Hurricane

di KikiLurex
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 01 ~ Novità ***
Capitolo 2: *** 02 ~ From Yesterday ***
Capitolo 3: *** 03 ~ Hurricane ***
Capitolo 4: *** 04 ~ Libera ***
Capitolo 5: *** 05 ~ Lo Scontro ***
Capitolo 6: *** 06 ~ Una Notte con Vitaly ***
Capitolo 7: *** 07 ~ Maledetto Vitaly ***
Capitolo 8: *** 08 ~ Tornare Sé Stessi ***
Capitolo 9: *** 09 ~ Mettersi a Nudo ***
Capitolo 10: *** 10 ~ Tornare ad amare ***
Capitolo 11: *** 11 ~ Nessun Rimpianto ***
Capitolo 12: *** 12 ~ È Una Promessa ***
Capitolo 13: *** Epilogo ~ ***



Capitolo 1
*** 01 ~ Novità ***


Angolo della Follia: Okay... rieccomi.
Questa è una storia che avevo già caricato. È la mia primissima fanfiction "Marziana" e, dopo averla riletta, mi sono resa conto degli errori, delle ripetizioni e di altre cose. Così beh... l'ho eliminata, perdendo tutte le belle recensioni (che però mi sono rimaste nel cuore, davvero).
Ora ho deciso di ricaricarla con qualche ritocchino, sperando che qualcuno abbia voglia di leggerla o di rileggerla, nel caso in cui l'avesse fatto a suo tempo.
Bene... passiamo alle cose importanti.
Fanfiction, come dicevo, sui Thirty Seconds to Mars. Naturalmente, i "fanciulli" non rientrano minimamente nella mia cerchia di amicizie e non sono qui per cercare di guadagnare sui loro nomi.
La mia è, come sempre, una pura passione dettata dalla mia fervida immaginazione.
Detto questo, vi lascio ai personaggi e al primo capitolo.
Buona lettura e buona notte. Alla prossima!

~ Viola ~

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Personaggi:


Melanie Taylor: 22 anni. Mora, occhi scuri. Studia canto in un college dove ha legato in modo particolare con tre ragazzi, Thomas, Michael e Jacob. Insieme hanno formato un gruppo di cui è la cantante solista. Ha un carattere forte ed è disposta a lavorare sodo per raggiungere il suo obiettivo, diventare una grande cantante. È affascinata dalla potente e suadente voce di Jared Leto, leader del gruppo statunitense Thirty Seconds to Mars con il quale sembra avere una perfetta intesa vocale.

Thomas: Migliore amico di Melanie e chitarrista del gruppo fondato insieme a lei. Ritiene che la ragazza sia innamorata anche degli immensi occhi azzurri di Jared, oltre che della sua voce.
È una presenza costante nella sua vita, tanto da far pensare a Jared che l’amicizia che lo lega alla ragazza sia un sentimento, in realtà, molto più forte.


Jared Joseph Leto: Leader del gruppo statunitense Thirty Seconds to Mars. Trova, nella voce di Melanie, il perfetto complemento alla sua.

Shannon Leto: Batterista del gruppo statunitense Thirty Seconds to Mars, nonché fratello maggiore di Jared. Figura portante nella vita di suo fratello. Sempre pronto a dare consigli e suggerimenti, non sempre tenuti in considerazione da Jared.

Tomislav "Tomo" Miličević: Chitarrista del gruppo statunitense Thirty Seconds to Mars. Grande amico dei fratelli Leto. L’amico a cui confidare quello che nemmeno al proprio fratello si riesce a raccontare.

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01 ~ Novità

Era stanco e irritato. Aveva completamente dimenticato l’impegno preso con un college in cui si studiava musica. In pratica, una specie di conservatorio.
«Eddai fratellino, non può essere tanto male. È un’esperienza» cercò di minimizzare Shannon.
Jared sbuffò. «Oh sì certo, e sai che esperienza! Un branco di ragazzini annoiati che non ci lasceranno in pace nemmeno per un secondo»
Shannon alzò gli occhi al cielo. Quando ci si metteva, suo fratello sapeva essere veramente negativo. «Primo: i ragazzini non sono poi così ragazzini. Secondo: sei stato tu a prendere questo impegno, quindi smettila di fare il noioso e prepara la valigia»
«Beh, al momento non mi era sembrata male come idea» cercò di giustificarsi Jared. «Però... cavolo Shan, un mese! Non passerà mai»

Thomas spalancò la porta della stanza senza troppi complimenti. «Mel, hai sentito la notizia???»
«Ma dico... non ti hanno insegnato a bussare prima di entrare?» sbottò la ragazza a cui si era rivolto con entusiasmo.
Thomas si voltò di scatto, dandole le spalle. «Scusa» Non aveva pensato di bussare. Era così eccitato da quello che aveva appena scoperto, da essere corso da lei per condividere la notizia con la sua migliore amica.
Melanie sospirò. «Allora? Qual è questa novità che ti ha fatto scapicollare in camera mia?»
Il ragazzo fece un respiro profondo prima di parlare. «Hai presente quando la signorina Christie aveva accennato alla possibilità di uno spettacolo con un gruppo musicale famoso?» Lei annuì, continuando a fissare il ragazzo in attesa che continuasse. «È successo Mel. Lo spettacolo si farà veramente e... e il gruppo in questione sono i Thirty Seconds to Mars!» spiegò con entusiasmo.
La ragazza rimase immobile ad assimilare la notizia per qualche minuto. I Thirty Seconds to Mars nella loro scuola. Finalmente avrebbe potuto dimostrare il suo talento a qualcuno che non fossero i suoi professori o i suoi compagni.
L’idea le fece esplodere un enorme sorriso sul volto. Avrebbe dato l’anima per poter partecipare allo spettacolo. «Tommy, vai immediatamente da Mike e Jake. Cominciamo a provare subito!»
Il ragazzo sorrise. Sapeva che avrebbe reagito in quel modo. Annuì e si diresse alla porta, ma prima di uscire le lanciò un’occhiata. «Forse è il caso se, prima di uscire, ti vesti» sghignazzò.
Melanie abbassò lo sguardo e si ritrovò ancora avvolta da un candido asciugamano. Aveva completamente dimenticato di essere appena uscita dalla doccia quando Thomas aveva fatto irruzione nella stanza. «Oh. Okay... facciamo tra mezz’ora. Ora vai!»

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Capitolo 2
*** 02 ~ From Yesterday ***


Angolo della Follia: Bene bene... eccomi qui a pubblicare il secondo capitolo.
Ho notato che ci sono state parecchie visite al primo... chissà se sono state visite che avevano già letto questa storia oppure no.
In ogni caso, grazie per essere passati a dare uno sguardo.
Ringrazio tantissimo cris_leto per la recensione. Beh... direi che io con i "very soon" sono più brava di Leto junior, no? ^^
Okay, detto questo... vi auguro una buona notte e una buona lettura.
Alla prossima!

~ Viola ~

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02 ~ From Yesterday

«Eccoci qui» Shannon inspirò a fondo l’aria fresca che si respirava in quella zona immersa nel verde. Sembrava improbabile che ci fosse una scuola da quelle parti, ed invece eccola lì, che si stagliava davanti a loro, imponente e bellissima.
«Non sei un po’ troppo entusiasta?» gli chiese Jared, che ancora non aveva ripreso il buonumore.
Tomo ridacchiò. «Sei cascato dal letto questa mattina? Sei più acido del solito»
Jared gli fece un gestaccio. Shannon rise e si attaccò al campanello. Poco dopo, una donna di mezza età si presentò a loro. «Buongiorno, sono la preside Bouvier, benvenuti. Accomodatevi»
I tre entrarono e rimasero in attesa in un lungo corridoio mentre la donna era al telefono con un insegnante.
Dopo una decina di minuti, apparve un’altra donna che andò loro incontro col sorriso sulle labbra. «Benvenuti, vi stavamo aspettando. Lasciate pure i vostri bagagli, qualcuno penserà a portarli nelle vostre stanze. Se volete seguirmi, vi faccio fare un piccolo tour della scuola» Iniziò a camminare, seguita dai tre che si guardavano intorno curiosi. «Io sono Miss Christie, l’insegnante di canto»
«È lei che ci ha contattati, vero?» chiese Jared, ricordando il nome della donna.
Lei sorrise. «Esatto»
«Può spiegarci di cosa si tratta, con esattezza?» chiese Shannon, curioso.
«Ecco, io e gli altri insegnati, naturalmente col benestare della preside Bouvier, volevamo fare un regalo ai nostri ragazzi per l’impegno dimostrato durante l’anno scolastico. Uno spettacolo con ospite un famoso gruppo musicale. Dopo varie ricerche tra gli studenti, voi siete risultati come i preferiti» spiegò Miss Christie.
Tomo fece un sorrisetto compiaciuto. «Siamo forti insomma»
Shannon ridacchiò, ma Jared lo zittì. «Ehi, che ti prende?»
Jared lo zittì nuovamente. Una musica famigliare gli era giunta alle orecchie. «Non sentite? È From Yesterday» mormorò.
Miss Christie annuì. «Sono Melanie e i suoi amici»
«Melanie???» chiesero in coro i Mars.
«Sì. È la nostra studentessa migliore. Le sue doti canore sono eccezionali» spiegò l’insegnante.
«Può portarci da loro?» chiese Jared, incuriosito dal fatto che fosse una ragazza a cantare.

Melanie si riavviò i capelli mentre poggiava la bottiglietta d’acqua a terra. «Okay ragazzi, ricominciamo. Grinta eh» incitò i suoi compagni. «He’s a stranger to some, and a vision to none...»

Jared e gli altri, furono accompagnati fino ad una grande sala prove. Proprio lì, tre ragazzi erano impegnati a suonare la loro musica. Della cantante, videro solamente una cascata di lucenti boccoli corvini.
«From yesterday, it’s coming. From yesterd… Accidenti Tommy, che diamine ti prende???» sbottò la ragazza, quando Thomas smise improvvisamente di suonare.
Notando lo sguardo fisso davanti a sé, Melanie si voltò per capire che gli fosse preso. Due occhi, di un azzurro intenso, la stavano fissando. Gli occhi di Jared Leto.
«Signorina Taylor, ragazzi, questi sono i Thirty Seconds to Mars, come già saprete. Sono appena arrivati» esordì Miss Christie, smorzando l’imbarazzo creatosi nella sala prove.
I ragazzi corsero verso i musicisti che, sorridenti, fecero loro i complimenti. Melanie rimase immobile ad osservarli da lontano. Erano davvero lì. Quella poteva davvero essere la sua grande occasione.
«Ragazzi, tra mezz’ora avete lezione, è meglio se tornate nelle vostre stanze. Signorina Taylor, lei per oggi è libera. Pensa di potersi occupare dei nostri ospiti?» chiese l’insegnante, con uno sguardo che lasciava intendere che non erano ammesse risposte negative.
Melanie annuì, accennando un sorriso. «Ma certo, Miss Christie»
La donna ricambiò il sorriso. «Molto bene. Signori, vi lascio nelle mani della signorina. A più tardi»
I tre la salutarono con cortesia. Melanie sbuffò. Era stata incastrata. «Vi spiace aspettarmi qui solo per un minuto?» chiese poi ai tre che, immediatamente, annuirono lasciandola passare.
In meno di un secondo si era chiusa in bagno, lasciando i Mars da soli nella grande sala prove.

«Allora...» cominciò Shannon. «Che ne pensiamo della giovane???» chiese, lanciando un’occhiata indagatrice al fratello.
Tomo fece spallucce. «Brava sembra brava»
Shannon annuì. «Ed è pure molto carina. No?????» tentò di nuovo, scrutando Jared che non aveva ancora aperto bocca.
«Non saltiamo a conclusioni affrettate. Non abbiamo ancora conosciuto gli altri studenti» disse lui, evitando volutamente le provocazioni del fratello.
Certo che quella ragazza era brava. Lo era davvero. Ed era anche carina. Molto carina. Ma lui era lì per fare uno spettacolo, non per flirtare con una ragazzina. Certo, quei lunghissimi capelli neri, i grandi occhi scuri, la bocca carnosa e quel corpo tutto curve, erano difficili da non notare, ma lui era un professionista e lei era una studentessa.
«Rieccomi. Scusate se vi ho fatto aspettare» Era apparsa dal nulla. Jared le sorrise per tranquillizzarla, ma quando lei rispose al suo sorriso, fu lui a non sentirsi più tanto tranquillo. Per un attimo, sperò ardentemente che lei non lo trovasse nemmeno minimamente interessante se non sotto il punto di vista professionale.
«Ehm... Melanie, giusto?» azzardò Tomo. La ragazza annuì. «Tu hai idea di dove possano essere le nostre stanze? Io vorrei farmi una doccia, se per te non è un problema»
La ragazza ridacchiò. «Assolutamente. Seguitemi» Li accompagnò al terzo piano della struttura. «Questo è il dormitorio degli insegnanti. Laggiù in fondo ci sono le camere degli ospiti»
In meno di un minuto, i Mars avevano sistemato le loro cose. Shannon e Tomo si erano eclissati. Jared li maledisse mentalmente per averlo lasciato solo.
«Vuoi fare un giro per la scuola? Immagino che Miss Christie non vi abbia fatto vedere molto» ipotizzò la ragazza, spezzando i suoi pensieri.
Il cantante scosse la testa. «Preferirei uscire, se non ti crea problemi»
«Certo che no. C’è un bellissimo parco dietro la scuola. Vieni, ti faccio vedere»
Sembrava così tranquilla e a suo agio. Nessun’altra ragazza si era mai comportata così, in sua presenza. La cosa lo tranquillizzò. Forse, dopo tutto, non sarebbe stato poi così difficile resistere alle tentazioni.

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Capitolo 3
*** 03 ~ Hurricane ***


Angolo della Follia: Ed eccomi qui a pubblicare il terzo capitolo.
Ringrazio cris_leto per avermi fatto sorridere con la sua recensione. (Sì, l'ho notato il guizzo malefico di cui parlavi ^^)
Ringrazio anche, come sempre, i fantasmini passeggeri.
Detto questo... buon pomeriggio e buona lettura. Al prossimo capitolo!

~ Viola ~

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03 ~ Hurricane

Il resto della giornata lo aveva passato esclusivamente in sua compagnia. Avevano parlato di musica e di come lei avrebbe potuto migliorare la sua estensione vocale, la sua potenza. Di come poter combattere il panico da palcoscenico, anche se davanti alla scuola non aveva mai avuto problemi. Di cosa comportasse l’essere famosi. Del grande lavoro che stava dietro ad un album e ad una tournée.
Era stato sorprendentemente piacevole. Forse Shannon non aveva avuto tutti i torti dicendogli che non sarebbe stato poi tanto male andare lì. Non aveva ancora avuto a che fare con dei ragazzini impazziti e gli unici argomenti trattati, fino a quel momento, erano stati tutti puramente musicali.
La cena con i professori era stata la parte più noiosa. Certo, si era parlato dello spettacolo e di quello che ci si aspettava da loro. Dovevano sentire vari gruppi di studenti e scegliere quelli che avrebbero diviso il palcoscenico con loro. Ma lui aveva già scelto. Il palco lo avrebbe diviso soltanto con lei.
Mentre andava nella sua stanza, intravide Thomas sulle scale. «Ehi ragazzo» lo chiamò. Lui lo raggiunse in un baleno. «Tu suoni con Melanie, vero?» Thomas annuì. «Puoi dirmi qual è la sua stanza?»
Il ragazzo lo guardò, incuriosito. «Perché?» chiese. Jared fu spiazzato da quella domanda e Thomas si sentì in dovere di spiegare. «Non fraintendere, ti prego. Io non credo a tutto quello che scrivono su di te, però lei... è la mia migliore amica e tu...» Il cantante lo esortò a continuare, con un gesto della mano. «Insomma... lei sta ad ascoltare le vostre canzoni per ore ed ore. Credo sia innamorata della tua voce, oltre che dei tuoi occhi, così ecco... vacci piano con lei, okay?»
Jared non riusciva a credere alle sue orecchie. Innamorata dei suoi occhi? Non l’avrebbe mai immaginato. Lei non gli aveva dato motivo di pensare che lo trovasse attraente. Sarebbe potuta diventare un’ottima attrice.
Aveva lasciato andare via Thomas e ora si trovava davanti alla porta della stanza della ragazza. Non sapeva nemmeno il perché. Ma la sua mano si mosse prima che il cervello gli suggerisse di tornarsene nella sua stanza.
«Jared» Era stupita. Che ci faceva lui lì a quell’ora? «Hai bisogno di qualcosa?»
Anche la sua bocca parlò prima che il cervello potesse reagire. «Posso entrare?»
Lei annuì e lo lasciò passare. Mentre gli dava le spalle per chiudere la porta, lui la osservò attentamente, indugiando sui suoi fianchi.
«Che succede?» gli chiese lei, riportando la sua attenzione in alto, al suo viso.
Il cantante fece spallucce. «Ecco io...» che poteva dirle? Nemmeno lui capiva il motivo che l’aveva portato lì.
«Non riesci a dormire?» azzardò lei. Una scappatoia perfetta. Annuì. «Nemmeno io. Senti... ti va di suonare un po’?»
Quella richiesta lo sorprese. «Ma è tardi»
Lei fece spallucce. «Tutte le camere sono insonorizzate. Sai... molti di noi hanno problemi col sonno e così ne approfittano per provare. Pensa il casino» ridacchiò.
Anche lui si lasciò andare ad una risata. «Che vuoi cantare?» le chiese poi, imbracciando la chitarra che lei gli stava porgendo.
Melanie sembrò pensarci su un po’. «Hurricane» rispose poi, con convinzione.
Richiesta bizzarra, ma Jared la accontentò, cominciando a suonare e a cantare. Arrivato al ritornello, si fermò per un istante. «Canta con me» sussurrò.
«Tell me would you kill to save a life...» La voce della ragazza si fuse con la sua, come se fossero state fatte per cantare insieme.
Cantarono quella canzone ancora e ancora, fino allo sfinimento. Ogni volta era un’emozione diversa. C’era sempre qualcosa di diverso nelle loro voci. Qualcosa che rendeva la canzone sempre più unica.
«Jared...» mormorò Melanie ad un tratto, interrompendo la canzone. Il cantante la guardò, continuando ad accarezzare le corde della chitarra. «Come ti è venuta l’idea per il video?»
Domanda lecita. La risposta però era difficile da dare. «È una cosa un po’ lunga da spiegare e adesso è davvero tardi. Forse è meglio se...»
«Resta ancora un po’, ti prego» lo interruppe lei. «Mi piace ascoltarti cantare. Vuoi?»
Lui annuì. «Mettiti a letto. Resterò finché non ti sarai addormentata»
La ragazza fece come aveva detto. Si stese su un fianco per poterlo guardare suonare. La sua voce riempiva la stanza.
Sorrise, pensando a quante sue compagne avrebbero desiderato essere al suo posto e non certo per ascoltarlo cantare. Ma a lei piaceva così. Sentire la sua voce aleggiare nella penombra della stanza era assolutamente fantastico.

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Capitolo 4
*** 04 ~ Libera ***


Angolo della Follia: Okay... mi rendo conto di avervi fatto aspettare tanto... chiedo perdono.
Ultimamente sono stata un po' impegnata. Non ho più nemmeno continuato le altre storie che sto portando avanti... aiuto!!!
Grazie a cris_leto, sempre presente ad ogni capitolo ^^ (Spero che, andando avanti, tu non perda l'entusiasmo)
Beh... ad ogni modo... eccoci arrivati al quarto.
Buona lettura e buon fine settimana. Alla prossima!

~ Viola ~

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04 ~ Libera

«No matter how many deaths that I die I will never forget...» Finalmente le loro voci erano di nuovo unite.
Le prove con gli studenti erano cominciate, ma nonostante i vari tentativi, tornava sempre a cantare con lei. E tutti concordavano nel dire che, insieme, le loro voci erano perfette. «Do you really want? Do you really want me? Do you really want me dead…»
Un silenzio irreale aleggiava nella sala prove. Shannon li osservava scioccato. Non potevano essere così perfetti. «Sembra che l’abbiate sempre cantata insieme. È pazzesco!»
Jared e Melanie si guardarono sorridendo. Se solo Shannon avesse saputo.
«Bene. Mi sembra di aver capito che la signorina Taylor è la favorita per lo spettacolo» disse Miss Christie, avvicinandosi al gruppo.
I Mars annuirono, convinti. «Sì, lei è perfetta per noi. Ha un’ottima armonia con tutta la band» cominciò Jared.
«Inoltre, ha notato come stanno bene, la voce di Mel e quella di mio fratello, insieme???» s’intromise Shannon.
La professoressa annuì. «Sì, ho notato. Perfetto. Signorina Taylor, ti concentrerai esclusivamente alle prove con il gruppo, d’ora in poi. I tuoi voti sono i più alti della scuola e i piccoli esami della settimana scorsa bastano per la tua promozione. Congratulazioni»
Non riusciva a crederci. Era libera. Promossa e libera di esercitarsi con i Mars per tutto il tempo che voleva.
«Ehi, complimenti Miss» si congratulò Tomo.
Shannon le diede una spintarella con un fianco. «Quindi ora sei tutta nostra»
«Credi che ti faranno storie se per una sera ti portiamo fuori?» esordì improvvisamente Jared, attirando su di sé gli sguardi curiosi dei suoi due compagni d’avventura.
Melanie fece spallucce. «Chiedere non costa niente, no?»

♪♪♪

Stavano passeggiando nel parco della scuola. Shannon e Tomo erano rimasti indietro, lasciandoli soli. Il batterista voleva capire quali fossero le intenzioni del fratello e Tomo non voleva essere il terzo incomodo tra il cantante e la ragazza. «Che ti prende, Shan?» gli chiese poi, notando lo sguardo del batterista inchiodato sulla coppia ad un paio di metri da loro.
Shannon fece spallucce. «Sai com’è fatto Jared, no? Voglio solo evitare complicazioni, specialmente con una ragazzina di soli ventidue anni»
Tomo osservò Melanie. «Ventidue? Ma è ancora una bambina!»
Il batterista lo guardò, curioso. «Perché... quanti anni pensavi avesse??»
Lui fece spallucce. «Non lo so. È solo che ragiona come una più grande»
«Sì, questo è vero. Ma non lo è. E Jared deve evitare di fare cazzate» sospirò il batterista, tornando a guardare i due che ridacchiavano un paio di metri più avanti.

Quella sera, evitare di ammirarla, era impossibile. Indossava un paio di jeans scuri a vita bassa e una camicetta nera aperta quel tanto che bastava per lasciare spazio all’immaginazione su cosa si nascondesse sotto la stoffa. Aveva lasciato i lunghissimi capelli neri sciolti. Le coprivano tutta la schiena e, ogni volta che il vento li faceva ondeggiare, Jared poteva sentirne il profumo.
Aveva evidenziato i grandi occhi scuri con un trucco nero molto marcato, ma che su di lei non era volgare. Le rendeva lo sguardo semplicemente più magnetico e sensuale.
Tentò di scacciare quei pensieri puntando lo sguardo dritto davanti a sé. Doveva smetterla di soffermarsi a fissarla in quel modo. Era del tutto controproducente. Inoltre, se quello che Thomas gli aveva detto era vero, comportandosi in quel modo avrebbe potuto illuderla.
«Ehi... a che stai pensando?» gli chiese improvvisamente lei.
Jared si rese conto di averla snobbata per un paio di minuti buoni. Non era stata sua intenzione. «No, niente. Ammiravo la quiete di questo posto»
Melanie rimase immobile a guardarlo per un attimo. Per quanto avesse tentato, non poteva continuare a far finta che lui non fosse lui. La sua voce le procurava brividi ovunque, sempre, in qualunque momento. I suoi occhi erano come delle calamite. Era, assolutamente e assurdamente, bello e perfetto. Doveva proprio smetterla di fingere.
Aveva dimostrato a sé stessa di poter resistere alla stupida tentazione di toccarlo e lasciarsi toccare per scoprire cosa si provava, ma tutto quell’autocontrollo la stava, lentamente, consumando.
Quella non era veramente lei. Lei che si divertiva come non mai, insieme a Thomas, Michael e Jacob, a rincorrersi per il parco, farsi solletico e rotolarsi sull’erba. Lei che, molto spesso, veniva definita un maschiaccio anche dai suoi insegnanti.
Basta, aveva deciso, dal giorno seguente sarebbe stata la vera Melanie Taylor. Se fosse riuscita a superare indenne quel mese in compagnia di Jared Leto, sarebbe stata ancora più forte.
«Ora sei tu che stai pensando a qualcosa» mormorò il cantante, osservandola.
La ragazza sorrise. «Preparati Leto, da domani le cose cambieranno» Jared la guardò incuriosito, ma lei non svelò altro. «Buonanotte» disse correndo verso la scuola. «‘notte Shan, ‘notte Tomo» urlò poi agli altri due musicisti che risposero con un cenno della mano.
«Che vi siete detti?» chiese Shannon al fratello dopo averlo raggiunto.
Jared fece spallucce. «Niente di che. Ma lei mi ha detto che da domani le cose cambieranno. Non so cosa abbia voluto dire»

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Capitolo 5
*** 05 ~ Lo Scontro ***


Angolo della Follia: Rieccomi qui dopo una pausa "vacanza".
Spero non abbiate perso l'entusiasmo ^^
Okay... bando alle ciance... vi lascio al capitolo, augurandovi una buona notte e una buona lettura.
Alla prossima.

~ Viola ~

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05 ~ Lo Scontro

Era vero. Le cose erano cambiate. Ma erano cambiate in meglio, sotto tutti i punti di vista.
Melanie si era rivelata una ragazza sorprendente, molto più di quanto fosse già apparsa ai musicisti in un primo momento. Era scatenata, completamente succube della musica. Quando cominciava a cantare con Jared, tutto il resto spariva. Era un vero animale da palcoscenico.
Il primo a definirla in quel modo, fu Shannon. «Tu e quella ragazzina sprizzate adrenalina da tutti i pori quando cantate insieme»
«Tu credi?» chiese il cantante mentre si sistemava i capelli davanti allo specchio, nella camera del fratello.
Shannon annuì, convinto. «Assolutamente» Poi osservò meglio il fratello. «Vai da qualche parte?» chiese, incuriosito dal suo comportamento.
Jared annuì. «Mel vuole uscire a cena e io mi sono offerto di accompagnarla. Ne ha tutto il diritto, non credi? Sta lavorando sodo per lo spettacolo e...»
Shannon lo interruppe. «Jay, che stai combinando con quella ragazzina?»
Il cantante lo guardò, sorpreso dalla domanda e dal tono con cui gli era stata posta. «Che razza di domanda è questa? Usciamo semplicemente a cena»
Il batterista scosse la testa. «Oh no, fratellino. Per te non è mai solo una cena, lo sai bene»
«Non capisco dove tu voglia arrivare e non voglio nemmeno saperlo. Stai vedendo cose che non esistono, Shan. Lasciami in pace, okay?» ribatté Jared, preso alla sprovvista dall’ostilità del fratello.
Ma Shannon non lasciò perdere. «Ah, tu non capisci dove voglio arrivare? Bene, anche se non vuoi, io te lo spiego lo stesso. Ricordi cos’è successo ieri pomeriggio?» Jared fece l’indifferente. «Te lo dico io. Tu e Melanie vi stavate rincorrendo nel parco. Quando sei riuscito ad acchiapparla, le hai infilato le mani sotto la maglietta»
Jared si voltò di scatto verso il fratello. «Se lo dici così suona male per forza. Le ho appoggiato le mani sulla schiena perché erano gelate, per farle un dispetto. Lei aveva fatto lo stesso con me solo due minuti prima»
Il batterista scosse la testa, sconsolato. «Jay, lei lo ha fatto ridendo. Tu, dopo un minuto interminabile, ancora la tenevi stretta a te. Troppo stretta. Possibile che tu non ti sia reso conto che quella ragazzina si è presa una bella cotta per te? Se continui così, sai come andrà a finire»
Jared sbuffò. «Vedila come vuoi. Io esco» e senza aspettare una qualunque reazione da parte del fratello, lasciò la camera sbattendo la porta.

«Jar... ehi, è successo qualcosa?» Melanie lasciò entrare il cantante nella sua stanza. «Allora? Che c’è?» chiese nuovamente, non avendo ricevuto risposta.
Jared fece spallucce. «Niente, una piccola discussione tra fratelli»
La ragazza rimase ad osservarlo per un minuto. Era la prima volta che lo vedeva con quell’espressione seria da quando era lì. Non le piaceva affatto.
D’istinto, tentò di accarezzargli il viso, ma lui le afferrò la mano prima che raggiungesse il suo obiettivo. La tenne stretta tra le sue per un minuto, poi la lasciò andare. «Beh... che stiamo aspettando? Si va??» chiese con slancio, per smorzare la tensione che si era creata nella camera.
Lei scosse la testa. «Prima dimmi perché avete litigato»
«Non abbiamo litigato, Mel. È stata una piccola discussione» tentò di sviare lui.
Melanie lo spinse verso il letto. «Finiscila, Jared. Se fosse stata una discussione da niente, ora non avresti quell’espressione»
«E tu che ne sai di che espressione ho quando discuto con mio fratello?» le chiese lui, con un mezzo sorriso. Per quanto volesse evitare l’argomento, trovava divertente quella sua caparbietà.
«Lo so e basta. Io...» rimasero a fissarsi per un tempo che sembrò infinito. Melanie lesse qualcosa in quegli occhi limpidi come un cielo d’estate. «Avete litigato a causa mia, vero?»
«No» rispose lui con fermezza. «No, Mel. È solo che...» Lei continuava a fissarlo e Jared capì di doverle raccontare tutto. «Shan crede che i miei modi di fare con te siano equivoci, tutto qui. Dice che mi sto prendendo un po’ troppe libertà nei tuoi confronti»
Melanie spalancò gli occhi per la sorpresa. «Ma... non è vero affatto» mormorò.
Il cantante fece spallucce. «Dai, non pensiamoci più. Andiamo?» Le sorrise e lei annuì, ricambiando quel sorriso così luminoso.
Mentre uscivano dal college, la ragazza si fermò di colpo. «Che ti prende?» chiese Jared.
«Ho dimenticato il cellulare. Torno subito» spiegò velocemente, rientrando nella scuola. «Ora mi sente» sibilò tra i denti mentre correva sulle scale.
Il cellulare era una scusa. Il suo obiettivo era Shannon Leto. Doveva chiarire un paio di cose con lui.
Arrivata davanti alla porta della sua camera, la spalancò senza tanti complimenti, ma lui non era lì. «Maledizione» mormorò.
Sbuffando, tornò alle scale. Proprio in quel momento, Shannon comparve davanti a lei. «Ehi, Mel» la salutò con un sorriso. Un sorriso che si spense nell’esatto momento in cui incrociò il suo sguardo.
Melanie gli si piazzò proprio di fronte, le mani sui fianchi e l’espressione furiosa. «Non azzardarti mai più ad intrometterti tra tuo fratello e me, chiaro? Con che diritto gli hai detto tutte quelle cose?»
Shannon capì cos’era successo. Jared le aveva raccontato della loro piccola disputa. «Melanie, senti...» cominciò. «Se ho detto certe cose, è solo perché mio fratello lo conosco bene e...»
«Ma questo non ti da il diritto di dirgli quello che deve o non deve fare!» sbottò lei.
Shannon fece un respiro profondo, per controllarsi. «Mel, guarda che io l’ho fatto per te, chiaro? Sai... il brutto vizio di mio fratello è quello di non saper resistere ad un bel faccino con un corpo mozzafiato che, guarda caso, ha una sbandata per lui! Non sarebbe la prima volta» Aveva alzato la voce, se n’era reso conto, ma quello sembrava l’unico modo per essere ascoltato da lei. «Mio fratello non ama le storie serie, Mel. Non al momento. E tu sei così giovane. Hai solo ventidue anni. Lui ne ha diciotto, quasi diciannove più di te. Hai tutta la vita per...»
«Oh smettila, Shan!» lo zittì lei. «Tu non sei tanto diverso da tuo fratello, mi pare. E comunque...» gli si avvicinò, fino a sfiorargli la guancia con la propria. «Chi ti dice che non sia proprio quello che voglio, eh?» Doveva ammetterlo, lo aveva lasciato di sasso. «Non puoi saperlo, Shan»

«Ehi, ma dov’eri finita? Stavo per chiamare l’FBI» dichiarò convinto Jared, vedendola uscire.
La ragazza lo raggiunse in un attimo. «Scusa, non lo trovavo» si giustificò, mostrandogli il cellulare che teneva stretto tra le mani.
Il cantante ridacchiò. «Okay, perdonata. Dai, andiamo adesso»

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Capitolo 6
*** 06 ~ Una Notte con Vitaly ***


Angolo della Follia: Ed eccomi tornata anche qui.
Le pause lunghe le odio, ma troppi impegni portano a mollare anche le cose che si ama di più fare.
Comunque... basta parlare... vi lascio al capitolo. Buona lettura, alla prossima.

~ Viola ~

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06 ~ Una Notte con Vitaly

Erano seduti ad un tavolino di un piccolo ristorante. Melanie osservava Jared, tenendo il viso poggiato al palmo della mano. Lui aveva notato lo sguardo della ragazza su di sé, ma per un po’ non disse niente.
Quando si decise a parlare, lei lo anticipò. «Com’è fare l’attore, Jay?»
Jay. Era la prima volta che lo chiamava così. Si sorprese a sorridere. Quel diminutivo, detto da lei, era assurdamente sexy. «Mmm, vediamo...» iniziò, mettendosi più comodo sulla sedia. «È un’esperienza interessante. Beh, niente a che vedere con la musica, certo, ma a volte è affascinante calarsi nei panni di qualcun altro. Vivere la vita di qualcun altro. Fare cose che, come Jared Leto, probabilmente non farei mai»
La ragazza annuì. «Sai... ho visto qualche tuo film. Beh, se vogliamo escludere Fight Club, dove non è che sei costantemente presente, ho visto Alexander e Lord of War»
Lui ridacchiò. «Gran belle parti, eh? Ci resto sempre secco!»
Anche lei rise. «Già» mormorò, tornando seria quasi immediatamente. «Lo sai che molte ragazze vorrebbero poter conoscere Efestione, vero?»
Jared la scrutò, tentando di capire la sua espressione. «Anche tu?» chiese poi, incuriosito da quell’argomento. Si domandava dove volesse arrivare.
Melanie scosse la testa. «In realtà, io preferirei incontrare Vitaly»
Il cantante la guardò, sorpreso dalla risposta. «Vitaly? Un trafficante d’armi. Un tossico. Davvero?» Lei annuì, convinta. «Perché?» chiese ancora lui.
La ragazza fece spallucce. «Lui... mi piace, tutto qui» Non c’era un perché. Sapeva soltanto che, quando aveva guardato quel film per la prima volta e aveva visto Vitaly restare ucciso, una lacrima solitaria le aveva rigato una guancia.
Jared era ancora lì, immobile, ad osservarla perdersi nei suoi pensieri. Le piaceva Vitaly. Ciò stava a significare che era lui quello che le piaceva, perché Vitaly lo aveva impersonato lui. “Un momento, Jared. Tu eri l’involucro di Vitaly, ma non eri lui” si disse, cercando di calmare quella strana sensazione di benessere che gli era montata dentro al pensiero di piacerle.
«Lui era... dolce» riprese lei, improvvisamente, distogliendolo dai suoi pensieri. «Sicuramente debole, ecco perché si è lasciato conquistare dalla droga. Aveva bisogno di aiuto. Di qualcuno che gli restasse costantemente accanto, dimostrandogli affetto»
«Ma a fare questo c’era già suo fratello» disse lui, intrufolandosi nel suo discorso.
Melanie scosse la testa. «Non era abbastanza. Yuri era troppo preso dai suoi affari per dare a Vitaly quello di cui aveva bisogno davvero. Lui... a lui serviva qualcuno che gli regalasse tutto l’affetto possibile. Che diventasse la sua nuova dipendenza, tanto da allontanarlo dalla droga»
«E tu l’avresti fatto?» le chiese lui, senza pensarci.
La ragazza lo scrutò per un attimo. I suoi occhi azzurri la osservavano attenti. «Sì» rispose infine, con decisione.

♪♪♪

«Buonanotte, Mel» le mormorò, davanti alla porta della sua stanza.
«’notte» rispose lei.
Erano così vicini che poteva, chiaramente, sentire il suo respiro sulla pelle. I suoi occhi magnetici che la fissavano erano una tortura. Perché era ancora lì? Che cosa stava aspettando?
Il tocco leggero delle sue dita, che le sfioravano il viso, la fecero sussultare. Non si era resa conto del suo movimento e quel tocco delicato l’aveva sorpresa.
Jared sorrise. «Non fare come al solito. Vedi di dormire, okay?» Senza riflettere, le sfiorò la punta del naso con le labbra prima di allontanarsi. «Domani sarà una giornata impegnativa. Dormi bene, Mel»

Shannon aprì la porta controvoglia. Stava per addormentarsi, ma sapeva di doverlo fare. «Che c’è?» chiese, con poco garbo.
Jared lo guardò con aria di superiorità. «Volevo solo informarti che sono rientrato e che Melanie è ancora casta e pura. Niente paura, Shannon, non l’ho toccata nemmeno con un dito» Il batterista ridacchiò. «E adesso che ti prende?» gli chiese il fratello.
Shannon lo fece entrare. «Lo sai che Mel è venuta da me prima di uscire con te?» Jared scosse la testa, confuso. «Oh sì» riprese il batterista. «Mi ha fatto una bella ramanzina. Mi ha detto di non intromettermi mai più tra voi due. Che non ho nessun diritto di dirti quello che devi o non devi fare e che non posso sapere quello che lei vuole»
«Sul serio??» Jared era stupefatto. Melanie non gli aveva minimamente accennato allo scontro con suo fratello.
Shannon annuì. «Sul serio. Ha un gran bel caratterino»
«Così pare» mormorò il cantante. «Beh... ‘notte Shan»

«Jay!» Era la seconda volta che se lo trovava davanti senza preavviso.
«Posso entrare?» le chiese lui. Melanie annuì e lo lasciò passare. «Hai discusso con mio fratello?» buttò lì, a bruciapelo.
La ragazza si irrigidì. Era ovvio che lui già sapeva tutto, quindi mentire sarebbe stato del tutto inutile. «Sì» confessò.
Jared sospirò. «Mel... lui...» doveva essere sincero con lei. Era necessario, se volevano continuare col progetto dello spettacolo della scuola. «Lui ha ragione. Io sono uno stronzo con le donne. Mi è impossibile resistere ad una bella donna che dimostra di trovarmi attraente. Ma dopo aver sfogato le mie voglie, sparisco. Non sono ancora pronto per una relazione duratura»
«E chi te l’ha chiesta?» lo interruppe lei, spiazzandolo. «Jay, io non ti ho chiesto niente di tutto questo. Non capisco nemmeno perché tu sia venuto qui. Io...» si sentiva in dovere di ricambiare quel suo attacco di sincerità. «Okay, mi piaci. Mi piaci moltissimo. Sei bello. Sei dannatamente sexy. La tua voce mi manda in confusione e i tuoi occhi mi danno le vertigini. Ma mi sono imposta di non lasciare che la mia attrazione per te, e la tua conseguente voglia di possedermi, mi schiacci»
Era del tutto incredibile. Si era autoimposta di fingere indifferenza nei suoi confronti, per non cadere nell’inevitabile ed evitare poi di soffrirne a cose ultimate. Lui non sarebbe mai arrivato a tanto. Non ce l’avrebbe mai fatta.
«Ma...» Ecco, c’era un ma. «Potresti recitare... con me» gli disse in un sussurro.
«Cosa?» Forse non aveva capito bene. Recitare? Lo aveva detto sul serio?
Melanie gli si avvicinò, tanto da lasciare che i loro corpi si sfiorassero. «Io ti piaccio, almeno un po’?» gli chiese, guardandolo fisso negli occhi.
Lui scosse la testa lentamente, non credendo alle sue orecchie. Si allontanò dal suo corpo solo di qualche passo. «Dire “un po’” è riduttivo, Mel. Tu sei... Ma no. Non possiamo. Io non posso farlo. Non devo. Hai solo ventidue anni e io...»
«Sii Vitaly per me» lo interruppe lei. «Jared, diventa Vitaly per me»
Lui rimase immobile per un attimo, assimilando la richiesta. Diventare Vitaly. Fingere. Recitare una parte per lei. Dimenticare Jared Leto ed immergersi nuovamente nei panni di Vitaly Orlov. Vitaly, che l’avrebbe avuta senza conseguenze. Dopo tutto, era finzione, no?
«Jay?» mormorò Melanie, notando l’immobilità del cantante. Lo vide scuotere la testa, ma il suo sguardo non era quello di qualcuno che rifiutava una proposta. «Vitaly?» tentò.
Lui la raggiunse in un secondo. «Diventa la mia cocaina questa notte» sussurrò sulla sua bocca prima di impossessarsene.
Sentire quelle labbra morbide accarezzare le sue, le fece scorrere un lunghissimo brivido lungo la schiena. Si era ripromessa di non lasciarsi travolgere da lui, ma alla fine non era riuscita a resistere. Ma lui non era Jared Leto. No, lui era Vitaly Orlov, un trafficante d’armi, cocainomane, che per una notte sarebbe stato suo.
Il giorno seguente, lui sarebbe tornato ad essere Jared Leto e lei semplicemente Melanie Taylor, una normalissima studentessa. Una volta passato il giorno dello spettacolo, lui se ne sarebbe andato e tutto sarebbe tornato come prima.

♪♪♪

Tomo aprì piano la porta della sua stanza. Era sveglio da un paio d’ore, ma si sentiva ancora intorpidito dalla nottata di sonno. Però trovare Jared al di là della porta, con aria stralunata, lo fece riprendere all’istante. «Jay... ma che diavolo ti è successo???»
Il cantante entrò nella camera. Con la schiena contro la parete, si lasciò andare sedendosi a terra, prendendosi la testa tra le mani.
Il chitarrista lo raggiunse, mettendosi seduto davanti a lui, con le gambe incrociate. «Ehi... che c’è?» ritentò.
«Ho fatto un casino colossale, Tomo» mormorò l’altro. «Mi sono lasciato convincere a...»
Tomo sospirò. «Non me lo dire. Ti sei fatto Mel»
Lo aveva detto come se non fosse stata una bomba. Come se avesse sempre saputo che, prima o poi, sarebbe successo. Jared poggiò la testa al muro. «Sono un cazzone» sbottò. «E la vuoi sapere la più bella?? Ho recitato una parte! Come se fossi stato in un fottutissimo film! Ho finto di essere qualcun altro per non... bah, non so nemmeno io per cosa»
Il chitarrista scosse la testa. «Scommetto che è stata lei a chiedertelo, vero?» Jared lo guardò con stupore. Tomo fece spallucce. «Che colpa ne ho io se tutti, qui, mi considerano il confidente perfetto?»
Il cantante spalancò gli occhi per la sorpresa. «Che cosa ti ha detto? Cosa... che cosa... Quando?»
«Un paio di giorni fa, dopo le prove» cominciò il chitarrista. «Mi sembrava triste, così le ho chiesto se andava tutto bene e lei... ha detto no. Tu e Shan stavate parlando di non so che, così lei ha cominciato a sfogarsi con me. Mi ha raccontato di questa specie di promessa che aveva fatto a sé stessa, alla quale però non riusciva più a resistere. Io ho tentato di farle capire che se ne avesse parlato con te forse... ma lei ha detto che non avrebbe potuto dirtelo. Non voleva rovinare il vostro rapporto, qualunque esso fosse. Poi si è fatta seria e mi ha rivelato che, l’unico modo che aveva per riuscire a mantenere la promessa, era quello di farti diventare un altro. Di farti recitare una parte e di immaginarsi in un film, dove tutto sarebbe stato “finto”. Io non ho saputo dirle niente, Jay, mi aveva spiazzato, mi spiace»
«Ma perché non me l’hai detto??» chiese il cantante, ancora sconvolto da quella rivelazione.
Tomo abbassò lo sguardo, con fare colpevole. «Scusa, Jay, ma mi ha fatto giurare di non dirti niente. Sai che io mantengo sempre le promesse»
Il cantante annuì. «Sì, lo so. Ma... cazzo. E adesso come faccio con lei?»
Il chitarrista lo osservò per un attimo. Okay, aveva fatto una stronzata. Ma perché se la prendeva in quel modo? Non era la prima volta che gli capitava di fare certe cose. «Ehi Jared, non ti ho mai visto così. Mi spieghi com’è andata?»
«Ma devi promettermi che non andrai a raccontarlo a Shan. Mi ammazzerebbe se sapesse che...» Tomo annuì. Jared fece un respiro profondo. «Siamo usciti a cena. Abbiamo parlato della mia carriera di attore. Di Alexander e Lord of War. A quel punto, lei se n’è uscita dicendo che, al contrario di molte mie fan, che avrebbero voluto avere a che fare con Efestione, avrebbe preferito incontrare Vitaly. Fin qui tutto okay. La sua scelta mi aveva un po’ spiazzato, ma niente di che» prese fiato e continuò. «Siamo tornati qui. L’ho salutata e sono andato da Shan per fargli presente che non l’avevo toccata nemmeno con un dito e lui scoppia a ridere e mi dice che lei gli aveva fatto una cazziata pazzesca per una cosa successa tra noi e che lui non poteva sapere quello che lei voleva, immagino da me. Morale della favola, io sono corso da lei, le ho chiesto il motivo della sfuriata con Shan e poi le ho detto la verità su di me, Tomo. Le ho detto come mi comporto con le donne. Speravo che questo bastasse per spegnere quella piccola fiamma accesa» Lo stava guardando con una stranissima luce negli occhi. Sembrava disperazione.
«Invece?» chiese il chitarrista.
Jared sospirò. «Invece lei mi ha spiazzato un’altra volta. Mi ha detto che non aveva nessuna intenzione di chiedermi di amarla. Mi ha detto all’incirca quello che ha detto a te. Poi, quando pensavo che fosse arrivato il momento di uscire da quella stanza, mi ha chiesto di essere Vitaly. Di diventare quel personaggio che, per qualche assurdo motivo, le piace tanto. Di fingere. E io... io l’ho fatto»
«E com’è stato?» chiese ancora Tomo, incuriosito dalla mente perversa di quella ragazzina che, fino a qualche giorno prima, lo aveva illuso, facendogli credere di essere tutta casa e chiesa.
Jared si passò una mano tra i capelli. «Com’è stato? Dio, è stato... da pazzi!»
Il chitarrista ridacchiò. «Senti Jared, io non posso dirti cosa fare, ma capisco che sei sconvolto per questa cosa. L’unico consiglio che posso darti è di dormirci su. Ormai è andata, l’hai fatto, indietro non si torna. Lei era consapevole di quello che stava facendo, non fartene una colpa. Più tardi, quando vi rivedrete, capirai quello che devi fare. Ora vai a letto e riposati»
Il cantante annuì. Aveva ragione. Ormai era andata. «Grazie amico»

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Capitolo 7
*** 07 ~ Maledetto Vitaly ***


Angolo della Follia: Bene, rieccomi.
Non aspetterò di ricevere qualche recensione. Mi importa sì e no. O meglio... mi farebbe piacere, ma a questo punto penso di pubblicare più per me che per altro.
Detto questo, ecco il prossimo capitolo.
Buona lettura. Alla prossima.

~ Viola ~

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07 ~ Maledetto Vitaly

Aveva mentito spudoratamente. Beh, non del tutto. Quello che era successo, era stato veramente da pazzi, ma non nel senso in cui comunemente veniva usato quel termine.
Quello con Melanie, era stato il sesso più dolce mai fatto. Per qualche assurdo motivo, era stato lui a lasciarsi guidare da lei, non il contrario. Nella sua mente, era scomparsa tutta la carica erotica che lo spronava ad ogni folle notte di sesso. Si era trasformato in quello che lei gli aveva chiesto. Aveva abbandonato Jared Leto ed era entrato nella mente di Vitaly. Il Vitaly che lei aveva inquadrato così bene. Sensibile, dolce, debole, bisognoso di affetto. Affetto che lei gli aveva regalato ad ogni bacio, ad ogni carezza.
Si era lasciato coccolare e lui non lo faceva mai. Ma lui era Vitaly e lui aveva bisogno di tutte quelle attenzioni. Di quei baci lenti e sensuali, che sembravano non dover finire mai. Di quegli abbracci rassicuranti. Di quelle carezze sul viso, mentre due occhi scuri e penetranti si perdevano nei suoi.
Quante volte gli aveva affondato le dita tra i capelli mentre lo baciava? Non se lo ricordava nemmeno più. Non gli importava.
Quanto tempo era passato, prima di essersi lasciato togliere la maglietta nera da lei, che poi gli aveva poggiato il viso sulla spalla nuda? Quanto, prima di averle lasciato cadere a terra la camicetta?
La prima volta che aveva preso veramente l’iniziativa, era stata quando l’aveva sollevata di peso e portata sul letto, sdraiandosi poi al suo fianco. Lì avevano continuato quel gioco di baci e carezze per buona parte del tempo.
Non avevano mai parlato. Mai. Le parole non erano state necessarie. Erano bastati i loro sguardi per capirsi. Almeno per un po’.
Dopo un tempo interminabile passato a guardarsi negli occhi, a scambiarsi dolcissimi baci, a volte solo un leggero sfiorarsi di labbra, ad assaporare i leggeri brividi che lei gli procurava sfiorandogli con le dita le braccia, il collo, un fianco, anche lui aveva deciso di agire.
Le aveva baciato il collo, una spalla, le labbra. Aveva preteso la sua bocca. Con la lingua aveva cercato la sua, approfondendo il bacio. Dopo tutto era un tossico, no? E uno così, dopo essere arrivato al limite, doveva farsi. Lei era stata la sua coca durante quella notte e lui aveva voluto la sua dose.
Sotto le sue carezze e i suoi baci, che avevano cominciato a farsi più vogliosi, anche lei si era fatta più audace. La fiamma languida, si era trasformata in un piccolo incendio di passione.
Lo aveva attirato sopra di sé. Le mani le erano finite, inevitabilmente, sul suo fondoschiena e andate poi ad accarezzargli la vita, fino ad arrivare al bottone dei pantaloni.
«Togliteli» gli aveva sussurrato, e lui aveva obbedito. Anche lei si era tolta gli stretti jeans a vita bassa che aveva indossato per la loro cena.
Si erano baciati ancora. Lì, inginocchiati sul materasso, uno di fronte all’altra. Le sue mani le avevano accarezzato le braccia, i fianchi. Era bastato poco per far finire anche gli ultimi indumenti indossati a terra, insieme a tutti gli altri.
Si erano toccati piano, delicatamente, assaporando l’uno i gemiti dell’altra. Poi Melanie l’aveva attirato di nuovo a sé.
Continuando a guardarla negli occhi, le era entrato dentro e lei aveva sospirato.
La voglia che lo aveva assalito, lo avrebbe portato a spingere sempre più a fondo, sempre più forte, sempre più veloce. Ma Vitaly non l’avrebbe fatto. Lei gli aveva accarezzato il viso e lui l’aveva baciata, mentre il suo corpo aveva cominciato a muoversi lentamente.
Aveva assaporato ogni momento di quel rapporto. Ogni volta che era entrato in lei, aveva potuto sentire tutto. I suoi muscoli tendersi, la sua schiena inarcarsi, il suo cuore battere più forte. Le aveva preso le mani tra le sue, lasciando che le loro dita si intrecciassero. Le aveva portate sopra la sua testa, ed ogni volta che avevano sentito di essere al limite, si erano dati un segnale stringendo la presa. Ogni volta che aveva sentito quelle mani delicate stringere le sue, aveva rallentato il ritmo del suo corpo. In certe occasioni si era addirittura fermato. Più di una volta l’aveva lasciata andare, tornando semplicemente a baciarla e a lasciarsi baciare.
C’era stato un momento in cui lei aveva aperto la bocca per parlare, ma il nome che aveva quasi sussurrato le era scomparso sulle labbra. Lui, però, aveva captato comunque il sussurro appena accennato di una J. A quel punto le aveva sfiorato le labbra con le sue. «Sei meglio della coca» aveva mormorato, per ricordare ad entrambi quello che avevano concordato.
Melanie gli aveva sorriso. Lo aveva baciato, poi aveva preso il controllo della situazione. Si era messa seduta sopra di lui. Gli aveva accarezzato i muscoli del torace, il collo, il mento, la bocca. Lui le aveva succhiato le dita e in breve, lei le aveva sostituite con le sue labbra e la sua lingua.
Dopo quel bacio, assolutamente più passionale di tutti gli altri, si era spostata solo un po’, per fare in modo che riuscisse ad entrare nuovamente in lei. Lui le aveva poggiato le mani sui fianchi, per aiutarla in quel movimento che li stava facendo impazzire.
Quella volta non si erano fermati. Quando si era reso conto di non aver pensato ai preservativi, era stato troppo tardi. L’aveva fatta stendere nuovamente e aveva lasciato che i loro corpi si prendessero con passione.
Lei aveva mormorato il suo nome più di una volta tra i gemiti. Beh, non proprio il suo nome. Aveva chiamato Vitaly. Quello che lui aveva finto di essere per lei. Per sé stesso.
Erano rimasti abbracciati per almeno un’ora. Ancora completamente nudi. Sudati. Appagati.
Lei aveva continuato a coccolarlo, accarezzandogli i capelli, il viso. Gli aveva sfiorato il naso con il suo. Lo aveva baciato ancora e ancora. Sicuramente avrebbero ricominciato tutto da capo se le campane di una chiesetta poco lontana dalla scuola, non li avessero avvisati che erano già le sette del mattino.
Ecco perché se n’era andato. Ecco perché era corso da Tomo. Ecco perché si sentiva un completo imbecille.
Le aveva lasciato credere che fosse stato Vitaly ad averla avuta quella notte, ma in realtà, di tutte quelle meravigliose sensazioni, di quei lunghissimi baci, delle carezze, dei sorrisi, del calore del suo corpo, della sua passione, era stato Jared a goderne. Jared e nessun altro. Jared, che detestava profondamente Vitaly per avergliela rubata così.

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Capitolo 8
*** 08 ~ Tornare Sé Stessi ***


Angolo della Follia: Beh che dire? Visto che cris_leto mi ha fatto sorridere con la sua recensione carinissima, ho deciso di regalarvi un nuovo capitolo. Buona lettura. Alla prossima! ^^

~ Viola ~

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08 ~ Tornare Sé Stessi

Eccola. Aveva appena fatto il suo ingresso nella grande sala da pranzo dove tutti stavano facendo colazione. Aveva i capelli raccolti da un enorme fermaglio e sul suo viso non c’era nemmeno la più piccola traccia di trucco.
«Ehi Mel» la salutò Thomas, con un sorriso a trentadue denti che lei ricambiò totalmente. «Ma che ti è successo?? Di solito sei la prima ad alzarti»
Melanie fece spallucce. «Ieri ho fatto tardi. Avevo bisogno di riposare» Il suo sguardo vagò attento per tutta la sala, fino ad incontrare i suoi occhi. Quegli occhi che l’avevano stregata per una notte intera. Senza rendersene conto, si ritrovò a sorridere.
«Dai, vieni a fare colazione. Poi dobbiamo parlare» riprese Thomas, prendendola per mano e guidandola al tavolo dove la stavano aspettando anche Jacob e Michael.
Jared aveva osservato tutto con attenzione. Quel ragazzo non gliela raccontava giusta. Nell’esatto momento in cui lei lo aveva intercettato tra tutti gli studenti, e gli aveva sorriso, Thomas l’aveva praticamente trascinata via. E l’espressione con cui l’aveva guardato era la tipica espressione di un ragazzo geloso. No, per quel ragazzino, Mel era molto più di una semplice amica.
«Di cosa dobbiamo parlare?» chiese lei al ragazzo che ancora la teneva per mano.
«Jake, Mike, vi dispiacerebbe lasciarci?» disse lui con serietà. I due ragazzi annuirono e se ne andarono.
Melanie scrutò Thomas con curiosità. «Ma che succede?» gli chiese, non riuscendo a capire quel comportamento anomalo.
Il ragazzo fissò gli occhi nei suoi. Era tremendamente serio. «Che è successo veramente, Mel?» Fece un cenno della testa nella direzione di Jared. «Che sta succedendo tra voi?»
«Thomas, ma che...» era sbalordita. Non l’aveva mai visto comportarsi così, non con lei comunque. «Non credo siano affari tuoi. E comunque non è successo e non sta succedendo proprio niente, okay?» Senza aspettare una qualunque reazione del ragazzo, lasciò il tavolo.
Appena uscita dalla sala da pranzo, una mano la prese per il polso, trascinandola lontano dagli sguardi di tutti presenti.
Melanie non riuscì a fare altro che seguirlo. Era così determinato da non darle modo di reagire. In un minuto avevano raggiunto l’uscita sul retro della scuola, quella che portava al parco.
«Che ti ha detto?» le chiese, mentre ancora camminavano.
La ragazza fece spallucce. «Niente di che, Jared»
Lui si voltò di scatto, cogliendola di sorpresa. «Non è vero, Mel. Ti sei arrabbiata, lo so, l’ho visto. Cosa ti ha detto?»
«Ma perché t’interessa?» gli chiese lei, non riuscendo a capire tutte quelle domande. «Lui...»
«È geloso, Melanie. E ti assicuro che per gelosia si fanno cazzate pazzesche» la interruppe lui. «Ha scoperto qualcosa?»
Lei scosse la testa. Per un attimo, ma solo per un attimo, aveva avuto paura della reazione del cantante. Era arrabbiato e non si spiegava il perché.
Jared notò lo sguardo spaurito della ragazza. Forse aveva esagerato. Non era riuscito a trattenere quell’incredibile senso di fastidio che gli era montato dentro, quando aveva visto Thomas parlarle a muso duro. «Scusa» mormorò, attirandola a sé.
Melanie si lasciò abbracciare. Restando immobile, lasciò che quelle braccia forti la stringessero come avevano fatto quella notte. Dopo un minuto però, ricambiò l’abbraccio. Era così bello stringerlo, tenendo la testa appoggiata al suo petto, ascoltando il battito calmo del suo cuore.
Il cantante si ritrovò a maledirsi per averla abbracciata senza riflettere. Avrebbe voluto immergere le mani nei suoi lunghi capelli, sollevarle il viso, strapparle un bacio, un bacio vero, non da film. Ma non poteva farlo. Era stato chiaro fin dall’inizio. Si erano concessi l’uno all’altra come in un set cinematografico. Lui aveva fatto la sua brava parte d’attore e lei era stata la collega con cui aveva recitato la scena d’amore. Niente di più, niente di meno. Era finita.
«Jay?» la sentì mormorare.
«Mmm?» rispose, continuando a tenerla stretta a sé.
«Diventeresti ancora una volta Vitaly, per me?» chiese, tenendo il viso nascosto contro il suo torace.
Il cantante sentì un’ondata di calore avvolgerlo completamente. Non era affatto finita. E lo avrebbe fatto. Pur di vivere ancora una volta le sensazioni di quella notte, lo avrebbe fatto. Avrebbe continuato a detestare Vitaly per tutta la vita, ma lo avrebbe fatto. «Sì» mormorò.
A quella risposta, la ragazza sollevò finalmente il viso, puntando gli occhi scuri in quelli azzurri di Jared. Lentamente, avvicinò le labbra alle sue, fino a sfiorarle. Un bacio. Un dolcissimo bacio che, in breve, lasciò spazio ad un bacio più appassionato.
Quando le loro labbra si lasciarono, Jared la guardò colpevole. «Non mi ero ancora calato nei panni di Vitaly. Tu non me ne hai dato il tempo»
Melanie sorrise, allontanandosi da lui soltanto un po’. «Lo so, Jay» disse poi, cominciando a camminare per tornare all’interno della scuola.
Lui rimase immobile per un attimo, incapace di fare o pensare qualsiasi cosa. L’aveva colto completamente alla sprovvista. Se era vero quello che gli aveva detto, perché gli aveva dato quel bacio? Perché, se gli aveva chiesto di impersonare nuovamente Vitaly?
«Ehi, Jay... vieni??» la sentì urlare dalla porta. La osservò solo per un secondo, prima di annuire e raggiungerla con una piccola corsa.
Mentre si richiudeva la porta alle spalle, le prese nuovamente un polso per fermarla. «Noi due dobbiamo parlare, Mel. Parlare davvero, seriamente» le sussurrò in un orecchio.
La ragazza annuì. «Lo so» rispose. «Me ne rendo conto, Jared. Ma ti prego, non oggi»
Lui non mollò la presa, facendo comunque attenzione a non farle male. «Dimmi solo perché mi hai baciato in quel modo sapendo che... che ero io»
La lasciò andare. Melanie lo guardò negli occhi, facendo un sospiro. «È stata una debolezza, Jared. Una cosa che non dovrà più accadere»
«Ma prima hai sorriso quando te l’ho fatto notare. Che cosa vuol dire, Mel?» Non riusciva ad accettare che fosse stato soltanto uno sbaglio dettato da un impulso momentaneo. Non era possibile.
Gli occhi della ragazza erano lucidi. Non voleva vederla piangere a causa sua, non sarebbe stato giusto. Improvvisamente però, la sua espressione cambiò radicalmente. Quegli occhi scuri e penetranti si accesero di quella stessa luce che aveva visto durante la notte trascorsa con lei. «Ho voluto farlo, Jared, okay? Ho voluto farlo perché... perché tu...» sospirò. «Ma mi sarà più facile dimenticarti quando te ne sarai andato, se nel mio letto sarai stato un altro»
Quel ragionamento non faceva una piega. Avrebbe dovuto immaginarlo. Chiedendogli di essere Vitaly, una persona che in realtà non esisteva, quando si sarebbero salutati, sarebbe semplicemente scomparso. Jared, al contrario, sarebbe sempre stato il cantante con cui aveva condiviso il palcoscenico e le giornate allegre e spensierate. Un semplice amico. Eppure quel pensiero riuscì a rattristarlo. Avrebbe dovuto condividerlo pienamente, invece non gli riusciva di farlo. Non riusciva a spiegarsi il perché di quella sensazione di malessere, o forse sì, se la spiegava, ma non voleva crederci. Non poteva essergli successo. Non così. Non con una ragazzina di soli ventidue anni che conosceva, sì e no, da un paio di settimane. Come poteva essere?
«Jared...» mormorò lei, notando il suo sguardo perso nel vuoto.
Al suono della sua voce, il cantante si riscosse. «Oggi è domenica. Niente scuola e niente prove. Oggi le saltiamo. Vieni con me. Andiamo via» le disse d’impulso.
Melanie spalancò gli occhi per la sorpresa di quella richiesta. «Venire con te? Per andare dove?» chiese.
Lui fece spallucce. «Che importa? Usciamo di qui. Andiamo da qualche parte, io e te soltanto. Torneremo entro mezzanotte»
La ragazza sembrò pensarci su per un attimo, ma il sorriso che le si era disegnato sulle labbra la diceva lunga sulla risposta che gli avrebbe dato. «Okay, andiamo»

♪♪♪

Il permesso della preside era stato facile da ottenere, e le spiegazioni a Shannon e Tomo furono veloci e sbrigative.
«Ma... dove andate? E perché?» gli aveva chiesto suo fratello, sorpreso. Al contrario, Tomo aveva ridacchiato facendogli l’occhiolino.
Lui aveva fatto spallucce. «Non lo so dove andiamo, Shan, ma so che ne abbiamo bisogno tutti e due. A questa sera»
Ridevano come bambini mentre correvano via, lontano dalla scuola, con la macchina. Lontano da tutti. Lontano dalla curiosità di Thomas e dalle continue raccomandazioni di Shannon.
Si erano fermati a parecchi chilometri da dov’erano partiti, in una stradina di campagna. Erano rimasti in silenzio per un po’, ad ascoltare la radio ad un volume appena udibile.
Melanie sembrava così tranquilla. Al contrario, Jared si sentiva in uno stato di completa agitazione, paragonabile solo a quei primissimi istanti che precedevano l’inizio di un concerto.
«Mel?» la chiamò, non potendo resistere. Lei gli lanciò un’occhiata. «E se ci fosse lui qui con te?»
Era passato solo un secondo dalla domanda. Un secondo e lei lo aveva sorpreso nuovamente. Si era mossa con tanta velocità da non avergli dato il tempo di rendersene conto. Si era solo ritrovato con le labbra incollate alle sue. Con le sue mani tra i capelli.
In un attimo, erano finiti sui sedili posteriori dell’auto, ad amoreggiare come due adolescenti che non potevano farlo in casa a causa dei genitori. Niente sesso però. Solo coccole. Forse delle coccole un po’ spinte, ma pur sempre coccole. La cosa più eccitante mai fatta. Ed era una cosa assurda detta da lui.
«Andiamo via di qui» gli mormorò lei, tra un bacio e l’altro.
«Dove vuoi andare?» le chiese il cantante, mentre le passava una mano tra i capelli, sfiorandole il profilo del viso con le labbra.
La ragazza fece spallucce. «Portami dove vuoi. Mi basta solo poter stare con te»
Quella frase poteva significare tutto o niente, ma dalla sua espressione, Jared intuì il messaggio non esattamente innocente.

♪♪♪

L’hotel non era il massimo, ma nel bagno della camera c’era una doccia abbastanza grande da poterci stare in due. Lo avevano fatto mentre l’acqua scorreva impetuosa sui loro corpi. Era stato frenetico, impulsivo, disinibito. Niente a che fare con la notte precedente.
Ma quando l’aveva adagiata sul letto e aveva tentato di baciarla, lei lo aveva fermato. Dal suo sguardo, il cantante aveva intuito che qualcosa la tormentava. «Che succede? Ho... ho fatto qualcosa che...»
Lei scosse la testa. «No, tu non hai fatto niente di male. Sei... fantastico» mormorò. Lui sorrise e le sfiorò le labbra con le sue, ma la ragazza lo fermò nuovamente. Fece un lungo respiro prima di parlare. «Basta Vitaly. Dimenticalo. Non voglio più fare finta Jared. Io voglio... te»
Il cantante sospirò. Erano arrivati al punto di non ritorno. Sei lui non avesse più finto di essere Vitaly, se si fosse dato a lei anima e corpo, totalmente ricambiato, tutto sarebbe irrimediabilmente cambiato.
La sua voce lo riportò lì, accanto a lei. «Non m’importa di come puoi definirlo tu, ma io...» gli accarezzò il viso e una lacrima solitaria le scese lungo una guancia. «Jay, io voglio fare l’amore con te»
Un tuffo al cuore. Fare l’amore. Due parole che di solito erano sinonimo di un legame profondo tra due persone. Tra il “fare l’amore” e il “fare sesso”, c’era una differenza enorme, abissale. Lui era sempre stato quello per il “fare sesso”, ma per lo stesso motivo che l’aveva portato a detestare Vitaly, e a provare fastidio alla vista di Thomas con lei, sentiva di voler ricambiare la sua voglia. «Perché piangi, Mel?» le chiese, interrompendo la corsa di quell’unica lacrima con le labbra.
Lei scosse la testa. Non avrebbe potuto rivelargli l’improvvisa paura che si era impossessata di lei, all’idea che lui reagisse male alla sua richiesta. Ma quando lo sentì mormorare: «Anch’io voglio fare l’amore con te», sentì il cuore perdere un battito.
Il suo sguardo era sincero. I suoi occhi azzurri non rivelavano nulla, se non quello che aveva appena detto.
«Do you really want?» mormorò, intonando Hurricane, mentre lui le sfiorava la guancia con il naso.
«Do you really want me?» bisbigliò lui di rimando, inchiodando gli occhi ai suoi.
Melanie annuì e questo bastò. Le raggiunse le labbra con le sue, prendendo pieno possesso della sua bocca. Gli piaceva da impazzire baciarla.
Le sue mani avevano cominciato a vagarle sul corpo ancora umido dopo la doccia. Anche lei lo stava accarezzando piano, facendogli scorrere dei piacevolissimi brividi lungo la spina dorsale.
Nonostante il suo non doversi più nascondere dietro il personaggio di Vitaly, lasciò che le cose accadessero senza fretta. La fece sua con dolcezza, muovendosi piano, accarezzandola, baciandola, assaporando ogni suo fremito. Sentirla sussurrare il suo nome, il suo vero nome, lo appagò come poche altre cose sapevano fare.
Le aveva preso nuovamente le mani e avevano ricominciato ad avvertirsi quando il momento culminante stava per arrivare. In un attimo di lucidità, Jared si rese conto di una cosa importante. «Merda» mormorò, rallentando il ritmo.
«Che succede?» gli chiese la ragazza.
«Non ho pensato ai preservativi» spiegò lui, poggiandole la fronte su una spalla.
Melanie ridacchiò. «Jay, prendo la pillola. E ti assicuro che sono sana come un pesce»
Il cantante sollevò immediatamente la testa. Un improvviso senso di vertigine lo travolse. «Idem, te lo posso giurare»
«Cosa? Che prendi la pillola?» lo stuzzicò lei, ridendo.
Le lanciò un’occhiataccia, ma poi si concentrò sulle sue labbra e sul pulsare del suo corpo che aveva voglia di lei.

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Capitolo 9
*** 09 ~ Mettersi a Nudo ***


Angolo della Follia: Okay... eccoci qui con un nuovo capitolo.
Orario improbabile, lo so, ma io sono abbastanza nottambula, lo ammetto! ^^
Bene... detto questo, ringrazio ancora tantissimo cris_leto che mi lascia sempre qualche parola carina e vi auguro una buona lettura.
Alla prossima. :***

~ Viola ~

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09 ~ Mettersi a Nudo

Avevano passato l’intero pomeriggio chiusi in quella camera d’albergo. Avevano riso e scherzato. Avevano fatto l’amore una, due, tre volte. Si erano tenuti stretti, l’uno tra le braccia dell’altra, intonando le canzoni che avevano deciso di cantare allo spettacolo. Avevano mangiato quello che avevano ordinato al servizio in camera, stando a letto, con solo le morbide lenzuola a coprire i loro corpi.
Melanie non si era mai sentita così a suo agio con il proprio corpo come in quel momento, insieme a lui. Non aveva mai passato un intero pomeriggio nuda, a letto con un uomo. Non aveva mai fatto l’amore in quel modo.
Sì, aveva avuto una storia di sei mesi, qualche anno prima, e il sesso non era certo mancato, ma mai, nemmeno per una volta, si era sentita come si stava sentendo in quel momento, mentre Jared le sorrideva malizioso, con un tubo di panna spray tra le mani.
Non riuscì a fare altro che ricambiare quel sorriso peccaminoso. «Che vuoi fare?» gli chiese.
Il cantante si liberò velocemente del vassoio poggiato sul letto, tornando subito da lei, gattonando sul materasso.
La ragazza lo accolse tra le sue braccia, cingendogli i fianchi con le gambe. Lui la baciò, poi spruzzò un po’ di panna sulle sue labbra prima di riprendersele.
Quel gioco con la panna, si rivelò molto più eccitante di quanto avesse immaginato. Sentirlo mentre le accarezzava la pelle con la lingua, per toglierle quella dolce schiuma bianca che le aveva spruzzato addosso, la stava facendo impazzire. «Sai essere davvero perverso, Jared Leto» mormorò, mentre le sorrideva.
«Se vuoi, posso finirla qui» disse lui, abbandonando il tubo di panna tra le lenzuola.
Melanie scosse la testa, con decisione. «No che non puoi»
Lui sorrise. «Come sarebbe a dire?» chiese, mentre con la mano era già tornato ad impossessarsi della panna spray.
La ragazza lo spinse con la schiena sul materasso. «Dammi quel coso» gli sussurrò in un orecchio. Lui mollò la presa e lei sorrise, compiaciuta dello sguardo trepidante che poteva leggergli negli occhi. «Ora tocca a me»

♪♪♪

Erano di nuovo in macchina. La giornata era quasi finita e lui le aveva promesso di riportarla al college entro la mezzanotte.
Aveva passato una delle più belle giornate della sua vita. Non aveva previsto quel pomeriggio di fuoco, quando l’aveva invitata a scappare via con lui, ma da come si erano evoluti gli eventi, la cosa non gli aveva creato nessun problema. Affatto.
Si era lasciato andare completamente. Aveva lasciato cadere la maschera che indossava, perennemente, in presenza di qualunque creatura di sesso femminile. Si era lasciato travolgere da quella ragazzina dagli occhi profondi. Aveva lasciato parlare il suo cuore, non la sua testa. Se si fosse fermato ad ascoltare quello che gli diceva la testa, non le avrebbe mai detto una cosa come “anche io voglio fare l’amore con te”. Mai. Ma il suo cuore era stato di tutt’altro parere in merito.
In quel momento, tutto quello che aveva desiderato, era stato di concedersi, completamente. Di fare davvero l’amore, non lo squallido sesso a cui si era abituato in quegli ultimi anni.
«A cosa stai pensando? Sembri essere lontano mille miglia da qui» la sentì chiedere.
Vide i suoi occhi scuri puntati su di sé. Lo sguardo curioso, eppure preoccupato. Fece spallucce. «Stavo pensando che non abbiamo parlato molto, alla fine»
Lei annuì. «Già, hai ragione» guardò l’ora sul display della radio. «Abbiamo ancora un paio d’ore prima della mezzanotte. Fermati qui. Parliamo»
Lo aveva detto con così tanta fermezza da fargli rallentare all’istante la sua corsa verso il college. Accostò e spense la macchina. «Okay» sospirò. «Comincio io?» le chiese. Lei annuì. «Devo farti una confessione»
Melanie lo guardò stupita e incuriosita al tempo stesso. «Ti ascolto»
Le prese una mano, lasciando che le loro dita si intrecciassero spontaneamente. Il pensiero della prima volta in cui avevano fatto la stessa cosa, lo travolse. «Ieri notte io... io non sono stato sincero con te. Ti ho lasciato credere di essere Vitaly, ma...»
Lei lo zittì, poggiandogli una mano sulle labbra. «Anche io ti ho mentito. Ti avevo chiesto di essere Vitaly, di recitare per me, ma non c’è stato un solo attimo di quella notte in cui non abbia pensato a te. Al vero te. A Jared» Avevano ancora le dita intrecciate e lui sembrava non voler lasciare la presa. Questo le diede il coraggio di continuare. «Mi ero convinta che, se tu avessi pensato che mi importava solo di passare una notte con il personaggio di un tuo film, tutto sarebbe stato più facile. Tu non ti saresti chiesto, inutilmente, come fare per liberarti di me, e io avrei potuto riappropriarmi della mia vita una volta che tu te ne fossi andato»
«Ma come hai potuto pensare...» Non riusciva a credere alle sue orecchie. Se la sua mente era contorta, quella di Melanie lo era molto di più.
«Perdonami Jared» mormorò lei, abbassando lo sguardo. «Non sono davvero riuscita a lasciar entrare Vitaly nella mia testa. Mentre ti guardavo negli occhi, io vedevo te, non lui»
«Forse perché, in fondo, non siamo poi così diversi, Mel. E non parlo del corpo, ma di tutto il resto» disse lui. La ragazza lo guardò interrogativamente. «Anche io, come Vitaly, ho una dipendenza. La musica. Ma a volte la uso per sopprimere un bisogno che mi fa una paura tremenda. L’amore» Era la prima volta che parlava così. Ma ora che aveva iniziato, non voleva smettere. Si stava finalmente sfogando di tutte quelle cose che non aveva mai rivelato nemmeno a suo fratello. «Quando siamo stati insieme per la prima volta, ho lasciato che Vitaly mi aiutasse ad essere quello che veramente sono. Io non sono uno da una botta e via, Mel, ma mi sono ritrovato a diventarlo per non lasciarmi travolgere mai dai sentimenti. In ogni caso, non ho mai trovato una donna capace di farmi pensare di poter essere completamente me stesso. Non ultimamente» precisò facendo spallucce. «Finché non sei arrivata tu» disse poi, tornando a guardarla e a stringerle un po’ di più la mano che teneva ancora con la sua.
Melanie non poteva fare altro che stare lì, immobile ad ascoltarlo. Non riusciva a credere a quello che stava sentendo. Quello non era affatto il Jared Leto di cui tutti parlavano. Era completamente diverso.
«Con te sono riuscito a lasciarmi andare, Mel. Sono riuscito ad essere davvero me stesso, in tutto. Ho fatto davvero l’amore per la prima volta dopo... non so nemmeno quanto tempo. E mi è piaciuto, Mel. Moltissimo»
La ragazza fece un respiro profondo. «Sento che c’è un “ma” in arrivo»
Lui annuì. «Il “ma” è questo. Non ti ho mentito quando ho detto che non sono ancora pronto per avere una storia duratura. E io non so cosa vuoi tu. Cosa vuoi che ci sia tra noi. Come vedi tutta questa storia»
Melanie sciolse l’intreccio delle loro dita per accarezzargli il viso. «Non lo so, Jay. So soltanto che vorrei poter fare l’amore con te di continuo. Che vorrei restare con te a parlare per ore. Che vorrei cantare con te anche dopo questo stupidissimo spettacolo per la scuola»
«Anche io lo vorrei, Mel» disse lui. La ragazza sorrise. «Mentirei dicendo che non provo niente per te. È solo che...»
«Sono una ragazzina, giusto?» mormorò lei, interrompendolo. Jared la osservò, senza capire il senso di quella domanda. «Non posso essere giusta per te, non ho ragione?»
Improvvisamente capì. «Mel, chi se ne importa dell’età? Sei maggiorenne e vaccinata. Sei intelligente e, te l’assicuro, una donna migliore di molte altre. È solo che io...» Le prese il viso tra le mani, fissando i suoi occhi scuri. «Non mi sento ancora pronto a dire “Ti Amo”, capisci?»
Lei annuì. Gli occhi le bruciavano. Le lacrime, che aveva trattenuto fino a quel momento, minacciavano di uscire da un momento all’altro. «Non piangere, Mel, ti prego» Quella era la classica frase che faceva scattare le lacrime. Infatti, come sotto un comando, avevano cominciato a rigarle il viso. Jared la strinse forte a sé e lei diede libero sfogo a tutte le emozioni trattenute fino a quel momento. «Sono qui, Mel» lo sentì mormorare. «Sarò sempre qui, per te. Sempre»

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Capitolo 10
*** 10 ~ Tornare ad amare ***


Angolo della Follia: Dopo una leggera pausa, rieccomi con un nuovo capitolo.
cris_leto non odiarmi per averti fatto aspettare ^^.
Detto questo, vi auguro una buona lettura e una buona notte.
Alla prossima. :***

~ Viola ~

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10 ~ Tornare ad amare

Non aveva tenuto fede alla sua promessa. Non l’aveva riportata al college entro la mezzanotte. Non ce l’aveva portata affatto.
Dopo una breve conversazione al telefono con la preside, aveva riportato Melanie in hotel. Non se l’era sentita di riportarla in quella scuola, dove sicuramente Thomas le avrebbe fatto mille domande, dove Shannon li avrebbe guardati con sospetto, dove non avrebbe potuto tenerla stretta a sé come voleva fare quella notte.
L’aveva fatta piangere e non riusciva a sopportarlo. Gli aveva detto che non era stata colpa sua, ma non ne era certo. Aveva combinato proprio un bel casino con quella ragazza. Si era improvvisamente reso conto che, tutte le cose che gli aveva detto Shannon, erano vere. Non avrebbe dovuto lasciarsi coinvolgere. Sarebbe stato tutto più facile se avesse mantenuto le distanze fin dall’inizio. Ma non ci era riuscito, o forse non aveva voluto farlo. Ed ora eccolo lì, a tentare di rimediare al casino fatto.
«Come sei riuscito a convincere la preside a farmi stare fuori per la notte?» gli chiese, curiosa.
Lui sorrise. «Sono Jared Leto. È bastato poco»
Melanie ridacchiò. «Insomma hai usato la tua fama. Bravo» Improvvisamente tornò seria. «Perché siamo tornati qui?»
Jared fece un respiro profondo. «Ho pensato che non fosse il caso di farti affrontare i tuoi amici, dopo quello che era successo»
Lei annuì. «Grazie» sussurrò.
Il cantante le prese una mano e l’attirò a sé, facendola sedere sulle sue ginocchia. «Senti Mel, io... non intendevo ferirti» Lei tentò di parlare, ma lui non glielo permise. «Ho preferito dirti la verità, tutto qui. Però c’è un’altra cosa che devo dirti. Io so essere profondamente fedele ad una persona e...» la guardò fisso negli occhi. «Potrei esserlo per te»
Melanie sentì il cuore fare una capriola a quelle parole. Eppure, una vocetta fastidiosa nella sua testa, la fece parlare. «Essere fedele a qualcuno, non vuol dire impegnarsi in qualcosa di serio?»
Il cantante annuì. «Sì, di solito sì. Ma... vedi Mel, io ho detto di non essere pronto, non di non volerci nemmeno provare» spiegò, continuando a guardarla.
«Jay» mormorò lei, incapace di dire altro.
La strinse a sé, affondando il viso nei suoi morbidi capelli. «Non sarà affatto facile, Mel, è giusto che tu lo sappia. Ci saranno mille difficoltà. Ma io ti sarò sempre accanto. Sempre, Mel, capito?»
Lei annuì, stringendolo un po’ più forte. «Che cosa ho fatto per meritarti?» gli mormorò all’orecchio.
«Sono io che dovrei chiederlo a te» rispose lui, accarezzandole la schiena.

♪♪♪

«Si può sapere dove diavolo sei stato???» sbottò Shannon appena vide il fratello.
Jared alzò gli occhi al cielo. Aveva immaginato quella reazione. «Se ti calmi, ti spiego tutto»
Il batterista guardò il fratello, perplesso. Non aveva fatto una delle sue solite sfuriate per ribattere alla sua domanda. La cosa era preoccupante.
«Ehi, ben tornato» Tomo era uscito dalla sua camera e aveva raggiunto i fratelli Leto, dando una pacca sulla spalla a Jared.
Il cantante sorrise. «Bene, visto che sei qui anche tu...» aprì la porta della sua stanza, facendo cenno ai due di entrare. «Almeno parlo una volta sola»
I due si misero seduti sul letto, mentre Jared aveva cominciato ad andare avanti e indietro per la stanza, cercando un modo per cominciare il discorso.
«Fratellino, mi stai facendo venire il mal di mare. Ti vuoi dare una calmata?» lo rimproverò Shannon, a cui stava cominciando a girare la testa.
Jared sospirò. «Lo so, mi prenderete per pazzo. Probabilmente non approverete questa mia decisione, ma indietro non torno, chiaro?»
Shannon e Tomo si scambiarono uno sguardo confuso. «Ma di che diavolo stai parlando?» chiese nuovamente il batterista.
«Tu poi... non oso nemmeno immaginare come reagirai alla cosa» riprese il cantante. «Io... ecco io... ho deciso di frequentare Melanie. Di frequentarla davvero. Niente storielle. Niente di niente. Io e lei, punto»
Dopo l’esitazione iniziale, aveva sganciato la bomba senza fermarsi nemmeno per riprendere fiato. Ora se ne stava lì, a fissare il fratello, col cuore che gli batteva in maniera folle nel petto, sperando che potesse capire.
Dopo un paio di minuti di assoluto silenzio, Shannon si alzò avvicinandosi a lui. «Tu e Mel?» chiese, incredulo. Jared annuì. Il batterista scosse la testa, ridacchiando. «Che ne hai fatto di mio fratello? Dov’è andato a finire quel cinico bastardo poco incline all’amore?»
«Allora non sei arrabbiato» mormorò il cantante, non riuscendo a credere alla reazione del fratello.
Shannon gli diede uno scappellotto. «Arrabbiato?? Ma sei scemo????? Jay, mi stai dicendo che vuoi innamorarti di nuovo, dopo tanto tempo. Come cazzo potrei essere arrabbiato?»

«Ciao Tommy» mormorò sulla porta aperta.
Il ragazzo si voltò immediatamente al suono della sua voce. «Mel!! Ma dove sei stata? Ieri sei sparita!»
Senza aspettare nessun invito, entrò nella camera e si mise seduta sul letto. «Sono stata fuori con Jared» Lo sguardo di Thomas divenne freddo. «È inutile che reagisci così. Se vuoi essere mio amico, devi accettare le mie scelte di vita»
«E quali sarebbero? Sentiamo» sbottò lui, irritato.
La ragazza scosse la testa. «Io davvero non ti capisco. Jay dice che sei geloso...»
«Jay?? Ora lo chiami Jay??? Wow. A quanto pare le cose sono cambiate tra di voi» la interruppe lui.
Melanie annuì. «Sì, sono cambiate. Sono decisamente cambiate, Tommy. Noi... ecco noi...»
«Ti sei innamorata di lui?» le chiese il ragazzo, senza mezzi termini. «Mel, ti sei innamorata di lui?» Lei non rispose. Thomas scosse la testa. «Non posso crederci. Mel, ti sei lasciata infinocchiare da quello?»
La ragazza lo guardò, sorpresa. «Infinocchiare?» ripeté. «Thomas! Perché dici queste cose?? Perché non puoi essere felice per me?»
«Perché lui ti farà solo soffrire, Mel! Io... non ho mai creduto fino in fondo a quello che i giornali scrivevano sul suo conto, ma dai Mel, è famoso. È Jared Leto, cazzo. Ti rendi conto di quello che stai facendo??»
Lei annuì, con le lacrime agli occhi. «Sì» mormorò. «Sì, me ne rendo conto. E voglio farlo, Thomas, con tutti i suoi pro e i contro. Lui è speciale e, non so ancora come sia possibile, ha scelto me» Senza aspettare una qualunque reazione da parte del ragazzo, uscì dalla camera, sbattendo la porta. Aveva appena raggiunto le scale, quando le braccia di Jared l’avvolsero. «Ehi, che c’è?» le chiese, notando i suoi occhi pieni di lacrime.
«Avevi ragione tu, Jay. Lui... lui...» Il cantante la strinse di più a sé.
«Non piangere. Capirà. Dagli tempo» le mormorò dolcemente. «Coraggio piccola, vieni con me. Ci sono un paio di persone che non vedono l’ora di rivederti»
La ragazza sorrise. Sapeva che si trattava di Shannon e Tomo. Jared aveva sicuramente parlato con loro e, a quanto sembrava, gli era andata molto meglio di quanto non fosse successo a lei.

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Capitolo 11
*** 11 ~ Nessun Rimpianto ***


Angolo della Follia: Ed eccomi qui con un nuovo capitolo.
Non mi perdo in inutili chiacchiere. Vi lascio alla lettura e vi auguro una buonanotte.
Alla prossima!

~ Viola ~

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11 ~ Nessun Rimpianto

«Signorina Taylor, vuole prestare attenzione?» La voce di Miss Christie la fece trasalire. Era successo ancora. Si era lasciata distrarre da lui.
Mentre l’insegnante le stava spiegando i dettagli della serata dello spettacolo, lei aveva puntato lo sguardo sul corpo assolutamente perfetto di Jared, che faceva avanti e indietro sul palco del teatro, aiutando Shannon a sistemare la scenografia che avrebbero usato. Ma come poteva non stare a guardare tanta perfezione, avvolta da un paio di strettissimi jeans neri e una canotta bianca, tanto aderente da delineare ogni suo singolo muscolo?
«Mi scusi. Stava dicendo?» chiese all’insegnante, distogliendo lo sguardo da Jared.
«Melanie» La voce di Miss Christie che la chiamava per nome, la stupì. «Mi sono arrivate delle voci su di te e il signor Leto. Non voglio fare la maestrina, ma mi sento in obbligo di ricordarti che la vostra differenza d’età non è indifferente. Che sia o no un famoso cantante poco importa. Dovresti solo pensare a te. Al fatto che, forse, dovresti essere meno impulsiva e riflettere bene su quello che stai facendo con un uomo della sua età»
Era la prima volta che le si rivolgeva così, dandole del tu in quel modo. Non l’aveva rimproverata. Non l’aveva minacciata di rivelare tutto ai suoi genitori. Le aveva semplicemente parlato da donna a donna. «Grazie Miss Christie, ma io credo di averci riflettuto abbastanza. Non so come andrà a finire, ma in fondo, nessuno sa mai come può andare a finire, no? Io...» Non riuscì a terminare la frase. Jared le aveva raggiunte, con un enorme sorriso.
«Allora signore, che ve ne pare? Niente male, eh?» chiese, attirando la loro attenzione sulla scenografia.
Melanie sorrise del suo entusiasmo. Sembrava pronto per il concerto più grandioso mai visto, mentre era solo uno stupido spettacolo scolastico.
Miss Christie annuì soddisfatta. «È molto affascinante, signor Leto. Mi complimento per l’impegno dimostrato. Ora perdonatemi, ho altre cose da sistemare. Vi lascio» Lanciò un’ultima occhiata alla ragazza, poi uscì dal teatro.
Jared si mise seduto al posto occupato dall’insegnante fino a un minuto prima. «Ehi... ma che aveva?» chiese a Melanie, alludendo alla docente.
La ragazza fece spallucce. «Thomas ha fatto la sua prima mossa. Credo le abbia raccontato di noi»
Il cantante serrò i pugni. «Quel ragazzino deve darsi una calmata»
«Stai tranquillo, Jay. Ci penso io a lui» disse lei.
Jared la scrutò in silenzio. La sua espressione, così risoluta, lo rapì. «Vieni con me» Le prese la mano, correndo fuori dal teatro.
Melanie si ritrovò improvvisamente nel parco, tra le sue braccia, con le labbra premute contro le sue. Il cuore aveva cominciato a batterle furiosamente nel petto.
Da quando avevano passato la notte fuori dal college, erano passati quattro giorni. Da allora non si erano più toccati, non in quel modo. Avevano deciso di comune accordo di smetterla di vedersi di nascosto, almeno fino allo spettacolo. Gli unici contatti che avevano avuto, erano stati puramente professionali. Quelli che, in teoria, avrebbero dovuto mantenere fin dall’inizio. Solo ogni tanto capitava l’occasione di scambiarsi un dolce bacio, un breve sfiorarsi di labbra, niente di più. Ma in quel momento, stretta tra le sue braccia, mentre le loro labbra si muovevano con sincronismo perfetto, tutte le decisioni prese stavano crollando miseramente.
Le mani di Jared le stavano aprendo i piccoli bottoni della camicetta che indossava. Le sue, si erano infilate sotto la canotta del cantante. Il contatto con la sua pelle nuda, le fece scorrere un brivido lungo la schiena.
«Mi sei mancata, Mel» lo sentì mormorarle all’orecchio. «Mi sono mancate le tue attenzioni. I tuoi baci. Le tue carezze»
La ragazza si allontanò solo un po’, restando comunque all’interno del suo abbraccio. Guardò quei grandi occhi azzurri, così limpidi da potercisi specchiare. Gli sfiorò la fronte con la punta delle dita, scendendo lentamente, percorrendogli tutto il viso. Gli baciò la bocca dolcemente. «Idem» mormorò, con le labbra ancora sulle sue.
«Vieni da me questa notte» bisbigliò lui. La ragazza annuì, senza pensarci due volte. Aveva bisogno di lui. Non le importava di quello che avevano concordato solo qualche giorno prima. Voleva sentirsi stringere dalle sue braccia, quella notte. Ne sentiva il bisogno.

♪♪♪

Era ancora sopra di lei. Quel bellissimo corpo sudato, premeva contro il suo. Il respiro, stava lentamente tornando normale.
Lo sentiva fremere leggermente, mentre le ultime scariche di piacere lo attraversavano. Brevi movimenti che sembravano volerla fare impazzire.
Quando le lasciò andare le mani, lo abbracciò istintivamente. Quel gesto fu immediatamente ricambiato.
Quanto era bello starsene così, stretti l’uno tra le braccia dell’altra, dopo aver fatto l’amore.
Dopo qualche minuto, Jared la sciolse dal suo abbraccio, muovendosi lentamente per farle spazio. La sentì sussultare quando la lasciò. «Tutto bene?» mormorò.
Melanie annuì. «Sì. È solo che... non immaginavo di provare una sensazione così...»
«Piacevole?» azzardò lui, con un mezzo sorriso sulle labbra. La ragazza annuì di nuovo. «Io ho bisogno di ricaricarmi, ma tu potresti continuare anche per tutta la notte. Il minimo tocco può risvegliare tutti i tuoi sensi» Melanie si lasciò sfuggire un gemito, quando sentì la mano del cantante sfiorarla. «Visto?» bisbigliò lui.
La ragazza si ritrovò a stringere tra le mani le lenzuola, mentre Jared le faceva scoprire la sensibilità del suo corpo. Le sue mani, la sua bocca, il suo respiro sulla pelle, tutto di lui la stava facendo impazzire. «Jared» sospirò, quando tornò a sfiorarla.
Il cantante sollevò il viso, sorridendo. Gli piaceva sentirla così, completamente abbandonata a lui. «Cosa?» sussurrò con tono poco casto.
Melanie si mise improvvisamente a sedere, gettandogli le braccia al collo, baciandolo con tutta la passione che sentiva dentro.
Jared ricambiò totalmente quell’improvviso bacio bollente. Era suo. Completamente suo.

♪♪♪

Non aveva quasi chiuso occhio per tutta la notte. Era rimasto al suo fianco a guardarla dormire. Era così bella.
Ancora non gli sembrava possibile. Si era lasciato incantare da una ragazzina di soli ventidue anni a tal punto da aver deciso di tentare, di provare ad impegnarsi, di legarsi. E lei gli stava regalando delle giornate uniche. Gli stava regalando tutta sé stessa, senza riserve.
Era davvero pronto a fare lo stesso? A concedersi totalmente, completamente, senza ripensamenti? Il suo cuore gli diceva di farlo, la sua coscienza di stare attento. E se si fosse stancata di lui? Se, ad un certo punto, lo avesse considerato vecchio? Sarebbe impazzito dal dolore, ne era certo. «Jay» Non si era accorto che anche lei lo stava guardando.
«Ciao Mel» mormorò, prima di baciarla, tentando di scacciare i pensieri e i dubbi che lo avevano assalito.
La ragazza rispose al bacio. Quando le sue labbra si staccarono da quelle del cantante, lo scrutò attentamente per un attimo. «Cosa c’è che non va?» gli chiese poi.
Jared scosse la testa facendo spallucce, tentando di evitare la domanda. Ma Melanie non si lasciò ingannare. «Jay, dimmelo»
Non voleva spaventarla con le sue paranoie. Se le avesse detto quello che lo tormentava, avrebbero certamente finito per litigare e lui non voleva farlo. «Sono solo un po’ preoccupato per... per quando lo spettacolo sarà finito» Improvvisamente, una realtà alla quale non aveva pensato, gli si rivelò utile. «Io e gli altri dovremo partire per un mini tour e...»
«Jared, è il tuo lavoro. Mi mancherai da morire, ma ci rivedremo presto, no?» lo interruppe lei.
Positiva come sempre. Il cantante sorrise, annuendo. «Sì, hai ragione. E comunque, non ci rivedremo presto, ma prestissimo. Niente potrà tenermi troppo a lungo lontano da te»
Era vero. Lo stava pensando realmente. Sarebbe ritornato da lei ogni volta che fosse riuscito a farlo. Il pensiero di starle lontano gli spezzava il cuore. “Ma che mi hai fatto, Melanie Taylor?” pensò.

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Capitolo 12
*** 12 ~ È Una Promessa ***


Angolo della Follia: Okay, ce la possiamo fare!
Chiedo nuovamente perdono per la lunga assenza. Qui le cose sembrano iniziare e non dover finire mai... cavolo!
Comunque... eccomi qui con l'ultimo capitolo di questa storia, ma non scappate... c'è anche l'epilogo =)
Alla prossima.

~ Viola ~

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12 ~ È Una Promessa

Sembrava di essere ad un loro concerto, non allo spettacolo di fine anno scolastico.
Tutti gli studenti della scuola erano accalcati dietro le quinte. C’era chi scattava fotografie e chi chiedeva un autografo.
Naturalmente, Jared e soci, si comportavano benissimo. Firmavano qualunque cosa gli venisse messa sotto il naso, sorridendo agli obbiettivi delle macchine digitali. Normale amministrazione per loro.
Al contrario, tutto quel trambusto, a Melanie sembrava irreale. Si era ritrovata a pensare a quante volte lui si fosse trovato in quella situazione. A quante ragazze gli ronzassero intorno di continuo.
Un pizzico di gelosia s’impossessò di lei. Eppure c’era qualcosa nel modo in cui la stava guardando, mentre firmava il diario di una ragazza bionda di cui non ricordava nemmeno il nome, che annullò quel sentimento arrivato all’improvviso.
«Ti ci dovrai abituare anche tu» le mormorò da dietro le spalle, facendole venire i brividi.
«Ma smettila» gli disse poi.
Improvvisamente, Miss Christie fece il suo ingresso dietro le quinte. «Allora... siete pronti? Ormai sono arrivati tutti, genitori compresi»
Jared annuì, poi lanciò un’occhiata a Melanie. «Tutto okay?» le chiese, prendendole la mano.
La ragazza fece un respiro profondo. «Sono pronta» dichiarò.
«Si comincia» disse l’insegnante, con un sorriso.

Un silenzio irreale aleggiava nella platea. Quando il pesante sipario venne tirato, la musica cominciò a risuonare nell’aria.
«What if I wanted to break... Laugh it all off in your face... What would you do?» La voce potente di Jared risuonò per tutto il teatro.
Quando quella di Melanie la raggiunse, tutti gli studenti del college cominciarono ad applaudire e ad urlare, proprio come ad un vero concerto rock.
Dopo aver cantato From Yesterday, A Beautiful Lie e Closer To The Edge, Jared fece una vera e propria presentazione della band. Sapeva come conquistare il suo pubblico, non c’era che dire.
«Ragazzi e ragazze, signore e signori, vi presento la mia bellissima compagna di palcoscenico, Miss Melanie Taylor! Facciamole un bell’applauso»
La ragazza scosse la testa, sorridendo. Era completamente pazzo. Un pazzo furioso. Ma lo trovava assolutamente irresistibile.
Lui le passò un braccio intorno alle spalle, mentre il teatro tremava sotto gli applausi e le urla dei ragazzi. Le diede un piccolo bacio sulla tempia, poi la lasciò libera.
Quando gli applausi e le urla si furono smorzati un po’, il cantante sorprese tutti, Shannon, Tomo e Melanie compresi. «Do you really want? Do you really want me?» Un boato squassò l’intero teatro. Melanie sorrise. Quella, in un certo senso, era la loro canzone. «Tell me would you kill to save a life?» intonò, subito seguita da Jared. «Tell me would you kill to prove you’re right?»
Le voci degli studenti si unirono improvvise alle loro. «Crash, crash, burn, let it all burn... This hurricane’s chasing us all underground»

♪♪♪

Finalmente l’aveva trovata. Si era nascosta in un angoletto del teatro. «Che ci fai qui?» le chiese, avvicinandosi.
Melanie lo attirò a sé, tirandolo per la camicia. Lui la lasciò fare, con il sorriso sulle labbra. Le prese il viso tra le mani e si chinò abbastanza per riuscire a baciarle la bocca. Da lì non poteva vederli nessuno. Erano liberi di coccolarsi per un paio di minuti.
«Grazie, Jay. È stato... fantastico» gli bisbigliò all’orecchio mentre l’abbracciava.
Lui annuì. «Sì, lo è stato. Ma non devi ringraziarmi. Se abbiamo ottenuto tutto questo successo, è stato anche grazie a te»
Una voce femminile che la chiamava, la riportò alla realtà. «È mia madre. Vieni, voglio fartela conoscere. Tranquillo, non sarà una cosa ufficiale. Ti presenterò come Jared Leto, l’uomo che mi ha permesso di cantare al suo fianco»
Il cantante ridacchiò. «Non ero preoccupato»
«Sì, come no» lo stuzzicò lei. «Ma se sei impallidito all’idea di conoscerla?»

♪♪♪

Erano ancora abbracciati. Si erano addormentati così, stretti l’uno tra le braccia dell’altra, e la fioca luce del mattino li aveva sorpresi ancora in quella posizione.
Mancavano solo cinque ore, poi Jared se ne sarebbe andato. Doveva tornare a casa, disfare i bagagli, preparare un’altra valigia e aspettare il giorno seguente per riprendere la sua vita da musicista impegnato in un tour.
Avrebbe dovuto lasciarla. La sola idea lo stava torturando. Il pensiero di non potersi più addormentare al suo fianco, com’era successo quella notte, lo infastidiva.
Era stata la prima donna, dopo anni, con cui si era semplicemente addormentato. La stanchezza era stata così tanta da averli travolti non appena messo piede nella camera da letto. Non si erano neppure spogliati. Si erano semplicemente buttati sul materasso, abbracciati e addormentati. E ora non sarebbe più successo per chissà quanto tempo. Avrebbe resistito alla distanza? Sarebbe riuscito a sopportarla?
Scosse la testa per scacciare quei pensieri tristi. Non voleva sprecare nemmeno un secondo del tempo che gli restava da passare con lei. «Ehi Mel» sussurrò dolcemente. «Mel, svegliati»
La ragazza si stiracchiò tra le sue braccia, prima di aprire gli occhi. «Buongiorno» mormorò.
«Ciao» rispose lui. «Scusa se ti ho svegliata ma... tra cinque ore me ne vado, così io...»
«Mi mancherai tantissimo, Jared»
«Anche tu, piccola mia» La strinse più forte a sé, respirando a fondo il suo profumo per imprimerselo meglio nella mente. Il ricordo di quel profumo sarebbe stato la sua sola compagnia durante il tour.
Si ritrovarono a fare l’amore in meno di un minuto. Ormai avevano imparato a conoscersi. I loro corpi erano perfettamente compatibili.
Per Jared, fare l’amore con Melanie, era diventata la cosa più bella del mondo. Lei lo aveva fatto tornare ad essere il Jared, dolce e appassionato, che era stato un tempo. Le doveva moltissimo.
«Ti amo, Jared» la sentì mormorare, mentre la teneva ancora stretta tra le braccia.
Sì, sarebbe tornato da lei. Sempre.

♪♪♪

«Ciao bambolina» la salutò Shannon, abbracciandola. Riuscì a sentire il suo cuore battere a mille. «Stai tranquilla, ci sono io con lui» le mormorò, stringendola un po’ più forte.
«Grazie, Shan. Ti voglio bene» rispose lei, trattenendo le lacrime.
Se avevano avuto qualche diverbio in passato, ora era tutto finito. Lo sapevano entrambi.
«Ehi» le sorrise Tomo, prima di abbracciarla. «È stato un onore conoscerti, dico davvero»
La ragazza ricambiò l’abbraccio, con un sorriso. «Anche per me»
Era arrivato il momento più difficile. Il momento di salutare lui. Sentiva già le lacrime pungerle gli occhi.
«Ci lasciate, per favore?» lo sentì dire a tutti i presenti. In meno di un secondo, davanti alla scuola, c’erano solo loro due. «Tornerò da te, Melanie Taylor. È una promessa»
La ragazza annuì, lasciando che le lacrime le rigassero le guance. Non le importava di fargli vedere il suo dolore. Non c’era niente di male a dimostrare i propri sentimenti.
Jared la strinse forte a sé. Non avrebbe voluto lasciarla andare, ma doveva farlo. Doveva partire e lei non poteva seguirlo. «Ci sentiamo, bambina» mormorò prima di darle un ultimo bacio.

Lo vide sparire sulla macchina che lo avrebbe portato lontano da lei. Shannon e Tomo la salutarono da dietro i finestrini. Jared la guardò solamente.
Un solo minuto e l’auto se n’era andata, portandolo via. «Tornerò da te, Melanie Taylor. È una promessa» Quelle parole l’avrebbero accompagnata per sempre. «Ti amo, Jared Leto» mormorò prima di rientrare nel college che li aveva fatti incontrare.

~ The End

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Capitolo 13
*** Epilogo ~ ***


Angolo della Follia: Eccoci. Siamo arrivati alla vera fine di questa storia.
Lo ammetto... rileggere questa fanfiction mi ha fatto sospirare. Jared e Melanie mi avevano incantata e si erano lasciati scrivere senza crearmi troppi problemi. Li adoro ancora!
Comunque... basta parlare a vanvera.
Vi lascio con l'epilogo, augurandovi una buona giornata.
Alla prossima.

~ Viola ~

•••

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Epilogo ~

«Mel, ti dai una mossa??» Michael scalpitava impaziente. La ragazza si guardò un’ultima volta allo specchio. «Dai... sei bellissima, come sempre. Andiamo!»
Da quando Jared se n’era andato, Melanie non aveva più rivolto la parola a Thomas. L’aveva ferita con quel suo comportamento ossessivo. Ma per fortuna, c’erano Michael e Jacob a farle compagnia, a consolare il suo cuore.
Lui le aveva detto che si sarebbero sentiti, ma da quando aveva iniziato il tour, non aveva più ricevuto sue notizie. Lo seguiva costantemente grazie ad internet, ma ormai non le bastava più.
«Eccomi» annunciò alla fine, prendendo la borsa e gli occhiali da sole.
Michael sbuffò. «Era ora. Se ci perdiamo la prima fila, sarà solo per colpa tua»
La ragazza ridacchiò. «Non preoccuparti, Mike. C’è qualcuno che ci ha riservato i posti»

Finito il concerto l’avrebbe chiamata. Non gli importava dell’ora. Doveva sentire la sua voce. Ne aveva bisogno.
«Dai fratellino, è il momento» annunciò Shannon, dandogli una pacca sulla spalla.
Jared annuì. Quando sentì il rumoreggiare della folla, l’adrenalina si sostituì alla tristezza. Sì, l’avrebbe chiamata, ma ora era arrivato il momento di soddisfare il suo pubblico.

♪♪♪

«No matter how many times that you told me you wanted to leave...»
Quella voce. Non era possibile.
Il silenzio, tra il pubblico, era irreale. Solo quella voce aveva spiccato, trasmessa attraverso le enormi casse disposte ovunque.
Jared non riuscì a far altro che guardarsi attorno, senza riuscire a distinguere i volti delle persone che lo fissavano curiose. Era troppo agitato.
Quando Shannon gli si avvicinò, lui gli lanciò un’occhiata disperata. «Sto impazzendo?» gli chiese. Il batterista scosse la testa, sorridendo. Gli fece cenno verso un punto, tra le prime file, proprio davanti a lui.
Jared spalancò gli occhi. Lei era lì. Teneva un microfono stretto tra le mani. Aveva gli occhi lucidi, ma un bellissimo sorriso sulle labbra.
Senza pensarci un attimo di più, il cantante saltò giù dal palco, raggiungendola. Sotto lo sguardo di migliaia di persone, che osservavano la scena dai maxischermi, le prese il viso tra le mani e la baciò. Shannon e Tomo sorrisero, riprendendo i loro posti sul palco. Quando la musica cominciò a risuonare nell’aria, Jared lasciò andare la ragazza per risalire sul palco. «Questa è tutta per te, Melanie Taylor. La nostra canzone» Nessuno fiatava. C’era ancora un totale ed assoluto silenzio.
Era il momento. Sì, quello era il momento perfetto.
«Ti amo, Mel»

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