Don't make me cry.

di EllyBeth
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Hey Mama ***
Capitolo 2: *** Treat you better ***
Capitolo 3: *** Bad Girl ***
Capitolo 4: *** Sweet Suicide ***
Capitolo 5: *** Ulisse ***
Capitolo 6: *** Stitches ***
Capitolo 7: *** Bad Liar ***
Capitolo 8: *** There's Nothing Holdin' Me Back ***
Capitolo 9: *** Believer ***
Capitolo 10: *** Demons ***



Capitolo 1
*** Hey Mama ***


CAPITOLO 1
Le luci mi ferivano gli occhi dandomi un senso inumano, di essere in un altro mondo con la musica che mi faceva traballare su quei tacchi stupidi di Elettra e quell’abito troppo corto che purtroppo faceva avvicinare troppi ragazzi per i miei gusti. Bestemmiai dando uno schiaffo a un tizio (non ho esattamente utilizzato questo soprannome) che si era avvicinato decisamente troppo e mi scansai ritirandomi nel bagno delle ragazze. Sono in bagno si riesce a respirare, e la dice lunga sulla puzza di alcool che c’è qua fuori.  Accidenti lo sapevo che non avrei dovuta venire. Mi guardai allo specchio sobbalzando.
“Come diamine ho fatti a ridurmi in questo stato?!” allungai la mano sfiorando il mascara leggermente sbavato, poi vidi una ragazza rannicchiata su se stessa in un angolo nascosto della stanza.
“Tutto okay?” ma che domanda stupida ho fatto? Vabbè oramai l’ho detta. Mi avvicinai a lei, che alzò gli occhi color cioccolato velati dalle lacrime posando il suo sguardo su di me asciugandosi frettolosamente le guancie. Mi accucciai vicino alla ragazza che, con voce roca, iniziò a parlare.
“C..Ciao, sono Chiara e il mio…ragazzo, Dylan , l’ho trovato mentre…” le scappò un singhiozzo “...si dava da fare con una stronza bruna.” Dio ma quanto sono stupidi i maschi? No aspetta… ha detto capelli alle spalle marroni? No no no…dimmi che non è chi sto’ pensando..
“Portami da lui e vedi che gli faccio.” La ragazza, un po’ titubante, si alzò e si avviò fuori dal bagno asciugandosi le lacrime in mezzo a persone sudate che ballano a ritmo di musica. Ci ritrovammo davanti a un divanetto che un tipo considerava la sua camera da letto visto che stava degnando di particolari attenzioni a una puttana da quattro soldi. Ora si che mi incazzo, come osa trattare le ragazze così?! Non siamo burattini e loro non sono burattinai. Lo presi per il colletto della camicia sbattendolo per terra e lo presi a pugni sul suo viso spaesato. Non da molta resistenza per mia fortuna. La mano mi si tinse di rosso. Cazzo! Non osare tirare i miei capelli verme che non sei altro! Mi alzai di scatto e gli diedi un calcio nelle ormai frittate di famiglia. Nessuno, e dico NESSUNO, deve osare tirarmi i capelli.
“Brutto stronzo del ..” okay forse dopo ci sono andata pesante…nahhh ho sentito insulti peggiori dai. “Non.” Gli diedi un pugno.
“Si.” Un altro.
“Fa.” Sul naso.
“Soffrire.” Sanguina.
“Una.” Sento qualcuno tirarmi indietro ma non mollo.
“Ragazza!” qualcuno mi fece cadere indietro per poi tenermi ferma con le braccia dietro la schiena. Cavoli ho proprio fatto un bel lavoro: chiamatemi Picasso. Sorrisi per poi girarmi per vedere chi mi stesse tenendo ferma. Oh. Mio. Dio. Cosa ci fa sto’ angelo dagli occhi smeraldo in discoteca?
“Ne hai ancora per molto?” tirò su un sopracciglio guardandomi annoiato. Forse ho parlato troppo presto. “Se tu mi lasciassi andare…”
“..per tornare a picchiare il mio migliore amico? No faccio a meno.” sbuffò. Okay ho decisamente parlato troppo presto. Tanto bello quanto è la sua stronzaggine.
“Lasciami. Ora.” Lo guardai malissimo ma lui mi ignorò inclinando leggermente la testa per spostare dall’occhio una sua ciocca bruna dei suoi capelli leggermente scompigliati in cui vorrei infilarci dentro le dita e giocarci e…. No Aurora contegno accidenti! Ho un’idea!! Sono l’unica ad immaginarsi una lampadina sulla mia testa? Okay sto parlando da sola, mettiamo in atto il piano. Sorrisi come un’ebete e con nonchalance mi misi in una posizione più comoda allontanandomi con il bacino dal suo e poi sferrai uno stupendo calcio nei suoi stupendi spero gioielli di famiglia.
“Porca!” si mise a bestemmiare come un indemoniato lasciandomi andare ridendo come una sadica nonostante nessuno mi possa sentire per colpa della musica, e ho detto per colpa perché avrei voluto filmare la scena. Mi allontanai per cercare Elettra. Oh. Mio. Dio. Sapevo che non avrei dovuto farmi convincere a venire. La vidi in lontananza che rideva e si strusciava contro un tipo senza maglietta leggermente più alto di lei. Nonostante il buio i suoi capelli biondi si vedevano benissimo ondeggiare sul suo mini abito rosso sangue. E ora come torno a casa? Fa niente ha voluto portarmi LEI e ora mi riporta a casa LEI. Scansai le persone sul mio cammino per raggiungerla ma poco dopo mi fermai. Oh no allora le mie intuizioni erano giuste. Capelli marroni. Si sta slinguando lui? Proprio lui? Okay le devo vietare di bere alcolici. Ma come fa? Neanche un litro di vodka riuscirebbe a farmi TOCCARE da lui. Dai ma non le può piacere proprio il tipo che poco fa ho pestato. Ecco perché non ha la maglietta. Corro incazzata verso di loro e li faccio staccare.
“Di nuovo tu? Se vuoi scoparmi basta chiederlo ma non devi picchiare me o i miei intrattenimenti.” Dylan mi guardò annoiato andandosene a cercare altri giocattolini, o intrattenimenti come i ha chiamati lui. Lo guardai apertamente schifata mentre la mia migliore amica mi rimprovera e gli corre dietro con quei tacchi neri a spillo cercando di rimediare senza capire che il tipo che crede che le abbia conquistato il cuore è un emerito imbecille, in poche parole.

Mi girai un po’ spaesata. Ora che faccio? Vidi qualcosa muoversi velocemente verso di me, spingendo le persone senza un minimo di delicatezza. Oh no di nuovo lui. Mi girai dalla parte opposta cercando di farmi largo tra la gente ma dopo un paio di passi mi prese il polso e incontrai di nuovo quegli occhi verdi.
“Io e te dobbiamo parlare.”.


*ANGOLO DI ELENA E NON DI CHIARA E SI, SONO LA SUA MIGLIORE AMICA QUINDI è TUUTA MIA.*
spero vi piaccia :3

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Capitolo 2
*** Treat you better ***


POV Aurora
Inutile dire che Elettra non mi ha parlato per il resto della serata. E se mi sono sbagliata? Questo era l’argomento principale della terza guerra mondiale che c’era nella mia testa durante in viaggio di ritorno. Ragione contro compassione. Questa volta sembra arrabbiata sul serio, anzi furiosa, altro che le solite litigate sul fatto che non voglio mettermi gonne, al contrario di lei che le mette spesso. Oltre a questo c’era ciò che mi ha detto il ragazzo dagli occhi verdi. Era così serio… Cercai di distrarmi guardando fuori dal finestrino guardando tutte le case che dividevano la discoteca da casa mia. Cercai di scacciare via quelle iridi verdi che sembrava che mi stessero scrutando  l’anima. Dio quanto odio quando Ele non mi parla, anche se non ho fatto niente mi sento in colpa, ed è esattamente ciò che provo ora.
“Scusami, mi spiace per ciò che è successo ma è che avevo paura che..”
“Tranquilla va tutto bene.” No no! Doveva farmi finire il discorso accidenti. E no, non sto tranquilla si vede che non va tutto bene. Arrivammo davanti a casa mia. Neanche una parola. L’ho fatta così grossa?
“Che ne dici se domani facciamo shopping?” lei sa che lo odio ma non so più che fare.
Le si illuminarono gli occhi “Beh magari..” sorridemmo entrambe
“A domani.” Mi salutò sorridendo e mi sentii un po’ meglio. Andai verso la porta di casa mia sentendo la macchina ripartire dietro di me ed entrai senza girarmi indietro. Accesi la luce, mi tolsi quel costume vestito e andai a dormire pensando alla tortura che arriverà il giorno seguente.
POV Elettra
Oddio! Domani shopping! Auri ha superato veramente il limite con Dylan però si è pentita sul serio se mi ha proposto una cosa che non farebbe neppure sotto tortura. Magari posso comprarmi un vestito nuovo. Ho notato che a lui piace il nero quindi secondo voi come lo comprerò? Ok calmati Elettra stai andando in iperventilazione e per di più stai parlando da sola. Pensa ai bei capelli marroni del ragazzo che ti piacerebbe baciare tutto il giorno, farlo sorridere, divertire, fargli venire i brividi di piacere, farlo …NO SANTO CIELO CONTEGNO. Di questo passo faccio un’incidente. Arrivai davanti a casa mia, scesi dalla macchina. Mi girai guardandomi intorno. È molto buio forse è meglio entrare in casa. Dopo un paio di passi mi fermai di nuovo, sentii uno scricchiolio dietro di me. Mi girai di nuovo guardando verso la strada. Niente. Chiusi a chiave la macchina frettolosamente e corsi verso la porta di casa. Mentre cercavo di infilare quella maledetta chiave per aprire mi guardavo attorno in modo frenetico, sentendomi osservata, studiata, come per memorizzare ogni parte del mio viso, del mio corpo. Mi resi conto di avere ancora il vestito della discoteca e a quel punto finalmente riuscii ad aprire la porta per poi entrare e sbattermela dietro le spalle. Tirai un sospiro di sollievo e accesi la luce. Che stupida. Credevo sul serio che ci fosse qualcuno che mi stesse guardando? Mi presi in giro da sola per un altro minuto, in piedi davanti alla porta, per poi bloccarmi e scuotere la testa. Ma io sul serio credevo che ci fosse qualcuno, che non fossi l’unica. Okay forse la prossima volta un po’ meno cocktail né? Andai in camera mia per togliermi il vestito e per mettermi a dormire. Stavo quasi per addormentarmi quando sentii un lieve “toc” provenire dalla finestra ma, pensando che fosse un ramo, lo ignorai e quando capii che camera mia non si affacciava su un albero ero già tra le braccia di un sonno senza sogni.
POV Aurora
7:00. Santo cielo proprio oggi dovevo dimenticare di togliere la sveglia? Mi girai verso il comodino scaraventando il mio più grande odio per terra. Il mio sguardo cadde sulla foto sul comodino, eravamo io, la mia migliore amica e Cameron al mare, lui cingeva la vita di lei con un braccio. Eh già, era tutto perfetto a quei tempi. Feci un sorriso triste verso la foto di 2 anni fa, in cui i miei due migliori amici stavano insieme ed era tutto perfetto. La capovolsi con i sorrisi coperti dal comodino e mi alzai per fare colazione. “Ciao Giulia” salutai mia sorella che mi rispose con un cenno mentre mangiava i biscotti. Sentii il mio cellulare vibrare dietro i vari strati del mio pigiama e vidi un messaggio di Elettra:
“Oggi non mi sento tanto bene, facciamo un’altra volta? Ora devo stare a letto per riposarmi e non possono assolutamente invitare nessuno, ciao.”  
Poverina. Beh almeno niente shopping, bene bene bene. 
“Okay mi spiace che ora tu stia male, ci sentiamo dopo così mi dici se stai un po’ meglio <3.”
Lasciai perdere la colazione e ritornai nel mio letto al calduccio prendendomi il primo manga che mi è venuto sotto mano da leggere nel caso mi annoiassi.
POV Elettra
“DOVE DIAVOLO E’ FINITO IL MIO CELLULARE?!” nessuno mi sente ovviamente ma dirlo a voce alta mi fa stare un po’ meglio. Lo avrò lasciato in discoteca. Mi sedetti sul divano scuotendo la testa disperata come non mai. Suonò il campanello. “Chi è?” non sentendo risposta la aprii senza trovare nessuno. Che scherzo idiota. Poi abbassai lo sguardo e il mondo ricominciò a girare. Lanciai un urletto felice e ripresi in mano il mio cellulare baciando più volte lo schermo. Lo so che è un po’ infantile ma come faccio a vivere senza di lui? Mi guardai di nuovo attorno ma, non vedendo nessuno, rientrai e mi sedetti sul letto a utilizzare WhatsApp ma non trovai il contatto che cercavo, nonché Aurora. Mi vibrò in mano e vidi un messaggio da “sconosciuto”, aprii la chat e trovai:
“Lo so che probabilmente non vorrai vedermi ma questo è l’unico modo per convincerti. Vieni a Via Ferdinando n°7 stasera alle 20:30. Ti aspetto.”
E che diamine, poteva almeno dirmi chi era, ora sono curiosa… sbuffai contrariata. Magari è Dylan! Magari ha paura che non voglio vederlo perché Aurora mi mette in testa idee strane! Ha senso! Okay iniziamo a pensare ai vestiti, il trucco e tutto il resto. Devo essere perfetta per il mio Dy!
Mi misi un vestito bianco molto corto, che lascia scoperte le braccia e il collo. Come tocco finale mi misi un filo di eyeliner e lasciai i capelli mossi sciolti. Mi guardai davanti allo specchio. Bionda, snella, sexy, intrigrante. O almeno, lo diceva Cameron. No cazzo non devo piangere! Mi guardai intorno per distrarmi dai quei ricordi dolorosi. Devo attuare il mio piano e ce la farò. E Auri non sa nulla. Perfetto.  
Dopo aver finito di prepararmi mi siedo un attimo sul divano cercando di calmarmi e aspettai le 8 e mezza guardando la televisione e mangiando delle gallette.
POV Aurora
Un movimento improvviso mi risvegliò dal mondo in cui mi ero immersa, mi allungai per prendere il mio cellulare:
“Vieni alle 20:30 a Via Ferdinando n°7. Ti aspetto.”
Come si permette a darmi ordini sto’ qua? Manco lo conosco oh.. perché dovrei andarci? … okay lo so che sono curiosa ma potrebbe essere un serial killer…oppure quel ragazzo dagli occhi verdi… okay ci vado. No aspetta cosa?! L’ho detto sul serio? Vabbè tanto cosa sto’ qui a leggere quando ci potrebbe essere LUI che mi aspetta e che mi ha dato “appuntamento”...da quando parlo così? Mi servirebbe uno psicologo, solo che se lo dico ad Ele inizierebbe a saltellare come una matta. Non sono mai stata una tipetta romantica, io. Dai scegliamo qualcosa da mettere.
Mi misi una felpa nera e un paio di leggins. Lisciai i miei lunghi capelli marroni e mi misi le mie super star bianche e nere.
Decido di mettermi solo un filo di mascara, giusto quel tocco in più. Mi guardai allo specchio soddisfatta. Manca ancora una mezz’oretta, magari posso leggere un altro po’, così passa il tempo.
POV Elettra
8:30. Oddio finalmente!! Uscii di casa quasi di corsa e mi avviai a piedi verso la via. Mi maledissi per non aver preso un cappotto ma continuai a camminare e mi ritrovai nel punto di cui parlava il messaggio e aspettai immaginandomi Dylan e i suoi bellissimi occhi cioccolato.
POV Aurora
Presi un cappottino nero e poi uscii di casa, presi la macchina e partii verso Via Ferdinando n°7 fantasticando su due occhi verdi. Riferimenti puramente casuali né? E arrivai lì.
POV Elettra
Sentii un ronzio del motore di una macchina e andai verso di esso. Sta scendendo qualcuno dalla macchina. Sorrisi e mi avvicinai.
POV Aurora
Sentii dei passi poco più lontani da me e mi girai. Oh. Guardai Ele stupefatta come me e le andai incontro. “Cosa ci fai qui?”
“No. Cosa ci fai tu qui! Mi avevi detto di star male!”
“No. Non è vero!” lei mi guardò sospettosa.
“Un numero sconosciuto mi ha mandato un messaggio dicendo di venire qua.” Elettra si mise a ridere senza allegria, tirò fuori il cellulare e le fece vedere il messaggio che invece avevano mandato a lei.
La guardai perplessa. “E allora chi è che ci ha mandato il messaggio?”
Confrontammo i due numeri. Inutile dire che erano lo stesso.
 

*angolo autrice*
non so che dire quindi ciao. ahahaha

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Capitolo 3
*** Bad Girl ***


POV Aurora
Mi girai dalla parte opposta per vedere se c’era qualcuno. “Magari era uno scherzo.” La guardai cercando di autoconvincermi di aver ragione, anche perché la mia migliore amica non l’avevo convinta per niente.
Alzai un sopracciglio infastidita “Almeno sii un po’ positiva accidenti.”
Elettra si strofinò le braccia che il “vestito” che quella cogliona aveva scelto lasciava scoperte quindi mi tolsi la giacca e gliela passai scuotendo la testa. Mi guardò riconoscente e se lo mise rilassandosi leggermente.
“Tanto vale che torniamo a casa, ti porto io.” Mi sorrise come se si stesse deridendo da sola ma non è l’unica ad essere stata presa in giro.
“Troveremo chi ci ha fatto sto’ scherzo idiota.” Ci abbracciammo. “E scusa per non esser venuta a fare shopping con te.”
Lei scoppiò a ridere “Mi devi un uscita sappilo.” Si finse severa per qualche secondo tirando su l’indice come una maestra e poi ridemmo entrambe, facendo evaporare un po’ della tensione che c’era tra noi. Ci girammo verso la macchina e vedemmo una sagoma scura appoggiata alla portiera. Sta forse sorridendo? Mi avvicinai di più per poi capire che era un sorriso derisorio, uno di quelli che ti fanno accapponare la pelle, facendoti venire i brividi quasi per dirti < Ciao io sono il lupo cattivo e tu? Ah giusto tu sei la stupida Cappuccetto Rosso.  >.
“Chi sei?” mi tremò la voce. Mi avvicinai di più ad Elettra che era rimasta in silenzio, con gli occhi spaventati. Possibile che lo abbia riconosciuto?
“Vedo che ti ricordi ancora i miei consigli Elenina”
POV Elettra
Degludii e indietreggiai di un passo, poi due. Auri mi guardò con lo sguardo di una che non capisce. Gli occhi mi si riempirono di lacrime amare e intanto riaffiorarono i ricordi, i ricordi di quella foto che sta sul mio scaffale con i nostri 3 visi sorridenti, di quell’abbraccio tanto falso quanto i sentimenti che essi trasmettevano. Sentii le mie guance inumidirsi, vidi tutto sfocato, ma il viso della persona che mi aveva fatta soffrire così tanto me lo ricordo. La mia migliore amica mi si avvicinò sussurrandomi alcune parole che non capii ma dal suo tono non l’aveva riconosciuto. Degludii.
-flashback Elettra
Sentii due braccia cingermi i fianchi e rabbrividii sentendo quel tocco che tanto amavo, che mi faceva compagnia ogni notte ma anche di giorno, quello del ragazzo che amo. Distolsi lo sguardo dal mare per poi posarlo sui suoi occhi color cioccolato corrugando la fronte vedendo il suo viso contratto dalla preoccupazione ma anche indifferenza. “Ti devo dire una cosa – alzai un sopracciglio come per incitarlo ad andare avanti – è finita.” Non può averlo detto sul serio. No, no, no, no.. dopo 6 mesi che stiamo insieme? Feci un gesto brusco e mi staccai da lui. “Cam…perché?” mi si appannò la vista e sentii un mano sulla guancia. Rimasi ferma a godermi quell’attimo che speravo si sarebbe ripetuto in futuro. Avvicinò le sue labbra al mio orecchio, rabbrividii a quel contatto. “Amo la tua migliore amica.” Rimasi un attimo spaesata, assimilando ciò che mi ha detto. Si staccò leggermente per poi far congiungere le nostre labbra, non riuscivo a muovermi, la saliva si univa alle lacrime. Si staccò un attimo per riprendere fiato e mise la guancia contro la mia, soffiandomi sul collo e disse..
-fine flashback
“ “Ma guardami…ho dovuto sopportarti per 6 mesi solo per ricevere un minimo bacio a stampo da Auri e un bel ceffone.” “  Cameron scoppiò a ridere dopo essersi autocitato. Sentii lei irrigidirsi all’istante, sentii dei singhiozzi, per poi capire che provenivano da me, risate che si fermarono e che ripresero quando sentii la sua mano sfiorarmi la guancia nello stesso punto di quel fatidico giorno.

-------ma quanto è sad sto capitolo?

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Capitolo 4
*** Sweet Suicide ***


POV Aurora
Iniziò a piovere.
Mi si appannò la vista dalla rabbia.
Avevo davanti colui che aveva ferito il cuore della mia migliore amica e, io, glielo strapperò il cuore, altro che ferirlo.
Odio quando le persone pensano solo a sé stesse. Si divertono, cavoli se si divertono. Gli strapperei la carne a morsi se solo dopo Ele non mi mandasse al manicomio.
Lo lascerei morire piano piano, rigirando il coltello nella ferita sempre lentamente.
Molto lentamente.
Sentii il tempo fermarsi, al contrario dei battiti del mio cuore che mi fecero agire prima di pensare.
“Come osi farti vedere verme che non sei altro?!” Gli diedi un pugno, facendogli ritirare subito la mano dalla guancia di Elettra che fece un passo indietro, incerto. Il verme (mi piace questo soprannome, lo userò più spesso) si piegò in due dal dolore.
Un altro Signor Pugno sulla sua schiena lo fece cadere a terra ma portandosi dietro anche me.
Nel fango.
Un urlo acutissimo gli fece distogliere lo sguardo da me per poi posarlo sulla mia amica. Usai la distrazione.
Sangue.
Sangue sul suo mento.
Sangue sul labbro.
Occhio viola.
Vidi per un attimo rosso, sentii il cambiamento delle posizioni. Qualcosa si caldo scese giù per la mia fronte. Poi tutto si fermò. Solo la pioggia scorreva su di noi. Aprii gli occhi trovandomi sotto a Cameron che mi guardava… boh non lo so. Divertito? Forse. Si abbassò verso di me ma non riuscivo a muovermi. I nostri occhi incatenati.
Mi baciò il collo facendomi venire dei brividi. La pioggia continuava a scendere sui nostri volti. Poi lui iniziò a parlare.
“Non sai quante volte ho fatto questo tipo di sogno durante quei sei mesi.” Riprese a baciarmi il collo, utilizzando ora anche la lingua.
“A-Auri...” capii all’istante ciò che stava succedendo e devo agire ma…quei baci… Dio aiutami tu… Poi mi venne un’idea. Mimai con le labbra a Elettra un “tranquilla” facendo un sorrisetto malizioso. Ribaltai le posizioni e mi misi a baciare il collo del Verme, che geme. Oh vedrai quanto gemerai dopo. Ridacchiai a ciò che avevo pensato e poi misi una gamba tra le sue sfregando i gioielli (i vermi hanno gioielli?) di famiglia facendolo gemere ancora di più.
Oh ma è peggio di una mucca in calore sto’ qua. Alzai il viso per poi sorridere a lui.
“Non sai da quanto tempo ti avevo aspettata piccola.” Sorrisi ancora di più.
“Anche io aspettavo questo momento da tantissimo.” Mi alzai di scatto e gli diedi un bel calcio nei cogl…ehm ehm.
“Non sapevi da quanto aspettassi sentirti gemere in questo modo PICCOLO” calcai sull’ultima parola e gli sentii dire qualcosa del tipo – avrei preferito farlo in un altro modo. -  Sentii una risata dietro di me. Risi insieme alla mia migliore amica tenendomi la pancia con le mani mentre Dallas era ancora steso per terra. Dio quanto è ridicolo.
Fa tanto il figo e poi con un PICCOLO calcetto in posti puramente casuali diventa bianco in faccia e geme per terra. Pf. Maschi. 


------i capitoli soddisfacenti reedo

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Capitolo 5
*** Ulisse ***


POV Aurora
*dopo 7 giorni*
Entrai in classe insieme a Elettra che si lamentava di non so cosa sul fatto che era iniziato il nostro terzo anno delle superiori.
“Primo giorno e siete già in ritardo eh? Avete intenzione di passare il resto dell’anno così? Eh? Eh?”
Benvenuti all’inferno. Questo è il nostro professore pazzo, si fa chiamare Signor Professore ma è solo un nonnino di 3 età che ci vuole “insegnare” (sinonimo per dire che ci urla dietro per ogni minima cosa che facciamo) geometria. La migliore amica mi guardò disperata e girandomi verso la classe capii il perché. Due banchi vuoti. Davanti alla cattedra. Ci sedemmo nonostante fossimo turbate da questa situazione e fingemmo di ascoltare. Vidi un banco vuoto in fondo all’aula che prima non avevo notato. Già assenti? Oddio sto sul serio pensando come il professore pazzo? Mi guardai attorno ma fui bloccata da un lieve pizzicotto da parte della mia amica. Mi girai infastidita per poi notare che c’era silenzio in aula.
“Ha voglia di farsi un giretto qua attorno signorina Styles?” disse calcando il mio nome
“No, mi scusi Sir.” Dissi ironica cercando di sorridere ma penso mi sia uscita una smorfia. Il tipo tornò a spiegare mentre Ele si stava trattenendo dal ridergli in faccia. Si asciugò le lacrime sorridendo come per dirmi – sei stata bravissima! – per poi tornare ad ascoltare la lezione. Io invece mi misi a scarabocchiare il bordo della pagina ascoltandolo distrattamente. Si capisce che amo la scuola no?

Quando ebbi disegnato (scarabocchiato) mezza pagina bussarono alla porta. Dopo un – avanti – da parte del prof entrarono due ragazzi insieme alla bidella di nome Gina. Sentii la mia compagna di banco trattenere il respiro e così alzai lo sguardo. Oh no. No. No. No. No. No. Non va bene per niente. Lei mi si attaccò al braccio sussurrando emozionata qualcosa che non ascoltai. E poi il suo sguardo si pose su di me. Alzò un angolo della bocca per poi continuare a fissare i miei compagni, fingendosi disinteressato.
Oddio quegli occhi verdi. Oddioooo. Okay sto male. Finalmente mi girai verso Elettra, che ripeté quello che stavo pensando ma moooolte più volte e con la voce moooolto più acuta.
“Ci sono due nuovi compagni: Dylan O’Brien e Shawn Mendes.”
Quindi si chiama Shawn…*modalità stolker: attivata* no ok respira Auri.. sentii il professore dire qualcosa che non capii perché troppo occupata nel mio culto Hippy *peace&love* che consiste nel continuare a respirare senza percepire niente intorno a me e tornai nel mondo normale solo quando un banco nuovo si attaccò al mio e per un attimo credetti che… esatto. Per un attimo. Guardai in cagnesco Dylan, per poi posare il mio sguardo sul ragazzo dagli occhi verdi che prendeva un banco spuntato chissà dove dalle mani della bidella, per poi posarlo accanto ad Elettra. Questa storia finirà mooolto male. Vidi la mia migliore amica leggermente imbronciata. Sperava di stare accanto al suo amato Dylan ? Beh ci speravo anche io ad essere vicina al suo amico. No aspetta che?! Ok riprenditi Aurora, contegno. Il tipo iniziò ad accarezzarmi la mano, tracciando lievi cerchi che pian piano andarono su per il braccio ma prima che arrivasse al gomito gliela presi di scatto e la posi sul suo banco con non troppa delicatezza. Suonò la penultima campanella e qualcuno mi prese per i fianchi e mise le labbra contro il mio orecchio.
“Ricorda ciò che ti ho detto.”

Suonò l’ultima campanella e, dopo aver messo lo zaino in spalla, ci dirigemmo fuori dalla scuola parlando di quanto fosse stato strano quel primo giorno. Poco prima di entrare in macchina sentimmo due voci maschili provenire da una macchina lì vicino.
“Ma quella non era mica la tipa che ti aveva picchiato?” si sentii uno sbuffo e una risata da quello che aveva parlato per primo. Mi incantai un attimo a sentire come rideva per poi fare un cenno a Ele di entrare in macchina e andarcene di lì. Non ci credo ancora. Ce l’avrò tutto l’anno nella stessa classe.

Sorrisi, sdraiata sul divano, come un ebete. E ora come farò a studiare con lui che mi fa autovenire il diabete? Tornai a guardarmi la serie TV The Vampire Diaries, che la mia bff mi ha obbligata a vedere. A lei piace tanto Damon…bah non capisco perché. Spensi la tv e andai verso la mia stanza. Mi sdraiai sul mio letto e misi a tutto volume Sweet Suicide e rimasi lì ad immaginare se mi fossi messa al banco accanto. Mi svegliai provando un forte fastidio verso colui che giocava con una ciocca dei miei capelli. Già dà fastidio da svegli ma da addormentati? Ancora peggio. Mi girai verso di lui che rise vedendomi comparire sul viso una piccola smorfia, che poco dopo venne coperta dalle labbra di lui. Mi staccai un attimo sorridendo maliziosa
“Questo risveglio sta migliorando sempre di .. più” feci fatica a finire la frase, con Shawn che venerava il mio collo. Si, sta decisamente migliorando. Tornò sulla mia bocca, misi le mani nei suoi capelli, tirandoglieli leggermente, ma non per allontanarlo. No, decisamente no. Si mise sopra di me e con uno scatto veloce..

BIP BIP BIP BIP BIP.. aprii gli occhi e scaraventai la sveglia dall’altra parte della stanza. Non sono una ragazza che bestemmia ma questa volta quel coso malefico mi sta dando filo da torcere. E poi arrivò l’imbarazzo e con quello anche il rossore, che prese una sfumatura verdina quando ricordai che sarà a un banco da me per tipo 5 ore. Corsi subito a farmi una doccia, ma il ricordo non svaniva. Mi misi dei jeans attillati e una felpa larga blu, la mia preferita. E così fui pronta ad andare a scuola. Certo, e chi se la beve?
 

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Capitolo 6
*** Stitches ***


CAPITOLO 6
Sentii solo le prime parole che disse la prof di scienze. Dimmi che la faccio con Elettra tipregotipregotipregooooo..
“Ilaria con Paolo, Alessandro con Francesca, Lorenzo con Camilla, Eleonora con Bernardo, Alessio con Sofia, Aurora con Dylan,…”
OH MIO DIO. Alzai subito la mano
“Si signorina Stiles?” posò lo sguardo su di me con fare saccente.
“Devo farla proprio con questo cos-ehm-ehm O’Brien?” la prof mi ignorò e poi sentii delle labbra appoggiarsi sul mio orecchio.
“Beh… ho la sensazione che se facciamo pratica… moolta pratica” calcò sull’ultima parola “prenderemo una valutazione come dire? Alta.” Ghignò sempre sul mio orecchio.
Mi scostai di scatto dicendogli “Non credo che in pratica avresti un voto molto alto...” gli lanciai uno sguardo di sfida.
“Che ne dice prof di interrogarmi?” sussurrò di nuovo vicino al mio orecchio .
“Non ti consiglio di farti interrogare dalla profe, un brutto voto ti deprimerebbe e non vorrei fare tutto il lavoro sulla riproduzione da sola.”  
“Fidati…ho studiato molto, anche con Elettra.” Risi a voce alta, forse troppo.
“TU? Che studi?”
“Stiles, O’Brien esigo silenzio nella mia classe. Fuori. Subito.” Mi alzai fissando truce il mio compagno cretino che farà con me (FORSE) la ricerca sulla riproduzione. Se sopravvive. O se sopravvivo io. Uscii sbattendo la porta segiuta dopo pochi secondi da lui. Feci dei respiri profondi tenendo a mente ciò che mi ha detto Shawn.  Sentii delle braccia cingermi i fianchi.
“Che ne dici se iniziamo a studiare?”
***
“Che ha fatto Dy per avere un occhio nero?” mi chiese Elettra mentre uscivamo da scuola.
“Niente sai quant’è bello picchiare persone a random?”
“Comunque Shawn ci ha invitate a casa loro per la ricerca così abbiamo meno problemi di spazio e di tempo.” Mi si bloccò il respiro. Con il coglione?
“Oh no no no no no no no no no!!!!! Io a casa del tuo Dy non ci vado. Che poi, dico io, che avrà tanto di speciale? È solo un coglione di merda che dovrebbe essere investito da una macchina in fiamme che va a 10000 chilometri all’ora e che alla fine si schianta contro un grattacielo che cadendo distruggerà il mondo! Merda!” mi portai  le mani ai capelli, mentre lei scoppia a ridere, e di lì a poco l’avrei seguita a ruota se il coglione di merda che dovrebbe essere investito eccetera, eccetera in persona non mi si fosse parato davanti. Oh sacro santissimo cazzo, benedicimiiiiiiih.
“A me va anche bene se su quell’auto ci sarà una figa.” Disse ammiccando in direzione della mia migliore amica facendola sospirare come una cretina.
“Ma tu oggi vuoi morire male?” chiesi angelica sbattendo le ciglia.
“Tranquilla amore, ce n’è abbastanza per tutte e due.” Gli saltai addosso. Non nel senso che intendete voi: gli istinti omicidi sono difficili da controllare.
Mi prese per i polsi e avvicinò il suo viso al mio facendo combaciare le nostre labbra. Mi staccai subito divenendo rossa come un peperone. Quello stronzo! Come osa?! Senza pensarci gli diedi uno schiaffo che gli fece voltare la testa. Tornò a fissarmi con un sorrisetto adorabilefastidioso. Si avvicinò lentamente e appoggiò le labbra sul mio collo.
“Sei bella quando ti imbarazzi.”
Mi allontanai di un passo. Poi di due. Guardai Elettra, che fissava per terra continuando a sbattere le palpebre cercando di non piangere. Oh merda. 

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Capitolo 7
*** Bad Liar ***


POV Elettra
Mi avvicinai di più a Shawn fingendo che sia per vedere lo schermo del computer. E’ da 3 ore che lavoriamo a sta stupida ricerca. Ogni tanto gli faccio domande su Dylan facendo la voce innamorata ma lui mi risponde neutro. Eppure il piano era INFALLIBILE, ma sembra non stia funzionando accidenti.
“Vado a vedere come sta il mio Dy.” Alza le spalle e mi guarda annoiato mentre mi alzo per poi uscire dalla stanza. Apro la porta e poi mi blocco.
*due ore prima*
POV Aurora
Evidenziai dal libro le cose importanti e mi allungai per prendere il computer dalle gambe di O’Brien.
Sono a metà del compito, mi mancano solo le diapositive e le immagini. Non ce la faccio più. Sto facendo tutta sta cavolo di ricerca del cazzo da sola e lui mi fissa. E basta.
“Sei l’inutilità fatta a persona.”
“Non mi hai rivolto la parola da quando sei entrata.”
“Cos’è, un modo per farmi impietosire?”
“Sarebbe troppo da femminuccia per un macho come me.”
Mi scappa una risatina che gli fa alzare un sopracciglio. Mi si avvicina pericolosamente e mi toglie il computer di dosso.
“Se ridi così non riuscirò a trattenermi da baciarti quelle belle labbra.”
“Sarebbe una minaccia?”
Oddio. Ho sempre sognato che qualcuno me lo dicesse. NO ASPETTA COS’HO DETTO?!
Tornai al presente quando iniziò a lasciarmi dei baci umidi su per il collo, poi la mascella. Aprii di scatto gli occhi capendo il suo scopo e lo allontanai leggermente.
“Dylan io..”
“Mi rifiuti?” oddio sta alzando la voce. In un colpo mi tornò in mente ciò che ha detto Shawn. Verità o bugia? Bugia o verità? Bugia.
“No è che..”
“Sarai la mia sfida.” Sussurra.
Appoggia le labbra al mio orecchio.
“Sarai mia.”
Il mio cuore perse un battito. Nessuno mi ha mai detto qualcosa di così dolce. Trattenni il respiro e girai lentamente la testa facendo incrociare i nostri occhi. Oh dio. Sono pieni di desiderio, se non fosse per le mie mani sul suo petto che avevo usato per bloccarlo ci saremmo già baciati. Anzi mi avrebbe baciata. Io non voglio baciarlo, io amo Shawn. Ne sei sicura?  Stupida vocina. Però ha ragione. Non li conosco ma almeno Dylan mi vuole. Lui non fa altro che insultarmi.
Le mie mani di strinsero attorno alla sua maglietta. Si avvicinò piano, come per non perdersi nessuna mia reazione. Sto ferma. Il mio sguardo viene attirato dalle sue labbra. Mi avvicinai leggermente d’istinto e lui fece congiungere le nostre labbra. Iniziò come bacio casto, fino a quando infilò la lingua nella mia bocca e ci baciammo dolcemente. Sa di cioccolato, dio quanto è bello. Ci staccammo e non riuscii a trattenere un sorriso.
“Oh dio Auri.” Sussurrò fissandomi le labbra e mi baciò di nuovo.
“Non sorridere sennò non finiamo più la ricerca.”
Dopo aver riso ci mettiamo l’uno accanto all’altra e finiamo quella benedetta ricerca bloccandoci ogni tanto per baciarci.
Beh non mi dispiace più la ricerca.
Stiamo per rileggere il nostro lavoro per poi dividerci le parti quando lui mi sussurra sul collo.
“Sai che facendo alcuni esempi e un po’ di pratica ogni ricerca viene meglio?”
Mi lascia piccoli succhiotti su per il collo mentre io rido e gli dico di smetterla, ma non lo voglio sul serio. Mi piace troppo, che vada a fanculo Mendes  che non fa altro che ignorarmi, io sto con chi mi ama sul serio. Mi succhia il labbro inferiore mentre io gli infilo le mani nei capelli, senza smettere di sorridere.
“Dio il tuo sorriso.” E mi bacia ancora, sembra di  stare in paradiso.
Poi sento la porta aprirsi..

*5min. prima*
POV Elettra
Chiudo la porta senza fare rumore sconvolta. Non doveva andare così cazzo. Smetto di chiudere le palpebre e iniziano a lacrimarmi gli occhi. Mi giro verso Shawn che mi guarda preoccupato.
“Ehi che è successo?” si alza per venire verso di me e io di risposta indico la porta. Appena si gira per aprirla vi scappa un sorrisino. Il piano funziona,
POV Aurora
Poi sento la porta aprirsi..
Alzo di scatto lo sguardo presa alla sprovvista. Stupore, dolore, schifo. Ecco cosa vedo negli occhi di lui. In questo piccolo arco di tempo ripenso a tutto ciò che è successo e mi rendo conto dell’enorme errore che ho fatto. Vedo di sfuggita un sorriso da parte di Elettra ma me lo sarò immaginato. Mi sposto Dylan di dosso prendendo disordinatamente le mie cose mentre Shawn sbatte la porta e poco dopo sento una seconda porta sbattere. Cos’ho che non va diamine? 

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Capitolo 8
*** There's Nothing Holdin' Me Back ***


POV Shawn
Mi appoggiai a un muro di un vicolo riprendendo fiato. Dio santo quella stronza ha preso proprio alla lettera il mio consiglio eh?! Pensavo che fosse migliore di quelle troiette che cadono ai suoi piedi. Tutte illusioni. Tutte uguali.
*flashback*
Le presi il polso senza la minima delicatezza. Ha anche il coraggio di fare una smorfia? Ha picchiato il mio migliore amico senza sapere le conseguenze.
“Io e te dobbiamo parlare.” La vedo spalancare gli occhioni marroni mentre la trascinavo fuori dal locale. Chiusi con noncuranza la porta e la sbattei contro il muro. Le si riempirono gli occhi di lacrime ma tenne la testa alta, fissando i miei.
“Se lo meritava.” Non so se abbia fegato o sia stupida.
“Non hai il diritto di trattarlo così. Non sai che cazzo hai passato e per me è una rottura di coglioni vedere una brunetta qualsiasi dare fasti..”
“Brunetta qualsiasi la chiami ciascuna delle tipe che vi portate a letto. Io sono Aurora e poi cosa c’è di tanto brutto che ha passato quando distrugge i cuori delle ragazze? Ho trovato una ragazza rannicchiata nell’angolo del bagno che piangeva per colpa sua.”
Abbassai lo sguardo. Non ha torto.
“Senti. Io gli sono stato accanto quando gli è morta la madre, quando il padre lo picchiava, quando ha iniziato con la droga, le serate, le donne, le “una notte e via”, il fumo e l’alcool. Far male agli altri rende meno doloroso il peso che si porta addosso. Sto cercando di aiutarlo ad uscire da questi giri ma non mi stai aiutando. Dammi ancora un po’ di tempo e per favore, non picchiarlo più okay?”
Mi fissò per un attimo. “Okay.”
La fissai per un attimo. “Me lo prometti?”
Mi sorrise.
Le sorrisi.
“Certo.”
*fine flashback*
Diedi un pugno al muro facendomi sanguinare le nocche. Mi presi la testa tra le mani cercando di riordinare i pensieri. Fanculo lei e il suo sorriso. I suoi occhi color cioccolato. Le sue labbra rosee. Non so neanche perché cazzo ci sono rimasto male. Mi devo mettere in testa che era una delle tante. Una di cui  non ci si può fidare. Una che ti tradisce il giorno del matrimonio. Una che ti spezza il cuore.
POV Aurora
Uscii da quella casa opprimente e mi misi a correre verso casa. Le lacrime mi rigavano le guance ma non mi interessava. Volevo solo trovare Shawn. Urlai il suo nome ma non ottenni risposta. Forse è meglio lasciarlo stare. Perché se né andato via in quel modo? Entrando in un vicolo mi appoggiai a uno dei muri e mi accucciai per terra singhiozzando. Sentii dei passi poco lontano da me che venivano in questa direzione. Nascosi la testa tra le gambe, non mi interessa se è un senzatetto o altro, odio che le persone mi vedano piangere. Da una fessura vidi un paio di super star che riconobbi. Lui alzò il mio viso e mi asciugò le guance.

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Capitolo 9
*** Believer ***


CAPITOLO 9
POV’S Cam
Quando sentii Aurora urlare capii che era la mia occasione. Devo cambiare se voglio che funzioni. Mi accucciai accanto a lei appena alzò il viso rigato dalle lacrime.
“Tutto okay?” rise tristemente guardandomi dritto negli occhi.
“si certo sto una favola guarda, non sto piangendo seduta per terra parlando con la persona che odio di più al mondo.”  Ouch la gattina ha tirato fuori gli artigli, sarà difficile tornarle amico.
“Facciamo così, adesso mi siedo anche io e barboneggiamo in memoria dei vecchi tempi, ti va?”
Auri sbuffò ma non oppose resistenza quindi mi misi accanto a lei e feci per sbadigliare per poi cingerle le spalle con un braccio.
“Mr RuboMetodiAgliAmericaniPerProvarci togli il braccio subito.” 
E se giocassi un po’ con te gattina? Mi graffierai?
Avvicinai la bocca al suo orecchio
“E se non lo facessi?” mi sorrise dolcemente e io mi preparai alle minacce
“ Ti do un ceffone che ricorderai per tutta la vita”
“ahahaha sapevo mi avresti minacciato, ti conosco troppo bene ammettilo.” Le rivolsi uno sguardo soddisfatto ma lei si rabbuiò dicendo :“Certo, siamo stati migliori amici” e si alzò pronta ad andarsene ma la bloccai dopo poco più di un metro.
“Senti Aurora ci ho pensato, non deve per forza andare così. Ho ricominciato a parlare a Elettra, magari non te l’ha detto, ma sono cambiato. E abbiamo pensato che potremmo tornare quelli di una volta. Ti ricordi quando eravamo nell’albergo vicino al mare e voi mi avevate rubato i vestiti mentre facevo la doccia?”
lei sbuffò dicendo “ci hai rincorse fino alla reception con solo l’asciugamano in vita, ti ricordi la faccia della vecchietta?”
“L’abbiamo letteralmente traumatizzata” ridemmo tutti e due
dai che ci sto riuscendo.
“e posso aiutarti a riconquistare quel tipo che ti piace tanto..uhm..shon?”
“Shawn.” Alzò gli occhi al cielo, ha da sempre quest’abitudine.
“Ecco sì,lui.”
 “e come? Mi odia.”
“Macchè, Elena dice che..”
“Adesso si fa chiamare Elettra”
“uhm..okay? Elettra dice che dovremmo provare con il metodo gelosia. Eri qui per colpa sua? Magari perché hai baciato qualcun altro e lui se n’é andato.”
“E tu come fai a..”
“istinto. Comunque ti va di fare la mia finta fidanzata?”
“sei sicuro che funzionerebbe?”
“certo.”
“e tu cosa ci guodagni?” cazzo mi conosce troppo bene
“il nostro trio” le sorrisi per essere più convincente e le si tolse lo sguardo scettico.
“okay.”
“ti accompagno a casa” le presi la mano e ci dirigemmo verso la macchina.
intanto presi il cellulare e inviai un messaggio.
   Da Cameron:  Fatto ;)

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Capitolo 10
*** Demons ***


POV'S AURORA
Le giornate trascorrevano tranquille, sembrava essere tornato tutto come prima. 
Ora siamo seduti per terra nella mia stanza a guardare un horror, come ai vecchi tempi. È strano vedere Cameron e Elena, per me non sarà mai veramente Elettra, che si lanciano i popcorn ogni volta che lei urla e lui la prende in giro. Mi mancava stare con loro, eravamo una famiglia.
un colpo mi distolse dai miei pensieri, seguito da un'ondata di cibo indirizzato alla bionda che mi usava come scudo. "Questo non dovevi farlo" dissi sogghignando. Subito dopo me la scrollai di dosso e le lanciai contro cuscini e popcorn insieme a Cam per poi bloccarla a terra e farle il solletico.
"Non è giusto due contro unoooo lasciat..lasciatemiiiiiiii" piangevamo tutti e tre dal ridere, il film ormai era finito ma non ce ne siamo accorti fino al suono del campanello.
"è un problema se ho invitato due amici?" capii già chi erano dal braccio che Cam mi mise attorno ai fianchi.
lui aprì la porta ed entrarono Dylan e Shawn e rimasi incantata un attimo per la sua bellezza. Nonostante avesse le occhiaie era pur sempre perfetto, risaltavano i suoi occhi verdi, e si era messo una camicia nera attillata che gli risalta i muscoli. 
"Hey bro! T'apposto?" il mio "ragazzo" mi lasciò andare per rivolgere quello strano saluto che fanno tutti i maschi. Possibile che siano convinti che un abbraccio sia da gay se fatto da un maschio? 
dylan mi salutò con un abbraccio e un bacio sulla guancia per poi andare da Elena; Shawn non mi guarda neppure, mi evita con lo sguardo e fa male. Guardai preoccupata Cam che mi prese subito la mano per portarmi in salotto dove i due piccioncini si stavano baciando. Esistiamo aoh tenete a freno quelle lingue. 
sbuffai e Cam rise per poi lasciarmi un bacio leggero sulle labbra, con il ragazzo dagli occhi verdi che ci guardava sorpreso e poi ferito.
"Sentite io in realtà ho altri programmi, magari ripasso più tardi per riprendere Dylan, ciao" 
feci per seguirlo ma Dallas (*NB: cognome di cameron*) mi bloccò. 
"Sta andando tutto secondo i piani, sta tranquilla" e mi sorrise vittorioso.

 

*angolo di un'autrice che scrive poco ma meglio di nulla no? non uccidetemi*

per prima cosa voglio ringraziare le mie fan per eccellenza Sara e Chiara (cioè le mie best) e anche il mio ragazzo che vuole che io scriva solo per rompermi i coglioni (tvb) ( <-- friendzone sad) comunque dato che sto capitolo è corto come lo schifo se riesco ne faccio un altro stasera (madonna non aggiornavo da un anno e ora ne scrivo due al giorno, bah) 

non ho più voglia di scrivere anche perchè devo fare anche altre cose sorratemi

byeeeee <3

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