Come edera

di Spensieratezza
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Arrendersi all'amore ***
Capitolo 2: *** Ping pong ***
Capitolo 3: *** Tempesta ***
Capitolo 4: *** Conflitto tra cuore e mente ***
Capitolo 5: *** Se la risposta è AMORE, la domanda qual è? ***
Capitolo 6: *** Senza scappare mai più! ***
Capitolo 7: *** Spiegazioni alla stampa ***
Capitolo 8: *** La fine?? ***
Capitolo 9: *** Perchè ad ogni nuova fine, corrisponde un nuovo inizio!! ***



Capitolo 1
*** Arrendersi all'amore ***


Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di questa persona o del suo orientamento sessuale, nè offenderla in alcun modo






È il giorno del settimo anniversario tra Jensen e Danneel, ma, questa volta, nessun tweet, nessuna foto, nessun augurio, arrivò da Jensen alla sua moglie adorata.

I fans aspettarono invano, ore, soprattutto perché Jensen aveva dato dimostrazione più volte del suo ritardo ad eventuali auguri di anniversario, o compleanni.
Eppure quella volta, gli auguri proprio non arrivarono.
 
E la colpa di chi era? Di Jared Padalecki.

Jared che in quel momento lo stava baciando nell'impala del set, con passione.

Jensen lo ricambiava a sua volta, mentre Jared lo teneva fermo con la sua mano sulla spalla.

Jensen non provava a divincolarsi, anzi, lo lasciava fare. Avrebbe fatto tutto quello che Jared voleva, soprattutto se quello che voleva fare, era amarlo, baciarlo, toccarlo.

“Nessun tweet, stavolta..per favore..” lo pregò ancora una volta, Jared.

“Jared..non posso…sono costretto….lo sai..”

Jared strinse maggiormente la sua spalla.

“Stai con me..stanotte….tutta la notte..”

“Tu..sei pazzo..” sussurrò Jensen, a occhi chiusi, poco prima di venir baciato nuovamente da quelle labbra, dall’uomo che amava da tutta una vita.
 
 
 



Fuori dalla macchina, poco distante, c’era Mark Sheppard, che scuoteva la testa, con le braccia conserte.
“Prima o poi, scoppierà uno scandalo..” disse Mark.

“Se vuoi, mi offro volontario. Sono stufo di aspettare che scoppi la bomba, invano. Quei due sono troppo furbi.” Disse Misha ridendo.

“Non te lo perdonerebbero mai, e tu non vuoi perdere la loro amicizia..” disse Mark saggiamente.

“Ma è dimostrare di essere loro amico, assistere passivamente a questa sorta di..autodistruzione? senza fare nulla?”

"Sono adulti e vaccinati, sta bene a loro questa situazione..non dipingiamoli come vittime del sistema..hanno tutto, i soldi, successo, famiglia.."

"Sono molto innamorati, Mark....e per questo, infelici"

Ma Mark scosse la testa.

"Fare l'amante di un uomo per dodici anni, crearsi una famiglia fittizia con tanto di prole, vivere nella menzogna per anni, questo lo chiami AMORE? Io no."
"Mark, è una cosa più grande di me..e di te....lo sai.."

"Di loro, di sicuro.." e almeno in questo i due amici furono d'accordo.

















Note dell'autrice: 

allora, parto dal presupposto che dubito fortemente che jensen non farà gli auguri a danneel ahhah xd

poi per il resto..è una mia invenzione, chiaro..sulla trama e su come ho improntato questa storia, non voglio neanche più giustificarmi, perchè da tempo ormai ho deciso, che voglio scrivere tutto quello che mi sento di scrivere, senza farmi scrupoli o falsi moralismi (chiaramente rispettando sempre i protagonisti e le persone reali ) perchè sono dell'idea che, visto che quello che immaginiamo non è nemmeno reale, nè mai lo sarà, perchè non farlo diventare reale almeno nella fantasia?

è per questo che si scrive, no?

baci!!

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Capitolo 2
*** Ping pong ***


Jared e Jensen avevano da anni una relazione, un amore clandestino.
Un amore che cercavano da anni di spegnere. Inutilmente.

Farlo sarebbe significato una vita più facile per entrambi, per le loro famiglie.
Ma era impossibile. Era come chiedere ai sentimenti di spegnersi e loro non ci riuscivano.

Soprattutto quando avevano davanti agli occhi l’altro, tutto il giorno, tutti i giorni.
 
 
A volte provavano ad allontanarsi. Jensen respingeva Jared, gli diceva che era finita, che d’ora in avanti sarebbero dovuti essere solo colleghi, ma poi le labbra dolcissime di Jared, lo facevano cedere.
 
A volte la loro rottura durava un mese, a volte 6 mesi, ma poi, l’ennesima notte delle loro infinite Convention…
 



TOC TOC

“Jared? Che cosa vuoi a quest’ora?”

“Volevo..solo..” e poi Jared lo baciava a tradimento. Lo baciava e Jensen non lo cacciava fuori dalla sua camera da letto. Lo faceva entrare e chiudeva la porta.
 
 
Il resto del cast vedeva, sapeva e scuoteva la testa.

"Come va con Jared?"

"Abbiamo chiuso."

"Davvero?"

"Sì. Stavolta è finita. Per sempre."

Ma non era vero. Non era mai vero.



"Dov'è Jensen?" chiedeva Jared, la sua espressione era un misto di arrabbiatura e di frustrazione, come un leone in gabbia.

"Nella sua stanza."

"Grazie."
diceva lui,incamminandosi nella sua stanza.


E non lo vedevano più uscire.






"Tutto a posto con Jensen?"
"Non voglio più saperne niente. Quello che fa non mi riguarda più."


Ma non era vero. Non lo era mai. 




“Mi chiedo quando Jared si deciderà a lasciarlo in pace.” Diceva uno.

“Sei davvero convinto che Jensen voglia essere lasciato in pace?” diceva l’altro.
 
 


Sì, ad un occhio esterno, sembrava Jensen la vittima. Vittima di un amore soffocante. Vittima di un Jared che lo teneva prigioniero e non lo lasciava andare, ma non era così.

Jensen era prigioniero allo stesso modo, solo che lui era più razionale, Jared invece era sentimento.

Un sentimento puro. Il primo che Jensen avesse mai conosciuto. Il suo vero primo amore e quando Jared gli sbatteva in faccia i suoi sentimenti, Jensen sentiva di nuovo battergli il cuore. Quel cuore a cui chiedeva spesso di tacere.
 
 
 
“BASTA, JARED, SONO STANCO. STANCO. ABBIAMO CHIUSO!”

Era stato chiaro, chiarissimo quell’ultima volta. Lo vedeva nel suo sguardo ferito.

Devo essere forte. Devo essere forte stavolta. Devo farlo per entrambi.
 
Allora come mai, solo il giorno dopo, mentre i due erano entrambi in macchina, mentre venivano riportati a Vancouver, Jensen cedette al desiderio di poggiare la sua testa sulla sua spalla, con la scusa di cedere al sonno?

Quale vergognosa debolezza..ma c’è davvero qualcosa di vergognoso, nell’abbandonarsi ai sentimenti?

A Jensen gli sembrò di no, quando, il sorriso di Jared, venne accompagnato da una sua carezza e quando avvertì poi la sua testa  strusciare sulla sua e poi sulla sua guancia.

Quale inesplicabile gioia..

E quando le sue labbra toccarono le sue – strusciarono sulle sue – Jensen pensò che erano le labbra in cui avrebbe potuto morire.
Ma voluto?
 
 
 
 



Jared a volte era stanco di soffrire e in una botta di orgoglio era lui a volte ad allontanare Jensen.

A volte faceva a meno di guardarlo, perché sapeva che se lo guardava negli occhi, cedeva all’istante.
 
Jared era in sala trucco. La ragazza che gli stava sistemando i capelli, si era allontanata un attimo.

Jensen gli piombò dietro le spalle, così all’improvviso, che lo fece trasalire.

“Jensen?”

Aveva tremato. Lo sapeva. E solo avvertendo le mani di Jensen sulle sue spalle nude.

“Hai quasi finito?” gli chiese Jensen e la sua voce sembrò incredibilmente triste, a fare da contrasto alle sue mani così forti e piene.
 
Oh, le sue mani. Erano sempre state il punto debole di Jared. quando le sentiva sul suo corpo, gli parevano roccia su di sé. Lo tenevano in piedi, gli davano forza, ma allo stesso tempo era come se lo svuotassero, privandolo di energia, come se non avesse più un’anima e potesse continuare a vivere, solo attraverso quelle mani.

E quegli occhi..quando lo guardavano, avevano il potere di fargli cedere le gambe.

“S-sì..” ma in realtà Jared non ricordava più cosa Jensen avesse detto. Non ricordava più la domanda e non era sicuro che la risposta fosse giusta.

Trattenne un respiro profondo e strinse gli occhi chiusi quando sentì Jensen mettere la sua mano nei capelli e passargliela attraverso.

Quel semplice contatto, lo faceva fremere. Jared era sicuro e consapevole di come questo si vedesse anche dall’esterno. Sapeva che tutti i suoi muscoli facciali si contraevano e che i suoi occhi, il suo viso lo tradivano, ma non poteva farci niente.

Era stato sempre così con lui.

E lui ora, che lo accarezzava così.

Sentiva quasi la debolezza di Jensen, poteva quasi sentire la sua anima gridare e poi incrinare fin quasi a spezzarsi. Debole era la sua presa, ora che lo stava accarezzando, ma riusciva a sentire la disperazione attraverso quella presa, come se lui con entrambe le mani, si stesse aggrappando a lui, pregandolo di non lasciarlo.
 
Aveva vinto. Jensen era tornato da lui ancora una volta, ma era forse una vincita, vederlo così debole e disperato? A Jared dispiacque.

E poi non gli dispiacque per nulla.

L’amore era egoista, lo aveva sempre saputo.
Ma almeno era amore.
 
 
 
 
 
*

“Jensen..”

“Mmm…”

“Mi ami?”

“Jared…”

“Io ti amo tanto..l’ho negato a me stesso per tanti anni..ma ora..sento che…ne sono quasi felice..” disse Jared, accarezzandogli i capelli.

Jensen si volse verso di lui dall’altra parte del letto, della camera di albergo, in cui stavano dormendo.

“Forse a degli imbroglioni come noi, non è consentito essere felici..”

“Ma io mi sento felice adesso, che sono qui, con te. Adesso che stiamo insieme.”

“Anch’io..”

“Mi ami, Jensen?”

Jensen sospirò. “Sì…molto più di quello che mi sarei immaginato..” disse Jensen con gli occhi lucidi.

“Ma non basta, vero?” gli chiese Jared, abbracciandolo forte.
 
E Jensen con le lacrime agli occhi, voleva dire che bastava. Che ora che sentiva Jared abbracciarlo così, era convinto di tutto, era convinto di ogni cosa e che non lo avrebbe mai più lasciato.

Ma erano altre le parole che sentiva di più nel profondo:

“Jared…in questo momento, io…io farei tutto, per te!”
 


Parole che erano molto più importanti e che squarciavano il cuore più di un TI AMO.

Le sue parole significavano:

Per te ora potrei strapparmi il cuore, lacerarmi l'anima, potrei essere tutto, tutto quello che tu vuoi che io sia, solo per te.

Jared lo guardò e non diede voce alla domanda che restò inespressa tra di loro.

Ora, in questo momento.

Ma domani?

Dopodomani?
 
Pensiamo che sia l’amore ad essere debole, ma sono gli uomini ad esserlo.

Come possiamo riuscire ad essere all’altezza di un sentimento tanto potente da eguagliare o addirittura superare forse, la forza di un DIO?

Se anche qualora ci provassimo, ci infrangeremmo in un milione di pezzi, come bicchieri di cristalli.

















Note dell'autrice: 

Innanzitutto scusate per il ritardo un'altra volta! Sono rimasta a bocca aperta quando ho visto la data dell'ultimo aggiornamento!

Devo dire una cosa importante. Questo secondo capitolo, avrebbe dovuto essere una intera e unica OS, che avevo in mente molti mesi fa (quasi un anno fa forse ) è quindi da tanto tempo che volevo scriverla e ho sempre rimandato.

Finalmente mi sono decisa, ma nel frattempo come potete intuire, dal momento che non mi ero appuntata niente, tante scene le ho dimenticate, quindi ho dovuto rifarla andando a tentoni per le cose che ricordavo..diciamo che questo capitolo si avvicina di molto a quello che avevo in mente, anche se nel mio primo pensiero, questa storia era venuta molto più ANGST, soprattutto nel pezzo finale, qui lo vediamo struggente, ma come l'avevo in mente, era molto più struggente xd preferisco però averlo modificato un pò xd

Ovviamente succedeva proprio quello che ho scritto.I tira e molla di Jared e Jensen..però ci sarebbero stati più tira e molla e più litigi e lacrime..sempre brevi estratti che nel frattempo mi sono dimenticata, ora ho cercato di riprodurla come l'avevo pensata, ma è venuta in modo più soft e forse è stato meglio così xd. Se volete avere l'idea di quale tipo di angst intendo, guardate le ultime tre righe di questo capitolo, ecco la storia era più o meno tutta così struggente, su questi toni xd

la storia come l'avevo pensata, non aveva ancora una fine, che cercherò di concludere comunque ora, che mi sono decisa a scriverla.

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Capitolo 3
*** Tempesta ***


Erano ormai diversi giorni che Jared era stanco. Era stanco, depresso, non dormiva e aveva un fottuto mal di stomaco che lo attanagliava da giorni e giorni.

Era successo un disastro. Irreparabile, questa volta.

Era saltato fuori tutto. Sul web erano uscite foto private, registrazioni di lui e Jensen di telefonate tra di loro in cui si capiva chiaramente che erano in una relazione d'amore.

Era stato il caos. 

Non si sapeva chi era stato a dare queste informazioni alla stampa, ma si vociferava che era stato Jared e le informazioni arrivavano da più fronti.

Tutti che volevano sapere che cosa ne pensasse Jared, che cosa ne pensasse Jensen, che cosa ne pensassero le mogli - che si erano pronunciate completamente ESTRANEE all'intera vicenda, allibite e anche amareggiate e deluse.

Jensen aveva tentato di smentire tutto su twitter, ma poi aveva dovuto bloccare prima i commenti e poi disattivare l'account a causa della rivolta del web.

Jared invece muto, nel silenzio tombale, che assieme alle varie indiscrezioni, avvalorò ancora di più l'idea che lui fosse l'artefice di tutto.











Jensen aveva incontrato Jared, ovviamente, per parlare della cosa, in un albergo, da soli.
Jared però era sfuggente, e triste.

Jensen non era stupido, se ne accorse.

"Perchè non dici niente?"

"Che cosa dovrei dire? è stato già detto tutto."

Quella frase accese una lampadina in Jensen.

"Jared, non è che...sei...sei stato tu?"

Silenzio, poi una risposta raggelante.

"E se anche fosse?"

Sembrò che Jensen stesse per avere un attacco di panico, poi, con grande fatica disse con voce rotta:

"Perchè?" 

Jared non rispose.

"Guardami, razza di cretino, imbecille e incosciente, ti rendi conto di quello che hai fatto??"

Ancora silenzio.

"Hai tradito me, hai tradito le nostre mogli, i nostri figli. E per cosa?"

"Perchè ti amo e non posso più vivere nella menzogna!!"


Jensen lo guardò a bocca aperta, come se non lo riconoscesse.

"No..no..questa..questa risparmiamela, ti prego!!"

Stava per prendere il giubbotto e scappare via, ma si voltò un'altra volta:

"Fino a quando ti è convenuto, ti andava bene questa farsa, quando non ti è più convenuto...no, no, guarda, è meglio che esco, prima che ti metto le mani addosso!!"

"Jensen, asp..."

"Solo un'ultima cosa! Ci parli tu con gli agenti, i manager, con l'agenzia. Con Jim, con Jeremy. Con tutti. Io non voglio parlare con nessuno. Tolgo i social, tolgo tutto. Mollo anche il telefilm." e dicendo così, sbattè sonoramente la porta alle sue spalle, che ebbe la potenza di uno schiaffo, facendolo piangere sonoramente singhiozzando.


Era finita. Lo aveva perso per sempre. Non sarebbe mai più riuscito a recuperare lui, il suo amore, quello che avevano, ma perchè Jensen non si era sforzato di capirlo neanche un po'? Di capire perchè lo aveva fatto?

Consapevole che era l'ultima possibilità che gli rimaneva e che se non l'avesse fatto, lo avrebbe rimpianto per tutta la vita, aprì quella porta e corse fino alle scale, gridando a Jensen che stava facendo tutte le scale a piedi:

"Perdonami!!!"

Glielo gridò, con voce rotta, vedendo Jensen fermarsi di colpo.


Jensen sembrava come stato colpito da un fulmine. Jared pensava che lo avrebbe insultato, oppure che sarebbe tornato indietro sì, ma per riempirlo di insulti e di botte, ma era altro quello che risuonava nella mente di Jensen.

Quella parola: "Perdonami!!" gli rimbombava nella testa come se l'avesse gridata mille volte, invece di una sola.

Quella parola: Perdonami.  Era davvero così facile? Bastava che lo perdonasse, bastava correre indietro da lui, baciarlo e restargli aggrappato come l'edera si aggrappa agli alberi, per poter ritrovare la felicità perduta? Bastava questo?

Jensen in quel momento considerò veramente l'idea di farlo.


Si vide tornare indietro, tornare da Jared e dirgli che sì, lo perdonava, lo perdonava perchè lo amava, e che anche lui desiderava solamente restare con lui.

Ma l'orgoglio..l'orgoglio...la rabbia per esser stato tradito..


"Stai lontano da me!" gli gridò prima di scappare via definitivamente, lasciandolo di nuovo con il suo dolore e altre lacrime.











*
Alla fine, Jared uscì allo scoperto. Ammise che era lui il responsabile di questa cosa e che l'aveva fatto perchè per tanti anni, lui e Jensen si amavano di nascosto. Quello che si diceva in giro di loro da molto, molto tempo, le teorie, le cospirazioni varie..era tutto vero ; spesso lui e Jensen raccoglievano e si informavano di tutte queste teorie, mentre erano insieme e scuotevano la testa, dicendo che i fan non riuscivano proprio a capire come si sentivano, anche se alcuni ci provavano ed era notevole il loro sforzo, lodevole perfino.

Non capivano se pensavano, sostenevano, che un giorno lontano avrebbero potuto fare seriamente coming out. 

Non si rendevano conto di quanto sarebbe stata drammatica la cosa, di quanto dolore avrebbero arrrecato alle loro famiglie, ai loro bambini,o di quanto la melma li avrebbe coperti addosso e i sensi di colpa per esere i responsabili di aver coperto di melma anche il telefilm che tanto hanno amato e hanno investito tutto sè stessi.

E poi l'infamia di essere bollati come traditori, o peggio, bugiardi, quest'onta era troppo da sopportare.

Jared fece un video in cui si scusò con tutti, spiegando di come lui e Jensen spesso, essendo così informati su tutte le teorie su di loro, riuscissero sempre ad essere un passo in avanti. Se li scoprivano in qualche posto insieme, c'era sempre Cliff o altri amici, altre persone, a dimostrare il fatto che non erano mai soli.

Lui e Jensen dormivano quasi sempre insieme quando andavano fuori, ma facevano sempre in modo di non farsi scoprire. Molti coprivano loro le spalle, quindi era facile.

Certo, ci sono stati molti casi in cui la stampa li scoprìì e immortalò la loro storia clandestina con delle foto inequivocabili di baci e carezze troppo intime, ma la gente che stava loro attorno - Jared non volle fare nomi - si preoccupò di contattare sempre la stampa prima che potessero pubblicare qualunque cosa.


Jared fece un video strappalacrime in cui spiegò tutte queste cose, in alcuni momenti aveva gli occhi lucidi  e la voce rotta dal pianto. Disse che aveva fatto tutto per amore e si scusava con tutti i fans delusi, ma era ritornato a soffrire di attacchi di ansia e non poteva più continuare a farlo.


In molti gli chiesero che ruolo avevano le mogli in tutto questo. Lui ammise solo che loro "sapevano."  ma non poteva dire altro, perchè lì si addentrava in territori pericolosi. Se volevano, avrebbero parlato loro e detto la loro verità. Lui non se la sentiva di farlo.



Inutile dire che si scatenò un'altra guerra su facebook e twitter. Tutti parlavano di questa cosa, tutti volevano dire la loro, ogni giorno c'era un articolo diverso sulle due star e sulla tempesta mediatica che aveva scosso il mondo e la possibilità di una tredicesima serie di Supernatural, era sempre più lontana.






Jensen aveva visto e seguiva tutto, anche i video di Jared, ma non parlava più, perchè tutto era in mano agli avvocati e perchè umanamente non se la sentiva di smentire il suo uomo, quello che era stato per lui l'amore di una vita, di dire a chiare lettere che con lui no, non aveva una storia.

Vide i video che Jared aveva fatto piangendo e gli venne un groppo in gola.

Jared perchè, perchè , per l'amor di Dio, l'hai fatto??


Continuò a seguire tutti i commenti alla vicenda, soprattutto sul suo instangram, il suo profilo era affollato di gente che lo pregava di non avercela con lui, di tornare da lui e stargli vicino in questo momento così terribile, perchè Jared stava soffrendo, di perdonarlo e di ammettere la verità.

Certo, c'erano anche altri commenti, molto più avvelenati, che gli davano del bugiardo e altri appellativi molto più fastidiosi.

Jensen si sforzava di non leggerli. 

Doveva avercela con Jared per avergli buttato tutta quella merda addosso. Era colpa sua se da star così ammirata, era diventata nel giro di poco tempo, uno sterco animale.

Per alcuni, ma non per tutti.

Per alcuni, ma per lui?



L'amore è debolezza, ma è forza.

è sostegno, ma cedimento.

è amore, ma anche odio

è vendetta, ma anche perdono

è calore e gelo

Sai quando è amore?

Quando riesce a riscaldarti, anche nel gelo che ti ritrovi

lì è amore




Jensen pianse quando lesse questa specie di filastrocca dedicata a lui e a Jared.

Non sapeva neanche se fosse reale. Forse era stata inventata

o forse era precipitata in quel mondo,dal paese dei balocchi, per farlo sentire meglio


Pensò al gelo in cui si sentiva precipitare, ma tutto sommato al calore da cui si sentiva avvilluppato mentre precipitava, come avvolto dalle fiamme, in un pozzo buio....

Sai quando è amore?

Quando riesce a riscaldarti, anche nel gelo che ti ritrovi



Forse stava facendo un clamoroso sbaglio. Il più grande di tutti. Lo sapeva.

Ma aveva troppa voglia di vederlo. ADESSO.






  Era davvero impossibile ormai spostarsi senza che qualcuno sul web non delineasse i suoi spostamenti...

Grazie anche per questo, Jar...

Ma non gli importava più ormai, non più di tanto.

Solo se gli avessero messo i bastoni tra le ruote.



Sapeva che Jared si trovava ad Austin in Texas.


Quello torna ad Austin, in Texas! 

Io sarei immigrato....sotto falso nome!
.

pensò Jensen in un accenno di risatina delirante, ma poi smise quando si rese conto che in effetti era quello che avrebbe dovuto fare anche lui.

Cercò di riposarsi sull'aereo che lo avrebbe ricondotto ad Austin, ma i mille pensieri gli affollavano nella mente.

Nel frattempo, sapeva che sul web ormai lo avevano sgamato, che stava andando da Jared.

Ma non gli importava.















Note dell'autrice: 

ho fatto fatica a scrivere questa storia e a portarla a termine, penso capite perchè..i temi da affrontare sono molto difficili e complicati e mi sento un pò male io stessa a scriverli...è importante specificare però che è tutto inventato e frutto della mia fantasia eh! Spero di non aver offeso nessuno! Immaginarli in questa situazione è doloroso anche per me che ci scrivo su, quindi abbiate pietà xd 

poi soprattutto vi chiedo scusa per il ritardo! Ieri sera ho proprio detto: domani mattina come prima cosa aggiorno questa storia! Non vado neanche su facebook! xd e infatti l'ho fatto..scusate se il capitolo finisce così, credetemi ho cercato di arrivare il più in là possibile, ma siccome in questi giorni ho la testa rintronata (sia per il caldo, sia perchè come sospetto sto diventando insofferente a stare troppo tempo al computer ) l'unica maniera per riuscire a scrivere è la mattina, infatti sono riuscita a scrivere questo capitolo solo perchè appena sveglia mi sono messa a scrivere e avendo la mente comunque un pò riposata dal sonno, ce l'ho fatta! Più in là di scrivere un tot non ce la faccio però..mi sono anche detta vabbè scrivo il pezzo dell'incontro..ma mi viene proprio sonno xd anche per colpa del caldo..e non voglio rischiare di scrivere stronzate!

   

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Capitolo 4
*** Conflitto tra cuore e mente ***


Per tutto il viaggio fino all’hotel dove stava Jared, Jensen non aveva fatto altro che pensare a tutta quella situazione, a quella….tempesta.

A quel ciclone che l’aveva travolto.

Non avrebbe mai immaginato che Jared potesse fare una cosa del genere. Non lo faceva tipo da fare una cosa del genere.

Pensava che Supernatural contasse qualcosa per lui, pensava che tutto quello che avessero costruito, con le loro famiglie, contasse qualcosa, anzi contasse parecchio per lui.

Non era lui in fondo, che aveva fatto decine e decine di selfies negli anni con Genevieve? Non era proprio lui che da pochissimo aveva avuto un’altra bambina con Gen?

Perché l’aveva fatto, se era così insofferente, dopotutto?
 
E soprattutto, che razza di uomo era per Jared? Si poteva ancora chiamare, definire il suo uomo, dal momento che non era stato capace di capire l’inferno che gli aveva trapassato testa e cuore per arrivare a una follia simile? Ma se non se n’era resa conto Gen, che ce l’aveva in casa…

No, no, quello non c’entrava. Amava Jared da ben 12 anni e più, era colpevole per non aver anticipato e capito che sarebbe arrivato ad avere un crollo nervoso di quelle proporzioni, portando tutti nel baratro assieme a lui, compreso lui stesso.
 
Baratro?  Ma era davvero un baratro, in fin dei conti? Dire al mondo che ami qualcuno? Forse una volta non l’avrebbe pensata in questo modo..quando aveva ancora 26 anni e la vita sembrava come una nuvoletta rosa, fatta volare grazie ad una red bull.

Era in quel periodo di massima spensieratezza e romanticismo, che si era innamorato di Jared…
 
Jared lo aveva trascinato in un baratro? Sull’orlo di un burrone? Era questo che aveva fatto? Gli aveva rovinato la vita, come gli andavano dicendo diversi suoi amici nell’ambiente da molto tempo? Oppure era lui che aveva rovinato la vita a Jared e l’aveva buttato in un burrone, non dimostrandosi all’altezza del suo amore, non riuscendo ad amarlo come lui forse avrebbe meritato?

Avrebbe dovuto avercela con Jared per esser arrivato al limite o piuttosto con sé stesso, perché era stata colpa sua?

Aveva davvero sbagliato tutti in questi anni, ad accettare questa farsa?
 
Jensen era consapevole di quello che pensavano tutti quanti da quando questa storia era venuta fuori.

C’erano quelli che gli davano del bugiardo per aver mentito, c’erano quelli che aspettavano solo che lui dicesse la verità, quelli che aveva deluso, quelli che lo difendevano ma che speravano allo stesso tempo che potesse chiarire con Jared..

La maggior parte dei messaggi che riceveva, erano delle suppliche, suppliche in cui gli dicevano di parlare con Jared e di sistemare il loro amore, perché Jared lo amava ancora, in tutti i video che aveva fatto continuava a difendere Jensen dopotutto e a parlare bene di lui.
 
Jensen dopotutto, non aveva bisogno che gli dicessero che amava Jared, per saperlo.

Sapeva che agendo così, stava facendo proprio quello che molta gente voleva e si aspettava da lui, ma lui non lo stava facendo per quello. Lo stava facendo perché avevano ragione, sì, tutte quelle persone avevano ragione a pensare che per lui provava un sentimento davvero forte.

Non poteva quindi evitare di andare da Jared, nonostante molte persone a lui vicino, glielo avevano sconsigliato.

C’erano degli avvocati di mezzo, ma Jensen si era preoccupato di dire loro di fermare tutto, perché non aveva intenzione di portare avanti una battaglia legale proprio contro di lui.
Non per aver detto la verità.
 
 
Non poteva negare di sentire il cuore battere forte impazzito quando leggeva le parole “Jared e Jensen hanno avuto una storia” o “Jared e Jensen amanti “ solo a pensarlo, gli batteva forte il cuore e non per paura, ma per l’emozione. Spesso negli anni, aveva immaginato di leggerle per iscritto, se l’era figurate nei suoi pensieri, ma niente era paragonabile a leggerle davvero. Questo gli faceva uno strano effetto.
 
Si sentiva malissimo. Tutto ciò era deleterio per le loro famiglie, per i loro figli. Una tempesta di proporzioni bibliche e i genitori di Jensen e anche quelli di Jared lo avevano chiamato facendogli duemila telefonate, lui si sentiva in colpa e aveva gli attacchi di ansia, ma tutto ciò che riusciva a pensare, era che anche Jared li aveva.

Li aveva e non avrebbe dovuto averli, non lui che aveva sofferto di ansia e di depressione.
 
Poteva quindi essere dopotutto un grande amore, il fatto che ancora dopo quello che aveva fatto, Jensen ancora si preoccupava di più che lui stesse bene?

Era grave che dopo che l’avesse sputtanato con tutti, quello a cui non riusciva di smettere di pensare, era questa domanda: L’ha fatto perché mi ama troppo o perché non mi amava più?

Era grave il fatto che al pensiero che fosse vera la seconda ipotesi, sentiva tutto il corpo torcergli le budella e contrarsi, fino a fargli male, fino a dargli l’impressione di accartocciarsi su sé stesso?
 
 
 
 
 
 
Finalmente arrivò all’hotel sentendo ancora il cuore battere all’impazzata, pregava che Jared fosse lì, ma non aprì nessuno.

Lo sapevo. Dovevo immaginarlo. Non siamo in un film, né in un manga. Le cose non vanno in questo modo nella realtà.

Jensen si sedette sule scale, sconfortato. Non aveva intenzione di andarsene, né di rinunciare, ma aveva paura che se gli avesse telefonato, Jared non si sarebbe fatto vedere.

Resistette dopotutto ancora mezz’ora, poi prese il cellulare e lo chiamò.
 
 
“Jensen? Che..che c’è?” fu la voce sorpresa e traballante di Jared.

“Jared..non sei..non sei nel tuo albergo?”

“Cos..perchè mi stai chiedendo una cosa del genere?”

“Perché sono qui..io volevo…parlarti..”
 
Ci fu un silenzio che parve a Jensen assordante in quel momento.

“Sei venuto lì? “ chiese sbalordito.

“Sì..è mezz’ora che sono qui..”
Altro silenzio assordante.

“Ok,aspettami..io..cerco di liberarmi e arrivo, ma..è successo qualcosa?”

Jensen ridacchiò appena.

“È successo…TUTTO. Lo sai.”

“Jensen..io..non ho voglia di fare scenate..”

“Non voglio farle..ti aspetto qui..non me ne vado..”
 
Jensen attaccò. Jared rimase basito e si chiese se fosse normale che quella frase gli sembrò quasi come una dolce promessa.

Sì, per un attimo, gli era sembrato di risentire quel Jensen.

Quello che tanto amava.

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Capitolo 5
*** Se la risposta è AMORE, la domanda qual è? ***


Jensen aveva aspettato Jared seduto sulle scale, fino a quando vinto dalla stanchezza, forse stanchezza dovuta al fatto che aveva pensato troppo a lui in tutto quel tempo o forse dovuto al fatto che l’insistenza nel figurarsi nella sua mente Jared che tornava in quel momento o la concentrazione nel pensare a cosa gli avrebbe detto, lo fece sentire sfinito..

Fatto sta che si addormentò, fino a quando Jared non gli toccò lievemente la spalla, per poi allontanarsi subito, quasi timoroso del fatto che Jensen non volesse essere toccato da lui.
 
 

“Mmm..Jared? Sei tornato?” chiese Jensen.

“Sì. Sono tornato. Mi spiace. Ho fatto il più in fretta che ho potuto.”

“Dove sei stato?”

Quella domanda fatta con quel tono, sembrò subito strana a Jared.

“Ti interessa?” gli chiese, armeggiando con le chiavi.

“Hai un altro?” gli chiese, mentre Jared entrava dentro la stanza.

La faccia scioccata di Jared, disse tutto.

“Non ho nessuno, Jensen..come puoi pensare che dopo quello che..” disse Jared amareggiato e con tono deluso.

“Dopo quello che hai fatto,è il minimo, pensare che l’hai fatto, perché hai..”

“Basta, smettila, non voglio ascoltare!”

“Un altro e vuoi scaricarmi..”

“SMETTILA. VATTENE!”

“Okay, parliamo! Parliamo da persone civili. Questa volta. Niente avvocati di mezzo, niente telefonate registrate, solo tu e io. Nessun altro, solo questo voglio.”

“L’ultima volta non volevi parlare…ti ho detto che ti amo e mi hai detto risparmiamela. Ti ho chiesto di perdonarmi e tu..tu hai detto di starti lontano..” disse Jared con le lacrime agli occhi, puntandogli un dito contro.

“Mi dispiace..”

“E poi io ho…” Jared trasse un profondo sospiro. “Odio quello che sono diventato. Odio quello che ho fatto. Quello che ti ho fatto. Quello che ho fatto a tutti noi. Sei venuto qui perché vuoi che tutto questo finisca? Va bene, non parlerò più di te, di noi, Jensen. Vuoi scaricarmi addosso i legali, continua a farlo. Non mi importa.”

“Che cosa? Che razza di persona credi che io sia?”

“Non vuoi farlo? Perché? Io ti ho rovinato la vita, no?”

“E io a te..”

“Che cosa vuoi..aspetta, che cosa vuoi..” disse Jared, ritraendosi, mettendosi in piedi e allungando la distanza tra loro, dal momento che Jensen si era avvicinato a lui in maniera troppo pericolosa.



“Voglio rimediare a tutto.”

“Non è vero..”

“Non ci credi? Lascia che ti dimostri quanto lo sia. Quello che hai fatto, mi ha fatto capire quanto in fondo anch’io non ne fossi poi così scontento, anche se non volevo ammetterlo neanche a me stesso, perché mi vergognavo di pensarlo e quando la rabbia è passata, mi sono reso conto che il tuo amarmi troppo, era condiviso anche da me..”

“Per favore..”

“Lo capivo, perché solo due che provano le stesse cose, possono capire quello che l’altro..non sono mai stato bravo con le parole, non costringermi a dire altro, Jared..”

“Tanto non ti credo..”

“Allora lascia che ti dimostri con i fatti, che è vero..”
 


E Jensen allora si avvicinò a lui e lo baciò. Lo baciò con una delicatezza disarmante e non incontrò resistenza, perché era quello che anche Jared voleva. L’aveva sempre voluto.

Un bacio dolce come un bacio tra due colombe, come un bacio degli angeli e poi lingue affamate che si ricercano, bramose di appartenersi ancora.
 
 

Jensen non fece nessuna resistenza quando Jared lo spinse sul letto e gli tolse bramoso la giacca, scaraventandola sul pavimento.

Gemette Jensen, quando quel koala di Jared si arrampicò su di lui, invadendo il suo spazio personale, tutto di lui e riprendeva a spogliarlo, baciandogli il collo, baciandolo tutto.

Dio, quanto gli era mancato essere avvolto dalle sue braccia, dalle sue mani, dal suo corpo.

Guardò in alto, al soffitto, sentendosi quasi preda di una sensazione divina.

Non potè controllare le lacrime che gli scesero giù dalle guance.
 
“Jensen..” disse la voce di Jared, asciugandogli le lacrime.

“Ho avuto paura di perderti davvero stavolta..”

“Anch’io..anch’io..” disse Jared riprendendo ad abbracciarlo e tenerlo stretto.

“Mi dispiace, Jensen..mi dispiace..io volevo solo gridarlo al mondo..”

“E…e sai una cosa, Jared? Ho scoperto che..era la stessa cosa che volevo anch’io.”
 
E basta. Non c’erano più parole da sprecare, non c’era più tempo per i pensieri e la tristezza.

“Avevo il terrore che mi lasciassi e ti prendessi un altro.” Disse Jensen, spogliandosi nudo, anche con l’aiuto del suo Jared.

“Da dodici anni, ho amato sempre lo stesso uomo. Sempre la stessa persona, Jensen.” disse Jared, spogliandosi a sua volta e tornando ad accarezzargli il petto passionale e dolce insieme.
 
 
E poi fecero l’amore. L’avevano fatto così tante volte, ma era sempre intenso per entrambi. L’odore della loro pelle, del loro sudore, i loro profumi mischiati insieme, impregnati nei cuscini, nelle lenzuole, le loro pelli che bruciavano ancora, là dove l’uno era stato toccato dall’altro.

Era sempre così. Era sempre intenso.
 
 

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Capitolo 6
*** Senza scappare mai più! ***


Pov Jared.



Sto sognando? Sì, deve essere un sogno sicuramente. Essere avvolto ancora dalle braccia di Jensen, quando disperavo di poter ancora farlo di nuovo..deve essere un sogno per forza…
 
Jared si voltò dalla parte di Jensen non senza fatica, visto che il suo ragazzo non sembrava voler allentare la presa su di lui, infatti stavano dormendo abbracciati.



“Non mi stringevi così forte neanche..prima..” disse Jared sorridendo, guardandolo, ma sapeva che non era vero. Ricordava che Jensen lo stringeva così le prime volte, nel lontano 2005, quando il loro amore era fresco e all'inizio. Jensen lo stringeva fortissimo quando dormivano insieme, quasi come se Jared fosse un piccolo tesoro che Jensen temeva sarebbe scappato se l'avesse lasciato anche solo per un secondo.

“Voglio essere sicuro che non scappi di nuovo.” Mugugnò Jensen.

“M-mh..non vado da nessuna parte..” disse Jared, strusciando il naso contro il suo e finendo così di nuovo abbracciati.
 
 
Jared si spostò solo un poco dal suo amore, per guardarlo con dei sensi di colpa grossi come una casa.

“Mi dispiace infinitamente, Jensen.”

“Okayyy. Ti sei scusato mille volte da ieri notte. Credo che adesso può bastare.”

“E se tu..ti rendessi conto di non..non..”

“Non..?” chiese Jensen.

“Di non potermi perdonare?” chiese Jared, mentre le lacrime scendevano copiose dalle sue guance.

Jensen gli prese le mani e le tenne tra le sue e poi gli diede un bacio sulla fronte e poi sulle labbra.
 

“Sai che cosa penso? Che è la cosa più bella che tu abbia mai fatto per me.”

“Come??”

“Hai agito da persona innamorata, da uomo innamorato e tutto ciò l’hai fatto solo perché volevi gridare al mondo intero che stiamo insieme e non c’è niente di più bello e orgoglioso per una persona innamorata.”

“Ma ho fatto soffrire molte persone e anche te. Potrai ancora fidarti di me? Io devo saperlo”
 
Jensen per tutta risposta lo abbracciò.



“Sai, ero molto arrabbiato con te, Jar..e anche io pensavo che non sarei mai riuscito a perdonarti..”

Jared gemette a queste parole.

Ma…ci sono state delle persone meravigliose, le voglio chiamare persone, perché non li considero più solo dei fan, ma delle persone davvero fantastiche, che con le loro parole mi hanno fatto capire un mucchio di cose. Mi hanno fatto capire quanto tu continuavi ad amarmi anche in questo periodo, dicendo lo stretto necessario senza divulgare cose ben più intime tra di noi, al solo scopo di proteggermi e proteggere la nostra vita privata. Parlo di video, parlo di conversazioni, fin troppo hot, che avrebbero fatto molto scalpore se fossero uscite fuori, ma avrebbero contribuito a farti credere di più agli occhi del pubblico.”

“Non avrei mai potuto spingermi a tanto.”

“Tutti continuavano a chiederti delle prove e tu dicevi che non potevi farlo senza il mio consenso, non perché avevi paura di finire in tribunale, ma perché non volevi che io..ti odiassi…
 
“Esatto..”

“ quindi io mi sono chiesto: come faccio a non avere fiducia di un uomo che non va fino in fondo per non farsi odiare da me? Qualunque cosa farà, sarà sempre pensando prima a farmi star bene, anche se questo significa beccarsi gli insulti in mondovisione. Non avevi più niente da perdere. Ormai sembrava che ci eravamo lasciati e anche con Gen e i bambini la situazione era tragica. Tutti ti davano addosso e ti chiedevano di ritrattare, ma tu non l’hai fatto, anche davanti alla minaccia di espellerti dal telefilm.”
 
Jared riprese a piangere.

“Guardami.” Disse Jensen, alzandogli il mento e piangendo anche lui.

“Sai che io non ho mai chiesto a nessuno di quelli, di farti ritrattare, vero? Lo sai che se ti avessero tagliato fuori dal telefilm, sarei andato via anch’io, perché io non sono nessuno senza di te, proprio come Dean non è nessuno senza il suo Sam?”
 
E i due si abbracciarono ancora una volta, piangenti e pieni d’amore, di quell’amore che non era mai finito tra di loro.
 
“Jensen..come faremo con le nostre mogli e i nostri bambini?” chiese Jared.

“Ti prometto che sistemeremo tutto, Jar..”

“Perché si mettono contro di noi? Loro lo sapevano, non è giusto che ora ci diano battaglia.”

“No, neanche un po’..ma si trovano in una situazione difficile, Jared. Parlerò ancora con loro. Cercherò di convincerle. Se non vogliono dire la verità, almeno che non ci facciano la guerra.”

















Note dell'autrice: 

scusate ancora una volta per il ritardo ç_ç colgo l'occasione per dirvi che ci sono altre storie che non aggiorno da più tempo di questa, perciò dovrò aggiornare anche quelle, quindi di non spaventarvi per le attese a volte lunghe, farò del mio meglio ^^

il prossimo dovrebbe essere l'ultimo capitolo!

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Capitolo 7
*** Spiegazioni alla stampa ***


Purtroppo non ci fu nessun verso di far ragionare né Gen, né Danneel.

Danneel sembrava quella più disposta a collaborare per un compromesso, ma alla fine si lasciò trascinare e influenzare da Gen ed entrambe cominciarono a fare la guerra ai mariti, decidendo di distaccarsi totalmente da questa storia.

Jensen e Jared non avevano nessuna intenzione però, di perdere l’affidamento dei bambini e se per un periodo cercarono di sistemare tutto senza guerra, alla fine furono costretti a sputare fuori il rospo.
 
Alla fine dissero che si innamorarono davvero appena si videro, ma all’epoca avevano troppa paura di fare coming out, così si sposarono per finta con le loro mogli, anche se loro sapevano benissimo che loro due erano innamorati, ma li sposarono lo stesso, per fare la bella vita e avere una famiglia senza dover faticare più di tanto, in più li stimavano come persone ed erano disposte a reggere loro il gioco.

Inizialmente doveva essere una cosa che sarebbe durata poco, conclusasi con un divorzio, ma Supernatural ebbe più successo di quello che ci si sarebbe aspettati e un divorzio per delle celebrità come loro, avrebbe gettato ombra sul telefilm, in più le mogli fecero subito pressioni per avere dei bambini.

Sia Jared, sia Jensen, volevano avere dei figli, quindi accettarono, ma non facevano sesso con le loro mogli, propesero per la fecondazione artificiale e incredibilmente le mogli restavano incinte subito, ogni volta che ci provavano.

Anche lì, la situazione sfuggì di mano. Gen e Danneel non si accontentavano di un solo figlio, ma ne volevano sempre di più, quindi  questa situazione sfuggì loro di mano, insieme alle paturnie del tipo:

“Jared, ma pensaci bene, ormai siamo una famiglia. Non distruggerla. Come posso fare a crescere tre bambini da sola?”

“Jensen, riflettici bene. Sarebbe uno scandalo per la vostra carriera se divorziaste entrambi allo stesso momento. Che cosa racconterete alla stampa? Ormai passereste come dei traditori, sia che diceste la verità, sia che mentiate, perché tutti si chiederebbero perché mai avete fatto tre figli per poi divorziare.” Gli dicevano gli amici.
 
 
Alla fine Jensen e Jared, seppur sentendosi incastrati, decisero di andare avanti così. La paura e il peso delle responsabilità avevano preso il sopravvento.
 



“I nostri bambini più grandi sapevano tutto fin dall’inizio, quindi in questo momento non sono stati trascinati in nessun uragano.  Non hanno preso male il fatto che i loro padri stanno insieme perché sono stati abituati dall’inizio a questo e fin da subito li abbiamo ricoperti d’amore. “ diceva Jensen alla stampa.

“Eravamo una famiglia felice. Per questo ci sorprende e ci lascia increduli il fatto che ora entrambe le nostre mogli abbiano preso le distanze da noi. Possiamo capire che deve essere brutto essere additati in un certo modo, dopo anni di bugie, non è facile per loro, ma allo stesso tempo ci chiediamo allora perché per anni hanno scelto di sostenerci, dicendoci che ci volevano bene e che lo facevano per permetterci di stare insieme, e ora facciano così. Ci viene allora un dubbio: che l’abbiano fatto unicamente per loro stesse e non per noi come dicevano e nel momento in cui le cose si sono messe male, abbiano preso le distanze?” disse Jared.

“Anch’io me lo sto chiedendo. È brutto da dire, ma abbiamo sempre avuto l’impressione che in questi anni abbiano spinto molto cercando di tenerci legati per forza e avere molti bambini era una cosa molto vincolante, forse pensavano che in questo modo non avremmo mai divorziato..voglio dire..sia io sia Jared, non rimpiangiamo niente, anzi, ringraziamo ogni giorno per avere avuto i bambini.” disse Jensen.

“Sono la gioia della nostra vita, ma neanche loro potevano spegnere un amore che dura da dodici anni e sia Gen che Danneel dovevano saperlo.” Disse Jared dispiaciuto.
 
Le domande poi proseguirono a chiedere ai due del loro amore e di come si erano innamorati.

Jensen:

“Mi innamorai di Jared fin da quando lo vidi per la prima volta. Fu un vero colpo di fulmine per me. Quando dissi nel 2006 che lo cercai subito su internet, non scherzavo per niente. Mi disperai subito dicendomi che era troppo hot, avrei avuto molte difficoltà a recitare con lui, fingendo di vederlo come mio fratello.

Jared:

“Trovarmi davanti un pezzo di uomo come Jensen, è tanta roba. Ventisei anni, biondo, con un fisico statuario e quel verde che sembra vernice in un quadro. Non potevo non perdere la testa per lui. Quando ci siamo baciati? Praticamente subito.” rise Jared. “Ma ci fu un periodo in cui Jensen non era convinto e provammo a lasciar perdere, eravamo insicuri, lui aveva paura, ma durò poco..non riuscimmo a stare separati. La chimica era troppo forte e quando mi prendeva il viso tra le mani chiamandomi Sammy, - soprattutto perchè lo faceva anche fuori dalle scene - io andavo fuori dalla grazia di Dio.”
 
Cosa provavate quando vedevate le fan art e le fan fiction su di voi?

Jensen:

“Jared le collezionava tutte e me le mandava sul telefono. Lo fa ancora adesso. Non riesco a farlo smettere e mi costringe anche a scegliere quella più bella secondo me.”

Jared:

“Sono tutte meravigliose. Io non ho parole. Ci sono degli artisti, dei geni, sul web.”
 
Jensen e Jared dovettero poi rispondere alla domanda secondo la quale in dodici anni avessero dubitato molto sul fatto se il loro era vero amore o no.
 
Jensen:

“Non è bello da dire, ma essendo onesti..in dodici anni di relazione, abbiamo provato a lasciarci molte volte. E ha fatto male ogni volta. Non è facile vivere un amore sotto l’ombra della menzogna. Ti senti un disonesto contro tutti, soprattutto se sono persone che ti stimano, quindi per il bene di tutti, abbiamo provato più volte a lasciarci, ma alla fine non ci riuscivamo mai. Non puoi smettere di amare qualcuno che vedi tutti i giorni per così tante ore al giorno, se è una persona che ami profondamente e che ti è entrata dentro così tanto come ha fatto Jared con me. Non so neanche se ne sarei stato in grado se pur lui non mi fosse stato così attaccato. Non sono quegli amori che svaniscono così. Sì, mi sono chiesto spesso se il nostro fosse amore e ogni volta non ero io a darmi la risposta, ma questo qui.” disse Jensen, puntandosi un dito sul petto.
 
Jared:

“Sono sempre stato profondamente possessivo e geloso di questo ragazzo. Ero geloso di tutti quelli che potevano anche solo sfiorarlo, litigavamo soprattutto per questo. Il fatto che nessuno di noi due riuscisse a troncare davvero con l’altro, era sempre la conferma di quanto ci amassimo. Con Jensen ho scoperto che l’amore non è solo romanticherie e sdolcinaterie e coccole, ma è durata. Se fosse stata solo un’infatuazione, non sarebbe durata così tanti anni, soprattutto con così tante problematiche.”
 
Jensen: Con Jared ho scoperto che l’amore è anche perdono. Credevo di non esser pronto a fare coming out ma Jared mi ha risvegliato, dandomi una scossa e mi ha fatto capire che ero prontissimo. Forse non l’avrei capito se avesse continuato ad assecondarmi. L’amore è anche dare uno scossone quando serve, perché se l’altro è davvero innamorato, capisce che l’hai fatto solo per amore. Come potevo fare a voltargli le spalle quando la persona che amavo da dodici anni scopriva così le carte, dichiarando il suo amore per me? Era tipo un onore per me dire sì sono io quest’uomo e da dodici anni lo amo. Le critiche hanno gettato varie ombre e sappiamo di meritarcele ma finalmente possiamo gridare al mondo che stiamo insieme.”

Jared:

“Ci dispiace per Gen e danneel, ma non potevamo più fingere e continueremo a voler loro bene, nonostante quello che è successo. Sono le madri dei nostri figli.”
 
 

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Capitolo 8
*** La fine?? ***


“Jared, ma cosa fai, piangi?” gli chiese Jensen, mentre stavano guardando l’ultimo episodio in assoluto di Supernatural., finito con l'episodio 300.

“Non posso farne a meno..questo..è stato tutta la mia vita.” disse Jared, asciugandosi gli occhi, mentre guardava la messa in onda sul divano.

“Davvero? Questo è stato tutta la tua vita, per te?” gli chiese Jensen.

Jared lo guardò e cercò di rabbonirlo con un bacio, ma Jensen si scansò.

“Andiamo, non puoi essere geloso anche dello show che ci ha fatto conoscere.”

“Ehi, guarda che mi chiamo Jensen Ackles, non mister psicopatico.” Disse alludendo a lui, ma Jared gli era già saltato addosso per riempirlo di coccole.

“Vuoi che ti dica che sei tu tutta la mia vita?”

“No. Non mi interessano queste cose sdolcinate.”

“Bugiardo.”

“Dimmi che cosa pensi della fine, piuttosto.”

“Che niente finisce mai davvero con Supernatural.”

“Jared, smettila e fa il serio!”

“Ok..penso che..è stata davvero una genialata, insomma..era difficile far un finale con i fiocchi, ma far credere che Dean e Sam sono morti, per poi..sganciare là il colpo di scena come una bomba, è stato geniale.”

“Insomma alla fine i fratelli cavalcano verso il tramonto insieme, ma in modo epico.” Disse Jensen.

“Sai, mi mancherà. Non sono sicuro di voler vedere la fine.”

“Sai, che devi farlo, anche solo per sostegno ai nostri fan.” Disse Jensen.
 
 



Jensen e Jared sono due uomini fatti e finiti, tutti d’un pezzo, eppure non sembrava, il momento in cui si misero a piangere quando videro l’ultima scena.

“Andiamo, smettila. Sei un omone. Devi dare il buon esempio.” Disse Jensen, rimproverando il suo fidanzato, anche se pure lui era in una valle di lacrime.

“Certo e lo farò staccando il telefono e non  rispondendo a nessuno della valanga di tweet che mi arriveranno nelle prossime quarantotto ore e anche tu dovresti fare lo stesso.”

“Ehi, non coinvolgere me nella tua crociata del silenzio. Ognuno si fa male come crede.”
 
In quel momento squillò il telefonino di Jensen.

“Non sei stato abbastanza veloce.” Disse Jared.

Jensen sbalordito provò a vedere chi era, ma non riconosceva il numero.

“Jensen, chi è?”

“Mmm..non so..pronto??”
 
 
Jared si stava quasi spaventando quando vide Jensen cambiare espressione man mano che restava lì ad ascoltare chissà quali cose gli venivano dette. Stupore, incredulità, un sacco di emozioni diverse, rispecchiavano la faccia di Jensen.

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Capitolo 9
*** Perchè ad ogni nuova fine, corrisponde un nuovo inizio!! ***


“Jared, non immaginerai mai quello che mi hanno appena detto..anzi proposto.” Disse Jensen, dopo che attaccò la linea.

“Non hanno intenzione di fare un’altra stagione di Supernatural, vero?” chiese Jared spaventato.

“No, no, no..mi hanno..a me e a te, fatto una proposta più allettante!”

“Ovvero??”

“UN FILM, JARED, UN FILM!”

“COSA?”

“UN FILM CON NOI DUE COME PROTAGONISTI, JARED!”

“COOOSA?”

“AMANTI!”



“Okay, è sicuramente uno scherzo.”

“Erano serissimi, invece. Si tratta di un colossal ricco di mistero, in cui tu saresti un agente segreto che deve proteggere me, un bellone ricco sfondato, dalla mafia e altri sicari e indovina cosa succede in tutta questa ragnatela di intrighi, colpi di scena e fughe stile Matrix?”

“Noi due che affondiamo in terza base?”

“BINGO.”

“Non dire così, fa troppo vecchi signori.”

“Dopo quello che ti ho detto, riesci a dire soltanto questo?”

“Sono solo affascinato da vederti così. Era da tanto che non ti vedevo entusiasta per qualcosa e..”
 


Jared non disse più niente, perché preferì dargli un bacio mozzafiato.

“E ne sono molto felice.”


“Comunque ti sbagli.”

“Cioè?”

“Anche quando siamo usciti finalmente allo scoperto per la prima volta, ero così.”

“Mmm..siamo romantici oggi.”

“Mi sento troppo elettrizzato, Jared. Tu no?”

“Sì, ma..io preferisco che manteniamo un po’ i piedi per terra. Almeno un po’. Non sappiamo se..sarà una cosa che andrà in porto e poi..non sarà un po’..compromettente per via dell’immagine che hanno di noi? Dei fratelli Winchester?”

Jensen lo guardò come se stesse scherzando.

“abbiamo rivelato al mondo che stiamo insieme da dodici anni. Non si sconvolgerà nessuno per qualche bacetto.”

“In questo caso..”
 


Jared gli saltò addosso e cominciò a spingerlo sul divano.

“Ma che stai facendo? Devo informare subito tutti i nostri amici!”

“Non puoi raccontarmi la trama di questo film e pensare che non mi ecciti all’istante. “ disse cominciando a spogliarlo.

“Uhhh..quindi ti eccita il mio ruolo di viziato figlio di papà?”

“Alimenta il mio spirito protettivo! E non ti eccito io in versione agente speciale?”

“Aspetto di vederti prima in smoking con una pistola addosso.”

“Che tipo di pistola?”

“Woaaaa, andiamo sul pesante!” rise Jensen.
 


I due ora erano nudi, sudati e accaldati, mentre Jensen stava già inserendo le dita dentro Jared per prepararlo.

“Muoviti..non ce la faccio più…”

“Obbedisco..mio servile protettore.” Disse Jensen spingendosi dentro di lui e ansimando entrambi.

“AH…AH….AH..” gemette Jared.

La notizia li aveva davvero eccitati entrambi.

Fecero l’amore lì, sul divano.
 

Il film si fece davvero e fu un successone, tanto che i j2 cominciarono ad essere richiestissimi per fare molti altri film insieme!











"Jensen?"

"Sì?"

"Ti amo davvero immensamente e sono così felice di aver fatto questo film con te."

"E io sono felice che tu rispecchi sempre i miei pensieri, amore mio."



















Note dell'autrice: 

E abbiamo finito anche questa :ppp non sono riuscita ad arrotondare a 10 pazienza! ahha xd

come ho già spiegato, questa doveva essere una OS inizialmente, ma poi si è allungata. Sono stata contenta di averla scritta, mi mancava scrivere dei j2 non au! 

avrei forse voluto raccontare meglio la loro storia, ma nel caso di persone reali, sapete com'è..c'è sempre un pò di imbarazzo..nonostante sia una storia di fantasia!

Devo ammettere che mi è piaciuto molto di più scrivere la fine..l'idea dei j2 finito spn che fanno un film insieme da amanti, chi non vorrebbe vederlo ? *_*

e al diavolo anche l'immagine da fratelli *_* non lo sono! E questo basta *_*

grazie per chi ha seguito e recensito ^^

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