What has it happened after the Hollow?

di KristenHaz
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Pilot. ***
Capitolo 2: *** C'era ancora una speranza ! ***
Capitolo 3: *** Le vecchie conoscenze e le storie antiche ***
Capitolo 4: *** La verità del passato ***



Capitolo 1
*** Pilot. ***


NON SI SPEZZA IL SEMPRE E PER SEMPRE.

Parigi.

Klaus sedeva sulla poltrona di camoscio in salone al Palace Royale Parisien, un vago tentativo dell’ibrido di ricostruire ciò che a New Orleans aveva perso circa 2 anni prima. Sorseggiava un bicchiere di Bordeaux misto a sangue 0 positivo, il suo preferito, sfogliando un colossale libro polveroso. Erano le 4 di mattina, eppure l’ibrido non era mai stato così interessato ad una lettura mattutina come in quel momento. Era stato a Monosque settimane prima, e ancor prima a New York, a New Orleans ed a Mystic Falls. Lì aveva riunito le forze mistiche più potenti che conosceva: Freya Mikaelson, la discendente della strega originale, una strega Bennet, e perfino uno sciamano ex-reggente delle 9 congreghe: Vincent. Gli mancava solo un tassello per rendere l’incantesimo abbastanza forte da funzionare : una ragazza del raccolto. In realtà aveva ancora bisogno di parecchi ingredienti, ma dopo quei due anni passati in totale solitudine, tra la sfrenatezza di una vita che si alternava tra promiscuità e massacri e che sarebbe durata in eterno, l’ibrido originale, uno degli esseri più potenti dell’universo, aveva sviluppato una profonda malinconia. 

La sua famiglia era stata divisa, e lui nella sua vita eterna, non avrebbe probabilmente mai rivisto Hope, sua figlia, o i suoi fratelli Elijah, Rebekah, Kol e Freya che tanto si era divertito nei secoli e nei millenni a pugnalare quando la loro presenza diveniva troppo ingombrante. Ora la sua famiglia, il suo sempre e per sempre gli era stato portato via dal Hollow . Il Vuoto, il completo nulla. Niklaus Mikaelson li rivoleva indietro. 

Aveva speso i due anni passati a Parigi a rintracciare tutte le streghe francesi che sapessero anche la minima informazione sul Vuoto e su come combatterla. Alla fine un incantesimo abbastanza forte lo aveva trovato. L’avrebbero racchiuso in una ragazza del raccolto che sarebbe stata poi uccisa dai 4 vampiri, che portavano i quattro frammenti dell’essenza dell’Hollow nella propria anima. Certo Klaus se c’era qualcosa che aveva imparato nell’ultimo decennio era che non gli era mai convenuto avere i suoi fratelli come nemici, quindi non avrebbe potuto dire a Kol che aveva bisogno di Davina Claire, dopo tutto il tempo in cui i due si erano aspettati. Nonostante ciò aveva bisogno che per l’incantesimo ad una ragazza del raccolto, ce ne fosse un’altra con un potere mistico gigantesco. Quindi seppur non avesse alcuna voglia di chiedere il sacrificio di sua moglie, aveva comunque bisogno di lei per l’incantesimo. Hailey intanto aveva iscritto Hope ad una scuola per bambini speciali, quella di Alaric e del suo amore immortale: Caroline Forbes, e lì la sua piccolina stava diventando una strega davvero molto potente e si divertiva a fare scherzi a tutti…. Era proprio una Mikaelson. 

E cosa aggiungere su Elijah ? Lui gli mancava più di tutti; nei suoi viaggi a Monosque lo aveva sentito suonare divinamente, e la sua vita sembrava essersi ricostruita senza l’ingombro del loro sempre e per sempre e senza la consapevolezza che la sua esistenza sarebbe in realtà stata eterna.

Di colpo Klaus s’illuminò in volto, aveva trovato Davina e Kol, ed ora il suo piano poteva finalmente compiersi. Prese la giacca e le chiavi della macchina. Prese il telefono e firmò il contratto di vendita della casa parigina ed uscì: era diretto a San Francisco.

Mystic Falls.

-Klaus è completamente pazzo se crede che lo aiuteremo anche stavolta.- affermò Damon strillando contro Bonnie. 

-Damon, per una volta potresti ricordare quante volte quel ibrido mezzo killer ci ha aiutati? Ricordi Rayna Cruz? O anche la cura? O Silas ?- rispose la streghetta .                                                                                                  -Si ma stiamo parlando di uno spirito di 2000 anni Bon Bon, rinchiuso dentro di lui e nei suoi fratelli mezzi matti, che vuole controllare il mondo e noi non siamo più vampiri tranne Caroline. - rispose l’ex-vampiro.                               -Io lo aiuterò. Sai cosa farebbe Caroline se Lizzie o Josie corressero un pericolo del genere Damon? Perché dobbiamo lasciare che Hope, che per giunta ha anche un gran contatto con loro, corra questo rischio? Quella ragazzina non ha mai avuto una famiglia. Tuo figlio Tyler ce l’ha.- ribatté Bonnie.                                                                              -Io sono d’accordo con Bonnie, Damon. Inoltre non sarà sola, sta studiando quest’incantesimo da settimane con Vincent e Freya.- aggiunse Elena. 

-Non lasceremo mai che succeda qualcosa ad uno di noi Damon, siamo gli stregoni più potenti della terra insieme a Davina e siamo come fratelli.- disse poi Freya.

-Secondo me è una terribile idea.- concluse Damon bevendo un goccio di Bourbon ed aggiunse :- è davvero terribile avere la resistenza di un umano.-

San Francisco

Davina era alla finestra del soggiorno pensierosa rimirando l’alba sorgere. Era passato così tanto tempo da quando loro due erano scappati da New Orleans due anni e mezzo prima e da quel momento le era sembrato di vivere in un eterna luna di miele: un reale idillio. Senza magia, intrighi e minacce, l’unico punto nero della sua vita sembrava essere la fame di Kol, che aveva pian piano imparato ad accettare e ad amare. Lei amava davvero tanto quel vampiro e non disdegnava l’idea che un giorno, non troppo lontano lo sarebbe diventata anche lei.                                                  -Cosa guardi amore mistico della mia vita eterna? - le chiese Kol abbracciandola con un sorrisino scherzoso e beffardo. Lei lo guardò negli occhi contrita, poi aprì le labbra e sospirando rispose.

-Ho fatto un sogno, un sogno mistico e molto violento Kol. Credevo avessimo chiuso con la magia ancestrale, la magia nera e l’espressione.- disse la ex reggente delle nove congreghe tutto d’un fiato.

-Che tipo di sogno Davina?-chiese Kol 

-C’entrano i tuoi fratelli, Vincent e l’Hollow, e c’è anche un’altra forza mistica che non riesco ad identificare. Una forza estremamente potente che distruggerà tutto.- rispose Davina piangendo.

-Calma Davina, potrebbe essere Hope. Lei è una strega francese quindi puoi sentirla ma è una strega originale, non puoi identificarla… è metà vampiro e metà lupo.- cercò di calmarla Kol.

-Non è Hope, Kol. È qualcosa di antico, di esperto. È come se fosse la potenza dell’espressione alla sua massima potenza, e sai quanto quel tipo di magia può essere distruttiva.- concluse Davina.

Qualcuno bussò alla porta. Kol si avvicinò alla porta e preoccupato aprì.

-Ciao Fratello,ti sono mancato.- disse Klaus davanti alla sua porta con il suo sorrisetto mellifluo sulle labbra.

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Capitolo 2
*** C'era ancora una speranza ! ***


C’ era ancora una speranza.

 

Kol era sbigottito alla visione di suo fratello dinnanzi alla sua porta . Erano passati circa due anni da quando i due vampiri originali si erano incrociati per l’ultima volta al palace royale, ed in quei due anni, che l’ibrido aveva passato incessantemente alla ricerca di una soluzione a quanto il vuoto aveva fatto, Kol e Davina si erano ricostruiti una vita che malgrado tutto li rendeva piuttosto appagati.

Klaus non aveva perso il suo charme negli anni e guardava il fratello esattamente come due anni prima.

Davina allora si avvicinò al vampiro . Voleva capire se la spontanea ed inaspettata visita di Klaus avesse qualcosa a che fare con il suo strano sogno.

-Klaus perché sei qui ora ? -chiese in tono calmo la streghetta.

-Ma buongiorno anche a te fratello, quanto tempo che non si fa una riunione di famiglia vero? Vuoi per caso un bicchiere di 0 negativo?-rispose acido Klaus .

-Scusa Nik se non abbiamo steso i tappeti rossi, ma sai non capita tutti i giorni che uno dei tuoi fratelli stramboidi ti venga a fare visita considerando che siamo maledetti.-rispose Kol.

-Bene, veniamo al dunque. Ho trovato un modo per non essere più maledetti fratello. Ti va di ascoltare?-chiese Klaus impaziente ed irritato dal tono incalzante del fratello.

-Non c’è un modo Klaus, ci abbiamo provato per mesi!- rispose annoiata Davina voltandogli le spalle.

-Davina, ti facevo una donna astuta, scaltra ed intraprendente; quando sei diventata una pappa molle? Eppure non ti è concesso di esserlo dolcezza vedi? Io ho passato due anni alla ricerca di un modo per sconfiggere l’hollow insieme alle più potenti streghe francesi della Ville Lumière ed infine ho trovato una soluzione. Sfortunatamente tu ne sei una parte fondamentale ma cherie ed il piano non sarà di tuo gradimento.- rispose l’ibrido mellifluo ed arrogante fulminando la strega.

-Come sarebbe hai trovato un modo Klaus? Lascia Davina fuori da questa storia.- urlò Kol chiaramente provato dalla presenza repellente di Klaus.

-Vorrei tanto poterlo fare caro fratellino, ma vedi la tua fidanzatina - e qui Kol gli levò la parola:          -Mia moglie , l’ho sposata subito dopo essere arrivato a San Francisco.- concluse il vampiro .

  • Tua moglie, mi correggo, è l’unica ragazza del raccolto sopravvissuta al sacrificio di Madre ed è anche l’ex reggente delle congreghe di New Orleans cosa che la rende insieme a Vincent, Freya  e Bonnie Bennet, l’unica strega Bennet rimasta ancora in vita , la quarta parte dell’incantesimo, quale quarta strega più potente del mondo .- concluse Klaus .
  • Perché il piano non dovrebbe piacermi ? - chiese Davina ormai curiosa.
  • Perché il piano è che il vuoto venga rinchiuso nel corpo di una ragazza del raccolto della vostra congrega grazie al vostro potere, ed essendo particolarmente volubile la ragazza dovrà essere uccisa da me ed i miei fratelli perché l’hollow possa tornare agli antenati che potranno disfarsene. -rispose .
  • Non se ne parla assolutamente. Io non tradirò una delle mie sorelle . - rispose riluttante Davina.
  • Non è che tu abbia molta scelta streghetta. Sei probabilmente la parte più importante .- 

 

 

Mystic Falls.

L’estate in Virginia era sempre stata torrida da quanto Bonnie ricordasse. La strega guardava fuori dalla finestra la sua città che negli anni grazie al vampirismo era stata devastata e rasa al suolo, ma anche ricostruita. Bonnie non era affatto sicura che aiutare Klaus fosse la scelta giusta. Forse era proprio quello che aveva portato Enzo alla morte : la sua voglia di aiutare sempre tutti. Certo erano passati 5 anni dalla morte di Enzo e da quella di Stefan ed ormai lei ed i suoi amici vivevano tutti una normale vita da umani, ma la magia non l’aveva mai abbandonata . Di tanto in tanto faceva delle lunghe sedute spiritiche con sua nonna ed Enzo , specialmente quando era in dubbio. Era Enzo infatti ad averle detto di aiutare Klaus, nonostante sia nonna le avesse sempre detto di non immischiarsi nelle faccende dei vampiri. 

Davina entrò violentemente nella stanza viola in cui Freya e Vincent stavano riflettendo sul piano di Klaus, mentre Bonnie, sempre più convinta a svolgerlo fissava il vuoto in un punto indefinito al di fuori della finestra, meditando tutto ciò.

-Freya, come hai potuto accettare un piano del genere?- sbottò Davina - tu eri una di noi ad onorem- concluse. 

-Calma Davina! Era l’unica cosa da fare . Sai che io onoro le streghe, ma la mia famiglia cine prima di tutto. Non si rompe il sempre e per sempre .- spiegò impietosita Freya.

-E lasceresti che una povera ragazza innocente venga sacrificata come hai sacrificato me? E tu Vincent ? Come puoi acconsentire a tutto ciò? Si tratta di una strega che fa parte del tuo reggimento ! - chiese dunque al reggente .

-Davina, la ragazza ha accettato . Gli antenati le hanno promesso un posto al loro tavolo ancestrale se avesse acconsentito a far parte del loro piano per distruggere il vuoto . Quella ragazza è speciale . Come te è sopravvissuta al sacrificio di Ester Mikaelson ed è l’unica cosa tanto potente da contenerla. Non ho altra scelta .- rispose Vincent.

-Chi è quella ragazza ?- chiese Davina infastidita. 

-È Bonnie Bennet, l’ultima della discendenza di Quetsia ancora in vita. -rispose Freya.

 

-Bene signori, ora che tutto è pronto, vi presento Calliope, la nostra gentile aiutante. Voi discutete di come fare questa cosa e per cortesia velocemente . Io andrò a prendere gli unici  tasselli che ancora mancano a questo piano : Elijah e Rebekah! - esclamò entrando nella sala viola Klaus.

 

La Harmory ( Mystic Falls) 

La Harmory era un’antica società segreta che si occupava di recuperare e fare uso dei più antichi oggetti oscuri e creature mistiche mai esistite. Alcuni anni addietro, i componenti della Harmory che era stata fondata dai St. John , si erano occupati di liberare per i loro oscuri scopi una sirena. Dopo che i fratelli Salvatore erano però riusciti a distruggere la minaccia, la Harmory era stata presa in custodia e successivamente in proprietà da Alaric Saltzman, un professore di storia trentacinquenne che con la madre delle sue due bellissime bambine Lizzie e Josie , Caroline aveva fondato in quell’edificio una scuola per bambini speciali come le sue figlie . Ed era lì che la bellissima Hope Mikaelson era finita insieme alla madre Hayley .

Klaus appena la vide si sciolse, abbracciandola fortissimo.

  • So che non posso vederla, ma come sta? -chiese l’ibrido alla madre della sua bambina.
  • È forte! - rispose Hayley .
  • Bene , è quasi giunto il tempo,tra poco potrà riavere la sua famiglia .- rispose lui allontanandosi.
  • Dove vai?- chiese Hayley quasi preoccupata? 
  • A prendere Elijah e Rebekah! Ho riunito tutte le streghe, e non posso stare troppo tempo vicino ai miei fratelli o lei si libererà e cercherà Hope. Il tempo è vicino, ed il piano è vicino al suo compimento .- disse Klaus sparendo nell’ombra a bordo di un’auto dai vetri oscurati . 

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Capitolo 3
*** Le vecchie conoscenze e le storie antiche ***


Le vecchie conoscenze e le storie antiche.

 

A Klaus Monosque era sempre piaciuta. Era una città tranquilla e festosa, in cui gli umani trattavano i vampiri esattamente come Marcel aveva insegnato agli uomini a trattarli a New Orleans: girandosi dall’altra parte. Come ogni città francese che si rispettasse il profumo di crêpes e macaron non mancava e l’aria era leggera ed in festa per il 14 Luglio.

 

Monosque, 14 Luglio 1920

La città era in festa. Sin dalla sera prima per le strade si sentiva musica e profumo di Pan Perdu. I fratelli Mikaelson abitavano li dall’anno precedente, in cui il tradimento di Rebekah aveva portato Mikael sulle loro tracce. A Monosque i Mikaelson erano estremamente felici sebbene non fossero tranquilli. Klaus ed Elijah si erano innamorati entrambi di un antico vampiro doppelganger della Petrova :Katerina detta Katryn. Klaus intendeva però usarla per spezzare la sua maledizione ibrida, mentre Elijah, che da sempre aveva dimostrato di avere dei sentimenti più nobili, nutriva per lei un amore incondizionato. 

Elijah era entusiasta all’idea di spendere con lei l’intera giornata della presa della Bastiglia. Correva sempre più veloce verso la dimora in cui Lady Katryn era ospite, portandole in dono un mazzo di gerani . Lei adorava quei fiori così profumati e rosei.

Era dunque dinnanzi alla casa della sua amata quando attendendo che la signora Deveraux gli concedesse di vederla, vide un auto partire alla volta della strada d’uscita da Monosque. Era segnata dalla K che segnalava le auto che trasportavano Katryn. La porta poi si spalancò e la signora Deveraux non seppe proferire parola al giovane dal cuore puro . Fu in quel momento che guardando verso la macchina sparire nell’orizzonte Elijah realizzò che Katryn stava scappando.

Corse dietro l’automobile impetuoso ma non riuscì maledettamente a raggiungerla.

Katryn stava scappando ed Elijah sapeva benissimo anche da cosa. Lei stava scappando da Klaus.

 

Monosque 2017 

Elijah guardava fuori dalla finestra riflettendo sul passato che ormai da due anni non ricordava. Era tremendamente difficile per lui credere che i suoi ricordi, i pensieri di più di un millennio si fossero semplicemente volatilizzati. Si chiamava Elijah, suonava il pianoforte ed era un vampiro millenario tremendamente assetato. Aprì una busta di plasma 0 negativo mentre sedeva sullo sgabello del pianoforte in salotto. Stava componendo una nuova melodia che avrebbe realizzato nella solita brasserie di lusso in cui suonava ogni sera all’angolo della strada. 

L’eco di quella melodia risuonava nell’aria ed egli ne era quasi innamorato, perso nella sinfonia che stava componendo. Non le aveva trovato ancora un nome, nonostante la composizione ne fosse quasi giunta al termine, ma un nome gli riecheggiava nella mente: Hayley. Non sapeva chi fosse, ma da giorni aveva questo nome nella testa come ogni qual volta iniziasse a comporre. Mesi prima aveva composto la sua prima melodia: Rebekah.

All’improvviso sentì la porta d’ingresso ,di quell’ appartamento che aveva trovato in affitto ad un qualche centinaio di euro, sbattere . Giselle era a casa . Giselle era una vampira centenaria con cui condivideva l’affitto. D’altronde Monosque era piena di vampiri e lupi mannari.

 

 

 

Klaus scese dalla sua Mercedes  nera del 1980 sbattendone la portiera ed iniziò ad incamminarsi verso il locale in cui sapeva che Elijah si sarebbe presto recato per iniziare il suo orario di lavoro . Percorreva la “promenade” a passo svelto senza dar retta alle parole ed agli odori della città. D’improvviso si stanziò davanti a lui: Marcel.  Erano più di due anni che non vedeva Marcel ed il primo impulso di entrambi fu quello di abbracciarsi saltandosi al collo.

-Che gioia per i miei occhi immortali rivederti Klaus- disse con il cuore sincero Marcel.

  • Non puoi immaginare per i miei Marcel, ma una domanda mi sopraggiunge con tutta franchezza: dov’ Rebekah?- domandò commosso ma falsamente cortese Klaus, temendo che fosse in città.
  • È a New York, vai tranquillo. Io sono qui perché lei non sarebbe potuta venire senza liberare Inadu. Le voci dei tuoi piani arrivano veloci fino a New York, Klaus, è tua sorella riteneva di doverti aiutare.- rispose Marcel.
  • Allora sono sinceramente allietato nel vederti e nel chiedermi di aiutarmi. Nei miei anni a Parigi ho lavorato con molte streghe e trovato un modo sanguinolento quanto necessario per sconfiggere Inadu. Le streghe coinvolte sono Freya, Vincent, Davina è una mia vecchia amica discendente di Quetsia. È necessario che per essere liberata Rebekah venga al rito, ma considerando che Cole è a Mystic Falls e che io ho poco tempo per riportare indietro Elijah, devo chiederti di portare Rebekah in Georgia, ma non a Mystic Falls. Oltre i suoi confini la magia contenuta si interrompe.- spiegò dettagliatamente Klaus a Marcel. Anche negli anni in cui egli lo aveva tenuto prigioniero, di lui si era sempre fidato.
  • E cosa farai tu ? Sei sicuro di riuscire da solo a riportare Elijah in America? Ora lui vive ed è sotto la protezione di Giselle.- disse premuroso Marcel. Non volva perdere di nuovo due dei suoi amici.
  • Ah, Giselle, cara vecchia Giselle. Beh come tu ben sai, non c’ protezione che sia più estesa della mia .-rispose Klaus abbracciandolo e continuando il suo percorso.

 

 

 

Elijah era appena arrivato al locale e non appena iniziò a mettere a posto i suoi spartiti per la serata Giselle gli venne in contro. Giselle lavorava come cameriera al locale da circa 5 anni ed era lì che i due vampiri si erano conosciuti. Elijah rimase folgorato dai suoi capelli rossi e dal suo savoir-faire non dissimile da quello di Katryn a sua insaputa. 

  • Ehi Mr. Original , non mi hai sentita quando sono rientrata al loft stamattina? Ero sicura tu fossi sveglio a comporre. - chiede Giselle ad Elijah in tono minaccioso.
  • Certo che ti ho sentita, ma mi è parso non fossi da sola Madame Giselle.-rispose lui scherzoso.
  • Beh non lo ero in effetti ahahah .- rispose la vampira in una risata gioiosa andandosene. 

Elijah però la bloccò e disse : 

  • Mi chiami Mr. Original da quando mi conosci, quando mi spiegherai il perché ?- chiese.
  • Elijah tu non hai mai visto un vampiro morire in questi due anni?- chiese lei.
  • Beh no.- rispose lui attonito.
  • Beh quando lo vedrai, dimmelo e ti spiegherò .- disse lei melodiosa andando via.

 

 

Klaus spalancò la porta del bar durante la serata di Elijah ed avanzò velocemente. Elijah stava suonando la sua Hayley di cui non capiva il significato.

Klaus sedette ad uno dei mille tavoli del locale illuminato, ordinando una bottiglia di Whisky e attendendo con trepidazione tutto il concerto .

Verso la fine del concerto chiamò una cameriera, inconsapevole di chi fosse. 

-Cosa posso portarle signore ?- chiese lei.

-Giselle , che orribile sorpresa!- rispose lui .

  • Klaus.- disse lei sorpresa .

 

 

 

Angolo autrice .

Salve a tutti, questo è il mio primo angolo autrice e lo utilizzo in primis per scusarmi di avervi fatto attendere un po' per questo capitolo ma pubblicare quando non ho il mio pc è un po’ complicato.

In secondo luogo vorrei ringraziare tutti quelli che stanno leggendo questa storia perché non posso credere che siate davvero così tanti .

Considerando quanto già detto, vorrei quindi chiedervi di farmi sapere se il mio piccolo modo di interpretare la prossima stagione vi sta piacendo o lo state odiando . Ad ogni modo fatemi sapere! 

Nella speranza di riuscire a pubblicare il prossimo presto, vi salutò !

Xoxo.

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Capitolo 4
*** La verità del passato ***


Giselle lo guardò nervosa e allo stesso tempo assunse una postura spavalda e sicura di sé, scrutando attentamente quell’ibrido del suo ex fidanzato. Dire che la loro fosse stata una relazione, non era propriamente corretto, eppure Giselle aveva amato ed odiato Niklaus più di quanto non avesse amato la sua stessa vita da umana.

Klaus sedeva al tavolo guardando la ragazza dall’alto in basso, ammaliato dai suoi capelli rossi e dal suo sguardo concitato esattamente come quella mattina del 1920.

  • Da quando sei qui?- disse la ragazza annoiata levando il bicchiere dal tavolo e girando le spalle. 
  • Da qualche giorno… e tu ? Da qualche secolo Giselle? - chiese sardonico lui alzandosi in piedi e seguendola.
  • Da quando tu puoi averne memoria. Sei qui Elijah? Lui non è disponibile, è sotto la mia custodia ed io non sono più legata a te.- disse lei irritata continuando a fare il suol lavoro.
  • Giselle, io non dubito delle tue capacità di proteggere mio fratello, ma vedi io sono un originale, e seppur tu trovassi un paletto di quercia bianca, cosa che dubito visto che le ho distrutte tutte io personalmente, io rinascerei come licantropo, ergo, non esiste alcuna protezione che sia più estesa della mia.- disse lui spavaldo.
  • Non ti lascerò Elijah così facilmente. Non ti basta ciò che gli hai fatto nel 1920? Kathryn è stato un colpo durissimo.- rispose la ragazza infuriata.
  • Kathryn  è morta e da umana per giunta ed inoltre lo aveva stregato, questo lo so io Giselle e lo sai anche tu molto bene. Adesso Elijah appartiene alla madre di mia figlia Hope: Hayley. 
  • Kathryn è morta? Non conta. Ora lui non ricorda ed è felice di non sapere come Tu , Rebekah, Kol e Finn gli avete rovinato 1000 anni di esistenza.-
  • Ora non esagerare Giselle, non ti è concesso.- disse mettendole una mano nel petto a toccarle il cuore. - Ti consiglio vivamente di restituirmi mio fratello se tieni a quel bel cuoricino. Non ti permetterò di fargli il lavaggio del cervello come tu lo hai fatto a me.- disse andandosene e sbattendo la porta.

Giselle si voltò verso il bancone con il respiro corto e lanciò il braccio verso un bicchiere di Vodka soda e come per magia questo le si avvicinò affinché potesse prenderlo.

 

Klaus uscì dal locale furioso e consapevole che a parlare con Giselle era stato l’Hollow e non lui. Era affamato, così si avvicinò a due giovani che stavano molestando una ragazzina. Avrà avuto non più di 19 anni . Avvicinandosi notò che i due ragazzi erano due vampiri.

 

Giselle uscì dal bar mano nella mano con Elijah mentre tornavano a casa.

  • Mi dirai mai perché mi chiami così Giselle?- chiese il vampiro all’eretica.
  • Te lo dirò quando vedrai un vampiro morire.- rispose lei scherzando sapendo che non c’erano faide a Monosque.

Elijah e Giselle iniziarono a camminare verso casa e a parlare della serata appena trascorsa, quando rivolgendo lo sguardo verso la via buia di sinistra, Elijah vide l’ombra di un uomo, poi due ed infine 3. Questi stavano litigando e si stavano battendo. Elijah corse verso di loro a velocità vampiro tra le preghiere di Giselle di non farlo. 

 

Klaus afferrò il primo ragazzo dalle costole per spingerlo verso il muro e subito gli strappò il cuore. 

Elijah accorse in quel momento verso il fratello sconosciuto e vide che egli stava per strappare il cuore anche all’altro ragazzo. La ragazza era scappata e Giselle era accorsa dietro di loro. Klaus si fermò e semplicemente gli spezzò il collo. Giselle impallidì e fisso furiosa Klaus. Avrebbe voluto strappargli la giugulare.

-Credo che ora sia il momento di spiegarmi qualcosa Giselle no ?- disse Elijah con il suo solito fare composto che non faceva altro che rassicurare Klaus sulla presenza di suo fratello all’interno del suo corpo.

 

Giselle ed Elijah invitarono Klaus a seguirli perché potesse spiegargli quegli istinti di Giselle e la questione che lei gli aveva da sempre nascosto. Elijah entrò in casa e sedette sulla poltrona del soggiorno mentre Giselle sedette sulla panca di mogano e Klaus restò in piedi e prese la parola.

  • Salve Elijah, caro fratello.- esordì l’ibrido. 
  • Fratello? Giselle, di cosa parla quest’uomo? Non mi hai mai parlato della mia famiglia? È davvero mio fratello dunque?-  la vampira arrossì e rispose con un timido cenno di testa in maniera affermativa.
  • Elijah, ti chiamavo Mr Original perché tu sei un originale. Più forte di me e di molti altri vampiri.- disse lei.
  • Originale? Di cosa stai parlando Giselle ?- chiese lui stonato.
  • Tutto ebbe inizio alla nostra nascita migliaia di anni fa.- esordì Klaus. Voleva tantissimo potergli raccontare tutto.

 

-Quindi tu mi stai dicendo che io sono immortale, nel senso che io non posso essere proprio, proprio ucciso? Che esiste un posto speciale per le creature come noi? Che ho una nipote, qualcuno a cui tengo, dei familiari? E perché la mia famiglia non mi ha mai cercato in tutti questi due anni?- chiese ora inviperito Elijah.

  • Non potevamo Elijah. Per salvare Hope da una strega antichissima e malvagia abbiamo diviso il suo spirito in tutti noi, io non posso parlarti a lungo o lei cercherà di liberarsi cacciando il peggio di noi.- disse Klaus.
  • Com’è possibile ?- chiese ora lui confuso.
  • Molte cose sono possibili nel sovrannaturale fratello. Io non posso restare a Monosque, ma se tu mai decidessi di sottoporti al rito per distruggerla, credo che potresti recuperare tutti i ricordi che per tua volontà hai cancellato. Credimi, non sono stato un bravo fratello, ma ora credo di aver capito. Voglio che tu sia libero : se deciderai di raggiungermi in America e sottoporti al rito, questo è il tuo biglietto, non devi fare null’altro che arrivare a Los Angeles. Io mi premurerò di inviare qualcuno che possa portarti al rito a tempo debito.- disse lasciando la stanza e sorridendo ad entrambi.

La stessa sera ripartì per New Orleans e di lui non si ebbe più alcuna traccia.

 

 

Worthon University.

-Quando saremo pronti per il rito ?- chiese Rebekah al suo fidanzato Marcel.

  • Klaus si sta premurando di raggiungere Elijah. Quando lui sarà qui, sarà tutto pronto, dovremmo solo aspettare la luna crescente e sarai libera. Torneremo a casa con la tua famiglia.-rispose lui.
  • La nostra famiglia. Klaus è come un padre per te, lo so, e tu sei come un figlio per lui.- rispose lei sorridendo.

Klaus aprì la porta della stanza in cui i due si trovavano e sorrise guardando sua sorella, che malgrado la mancanza non poteva neanche abbracciare… per ora.

 

Angolo Autrice.

Hello everybody!

Ecco il nuovo capitolo che so che arriva tardi rispetto alle vostre aspettative, ma essendo in vacanza non ho potuto portare il pc con me sebbene mi venissero tantissime idee.

Che ne pensate ?

Spero di scrivere il prossimo presto. 

XoXo
Cristina.

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