Another world

di TeamFreeWill
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Another word ***
Capitolo 2: *** Offensiva alla guerra ***
Capitolo 3: *** Stanne fuori Mary!!! ***
Capitolo 4: *** Rivelazioni importanti sui tramiti ***
Capitolo 5: *** Rowena e Crowley ***
Capitolo 6: *** Tramiti speciali ***
Capitolo 7: *** Il piano ***
Capitolo 8: *** La famiglia non è solo legame di sangue ***
Capitolo 9: *** Eroi (parte uno) ***
Capitolo 10: *** Eroi (parte due) ***



Capitolo 1
*** Another word ***


“Fanfiction partecipante al contest “ByeBoys&Girls Hellatus”



Prompt 3: One Shot "Another World"


• Personaggi: Un pò tutti

• Coppia: Nessuna

•Genere: Sovrannaturale

•Rating: Verde

•One shot



Mary aprì lentamente gli occhi, la testa le doleva molto come pure tutto il corpo. A fatica si mise a sedere su quella che doveva essere una brandina. 

Si mise a sedere facendosi leva con le braccia e si guardò attorno. Si trovava in una capanna, constatò, osservando attentamente quella stanza illuminata da torce e candele. 

Vaghi ricordi di quello che era successo il giorno prima iniziarono ad affiorare prepotenti come flash accecanti nella sua mente: i pugni dati a Lucifero con il tirapugni enochiano, le grida dei suoi figli mentre veniva trascinata nel portale dal quel figlio di puttana e poi solo dolore in tutto il corpo.

Prima di svenire, in lontananza vide arrivare una Jeep guidata da un uomo di colore e al suo fianco un uomo con uno strano berretto che sparava con un lancia granate un ogiva di olio santo verso l’arcangelo infernale che gridò di dolore quando venne colpito e si volatilizzò all’istante. Poi svenne. Era viva per miracolo. Ma svenne comunque.
 
Dalla tasca dei suoi pantaloni tirò fuori il cellulare e guardò una foto. L’aveva scattata lei con i suoi figli qualche giorno prima. Li aveva appena ritrovati ed ora era rinchiusa in questa terra di morte e grida. Una lacrima bagnò le sue guance e la fece sospirare.

Si alzò a fatica e zoppicando uscì. Uno spettacolo tetro si palesò ai suoi occhi. Era in un campo d’addestramento militare. 

I colori, notò solo ora, erano diversi rispetto alla sua amata terra. Qui un alone di grigio e nuvolo avvolgeva ogni cosa. Persino lei sembrava ingrigita se si guardava le mani.

L’aria era impregnata di zolfo e questo le faceva bruciare il naso e la gola e negli occhi sembrava avesse tante schegge di vetro per quanto le si erano seccati. Iniziò a tossire in maniera convulsa, piegandosi in due. Le mancava l’aria.

“Tieni! Avvolgiti questa attorno al naso e alla bocca. Non lo sai che non si deve andare in giro senza per troppo tempo? E’ vero allora quello che si dice! Che vieni da un altro mondo” disse una donna, porgendole un foulard.

Mary lo prese, se lo avvolse e subito stette meglio. “Grazie. Questo si dice? Io sono Mary” rispose rivolta a quella sconosciuta e porgendole la mano. La donna di fronte a lei la guardò alzando un sopracciglio e osservandola da capo a piedi, poi si decise a ricambiare la stretta di mano “Ellen Harvell straniera e quella che si sta avvicinando è mia figlia Jo”.

Mary la osservò. Era una bellissima ragazza, bionda dagli occhi color nocciola. Impugnava un fucile a canne mozze “Dei demoni tentatori stavano attraversando il perimetro, li abbiamo uccisi io e Ash. Quel suo super computer scova angeli e demoni è un portento”

Poi si interruppe notando Mary che la guardava. “La nuova arrivata suppongo. Rufus e Bobby ti hanno salvato in tempo. Kevin ci aveva avvisati del tuo arrivo”.

“Ma di cosa state parlando. E’ stato solo per un incidente che mi sono ritrovata qui!” rispose la donna iniziando a seguire le due che avevano ripreso a camminare a passo spedito. 

Quel luogo era un labirinto, le strade erano sentieri di terra e sassi.

Faceva fatica a tenere il passo, quando, all’improvviso, si fermarono davanti a una tenda. Jo mosse un campanellino e dopo qualche secondo, ne uscì una donna cieca.

“Mary Winchester. Non posso vederti ma percepisco la tua aurea…Sei un agglomerato di emozioni e..oh!! Chi sono i bocconcini di cui ho appena avuto una visione celestiale?” chiese sorridendo.

“Pamela!” si sentì una voce gridare all’interno della tenda. “Sei una sensitiva....contegno ragazzaccia!” “Va bene Missouri! Entrate pure” e scostò la tenda per farle passare. 

Su un divanetto sedevano una donna di colore e un ragazzo asiatico, sui 18 anni la cui espressione era tutto fuorché contenta di quella situazione. Sua madre, Linda Tran, lo teneva stretto a sé come a proteggerlo.

Aveva scoperto di essere un profeta il giorno prima. Quell’arcangelo, che era caduto, stanco dell’apocalisse ora vegliava su di lui. Però non lo lasciava in pace un secondo, facendogli scherzi a tutto spiano. Ma almeno Gabriele, questo il suo nome, era dalla loro parte. Era apparso nella sua capanna subito dopo che Mary era arrivata nella loro terra.

“Quello che ha predetto il ragazzino si sta avverando.” proseguì Pamela “La grande battaglia avverrà….” Ma Mary non volle ascoltare Missoury e uscì correndo da quella tenda, che iniziava a starle stretta.

Non seppe nemmeno lei come riuscì a districarsi da quel labirinto infernale, fatto di tende e capanne. 

Sta di fatto che arrivò lungo il perimetro limitato da una rete fatto di un materiale che sulla sua terra non c’era.

Al di là, il deserto da cui uscivano quegli strani spuntoni dal terreno e sotto di essi, cadaveri su cadaveri.

Si appoggiò con la schiena alla rete e si sedette a terra, le mani sui capelli. Le mancavano i suoi figli, il suo mondo. Tutto. Pianse, presa dallo sconforto più totale.

Un tuono in lontananza la fece sussultare. All’improvviso si levò un vento fortissimo e dal cielo iniziarono a cadere dei fulmini che per poco non colpirono la stessa Mary. 

La donna si alzò e corse verso un bosco che per il momento era il suo unico riparo. Appena vi entrò, tutto sembrò quietarsi e sparire, come se fosse entrata in una bolla. 

Iniziò a camminare fra quegli alberi che erano come fossilizzati, come carcasse vuote che si stagliavano verso il cielo plumbeo, dalla corteccia quasi bianca. 

I rami erano ricoperti di foglie secche, color rosso sangue che per una strana ragione non cadevano a terra.

Fece qualche chilometro in quel cimitero di alberi, tetro, terribile, morto. Più a valle, intravide quello che doveva essere un letto di un fiume secco e alzando lo sguardo vide un vulcano che eruttava lava costantemente, inquinando ancora di più quel luogo già di per sé arido e inquinato.

Si voltò e delle voci la fecero sussultare e poi nascondere in una buca nel terreno, sotto delle radici sporgenti di un albero, ma iniziò a girarle la testa nonostante avesse il foulard attorno alla bocca e al naso. Si sentì svenire.

Dopo pochi istanti due donne in divisa, con una maschera antigas, raggiunsero il luogo indicato da quello strano aggeggio che avevano in mano.

“Mary! Siamo l’agente Jody e l’agente Donna. Siamo venute a tirarti fuori da questo bosco.!” Gridò l’agente Milles attraverso un megafono. Nessuna risposta.

“Jody…deve non aver letto il cartello “Vietato entrare”. Questi gas solfurei provenienti dall’inferno sono letali” disse l’agente Hunscum.

Cercarono ancora per qualche minuto e infine fu proprio l’agente Donna a trovarla, svenuta e con le bave alla bocca e le convulsioni.

Si accovacciò accanto a lei, le iniettò una strana sostanza bianca al centro del petto con una siringa, mentre l’agente Jody le pulì il viso con un fazzoletto e poi le mise la maschera antigas. 

Dopo qualche secondo, Mary con un profondo respiro sentì l’aria sana invadergli i polmoni e ridarle forza.

“Grazie!” disse facendosi aiutare dalle due agenti ad alzarsi, poi uscirono in silenzio da quell’ inferno per dirigersi alla Jeep. Salirono e si tolsero tutte le maschere, lasciandosi i foulard però.

“Ragazza, la prossima volta non scappare quando ti stanno per leggere una profezia!” disse Jody, il tono della voce duro, lo sguardo dolce. “Tieni una ciambella. Avrai fame!” disse Donna, passandogliela dietro.

“Grazie, ma come avete fatto…” chiese Mary curiosa “Il computer di Charlie rintraccia le persone…Rufus e Bobby ti hanno rintracciato così…Lei e Ash sono due nerd fuori dal comune! Avrai modo di conoscerli…Andiamo…. Quel vostro Lucifero è al cospetto di Michele…La nostra spia ce l’ha appena comunicato.” Disse Jody ignorandola e partendo per l’accampamento militare.

“Chi sarebbe la spia?” chiese sbalordita e spalancando la bocca “Un angelo di nome Castiel. Ti piacerà, ci aiuta da moltissimi anni” disse Donna bevendo un po’ di caffe.

“O mio Dio…anche in questa versione lui è dalla nostra parte!” disse Mary con le lacrime agli occhi, felice.

“Si e Kevin ha come protettore un arcangelo di nome Gabriele! E’ molto simpatico!" Disse entusiasta ancora Donna, sorridendo.

Una volta arrivate alla base conobbe anche le figliocce di Jody, Alex e Claire. Erano due ragazze ribelli, ma toste che andavano molto d’ accordo con Jo e Charlie.

Fece la conoscenza anche di un certo Garth, un tipetto un po’ strano che abbracciava tutti e di altre fantastiche persone, tra cui Benny, che al di là dell’aspetto grande e grosso, era un uomo molto gentile ma dall’animo tormentato, però.

Infine raggiunse Rufus e Bobby alla capanna principale e i due le parlarono di quello che sapevano e della profezia di cui erano venuti a conoscenza dopo che lei era apparsa.

Determinata più che mai, decise di dare una mano. 

Basta fuggire. Doveva combattere.

Era una Winchester e finché i suoi figli non l’avessero tirata fuori da lì, avrebbe combattuto a fianco di quelle persone.

Era la cosa giusta da fare.
 
 

In Paradiso

Qualche ora prima, in Paradiso, il Lucifero sconfitto da Mary, parlava con quello che doveva essere Michele.

“Sai amico, sei superbo! Uguale alla tua controparte!!” disse Lucifero rivolto all’arcangelo che di aspetto era come Dean. “Però mi ha sorpreso…Sei anche tu un arcangelo ribelle come me! Hai ucciso Dio e tuo fratello ha ucciso Amara. Avete scatenato l’Apocalisse! Wow andremo d’accordo!!” rise Lucifero.

“Oh si! Sei Lucifero anche tu! Dimmi come uccidere mio fratello e ti aiuterò a tornare nella tua terra. Lui ora vuole prendere il mio posto, ma non lo permetterò mai. Mai!” Continuò Michele, sadico, malvagio, glaciale.

“Andiamo! Abbiamo molte cose da dirci…” rispose Lucifero sogghignando. Doveva collaborare se voleva rivedere Jack e uccidere Mary! Quella puttana!

“Ti sono riconoscente." e poi: " Raffaele!” gridò e apparve l’arcangelo al loro cospetto “Prepara una guarnigione e sferra un attacco alla base dove si trova quella straniera, Mary Winchester. Deve morire! E già che ci sei , uccidi quel traditore di Gabriele! ”

“Certo! Con piacere!” disse compiaciuto e volò via a preparare la sua guarnigione, mentre quello "strano e nuovo Dean" riprese a camminare con Lucifero.

Castiel, invisibile agli occhi di tutti, aveva ascoltato tutto mettendosi una mano alla bocca. Doveva avvertire i loro amici e così fece, comunicando telepaticamente con Kevin e Gabriele.

Nello stesso momento, all'Inferno

Seduto sul suo trono, Lucifero beveva una coppa di sangue demoniaco. L’aspetto: quello di Sam.

“Oh fratello, se credi che mi lasci uccidere facilmente, ti sbagli. Schiaccerò te e quell’altro impostore! Solo io governerò su Terra, Paradiso e Inferno. Schiaccerò quella Mary come si schiaccia una mosca!”

La risata maligna riecheggiò per tutto l’inferno, mentre ordinava ai suoi demoni tentatori e ai cerberi capitanati da Abaddon e Caino, di sferrare un attacco di massa al campo militare.

La battaglia stava per cominciare, senza esclusioni di colpi.



Note autrice
Ho dato una mia versione della terra parallela. Un modo per rivedere i personaggi che più ci mancano.
Ho adorato scrivere il motivo per cui si è scatenata l'apocalisse e scrivere di Michele(stravolto completamente)
Grazie di cuore a Cin75, a summer moon e Lilyy che mi hanno betato e coretto la storia.
Grazie a che ha avuto la pazienza di leggerla.

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Capitolo 2
*** Offensiva alla guerra ***


Note autrice
Scusate il ritardo, ma ora che il contest è finito posso procedere a pubblicare i capitoli successivi. ^^




Doveva reagire. Una Winchester non si sottomette mai ad una situazione. Una Winchester la situazione la prende di petto e cerca di risolverla. Per quanto di merda fosse. Perciò, Mary prese in mano la "sua" situazione.

Decise di sfruttare gli insegnamenti di anni e anni di caccia sul campo e di quello che aveva imparato nell’ultimo anno dai suoi figli e da quei letterati inglesi.

Spiegò ogni cosa che sapeva su angeli e demoni e mentre parlava, i due “sergenti” la guardavano rapiti da cotanta conoscenza.

Mary, di fronte a loro, prese dalla tasca della sua giacca un tirapugni e lo mostrò ai due. Sembrava un tirapugni normale, ma osservandolo attentamente, si potevano scorgere strani simboli che in quel mondo evidentemente non sapevano fosse enochiano, la lingua degli angeli.

Nel giro di poche ore ogni abitante dell’accampamento aveva con sé un tirapugni uguale a quello di Mary. Gabriele li replicò senza batter ciglio. Era felice di aiutare.

L’arcangelo era veramente simpatico come aveva detto Donna, solo che non la smetteva di fare scherzi al povero Kevin, che iniziò ad avere mal di testa.

“Lascialo in pace però...non vedi che lo esasperi ?” disse la donna sorridendo e ricordando suo figlio maggiore che tormentava Cass.

Gabe sbuffò e si rimise a mangiare il suo leccalecca. Linda Tran ringraziò la donna con un cenno della testa e poi diede uno scappellotto all’arcangelo, facendo ridere tutti e imbarazzando il povero profeta.

Intanto Mary stava distribuendo degli occhiali, le cui lenti erano state imbevute nell’olio santo e passate sul fuoco per riuscire a vedere i cerberi.

Questa era la notizia migliore che potevano mai sentire. Quelle bestie infernali avevano causato tantissime morti, tra cui la morte del marito di Ellen, ma ora potevano uccidere senza pietà anche loro.

“ I tuoi figli devono essere orgogliosi di te. Sei una vera leader!” disse Ellen a una Mary a cui erano venuti gli occhi lucidi sentendo quelle parole.

“Ho fatto degli sbagli, li ho molto delusi, ma ci eravamo appena ritrovati…Il mio Dean mi ha riportato indietro…Io lo devo essere! Sono più che orgogliosa di loro” rispose tirando su col naso. Una lacrima ribelle scese solitaria.

Ellen non capì a cosa si riferisse la donna, ma sorrise comunque. Poi si allontanò e andò da sua figlia, abbracciandola. Era una cosa che facevano sempre prima di ogni possibile attacco. Eh si…Ognuno aveva il suo rito portafortuna.

Erano ancora tutti persi nei loro pensieri quando un boato e un grido in lontananza li fece sussultare.

Mary disse a tutti di prepararsi e immediatamente Gabriele sparì con Kevin e sua madre avvolgendoli con le sue sei ali.

In quel mondo i demoni avevano le corna e gli angeli si poteva riconoscerli grazie ad uno speciale tatuaggio dorato visibile a forma di ali che avevano sul dorso della mano destra. Più era luminoso più il grado angelico era alto.

Comunque Mary fu la prima a uscire da quella capanna, il fucile ben stretto in mano. Guardò in direzione del grido e riconobbe quella che doveva essere Abbadon affiancata da un altro cavaliere infernale, Caino.

Poi alzò la testa verso il cielo. L’arcangelo Raffaele sguainò la propria lama vedendola e la puntò.

Ma lei rispose all’attacco sferrando un pugno ben assestato al viso dell’arcangelo, che si ritrovò a sanguinare copiosamente dallo zigomo. Poi cominciò. Inferno e paradiso. Loro nel mezzo.

Fu una lotta molto cruenta, ma gli umani, questa volta, colsero di sorpresa le creature sovrannaturali.

Molti cerberi e anche alcuni serafini particolarmente bastardi perirono, colpiti dai proiettili angelici.

In quel deserto ora, non più un cimitero di soli umani, si potevano scorgere le ombre delle ali impresse sulla sabbia e il sangue nero di demoni e cerberi.

Alcuni demoni tentatori furono catturati grazie a delle manette speciali riproducenti una trappola del diavolo e poi portati all’interno del campo per essere esorcizzati da Pamela e Missoury. Lo stesso fecero con alcuni cherubini, bloccati anch’essi con delle manette riproducenti dei sigilli enochiani.

Vedendo come si stavano mettendo le cose il primo a ritirarsi fu l’esercito infernale, seguito dall’esercito celeste. Rabbia e frustrazione da entrambe le parti.

Era una cosa che le due fazioni non avevano preventivato. Avevano fallito.

E ora? Come avrebbero potuto contenere l'ira dei loro Signori, quando, questi, avrebbero saputo della inaspettata sconfitta?
 

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Capitolo 3
*** Stanne fuori Mary!!! ***


Il campo esultò vedendo le truppe d’assalto ritirarsi con la coda tra le gambe. Quella donna era stata una manna dal cielo!

Rufus le strinse la mano seguito da Bobby, mentre attorno a loro tutti si congratulavano.

Dovevano avvertire gli altri campi vicini di queste scoperte.

Ma prima che comunicassero via radio, la donna li fermò. “Non uccidete i cherubini catturati. I tramiti sono dei bambini. Possiamo far espellere un angelo dal tramite entrando nella mente dell’ospite con un incantesimo. Non ve l’ha detto questa cosa Castiel? ” fece sorpresa Mary, ai due che la guardavano curiosa.

“Non parla molto….solo lo stretto indispensabile, poi sparisce di nuovo…è molto criptico…la maggior parte delle volte non capisce nemmeno le battute!” disse Rufus quasi offeso.

“Oh! E' così anche il nostro Cass…lui è molto ingenuo e Dean….lo tormenta…” disse mettendosi a ridere, per poi ricordarsi che il loro angelo custode non c’era più…e chissà come stavano vivendo la cosa i suoi figli.

Poi, anche se a forza, lasciò che quell’amarezza ritornasse nei meandri della sua anima.

"Dicevo" riprendendosi da quella momentanea assenza "Ci serve una strega che sappia fare un incantesimo e che ci faccia comunicare con l'anima del tramite...In questo modo possiamo risvegliarlo e lui potrà espellere l'angelo dall'interno! Conoscete qualche strega così potente?!" chiese Mary.

"Si" rispose per loro Charlie, mentre rientrava portando del caffè. "Ne è rimasta solo una. Olivette e la grande congrega sono state sterminate da Lucifero, ma lei è riuscita a fuggire. Suo figlio, un demone reietto, ha anche rubato un codice e un libro dalle cripte dell'arcangelo caduto.... E’ alquanto altezzosa e superba, ma molto potente...Si erano rifugiati qui. L’ho aiutata a tradurre il codice di Nadia con il mio super pc... Nerd 1, magia 0 " disse saltellando tutto felice.

"Ragazza... sprizzi felicità da tutti i pori... questa cosa ti elettrizza dopo anni!" disse Bobby alzando gli occhi al cielo.

“Certo stronzetto!...Si chiama Rowena...ora vive alla macchia con suo figlio Crowley. Se ne sono andati dopo che ho tradotto il codice. Nessuno sa dove siano comunque."

Mary abbracciò la ragazza e disse che sapeva come rintracciarla, che per lei non era un problema.

Corse da Pamela e si fece dare alcuni ingredienti per eseguire un incantesimo di localizzazione. La rintracciò in meno di dieci minuti, poi salutò tutti,  prese un furgoncino e partì alla volta della capanna in cui si trovava la strega.

Fece in tempo ad uscire dal perimetro, quando pochi istanti dopo, un terremoto molto forte e dei fulmini squarciarono il cielo e il terreno con forza inaudita.

Alcuni spuntoni emersero dal terreno anche all’interno del campo. I fulmini colpirono alcune capanne che presero fuoco. La terra continuava a tremare e questo fece crollare alcune tende e molte capanne.

Urla e disperazione si levarono dal campo.

Due grida rabbiose, assordanti e maligne si udirono sotto e sopra le loro teste: Lucifero e Michele non avevano apprezzato la sconfitta.

Mary vide tutto questo dallo specchietto retrovisore mentre, disperata, faceva degli slalom per evitare di venire colpita anch’essa da fulmini e spuntoni.

“Mary…è solo colpa tua…ti sei intromessa in una guerra non tua!” disse una voce nella sua mente…una voce familiare….sembrava la voce di Dean…ma era diversa cattiva…

”Morirai e vedrai morire ogni persona che aiuterai! Non è la tua battaglia” disse una voce che sembrava quella del suo Sammy.

“Oddio!” e frenò di colpo sbattendo la testa sul volante stordendosi un po’. Non poteva essere. Poi li vide. I due Arcangeli nella sua mente.

Qui, in questa dimensione, John era morto. Lei lo era. I suoi figli non erano nati. Com' ‘era possibile questa cosa? Come potevano avere il loro aspetto?

Con il cuore che batteva fortissimo, le mani strette sul volante, cercò di calmarsi sospirando e riprese a guidare verso la sua meta.

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Capitolo 4
*** Rivelazioni importanti sui tramiti ***


Nel frattempo, al campo, le ali di Gabe proteggevano dalle macerie Kevin e la madre nella sua capanna. Fu un attimo. Un flash.

Il profeta si accasciò di peso tra le braccia della madre. Il corpo attraversato dalle convulsioni. Nella mente una visione profetica sconvolgente.

“Gabe fa qualcosa!” urlò mamma Linda e Gabe la fece. “Tienilo stretto a te. Io terrò entrambi. Vi porto fuori da qui!” 

Linda annuì e pochi istanti dopo, si ritrovarono tutti all’esterno. La capanna crollò definitivamente alzando un gran polverone.

Intorno, il tetro spettacolo non era diverso. Molti feriti, anche in modo grave venivano curati da Alex, Jody, Donna,Claire . Quelli che non avevano niente s’indaffaravano a portare medicine e viveri.

Kevin comunque, stretto nell’abbraccio della madre, si calmò dopo un po’. Si guardò attorno con sguardo confuso. Gli usciva sangue dal naso, gli doleva la testa ma non gli importava.

“Gabe devi avvertire Mary..devi avvertirla…i tramiti di Lucifero e Michele…sono…” ma svenne poco dopo.

Gabe lo svegliò curandolo con il suo tocco “Che c’è ragazzo?…dimmi” chiese dolcemente, gli occhi dorati sorridevano.

“I tramiti di Michele e Lucifero…. Sono esseri speciali…non so come sia possibile…ma Dio e Amara li hanno creati in concomitanza della nascita dei suoi veri figli, nel suo mondo…Ho visto ogni cosa. Cazzo!!!… e sono sconvolto!” rivelò il ragazzo ad un Gabriele ammutolito per la prima volta nella sua eterna esistenza. Si alzò e si mise a pensare.

“Ma certo!” si riprese Gabe “Se nel loro mondo sono importanti e lo sono, questa cosa si ripercuote in ogni universo parallelo….il loro legame, la loro forza, il loro essere, la loro missione…Loro devono esistere, punto! Non importa come, ma quei ragazzi devono esserci. Appena Mary lo saprà…vorrà salvarli!”.

Poi si concentrò' e avvertì Castiel di ogni cosa scoperta e infatti dopo pochi minuti apparve inclinando la testa

“Proteggi il profeta, io volo da Mary. Da’ una mano qui. E grazie per avermi avvisato che Raffaele voleva uccidermi prima, era divertente vederlo cercarmi e imprecare!” Cass sorrise e annuì, mentre Gabe volava via.

Era un rischio per Cass, ma sapeva nascondere le sue tracce quando era nel campo.

Castiel aveva deciso di appoggiare i ribelli quando vide i suoi amici, Balthazar e Gadreel torturati da Noemi e imprigionati nelle prigioni celesti per l’eternità. 

Motivo? Avevano osato esprimere la loro opinione su Michele e Raffaele. Lui promise che li avrebbe salvati e così si mise a collaborare.

L’arcangelo, invece, apparve subito dopo nel furgoncino di Mary all’improvviso e la donna sbandò un po’.

“Ma che cazzo fai?! Vuoi ammazzarmi anche tu come i tuoi fratelli maggiori?” disse frenando. 

L’arcangelo negò e anzi la ringraziò per essere venuta nel loro mondo. Poi le raccontò tutto e la donna si mise a piangere, nascondendo il viso tra le mani.

“Voglio dire… in un modo soprannaturale e contorto, quei due potrebbero essere i miei figli e io voglio salvarli! Costi quel che costi!” disse disperata, la donna. L’arcangelo le mise una mano sulla spalla e la confortò. Troppe emozioni. Era tutto troppo. Ma la donna si calmò comunque.

“Vai dal tuo protetto…vai al campo…io ho quasi raggiunto Rowena. Ce la posso fare.” disse dolcemente la donna, ma l’arcangelo non volle ascoltarla.

Nel suo cuore una strana morsa. Una sensazione opprimente e cupa.

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Capitolo 5
*** Rowena e Crowley ***


Circa un quarto d’ora dopo i due raggiunsero il luogo indicato dall’incantesimo di localizzazione.

La donna si mise la maschera antigas, visto che la capanna si trovava all’interno di un bosco infernale. L’arcangelo al suo fianco era immune agli effetti dei gas solfurei e per lui non era un problema.

Scesero dal mezzo ed entrarono nel bosco, i sensi in allerta, lama angelica e fucile puntato ad altezza d’uomo. Poi tutto successe all’improvviso.

Pochi passi e tutto si fece bianco e avvolto da una strana nebbia e luce. Chiusero entrambi gli occhi.

Quando li riaprirono tutto attorno a loro era cambiato: gli alberi erano rigogliosi, l’erba verde. Tutto era vivo, perfino l’aria era sana constatò la donna levandosi maschera e foulard.

“Chi siete stranieri?” chiese un uomo materializzandosi davanti a loro. Un uomo basso, elegante, dall’accento inglese. Gli occhi socchiusi si strinsero a osservarli. Poi gli divennero rossi e il suo sguardo si fece furente.

“Un arcangelo! Madre, ci hanno scovato!” e lanciò una palla di fuoco, che Gabe deviò con un gesto della mano. Istintivamente si parò davanti a Mary, il tatuaggio sulla mano illuminato come non mai.

Subito dopo, una donna minuta dai capelli rosso fuoco apparve, in mano un oggetto strano dalle scritte arcaiche.

Lo mise davanti a sé, pronunciò una strana litania e l’arcangelo si piegò in due dal dolore. Che magia potente poteva mai essere? Non volle saperlo, ma la strega sapeva il fatto suo in ogni caso.

“Gabe!” gridò  Mary andando in aiuto dell’amico celeste. “Smettila immediatamente Rowena!” gridò e si accovacciò vicino all’arcangelo che soffriva moltissimo.

“Come sai il mio nome? Bè non importa! Tu, umana, osi entrare nel mio rifugio spazio temporale….dopo che per anni io e mio figlio ci nascondiamo da Lucifero, da quell'usurpatore bastardo?” gridò la strega furente come pure Crowley, pronto di nuovo a lanciare una sfera infuocata, sicuro di non fallire stavolta.

“Aspettate!” Mary mise le mani in avanti, i palmi aperti in segno di resa alzandosi. “ Io non sapevo di questo incantesimo che hai fatto…Io non provengo da questo mondo…ma so come mettere fine a tutto questo. Come sconfiggere Lucifero e Michele! Ma mi serve il tuo aiuto! Gabriele è dalla nostra parte…ha deciso di schierarsi dalla parte degli umani…Anche Castiel lo sta facendo!” disse la cacciatrice, agitata.
Doveva convincerli o Gabe sarebbe morto. Infatti negli occhi dell’arcangelo la grazia si stava accendendo e del sangue usciva dai lati della bocca.

“Castiel? Un angelo strano, occhi blu, trench? Ingenuo?” Crowley era sgomento, il braccio fermo a mezz’aria pronto a sferrare l’attacco.

Mary annuì. Il demone, vedendo questo, l’abbassò lungo i fianchi.

“E’ lui che mi ha indicato cosa rubare! Mi è apparso poco dopo che fui cacciato dall’Inferno e mi raccontò che vide Lucifero prendere il codice di Nadia e il libro dei dannati da due streghe prima di bruciarle, perché lì c’era quello che Michele cercava per poterlo uccidere. Solo i due arcangeli più potenti del creato potevano leggerli e se suo fratello li avesse trovati per lui sarebbe stata la fine... Con fatica trovai le sue cripte e li rubai dandoli a Rowena” indicando la strega “Madre…ci si può fidare!” convenne alla fine del suo racconto, il demone.

“Va bene…certo che se penso a un angelo e a un demone che hanno collaborato…non si è mai sentita una cosa del genere!” e, disgustata, si voltò per entrare nella capanna .

Poi si fermò sulla soglia, si girò su se stessa, mosse aggraziata le mani pronunciando una strana formula e guarì l’arcangelo, che aiutato da Mary, si rialzò. I due la seguirono all’ interno della capanna lanciandosi a volte degli sguardi preoccupati.

“Parlate su…stavo facendo il mio sonno ristoratore di bellezza e voi mi avete disturbata. Spero ne valga la pena Fergus…e che tu possa ritornare a regnare nel tuo regno, Fergus McLoad!” continuò, voltandosi verso il figlio, che odiava essere chiamato così “Madre...Sono Crowley!” disse.
La strega lo guardò, alzando un sopracciglio e rispose “Come vuoi …Fergus!”

Gabriele si mise a ridere di gusto. Ma poi, uno sguardo severo di Mary gli intimò di contenersi e a spiegare ai due, la loro presenza in quel rifugio.

La cacciatrice intanto si era appoggiata alla parete in silenzio, gli occhi chiusi pensierosa, le mani dietro la schiena, lo sguardo basso.

Nascosta alla vista tirò fuori il suo coltello e si tagliò il palmo della mano e con il dito indice della mano destra disegnò un sigillo anti angelo. Era da quando aveva visto il suo nuovo amico ferito quasi a morte che ci pensava e doveva assolutamente allontanarlo.

Rowena, nel mentre il racconto dell’arcangelo andava avanti, prese un tomo antico rilegato in pelle nera da uno scaffale, dei fogli in pelle e un decodificatore, li appoggiò pesantemente sul tavolo e iniziò a sfogliarli pagina per pagina, trovando quello che cercava verso la fine del libro dei dannati.

Sul viso un’espressione soddisfatta.
“Mary ….Qui c’è l’incantesimo che fa per te…il problema è attirarli fuori da qui ovviamente. Ci tengo a non finire bruciata, grazie!” disse la strega avvicinandosi alla donna e incrociando le braccia al petto.

“Nessuno problema.. mi vogliono morta…farò da esca." rispose decisa, sicura, pronta a mettere in atto il suo piano una volta per tutte.
Invocarli non era un problema; il problema era intrappolarli con qualcosa di abbastanza potente.

“Cosa? Sei impazzita? Non se ne parla...” disse Gabe, ma Mary aveva già deciso.

Stava per azionare il sigillo, ma si fermò, dicendo "Mi spiace...ma è una cosa che sento di dover fare da sola… in più devo proteggerti da loro che sicuramente ti ucciderebbero appena ti vedrebbero! E questo non posso permetterlo! Ho visto morire troppe persone e non voglio che accada niente di tutto ciò!”
"No Mary! Non farlo..." ma la donna non l’ascoltò; con movimento sicuro appoggiò il palmo insanguinato sul sigillo e un luce si sprigionò al contatto.

Immediatamente l'arcangelo sparì gridando di dolore.  Apparve lontano dal campo, sotto il vulcano che continuava a eruttare lava. Era frastornato! I Winchester erano testardi! Molto testardi e incoscienti!
Ma poi, appoggiandosi a una roccia comprese che non era testardaggine o incoscienza. Ma il senso del sacrificio. Il senso di mettere il bene degli altri sopra al bene personale. Decise di fare una cosa. Doveva farla, ma doveva farla al campo. Così volò in direzione di esso.

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Capitolo 6
*** Tramiti speciali ***


"Procediamo Rowena!" disse Mary negli stessi istanti, fasciandosi la mano con una benda che le aveva regalato il suo Sammy.

La strega ritornò a leggere frenetica la pagina, gli occhi si muovevano a leggere gli strani simboli e di volta in volta andava a prendere degli ingredienti per poi mischiarli insieme in una ciotola.

Iniziò a pronunciare strane frasi e la strega andò in trance, gli occhi dietro le orbite per alcuni secondi. Poi come niente fosse ritornò vigile e si apprestò a mettere l’intruglio preparato in tre siringhe e le consegnò alla donna.

“Grazie Rowena. Lo so è troppo da chiedere…. Ma potresti farne dell’altra? Al campo ci sono dei Cherubini con tramiti bambini….per favore” disse supplicante.

“Certo che lo farà! Devo ripagare il mio debito verso l’angelo Castiel. Madre prepara dell’altra pozione se non vuoi che t’infili un collare anti strega. Andremo noi quando quei bastardi saranno morti ” disse Crowley mentre la donna gridava contraria.

Mary ringraziò e uscì dalla capanna e dal boschetto mettendosi il foulard. Immediatamente, tutto ritornò morto, arido, malsano.

Ma basta tergiversare ancora. Era ora di fare il culo a quegli arcangeli figli di puttana!

Era ora di agire. Li avrebbe attirati, bloccati e poi raggiunto quei ragazzi fin dentro l’anima.

Determinata, la donna, salì sul suo furgoncino ma prima d’ingranare la marcia, tramite la radio chiese a Charlie di inserire le caratteristiche fisiche dei tramiti di Lucifero e Michele sul suo pc rintraccia persone. Doveva fare un tentativo.

“Bingo!” le sentì dire Mary ad un tratto. La giovane rossa le disse che anni addietro, sorgeva una città che si chiamava Lawrence, ora completamente distrutta tranne che per poche case.

La donna sussultò al nome. Lawrence: come la sua Lawrence pensò tra sé e sé nostalgica, ma poi si riprese.

Con somma sorpresa la ragazza le comunicò che nella suddetta città molti anni orsono vivevano due ragazzi che corrispondevano alle caratteristiche dei due. Si chiamavano Dean e Sam Wallace. Erano un meccanico e un avvocato.

Entrambi erano stati trovati davanti una chiesa a distanza di 4 anni uno dall’altro. Entrambi quando furono trovati avevano poche ore di vita.

Cosa ancora più strana, quando trovarono Sam, nella sua copertina era avvolta una lettera in cui si diceva che era il fratello di Dean e che dovevano stare assolutamente insieme.

Fu adottato dalla stessa famiglia del maggiore. Non si seppe mai chi fossero i genitori biologici.

I due crebbero con un ottimo rapporto fraterno, si facevano forza l'un l’altro. Il rapporto con la famiglia adottiva non era il massimo, ma loro si volevano bene. Questo era l’importante.

Ma poi, tutto cambiò. I due fratelli iniziarono a litigare: una volta era per contendersi la stessa ragazza, una volta era la gelosia fraterna che comunque un po’ c’era. 

Finché i problemi non divennero più seri: droga per Sam e scommesse per Dean.

Tutto perché si sentivano irrequieti, fuori posto, strani, senza uno scopo.

Persero il lavoro ovviamente. La famiglia adottiva non ce la faceva più e li abbandonò a se stessi dicendo che la famiglia è questione di sangue e loro non ne avevano mai fatto parte. Fu il colpo di grazia. I ragazzi se ne andarono e non li vide più nessuno. 

La comunicazione finì così e le due si salutarono. Mary intuì che fu in quel momento che Michele e Lucifero scesero sulla terra e che sicuramente dissero la verità a Dean e al fratello.

Sconvolti i due accettarono di diventare i loro tramiti, credendo di dare un senso alle loro vite. Ma non fu così ovviamente.

Mary sapeva da Kevin la causa dell'Apocalisse in quel mondo e collegò i due racconti a quello che ora sapeva. "Ma certo" pensò. "Tutto aveva un senso nella mente di quei due folli." Così fece due più due.

Qualche ora prima di scendere sulla terra, i due arcangeli avevano appena ucciso Dio e Amara e ora con dei tramiti volevano contendersi la Terra oltre che il Paradiso e l’Inferno. Due avidi di potere che iniziarono a farsi la guerra tra loro per prevaricare sull’altro. Niente di più classico.

La prima città a soccombere fu Lawrence, dove tutto era iniziato, e a seguire le altre.

Gli anni passarono e l’intero pianeta cambiò aspetto arrivando ad assumere l’aspetto attuale.

Un mondo di morte, grigio, spento, arido dove la maggior parte della popolazione umana perì, vittima di una guerra sovrannaturale.

Pianse Mary. Quei ragazzi avevano sofferto, per questo avevano ceduto a quell’inganno, ma c‘era speranza. C’era sempre speranza. Non poteva credere che l’amore fraterno fosse sparito per sempre!

Avrebbe fatto leva su quello.

Ingranò la prima e partì verso est. Sapeva l’indirizzo della casa, senza averlo chiesto alla sua nuova amica. In cuor suo sperava che fosse rimasta in piedi.

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Capitolo 7
*** Il piano ***


La cacciatrice arrivò alla cittadina e ne rimase sconvolta. Avanzò piano tra le varie vie invase dalle macerie. Infine trovò la casa dopo circa 15 minuti. Era messa male ma era ancora in piedi.

La porta mancava, gli infissi erano mezzi staccati, il muretto era crollato, piante secche la ricoprivano. Era così uguale e così diversa alla casa che ricordava, dove aveva passato gli anni più belli della sua vita con la sua famiglia.

Sospirò. Parcheggiò, scese ed entrò attraversando quel che rimaneva del vialetto.

Arrivata al centro del salone si guardò attorno. Decise di fare la prima cosa che gli venne in mente. Stupido da parte sua, ma l’unica cosa da fare era attirare i due arcangeli lì.

Ricordò di aver letto qualcosa negli antichi tomi degli Uomini di Lettere: un incantesimo che se pronunciato da una persona valorosa e dal cuore nobile poteva funzionare e bloccare i due arcangeli più potenti del creato.

Lei non si sentiva tale, anzi tutt’altro, ma doveva tentare. Il suo istinto diceva di fare così.

Andò al furgoncino e prese l’occorrente per intrappolarli. Grazie a Dio quelli del campo erano sempre ben forniti per ogni evenienza.

Prese con sé olio santo e vernice. Poi ritornò in casa, preparò una trappola per il diavolo potenziata con l’olio mischiato ad alcune gocce del suo sangue. Pronunciò la formula in un latino molto antico e questa s’illuminò subito, per poi divenire invisibile.

Accanto ad essa fece la stessa cosa disegnando un cerchio di olio santo con all’interno degli strani simboli preadamitici, in questo modo non c’era bisogno di accendere il fuoco. L’effetto sarebbe stato uguale.

Poi pronunciò la medesima formula: tutto divenne luminoso e poi trasparente.

Osservò quei punti del salone apparentemente invisibili, poi li chiamò. Meglio dire, li provocò.

“Forza figli di puttana! Sono qui a Lawrence. Venite! O siete dei codardi che non scendono mai in campo? Che c’è? Vi devono sempre portare tutto su un piatto d’argento? Non siete capaci di prendervi quello che volete?” e si sentiva tanto Dean in questo momento…quanto le mancava!

In paradiso

Il Lucifero sconfitto da Mary, al cospetto di Michele, lo avvertì che era sicuramente una trappola. Lui conosceva i Winchester e ne era sicuro, ma Michele lo zittì stringendo la mano a pugno facendolo piegare.

“Zitto! Tu non mi dai ordini! Ora, quello che mi hai detto per uccidere mio fratello mi sta più che bene. Mandarlo nel vuoto mi sta benissimo! Ho una voglia matta di provarlo su di te, ma io sono di parola. Ti farò tornare nel tuo mondo, ma prima voglio che uccidi ogni abitante di quel campo di ribelli! Solo allora ritornerai nel tuo mondo!” e lo guardò dall’alto verso il basso disprezzandolo. “Fallo o il vuoto aspetterà anche te!”

“Bastardo‼” disse Lucifero con odio. Non poteva essere. Lui era stato fregato, voleva attaccarlo. Ma poi considerò la prospettiva di finire nel vuoto. No! Era meglio stare al suo volere.

“Farò come dici…ma poi mi farai ritornare nel mio mondo! “ e Michele annuì e allentò la presa. Lucifero volò via e arrivò al campo.

Quei bastardi capitanati da Bobby e Rufus, all’arrivo in quel mondo per salvare Mary dalla sua furia omicida, l’avevano colpito con un’ogiva di olio santo. Poteva vendicarsi e dare sfogo alla sua ira.

Era ancora in cielo quando vide Castiel dare una mano ai ribelli! “Doppiogiochista!” disse maligno e avvertì telepaticamente Raffaele che arrivò dopo pochi minuti con i suoi migliori Serafini sottoposti.

Nel mentre Michele volò da Mary. L’avrebbe uccisa quella lingua lunga quando l’avrebbe raggiunta!

All’Inferno

Lucifero scaraventò la sua coppa di sangue demoniaco a terra facendo sussultare ogni demone presente nella sala del trono.

“Quella puttana mi dà del codardo? A me? Nemmeno mio fratello ha mai osato tanto! Cavalieri e principi infernali rasate al suolo quel campo!” e dicendo così si materializzò da Mary e l’afferrò immediatamente per il collo.

La donna, colta di sorpresa, lo guardava negli occhi e l’unica cosa che pensava era al suo adorato Sammy. Era la sua copia. Ma poi si destò quando sentì la presa attorno al suo collo farsi più forte.

“Sammy…” disse con fatica e l’arcangelo si stupì di essere chiamato così.

Un ricordo lontano si visionò nella sua mente, un ricordo non suo ma del tramite.

Allentò la presa solo un attimo e Mary ne approfittò.

Lo spinse via sferrandogli un pugno in pieno viso. I tirapugni, fortunatamente facevano effetto anche su di lui.

Iniziò a colpirlo come fece con Lucifero quella maledetta notte al rifugio di Kelly e con rabbia lo spinse nella trappola per il diavolo.

Appena l’arcangelo infernale vi fu all’interno, si bloccò all’istante, rigido.

“Che mi hai fatto?!” gridò, furente in viso.

“Quello che devo per liberare il tuo tramite!” e iniettò la pozione nel cuore del tramite che cadde a terra, apparentemente incosciente.

In quel medesimo istante, Michele apparve dietro di lei e la scaraventò lontano contro una parete. Il dolore alla schiena era forte e si irradiò fin nel cervello, il respiro le si mozzò in gola.

“E’ finita !” disse Michele avanzando minaccioso verso la donna, gli occhi luminosi, ma poi stranamente non riuscì a fare nessun altro passo.

Era caduto nella trappola da solo come aveva preventivato la cacciatrice.

Mary si alzò a fatica, prese la siringa e fece la stessa cosa che fece con Lucifero, solo che con Michele dovette prima usare una pistola tranquillante, visto che era ben lucido e reattivo e di certo non si sarebbe fatto avvicinare da lei. Una volta colpito, l’arcangelo reagì nella stessa maniera del primo: cadde a terra privo di sensi.

Era il momento. Mary, a quel punto, s’iniettò la siringa destinata a lei, si distese accanto ai due arcangeli e pronunciò la formula che le aveva dato Rowena prendendo fra le sue le mani dei tramiti per creare un collegamento tra lei e i due.

Una stanchezza profonda la pervase. Si addormentò dopo pochi istanti.

Quando si risvegliò si trovava nella stessa casa, ma era tutto perfetto. Niente Apocalisse. Niente morte. Poi sentì due risate provenire dal giardino.

Come rapita da quei suoni, andò verso quelle voci.

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Capitolo 8
*** La famiglia non è solo legame di sangue ***


La donna si diresse verso quelle voci serene, ignare che quello che stavano vivendo era solo un sogno o una specie di paradiso personale creato per renderli prigionieri delle loro stesse menti.

Avanzò piano uscendo in giardino attraverso la porta sul retro. Poi li vide, i “suoi” ragazzi. Stavano chiacchierando e ridendo bevendo birra.

Le vennero gli occhi lucidi, ma non doveva permettere alle emozioni di prendere il sopravvento.

Scese i pochi gradini e li chiamò, ma loro non la sentivano e né la vedevano. Continuavano imperterriti a fare le loro cose, a ignorarla.

“Ragazzi….svegliatevi. Combatteteli.... reagite….!” Gridò Mary. Niente‼

“Dean…Sammy!” ritentò mettendo ora una mano sulla spalla di entrambi sperando che quel contatto servisse.

Qualcosa cambiò. I due iniziarono a guardarsi attorno, sentendo una presenza e una voce.

Mary incoraggiata da questa reazione continuò. “Ricordate ….ricordate di quando eravate inseparabili....voi vi volete bene…siete fratelli e siete speciali...siete parte di questo mondo anche se siete stati creati da Dio e Amara…Vi prego svegliatevi! Non fate da puttane a due arcangeli folli!”  disse ancora Mary, posando ora una carezza sul viso del biondo e subito dopo sul viso del moro.

I ragazzi a quel tocco parvero accorgersi della presenza di quella donna bionda dagli occhi verdi ma dolci, materni, gentili, amorevoli.

“Chi sei?” chiesero in coro i fratelli, poi Dean barcollò, ma venne prontamente sorretto da Sam per un braccio.

“Mi chiamo Mary, ragazzi …Non vengo da questo mondo…comunque diciamo che voi due, nel mio mondo, siete i miei figli…un pò contorto ma mi sento come se lo foste anche qui visto che siete stati creati in concomitanza della loro nascita…” spiegò la donna.

“Abbiamo quindi un legame di sangue?” domandò Sam, ricordando dolorosamente le parole che dissero i loro genitori adottivi quando li cacciarono.

“Non è questo il punto….La famiglia non è solo legame di sangue...Ma non c'è più tempo…là fuori, nel mondo vero…Michele e Lucifero vi stanno indossando come abiti al gran ballo… Espelleteli prima che si accorgano di…  ” ma una forza invisibile la scaraventò lontana dai due tramiti.

Sentì la grazia dei due arcangeli sollevarla di peso e ferirla in maniera abbastanza grave.
Se convinceva i fratelli ad espellerli era la fine per loro.

“Ragazzi! Vi prego…” Mary era allo stremo…stava soffrendo molto e questo si stava percuotendo anche sul suo corpo che iniziò a sanguinare e a sussultare a ogni colpo ricevuto.

Sarebbe morta di sicuro senza rivedere i suoi figli. Delle lacrime scesero rigandogli le guance. Stava fallendo.

I due fratelli la guardarono. Povera donna.  Potevano fermare tutto…Erano stati ingannati?

“Sammy..” sussurrò il maggiore.

I due fratelli si guardarono soltanto. Nessuna parola. Solo un accenno. Un sorriso. Fu come se niente fosse successo. Come se mai avessero litigato. Si erano ritrovati e capirono ogni cosa.
“Fuori dal mio corpo!” gridarono i due all’unisono.

Le grazie si voltarono verso di loro, ma non arrivarono mai a colpire i tramiti perché quello che dissero dopo con ancora più rabbia e convinzione fu: “Ho detto fuori dal mio corpo brutto figlio di puttana!” gridato da entrambi i fratelli.

E avvenne. Potente. Non appena gridarono quelle parole le grazie dei due arcangeli furono costrette a uscire dai tramiti.

I ragazzi si svegliarono di colpo e si spostarono dalle trappole costruite da Mary.

Osservarono disgustati le grazie che, invece, ne erano rimaste bloccate all’interno agitarsi e muoversi per cercare di uscire da lì. Ma era tutto vano.

Sam poi guardò Mary, ancora svenuta e poi guardò il fratello. Non seppe nemmeno lui perché lo fece. Era una cosa che gli veniva da dentro. Un istinto stillato in lui. Nel profondo.

Si avvicinò alla grazia di Lucifero e la toccò, trapassandola. Strinse le mani a pugno e avvenne. Potente come un’esplosione.

La luce che si sprigionò fu talmente potente da essere vista a chilometri di distanza, anche nel campo di ribelli dove la battaglia stava svolgendosi cruenta.

Si fermarono di colpo, umani, angeli e demoni. Furono scossi da quella visione. L’inferno tremò e molti demoni si accasciarono a terra. Il loro Signore era morto. Lo sentirono.

Il tempo parve congelarsi, ma poi si vide un’altra luce potente e stavolta fu il paradiso a tremare. Gli angeli gridarono. Seppero all’istante che Michele era stato ucciso.

Il Lucifero sconfitto da Mary era sgomento. Non era possibile. Era furioso vedendo gli angeli volare in cielo, mogi, sconfitti come pure i cavaliere e i principi infernali. Nel suo mondo una cosa del genere non sarebbe mai avvenuta.
“Codardi!” gridò, gesticolando. Poi si calmò sospirando.

Una luce invase il suo corpo. Stava per sferrare quello che nella sua Terra era considerato un attacco nucleare angelico.

Stava concentrando le energie quando qualcosa avvenne, che lo bloccò in quella posizione. Con le braccia allargate, la testa sollevata, gli occhi socchiusi.

“Ma cosa…?!” E guardò verso il centro del suo petto dove una lama d’arcangelo spuntava.

Allo straniero giunto lì gliela aveva lanciata Gabriele pochi istanti prima, appena erano giunti al campo dal portale aperto improvvisamente.

“Questo è per il mio migliore amico e per tutto quello che hai fatto passare al mio fratellino, figlio di puttana!” e affondò ancora di più la lama nel centro del petto.

Non poteva essere! Quel ragazzo non poteva essere li!

Dean Winchester estrasse la lama grondante sangue e negli stessi istanti di quel gran figlio di puttana infernale, non rimase altro che le ombre delle sue sei ali sul terreno, dopo che ne esplose la grazia.

“Dean andiamo! Gabe portaci da lei!” Gridò Sam Winchester e l’arcangelo annuì, poi entrambi i fratelli furono avvolti delle ali di Gabe e volarono via.

Sapeva dove fosse la donna: glielo aveva detto Charlie qualche ora prima quando era ritornato al campo, dopo essere stato cacciato da Mary dal rifugio di Rowena e Crowley.

Cass contemporaneamente volò in paradiso e liberò i suoi amici, Balthazar e Gadreel, dalle prigioni.

Nemmeno una guardia era presente. Tutto taceva. I tre si abbracciarono stretti appena le sbarre si aprirono, poi volarono nel campo per dare una mano con i feriti.

Rowena nel suo rifugio, tramite una proiezione astrale, assistette a ogni evento. Era soddisfatta per sé e per il figlio.

Crowley poteva ritornare a regnare e lei sarebbe di nuovo stata la regina madre.

Ora potevano raggiungere il campo e portare la pozione per liberare i tramiti bambini dai cherubini.

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Capitolo 9
*** Eroi (parte uno) ***


Nella casa i due fratelli Wallace si stavano abbracciando, ma poi si destarono e corsero da Mary che nel frattempo si era svegliata, anche se sentiva di avere una costola rotta. Un dolore insopportabile!!

“Ce l’avete fatta!” disse a fatica, nella voce la sofferenza mentre veniva fatta alzare e sorretta dai fratelli.

“Si. Ricordiamo…ricordiamo. Appena abbiamo ucciso i due arcangeli è come se un muro si fosse disintegrato in noi! Ora sappiamo il perché siamo stati creati!” disse Sam sereno e consapevole come pure il fratello maggiore.

“Per cosa allora?” disse la donna, mentre, sorreggendola a braccetto, i due ragazzi la facevano sedere in quel che rimaneva del divano, oramai logoro.

“Proteggere il mondo da Lucifero e Michele...Noi saremmo stati quelli che li avrebbero sconfitti e uccisi…Dio e Amara preventivarono tutto e per questo ci crearono. Solo che i due Arcangeli lo scoprirono! Uccisero Amara e Dio e poi con l’inganno ci raccontarono solo una parte della verità, per farci dire sì. Il resto è storia!” raccontò il maggiore e Sam annuì.

“Un classico…gli angeli sono dei …” ma Mary iniziò a tossire sangue e a respirare affannosamente…

”Mary cos'hai?” chiesero nel panico i due ragazzi.

“Credo di avere un polmone perforato…respiro...male...” disse , paradossalmente, con tono che voleva sembrare rassicurante per i due, poi svenne. Le labbra stavano diventando blu.

“Oddio!! Portiamola fuori di qui! “ gridò Dean nel panico, non sapendo cosa fare. Lui era solo un meccanico e suo fratello un avvocato. Non medici, per la miseria.

Poi sentirono un frullio d’ali dietro di loro e altre due voci nel panico.

“Oddio mamma!!!! Gabe fa qualcosa. Sta morendo cazzo!” gridarono i Winchester alla vista della madre svenuta, che respirava a fatica, tossendo sangue sempre più frequentemente. 

“Voi due.. allontanatevi!” intimò l’arcangelo e gli altri Sam e Dean lo fecero subito. L’arcangelo posò le mani sulla gabbia toracica della donna e una luce bianca, fortissima si irradiò dalle sue mani.
La donna con un profondo respiro si svegliò, completamente guarita.

Aprì gli occhi, ma poi iniziò battere le palpebre diverse volte perché era certa di vedere doppio. 

Accanto a lei, Gabe si godeva la scena divertito dall’espressione che stava assumendo la donna, mentre scartava l’ennesimo dolcetto mangiandolo. 

“Vedo doppio!” disse Mary nascondendo il viso tra le mani. Forse i colpi in testa gli avevano procurato dei danni. Sì, decisamente, dato quello che vedeva!!

“ Ehi!! voi due! Che aspettate?!” disse Gabriele alzando più volte il sopracciglio destro e i fratelli Winchester non se lo fecero ripetere. 

Mary era ancora scombussolata quando i suoi “Sam e Dean” l’abbracciarono di slancio.

Lei li riconobbe subito. Non era la vista che le aveva giocato brutti scherzi. Erano lì, i suoi amati figli.

“Ma come avete fatto…?” chiese piangendo.“Gabe ci ha portato qui. Ha aperto il portale. Puoi ritornare a casa! Ci ha raccontato tutto” disse Sam staccandosi, seguito da Dean che le asciugò una lacrima, sorridendole. 

“Oddio…Quanto mi siete mancati! Credevo che non vi avrei mai più rivisto….Grazie Gabe! Come hai fatto? Oddio! Io non so come sdebitarmi!” disse alzandosi e abbracciandolo.

“Ah…un lavoretto da niente Mary, non preoccuparti! Fidati hai fatto molto per tutti noi…non c’è bisogno di altro. Siamo pari!” rispose l’arcangelo.

Mary riprese a piangere, ma poi si calmò. Si staccò asciugandosi gli occhi e guardò gli altri ragazzi che erano rimasti in disparte, vedendo e percependo la forza di quegli abbracci. 

Loro mai furono abbracciati così. La donna lo intuì e dolcemente li abbracciò a sé. “Siete degli eroi” sussurrò ai due che avevano gli occhi lucidi a quelle parole, anche se non si sentivano così. Poi si rivolse all’arcangelo staccandosi.

“Gabe portali al campo. … hanno bisogno di una casa…di una famiglia…” continuò e l’amico annuì. Stava per avvolgerli nelle sue ali quando i due ragazzi lo fermarono.

“Aspetta! Non abbiamo più una famiglia…Michele e Lucifero hanno ucciso i nostri genitori adottivi in maniera brutale…Ricordiamo ogni cosa…la sofferenza inflitta…l’orrore…Al campo non ci accetteranno mai!” disse Sam Wallace abbassando lo sguardo e il fratello annuì.

“Gabe spiegherà ogni cosa e vi accetteranno…come vi ho detto: la famiglia non finisce con il sangue!” disse Mary e i suoi figli annuirono guardandoli.

Gli altri due furono colpiti di nuovo da quella frase e dall’orgoglio con cui fu detta, però si sentivano comunque responsabili…erano stati deboli a cedere…

Sam Winchester se ne accorse e intervenne: “Sentite…so come vi sentite…Io scatenai l’apocalisse e liberai l’Oscurità…Ne ho fatte di cazzate! E mio fratello è sempre stato pronto a pararmi il culo. E lo farà sempre come io lo farò con lui. Non mi ha mai abbandonato. Mai! E nemmeno quelle poche persone che ci sono rimaste vicino lo hanno fatto. Mi hanno perdonato. La famiglia è questo, anche se non se non c’è legame di sangue. Quindi credetemi…vi accetteranno!” disse sorridendo.

Gli altri due si guardarono poi annuirono, dicendo timidamente, “Va bene…” e Gabe volò via con loro salutando Mary e figli.

Mary, a questo punto, si voltò verso i suoi figli e li abbracciò ancora poi disse, staccandosi, “Andiamo via da qui. E’ quasi notte. Forza raccontatemi tutto!”

“Certo mamma!” disse Dean e incominciò a raccontare, mentre i tre lasciavano dietro di sé la casa e andavano a sedersi nel furgoncino. Mary ingranò la prima e partirono verso il campo.

“Allora Jack è già diventato un adolescente con gli ormoni impazziti! Quel bastardo ha aggredito lui uscendo dalla casa! Stava per attaccarmi, ma poi si è bloccato vedendo il corpo di Cass steso a terra…” qui la voce divenne tremolante “Si è avvicinato ignorandomi del tutto, l’ha sfiorato e ….cazzo mamma la sua grazia è ritornata nel tramite! È apparsa dal nulla ed è rientrata nel corpo! Poi il nephilim è scappato. Io ero sconvolto guardando Cass vivo! Non capivo più niente. Solo l’arrivo di Sammy mi ha destato… Lo stiamo cercando, ma niente ancora” disse sconsolato.

“Oh Santo Cielo! Dimmi di Castiel?”chiese la madre. Voleva sapere del suo amico, del loro angelo custode. 

“Lui è rimasto addormentato per tre giorni. Si è svegliato quando, dal nulla, in cucina è apparso un portale e ne è uscito Gabriele! Ci è venuto un colpo quando lo abbiamo visto. Dean dallo spavento voleva pugnalarlo! L’ho fermato in tempo!” Disse ridendo Sammy.

“Bitch!” disse Dean sbuffando.

“Jerk! Comunque Gabe ci rassicurò e ci raccontò ogni cosa. Voleva portarci qui per ricambiare il favore che li avevi aiutati, solo che non potevamo lasciare Cass da solo. Ci siamo organizzati e lo abbiamo portato da Jody. Ora è là con lei. E’ molto confuso. A volte si estranea dal mondo. A malincuore lo abbiamo salutato e poi siamo arrivati al campo proprio mentre demoni e angeli si stavano ritirando dalla battaglia. Lucifero stava per sferrare un attacco nucleare angelico. Era girato di spalle e Dean l'ha ucciso di sorpresa!" Raccontò Sammy. Era morto anche il loro Lucifero!

La cacciatrice era senza parole. Ma poi sorrise. I suoi ragazzi. 

"Wow! Sono fiera di voi!" disse alla fine. Eh sì era proprio orgogliosa di loro.

“Bene! Ragazzi siamo arrivati al campo!” disse la madre ai figli parcheggiando.

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Capitolo 10
*** Eroi (parte due) ***


Entrambi scesero dalla macchina e non appena anche Mary mise i piedi a terra fu accolta da un’ovazione. 

Ogni singolo abitante del campo le strinse le mani o l'abbracciò. I suoi figli la guardavano sorridendo orgogliosi. 

Poi Mary richiamò a sé i figli e li presentò al gruppo di persone che si trovavano lì accanto a loro. I due Winchester rimasero piacevolmente sconvolti e sorpresi, come quando arrivarono in quel mondo la prima volta e incontrarono l’alter ego di Bobby.

Strinsero le mani a Hellen, Jo, Ash, Charlie, Claire, Alex, Jody, Donna, Kelly Kline, Lily Sander, Sarah Blake, Lisa, Ben, Backy, Andy Gallagher, Krissy Chambers, Kate, Linda e Kevin.

Conobbero anche Aaron Bass, Ed e Harry e anche i gemelli Banes allegri come sempre anche qui; in questo mondo Max non era nato con la magia per fortuna altrimenti Lucifero l'avrebbe ucciso, cosa che fece con la loro mamma purtroppo.

"Oddio!" disse Sammy con gli occhi lucidi. Il maggiore era senza parole. Si voltarono appena e strinsero le mani anche agli alter ego di Benny, Garth , Madison, Pamela, Missouri, Mick Davis, Eileen, Donatello, Frank Deveroux, Dorothy, Cole Trenton, Jessica, Amelia, Amy e Jesse Tunner. Lui, poi, era un vero colpo di scena: qui era un semplice ragazzo umano adolescente che viveva con sua madre. Erano sempre più emozionati.

Quando il gruppetto si sciolse e si allontanò da loro il moro disse alla madre, il tono della voce eletrizzato, "Quelli sono tutti i nostri amici!”
Era come se qualcuno li avesse ascoltati e avesse esaudito il loro sogno più recondito: rivedere tutti i loro amici.

Poi Dean chiese, incerto, “Ma Garth, Benny, Kate, Amy e Madison sono..."

"Cosa?! No. Sono tutti umani. Qui non esistono i mostri, nè il purgatorio". Riferì Mary, intuendo la perplessità di suo figlio grande. E dicendo così Sammy e Dean sorrisero sollevati guardandosi.

“Ora andiamo al quartier generale…” disse la donna e con i figli si diresse alla capanna principale di Rufus e Bobby.

Qui trovarono Gabe che stava finendo di raccontare la storia dei fratelli Wallace ai due sergenti, che ascoltavano attentamente. I ragazzi, in disparte erano timorosi del verdetto finale. Castiel al loro fianco li osservava.

Finito quel lungo racconto però, come avevano detto Mary e suo figlio, i due furono accolti con una stretta di mano e un abbraccio caloroso. Sollievo nel loro cuore e nella loro espressione a quella notizia.

Cas decise, infine, di prenderli sotto la sua protezione e con questa novella Gabe lo ringraziò prima di andare via. 
Avvertì Kevin e con Balthazar e Gadreel volò in paradiso. Dovevano dare delle dritte a quei pennuti rimasti senza guida! Con Raffaele non c’era da fidarsi per niente!

All’interno della capanna il nuovo “team free will” si congedò da Bobby e Rufus, salutarono Mary e i Winchester e uscirono. Era ora che tutto il campo li conoscesse.

Una volta soli, Bobby e Rufus si avvicinarono a Mary stringendole la mano e salutarono i suoi figli. 

Rufus si presentò ai due ragazzi e offrì  loro una birra, prendendola dal frigo che c’era vicino al tavolo. Ne prese una anche per sé, Mary e Bobby.

Il gruppo brindò la vittoria facendo cozzare i colli delle bottiglie, poi Bobby disse “ Mary….grazie per ogni cosa! Ah sì… i tramiti bambini sono stati liberati da quei bastardi di cherubini e stanno bene. La pozione ci è stata portata da Rowena e Crowley, appena i gran figli di puttana sono andati al di là dell’arcobaleno! Poi sono spariti. Una demone di nome Meg è apparsa felice che Lucifero fosse morto. Era appena scappata dalle prigioni infernali! Odiava quell'usurpatore.”

Rufus, burbero come sempre, ma con un accenno di sorriso, continuò il racconto. “Ma una cosa divertente c’è stata poco prima di sparire con il suo re e la strega. Appena ha visto Castiel ha iniziato a provarci spudoratamente: lo chiamava Clarence o unicorno! Oddio era esilarante! Lui non capiva dicendo che non aveva nessun unicorno in testa o che il suo nome non era Clarence!” raccontò l’uomo, ridendo ora di gusto insieme ai Winchester.

“Vorrei averlo visto!” disse la donna, poi divenne seria “Sono comunque felice per quei bambini” disse con gli occhi lucidi. Poi guardò i suoi figli che capirono all’istante cosa la donna stesse per dire e annuirono. 

“E’ giunto il momento che noi tre ritorniamo nel nostro mondo” disse mentre uscivano fuori.

In cielo le nuvole si stavano diradando e un pallido sole fece capolino tra di esse mentre i macabri spuntoni, che sembravano essere stati la causa della fine di molte vite, iniziarono a crollare su se stessi. L’aria stessa stava ritornando sana.
Inferno e Paradiso stavano raggiungendo un equilibrio, finalmente, come molti anni addietro.

“Certo…ora tocca al vostro di mondo ad essere salvato!” rispose Bobby e i tre annuirono, poi Dean aggiunse: “Ma prima dobbiamo recuperare il corpo di Crowley. Si è sacrificato per noi. Merita un funerale da cacciatore! Anche per Rowena l’abbiamo fatto e abbiamo seppellito le ceneri in mezzo ad una foresta” e Sam annuì come pure Mary. Lo dovevano anche a lui.

Rufus e Bobby compresero. Quest’ultimo prese una radiolina e disse a Mick Davis di organizzare una squadra per il recupero di quel loro amico morto nel deserto. La squadra fu composta da Eileen e Frank Daveroux.

Un quarto d’ora dopo una jeep trasportava, avvolto in un telo bianco, il corpo del Re dell’inferno.

Un demone redento.  Un vero amico, alla fine.

Questo pensavano i fratelli Winchester, mentre Mary poggiava loro le mani sulle spalle e osservavano il corpo steso a terra. Non c’erano bisogno di parole. L’emozione era troppa.

Nel mentre apparve Gabriele dopo il richiamo di Kevin che lo informava che era giunto il momento, per Mary e i suoi figli, di ritornare nel loro mondo.

Un abbraccio stretto seguì quell’arrivo da parte dei tre, per poi rivolgerlo ad ogni abitante del campo, mentre con un gesto della mano l’arcangelo apriva il portale per la loro Terra.

Mary fu la prima ad attraversarlo emozionata, seguito da Dean e Sammy che presero con loro il corpo di Crowley.

L’ultima cosa che videro mentre trapassavano il confine tra i due mondi, fu Sam Wallace che iniziava timidamente a chiacchierare con Jessica e suo fratello maggiore con Lisa e Ben. 

Poi il portale si richiuse e loro si ritrovarono nella loro amata Lebanon, nel campo dietro il bunker.

“Nessun posto è come casa!” disse Sammy, mentre con Dean appoggiava il corpo del Re dell’inferno a terra.

“Già!” rispose il più grande. Mary si voltò a queste parole e raggiunse i figli abbracciandoli stretti a sé.

Si staccarono emozionati sorridendo, poi si ripresero: non c’era altro tempo da aspettare. 

In mezz’ora la pira funeraria era pronta. Adagiarono con cautela il corpo di Crowley sulla pira e accesero il fuoco.

Lo osservarono in rigoroso silenzio mentre le fiamme bruciavano i resti e salivano in cielo, dove le prime stelle facevano capolino.

Quando tutto fu bruciato, le ceneri furono raccolte e seppellite vicino a sua madre, sotto una grande quercia secolare in una foresta lì vicino. Poi partirono per Sioux Falls.

“Bene..ora andiamo a recuperare Cass da Jody….ci riposiamo e domani ricominciamo a cercare quel bastardo di Jack!” disse Dean stringendo le mani sul volante di Baby, sbiancando le nocche.

Gli altri due annuirono.

Avrebbero fermato quella nuova minaccia come sempre.

Loro erano i Winchester.

Nemmeno il nephilim avrebbe potuto fermarli.



Note autrice
Cin75 non ti ringrazierò mai abbastanza per l'aiuto che mi hai dato con questa storia! Te la dedico! *_*
Grazie a chiunque ha avuto la pazienza di leggerla. Ciao a tutti.

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