Padri non si è...si diventa

di paige95
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La fuga ***
Capitolo 2: *** Colpe reciproche ***
Capitolo 3: *** Ad ogni azione corrisponde una reazione ***
Capitolo 4: *** Nuovo approccio ***
Capitolo 5: *** Tregua ***
Capitolo 6: *** Ricerche fantasma ***
Capitolo 7: *** Pensieri suicidi ***
Capitolo 8: *** Il piano di Bulma ***
Capitolo 9: *** Salvataggio ***
Capitolo 10: *** Mai più divisi ***



Capitolo 1
*** La fuga ***


La fuga

Uno strillo acutissimo fece sobbalzare Goku e Chichi dal letto. I poveri genitori non chiudevano occhio da settimane; la loro figlioletta Miyuki era uno scricciolino, ma quando piangeva era peggio di un terremoto.
Goku d’istinto si mise il cuscino sulla testa, era esausto, chiedeva solo un paio di ore di sonno in più.
“Goku! Ma che fai?!”
“Chichi ti prego vai tu, quella bambina ha esaurito le mie energie” il sayan era veramente sfinito.
“Ha esaurito le tue energie?!” la moglie rideva divertita a quelle parole “Ma guarda un po’, chi l’avrebbe mai detto che una semplice neonata avrebbe messo K.O il leggendario super sayan!”
“Ridi, ridi, quella non è una semplice bambina, ha sangue sayan nelle vene”
“Già” Chichi gli rispose con tono sarcastico “…ma è pur sempre una bambina Goku”
“Ok” ormai rassegnato cedette alle richieste implicite della moglie “ormai sono sveglio, vado io”

Quando il sayan entrò nella stanza trovò la sua piccola con gli occhietti spalancati e le braccine rivolte al cielo, quasi volesse afferrare qualche farfalla immaginaria; Goku rimase affascinato da quella visione: era così graziosa, non perché fosse sua figlia, ma sembrava veramente una bambolina di porcellana; da quando era nata i suoi genitori rispondevano ai complimenti di amici e parenti attribuendo il merito della bellezza della piccola al proprio consorte. Erano felici, una ventata di freschezza e allegria era arrivata in casa Son.
Appena Miyuki vide il viso solare del padre, che si era comodamente appoggiato al bordo della culla per ammirarla meglio, si tranquillizzò subito “Brava tesoro mio” porgendole una carezza sulla testolina delicata.
Aspettò qualche istante che la piccola prendesse sonno, poi, siccome ormai era sveglio e le luci dell’alba iniziavano a bussare alle finestre, Goku decise di controllare se Goten fosse sveglio per allenarsi un po’ con lui.
Si avviò verso la cameretta del figlio a passo felpato per non farsi notare dalla moglie ed aprì lentamente la porta, ma non fece in tempo a pronunciare il suo nome che rimase esterrefatto da quello che vide. Tornò rapidamente verso la propria camera per dare la notizia alla moglie.
“Chichi!”
La donna stava riprendendo sonno, ma quando si sentì chiamare dal marito con una certa apprensione, si voltò di scatto spaventata “Che c’è??”
“Goten è sparito”
 
 
 
 
Ormai da 3 mesi Bulma aveva scoperto che a breve sarebbe diventata di nuovo madre; tra qualche mese avrebbero potuto abbracciare la loro piccola Bra: aveva deciso lei il nome per la loro figlia, la desiderava ardentemente e non voleva che Vegeta le desse nomi tipicamente sayan solo per sottolineare la sua discendenza reale; no, stavolta si sarebbe imposta saldamente sul marito.
Si sentiva appesantita ed iniziava a sentire la fatica anche mentre preparava semplicemente la colazione.
“Vegeta per favore sveglieresti Trunks?”
“Devo proprio??” quel tono tra lo strafottente e il pigro faceva irritare la moglie
“Certo che devi! Muoviti!”
Il principe dei sayan, seppur contro voglia, si alzò e si avviò verso la stanza del figlio; arrivato davanti alla porta bussò con poca grazia.
“Trunks svegliati!” ma non ricevette risposta
“Tutte le mattine la stessa storia. Ti do 5 minuti per rispondermi, 5 minuti per alzarti dal letto e altri 5 per prepararti; sono anche troppo generoso, quindi muoviti, altrimenti rimani senza colazione” ancora nessun rumore, era strano alla parola colazione Trunks iniziava a girare come una trottola per la stanza
“Ok Trunks” Vegeta iniziava ad essere dubbioso “….l’hai voluto tu” forzò leggermente la serratura della porta per entrare.
In quel momento Bulma, non vedendo tornare i suoi uomini, li andò a cercare “Ehy ragazzi, ma che state combinando, si può sapere??” ma vedendo l’espressione inebetita del marito, iniziò a corrugare la fronte e a scuotere la testa guardando nella stessa direzione “Oh no!” esclamò portandosi una mano contro la bocca.
Sì, anche Trunks era scomparso.
 
 
 
 
Goten e Trunks avevano architettato una fuga per quella notte durante uno dei loro tanti pomeriggi di giochi, lasciando i genitori all’oscuro del loro diabolico piano; si erano dati appuntamento su una collinetta poco distante da Santan City.
“Goten, sei in ritardo” l’amico, ormai spazientito per l’attesa, lo rimproverò
“Scusa Trunks, ma la mocciosa non la smetteva di frignare e continuava a svegliare mamma e papà” Goten era veramente dispiaciuto per aver fatto aspettare così a lungo il suo migliore amico
“Pensavo ci avessi ripensato”
“No affatto!”
“Bene, allora andiamo”
I due amici iniziarono ad avviarsi a piedi, non avevano una meta, con sé avevano portato solo l’essenziale, ma per entrambi qualsiasi posto era meglio che la loro casa, l’importante era stare insieme.
 
Continua…..
 
Spazio dell’autrice
Ciao a tutti!
Che cosa nasconderanno i piccoli sayan?
Ho aggiunto un personaggio, che avevo già introdotto in un’altra mia fanfiction, spero vi piaccia l’idea, fatemi sapere!
A presto :3

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Capitolo 2
*** Colpe reciproche ***


Colpe reciproche

In quel bosco, che tante volte era stato testimone di momenti familiari dolci e indimenticabili, ora Goku era alla disperata ricerca del figlio; alternava il chiamarlo al percepire la sua aurea, ma niente, sembrava come se si fosse volatilizzato. Ogni possibilità frullava per la testa del sayan, temeva che qualche essere spietato potesse averlo rapito o peggio ucciso, ma quella seconda opzione faceva troppo male anche solo per essere pensata.
All’improvviso Goku percepì un’aurea, era troppo potente per essere quella del figlio e infatti riconobbe subito a chi apparteneva.
“Vegeta!” quando svoltò l’angolo per poco non si scontravano
“E sta un po’ attento a dove vai Karoth!”
“Scusa” la confusione prese il posto dell’ansia “Che ci fai qui?”
“Sono venuto a prendere mio figlio. Dove sono Trunks e Goten?”
“Aspetta, mi stai dicendo che è scomparso anche Trunks?” forse le possibilità a cui aveva pensato erano errate o forse avevano preso entrambi i bambini
“Karoth non ho tempo da perdere, dov’è mio figlio?” Vegeta stava visibilmente perdendo la pazienza
“Vegeta, ti sto dicendo che non lo so, è scomparso anche Goten. Pensi siano insieme?”
“Certo che sono insieme! E scommetto che si sono cacciati nei guai” iniziò a guardare torvo il rivale “avevo detto a Trunks di stare alla larga da quel sayan di terza classe, se solo mi avesse ascoltato per una buona volta”
“Ehy” Goku non era solito perdere la pazienza, ma quelle accuse e il modo in cui parlava di suo figlio lo infastidivano parecchio “è di mio figlio che stai parlando!”
“Appunto!”
E no, ora era veramente troppo, ma chi si credeva di essere?
“Forse anch’io avrei dovuto dire a Goten di stare alla larga da Trunks, non è meno strafottente di te”
“Ed ora cosa vorresti insinuare? Ti permetti di insultare il tuo principe?” si sentiva toccato sul vivo
La situazione stava prendendo una bruttissima piega, l’aria stava diventando incandescente, allo stato attuale solo una scintilla bastava per trasformarli in super sayan; fortuna che la parte razionale di Goku prese il sopravvento.
“Ok senti, non risolviamo nulla così. Non resta che collaborare se vogliamo riportarli a casa sani e salvi”
“Io non collaboro con te Karoth, troverò mio figlio anche senza il tuo aiuto” e detto questo spiccò il volo, lasciando Goku rassegnato all’idea che il principe dei sayan non si sarebbe mai abbassato a collaborare con un suo suddito.
 
 
 
 
Nel frattempo i due bambini erano giunti nei pressi di un laghetto per riposarsi.
Sia Goten che Trunks stavano vivendo una situazione analoga: da quando la sorellina di Goten era nata e Bulma aveva scoperto di essere nuovamente in dolce attesa, i due piccoli sayan si sentivano messi da parte, non potevano fare nulla che venivano subito ripresi dai genitori “Ora sei grande e devi essere più responsabile” veniva detto loro, ma loro erano sempre gli stessi e come tutti i bambini amavano giocare, divertirsi e ogni tanto combinare qualche piccolo guaio, con la convinzione che la loro mamma e il loro papà li avrebbero sempre perdonati; purtroppo per loro ora non erano più i piccoli di casa e di conseguenza venivano trattati diversamente: gli adulti iniziavano a riporre nuove aspettative.
Ma la cosa che feriva loro più di tutte era il disinteresse che i loro padri avevano iniziato ad avere da un po’ di tempo a questa parte nei loro confronti. Goku era sempre sfinito per colpa della piccola, gli allenamenti avevano finito per passare in secondo piano e con essi anche il tempo da dedicare al suo figlioletto; Goten non si dava pace, si sentiva escluso ed iniziava anche a provare una certa gelosia nei confronti di quella bambina che da un giorno all’altro aveva rivoluzionato la vita della sua famiglia: lui aveva conosciuto il padre solo all’età di 7 anni, mentre Miyuki poteva goderselo fin dai primi anni, ma anche il bambino desiderava tanto avere ricordi con il suo papà risalenti ai primi anni della sua breve vita. Nessuno in casa comprendeva quello che serbava il suo piccolo cuoricino, ma quelle paure, gelosie e tristezze erano diventate voragini da sopportare per un piccolino come lui.
 
Trunks, dal canto suo, si era sentito considerato veramente figlio di Vegeta solo nei momenti di allenamento, invece ora che Bulma faceva correre il marito, se pur controvoglia, avanti e indietro per organizzare l’arrivo della bambina, era sempre super indaffarato e la Gravity Room era diventato un luogo abbandonato.
 
Possibile che tutto quello che condividevano con i loro figli fosse solo quella natura sayan e ora che erano impegnati in altro si fossero dimenticati di loro?
 
Goten e Trunks si sentivano veramente capiti solo quando stavano compagnia di se stessi, si confidavano, si divertivano e si sentivano importanti per qualcuno.
Erano arrivati alla conclusione che solo una improvvisa scomparsa avrebbe potuto attirare l’attenzione su di loro e così decisero di scappare senza badare alla preoccupazione e allo spavento che avrebbero potuto causare alle loro famiglie.
 
Continua….

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Capitolo 3
*** Ad ogni azione corrisponde una reazione ***


Ad ogni azione corrisponde una reazione

Goku non era arrabbiato, era infuriato! Infuriato con se stesso, perché ora era arrivato alla sua personalissima conclusione che non era stato in grado di educare il suo secondogenito; forse il non aver avuto un padre per 7 anni non lo aveva aiutato a crescere per il verso giusto. Era stata la conversazione con Vegeta ad averlo stupidamente illuminato, facendogli cavalcare un’idea particolarmente insensata.
Percorreva quel bosco a passo veloce, non lo cercava nemmeno più, si avviava verso casa e borbottava; non si riconosceva nemmeno lui, una impulsività che non gli apparteneva, forse la si trovava più facilmente in soggetti come Vegeta e Chichi, mentre lui era sempre tranquillo o almeno la tranquillità lo aveva contraddistinto fino a quel momento.
Arrivato davanti a casa, il sayan aprì la porta con una certa enfasi; a quel gesto Chichi sobbalzò dallo spavento.
“Goku?!”
Il marito non la degnò di uno sguardo, si sedette puntando i gomiti sulle ginocchia, il viso perso nel vuoto, aveva il fiato corto dalla rabbia, si vedeva lontano un miglio che non tirava una bella aria.
“Goku, è successo qualcosa a Goten? Lo hai trovato?”
Sì era alzato di scattò ed aveva iniziato a sbraitare come un pazzo passeggiando avanti e indietro, era davvero una furia.
“Da oggi le regole in questa casa cambiano, oh sì se cambiano! Meglio se non si fa trovare, è molto meglio per lui!”
“Goku, ma che ti prende, non ti riconos…”
“Bè ti dovrai abituare, sarei dovuto essere così fin dall’inizio e prega che non lo trovi!”
“Perché ti stai comportando così??”
“Perché sono stufo! È irrispettoso, mai una volta che ci ascolti, non capisce mai quando esagera, vedrai ora come lo raddrizzo!”
“Goku, tu non sei così, non hai mai toccato i tuoi figli in vita tua, ma che hai?? Mi spieghi cos’è successo?”
“Bene, allora cambierò se è necessario, vedrai che non sentirai più nemmeno una mosca volare in questa casa. Ora capisco Vegeta, ecco come si educano i figli, mica con la dolcezza e la tenerezza, chissà cosa avevo in mente. Se gli sto simpatico bene, altrimenti che mi odi, non mi importa, sono suo padre non suo amico”
Ora era Chichi ad essere infuriata, ma non per la misteriosa scomparsa del figlio, quanto piuttosto per la reazione insensata e insolita del marito; gli si era messa davanti con le braccia conserte in cerca di qualche spiegazione plausibile, quello non era l’uomo che aveva sposato. Il sayan si era bloccato davanti alla moglie e la fissava dritto negli occhi dall’alto al basso con fare minaccioso.
“No Goku tu non toccherai mio figlio, non osare nemmeno pensarlo!”
“Ti ricordo che è anche mio figlio ed è chiaro che non sei stata in grado di dargli una giusta educazione in mia assenza, quindi ora mi tocca raddrizzare tiro. Quel disgraziato ha pensato bene di sparire insieme a Trunks, ma vedrai quando lo troverò come gli passerà la voglia di uscire di casa di nascosto”
“Non so cosa diavolo ti sia successo Goku” Chichi era allibita, avrebbe voluto tirare un pugno al marito, ma inspiegabilmente si trattenne, realizzando che non gli avrebbe fatto nemmeno un graffio “e non urlare Miyuki sta dormendo”
Goku la guardò ancora per un istante interminabile, poi si voltò e uscì dalla porta sbattendola con violenza.
I ruoli si stavano ribaltando, era sempre stata Chichi quella ad occuparsi dell’educazione dei figli e ne era sempre stata in grado anche in assenza del marito, Goku era il genitore più “morbido”, più accondiscendente, la donna non riusciva a capirci più niente, i suoi familiari stavano tutti impazzendo; dormire poco gli stava dando veramente alla testa, per la prima volta in vita sua aveva paura di suo marito.
 
 
 
 
Anche Vegeta era ritornato a casa; era pensieroso, non capiva la misteriosa sparizione del figlio, perché poi avrebbe dovuto andarsene da casa senza dare alcuna spiegazione?
“Vegeta, ti prego dimmi che lo hai trovato” lo supplicava la moglie in cerca di qualche risposta che la potesse tranquillizzare, sicuramente nel suo stato tutta quella preoccupazione non le faceva bene
“No, ma anche Goten è scomparso, probabilmente ora è con lui”
“Ma perché dovrebbero essersene andati? E se fosse loro successo qualcosa?”
Vegeta cominciò ad avere qualche idea per spiegare la reazione del figlio, si sedette lentamente sulla sedia, lo stesso fece Bulma difronte a lui.
“È colpa mia”
“Cosa?? E tu cosa gli avresti fatto scusa”
Vegeta sospirò, si sentiva profondamente colpevole.
“Forse dovrei essere un po’ più come Karoth, lui sì che è un buon padre.” frustrazione era lo stato d’animo che lo invadeva in quell’istante “Io non sono in grado di dargli l’affetto che merita, Bulma, nessuno mi ha mai insegnato ad amare e a fare il padre. Sento che sto sbagliando tutto.”
Bulma non credeva alle sue orecchie, il marito si stava davvero mostrando vulnerabile davanti a lei? Stava dichiarando una sua sconfitta e una vittoria del suo storico nemico? Quando la donna riacquistò lucidità prese le mani del sayan e le strinse.
“Tesoro, tu non stai sbagliando nulla con Trunks, sono certa ci sia una spiegazione per questo suo comportamento. Sei un buon padre tanto quanto Goku, avete solo due stili diversi tutto qui. Nostro figlio sa quanto lo ami” gli sorrise cercando di tranquillizzarlo più che poteva, anche se il suo cuore era il primo a mancare di un battito.
Vegeta annuì guardandola negli occhi “Dobbiamo trovarli Bulma, chiama Chichi, Karoth si era offerto a collaborare, ma io mi sono rifiutato”
“Non preoccuparti insieme li troveremo”
 
La fuga dei due bambini aveva scatenato nei genitori una reazione inaspettata, ma servirà a far aprire loro gli occhi?

Continua…..
 
 
Spazio dell’autrice
Come al mio solito mi faccio scappare la mano, scusateee XD Ho stravolto il povero Goku lo so!
A presto :3
 

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Capitolo 4
*** Nuovo approccio ***


Nuovo approccio
 
Era ormai pomeriggio inoltrato quando Goten e Trunks raggiunsero un villaggio a loro sconosciuto. Atterrarono poco lontano da quel piccolo gruppo di casa e si presero qualche istante per decidere cosa fare.
“Potremmo stare qui per qualche giorno e poi riprendere il viaggio” propose il figlio del principe dei sayan
“Non lo so Trunks” i rimorsi iniziavano a farsi sentire, la sua mamma non si meritava tutta questa apprensione “…forse stiamo esagerando, abbiamo attirato l’attenzione a sufficienza, perché non torniamo a casa?”
“Sei il solito rammollito Goten! Non possiamo tornare indietro proprio ora, forza seguimi” disse dirigendosi in volo verso il villaggio
L’amico non era propriamente convinto che continuare quella fuga fosse la scelta più saggia, ma in quel momento prese la decisione di non tradire la fiducia di Trunks e seguirlo.
 
 
 
 
A casa Brief si percepiva una tensione palpabile; Bulma cercava di mantenere la calma, ma sicuramente la sparizione del figlio, il repentino cambiamento del marito e in aggiunta la gravidanza, non la aiutavano di certo nel suo intento. Si fece coraggio, alzò la cornetta del telefono e compose il numero dell’amica.
“Pronto!”
“Chichi?” la sua voce era strana, quasi irriconoscibile
“Bulma scusa, sei tu?” ma era chiaro che fosse strana, anche suo figlio era scomparso, almeno questi erano i pensieri della signora Brief
“Sì, i bambini, dimmi che hai qualche novità”
“Purtroppo no, qui le cose vanno di male in peggio”
L’ansia di Bulma saliva sempre più e stava rischiando uno svenimento udendo le parole di Chichi.
“Che vuoi dire??”
“Mio marito è impazzito. È arrivato come una furia, mi ha urlato contro che avrebbe picchiato Goten se lo avesse trovato e poi è uscito di nuovo”
Sorpresa e confusa Bulma non riusciva a trovare le parole adatte; quando finalmente riacquistò il dono della parola, cercò qualche spiegazione al comportamento decisamente insolito dell’amico.
“Aspetta Chichi, non stiamo parlando di Goku vero?”
“Sì, stiamo parlando proprio di lui, ho avuto davvero paura, ma non per me, per Goten, non sono più sicura di volere che lo trovi”
“Ci deve essere una spiegazione, non farebbe mai del male a suo figlio, lui adora quel bambino”
“Oggi mi sembrava di avere davanti un estraneo, non riesco a prevedere quello che potrebbe o non potrebbe fare”
Da quando aveva ascoltato le parole dell’amica, Bulma si era completamente dimenticata il motivo della telefonata.
“Vegeta mi aveva chiesto di chiamarti, oggi Goku gli aveva offerto di collaborare per cercare i bambini, ma lui si era rifiutato”
“Non credo sia più intenzionato a collaborare, mi dispiace Bulma”
 
 
 
 
Goku sfrecciava nel cielo ad una velocità impressionante e iniziava a sentirsi in colpa per il suo comportamento; veramente i sensi di colpa gli erano venuti nell’esatto momento in cui aveva sbattuto quella porta, ma in quel momento diventava difficile tornare indietro e affrontare la rabbia di Chichi; come aveva potuto urlare contro sua moglie in quel modo, minacciare di fare del male a Goten e, forse, svegliare la sua bambina? Aveva un urgente bisogno di confidarsi con qualcuno, così decise di dirigersi verso la casa del suo migliore amico.
“Goku! Qual buon vento ti porta qui?”
“Ciao Crilin, ti disturbo?”
“Assolutamente no, su forza entra” aveva intuito che c’era qualcosa che non andava ed era intenzionato a scoprire e se possibile ad aiutarlo “Allora, mi spieghi cosa c’è che non va?”
“Eh? Sai già tutto?”
“No che non so niente, come potrei?!”
“Scusa, pensavo…niente”
Ora Crilin si stava davvero spaventando “Goku, calmati e racconta”
“Sono una persona orribile” chiudeva gli occhi per impedire alle lacrime di prendere il sopravvento, un dolore lancinante nel petto “…sono un marito e un padre orribile”
“Tu??”
“Goten è sparito insieme a Trunks ed io invece di capire le ragioni del suo gesto sai cosa ho fatto, ho urlato contro Chichi che lo avrei picchiato se lo avessi trovato, che sarei stato più severo con lui. Ho persino accusato mia moglie di non essere stata in grado di educarlo. Oh Crilin, ma che ho combinato?!” ora rivoltava gli occhi al cielo come in cerca di una grazia
L’amico tutto si sarebbe aspettato tranne di dover dare a Goku consigli su come fare il genitore.
“Ok Goku, tutti sbagliano, è vero tu hai fatto pressappoco in un giorno tutto quello che non hai fatto in una vita intera, ma è tutto risolvibile. Ora concentrati su tuo figlio, hai idea di dove possa essere?”
“No, avevo chiesto a Vegeta aiuto per trovarli, ma ovviamente lui me lo ha negato, spero comunque abbia avuto più fortuna di me”
“Torna da Chichi, non è il momento di litigare, stalle vicino, non credo che lei stia vivendo meglio questa situazione”
 
 
 
 
Vegeta passeggiava avanti e indietro, cercava di capire dove potessero essersi cacciati quelle due pesti, non riusciva a percepire la loro aurea nelle vicinanze ed era estremamente in pena; il ritorno di Bulma dalla stanza a fianco lo riscosse dai pensieri.
“Allora? Li hanno trovati?”
La moglie fece cenno di no con la testa “e non credo che Goku sia più disposto ad aiutarci”
“Perché?” ma si era davvero offeso così tanto, non era da lui
Bulma raccontò al marito lo strano comportamento dell’amico.
“Ma cosa cavolo gli è preso? Non è il momento di farsi prendere da scrupoli educativi!”
“Ah sì non è il momento? Perché mi sembra li abbia avuti anche tu”
Vegeta era diventato tutto rosso dall’imbarazzo ripensando alla conversazione che aveva avuto poco prima con la moglie.
“N-non è vero, non è assolutamente vero! Cercavo solo di capire cosa avesse spinto Trunks ad andarsene”
Bulma non se la beveva, ma d’altronde aveva sempre saputo che il marito un cuore ce l’aveva e anche bello grande.
“D’accordo Vegeta, ma ora cosa pensi di fare?”
“Semplice, vado a cercarlo, anche a costo di girare tutto il pianeta, lo troverò!”
 
 
 
 
Ed ora come faceva a scusarsi? Sapeva che non sarebbe stato semplice, soprattutto con lei che si arrabbiava anche per molto meno. Posò delicatamente la mano sulla maniglia della porta e fece scattare la serratura.
“Chichi?!”
“SSHH” la moglie stava cullando in piedi la piccola con lievi movimenti per farla addormentare “se devi urlare vai a farlo fuori, si è appena calmata”
Goku rispose con un sussurro “Mi dispiace, mi dispiace tantissimo” si stava lentamente avvicinando a loro
“Fermo dove sei, non un altro passo”
“Ma Chichi” come aveva immaginato, non sarebbe stato semplice far tornare l’armonia
“Spero che Goten ti sia sfuggito”
“Tranquilla non l’ho trovato, ma dai lo sai che non gli avrei mai fatto nulla”
“No non lo so Goku, come faccio a esserne sicura se non so nemmeno più chi sei”
Sì avviò al piano di sopra e adagiò dolcemente Miyuki nella culla; Goku l’aveva seguita, se voleva ritrovare il figlio dovevano stare uniti ora più che mai.
“Chichi, dobbiamo trovare Goten, subito!”
“Per fare cosa? Per rinchiuderlo in camera finché non capisce a suon di botte che scappare è sbagliato?! Goku, lo sa già che quello che ha fatto è un errore, soffermati piuttosto a riflettere sul motivo del suo gesto”
“Cosa può averlo spinto a fare una cosa simile?”
“Noi”
“Cosa??”
Goku era confuso, ma la moglie sembrava particolarmente sicura delle sue parole.
“Da quando è nata la bambina non riuscivamo mai a dedicargli un attimo di tempo, si è sentito trascurato e ha trovato in Trunks l’unica persona che potesse capirlo”
“Io non volevo trascurarlo, non ho fatto apposta, se è questo il motivo non tornerà mai a casa di sua spontanea volontà”
“Temo di no, dobbiamo riportarlo a casa e fargli capire che per noi è importante”
 
Continua…..

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Capitolo 5
*** Tregua ***


Tregua
Era ormai calata la sera sui monti Paoz; Bulma aveva pregato Vegeta di raggiungere Chichi: non era preoccupata più solo per i bambini, ma anche per il modo in cui si era comportato Goku; così, nonostante lo stato in cui fosse, Vegeta aveva acconsentito.
 
Avevano deciso, per ovvi motivi, di arrivare in automobile; Bulma corse, per quanto il fisico glielo permettesse, verso la porta e bussò.
Chichi e Goku erano seduti intorno al tavolo e cercavano di trovare una soluzione al loro problema; quando sentirono bussare alla porta ebbero un sussulto al cuore.
“Goten!” d’istinto Chichi pensò al figlio, ma sapeva bene che lui non era solito bussare prima di entrare in casa
Goku fu più veloce ad alzarsi ed andò rapidamente ad aprire “Bul…”
“Goku! Mi spieghi che razza di comportamento hai avuto oggi?!” gli inveiva contro con un pugno alzato; Goku si sentiva in trappola e non riusciva nemmeno a ribadire, fissava quel pugno che si muoveva in tutte le direzioni e sapeva che, se avesse pronunciato le parole sbagliate, sarebbe finito dritto sulla sua testa
“I-io”
“Altro che Goten, ti meno io se non la pianti di dire cretinate!”
Goku non sapeva come uscirne e si voltò verso Chichi, che nel frattempo li aveva raggiunti.
“Lascia perdere Bulma, si è già scusato almeno un centinaio di volte” disse all’amica rassegnata “preferisco concentrarmi su mio figlio ora, al resto penserò dopo”
“Sembra che stavolta ti sia andata bene Karoth, strano Bulma con la gravidanza è particolarmente irascibile”
“Me ne sono accorto, ma non credo sia finita qui” ora era lui ad avere paura di quelle due donne, ma del resto era sempre stato così
“Allora” Bulma cambiò discorso lanciando un’occhiata assassina ai due sayan, poi si voltò dolcemente verso l’amica “che pensate di fare?”
“Andare a cercarli, sta scendendo la notte e non posso nemmeno immaginare quanto avranno freddo e fame quei due” Chichi era veramente in ansia
“E allora che tornino, nessuno li ha cacciati di casa” stavolta il ragionamento di Goku non faceva una piega
“Te l’ho già detto il motivo per cui Goten se n’è andato!”
“Sì tesoro ma…”
“Scusate. Lo dite anche a noi, perché non abbiamo la più pallida idea del motivo che abbia spinto Trunks a scappare” Bulma si era intromessa nella discussione tra i coniugi
Chichi spiegò la sua teoria a Bulma e Vegeta.
“Gelosia??” il principe dei sayan era rimasto interdetto “Geloso di una bambina che non è nemmeno nata?!”
“Ora che mi ci fai pensare Chichi, ultimamente Trunks era strano, ogni volta che nominavamo la sorellina faceva spallucce e se ne andava in un’altra stanza” Bulma iniziò avere dei flash dei giorni precedenti
“Bene, ora che abbiamo capito il motivo della sparizione troviamoli! Ho un brutto presentimento ma spero di sbagliarmi” Vegeta era più che mai deciso nel suo intento “Da dove iniziamo?”
“Dubito siano in città, rischierebbero di incontrare gente conosciuta, penso piuttosto a qualche collina o paese” Goku aveva fatto i calcoli giusti, le coordinate erano corrette
“Bene, allora andiamo, non perdiamo un altro secondo” Bulma aveva dato voce ai pensieri di entrambe le donne
“Sì!” le aveva fatto eco Chichi
“Ehy” Vegeta la fermò con un braccio “e dove penseresti di andare in questo stato??”
“A cercare mio figlio e dove se no?”
“Non se ne parla proprio, voi due restate qui, andremo io e Karoth, giusto?” cercava un appoggio dal rivale per avvalorare la sua tesi
“Giusto, Vegeta ha ragione. Chichi resta con Miyuki, non possiamo lasciarla da sola”
“Ma…”
“Dai tesoro, per una volta dammi retta” un debole sorriso, non sicuro di essere ancora stato del tutto perdonato, ma con la promessa che avrebbe riportato a casa Goten sano e salvo
 
 
 
 
I bambini avevano effettivamente freddo e fame; camminavano in quel paese da ore ormai e non avevano la più pallida idea di cosa fare; erano stanchi, c’era buio e Goten, essendo più piccolo dell’amico, iniziava ad avere paura.
“Trunks, non dovremmo trovare un posto dove trascorrere la notte?”
“E dai Goten, non fare il fifone!”
“Non sono un fifone, ma la mamma me lo dice sempre che non bisogna andare in giro la notte”
All’improvviso una donna particolarmente anziana comparve alle loro spalle; era vestita completamente di nero, l’unica chiazza di colore erano quei capelli completamente argentati; quel suo abbigliamento così scuro e un bastone, su cui si reggeva, le donavano un’aria misteriosa e spettrale.
“Giovanotti” aveva attirato la loro attenzione e i bambini si voltarono lentamente
“B-buonasera” aveva sussurrato Goten
“Cosa ci fate in giro a quest’ora? Non dovreste essere a casa?”
Trunks prese coraggio e rispose “Sì signora, ma io e il mio amico ci siamo persi” certo se avesse detto la verità quell’anziana signora avrebbe sicuramente trovato il modo di contattare i loro genitori “abbiamo anche freddo e fame, non è che, per caso, potrebbe ospitarci per stanotte?”
Goten cercava in tutti i modi di attirare l'attenzione dell’amico per fargli arrivare il messaggio che era stata una pessima idea.
La signora stava riflettendo sul da farsi.
Il sayan dai capelli corvini lo iniziò a strattonare per un braccio “Goten piantala!”
Sussurrando “Trunks, ma che fai?? Non possiamo fidarci degli estranei, la mamma dice sempre che…”
“Goten finiscila, non è un’assassina, non sa nemmeno stare in piedi da sola, non vedi??”
“Non mi convince, non so perché, ma non mi convince affatto”
 
Continua…

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Capitolo 6
*** Ricerche fantasma ***


Ricerche fantasma
 
La vecchia signora accettò di buon grado di ospitare Goten e Trunks; il figlio di Goku però continuava a non essere pienamente convinto che quello fosse un posto sicuro dove trascorrere la notte, anche i suoi passi erano incerti, tendeva a rimanere spesso indietro rispetto all’amico; Goten non percepiva auree negative, ma suo padre gli diceva sempre di seguire il suo istinto e che, se il suo istinto gli diceva di scappare, lui doveva scappare perché il pericolo era troppo grande per riuscire a tenergli testa.
I tre arrivarono davanti ad una villetta poco distante dal villaggio; Goten non si rassegnava, voleva dare ascolto al proprio istinto, ma siccome l’amico non lo ascoltava iniziò ad inventare delle scuse, affinché si allontanasse da quel paese.
“Trunks, m-mi sono ricordato che sono allergico ai gerani e in quel giardino ce ne sono parecchi”
“Goten, tu non sei allergico a nulla, altrimenti nel giardino di mia nonna saresti già morto”
Non riusciva a far capire all’amico il pericolo che stavano correndo, avrebbe desiderato scappare il più lontano possibile, ma non poteva lasciare Trunks da solo, sicuramente anche questo gli avrebbe detto suo padre.
“Venite figlioli, accomodatevi pure”
All’interno la casa sembrava una reggia, ma qualcosa di inquietante ricopriva le pareti: quadri ovunque di diverse epoche e dimensioni; i due giovani sayan non aveva mai visto nulla di simile in vita loro, pareva di trovarsi in un cimitero.
“Allora” la donna aveva ricominciato a parlare attirando l’attenzione dei bambini “cosa vi porto per rifocillarvi?”
Trunks che, a differenza di Goten, non si tratteneva mai dal chiedere, si rivolse all’anziana signora curioso di sapere a chi appartenessero tutte quelle fotografie “Sono miei antenati” aveva risposto vaga lei.
 
 
 
 
Goku e Vegeta li avevano cercati almeno in dieci villaggi diversi, ma dei loro figli non c’era nemmeno l’ombra.
“Vi ringraziamo per la cordialità e scusate il disturbo” ennesimo tentativo fallito ed ogni volta una piccola percentuale di speranza abbandonava Goku.
Vegeta pensava e ripensava, ci doveva pur essere un posto dove Trunks avrebbe voluto andare, forse era proprio lì che si era diretto insieme all’amico; se solo si fosse soffermato un po’ di più a parlare con lui invece di pensare esclusivamente agli allenamenti, sicuramente a quest’ora conoscerebbe di più i pensieri di suo figlio e meno la sua forza, ma in quel momento quella conoscenza non serviva poi un granché per ritrovarli.
“Sta scendendo la notte Vegeta, non ha senso continuare a cercarli, continueremo domattina. Sono certo che stanno bene e se la stiano cavando, quei ragazzini sono pieni di risorse” più che altro cercava di convincere se stesso che quella potesse essere un’opzione possibile
Ma Vegeta non lo ascoltava nemmeno, sembrava assente “Aspetta! Sento qualcosa da quella parte” il principe indicava in direzione di uno spazio completamente deserto
“Ma lì non c’è niente” Goku seguiva con gli occhi il dito del rivale
“Ti dico che sento qualcosa provenire da lì!”
“Okok andiamo a controllare” cedette perché tanto sapeva che non l’avrebbe mai vinta, era troppo stanco per continuare a ribattere
Ma quando arrivarono, vuoi per la poca luce e perché quel luogo era completamente abbandonato, non trovarono veramente niente e nessuno.
“Non è possibile!” non poteva aver preso un granchio così grande
“Vegeta ti sarai sbagliato, siamo stanchi, la nostra concentrazione si sta abbassando” Goku gli parlava in modo comprensivo, erano ore ormai che giravano a vuoto
“Karoth, io non sbaglio mai e ti dico che nelle vicinanze sento l’aura dei ragazzi!”
 
 
 
 
Bulma e Chichi attendevano con ansia e apprensione in silenzio, non sapevano nemmeno più così dire tanto era grave la situazione; da tutto il giorno ormai non avevano notizie dei loro figli ed ora erano spariti anche i loro mariti, peggio di così le cose non potevano andare.
All’improvviso uno squillo di telefono le bloccò, si guardarono negli occhi spaventate come se sapessero già la notizia che avrebbero ricevuto.
“Chichi rispondi, presto! Potrebbero essere loro”
“S-sì” l’amica si riscosse e facendosi coraggio sollevò la cornetta del telefono “P-pronto?”
“Chichi, ciao sono Crilin, so che è tardi, ma volevo sapere se avevate trovato Goten e Trunks”
La donna si sciolse in un pianto liberatorio “C-Chichi è successo qualcosa??”
“Oh Crilin, Goku e Vegeta li stanno ancora cercando, sono ore che non abbiamo più notizie di nessuno”
“Mi dispiace, non sai quanto” Crilin si era a sua volta fatto prendere dallo sconforto, ma poi si ricordò che aveva chiamato per un motivo ben preciso “A-ascolta” forse avrebbe peggiorato lo stato di quella povera donna, ma era troppo importante, probabilmente quell'informazione avrebbe contribuito a trovare i ragazzi “quando Goku è venuto da me oggi e mi ha detto dei bambini, mi sono ricordato di aver sentito da qualche parte che ultimamente stanno scomparendo parecchi bambini e non riescono più a ritrovarli; dicono che le loro tracce si perdano sulle colline dell’Est e da lì non vi sia più ombra di loro; dopo questi episodi quel posto lo hanno persino ribattezzato il ‘paese fantasma’”
Questo non tranquillizzava la donna, anzi si stava agitando in modo spropositato; Crilin non sentiva più la sua voce e si stava preoccupando, oddio cosa aveva combinato dandole quella notizia?! “Chichi? Sei ancora in linea?”
“Il ‘paese fantasma’?? E pensi possano essere lì?”
“Non saprei, ma potrebbe essere un’ipotesi. Chichi non preoccuparti i ragazzi sono in gamba e ne usciranno sicuramente” tentava di rimediare, di tranquillizzarla, ma sapeva che ormai il conto alla rovescia per l’esplosione della bomba era partito.
 
Mille pensieri frullavano nella testa di Chichi: ma se era fantasma quel paese non avrebbero più rintracciato i loro figli, al solo pensiero di questa ipotesi la donna si sentì morire; com’è che una semplice fuga da casa di due bambini si stava trasformando in una tragedia? Ed ora come lo raccontava a Bulma, già in condizioni precarie, senza evitare che lei svenisse? E come faceva ad avvertire Goku e Vegeta di quella nuova possibilità?
 
Continua…..

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Capitolo 7
*** Pensieri suicidi ***


Pensieri suicidi
 
Chichi riattaccò lentamente la chiamata; Bulma la stava fissando, non capiva perché Crilin avrebbe dovuto chiamarla, ma aveva una strana sensazione.
“Allora? Che voleva Crilin?”
“Bulma” doveva almeno sforzarsi di mantenere la calma e cercare le parole più adeguate per non ingigantire la notizia; le aveva raccontato tutto quello che le era stato riferito dall’amico; la moglie del principe rimase in silenzio per qualche istate, poi si alzò di scatto dalla sedia.
“E cosa stiamo aspettando?? Andiamo, coraggio dobbiamo muoverci!”
“Ma Bulma, come pensi di raggiungere le colline dell’Est?”
“In macchina ovviamente! Dobbiamo trovare un modo di tirarli fuori da…come lo ha chiamato Crilin?”
“ ‘Paese fantasma’, ma non sappiamo se siano davvero lì e se esista veramente”
“Io dico di sì Chichi, è vero che hanno delle divergenze con noi, ma non è da loro sparire per un giorno intero senza dare segno di vita, non è questo che abbiamo insegnato loro. E poi ho un piano: sono scomparsi solo bambini, giusto? Quindi significa che questo paese è visibile solo a loro, quindi ci serve un bambino”
“Noi non abbiamo alcun bambino che possa raggiungerli” l’amica era confusa
“Invece sì, ne ho uno proprio dentro di me” un sorriso di speranza sul suo volto “Non ne sono sicura al 100%, ma io dovrei riuscire a vederlo e in mancanza di altre idee conviene fare un tentativo, non credi?”
“Non possiamo prendere l’auto, ci metteremmo troppo tempo per raggiungerli” iniziava ad assecondare l’amica, rischiavano sul serio di perdere i loro figli se non avessero fatto nulla “dobbiamo trovare un modo di avvisare Goku e Vegeta”
“Hai già in mente qualcosa vero?” conosceva quello sguardo, un misto di illuminazione e determinazione
“Sì” ma non sarebbe sicuramente piaciuto a Bulma “dobbiamo fare in modo che Goku senta le nostre auree e si teletrasporti qui”
“Ma è troppo lontano per percepirle e poi che motivo avrebbe per raggiungerci?” la donna era alquanto perplessa
Chichi invece era sicura di quello che diceva “Infatti dobbiamo modificarle” il suo viso si era rabbuiato per un istante “se fossi in pericolo, Goku lo percepirebbe e sono certa che correrebbe qui”
“Aspetta, ma tu non sei in pericolo, a meno che….” l’amica era certa che Bulma avesse capito “…no Chichi non puoi farlo!”
“È l’unico modo che abbiamo per aiutare Goten e Trunks e poi è sufficiente che stia bene tu”
Le voci delle due donne si stavano alzando e rimbombavano per tutta la casa, ognuna voleva far cambiare idea all’altra.
“Ma Chichi, ti rendi conto di quello che stai dicendo! Ed io cosa gli dico a tuo marito quando arriva??”
Lacrime mischiate a coraggio e determinazione la trasformarono in una vera guerriera “Digli che lo amo e che era l’unico modo per salvare nostro figlio” un nodo alla gola le impediva di proseguire “Fatti portare in quel posto, salvate i bambini, fate in modo che il mio sacrificio non sia stato vano”
“Non puoi farlo” Bulma non aveva nemmeno più le parole per riuscire in un ultimo disperato tentativo di convincerla che era la peggiore idea della sua vita, proprio perché la vita l’avrebbe persa
Prese un coltello ben affilato dalla cucina.
“N-non preoccuparti per me Bulma, sono certa che Goku riuscirà anche a soccorrermi e poi è sufficiente che mi ferisca gravemente, non devo uccidermi, no?” cercava inutilmente di tranquillizzare l’amica, ma non ci riusciva; Bulma aveva gli occhi spalancati sull’amica e pensava che fosse realmente impazzita
Nell’esatto istante in cui Chichi fece volteggiare quella lama, Miyuki al piano di sopra iniziò a piangere come una disperata; la donna si bloccò con le lacrime agli occhi sentendo le grida della sua piccola: erano grida di dolore.
 
 
 
Finito di mangiare Goten, Trunks e la vecchia signora, quest’ultima propose ai bambini di mostrare loro la stanza in cui avrebbero trascorso la notte. Il figlio del principe ne era entusiasta, era stanco e non vedeva l’ora di riposarsi, mentre l’amico era teso, tutto di quella casa lo metteva a disagio.
“Seguitemi”
La donna si stava avviando su per un’ampia scala: persino quei gradini sembravano poco sicuri agli occhi di Goten; volle fare un ultimo tentativo per riuscire a dissuadere l’amico.
“Trunks, ti prego torniamo a casa, sono certo che hanno capito che ci hanno escluso, c-ci staranno cercando” in un ultimo disperato tentativo cercò di far leva sul suo punto debole “Non hai paura di quello che possa farti tuo padre quando ti trova?? Io della mamma ho molta paura!”
“Non sono fifone come te” non si degnava nemmeno di guardarlo “Se vuoi tornare a casa vai, vai a farti mettere ancora in disparte, però poi non venire a piangere da me” e detto questo iniziò a salire le scale.
Goten cominciava a dubitare che il padre in questo genere di situazione gli avrebbe detto di non abbandonare l’amico, non si voleva fare aiutare e lui aveva esaurito le idee per convincerlo; nonostante tutti questi pensieri, anche se controvoglia, si affrettò a seguirlo, non prima di essersi guardato intorno guardingo.
 
Arrivati al piano superiore, l’anziana fece scattare la serratura di una porta e invitò i bambini ad entrare; Trunks si affrettò a guardare dentro, dietro di lui Goten sempre più timoroso; i ragazzi non fecero in tempo a realizzare quello che stava succedendo che si ritrovarono spinti dentro e in trappola.
 
Quando si ripresero si trovarono gli occhi di un gruppo di bambini che li osservava dal fondo della stanza con aria spaventata.
“Io però te l’avevo detto Trunks che questa storia non mi convinceva”
“Ah sta zitto Goten!” spolverandosi i vestiti, tale e quale a suo padre quando c’era da ammettere di avere torto
 
 
 
 
Vegeta non ci capiva nulla, sentiva chiaramente la presenza di Goten e Trunks, ma non capiva dove potessero essere: non c’erano nascondigli o grotte, niente.
“C’è qualcosa che non quadra Karoth” guardandosi intorno con le mani sui fianchi; alzò lo sguardo e vide il viso di Goku seriamente preoccupato “E adesso che succede??"
“Mia figlia!”
“Che cos’ha?”
“Non lo so” era confuso “La sua aura è aumentata all’improvviso” non sentiva nemmeno più la stanchezza “Non capisco cosa stia succedendo, ma qualcosa non va” detto questo si stava portando due dita alla fronte per raggiungerla, ma Vegeta lo sbloccò
“Fermo Karoth! Dove pensi di andare??”
“Lasciami Vegeta!” si era divincolato dalla morsa del suo rivale “Sto già rischiando di perdere Goten, non posso permettermi di perdere anche lei!” e così detto scomparve
“Fantastico! Di bene in meglio” ora doveva cercarli da solo e non aveva la più pallida idea da dove iniziare.
 
Continua….
 
 
Spazio dell’autrice
Dopo questo capitolo forse dovrò alzare il rating, non lo so….datemi una vostra opinione per favore!
Non odiatemi, ho esagerato!
Cerco di migliorare la situazione nei prossimi capitoli, a presto :3
 

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Capitolo 8
*** Il piano di Bulma ***


Il piano di Bulma

Il sayan comparve esattamente al centro della stanza, ma, come era ormai solito, appena la bambina vide Goku si tranquillizzò singhiozzando lievemente.
“Piccola, ma che cosa è successo?!”
La osservava attentamente per vedere se fosse ferita, ma si accorse ben presto che era in piena salute.
 
Intanto al piano inferiore, Chichi, all’udire il pianto disperato della sua bambina, mollò il coltello dalle mani e salì velocemente le scale; arrivata alla cameretta di Miyuki si bloccò nel vedere suo marito con in braccio la sua figlioletta.
“Goku!”
Il sayan le sorrise vedendola in ansia e affannata per la corsa che aveva appena fatto “Sta bene” ma c’era comunque qualcosa che non riusciva a capire “Come mai piangeva in quel modo? Non l’ho mai vista in questo stato”
“N-non lo so” non voleva traumatizzarlo, rivelandogli quello che stava per fare, ma il marito si accorse che qualcosa non andava dalla sua voce
“Tesoro, va tutto bene? Sembra che tu abbia visto un fantasma” ripose Miyuki nel lettino e le si avvicinò “Perché stavi piangendo?” fece per asciugarle il viso, ma lei si scostò dalle sue mani sminuendo la cosa
“N-non sto piangendo” cercò di cambiare argomento “Avete trovato i bambini?”
Goku divenne sconsolato alla domanda della moglie “No, ma prima di correre qui ho lasciato Vegeta sulle colline dell’Est, diceva di sentire i raga…”
“Sono loro, Goku, sono lì!” l’uomo non riusciva a capirci più niente
“C-cosa??”
In quell’istante anche Bulma li aveva raggiunti un po’ più lentamente di Chichi, dato lo stato in cui si trovava.
“Goku! Grazie al cielo sei qui, devi portarci subito alle colline dell’Est!”
“Ma mi volete spiegare cosa avete vuoi due?? Che cosa c’entrano le colline dell’Est, due minuti fa ero lì con Vegeta”
“Allora dobbiamo tornarci e subito!” le due donne era più determinate che mai e non si preoccuparono nemmeno di dare una spiegazione al povero sayan.
 
 
 
 
Nel frattempo Goten e Trunks stavano ascoltando attentamente i racconti dei ragazzi che erano stati rinchiusi prima di loro da quella pazza; erano stati tutti attirati allo stesso modo e li teneva segregati ormai da talmente tanto tempo che i bambini avevano perso il conto dei giorni.
“Non vi preoccupate vi tireremo fuori da qui” esordì Trunks sicuro di sé
“E come pensi di fare scusa??” Goten invece era un po’ titubante
“Secondo te?! Siamo sayan no?! Buttiamo giù quella porta o la casa se è necessario, ma andiamocene via da qui, dobbiamo avvisare i nostri genitori!”
Una bambina, notando il coraggio di Trunks, prese la parola.
“Mi dispiace deluderti, ma non credo sia così semplice, questo posto è invisibile agli adulti che stanno fuori” iniziò a piangere, quella prigionia aveva indebolito il suo carattere “non c’è modo di andarsene se prima non sconfiggiamo la padrona di casa” un altro sussulto “ma nessuno è mai riuscito a fuggire da lei”
“Noi ci riusciremo stai tranquilla” il figlio del principe le si era avvicinato per consolarla mettendole una mano sulla spalla “Siamo più forti di quello che sembra e poi sono certo che anche i nostri genitori avranno capito dove siamo e staranno cercando il modo di aiutarci” le sorrise dolcemente e lei ricambiò con un cenno del capo.
 
 
 
 
In effetti i loro genitori stavano sollevando mari e monti per poterli riabbracciare. Goku era ricomparso insieme a Bulma e Chichi.
“Ma che” Vegeta pensava di aver visto male “….che diavolo ci fate voi due qui??”
Finalmente le due donne raccontarono della telefonata di Crilin e del piano di Bulma, omettendo ovviamente la parte del sacrificio di Chichi.
“Ma dico Bulma sei impazzita??” Vegeta non aveva preso di buon grado il piano della moglie “E se perdiamo anche te, ci hai pensato?”
“Io non vedo proprio altra soluzione mio caro, quindi non fermerai una madre che vuole salvare suo figlio”
Goku aveva alzato le mani per mettere pace tra i due litiganti “Ragazzi, non mi sembra il momento” poi si voltò verso Vegeta “E poi non abbiamo molta scelta, non sappiamo se funzionerà, ma dobbiamo almeno tentare”
Il principe sbuffò, rassegnato all’idea che stavolta non l’avrebbe vinta.
“Bene, allora vado” Vegeta la fermò per un braccio
“Sii prudente” la guardò intensamente negli occhi come per trasmetterle tutto il suo amore
“Come sempre” lei appoggiò una mano su quella del marito che la stava trattenendo “non preoccuparti”
 
 
 
 
Bulma dovette fare veramente poca strada che iniziò ad intravedere delle luci in lontananza “Non ci credo riesco a vederlo! Ma non ricordavo ci fosse un villaggio quaggiù”.
Arrivata alle porte del paese, iniziò ad avere qualche dubbio: come avrebbe fatto ad aiutarli? Lei non era una sayan, ma una semplice umana, forse sarebbe finita che i bambini avrebbero dovuto aiutare lei....
 
Continua….
 
Spazio dell’autrice
Ok, questo capitolo è decisamente più soft 😊 :3

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Capitolo 9
*** Salvataggio ***


Salvataggio

L’attesa era particolarmente snervante, soprattutto per Vegeta: in un solo giorno rischiava di perdere moglie e figli; non aveva idea di come poterli aiutare, ma sapeva che avrebbe dato la vita in cambio della loro.
Chichi capì il suo stato d’animo e cercò le parole più adeguate per poterlo risollevare.
“Vegeta, sono sicura che Bulma se la stia cavando, non accadrà niente, né a lei né ai bambini”
“Chichi ha ragione”
“Zitto Karoth! Vorrei vedere te se ci fosse tua moglie lì dentro” indicando un punto a caso all’orizzonte “o dove diavolo si trova” la sua unica debolezza era la famiglia e ora si sentiva mancare la terra sotto i piedi “non so nemmeno dove sono adesso, non possono soccorrerli, anzi non ho proprio modo di sapere se sono in pericolo! E voi mi dite di stare tranquillo?!”
Goku, già in ansia di suo, stava replicando “Senti anche…” ma la moglie lo interruppe “Vegeta finiscila di prendertela con le persone sbagliate! C’è anche mio figlio lì dentro e Bulma è la mia migliore amica, quindi come vedi anche noi abbiamo molto da perdere, non solo tu”
Non c’era da stupirsi della grinta di Chichi, era insita nel suo carattere, in poche avrebbero mantenuto tutto quel sangue freddo in una situazione simile, ma lei era speciale, forse la sua vita l’aveva temprata e forse per quello era diventata la moglie di un sayan.
Goku dopo aver ascoltato Chichi prese la parola “Ne usciremo come abbiamo sempre fatto, abbiamo vissuto situazioni peggiori”
 
 
 
Goten e Trunks si stavano preparando all’azione. Il piano era sfondare la porta con un attacco ben assestato, mettere fuori gioco la loro rapitrice ed infine trovare un modo per avvertire i genitori.
“Pronto Goten?”
“Pronto!”
Erano perfettamente sincronizzati nei movimenti, un lancio perfetto colpì in pieno la porta e ovviamente un rumore assordante invase quella sorta di prigione.
L’anziana signora, che si era appisolata sulla poltrona, fu destata all’improvviso dal sonno; si diresse verso la stanza dei bambini, ma, appena la donna si affacciò per vedere quello che era successo, le arrivò uno dei tanti quadri sparsi per la casa dritto in testa con una forza inaudita.
“Scusi tanto! Non volevo farle del male, la mamma me lo dice sempre che bisogna avere rispetto per gli anziani” il figlio di Goku era veramente dispiaciuto per quello che aveva fatto
Trunks volse gli occhi al cielo “Finiscila Goten! Non è il momento per i moralismi”
“Per cosa?”
“Andiamo!” spinse Goten fuori dalla stanza, poi si rivolse verso i suoi nuovi amici “Siete liberi, sbrigati prima che si svegli”
Erano rimasti tutti a bocca aperta quando avevano visto quello che sapevano fare quei due ragazzini “N-non è morta??”
“No, è solo svenuta”
Decisero di seguire Goten e Trunks; uscirono di corsa da quella casa e si ritrovarono in strada senza sapere quale direzione imboccare.
 
 
 
 
Bulma era entrata nel paese e si guardava intorno, prestando attenzione ai minimi movimenti che udiva, ma a parte case non c’era nessuno in quel posto; aveva un’aria tetra, c’era odore di solitudine e terrore, voleva solo uscire da lì il prima possibile con Trunks e Goten; avrebbe tanto desiderato in quel momento riuscire a percepire l’aura dei due bambini, ma lei non era in grado quindi poteva affidarsi solo ai suoi occhi e alle sue orecchie per ritrovarli.
 
Si era alzata la nebbia, ma Goten sentiva dei passi provenire dalla loro destra “Ma chi…” quando finalmente la vide “Bulma!” le corse incontro d’istinto; anche Trunks quando vide la scena si mise a correre, ma per fermare l’amico.
Lo raggiunse “Goten fermo! Quella non è mia madre”
“Ma sì Trunks è proprio Bulma!”
Finalmente anche Bulma li vide “Ragazzi! Siete voi??” non ci poteva credere, li aveva trovati; poi però si rese conto dello sguardo indagatore del figlio “Tesoro, sono io, perché mi guardi così?”
Trunks non cedeva, non si fidava, l’ultima volta che si era fidato di qualcuno in quel posto, si era ritrovato chiuso a chiave in una stanza.
Stavolta però l’istinto di Goten diceva chiaramente che quella era la sua amica Bulma, quindi non riusciva proprio a comprendere la reazione dell’amico.
“Trunks, è tua madre, perché fai così??”
“Che me lo dimostri allora!”
“Tesoro è chiaro che non hai vissuto una bella giornata” forse non era il momento per le scuse, ma la donna doveva fare in modo che il figlio si fidasse nuovamente di lei “Mi dispiace se io e tuo padre ti abbiamo messo da parte negli ultimi mesi, non era nostra intenzione. Vi abbiamo cercato tutto il giorno ragazzi. Usciamo da qui vi prego, papà ti sta aspettando a braccia aperte Trunks e anche Goku e Chichi ti stanno aspettando Goten” un sorriso e una mano tesa verso di loro
Trunks era ancora diffidente “Perché, se come dici ci stanno aspettando, non sono venuti anche loro a prenderci?”
“Loro non vedono questo posto, ma io posso vederlo grazie alla tua sorellina Trunks. Vedi? Non devi essere geloso di lei, è grazie a Bra se sono qui”
Il bambino iniziava finalmente a crederle, un fantasma non poteva sapere tutte quelle cose su di lui e sulla loro famiglia “M-mamma?”
“Sì tesoro, vieni torniamo a casa”
D’istinto il bambino le si gettò addosso con i lacrimoni agli occhi.
“Mamma mi dispiace, mi dispiace tanto!”
“È tutto a posto piccolo mio, adesso torniamo a casa”
Nel vedere la scena Goten sorrise “E poi quello fifone ero io” disse facendo finta di essere offeso
“Andiamo Goten?”
“Certo Bulma” ma prima di seguirla si voltò verso i ragazzi che avevano salvato “Siete finalmente liberi, tornate anche voi dalle vostre famiglie”
Uno dei bambini più grandi tese una mano a Goten “Non sapremo mai come ringraziarvi per quello che avete fatto per noi”
“Non è necessario davvero!”
Finalmente Bulma, Goten e Trunks si avviarono insieme verso l’ingresso del ‘paese fantasma’.
 
 
 
 
Era passata più di un’ora da quando Bulma se n’era andata e Vegeta aveva perso la pazienza.
“Basta ora vado!”
“Vegeta, non serve a nulla, non sappiamo dove” Goku si interruppe quando iniziò a intravedere qualcosa all’orizzonte
Il principe non riusciva a capire il motivo per cui si fosse interrotto così guardò nella stessa direzione e li vide; lo stesso fece Chichi e un sorriso enorme le si dipinse sul viso, corse d’istinto verso suo figlio; Goten, non appena vide la mamma correre in quel modo, si nascose dietro Bulma per paura di quello che gli potesse fare, ma lei si inginocchiò davanti a lui e lo strinse forte a sé riempiendolo di baci “Piccolo mio! Non sai quanta paura ho avuto” “M-mamma non sei arrabbiata??” “Certo che sono arrabbiata, ma ti sgrido domani, ora voglio solo abbracciarti!” poi si volse verso Bulma “Grazie amica mia, grazie di cuore!”
 
Goku mise una mano sulla spalla a Vegeta “Bè, sembra che sia finito tutto bene”
“E questo ti autorizza a fare l’amico con me?” lo guardava di sbieco
“E dai Vegeta, i nostri figli sono così amici, non potremmo esserlo anche noi?” uno sguardo assassino lo perforò “Come non detto!” poi si diresse verso il figlio “Papà!” e gli diede un leggero buffetto sulla testa “Mi dispiace di essere scappato” “Dispiace più a noi figliolo” si chinò davanti a Goten “Noi ti vogliamo bene esattamente quanto ne vogliamo alla tua sorellina” “Ora lo so!”; Chichi sorrise a quella scena e lei e Goku si scambiarono uno sguardo complice.
 
Bulma guardava i suoi migliori amici e sorrideva, poi si avvicinò al marito insieme a Trunks.
Il bambino tentò di trovare un punto d’incontro con il padre “Scusa papà”
Vegeta lo guardava dall’alto verso il basso con le braccia conserte “Ti conviene andare subito a letto quando torniamo a casa, ti aspetta un’intensa giornata di allenamenti” il viso del bambino si illuminò, finalmente aveva il suo papà tutto per sé.
 
Continua…..

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Capitolo 10
*** Mai più divisi ***


Mai più divisi

Erano finalmente ritornati alla loro adorata dimora sui monti Paoz, sembrava davvero che la pace e l’armonia fosse ritornata sulla loro famiglia.
 
Chichi era intenta a preparare il biberon per Miyuki, sicuramente in una delle sue tante “crisi notturne” ce ne sarebbe stato bisogno; la moglie del sayan era veramente molto stanca, non solo fisicamente, ma soprattutto mentalmente; avevano passato una giornata veramente difficile, tra mille preoccupazioni e contrasti, ed ora aveva solo voglia di staccare la mente e lasciarsi cullare tra le braccia di Morfeo. Si avviò verso la cameretta della sua piccola per darle il bacio della buonanotte, ma fu bloccata da Goku.
“Chichi, dove vai?”
“Da Miyuki, dove vado secondo te con un biberon in mano?!”
Il marito le prese dolcemente l’oggetto dalle mani.
“Dai, lascia stare, ci penso io. Tu intanto comincia ad andare a dormire che ti raggiungo”
“Ma Goku” non aveva fatto in tempo a finire la frase che lui era già partito in quarta in direzione della figlia; non che le dispiacesse questo suo slancio di affetto, ma anche lui era stanco e aveva vissuto una giornata orribile.
 
Prima di raggiungere Miyuki però decise di passare da Goten, la cui stanza era esattamente difronte a quella della sorellina.
“Goten? Sei sveglio?” lo chiamò in un sussurro
“Sì papà, che c’è?” dopo quello che aveva vissuto, temeva che potesse essere successo ancora qualcosa
“Niente figliolo, volevo solo darti il bacio della buonanotte” gli fece un sorriso per tranquillizzarlo
“Bacio della buonanotte?? Papà, ma io sono grande per queste cose!” Goten faceva l’offeso, possibile che Goku non si fosse accorto che stava crescendo?
“E da quando?” che si fosse perso qualcosa?
“Oh e dai papà!” il bambino era quasi spazientito, ma in fondo contento per le attenzioni che gli rivolgeva il padre
“Va bene va bene, vorrà dire che lo darò alla tua sorellina, lei non lo negherà di sicuro” non era per niente offeso, anzi era divertito, si accorse che anche solo quei semplici momenti con il figlio gli erano mancati.
“Buonanotte papà”
“ ‘Notte figliolo” detto ciò chiuse la porta della stanza e si diresse nella camera difronte
 
Il sayan si avvicinò lentamente alla culla, posò il biberon sul comodino e prese in braccio la piccola per porle un bacino sulla fronte; nell’esatto istante in cui le sue labbra si posarono sulla pelle della bambina, si aprì un flash nella mente di Goku, un ricordo non suo si fece varco nella testa; quando ritornò alla realtà guardò perplesso Miyuki che sorrideva felice al suo papà. Ripose la bambina nella culla e si avviò alla porta della stanza; mentre la richiudeva delicatamente pensava alla visione che aveva avuto “Ma cosa” non riusciva ancora a comprendere, ma poi finalmente realizzò e si avviò a passo svelto verso la propria camera da letto, voleva avere delle spiegazioni e solo una persona in quel momento sarebbe stata in grado di dargliele.
“Chichi!”
Ma la moglie si era già addormentata; quando se ne accorse, si avvicinò alla parte del letto verso cui lei era girata, si chinò sulle ginocchia ed iniziò ad osservarla: era così bella, forse non glielo diceva mai abbastanza, ma lo pensava, lo pensava tutte le volte che la vedeva.
In quell’istante Chichi si svegliò spaventata “Goten!” ma diventò confusa quando si trovò davanti il marito che la guardava “Goku, ma che stai facendo? È successo qualcosa ai bambini??”
“Tesoro tranquilla, stanno entrambi dormendo”
Ma lei non riusciva ancora a capire il comportamento strano di Goku.
“E allora vieni a letto”
Lui però voleva delle spiegazioni.
“Che cosa ti è saltato in mente di fare oggi??”
Chichi era sorpresa “E tu come” non trovava nemmeno le parole per chiedere
“Miyuki”
“Cosa?? Ma se non emette nemmeno un suono!”
“Me lo ha mostrato, o meglio mi ha mostrato quello che ha sentito, è per quello che piangeva vero?”
La moglie non riusciva nemmeno a rispondergli, si sentiva come una bambina che era stata sorpresa con le mani nella marmellata, così cercò di cambiare discorso.
“Cos’è un nuovo potere sayan?”
Ma Goku non le rispose, lo spaventava a morte il solo pensiero di perderla.
“Mi spieghi come diavolo avrei fatto senza di te??”
“Goku, dai non è successo niente, ora vieni a dormire” cercava di sminuire la cosa prima che le lacrime potessero avere la meglio su di lei
“Davvero non ci hai pensato in quel momento?”
“Vuoi la verità? No, non ci ho proprio pensato, ho pensato solo a salvare mio figlio, ho pensato che tu avresti potuto salvarlo e non ho pensato alle conseguenze, mi dispiace”
“Per l’amor del cielo Chichi non fare mai più una cosa simile!”
La donna ora era scoppiata in una risata contenuta per non svegliare i figli.
“Lo trovi divertente farmi preoccupare?!”
“Immensamente!”
“Ah sì?! Allora adesso ti faccio ridere io!” ed aveva iniziato a farle il solletico
“No Goku, ti prego basta, ho imparato la lezione, finiscila!” ora anche lui rideva alle suppliche della moglie
In quel momento entrò Goten ed entrambi si bloccarono alla vista del figlio.
Chichi si schiarì la voce e tornò seria “Tesoro, va tutto bene?”
“Sì, mamma” si intimidì per quello che avrebbe voluto chiedere “Posso dormire con voi?”
Goku sbarrò gli occhi “Ma non avevi detto di essere grande??”
“Forse non ancora abbastanza papà”
“Felice di sentirlo figliolo, su coraggio vieni così mi dai una mano a dare una lezione alla mamma”
“Non ci pensate nemmeno!”
Tante risate e gioia inondarono la stanza quella notte.
 
 
 
 
Anche alla Capsule Corporation era tornata la normalità. Trunks si stava avviando verso la sua stanza, quando incrociò il padre lungo il corridoio.
“Papà!”
“Non sei ancora a letto? Peggio per te se domani sei già stanco”
“Ora vado” si stava avviando quando si voltò di nuovo indietro “Ti voglio bene papà”
Vegeta rimase voltato di spalle, ma si bloccò “Anche io figliolo” e riprese il cammino; un sorriso sul volto di entrambi
 
Finalmente il bambino si mise sotto le coperte ed in quel momento entrò la madre.
“Mamma?”
“Sì tesoro dimmi” gli stava rimboccando le coperte
“Mi dispiace per non aver voluto bene a Bra”
Un dolce sorriso sul viso di Bulma, poi prese una manina del figlio e la posò sulla sua pancia “La senti?”
Il bambino ne rimase affascinato “S-sì, è la mia sorellina?”
“Ti sta dicendo che ti vuole bene”
“Anche io le voglio bene” ora il volto di Trunks si fece determinato “ e la proteggerò sempre”
“Bravo figliolo!” partì un bacio sulla fronte dalle labbra della sua mamma.
 
Fine.
 
Spazio dell’autrice
Come ogni volta che termino una storia un vuoto mi assale, ma vabbè XD
Passo a ringraziare davvero tantissimo chi mi ha seguito, anche nei momenti più “lunatici” di questa storia e chi ha espresso o esprimerà il proprio parere.
Grazie di cuore a tutti e alla prossima 😊 :3

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