Avventure di un'autrice

di Giulia_Dragon
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una giornata frustrante ***
Capitolo 2: *** Solo un urlo e solo un nome: YU GI OH! ***
Capitolo 3: *** Domino City ***
Capitolo 4: *** Incontri ***
Capitolo 5: *** Maestro d'eccezione ***
Capitolo 6: *** Grinta e conoscenze ***
Capitolo 7: *** Trame ***
Capitolo 8: *** Dettagli in più ***
Capitolo 9: *** Stardust vs Seto (prima parte) ***
Capitolo 10: *** Stardust vs Seto (seconda parte) ***
Capitolo 11: *** Il sacerdote di Horus ***
Capitolo 12: *** Verso il regno dei duellanti ***
Capitolo 13: *** Giulia vs Stardust (parte uno) ***
Capitolo 14: *** Giulia vs Stardust (parte due) ***
Capitolo 15: *** Giulia vs Stardust (parte tre) ***
Capitolo 16: *** Preparativi ***
Capitolo 17: *** Quattro passi ***
Capitolo 18: *** Chiacchere, visioni e chiarimenti ***
Capitolo 19: *** Nuove carte ***
Capitolo 20: *** Reazioni inaspettate ***
Capitolo 21: *** Scambio di pensieri ***
Capitolo 22: *** Luce, motore...duello ***
Capitolo 23: *** Ancora visioni e ricerche ***
Capitolo 24: *** Segreti e bugie ***
Capitolo 25: *** Passi di danza ***
Capitolo 26: *** Avvertimenti ***
Capitolo 27: *** Consapevolezze ***
Capitolo 28: *** Il mantello nero ***
Capitolo 29: *** Piccole confessioni ***
Capitolo 30: *** Dama o cavaliere? ***
Capitolo 31: *** Festa ***
Capitolo 32: *** Il segreto di un re- Amori proibiti ***
Capitolo 33: *** Rivelazioni ***
Capitolo 34: *** La sfidante misteriosa (parte prima) ***
Capitolo 35: *** La sfidante misteriosa (parte seconda) ***
Capitolo 36: *** Rapimento ***
Capitolo 37: *** Rivelazioni ***
Capitolo 38: *** Studiare un nemico ***
Capitolo 39: *** Alter ego ***
Capitolo 40: *** Marik e Giulia ***
Capitolo 41: *** Piani ***
Capitolo 42: *** Una carta in più ***
Capitolo 43: *** Il cuore delle carte ***
Capitolo 44: *** Idee ***
Capitolo 45: *** La soluzione più semplice ***
Capitolo 46: *** Il ritorno di Giulia ***
Capitolo 47: *** Slifer domato ***
Capitolo 48: *** Faccia a faccia con il mago ***



Capitolo 1
*** Una giornata frustrante ***


Una giornata frustrante
 
Il pullman comparì all'orizzonte con mia immensa gioia, non vedevo
 l'ora di andarmene da Stresa
e dimenticare la brutta giornata di scuola e il quattro e
 mezzo di matematica. Salii evitando di essere
schiacciata contro la porta e salutai
 l'autista mostrando l'abbonamento.
Mi sedetti in prima fila e mandai un messaggio
a mia madre per avvisarla che ero partita.
Mi infilai le cuffie cercando nella musica un conforto che,
speravo di trovare in fretta.
Guardavo il panorama sfilare davanti ai miei occhi,
 un panorama che vedevo ormai
da cinque anni​. Sbuffai mandando avanti una canzone
per poi pensare di nuovo ad una scena che a volte mi
compariva davanti agli occhi.
Un ragazzo dalla pelle color caffè, occhi di ametista
vestito da faraone su un balcone, sotto di lui il popolo
festante. Sapevo molto bene a quale cartone apparteneva
quella scena, all'ultima saga di Yu gi oh: le memorie
del Faraone.
-Atem- dissi quasi soprapensiero. Ora devo ammettere
che lo trovo bello, una mia amica una volta mi disse
che era sexy e io le avevo dato ragione.
Sorrisi a quel ricordo mentre tiravo fuori dal portafoglio
la carta della Giovane Maga Nera, una delle poche
carte di Duel Monsters che avevo.
La guardai a lungo e mi sembrò che sorridesse più
del solito ma di sicuro mi sbagliavo.
-Giulia! La fermata!- l'autista mi riportò alla realtà.
-Scusa Marco! - sorrisi appena e dopo averlo salutato
scesi. Non potevo immaginare cosa sarebbe successo
da li a poco

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Capitolo 2
*** Solo un urlo e solo un nome: YU GI OH! ***


Solo un urlo e solo un nome: YU GI OH!

Avevo appena finito di dire a mia madre del quattro e mezzo di matematica e lei mi aveva sorriso dicendomi che avrei presto recuperato. Io invece mi sentivo a pezzi, forse perchè avevo studiato tantissimo per quel compito. Tornai in camera mia dovevo fare i compiti anche se non avevo molta voglia.
Presi il libro di matematica e iniziai a scrivere il primo esercizio con la sensazione che ci fosse qualcosa che presto sarebbe successo.
-Gioca la partita, vinci la fatica questa è la tua vita Yu gi oh!
Cerca nel tuo cuore la risposta senza sosta Yu gi oh! Yu gi oh!
Vivi in un presente magico avvincente super sorprendente Yu gi
oh!- cantai a squarciagola quella sigla che da piccola tanto avevo amato e che mi tirava spesso su di morale come in quel momento.
Sapevo cosa significava quel titolo, se non ricordo male significa appunto "Re dei Giochi".
Sorrisi mentre continuavo a fare quell'esercizio che non mi sembrava così difficile.
Poi un bagliore attirò la mia attenzione, veniva dalla mia cartella.
Mi alzai dalla sedia davanti alla scrivania e mi diressi fino allo zaino che era abbandonato davanti ad una cassettiera. Aprii le due cerniere e tirai fuori il protafogli, il bagliore veniva da lì.
Quando aprii il portafogli compresi il motivo della luce. La carta della Giovane Maga Nera si era illuminata. Per qualche strana ragione intuii cosa volesse significare.
Mi alzai in piedi e urlai -YU GI OH!-
La luce divenne abbagliante, troppo perchè i miei occhi verdi la sopportassero.
In una attimo mi ritrovai in un posto che non era sicuramente la mia camera, sembrava più un tempio egizio.
Anche i miei abiti erano cambiati. Non più i pantaloni neri, la camicia e le ciabatte, ma
abiti tipicamente egiziani, mi guardai i polsi. Avevo dei bracciali d'oro. Strebuzzai gli occhi senza capire mentre osservavo il mio nuovo abbigliamento.
I piedi erano fasciati da delle scarpe basse bianche, la tunica mi arrivava ben sotto il ginocchio, al fianco portavo una cintura, mi toccai le orecchie e sentii degli orecchini pendenti d'oro. Orecchini? Ma io non avevo i buchi alle orecchie!
In fronte avevo uno strano diadema, ma, per mia fortuna, non era la corona tipica delle regine.
-Bene era da tempo che ti aspettavamo Giulia- una voce che mi pareva familiare esordì con queste strane parole.
Alzai lo sguardo e li vidi. Il mago nero e la giovane maga nera.
-Mago Nero! Giovane Maga Nera! Ma dove sono e come fate a conoscermi?- domandai a raffica.
-Tranquilla presto saprai tutto, avvicinati- mi sorrise la giovane maga mentre io camminavo verso di loro con uno strano senso di fifa. Le mie gambe avevano deciso di
iniziare a fare giacomo-giacomo e io mi sentivo più stupida che mai.
Arrivai in quel momento davanti ai due maghi e li guardai cercando di sembrare sicura
cosa che in realtà non ero affatto.
-Sappiamo che conosci molto bene Yugi e i suoi amici- esordì Mago Nero.
-Beh non è che li conosco così bene, sono anni che non vedo più Yu gi oh- risposi abbassando lo sguardo.
-Lo sappiamo, e sappiamo anche che ultimamente hai riguardato gli episodi,   il tuo personaggio preferito è il Farone Atem e che eviti di vedere l'ultima puntata perchè ti metti a piangere tutte le volte- sorrise la giovane maga nera.
A quel punto spalancai la bocca incapace di chiuderla. La maga doveva conoscermi davvero molto bene, perchè tutto quello che aveva appena finito di dire era vero.
Non sopportavo l'ultimo episodio, mi faceva piangere e desideravo di poterlo cambiare,
mi piaceva Atem per il suo carattere forte che tanto gli invidiavo.
-Mi conosci molto bene vedo, ma ancora non mi avete detto perchè sono qui- affermai seria.
-Giusto, guarda questa stele- disse mago nero indicando la stele dietro di noi.
La riconobbi subito. Era la stele che raccontava la sfida del faraone con lo stregone e sopra i due contendenti oltre al Mago nero e ad un altro mostro  campeggiavano l'occhio di Horus e le tre divinità egizie: Obelisco del Tiranno, Slyfer drago del cielo e Drago alato di Ra.
-Conosco questa stele! Nel cartone animato è molto presente! É la chiave per raggiungere il mondo delle memorie del Faraone!- sparai senza pensare per poi tapparmi la bocca. Ecco lo sapevo! La mia lingua biforcuta aveva colpito ancora!
-Tutto giusto brava, dimostra che sei tu la persona che cerchiamo: abbiamo una missione per te- riprese il mago mentre io staccavo lo sguardo dalla stele per fissarlo su di lui.
-Di che si tratta?- domandai subito, curiosa.
-Dovrai aiutare Yugi e i suoi amici attraverso le loro avventure, ma attenta, non potrai cambiare il corso degli eventi, ma ci sarà un'eccezione che scoprirai a tempo debito- snocciolò lui.
-Un momento! Io non sono una duellante, non ho mai duellato nemmeno da piccola!- obbiettai, sapendo bene che per affrontare certi duelli bisognava avere parecchia esperienza.
-Avrai un maestro d'eccezione e poi l'hai detto tu che hai seguito tutte le serie-
-Quasi tutte l'Arc V non l'ho visto, dovevo fare i compiti- dissi sapendo di dire il vero.
Il mago nero sorrise della mia sincerità.
-Ora devi andare hai una missione- affermò lui muovendo la bacchetta.
-ASPETTA!-  gridai inutilmente.
Missione? Maestro d'eccezione?
Non ci stavo capendo niente! Sospirai, i guai erano appena cominciati e io non so perchè mi sentivo euforica! 

 

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Capitolo 3
*** Domino City ***


Domino City

Oh cavolo! Ero a Domino city! Ok dopo essermi ripresa dallo shock decisi come muovermi.
Non sapevo in che serie fossi finita lo avrei capito solo quando avessi incontrato Yugi
e gli altri.
Mi guardai i vestiti, erano cambiati di nuovo. Indossavo una camicia a quadri blu, rossi e bianchi, jeans scuri, scarpe da ginnastica, cintura. Look tipicamente mascolino, quello che a me piace tantissimo.
Dovevo trovare Yugi.

****
In un luogo molto lontano da dove mi trovavo io, qualcuno osservava la scena con muto interesse.
-Ah bene qualcuno è stato mandato per aiutare il faraone, ma sarà inutile- disse ridendo l'uomo incappucciato.
-Maestro siete sicuro che non dobbiamo preoccuparci della ragazza?- domandò a quel punto un'altra figura incappucciata.
-Certo, lei non è che un moscerino in un mare- affermò ancora la prima figura.

***
Lo sapevo! Mi ero persa accidenti!
Mi trovavo in centro. O almeno pensavo fosse il centro.
I palazzi erano altissimi e la gente camminava velocemente sembrava la versione animata di Milano, se non fosse che mancava il duomo. Mi guardai intorno cercando di stabilire dove fossi. Alzai lo sguardo e vidi un logo che ben conoscevo: quello della Kaiba Corporation. Dovevo essere arrivata al quartier generale di Seto Kaiba.
Ammetto che Kaiba non mi stava particolarmente simpatico, ma di una cosa ero certa, i miei obiettivi non erano di certo lì.
Ricominciai a camminare verso la scuola di Yugi sperando che fosse lì, perchè se no non avevo la più pallida idea di dove cercarlo. Calciavo i sassi mentre ripensavo alle parole del mago nero. Anche se ci fosse un torneo io non potevo certo partecipare. Ero sprovvista di deck e non avevo mai duellato in vita mia.
In quel momento mi venne l'illuminazione divina. Il negozio del nonno di Yugi! Lì vendeva delle carte speravo di riuscire a comprarle. Iniziai a correre senza sapere se fosse la strada giusta, ma con la consapevolezza che da qualche parte mi avrebbe portata.

 

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Capitolo 4
*** Incontri ***


Incontri

Correvo verso il negozio del nonno di Yugi sperando di riuscire a comprare qualche carta. Non sapevo cosa avrei scelto, avrei preferito un deck tipo guerriero. Mi piacciono quei mostri.
Solo allora mi accorsi di essere arrivata alla mia meta. Il negozio era davvero carino nonostante l'avessi visto molte volte quando seguivo il cartone. Entrai.
-Buongiorno- salutai entrando.
-Buongiorno- mi rispose l'uomo dietro al bancone.
Lo osservai. Davanti a lui mi sentivo un gigante, nonostante il mio metro e cinquantaquattro. Aveva gli occhi di ametista e i capelli grigi e mi sorrideva amichevolmente.
-Cosa cerchi?-
-Carte di duel monsters- sorrisi
Il signor Muto uscì dal bancone e si diresse verso una vetrinetta dove vi erano esposte alcune carte, ne tirò fuori alcune e mi chiese come avrei voluto formare il mio deck.
Io risposi che non ne avevo la minima idea e lui mi sorrise aiutandomi a scegliere le carte.
-Ciao nonno- affermò una voce dalla porta.
Mi sorpresi nel riconoscerla. Era quella di Yugi.
-Ciao Yugi- sorrise il signor Muto mentre il ragazzino si avvicinava e mi osservava.
-Sei nuova di qui vero? Sono Yugi- si presentò subito sorridendo.
-Io mi chiamo Giulia piacere-
Yugi osservò il deck che avevo appena finito di comporre e mi chiese se volevo duellare.
A quella domanda mi bloccai. Sapevo che sarebbe stato Yami a duellare e non Yugi ed ero a conoscenza della sua forza.
Yami riusciva a mantenere il sangue freddo sempre e sapeva attaccare al momento giusto.
Tuttavia sapevo che sarebbe stato inutile rifiutare.
Mi limitai ad annuire spiegando che non avevo molta esperienza in materia.
Lui sorrise. Mentre il puzzle si attivava.
Ok la sfida stava per cominiciare.



TO BE CONTINUED....

Angolo autrice: ecco un'altro capitolo^^ nel prossimo si vedrà il primo duello^^ ringrazio tutti coloro che hanno recensito^^ e buon Halloween a tutti^^



 

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Capitolo 5
*** Maestro d'eccezione ***


Maestro d'eccezione

Ci posizionammo uno di fronte all'altro e io ero più tesa di quando ho fatto l'esame per il patentino europeo di tedesco.
Non avevo mai duellato e di fronte a me c'era il re dei giochi in persona.
-Se permetti comincio io! Chiedo l'intervento di Guardiano Celtico!- esordì Yugi o meglio Yami.
Il Guardiano mi apparve davanti. Lo conoscevo bene, tutte le volte che compariva regolarmente il mostro dell'avversario lo faceva fuori subito.
-Poi metto una carta coperta e ti passo la mano-
"Ok adesso tocca a me" mi tremava la mano, avevo una fifa blu e la consapevolezza che avrei perso.
-É il mio turno! Pesco! Evoco Elfo delle Nevi! e adesso attacca !- affermai.
L'elfo partì all'attacco mentre Yami sorrideva appena.
Ecco lo sapevo avevo appena fatto scattare una trappola! E pensavo di sapere quale fosse.
-Hai attivato la mia trappola! Forza riflessa! Rispedisce l'attacco al mittente!-
Persi alcuni life points e questo mi diede la conferma che contro Yugi non avevo speranze.
-Metto una carta coperta e ti passo la mano- inutile prolungare un turno se non avevo idea di come continuare.
-Come vuoi!- a quel punto Yami pescò. Mi guardò un attimo e poi affermò -Gioco un mostro coperto in posizione di difesa-
"Lei non ha mostri sul terreno potrei attaccare, ma sembra già rassegnata, devo fare
qualcosa"
-Io mi fermo qui-
Mi sorprese quell'affermazione, ma non me lo feci ripetere.
-Ok! Pesco!- estrassi la carta e rimasi scioccata. Il mostro era uno dei miei personaggi. Uno dei tanti che avevo inventato. Dario Guardiano d'Italia. Era uguale a come lo avevo immaginato. Capelli castani e occhi dello stesso colore vestito come il ladro di Final fantasy III.
-Ok! Evoco Dario Guardiano d'Italia in posizione di difesa. Poi attivo la carta magia Rapina che mi permette di prendere una carta magia e trappola usata da te, e io scelgo forza riflessa- dichiarai mentre Dario stringeva un pugnale in mano.
-A questo punto ti passo la mano- sospirai.
-Va bene! Tocca a me. Gioco il Mago Nero! In posizione d'attacco-
Accidenti il mago nero! è il mostro più forte che ha!
-Vai Mago Nero! Attacca!-
Dario è distrutto! Cavolo speravo di contare su di lui. Mi morsi il labbro.
-Guardiano Celtico attacca!-
-AH!- caddi in ginocchio mentre stringevo i pugni.
Lo sapevo, è troppo forte per me.
-Hai intenzione di continuare così?- domandò a quel punto Yami.
-Cosa vuoi dire?-
-Continuerai a non impegnarti?-
Quell'accusa mi lasciò spiazzata. Come aveva fatto a capire quello che avevo dentro senza nemmeno conoscermi?
-Mi sto impegnando-
-No, non è vero! Pensi che io sia troppo forte per te e temi di non vincere! Ma non ci stai nemmeno provando a vincere!-
Le sue parole mi ferirono. Forse perchè avevo un orgoglio abbastanza invadente, e sentirmi dire la verità in faccia, in quel modo, mi faceva male.
-É vero! Non sono nemmeno lontanamente paragonabile a te!- dichiarai stringendo i pugni, mentre sentivo le lacrime iniziare a pizzicarmi gli occhi.
-Questo è quello che pensi tu! Nessuno è imbattibile Giulia! Nemmeno io!- Yami era serio e io sapevo che le sue parole erano sincere.
Ok ci avrei provato, non avrei pianto.
-Combattiamo allora!- dichiarai.
Lui sorrise mentre terminava il turno.
-Tocca a me! Pesco! Chiedo l'intervento di Principessa Ribelle! (atk 1500, def 1400)- il mostro in questione era identica a Merida di Ribelle.
-E non è tutto la potenzio con freccia del vento! Che le aumenta l'attacco di 500 punti!
Attacca Principessa!- le frecce partirono e colpirono il mago nero.
Dovevo vincere!


TO BE CONTINUED

 

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Capitolo 6
*** Grinta e conoscenze ***


Grinta e conoscenze

Dovevo vincere contro Yami, anche se sapevo che sarebbe stato difficile dovevo provarci. L'attacco della principessa aveva colpito in pieno il Mago Nero che era scomparso, ma non avevo ancora vinto, anche se i suoi life points avevano subito un ribasso.
-Metto un'altra carta coperta e ti passo la mano-
Yami sorrise e pescò dal deck e fece il ghignetto che di solito era la condanna di molti duellanti.
-Evoco Teschio Evocato in posizione d'attacco!- il teschio comparve facendomi venire i brividi.
-Non vorrei farla questa mossa, ma mette fine al duello! Vai teschio Evocato!-
Il mostro partì all'attacco ma io ero preparata.
-Attivo la trappola Forza riflessa! Conosci meglio di me quale sia il suo effetto- dichiarai.
L'attacco si ritorse contro il mittente e Yami rimase sconvolto aveva perso.
Non potevo crederci! Avevo battuto il Re dei Giochi!
-Brava, sapevo che ce l'avresti fatta- sorrise il ragazzo guardandomi con quegli occhi color ametista che tante volte avevo ammirato dalle foto.
-Grazie Yami- accennai un sorriso, ero un po' frastornata.
In quel momento il puzzle si disattivò facendo tornare Yugi che mi concesse un sorriso sincero di quelli che ti tirano su il morale.
Avevo vinto! Mi sarei messa a cantare a squarciagola se quel poco di autocontrollo che avevo imparato ad avere grazie alla disciplina che era applicata dalla mia scuola mi suggerisse che non era il caso.
-Yugi!- una voce, che pensavo di aver dimenticato, ma che in realtà ricordavo benissimo, chiamò il nome del ragazzo. Ci voltammo di colpo e dalla strada comparve un ragazzo dai capelli castani, occhi azzurri, vestiva un lungo cappotto bianco con sul colletto due lettere una K e una C.
Lo sapevo era Seto Kaiba e sapevo benissimo cosa volesse in quel momento.
-Ti sfido!- disse indicando l'indice verso il ragazzino che non fece in tempo a rispondere che Yami comparve rifiutando il duello mandando su tutte le furie il giovane Kaiba.
Da parte mia osservavo la scena come se fossi una spettatrice esterna, come se fossi davanti allo schermo del computer o della televisione. Seto era esattamente come lo ricordavo, con un bell'aspetto, ma con un caratteraccio.
Forse potrei offendere, ma a me Kaiba stava antipatico, anche se aveva dimostrato di essere un buon compagno di duelli del faraone contro Dartz.
-Sfida me Kaiba- affermò la voce di una ragazza.
Non molto lontana da noi vi era una ragazza più o meno della mia età o forse di un anno più grande, con i capelli castani che le ricadevano a boccoli sulle spalle.
Il viso non si vedeva era coperto da un cappuccio, ma a me sembrava di averla già vista.
Quanto alla risposta di Kaiba fu un netto rifiuto e la ragazza tuttavia non si scompose, anzi lo guardò come a fargli capire che non avrebbe accettato un rifiuto.
Per tutta risposta Seto girò i tacchi e se ne andò giurando a Yugi che lo avrebbe sfidato di nuovo.
La giovane non si dette per vinta e seguì Kaiba aveva tutte le intenzioni di sfidarlo e non si sarebbe mai arresa!

 

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Capitolo 7
*** Trame ***


Trame

Molto lontano da dove mi trovavo io
qualcuno guardava ogni cosa e ghiganava.
-Non capisco cosa ci sia da ridere,
questa ragazzina pare conoscere parecchie
cose- dichiarò una figura incappucciata
a poca distanza da una seconda figura
seduta su un trono d'oro, della quale
non si vedeva il volto.
Si capiva che doveva essere un ragazzo
molto giovane, probabilmente quindici
anni.
Proprio la seconda figura sorrise.
Era vestito come un egiziano antico,
e portava un lungo mantello nero,
ma non si riusciva comunque
a vedere nulla di lui.
-É vero lei sa parecchie cose, ma
può essere che non sappia tutto-
disse la figura sul trono mentre
il suo discepolo pareva molto
contrariato.
-Sa di Bakura e tutto il resto, cosa
possiamo fare per sorprenderla?
O per prenderla in sorpresa?- domandò
ancora l'incappucciato.
Di nuovo il suo signore non rispose.
Quella ragazza era pericolosa, ma non
troppo.
Era vero che ben consceva tutte le
storie di Yu gi oh, ma perfino una
esperta come lei poteva essere ingannata.
Doveva solo dividere la ragazza da Yugi
e gli altri e a questo poteva pensare il
suo giovane discepolo.
-Asjar! Ho una missione per te- disse la
figura in trono.
-Ditemi mio signore- dichiarò la prima figura
inginocchiandosi davanti al trono.
-Allontana la ragazza dal faraone e dagli altri.
Per quanto forte, non è invincibile-
-Si signore- detto questo il ragazzo scomparve
mentre il suo padrone si lasciava andare ad una
terribile risata.


 

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Capitolo 8
*** Dettagli in più ***


​Dettagli in più
 
Avevo conosciuto gli amici di Yugi ovvero Joey, Tristan
e Tea. La ragazza aveva insistito per ospitarmi e, nonostante
avessi tentato di declinare l'invito lei aveva insistito talmente
tanto che alla fine avevo ceduto.
In quel momento ero seduta alla scrivania della stanza per
gli ospiti che la giovane mi aveva offerto. Davanti a me
vi erano le carte del deck che avevo composto, molti
dei quali erano personaggi che avevo inventato.
Yami aveva ragione, all'inizio del nostro duello non
mi ero impegnata molto, anche perchè conoscevo
bene il suo modo di lottare. Lui era riuscito a
vincere un duello con soli 100 life points, pochi
duellanti ci erano riusciti.
-Stai ancora pensando al duello con Yugi?- mi
domandò Tea entrando in camera in quel momento
-Si, è davvero molto bravo. Più che altro pensavo
a quello che mi ha detto mentre duellavamo,
nessuno mi aveva mai sbattuto la verità in faccia
così e aveva ragione- risposi io passandomi una
mano tra i capelli.
-è un duellante straordinario e un buon amico
vedrai che ti troverai bene- sorrise la ragazza
e io feci la stessa cosa.
Sorridevo poco, ma a volte lo facevo.
Tea aveva ragione.
-Meglio se andiamo a dormire- la giovane sorrise
e mi lasciò sola.
Annuii e decisi che forse era il caso di dormire,
rimisi a posto il deck e mi stesi sul letto addormentandomi
subito.
Mi svegliai nello stesso tempio della prima volta
vestita ancora da sacerdotessa. Avrei preferito da cavaliere
ma questi sono dettagli trascurabili.
Davanti a me c'era la stele e il Mago Nero con la sua
allieva.
-Bentornata, so che hai delle novità- sorrise la Giovane
Maga nera.
-In effetti si, ho combattuto contro il faraone, e
devo constatare che è davvero forte come sapevo- risposi
-Brava, ma scommetto che vuoi sapere qualche dettaglio
in più sulla tua missione- intervenne il mago nero.
Annuii, non sapevo nulla del compito che mi aspettava,
loro non mi avevano dato alcun indizio.
-Qualcuno sta tramando nell'ombra, qualcuno che
vuole distruggere il mondo, non sappiamo chi sia-
affermò il mago.
Mi venivano in mente molti nomi, ma dubitavo che
fosse uno solo dei nemici che avevo visto in ogni
serie.
Mahad lo avrebbe saputo.
-Non sappiamo molto di più, per ora dovrai accontentarti
di questo e vogliamo solo chiederti di proteggere il
faraone- dopo quelle parole tutto scomparve e
mi svegliai nel letto.
Io proteggere il faraone? Ma se non sapevo proteggere
nemmeno me stessa!!!
Era forse la parte più difficile anche perchè Yami e
Yugi avrebbero dovuto affrontare un sacco di minacce
e io non sapevo come fare.
Avevo una paura folle, io non ero coraggiosa per niente.
Sospirai e mi sdraiai di nuovo tra le coperte.
Non volevo pensare a nulla.
 

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Capitolo 9
*** Stardust vs Seto (prima parte) ***


​Stardust  vs Seto (prima parte)
 
Ancora non potevo crederci di essere finita proprio nella
prima serie di Yu gi oh. Avevo conosciuto tutti gli amici di
Yugi ma adesso ero in giro da sola e stavo cercando quella
ragazza che avevo visto inseguire quell'antipatico di Kaiba
dopo il mio duello con Yami/Yugi.
Non sapevo perchè ma ero curiosa di vederli duellare.
Lo stile di duello di Kaiba lo conoscevo bene, non mi
piaceva, ma penso si sia capito vero?
Comunque stavo girando per la città senza meta quando
mi resi conto di essere vicino allo stadio della Kaiba Corporetion,
quale arena migliore per un duello?
Entrai e mi misi seduta sugli spalti, nell'arena sotto di me
vi era Kaiba e la ragazza che avevo visto quel pomeriggio.
Nessuno dei due mi aveva notato e la cosa non poteva
che farmi piacere, mi piaceva essere un fantasma in
questo invidiavo molto Yami.
-Beh se vuoi proprio duellare ragazzina vediamo cosa
sai fare- rise Kaiba con il suo solito ego da ehm, non
posso dirlo.
-Ehi non te lo permetto- affermò lei brandendo il
duel disk.
Lui rise attivando il suo.
-Bene se permetti comincio io! Evoco cucciolo di drago
(500 atk, 1000 def) poi posiziono una carta coperta
e ti passo la mano- dichiarò la ragazza.
-Posso sapere almeno come ti chiami ragazzina?- chiese
Seto, ecco volevo saperlo anch'io visto che non mi ero
nemmeno presentata.
-Stardust- rise lei mentre lo guardava.
Kaiba non disse si limitò a pescare.
-Evoco Pateck il clan oscuro- odiavo quel mostro, era
apparso nel film "La piramide di Luce" e l'avevo detestato
fin dal primo momento.
Era un mostro con le fattezze di un clown dalla maschera
bianca, un grosso cappello rosso, vestiva pantaloni ampi
a righe, e in mano teneva un pugnale.
La ragazza lo guardava senza smettere di sorridere, ma
poi mi ricordai della carta coperta, forse poteva volgere
la situazione a suo vantaggio.
-Attacca Pateck con squarcio sanguinario!- il clown
partì all'attacco e colpì in pieno la ragazza, ecco
lo sapevo, quel mostro poteva fare solo attacchi diretti.
-Prego a te la mossa- affermò Seto con un ghigno in volto,
stava facendo un errore, ne ero certa.
Mi misi una mano sotto il mento mentre Stardust pescava
la sua carta.
-Ok! Pesco! Evoco fata del tramonto (1200 atk, 1000 def)
Attacca!- la fata partì e colpì il clown che si distossolse.
Esultai cercando di non farmi sentire, ero contenta se
Seto perdeva.
-Accidenti- sbuffò il ragazzo e io me la risi sotto i baffi.
-E ora attivo la carta magia terreno Campo del coraggio,
questo terreno permette a tutti i miei mostri di aumentare
i punti di attacco di 500 punti, quindi sia il mio cucciolo
di drago sia fata del crepuscolo aumentano i loro punti-
dichiarò la giovane.
Bella mossa Stardust, sorrisi.
-Pesco. Evoco Drago Bianco Occhi Blu!- eccolo era ora
che apparisse.
-Oh quello è il drago bianco- affermò la ragazza con gli
occhi a forma di stella.
-Si ma non pensare che avrai trattamenti di favore- rise
lui lanciando il suo drago all'attacco.
I mostri della ragazza vennero distutti in un colpo solo.
Era davvero potente.
Stardust si tirò in piedi e fissò Seto concentrata.
Questo duello era solo all'inizio.
 
 
 
TO BE CONTINUED....

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Capitolo 10
*** Stardust vs Seto (seconda parte) ***


​Stardust vs Seto (seconda parte)
 
Era apparso il drago bianco occhi blu, come avevo previsto.
Seto ricorreva sempre a quel mostro quando era in difficoltà
esattamente come Yami ricorreva al mago nero, Stardust
guardava quel mostro ancora ammirata ma presto si riscosse,
doveva contrattacare.
-Prego a te la mossa- concesse Seto con un ghigno che io
giudicai odioso
-Va bene! Pesco!Evoco Guerriera angelica (2000 atk,
1500 def) e adesso scopro la mia carta coperta che
è Porte dei draghi. Quando Guerriera Angelica è
in campo e insieme gioco la carta porte dei draghi
posso evocare direttamente dalla mia mano
drago di smeraldo (2500 atk, 2000 def). E adesso
saluta pure il tuo drago. Drago di smeraldo attacca!-
ordinò Stardust al suo mostro. Un drago enorme
dal manto color degli smeraldi.
Per il drago bianco non ci fu scampo e io sorrisi.
Con un drago bianco in meno Seto non poteva
evocare il drago finale occhi blu, poichè gli
servivano tutti e tre i draghi.
Kaiba si ritrovò in ginocchio mentre la ragazza
sorrideva luminosa.
-Non ci credo ho sconfitto un drago bianco
occhi blu- affermò la giovane al settimo cielo,
beh anche io mi ero sentita così quando avevo
sconfitto Yami.
Il mio maestro doveva essere fiero di me, almeno
lo speravo, tornai a guardare il duello mentre
Stardust concludeva il suo turno.
Seto pescò dal deck e ghignò, oh cielo aveva
pescato forse una carta buona? Dalla sua
faccia dedussi che la risposta fosse positiva.
-Evoco paladino del drago bianco occhi blu-
uffa! Ma non li finiva mai quei dannatissimi
draghi???
A ma è vero ne aveva tre giusto.
Stardust stava ancora sorridendo, ma forse
era una strategia, non mostrare le debolezze.
-Non pensare che sconfiggere questo drago
sia semplice come la volta scorsa evoco inoltre
demone selvaggio, metto una carta coperta e
ti passo la mano- affermò il ragazzo.
Stardust pescò a sua volta e sorrise quando vide
la carta che aveva in mano, forse quel duello
avrebbe avuto breve durata.
-Evoco Drago del fuoco (1700 atk, 1500 def)-
era apparso un altro drago dalle scaglie rosse
come una fiamma ardente, era la sfilata dei
draghi, beh a me piacevano comunque.
-Che paura- la schernì Seto, mi venne un
illuminazione: la carta coperta era sicuramente
armatura dall'attacco guidato, se Stardust avesse
attaccato desigando come bersaglio il drago
bianco occhi blu, Kaiba avrebbe attivato la
carta facendo distruggere Demone selvaggio.
-Beh dovresti averne- affermò Stardust.
-Attacca Drago del fuoco!-
Il mostro della ragazza partì all'attacco e
Seto ghignò.
-Non vinci stavolta armatura dall'attacco
guidato salverà il mio occhi blu- sorrise
il giovane.
Come previsto non fu Occhi Blu a essere
distrutto ma Demone selvaggio.
-Uffa- sbuffò la ragazza guardando il suo
attacco andare in fumo.
-Comunque non ho finito Seto- affermò poi
Stadust mostrando una carta dalla sua mano.
-Attivo la magia potere fatillico che aumenta
i punti di attacco di tutti i miei mostri e ora
lancio all'attacco Guerriera Angelica e attivo
il suo potere speciale che impedisce a te di
attivare poteri speciali, carte trappole e magia-
Kaiba sgranò gli occhi mentre i suoi life points
venivano azzerati.
-SI HO VINTO- esultò la giovane mentre Seto
la guardava incredulo e arrabbiato. Non solo
era stato sconfitto molte volte da Yugi ma adesso
anche da una ragazza.
Che smacco per lui, ma io ero contentissima.
Si accorsero di me in quel momento e io tutta
rossa me la svignai in fretta, non era ancora il
momento di presentarmi ufficialmente.

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Capitolo 11
*** Il sacerdote di Horus ***


​Il sacerdote di Horus
 
Ammetto che era stata una delle mie fughe migliori, si
non sono esattamente coraggiosa. Non potevo affrontare
Seto, per quanto io conosca bene il suo stile di gioco,
non ero abbastanza forte per uscire vincintrice da un
eventuale scontro, inoltre ancora non sapevo se Yugi
avesse già ottenuto le tre divinità egizie che, oltrettutto
cercava anche Kaiba.
-Non dovresti scappare alla prima difficoltà- affermò
una voce alle mie spalle. Mi voltai e vidi un ragazzo
vestito come un sacerdote egizio, dallo stemma sulla
sua fronte intuii che fosse un sacerdote di Horus.
-Posso sapere chi siete?- domandai sfoderando
una delle formule di cortesia più antiche che
conoscevo.
-Io sono Narmer, e sono il sacerdote di Horus
è da un po che non ci si vede Ahmose- disse il ragazzo
con un inchino.
Ahmose? Era il nome di una delle più grandi regine
d'egitto, non molto famosa in effetti, ma circondata
da un alone di mistero.
-Temo che vi sbagliate io sono Giulia- dissi seria, non
mi piaceva che si scherzasse su queste cose, anche se
Narmer non sembrava scherzare.
-No, non mi sono affatto sbagliato- continuò il ragazzo
mettendo una mano in una tasca della tunica che
non avevo notato.
Estrasse due carte, una magia e un mostro.
La carta magia era una carta terreno tempio di Iside
mentre il mostro era Regina delle due terre.
-Queste sono tue di diritto, forse non te le ricordi
ma tienile nel tuo deck, ti saranno molto utile-
dichiarò il giovane con un sorriso cordiale mentre
mi voltava le spalle.
-Proteggi il nostro faraone come hai fatto in passato
Ahmose, lui ancora non sa nulla, nemmeno tu ma
credimi scoprirai tutto a tempo debito- detto
questo scomparve lasciandomi di nuovo sola con
i miei dubbi.
Le stesse parole che mi avevano detto il mago nero
e la sua allieva. Non avevo risposte solo domande.
-Giulia- la voce di Tea mi fece sobbalzare
-Tea che succede?- chiesi.
-Si tratta del nonno di Yugi. Pegasus lo ha imprigionato
in una carta- rispose la ragazza visibilmente scossa.
Sgranai gli occhi, compresi immediatamente in che
serie ero finita. La prima, quando Yugi ancora non
sa nulla di Yami, quindi avrei dovuto percorrerle
tutte e otto, e l'ultima era quella che mi preoccupava
di più.
-C'è un torneo a cui partecipare vero?- domandai cercando
di essere più fredda possibile.
-Si nel regno dei duellanti- Tea sembrava un po' spiazzata
dalla mia richiesta
-Bene allora parteciperò-
-Sei sicura di quello che dici? Yugi non approverà, non
vuole che nessuno di noi rischi- aggiunse la ragazza.
Yugi si era già affezionato a me nonostante mi conoscesse
da poco tempo, sorrisi appena.
-Lo so che non approverà ma non posso tirarmi indietro-
sorrisi alla mia amica e mi chiesi se anche Stardust mi
avrebbe seguita, non ci eravamo ancora presentate
ma quella ragazza aveva un destino lagato al mio
ne ero certa.

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Capitolo 12
*** Verso il regno dei duellanti ***


​Verso il regno dei duellanti
 
La nave che ci avrebbe portato nel regno dei duellanti
era enorme tanto che mi ero persa un paio di volte.
-Ora basta mi sono stufata- dichiarai sedendomi su una
sdraio posizonata sul ponte principale della nave, il mare
si infrangeva contro lo scafo e io feci vagare lo sguardo
oltre l'orizzonte.
Il mago nero non mi aveva più parlato e le parole di
quel sacerdote mi avevano turbata. A quanto mi era
parso di capire avevo conosciuto e protetto il faraone
più di 5000 anni fa, la cosa non mi era nuova a dire
la verità, conoscevo abbastanza bene la storia del
faraone. Aveva sette sacerdoti che lo proteggevano
esattamente come sette erano gli oggetti del millennio.
L'anello, il puzzle, la barra, la bilancia, l'occhio e la
collana, ognuno aveva una caratteristica particolare e
unica. 
E se ben conoscevo la serie, lo spirito maligno dell'anello
del millennio di Bakura voleva tutti e sette gli oggetti
in modo da vendicarsi del faraone, in tutta questa storia
io ancora non avevo capito cosa centravo.
Non sono nata con il cuor di leone, purtroppo. Sospirai
mentre passavo una mano sulla tasca dove custodivo il
mio deck. Avevo aggiunto qualche carta, ma non sapevo
se fossero state utili per arrivare fino alla fine.
Mi alzai e andai a sbattere contro qualcuno che arrivava
verso di me.
-Ops scusa- affermò una voce femminile. Alzai lo sguardo
e vidi Stardust che mi tendeva una mano per aiutarmi a
tirarmi in piedi.
-Nessun problema- risposi sorridendo.
-Sono Giulia piacere- colsi l'occasione per presentarmi.
Lei si presentò e poi mi chiese cosa ci facessi lì.
-Partecipo al torneo- dichiarai seria
-Davvero? Anch'io-
Oh cielo la cosa mi preoccupava. Stardust era riuscita
a battere Kaiba quindi era davvero forte, anch'io avevo
battuto Yami ma secondo me avevo avuto solo fortuna.
Non ero mai stata una brava duellante, nonostante la
vittoria su Yami non potevo certo definirmi forte.
-Ci vedremo in arena allora- sorrise la ragazza mentre
anch'io mi sforzavo di sorridere nonostante l'ansia mi
stesse divorando.
Avevo una paura folle, anche perchè sapevo bene come
funzionavano i duelli in Yu gi oh e io non ne ero all'altezza.
Il vero problema era la mia scarsa, anzi scarsissima
autostima, davanti ad un avversario forte perdevo la
concentrazione e la consapevolezza di perdere si
faceva sempre più forte.
-Tutto bene?- mi domandò Star forse notando il mio
sguardo spento.
-Si certo- risposi, ma mi scappò da ridere come tutte
le volte che dicevo una bugia. Altra cosa che non sapevo
fare: mentire.
-Vedrai andrà tutto bene- sorrise la ragazza.
Sperai che lei avesse ragione.

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Capitolo 13
*** Giulia vs Stardust (parte uno) ***


​Giulia vs Stardust (parte uno)
 
Il mio primo duello ufficiale...come mi sentivo?
Ehm nervosa, si direi che sia la parola giusta. Non sapevo chi mi sarei trovata
dall'altra parte dell'arena e questo mi faceva paura.
Ed eccola, Stardust entrò sicura di sè, ma inciampò circa due minuti
dopo massaggiandosi la testa.
-Ops...tutto a posto!- disse alzandosi per poi prendere il deck.
Aveva una sguardo molto deciso, a differenza di quello che
sicuramente avevo io, ero certa che tradisse tutto il mio
nervosismo, se era lei la mia avversaria ero a dir poco spacciata.
Ecco che ricominciavo a fasciarmi la testa ancor prima di rompermela.
Avevo battuto At...ehm volevo dire Yami, varrà pur qualcosa???
Guardai Stardust e le sorrisi appena. Poi feci un rapidissimo
segno della croce e mi diressi verso l'arena.
​Che la fine abbia inizio  ​fu il mio pensiero
 
Stardust
 
 ​Mi sorprese il fatto che la mia avversaria fosse Giulia..da quando
l'avevo conosciuta avevo notato che sembrava sempre nervosa e
anche in quel momento mi ero resa conto che non doveva essere
per niente con tranquilla, decisi che non avrei approfittato di quella
sua condizione. Così mi feci avanti sorridendo, volevo provare
a darle coraggio.
-Su via! Togliamoci il pensiero-dissi -che sia un duello corretto e
divertente- aggiunsi poi porgendole la mano, lei me la strinse
e sorrise annuendo.
Sembrava più calma e io ero curiosa di vedere come duellava
visto che non l'avevo mai vista duellare. In realtà avrei dato a
tutti i presenti, Giulia compresa, uno spettacolo eccezionale.
Avevo imparato a duellare in molti modi e con deck sempre
differenti, quello che avevo scelto quel giorno, era un deck
speciale, al quale ero molto affezionata.
-Bene, allora si comincia- affermò Giulia cercando di sembrare
sicura, ma si vedeva che era tesa, forse duellando avrebbe
sfoderato qualche mossa sorprendente.
-Se permetti comincio io. Pesco! Evoco Ninfa dei Boschi
apprendista cavaliere in posizione di difesa, poi metto
due carte coperte e ti passo la mano- affermò seria
(Ninfa dei boschi 1200 atk; 1000 def)
Il suo mostro era una ragazzina dai capelli neri,
occhi azzurri che indossava una cotta di maglia, armata
di frusta e pugnali, forse avevo capito capito che deck
utilizzava, sicuramente era un deck di tipo guerriero
o qualcosa di simile.
Sorrisi, poi pescai, guardai attentamente le mie carte.
Dovevo ponderare una giusta strategia per battere
Giulia. Decisi che era meglio almeno al primo turno
giocare in difesa.
-Evoco Cucciolo Bau Bau in difesa- dissi evocando un
dolce cagnolino sul mio terreno di gioco, aveva l'aspetto
di un Labrador viola con una nuvola sotto le zampe.
(Cucciolo Bau bau L2 100 atk; 1000 def).
Lo sguardo di Giulia si spostava dal mio mostro al
suo, come  se cercasse di prevedere le mosse o l'effetto
che la sua ninfa potesse avere sul mio cucciolo.
L'effetto del mio mostro si evocava tramite cimitero,
quindi dovevo aspettare, decisi di posizionare una carta
tanto per essere sicura.
-Posiziono una carta coperta e ti passo la mano-
Se i miei calcoli erano esatti, e di solito lo erano,
Giulia avrebbe attaccato al prossimo turno.
 
 
 
 
 
TO BE CONTINUED....
 
 
 

 
 
 
 

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Capitolo 14
*** Giulia vs Stardust (parte due) ***


​Giulia vs Stardust (parte due)
 
-Bene! Pesco! Evoco elfo viaggiatore apprendista cavaliere e
sposto ninfa dei boschi apprendista cavaliere dalla difesa
all'attacco. Quando due dei miei apprendisti sono sul terreno
posso evocarne un terzo e cioè elfo della notte apprendista
cavaliere- affermò seria Giulia.
(Elfo viaggiatore 1500 atk; 1200 def), (elfo della notte 2000 atk; 1500 def).
I due elfi in questione erano uno biondo e uno moro entrambi
armati di spade, ne aveva evocati altri due, avrebbe attaccato
di sicuro.
-Elfo viaggiatore attacca!-
Come immaginavo, chiusi gli occhi mentre il mio mostro scompariva
in un nugulo di scintille.
Alzai la mano riaprendo gli occhi
-Svelo la carta trappola Catena demoniaca! Ora il mostro con cui
hai attaccato non può più attaccare finchè questa carta è sul
terreno inoltre non puoi spostarlo dalla posizone di attacco- dissi
mentre una catena bloccava il mostro di Giulia.
-Inoltre mandando il mio mostro al cimitero hai attivato il suo
effetto- improvvisamente sul terreno comparvero tre spiritelli
avevano l'aspetto di Bau Bau solo fatti di ossa
(segna mostro spirito Bau 0 atk; 0 def x3)
-Ogni volta che attacchi uno di questi mostri io non subisco
alcun  danno da combattimento, mentre tu subisci 1000
punti di danno- dissi risoluta con un sorriso deciso.
I life points della mia avversaria subirono un ribasso e lei
mi guardò ma non disse nulla si limitò a passarmi la mano.
 
Turno 2
 
Star -6500- Giulia 7000
 
Pescai, era il momento di cominciare lo spettacolo. Sorrisi
e guardai il pubblico, esibendo un sorriso deciso.
-Ora è il momento! Gente ammirate questo duello, ci
sarà da divertirsi- dissi muovendo la mano verso i miei
tre spiritelli.
-Tre mostri di livello 3 tutti e tre XYZ e ora...illuminato
dalla luce di un'aura di speranza-
Una luce avvolse i miei tre mostri, mentre essi si
fondevano.
-Sovrappongo i miei spiritelli, creo la rete di sovrapposizioni,
l'avvento del leggendario guerriero della luce- affermai
mentre un nuovo mostro appariva sul terreno.
Era un ragazzo dai lunghi capelli argentati il volto
era racchiuso in un elmo con le corna mentre un'armatura
bianca gli copriva il corpo
-Cavaliere della Luna Artemis- chiamai il mio mostro
con una piroetta.
(Cavaliere della luna Artemis 3000 atk; 2000 def)
-Attivo subito il suo effetto, se sul terreno avversario
c'è più di un mostro usando un unità sovrapposta
posso spedirli tutti al cimitero, e per ciascuno di loro
tu subisce mille punti di danno- affermai mentre
il mio cavaliere tagliava, con fendenti precisi,
i mostri di Giulia.
 
Star 6500 -Giulia 3500
 
-Ora ti passo la mano, ma prima posiziono due
carte coperte- dissi sorridendo
Lei ricambiò il sorriso pescando dal deck
-Quest'attacco mi ha sorpresa, ma ancora non
ho ancora finito! Evoco Cavaliere Rimpianto
e la equipaggio con Honor la spada del destino - affermò
lei concentrata.
Sul campo era apparsa una ragazza dai capelli rossi mossi
e gli occhi viola che in mano reggeva una spada a forma
saetta.
(Cavaliere Rimpianto 2500 atk; 2000 def)
-Ora attivo la carta magia resuscita mostro e posso
prendere dal cimitero uno dei mostri che hai eliminato
e io scelgo elfo della notte apprendista cavaliere-
Ecco era ricomparso lo stesso ragazzo di prima, ma
proprio non capivo dove volesse andare a parare
-Sovrappongo i miei due cavalieri per evocare
Generale Supremo dei Cavalieri della Rosa d'Argento...
benvenuto Audace- sorrise.
Doveva essere un mostro a cui teneva particolarmente.
Era un elfo dai capelli verdi, una stella in fronte e
in mano reggeva una spada dai bagliori verdi.
(Generale Supremo 2800 atk; 2500 def)
-Posiziono una carta coperta e ti passo la mano-
 
 

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Capitolo 15
*** Giulia vs Stardust (parte tre) ***


G​iulia vs Stardust (parte tre)
 
Fu allora che scoppiai a ridere divertita lasciandola
con un palmo di naso. Quel duello era durato davvero
troppo.
Ma avevo giusto giusto una strategia per terminarlo.
-Non avresti dovuto contare tanto su quel mostro
sai?- dissi alzando la testa poi pescai decisa e
spostai subito lo sguardo sul mio mostro
-Incomincio attivando vento fatale dalla mia mano-
affermai mentre un vento fortissimo cominciava
a soffiare nella metà campo di Giulia.
-Questa carta ti impedisce di attaccare per tre
turni, come le spade rivelatrici, per capirci- dichiarai
per poi prendere una carta dalla mia mano
-Ora rinuncio a 300 life points e scarto una carta
per attivare Syrium antica arte del drago- una
scssa elettrica mi colpì in pieno e serrai gli
occhi soppotando  un formicolio fastidioso.
-Questa carta  mi permette di bandire tutti
i mostri dei rispettivi cimiteri di gioco, facendo
così il mio mostro guadagna 1000 punti di
attacco per ogni mostro bandito- sorrisi mentre
il mio cavaliere saliva a 24000
-è ora di concludere questa battaglia- dissi-ma prima
attivo le mie due carte rivalsa ardente e specchio
gelido- le carte si illuminarono mentre due fulmini
colpivano il mostro di Giulia
-La prima porta a 0 il potere di attacco del tuo mostro-
spiegai -la seconda inibisce  i suoi
poteri speciali- aggiunsi mentre il mio mostro attaccava
quello di Giulia distruggendolo, facendo scendere
i life points della mia avversaria scendeva a zero.
Era arrabbiata per aver perso il duelo, tirò un
pugno a terra ma poi si rialzò da terra, forse si
era rassegnata ad una sconfitta forse già annunciata.
Mi avvicinai abbracciandola di colpo, dovevo cercare
di tirarle su il morale.
Altre battaglie ci aspettavano, altra sofferenza che avremmo
affrontato solo vincendo la paura
-è stato divertentissimo- dissi sorridendole -voglio duellare
di nuovo esclamai ridacchiando per poi porgerle la mano
-Duelli in un modo fantastico, se non avessi avuto quelle
due carte me la sarei vista  davvero brutta- aggiunsi
sorridendole
-Non ho fatto niente di che- affermò lei sorridendo
Non comprendevo il motivo per cui si sottovalutasse
così sentivo che in qualche modo eravamo simili.
 
 

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Capitolo 16
*** Preparativi ***


​Preparativi
 
Stardust mi aveva dato un biglietto per un concerto. Il suo.
Non sapevo se andare o meno, forse si, magari mi sarei
divertita.
Scelsi un paio di jeans e una maglietta bianca, niente
di troppo appariscente, non amavo essere appariscente.
-Allora sei pronta?- domandò Stardust entrando nella
stanza dell'Hotel dove alloggiavo da quando ero arrivata
sull'isola del regno dei duellanti.
-Ehm penso di si- dichiarai indicando i miei vestiti.
Lei mi squadrò dalla testa ai piedi e scosse la testa
-Non vorrai venire vestita così?- mi domandò e io
annuii sorridendo imbarazzata.
Stardust si avvicinò al mio armadio constando che
i miei vestiti erano costituiti per la maggior parte da
pantaloni e magliette, nemmeno l'ombra di una gonna
o di qualcosa di più femminile, appena si fu accorta
di questo Star mi afferrò per un braccio trascinandomi
bonariamente in camera sua e mi mise a sedere
sul letto.
-Posso sapere cosa hai in mente?- chiesi titubante,
non che non mi fidassi di lei, ma il mio modo di fare
mascolino era poco incline alla femminilità e poi
se devo dirla tutta io avevo paura di vedere la mia
femminilità.
Lei non mi rispose si limitò a osservare  il contenuto
del suo armadio e, dopo ad una veloce analisi,
ne tirò fuori un vestito rosso fiammante lucido
lungo fin sopra al ginocchio con le spalline.
Era un bel vestito, ma non adatto a me sicuramente,
mi sentivo molto meglio in pantaloni con le gambe
coperte.
-Non fare storie provalo dai- sorrise la ragazza mentre
 io mi alzavo dal letto controvoglia e andavo in bagno.
Mi tolsi i miei abiti e indossai il vestito.
Quando uscii Star sorrise vedendo il risultato
-Stai davvero bene sai?
Ero certa che dicesse la verità ma a io non mi sentivo
a mio agio
-Davvero?- chiesi per nulla convinta
-Certo- mi afferrò di nuovo e mi portò davanti ad
uno specchio lungo una parete e dovetti ammettere
che aveva ragione
-Visto? Non stai male- sorrise ancora lei
Mi prestò un paio di scarpe non troppo alte e dopo
un po' di trucco non mi riconobbi proprio più.
-Coraggio andiamo a divertirci- affermò Stardust mentre
io ridevo.
Si mi sarei divertita davvero.

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Capitolo 17
*** Quattro passi ***


​Quattro passi
 
Il concerto di Stardust era stato davvero fantastico, aveva una voce bellissima.
 
-Ehi Giulia ci sei anche tu- mi sentii abbracciare da Tea che era apparsa dietro di me insieme a Tristan
Yugi e Joey
 
-Si, Stardust mi aveva invitato- arrossii in quel momento ricordando il vestito che indossavo. Mi sentivo leggermente in imbarazzo.
 
-Stai benissimo comunque- sorrise Tristan mentre
Yugi si limitava ad annuire. Non sentivo la presenza del Faraone, ma immaginai che fosse presente
 
-Mi è dispiaciuto quando Stardust ti ha battuta, sembravi così arrabbiata
 
-Beh sai, io non amo perdere, ma ho pochissima autostima, quindi ero già partita pensando che avrei perso- affermai rivolta al ragazzino dagli occhi di ametista che mi stava sorridendo.
 
-Vedrai che ti rifarai al prossimo torneo, secondo me sei un talento- dichiarò il biondo cingendomi le spalle in modo amichevole.
 
Scoppiammo tutti a ridere e io mi sentii leggemente sollevata, anche se le parole del sacerdote di Horus non avevano abbandonato la mia mente. Se davvero 5000 anni fa ero vicina al faraone dovevo avere qualche ruolo importante, nessuna donna, a parte la regina o una sacerdotessa, avrebbe potuto essere vicino al re. Forse centrava qualcosa con i vestiti che mi comparivano quando mi trovavo davanti al Mago Nero e alla giovane Maga Nera. Forse.
 
-Ciao ragazzi- la voce di Stardust ci fece sobbalzare. La ragazza fluttuò velocemente intorno a noi e con un sorrisetto strano diede una gomitata amichevole a
Yugi e gli sussurrò qualcosa all'orecchio che lo fece arrossire. Il puzzle del millennio si attivò e al posto del timido ragazzino comparve il faraone. Arrossii abbassando d'istinto lo sguardo e fissando le gambe fasciate solo dalle leggere collant. Ammetto che Yami mi era sempre piaciuto, ma mai avrei pensato di trovarmelo davanti, soprattutto con addosso un vestito corto.
 
-Ehi tutto bene?- mi chiese il ragazzo e io annuii appena
 
-Ehm ragazzi che ne dite se vi faccio vedere il backstage?- Stardust mi fece l'occhiolino e si allontanò con Tea e gli altri. Va bene ora ero sola con il ragazzo che mi è sempre piaciuto e non sapevo cosa dire nè fare, senza contare che c'era anche il suo alter ego e io non volevo fare alcun genere di gaffe.
 
-Sei vestita bene- il faraone sorrise e io arrossii ancora di più. Non ero abituata ai complimenti
 
-Grazie. Mi sento un po' in imbarazzo in effetti

​Bel lavoro, fantastico Giulia, brava, tu pensi solo con lo stomaco!

​Fu quello il mio pensiero. Quale ragazza si sentiva in imbarazzo con un gran figo davanti e un vestito corto?
 
Beh non bisogna andare molto lontano eccola qua, presente.
 
-Lasciami indovinare, Stardust?
 
-Si, voleva che mi vestissi in modo diverso
 
-Devo dire che però stai bene vestita così
 
Alè le mie gambe avevano cominciato a tremare come il mio cellulare quando riceve una fracata di messaggi. Non riuscivo a non pensare di essere da sola con lui, ma forse se la mia agitazione mi lasciasse stare magari...
 
-Ti ringrazio e non mi stupirei se tutto questo fosse opera di Star
 
A quel punto il faraone scoppiò a ridere e io lo trovai ancora più bello.
 
-Che dici ci facciamo un giro?
 
Annuii e ci incamminammo fuori dallo stadio in mezzo alle persone che uscivano dopo il concerto
 
-Allora dimmi come sei arrivata a Domino?
 
-A dire la verità non lo so nemmeno io, se te lo dicessi mi prenderesti per una pazza
 
-Giulia sono uno spirito vagante, non potrei mai prenderti per pazza
 
-Beh diciamo che è stata una carta a teletrasportarmi qui. Non sapevo dove mi trovavo- l'ultima pare era una bugia, ma non me la sentivo di dire tutta la verità, anche perchè non sapevo come spiegarmi
 
-Interessante- mi guardò e i suoi occhi indugiarono sul seno che era messo in evidenza dal vestito e allora feci quello che facevo sempre quando un ragazzo guardava troppo. Tossii appena e affermai
 
-Non vorrei sembrare indiscreta, ma la faccia è più in su-
 
Forse rendendosi conto di essere stato scoperto alzò la testa arrossendo.
 
-Scusami
 
-Non importa, sono abituata, però non sopporto che si guardi troppo
Yami sorrise appena
 
-Sei stata molto brava durante il nostro duello, spero di poter duellare ancora contro di te
 
-Oh tranquillo ti concederò la rivincita quando vuoi- ridacchiai
 
Lui sorrise scoccandomi un'occhiata che io trovai strana e decidemmo di tornare dagli altri. Potevo dire che, come primo appuntamento era andato bene
 
 
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 18
*** Chiacchere, visioni e chiarimenti ***


​Chiacchere, visioni e chiarimenti
 
-Come sarebbe a dire non è successo niente?- Stardust mi aveva fatto quella domanda almeno una decina di volte da
quando ero tornata dalla mia ehm, passeggiata con ul faraone
 
-Esattamente questo Star, non è successo niente- sorrisi appena arrossendo
 
Lei mi guardò ridacchiando. Non sapevo cosa avesse detto a
Yugi per convincerlo a cedere il posto al faraone, ma, visto il color porpora assunto dal viso del ragazzino doveva
averlo imbarazzato
 
-Speravo che almeno un bacetto ve lo scambiaste, dopotutto a te piace vero?
 
A quel punto il volto si fece color dei pomodori maturi. Era vero, mi piaceva e anche tanto.
 
-Si mi piace. Ma comunque lui è troppo per me- affermai con le spalle che si erano incurvate facendomi
sembrare ancora più bassa che mai
 
-Perchè dici così?- Sardust si sedette di fianco a me
 
-Perchè lo so- risposi stringendo le braccia intorno alle spalle. Di colpo mi era venuto freddo.
 
-Beh non dovresti! Non hai niente di meno delle altre e se quel ragazzo non lo capisce beh fatti suoi!
 
Stardust aveva gonfiato le guance e sembrava intenzionata ad andare dal giovane e dirgliene quattro ma
io la fermai
 
-Forse gli dirò cosa provo, forse, ma la cosa deve venire da me, promettimi che non proferirai parola-
la avvisai mentre lei ridacchiava
 
-Non dirò niente, ma cosa hai provato quando ti sei trovata da sola con lui?
 
Era tornata all'attacco e io mi feci scappare una risata. Avevo da tempo abbandonato il vestito a favore dei jenas e felpa a mio parere molto più comodi.
 
-Diciamo che avevo il cuore a mille, e le gambe tremavano, mi sembrava di essere sopra un qualcosa che vibrava-
 
-Lo sapevo- mi puntò un dito contro e iniziò a ballare per la stanza come se avesse fatto la scoperta del secolo
 
-Ero certa che ti piaceva da morire, ora manca solo che tu trovi il coraggio di dirglielo, lo hai battuto
dopotutto te lo deve-
 
Al pensiero del fatto che avevo battuto il re dei giochi mi venne da arrossire di nuovo
 
-Si forse hai ragione, ma adesso vado a letto- e con quelle parole dichiarai l'argomento ​Faraone  ​definitivamente chiuso.
 
La mia amica mi lanciò uno sguardo furbetto mentre mi chiudevo la porta della sua stanza alle spalle.
 
Mi ritrovai nel corridoio dell'albergo dove alloggiava Stardust. Strinsi la tracolla della borsa e scesi le scale fino
a trovarmi nella hall. Salutai il receptionist e uscii ritrovandomi in strada. I pensieri che mi affollavano la mente
erano riconducibili tutti ad una sola persona: al faraone. Nonostante cercassi di non pensare a lui, non ci riuscivo.
Calciai un paio di sassolini che finirono al centro della strada, sospirai affondando le mani nelle tasche dei jeans.
 
-Perchè ogni mio pensiero vola al faraone? Perchè mi sento così legata a lui?- domandai ad alta voce, sapevo che nessuno mi avrebbe risposto. Scossi il capo
 
In quel momento mi bloccai. La strada iniziò a sbiadire e, quasi senza rendermene conto, mi ritrovai nel corridoio di un palazzo. Un palazzo che conoscevo bene, quello dei re egiziani.
 
-Non ti muovere sei ferita?- la voce era quella del faraone. Corsi in quella direzione e mi ritrovai nella sala del trono.
 
A terra vi era il giovane che teneva tra le braccia una ragazza che mi somigliava abbastanza, era solo un po' più alta e magra.
 
-Sono solo un po' confusa, ma sto bene- la vidi sorridere, ma il faraone non sembrava convinto.
 
-Stai ferma- il tono del re si era addolcito. Era strano vederlo stringere qualcuno in quel modo, sembrava tenere
molto a quella me del passato.
 
-Ti prego lasciami- il tono della ragazza era dolorosamente consapevole di chissà cosa
 
-Perchè?
 
-Lo sai il perchè. Come posso innamorarmi di colui che devo proteggere?
 
Solo allora mi resi conto che al fianco della ragazza vi era un corto pugnale sulla cui elsa campeggiava l'Occhio di Horus, simbolo stesso del regno di Atem.
 
-Sono la tua guardia del corpo mio re, non posso- ma lui non le dette il tempo di finire la frase perchè la baciò.
 
Un bacio che giudicai disperato, vidi la ragazza staccarsi con forza.
 
-No, non possiamo- si liberò dalla stretta del faraone correndo lungo i corridoi del palazzo.
 
-Aspetta! Ahmose!
 
Quel nome! Anche il sacerdote di Horus mi aveva chiamato in quel modo. Quindi in passato io ero la guardia del
corpo del re!
 
Di colpo la visione scomparve e mi ritrovai di nuovo in strada. Non capivo perchè ma quando il faraone aveva baciato Ahmose avevo sentito come se stesse baciando me.
Arrossi fino alla punta delle orecchie mentre correvo verso la casa di Tea.
 
-Giulia! Tutto bene?- mi chiese la ragazza appena superai la porta di casa
 
-Si tranquilla, vado, in camera
 
Lei mi sorrise mentre io salivo al piano di sopra. Quella visione mi tornava alla mente continuamente, come la sensazione, piacevole, di essere tra le braccia del mio re.
 
Scossi la testa. Non dovevo pensarci
 
Mi chiusi in camera mettendomi il pigiama e mi sdraiai sul letto chiudendo gli occhi.
 
-Bentornata Giulia- aprii gli occhi e mi ritrovai davanti il mago nero e la sua allieva
 
-Ciao a tutti e due- affermai in tono lugubre
 
-Maestro- la Giovane Maga Nera guardò il mago che annuì
 
-Hai scoperto una piccola parte del tuo passato vero?
 
-Voi sapevate?
 
I due maghi annuirono. La cosa non mi era del tutto nuova anche perchè loro erano presenti nell'Antico Egitto
 
-Posso farvi una domanda?
 
-certo
 
-Perchè ero così vicina al Faraone?
 
-Eri una figlia illegittima di un nobile che ti abbandonò, venisti trovata dal padre del faraone che ti fece crescere a corte insieme a suo figlio. Venisti addestrata al combattimento e poi fui tu a metterti al servizio del principe una volta
diventato re, ma avvenne qualcosa che nessuno dei due aveva previsto. Vi innamoraste. Nessuno sa cosa accadde tra di voi, so solo che il vostro lagame era molto forte-
 
Questo spiegava molte cose. Non ebbi il tempo di chiedere altro perchè mi ritrovai sola nella mia stanza.
Ora sapevo tutto, o quasi.
 
 

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Capitolo 19
*** Nuove carte ***


​Nuove carte
 
Quando mi svegliai la mia testa era talmente pesante che mi sembrava di avere un macigno sul collo.
Ma più di ogni altra cosa era la scoperta che avevo fatto il giorno prima ad aver monopolizzato i miei pensieri tutta la notte.
Ecco perchè mi sentivo così attratta dal faraone, in passato ero io che dovevo proteggerlo, e, a quanto pare, me
ne ero innamorata. Nessuno, nemmeno il mago nero, sapeva cosa fosse successo tra noi.
Scossi la testa, ora basta. Non dovevo pensare a lui, adesso, dovevo solo concentrarmi sul nuovo torneo che
di lì a poco sarebbe cominciato. La città dei duelli.
Dovevo avere pazienza, molta pazienza perchè una nuova minaccia incombeva sul mondo.
 
-Ciao Tea- salutai quando arrivai in cucina. La ragazza era in pigiama e si stava preparando del caffè.
 
-Buongiorno, dormito bene?
 
-Insomma mi sono girata e rigirata nel letto, ma alla fine mi sono addormentata- risposi senza scendere
nei dettagli
 
-Caffè?- mi domandò con un sorriso. Io annuii sedendomi al tavolo e giocherellando con un cucchiaino. Conoscevo
Yu gi oh quasi a memoria, ma in quel momento il timore di quello che sarebbe successo di lì a poco mi faceva paura.
 
-Sicura di stare bene?
 
Io annuii, non volevo farla preoccupare.
 
Il mio telefono vibrò era Stardust che mi informava tutta contenta di essere riuscita a strappare un appuntamento a niente poco di meno che a Seto Kaiba in persona. Sapevo che era una ragazza entusiasta e forte e immaginavo che
prima o poi avrebbe chiesto a Seto di uscire.
 
Invidiavo il suo coraggio, io non sarei mai riuscita a chiedere al faraone di uscire.
 
-Secondo me dovresti chiedergli di uscire.- intervenne Tea strappandomi dai miei pensieri
 
-Eh? A chi dovrei chiederlo?
 
-Ma al faraone ovviamente! Tutti noi abbiamo notato come lo guardi, prendi in mano il coraggio e parlagli-
 
Ovviamente aveva ragione, ma adesso come adesso sapevo di non poterlo fare.
 
Stardust mi aveva mandato due messaggi di incoraggiamento per poi ricordarmi che andava a prepararsi.
 
-Sai c'è un negozio che vende carte di duel monsters dovresti andare a dare un'occhiata- mi suggerì Tea
 
-Si buona idea-
 
-Ma non pensare di andarci da sola, io e gli altri verremo con te-
 
Ridacchiai. Immaginavo che non mi lasciassero sola, ma da una parte ero molto contenta che fosse così.
 
Due ore dopo eravamo di nuovo in strada dirette al negozio, di lì a poco ci raggiunsero Tristan, Joei e
Yugi.
 
-Ciao ragazze- ci salutò il ragazzino e io sorrisi, ci dirigemmo tutti verso quel negozio e ben presto mi districai
senza problemi lungo gli scaffali. Non avevo visto nessun mostro che mi attirasse.
 
-Secondo me questi sarebbero perfette per il tuo deck  che dici?- Tea si era avvicinata in quel momento. Teneva in mano due carte mostro
Una era  ​danzatrice velata  una giovane donna vestita da danzatrice del ventre con 1600 punti di attacco e 1200 di difesa e ​Giulietta
lady guerriera  ​con 2500 punti di attacco e 2000 di difesa.
 
-Buona idea, non li avevo visti- presi le carte e iniziai a cercare altre carte da aggiungere al deck e ne trovai parecchie.
Mi tenni lontana dal re dei giochi per un po', avevo bisogno di pensare.
 
Non sapevo come se la stesse cavando Stardust, ma speravo che l'appuntamento con Seto andasse bene. Conoscendola non avrebbe permesso a niente di far andare storto il momento che aveva costruito con fatica. Sorrisi mentre uscivo dal negozio con le mie nuove carte in tasca. Non mi resi conto che c'era qualcuno che mi stava osservando da un angolo buio. Qualcuno che tramava contro il faraone.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 20
*** Reazioni inaspettate ***


​Reazioni inaspettate
 
Avevo visto Star avvinghiata a Seto e mi era venuto da sorridere, forse perchè io consideravo Kaiba una specie di ghiacciolo incapace di provare emozioni.
Affondai ancora di più le mani nelle tasche dei jeans. Mi ero separata dagli altri, non perchè non volessi rimanere con loro, ma perchè volevo pensare.
 
-Bene guarda chi si vede- una voce, che conoscevo, mi fece voltare verso la sua direzione. Un ragazzo ammantato di
viola sul cui cappuccio vi era l'occhio di Horus, era comparso praticamente dal nulla. Non avevo bisogno di presentazioni, era Marik, ma cosa ci faceva qui?
Sarebbe dovuto arrivare quando la città dei duelli fosse già iniziata.
 
-Marik! Cosa ci fai qui?
 
-Bene, vedo che non c'è bisogno di presentazioni- ridacchiò lui. Era lo stesso folle che avevo imparato a conoscere dallo schermo della televisione. Voleva i poteri del faraone e io ero lì per impedirglielo.
 
-Infatti- cercavo di fare la forte, ma era ovvio che mi faceva paura, Marik era forse il nemico peggiore, secondo soltanto a Darz. Sapevo che aveva due carte delle divinità egizie, ma non erano i suoi mostri a preoccuparmi, perchè sapevo come neutralizzarle, ma era il suo oggetto del millennio a preoccuparmi.
 
-Penso sia inutile tergiversare, non ti conviene schierarti contro di me-
 
-Cos'è temi che possa metterti i bastoni tra le ruote?-
 
-No-
 
Lo guardai cercando di decifrare la sua espressione, ovviamente non ci riuscii tuttavia una cosa l'avevo capito. Era venuto davanti a me per minacciarmi
 
-Cosa vuoi Marik? Dillo chiaro e tondo-
 
-Semplice voglio i poteri del faraone e sta tranquilla che li otterrò- ridacchiò lui
 
-Bene, allora sappi che per te non sarà un'impresa facile- strinsi i pugni. Nessuno avrebbe toccato il faraone.
 
-Nemmeno tu puoi sconfiggermi. Sarai anche stata la guardia del corpo del faraone in passato, ma ora non sei molto di più di una ragazzina impaurita-
 
Mi ero appena ricordata del motivo per il quale lo detestavo.
 
-Taci! Combatti se ne hai il fegato- ruggii attivando il dueling disck
 
-Stai calma, avremo occasione di sfidarci vedrai, ma non ora.- mi voltò le spalle andandosene.
 
Strinsi i pugni. Quella era una minaccia bella e buona, sapevo bene come duellava Marik. Sarebbe stato un gioco delle ombre terribile.
 
-Ehi Giulia!- la voce era quella di
Yugi
 
-Cosa ci fai qui?- gli chiesi
 
-Ero preoccupato, non ti vedevamo più
 
-Scusa mi sono distratta-
 
In quel momento il ragazzino lasciò il posto al faraone che non mancò di mostrarmi la sua faccia più corrucciata. Potevo dire di sentirmi come un'imputato davanti al giudice
 
-Non mentire, cosa è successo?
 
A quel punto non sapevo se mentire oppure no. L'ordine era stato repentino, tuttavia non potevo fare spoiler sulla trama, nemmeno a lui
 
-Diciamo che ho incontrato qualcuno di pericoloso- risposi. Diciamo che era una mezza verità.
 
-Ti ha fatto qualcosa?- mi afferrò per le spalle e mi scosse appena, facendomi venire un po' di nausea
 
-No, no sono tutta intera e anche il mio deck lo è- sorrisi un po' forzata, ma non volevo farlo preoccupare.
 
Inoltre avevo il cervello completamente in tilt quindi mi era difficile pensare ad altro se non a quei fantastici occhi ametista che avevo davanti.
 
Lui non rispose si limitò ad incollare le sue labbra alle mie. Ora, ammesso e non concesso che la sottoscritta non ha mai avuto un ragazzo e non è esattamente una tipa da smancerie come  potevo reagire se non tentando di staccarmi?
 
Ebbene era quello che avrei voluto fare, ma in realtà non lo feci. Rimasi lì imbambolata come un'idiota senza riuscire a fare nulla se non rimanere attaccata a lui.
 
Ci staccammo dopo un po' e io gli voltai le spalle scappando via imbarazzata
 
-GIULIA! ASPETTA!
 
 

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Capitolo 21
*** Scambio di pensieri ***


​Scambio di pensieri
 
Yami
 
​Ma che cosa mi era saltato in mente? Non lo sapevo mi era venuto d'istinto
 
-Cosa ti è passato per la testa faraone?- la domanda di Yug​i era lecita, visto che il corpo era il suo
 
-Credimi, se lo sapessi ti risponderei, ma la verità è che non lo so- risposi grattandomi la testa con fare dubbioso, sentii il mio alter ego ridacchiare.
 
-Cos'hai da ridere?
 
-Nulla- rise lui e io lo guardai facendogli segno di scambiarci. Avevo bisogno di pensare anche se sapevo che non ci sarei riuscito
 
-Penso che sia solo un'istinto, ma nulla di più-
 
Yugi non pareva molto convinto, ma sapeva che non sarebbe servito insistere, anche perchè non avrei risposto. Il cuore mi batteva ancora forte, mi sentivo strano e frastornato, non avevo mai provato sensazioni simili. Scossi la testa mentre Yugi affondava le mani nelle tasche dei pantaloni incamminandosi verso casa.
 
-Aspetta! C'è qualcosa per terra- il mio giovane alter ego indicò una carta che stava per calpestare
 
-Cos'è?- domandai
 
Lui si limitò a chinarsi per recuperare la carta. Era un mostro ​Giulietta
lady guerriera ​era una delle carte che Giulia aveva comprato. Gliela avremmo ridata la prossima volta che l'avessimo visto.
 
 
Giulia
 
Avevo trovato l'invito a partecipare al torneo indetto da Seto, avevo ovviamente deciso di partecipare, nella mia testa avevo ancora i ricordi del bacio che mi aveva dato il faraone e il solo pensiero che potesse succedere di nuovo mi faceva girare la testa. Non facevano per me certe smancerie. Io dovevo proteggerlo non innamorarmi di lui, questo era il mio compito. Terminata la mia missione sarei dovuta tornare a casa, quindi era meglio farlo portando nel cuore amicizie sincere e non amori impossibili, era giusto così.
 
Misi nel mio deck le nuove carte che avevo comprato rendendomi conto che ne avevo persa una: ​Giulietta lady guerriera no​n era più nella mia tasca. Accidenti dovevo averla persa mentre correvo via. Cavolo. Era troppo tardi per andare a cercarla, decisi che l'avrei cercata il giorno dopo.
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 22
*** Luce, motore...duello ***


​Luce, motore...duello
 
La città dei duelli era ufficialmente iniziata e la cosa mi faceva parecchio piacere, anche se avevo la netta sensazione che non sarebbe stato semplice, ma nessuno mi aveva detto che lo sarebbe stato.
Stardust e Tea avevano deciso di rinnovare il mio guardaroba, così, a mia insaputa avevano comprato una marea di gonne e vestiti. Non avevo nulla in contrario solo che mi trovavo così bene con i pantaloni, ma questo non centra nulla.
Non sapevo chi sarebbe stato il mio primo avversario, speravo tuttavia che non fosse Yugi o peggio il faraone. Dopo il bacio che mi aveva dato, a tradimento, non credo che sarei riuscita ad affrontarlo in un duello leale, e poi mi mancava una carta del deck. Me la sarei cavata comunque, ma la cosa mi scocciava.
Mi lisciai la gonna color smeraldo e alzai gli occhi al cielo, nessuno si era avvicinato dopo mezz'ora che giravo come una trottola e iniziavo a spazientirmi.
 
-Ehi tu morettina- affermò una voce maschile con tono di scherno
 
-Che è? Dici a me?- domandai facendo finta di non aver compreso che parlava con me
 
-Beh si, ti sfido-
 
Mi voltai verso di lui, era un ragazzo più o meno della mia età con i capelli neri che sembravano incollati alla testa da quando erano piatti, due occhi color smeraldo che sembravano due macchie vicino al naso adunco che rendeva il suo volto ancora più sgradevole.
 
-Accettato- dichiarai piazzandomi di fronte a lui, se la memoria non mi ingannava questi erano i primi duelli che si combattevano con 4000 life points.
 
-Bene, visto che sono un gentiluomo ti faccio cominciare per prima-
 
Sbuffai, se pensava di distrarmi si sbagliava di grosso
 
-Come vuoi, pesco- guardai per un attimo la carta per poi prenderla tra l'indice e il medio
 
-Evoco Danzatrice Velata (1500 atk; 2000 def) in posizione di difesa, poi metto due carte coperte e ti passo la mano-
 
-Era ora che finissi, tanto sarà inutile qualunque tuo sforzo, sarò io a vincere-
 
-Chiudi quella boccaccia e gioca-
 
Lui ridacchiò mentre pescava.
 
-Per prima cosa chiedo l'intervento di Drago Gadjiltron Ingranaggio Antico in posizione di attacco- era un drago strano sembrava una mezza macchina, non avevo mai visto un mostro del genere
 
-E ora attacca!- il suo mostro partì all'attacco, sapevo che la mia danzatrice sarebbe stata distrutta, ma era in posizione di difesa quindi non avrei perso life points.
 
-Sfortunatamente per te quando Drago Gadjiltron attacca tu non puoi attivare carte magia o trappola fino alla fine del turno-
 
Cavolo, speravo proprio di poter evitare alla mia danzartrice di essere distrutta. Il mio mostro andò dritto al cimitero dietro alla risata odiosa del mio avversario
 
-Allora morettina ti arrendi?
 
-Per un solo attacco? Scordatelo, pesco-
 
"Fantastico era la carta che mi aspettavo"
 
-Il tuo turno è finito quindi ora posso attivare direttamente dalla mia mano la carta magia Anfora dell'Avidità che mi permette di pescare altre due carte e ora evoco Principessa ribelle (1800 atk; 1500 def) in posizione di difesa e visto che ho usato Anfora dell'Avidità per giocare la principessa posso evocare un'altro mostro sempre in posizione di difesa e io scelgo Fatina della luce (500 atk; 800 def)- sulla mia parte di campo erano apparse una ragazzina dai capelli rossi scompigliati armata di arco e frecce e una fatina alta come la mia mano completamente di colore rosa con delle antenne sulla testa, quattro paia di ali e i capelli di rugiada, vestita con un abitino di nuvola.
 
-E ora equipaggio Principessa ribelle con Arco magico che le da un bonus di 500 punti e ora... attacca! Frecce di Luce!-
 
La ragazzina incoccò l'arco e scagliò tre frecce che colpirono in pieno il mostro del mio avversario che venne distrutto, e anche i life points del mio avversario vennero ribassati
 
-Tuttavia ora si attiva il potere speciale di Arco magico che mi permette di evocare un mostro di tipo fata o incantatore senza sacrifici a patto che io scarti una carta magia dalla mia mano-
Scartai una carta e poi ne pescai un'altra
 
-E ora evoco Elfo dei Boschi (2200 atk; 2000 def), a te la mano per replicare-
 
Ok ora avevo tre mostri, la mia mente contorta aveva già una mezza idea su come usarli. Fissai il mio avversario, non sembrava molto forte, ma sapevo che non dovevo sottovalutarlo. Poichè se c'era una cosa che anni e anni di Yu gi oh mi avevano insegnato era che anche gli avversari apparentemente più deboli potevano nascondere potenti assi nella manica.
 
-Pesco! Evoco un secondo Drago Gadjilon e poi attivo la carta magia Terraformare che gli da un bonus di 500 punti in più obbliga i tuoi mostri a passare dalla posizone di attacco a quella di difesa e viceversa-
 
La cosa non mi piaceva per niente, i miei mostri avevano cambiato posizione ora la fatina era in posizione di attacco, la principessa in difesa e l'elfo in difesa.
 
-Attacca Drago Gadjilon- Il suo mostro distrusse la mia fatina e il mio elfo causando un ribasso nei miei life poits
 
-Adesso si che comincio a divertirmi, morettina meglio se ti arrendi e la facciamo finita
 
-Scordatelo- sbuffai
 
-Comunque non ho finito evoco guerriero fortezza e metto una carta coperta, a te la mano per replicare-
 
-Pesco- mi morsi un labbro, sicuramente la carta messa sul campo dal mio avversario era una trappola, avevo il 99 % delle possibilità che la mia ipotesi fosse giusta, ma non avevo modo di sapere se fosse così finchè non l'avesse scoperta.
 
-Gioco Arciere Elfico (2300 atk; 2400 def) ed Elfo nero (2400 atk; 2200 def)-
Due cavalieri dai capelli neri erano apparsi davanti  a me
 
-Mi fai davvero paura- mi schernì il ragazzo, ma io ghignai
 
-Beh dovresti averne e tanta anche- va bene, questa citazione del faraone potevo anche evitarmela, però faceva un bell'effetto
 
-Perchè ora sacrifico Principessa Ribelle, Elfo Nero ed Arciere Elfico per evocare Viviana la Dama del Lago (2700 atk; 2600 def)- era il mio mostro più potente togliendo ​Giulietta lady guerriera.
 
-Ora utilizzo la carta magia Isola di Avalon che da alla mia Dama un bonus di 500 punti sia di attacco che di difesa ogni volta che gioco una carta magia o trappola- e infatti il mio mostro benficiò del bonus
 
-Attacca Viviana!
 
-Non puoi perchè attivo la carta trappola....
 
-Mi dispiace ma il potere speciale di Viviana ti impedisce di attivare le carte trappola- affermai mentre il mio mostro attaccava e lui perdeva il duello.
Avevo vinto.
 
 
 
Angolo autrice: ecco un nuovo capitolo^^ volevo avvertire che gli effetti delle carte del deck dell'avversario di Giulia potrebbero differire da quello reale:) ringrazio tutti coloro che recensiranno o anche solo leggeranno:)

 

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Capitolo 23
*** Ancora visioni e ricerche ***


​Ancora visioni e ricerche
 
Dopo aver sconfitto quello strano ragazzo con il deck di tipo macchina e avevo ottenuto una carta trappola molto forte, decisi di andare a cercare i miei amici. Stavo cercando Stardust quando una strana sensazione si impadronì di me. Mi fermai a pochi centimetri da un negozio di carte e davanti ai miei occhi si parò l'ennesima visione.
 
​Mi ritrovai in una stanza da letto, quella del faraone. Appoggiata alla parete c'era la stessa ragazza dell'altra volta, indossava dei pantaloni bianchi, una maglia dello stesso colore con delle placche d'oro, alle caviglie aveva dei braccialetti che tintinnavano ad ogni suo movimento. La pelle color caffè faceva risaltare gli occhi bruni che sembravano splendere alla luce fioca delle candele. I capelli castani erano raccolti in treccine nelle quali vi erano delle perline, ai fianchi portava il consueto pugnale.
 
-Non so perchè ti ostini a volermi parlare, lo sai che non possiamo innamorarci- dichiarò la giovane donna incrociando le braccia. 
 
-Ti ostini a non ammettere che non siamo solo sovrano e guardia del corpo- la voce del faraone proveniva da dietro un paravento
 
-Perchè cosa saremmo noi?- la domanda era volutamente provocatoria, percepii tuttavia nella voce della ragazza una certa incertezza come se sperasse che il suo re le desse la risposta che si aspettava
 
-Io ti amo Amhose, possibile che tu non riesca ad accettarlo?- Atem comparve da dietro il paravento a dorso nudo, al collo portava un cartiglio e aveva ancora indosso la corona con l'occhio di Horus
 
Vidi la ragazza abbassare lo sguardo ed ero a conoscenza del motivo. Nessuno poteva guardare il faccia il faraone, se non la moglie o la madre.
 
-Guardami Amhose ti prego, non sopporto di non poterti guardare negli occhi- la voce del re era quasi disperata e vidi un grande amore nei suoi occhi, ma anche in quelli di Ahmose nonostante cercasse di celarlo.
 
Ora Atem era solo a qualche centimetro da lei. La vidi prendere un respiro profondo
 
-Scusami- iniziò a dire lei
 
-Per cosa?
 
-Per questo- appena Ahmose terminò la frase si fiondò sulle labbra del ragazzo che rispose a quel bacio stringendola forte.
 
-Ti amo anche io mio faraone- quelle parole erano appena sussurrate e sapevo che probabilmente non si sarebbero fermati solo ad un bacio, ma prima che potessi scoprirlo la visione scomparve.
 
Mi ritrovai di nuovo a pochi centimetri da quel negozio frastornata e confusa. Scossi la testa, ora dovevo trovare Stardust
 
 
Stadust
 
Ero in giro per la città avevo già sconfitto il mio primo avversarioe avevo ottenuto una carta chiamata Paladino di Luce, una carta molto potente e rara.
 
-Star- la voce di Giulia proveniva da un negozio di carte.
 
-Ehi sei qui per prenderti la rivincita?- le chiesi ricordando la sua sconfitta nel regno dei duellanti
 
-No, non ancora, voglio diventare più forte prima di sfidarti ancora, e poi ho perso una carta- affermò lei grattandosi la testa. Notai solo allora che indossava una gonna color smeraldo e una maglietta bianca che faceva risaltare il seno abbondante.
 
-Vedo che hai cambiato il vestiario- ridacchiai
 
-Si, ma segnatelo, perchè ho intenzione di tornare ai miei cari vecchi pantaloni- rispose lei sbuffando appena
 
-Come è andata con Kaiba?- mi chiese lei. Sapevo che a lei Seto non stava particolarmente simpatico, ma sapevo che non si sarebbe messa in mezzo tra me e lui.
 
-è andata bene, ma dalla tua faccia ergo che hai scoperto qualcosa-
 
-In effetti si, ma ti racconterò tutto un'altra volta, ora vado al parco, devo cercare quella carta-
 
-Allora vengo con te-
 
Ci dirigemmo verso il parco e vidi Giulia cercare come una matta quella carta, ma non la trovò.
 
-Accidenti, l'ho proprio persa- si scompigliò i capelli con fare disperato.
 
-Tranquilla la troveremo, ma adesso calmati- le poggiai una mano sulla spalla e lei accennò un sorriso
 
-Andiamo a prendere un caffè devo raccontarti una cosa importante- affermò lei e io annuii.
 
 
 
 

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Capitolo 24
*** Segreti e bugie ***


 Segreti e bugie 
 
​Non avevo ritrovato la carta, e la cosa mi irritava. Sospirai passandomi una mano tra i capelli e guardai Stardust
 
-Che dici andiamo a prendere il caffè?
 
La vidi diventare stranamente rossa come se avessi detto una cosa molto imbarazzante
 
-Ti andrebbe di venire nel mio appartamento?- chiese allora la ragazza e io sorrisi annuendo.
 
-Da quando hai un appartamente?
 
-Da un po', sicuramente è molto più comodo di una camera d'albergo- rispose lei, ma poi sibancò.
 
Davanti a noi si era radunata una piccola folla di paparazzi, Stardust  si nascose dietro di me, ma non servì a impedire l'assalto dei fotografi
 
-è lei, la famosa Stardust- sentii gridare mentre la mia amica mi afferrava per un braccio trascinandomi in un vicolo nascosto
 
-Ma cosa?- domandai confusa, ma lei scosse la testa come a rimandare le spiegazioni a dopo
 
-Tu conosci la città meglio di me, sai come arrivare al mio appartamento?
 
-Prima devi dirmi dove si trova
 
-Non lonatano dalla Kaiba Corporation-
 
Ok sapevo alla perfezione come arrivarci evitando la strada principale e i fotografi.
 
L'appartamento di Stardust non era molto grande, ma era luminosissimo, ci dirigemmo in fretta in cucina. Mi misi a fare il caffè mentre Stardust si lasciava cadere su una sedia pesantemente
 
-Devo dirti una cosa- iniziò lei e con la coda dell'occhio la vidi abbassare lo sguardo
 
-Anche io- Stardust alzò la testa di colpo, non si aspettava le mie parole
 
Portai il caffè in tavola, con la zuccheriera e mi sedetti di fronte a lei
 
-Parla prima tu, perchè la mia storia è un po' complicata- affermò la mia amica e io annuii mettendo i miei consueti tre cucchiaini di zucchero nel caffè e presi fiato cominciando a raccontare quel poco che avevo scoperto del mio passato di 5000 anni prima.
 
-Ho scoperto il motivo per cui mi sento così attratta dal faraone, non solo perchè lo amo, ma perchè 5000 anni fa ero la sua guardia del corpo e mi ero, anche allora come adesso, innamorata di lui- dichiarai passandomi una mano tra i capelli togliendo un ciuffo rompiscatole da davanti agli occhi.
 
-Davvero?!- Stardust mi guardò con il cucchiaino a mezz'aria e gli occhi sgranati
 
-Si, questo spiega perchè la Giovane Maga Nera mi ha chiamata, devo proteggere il faraone come feci allora, solo che, non so come quella storia finì. Credo che
Yami abbia rimosso anche i miei ricordi oltre ai suoi quando ha sigillato i suoi poteri dentro il puzzle-
 
-è molto probabile che sia così e che ora che lui sa che un tempo fu un faraone ha iniziato a risvegliare i tuoi ricordi-
 
Forse aveva ragione, ma non sapevo perchè proprio io. C'erano tante ragazze che avrebbero meritato il faraone molto più di me. Sospirai
 
-Ora tocca a te- dichiarai alzando la testa mentre Stardust abbassava lo sguardo
 
-Beh Giulia, non so da dove cominciare- si scompigliò i capelli arruffandoli e poi tornò a guardarmi
 
-Prova a cominciare dall'inzio- le suggerii
 
Un'altro lungo sospiro mi fece capire che per lei non doveva essere facile parlare, ma io avrei aspettato che trovasse le parole giuste per iniziare il suo racconto.
 
-Giulia, io non sono chi tu credi che sia- quelle parole mi tolsero il fiato.
 
Cosa intendeva? Non riuscivo proprio a capire
 
-Non capisco cosa tu voglia dire- scossi il capo rendendo gli occhi a due fessure in un'estremo sforzo di concentrazione, per cercare di decifrare quello che intendeva dire dietro a quelle otto parole.
 
-Il mio nome, il mio vero nome è Leila, Stardust è solo un nome d'arte-
 
-Un nome d'arte?
 
Lei annuì. Non sapevo cosa dire o cosa fare, rimasi lì ferma a osservare il liquido nero e fumante nella tazzina del caffè incapace di dire qualsiasi cosa. Cosa mi aspettava oltre a quel segreto?
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 25
*** Passi di danza ***


​ Passi di danza
 
Era difficile credere che la mia amica mi avesse mentito, tuttavia ero certa che ci fosse una ragione dietro alla sua bugia
 
-Mi dispiace, non avrei dovuto mentirti, ma la mia casa discografica non voleva che si sapesse la mia vera identità anche perchè una cantante misteriosa aumenta i profitti- affermò la ragazza
 
-Immaginavo che c'entrasse qualche trovata pubblicitaria, però non pensavo che mentissi sulla tua identità-
 
Lei continuò a guardare per terra schiacciata dal peso delle sue stesse parole, le spalle erano curve
 
-Ascolta io non sono arrabbiata con te- affermai sincera e lei alzò lo sguardo verso di me.
 
Sorrisi e ci abbracciammo poi lei tornò alla carica chiedendomi se avevo scoperto qualcosa in più sul mio passato nell'Antico Egitto e sul rapporto che avevo con il faraone a quel tempo
 
-Non so cosa sia successo tra di noi- arrossii appena appoggiandomi allo schienale della sedia.
 
Star rise di gusto notando il mio smarrimento e imbarazzo.
 
-Senti voglio farti vedere una cosa- affermai
 
-Cosa?
 
-Beh faccio danza del ventre, ti va di vedere qualche passo?- le chiesi sorridendo
 
-Aspetta un secondo vado a cercare il faraone così la fai vedere anche a lui- si alzò in fretta ma io la fermai prima che uscisse di casa
 
-No lui non dovrà mai vedere niente- affermai seria
 
-Perchè scusa?
 
-Perchè la danza del ventre è fatta da donne per donne, gli uomini non c'entrano nulla- dichiarai sorridendo per l'espressione stupefatta che mi mostrò.
Sapevo che l'avrei sorpresa anche perchè anche io ci ero rimasta un po' quando la mia maestra di danza del ventre aveva spiegato questa storia
 
-Beh dai allora fammi vedere-
 
Mi misi in posizione e iniziai a ballare. Non era facile perchè si è sempre con le ginocchia piegate, però mi sembrava più naturale in quel momento davanti a Stadust, o meglio Leila, che quando ero insieme alle altre in palestra.
 
Dopo qualche minuto mi fermai. Avevo la testa pesante, e non sapevo perchè.
 
-Ehi stai bene?- mi chiese Leila
 
Non feci in tempo a rispondere perchè svenni.

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Capitolo 26
*** Avvertimenti ***


​Avvertimenti
 
Non vedevo niente, avevo perso completamente il contatto con il mio corpo. Intorno a me vi era solo buio, niente di più, galleggiavo in aria.
 
-Dove sono?- domandai mentre l'eco mi rimandava indietro le mie stesse parole senza darmi però una risposta
 
-C'è nessuno?- urlai con tutte le mie forze, ma nessuno mi rispose. Sentivo la paura stringere il mio stomaco in una morsa che mi impediva di ragionare lucidamente.
 
Poi di colpo mi sentii risucchiare verso il basso e urlai con tutte le forze che mi erano rimaste.
 
Non posso dire per quanto tempo fosse  durata la caduta, ma quando mi ripresi mi ritrovai sdraiata a terra davanti all'altare di un tempio, probabilmente quello di Horus
 
-Benvenuta Ahmose- la voce era qualla di Narmer il sacerdote che avevo incontrato qualche tempo prima
 
-Narmer, cosa ci faccio qui?- domadai tentando di alzarmi, ma un capogiro mi costrinse a terra e il sacerdote mi aiutò 
 
-è una lunga storia, vieni devo parlarti- mi portò nel retro del tempio e mi fece sedere su uno sgabello
 
-Mi dispiace di averti fatta svenire, ma non sarei riuscita a farti venire qui altrimenti
 
-Cosa devo sapere?
 
-Marik vuole i poteri del faraone e ha mandato dei suoi schiavi per riuscire a raggiungere l'obiettivo, questo tu lo sai bene, ma in segreto egli invia altre forze che attaccheranno in modi differenti.
 
A quel punto rimasi a dir poco basita. Come sarebbe a dire? I Rare Hunter non erano l'unica minaccia?
 
-Come? Quando?
 
-Non lo so. Ma le tenebre in lui sono fortissime e quelle creature si nutrono di tenebre, più le forze del lato buono di Marik diminuiscono, più il suo alter ego si fortifica e questo è un problema
 
-Lo so, ma io cosa posso fare?
 
-Tu sei la parte più importante di questo gioco, sei colei che protegge il faraone. Per colpire lui, Marik tenterà di colpire te.
 
Grandiso ero diventata un bersaglio mobile
 
-Non glielo permetterò
 
-Così mi piaci. Mahad diceva bene sul tuo conto, ma ora vai. La tua amica sarà in pensiero 
 

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Capitolo 27
*** Consapevolezze ***


​Consapevolezze
 
Sentivo qualcosa di umido picchiettare sul mio viso, mi ci volle un po' per capire che erano lacrime.
 
-Giulia! Svegliati!
 
La voce era quella di Stardust, non avrei voluto farla preoccupare, ma non mi aspettavo di svenire così, anche perchè non ero il genere di persona che sviene.
Con uno sforzo che mi risultò immenso riuscii ad aprire gli occhi.
 
-Sei sveglia! Meno male mi hai fatta preoccupare!- Stardust mi abbracciò forte quasi soffocandomi, ma da una parte ero contenta di rivederla.
Se le parole di Narmer erano vere, allora il faraone correva un paricolo enorme. Non che mi sorprendesse, conoscevo bene la serie, solo che, questi nemici parevano diversi da quelli che conoscevo io.
 
-Si e ne sono molto contenta, anche perchè quello che ho visto non mi è piaciuto.
 
-Cosa hai visto?- domandò lei preoccupata.
 
-Il faraone è in pericolo, qualcuno vuole fargli del male e io devo impedirlo- affermai risoluta.
 
-Che romantico. Anche se dovrebbe essere lui a proteggere a te- dichiarò Stardust mettendosi le mani sul viso e sorridendo come se fosse la cosa più naturale del mondo.
 
Forse era naturale per le altre ragazze, ma non per me. Non ero abituata a ricevere complimenti nè apprezzamenti da nessuno.
 
-Cambiando discorso, hai trovato la carta che cercavi?
 
-No, però non posso continuare il torneo senza una carta, il negozio del nonno di Yugi non è lontano giusto?- chiesi
 
-Si certo
 
-Allora vado.
 
Mi alzai dal pavimento recuperando il deck e feci per uscire.
 
-Aspetta, vengo con te- sorrise Star mentre si metteva gli occhiali scuri per celare la sua identità.
 
Dopo cinque minuti eravamo di nuovo in strada.
 
-Com'è quella storia della danza del ventre?
 
-Cosa intendi Star?
 
-Quella storia che mi dicevi che è solo per donne.
 
Io sorrisi appena, quando la mia maestra di danza del ventre ne aveva parlato ci ero rimasta di stucco anche io.
 
-A quanto ne so, è una danza fatta dalle donne per altre donne, infatti veniva praticata nelle stanze dell'harem dove era proibito entrare persino al sultano- risposi sorridendo e lei mi guardò concentrata
 
-A parte le coreografie dei concerti non sono molto brava a ballare- affermò la mia amica grattandosi la testa impacciata.
 
-Beh ti dirò ci sono ragazze molto più brave di me nel fare quei passi- risposi.
 
-Ragazze!- la voce era quella di Yugi e io mi bloccai all'istante mentre Star ridacchiava.
 
-Ciao Yugino- ridacchiò la ragazza scompigliandogli i capelli e lui rise di gusto, mentre io ringraziavo il fatto che davanti a me ci fosse il timido ragazzino con gli occhi grandi invece del faraone. In quel momento non ero nello stato emotivo adatto a sostenere una coversazione con lui.
 
-Ciao, felice di rivedervi.
 
-Sei qui per duellare Yugi?
 
-No, per restituirti questa. Sono sicuro che sia tua- sorrise il ragazzino mentre mi tendeva una carta mostro.
 
La osservai ed ebbi un sussulto era proprio ​Giulietta lady guerriera  ​la carta che avevo perso al parco, da una parte ero felice che ce l'avesse lui.
 
-Si è mia, grazie.
 
-Figurati e...no niente è meglio che ti parli lui- dicendo questo fece attivare il puzzle ed ecco apparire in tutto il suo splendore niente poco di meno che Sua Maestà il Faraone d'Egitto, e io che speravo di non doverlo affrontare, almeno oggi.
 
-Ciao Yami.
 
-Giulia, Stardust.
 
Stardust se la rise alla grande e poi guardò oltre la spalla del faraone e si mise a fischiettare allontanandosi appena.
 
-Vi lascio soli ho visto passare Kaiba, ci vediamo- sorrise la ragazza allontanandosi.
 
Ecco nel momento in cui io avevo bisogno che lei restasse, no che se ne va. Dopo quello che avevo visto era meglio non restare sola con lui. Marik o i suoi Rare Hunters avrebbero potuto scovarci e allora sarebbero stati guai grossi!
 
-Per qualche ragione so che non volevi parlare con me.
 
-No, ma cosa vai a pensare- risposi puntando lo sguardo a terra.
 
-Non mentire, so che non sei capace. Cosa è successo?
 
-Non credo che mi crederesti...
 
Lui mi guardò senza comprendere, o almeno fu quello che pensai io perchè appena abbassai la guardia lui mi baciò. Lì, in mezzo alla strada, e io divenni rossa come un pomodoro. Provai ad allontanarmi, ma senza successo.
 
Ricambiai quel bacio, non riuscivo proprio a resistergli e la cosa mi dava molto fastidio.
 
Ero giunta ad una conclusione che mi faceva girare la testa al solo pensiero, perchè io non sopportavo le smancerie. Mi ero terribilmente innamorata di lui.
 
 
 
 
​Angolo autrice: Lo so sono secoli che non aggiorno, ma ho avuto parecchi problemi^^" non è una giustificazione lo so, comunque cosa ne pensate di questo capitolo?^^

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Capitolo 28
*** Il mantello nero ***


Il mantello nero

 ​Mi staccai di colpo, forse perchè ero consapevole del mio ruolo e del fatto che avrei dovuto respingerlo tempo fa.
 
-Aspetta fermo- mi allontanai di qualche passo per osservarlo meglio rendendomi conto che mi era costato uno sforzo immenso staccarmi da lui.
 
-Cosa c'è?
 
-Non possiamo e lo sai.
 
Yami sospirò guardandomi come se fossi qualcosa di proibito, ma proprio per questo affascinante. Nessun ragazzo mi aveva mai guardata così, forse perchè io ero tutto tranne che una ragazza bella.
Non ero alta, anzi dicendolo con sincerità ero abbastanza bassa, non ero magra, robusta era la parola giusta e non avevo tutti gli interessi femminili o le qualità che un ragazzo cerca in una potenziale fidanzata.
 
-Perchè no? Di cosa hai paura?- chiese avvicinandosi.
 
Già di cosa avevo paura?
 
-Io...sono la tua guardia del corpo anche qui, come allora e come allora mi sto innamorando di te. Il corpo non è il tuo ma di Yugi, ricordatelo...io non sono come le altre Yami, per niente sono più maschiaccio che altro. A volte sono una vigliacca, posso affrontare gli avversari più temibili, ma nelle faccende di cuore sono una frana, non sopporto le smancerie.
 
Ero stata sincera fino in fondo, avevo imparato che era inutile dire bugie, perchè alla fine tutto verrebbe scoperto e si perde la persona che si ama.
 
Yami sorrise appena e mi strinse a sè, le mie gambe iniziarono a tremare, mi capitava spesso quando ero sola con lui.
 
-Ti lancio una sfida, mio faraone. Battimi e potrai chiedermi quello che vuoi.
 
-Va bene, stessa cosa vale per me.
 
Ci misimo uno di fronte all'altra. Il torneo era appena cominciato e non sapevo quali sfide aveva già affrontato, quindi non ero a conoscenza se fosse già in possesso di Slyfer drago del cielo oppure no.
Comunque ormai l'avevo sfidato e quindi dovevo onorare il patto.
 
-Se permetti comincio io. Pesco. Evoco Guardiano Celtico!
 
Guardiano Celtico, lo immaginavo, comunque: potevo anche conoscere le sue strategie, ma era comunque il re dei giochi. Era riuscito a vincere un duello con 10 life points, forse il numero più basso di life points che avessi mai visto in un duello in tutte  le serie di Yu gi oh, era un duellante eccezionale, quindi dovevo stare non attenta di più. Lo avevo battuto una volta, ma ripetere l'impresa non sarebbe stato sempilce.
 
-Metto una carta coperta e ti passo la mano.
 
Currugai le sopracciglia. Nel 99% dei casi quella carta era Forza rifessa, avrei dovuto trovare un modo per neutralizzarla.
 
-è il mio turno, pesco! Evoco Fenice di Luce in posizione di attacco (1200 atk; 500 def) quando questo mostro viene evocato normalmente posso evocare un altro mostro di attributo Luce o incantantore direttamente dalla mia mano senza sacrificare nulla. Scelgo Maga della Luce (1500 atk; 1200 def.-
 
Davanti a me erano comparsi una fenice e una ragazza con in mano un libro dai lunghi capelli oro vestita come una maga.
 
-Ora attivo il potere speciale di Fenice di Luce che mi permette di impedire le attivazioni di carte magia o trappola del mio avversario-
 
Vidi Yami sgranare gli occhi, avevo già visto quell'espressione una volta, in un episodio di cui non ricordo il titolo.
 
-Maga della Luce e Fenice della Luce, attaccate!-
 
I miei due mostri attaccarono distruggendo il guardiano celtico e provocando un ribasso dei life points del mio avversario.
 
-Mossa intelligente, ma non mi sottovalutare- mi avvertii il faraone.
 
-Tranquillo non lo farò, so che non sei un tipo da sottovalutare. A te la mossa-
 
Yami fece per pescare quando un fruscio attirò la mia attenzione. Conoscevo quel rumore, una lama lanciata verso qualcosa, o meglio qualcuno.
 
-ATTENTO!- mi gettai su di lui e un pugnale mi si conficcò nella spalla. Gemetti di dolore, mentre una macchia di sangue si allargava sulla maglietta all'altezza del punto in cui si era conficcata la lama.
 
-Giulia!- il faraone fu subito da me.
 
-Tranquillo sto bene- mi sforzai di sorridere, ma quella ferita mi faceva davvero male. Forse perchè non era esattamente lieve come ferita.
 
-Accidenti! Ti sei messa di nuovo in mezzo- affermò una voce maschile che non conscevo.
 
Davanti a noi era apparso un uomo avvolto in un mantello nero.
 
-Chi sei?- domandò Yami.
 
-Oh presto lo saprai Faraone- detto questo svanì
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 29
*** Piccole confessioni ***


​Piccole confessioni
 
Yami mi aveva portata a casa di Yugi e aveva tentato di fermare il sangue che colava dalla mia spalla.
 
-Cosa ti è saltato in mente? Se quel pugnale ti avesse colpita un po' più in giù saresti morta!- mi rimproverò Yugi.
Si era scambiato con il suo alter ego perchè il faraone era troppo arrabbiato e desideroso di vendetta per poter occuparsi di me.
 
-Lo so, ma il mio compito è proteggere Yami, se nel mentre devo morire allora succederà- non pensavo che fossi mai stata capace di dire quelle parole.
 
-Non osare nemmeno pensare una cosa del genere- sobbalzai a quelle parole. Non era stato Yugi a parlare, ma Yami che si era scambiato in fretta con il ragazzino per potermi parlare.
 
-Yami
 
-Non dire una parola di più. Non sopporterei che tu muoia, non di nuovo- dichiarò il ragazzo.
 
-Cosa vuoi dire?
 
Lui scosse la testa, non voleva parlare, e sapevo che non sarei mai riuscita a farlo confessare.
 
-Yami!- lo chiamai indietro, ma lui si era già scambiato con Yugi.
 
-Non vuole parlare giusto?- domandai al ragazzino che annuì.
 
Mi portai una mano alla spalla dolorante, per fortuna non sanguinava più, faceva comunque male.
 
-Ascolta dagli un po' di tempo, sono sicuro che quando se la sentirà ti dirà tutto quello che ha scoperto al museo tempo fa con Tea. Ma adesso dubito che vorrà parlarne, è meglio se non gli fai domande- sorrise Yugi e io mi resi conto che aveva ragione.
 
Era inutile tartassare il faraone con domande alle quali sapevo già in anticipo che non mi avrebbe risposto.
 
-Io torno a casa di Tea, Yugi, salutami il faraone e fagli le mie scuse. Se ti chiede il motivo digli che non lo sai- gli feci l'occhiolino e poi uscii.
 
Affondai le mani nelle tasche de jeans e intravidi da lontano Seto e Stardust, beh almeno lei stava bene.
 
Una goccia mi cadde in testa, presto avrebbe iniziato a piovere era meglio tornare a casa il prima possibile, non mi andava proprio di bagnarmi.
 
 
​Yami

​Yugi era sceso un attimo ad aiutare suo nonno nel negozio così io avevo tutto il tempo per riflettere sul comportamento di Giulia. Avrebbe dato la sua vita pur di salvare la mia.
 
Ishizu mi aveva fatto vedere una tavola in cui ero raffigurato io e una ragazza, probabilmente Ahmose, che moriva trafitta da una spada per salvarmi. Non avrei mai permesso che succedesse di nuovo, non sarei rimasto a guardare mentre lei metteva a rischio la sua vita per me, non ero tornato in vita, se di vita si può parlare, per vederla morire di nuovo.
 
-Avresti dovuto dirle tutto, prima o poi lo scoprirà e non le piacerà scoprire che le hai tenuto nascosto un segreto simile.
 
Yugi era entrato nella sua stanza facendomi sobbalzare.
 
-No, non potevo dirglielo, avevi appena finito di fasciarle una spalla. A proposito ha conservato il pugnale?
 
Il mio alter ego annuì mentre apriva il cassetto della scrivania tirando fuori l'arma del delitto.
 
-Hai mai visto un pugnale simile?- mi chiese il ragazzino mentre io osservavo la lama seghettata dell'arma.
 
-Hanno qualcosa di famigliare, ma non so dirti dove li abbia visti, probabilmente fanno parte di quei ricordi che non ho ancora ritrovato.
Quell'uomo incappucciato sapeva che Giulia si sarebbe messa in mezzo per impedire alla lama di colpirmi, probabilmente aveva già programmato tutto-
 
Yugi mi guardava cercando di afferrare il concetto di quel ragionamento finchè non si alzò dal letto puntandomi l'indice contro.
 
-Guarda che l'ho notato
 
-Cosa?- domandai senza capire.
 
-Sei innamorato di lei vero?
 
A quel punto distolsi lo sguardo per mezzo secondo per poi tornare a guardarlo.
 
-No, ma che cosa dici?
 
-Non negarlo, ho visto come guardi Giulia. Dimentichi che condividiamo il corpo?- chiese Yugi sorridendo.
 
Come potevo dimenticarlo? Comunque sia per me era difficile ammettere a me stesso che mi fossi innamorato.
 
In Egitto ero un faraone e mi avevano insegnato che non bisognava mai mostrare i propri sentimenti, ma ora non ero più nell'antico egitto forse sarei riuscito a dirle cosa provavo molto presto.
Questa volta non avrei aspettato, questa volta sarei stato sincero fino in fondo.

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Capitolo 30
*** Dama o cavaliere? ***


​Dama o cavaliere?
 
Appena muovevo il braccio la spalla mi lanciava fitte lancinanti, non avrei potuto duellare per un po', almeno finchè il dolore non fosse passato.
 
-Ciao Giulia!- Stardust mi abbracciò provocandomi una fitta, ma mi sforzai di non darlo a vedere.
 
-Ehi Star, come va con Kaiba?- mi rifiutavo di chiamare quell'antipatico per nome, la sola presenza era per me irritante.
 
-Insomma è peggio di un ghiacciolo, ma tranquilla, prima o poi cederà- affermò la mia amica battendosi orgogliosamente una mano sul petto.
 
Ridacchiai, almeno lei non avrebbe rischiato la vita e la cosa mi andava anche bene.
 
-Ah proposito, hai sentito della festa?
 
-Quale festa?
 
-Non lo sai?- Stardust finse di essere scandalizzata per poi sorridermi.
 
-Ci sarà un ballo in maschera organizzato da Seto per i partecipanti alla città dei duelli e io non vedo l'ora di partecipare.- affermò lei con aria sognante.
 
​Accidenti, non posso andarci

​-Io non ci vengo puoi scordartelo- dichiarai con fermezza. Quelle cose non facevano per me.
 
-Non mi vorrai piantare in asso?
 
-Non vorrei, ma temo di si, non sono un tipo da feste, preferisco stare a casa anche perchè mi renderei solo ridicola.
 
Stardust mi guardò sbuffando appena, ma non sembrava arrabbiata, o forse aveva in mente qualcosa.
 
-Adesso tu vieni con me.
 
Mi afferrò per un braccio trascinandomi dentro ad un negozio che non avevo mai notato.
 
-Star ti ho già detto che non vengo.
 
-Non dire cavolate tu ci vieni punto e basta. Sei una ragazza come le altre, non hai bisogno di nasconderti, ti renderò fantastica vedrai- la mia amica sembrava davvero convinta e la cosa mi faceva un po' paura.
 
Ormai la conoscevo, se si metteva in testa una cosa, la faceva, soprattutto se c'ero io di mezzo.
 
-Serve una mano ragazze?- domandò la commessa appena ci vide entrare.
 
-No, grazie- sorrise Stardust.
 
-Posso dire che inizio a preoccuparmi seriamente.
 
Lei mi guardò con aria birichina e lì ebbi la conferma che non si sarebbe fermata al mio "no".
 
-Hai delle preferenze in materia di vestiti?
 
-Una si, non troppo corto e senza scollatura.
 
Se c'era una cosa che detestavo era quando i ragazzi guardavano dentro la scollatura, non lo sopportavo proprio.
 
-Ok, allora so cosa cercare.
 
Io non lo sapevo mi limitavo a guardarmi in giro, notando un sacco di costumi da guerrieri che avrei tanto voluto mettere, giusto per poter non essere una donna.
 
-Non pensare di vestirti da uomo- mi ribeccò immediatamente lei e io ridacchiai. In effetti l'idea mi aveva sfiorata.
 
Mi preoccupava tuttavia il fatto che il mago nero non fosse più apparso per darmi almeno un indizio sulle parole che il faraone mi aveva detto giusto qualche ora fa. Cosa intendeva?
Dubitavo fortemente che lo avrei scoperto da lui, anche perchè non era un tipo di molte parole.
 
-Eccolo! Ho trovato l'abito giusto per te.- dichiarò trionfante Stardust mostrandomi un lungo abito color rosso fuoco con il corpino aderente, gonna lunga ampia, ma non abbastanza da rendermi troppo grossa.
 
-Un vestito da dama?
 
-Certo per una volta farai la dama e non il cavaliere- sorrise lei e io accennai un sorriso. Forse aveva ragione.
 
 
 

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Capitolo 31
*** Festa ***


​Festa
 
Due sere dopo Stardust mi trascinò alla festa nelle sontuosa villa dei Kaiba. Indossavo il vestito rosso che avevo comprato insieme alla mia amica, i capelli, che di solito tenevo sempre e rigorosamente legati, erano lasciati sciolti sulle spalle e mi ricadevano in boccoli morbidi. Una mascherina bianca mi copriva gli occhi. Nonostante fossi vestita come una dama, avevo nascosto nella giarettiera il mio deck, forse perchè sentivo che Marik si sarebbe fatto vedere, se non lui uno dei suoi schiavi.
Stardust era davvero sensuale nel suo abito blu non troppo corto, ma abbastanza da mettere in evidenza le gambe. Ma la bellezza assoluta di quel vestito era lo strascico a coda di sirena che scivolava morbida sulle gambe della mia amica. Sul viso portava una maschera azzurra che le copriva gli occhi.
Il salone era addobbato a festa, vi erano lunghi tavoli pieni di ogni ben di Dio, per mia fortuna non vi era traccia di Kaiba, non avrei sopportato nemmeno cinque secondi in sua presenza.
 
-Ciao Seto- Stardust aveva alzato la mano ed io seguii il suo sguardo e vidi arrivare Seto Kaiba, tutto tronfio nel suo completo bianco e azzurro. Sembrava un vero nobile di altri tempi ma mi bastò guardarlo negli occhi per leggere la solita superbia che lo contraddistingueva, non mi stupiva che
Yugi e il farone lo avessero battuto più di una volta e dovevo ammettere che non mi dispiaceva quando perdeva.
 
-Sera Stardust. Giulia- mi salutò.
 
-Kaiba.
 
-Come ti sembra la festa?- domandò rivolta a Stardust.
 
-Beh insomma da uno come te mi aspettavo di meglio- affermò la ragazza con l'evidente intenzione di farlo irritare.
 
Seto non rispose, evidentemente voleva fare il gentiluomo, e io compresi di essere diventata la terza in comodo.
 
-Io vado a prendere da bere.- mi congedai velocemente districandomi tra gli ospiti allontanandomi in fretta dai due.
 
Mi avvicinai al grande tavolo e guardai se c'era qualcosa di mio gradimento, mi resi conto che avevo un nodo sullo stomaco che mi avrebbe impedito di mangiare qualsiasi cosa. Peccato perchè ero sempre stata una buona forchetta.
Scossi la testa e tornai a guardare gli ospiti, non avevo ancora visto 
Yugi, forse era meglio così. Marik non avrebbe attaccato se il faraone non fosse comparso, però dovevo ammettere che mi sarebbe dispiaciuto non vederlo, anche perchè era forse l'unico momento in cui potevo dire di essere una donna. Sì, perchè io a volte mi comportavo come un maschio, perchè non volevo far emergere la mia parte femminile. Avevo sopportato troppo nella mia vita per poter permettere alle debolezze di averla ancora vinta, anche se, in quel momento senza i pantaloni e abbigliata come una principessa mi sentivo a disagio e più fragile del solito.
Tornai a concentrarmi sul mio obiettivo e mi resi conto che non vi erano schiavi di Marik nelle vicinanze, ma nemmeno lui stesso. Era troppo strano, la festa sarebbe stata un'occasione d'oro per tentare di liberarsi di me, che avesse in mente dell'altro?
Probabile, Marik non era uno sprovveduto, il suo piano per ottenere i poteri del faraone era ben fatto, ma come ogni piano aveva delle falle e il mio compito era colpire proprio in quelle falle.
Esattamente come le carte delle divinità egizie che erano carte potentissime, ma, come tutti i mostri, avevano dei punti deboli.
 
-Permette, signorina?- una voce che ben conoscevo mi fece sobbalzare. Davanti a me vi era il faraone che mi tendeva la mano.
-Yami?
 
-Già, l'idea è stata del mio Aibou sai com'è fatto- sorrise. Immaginavo che l'idea fosse di
Yugi.
 
-Far venire te alla festa anzichè lui?
 
-Esatto dice che è troppo timido- rispose il faraone per poi tornare ad osservarmi. Mi sentivo terribilmente in imbarazzo, anche perchè ero quasi certa che lui mi stesse nascondendo qualcosa. Perchè non era sincero con me?

-Ti va di ballare?
 
Sorrisi prima di rispondere
 
-E come potrei rifiutare un ballo al mio re?
 
Lui sorrise mentre ci portavamo al centro della pista e iniziavamo a ballare. Accidenti ero nervosissima, non avevo mai ballato con un ragazzo, non in quel modo.
 
-Rilassati ok? E ricorda conduco io- mi fece l'occhiolino
Yami.
 
Cercai di rilassarmi tra le sue braccia, ma non era facile perchè mi tremavano le gambe ed ero certa di non essere per niente il tipo di ragazza che lui avrebbe voluto avere davanti.
 
-Perchè continui a pensare di non essere bella?
 
-Perchè è così, faraone.
 
Lui staccò per un secondo la mano dalla mia schiena per metterla sotto il mio mento, ancora una volta mi trovai a osservare quelle meravigliosi occhi viola.
 
-Non è vero, sei bellissima. Oggi come allora-
 
Allora era vero. In passato eravamo davvero innamorati, come oggi.
 
Fui io a baciarlo. Lo so, vi starete chiedendo perchè non prendo mai l'iniziativa, beh è facile perchè credo sempre che lasciarsi andare alle emozioni non sia un bene per niente, e continuerò a pensarlo...
 
Lui si staccò sorridendo, mentre mi trascinava lontani dalla pista.
 
-So che non dovrei dirlo ma, ti amo, con tutta me stessa.
 
-Anche io ti amo.
 
Riprendemmo a baciarci e per un attimo fu come tornare indietro nel tempo, quando lui era il re e io la sua guardia del corpo.
 
Mi appoggiai ad una colonna mentre continuavamo a baciarci, non ricordavo di aver mai provato sensazioni simili. Lui mi prese i polsi togliendomi la maschera e mi fece sdraiare sul letto. Non mi ero accorta che ci fossimo rifugiati in una camera da letto, ma in quel momento non m'interessava, m'importava solo di lui.
 
Leggevo solo amore negli occhi del faraone, come quella notte di cinque millenni fa. Quella notte che ci aveva consegnati uno nelle braccia dell'altra.
 
-Voglio essere tuo stanotte- mi sussurrò all'orecchio il faraone e io divenni rossa come il mio abito che ormai giaceva a terra.
 
-Ho paura
 
-Fidati di me- detto questo mi baciò con dolcezza e io ricambiai aggrappandomi alle sue spalle.
 
Baciò e accarezzò il mio corpo come nessuno aveva mai fatto e mi ritrovai risucchiata in un vortice di amore e passione. Chiusi gli occhi e lasciai che fossero le sensazioni a guidarmi.
E quella fu la notte più bella della mia vita.
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 32
*** Il segreto di un re- Amori proibiti ***


Il segreto di un re -Amori proibiti
 
Yami
 
Era successo di nuovo, ancora una volta ci eravamo amati e ancora una volta io avevo paura di perderla, era già successo una volta, sarebbe potuto accadere ancora.
 
Quella volta cinquemila anni fa era successo che, dopo una sera in cui lei aveva rischiato la vita, le avevo confessato di amarla.
 
​La luna splendeva quella notte sul palazzo. Avevo appena ricevuto una proposta di matrimonio da parte di una principessa proveniente dal sud delle due terre, sarebbe stato uno sposalizio più politico che altro, ma comunque non avevo nessuna intenzione di accettare.
 
-Invece dovresti accettare quella proposta- affermò Ahmose. Era seduta sul davanzale della finestra e il vento le scompigliava i capelli rendendola ancora più bella di quanto già non fosse.
 
-Non ci penso nemmeno- risposi io incrociando le braccia al petto.
 
-Non fare il bambino, il tuo matrimonio non può essere fatto per amore, sei il re lo sai benissimo.
 
Se c'era una cosa che non sopportavo era quando fingeva che la cosa non le importasse, guardai per un attimo la sua figura e compresi che stava trattenendo le sue emozioni come mio padre le aveva insegnato quando eravamo ancora dei bambini.
 
-Smettila di mentire a te stessa!- dichiarai quasi urlando stringendo i pugni e fissandola. Lei sobbalzò sorpresa.
 
-Smettila di fare la fredda so che la proposta di quella principessa ti ha sorpresa, hai sobbalzato, non te lo aspettavi. Quindi vuol dire che un po' a me ci tieni.
 
Non mi persi un suo movimento, scese dal davanzale facendo tintinnare le perline che aveva intrecciate tra i i capelli.
 
-Io non tengo un po' a te, io ti amo!
 
Mi guardò con le lacrime agli occhi i pugni stretti e la mascella contratta. Sentivo il cuore battere a mille, forse perchè percepivo le stesse sensazioni. Non volevo che sposasse nessun altro uomo se non io, volevo che fosse mia, ma non per una notte. Volevo che fosse la mia sposa. L'unica donna che avesse il diritto di sedere al mio fianco sul trono d'Egitto. Forse non era una principessa agli occhi degli altri, ma ai miei lo era sicuramente.
Le afferrai i polsi e la baciai con trasporto e finimmo per amarci tutta la notte finchè non avemmo più energie per muoverci. Non l'avrei lasciata andare tanto facilmente.
 
-Ahmose
 
Mi svegliai di scatto. Avevo appena rivisto cosa era successo quella notte. Non volevo ricordare anche quello che era successo il giorno dopo. Chiusi gli occhi cercando di scacciare dalla mia  mente quel tessello del puzzle della mia memoria che rifiutavo di accettare. Da quando avevo scoperto che Giulia era Ahmose mi ero reso conto che era impossibile non innamorarmi di nuovo di lei e temevo che il fato beffardo si accanisse di nuovo contro di noi. Allora era diverso, la mia vita era costantemente in pericolo anche perchè avevo rifiutato ogni matrimonio che mi fosse stato proposto, anche quelli che sarebbero stati più vantaggiosi. I miei consiglieri cercavano di farmi capire che avrei potuto avere Ahmose anche come concubina, quindi avrei potuto averla comunque, ma io non volevo una concubina io la volevo come moglie.
Eppure, terribile quella giornata si ricompose davanti ai miei occhi come un fulmine a ciel sereno.
 
​Il tempo era volato, la giornata era stata impegnativa anche perchè avevo dovuto spiegare il motivo per il quale rinunciavo al matrimonio. Il padre della ragazza era rimasto molto deluso, d'altronde quale partito migliore da sposare per una fanciulla se non il faraone stesso?
Lei mi era sembrata invece sollevata dal mio rifiuto. In effetti essere la Grande Sposa Reale era un ruolo molto impegnativo e non tutte le giovani donne erano pronte a sostenerlo.
Il padre della giovane mi aveva invitato a fare una passeggiata con lui e io, nonostante avessi un sospetto avevo accettato.
Ahmose mi aveva sussurrato di stare attento e io l'avevo rassicurata. Mentre passeggiavamo sentii il suono di una freccia nell'aria e puntava...a me. Sarei morto sicuramente se lei non si fosse messa in mezzo. Ahmose cadde a terra con una freccia conficcata nel cuore.
 
-AHMOSE! NO!- avevo urlato con tutte le mie forze, ma lei era già morta. Avevo appena scoperto di amarla. Eravamo appena riusciti a stare insieme una notte che già me l'avevano portata via. Mi voltai verso l'uomo che mi aveva accompagnato con la rabbia che si leggeva nei miei occhi color dell'ametista.
 
​Aprii di nuovo gli occhi e mi resi conto che eravamo a casa del mio alter ego. Com'era possibile che fossimo tornati lì così in fretta.
 
-Sono stato io, faraone-
 
Davanti a me era comparso il mago nero. Mi resi conto però che ero solo, Giulia non era con me. Mi spaventai, che cosa le era accaduto?
 
-Stai tranquillo sta bene.- la voce era quella di
Yugi
 
 
-Yugi
 
-E' andata bene no?- ridacchiò il mio alter ego. In effetti l'idea di scambiarci era stata sua, voleva che passassi una serata con lei, solo che la cosa aveva preso risvolti imprevisti. Sorrisi annuendo.
 
-Cosa succede mago nero?
 
-Non preoccupatevi per lei sta bene è a casa di Tea. Tenete gli occhi aperti mio re, perchè la tragedia del passato non si ripeta nel futuro- detto questo il mago scomparve.
 
 
 


 
 
 

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Capitolo 33
*** Rivelazioni ***


​Rivelazioni
 
​Giulia
 
Mi svegliai che il sole non era ancora sorto e mi resi conto di essere tornata a casa di Tea. Era impossibile, mi ero addormentata dopo aver passato una notte indimenticabile con
Yami, ed ero sicura di non essere tornata indietro, ma allora chi lo aveva fatto? Il mago nero?
Per quanto ne sapevo poteva anche essere.
 
-Non è stato Mahad, Ahmose, sono stato io- davanti ai miei occhi increduli era ricomparso Narmer il sacerdote di Horus che mi aveva avvisata circa la minaccia di Marik.
 
-So che ho sbagliato ma...
 
-Non hai sbagliato nulla, hai semplicemente fatto quello che ti ha suggerito il cuore. Non c'è nulla di errato in questo, Ahmose- mi sorrise lui, ma io mi sentivo comunque in colpa.
 
-Narmer, io dovevo proteggere il faraone non innamorarmi di lui.
 
-Lo sai, mia principessa, anche allora hai detto la stessa cosa al re, ma nonostante tu volessi sembrare disinteressata alla fine non sei riuscita a evitare di venire travolta dal sentimento che provavi per lui e per questo che...- il sacerdote si fermò di colpo.
 
Mi tornò in mente la frase che il faraone aveva lasciato a metà qualche giorno fa. Anche lui non aveva finito di raccontarmi cosa fosse successo dopo che eravamo finiti a letto insieme.
 
-Cosa c'è Narmer? Cosa mi stai nascondendo?
 
Il giovane scosse la testa, anche lui voleva eludere l'argomento, il mio istinto mi suggeriva che stava mentendo su qualcosa.
 
-Niente di importante Ahmose.
 
-Smettila! Anche il faraone ha eluso la domanda quando gliel'ho posta e ora voglio sapere. Cosa è successo dopo che... insomma hai capito!- affermai arrossendo fino alla punta delle orecchie.
 
Narmer parve pensare mentre si sedeva sulla sedia che si trovava a poca distanza dal letto.
 
-Sicura di volerlo sapere?- chiese lui al colmo della disperazione, si vedeva che voleva eludere l'argomento.
 
Una sensazione di malessere mi prese lo stomaco. Volevo proprio saperlo?
Si, la curiosità era davvero troppa.
 
-Certo.
 
Narmer giocherellò con i gioielli che ornavano la sua cintura per poi tornare a guardarmi.
 
-Quel giorno quando ti svegliasti nel letto al fianco del faraone ti sentisti come se avessi tradito un giuramento fatto agli dei. Venisti da me raccontandomi l'accaduto e dicendomi che forse avevi sbagliato a lasciarti andare in quel modo, io ti rassicurai spiegandoti che non avevi per niente sbagliato avevi solo fatto la scelta giusta. Quello stesso giorno il re aveva dato udienza ad un nobile del sud che voleva dargli in sposa sua figlia. Il faraone aveva rifiutato il matrimonio, anche perchè amava già te. Allora quel nobile gli propose di poter parlare in privato, tu non eri molto d'accordo, ma, nonostante tutto, lo lasciasti andare.
Proprio mentre erano in giardino una freccia venne scagliata da un sicario e puntava proprio al re. Non so come fosse possibile ma tu sei arrivata come un fulmine e sei stata colpita al posto suo. Sei morta sul colpo poichè la freccia ti aveva trafitto il cuore.
Non posso dirti quanto dolore ha provato il faraone per la tua perdita. Da quel momento non ha più voluto nessuno al suo fianco, nessuna donna si è più avvicinata a lui. Io stesso ho celebrato il tuo funerale ed è stato terribile.-
 
Quando il racconto del sacerdote terminò compresi. Capii l'attaccamento di
Yami nei miei confronti e la sua paura di perdermi. Mi sentivo una stupida e forse lo ero. Dovevo proteggerlo invece, lasciandomi trasportare dalle mie emozioni ero morta. Morta per salvarlo...
Non capivo più niente.
Il cuore mi batteva fortissimo. Non potevo morire ancora. La paura mi aveva attanagliato lo stomaco e sentivo che sarei scoppiata a piangere da un momento all'altro.
 
-Se vuoi piangere, fallo pure, non ti giudicherò- sorrise il sacerdote.
 
Scoppiai letteralmente in lacrime sembravo una fontana. Non sapevo perchè stessi piangendo, mi sentivo così stupida, così inadeguata per il ruolo che dovevo compiere. Il giorno dopo avrei avuto un'importante duello non potevo permettermi distrazioni
 
 

 
 
 

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Capitolo 34
*** La sfidante misteriosa (parte prima) ***


​La sfidante misteriosa (parte prima)
 
​In città si respirava un'aria tesa, forse perchè i duelli si facevano sempre più difficili. Gli ultimi duelli a cui avevo assistito, tra cui uno fantastico di Stardust che mi aveva fatto capire quanto ero contenta di non essere il suo avversario.
 
Il poveraccio voleva fare il figo così aveva sfidato la mia amica ad un duello pensando di vincere e invece non era stato così semplice come aveva pensato, infatti Stardust lo aveva battuto in soli tre turni, roba che se capitava a me me ne andavo con la coda tra le gambe e la testa bassa.
 
-E' stato fin troppo facile, la prossima volta mi cerco un'altro avversario- affermò Star sbadigliando.
 
Camminavamo fianco a fianco lungo le vie della città e io non le avevo raccontato di quello che mi aveva detto Narmer sulla mia morte avvenuta cinquemila anni prima.
 
-Oh, ehi Giulia tutto bene?- la mia amica mi riscosse dai miei pensieri.
 
-Si, tutto bene- le sorrisi cercando di non far notare quanto fossi preoccupata, erano giorni che non duellavo sembrava che a nessuno importasse di sfidarmi. Non avevo ottenuto carte potenti ultimamente e il mio mazzo aveva bisogno di una marcia in più.
 
-Tu sei Giulia vero?- domandò una voce di ragazza.
 
-Si- risposi notando la giovane donna davanti a me. Aveva si e no ventidue anni, i capelli castani e il corpo esile, il viso non si notava perchè era nascosto da una raffinata mascherina nera.
 
-Bene, allora ti sfido a duello-
 
Sapevo di non poter rifiutare.
 
-Ebbene. E' tempo di duellare!- affermai giusto per citare
Yugi.
 
Ci mettemmo una di fronte all'altra mentre Star si metteva in un angolo per poter assistere meglio allo scontro. Non sapevo cosa avesse in mente la mia avversaria, ma sentivo che non dovevo sottovalutarla.
 
-Bene, se permetti comincio io. Pesco- sperai che mi apparisse una carta buona. Sorrisi quando la riconobbi.
 
-Evoco Elfo delle Nevi (1600 atk; 1800 def) in posizione di attacco, poi metto sul terreno due carte coperte e ti passo la mano- non potevo attaccare al primo turno ma sperai che il mio elfo fosse abbastanza forte da resistere ad un eventuale attacco.
 
L'elfo aveva i capelli talmente chiari da sembrare bianchi, in mano reggeva un arco d'argento, vestiva tunica e pantaloni color della neve.
 
-Chissà perchè immaginavo che avresti invocato Matrìas- sorrise la mia avversaria e a quel punto sobbalzai, nessuno conosceva i nomi dei miei mostri visto che erano miei personaggi.
 
-Come fai a sapere di Matrìas?!-
 
-Le domande dopo! Pesco!
 Evocolady Kenna dama di compagnia (1600 atk; 1800 def)- sorrise la mia avversaria.
Davanti a me era comparsa Kenna una delle dame in Reign...una serie tv che avevo adorato quando mi era capitata sotto gli occhi.
 
-Adesso saluta il tuo elfo! Vai Kenna!- la dama sorrise sensuale per usare la sua collana come fionda che fece fuori il mio elfo e non ne compresi il motivo, visto che i nostri mostri si equivalevano.
 
-Non avresti dovuto distruggerlo! Erano potenti uguali- protestai. Non ero arrivata fin lì per farmi battere da una che non si mostrava nemmeno in volto.
 
-Ho dimenticato di dirtelo, quando Kenna attacca i suoi punti di attacco aumentano del doppio rispetto a quelli originali- sorrise lei.
 
Digrigani i denti, ma poi mi ricordai delle carte che avevo coperte sul terreno, forse mi sarebbero bastate per riprendermi dal colpo subito.
 
-Non vorrei dirtelo, ma hai attivato la mia carta trappola Foresta degli Elfi. Vale a dire che se distruggi un mio mostro che ha la parola Elfo nel nome tu ricevi lo stesso danno che ho subito io, in più posso ripescare dal cimitero il mostro che hai appena distrutto, quindi bentornato Matrìas.- sorrisi
 
La mia avversaria ringhiò per poi guardami con un sorriso sornione. Non comprendenvo cosa volesse fare.
 
-Prego allora a te la mossa.-
 
-Pesco!-
 
Fissai le carte che avevo in mano più quella che avevo pescato. Non ne avevo in mano mezza che potesse aiutarmi, anche perchè la mia avversaria aveva piazzato due carte coperte, e nel novantanove percento dei casi almeno una di queste era una trappola.
Ero in crisi, non riuscivo a ragionare lucidamente, ero troppo tesa. Il cuore mi batteva forte.
 
-Coraggio Giu non puoi mollare- affermò Stardust
 
Dannazione, ero davvero nei guai.
 
 
 
 
 

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Capitolo 35
*** La sfidante misteriosa (parte seconda) ***


​La sfidante misteriosa (parte seconda)
 
Non so cosa mi fosse preso, sapevo solo che in quel momento ero completamente in crisi, non riuscivo a ragionare.
Era una crisi di panico ne ero certa, sperai che l'attacco terminasse in fretta, non riuscivo quasi a respirare per la paura, non potevo duellare in quelle condizioni.
 
-Calmati adesso!- ruggì la mia avversaria facendomi sobbalzare.
 
-Non ti ho sfidato per vincere facilmente, sei in panico adesso, devi tranquillizzarti.
 
Aveva ragione, ma non riuscivo proprio a stare tranquilla,  presi profondi respiri poi notai una luce proveniente dall'extra deck mi sorprese. Presi la carta  e rimasi folgorata.
Lady Lola, ​così si chiamava quel mostro che somigliava così tanto al mio personaggio preferito di Reign una seria tv. Ma perchè proprio Lola?
 
-Tocca a te Giulia.
 
-Va bene.
 Evoco Lady Lola
(2000 atk; 1800 def), grazie alla presenza di Lola posso evocare direttamente dalla mia mano  Regina del Cielo ( 2600 atk; 2300 def) a questo punto si attiva l'altra carta coperta che è Scettro della regina! Questa carta aumenta sia l'attacco che la difesa della mia regina e in più aumenta l'attacco di Lola. In aggiunta quando Regina del Cielo e Lola sono sul terreno nello stesso momento, la regina diventa intoccabile. Purtroppo attivando queste carte non mi è concesso attaccare quindi ti passo la mano.-
 
Regina del Cielo era raffigurata come una giovane donna dai capelli neri e la pelle olivastra vestita come una regina egiziana con tanto di corona, era il mostro più potente che avevo nel deck.
 
Stavo meglio certamente, ma ero certa che la mia avversaria avrebbe tirato fuori i suoi assi migliori. La sola presenza di Lola sul campo mi permetteva di rendere immune la regina, ma se Lola fosse stata eliminata...non dovevo nemmeno pensarci.
 
-Bene volevo proprio vedere cosa avresti fatto, ora tocca a me. Pesco e chiedo l'intervento di Fata delle rocce (1200 atk; 1400 def) e la metto in posizione di difesa-
 
Davanti a lei era comparsa una fata dalle ali di pietra che mi fissava con aria truce, mi sembrava strano che avesse evocato un mostro così debole.
 
-A questo punto attivo il potere speciale della mia fata che mi permette di ripescare un mostro dal cimitero e io riporto in campo Kenna!-
 
Kenna era ricomparsa dal cimitero, ma nonostante ciò non riuscivo a capire cosa volesse fare, adesso lei aveva due mostri in campo esattamente come me, ma i miei erano più forti, almeno come punti.
C'era sicuramente qualcosa che mi sfuggiva.
 
-E adesso utilizzo la carta della polimerizzazione e unisco Kenna con la Fata delle rocce visto che sono entrambe di rango quattro ed evoco Maria Regina di Scozia! (2700 atk; 2600 def)
 
Era comparsa Maria, una ragazza dai lunghi capelli scuri vestita di nero, con in testa la corona tipica delle regine occidentali.
 
-Hai iniziato a tremare vero? Beh sappi che ho in serbo un bel po' di trucchetti. Maria è molto più potente della tua regina vediamo cosa fai. Attacca Regina di Scozia-
 
La regina partì all'attacco.
 
-Era quello che mi aspettavo!
 
-Cosa?!
 
-Si attiva la mia trappola Tela del ragno!
 
Davanti ai miei due mostri era comparsa una gigantesca tela di ragno che aveva intrappolato la regina di scozia dimezzandone di punti di attacco. Ora era vulnerabile, lanciai un rapido sguardo alla mia avversaria. Dovevo muovermi adesso o avrei perso e avevo una sola possibilità e non potevo fallire.
 
-Utilizzo la carta della polimerizzazione per fondere Regina del Cielo con scettro della regina per dare vita ad Arco Sacro. Questa carta viene equipaggiata su
Lady Lola che ottiene il doppio dei punti di attacco, ma non è finita qui, avendo usato due carte di attributo luce per creare l'arco posso attaccare due volte e impedirti di utilizzare carte magia o trappola-
 
Lei mi guardò con astio da sotto la maschera, ma compresi che doveva aver previsto tutto.
 
-Non ho rimpianti è stato un bel duello- sorrise lei mentre il mio mostro attaccava.
 
I life points della mia avversaria andarono a zero e Stardust esultò esattamente come feci io in maniera molto esplicita spiccando un salto verso il cielo.
 
-Complimenti, non immaginavo di perdere mi sono impegnata al massimo, e ho due carte per te.- dichiarò lei
 
-Il regolamento specifica che mi devi una sola carta.
 
-Vero, ma io non sono abituata a non dare ciò che il mio avversario merita. Ti do Maria Regina di Scozia che è la mia carta più forte in più ti do la carta magia Libro Magico ti servirà in seguito-
 
Sorrisi mentre Stardust mi raggiungeva felice. Sapevo che prima o poi avrei dovuto affrontarla di nuovo, ma per ora mi godevo la vittoria più sudata del secolo.
 
 
 
​Angolo autrice: E dopo secoli ecco la seconda parte del duello tra Giulia e la sua misteriosa avversaria che forse si rivelerà nel prossimo capitolo:) come vi sembrano questi?
Ringrazio tutti coloro che leggono e recensiscono:) alla prossima:)
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 36
*** Rapimento ***


​Rapimento
 
Sgusciai lontano dal centro città e mi diressi al museo dove sapevo che Ishizu Ishtar aveva dato una mostra di antichi reperti egizi. Dovevo vedere la stele che raffigurava la battaglia tra lo stregone e il faraone c'erano dei dettagli che volevo appurare prima che il mimo sfidasse il faraone. Ricordavo molto bene come andava quel duello ed ero certa che Marik si sarebbe fatto vedere presto, non sapevo quando, ma sapevo che avrebbe attaccato.
 
Il museo era pieno di gente e ci misi molto per trovare la stele. Era esattamente come me la ricordavo, il faraone e il mago nero erano scolpiti in basso a destra mentre lo stregone e il drago bianco occhi blu stavano sulla sinistra, sopra le loro teste vi erano le tre divinità egizie: Obelisco del Tiranno,
Slyfer Drago del Cielo e il Drago Alato di Ra. Di queste il drago alato di Ra era il più forte ed era in mano a Marik.
 
Posai una mano a pochi centrimetri dal volto del faraone scolpito sulla pietra, si raccontava che avesse avuto molto coraggio a combattere lui in prima linea anzichè mandare gli altri a combattere al suo posto. Molti sovrani dell'antichità si nascondevano dietro agli altri.
 
-Ti piace quella stele?- una voce maschile che, a mio malgrado, avevo imparato a riconoscere mi fece correre un brivido lungo la schiena. Non ebbi bisogno di girarmi per scoprire chi avesse parlato.
 
-Sei già qui Marik.- finsi un sorriso sapendo che lo avrei irritato.
 
-Certo, pensavi davvero che ti avrei permesso di mandare all'aria i miei piani così facilmente?
 
Ovviamente conoscevo la risposta. Si è mai visto un cattivo di qualsiasi storia che permetta all'eroe di turno di scombinargli i piani senza fare niente?
 
-Oh so benissimo che non me lo permetteresti, ma sappi comunque che non sono così stupida come pensi!- mi voltai verso di lui con aria di sfida.
 
Si era presentato con il suo vero aspetto, quello di un ragazzo giovane con i capelli lunghi biondastri e gli occhi grigi. Portava un alto girocollo d'oro ed era avvolto in un mantello viola con l'occhio di Ujiat sul cappuccio, era esattamente come ricoradavo di averlo visto nel cartone.
 
Di tutti i nemici affrontati dal faraone dovevo ammettere che lui era quello con l'aspetto migliore, scossi la testa scacciando quei pensieri: io dovevo proteggere il re anche a costo della vita.
 
-Cosa vuoi? A parte i poteri del faraone ovviamente- domandai sperando almeno di scoprire qualcosa rispetto al suo piano.
 
-Vediamo voglio parlare con te.
 
-Con me? Perchè mi viene spontaneo credere che c'è qualcosa sotto?- chiesi con un sorrisetto impertimente.
 
Lui mi sbattè contro il muro e rischiai di svenire, ma Marik mi tenne su la testa per evitare che cadessi.
 
-Hai ragione a pensare male, ma è divertente vedere come ti prodighi per salvare un re che non ha fatto niente per proteggerti, o meglio ​proteggervi.  ​-
 
Non capivo, cosa stava cercando di dirmi Marik. Sicuramente era un bluff voleva depistarmi.
 
-E' inutile che cerchi di confondermi Marik, proteggerò il faraone anche ora.
 
-Ma davvero? Allora non hai capito...non ti sto depistando Ahmose, per una volta voglio evitare che ti sacrifichi per un uomo che non ti merita, che ti ha usata allora e che continuerà a usarti anche in questo momento, mentre io, io non ti userò mai- dichiarò il ragazzo sfiorandomi appena la guancia.
 
Notai che i suoi occhi erano strani, non erano quelli dello spietato ragazzo che aveva combattuto contro il faraone, ma sembrava il lato buono di Marik, comunque non potevo certamente cedere a lui, io amavo
Yami e su questo ne ero certa.
 
-Cosa sai che io non so? Cosa vuoi?- ero arrabbiata e mi sentivo in trappola visto che Marik mi teneva bloccata al muro.
 
-Voglio questo- mi baciò con forza e io cercai di liberarmi dalla sua stretta, mi sentivo sempre più debole, come se mi stesse prosciugando tutte le mie energie.
 
Sentivo le gambe molli, gli occhi sempre più pesanti, le forze mancarmi e alla fine tutto fu nero...
 
​Marik
 
​Staccai le labbra da quelle di Amhose che crollò a terra come un birillo. La sorressi per evitare che sbattesse la testa, non volevo ucciderla, non ancora almeno.
La guardai un secondo. Era bella come allora e, come allora, non era mia, ma di quel maledetto.
Non lo avrei mai perdonato per quello che le aveva fatto. Aveva permesso che morisse senza fare niente e, per colpa sua io avevo vissuto una vita sacrificata, non ero come gli altri ragazzi, vivevo solo per custodire la tomba del re. Io non volevo più stare a guardare, ma volevo avere i poteri del re e proteggere Ahmose da lui.
Il faraone non la meritava, lei non era fatta per lui, ma per me. Ora avrei potuto averla.
La presi tra le braccia e decisi che l'avrei portata al sicuro lontano da lui, avrebbe imparato ad amarmi.
In passato, prima che diventasse la guardia del corpo del re ci eravamo conosciuti ed eravamo amici molto stretti, io l'amavo tanto, ma lei no. Amava il faraone.
Quando avevo scoperto che era morta per proteggerlo ero andato su tutte le furie, anche perchè lei non era nelle condizioni per poter sopravvivere...il suo corpo non avrebbe mai retto. E il re invece di proteggerla aveva permesso che morisse e che con lei morisse anche qualcun altro.
Ora però potevo rifare tutto daccapo e presto il faraone sarebbe stato sconfitto.
 
 
​Angolo autrice: Ecco il nuovo capitolo:) cosa ne pensate?
 
 

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Capitolo 37
*** Rivelazioni ***


​Rivelazioni
 
Non sapevo quanto tempo fosse passato da quando Marik mi aveva rapita, vedevo solo buio intorno a me o forse era perchè non riuscivo ad aprire gli occhi. Erano incollati. Mi agitai appena ero sdraiata su un qualcosa di soffice, poteva essere un letto o anche la paglia dei giacigli di una prigione. Sentii qualcosa di caldo sulla guancia come una carezza e fu solo in quel momento che riuscii ad aprire gli occhi.
 
La prima cosa che vidi fu il volto di Marik. Ero veramente arrabbiata per quello che mi aveva fatto, mi aveva rapita, e questo bastava per mandarmi in bestia.
 
La stanza in cui mi aveva rinchiusa sembrava quella di un cortigiano egizio, non capivo il motivo per cui mi aveva rapita e sinceramente volevo solo essere liberata.
 
-So che sei furiosa, ma non ne avresti motivo.
 
Strinsi i pugni notando che i miei abiti erano cambiati, ero vestita come una sacerdotessa dell'antico egitto, non capivo come fosse possibile, non ero vestita così prima, ma comunque non era quello il problema.
 
-Non ne ho motivo?! E rapire le persone senza una ragione valida non ti sembra un motivo per infuriarsi?!- gli chiesi ancora più arrabbiata di quanto non fossi prima, spostai lo sguardo da lui. Come personaggio Marik mi aveva affascinato, ma ora lo odiavo più di qualsiasi altra cosa.
 
Lui mi afferrò il mento costringendomi a guardarlo, sentivo che ero tesa senza una ragione, ero certa di aver già provato queste sensazioni, avevo paura. Molta paura forse perchè conoscevo Marik e i suoi modi di fare.
Non vedevo la barra del millennio ma ero certa che non la tenesse molto lontana da sè, quell'oggetto aveva il potere di spedire chiunque nel regno delle ombre, oltre ai suoi poteri era proprio la barra a rendere Marik temibile.
 
-Stai calma ora mia regina, voglio raccontarti quello che accadde allora- ridacchiò in quel momento lui facendomi rabbrividire.
 
-Cosa vuoi dire?- chiesi con un filo di voce.
 
Lui non rispose si limitò a baciarmi lasciandomi senza fiato. Lo spinsi via, non volevo avere a che fare con lui, in quel momento lo odiavo.
 
-Fammi tutte le domande che vuoi, so che ne hai-
 
Aveva ragione, ma io non potevo certamente fidarmi, voleva depistarmi sicuramente. Speravo che il faraone si accorgesse che ero sparita e che mi venisse a cercare, lo speravo davvero.
 
Presi un profondo respiro e lo guardai, ora volevo davvero sapere. Non m'importava cosa mi avesse detto volevo sentire anche la sua di versione.
 
-Cosa intendevi con "proteggervi"?
 
Lui sorrise come se si aspettasse quella domanda e si avvicinò ancora di più facendomi irrigidire.
 
-Semplice, la notte che hai passato con il faraone cinquemila anni fa aveva dato i suoi frutti, aspettavi un bambino dal re, ma quel bambino non nacque mai, perchè tu sei morta il giorno dopo. Il faraone non seppe mai che portavi in grembo suo figlio, ma io sì. Per questo volevo impedirti di fare la stessa sciocchezza che avevi fatto millenni fa. Allora ti amavo molto e ancora oggi ti amo, ma come sempre tu hai scelto lui Ahmose e io non posso permetterti di stare ancora con lui, non posso vederti morire di nuovo-
 
I suoi occhi erano lucidi, sembrava sincero, ma non ne potevo essere certa, ero a conoscenza di quanto fosse abile nel manipolare le persone.
 
-Non m'incanti Marik, so bene cosa sei in grado di fare- volevo cercare di fare la forte, ma ovviamente avevo una paura folle di lui.
 
Sapeva essere terribile quando voleva ed era quello a far paura, almeno a me. Non ricordavo tutto quello che era successo nell'antico egitto tra me e Marik, sapevo che eravamo stati amici, ma che lui provasse qualcosa di così profondo non ne ero consapevole.
 
-Perchè pensi che io voglia sviarti, non hai mai pensato che forse è il faraone che vuole ingannarti?
 
Voleva giocare con i miei sentimenti e le mie insicurezze, ma io non potevo permetterlo.
 
-Lui...- non riuscii a dire niente, ero paralizzata.
 
Avevo dentro di me un sacco di emozioni che non sapevo definire, ma soprattutto avevo paura.
 
-Lascialo, resta con me, lui non ti merita
 
-Perchè tu si?- strinsi i pugni. Non volevo essere una pedina nelle sue mani, non volevo essere usata.
 
-Non dovrai temere di essere usata, io non voglio usarti Ahmose, non ho mai voluto farlo, devi solo passare dalla mia parte.
 
Scossi la testa, non avrei mai tradito il faraone. La storia che fossi rimasta incinta mi aveva distrutta e non avevo la forza d'animo di combattere quella guerra psicologica.
 
Le mani del ragazzo si misero a coppa intorno al mio viso mentre alcune lacrime mi scivolavano lungo il viso, la disperazione mi si leggeva in faccia ne ero praticamente certa.
 
-Cosa vuoi Marik?- chiesi con la voce rotta dal pianto.
 
Lui mi asciugò le lacrime con un sorriso che parve davvero sincero. Non sembrava che mi stesse prendendo in giro, tuttavia non potevo esserne certa.
 
-Ssh, non voglio niente ora- mi strinse a sè e io non riuscii proprio ad allontanarlo ero troppo debole.
 
​Faraone dove sei?
 
Fu quello il mio pensiero mentre crollavo ancora in un sonno cupo e senza sogni.
 
 
 
Angolo autrice:  Ta dan ;) ecco il nuovo capitolo:) si scopre qualcosa in più e la nostra protagonista sprofonda nella disperazione più nera^^" cosa vorrà davvero da lei Marik?
 
 
 

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Capitolo 38
*** Studiare un nemico ***


Studiare un nemico
 
Mi svegliai che il sole era scomparso oltre l'orizzonte. Avevo ancora nella mente le parole di Marik, non riuscivo a credere che fossi davvero rimasta incinta del faraone cinquemila anni fa, ma non era quello che mi preoccupava.
Conoscevo molto bene gli obiettivi del mio carceriere e, se davvero il mio destino era proteggere
Yami dovevo prima anticipare Marik.
 
Sapevo che possedeva il Drago Alato di Ra, la più potente delle divinità egizie. Forse soltanto le altre due divinità potevano reggere il confronto e il faraone, per ora, ne aveva soltanto una.
 
Non vi era traccia del mio carceriere nè di guardie.
 
Come mai si sentiva così sicuro? Pensava che non avrei provato a scappare dopo le rivelazioni che mi aveva fatto?
 
Oppure aveva in mente  un piano più ampio del quale io ero soltanto una parte?
 
Non era il momento di farmi domande esistenziali accidenti!
Dovevo evadere.
 
Mi guardai intorno. La stanza era spoglia, unica eccezione per il letto e una cassapanca. Dall'altra parte della camera c'era una porta finestra.
 
Mi avvicinai rendendomi conto che era aperta. Ero sempre più confusa.
 
-Non hai speranze di fuga.
 
Quella voce mi fece venire i brividi. Marik!
 
Non mi ero accorta che fosse entrato.
 
-Da dove sei arrivato?

-Dalla porta mia cara.
 
Digrignai i denti, lo avevo sottovalutato e non potevo più permettermelo!
 
-In passato eri una guerriera davvero straordinaria. Vorrei vedere se te la cavi ancora.
 
Cos'era, una sfida?
 
-Mi stai sfidando?
 
-Ovvio. Dimostrami che sei ancora una combattente provetta.
 
Lo odiavo. In quel momento lo odiavo. Nella mia vita attuale non avevo mai brandito una spada o imbracciato un'arco, Marik stava cercando di depistarmi.
 
-Accetto la sfida allora.
 
Mi morsi il labbro subito dopo, era un'occasione e dovevo coglierla al volo.
 
Marik non era stupido, mi avrebbe controllata e io avrei sfruttato al massimo quest'occasione per studiare lui.
Per carpire informazioni che non avrei mai potuto avere gurdando il cartone.
 
Una parte di lui era buona, probabilmente quella che mi aveva parlato il giorno prima. La seconda era malvagia.
 
Il problema era capire chi dei due avevo di fronte prima di agire e dovevo comprenderlo in fretta perchè il mio tempo stava per scadere.
 

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Capitolo 39
*** Alter ego ***


​Alter ego
 
 
Yami
 
Giulia era praticamente scomparsa nel nulla, sospettavo che fosse stata rapita, visto che nemmeno Stardust sapeva dove fosse finita.
 
-Ehi sei inquieto, faraone. Cosac'è?- la voce del mio giovane alter ego mi fece sobbalzare.
 
-Sono preoccupato per Giulia, è sparita nel nulla. Credo che sia colpa del nostro nuovo nemico.
Yugi sorrise appena come se volesse rassicurarmi.
 
-Vedrai che se la caverà è una ragazza forte.
 
-Sì, ma credo che la sua forza non le basterà, stiamo parlando di qualcuno molto forte e il problema che non sappiamo niente di lui, ma la devo trovare e in fretta anche.
 
Il ragazzino mi fissò un attimo. Esattamente come Giulia anche lui ha capito che sto cercando di nascondere qualcosa.
 
-Non puoi nascondermi tutto, faraone. Quella ragazza è molto importante per te- le sue parole mi spiazzarono.
 
-Sei incredibile come ci sei arrivato?
 
-Condividiamo lo stesso corpo ricordi?- rise lui contagiando anche me.
 
-Meglio se dormi, domani hai una sfida importante- affermai fissando il ragazzino che dava evidenti segni di stanchezza.
 
-Hai ragione, ma vedi di riposare anche tu, dobbiamo essere entrambi in forze. I Rare Hunter sono sempre più agguerriti.
 
-Ci proverò.
Yugi crollò poco dopo, ma io rimasi sveglio, incapace di tranquillizzarmi.
 
-Non dovreste essere così preoccupato mio signore- la voce era quella del Mago Nero.
 
-Perchè non dovrei?- la domanda era volutamente provocatoria, sapevo che il mago avrebbe risposto.
 
-Ahmose è forte, non avete nulla da temere.
 
Il Mago vedeva Giulia come Ahmose, ma non era così. Erano due persone completamente diverse.
 
Giulia era sensibile ed era praticamente un libro aperto. Tutte le emozioni che provava le passavano sul viso ed era facilissimo capire cosa stava provando in un dato momento.
 
Ahmose invece era abile a mascherare i suoi sentimenti e a volte persino io non riuscivo a capirla.
 
Erano due lati della stessa medaglia.
 
Ahmose si era sacrificata per me, cinquemila anni fa. Non avrei permesso che succedesse ancora.
 
-Tu non capisci, a volte mi sembra di precipitare dalla bocca dell'inferno. Lei è di nuovo in pericolo per salvare me...cosa devo fare?

 
Il mago mi guardò appoggiandosi sul lungo bastone verde con fare pensieroso.
 
-So cosa state provando...io e Mana non abbiamo scelto Giulia a caso. Ancora non sapevamo che lei fosse Ahmose. Pensavamo che lei potesse essere la chiave per evitare l'avanzata delle ombre.
 
-Cosa vuoi dire?
 
Non ricevetti risposta. Mago nero sapeva qualcosa che a me era recluso. Dovevo indagare, e trovare Giulia.
 
Altrimenti sarei davvero impazzito.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
​Angolo autrice: Lo so è passato molto tempo dall'ultima volta che ho aggiornato questa storia, ma ho avuto problemi con il computer che è resuscitato solo da poco. Il capitolo è un po' breve, ma spero che vi rinfranchi dalla lunga attesa:) un abbraccio.
 
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 40
*** Marik e Giulia ***


​Marik e Giulia
 
Giulia
 
Marik era forse il cattivo peggiore di tutte e otto le serie, ma che dico, di tutte le serie di
Yu gi oh!
Conoscevo fin troppo bene i suoi metodi, il problema era che non conoscevo a fondo i suoi piani, dovevo tenere gli occhi aperti. Se avessi sbagliato qualcosa Marik mi avrebbe spedito nel regno delle ombre grazie alla barra del millennio.
 
-So cosa stai pensando...-la voce del mio carceriere mi fece sobbalzare.
 
-Non credo proprio.
 
La sua risata mi fece accapponare la pelle.
 
-Sei proprio ingenua Giulia. Esattamente come il Mago Nero anche io conosco alcune cose di te, tra cui il fatto che conosci molto bene l'universo in cui ti stai muovendo.
 
Ok potevo dire di essere praticamente fregata. Tuttavia non era ancora detto, dovevo sondare il territorio.
 
Marik era furbo, ma io sapevo che, a volte, lo ero di più.
 
-Visto che fai tanto il misterioso allora posso chiederti cosa sai esattamente di me?-
 
Lo ammetto la domanda non era furba, ma volevo vedere come avrebbe reagito lui.
 
Come immaginavo Marik non rispose.
 
Mi aveva portata in una stanza che sembrava vuota, ma qualcosa mi suggeriva che non era così.
 
Infatti Marik si avvicinò ad una parete e la toccò. Si sentì un rumore di ingranaggi che si attivavano  e la parete ruotò su cardini nascosti.
 
-Coraggio...o hai paura?
 
Mi ero appena ricordata il motivo per il quale non lo sopportavo.
 
-Non ho paura di un corridoio buio.- affermai spavalda.
 
Marik ridacchiò voltandomi le spalle ed oltrepassando la soglia. La sua risata era simile al suono che produce un unghia che gratta su un vetro.
 
Io lo seguii.
 
Forse il mio nemico mi stava sottovalutando. Io non ero Ahmose, ero solo la sua reincarnazione ma non ero lei.
 
Questo per lui poteva essere un vantaggio o forse no.
 
Altra lezione che avevo imparato in anni e anni di serie di
Yu gi oh, mai sottovalutare gli avversari e mai dare per scontato che il nemico sia imbattibile.
 
Marik aveva il drago alato di Ra dalla sua, ma come ogni mostro anche il Ra aveva i suoi punti deboli.
 
Il corridoio era in realtà una scala che scendeva nell'oscurità. Mi sembrava di scendere negli inferi, ma non era possibile.
 
Era solo suggestione.
 
In fondo alle scale vi era una sala che mi ricordava le antiche catacombe cristiane. Osservando meglio mi resi conto che era la sala principale di un tempio.
 
Riconobbi la tavola dove erano incise le divinità egizie.
 
Mi vennero i brividi. Ero nel cuore del quartier generale di Marik.
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 41
*** Piani ***


​Piani
 
Giulia
 
Ricordavo quel posto per averlo visto in una puntata. Era il luogo dove Marik dava ordini ai suoi Rare Hunters, e dove aveva pianificato tutto il suo piano.
 
Il problema era che non conoscevo il motivo per il quale mi avesse portato qui.
 
-Sii chiaro Marik cosa vuoi?
 
-Voglio un duello, ma non contro di me. Combatterai contro uno dei miei schiavi, voglio proprio vedere come te la cavi.
 
Cos'era una sfida?
 
Non aveva il fegato di confrontarsi con me? oppure c'era dietro qualcosa di più ampio del quale io non ero a conoscenza?
 
Poteva essere tutto con Marik niente era scontanto.
 
-Se mi rifiuto cosa accadrà?- dovevo capire dove stava il tranello, e sapevo che lui avrebbe abboccato.
 
-Ti spedisco nel regno delle ombre. Sai molto bene che non avrei alcun rimpianto nel farlo.
 
Oh lo sapevo eccome, forse era per questo che le gambe avevano iniziato a tremare.
 
Ma dovevo essere forte. Non potevo certamente mostrarmi impaurita o Marik ne avrebbe approfittato.
 
Cercai di concentrarmi sul faraone e su quello che lui rappresentava per me. Questo mi dette speranza.
 
-Accetto la sfida.
 
Yami
 
La prima cosa che feci quando Ra spuntò nel cielo fu andare a cercare Stardust. Per ironia della sorte sapevo dove trovarla.
 
-Sicuro che sia alla Kaiba Corporetion- domandò giustamente
Yugi stringendo la catena del Puzzle del millennio come a ricordarsi il motivo per il quale stava facendo quella strada.
 
-Sicurissimo a Stardust piace Seto e sicuramente sarà da lui- risposi.
 
-Beh spero che il tuo intuito non sbagli.
 
Ero sul punto di rispondergli quando si fermò.
 
-Cosa c'è?
 
-è lì- mi resi conto che c'era sollievo nella voce del mio giovane alter ego.
 
In effetti Stardust era dall'altra parte della strada, da sola. Per fortuna Seto non era nelle vicinanze.
 
Yugi alzò il braccio per salutarla e appena lo vide la ragazza partì a razzo e attraversò la strada fermandosi a poca distanza da lui.
 
-Notizie di Giulia?- fu la prima cosa che chiese.
 
-No.
 
Stardust strinse i pugni.
 
-Dobbiamo andarla a cercare. Non ce la faccio più ad aspettare.
 
-Sono d'accordo. Ma non sappiamo da dove cominciare.
 
-Un modo lo troveremo. Ma io non sopporto che una mia amica sia prigioniera del nemico.
 
Yugi annuì. Era ora di agire.
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 42
*** Una carta in più ***


​Una carta in più
 
Giulia
 
Da un punto indefinito dell'oscurità uscì un uomo completamente vestito di nero con il simbolo dell'occhio di Ra.
 
-Sarà lui il tuo avversario. Se lo sconfiggi sarai libera, ma se vieni sconfitta verrai spedita nel regno delle ombre.
 
L'uomo davanti a me ghignò freddo ma non disse nulla, non che mi sorprendesse, alcuni Rare Hunters erano veramente taciturni.
 
-Perfetto non aspetto altro- affermai convinta.
 
Ci mettemmo uno di fronte all'altro, non sapevo che tipo di deck avrebbe avuto il mio avversario, ma a dire il vero non sapevo nemmeno chi avevo davanti.
 
Vidi Marik sedersi su un alto scranno, mi sembrava di essere tornata ai tempi del regno dei duellanti.
 
Ma non era la stessa cosa.
 
-Si cominicia.- dichiarai attivando il duelling disck.
 
-Prego, a te la prima mossa- affermò il mio avversario con un ghigno che si vedeva appena sotto l'ampio cappuccio.
 
-E va bene. Pesco!- dichiarai.
 
Fissai la carta. Da sola non sarebbe servita a niente.
 
-Evoco Apprendista Cavaliere in posizione di difesa (1400 atk; 1300 def). Poi metto due carte coperte e ti passo la mano.
 
Non era granchè come mossa lo ammetto, ma in quel momento non avevo molte idee.
 
-Va bene. Pesco dal deck. Evoco Ombra Informe in posizione d'attacco ( 0 atk; 0 def) la sola presenza di questo mostro mi permette di evocarne un altro.
 
Erano comparse due chiazze nere con gli occhi gialli, tuttavia un altra lezione che avevo imparato in anni e anni di
Yu gi oh era che non bisognava mai sottovalutare i mostri che avevano zero come punti di attacco e di difesa.
 
-Prego a te la mossa-
 
Mi sembrava strano che passasse la mano senza nemmeno mettere carte coperte. Con la coda dell'occhio vidi un sorriso gelido sul volto di Marik.
 
Si aspettava quella mossa, ma cosa poteva significare?
 
-Pesco!
 
Mi venne un colpo. Era Ragazza Maga Nera!
 
Ma cosa ci faceva nel mio deck? Come ci era arrivata?
 
Non era il caso di farsi domande esistenziali, misi la maga in un angolo del deck, forse mi sarebbe stata utile in seguito.
 
Guardai il mio avversario sembrava forte, ma non sapevo cosa mi aspettava. Vedevo solo il suo ghigno gelido.
 
 

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Capitolo 43
*** Il cuore delle carte ***


​Il cuore delle carte
 
Giulia
 
Pescai dal deck con un solo pensiero in mente. Marik stava giocando con me come il gatto gioca con il topo prima di mangiarselo. Tuttavia io non avevo alcuna intenzione di dargliela vinta.
 
-Allora ragazzina cosa hai intenzione di fare?- domandò il mio avversario.
 
-Non sono affari tuoi.
 
-Comunque tocca a te.
 
Questo lo sapevo bene. Osservai i due mostri davanti a me. Con zero come valore sia d'attacco che di difesa potevo dire di non aver problemi. Ma ero sicura che quei due fossero stati messi lì solo per spingermi ad attaccare.
 
Marik si aspettava che lo facessi. Ahmose lo avrebbe fatto, in fondo era una guerriera, ma io ero Giulia non Ahmose.
 
Ghignai guardando il mio avversario.
 
-Sposto Apprendista Cavaliere dalla posizione di attacco a quella di difesa, poi attivo la mia prima carta coperta: la carta magia equipaggiamento Scudo difensivo che alza la difesa del mio mostro di 300 punti. In seguito evoco Lupo solitario (800 atk; 1000 def) in posizione di difesa e attivo la mia seconda carta coperta che è Bosco Ghiacciato! che mi permette di aggiungere alla mia mano una carta magia o trappola.-
 
Pescai sperando in un colpo di fortuna. E il colpo di fortuna arrivò.
 
"Pietra del saggio? Anche questa non fa parte del mio deck, ma comunque mi può servire"
 
-A te la mano per replicare.
 
-Tutto qui? Beh dalla reincarnazione di Ahmose mi aspettavo molto di più.
 
Non risposi alla sua provocazione, tuttavia vidi Marik irrigidirsi sul trono, probabilmente non si aspettava quella mossa da parte mia.
 
-Pesco dal deck. Evoco una terza ombra oscura. E ora posso unire questi tre mostri per dare vita al più potente di tutti. Mostrati a noi Drago Alato di Ra!-
 
Lo immaginavo. Sapevo che quel Rare Hunter avesse una copia del drago alato di Ra nel deck, il problema ora diventava quasi insormontabile, perchè, anche se copia, era comunque un mostro potentissimo.
 
-Cosa c'è ti ho sorpresa?
 
-Per niente, immaginavo che avessi una copia del drago alato nel deck- risposi senza dare segni della paura che mi attanagliava le membra.
 
"Io affido il mio destino al cuore delle carte" una delle frasi che il faraone disse ad Anubis nel film della Piramide di Luce mi folgorò come un fulmine al ciel sereno.
 
Ma certo! Il cuore delle carte, se mi fidavo delle mie carte avrei trovato la soluzione.
 
-Come fai a sapere che non è quello vero?- domandò il rare hunter.
 
Con un sorrisetto beffardo indicai Marik che si era potratto in avanti come se volesse fulminarmi con lo sguardo.
 
-Perchè so perfettamente che il vero e autentico Drago Alato di Ra ce l'hai tu nel deck Marik, così come so che solo alcuni rare hunter hanno le copie. Non attacca con me- affermai.
 
-Potrai anche sapere tutte queste cose, ma non riuscirai mai a battere il drago alato di Ra senza le altre due divinità.
 
-Hai ragione, ma non ho paura. Non più- dichiarai seria.
 
-Allora attacca Ra!
 
Il drago attaccò i miei mostri vennero distrutti e i miei life points vennero dimezzati.
 
-A te la mossa.
 
Pescai in fretta. Il mio destino era appeso ad un filo.
 
Nota dell'autrice: Eccomi con il nuovo capitolo:) volevo fare una piccola parentesi:) mi dispiace che qualcuno abbia segnalato "Blood" una mia storia di plagio, non sapevo che ce ne fosse un'altra simile e se per sbaglio mi sono ispirata ad una storia già esistente senza saperlo chiedo scusa all'autore o all'autrice...

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Capitolo 44
*** Idee ***


​Idee
 
Ero al cospetto del drago più potente dell'intero gioco di duel monsters e non avevo la più pallida idea di come batterlo.
 
Cercai di riportare alla memoria come il faraone era riuscito a batterlo, ma non ci riuscivo. E comunque non potevo basarmi su quel duello, lui poteva contare sulle altre due divinità.
 
-Cosa succede ragazzina sei paralizzata forse?- domandò befferdo il mio avversario.
 
-Smettila e comunque non hai passato la mano- risposi mordendomi il labbro.
 
-Sei anche distratta, l'ho passata poco fa.
 
Sbuffai. Era ovvio che stavo bluffando, volevo prendere tempo per cercare di mettere in atto una strategia, ma il cervello era completamente in panne.
 
Dovevo recuperare lucidità.
 
"Pensa Giulia, pensa...cosa farebbe il Faraone se fosse qui?"
 
Sicuramente non sarebbe in panico come lo ero io in quel momento, comunque non potevo battere Ra senza un piano.
 
-Pesco. Evoco Giovane Maga Nera- non sapevo il motivo per il quale avevo invocato proprio lei.
 
-Cosa pensi di fare con quel mostro? Non può nemmeno sfiorare Ra- ridacchiò il mio avversario.
 
Non risposi, giocare con i nervi era una tecnica che veniva usata anche nei duelli con le spade, tentare di mandare in escandescenze il nemico.
 
Con tutti i libri che avevo letto sui draghi e roba simile sapevo bene le tecniche che servono per distrarre e quello era il trucco più vecchio del mondo.
 
-Zitto! Nessuno ti ha interpellato- affermai con gli occhi furenti.
 
Con una certa soddisfazione notai il disappunto sul viso di Marik, non riusciva a capire cosa stessi facendo.
 
Quella era solo una copia del drago alato di Ra e non l'originale, questo voleva dire che era meno potente del drago ufficiale.
 
Sorrisi, avevo un piano.
 

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Capitolo 45
*** La soluzione più semplice ***


​La soluzione più semplice
 
I miei occhi vagavano velocemente da Marik, al mio avversario alla copia del Drago alato di Ra che mi fissava con la stessa superbia tipica del più grande dio del pantheon egizio.
 
Avevo un piano e dovevo muovermi a metterlo in atto o Ra mi avrebbe spazzata via.
 
-Se permetti ora tocca a me. Pesco- affermai. La carta che avevo in mano poteva essermi molto utile, l'avrei tenuta per i casi di emergenza.
 
-Attivo dalla mia mano dalla mia mano la carta magia Pietra del Saggio. Quando Giovane Maga Nera è in campo e insieme gioco la carta Pietra del Saggio posso evocare direttamente il Mago Nero.
 
In quel momento davanti ai miei occhi comparve il mago nero, con la sua solita aria solenne.
 
-Cosa pensi di fare con quei due maghi. Non possono nemmeno scalfire Ra- affermò il mio avversario con la sua voce gracchiante.
 
-Nessuno ti ha interpellato, metto due carte coperte e ti passo la mano.
 
Dovevo solo aspettare che Ra attaccasse.
 
-Mettiamo fine a questo duello! Attacca Drago Alato di Ra!
 
Era quello che mi aspettavo! Sapevo alla perfezione che mi avrebbe attaccato ed era proprio quello che volevo.
 
Il colpo andò a segno e i miei life points subirono l'ennesimo ribasso e anche i miei poveri maghi vennero spazzati via. Potevo dire che sarei dovuta essere preoccupata, ma non era così.
 
 Il mio sorriso fece impensierire il mio avversario e non solo lui. Ra finì a quel punto al cimitero, era il momento buono per mettere in atto il mio piano.
 
Marik mi fissava, non riusciva a capire cosa avessi in mente ed era una di quelle cose che mi piacevano parecchio. Lui pensava di avere il controllo su tutto, sarebbe stato divertente fargli capire il contrario.
 
-Perchè ridi? Ormai sei spacciata!
 
-Sbagliato...mi hai sottovalutato. Attivo la carta magia Mostro resuscitato, e riporto in vita Giovane Maga Nera, inoltre attivo dalla mia mano, altre due carte magia. Ritorno dall'altra dimensione che mi permette di riportare in vita il Mago Nero.
 
I due maghi ricomparvero davanti a me e io sorrisi appena. Avevo ancora un asso nella manica.
 
-Al prossimo turno il Drago Alato di Ra tornerà in vita, quindi non hai scampo.
 
-Mi dispiace, ma non credo che riuscirai a invocare Ra, non sono così ingenua come credi.
 
Marik dal suo scranno si muoveva come un leone in gabbia incapace di trovare una posizione comoda che lo facesse calmare.
 
Lui si aspettava di trovarsi davanti Ahmose, pensava che agissi come lei, ma io mi stavo dimostrando completamente diversa da lei.
 
Marik e il suo servo non riuscivano a capire cosa avrei fatto perchè non ero la persona che pensavano che fossi.
 
Io ero Giulia, non Ahmose. Non ero una guerriera nè una persona coraggiosa era solo una ragazza che adorava
Yu gi oh e che voleva dare una mano.
 
Mi era sempre piaciuto il faraone e avevo sviluppato una sorta di istinto protettivo nei confronti di
Yugi.
 
Forse era sbagliato, ma io non volevo assolutamente perdere. Non ero io l'avversario di Marik, ma il faraone, io dovevo solo rimanere intera.
 
-Non hai mostri sul tuo terreno quindi posso attaccarti direttamente! Giovane Maga Nera tocca a te!
 
La maga partì all'attacco e colpì in pieno il mio avversario che subì un ribasso dei life points. Eravamo praticamente pari, ma io avevo ancora una mossa da compiere prima di passargli la mano.
 
-Ora tocca a te Mago Nero!-
 
Anche il mago partì all'attacco facendo diminuire di brutto i suoi life points.
 
-Prego a te la mossa.
 
Vidi il sorriso beffardo del mio avversario. Ma non poteva sapere che già sapevo cosa avesse in mente.
 
-Gioco mostro resuscitato e faccio tornare in vita il grande Drago Alato di Ra.
 
Il re degli dei egizi ricomparve davanti a me in tutto il suo splendore.
 
-Sei pronta a perdere? Perchè al prossimo attacco di Ra di te non resteranno che briciole.
 
-Pensi davvero che sia così stupida?
 
Lui non rispose si limitò a comandare al suo drago di attaccare.
 
Ra partì all'attacco, ma io ero preparata.
 
-Hai fatto scattare la mia trappola! Dichiarando il tuo attacco hai attivato la mia trappola Forza Riflessa. Riflette e respinge l'attacco di Ra rispedendolo al mittente che viene distrutto!
 
L'attacco tornò indietro e il drago venne colpito in pieno e con la sua scomparsa anche il duello poteva definirsi concluso.
 
Mi voltai verso Marik quasi a sfidarlo.
 
-Avevo promesso, ora devi lasciarmi andare.
 
Mi aspettavo che ridesse come era solito fare, invece mosse la mano e un portale si aprì.
 
-Per ora ti lascio andare, ma la prossima volta non sarai così fortunata.
 
Presi un profondo respiro e corsi verso il portale attraversandolo. Ero finalmente libera.
 
 
 
 
Angolo autrice: Ecco il nuovo capitolo:) cosa ne pensate? ringrazio stardust94 e Dan-
ymoonguardian per le recensioni:) grazie mille:)
 
 
 
 
 
                               
 
 
 
 

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Capitolo 46
*** Il ritorno di Giulia ***


​Il ritorno di Giulia
 
Il portale si chiuse alle mie spalle e a me sembrò di tornare a respirare. Non sapevo cosa avesse voluto in realtà Marik da me, tuttavia ero riuscita di nuovo a cavarmela.
 
Eri ricomparsa in un vicolo che distava poco dalla via principale, decisi di incamminarmi in quella direzione sperando di rincontrare Stardust o il faraone. Dovevano essere veramente preoccupati e volevo rassicurarli.
 
La città dei duelli era in pieno svolgimento, non potevo certo tirarmi indietro in caso qualcuno avesse voluto sfidarmi. Tuttavia non ero nelle condizioni mentali per riuscire ad affrontare un altro duello dopo quello che avevo affrontato contro il Rare Hunter che Marik mi aveva scatenato contro.
 
Sperai con tutta me stessa che il faraone non fosse già stato trovato dal mimo, allora sarebbero stati davvero guai grossi. Avevo piena fiducia in lui, conoscevo l'esito di quel duello tuttavia avevo modo di pensare che Marik avesse potuto modificare qualcosa nel deck del suo schiavo.
 
Io dopotutto non ero prevista nella trama originale quindi potevano anche esserci dei cambiamenti non indifferenti.
 
Sperai con tutta me stessa che Marik non fosse così furbo o non sarei più riuscita a prevedere le sue mosse.
 
Già il fatto che non potevo rivelare quale fosse il suo vero aspetto per non fare spoiler e alterare la trama mi rendeva la missione ancora più complicata, inoltre se ci mettiamo anche il mio innamoramento per
Yami allora siamo veramente a cavallo.
 
Un lampo di luce mi distrasse da quei pensieri mentre un ruggito possente faceva tremare l'aria. Conoscevo molto bene quel suono. La prima delle tre divinità egizie era comparsa ovvero
Slyfer Drago del Cielo.
 
-Accidenti! Il faraone sta affrontando il mimo! Devo trovarlo!- dichiarai cominciando a correre.
 
Purtroppo per me non ricordavo come cominciava quel maledetto duello, su Internet non avevo trovato la prima parte, ma solo dalla seconda in poi.
 
Non che fosse un problema, ma dovevo sapere cosa stava accadendo. Non vi era traccia di Stardust o di Tea, Tristan e
Joey.  
 
Forse erano con il faraone o forse era successo loro qualcosa mentre io non c'ero.
 
Quando raggiunsi la riva del canale dove il faraone stava combattendo contro il mimo notai che c'era anche Kaiba e non era solo, c'era anche Stardust.
 
-Star!- la chiamai.
 
-Giulia!- la ragazza mollò il braccio di Seto e mi strinse talmente forte che pensavo volesse soffocarmi.
 
-Come stai? Ti hanno fatto del male? Se ci hanno anche solo provato giuro che si pentiranno di essere nati- dichiarò lei facendomi sorridere.
 
-Sto bene tranquilla, non mi hanno fatto niente- risposi sorridendo.
 
Mi voltai verso il faraone che era concentrato sulla prossima mossa. Poi lanciai uno sguardo al drago del cielo e alle sue bocche.
 
Dal cartone metteva soggezione, ma dal vero era ancora peggio.
 
-Come sta andando?
 
-Diciamo che il pivello sta per perdere- rispose Seto e in quel momento mi ricordai perchè lo detestavo.
 
Parola mia, dal vivo era ancora più antipatico che dallo schermo.
 
-Non perderà.- affermai convinta.
 
Non poteva perdere.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 47
*** Slifer domato ***


​Slifer domato
 
Guardavo il faraone mentre cercava una soluzione dopo che Seto lo ebbe stuzzicato e devo ammettere che la mia voglia di tirargli un pugno era sempre più forte, ma per il bene di Stardust decisi di tenere a freno i miei istinti omicidi nei confronti del suo moroso.
 
Non mi accorsi nemmeno delle mosse che entrambi i duellanti compirono, notai solo che il mimo era a terra e sembrava tornato se stesso. Sorrisi, ora il faraone poteva contare su una delle divinità egizie. Slifer drago del Cielo.
 
Non la più potente, ma sicuramente forte. Quando si rese conto che, oltre a Seto, Mokuba e Stardust  c'ero anch'io sorrise.
 
Feci un cenno della mano mentre il faraone lasciava il posto al suo giovane alter ego. Seto, con la sua solita aria di superiorità, si allontanò seguito da Mokuba e da Stardust che mi fece l'occhiolino. Sapevo bene cosa volesse fare. Un'altro duello contro Kaiba, mi sarebbe piaciuto vedere quella sfida ma ora non avevo tempo.
 
-Stai bene!- non mi ero accorta della presenza di Tea che ci aveva raggiunti insieme ai ragazzi.
 
-Diciamo che sono stata fortunata, Marik non mi ha fatto del male, ma dobbiamo tenere gli occhi aperti. Lui punta al faraone e ai suoi poteri.
 
-Lo sappiamo ce lo ha detto- affermò
Yugi sospirando pensando alla reazione dell'alter ego.
 
-Tu sai qualcosa in più Giulia?- domandò poi Tristan senza riuscire a nascondere la sua preoccupazione.
 
-Niente di più di quanto sapete voi, quindi dobbiamo essere prudenti.
 
Mi grattai la testa scompigliando la mia chioma castan che in quel momento mi faceva sembrare più simile ad un leone che ad una ragazza normale.
 
Non ero mai stata una persona che passava ore e ore davanti allo specchio o che usciva sempre impeccabile, non mi piaceva truccarmi o fare shopping.
 
Mia madre impazziva tutte le volte che dovevo comprarmi qualcosa perchè non ero mai in comodo, non potevo farci niente se non mi interessavano quelle robe.
 
In compenso adoravo i libri e gli anime, sapevo parecchi libri a memoria e questo poteva essere un vantaggio per me.
 
-Il tuo prossimo sfidante dovrebbe essere quell'antipatico di Seto Kaiba, vero,
Yugi?- domandai non nascondendo una smorfia di leggero disgusto.
 
-Non ti piace proprio eh?- chiese
Joey scompigliandomi ancora di più i capelli.
 
-No, mi  è sempre stato antipatico, non l'ho mai digerito, non posso farci niente- risposi.
 
Il mio sguardo corse immediatamente a Yugi, il ragazzino sembrava pensieroso tanto quanto lo ero io.
 
Marik era una minaccia concreta e aveva ancora in possesso il Drago Alato di Ra, tuttavia ero a conoscenza del fatto che alcuni Rare Hunters possedevano la copia del suddetto drago, solo non sapevo quali.
 
-Giulia? Tutto bene?- la voce di Tea mi fece tornare alla realtà.
 
-Sì, sì tranquilla. Io non ho la forza di duellare ho affrontanto già un combattimento duro, sapete se c'è un posto dove possiamo evitare di essere sfidati?- chiesi.
 
Non avevo bisogno di altre tensioni dovevo prima riuscire di digerire quella che avevo in corpo. In più avevo bisogno di parlare con il Mago Nero. Lui era l'unico che poteva darmi le risposte di cui avevo bisogno per proteggere meglio il faraone.
 
-Penso che questo sia l'unico posto dove i duellanti non vengono.
 
Sorrisi mentre ci sedevamo sulla riva del canale con lo sguardo puntato alla superfice dell'acqua.
 
-Quindi adesso hai la carta di Slifer drago del cielo- affermai indicando la carta che raffiguarava il grande drago rosso che campeggiava in cima al deck di
Yugi.
 
-Sì, ma ora dobbiamo trovare le altre due.
 
Annuii seria.
 
 
​Angolo autrice: ecco a voi il nuovo capitolo:) volevo chiedervi una cosa...la storia dovrebbe toccarre tutte le serie del primo anime, volevo sapere se vorreste che dividessi la storia in più parti o se la scrivessi in un unica storia:) grazie:)
 
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 48
*** Faccia a faccia con il mago ***


Faccia a faccia con il Mago
 
Quella sera ero tornata ospite di Tea e la cosa mi aveva fatto molto piacere. Avevo passato metà della serata attaccata al cellulare per parlare con Stardust. Mi stava raccontando di un suo appuntamento con Seto chiedendomi quando avrei preso il coraggio di parlare di nuovo con il faraone circa i miei sentimenti.
 
La mia risposta erano state delle faccine imbarazzate, non era il momento di parlare di sentimenti, il faraone aveva ben altro a cui pensare, sicuramente non a me.
 
Anche io avevo dei pensieri a dire il vero, dovevo rivedere il Mago Nero, ma non appariva a comando.
 
Stavo controllando il mio deck quando la carta di Lola si illuminò. Sgranai gli occhi mentre la
lady compariva davanti a me.
 
-Lola Fleming Narcisse.- dichiarai con un filo di voce.
 
-E' bello vedere che ti ricordi di me- affermò la ragazza scuotendo la testa castana.
 
Come facevo a dimenticarmi di lei? Era il mio personaggio preferito in Reign...
 
-Cosa ci fai qui? Sei ora un mostro di duel monsters...
 
-Il mago nero mi ha mandata a dirti che non devi trascurare i tuoi sentimenti per il faraone, per te è difficile accettarli perchè ti sei sempre considerata inferiore ad altre ragazze, ma non è così- dichiarò Lola.
 
Era strano sentirselo dire da lei che era la più forte di tutte le dame di compagnia della regina Maria. Aveva cresciuto un figlio quasi completamente da sola, ed era anche una bella donna.
 
-Per te è facile sei molto più forte di chiunque.
 
Lola sbuffò come le avevo visto fare parecchie volte nel film quando si spazientiva per le troppe attenzioni che le riservava lord Narcisse.
 
-Smettila sei una ragazza come le altre, ora però è meglio che vai a dormire dubito che sarai in forma per domani. Il faraone avrà bisogno anche del tuo sostegno.
 
Annuii mentre Lola scompariva. Mi misi a letto ma dubitavo che sarei riuscita a chiudere occhio. Ero troppo agitata.
 
Stranamente riuscii ad addormentarmi quasi subito, forse perchè avevo i nervi a pezzi o forse semplicemente perchè avevo sonno.
 
In sogno mi ritrovai al tempio con la stele dove ero comparsa la prima volta. Ancora una volta il mio look era cambiato, ancora una volta mi trovavo davanti al mago nero, ma solo a lui. La Giovane Maga Nera non c'era, mi sembrava strano.
 
-Bentornata al tempio Giulia- sorrise il mago.
 
-Grazie Mago Nero, è da un po' di tempo che non comparivi- affermai un po' risentita.
 
Avevo bisogno della sua guida non avrei mai saputo come muovermi senza di lui. Anche perchè in origine era lui che proteggeva il faraone.
 
-Lo so, ma dovevo metterti alla prova.
 
-Allora direi che ho fallito su tutta la linea, mi sono fatta catturare da Marik.
 
Il mago scosse la testa tanto che pensavo che il suo grosso cappello viola cadesse a terra.
 
-Non è vero. Il tuo compito è proteggere il faraone e alla fine lo hai fatto e comunque Marik è un osso duro, secondo me gli hai tenuto testa al meglio delle tue capacità. Sconfiggere il Drago Alato di Ra non
è una cosa da tutti e tu ci sei riuscita.
 
-Ma questo è solo l'inizio vero?
 
-Esatto, Marik è forte e tornerà all'attacco, devi stare attenta. Io farò del mio meglio per proteggere il faraone dal suo deck il resto sta a te.
 
Annuii. Ero pronta a tutto.
 
Angolo autrice : Un grande abbraccio a tutti coloro che capiteranno su questa storia è chiedo scusa a chi ha accusato una mia storia di plagio, non era mia intenzione

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