio, lì dove non batte il sole e di consentirle di fuggire.

Per il momento aveva deciso di parlarne solo con i suoi zii, se l’avesse detto ai suoi genitori, suo padre l’avrebbe segregata dentro casa e l’idea non era per nulla allettante, così si era limitata ad intensificare gli allenamenti extra.

Le cose con Atsushi e Daichi erano notevolmente migliorate, semplicemente per calmare i turbamenti del suo cuore, aveva deciso di fare un passo indietro e di ritornare a vederli entrambi semplicemente come i suoi migliori amici, pensava che così sarebbe stato più facile staccarsi da loro al momento della partenza.

Non che fosse semplice, nonostante avesse imparato nuovamente a dominare le sue emozioni grazie alla meditazione, non poteva certo impedire al suo cuore di battere all’impazzata quando vedeva Atsushi, o di impedire al suo stomaco di accartocciarsi quando vedeva il sorriso di Daichi, ma riusciva a non far trapelare nulla a loro e quindi andava benissimo così.

Così raggiunse i due ragazzi al bar della scuola …

“Ciao ragazzi!”

“Ciao Kazuki!”

“Sei arrivata finalmente! Sei la solita lumacona!”

“Dai Daichi ho avuto da fare” disse facendogli la linguaccia e si misero tutti e tre a ridere.

“Beh cos’è quella faccia? Sembra che siete finiti in lavatrice voi due”

“Bah tu lo sai? Le nostre madri ci stanno facendo trotterellare all’impazzata a comprare cose di ogni tipo, sono stanco morto” Disse Atsushi

“Già ben detto amico, abbiamo la credenza piena di cibo neanche mamma dovesse sfamare un reggimento, per non parlare delle pulizie, ha deciso che la casa deve essere uno specchio, sono schiavitù!” Rincarò Daichi

“AHAHAHAHAH Vi vedo tutti e due e come mai?” Chiese la ragazza

“Bella domanda, anzi se vedi le nostre madri potreste chiederglielo tu, magari tra donne vi intendete meglio, io e papà non ci capiamo più nulla guarda!” Disse serio il giovane Nakazawa

“Non ti lamentare amico, tu almeno hai tuo padre che condivide con te il tuo triste destino, io sto invidiando il mio che in questo momento è nel Pacifico” Sospirò Daichi

“Boh è chi lo sa, ma voi due siete così buffi ahahahahah”  

Ed entrambi i ragazzi, dopo essersi guardati ebbero lo stesso pensiero, non capivano il comportamento delle loro madri, ma la loro amica diventava ogni giorno più bella ed il suo sorriso sarebbe mancato ad entrambi come l’aria.

Il grande giorno era finalmente arrivato, la festa stava andando alla grande e tutti si stavano divertendo un mondo.

Gli spettacoli erano piaciuti molto ed anche il musical era stato un successone, intanto tra la folla sei figure si divertivano come adolescenti, quando qualcosa catturò la loro attenzione, l’angolo karoke.

Kaori, Soun, Kazuki, Atsushi e Daichi,stavano ascoltando le esibizioni di due studentesse di terza, quando la giovane Kanda prese da parte l’amica e le sussurrò all’orecchio.

“Dai Kaori è la tua occasione!”

“Si lo so Kazuki ma mi vergogno”

“La canto insieme a te, dai vengo anch’io!”

“Beh potrebbe essere anche la tua occasione!”

“Sai come la penso Kaori”

“Beh ma cantandola entrambe non si capisce chi canta e per chi”

“Allora quella sei convinta?”

“Si Kazuki!”

“Ragazzi volete scusarci?”

“Hei dove andate?” Dissero i tre ragazzi

“A cantare naturalmente!” Risposero le due

“Oh per tutti i kami!” Risposero in coro i tre ragazzi, beccandosi una linguaccia dalle amiche.

Subito le note di una canzone nota a tutti, ma in particolare ad Atsushi e Daichi riecheggiarono nell’aria

“Ma questa è la canzone con cui ha gareggiato mia sorella nella gara musicale durante i Mondiali in Giappone?!” Disse Atsushi

Intanto le sei figure, sempre nascoste tra la folla si avvicinò un po’ di più al gruppetto, mentre le ragazze iniziarono a cantare

E tra poco partirai
si lo so che tornerai
sopra i vetri pioggia che
sembra cada in po’ per noi

E’ ridicolo lo so
oggi tutti viaggiano
ed un brivido però
come un freddo gelido
ma ora sbrigati
c’è già traffico
e ti amo
ma tanto
ma tanto
lo sai
e mi chiamerai e poi copriti
era solo per dirti
ti aspetto ti aspetto
ti aspetterò

e mi mancherai
ti giuro che mi mancherai
e ti troverò in ogni sogno
ti verrò a cercare


Atsushi e Daichi, avevano gli occhi fissi su Kazuki, Soun rosso in volto guardava Kaori estasiato ed intanto che la canzone continuava, le ragazze si abbracciavano felici, i ragazzi le guardavano emozionati e le sei figure interessati ed anche un po’ divertiti.

e poi mi stringi forte forte
senza farmi male
tu mi fai sentire bella
e solo tu mi sai guardare
perchè tu sai cambiare
perchè mi sai guarire
con te io posso ridere
con te io posso piangere
torna presto amore

e mi mancherai
e mi mancherai
ti giuro che mi mancherai
e ti troverò
in ogni sogno
ti verrò a cercare


Alla fine della canzone tutti i presenti applaudirono, le ragazze, si accorsero dell’imbarazzo dei tre ragazzi per cui proposero di andare a mangiare un gelato prima dell’inizio della gara canora fra licei, così avevano tutto il tempo per fare il tifo per i loro amici ch’erano in gara.

Dopo circa un’ora era tutto pronto, i ragazzi erano in platea qualche fila in avanti rispetto alle loro famiglie.

“Zii, voglio andare dagli zii?”

“shhh non si può inizia il concerto adesso, stai buono” disse un papà, a suo figlio

“Buona sera a tutti! Dopo quindici anni il nostro liceo ha l’onore di ospitare questa prestigiosa gara canora e per inaugurarla al meglio, abbiamo pensato di rendere omaggio a coloro che sono stati i vincitori di allora, con una delle loro canzoni più importanti e significative e che ha fatto conoscere all’estero i Grandi Talenti del nostro Paese … Buona visione” Disse il Preside

https://youtu.be/2plXLvCDegw

Tutti applaudirono al ricordo dei Mondiali del Giappone, dei ragazzi della Nazionale d’oro che l’aveva vinto e della splendida sigla di apertura dei KASHIT GO
Atsushi e Daichi erano orgogliosi e commossi, rivedere anche solo in un video le gesta del fratello e della sorella, che aveva composto il pezzo, gli ricordò quanto mancavano loro.

“Signori e Signori, solo per voi, qui stasera, direttamente da Barcellona i KASHIT Goo” Disse il Preside

Il pubblico fece scoppiare un boato e degli applausi scroscianti

“Ciao Nankatsu!!! E’ bello essere ritornati a casa!”  Disse Hiroshi

“Si è davvero bellissimo ed emozionante essere di nuovo qui, dove siamo cresciuti e dove tutto è iniziato!” Disse Sanae

“Questa sera abbiamo deciso di aprire questa gara canora che per noi ha significato tanto, senza di essa i KASHIT GO non esisterebbero neanche!” Continuò Hiroshi

“Ed abbiamo deciso di farlo con una cover, la stessa con cui abbiamo esordito quella sera e che ci ha portato tanta fortuna HAVE A NICE DAY!!!” Disse Sanae

Gli applausi erano incessanti e Atsushi così commosso di vedere sua sorella, li ad un passo da lui, Kazuki poté vedere i suoi occhi lucidi, misti ad orgoglio e pieni d’affetto.

Daichi intanto felice di rivedere la cognata, pensò che forse poteva esserci anche suo fratello, anche se non era scontato visto che Sanae era con il gruppo, ma il suo cuore diceva che c’era anche Tsubasa e prese a guardarsi intorno nella speranza di scorgerlo.

“Ora vi lasciamo alla gara canora, anche perché i gruppi dietro le quinte, giustamente non vedono l’ora di esibirsi” Disse Hiroshi

“Perciò ora vi salutiamo con la nostra nuova hit che speriamo conosciate tutti e che cantiate con noi e soprattutto di cui verrà proiettato il video tratto dal nostro ultimo live in Brasile, per augurio a tutti i concorrenti, per ricordargli che noi quindici anni fa eravamo su questo palco e da qui tutto è partito il nostro sogno si è avverato e se ci siamo riusciti noi, è possibile per chiunque, basta crederci! Grazieeee Vi vogliamo bene!” Disse Sanae

https://youtu.be/FoKRKG5nGwE

Gli applausi non cessavano poi i KASHIT GO che lasciarono il posto ai gruppi in gara, che inutile a dirlo, avevo perso ogni attrattiva per Atsushi, Daichi e Kazuki,seguiti da Soun e Kaori, che corsero a raggiungere Sanae ed il resto del gruppo, trovandovi anche Tsubasa ed i gemelli.

Il momento fu bellissimo Atsushi e Daichi, in un abbraccio unico con Sanae, Tsubasa, Hayate e Daybu, ormai diventati dei piccoli ometti
Kazuki rimasta un po’ in disparte insieme a Soun e Kaori, li osservava intenerita

“Guarda Kaori, allora è cosi che ci si sente quando è da tanto che non ci si vede, quando si vive distanti dalle persone che ami… allora è così che sarà per me dalla prossima settimana”

“Fatti forza Kazuki, ce la farai e noi saremo qui con te”

Poi ad un cenno di Sanae, corse anche lei ad abbracciare la famiglia Ozora al completo, ma fu quando Sanae la strinse a se e le sussurrò all’orecchio

“Sei brava a cantare, anche se so che non è quella la strada che seguirai, posso solo dirti che riuscirai ad affrontare tutto questo, ti dilanierà, ma tu devi essere più forte ed un giorno la felicità completa arriverà anche per te. Nessuno può capirti meglio di me!”

“Lo so Sanae, lo so …. Bentornata, mi siete mancati tanto e mi mancheranno tanto anche loro!”

Poi tutti insieme salutarono Soun e Kaori che si fecero una foto ricordo con il gruppo e andarono tutti a cena a casa Nakazawa.

NOTE DELL'AUTRICE

Ciao a tutti Buon 2017!!! Inizio pubblicando il nuovo capitolo, il 1° del nuovo anno con tante aspettative e speranze per l'imminente futuro
Soprattutto l'ho fatto con un gran ritorno e con dei piccoli sguardi al passato, nello specifico a TRA PALCO E REALTA' da cui tutto questo inizia 
Per andare avanti bisogna avere radici ben salde e non dimenticarsi mai delle proprie origini, è quello che accade ai KASHIT GO in questo capitolo
Vi  aspetto numerosi
con affetto
krys

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Capitolo 10
*** = Solitudine = ***



La cena era andata benissimo, Kazuki aveva passato il tempo giocando con Hayate e Daibu, che ormai avevano otto anni e continuavano a prenderla in giro perché, secondo loro, doveva per forza fidanzarsi con almeno uno dei loro zii, inutile dire ch’era diventata rossa come un peperone suscitando l’ilarità generale.

Anche se era sera inoltrata, il tutto si concluse con una partitella … Tsubasa, Daichi e Hayate contro Atsushi, Kazuki, Sanae e Daibu finita in parità.

L’indomani mattina la famiglia Ozora al completo sarebbe ripartita, portandosi con se Atsushi e Daichi, che avrebbero passato qualche giorno a Barcellona prima di recarsi a Parigi.

Il momento dei saluti si stava avvicinando sempre di più e Kazuki, anche se cercava di non darlo a vedere, soffriva terribilmente.

L’unica che se ne accorse fu Sanae, che le chiese di raggiungerla in quella che una volta era stata la camera di Tsubasa, con la scusa di aiutarla.

La cosa però non era sfuggita ai due Ozora ed al fratello della cantante, che decisero di seguirle di nascosto, approfittando della confusione che stavano facendo i gemelli.

“Eccomi Sanae, dimmi di cosa hai bisogno?”

“Di nulla in particolare in realtà, solo di parlare un po’ con te.”

“Di parlare con me?! Ma giù ci stanno aspettando e la tua famiglia vorrà stare un po’ con te visto che ti sei fermata solo un paio di giorni e domani ripartite.”

“Non ci vorrà molto, o meglio dipende da te, da quando ti deciderai a parlarmi”

“Di cosa dovremmo parlare scusa?”

“Di quello che provi, di come ti senti davvero al fatto che domani mio fratello e Daichi partiranno e non sai quando potrai rivederli … Cosa credi che non sappia come ti senti davvero? Credi che non riesca a percepire il senso di vuoto ed il freddo che in realtà cela il tuo cuore, dietro quella maschera fatta di sorrisi? Credi che non riesca a percepire il senso di solitudine ed abbandono che ti sta avvolgendo adesso? Se credi davvero tutte queste cose, ti sbagli di grosso Kazuki … Tu non hai idea per quanto tempo io mia sentita così ogni volta che vedevo Tsubasa prendere un aereo.”

La giovane Kanda non riuscì più a reggere il peso di quelle parole, si gettò letteralmente tra le braccia della ex Manager e pianse, pianse tutte le lacrime che non aveva mai pianto in vita sua, pianse così violentemente che il suo petto sembrava sgretolarsi ad ogni singhiozzo ed il cuore di Atsushi e Daichi con lui, mentre Tsubasa poggiava una mano sulla spalla di entrambi cercando di dar loro la forza per affrontare quel tremendo distacco.

Intanto Sanae continuava ad accarezzarle i capelli, ma Kazuki non la smetteva più di piangere, non parlava, non riusciva neanche ad emettere un suono, poi ad un tratto mentre i due ragazzi stavano asciugando a loro volta le lacrime che non erano riusciti a trattenere, lei si calmò e con tono atono iniziò a parlare.

“La verità mi chiedi? Come se tu non lo sapessi eh Sanae? La verità è che mi mancheranno da morire, che loro sono stati tutto per me in questi miei primi anni di libertà: fratelli maggiori, migliori amici, confidenti, supporter, cavalieri … Grazie a loro ho imparato sentimenti come:  perseveranza, sincerità, determinazione, amicizia … amore. Come potrò andare avanti senza di loro? Come potrò riuscire a girare per la scuola e non vedere più i loro sorrisi, o i loro sguardi? Da chi andrò, se avrò bisogno di un consiglio? Sono felicissima per loro non fraintendermi, auguro loro molto di più di quello che si aspettano, perché se lo meritano e perché sono davvero dei campioni! Credimi li ho visti giocare per anni, li ho visti misurarsi con avversari molto più bravi di loro sulla carta e li ho visti vincere! Così come li ho visti abbattersi a volte, perché i loro risultati non erano mai abbastanza per poter eguagliare il grande Tsubasa Ozora, specialmente nel caso di Daichi, i continui paragoni con lui erano all'ordine del giorno. Si sono allenati sempre, fino allo sfinimento pur di migliorare, non si sono mai arresi. Tuttavia non riesco a togliermi questa angoscia che parte dal petto ed arriva allo stomaco, è una sensazione orribile Sanae, aiutami a mandarla via te ne prego! Anche tu … anche tu ti sentivi così Sanae? Anche tu sentivi tutta questa disperazione ogni volta che Tsubasa partiva ed andava lontano da te?”
 
“Si Kazuki … mi sentivo esattamente così! Purtroppo però non ho un modo per mandare via la tua sofferenza, posso dirti che all’inizio sarà tremendo, ma che con il passare del tempo imparerai a conviverci, che devi trovare la forza dentro di te per farcela ed io sono sicura che ci riuscirai … Dopo tutto potrete sentirvi ed anche vedervi grazie alle videochiamate, in questo modo ti sembreranno un po’ meno lontani e poi nessuno ti vieta, appena potrai, di andarli a trovare.”

“Si hai ragione! Sai ho promesso ad Atsushi che avrei seguito la mia strada e che non avrei permesso mai a nessuno di annullarmi, mentre a Daichi ho promesso che sarai stata forte e che non mi sarei mai arresa. Beh ti prometto che sarà quello che farò, mi impegnerò nello studio e nel karate, continuerò ad allenarmi per migliorare e diventare una campionessa in questa disciplina, esattamente come loro lo diventeranno nel calcio. Non mi arrenderò fino a quando non avrò raggiunto il mio obbiettivo e quando ci rincotreremo saranno orgogliosi di me!”

“Ne sono sicura, anche se devo dire che se conosco bene mio fratello e mio cognato sono già molto orgogliosi di te! Ti senti meglio ora? Che dici torniamo giù?”

“Si grazie sto moto meglio adesso!”

Intanto Tsubasa riaccompagnò giù i ragazzi, in modo che Sanae e Kazuki non si accorgessero di nulla, il problema era che i due giovani erano sconvolti dallo sfogo dell’amica e si sentivano tremendamente in colpa per la sofferenza che le stavano causando.

“Basta ragazzi! E’ inutile che vi tormentiate, la vita è fatta di scelte e di sacrifici!”

“Ma Tsubasa hai visto quanto soffriva Kazuki ed è solo per colpa nostra …”

“Daichi, prima o poi sarebbe dovuto accadere comunque. State crescendo e ciascuno di voi avrebbe comunque intrapreso la propria strada, tu ed Atsushi avete solo anticipato un po’ i tempi”

“Sarà come dici tu Tsubasa, ma io non ce la faccio a vederla soffrire così, io non riesco a sopportare di vederla stare male. Come ci sei riuscito tu con mia sorella all’epoca? Come hai fatto a partire a cuor leggero e non sentirti uno schifo tutte le volte che la lasciavi da sola? Dimmi come hai fatto ti prego?”

“Credi davvero che partissi a cuor leggero Atsushi? Credi davvero che non soffrissi ogni volta che dovevo separarmi da lei? Ti svelo un segreto … ogni volta che partivo lasciavo a Sanae un pezzo del mio cuore e della mia anima. La sua foto era la prima cosa su cui poggiavo lo sguardo al mio risveglio alla mattina e l’ultimo alla sera prima di dormire e poi appena potevo la chiamavo o le scrivevo via chat. Sono stati cinque anni durissimi, lontani da lei e da tutta la mia famiglia, ma non mi sono mai arreso. Avevo promesso ad Anego che avrei realizzato il mio sogno e sarei tornato da lei solo quando fossi diventato un calciatore professionista ed è quello che ho fatto. Kazuki vi ha fatto delle promesse solenni e da quello che ho visto, è molto determinata nel rispettarle ed adempierle, perché non fate la stessa cosa voi per lei?”

“Si Atsushi, Tsubasa ha ragione! Ora è Kazuki che ha bisogno d’aiuto e quindi noi dobbiamo essere forti ed aiutarla nel distacco …”

“Eccoci qui!”

“Ehi sorellona dov’eravate finite?” Disse Atsushi facendo finta di nulla

“Da nessuna parte ci siamo perse a parlare di cose di donne, non è vero Kazuki?”

“Si ragazzi, Sanae è stata davvero illuminante”  Disse la giovane Kanda sorridendo

Il resto della serata era passata tra giochi, ricordi e sorrisi.

I membri dei KASHIT GO si ritirarono in albergo, la famiglia Kanda tornò a casa, mentre i ragazzi si erano dati appuntamento in aeroporto per salutarsi.

Il pomeriggio seguente i coniugi Kanda erano a lavoro, quindi Kazuki si recò a Nerima con la famiglia Nakazawa, e sarebbe rientrata con loro e la Sig.ra Ozora.

Il momento dei saluti fu commuovente … Quando arrivò ad abbracciare Daichi, Kazuki non poté fare a meno di pensare che il suo migliore amico sapeva di buono, mentre con Atsushi aveva temuto che il suo cuore potesse davvero uscire fuori dal petto.

Li seguì sorridendo fino all’imbarco, poi non appena l’aereo decollò, la disperazione s’impossessò di lei e trovò conforto stretta tra le braccia di Natsuko che mischiava le sue lacrime a quelle della ragazza, condividendo con lei quel terribile momento di solitudine.

Passarono tre settimane ed aveva sentito i ragazzi solo due volte, la prima, al loro arrivo a Barcellona e la seconda, al loro arrivo a Parigi.

Per non permettere alla solitudine di divorarla, aveva intensificato gli allenamenti sia in palestra, che dagli zii, ogni tanto passava da Natsuko a farle compagnia, andavano insieme a fare compere, o a fare qualche passeggiata.

I coniugi Nakazawa, riuscivano a farsi forza l’un, l’altro e lei ogni tanto andava a cena da loro.

Fu durante una di quelle sere che accadde …

Non appena uscita da casa Nakazawa si accorse di un ombra alle sue spalle, uno strano individuo di media statura ed il volto coperto, stava digitando qualcosa sul cellulare, ma Kazuki poteva distintamente sentire il suo sguardo fisso su di se.

Alzò il cappuccio della felpa ed iniziò a camminare con un passo apparentemente normale, non voleva far capire all’uomo ch’era spaventata.

Tuttavia non era riuscita a percorrere neanche cento metri, quando si accorse che dall’altro lato della strada, due uomini si stavano dirigendo verso di lei, a quel punto iniziò a correre e i due inseguitori fecero altrettanto, ma la sua corsa venne bloccata dall’uomo con il telefonino, allora provò a correre nella direzione opposta, ma trovò una rete in ferro a sbarrarle la strada, era finita in un vicolo cieco, era spacciata.

L’avevano circondata, a quel punto aveva solo una possibilità … combattere.

Il primo l’aveva afferrata da dietro, ma lei se ne liberò con facilità con una testata all’indietro ed una gomitata sulla schiena, afferrò il secondo per il collo e lo scaraventò per terra con un ne-waza, il terzo lo atterrò con un uchi mawashi geri.

Intanto il primo si era ripreso ed era tornato all’attacco, ma lei lo affrontò di nuovo e lo atterrò con un poderoso calcio rotante,  di quelli che Daichi definiva spacca mandibola.

Il secondo l’afferrò per una caviglia atterrandola ed il terzo le assesto un calcio nello stomaco, ma lei reagì prontamente colpendolo nella parti basse con un calcio poderoso, che lo stordì definitivamente.

A quel punto avanzò l’uomo del telefonino, che aveva afferrato una spranga di ferro e cercava di colpirla, ma lei con un calcio rotante, lo colpì alla nuca facendogli perdere l’equilibrio.

L’uomo però si rialzò e tornò alla carica, così lei lo colpì con un pugno allo sterno e poi lo utilizzò come trampolino per saltare oltre la recinzione in metallo, riuscendo così a fuggire.

Una volta arrivata a casa, cercò di regolarizzare il battito cardiaco, bevendo dell’acqua, ma Yuuki la vide e preoccupata le chiese cosa fosse successo, ma Kazuki le aveva risposto ch’era appena rientrata da un allenamento e quindi aveva bisogno di farsi una doccia e di riposarsi, così la madre non indagò oltre, convinta dalle parole della figlia.

Una volta a  letto, Kazuki prese il cell. e creò un gruppo con gli zii nella chat.

Buona sera zii … domani dobbiamo parlare … è urgente!

Buona sera a te Kazuki, cos’è successo? Scrisse Fujihiro

Sono stata attaccata da tre uomini con il volto coperto, da quel poco che ho visto, lottando con loro sembra siano Cinesi.

Tu stai bane? Scrisse Shiro

Si tranquilli, solo qualche livido, ma la cosa che mi preoccupa è che sembra che stessero studiando i miei spostamenti, erano ben organizzati, mi stanno pedinando e questo mi spaventa un po’ se devo essere sincera.

Ora fatti una bella dormita ti farà bene! Domani veniamo a prenderti noi all’uscita di scuola, così parliamo meglio. Buona notte tesoro.

Buona notte zii, a domani

Poi afferrò la foto di lei, Atsushi e Daichi al campo della Nankatsu e stringendosela al petto sussurrò:

“Ho tanta paura ragazzi e voi mi mancate davvero tanto, con voi mi sentivo al sicuro, Buona notte!”

E detto questo si addormentò.

NOTE DELL'AUTRICE

Ciao a tutti, finalmente dopo una lunga assenza, causa lavoro asfissiante, sono riuscita a ritornare con questo capitolo nel quale abbiamo la prima vera svolta della storia.
La famosa ombra ha iniziato a colpire e non ha agito da sola. Cosa succederà adesso a Kazuki?
Spero di riuscire ad aggiornare presto la prossima volta
Grazie per chi ancora legge e recensisce questa storia, nonostante i mesi di silenzio, anche se vi assicuro non dipendono da me.
Buona notte a tutti
Krys

 

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Capitolo 11
*** = Dalla China con furore! = ***


Il pomeriggio seguente gli zii la stavano aspettando fuori da scuola come pattutito.

“Allora Kazuki, che ne dici se andiamo in centro a mangiare un bel gelato così ci racconti tutto?”

“Sai che il gelato è sempre ben accetto zio Shiro” Rispose lei sorridendo

Una volta seduti all’interno della gelateria e dopo aver fatto le loro ordinazioni, Kazuki iniziò a raccontare nei minimi dettagli l’aggressione della sera precedente.

“Ti hanno parlato? Ti hanno detto qualcosa?” chiese Fujihiro

“Quello con il telefonino ha detto solo che sarei stato un bel giocattolino e che il capo li avrebbe ben ricompensati, non hanno detto altro perché non poteva più usare la mandibola!”

“AHAHAHA Kazuki ben gli sta! Così ci pensano due volte prima di dire certe cose alla mia nipotina!” disse Shiro

“Scherzi a parte, dici che stavano studiando i tuoi spostamenti …” continuò Fujihiro

“Continuate a fare finta di niente, ma due di loro, in questo momento sono fuori dalla gelateria”

“Propongo di continuare a ridere e scherzare e far finta di non aver visto nulla” disse Shiro

“Che cos’hai in mente fratello?”

“Vedere fino a che punto sono pronti a spingersi questi pivellini, pur di essere ricompensati dal loro capo” rispose Shiro con un ghigno

“Da come combattevano non sembravano esattamente dei pivellini zio, sicuramente non un esempio d’onore, ma di sicuro non dei pivellini”

“Invece zio Shiro ha ragione Kazuki!” disse Fujihiro

“Uhm?!”

“Saranno sicuramente bravi nel combattimento, ma uno che vuole fare un lavoro pulito, non accenna al suo capo, anzi, non parla proprio … Meno informazioni trapelano e meglio è in questi casi.” spiegò Shiro

“Capisco … d’altronde voi siete esperti in queste cose”

“Si, ma ti assicuro che non ne andiamo fieri” disse Fujihiro

“Perdonatemi, non intendevo mancarvi di rispetto, volevo solo dire che sapete quello che dite e fate e quindi mi fido di voi” disse la ragazza mortificata

“Non ti preoccupare Kazuki, tu non centri, abbiamo capito che le tue intenzioni erano buone e siamo felici che ti fidi di noi, ma vedi purtroppo il senso di colpa per tutto ciò che abbiamo fatto, nonostante siano passati un po’ di anni, non è ancora andato via” le spiegò Shiro

“Certo lo capisco zio. E’ incredibile quei due sono ancora lì, ma non hanno nulla di meglio da fare? Uff!”

“Che ne dite di farli divertire un po’?”

“Che cos’hai in mente fratello?”

“Sentite … Ecco qui quello che faremo …”

Una volta pagato il conto, i tre si stavano dirigendo verso il parco della città, scegliendo di percorrere una via secondaria.

Ridevano e scherzavano, Kazuki raccontava loro degli aneddoti della scuola, sembrava che nulla potesse scalfirli, in realtà, erano perfettamente consapevoli del fatto che i due individui stavano continuando a pedinarli, continuavano a camminare aspettando forse il momento propizio per attaccarli, momento che si presentó non appena Fujihiro, vide con la coda dell’occhio uno dei due dare uno strano segnale, nel giro di pochi secondi si trovarono accerchiati.

Subito i due zii si disposero in modo da tenere Kazuki tra loro, ma la ragazza non aveva alcuna intenzione di stare a guardare ed interpretare il ruolo della donzella in pericolo, non le si addiceva per nulla.

Erano circa una decina, i colpi fioccavano da ogni parte, ma Fujihiro e Shiro continuavano a mandarli al tappeto.

Kazuki se la stava cavando alla grande, era un continuo parare, schivare e contrattaccare, sembrava fosse instancabile ed i suoi zii l’osservavano con orgoglio, era migliorata tantissimo.

Gli avversari non erano messi benissimo, ma anche i due Watanabe cominciavano ad accusare un po’ di stanchezza.

Sembrava che il combattimento dovesse concludersi così, quando quello con il telefonino, approfittando del fatto ch’era impegnata in combattimento, afferrò Kazuki da dietro, puntandole una pistola alla tempia.

Sorprendendo tutti i presenti, la ragazza sembrava impassibile, come se l’avere una pistola contro la tempia non la preoccupasse minimamente.

“Inutile dirti che se non lasci andare subito mia nipote, passerai un brutto quarto d’ora!” disse Fujihiro

“Non credo tu sia nella posizione di impartire ordini Watanabe!”

“A quanto pare ci conosciamo, scusami, ma ho poca memoria e fatico a ricordarmi dei dilettanti! Allora chi ti manda?”

Intanto Shiro, vedendo che la nipote era abbastanza tranquilla, si spostò molto lentamente, senza farsi notare, approfittando del diversivo creato sapientemente dal fratello.

“Credo che questi non siano affari tuoi Watanabe, ormai tu e tuo fratello siete fuori dal giro e  noi con i vigliacchi/traditori non parliamo!”

“Beh qui i vigliacchi senza onore siete voi mi pare! Siete voi che attaccate in netta superiorità numerica e soprattutto in dieci contro una ragazza di appena quattordici anni, che tra le altre cose è stata anche capace di mettervi al tappeto. Immagino che il vostro capo non sia stato molto contento, in effetti, si è scelto dei tirapiedi piuttosto mediocri”

“Zitto o le faccio un buco in testa!”

“No che non glielo farai! Al tuo capo mia nipote serve viva, dimentichi? Le hai detto che si sarebbe divertito con lei!”

“Zitto! Oppure il buco in testa lo faccio a te!”  gridò il malvivente

Intanto, Shiro era arrivato esattamente dietro di lui, senza che se ne accorgesse minimamente.

“Te lo chiedo per l’ultima volta, versione tarocca di un karateca, chi è che ti manda e cosa vuole da mia nipote?”

“Ti ho già detto che non sono affari tuoiiii ahhh!” Urlò di dolore

“Adesso tu abbassi quell’arma e lasci andare Kazuki immediatamente, altrimenti, inizia a dire addio alla vita!” Gli intimò Shirò sussurrando al suo orecchio e stringendogli il collo in una morsa quasi letale.

“Come hai fatto?”

“I trucchetti del mestiere non li ho ancora scordati e veder toccare con le tue sudice mani, una delle persone che più amo al mondo ha fatto il  resto, allora chi ti manda?!” Disse Shiro stringendo ancora più forte

“Hui Lang, mi manda Hui Lang! Non si darà pace finché non avrà cancellato dalla faccia della Terra tutti i Watanabe e avrà vendicato suo padre ed inizierà da questa bella bambolina!” disse il malvivente concitato

A quel punto Kazuki si divincolò dalla presa e disse “Tornatene da dove sei venuto e dì pure ad Hui Lang, che questa bella bambolina lo aspetta con impazienza e se vuole me di venirmi a prendere lui stesso senza mandare i suoi inutili scagnozzi!” ed assestò un poderoso calcio nelle parti bassi del malvivente, che già provato dalla presa dello zio, si accasciò immediatamente a Terra.

“Ma sei impazzita? Hui Lang è il capo della mafia cinese cosa ti è saltato in testa?” Le disse Fujihiro furioso

“Zio non ho nessuna voglia di vivere la mia vita nel terrore, o continuando a scappare! S’è davvero me che vuole non si fermerà ed io non permetterò che faccia del male a degli innocenti, magari a qualche mia amica mentre sono fuori a mangiare un gelato, solo per codardia!"

Detto questo i tre se ne andarono da quella stradina alla velocità della luce, non si erano accorti di una figura nascosta nell’ombra.

“Complimenti ragazzina! Hai del fegato, molto più di tanti miei uomini messi insieme e sei anche molto carina … Si, decisamente ci divertiremo un sacco noi due”

E così com’era arrivata sparì

NOTE DELL'AUTRICE

Meno male che avevo detto che avrei aggiornato presto ... diciamo che le intenzioni sono buone, ma tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare ;P
In questo capitolo si rifanno vivi gli aggressori di Kazuki e non solo.
Quest'ultima dimostra di essere molto coraggiosa, o molto incosciente, o entrambe le cose.
Grazie a chi continua a leggere e recensire questa FF
A presto 
Krys
 

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Capitolo 12
*** = Cioccolatini e Fiori di Loto = ***


Era passato circa un mese da quel giorno, i pedinamenti stranamente erano cessati, ma in compenso, Kazuki aveva iniziato a ricevere degli strani pacchi dono e contenevano le cose più disparate.

Inutile dire che a Koshi era iniziata la sindrome del padre preoccupato e geloso, con gran divertimento di Yuuki ed i suoi fretelli, i quali condividevano con il cognato la preoccupazione.

Nella loro testa, stava balenando l’idea che i due avvenimenti fossero legati tra loro in qualche modo.

La ragazza dal canto suo, si godeva i regali, non aveva mai ricevuto tante attenzioni in vita sua e la cosa non le dispiaceva affatto.

Era golosissima di cioccolato e quindi divorava letteralmente il contenuto di quelle belle scatolette, aveva trovato molto carino uno dei due braccialetti d’argento, lo trovava particolare, era tutto finemente intrecciato e la chiusura erano due teste serpenti avvinghiati, che si baciavano.

L’altra cosa che le piaceva molto, era che ogni dono era accompagnato da un piccola boccia di vetro, tipo quella dei pesci rossi, solo che al suo interno c’era un bellissimo fiore di loto, ormai ne aveva una trentina, tutti di colori diversi, tanto che Yuuki li mise nel laghetto del giardino di Villa Watanabe.

“Kazuki, figlia mia, un uomo che non è capace di rivelare i propri sentimenti alla luce del sole e disposto a rischiare per chiedere l’autorizzazione per avere la tua mano alla famiglia, non è un uomo che si rispetti!”

“Papà per l’ennesima volta, non so chi sia, non ha chiesto la mia mano e non sarai tu a dovergli dare l’autorizzazione, sarò io quando lo conoscerò, a decidere se va bene per me punto e basta!”
Rispose la ragazza esasperata, suscitando l’ilarità generale, proprio mentre il campanello suonava

“Kazukiiii, un’altra consegna per te!!”

“Arrivvoooo! Per tutti i Kami! Ma questa scatola è enorme! Accipicchia! Ma è meraviglioso!”

“Una cosa è certa nipote, il tuo spasimante ci sa fare davvero, non bada a spese per te!”

“Io invece insisto che questo si sta prendendo un po’ troppa confidenza!”
Disse perentorio Koshi

“Papà che lagna che sei … dopo tutto ho appena compiuto quindici anni ci sta che io abbia un fidanzato, non vorrai mica che resto zitella a vita!”

“No assolutamente, ma non voglio neanche tu possa ritrovarti nelle stesse condizioni di tua madre e comunque non sono una lagna, porta rispetto signorina!”

“Koshi Kanda ritira subito quello che hai detto Padre degenereeeeee!”

“Mamma calmati, non devi arrabbiarti, non me la sono presa, ho capito che cosa intendeva papà. Comunque tranquillo so per certo che io non mi ritroverò nella stessa situazione della mamma, perché a differenza sua, sono fortunata, ho un padre che mi ama e mi sostiene, che mi accetta per quella che sono e non mi considera una merce di scambio per mantenere alto il nome della casata! C’è una grande differenza!”

“Ok va bene, avanti signorina perché tanta meraviglia? Cosa ti avrà mai regalato questo scavezzacollo da lasciare te, tua madre e tua nonna con l’aria così sognante …. Cosaaaa ?!? Non vorrai mica andare a quell’appuntamento e per di più vestita così?!”

“Koshi quanto la fai lunga, è solo un appuntamento per prendere insieme un the oggi pomeriggio e hai visto questo kimono azzurro è così elegante …”

“Yuuki figlia mia come può una donna di nobili origini come te, confondere questo incredibile e prezioso capo con un banale kimono!”
Disse la signora Watanabe

“Avete ragione madre, questo non è un normale kimono, ma perché fare un dono del genere a Kazuki, per di più per invitarla a bere un the?” Disse Shiro

“Potete spiegare anche a me per favore? Vorrei capire cosa sto per indossare” Disse impaziente Kazuki

“Questo nipote mia è un Cheongsam risalente agli anni venti!”

“Cheong che?”

“Si tratta di un abito tradizionale cinese, le donne lo indossano durante le occasioni importanti, considerando anche che questa volta il tuo spasimante ti ha regalato questo set pregiato da Gong fu cha, mi fa pensare che non ti sta invitando a prendere una normale tazza di te, bensì a partecipare ad una vera e propria cerimonia del the!”

“A una cerimonia del theeee?”
chiesero in coro i presenti

“Tra l’altro credo che non sia una moderna cerimonia del the, leggi con attenzione il bigliettino che accompagna il set Kazuki.”

“Certo nonna! L'acqua è la madre del tè, la teiera suo padre ed il fuoco il suo maestro!”

“Molto bene Kazuki ora forse sarebbe il caso che leggessi anche il bigliettino appoggiato sul Cheongsam e quello attaccato alla boccia di vetro per favore.”

“Madre cosa state insinuando?”

“Porta ancora un po’ di pazienza Fujihiro e lo scoprirai presto! Avanti Kazuki”


Ma la ragazza divenne letteralmente bordeaux e non riusciva a spiaccicare parola

“Su Kazuki leggi da brava” la rincuorò la nonna

“Va bene … La donna virtuosa assomiglia alla nave del mercante di sete e pietre preziose: essa porta il suo pane da lontano, si cinge i lombi di coraggio e fortifica le sue braccia per lottare contro le tempeste, per cui ricorda che il fiore che sboccia nelle avversità è il più raro e il più bello di tutti ed io ho tutte le intenzioni di coglierlo e farlo mio! Mentre su quello del fiore di Loto c’è scritto: Non importa che tu sia una rosa, un fior di loto o una margherita. L’importante è sbocciare, spero che questa volta tu deciderai di portare questo fiore tra i tuoi splendidi capelli corvini.”

“Cosa vuole questooooo coglierti e farti suaaaaa non esiste! Non andrai a quell’appuntamento Kazuki nella maniera più assoluta!”
Sbraito Koshi

Intanto mentre si stava consumando la terza Guerra Mondiale squillò il telefono

“Pronto?! Qui casa Kanda! Oh ciao Sanae che sorpresa! Da quanto tempo, come state? Oh no non disturbi affatto, non devi badare alla confusione che senti, c’è uno Tsunami in corso, si, proprio così! In pratica Kazuki ha uno spasimante e Koshi sta reagendo, beh come dire … alla Koshi ahahahahah, non vuole farla andare ad un appuntamento che avrebbe oggi pomeriggio. Beh lei non si capisce è sicuramente lusingata da queste attenzioni, ma non sembra granché presa, non ha l’aria sognante, sembra più incuriosita che innamorata sinceramente, ma magari è il suo modo di reagire alla cosa non saprei. Cosa dici? Ma sarebbe fantastico! Devo parlarne con lei prima, sai è molto impegnata con il karate, intanto grazie dell’invito! Vado a proporglielo, così la salvo anche dalle grinfie di padre e zii ahahahah. Ci sentiamo dopo, a presto, saluta Tsubasa ed i bambini. Ciaooo”

“Papà non me lo devo mica sposare, vado bevo il the con lui almeno vedo chi è! E’ un mese che ricevo regali, vorrei conoscerlo almeno, lo sai che non sono una sprovveduta! Dai papà?!”

“Interrompete per un attimo le ostilità voi due! Ha chiamato Sanae, dice ch’è appena terminata la prima parte del tour estivo  e che sarà a casa un mese prima di ripartire, per cui ha invitato Kazuki a passare le vacanze estive a Barcellona. Allora tesoro che ne pensi?”

“Beh sarebbe bellissimo porterei al mare Hayate e Daibu e poi Tsubasa e Sanane sono sempre gentilissimi, sto bene con loro, proprio come con Takeshi e Machiko, ci sarò solo io?”

“Se ti riferisci a Daichi ed Atsushi non lo so, non mi ha accennato nulla, ti piacerebbe rivederli?”

“Certo che mi piacerebbe rivederli che domande!”

“E di un po’ signorina i tuoi cavalier serventi lo sanno che hai uno spasimante?”

“Uhm no papà! Diciamo che ci sentiamo talmente poco che proprio non mi è venuto in mente di parlare con loro di anonimo innamorato”

“Tse sono proprio curioso di sapere come la prenderanno!”

“Non capisco perché dici così, non ho certo bisogno del loro benestare per frequentare qualcuno! Ora vado in camera mia a provarmi il Cheongo coso!”

“Posso darti un consiglio cognato? Se conosco abbastanza tua figlia nonché mia nipote, più le imponi di non fare qualcosa e più lo farà … si chiama fase adolescenziale … se anche fosse un malintenzionato Kazuki saprebbe difendersi fidati e poi ci siamo sempre noi, chi lo dice che lei a quell’appuntamento ci andrà da sola? Ahahahahahah”

“Tu sei il miglior cognato del mondo Shiro Watanabe! AHAHAHAH”

“Heiiii?!?”

“Naturalmente insieme a te Fujihiro ihihihihi”


Dopo circa dieci minuti ….

“Sei bellissima nipote mia! Una vera Watanabe!”

“Grazie nonna!”

“Sei bellissima tesoro, tanto da togliere il fiato”
Le disse sua madre

“Si ed anche vent’anni di vita al tuo povero papà … sei bellissima piccola” Le disse suo padre.

“Grazie … Beh forse è meglio che vada sarà qui tra una quindicina di minuti e non vorrei farlo entrare in casa, altrimenti tra tutti gli fareste il terzo grado e lo mettereste in imbarazzo”

“Ma va cosa dici? Io non lo metterei mai in imbarazzo tse!”

“No Koshi che dici?! Tu non lo metteresti in imbarazzo lo faresti fuggire a gambe levate! Va tesoro e divertiti! Allora a Sanae rispondo di si?”

“Si grazie mamma, dille che accetto molto volentieri! A stasera!”

“Guardate lì con che auto di lusso è venuto a prenderla …”

“Yuuki cara, l’ho detto a tuo marito che questo è un buon partito, ma mai dare ascolto alla suocera vero cocciuto di un Kanda?!”

“Beh visto che la festa è finita andiamo anche noi, abbiamo un mucchio di cose da fare in palestra vero Shiro?!”

“Certo fratello a stasera! Stammi bene cognatino ahahahahah”

“Sparite dalla mia vista prima che decida di indossare nuovamente i guantoni!”

“Si, si ciaoo!”


L’auto scura si fermò dopo quasi un ora, in uno dei quartieri più signorili di Tokio, Shiro e Fujihiro avevano nascosto i loro motorini a cinquecento metri di distanza dall’imponente villa, quel luogo sembrava loro così familiare.

Seguendo l’autista riuscirono ad accedere all’interno del giardino, videro Kazuki essere scortata gentilmente da un maggiordomo, che l’ aveva aiutata a scendere dall’auto con riverenza.

I due fratelli riuscirono ad eludere la sorveglianza mischiandosi con la servitù …

“Questa storia non mi piace Shiro, non mi piace per nulla, ho una brutta sensazione”

“Hai ragione, credo che la stia avvertendo anche Kazuki, cerca di non far trapelare nulla, ma è allerta e fa benone direi”

“Signore la signorina Kanda è arrivata e la sta attendendo nella Sala delle Cerimonie”

“Va bene Lee la raggiungo subito grazie”

“Maledizione Shiro, hai riconosciuto quella voce?”
Disse allarmato

“Si fratello, purtroppo l’ho riconosciuta. Stiamo a vedere cosa combina e in caso di necessità interveniamo!”

“Una cosa è sicura, Koshi aveva ragione!”

“Buon Pomeriggio Sig.na Kanda, sono lieto che abbia deciso di accettare il mio invito. Devo dire che il Cheongsam che le ho donato le sta un vero incanto, soprattutto devo notare con piacere che ha mantenuto la parola data, anche se mi chiedo se l’avrebbe fatto anche se avesse conosciuto prima la mia identità”

“Le assicuro di si sig. Lang!”

“Cosaa?!? Sapeva di chi si trattava ed è venuta ugualmente scellerata di una nipote”

“Shh Shiro vuoi farci scoprire taci!”

“Questo è molto interessante! Lei sapeva ch’ero io ed ha accettato ugualmente i miei doni, ma soprattutto è venuta qui, a casa mia, completamente sola, sapendo quali rischi corre?”

“Ammetto di non esserci arrivata subito … certo qualche dubbio mi è venuto s’intende … A lei non sarebbe sembrato alquanto strano che i pedinamenti così assidui per mesi, siano cessati così dall’oggi al domani e sempre casualmente improvvisamente spunta fuori un ammiratore misterioso? Inoltre le ho lanciato una vera e propria provocazione tramite il suo scagnozzo quel pomeriggio, ero abbastanza certa che avrebbe trovato un modo per mettersi in contatto con me, fosse solo per salvaguardare il suo onore. Quale modo migliore di avvicinare una fanciulla senza destare sospetti nella sua famiglia, se non corteggiandola? La certezza l’ho avuta con l’ultimo dono, con questo splendido vestito che indosso, un manufatto pregiatissimo della più alta tradizione cinese e un servizio da the che farebbe invidia a tutte le donne onorevoli in età da marito, con tanto d’invito a partecipare ad una vera cerimonia del the. A questo punto può ben immaginare ch’ero molto curiosa di conoscere le sue reali intenzioni Sig. Lang, per cui eccomi qui, vestita di tutto punto e pronta per una cerimonia del the in grande stile.”

“Sono sbalordito! Dico davvero … avevo intuito che c’era molto di più di quello che dava a vedere in lei, ma ammetto che più la osservavo e più rimanevo ammaliato, nonostante la sua giovane età”

“Con tutto il dovuto rispetto Signor Lang, non mi pare che lei sia molto più adulto di me, a dire la verità mi aspettavo una persona molto in là con gli anni, come successore di un clan così prestigioso”

“Sig.na Kanda ha ragione, lasci che le spieghi meglio … il 1° figlio nonché erede del clan è mio fratello Dung il significato del suo nome è Pilastro ed ha venticinque anni, lui è a tutti gli effetti il successore di mio padre. Il 2° sono io Hui, ho diciotto anni compiuti da poco, il mio nome significa Intelligente ed infine c’è nostra sorella Xiu il cui nome significa Bella ed Elegante e che ha la sua età.”

“Ora il quadro mi è un po’ più chiaro grazie, ma in tutto questo non ha risposto alla mia domanda … Cosa vuole da me?”

“Mi sembra ovvio … corteggiarla”

“Ok questa è la versione ufficiale, qual è quella reale?”

“Corteggiarla!”

“E si aspetta che io ci creda?!? Ma per chi mi ha preso per una sprovveduta? Le nostre famiglie si odiano! Suo padre voleva uccidere i miei genitori e i miei zii. Lei, o chi per lei ha mandato innumerevoli malviventi a cercare di farmi del male ed ora vuole rifilarmi la scusa del corteggiamento? Ma mi faccia il favore! Questa farsa è durata anche fin troppo ora me ne torno a casa!”

“Sig.na Kanda aspetti … mi rendo conto che tutto ciò le può sembrare anomalo …”

“Anomalo?! Direi inaudito!”

“Inizialmente mio fratello voleva farla pagare cara alla sua famiglia, perché erano usciti indenni nonostante anche loro avessero compiuto azioni deplorevoli, poi ha saputo della sua esistenza ed ha iniziato a farla pedinare, ha dato questo importante incarico a me che sono il suo braccio destro, ma più la osservavo, più mi attirava e mi sconvolgeva ed ho iniziato a desiderarla sotto tutti i punti di vista, così mi sono opposto ad ogni tentativo di mio fratello di farle del male, così mi ha intimato se non riesci ad eliminarla perché l’ami allora sposala! Dopotutto è bella ed intelligente, certo pratica le arti marziali, ma appartiene a due delle dinastie Giapponesi più in vista, potrebbe esserci utile per il nostro riscatto in società.”

“Mi faccia capire, voi volete uscire indenni dalla mafia cinese e vivere una vita normale e per farlo io devo scegliere tra il matrimonio o la morte?”

“Volendo riassumere il concetto in queste poche parole direi di si”

“Mi dia un buon motivo per accettare la sua proposta”

“Aver in salvo la vita?”

“Risposta sbagliata! Credete davvero che qualche minaccia possa farmi capitolare e che dopo l’infanzia che ho vissuto permetterei ancora qualcuno di farmi vivere una vita che non ho scelto e soprattutto chiusa in una gabbia? Dorata certo, ma sempre di una gabbia si tratta.”

“Perché non ti sono indifferente?”
Le disse con fare suadente

“Questo lo dici tu e poi non ci stavamo dando del lei? Continuiamo a mantenere le distanze grazie!”

“Perché allora quando hai letto il mio bigliettino sei arrossita? Stavolta sono io ad averti stupita vero?”

“Qualsiasi ragazza sarebbe arrossita!”

“No, solo una ragazza innocente come te … nessuno ti ha mai sfiorato intimamente non è vero mio piccolo fiore di Loto?! Vorrei tanto essere io il primo, anzi l’unico, come ti ho scritto vorrei davvero coglierti e farti mia, vorrei prendermi tutto di te.”

“Altro che comportamento onorevole tu sei un pazzo, non acconsentirò mai!”
Gridò lei rossa in viso, mentre stava per tirargli una sberla, ma il giovane Lang fu più rapido e bloccò il suo polso a mezz’aria

“Sposami Kazuki e giuro che non te ne pentirai, avrai un amore devoto, dei figli, tutti i vestiti, i gioielli ed i passatempi che non hai mai avuto, ti porterò ovunque vorrai, devi solo rispondermi si ed avrai tutto ciò che desideri, rispondimi si e tu e la tua famiglia vivrete per sempre in pace e serenità. Pensaci bene, non rispondermi subito.” Le disse facendole il baciamano

“Lee! Riaccompagna a casa la Sig.na Kanda e fa si che venga trattata con tutti i riguardi!” Continuò

“Si Signore!”

“A presto mio bellissimo fiore di Loto!”


I fratelli Watanabe uscirono di soppiatto così com’erano entrati, increduli da ciò che avevano visto e sentito, presero i motorini e si avviarono a casa in modo di precedere la nipote.

Kazuki salì sull’auto ancora in totale imbarazzo e confusione, continuava a chiedersi se Hui Lang fosse sincero o stesse tramando qualcosa. Soprattutto avrebbe dovuto dirlo a casa? No non poteva, ma c’era una persona che sicuramente avrebbe potuto aiutarla in modo discreto. Stando così le cose, la proposta di Sanae era arrivata proprio nel momento giusto.

NOTE DELL'AUTRICE

Ed eccomi di nuovo qui con questo nuovo capitolo che spero sia di vostro gradimento, c'è stato qualche piccolo colpo di scena chissà cosa combinerà la nostra karateka preferita.
Spero continuiate a leggere  in tanti e che come sempre vorrete farmi sapere cosa ne pensate
A presto
Krys
 

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Capitolo 13
*** = Nemico = ***


“Perché non ti sono indifferente?! Voglio essere il primo! Voglio coglierti e farti mia! Sposami mio fiore di loto!!” Disse Kazuki scimmiottando il giovane Lang mentre preparava la valigia “Ma chi si crede di essere questo qui?! L’unica cosa che coglierà sarà una raffica di calci rotantiii, ARGH mi da sui i nervi!!! E’ solo uno screanzatoooo! Anche se … la sua voce ed i suoi occhi  avevano un non so che … sembrava sincero … e poi in effetti è davvero un bel ragazzo … ma che sto dicendo?! Devo essere impazzita?! No, no Kazuki non farti abbindolare! Lui è il nemico e su questo non si discute!!! So io cosa mi ci vuole, un bel allenamento intensivo con gli zii! Sì ho deciso vado al Dojo!”

“Ciao tesoro hai finito la valigia?”

“Ciao mammaaaaaa!”

“Sto preparando il pran …”
SBAM “…zo! Uhm non mi ha lasciata nemmeno finire di parlare è uscita come una furia, benedetta ragazza sembra una scheggia impazzita da 2 giorni a questa parte, ma che le prende?”

“Yuuki cara ti ricordi com’eri tu quando ti sei innamorata di Koshi?”

“Pensate che si sia innamorata dello spasimante misterioso madre? Ma se non fa altro che insultarlo, inveirgli contro e dargli del pallone gonfiato … anche se in effetti è dal giorno dell’appuntamento che si comporta in modo strano!”


“Chi disprezza compra Yuuki non te lo dimenticare … comunque chissà forse questo viaggio in Europa avrà dei benefici su di lei e potrebbe finalmente chiarirle un po’ le idee …”

“Madre perché parlate sempre per enigmi?!”

“Da tempo al tempo figlia mia e lo capirai anche tu!”

Un’ora più tardi ….

“Kazuki tesoro, si può sapere che male ti ha fatto quel povero sacco? Capisco gli allenamenti intensivi, ma l’attrezzatura del Dojo mi servirebbe integra ancora per un po’!”

“Zio Shiro! Secondo te sono ingenua?” Chiese lei a bruciapelo

“In che senso Kazuki?” Rispose lui piuttosto preoccupato

“Pensi che sia una sciocca romantica facile da abbindolare? Che s’imbarazza per niente?”

“No, credo che tu sia solo ancora un po’ acerba e per quanto cerchi di nasconderlo anche molto timida, in questo sei proprio come tua madre e poi anche se fossi un tipo romantico, non ci sarebbe proprio nulla di sbagliato sai?! Solo devi cercare di tenere sempre gli occhi ben aperti e valutare bene a chi donare la tua ehm fiducia ecco.”

“Ciao Fiore di Loto!”

“Non azzardarti a chiamarmi più così zio Fujihiro! Altrimenti ti faccio fare la fine del sacco!”

Rispose furiosa mentre, rossa in viso, aveva ripreso a calciare il povero sacco con una foga inaudita

“Già dimenticavo non ti si può più chiamare così … che succede? Siamo nervosette oggi?” Disse con apparentemente calma lo zio

“NO! Sono tranquillissima zio, solo potete evitare le parole fiore di loto e Sposare per favore? Ne va della mia salute mentale!”

“Una cosa è certa andare dagli Ozora non può farti altro che bene, hai già finito la valigia? Domani hai il volo!”

“Si ho quasi finito zio Shiro grazie, in effetti forse è meglio che io vada ad ultimare le ultime cose. Verrete in aeroporto domani?”

“Non credo tesoro l’orario in cui parti è proprio quello con più gente qui”

“Certo zio Fujihiro lo capisco e scusa per prima non volevo urlarti contro mi dispiace!”

“Ci mancherebbe cara, sei solo un po’ sotto stress, una vacanza è proprio quello che ci vuole!”

Salutò gli zii e fece ritorno a casa, poi si mise sotto la doccia, nella speranza che quel getto d’acqua lavasse via non solo la fatica, ma anche tutte le sue inquietudini.

Una volta a cena, stava conversando tranquillamente con la sua famiglia quando qualcuno suonò il campanello.

“Yuuki chi è?”

“Nessuno Koshi, ma ho trovato questo pacchetto sullo zerbino, è per te Kazuki!”

La faccia della ragazza era un vero e proprio spettacolo da vedere …

Lo sguardo incredulo, il suo colore si alternava dal rosso fuoco al bordeaux, le mani le tremavano mentre reggevano una piccola scatoletta di velluto contente un bellissimo bracciale in oro bianco con la scritta “Mia per sempre” ed un piccolo fiore di loto come gancetto.

Si alzò di scatto, con uno sguardo lapidario che fece paura persino a suo padre, aprì la porta ed urlò

“Non sarò mai tua brutto pazzo maniacoooo né ora né mai, hai capito?! MAIIII Fattene una ragioneeee!!!”

Poi come se nulla fosse successo, si sedette nuovamente a tavola e con un bel sorriso disse

“Scusate l’interruzione … stavamo dicendo?!”

Sua nonna la guardò sbalordita, Yuuki si alzò per andare a preparare il the e Koshi la seguì immediatamente

“Yuuki, tua figlia fa paura lo sai sì? Sembra te quando eravamo adolescenti e mi volevi pestare!”

“Questo solo perché prima di correre dietro alle sottane di Nakazawa eri uno sporco maniaco, asfissiante peggio di uno stalker”

“Non era colpa mia se eri incredibilmente affascinante e mi facevi perdere il controllo” Disse lui con tono suadente mentre l' abbracciava da dietro

“Per quanto mi riguarda tu lo sei ancora molto …” Le rispose di rimando, baciandolo.

Poi improvvisamente Koshi si irrigidì, prese a stringere forte le mani che divennero pugni, gli occhi furenti e con delle enormi falcate tornò nella Sala da Pranzo …

“Kazuki Kandaaa chi è quel pazzo che osa fare lo sporco maniaco con teeeeee?! Dimmi chi è?! Dimmelo che lo faccio a pezzi a suon di pugniiiiii”

“Calmati papà, calmati, tanto gli ho già detto che non sono interessata ed anche abbastanza chiaramente direi, non c’è bisogno di animarsi tanto! Ora vi saluto, vado a letto, domani dobbiamo alzarci presto!!! Si lo zio Fujihiro ha proprio ragione ho davvero bisogno di una vacanza!” Disse lei sospirando

Una volta chiusa la porta a chiave e la valigia, si preparò per la notte, poi visto che la serata era davvero caldissima lasciò la finestra di camera sua leggermente aperta e si mise a letto.

Anche se era un po’ agitata si addormentò quasi subito, era davvero stanchissima sia a livello fisico che psicologico.

Stava sognando un ombra che si accostava al suo letto e le accarezzava i capelli, sussurrandole parole dolci all’orecchio e che le baciava prima la fronte e poi le labbra, infine, la salutava dicendogli “Buon viaggio Fiore di Loto, io ti aspetto.”

Fu lì che la ragazza si svegliò bruscamente e si sedette di colpo sul materasso, o meglio era quello che cercava di fare se non fosse rimasta incastrata contro un corpo atletico completamente disteso sul suo e che le teneva bloccate anche le braccia.

“Tu! Tu cosa ci fai qui? Brut…”

Ma non poté finire la frase perché lui aveva preso a baciarla con foga, lei cercava di resistergli ma non ci riusciva era davvero troppo per lei … troppo forte, troppo caldo, troppo bello, troppo destabilizzante e così alla fine cedette e rispose a quel bacio quasi con la stessa foga …. Per la prima volta dopo Atsushi, lei stava baciando un ragazzo in maniera decisamente poco casta.

Più il bacio andava avanti e più lui si appoggiava su di lei, lasciandole però libere le braccia e lei anziché approfittarne e divincolarsi, prese a stringergli forte i capelli ed attirarlo ancora di più su di se..

Continuarono a baciarsi senza sosta per altri dieci minuti, poi lui si allontanò da lei,era come se si fosse scottato, la guardava con uno sguardo che non si poteva descrivere a parole, ma che suscitava mille pensieri contrastanti nella ragazza.

Lui le appoggiò un dito sulle labbra e le sussurrò...

“Ti amo Kazuki, ti amo talmente tanto che farei qualunque cosa per te, anche mettere a repentaglio la vita. Tu non immagini quello che riesci a scatenare dentro di me, non mi è mai capitato con nessuna ragazza prima d’ora ed è proprio perché ti amo troppo che ti giuro che un giorno sarai mia! Non sta notte, non qui, non così. No ...  ti sposerò e ti amerò nel nostro letto e con tutti i riguardi che merita la moglie di un Lang, con tutte le attenzioni che merita una donna straordinaria come te, ma io te lo giuro qui, adesso e su tutto quello che ho di più caro, che un giorno tu sarai mia, parola di Hui Lang!”

Dopo che le aveva detto quelle parole, nei suoi occhi Kazuki poté vedere le fiamme, sentiva il suo corpo ancora parzialmente appoggiato su di lei, tremare. 

“Non posso Lang!” Rispose lei ansimando

“Perché? E non dirmi perchè non ti piaccio! Non ti sono indifferente altrimenti non avresti risposto al mio bacio, quindi perché?”

Le chiese con voce roca ed il volto disperato

“Perché io amo da anni un altro ragazzo e poi tu sei il nemico!” Le rispose lei mortificata, mentre cercava di celare il suo viso al suo sguardo indagatore

“Lo ami o lo amavi?” Le disse mentre tratteneva il suo viso tra le mani

“Non lo so! Tu mi confondi ed io non lo vedo da un anno e non so, non so più cosa provo!” Rispose lei piangendo.

“Allora te lo farò dimenticare! Io non sono il nemico, io sono l’amore e grazie ad esso tu lo dimenticherai Kazuki e non soffrirai più”

“Hui … forse lo rivedrò …”

“Ridillo!”

“Cosa?”

“Il mio nome ... ridillo ....” Le sussurrò

“Hui…” 

“E’ così bello detto da te!”

 Le diede un bacio a fior di labbra e sparì nella notte, lasciandola con il cuore impazzito e la testa confusa.

NOTE DELL'AUTRICE

Ed eccomi qui con un capitolo prevacanza.
La povera Kazuki è messa davvero a dura prova, chissà se sua nonna ha ragione ed il viaggio a Barcellona l'aiuterà a rimettere in ordine i suoi sentimenti
Il giovane Lang sembra davvero molto innamorato e risposto a rischiare molto per lei, sarà davvero così oppure alla fine la famiglia prenderà il sopravvento?
Intanto vi anticipo che sto lavorando al nuovo capitolo che spero di postare entro domani
a presto
Krys

 

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Capitolo 14
*** = Di gioie e di shock = ***


Dopo quasi quindici ore di volo, Kazuki era decisamente stanca di stare seduta, aveva voglia di scendere ed esplorare quella meravigliosa terra ch’era la Spagna.

Non era la prima volta che andava a Barcellona, ma la ragazza sentiva quella città come se fosse la sua seconda casa.

Ne adorava: la vivacità, l’arte, la movida, i colori, i sapori, il calore e l’accoglienza della gente …

Tutto era bello, luminoso, solare e caotico al punto giusto per confondersi in mezzo alla folla, ma sapeva anche darti momenti di pace e tranquillità, specialmente quando passava le ore sulle spiaggia, adorava quel mare.

Lì poteva dare voce ai suoi pensieri più profondi ed in quel periodo, di pensieri, la giovane Kanda ne aveva molti.

Appena ritirato il bagaglio, si diresse verso l’uscita e non poté fare a meno di sorridere alla vista di un giovane uomo, poco più che trentenne, che cercava di passare, tra l’altro riuscendoci tutto sommato inosservato, nascondendo parzialmente il viso dietro al giornale sportivo che stava leggendo.

I passanti, lo fissavano, ma non osavano avvicinarsi, forse temendo di fare una figuraccia.

D’altronde dall’abbigliamento poteva essere uno qualunque.

Indossava: un paio di jeans, una polo rossa e blu, dei ray-ban neri e delle converse blu, le mani nelle tasche ed una felpa appoggiata sulle spalle, i suoi capelli corvini sempre così indomabili, proprio come quelli del suo migliore amico.

Era diventato uno dei più grandi campioni al mondo eppure era rimasto sempre se stesso, lo ammirava davvero tantissimo ed in cuor suo sperava che fosse lo stesso anche per Atsushi e Daichi.

Fu in quel momento che lui alzò la testa e la vide, abbozzò un sorriso e si alzò, lei per tutta risposta ricambiò il sorriso e si lanciò di corsa verso di lui, gettandosi letteralmente tra le sue braccia, lui per tutta risposta l’abbracciò e le diede un bacio sui capelli, proprio come faceva quando era una bambina appena uscita da un tempio.

“Ciao Tsubasa! Sono davvero felice di vederti” Disse piano in modo da non farsi sentire

“Ciao Piccoletta, anche se ormai mi sa che non posso più chiamarti così, sei diventata grande ed ancora più bella! Hai fatto buon viaggio?”

“Si, si tutto benone, solo ad un certo punto mi ero stancata di stare seduta! Sanae? Hayate e Daibu?”

“Sono a casa, ci stanno preparando una succulenta cena, immagino che avrai fame e sarai stanca!”

“Uhm non vedo l’ora sono affamata, sono un po’ stanca lo ammetto, più che altro per le infinite attesa in aeroporto e perché sono stata seduta a lungo, ma ho ancora un po’ d’energia per andare a fare una passeggiata e vedere le ramblas by night!”  Disse con il viso raggiante

“Uhm … vedremo ahahahahaha. Adesso andiamo alla macchina è nel parcheggio sul retro.”

Dopo circa mezz’oretta arrivarono a casa Ozora, per lei quell’edificio significava molto e non solo per l’affetto incondizionato che la legava a chi l’abitava, ma anche perché era lì che tutto aveva avuto inizio, era lì che aveva appreso tutta la verità sulle sue origini e sulla sua famiglia e per un attimo la sua mente volò nuovamente ad Hui, ma cercò di cacciare via il suo pensiero immediatamente.

Non appena varcata la soglia, due cicloni si abbatterono letteralmente su di lei.

“Zia Kazukiiiiiiiii!!! WWW sei arrivataaa!” Gridarono all’unisono i gemelli

“Ciao piccoliniii come siete cresciuti, ormai siete dei piccoli ometti! Sono tanto contenta di vedervi!"

“Abbiamo tante cose da raccontarti e da farti vedere!” Disse Hayate

“Io sto imparando a tirare i rigori” Replicò Daibu

“Bene allora appena possibile mi farete vedere quanto siete diventati bravi!”

“Hayate! Daibu! Datele tregua e fatela respirare! Soprattutto lasciatemela salutare come si deve!! Ciao Tesoro ben arrivata! Stai bene?”
Disse Sanae con fare materno e abbracciandola

“Sanae sei sempre più bella!!! Sono tanto contenta di vederti.Ho visto l’ultimo tour e siete stati strepitosi come sempre!!” Rispose la ragazza mentre l’abbracciava felice

“Ah proposito Sanae, Tsubasa grazie mille dell’invito e dell’ospitalità!” Continuò lei

“Ma figurati Kazuki ci fa un enorme piacere averti qui con noi!”

“Tsubasa ha ragione, non vedevamo l’ora di riabbracciarti e di averti qui. Hai chiamato mamma per avvisarla che sei arrivata?”

“Sì, sì le ho detto che ci sentiamo con calma domani, ma che comunque è tutto ok!”

“Buenas noches señorita”

“Buenas noches Agnes cómo estás?”

“Muy bien y que?”

“Muy bien gracias”


Fu così che la serata, stava trascorrendo felicemente, tra prelibatezze culinarie e racconti da parte di ciascuno dei presenti delle cose successe in quell’ultimo anno trascorso senza vedersi, quando qualcuno suonò alla porta.

Agnes ricomparve nella sala da pranzo e dietro di lei c’era lui …

“Oh per tutti i Kamiii … Daichi! Daichi sei proprio tuuu?!”

Corse ad abbracciare il suo migliore amico, che noncurante dei presenti la sollevò da terra per farla volteggiare in aria.

“Non ci posso credere che sorpresa!!! Mamma mia, ma sei cresciuto tantissimo, ma guardati sei un uomo ormai, anche se è passato solo un anno sei cambiato tantissimo! Sono davvero contenta di vederti!”

“Ciao Piccoletta, non potevo non passare a salutarti subito e comunque neanche tu sei niente male, accipicchia sei cambiata davvero tanto, sei una giovane donna ormai. Hai fatto crescere i capelli, stai davvero bene così!”

“Grazie, ma dov’è il tuo socio scellerato? Perché se tu sei qui, vuol dire che anche lui è nei paraggi!”

“Ehm … no Kazuki, Atsushi non è qui con me, lui è a Parigi!”

“Scusa non capisco, perché a te hanno dato il permesso e a lui no?”


“Giusto tu non ne sai nulla, sono passati un po’ di mesi da quando ci siamo sentiti in chat l’ultima volta … Io non gioco più nel Paris St Germain, sono stato acquistato questa primavera dal Real Madrid, mentre Atsushi è rimasto a Parigi!”

“Cosa?!? Sapevo che prima o poi vi sareste dovuti separare, ma non pensavo così presto, credevo che almeno per la durata del università vi avrebbero lasciato insieme.”

“Si lo pensavo anch’io, ma forse da una parte è meglio così …”

“Perché?”
Chiese la ragazza preoccupata

“Daichi per favore non questa sera è appena arrivata e poi…”

“Sanae scusami, ma con tutto il rispetto penso davvero che sia inutile tergiversare, inoltre meglio che lo sappia da me piuttosto che da qualche paparazzo non credi?”

“Credo che mio fratello abbia ragione Sanae …”


“E sia, ma io vado di la a mettere a letto i bambini, sai quanto io faccia fatica a digerire questa storia Tsubasa. Kazuki se hai bisogno mi trovi di là”

“Ok Sanae grazie! Daichi, Tsubasa, ma cosa sta succedendo?”

“A farla breve Kazuki … ricordi che durante la nostra ultima conversazione via chat ti avevo accennato al fatto che Atsushi si stava frequentando con una ragazza?”


“Si mi ricordo, come si chiamava Francine o qualcosa del genere, è la cugina di Pierre Le Blanc giusto?”

“Sì proprio lei … beh ecco come posso dirtelo beh … lei è incinta!”


“Cosaaaa?!?”

“Il padre è Astushi! Kazuki? Kazuki di qualcosa”


“Lui è il padre?!”

“Sì, all’inizio, voleva fare il suo dovere, prendersi cura del bambino e andare a convivere con lei, ma i Le Blanc come ben sai sono una famiglia molto in vista, hanno iniziato a dire che loro figlia non era una poco di buono, che Atsushi doveva prendersi le sue responsabilità, che non potevano permettersi uno scandalo simile, ecc… Hanno preteso che si sposassero subito. I Nakazawa erano contrari, dicevano che la conosceva da troppo poco tempo, in effetti sei mesi non sono molti, ch’era giusto che si prendesse le sue responsabilità ma non necessariamente sposandosi con una donna di cui non si è convinto. Visto le pressioni da parte dei Le Blanc si è sposato in comune senza i suoi genitori, senza Sanae e Tsubasa e senza di me. Pierre è stato il suo testimone…”

“Ma è impazzitoooooo?! Cosa gli dice la testa?! Non può essere, non il mio Atushi!!”

“Mi dispiace Kazuki non so cosa gli sia preso, ma da quando sta con quella li io non riconosco più il mio migliore amico … quando è stato concordato il mio trasferimento non sembrava neanche dispiaciuto, anzi sembrava proprio sollevato, non so più cosa pensare!”

“Ora capisco perché i coniugi Nakazawa ultimamente mi evitavano, sono sempre stati gentili con me, ma quando chiedevo a loro notizie di Atsushi, la sig.ra Nakazawa si rabbuiava e cambiava discorso… non capisco come ha potuto?”

“Te lo dico io è tutta colpa di quella lì, mio fratello non è più lo stesso da quando sta con lei, quello che non capisco è come sia potuto accadere … Atsushi mi aveva raccontato che lei era una ragazza diciamo così abbastanza esperta e che quindi prendeva già la pillola anticoncezionale, inoltre già dopo qualche mese, mi aveva confidato di volerla lasciare perché si era reso conto che non era la ragazza giusta per lui, dopo una serie di tira e molla dove lei le ha provate di tutte per convincerlo a stare con lei salta fuori questa fantomatica gravidanza, ovviamente da buon giapponese mio fratello non voleva farla ricoprire di disonore e così ha acconsentito a questa follia del matrimonio riparatore, ma vergognandosi ha fatto in modo di non avere i suoi affetti più cari con se, nel giorno che dovrebbe essere il più importante della sua vita! La odio Kazuki, la odio con tutto il mio cuore! Ha rovinato la vita di mio fratello e questo non glielo potrò mai perdonare”
Disse Sanae piangendo arrabbiata

“Scusate sono un po’ stanca, forse è il caso che io vada a letto a riposare un po’ … Daichi domani sei ancora qui o devi tornare a Madrid?”

“Stasera dormo qui, domani nel tardo pomeriggio devo rientrare però”


“Ci vediamo domani allora, buona notte a tutti!”

“Buona notte Kazuki!” Dissero con tono mesto Tsubasa e Sanae

Mentre la ragazza si stava dirigendo verso la stanza che Agnes aveva preparato per lei …

“Kazuki aspetta!” Disse Daichi raggiungendola … sotto lo sguardo sbalordito dei coniugi Ozora

“Daichi….”

Lui per tutta risposta la strinse forte a se, nascose il viso tra i suoi capelli ed iniziò …

“Mi dispiace Kazuki, mi dispiace così tanto, non avrei voluto dirti una cosa come questa, mai nella vita lo giuro. Perdonami sono stato un codardo, avrei dovuto chiamarti ed avvisarti di quello che stava succedendo, forse non sarebbe stato troppo tardi, forse avresti potuto metterlo in guardia o farlo ragionare, mi dispiace immensamente e mi sento in colpa!”

Lei per tutta risposta si alzò in punta di piedi e gli diede un bacio sulla guancia, poi prese ad accarezzargli i capelli ribelli, proprio come quando erano bambini …

“Daichi non devi sentirti in colpa, io non avrei potuto fare nulla, ma è chiaro che tutto l’amore che diceva di provare per me Atsushi non era vero o comunque non era così intenso, a parte le prime volte in cui ci sentivamo assiduamente tutti e tre, se non ero io a chiamarlo, lui non si faceva mai sentire. Come potevo metterlo in guardia, se gli avessi detto qualcosa contro la sua ragazza, avrebbe potuto pensare che fossi gelosa a causa dei sentimenti che provavo per lui. Non mi ha cercato neanche come amica per un consiglio, non mi ha proprio considerata, ma se l’ha fatto con te e con la sua famiglia figurati con me, che pretese posso mai avere io. Sanae questa ragazza può non essere la migliore del mondo ma rimane comunque tua cognata, credo che faresti meglio a fartene una ragione e a cercare di accettare la situazione, altrimenti temo che rischierai di perdere tuo fratello e non sarebbe giusto. Poi non è mica colpa della ragazza s’è rimasta incinta, le cose si fanno in due … quindi la vita tuo fratello se l’è rovinata da solo e consapevolmente, ma un figlio non è mai una rovina, alla fine a Francine è successa la stessa cosa ch’è successa a mia madre e lei continua a ripetermi che non devo mai sentirmi un errore. Buona notte a domani!”

Disse mesta lei e mentre le lacrime scorrevano copiose lungo il suo viso, Sanae, Daichi e Tsubasa la seguivano con lo sguardo senza riuscire a dire più una parola.

NOTE DELL'AUTRICE

Come promesso eccomi con il nuovo capitolo prevacanze.
Gli shock per la piccola Kanda non finiscono e quindi immagino che da adesso in poi ne vedremo delle belle
Grazie a tutti voi che continuate a seguire questa storia
Buona estate a tutti
Krys

 

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Capitolo 15
*** = La Cura = ***


“Ma un figlio non è mai una rovina, alla fine a Françine è successa la stessa cosa ch’è successa a mia madre e lei continua a ripetermi che non devo mai sentirmi un errore.”

Le parole di Kazuki continuavano a rimbombare nella testa di Daichi ch’era rimasto fermo lì, in mezzo alla stanza, proprio dove lei l’aveva lasciato solo qualche minuto prima.

Il suo sguardo era addolorato, i suoi pugni serrati, la sua mente chissà dove.

Le reazioni del giovane Ozora, stavano preoccupando non poco suo fratello e sua cognata,anche lei molto provata anche se per motivi diversi, che, ancora visibilmente commossi dalla scena a cui avevano appena assistito, non riuscivano a proferire parola.

Fu allora che il Capitano decise di prendere in mano la situazione

“Daichi, che ti succede?”

“Tsubasa, mi spieghi una cosa? A che serve crescere come migliori amici, fratelli, lottare insieme per realizzare il proprio sogno, se poi non si condividono insieme le preoccupazioni e i problemi? Perché Atsushi mi ha tagliato fuori e ha fatto tutto da solo? Perché non mi ha voluto ascoltare quando gli dicevo che Françine non era la ragazza giusta per lui? Che questo non era il modo migliore per affrontare la mancanza di Kazuki, che si sarebbe fatto del male e che alla lunga ne avrebbe fatto anche a lei, perché?” chiese stravolto

“Oh Daichi mi dispiace tanto, se solo avessi immaginato, se fossi stata più presente per mio fratello forse tutto questo non sarebbe successo! So bene che Atsushi ha sbagliato e che Kazuki ha ragione, ma non riesco a non essere arrabbiata con quella lì, non riesco proprio a non desiderare di picchiarla!” Disse Sanae mortificata.

“Avevamo giurato di proteggerla Sanae, avevamo promesso di non farla più soffrire, c’eravamo detti che non volevamo più vedere quell’espressione di smarrimento sul suo bel volto, che qualunque cosa fosse successa saremmo rimasti uniti ed invece noi siamo quelli che l’hanno fatta soffrire più di tutti. L’abbiamo lasciata sola per puro egoismo e come se non bastasse ora anche questo, siamo due traditori della peggiore specie, se non volesse più vederci o avere a che fare con noi lo capirei.” Disse il ragazzo non riuscendo più a trattenere le lacrime

“Daichi per quanto si possa amare una persona, non si può sempre proteggerla o impedire che soffra. Kazuki è una ragazza intelligente e so che non ce l’ha con te e sotto, sotto credo neanche con Atsushi. Ora sta soffrendo è vero, ma sono sicura che le passerà e che tornerà più forte di prima, devi solo saperla aspettare e starle accanto per quanto ti è possibile. Si può stare vicino ad una persona anche se si è lontani fisicamente, direi che io e tuo fratello ne siamo la prova vivente.” Lo rassicurò la moglie del Capitano

Le parole della cognata riscossero Daichi, che sembrò risvegliarsi dall’alone di tristezza che l’aveva avvolto fino a qualche minuto prima, alzò lo sguardo su di loro e poi si precipitò al piano superiore, una volta arrivato davanti alla sua porta bussò.

Dall’altra parte nessuna risposta, solo dei singhiozzi sommessi, così, anche se solitamente non era sua abitudine, entrò ugualmente, senza accorgersi che dietro di lui c’erano altre due figure, che preoccupati, l’avevano seguito.

Lei era lì, seduta sul pavimento, le gambe raccolte nel suo stesso abbraccio, i lunghi capelli corvini le ricadevano sul viso come a volerla proteggere dal Mondo che la circondava.

Daichi s’inginocchiò davanti a lei, le prese il viso tra le mani e le asciugò le lacrime, che copiose solcavano il suo giovane viso “Sono qui, esattamente come ci sei stata tu un anno fa, non ho dimenticato Kazuki, perdonaci se puoi ti prego”

Questo le bastò, si gettò tra le sue braccia e non riusciva più a spostarsi dal suo petto, così caldo e accogliente, la sua stretta le dava un senso di protezione e di pace, le sue carezze erano come un balsamo sulle sue ferite che riuscì a calmare almeno un poco i sussulti conseguenti ai singhiozzi.

“Come abbiamo fatto ad arrivare a tanto Daichi? Perché? Perché lo ha fatto?” Chiese lei tremante

“Perché non siamo così infallibili come ci hai sempre visti tu Kazuki, sbagliamo anche noi e come tutte le persone che sbagliano dobbiamo pagarne le conseguenze, Atsushi ti ha amata davvero, entrambi ti amiamo a modo nostro, avevamo giurato di proteggerti ed invece abbiamo finito col farti soffrire, perdonaci ti prego!”

I coniugi Ozora, vedendo che i ragazzi si erano calmati almeno un po’ erano leggermente più tranquilli, così decisero di chiudere quella porta rimasta socchiusa e lasciare ai ragazzi i loro spazi.

“Non ho nulla da perdonarvi Daichi, quando si ama si sbaglia anche per troppo amore e se io vi devo perdonare, voi dovete fare altrettanto con me!”

“Cosa dici Kazuki? Tu non hai fatto niente!”

“Ne sei sicuro? Non sono stata sincera con voi! Non vi ho raccontato nulla di quello che veramente mi stava accadendo, in vostra assenza! Non vi ho raccontato della confusione che albergava il mio cuore, poco prima e durante la vostra partenza, non vi ho parlato dei miei sentimenti per voi che si fondevano in uno solo, non vi ho detto dei pedinamenti, della paura che provavo ma che non volevo confidare a nessuno per non apparire debole, perché una Kanda, un’erede del clan Watanabe non può permettersi di essere debole! Non vi ho parlato della sfida aperta che ho lanciato alla famiglia Lang, non vi ho accennato del mio ammiratore segreto che altri non è che il mio acerrimo nemico. Non ti ho detto di avergli detto di lasciarmi in pace e la sera dopo di averlo baciato in modo decisamente poco casto! No, io non sono migliore di Atsushi! Non sono la brava ragazza che voglio far credere di essere, sono solo un’insulsa ragazzina che soffre dannatamente la solitudine e si sente attratta dal primo venuto che dice di amarla! Quindi Daichi io sono colpevole quanto e forse più di voi e potresti tranquillamente giudicarmi male o odiarmi!”
  Gridò tra le lacrime

Aveva tirato fuori tutto finalmente, niente più segreti, niente più bugie e tanto per cambiare l’aveva fatto ancora un’altra volta tra le sue braccia, era incredibile il potere che aveva Daichi Ozora su di lei, fin da quando erano poco più che bambini lui era stato il suo confidente, Atsushi era il suo primo amore, ma Daichi era da sempre il suo porto sicuro, colui che l’ascoltava senza mai giudicarla ed anche questa volta non fece eccezione.

Avrebbe potuto dirle qualsiasi cosa, guardarla con delusione, usare parole di biasimo nei suoi riguardi, se li sarebbe meritati tutti ed invece non disse una parola, si limitava ad aumentare la stretta del suo abbraccio, come se non volesse farla volare via.

“Odiarti dici? Come ti vengono in mente queste assurdità piccoletta! Non sminuirti mai più così e non essere così dura con te stessa, con tutto quello che hai passato è il minimo che certe cose ti spiazzano e ti lasciano un po’ di confusione. L’adolescenza è un gran casino per tutti e tu non fai differenza, cosa credevi di restarne indenne?” Le disse abbozzando un sorriso

“No hai ragione!” Gli rispose ricambiando il sorriso “Però è strano non hai commentato! Non mi hai detto nulla non una parola neanche sul punto della confusione dei sentimenti per voi!” Gli chiese ancora un po’ timorosa.

“Hai davvero bisogno che ti dica qualcosa Kazuki? Sappi che non importa quanto siamo distanti o con chi ti baci in maniera poco casta e non, non m’importa se sei confusa e pensi di essere perdutamente innamorata di me, come darti torto del resto ahahahahah! A parte gli scherzi, io ci sarò sempre ed avrò cura di te, ovunque andrai e ovunque ti troverai! Siamo intesi?”

“Daichi… resti con me? Non ce la faccio a stare sola stasera …”


“Certo! Tranquilla io non ti bacio però! Anzi facciamo una promessa solenne io e te non ci baceremo mai, a meno che non siamo sicuri di amarci entrambi nel senso più alto della parola!" Le disse ridendo

Ahahahah che sciocco che sei Daichi Ozora, sia chiaro che io non obbligo nessuno a baciarmi non sono mica Hiromi la piattola ahahahahahah! A parte gli scherzi grazie di essere qui e di rimanere con me!”

“Visto questo nostro pigiama party improvvisato, che ne dici andiamo a chiedere alla cognatina se c’è qualcosa di buono da mangiare?”

“Ma voi Ozora pensate sempre solo al calcio e al cibo?! Ahahahahah”


“Certo e a cos’altro se no?! Comunque non credere di farla franca, adesso mi racconti tutto per filo e per segno dei pedinamenti e di  questo damerino che ti corteggia e che ti bacia in modo poco casto!”

“Va bene papà!”

“Kazukiiii!! Smettila di prendermi in giro!!”

“Certo papà! Ahahahahah”


La nottata la passarono così, parlando del più e del meno come quando erano a Nankatsu e Kazuki aveva gli incubi sulla vita al tempio e lui ed Atsushi facevano gli sciocchi per farla sorridere.

Lei fu di parola e gli raccontò tutto ciò che riguardava Hui e la sua famiglia, senza tralasciare nessun dettaglio.

Daichi sgranocchiava patatine e ascoltava in religioso silenzio, ogni tanto Kazuki poteva vedere la sua fronte corrugarsi, ma non una parola di giudizio usciva dalla sua bocca.

“Kazuki, dimmi la verità, la famiglia Lang è la stessa che ha fatto rapire Sanae e Hayate non è così?”

“Si, Daichi anche se i veri mandanti del loro rapimento ormai no possono più nuocere a nessuno, sono entrambi morti!”

“Se anche tu scoprissi di essere innamorata di lui nessuno appoggerebbe la vostra unione lo sai questo vero?”

“Lo so, io stessa non mi fido, suo fratello odia mio padre e mia madre e di riflesso anche me, ma Hui sembra così sincero, così diverso, non so cosa fare?!”

“Cosa ti dice il tuo cuore?”

“Ch’è troppo confuso, ma che assolutamente non vuole legarsi ad un’altra persona per paura!”

“Allora lascia perdere tutto e tutti, parlane con lui e sii sincera e se il fratello continua, chiama la polizia!”

“A quest’eventualità ho già pensato! Zio Fred viene a trovarmi qui la prossima settimana, pensavo di commissionargli un indagine!”

“Ottima idea l’investigatore Kepler all’attacco ahahahaha!”

“Già, solo che non voglio che né mamma, né papà lo vengano a sapere!”

“Visto il rapporto che Frederick ha con Yuuki in effetti potrebbe essere un problema! Ora però sarà meglio riposare un po’! Buona notte Kazuki!”

“Buona notte Daichi!”


NOTE DELL'AUTRICE
Ecco il primo confronto, quello tra Kazuki e Daichi e l'annuncio di un bel ritorno quello dell'investigatore Kepler riuscirà a scoprire le vere intenzioni della famiglia Lang?
Speriamo di si
alla prossima
Krys
 

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Capitolo 16
*** = Bentornata Anego! = ***


La mattina seguente Kazuki si svegliò di soprassalto, aveva fatto uno strano sogno, lei ed Atsushi che si confrontavano e litigavano pesantemente, poi arrivava Daichi all’inizio discutevano anche loro due ma poi il giovane Ozora diventava tutto sorridente, in quel sogno Hui non era stranamente contemplato, neanche un accenno, com’era possibile?

La sua meraviglia fu ancora più grande quando realizzò di essere non più a terra ma sul letto, vestita come la sera precedente, ma senza scarpe e sotto le coperte, di Daichi e del disordine del loro pigiama party però non c’era più traccia.

Scattò giù dal letto, mise al volo le scarpe e si precipitò di corsa in cucina dove trovò i coniugi Ozora.

“Oh Buongiorno Kazuki, vado a preparati subito la colazione, proprio come piace a te!” Disse Sanae

“Oh Buongiorno Kazuki! Dormito bene?” Chiese Tsubasa

“Buongiorno Sanae ti ringrazio, Buongiorno Tsubasa si ho dormito benissimo grazie!”

“Ecco a te! Una fetta della mia torta al cioccolato che ti piace tanto, del the ed un bicchiere di spremuta d’arancia!”

“Grazie Sanae, sei mitica! Scusate ma dove sono i gemelli e Daichi?! Dov’è Daichi?” Chiese la ragazza abbassando lo sguardo

“I gemelli sono al campus estivo del Barcellona li ha accompagnati  Agnes questa mattina e poi vado a prenderli io stasera quando finisco l’allenamento, visto che le abbiamo lasciato qualche gioranta libera, infondo loro si divertono molto lì!” Disse il Capitano

“E beh immagino, quei discoletti sono due vulcani!” Rispose la ragazza sorridendo, poi il suo viso ritornò subito serio.

“Mentre Daichi, si scusa per non averti salutata, ma si è svegliato presto e l’ho accompagnato in stazione, è dovuto tornare a Madrid! Ricordi? Oggi pomeriggio aveva gli allenamenti e doveva necessariamente essere lì subito dopo pranzo, anche se l’allenatore gli aveva fatto capire che prima rientrava e meglio era!”

Continuò Tsubasa, mentre sia lui, che Sanae non si perdevano nessuna delle espressioni della ragazza a cui ora era scomparso nuovamente il sorriso.

“Certo mi ricordo, mi è dispiaciuto solo non salutarlo, magari stasera gli mando un messaggio! Ora vado a fare una doccia, sistemo i bagagli e la stanza” Rispose lei, cercando di apparire il più rilassata possibile

“Tranquilla Kazuki, tu puoi fare quello che vuoi e se lo desideri poi facciamo una bella passeggiata io e te, Tsubasa ora esce per andare agli allenamenti e quindi rimaniamo sole, solette” Le disse Sanae sorridendole

“Certo Sanae con piacere! A stasera Tsubasa, buona giornata!”

“Grazie Kazuki, anche a voi, divertitevi!” Rispose il Capitano, che dopo aver dato un bacio alla moglie uscì.

Una volta arrivata in camera, si fece subito una doccia rigenerante, disfò la valigia e sistemò tutte le sue cose nell’armadio che le avevano preparato, poi iniziò a rassettare il letto, fu in quel momento che scorse un bigliettino sotto il cuscino.

<< Buongiorno Piccoletta! Ho pensato che il letto potesse essere più comodo del pavimento!  (Lo sapevo, è stato lui, sussurrò la ragazza) Spero che il tuo risveglio sarà più sereno del tuo dormiveglia! Quando ci rivediamo ho qualche domandina da porti, fai discorsi davvero interessanti anche se parecchio incomprensibili quando dormi lo sapevi?  (in che senso faccio discorsi davvero interessanti mentre dormo?! Per tutti i Kami che cosa gli ho raccontato mentre dormivo?! Si disse nella mente, preoccupata Kazuki mentre arrossiva vistosamente)
Scusami se non ti ho salutata come si deve, ma dormivi così bene che mi dispiaceva svegliarti, sembravi davvero un angioletto  e mi raccomando vedi di non  diventare un peperone come al tuo solito adesso (Stupido di un Ozora io non divento rossa come un peperone, specialmente per te! Ma nel momento stesso in cui lo disse si toccò le guance ed erano calde, sintomo ch’era davvero rossa come un peperone, possibile che l’amico la conoscesse così bene?) ci sentiamo presto, un abbraccio Daichi >>

Ripiegò il bigliettino dell’amico con cura e lo mise all’interno del suo beautycase, poi raggiunse Sanae in soggiorno.

“Allora Kazuki sei pronta?!”

“Prontissima Sanae!” Disse facendole il saluto militare ed uscirono.

Girarono tutta Barcellona e dintorni.

Iniziarono dal Porto Antico, poi, proseguendo lungo la Rambla, giunsero fino a Plaça de Catalunya, fecero una breve sosta per il pranzo e proseguirono verso Casa Milà per giungere infine alla Sagrada Família, Kazuki l’aveva vista già due volte, ma ogni volta che rivedeva quella cattedrale le sembrava di scorgere un nuovo dettaglio, una nuova luce, ne rimaneva sempre ammaliata. Dopo una breve sosta per un gelato a Parco Plaça De Gaudì, presero la metro e si recarono nel meraviglioso Parco Güell.

Barcellona è enorme e ricca di cose da vedere, quindi non si meravigliò quando Sanae le disse ch’era ora di rientrare a casa, anche perché l’indomani ci sarebbe stata una sorpresa per lei.

Fu mentre stavano camminando in una vietta un po’ decentrata che accadde l’impensabile …

Sei uomini dal volto coperto le accerchiarono.

Inizialmente Sanae pensò si trattasse di ladri, ma fu subito chiaro a Kazuki che non era così, questi erano armati di: Bàng (randello), Sān jié gùn (bastone a tre pezzi) e Lù jiǎo dāo (lame incrociate).

“Sanae cerca di stare dietro di me e vedrai che non ti accadrà nulla, questi non sono ladri normali l’avrai capito anche tu, lascia fare a me!” Le sussurrò in modo che solo lei potesse sentire

Neanche il tempo di risponderle che subito gli uomini iniziarono ad attaccare, Kazuki non si fece cogliere impreparata e rispose agli attacchi, ma senza mai perdere di vista Sanae, ma mentre lei stendeva due avversari con un calcio rotante, uno aveva afferrato la moglie del Capitano da dietro, mentre un altro cercava di farle paura mostrandole un pugnale davanti al viso, Kazuki continuava a combattere, ma venne ferita di striscio, si era distratta guardando Sanae, che per tutta risposta non si fece intimorire e sferrò un sonoro calcio nelle parti basse del uomo con il pugnale, Kazuki sorrise “Bel Colpo Brava!”

Lanciò un haito uchi (colpo con il taglio interno della mano) e si liberò dell’ultimo aggressore, poi con un balzo la raggiunse.

La scena era surreale, l’aggressore tentava di tenere stretta nella sua morsa Sanae, che però non gli rendeva per nulla il compito facile, continuava a divincolarsi e a lanciare calci beccando gli stinchi di quell’uomo, che le lanciava insulti ingiuriosi

“Ei tu si può sapere con chi credi di parlare?! Soprattutto come ti permetti di insultarmi? Tirami via le tue sudice mani di dosso! ARGHHH Ora assaggerai la furia di Anegooo!” e detto ciò riuscì a liberare un braccio dalla forte presa e mollo un sonoro pugno al suo aggressore.

“Wow Bentornata Anego!” Le disse ridacchiando

“Grazie Kazuki!” sorrise di rimando, compiaciuta

Intanto l’aggressore si era sbilanciato, questo era il momento giusto …

“Sanae giù!!”

La cantante non se lo fece ripetere due volte, aveva capito che la giovane Kanda aveva qualcosa in mente e in effetti la vide correre a tutta velocità nella sua direzione e poi la sentì urlare

“MAE-GERIIII!” assestando un calcio frontale all’avversario che crollò rovinosamente a terra.

Sanae rimase sbalordita da tanta forza, aveva visto combattere Kazuki prima e ne era rimasta piacevolmente colpita era elegante e letale allo stesso tempo, ma il suo stupore toccò il culmine quando la ragazza parlò …

“Io sono in vacanza! Dite al vostro capo di non rompere e di prendersi una vacanza anche lui! Direi che conviene a tutti specialmente a lui se non vuole dare troppo nell’occhio. Se qualcuno delle persone da cui sono ospite si facesse accidentalmente male avrebbe addosso polizia e media e non credo che la cosa gli piacerebbe molto, inoltre, non può neanche contare sulla discrezione di voi idioti, sembrate degli elefanti dentro una cristalleria. Rassicuratelo, quando tornerò in Giappone ci batteremo come e dove vorrà! Sempre che abbia il fegato di affrontarmi direttamente senza mandare avanti voi nullità!”

Inutile dire che quelli annuirono e se la diedero a gambe.

Sanae si riprese subito “Kazuki si è fatto tardi, andiamo a casa?”

“Si certo, andiamo!” rispose la ragazza che ora si era nuovamente rabbuiata.

La cantante non le chiese nulla, non era tempo di domande, ma non avrebbe lasciato correre, quello no, due di quei brutti ceffi li aveva riconosciuti, avevano perso la maschera durante il combattimento con la giovane Kanda e lei aveva avuto modo di studiare bene la loro fisionomia, quei delinquenti avevano partecipato al suo rapimento e a quello di Hayate anni prima, Kazuki avrebbe dovuto spiegarle tante cose.

La sera a cena si concentrarono sui gemellini, Kazuki giocò con loro per tutto il tempo, ma Tsubasa aveva notato il viso tirato della ragazza e quello preoccupato di sua moglie, quelle due nascondevano qualcosa, avrebbe parlato con Sanae più tardi, tra loro non c’erano segreti e sapeva che avrebbe avuto da lei le risposte che cercava.

Si fece tardi Hayate e Daibu si addormentarono solo dopo che Kazuki gli lesse la favola della buona notte.

La ragazza salutò i coniugi Ozora e andò a letto, poi prese il cellulare …

"Ciao Daichi, com’è andato l’allenamento? Spero tu non fossi troppo stanco. Scusa se ti scrivo solo adesso, ma sono andata in giro con Sanae ed abbiamo avuto la giornata un po’ piena. Volevo ringraziarti per ieri sera, di tutto. A proposito si può sapere cos’ho detto di così assurdo mentre dormivo? Buona notte Kazuki"

La risposta non tardò ad arrivare

"Ciao Piccoletta, preoccupata eh? :P Non te lo dirò mai ti lascerò macerare nel tuo brodo finché non ci rivedremo. :P ti sei divertita con Sanae?"

"Sei il solito antipatico Ozora! Comunque si, mi sono divertita molto con lei"

Decise di omettere all’amico il “piccolo” dettaglio dell’aggressione, era inutile farlo preoccupare, magari gliene avrebbe parlato di persona.

"E tu la solita permalosa Kanda! Sicura che sia tutto ok?"

"Certo perché me lo chiedi?" Chiese lei insospettita, che Sanae avesse parlato con lui dell’aggressione? No, non ce n’era stato il tempo

"Nulla è che ieri notte ho fatto un sogno un po’ strano che ti vedeva protagonista, ti eri ritrasformata nella mia Chuck Norris in gonnella ed avevi pestato un po’ di gente e nel mio sogno c’erano anche la mia cognatina ed i miei nipotini."

"Di un po’ Ozora per caso sei un veggente ed io non lo so? E comunque anch’io ho fatto un sogno che ti riguardava  e c’era anche Atsushi nel sogno"

"Oh per tutti i Kami cos’hai sognato su noi tre Kazuki?!"

"Stavamo litigando, o meglio io e Atsushi ci stavamo chiarendo e poi abbiamo iniziato a litigare, poi sei arrivato tu ed inizialmente anche tu e Atsushi stavate litigando, poi di punto in bianco non so perché mi hai guardata e ti sei messo a ridere"

"Ti manca molto e vuoi vederlo non è così?"

"Sì, anche se so benissimo che ormai non potrà mai succedere nulla tra noi, ma almeno vorrei chiarire con lui e restare amici e sinceramente mi piacerebbe che anche voi due facciate la pace, non esiste Daichi senza Atsushi e viceversa, un rapporto come il vostro non può finire così, non per una donna, chiunque ella sia"

"Sai cosa facciamo? Tra tre giorni finiamo il ritiro estivo, poi abbiamo due settimane di vacanza, potremmo fare un viaggio io e te!"

"Dai sarebbe bellissimo e dove hai intenzione di andare?"

"Potremmo andare a Parigi a trovare Taro e Azumi e casualmente andare a casa Nakazawa / LeBlanc che ne dici? Poi dopo aver passato una settimana li potremmo andare in Germania da Genzo e Kumiko, così passiamo anche da zio Fred nel caso ti servisse parlare con lui."

"Che mi sembra un ottima idea, sei geniale Ozora!"

"Grazie Kanda, grazie! Ahahah Ehi aspetta un attimo, perché mi hai detto che sono un veggente? Cos’è successo oggi Kazuki?"

"Non te lo dirò mai ti lascerò macerare nel tuo brodo finché non ci rivedremo. :P Buona notte Daichi!"

"Buona notte un corno Kazuki, ho diritto di sapere se state bene!"

"Non fare il permaloso Daichi, stiamo entrambe benissimo, Hayate e Daibu non erano con noi e comunque io e Anego ci sappiamo difendere, te ne parlerò quando ci vediamo, vai a dormire altrimenti domani all’allenamento sarai rimbabito!"

"Voglio fidarmi, ma guai a te se non mi racconti tutto quando ci vediamo!"

"Si papà, come vuoi tu!"

"Smettila Kazuki dico sul serio! Buona notte Piccoletta!"

"Ok Buona notte Daichi"

Intanto in camera degli Ozora

“Sanae tu e Kazuki siete strane, cos’è successo oggi?”

“Tsubasa non allarmarti ok, forse è solo una coincidenza ma oggi ….” Ed iniziò a raccontare.

“Perché dici che non erano aggressori normali, perché visto la ferita di Kazuki non siete andati in ospedale per un controllo e poi alla Polizia”

“Come hai fatto ad accorgertene?”

“Sanae mi hai medicato tante di quelle volte, riconosco le tue fasciature”

Lei per tutta risposta gli si avvicinò ed appoggiò la sua testa sul suo petto, faceva sempre così quando non era tranquilla, Tsubasa la conosceva troppo bene, per cui prese ad accarezzarle i capelli e a depositarle piccoli baci sulla fronte.

“Tsubasa, due di loro durante il combattimento con Kazuki hanno perso la maschera, erano presenti nel mio luogo di prigionia, quando hanno rapito me ed Hayate ne sono sicura!”

Sanae poté sentire il petto del marito contrarsi a quella rivelazione.

“A maggior ragione dovevate andare alla polizia se si dovesse ripetere potreste non essere così fortunate” Disse lui preoccupato

“Non si è trattato di fortuna, se tu l’avessi vista combattere Tsubasa è qualcosa d’incredibile credimi, soprattutto se avessi sentito cosa gli ha detto dopo. Tranquillo sono sicura che non risuccederà, non finché sarà qui con noi per lo meno, ma sono preoccupata per quando rientrerà in Giappone! Forse dovremmo parlarle”

“Ora riposa amore mio, le parleremo domani, per oggi avete già avuto entrambe troppe emozioni!”

Si diedero un bacio carico di significato e si addormentarono l’una tra le braccia dell’altro.

NOTE DELL'AUTRICE

Ed eccomi qui! Scusate l'enorme ritardo ma solo oggi sono riuscita ad accedere per la prima volta dopo un sacco di tempo in EFP , spero in questi giorni di festa di poterlo fare più spesso e riuscire così ad aggiornare con più frequenza.
A quanto pare la mafia cinese non lascia in pace la nostra amica neanche in vacanza, ma lei sa il fatto suo, anche se in effetti non ho ancora capito quanto delle sue azioni è dettato dal coraggio e quanto invece dall'incoscienza. Ovviamente voi direte se non lo sai tu che sei l'autrice :D. 
Alla fine Kazuki accenna qualcosa a Daichi e lui da buon amico si preoccupa e le fa la paternale, mentre assistiamo ad un momento molto intimo tra Tsubasa e Sanae che loro malgrado si ritrovano a dover fare i conti con dei brutti ricordi del passato.
Grazie a chi leggerà, via auguro di passare delle Buone Feste
A presto 
Krys

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Capitolo 17
*** = Confessioni = ***


La mattina seguente Kazuki si svegliò alle prime luci dell’alba, tutta casa Ozora ancora dormiva.

Si lavò e si vestì velocemente, aveva bisogno di restare un po’ da sola per riflettere, ma quella stanza le toglieva la concetrazione, sapeva ancora troppo di Daichi o almeno così le sembrava.

Scrisse un breve biglietto a Sanae in modo che non si preoccupasse della sua assenza, poi si diresse di corsa verso il punto più riparato di spiaggia della Barceloneta che non era molto distante da casa Ozora, allenarsi all’aria aperta era proprio quello di cui aveva bisogno.

Prese a fare esercizi di meditazione doveva riuscire a sgomberare la mente, ma non ci riusciva completamente perché delle domande continuavano ad affollarla “com’era possibile che l’avessero trovata, come sapevano ch’era a Barcellona e soprattutto da sola con Sanae ieri? Qualcuno degli scagnozzi dei Lang faceva appostamenti a casa Ozora, qualcuno sapeva che lei era ospite lì non c’era altra spiegazione.”

Un brutto presentimento si fece strada in lei, uno strano brivido percorse la sua schiena ed quella sensazione si tramutò in rabbia, era del tutto inutile continuare con la meditazione per cui si alzò ed iniziò a correre sulla spiaggia.

Le cuffie nelle orecchie, la musica a palla era come se si volesse stordire, alla fine era una quindicenne come tutte le altre, solo che con un passato burrascoso  ed una vita decisamente poco noiosa.

Continuava a correre alternando mosse di karate, mentre perle di sudore correvano lungo il suo corpo, il viso di Hui Lang continuava ad apparirle come se si trovasse lì davanti a lei.

Un altro calcio tagliò l’aria ed una muta preghiera continuava a riecheggiare nella mente della ragazza, finché dopo un nuovo calcio ed un nuovo pugno non si ritrovò a dirla ad alta voce “Ti prego Hui, dimmi che non sei stato tu! No! Non puoi essere stato tu! Non ci credo! Non voglio crederci!” Ancora calci e pugni, salti, capriole e poi ancora pugni “NON PUOI ESSERE STATO DAVVERO TU!!! ARGHHH!” Urlò sferrando l’ultimo pugno, per poi accasciarsi sfinita su quel manto soffice e caldo ch’era la sabbia.

Tsubasa e Sanae la osservavano increduli, contrariamente a quanto pensava Kazuki i coniugi Ozora erano svegli e non appena letto il suo biglietto chiamarono al volo Agnes per dirgli che avevano un emergenza e che quindi si precipitò a casa loro per occuparsi dei gemelli.

Erano preoccupati per quella ragazza a cui erano molto affezionati oramai da anni, da quando le loro vite si erano intrecciate inesorabilmente, volevano capire, aiutarla, proteggerla.

Yuuki spesso aveva confidato a Sanae le sue preoccupazioni per quella figlia che amava incondizionatamente e che aveva timore di perdere un’altra volta.

Era un sentimento che condividevano anche gli altri della Nazionale, nessuno aveva dimenticato il rapimento della moglie del capitano e di Hayate e di come poi Kazuki era entrata a far parte della vita di ciascuno di loro, anche grazie allo straordinario legame che la univa a Daichi e Atsushi, che prima della loro partenza per Parigi non l’avevano mai lasciata sola, neanche per un minuto.

Tsubasa e Sanae continuavano a guardare con profonda commozione la giovane Kanda che piangeva inginocchiata sulla spiaggia, indecisi sul intervenire o meno, sapevano che stavano per violare un momento estremamente intimo.

“Tsubasa dovremmo avvisare Kumi è la più vicina ed eventualmente sentire anche Machiko! Che ne dici? Sono preoccupata per Kazuki, guarda come soffre!”

Mentre il Capitano annuiva poterono sentire distintamente la ragazza dire

“Daichi, Astushi  vorrei tanto avervi qui, ho tanta paura,non posso restare, alla fine rischierò di mettere in pericolo tutta la vostra famiglia. No, Tsubasa, Sanae e i gemelli non devono rischiare ancora per colpa della mia famiglia, Non voglio! Mi dispiace tanto Daichi, non credo sia una buona idea fare quel viaggio con te, è troppo rischioso ed io non sopporterei di perderti! Non posso e non voglio!”

A quelle parole i coniugi Ozora non resistettero oltre, corsero verso di lei, Sanae l’abbracciò e Tsubasa le circondò le spalle.

Lei rimase colpita nel trovarseli lì, le cuffiette le caddero dalle orecchie …

“Tsubasa, Sanae voi qui? Ma cosa?” Disse quasi in un sussurro

“Tu non vai da nessuna parte Kazuki, non devi aver paura per noi, non ti lasceremo sola ma devi avere fiducia in noi e poi mio fratello mi toglierebbe il saluto se ti lasciassi andare via così non credi? Daichi tiene troppo a te, tutti noi teniamo molto a te!” Disse con convinzione il Capitano

“Tsubasa ha ragione non puoi e non devi andare via ma devi fidarti e poi Kepler arriverà da noi oggi pomeriggio, anche se poi dovrà ripartire dopo un paio d’ore perché ha un appuntamento di lavoro, possiamo parlare con lui, ci aiuterà, ti aiuterà ne sono sicura, ma ora torna a casa con noi ok?”  Disse la giovane cantante stringendo ancora di più

“Ok, grazie!”

Come anticipato da Sanae l’ispettore arrivò per l’ora di pranzo, mangiarono tutti e quattro insieme.

“Allora Kazuki dimmi tutto, quando ci siamo sentiti per telefono avevi una voce molto preoccupata”

“Prima di tutto vorrei pregarvi tutti di far si che quello che vi dirò oggi non uscirà da qui, specialmente non deve arrivarne notizia alla mia famiglia, loro sono quelli che più rischiano in questa storia.”

“Sai quello che ci stai chiedendo Kazuki? Ci stai chiedendo di mentire a Yuuki e Koshi, sai quanto io sia legato a loro, specialmente a tua madre ed anche l’amicizia che lega loro a Sanae e Tsubasa” Disse serio Fred

“Mi avete chiesto tutti e tre di fidarmi di voi ed io lo sto facendo, ora però vi sto chiedendo io la stessa cosa, siete disposti a farlo? Altrimenti la nostra conversazione finirà prima ancora di iniziare”

“Hai la nostra parola Kazuki!” Fu Tsubasa a parlare, cosa che sorprese gli altri due, proprio lui, sempre così trasparente e corretto, aveva acconsentito a mentire ai due amici pur di aiutare la ragazza, così annuirono anche loro.

“Non starò a raccontarvi tutti i dettagli anche perché a conti fatti meno sapete, meno sarete coinvolti e meglio sarà. Dovete sapere che la mafia cinese non ha mai digerito il fatto che i miei genitori ed i miei zii siano usciti quasi del tutto indenni dal loro giro. Non è stato sufficiente per loro tutto ciò che hanno dovuto sopportare prima e dopo. Hanno scoperto che per colpire i miei l’unica strada possibile era attaccare me.”

“Lo sapevo e lo avevo sospettato tanto che avevo messo in guardia i tuoi, non appena Yuuki mi aveva parlato di quei strani pedinamenti, anche per questo quella sera io e Machiko abbiamo cercato di convincere Yuuki a lasciarti praticare il karate, il fatto che anche Atsushi e Daichi avessero preso le tue difese, asserendo di averti vista in azione l’aveva convinta e direi che questo è stata davvero un manna dal cielo” Disse l’ispettore

“Per loro però era molto difficile avvicinarmi prima perché passavo tutto il mio tempo con Daichi e Atsushi e successivamente anche al club di karate, ma anche dopo gli allenamenti almeno uno dei due mi riaccompagnava sempre a casa e la mattina andavamo a scuola sempre tutti e tre insieme. Ho iniziato a diventare il bersaglio quasi perfetto da quando loro due sono partiti per Parigi e dico quasi perché non avevo nessuna intenzione di rendergli il compito così semplice. Ho intensificato gli allenamenti con gli zii e nel tempo libero mi recavo a Tokyo da Takeshi e Machiko ed andavo ad allenarmi al Dojo Wakashimazu, si Tsubasa, Ken è diventato il mio maestro, tanto che quest’anno a settembre io e Kaori ci trasferiremo alla scuola superiore Toho School, anche se mamma e papà non ne sono molto felici, loro preferirebbero avermi sempre sotto occhio, ma devono capire che non possono proteggermi per sempre.”

“E’ più che naturale che Yuuki e Koshi vogliano proteggerti, ti amano sopra ogni cosa Kazuki, sono madre anch’io e posso capirli benissimo, farei di tutto per proteggere Hayate e Daibu”

“Lo so Sanae, ma non potrai comunque farlo per sempre, alla fine se ci pensi Tsubasa aveva la mia età quando Atsuko ha dovuto lasciarlo andar via, anzi non li aveva nemmeno compiuti i quindici anni e lui non è andato in un’altra prefettura, è andato dall’altra parte del Mondo!”

“Si Kazuki quello che dici è vero, ma io non avevo la mafia cinese alle costole” Asserì Tsubasa

“Ho fatto questa scelta per due motivi, la prima è che Ken oltre ad essere un portiere formidabile è un Kareteka senza pari, da lui posso imparare molto visto che al liceo Toho il karate è considerato alla pari del calcio, cosa che invece non è al liceo Nankatsu dove il calcio la fa da padrone grazie alla vostra generazione e alle vittorie di Atsushi e Daichi degli ultimi anni. La seconda è che così allontano la minaccia dei Lang dalla mia famiglia e dalle vostre.”

“Perché anche dalle nostre?” Chiese Sanae

“Dovete sapere che una delle più pericolose imboscate mi è stata tesa praticamente a pochi metri da casa dei tuoi Sanae! Un‘altra è stata mentre uscivo da casa tua Tsubasa, perché da quando sono partiti i ragazzi andavo spesso a casa vostra per tirare un po’ sul morale ai vostri genitori, specialmente ad Atsuko che si sente molto sola ora che anche Daichi è partito. Questa è l’unica cosa che mi preoccupa, perché tua madre ha comunque tuo padre Sanae, mia madre ha mio padre e la sua famiglia al completo, ma al Capitano Ozora mancano ancora cinque anni alla pensione ed Atsuko inizia a patire la solitudine.”

“Povera mamma, deve soffrire molto!” Disse triste Tsubasa

“Si, ho cercato di rallegrarla per quanto ho potuto, ma ora il rischio è troppo alto, non voglio che capiti nulla né a lei, né alla famiglia Nakazawa; mentre i miei potrebbero difendersi, loro non ne sarebbero in grado e la gente che mi da la caccia è gente senza scrupoli! Ora capite perché andare a Tokyo potrebbe essere la scelta più giusta?”

“Kazuki, chi è Hui?” Chiese seria Anego

“Come sai di lui?”

“Ti abbiamo sentita mentre hai urlato il suo nome in spiaggia prima”

“Hui è il secondogenito della famiglia Lang e pare che si sia innamorato di me!”

“Cosaaa?!” Chiesero i tre all’unisono

“Vi ho parlato dei pedinamenti che sono aumentati da quando Atsushi e Daichi sono partiti, quello che non sapete, è che l’ultimo è stato abbastanza tosto tanto che mi sono ritrovata con una pistola puntata alla tempia ed i miei zii sono ricorsi a tecniche poco onorevoli per liberarmi e che io, non ho ancora capito se per coraggio o incoscienza ho chiesto chi li mandava e loro mi hanno risposto Hui Lang, così l’ho sfidato tramite loro, dicendogli ch’ero stufa di quei giochetti che se voleva battersi con me doveva farlo direttamente senza l’ausilio dei suoi tirapiedi! Quello che non sapevo è che in realtà Hui Lang quel giorno era lì ed aveva visto e sentito tutto!”

“Dico ma sei impazzitaa?!? Sei una pazza incosciente!” Disse l’ispettore.

“Apparentemente invece è stata la scelta più giusta perché i pedinamenti e le imboscate da quel momento sono cessati! Al loro posto però è comparso un ammiratore segreto.”

“Un ammiratore segreto? Si tratta dello spasimante per cui tu e tuo padre stavate discutendo mentre ho chiamato a casa tua per proporre a Yuuki di mandarti qui quest’estate?”

“Si Sanae, proprio lui ed altri non era che Hui Lang. A farla breve e tralasciando tutti i regali e le altre varie cose, ha ottenuto il cessare degli attacchi nei miei confronti da parte di suo fratello Dung solo ad una condizione e cioè che io avessi acconsentito a diventare sua moglie”

“Cosaaaaaa?! Non gli avrai detto di si spero?” Disse Tsubasa molto allarmato

“No, certo che no! Gli ho risposto che non ho nessuna intenzione di sposarmi per paura e che non mi sarei fidanzata con nessuno se non fossi più che certa dei miei sentimenti.”

“Per tutti i Kami Kazuki, ma i tuoi come l’hanno presa?”

“I miei non lo sanno, non sanno che il misterioso spasimante in realtà e Hui Lang, per quello ti ho chiamato prima di partire per Barcellona zio Fred, voglio capire se posso fidarmi di lui o meno.”

“Aspetta un momento Kazuki, tu provi qualcosa per lui?” Chiese Kepler, mentre Tsubasa e Sanae si guardavano trattenendo il respiro

“Non lo so sono parecchio confusa, posso dirvi che non mi è totalmente indifferente, ma parlare d’amore mi sembra molto prematuro. L’amore credo sia ben altra cosa e non ha nulla a che vedere con il rapporto di Tsubasa e Sanae, voi due siete l’amore e mi piacerebbe tantissimo provare un giorno un sentimento come il vostro. Ho passato giorni interi a farmi raccontare da zio Ryo e Zia Yukari com’è nato il vostro amore e ne rimanevo sempre più affascinata. I miei genitori, beh loro si amano, ma non sono esattamente una prova del valore più alto dell’amore e purtroppo non riesco ancora a dimenticare che io sono nata per errore e sono stata uno scandalo per la mia famiglia, mentre Hayate e Daibu sono stati concepiti con amore e consapevolezza. Io devo essere in grado di riabilitare il nome dei Watanabe e riportare all’antico splendore la palestra Kanda. Questo è ciò che la mi famiglia si aspetta da me e chissà magari anche un buon matrimonio.”

I coniugi Ozora rimasero senza parole ed arrossirono vistosamente a quella rivelazione, non avrebbero mai pensato che il loro amore sarebbe diventato un giorno un esempio del vero amore per qualcuno.

“Ti sei tenuta tutto questo per te, per tutto questo tempo, non ne hai mai parlato con nessuno?” Chiese scioccato Kepler

“Daichi e Atsushi sanno queste cose, loro sanno tutto o quasi di me! Atsushi non sa le ultime cose per ovvi motivi, a Daichi invece, ho parlato anche di Hui.”

“Cosa Daichi sapeva? E cosa ti ha detto?” Chiese stranamente in ansia Tsubasa

“Non è da molto che sa ciò ch’è successo dopo la loro partenza, gliene ho parlato l’altra sera, quando, beh sapete, l’altra sera in camera ecco … Lui mi ha detto di ascoltare il mio cuore e di agire di conseguenza.” Rispose Kazuki vistosamente in imbarazzo, dettaglio che non sfuggì a nessuno dei presenti

“E cosa ti dice il tuo cuore?” Chiese Sanae speranzosa

“Che Atsushi ormai  è e sarà solo un fratello, che non mi sposerò mai con nessuno per paura e soprattutto che il prossimo bacio che darò sarà solo al ragazzo per cui proverò l’amore vero, il sentimento più sincero ed alto che ci sia e che da quando sono qui non ho mai pensato neanche lontanamente ad Hui Lang fino a questa mattina e questo dovrebbe essere una chiara prova del fatto che non lo amo! Però ecco lui sa che amavo un altro ragazzo e sapeva che stavo partendo per Barcellona, l’aveva sentito la sera che si è intrufolato in camera mia per, diciamo così, cercare di convincermi sul fatto che lui fosse la persona giusta per me!”

“Come ha osato? Intrufolarsi in camera tua?!? E’ forse impazzito? E tuo padre per caso si è dimenticato come si danno i pugni?! Lascialo a me quando torniamo gli insegno io le buone maniere a suon di calci!” Chiese Tsubasa stranamente incollerito

“Ma Tsuby … non starai esagerando?” Chiese Sanae sconvolta

“No affatto! Aspetta un momento? Hai detto che lui sapeva che saresti venuta qui? Per questo hai detto quelle cose in spiaggia, hai paura che sia stato lui a tradirti e a fare la soffiata al fratello non è così?!” Disse ancora il Capitano

“Non vorrei, ma si confesso di averlo pensato!”

“Va bene ho capito, ci penso io! Ora devo andare ho un altro appuntamento! Tenete gli occhi aperti ci aggiorniamo tra qualche giorno! A presto!” Disse Kepler

“A presto e grazie” Risposero all’unisono gli altri tre.

Appena uscito da casa Ozora l’ispettore fece una telefonata

“Ciao, si sono appena uscito da casa loro ed ora vengo da te … si anch’io devo parlarti con urgenza … fatti trovare dove sai a tra poco!”

NOTE DELL'AUTRICE

Ciao a tutti ecco a voi il nuovo capitolo, come promesso l'ispettore è tornato e Kazuki ha accennato a Tsubasa e Sanae quello che sta succedendo.
Il Capitano sembra molto preoccupato ed in ansia per qualcosa, mentre Kepler ha chiuso con una strana telefonata, chissà chi è la persona che deve incontrare con tanta urgenza
Grazie a chi legge questa storia a presto e tanti auguri di Buon Anno
Krys

 

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